L'autonomia giovanile

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L’autonomia giovanile: condizioni e possibilità Claudio Baraldi Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura Università di Modena e Reggio Emilia claudio.baraldi@unimore.it


Per una descrizione dell’autonomia 1. Qual è il suo significato? 2. Come si realizza? 3. Quali sono le sue dimensioni culturali (e interculturali)? 4. Quali sono le azioni che la promuovono e quali le azioni che la disincentivano?


Significato dell’autonomia “Autonomia” è un concetto controverso: 1. Autonomia individuale come valore o come errore epistemologico? 2. Autonomia come caratteristica dell’individuo o come richiesta della società? 3. Autonomia come acquisizione o come caratteristica ascritta?


Valore o errore? Valore in quanto indispensabile per: 1. la vita sociale 2. il successo individuale 3. la libertà di scelta Errore in quanto: 1. la dipendenza è un fattore costitutivo delle relazioni sociali 2. il senso di autonomia è associato ad un malsano individualismo 3. l’interdipendenza tra gli individui è il valore primario


Per capire l’autonomia L’autonomia è indispensabile per la vita sociale, il successo individuale e la libertà di scelta, ma: Il suo “valore” deriva dall’essere una caratteristica fondamentale (quindi inevitabile) nella cultura di una società La dipendenza è un fattore costitutivo delle relazioni sociali soltanto in alcune condizioni culturali Il senso di autonomia non è necessariamente associato all’individualismo Autonomia e interdipendenza sono complementari


Autonomia tra individuo e società L’autonomia è un’attribuzione sociale che riguarda la “posizione” degli individui nella comunicazione (e nelle relazioni che ne derivano): 1. Azioni individuali intese come autonome 2. Trattamento dell’agente come autonomo L’autonomia è insieme sociale e individuale


Dimensioni dell’autonomia Autonomia significa deliberato auto-posizionamento dell’individuo nella dimensione sociale (nella comunicazione/relazione), che si manifesta come autoespressione in diverse forme: 1. Agency o agentività (disponibilità di corsi di azione alternativi dipendenti dall’agente) 2. Asserzione di prospettive personali 3. Manifestazione di emozioni 4. Narrazione autobiografica


Autonomia acquisita o ascritta? L’autonomia viene normalmente considerata come un’acquisizione (nel percorso dalla nascita all’età adulta) Tuttavia, può essere osservata anche come una costante che cambia di significato, in base (1) all’età, (2) al contesto socio-culturale, (3) agli interlocutori L’autonomia è quindi insieme ascritta come caratteristica costante dell’agire e acquisita nelle sue caratteristiche specifiche e variabili


Come si realizza l’autonomia? Nella dimensione diacronica, l’autonomia è osservata nell’evoluzione dell’individuo, attraverso i passaggi di età e le influenze sociali che li caratterizzano Passaggi di età cruciali: infanzia adolescenza età giovanile età adulta


Caratteristiche della dimensione diacronica Infanzia: dipendenza affettiva, sintonizzazione affettiva, carenze affettive Adolescenza: costruzione dell’identità Età giovanile: conseguimento delle condizioni sociali che la rendono operativa l’autonomia Età adulta: piena operatività dell’autonomia Concetti di “adolescenza prolungata”, “identità multiple o variabili”: mancano le condizioni operative che sono considerate tipiche dell’età giovanile e dell’età adulta


Dimensione sincronica Nella dimensione sincronica, l’autonomia si realizza attraverso la comunicazione In particolare, le condizioni dell’autonomia sono nelle forme della comunicazione in cui essa viene prodotta (o non prodotta) La dimensione diacronica può così essere osservata e messa in discussione in base alla discussione delle forme di comunicazione


Condizioni culturali dell’autonomia Le forme della comunicazione sono forme culturali: danno significato alla cultura dell’autonomia Queste forme culturali sono basate su aspettative che possono essere: normative (valori orientativi stabili) cognitive (apprendimento) affettive (promozione dell’auto-espressione)


Forme di aspettative di autonomia Forme normative: legislazione che assicura opportunità, servizi e beni Forme cognitive: situazioni di apprendimento che favoriscono l’esperienza di azioni autonome (experiential learning) Forme affettive: forme di sintonizzazione affettiva Forme commisurate all’età: non per motivi evolutivi, ma per le norme di età vigenti nella società (es. obbligo scolastico, voto, sanzionabilità giuridica)


Autonomia e sistemi sociali L’autonomia presenta caratteristiche diverse in contesti socio-culturali diversi. Ad esempio:

A scuola e all’università Nei rapporti con i servizi pubblici Nel lavoro In politica

Rapporti diversi con il sistema sociale specifico in cui si manifesta


L’autonomia nei sistemi sociali

L’autonomia si inserisce sempre in un sistema di comunicazioni (sistema sociale) Questo sistema ha propri presupposti culturali (valori, modi di partecipare, risultati attesi) L’autonomia si manifesta in base a questi presupposti L’azione autonoma può però determinare cambiamenti in questi presupposti


Personalizzazione e individualismo La prima fonte di autonomia è la personalizzazione: forme di comunicazione affettiva che creano il senso di autonomia personale La personalizzazione crea le condizioni di efficacia delle forme normative e cognitive dell’autonomia L’individualismo è invece basato sul primato delle forme cognitive (successo, carriera, competizione) e crea condizioni conseguenti e diverse per le forme normative


Comunicazione, relazione e autonomia Questa impostazione porta a chiarire che: 1. La comunicazione è alla base delle relazioni sociali (ci si relaziona soltanto comunicando) 2. Le relazioni possono promuovere autonomia se la comunicazione affettiva 3. La comunicazione affettiva non crea dipendenza (in quanto promuove il senso dell’agency) 4. L’autonomia è strettamente correlata all’interdipendenza, se con questa si intende il prodotto della comunicazione affettiva


Condizioni culturali dell’autonomia nella storia della società L’autonomia è un prodotto di forme di comunicazione tipiche di una società che disincentiva l’appartenenza al gruppo in quanto non funzionale alla sua riproduzione Tale è la società nata in Europa dal XII secolo (società differenziata per funzioni) In tale società, l’assunzione di ruoli richiede prestazioni che dipendono dalla scelta e dalla responsabilità degli individui, quindi richiede autonomia personale


Condizioni interculturali Eurocentrismo, post-colonialismo, globalizzazione (prestazioni di ruoli, diritti umani): autonomia personale per tutti nel mondo? Migrazioni, conflitti interculturali, ibridazione: problemi di universalizzazione dell’autonomia personale L’autonomia diventa tema rilevante di comunicazione interculturale (ad es. scuola, lavoro, diritti)


Dimensione interculturale

Non deriva dall’incontro di persone o culture “precostituite” Nella comunicazione la diversità culturale rispetto all’autonomia (valori, contributi, aspettative) può emergere o non emergere È dunque necessario osservare se nella comunicazione emerge una diversità concezione culturale dell’autonomia


Forme di comunicazione interculturale Qua è il significato interculturale dell’autonomia? 1. Conflitto tra autonomia e appartenenza? 2. Ibridazione = mix di autonomia personale e senso di appartenenza? 3. Purezza e fango: apertura all’imprevedibilità come mantenimento della prospettiva dell’autonomia in condizioni interculturali


Autonomia giovanile: una sintesi 1. L’autonomia non si forma con l’età giovanile 2. Nell’età giovanile è normativamente attesa la costruzione delle condizioni dell’autonomia personale (autonomia giovanile) 3. Non esistono condizioni culturali che rendono omogenea la “condizione giovanile” (sistemi diversi, contesti interculturali) 4. Il problema è come offrire opportunità di costruzione delle condizioni di autonomia giovanile in mancanza di condizioni di omogeneità


Promozione dell’autonomia Partecipazione alla comunicazione: capacità di agire (agency) e visibilità dell’azione (dell’autoposizionamento) Promozione dell’espressione di prospettive, emozioni e biografie dei partecipanti Promozione della partecipazione sociale (attiva)


Conflitti di autonomia

Dalla partecipazione sociale (auto-espressione e manifestazione di autonomia) nasce il conflitto Normalità del conflitto in condizioni di autoposizionamento deliberato (autonomia) Gestione del conflitto: per evitare effetti distruttivi (conflitto produttivo e cambiamento) Prevenire, evitare, risolvere: il conflitto non è sempre visibile e si tratta di capire quando è utile che lo sia


Ragioni e torti? Forme normative di promozione dell’autonomia personale e di gestione dei conflitti di autonomia: Ricorso alla distinzione ragione/torto Questa distinzione: 1. spesso non è efficace (in particolare nei rapporti intergenerazionali) 2. soprattutto blocca la produzione di corsi alternativi di azioni (l’agency).


Azioni efficaci nel promuovere l’autonomia: dialogo Promozione del “dialogo” come forma particolare di comunicazione. Dialogo: 1. Promozione di una distribuzione equa delle partecipazione alla comunicazione (equità) 2. Manifestazione di sensibilità per i valori, gli interessi e i bisogni dell’interlocutore (empatia) 3. Trattamento del disaccordo e delle prospettive alternative come arricchimento della comunicazione (empowerment)


Le azioni dialogiche promuovono l’autonomia L’azione dialogica promuove opportunità di autonomia giovanile nella comunicazione Il successo comunicativo dell’azione dialogica dipende dalla comprensione e dall’accettazione dei giovani L’azione dialogica è l’unica chance per rendere probabile (non certa) l’autonomia dei giovani


Tipi di azioni dialogiche Tre tipi di azioni dialogiche: 1. Confermare 2. Assumere la prospettiva dell’interlocutore 3. Promuovere narrazioni alternative


Funzioni delle azioni dialogiche 1. Prestare attenzione alle esperienze, alle emozioni e alle idee dei giovani 2. Connotare positivamente le esperienze, le emozioni e le idee dei giovani 3. Incoraggiare la partecipazione attiva dei giovani 4. Promuovere il coordinamento di prospettive diverse tra giovani e adulti 5. Parlare in prima persona (narrare l’esperienza, senza imporla) 6. Creare le condizioni per lo sviluppo di storie alternative dei giovani (promuovere le narrazioni dei giovani, favorire gli spostamenti in positivo nella posizione discorsiva dei giovani) Escludere azioni contro i giovani (e i loro valori, interessi, bisogni), valutazioni dei giovani, relazioni gerarchiche con i giovani, connotazioni negative dei giovani


Esempi di azioni dialogiche (1) 1. Apprezzamenti per le espressioni personali dei giovani, che determinano connotazioni positive e tracciano nuovi orizzonti per la comunicazione 2. Segnali di riconoscimento che manifestano sostegno alle espressioni personali dei giovani e feedback positivi nei loro confronti 3. Segnali di comprensione e eco (ripresa di precedenti asserzioni e narrazioni) che manifestano “ascolto attivoâ€? dei giovani, permettendo di continuare e sostenere le loro azioni 4. Comportamenti affettivi non verbali che manifestano aspettative affettive, cioè di espressione di emozioni, sostenendo la partecipazione dei giovani


Esempi di azioni dialogiche (2) 5. Formulazioni che manifestano aiuto, attenzione ed apertura nei confronti dei giovani Azioni che prendono in considerazione il “noccioloâ€? delle affermazioni dei giovani: rendendolo esplicito commentandolo sviluppandolo 1. Dimostrano attenzione e sensibilitĂ per le espressioni dei giovani 2. Proiettano una direzione per le azioni successive, invitando i giovani ad agire


Esempi di azioni dialogiche (3) 6. Domande promozionali (es. Avete qualche idea? Che cosa ne pensate? Avete qualcosa da suggerire?) che promuovono uguali opportunità di partecipazione, l’emergenza di idee ed esperienze inespresse o il chiarimento di idee ed esperienze solo parzialmente espresse. 7. Inviti a contribuire che promuovono l’emergere di narrazioni alternative di bisogni, idee e emozioni personali

8. Testimonianze e suggerimenti di azioni che manifestano il coinvolgimento personale nella narrazione di storie alternative (in prima persona)


La rilevanza delle aspettative affettive La promozione dialogica dell’autonomia personale è basata su aspettative affettive che permettono di sostenere e confermare le espressioni personali dei giovani La promozione dell’autonomia personale richiede aspettative affettive, cioè aspettative di espressione personale dei giovani nei diversi contesti (sistemi sociali)


Autonomia personale e dialogo interculturale Essendo basata su aspettative affettive, la promozione dialogica della partecipazione ha successo se e quando crea: Opportunità di espressione di prospettive e emozioni personali (equità) Sensibilità per queste prospettive e emozioni (empatia) Ciò significa che, anche in una dimensione “interculturale”, l’azione dialogica non fa necessariamente emergere differenze culturali nella comunicazione, ma fa emergere la possibilità di una loro espressione personalizzata.


Ostacoli all’autonma: mmonologo ed etnocentrismo La promozione del dialogo è l’opposto del monologo Per monologo, si intende una forma di comunicazione che ignora o sopprime le differenze di prospettiva nella comunicazione, quindi l’autonomia Il monologo è associato all’etnocentrismo , che è preferenza per una prospettiva del Noi (identità-Noi) e una posizione gerarchica del parlante nei confronti degli interlocutori Una prospettiva etnocentrica è basata sul monologo


Azioni etnocentriche Adulto come “esperto”: Diritto esclusivo o prioritario di agire Controllo della distribuzione delle opportunità di azione Mancanza di attenzione/sensibilità per le prospettive o emozioni dei giovani Costruzione di una narrazione del Noi Giovane come “recipiente”: Azioni proiettate dal potere dell’adulto di determinarne la sua posizione nel discorso


Risultati della promozione dell’autonomia

Integrazione dei giovani nella società Ibridazione della società con la cultura giovanile Passaggi (osmosi) tra culture generazionali Imprevedibilità dell’azione dei giovani Il “valore” del dialogo è in una nuova prospettiva sulla “ricchezza culturale”


Domande sulla promozione dell’autonomia

È realizzabile nelle varie situazioni di comunicazione? In che misura e in quali condizioni di azione dell’adulto? È efficace per la gestione dei conflitti con i giovani? In che misura e in quali condizioni? Problema generale: plausibilità ed efficacia dell’azione dialogica


Che cosa osservare?

Ricerca degli indicatori delle forme culturali nei diversi sistemi sociali che promuovono o non promuovono l’autonomia Analisi delle comunicazioni e interazioni specifiche (trascrizioni di audio o videoregistrazioni ed interviste ai partecipanti) Verifica delle azioni dialogiche e dei tipi di promozione dialogica nell’interazione Rilevanza degli indicatori linguistici (verbali e non verbali) per questa verifica


Considerazioni conclusive Che fare allora? 1. Osservare le comunicazioni (interazioni) 2. Differenziare la promozione dialogica dell’autonomia in diverse situazioni e condizioni sociali 3. Promuovere la partecipazione sociale (empowerment) e gestire il conflitto che ne consegue 4. Guardare al processo e prendere sul serio l’imprevedibilità dei risultati 5. Considerare che si può agire in modo dialogico per promuovere l’autonomia personale dei giovani


Per questo tipo di considerazioni e ricerche: Centro Interuniversitario di Ricerche e Studi su Famiglie, Infanzia e Adolescenza (CIRSFIA), Urbino (4 sedi universitarie) Centro Studi sulle Culture della Pace e della Sostenibilità (CPS), Modena Centro Interuniversitario Analisi dell’Interazione e della Mediazione (AIM), Modena (in via di costituzione, 5 sedi universitarie)


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