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Un Memorabile Picnic con Swami Kuppam Vijayamma

Kuppam Vijayamma

Stava armeggiando con le cose di cucina, quando le dissi: “Guarda là”! Due angeli scesero dalla Mia macchina tenendo in mano vassoi d’oro contenenti delle vivande. Li posero sul tavolo e tornarono indietro. La devota era piena di grande meraviglia e gioia. Dopo aver finito di mangiare, le detti i vassoi d’oro, la benedissi e Me ne andai.” Swami poi aggiunse: “Se lo desidero, scende giù l’intero paradiso. Le persone Mi lodano in molti modi, ma, a causa di Maya (l’illusione), dimenticano la Mia realtà.”

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VIAGGIARE CON SWAMI È COME bere nettare da una tazza d’oro! È come andare in processione nella fresca brezza con la dolce aspettativa di momenti estatici!

Quel giorno, Swami era nella casa di mia sorella Sushilamma. Dopo aver concesso il Darshan ai devoti, salì al primo piano, guardò mia sorella e disse: “Andiamo?”

Ella Gli chiese sorpresa: “Dove andiamo,

Swami?” “Oh! Quante domande! Dai, andiamo a fare un picnic.” Scese le scale e si sedette in macchina.

Madre Easwaramma, mia sorella e io salimmo su un’altra macchina. Altre quattro auto ci seguirono immediatamente.

Fummo davvero fortunati a viaggiare con

Easwaramma. Ella fece un’osservazione estemporanea: “Sami è sempre così” (chiamava Swami sempre affettuosamente

‘Sami’).

Raggiungemmo un posto desertico.

Pensando al piano divino, al gioco divino e alle azioni divine di Swami, la mia mente si cullava in dolci pensieri che pregustavano gli eventi. Guardando il mio viso in beatitudine, Amma (così chiamavamo Easwaramma) mi ridestò con un delicato buffetto, sollevò le sopracciglia e mi chiese: “Che c’è?” Non trovavo le parole per descrivere i miei sentimenti. Ella capì e disse: “È tutto un gioco e una burla di Sami. Si diverte a tenere la gente in sospeso.” C’era un bagliore di gioia

anche sul suo volto. Nel frattempo, l’auto di Swami si fermò in un luogo di pittoresca bellezza.

Tutti noi scendemmo rapidamente dalle nostre macchine. L’atmosfera del posto era alquanto tranquilla. Tenendo con la mano la veste rossa che svolazzava delicatamente, Swami si diresse verso di noi come un incantevole cigno. GuardandoLo, Madre Natura era, per così dire, piena di grande felicità. Stormi di uccelli cantavano melodie di benvenuto. Il mattino Gli si inchinava con deferenza dai recessii degli alberi. Swami era davvero la personificazione della bellezza e del fascino mentre avanzava leggero verso di noi e parlava con tutti.

Easwaramma Gli si avvicinò e chiese umilmente: “Sami! Come si chiama questo posto?” Egli rispose: “Come può esserci un nome dove non c’è villaggio? Questo è Brindavan, senza alcun nome.” Sì, ovunque vada il ragazzo di Brindavan, il posto dovrebbe essere solo Brindavan, pensavo. Guardando la madre stringere la mano del Figlio, parlare amichevolmente con affetto e in libertà, sentivamo che ciò poteva essere possibile solo per una madre. Il detto: “Anche un imperatore è un bambino quando si tratta della madre”, balenò nella mia mente.

Swami indicò un posto dove c’era un letto, simile a un tappeto, di foglie verdi e disse: “Venite, sediamoci qui.” Tutti noi ci riunimmo lì. La vista della madre seduta accanto a Swami sembrava come se l’oro avesse acquisito profumo. Se Swami era un fiore di gelsomino, la madre era la sua fragranza. Oh, che bella vista! La visione era così incantevole e dolce che richiedeva uno sguardo ininterrotto. Se il legame tra loro era di natura eterna, per noi, spettatori, quella vista era senza dubbio il grande frutto di azioni meritorie di parecchie nascite. La madre brillava sempre di radiante splendore, con un sorriso costante sul volto. Ogni volta che sorrideva, le sue guance si adornavano di una stupenda fossetta. Ella si avvicinava sempre alle persone con naturale umiltà, pienezza d’amore e rispetto.

Da un’auto venne scaricato tutto ciò che serviva per la colazione. La madre sgranò gli occhi e chiese: “Come e quando hai provveduto a tutte queste cose?” Swami sorrise amorevolmente e disse: “Prima mangia. Te lo dirò più tardi.” Ci fu un flusso ininterrotto di lacrime dai miei occhi quando vidi Swami servire personalmente Sua madre, invitandola con un colpetto del gomito a mangiare di più. Tutti noi mangiammo idli caldi, vada, e anche biscotti e frutta a sazietà, come Lambodara (il Signore Ganesh).

Madre Easwaramma amava masticare foglie di betel. Swami prese foglie e pezzi rotti di noci di betel da una scatola argentea, applicò un po’ di lime sulle foglie, le piegò formando un involtino e lo mise in bocca a Sua madre. La vista era incredibilmente bella. La gioia fluì come un diluvio dal mio

piccolo cuore. Con un sorriso, Muvva Gopala (Swami che ricorda Krishna) cominciò a narrare un incredibile episodio.

“Sapete che cosa avvenne un giorno! Andai con tre studenti a casa di una devota e bussai alla porta. VedendoMi, rimase estasiata dalla gioia. Noi quattro sedemmo nell’ingresso. Ella era in uno stato di grande confusione. Andò in cucina e corse qua e là senza sapere che cosa fare. Stava armeggiando con le cose di cucina, quando le dissi: ‘Guarda là!’ Due angeli scesero dalla Mia macchina tenendo in mano vassoi d’oro contenenti delle vivande. Li posero sul tavolo e tornarono indietro. La devota era piena di grande meraviglia e gioia. Dopo aver finito di mangiare, le detti i vassoi d’oro, la benedissi e Me ne andai.” Swami poi aggiunse: “Se lo desidero, scende giù l’intero paradiso. Le persone Mi lodano in molti modi, ma, a causa di Maya (l’illusione), dimenticano la Mia realtà. Con un mio sguardo di comando, tutto viene fornito.” Swami cantò poi una canzone telugu: “O Krishna! Canta una dolce canzone e riempi il mio cuore con parole nettaree e beatitudine. Distilla l’essenza dei Veda, trasformala in musica divina, suonala sul Tuo flauto incantevole e ammaliaci con la Tua melodia. Canta, o Mukunda! Canta per me!”

Anche mentre cantava, Swami creò una statuetta in marmo di Krishna, nella posa di suonatore di flauto e seduto su un masso. Non riesco proprio a descriverne la bellezza! La dolce voce di Swami ci incantò. Mi guardò e mi chiese di accompagnare il Suo canto. Tutti furono pieni di gioia quando iniziò a cantare Chitta Chora Yashoda Ke Bal Navaneeta Chora Gopal (o Krishna, figlio di madre Yashoda, Tu sei il ladro di burro e del cuore dei devoti). I nostri cuori vennero davvero rubati da Swami! La Sua figura si impresse nei nostri cuori come una foto in un libro.

Egli si alzò dicendo: “Andiamo?” La madre Lo supplicò: “Questo posto è così bello, restiamo qui ancora un po’...” Egli si schernì per qualche attimo e ignorò la richiesta di passare più tempo lì. Che momenti felici furono!

Mentre camminava, Swami cantò la canzone Challa Galilo Yamuna Thati Pai Shyama Sundaruni Murali... (alla fresca brezza, sulle rive dello Yamuna, il suono del flauto di Krishna). Ci fu davvero una folata di fresca brezza, e gli alberi fecero piovere fiori su Swami, come se Gli facessero l’Abhishekam.

Tutti raggiungemmo le macchine. Nagaratna Mudaliar, che guidava la macchina di Swami, Gli si avvicinò e disse: “Perdonami, Swami, la benzina nell’auto è esaurita. Se puoi aspettare un po’...” Swami gli disse: “Lo so. Prendi un po’ d’acqua dal ruscello (vicino) e riempine il serbatoio.” Restammo tutti sconcertati. Quando l’autista si innervosì, Swami insistette: “Fa’ come dico.” La parola di Swami può essere vana? Non appena il serbatoio fu pieno d’acqua, l’auto iniziò a muoversi velocemente come se nulla fosse. Madre Easwaramma afferrò la mano di Swami con grande gioia e disse: “Tutto è un miracolo con Te. Tu sei Dio, non c’è dubbio.” Swami fece un cenno col capo al suo commento e il viaggio ebbe inizio. Osservando la gioia pura di madre Easwaramma per tutto il viaggio e conversando sulle azioni di Swami, raggiungemmo pieni di gioia la destinazione. (Dall’edizione in telugu del Sanathana Sarathi. Traduzione inglese: P.P.S. Sarma.) – Smt. Kuppam Vijayamma è l’autrice

del famoso libro “Anyatha Saranam Nasthi” e di molti altri libri su Bhagavan Baba

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