Eterno Auriga - Luglio 2016

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LUGLIO 2016



Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

Luglio

RETTITUDINE

2016

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

PACE

AMORE

NON VIOLENZA

“Dio è sempre con voi, in voi, sopra di voi, sotto di voi. Egli è il vostro vero amico. Solo Dio può proteggervi nelle difficoltà. I vostri parenti vi seguiranno solo fino al momento della sepoltura, mentre Dio sarà sempre con voi. Egli non vi abbandonerà mai. Abbiate amicizia verso un simile vero amico. Solo allora la vostra vita come esseri umani diverrà degna di esser vissuta.” SOMMARIO 4 La Via dell’Amore è la Più Nobile Discorso di Bhagavan del 7 aprile 1993 10 Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca 13 Purificate la Mente per Riconoscere Dio Dai nostri Archivi 17 La Sconfinata Compassione di Baba Effulgenza della Gloria Divina 20 Swami nella Mia Vita: Viaggio con Sai P. Jagannath Prasad Rao 22 Ciò che Swami Significa per me V. Janaki Ram Pai 25 Viaggio dall’Io al Noi L’Angolo degli Studenti 27 Correggete voi stessi Prima di Correggere gli Altri Chinna Katha 28 Notizie dai Centri Sai 33 Vivere con la Divinità Durante i Miei Primi Anni come Studente Forum degli Studenti Terza di Copertina Recensione del Libro

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, vi invitiamo a visitare il nostro sito @ www.sanathanasarathi.org


P A R O L A D E L L’ A V A T A R

LA VIA DELL’AMORE È LA PIÙ NOBILE D I O S O L A M E N T E È I L VO S T R O V E R O A M I C O

S

HRAVANAM (L’ASCOLTO DELLE storie di Dio), Kirtanam (il canto delle Sue lodi), Vishnusmaranam (la contemplazione del Signore), Padasevanam (il servizio ai Suoi Piedi di Loto), Vandanam (l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita), Archanam (l’adorazione rituale), Dasyam (l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso Dio), Sneham (il sentimento d ’ a m i c i z i a verso Dio), Atmanivedanam (la completa resa a Lui). Questi sono i nove passi della devozione. Lo scopo è uno, anche se i passi sono molti; in modo simile, ci sono innumerevoli esseri umani, ma l’Atma è lo stesso in tutti.

Nell’oceano ci sono infinite onde; non ce ne sono due uguali. Esse assumono forme differenti, ma l’acqua è la stessa in tutte. In questo universo sconfinato ci sono innumerevoli esseri, ma la Divinità, nella forma di SatCit-Ananda (EsistenzaC o n o s c e n z a Beatitudine), è la stessa in tutti. L’uomo non riconosce questo grande principio dell’umanità, considera se stesso separato e si definisce “individuo”. Egli conduce una vita egocentrica indulgendo nell’egoismo, cioè nel vivere soltanto per il bene di se stesso. L’ e s s e r e umano deve riconoscere la propria Realtà La vita umana è effimera


come una bolla nell’acqua che nessuno sa quando scoppierà. L’uomo subisce le delusioni nella vita perché considera il corpo permanente. Per questo, le Upanishad lo sollecitano: “Alzati! Svegliati! Non fermarti finché la meta non sia raggiunta.” Essi lo esortano a svegliarsi dal sonno dell’ignoranza, a immaginare l’alba della saggezza e a sostenere il senso di umanità. Oggi, egli non riesce a scoprire chi sia, sebbene acquisisca la conoscenza dei Veda, intraprenda pratiche spirituali, ottenga la conoscenza scientifica, faccia indagini e ricerche. L’uomo incontra moltissimi problemi per il fatto di non comprendere la propria Realtà. Nonostante abbia un corpo umano, non è soltanto un umano: la sua realtà è l’Atma che è custodito nel corpo. Quindi egli è umano in relazione al corpo, ma, dal punto di vista dell’Atma, è divino. Il corpo è il tempio di Dio; consideratelo tale. Quando potete definire il corpo un tempio? Potete chiamarlo così quando c’è dentro Dio; se Dio non c’è, non può essere chiamato tempio. Dio è presente nel corpo nella forma dell’eterno Atma. Riducete i desideri per accrescere la forza di volontà L’essere umano deve avere buoni pensieri. I desideri derivano dai pensieri, lo incatenano e lo legano. Anche la forza di volontà scaturisce dai pensieri; essa è molto importante, come il principio vitale, e ne derivano tutti gli altri poteri come il potere dell’intelletto, della comprensione, della determinazione, della parola, ecc. La forza di volontà è come il re di tutti i poteri; il suo uso corretto conduce sul sentiero sacro, mentre quello scorretto porta alla malvagità. La forza di volontà e i pensieri si influenzano a vicenda: i pensieri cattivi Eterno Auriga

Se avete un esercito, potete essere re di un regno, ma se conquistate i sensi sarete il re dei re, sarete l’imperatore del mondo. Quindi dovete controllare i sensi. Offriteli tutti a Dio e fate tutto per farGli piacere dicendo: “Signore, ti offro ciò che mi hai dato.”

debilitano la forza di volontà e questa debolezza rende i desideri sempre più forti. Ecco un esempio. Supponiamo che uno abbia l’abitudine di bere troppo caffè, tè, di fumare sigarette ecc. Questo indebolisce certamente la sua forza di volontà. Se egli ha venti abitudini cattive e le abbandona una alla volta, la sua forza di volontà diventerà sempre più forte. Se eliminate il caffè e il tè, il potere dell’intelletto aumenterà. Che siate uno studente, un uomo d’affari o qualunque altro tipo di individuo, la memoria vi diminuisce con il crescere dei desideri. Il potere di discriminazione aumenta a mano a mano che acquisite forza di volontà e riducete i desideri. I desideri sono il bagaglio. La forza di volontà e il potere intellettuale crescono di pari passo con la riduzione dei desideri. Per questo si dice “meno bagaglio, più comodità”. Voi sedete in meditazione, ma la mente non sta ferma neppure per un momento. Perché? La ragione è che la vostra forza di volontà è diventata debole. Da dove si acquisisce la forza di volontà? Essa è un dono di Dio all’essere umano. Molti parlano di libero arbitrio, ma l’uomo non ha libero arbitrio; solamente Dio lo possiede, nessun altro. L’essere umano perde tutti i suoi poteri e la libertà Luglio 2016

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perché è legato dai desideri. Le persone dicono “libertà, libertà”, ma nessuno ha la libertà. Gli esseri umani si illudono nel pensare di poter agire come vogliono. No, non è affatto così. Ecco un esempio: un giovane vuole esercitarsi con un grosso bastone nel bel mezzo di una strada principale. Se vuole esercitarsi davvero, può farlo a casa, sulla terrazza dove ha ogni diritto, ma se cerca di farlo sulla strada pubblica viene arrestato immediatamente. Perché? Perché la sua libertà interferisce con quella degli altri. Che cosa si intende per libertà? La vera libertà consiste nel non interferire con la libertà degli altri. Se pensate di potervi esercitare liberamente con un bastone su una strada pubblica, il vostro simile ha pari libertà di ripararsi da esso e vivere la sua vita. Voi dovete quindi avere la libertà che non intralcia quella degli altri. Oggi nessuno si preoccupa della libertà degli altri; le persone pensano al loro interesse e al loro egoismo, per cui attualmente l’essere umano non ha Sveccha. Che cosa significa Sveccha? Sva significa Atma e Iccha significa desiderio, per cui il desiderio dell’Atma è Sveccha. Esso non è il desiderio della mente né dell’intelletto: è il desiderio dell’Atma. Non lasciate che i pensieri negativi entrino nella mente Che cosa c’è nella mente? La mente è come una scimmia pazza. Non esiste niente che sia definibile “mente”; noi stessi la creiamo. (Swami mostra un fazzoletto - ndt). Che cos’è questo? È un pezzo di stoffa. No, non è un pezzo di stoffa; è un fascio di fili. No, non è neppure un fascio di fili; è cotone. Prima il cotone, poi i fili, infine la stoffa. Questo pezzo di stoffa ha fili e cotone in sé. Che cos’è la mente? Prima 6

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i pensieri, poi i desideri, infine la mente. La mente non è altro che un fascio di desideri; i desideri la costituiscono. Che cosa fate se volete far sparire un pezzo di stoffa? Separate i fili e la stoffa scompare; se, in modo simile, eliminate i desideri uno alla volta, non ci sarà più mente. Nel Vedanta, questo è chiamato amanaska (lo stato libero dalla mente). Noi stessi creiamo la mente con i desideri ed essa, che è appunto una nostra creazione, ci danneggia. Come? Tramite i pensieri malvagi. Se abbiamo pensieri buoni, ne saremo protetti. Il generare pensieri buoni è chiamato Dharma; chi protegge il Dharma è protetto dal Dharma. “Se proteggete il Dharma, dal Dharma sarete protetti.” Se danneggiate il Dharma ne sarete danneggiati a vostra volta. Quindi la mente è responsabile di tutte le difficoltà, i problemi e i dispiaceri. Per questo, noi dovremmo mantenere la mente pura e libera dai pensieri malvagi. Non lasciate che qualunque tipo di pensiero entri nella mente; quando un pensiero di affaccia alla mente, voi dovete usare la discriminazione per decidere se sia buono o cattivo. Quando cominciate ad analizzare così, la velocità dei pensieri diminuisce, mentre, se agite immediatamente seguendo i pensieri, la loro velocità aumenta. Prendetevi il tempo che serve per controllare il processo del pensare; controllate attentamente. Prima indagate, poi agite. “Se parti presto e guidi piano, arrivi sano.” Se rallentate i pensieri, potere arrivare sicuri, ma oggi l’uomo ha molta fretta e l’inutile fretta può metterlo in pericolo; quindi non vi affrettate. Shanti, shanti, shanti: voi avete bisogno di pace per ogni cosa. Eterno Auriga


Fate una piccola indagine. Supponiamo che vi assalga la rabbia: voi cominciate a dire un mucchio di cose, a volte cercate persino di colpire l’altra persona. Questo è molto pericoloso. La rabbia è causata da un’emozione temporanea; quando, più tardi, capite come stanno le cose, vi vergognate e vi pentite dell’errore. Allora a che serve? Prima dovreste capire dove sia l’errore, se sia colpa vostra o di un’altra persona. Se agite seguendo i capricci della mente, commettete degli errori; queste sono le cose che necessitano di correzione nella vita giornaliera. La vera pratica spirituale Se esercitate il controllo sui pensieri e le idee in questo modo, otterrete la pace

fanno solamente immaginazioni e piani, si ottengono risultati negativi. Quindi non date spazio all’immaginazione e sforzatevi di conoscere la verità. Imprimete nel cuore ciò che vi vien detto e soddisferete la coscienza. Questa è la vera sadhana. Qual è la pratica spirituale più importante? La rimozione del sentimento di non-Sé è la più importante. State lontani da tutto ciò che vi impedisce di seguire la via dell’Atma. Quali sono i sentimenti non atmici? I sentimenti relativi alla mente e all’intelletto sono tutti non atmici. L’Atma è uno ed è presente in tutti; generate questi pensieri sacri. A volte le persone vanno soggette a depressione e confusione. Un aspirante va in depressione se ottiene risultati negativi a seguito di certe pratiche spirituali e

Prima i pensieri, poi i desideri, infine la mente. La mente non è altro che un fascio di desideri; i desideri la costituiscono. Che cosa fate se volete far sparire un pezzo di stoffa? Separate i fili e la stoffa scompare; se, in modo simile, eliminate i desideri uno alla volta, non ci sarà più mente. Nel Vedanta, questo è chiamato amanaska (lo stato libero dalla mente). Noi stessi creiamo la mente

e il progresso anche sulla via spirituale. La mente gioca il ruolo principale sia sulla via secolare sia su quella spirituale. Le vie sono diverse, ma la mente è una; quindi, prima di tutto, controllatela. Si può comprendere la Divinità solamente controllando la mente. Se non si comprende la Divinità, se si Eterno Auriga

questa depressione dà luogo all’ira: L’ira è debolezza; per causa sua, si possono perdere anche i risultati positivi che si stavano raggiungendo. L’aspirante deve avere amore; ira, ego, gelosia e odio non sono sentimenti atmici. L’amore e la verità sono qualità atmiche. La Verità è Dio e l’Amore è Dio. Essi sono più sottili Luglio 2016

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dell’atomo. La Verità è fondamentale, più dell’atomo; l’Amore è fondamentale, più dell’atomo. L’atomo si può vedere con l’aiuto di certi strumenti, ma l’Amore non si può vedere. L’Amore non ha forma; ha solamente il nome. Esso deve venire dal cuore. Non dirigete l’ira verso Dio se incontrate dei fallimenti nella pratica spirituale; a dispetto di questi, dovete sempre amare Dio. Anche di fronte a seccature, problemi e difficoltà, dovete dire: “È per il mio bene, è per il mio bene, è per il mio bene.” Pregate Dio sempre: “Tutto ciò che Tu dici, tutto ciò che Tu fai è per il mio bene.” Se maturate questo spirito di equanimità sarete in pace. Noi diciamo: “Shanti, shanti, shanti” e lo ripetiamo tre volte nella preghiera. Perché va detto tre volte? Perché non una, due o quattro volte? Lo scopo di ripeterlo tre volte è avere pace sul piano fisico, su quello mentale e anche sul piano atmico. Dobbiamo aver pace a tutti e tre i livelli. A che serve aver pace al livello fisico e non a quello mentale? Tutti e tre sono essenziali. Voi non siete una persona, ma tre: quella che pensate di essere, cioè il corpo fisico, quella che gli altri pensano che siate, cioè quello mentale, e ciò che siete veramente: l’Atma. Tutte le religioni insegnano cose buone Anche il Vedanta sottolinea il bisogno di pace a tre livelli: adhibhautika, adhidaivika e adhyatmika. Questi sono i tre livelli dell’evoluzione umana. Gesù disse dapprima: “Io sono il messaggero di Dio”, che significa “sono separato dal Signore, sono solamente un messaggero”. Quindi tra il Signore e il messaggero, non c’è connessione. Il messaggero porta soltanto il messaggio. Dopo una pratica maggiore, Egli disse: “Io sono il figlio di Dio.” Che 8

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cosa significa? Significa che la relazione tra il Padre e il Figlio è stabilita. Egli praticò ancora e realizzò il Principio di Unità. Allora disse: “Io e mio Padre siamo uno.” In modo simile, Zoroastro disse dapprima: “Io sono nella luce.” A questo livello non c’è libertà. È come dire: “Io sono il messaggero di Dio.” Egli praticò ancora e disse: “La luce è in me”; ora aveva autorità. Dopo aver praticato ulteriormente, dichiarò: “Io sono la luce.” “Io sono nella luce” è il primo passo. “La luce è in me” è il secondo. “Io sono la luce” è il terzo stadio evolutivo. Nella cultura bharatiya, questi tre stadi di evoluzione dell’essere umano sono dvaita, vishishtadvaita, advaita (dualismo, non dualismo qualificato e non dualismo). Queste tre strade sono simili in tutte le religioni. Tutte le religioni danno solamente buoni insegnamenti; occorre capire questa verità e agire conseguentemente. Può una Mata (religione) essere cattiva se Mati (mente) è buona? Ascoltate, o valorosi figli di Bharat! La mente è cattiva, non la religione. Le differenze si trovano nella mente dell’essere umano, non nelle religioni. C’è una sola casta, la casta dell’umanità. C’è una sola religione, la religione dell’amore. C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore. Non c’è principio di unità migliore di questi tre. Anche i Veda propugnano il principio della comunione. Possa il Signore proteggerci e nutrirci! Possiamo noi crescere in intelligenza e valore lavorando insieme! Possiamo vivere in amicizia senza conflitti! Eterno Auriga


Come dovremmo vivere? Cresciamo insieme, procediamo insieme, impariamo insieme, sviluppiamo l’intelligenza insieme, raggiungiamo scopi nobili insieme senza conflitti, viviamo in amicizia. Questo è il vero significato di eguaglianza e questa eguaglianza porta la pace. Fate amicizia con Dio Senza uguaglianza, c’è solamente inimicizia, differenze e dualità. Voi dite Shanti, Shanti, Shanti tre volte: dovete dirlo dolcemente. Se c’è inimicizia nel cuore, il canto di questo mantra di Shanti non serve a niente; il canto perde l’effetto se lo cantate con durezza. Il cuore è importante, non le parole; quindi eseguite tutte le pratiche spirituali con purezza di cuore. La via dell’amore è la più nobile. Può non esservi possibile cantare il Nome di Dio, potete non riuscire a tenere la mente ferma in meditazione, potete non conoscere la via dello yoga, ma potete accrescere l’amore nel cuore. La via dell’amore è facile e veloce, per cui è l’amore che dovete sviluppare. Se lo fate, potete fondervi in Dio che è l’Incarnazione dell’Amore. Potete avere molte qualità, emozioni e abitudini, ma, una volta immersi in Dio, diventate uno con Lui e perdete l’identità individuale. Esistono moltissimi fiumi con nomi, forme e sapori diversi, ma, una volta che si gettano in mare, prendono il nome, la forma e il sapore dell’oceano. Finché vivete come individui, voi avete la vostra identità come esseri umani, ma, una volta fusi con Dio con amore, perderete la forma separata. Anche voi siete Dio, non siete separati da Lui. Voi e Dio siete uno; salite a quel livello. Molte persone danno interpretazioni diverse di questa via, ma la loro è tutta conoscenza “libresca”, non è importante;

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acquisite la conoscenza pratica che è la via facile, divina, nobile e regale. Non distraete la mente seguendo molte strade; molti insegnanti insegnano molte vie, ma sono tutte artificiali: “art” (arte) è esteriore, “heart” (cuore) è interiore. Seguite il cuore, non l’arte; questo soddisferà la coscienza. Eseguite la pratica spirituale con amore. Niente nel mondo è più grande dell’amore. Certe persone sono dotate di molte qualità e possono fare qualunque cosa grazie a esse; altre possono essere prive di buone qualità e averne di malvagie, come l’ira e l’odio, ma nessuno è privo d’amore. L’amore è vita; vivete nell’amore. Tutti sono dotati d’amore. Voi dirigete il vostro amore in direzioni varie; unificatelo e dirigetelo solamente su Dio: sperimenterete la vera felicità. Da dove attingete la felicità? Essa si trova nell’unione con Dio. La felicità si ottiene dalla vicinanza; a chi dovreste essere vicini? Non ai compagni di classe né agli amici: l’amico vero è solamente Dio. Gli amici moderni vi stanno vicini finché avete denaro in tasca e vostro padre ha una posizione elevata. Essi vi dicono “ciao, ciao”, ma, quando la vostra tasca è vuota e vostro padre è in pensione, vi lasciano senza neppure salutarvi. Dio non è così. Dio è sempre con voi, in voi, sopra di voi e sotto di voi. È il vostro amico reale. Solamente Dio vi protegge nelle difficoltà. I parenti vi seguiranno fino alla cremazione, mentre Dio sarà con voi sempre. Egli non vi lascerà mai. Fate amicizia con un simile amico vero e la vita come esseri umani diverrà utile. Se avete un amico di quel genere, non vi mancherà mai niente, le contrarietà e difficoltà non vi verranno mai continua a pagina 16... Luglio 2016

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INCONTRO DEI DIRIGENTI DELL’ORGANIZZAZIONE SRI SATHYA SAI SEVA DI ANDHRA PRADESH E TELANGANA

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’11 E 12 GIUGNO 2016, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dei due Stati ha organizzato, a Prasanthi Nilayam, un incontro dei Coordinatori dei Bhajan Mandali e dei Samithi, dei Coordinatori di Distretto, dei Coordinatori dei Giovani, dei Presidenti

I partecipanti nell’Auditorium Poornachandra.

di Distretto e dei Coordinatori degli Stati dell’Andhra Pradesh e del Telangana, a cui hanno partecipato oltre 2600 dirigenti. I lavori sono cominciati l’11 giugno con il canto dei Veda, dopo l’accensione della sacra lampada. Nel suo messaggio di benvenuto, Sri S.G. Chalam, Presidente dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dello Stato, ha dichiarato che la presenza di quasi tutti gli organizzatori e i coordinatori degli Stati dell’Andhra Pradesh e del Telangana alla riunione ha messo in evidenza lo spirito di unità dell’Organizzazione Sai. Illustrando gli obiettivi dell’incontro, Sri Chalam ha detto che l’Organizzazione Sai dovrebbe essere estesa in vista delle prossime celebrazioni dei Compleanni 95° e 100° di Bhagavan. 10

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Nel suo discorso, Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha spiegato lo scopo di tale Organizzazione e ha esortato i responsabili a sviluppare amore incondizionato. Sri K. Chakravarthi, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha detto che era la prima volta che si vedeva questo vasto raduno da parte dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Andhra Pradesh e del Telangana. Egli ha raccomandato ai membri di impegnarsi nella missione di Baba e nel Suo amore. Sri R.J. Rathnakar, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha detto che Bhagavan era sempre felice di vedere i Suoi figli alla Sua presenza. Egli ha ricordato ai membri di collegarsi sempre a Puttaparthi, in quanto non vi è alcuna necessità di guardare ad altri luoghi. Sri Prasada Rao, segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha informato i dirigenti che il Central Trust è sempre pronto a estendere il proprio aiuto nel fornire servizi ai membri che vengono in visita. Il dottor Art Ong Jumsai, della Tailandia, ha parlato degli insegnamenti di Bhagavan e ha spiegato che, se si toglie “io” e “voglio” dalla frase “io voglio la pace”, è possibile ottenere la pace. Nella sessione pomeridiana, sono state fatte delle presentazioni riguardanti Sathya Sai Vidya Jyoti, Tecnologia Informatica e Sadhana Camp. Il 12 giugno 2016, c’è stato un intervento di Sri H.J. Dora, Coordinatore del Sathya Sai Trust dell’Andhra Pradesh e del Telangana. A questo discorso ha fatto seguito una presentazioni su Bal Vikas, Ala Spirituale e Ala Servizio. La sessione si è conclusa con la distribuzione di vestiti ai partecipanti e l’Arati a Bhagavan.

CORSO ESTIVO SULLA CULTURA E LA SPIRITUALITÀ INDIANE Eterno Auriga


Dal 17 al 19 giugno 2016, l’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore ha organizzato, a Prasanthi Nilayam, il suo Annuale Corso Estivo sulla Cultura e la Spiritualità Indiane, cui hanno partecipato oltre 2500 studenti, 200 insegnanti e 75 ricercatori scolastici di tutti e quattro i Campus dell’Università, come anche il Sathya Sai Mirpuri College of Music, la Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam (Classi XI e XII) e la Scuola in Lingua Inglese Sri Sathya Sai Gurukulam di Rajamahendravaram. L’evento serve come programma propedeutico per tutti gli studenti e docenti con l’obiettivo di esporli al ricco patrimonio culturale e spirituale di Bharat. Esso orienta gli studenti nella filosofia educativa di Bhagavan Baba e consente profondi spunti di riflessione di prima mano sul modo in cui poter beneficiare direttamente da questa istituzione unica nel suo genere. Il tema centrale di questa edizione è stato “Bhaja Govindam”, la celebre composizione di Adi Sankara. I lavori del Corso Estivo sono cominciati alle 8,30 del 17 giugno 2016 nell’Auditorium Poornachandra con un canto vedico d’invocazione, seguito da un intervento di benvenuto della professoressa Madhu Kapani, Direttrice del Campus di Anantapur, la quale ha ricordato agli studenti che Bhagavan vuole che essi mettano in pratica i valori e i princìpi della cultura indiana per diventare i futuri leader del Paese che porteranno un positivo cambiamento nella società. Il professor K.B.R. Varma, Vicerettore dell’Istituto, ha poi tenuto il discorso d’apertura. Il Corso Estivo, egli ha detto, è un’opportunità unica per gli studenti, specialmente per i nuovi entrati, di avere una visione approfondita della vera cultura indiana. Egli ha esortato gli studenti a riflettere sulla passata grandezza di Bharat e a sviluppare nobili pensieri che li porteranno ad avere nella vita un nobile Eterno Auriga

carattere e a compiere nobili azioni. È stato poi proiettato un breve video di un Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli esorta gli studenti ad attraversare il sentiero della verità, ristabilire le gloriose tradizioni dell’India e diventare messaggeri di pace. Ha fatto seguito lo schietto discorso di un ex studente dell’Istituto, Sri Gopal Rao, Direttore Amministrativo della Landmark Worldwide – India Operations, che ha parlato sul tema “La Fiducia in Se Stessi: Fondamento di Ogni Cosa nella Vita”. Egli ha sottolineato come l’uomo debba educarsi a essere chi realmente è, aggiungendo che la miglior definizione della cultura, che egli ha ricevuto da Bhagavan, è stata che essa è cura e premura per gli altri. La sessione del mattino è terminata con lo stimolante quiz intitolato “Arcobaleno della Saggezza Sai”, a cui hanno partecipato gli studenti dell’università e della scuola. Nella sessione del dopo pranzo si è svolto un Circolo di Studio incentrato sulle lezioni apprese dai due Discorsi Divini di Bhagavan, cioè “Dall’Ignoranza alla Liberazione” e “Ricercate la Compagnia delle Persone Buone”. Nella sessione pomeridiana, svoltasi nel Sai Kulwant Hall, tre oratori hanno parlato all’assemblea. Il primo è stato Sri R. Shrikanth, studente del Campus di Brindavan, che ha parlato sul tema “Lezioni dal Ramayana”. Illustrando le 5 D, spesso citate da Bhagavan, Dovere, Disciplina, Devozione, Discriminazione e Determinazione, egli ha arricchito il suo discorso narrando importanti aneddoti epici. Il secondo oratore, Sri Sai Shyam Sunder, studente del Campus di Muddenahalli, ha parlato in merito all’acronimo “SAI: See Always Inside (Guarda Sempre all’Interno)”. Spiegando l’intimo significato e la potenza di SAI, l’oratore ha affermato la necessità di porre l’attenzione sul contenitore della vera felicità interiore. L’ultimo oratore, il dottor Sanjay Mahalingam, membro del corpo Luglio 2016

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docente dell’Istituto, ha parlato sul tema “Sri Adi Sankaracharya: la Sua Vita e i Suoi Ideali”. Soffermandosi sugli insegnamenti di Adi Sankara, il dottor Mahalingam ha osservato che l’uomo potrebbe sperimentare la beatitudine aprendo il suo cuore e collegandosi a Dio. Dopo una breve sessione di Bhajan, il programma è terminato alle 18,30 con l’Arati. Nella sessione Parayana, svoltasi dopo cena, sono stati invitati gli oratori e gli insegnanti senior a condividere le proprie esperienze divine con Bhagavan. I lavori del secondo giorno del Corso Estivo sono iniziati con un dibattito di gruppo su “Vivere con Dio e Vera Istruzione”, in cui gli insegnanti e gli eruditi hanno rammentato i loro magnifici ricordi e le lezioni apprese ai Piedi di Loto di Bhagavan quando Egli benedisse la commedia – Bhaja Govindam – che è stata messa in scena dieci volte in diverse occasioni. La presentazione su “Bhaja Govindam”, da parte degli studenti dei Campus di Muddenahalli, Anantapur e Brindavan, e della Scuola Superiore Secondaria Sri Sathya Sai, ha poi messo in luce le lezioni di vita contenute in questa famosa dissertazione di Adi Sankara, in cui si afferma come l’uomo sia nato per imparare a non rinascere, come niente duri per sempre, in cui si esorta l’uomo a realizzare la propria vera realtà interiore e la propria identità, e ove si afferma che l’unico modo per essere senza desideri è avere il desiderio di Dio. A ciò è seguito un discorso molto illuminante e penetrante su “La Mente e i Suoi Misteri” di Sri Jayendra Puri Mahaswamiji proveniente dal Kailash Ashram Mahasamsthana di Bengaluru. L’erudito oratore ha detto che la preoccupazione blocca oltre il 99% della popolazione mondiale e che la maggior parte delle persone conosce un qualche tipo di paura. L’unica nozione che non contiene la paura è la nozione di Vairagya (distacco), 12

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Sri Jayendra Puri Mahaswamiji parla all’assemblea.

egli ha detto. Ha poi concluso dicendo che, se l’uomo ha padronanza della mente, può cambiare il mondo intero. Nella sessione pomeridiana, tenutasi nel Sai Kulwant Hall, due studenti hanno tenuto discorsi sul tema. Il primo intervento è stato di Prachi Bulbul, del Campus di Anantapur, che ha parlato sul tema “Spunti per l’Introspezione Tratti dallo Srimad Bhagavatam”. Parlando sulla genesi del poema epico, ella ha detto che Bhakti (devozione) porta a Virakti (distacco), che a sua volta porta a Mukti (liberazione). Il secondo oratore, Sri Debjeet Auddy, del Campus di Prasanthi Nilayam, ha trattato il tema “L’Amore: Base della Cultura Indiana”. Tenendo il suo discorso con fiducia e convinzione, l’oratore ha illustrato come evocare l’amore puro per il Divino Supremo. È seguito un programma che trattava di devozione e Bhajan, in cui gli studenti hanno presentato un viaggio attraverso i famosi centri di pellegrinaggio indiani del Paese, ribadendo il messaggio di fratellanza dell’uomo e paternità di Dio, come esemplificato dall’Amato Bhagavan, facendo poi seguire una miscellanea di Bhajan di Sai. Alle 19, l’Arati ha contrassegnato la fine del programma. I lavori dell’ultimo giorno del Corso Estivo comprendevano un tavolo di discussione su “Ama Tutti, Servi Tutti” e due continua a pagina 19... Eterno Auriga


PURIFICATE LA MENTE PER RICONOSCERE DIO I L N E T T A R E D I P R E M A P E R VA D E L E U P A N I S H A D

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YASA ASSOLSE L’ALTO compito di comunicare all’uomo la natura essenziale di Dio. Gli dette la chiave del Suo mistero. Questo è possibile solo a colui che Dio ha incaricato di farlo sin dalla nascita e per questo si dice “Vyasa è Narayana Stesso, è Hari”. Egli descrisse la gloria del Signore nel Bhagavata, nel Mahabharata e nei Purana. Fra l’altro, dette anche dei particolari sul mistero delle incarnazioni divine. Vyasa ci mette in condizione di afferrare lo splendore di Dio, che è immanente dovunque, come una radio ci permette di ricevere la musica dall’aria. Rifugiatevi nel Principio Divino La vita è una lunga ghirlanda di fiori belli e appassiti, profumati e futili che sono, per così dire, il bene e il male della vita stessa; l’uomo riconosce soltanto i fiori, è contento di pochi e scontento dei più, ma non vede il filo con cui sono legati, il Brahamasutra, il Principio di Brahma,

che dura, non si indebolisce e preserva i fiori caduchi. L’uomo deve rifugiarsi nel Principio Divino se vuole sfuggire alle tempeste della vita, come i passeri durante un temporale volano verso un caldo riparo. Il Divino lo accoglie solamente quando egli diventa come un bambino. Come ha detto Gesù, “Lasciate che i bambini vengano da Me”. I bambini non hanno forti desideri da inseguire, non hanno passioni dominanti di odio o avidità; quindi sono incarnazioni della pace. Non si può entrare in contatto con Dio senza amore nel cuore Se diventate persone progredite per mezzo dell’assenza di desiderio, potete fondervi con il Principio di Shiva diversamente dall’esperto in sacrifici che, anelando ai frutti dell’azione, perse il Principio di Shiva cui era diventato simile. L’Amore, che è l’essenza della Devozione, cresce sull’assenza di desideri; se è intriso di questi, diventa


simile a una contrattazione; non è Amore immacolato libero da considerazioni grossolane. Si può diventare maestri nella conoscenza di tutti i testi che Vyasa compose, il Mahabharata, il Bhagavata, i diciotto Purana, i Brahmasutra ecc., ma non si può sperare di entrare in contatto con il Signore, Incarnazione dell’Amore, se l’amore non sgorga dal cuore. Le onde radio trasportano dovunque nell’etere il suono dei programmi; le voci che esprimono amore, compassione, condivisione, apprezzamento e ammirazione riempiono lo spazio attorno al mondo di armonia quanto quelle che esprimono odio, invidia, malevolenza, scandalo e faziosità, lo inquinano. Tutti hanno il dovere di mantenere pulita e salutare l’atmosfera per mezzo di parole e pensieri buoni; una persona, che non ha questo equipaggiamento elementare per procedere verso la liberazione, è come un ruota senza mozzo, siero senza burro, cielo notturno senza luna o una madre di famiglia senza sindura (punto vermiglio in fronte). Per dare all’essere umano la saggezza dell’abbandono, Dio scende con compassione infinita in forma umana a impedire che l’uomo si degradi al livello delle bestie. Se questi non impara ad affidare l’ego al Signore, con sincerità totale e senza riserve, non può raggiungerLo sebbene Egli sia il residente del suo cuore. L’anelito che riempie il cercatore penitente muoverà il Signore a manifestarsi; nell’estasi di quel momento, l’essere umano sperimenta “Io sono Te, Tu sei me”. Fate che la mente sia uno strumento di liberazione Vyasa raggruppò i Veda in quatto testi. Il fiore dell’albero dei Veda è il Vedanta (l’essenza conclusiva dei Veda) e il frutto è la Beatitudine. Se si vuol riconoscere quel frutto, gustarne il sapore e scoprire i mezzi

per ottenerlo, la mente deve essere educata e disciplinata. Essa è uno strumento rivolto all’esterno. Non seguitela quando cade nella rete del mondo esteriore; lasciatela sola. Osservate come fatica e soffre; non vi ci attaccate e la vedrete tornare indietro castigata e ripulita. La disciplina spirituale la controllerà certamente e ne farà uno strumento di liberazione e non di schiavitù. Il Distacco, la Devozione e la Saggezza Spirituale sono rappresentate dal tridente di Shiva. Acquisite la Saggezza attraverso gli stadi del Distacco e della Devozione: potrete allora essere indicati come Incarnazioni di Shiva. La mente deve essere sciolta nel fuoco della Saggezza Spirituale allo scopo di manifestare la natura essenziale di Shiva; Ramakrishna compì questo a Dakshineshvar. Egli trasformò se stesso in una gemma brillante con un’intensa disciplina spirituale; Raidas divenne immortale ripetendo il Nome del Signore Krishna a ogni punto mentre usava la lesina per cucire i sandali. L’uomo deve fondere la sua volontà con la Volontà Divina La forza muscolare, la potenza meccanica, il potere politico, il potere militare e il potere scientifico sono irrisori se paragonati al potere della grazia. Non chiedete a Dio dei doni futili; chiedeteGli di darvi ciò che Egli sa che vi necessita di più. Lasciate a Lui la scelta del tipo di dono; potrebbe essere buona sorte o sfortuna, un dolore o una gioia, un disonore o una sconfitta. Lasciate che scelga; Egli conosce la cosa migliore. Dedicatevi a Lui. Questo è il significato dell’ingiunzione della Gita “Prendi rifugio in Me”; se lo fate, Egli vi assicura che nessun danno vi colpirà e vi dice: “Non preoccuparti.” Questo non significa che Dio desideri che il genere umano Gli cada ai piedi. L’uomo deve ripulire la mente, deve


adorare il Grande, il Glorioso, il Supremo, l’Universale; deve fondere la sua volontà con quella del Divino, il che significa abbandono. La Grandezza Universale è Narayana. Vyasa rivelò il Principio di Narayana in tutta la Sua grandezza tramite il Bhagavata, per cui il mondo deve essergli sempre grato. Dio è la Forma dell’Amore, è in ogni essere; quindi il frutto di ogni vita è colmo della dolcezza di quell’Amore. La buccia amara dell’invidia, dell’egoismo, dell’odio, della malvagità, dell’avidità, della concupiscenza e della presunzione non lascia affatto che la dolcezza sia evidente, così come la scorza amara del frutto ne copre il dolce succo all’interno. Ogni essere ha diritto a quell’Amore indipendentemente dalla nazionalità, dal colore della pelle, dal credo e dallo stato sociale. Se Dio e l’Amore di Dio fanno funzionare ogni atomo, chi si azzarda a dire: “Stai lontano” a qualcuno? La luce che Vyasa accese per rivelare questa realtà immensa si è affievolita; nessuno mette olio nella lampada. Tutti sono interessati a idee false e a piaceri effimeri. Vyasa insegnò il Dharma nel Mahabharata, la Devozione nel Bhagavata, la Pace e l’Amore nei diciotto Purana; egli insegnò il principio “conoscenza, conoscitore e conosciuto” nel Brahmasutra ed evidenziò il fatto che far danno agli altri è il seme del peccato, mentre servirli è quello del merito. Questa è la lezione pura e semplice dell’Amore. La persona che ha scavato profondamente in se stessa e ha scoperto la propria realtà interiore è l’incarnazione della Pace. Le difficoltà e le sofferenze sono doni di Dio L’Amore è la quintessenza del nettare che riempie le Upanishad. L’uomo che scopre l’inefficienza dei sensi, della mente Eterno Auriga

Per dare all’essere umano la saggezza dell’abbandono, Dio scende con compassione infinita in forma umana a impedire che l’uomo si degradi al livello delle bestie. Se questi non impara ad affidare l’ego al Signore, con sincerità totale e senza riserve, non può raggiungerLo sebbene Egli sia il residente del suo cuore. e dell’intelletto, per cui afferra la realtà e trova il nocciolo della sua verità, prende coscienza di essere l’Atma che è Verità, Rettitudine, Pace e Amore. Egli comprende che Dio è la base di tutta questa struttura, che ha definito ed escogitato tutto questo e Gli consegna il suo ego. Egli dice: “Sia fatta la Tua Volontà”, e si affida completamente al Suo progetto. Quello è un momento di gioia suprema, di Beatitudine. Le difficoltà, le sofferenze, gli impedimenti, il dolore e la pena che fino a quel momento erano stati causa di preoccupazione, acquisiscono improvvisamente un ruolo nuovo e magnifico: sono “la Sua Opera, il Suo Dono e la Sua Grazia”. Essi non sono più sgraditi: sono graditi come i successi, i piaceri e le gioie; gli uni e gli altri sono la Sua Volontà. Prima di andare in qualche posto nuovo, voi cercate un amico a cui affidare il denaro che avete affinché lo custodisca, ma, se poi cominciate a dubitare di lui, non avete più pace. Abbiate fede in lui e sarete liberi, non vi preoccuperete. Allo stesso modo, date tutte le attività causate dal desiderio a Dio, abbiate fede in Lui e non pensateci più. Soltanto una mente purificata può riconoscere Dio L’Amore è la sorgente che alimenta le

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radici di tutte le virtù. Voi avrete certamente visto delle risaie in cui le messi stanno seccando nonostante il terreno sia bagnato e coperto da uno strato sottile d’acqua; avrete visto anche degli alberi alti che hanno una chioma rigogliosa di foglie verdi sebbene siano su un terreno molto secco. Vi siete soffermati a scoprire la ragione di questo contrasto? Le radici delle piante inzuppate non vanno in profondità, mentre quelle degli alberi scendono nel suolo fino alle sorgenti sotterranee e perenni. Allo stesso modo, quando le parole che dite, i pensieri che formano i desideri e le azioni che fate traggono sostentamento dalle radici che vanno in profondità nelle sorgenti

interiori dell’amore, voi siete contenti e leggeri, e potete dare rifugio e ombra a molti mortali esausti. La ripetizione del Nome del Signore, la penitenza, l’adorazione e le austerità insegnano a sottomettere i sensi e purificano la mente in modo che Dio possa esservi riflesso. I sensi e l’intelligenza non possono percepire il Dio immanente; se mettete nell’acqua dello zucchero che potete vedere e tenere in mano, esso si scioglie tanto che non lo si può vedere né lo si può prendere. Soltanto la mente pulita può riconoscere Dio come soltanto la lingua può riconoscere lo zucchero disciolto nell’acqua. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan per il Guru Purnima

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neppure vicino e sarete sempre beati. “Dio è l’incarnazione della beatitudine eterna, della saggezza assoluta, è oltre le coppie di opposti, espansivo e pervasivo come il cielo, è la meta indicata dal grande aforisma vedico ‘Tattvamasi’, è Uno senza un secondo, eterno, puro, immutabile, testimone di tutte le funzioni dell’intelletto, al di là di tutte le condizioni mentali e dei tre attributi sattva, rajas e tamas”. L’amicizia con Dio vi darà pura beatitudine. Quando avete quella beatitudine, ottenete qualunque cosa nel mondo. Se avete un esercito, potete essere re di un regno, ma se conquistate i sensi sarete il re dei re, sarete l’imperatore del mondo. Quindi dovete controllare i sensi. Offriteli tutti a Dio e fate tutto per farGli piacere dicendo: “Signore, ti offro ciò che mi hai dato.” Se entrate nel Gange, raccogliete dell’acqua con le mani 16

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e la offrite al Gange cantando i mantra Keshavaya Namah e Narayanaya Namah; voi offrite al Gange interiore ciò che vi ha dato, che non è proprietà vostra. Che cos’è vostra proprietà? Il cuore è vostra proprietà; quindi offrite a Dio ciò che possedete. Offrire qualcosa che non è vostro è un inganno; quindi offrite a Dio ciò che è vostro. Voi avete diritto solamente sul vostro cuore. Offritelo a Dio e offritelo con amore; allora otterrete soddisfazione completa. Non profanate la vita e il tempo andando in luoghi non sacri. Il tempo e Dio, non sprecatelo. Lo spreco di tempo è spreco di vita. Vivete con amore. - Discorso di Bhagavan nel Sai Sruthi a Kodaikanal il 7 aprile 1993

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Effulgenza della Gloria Divina LA SCONFINATA COMPASSIONE DI BABA

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LI ESAMI DI SETTEMBRE condotti dall’Università di Mysore, di cui il mio College era membro, erano iniziati e, a Puttaparthi, era Dasara! Come direttore del College, dovevo gestire gli esami, aprire i pacchi sigillati con i fogli delle domande e distribuirli agli esaminandi, organizzare la sorveglianza agli esami, impacchettare i fogli con le risposte e inviarle agli esaminatori. Come devoto, avrei voluto partecipare, con mia moglie e mia madre, alla festa di Dasara almeno durante gli ultimi tre giorni. Per fortuna, per il mio e per tutti i college, quei tre giorni erano festivi. Pertanto, telegrafai a mia moglie di essere alla stazione ferroviaria di Bangalore (ora Bengaluru) la sera del giorno seguente e attendere lì il mio arrivo da Davangere. Avremmo poi potuto andare assieme da Bengaluru a Puttaparthi in treno. Il piano era perfettamente chiaro fino a quella problematica mattina. Gli esaminandi avevano preso posto. I pacchi sigillati erano pronti davanti a me. Presi i fogli delle domande, andai nella prima sala e consegnai un foglio a ciascuno dei 25 studenti. Tutto a un tratto, si levò un vociare d’indignazione generale. I 25 esaminandi si alzarono in segno di protesta. Le domande scritte sui fogli non avevano alcuna relazione con il tema su cui dovevano sostenere l’esame quella mattina! Erano sulla storia dell’India, ma, secondo il programma, i ragazzi dovevano essere pronti per un esame sulla storia della Gran Bretagna!

Raccolsi i fogli dalle loro mani, tornai precipitosamente in ufficio, aprii la cassaforte, tirai fuori il pacco giusto e, con le dita tremanti, tolsi i sigilli. Distribuii quindi i fogli con le domande corrette, e, di cattivo umore, mi sedetti sulla sedia del mio ufficio pensando all’errore commesso. Poi mi alzai e chiusi la porta. Andai di fronte al ritratto di Baba e piansi.

Avevano ragione. Mi ero sbagliato.

Che cosa mi era accaduto? Perché,

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chissà mai perché, Egli mi aveva permesso di sbagliare in modo così grossolano? La prova sulla storia dell’India si sarebbe dovuta svolgere sei giorni più tardi! Ora, la Commissione Esaminatrice di storia doveva incontrarsi, discutere e decidere su un nuovo foglio con le domande che doveva essere stampato e spedito a una quindicina di centri, dove gli esaminandi avrebbero sostenuto il test! Un compito pressoché impossibile da realizzare in sei giorni. Coloro che non mi amavano, quelli a cui non piacevo, coloro che non erano in sintonia con me si sarebbero ora coalizzati contro di me. Agli esaminandi, circa quattrocento, doveva essere chiesto di venire ai centri dopo almeno una quindicina di giorni. Questo avrebbe sicuramente scatenato un’ondata di rabbia, perché avrebbe comportato costi pesanti per ogni studente e notevoli disagi per tutti gli interessati. Dissi queste cose a Baba, piangendo. Inviai un telegramma a mia moglie avvertendola che dovevo andare a Mysore (oggi Mysuru) per affari urgenti e che poteva andare con mia madre a Puttaparthi da Bengaluru, come previsto. Le avrei raggiunte solo più tardi. Salii di notte sul treno per Mysuru e vi arrivai alle 7. Andai direttamente dal segretario amministrativo, un caro amico, che alleviò notevolmente le mie paure. Mi disse che, a Mysuru, erano disponibili altri due membri della Commissione Esaminatrice di storia e che avrebbero potuto essere contattati. Telefonò ai responsabili della Stamperia Governativa ed essi dissero che potevano stampare e consegnare di notte, se il foglio delle domande fosse giunto loro entro le 14, e, informandosi, seppe che la chiusura per Dasara dell’unico Ufficio Postale sarebbe avvenuta solo due giorni dopo. Egli voleva che aspettassi a casa del Vicerettore, verso le 10,30, perché doveva partecipare a una riunione storica alla Crawford Hall, dove il Primo Ministro, Sri Hanumanthaiya, stava varando un programma scolastico e una straordinaria 18

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riorganizzazione amministrativa. Egli suggerì che, come direttore del mio College, avrei potuto sicuramente partecipare a quell’incontro e poi passare a ricevere gli inevitabili ‘rimproveri’ e ‘denunce’ dal Gran Capo. Sapevo che la sua casa era piuttosto vicina. Così, presi posto all’interno della Crawford Hall proprio sotto il naso del Vicerettore, destinato, entro poche ore, ad annusare la mia stupidità. Molti si congratularono con me per il mio zelo a essere presente al lancio di un progetto educativo che avrebbe coinvolto milioni di persone, zelo che mi aveva portato a viaggiare tutta la notte da Davangere a Mysuru! Feci a ciascuno di essi un ampio, ma insulso e falso sorriso. Il cerimoniale cominciò con un botto. Il Primo Ministro fu introdotto nel salone con un forte suono di trombe e tamburi. Quando si alzò a parlare, la sala ammutolì in un profondo silenzio. Le sue prime parole furono in inglese, al che gli studenti sul retro della sala, che si accalcavano vicino alle porte ed erano appollaiati sulle finestre, gridarono: “Kannada Zindabad”, “Angreji (che significa inglese) Murdabad”, “Kannada Mata Ki Jai.” (In sostanza, “non vogliamo l’inglese, ma la nostra amata lingua madre kannada.” – ndt). Il coro di imprecazioni era assordante. Il Primo Ministro tornò al suo posto. La polizia avvertì che doveva intervenire per affrontare la situazione. Piovvero colpi di sfollagente sui giovani, fuori e dentro la sala, anche su tutti quelli che cercavano di evitarli. Il Primo Ministro rivolse alcuni taglienti aggettivi al Vicerettore, seduto accanto a lui. Vidi cadere il suo copricapo. Mi accorsi che stavano usando gas lacrimogeno contro la gente per disperderla, in modo da farci arrivare a casa sani e salvi. Quando finalmente riuscii a strisciare attraverso il gas, mi precipitai a casa del Vicerettore e presi posto sulla veranda, in modo che, quando fosse entrato, mi vedesse. Il segretario amministrativo era già Eterno Auriga


all’interno della casa, pronto a intervenire se necessario. Il Vicerettore fu visto entrare con aria accasciata, mentre rimuginava sui disastrosi eventi e il gran numero di epiteti ricevuti quando gli studenti dei suoi college si erano trasformati in fanatici combattenti per il mancato uso della loro lingua madre. I suoi occhi erano rossi tanto quanto i miei per i fumi del gas lacrimogeno. “Che notizie ci sono?” - mi chiese cupo lasciandosi cadere sulla sedia di fronte alla mia. “Ho avuto qualche guaio”, risposi. “Con gli studenti?” – chiese con voce tremula. “No, signore! Questa volta, sono stati causati unicamente da me”, risposi. Questo lo sollevò. Si alzò e mi tese la mano per stringerla. “Sono contento”, disse. “In tutti questi anni, lei ha tenuto tranquilli gli studenti di Davangere. Guardi che caos qui, questa mattina!” - gemette, accendendo un sigaro. Gli raccontai il grossolano errore che avevo commesso, esprimendogli l’urgenza di mettere le cose a posto. Si alzò di nuovo. “Non si preoccupi, Kasturi! Tali errori accadono anche nelle istituzioni meglio organizzate. Finché lei tiene gli studenti sotto controllo, sono disposto a trascurare qualunque errore lei commetta.”. Poi, chiamò il segretario. Mi ritirai in una stanza per redigere il documento con le domande sulla storia dell’India. Nel giro di un’ora, arrivarono gli altri due membri della Commissione e apposero le loro firme in segno di approvazione. Il testo venne trasmesso alla stamperia alle 12. Uno dei membri, una signora, che aveva studiato Storia indiana sotto la mia dirigenza, si offrì di correggere la prova d’esame. L’ufficio postale confermò che i pacchi avrebbero raggiunto i centri in tempo. Il Vicerettore mi dette una forte pacca sulla

schiena: “Vada avanti, Kasturi; sia contento come lo è stato finora. Non perda il suo senso dell’umorismo. Non è caduto il cielo. Gli studenti sono tranquilli. Va tutto bene. Può andare ora alla sua Puttaparthi.” Partii alle 15 e arrivai alla stazione ferroviaria dove mia moglie e mia madre erano in attesa di vedermi scendere dal treno proveniente da Davangere. Esse non avevano ricevuto il mio telegramma anche se lo avevo inviato con la procedura “urgente”, pagando un costo aggiuntivo. Baba non aveva disturbato il nostro programma. Egli mi chiamò nella Sua stanza l’ultimo minuto del mio soggiorno. Lo supplicai: “Swami! Non voglio continuare a essere direttore del College. È troppo... “ Swami mi interruppe con: “Che cos’è realmente accaduto? So che hai aperto un pacchetto invece di un altro. Hai pianto davanti a Me, e lo hai fatto in ufficio! Bene, il tuo capo ti ha congedato con una pacca sulla schiena; credi che non lo sappia? Non è la prima volta che commetti un grave errore. Io sono sempre con te. Continua a inciampare! Io ti seguirò, salvandoti dai danni.” Me ne andai impressionato dalla sconfinata compassione di Baba, dalla Sua conoscenza di ogni atto commesso od omesso da coloro che Egli ama. Non oso aggiungere: “E di coloro che Lo amano.” Come posso infatti dichiarare con la mano sul cuore: “Io Lo amo”? Lo temo, sono affascinato da Lui, Lo adoro, desidero ardentemente sentirLo parlare in maniera confortante a me e agli altri, ma non so se Lo amo come Egli mi ama. – Tratto da “Dio professor N. Kasturi

Amoroso” del

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presentazioni intitolate “Bhava Raga Tala: Un Apprezzamento della Musica Classica Indiana” da parte del Sathya Sai Mirpuri College of Music e “Bhaja Govindam” degli Eterno Auriga

studenti dello Sri Sathya Sai Gurukulam di Rajamahendravaram, della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai e del Campus di Prasanthi Nilayam. Luglio 2016

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SWAMI NELLA MIA VITA

Viaggio con Sai P. Jagannath Prasad Rao

Kali Yuga. Seppi anche molte cose riguardanti i Suoi poteri miracolosi. Ero troppo giovane allora per esprimere giudizi a riguardo; pertanto, mi limitai ad ascoltare ciò che dicevano i Suoi ammiratori.

Dopo il mio ritorno a Berhampur (ora Brahmapur), Nella storia della mia vita, ogni parola è stata mio padre mi disse di essere scritta da Lui. Non ho rimpianti di non aver avuto andato, un paio di giovedì, l’opportunità di essere fisicamente vicino a Lui da un avvocato del posto per perché so che, tutto ciò che mi ha dato nella vita, è più partecipare ai Bhajan Sai, di quanto io meriti. Ogni evento della mia esistenza aggiungendo che le note è un miracolo per me, poiché, quando immagino le melodiose di quei canti avevano conseguenze di ciò che sarebbe potuto accadere, profondamente toccato il suo comprendo quanto Egli sia stato compassionevole cuore. Il giovedì successivo a prendersi cura di me in ogni istante. anch’io presi parte ai Bhajan e ne fui molto colpito. Mio padre, L MIO VIAGGIO CON SAI È UN anch’egli ottimo cantante, percorso dai sedici ai sessant’anni. acquistò un libro di Bhajan e cominciò a Naturalmente, in un certo senso, cantarli a casa. questo viaggio è iniziato molto Proprio in quel periodo, il settimanale prima, anche quando non ero a conoscenza “The Illustrated Weekly of India” pubblicò della Sua presenza ed è continuato anche un articolo su Sathya Sai Baba che forniva dopo, allorché Egli non è più stato presente un racconto obiettivo della vita, degli fisicamente fra di noi. insegnamenti e dei miracoli compiuti da

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La Nostra Fede in Swami si Radica Profondamente

Avevo solo sedici anni quando udii per la prima volta il Nome di Bhagavan. Era l’estate del 1966 e avevo appena sostenuto l’esame di ammissione all’università. In seguito, andai a trovare i miei zii materni che risiedevano nel distretto del Godavari occidentale nell’Andhra Pradesh. In tutti i luoghi che visitavo, vedevo l’immagine di una persona dall’aspetto santo di circa quarant’anni, di statura bassa e che indossava una lunga veste. La parte più evidente che lo caratterizzava era un’enorme massa di capelli. La curiosità mi spinse a chiedere di chi si trattasse e mi fu detto che era Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, che i suoi seguaci adoravano come Avatar del 20

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Bhagavan di cui tanto si parlava. Dopo aver letto tutto l’articolo, la curiosità di mio padre aumentò. Egli riuscì a trovare l’indirizzo dell’Ashram di Baba e scrisse al direttore del Sanathana Sarathi di inviargli tutti i libri fino allora pubblicati in inglese su Baba. Io osservavo in silenzio come la fede in Bhagavan stesse lentamente mettendo radici nel cuore di mio padre. A causa dell’ammirazione e del rispetto nei suoi confronti, ogni componente della nostra famiglia credeva fermamente che egli non sbagliasse mai nei suoi giudizi e, perciò, anche la nostra fede in Swami crebbe di pari passo con la sua.

La Mano Invisibile della Protezione di Swami

Eterno Auriga


Cantare i Bhajan e leggere libri su Sai divenne un’occupazione salutare per mio padre che, fino allora, rimuginava continuamente sulla sua salute malferma. La sua fede in Bhagavan non era solo confinata alla Sua vita e ai Suoi insegnamenti, ma, più di ogni altra cosa, egli credeva fermamente nei poteri miracolosi della Vibhuti di Swami, che considerava come l’unico antidoto efficace e sicuro contro tutti gli imprevisti della vita. Molto presto la Vibhuti divenne l’elemento più prezioso della nostra casa e tutti noi prendemmo l’abitudine di applicarla sulla fronte e di mettercene un pizzico in bocca, pensando che essa ci avrebbe protetto da ogni sorta di calamità. Sono assolutamente convinto che, in ogni stadio della mia vita e dietro ogni passo che ho compiuto ci sia stata la mano invisibile di Swami ad avermi sempre guidato. Ho avuto alti e bassi, momenti di successo e fallimento, ma tutto ciò che Egli mi ha dato nella vita è stato solo per il mio bene. Ha salvato mio figlio maggiore da un grave incidente stradale, ha protetto me e la mia famiglia da disastri imminenti e ha concesso a mio figlio la fortuna di fare l’MBA all’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Ogni parola della storia della mia vita è scritta da Lui. Non ho rimpianti di non aver avuto l’opportunità di esserGli fisicamente vicino perché so che, tutto ciò che mi ha dato nella vita, è più di quanto io meriti. Ogni evento della mia esistenza è un miracolo per me, poiché, quando immagino le conseguenze di ciò che sarebbe potuto accadere, comprendo quanto Egli sia stato compassionevole a prendersi cura di me in ogni istante. Questa è la storia del mio battesimo nel gregge di Sai. Sono stati i miei genitori a piantare in me i semi della fede in Bhagavan. Eterno Auriga

È stato il Sai dentro di me ad avere un impatto maggiore nella mia vita piuttosto che il Sai all’esterno. Egli è stato il mio solo amico, filosofo e guida. Mi ha insegnato l’alfabeto della spiritualità, mi ha fatto tradurre in pratica i Suoi insegnamenti, ha sviluppato in me lo stimolo di vivere all’altezza dei Suoi ideali e mi ha dato l’opportunità di servire la Sua Organizzazione. Che mi trovassi a Malda nel Bengala occidentale o a Guwahati nell’Assam, Swami è stato il mio assiduo compagno e mi ha guidato passo passo. Nel profondo del cuore ho sempre avvertito la sensazione che fosse Lui a plasmare la mia vita e a proteggermi come le palpebre proteggono gli occhi. Con Lui, la vita è stata un’esperienza esaltante; senza di Lui sarebbe stata un grande vuoto. Brusca Interruzione del Sogno All’età di sessant’anni, quando nel 2010 andai in pensione dal lavoro, non avevo progetti postlavorativi poiché avevo lasciato, alla Divina Volontà di Swami, di decidere il corso della mia vita futura. Quando Swami, nel dicembre del 2010, pose sulle mie spalle il mantello dell’Organizzazione dell’Odisha continua a pagina 24... Luglio 2016

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Ciò che Swami significa per Me V. Janaki Ram Pai

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Che cosa ho ottenuto in tutti questi anni a essere un devoto di Swami? La risposta è: me stesso. Egli mi ha mostrato il vero valore di questa vita terrena, che è solo un mezzo attraverso cui si può ottenere la consapevolezza dell’esistenza della Divinità. Tutte queste tentazioni, che siano legate al denaro, al potere o alla posizione – non occorre dirlo – ci creano ogni tipo di problema.

ON SAREBBE GIUSTO SE dicessi di essere nato in una famiglia religiosa. Sebbene fossero timorosi di Dio, i miei genitori non credevano nei riti, né insistevano per effettuare visite regolari ai templi. Tuttavia, essendo indù, ci era stato insegnato a rispettare ogni religione. Dall’infanzia stessa, grazie alla guida e alla solerte spinta persuasiva di mia sorella maggiore, la mia mente fu condotta a vivere un’esistenza pia, disciplinata e umile. È forse questa la ragione per cui trovai più facile accettare Bhagavan Sri Sathya Sai Baba come potere divino alla cruciale età di vent’anni. In quel periodo divenni, in un certo senso, schizofrenico, attratto, senza una ragione apparente, in un bozzolo di desolazione, senso di colpa e dolore. La vita divenne una continua catena di pensieri deprimenti e atteggiamenti pessimistici. Le notti diventarono incubi. Molto spesso venivo svegliato da pensieri negativi che mi inducevano a gridare nell’angoscia più totale, senza sapere che cosa fare. Avevo la sensazione di essere il più grande dei peccatori, destinato a perire nei peggiori degli inferni! 22

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Il Giorno più Fortunato della mia Vita In tale frangente mia zia, che è devota di Sai Baba, completamente ignara delle mie condizioni mentali, citò accidentalmente Swami e Prasanthi Nilayam. Mi fu detto che Swami, con la semplice Volontà, aveva Eterno Auriga


guarito numerose persone e che, come Gesù Cristo, aveva compiuto incredibili miracoli! Questa poteva essere la mia opportunità e in breve, per Sua grazia, avemmo l’occasione di visitare Puttaparthi. Vedemmo numerosi devoti di ogni livello sociale – poveri, ricchi, di ceto sociale alto e basso, illetterati e istruiti – che aspettavano tutti, senza fiatare, la Sua chiamata. E solo pochi erano coloro che venivano scelti per un’udienza personale. Era indubbiamente molto improbabile che Egli mi chiamasse per concedermi un’“interview”. L’angoscia di questa consapevolezza era intollerabile. Così, piansi come un bimbetto completamente indifeso e smarrito. Quel febbraio del 1961 fu il giorno più fortunato della mia vita. Sì, quel giorno compresi quanto fossi fortunato e beato! “Nessuno può venire a Me, per quanto casuale possa sembrare, senza che Io l’abbia chiamato.” Quanto sono vere queste parole di Swami! Alla presenza diretta del Divino, la mente si manteneva calma e tutti i pensieri inquietanti e gli sciocchi conflitti che fino allora mi avevano sempre tormentato, semplicemente svanirono. In presenza di Bhagavan, i miei problemi personali si erano annullati e stavo piangendo come un bambino con le lacrime che mi coprivano le guance (il ricordo di quei momenti mi fa commuovere anche oggi). Non sapevo che fare. Bhagavan, allora, materializzò Vibhuti e me la mise sulla fronte, dicendomi: “Canta regolarmente il Nome del Paramatma. Solo il ricordo costante del Nome del Signore dona quella stabile pace che non è toccata dagli alti e bassi della vita.” Poi il Signore – Karunasagara, Deenadayala (oceano di compassione, rifugio dei derelitti) – mi prese fra le Sue braccia mentre il mio capo si posava sul Cuore tanto compassionevole di Madre Sai! Non ricordo le sensazioni che ebbi in quel momento. Swami mi tenne così per qualche Eterno Auriga

attimo. Dopo avermi lasciato, mi dette numerosi pacchetti di Vibhuti da distribuire, poi si ritirò nella stanza accanto. Senza Limiti di Tempo e Spazio Una volta, in una sessione pomeridiana di Bhajan, mentre eravamo tutti in attesa del Darshan di Swami, Egli uscì lentamente dalla Sua stanza e si diresse verso la parte delle donne. Sri Raja Reddy stava cantando “Hey Brahma Hey Vishnu”. Swami era là. La voce melodiosa del cantante, assieme alla presenza di Bhagavan, ci mosse al pianto per la consapevolezza dell’Essere Supremo fra di noi. Persi il controllo e piansi copiosamente. In quel momento, il Compassionevole Signore sembrò avvicinarsi a me; potevo vederLo attraverso gli occhi umidi. Si fermò davanti a me e poggiò le sue morbide dita sulla mia spalla per tranquillizzarmi e rasserenarmi. Perché temere quando Egli è ovunque? Improvvisamente smisi di piangere e ripresi a cantare il Bhajan. Stranamente, come mi dissero in seguito i membri della mia famiglia, Bhagavan, quel pomeriggio, non era mai andato dalla parte degli uomini! Avevo sentito dire che Swami può comparire in luoghi diversi nello stesso momento, ma non avrei mai immaginato di essere un testimone di questo fenomeno soprannaturale. I Problemi sono Grandi Insegnanti Durante una mia successiva visita a Puttaparthi, pregai Swami di non farmi mai dimenticare di Lui a ogni costo, cosa che Egli mi aveva garantito fino a quel momento. La vita non è mai stata semplice. Dopo la laurea, su invito di Swami, optai per un intero nuovo corso di studio che mi impegnò per più di nove anni, contro i normali quattro/cinque. Stranamente, al termine del mio esame d’abilitazione, accadde un miracolo. Quando uscirono i risultati io fui, naturalmente, dichiarato bocciato. Avendo

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fallito, c’erano scarse possibilità di ottenere una rivalutazione, cosa che non avevo richiesto. Sorprendentemente, il corpo docente, a cui ora appartengo, mi mandò una lista di rivalutazioni (senza alcuna iniziativa da parte mia), dichiarandomi promosso! Non riuscivo a crederci. Dopo avermi tartassato tutti quegli anni, era necessario dichiararmi promosso in quello strano modo? Mi chiesi allora perché Swami fosse rimasto in silenzio per tutti quegli anni. In quel momento non avevo una risposta, ma oggi comprendo che, attraverso quelle prove e tribolazioni, sono diventato mentalmente più forte e, allo steso tempo, umile e gentile. Un altro aspetto di ciò è che, per quanto possiamo desiderarlo, Egli non cancella i risultati del nostro Karma. Quant’è vero questo! Non può infrangere proprio le leggi che Egli Stesso ha creato per l’intero universo. Che cosa ho ottenuto in tutti questi anni a essere un devoto di Swami? La risposta

è: me stesso. Egli mi ha mostrato il vero valore di questa vita terrena, che è solo un mezzo attraverso cui si può ottenere la consapevolezza dell’esistenza della Divinità. Tutte queste tentazioni, che siano legate al denaro, al potere o alla posizione – non occorre dirlo – ci creano ogni tipo di problema. Per quanto sia nato come essere umano, uno deve passare attraverso queste situazioni naturali. Direi che è su questo che Bhagavan mi ha benedetto, e non per la ricchezza accumulata o per il potere ottenuto. Ci sono momenti in cui uno si sente completamente smarrito ed è in quei frangenti che Bhagavan ci mette in guardia riguardo ai pensieri negativi. Con le Sue benedizioni, qualunque problema può essere facilmente risolto, senza dovercene preoccupare. Occorre avere fede in se stessi e lasciare il resto a Lui! – L’autore, di Kochi, nel Kerala, è un devoto di vecchia data di Bhagavan

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fui per un attimo eccitato dalla prospettiva di godere della vicinanza del Divino, cosa a cui anelavo tanto. Ma Dio aveva disposto diversamente. Il 15 febbraio del 2011, allorché Swami mi benedisse assieme agli operatori Seva Dal del mio Stato, Egli mi accarezzò il capo col bocciolo di rosa che Gli avevo offerto. Quando Lo pregai di benedire il mio Stato con la Sua divina visita, Egli era in lacrime e forse stava dicendo: “Sì, Bangaru! Questa è una mia promessa inadempiuta a cui vorrei tanto tener fede, poiché l’Odisha è lo Stato più caro al Mio Cuore, ma...” In quel frangente la mia piccola mente non riusciva a sondare il significato di quel “ma”. Fu il mio primo contatto ravvicinato con l’Onnipotente. Avvertii che il sogno di una vita si era istantaneamente realizzato, ma non avrei mai creduto neppure per un

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istante che sarebbe stato l’ultimo. Per me fu un breve dolce sogno che giungeva a una brusca interruzione. Sì, gli eventi del 24 aprile del 2011 sono stati strazianti, ma il Sai dentro di me mi ha fatto presto comprendere che Egli continua, come prima, a rimanere il mio assiduo compagno e che continuerà a guidarmi passo passo per il resto del mio cammino. Auguro anche ai miei compagni di viaggio dello Stato di provare il brivido di sperimentare Swami dall’interno e, assieme, faremo del viaggio con Sai un’indimenticabile avventura. – L’autore è il Presidente Nazionale dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Odisha

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L’Angolo degli ex Studenti

VIAGGIO DALL’IO AL NOI Parvati Prakash

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WAMI, IL Giardiniere D i v i n o , assunse anni fa il compito di coltivare un bel giardino. Si prese delicatamente cura di tutti gli alberelli, li coltivò, li nutrì e, con orgoglio e gioia, li osservò crescere. Swami creò un vivaio fresco e fragrante e lo chiamò Sri Sathya Sai Bal Vikas! Ero ancora solo una bimbetta quando entrai nella mia prima classe Bal Vikas. Queste classi diventarono poi i momenti salienti dei miei fine settimana. Le lezioni erano così piacevoli... piene di storie accattivanti, melodiosi Bhajan e, alla fine di ogni lezione, di coinvolgenti giochi. Abbracciare Sathya, Dharma, Santhi, Prema e Ahimsa ci venne del tutto naturale. Anche senza rendercene conto, venivamo sommersi dalla profonda conoscenza contenuta nei testi Bal Vikas accuratamente preparati e dalle virtù che essi erano destinati a impartire. Venivamo indirizzati sul Sentiero Divino!!! I bambini Bal Vikas hanno avuto l’eccellente opportunità di partecipare a rappresentazioni danzate e altri programmi Eterno Auriga

tenuti alla Divina Presenza di Swami. Una di queste opportunità si verificò quando ebbi modo di interpretare il ruolo della giovane Savitri in una rappresentazione che mia nonna, con immenso amore, aveva preparato per il suo amatissimo Swami e che ebbe il titolo di “Sathyavan Savitri”. All’inizio del programma, il mio amico e io offrimmo una rosa rossa al nostro Amato Bhagavan che, nella sua infinita bontà, la accettò, ci dette un buffetto sulla guancia, ci chiese il nome e, alla fine della rappresentazione, posò per una foto con tutto il nostro gruppo, la mia piccola mano nella Sua morbida Mano Divina! Ero Sua per sempre! Crebbi sotto la capace guida e tenera cura del mio amano Guru. Nei nostri giovani cuori sono stati coltivati sentimenti orientati al servizio, che nel mondo di oggi sono di Luglio 2016

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così grande importanza. Sotto la guida di Swami gli alberelli sono cresciuti forti e virtuosi, mai in competizione con gli altri, mai invidiosi, sempre desiderosi di celebrare la gioia dell’altro. Le differenze di casta, credo, religione sono state tutte gettate al vento.

I Bal Vikas sono stati quindi davvero uno splendido viaggio dall’“Io al noi” e, pertanto, pongo la mia gratitudine ai Piedi del mio caro Guru e ai divini santi Piedi del Guru di tutti i guru, Swami...! – Tratto da “Sri Sathya Sai Bal Vikas: The Path Divine”

Preziose Massime Di seguito, sono riportate tre preziose massime di Bhagavan. Meditate su di esse e cercate, nel cruciverba sottostante, le seguenti parole: Forme, me stesso, voi stessi, separato, servizio, uomo, scoperta, guida, Dio, carattere, prezioso, educazione, regalo, più. 1. Voi tutti siete le Mie Forme. Quando Io vi amo, amo Me Stesso; quando voi amate voi stessi, amate Me. Io ho separato Me Stesso da Me Stesso in modo da poter amarMi. 2. Il servizio all’uomo guida alla scoperta dell’uomo come Dio. 3. Il carattere è il regalo più prezioso dell’educazione.

M S D A R T G U I D A F V Y U I O A A S D F G H J U V K S Z X E Q W C D I O G E R W O O D C G H D Z C F S R E C Q Z X M I A O D F U O B O S E P A R A T O S P P O H C G P R D G D R S C O P T R E A R A R I M E A F A S D F G E E R V I Z I O E R L G T H J K L S Z T T P I U A E M O H T Q E R T S I A N B O S C C A I S E R V I Z I O T I E N M Z Q X P L R D T A G U S A S D E N D N M E M E S T E S S O B T E C O T

Consigli di Swami agli Studenti Gli studenti non dovrebbero essere ossessionati dal guadagnare Dhana (denaro). Essi devono essere propensi ad acquisire Guna (buone qualità). L’istruzione senza etica non è affatto istruzione. Essa deve insegnare all’uomo a essere sincero in pensiero, parola e azione, come segno di umanità. Lo stato dell’istruzione indiana è tale da generare ogni sorta di cattive tendenze negli studenti. Essa incoraggia l’inganno e la disonestà. L’istruzione dovrebbe comportare la purificazione del cuore. Gli studenti non devono essere oltremodo ansiosi di ottenere una votazione elevata. È più importante coltivare un buon cuore. Riverite i vostri genitori. Promuovete il miglioramento sociale. Cooperate con i vostri simili. Queste sono le cose che si dovrebbero imparare.

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Correggete voi stessi Prima di Correggere gli Altri

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EL CORSO DEI SUOI VIAGGI per impartire i Suoi insegnamenti alle gente, Gautam Buddha arrivò una volta in un villaggio. Era nel fiore della gioventù e il suo volto irradiava luce divina. Le persone del villaggio cominciarono a conversare fra di loro dicendo: “Anche se è un bel giovane e il Suo aspetto è quello di un principe, è diventato rinunciante.” Si fece allora avanti una donna e, stando di fronte a Buddha, Gli chiese: “Tu sei giovane e hai l’aspetto di un principe dal volto radioso. Perché sei diventato un rinunciante alla tua giovane età?” Buddha rispose:”Madre, mi sono fatto rinunciante per conoscere l’origine della vecchiaia, della malattia e della morte dell’uomo.

“Mi sono fatto rinunciante per conoscere l’origine della vecchiaia, della malattia e della morte dell’uomo”, disse Buddha.

Perché il Mio bell’aspetto dovrà sfiorire con la vecchiaia? Perché questo corpo bello e radioso dovrà ammalarsi? E per quale Eterno Auriga

Chinna Katha

motivo un tale corpo pieno di salute dovrà, alla fine, morire? Al fine di conoscere questi tre segreti, ho intrapreso il sentiero della rinuncia.” La donna disse allora a Buddha: “Swami! Tu sei un grande uomo che ha dedicato la Sua vita alla ricerca della verità. Ti prego di venire a casa mia domani a mangiare qualcosa.” Presto la notizia si diffuse in tutto il villaggio, e la gente, un po’ per volta, si recò da Buddha e Gli disse: “Swami! Non sai che quella è una donna immorale? Non è bene che Tu vada a casa di una donna simile e mangi lì. Questo non farebbe onore neppure al nostro villaggio.”

“Come non ti è possibile applaudire con una sola mano, allo stesso modo non è possibile che questa donna, da sola, sia cattiva”, spiegò Buddha al capo del villaggio.

Tutti ebbero da recriminare contro di Lui. continua a pagina 32... Luglio 2016

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GRECIA

CAUSA DEI CONFLITTI IN atto nel Medio Oriente e in Afghanistan negli ultimi due anni, i Paesi europei si confrontano con un flusso importante di rifugiati e migranti. Si stima che da Grecia e Italia siano passati da uno a due milioni di persone, cercando asilo in Europa. Nel corso del 2015 e 2016 circa 6000 rifugiati hanno raggiunto ogni mese i confini della Grecia, sommandosi alle circa 50.000 persone che vivono nei centri temporanei in 45 località disseminate fra penisola e isole greche.

da toilette, zaini, e quaranta automobiline giocattolo per bambini. La SSIO ha anche allestito un ricovero per madri e giovani rifugiate, oltre a due strutture per ragazzi al di sopra dei tredici anni. Un pediatra, assistito da volontari, presta assistenza medica in questi ricoveri. Dall’inizio dello scorso aprile, la SSIO greca concentra i propri sforzi in un campo di rifugiati al porto del Pireo, noto come Porta 7, dove i rifugiati sono ospitati in tende. I volontari Sathya Sai forniscono regolarmente acqua, vestiario, scarpe, kit per l’igiene personale e altri articoli ai residenti del campo. Un gruppo di sette giovani Sathya Sai assieme ad altri due gruppi si reca al campo nei weekend per aiutare a preparare circa 2000 pasti al giorno. Essi prestano anche assistenza con interpretariato multilingue e aiutano a scaricare i camion che portano cibo, immagazzinandolo al porto. La SSIO greca ha creato un sito web per fornire aggiornamenti settimanali. I volontari Sathya Sai raccolgono scarpe, coperte e farmaci per poi distribuirli con regolarità.

ITALIA

Assistenza ai rifugiati provenienti da Medioriente e Afghanistan.

Nonostante i problemi interni, i greci hanno accolto i rifugiati con amore e compassione. Fin dall’estate del 2015, l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO) ha distribuito cibo e generi di prima necessità nei vari campi dei rifugiati in tutto il Paese. Per esempio in Piazza Vittoria, nel centro di Atene, i membri della SSIO hanno messo a disposizione sei tende – ciascuna in grado di ospitare da quattro a dieci persone -, quattro sacchi a pelo, trenta paia di scarpe, circa 15 chilogrammi di cibo liofilizzato, articoli 28

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Il 24 aprile 2016, in ossequio al Sathya Sai Aradhana Mahotsava (grande festa della glorificazione), trenta volontari da vari Centri e Gruppi Sathya Sai di Emilia

Grama Seva in Italia. Eterno Auriga


Romagna, Marche e Toscana hanno offerto pasti caldi a oltre 120 persone indigenti. Pranzo e cena sono stati serviti a una mensa dei poveri a Faenza, provincia di Ravenna (Emilia Romagna), dove i volontari Sathya Sai servono pasti caldi da oltre 17 anni. Inoltre sono stati distribuiti 150 pacchi alimentari e 108 doppi kit per l’igiene a famiglie indicate dai servizi sociali del Comune; altri 25 pacchi alimentari sono stati distribuiti a famiglie numerose. Il sindaco di Faenza ha personalmente chiamato il presidente del locale Centro Sathya Sai per ringraziare del servizio disinteressato. Gli Istituti di Educazione Sathya Sai (ISSE) di Sud- e Nordeuropa hanno ospitato congiuntamente il secondo Convegno dei Manager Europei nel weekend del 9-10 aprile 2016. Nonostante gli scioperi in atto in Grecia e Italia, 35 dirigenti aziendali e soggetti interessati provenienti da Grecia, Italia, Norvegia, Olanda, Germania, Svizzera, Croazia e Sudafrica si sono riuniti nell’Auditorium del complesso Mother Sai della SSIO d’Italia, a Varallo Pombia, Novara. Erano presenti anche un rappresentante del governo da Roma e il sindaco di Varallo Pombia, Il programma del Convegno, incentrato sul tema “Gestire il Cambiamento e la Crescita Attraverso i Valori Umani e la Guida Spirituale”, ha visto relazioni e workshop su tre argomenti principali: (1) creare consapevolezza della necessità di una conduzione basata sui valori umani; (2) condividere le esperienze dell’attuazione di una conduzione basata sui valori umani; (3) realizzare una piattaforma per la conduzione basata sulla spiritualità. Tre capitani d’industria, Manfred MüllerGransee proveniente dalla Germania, Markos Lyras dalla Gran Bretagna e Thomas Rohland dall’Olanda hanno presentato le loro esperienze nel mettere in atto, all’interno delle loro compagnie, sistemi di gestione costruiti sui cinque valori Eterno Auriga

umani di verità, rettitudine, pace, amore e non violenza. Li hanno affiancati i greci George Bebedelis e Vassiliki Stephanides, formatori dell’ISSE Sudeuropa, che hanno parlato esaustivamente dell’importanza di verità e rettitudine nelle prassi aziendali. Nei successivi workshop i partecipanti hanno condiviso idee, offrendo intuizioni originali su come i valori umani e una direzione di tipo spirituale possano diventare i punti focali per gestire le imprese commerciali. Le discussioni fra esperti sono servite a proporre queste idee creando una visione per promuovere una crescita economica basata sui valori umani. I partecipanti al Convegno sono stati ispirati dalle idee per creare una crescita economica sostenibile e hanno espresso gratitudine per il servizio offerto dai volontari Sathya Sai che hanno organizzato l’evento.

LAOS Dall’8 al 10 aprile 2016 i volontari Sathya Sai hanno organizzato campi medici e realizzato progetti di sviluppo di tre villaggi nel remoto distretto di Dakchung. Un gruppo di sei medici, tre dentisti, due farmacisti e cinque volontari provenienti da Laos, Malesia, Singapore e India hanno lavorato senza sosta per svolgere 800 visite mediche, 300 controlli odontoiatrici e distribuire farmaci. Nell’ambito del programma di sradicamento della povertà, sono state costruite 150 toilette per fornire migliori servizi per gli abitanti. In ogni villaggio i volontari hanno tenuto conferenze pubbliche per promuovere una maggiore consapevolezza dell’igiene, al fine di ridurre il rischio di patologie e malattie trasmesse dall’acqua. In segno di riconoscenza per i servizi resi, il governatore di Dakchung ha insignito di un encomio la SSIO del Laos per l’eccellente servizio sociale.

SPAGNA Il 16 febbraio 2016, più di 60 persone Luglio 2016

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hanno partecipato a Madrid all’incontro pubblico dal titolo “Sathya Sai Baba e il Suo Messaggio d’Amore Universale”, organizzato dalla SSIO di Spagna. L’evento si è tenuto in risposta all’invito della Federazione per la Pace nel Mondo di Madrid, nell’ambito di una serie di conferenze su figure di statura mondiale nel campo della spiritualità e dell’istruzione. L’incontro pubblico ha visto l’intervento del presidente del Consiglio Nazionale di Spagna, che ha descritto gli insegnamenti e la missione di Sathya Sai attraverso la Sua storia personale. È seguita una sessione di domande e risposte. I partecipanti hanno visto un film sugli insegnamenti di Baba e hanno discusso di temi spirituali tra i quali il significato della vita, l’amore universale, il servizio disinteressato, i valori umani, l’unità delle fedi e l’importanza di sviluppare un buon carattere.

RUSSIA E PAESI CONFINANTI Due volte l’anno, nello stesso giorno, i membri SSIO di Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Kyrgyzstan, Kazakistan e Azerbaigian servono cibo agli indigenti. Il 12 marzo di quest’anno, 327 devoti Sathya Sai si sono riuniti per preparare cibo con cura amorevole e lo hanno servito a oltre 1300 persone in 63 città dei suddetti Paesi. A questo impegnativo progetto hanno preso parte i membri SSIO di 38 Centri e 42 Gruppi, compresi 26 giovani. Alcune persone povere avevano contenitori per portare a casa cibo per i loro figli, per gli ammalati e per gli anziani. Oltre ai pasti caldi sono state distribuite pomate medicinali, perossido d’idrogeno (acqua ossigenata), fasce, sapone e calze. I volontari hanno anche conversato affettuosamente e gentilmente con i destinatari del servizio, scaldando il loro cuore. In varie città i volontari Sathya Sai hanno nutrito gli animali e gli uccelli. È 30

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stato commovente vedere come gatti, cani e uccelli salutavano amorevolmente i volontari alla loro maniera, reagendo con piacere alle gentilezze ricevute.

CANADA Nei giorni 10 e 17 ottobre e 19 e 26 dicembre 2015, i Giovani Sathya Sai hanno preparato e servito pasti agli indigenti presso il Council Fire Native Community Centre di Toronto, situato nel centro della città. Tale servizio è generalmente svolto ogni settimana dai Centri Sathya Sai della regione per i poveri di ogni etnia, nazionalità, fede e credo. – Organizzazione Sathya Sai

Internazionale

INDIA Gujarat - Il 17 aprile 2016, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Gujarat ha organizzato a Balimora, nel distretto di Navsari, una conferenza regionale dei giovani (Gujarat meridionale) cui hanno preso parte circa 700 fra giovani e devoti. Il tema della conferenza era “I Giovani per la Trasformazione Sociale”. Nell’intervento introduttivo Sri Manohar Trikannad ha illustrato con estrema chiarezza lo scopo della conferenza giovani.

Un settore dei partecipanti alla Conferenza di Zona dei Giovani (Gujarat del Sud.) Eterno Auriga


Il dottor Deepak Anand, docente dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore di Prasanthi Nilayam, ha affermato che Swami fondò la SSSO affinché i devoti potessero sperimentare la Sua divinità. Anand ha detto che, nel 1999, Swami chiese agli studenti di entrare nell’Organizzazione Sai e servire, e ha esortato i devoti a seguire il Suo messaggio e i Suoi insegnamenti, conseguendo la beatitudine suprema. La Coordinatrice Nazionale Giovani Ragazze, dottoressa Shilpa S. Popat, ha poi presentato al pubblico presente lo Sri Sathya Sai Vidya Jyoti – Progetto Nazionale Giovani. Scopo della presentazione era di mettere il pubblico a conoscenza del progetto di adottare scuole e iniziare il lavoro nella Missione Divina. Dopo pranzo il Co-coordinatore Giovani, Sri Rjiv Gosai, ha organizzato un quiz su Vita, Messaggio, Missione e Opera di Swami. Al termine si è svolta una sessione di domande e risposte, in cui il dottor Deepak Anand ha risposto alle domande dei partecipanti, citando vari avvenimenti della vita di Swami oltre che del Ramayana e del Mahabharata. La conferenza si è conclusa con il Vicepresidente Nazionale, Sri Hemantbhai Patel, che ha evidenziato le cose importanti apprese durante l’incontro e il progresso sul sentiero della trasformazione sociale per i ragazzi della regione. Nell’ambito della conferenza si è tenuto un campo per la donazione del sangue, dove sono stati raccolti 25 flaconi di sangue. Nel corso del Narayana Seva organizzato per l’occasione, 38 giovani hanno distribuito pacchi di cibo cotto a 60 famiglie bisognose nel villaggio di Bhaat, adottato dall’Organizzazione Sai del Gujarat per lo sviluppo globale. Jammu e Kashmir - Una squadra dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva (SSSSO) si è recata a Srinagar in Jammu Eterno Auriga

e Kashmir per espandere le attività di Seva nello Stato. A riceverla con il calore dell’amore, il Pilot Team del Punjab e i membri dello Spring Buds Educational Trust, che collabora alle attività di servizio intraprese dall’Organizzazione Sai. Il gruppo ha visitato le istituzioni educative dello Spring Buds Educational Trust e ha assistito a una presentazione in PowerPoint realizzata dal Trust sulle varie attività intraprese in circa 25 villaggi nel distretto di Srinagar e a Ompura, un sobborgo di Srinagar. Il 10 aprile 2016, la squadra SSSSO di Jammu e Kashmir ha distribuito agli studenti 2500 kit per la scuola, con l’aiuto dello Spring Buds Educational Trust. Inoltre è stato consegnato a Sri Shiv Kumar Sharma, Presidente Nazionale di Jammu e Kashmir, e a Sri Qureshi, Fondatore dello Spring Buds Educational Trust, un’unità medica mobile, sponsorizzata dallo Stato del Maharashtra, che sarà gestita congiuntamente dalla SSSSO di Jammu e Kashmir e dallo Spring Buds Educational Trust. Il Commissario della Divisione del Kashmir, dottor Asgar Hassan Samoon, è stato l’ospite d’onore dell’evento, cui ha presenziato assieme a un gran numero di autorità. Tutti coloro che si sono alternati a parlare in quest’occasione hanno riprodotto esattamente i concetti di Bhagavan su Seva, Salute, Istruzione, Qualità della Vita, Valori, Unità, Purezza e Divinità, come se Bhagavan suggerisse agli oratori. Il Presidente Panindiano, Sri Nimish Pandya, nel suo intervento ha descritto in modo esauriente la magnificenza dell’incarnazione della Divinità nella forma di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba e gli inimitabili progetti di servizio intrapresi dallo Sri Sathya Sai Central Trust e dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva. Anche due ragazze e due ragazzi, tirati a sorte fra gli studenti, hanno parlato Luglio 2016

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esprimendo il vero desiderio di ogni bambino in Kashmir di avere pace, felicità, unità, istruzione, salute e fraternità universale. Essi hanno ripetuto con fermezza che mai desidereranno proiettili e spargimento di sangue. La loro narrazione è stata assai commovente ed essa cambierà il corso della vita a Srinagar. Sri Satyajit è intervenuto per spiegare il concetto e il nucleo dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini, che sta trasformando l’istruzione in India, soprattutto nell’India rurale, poiché il Vidya Vahini ha lo scopo di trasmettere un’educazione che sia presa di coscienza, ispirazione, diletto e partecipazione. Infine due artisti di fama di Srinagar: il noto violinista classico del Kashmir, Sri Mohammad Amin Lala, e Sri Munir Ahmad Mir, famoso cantante dello Stato di Jammu

e Kashmir, hanno fatto un’eccellente presentazione su cultura, patrimonio, musica, poesia e arte popolare e classica del Kashmir. Manipur - A maggio 2016 Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha compiuto una visita di due giorni a Manipur, accompagnato da un gruppo di dieci responsabili al vertice dell’Organizzazione Sai. Nel corso della visita, Sri Pandya ha tenuto un discorso pubblico al Gandhi Memorial Hall, ha posato la prima pietra di un nuovo Centro Sai a Thirungei e ha tributato omaggio a Netaji Subash Chandra Bose all’Indian National Memorial Complex di Moirang.

...continua da pagina 27

Buddha, sorridendo, ascoltò tutto ciò a occhi chiusi. Poi chiese: “O abitanti del villaggio! Sono finite le vostre recriminazioni?” “Swami”, essi dissero, “c’è molto di più da dire. Non c’è fine alle lamentele contro di lei. Non c’è nessuno nel nostro villaggio che sia peggiore di lei.” Buddha, allora, chiamò il capo del villaggio e gli chiese: “Mio caro! Anche tu ammetti che si tratta di una donna immorale?” L’uomo rispose: “Posso dire non una volta, ma mille volte, che si tratta di una donna di cattiva reputazione!” Buddha allora lo chiamò vicino a Sé, gli prese la mano destra e gli disse di applaudire, al che l’uomo esclamò: “Swami! Se mi tieni stretta una mano, come posso applaudire?” A quel punto Buddha si rivolse alla gente del villaggio: “Allo stesso modo, non è possibile, per questa donna, essere cattiva da sola. Ella è diventata tale perchè, nel villaggio, ci sono molte altre persone cattive. 32

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Se non ci fossero state persone negative, anch’ella non lo sarebbe diventata. È diventata immorale a causa del vostro denaro, del vostro contributo, della vostra influenza. Se c’è qualcuno, fra voi, che non ha mai commesso errori, si faccia avanti. Andrò a casa sua e mangerò con lui.” Dato che tutti rimanevano fermi, Buddha esclamò: “La sua dissolutezza è dovuta al fatto di essere stata in compagnia di persone negative che abitano in questo villaggio.” Comprendendo la verità sottolineata da Buddha, gli abitanti del villaggio riconobbero il loro errore e caddero ai Suoi piedi. Seguirono poi Buddha quando Egli si recò a casa della donna, e anch’essa, a causa dell’impatto degli insegnamenti del Maestro, comprese il proprio errore, divenne rinunciante e condusse da allora una vita sacra.

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FORUM DEGLI EX STUDENTI

DOTTOR K I R A N P A T E L

VIVERE CON LA DIVINITÁ DURANTE I MIEI PRIMI ANNI COME STUDENTE

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UANDO ERO MOLTO GIOVANE, La Mia nozione di relazione fra Dio e il devoto era che Dio fosse onnipotente, che avesse la Sua dimora in qualche parte del cielo e che fosse irraggiungibile essendo a grande distanza. Non comprendevo affatto che la mia nozione parzialmente falsa dovesse da lì a poco essere cambiata a opera di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Egli, naturalmente, è l’Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente e Infinito Signore. Al tempo stesso è pronto a lavorare, comunicare e fare cose al nostro livello, in modo che possiamo camminare con Lui e salire a grandi altezze. La Stretta Vicinanza di Swami La Sua Missione, come Egli ha dichiarato, è realizzare la trasformazione dell’umanità attraverso la trasformazione individuale. Per raggiungere questo obiettivo, la prima lezione che ho appreso da Swami è stata ottenere la mia personale trasformazione fisica. Quando mi iscrissi al college di Swami nel 1971, c’era solo una manciata di ragazzi. Brindavan, in quei giorni, assomigliava notevolmente a un Gurukula, paragonabile a un eremitaggio. Swami era, in ogni senso, il Guru, avendo una relazione personale con ogni ragazzo, che Egli usava come fondamento della trasformazione individuale. Essendo l’Incarnazione vera e propria dell’Amore Divino, Egli usava l’Amore come Suo strumento per apportare Eterno Auriga

tale trasformazione. Noi vivevamo in un ostello che era un dormitorio. In quel luogo la parola “comodità” era sconosciuta. Dormivamo su una sottile coperta o su un lenzuolo posti sopra il pavimento. Il tetto era tutto bucato con il risultato che, durante la stagione dei monsoni, i ragazzi si alzavano al mattino “galleggiando” su pozzanghere d’acqua! Poiché il tetto era in lamiera, l’ostello in estate sembrava un forno e in inverno una ghiacciaia. Gli studenti dovevano fare il bagno usando acqua fredda (a quei tempi l’inverno era molto rigido con fitte nebbie per la maggior parte del giorno). L’acqua calda era inesistente. Per cuocere il cibo dovevamo tagliare personalmente la legna al fine di avere qualcosa da ardere per la cottura. Suppongo che, a dispetto delle scarsissime scomodità materiali, la cosa meravigliosa di cui i ragazzi potevano disporre era l’opportunità di stare a stretto contatto con Swami. Swami come Genitore Swami si recava a piedi all’ostello e ogni giorno trascorreva letteralmente delle ore in nostra compagnia parlando, scherzando, ridendo e cantando. La relazione era esattamente come quella di un genitore; ad esempio, ci chiedeva di portare le nostre valigie, di aprirle e di vedere che cosa c’era dentro. Altre volte andava in cucina, esaminava ciò che veniva preparato, lo assaggiava e dava consigli. Ciò avveniva nonostante il fatto che noi provassimo a impedire a Swami di andare in cucina a causa delle sue misere condizioni. Pranzare o cenare con Swami era la normalità. Egli condivideva con noi gli spuntini e altre cibarie specificamente cucinate per Lui quel giorno, indicandoci adeguatamente, con l’esempio, ciò che si sarebbe aspettato facessimo. Essere alla Sua presenza era sempre fonte di grande apprendimento. Stando alla Sua Divina Presenza, dovevamo sempre essere pronti a ricevere le Sue rivelazioni in qualsiasi momento. Luglio 2016

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che Egli realmente era. Come avvenne per le Gopi (pastorelle) e i Gopala (pastori) durante l’Incarnazione del Signore Krishna, la nostra vita era strettamente allacciata a Swami, alla Sua forma fisica e alla gioia che essa conferiva. Molto spesso Egli presiedeva alle preghiere degli studenti, entrava nelle classi, si sedeva, rimaneva a osservare e poi faceva commenti sulle lezioni. Talvolta, nel Suo inimitabile stile, confutava ciò che veniva insegnato e spiegava quale fosse in realtà la verità, dimostrando la Sua suprema saggezza. Incarnazione della Compassione

Per esempio, Egli chiese a un ragazzo che cosa avesse fatto quel giorno. Il ragazzo rispose molto timidamente qualcosa, al che Swami cominciò a metterlo a dura prova. Poiché il ragazzo continuava a negare la sua malefatta, Swami materializzò una fotografia che lo ritraeva intento in quell’azione! Naturalmente non c’è scappatoia all’Onnipresente e Onnisciente Signore. Di solito Egli materializzava oggetti come anelli e collane. In un’altra circostanza Swami chiese a uno dei ragazzi di porgerGli il palmo della mano. A quel punto mise il Suo palmo sopra quello del giovane e, sorprendendo tutti, dopo alcuni istanti, sul volto del ragazzo apparve un sorriso: sulla sua mano era comparso un dolce caldo, come appena sfornato, che tutti avemmo la fortuna di assaggiare. A volte Swami materializzava Amrita, il nettare dell’immortalità. Se paragonati alla Sua grandezza e maestà questi miracoli sono banali; non si dovrebbe trascurare la consapevolezza della Sua Realtà. Purtroppo, fra la gioia e la felicità che Swami diffondeva, dimenticavamo la fortuna incomparabile che avevamo e ciò 34

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Un altro raro privilegio che veniva concesso ai ragazzi era di poter camminare nell’Ashram di Swami in qualsiasi momento volessero in modo da essere alla Sua presenza. Anche se eravamo abbondantemente inondati dall’amore materno di Swami, c’erano anche momenti di “amarezza”, specialmente quando Swami era deluso dalla nostra condotta. Ad esempio, una delle brutte abitudini che Swami contrastava era il vano parlare fra i ragazzi. Per meglio intenderci su questo punto, Swami ignorava i ragazzi per parecchi giorni. Quando tutti i nostri sforzi per ottenere il Suo perdono fallivano, creavamo dei piani strategici per collocarci nei punti di accesso che portavano al piano superiore ove si trovava la stanza da letto di Swami. Anch’Egli, ovviamente, aveva i Suoi piani personali. Ad esempio, chiedeva inaspettatamente a un devoto di accompagnarLo o di usare le piccole, malridotte scale di servizio come Suo punto di ingresso. Essendo l’Incarnazione vera e propria della compassione, Swami, alla fine, s’inteneriva quando avvertiva che i ragazzi ne avevano abbastanza di quella pillola amara. Andava allora nei vari ingressi per vedere la nostra reazione. In quel frangente, continua alla 3a di copertina... Eterno Auriga


Recensione del Libro

I NOVE PUNTI DEL CODICE DI CONDOTTA E LA LORO IMPORTANZA NELLA VITA QUOTIDIANA come Buddha, Adi Sankara, Vivekananda e Ramana Maharshi. L’esauriente lavoro di Sri Ravinder Grover, culminato in questo libro, è davvero encomiabile sotto molti aspetti. Ognuno dei ‘Nove Punti’ viene esaminato minuziosamente e sue caratteristiche salienti e la sua efficacia vengono accuratamente spiegate citando i chiarimenti di Baba.

I NOVE PUNTI DEL CODICE DI CONDOTTA E LA LORO IMPORTANZA NELLA VITA QUOTIDIANA Ravinder Grover ` 50.00, pp. 173

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NOVE PUNTI DEL “CODICE di Condotta” di Bhagavan a prima vista appaiono estremamente semplici, ma il loro profondo impatto sull’individuo, la famiglia o la comunità può essere compreso solo quando ogni punto viene studiato a fondo, alla luce, in varie occasioni, delle esortazioni di Swami e quelle di santi

Il libro serve come attendibile guida per comprendere i sottili concetti di Japa, Dhyana e preghiera, il significato di alcune preghiere universali contenute nelle Upanishad e il significato del Gayatri Mantra. I chiarimenti riguardanti la vera istruzione, il servizio disinteressato, l’introspezione, il tetto ai desideri. la protezione dell’ambiente, la pratica dell’equanimità, dell’unità nella diversità ecc. sono lucidamente illustrati. Come sottolineato da Madelein Guillemin, non molte persone conoscono il significato e le implicazioni di tali Nove Punti. C’è pertanto un pressante bisogno di propagare questi valori in modo da stabilire una salda armonia nella vita umana in generale. Questo processo di trasformazione deve invariabilmente iniziare a livello individuale ed estendersi alla famiglia e alla società, come afferma Bhagavan Baba. – PPS Sarma

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i ragazzi cadevano ai Suoi Divini Piedi e non se ne andavano fintantoché non venivano perdonati. Allorché il perdono arrivava, tornavano allora giorni esaltanti. Solo più tardi comprendemmo che, mentre i ragazzi avevano perso persino la voglia di mangiare durante la prova

della separazione da Sai, Swami Stesso, a Sua volta, non aveva più toccato cibo a causa della lontananza dai Suoi ragazzi. – L’autore, dal 1971 al 1974, ha studiato nel college di Swami a Brindavan e, successivamente, fra il 1975 e il 1981, ha insegnato Chimica a Brindavan e Prasanthi Nilayam.


Data della pubblicazione: 1° luglio 2016

L’Amore per Dio Porta alla Beatitudine

Nuovo pullman per la Clinica Mobile Sri Sathya Sai.

Uno spaccato dei partecipanti al Corso Estivo di Spiritualità e Cultura Indiane.

Dio è il più grande e intimo amico. Egli è interessato al vero benessere, mentre gli amici terreni sono influenzati dalla posizione e dalla ricchezza soltanto finché queste permangono. La Natura è il miglior maestro, il cuore è il vero Guru e Dio è il solo amico. La relazione col Divino deve basarsi sull’amore. Soltanto l’amore per Dio porta alla beatitudine. Le vibrazioni spirituali sgorgano da un cuore colmo d’amore per Dio. Tale amore permette di essere lieti, sempre e in ogni circostanza. – Baba

Programma musicale eseguito dagli studenti in occasione del Corso Estivo di Spiritualità e Cultura Indiane.

Edizione Italiana del Sanathana Sarathi


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