Il destino dei Duellanti

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Introduzione.

All’indomani del duello di Norimberga, i protagonisti, don Giulio Acquaviva di Conversano e don Francesco Carafa di Noja, ritornarono nel Viceregno di Napoli. Don Giulio, dopo la morte del fratello, divenne conte di Conversano, mentre il gentiluomo nojano tentò di imporsi nel territorio praticando affari non sempre decorosi. In questo volumetto ho preso in considerazione il destino dei due duellanti che, per successive diverse vicende, ebbero a che fare con la potenza della Spagna e con lo Stato Pontificio che stava sviluppando in Puglia una forte politica di contrapposizione al potere spagnolo. Nel corso della ricerca ho scoperto una deliziosa, raffinata, barocca composizione poetica di Giacomo Lubrano, scritta in occasione del matrimonio del conte Giulio con Dorotea d’Atri. Mentre, alla fine della storia, non ho potuto fare a meno di considerare le stranezze del destino sull’esito finale del rapimento della monaca della famiglia Acquaviva, da parte del nobile nojano don Rodolfo Carafa. Poco dopo un loro nipote, il futuro duca di Noja don Giovanni Carafa, realizzò la geniale mappa topografica della città di Napoli del 1775. Si chiudeva così un’epopea di vicende a volte esaltanti, a volte tragiche, che imposero gli Acquaviva di Conversano e i Carafa di Noja tra i protagonisti della storia del Viceregno di Napoli, nel ‘600. Conversano, dicembre 2009. Vito Didonna


























































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