La battaglia contro il tumore al seno trasformata in musica e speranza
Progetto di sensibilizzazione alla prevenzione in rosa PRESENTA
La battaglia contro il tumore al seno trasformata in musica e speranza
Progetto di sensibilizzazione alla prevenzione in rosa PRESENTA
FRANCESCA FECI, RAFFAELLA NATALE, VALENTINA MAZZOLENI, MARIANNA ORSATTI, TIRLINDANA, THE LONER, SILVIA SCISETTI
Per qualcuna, inizia con una serie di frasi medico-scientifiche dal senso oscuro e minaccioso. Per qualcun’altra, è l’appuntamento temuto con un altro caso in famiglia. Per alcune, significa la paura di non veder crescere i propri figli. Per altre, la paura di non poterne avere mai. Per alcune donne, è quel qualcosa andato storto ai soliti controlli. Per altre, una scoperta improvvisa sotto la doccia. Per tutte, è quello sguardo del medico che ti consegna i risultati dell’esame. Per tutte, significa intervento, farmaci, cure.
Per tutte, segna lo spartiacque tra chi si era prima e chi si sarà dopo.
Per tutte, il “dopo”, quando c’è, è già un sentirsi fortunate.
Il tumore al seno è tante cose: paura, terremoto, fine. A volte, occasione. Piomba nella vita di ciascuna donna e la stravolge, ne cambia regole, routine, priorità. E si intreccia nella vita di ciascuna in modi sempre diversi, come un caleidoscopio di eventi imprevedibili.
Ma le donne reagiscono: agiscono e tessono soluzioni, con i fili che il destino ha concesso loro. Ciò che ne risulta, è una tela sempre diversa, a volte con disegni e colori più belli e struggenti che mai.
La battaglia contro il tumore al seno trasformata in musica e speranza
Abbiamo pensato di raccontarvi le nostre storie, la storia di tutte e di ciascuna e per farlo abbiamo chiesto aiuto alla musica: alcuni, bravissimi, artisti valtellinesi hanno sposato il nostro progetto e ci hanno aiutato a cantare queste vite, perché la malattia, per una volta, non sia la sola cosa che si vede di noi. Ma soprattutto, perché arrivi a quante più orecchie possibili che il tumore esiste, anche se non vorremmo. Che si può affrontare e, qualche volta, sconfiggere. Che per farlo, è necessario controllarsi, spesso, e non tralasciare alcun segnale.
Dentro questo scrigno, abbiamo messo un pezzo di noi. Ogni artista, ognuno con la sua voce e la sua sensibilità, ha fatto sì che brillasse nel miglior modo possibile. È un dono: perché nessuna donna si senta solo la sua malattia, perché ad ognuna arrivi, tra le note, il calore di un abbraccio.
Un grazie speciale va a Luca Radaelli, unico e insostituibile organizzatore di tutto il progetto, e ad ogni artista che ha voluto prestarci voce e parole, per raccontare un’anima.
Francesca Feci nasce nel 2002 a Chiavenna, fin da piccola sente una grande passione verso la musica e il canto in particolare, a 14 anni decide quindi di prendere le prime lezioni di canto nella Scuola Civica di musica di Chiavenna e qualche anno dopo spinta dal desiderio di volersi accompagnare con uno strumento, comincia a prendere le prime lezioni di pianoforte. Sapendo fin da subito di voler fare della musica una professione, appena finite le scuole superiori
Francesca si trasferisce a Roma dove intraprende il percorso di studi di canto e in seguito anche di pianoforte presso il Saint Louis College of Music.
Il brano vuole portare un messaggio di speranza e di gratitudine verso tutto ció che la vita ci dona ogni giorno. Ispirandosi direttamente alla storia di Gaia, il testo si focalizza su degli aspetti importanti che mi hanno colpito di ció che lei racconta, come ad esempio la grande forza che le si é accesa dentro dopo aver affrontato la brutta esperienza del cancro.
Grazie a questa forza Gaia sente di poter andare sempre avanti e stare accanto alla sua famiglia e alle sue bambine, rendendosi conto di quanto la vita sia meravigliosa, e vivendo a pieno ogni piccola cosa che ogni giorno le riserverá lungo il suo cammino.
Giovane donna, respira il tempo che lieto discende lievemente, sulla pelle.
Celeste forza, nata dal vento che le ali distende quando inerte è il presente.
Copri col bianco di un etereo manto il sentiero che dinnanzi a te veste d’incanto
Esattamente ora
splende il presente nel dono del ventre tuo: é un lume nascente, è la volta celeste.
Giovane donna, alzati presto per far del più arido silenzio
un canto eterno
Posa per sempre le cose perse e salpa per terre dove leggero è il tuo essere.
Copri col bianco di un etereo manto il sentiero che dinnanzi a te veste d’incanto
Esattamente ora splende il presente nel dono del ventre tuo: é un lume nascente, è la volta celeste.
Silvia Scisetti, naturopata diplomata all’Università Popolare AEMETRA di Torino, unisce la naturopatia, intesa come “sentire secondo natura”, alla musica e al canto, che ha studiato per anni, per favorire il benessere psicofisico. Nella sua esperienza artistica e nel suo lavoro, riceve continuamente conferme che la voce e la musica sono strumenti eccezionali non solo per aumentare il benessere, ma anche per approfondire la conoscenza di sé. Questi strumenti favoriscono l’espressione autentica, aiutando a eliminare le maschere costruite nel tempo e guidando le persone nel trovare la propria strada.
Il brano parla delle piccole cose che si perdono di vista quando le urgenze della vita prendono il sopravvento, arrivando anche a sovvertire l'ordine di importanza delle cose stesse. Ciò che strepita e fa clamore attira la nostra attenzione ma non sempre ciò che conta si compie attraverso vistose esibizioni della nostra forza di volontà.
Come il riposo rigenerante necessario prima di una grande fatica, ci sono parti di noi che non possiamo controllare ma non per questo sono meno importanti.
Andarsene in un bosco ad annusare l'aria, parlare con il vento di cose che non vedi
Scaldarsi su una roccia è toccare il sole non dire una parola e sentirsi buoni amici
Mentre moltiplica i suoi segni il tempo tu più mi guardi e meno vedi che sto andando via Quello che hai è quello che hai scelto di tutto il resto rimane una confusa melodia
E spiegami parole che poi mai sentirai
verrai a cercarmi anche quando sai non avrò
tempo per te
Rimani ad aspettare finché il sole quando scende porta via la fretta che nasconde il tempo che avevo per te
Ti perdi nell'ascolto della musica e capisci che non tutto può diventar parola
Montagne di non detto su cui corrono intenzioni come sguardi consumati dall'attesa
Mentre moltiplica i suoi segni il tempo tu più mi guardi e meno vedi che sto andando via Di quello che hai non sai più cos'hai scelto di tutto il resto rimane una confusa melodia
E spiegami parole che poi mai sentirai verrai a cercarmi anche quando sai non avrò
tempo per te
Rimani ad aspettare finché il sole quando scende porta via la fretta che nasconde cose che contano e piano parlano
E spiegami parole che poi mai sentirai verrai a cercarmi anche quando sai non avrò
tempo per te
Rimani ad aspettare finché il sole quando scende porta via la fretta che nasconde cose che contano e piano parlano ancora attendono ancora attendono
Marianna Orsatti è cantautrice, farmacista specializzata in medicina naturale, studentessa di Yoga e Meditazione.
L’ Amore per la ricerca e la sperimentazione l’ha portata allo studio di diversi strumenti musicali: pianoforte, musical saw, clarinetto, armonica, strumenti giocattolo e a stabilire collaborazioni in differenti contesti artistici.
Il 29 agosto 2024 è uscito il suo album ESORBITARE, espressione di una Ricerca autentica, una sintesi dove la musica e la voce diventano uno strumento di svelamento per uscire dall’orbita, andare all’essenza e iniziare un processo di Guarigione.
La paura della morte può portare alla chiusura, al “rintanarsi per leccarsi le ferite”. Lasciando andare il controllo e aprendo il Cuore alle prove abbiamo l’opportunità di accompagnarci per far morire aspetti di personalità affidandoci al Noi con Fiducia e trasformando la fragilità in sensibilità.
Le relazioni permettono di dare e ricevere, lo scorrere della vita, portano nuovo ossigeno e vitalità e diventano un importante strumento di Cura e di Evoluzione.
marianna.orsatti
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Marianna Orsatti
Sai che c’è
a volte non trovo il perché
non dire la verità
se qualcuno ti chiede come va?
Bussa alla porta
la fragilità di un diamante
La trasparenza
lascia intravedere il Cuore porta a splendere la reale essenza
Se apro al mondo scopro che
nulla accade per caso
E la notte poi
il manto blu dipinto di stelle
lontani lumi riequilibrano le energie della giornata
e calmano i corpi
Il silenzio ci collega all’Infinito mondo
Perciò non disperare mai a volte tutto è celato ma esiste la Bellezza, Nuova Visione
Il tutto risplende di nuovo colore
Ferite come ali proiettano in ampi spazi e un canto infinito riporta guarigione all’atmosfera per creare un’opera di accordatura la ricerca di vera Armonia
Perciò non disperare mai a volte tutto è celato ma esiste la Bellezza, Nuova Visione
Il tutto risplende di nuovo colore
A volte tutto è celato ma esiste la Bellezza
Nuova Visione
Nuovo Colore
E se apro al mondo scopro che nulla accade per caso
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Raffaella Natale, nata a Torre del Greco (NA), ma valtellinese di adozione, è da sempre appassionata di musica, scrittura e pittura, e da anni impegnata in un’intensa attività di volontariato.
Nell’ottobre 2020 pubblica come cantautrice un EP, nel quale tratta diversi argomenti di attualità come gli amori on-line e il delicato tema della violenza sulle donne. Nell’estate 2021 pubblica il singolo “L’anima a volte mi urla dentro”.
L’8 marzo 2022 stampa il libro “Se un giorno io potessi…”, con l’intento di dare voce e sostegno al centro antiviolenza “Il coraggio di Frida”.
Si dice spesso che parlare di una malattia è difficile, ma a volte la cosa più difficile è tenersi dentro quello che si sta vivendo. In questa canzone c’è tutto il dolore di chi ha combattuto nel silenzio, senza poter condividere quello che stava vivendo con la propria anziana madre per non arrecarle un dolore.
Nello stesso anno tiene un concerto dal titolo “ConcertiAMO”, presso l’Auditorium di Morbegno (SO). L’esperienza si ripeterà nel 2023 e nel 2024 presso il teatro Sociale di Sondrio. Durante il concerto presenta il singolo “Se un giorno io potessi…”, che diventerà uno spettacolo teatrale ad opera di insegnanti e studenti dell’Istituto Saraceno
Romegialli di Morbegno. Nell’agosto del 2022 parte per una tournee musicale in Colombia durante la quale collabora con docenti e artisti locali. Nel 2023 si reca in Cile per la presentazione della versione spagnola del suo libro. Pubblica poi il singolo “Cuore di cristallo” (2023) e la canzone “Un nuovo mondo” (2024).
Io sai non pensavo che
Tra tutte le donne che ci sono nel mondo
Potesse capitare a me.
Ho vagato tra i pensieri
Cercando di capire perché dentro avevo un mondo che minacciava il mio avvenire.
La mia scelta di parole non dette
Di silenzi chiusi dentro a una stanza
La paura di quand’ero bambina
Si allontana e il mio coraggio che avanza.
Tu, dolce dolcissima
Che avresti trovato parole d’amore
Da dirmi per combattere.
Ho pregato nel silenzio
E stringendo tra le mani le ciocche dei capelli io ripensavo al mio domani.
Il dolore di parole non dette
Per amore mi sentivo più forte.
Ripensavo a quanto male avrei fatto
Se quel giorno io ti avessi detto tutto.
Quel silenzio mi faceva più male
Mi toglieva il tuo abbraccio per sempre.
È solo adesso che tu non ci sei più
Grido al cielo perché tu sei lassù.
Sono donna e sai sto ancora lottando
E ricorda che io no, non mi arrendo.
Sono queste le parole non dette
Ecco mamma ora tu le sai tutte.
Sii orgogliosa di me.
Il gruppo THE LONER nasce nel 2016 dedicandosi totalmente alle canzoni di Neil Young. Nei primi anni il gruppo si esibisce in piccoli ambienti per un pubblico locale e appassionato delle musiche del cantautore. Successivamente implementa nel suo repertorio brani di altri autori di stile ‘west-coast’ quali Crosby, Stills and Nash, Bob Dylan, Jefferson
The Loner
Airplane ed alcuni autori italiani, Fabrizio De André, Lucio Battisti e Ivan Graziani … Per questa particolare occasione si presenterà in trio: Bruna Mazzucchi alla voce, Nico Colli alla chitarra e Moris Milivinti al basso.
Il testo è suddiviso in tre fasi: la prima caratterizzata dalla leggerezza di una vita spensierata felice, a tratti frivola; poi l’avvento del dramma, “Mr. T.”, il tumore, il quale fa vacillare le nostre certezze mettendo in discussione la propria fede e tutto ciò di fatto fino a quel preciso momento. Un lutto, uno squarcio netto tra il prima e il dopo. Infine il risveglio, la rinascita di una consapevolezza differente, centrata, attiva e focalizzata, trasformando così il tempo in presenza ed il ricordo di quel momento passato in una possibilità; che si è stati in grado di vivere!
Mentre ignoro la tua esistenza
Avvolta in una bolla di spensierata negligenza
Tentativo per un facile cammino
Fata fortunata dai miei cari circondata
Oggi il sole sorge ancora
Gli usignoli cantano mentre sbocci dentro me
Il dolore, preludio del tuo amore
Eccoti inesorabile. Eccoti Mr. T
Amante indesiderato, come un dono non voluto
Può sembrare assurdo ma son io che ti ho cercato
Tu mi hai conquistata in completa negazione
La mente impertinente mente
Il corpo ormai plasmato e quell’urlo disperato
Mio dio! O Dio! Perché mi hai abbandonata
Ed è proprio in quell’istante di assoluta frustrazione
Che il fuoco ha preso forma ed è nata l’intenzione
Ed ora son cosciente, un’Amazzone resiliente
Il tempo è un’illusione. Vita mia, tu unico valore
Dell’attimo fuggente di una nuova concezione
La vita va onorata in ogni singola espressione.
Nata e cresciuta a Talamona, si è laureata presso il Berklee college of music di Boston e il conservatorio di Como.
Dal 2010, Si dedica alla musica corale, principalmente in ambito pop, rock e jazz, guidando diversi gruppi vocali e cori per i quali realizza gli arrangiamenti.
L’attività di arrangiamento si allarga anche a gruppi bandistici, in collaborazione con alcune bande Valtellinesi e alla Como Lake big band che dirige fino al 2020. Insegna presso la Civica scuola di Musica della provincia di Sondrio e la SMP Poschiavo.
Il brano intende descrivere lo smarrimento provato nel dover necessariamente mettere da parte i propri progetti di vita a causa di un male giunto senza preavviso e senza motivo. Superata l’iniziale costernazione, sono però proprio i sogni a poter diventare fonte di forza e speranza. E, con la giusta dedizione, possono anche avverarsi.
Come li chiami oggi i tuoi sogni per renderli un po’ più reali?
Per sentirli accanto, vicini e sapere di poterli toccare?
Piani, progetti, intenzioni
nomi seri, la lingua dei grandi
Cercando di far spazio nel mondo a quel che volevi a dieci anni
Giocavi a fare la mamma sotto al tiglio in giardino un letto in foglie, un sasso è un cuscino
La bambola è il bambino
E poi dar retta alla vita stringendo forte la mano per non farti sfilar la promessa che avevi fatto a te stessa
Ci vuol coraggio ad avere equilibrio fra ciò che eri e quel che sarai rimanere sé stessi di fronte a diversi scenari della realtà
Il coraggio a volte è un sorriso di fronte a qualcosa che non hai deciso sotto macerie, domande, miserie la mia speranza non si spegnerà
La nausea arrivata non è quella sognata
Mi aspettava sì, l’ospedale, ma al piano sbagliato
Rimango distesa in ostaggio di una tempesta di perché e non basta la scienza, il coraggio non basta neanche dio perché questo riflesso allo specchio non è più il mio
Quanto brucia una lacrima quando scende sulla guancia per ogni donna incontrata col suo bimbo fra le braccia credere nei miei sogni che sembravano miraggi è stata la mia strada per arrivare fino ad oggi
Qualcuno potrà dire che ancor non esistevi bimbo mio, mi hai preso le pene Le hai rese un po’ più lievi sei stata la mia stella nella notte la cura per non perdermi e non cedere mai alla paura
Ci vuol coraggio ad avere equilibrio fra ciò che eri e quel che sarai rimanere sé stessi di fronte a diversi scenari della realtà
Il coraggio a volte è un sorriso di fronte a qualcosa che non hai deciso perché resti soltanto memoria della speranza da questa mia storia
tirlindana
TIRLINDANA è una band comasca
dedita ad un repertorio originale di rock emozionale cantato in italiano.
I colori primari a tingere le trame musicali. Chitarre, basso e batteria.
Testi spigolosi e poetici. Diretti e insieme sfaccettati ed interpretabili in modo caleidoscopico.
30 anni di attività. Un sogno e un’urgenza espressiva rincorsi nelle
sale prova, sui palchi, nei bar, sui furgoni, dentro pizze fredde mangiate di corsa, nella birra, nei sorrisi e negli abbracci. Oltre la noia e un po’ sopra le righe. La nostra musica. Per sentirsi un po’ speciali, molto più vivi... molto più reali.
tirlindana
Tirlindana Rock
Come ci sente ad essere di fronte a una donna con un sospetto?
avete presente quando nei film di guerra il silenzio viene squarciato dalle sirene antiaereo e tutto si fa confuso
SCAPPA, SCAPPA, NASCONDITI
Stempero l’ansia inutile, facciamo gli esami.
Aspettiamo una diagnosi certa.
Quelle sirene per me sono la diagnosi: tumore al seno
Ora lei cercherà di fuggire alla diagnosi o l’affronterà di petto?
è qui sola o accompagnata?
ha una famiglia, un’amica, qualcuno?
ha figli? magari piccoli?
Vorrei scappare, nascondermi, mettermi in un angolo chiudere gli occhi
Non avrei voluto sentire, non avrei voluto sapere
Vorrei solo aspettare che passi
Che finisca questo ululato d’allarme
Ma ho sentito
Ho saputo e ovunque io provi a nascondermi il nemico mi seguirebbe perché lui è dentro di me devo affrontarlo arrabbiata apro bene gli occhi e lo guardo in faccia
Cerco di stabilire un contatto per offrire il mio sostegno
Voglio essere un riferimento per lei ma riuscirò ad esserlo?
A volte mi sento troppo piena di storie e ogni storia è nuova, diversa, difficile, complicata. Ogni storia mi chiede di darle una parte di me.
Alzo la testa e raccolgo tutto il coraggio.
IO TI AFFRONTO
Ma ho bisogno di avere degli alleati, ho bisogno di un sostegno e di una guida. Ho bisogno di muovermi con lucidità.
Se fossi io che medico vorrei acconto?
Ho davanti una diagnosi che non lascia dubbi.
Devo dire le cose in modo che lei le possa accettare.
C’è una terapia da seguire e il viaggio può durare tanto.
Con me ci sarà una psicologa.
Trovo un sostegno nei medici, negli amici, nei famigliari.
Lo trovo soprattutto in un ragazzino di 13 anni... il più forte fra tutti questi: il minore dei miei 3 figli
Affrontare le terapie è pesante però circondata dalla forza dell’amore delle persone che mi vogliono veramente bene ho in mano un’arma imbattibile
Negli anni ho capito che un medico può fare tante cose buone; non è però Superman o super woman... a volte non è efficace o sempre vincente sulla malattia.
Posso e devo essere presente, non posso negarmi.
DEVO ESSERCI... penso che questo faccia la differenza
Ogni volta durante i controlli, studio il viso del medico che mi fa l’eco alla ricerca anche solo di una minima espressione di preoccupazione.
Stiamo tutti e due col fiato sospeso......
Riprendo a respirare al suo “tutto a posto” anno dopo anno... fino al quinto in cui ti dici ok il primo ostacolo è superato nel frattempo, affronto qualche problemino ma di minore importanza poi sono 10 gli anni... ancora un po’ di ansia ai controlli ma mi sento sempre più in salvo
Contino a vivere sempre un po’ in sospeso però mi rendo conto guardandomi indietro Che ho avuto un’esperienza terribile ma anche importante perché’ ho capito cosa sono le cose che veramente contano: l’amicizia, l’amore della famiglia e la solidarietà delle persone che hanno già vissuto la mia stessa esperienza ormai sono passati 19 anni e la vita... continua
L’Associazione Amazzoni è nata l’8 Marzo 2008 dall’idea della Dottoressa Patrizia Franzini, che ha creduto possibile che un gruppo di donne da lei incontrate perché operate di tumore al seno potessero essere d’aiuto a loro stesse nel ritrovarsi a parlare della loro storia in più essere di sostegno a quante hanno la sfortuna di incontrare nella loro vita questa malattia.
L’Associazione Amazzoni ha due sedi:
Tirano, sede istituzionale dell’associazione, in Viale dei Cappuccini 4 - palazzo
AST al secondo pianoaperta tutti i venerdì feriali dalle ore 16.00 alle ore 18.00
Morbegno sede associativa presso la Casa delle Associazioni, Via Morelliaperta tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Sono sempre presenti almeno due volontarie per l’accoglienza di chi ha bisogno di informazioni, chi vuole conoscere la realtà del tumore al seno dal punto di vista di chi l’ha vissuto, chi vuole raccontare la propria esperienza, chi vuole farsi aiutare nell’affrontare la malattia propria o di una familiare.
Entrambe le sedi sono anche punto di incontro per le associate per attività ricreative e ludiche.
Sostenere
le donne operate nel recupero dell’immagine di sé, dell’equilibrio psicologico, dell’inserimento nella vita di gruppo nella ricerca della migliore soluzione funzionale ed economica dei problemi connessi all’intervento al seno.
Diffondere
le informazioni per stimolare la pratica della prevenzione e della diagnosi precoce.
Promuovere
convegni, seminari, tavole rotonde con esperti e soggetti tecnico- professionali per garantire una corretta informazione scientifica divulgativa sui problemi della salute.
Organizzare
attività ricreative e ludiche per gli associati e per tutti i soggetti esterni interessati
Questo progetto è nato da un’idea di Valeria e si è concretizzato grazie all’aiuto di Luca e Viviana, che hanno fatto da ponte tra le splendide Amazzoni, coraggiose nel condividere le loro storie, e agli artisti, che le hanno trasformate in musica. Un ringraziamento speciale anche a Barbara e Serena per il prezioso supporto grafico, tecnologico e divulgativo. Grazie infine a tutti coloro che hanno sostenuto e che continueranno a sostenere il progetto.
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