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Il Progetto “Cultura e Formazione nel Palazzo del Podestà di Caspano” Benvenuti a Roncaglia

Progetto “Cultura e Formazione nel Palazzo del Podestà di Caspano”

Cultura e Formazione nel Palazzo del Podestà di Caspano è il nome del Progetto che si è svolto a novembre 2022 con il contributo della Fondazione ProValtellina Ente filantropico di Sondrio. Il Progetto ha carattere prevalentemente pedagogico ed è presentato dalla Associazione per la diffusione del Fondo Pizzigoni, in partenariato con La Centralina. Aderiscono al Progetto l’Istituto Comprensivo “Giovanni Gavazzeni” di Talamona e l’Istituto di Istruzione Superiore Saraceno-Romegialli di Morbegno. Per le classi elementari partecipano insegnanti e alunni di Serone. S’intende far conoscere il bell’edificio dando vita ad una serie di laboratori sperimentali nei locali scolastici. Le esecuzioni confluiranno in una Mostra itinerante. Le molte idee annunziano la produzione copiosa delle proposte pedagogiche. Si sfoglia la Costituzione italiana per promuovere l’educazione al senso civico e alla scoperta dei luoghi della cultura locale. Il Palazzo del Podestà di Caspano (1560) ha carattere monumentale riconosciuto da apposito provvedimento ministeriale di tutela del 01.02.2000. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese raccomanda la sosta contemplativa ad evidente scopo di ammirazione e rispetto. L’osservazione attenta è il primo atto che rende onore alle menti e alle mani sconosciute che hanno creato una simile bellezza. Prof. Sandra Chistolini

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BENVENUTI A RONCAGLIA

Non c’è in tutta la Valtellina un’ambientazione sacra che equivalga in bellezza a quella della chiesa dedicata all’apostolo pellegrino Giacomo. L’imponente facciata sembra specchiarsi sul vasto tappeto erboso, fiancheggiato dalle 14 cappelle della Via Crucis, in veramente si respira, nel silenzio e nella tranquillità, la sacralità dell’ambiente. Oltre il sagrato anche la chiesa mostra la sua semplicità e grandiosità insieme già dalla bella facciata: essa è disposta su due piani, scandita da sei lesene e sovrastata da un timpano. L’alleggeriscono due nicchie laterali dipinte e una finestra sagomata e un affresco sopra il marmoreo portale.

L’interno

Roncaglia deve il suo nome alla volontà dei suoi tenaci abitatori di rendere sicuro e produttivo il territorio in cui con altrettanta tenacia hanno vissuto e vivono tuttora. Come tutti i nostri paesi, il centro vitale nei secoli è sempre stata la chiesa, intesa sia come presenza spirituale e politica che come edificio, nel nostro caso bellissimo. Tutto o quasi ruotava intorno ad essa: le diatribe terrene fatte di animate discussioni mai risolte, ma anche le processioni molte partecipate e sentite dal popolo. Ma quello in cui ci si immedesimava era soprattutto l’edificio, inteso come struttura materiale con le sue presenze religiose e artistiche volute principalmente dai numerosi emigranti dei secoli passati. La maggior parte delle chiesa della sponda dei Cech è stata ricostruita dopo la controriforma di fine 1500, a seguito del Concilio di Trento, secondo i dettami di S. Carlo Borromeo. Anche San Giacomo di Roncaglia come altri edifici possiede però testimonianze dell’edificio precedente, queste si trovano in adiacenza del campanile sul lato destro: sono degli affreschi che raffigurano una crocifissione, molto spezzettata dall’usura del tempo, e probabilmente degli episodi della vita del Santo titolare. All’ingresso del tempio il nostro sguardo “vola” al presbiterio e all’altare maggiore in esso contenuto. ... continua nel prossimo numero

Mario Robustelli

MERCATINO D'AGOSTO

In una serata quasi surreale, per la bellezza dei sui colori, si è svolto anche quest’anno il consueto mercatino annuale d’Agosto nella frazione Civo Centro. È un evento in voga da diverso tempo, quasi un appuntamento, che attrae sempre residenti e turisti del nostro Comune, che si aggirano tra le bancarelle per un piccolo acquisto o anche solo per ammirare le creazioni degli espositori artigiani ed hobbisti. Un particolare ringraziamento anche quest’anno alla Cooperativa Terrazze dei Cech che ha dato modo di far conoscere e degustare i vini della costiera di produzione locale, sempre molto apprezzati. I Valtellinesi, ancor di più quelli della Costiera dei Cech, sono viticoltori eroici e insospettabili poeti. “Nel produrre il vino ci metto l’anima e nel venderlo la mia faccia”. Arrivederci al prossimo anno!

Silvana Camero

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