Scuola dell’Infanzia Statale “Cortile” Sezione Mista 3, 4, 5 anni Anno Scolastico 2009-2010
Progetto a Cura di: Giulia Morselli, Rita Morellini, Giuseppina Coniglio Collaboratore scolastico: Assunta Riccio Durata del progetto: da novembre a maggio
Nella conversazione ogni bambino e bambina ha dato voce alle fotografie portate da casa. Centrale è stato il tema della crescita: in un ideale percorso in cui le tappe dello sviluppo sono scandite dalle fotografie, abbiamo sostenuto la riflessione dei bambini sul loro processo di crescita. Soltanto partendo dalle considerazioni sul “come ero” si può maturare la consapevolezza del “come sono diventato”.
Sono io, ero piccola. Sono appena nata. Avevo le gambe cicciottelle e non sapevo camminare… neanche sapevo parlare, ero sempre appiccicata alla mamma in sezione. I bimbi così piccoli si addormentano sulle mamme. Sai che ero senza i denti? Perché i piccoli non li hanno. Possono solo ingoiare, ma non masticare e gli dà la tetta o il biberon.
Ero nel passeggino mio, perché non riuscivo a camminare… perché quelle gambe cicciottelle non vanno. Adesso ho le gambe “mancine” e lunghine, e posso camminare, e ho scoperto che quando non sapevo camminare piangevo perché non sapevo, e cadevo per terra, ma poi ci sono riuscita.
Sai che avevi il pannolino? Perché da piccoli i bimbi lo hanno, io dormo anche senza!! Poi un giorno ho detto “mamma ho la cacca…” e prima non sapevo dirlo. Poi ho provato il vasino e ho scoperto che la pipì ci riuscivo, e la cacca no, perché era dura. Adesso uso il water a casa, quello grande!
Qui sono un po’ più grande e faccio da sola. Rido perché mi tiro su da sola
Qua mangio da sola con la bavaglia, adesso non la uso più!
Da piccola dormivo nella culla, poi dormivo con il “bibi”. Adesso mi piace dormire con “Ridella”
Il Carnevale è stato l’occasione per iniziare a lavorare al progetto-identità da un punto di vista grafico-pittorico. Abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione sul RITRATTO del VISO. I nostri obiettivi sono stati quelli di stimolare la capacità di osservazione, per conoscersi, per scoprire somiglianze e differenze e, allo stesso tempo, favorire una riflessione su di sé, su come si è diventati.
Momento indispensabile, soprattutto per i più piccoli, è stata l’OSSERVAZIONE del proprio viso allo SPECCHIO. Davanti allo specchio ogni bambino si
costruisce un’immagine di sé. I bambini arricchiscono così la loro immagine del viso, scoprendo sempre nuovi particolari.
Abbiamo realizzato dei RITRATTI BUFFI, mediante la tecnica dell’assemblaggio di materiali vari. Questa tecnica, semplice ed immediata, ci ha permesso di lavorare sulla “giusta collocazione” degli elementi del viso.
Ciuffi biondi, rossi o neri. Fronte piazza dei pensieri. Occhio bello la finestra, un gemello alla sua destra. Naso dritto campanile, bocca per mangiare e dire. Guancia baciata, guancia fiorita, mento da solo, e la faccia è finita. M. Cecchi, B. Tognolini,
Filastrocche e canzoni della Melevisione
Abbiamo “approfittato” della festa del papà e di quella della mamma per arricchire questo progetto, realizzando il ritratto del papà e il ritratto della mamma. Rappresentare il papà e la mamma è un’esperienza molto coinvolgente dal punto di vista emotivo: i visi dei genitori sono i primi con cui il bambino si rapporta, sono volti che rassicurano, che placano le ansie, che sono conosciuti con gli occhi e con le mani.
Abbiamo scelto di non far colorare questi disegni ai bambini per valorizzare cosÏ il loro segno. Ecco che ogni bambino utilizza un tratto diverso: ci sono segni appena impercettibili, altri netti e sicuri, ci sono linee che si chiudono, altre che rimangono aperte,‌
Abbiamo scelto di differenziare i percorsi in base all’età. Per i bambini e le bambine di tre anni abbiamo proposto un autoritratto davanti allo specchio.
Quindi abbiamo invitato ciascun bambino a guardarsi e a descrivere ciò che vedeva, stimolandolo con domande del tipo “cosa c’è nel tuo viso?”, “come sono fatti gli occhi?”. A poco a poco il viso acquista una sua identità complessa, fatta di particolari che si compongono.
Abbiamo poi ingrandito i ritratti per realizzare delle coloriture con i pastelli acquerellabili.
“La mia faccia è fatta… con il cerchio. Qua è un po’ dritto e un po’ duretto… è la gola.” Giada
Ho fatto il puntino, c’è il nero nell’occhio… sto facendo tanti denti! Giacomo
La mia faccia è rotonda, ha la bocca, il naso con i buchi. Gli occhi poi hanno la pupilla dentro. Natalie
La mia faccia è fatta a palla. Un puntino qui, l’occhio mio è fatto a forma di un ghiaccio. Il naso? Coi buchini. La bocca? Aperta, sembra a forma di una palla gonfiata. Fabio F.
Abbiamo scelto di differenziare questo percorso grafico-pittorico sull’identità in base alle età . Per i bambini di quattro e cinque anni abbiamo proposto il ricalco su acetato di un loro primo piano, per sostenerli nella ricerca dei particolari e dei dettagli. Marco: abbiamo ricopiato le nostre facce con un pezzo di plastica sopra Luca: le facce le abbiamo fatte coi disegni Marco: siamo tipo uguali, tipo a noi Luca: sembra che siamo due uguali, che ci sono due persone uguali Marco: siamo colorati
In un secondo momento è stata fatta una coloritura della fotocopia su carta con i pastelli acquerellabili.
La nostra identità si costruisce nelle relazioni: scoprire chi siamo è strettamente correlato alla scoperta degli altri, simili a noi e, allo stesso tempo, diversi da noi. Ecco cosa ne pensano i nostri protagonisti…
Alice: siamo fatti tutti diversi; io c’ho i capelli marroni
Wail: io sono vicino a Marco e poi sono vicino a Elena. Sono uguale con gli altri
Elena: io gli occhi ce li ho azzurri
Luca: io sono uguale a Marco di capelli
Marco: e c’è anche l’Elena, è di un giallino scurino…. io c’ho gli occhi azzurri, e anche l’Elena
Emanuele: sono uguale, sono molto uguale alla mia foto
Alice: alcuni bimbi hanno i capelli uguali
Marco: io gli occhi ce li ho azzurri Luca: veramente tu ce li hai verdi Marco: ma che verdi, azzurri! Gaia: siamo diversi: io c’ho il codino e i capelli neri Luca: no, sono gialli Alice: no, sono marroni Gaia: sÏ, io ho i capelli marroni e lui gialli
Sara: per me è bello quello dell’Anisa. Rohan e Wail sono diversi, c’hanno la pelle… sono un po’ dimagriti. È Rohan che non è rosa: in foto sembra rosa ma non è rosa. Adulto: di che colore ha la pelle? Sara: come ce l’ha Wail, Rohan e Anisa. C’hanno tutti la pelle rosa, ma Wail c’ha la pelle “grassata”, ma non so quanti anni ha. Adulto: cosa vuol dire “grassata”? Sara: vuol dire “imbrazzati” Adulto: abbronzati? Sara: sì Alice: io non credo che sono abbronzati, forse sono nati così Daria: siamo uguali e diversi… cioè che uno sta in pace
Come ultima attività grafica sul ritratto abbiamo fatto un dispetto alle foto dei bambini… tagliandole a metà. Questo lavoro ci ha permesso di giocare con le simmetrie, e ogni bambino ha provato a ricostruire la sua metà mancante.
Alice: abbiamo disegnato le nostre facce Marco: l’altra metà delle nostre facce Elena: sono belli perché hanno le facce a pezzi… perché le hai tagliate. C’era un pezzetto di faccia e abbiamo colorato con le matite
Giacomo: li vedo un po’ strani Yasmine: li vede bizzarri Marco: vuol dire che son buffi