Eterno Auriga - Marzo 2017

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MARZO 2017



Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

Marzo

RETTITUDINE

2017

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

PACE

AMORE

NON VIOLENZA

“Alla nascita, il bambino grida: “Koham, koham?” (Chi sono io? Chi sono io?). Dopo avere attraversato le diverse fasi della vita e molto prima di morire, bisogna esser capaci di rispondere alla domanda “Chi sono io?” L’indagine, che comincia con Koham, dovrebbe finire con Soham. Solamente così la vita umana ha un significato e un compimento reali. A che serve trascorrere tutta la vita cercando una risposta alla domanda “Chi sono io?” SOMMARIO 4 10 12 14 19 22 24 29 30

Unificate la Vita Secolare con Quella Spirituale Discorso di Bhagavan del 11 aprile 1993 Grandiosità e Devozione Contraddistinguono la Festa di Sivarathri Cronaca Basate Tutte le Azioni sulla Moralità Dai Nostri Archivi Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca Alla Ricerca di Swami? Venite, TroviamoLo! Forum degli Ex Alunni Storia del Talismano Smarrito Effulgenza della Gloria Divina Il mio Viaggio con Lui verso l’Interno Jagadeesh Babu Bellezza e Felicità Chinna Katha Notizie dai Centri Sai

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P A R O L A D E L L’ A V A T A R

UNIFICATE LA VITA SECOLARE CON QUELLA SPIRITUALE SADHANA SIGNIFICA RICCHEZZA DIVINA

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OBBIAMO CAPIRE perché la malvagità predomini nel mondo odierno e perché l’amore altruista sia in declino. Qual è la ragione di tutte le anormalità e aberrazioni? Incarnazioni Divino!

dell’Amore

Dio e la Natura non sono diversi. Separare la vita secolare da quella spirituale non è corretto; in effetti, il cammino spirituale implica la loro integrazione. Purezza e Divinità derivano da questa unità. Considerare la vita secolare piena di pena e sofferenza e quella spirituale colma di sicurezza e priva di rischi è un’idea sbagliata. Il piacere e il dolore sono inseparabili; il piacere è seguito invariabilmente dal dolore e questo, non potendo durare a lungo, è seguito dal piacere. L’assenza di dolore è considerata piacere e viceversa. Il piacere è un intervallo tra due dolori. Conosci te stesso Qui abbiamo un’arancia. Questo frutto contiene del dolce succo, ma


la buccia è amara e sgradevole; senza la buccia amara, il succo dolce non sarebbe protetto. La dolcezza e l’amarezza sono ambedue nel frutto che è una combinazione dei due aspetti. In modo simile, la vita umana è una combinazione di vita secolare e spirituale. Liberarsi della vita secolare per perseguire quella spirituale è segno di debolezza. Se la pace e la felicità prevalgono nella vita secolare, anche la ricerca spirituale può essere gioiosa. La vita secolare è un mezzo utile che dovrebbe culminare nella vita spirituale. La vita umana progredisce secondo una sequenza di contatti con la madre, il padre, l’insegnante e Dio. Qual è il significato profondo di questa sequenza? La prima persona con cui il neonato viene a contatto è la madre. Il bambino non conosce il padre; la madre glielo mostra mentre cresce. Il padre si incarica di educare il piccolo e lo conduce da un insegnante nel momento adatto. Dopo aver impartito al bambino l’educazione secolare, etica e spirituale, l’insegnante indirizza lo studente verso Dio, per cui la vita che comincia con la madre deve finire con Dio. Alla nascita, il bambino piange e dice: “Koham, koham?” (chi sono io?). Dopo avere attraversato vari stadi della vita e molto prima del tempo di morire, bisogna esser capaci di rispondere alla domanda “Chi sono io?” L’indagine che comincia con Koham dovrebbe finire con Soham (Io sono Quello). Solamente così la vita umana ha un significato e un compimento reali. A che serve trascorrere tutta la vita cercando una risposta alla domanda “chi sono io?” Ignorando questo aspetto essenziale, l’uomo continua a indagare su che cosa accade nel mondo, legge i quotidiani per sapere ciò che succede in giro, ascolta le Eterno Auriga

Non separate mai la vita secolare da quella spirituale. Ecco della stoffa: essa rappresenta la spiritualità, ma è una combinazione di fili e questi indicano la via terrena. Solamente i fili formano la stoffa; quindi la vita è una forma integrata di secolarità e spiritualità. Senza fili non può esserci stoffa. Se i fili stanno insieme, la stoffa è forte; se si separano, essa perde forza. Voi non dovete essere deboli: unitevi e diventate forti.

notizie provenienti da tutti i Paesi, ma non è mai interessato a conoscere il suo Sé. A che serve sapere tutto del mondo se non si conosce il Sé? Bisogna impegnarsi a conoscere il proprio Sé, ma le persone chiedono agli altri: “Chi è lei?” invece di chiedersi chi siano loro stesse. Socrate era un grande filosofo greco che passava la maggior parte del tempo cercando di scoprire come il corpo fosse venuto in essere e chi egli stesso fosse realmente. Un giorno camminava per strada assorto profondamente nel pensare, per cui andò a sbattere contro un funzionario che veniva in senso opposto. Lo sconosciuto gli chiese arrabbiato: “Chi è lei?” Socrate prima si scusò, poi disse: “Mi sto chiedendo continuamente la stessa cosa. Chi sono io? Lei me lo può dire?” L’evoluzione spirituale comincia con la devozione Nessun estraneo può dirvi chi siate realmente, né le Scritture o gli insegnanti potranno attestare la vostra realtà. Nessuna ricerca o indagine esteriore può esservi Marzo 2017

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d’aiuto. Ognuno deve scoprire questa verità con l’osservazione e l’indagine su se stesso. Voi dite: “Questo è il mio corpo, la mia mente, il mio intelletto, i miei sensi e la mia coscienza”; questo “mio, mio” costituisce l’accettazione del fatto che voi siete diversi dal corpo, dalle membra, dai sensi, dalla mente ecc. Voi non siete il corpo né i sensi o la mente. Se indagate in questa direzione, potete scoprire la verità. In effetti, tutto è presente nell’essere umano; egli è dotato di un grande potere. Fondamentalmente, in lui c’è la sacralità e la Divinità. In modo simile alla sequenza di madre, padre, insegnante e Dio, c’è quella di devozione, saggezza, spiritualità e liberazione come la propone la Bhagavata. L’evoluzione spirituale comincia con la devozione che si trasforma gradualmente in saggezza; questa conduce alla rinuncia. La rinuncia porta alla spiritualità che è la chiave del regno della liberazione. Nel nome Bhagavatamu, le cinque sillabe, Bha-ga-vata-mu, indicano proprio questa verità oltre ai cinque sensi (indriya), ai cinque elementi e ai cinque involucri (kosha) pertinenti all’essere umano. Qual è il significato delle cinque sillabe della parola Bhagavatamu? Bha indica Bhakti (Devozione) e ga significa Jnana (Saggezza). Se si incentiva la Devozione, si giunge alla Saggezza. Va indica vairagya (rinuncia) che accompagna alla realizzazione della Verità (Tu sei Quello). Quando sapete chi siete, ottenete la liberazione. Prendete la strada della Spiritualità Sin dai tempi antichi, le verità spirituali sono state insegnate in Bharat assieme alla conoscenza secolare concernente il mondo. Le persone di questa terra hanno riconosciuto la futilità della vita se non 6 Marzo 2017

si ricorre al sentiero spirituale. Un buon intelletto è quello che cerca di conoscere la via della Verità che non è una strada che porti in alcun posto come l’America o Benares. Allora che cos’è questa via? È un mantra di dodici sillabe: “La vita è data per cercare la via”. È la stessa via per cui siete venuti; percorrerla in senso contrario è il mantra della sadhana. Nessun’altra via vi porterà alla meta della Verità. Voi siete emersi dall’Atma (il Sé); la via è conoscere il vostro Sé. Per questo viaggio non dovete comprare alcun biglietto. Se conoscete il vostro Sé, conoscete tutto. Conoscete la relazione tra il corpo e il Sé Ogni cosa nel mondo è temporanea come nuvole passeggere. Niente assolutamente è eterno o permanente. La stessa persona attraversa vari stadi: dell’infante, dell’adolescente, dell’adulto e dell’anziano. Il tempo provoca questi cambiamenti di forma, ma l’individuo rimane lo stesso. Dimenticare la via dell’unità denota un cattivo intelletto e questa è una caratteristica animale; conoscere quella via è invece segno di un buon intelletto. Gli animali conoscono la via per cui sono venuti. Un uccello si fida di se stesso; non ha paura quando il ramo su cui si trova è agitato dal vento, perché ha fiducia nelle proprie ali, non nel ramo. Oggi l’uomo è spaventato quando deve affrontare le difficoltà e i problemi perché manca di fiducia in se stesso. Non ha la stessa fiducia in sé come ha l’uccello. Per quale ragione? La ragione è che egli prende questa vita terrena per verità. Il corpo è una bolla nell’acqua, la mente è una scimmia pazza; non seguite il corpo, non seguite la mente: seguite la coscienza. La vera identità dell’uomo è l’Atma, il Sé. Alla fine, il corpo si decompone e viene Eterno Auriga


sepolto o cremato; la salute, la ricchezza o la fama non vengono a salvarvi nel momento della morte. Un poeta kannada disse a questo proposito: “O Signore! Ho preso questo corpo di carne perché Ti ho dimenticato. Se Ti avessi ricordato, non sarei nato in questo corpo perché sono fatto di consapevolezza, non di polvere.” Il corpo umano è ruggine e polvere; non consideratelo mai vero e permanente. Solamente voi siete veri ed eterni, e questo è ciò che dovete sforzarvi di realizzare. La

Pandava e non da quella dei Kaurava? Dio dovrebbe osservare l’equanimità.” Krishna sorrise e disse: “O Dhritarashtra! Tu non sei soltanto cieco fisicamente; sei cieco anche mentalmente. Non sai che i Pandava hanno affidato tutto a Me? Essi seguono incondizionatamente i Miei comandi e Mi ascoltano. Hanno una relazione stretta con Me, e sono come cinque organi del Mio corpo: Dharmaraja è la Mia testa, Arjuna è la spalla, Bhima è il Mio stomaco, Nakula e Sahadeva sono i Miei piedi.” In quanto esseri umani, dovete mostrare l’unità. In ogni goccia di latte c’è il burro che non si vede con l’osservazione esteriore; lo si ottiene solamente dopo aver acidificato il latte e averlo zangolato. Il corpo è il recipiente, la Divinità è il latte e l’intelletto è la zangola. La corda per zangolare è la devozione. Il burro della Divinità comincia a formarsi quando fate pratica spirituale. Il burro è Sakshatkara, la realizzazione del Sé. Sakshahtkara è la conoscenza del proprio Sé e il risultato è Atmananda (stato di beatitudine).

vita ideale e i sentimenti divini sono i requisiti di base per raggiungere questo scopo e compimento. L’uomo nasce nella società, cresce nella società, ci vive e ci muore, eppure non cerca di capire di esserne un arto. Qual è il significato di manava (uomo)? Manava è colui che tenta di comprendere la relazione intima che c’è tra il corpo e il Sé. Una volta, il re Dhritarashtra chiese: “Krishna, i Pandava e i Kaurava sono figli di fratelli; perché Tu stai dalla parte dei Eterno Auriga

Krishna è il cuore effettivo del corpo dei Pandava. Se non c’è cuore, le membra non funzionano; se non ci sono membra, non c’è bisogno di un cuore. Dio è il cuore, il Dharma è la testa, la forza d’animo le spalle. Lo stomaco è ciò che nutre le membra. La Gita dice: “Io sono presente in tutti gli esseri sotto forma di fuoco digestivo.” Dio è presente nella forma di Vaishvanara nel nostro stomaco e rende possibile la digestione fornendo l’essenza Marzo 2017

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del cibo a tutte le membra. Dio è quindi presente in ogni dove: è in voi, con voi, sopra di voi, sotto di voi e intorno a voi; in effetti, voi non siete diversi da Dio e dovreste riconoscere questa verità. In assenza di Dio, sopravvivere non è possibile neppure per un momento. Qual è la natura di Dio? La natura di Dio è Soham (Io sono Dio); l’atto di inspirare ed espirare lo esprime 21.600 volte al giorno. Dovreste essere padroni della mente e dei sensi Voi vi identificate col corpo e dite: “Io sono tizio.” Dato che il corpo è uno strumento, anche i sensi e la mente lo sono. Il corpo, i sensi e la mente sono conosciuti come “il signor tal dei tali”, ma, in realtà, voi siete i padroni; però potete essere dei padroni solamente quando siete capaci di controllare i sensi, mentre rimanete il signor tal dei tali quando ne siete succubi. Questa è l’essenza del Vedanta o filosofia vedica. La Divinità è la stessa nella madre, nel padre, nell’insegnante e in Dio; quindi è necessario che conosciate la Divinità nella vita umana. Il mero parlare della Divinità non serve; c’è un numero enorme di insegnanti che parlano della Divinità senza metterne in pratica un minimo: tutti eroi (heroes) nel parlare e zeri (zeros) nella pratica. Il cibo è pronto in tavola, ma, per farlo arrivare nello stomaco, dovete usare le mani; è inutile che continuiate a ripetere “pane, burro, marmellata” cento volte. Avrete salute, forza e contentezza solamente se lo mangiate. La preoccupazione è paura immaginaria Questa è vera sadhana. Sadhana è una combinazione di due parole: Sa e Dhana. Sa significa “Divinità” e Dhana vuol dire “ricchezza”, per cui sadhana indica la “ricchezza divina”. Il Vedanta riferisce i 8

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quattro stadi dell’avvicinamento al Divino: salokya (percezione), samipya (vicinanza), sarupya (identità) e sayujya (fusione). Sa è molto importante in tutti e quattro. In tutto ciò che vedete nel mondo c’è Dio; questo tipo di comprensione si chiama salokya. Vivere con quel pensiero è samipya, identificarsi con la Divinità è detto sarupya e immergersi nella Divinità è sayujya. “Colui che conosce Brahman diventa veramente Brahman.” Incarnazioni dell’Amore! Sforzatevi di mettere in pratica almeno una frazione di ciò che leggete e ascoltate; allora potrete sperimentare la beatitudine nella vita quotidiana. Non sprecate il vostro prezioso tempo in angustie. La preoccupazione ha una forma? Non è altro che paura creata dalla mente. La preoccupazione è una creazione della mente: voi stessi invitate le preoccupazioni. Invece di angustiarvi per i fallimenti, è necessario analizzare le loro cause. Per questo bisogna usare la discriminazione corretta. La preoccupazione è un prodotto dell’immaginazione. Invece di farvi coinvolgere dall’immaginazione, dovreste pensare a Dio. Questo è lo scopo della vita. A che serve conoscere tutto della vita se non si conosce il proprio Sé? È certamente puro spreco. Indagate voi stessi e dite: “Io non sono il corpo, non sono i sensi, non sono la mente: Io sono Io.” Neppure dire: “Io sono l’Atma” è corretto, perché questo significa che considerate l’Atma separato da “Io”, il che indica una mente duale. “L’uomo con una mente duale è mezzo cieco.” Non dovete avere una mente duale; osservate l’unità. Voi esprimete l’unità quando fate Namaskar. Mentre dite Eterno Auriga


Namaskar giungete le mani davanti al viso e il significato di questo è che le dieci dita sono unite rappresentando i cinque sensi d’azione e i cinque sensi di percezione. Voi li state unificando. La diversificazione procura la preoccupazione; l’unificazione porta beatitudine. In quanto esseri umani, dovete mostrare l’unità. In ogni goccia di latte c’è il burro che non si vede con l’osservazione esteriore; lo si ottiene solamente dopo aver acidificato il latte e averlo zangolato. Il corpo è il recipiente, la Divinità è il latte e l’intelletto è la zangola. La corda per zangolare è la devozione. Il burro della Divinità comincia a formarsi quando fate pratica spirituale. Il burro è Sakshatkara, la realizzazione del Sé. Sakshatkara è la conoscenza del proprio Sé e il risultato è Atmananda (stato di beatitudine). Non separate mai la vita secolare da quella spirituale. Ecco della stoffa: essa rappresenta la spiritualità, ma è una combinazione di fili e questi indicano la via terrena. Solamente i fili formano la stoffa; quindi la vita è una forma integrata di secolarità e spiritualità. Senza fili non ci può essere stoffa. Se i fili stanno insieme, la stoffa è forte; se si separano, essa perde forza. Voi non dovete essere

deboli: unitevi e diventate forti. Considerate che Dio è tutto per voi; dite sempre: “Tvameva Matacha Pita Tvameva, Tvameva Bandhusca Sakha Tvameva, Tvameva Vidya Dravinam Tvameva, Tvameva Sarvam Mama Devadeva.” O Signore! Tu sei mio padre e mia madre, amico e parente, la saggezza e la ricchezza. Tu sei il mio tutto. Dio è madre, padre, amico, ricchezza e tutto. Questo si può sperimentare per mezzo dello spirito di unità. Dedicandoci agli oggetti dei sensi, noi sprechiamo la nostra preziosa energia e lo spreco di energia provoca allergia. Pertanto l’energia del corpo, della mente e dell’intelletto deve essere unificata al fine di sperimentare la Divinità. Sul sentiero della devozione, non si deve considerare un Dio più grande di un altro. Tutti sono uno, siate equanimi con tutti: questo deve essere l’atteggiamento del vero devoto. Discorso di Bhagavan nel Sai Shruthi a Kodaikanal, 11 aprile 1993

Non servite cercando la ricompensa, per attirare l’attenzione, ottenere gratitudine o per un senso d’orgoglio per la propria superiorità per quanto riguarda la capacità, la ricchezza, lo status o l’autorità. Servite perché siete spinti dall’amore. Quando le cose riescono, attribuite il successo alla grazia di Dio, che vi ha spronato, come l’Amore al vostro interno. Quando non riescono, attribuite il fallimento alla vostra inadeguatezza, alla mancanza di sincerità o all’ignoranza. Esaminate le motivazioni dell’azione, e ripulitele di ogni traccia di ego. Non attribuite la colpa ai destinatari del Servizio, ai vostri collaboratori e compagni di lavoro o a Dio. – Baba Eterno Auriga

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GRANDIOSITÀ E DEVOZIONE CONTRADDISTINGUONO LA FESTA DI SIVARATHRI

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L SAI KULWANT HALL, elegantemente decorato, riecheggiava del Nome Divino quando un gran numero di devoti e studenti, lì riuniti, hanno cantato Bhajan per 12 ore e sono rimasti svegli tutta la notte del 24 febbraio 2017, per celebrare la sacra festività di Sivarathri a Prasanthi Nilayam. Le celebrazioni di Sivarathri sono cominciate il 23 febbraio 2017 con il canto degli studenti di inni vedici sotto forma di Ghana Patha (intensa recitazione).

“La danza “Jagatah Pitarau Vande”, eseguita dal Gruppo di Ballo di Prasanthi.

È seguita la brillante esibizione della danza intitolata “Jagatah Pitarau Vande” (reverenti omaggi ai Genitori Divini Parvati e Parameswara) che ha incantato gli spettatori per quasi mezz’ora con numeri di danza sulle mitologiche storie legate a Siva e Parvati, Ganesh e Subrahmanya, Markandeya e Yama. Le danze sono state eseguite dal Gruppo di Ballo di Prasanthi composto dagli studenti della Scuola Media Superiore Sri Sathya Sai e del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Il 24 febbraio,

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sacro giorno di Sivarathri, il programma è cominciato alle 8 con il canto dei Veda. Mentre continuava la recitazione degli inni vedici, i gruppi di studenti di Panchavadyam e di Nadaswaram annunciavano il fausto mattino di Sivarathri con toccanti canti di musica devozionale eseguiti uno dopo l’altro. Gli studenti delle istituzioni scolastiche di Bhagavan hanno successivamente offerto un programma di musica devozionale, che elevava l’anima, comprendente Stotra e canzoni di gruppo fra cui “Lingashtakam” “Bilvashtakam”, “Namah Sivaya Namah Sivaya Om Namah Shivaya” e “Sai Mahadeva”, inondando l’intero ambiente di fervore devozionale. È stata poi tenuta la cerimonia di presentazione di un libro dal titolo “The Divine Puppeteer” (il Divino Burattinaio) contenente 65 discorsi di Sri Ajit Popat tenuti alla Divina Presenza di Bhagavan. In tale occasione, parlando ai devoti, Sri Popat ha narrato alcune delle sue interazioni uniche e intime con Bhagavan e ha descritto le inestimabili lezioni ricevute direttamente da Lui. Sono seguiti i Bhajan, conclusisi con l’Arati. Il programma del pomeriggio è cominciato alle 16,45 con la cerimoniale processione del Sayeeswara Linga, portato dal Bhajan Mandir al Sai Kulwant Hall tra fauste note musicali e sacri canti vedici. Il Linga è stato poi posizionato su di una piattaforma decorata di fronte al Samadhi di Bhagavan ed è cominciata la sua adorazione e l’Abhishekam. Quando i sacerdoti hanno eseguito Eterno Auriga


L’adorazione del Sayeeswara Linga.

l’Abhishekam con 18 elementi comprendenti latte, cagliata, burro chiarificato, zucchero, miele ecc., è stato spiegato, a beneficio degli spettatori, il significato di queste offerte con un commento in inglese e telugu. Dopo l’Abhishekam, non appena è cominciata la decorazione del Linga, gli studenti hanno cantato il Rudram, seguito dallo Sri Sathya Sai Ashtottaram. La cerimonia dell’Abhishekam si è conclusa con l’offerta d’adorazione e l’Arati al Linga. La cerimonia del Linga Abhishekam è stata seguita dal Discorso Divino di Bhagavan, diffuso in audio dagli altoparlanti. Nel Discorso, Baba esorta i fedeli a praticare il motto “Aiuta sempre, Non Fare Mai del Male”, che è l’essenza di tutti i 18

Purana scritti dal saggio Veda Vyasa. Baba raccomanda agli studenti di osservare le tre “P”, Purezza, Pazienza e Perseveranza, per rendere la propria vita ideale e beata. Conclude il Discorso con due Bhajan “Siva Siva Siva Shambho” e “Hey Giridhara Gopala”, che i devoti nel Sai Kulwant Hall hanno seguito con profonda devozione. Con questi Bhajan di Baba, l’Akhanda Bhajan di Sivarathri è cominciato alle 18 ed è continuato tutta la notte, durante la quale si sono alternati nella conduzione dei Bhajan molti gruppi di devoti, il personale dell’Ashram e gli studenti.

L’Akhanda Bhajan di Sivarathri a Prasanthi Nilayam.

I Bhajan sono terminati la mattina del 25 febbraio 2017 alle 6, dopodiché c’è stata la distribuzione del Prasadam di riso al tamarindo e riso dolce a tutta l’assemblea di devoti presenti nel Sai Kulwant Hall.

In verità, il mondo soggettivo e il mondo oggettivo non sono due; sono solo gli aspetti dell’Uno. La gioia che si ricava dai sensi, ai quali essa appartiene, da chi si è originata? Dal corpo o dall’Atma? I sensi sono solo strumenti. Essi sono gestiti, utilizzati dalla mente. La mente è chiamata Indra, dal momento che manipola gli Indriya (i sensi). La mente deve agire secondo gli ordini decisi da Buddhi (l’intelletto) e non secondo i suoi capricci. Buddhi è illuminato quando si rivolge all’interno verso l’Atma. – Baba Eterno Auriga

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BASATE TUTTE LE AZIONI SULLA MORALITÀ D O V E N O N C ’È A M O R E N O N C ’È V I TA

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A CONDOTTA BUONA E CATTIVA è presente in molte persone, ma agli altri non appare; comunque, i ritorni delle proprie azioni buone o cattive si vedranno nella vita futura. La vita da svegli comincia ogni giorno all’alba e si chiude quando si va a dormire; questo è il percorso di tutti gli esseri e, in questo processo, l’uomo tenta di scoprire lo scopo della vita. Il sole sorge a est e tramonta a ovest; su questa base, si determinano le altre direzioni, nord e sud. In modo simile, sulla base del nascere e tramontare del sole, si sperimentano il giorno e la notte e anche le stagioni sono basate sul suo movimento apparente.

minuto, le persone non sono consce del suo movimento. Pensano che la terra sia ferma e loro facciano tutti gli spostamenti. Anche gli scienziati, pur conoscendo la verità, si comportano secondo la loro esperienza giornaliera e non sulla base della realtà più profonda; essi sanno che l’alba, il tramonto, l’est e l’ovest sono privi di una base di realtà, ma li considerano come fatti della vita. Così, la nostra vita di tutti i giorni è basata sui

Non lasciatevi ingannare dalle apparenze Questa è l’esperienza ordinaria dell’essere umano nella vita di tutti i giorni. Se si considera l’argomento da un punto di vista diverso, partendo dal fatto che la terra è una sfera che gira attorno al sole, il sorgere o il tramontare e l’est o l’ovest non hanno alcuna realtà. La verità effettiva è una cosa e ciò che risulta dall’esperienza è un’altra. Quando viaggiate in autobus, voi vi muovete con il mezzo sebbene sembri che siate sempre nello stesso posto; in modo simile, sebbene il pianeta viaggi alla velocità di molte centinaia di miglia al 12

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fatti apparenti dell’esperienza giornaliera. I giorni e le notti, le settimane, i mesi, le stagioni che cambiano e lo scorrere degli anni sono basati sull’esperienza ripetuta. La scienza dell’astrologia si fonda su questi fenomeni ricorrenti relativi ai movimenti del sole, della luna, dei pianeti ecc. Noi non dovremmo attenerci a ciò che è apparente ed esteriore. Dove, in realtà, c’è Uno, a noi sembra che siano due: il jiva e il Deva. Il jiva si preoccupa di tutto ciò che è esteriore e questo è segno di dimenticanza. La consapevolezza reale consiste nel volgere lo sguardo all’interno; questo rivela la Divinità. La si può raggiungere solamente tramite tyaga (sacrificio). Il sacrificio è una virtù suprema nell’uomo. Chi non ha spirito di sacrificio si ammala nella mente e nel corpo. Il sacrificio sradica l’egoismo da dentro la persona. Finché l’interesse personale è dominante, non si può comprendere la Realtà. L’individuo egocentrico non può raggiungere il Supremo; quindi dobbiamo coltivare una mente aperta e cercare di servire i nostri simili bisognosi di aiuto. Anche nella ricerca della liberazione (mukti) non c’è spazio per l’interesse verso se stessi. Essere interessati a naa mukti (la mia salvezza) porta soltanto a na mukti (nessuna salvezza). Coloro che si interessano solamente alla loro liberazione non la otterranno. Prema è la base di tutto Il primo passo per comprendere il significato vero di Paratattva (realizzazione del Sé) è afferrare il significato di Prematattva (Principio dell’Amore). Prema è la base di tutto, è la causa e il compimento; se non c’è Amore non c’è vita. Se si matura l’amore, l’ira scompare automaticamente. Quando vi sentite arrabbiati, sedete e fatevi una bella risata. Eterno Auriga

Limitate il parlare; parlare troppo porta a scambi di parole roventi. Nell’Anno Nuovo bisogna imparare a coltivare la pace tenendo l’ira sotto controllo e sviluppando amore per tutti. I valori di cui l’uomo deve aver cura come del proprio respiro vitale sono: la Verità (Satya), la Rettitudine (Dharma), la Pace (Shanti), l’Amore (Prema) e il rifiuto della violenza (Ahimsa). Prema è il più importante di questi cinque valori; esso scorre come corrente sotterranea di tutti gli altri quattro. Come scorre in questo modo? Quando Prema si associa ai sentimenti produce Shanti, quando vivifica l’azione diventa Dharma, quando si combina con la comprensione è Ahimsa. Quindi, ogni volta che vi sentite arrabbiati, pensate all’Amore, concepite pensieri d’amore nel cuore e avrete pace. Se i nostri indumenti si sporcano, li cambiamo perché ci vergogniamo ad andare in giro con i vestiti sporchi; se la casa è sporca, noi cerchiamo di pulirla in modo che gli ospiti non ne abbiano un’impressione negativa, ma, quando le menti e i cuori sono inquinati, non ci vergogniamo. Non è strano che stiamo così attenti alla pulizia delle vesti e della casa, ma non ci interessiamo alla purezza del cuore e della mente che influenza tutta la vita? Per purificare il cuore e la mente dobbiamo, prima di tutto, condurre la vita con rettitudine. Le nostre azioni devono essere basate sulla moralità. Continuare a insultare gli altri e farli soffrire non è segno della natura umana. Alla fine, il male che facciamo agli altri ci torna indietro. I giorni fausti come Ugadi dovrebbero essere usati per decidere di cambiare modo di vivere e purificare il comportamento, abbandonando tutte le qualità malvagie. - Estratto dai Discorsi di Bhagavan pronunciati in occasione della festività di Ugadi Marzo 2017

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16° ANNIVERSARIO DELLO SSSIHMS, WHITEFIELD

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N OCCASIONE DEL 16° anniversario dell’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche, il 29 gennaio 2017, a Prasanthi Nilayam, i medici e i paramedici dell’ospedale hanno presentato un bellissimo programma culturale intitolato “Arogya Nilayam to Ananda Nilayam – Ek Antar Yatra” (dal tempio della salute al tempio della beatitudine – un viaggio interiore). Il programma includeva i discorsi del Direttore dello SSSIHMS, dottor D.C. Sundaresh, e del Direttore Sanitario dell’Ospedale Generale, dottor Upendra Acharya, una presentazione PowerPoint del dottor P.K. Dash, brevi discorsi di tre oratori e un illuminante Discorso di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il dottor Sundaresh ha parlato delle ulteriori attrezzature per i pazienti e delle nuove iniziative per il miglior funzionamento dell’ospedale. Il dottor Acharya ha riferito del trasferimento dell’Ospedale Generale nei locali dello SSSIHMS e ha sottolineato l’importanza del servizio disinteressato e dell’amore incondizionato nel lavoro dell’ospedale. Il dottor Dash, nel suo intervento, ha illustrato come complicati casi cardiaci vengano trattati con successo mediante l’utilizzo delle più recenti tecniche cardiologiche. Gli altri oratori che hanno parlato sono stati: il dottor Kamakshi Kannan, Sri Srinivas e la dottoressa Akkamma Devi. Essi hanno narrato le loro esperienze della Divinità di Bhagavan e hanno descritto come siano state presenti le Sue mani invisibili in ogni 14 Marzo 2017

I passeggeri nel viaggio in treno, a significare il viaggio interiore dell’uomo.

attività e operatività dell’ospedale. L’innovativa rappresentazione multimediale di un viaggio in treno, a significare il cammino interiore dell’uomo alla dimora della pace, Prasanthi Nilayam, e la conversazione dei passeggeri sulla missione unica di Assistenza Sanitaria di Bhagavan hanno reso il programma vivace e arricchente. Inoltre, i melodiosi canti e gli emozionanti balli del personale dell’ospedale hanno reso la presentazione ancora più coinvolgente. Il programma si è concluso con il Messaggio Divino di Bhagavan, in cui Egli esorta tutti a vedere l’unità nella diversità e a fare esperienza della divinità, obiettivo principale della vita dell’uomo. Sono seguiti i Bhajan terminati con l’Arati. NUOVO ANNO CINESE Devozione e compassione profonde hanno contrassegnato la celebrazione del Capodanno Cinese 2017 a Prasanthi Nilayam, in cui hanno partecipato i devoti provenienti da Cina, Hong Kong, Malesia, Indonesia, Tailandia e Singapore. Il tema delle celebrazioni di quest’anno, tenutesi il Eterno Auriga


3 e il 4 febbraio 2017, è stato “Sviluppare Gentilezza e Compassione”. Il luogo delle celebrazioni era il Sai Kulwant Hall, splendidamente decorato per la gioiosa occasione. Il 3 febbraio, il programma è cominciato con l’accensione della lampada cerimoniale, seguita dalle tradizionali offerte cinesi fatte dai devoti d’oltremare.

sentiva rienergizzata. Il Sai Kulwant Hall, ha dichiarato, è stato fonte di potenti vibrazioni spirituali. I devoti d’oltremare hanno successivamente presentato una miscellanea di canti in cinese, hindi e inglese, inondando l’intero ambiente di grande fervore devozionale. Alcune delle canzoni erano “Felice Anno Nuovo A Tutti i

I canti del Nuovo Anno Cinese eseguiti dai devoti d’oltremare.

È seguito il canto di sacri mantra buddisti eseguiti dal Gruppo Medan dell’Indonesia. Billy Fong, coordinatore delle celebrazioni del Nuovo Anno Cinese, ha poi parlato all’assemblea. Riferendosi agli ospedali, alle istituzioni educative e ai progetti di approvvigionamento idrico di Bhagavan, quali manifestazioni visibili della Sua gentilezza e compassione, l’eminente oratore ha osservato che gli insegnamenti fondamentali di Bhagavan, come “Aiuta Sempre, Non Fare Mai del Male”, “Ama Tutti, Servi Tutti”, hanno trasmesso il messaggio di gentilezza e compassione per l’umanità. Dopo il discorso di Billy Fong, un gruppo di devoti dalla Malesia ha fatto un’offerta di musica devozionale all’armonica. Ha fatto seguito un illuminante discorso della signora Isabella Chu, giudice di Hong Kong. Facendo riferimento a più di 80 visite da lei fatte a Prasanthi Nilayam, l’erudita oratrice ha detto che, a ogni visita, si Eterno Auriga

Presenti”, e “Om Sri Sai Ram, Sai Baba Tera Naam”. I canti del Nuovo Anno Cinese sono stati seguiti da Bhajan internazionali guidati sempre dai devoti d’oltremare, donne e uomini. L’Arati, offerto a Bhagavan, ha poi segnato la conclusione del programma. Il Programma del 4 febbraio ha avuto inizio con il canto di gruppo del sacro Mantra buddista “Da Bei Zhou”, eseguito dai devoti di Giacarta, in Indonesia. Dopo di ciò, Sri Usli, un dirigente anziano dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO) dell’Indonesia, ha parlato all’assemblea. Narrando le sue personali esperienze della Divinità di Bhagavan, l’eminente oratore ha affermato di aver sviluppato una migliore comprensione della vita e ottenuto risposta a tutti gli interrogativi spirituali attraverso gli insegnamenti di Bhagavan. Il suo discorso è stato seguito da un’altra esibizione di armonica di due giovani, un ragazzo e una ragazza, che si erano esibiti precedentemente con il Gruppo Marzo 2017

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integrale di Bhagavan Baba e ha osservato che esso non si limita solo all’istruzione secolare, ma anche a una sana educazione per il corpo, la mente e l’anima. Egli ha sottolineato la necessità di dare una forma concreta a questo sistema educativo nelle scuole associate al programma Sri Sathya Sai Vidya Vahini. I Bhajan Internazionali condotti dai devoti d’oltremare.

della Malesia, il 3 febbraio 2017.

Un gruppo di donne indonesiane ha poi presentato un canto per il Nuovo Anno Cinese. L’ultima esibizione del programma sono stati dei Bhajan Internazionali condotti dai devoti d’oltremare, donne e uomini. QUARTO CONVEGNO ANNUALE DELLE SCUOLE VIDYA VAHINI Dal 10 al 12 febbraio 2017, si è svolto, a Prasanthi Nilayam, il Quarto Convegno Annuale delle Scuole Sri Sathya Sai Vidya Vahini. Il tema di quest’anno era “Mentalità di Crescita – Passi per Diventare una Scuola Faro”. Discorsi di Eminenti Oratori Il 10 febbraio 2017, giorno d’apertura, si è tenuto un Conclave di Partenariato nel Sai Kulwant Hall, a cui hanno partecipato i principali collaboratori dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini, che stanno lavorando insieme nella missione di raggiungere l’eccellenza in materia d’istruzione, sulla base degli insegnamenti di Bhagavan, in 100 scuole. I lavori sono iniziati con l’accensione della lampada seguita da un discorso introduttivo di Sri Satyajit Salian, coordinatore nazionale dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini. Sri K. Chakravarthi, Segretario, membro dello Sri Sathya Sai Central Trust, nel suo discorso ha spiegato l’importanza del sistema educativo 16

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Dopo il discorso programmatico di Sri K. Chakravarthi, hanno ricevuto le congratulazioni i collaboratori attivi che offrono supporto tecnico al fine di ottenere l’obiettivo più vasto che il programma prevede. Essi erano: Sri Kalyana Sundaram della Digital Deloitte, Sri Vijay Kumar del Tata Consultancy Services e Smt. Archana Raghuram delle Cognizant Technologies. Dopo di essi, tre oratori hanno parlato all’assemblea. Il primo è stato la signora Archana Raghuram, che ha lodato il lavoro svolto dai volontari del programma Sri Sathya Sai Vidya Vahini e ha dichiarato trattarsi di un programma unico nel suo genere per trasformare l’istruzione a beneficio della società. Il successivo oratore, Sri Kalyana Sundaram, ha parlato delle iniziative di volontariato intraprese dalla Deloitte che coinvolgono la vita di centinaia di migliaia di studenti e ha rimarcato che l’insegnamento di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba “Manava Seva è Madhava Seva” (il servizio all’uomo è servizio a Dio) è il modo più semplice per avere un impatto sulla vita delle persone. L’ospite principale del convegno, professor Yoginder Verma, Provicerettore dell’Università Centrale dell’Himachal Pradesh, è stato l’ultimo oratore dell’incontro. Il professor Verma ha osservato che Bhagavan Baba è stato l’unico Avatar ad aver dato al mondo un sistema d’istruzione radicato nella spiritualità per far capire all’uomo la propria divinità. Eterno Auriga


L’ospite d’onore, professor Yoginder Verma, parla all’assemblea.

Lo Sri Sathya Sai Vidya Vahini, egli ha detto, sta seguendo questo sistema educativo per trasformare la vita degli studenti. Gli istituti educativi di Bhagavan, gli ospedali e i progetti per l’acqua potabile, ha aggiunto, sono fonte d’ispirazione per tutti a unirsi alla Sua Missione di trasformazione dell’umanità. Sono poi seguiti I Bhajan, terminati con l’Arati. I lavori del convegno dell’11 e 12 febbraio sono stati condotti nell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Sarva Gnanamayi Commedia Danzata

Vidyate:

Una

Nell’ambito del convegno delle Scuole Sri Sathya Sai Vidya Vahini, cinque scuole del Tamil Nadu hanno presentato, l’11 febbraio nel Sai Kulwant Hall, una splendida commedia intitolata “Sarva Gnanamayi Vidyate” (ogni conoscenza proviene dall’interno).

La vibrante danza popolare nella commedia “Sarvam Gnanamayi Vidyate”. Eterno Auriga

Cominciando con una vibrante danza popolare degli studenti, la commedia ha illustrato come l’istruzione secolare possa essere integrata all’istruzione spirituale per farne un mezzo di trasformazione degli studenti, inculcare in essi le virtù e sviluppare il loro carattere. L’eccellente sceneggiatura, l’elevato tema e la perfetta coreografia hanno fatto della commedia una presentazione estremamente suggestiva sul tema dell’istruzione basata sui valori. È stato poi diffuso dagli altoparlanti uno audio del Discorso Divino di Bhagavan sul tema, in cui Egli sostiene che l’istruzione che rende gli studenti egoisti non è istruzione. Quella vera, Egli afferma, si basa sulla spiritualità che porta una trasformazione negli studenti. SRI RAMA HRIDAYAM: UNA COMMEDIA Il 12 febbraio, gli studenti del Campus di Prasanthi Nilayam dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore hanno messo in scena la toccante commedia “Sri Rama Hridayam” (il cuore di Rama). Presentando alcuni episodi dell’immortale epica Ramayana, la commedia ha messo in evidenza l’amore supremo tra Rama e i

Bharata prega Rama di ritornare ad Ayodhya nella commedia “Sri Rama Hridayam”. Marzo 2017

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Suoi fratelli e ha illustrato le virtù di Rama quale fratello ideale, figlio ideale, re ideale e incarnazione di Sathya e Dharma. PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DEL TIRUVALLUR I devoti presenti nel Sai Kulwant Hall hanno avuto un assaggio di musica divina quando, il 17 e 18 febbraio, due noti musicisti hanno offretto un bouquet di canti devozionali ai Piedi di Loto di Bhagavan. L’occasione è stato il pellegrinaggio di due giorni a Prasanthi Nilayam dei devoti del distretto di Tiruvallur nel Tamil Nadu. La prima presentazione è stata fatta il 17 febbraio dal cantante classico Sri Sriram Parthasarathy. Cominciando con il canto classico carnatico in Tamil “Charana Kamalam Adainthen” (ho raggiunto i Piedi di Loto), il talentuoso cantante ha affascinato i devoti per quasi un’ora con canzoni classiche carnatiche e Bhajan comprendenti “Rama Nannu Brovara”, “Arja Suno Mere Parama Kripalu Partheeswara Sai Deva”, “Antaranga Sai Anatha Natha Sai” e “Muralidhara Gopala”. La presentazione di musica devozionale fatta il 18 febbraio dal famoso esponente di Nama Sankirtan, Kovai Sri Jayaraman, è stata una serie di Nama Sankirtan che hanno colmato l’intero ambiente dei divini Nomi di Dio. Cominciando con il famoso Kirtan “Jai Jai Rama Krishna Hari”, egli ha poi cantato “Prabho Ganapate”, cui è seguito un Kirtan dopo l’altro. I Kirtan comprendevano “Bhagavan Bhagavan Patita Pavana Ram”, “Rangamma Paahi Rangamma” e “Devasenapate Skanda Subrahmanya Paahi Maam”. Oltre a questi due ottimi concerti, i devoti del distretto di Tiruvallur hanno condotto, nel Sai Kulwant Hall, i Bhajan ed eseguito il canto dei Veda sia al mattino sia il pomeriggio di questi due giorni. 18 Marzo 2017

PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI ADILABAD Il 19 e 20 febbraio 2017, oltre 2000 devoti, provenienti da Adilabad, distretto dello Stato del Telangana, sono giunti a Prasanthi Nilayam per un pellegrinaggio di due giorni. Nell’ambito di questo pellegrinaggio, il 19 febbraio, i bambini Bal Vikas e i giovani di questo distretto hanno messo in scena la commedia danzata intitolata “Sai Patham”.

La commedia “Sai Patham” ha mostrato il sentiero Sai dell’amore e del servizio.

Cominciando con una splendida danza delle bambine Bal Vikas, la commedia ha illustrato come il semplice e facile sentiero dell’amore e del servizio disinteressato, indicato da Bhagavan, possa condurre l’uomo alla liberazione anche senza lo studio delle Scritture e l’osservanza dei rituali prescritti dalle varie religioni. Questo supremo sentiero d’amore e di servizio è stato illustrato attraverso la storia di una persona semplice che si dimostra meritevole di ottenere un posto in paradiso avendo seguito il Sentiero Sai.

Eterno Auriga


FORUM DEGLI EX STUDENTI

VIKAS BAGRI

ALLA RICERCA DI SWAMI? VENITE, TROVIAMOLO!

E

ERA 1° GIUGNO 2006, IL MIO primo giorno come studente Sai. Ero a Puttaparthi e ci dissero che Baba sarebbe potuto tornare da Brindavan dopo il 5 giugno. Ero un po’ emozionato, non tanto perché avrei avuto il Suo Darshan, ma perché i ragazzi che compivano gli anni avrebbero avuto l’opportunità di ottenere delle benedizioni speciali da Baba. Aspettammo, aspettammo, e fu solo il 18 giugno che ebbi l’opportunità di “sedermi in prima fila” con gli altri ragazzi che facevano il compleanno per ricevere le benedizioni di Swami quando Egli fosse arrivato. Per me, fu un giorno speciale. Ero seduto con un vassoio che conteneva molte cose. Ero un po’ nervoso, non sapendo come avrei dovuto presentare il vassoio a Baba, che cosa dovevo chiederGli, che cosa avrei dovuto dirGli, sapendo che questa poteva essere una rara opportunità di andare da Lui. Avevo parlato a mio padre ed egli mi aveva detto: “Ogni volta che hai la possibilità, chiedi a Baba di fare Padanamaskar.” Baba arrivò, salì sul palco e fece il segnale di avvicinarsi ai ragazzi che compivano gli anni. Qualcuno davanti a me si avvicinò e io lo seguii. Arrivai fino a Baba, Gli porsi una rosa, ed Egli mi fece il sorriso più dolce che abbia mai visto! Benedisse tutto ciò che era nel mio vassoio e allora io chiesi subito di fare Padanamaskar. Questo era il mio primo Padanamaskar. Ricevetti quella benedizione. Da Baba a Swami

Pensai che quello fosse il giorno migliore che avessi mai avuto fino a quel momento, non sapendo che ne sarebbero venuti ancora! Baba andò all’interno della sala dei Bhajan e io mi alzai per bere dell’acqua. Eterno Auriga

Improvvisamente, ci fu un po’ di rumore, alcuni sussurri e pensai che Baba dovesse essere uscito. Tornai immediatamente indietro, ma non riuscii a raggiungere il mio posto. Egli aveva programmato un altro posto per me. Mi sedetti sul pendio e con mia sorpresa Baba stava venendo nella mia direzione. Mi guardò e mi chiese in hindi: “Kya Karta?” (che lavoro fai?), a cui risposi: “Baba, sono un Tuo studente. Sto facendo l’MBA.” Egli annuì e poi, senza perdere un secondo, Gli chiesi: “Baba, posso fare Padanamaskar”, al che Egli mi disse immediatamente di sì. Quello fu il giorno in cui Baba, per me, divenne Swami. L’idea di Sri Sathya Sai Baba, che avevo ossequiato tutta la vita come avevo fatto con

Bhakti significa liberarsi dei vizi dell’attaccamento, dell’odio e dell’invidia, e manifestare l’amore puro. Chi ama l’ostentazione, è pieno d’orgoglio ed è consumato dall’invidia non può, in alcun modo, essere un devoto. La devozione non sfiorerà neppure quella persona. Il devoto deve superare l’odio, l’invidia e l’attaccamento e sperimentare la pace e la beatitudine dell’amore. Quel devoto acquisirà, allora, gli attributi del Divino.

Rama, Krishna, Gesù e altri, aveva iniziato a cambiare. Dall’essere il Dio Onnipotente - qualcuno con tutti i poteri, onnisciente e onnipervadente, qualcuno lassù da qualche parte – a essere un Dio amorevole, un essere amorevole, qualcuno proprio qui, qualcuno che viene da voi; dall’essere qualcuno che era nelle foto tutte intorno a Marzo 2017

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me, ma non accessibile, a essere qualcuno che parla, ride e che vi fa ogni genere di domande ordinarie. Credo che sia solo il desiderio ardente di Lui a far sì che tutto accada.

Il Significato di Comprendere la Nostra Vera Natura

Era il 26 dicembre 2007, e Swami stava tenendo il Discorso di Natale. Quel giorno, ebbi la fortunata opportunità di essere seduto in prima fila proprio di fronte a Swami. Il Discorso cominciò e io ascoltavo con rapita attenzione. Improvvisamente, notai dell’acqua che scorreva in una zona intorno ai piedi di Swami. Mentre stavo cercando di individuare la fonte di quell’acqua, Egli mi guardò, e mentre parlava mi chiese: “Come ti chiami?” Tutti mi fissarono, dal momento che Swami mi stava osservando, ma io stavo guardando ai Suoi piedi e all’acqua intorno a essi. Il ragazzo dietro di me mi dette subito un colpetto, dicendomi: “Swami ti sta chiedendo come ti chiami.” Andai fino a metà strada verso Swami e risposi: “Swami, Vikas.” Egli proseguì il Discorso e disse: “In realtà, questo non è il suo vero nome. Allo stesso modo, se voi chiedete a tutti, otterrete nomi differenti. Tuttavia, se Dio dovesse menzionare il Suo nome, direbbe “Aham Brahmasmi” (Io sono Brahman). Di fatto, ognuno di noi dovrebbe ripetere lo stesso nome dal momento che siamo tutti Incarnazioni del Divino Sé. Tutti i nostri nomi ci sono stati dati dai nostri genitori, non siamo nati con un nome particolare. Coloro che non riescono a comprendere questa verità non possono condurre una vita felice.” Il Suo messaggio era chiaro. Per vivere una vita felice e appagante, dobbiamo riconoscere e capire la nostra vera natura. Solo allora potremo agire di conseguenza. Se non conosciamo la natura del sale e lo mescoliamo al latte, allora la nostra vita (come il latte con il sale) sarà pessima. Allo stesso modo, la maggior parte di noi conduce una vita in cui non capisce la 20 Marzo 2017

propria vera natura e, quindi, sperimentiamo la quotidianità come un misto di gioie e dolori, alti e bassi, buono e cattivo, e la vita prosegue così. È nel comprendere la nostra vera natura che capiremo Swami. Una volta conosciuto il nostro Sé, avremo trovato Swami. Ecco come Egli trasmette questa verità: “Potreste pensare di esser separati da Swami, ma, in realtà, Io e voi non siamo separati. Io sono vostro, voi siete Miei. Io e voi siamo uno. Comprendete questa verità e agite di conseguenza.”

E allora, che cosa può accadere quando agiamo secondo la nostra vera natura? Non ci saranno lotte, non ci saranno conflitti e guerre. Lottiamo forse quando guardiamo la nostra immagine riflessa nello specchio? Lotteremmo fisicamente con Swami o magari davanti a Lui? Se riusciamo a vedere il Suo riflesso in tutti e a scorgerLo ovunque, non creeremo problemi a nessuno. Rispetteremo le donne, rispetteremo la natura e ameremo tutto ciò che ci circonda.

Il Viaggio della Vita Focalizzato su Swami Che cosa possiamo fare per capire la Eterno Auriga


nostra vera natura? Come utilizziamo le 24 ore dateci ogni giorno per realizzare la nostra vera natura? Dobbiamo considerare il nostro lavoro, la nostra famiglia, i nostri colleghi, il nostro ambiente circostante, le nostre situazioni, i nostri punti di forza e le nostre debolezze come un’opportunità per realizzare la nostra vera natura. Dal momento in cui ci alziamo fino al momento di andare a letto, dobbiamo OSSERVARE: osservare le nostre parole, le nostre azioni, i nostri pensieri, il nostro carattere e il nostro cuore. Dobbiamo osservare che cosa avviene nella nostra mente quando parliamo, ascoltiamo, vediamo, leggiamo, scriviamo, mangiamo, beviamo e lavoriamo. Dobbiamo sviluppare la capacità di osservare l’ira o l’odio o qualunque altro sentimento emerga in noi in diverse circostanze nel corso della giornata. Solo quando li osserviamo emergere, possiamo controllarli. È al lavoro, a casa, con la famiglia, con i colleghi che dobbiamo praticare l’OSSERVARE.

Mentre i sei nemici della lussuria, dell’odio, dell’illusione, dell’avidità, dell’invidia e dell’orgoglio ci impediranno per tutta la giornata di realizzare la nostra vera natura, ci sono diverse qualità che, Swami afferma, ci aiuteranno a lavorare a favore di questo obiettivo. In un Discorso, Swami disse: “Dove sono evidenti le sei nobili qualità di Utsaha (entusiasmo), Sahasa (determinazione), Dhairya (coraggio), Buddhi (intelligenza), Shakti (energia) e Parakrama (valore), lì predominano la protezione e la grazia di Dio.” Durante tutta la giornata, per combattere i sei nemici, dobbiamo tenere con noi le sei nobili qualità. Dobbiamo OSSERVARE e vedere, da noi stessi, se stiamo progredendo. Quanto più sperimentiamo la pace e la beatitudine dell’amore, tanto più siamo vicini alla comprensione della nostra vera natura e, quindi, a trovare Swami! Ecco ciò che Egli disse a questo proposito nel Suo Discorso del 14 gennaio 1995: Eterno Auriga

“Bhakti significa liberarsi dei vizi dell’attaccamento, dell’odio e dell’invidia, e manifestare l’amore puro. Chi ama l’ostentazione, è pieno d’orgoglio ed è consumato dall’invidia non può, in alcun modo, essere un devoto. La devozione non sfiorerà neppure quella persona. Il devoto deve superare l’odio, l’invidia e l’attaccamento e sperimentare la pace e la beatitudine dell’amore. Quel devoto acquisirà, allora, gli attributi del Divino.”

Attraverso l’Università, Swami ha dato a tutti i Suoi studenti e agli insegnanti un modo brillante per mantenere il loro cammino spirituale focalizzato su di Lui. Ci diceva sempre: “Qualunque cosa voi facciate, offritela a Me”, e, senza troppa fatica, Egli ce lo ha fatto praticare. Che si trattasse dell’Incontro di Sport e Cultura o dei numerosi programmi nel Mandir, dalle preghiere del mattino alla preghiera del pomeriggio; che si trattasse di esami, di programmi sportivi o culturali, tutto ciò che abbiamo fatto era per Swami! “L’amore è la natura stessa della vita, come la combustione è la natura del fuoco, il bagnato dell’acqua o la dolcezza dello zucchero”, diceva Swami. Realizzare la nostra vera natura può richiederci molto tempo, ma dobbiamo cominciare da qualche parte se stiamo seriamente cercando Swami. Che cosa significa Swami? Swami sta per Amore, Felicità, Gioia, Devozione, Sathya Sai Baba, Rama, Krishna, Allah, Cristo, e qualunque cosa rappresenti Unicità, Unità e Puro Amore. Una volta che tutti noi, come società, iniziamo seriamente a cercare l’Amore attraverso la lente dell’unità, creeremo una vita più felice per noi stessi e un mondo più pacifico per tutti.

– L’autore, Sri Vikas Bagri, ha ottenuto l’MBA all’università di Swami nel 2006-2008. Ha fatto parte dell’ufficio di Consulenza del Primo Ministro. Più recentemente, è stato Consigliere del Governo del Chhattisgarh. Marzo 2017

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Effulgenza della Gloria Divina STORIA DEL TALISMANO SMARRITO

D

OPO LA PARTENZA DI SWAMI per Mysore (Mysuru), con mia grande costernazione mi accorsi che non avevo più il talismano che Egli mi aveva dato. Lo avevo fissato con cura alla mia catenina con due anelli di protezione su entrambi i lati, e non riuscivo a capire come fosse potuto cadere. Con il cuore triste, ne parlai a una mia amica, che era anch’essa devota di Swami, ed ella mi consigliò di fare l’Arati alla fotografia di Swami implorandoLo di ridarmi il talismano. Lo feci, ma senza fortuna, e il talismano non ricomparve come invano avevo sperato. Decisi di raccontare a Swami della perdita non appena fosse tornato da Mysuru. Swami tornò tre giorni più tardi. Non appena raggiunse Bengaluru, Egli Stesso mi telefonò e mi disse di non preoccuparmi per il talismano perché esso era tornato, intatto, a Lui. Il lettore può ben immaginare la mia sorpresa nell’udire ciò da Swami! Mi affrettai per avere il Suo Darshan e Lo implorai di ridarmi il talismano. Egli disse: “Hai osato andare da sola in taxi di notte solo perché avevi con te il talismano. Così, te l’ho ripreso.” Lo assicurai che non avrei mai più corso tali rischi, ma Egli non me lo ridette. Dovetti restare in silenzio, sentendomi estremamente triste per l’accaduto. Fu solo quando Swami andò a Bengaluru in un’altra occasione che decise di ridarmi il talismano. Lo assicurai alla mia catenina pregando di non perderlo di nuovo. Mi

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prostrai ai Suoi Piedi di Loto, e con le lacrime agli occhi, Gli dissi che anche i genitori non sarebbero potuti essere così gentili come lo era stato Lui. La misericordia di Dio è al di là della comprensione umana! La Rani (regina) di Hyderabad, che era una grande devota di Baba, aveva fatto i preparativi per portare Swami al suo palazzo. Swami mi chiese anche di accompagnarLo. Noi, devoti di Bhagavan Baba, siamo ben consapevoli che accompagnarLo nei suoi viaggi quando Egli lo vuole, è un raro privilegio concesso solo a pochi eletti. Così, con gratitudine, accettai prontamente di andare con Lui, dicendo: “Swami, con la Tua benedizione, verrò certamente con Te.” Mi affrettai ad andare a casa, felice come Eterno Auriga


una Pasqua, per avere il permesso da mio marito. Tenni il talismano in mano e pregai intensamente Sai Baba prima di parlare con mio marito. “Saremo ospiti di una Rani”, dissi. Mio marito restò zitto per un po’, il che mi rese nervosa. Poi disse che potevo andare, e ciò mi fece molto piacere. Swami chiese a me e ad altre due donne di andare in treno, mentre Lui e la famiglia della Rani avrebbero viaggiato in aereo. Il giorno che dovevamo partire, alcuni Bhakta (devoti) di Swami stavano mettendo in scena una commedia e insistettero che vi presenziassi. Poiché il treno sarebbe partito alle 9, accettai di essere presente per un breve periodo di tempo. Ma la commedia fu così interessante che dimenticai di controllare l’ora. Tutto a un tratto, quando guardai l’orologio, mi accorsi che avevo solo alcuni minuti per raggiungere la stazione ferroviaria. Nel mio entusiasmo, avevo persino dimenticato il nome della stazione per la quale dovevo comperare il biglietto. Non c’era tempo da perdere, così colsi l’occasione e, tenendo il mio talismano saldamente in mano e pregando Swami di illuminarmi, chiesi all’uomo della biglietteria di emettere un biglietto per il luogo dove stavano avvenendo combattimenti. Egli era molto divertito e mi chiese: “Vuole un biglietto per il Kashmir?” Risposi di no. Poi mi domandò: “Sono in Cina?” Dissi nuovamente di no, ed egli ancora: “Per Hyderabad?” “Sì! Sì! Proprio così”, dissi. Mi consegnò il biglietto e mi avvertì che il treno per Hyderabad stava per partire. Mi precipitai al binario, e vidi che il treno aveva appena cominciato a muoversi. Il facchino lanciò tutti i bagagli nella carrozza del capotreno e mi aiutò anche ad entrarvi. Il capotreno era un uomo buono e comprensivo e mi fece accomodare nel suo scompartimento. Vidi i miei compagni alla stazione successiva, Eterno Auriga

portai il mio bagaglio nel loro scompartimento e mi sedetti con loro. Ringraziai il Signore per non avermi lasciata a terra alla stazione di Bengaluru, ma di avermi in qualche modo guidata all’ultimo minuto per raggiungere Hyderabad assieme agli altri devoti. Quando arrivammo alla casa della Rani a Hyderabad, Swami non era ancora arrivato. L’indomani mattina, alle 6, vedemmo l’aeroplano di Swami volare alto sopra la casa della Rani. Fu un momento molto felice e sereno, come avviene di solito ogni volta che Swami si trova con noi. Un giorno, gli anelli dello stesso talismano si staccarono e io lo detti quindi a Swami perché lo riparasse. Egli lo prese in mano e mi chiese: “Amma, vuoi la cornice del talismano in oro o il Mio Mantra all’interno?” La risposta arrivò veloce come un fulmine: “Voglio il Mantra del nostro Swami senza cornice d’oro.” Poi Egli disse: “Getterò via questo talismano. Chiunque lo trovi per primo al mattino può tenerlo.” Così dicendo, lanciò il talismano in giardino. Potemmo vedere l’oro in esso brillare alla luce del sole dopo che fu lanciato all’esterno. Il giorno dopo, di buon mattino, tutti noi andammo in giardino per cercare il talismano, ma non lo trovammo da nessuna parte. Continuammo la ricerca invano finché non fu il momento di fare colazione. Venne portato il cibo per Swami assieme all’acqua in un bicchiere. Swami la guardò e disse: “Quest’acqua non è pulita.” La padrona di casa era naturalmente molto turbata e riprese l’acqua, la filtrò e la portò di nuovo. Egli, ancora una volta, la guardò e disse: “Non è ancora pulita. In essa c’è un pesce!” Tutti noi guardammo nell’acqua con curiosità, e vedemmo che ciò che vi era dentro non era un pesce, ma il talismano continua a pagina 28... Marzo 2017

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Jagadeesh Babu

I

N PRIMO LUOGO RINGRAZIO Bhagavan per l’opportunità di condividere con tutti i miei pensieri. In qualche modo si tratta di una benedizione travestita, perché scrivere i miei pensieri mi porterà più vicino a Bhagavan di quanto non fossi in precedenza! Scrivere porta chiarezza nei pensieri e riempie il vuoto creato nel tempo a causa delle preoccupazioni per le cose mondane. Swami, grazie per questa opportunità.

La mia presa di coscienza di Bhagavan cominciò nel 1990, quando avevo 23 anni. Come molte persone cominciai il mio viaggio verso Sai da non credente. Stavo per sostenere l’esame finale di revisore dei conti; in casa avevamo una foto di Bhagavan, conservata da mia cognata. Giorno e notte, durante le mie lunghe ore di studio, quando mi capitava di essere solo in casa, prendevo a conversare con la foto di Bhagavan in modo casuale. A un certo punto, nel corso di queste ore faticose e snervanti, e senza che me ne accorgessi, Egli divenne il mio compagno. Una volta terminato l’esame, decisi di incontrarLo di persona. Presi il treno da Mumbai (dove vivo) per andare a Puttaparthi.

dopo. C’erano alcuni stranieri come me alla stazione degli autobus, ma non c’erano negozi o ristoranti, né cibo o acqua. Il mio colloquio con Bhagavan proseguì in silenzio. Nel giro di 30 minuti un pullman vuoto entrò in stazione e il conduttore annunciò che il mezzo era diretto ad Anantapur. Mi assicurarono che Anantapur era più vicina a Puttaparthi e si trovava sulla strada. In qualche modo raggiunsi Anantapur senza problemi. Verso le 16,30 ripresero i servizi di autobus da Anantapur e raggiunsi Puttaparthi in tarda serata. Non vorrei chiamare miracolo o qualcosa di simile quest’episodio. Ciò equivarrebbe a giudicare Bhagavan e certamente noi non abbiamo le qualifiche per farlo, né le capacità o il diritto. Vedo tali eventi come espressione della Sua natura. Quando si ha a che fare con l’onnipervadente Bhagavan, Egli garantisce sempre che ciascuno riceva la necessaria assistenza. Inizialmente anch’io rimasi sorpreso dal fatto che ondeggiasse la mano, producesse Vibhuti, catenine e così via. Col tempo compresi che l’intera Natura o Srishti è al Suo interno. Egli controlla due aspetti molto importanti della vita chiamati tempo e spazio. Dato che

Il Viaggio a Puttaparthi

A quel tempo non c’erano treni diretti per Puttaparthi. Perciò scesi alla stazione di Guntakal verso le 11 di mattina e m’informai, con le persone che erano lì, sul tragitto per raggiungere Puttaparthi. Mi consigliarono di prendere il pullman dalla stazione degli autobus di Guntakal. Arrivato là, mi fu detto che non ci sarebbe stato servizio di autobus fino a tarda notte o al mattino successivo a causa di uno sciopero nazionale. Avevo un’intera giornata davanti, senza la minima indicazione di dove stare e che cosa fare 24

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Eterno Auriga


queste due categorie non si applicano a Lui, Egli può compiere qualunque atto, produrre qualunque cosa ed essere ovunque in ogni momento, in un batter d’occhio. Nel corso del tempo ho imparato a seguire il Creatore anziché la creazione.

Tornando alla mia storia, il viaggio fu fruttuoso: gioii del Suo Darshan fisico e fui immerso in ogni cosa che era Sua. Che fossero i Suoi sguardi, il Suo Darshan, la Sua compassionevole conversazione con i devoti, la disciplina dell’Ashram, i Suoi insegnamenti, i Bhajan ecc., sentivo come se Bhagavan si muovesse con me ovunque andassi. L’impatto fu grande e mi rese molto più tranquillo nell’atteggiamento e nel comportamento. Mi sentivo come se fosse la mia nuova nascita. Feci il voto di non fare cose sbagliate nella vita, di essere compassionevole verso tutti, di stare attento a parlare, a comportarmi ecc. Avevo fretta di apportare tantissimi cambiamenti nella mia vita, come se non ci fosse un domani. Avevo una forte sensazione di aver sprecato i giorni della mia gioventù non conoscendoLo; perciò dovevo sbrigarmi ora. Volevo affrettarmi e muovermi molto rapidamente sulla scala spirituale.

Quando medito su quei tempi, mi chiedo come tutto ciò sia potuto accadere, come mi sia mosso dalla dimensione negativa a quella positiva, perché ci sia stato un impulso improvviso di andare a Puttaparthi, che cosa mi abbia attirato verso di Lui nonostante non Gli avessi mai parlato di persona. Si potrebbe dire che tali cose accadono quando si ha il favore delle stelle. Si potrebbe dire che le buone azioni portano grandi risultati. La mia comprensione a questo riguardo è diversa. Credo che ogni persona che viene al mondo sia Sua devota. Alcuni vengono rapidamente resi consapevoli di ciò nella vita, alcuni restano inconsapevoli fino alla loro morte. Senza che lo sappiamo e senza che Glielo chiediamo, Egli si prende carico della nostra vita fin dal primo giorno. Eterno Auriga

Swami ha scelto di renderci consapevoli della Sua Divinità e ci ha concesso il nettare del Suo Darshan. La domanda è: perché noi? Questa volta dobbiamo farci la domanda e anche cercare la risposta. Non possiamo essere egoisti solo per goderci ogni frammento della Sua amicizia e anche concludere dicendo che Egli ha scelto di esaudirci. Gli dobbiamo tantissimo. Forse ha voluto darci l’opportunità di servire nella Sua missione. Dobbiamo a Lui ogni frammento della nostra vita. Perciò, come comportarci? La comunicazione con Lui può essere in forme e modi diversi, a seconda della religione e della fede. Solo Lui sceglie il momento giusto per rivelarci la Sua identità. È il Suo gioco e solo Lui sa quando e dove farci comprendere. Affidarsi a Dio Incondizionatamente

Nel corso dei due anni successivi feci frequenti viaggi a Puttaparthi. All’epoca avevo già l’indipendenza economica. La fede in Lui si trasformò lentamente in amore. Cominciai a mettermi in stretto contatto con Lui. Ero attirato dai Bhajan. Pian piano entrai nell’Organizzazione Sai, che mi dette l’opportunità di servire. Dopo altri due anni, la mia vita cambiò completamente. Smisi di andare a far visita ai vecchi amici; trascorrevo le ore libere e le vacanze con i Bhajan e le attività di servizio. C’era un senso di soddisfazione nella vita. Allora non ero sposato; avevo tutto il tempo libero per me, che passavo con le attività Sai. In quegli anni c’erano molte celebrazioni a Puttaparthi, tra cui la Paduka Puja, le celebrazioni del Carro d’Oro, i Discorsi giornalieri di Bhagavan. Essendo un Seva Dal, mi godevo ogni parte di ciò. Partecipavo regolarmente al Servizio di Prasanthi. Tutte queste cose potevano Marzo 2017

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accadere grazie al Suo Sankalpa per me.

Considero sempre questi 5-7 anni il periodo d’oro della mia vita. Ho fatto molte visite a Prasanthi Nilayam, ho avuto Darshan molto ravvicinati, Padanamaskar e altro. Bhagavan ha riversato la Sua grazia in abbondanza. Talvolta mi chiedevo: “Merito tutto questo?” Come ha potuto verificarsi un tale salto da un estremo all’altro? Se è questo ciò che era destinato ad accadere, perché Egli ha ritardato così tanto il processo nella mia vita? Molte domande, ma nessuna risposta allora. Adesso so che Bhagavan fa ogni cosa con uno scopo. Non fa mai una cosa tanto per farla. Se non comprendiamo lo scopo, è per nostra incapacità o immaturità. Non è necessario dover sempre conoscere il Suo scopo. Egli aveva programmato ogni cosa per noi molto prima che Lo conoscessimo. Il problema è che abbiamo allenato la nostra mente a fare domande e conoscere la ragione, sempre. Ciò che ho dovuto apprendere è stato di affidarmi a Lui incondizionatamente e non preoccuparmi riguardo a perché, che cosa, quando e così via. Ciò di cui abbiamo bisogno è la resa completa. Ogni cosa accade per una ragione e nel tempo adatto. Egli è il maestro e sa ciò che è meglio. La Resa Completa è Vera Devozione

Poi nella mia vita venne la fase in cui stavo per sposarmi. Avevo il forte desiderio di sposarmi a Puttaparthi, e Lo pregavo continuamente. Egli esaudì il mio desiderio rendendo disponibili certe risorse tramite persone sconosciute. Il giorno del matrimonio, nella fila del Darshan, ci dette anche la benedizione. Egli ha un modo unico di soddisfare i desideri dei Suoi devoti. Da allora ci sono state molte situazioni nella vita in cui ho pensato di prendere la decisione giusta e ho pregato affinché essa si materializzasse. Ci sono state molte sfide nella vita e non tutto è andato bene come “avevo programmato”. Ci sono stati problemi nell’ambito del matrimonio, del lavoro ecc. 26 Marzo 2017

Ogni volta decidevo e Lo pregavo che la decisione si materializzasse. Ero un folle a decidere per conto mio e pregare che la decisione si materializzasse. Alcune delle preghiere furono esaudite, altre no. In certi casi fui portato sull’orlo della rovina, ma fui salvato in tempo. Forse con il tempo avevo smarrito il cammino ed ero diventato presuntuoso.

Questa è una fase di cui mi rammarico sempre. Ora, quando riepilogo tutti gli avvenimenti, vedo una logica nel fatto che Egli accogliesse certi desideri e non ne esaudisse altri. Aveva un piano, un piano chiaro. Sapeva ciò che era meglio per me e faceva esattamente quello. È per ignoranza e mancanza di fede che cominciamo a prendere decisioni. In ogni situazione dovremmo aver pregato per avere la Sua guida. L’apprendimento per me è stato duplice. Primo: mai decidere e chiederGli di esaudire il desiderio. Dobbiamo confidare nel fatto che Egli è il signore della nostra vita e sa ciò che è meglio. Dovremmo solo pregare di avere la Sua guida e la Sua grazia, e che Egli ci accordi ciò che è bene per noi. Secondo: nonostante i nostri ripetuti errori, Egli è molto compassionevole. Possiamo sbagliare nel nostro dovere verso di Lui, ma Egli non ci fa mai mancare la Sua grazia. È colmo di compassione e d’amore. Se assimiliamo tutto ciò, non ci sentiremo mai tristi nella vita. La resa completa è vera devozione. Questo l’ho imparato pagando l’ammenda per la momentanea deviazione. Egli riuscì a riportarmi in carreggiata decisamente in tempo. Si assicurò che tutti i problemi della mia vita si dissolvessero nell’aria e che ogni cosa fosse riportata alla normalità. Tutto accade per un motivo: Egli sa ciò che è meglio. Probabilmente voleva insegnare qualche lezione importante della vita. L’aspetto triste è che ho perso alcuni anni del percorso in faccende mondane. Il viaggio di Bhagavan a Hadshi e Mumbai nel 2009 fu l’evento più bello della mia vita. Ebbi l’opportunità di godere da vicino del

Eterno Auriga


Suo Darshan e dei Suoi Discorsi. Ho alcuni grandi ricordi da conservare. Egli benedisse molti di noi con doni e Padanamaskar. Eravamo tutti sommersi dall’amore e dalla grazia che Egli riversava copiosamente. Il Suo Maha Samadhi fu l’evento più doloroso da seguire. Molti dissero che aveva lasciato il corpo fisico. Bhagavan può essere confinato solamente alla struttura fisica? La verità è che Egli si è spostato dal corpo fisico alla forma sottile all’interno del nostro cuore. Quindi, in questo senso, non c’è stata la Sua dipartita, ma Egli è venuto a risiedere all’interno di tutti noi. È più vicino a noi adesso di quanto non lo fosse prima. In ogni cosa che faceva c’era un insegnamento per noi. L’unica vera offerta per Lui può essere come viviamo la nostra vita. Egli dichiarava: “La vostra vita è il Mio messaggio.” Guardate quanta fiducia e fede Egli ha riposto in tutti noi. Il nostro dovere primario è seguire i princìpi la Lui insegnati e ispirare ogni persona intorno a noi. Che fortuna per noi essere venuti al mondo come contemporanei di un Avatar e avere coscienza dello stesso! Mi è stato detto che pochissime persone sapevano che Rama e Krishna erano Avatar quando si trovavano con loro. Accadde anche con l’Avatar Shirdi Sai. Ma Swami ha scelto di renderci consapevoli della Sua Divinità e ci ha concesso il nettare del Suo Darshan. La domanda è: perché noi? Questa volta dobbiamo farci la domanda e anche cercare la risposta. Non possiamo essere egoisti solo per goderci ogni frammento della Sua amicizia e anche concludere dicendo che Egli ha scelto di esaudirci. Gli dobbiamo tantissimo. Forse ha voluto darci l’opportunità di servire nella Sua missione. Dobbiamo a Lui ogni frammento della nostra vita. Perciò, come comportarci? Gli Insegnamenti l’Essenza dei Veda

di

Swami

sono

Primo: noi continuiamo a credere nella Sua onnipresenza e ad arrenderci a Lui Eterno Auriga

completamente. Date a Lui il controllo della vostra vita. Questo non significa restare tranquillamente seduti, sperando che Egli faccia ogni cosa. Si tratta di fare il nostro dovere e lasciare il resto a Lui. Convincetevi del fatto che ogni cosa accade per Sua Volontà. Abbiate fede che Egli farà solo ciò che è meglio per noi. Non abbiate mai dubbi in base a situazioni o avvenimenti della vita. Non c’è bisogno di cercare una risposta per il che cosa, il perché e il come. Ora Egli è vicinissimo a noi. Risiede nel nostro cuore, e osserva direttamente ognuno di noi. Non lasciate mai che l’ombra del dubbio penetri nella vostra mente. La vita potrebbe lanciare molte sfide e frapporre ostacoli. Egli dissemina per noi le sfide e i problemi e solo Lui li risolverà tutti. Siamo meri attori sul palcoscenico. Il copione è scritto da Lui. Quando siamo confusi, alziamo a Lui lo sguardo per avere consiglio. Egli può avere molti modi di indicare il percorso. Confidate nella Sua onnipresenza. Seguite i Suoi insegnamenti: sono la vera essenza di tutti i Veda e la rappresentazione del Dharma. I Suoi insegnamenti hanno soluzioni per tutti i problemi e le situazioni impegnative della vita. Dobbiamo lentamente transitare dalla convinzione che Egli è al nostro interno all’ambizione che Lui e noi, ora, siamo diventati uno.

Secondo: siate veri devoti seguendo i Suoi insegnamenti, in modo che le persone arrivino a conoscere Bhagavan dal vostro comportamento. È il Suo Sankalpa. Egli ha dichiarato: “La vostra vita è il Mio Messaggio.” Con ciò Egli ha affidato una grande responsabilità a tutti noi. In realtà, non ha bisogno di nessuno di noi per la Sua missione. È per la Sua compassione e il Suo amore che Egli vuole concederci un’opportunità. Siamo come quelle fortunate scimmie che costruirono il ponte per Rama. Egli ha fatto un grande passo annunciando al mondo: “Conoscete Me vedendo i Miei devoti.” Dovremmo essere il vero riflesso dei Suoi insegnamenti. Il Marzo 2017

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nostro comportamento e la nostra fede dovrebbero ispirare le persone che non sono consapevoli di Lui. In questo modo non solo le nostre vite migliorano, ma centinaia di persone che vengono in contatto con noi arrivano a conoscere Bhagavan. Ciò è di per sé un grande servizio all’umanità.

Infine: create consapevolezza circa la Sua missione e aiutate molti altri a godere della Sua grazia e del Suo amore. Non dobbiamo necessariamente intraprendere una campagna associativa. Si tratta invece di creare consapevolezza; non con discorsi, ma con i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni. Tutti noi abbiamo bisogno di impegnarci in molte più attività di Seva. Tutti noi abbiamo avuto la benedizione di essere testimoni della Sua presenza fisica e dei Suoi Lila. Nei prossimi decenni molti nuovi devoti saranno ispirati e si uniranno all’Organizzazione. Forse non hanno avuto la fortuna di aver goduto del Suo ...continua da pagina 23

che Swami aveva lanciato in giardino la sera precedente. Il talismano nuotava nell’acqua come un pesce, ruotando in continuazione, finché Swami non lo tirò fuori. La mattina dopo, prese la cornice d’oro, la diede a un domestico e mi consegnò il piccolo pezzo di carta gialla che era all’interno con su scritto il Mantra. Dopo il mio ritorno a Bengaluru, gli feci fare una copertura d’oro e lo misi di nuovo al collo. Il marito della Rani, che non era più in vita, era stato un grande devoto di Shirdi Baba. La veste di Shirdi Baba e un Hukka (narghilè), che Egli usava per fumare, erano tra gli oggetti conservati nel palazzo. La veste si diceva fosse stata cucita con un ago usato per cucire borse di juta. Swami ci disse di recarci in una certa casa e, prima che vi entrassimo, ci fornì una descrizione completa di tutto ciò che vi si trovava. È superfluo dire che tutto, in quella casa, era 28 Marzo 2017

Darshan nella forma fisica. Noi abbiamo la responsabilità di condividere la nostra esperienza con ogni persona, senza ombra di ego. Dovremmo sforzarci di fare opera di sensibilizzazione per quanto riguarda la Sua Missione ogni volta che ci sia la possibilità, anche piccola. Dobbiamo motivare e ispirare le persone a partecipare al servizio disinteressato alla società e all’amore per tutti gli esseri. È tempo che il mondo conosca la Sua Missione e la Sua onnipresenza. Egli risiede nel cuore di tutti. È tempo che ognuno comprenda. Preghiamo Bhagavan di concedere pace e amore a tutti gli esseri umani.

Samasta Lokah Sukhino Bhavantu! Om Santhi Santhi Santhi!

– L’autore, di professione revisore dei conti, attualmente coordina il Programma Sri Sathya Sai Vidya Jyothi

proprio come Baba ci aveva detto. Venimmo poi a sapere che Swami, nella Sua precedente nascita come Shirdi Sai Baba, era solito visitare spesso quel luogo. Nella casa della Rani c’era un Tonga (veicolo leggero a due ruote) che Shirdi Baba aveva usato durante le Sue visite. La casa era circondata da strade ove i Razakar (banditi) combattevano con pistole e mitragliatrici. Le case venivano saccheggiate e grande danno veniva arrecato alle persone e alle cose. La casa della Rani in cui alloggiava Swami non era stata colpita dal benché minimo danneggiamento, e noi eravamo tutti assolutamente al sicuro sotto la protezione di Swami. – Tratto da “The Divine Leelas of Bhagavan Sri Sathya Sai Baba”, di Nagamani Purnaiya Eterno Auriga


Bellezza e Felicità

L

Chinna Katha

ONTANA DA SUO MARITO RAMA, Sita rimase da sola nel giardino di Ashoka a Lanka. Ravana aveva fornito tante cose bellissime e allettanti in questo giardino, e si diceva che ciò che vi si trovava non era disponibile in nessun’altra parte del mondo. Anche se queste cose erano, di fatto, molto belle, Sita tuttavia non provava felicità nel vederle.

quanto le dette una grande gioia narrando, in un canto, la storia della vita del Signore Rama. Un dubbio, però, le si fece strada nella mente: se si trattasse di un demone che aveva assunto la forma di una scimmia. Ma quando Hanuman le disse chi era, com’era diventato servo di Rama e perché era andato lì, Sita si convinse che egli era effettivamente il servitore fedele di Rama.

Un giorno, mentre era come al solito impegnata nel canto del Nome di Rama, udì improvvisamente una canzone proveniente dai rami dell’albero sotto il quale era seduta. Quando alzò lo sguardo per capire da dove provenisse il canto, rimase sorpresa nel vedere una scimmia.

Qual è, in sostanza, il tema saliente di questa storia? In che consiste la bellezza? Come possiamo sperimentare la felicità? Bellezza e felicità non si trovano negli oggetti del mondo.

Hanuman convinse Madre Sita di essere il servitore del Signore Rama. Sita vide una scimmia cantare le glorie di Rama.

Poco dopo, udì di nuovo la canzone. Che canzone era? Era una canto che descriveva la storia della vita e la divina gloria del Signore Rama. Sita guardò ancora una volta la scimmia che cantava e pensò: “Ah! Quant’è bella questa scimmia!” Può una scimmia sembrare bella a qualcuno? C’è qualcuno che pensa che una scimmia sia bella? Allora, come fece questa scimmia a sembrare bella a Sita? Apparve bella in Eterno Auriga

Non c’è felicità nel mondo esterno. La felicità si trova dentro l’uomo stesso. A Sita, anche una scimmia sembrò bella quando udì la canzone su Rama, che era caro al suo cuore. L’uomo ricava felicità da ciò che gli è caro. Si dice: “Ciò che è bello dà felicità. La felicità è la quintessenza della vita.” L’uomo dovrebbe sviluppare la visione interiore per provare la felicità che è dentro di lui: allora tutto gli apparirà bello. Tutto ciò che è bello dà felicità. Marzo 2017

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U. S. A.

I

L 1° OTTOBRE 2016, I VOLONTARI Sai hanno organizzato la Fiera della Sanità Gratuita Sathya Sai presso il Centro Parrocchiale della Chiesa della Santa Trinità nel Missouri. Un gruppo multiculturale multietnico di 40 operatori sanitari, 56 interpreti bilingue e 59 volontari generici hanno svolto servizio disinteressato a 212 persone indigenti, membri della comunità di immigrati. Il primo visitatore alla manifestazione è stato un ottantatreenne pastore della Chiesa della Santa Trinità, che ha inaugurato la fiera accendendo una candela e offrendo una preghiera.

Fiera della Sanità Gratuita Sathya Sai, Missouri, U.S.A.

Sono stati condotti esami completi e controlli preventivi, inclusi controlli di glicemia, glicoemoglobina e livelli lipidici, pressione sanguigna, misurazioni dei valori vitali, test dell’asma ed ecografie della caviglia per l’osteoporosi. Inoltre, i pazienti hanno ricevuto controlli sanitari dell’udito, dei denti, della vista e comportamentali. Sono stati offerti consigli nutrizionali e dietetici, e le pazienti sono state registrate per mammografie gratuite. Una campagna di registrazione di donatori di midollo osseo ha felicemente iscritto 12 donatori potenziali all’ufficio di registrazione delle donazioni 30

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compatibili. È stata spiegata ai visitatori l’importanza dell’esercizio fisico, della ginnastica e di corrette abitudini. I volontari, inoltre, hanno donato palloni sportivi ai bambini e corde per saltare agli adulti per incoraggiare il regolare esercizio fisico.

Una mostra ha esposto manifesti che spiegavano come i valori umani promuovano il benessere fisico, mentale e spirituale. I visitatori sono stati invitati a scegliere il valore umano che li avesse maggiormente colpiti, scriverlo su un’etichetta e indossarla con orgoglio. I volontari, inoltre, hanno fornito istruzioni sulla prevenzione dell’ictus, del diabete, sul controllo dei veleni e sulle risorse sociali locali, compresi i centri di gestione delle crisi e ostelli temporanei per bambini con difficili situazioni famigliari. Sono stati distribuiti occhiali da lettura gratuiti, oggetti scolastici per bambini e kit per l’igiene dentale. I volontari, provenienti da ospedali locali e negozi specializzati, hanno esaminato 31 auto con seggiolini difettosi per bambini e ne hanno sostituiti 22. A 63 bambini sono stati donati caschi da bicicletta. Prima di partire, ogni visitatore del campo ha ricevuto un cestino da merenda contenente un croccante involtino caldo di fagioli, una mela e dell’acqua.

BIELORUSSIA Il tema del progetto Serve the Planet del 2016 era “Amore per gli Animali”. In Bielorussia, i membri Sathya Sai hanno organizzato progetti per servire gli animali randagi in rifugi di soccorso. Il 1° agosto 2016, un gruppo di volontari ha visitato un rifugio per animali nella strada malfamata di Sevryuki e distribuito 25 kg di mangimi e vaccini per animali. Il proprietario della struttura ha informato i visitatori circa le esigenze del rifugio, che ospitava 87 cani e 30 gatti. I volontari hanno giocato con gli animali e pubblicato le loro immagini in vari luoghi, per una futura adozione. Eterno Auriga


OLANDA Il 21 settembre 2016, la SSIO olandese ha organizzato ad Arnhem, città nell’Olanda orientale, una Marcia per la Pace per commemorare la Giornata Internazionale della Pace delle Nazioni Unite.

La Marcia per la Pace nella Giornata Internazionale della Pace, Olanda.

Prima della marcia, 25 membri Sathya Sai, provenienti da diverse parti del Paese, si sono riuniti intorno a un pianoforte a disposizione del pubblico alla Stazione Centrale di Arnhem e hanno eseguito il famoso brano “Imagine” di John Lennon, accompagnato da un flauto. In precedenza, un insegnante SSEHV aveva parlato del significato e del valore della pace ai bambini adolescenti in una scuola speciale per bambini immigrati provenienti da vari Paesi lacerati dalla guerra. La mattina del 21 settembre, questi ragazzi sono giunti alla Stazione Centrale con due striscioni che mostravano la parola “Pace” in diverse lingue e si sono uniti al canto prima di tornare a scuola. Dalla stazione, il gruppo ha marciato verso la chiesa principale di Arnhem, portando gli striscioni che appoggiavano la pace. Questa chiesa è stata scelta come luogo di riunione perché era stata danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stata restaurata. Gli Eterno Auriga

striscioni, decorati dai bambini con simboli di pace e citazioni di Sathya Sai Baba e di Madre Teresa, hanno attirato l’attenzione del pubblico. Lo stesso giorno, 15 devoti Sathya Sai hanno celebrato la Giornata Internazionale della Pace ad Amsterdam-Buitenveldert, in un ostello temporaneo per 20 famiglie di emigrati. I volontari SSIO, assieme a famiglie di migranti e bambini, hanno eseguito canzoni per commemorare l’iniziativa di promuovere la pace nel mondo. I brani su pace, verità, amicizia e felicità hanno stimolato tutti i presenti, toccando i cuori e donando gioia. I bambini hanno aiutato a disporre i tavoli e le sedie per l’evento. Commosso dal calore e dall’amore manifestati dal gruppo Sathya Sai, il direttore dell’ostello, che si era unito ai festeggiamenti, ha commentato: “Che fonte d’amore avete creato! Da dove vengono persone così belle come voi?”

ISRAELE A Ein Hod, un tranquillo e scenografico villaggio nel nord di Israele, nei pressi di Haifa, il 23 e 24 settembre 2016, i membri SSIO hanno ospitato un seminario di educazione ai valori, cui hanno partecipato quaranta persone di religione ebraica, cristiana, musulmana, druze e indù.

Seminario di educazione ai valori, Israele. Marzo 2017

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George Bebedelis, direttore dell’ISSESudeuropa e la signora Marianne Meyer, Copresidente del Comitato Educativo SSIO e Direttrice dell’ISSE Europeo, hanno tenuto discorsi riguardanti molte questioni, tra cui l’ambiente e la coltivazione dell’amore, l’insegnante come esempio di valori umani, il rapporto integrale della personalità umana e dei valori umani, la pedagogia dell’Educazione Sathya Sai, l’educazione integrale e una panoramica delle cinque tecniche d’insegnamento. I partecipanti si sono impegnati anche in animati laboratori su questi temi.

RUSSIA Nella zona di Sverdlovsk, dal 9 all’11 settembre 2016, si è svolto il secondo Campo Regionale di Volontariato della Regione degli Urali. Ventitré volontari, compresi i giovani, hanno completato le riparazioni avviate nel giugno del 2016 in un Centro Giovani di tre stanze, che prevede attività culturali per bambini, adolescenti e giovani adulti. I volontari hanno inoltre riparato i pavimenti danneggiati in alcune parti dell’edificio. Gli educatori Sathya Sai hanno tenuto lezioni su “La Cultura della Comunicazione” e hanno condotto seminari creativi per i bambini e per il personale del Centro Giovani. Il direttore del Centro ha espresso gratitudine per l’assistenza e ha riconosciuto l’importanza delle attività di servizio.

I partecipanti al Primo Congresso Estone Sathya Sai.

Successivamente, ha parlato del ruolo della trasformazione interiore e del cammino dalla dualità alla non dualità. La signora Maria Quoos, Coordinattrice Centrale della Regione 73 nella Zona 7, ha parlato della trasformazione personale e ha condotto un seminario sul ruolo delle donne e del retto comportamento nella società. Il pubblico ha apprezzato il concerto e le bellissime canzoni eseguite da musicisti professionisti. Il secondo giorno del Congresso è stato proiettato un film su Sathya Sai Baba del cineasta australiano Peter Rae.

GERMANIA Durante la prima settimana di agosto del 2016, si è svolto l’annuale campo estivo per bambini in un ostello della gioventù a Linsengericht, uno splendido villaggio nei Monti Spessart, siti nella Germania centrale.

ESTONIA Dal 5 al 7 agosto 2016, oltre 60 membri Sathya Sai, provenienti da Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Finlandia, hanno partecipato al Primo Congresso Estone Sathya Sai, avente come motto “L’Amore è la Fonte, l’Amore è la Via, l’Amore è la Meta”. L’oratore principale è stato l’argentino Leonardo Gutter, membro del Prasanthi Council, che ha fornito una meravigliosa visione d’insieme del ruolo dell’Avatar della nostra epoca, Sathya Sai Baba. 32

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L’annuale campo estivo per bambini, Germania.

Più di 60 devoti Sathya Sai hanno partecipato al campo, avente come motto Eterno Auriga


“Un Solo Mondo, un Solo Cuore”. Quest’anno sono stati condotti lavori di gruppo per adulti e bambini sul libro della Genesi facente parte della Bibbia, esplorando i suoi vari insegnamenti, tra cui la verità, la bellezza, la bontà, la compassione, la pazienza, il sacrificio e altre nobili virtù. Ai bambini sono state offerte opportunità di attività creative e formazione sportiva e musicale. Inoltre, i bambini hanno eseguito un concerto musicale per intrattenere gli anziani residenti di una casa nel villaggio e sono andati nel bosco per un’escursione sotto la guida del guardiano della foresta.

LITUANIA Dal 19 al 28 settembre 2016, settanta membri del coro della Polonia, della Lituania e della Lettonia hanno partecipato, a Palanga, in Lituania, al primo Workshop Internazionale del Coro Sarva Dharma, guidato dai direttori Maria Quoos e Ewa Zarów.

Il Primo Workshop Internazionale del Coro Sarva Dharma.

Il programma è iniziato con una riunione nazionale di tre giorni della SSIO della Lituania, dove la signora Marianne Meyer, Direttrice dell’ESSE, ha tenuto un edificante discorso. Il secondo giorno della riunione nazionale, il coro ha offerto una splendida esibizione. Il workshop del coro è cominciato a tutti gli effetti il 22 settembre Eterno Auriga

2016 e comprendeva lezioni di musica, esercizi vocali e canti, nonché rivitalizzanti passeggiate al mare. Ogni mattina era piena di canti devozionali, seguiti da lezioni di teoria musicale. Il coro ha anche presentato due spettacoli mobili al pubblico. Il primo è stato presso la Casa di Cura Vilius Gaigalaitis, che ha toccato molti cuori e il secondo presso la chiesa di San Francesco d’Assisi, dove il coro ha eseguito canzoni cristiane e di altre fedi, fra cui l’islam. I monaci francescani della Chiesa Cattolica Romana hanno partecipato gioiosamente al canto e alla danza. – Organizzazione Sathya Sai

Internazionale

INDIA Himachal Pradesh - Dal 13 al 18 dicembre 2016 si è svolto a Solan un programma settimanale per i bambini Bal Vikas, per aiutarli ad apprendere l’eccellenza in ogni attività della vita, sia spirituale sia laica, secondo il programma dei Bal Vikas e la sua applicazione pratica. Dal 25 al 30 dicembre 2016, ad Anand Vilas, Shimla, si è tenuto un programma di formazione per insegnanti su Educare Sri Sathya Sai, a cui hanno partecipato i membri del personale della Scuola Sri Sathya Sai e gli insegnanti di altre scuole dell’Himachal Pradesh. I partecipanti hanno appreso molte nuove idee e tecniche da portare nelle loro aule e hanno sentito profonda gratitudine per Bhagavan Baba per questa opportunità unica.

Il 1° gennaio 2017, all’inizio della stagione invernale, sono state distribuite 100 coperte a persone bisognose nella periferia della città di Shimla, mentre il 22 gennaio, a 200 operai che lavorano in diversi cantieri di Shimla, sono stati distribuiti maglioni, sciarpe e berretti di lana. Le studentesse dell’Anath Ashram (orfanotrofio) di Garli e in quello di Patti Saliana, nel distretto di Kangra, e ai bambini che vivono nell’area Marzo 2017

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vicina agli Ashram, sono stati consegnati maglioni e calzini di lana. Il numero totale dei destinatari è stato di 360.

Rajasthan - Il 17 e 18 dicembre 2016, a Udaipur, si è svolto l’Annuale Congresso di Stato dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Rajasthan, cui hanno partecipato circa 250 devoti di vari distretti del Rajasthan. Nel suo discorso di benvenuto, il Presidente dello Stato ha parlato sul tema del Congresso “Rimanete Sempre Centrati su di Me” e ha invitato tutti i membri a rimanere concentrati su Bhagavan seguendo i Suoi insegnamenti nella vita. Il programma comprendeva presentazioni su Recitazione dei Veda, Bal Vikas, Progetto Sri Sathya Sai Adarsh Gram Yojna, Gestione delle Calamità Naturali, Mezzi d’Informazione, Ala IT, Ala Mahila, Sri Sathya Sai Vidya Jyothi, Prasanthi Seva ecc.

Congresso Annuale di Stato dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Rajasthan.

Il pomeriggio del 17, è stato organizzato uno speciale Bhajan Sandhya. La sessione del giorno successivo è cominciata il mattino presto con l’Omkaram e la Suprabhatam. Ha fatto seguito una Lezione Pratica sulla Meditazione della Luce. Dopo la colazione, hanno presentato i loro rapporti i vari incaricati statali dei Giovani, del Servizio Medico, dello Sri Sathya Sai Vidya Vahini, del Circolo di Studio, del Gruppo e-Techno ecc., e i Presidenti dei vari distretti. 34 Marzo 2017

Bengala Occidentale – La Jaidev Mela (fiera) si tiene per tre giorni ogni anno sulla riva del fiume Ajay, durante Makara Sankranti, con una straordinaria scena mistica e culturale, che reca testimonianza di una convergenza di centinai di migliaia di devoti che vengono a fare un sacro tuffo nel fiume. A causa della massiccia affluenza, vi è l’enorme compito di garantire l’igiene, che negli ultimi anni è stato gioiosamente intrapreso dai volontari Seva Dal dei distretti di Burdwan e Birbhum nel Bengala Occidentale. Anche quest’anno, circa 65 volontari Seva Dal (tra cui 15 donne) hanno allestito campi sulla riva del fiume Ajay per quattro giorni, dal 13 al 16 gennaio 2017, per garantirne pulizia assoluta.

I volontari Seva Dal svolgono il lavoro di pulizia sulla riva del fiume.

Oltre alla pulizia della riva del fiume, i volontari Seva Dal hanno garantito che i 700 bagni temporanei, allestiti dall’Amministrazione della Fiera, venissero mantenuti puliti per l’uso continuo da parte del pubblico in generale. Oltre a ciò, anche altri rifiuti e spazzatura sono stati raccolti per mantenere pulita la riva e l’area circostante. Dopo tre turni di lavoro ogni giorno, tutti i volontari Seva Dal si riunivano nel campo per un Satsang serale, che includeva Bhajan e discussioni operative. Il campo è stato chiuso il quarto giorno con l’offerta del Mangala Arati a Bhagavan. Oltre a essere un Eterno Auriga


notevole passo verso l’autotrasformazione e l’ispirazione, questa significativa attività è stata applaudita non solo dalle autorità, ma anche dai pellegrini in generale che affollavano questo evento annuale.

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Entitled SANATHANA SARATHI (English) R.No.10774/58

(To be published in the first issue every year after the last day of February) Form IV (See Rule 8) 1. Place of Publication : Sri Sathya Sai Press, within the compound of Sri Sathya Sai Ashram, Prasanthi Nilayam. 2. Periodicity of Publication : Monthly 3. Printer and Publisher’s Name : Sri K.S. Rajan Whether citizen of India : Yes Address : West II / C-22, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. 4. Editor’s Name : Sri G.L. Anand Whether citizen of India : Yes Address : Round Block V / C-3, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P. 515134. and addresses of 5. Names : Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, P.O. individuals who own the Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. newspaper and partners or shareholders holding more than one per cent of the total paid up capital as on 28-2-2017. I, K.S. Rajan, hereby declare that the particulars given above are true to the best of my knowledge and belief. (Sd) K.S. RAJAN Date: 1-3-2017 (Signature of Publisher) Eterno Auriga

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Data della Pubblicazione: 1° febbraio 2017

Il Servizio Porta alla Liberazione Un numero di danza dei bambini dello staff dell’SSSIHMS.

I devoti della Malesia fanno un’offerta di musica devozionale con l’armonica.

Il corpo non è primario. Ciò che è importante è lo spirito che vi dimora. Tenendo in vista l’obiettivo della realizzazione del Sé, dovete impegnarvi nel servizio fino al raggiungimento della destinazione. Il servizio disinteressato, dedito, fatto con cuore puro, è il mezzo. Quando l’intera vita è dedicata a questo scopo, può avvenire l’esperienza diretta del Divino. Tenetevi perciò lontano quanto più possibile da attaccamenti e avversioni. Ogni sforzo deve essere fatto per mantenere la mente e il corpo incontaminati. – Baba

L’offerta classica carnatica di Sriram Parthasarathy.

Edizione Italiana del Sanathana Sarathi


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