Il Corno d’Africa si trova di nuovo ad affrontare un periodo di grave siccità, a cui si aggiungono le frequenti invasioni di locuste che al loro passaggio devastano i raccolti. La carenza di acqua potabile sta uccidendo il bestiame, mettendo in crisi l’agricoltura e riducendo di conseguenza i redditi delle famiglie. Il 40% della popolazione è malnutrita e nella sola Somalia questa percentuale sale al 70%, colpendo soprattutto i bambini: per loro non c’è latte né cibo nutriente. In questa area del mondo i cambiamenti climatici stanno generando veri e propri disastri
ambientali. Stagioni aride sempre più lunghe e frequenti si alternano ad alluvioni devastanti con effetti drammatici sulle comunità, spesso costrette a lasciare le proprie case in cerca di cibo e acqua. La diffusione del Covid-19 ha contribuito a peggiorare questa situazione e aumentato la pressione sul già debole sistema sanitario locale. Save the Children è al fianco dei bambini e delle loro famiglie per aiutarli a fronteggiare l’emergenza e a costruire una risposta di lungo termine alla crisi climatica.
© Mustafa Saeed / Save the Children
IN CORNO D’AFRICA È EMERGENZA FAME
© Sacha Myers / Save the Childre
UN’INTERA POPOLAZIONE A RISCHIO
A causa della siccità che non dà tregua al Paese, nei prossimi mesi si stima che nella sola Somalia circa 6 milioni di persone avranno urgente bisogno di assistenza umanitaria: • 2,7 milioni di persone affronteranno gravi carenze alimentari. • Oltre 980.000 bambini soffriranno di malnutrizione acuta o grave e avranno bisogno di cure urgenti per sopravvivere. • Più di 2,6 milioni di bambini e adulti saranno costretti a abbandonare le loro case e molti di loro si riverseranno nei campi sfollati.
© Sacha Myers / Save the Childre
STORIE DAL CAMPO: LA SCELTA DI MUNA
Muna tiene in braccio una delle sue piccole pazienti
Nel 2003 Muna è fuggita dal suo villaggio per sottrarsi all’attacco dei gruppi armati che da anni terrorizzano la popolazione somala. Dopo giorni di cammino ha trovato riparo in un campo rifugiati e non è più andata via. Muna ha scelto di diventare un’operatrice sanitaria di Save the Children per aiutare i bambini e le famiglie che come lei sono arrivate al campo per sopravvivere a violenza e povertà. Ogni giorno l’operatrice gira con la lista dei pazienti, bambini e donne incinte, e va avanti finché non li ha visitati tutti: “Le condizioni di vita qui sono davvero precarie e i bambini sono esposti a molti rischi”, racconta Muna.
© Sacha Myers / Save the Childre
IL NOSTRO INTERVENTO PER PROTEGGERE I BAMBINI E RAFFORZARE LE COMUNITÀ Garantiamo ai bambini malnutriti trattamenti terapeutici a base di cibo altamente nutritivo e antibiotici.
Offriamo assistenza sanitaria nelle aree più remote del Paese e nei campi sfollati, grazie alle nostre cliniche mobili.
Supportiamo economicamente le famiglie sfollate per garantire loro cibo e beni di prima necessità.
Assicuriamo cibo nutriente e acqua potabile nelle scuole per favorire la frequenza alle lezioni.
© Said M. Isse/ Save the Children
LA TESTIMONIANZA DI UBAH
Nelle comunità colpite dalla siccità costruiamo pozzi per la raccolta di acqua piovana e stazioni con acqua pulita.
Ad agricoltori e allevatori mostriamo tecniche più innovative e efficaci per fronteggiare le stagioni secche future.
Ubah e i suoi figli hanno dovuto abbandonare la propria casa a causa della siccità che ha ridotto alla fame molte famiglie di pastori come la loro. Prima che il Covid-19 iniziasse a diffondersi nel Paese, Ubah riusciva a svolgere dei lavori occasionali al mercato locale: lavava i panni e faceva le pulizie. Tuttavia, le restrizioni dovute alla pandemia hanno lasciato Ubah senza lavoro. Save the Children ha fornito a lei e alla sua famiglia un sostegno economico per acquistare il cibo e sopravvivere alle dure condizioni che stavano fronteggiando: Prima di ricevere l’aiuto di Save the Children, mangiavamo solo una volta al giorno, la mattina e vedevo i miei bambini andare a dormire affamati. La peggiore sensazione che una madre possa provare è non riuscire a nutrire i propri figli.Ti senti impotente ed è davvero doloroso. Senza Save the Children non sarei stata in grado di procurare del cibo per i miei bambini. Questo progetto ci ha davvero permesso di rimetterci in piedi e ha aiutato la mia famiglia a ricominciare.
Ubah insieme ai suoi figli
© Carlotta Vigo/Play Video Factory per Save the Children
POVERTÀ IN ITALIA: LA STORIA DI GIUSEPPE
Giuseppe è un ragazzo di 16 anni arrivato in Italia 6 anni fa quasi analfabeta. Quando ha cominciato a frequentare la scuola ha fatto molta fatica ad integrarsi perché è stato vittima di bullismo a causa delle sue lacune e delle condizioni di povertà estrema in cui viveva. I genitori infatti svolgono lavori precari e in alcuni periodi sono stati costretti a mendicare per mantenere i loro figli. Frequentando il Punto Luce del suo quartiere, Giuseppe è stato seguito dai nostri operatori che sono rimasti sempre al suo fianco aiutandolo a compiere importanti progressi a scuola.
Inoltre, partecipando alle attività ludico-ricreative del centro, Giuseppe ha acquisito giorno dopo maggiore fiducia in se stesso. Con lo scoppio dell’emergenza Covid-19 la situazione economica già drammatica della sua famiglia si è aggravata ulteriormente. Save the Children non li ha lasciati soli, assicurando cibo e beni di prima necessità, sostegno per le spese urgenti e continuando a supportare Giuseppe nello studio affinché non perdesse i progressi fatti. Gli abbiamo inoltre fornito un tablet per seguire le lezioni a distanza.
AL FIANCO DEI BAMBINI NEI NOSTRI PUNTI LUCE Nei nostri 26 Punti Luce che sorgono nei quartieri più svantaggiati delle città italiane, offriamo opportunità formative ed educative gratuite a bambini e ragazzi. Anche in questo ultimo anno di emergenza sanitaria le attività nei Punti Luce sono state riadattate per non lasciare soli i bambini e le loro famiglie: 5.338 bambini iscritti ai Punti Luce al 31/12/2020
11.098 bambini e adolescenti coinvolti nelle nostre attività da inizio 2020
7.429 genitori supportati nella gestione familiare da inizio 2020
2.809 doti educative* attivate al 31/12/2020
* piani formativi personalizzati per bambini e adolescenti che vivono in condizioni certificate di disagio economico.
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