La diffusione del Coronavirus in tutto il mondo, ha costretto 1,6 miliardi di studenti a rinunciare improvvisamente a frequentare la scuola. Dopo un lungo lockdown e mesi pieni di incertezza, nel nostro Paese bambini e ragazzi grazie alla riapertura delle scuole, iniziano finalmente a riacquistare un po’ della loro quotidianità. Ma non per tutti è così. La crisi economica scatenata dalla pandemia ha privato moltissime
famiglie di ogni fonte di reddito e il numero di minori che vivono sotto la soglia di povertà potrebbe superare i 670 milioni entro la fine dell’anno. Sono i bambini il cui futuro è in bilico perché a rischio di abbandonare per sempre gli studi. Con la campagna globale Proteggiamo i Bambini ci impegniamo a restituire loro un’istruzione di qualità, le cure e la protezione di cui hanno bisogno.
© Save the Children in Uganda
SENZA SCUOLA NON C’È FUTURO
PROTEGGIAMO IL FUTURO DEI BAMBINI A causa del Covid-19 un’intera generazione di bambini ha visto l’interruzione della propria istruzione e questo significa per molti di loro ritrovarsi con grandi lacune. Ma se in molti possono proseguire gli studi, seppur con le difficoltà della situazione attuale, si stima che nei prossimi anni circa 24 milioni di minori saranno costretti ad abbandonarli per lavorare e non pesare economicamente sulle proprie famiglie e tante bambine ad essere date in sposa precocemente.
© Saman Saidi / Save the Children
Per questi piccoli la scuola non è solo un ambiente dove imparare, è il luogo dove trovare protezione, ricevere cure e spesso mangiare l’unico pasto nutriente della giornata, ma è soprattutto per molti di loro l’unica possibilità di avere un futuro migliore. “Mi mancano i miei compagni e le tante cose interessanti che facevamo a scuola. Un giorno a settimana nel mio villaggio arriva la biblioteca mobile e posso prendere in prestito libri di fiabe da portare a casa per continuare a migliorare nella lettura.” Nassir frequenta una scuola supportata da Save the Children nel suo villaggio in Etiopia. Per i bambini che come lui vivono in luoghi remoti, abbiamo attrezzato delle biblioteche mobili che portano libri a domicilio. In questo modo abbiamo permesso a tanti piccoli di continuare ad esercitarsi nella lettura anche durante la chiusura delle scuole. “È bello essere qui, cantiamo molte canzoni, suoniamo, scriviamo e disegniamo. Parlo spesso con i miei amici e con gli operatori di quello che è successo. Mi fa sentire meglio.” La casa di Ramadan è stata spazzata via dal ciclone Idai e lui e la sua famiglia hanno trovato rifugio nel centro per sfollati di Beira, in Mozambico. Qui Ramadan frequenta il nostro Centro Temporaneo per l’Apprendimento. Anche qui abbiamo adattato le nostre attività per non lasciare i bambini senza la possibilità di imparare. “Con la scuola chiusa passavo le giornate a occuparmi dell’orto. Poi gli operatori di Save the Children ci hanno portato libri e fumetti. Hanno anche organizzato delle lezioni via radio per farci continuare a studiare.” Anna vive in un villaggio del nord-est dell’Uganda. Per fare in modo che i bambini non abbandonassero gli studi abbiamo distribuito materiale scolastico e trasmesso le lezioni attraverso stazioni radio locali.
© Basma Algaidi / Save the Children
IL NOSTRO IMPEGNO SUL CAMPO
Con la nostra campagna globale Proteggiamo i Bambini vogliamo fare in modo che tutti i piccoli abbiano le opportunità di vita che meritano, oggi più che mai. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo rafforzato il nostro impegno e adeguato le nostre attività sul campo. Aiutiamo le famiglie a provvedere autonomamente al proprio fabbisogno alimentare, attraverso la fornitura di semi e macchinari agricoli, la creazione di orti comunitari e l’organizzazione di corsi di formazione per migliorare il rendimento dei terreni. Supportiamo i Centri Sanitari nel garantire assistenza a mamme e bambini e raggiungiamo le comunità più remote assicurando cure mediche e servizi di nutrizione grazie alle nostre cliniche mobili. Organizziamo eventi nelle comunità per sensibilizzare i genitori sull’importanza di permettere ai figli di riprendere le lezioni e identifichiamo i bambini che hanno abbandonato gli studi per reintegrarli nel percorso educativo.
Formiamo volontari e operatori sanitari per identificare i casi di Covid-19 e portiamo avanti campagne sulle corrette abitudini da osservare per prevenire il contagio. Distribuiamo generi alimentari, kit igienici e opuscoli per i genitori con consigli pratici per curare i propri figli e supportarli nello studio. Miglioriamo i sistemi idrici nelle scuole per garantire ai bambini acqua potabile e creiamo postazioni per il lavaggio delle mani, complete di detergenti e saponi. Sviluppiamo materiali per l’apprendimento da casa e organizziamo lezioni attraverso tutti i mezzi di comunicazione possibili come radio, televisione, telefono e app di messagistica.
IL NOSTRO INTERVENTO IN EMERGENZA
La maggior parte delle scuole pubbliche è stata danneggiata
dall’esplosione. Per questo abbiamo distribuito ai bambini materiale didattico in modo da continuare a studiare da casa. Abbiamo offerto
inoltre un posto sicuro nei nostri Spazi a Misura di Bambino dove i piccoli possono affrontare il trauma subito.
IN CORNO D’AFRICA PER PROTEGGERE I BAMBINI DALLA FAME E DAL COVID-19 locuste che hanno divorato il poco cibo a disposizione, riducendo alla fame la © Sacha Myers / Save the Children
In Etiopia, Kenya e Somalia all’emergenza Covid-19 si è aggiunta la terza invasione di
Seguici su: Facebook,Twitter e Instagram
popolazione e mettendo in pericolo la vita di 5,2 milioni di bambini sotto i 5 anni. Proteggiamo questi piccoli e le loro comunità garantendo cure mediche, scorte alimentari, beni di prima necessità e mangime per il bestiame. Identifichiamo i bambini affetti da malnutrizione e li curiamo nei nostri Centri Sanitari. Per evitare la trasmissione di malattie causate dall’utilizzo dell’acqua sporca e contrastare il contagio da Coronavirus, distribuiamo acqua potabile, disinfettante per le mani, dispositivi di protezione individuale e kit igienici.
Tutte le foto sono di Save the Children, salvo indicazione contraria. Alcune foto o i nomi potrebbero essere stati modificati al fine di proteggere l’identità dei bambini. Le foto di gruppo sono state scattate prima dello scoppio dell’emergenza Covid-19.
Lo scorso agosto l’esplosione al porto di Beirut ha lasciato 300.000 persone senza casa. Questa catastrofe ha colpito duramente un Paese già in ginocchio per la crisi economica, aggravata ulteriormente dagli effetti della pandemia. Per soccorrere i bambini e le famiglie in difficoltà, ci siamo attivati immediatamente assicurando loro quasi 17.000 pasti caldi e 2.000 kit per riparare i tetti con teli cerati.
© Tom Nicholson / Save The Children
AL FIANCO DEI BAMBINI LIBANESI DOPO L’ESPLOSIONE