LA LUCE COMUNICA EMOZIONI
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lessico dell’illuminazione
progetto a cura di Marta Amistani Lisa Deppieri Jessica Marini Seraina Rizzardini Chiara Verdoliva
® STARK Miss Sissi
HENNINGSEN Artichoke
CASTIGLIONI Luminator
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DE LUCCHI FASSINA e Pixar
BEHRENS Aeg
CASTIGLIONI Arco
Indice
CASTIGLIONI Parentesi
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MAGISTRETTI
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MUNARI
Eclissi
Falkland
Behrens
UN ARCHITETTO RACCONTA LA LUCE
la corporate trova un progettista
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Una causa del successo dei prodotti AEG sta nell’immagine unitaria che architetto e dirigenti dell’azienda riuscirono a dare ad ogni espressione di quest’ultima. lora esclusivo appannaggio della tecnica e dell’ingegneria), si offre unitario e stilisticamente coerente, ranzia di ordine, solidità e durata relativamente a tutto ciò che porta
SPARBOGENLAMPE
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LA
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S I NTAS S I DE LL A LUCE S EG N A UN S ECOLO
Peter Behrens è uno dei nomi che hanno fatto la storia dell’architettura sia per le innovazioni apportate sia per l’ispirazione e l’eredità che ha lasciato ai futuri grandissimi dell’architettura. Il 1901 è l’anno del suo passaggio alle arti applicate: smette di occuparsi di pittura e inizia la sua carriera di architetto. disegna dalla struttura ad ogni elemento d’arredo. Nel 1906 è incaricato di disegnare citario per la Emil Rathenau’s A.E.G., la grande azienda AZIENDALE elettrica di Berlino, dove erano impiegati come designer Adolf Messel and che faceva parte del complesso industriale della AEG a Berlino. Si tratta di uno dei primi esempi tedeschi di il grande sviluppo dell’industrializzazione dell’impero tedesco, decide di dare anche a un manufatto industriale la solenne imponenza di un tempio. Nei due lati sulla muratura sottostante, creando un enorme gioco di
incastri fra i diversi materiali. Importante è la facciata principale dove vetrata e timchiodo. La forma stessa diventa anche motivo simfunzionali. Difatti la grande vetrata fu concepita per permettere una maggiore illuminazione che permettesse agli operai di lavorare in condizioni migliori. Si precisa dunque la straordinaria corrispondenza tra la funzione e la forma, tema caratteristico dell’architetNel 1907, chiamato da Paul Jordan, consigliere delediventa architetto e consulente artistico per l’AEG a Berlino, con compiti che vanno dal design della carta da lettera e di prodotti industriali alla progettazione segna il primo logotipo socetario, e lo usa per A.E.G. artistica il suo lavoro si trasforma quindi nella reaFORMA E LA FUNZIONE lizzazione dell’immagine dell’azienda. Questo segna la nascita della il pioniere di questo concetto e lo mette in pratica. Fu dunque grazie alla creatività di Behrens che venne
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volta. Stava nascendo il design di prodotto. Behrens incorporò se stesso e il suo approccio di design all’inter-
QUANDO AEG INCARICÒ UN LUNGIMI-
con AEG, fu il primo a creare logo, zioni aziendali con un design regolare
alle singole necessità di AEG e dei suoi lavoratori, creò non soltanto il logo aziendale, ma anche l’intera identità
itineranti. Il suo programma di riorganizzazione culmina con per gli operai dell’azienda. La personalità emergente di Behrens tra i pionieri dell’architettura moderna e la sua vasta produzione del periodo. Nel passaggio dalla pittura al disegno applicato e all’architettura, segue un’evoluzione in cui guaggio classico sul quale aveva
Pertanto, per la prima volta il design aziendale divenne idee della cultura industriale e dei suoi marchi. Il suo lungo rapporto con W. Rathenau, oltre a permettergli di svolgere un’attività di eccezionale ampiezza, lo colloca all’avanguardia del processo di rinnovamento ideologico del ruolo di architetto e designer nella società moderna.Walter Rathenau nomina dunque Peter Behrens consulente artistico, al Per prima cosa ridisegna le copertine di due riviste differenti logotipi, quindi si dedica alla progettazione dei
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ALLE CONOSCENZE E ALL’ESPERIENZA
1918 ca.) per apcon l’ultima produzione.
Questo manifesto per le lampadine a dell’AEG è una delle creazioni Beherens, nonchè un vero e proprio capolavoro dei primi del 900. Questa comunicazione come prima detto per il logo, rispecchia in modo esemplare i caratteri fondamentali della dell’azienda: la strutturazione su come il cerchio, il quadrato e il triangolo, l’incorniciatura, l’impostazione simmetrica , l’assenza di
rappresentazione isolata dell’oggetto sponsorizzato sono tutti elementi che avvalorano questa tesi. Questo poster comunica che l’AEG non vende semplici lampadine, ma un dono immateriale: la LUCE. Questa è un esempio di essere progettato un manifesto con un interazione tra visual e copy ed inoltre un messaggio comunicativo che va oltre la semplice esplicazione dell’oggetto
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Castiglioni
LIBERTA’ E IRONIA
il design dei fratelli Castiglioni
“
Un oggetto di design è il frutto dello sforzo comune di molte competenze tecniche, industriali, commerciali, estetiche. Il lavoro del designer è la sintesi espressiva di questo lavoro collettivo. Quello che caratterizza la progettazione è proprio il rapporto continuo tra parecchi operatori, dall’ imprenditore all’ultimo operaio. Forse, proprio perché mio papà era scultore, un artista, un singolo che creava, io faccio la differenza con quello che è invece il mio modo di lavorare. Qualsiasi progetto non artista, sono sempre convinto che la produzione sia legata a un lavoro di gruppo.
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LAMPADA R C O
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L’ E S S E NZ I A LE
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S E M PLI FI CA RE
CA NCE LL A RE , PE R TROVA RE
Una vera vocazione di famiglia, quella dei Castiglioni: il italiano e della storia del costume del nostro Paese. Nel periodo della ricostruzione, sono attivi principalmente costruzioni. Ma sono gli oggetti che più interessano la creatività di Livio, Achille e Pier Giacomo Castiglioni. Dall’invenzione più diffusa
FORSE QUELLA DI NON FARSI PRENDEANCHE SE COS’È QUELLO CHE VA BENE È DIFFICILE DA DIRE.
nota, l’interruttore rompitratta, all’icona assoluta, la lampada Arco, il loro design si
o rigorosamente funzionali, ma sempre ottenute con la tecnica dello stravolgimento che ricorda molto le esperienze surrealiste e dadaiste. Profondamente impegnati a coniugare espressività e funzionalità dell’oggetto, con i loro lavori hanno traghettato il design italiano dalla dimensione dello stile legato al tempo. Senza rinunciare alla ricerca sulle tecnologie, i materiali, i processi produttivi, hanno saputo dare al ironia, divertimento ma anche invenzione ed estrema praticità.
con intelligente ironia. Molti di questi oggetti prendono vita da una geniale intuizione: trasformare un ordinario oggetto quotidiano in un progetto di design. Così i Castiglioni regalano una nuova vita al sedile delle macchine diare tra un immaginario fantastico e le strette esigenze continuamente diverse, geometriche o organiche, irreali
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Arco
“La lampada arco nasce proprio con punto luce in casa. Il componente principale di progettazione è, in questo caso, la posizione del punto Achille C.
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PROGE T TO lampada Arco
La comunicazione scelta per questa lampada è inusuale ed accattivante. Per quanto la lampada la protagonista, nella costruzione complessiva si trasforma in strumento, cornice di rappresentazone. Il vero soggetto a sua volta usandola, ne declina le caratteristiche di Oltre ad attirare con piacere lo sguardo.
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Parentesi
Versatilità e libertà di movimento
“
Cancellare, cancellare, cancellare te principale di progettazione; noi mentre progettavamo eravamo contro l’invadenza del disegno, eravamo alla ricerca del tratto minimo che serviva alla funzione; volevamo arrivare a dire: meno di così non si può fare.
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[P a r e n t e s i]
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VITE
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IL
LA S E M P L I C I Tร SENZA BISOGNO DI ALCUNA
La progettazione della lampada prende spunto da uno scatola cilindrica con una fessura per la luce scorreterra la lampada. Castiglioni nel suo progetto sostituisce l’asta con una corda metallica che, deviata, fa attrito e permette alla
è poi investito un piccolo manicotto di gomma che rimane in posizione senza necessità di viti, ma solo per attrito; questo primo manicotto porta lateralmente uno spinotto di ottone sul quale è montato un secondo manicotto di gomma che investe il
vite.
due manicotti grazie al quale il porta-lampada può
il quale è sagomato con una particolare forma la cui
parallelo al cavo d’acciaio, permettendo di orientare a piacimento il fascio di luce. Mentre i primi esemplari ne erano sprovvisti, gli esemplari di nuova produzione sono dotati di dimmer.
della lampada), ma strutturale. Componente essenziale è un cavo d’acciaio che, semplicemente agganciato
DA QUELLO CHE NON SI DEVE FARE PER DEVE FARE.
ma non inescasse un gioco di attriti che ne impediscono lo scorrimento, a meno che non sia applicata
l’alto, forza data quindi dall’azione volontaria dell’uomo.
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ANCHE IL PAC K AG I N G D I V E N TA ARTE
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lare packaging in materiale plastic
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di vedere tutti i componenti che f
co trasparente, in questa confezione erano collocati tutti i pezzi della
formavano il kit di montaggio, i quali erano perfettamente incastrati
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confezione stessa.
La comunicazione che è stata scelta per questa lampada è semplicistica ma d’effetto. La protagonista del campo è solo lei, alla lampada non serve nulla ma per comunicarsi nella sua complicata semplicità. protagonista è la parentesi che accompagna il design e il nome della lampada.
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Luminator
Una delle prime lampade disegnate da Castiglioni è il modello Luminator del 1957. L’idea è di traslare una tecnica di illuminazione delle sale di zione, ovvero di diffondere la luce nell’ambiente orientando una sorgente luminosa, costituita da una ampolla in vetro Una soluzione formale molto semplice in cui la struttura è un tubo metallico con il minimo diametro per contenere il portalampada che diventa contenitore per gli steli alla base durante il trasporto.
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Magistretti
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Architetto e designer, allievo di Ernesto Natah Rogers direttore della storica rivista Domus, fu tra i protagonisti negli anni ‘60 del Design Italiano. Vico Magistretti è stato uno dei più illustri esponenti di quel fenomeno culturale e produttivo, l’Italian Design, stile della casa italiana nel mondo. Un periodo magico per il design italiano caratterizzato dallo speciale rapporto tra produttori e designers, fondato su una stretta
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La semplicità è la cosa
che ha fatto del design italiano un fenomeno unico al mondo per dinamicità e per durata nel tempo. La sua opera copre un arco di oltre cinquant’anni disegnando alcuni tra i proreinventati nell’uso e nelle forme, secondo lo stile misurato ed elegante di Magistretti. Quasi tutti sono ancora in produzione e continuano
dia al Politecnico di Milano e si laurea in Architettura
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Piergiulio, prima di aprirne uno proprio. Architetto, ur-
ondo
Milano. ne per il Disegno Industriale. sina, OLuce, De Padova. Ha ricevuto numerosi e notevoli premi: Medaglia d’Ocon la lampada Eclisse, nel ‘79 con la lampada Atollo e per il divano Maralunga di Cassina., Compasso d’o-
Londra nel 1986, Medaglia d’oro Apostolo del Design Milano, 1997. Nell’immediato dopoguerra è attivamente coinvolto tra i fondatori, e praticamente, progettando per 1’INA-
progettate a Milano in questo periodo ricordiamo la a Ello nel 1960, casa Bassetti ad Azzate nel 1960,
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più recenti: la Facoltà di Biologia di Milano, e il 1989. sen, Campeggi, Fontana Arte, Fredericia, di San Luca e del Royal College of Art di Londra, dove è anche visiting professor. Selene. <<Ho dovuto fare, quasi sempre, del design per la necessità di completare o arredare gli consigliera nel cercare la semplicità, quasi che gli oggetti progettati dovessi costruirli con le mie mani. poi ha assunto nelle numerose copie). È, forse, il modo da me preferito di disegnare, perché esclude ogni preoccupazione stilistica formale anche quando, come ora, il mio intento si concentra sulle opportunità, come europeo, di non dimenticare la Storia e di fare del redesign prendendo a prestito, per non lasciarli morire come una specie in via di estinzione, vecchi modelli che, rivisitati e alterati per il nostro uso, diventano un’altra cosa e riportano nel dere, mettendo così in atto, come in ar-
chitettura, una particolare attenzione alle gli Americani, di crearci un post-modern>>. Dalle idee e dalla matita di Vico Magistretti nascono progetti innovativi destinati a rivoluzionare la produzione minante anche sul gusto degli italiani e sulle concepire gli oggetti di tutti i giorni che, rinnovati nella forma e nell’uso, sono destinati “Nel design ciò che conta è il conDa uno schizzo alla forma concreta: Magistretti non ha mai fatto disegni tecnici, ma schizzi che esprimono un’idea. Convinto che certi pezzi siano concettualmente così chiari e semplici da poter essere comunicati per telefono. E gli schizzi, a volte sottolineano tutto il percorso espositivo. È il suo personale modo di lavorare, colloquiando con i tecnici e con i produttosulla realizzazione di un prodotto: “DePer la sua formazione razionalista Vico Magistretti è sempre stato interessato al design per la grande serie, al grande nuto più che dall’unicità di un singolo pezzo.
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La lampada da tavolo Eclisse disegnaVico Magistretti per Artemide ha vinto il Compasso d’oro nel 1967 ed è diventata un classico del deE L IS S E sign italiano. Si tratta di un oggetto dalle forme semplici ispirato alle lanterne cieche dei minatori o dei ladri, come sottolineò lo stesso Magi-
LAMPADA
C
un’idea pensando alla lanterna di Jean Valjean, protagonista Scelta di una tecnologia semplice, non esasperata, estetica asse può graduare l’emissione luminosa. Realizzata in metallo do di emettere sia luce diretta che diffusa.
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Munari
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BRUNO MUNARI
dell’arte visiva o altre forme d’ar-
pioniere della comunicazione visiva
opere dell’artista e si secca molto, crede di essere preso in giro, quando vede cose troppo fuodeve sforzarsi e aggiornarsi per capire. Pensate a Van Gogh al -
vuol dire arrivare all’essenziale. L’essenziale e’ il nucleo sul quasi vuole fare) o lasciare l’essenziale così com’è ra, senza tempo) o scherzarci sopra o trasformare
ASSIMILAZIONE DELLE
Aggiungendo valori soggettivi all’essenziale si fa dell’arte, l’arte è fatta di valori soggettivi, la ricerca cerca valori oggettivi, sposando i due termini in armonia può sorgere l’arte, forse, l’incontro della regola col caso, o l’estro. Penso che gli artisti fanno delle ricerche per scoprire nuove vie
MEZZI.
nelle quali erano molto evidenti, in modo volgare, le pennellate di questo pazzo? Poi, invece... Siamo tutti insicuri, ESPERIENZE è molto di più quello che non sappiamo di quello che sappiamo. Ognuno si crea un suo sentiero per cercare di penetrare e di capire la realtà. Poi dice che la realtà non esiste. Noi menti per capire la realtà, altri espipistrelli hanno il radar, i cani sentono l’arrivo dei terremoti...). La realtà che conosciamo è relativa agli strumenti.
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Il lampadario Falkland è stato disegnato da Bruno Munari
alcuni anelli metallici di diverso diametro. La storia della nascita di questo oggetto è sintomatica della genialità progettuale di Munari: coinvolgere una di una delle lampade più conosciute del design italiano. Lo stesso Munari raccontò: “Un giorno sono andato in lampada. Noi non facciamo lampade, mi risposero. E io: il suo aspetto quando viene sospesa, per effetto della gravità. Alta più di un metro e sessanta quando sospesa, con un diametro di quaranta, si compatta nella sua confezione alta pochi centimetri. D e s i g n e r, artista ed educatore, attento e c u r i o s o o s s e r v a t o re , Munari si distingue nel mondo del design per la semplicità e la linearità dei suoi oggetti e per la logica essenzialità
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strutturale. può applicarsi alle cose più piccole come a quelle più grandi, anche se il una ricerca di strutture essenziali, di una estrema semplicità formale. Così le sue lampade, progettate nei primi anni Sessanta, sono costituite da una struttura interna portante e da una parte esterna che regola il tipo di illuminazione. costo, la facilità di montaggio e, potendosi appiattire, la praticità di stoccaggio e spedizione: Falkland è l’esempio più famoso di questo tipo di lampade.
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N I E NTE
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A RTE .
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Starck
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PHILIPPE STARCK
ll re Mida del design
l re Mida del design. Il suo nome è universalmente noto ed è per anni è direttore artistico di la sua prima azienda. La fama arriva negli anni ’80 della Parigi di Mitterand. Suoi i progetti degli appartamenti presidenziali, -
desiderio. Da diffondere su scala mondiale. Dagli hotel design a ai prodotti industriali per Alessi, Flos, Kartell, Driade, Cassina. Con -
OCCORRE LAVORARE SULLA
sione d’elite e avvicinare il design dall’ideazione al packaging. Nessun limite all’inventiva: dalla pasta Panzani alle calzature Puma; dalla moto Aprilia agli orologi Fossil; chiotto Moulin Roty. Dal modo di concepire di Starck, si comprende che non ha senso dare un’età design. Opere recenti derivano da disegni magari rimasti in gestazione per anni. Una seconda ragione di essere di Starck come designer è l’idea del servizio. Un oggetto di Starck è leggero, economico in materia ed energia dalla produzione al consumo, passando dal packaging al trasporto. Starck ha la coscienza di essere diverso, di sogno di esprimersi. Sue caratteristiche sono il gusto del gioco e del divertimento; ama meravigliarsi e meravigliare gli altri, anche tramite le sue opere architettoniche.
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N U LL A È B E LLO. TUT TO DI PE N DE DA CH I GUA RDA , L A BE LLE Z Z A È V E R SATI LE .
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Henningsen
CORPI LUMINOSI Il design di
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Poul Henningsen L’arredo, i tappeti, lo stile di una abitazione sono nulla a confronto con l’importanza del posizionamento della luce. L’illuminazione non costa molto, ma richiede cultura.
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Poul Henningsen è stato un architetto e designer danese. Oltre che architetto, si è distinto come poeta, compositore, riviste Klingens, Politikens, Extra Bladet, diretto Kritisk Revy e fondato PH Revy). Henningsen, fumatore accanito, radicale di sinistra, che parlava lo slang di Copenaghen, conosciuto ad amici e avversari con la sigla PH, fu la voce intellettuale della Danimarca.
des Arts Décoratifs et industriels modernes di Parigi, insieme alle lampade della serie PH estranee alla linea estetica ispirata al classicismo presente negli altri oggetti esposti nel padiglione danese, che confermarono lo spirito di provocazione dell’architetto che con i suoi prodotti voleva riformare l’immagine della città moderna. Poul henningsen muore nel 1967 lasciando oltre 100 disegni di lampade, molte delle quali sono state realizzate proprio dopo la sua morte.
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a sospensione in questo materiale chiamata PH Septima con sette tipi di paralume, prodotta da Louis causa della mancanza di materiale durante la guerra. una lampada per il ristorante Langelinie Pavillonen, un incarico che fu completato in tre mesi, dato che Septima. PH Septima era composta da sette paralumi
chiamava Poul Henningsen, ed era in rame. PH unâ&#x20AC;&#x2122;espressione simile a quella di PH Septima. La luce unâ&#x20AC;&#x2122;illuminazione tenue e confortevole. Sia accesa tocco di eleganza e di luminositĂ a qualsiasi stanza.
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L’apparecchio emette una luce priva al 100% di
ciascuna e illuminano l’apparecchio, oltre a emettere una luce diffusa con un motivo unico. Il
offrendo all’apparecchio una luminosità unica. Il
Le lampade PH presentarono un progresso
di illuminazione e le condizioni di vita della popolazione, essendo economicamente
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De Lucchi - Fassina
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STILE UNICO Tolomeo di
Michele De Lucchi Giancarlo Fassina
lampade più famose al mondo. Resa classico paralume a forma cilindrica, essa è stata tra i modelli più venduti e continua ad esserlo grazie al design che sia nata come un modello di lampada da tavolo, nel tempo Artemide, il marchio che la produce, ha saputo declinarla in terra e così via, in modo da poter essere
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adattata a diverse esigenze.
tavolo, creato nel 1986 per il marchio Artemide; i suoi ideatori sono Michele de Lucchi e Giancarlo Fassina. GiĂ nella sua prima versione, la lampada
attraverso un meccanismo a molle, di orientare il fascio di luce in qualunque direzione. Le forme sottili e classiche la rendono inoltre
riconoscimento internazionale per il design. In questo modo ha messo a tacere tutte le voci secondo le quali essa costituiva una
e oggi proprietĂ della Walt Disney Company.
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e in particolari modelli viene colorata in nero, rosso o grigio
diverse forme e può essere adattata a diversi usi,
piĂš corto nelle lampade da tavolo, del tutto assente in alcuni particolari modelli di lampade che vanno attaccati
della lampada, e piĂš largo nella parte che si sviluppa verso
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diretto da John Lasseter. Il corto è la prima opera artistica dei Pixar Animation Studios, che adotteranno il personaggio di Luxo studios. Una piccola lampada da tavolo, Luxo Jr., gioca saltellando con genitore di quella piÚ piccola), il quale, tramite i propri movimenti, Preso dalla foga, Luxo Jr. comincia a saltare continuamente
divertito di prima. Il corto termina con Luxo che guarda verso lo disappunto.
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