AGOSTO 2016
Eterno Auriga
Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ
Agosto
RETTITUDINE
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
2016
“Voi avete enormi speranze per il futuro, ma esso non è certo. Allora, perché preoccuparsi di queste cose? Vivete nel presente. Non si tratta di un presente ordinario, ma di un onnipresente. I risultati del passato sono nel presente. Anche i risultati del futuro sono nel presente.”
© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO 4
Liberatevi dell’Egoismo e Seguite il Sentiero della Divinità Discorso di Bhagavan del 9 aprile 1993
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Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai Cronaca
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La Fede è il Primo Requisito Necessario per Riconoscere la Divinità
Dai Nostri Archivi
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Il Nostro Eterno Compagno R.J. Rathnakar
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L’Importanza dell’Educazione Sai negli Affari Forum degli ex Alunni
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Imparare a Servire Insegnando all’Università Sathya Sai Professore Peter Pruzan
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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca
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L’Arrivo di Sunderamma nel Gregge di Swami Effulgenza della Gloria Divina
Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, vi invitiamo a visitare il nostro sito @ www.sanathanasarathi.org
P A R O L A D E L L’ A V A T A R
LIBERATEVI DELL’EGOISMO E SEGUITE IL SENTIERO DELLA DIVINITÀ Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo che è l’incarnazione della pace e del buon auspicio. Egli è Esistenza-Conoscenza-Beatitudine assoluta e non duale. È Verità-Bontà-Bellezza (Sathyam-Sivam-Sundaram).
(Verso Sanscrito) SANTIFICATE IL VOSTRO MODO DI VEDERE PER RAGGIUNGERE LA DIVINITÀ
Incarnazioni dell’Atma Divino!
T
UTTO L’UNIVERSO È la forma effettiva di Dio che è l’abitante di tutti gli esseri (Isvara sarva bhutanam) e permea tutto l’universo (Isavasyam idam sarvam). Dentro e fuori di noi c’è l’aria, ma noi non possiamo vederla né stringerla in mano; possiamo negarne
l’esistenza per questo? Potremmo vivere se non ci fosse aria? Negare l’esistenza dell’aria è come negare la nostra esistenza. Dio è onnipervadente come l’aria. La Divinità è insita nel sacro cuore dell’essere umano. Dire che Dio si trova soltanto in un luogo particolare significa comprendere la verità parzialmente. “Con mani, piedi, occhi, teste, bocche e orecchie in ogni dove, Egli pervade tutto l’universo.” Santificate la vostra visione L’universo è la forma effettiva di Vishnu; voi lo guardate con visione terrena, non con sentimenti divini. Se lo guardaste con sentimenti divini, comprendereste il Principio Divino onnipervadente di Vishnu. Quando si tiene a mente la Divina Forma di Vishnu, non si pensa all’universo.
Se osservate l’universo con sentimenti terreni, non potete pensare a Vishnu, il Signore. Quindi la comprensione della Divinità risiede nella santità della vostra visione. Il netra (occhio) è effettivamente lo Shastra (Scrittura). Quando cambiate il modo di vedere, tutta la creazione cambia. Voi vedete il mondo a seconda del colore degli occhiali che indossate. Quindi, prima di tutto, correggete il vostro modo di vedere. Voi domandate: “Dov’è Dio?” Egli è dovunque sia e si muova la mente. Non c’è luogo nel mondo in cui la mente non possa andare; per questo si dice che la mente è la base del mondo. Tutto il mondo è una creazione della mente. L’essere umano vede l’universo, ma dice di non vedere Vishnu, il Signore. “Chi vede la realtà eppure non la riconosce è uno sciocco.” L’universo è la forma effettiva di Dio; quindi correggete i vostri sentimenti. Qui abbiamo un idolo di Krishna; due sono i suoi aspetti: la forma e l’essenza. Quando guardate la forma di Krishna, non pensate al metallo di cui è fatta, altrimenti non vedreste Krishna. La sofferenza comincia quando focalizzate il vostro sentire sul mondo; se pensate a Vishnu, il Signore, sarete felici. I vostri sentimenti sono i responsabili del piacere e del dolore. “La mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’essere umano.” La mente è responsabile della schiavitù o della libertà; quindi indirizzatela sul cammino corretto. Se viene condotta sul giusto sentiero, si trasforma nel Principio Divino; se è focalizzata sull’egoismo, voi seguite il sentiero impervio. Eterno Auriga
Voi siete nati nella società, crescete nella società e morite nella società. Non potete allontanarvi dalla società neppure per un momento. Ottenete un buon nome nella società; se siete uno con la società, c’è unità vera e questa vi condurrà alla purezza. La purezza vi porterà a sua volta alla Divinità. Unità, purezza e Divinità; dove non c’è unità, entra l’inimicizia.
Usate la mente per avere sentimenti aperti d’amore. L’amore deve espandersi, non contrarsi. Oggi, però, l’uomo vive riducendo l’amore. Egoismo, egoismo dovunque; dietro qualunque cosa facciate, c’è l’egoismo. Chiunque amiate, non lo amate per il suo bene, ma per il vostro; in modo simile, voi amate qualunque oggetto per il vostro bene. L’uomo è diventato un giocattolo nelle mani dell’egoismo; non fa un passo senza egoismo. Il Divino Principio Atmico si può comprendere solamente liberandosi dell’egoismo e seguendo il sentiero della Divinità. Le relazioni terrene sono temporanee Le relazioni terrene col padre, con la madre, col figlio e la sorella sono basate solamente sui sentimenti e l’essere umano prova attaccamento verso di loro considerando il nome e la forma. Prima della nascita, chi è padre e chi è figlio? Prima del matrimonio, chi è marito e chi è moglie? Queste relazioni sono temporanee come nuvole passeggere; vengono per un po’, poi svaniscono. Soltanto l’Atma è vero, eterno e immutabile. Anche i Veda affermano: “È Agosto 2016
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scevro da attributi, senza macchia, dimora finale, eterno, puro, illuminato, libero e incarnazione della sacralità: è l’Atma.” Una volta, il figlio di Vyasa, di nome Sukadeva, voleva andarsene per intraprendere delle austerità lasciando il padre a casa. Questi, però, non riusciva a sopportare il dolore intenso della separazione dal figlio, per cui gli corse dietro dicendo: “Non andare nella foresta; stai a casa e vivi una vita familiare.” Suka rispose: “Tu non sei il padre e io non sono il figlio. Ambedue proveniamo dalla stessa beatitudine, per cui la nostra fonte è la beatitudine.” Tutti aspirano alla beatitudine; nessuno al mondo vuol vivere neppure un momento senza di essa, ma, sebbene l’uomo vi aspiri, non segue ciò che ve lo può condurre. Per ottenere quello che si desidera, bisogna sforzarsi seriamente. “Le persone non fanno azioni meritorie, ma vogliono i loro frutti; fanno azioni malvagie, ma non vogliono le loro conseguenze.” L’uomo vuole il risultato delle azioni meritorie, ma segue il sentiero opposto; non vuole le conseguenze delle azioni malvagie, ma continua a fare cose peccaminose. Quindi, se desiderate dei risultati buoni, fate azioni buone. Voi volete una cosa, fate qualcos’altro e dite qualcosa di ancora diverso; questo non è il vero obiettivo della vita umana. Lo studio appropriato per l’umanità è l’uomo. L’unità tra pensieri, parole e azioni costituisce la vera vita umana. L’essere umano è la forma effettiva dell’amore, ma egli cambia il suo amore in molti modi. Quando nasce ama intensamente la madre, da bambino non può vivere neppure un momento senza di lei, e vuol passare tutta la vita nel suo grembo. Il tempo passa ed egli va a scuola per 6
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studiare, l’amore per la madre diminuisce gradualmente e quello per gli amici cresce a causa del cambiamento di alimentazione e di contesto; egli considera gli amici come se stesso, come la vita. Quanto rimarranno con voi questi amici? Rimarranno finché avrete soldi in tasca e vostro padre avrà una posizione importante. Con queste premesse, siete circondati da centinaia di amici che vi salutano calorosamente, ma, se la vostra tasca si vuota e vostro padre va in pensione, essi vi lasciano senza neppur dire ciao. Le rane si riuniscono a centinaia nella cisterna finché c’è acqua, ma non ve ne trovate neppure una quando è vuota. Questa è l’amicizia terrena. L’amicizia con Dio non è così. Egli è l’amico vero che sarà sempre con voi, sopra, sotto e tutt’intorno. Fate amicizia con un simile amico. Gli studenti sono innamorati dei loro amici terreni, che sono amici soltanto col tempo buono, perché non capiscono questa verità. Questo non significa che dobbiate odiare gli amici. Quanto dovreste coltivare questa amicizia? Essa dovrebbe limitarsi a: “Ciao, come va? Ciao, ci vediamo.” Non odiate nessuno, non ce n’è bisogno, ma, nello stesso tempo, non dovete essere troppo attaccati perché gli amici terreni cambiano di momento in momento. Dopo aver completato gli studi, gli studenti si sposano e l’amore per gli amici scema; la moglie diventa la vita ed essi si impegnano duramente e le offrono molti doni per compiacerla. Quanto dura quest’amore? Presto comincia a declinare. Supponiamo che, poco dopo il matrimonio, un giovane esca a passeggio nel parco con la moglie; se vede una spina sulla strada, prende premurosamente la moglie per mano, teme che ella la calpesti e dice ad alta voce: “Una spina, una spina!” Egli ama la moglie come la propria vita. Dopo sei Eterno Auriga
mesi, escono in un’altra direzione e anche quella volta il marito vede una spina, per cui le dice: “Stai attenta, c’è una spina.” L’intensità dell’amore è calata. Un anno più tardi, durante una passeggiata, il marito vede di nuovo una spina sulla strada e grida alla moglie: “Non vedi che c’è una spina per terra? Vieni in qua!” L’amore è cambiato così tanto in un anno. L’amore terreno diminuisce certamente. Dopo che i due hanno dei figli, il padre dirige il suo amore verso di loro, si affanna per allevarli ed educarli, ma dimentica che la sua testa, il sangue, il denaro e tutto il resto sono doni dei suoi genitori. Dimenticando questa verità, egli diventa indifferente nei confronti di suo padre e questo genera allontanamento tra padre e figlio con il risultato che il padre esercita un controllo sul proprio denaro. Questo amore non è mai permanente; quindi, l’uomo dovrebbe sforzarsi di acquisire l’amore per Dio. Lo stesso Principio Divino dell’Amore è presente in tutti La vita dell’uomo è piena di preoccupazioni; il fatto di avere denaro non significa che egli non si preoccupi. Non può evitare le preoccupazioni a dispetto della sua ricchezza e di quella di coloro che gli sono vicini. L’uomo è legato da dodici preoccupazioni: “Nascere è una preoccupazione, essere sulla terra è una preoccupazione; il mondo è causa di preoccupazione e anche la morte lo è. Tutta l’infanzia e anche la vecchiaia preoccupano; la vita preoccupa, il fallimento preoccupa. Tutte le azioni e difficoltà causano preoccupazione; anche la felicità è misteriosamente preoccupante. Eterno Auriga
Solamente la devozione a Swami pone fine a tutte le preoccupazioni. O genti! Acquisite questa devozione e questo amore!” Noi viviamo sotto l’albero delle preoccupazioni e delle ansietà. L’amore per Dio è la panacea per tutte le preoccupazioni, per cui l’essere umano dovrebbe acquisirlo per liberarsi di tutte le preoccupazioni. Per ogni malattia c’è una medicina adatta, ma l’amore per Dio cura tutte le malattie dell’uomo. La stessa Divinità è presente nelle forme diverse che vediamo nel mondo; se riconosciamo l’unità onnipervadente in tutta la diversità, possiamo raggiungere la Divinità. Noi prepariamo molti dolci come il mysore pak, il gulab jamun, il barfi, il laddu, il jilebi ecc., che hanno sapori diversi, ma lo zucchero è lo stesso in tutti; in modo simile, la stessa Divinità è presente in tutti. Nomi e forme possono essere differenti, i pensieri e le aspirazioni anche, ma la meta è una; quindi riconoscete l’unità nella diversità, non vedete la diversità nell’unità. I gioielli sono molti, ma l’oro è uno. I gioielli hanno nomi diversi, ma sono fatti dello stesso oro. Ci sono molti esseri, ma l’aria che respirano è la stessa per tutti. Voi non respirate diversamente da Me. Le nazioni sono numerose, ma la terra è una. Dobbiamo compiere notevoli sforzi per cogliere quest’unità nella diversità. Sebbene i nomi e le forme siano diversi, lo stesso Principio Divino dell’amore è presente in tutti. Riconoscete l’importanza della parola La parola è molto importante nella vita dell’essere umano; essa può cambiare la mente e sciogliere il cuore. Quindi parlate sempre con garbo e dolcemente. “Non si possono sempre fare delle gentilezze, ma si può sempre parlare Agosto 2016
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gentilmente.” Abbiate sentimenti e pensieri sacri e parlate bene. Comprendete l’importanza della parola. Una volta, in un Gurukula (il luogo ove il guru abita con i suoi discepoli - ndt), un insegnante impartiva dottrina vedica. Egli disse agli studenti di riconoscere la Divinità onnipervadente. Un ispettore scolastico in visita alla scuola gli chiese: “Come pensa di trasformare gli studenti soltanto con le parole? Queste parole non hanno alcun senso”, ma l’insegnante rispose: “Il mistero
ci credo.” L’insegnante disse allora: “Io ho fede piena; se lei non ne ha, è cosa sua. La mia fede è la mia fede; ciò in cui crede lei è affar suo.” Queste parole irritarono l’ispettore, che pretese una spiegazione soddisfacente. L’insegnante, allora, chiese allo studente più piccolo di alzarsi e dire al funzionario di uscire! Il ragazzino disse: “Esca!” e l’ispettore si arrabbiò molto: “Che cosa?! Questo bambino dice a me di uscire?” A quel punto, l’insegnante replicò: “Signore, questo bambino non l’ha colpita; ha solamente detto la parola ‘esca’. Perché
Non preoccupatevi mai del passato e del futuro. Il presente è importantissimo; se siete felici nel presente, anche il futuro è destinato a esserlo. Qual è oggi l’errore dell’uomo? Egli dimentica il presente e si preoccupa del passato e del futuro; quindi aumenta le sue angustie sempre di più. Non date spazio alle preoccupazioni. Qual è la forma della preoccupazione? È soltanto paura creata mentalmente. Quindi siate sempre felici. La felicità si trova nell’unione con Dio, non nel mondo.
contenuto nelle parole non si trova in alcun altro contesto. Tutto è nella parola: essa può ridurre il mondo in cenere, può farvi diventare il signore del mondo e può farvi abdicare al regno; la parola è potentissima.” L’ispettore chiese: “La mente cambierà con queste parole?” “Certamente”, rispose l’insegnante, ma il funzionario replicò: “Non 8
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lei è così arrabbiato? La sua mente non è cambiata? Una parola sola l’ha fatta agitare tanto!” Persino una parola sola può cambiare un essere umano. Quindi date valore alle parole e vivete in umiltà e obbedienza. L’educazione conferisce umiltà, dall’umiltà viene il merito che porta la ricchezza con cui Eterno Auriga
si può vivere rettamente. L’umiltà arricchirà la vostra vita ora e sempre; quindi essa è assolutamente importante. Senza di essa, la vita umana non brillerà mai nella società, per cui parlate sommessamente e dolcemente. Le parole sciolgono il cuore, cambiano la mente ed elevano. Noi dovremmo quindi conoscere il valore della parola. Jayadeva disse: “O lingua, conoscitrice del gusto! Tu sei molto sacra. Di’ la verità nel modo più piacevole possibile. Canta i Divini Nomi di Govinda, Madhava e Damodara. Questo è il tuo dovere principale.” “O lingua, le qualità della gentilezza, del sacrificio, dell’idealismo e della tolleranza che possiedi tu, non le ha nessun altro. Se mangi un frutto saporito, non lo tieni per te; lo invii allo stomaco affinché sia diviso con le membra del corpo; se è amaro, lo sputi.” Sapete che tipo di tolleranza ha la lingua? Ci sono trentadue denti puntati verso di essa come spade e, se la lingua è negligente, sono tutti pronti a morderla; essi sono molto forti, mentre la lingua è tenera, per cui si muove tra di essi con molta attenzione. A dispetto di tutti i problemi, gli ostacoli e le ansie, essa rimane nella bocca e non ne esce mai. Non solo: ha anche molta tolleranza, ha il sentimento aperto secondo cui tutti sono suoi e tutto le appartiene; quindi aiuta anche coloro che la danneggiano. Supponendo che uno stia masticando una dura noce o un cibo simile e un dente morda la lingua, essa non lo punisce mai perché considera che i denti le appartengano. I denti possono ferirla, ma essa non reagirà mai. Quando incontrate una persona nobile, la compiacete chiamandola buona e santa, Eterno Auriga
mentre, se è malvagia, usate parole aspre dicendo che perfida persona sia. Così la accusate. La stessa lingua chiama “divina” una persona e “malvagia” un’altra; si tratta soltanto di parole, ma sono molto importanti. Le parole originano dal potere di parlare dell’essere umano. La sorgente del potere della parola è la forza di volontà che è fonte anche del potere della discriminazione, dell’intelligenza e della consapevolezza; tutti i poteri derivano dalla forza di volontà. Essa è l’energia principale nell’uomo e noi dovremmo preservarla, non usarla per soddisfare desideri sciocchi. Bisogna esser capaci di sacrificio; se non c’è sacrificio, non si può godere dello yoga. Noi dovremmo rinunciare ai desideri insignificanti; senza rinuncia non può esserci comunione con Dio. Come potete praticare il distacco se non rinunciate alle abitudini riprovevoli nella vita di tutti i giorni? Voi non abbandonate le abitudini di bere caffè, tè e di giocare a carte; sapete benissimo che non sono abitudini buone, eppure non ve ne liberate. Come potete pensare di rinunciare all’attaccamento e all’odio? “L’immortalità non si raggiunge con l’azione, la progenie o la ricchezza; la si raggiunge solamente per mezzo del sacrificio.” Impegnatevi per la Beatitudine Eterna L’immortalità risiede nel sacrificio; quindi dovreste acquisirne lo spirito. Se volete imparare a nuotare, dovete spingere indietro l’acqua che avete di fronte e muovervi avanti; solamente così potrete procedere. Voi dovete sacrificare tutto. Il passato è passato; dimenticatelo. Non tornerà mai. Avete enormi speranze per il futuro, ma il futuro non è certo; perché allora ve ne occupate? Vivete nel presente; questo Agosto 2016
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presente non è un presente ordinario: è onnipresente. I risultati del passato sono nel presente. Anche i risultati del futuro sono nel presente. Il passato e il futuro sono come alberi; il seme del presente viene dall’albero del passato e, da questo seme del presente, cresce quello del futuro. Pertanto sia i risultati del passato sia quelli del futuro sono nel presente. Vivete dunque nel presente e siate felici. Non preoccupatevi mai del passato e del futuro. Il presente è importantissimo; se siete felici nel presente, anche il futuro è destinato a esserlo. Qual è oggi l’errore dell’uomo? Egli dimentica il presente e si preoccupa del passato e del futuro; quindi aumenta le sue angustie sempre di più. Non date spazio alle preoccupazioni. Qual è la forma della preoccupazione? È soltanto paura creata mentalmente. Quindi siate sempre felici. La felicità si trova nell’unione con Dio, non nel mondo; nel mondo non c’è felicità. La felicità del mondo è passeggera, mentre la beatitudine è eterna. Tra la felicità e la beatitudine c’è una differenza: mentre la felicità riguarda la testa, la beatitudine è relativa al cuore; quindi dovreste seguire il cuore. Non seguite la testa e tutti i pensieri che ne escono; la felicità che ne ricavate è temporanea. Invece, la beatitudine che viene dal cuore è permanente. Come? Voi avete fame: andate in un ristorante, mangiate due chapati e siete contenti; quanto dura però questa contentezza? Due o tre ore appena, dopodiché avete fame di nuovo; questa felicità è temporanea, per cui è chiamata santosha. Che cosa significa santosha? “Some tosha”, cioè “un po’ di felicità”. Quindi non anelate a questa piccola felicità; impegnatevi per la beatitudine che non finisce; essa non cambierà mai. Non dimenticate questa verità.
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Incarnazioni dell’Amore! Riconoscete il sentiero spirituale. Esso è importante per purificare il cuore. Dirigete la vita tenendo in vista tre princìpi: l’amore per Dio, il timore del peccato e la moralità nella società. Prima di tutto, generate l’amore per Dio. Quando c’è amore per Dio, c’è automaticamente il timore di peccare e, a seguito di questo, ci sarà la moralità nella società perché diverrete buoni e non farete mai alcunché di male. Se non temete di peccare, sarete incuranti della moralità con il risultato che non otterrete mai il rispetto nella società. La società è molto importante. Voi siete nati nella società, crescete nella società e morite nella società. Non potete allontanarvi dalla società neppure per un momento. Ottenete un buon nome nella società; se siete uno con la società, c’è unità vera e questa vi condurrà alla purezza. La purezza vi porterà a sua volta alla Divinità. Unità, purezza e Divinità; dove non c’è unità, entra l’inimicizia. Tutti sono uno; siate equanimi con tutti. “C’è una sola casta, la casta dell’umanità. C’è una sola religione, la religione dell’amore. C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore.” Acquisite questo sentimento autentico, tenete lontane tutte le differenze, maturate l’amore e la tolleranza. Procedete insieme e vivete in unità. - Discorso di Bhagavan nel Sai Sruthi a Kodaikanal il 9 aprile 1993
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’ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE Sathya Sai ha organizzato a Prasanthi Nilayam, dal 12 al 16 luglio 2016, il Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai, cui hanno partecipato circa 3000 giovani provenienti da oltre 70 Paesi giunti per celebrare l’eterna gioia di essere Giovani Sathya Sai e per discutere sul tema del festival: “L’Amore è la Sorgente, l’Amore è la Via, l’Amore è la Meta”. Inoltre, questo mega evento ha attirato un gran numero di devoti dall’India come anche molte personalità che hanno onorato l’occasione con la loro presenza. L’ospite principale della cerimonia era Sri Piyush Goyal, Ministro dello Stato (carica indipendente) per l’Energia, il Carbone, le Energie Nuove e Rinnovabili e per le Miniere del Governo indiano. Oltre a dibattere sul tema dell’incontro, i delegati hanno presentato una miriade di programmi culturali e di musica devozionale. Il festival includeva anche illuminanti interventi e Messaggi Divini di Bhagavan indirizzati ai giovani. Per tale occasione, in uno speciale messaggio, il Primo Ministro indiano, Sri Narendra Modi, ha espresso felicità in merito alla celebrazione di questo evento internazionale e ha invitato i partecipanti a intraprendere ulteriori iniziative per un’India luminosa. Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai: 1° Giorno Il programma è iniziato la mattina del 12 luglio 2016 con un variegato corteo di delegati dei giovani che portavano le bandiere dei loro Paesi.
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Processione dei Giovani Sathya Sai di 70 Paesi.
La processione è stata un magnifico spettacolo quando due donne, che rappresentavano ciascuno dei 70 Paesi, sono entrate nel Sai Kulwant Hall da un lato del Gopuram Gate indossando il costume del loro Paese e hanno onorato Bhagavan con il saluto abituale della loro nazione. La processione delle bandiere è stata seguita da preghiere multireligiose da parte dei Giovani Sathya Sai. Nel suo discorso inaugurale, il dottor Shivendra Kumar, Coordinatore Internazionale dei Giovani della SSIO, ha ricordato a tutti i delegati la fortuna di essere un Giovane Sathya Sai. Egli ha enunciato quattro obiettivi del festival, vale a dire: celebrare la gioia di conoscere in giovane età Sathya Sai Baba; celebrare la Sua vita e i Suoi insegnamenti; preservare il Suo messaggio attraverso nuove iniziative e interagire con gli anziani dell’Organizzazione Sai per imparare e crescere. È stato successivamente presentato il tema del festival “Celebrare l’Amore Celebrare la Vita”. Agosto 2016
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Nel suo discorso ai delegati, il dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council, ha lodato i Giovani Sathya Sai per aver organizzato un grande programma dei giovani, per i giovani e realizzato dai giovani. Ha illustrato l’unicità di questo evento e ha fatto una menzione speciale della città Sai Ram nel Kazakistan e le attività Sai in tutto il mondo. Ha ripetuto le divine istruzioni di Sathya Sai Baba per i giovani di seguire, nella vita, le quattro ABC: Always Be Courageous (siate sempre coraggiosi), Always Be Compassionate (siate sempre compassionevoli), Always Be Calm (siate sempre calmi) e Always Be Cheerful (siate sempre allegri). Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’India, ha nuovamente parlato sul tema e ha dichiarato che le vere qualità dei Giovani Sathya Sai sono la fiducia in se stessi e sapere che Sathya Sai Baba è l’unico amico. Ha ricordato a tutti loro che la più grande avventura che dovrebbero intraprendere è conquistare la mente attraverso l’amore e il servizio. Successivamente, i Giovani Sathya Sai del Venezuela hanno offerto una splendida melodica effusione d’amore attraverso una nuova canzone dal titolo Mi Destino, il che significa La Mia Destinazione. L’ospite d’onore, Sri Piyush Goyal, ha poi parlato all’assemblea. Egli ha posto l’accento sulla quintessenza del messaggio di Sathya Sai Baba secondo cui, mentre la mente vede la separazione, l’amore vede l’unità. Egli ha osservato che non c’è gioia più grande del tenere in particolare considerazione chi è meno privilegiato di se stessi. Ha condiviso la sua convinzione che questi ideali possono cambiare il mondo e ha lodato il cammino d’amore e di servizio scelto dai Giovani Sathya Sai, sottolineando che non vi è nessun insegnante migliore di Baba quando si tratta di spiegare il servizio alla società.
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Discorso tenuto da Sri Piyush Goyal, Ministro dello Stato (carica indipendente) su Energia, Carbone, Energie Nuove e Rinnovabili e Miniere.
È poi stato proiettato un video estratto da un Discorso di Bhagavan Baba, ricordando a tutti che la verità è la stessa per tutto il mondo. Bhagavan afferma che il modo migliore di amare Dio è amare tutti e servire tutti, trasformando l’amore in servizio. La sessione del mattino nel Sai Kulwant Hall si è conclusa con i Bhajan e l’Arati. Più tardi, nella mattinata, è stata inaugurata una mostra dal titolo “Ready, Steady ... Goal” (Pronti, ai Posti…Via verso la Meta) alla presenza di dirigenti senior e alte cariche dell’Organizzazione Sai. Dopo il programma del mattino, colmo di beatitudine, la prima sessione pomeridiana del Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai è cominciata nell’Auditorium Poornachandra e ha sottolineato come ci si debba collegare alla casa del potere interiore per accedere all’amore. Uno spettacolo interattivo e divertente ha incoraggiato i giovani a rafforzare la propria conoscenza della vita, le opere e gli insegnamenti di Sai Baba. Il programma del pomeriggio, nel Sai Kulwant Hall, consisteva in interventi di tre oratori e una presentazione musicale multiculturale di danza. Il primo oratore è stato la signora Olga Baranova della Russia che ha condiviso le proprie esperienze nel seguire gli insegnamenti di Sathya Sai Baba e nell’incrollabile fede in Lui. Il giovane
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indiano Sri Hari Ranjan Rao ha stimolato tutti i giovani affermando che per loro esiste sempre l’opportunità di offrire un contributo alla società e ai loro rispettivi Paesi. Ha poi incoraggiato i giovani a dichiararsi strumenti di Sai e a diventare parte della Sua Missione Divina. Il terzo oratore è stato Sri V.V.S. Laxman, leggendario giocatore indiano di cricket, e ardente devoto di Bhagavan. Egli ha spiegato gli insegnamenti della Bhagavadgita, sottolineando in particolare il distacco dai risultati delle proprie azioni e l’importanza di essere guidati dalla propria voce interiore. Ha consigliato i giovani di mantenere la loro bontà utilizzando la potenza di Swami a dispetto di tutte le influenze negative intorno a loro. I personali amorevoli aneddoti della sua interazione con Swami hanno toccato il cuore del pubblico. Il 1° giorno del Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai si è concluso con un vivace e artistico spettacolo culturale dal titolo “Ballando al Ritmo Divino: la Via Sai.”
Una danza presentata dai Giovani Sathya Sai.
I giovani provenienti da Emirati Arabi Uniti, Nepal, Mauritius, Indonesia, Fiji e molti Stati dell’India, tra cui Rajasthan, Manipur, Gujarat, Andhra Pradesh e Punjab, hanno entusiasmato il pubblico con le loro brillanti danze acrobatiche, che mostravano uno scorcio delle varie culture del mondo. Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai: 2° Giorno Nella sessione mattutina, tenutasi nel Eterno Auriga
Sai Kulwant Hall il 13 luglio 2016, tre relatori hanno condiviso le loro storie personali di trasformazione con la grazia di Sri Sathya Sai Baba: la signora Saiusha Haridas, Coordinatrice dei Giovani della Zona 4 (Sudest Asiatico), la dottoressa Chandinie, Giovane Sathya Sai dell’India, e l’ospite d’onore, signora Alida Parkes, presidente della Zona 6 (Sudeuropa). La signora Saiusha Haridas ha raccontato le proprie personali esperienze con Bhagavan e ha detto che, con il Suo amore, è possibile raggiungere grandi altezze spirituali. Esortando i giovani a tenere Sai sempre con loro, ha osservato che il viaggio della vita può diventare una festa se essi si mantengono sempre collegati a Sai. Ha poi parlato la dottoressa Chandinie che ha sottolineato il fatto che le donne sono le incarnazioni di Shakti (il potere Divino) poiché sono discendenti della Madre Divina. Ha poi sottolineato che esse devono praticare l’amore e il sacrificio, seguendo l’esempio di Madre Sita. L’ultimo oratore della mattinata, la signora Alida Parkes, ha condiviso il suo cammino con Swami e ha esortato i giovani a vivere all’altezza delle Sue aspettative, facendo di Lui una priorità nella propria vita. Ha ricordato ai giovani che devono costantemente comportarsi con la consapevolezza che il Signore li osserva, e che dovrebbero offrirGli i risultati di tutte le azioni. Il programma del mattino nel Sai Kulwant Hall si è concluso con una vibrante interpretazione della sigla canora in Telugu del Festival dei Giovani Sathya Sai, seguita dai Bhajan e dall’Arati. Il programma è poi continuato nell’Auditorium Poornachandra, dove l’ospite d’onore, dottor Chandrasekhar Narayan, Direttore della Ricerca dell’IBM negli U.S.A., ha condiviso le sue innovative scoperte nel campo della sostenibilità ambientale. Il dottor Narayan ha ricordato ai delegati gli insegnamenti di Sai Baba circa il rispetto della natura e la cura della Agosto 2016
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Madre Terra. Altri programmi nell’Auditorium Poornachandra sono stati: “L’Amore è il Percorso dei Giovani Sathya Sai”, la presentazione di progetti di servizio e lavori di gruppo. Nel Sai Kulwant Hall, la sessione pomeridiana è cominciata con due stimolanti discorsi. Parlando per primo, Lorenzo Casadio, un Giovane Sathya Sai italiano, ha esortato l’assemblea all’amicizia con Dio. Continuando il discorso con le proprie personali esperienze con Bhagavan, egli ha sottolineato che Dio è il nostro miglior amico che viene in nostro aiuto quando tutti gli altri ci abbandonano. Il successivo oratore, Sri R. Venkataramanan, Direttore Esecutivo della Fondazione Tata ed ex studente dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore (SSSIHL), ha raccomandato ai giovani di accettare le avversità per il loro bene. Egli ha richiamato l’attenzione dei giovani sugli insegnamenti e la vita esemplare di Bhagavan nel servire e ispirare gli altri.
La commedia “L’Amore è la Strada per Trasformare il Mondo” messa in scena dal Gruppo Internazionale Teatrale della SSIO.
SSIO. La commedia ha illustrato come l’unità fra capi di fedi e ideologie politiche diverse sia la chiave che consente di creare collaborazioni di successo per cambiare il mondo. Ha inoltre sottolineato il valore dell’amore nella trasformazione degli individui, delle comunità e delle nazioni. La semplice storia, gli intensi dialoghi e l’ottima recitazione degli attori hanno reso la commedia una presentazione di grande effetto. Il programma si è concluso con i Bhajan e l’Arati. Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai: 3° Giorno
L’offerta musicale del Gruppo Internazionale Sathya Sai di Musica.
Il Gruppo Internazionale Sathya Sai di Musica ha poi fatto l’offerta musicale “Che Cosa Significa essere un Giovane Sai”, composta di sei originali canti basati sulle reali esperienze di vita dei giovani attraverso le diverse fasi della vita. L’ultimo programma della sessione pomeridiana nel Sai Kulwant Hall è stato la commedia intitolata “L’Amore è la Strada per Trasformare il Mondo”, messa in scena dal Gruppo Internazionale Teatrale della 14
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La sessione del mattino del 14 luglio 2016, ultimo giorno del festival dei giovani, è cominciata con un coinvolgente discorso di Sri Brijesh Bamalwa, un Giovane Sathya Sai indiano. Facendo riferimento al raduno di oltre 3000 giovani di 70 Paesi del mondo, l’oratore ha affermato che questa unità mondiale non si vede in nessun altro luogo se non ai Piedi di Loto di Bhagavan Baba. Egli ha toccato il cuore dei giovani con divine storie di Baba e li ha incoraggiati a intraprendere il percorso di trasformare l’amore in servizio. In uno stimolante discorso, Julio Vivenes Villavicencio, Coordinatore di Zona dei Giovani del Sudamerica, ha sottolineato che la qualità principale di un devoto è avere una salda fede in Dio. Ha poi raccontato personali aneddoti circa la grazia di Bhagavan per Eterno Auriga
sottolineare l’onniscienza, l’onnipresenza e l’onnipotenza di Dio. Nell’intero suo discorso, il dottor Chandrasekhar Narayan, Direttore della Ricerca dell’IBM negli Stati Uniti d’America, ha esortato i giovani a non giudicare gli altri, a raggiungere i loro obiettivi a breve termine e a impiegare i maggiori sforzi per rendere la vita un successo, in quanto non ci sono aree di ristoro nel viaggio della vita. Ha successivamente spiegato come si possa perseguire una carriera di successo attraverso l’attuazione dei valori umani e ha concluso il suo istruttivo discorso con l’esortazione ai giovani di fare dell’eccellenza un’abitudine. La sessione del mattino nel Sai Kulwant Hall si è conclusa con il canto della sigla in Hindi del Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai, seguito dai Bhajan e dall’Arati. Il programma è poi continuato nell’Auditorium Poornachandra, dove Sri R.J. Rathnakar, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha tenuto un ispirato ed esaustivo discorso ai giovani. Egli li ha esortati a connettersi con Sai invece che con internet, perché la loro vita diventerà una festa se manterranno Sai nel cuore ogni momento. Ha poi ricordato loro che ogni problema ha una soluzione e che il successo è possibile solo con l’atteggiamento giusto. Sri Rathnakar ha narrato alcune delle sue intime personali esperienze con Bhagavan e ha condiviso con i giovani le preziose perle della Sua saggezza. Il programma del mattino si è concluso con i giovani dall’Organizzazione Internazionale Sathya Sai riuniti secondo le loro rispettive zone geografiche per discutere le questioni pertinenti alla loro area e sviluppare piani d’azione per progredire con il movimento mondiale Giovani Sathya Sai. In una sessione parallela, i giovani dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva (SSSSO) dell’India hanno partecipato a un’edificante presentazione del progetto Sri Eterno Auriga
Sathya Sai Vidya Jyothi per l’istruzione. La sessione finale del Festival Mondiale dei Giovani Sathya Sai si è svolta il pomeriggio del 14 luglio nel Sai Kulwant Hall. In apertura, il dottor Shivendra Kumar, Coordinatore Internazionale dei Giovani, si è rivolto all’assemblea. Parlando dell’evento, ha ringraziato i delegati dei giovani, i volontari, i facilitatori del programma, i membri anziani della SSIO e il team di Radio Sai, per aver reso il Festival dei Giovani un grande successo. Ha anche presentato le risoluzioni che costituiscono un dettagliato progetto per le future azioni da parte dei giovani. In quest’occasione, nel suo discorso, Sri Nimish Pandya ha consigliato di offrire tutte le azioni a Baba senza attribuirne a se stessi i successi. Attraverso una bella storia, li ha esortati a continuare a camminare sulla via del servizio e della devozione come leoni. Successivamente ha parlato il dottor Narendranath Reddy, il quale si è congratulato con i giovani per il loro meraviglioso impegno, l’entusiasmo, la capacità organizzativa e di gestione che ha reso la festa dei giovani un evento epocale. Ha poi raccomandato ai giovani di sviluppare un rapporto d’amore con Baba, di mettere in pratica i Suoi insegnamenti e ottenere il Suo amore e la Sua grazia. Ha ricordato loro che la benedizione più grande di Swami è il Suo amore che essi dovrebbero custodire gelosamente nel cuore. È stato poi proiettato un breve video di un Discorso di Baba, in cui Egli consiglia i giovani di controllare i sensi, sviluppare amore e sbarazzarsi di qualità animali e cattive abitudini. Baba ha terminato il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin” (non può esserci pace e felicità senza la contemplazione di Dio). La splendida conclusione del festival dei giovani è stata l’ottima fantasiosa Agosto 2016
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presso l’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore di Prasanthi Nilayam. Gli ambiti di interesse comprendono la vita di Sri Sathya Sai Baba e i Suoi insegnamenti, una visione panoramica e le funzioni dell’Organizzazione Internazionale Sathya
La fantasiosa offerta musicale “Sinfonia per Sai: il Nostro Cuore Batte per Te” dei Giovani Sathya Sai.
e spettacolare composizione musicale “Sinfonia per Sai: il Nostro Cuore Batte per Te”. Suonata da 65 giovani membri, quest’emozionante offerta di musica devozionale dei giovani ha trasportato il pubblico a un livello superiore con la sua perfetta sinergia di ritmo, melodia e devota esecuzione. È seguita una sessione di Bhajan conclusasi con il canto “L’Amore è la Mia Forma, la Verità è il Mio respiro”, cantata dall’aurea voce di Baba. Alle 19,30, l’Arati ha contrassegnato la felice conclusione di questo grandioso Festival Mondiale dei Giovani. Cerimonia dei Sathya Sai
Diplomi
dei
Giovani
In precedenza, l’11 luglio 2016, è stata organizzata nel Sai Kulwant Hall la cerimonia dei diplomi di 200 Giovani Sathya Sai provenienti da 49 Paesi, che hanno completato la loro formazione nel Programma Internazionale dei Giovani Sathya Sai sulla Leadership (SSIYLP). Il programma è stato sviluppato nel 2014 per fornire una formazione standardizzata sulla leadership per i Giovani Sathya Sai basata sugli insegnamenti di Bhagavan. Il corso riguarda tanto la conoscenza fondamentale quanto l’applicazione pratica nella società attraverso nove moduli: sei sessioni on-line e tre sessioni residenziali 16
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La Cerimonia dei Diplomi del Programma Internazionale Giovani Sathya Sai sulla Leadership.
Sai (SSIO), gli insegnamenti di Baba sulla leadership, le sfide affrontate dai giovani, la comunicazione amorevole, le dinamiche di gruppo e la gestione del progetto. Il programma è iniziato nel Sai Kulwant Hall alle 17 con i discorsi di due Giovani Sai. Il primo è stato Sri Deviesh Tankaria del Regno Unito, Presidente del Comitato SSIYLP, che ha parlato di come il programma abbia ispirato i giovani a livello mondiale per attuare gli insegnamenti di Swami e per assumere ruoli di primo piano nella SSIO. Il secondo oratore è stato la signora Selene Ricart, Rappresentante dei Giovani dell’Argentina e diplomata nell’SSIYLP nel 2015. Parlando delle lezioni apprese e delle proprie esperienze nel programma, ella ha narrato come pratichi con determinazione ciò che ha imparato. È stato poi proiettato un breve video sulla visione panoramica del Programma Internazionale dei Giovani Sathya Sai sulla Leadership. Il toccante programma musicale che è seguito, dal titolo “Sevaks to Nayaks” (da servitori a leader) ha mostrato il cammino Eterno Auriga
Programma musicale “Sevaks to Nayaks”.
dei giovani dall’“Io” al “Noi” e da Sevaka a Nayaka. Cominciando con il brano “Sathya Aur Dharma Ke Raah Pe” (continueremo a camminare sulla via della verità e della rettitudine), indicando la volontà dei giovani di seguire Sathya e Dharma nella vita, i cantori hanno eseguito altre tre canzoni colme di profonde verità spirituali. Esse erano: “Vachanamrutam Premamrutam” (dolcissime parole soffuse della quintessenza dell’amore), “Io sono Dio” e “I Giovani Sai Ideali”. Questo toccante programma musicale è stato seguito dalla cerimonia dei diplomi, in cui i giovani diplomati nel Programma Internazionale dei Giovani Sathya Sai sulla Leadership hanno ricevuto i certificati dai membri anziani dell’Organizzazione Sai.
PROGRAMMI DI MUSICA E CULTURA Dal 7 al 10 luglio 2016, vigilia del Festival Internazionale dei Giovani, i Giovani Sathya Sai di Mauritius, Sudafrica e Australia hanno presentato musica devozionale e programmi culturali per quattro giorni. Il 7 luglio, i devoti del Sudafrica hanno presentato il primo programma di musica devozionale dal titolo “Sai Charanam Pranamamyaham” (offerta di riverenti omaggi ai Piedi di Loto di Sai). Cominciando la presentazione con lo Stotra “Sayeeswara Shatakam”, essi hanno intrattenuto i devoti con emozionanti canti devozionali comprendenti “Kya Kare Eterno Auriga
Offerta musicale dei devoti del Sudafrica.
Sansar Tera Pyar To Hamara Hai” (che cosa può fare il mondo quando abbiamo il Tuo amore), “Bho Shambho Siva Shambho Swayambho” (il Signore Siva è nato da Se Stesso), “Hamko Tumse Pyar Kitna” (quanto Ti amiamo), e hanno terminato l’eccellente presentazione con una briosa miscellanea di Bhajan. La successiva offerta musicale è stata anch’essa fatta dai devoti del Sudafrica l’8 luglio. Essi hanno cantato con vigore ed entusiasmo una serie di canti devozionali e Bhajan comprendenti “Manasa Bhajare Gurucharanam” (o mente, adora i Piedi di Loto del Guru), “Bhola Sankara Bhola” (Siva, il sincero), “Tu Pyar Ka Sagar Hai” (Tu sei l’oceano d’amore) e hanno concluso l’offerta con una miscellanea di Bhajan contrassegnati da semplicità e spontaneità.
L’offerta musicale “Mana Bangaru Sai” dei giovani di Mauritius. continua a pagina 32.. Agosto 2016
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LA FEDE È IL PRIMO REQUISITO NECESSARIO PER RICONOSCERE LA DIVINITÀ IL NOME DEL SIGNORE PROFUMA DI GLORIA DIVINA
Q
uesto è un giorno sacro in cui i devoti riflettono sulla maestà e sullo splendore del Signore e gustano la dolcezza del Suo Nome che è a essi così caro perché contiene tutto il Bhagavata. L’Avatar di Krishna era un’Incarnazione totale con tutti i sedici aspetti della gloria. Nell’Avatar di Rama, i tre fratelli ne avevano uno ciascuno e Parasurama, il contemporaneo, ne possedeva uno finché Rama non lo incontrò e assorbì la frazione del Potere Divino che egli aveva. Le altre Incarnazioni avevano scopi precisi, come l’eliminazione del male rappresentato da una persona malvagia o da un gruppo di persone. Gli Avatar di Rama e Krishna avevano scopi più generali, la missione di restaurare il Dharma, e promuovere la vita virtuosa oltre a punire i malvagi e ammaestrare il mondo sul fatto che il vizio non ha successo. L’uomo è un amalgama di umanità, animalità e divinità; il fatto che non riesca a liberarsi dell’animalità è una tragedia e tragedia ancor più grande è non esser capace di coltivare la sua divinità. La contemplazione degli 18
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Avatar di Rama e Krishna, dei loro giochi divini e dei loro miracoli è il modo più sicuro di coltivare il Divino nell’essere umano. Cantate il Nome Divino con amore
Prima di ogni Incarnazione, appaiono due princìpi che collaborano al compito per cui Essa viene: il potere di illusione (mayashakti) e quello di comunione con il Divino (yogashakti). Maya viene come sorella maggiore a consigliare il malvagio, yoga come fratello maggiore per entusiasmare e mantenere una compagnia costante. Maya spinse Kamsa sempre più profondamente nella perdizione in modo che la sua caduta fosse più terribile ed educativa. In quest’era di Kali, invece, il malvagio deve essere corretto e riformato per mezzo dell’amore e della compassione. Questa è la ragione per cui questo Avatar è venuto disarmato, è venuto con il messaggio dell’Amore. La sola arma che può trasformare l’abbietto e il vizioso è il Eterno Auriga
Nome del Signore pronunciato con amore.
La grande lezione dell’episodio di Kaliya per l’uomo Il Nome profuma della Gloria Divina, per cui, quando è girato e rigirato nella mente, si trasforma in uno strumento per la liberazione dall’illusione. Prendete il Nome Navanitachora (ladro di burro) che si usa per Krishna: esso non indica una persona che scappa col burro che le persone hanno riposto. Egli non ruba la cosa chiamata burro che si ottiene dal latte, ma il burro della fede ottenuto con il processo di zangolatura, chiamato anelito, dal latte chiamato esperienza terrena. Egli desidera solamente questo “burro”. Quando Yashoda sgridava Krishna bambino per questo “furto”, Egli rispondeva: “Madre, per questo essi Mi amano; si addolorano se non lo faccio, non lo zangolano. Essi lo zangolano sperando che Io lo rubi e, quando lo rubo, i loro cuori si illuminano ed essi si svegliano.” Tra le meravigliose avventure che strabiliarono le persone durante la Sua infanzia e rivelarono la Divinità che era scesa tra loro, l’episodio di Kaliya è significativo al massimo. Il serpente Kaliya stava avvelenando le acque dello Yamuna e l’atmosfera all’intorno con il suo respiro; tutti coloro che si avvicinavano a quella zona, esseri umani o mucche che fossero, morivano, ma Krishna, il Ragazzo Divino, si tuffò in profondità, costrinse il serpente malvagio a sollevarsi al di sopra del livello del fiume e, saltando sui suoi cappucci velenosi, vi danzò con i Suoi morbidi Piedi di Loto. La pressione di quei delicati sacri Piedi fu sufficiente a spingere fuori il veleno mortale dalle zanne del mostruoso cobra e a renderlo inoffensivo per sempre.
Fate in modo che il Divino in voi domini la mente
Questa è una grande lezione per l’essere umano. Questo lila (gioco divino) è molto diverso da fatti precedenti che evidenziavano la forza e la saggezza sovrumane di Krishna bambino. Egli fu scaraventato via dal demone tempesta, colpito dal demone vitello, atterrato dal demone carro, beccato dal demone cicogna e avvelenato dal demone nutrice, ma gli scettici possono ascrivere facilmente questi miracoli a incidenti, coincidenze o esagerazioni. L’episodio di Kaliya è una lezione preziosa per la sadhana spirituale. Nel Manasarovar (il lago profondo e placido della mente) di ogni persona si nasconde un cobra velenifero che ha sei cappucci: la concupiscenza, l’ira, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e l’odio. Esso infesta l’aria e distrugge tutti coloro che lo avvicinano. Il Nome del Signore, quando scende in profondità, lo costringe a salire in superficie in modo da poterlo distruggere. Quindi lasciate che il Divino in voi, il Krishna, imperi sulla mente, lasciate che calpesti le teste sibilanti e domi il serpente vizioso cosicché vomiti il veleno e diventi satvico e dolce. Questa è la sadhana che l’episodio insegna, il dovere che ingiunge. Tutti gli Avatar insegnano, come primo passo sulla lunga strada della sadhana, l’abbandono dell’attaccamento. Nel Treta Yuga, Yoga Vasistha insegnò la stessa regola e, nel Dvapara Yuga, Krishna insegnò ad Arjuna come abbandonare la Vishaya Vasana (attaccamento al mondo oggettivo). I giochi di Krishna impartiscono profonde lezioni
Le persone dicono, apparentemente con fede: “Krishna, Krishna, Krishna”, ma non abbandonano mai trishna (il desiderio delle cose terrene o della fama). In ogni continua a pagina 23...
Eterno Auriga
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IL NOSTRO ETERNO COMPAGNO R.J. Rathnakar Ye Yatha Maam Prapadyante
Taamstathaiva Bhajamyaham,
Dio agli aspiranti va in base ai loro sentimenti. Come spiega Bhagavan, Dio assume la forma che essi hanno scelto per riversare su di loro la Sua grazia.
Ogni Devoto ha un Modo Unico di Collegarsi a Dio
Se consideriamo Dio nostro amico, Egli ci risponderà Manushyah Partha Sarvasah. nello stesso modo. Le Gopi (Bhagavadgita cap. 4 verso 11) (le pastorelle di Brindavan) consideravano Dio il loro caro (Tutti seguono la Mia via in un modo o nell’altro, o amico, seguivano il sentiero di Partha, e nella misura in cui si abbandonano a Me, Io Sakhya Bhakti (devozione in li ricompenso). forma di amicizia) e riscattarono la propria vita. Hanuman, personificazione di Dasya Bhakti (devozione in forma di servizio), divenne immortale attraverso il servizio al Signore Rama svolto con devozione totale. Continua a esserci d’ispirazione anche oggi la storia di Dhruva, il bambino che conseguì un’estatica elevazione cantando incessantemente il Nome del Signore Narayana. Nel mondo ci sono molte persone che adorano Dio credendoLo senza forma e onnipervadente, e così Lo sperimentano. Come cantava il santo Thyagaraja, “Enthamaatramuna Evvaru Thalachina Anthamaatrame Neevu…”, Dio Si manifesta secondo i sentimenti dei devoti. Mama Vartmanuvartante
I
DEVOTI ATTRIBUISCONO A DIO VARI nomi e forme e Lo adorano in modi diversi, secondo le proprie aspirazioni. Yad Bhavam Tad Bhavati (come sono i sentimenti, così è il risultato). La risposta di 20
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Centinaia di migliaia di devoti affollano Prasanthi Nilayam per offrire preghiere a Bhagavan, Gli esprimono i propri desideri e ricevono le Sue benedizioni. Egli risponde ai sentimenti dei devoti senza riguardo a nazionalità, lingua, casta, religione o regione. Potremmo chiedere a qualunque devoto: ciascuno ha un modo unico di collegarsi a Lui e sperimentarLo. Bhagavan diventa parte integrante e inseparabile della vita dei devoti e lo fa come se ogni devoto avesse Swami esclusivamente per sé, prendendosi Eterno Auriga
cura di lui. Ecco perché il fulgore dell’amore universale e divino di Swami si è diffuso in tutto il mondo. Essendo la forma stessa dell’amore, Bhagavan riversa amore e grazia su tutti noi, i Suoi figli, chiamandoci affettuosamente “Incarnazioni dell’Amore!”. In questa sede vorrei condividere con voi alcune delle mie esperienze della Sua grazia divina. Ci sono molte lezioni che gli studenti possono apprendere durante il loro soggiorno all’ostello Sri Sathya Sai. È in sé un centro d’istruzione superiore, che educa gli studenti, provenienti dai diversi Stati dell’India, a condurre una vita disciplinata di unità, armonia e cooperazione reciproca. La vita nell’ostello è uno splendido esempio del detto vedico: Saha Navavatu, Saha Nau Bhunaktu, Saha Veeryam Karavavahai, Tejaswinavadheetamastu, Ma Vidvishavahai.
(Poesia sanscrita)
(Possa il Signore proteggerci e nutrirci! Possiamo crescere in intelligenza e valore lavorando insieme! Possiamo vivere in amicizia senza conflitti!) Il Mistero della Mano Invisibile
Uno dei miei compagni di stanza, di nome Madan, soffriva di un problema di salute molto raro e particolare. Di notte, mentre dormiva, il suo respiro si fermava all’improvviso. Proprio in quel momento egli aveva bisogno del nostro aiuto, poiché lottava per il respiro. Ma non avevamo assolutamente idea di quando tale emergenza si sarebbe manifestata. Anche i medici non riuscivano a scoprire la causa. Aiutarlo nel mezzo della notte, quando aveva un attacco di quel tipo, Eterno Auriga
divenne per noi una sorta di sfida. Non ci era possibile prevedere tali situazioni, perché, quando si verificavano, eravamo profondamente addormentati. Non trovando altri mezzi per alleviare la sofferenza del ragazzo, un giorno pregai ardentemente Swami di mostrarmi una via d’uscita. Quella stessa notte fui svegliato da una mano invisibile, subito prima che Madan avesse un episodio di dispnea. Sorprendentemente e inspiegabilmente, quest’esperienza piuttosto strana di essere svegliato dalla mano invisibile proseguì per alcuni mesi e in tal modo riuscivo a essere accanto a Madan quando aveva disperato bisogno d’aiuto. Ma di chi fosse la mano benevola che, scuotendomi, mi faceva uscire dal sonno al momento giusto, notte dopo notte, rimaneva per me un mistero. Essendo stato testimone dell’angoscia di Madan e comprendendo che egli si abbatteva e si deprimeva sempre più giorno dopo giorno, alcuni di noi, suoi compagni di stanza, si affidarono devotamente a Swami per questo problema. Egli, nella Sua immensa compassione, ci dette la Vibhuti per lui dicendo: “Lo so, non preoccupatevi; egli starà bene.” Da quel giorno, miracolosamente, il problema che lo affliggeva da così tanto tempo cominciò ad attenuarsi giorno dopo giorno e al termine dei suoi studi, quando lasciò la casa dello studente, era completamente guarito dal disturbo. Tuttavia la risposta alla mia domanda riguardante la mano invisibile continuava a sfuggirmi. Da una parte credevo fermamente che non si trattasse di altri che Swami, ma dall’altra avevo un forte desiderio di avere la conferma da Swami Stesso. Perciò continuai a pregare per avere una Sua risposta. Passarono tre anni. Durante una vacanza estiva, Swami mi fece la grazia di accompagnarLo a Kodaikanal assieme ad Agosto 2016
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alcuni studenti, insegnanti e devoti. Una mattina mi guardò e disse: “Stai pronto a tenere un discorso agli studenti nel pomeriggio.” L’ordine di Swami mi mandò un brivido lungo la schiena, perché ero abituato solo ad ascoltare i discorsi di altri, ma non ne avevo mai tenuto uno. Presi a sudare copiosamente, nonostante il clima fresco di Kodaikanal. Passai tutto il giorno in grande tensione, pensando al discorso previsto per il pomeriggio. Avendo notato il mio disagio, nel pomeriggio Swami venne da me e disse: “Non sei pronto per il discorso, vero? Preparati bene stasera e parla domani mattina.”
Non appena cominciai a concentrarmi sul tema del discorso, la domanda che per tre anni era rimasta senza risposta si affacciò come un lampo nella mia mente. Pensai che fosse un’occasione fantastica per porre la domanda di fronte a Swami e ottenere da Lui la risposta. Perciò impiegai tutta la mia energia a prepararmi per il discorso. La mattina dopo, come indicato in precedenza, Swami mi disse di parlare. Era il mio primo discorso alla Presenza Divina e, naturalmente, ero un po’ nervoso. Ma poiché ero ben preparato, il discorso andò avanti abbastanza liscio. Mentre parlavo feci riferimento alla mia esperienza con la mano invisibile e dissi che fino a quel giorno per me era rimasto un mistero di chi fosse la mano che ogni volta mi svegliava in tempo utile per esser d’aiuto a quel ragazzo. Non appena ebbi terminata questa frase, Swami mi guardò con un sorriso e disse: “Non sai che ero Io a svegliarti ogni volta?” Incarnazione dell’Amore Divino
Udendo da Swami Stesso la conferma che si trattava davvero della Sua mano invisibile, fui sopraffatto dall’emozione e mi sedetti senza pronunciare una parola di più, con le lacrime che mi rigavano le guance. 22
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Swami Stesso, amorevolmente, mi dette dell’acqua da bere e mi disse di continuare. Non ricordo di che cosa parlai dopo, ma terminai rapidamente il mio discorso. Nel pomeriggio Swami chiese ad alcuni degli ospiti: “Com’è stato il discorso di Rathnakar questa mattina? Ogni parola pronunciata gli veniva dal cuore.” Il riscontro positivo di Bhagavan mi dette immensa fiducia e forza smisurata. Swami, nella Sua infinita misericordia, viene sempre a salvare i Suoi devoti. “Che lavoro ha da fare Dio se non ci sono devoti?” Ho sentito Swami ripetere questa frase numerose volte. Perché dovremmo aver paura di qualcosa se abbiamo come rifugio il Signore onnipotente e misericordioso verso tutti, che ci riempie il cuore di coraggio e fiducia? Egli è il nostro unico vero amico e salvatore. Può non esserci nessuno che stia con noi o che ci venga in aiuto nei momenti di necessità, ma dobbiamo ricordare che Swami è sempre con noi a guidarci e proteggerci. Una volta mi capitò di andare a Parigi. Dopo essere sceso dall’aereo, uscii dall’aeroporto, pregando Swami di essere con me. Mentre ero all’esterno, vidi un’auto superarmi e fermarsi a pochissimi metri da me. Attaccata al vetro posteriore, aveva una foto di Swami con indosso la veste bianca ed entrambe le mani alzate in segno di benedizione. Non posso descrivere la mia gioia quando vidi la foto di Bhagavan con la Sua amorevole rassicurazione: “Perché temere se Io sono qui?” Ogni giorno migliaia di auto entrano ed escono dall’aeroporto di Parigi. Nessuna macchina vi si ferma per più di dieci secondi. Stando così le cose, proprio quando uscii dall’aeroporto, esattamente in quel momento arrivò l’auto con la foto di Swami e si fermò davanti a me. Non fu un segno della Sua Grazia Divina?
Eterno Auriga
“Sono sempre in voi, con voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi”, ha dichiarato Bhagavan. Com’è vera quest’assicurazione divina! La dolcezza dell’amore di Swami può essere solo sperimentata. In nessun altro luogo potete trovare la ricchezza che eguagli la ricchezza di Sai. Chiedetevi che cos’è la ricchezza di Sai: è il vero amore, disinteressato, puro ed eterno. (Poesia telugu)
La sete per il Suo amore non potrà mai essere placata parlandone e scrivendone in chissà quanti modi.
...continua da pagina 19
Yuga, l’Avatar del Signore scende per redimere, rivitalizzare e ricostruire. Al presente, la Maha Shakti (il superpotere), la Maya Shakti (il potere dell’illusione) e la Yoga Shakti (il potere della comunione con Dio) sono venute insieme in una Forma Umana; il vostro impegno deve essere di avvicinarLa e meritarNe la grazia. Gli Avatar insegnano all’umanità come raggiungere Dio. L’umanità ha bisogno di Precettori Divini che la liberino dalle difficoltà. Questo è lo scopo degli Avatar che scendono per mostrare all’umanità i modi per raggiungere il Divino. Voi dovete riconoscere questa verità. Il Divino non scende come Avatar senza uno scopo; lo scopo è nobilitare la natura umana. Nascere come esseri umani è una benedizione rara. Gli Avatar istruiscono l’umanità a redimere l’esistenza umana. Il significato fondamentale della vita di Krishna consiste nel fatto che Egli proclamò la Verità al mondo, diffuse le verità eterne e divertì le genti con i Suoi giochi. Quando Balarama disse a Yashoda di averLo visto mangiare del fango, ella Lo interrogò e Krishna disse: Eterno Auriga
Swami, l’Avatar dell’Amore, ci ha portati alle vette dell’estasi divina e ci ha riempito il cuore di beatitudine attraverso i Suoi Darshan, Sparshan e Sambhashan (visione, tocco e conversazione). Mentre si muoveva in mezzo a noi in forma fisica, Egli scelse il Prasanthi Mandir come residenza divina. Ma è sempre saldamente installato nel nostro Hridaya Mandir (tempio del cuore). Prego Swami di essere il nostro eterno compagno e di condurci alla destinazione divina, tenendoci per mano nel viaggio della vita. Samasta Lokah Sukhino Bhavantu
- L’autore, Sri R.J. Rathnakar, è Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust “O madre, sono forse un bambino, uno scellerato o un pazzo tale da mangiare il fango? Guarda tu stessa se ho del fango in bocca.” Poi aprì la bocca e Yashoda fu strabiliata nel vedere i quattordici mondi del cosmo in quella Bocca Divina. Ella non riusciva a credere ai suoi occhi ed esclamò: “È un sogno questo? È la Maya di Vishnu? È un’illusione prodotta da qualcuno? È vero? Io sono Yashoda o qualcun altro? Sono completamente sbigottita.” Yashoda non aveva fede in se stessa, quindi non poteva riconoscere la divinità di Krishna. La fiducia in se stessi è il requisito primario necessario al riconoscimento della Divinità. Nel caso di Yashoda, la ragione è che ella considerava Krishna suo figlio e l’attaccamento materno offuscava la sua comprensione. Ogni episodio della vita di Krishna è una meraviglia; per questo Vyasa dichiarò che tutte le storie degli Avatar di Vishnu sono piene di meraviglie e bellezza.
- Estratto dai Discorsi di Bhagavan tenuti in occasione dello Sri Krishna Janmashtami Agosto 2016
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FORUM DEGLI EX ALUNNI
PROFESSOR. S. RAGHUNATH
L’IMPORTRANZA DELL’EDUCAZIONE SAI NEGLI AFFARI
L
’EDUCAZIONE SAI COMPORTA UN processo di formazione a due livelli. Uno riguarda la conoscenza del mondo materiale e l’altro è focalizzato sullo scoprire la ricchezza del proprio essere interiore. I contesti più visibili della formazione sono i corsi di laurea e postlaurea, ma il tema di fondo è la formazione delle abitudini della mente e del cuore che si concentrano su una vita dedicata alla consapevolezza di Dio e aiutano a collegare il proprio sé interiore con l’amore di Dio mentre si servono gli altri. Uno studente che partecipa al sistema di educazione Sai vive una vita in austerità e Sadhana. Gli strati più profondi dell’autoriflessione e dell’autoesplorazione arrivano quando gli studenti trascorrono del tempo nei Bhajan, nel sedere tranquillamente in attesa del Darshan di Swami e nelle azioni di servizio svolte nell’ambito della comunità dell’ostello e del college. Gli Studenti sono Ricercatori di Verità
Negli anni della formazione, gli studenti dell’Istituto hanno la possibilità di tenersi lontani da autoindulgenza e gratificazione immediata o a breve termine. L’esperienza educativa Sai pone lo studente in un laboratorio di esperienze fisiche, mentali, intellettuali, emozionali e spirituali dove, alla fine, i giovani studenti si impegnano nell’autodisciplina, nella dedizione, nella responsabilità e nell’elasticità di prendere le cose come vengono. L’atteggiamento alla soluzione dei problemi è positiva in 24
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quanto vi è un’intensa consapevolezza della Volontà Divina. Esiste sempre, perciò, una via d’uscita in ogni sfida che si presenta nella vita. La motivazione degli studenti dell’istruzione Sai è compiacere Swami. Di conseguenza, per compiacerLo, essi cominciano a praticare i princìpi “Il lavoro è adorazione”, “Il dovere è Dio”. Quando si iscrivono ai diversi corsi di laurea universitaria e di specializzazione, il loro apprendimento è un’offerta a Dio.
Gli studenti iscritti al sistema educativo Sai sviluppano un orientamento verso la vita quotidiana, un sano equilibrio tra studio, pratiche spirituali e servizio alla comunità. In tal modo, essi apprendono la virtù dell’impegno per sé e per gli altri, e imparano a comprendere il mondo in cui vivono. Alcuni di loro hanno il prezioso obiettivo personale di sperimentare Swami ogni momento della loro vita. Essi agiscono nei modi che il resto della società ammira: conducono la loro vita di studenti da Jignasu (ricercatori della verità), impegnati a imparare non solo le materie di studio, ma anche i segreti della vita.
Gli studenti conducono una vita di apprendimento ad amare Dio e a servire gli altri. Data questa realtà, non sorprende scoprire che il loro senso di autostima viene spesso identificato con la capacità di vivere un’esistenza di austerità, di vivere nella consapevolezza di Dio e di essere al servizio della comunità piuttosto che ottenere solo buoni voti o riconoscimenti. L’apprendimento nel sistema educativo Sai non è solo un gioco di abilità, ma un processo di autodisciplina. Il fulcro di tale formazione è in termini di obiettivi che sono intrinsechi alla natura. Lo studente viene posto su un percorso atto a farlo diventare più efficace come essere umano. L’apprendimento viene valutato per quello che può fare per migliorare la propria efficacia o per aiutare gli altri. Quando lo studente vive nella coscienza di Dio, l’atto dell’apprendimento diventa la Eterno Auriga
sua ricompensa. In altre parole, il processo di apprendimento non dipende tanto dagli incentivi esterni, come riconoscimenti o titoli di studio, poiché questi non soddisfano la necessità di condurre una vita da ricercatori della verità.
Gestione Basata sui Valori nel Mondo Aziendale Lo sviluppo morale continua in età adulta. Nel periodo come giovani adulti possono verificarsi cambiamenti particolarmente drammatici nel contesto della formazione. Gli studenti, nella fase di specializzazione, sono in un momento critico nello sviluppo della loro percezione circa l’eccellenza organizzativa, lo scopo aziendale, la leadership e la risoluzione appropriata di dilemmi etici nel mondo degli affari. Essi hanno bisogno di tempo per diventare individui saldi di mente con il coraggio di agire di fronte a responsabilità a volte contrastanti. Economia ed etica, realismo e idealismo, forniscono prospettive di cui una società ha bisogno per agire con successo nel mondo odierno. L’educazione Sai si basa sul principio “il fine dell’istruzione è il carattere”. Il carattere di un insieme di individui, identificati come rappresentanti di un’organizzazione aziendale, ha effetto sul risultato degli affari. Il carattere di individui che sono visti come “decisionisti chiave” migliora la redditività perché può attirare clienti, investitori per i propri titoli azionari e dipendenti per i posti di lavoro che vengono offerti. Oggi, ciò che è prevalentemente necessario nella gestione aziendale è agire adeguatamente nel mondo degli affari e, contemporaneamente, provvedere al bene della società. Ciò implica una doppia attenzione: il profitto e lo scopo sociale, e un imperioso bisogno di rendere il mondo un posto migliore. È necessario un cambiamento di prospettiva di proprietari e dirigenti d’azienda per misurare il loro Eterno Auriga
successo non solo in termini di profitto, di efficienza e quota di mercato, ma anche di come gli affari contribuiscono alla giustizia sociale, alla sostenibilità ambientale e ai valori con cui abbiamo scelto di vivere. Il settore imprenditoriale ha il potenziale per apportare una rivoluzione che cambierà il mondo in meglio, servendo i poveri, promuovendo i diritti umani e generando attività economica nei luoghi in cui è più necessario. Gli studenti Sai hanno un ruolo ben definito come catalizzatori che costruiranno la comunità e introdurranno la condivisione della conoscenza collegando le persone tra loro e aumentando la capacità di unire, energizzare e ispirare. Gli studenti che vivono una vita dedicata all’apprendimento e alla spiritualità sviluppano un raro livello di fiducia in se stessi. La fiducia nella propria capacità è rafforzata dalla convinzione del sostegno divino; le ragioni per essere coinvolti si basano sui valori e su una componente emotiva di come ci si sente nell’esecuzione di un determinato compito sulla base del principio “Mani nella società e testa nella foresta”. Gli affari, come vengono fatti in tutto il mondo, sono caratterizzati da competizione e collaborazione per ottenere un vantaggio competitivo. Il contributo umano negli affari è misurato in gran parte in termini di capacità di raggiungere l’obiettivo in modo competitivo. Tuttavia, l’educazione Sai porta una nuova prospettiva sulla collaborazione per il successo. Ognuno di noi è un individuo; la nostra identità è definita dal nostro rapporto con gli altri e con Dio. In generale, la formazione manageriale orienta gli studenti ad affinare le loro capacità decisionali analitiche e razionali, ma gli studenti del Programma Gestionale nel sistema educativo Sai, oltre all’impegno nelle materie del loro corso, hanno la continua a pagina 29... Agosto 2016
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IMPARARE A SERVIRE INSEGNANDO ALL’UNIVERSITÀ SATHYA SAI
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Professor Peter Pruzan
O AVUTO tre case in tre parti del mondo. La prima casa era negli Stati Uniti, dove sono nato (nel 1936) e cresciuto. La seconda è diventata la Danimarca. In origine, visitai quel bel Paese del Nordeuropa per compiere ricerca, ma fui così affascinato dalla sua cultura e dal rispetto per i valori umani che mi ci stabilii a metà degli anni ’60. La mia terza casa è l’India, che visitai per la prima volta nel 1974 in relazione a un progetto che condussi per la Banca Mondiale del Bangladesh. Dal 1989, assieme a mia moglie, sono andato in India più di 40 volte, principalmente in relazione al mio insegnamento presso l’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. In molte di queste visite abbiamo colto l’opportunità di viaggiare in lungo e in largo per tutta l’India. Spesso ho tenuto conferenze come ospite presso le principali università indiane o sono stato oratore principale a conferenze internazionali. Siamo venuti per amare veramente questo meraviglioso, stimolante Paese, pieno di contrasti e di sfide. Sri Sathya Sai Baba in numerose occasioni ha chiaramente dichiarato che l’India è la nostra casa e, nel 2003, provvide affinché io e mia moglie avessimo un appartamento in relazione al mio insegnamento alla Sua Università.
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Metodologia di Ricerca Didattica per gli Studenti Avendo un passato da ateo e una carriera accademica impregnata di pensiero scientifico razionale, non cessa mai di stupirmi il fatto che negli ultimi 27 anni, dalla mia prima visita a Prasanthi Nilayam, i miei valori, i miei obiettivi nella vita e il mio comportamento quotidiano sono stati plasmati dagli insegnamenti di Baba. Egli è sempre con me, e se qualcuno mi avesse detto, prima del mio primo incontro con Swami nel 1989, che in seguito avrei trascorso ogni anno un semestre, più o meno cinque mesi, a insegnare e indirizzare gli studenti che si preparano per il dottorato di ricerca presso l’Università di Swami, lo avrei considerato vittima di un colpo di sole o in preda a delirio! Eppure, in realtà, questa è stata la mia benedizione. Nel 2003, circa un anno e mezzo dopo essermi ritirato dalla cattedra presso la Copenhagen Business Eterno Auriga
School in Danimarca, cominciai a insegnare per un semestre in corsi di Metodologia della Ricerca presso lo SSSIHL, e solo di recente mi sono dimesso come insegnante dei corsi. Avevo sempre tenuto conferenze in qualità di ospite presso l’Università durante le regolari visite, lunghe un mese, che mia moglie e io facevamo a Prasanthi Nilayam ogni anno nel periodo 1990-2002. Tuttavia, le cose cominciarono davvero a cambiare intorno all’anno 2000. A un certo punto, ci furono quattro studenti Ph.D. che svolgevano una ricerca in gestione e in economia, e cominciai a incontrarli in modo informale per discutere i loro progetti e offrire assistenza. In alcune occasioni, negli anni che seguirono, l’allora Vicerettore, Sri S.V. Giri, interagiva con me circa il loro lavoro e chiedeva il mio parere sulla qualità della loro ricerca. A volte ero un po’ critico riguardo ai loro progressi e dicevo che non avevano avuto il beneficio di un corso di Metodologia della Ricerca. Nonostante queste conversazioni, rimasi molto sorpreso quando, nel pomeriggio del 9 giugno 2004, Swami disse al Vicerettore di tenere un discorso. Nella sua presentazione, Sri Giri parlò dei piani dell’Università di avviare un programma M.Phil., un corso di laurea di specializzazione avanzato, che servisse come fase preliminare per l’iscrizione a un programma di dottorato di ricerca. L’accento venne posto sulla Metodologia della Ricerca, l’argomento che discutevo con lui da qualche tempo. Circa una settimana dopo, incontrai per caso il Vicerettore, mi congratulai con lui per il nuovo programma, e gli chiesi chi avrebbe condotto l’insegnamento nel corso. Si fermò, mi guardò dolcemente con un sorriso sulle labbra, e rispose: “Speriamo che sia tu.” Il corso risultò impostato in due percorsi, in quanto le opinioni del mondo, la terminologia e le materie delle scienze Eterno Auriga
naturali e sociali differiscono enormemente. Una cosa è fare ricerca, per esempio, sulla leadership aziendale, il rapporto di inflazione nella crescita economica o la responsabilità sociale delle imprese, e ben altra cosa è studiare, per esempio, la meccanica quantistica, la creazione dei composti chimici o la biologia molecolare. Così, nel giro di pochi mesi, mi ritrovai di fronte a una grossa sfida. Naturalmente, non potei rifiutare la richiesta di sviluppare le lezioni e tenere i corsi. Eppure, nonostante avessi alle spalle una lunga carriera accademica, essendo stato professore presso l’Università Tecnica della Danimarca, l’Università di Copenaghen e la Copenhagen Business School, e avessi svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo di numerose organizzazioni internazionali di ricerca, non avevo mai insegnato Metodologia della Ricerca. Sentivo tutto il peso della sfida e provavo umiliazione. Per farla breve, al fine di sviluppare la prima versione del corso, feci un grande sforzo, attingendo alle tradizioni e alla letteratura delle scienze naturali e sociali, alla mia esperienza personale e al consiglio di molti miei colleghi internazionali. A gennaio 2005, avevo già stilato i primi appunti per l’insegnamento e svolsi il primo ciclo di lezioni. Gli appunti, nel corso degli anni, continuarono a esser migliorati, includendo esempi basati sui recenti sviluppi nelle scienze, tanto che tali miei scritti nel campo delle scienze naturali e la sempre presente ispirazione di Swami costituirono la base per il mio recente libro: “Metodologia della Ricerca: Obiettivi, Pratiche ed Etica della Scienza”, pubblicato a livello internazionale per il mio 80° compleanno nel marzo di quest’anno. Nel periodo 2005-2014, insegnai a quasi tutti gli studenti che si iscrissero all’Università per il Programma del dottorato di ricerca. Smisi di insegnare quando Agosto 2016
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mi stavo avvicinando all’età di 80 anni e avvertivo la necessità che altri prendessero in consegna il corso. A volte sorrido quando rifletto sulla mia metamorfosi, questa trasformazione da rigoroso razionalista a ricercatore spirituale devoto di Bhagavan, insegnante presso la Sua università e guida della Sua proprietà più preziosa: i Suoi studenti. Questo accade spesso quando mi siedo tra i membri del corpo docente nel Sai Kulwant Hall e mi rendo conto che per molti anni, prima di venire da Swami, io, che non sapevo nulla di Lui, della Sua missione o della Sua Università, sono stato l’unico Professore in Visita di origine non indiana che ha insegnato per un semestre ogni anno. Con la mia pelle bianca, i capelli bianchi (ciò che resta di essi!) e la barba bianca (infatti Swami una volta fece riferimento a me a numerosi studenti del dottorato di ricerca chiamandomi “Barba Bianca”), tendevo a spiccare fra la folla. Con un simile retroscena, le seguenti sono alcune riflessioni di un occidentale che ha insegnato presso lo SSSIHL ai miei (Suoi) studenti e alla (Sua) Università. In realtà, il riferimento a me stesso come ‘occidentale’ può essere contestato. In un certo periodo, Swami mi chiese per nove giorni consecutivi: “Da dove vieni?” Ogni volta rispondevo: “Dalla Danimarca”, ma Egli non sembrava soddisfatto della mia risposta. Infatti, in seguito mi disse per quattro volte: “Questa è la tua casa.” Allora, forse la pelle bianca e i dati sul mio certificato di nascita sono fuorvianti; quando Swami mi dice che Prasanthi è la mia casa, significa che è la mia casa! I Suoi Studenti
I miei ex studenti del M.Phil. e del Ph.D. mi hanno spesso chiesto qual è il raffronto fra loro e i molti studenti a cui ho insegnato e che ho indirizzato in Occidente. La mia risposta è stata che la questione è più 28
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Ho titoli assegnatimi da diverse università fra le più prestigiose al mondo: Princeton (B.Sc.), Harvard (MBA), Case-Western (Ph.D.) e l’Università di Copenaghen (Sc.D.). Sono profondamente riconoscente delle magnifiche opportunità educative che esse mi hanno fornito. Ma da nessuna parte ho sperimentato l’opportunità di imparare, di servire e di crescere quale essere umano come all’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore!
complessa di quanto possano comprendere, perché ci sono molti criteri con cui si può scegliere di valutare uno studente. Come sottolineato da Baba: “L’insegnamento dei corsi di studio universitari è solo il mezzo impiegato per lo scopo, vale a dire, l’elevazione spirituale, la scoperta del Sé e il servizio sociale attraverso l’amore e il distacco.” Al contrario, in base alla mia esperienza personale in numerose università di primo piano degli Stati Uniti e dell’Europa, gli studenti di queste università sono principalmente motivati dai risultati scolastici e dalle prospettive di sviluppo di un elevato standard economico di vita. Quindi, se ci si concentra esclusivamente su criteri di rendimento scolastico e successo finanziario, i miei ex studenti in occidente sono più orientati verso queste misure di successo rispetto agli studenti che ho seguito allo SSSIHL. Ma, dal punto di vista più ampio e inclusivo che caratterizza lo scopo principale dello SSSIHL - impartire un’istruzione ideale che possa modellare gli studenti in cittadini esemplari, votati al servizio della società – i miei (Suoi) studenti Eterno Auriga
eccellono rispetto a quelli a cui ho insegnato e che ho guidato in occidente. L’attenzione all’educazione integrale basata sui valori e sullo sviluppo della personalità nello SSSIHL ha contribuito a sviluppare negli studenti una combinazione degli aspetti intellettuali, fisici, sociali, culturali, devozionali, comunicativi e orientati al servizio della loro personalità, superiori alla maggior parte di ciò che ho osservato in occidente. La Sua Università
Proprio perché i miei studenti dello SSSIHL mi hanno spesso chiesto come si raffronti il loro rendimento con quello che ho osservato tra gli studenti in occidente, i miei ex colleghi in Danimarca e all’estero si sono spesso informati circa l’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore, e perché io, ormai avanti con gli anni, continuassi a recarmi nella lontana India, trascorrendo quasi sei mesi ogni anno a insegnare e dirigere gli studenti, senza ricevere alcuna retribuzione, pur dovendo affrontare le spese mie e di mia moglie per i trasporti e i costi della vita. E perché desiderassi tanto vivere lontano da figli e nipoti in un piccolo appartamento nell’Ashram quando invece avevo una bella casa in città, nonché una splendida piccola fattoria come casa per le vacanze in Danimarca! Perché inoltre rischiavo di avere il ‘Delhi belly’ (la diarrea) e di dover sopportare temperature che potevano raggiungere i 40 gradi verso la fine del nostro soggiorno a marzo/aprile? Naturalmente, per i numerosi anni in cui ci recavamo in India con Swami vivente, una risposta è stata sufficiente: la presenza del ...continua da pagina 25
possibilità di rendersi conto di condividere un legame profondo con Dio, con i loro genitori, la loro famiglia, l’azienda e la comunità. Gli affari, allora, sono meglio compresi come una rete di relazioni che collegano azionisti, proprietari, dirigenti, lavoratori, clienti,
Maestro dei maestri, il Magnifico Rettore Fondatore dell’Università, il nostro Amato Swami. Ma poi, i miei amici ed ex colleghi si domandavano perché tornavamo dopo che Swami aveva lasciato il Suo corpo! In questo caso, la risposta è simile a quella riguardante il motivo per cui, con grande entusiasmo e gioia, tornavamo a Prasanthi quando Swami era ancora con noi fisicamente: è stata ancora la presenza del Maestro dei maestri, anche se ora su un piano non fisico. Ed è perché l’Università che Egli ha fondato e progettato, per integrare conoscenza secolare e spirituale, continua a fornire ispirazione divina ai suoi studenti, ex studenti e docenti (compresi i docenti in visita). Prasanthi è la mia casa e io continuo a sentire amore e responsabilità per l’Università e per i suoi studenti che mi hanno permesso di servire e di insegnare quello che ho da imparare. Ho titoli assegnatimi da diverse università fra le più prestigiose al mondo: Princeton (B.Sc.), Harvard (MBA), Case-Western (Ph.D.) e l’Università di Copenaghen (Sc.D.). Sono profondamente riconoscente delle magnifiche opportunità educative che esse mi hanno fornito. Ma da nessuna parte ho sperimentato l’opportunità di imparare, di servire e di crescere quale essere umano come all’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore!
- L’autore è professore emerito di Sc.D. e Ph.D. del Dipartimento di Management, Politica e Filosofia, alla Copenhagen Business School in Danimarca
fornitori, tutti interdipendenti e al servizio di obiettivi reciprocamente vantaggiosi.
– L’autore, ex studente M.Com del College di Swami, è professore di Strategia e Politica Aziendali presso l’Istituto Indiano di Management, Bengaluru (IIMB).
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ASHADI EKADASI
A FESTIVITÀ DI ASHADI EKADASI è stata celebrata a Prasanthi Nilayam con grande devozione ed entusiasmo. I festeggiamenti, svoltisi per due giorni, sono cominciati nel Sai Kulwant Hall il 15 luglio 2016, sacro giorno di Ekadasi, quando, alle 8,30, è entrata nel salone, che riecheggiava del canto di “Jai Jai Rama Krishna Jai”, la tradizionale processione Dindi condotta dai Varkari (pellegrini) fra i canti e le danze dei pellegrini stessi e dei giovani. Circa 1000 pellegrini avevano precedentemente portato il palanchino di Vitthala da Dharmavaram, percorrendo a piedi circa 40 chilometri per offrire i loro reverenti omaggi al Samadhi di Bhagavan. Sri Ramesh Sawant, Presidente di Stato di Maharashtra e Goa, ha poi parlato all’assemblea. Descrivendo il Maharashtra come terra di grandi santi, quali Namdev, Tukaram, Janabai, Eknath, Sri Sawant ha spiegato il significato di questa grande festività del Maharashtra e ha anche menzionato i progetti di servizio intrapresi dall’Organizzazione Sai degli Stati di Maharashtra e Goa, come le cliniche mobili e la raccolta di acqua potabile nei villaggi. È seguita una presentazione di musica devozionale da parte di Kumari Mugdha Vaishampayan, che precedentemente, in due occasioni, aveva avuto la grande fortuna di cantare alla Divina Presenza di Bhagavan. La cantante ha intrattenuto i devoti per quasi un’ora con la sua bella esecuzione di canti devozionali in Hindi e Marathi, comprendenti “Baje Muraliya Baje” (Krishna suona il flauto), “Itni Shakti Hamen Dena Baba” (O Baba, dacci la forza di non
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perdere la fede), “Swami Kripa Kabhi Karna” (Swami, diffondi la Tua grazia su di me). Sono seguiti i Bhajan terminati con l’Arati. Il pomeriggio, i bambini Bal Vikas del distretto di Yavatmal, nel Maharashtra, hanno messo in scena una commedia basata sulla vita e gli insegnamenti di Savata Mali, famoso santo del Maharashtra.
La commedia “Savata Mali” presentata dai bambini Bal Vikas del distretto di Yavatmal, Maharashtra.
Tracciando la storia della vita di Savata Mali, la commedia ha descritto come egli ottenne la grazia del Signore Vitthala grazie alla potenza della sua vera devozione, in modo che il Signore Stesso andò incontro a questo Suo umile devoto poiché, a causa della sua povertà, egli non era in grado di andare a Pandharpur. La coinvolgente storia, il tema elevato e l’eccellente recitazione dei bambini hanno fatto della commedia una toccante presentazione. La mattina del 16 luglio 2016, nell’ambito delle celebrazioni di Eshadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam, il noto violinista Sri Milind Raikar ha presentato un vivace concerto. Iniziando la sua esibizione alle 8,45, il talentuoso musicista ha eseguito alcuni coinvolgenti brani e Bhajan che Eterno Auriga
comprendevano “Payoji Meine Ram Ratan Dhana Payo” (ho trovato il gioiello del Nome di Rama), “Hey Siva Sankara Namami Sankara” (offro reverenti omaggi al Signore Shiva). In precedenza, la sessione era cominciata alle 8,30 con una splendida danza presentata da Sri Kaustub Joshi di Nashik. L’ultimo programma di Ashadi Ekadasi è stato un eccellente concerto di musica devozionale eseguito dalla nota cantante signora Padmaja Talwalkar che ha cantato una serie di Bhajan di Kabir e di Mira, terminando la sua presentazione con il vivace Kirtan “Jai Jai Ram Krishna Hari”, che ha fornito un’adeguata conclusione alle celebrazioni di Ashadi Ekadasi a Prasanthi Nilayam.
GURU PURNIMA Il 19 luglio 2016, devozione e rispetto profondi hanno contrassegnato la celebrazione della festività del Guru Purnima a Prasanthi Nilayam. Il programma del mattino è cominciato con il Nadaswaram e i gruppi di percussioni degli studenti che hanno eseguito brani devozionali dedicati a Bhagavan Baba, il Sadguru di milioni di persone provenienti da tutto il mondo.
Offerta di musica devozionale degli studenti al loro Sadguru, Bhagavan Baba.
Sono seguiti un’offerta di musica devozionale comprendente Stotra e canti devozionali da parte degli studenti. Alcuni degli Stotra e delle canzoni erano: “Sadguru Eterno Auriga
Sai Stotram”, “Sadguru Ashtakam”, “Daras Dikhao Sai Daras Dikhao” (o Sai, Dai il Darshan). Oltre agli Stotra e ai canti devozionali, è stata eseguita dagli studenti una danza che ha arricchito il programma. In questa occasione, rivolgendosi ai devoti, Sri V. Srinivasan, fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha consigliato tutti di andare oltre le attività mondane e collegarsi a Dio come parte della loro Sadhana. Egli ha esortato i fedeli a svolgere ogni servizio con la consapevolezza della presenza di Baba nel loro cuore e considerandoLo l’unico Esecutore, aggiungendo che il servizio, allora, potrà trasformarsi in adorazione. Successivamente è stato proiettato il video di un Discorso di Baba, in cui Egli consiglia i devoti di sviluppare Daiva Preeti e Papa Bheeti (amore per Dio e timore del peccato). Solo allora ci potrà essere Sangha Neeti (moralità nella società). Quando questi sono assenti nel cuore dell’uomo, non può esserci alcuna moralità nella società, ha detto Bhagavan. Egli ha concluso il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”. Hanno fatto seguito i Bhajan che sono terminati con l’Arati. Il programma del pomeriggio è iniziato con un erudito discorso di George Bebedelis della Grecia. Citando la preghiera vedica “Asatoma Sadgamaya, Tamasoma Jyotirgamaya, Mrityorma Amritamgamaya” (conducimi dall’irrealtà alla realtà, dalle tenebre alla luce, dalla morte all’immortalità), l’erudito oratore ha ricordato ai devoti che dovrebbero riconoscere la loro divinità, che è la verità della vita umana. Narrando le sue esperienze con Baba, George Bebedelis Gli ha offerto i suoi reverenti e grati omaggi per avergli mostrato la via della verità e della realtà come Sadguru. In conclusione, ha cantato il Bhajan “Sathyam Jnanam Anantam Brahma”, che i devoti hanno Agosto 2016
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seguito in coro con grande devozione. Ha fatto seguito un esaltante recital di flauto della signora Shantala Subramanyam, proveniente da Chennai, che ha presentato brani altamente spirituali di musica classica che hanno affascinato i devoti per più di un’ora e mezza. Sono poi continuati i Bhajan conclusisi con l’Arati. Sadguru Sandesham: Una Commedia Il 17 luglio, vigilia della sacra festa del Guru Purnima, gli studenti specializzandi dell’Istituto d’Istruzione Superiore Sri Sathya Sai di Prasanthi Nilayam hanno presentato la commedia “Sadguru Sandesham” (il messaggio del Maestro). La commedia ha illustrato importanti avvenimenti della vita di Shirdi Sai Baba, di Kakasahib Dixit, di Swami Ramakrishna Paramahamsa e di Naren (Swami Vivekananda), di Sri Yukteshwar Giri, di Swami Yogananda, di Buddha e di Ananda
Una scena della commedia “Sadguru Sandesham”.
per trasmettere il messaggio del grande significato spirituale secondo cui il discepolo deve incidere nel suo cuore il messaggio del Maestro e metterne in pratica gli insegnamenti. L’ottima sceneggiatura, l’eccellente recitazione degli studenti, le fantastiche scenografie e i rapidi cambi di scena hanno reso la commedia una presentazione di grande effetto.
...continua da pagina 17
Il 9 luglio, circa 200 giovani di Mauritius hanno presentato un esaltante programma di musica devozionale intitolato “Mana Bangaru Sai”. Cominciando il programma con un canto di preghiera dedicato al Signore Ganesh, i cantanti e i musicisti hanno rapito i presenti per circa un’ora con una superba esecuzione musicale che comprendeva “Meraviglioso è il Tuo Inesauribile Amore”, “Madhura Mohana Ghana Shyama”, “O Sai Baba Hamaar”, e hanno terminato con “Miscellanea Sai”, colmando l’intero ambiente d’amore e devozione. Il 10 luglio, un gruppo di 80 Giovani Sai, ragazzi e ragazze, dell’Australia ha presentato un programma di musica devozionale intitolato “È Giunta la Chiamata”. Cominciando alle 17 con il canto di benvenuto “Swagatam Suswagatam”, essi 32
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La presentazione della musica devozionale “È Giunta la Chiamata” dei Giovani Sai dell’Australia.
hanno concluso l’eccellente presentazione con il popolare Qawali “Adhuri Hai Yeh Zindagi” (questa vita non ha senso senza di Te). Le altre loro canzoni sono state: “Aprite il Vostro Cuore”, “Madhura Mohana Ghana Shyama”, seguite da una miscellanea di Bhajan.
Eterno Auriga
Effulgenza della Gloria Divina L’ARRIVO DI SUNDERAMMA NEL GREGGE DI SWAMI
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OME GIUNSE SUNDERAMMA A conoscere Sri Sathya Sai Baba? Ella disse che un giorno, molto tempo fa, la
Sucharita stava giocando, sentì il giovane Sathya Sai Baba (allora sedicenne) dire alla nonna: “La madre di questa bambina non sta affatto bene e la sua vita è in pericolo. È incinta e vuole un figlio maschio poiché ha già tre femmine. In effetti, darà alla luce un bambino. Anche il padre non sta bene e ha un eczema in tutto il corpo.” La presenza di Sucharita non era stata notata dagli adulti. Più tardi, ella andò alla riunione dei Bhajan e si meravigliò di vedere un giovane venerato come un dio.
madre e la figlia, Sucharita, che allora aveva sei anni, andarono a Puttaparthi per far visita a una loro parente di nome Karanam Subbamma. Questa signora è stata una figura di primo piano negli anni giovanili di Sri Sathya Sai Baba perché, credendoLo una essere “speciale”, fu lei a contribuire a organizzare i Bhajan per Lui. Mentre Eterno Auriga
Quando tornò a Bengaluru, Sucharita disse a sua madre (Sunderamma): “Sai Baba, che tutti dicono sia Dio, ha detto che la tua vita è in pericolo.” La madre di Sunderamma rimase male, perché non avrebbe voluto che la figlia sapesse ciò e, dopo aver sentito quello che Sri Sathya Sai Baba aveva detto, la mente di Sunderamma cominciò a essere preda di grande agitazione. Pochi giorni dopo, ebbe notizia che Sri Sathya Sai Baba era a Bengaluru (nel Chamarajpet) e pregò il marito, Sri Sharma, di portarla da Lui. Il marito non aveva molta fiducia nei Sadhu e nei Sannyasi e così, anche se l’aveva condotta lì, rimase ad attenderla in strada, dicendo a sua moglie di incontrare Sri Sathya Sai Baba e venir via prima possibile. Agosto 2016
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Sunderamma entrò e vide che, poiché era in gravidanza, le altre donne in attesa le lasciavano la precedenza, per cui fu la prima a recarsi da Sri Sathya Sai Baba. Egli la guardò e disse: “Sì, conosco la tua figlioletta che è stata a Puttaparthi.” Poi la benedisse ed ella andò via senza che nessuno si accorgesse che era tornata a cantare i Bhajan. Più tardi il marito di Sunderamma le raccontò una storia incredibile. Mentre stava passeggiando lungo la strada in attesa che la moglie uscisse dalla casa, quel ragazzo dai capelli ricciuti gli si era avvicinato e gli aveva detto: “Non sei forse il marito della signora che è venuta a vederMi? Non stai affatto bene. Hai un eczema dappertutto.” Poi aveva agitato la mano e materializzato una banana che gli aveva dato, dicendo: “Mangiala con la buccia. La tua malattia sparirà e starai bene.” Sri Sharma riferì che poi il ragazzo era scomparso improvvisamente così com’era apparso, lasciandolo sbigottito. Aveva allora mangiato la banana come indicatogli ed era corso a casa per andare a prendere sua madre e sua figlia per partecipare al canto dei Bhajan. Questo quindi fu l’ingresso di Sri Sathya Sai Baba nella vita di Sunderamma nel 1942. Da allora, la famiglia ha avuto la fortuna di continuare a godere della stretta vicinanza di Sri Sathya Sai Baba. Sua sorella Sharadamma spiegò che, durante il parto la vita di Sunderamma era stata in pericolo e che Sri Sathya Sai Baba l’aveva salvata. Ella ebbe un figlio maschio come era stato da Lui predetto. Il padre di Sunderamma, Seshagiri Rao, fece obiezione quando lei e sua sorella, vedova, volevano andare a Puttaparthi. Alla fine, dovette cedere alle loro insistenze e le
portò alla stazione per vederle felicemente partire. Tornato a casa, si sedette in meditazione davanti a un ritratto di Shirdi Sai Baba. Quando aprì gli occhi, si stupì nel vedere che, nel ritratto che aveva dinanzi, Sri Sathya Sai Baba si era installato nel cuore di Shirdi Sai Baba. Seshagiri Rao non riusciva a credere ai suoi occhi. Continuava a guardarla e a fissarla, ma l’immagine rimaneva in quel cuore, nitida e chiara. “Come può essere?” - si chiese. Era possibile che quel ragazzo fosse la reincarnazione di Shirdi Sai Baba? Ma come spiegare altrimenti l’improvvisa comparsa di Sri Sathya Sai Baba nel cuore di Shirdi Sai Baba? Questo miracoloso evento accese la fede in Seshagiri Rao. La volta successiva che le sue figlie si recarono a Puttaparthi, egli andò con loro, e poco tempo dopo quel viaggio, egli divenne uno dei più ferventi devoti del giovane Sai Baba. Sunderamma ricordò come una volta, a Puttaparthi, il padre cadde in trance per tre giorni. Nei giorni che seguirono questo delirio estatico, Sri Sathya Sai Baba evitò il contatto diretto con lui fintantoché non si fu calmato. Qualcosa di meraviglioso era successo a Seshagiri Rao. Sri Sathya Sai Baba gli aveva concesso una visione divina: gli aveva mostrato il terzo occhio di Siva sul Suo volto. Questo lo aveva fatto cadere in trance, e, dopo questa esperienza, avvertì di non voler più lasciare Sri Sathya Sai Baba. Si stabilì a Puttaparthi e intraprese regolari attività di culto per Lui. Anche altri membri della sua famiglia cercarono di stare con Swami il più spesso possibile, e da parte Sua Sri Sathya Sai Baba riversò su questi devoti la Sua grazia per la profonda e intensa devozione che essi Gli mostravano. – Tratto da “Sai Baba – La Divinità Vivente” di Shakuntala Balu
Data di Publicazione: 1° agosto 2016
Sincerità nel Parlare Parlare di qualcosa che non si conosce, Una pittoresca danza durante la Festa Mondiale dei Giovani Sathya Sai.
è cosa ridicola. Parlare di qualcosa che non si è sperimentato, è riprovevole poiché si imbroglia chi ascolta. Se si impara l’arte di parlare in pubblico e ci si esprime in modo affascinante utilizzando tutte le abilità e i fronzoli raccomandati
I giovani mostrano il ricco retaggio culturale della loro regione attraverso una danza.
nei manuali presi in prestito da altri, si bara. Siate sinceri, siate semplici, siate onesti. È la ricetta migliore per parlare con successo. – Baba
Un’elegante esibizione di abilità da parte dei giovani che ha conquistato il cuore degli spettatori.
Edizione Italiana del Sanathana Sarathi