Noi di Save the Children crediamo che ogni bambino meriti un futuro. In Italia e nel resto del mondo lavoriamo ogni giorno per dare ai bambini ciò che ognuno di loro merita: l’opportunità di nascere e crescere sani, di ricevere un’educazione e di essere protetti. Quando scoppia un’emergenza, e i bambini sono i più vulnerabili, siamo tra i primi ad arrivare e fra gli ultimi ad andare via. Ci assicuriamo che i loro bisogni vengano soddisfatti e la loro voce ascoltata. Miglioriamo concretamente la vita a milioni di bambini, compresi quelli più difficili da raggiungere. Save the Children dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, a ogni costo.
Francesco Alesi per Save the Children
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interventi in italia
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Pubblicato da: Save the Children Italia Onlus Dicembre 2017
Francesco Alesi per Save the Children
indice
Premessa Le nostre sfide in Italia
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contrastiamo la Povertà educativa
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Illuminiamo il futuro dei bambini con i Punti Luce
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Sosteniamo la genitorialità contro la povertà infantile
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realizziamo Progetti di educazione con i ragazzi Protagonisti
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“Fuoriclasse”: un intervento contro la dispersione scolastica
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Il Movimento giovani per Save the Children
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Proteggiamo i minori
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Un sistema di tutela e prevenzione da abuso e sfruttamento
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All’asilo nido si cresce sicuri!
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Proteggiamo e assistiamo i minori migranti
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Forniamo supporto psicosociale ai minori in fuga verso l’Europa
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Una helpline per essere a fianco dei minori non accompagnati
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Aiutiamo i minori in transito nelle nostre città: il Progetto CivicoZero
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Operiamo contro la tratta e lo sfruttamento
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La violenza assistita dai minori
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Fino all’ultimo bambino
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Prevenzione e sicurezza in rete
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L’attività legale di Save the Children per i bambini: orientamento, legal empowerment, cliniche legali
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Gli interventi nelle emergenze in Italia
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Il sostegno dei nostri partner in Italia
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Premessa
le nostre sFide in italia Noi di Save the Children crediamo che ogni bambino meriti un futuro. In Italia e nel resto del mondo lavoriamo ogni giorno per dare ai bambini ciò che ognuno di loro merita: l’opportunità di nascere e crescere sani, di ricevere un’educazione e di essere protetti. Quando scoppia un’emergenza, e i bambini sono i più vulnerabili, siamo tra i primi ad arrivare e fra gli ultimi ad andare via. Ci assicuriamo che i loro bisogni vengano soddisfatti e la loro voce ascoltata. Miglioriamo concretamente la vita a milioni di bambini, compresi quelli più difficili da raggiungere.
Save the Children sviluppa programmi di contrasto alla povertà agendo sin dai primissimi anni di vita. Ha promosso ad esempio la rete Fiocchi in Ospedale, intervento all’interno di grandi strutture ospedaliere che mira ad accompagnare, con équipe dedicate, i futuri ed i neo genitori durante la delicata fase della gravidanza e del rientro a casa dopo il parto. A livello territoriale invece sono attivi gli Spazi Mamme, centri in cui accogliere, orientare e sostenere i genitori durante i primi 6 anni di vita dei loro figli e promuovere attività educative specifiche per questa fascia di età.
In Italia Save the Children è attiva dal 1999 e sin dall’avvio del suo “Programma Italia” ha sviluppato interventi che hanno l’obiettivo di migliorare la vita dei bambini e delle bambine presenti nel territorio. Interventi che crescono di anno in anno e che si sviluppano principalmente nell’ambito della lotta alla povertà minorile, della protezione dei minori a rischio di sfruttamento, dell’educazione, dell’uso sicuro delle nuove tecnologie e della tutela dei minori nelle emergenze.
Nelle scuole Save the Children è presente con diverse iniziative che spaziano da interventi contro la dispersione scolastica alla promozione della partecipazione dei ragazzi. Da qui si è sviluppato Fuoriclasse, il progetto di Save the Children di prevenzione della dispersione scolastica che ha l’obiettivo di favorire il protagonismo diretto dei bambini e dei ragazzi nel contrasto alla dispersione. Sul protagonismo si fonda anche UndeRadio, la web radio per la lotta alla discriminazione, animata e diretta da ragazzi e ragazze di varie città italiane, così come SottoSopra, il Movimento giovani per Save the Children impegnati in prima persona sul territorio per dar voce ai loro diritti mediante azioni concrete a livello cittadino. Sempre nelle scuole si sviluppano inoltre i programmi dell’Organizzazione per l’uso sicuro e consapevole di internet.
Negli ultimi anni Save the Children ha fatto del contrasto alla povertà il cuore dei suoi interventi, anche alla luce dei dati allarmanti relativi alla crescente povertà minorile. Sono infatti 1.292.000 i bambini e gli adolescenti in Italia oggi, che vivono in condizioni di povertà assoluta e 2.300.000 coloro che vivono in condizioni di povertà relativa. Tali interventi vengono effettuati in collaborazione con diversi partner in tutto il territorio e sono rivolti ai bambini e agli adolescenti che vivono in contesti particolarmente difficili, privi di servizi adeguati, dal nord al sud del Paese. Alla povertà materiale si accompagna una povertà non meno grave ed altrettanto evidente: la povertà educativa minorile, che insieme a quella economica pregiudica la possibilità di molti bambini e ragazzi di avere un presente e futuro di opportunità. Opportunità educative quali ad esempio la possibilità di leggere, fare sport, visitare una mostra e svolgere tutte quelle attività che insieme a quelle scolastiche concorrono alla formazione di un individuo. All’interno del programma di contrasto alla povertà educativa, Save the Children ha attivato i Punti Luce, centri ad alta densità educativa in zone prive di servizi per bambini e adolescnti: dal quartiere Zisa di Palermo al Giambellino di Milano; dal quartiere Libertà di Bari a Le Vallette di Torino ad altri numerosi contesti urbani in cui mancano spazi adeguati per le attività ludico-creative dei ragazzi. 2
La protezione dei minori migranti rappresenta da sempre un altro pilastro degli interventi di Save the Children in Italia, con un intervento che da anni vede impegnata l’Organizzazione in tutti i luoghi di sbarco, con team di operatori e di mediatori culturali e con centri attivi nelle grandi città – Catania, Roma, Milano e Torino – dedicati al sostegno e alla protezione di migliaia di minori stranieri non accompagnati. Nel 2017, secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono giunti nelle coste italiane 15.540 minori non accompagnati (dati al 1/12/2017). A loro Save the Children dedica specifici interventi: dall’assistenza e protezione nei luoghi di sbarco e di frontiera ad un servizio di Helpline. Promuove inoltre attività di sensibilizzazione in merito alle misure contenute della nuova legge volta alla loro tutela (L. 7 aprile 2017, n. 47). Il programma di protezione prevede inoltre percorsi di fuoriuscita per i ragazzi e le ragazze vittime di tratta e di sfruttamento, che costituiscono i più seri rischi per i minori non accompagnati. 3
dovE LavoRIamo In ITaLIa Altro grande tema su cui Save the Children ha deciso di concentrare i suoi sforzi è la violenza, in particolare la violenza familiare assistita dai bambini: una forma di violenza silenziosa, che lascia ferite all’apparenza poco visibili ma molto profonde nei bambini. A loro è dedicato I Germogli, nuovo polo sperimentale volto all’accoglienza, prevenzione, sostegno e accompagnamento all’autonomia di nuclei mamma/bambino vittime di violenza assistita. La panoramica delle attuali aree di azione non sarebbe completa senza ricordare l’impegno di Save the Children per la prevenzione e l’intervento in caso di calamità naturali ed altre emergenze, in collaborazione con numerose associazioni e con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Tra gli ultimi interventi si segnala ad esempio la presenza di Save the Children a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto nel Centro Italia. In tutti i suoi programmi Save the Children mette in atto procedure e regole di comportamento volte a proteggere i minori da ogni rischio di abuso o comportamento inappropriato da parte degli adulti, a partire dagli stessi operatori impegnati nei programmi, attivando canali di ascolto e intervenendo in caso di necessità. All’intervento programmatico si associa infine un’azione costante di advocacy nei confronti delle istituzioni ad ogni livello e la partecipazione a reti di organizzazioni in grado di far sentire, insieme, la propria voce, come nel caso, ad esempio, del Gruppo CRC, coordinato da Save the Children composto da 91 associazioni dedicato al monitoraggio indipendente della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
(Dati al 31/12/2017)
Lombardia* veneto*
Como
Milano
Biella
Venezia
Torino Piemonte*
Modena
Genova Ventimiglia
Emilia Romagna* Liguria* Toscana*
Sede Save the Children Italia
ConTRaSTo aLLa PovERTà 34 progetti (tra cui 23 Punti Luce, 9 Spazi Mamme e 8 Fiocchi in Ospedale)
PRoTEzIonE 17 progetti
marche* Loro Piceno e Corridonia
Ancona Ascoli Piceno abruzzo*
Amatrice
L’Aquilia
Lazio* Roma
Puglia* Sassari
Bari
Casal di Principe Napoli Campania* Sardegna*
EduCazIonE 8 progetti
Scalea
Calabria*
Cagliari RISPoSTa aLLE EmERgEnzE 5 progetti
PaRTnER Implementatori totali: 43
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* Interventi di protezione sui minori migranti diffusi su tutto il territorio regionale
Brindisi
Potenza
Palermo Trapani
Crotone San Luca
Gioiosa Ionica Reggio Calabria Catania
Agrigento Lampedusa
Sicilia* 5
contrastiamo la Povertà educativa In Italia la povertà minorile ha raggiunto livelli di allarme. Questa non riguarda solo la carenza di risorse economiche e di servizi di base: spesso può essere associata ai livelli d’istruzione dei genitori e alle opportunità culturali o di socializzazione che il contesto di riferimento può offrire; fattori che di conseguenza impattano sugli stili di vita e sulle opportunità dei ragazzi. Per questo motivo Save the Children concentra i suoi principali interventi di contrasto alla povertà nella dimensione educativa.
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Francesco Alesi per Save the Children
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Lettera alla scuola
atlante dell’inFanzia a rischio - “lettera alla scuola” A cinquant’anni dalla scomparsa di Don Lorenzo Milani, che ha lottato affinché la scuola offrisse pari opportunità ai suoi studenti, l’ottavo Atlante dell’infanzia a rischio - “Lettera alla scuola” propone un viaggio in sei capitoli nella scuola italiana, con l’obiettivo di osservare e ascoltare il nostro sistema scolastico dal punto di vista degli studenti e, in particolare, dalla prospettiva di coloro che vivono ai margini e che rischiano costantemente, oggi come cinquant’anni fa, di venire espulsi (anche) dalla scuola. Edito da Treccani, è in vendita in tutte le librerie.
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I Punti Luce sono attivi nei comuni di: ancona, Bari, Brindisi, Catania, Casal di Principe, genova, gioiosa Ionica, L'aquila, milano giambellino, milano Quarto oggiaro, napoli Barra, napoli Chiaiano, napoli Sanità, Palermo zen, Palermo zisa, Potenza, Roma Ponte di nona, Roma Torre maura, Scalea, San Luca, Sassari, Torino, venezia.
Francesco Alesi per Save the Children
Per contrastare la povertà educativa dei bambini, Save the Children ha attivato i Punti Luce, spazi ad alta densità educativa che sorgono in quartieri svantaggiati delle città, all’interno dei quali i bambini e le loro famiglie possono fruire di diverse opportunità educative: accompagnamento allo studio, laboratori artistici e musicali, gioco e attività motorie, invito alla lettura, utilizzo consapevole delle nuove tecnologie, supporto alla genitorialità, consulenze pedagogiche, pediatriche e legali.
Nel quadro di intervento del Programma Punti Luce, Save the Children prevede anche la fornitura di beni e/o servizi per singoli bambini e adolescenti, attraverso le doti educative, dedicate ai minori che vivono in condizioni certificate di disagio socio economico. Possono consistere nell’acquisto di kit necessari per lo studio (libri di testo, tablet, pc, materiale scolastico, strumenti e/o corsi di musica, sport, fotografia, teatro, possibilità di fare un viaggio ecc..), e mirano, attraverso interventi personalizzati di supporto, a favorire lo sviluppo di aspirazioni e talenti dei bambini, che rimarrebbero altrimenti inespressi. Le doti educative vengono definite alla luce dei desideri e dei bisogni di ogni singolo bambino/a e ragazzo/a, sulla base delle opportunità che incontrano le sue esigenze e aspettative, per stimolare la curiosità e valorizzare le sue potenzialità.
Furio Bruzzone
Atlante dell’infanzia a rischio
LE doTI EduCaTIvE
Adriana Sapone per Save the Children
2017
illuminiamo il Futuro dei bambini con i Punti luce
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Save the Children ritiene che un intervento precoce, portato avanti già nella prima infanzia (0-6 anni), costituisca una strategia fondamentale per combattere la povertà minorile. Azioni mirate in questa specifica fascia di età del bambino prevedono tra l’altro il potenziamento delle capacità e delle risorse genitoriali. Investire sulle capacità genitoriali consente infatti di affrontare in modo sistemico le problematiche correlate alla povertà minorile. Fiocchi in Ospedale e Spazi Mamme sono alcuni tra i progetti principali che Save the Children porta avanti per contrastare la povertà minorile.
Save the Children Italia, attraverso i suoi interventi dedicati all’area materno-infantile, realizzati sul territorio nazionale grazie ad una rete di attori pubblici, privati e del settore non profit, intende intercettare le situazioni più critiche fin dalla gravidanza per poter tutelare il benessere dei bambini, con l’obiettivo di non lasciarne indietro nessuno. In tal senso si orienta il progetto della Rete di “Fiocchi in Ospedale”, centri dedicati al sostegno del neonato e della mamma/coppia fin dai mesi di gestazione, all’interno di strutture ospedaliere. Fiocchi in Ospedale è presente in 8 strutture ospedaliere nelle città di Bari, milano, napoli, Roma e Torino e svolge una funzione di ascolto, accoglienza e orientamento dei futuri genitori. gLI “SPazI mammE”
Tatjana Borjaski/Save the Children
Gli Spazi Mamme sono luoghi di incontro aperti cinque giorni a settimana dove le mamme possono essere sostenute nel processo di miglioramento della cura dei propri figli. Grazie a questi “Spazi” si affronta il tema della povertà minorile superando una visione solo assistenziale e puntando sulle risorse delle mamme. I centri sono presenti a: Bari (Libertà), Casal di Principe, milano (Quarto oggiaro), napoli, (centro storico e Soccavo/Pianura), Palermo (zen), Roma (Torre maura), San Luca, Torino (vallette/Spina 3), propongono occasioni d’incontro per genitori e bambini, attività e servizi informativi, laboratori, consulenze di orientamento e sostegno, con l’obiettivo di rafforzare le competenze genitoriali nella cura dei figli e favorire l’empowerment delle mamme e la loro capacità di essere risorsa per gli altri. L’esperienza maturata in questi anni dal progetto “Spazio Mamme” ha permesso alle équipe dei servizi di elaborare e condividere buone prassi replicabili in altri contesti. In particolare, si stanno sperimentando interventi sulla genitorialità, anche all'interno dei Punti Luce.
Paola Favoino per Save the Children
PERCoRSI naSCITa Con “FIoCCHI In oSPEdaLE”
Hannah Maule-Ffinch/Save the Children
Paola Favoino per Save the Children
sosteniamo la genitorialità contro la Povertà inFantile
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realizziamo Progetti di educazione con i ragazzi Protagonisti Save the Children, attraverso la promozione del protagonismo degli studenti e il pieno coinvolgimento di tutta la comunità educante, promuove il benessere e i diritti dell’infanzia nelle scuole italiane, con particolare attenzione ai territori piÚ fragili del nostro Paese. gli interventi principali di Save the Children in ambito educativo mirano a contrastare la dispersione scolastica ed a promuovere una partecipazione attiva dei ragazzi.
Francesco Alesi per Save the Children
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Fuoriclasse agisce in un’ottica preventiva promuovendo la motivazione allo studio e la possibilità di colmare i gap formativi attraverso metodologie innovative che affiancano attività di educazione formale ad attività non formali, da svolgersi in contesto scolastico ed extrascolastico. L’intervento è diretto alle classi IV e V delle primarie e II e III delle secondarie di primo grado, al fine di accompagnare il passaggio da un ordine scolastico a quello successivo. Elemento caratterizzante è il protagonismo dei ragazzi nel trovare le soluzioni funzionali a “ricreare interesse” nei confronti del contesto scuola. L’intervento, della durata di un biennio, prevede la realizzazione delle seguenti attività:
Dal 2011 siamo impegnati nell’analisi del fenomeno e nella definizione di un intervento efficace nel contrasto della dispersione scolastica, costruito in collaborazione con le scuole. Il programma Fuoriclasse è un intervento integrato rivolto a studenti, docenti e famiglie. Promuove attività a supporto della motivazione allo studio e dell’apprendimento, al fine di garantire la piena attuazione del diritto all’istruzione, come sancito nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
• laboratori motivazionali e di inclusione scolastica; • Consigli fuoriclasse (organi permanenti di dialogo tra docenti e studenti per promuovere il benessere a scuola); • attività di accompagnamento allo studio presso i centri educativi; campi scuola; percorsi di formazione per docenti e genitori.
la valutazione d’imPatto della Fondazione agnelli
È attualmente presente nelle città di Bari, milano e Torino. Il programma si avvale della valutazione di impatto a cura della Fondazione Giovanni Agnelli.
Con il supporto della Fondazione Giovanni Agnelli, per la prima volta in Italia un programma di contrasto alla dispersione scolastica è stato sottoposto ad una valutazione di impatto con analisi “contro fattuale”. Condotta tra il 2013 e il 2015, la valutazione ha preso in considerazione aree ad alto rischio di esclusione sociale, economica e culturale. I principali dati emersi nelle scuole secondarie coinvolte hanno visto una riduzione del:
Si è registrato al contempo un aumento del 5% sul rendimento in italiano e matematica.
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Fuoriclasse in movimento
Priscilla Tangari per Save the Children
• 8,1% incidenza delle famiglie disinteressate all’andamento scolastico dei figli. • 11% percentuale di studenti in ritardo alle lezioni. • 8,6% ritardatari cronici.
Riccardo Venturi
Aga Luczakowska/Save the Children
“Fuoriclasse”: un intervento contro la disPersione scolastica
Fuoriclasse in Movimento nasce nel 2017 dalla collaborazione tra le scuole e Save the Children, con l’obiettivo di promuovere una partecipazione attiva degli insegnanti e degli studenti nel contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e con l’ambizione di favorire cambiamenti nelle politiche scolastiche, partendo dall’esperienza del programma Fuoriclasse. Attualmente il movimento è presente in tutte le regioni italiane, coinvolge oltre 150 scuole, 2.000 docenti e circa 20.000 studenti. Attività caratterizzante è il Consiglio fuoriclasse, ovvero un percorso di consultazione che vede lavorare insieme rappresentanze di docenti e
studenti nel promuovere cambiamenti nella propria scuola, in termini di riqualificazione di spazi scolastici, innovazioni nella didattica, gestione della relazioni tra pari e con gli adulti e apertura al territorio. I valori fondanti di Fuoriclasse in movimento sono: • Protagonismo degli studenti • Didattica inclusiva • Comunità educante
• Adottare i Consigli fuoriclasse come pratica scolastica stabile. • Realizzare in autonomia azioni volte al benessere scolastico nel triennio 2017-2020. Fuoriclasse in Movimento prevede una valutazione di impatto a cura della Fondazione Giovanni Agnelli e la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
aderire come scuola a Fuoriclasse in movimento vuol dire: • Fare propri i principi del movimento e porre costante attenzione ai valori fondanti di riferimento.
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SottoSopra coinvolge ragazze e ragazzi tra i 14 e i 22 anni che si sono costituiti in 12 gruppi cittadini. In ogni gruppo i ragazzi si riuniscono per approfondire tematiche da loro stessi individuate e a loro vicine e realizzare azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva per migliorare la loro città a partire dall’ascolto dei coetanei.
Save the Children
“Il Movimento SottoSopra nasce dal piacere di esserci. Siamo una rete di ragazzi attivi sul territorio locale e nazionale che accoglie le diversità facendone un punto di forza per generare nuove idee e cambiamento sociale. Mediante l’osservazione della realtà in cui viviamo, l’ascolto, il confronto e la condivisione dei punti di vista, miriamo a conseguire i nostri obiettivi volti alla difesa dei diritti a partire dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ispirati da Save the Children, dialogando con i pari e le istituzioni. La tua partecipazione attiva favorirà il realizzarsi di azioni.”
Save the Children mira a garantire una partecipazione significativa delle ragazze e dei ragazzi, perché non siano mai solo beneficiari degli interventi ma diretti protagonisti. Sono molti i ragazzi che, entrando in contatto con Save the Children nell’ambito di progetti e interventi specifici, manifestano la volontà di stabilire un legame più continuativo e più forte tra di loro e con l’Organizzazione, impegnandosi in prima persona per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Dalla volontà di formalizzare questa rete di adolescenti impegnati nei nostri progetti in Italia è nato SottoSopra, il Movimento giovani per Save the Children.
Attualmente il Movimento coinvolge circa 300 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 22 anni nelle città di: ancona, Bari, Crotone, genova, milano, napoli, Padova, Palermo, Roma, Scalea, Torino, venezia.
Save the Children
Dal Manifesto dei ragazzi di SottoSopra.
Francesca Leonardi per Save the Children
Save the Children mira a promuovere e consolidare nel tempo una visione nuova del ruolo dei giovani nella vita della comunità: i giovani sono attori sociali a pieno titolo e agenti del cambiamento, piuttosto che destinatari passivi di azioni ed interventi posti in essere da adulti. In linea con il suo obiettivo di garantire una partecipazione significativa delle ragazze e dei ragazzi, ed in collaborazione con il Movimento giovani per Save the Children, è nata l’idea di sviluppare SottoSopra Network, ovvero mettere in rete realtà giovanili che partecipano attivamente al cambiamento e al miglioramento della società in cui vivono, a partire dai territori in cui stanno crescendo, attraverso azioni di cittadinanza attiva e/o di sensibilizzazione. L’intento è quello di rafforzare la partecipazione intorno a tematiche coincidenti o vicine a quelle promosse dai giovani del Movimento, ovvero la tutela dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, moltiplicandone l’impatto, affinché il punto di vista dei ragazzi e delle ragazze sia ascoltato e preso in seria considerazione nelle decisioni che li riguardano e sempre di più venga sperimentata la consultazione, di ragazzi e di ragazze, da parte delle istituzioni e delle organizzazioni.
il movimento giovani Per save the children
Francesca Leonardi per Save the Children
sottosoPra network
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UndeRadio è una web radio partecipata e tematica, che mette i diritti al centro della propria programmazione, con un focus sul tema dell’integrazione e del contrasto a tutte le forme di discriminazione. Attraverso i suoi microfoni, circa 2.000 tra ragazzi e ragazze possono dare voce alle proprie idee. Tutti assieme sperimentano il lavoro di una redazione giornalistica radiofonica, con consapevolezza di compiti e responsabilità di ogni ruolo, contribuendo all’ideazione e programmazione del palinsesto radiofonico.
In linea con il suo obiettivo di promuovere la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi, Save the Children supporta la rete Crescere al Sud. Riveste il ruolo di sostegno e accompagnamento per i percorsi di protagonismo giovanile, garantendo la facilitazione dei percorsi di partecipazione dei ragazzi e delle ragazze promossi dalle organizzazioni del territorio appartenenti alla rete.
Il progetto, realizzato da Save the Children in collaborazione con EDI Onlus, coinvolge 36 scuole secondarie nelle città di Roma, Torino e Napoli, e prevede la realizzazione di tre redazioni cittadine che contribuiscono alla creazione di un unico palinsesto condiviso e tematico.
Il percorso di denuncia e monitoraggio, che la rete si dà il compito di svolgere, è reso più autorevole dalla partecipazione attiva dei giovani la cui attività è centrata su azioni di advocacy che la rete porta avanti. I ragazzi identificano tematiche e problematiche legate all’essere giovani al sud, promuovono attività ed azioni in cui possano misurarsi per un confronto su esperienze, bisogni e problematiche, valutano insieme strategie e metodologie d’intervento efficaci per facilitare la partecipazione dei giovani su temi e questioni che li riguardano.
Dall’anno scolastico 2016/2017 è la web-radio di SottoSopra, Movimento giovani per Save the Children. Inoltre, si colloca come una reale possibilità di “Alternanza Scuola Lavoro” per studenti e studentesse, garantendo l’acquisizione di competenze specifiche e tecniche in ambito comunicativo e radiofonico.
Riccardo Venturi
Save the Children
Da aprile 2017, nella città di Roma, è operativa la sede radiofonica nazionale, realizzata in uno spazio dell’Istituto Comprensivo Alberto Manzi. Si tratta di un vero e proprio studio radiofonico dove ragazzi e ragazze si possono sperimentare con strumentazione professionale.
Riccardo Venturi
I RagazzI E LE RagazzE dI CRESCERE aL Sud
Riccardo Venturi
Save the Children
La WEB RadIo undER 18 ConTRo LE dISCRImInazIonI
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Proteggiamo i minori milioni di minori in tutto il mondo sono ancora oggi vittime delle peggiori forme di sfruttamento e abuso, quali la tratta, l’abuso sessuale, il lavoro minorile, l’utilizzo dei bambini come soldato, i maltrattamenti e le punizioni corporali. La protezione dei minori viene intesa da Save the Children come l’insieme di azioni volte a prevenire e a rispondere all’abuso, sfruttamento e violenza nei confronti dei minori.
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Jonathan Hyams / Save the Children
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• Discriminare qualcuno per come si veste • Discriminare qualcuno per il carattere • Discriminare qualcuno per l’aspetto fisico o per le sue difficoltà • Discriminare qualcuno per la sua nazionalità • Ricevere insulti verso i propri familiari • Abusare della gentilezza degli altri • Tollerare o partecipare a comportamenti illegali o abusivi da parte dei minori e delle minori Vogliamo una scuola in cui ci sia rispetto: per le persone e per le cose degli altri, per la privacy negli spogliatoi. Gli abusi possono anche essere on-line sono inaccettabili come quelli che avvengono a scuola.Vogliamo essere tutelati dagli adulti di riferimento!
CHIUNQUE FREQUENTA LA SCUOLA DEVE RISPETTARE QUESTE REGOLE E FARLE RISPETTARE: Adulti: • Essere presenti in classe, non lasciare le classi scoperte • Vigilare ed essere attivi • Collaborare con i colleghi e gli studenti, nel rispetto della persona • Informarsi su quanto accaduto ed informare chi di dovere • Informare i ragazzi e le ragazze sulle azioni intraprese o sulle azioni pianificate per tutelare i loro diritti o in risposta ad una domanda di aiuto Ragazzi e ragazze: • Sostenerci e proteggerci • Cercare il più possibile il dialogo ed il confronto con tutti i ragazzi e le ragazze, anche nelle situazioni più difficili • Non fare caso alle provocazioni • Ascoltarsi di più • Rispettare gli adulti
Save the Children è impegnata da diversi anni nell’applicazione quotidiana di un Sistema di Tutela (Child Safeguarding Policy), volto a proteggere i minori raggiunti da tutti i suoi progetti, inclusi quelli realizzati con il coinvolgimento di numerosi partner, quali associazioni, gruppi di volontariato ed altri. Si impegna, inoltre, fortemente, affinché ogni struttura, sia pubblica sia del privato sociale, adotti a sua volta un proprio Sistema di Tutela. L’obiettivo è quello di sensibilizzare, prevenire e rispondere efficacemente ad ogni sospetto di condotta inadeguata, maltrattamento e abuso verso i bambini e le bambine che incontra.
SE HAI UN PROBLEMA (ANCHE CHE NON RIGUARDA LA SCUOLA) NON FARE TUTTO DA SOLO E CHIEDI AIUTO AD UNA PERSONA DI FIDUCIA! Puoi parlarne con: • I tuoi genitori • Lo psicologo scolastico • Un docente • Un collaboratore scolastico • Il vicepreside o il dirigente scolastico • Un educatore • Un amico/un’amica
A seguito dei gravi episodi di maltrattamento avvenuti nel 2016 a danno di alcuni bambini dell’asilo il “Nido del Parco” a Roma, Save the Children ha elaborato, in collaborazione con XIII° Municipio di Roma Capitale, un Sistema sostenibile di tutela dei bambini e delle bambine, all’interno degli asili nido, al fine di prevenire fenomeni di maltrattamento e abuso. Il Sistema di tutela è stato costruito attraverso un percorso partecipato, che ha coinvolto tutti gli attori con responsabilità verso i bambini presso l’asilo nido in questione: funzionari educativi, corpo docente, personale ATA, genitori. Tale percorso ha previsto una serie di azioni volte a strutturare una policy completa e interdisciplinare di prevenzione e tutela, con l’obiettivo di fornire alle strutture educative uno strumento utile per prevenire condotte inappropriate, abusi e maltrattamenti contro i minori. Illustrato nel manuale “All’asilo si cresce sicuri”, vuole essere un modello accessibile a tutti i servizi educativi per l’infanzia.
OGNUNO PUÒ FARE LA SUA PARTE PER RENDERE LA SCUOLA ANCORA PIÙ SICURA… SAFE@SCHOOL!
Noi tutti. Noi adulti, educatori e non, a contatto con le bambine e i bambini siamo corresponsabili ai fini del conseguimento degli obiettivi educativi e di un loro sano sviluppo in quanto individui unici e irripetibili, in sicurezza e nel rispetto costante dei loro diritti. È stato adottato per questo motivo in questo asilo nido un Sistema di Tutela*, un patto vincolante, che mira a coinvolgerci in un clima di apertura e collaborazione attraverso queste poche ma necessarie pratiche: • l’utilizzo dell’Educazione Positiva in ogni fase del nostro operato; • il rispetto di un Codice di Comportamento; • la chiara conoscenza su cosa fare e a chi rivolgersi in caso di preoccupazioni.
Noi insieme. L’arte di educare ha radici che nascono da noi e ha sempre a che fare con noi in quanto individui. È un compito per tutti fortemente coinvolgente e lo è anche in termini di impegno fisico e responsabilità. È un compito durante il quale confronti e riflessioni condivise sono fondamentali per il conseguimento dei nostri obiettivi. È un compito nel cui svolgimento nulla è lasciato al caso e tutto deve essere monitorato: anche la nostra salute.
2. Fornire punti di riferimento
ABBIAMO IMPARATO CHE NON BISOGNA MAI:
all’asilo nido si cresce sicuri!
1. Individuare gli obiettivi a lungo termine
COS’È L’EDUCAZIONE POSITIVA? È l’approccio che tutti gli adulti sono tenuti a seguire in ogni fase del loro operato. Permette di creare un ambiente favorevole e di rispondere a tutte le questioni legate alla gestione delle dinamiche/situazioni conflittuali del vivere insieme (in famiglia e/o a scuola) in modo costruttivo e senza fare ricorso ad azioni umilianti, degradanti o lesive.
1. Individuare gli obiettivi a lungo termine
2. Fornire punti di riferimento
un sistema di tutela e Prevenzione da abuso e sFruttamento
Noi responsabili. Noi adulti, educatori e non, a contatto con le bambine e i bambini siamo corresponsabili di qualunque atto (o del mancato compimento di un atto) che possa nuocere fisicamente o psicologicamente ai minori, direttamente o indirettamente. Durante la nostra quotidianità è nostro obbligo riportare tempestivamente ogni preoccupazione, qualora se ne presentino, alle figure di riferimento indicate nel Sistema di Tutela. Le segnalazioni potranno essere effettuate via mail, telefonicamente o direttamente al funzionario dell’asilo nido o alla direzione del municipio. Ognuno di noi, inoltre, ha la responsabilità di valutare costantemente la propria condizione psicofisica e chiedere, in caso di necessità, adeguato supporto.
IL SISTEMA DI CONDOTTA IDEATO DA SAVE THE CHILDREN PER AIUTARE A PROTEGGERE I MINORI DA CHIUNQUE, ANCHE DA CHI LI PROTEGGE
Noi sempre.
In collaborazione con
È nostro dovere trattare sempre i bambini e le bambine con dignità, in modo giusto e onesto, rispettandone i diritti, i tempi fisiologici e le individualità. * Il Sistema di Tutela è visionabile all’interno dell’asilo nido e sul sito del Municipio XIII. La sua creazione è stata supportata
Didem Tali/Save the Children
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Chris de Bode/Save the Children
nel 2016 da Save the Children Italia, insieme alla Coop. EDI onlus. Ha previsto la partecipazione attiva di una rappresentanza del personale di uno degli asilo nido del territorio, dei genitori, del Municipio XIII e del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale.
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Gli interventi di Save the Children per i minori migranti arrivati via mare vengono condotti dall’Organizzazione dal 2008. Team di operatori legali, mediatori culturali, specialisti in tecniche di coinvolgimento attivo dei minori, operano direttamente nei luoghi di sbarco. A queste prime operazioni di protezione e assistenza, si sono aggiunte nel 2016 le attività di ricerca e soccorso in mare, condotte dalla nave di Save the Children Vos Hestia. CHILdREn ComE FIRST – InTERvEnIamo In FRonTIERa Nell’ambito di un progetto finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, Save the Children è impegnata nel rafforzare il sistema di protezione e accoglienza dei minori migranti che giungono in Italia, siano essi separati o accompagnati dai genitori, attraverso il potenziamento sia delle attività di intervento volte a supportare e assistere i minori fin dal momento del loro primo ingresso in Italia, in tutti i principali luoghi di sbarco e presso i principali valichi di confine terrestre, sia delle attività di informazione, formazione e capacity building rivolte ai soggetti impegnati nella gestione dei flussi migratori in tali aree.
A tal fine sono operativi team mobili di operatori legali e mediatori culturali, adeguatamente formati, reperibili tutti i giorni della settimana h24 che intervengono nei principali luoghi di sbarco di Sicilia, Puglia,Calabria, Campania e Sardegna (nonché su chiamata in altre località se necessario) e presso i principali valichi di confine terrestre (come Como e ventimiglia), in collaborazione con tutti gli attori presenti, consolidando un approccio child friendly in una lingua da loro conosciuta e utilizzando metodologie di coinvolgimento per assicurare la migliore comprensione delle informazioni già rese dagli operatori di IOM e UNHCR. Il supporto viene fornito ai minori appena sbarcati o che hanno varcato il confine terrestre e, ove presenti, ai loro familiari, sui loro diritti, doveri, opportunità e rischi, compresi quelli legati alla tratta di esseri umani e al grave sfruttamento, creando uno spazio sicuro e dedicato, in cui i minori possano sentirsi a loro agio e liberi di esprimersi. Ai minori individuati come non accompagnati garantiamo una dedicata, tempestiva e specializzata assistenza legale, supportata dalla mediazione culturale. A un anno dall’avvio del progetto, Save the Children è riuscita a fornire supporto legale e mediazione culturale a 18.684 minori (di cui 4.386 accompagnati dalle proprie famiglie e 14.298 soli), giunti via mare nel nostro Paese.
Jonathan Hyams/Save the Children
• rafforzare le capacità dei soggetti a vario titolo impegnati nella gestione dei flussi migratori misti di adulti e minori (attori istituzionali e non operanti in ambito locale, regionale e/o nazionale per la tutela e protezione dei minori migranti) di comprendere il fenomeno dei minori migranti.
Pedro Armestre/Save the Children
Tra gennaio 2011 e dicembre 2016 sono sbarcati in Italia 62.672 minori senza adulti di riferimento, provenienti principalmente da Eritrea, Egitto, Gambia, Somalia, Nigeria e Siria. Il loro numero è cresciuto di 6 volte tra il 2011 (4.209) e il 2016 (25.846). Nel 2017 gli arrivi sono diminuiti e si registrano 15.540 (dati al 1 dicembre 2017 Ministero dell'Interno), ma il fenomeno è ormai strutturale. Per raccontarlo Save the Children ha realizzato il primo “Atlante dei minori stranieri non accompagnati in Italia”, che racchiude i dati, le storie, le mappe dei loro percorsi e della nuova vita in Italia attraverso un periodo di 6 anni. Per alcuni ragazzi l’Italia è un paese di arrivo, per altri invece è solo la tappa di un viaggio più lungo verso il nord Europa. Sono tante le motivazioni dei minori che si mettono in viaggio, ma una cosa li accomuna tutti: sono minorenni e sono soli.
Ogni anno giungono nel nostro Paese migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze non accompagnati da figure genitoriali e quindi senza la protezione e l’assistenza di un adulto di riferimento. Arrivano soprattutto attraversando il mare e approdando sulle coste meridionali, in Sicilia, Calabria e Puglia, ma anche in parte via terra per il confine orientale o, ancora, nascosti nelle navi che approdano nei porti di Venezia o Ancona.
• aumentare il livello di consapevolezza dei minori migranti sui propri diritti, doveri ed opportunità al fine di rafforzare la loro capacità di far fronte a situazioni di rischio o pericolo;
Jonathan Hyams per Save the Children
atlante dei minori stranieri non accomPagnati
In particolare, il progetto si propone di:
Alessia Capasso per Save the Children
PRIMA DI TUTTO BAMBINI
Proteggiamo e assistiamo i minori migranti
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Da ottobre 2016 è stato avviato il progetto Protecting Children in the Context of the Refugee and Migrant Crisis in Europe, finanziato dalla Direzione Generale per la Giustizia e i Consumatori della Commissione europea. Per la prima volta Save the Children è in grado di fornire supporto psicosociale ai minori sbarcati in frontiera Sud. Nell’ambito del progetto sono stati attivati 4 team, ciascuno costituito da uno psicologo e da un educatore con competenze linguistiche, dislocati in Sicilia, compresa l’isola di Lampedusa, e in Calabria. Nello specifico, il progetto contempla le seguenti attività:
Una delle difficoltà principali per questi minori, che si ritrovano in un contesto estraneo, senza essere in grado di comprendere la lingua locale e senza una conoscenza delle opportunità e dei servizi a loro dedicati, è quella di avere informazioni affidabili e fornite in maniera chiara e comprensibile per un bambino o un ragazzo della loro età. Durante il percorso di accoglienza e di integrazione in Italia un minore ha moltissime esigenze che hanno bisogno di risposte immediate e certe, dalla soddisfazione di bisogni primari, come quelli relativi alla propria salute e al proprio sostentamento, alla necessità di capire come poter realizzare il proprio progetto migratorio, sia esso quello di integrarsi nel nostro Paese che quello di proseguire il viaggio per raggiungere i familiari in altri Paesi. Spesso le uniche risposte i minori le ricevono dai loro coetanei, dai membri della propria comunità di origine o, peggio, dai trafficanti o altre persone che possono approfittare di loro, se non abusarne.
• supporto psicosociale dei minori migranti nei centri di prima e seconda accoglienza, attraverso l’adozione di una metodologia child-friendly (a misura di bambino/adolescente) e di coinvolgimento attivo/partecipato; Jonathan Hyams per Save the Children
• sessioni di formazione degli operatori delle strutture/centri; • raccolta delle informazioni e dei dati relativi ai minori, nonché monitoraggio e analisi del contesto e del trend. Da inizio progetto a ottobre 2017 gli operatori di Save the Children hanno supportato tramite attività di supporto psicosociale 2.289 minori e hanno coinvolto 179 operatori in sessioni formative sulle tematiche psicosociali relative ai minori migranti.
accogliamo e tuteliamo i minori non accomPagnati: una legge isPirata da save the children
prima firmataria l'on. Zampa, è ispirata ad una proposta elaborata da Save the Children e mira a definire un sistema organico di accoglienza e protezione dei minori non accompagnati.
Legge 7 aprile 2017, n. 47 recante “disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.
Tra i fondamentali principi del testo:
Lo scorso 6 maggio, in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrata in vigore la legge n.47 del 7 aprile 2017 contenente "Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati". La legge di cui è
qualitativi garantiti, nonché attivare una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni;
• Uniformare a livello nazionale le procedure di identificazione e di accertamento dell’età dei minori migranti;
• promuovere la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di sfruttamento);
• istituire un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard
• sostenere in modo organico l’integrazione sociale e scolastica dei minori stranieri non accompagnati
Da luglio 2016, per tentare di aprire un canale di comunicazione diretto e facilmente accessibile, Save the Children Italia ha attivato la “Helpline Minori Migranti”, un numero verde multilingue di consulenza. Questa iniziativa consente ai minori migranti di ricevere in prima persona, senza mediazioni di terzi non competenti, risposte adeguate e pertinenti sui propri diritti, ma anche di usufruire dei diversi servizi messi a loro disposizione, dalla mediazione culturale all’assistenza legale, dal supporto psicologico all’attivazione dei canali di assistenza sociale. La Helpline Minori Migranti, pur nascendo come servizio dedicato ai minori, è aperta a chiunque abbia necessità di ricevere informazioni e supporto ad hoc. Gli altri utenti della Helpline spaziano infatti dai familiari dei minori, residenti in Italia e in altri Paesi, agli operatori delle strutture di accoglienza, dalle ONG di settore ai semplici volontari, così come al comune cittadino. e assicurare loro il pieno godimento del diritto all’istruzione e alla salute; • coinvolgere le comunità locali nel supporto ai minori non accompagnati, attraverso il rafforzamento della figura dei tutori adeguatamente selezionati e formati, e la promozione dell’affido familiare dei minori.
Il corretto funzionamento della Helpline, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10,00 alle 17,00, è assicurato dalla presenza di un consulente legale, uno psicologo e di tre mediatori culturali che, fornendo un supporto plurilingue (italiano, arabo, inglese, francese, tigrino, somalo e dialetti sub-sahariani francofoni), rendono il servizio facilmente utilizzabile dalla quasi totalità dei minori che arrivano in Italia.
numero verde Helpline: 800 14 10 16 Lycamobile: 351 220 20 16
Numero verde Jonathan
Hyams/S
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Valentina Bollenback/ Save the Children
una helPline Per essere a Fianco dei minori non accomPagnati
Miya Tajima-Simpson/Save The Children
Francesco Alesi per Save the Children
Forniamo suPPorto Psicosociale ai minori in Fuga verso l’euroPa
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Tra gennaio e ottobre 2017 il progetto CivicoZero ha accolto presso i propri centri un totale di 1.361 minori soli in transito per le città di Roma, Milano e Torino, assistendoli tramite servizi di bassa soglia e coinvolgendoli nelle attività ludiche, formative e partecipative.
Francesca Leonardi per Save the Children Francesca Leonardi per Save the Children
Le unità mobili si muovono per individuare i minori nelle situazioni più marginali, su strada o in luoghi strategici dove sono vittime di sfruttamento o abuso, per creare un primo contatto con loro, informarli suoi loro diritti e sui servizi offerti sul territorio, stabilire un rapporto di fiducia e porsi come punto di riferimento per ragazzi spesso soli e persi. L’unità mobile svolge un continuo lavoro di mappatura e
CivicoZero è presente a Roma dal 2009, dove collabora con la Cooperativa Sociale CivicoZero, a Milano dal 2014 e a Torino dal 2015. A fine 2017 ha aperto anche il nuovo centro a Catania.
Danilo Balducci per Save the Children
Frequentemente migliaia di bambini e ragazzi, che arrivano soli in Italia, si allontanano spontaneamente dalle strutture della prima accoglienza nel tentativo di raggiungere le grandi città. In questi luoghi i minori sono esposti a tutti i rischi del vivere nel limbo dell'invisibilità e della non identificazione. Per aiutarli a sfuggire da ogni potenziale situazione di abuso, sfruttamento o violenza Save the Children lavora ai Roma, milano, Torino e Catania nell’ambito del progetto CivicoZero attraverso l'intervento di unità mobili di strada e di centri diurni non residenziali a bassa soglia, centri CivicoZero.
Danilo Balducci per Save the Children
Francesco Alesi per Save the Children Danilo Balducci per Save the Children
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aiutiamo i minori in transito nelle nostre città: il Progetto civicozero
monitoraggio e, a seconda dei contesti, realizza attività educative di strada (gioco, danza, musica, sport, etc.) per avvicinare e includere quanti più ragazzi e bambini migranti. Nei centri, i minori e i neo-maggiorenni, principalmente di origine straniera e di età compresa tra i 12 e i 18 anni, hanno facilmente accesso a laboratori, servizi di base e orientamento legale, affinché possano rafforzare la loro capacità di far fronte a situazioni rischiose e pericolose ed inserirsi positivamente sul territorio. In particolare nei centri CivicoZero viene garantita la mediazione culturale e sociale e vengono svolte attività di informativa e consulenza legale e sociosanitaria; attività formative e di integrazione sociale, come alfabetizzazione, orientamento alla formazione e alla ricerca lavoro ed erogazione di borse di studio e lavoro; attività culturali, artistiche, creative e ricreative. Viene inoltre offerto un servizio di accompagnamento ai fini del collocamento in luogo sicuro e ai servizi del territorio.
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Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento di minori nel mondo è per sua natura largamente sommerso, ma i dati disponibili sui casi emersi in 106 Paesi indicano chiaramente una proporzione allarmante. Su 63.251 casi rilevati a livello globale, infatti, ben 17.710 (pari ad 1 un caso su 4) riguardano bambini o adolescenti, con una larga prevalenza di genere femminile (12.650), e i minori rappresentano il secondo gruppo più numeroso tra le vittime di tratta dopo le donne.
Molti bambini e bambine sono testimoni di violenze che si consumano tra le mura domestiche, contro le loro mamme. assistere ad atti violenti rivolti alla mamma produce su di loro un impatto catastrofico, di tipo fisico, psicologico e morale, con ripercussioni che possono durare tutta la vita. Si fa ancora troppo poco, in Italia, per contrastare quella che in termini tecnici viene chiamata “violenza assistita”. Per questo motivo siamo impegnati nel prevenire ed offrire sostegno alle piccole vittime di questa grave forma di violenza, che lascia ferite poco visibili ma molto profonde.
Francesco Alesi / Parallelozero
In Italia, nell’intero 2016, le vittime di tratta effettivamente censite e inserite in programmi di protezione sono state complessivamente 1.172, di cui 954 donne e 111 bambini e adolescenti, in gran parte di genere femminile (84%). Le vittime under 18 sono soprattutto di nazionalità nigeriana (67%) e rumena (8%), e, anche se lo sfruttamento in economie illegali come lo spaccio (10% circa), lo sfruttamento lavorativo (5,4%) e l’accattonaggio (3,6%) sono abbastanza frequenti, lo sfruttamento sessuale rappresenta quasi la maggioranza dei casi (50%), con un andamento purtroppo crescente. IL PRogETTo vIE dI uSCITa Il progetto Vie di uscita, attivo dal 2012 ha l’obiettivo di rafforzare la protezione di minori e neo-maggiorenni a rischio o vittime di tratta e sfruttamento, mediante l’attivazione di percorsi di fuoriuscita dai circuiti della tratta e di accompagnamento all’autonomia economica e sociale. Prevede una prima fase dedicata alle attività di outreach, mappatura del fenomeno, predisposizione di materiali informativi sulla prevenzione sanitaria e sulla possibilità per le ragazze e i ragazzi di uscire dal giro dello sfruttamento, informazione sui percorsi personalizzati (educativo, scolastico, formativo, orientativo, ecc.), supporto legale e psicologico, colloqui per individuare e proporre il percorso più adatto alle esigenze di ciascun minore.
Kate Stanworth/Save the Children
la violenza assistita dai minori
IL CEnTRo I gERmogLI, PER FaR FIoRIRE IL FuTuRo dELLE mammE E dEI BamBInI. Il centro I Germogli, inaugurato ad ottobre del 2016, ha sede in provincia di Biella e si articola in una comunità mamma-bambino e un gruppo appartamento per percorsi di semi-autonomia. Il Centro vuole essere anche un polo nazionale di studi e sperimentazione sulla violenza assistita. Si tratta di un intervento integrato di accoglienza, prevenzione, sostegno e accompagnamento all’autonomia di nuclei mamma/bambino vittime di violenza e di violenza assistita. Nel Centro I Germogli le mamme sono sostenute nel ricreare una relazione sana e serena con i propri figli, seguendo un percorso personalizzato, che mira a rafforzare le loro capacità genitoriali. Il Centro inoltre aiuta le mamme a ricostruire la propria autonomia lavorativa e sociale, attraverso attività di formazione volte a valorizzare le competenze, a far riscoprire loro la fiducia in se stesse e a individuare concrete opportunità lavorative.
Silvia Barolo per Save the Children
Francesco Alesi / Parallelozero
oPeriamo contro la tratta e lo sFruttamento
A questa prima fase, dal momento in cui le giovani vittime esprimono la volontà di entrare nel programma di protezione, viene loro offerto sostegno mediante l’accoglienza in case rifugio o di semi-autonomia e la parallela attivazione di percorsi di accompagnamento all'autonomia personalizzati e inseriti nella rete dei servizi territoriali attive nei territori di intervento. Gli interventi personalizzati includono l'attivazione di borse di studio, apprendistati professionalizzanti e di avviamento al lavoro.
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Fino all’ultimo bambino da sempre l’obiettivo di Save the Children è quello di garantire a tutti i bambini le stesse opportunità di vita ed il diritto a costruirsi un futuro. Per questo motivo anche in Italia Save the Children accompagna agli interventi programmatici di più ampia portata, tutte quelle attività che a diverso titolo concorrono a raggiungere il maggior numero di bambini. Dalle iniziative specifiche di educazione all’uso corretto e consapevole dei new media, a gli interventi individuali per i bambini e le loro famiglie in difficoltà, attraverso il supporto degli operatori legali di Save the Children, fino alle attività di prevenzione e di intervento in contesti di emergenza, quali ad esempio le catastrofi naturali. Queste e tante altre attività, così come quelle di advocacy - rivolte alle Istituzioni per promuovere i diritti dei minori secondo i principi della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), - contribuiscono a rafforzare la missione di Save the Children di non lasciare indietro nessuno e raggiungere fino all’ultimo bambino.
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Nour Wahid/Save the Children
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Giuseppe Chiantera per Save the Children
Prevenzione e sicurezza in rete Internet e le tecnologie digitali sono, oggi, parte integrante della vita dei ragazzi e delle ragazze; rappresentano lo strumento attraverso il quale si divertono, si informano, si relazionano con gli altri e, sempre più, pongono le basi per una futura vita professionale. Stiamo parlando, tuttavia, di un mondo, quello virtuale, pensato e costruito prevalentemente a misura degli adulti con effetti anche seri nella vita degli adolescenti; per cui la tutela dei diritti delle persone minorenni, anche in tale contesto, rappresenta una questione centrale. Save the Children Italia dal 2000 è impegnata nel contrasto a qualsiasi violazione di tali diritti e nella promozione, in particolare, del diritto all’accesso, ossia alla possibilità per tutti i bambini, le bambine e gli/le adolescenti di avere accesso ad internet e alle tecnologie digitali, presupposto fondamentale perché tutti/e possano beneficiare di uguali condizioni, laddove le condizioni, anche materiali, si rivelino funzionali al pieno godimento, ad esempio, dei servizi e all’utilizzo dell’informazione; del diritto di acquisire le competenze digitali necessarie a raccogliere le opportunità di crescita offerte e a contenere i rischi connessi e derivanti da un utilizzo non consapevole (cyber bullismo e abuso sessuale online, per citarne alcuni); del diritto di poter accedere ad un ambiente sicuro online, poiché è necessario che giovani e bambini/e utilizzino internet e le tecnologie digitali in piena emancipazione e nella consapevolezza di operare in un ambiente sicuro, pensato e costruito anche per loro e per le loro sempre crescenti e mutevoli esigenze; ed infine, del diritto di poter contare su una presa in carico efficace qualora siano vittime di violenza agita attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali. IL SaFER InTERnET CEnTER dI “gEnERazIonI ConnESSE”
ConTRo La PEdoPoRnogRaFIa Con “SToP IT”
Il progetto Generazioni Connesse agisce come Safer Internet Center Italiano e promuove azioni volte a favorire un utilizzo positivo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani. È un progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è co-finanziato dalla Commissione europea.
Il progetto Stop-it attraverso il sito www.stop-it.it consente agli utenti internet di segnalare, anonimamente: a) la presenza di materiale pedopornografico in Rete (URL, P2P, ecc.); b) episodi di utilizzo della Rete per diffondere e distribuire materiale pedopornografico (chat, profili su social network, ecc.).
www.generazioniconnesse.it
www.stop-it.it
La RETE EuRoPEa “EnaCSo” ENACSO - European NGO Alliance for Child Safety Online è una rete di 24 organizzazioni non governative europee e non - coordinata da Save the Children Italia - impegnate nella tutela e promozione dei diritti online degli utenti più giovani. Attraverso la produzione di policy e azioni di advocacy, l’obiettivo è quello di influenzare l’adozione di politiche sempre più attente ai bisogni e rispettose dei diritti di bambini/e e adolescenti. www.enacso.eu
Inoltre Save the Children promuove attraverso delle Linee guida, l’adozione di un approccio multidisciplinare per la presa in carico delle vittime di abuso sessuale online e di strumenti operativi utili a supportare e orientare gli interventi degli operatori delle forze dell’ordine, dell’area legale, degli operatori socio-sanitari e degli educatori al fine di garantire l’identificazione delle vittime e una presa in carico rispettosa dei loro diritti. 34
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LEgaL EmPoWERmEnT
CLInICHE LEgaLI
L’orientamento legale costituisce parte integrante degli interventi di contrasto alla povertà e di altri progetti di Save the Children in Italia: grazie a sportelli legali attivi in diverse città e a un servizio di consulenza legale online, famiglie e minori in condizioni di fragilità economica e sociale accedono a informazioni legali di qualità e beneficiano di un accurato sostegno tecnico per affrontare iter amministrativi e giudiziari di grande impatto sulla propria vita.
All’orientamento legale individuale si affianca un’attività di legal empowerment (anche detta di divulgazione giuridica), consistente in incontri informativi per gruppi di beneficiari su materie di particolare interesse, come il diritto di famiglia, le locazioni e gli sfratti, il sovraindebitamento, il diritto dell’immigrazione e della cittadinanza. Gli incontri mirano ad accrescere la consapevolezza dei partecipanti riguardo a regole e procedure, e quindi la loro capacità di orientarsi e sviluppare autonomia di azione nella tutela dei propri diritti.
L’intento di promuovere l’impegno dei futuri giuristi per i diritti di bambini e ragazzi è alla base della collaborazione con le Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre e dell’Università di Torino, che ha consentito la realizzazione di due cliniche legali sui diritti dei minori.
Queste attività vengono realizzate anche grazie ad avvocati ed esperti legali volontari, che mettono a gratuitamente a disposizione la propria preziosa competenza in diversi campi del diritto. L’intervento degli esperti legali si basa su una costante collaborazione con altre aree disciplinari, sia all’interno dell’organizzazione (con operatori sociali, educatori, psicologi, responsabili dei progetti), sia all’esterno (con Università, classe forense, servizi sociali, associazioni, istituzioni), al fine di favorire un approccio olistico alla risoluzione dei casi e un’autentica sinergia tra settori diversi della società. 36
Save the Children
oRIEnTamEnTo LEgaLE
Le cliniche legali sono corsi universitari in cui il diritto viene insegnato attraverso l’esperienza pratica con i casi concreti. Gli studenti che frequentano i corsi beneficiano infatti di un coinvolgimento diretto nelle attività dei servizi di orientamento legale di Save the Children, rispettivamente a Roma e a Torino, anche assistendo, previo consenso degli interessati, ai colloqui con famiglie e minori e realizzando analisi dei casi sotto la guida degli esperti legali.
Danilo Balducci per Save the Children
In contesti caratterizzati da povertà o esclusione, la conoscenza di regole e procedure per l’accesso ai diritti e alla giustizia può costituire un importante fattore di resilienza per i minori e i loro genitori: ne favorisce la percezione di sé come titolari di diritti e obblighi nei riguardi della collettività e ne accresce la capacità di interazione sociale e partecipazione. La disponibilità di informazioni legali gratuite e di qualità per le famiglie inoltre agevola, nell’immediato, l’accesso di bambini e ragazzi all’educazione, all’alloggio, alla salute e ad altri diritti essenziali.
gli interventi nelle emergenze in italia Save the Children lavora affinché l’Italia si doti di un sistema di prevenzione e di intervento in emergenza che metta al primo posto i diritti dei più piccoli. A questo fine, l’Unità Emergenza collabora con le istituzioni nazionali e locali affinché adottino misure per la protezione dei minori in emergenza, realizza progetti di riduzione del rischio e garantisce il proprio intervento diretto sul campo. In Italia, Save the Children interviene già dalle primissime fasi di una catastrofe naturale, in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e le istituzioni regionali e locali, allestendo Spazi a Misura di Bambino, all’interno dei campi di accoglienza per dare ai bambini la possibilità di giocare ed essere ascoltati e protetti in un luogo sicuro ed in presenza di personale specializzato nella risposta alle emergenze. Save the Children sviluppa inoltre percorsi laboratoriali all’interno delle scuole e negli altri luoghi aggregativi extrascolastici per facilitare il rientro a scuola di bambini e docenti, favorendo la rielaborazione e la narrazione dell’evento emergenziale. Negli ultimi anni è intervenuta con team di educatori e operatori in risposta ai terremoti in abruzzo, Emilia Romagna, Lazio e marche e per l’alluvione in Sardegna. In occasione della risposta al terremoto del Centro Italia del 2016, Save the Children ha allestito due Spazi a misura di Bambino nelle tendopoli di amatrice e grisciano ed ha inoltre realizzato opere strutturali, in accordo con le istituzioni nazionali e locali, quali ad esempio il “Centro Giovani 2.0” ad Amatrice. L’Organizzazione ha inoltre contribuito alla fornitura di un prefabbricato uso scuola a Corridonia (MC) e alla ristrutturazione e aggiunta di un’aula alla scuola dell’infanzia di Loro Piceno (MC). A questi interventi si sono aggiunte le attività di supporto psicosociale che gli operatori di emergenza di Save the Children svolgono nei diversi contesti in cui sia necessario assistere bambini e adolescenti vittime di eventi traumatici, al fine di facilitare un loro ritorno alla normalità.
il Progetto cuidar e il “Piano alla mano” “Piano alla Mano, la pianificazione comunale secondo i giovani” è il risultato finale del progetto CUIDAR – La cultura della resilienza ai disastri tra bambini ed adolescenti, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 della Commissione Europea e realizzato dal gruppo SottoSopra di Ancona (Movimento giovani per Save the Children). Il progetto CUIDAR è un percorso partecipato che si propone di realizzare un “faccia a faccia” tra
istituzioni e giovani per un confronto sulle strategie di prevenzione, preparazione e risposta alle emergenze che tenga conto dei punti di vista e delle necessità di bambini ed adolescenti, per costruire una migliore e più efficace preparazione e risposta alle emergenze. Al progetto hanno partecipato ragazzi dagli 11 ai 18 anni nelle città italiane di Ancona, Genova, Concordia sulla Secchia e Crotone e si realizza in 5 paesi europei: Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Inghilterra. Protagonista di Piano alla Mano è una mappa che raccoglie punti di forza e rischi individuati dai ragazzi nella
Danilo Balducci per Save the Children
l’attività legale di save the children Per i bambini: orientamento, legal emPowerment, cliniche legali
città di Ancona per conoscere risorse e potenzialità del proprio territorio. La mappa è una versione semplificata e concettuale della pianta della città che riporta informazioni riguardo i rischi di natura ambientale e non e con un particolare focus rispetto al terremoto e una rilettura “a misura di bambino” del Piano d’Emergenza Comunale della città. L’obiettivo di questa mappa è sensibilizzare bambini, ragazzi e adulti sull’importanza di conoscere il proprio territorio e le azioni di auto protezione che possiamo mettere in atto, per essere cittadini attivi 37 e resilienti della nostra città.
Da quando abbiamo avviato i nostri progetti in Italia, moltissime sono state le Aziende, le Fondazioni Bancarie, d’Impresa e di Famiglia e i Donatori Privati che ci hanno sostenuto nel prenderci cura dei bambini e degli adolescenti che vivono in contesti particolarmente difficili del nostro paese. È grazie all’importante contributo di ognuno di loro che Save the Children ha potuto dar voce ai diritti dei più vulnerabili e sviluppato programmi con un impatto significativo e positivo sulle loro vite.
La nostra riconoscenza va inoltre a chi ha scelto di abbracciare il concetto di filantropia con generose donazioni e con uno sforzo concreto per creare felicità e benessere negli altri esseri umani. Fondazioni Private: alta
man
lia
Un ringraziamento speciale va quindi ai principali partner che hanno creduto ai nostri progetti prendendo parte alle nostre sfide nell’ambito della lotta alla povertà minorile, della protezione dei minori a rischio di sfruttamento, dell’educazione e della tutela dei minori nelle emergenze.
Grazie inoltre a tutte le aziende che hanno sostenuto i nostri progetti in Italia in occasione del Natale. Di seguito le più generose: A. Manzoni & c. SpA, Arnoldo Mondadori Editore spa, Bending Spoons srl, Bussola & Ralph International srl, Elemedia spa, Finegil Editoriale SpA, Gruppo Editoriale l'Espresso SpA, Infrastrutture Wireless Italiane SpA, Patrizia Pepe, SGS Italia SpA.
S
il sostegno dei nostri Partner in italia
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fondazione
alta mane italia
FONDAZIONE ALBERTO E FRANCA RIVA
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donatori Speciali: Matteo (Trento), Matteo (Milano), Walter (Roma), Carl Christian (San Lazzaro di Savena), Alfredo e Fabrizia (Monza), Claudio e il suo gruppo di amici (Zumikon), Carlo Maria (Milano), Manlio (Roma), Sylvie (Roma), Alberto (Roma), Angelo (Parma), Enrico (Milano), Associazione Gennaro e Lia De Stefano, Fondazione Infinity, Giovanna (Perugia), Marisa (Borgo Valsugana), Valerio Vittorio Antonio (Segrate), Grazia (Milano), Giuseppe Martino (Monza), Agata (Catania), Franco (Rivoli), Maria Luisa e Gilberto (Porto Torres), Andrea (Milano).
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