GIUGNO 2016
Eterno Auriga
Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ
Giugno
RETTITUDINE
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
2016
“Voi eseguite molte pratiche spirituali, studiate numerosi testi sacri, andate da molte anime nobili ad ascoltare i loro insegnamenti. Ma a che serve? Il risultato di tutto ciò che fate è nulla perché non avete la visione interiore. Per ottenere i giusti risultati, come base fate esperienza. L’esperienza scaturisce dal cuore, non dall’esterno.”
© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO 4 Realizzate Dio per Mezzo dell’Esperienza Discorso di Bhagavan dell’8 aprile 1993 10 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca 12 Riconoscete la Vostra Intima Divinità Dai nostri Archivi 16 La Silente, ma Costante Presenza di Sai nella mia Vita Dottoressa Najma A. Heptulla 19 Il Divino Salvatore Effulgenza della Gloria Divina 21 Le Mie Esperienze della Divinità di Bhagavan Angela Loraine Burrows 25 Grazia Infinita Forum degli Ex Alunni 28 Bal Vikas: uno Stile di Vita L’Angolo degli Studenti 30 Eccezionale Prestazione degli Studenti delle Scuole Sai 31 Notizie dai Centri Sai
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P A R O L A D E L L’A V A T A R
REALIZZATE DIO PER MEZZO DELL’ESPERIENZA “I vasi sono molti, la creta è una. I gioielli sono svariati, l’oro è uno. Le mucche sono tante, il latte è uno. Allo stesso modo, gli esseri sono numerosi, ma il Principio Atmico è uno.” (Verso Sanscrito) L A V E R A S P I R I T U A L I TÀ C O N S I S T E N E L P U R I F I C A R E I S E N T I M E N T I
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N QUESTO MONDO, MOLTO pochi si raffigurano l’unità nella diversità, mentre tanti vedono la diversità nell’unità. Vedere la diversità è il difetto della visione umana, non della creazione. Comprendete il Principio dell’Unità nella creazione Lo stesso Principio Atmico è presente negli animali, negli esseri umani, nei demoni e negli esseri celesti. “La Verità è una, ma il saggio le si riferisce con vari nomi.” Sebbene la Verità sia una, le persone la classificano e sperimentano in molti modi. Il corpo umano è il carro, l’Atma è il cocchiere. I carri possono apparire differenti, ma il cocchiere è uno. Che uno sia milionario o povero non conta: la nascita è la stessa. Il milionario non viene dal cielo e il povero non viene dalla terra.
Vengono ambedue dal ventre materno; quindi nascita e morte sono uguali per tutti. In modo simile, la sete e la fame sono le stesse per tutti; se ha sete, un uomo ricco può prendere una costosa bevanda fresca, un povero può calmare la sete bevendo dell’acqua fredda. Un uomo ricco o molto autorevole può mangiare cibo prelibato per soddisfare la fame, mentre un povero può permettersi solamente del riso abbrustolito. Le varietà dei cibi possono essere molte, ma la fame è la stessa. Quindi la fame e la sete sono le stesse per tutti come la nascita e la morte. L’ego è la causa delle difficoltà dell’essere umano Dov’è la differenza? Rapito dall’illusione, l’uomo stesso crea le differenze e spreca la vita. Ci sono sette catene che legano l’essere
umano: il corpo, il desiderio, l’ira, l’ego, le azioni, l’ignoranza e l’illusione. L’ignoranza è la causa principale dell’illusione ed è anche la causa dell’ego; quando l’essere umano ha l’una e l’altro, genera in sé l’attaccamento. I tre sono seguiti dall’odio; essi, assieme, accecano e imprigionano. per liberarsi dalla schiavitù, l’uomo deve sforzarsi di affrancarsi dall’ego, dall’attaccamento, dall’illusione e dall’ignoranza. La causa della nascita è l’azione e le azioni sono il risultato dell’attaccamento il cui responsabile è l’ego; ne consegue che l’ego li crea tutti. In effetti non c’è alcuno spazio per l’ego; se indaghiamo, scopriamo che per esso non c’è fondamento. Se guardiamo la carta del mondo, Bharat appare molto piccola e, nel Paese di Bharat, lo Stato del Tamil Nadu è molto più piccolo. Nello Stato del Tamil Nadu, il distretto di Dindigul è ancora più piccolo e, in quel distretto, Kodaikanal è un luogo piccolissimo. A Kodaikanal, la nostra casa è come un puntino e, nella casa, noi siamo ancora più piccoli. Che cosa siamo in questo universo sconfinato? Dov’è allora lo spazio per l’ego? Se abbracciamo questa ampia visione, comprendiamo che non c’è alcuno spazio per l’ego. Se, indagate in un altro modo, comprendete che l’Atma è lo stesso in tutti. Dov’è lo spazio per l’ego se il Sé è lo stesso in tutti? In voi e in Me, il Sé è lo stesso. Tra un essere umano grande e uno piccolo non c’è alcuna differenza; dov’è quindi lo spazio per l’ego? Se pensate di essere ricchi, ci sono molti più ricchi di voi; se pensate di essere attraenti, ci sono molti altri più attraenti di voi. Se pensate di essere forti, ci sono moltissime persone più forti di voi e, se pensate di essere istruiti, ci sono ancora più persone molto più colte di voi.
Il fuoco della Divinità è presente in voi, ma voi lo avete ignorato, per cui la cenere dell’illusione lo ha coperto e non potete vedere la Divinità in voi. Soffiate via la cenere dell’illusione per mezzo della rinuncia e vedrete il fuoco della Divinità. Il fuoco non è venuto improvvisamente da qualche parte: era già dentro di voi. In modo simile, nella forma del Principio Atmico in ognuno c’è Divinità.
Se pensate di essere degli intellettuali, molti sono ancora più intellettuali. Non c’è quindi ragione per cui nell’essere umano si sviluppi un ego. Finché questo ego c’è, non si può esser liberi dalle difficoltà. Ecco un esempio: gli studenti giocano col pallone che è gonfiato con l’aria. Fintantoché il pallone è gonfio, viene preso a calci dai giocatori delle due squadre, ma, non appena si sgonfia, gli studenti lo raccolgono; esso riceve rispetto quando l’aria ne è uscita. Quindi, finché nel pallone c’è l’aria, esso non viene rispettato, viene portato in giro a calci. Il nostro corpo è come un pallone da calcio; i sei nemici interiori, il desiderio, l’ira, l’avidità, l’illusione, l’orgoglio e la gelosia, sono da una parte e la Verità, la Rettitudine, la Pace, l’Amore, la Non violenza e la Compassione dall’altra. I giocatori delle due parti colpiscono il pallone, il corpo. Per quanto ancora lo colpiranno? Finché in esso ci sarà l’aria dell’ego; nel momento in cui l’aria dell’ego finirà smetteranno di colpirlo. Quindi l’ego è responsabile di tutti i nostri problemi. Per questo, prima di tutto, bisogna sottomettere l’ego. Il vostro ego colpisce e danneggia solamente voi; la sua causa è l’ignoranza.
Che cos’è quest’ignoranza? A mano a mano che la conoscenza aumenta, cresce anche l’ignoranza; oggi c’è un aumento enorme della conoscenza scientifica, ma, assieme a essa, cresce proporzionalmente l’ignoranza. Acquisite la Visione Interiore Che cosa significa “conoscenza”? Significa “luce”. Dove c’è luce non può esserci oscurità. Oggi, a dispetto del progresso della scienza, il mondo intero è pieno dell’oscurità dell’ignoranza; è assediato dalle difficoltà, dai problemi e dall’infelicità. Qual è allora il beneficio della conoscenza scientifica? La scienza è cresciuta, ma non le virtù dell’essere umano; la scienza è salita oltre il limite, ma il discernimento è sceso. Quindi, prima di tutto, dobbiamo controllare i sensi. Gli scienziati viaggiano decine di migliaia di chilometri nello spazio, ma nessuno viaggia neppure un centimetro dentro di sé. A che serve viaggiare così tanto all’esterno? L’uomo dovrebbe progredire interiormente acquisendo la visione interiore. La visione esteriore porta soltanto illusione, mentre quella interiore porta beatitudine. Per acquisire la visione interiore, dobbiamo liberarci dell’ego. Come si fa? Se avete la visione atmica, potete star lontani dal sentirvi il corpo che è effimero come una bolla nell’acqua. Nessuno può dire quanto durerà; noi diciamo “domani”, ma nessuno può esserne sicuro. Può darsi che voi vediate il domani, potete anche ricordare l’ieri, ma nessuno dei due è permanente. Il passato è passato, è ieri, e non potete riaverlo neppure spendendo milioni. Il futuro è incerto; non abbiamo alcuna certezza di continuare a vivere fino a domani. Il presente è molto importante. Non consideratelo come un presente ordinario: è 6
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onnipresente. Il presente contiene i risultati del passato e del futuro; quindi stateci attenti e rendetelo sacro. Non fate progetti per il futuro che non potete realizzare. Oggi, l’essere umano è assalito da molte difficoltà e problemi. Perché? La ragione consiste nel fatto che egli rimugina sul passato, si preoccupa del futuro e ignora il presente. Quindi rendete sacro il presente: così facendo il futuro non potrà non essere sacro. Se acquisiamo questo modo di vedere, possiamo raggiungere altezze elevate sulla via della spiritualità. Prendete coscienza presente in voi
della
Divinità
Voi seguite molte pratiche spirituali, studiate molti testi sacri e frequentate molte anime nobili per ascoltare i loro insegnamenti. A che serve? Il risultato di tutto ciò è niente perché non avete visione interiore. Per avere i risultati giusti, prendete come base l’esperienza; essa viene dal cuore, non dall’esterno. Per l’esperienza non c’è bisogno di sforzarsi. Non fate esperimenti. Nel campo scientifico, potete aspettarvi certi risultati facendo esperimenti, ma, nel campo spirituale, non ci sono esperimenti; c’è solamente l’esperienza. Come si fa esperienza? Avete dello zucchero in mano e lo mettete in un bicchiere d’acqua; esso si deposita sul fondo, ma, se rimestate l’acqua e li mischiate, non potete più vederlo, non potete più prenderlo in mano. Come fate a dire che lo zucchero è nell’acqua o che non c’è? Ne mettete una goccia sulla lingua e l’assaporate, e verrete a sapere che lo zucchero è nell’acqua. In modo simile, il corpo è un recipiente e la Divinità è lo zucchero. VederLa con gli occhi non è possibile, né La si può afferrare o trattenere, ma si può sperimentarNe la Eterno Auriga
beatitudine. Tramite questa esperienza, potete sapere della presenza della Divinità in voi. Qui c’è un fuoco coperto dalla cenere; perché la cenere lo ha coperto? Perché lo abbiamo trascurato. Da dove è venuta la cenere? È venuta solamente dal fuoco. La cenere prodotta dal fuoco lo ha coperto; se la soffiate via, vedrete di nuovo il fuoco. In modo simile, il fuoco della Divinità è presente in voi, ma voi lo avete ignorato, per cui la cenere dell’illusione lo ha coperto e non potete vedere la Divinità in voi. Soffiate via la cenere dell’illusione per mezzo della rinuncia e vedrete il fuoco della Divinità. Il fuoco non è venuto improvvisamente da qualche parte: era già dentro di voi. In modo simile, nella forma del Principio Atmico in ognuno c’è Divinità. Oggi l’essere umano protegge e decora solamente il carro del corpo trainato dai cavalli dei sensi, ma questi vanno controllati. Teneteli sotto controllo. Chi controlla questi cavalli? La mente umana dovrebbe controllarli. Dato che la mente controlla gli indriya (i sensi), è chiamata anche indra. Su questa base è stato detto: “Lo yoga è il controllo delle modificazioni mentali.” L’uomo controlla le cose, il governo controlla la proprietà, il cibo e in effetti tutto, ma al controllo della mente non viene data la minima attenzione e per questo incontriamo molte difficoltà. Se la mente è sotto controllo, non c’è alcun bisogno di controllare le altre cose: esse si controllano da sé. Ponete un tetto ai desideri Per questa ragione, l’Organizzazione Sai ha concepito il programma del “Tetto ai Desideri”. Tetto a che cosa? È un tetto alla proprietà o al cibo? No, no! Significa un tetto alle attività della vita di tutti i giorni. Prima di tutto, controllate il cibo: non sprecate cibo. 7
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Esso è responsabile del sostentamento del corpo. Mangiate moderatamente; non sprecate cibo: il cibo è Dio. Molta gente affronta dei problemi per mancanza di cibo; se voi lo sprecate, tradite le persone a cui il cibo è negato. Quindi non sprecate cibo. Poi non sprecate denaro. Il cattivo uso del denaro è male. Non sprecate il denaro semplicemente perché ne avete in eccesso. La salute è ricchezza; se sprecate il denaro mangiando senza moderazione, vi rovinerete la salute. Dovreste usare il denaro per quanto necessario; se ne fate spreco, potete acquisire cattive abitudini, prendere una brutta strada, accrescere l’ego, fare dell’ostentazione e acquisire qualità cattive. Fate quindi un uso corretto del denaro; spendetelo in modo sacro. In terzo luogo, non sprecate tempo. Lo spreco di tempo è spreco di vita. Quando parlate senza che sia necessario, non sprecate solamente il tempo, ma perdete anche energia. Parlate quanto serve, non sprecate mai il tempo. Il tempo è molto importante, è la vera forma di Dio. “Reverenti omaggi al tempo, a Colui che è al di là del tempo, a Colui che ha conquistato il tempo, a Colui che lo trascende, a Colui che è l’incarnazione del tempo e a Colui che comanda il tempo.” Tutto è tempo. Quarto: non sprecate energia. L’energia si spreca nel guardare, nell’udire, nel parlare, nel pensare e nel fare ciò che è necessario; siate moderati in tutte queste attività. Usate l’energia per quanto serve; incrementando l’energia si incrementa la divinità. Se sprecate l’energia (energy), comincia l’allergia (allergy). Non sprecate energia. Guardate, ascoltate e parlate Eterno Auriga
di ciò che è bene; parlate meno, parlate dolcemente.
Usate la discriminazione per conoscere la Verità
Noi continuiamo a pensare finché non andiamo a letto senza mai smettere, costruiamo castelli in aria; riducete il pensare inutile. Pensate, ma fatelo in modo utile. Pensate al Divino, pensate alla Divinità; non pensate agli altri. “Chi è chi?” “Queste relazioni secolari che cosa sono?” Sono temporanee come nuvole passeggere che vengono e vanno. Chi è marito e chi è moglie prima del matrimonio? Chi è madre
L’essere umano, però, coltiva le relazioni secolari; quindi acquisisce ego e attaccamento, il che rovina e inquina la mente. Tenetela pura, non inquinatela. Volgete la mente al Divino, non al mondo. Quando rivolgete la mente al mondo, acquisite le qualità animali. Il Vedanta afferma: “Chi segue solamente la visione esteriore è un animale.” Guarda ogni cosa dal punto di vista terreno. “Chi vede la realtà, ma non la riconosce, è stolto.” Oggi, l’essere umano è assalito da molte difficoltà e problemi. Perché? La ragione consiste nel fatto che egli rimugina sul passato, si preoccupa del futuro e ignora il presente Quindi rendete sacro il presente: così facendo il futuro non potrà non essere sacro. Se acquisiamo questo modo di vedere, possiamo raggiungere altezze elevate sulla via della spiritualità.
e chi è figlio prima della nascita? Nessuno lo sa. Il figlio, la moglie, il marito, la madre sono temporanei come nuvole di passaggio. In questo mondo, nessuna nuvola è permanente; tutte vengono e passano. Perché dovreste preoccuparvi di loro? Fate il vostro dovere fin dove è necessario, ma sappiate che nessuno ha alcuna relazione con nessuno.
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Vedete una corda e la credete un serpente, quindi avete paura. Dovete usare discriminazione per sapere se si tratti di una corda o di un serpente. Voi li scambiate a causa dell’illusione; quando c’è l’illusione, nasce la paura e voi fuggite. Se guardate con la torcia della discriminazione, vedete che non è un serpente, ma una corda; quindi non c’è più paura e vi avvicinate. Dov’è andata la paura? Nel momento in cui avete Eterno Auriga
saputo che si trattava di una corda, la paura è scomparsa. Quando l’illusione se ne va, avete coraggio. Il coraggio è mancanza di paura; allora si sperimenta la beatitudine. In modo simile, voi dovreste indagare e conoscere la realtà del mondo: è terreno o divino? Questo è chiamato mimamsa (indagine critica). Supponete di avere del latte: potete farne del curd, dopodiché lo zangolate e separate il burro che potete scaldare e farne del ghee (burro chiarificato). Che cosa potete fare ora del ghee? Niente, potete mangiarlo. Come la fine del latte è il ghee, la fine della conoscenza è la Divinità. Indagare oltre non è possibile. Le persone vorrebbero indagare persino sulla Divinità, ma questa è una sciocchezza, è ignoranza; nonostante la vostra indagine, il ghee rimane ghee, non cambia in qualcos’altro. Per che cosa volete indagare sulla Divinità? Dove siete voi e dov’è Dio? Che autorità avete per sottoporre Dio a un’indagine? Ciò che fate è simile a quel che fa una formica che va in mare per conoscerne la profondità; basta un’onda per rimandarla a riva e può anche perdere la vita. Coloro che vogliono indagare su Dio sono come formiche. Purificate i sentimenti Però Dio è anche nella formica; è presente nella formica e in Brahman; Egli è presente in tutti. Infatti, Tyagaraja cantava: “O Rama! Nella Tua forma d’amore puro e senza macchia, Tu risiedi in tutti gli esseri, dalla formica a Brahma, anche in Shiva e Keshava. Ti prego, sii anche il mio protettore.” Che voi diciate questo non è sufficiente; queste sono solamente parole che dite. Se avete addosso una formica che vi pizzica, voi la colpite, ma, se Dio vi appare nella 9
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forma di Brahma, fate Namaskar (Gli rendete omaggio). Perché questa differenza? Voi dite una cosa e ne fate un’altra. Fate ciò che dite: se dite che Dio è onnipervadente, vedeteLo anche nella formica. Vedete la Divinità in ambedue; questa è vera equanimità. “L’equanimità è definita ‘vero yoga’.” Generate in voi l’amore verso tutti. L’amore dà senza chiedere mai. L’amore è un triangolo. In questo triangolo, l’amore dà e non riceve mai. Questo è un angolo. Qual è il secondo? L’amore non ha paura. E il terzo angolo? L’amore non cambia. Eppure il nostro amore cambia da un momento all’altro. Non è amore vero: è solamente desiderio fisico, illusione e l’illusione non è amore. Finché l’essere umano ha bhrama (illusione), è lontano da Brahma (Dio). Si tratta soltanto di immaginazione e questa non può dare la beatitudine; quindi allontanatevi dall’illusione e abbiate salda fede in Brahman. Cercate e sperimentate Dio dentro di voi e adorateLo. Seguite questa via sacra. Non pensate che Dio sia lontano; come dicono i Veda, “Egli è lontano e vicino.” Per chi pensa che Dio sia lontano, Egli è davvero distante da Lui; chi pensa che Egli sia vicino, Lo ha vicino. “Come sono i sentimenti, così è il risultato.” Essere vicini o lontani dipende dai sentimenti. Dio non ha niente a che fare con questo; quindi rendete sacri i vostri sentimenti. Questa è spiritualità. Se i sentimenti sono puri, tutto diventa puro. Nell’uomo, la purezza di sentimenti è naturale. Questo è un fazzoletto e il bianco è il suo colore naturale, ma, se lo usate, continua a pagina 15... Eterno Auriga
GIORNO DI EASWARAMMA
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L 6 MAGGIO 2016, A PRASANTHI Nilayam, nel caro ricordo di Madre Easwaramma, è stato celebrato il Giorno di Easwaramma con grande reverenza e devozione. Il programma del mattino è stato organizzato al Samadhi
Il programma del Giorno di Easwaramma nei luoghi attigui al Samadhi dei Genitori Divini. 10
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(tomba) dei Divini Genitori, Sri Pedda Venkama Raju e Smt. Easwaramma. Un gran numero di devoti affollava i luoghi attigui al Samadhi per offrire i propri tributi ai Divini Genitori. Il Samadhi era elegantemente decorato per l’importante evento, e le personalità e i familiari hanno rivolto a esso le offerte. Sono seguiti toccanti Bhajan, eseguiti dagli studenti di Bhagavan, che sono terminati con l’Arati. È stato quindi eseguito il Narayana Seva ed è stato servito il Prasadam di riso al tamarindo e riso dolce a un gran numero di persone. Nel programma pomeridiano, svoltosi nel Sai Kulwant Hall, gli studenti di Baba hanno offerto i loro omaggi musicali alla Divina Madre Easwaramma e a Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Cominciando con un canto dedicato al Signore Ganesh, gli studenti hanno colmato l’intero ambiente Eterno Auriga
di fervore devozionale con la loro eccellente esecuzione di emozionanti canti, accompagnati da un significativo commento e da un video di presentazione di alcuni avvenimenti, nel quale veniva rappresentata la gloriosa vita di Madre Easwaramma. I devoti sono stati poi benedetti con un Discorso Divino di Bhagavan, diffuso tramite gli altoparlanti, in cui Baba sottolinea l’importanza della devozione (Bhakti), poiché è essa a portare l’uomo a Mukti (liberazione). L’uomo, Egli dice, deve perciò eseguire Bhakti con il corpo, la mente e l’anima per raggiungere l’obiettivo della vita. Baba termina il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”. È seguita una breve sessione di Bhajan che si è conclusa con l’Arati.
indicate da Buddha. Successivamente, hanno parlato all’assemblea due oratori. Il primo è stato Sri Sampath, dello Sri Lanka. Soffermandosi sul tema delle celebrazioni, il dotto oratore ha osservato che la Compassione è l’insegnamento fondamentale del buddismo e che, se non si colma il cuore di Compassione, non è possibile diventare Buddha, l’Illuminato. Il secondo oratore ha sottolineato la necessità di controllare la mente, perché è questa a creare le emozioni negative e le illusioni dell’uomo. L’uomo, ha detto, può controllare la mente e farla diventare una “mente superiore”, come insegna Sri Sathya Sai Baba.
BUDDHA PURNIMA La sacra festa del Buddha Purnima, giorno della nascita, dell’illuminazione e del Nirvana di Buddha, è stata celebrata a Prasanthi Nilayam con grande devozione e solennità. Più di 300 devoti, provenienti dai Paesi d’oltremare, vale a dire, Malesia, Indonesia, Singapore, Sri Lanka, Nepal, Tailandia, Giappone, Brunei e Taiwan, hanno partecipato a queste celebrazioni organizzate, il 21 e 22 maggio 2016, dall’Organizzazione Internazionale Sathya Sai delle Zone 4 e 5. Il tema delle celebrazioni del Buddha Purnima di quest’anno era “La Compassione, Base dell’Ahimsa”. Il programma del 21 maggio ha avuto inizio alle 17,30 con l’accensione della sacra lampada, seguita dal canto di tradizionali Sloka buddisti da parte dei devoti d’oltremare, uomini e donne. Il presidente della Zona 4, dottor V.K. Ravindran, ha poi tenuto il suo discorso introduttivo. Riferendosi agli insegnamenti di Buddha, l’eminente oratore ha sottolineato che il mondo, pieno di sofferenza, potrebbe superarla seguendo la via della Verità e della Compassione 11
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La danza popolare dei bambini nepalesi.
È seguita una ghirlanda di quattro variegate danze culturali del Nepal che sono state presentate dai bambini dell’Educazione Spirituale Sai, dagli studenti della Scuola Sri Sathya Sai di Pokkara e dai Giovani Sai del Nepal. Cominciando con una danza dedicata al Signore Ganesh, i bambini hanno fatto seguire due danze popolari, concludendo con una danza Maithili di Mithila, luogo di nascita di Sita, consorte del Signore Rama. I bambini, non solo hanno offerto una pregevole esibizione nei loro sfavillanti costumi, ma hanno anche presentato un breve profilo del ricco patrimonio continua a pagina 20... Eterno Auriga
RICONOSCETE LA VOSTRA INTIMA DIVINITÀ L’ AT M A R I S P L E N D E I N E T E R N O
Incarnazioni dell’Amore Divino!
T
UTTO CIÒ CHE SI SPERIMENTA, si ode o si vede in sogno appare reale finché lo stesso dura; allo stesso modo, nel samsara (esistenza terrena), che è pieno di “mi piace” e “non mi piace”, tutto sembra reale fino al sorgere di Jnana (Saggezza). Quando si raggiunge lo stato di Realizzazione Suprema, tutto ciò che accade nel mondo appare come un sogno. Il corpo umano è composto dei cinque elementi fondamentali, cioè terra, acqua, fuoco, aria e spazio, che sono amalgamati in modo ordinato. Il corpo è definito corpo fisico e allaccia relazioni di ogni tipo con il mondo, il che si può descrivere come combinazione dei cinque elementi; in stato di veglia, tutti i sensi del corpo, che è il luogo del piacere e del dolore, essi sono attivi. Il corpo ha tre forme: grossolana, sottile e causale. Il corpo fisico grossolano è annamaya (prodotto dal cibo); è inerte, ed è paragonabile a uno
strumento. Noi vediamo soltanto questo e, credendo che sia reale e permanente, tendiamo a dimenticare il Principio Atmico onnipervadente. I cinque prana (soffi vitali), cioè la mente, l’intelletto e i sensi, costituiscono il corpo sottile che funziona nello stato di sogno e in cui l’individuo è orientato all’interno. In esso, l’essere umano crea per se stesso un mondo nuovo. Il sogno è la prova della sua realtà perché è autogenerato senza relazioni esterne. N e l l o stato d i
sogno, la mente crea ogni cosa, sia le forme
sia i suoni e i sapori, che sono sperimentati senza che abbiano alcuna base fisica; tutta l’esperienza è limitata all’individuo coinvolto. Se, ad esempio, dieci persone stanno dormendo in una stanza, ogni sogno di ogni persona è unico, le azioni di ognuno sono uniche in se stesse per ogni individuo. La mente crea sia lo stato di veglia sia quello di sogno Tra il sogno e lo stato di veglia non c’è relazione. Un individuo sogna che un amico lo molesta in molti modi; al mattino, va da lui e gli chiede perché lo abbia molestato, al che l’altro può rispondere: “O testa matta! Io non ti ho neppure visto!” Questo significa che l’amico e i problemi che gli ha dato sono creati autonomamente da colui che ha sognato. Anche tutte le altre esperienze di sogno sono create dal soggetto che sogna; quindi sono confinate alla persona coinvolta e non hanno alcuna relazione con gli altri nel mondo reale. Le gioie e i dolori sperimentati nel sogno sono il materiale dello stato di sogno; è in questo stato che si sperimentano le conseguenze delle azioni buone e cattive delle vite precedenti. Questo significa che le esperienze sono collegate al corpo sottile di cui la mente è il fattore più importante. Essa crea ogni cosa. Sebbene la mente sia una, le vengono dati nomi differenti a seconda delle diverse funzioni che fa; quando è impegnata nel processo del pensare è chiamata manas, quando è dedita alla discriminazione tra il permanente e il transeunte si definisce buddhi (intelligenza). Nel ruolo di deposito di memoria la indichiamo come citta e quando si identifica con il corpo è detta ahamkara (ego). Questi sono i nomi dati alla mente e la loro combinazione si indica come antahkarana (strumento interiore).
Il Guru Purnima è sacro per molte ragioni. In questo giorno, colui che cerca e soffre di identificazione con l’obiettivo sbagliato, viene introdotto alla realtà del “motivatore nascosto” che ha in se stesso; coloro che non sentono la spinta a percorrere la via spirituale sono ispirati a cercare la beatitudine che quella via concede.
Così ambedue gli stati, di veglia e di sogno, sono creazioni della mente. La mente è la causa del legame e della liberazione Il terzo stato è il sushupti. Su significa “buono” e shupti indica il “sonno”; quindi sushupti significa “sonno profondo”. In questo stato la mente è assente, quindi lo è anche il mondo; in assenza del mondo, non ci sono esperienze di gioia o dolore. Il mondo esiste finché la mente è presente. La gioia e il dolore sono sperimentati tramite il contatto con il mondo; quindi lo stesso è associato con la gioia e il dolore. Si dice che la mente sia la causa della schiavitù e della liberazione, ma c’è un altro stato che trascende ambedue: lo stato atmico. L’uomo dimentica la sua realtà spirituale nei primi tre stati a causa dell’identificazione col corpo, ma il Principio Atmico, che è in tutti, è la causa di tutte le esperienze anche se le forme fisiche sono diverse. L’essere umano è preda dell’ignoranza perché, dimenticando la sua Realtà Atmica, si identifica con il complesso mente-corpo. Le onde che si formano sull’oceano sembrano differenti l’una dall’altra, ma sono tutte composte della stessa acqua; in modo simile, sebbene
le forme in cui gli esseri umani appaiono siano innumerevoli, sono come le onde che si formano sull’oceano del Sat-Cit-Ananda (Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine): i nomi e le forme possono essere differenti, ma la base è la stessa. L’Atma soltanto è risplendente in se stessa Nell’essere umano, l’Atma è velato da cinque involucri (kosha): annamaya, pranamaya, manomaya, vijnanamaya e anandamaya, per cui non è facilmente conoscibile. Il corpo fisico è annamaya kosha (involucro del cibo). Gli involucri del pranamaya (forza vitale), del manomaya (involucro mentale) e vijnanamaya (involucro costituito di intelligenza) formano il corpo sottile (sukshma sarira). L’anandamaya kosha è il karana sarira (corpo causale). Pur avendo nome anandamaya (pieno di beatitudine), esso non è beatitudine vera; è lo stato beatifico dell’Atma riflesso come immagine nell’involucro della beatitudine (il causale). La mente è come la luna, non luminosa in se stessa; solamente l’Atma lo è. È questa luce che illumina il corpo, la mente, la buddhi e i sensi, e li riveste di consapevolezza. Questa Consapevolezza Atmica (Caitanya) fa funzionare il cosmo ed è la base di tutta la creazione che consiste di oggetti animati e inanimati. Tutto ciò che il corpo e la mente sperimentano non ha alcuna connessione reale con l’Atma. Grazie alla luce del sole, molte persone fanno azioni diverse; alcune ne fanno di buone, altre sono dedite ad azioni cattive. L’Atma non è coinvolto dalle loro conseguenze, come il sole non è coinvolto dalle attività compiute con l’aiuto della sua luce; è solamente un testimone. In modo simile, l’Atma è un 14
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testimone di ciò che fanno il corpo, la mente e gli altri organi, ma l’uomo, identificandosi con essi, attribuisce all’Atma tutte le loro attività. La mente è la causa fondamentale di questo; essa assume queste forme diverse. Ad esempio, una persona che costruisce una casa, la correda di una stanza da letto, un salotto, una cucina ecc. Queste stanze sono separate per comodità, ma, se si abbattono i vari muri, rimane una salone solo; in modo simile, se si rimuovono i muri creati dalla mente, si sperimenta soltanto l’Atma. L’uomo può sperimentare il suo vero Sé L’essere umano può avere l’esperienza del suo Sé vero se si impegna nel processo di eliminazione, uno per volta, degli involucri che avviluppano l’Atma; questo consiste nel praticare sravana, manana e nididhyasana (ascolto, riflessione e meditazione sul Divino). Il corpo, la mente e i sensi non sono altro che il guscio che incapsula il seme; eliminato quel guscio, rimane soltanto il riso. Finché si è avviluppati dal guscio, non si può evitare di nascere e morire; quando lo stesso, nella forma dei cinque involucri, è eliminato, si è liberi dalla rinascita, come il riso senza guscio non può germinare. Come non c’è bisogno di una lampada per vedere il sole, non serve cercare l’Atma che è onnipresente e splende in eterno; nessuna disciplina spirituale è richiesta per riconoscerLo. L’essere umano rimane nell’illusione che l’Atma sia da qualche parte lontano da lui finché non diventa consapevole della sua natura reale. Come la cenere nasconde il tizzone ardente, l’illusione relativa al corpo nasconde l’Atma. Una volta eliminata l’illusione, l’uomo sperimenta la beatitudine vera e comprende Eterno Auriga
la Realtà Cosmica. Ciò che vi impedisce di riconoscere la vostra intima divinità è il complesso del corpo, della mente e dei sensi. Voi vi nascondete così (a voi stessi); siete la causa della vostra schiavitù data dal corpo e dalla mente. Quando comprenderete la natura del complesso corpo-mente, raggiungerete la vostra essenza reale; basta la convinzione di essere uno con il Divino, Aham Brahmasmi (io sono Brahman); coltivate salda fede in questa Unità Divina per mezzo dell’amore e quell’amore vi guiderà al raggiungimento del Sé. Guru Purnima significa illuminazione della mente umana Il Guru Purnima è sacro per molte ragioni. In questo giorno, colui che cerca e soffre di identificazione con l’obiettivo sbagliato, viene introdotto alla realtà del “motivatore nascosto” che ha in se stesso; coloro
che non sentono la spinta a percorrere la via spirituale sono ispirati a cercare la beatitudine che quella via concede, e gli aspiranti vengono aiutati a raggiungere la consapevolezza dell’Uno che è conosciuto con molti nomi e forme, in lingue e paesi vari. Con il sorgere del sole, il mondo è inondato di luce e calore; il cuore umano è invaso dalla pace e dalla sicurezza con l’arrivo del Guru Purnima che non è solamente quel giorno dell’anno segnato sul calendario. Tutti i giorni in cui la mente dell’uomo, a cui presiede la deità della luna, si riempie di piacevole freschezza ed è illuminata pienamente dalla luce del sole (intelligenza, discriminazione), è Guru Purnima. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan in occasione del Guru Purnima
...continua da pagina 9
diventa nero; quando è nero, lo date al lavandaio affinché lo lavi, dopodiché dite che egli lo ha fatto diventare bianco, ma non è così: il bianco è il suo colore naturale; egli ha solamente eliminato la sporcizia. In modo simile, il nostro cuore è puro, sacro e senza macchia. I Veda descrivono anche l’Atma come eterno, permanente, immortale e puro; Esso diventa sporco e oscuro a causa dell’illusione della secolarità. Il ragazzo ha detto: “Con l’acqua dell’amore e il sapone della rinuncia”, ma questo è un errore: l’Amore è l’acqua, la rinuncia non è il sapone: la fede incrollabile lo è. La rinuncia è il lavaggio. Quando avete tutti e 15
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tre, la sporcizia viene rimossa. La fede e la devozione stabili sono importanti; senza di esse, non c’è progresso. La devozione è amore, l’amore è devozione. Lavare nell’acqua dell’amore, metterci il sapone della fede che non vacilla e sbattere sulla pietra della rinuncia; allora la forma vera della purezza si manifesta. Noi dovremmo comprendere e riconoscere questa verità. All’interno c’è la saggezza. La Verità è Brahman, la Saggezza è Brahman, l’Infinito è Brahman; tutto è Brahman. - Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Sruthi a Kodaikanal l’8 aprile 1993
Eterno Auriga
Dottoressa Najma A. Heptulla
I
MIEI RISPETTI E OMAGGI A BABA per il Suo 90° Compleanno. Vorrei condividere con voi la mia esperienza di come sono venuta in contatto con Baba. Accadde 50 anni fa. Il mio fidanzato voleva sposarmi, ma noi appartenevamo a due diverse sette di musulmani. In quei giorni, questo creava delle difficoltà, quindi il nostro matrimonio incontrava un sacco di problemi. Allora io vivevo a Bhopal, mentre lui era a Mumbai. A quel tempo, un suo amico del sud dell’India un giorno gli parlò di Sai Baba e lo portò a Puttaparthi. Era il dicembre del 1965. Puttaparthi, naturalmente, non era com’è ora. Diretta da Lui verso di Lui Fortunatamente, Baba lo chiamò in “interview”. Gli diede le Sue benedizioni e disse: “A dicembre del 1966 ti sposerai.” Ci sposammo esattamente come Baba aveva predetto. Nel mese di dicembre del 1966 andai a Mumbai con mio marito. Fu durante questo periodo che notai che in molte tasche del vestito di mio marito c’era sempre una cenere particolare. Mi chiedevo che cosa fosse (solo più tardi seppi che si trattava di Vibhuti). Così, un giorno gli chiesi: “Che cosa sono questi piccoli pacchetti che porti sempre in tasca?” Allora egli mi raccontò tutta la storia del suo incontro con Baba, com’era avvenuto il nostro matrimonio e così via. Fino allora non avevo idea di tutto ciò, e non avevo nemmeno sentito parlare di Baba. Ma in quel momento ebbi un forte desiderio di andare a vedere questo Personaggio con le cui benedizioni ci eravamo sposati. Nel frattempo, nel 1980, venni eletta in Parlamento.
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La dottoressa Najma A. Heptulla (al centro) con i musicisti della Global Sai Symphony Orchestra.
Ero solita dire a mio marito: “Andiamo a Puttaparthi a rendere omaggio a Baba. Voglio incontrarLo.” Ma, per qualche motivo, ciò non avvenne per un certo periodo di tempo. Un giorno, negli anni ottanta, durante un viaggio in aereo conobbi il pilota, il capitano Sharma. Mentre parlavo con lui, notando un anello verde al suo dito, esclamai subito: “Oh, lei è un devoto di Baba! Desidero andarci, ma per qualche motivo ciò non accade.” Il capitano Sharma disse: “Io ci vado la prossima settimana.” Risposi: “Può trasmettere a Baba i miei ossequi e il mio desiderio di andare laggiù, per favore?” Inoltre, scrissi subito una lettera a Baba e chiesi al pilota di consegnarGliela da parte mia. La settimana successiva ero nuovamente in volo da Mumbai a Delhi. Il capitano Sharma venne da me, tirò fuori la lettera che gli avevo dato e me la restituì. Sorpresa, chiesi: “Perché me la ridà? Non l’ha consegnata a Baba?” Disse: “Non ho potuto darGliela. Ero seduto fuori della Sua stanza ed Egli è venuto direttamente verso di me. Prima che riuscissi a pronunciare Eterno Auriga
qualcosa, mi ha detto: ‘Di’ a quella signora di venire. La casa di Baba è anche la sua casa. Lei è la benvenuta in qualsiasi momento.’” Dopo di ciò, dissi a mio marito: “La prossima settimana dobbiamo andare. Questo è tutto!” E andammo a Puttaparthi. Prima che continui, lasciate che vi dica una cosa di interessante circa il primo viaggio di mio marito. Egli aveva viaggiato da Mumbai a Puttaparthi in auto. Era una Morris Minor Tiger, una piccola macchina nera. Dopo il colloquio con Baba, mentre si stava alzando, gli cadde dalla tasca la chiave di questa vettura. Baba immediatamente la raccolse, la mise nelle mani di mio marito e lo benedisse. Dopo il nostro matrimonio, con tale auto viaggiammo per oltre 5000 chilometri. Facemmo quasi un Bharat Yatra (un minitour dell’India). Viaggiamo per tutto il Rajasthan, il Madhya Pradesh, l’Uttar Pradesh, Delhi e così via. Durante tutto questo percorso, l’auto non smise mai di funzionare, non ebbe mai una gomma a terra né alcun altro problema. Non l’abbiamo mai venduta. Ancora oggi, con la benedizione di Baba, posseggo questa vettura! Gli Anelli delle Benedizioni Nella nostra vita, molte cose interessanti sono accadute in questo modo. Quando, come coppia, andammo assieme a Puttaparthi per la prima volta, alloggiammo nella Round Guest House. Nella mia mente c’era un desiderio che non condividevo con nessuno, nemmeno con mio marito. Pensavo: “Se oggi Baba mi chiama devo ottenere un anello verde. Non me ne andrò da qui fin quando non riceverò l’anello verde di Baba.” Infatti, tolsi quello che indossavo sul dito anulare per tenerlo disponibile, in attesa del nuovo regalo. La fortuna volle che Baba ci chiamasse a colloquio. Quando fummo dentro, ci dette la Vibhuti. Poi materializzò un anello verde per me! Immediatamente, porsi la mano, ma Baba disse: “No, no, dammi l’altra mano. 17
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Lì, Egli mi presentò ad alcune persone e disse: “È un membro del Parlamento. Si chiama Najma Heptulla. Lavora con Shankar Dayal Sharma come sua vice.” Feci allora la seguente considerazione: “Forse Baba ha dimenticato che non sono più il Vicepresidente del Rajya Sabha.” Ma decisi di tacere, pensando: “Perché dovrei correggerLo? Egli ha sempre ragione.” È interessante notare che, nel mese di dicembre dello stesso anno, fui rieletta come Vicepresidente e mantenni quella carica fino al 2004, quando mi dimisi.
Hai già tolto l’anello da lì e lo hai riposto nell’armadio. Dammi quella mano!” Ecco in che modo mi donò un anello verde. Ho condiviso questo solo per dirvi come Egli ci conosca in tutto e per tutto, e come si prenda cura di noi. Permettetemi di narrare un altro avvenimento. In occasione del Deepavali, Sri Kulwant Rai, un grande devoto di Baba, venne a casa mia. Egli era come un fratello per me. Notai che sul dito portava un anello di nove gemme multicolore. Gli chiesi: “Che cosa è successo al tuo anello verde?” Egli rispose: “Baba l’ha cambiato.” Pensai di nuovo: “Anch’io vorrei averne uno come questo”, ma non lo dissi a nessuno. Quando andai la volta successiva alla presenza di Baba, Egli mi disse: “Dammi l’anello.” Misi allora l’anello verde sul Suo palmo e Baba immediatamente lo cambiò in un anello Navaratna (con nove gemme) multicolore! C’è qualcosa di più su questo anello Navaratna. Ero solita indossarlo sempre. In esso c’era anche una perla. Un Eterno Auriga
giorno mi accorsi che la perla era caduta, e la cosa mi avvilì molto. Tolsi l’anello e lo misi nell’armadio. Molti anni dopo, mentre guardavo i miei anelli, vidi che la perla era lì, nel Navaratna! Era tornata. È sorprendente! Sono uno scienziato. Ho fatto il mio dottorato di ricerca in scienze, e non ho alcuna spiegazione per questo, ma l’ho sperimentato. L’Onnisciente Signore C’è un altro episodio. Mi dimisi dalla vicepresidenza del Rajya Sabha per diventare il Segretario Generale del mio partito. Più tardi, mi dimisi anche da questa carica e rimasi solo membro del Parlamento. Ricordo che, nel mese di ottobre del 1988, Sri Shankar Dayal Sharma era Vicepresidente dell’India e Presidente del Rajya Sabha. Era anche devoto di Baba. Durante questo periodo, andai a trovare Baba a Whitefield. Lì, Egli mi presentò ad alcune persone e disse: “È un membro del Parlamento. Si chiama Najma Heptulla. Lavora con Shankar Dayal Sharma come sua vice.” Feci allora la seguente considerazione: “Forse Baba ha dimenticato che non sono più il Vicepresidente del Rajya Sabha.” Ma decisi di tacere, pensando: “Perché dovrei correggerLo? Egli ha sempre ragione.” È interessante notare che, nel mese di dicembre dello stesso anno, fui rieletta come Vicepresidente e mantenni quella carica fino al 2004, quando mi dimisi. Questo è il modo in cui ho sperimentato Baba nella mia vita e sono sicura che tutti voi dovete avere molte più storie da raccontare su di Lui. Poteva leggere la mente. Un giorno, nella Sua stanza, improvvisamente mi disse: “Guarda! Qui ci sono tanti musulmani!” Noi eravamo otto. A
parte io e mio marito, c’erano due donne e un bambino dell’Iran, e un’altra coppia con il loro figlio da Trinidad e Tobago. Sapeva tutto. Per me, il più grande contributo di Baba è nei campi dell’istruzione e della sanità. Attraverso il Suo messaggio “Ama Tutti, Servi Tutti”, Egli ci ha indicato il percorso da seguire. Oggi, stando davanti a tutti voi, mi sento molto umile. Tanti di voi hanno dedicato la propria vita al servizio delle persone in memoria di Sri Sathya Sai Baba. Questo è un finale grandioso della celebrazione, durata un anno, del Suo 90° Compleanno. Oggi, facciamo un voto. Prendiamo un impegno. Da ora in poi, ognuno di noi dedicherà se stesso al servizio delle persone, al servizio del genere umano, diffondendo amore e affetto. Vorrei che Baba fosse qui oggi. Ma sono sicura che Egli c’è; il Suo spirito è qui. Mi congratulo con i 126 artisti e musicisti provenienti da 16 Paesi che sono qui per porgere i loro tributi in memoria di Baba. Mi congratulo anche con tutte le sue centinaia di migliaia di fedeli in tutto il mondo che stanno lavorando con amore nel Suo Nome al servizio del genere umano. Grazie mille. – Dal discorso della dottoressa Najma A. Heptulla, Ministro Indiano degli Affari Minori, in occasione dell’esibizione della Global Sai Symphony Orchestra, svoltasi al Jawaharlal Nehru Indoor Stadium di Nuova Delhi il 28 novembre 2015 nell’ambito delle celebrazioni del 90° Compleanno di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Per gentile concessione di: Radio Sai
La preghiera è il vero anelito della religione giacché avvicina l’uomo a Dio e, a ogni sospiro, li porta sempre più vicini.
– Baba
Effulgenza della Gloria Divina Il Divino Salvatore
U
NA VOLTA BABA ERA NEL CAMPO del College di Ingegneria ad Anantapur. Mia madre era andata lì in quel periodo per avere il Suo Darshan. Io e mio padre eravamo in tribunale, e in casa c’era solo mia moglie. Ella si sentiva triste perché era rimasta da sola a casa senza il Darshan di Baba, e ciò le dispiacque immensamente. La sua silenziosa preghiera fu ascoltata da Baba, che si trovava a 5, 6 chilometri di distanza dalla nostra casa. Avvenne che, senza informare nessuno circa dove andava, Egli giunse direttamente a casa nostra e colse di sorpresa mia moglie, che rimase esterrefatta nel vedere il Divino per il quale stava pregando in casa nostra. Cadde subito ai Suoi piedi e Gli offrì l’Arati, ma non riuscì a trovare nulla di buono da offrirGli. Tuttavia, nelle offerte che fece, c’era una papaia che Egli portò al College di Ingegneria. La mostrò a mia madre, dicendo di aver appena visitato la nostra casa e di aver preso lì quel frutto. Esso venne tagliato a pezzi e distribuito a tutti come Prasadam. In un’altra occasione, mio padre era in viaggio da Madras (ora Chennai) a Bombay (oggi Mumbai), dopo esser partito da Chennai alle 22. Era nel vagone di prima classe. Poco dopo che il treno era partito dal marciapiede della Basin Bridge Station, si verificò una specie di sobbalzo. In quel momento, mio padre stava tornando dalla toilette. Le porte su entrambi i lati si spalancarono, e la violenza della scossa fu tale che egli venne scaraventato fuori dello scompartimento, e cadde fuori del treno in
corsa. Che cosa gli successe quando cadde dal treno in movimento? Poteva morire sul colpo, ma non gli accadde nulla! Aveva ancora il biglietto, i soldi e gli occhiali: nulla era andato perso. Anche se era stato gettato forzatamente fuori dello scompartimento, “atterrò” sano e salvo. In condizione di stordimento, vide passare il treno e si chiese perché ne fosse fuori, seduto a terra. Voleva prendere il treno e cercò di alzarsi, ma non riuscì a farlo a causa di una piccola frattura all’anca. Se si fosse alzato, l’anca avrebbe subìto uno schiacciamento, ma ciò gli fu risparmiato. In entrambi i casi, fu salvato da Baba.
Poi, un agente della stazione di polizia della Basin Bridge Station lo portò all’ospedale. Quel poliziotto era Jagadeesan e quel Jagadeesan non era altro che il nostro Baba. Mio padre venne portato in ospedale, fu visitato a fondo, e si scoprì che non aveva lesioni tranne la microfrattura al fianco. L’unico trattamento prescritto fu di tenere distesa la gamba e stare a riposo. Recuperò in un mese. Dopo l’incidente, quando mia madre si recò a Puttaparthi, Baba le raccontò i dettagli e le disse: “Tuo marito non ha subìto lesioni. Ora sta bene. L’ho ricoverato in ospedale. Se l’incidente fosse avvenuto qualche metro più avanti, sarebbe morto cadendo giù dal ponte.” Questo è ciò che Baba disse a mia madre, ...continua da pagina 11 culturale del Nepal. Sono seguiti dei Bhajan Internazionali, condotti da cantanti d’oltremare, che sono terminati alle 19 con l’Arati.
Il programma del 22 maggio è cominciato anch’esso con sacri canti buddisti. Nel discorso introduttivo, che è seguito, Sri Amar Karki, Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai del Nepal, ha fatto un parallelo tra gli insegnamenti di Buddha e quelli di Bhagavan Baba, e ha sottolineato l’importanza della Compassione per l’evoluzione spirituale dell’uomo. Ha fatto seguito un erudito discorso di Billy Fong, proveniente dalla Malesia, che ha spiegato l’importanza degli insegnamenti di Buddha e ha esortato tutti a purificare il linguaggio aderendo alla verità, a purificare la mente eliminando i pensieri negativi e a purificare il corpo dedicandolo al servizio della società. I bambini del Nepal hanno poi presentato altre quattro danze culturali del loro Paese, cioè la danza Tharu, la danza Maha 20
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e la consolò. Più tardi, ella andò a trovare mio padre e scoprì che non gli era accaduto nulla. Ecco come Baba aiuta la nostra famiglia da quasi sessant’anni, esattamente dal momento in cui venne a casa nostra nel 1941. Da allora mia madre ha sentito nascere in sé una profonda devozione per Swami. Ora siamo alla quinta generazione e l’intera famiglia si dedica in modo totale a Baba. In casa di ogni membro della mia famiglia si svolgono regolarmente i Bhajan, la Puja e tutti hanno fotografie di Baba. La devozione che mia madre ha maturato continua ancora oggi. – Dal discorso di Sri Sathyanarayana pubblicato su “Viaggio con Sai”
Manjushree, la danza di Shiva e la danza sul Canto Nazionale.
La danza di Shiva dei bambini del Nepal.
Le talentuose esibizioni dei bambini, i gradevoli testi e le musiche che hanno accompagnato le danze hanno fatto dell’intera presentazione un sontuoso banchetto musicale. Sono seguiti i Bhajan Internazionali terminati con due Bhajan cantati da Baba: “Subrahmanyam Subrahmanyam” e “Govinda Krishna Jai Gopala Krishna Jai”. Il programma si è concluso alle 19 con l’Arati. Eterno Auriga
LE MIE ESPERIENZE DELLA DIVINITÁ DI BHAGAVAN Angela Loraine Burrows Al termine del primo giorno tutti i delegati erano seduti in prima fila nel Poornachandra e Swami teneva un Discorso. Disse una cosa che non solo ha cambiato la mia vita per sempre, ma che rappresenta la mia principale fonte d’ispirazione e guida. Egli affermò: “Se siete insegnanti di Educazione ai Valori Umani, non c’è bisogno di altro nella vostra vita, perché dovete mettere in pratica ogni cosa che insegnate.” Per me non esiste insegnamento maggiore di questo.
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A CREAZIONE PUÒ ESSERE PARAGONATA A un puzzle gigantesco con milioni e milioni di pezzi e tuttavia siamo in grado di vederne solo una frazione. L’intero puzzle è nelle mani di Dio, che ci rende visibile solo un pezzettino! Non sappiamo dove e quando venimmo in contatto con Lui la prima volta o in quale vita o secolo avemmo la grazia di fare la prima conoscenza con il Divino; la nostra conoscenza 21
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si limita a questa vita. Swami ci ha detto molte volte che è solo attraverso la Sua infinita grazia e il nostro profondo desiderio manifestato in molte vite che abbiamo l’opportunità di essere ai Suoi Piedi di Loto. Non posso rivendicare una grande intuizione sul come e sul perché ciò avvenga; posso riferire solo due cose: l’umile storia che mi ha portato ai piedi del nostro amato Signore e alcune delle grandi lezioni che ho appreso da essa. Il Biglietto da Visita di Swami Il mio viaggio in questa vita è cominciato in Inghilterra. Sono nata in una famiglia inglese tradizionale e ho avuto un’infanzia molto protetta. Eppure, fin da giovane avevo provato notevoli spinte ad andare in Oriente, sebbene non avessi alcuna conoscenza secolare o legami con quella zona. Ovviamente si trattava di un pezzo dell’invisibile puzzle! Molti anni dopo, nel corso di un’“interview” a Whitefield, Swami improvvisamente mi guardò e disse: “Tu … tu eri qui l’ultima volta. Tu sei una vecchia conoscenza che è tornata.” E gentilmente mi dette un colpetto sulla testa. Fu solo allora che compresi tutte le strane sensazioni che provavo da bambina. Egli tiene i pezzi in mano e conosce il nostro passato, presente e futuro. Noi, invece, viviamo nell’ignoranza del nostro passato e del nostro futuro e continuiamo a Eterno Auriga
inciampare finché non approdiamo sulla giusta via. A poco più di vent’anni vivevo a Singapore con mio marito; ci abitavo da due anni e fu qui che cominciò il mio viaggio verso Sai. Avevo convinto mio marito a passare dall’India nel nostro itinerario verso l’Europa e gli Stati Uniti. Essendo americano, egli voleva andare là e rimanerci per alcuni anni. Non sapevo perché dovessi andare in India; sapevo solo che era il passo più importante della mia vita. Non avevo mai sentito parlare di Sri Sathya Sai Baba ed ero più coinvolta sul sentiero buddista. Da qualche tempo praticavo la meditazione ed ero già vegetariana. Il giorno prima di lasciare Singapore un amico comune bussò alla nostra porta e mi consegnò il libro di Howard Murphet “L’uomo dei miracoli”. Fu questo l’inizio del mio viaggio verso Sai. Tutti quelli che arrivano a Swami hanno una storia unica e speciale da raccontare. La mia cominciò il giorno in cui mi fu dato questo libro. Lo lessi durante il viaggio in India e più lo leggevo più nel mio cuore comprendevo che si trattava di ciò che cercavo e aspettavo da tutta la vita. Attraversammo la Birmania (l’attuale Myanmar), dove sostammo per una settimana, per poi trasferirci a Calcutta (l’attuale Kolkata). Fu in Myanmar che Swami mi lasciò il Suo ‘biglietto da visita’. Avevo appena terminato il libro ed ero molto eccitata. Presa dall’entusiasmo, pregavo Sathya Sai Baba di avere una Sua immagine. Mio marito mi ricordò che in un Paese devotamente buddista come il Myanmar non era una richiesta logica aspettarsi di ricevere la fotografia di un Guru indiano. Inoltre nel 1975 non c’erano scambi tra il Myanmar e altri Paesi. Ma tutti noi sappiamo che Swami non può rifiutare una preghiera sincera. Suppongo che la mia preghiera sia venuta veramente dal cuore, perché più tardi quel giorno, in un negozio buio e squallido, trovai una piccola foto di Sai Baba. Il negoziante me la dette 22
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gioiosamente e io, in cambio, gli porsi il libro. Quella notte, in albergo, posi la foto di Swami su un tavolinetto su cui tenevo una candela e una piccola immagine del Buddha. Al mattino, quando andai a fare la meditazione e le preghiere, fui sbalordita nel trovare sulla foto uno spesso strato di polvere gialla. Eccitata, svegliai mio marito e gli dissi che era accaduto un miracolo. Infastidito per essere stato svegliato così presto e avendo una mente più scientifica della mia, dichiarò che doveva essere un fungo e, con mio grande orrore, la eliminò con la mano! Non avevo più il libro cui far riferimento; tuttavia ricordavo che Murphet parlava spesso della Vibhuti (cenere) che Swami materializzava. Ripensandoci adesso, mi rendo conto che poteva trattarsi della curcuma (Haldi) dolce che, all’epoca, Swami talvolta materializzava. Il mattino successivo accadde la stessa cosa. Mio marito decise di fermare la mia follia lavando non solo la foto di Swami, ma anche il tavolino. Quando la cosa si ripeté il terzo giorno, egli prese una lente d’ingrandimento e si mise a quattro zampe! Notò che le formiche portavano via la polvere; in tal modo seppe che era dolce. Mio marito non poteva più affermare che non era un miracolo. Ma per me il miracolo più grande accadde appena arrivati a Kolkata; egli andò in una libreria e comprò un libro su Sri Sathya Sai Baba. Il viaggio via terra in Europa non ebbe luogo. Rimanemmo per molti mesi a Whitefield e Puttaparthi, e poi ci spostammo in aereo in Europa e, successivamente, negli Stati Uniti. Natale Memorabile alla Presenza di Dio Ogni momento che trascorriamo con Swami è unico, ogni parola che ci dice è sacra e ogni esperienza che abbiamo con Lui è una lezione spirituale. È arduo dire quale esperienza sia più significativa di un’altra, ma un giorno che non potrà mai Eterno Auriga
essere cancellato dalla mia mente è il primo Natale che trascorsi alla Divina Presenza del nostro Signore. Fu nel 1977 a Whitefield. Fu uno dei giorni più speciali della mia vita, dato che passammo quasi tutta la giornata con l’Amato Signore. Ma per raccontare la storia in modo corretto, devo andare di alcuni mesi indietro nel tempo. All’epoca vivevo negli Stati Uniti e mi ero recata in India per una visita. A Whitefield Swami chiamò a colloquio me e un piccolo gruppo di americani per due giorni consecutivi. Dopo il secondo giorno Swami chiese al dottor Hislop di venire a parlarci dei cambiamenti in atto nell’Organizzazione Mondiale Sai. Il dottor Hislop spiegò come le cose stessero cambiando a livello globale e che sempre più persone venivano a sapere di Sathya Sai Baba. Ci disse che Swami aveva chiesto ai devoti di tutti i Paesi stranieri di rendere Centri e pratiche più universali, più in accordo con il Paese interessato. In altre parole, i Bhajan dovevano essere cantati nella lingua del posto, oltre che in sanscrito e in hindi. Un gruppo di noi che viveva nella zona di New York si riunì per lavorare sui Bhajan in inglese, per lo più traducendo in questa lingua i canti originali. Un giorno, mentre guidavo l’auto, mi venne in mente un intero canto. Era “Tu sei il Signore dell’Universo”. Quando arrivai a casa, lo cantai a mio marito; egli disse che andava bene, ma che l’ultimo verso era sbagliato: “Madre dell’Universo, Padre dell’Universo, Luce dell’Umanità Sai Baba”. Spiegò che Sai Baba era un uomo, perciò doveva essere “Padre dell’Universo, Madre dell’Universo …”. Così cambiai il verso! Il giorno di Natale del 1977 Swami doveva celebrare il matrimonio di una delle mie più care amiche, Faith Hollander. Il matrimonio ebbe luogo a casa di Swami a Brindavan. Al termine della splendida cerimonia, Swami disse: “Tradizione indiana: il canto nuziale.” Ci fu il silenzio, perché nessuno conosceva 23
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canti nuziali. Allora Swami disse: “Un canto gioioso? Un canto in inglese?” Swami guardò Faith ed ella mi lanciò un’occhiata. Swami allora mi guardò aspettando che cantassi e contemporaneamente qualcuno mi fece un segno e disse: “Lorraine, canta tu.” Pensai che fosse l’occasione per eseguire il nuovo canto “Signore dell’Universo”; così cominciai a cantare. Fu un disastro totale, perché nessuno aveva mai sentito questo canto in precedenza, il ritmo era assente e il risultato pessimo. Swami disse a ciascuno di stare tranquillo, poi mi guardò e disse “canta”; così cantai e Swami cantò con me! Arrivammo all’ultimo verso e io cantai “Padre dell’Universo, Madre dell’Universo” e Swami cantò “Madre dell’Universo, Padre dell’Universo”. Mi guardò come per dire “hai sbagliato”!! Aggiunse anche: “La Madre viene sempre prima!” In modo meraviglioso Swami dimostrò non solo di sapere tutto, ma di essere colui che agisce. Nel pomeriggio avemmo la fortuna di essere invitati all’ostello dei ragazzi per la celebrazione del Natale. I ragazzi del college ci servirono la cena e Swami distribuì dolci a tutti noi. Fari della Gloria Divina Tutti noi che siamo stati così fortunati da essere venuti a conoscenza di Bhagavan abbiamo avuto esperienze meravigliose alla Sua Divina Presenza o a distanza. Infatti per la maggior parte dei devoti non è necessario essere fisicamente con Swami per sentire la Sua Onniscienza e il Suo Amore. Ricordo una volta in cui Swami ci disse: “Non bramate un’“interview”; bramate un’“inner view” (visione interiore). L’“interview” è ‘Ciao, ciao. Arrivederci, arrivederci’. L’“inner view” è per sempre.” Per me il dono più grande fattomi da Swami è di poter insegnare ai Suoi ragazzi e di condividere il Suo messaggio eterno dei Valori Umani con docenti ed educatori in tutto il mondo. Swami non è più con noi fisicamente; tuttavia ci ha lasciato magnifici Eterno Auriga
esempi di servizio e di amore incondizionato sotto forma di scuole, ospedali e progetti di servizio alla comunità. Questi monumenti d’amore sono ‘fari’ che ispirano i devoti in ogni parte del mondo a dedicarsi al servizio disinteressato, contribuendo a creare un mondo più compassionevole, armonioso e pacifico.
istituti scolastici, uffici statali e dal settore privato: si è arrivati a 2000 visitatori in un mese. La quasi totalità dei bambini che frequentano la scuola non sono di famiglie di devoti Sai e la maggior parte di loro non ha mai sentito parlare di Sai Baba prima di arrivare. Al momento di partire, però, tutti loro amano Swami e hanno fede in Lui.
La scuola Sathya Sai in Tailandia è un’istituzione di questo tipo. Per mezzo della grazia infinita e della guida di Swami la scuola aprì le sue porte a 14 studenti nel maggio del 1992. All’epoca c’erano solo sei insegnanti; la scuola era qualcosa di misterioso e veniva guardata con grande sospetto. Assistere alla manifestazione del Suo miracolo è stata la mia più grande fortuna. Da quel modesto inizio, la scuola ospita attualmente circa 400 studenti che vanno dall’asilo alla dodicesima classe, cinquanta docenti e un cospicuo staff. Il governo la considera una delle principali scuole modello per il Paese ed essa rappresenta un trampolino per portare i valori umani nel programma di studio nazionale. Oltre a essere considerata una scuola modello dal Ministero dell’Istruzione, la scuola Sathya Sai è stata anche selezionata come scuola modello dal Ministero dell’Energia per i risultati conseguiti nei settori dell’agricoltura biologica e dell’energia alternativa. La scuola produce tutto il riso necessario al proprio consumo e gran parte delle verdure e dell’energia solare, eolica e idrica. L’istituto produce biodiesel e biogas per il proprio consumo, Il piano a lungo termine è di diventare totalmente autosufficiente. Tutta la scuola, nessuno studente e docente escluso, contribuisce a piantare e coltivare il riso! Negli ultimi 20 anni la scuola ha letteralmente ricevuto centinaia di premi, compresi i premi più prestigiosi insigniti da Sua Maestà il re della Thailandia e dalla principessa ereditaria. Sono in molti a visitare la scuola provenienti da università,
Il più grande dei doni ricevuti nel corso delle mie esperienze con Swami è di essere un’insegnante della Sua scuola. Nel 1983 ebbi la fortuna di partecipare al primo Congresso per Docenti Internazionali a Prasanthi Nilayam. Al termine del primo giorno tutti i delegati erano seduti in prima fila nel Poornachandra e Swami teneva un Discorso. Disse una cosa che non solo ha cambiato la mia vita per sempre, ma che rappresenta la mia principale fonte d’ispirazione e guida. Egli affermò: “Se siete insegnanti di Educazione ai Valori Umani, non c’è bisogno di altro nella vostra vita, perché dovete mettere in pratica ogni cosa che insegnate.” Per me non esiste insegnamento maggiore di questo. È un privilegio osservare i Suoi figli trasformarsi in fiori meravigliosi e aiutarli a scoprire la loro innata natura divina.
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Ciascuno di noi è un piccolo pezzo del puzzle cosmico; ciascuno ha un ruolo da ricoprire, per quanto insignificante possa sembrare. Siamo tutti parte del Piano Divino. Dobbiamo pregare dal profondo del cuore che Egli ci guidi a essere pezzi utili in questo puzzle. Abbiamo fede salda nel Suo Amore e nella Sua Grazia infiniti e arrendiamoci alla Sua Volontà Divina. – L’autrice, Smt. Angela Lorraine Burrows, è responsabile dei rapporti con l’estero della scuola Sathya Sai tailandese. È anche insegnante di lingua inglese e Valori Umani e fa parte dello staff dei docenti internazionali dell’Istituto di Educazione Sathya Sai della Tailandia. Eterno Auriga
FORUM DEGLI EX STUDENTI D. V. R A G H A V A N A N D
GRAZIA INFINITA
S
WAMI È IL PIÙ GRANDE AVATAR che abbia camminato sulla terra. Le Sue parole, “ovunque voi siate, in qualunque modo voi siate, siete Miei; Io non vi abbandonerò mai”, sono proprio vere. Non riesco mai a smettere di meravigliarmi della Sua grazia infinita. Ho avuto la grande opportunità di essere suo allievo quando, nel 1986, entrai nel primo gruppo dell’MBA. Naturalmente rimpiango ancora amaramente di aver perso la precedente occasione in cui mi era stato offerto, nel 1980, un posto nella Classe Intermedia (+2).
Vi ero seduto di fronte, in quarta fila. Swami uscì e andò diretto verso gli studenti. Venne da me e mi chiese: “MBA?” Risposi: “Sì, Swami!” “Da dove vieni?” “Vijayawada, Swami.” “Bene”, e se ne andò. Quando mi chiese da dove venivo, in cuor mio sorrisi ironicamente. Dopo tutta la tensione che avevo passato, Egli non avrebbe potuto essere più malizioso. E si scoprì che ero stato l’ultimo a essere ammesso al corso. In seguito, non venne preso nessuno, anche se erano vacanti altri due posti.
Concedimi almeno l’ultimo posto Quando venni a sapere che Swami stava iniziando il corso MBA nel maggio del 1986, sentii che dovevo farne parte. Questa volta, non l’avrei perso. Così, oltre a prepararmi per il corso, cominciai a pregare assiduamente. Avevo bisogno di Lui e solo Lui poteva concedermi un posto. Sia la prova scritta sia il colloquio procedettero senza intoppi, aumentando le mie speranze d’ammissione, ma questa mi sfuggì nel primo elenco dei selezionati. Aumentai l’intensità della preghiera e cominciai a chiedere al Signore: “Per favore, concedimi almeno l’ultimo posto.” Col passare dei giorni, la tensione cresceva e non accadeva nulla. Mio padre mi chiese di continuare con altre cose, ma io non mi arresi. Continuai a concentrarmi sulla cosa e, infine, il 25 agosto del 1986, le mie preghiere furono esaudite. Un telegramma del segretario amministrativo mi invitò a partecipare al corso il 28. Il giorno dello Sri Krishna Janmashtami, raggiunsi Puttaparthi e mi presentai al Preside di Facoltà. Quella sera, ebbi il grande privilegio di avere il Darshan di Swami dalla veranda del Mandir. 25
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Da allora, ho trascorso il periodo più bello della mia vita. Ogni giorno era un festoso sacro giorno, dato che Swami trascorreva la maggior parte del tempo dando il Darshan e rimanendo per i Bhajan con noi studenti. E, come si dice, ogni minuto che passiamo con Lui è veramente yoga (unione con Dio), e non esiste Sadhana pari a questa. Il Suo amore, la giocosità, gli scherzi, la conoscenza, le premure, la divinità, i miracoli sono tutti lì, in bella mostra. Questo è il miglior cibo per i sensi. Eterno Auriga
Il Gayatri Mantra Ho imparato da Swami il modo giusto di cantare il Gayatri Mantra. Fu in quei giorni in cui eravamo nel primo gruppo dell’MBA del 1986. Dopo il college, ci affrettavamo a raggiungere il Mandir per il Darshan. Mentre aspettavo, mi ripromettevo di cantare la Gayatri 108 volte prima che Swami arrivasse per il Darshan, in modo da essere nel giusto stato d’animo devozionale ad accoglierLo. Nei primi giorni, durante il Darshan, Swami una volta venne da me e mi disse che la Gayatri doveva essere cantata con ritmo e intonazione particolari. In caso contrario, Hridaykamal (il loto del cuore), invece di aprirsi, si sarebbe chiuso a causa del modo non corretto di cantare il Mantra. Ciò fu molto utile, e mi resi conto del significato di cantare la Gayatri in modo corretto e col giusto ritmo. Potenza del Darshan Non appena finivano le lezioni, dopo una breve pausa, tutti gli studenti accorrevano nel Mandir per il Darshan e tornavano poi per i Bhajan. Il Darshan durava molto poco e, successivamente, ci sedevamo per quasi due ore in attesa che iniziassero i Bhajan. Non ero abituato a stare in silenzio per due ore e, nei primi mesi, quest’abitudine risultò veramente difficile. Ad accrescere le mie difficoltà, durante quel periodo, mi arrivava ogni genere di pensiero. Rabbrividivo al verificarsi di pensieri empi a casa di Dio, ma, dal momento che nulla poteva essere fatto a tal proposito, mi arresi al destino. Con il passare del tempo, però, cominciai a sentirmi più a mio agio, e per tale ragione la mia mente divenne più limpida e controllata. E, credetemi, divenni tanto piacevolmente avvezzo a quella situazione che anelo ancora alla possibilità di trascorrere regolarmente del tempo come avveniva in quei pomeriggi. Che cosa mi successe per giustificare un tale cambiamento? Ebbene, per prima cosa, quel periodo contribuì a spurgare la mia mente di tutti i pensieri negativi; in tal modo divenni controllato. Mi aiutò, inoltre, a 26
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rilassarmi e a pianificare l’immediato futuro. Che cosa meravigliosa era accaduta! A questo punto è inevitabile rammentare il detto di Swami: “Non sottovalutate il potere del Mio Darshan.” Un Elisir Chiamato Stile di Vita dello Studente Per uno studente, la vita a Puttaparthi è un’esperienza completamente nuova. Si è occupati in un insieme di attività diverse da quelle a cui è abituato uno studente di college. C’è la cura personale, ma c’è molta disciplina. C’è un’agenda fitta di impegni, senza tuttavia esercizi didattici difficili. La vita è frenetica, eppur piacevole. Dal punto di vista dei risultati fu, per me, il periodo migliore. Giocai a cricket quanto meglio non potevo, studiai al meglio e detti il massimo di me stesso in quei giorni e in molti di quelli che seguirono. Ebbene, come fu possibile? Non so come sia successo. Cercherò di spiegarlo. Forse fu per il fatto di condurre una vita satvica, o forse a causa di tutte quelle restrizioni o, magari, per grazia di Swami. Qualunque cosa fosse, fece sì che dessi il meglio di me. Ho capito ciò solo alcuni anni fa. Da allora, ho deciso di pensare come uno studente, fare ciò che avevo fatto e seguire una disciplina come alzarsi presto, recitare la Suprabhatam, mangiare moderatamente e vedere, ascoltare, parlare e fare solo cose buone. Potete non crederci! Ottengo esattamente gli stessi risultati nella mia vita attuale. Sono in grado di svolgere meglio il mio lavoro, sembro più giovane della mia età, riesco a essere un buon padre, a sentirmi più sano e a contribuire al meglio. Quindi, Swami ci fa dare il massimo di noi stessi. Vorrei che tutti avessero la possibilità di diventare studenti di Swami. Swami, il Salvatore Alcuni anni fa, la mia vita prese una brutta piega e ciò coincise con un cambiamento di lavoro. Da quel momento affrontai un periodo infernale. Niente andava per il verso giusto. Subii pesanti ripercussioni, mi indebolii, divenni inefficiente, e la cosa peggiore era Eterno Auriga
che non riuscivo a essere all’altezza del mio lavoro. In un simile frangente, avvertii che nulla avrebbe potuto salvarmi e così tornai mentalmente all’ovile di Swami. Cominciai a fare quello che Gli piaceva, mi comportai nel modo che Egli apprezzava e mi misi a pregare con regolarità. Dovetti fare appello a tutto il mio coraggio per attenermi al percorso di Swami a dispetto del brutto periodo. Swami mi tirò fuori da quel profondo oscuro pozzo e mi mise di nuovo in carreggiata. Mi salvò appena in tempo da un problema di salute prima che esso diventasse serio, salvò mia figlia da un brutto incidente, salvò mio figlio da una fase molto critica e aiutò la nostra famiglia ad attraversare il problema finanziario e mentale. Swami, con la Sua illimitata compassione, fece tutto questo e molto di più per dimostrare che, quando Lo cerchiamo, Egli si prende cura di noi. Oggi, quando ripenso al passato, non posso fare altro che credere che soltanto la grazia di Swami mi ha tirato fuori da quel periodo e mi ha reso mentalmente più forte. Egli è il Dio sommamente compassionevole che cammina con noi, ascolta quello che diciamo, condivide i nostri problemi e ci solleva con le Sue mani proprio quando abbiamo bisogno di Lui, immancabilmente in ogni istante della nostra vita.
Di qualunque industria si tratti, il successo non è un fuoco di paglia o qualcosa che si ottiene con una scorciatoia. È al contrario il frutto di uno sforzo disciplinato di molti individui verso un obiettivo comune. Ogni impegno a lungo termine, da parte di un gruppo di individui, deve avvenire in base a una normativa prestabilita e ai regolamenti prescritti.
L’Eccellenza Aziendale
La mia esperienza e il mio messaggio a tutti i miei fratelli è: credete e agite come se Swami fosse fisicamente con voi come accadeva quando eravate studenti. Portate conseguentemente avanti il vostro compito, e nulla di male potrà mai capitarvi.
Quasi tutte le organizzazioni vengono costruite in lunghi anni di continuo impegno per ottenere l’eccellenza. Alcune compagnie irrompono nel mondo commerciale con un grande prodotto o un’idea, ma necessitano di uno sforzo gigantesco per mantenere intatto il loro marchio pionieristico o di preminenza. Alcune altre effettuano un graduale progresso nel corso di molti anni e raggiungono la posizione di leadership.
L’etica costituisce parte integrante delle linee guida di ogni azienda. Questo è ciò a cui l’educazione dello studente Sai dovrebbe servire. Che si tratti di un sincero impegno verso il dovere o dell’accettazione dei risultati e di andare oltre i limiti, egli ne sarà all’altezza. Il segreto del successo in ogni lavoro è anche quello di farlo proprio ed eseguire ciò che esso richiede. Questo viene naturale a uno studente Sai. A mano a mano che aumenta il livello di responsabilità di un dipendente, in lui viene riposta un’enorme fiducia. Ad alcune persone, ciò va alla testa; si comportano in modo indipendente, soffrono l’insuccesso nella loro carriera e bloccano il progresso della loro organizzazione, mentre noi, in quanto studenti Sai, siamo addestrati a pensare che, a portare al successo, sia un lavoro di gruppo e cerchiamo di impegnarci di più in tale lavoro collettivo.
L’autore è stato uno studente MBA del primo gruppo (1986-88) dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam
Per proteggere un Paese, non è tanto importante possedere armi, missili e bombe atomiche. È invece assolutamente indispensabile avere uomini e donne di eccelse virtù.
– Baba
L’angolo degli studenti
BAL VIKAS: UNO STILE DI VITA Aiswarya Ajith
U
NA VOLTA, SWAMI CHIESE agli studenti: “Qual è la cosa più rara in questo universo?” Nessuno di essi seppe rispondere. Allora Bhagavan fornì la risposta. “La cosa più rara è la nascita umana.” Jantunam Nara Janma Durlabham (di tutte le nascite, quella umana è la più rara). I Veda e le Upanishad affermano che lo scopo della vita umana è il raggiungimento di Dio. Perciò, essendo stati benedetti con una forma umana, abbiamo il dovere di condurre una vita degna. I Bal Vikas non solo ci aiutano a condurre una vita colma di senso, ma anche a realizzarne lo scopo. Oggigiorno, nella società, troviamo indisciplina e scarsità di valori; l’unico motivo è la svalutazione del sistema educativo. Come Swami ha giustamente detto: “Ora l’apprendimento è per guadagnare.” Secondo Swami, i semi di dovere, disciplina e devozione devono essere seminati in tenera età; questo è il motivo per cui i nostri Maestri si occupano di noi quando siamo giovani. Sono davvero fortunato a esser stato uno studente Bal Vikas fin dall’età di cinque anni. Dieci anni di Bal Vikas hanno portato un cambiamento fondamentale nel mio atteggiamento verso la vita. Quando i miei coetanei apprendevano solo lezioni mondane a scuola, io imparavo lezioni spirituali nei corsi Bal Vikas. Quando essi imparavano a competere l’uno con l’altro, io imparavo a farlo con me stesso e apprendevo l’amore reciproco. Compresi che era mio dovere rispettare e aver cura dei miei genitori, degli insegnanti e degli anziani. Attraverso i Bal Vikas imparai ad amare e rispettare tutte le religioni, e a riconoscere ogni religione come una 28
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strada verso Dio. Se non fosse stato per i Bal Vikas, non avrei mai conosciuto il ricco patrimonio culturale e lo stato spirituale di Bharat. Attraverso i Bal Vikas, venni a conoscenza della folta miriade di santi e di veggenti dei tempi antichi e recenti, che ci hanno benedetti con i Veda, le Shastra, i Purana e il Prasthanathraya (Upanishad, Brahma Sutra e Bhagavadgita). Questi testi sacri sono la spina dorsale della spiritualità indiana e attirano il mondo intero verso il sacro Paese. È stato attraverso il mio insegnante dei Bal Vikas che ho imparato che cibo, denaro, energia e tempo sono doni di Dio e dovrebbero essere usati nel migliore dei modi. Sono stati i Bal Vikas a farmi conoscere Swami, che è entrato Eterno Auriga
nella mia vita ed è diventato il mio Dio e la mia Guida. Considero questo come la più grande benedizione della mia vita. I Bal Vikas mi hanno aiutato a coltivare l’autostima e la fiducia in me stesso, e, per me, essi non sono solo un corso di formazione nei valori umani, ma uno stile di vita. I Bal Vikas conducono gli studenti alla Bhakti Marga (la via della devozione) attraverso il sedere in silenzio, il canto degli Sloka, il canto dei Bhajan, le preghiere quotidiane e le storie a sfondo morale. Conducono alla Jnana Marga (la via della Saggezza) attraverso lo studio dei Veda e le epiche, e alla Karma Marga
(la via dell’azione) attraverso l’amore e il servizio disinteressato. Pertanto, i Bal Vikas sono veramente la Bhagavadgita dell’era moderna. Prima di terminare il mio scritto, esprimo il mio profondo senso di gratitudine per il mio amato insegnante Bal Vikas che mi ha aiutato a percorrere questo Sentiero Divino. Come studente Bal Vikas, la mia ambizione nella vita è diventare uno studente Sai ideale, mettendo in pratica tutto quello che ho imparato. La mia promessa a Swami è che Gli rimarrò sempre grato e che non devierò mai da questo Percorso Divino. – Da “I Bal Vikas Sri Sathya Sai: Il Sentiero Divino”
Preziose Massime Di seguito trovate tre preziose massime di Bhagavan. Meditate su di esse e cercatele nel sottostante cruciverba: Dio, amore, certamente, persona, evidente, intensamente, trasformate, servizio, adorazione, Sadhana, sforzo, grazia, rafforzare, individuale, profitto, abbastanza, pronto. 1. L’Amore è Dio. Dio è Amore. Dove c’è amore, lì Dio è certamente evidente. Amate sempre più persone, amatele sempre più intensamente. Trasformate questo amore in servizio; trasformate il servizio in adorazione. Questa è la più alta Sadhana. 2. Quando avete fatto del vostro meglio, ma ciò non è abbastanza, allora chiamateMi. Io sono sempre pronto a rafforzare il vostro sforzo con la Mia grazia.
A D O R A Z I O N E C T R I A
M I P R O F I T T O E R A N B
O O A F H T N O P Z R A F D B
R P R O N T O A H A T S F I A
E V I D E N T E C X A F O V S
A D O R A Z I O N E M O R I T
S A D H A N A G M D E R Z D A
G R A Z I A O B Y E N M A U N
S E R V I Z I O E N T A R A Z
P E R S O N E S Y M E T E L A
S F O R Z O A I L V O E K E F
I N T E N S A M E N T E Q T U
3. L’impegno individuale e la grazia divina sono interdipendenti. Senza sforzo, non ci sarà elargizione di grazia; senza grazia, non può esserci profitto tratto dallo sforzo.
Fintantoché esiste la mente, i desideri perdureranno. Quando i desideri sono presenti, l’attaccamento e la possessività non possono essere eliminati. E questi sostengono l’ego. Mentre persiste l’ego, non può essere sperimentato l’Atma. La Conoscenza Atmica, la Beatitudine Atmica e la Visione Atmica non possono esistere finché l’ego non viene eliminato. – Baba 29
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Eterno Auriga
Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai, Prasanthi Nilayam.
ECCEZIONALI PRESTAZIONI DEGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SAI Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai, Prasanthi Nilayam All’esame del 12° livello condotto dalla Commissione Centrale d’Istruzione Secondaria (CBSE), tutti gli studenti della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam sono stati promossi in prima divisione. 133 di essi hanno ottenuto una distinzione del grado ‘O’ e 44 studenti hanno ottenuto voti di oltre 90 su cento. Il voto più alto, pari a 96 su cento, è stato ottenuto dallo studente Kumari Sai Shruti Dubey. Gli studenti di questa scuola hanno ottenuto buoni risultati anche all’esame del 10° livello. Scuola Smt. Easwaramma in Lingua Inglese, Prasanthi Nilayam Il primo gruppo di 48 studenti, provenienti dalla Scuola Smt. Easwaramma in Lingua Inglese, presentatosi quest’anno all’esame del 10° livello, ha ottenuto eccellenti risultati. Mentre 10 studenti hanno ottenuto un punteggio CGPA di 10 su 10, 29 di loro hanno raggiunto il punteggio di 9 e oltre. Scuola Sri Sathya Sai Gurukulam in Lingua Inglese, Rajamahendravaram All’esame del 10° livello, condotto dalla Commissione ICSE, tutti gli studenti della Scuola Sri Sathya Sai Gurukulam in Lingua Inglese sono stati promossi in prima divisione. Il 90% di essi ha raggiunto la distinzione, con l’ottimo studente Sri Shashank Kumarche che, ottenendo una votazione pari a 95,7 su cento, si è dimostrato un punto di riferimento.
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UNGHERIA
L 23 MARZO 2016, IL CENTRO Sathya Sai di Budapest ha organizzato un variegato programma pasquale per persone con difficoltà fisiche e mentali residenti in una casa nella campagna di Perbàl. L’evento, svolto in collaborazione con i gestori della casa, comprendeva musiche, danze e una mostra artistica.
Il programma educativo “Serve the Planet” in Italia.
ITALIA
L’evento ha attratto vari gruppi etnici, comprendenti persone bisognose di origine africana. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ala Educativa della regione Emilia Romagna-Marche-Toscana allo scopo di incontrare i bambini e i loro genitori che ricevono servizi sociali dal Comune di Faenza. Inoltre, le famiglie residenti composte di persone straniere che devono affrontare problemi di carattere locale sono state invitate a trascorrere un pomeriggio spensierato pieno d’amore e di gioia. Durante l’evento, 18 membri dei Centri e dei Gruppi Sathya Sai locali hanno svolto diverse attività, fra cui canti di gruppo e piccole scenette. Ai bambini sono inoltre state donate magliette con il logo dell’iniziativa e un’edificante citazione di Sathya Sai Baba, e ai genitori bisognosi è stato distribuito vestiario. Gli ospiti hanno anche cantato stimolanti inni della loro cultura originaria concludendo l’evento in un clima di unità e gioia.
Il 12 marzo 2016, nell’ambito dell’iniziativa del programma “Serve the Planet”, 47 persone, compresi 30 bambini, hanno partecipato, presso il Centro Sathya Sai di Faenza (Ravenna), Italia, a un programma educativo.
La mattina di domenica 13 marzo 2016, 19 devoti Sathya Sai di Lima, assieme ai loro amici, sono andati a San Francisco Hill, nella periferia a sud di Lima, per servire delle persone in difficoltà.
Pasqua variegata in Ungheria.
Due dediti professionisti, marito e moglie, del Centro Sathya Sai di Budapest hanno compiuto un’ora di viaggio per presentare un breve ballo latino a Perbàl, e sono tornati subito dopo a Budapest per un’altra esibizione. I volontari Sathya Sai hanno intrattenuto gli ospiti eseguendo canti tradizionali ungheresi e invitando il pubblico a partecipare tra allegria e risate. In precedenza, le donne avevano artisticamente colorato le uova di Pasqua in preparazione alla cerimonia cara agli ungheresi.
PERÙ
Sri Sunil Jain, assieme ai rappresentanti del Ministero dell’Autorità dell’Ambiente Pubblico e dal Gruppo di Sommozzatori del Kuwait. L’ambasciatore ha plaudito all’iniziativa della SSIO di incoraggiare i bambini a partecipare ai programmi di servizio pubblico per aumentare la loro sensibilità nei confronti dei problemi ambientali e sviluppare buone abitudini.
Il servizio a persone in difficoltà a Lima, Perù.
I volontari hanno offerto servizi di assistenza sanitaria, distribuito cibo e vestiti e tenuto corsi di educazione ai valori umani per i bambini in quattro case d’accoglienza per senzatetto: Casuarinas, Villa Sol, Japon e San Francisco. Due dentisti hanno visitato 31 pazienti, mentre uno psicoterapeuta ha assistito 8 bambini con disturbi di apprendimento e sono stati distribuiti 85 farmaci prescritti. Sono stati offerti abiti e scarpe agli anziani, così come ai bambini, che hanno anche ricevuto giocattoli. I volontari Sathya Sai, in collaborazione con i membri della comunità, hanno preparato e servito uno squisito pranzo a 250 persone. Sono state tenute lezioni per bambini di Educazione Sathya Sai ai Valori Umani (SSEHV), che comprendevano sedere in silenzio, meditazione, esercizi di respirazione, attività di gruppo, lavoro artistico e racconto di storie. Ai bambini sono state anche date lezioni su valori come ottimismo, fiducia in se stessi e vedere il bene in ogni cosa.
KUWAIT Il 25 marzo 2016, 36 volontari Sathya Sai, 20 insegnanti SSE e 71 bambini SSE hanno entusiasticamente organizzato, nell’ambito dell’impegno sociale pubblico, un progetto di pulizia della spiaggia vicina alla Kuwait Tower. L’evento è stato inaugurato dall’Ambasciatore Indiano nel Kuwait, 32
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Pulizia della spiaggia nel Kuwait.
I rappresentanti del Kuwait hanno condiviso con i bambini suggerimenti pratici per la sicurezza su come evitare gli infortuni nelle attività programmate, compreso l’uso di adeguati dispositivi di protezione individuale. I bambini sono stati poi divisi in gruppi di 4-5 ciascuno e hanno rastrellato la spiaggia, raccolto spazzatura, vetri rotti, oggetti di plastica, lattine e rifiuti marini. Essi hanno imparato, attraverso la loro esperienza, come la mancanza di consapevolezza e l’incapacità di praticare i valori umani inquini la Madre Terra che, alla fine, colpisce l’umanità. Il Caseificio Danese del Kuwait, ha offerto volontariato per questa campagna, ha fornito acqua, gelati e snack per tutti i partecipanti. La SSIO del Kuwait ha ringraziato gli ospiti per la collaborazione e ha distribuito magliette, cappellini e ricordini per commemorare la significativa giornata.
Eterno Auriga
NEPAL
TRINIDAD E TOBAGO
È stato creato con successo un pozzo tubolare nel villaggio di Baluwa che, in precedenza, non aveva accesso all’acqua.
Il 19 marzo 2016, si è tenuto, per gli abitanti bisognosi dei villaggi che vivono lungo le linee ferroviarie abbandonate a St. Augustine, a Nord di Trinidad, un magnifico programma. Circa 40 volontari, provenienti da 14 Centri Sathya Sai di Trinidad e Tobago, hanno organizzato l’evento presso il Centro Comunitario St. Augustine sulla Freeman Road, a beneficio di circa 80 abitanti del villaggio e dei loro bambini. In precedenza, nel mese di gennaio del 2016, alcuni volontari Sathya Sai avevano visitato ogni casa della zona per verificare le necessità degli abitanti del villaggio, in modo che i servizi potessero essere opportunamente strutturati.
Fornitura d’acqua ai residenti del villaggio.
Nel primo tentativo di perforazione, non era stata rilevata alcuna traccia d’acqua, anche a una profondità di 140 metri. In seguito, un idrogeologo ha affermato che le caratteristiche geologiche della zona non permettevano pozzi tubolari. Quindi, è stato fatto un disperato tentativo di perforazione in un altro luogo, assieme a preghiere offerte a Bhagavan Baba. Questa volta è stata trovata l’acqua e, nello stesso giorno, sono apparse su una fotografia di Sathya Sai Baba striature di Vibhuti e Kumkum giallo. In segno di gratitudine, gli abitanti del villaggio, estasiati, hanno iniziato a cantare quotidianamente i Bhajan e salutato i volontari Sathya Sai con “Sai Ram”. A un volontario SSIO è stato assegnato il compito di condurre il canto dei Bhajan per gli abitanti dei villaggi..
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Il programma è iniziato con quattro canti che rappresentavano le diverse fedi. I volontari hanno servito squisiti pasti a tutti i partecipanti. Inoltre, sono stati distribuiti a tutti pacchi di cibo, articoli di cancelleria, libri scolastici, divise, scarpe, articoli da bagno, materassi e vestiti. Si sono tenuti discorsi su Sathya Sai Baba e la SSIO, sulla prevenzione delle malattie, sull’SSEHV e le attività di servizio. Durante l’evento, gli abitanti del villaggio hanno fatto richiesta perché si svolgessero corsi SSEHV nella comunità. In risposta, i giovani volontari Sathya Sai hanno iniziato a offrire lezioni ogni due sabati, a partire da aprile 2016, a beneficio di circa 25 bambini. – Organizzazione Sathya Sai
Internazionale
INDIA Gujarat – Il 2 e 3 aprile 2016, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha svolto a Vadodara un laboratorio di due giorni di Bhajan chiamato ‘Bhakti Pravah’ (flusso di devozione), cui hanno partecipato circa 400 fedeli in tutto il Gujarat. Spiegando il tema del seminario, il Presidente dell’Organizzazione dello Stato, Sri Manohar Trikannad, ha parlato dell’importanza del Nama Sankirtan esemplificato da Mirabai, Eterno Auriga
Thyagaraja, Kanakadas ecc. Ha aggiunto che il Nama Sankirtan è l’unico mezzo per raggiungere il Signore in questo Kali Yuga. Gli ospiti, provenienti da Puttaparthi, Sri Ravi Kumar, Sri Amey Deshpande e Sri Siddharth Raju hanno condiviso alcuni meravigliosi ricordi del canto dei Bhajan e come splendidamente Swami sottolineasse l’importanza di praticare quotidianamente il Nama Sankirtan. Tutte le religioni, essi hanno detto, danno importanza alla musica per collegare l’uomo al Signore. La sessione del secondo giorno si è svolta dalle 7,30 alle 10,15 ed è stata completamente basata sugli aspetti tecnici del canto dei Bhajan e soprattutto per i cantanti del Samithi Bhajan. Il 9 e 10 aprile, è stato organizzato, a Gandeva, Navsari, un Workshop di Formazione sulla Gestione delle Calamità Naturali, in cui 80 partecipanti sono stati formati nel salvataggio in acqua, nell’intervento in casi di incendi, nel pronto soccorso, nelle tecniche per fare i nodi, nella creazione di un gruppo ecc.
Visita all’orfanotrofio.
Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha annunciato l’ampliamento dell’edificio ove ha sede la biblioteca dell’orfanotrofio. L’inaugurazione ufficiale del seminario si è svolta nel pomeriggio. Dopo il saluto di benvenuto di Sri Shyam Sunder, Presidente dello Stato, il Presidente Panindiano dell’Organizzazione ha tenuto il suo discorso programmatico e tutte le personalità hanno detto, dal podio, parole di saggezza. I Coordinatori e i Presidenti di Distretto hanno poi presentato le relazioni annuali delle loro zone. La presentazione audiovisiva delle relazioni ha attirato l’attenzione dei partecipanti e l’apprezzamento della squadra nazionale. Il pomeriggio è stato vivacizzato dai bambini della Scuola Sri Sathya Sai di Shimla che hanno presentato un programma
Workshop di Formazione sulla Gestione delle Calamità Naturali.
Himachal Pradesh - Il 14 e 15 aprile 2016, è stato organizzato ad Anand Vilas, Shimla, un seminario di due giorni per commemorare la visita di Sri Sathya Sai Baba, in queste date, di sei anni fa. Il seminario è iniziato con una visita a un orfanotrofio adottato a Mashobra, una ex cittadina britannica vicina a Shimla. L’orfanotrofio è un esempio di servizio svolto dai devoti di Shimla. 34
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I partecipanti al seminario.
culturale che ha rapito tutti. Mentre i dibattiti della seconda giornata erano in corso, la Coordinatrice Nazionale Bal Vikas, Smt. Kamla Pandya, ha condiviso le sue esperienze e ha benedetto i bambini Bal Eterno Auriga
Vikas con ulteriori linee guida. Un punto saliente del convegno è stata l’inaugurazione del sito web Sri Sathya Sai dell’Himachal Pradesh, cosa che è stata calorosamente accolta da tutti. Il pomeriggio si è animato con un’interazione tra il Presidente Panindiano e i bambini della Scuola Sri Sathya Sai. Il seminario è terminato con l’Arati. Ma non era ancora finita. Sulla via del ritorno, la squadra nazionale ha esaminato il lavoro dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del distretto di Solan.
Riparazione delle case ai bisognosi del villaggio.
lavoro vengono offerte volontariamente e il processo di costruzione, con il canto dei Bhajan, si trasforma in Sadhana. L’energia del canto del Nome Sai è così potente che il lavoro viene eseguito a tempo di record. Oggi questo villaggio Sai può vantare di essere il più attivo Samithi di Goa. Presentazione degli studenti della scuola del villaggio relativa allo Sri Sathya Sai Vidya Jyoti.
La scuola nel villaggio di Basal è stata scelta nell’ambito del programma Sri Sathya Sai Vidya Jyoti. Tutti hanno percorso il sentiero che porta alla collina del villaggio per circa un chilometro. Lì sono stati accolti da 40 bambini che hanno ringraziato Baba per aver mandato il gruppo del Vidya Jyoti.
Tamil Nadu – Il 6 maggio 2016, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu ha organizzato il Giorno di Easwaramma, in memoria di Madre Easwaramma, al Sai Sruthi, dimora estiva di Sri Sathya Sai Baba a Kodaikanal.
Hanno partecipato al seminario oltre 1000 devoti, provenienti da tutto lo Stato. L’atmosfera era piena di vibrazioni divine e la presenza di Baba è stata avvertita da tutti. Maharashtra e Goa - Ogni estate, i devoti Sai del villaggio di Karmali, Goa, offrono Shramdan (volontariato sociale) per proteggere le case dei bisognosi dalle incessanti piogge monsoniche in arrivo che durano per cinque mesi. Negli ultimi 18 anni, i devoti Sai di questo villaggio hanno messo in comune le proprie risorse, denaro e manodopera per ricostruire le case diroccate o per ripararle. Questa attività annuale è stata il punto di forza per trasformare Karmali in un villaggio Sai. Ogni abilità e forza 35 Giugno 2016
Narayana Seva a Kodaikanal nel Giorno di Easwaramma.
Il programma è cominciato alle 8,30 con il triplice canto dell’Omkar, seguito da un accattivante programma culturale dei bambini del distretto di Dindigul. È stato successivamente eseguito il Narayana Seva, durante il quale a circa 2300 persone è stato servito cibo e sono stati offerti vestiti e coperte. Eterno Auriga
Data della Pubblicazione: 1° giugno 2016
Fioritura della Personalità Umana Canti sacri buddisti in occasione del Buddha Purnima.
Mostra di fervore patriottico attraverso l’inno nazionale del Nepal.
Nel nuoto, si deve spingere l’acqua indietro per poter andare avanti. Allo stesso modo, la rinuncia alle cose materiali è la strada per il progresso spirituale. Ciò a cui dovete rinunciare, però, non è solo la ricchezza. Dovete sbarazzarvi di tutte le cattive qualità. Questo è il vero sacrificio. Rinunciare al focolare domestico non è un grosso sacrificio. La vera rinuncia è l’abbandono di tutti i vizi. Solo ciò può sfociare nella fioritura della personalità umana. – Baba
Danza Maithili dei bambini nepalesi.
Edizione Italiana del Sanathana Sarathi