Eterno Auriga - Febbraio 2016

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FEBBRAIO 2016



Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

Febbraio

RETTITUDINE

2016

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

PACE

AMORE

NON VIOLENZA

“Tutti dovrebbero amare Dio. Dio è Amore, l’Amore è Dio. Qualunque cosa facciate, senza amore è inutile. Contemplate Dio con amore. Comprendete appieno che siete Dio. Comprendete appieno che Dio è in voi.”

SOMMARIO 4

L’Unità di Pensiero, Parola e Azione è Vera Umanità Discorso di Bhagavan del 29 aprile 1997

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Incontro Annuale 2016 di Sport e Cultura delle Istituzioni Educative Sri Sathya Sai Cronaca Dio Vede Solamente la Purezza Interiore dell’Uomo Dai Nostri Archivi Fare esperienza della Divinità di Swami Yasmin Sibal Infinita Grazia Effulgenza della Gloria Divina

26 Haridasa Chinna Katha 27 32

Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca Notizie dai Centri Sai

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, vi invitiamo a visitare il nostro sito @ www.sanathanasarathi.org


P A R O L A D E L L’ A V A T A R

L’UNITÀ DI PENSIERO, PAROLA E AZIONE È VERA UMANITÀ “La Devozione è il requisito basilare per chi vuol ottenere la conoscenza dell’Essere Supremo, è la panacea che libera dalla malattia della nascita e della morte. È la Devozione a condurre l’essere umano alla conoscenza della Verità Eterna e a conferirgli la liberazione che è la meta ultima della vita.” (Verso Sanscrito) L E G AT E V I D ’ A M I C I Z I A C O N D I O

Incarnazioni dell’Amore Divino!

L

A DEVOZIONE È LA VIA REGIA che porta allo stato supremo della spiritualità ed è anche la via da seguire se ci si vuol liberare delle difficoltà e delle sofferenze temporali ottenendo la felicità. L’eliminazione delle sofferenze, l’acquisizione della pienezza nella felicità e nella beatitudine è la liberazione che si può ottenere tramite la Devozione. La via della Devozione Il Paese di Bharat diffonde pace e sicurezza al mondo sin dai tempi antichi. Ha la tradizione di pregare chiedendo che tutti nel mondo possano raggiungere la felicità e la beatitudine. “Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici!” Ora, in questa terra di

eminenza spirituale, noi troviamo agitazione, ingiustizia e falsità che aumentano di giorno in giorno. Perché? La mancanza di Devozione e affidamento a Dio ne sono la ragione principale. L’uomo si sforza continuamente soltanto di ottenere le comodità e i piaceri terreni che sono temporanei e transitori; non cerca di acquisire la pace della mente e la beatitudine atmica che sono eterne. Il prezzo della beatitudine è l’amore per Dio Per ottenere qualunque cosa nel mondo, bisogna pagare un prezzo. Se volete acquistare un fazzoletto in un negozio, dovete pagare dieci rupie; non potete portarlo a casa senza pagare il prezzo stabilito. Se dovete p a g a r e un prezzo


persino per un oggetto temporaneo, impermanente, è logico che dobbiate pagarne uno appropriato per raggiungere la beatitudine permanente. Qual è questo prezzo? Il suo prezzo è l’amore puro che è sacro, sempre nuovo e divino. Non è amore terreno, unisce sempre, non ha alti e bassi, non cresce né diminuisce, dà sempre e non prende mai. Tutti devono comprendere la differenza tra l’amore terreno e quello divino: l’amore terreno prende solamente, e non dà mai, mentre l’Amore Divino dà solamente e non prende mai. Il cuore di un devoto Ecco un breve esempio. Una volta, il Signore Vishnu chiese a Narada quale tra i cinque elementi fosse il più grande e questi scelse la Terra come più grande, al che Vishnu osservò: “Tre quarti della Terra sono coperti dall’acqua. Chi è dunque più grande?” Narada fu quindi d’accordo che l’acqua fosse più grande, ma Vishnu disse ancora: “Il Saggio Agastya bevve l’oceano in un solo sorso; allora Agastya è più grande dell’acqua?” Narada replicò: “Hai ragione, mio Signore. Agastya è più grande dell’acqua.” Vishnu chiese ancora: “Questo Agastya è una stella piccolissima nello spazio; ora, questa stella è più grande del cielo?” Narada rispose: “Il cielo è più grande.” Il Signore assentì e disse: “La tua comprensione è corretta. Il cielo è indubbiamente più grande. Nella Sua incarnazione come Vamana, il Signore chiese tre passi di terra al re Bali e, nell’accettare il dono dei tre passi, Vamana assunse la forma di Trivikrama (“il triplice conquistatore”), coprì tutta la Terra con un passo e il cielo con il secondo. Per il terzo passo non c’era spazio, per cui re Bali dovette offrire la propria testa per il terzo passo. Ora, quindi, è più grande Dio o il cielo?” A Eterno Auriga

Acquisite l’amicizia con Dio. Se siete amici di Dio, siete uno con Lui. Sarà allora più facile raggiungere lo stadio successivo della resa totale. Sforzatevi strenuamente di alimentare amicizia con Dio. Egli è il solo amico vero. Il mondo è il libro, il tempo è l’insegnante e Dio è l’amico vero. I vostri amici terreni rimarranno con voi finché avete potere e posizione; nessuno vi parlerà se non li avrete più.

questo Narada rispose: “Swami, se un solo piede del Signore copre tutto il cielo, quanto più grande sarà la Sua Forma intera? Dio è certamente più grande.” Vishnu chiese: “Dio, che avvolge il cosmo intero, dimora nel cuore del suo devoto; allora il devoto è più grande di Dio?” Narada, di conseguenza, replicò: “Certamente il devoto è più grande di Dio.” I tre peccati di Shankara Che cos’è peccato e che cos’è merito? Una volta, Adi Shankara andò a Varanasi durante il suo viaggio per il Paese con i discepoli e, davanti all’altare del Signore Vishvanath, disse: “Io ho commesso tre peccati. O Signore, dimmi come espiarli. O Signore Vishvanath! Il mio primo peccato consiste nel fatto che, a dispetto della mia conoscenza e anche dell’insegnare agli altri che Dio è al di là della mente e del linguaggio, ho cercato di descriverTi per mezzo di alcuni inni che ho scritto. Questo evidenzia la mancanza di armonia tra i miei pensieri e le mie parole. Il secondo è che, credendo fermamente in ciò che dicono le Scritture e cioè che Dio pervade e permea Febbraio 2016

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ogni cosa dell’universo manifesto, predico questa verità a tutti. Eppure sono venuto a Varanasi per avere il Tuo darshan e questo mostra che i miei pensieri, le parole e le azioni sono differenti gli uni dagli altri. Questo è il mio secondo peccato. Il terzo è che io ho fede salda negli insegnamenti delle Scritture che dicono che lo stesso Atma è immanente in tutti gli esseri e che non c’è differenza alcuna tra l’anima individuale e il Sé universale. Proclamo questa verità in tutti i miei discorsi e ora sono venuto qui davanti a Te come se fossimo separati e differenti. Questo è il mio terzo peccato. Ti prego, perciò, di essere assolto da questi tre peccati di cui sono colpevole.” Pensare una cosa, dire qualcos’altro e fare ciò che è totalmente differente non è corretto. “Coloro i cui pensieri, parole e azioni sono in perfetta armonia sono nobili; quelli in cui questa armonia non c’è sono malvagi.” L’unità di pensieri, parole e azioni è il principio fondamentale della vera devozione e dell’abbandono. Se avete fede e amore incrollabili per Dio e vi immergete profondamente nell’amore puro, comprenderete la natura della Divinità. Per facilitarvi, Dio viene sulla Terra in forma umana, cammina tra gli esseri umani e interagisce con loro. “Dio ha forma di essere umano.” Eppure non riconoscerLo.

per

tutti

è

possibile

Unità nella diversità Nel mondo, le persone ricevono tipi differenti di istruzione. Ci sono tantissime persone istruite che vedono la diversità nell’unità: quelli che vedono l’unità nella diversità sono molto pochi. Noi leggiamo

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le Scritture e cantiamo i mantra vedici senza capire il loro significato effettivo e la loro importanza. Ripetiamo di continuo i mantra come un registratore, ma non riconosciamo il significato che contengono. L’istruzione temporale serve per questa vita, quella spirituale per quella ultraterrena. Noi pensiamo che la felicità temporale sia tutto ciò che ci necessita; non c’è dubbio che l’istruzione sulle cose del mondo sia necessaria per viverci, ma noi abbiamo bisogno dell’educazione spirituale per portare a manifestazione il Principio Atmico. La vita umana è fatta di ambedue: da una parte, voi avete tendenze come il desiderio, l’ira, l’avidità, l’illusione, l’orgoglio e la gelosia; dall’altra avete virtù come la Verità, il Dharma, la Pace, l’Amore e la Non violenza. La vita è come un campo da calcio in cui la palla viene calciata nelle due direzioni, ma noi dovremmo calciarla in rete; dove deve andare la palla per ottenere la vittoria? Deve andare tra i due pali, quello dell’istruzione temporale e quello dell’educazione spirituale. Questa è la vittoria. Se la palla va fuori dai pali, non è goal. L’essere umano deve avere la prospettiva corretta tanto della via dell’azione quanto di quella della rettitudine. Si dice che “Dio è un composto di Shakti e Shiva”; Egli ha sia le caratteristiche maschili sia quelle femminili. In effetti, ogni essere umano ha queste caratteristiche: è una combinazione di materia ed energia. Che cos’è materia e che cos’è energia? Il corpo è materia e l’Atma insito in esso è energia. Il corpo è Prakriti (principio femminile) e l’Atma è Shiva (principio maschile). L’essere umano è una combinazione dei due. Il mondo stesso è una miscela di materia ed energia e Dio permea la Natura intera. Dio non esiste in una terra aliena: è in voi.

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Il peccato non è chissà dove: è nel luogo in cui si commette un’azione cattiva. Lo stesso Principio è dovunque. “La Verità è una, ma il saggio le si riferisce con nomi diversi.” La Verità è una, Dio è uno. Voi potete chiamarLo con qualunque nome vi piaccia: Rama, Krishna, Gesù, Nanak, Allah. I nomi e le forme possono essere differenti, ma la Divinità è la stessa. Uno può preferire il jilebi, un altro il gulab jamun e un terzo il badam khir; i nomi e le forme dei dolci sono diversi, ma lo zucchero è lo stesso in tutti.

Cercate di riconoscere la differenza tra Jnana e ajnana (Saggezza e ignoranza). Supponiamo che una stanza sia tappezzata di specchi sui quattro lati; un uomo entra, vede la propria immagine dovunque e si sente appagato dall’essere tutto. Questa è Jnana. Se un cane entra nella stanza, vede molti cani e, pensando che lo vogliano affrontare, li attacca col risultato che alcuni specchi vanno in pezzi. In effetti, il cane lotta con se stesso. Quando vede una via per uscirne, si sente rassicurato ed esce. Questa condizione è ajnana. Ajnana è la causa della schiavitù dell’essere umano. Egli pensa di

Le difficoltà, in effetti, sono i gradini che ci portano a un piano superiore. Noi otteniamo il risultato solamente dopo aver affrontato le difficoltà. Anche un realizzato arriva a quello stato soltanto dopo aver attraversato molte difficoltà. A che serve un diamante non tagliato? Per quanto puro l’oro possa essere, deve essere posto al fuoco e battuto con un martello per diventare un gioiello. Sopportate tutte le difficoltà tenendo presente che queste sono gradini che vi portano a un livello più alto.

Nessuno deve pensare che Dio sia qualcosa di differente: voi siete Dio. Dio è in voi e intorno a voi. Dovreste contemplare Dio che è in voi con devozione pura. Voi avete dimenticato voi stessi; il vostro vero impegno spirituale consiste nel guardarvi nel cuore: allora vedrete la vostra immagine nello specchio che c’è dentro. Seguite il sentiero di Jnana e Bhakti (Conoscenza e Devozione)

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essere diverso dall’Atma e, sebbene sia l’Atma, si inganna pensando di essere il corpo. L’essere umano è legato dalle catene della schiavitù; per liberarsene ci sono due modi: diventare grande, rompere le catene e liberarsi, oppure uscirne diventando molto piccolo. Dire: “Io sono Shiva, io sono Shiva” e diventare molto grandi per rompere le catene è la via di Jnana. Dicendo: “Io sono il servo di Dio, io sono il servo di Dio” diventate Febbraio 2016

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invece molto piccoli e questa è la via della Devozione. Quindi ci sono due vie che portano alla liberazione dell’uomo: quella della Conoscenza e quella della Devozione. La via della Conoscenza è difficile, quella della Devozione è facile. La Devozione è amore totale. Abbiate salda fede nel cuore e colmate la vita d’amore. Non c’è via migliore di questa. Le difficoltà non sono permanenti Incarnazioni dell’Amore Divino! La vita umana che vediamo è piena di sofferenze, di difficoltà e di ogni tipo di dolori. Senza prove e tribolazioni, l’essere umano non può raggiungere una condizione elevata nella vita. Sia gli individui sia le nazioni sono afflitti da molti problemi. Dovremmo comprendere che il piacere è un intervallo tra due dolori. Le difficoltà, in effetti, sono i gradini che ci portano a un piano superiore. Noi otteniamo il risultato solamente dopo aver affrontato le difficoltà. Anche un realizzato arriva a quello stato soltanto dopo aver attraversato molte difficoltà. A che serve un diamante non tagliato? Per quanto puro l’oro possa essere, deve essere posto al fuoco e battuto con un martello per diventare un gioiello. Sopportate tutte le difficoltà tenendo presente che queste sono gradini che vi portano a un livello più alto; solamente così sperimenterete la pace e la felicità. Le difficoltà aumenteranno se continuate sempre a preoccuparvene; quando sorgono, non consideratele come problemi. I Pandava vissero in incognito per un anno dopo aver trascorso dodici anni in esilio nella foresta. Krishna provava comprensione verso di loro e si informava sempre del loro benessere, non perché non sapesse come vivevano: Egli sapeva tutto, ma tutto questo avveniva allo 8

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scopo di portarli a un livello spirituale più alto. Una volta, Dharmaraja andò a fare una passeggiata con Krishna e disse ai fratelli di non seguirlo. A quei tempi era costume che i fratelli minori obbedissero al maggiore. Durante il cammino, egli disse: “Krishna, noi siamo uomini e possiamo sopportare tutte le difficoltà, ma Draupadi soffre troppo, e non vede mai la luce del sole. Io non posso sopportarlo. Gentilmente, dalle consiglio.” Krishna disse: “Non c’è bisogno di questo”, dopodiché staccò una foglia da un albero, vi scrisse qualcosa, la piegò e gliela porse dicendo: “Quando incontrerai delle difficoltà insormontabili, leggi ciò che c’è scritto.” Che cosa c’era scritto? Una volta che i Pandava ebbero un grave problema, Dharmaraja aprì la foglia e lesse: “Queste difficoltà non sono permanenti.” Generate in voi amicizia con Dio Le pratiche spirituali, come la ripetizione del Nome di Dio, la meditazione, le austerità, i bhajan ecc., sono sussidiarie. La pratica spirituale fondamentale è l’amore. L’amore deve essere la corrente sotterranea che le alimenta tutte. Una pratica qualunque è sufficiente se avete l’amore. Ci sono nove passi di Devozione: l’ascolto delle storie e della gloria di Dio, il canto delle Sue lodi, la contemplazione del Signore, agire offrendo tutto ai Suoi Piedi di Loto, l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita, l’adorazione rituale, l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso Dio, il sentimento d’amicizia verso Dio e la completa resa a Lui. L’amicizia viene prima della completa resa; quindi acquisite l’amicizia con Dio. Se siete amici di Dio, siete uno con Lui. Sarà allora più facile raggiungere lo stadio continua a pagina 25... Eterno Auriga


INCONTRO ANNUALE 2016 DI SPORT E CULTURA DELLE ISTITUZIONI EDUCATIVE SRI SATHYA SAI

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ERSEVERANZA E TENACIA SONO i tratti fondamentali del successo. Se combinati con dedizione e lavoro di squadra, il risultato è eccezionale. Oltre duemila studenti degli Istituti Educativi Sri Sathya Sai portavano questi stessi tratti sulla loro manica. Insieme, hanno offerto una spettacolare esibizione di coraggio, duro lavoro, abilità e brillantezza durante l’Incontro Annuale di Sport e Cultura, evento di spicco del loro calendario accademico annuale, tenutosi l’11 gennaio 2016. L’evento è una parte preponderante del sistema di educazione integrale, basata sui valori, praticato in queste istituzioni da più di 35 anni. La motivazione principale di questa offerta è soddisfare il Magnifico Rettore Fondatore, Sri Sathya Sai Baba. Infatti, il 14 gennaio 2003, nel corso di un Discorso pubblico, Bhagavan disse: “Qui, la gente deve capire la differenza tra le attività sportive dei nostri studenti e quelli di altre parti. Gli studenti esterni hanno un solo obiettivo in mente, cioè vincere un premio o una medaglia, mentre il solo obiettivo dei nostri studenti è quello di compiacere Swami.” La sede dell’incontro era lo Sri Sathya Sai Hill View Stadium, che era stato elegantemente decorato per l’occasione. Mentre alle 7,30 l’auto di Bhagavan con la Sua bella fotografia entrava nello stadio scortata da un gruppo di motociclette, la banda di ottoni del Campus di Anantapur dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai

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(SSSIHL) eseguiva note di benvenuto, scortata da una squadra a marcia lenta, un gruppo speciale condotto dalla banda di ottoni del Campus dell’Istituto di Prasanthi Nilayam. Quando questo grande corteo ha raggiunto lo Shanti Vedika, i capitani locali dell’Università hanno fatto un arco di bandiere, un gruppo di studenti cantori dei Veda ha offerto un cerimoniale benvenuto a Bhagavan e il Vicerettore dello SSSIHL, assieme ai membri senior degli istituti educativi Sri Sathya Sai, Gli hanno offerto riverenti omaggi. Hanno fatto seguito le presentazioni di ciascun istituto educativo in due sessioni, mattina e sera. Sessione Mattutina dell’Incontro di Sport e Cultura La sessione mattutina è cominciata con una sfilata a passo di marcia in cui, gruppi di varie istituzioni educative, elegantemente vestiti, hanno marciato davanti allo Santhi Vedika e offerto il loro reverente saluto al Divino Rettore, Bhagavan Baba. Sono seguite dell’alzabandiera, del

le cerimonie giuramento dei

Sfilata di vari gruppi di studenti. Febbraio 2016

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partecipanti e dell’accensione del braciere dello sport sulla collina di Hanuman. Il primo programma degli eventi sportivi è stato l’esibizione in motocicletta degli studenti del Campus dell’Istituto di Muddenahalli, che hanno mostrato le loro meravigliose abilità ed eseguito incredibili acrobazie. Un’audace dimostrazione del salto dalla pedana. equilibrio e tenacia degli studenti. Il brillante commento e il buon supporto musicale hanno valorizzato il programma del mattino, che si è concluso alle 9,45 con l’Arati. Sessione Pomeridiana dell’Incontro di Sport e Cultura

Dimostrazione di eccellenti capacità di manovra in motocicletta. Successivamente, gli studenti della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai, del Sathya Sai Mirpuri College of Music e del Campus dell’Istituto di Prasanthi Nilayam hanno fatto una spettacolare esibizione dei loro programmi sportivi che comprendevano la danza del drago, un gioco col boomerang, esercizi ginnici, salti dalla pedana, capriole, prestazioni sui pattini e su scale a pioli, e danze con belle coreografie. L’intera esibizione ha mostrato un magnifico spettacolo di coraggio, sicurezza,

La pittoresca danza del drago eseguita dagli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam. 10

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Il programma del pomeriggio è iniziato alle 16 con l’ingresso nello stadio, in processione cerimoniale, della macchina di Baba. La prima presentazione è stata fatta dagli studenti della Scuola in Lingua Inglese Smt. Easwaramma che, per la gioia degli spettatori, hanno mostrato agilità, elasticità e forza attraverso danze ritmiche, ginnastica acrobatica e movimenti sincronizzati. L’intera area delle esibizioni nello stadio era un tripudio di colori quando gli studenti della Scuola Primaria Sri Sathya Sai sono giunti per eseguire i loro programmi sportivi e culturali. Oltre a variopinte danze con accattivanti coreografie, essi hanno eseguito esercizi ginnici e arti marziali. Alcuni degli eventi più interessanti sono stati: un ballo con gli

I movimenti sincronizzati delle studentesse della Scuola Media in Lingua Inglese Smt. Easwaramma. Eterno Auriga


Gli studenti della Scuola Primaria vestiti da Babbo Natale.

specchi, un ballo di buon Natale eseguito dagli studenti vestiti da Babbo Natale e una pittoresca danza tenendo in mano dei cerchi.

Yakshagana delle studentesse della Scuola per Infermiere.

di arti marziali e poi dello Yakshagana, mettendo in evidenza le sfumature di questa tradizionale arte popolare. Gli studenti del Campus di Brindavan hanno quindi eseguito la successiva dimostrazione di arti marziali. Essi hanno anche presentato un bellissimo spettacolo di pallacanestro con salti mortali. La loro presentazione finale è stata i “guerrieri luminosi”, in cui hanno eseguito splendide coreografie illuminando il cielo scuro.

La pittoresca coreografia della danza con cerchi in mano.

La successiva presentazione è stata fatta dalle studentesse del Campus di Anantapur, che hanno mostrato equilibrio e destrezza sulle biciclette ed eseguito danze con l’incantevole bellezza di varie coreografie. Un’altra spettacolare esibizione di eventi sportivi è stata fatta dalle studentesse della Scuola per Infermiere e Scienze Correlate che, per prima cosa, con splendida destrezza, hanno fatto una dimostrazione

Equilibrio e destrezza sulle biciclette delle studentesse del Campus di Anantapur. Eterno Auriga

Partita a pallacanestro su pattini.

I magnifici programmi sono terminati alle 19 con l’Arati.

Il numero dei “guerrieri luminosi” degli studenti del Campus di Brindavan. Febbraio 2016

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Programmi Musicali e Culturali Oltre agli eventi sportivi e culturali che hanno avuto luogo allo Sri Sathya Sai Hill View Stadium l’11 gennaio 2016, nell’ambito delle celebrazioni dell’Incontro di Sport, dal 12 al 15 gennaio, gli studenti di varie istituzioni educative Sai hanno organizzato programmi musicali e culturali nel Sai Kulwant Hall. La Nostra Vita, il Tuo Messaggio: Una Commedia. Il 12 gennaio 2016, la prima presentazione è stata una commedia dal titolo “La Nostra Vita, il Tuo Messaggio”, messa in scena dagli studenti della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam.

Fate della vostra vita il Suo Messaggio è stato il profondo tema di questa commedia.

Come indicato dal titolo, essa illustrava come la risoluta adesione alla rettitudine di alcuni studenti Sai, che lavorano in una rinomata azienda, ne avessero cambiato l’etica lavorativa e migliorato la rispettabilità. La superba regia, l’eccellente recitazione degli studenti e la realistica storia hanno reso la commedia un ammirevole spettacolo, trasmettendo il messaggio di Baba ai Suoi studenti e ai devoti secondo cui si dovrebbe fare della propria vita il Suo messaggio mettendo in pratica i Suoi insegnamenti. Bhakta Ramdas: Una Commedia. Il 13 gennaio, gli studenti del Campus di Brindavan hanno messo in scena la 12

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seconda rappresentazione intitolata “Bhakta Ramdas”.

Una scena della commedia “Bhakta Ramdas”.

La commedia ha descritto la storia della nobile vita di questo grande devoto del Signore Rama, descrivendo come Rama e Lakshmana pagarono al re Tanisha il denaro da lui speso per costruire il tempio di Rama e gli fecero ottenere la liberazione dalla prigione, mettendo in evidenza la forza della devozione che redense la sua vita permettendogli di superare tutte le prove e le tribolazioni. In precedenza, gli studenti avevano affascinato i devoti con un’emozionante musica bandistica, caratterizzata dalla lodevole chiarezza delle note. Atma Vidya: Una Presentazione Musicale. Il 14 gennaio 2016, nell’ambito dell’Incontro Annuale di Sport e Cultura,

La sublime presentazione musicale delle studentesse del Campus di Anantapur. Eterno Auriga


le studentesse del Campus di Anantapur hanno fatto una splendida presentazione mozzafiato sul tema dell’Atma Vidya (conoscenza del Sé). Utilizzando una piacevole tecnica innovativa, che ha combinato sul palco i gesti espressivi di un gruppo di studenti che indossavano costumi elegantemente disegnati, la musica bandistica e le percussioni, il commento tematico, i dialoghi e i canti devozionali, la presentazione ha raffigurato il cammino dell’uomo da Koham (chi sono io?) a Soham (io sono Quello) nel modo più avvincente e ammirevole. Al termine, ponendo se stessi ai Piedi di Loto di Bhagavan, gli studenti, in coro, hanno dimostrato i loro sublimi sentimenti con “Siamo Ora e Sempre Più di Tua Proprietà”.

la grazia di Bhagavan quando sviluppò salda fede in Lui e Gli si arrese totalmente. Impreziosita da dolci canzoni e bellissime danze degli studenti, la commedia ha illustrato l’importanza di questi valori attraverso gli episodi di Sabari e Arjuna. Ramo Vigrahavan Dharma: Una Commedia. Il 15 gennaio 2016, il gran finale delle celebrazioni dell’Incontro di Sport e Cultura è stato fornito dalla storia della nobile vita del Signore Rama nella commedia “Ramo Vigrahavan Dharma” (Rama, Incarnazione della Rettitudine) messa in scena dagli studenti del Campus dell’Istituto di Prasanthi Nilayam.

Tere Pyar Ke Liye: Una Commedia Danzata. La presentazione successiva è stata una commedia danzata dal titolo “Tere Pyar Ke Liye” (per il Tuo amore), messa in scena dagli studenti del Campus di Muddenahalli.

La commedia “Ramo Vigrahavan Dharma” ha messo in evidenza gli elevati ideali praticati dal Signore Rama.

Una scena della commedia “Tere Pyar Ke Liye”.

Ambientata nel contesto della vita dell’ostello degli studenti, la commedia ha descritto come il protagonista Prem riacquistò fiducia in se stesso e ottenne Sanathana Sarathi

Presentando episodi tratti dal Ramayana, la commedia ha illustrato i luminosi ideali e i princìpi del Dharma attuati dal Signore Rama nella Sua vita personale e pubblica che divenne faro di luce per le future generazioni del genere umano. L’illuminante dialogo tra Valmiki, autore del Ramayana, Hanuman, il devoto ideale di Rama, e il celestiale saggio Narada, ha splendidamente illustrato il tema della rappresentazione e aumentato il suo effetto. La commedia è adeguatamente terminata con una grande cerimonia di incoronazione del Signore Rama.

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Cerimonia di Commiato La cerimonia di commiato e la distribuzione dei premi dell’Incontro di Sport e Cultura si è svolta nel fausto giorno di Makara Sankranti, il 15 gennaio 2016. Le procedure sono cominciate alle 8,30 con la grande sfilata di una squadra di portabandiere e un gruppo di cantori dei Veda che hanno solennemente marciato nel Sai Kulwant Hall, provenendo dallo Yajur Mandir, guidati dalla banda di ottoni del Campus di Prasanthi Nilayam. In apertura, Sri Sanjay Sahni, ispettore agli esami dell’Istituto, ha tenuto un discorso introduttivo in cui si è soffermato sul significato del Makara Sankranti e sull’unicità del Sistema Educativo Sai. È seguito un discorso molto illuminante tenuto dal professor Siva Sankar Sai, Preside della Facoltà di Scienze del Campus di Prasanthi Nilayam, in cui egli ha ricordato alcune delle inestimabili lezioni da lui apprese durante gli incontri di sport nel corso degli anni alla Divina Presenza di Bhagavan. Citando le parole di Baba, il dotto oratore ha affermato che Bhagavan ha voluto che gli organizzatori creassero delle opportunità per far emergere il talento latente di ogni studente. Cinque studenti, provenienti da varie istituzioni educative Sai, hanno poi tenuto brevi discorsi, in cui hanno narrato le loro esperienze ed esposto le lezioni da essi apprese nello svolgimento degli eventi di sport e cultura.

Nella cerimonia di distribuzione dei premi che è seguita, agli istituti partecipanti sono stati assegnati i trofei del Divino Rettore e sono stati consegnati i premi ai vincitori dei singoli eventi.

Distribuzione dei trofei e dei premi.

L’impianto di altoparlanti ha poi trasmesso il Divino Messaggio di Sankranti di Bhagavan, in cui Egli afferma che l’amore, l’unità e la cooperazione tra gli studenti e gli insegnanti a cui si è assistito negli eventi di sport e cultura degli Istituti Educativi Sai è unico ed esemplare. Bhagavan afferma poi che non ci sarebbero problemi nel mondo se tutti eseguissero il proprio compito con tale unità, cooperazione e armonia. Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Shanti Nahin”. La cerimonia è felicemente terminata alle 10,40 con l’Arati.

Quando la luna è coperta, Shivam illumina la notte ed essa si trasfoma in Shivarathri (notte di Shiva). Altrimenti è Shavarathri (la notte della morte). Quando l’uomo dorme, inconsapevole di se stesso e della sua divinità, è come un cadavere.

– Baba

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DIO VEDE SOLAMENTE LA PUREZZA INTERIORE DELL’UOMO FA R E I L P R O P R I O D OV E R E C O S T I T U I S C E L O YO G A P I Ù G R A N D E

I

N UN ANNO, IL SOLE PASSA attraverso le dodici case dello zodiaco, una per mese. Il suo ingresso in ogni casa è detto Sankramana. Kranti significa “cambiamento” e Sankranti cambiamento sacro. Gli ingressi del sole in ogni casa non sono considerati tutti

Significato dell’ingresso del Sole in Capricorno L’ingresso del Sole in Capricorno avviene tra i mesi di Margashirsha e Pushyami. Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna dichiara: “Tra i mesi, Io sono Margashirsha.” Tra i dodici mesi, questo è la corona. Perché? Tra i pianeti del sistema solare, il Sole è la deità che presiede; senza di esso, nel mondo il processo vitale cesserebbe. Durante il mese di Margashirsha, si sperimenta l’abbondanza di granaglie che danno gioia alle persone e le sostengono. Ogni contadino riempie il granaio e il clima di questa stagione è piacevolmente fresco. Questo è il tempo per riposarsi pacificamente, è il tempo in cui l’essere umano è libero dal peso del lavoro quotidiano e può dedicarsi ai figli e agli animali. Ogni esperienza è dell’Essere Interiore

ugualmente sacri; perché, allora, si assegna un’importanza e una sacralità speciali al Makara Sankramana, cioè all’ingresso del sole nel Makara (Capricorno)? Al di là degli aspetti fisici legati al movimento del sole in ogni casa dello zodiaco, in questo ingresso c’è un significato spirituale nascosto. Sanathana Sarathi

un

riflesso

Qual è la relazione tra queste comodità fisiche e l’intimo significato di questa stagione? L’essere umano è un amante del bello; si rallegra alla vista di un cibo buono. Ci si può chiedere se questa gioia che egli sperimenta sia relativa solamente alle cose materiali o abbia una base spirituale. Non è il corpo a sperimentare la gioia: è l’Atma (il Sé). La gioia che si prova nel guardare gli altri

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non appartiene al corpo, ma all’Atma. Ciò che gli occhi vedono, le orecchie odono, la mente pensa o il cuore sente non è altro che esperienza dell’Atma; i sensi sono soltanto degli strumenti. Ogni esperienza è un riflesso dell’Essere Interiore e solamente se si riconosce questa verità è possibile comprendere un poco la natura del Divino. L’ispiratore, l’esecutore e lo sperimentatore di tutte le azioni è il Dio Sole, che costituisce l’esempio di servizio altruistico e instancabile per l’essere umano che, preso in una esistenza priva di significato, si perde in una teoria interminabile di attività futili. Il Sole non si dà tregua nel lavoro, è al di sopra della lode e del biasimo, porta avanti i suoi doveri con equanimità assoluta e fa ogni cosa per il benessere del mondo, non per causare alcun danno. Solamente i sensi dell’uomo si dimostrano utili o dannosi: se egli si sottomette a loro, essi diventano suoi nemici, mentre, quando li domina, diventano suoi amici. Che siano amici o nemici dipende dalla sua forza o debolezza. Tutto ciò che, oggi, si insegna e si apprende pare consistere di pomposa verbosità concernente il mondo esteriore; si fa senza dubbio un gran parlare di Divinità e spiritualità, ma in questi predicatori non si vede alcun segno di verità, amore e pace caratteristico dei devoti effettivi. Si devono stimare le persone per le vesti che indossano, i discorsi che fanno o la pedanteria che manifestano? No. I soli meritevoli di stima sono i saggi le cui azioni corrispondono ai pensieri e alle parole. Il Divino giudica gli esseri umani per i loro pensieri e motivazioni. Dio vede solamente la purezza interiore delle motivazioni umane e non l’apparenza esteriore, il potere e il denaro posseduto. Valmiki, Kuchela, Gajendra

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(il Signore degli elefanti), il bambino Dhruva, l’illetterata Sabari, Vidura e Hanuman sono esempi di esseri che ottennero la grazia di Dio soltanto in forza della devozione e non per la nascita, la ricchezza, l’erudizione o alcun altro risultato. Fate il vostro dovere come il Sole Il Dio Sole sta iniziando il viaggio verso Nord salutando l’Himalaya come magnifica residenza del Signore Shiva. Il cuore dovrebbe essere considerato il trono del Signore e lo sguardo dovrebbe essere diretto a sperimentare il Divino. Il cuore umano stesso è il simbolo dell’Himalaya come residenza della purezza e della pace. Il viaggio del Sole verso Nord è un’indicazione della via che l’uomo dovrebbe prendere per raggiungere Dio. Esso è esempio supremo di servizio altruistico e instancabile. Senza il Sole, il mondo non può sopravvivere. La vita sulla terra è possibile soltanto grazie al Sole che inoltre impartisce all’uomo una lezione di devozione al dovere umile, priva di ogni orgoglio. Il Sole è per tutti l’esempio supremo di compimento del proprio dovere con devozione e dedizione. Fare il proprio dovere è lo yoga più grande, come puntualizza Krishna nella Gita. Fate sì che le vostre azioni e i vostri pensieri siano buoni; sperimenterete allora la Beatitudine Divina. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan pronunciati in occasione di Sankranti

Eterno Auriga


S

ONO NATA IN UNA FAMIGLIA Parsi (comunità zoroastriana dell’India), nota per la condotta dharmica, l’aderenza ai princìpi della verità, della rettitudine e della bontà. Compiuti i cinque anni di età, fui mandata a vivere con la nonna materna a Bombay (Mumbai); all’epoca, infatti, non c’era una scuola adatta ai bambini piccoli nei dintorni di Surat, il posto dove mio padre era stato assegnato come alto funzionario di polizia. Swami entra nella mia vita A casa della nonna ero felice, circondata da benevole persone anziane. In particolare un vecchio zio, Kama Kaka, prese a cuore la mia crescita dal punto di vista fisico e morale.

raccontò che Baba era nato nell’India del Sud e tantissime persone, compresi lui e la sua famiglia, Lo riconoscevano come Dio. Quest’affermazione mi fece sussultare. Ricordai le parole di Kama Kaka di anni prima. Il medico m’invitò a leggere il libro di Howard Murphet “L’Uomo dei Miracoli”. Mi dette anche una bustina di vibhûti e disse, che, se ero interessata, mi avrebbe raccontato altre cose. Quel libro ha cambiato la vita di migliaia di persone… Howard si è guadagnato la gratitudine di tutti quelli che sono arrivati a Baba dopo averlo letto. Grazie, Howard. Presi il libro e lo lessi tutta la notte. Dormii e sognai che una santa che ero andata

Yasmin Sibal

FARE ESPERIENZA DELLA DIVINITÀ DI SWAMI Una volta gli chiesi: “Dov’è Dio?” Egli rispose con un sorriso eloquente: “Nell’India del Sud c’è un ragazzo che dicono essere Dio…” La bambina di cinque anni lo guardò e gli domandò: “Come si chiama?” Lo zio rispose: “Il Suo nome è Sathya Sai Baba…” Non sapevo ancora che questo Dio, un giorno, sarebbe stato mio padre, mia madre e mio amico e che mi avrebbe guidato con l’amore di mille madri. Cresciuta, sposai a Mumbai un ragazzo del Punjab e avemmo due figlie. Un giorno portai mia figlia Rubi allo studio dentistico del dottor Eruch Fanibunda. Il posto era estremamente calmo e tranquillo e sulla parete c’era un delizioso ritratto di un santo con una veste arancione, che teneva una ghirlanda di gelsomini. Vedendolo, gli chiesi: “Dottore, chi è quell’uomo?” Rispose sorridendo: “È Sathya Sai Baba.” Seguirono altre domande e il dottore mi

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a trovare mi consegnava a Shirdî Baba. Svegliandomi, mi sentii felice e serena. Mentre descrivevo i miracoli di Baba alle mie due figlie, ci ripromettemmo di incontrarLo il prima possibile. Ma occorre il tempo giusto perché Baba ci chiami. Su consiglio del dottor Fanibunda, andammo ad ascoltare i bhajan a casa di Smt. Ratan Lal. All’inizio mio marito era riluttante a venire. L’anziana suocera della signora Ratan Lal, che era cieca e stava in un’altra parte dell’abitazione, prese in simpatia la nostra famiglia. Ci fece molte domande sulla nostra vita: il fatto che una ragazza Parsi avesse sposato un ragazzo del Punjab stuzzicava la sua curiosità! Bibiji, com’era chiamata, fece promettere a mio marito Sham che sarebbe venuto a cantare i bhajan e a trovarla. Ed egli lo fece, perché gli piacevano molto le persone anziane. Ogni giovedì andavamo

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o TV per me. Dovevo per forza, per così dire, concentrarmi a progredire. Meditavo regolarmente due volte al giorno. Alla divina presenza di Swami

ai bhajan e partecipavamo anche ad altri programmi, quali il servizio in vari posti, come recarsi nei quartieri poveri o nutrire i bisognosi. Seguivamo altri devoti con sincero entusiasmo. Nel frattempo ero diventata vegetariana. Mio marito era vegetariano fin da bambino. Interruppi anche la stampa di un libro che avevo scritto e che era molto popolare: “Le Ricette Parsi Preferite”. Rifiutai le richieste di riprendere la stampa, poiché in una serie di sogni molto vividi avevo ricevuto indicazioni che cucinare e mangiare cibi non vegetariani mi stava provocando un Karma negativo. Fu verso il 1972 che raggiunsi il punto più basso della mia vita. Mi ero sposata molto presto. Lo stress e la tensione per le responsabilità avevano pesato molto su di me, sia a livello fisico sia mentale. Avevo due figlie, Anita e Rubi; entrambe mi erano di grande aiuto e sostegno, ma io ero logorata. Durante gli anni di lotta per il cambiamento lessi avidamente tutti i libri scritti da Baba. Niente più giornali, romanzi

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Giunse presto l’opportunità di andare a Puttaparthi con Gunaji, sorella di Srî Ratan Lal, e sua figlia Achala. Mio marito era riluttante a lasciarmi andare. Nel chiedere un segno a Swami, aprii la borsetta e trovai un biglietto per l’autobus. Leggendo le lettere sulla parte superiore, vidi la parola “Vai”. Con fiducia andai allora a Puttaparthi. Swami mi guardò dal balcone mentre entravo nel complesso. Era un’eccitazione così grande! Baba mi rivolse più di uno sguardo benevolo e presto mi chiamò per la tanto agognata “interview”. Là, nella stanza consacrata, Baba mi chiese: “Che cosa vuoi?” “Baba, voglio imparare qualcosa”, risposi. Si compiacque della risposta e, mettendoSi una mano sul petto, disse: “T’insegnerò.” Successivamente, nella stanza delle “interview” private disse: “In passato hai lottato molto per venire a Puttaparthi.” Aggiunse che avrebbe messo a posto ogni cosa, dal momento che ero confusa, depressa e preoccupata del futuro. Non avevo discusso alcun problema personale con Baba. Fu lieto che io e le ragazze frequentassimo settimanalmente i corsi Bâl Vikâs tenuti a Himmat Nivas da Smt. Roshan Fanibunda, all’epoca Roshan Parekh. Dopo avermi dato le Sue benedizioni e aver materializzato la vibhûti, mi concesse il Pâdanamaskâr e uscii di lì felice e beata. Nel giro di poco seguì una seconda “interview”. Baba disse che non mi sentivo bene, il che era vero! Come faceva a sapere che cosa era in atto nel mio corpo? Mi meravigliavo della Sua onniscienza. Ci furono altre rivelazioni sui problemi della mia vita e sulle loro soluzioni, e, dopo le benedizioni, il colloquio terminò.

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Gunaji fu felice dell’esito della mia visita. Le dissi di aver portato a Baba i prânam (saluti) della sua anziana madre Bibiji, che Egli aveva detto di conoscerla, e che era cieca e molto anziana. Gunaji rispose che avrebbe raccontato con gioia a sua madre la notizia che Baba aveva ricevuto i suoi prânam. Ecco Shiva Shakti In breve tempo le “interview” furono sospese e la festa di Shivarâtrî ebbe inizio. Trattandosi della mia prima visita, ero intimidita dalla gigantesca marea umana. Per Shivarâtrî decisi di non entrare nel Poornachandra Auditorium e di aspettare fuori della porta laterale per avere il Darshan di Baba non appena fosse entrato. D’improvviso una signora uscì dal salone, mi afferrò la mano e mi portò nel salone, passando sul palco, davanti al Jhoola (dondolo) e giù per le scale del palco. Mi fece sedere in prima fila tra i VIP. Quell’angelo, venni a sapere più tardi, era Prithvi, regina (Rani) di Jind (città dello Stato dell’Haryana). Ricevetti qualche sguardo incuriosito da parte delle signore vestite di seta e ingioiellate, dato che indossavo un semplice Sari di cotone! La cerimonia prese il via. Ci furono i Bhajan e il Discorso di Swami. Poi, con grande sforzo, Swami tirò fuori un Lingam lucente e dal palco lo mostrò alla folla estasiata. Quindi scese dal palco e lo fece vedere alle signore della prima fila. E poi, meraviglia delle meraviglie, Baba venne da me e, tenendo il Lingam a circa 6-7 pollici (circa 15 cm) dal mio viso, indicò una luce brillante e fulgida all’interno del Lingam verdastro. Poi disse: “Ecco Shiva Shakti!” Ero eccitatissima e dissi a mani giunte: “Che bello, Swami!” Così fui benedetta da Swami alla mia prima cerimonia di Shivarathri a Puttaparthi.

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Così, in tre lavammo e lavammo finché il lavoro non fu completato e non rimasero più piatti. A quel punto venne da me il direttore della mensa portando in un piatto tre grandi Laddu che, spiegò, Swami ci aveva fatto mandare dicendo: “Alla mensa ci sono tre persone ancora al lavoro; dai loro questi Laddu da parte Mia!” Li mangiammo con grande gioia e ringraziammo Baba, l’Onnisciente Signore dell’universo. Non c’è nulla che Egli non sappia.

Ad Anantapur con Swami Dopo alcuni giorni, Gunaji disse che Swami sarebbe andato al college di Anantapur, aperto da poco tempo, e che anch’io avrei dovuto provare ad andarci. Dopodiché sarei potuta tornare a Mumbai. Feci i bagagli e andai ad Anantapur. Nel college condivisi con tre signore la stanza che Swami amabilmente ci aveva dato. Mangiammo in compagnia di Swami, Lo ascoltammo parlare e ci godemmo i Bhajan. Tutto questo fu vera beatitudine. Poi una sera ci fu una commedia recitata dalle ragazze del college. Eravamo fuori sui prati e le ragazze erano tutte vestite con eleganti costumi. Mi misi a parlare con una di esse vestita da re. Aveva lunghi baffi che toccai con le dita. Swami mi vide e fece fare alle ragazze una passerella per Lui. Venne e disse: “Che bello, vero, Amma? Le ragazze hanno fatto anche i costumi.” Assistemmo lietamente allo spettacolo avendo la santa compagnia di Swami.

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Fragranza di fiori di gelsomino Poi Swami dovette tornare a Puttaparthi. All’Ashram fecero ritorno anche le tre donne e io dovetti andare da sola a Bengaluru. Senza smettere di ringraziare Swami per tutte le Sue premure e gentilezze, la mattina dopo presi un autobus di buon’ora per Bengaluru. Per tutto il viaggio fui circondata da un profumo di gelsomino. A Bengaluru, quando scesi, il profumo era ancora intorno a me. Non c’erano fiori di gelsomino sull’autobus e neanche vicino a me. Era la mia prima visita a Bengaluru. Prendendo un rickshaw a motore raggiunsi la deliziosa villetta di mia zia vicino al lago di Ulsoor. Il profumo di gelsomino mi seguiva. La zia, lo zio e i cugini mi dettero un caloroso benvenuto. Il giorno dopo andai a vedere l’Ashram di Brindavan, dove risiede Swami quando si trova a Bengaluru. Nell’Ashram andai alla vecchia casa di Swami e chiesi al dottor Gokak, che stava seduto lì, se potevo vedere l’abitazione all’interno. Mi rispose che non era permesso. Uscii nel giardino e di nuovo la fragranza di gelsomino si manifestò non si sa da dove. Non c’erano fiori di gelsomino nelle vicinanze. Concessione di un Dono non Richiesto Presto dovetti tornare a Mumbai. Con tanti ringraziamenti alla zia e alla famiglia, andai all’aeroporto. Sull’aereo pensai per un attimo all’appartamento che possedevamo. Era affittato a una grande azienda. All’epoca una legge tassativa consentiva a persone e aziende di continuare a stare negli appartamenti anche quando il contratto d’affitto era scaduto. L’unica strada era una causa! Ma chi aveva i mezzi e la pazienza per contrastare le grandi aziende? Non avevo chiesto a Swami dei miei problemi personali, e mi sfiorò il pensiero che forse avrei dovuto farGliene cenno. Atterrata a Mumbai, fui presto giù in aeroporto. È noto a tutti che, dopo il Darshan di Swami, ci si trova in uno stato molto elevato, di grande 20

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beatitudine. Mio padre e le mie due figlie Anita e Rubi erano venuti a prendermi all’aeroporto. Mio padre disse: “Sembri così diversa!” Chiesi dov’era Sham. Mio padre rispose che era andato a prendere possesso del nostro appartamento a Cuffe Parade; all’improvviso, infatti, la compagnia aveva deciso di restituircelo. Solo Swami poteva averci concesso questo dono. Nessuna azienda lo fa, per nessuno. Mio marito riebbe le chiavi dell’appartamento e tutti ringraziammo Baba per le Sue benedizioni. Ebbe così termine il mio primo memorabile viaggio da Baba a Puttaparthi, da Lui benedetto. Il Signore Onnisciente L’onnipresenza di Baba nella nostra vita ci assiste sempre. Ecco alcuni esempi della Sua divina onnipresenza, onnipotenza e onniscienza. Una volta a Puttaparthi andai alla mensa per fare Seva. C’erano molti volontari per servire, fare chapati, tagliare le verdure, ma quasi nessuno disponibile a lavare i piatti. Decisi che era questo il settore in cui aiutare. In quegli anni non c’erano sapone o pagliette abrasive. Talvolta c’era la buccia del cocco e si doveva semplicemente lavare con l’acqua. Per fortuna c’era acqua di rubinetto in abbondanza e i piatti venivano belli puliti. Ogni giorno c’erano migliaia di piatti da lavare. Non appena una parte era pronta, un’altra grande quantità veniva buttata nel secchiaio per essere pulita. Una sera ero molto stanca. Era tardi e avevo fame, ma i piatti continuavano ad arrivare per il lavaggio. D’un tratto il direttore della mensa venne da me con due giovinette di un villaggio e disse che mi avrebbero aiutato a completare il lavaggio. Così, in tre lavammo e lavammo finché il lavoro non fu completato e non rimasero più piatti. A quel punto venne da me il direttore della mensa portando in un piatto tre grandi Laddu che, spiegò, Swami ci aveva fatto mandare dicendo: “Alla mensa ci sono tre persone Eterno Auriga


ancora al lavoro; dai loro questi Laddu da parte Mia!” Li mangiammo con grande gioia e ringraziammo Baba, l’Onnisciente Signore dell’universo. Non c’è nulla che Egli non sappia. Una volta mia figlia Anita, dovendo seguire delle attività lavorative, m’invitò ad andare con lei in Francia, a Parigi. Ero molto felice e scrissi a Swami chiedendo il Suo permesso e le Sue benedizioni. Il tempo passò velocemente e arrivò il giorno della partenza per Parigi. Giungemmo all’aeroporto dopo due ore di viaggio. Le formalità erano quasi completate. Inaspettatamente il funzionario della dogana volle che aprissi la valigia. Aprii la borsetta per prendere le chiavi della valigia, ma non riuscivo a trovarle!! Svuotai la borsa sul banco: non c’era segno delle chiavi. Il doganiere si stava spazientendo. Disse che, se non avesse controllato la valigia, non mi avrebbe fatto imbarcare sull’aereo. Mia figlia era andata avanti e si domandava che cosa mi stesse trattenendo. Il segnale d’imbarco era acceso. Il panico si fece strada quando il doganiere mi chiese di andare a casa a prendere le chiavi, il che era impossibile. La mia abitazione era a due ore di viaggio! Allora pregai Baba di darmi aiuto e aprii ancora una volta la borsetta: in cima a tutto… c’erano le chiavi! Aprendo frettolosamente la valigia, ringraziai Baba con fervore. Il doganiere dette un’occhiata veloce e mi disse di proseguire. Raggiunsi mia figlia, le raccontai del miracolo e ci imbarcammo sul volo per Parigi. Grazie al tempestivo aiuto di Baba, ci godemmo pienamente il soggiorno. Un altro esempio di aiuto istantaneo. Baba ci aveva appena dato un appartamento nell’Ashram di Brindavan. Era il dono più grande che il Signore Sai ci avesse concesso. Eravamo in estasi per la felicità. Mi accingevo a sistemare l’alloggio. Ciò che più m’importava era trovare il posto giusto per mettere nella stanza la poltrona e il

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tappeto di Baba. Stavo pulendo lo scaffale quando, all’improvviso, da un libro cadde una foto a colori. Non l’avevo mai vista prima, né il libro era mai stato prestato. La foto mostrava una deliziosa poltrona su un tappeto, con una lampada e un tavolo su ogni lato. Sul tappeto c’erano strumenti musicali, cimbali ecc. Era la giusta disposizione per la meditazione e i Bhajan quotidiani nella stanza. Con la foto Baba mi mostrava come sistemarla. Alcuni giorni dopo andammo a Puttaparthi, dove feci vedere la foto, raccontandone la storia, a Sri Kasturi. Gli piacque molto e rise di cuore. Sri Kasturi tenne la foto sulla sua bacheca, così che tutti potessero capire l’aiuto di Baba anche nelle faccende mondane. Una volta andai a Brindavan per il Corso Estivo e comprai un telefono cellulare. Lo usavo solo nell’alloggio e il più silenziosamente possibile. Sul mercato era disponibile solo da poco tempo. Telefonavo alla mia famiglia a Mumbai e anche ad alcuni amici. Non avevo compreso quanto fossero costose queste chiamate. Una sera, come al solito, Baba arrivò sul palco del Sai Ramesh Hall per il programma pomeridiano. Ma, inaspettatamente, mi guardò e portò la mano all’orecchio, facendo finta di parlare! Continuava a parlare e a guardarmi. Raccolsi alcuni sguardi curiosi delle signore sedute accanto a me, ma sapevo ciò che Swami stava facendo. Mi indicava che usavo troppo il cellulare nella stanza. Non lo usai più così tanto dopo che Baba aveva mimato il suo uso. Il conto per il suo utilizzo avrebbe potuto essere ben più alto se non avessi smesso con le telefonate superflue. Che cosa non sa Baba di noi? Egli è ovunque. – L’autrice è da moltissimi anni un’ardente devota di Bhagavan

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Effulgenza della Gloria Divina INFINITA GRAZIA

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ABA HA DETTO: “PER ogni atto della Mia grazia che conoscete, ce ne sono mille altri che non conoscete.” Si riportano molti casi in cui Baba trasferisce la malattia di un devoto al Proprio corpo. Ha fatto questo sia in questo corpo sia in quello precedente a Shirdi. Egli permette al Suo corpo di addossarsi la malattia per un certo periodo di tempo, come ogni altro corpo umano, poi si guarisce in un batter d’occhio. Egli blocca la malattia non appena decide che i tempi sono maturi per eliminarla. Nel 1973, durante il Corso Estivo a Whitefield, avevo visto Baba tenere tutti i giorni Discorsi spirituali per un’ora e mezza agli studenti, anche se, per parecchi giorni, ebbe costantemente la febbre a 40°. A quel tempo Egli mi disse: “Se do importanza a questa febbre, essa si fermerà su di me. Io non sono affetto da nessuna febbre.” L’unico cosiddetto trattamento che usò contro la febbre furono dei bagni freddi durante il giorno. Un esempio davvero singolare di assunzione di una malattia da parte di Baba si verificò in presenza dell’autore di questo libro durante i festeggiamenti di Navaratri e continuò fino al dicembre del 1974. Baba aveva la pressione sanguigna alta e il Suo corpo mostrava i segni e i sintomi riconoscibili di quello stato. Al dottor C.G. Patel, un medico di Baroda, fu concesso, 22

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da Baba Stesso, il privilegio di assisterLo. Non che avesse bisogno di un medico, ma, come spiegato in precedenza, Baba deve svolgere il ruolo di comune essere umano e permettere al Suo corpo di soffrire fin quando Egli Stesso interrompe la malattia. In questo Suo Leela o gioco, per completare il quadro, era necessaria la presenza di un medico. Patel prese dettagliatamente nota del progresso giornaliero di Baba, compresi i dati raccolti da una serie di test ed esami patologici. Non è scopo del nostro racconto fare la cronaca completa dell’assunzione della malattia, ma piuttosto di raccontare ciò che io effettivamente vidi e ciò che Baba disse in merito. Nel corso della Sua malattia, Baba continuò tutte le normali attività delle celebrazioni di Navaratri e Dasara, concesse colloqui privati, ebbe incontri con vari responsabili delle Organizzazioni Eterno Auriga


Sai, tenne molti Discorsi durante lo Yajna e anche durante le feste di Deepavali e del Compleanno, tra cui uno lunghissimo a Bukkapatnam. Senza entrare nei dettagli, è sufficiente qui ricordare che, durante tutte queste attività, avevo rilevato vari segni e sintomi di pressione sanguigna molto alta che stava seriamente aggredendo il corpo di Baba. Gli eventi finali, che portano al punto cruciale della nostra storia, cominciarono il 27 novembre, quando Baba decise di partire per Bangalore (ora Bengaluru) da Prasanthi Nilayam. Quella mattina, ero seduto per i Bhajan sotto il portico fuori della sala della preghiera. L’Arati era finito e Baba andò nella Sua stanza. Normalmente, in quel momento, mi sarei ritirato, ma l’istinto mi spinse ad avvicinarmi alla porta della stanza di Baba. Immediatamente, la porta si aprì ed Egli uscì con un cesto pieno di bustine di Vibhuti. Me ne dette una manciata e mi disse di seguire da vicino la Sua auto sulla strada per Whitefield, Bengaluru. Poi distribuì bustine di Vibhuti ad alcune altre persone e si ritirò nella Sua stanza. Nel pomeriggio, verso le 16,15, affrontammo quel viaggio memorabile. Il sedile anteriore era occupato da Karunyananda, Shrinivasan, uno studente del college, e D.V. Rama Rao guidava l’auto di Baba. Baba, il dottor Patel e il dottor Bhagavantam erano nel sedile posteriore. Io ero accompagnato da mia moglie e da altre due signore, oltre al conducente dell’auto. Seguii l’auto di Baba, e anche una dozzina di altre vetture si unirono al corteo. Nelle prime fasi del viaggio, l’auto di Baba si fermava di tanto in tanto per distribuire dolci ai poveri abitanti dei villaggi e ai loro figli. Vedevo uscire rapidamente dal finestrino semiaperto la mano di Baba, e il cibo cadere

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nelle mani a coppa di anziani uomini e donne in trepidante attesa che allungavano il collo per avere una fugace visione di Baba seduto in macchina. A volte, c’erano solo un paio di bambini piccoli in attesa di vedere il loro Baba, ed essi venivano ricompensati non solo con il Suo Darshan, ma anche con inaspettati laddu. I loro volti irradiavano gioia. L’emozione e la felicità vissute da questi poveri bambini è qualcosa che non può essere descritto a parole. Osservare ciò assieme a Baba equivale a sperimentarlo nel proprio Sé. Quando il percorso passava attraverso villaggi dove era corsa voce che sarebbe arrivato Baba, il corteo di auto procedeva tra file e file di persone che costeggiavano il ciglio della strada gridando: “Sri Sathya Sai Babaji Ki Jai.” Un’ora e mezza dopo l’inizio del viaggio, notai che Baba stava col capo appoggiato sul retro del sedile, il che era per Lui qualcosa di molto insolito. Anche le donne notarono ciò e dissero: “Povero Swami, deve sentirsi molto stanco.” Poi Baba mise la testa sulla spalla del dottor Patel ed esse cominciarono a sospettare che Swami avesse qualcosa di più della sola stanchezza. Venni a conoscenza dei loro sentimenti dai vari commenti che provenivano dal sedile posteriore. Dopo qualche tempo, l’auto di Baba si fermò e il dottor Bhagavantam si trasferì sul sedile anteriore assieme a Shrinivasan, che si mise al volante. Karunyananda e Rama Rao andarono su un’altra auto. Baba si sdraiò sul sedile posteriore con il dottor Patel su un lato. Le vetture ripartirono nel giro di pochi minuti e alcuni occupanti delle altre vennero a sapere ciò che era successo nella macchina di Baba. Dissi alle donne nella Sua auto che la pressione sanguigna di Swami doveva essersi alzata e quindi

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Egli si stava riposando, ma esse temevano il peggio e avevano paura che a Swami fosse accaduto qualcosa di terribile. Una di loro era quasi in lacrime. Un’altra disse che Swami doveva sentirsi venir meno a causa del mal d’auto, come accadeva spesso a lei durante un lungo viaggio in macchina. Spiegai che stavamo assistendo a un Leela (gioco divino) di Baba e che tutto sarebbe andato a posto molto presto. Come devoti, era nostro dovere essere preoccupati, ma, allo stesso tempo, dovevamo essere consapevoli della Divinità in noi che è Baba, e quindi trovare forza e fiducia per mantenere la calma. Dopo tutto, che cosa può accadere alla Divinità? Nulla, niente di niente.

in precedenza aveva osservato che Swami poteva essersi sentito male) e con un luccichio negli occhi disse: “A volte i medici e altre persone dicono che a Swami gira la testa o che si sente debole, ma Swami non si sente mai debole. Non abbiate paura. Proprio ora ho un braccio intorpidito, ma non sono preoccupato più di tanto di questo corpo. Niente può nuocerMi. Io sono Ghosha.” Con questa battuta finale ci lasciò e tornò alla Sua macchina. Il monologo di cui sopra fu fatto da Baba in inglese.

Il sole era tramontato e un debole crepuscolo faceva apparire, in lontananza, le Nandi Hills come sagome spettrali che si stagliavano contro un cielo scuro color arancio. Chikkaballapur era a poche miglia di distanza. Improvvisamente, Baba si mise a sedere in posizione eretta e fu visto parlare con il dottor Patel. Dopo alcuni istanti, le auto si fermarono. Baba scese dalla Sua macchina e venne dritto verso la mia. Un camion si stava avvicinando nella nostra direzione con gli abbaglianti accesi e Baba ficcò rapidamente la testa nel finestrino della macchina. Spiegò che non voleva essere visto dagli occupanti di quel camion. Poi cominciò a rimproverare le donne sul sedile posteriore per aver avuto timore circa la Sua sicurezza. Affermò: “Io sono Ghosha”, e lo ribadì molte volte ancora. “Sono Ghosha, perciò come può qualcosa colpirMi? Nessuna malattia può aggredirMi. Negli ultimi giorni, ho avuto la pressione sanguigna che andava da 110 diastolica fino a 280 sistolica. Perché avevate paura? Nulla può accadere a questo corpo. Io sono Ghosha.” Guardò poi la donna (che

Baba raggiunse Brindavan (Whitefield) a tarda notte. Il giorno dopo si riposò. Verso sera, la Sua pressione sanguigna sistolica arrivò fino a 260 e il Suo corpo segnalò i sintomi di un ictus. Naturalmente, non fui sorpreso poiché, il giorno prima, Baba Stesso aveva dato indicazione sul corso futuro degli eventi, quando si era riferito all’intorpidimento al braccio. Tuttavia, il giorno seguente, stava di nuovo bene e, entro la fine di dicembre, la pressione sanguigna tornò normale. Quel giorno, il dottor Patel mi riferì ciò che Baba aveva detto quando si era rimesso seduto in macchina dopo esser rimasto sdraiato per un po’ durante il viaggio di due giorni prima. Aveva detto: “Le donne che sono nella macchina dietro hanno paura e sono in lacrime pensando che qualcosa di terribile sia accaduto a Swami.” Questa affermazione di Baba e quella relativa al fatto che Swami non si sentisse mai male in macchina, sono piccoli esempi della Sua onniscienza e onnipresenza.

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Rama Rao estrasse un enorme contenitore per alimenti dalla macchina di Baba. Era pieno di ogni tipo di cibo dolce e salato che venne distribuito a tutte le persone nelle diverse auto.

Ghosha significa “suono” o “movimento” o “vibrazione”. Significa, inoltre, Pranava o Eterno Auriga


Aum - che è la parola primordiale o suono della creazione. Tutta la creazione nella sua forma finale consiste di movimento o di una massa vibrante di energia. Quando Baba disse: “Io sono Ghosha”, significava che Egli Stesso è l’energia primordiale che assume varie forme e costituisce quella che è conosciuta come materia. Questo è il Suo aspetto di Shakti o Mazda. Con riferimento al Suo corpo, la dichiarazione implicava che Egli Stesso era la vibrazione primordiale attraverso la quale il Suo corpo era venuto in essere; come potrebbe perciò, questa vibrazione primordiale, essere colpita dalla malattia? Anche la malattia, in qualsiasi forma si manifesti, nasce necessariamente da questa stessa energia primordiale e, quindi, la malattia è semplicemente un aspetto temporaneamente sovrapposto al fondamento che è Ghosha. Dichiarando: “Io

sono Ghosha”, Baba proclamò anche il Suo aspetto Shakti, che è, a sua volta, l’universo manifesto. Contemplare questa verità è conoscere il rapporto esistente fra gli uomini e il mistero dell’universo: Ekoham Bahusyam (l’Uno volle diventare i molti). Capire e afferrare questa verità significa comprendere il proprio Sé e conoscere, in misura limitata, la Divinità che è Baba. Praticare e vivere questa verità significa percorrere la via dell’amore, che porta veramente all’esperienza della Divinità interiore, che è il regno dei cieli. È il Suo regno senza nome, incommensurabile per l’uomo ed eterno al di là del tempo. La stella del cielo, cioè il proprio Sé, risiede lì da sempre. – Tratto da “Vision of the Divine” di Eruch B. Fanibunda

...continua da pagina 8

successivo della resa totale. Sforzatevi strenuamente di alimentare amicizia con Dio. Egli è il solo amico vero. Il mondo è il libro, il tempo è l’insegnante e Dio è l’amico vero. I vostri amici terreni rimarranno con voi finché avete potere e posizione; nessuno vi parlerà se non li avrete più. Finché avete denaro in tasca, diranno: “Andiamo al cinema, all’albergo”, ma se ne andranno non appena la vostra tasca si vuoterà. Questa è la natura dell’amicizia. Fate di Dio il vostro migliore amico, non esitate. Solamente Dio è l’amico eterno; Egli non vi lascerà mai, né mai vi abbandonerà. Dovreste immergervi in Lui. Tutti sono incarnazioni di Dio con nomi e forme differenti. Il Signore Krishna disse: “Tutti sono scintille di Dio.” Non soltanto gli umani: anche gli insetti e gli altri organismi sono scintille di Dio. Ci sono persone che non credono in Dio. Sono Eterno Auriga

chiamati atei e dicono: “There is no God”, ma prima dicono “There is” e poi dicono “no God”. Dicendo “There is” dicono “c’è”, indicando così l’esistenza di Dio. Gli atei dicono anche “God is nowhere” (Dio non esiste in alcun luogo), ma se attaccate la w al no, leggete “God is now here” (Dio è qui ora), una modifica semplice. Sia gli atei sia i teisti sono creazioni di Dio, per cui sono tutti vicini a Lui. Tutti dovrebbero amarLo. Dio è Amore, l’Amore è Dio. Vivete nell’Amore. Tutto ciò che fate senza amore è inutile. Meditate su Dio con amore, e comprendete che Dio è in voi e voi siete Dio. (Al termine del Discorso Divino, Swami canta: “Prema Mudita Manase Kaho…….”). - Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Shruti a Kodaikanal il 29 aprile 1997

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Haridasa

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ANSEN ERA UN FAMOSO musicista alla corte dell’imperatore Akbar. C’era talmente tanta forza nel suo modo di cantare che, quando eseguiva il Megh Malhar Raga, nel cielo si creavano dense nubi; quando cantava l’Amruthavarshini Raga, pioveva, e, con il Deepak Raga, si accendeva la lampada.

Chinna Katha

del mendicante, e disse: “Tansen! Ho un dubbio. Tu sei un grande cantante ed esegui melodiose canzoni. Ma sono stato trasportato a un piano superiore mentre ascoltavo la canzone di quel mendicante.

Una volta, di mattina presto, Akbar uscì dal suo palazzo a piedi. Poiché era andato alquanto lontano dal palazzo, sentì il suono di una dolce canzone provenire da qualche parte. Attratto dal suono del canto, andò in direzione del suono e trovò un Haridasa (mendicante) che cantava la gloria di Dio, profondamente assorto. Tansen disse ad Akbar che, mentre egli cantava per compiacerlo, il mendicante cantava per compiacere Dio.

Akbar si perse nella melodia del canto.

Anche Akbar dimenticò se stesso durante l’ascolto del canto. Perso nei suoi pensieri, ritornò a palazzo. Quel giorno, a corte, raccontò a Tansen la sua esperienza relativa all’ascolto della canzone

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Ero molto commosso da essa e il mio cuore era soffuso di beatitudine. Ma non sono mai stato toccato in questo modo durante l’ascolto delle tue canzoni. Qual è il motivo?” Con la dovuta cortesia e umiltà, Tansen sorridendo rispose: “O imperatore! Io canto per farti piacere e per aumentare il prestigio della tua corte. Il mendicante, invece, si perde nella contemplazione di Dio e canta per ottenere la Sua grazia. Egli è servo di Dio, non della ricchezza.” L’imperatore riconobbe la veridicità della dichiarazione di Tansen. Mentre facciamo Namasankirtan (il canto della gloria di Dio), non dovremmo pensare a nient’altro che a Dio.

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INCONTRO PREMA BANDHAM 2016

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X STUDENTI DEGLI ISTITUTI Educativi di Bhagavan sono giunti in gran numero con le loro famiglie da ogni parte del mondo per partecipare all’annuale Incontro Prema Bandham tenutosi a Prasanthi Nilayam all’inizio del 2016. In tale occasione, hanno presentato programmi musicali e culturali per esprimere amore e gratitudine a Bhagavan che li ha guidati e nutriti con amorevole attenzione nei loro anni di formazione. Il 30 dicembre 2015, gli ex studenti del Sathya Sai Mirpuri College of Music hanno fatto la prima offerta musicale a Bhagavan. Con il cuore colmo di profonda devozione, essi hanno eseguito una varietà di composizioni vocali e strumentali comprendente “Siva Siva Siva Ganaraya”, a cui ha fatto seguito lo splendido Jugalbandi “Panduranga Baro Sriranga Baro” (vieni, Panduranga; vieni, Sriranga) e l’immortale canzone di Mira, eseguita da Anup Jalota “Aisi Laagi Lagan Mira Ho Gayi Magan” (Mira si perse nell’amore di Krishna). Hanno poi concluso il loro affascinante concerto con una suggestiva esibizione di Veena e Bhajan strumentali. La successiva presentazione è stata fatta, il 31 dicembre 2015, dagli ex studenti della Scuola Primaria Sri Sathya Sai e della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai. Cominciando il programma con la recita del Sai Gayatri Mantra, essi hanno fatto seguire una coinvolgente esibizione di musica bandistica. Due oratori hanno poi narrato come hanno vissuto l’amore e la grazia di Bhagavan quando erano studenti Sanathana Sarathi

della scuola primaria. Il primo intervento è stato fatto da Smt. A. Sai Venkatalakshmi, Scienziata Senior presso l’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO). L’eminente oratrice ha narrato come Baba fosse solito andare nelle classi tutti i giorni, interagire con gli studenti e assumere, allo stesso tempo, il ruolo di genitore, guida e Guru. Il discorso successivo è stato tenuto da Sri A. Raghavendra, Vicepresidente della IndusInd Bank, che ha espresso profonda gratitudine a Bhagavan per aver fornito agli studenti la migliore educazione e vicinanza, e aver trascorso, nei primi anni, tanto tempo con loro. Questi discorsi sono stati intervallati da una bella danza Odissi eseguita dai figli degli ex studenti, da canti di gruppo e Qawali da parte degli ex studenti che comprendevano “Tera Saath Kabhi Bhool Na Sake” (non dimentichiamo mai la Tua vicinanza), “Sai Ke Pyaar Ki Surat Bayan Nahin Hoti “(l’amore di Sai non può essere descritto). La loro ultima canzone è stata “Hawa Mein Khushboo Pyaar Ki Hai” (c’è profumo d’amore nell’aria).

Il canto di gruppo degli ex studenti della Scuola Primaria e Secondaria Superiore. Febbraio 2016

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Mentre cantavano questa canzone di gruppo, il resto degli ex studenti nel salone agitava candele accese, creando un incantevole spettacolo. Il programma della mattina del giorno di Capodanno 2016 è iniziato con una brillante presentazione musicale della banda di ottoni dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai, comprendente sette brani musicali che includevano “La Tempesta”, “I 5 Segreti di Beethoven”, “L’Ascesa del Guerriero”, che è terminata con il brano “Felice”, che ha trasmesso il profondo messaggio di Bhagavan “Sii felice, rendi felici gli altri e Swami sarà felice.” Ha fatto seguito un discorso molto educativo e informativo di un ex studente dell’Istituto, Sri Abhimanyu Kaul. Condividendo con il pubblico le preziose lezioni apprese sotto la guida di Bhagavan, l’erudito oratore ha osservato che la vera missione di Baba è stata impartire all’uomo Atma Vidya (conoscenza del Sé). Egli ha descritto come Baba abbia instillato negli studenti, nel Suo inimitabile stile, questa profonda conoscenza durante le quotidiane conversazioni con loro. Il programma del pomeriggio è iniziato con l’offerta di riverenti omaggi al Samadhi di Baba da parte di un gruppo di ex studenti dell’Istituto che hanno sfilato in processione nel salone portando bandiere colorate. Successivamente, essi hanno offerto dolci di Capodanno, il nuovo numero della loro rivista “Vidyullekha” e il 25° volume della loro raccolta di Bhajan “The Bridge Across Time”. È seguita un’eccellente offerta musicale della banda di ottoni degli ex studenti che comprendeva il brano di preghiera al Signore Ganesh “Vakratunda Mahakaya”, “Allah Bhi Tum Ho Ishwar Bhi Tum Ho” (Tu sei sia Allah sia Ishwar) e “Pyare Sai Hamare” (il nostro Amato Sai). 28

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L’offerta musicale della banda di ottoni degli ex studenti.

La presentazione finale degli ex studenti dell’Istituto è stata la superba commedia “Il Flauto Perfetto” che ha trasmesso il profondo messaggio di Bhagavan secondo cui l’uomo deve liberarsi del proprio ego e diventare vuoto come un flauto per poter consentire al Divino di maneggiarlo e soffiare in esso la musica divina.

La commedia “Il Flauto Perfetto” degli ex studenti dell’Istituto.

La commedia ha illustrato questo messaggio del Signore attraverso la storia di un mercante di flauti che offrì tutto il suo talento al Signore Krishna per ottenere la perfezione e raggiungere la meta ultima della Sua visione. Il tema sublime, l’eccellente recitazione del cast e gli illuminanti dialoghi hanno perfettamente trasmesso la lezione della commedia e ne hanno fatto un’eccezionale presentazione. Con ciò, l’Incontro Annuale Prema Bandham degli ex studenti è giunto a felice conclusione.

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CONVEGNO NAZIONALE DEGLI EX STUDENTI BAL VIKAS SRI SATHYA SAI Il 16 e 17 gennaio 2016, a Prasanthi Nilayam, si è svolto un Convegno Nazionale Bal Vikas di due giorni. Il tema dell’evento era “I Bal Vikas Sri Sathya Sai – Il Sentiero Divino”. La prima sessione è cominciata la mattina del 16 gennaio nell’Auditorium Poornachandra con il canto dei Veda e un canto di gruppo. Due studenti, Drishti Thapa di Manipur e Fanindra Reddy dell’Andhra Pradesh, hanno poi condiviso commoventi avvenimenti della loro vita, riflesso del loro impegno nel percorrere il sentiero divino indicato da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Le vivaci e pittoresche danze eseguite dagli studenti Bal Vikas dell’Odisha e del Sikkim sono state un piacere per gli occhi. L’onnipresenza di Bhagavan è stata testimoniata quando la ghirlanda che adornava la cornice della Sua fotografia si è spezzata in due ed è caduta a terra sotto forma di benedizioni divine. La seconda sessione è cominciata nel Sai Kulwant Hall alle 16,30 con il canto dei Veda e un canto di gruppo, saturando l’atmosfera d’amore e devozione. In apertura, Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha salutato il programma Bal Vikas Sri Sathya Sai come il più prezioso dono elargito all’umanità da Bhagavan Baba. Egli ha avuto parole di elogio per questo programma basato sui valori, definendolo panacea a tutti i problemi che affliggono l’umanità e la società. Due ex studenti Bal Vikas hanno poi parlato all’assemblea. Il primo, Sri Rajeev Karmahe, Giudice Aggiunto alle Sessioni Distrettuali del Madhya Pradesh, ha elogiato il programma Bal Vikas Sri Sathya Sai come merito di mille nascite, e condiviso le sue esperienze Eterno Auriga

su come il programma lo abbia aiutato ad affrontare le sfide sul fronte professionale e a risultare vittorioso nel gioco della vita. La signora Vibhuti Malhotra, dello Stato del Punjab, ha attribuito le sue virtù di pazienza ed equanimità alle basi su cui poggia il programma Bal Vikas Sri Sathya Sai. Sri K. Chakravarthi, Segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha distribuito il compendio intitolato “I Bal Vikas Sri Sathya Sai – Il Sentiero Divino” contenente articoli scritti dagli ex studenti Bal Vikas. Inoltre, la signora Arunima Prakash dell’Uttar Pradesh ha illustrato al pubblico il simbolo dei Bal Vikas Sri Sathya Sai, condividendone il significato simbolico. L’intrattenimento musicale intitolato “Sai Arpan”, eseguito dagli ex studenti di Puna, nel Maharashtra, e una deliziosa fusione di melodie strumentali da parte degli ex studenti del Tamil Nadu, hanno colmato tutti di beatitudine divina. Il 17 gennaio, il momento saliente del secondo giorno del convegno è stata la cerimonia di benedizione. Una brillante banda musicale ha condotto la processione dei Presidenti di Stato, dei Coordinatori Mahila dello Stato, dei solerti Insegnanti Bal Vikas, degli assegnatari di premi e dei dirigenti, scortando la simbolica “Bacchetta della Trasformazione” nel Sai Kulwant Hall al cadenzato canto “Sarvaroga Nivarini Gayatri” quale tributo alla Madre Gayatri.

Gli studenti Bal Vikas che hanno completato i 9 anni di programma prestano giuramento. Febbraio 2016

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Il maestro Avinam del Sikkim, spiegando il significato della Bacchetta della Trasformazione, ha fatto un parallelo con l’amore incondizionato di Bhagavan che ha trasformato la mente umana. Smt. Sasi Bala, Vicecoordinatrice Nazionale, ha condotto il giuramento degli studenti che hanno completato il programma di 9 anni. Tenendo il discorso principale, Sri V. Srinivasan, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha chiarito il ruolo degli studenti Bal Vikas nella Missione Divina e li ha esortati a essere fautori del cambiamento per la trasformazione del genere umano. 16 ex studenti, che si sono particolarmente distinti, hanno ricevuto premi ottenuti per l’eccellenza raggiunta nei vari settori da Sri K. Chakravarthi, Membro Segretario, da Sri G.S.R.C.V. Prasada Rao, Segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust e da Smt. Kamala Pandya, Vicecoordinatrice Nazionale dei Bal Vikas Panindiani. Illustrando il futuro dei Bal Vikas e come stabile testimonianza dell’eternità di Bhagavan, Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano, ha presentato, all’augusta assemblea, due giovani mascotte (studenti Bal Vikas del Gruppo I), Atharva e Zigmesh Thapa. I piccoli hanno intrattenuto il pubblico, con le innocenti vocine, su ciò che significano per loro i Bal Vikas, riflesso della promessa che essi fanno per il futuro. Gli ex studenti del Karnataka hanno fatto una toccante presentazione musicale. La signora Aishwarya Mohanraj, di Mumbai, Maharashtra, tenendo un discorso pubblico di ringraziamento, ha espresso la sua sincera gratitudine a Bhagavan per il dono dei Bal Vikas. Ricordando il suo percorso dei Bal Vikas, ha citato le sue esperienze a sostegno del fatto che, fare dei Bal Vikas parte integrante della propria vita, contribuisce a realizzare l’eccellenza a trecentosessanta gradi. 30

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La sessione conclusiva del convegno si è tenuta nel Poornachandra Auditorium. Sri Krishnamurthy, e il suo burattino Sai Sanjeev, hanno ringraziato gli insegnanti Bal Vikas per il loro prezioso contributo al programma. Sri R.J. Rathnakar, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, che ha avuto l’immenso privilegio di crescere ai Piedi di Loto di Bhagavan, ha stimolato il pubblico con le sue parole di saggezza e benedetto gli studenti con le Fasce dell’Amicizia. Il programma si è concluso con l’impegno per l’inizio di una nuova alba…

CONGRESSO INTERNAZIONALE SRI SATHYA SAI 2015 DI ORTOPEDIA Dal 18 al 20 dicembre 2015, il Dipartimento di Ortopedia dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche di Prasanthigram (Puttaparthi) ha organizzato un congresso di tre giorni su “Ilizarov – Evoluzione e Applicazioni”, cui hanno partecipato sei eminenti membri provenienti da Russia, Italia, Brasile e Bangladesh, e sette membri del corpo docente dell’India, tutti esperti nel metodo del trattamento Ilizarov. Inoltre, c’erano 135 delegati di diverse parti del Paese, fra cui 24 Professori, 35 Consulenti, 24 Residenti Senior, 46 Residenti Junior e 6 Fisioterapeuti. I punti salienti del congresso sono stati un pratico lavoro di gruppo precongressuale, quattro dimostrazioni chirurgiche dal vivo, conferenze sul percorso didattico e discussioni incentrate su complicate problematiche ortopediche. Tutti gli interventi chirurgici dal vivo sono stati in streaming sul canale Youtube di SSSIHMSPG. Le complicate deformità articolari, le infezioni, i traumi e i princìpi della Sanità Ideale Sai, che sono universali, gratuiti, Eterno Auriga


I delegati al Congresso Internazionale Sri Sathya Sai di Ortopedia.

amorevoli e compassionevoli, sono stati l’obiettivo principale del congresso. Il congresso si è aggiudicato 6 ore di credito CME (Educazione Medica Continuativa) da parte del Pradesh Medical Council. I Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust, Sri K. Chakravarthi, Sri R.J. Rathnakar e il Segretario dell’SSSCT, Sri G.S.R.C.V. Prasada Rao, nei loro stimolanti discorsi, hanno sottolineato la necessità di seguire i princìpi dell’Ideale Sanità Sai e comprendere l’aspetto spirituale del trattamento medico. Il direttore dello SSSIHMS-Whitefield, il Primario di Ortopedia, dottor Sundaresh, e il Direttore responsabile dello SSSIHMSPG, dottor Gurumurthy, hanno sottolineato la necessità di tali progressi tecnici in merito alla sofferenza causata agli uomini da questi problemi ortopedici. Gli atti del congresso sono stati ben pubblicizzati dai mezzi d’informazione sui giornali nazionali e locali, dando un ulteriore impatto al successo della congresso.

PELLEGRINAGGIO DEL PERSONALE DEI MEZZI D’INFORMAZIONE E DEGLI AVVOCATI DEL KERALA Dal 23 al 24 gennaio 2016, circa 200 fra incaricati per i mezzi d’informazione e avvocati sono giunti in pellegrinaggio a Prasanthi Nilayam dal Kerala con le loro

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famiglie e hanno partecipato ai programmi nell’Ashram. In tale occasione, il 23 gennaio, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Kerala ha organizzato un programma di musica nel Sai Kulwant Hall, in cui le presentazioni musicali sono state eseguite da due giovani cantanti di talento provenienti dal Kerala. La prima presentazione è stata fatta da Kumari Janaki M. Nair che ha offerto un “bouquet” di esecuzioni carnatiche tra cui un brillante “Nagumomu Kanaleni”, seguito da “Jagadodharana”. Le altre sue canzoni comprendevano due composizioni tamil e una famosa canzone malayalam dedicata al Signore Krishna di Guruvayur. La cantante ha concluso il concerto con il Bhajan “Vanamali Vasudeva”, a cui i devoti si sono uniti con grande fervore devozionale. È stata poi la volta di Kumari Abhirami Ajay che ha fatto un’affascinante presentazione comprendente un canto devozionale dedicato al Signore Srinivasa, una ninnananna a Sri Sathya Sai, il popolare pezzo marathi “Panduranga Vitthale Bhaktajana Vatsale” (il Signore Vitthala che ama i Suoi devoti), seguito da due Bhajan: “Chittachora Yashoda Ke Baal” (il figlio di Yashoda che ruba il cuore dei devoti) e “Bho Shambho”.

15° ANNIVERSARIO DELLO SSSIHMS, WHITEFIELD In occasione del 15° Anniversario dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche (SSSIHMS) di Whitefield, Bengaluru, il 24 gennaio 2016, il personale dell’ospedale ha presentato il programma culturale “Sri Rama Saranam Mama” (Sai è il mio rifugio) per esprimere gratitudine a Bhagavan per l’opportunità di essere parte della Sua Missione Divina nel servizio all’umanità. Illustrando alcuni episodi del continua alla III pagina di copertina... Febbraio 2016

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BRASILE

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A FONDAZIONE SATHYA SAI brasiliana ha partecipato a un incontro interreligioso promosso dal Comune di Petropolis (Città di Pietro), città collinare vicina a Rio de Janeiro e residenza estiva dell’ultimo imperatore del Brasile, Pietro II. L’incontro, tenuto nello storico Palazzo di Cristallo, dal 1° al 4 ottobre 2015, è stato chiamato Arati e ha messo in luce la cultura e la spiritualità indiane. Si è stimato che vi abbiano partecipato 9500 persone. Le istituzioni rappresentate all’incontro comprendevano la Società Internazionale per la Coscienza di Krishna, la Missione Ramakrishna, i Buddisti Tibetani e la Chiesa Cattolica, oltre ad altre organizzazioni religiose locali. Il Consiglio Comunale ha anche dichiarato il 2 ottobre “Giornata di Krishna”, da celebrarsi, da ora in poi, ogni anno.

Sathya Sai hanno partecipato ai dibattiti interreligiosi, ai programmi musicali e sull’educazione ai valori umani.

GERMANIA Tradizionalmente, la SSIO della Germania organizza, ogni anno, un campo estivo per bambini. La prima settimana di agosto del 2015, 45 devoti Sathya Sai – bambini, ragazze e insegnanti – si sono riuniti all’ostello per giovani di Linsengericht, splendido villaggio sulle montagne Spessart nella Germania centrale. L’evento era incentrato sui tre aspetti dell’Amore: la Sorgente, la Via e la Meta – stesso tema del Decimo Congresso Mondiale 2015.

Campo Estivo, Germania.

I libri e il materiale audiovisivo messi in mostra dalla SSIO del Brasile.

I volontari dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO) hanno esposto libri e materiale audiovisivo relativi a Sathya Sai Baba, e distribuito circa 400 opuscoli e volantini sui Suoi insegnamenti. I volontari hanno anche interagito amorevolmente con il pubblico e diffuso il messaggio di Bhagavan. I membri 32

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In concomitanza col campo estivo dei bambini, i Giovani Sathya Sai (maschi) hanno tenuto un altro campo estivo a Hohenprießnitz, vicino a Lipsia, dove è stato istituito Atmaseva, un centro di servizio. La squadra di volontari composta di 31 ragazzi e insegnanti ha svolto lavori di costruzione e giardinaggio. Hanno rimosso il pavimento di un vecchio edificio, collaborato nella posa dei mattoni, pulito e lavorato in giardino. Inoltre, si sono tenuti dei circoli di studio assieme al canto devozionale.

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SERBIA Il 4 ottobre 2015, i volontari SSIO della Serbia hanno offerto amorevoli servizi ai profughi di Siria, Afghanistan e Iraq, fuggiti dalla loro patria devastata dalla guerra e dai conflitti.

Servizio ai profughi in Serbia.

In mancanza di luoghi da poter definire case, i profughi vivevano in tende, dormivano sulle panchine dei parchi e utilizzavano le fontane pubbliche per lavarsi. Circa 10 membri Sathya Sai, assieme a giovani volontari internazionali, hanno distribuito cibo e vestiti a profughi senza tetto che alloggiavano in un parco vicino alla stazione centrale degli autobus di Belgrado. Il cibo è stato donato dai residenti locali, nonché dalla SSIO della Germania. I volontari Sathya Sai provenienti dalla Serbia hanno anche condiviso con i profughi torte dolci fatte in casa e frutta. I volontari hanno raccolto in loco, e in Bosnia/Erzegovina, abiti da distribuire. Essi hanno sperimentato un legame cuore a cuore con i profughi attraverso l’azione di servizio disinteressato. – Organizzazione Sathya Sai

l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato, per la zona del Saurashtra, che comprende i distretti di Bhavnagar, Rajkot, Surendranagar e Jamnagar, una Conferenza dei Giovani a livello di Zona sul tema “I Giovani per la Trasformazione Sociale”, cui hanno partecipato oltre 200 devoti tra cui 90 giovani. Nel suo discorso di benvenuto, il Presidente dello Stato, Sri Manohar Trikannad, ha parlato del tema della conferenza e del ruolo dei giovani nella trasformazione della propria vita e della società. Successivamente, ha parlato all’assemblea il relatore principale, dottor Shashank Shah. Cominciando con gli insegnamenti di Swami per una disciplinata vita quotidiana, egli ha sottolineato che, oggi, ci sono due requisiti di base per i giovani: l’amore per Dio e il servizio alla società. Il dottor Shah ha anche risposto alle domande del pubblico. Il Vicecoordinatore di Stato dei Giovani, Sri Avinash Rao, ha poi riassunto per sommi capi le attività svolte, in diversi distretti, dai giovani e dai devoti dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat, facendo conoscere al pubblico la Missione di Swami e le attività organizzative per consentire alle persone di parteciparvi. Kerala – Nell’ambito delle celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya

Internazionale

INDIA Gujarat – Il 3 gennaio 2016, a Bhavnagar,

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I devoti partecipanti a un incontro pubblico.

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Sai Baba, i Sai Samithi hanno organizzato, in vari distretti, attività spirituali e di servizio comprendenti Nagar Sankirtan, programmi di sensibilizzazione, Narayana Seva, campi medici, distribuzione di macchine per cucire a persone bisognose e incontri pubblici. Il 26 e 27 novembre 2015, per commemorare il 90° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e il Giubileo d’Oro dell’Organizzazione Sai, è stato organizzato il Sai Mahotsavam 2015 nel distretto di Kasargod.

in cui le persone con problemi di vista sono state dotate di ingegnosi bastoni che possono permettere loro di camminare senza il supporto di terze persone. Il pratico bastone utilizza sensori a ultrasuoni per rilevare ostacoli fino a tre metri. Il tipo di ostacolo rilevato viene trasmesso all’utente tramite segnali vibratori con caratteristiche differenziate. Tamil Nadu – Il 27 dicembre 2015, nell’ambito delle diverse attività intraprese per commemorar il 90° Compleanno di Bhagavan, i membri Seva Dal di Chennai Metro e dei distretti del Kanchipuram, assieme a circa 150 fra giovani ed ex studenti, hanno svolto un imponente servizio di pulizia (Shramdhan) al Crematorio Besant Nagar.

Celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan Baba.

Il primo giorno si è svolto un laboratorio per i responsabili, gli operatori attivi e i devoti. La seconda giornata è stata dedicata ai Bal Vikas, che comprendevano interventi di eminenti personalità dei distretti di varie religioni.

Una persona non vedente esprime la propria gratitudine dopo aver ricevuto un ingegnoso bastone.

Nell’ambito delle celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del distretto di Kollam ha organizzato un innovativo programma

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L’imponente servizio di pulizia al Crematorio Besant Nagar a Chennai.

Tutti i luoghi all’interno del complesso crematorio, come anche le sue aree aperte, sono stati puliti ed è stata rimossa la spazzatura accumulata. Nella zona all’aperto ripulita, sono stati piantati anche quattro nuovi alberi. Nel giro di appena tre ore, l’intero crematorio sembrava un posto nuovo. I funzionari della Giunta Comunale di Chennai, oltre a concedere gentilmente l’approvazione a questo Seva, hanno anche offerto tutto il sostegno necessario alla nostra squadra Seva Dal.

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...continua da pagina 31

Il programma culturale del 15° anniversario dello SSSIHMS.

Ramayana, la presentazione ha messo in evidenza sorprendenti somiglianze nella vita, nella missione e nel messaggio del Signore Rama, l’Avatar del Treta Yuga, e Sai Rama, l’Avatar del Kali Yuga. Parlando in tale occasione, il dottor

Sundaresh, Direttore dell’Istituto, ha citato delle statistiche che mostrano una crescita a trecentosessanta gradi dell’ospedale e ha osservato che questo progresso è stato raggiunto senza compromettere in alcun modo la qualità dell’assistenza al paziente. C’è stato un altro illuminante discorso di Sri K. Krishna Kumar, Amministratore dell’ospedale, che ha raccontato le sue interazioni personali con Bhagavan e ha dichiarato come Baba gli abbia impartito preziose lezioni sulla vera devozione. La presentazione comprendeva anche un paio di canzoni di gruppo e un video del Discorso di Bhagavan che evidenziava la Sua Missione Divina di fornire assistenza sanitaria di qualità, completamente gratuita, ai più poveri dei poveri.

Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences EPIP Area, Whitefield, Bengaluru - 560066

Tel: 080-28004600 Extn. 4641, 4642, 4405,4406 - Fax: 080-28411502 Email: registrarblr@sssihms.org.in Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences, Whitefield, Bengaluru is offering 4 years course leading to Bachelors degree in Nursing (for Girl Students only) and 3 ½ year courses leading to Bachelors degree in Anaesthesia Technology, Cardiac Care Technology, Imaging Technology, Medical Laboratory Technology and Perfusion Technology (for Girl Students only). Applications are invited from candidates who fulfil the eligibility criteria as given below. 1. Age: Candidates should have completed minimum 17 years and maximum 25 years of age on or before 31st of December in the year of application for admission. 2. Qualification: 10+2, PUC or any other qualifying examination conducted by Boards / Councils / Intermediate Education established by State Governments / Central Government and recognised as equivalent to two year Pre-University examination by the Rajiv Gandhi University of Health Sciences / Association of Indian Universities (AIU). 3. Subjects in 10+2 / PUC: Candidates should have passed subjects of Physics, Chemistry, Biology and English (PCBE) individually and must have obtained a minimum of not less than 45% marks put together in all these subjects. For B.Sc. Imaging Technology, the candidate should also have passed with Mathematics, Biology, Physics, Chemistry and English with an aggregate of 45%. Candidates desirous of applying can download the application form from the website and send the same by post. Incomplete applications, applications in a different format and applications not meeting the eligibility criteria will be rejected. The applications will be entertained from 1st March 2016 to 30th April 2016. The date of entrance exam will be intimated separately. – Director For further details log on to www.wfd.sssihms.org.in


Data della pubblicazione: 1° febbraio 2016

La Responsabilità dei Devoti

Programma musicale degli ex studenti del Sathya Sai Mirpuri College of Music.

Le studentesse della Scuola Primaria Sri Sathya Sai eseguono splendide figurazioni.

Le persone chiedono beffardamente: “Dov’è il vostro Dio? Che aspetto ha? Che cosa fa?” ecc. Fanno domande sarcastiche perché coloro che hanno sperimentato la maestà e la gloria di Dio sono molto pochi. Dio è Verità, Bontà e Bellezza, ma solo quelli che Lo hanno sperimentato possono asserire ciò e convincere gli altri. Potete avere una vaso pieno di Amrita, ma, senza metterne una goccia sulla lingua, come potete stabilire la sua fragranza e la sua dolcezza? Attraverso di voi, devoti Sai, deve essere determinata una trasformazione nella mente delle persone; pertanto, la vostra responsabilità è molto grande. – Baba

Gli studenti del Campus di Brindavan eseguono musica bandistica.

Edizione Italiana del Sanathana Sarathi


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