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GIUGNO 2017



Eterno Auriga

Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ

RETTITUDINE

Giugno

PACE

2017

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

AMORE

NON VIOLENZA

“Oggi will vediamo lottano per i “God testpersone His chedevotees senzaways. curarsi indiritti several Alldelletheseresponsabilità. tests Diritti e responsabilità sono complementari are the steps which lead him to a fra lorolevel. in tutte le attività higher A true devoteecome leadsdue ali, due ruote, due mani o due gambe. a sacred life, demonstrating the A dire il vero, l’uomo non ha diritti. Ci sono sanctity of his conduct and depth solo responsabilità. Fate il vostro dovere ofonestamente. his faith. He marchdiritto aheadsolo di Voiwillavete unmindful of all the troubles, compiere azioni, ma non il diritto ai loro difficulties and problems, and frutti; essi arriveranno in modo naturale.” achieve the objective of his life.”

SOMMARIO 4

Acquisite la Conoscenza del Sé Discorso di Bhagavan del 16 aprile 1993

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Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca

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L’Essenza dell’Insegnamento di Buddha Dai nostri Archivi

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L’Amore Divino di Bhagavan Kuppam Vijayamma

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Esperienze con Bhagavan Baba Forum degli Ex Studenti

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La Trasformazione Attraverso l’Amore Divino Effulgenza della Gloria Divina

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Un’Esperienza di Beatitudine e una Miracolosa Guarigione G. Geethanath

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Il Tocco di Mida L’Angolo degli Studenti

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Notizie dai Centri Sai Cronaca

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Per Rinnovi / Nuovi Abbonamenti / Edizioni Elettroniche, vi invitiamo a visitare il nostro sito @ ww.sanathanasarathi.org


P A R O L A D E L L’ A V A T A R

ACQUISITE LA CONOSCENZA DEL SÈ “Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo che è l’incarnazione della pace e del buon auspicio. Egli è Esistenza-Conoscenza-Beatitudine Assoluta e Non duale. Egli è Verità, Bontà, Bellezza (Satyam, Sivam, Sundaram). (Verso Sanscrito) S O P P O R TAT E T U T T E L E D I F F I C O LT À C O N E Q U A N I M I T À

Incarnazioni dell’Amore!

L

A CONOSCENZA È COSA SOMMA per gli esseri umani. Ce ne sono forme varie nel mondo, come la conoscenza delle cose, quella letteraria, quella della danza, della musica ecc., ma la più nobile è la conoscenza del Sé. La conoscenza delle cose del mondo, o fisica, è utile per procedere nella vita e farsi un nome, ma è quella del Sé a darvi appagamento e pace mentale. Riempite il corpo di dolcezza e senso di umanità Dall’alba al tramonto, tutti si sforzano di procurarsi i mezzi di sostentamento; l’essere umano non può farne a meno. Essi dipendono dalla conoscenza delle cose del mondo che è soltanto la reazione, il riflesso e la risonanza della Realtà, mentre la conoscenza del Sé è eterna, è relativa alla Verità e agli altri valori permanenti. La visione di tipo terreno non può procurare la conoscenza di se stessi. I discepoli di Adi Sankara compirono studi approfonditi sulla conoscenza delle cose del mondo. Una


volta Sankara vide una persona che ripeteva le regole della grammatica di Panini e l’ammonì: “Le regole della grammatica non ti soccorreranno quando la fine si avvicinerà.” Tutti dovrebbero seguire la via della Verità e raggiungere la Divinità. L’uomo dovrebbe fare sforzi continui per acquisire la Conoscenza del Sé (Atma Jnana). Nel mondo ci sono molte persone ricche, caritatevoli, potenti, istruite e intelligenti, ma raramente ci si imbatte in qualcuno che si sforzi di acquisirla. La gente si impegna molto e costantemente per ottenere i piaceri terreni, ma la Beatitudine del Sé (Atmananda) e la Pace del Sé (Atma Shanti) non possono scaturire dalle cose secolari che ottenete, non sono basate sul mondo fisico. La felicità e la pace che si ottengono dagli individui, dai piaceri dei sensi e dagli oggetti sono temporanee, mentre noi dobbiamo cercare di sperimentare la felicità e la pace permanenti.

arrivare a oltre ottocento rupie. Il cotone non si può indossare così com’è: va convertito in filato e poi in tessuto; solamente allora sarà possibile farne camicie da indossare. Questo è il valore di samskara, o raffinamento, che dà valore al materiale.

Nell’uomo c’è tutto; in ogni individuo sono presenti la Conoscenza del Sé, quella della non dualità e quella del Brahman. Per portare a manifestazione questo tesoro nascosto c’è bisogno di uno sforzo continuo. Ciò che esiste va raffinato per conoscerne il valore; scavando nelle miniere, si trovano i diamanti grezzi che, così come sono, hanno poco valore ma, tagliati e lucidati, ne acquisiscono molto. Questo tipo di raffinazione è chiamato samskara. In modo simile, l’essere umano deve sottoporsi a un processo di affinamento affinché i valori umani che sono in lui diventino manifesti e promuovano la pace e la felicità nella società. Con la coltivazione si ottiene il riso, ma non lo si può consumare nella forma grezza: lo si può mangiare soltanto cuocendolo dopo avere rimosso il guscio. Un quintale di riso grezzo può costare trecento rupie, mentre un quintale di riso brillato può

In modo simile, l’uomo deve sopportare tutte le difficoltà e le tribolazioni della vita con equanimità. Il piacere è un intervallo tra due dolori. Si trovano rocce e massi dovunque, ma uno scultore cesella un masso e ne fa la

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La visione deve essere ampliata al livello in cui vedete tutto come Dio. Questa è vera saggezza. Gli occhi, le orecchie, le mani e i piedi di Dio sono presenti dovunque; non si può trovare alcun luogo privo della Divinità. Le Upanishad e la Gita non sono solamente una lettura; devono essere messe in pratica. Assaporate la loro essenza, ma non sprecatene il significato. Questa è vera pratica spirituale.

Un essere umano con i cinque sensi e la mente, con i flussi di pensiero e le agitazioni mentali dimostra solamente la forma umana, ma assume valore immenso quando acquisisce consapevolezza e discriminazione. Prendiamo una canna di bambù e un pezzo di canna da zucchero. Il valore del bambù è limitato alla sua resistenza, mentre la canna da zucchero ha un valore superiore grazie alla sua dolcezza. In modo simile, un corpo umano diventa più prezioso quando è colmo di dolcezza umana. Schiacciando la canna si ricava il dolce succo; lo zucchero si ottiene da questo mettendolo sul fuoco, il che ne aumenta molto il valore.

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bellissima statua di una divinità. Sia il masso originale sia i detriti rimasti non hanno alcun valore: solo la statua viene adorata. Questo è l’effetto della raffinazione. Il corpo è simile a una roccia e la pratica spirituale è lo scultore. “Tu sei Quello”, affermano i Veda. L’essere umano si raffina per mezzo della devozione, della fermezza e della fede. Prima di tutto bisogna avere fede in se stessi, fiducia in se stessi, poi fede in Dio; questo è il segreto del successo. Chi non ha fede in se stesso non può credere in nessuno. La fede comincia quando ci si chiede: “Chi sono io? Sono il corpo? Sono la mente, l’intelletto o i sensi?” Questi sono solamente strumenti. Si può arrivare alla Verità indagando profondamente per mezzo dello strumento dell’intelletto. Se volete tingere una parete, non basta avere la tinta e il pennello: dovete avere anche la capacità di tingere bene. Il coltello è lo strumento per tagliare le verdure; non ci si aspetta che lo usiate per uccidere. Se usate uno strumento in modo sbagliato, rischiate di essere puniti. Un chirurgo ha licenza di usare il coltello per tagliare un arto; gli altri non ne sono autorizzati. In una strada stretta, c’erano due negozi vicini; uno vendeva il betel e l’altro era un bar. Un giorno, i proprietari litigarono e il venditore di betel usò un coltello contro il barista facendogli un piccolo taglio in una mano. Fu arrestato perché non era autorizzato a usare il coltello come un’arma, mentre un chirurgo decide la data dell’operazione in cui vi farà un profondo taglio nell’addome. È normale che la grande maggioranza di queste operazioni abbia successo, ma, a volte, una fallisce senza che il medico venga processato. Tramite questo esempio, possiamo comprendere che una persona ottiene i diritti solamente sulla base dei suoi meriti. 6

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Oggi, noi vediamo persone litigare per i diritti senza preoccuparsi delle responsabilità. Il diritto e la responsabilità sono come due ali, due ruote, due mani o due gambe che sono complementari in ogni attività. In verità, l’uomo non ha diritti; ci sono solamente le responsabilità. Fate il vostro lavoro come dovete; voi avete solamente il diritto di fare le azioni, ma non quello sui frutti conseguenti: essi vengono da soli. Un lavoro eseguito bene vi dà autorità. Come potete pretendere una ricompensa se non compite il dovere? La non dualità è vera saggezza Per ottenere lo scopo della vita, potete seguire tre vie: la via dell’azione (Karma), la via della devozione (Bhakti) e quella della conoscenza/saggezza (Jnana). Ognuna di esse può portarvi a destinazione. Supponete che tre persone stiano viaggiando in treno: una in terza classe, una in seconda e l’altra in prima. Sebbene viaggino sullo stesso treno, quella in terza classe dovrà sopportare disturbi e noie per l’affollamento dello scompartimento. Il passeggero di seconda starà più comodo e quello in prima classe gusterà un viaggio veramente piacevole. Vediamo un esempio in cui un passeggero deve cambiare treno due o tre volte, un altro siede in un vagone che viene attaccato al treno successivo e il terzo è salito sul convoglio che lo porta direttamente a destinazione. Il viaggio del primo dei tre è come la via del Karma che implica molte difficoltà; quello del secondo passeggero è come la via della Bhakti che è simile al vagone che viene attaccato a un altro treno. La terza è la via della Jnana che può portarvi direttamente alla meta della vita senza difficoltà. È come un treno diretto: non c’è bisogno di cambiare. Che cos’è Jnana? Vedere un solo Atma in tutti è vera saggezza; Eterno Auriga


vedere la diversità è ignoranza. Dovete considerare tutte le persone uguali. Voi e Io siamo Uno. Tutti sono Uno. Siate equanimi con tutti. Dio è presente in tutti; è in voi, intorno a voi, sopra di voi, sotto di voi. Potete vedere Dio ovunque guardiate. La non dualità è saggezza vera, è unità nella diversità. Noi

unifica; la visione spirituale è necessaria per una vita spirituale come la forma unificata della camicia è adatta a essere indossata. Molti ragazzi e ragazze portano in tasca un pettine e uno specchietto, ma un aspirante dovrebbe portare con sé lo specchio dell’intelletto e il pettine della

La vera intelligenza consiste nell’esaminare i propri errori. L’uomo dovrebbe controllare sempre le parole, i pensieri e le azioni: questa è vera pratica spirituale. Se non si ottiene il controllo su di essi, qualunque numero totale di meditazioni è inutile. Il processo della meditazione, il meditante e l’oggetto della meditazione devono fondersi in uno stato di esperienza beata. Questo vale anche per la devozione. L’unità di pensiero, parola e azione è vera devozione e vera meditazione.

dovremmo comprendere che la visione dell’unicità fa raggiungere l’immortalità. Le Upanishad affermano: “L’esperienza del non dualismo è saggezza.” L’inclinazione alla frammentazione deve essere domata. Mettiamo che abbiate comprato una stoffa lunga due metri e la diate al sarto affinché ne faccia una camicia. Egli la taglia in pezzi vari che poi cuce nella forma corretta. Mentre le forbici sono lo strumento che frammenta, il processo di cucitura unifica. La mente frammenta o vede la diversità, l’intelletto Eterno Auriga

discriminazione. Se portate questi con voi, non apparirete mai brutti e avrete la grazia e l’ornamento veri. Il vero ornamento consiste nell’uso corretto della mente e dell’intelletto. Il controllo dei sensi è yoga Come si può cuocere un buon pasto se non si usa una pentola pulita? Come può qualunque tradizione essere nobile se non c’è purezza nel cuore? La purezza di cuore è yoga (unione con Giugno 2017

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Dio); il controllo dei sensi è yoga. Nell’usare l’intelletto, bisogna tenere sempre d’occhio i sensi e la mente. L’intelletto deve agire da padrone dei sensi. La maggior parte delle persone è sempre assalita dai dubbi. Ognuno è un san Tommaso. A mano a mano che l’intelligenza aumenta, aumentano anche i dubbi. La vera intelligenza consiste nell’esaminare i propri errori. L’uomo dovrebbe controllare sempre le parole, i pensieri e le azioni: questa è vera pratica spirituale. Se non si ottiene il controllo su di essi, qualunque numero totale di meditazioni è inutile. Il processo della meditazione, il meditante e l’oggetto della meditazione devono fondersi in uno stato di esperienza beata. Questo vale anche per la devozione. L’unità di pensiero, parola e azione è vera devozione e vera meditazione. Voi sedete a occhi chiusi e dite che meditate su Dio, ma la mente corre di qua e di la: state meditando? No! Su che cosa state meditando? Meditate sul mondo, mentre dovreste meditare sul Signore. Potete anche meditare sul mondo se lo considerate divino.

Il Signore Vishnu pervade l’intero universo. Meditate sempre con questo sentimento: questo fazzoletto è Dio, questo microfono è Dio, questo tavolo è Dio. Tutto deve essere considerato Dio. Potete venerare un’immagine come Dio, ma non dovete adorare Dio come un’immagine. La visione deve essere ampliata al livello in cui vedete tutto come Dio. Questa è vera saggezza. Gli occhi, le orecchie, le mani e i piedi di Dio sono presenti dovunque; non si può trovare alcun luogo privo della Divinità. Le Upanishad e la Gita non sono solamente una lettura; devono essere messe in pratica. Assaporate la loro essenza, ma non sprecatene il significato. Questa è vera pratica spirituale. Discorso di Bhagavan nel Sai Shruti a Kodaikanal il 16 aprile 1993

Proprio come c’è olio nel seme di sesamo, burro nel latte, profumo nel fiore, succo gustoso nel frutto, fuoco nel legno, così c’è la Divinità in questo vasto universo. Il Divino è onnipervasivo e presente in ogni essere. È il potere Divino all’interno che consente agli occhi di vedere e alle orecchie di sentire. L’intera creazione è l’espressione del Potere della Volontà di Dio. Prakriti (la Natura) è una manifestazione del Paramatma (il Supremo Divino). L’uomo nasce per manifestare e rispecchiare la Divinità. Tutti i componenti della Natura rispecchiano le loro qualità intrinseche. Anche l’uomo deve farlo, ma egli non riflette la sua innata qualità umana. 8

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GIORNATA DI EASWARAMMA

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l 6 maggio 2017, a Prasanthi Nilayam, è stata osservata la Giornata di Easwaramma per commemorare il sacro ricordo della Divina Madre Easwaramma.

I devoti partecipanti al programma della Giornata di Easwaramma.

Il programma del mattino si è svolto al Samadhi dei Genitori Divini, Sri Pedda Venkama Raju e Smt. Easwaramma, luogo in cui i membri della famiglia e le autorità hanno offerto ai Divini Genitori, con grande rispetto e devozione, fiori e altro.

In tale occasione, Sri R.J. Rathnakar, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, ha inaugurato delle tavole di pietra, finemente incise, raffiguranti la storia della vita dei Divini Genitori. Successivamente, in uno splendido Pandal, si è svolta una sessione di Bhajan, cui hanno partecipato un gran numero di devoti. È seguito il Narayana Seva in cui è stato servito a tutti il Prasadam, costituito di riso al tamarindo e riso dolce. In un programma tenuto il pomeriggio, nel Sai Kulwant Hall, sono stati rivolti rispettosi tributi a Madre Easwaramma. Il programma comprendeva canti in movimento, intervallati da un significativo commento, raffiguranti le ineguagliabili virtù e la femminilità ideale di Madre Easwaramma. È seguito un Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli racconta la storia della Sua nascita e descrive la grandezza di Madre Easwaramma. Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”.

Le tavole di pietra che descrivono la storia della vita dei Genitori Divini, Sri Pedda Venkama Raju e Madre Easwaramma.


BUDDHA PURNIMA Il 10 e 11 maggio 2017, a Prasanthi Nilayam, hanno preso parte alle celebrazioni del Buddha Purnima, organizzate dall’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (Zone 4 e 5), oltre 400 devoti, compresi i bambini Bal Vikas, provenienti da nove Paesi d’oltremare come Nepal, Laos PDR, Sri Lanka, Taiwan, Indonesia, Giappone, Malesia, Singapore e Brunei. Il tema di quest’anno era “Ahimsa Paramo Dharma”. Il programma è cominciato alle 17,30 con l’accensione della sacra lampada seguita dalle tradizionali offerte cinesi al Samadhi di Bhagavan.

La recita dei tradizionali Sloka buddisti nel Sai Kulwant Hall.

È seguita la recita di tradizionali sloka (versi) buddisti da parte dei monaci e dei devoti. Poi, il dottor V.K. Ravindran, Presidente della Zona 4, ha parlato all’assemblea. Sottolineando l’importanza di mettere in pratica nella vita gli insegnamenti di Buddha, l’eminente oratore ha esortato i devoti a sviluppare nel cuore amore e compassione. Dopo il discorso d’apertura del dottor Ravindran, Sri Amar Karki, Coordinatore Centrale della Zona 4, ha presentato i due relatori ospiti della giornata. Il primo era Ven Bhikshu Kondanya del Nepal, il quale ha osservato che gli 10

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insegnamenti di Buddha sono universali e pratici, e che oggi sono significativi quanto lo erano 2500 anni fa. Il secondo oratore, Ven Phra Achan Khamhoung Touvlavanh, del Laos PDR, ha ricordato ai devoti che il Buddha Purnima è un giorno importante per ricordare e seguire gli insegnamenti del Buddha. Riferendosi agli insegnamenti di Bhagavan Baba, l’erudito oratore ha osservato che gli insegnamenti di Bhagavan hanno veramente riassunto gli insegnamenti di tutte le religioni del mondo. Questi discorsi sono stati seguiti da pittoresche danze dei bambini Bal Vikas del Nepal e della Tailandia che hanno messo in evidenza il ricco retaggio culturale di tali Paesi.

Una pittoresca danza dei bambini della Tailandia.

Sono seguiti Bhajan internazionali guidati dai devoti d’oltremare, terminati con Arati. Il programma dell’11 maggio 2017 ha avuto inizio alle 17,20 con un discorso introduttivo della Signora Bhavani Balani, Vicecoordinatore Centrale della Zona 5 dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai. Soffermandosi sugli insegnamenti del Buddha, l’eminente oratrice ha osservato che i desideri dell’uomo sono la causa delle sue sofferenze, che possono essere rimosse solo limitando i desideri e seguendo l’ottuplice sentiero insegnato da Buddha. Ha quindi presentato l’oratore ospite della giornata, professor Lakshman Watawala continua a pagina 20...

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L’ESSENZA DELL’INSEGNAMENTO DI BUDDHA

C fallito.

I SONO MOLTI NON CREDENTI in Dio che hanno fallito nella vita, ma nessuno di chi ha creduto è

Incarnazioni dell’Amore! Nei tempi antichi, molti aspiranti spirituali cercarono la conoscenza del Sé, studiarono le Scritture e visitarono luoghi sacri per fare l’esperienza del Divino, ma non ottennero la saggezza cui aspiravano. Sebbene riconoscessero la differenza tra l’animato e l’inanimato, non raggiunsero l’illuminazione spirituale. L’illuminazione vera si ottiene per mezzo della consapevolezza dell’identità di vyasti e samashti (l’uno e i molti). Nonostante il passare del tempo, l’essere umano non ha saputo riconoscere questa realtà. La conoscenza del Sé non si può ottenere con lo studio delle Scritture, dai precettori o grazie a grandi uomini. Brahman non si può vedere nel mondo esteriore; deve essere sperimentato nel cuore. Cercare il Sé nel mondo esteriore è segno di ignoranza. Cercate il Sé all’interno Per ventisei anni, Buddha cercò la realizzazione del Sé studiando le Scritture, incontrando i saggi e i santi e ascoltando i loro insegnamenti, ma scoprì che non poteva sperimentare la Realtà con questi mezzi. Egli comprese che la conoscenza del Sé va guadagnata per mezzo della ricerca interiore. Smise di cercare all’esterno e la sperimentò gradualmente all’interno. Quindi dichiarò: “Io prendo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nella società.” Tramite Eterno Auriga

l’illuminazione, Egli scoprì l’importanza del Dharma e volle farne la base della società. Buddha comprese che la realizzazione del Sé non può essere ottenuta per mezzo della penitenza, delle preghiere o delle austerità. All’inizio, Egli dette risalto all’importanza dello sviluppo della buona visione che porta buoni pensieri, buone parole e buone azioni, poi pose l’accento sul satsang (la buona compagnia). Essa conduce ad agire bene. Le quattro regole da osservare sono: Abbandonare le cattive compagnie; unirsi a quelle buone; compiere azioni meritorie giorno e notte e riconoscere ciò che è transitorio e ciò che è eterno. Satsang non significa soltanto l’accomunarsi con persone buone. Sat si riferisce al Divino: ciò che serve è la compagnia di Dio che è la sorgente di tutta la beatitudine. Se i pensieri sono centrati su Dio, i sentimenti, le parole e le azioni vengono santificati e questo porta Giugno 2017

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alla purezza degli organi di senso interiori. La purezza di pensieri, parole e azioni è il requisito per sperimentare il Divino. Questa triplice purezza è considerata l’essenza della natura umana. Buddha riconobbe questa verità e sperimentò la beatitudine. Sua madre Mayadevi morì nove giorni dopo la sua nascita, dopodiché Egli fu accudito dalla matrigna Gautami che lo allevò con amore sconfinato. Al fine di perpetuare il nome di lei per l’amore che ella profuse su di Lui, egli fu chiamato Gautama. Avendo trovato inutili le Scritture e i precettori, Buddha si affidò interamente alla ricerca interiore per sperimentare la propria realtà. La conquista del dolore Nel mondo molti predicano la spiritualità, ma non ne hanno alcuna esperienza. A che serve studiare i libri se non si fa l’esperienza personale o non si mette in pratica? Ognuno dovrebbe prendere la propria coscienza come precettore. Quando il momento del Nirvana si stava avvicinando, Buddha notò che il fratellastro Ananda piangeva. Allora gli fece un cenno e disse: “A tutt’oggi, il mondo non riconosce la Realtà. Migliaia si addolorano alla vista di persone che muoiono, ma non fanno alcuno sforzo per scoprire a quale esperienza vada incontro il morto. Io conosco la Verità di ciò e mi sto immergendo in quella Verità: versare lacrime in merito a questo fatto è ingiustificato. Mi sembra che tu stia soffrendo per la condizione elevatissima che sto per raggiungere. Nessun essere umano dovrebbe piangere quando qualcuno muore. Le lacrime sono associate col Divino e dovrebbero essere versate soltanto per il Divino e non per cose insignificanti. Tu dovresti piangere di gioia. Il dolore non è lo stato che si addice all’uomo; 12

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quindi non si dovrebbero versare lacrime di dolore.” Ecco un esempio tratto dalla nostra esperienza quotidiana: se una persona vede al mercato qualcuno che piange, chiede: “Perché piangi?” e altri che passano fanno lo stesso. Se, nello stesso mercato, un’altra persona va in giro con atteggiamento allegro, nessuno chiede il perché della sua contentezza. La felicità è considerata la condizione naturale dell’uomo. Egli la cerca sempre. Il dolore gli ripugna. Dare spazio al dolore è una debolezza dell’essere umano; egli è immerso perpetuamente nella sofferenza perché cade preda del dolore in molte vite. Per una persona che ha salda fede in Dio, non c’è ragione per la sofferenza. Coloro che danno spazio al dolore non hanno compreso il Principio Divino. Dio è uno e appare alle persone in forme differenti e con vari nomi; mancando di riconoscere che Dio è uno, esse incontrano molte difficoltà. La gente venera Dio come Buddha, Rama, Krishna, Gesù ecc., ma questi Nomi sono stati dati dopo l’avvento nel mondo, non sono relativi a Loro. I nomi hanno un significato transitorio; tutto ciò che è legato al corpo è temporaneo. Ciò che l’uomo dovrebbe cercare è la beatitudine imperitura. “La felicità è l’unione con Dio.” Le stelle guida dell’uomo Buddha prescrisse cinque doveri: vedere il bene, pensare bene, ascoltare cose buone, parlare bene e fare buone azioni. Questi cinque doveri uniti costituiscono la vera pratica spirituale (sadhana). L’uomo usa male le doti che Dio gli ha dato, e dà libertà d’azione ai sei vizi cardinali come la concupiscenza, l’ira, l’avidità ecc. Essi non sono doni del Divino: sono causati dal cibo Eterno Auriga


che la gente mangia, e sono caratteristiche animali di cui bisogna liberarsi. Le persone dovrebbero dire la verità ed evitare di parlare di ciò che è spiacevole anche se vero. Tutto il complesso della vita umana deve essere basato sulla verità. La cultura bharatiya ha posto la massima enfasi su “di’ la verità, agisci rettamente”. Dire il vero è una caratteristica suprema per tutti e dovunque; bisogna aderire alla verità in ogni circostanza. La verità è Dio incarnato, la rettitudine deve accompagnarci come un’ombra; se avete la verità e la rettitudine come stelle guida, potete ottenere qualunque cosa nella vita. Tutti i poteri sono inerenti a queste due virtù. L’uomo può ottenere la beatitudine solamente quando volge la visione all’interno. La felicità scaturisce soltanto dalla vicinanza con Dio; non si può avere in altro modo né da altri. Aspettarsi che qualcun altro vi dia felicità è segno di ignoranza. Buddha si rattristava per il fatto che la gente fosse soggetta a quell’ignoranza. Egli faceva molti esercizi spirituali e giunse alla decisione di andare a Gaya e sperimentare la beatitudine seguendo una via personale. Trovò la sorgente della beatitudine in se stesso e comprese che non la si può ottenere dall’esterno. Il cuore di ogni essere umano è la residenza di Dio; quindi ognuno dovrebbe averne molta cura e coltivarlo in quanto fonte di Beatitudine Divina.

persone molto anziane, e un cadavere lo metteva in agitazione. Nessuno di questi fatti naturali favoriva la Sua pace mentale. Egli riteneva i movimenti dei pianeti, del sole e delle stelle fenomeni naturali e fece molti esercizi spirituali per scoprire che cosa li trascendesse. Non riuscendo a trovare le risposte con gli esercizi, si rivolse a molti grandi anziani, ma nessuno poté darGli delle risposte soddisfacenti. Alla fine raggiunse Gaya e sedette sotto un albero di pipal (ficus religiosa) per meditare e raggiungere la verità. Per il fatto di non interessarsi allo studio dei Veda e all’esecuzione di riti e rituali, Egli fu ritenuto ateo, ma questo è assolutamente sbagliato. Buddha era una persona dal cuore puro; non sopportava di veder soffrire alcuno e comprese che far danno agli altri è sbagliato, per cui dichiarò: “La non violenza è il Dharma più elevato.” Nessuno deve causare danno agli altri con le parole, con le azioni o in qualunque altro modo. Buddha pensava che le persone debbano aderire alla verità e sostenerla. I più importanti tra i Suoi insegnamenti sono Satya e Dharma (Verità e Rettitudine) che sono gli insegnamenti dei Veda: Satyam vada, dharmam cara (di’ la verità e segui la rettitudine). - Estratto dai Discorsi di Bhagavan pronunciati in occasione del Buddha Purnima

Buddha non diede alcuna importanza ai riti, ai rituali e agli altri usi religiosi perché avvertiva che, per cominciare, fosse molto più importante garantirsi che i cinque organi di senso fossero puri. Egli cercò di scoprire la ragione delle turbe psichiche; non sopportava di veder soffrire le persone. Si addolorava profondamente alla vista di Eterno Auriga

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Kuppam Vijayamma

Quando fate dei buchi in un vaso che contiene nettare, il liquido che esce da ogni foro è lo stesso nettare, il gusto lo stesso, la fragranza la medesima. Anche il Divino che offre questo dono è lo stesso. Oggi, domani, sempre, Egli è lo stesso. Nessun cambiamento.

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’AMORE NON È UNA VIA A SENSO unico. È un dare e un prendere”, ha detto Swami. L’amore è la natura innata di ogni essere al mondo. Più si dà, più si riceve. L’amore è illimitato; è da sperimentare solo come relazione reciproca. L’amore è sempre un riflesso mentale che irradia i sentimenti interiori e riempie di gioia sia Dio sia il Suo devoto. Sono stata tanto fortunata da godere e sperimentare la stretta vicinanza del mio Amato Swami, Personificazione dell’Amore. Prima di giungere a Bhagavan, per me l’Amore significava parlare dolcemente, comportarsi bene, condividere e servire amorevolmente, lavorare onestamente, aiutare i bisognosi in maniera altruistica e procedere sempre felice e allegra come una farfalla. Ma, dopo esser giunta da Bhagavan, ho cominciato a capire il valore primario dell’amore, il profondo significato dell’amore, la profondità dell’amore e l’atteggiamento disinteressato dell’amore, dal momento che il nostro Maestro d’Amore ce lo ha insegnato e ci ha addestrati personalmente. Abbiamo avuto la grande fortuna di arrivare a Bhagavan in giovane età. A quel tempo, avevo solo tredici anni, ma le lezioni apprese sull’amare veramente Dio sono state rivelate a ciascuno di noi nel tempo: sei l’Amato di Dio e Dio è il tuo Amato. Questo è l’Amore 14

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Divino, l’unico vero, puro Amore. Questa è la relazione reciproca che è, per l’essere umano, l’obiettivo più alto. Poi, “Egli e io” diventano “Noi”, che si risolve in “Noi e Noi” siamo Uno. Vivere nell’Amore Nei giorni del Vecchio Mandir del nostro giovane Bala Sai (Sai Ragazzo), durante il 1945, quando per la prima volta avemmo il Suo Darshan, nel Mandir c’era solo poca Eterno Auriga


gente. C’era un misto di persone giovani, di mezza età, vecchie, con le proprie tradizioni, culture, credenze ecc. Il nostro Bala Sai svolgeva diversi ruoli come CEO (Capo Esecutivo) senza Direttori; come Direttore Generale senza vice, Gestore degli Acquisti senza aiutanti, medico senza ICU (Unità di Cura Intensiva), infermieri, attrezzature ecc. Nonostante tutte le diversità, c’era tanta coordinazione che tutto, dal grande al piccolo, si svolgeva senza problemi. Ora capisco come il Suo amore per noi diventi il nostro amore per Lui. Era il Suo amore a far funzionare tutto senza problemi. Il Suo Volere divenne la nostra volontà. Ciò era, secondo la mia attuale prospettiva, una tacita reciproca comprensione che Dio vuole amarci direttamente, non attraverso un’altra persona o qualcos’altro. Dapprima ritenevo che il fatto che tutto filasse liscio come l’olio fosse dovuto alla progettazione e all’attuazione miracolosa del nostro Divino Maestro. Ma questa conclusione era sbagliata. Era l’amore di Swami, che penetrava nel cuore dei residenti, a fare meraviglie. Quando Swami riversava tutto il Suo Amore, i residenti ricambiavano allo stesso modo. Ma non era tutto, poiché tutti coloro che si trovavano sotto l’ombrello del Suo amore si sincronizzavano tra loro con una comprensione totale. Tutti noi vivevamo come una sola famiglia, anche se i nostri pensieri erano diversificati. Solo dopo molti anni capimmo che questo legame d’amore non era solo tra Swami e ogni singolo residente, ma era come la trama di una rete dove tutto è interconnesso. Il flusso di questa connessione tra tutti noi fece miracoli nel rendere felici tutti i residenti in ogni momento. Questo meraviglioso amore altruistico, come era stato insegnato e seminato da Swami, rese tutti felici al Vecchio Mandir e questo atteggiamento amorevole si diffuse con uguale supremazia ovunque andassimo. Tali preziose opportunità di fare l’esperienza di vivere nell’amore ogni Eterno Auriga

giorno, date una volta da Swami, resteranno saldamente per sempre. Durante quei tempi di beatitudine, ci furono molte incomprensioni e conflitti tra i residenti, ma tutto ciò fu dovuto all’astuta opera di Bala Sai per mostrare come tendiamo a prenderci troppo sul serio. Fece uno spettacolo gratuito quotidiano che procurò e fornì una buona dose di umorismo affinché tutti ci rilassassimo e facessimo una bella risata. L’intervento e la soluzione dei problemi da parte di Swami serviva ogni volta, oltre al fatto umoristico, ad aprire gli occhi a quanti assistevano a quei Suoi Leela, perché interventi e soluzioni erano sempre basati sul Suo Amore per ciascuno di noi. Un Cuore Amorevole è la Residenza di Dio Quando il Signore dell’Amore camminava benevolmente e con tanta amorevolezza tra di noi, parlando e ricevendo lettere dai devoti, appariva come una luna circondata di stelle. Il Suo volto brillava di splendore e di gloria divina di impareggiabile bellezza. I Suoi occhi teneri e i profondi sguardi incantavano tutti, penetrando nei loro cuori. L’Amore Supremo di Swami spaziava incontrastato per il salone. Che meraviglia! I miei occhi erano incollati alla Sua vitalizzante figura, il cuore era in estasi ed ero totalmente immersa nella gioia. Il nostro Amato Signore ha insegnato a tutti a lavorare in modo disinteressato. Egli diceva: “Le azioni sono più rumorose delle parole.” Ha dimostrato a me e a molti altri che non ci sono potere o ricchezza più grandi, né esperienza superiore a quella dell’amore insondabile e profondo, assegnato incondizionatamente a ciascuno di noi alla nascita: il prezioso dono di Dio all’umanità. Noi impariamo, a mano a mano che cresciamo, le molteplici sfaccettature dell’Amore Divino, molto più profonde di quello che il mondo attribuisce all’amore; esso è donato a ciascuno di noi per Giugno 2017

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scoprirne le vere profondità e raggiungere l’obiettivo della vita, il che significa vivere ogni momento nell’espansione dell’amore per tutto e verso tutti gli esseri. Il Signore diffonde il Suo Amore ovunque siate. Il vostro cuore è la Sua vera dimora. Non è necessario correre da un posto all’altro, di porta in porta alla ricerca dell’Amore. Non v’è stagione o ragione per Esso. Seguendo le orme del nostro Signore dell’Amore incondizionato, seminate i semi dell’amore, cantate la canzone dell’amore, tuffatevi nell’oceano dell’amore offrendoGli la sincera preghiera: O Signore! Prendi il mio amore e lascialo scorrere nella pienezza della devozione per Te! O Signore! Prendi la mia mente e i miei pensieri; lascia che siano in armonia con Te! O Signore! Prendi le mie mani e falle lavorare incessantemente per Te! O Signore! Prendimi tutto e fa’ che io sia uno strumento per servire Te! Che meravigliosa, estasiante ricompensa aver udito dalla viva voce del nostro Amorevole Signore questa canzone di amorevole devozione! Quando la mente è rivolta alle cose del mondo, si definisce Anuraga (attaccamento) e, se si rivolge verso Dio, si chiama Prema (Amore). L’amore è il frutto dell’amore. L’amore è paragonabile solo all’amore. L’amore può offrire solo l’amore stesso. L’amore non può essere descritto dalla poesia. Non può essere dimostrato dalla mente o dalla parola. Quindi, i Veda dichiarano che esso trascende la mente e il linguaggio. L’amore è inestimabile e indescrivibilmente prezioso. La sua dolcezza è insuperabile. Le Scritture

hanno descritto l’Amrita (nettare) di indescrivibile dolcezza, ma l’amore è molto più dolce del nettare. Per i devoti di Dio, l’Amore Divino è l’obiettivo finale della felicità eterna. Ho avuto la fortuna di sperimentare dalla giovinezza alla vecchiaia (dato che, nel profluvio di gioia, sono passati 80 anni), ciò che viene chiamato “Vivere per Amare; Amare per Vivere”. Ho goduto del puro amore di Bala Sai, con i Suoi divini giochi infantili e sono cresciuta nella comprensione del diamante multisfaccettato dell’amore incondizionato di Bhagavan Sai. Ora godo dell’Amore Divino di Sai Satchakravarthy (Signore dell’universo), di Sarvadevatateeta (Colui che è oltre tutti gli Dei e le Dee) Sai. Sebbene la forma e gli stati del senza forma siano differenti, non c’è cambiamento nel Suo sereno amore. Quando fate dei buchi in un vaso che contiene nettare, il liquido che esce da ogni foro è lo stesso nettare, il gusto lo stesso, la fragranza la medesima. Anche il Divino che offre questo dono è lo stesso. Oggi, domani, sempre, Egli è lo stesso. Nessun cambiamento. Vivere vicino a Swami, cantando un giorno dopo l’altro la Sua gloria, riempiendo ogni nicchia e angolo della mente di pensieri puri, ci ha soffusi costantemente di felicità eterna. Sorseggiando sempre il Suo amore nettareo, i nostri corpi, le nostre menti e le nostre anime hanno danzato nella divina romanza. Questa esperienza rimane per sempre tra voi e Bhagavan, poiché, se vi perdete in Dio, Dio si perde in voi. - Smt. Kuppam Vijayamma è autrice del famoso libro “Anyatha Saranam Nasti” (Tu sei l’unico mio rifugio) e di molti altri libri su Bhagavan Baba.

Quando non sapete, confessate di non sapere; fingere di sapere e cercare di nascondere l’ignoranza, è molto pericoloso, soprattutto per l’aspirante spirituale. – Baba 16

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Forum degli Ex Studenti Universitari SHEKHAR SRINIVAS

ESPERIENZE CON BHAGAVAN BABA

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IO FRATELLO MAGGIORE Sridhar tentò l’ammissione al college di Baba, ma non ci riuscì. Tornò a casa e pianse fino a non avere più lacrime. Non toccò cibo per i tre giorni successivi. Alla fine mia madre e io lo persuademmo a riprendere a mangiare. L’anno dopo toccò a me. Avevo completato gli esami della scuola media superiore. Poiché i miei genitori e mio fratello insistevano che mi cimentassi per entrare nel college di Swami, con rassegnazione accettai. Avevo infatti pochissimo interesse ad allontanarmi da casa. La richiesta fu mandata all’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore. Venne il momento della prova scritta. Andai a Parthi accompagnato da mio fratello. Feci il test d’ingresso con l’intenzione di non essere selezionato. Durante il colloquio ero come stordito e pregavo in silenzio: “Baba, Mujhko Jaane Do” (Baba, lasciami andare). Nel Gregge di Swami come Studente Ma accadde: la lista finale dei candidati selezionati fu esposta nella bacheca. Ero convinto di non essere stato scelto. Immaginate la mia sorpresa quando il mio nome comparve sull’elenco! Mio fratello gridò di gioia che ero stato scelto. Mi accompagnò all’ostello di Prasanthi Nilayam e mi consegnò all’allora direttore. Il tempo passava rapidamente e con gradualità mi abituai alla routine di College - Ostello - Mandir. Tuttavia il mio stomaco Eterno Auriga

non si adattava al cibo dell’ostello. Molto presto ebbi un attacco di dissenteria. Andai al General Hospital, dove il dottor Alreja mi prescrisse alcune pasticche. Per molti giorni indugiai ad assumere gli antibiotici. Il tempo passava, ma la mia condizione non migliorava. Poi un giorno, incapace di sopportare il disturbo, gettai tutte le pasticche nel cestino della carta e dall’Istituto mi precipitai dritto al Mandir senza aspettare la fila del Darshan. Andai e mi sedetti in prima fila, proprio di fronte alla stanza delle “interview”. Swami terminò il normale Darshan e poi venne da me. Tremavo, ero agitato e instabile. Alla fine presi coraggio sufficiente per dire a Bhagavan: “Pet Mein Dukhta Hai” (il mio stomaco soffre). Ci fu silenzio totale per pochi secondi. Poi Swami mi guardò e chiese: “Gravidanza di quanti mesi?” Pensai che Swami lo chiedesse a qualcun altro, ma no, era diretto a me. Proseguì la Sua indagine sullo stesso tono e tutti scoppiarono a ridere. Swami mi chiese anche: “Maschio, femmina o gemelli?” Mi godevo la scena. Dopo alcuni minuti di questa spassosa commedia divina, Swami materializzò la Vibhuti e me la mise direttamente in bocca. I dolori allo stomaco sparirono nel giro di tre minuti. Quando ero a Parthi, un amico mi regalò una copia de “La Bhagavad Gita così com’è” di Swami Prabhupada. Portai la copia a Swami per un Suo autografo ed Egli mi chiese: “Leggi la Gita?” Risposi di no. Swami insistette: “La leggerai?” Risposi: “No, non la leggerò. Dovrò disimparare e poi reimparare.” Baba mi dette un buffetto, mostrando apprezzamento per l’onestà e firmò la copia della Gita, che è uno dei miei tesori più preziosi. Per Sua grazia infinita, mi concesse anche il Padanamaskar. Il Risveglio della Kundalini All’ostello la mia camera era accanto a Giugno 2017

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quella del direttore. Ero solito svegliarmi alle 2 ogni mattina, facevo un bagno freddo e poi andavo sul terrazzo dell’ostello per tentare la meditazione. Non sapevo mai come meditare. Ma stavo sempre seduto a gambe incrociate con ferma determinazione e l’umile preghiera a Bhagavan di insegnarmi le tecniche di Dhyana. E poi accadde: le mie energie interiori si aprirono e mi sentii risvegliato dalla Kundalini Shakti (energia). Ciò che normalmente agli yogi richiede decenni, mi fu concesso da Bhagavan in soli due mesi! La mia Kundalini si levò dal Muladhara Chakra e salì fino al Sahasrara Chakra. Chiesi al direttore e al responsabile degli studenti il permesso di mantenere il voto del Mounam (silenzio) per 10 giorni. Entrambi acconsentirono e io riuscii a completare il voto del silenzio. L’ultimo giorno del Mounam Baba mi concesse la tanto agognata esperienza del Samadhi, un fiume di beatitudine infinita. Questa esperienza divina durò per nove giorni interi; dopo mi occorsero altri sei mesi per tornare al normale livello di coscienza. Durante questo periodo di Sadhana la mia intuizione aumentò e, per grazia di Baba, cominciai persino a comporre spontaneamente poesie. Dopo essere tornato da Parthi, entrai in una finanziaria a Mumbai. All’epoca mio fratello proseguiva gli studi di medicina a Belgaum. Era all’ultimo anno. Ottenne la medaglia d’oro. Era un cantante versatile e dotato di grande eloquio, per cui aveva vinto molti premi a livello nazionale. Mio fratello era un fedele devoto di Bhagavan e aveva preso parte a una commedia su Sai Baba di 18

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Shirdi alla Divina Presenza di Bhagavan al Dharmakshetra (Mumbai). Compose anche alcuni Bhajan su Swami. Poi un giorno arrivò la notizia che mio fratello era deceduto a Belgaum. Aveva salvato tre ragazze dall’annegamento. Si era tuffato una seconda volta per soccorrere un ragazzo con disabilità fisica, ma entrambi erano stati risucchiati in un gorgo ed erano morti. Andai a Belgaum con i miei genitori. Poiché si trovavano in uno stato di shock, dovettero essere ricoverati in ospedale. Toccò a me andare a eseguire i riti funebri di mio fratello. Cominciai a chiedermi se dopo tutto ciò che era accaduto dovevo allontanarmi da Bhagavan o continuare a seguirLo. I miei genitori presero a frequentare il Samithi con regolarità. Quel giorno mi insegnarono una grande lezione: mai legare la devozione per Bhagavan a qualunque cosa avvenga sul piano karmico. Passai notti agitate. Cominciai a essere presente ai Bhajan, ma correvo via nel momento in cui si eseguiva un Bhajan che il mio defunto fratello era solito cantare. Esperienza Paradisiaca sulle Rive del Gange La mia ricerca proseguiva verso lo scopo Eterno Auriga


supremo della vita. Trascorsi molti giorni negli Ashram di Shivananda, Gayatri e Neem Karoli Baba. Per mesi e mesi sedetti ai piedi di molti maestri santi e adepti. Presi anche parte al Maha Kumbha Mela ad Allahabad, Nashik e Haridwar. Una delle mie prime esperienze fu sulle rive del Gange. Avevo tentato varie Sadhana ed ero esausto. Mentre osservavo il Gange scorrere di fronte a me, pensavo a faccende terrene, come ad esempio se avessi abbastanza soldi per sopravvivere nei pochi giorni a venire. D’improvviso la mente prese ad andare spontaneamente verso l’interno. Sentii la terra scivolare sotto di me, il cielo espandersi e al tempo stesso indietreggiare. Un momento dopo avvertii una forza spaventosa scaturirmi dalla base della colonna vertebrale, simile a un’esplosione atomica. Sentii il mio corpo vibrare ad alta velocità e attraverso il terzo occhio vidi molte correnti di luce. Era la terza volta che sperimentavo la beatitudine suprema (le prime due erano state alla presenza di Bhagavan a Parthi, quando studiavo). Questa continuò per molto tempo. Sentivo che il mio corpo aveva cominciato a contrarsi, finché la sensazione di beatitudine divenne insopportabile. Persi completamente la consapevolezza del corpo. Quando ripresi coscienza, vidi un Naga Sadhu seduto accanto a me. Mi dette acqua da bere. Gli offrii i miei Pranam. Dopo quest’esperienza la mia Kundalini prese a salire e scendere in continuazione. Divenni apatico e inattivo e in questo modo la beatitudine, seppur ridotta, continuava. Vedevo ogni cosa nel nulla e il nulla in ogni cosa. Un giorno, verso le 3 del mattino, riuscii chiaramente a sentire una musica divina. Inizialmente pensai che venisse dall’esterno. Solo più tardi compresi che proveniva Eterno Auriga

dall’interno. Cominciai a capire il linguaggio intuitivo e la frequenza vibrazionale. Per molte notti vidi il mio corpo fatto di particelle di luce. Dopo 8-10 giorni tornai alla normale consapevolezza con la pratica costante dell’Hatha Yoga. Premonizione della Morte del Padre Fu il 28 gennaio 1992 alle 7 di sera che Bhagavan fece visita a Thane (città che fa parte della conurbazione di Mumbai). Tutti i devoti del Samithi di Thane erano al colmo della gioia. Swami benedisse mio padre, me e tutti gli altri devoti. Mio padre era uno dei coordinatori dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del distretto di Thane. Era il 18 febbraio 1998. Dissi a mio padre: “Il prossimo anno, questo giorno non sarà di buon auspicio per te. Avrai problemi al cuore di una certa importanza.” La risposta di mio padre fu: “Baba è qui. Perché dovrei preoccuparmi? Non mi accadrà nulla.” Riuscii a mettermi in contatto con un sacerdote e gli feci fare il Mahamrityunjaya Homam (rito per diminuire le possibilità di morte di una persona). L’anno dopo, la sera del 18 febbraio 1999, mio padre non riuscì a superare un attacco di cuore. Mentre la sua fine si avvicinava, egli mi chiese: “Chi si occuperà di te quando me ne sarò andato?” Prontamente risposi indicando la foto di Bhagavan: “Swami si occuperà di noi, non preoccuparti.” Gli sussurrai poi all’orecchio “Sai Ram” ed egli, serenamente, chiuse gli occhi. Esperienze sul Monte Kailash Il Monte Kailash si trova a un’altezza di circa 8000 metri sulla catena himalayana in Tibet. Da lì nascono quattro importanti fiumi: il Brahmaputra, l’Indo, il Sutlej e il Karnali. Fu nel giugno del 2006 che Swami mi dette l’opportunità di visitare il lago Mansarovar sul monte Kailash. Avendo raggiunto il tempio di Pasupatinath a Kathmandu in Giugno 2017

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Nepal, ci recammo in un certo negozio per lasciare i nostri bagagli e lì, nel negozio, vidi una foto di Bhagavan a grandezza naturale. E ancora: in Cina, mentre eravamo a cena una sera, vidi chiaramente che una delle bombole del gas portava l’emblema di Swami. Una notte, mentre riposavo a Mansarovar, sognai che Rahu e Nandi mi benedicevano a Kailash. Mentre facevamo il Parikrama (circumambulazione) del Monte Kailash, raggiungemmo la quota di 6000 metri. Ero completamente esausto. D’improvviso vidi una signora con un sari verde che mi prese per mano e mi accompagnò in una zona più sicura sull’altro lato. Poi scomparve proprio davanti ai miei occhi. Il canale televisivo Aastha fece un servizio sulla mia visita a Kailash Mansarovar, che fu trasmesso successivamente. Fui la prima

persona del gruppo a fare il bagno sacro a Mansarovar. Le temperature erano polari. Quando entrai per una seconda immersione dedicandola a mia madre, qualcosa tipo una pietra mi colpì la gamba. La tirai su e scoprii che era una statuetta di Ganesha, che ancora oggi custodisco con amore come oggetto prezioso. Quella notte, mentre dormivo a Kailash, vidi ininterrottamente l’immagine di Baba e di mia madre. Swami letteralmente mi trasportò durante l’intero viaggio a Kailash. Nella disperazione Baba è l’unica speranza, nell’assenza di desideri Baba è l’unico appagamento e nei momenti di assoluta impotenza, d’un tratto Bhagavan comincia ad aiutarci. – L’autore, Sri Shekhar Srinivas, ex studente nell’anno 1988 dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore

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dello Sri Lanka, che ha parlato del codice di disciplina per un laico e ha esortato tutti a seguire il cammino della bontà e a condurre una vita nobile. Successivamente, gli altoparlanti hanno diffuso un Discorso di Bhagavan in occasione di un Buddha Purnima, in cui Egli spiega gli insegnamenti principali di Buddha sottolineando che l’uso dei cinque sensi in modo sacro può condurre l’uomo sul sentiero della liberazione. Bhagavan ha terminato il Discorso con il Bhajan “Vahe Guru Vahe Guru Vahe Guru ji Bolo”. È seguita una splendida danza dei bambini del Laos PDR che hanno incantato tutti con i loro movimenti sincronizzati e i gesti espressivi. I bambini Bal Vikas del Nepal hanno poi presentato una scenetta musicale sull’amicizia ideale tra il Signore Krishna e il Suo amico d’infanzia Sudama, in cui essi 20

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Una danza popolare dei bambini del Nepal.

hanno recitato la storia talmente bene da toccare il cuore di tutti gli spettatori. Sono seguite altre due gioiose danze popolari eseguite dai bambini del Nepal, dopodiché essi hanno presentato la Danza Pancha Buddha in cui hanno messo in luce Buddha nelle Sue cinque forme, ognuna con un colore distintivo della veste e uno specifico Mudra (postura). I devoti d’oltremare hanno poi eseguito Bhajan internazionali e il programma è giunto al termine alle 19,15 con l’Arati. Eterno Auriga


Effulgenza della Gloria Divina LA TRASFORMZIONE ATTRAVERSO L’AMORE DIVINO

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OPO CHE LA MAGGIOR PARTE DEI membri della mia famiglia si erano stabiliti a Londra, li visitai abbastanza spesso durante le vacanze dai miei incarichi didattici negli USA. Durante una delle visite agli inizi degli anni ’80, Papaji (il mio caro papà) scoprì che credevo in Sathya Sai Baba come mio Dio, l’Avatar del Kali Yuga. Egli era sconvolto e mi disse: “Non so dove ho sbagliato dal momento che tu chiami un essere umano Dio. Può essere un grande uomo, ma Dio è il Potere Supremo, la Grande Energia che ci rende tutti vivi!” Pertanto, egli pensò che io chiamassi Dio un Pundit, un Sannyasi o uno Maestro. Nella sua mente, quei tipi di persone correvano tutti dietro ai soldi. Cercai di spiegargli che Baba era diverso e che ci insegnava a vivere seguendo i princìpi di Verità, Amore, Rettitudine, Non violenza e Pace. Gli spiegavo che a Sai Baba non interessavano i soldi, dicendo che ci stava insegnando a condividere il nostro denaro con le persone veramente bisognose, svolgendo servizio disinteressato per loro. A quel tempo, fra mio padre e me ci furono queste prime conversazioni. Io avevo già visitato Puttaparthi e assistito alle opere caritatevoli di Baba. Avevo visto con i miei occhi come aveva trasformato il villaggio mediante l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il cibo per i poveri (e in seguito l’acqua potabile), il tutto a titolo gratuito. Ogni anno, durante la mia visita, vedevo che queste buone opere erano cresciute come i funghi rispetto all’anno precedente. Baba, in effetti, mi ricordava molto mio padre e ciò che Eterno Auriga

ci aveva sempre insegnato attraverso la parola e l’azione. Alla fine riuscii a convincerlo a visitare Puttaparthi con mia madre e me per vedere Sai Baba e il Suo lavoro. Arrivai da Boston e i miei genitori da Londra. Dovevamo arrivare e incontrarci a Puttaparthi lo stesso giorno; invece, non avendo loro notizie (a causa dei limiti delle comunicazioni di allora), rimasi tre giorni in ansia prima che arrivassero e mi dicessero che il loro aereo aveva avuto Giugno 2017

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problemi meccanici e che avevano dovuto attendere in Medio Oriente l’arrivo di un altro velivolo. La notte del loro arrivo, mio padre venne mandato nel capannone degli uomini, una grande sala alloggio con un bagno adiacente all’esterno, e mia madre nel capannone delle donne. Mio padre ebbe uno dei suoi frequenti e forti crampi a una gamba, questa volta in modo particolarmente acuto. Anche se fece questa spiacevole esperienza, ciò gli permise di verificare l’amore e la compassione di molti dei devoti e dei volontari, alcuni di loro medici. Nel capannone c’erano cinquanta o sessanta persone e, quando mio padre lamentò il suo dolore, tutti si radunarono attorno a lui e se ne presero cura. Gli diedero un bicchiere d’acqua salata per calmare il crampo e poi massaggiarono la gamba. Questa fu la prima volta che mio padre ricevette un simile amore e una tale compassione dai suoi simili. Questo cominciò a fargli cambiare idea su Baba e sui Suoi devoti. Un giorno, mamma e io eravamo seduti nel salone Poornachandra dove Baba doveva dare il Darshan. Alla nostra sinistra, la maggioranza degli uomini era seduta sul pavimento (alla maniera tradizionale indiana) e vidi Papaji seduto su una sedia nelle file riservate ai disabili fisici (anziani non in grado di sedersi sul pavimento e altri con problemi di salute. Questo tipo di posti a sedere è disponibile anche sul lato delle donne). Quando Swami entrò, Lo vidi in piedi davanti alla sedia di Papaji per quello che mi sembrò un lungo periodo. Tuttavia, non riuscivo a sentire se fosse in corso una conversazione. Al termine del Darshan, chiesi a Papaji se fosse riuscito a fare a Baba tutte quelle domande che pensava di porGli, per cancellare i suoi dubbi, ma egli semplicemente disse: “Non so che cosa sia successo, ma non ho potuto parlare!” 22

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Durante il soggiorno, mio padre visitò Puttaparthi e vide il bazar (mercato). Lì incontrò persone che percepì come bisognose. Non erano poveri, ma mancavano di cose raffinate. Per esempio, quando andò dal barbiere, notò che i suoi strumenti erano sporchi. Come al solito, Papaji cominciò a fare una lista di tutte le cose che avrebbe comprato e inviato a queste persone una volta tornato in Inghilterra! Un giorno, mentre stava facendo compere a Puttaparthi, egli acquistò un calendario di metallo, che aveva un’immagine di Swami a figura intera. L’immagine andava dalla chioma di capelli ai piedi. Il calendario era composto di lastre di metallo, simili a carte da gioco, che elencavano i mesi, i giorni e gli anni. Fissati alla lastra principale c’erano tasche per tenere le piastre inutilizzate, posizionate appena sopra i piedi di Swami. Gli piacque molto il calendario e ne comperò sei, uno per ciascuno dei suoi cinque figli e uno per la sua casa. Mise il suo calendario al di sopra del caminetto nella sala da pranzo. Al risveglio mattutino, ancor prima di prepararsi una tazza di tè, divenne per lui un rituale andare a cambiare la lastra del giorno del calendario e, alla fine di ogni mese, la piastra. Facevo visita ai miei genitori in Inghilterra il più spesso possibile per Natale. Durante una di quelle visite, la mattina presto, mentre sorseggiavo il tè con mio padre, egli mi chiese di guardare il calendario, specialmente gli occhi di Swami. Guardai e vidi gli occhi di Swami spalancati, e glielo dissi. Mi spiegò allora che, ogni volta che guardava il volto di Swami, Egli strizzava l’occhio! Continuò dicendo che a volte Swami lo faceva con l’occhio destro, a volte con il sinistro. Io ridacchiai, ben sapendo che Swami stava rendendo noto a Papaji di non essere solo un quadro o una persona, ma Dio, e di essere perciò davvero presente nella casa nella Sua Forma Energetica Eterno Auriga


di Suprema Coscienza, nella Sua Realtà Onnipresente. Poi mi resi conto che ogni giorno, quando cambiava le piastre, egli toccava automaticamente i Divini Piedi di Baba! “Ma l’Avatar in pienezza (Dio non viene meno quando progetta un’Abitazione Umana per Se Stesso) ha due caratteristiche che annunciano che Egli è Uno senza secondo. La prima è: Egli è presente ovunque sia la Sua forma (fotografia o immagine). La seconda è: Egli è indissolubilmente legato al Suo Nome (e tutti i Nomi con cui la razza umana conosce Dio sono i Suoi!).” “Dio Amoroso”, N. Kasturi, p. 360

Papaji era sopravvissuto a un colpo apoplettico e si era ripreso abbastanza da ricominciare, con l’aiuto di una buona assistenza medica, a godersi la vita con i figli e i nipoti. Tuttavia, vivendo così lontano da Lui, spesso mi preoccupavo di lui, nonostante sapessi che Swami se ne prendeva cura. Ma Swami non voleva affatto che mi preoccupassi di ciò. Nell’ottobre del 1986, Baba mi venne in sogno e disse: “Non preoccuparti per tuo padre; gli ho regalato altri due anni!” Mio padre è scomparso due anni dopo la data di quel sogno, il 22 luglio 1988. Era giunto il momento per lui di assumere la successiva missione. Alcuni giorni prima della sua partenza dal soggiorno terreno, la sola richiesta che mi fece fu di continuare a condurre la vita guidata dal Nishkama Karma, il servizio disinteressato. Lo rassicurai che l’avrei fatto. Durante questa stessa visita, nell’ultima

degenza in ospedale, mi disse qualcosa di molto profondo. Mi rivelò che, ogni volta che chiudeva gli occhi, sentiva pace e gioia assolute. Aggiunse che si era visto circondato da tutti i personaggi divini del Ramayana (la Scrittura preferita di mia madre, che aveva condiviso con noi durante la nostra infanzia e apprezzato per tutta la vita). Essi non solo ballavano per Papaji, ma parlavano con lui. Ringraziai Swami per aver elevato la coscienza di mio padre facendogli capire che il suo Dio senza forma poteva venire, ed era venuto, anche in forma umana. Mio padre aveva creduto che i personaggi del Ramayana fossero proprio questo: personaggi storici. Ora capì che erano forme di Dio, che gli avevano fatto visita in prossimità della fine della sua vita terrena. Swami dice che tutti noi veniamo al mondo piangendo, mentre gli altri ridono. Tuttavia, dobbiamo almeno condurre una vita che ci permetterà di partire con un sorriso mentre gli altri piangono! Papaji fece proprio questo. Alla fine della sua vita, era in un ospedale a Bromley, Kent (Inghilterra). Una domenica, dopo il bagno del mattino presto fattogli dalle infermiere, la capoinfermiera gli portò il vassoio della colazione e la medicina. Egli le fece un grande sorriso ed esalò l’ultimo respiro. La donna informò mio fratello Subodh che, nei suoi 50 anni di lavoro, non aveva mai assistito a un trapasso come quello che mio padre aveva vissuto, andandosene con quel raggiante sorriso sul volto! – Tratto da “Experiencing Sathya Sai Baba” della dottoressa Indra Mohindra

Dio è onnipresente; Egli è immanente in ogni essere in egual misura. Così, l’uomo deve visualizzarLo nello stesso modo in se stesso e negli altri.

– Baba

Eterno Auriga

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G. Geethanath

UN’ESPERIENZA DI BEATITUDINE E UNA GUARIGIONE MIRACOLOSA

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Vorrei condividere una meravigliosa esperienza che miracolosamente mi guarì da una situazione cardiaca a rischio di vita, chiamata cardiomiopatia dilatata. Venni “presentato” a Swami (o meglio, fu Lui a chiamarmi) alla giovane età di soli sei anni. Era l’anno 1962. Quando mio padre era ammalato e gli era stato concesso un breve periodo di permesso di assenza dal lavoro, mio zio ci dette una fotografia di Swami seduto su una sedia con solo alcuni arbusti sullo sfondo. Lasciatemi andare al novembre del 2003. Dopo esser tornato dalla nostra visita annuale a Prasanthi Nilayam, ebbi un forte raffreddore e mi furono somministrati degli antibiotici a causa di un’infezione alle vie respiratorie superiori. Dopo che il raffreddore e l’infezione furono guariti, ebbi problemi respiratori. Dovevo fermarmi e riprendere fiato dopo aver percorso una distanza di circa 5-6 metri. Il parere medico era che ciò era dovuto alla reazione agli antibiotici che avevo preso. Mi fu consigliato di “continuare la normale attività” e io lo feci per un mese intero. Alla fine di dicembre del 2003 feci un ecocardiogramma. La diagnosi fu cardiomiopatia dilatata. Il fattore di eiezione (porzione di sangue che il cuore pompa, cioè espelle, dal ventricolo sinistro a ogni battito cardiaco) fu del 22% (in un cuore sano dovrebbe essere circa il 60%). La cardiomiopatia dilatata è una condizione in cui il muscolo cardiaco si gonfia e il pompaggio di sangue diventa difficile. Ciò

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rende complicato il movimento poiché si respira a stento e per lo più porta alla morte. Nel mio caso, la causa fu un’infezione virale del cuore. Recentemente ho letto sui giornali che molti pazienti in questa condizione sono sopravvissuti con il trapianto di cuore. Comunque, per grazia di Swami, decisi che un atteggiamento ottimista e positivo mi avrebbe ristabilito. Pensai, e lo dissi a tutti, che sarei guarito. Mi sentivo molto felice.

Infatti, un mio amico medico commentò che sembravo insolitamente contento. Gli esami clinici indicavano che anche la funzione renale era compromessa. Il livello della creatinina era di circa 3,5 mg/dL. Il 5 gennaio 2004 venni ricoverato al Medical College Hospital di Trivandrum (attualmente Thiruvananthapuram). Mi somministrarono un farmaco per fluidificare il sangue e mi prescrissero un regime alimentare per i reni. Mi concentrai sempre Eterno Auriga


sull’Atma. Anche se ero molto fiducioso della mia ripresa, decisi che, se Swami avesse voluto che morissi, avrei dovuto prendere anche questo con calma. Nella notte del 14 gennaio 2004 feci una meravigliosa esperienza. Cominciai a sentir freddo. Prima ridussi la velocità del ventilatore, poi chiusi la finestra, ma sentivo ancor più freddo. Pensai che forse stavo per morire, ma non mi sentii di chiamare i medici perché, secondo me, non c’erano sintomi da riferire loro. Poi, improvvisamente, accadde qualcosa. Entrai in uno stato di estrema felicità (beatitudine). Era mezzanotte e questo stato continuò esattamente per 12 ore. Pensavo di vivere in un “paradiso”. Ma, esattamente alle 12 del 15 gennaio (che era anche un giovedì), con grande delusione, tornai alla normalità. Lo stato di beatitudine scomparve bruscamente, così improvvisamente com’era iniziato. Secondo Swami, l’Atma è in Anandamaya Kosha (involucro di beatitudine) e la costante meditazione sull’Atma probabilmente mi portò in quello stato. Arriva ora la parte della guarigione. La mattina (quando ero ancora in stato di beatitudine), l’esame del sangue indicò che il livello della creatinina era sceso da 3,5 mg/ dL a 2,5 mg/dL e l’ecocardiogramma mostrò una percentuale di espulsione sangue del 58% (quella di un cuore sano). Era incredibile. La mia felicità, però, non aumentò avendo saputo di questi miglioramenti. Il mio livello di felicità era così alto che queste cose sembravano banali. Inoltre, dato che avevo sempre sentito che sarei guarito, la ripresa improvvisa mi sembrò naturale. Venni dimesso dall’ospedale il 17 gennaio 2004. Ripresi le mie attività con cautela, ma senza preoccupazione. Il mio motto era “prendersi cura di tutto, ma non preoccuparsi”. Durante la notte di Sivarathri (febbraio o marzo) fui in grado di partecipare ai Bhajan di ventiquattro ore presso il Eterno Auriga

Samithi di Thiruvananthapuram. Inoltre, nel novembre del 2004, visitai il famoso tempio di Sabarimala nel Kerala che richiede una salita di due ore a piedi. Qualche tempo dopo, mia moglie Sudha e io ci recammo a Prasanthi Nilayam. Swami era andato a Brindavan per un giorno. Stavamo salendo lungo il pendio che va dall’Albero della Meditazione verso la strada che porta agli uffici dell’Università. Un uomo e il suo bambino erano seduti sul lato del percorso. Egli disse che erano venuti per un intervento cardiaco all’ospedale di Swami. Anche se l’operazione era gratuita, avevano bisogno di soldi per le spese accessorie. Gli detti una banconota da 50 rupie (o 100 rupie) e proseguii. Poi, l’uomo chiese a mia moglie di dargli qualcosa di più. Le disse: “Chieda a suo marito; egli me lo darà.” Andammo oltre senza dare altro denaro. Erano circa le 11 del mattino. La sera, alle 8, lo stesso uomo ci avvicinò davanti all’ingresso della mensa. Stavamo camminando verso il tempietto della Dea Gayatri. Mi sentii un po’ irritato pensando che quella persona fosse tornata a chiedere soldi. Invece egli disse: “Abbiamo pregato per la vostra salute davanti alla statua di Ganesh. Non avrà più problemi di salute.” Proseguimmo, ma, tornati indietro, accidentalmente scoprimmo che l’uomo era scomparso. Non c’era nessuno in quel momento (dato che Swami non era lì a Prasanthi Nilayam quel giorno) perché l’uomo potesse scomparire fra la folla. Eravamo sbalorditi e guardavamo, sconcertati, a sinistra e a destra. Un volontario Seva Dal arrivò correndo verso di noi per chiederci chi cercavamo. Non glielo dicemmo e andammo avanti. Oggi, credo che avremmo potuto raccontargli il fatto. Da allora, la mia situazione cardiaca è rimasta stabile e sana. Ho altri problemi di salute come una disfunzione renale (menzionata continua a pagina 28... Giugno 2017

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L’Angolo degli Studenti

IL TOCCO DI MIDA Meera Amit Trivedi

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AL VIKAS SRI SATHYA SAI: IL nome stesso implica lo sbocciare dei bambini. È il modellare il fango umido in sculture meravigliose di rettitudine e bellezza. Proprio negli anni in cui un bambino è plasmabile, i Bal Vikas aiutano le giovani menti a promuovere e coltivare i giusti valori della vita, e acquisire le abitudini di disciplina e di onestà che non esistono in questo mondo moderno del Kali Yuga. Con le benedizioni del nostro Amato Bhagavan, i nostri maestri si sforzano di instillare in noi una fiamma di conoscenza e di consapevolezza che promette solo di ardere più luminosa, perché ci guida a essere uomini e donne ideali, che si impegnano a fondo per una società etica, propositiva e pacifica. L’obiettivo è armonizzare la mente e lo spirito, e rimuovere, come afferma il mio Maestro, la scorza delle sei qualità negative di ira, cupidigia, avidità, attaccamento, orgoglio e gelosia al fine di svelare un cuore puro, sempre pronto a prestare servizio ai propri simili. Dopo sette anni nel mio viaggio verso il Sentiero Divino, posso davvero sentire la trasformazione che ha avuto luogo in me. Posso avvertire la differenza tra quello che sono e quello che avrei potuto essere. Non avrei mai pensato che frequentare una lezione una volta la settimana avrebbe avuto un tale impatto su di me. Cominciammo con delle storielle, contenenti una semplice morale, che tutti attendevamo con ansia e con i giochi sui valori che aspettavamo per tutta la settimana. Attraverso di essi, come il gioco delle parti, recitavamo nel ruolo di personaggi buoni e cattivi, imparando non solo gli insegnamenti pratici, ma anche l’importanza del lavoro di squadra. Constatai il rapido sviluppo di una concentrazione e di una prontezza assolute attraverso giochi di memoria e quiz. Le discussioni su storie 26

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mitologiche e le successive considerazioni erano sempre le sessioni che stimolavano le riflessioni più di quanto mi fosse mai accaduto. Mi considero sempre talmente fortunato da aver avuto l’opportunità di imparare il Bhaja Govindam e di essere stato sottoposto all’ideologia della Gita. Era sempre come se Bhagavan penetrasse le mie paure più profonde e mi insegnasse a vincerle, sia che riguardassero la scuola o gare di recitazione di Sloka. Non esiste un settore della mia vita in cui i Bal Vikas non abbiano offerto il loro tocco di Mida. Le nostre preghiere quotidiane e i bhajan settimanali mi lasciavano con tanta energia positiva da non poter fare a meno di sentirmi benedetto. Gli eventi sportivi e le canzoni Eterno Auriga


natalizie erano esattamente il divertimento fondamentale! Quello che mi influenzò maggiormente fu il Tata Hospital Seva, dove andavamo per distribuire cibo ai malati di cancro e alle loro famiglie disperate che avevano fatto di quei luoghi la loro casa, sopportando un giorno dopo l’altro i morsi della fame e le ire del tempo per amore di una persona cara. Ciò mi scosse interiormente e mi fece rammaricare per tutte le volte che avevo brontolato, lamentandomi per non aver ottenuto qualcosa che volevo. Sentivo una strana tristezza e una felicità nuova. Potevo solo pregare il Signore di diffondere la Sua compassione su quelle persone bisognose in questo mondo indifferente. Soffrivo profondamente, ma proprio in quei frangenti Baba giocò la Sua carta e fui introdotto al concetto di Karma. Questo mi fece avvertire un senso di equanimità con le leggi di questo universo. Mi sentii profondamente grato per tutto quello che avevo e mi sforzai

con maggior impegno di essere il perfetto studente Bal Vikas. “Non pregate di ottenere le cose che vi piacciono, ma pregate che vi piacciano le cose che avete.” Ultima cosa, ma non meno importante, è che è impossibile esprimere per iscritto la gratitudine che provo nei confronti dei miei insegnanti, che hanno arricchito la nostra vita e mutato, in direzione del Sentiero Divino, le nostre sterili strade. L’unico modo per ripagare questi angeli di Dio, che sono venuti a illuminare le nostre anime in questo mondo tetro e caotico, è trasmettere la fiamma della conoscenza e dell’amore a ogni essere o, come dice Swami, a tutti i Divyatmaswarupularas (Incarnazioni del Divino Atma)... in modo che il giorno in cui saremo davanti all’altare del Signore, Egli sia orgoglioso di noi per aver trasformato il mondo in un’epitome d’amore e di giustizia. – Da “Sri Sathya Sai Bal Vikas: The Path Divine”

Preziose Massime Quella che segue è un’importante massima di Bhagavan. Meditate su di essa e cercate le seguenti parole nel cruciverba sottostante: Esterni, cercate, tempio, immagine, pregate, sentite, saggezza, rivelarveLo, bramate, materiali, banali, ricompensati, perché, chiusi. Non cercate di conoscerMi attraverso i vostri occhi esterni. Quando andate al tempio e state davanti all’immagine di Dio, pregate a occhi chiusi, non è vero? Perché? Perché sentite che solo l’occhio interiore della saggezza può rivelarveLo. Pertanto, non bramate da Me banali oggetti materiali; bramate invece Me e sarete ricompensati.

Eterno Auriga

E S A G G E Z Z A Z D C

S M A T E R I A L I F E

T E M P I O O C V R T R

E X C F R C H I U S I C

R A V J D F B F O N E A

N H E A S D F G H J M T

I J M I M M A G I N E E

S G P E R C H E O S R V

R I C O M P E N S A T I

B R A M A T E U I Y G H

A L G S F B R N F L W J

N P R E G A T E A H E K

A Z X C V B N M S G T L

L S E N T I T E D F K O

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I A D E V G U T Y B M P

R I V E L A R V E L O Y

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Consigli di Swami agli Studenti Fate della natura il vostro insegnante, invece di contare troppo sui libri. Il vasto universo ha molte lezioni da insegnare. Rendete il cuore il vostro precettore. Considerate Dio come il vostro miglior amico. Egli non vi abbandonerà mai, a differenza della maggior parte dei falsi amici terreni. Preferisco sentire che vi siete fatti un buon nome per il vostro comportamento piuttosto che avete ricevuto una lode per la vostra erudizione. Non calcolate quanto denaro potete guadagnare dai vostri titoli di studio. Dovete chiedervi: “Che bene posso fare alla mia famiglia? Che aiuto posso dare al prossimo?” L’istruzione non serve ad assicurarsi un lavoro. Essa serve per acquisire conoscenza e saggezza. È un peccato che l’istruzione sia stata collegata ai posti di lavoro e al guadagno di denaro. Voi dovete stare tra le persone in uno spirito amichevole e cameratesco. Non odiate nessuno. Seguite il principio “Aiuta Sempre, Non Fare Mai del Male”.

...continua da pag 25

in precedenza), disturbi neurologici e psicologici. Essi sono ragionevolmente controllati con farmaci e un regime alimentare adeguato. Ci sono molte prove che tutti questi disturbi sono stati messi sotto controllo da Swami senza permettere loro di peggiorare. La conoscenza di Swami è l’ultima “eredità” che ho ricevuto dai miei genitori. Mio padre, il defunto Sri Gopala Shenoi, partecipava attivamente alle attività dello Sri Sathya Sai Seva Samithi a Thiruvananthapuram e ha anche servito per un anno come Presidente negli anni ’70.

Oggi, la presenza fisica di Swami non può essere sperimentata. Sono andato a Prasanthi Nilayam solo una volta dopo il Maha Samadhi di Swami. Cerco di sentire la Sua presenza ovunque io sia e cerco di seguire sempre più i Suoi insegnamenti. Inoltre, Egli appare spesso nei miei sogni. Samasta Lokah Sukhino Bhavantu (Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici!) – L’autore è l’ex Vicedirettore del Progetto dell’Indian Space Research Organisation, Thiruvananthapuram, Kerala


FRANCIA

L

E NAZIONI UNITE STIMANO CHE, nei recenti anni, centinaia di migliaia di eritrei sono fuggiti da ingiustizie e oppressioni nella loro terra natia nel Nordafrica cercando rifugio in Europa.

di Norrent-Fontes, servendo centinaia di rifugiati. Negli ultimi otto anni, la SSIO ha offerto servizio a migliaia di persone in quest’ultimo campo. I volontari Sathya Sai hanno conversato amorevolmente con i profughi, grati per l’opportunità di aiutare.

INDONESIA

Servizio ai profughi, Francia.

Il 1° marzo 2017, sei volontari del Gruppo di Studio Sathya Sai di Medan hanno cominciato a costruire un nuovo ponte al villaggio di Dalan Naman, nel distretto di Kuala, Langkat, a Sumatra Nord, aiutati da quattro abitanti del villaggio e cinque operai. Il ponte, massicciamente utilizzato, è essenziale per gli spostamenti tra i villaggi di Dalan Naman e Sei Penjara. Questo è il secondo ponte che la squadra ha ricostruito. Esso era in totale rovina, compromettendo la sicurezza degli abitanti del villaggio. Uno studente della scuola superiore era stato seriamente ferito dopo esser caduto dai 15 metri del ponte.

Toccati dalla loro situazione, i volontari belgi e olandesi della SSIO hanno raccolto materiali per aiutare i profughi che vivono nei campi della Francia settentrionale. Lavorando con i membri del Gruppo Veurne Sathya Sai nel Belgio meridionale e con l’organizzazione Zebrapad Veurne, che gestisce un magazzino per servire i rifugiati, I volontari hanno costruito il nuovo ponte nel febbraio del 2017 i volontari hanno con acciaio di alta qualità per garantirne la raccolto e trasportato al magazzino varie merci. I membri della SSIO hanno successivamente trasportato, su gomma, verdure fresche e alimenti essenziali in direzione di Steenvoorde, in Francia, per servire i rifugiati eritrei in un luogo d’accoglienza giornaliero. I volontari hanno poi trasportato il cibo rimanente in Il vecchio e il nuovo ponte in Indonesia. un campo profughi Eterno Auriga

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resistenza. Il ponte, lungo 73 metri e largo 2, destinato sia ai pedoni sia ai motociclisti, è stato chiamato “Ama Tutti Servi Tutti”. È stato ultimato l’11 marzo 2017 e inaugurato il 16 marzo con festeggiamenti cui hanno partecipato le autorità locali del villaggio e i membri del Gruppo di Studio Sathya Sai.

HONG KONG Le “case gabbia” sono cabine cubiche di rete metallica poste in piccoli appartamenti che vengono affittati a residenti a basso reddito o disoccupati di Hong Kong o immigrati poveri provenienti dalla Cina. Le cabine sono ambienti abitabili ristretti, divisi da tavole di legno o letti separati da maglie metalliche.

Servizio ai bisognosi a Hong Kong.

Essi sono spesso situati in vecchi edifici fatiscenti a più piani, non serviti da ascensori. Le case gabbia offrono condizioni di vita misere che possono essere pericolose e prive d’igiene. Dal 2004, la SSIO di Hong Kong ha servito gli occupanti di queste case gabbia ogni sei settimane, fornendo riso e altre necessità, assieme a un’amorevole compagnia. Grazie al duro lavoro dei volontari della SSIO, il numero delle persone servite è cresciuto da 30 nel 2004 a 120 nel 2017. Queste attività di servizio, attualmente condotte bimensilmente, attirano persone che vogliono servire i bisognosi, accanto ai membri della SSIO. Il 22 gennaio 2017, oltre al riso e ad altri generi di prima necessità, il gruppo ha offerto biscotti tradizionali cinesi 30

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e scialli colorati ai bisognosi per accogliere il Nuovo Anno Cinese del Gallo

PORTORICO Il 21 gennaio 2017, nel corso di un evento svoltosi a Caguas, Casa del Ajedrez, l’Istituto Sathya Sai dei Valori Umani ha presentato un nuovo libro contenente storie sui valori umani. Il libro in spagnolo, Reflexiones Contadas: Cuentos de Valores Humanos, comprende 35 storie sui valori umani, 20 delle quali scritte da studenti, sei da genitori e nove da insegnanti scolastici di Porto Rico.

Esibizione musicale in occasione della presentazione di un nuovo libro con storie sui valori umani.

Fra i 70 partecipanti c’era il Direttore dello Sviluppo Umano della città di Caguas. Il dottor Miguel Virella Espinosa, professore dell’Università Interamericana di Porto Rico, ha presentato il libro. Il gruppo musicale della scuola privata North Point Military Academy di Manatì ha eseguito uno splendido brano, apprezzato da tutto il pubblico. La commozione ha coinvolto i partecipanti quando una studentessa, afflitta da mutismo selettivo è salita sul palco e ha letto ad alta voce la storia che aveva scritto, incoraggiata dall’amorevole sostegno dei suoi genitori e dai rappresentanti l’Istituto Sathya Sai dei Valori Umani. L’evento è stato descritto su un giornale locale. Eterno Auriga


RUSSIA Dal 24 al 26 febbraio 2017, 35 dirigenti senior della Zona 8 della SSIO hanno svolto la loro annuale riunione del consiglio a San Pietroburgo, Russia. I rappresentanti di Azerbagian, Bielorussia, Kazakistan, Moldavia, Russia e Ucraina hanno discusso del lavoro che viene svolto in tutta la Zona.

L’annuale riunione del consiglio dei rappresentanti la Zona 8 dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai in Russia.

Quest’anno, nell’ambito del progetto mondiale “Serve the Planet” 2016 della SSIO, i volontari hanno trovato dei luoghi d’accoglienza per gatti e cani randagi e hanno contribuito a far sgambare i cani, a fornire mangimi e a riparare e migliorare le attrezzature per gli animali. A San Pietroburgo, i volontari Sathya Sai hanno collaborato nella ristrutturazione e nella sistemazione di stalle e recinti per cavalli, asini, conigli, capre, gatti e cani. I cavalli partecipano all’ippoterapia per i bambini. Sono stati poi realizzati dei piani per il prossimo progetto “Serve the Planet”, con il tema “Proteggere il Pianeta”. I dirigenti senior della SSIO hanno invitato i volontari a piantare almeno due alberi per proteggere e nutrire la Madre Terra. Hanno anche discusso la pubblicazione di annunci che invitano i residenti a partecipare a incontri pubblici su temi ambientali. Per raggiungere Eterno Auriga

il pubblico sono stati ampiamente utilizzati internet e social network multimediali. – Organizzazione Sathya Sai

Internazionale

INDIA Andhra Pradesh – Il tempio del Signore Venkateswara a Tirumala, nello Stato dell’Andhra Pradesh, è uno dei più famosi santuari Vaishnaviti in India. Questo tempio, rinomato a livello mondiale, è visitato da oltre 30 milioni di devoti ogni anno. Il Tirumala Tirupathi Devasthanams (TTD), fondato nel 1932, si occupa dell’amministrazione e delle molteplici attività del tempio e di altri santuari. Sono stati fatti elaborati adattamenti per il benessere dei pellegrini e per il corretto funzionamento dei vari riti e feste. Il TTD ha migliaia di dipendenti e diversi servizi impegnati nel fornire sempre le migliori opportunità ai devoti. Nel dicembre del 2015, il TTD ha formato la Sri Vaari Seva Cell per espandere le attività di servizio con il coinvolgimento di impegnati professionisti di altre rinomate organizzazioni di volontariato. In questo contesto, Sri Chadalawada Krishnamurthy, Presidente del TTD, ha visitato Puttaparthi e ha avuto degli incontri con gli amministratori dello Sri Sathya Sai Central Trust. In seguito a ciò, è stato deciso che l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’Andhra Pradesh, avrebbe esteso sistematicamente l’assistenza necessaria per formare gli Sri Vaari Sevak. Una squadra costituita da Sri S.G. Chalam, Presidente della SSSSO dello Stato, ha visitato Tirumala per conoscere i diversi aspetti del sistema esistente, le possibilità di miglioramento, la metodologia formativa, le aspettative e i limiti. In base ai suggerimenti del TTD, la SSSSO ha preparato un manuale di orientamento e un programma di formazione a lungo termine, iniziato il 4 maggio 2016. Giugno 2017

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Nel dicembre del 2016, Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano della SSSSO, Sri Vijaya Bhaskar, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, e altri hanno visitato Tirumala e sono stati accolti calorosamente dall’OE e da altri funzionari. Nell’occasione, la AIP ha presentato un opuscolo contenente importanti suggerimenti da parte della SSSSO, per quanto riguarda l’espansione dello Sri Vaari Seva, l’istituzione di centri di formazione, le misure per migliorare la qualità del servizio ecc. Sono stati presentati anche due CD contenenti Bhajan appositamente preparati per Tirumala.

Gujarat - Il 30 marzo 1967, Bhagavan visitò Navsari, una città situata nel sud del Gujarat. Si svolse una riunione pubblica in un luogo conosciuto come terra di Lunsikui, dove, in tale fausta giornata, centinaia di persone di varie parti del Gujarat ebbero il Divino Darshan di Bhagavan.

Uno spaccato dei partecipanti alle celebrazioni del giubileo d’oro della visita di Bhagavan a Navsari, Gujarat.

Sri Vaari Seva:sessione inaugurale di formazione.

Da maggio a dicembre 2016, è continuato il programma quotidiano di Bhajan e Satsang. I volontari del servizio sono stati istruiti in aspetti riguardanti, ad esempio, l’importanza dell’amore e del servizio, l’efficacia del costante ricordo dei Nomi del Signore, della necessità della quotidiana disciplina spirituale, della pulizia, del parlare poco e dolcemente, del vegetarismo ecc. Uno studio dei commenti di 430 squadre ha dimostrato che queste sessioni sono state fonte di beatifica esperienza. È stata evidenziata ed espressa dai funzionari di vari dipartimenti una notevole differenza per quanto riguarda l’atteggiamento, il comportamento e l’impegno dei volontari del servizio. Fino alla fine di febbraio 2017, sono stati formati circa 54.000 di loro. 32

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Il 30 marzo 2017, giornata che contrassegnava l’anniversario dei 50 anni di tale evento, il Navsari Samithi ha celebrato con pieno entusiasmo il giubileo d’oro della visita di Bhagavan. Per commemorare la visita di Bhagavan nello stesso posto, Lunsikui, è stata organizzata una grande cerimonia. È stato decorato il Palkhi (palanchino) di Swami e i devoti lo hanno portato in processione dal Centro di Navsari a Lunsikui. Oltre 5000 persone di questa zona hanno partecipato a queste celebrazioni. Alle 17,45 esatte, il carro di Swami è entrato a Lunsikui accompagnato da musica devozionale. Il programma è iniziato alle 18 con l’Omkar e i Veda cantati dagli studenti Bal Vikas. Nel suo discorso inaugurale, Sri Manohar Trikannad, Presidente di Stato dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva (SSSSO) del Gujarat, ha dato il benvenuto ai devoti presenti per l’occasione e ha descritto brevemente le Eterno Auriga


attività svolte dalla SSSSO del Gujarat. Nell’incontro è stata mostrata una breve presentazione, che includeva fotografie della visita di Bhagavan a Navsari e varie attività dell’Organizzazione Sai in tutto il mondo e a Navsari. Con la sua dolce voce, la nota cantante, Smt. Anita Pandit (Sajda) ha presentato un toccante programma di musica devozionale, sostenuta da un gruppo di 19 musicisti che comprendeva due ex studenti di Swami del college di musica. Karnataka - Negli ultimi 18 mesi, i devoti dei 19 distretti dello Stato del Karnataka hanno partecipato assieme al canto dello Sri Sai Gayatri Mantra (Om Saiswaraya Vidmahe, Sathya Devaya Dheemahi, Thannah Sarvah Prachodayat) in 48 Centri comprendenti gli Sri Sathya Sai Seva Samithi e le Scuole Sri Sathya Sai del Karnataka. Circa 6000 membri hanno cantato assieme il Sai Gayatri Mantra più di 23.000.000 di volte. Ciò è stato reso possibile solo con le benedizioni di Bhagavan Baba e la determinazione spirituale collettiva dei devoti Sai.

16,15 del 6 maggio, con una grandiosa processione di devoti, seguito dal Kalasha Sthapana, dal Rudrabhishekam e altri riti in mezzo al canto dei sacri Mantra vedici. Il programma del 7 maggio 2017 ha avuto inizio alle 7,30 con i Bhajan seguiti dallo Sri Gayatri Homa, discorsi di personalità e canti di Mantra vedici. Al termine del programma, è stato servito un sontuoso pranzo a tutti i devoti.

Campo di donazione del sangue a Manipur.

Manipur - Domenica 9 aprile 2017, l’Ala Servizio dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Manipur ha organizzato un campo, a livello di Stato, di donazione del sangue presso l’Istituto Regionale di Scienze Mediche (RIMS) di Lamphelpat, Imphal.

Lo Sri Sai Gayatri Maha Yaga, nell’Ashram di Brindavan, Bengaluru.

Per celebrare la conclusione di questo grande evento, il 6 e 7 maggio 2017 l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Karnataka ha organizzato lo Sri Sai Gayatri Maha Yaga nell’Ashram di Brindavan, Bengaluru. Il programma è iniziato alle Eterno Auriga

Il programma è cominciato alle 10 con l’accensione della lampada da parte del Presidente di Stato della SSSSO di Manipur, Sri H. Manihar Singh, seguita da un discorso del dottor A. Barindra Sharma del RIMS che ha sensibilizzato i devoti presenti circa la donazione di sangue. In tutto, 115 devoti Sai hanno donato 64 unità di sangue. Le autorità del RIMS hanno ringraziato l’Organizzazione Sai di Manipur per questo altruistico servizio. continua nella 3a di copertina... Giugno 2017

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AVVISO

B

HAGAVAN HA CHIARITO innumerevoli volte in termini non ambigui e inequivocabili che il Suo rapporto con i devoti non è a livello fisico, ma a livello Atmico, cioè da Cuore a cuore e da Amore ad amore. Come possono esserci agenti, mediatori o intermediari tra Lui e i Suoi devoti quando Egli risiede nei nostri cuori? Nel Suo Discorso Divino del 25 maggio 1975, durante il Congresso Seva Dal, Bhagavan sottolineò questa verità: “Quando qualcuno compie ridicoli trucchi dicendo che è posseduto da Swami o che sta ricevendo istruzioni da Lui, gli stessi nostri Seva Dal vanno da tali individui e li incoraggiano. Dato che avete un accesso diretto a Bhagavan Stesso, che necessità c’è di andare da queste copie di Swami?” Questa è la domanda che Egli pose.

Il 25 marzo 1965 affermò anche: “Molte persone hanno anche iniziato a utilizzare il Mio Nome allo scopo di raccogliere denaro per vari scopi o materiali. Se questi uomini vengono da voi, mandateli via con l’avvertimento che stanno sbagliando. Io chiedo Bhakti, Sraddha, Sadhana (devozione, fede e disciplina spirituale), vale a dire purificazione dei cuori. Questo è tutto. Solo i mendicanti chiedono soldi; Io non Mi assocerò mai con il temporaneo, il poco chiaro, il pacchiano e il meschino. Ci sono poi alcuni che proclamano che Io “entro in qualcuno” e parlo attraverso di lui! Fingono di essere i miei portavoce e comunicano agli altri i Miei consigli e i Miei suggerimenti, come se li avessi ‘autorizzati’ o come se stessi dicendo delle cose attraverso di loro. Ora ascoltate quello che vi dico. Io non 34

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parlo mai attraverso un altro, non possiedo mai un altro, né uso un altro come veicolo d’espressione. Vengo direttamente, vengo diritto, vengo come sono, per conferire pace e gioia.” Mostrando una totale inosservanza del messaggio di Bhagavan a questo proposito, alcuni individui egoisti commettono il più odioso dei sacrilegi che è quello di tradire Bhagavan Stesso. Hanno fatto di Muddenahalli il centro delle loro scellerate attività e stanno andando in varie parti del Paese, nonché in diversi Paesi d’oltremare, con l’intento recondito di adescare ingenui devoti con i loro volgari trucchi e raccogliere fondi. Nel contempo, deridono la spiritualità dichiarando che Swami parla attraverso il tale o il tal altro, interpretando in modo erroneo e distorcendo il Suo messaggio per adattarlo ai propri fini egoistici. Com’è sciocco dire che il tale o il tal altro è posseduto dal nostro Swami, che è l’Antaryami (l’Abitante Interiore) di tutti! Invece di impegnarsi a seguire i Suoi insegnamenti e i Suoi ideali, essi indulgono anche nell’atto davvero orrendo e deplorevole di imitare i Suoi movimenti e i Suoi gesti. Ciò che è ancor più spaventoso è che coloro che commettono questo sacrilegio stanno causando indicibile confusione nella mente di ingenui devoti in tutto il mondo. Questi sono alcuni dei cosiddetti intimi devoti che hanno goduto in abbondanza dell’Amore Divino di Swami mentre era nella Sua forma fisica. Inutile dire che, farsi sviare dalle loro attività fraudolente, significhi sminuire il Principio Onnipervadente, ovvero che tutto permea, della Realtà Cosmica di Bhagavan.

Eterno Auriga


Bhagavan ha fondato lo Sri Sathya Sai Central Trust nel 1972, tenendo in considerazione il benessere della società e con l’unico scopo di offrire un amorevole e disinteressato servizio all’umanità in generale. I devoti sono ben consapevoli della promessa fatta da Bhagavan alla Divina Madre Easwaramma che Egli sarebbe rimasto sempre a Puttaparthi e avrebbe reso per sempre questa sacra terra il centro della Sua Missione Avatarica. Di conseguenza, Egli Stesso ha creato numerose Istituzioni Educative e Ospedali, oltre a intraprendere vari progetti di benessere sociale, sotto l’egida del Central Trust, fornendo soccorso e aiuto a milioni di persone. Tuttavia, dopo il Maha Samadhi di Bhagavan, alcuni individui, a causa della loro illimitata sete di denaro e potere, sono

caduti così in basso da affermare che Bhagavan appare a Muddenahalli nella Sua forma sottile e chiede loro di costruire scuole, college e ospedali. Recitando una “commedia” sapientemente orchestrata, si prendono gioco di devoti ingenui e creduloni raccogliendo da loro denaro in nome di Swami e violando, in tal modo, i princìpi e i dettami esemplificati da Bhagavan. Noi, a nome dello Sri Sathya Sai Central Trust, dichiariamo, col presente scritto, che il Trust non ha nulla a che fare con simili individui e le istituzioni da essi gestite. I devoti sono pertanto avvisati di seguire questa nota informativa come linea guida del Trust e di astenersi dall’associarsi a tali individui e istituzioni. – I Fiduciari dello Sri Sathya Sai Central Trust

...continua da pagina 33

Bengala Occidentale – L’autostrada nazionale 55, arteria che collega le pianure alle colline da Siliguri a Darjeeling, è diventata inagibile per le frane causate dalle intense piogge. Per prevenire tali frane e il blocco degli scarichi, dal 2017, ogni anno il 1° maggio, le Organizzazioni Sri Sathya Sai Seva dei distretti del Darjeeling Sud e del Darjeeling Nord intraprendono congiuntamente un massiccio intervento di pulizia e di drenaggio della strada. Quest’anno c’è stata la partecipazione attiva di oltre 3500 membri che includevano studenti Bal Vikas, genitori e membri del Seva Dal che hanno lavorato instancabilmente dalla mattina presto al tardo pomeriggio. Come speciale segno distintivo, quest’anno ai membri Seva Dal si sono uniti in luoghi distinti il Presidente Panindiano, il Vicepresidente Nazionale, i Coordinatori Nazionali e il Team di Stato del

Pulizia dell’autostrada nazionale nel Bengala Occidentale.

Bengala Occidentale, che comprendeva il Presidente di Stato, i Vicepresidenti di Stato e i Coordinatori di Stato.


Data della pubblicazione: 1° giugno 2017

L’Entusiasmo è il Paradiso Tributi musicali a Madre Easwaramma nel Sai Kulwant Hall.

Abbandonate l’illusione di esser diventati vecchi o malati, deboli e debilitati. Alcune persone contano gli anni, si addolorano per l’avanzare dell’età e tremano come codardi temendo la morte. Ma ricordate che l’entusiasmo

La pittoresca danza dei bambini del Nepal.

è il paradiso, lo sconforto l’inferno. Procuratevi sempre qualche lavoro da fare e fatelo talmente bene da ricavarne gioia. – Baba

La splendida danza dei bambini del Laos PDR.

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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