Pianeta Giavera - Life's strip - brochure tecnica

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Questa brochure è stata realizzata nell’ambito del progetto “Life’s strips, la nostra vita in strisce”, nell’ambito del programma comunitario Youth in Action Programme, sub-action 1.2. Youth Iniziative. Il progetto è stato realizzato da Il Sestante coop. soc. onlus, in collaborazione con il Comune di Giavera del Montello. Il progetto è stato seguito in fase di progettazione e realizzazione da un equipe di educatori che hanno curato questa pubblicazione. L’equipe è formata da Andrea Conficoni (coach), Benedetta Talon e Francesca Durighel. Hanno collaborato alla realizzazione del progetto i fumettisti Andrea Longo e Massimo Perissinotto.


Il Progetto Life’s Trips – La nostra vita in strisce ha proposto ad un gruppo di ragazzi che frequentano il Centro Giovani di Giavera del Montello un percorso tra la narrazione e la creazione artistica. Discutere di alcuni degli aspetti salienti delle storie di vita dei giovani partecipanti (lavoro, relazioni sociali, esperienza di migrazione, autonomia individuale e di gruppo, stili di vita e di divertimento, relazione con gli altri e con il territorio) ha permesso di soffermarsi su episodi e contesti che “segnano” fin qui alcune fasi della loro vita. Il significato di ritrovarsi al Centro Giovani per parlare e giocare, di crescere tra ragazzi e giovani con storie diverse, a volte sconosciute, le difficoltà di trovare persone che non ti guardano con pregiudizio: questi temi sono stati discussi informalmente in vari momenti ed entrano esplicitamente in questo albo fumetto. “Pianeta Giavera” è quindi il primo risultato dell’incontro tra il ricordo di un episodio realmente accaduto e del vissuto che ognuno ha sentito con la voglia di costruirci una storia, utilizzando uno strumento simpatico e di effetto come il fumetto. Per permettere la contaminazione tra storie e arte abbiamo chiesto la collaborazione a due affermati fumettisti del territorio che hanno accompagnato i giovani nel raccontare una storia reale, personale, ironica contro un pregiudizio subìto. Il risultato va al di là delle aspettative e ci dice come si apre la possibilità di elaborare e raccontare molte altre piccole e grandi storie che ci riguardano. Il fumetto non è solo un disegno ma diventa espressione di sé, strumento di consapevolezza ed elaborazione. La presente brochure intende presentare il lavoro svolto da un punto di vista tecnico-pedagogico, raccontando lo sviluppo del progetto e descrivendo l’approccio metodologico che ha guidato tutto il percorso. La brochure è dedicata a educatori, psicologi, assistenti sociali, insegnanti, amministratori di Enti Locali e a quanti nel loro quotidiano si trovano a lavorare con i giovani. Vogliamo condividere l’esperienza che abbiamo realizzato a Giavera del Montello come fosse una storia da raccontare, perché in questa narrazione anche noi possiamo avere consapevolezza, elaborare, apprendere e trasmettere. Gli educatori de Il Sestante coop. Soc. onlus


SOMMARIO

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Dove tutto ha avuto inizio I protagonisti Obiettivi e significati Passo dopo passo: le prime fasi del lavoro Contenuti e strumenti L’educatore come “coach” Finestre e nodi: un pò di valutazione


1.DOVE TUTTO HA AVUTO INIZIO


Il Centro Giovani Dalla fine degli anni ’90 l’Amministrazione Comunale di Giavera del Montello promuove uno spazio comunale dedicato ai giovani. È uno spazio di ritrovo che è diventato punto di riferimento per alcuni gruppi di giovani del territorio: al Centro Giovani ci si trova, si passa il tempo, si incontrano gli amici, si raccontano le proprie cose, si gioca, si pensano dei progetti da fare insieme, ci si sperimenta, si parla con un educatore… Nel corso degli anni il Centro Giovani si è trasformato insieme ai gruppi di giovani che l’hanno frequentato, in base ai loro bisogni, dando la possibilità ai ragazzi di vivere da protagonisti il proprio tempo libero con diversi tipi di esperienze: feste, tornei, concerti, discussioni, spazio compiti, autogestione, relazioni, ricerca di lavoro, orientamento, tutoraggio… La presenza degli educatori facilita la dinamicità e la costruzione di significati dello spazio, attraverso le relazioni, l’espressione dei bisogni, l’attivazione dei singoli, la condivisione in gruppo, l’apertura verso l’esterno, la gestione di conflitti, l’accompagnamento e il supporto individuale… Dunque non è solo uno spazio aggregativo, ma anche di socializzazione, di crescita e di costruzione di senso, dove il ragazzo può sentirsi accolto, stimolato, valorizzato: uno spazio che, col tempo, i giovani frequentanti sentono come «spazio loro».


Nuovi strumenti per nuovi bisogni Gli interventi di Politiche Giovanili negli ultimi anni stanno raccogliendo nuovi bisogni dei giovani legati a problematiche e situazioni di frustrazione nel passaggio dal mondo della scuola al lavoro alla costruzione della propria autonomia. La scelta sbagliata della scuola superiore, i ripetuti insuccessi scolastici, l’abbandono del percorso di studio, le esperienze di lavori saltuari e poco soddisfacenti, la difficoltà ad inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro, la fatica di stare per lunghi periodi in una fase di passaggio e senza prospettive: sono tutte situazioni sempre più frequenti fra i giovani. Tali situazioni si ripercuotono anche nelle modalità dei giovani di utilizzare il tempo libero e di vivere il proprio territorio, a volte coinvolti in contesti di rischio, isolamento e marginalità. Perché vado a scuola o la mollo? Perché cerco e perdo il lavoro? Perché migro da una situazione ad un’altra? Sono le domande che i ragazzi si fanno, ma che non sempre riescono ad esprimere ed affrontare se non trovano un contesto e un sostegno adeguati. Serve cercare nuovi scenari e modalità di intervento per aiutare i giovani ad individuare un significato rispetto alle proprie situazioni di vita ed affrontare dei percorsi di sperimentazione e di scelta che facilitino il processo di autonomia. Nel contesto di Giavera del Montello abbiamo immaginato di poter farci carico delle domande poste dai giovani (dato che era a noi educatori che le avevano espresse!), cercando strumenti innovativi per: - aumentare le competenze e la motivazione dei giovani nell’affrontare percorsi di vita costruttivi; - orientare e accompagnare le scelte di vita a fronte di contesti scolastici e lavorativi sempre più complessi e con elementi di precarietà; - aumentare la fiducia nel futuro dei giovani in situazioni di multiculturalità, di disorientamento e marginalità; - sostenere percorsi di autonomia e di empowerment dei giovani nella comunità locale e nei loro contesti di vita.


2. I PROTAGONISTI


Il gruppo di giovani Il progetto raccoglie ragazzi dai 16 ai 22 anni che vivono a Giavera del Montello. Diversi di loro provengono da altri paesi o altre zone d’Italia. Frequentano il Centro Giovani da quando erano più piccoli, tanto da rappresentare il loro principale punto di ritrovo per il tempo libero: anche quando è chiuso, è quello il posto dove sono soliti trovarsi. Nella relazione con l’educatore portano diversi aspetti della loro vita: la famiglia, le scelte, il divertimento, il rapporto con i pari, la scuola, la ricerca di lavoro, la percezione del contesto dove abitano… Sono ragazzi «normali», che amano stare insieme anche giocando a calcio; sono alla ricerca di un posto dove «stare», spesso tormentati dalle loro storie di vita e dalle situazioni che devono affrontare, attratti contemporaneamente dalle loro culture di origine e dal loro mondo attuale. Pur vivendo a Giavera, non hanno molti legami col territorio e non hanno una chiara prospettiva rispetto al loro futuro. Sono appassionati di storie a fumetti, ma non sono disegnatori né sono interessati a diventare tali, la maggior parte di loro non aveva mai disegnato prima di questa esperienza. L’idea di raccontare storie della loro vita attraverso il fumetto l’hanno costruita insieme all’educatore partendo dallo stimolo di uno di loro, l’unico che sapeva un po’ disegnare…


3. OBIETTIVI E SIGNIFICATI


PRIMO OBIETTIVO

Aumentare la consapevolezza dei giovani rispetto alle proprie scelte di vita, attraverso lo strumento della narrazione autobiografica. Il progetto nasce dall’idea di sostenere i giovani nel comprendere e dare significato ai propri stili di vita e alle proprie scelte, perché questa azione elaborativa possa rafforzare la loro consapevolezza e capacità di costruirsi nuove prospettive relazionali, scolastiche e lavorative

COMPRENDERE

Far risuonare il vissuto, il sentimento, il pensiero che si lega a spazi e tempi vissuti insieme come gruppo, al Centro Giovani. Questo permette di fissare con parole precise ciò che - in modo più o meno consapevole alimenta piacere, frustrazione, distanze e vicinanze, ...

ESPRIMERE

Riuscire a rendere chiaro, visibile, comprensibile ciò che si pensa, ciò che si è provato, ciò che si è compreso ... quello che rimaneva chiuso all’interno del gruppo.


SECONDO OBIETTIVO

Promuovere un’esperienza di protagonismo giovanile, sostenendo i giovani ad aprirsi verso altri giovani e a rapportarsi in maniera attiva e creativa nei confronti del territorio. Il Progetto cerca di sostenere il gruppo nel dare una risposta creativa e visibile ad un vissuto relazionale con parte della comunità che si fonda su pregiudizi e cecità.

RISPOSTA CREATIVA

Sostenere il gruppo nel dare una nuova forma espressiva al loro bisogno di vivere un’esperienza da protagonisti nella comunità. Questa forma si lega ad un interesse esplicito per una forma d’arte e comunicazione come il disegno e il fumetto.

VISIBILITÀ

Facilitare la conoscenza nel territorio di tratti e vissuti poco noti alla comunità. Mostrare da una prospettiva diversa qualche vissuto di un gruppo “marginalizzato”


TERZO OBIETTIVO

Sviluppare competenze espressive nei giovani, attraverso la costruzione di prodotti espressivi e artistici. Il Progetto cerca di sostenere i componenti del gruppo nella scoperta e sperimentazione di nuove competenze legate a “passioni ” più o meno nascoste o a “scoperte inaspettate”.

NUOVE COMPETENZE ESPRESSIVE

Facilitare la scoperta e la conoscenza di forme espressive che permettono di creare, produrre qualcosa di proprio, di sé. Ricercare nuovi strumenti per sperimentarsi, conoscersi e svelarsi anche ai propri occhi. Imparare ad esprimersi in modo diverso per imparare a conoscersi e a darsi inediti micro-obiettivi


4. PASSO DOPO PASSO: LE FASI DI LAVORO


LA PROMOZIONE

INCONTRI PREPARATORI CON IL GRUPPO Per raccogliere le aspettative dei singoli e del gruppo di giovani. Per concordare le modalità di lavoro, le fasi e i tempi del progetto, nonché i compiti dei giovani e dell’educatore. Per definire insieme come promuovere il progetto e coinvolgere nuovi giovani.

PROMOZIONE DEL PROGETTO AD ALTRI GIOVANI

Il gruppo sceglie di coinvolgere altri giovani partendo dalla rete informale dei singoli, delimitando il progetto al solo territorio di Giavera. Il primo impegno che i ragazzi assumono è quello di allargare il gruppo invitando altri giovani a partecipare. L’educatore si occupa di presentare il progetto all’Amministrazione Comunale e di promuoverlo ai Progetti Giovani dei territori limitrofi.


LA PROMOZIONE

SELEZIONE DEI CONSULENTI ARTISTICI

Il compito dei consulenti è stato quello di accompagnare il gruppo nella realizzazione di un prodotto espressivo per raccontare le storie di vita dei giovani, attraverso la tecnica del fumetto. La coppia di artisti con cui si è lavorato ha aiutato il gruppo a trasformare le storie e le esperienze portate dai giovani in segmenti di un racconto (tecnica narrativa) e a costruire il fumetto stimolando gli stessi giovani a disegnare, partendo da competenze pressoché nulle del gruppo e valorizzando altre abilità presenti.

INCONTRO TRA GRUPPO DI GIOVANI E CONSULENTI ARTISTICI

Per la conoscenza reciproca e per porre le basi per la costruzione di una relazione significativa fra giovani e fumettisti. Per condividere le aspettative e le disponibilità dei giovani rispetto al percorso. Per raccogliere le prime idee dei giovani sulla narrazione, partendo dalla presentazione del loro gruppo e delle loro esperienze di vita. Per accordarsi rispetto alle modalità di incontro e di realizzazione del prodotto.


LA PRODUZIONE

INCONTRI DI EMERSIONE DEI TEMI

Incontri di conoscenza e di lavoro di gruppo guidati dall’educatore e dai fumettisti, per far emergere alcuni aspetti significativi e condivisi delle storie dei ragazzi. Ha inizio il percorso di narrazione.

INCONTRI DI INFARINATURA TECNICA

Lavoro del gruppo insieme ai fumettisti per apprendere alcune tecniche di base di disegno e per presentare diverse modalitĂ di costruzione di una storia. La narrazione e il disegno si contaminano per la realizzazione del racconto.

INCONTRI DI PRODUZIONE

Lavoro individuale e collettivo che mette insieme e valorizza quanto realizzato dai singoli ragazzi. A momenti di gruppo in cui i ragazzi si sperimentano con diverse tecniche di disegno e produzione, si alternano momenti individuali e autogestiti di lavoro: i giovani si dividono i compiti e cominciano ad occuparsi di aspetti diversi del prodotto. La narrazione si arricchisce di contributi nuovi che emergono dagli elementi raccontati e disegnati dai singoli ragazzi: si costruisce la storia di vita.


LA PRESENTAZIONE DEL PRODOTTO

INCONTRI DI PRESENTAZIONE DELLA STORIA A FUMETTI

Momenti pensati con il gruppo di giovani per dare visibilità al prodotto: - Presentazione del fumetto alla manifestazione Ritmi e Danze dal Mondo: contesto conosciuto e che fa parte della storia dei ragazzi e delle loro famiglie, ma ugualmente un contesto difficile che richiede di esporsi, di presentarsi in prima persona e di fare un’intervista… - Presenza del fumetto alla manifestazione Treviso Comic Books Festival: un contesto importante, dove in mezzo a tanti fumetti di qualità artistica ben più alta c’è uno spazio (mediato dai consulenti fumettisti) per presentare una storia e per lasciarsi contaminare… - Realizzazione di una festa con i giovani del territorio: per continuare a stare insieme, per ricordare che è stato bello e che disegnare è divertente… - Presentazione del fumetto ad un gruppo parrocchiale di Treviso in visita residenziale alla Comunità di Accoglienza di Giavera del Montello dove vive uno dei giovani coinvolti: per condividere l’esperienza di raccontare la propria storia.

REALIZZAZIONE DI UN SITO NTERNET DEDICATO AL PROGETTO

Per raccogliere tutti i materiali prodotti nel progetto e per dare visibilità al lavoro e all’esperienza del gruppo di giovani. Per far conoscere e valorizzare il progetto in altri contesti territoriali. Per stimolare la ricerca e la sperimentazione di nuovi strumenti di attivazione e coinvolgimento dei giovani partendo dalla valorizzazione delle loro storie di vita.


5. CONTENUTI E STRUMENTI


LO STIMOLO INIZIALE

Si comincia da un brainstorming sul significato del Centro Giovani. Il primo contenuto è qualcosa che sentiamo “nostro”: parole chiave di un vissuto personale e di gruppo:


DALL’EPISODIO AL MESSAGGIO Dopo la condivisione di quanto emerso nel braimstorming sul Centro Giovani, i ragazzi incontrano i fumettisti per definire il nucleo narrativo per il fumetto. Il confronto, le domande, permettono ai presenti di andare oltre la mera descrizione dell’episodio, ma di esprimere da un lato i sentimenti, le letture personali che hanno di esso, dall’altro di definire il messaggio che può essere dato attraverso la produzione del fumetto. Alcuni passaggi: I fumettisti chiedono di raccontare quali sono gli “scazzi con gente stupida”. I ragazzi descrivono in particolare un episodio accaduto a fine estate 2010 (due anni prima!). Nel campo dietro la palestra un lunedì pomeriggio durante una partita di calcetto tra ragazzi, la mamma di un ragazzo si avvicina al campo e urla al figlio di non giocare con “certa gente”, di andare via. L’educatore si presenta e cerca di parlare con la signora ma questa gli urla contro anche a lui, che come responsabile del centro giovani dovrebbe anche “guardare nelle tasche” di alcuni… I ragazzi danno ulteriori letture dell’episodio: - Se la mamma vedeva il figlio al bar a bere non gli diceva niente - Il centro giovani è visto male, perché passano stranieri e gente di fuori. - Una volta al centro giovani c’era movimento di molta gente straniere, dal Brasile, Polonia, Burkina, Colombia,… - Anche se cerchi di parlare a queste persone non capiscono…


I fumettisti propongono di lavorare su questo episodio perché si potrebbe giocare sull’ironia per far passare un qualche messaggio a questa mamma o alle persone in genere, anche pensando che verrà presentato a Ritmi e Danze dal Mondo. L’ironia è mostrare come sia stupido avere un pregiudizio, guardare con sospetto una scena assolutamente normale come una partita di calcio. Proposta per proseguire: pensare ad una sequenza di disegni e testi, giocando sul tema del calcio, descrivendo i giocatori coinvolti, magari facendo anche dei paralleli con il mondo del calcio “professionista” dove la questione stranieri viene ribaltata come dimensione “talentuosa”.. I ragazzi citano una canzone su Balotelli “se non giocasse in nazionale sarebbe un negro normale” L’episodio si mostra come un chiaro esempio di pregiudizio: una partita di calcio, animata da molti giovani, è un evento di gioco e di amicizia. In più, in quell’occasione è anche simbolo di multietnicità, dove si giocava insieme a qualcuno di Giavera.

L’IDEA PRENDE FORMA Emerge l’idea di raccontare la partita tra due squadre, dove tutti i giocatori vengono da fuori e decidono di “comprare” un giocatore di Giavera (il figlio della signora). In più in squadra c’è anche Balotelli…


GLI STRUMENTI STRUMENTI PER IL LAVORO DEL GRUPPO

• L’emersione del racconto a partire dal brainstorming: per attivarsi, per influenzarsi a vicenda, per far emergere aspetti inediti, per poter esprimere contenuti emotivi. • La relazione con soggetti esterni alla storia (i fumettisti): i ragazzi sono stimolati nel dialogo come gruppo, portatori di un vissuto episodico e relazionale; gli aspetti della storia vengono amplificati attraverso le domande di approfondimento e vengono sottolineati gli aspetti emotivi, i sentiti dei ragazzi. • La sintesi dei contenuti e la valorizzazione dell’esperienza: per riconoscere e dare senso alla storia, per valorizzare il proprio vissuto e la propria identità. • La costruzione del proprio autoritratto, attraverso tecniche semplici che aiutano la costruzione di un disegno: la presentazione e rappresentazione di sé come punto di partenza del processo di elaborazione, i ragazzi diventano protagonisti, non più «vittime», della storia. • La rappresentazione della storia in disegni e fumetti: la fase creativa e di condivisione dell’esperienza, che diventa una storia da raccontare, da presentare ad altri. Una storia di vita di esclusione diventa protagonismo e valorizzazione di sé e delle proprie abilità. • La costruzione di un prodotto concreto, sfogliabile e da diffondere sul territorio, accattivante nella forma ma profondo e genuino nel contenuto: la storia del gruppo che diventa pubblica.

STRUMENTI PER IL LAVORO INDIVIDUALE

• Compiti per casa: i ragazzi si dividono i compiti: ognuno lavora sul proprio personaggio e su pezzi del disegno. Il compito non è vincolante, e i ragazzi esprimono livelli diversi di motivazione. • Consulenza e supporto rispetto alle situazioni individuali dei ragazzi, attraverso lo strumento della relazione educativa. Dentro e fuori dal contesto del disegno e del prodotto da realizzare, il ragazzo si apre, esprime, cerca l’educatore anche su altre tematiche: la scuola, la ragazza, gli amici emigrati a Londra, il lavoro, la famiglia…


6. L’EDUCATORE COME COACH


Di cosa si occupa il coach: • facilitare il lavoro di gruppo e sostenere la motivazione dei giovani in tutte le fasi del progetto • supportare i giovani nella fase di narrazione e di confronto collettivo, aiutandoli ad individuare alcuni aspetti significativi della propria vita e del gruppo; • stimolare il gruppo al coinvolgimento di nuovi giovani, aiutando a individuare possibili strategie e facilitando la relazione con i nuovi membri; • sostenere i giovani a livello individuale nel raccogliere gli elementi di stimolo che emergono dall’esperienza del gruppo (dalla narrazione, dalla relazione coi coetanei…) per utilizzarli rispetto alle proprie situazioni di vita (problemi scolastici, familiari, lavorativi), attraverso un’azione di orientamento e tutoring; • sostenere il gruppo nella fase di promozione e di visibilità verso l’esterno; • supportare il gruppo a livello organizzativo.


7. FINESTRE E NODI: UN PO’ DI VALUTAZIONE


FINESTRE: LE POTENZIALITÀ DEL METODO NARRATIVO • Strumento espressivo per coinvolgere e per dare

voce.

Il disegno, l’albo fumetto, si rivela uno mezzo narrativo accattivante sotto diversi aspetti perché permette di: › interessare e agganciare altre persone, anche prima inavvicinabili; › dare corpo a emozioni, a desideri; › aprire un canale comunicativo inedito; › creare materia di scambio tra persone; › creare una sostanza concreta dove persiste l’evocazione di più significati, di più ricordi. • Elaborazione dei nuclei narrativi. Lavorare per far emergere tratti interessanti, evocativi, emblematici dalla mia storia personale, dalla storia del gruppo a cui si appartiene per immaginarci e tracciarci sopra possibili nuclei narrativi per una storia raccontata, ha dimostrato di avere un potere generativo. Si allarga il campo di visione su episodi, emozioni, azioni subite permettendo di cogliere nuovi spazi, nuovi ruoli per sé e per il gruppo: nei nuclei narrativi non sono più il protagonista che subisce, ma quello che può raccontare di se stesso ad altri “avendo l’ultima parola”, potendo descrivere, spiegare, evocare oltre. • La condivisione di gruppo. Il processo di socializzazione nell’evocazione degli episodi, dei significati permette di risuonare, amplificare, connettere, comporre, significare contenuti e componenti emozionali individuali che – anche in modo dirompente – possono disegnarsi in una tela, in racconto costruito da tutti. I fili di questa tela sono nuovi aspetti di comunanza, di caratterizzazione, di identità nella relazione tra il singolo e il gruppo.


NODI DA SCIOGLIERE • Coinvolgimento costante e coinvolgimento differenziato Il presidio del livello di motivazione è stato un nodo persistente, perché il lavoro di tessitura che lega le fasi di emersione, definizione e sintesi dei nuclei narrativi con le fasi di produzione creativa vive su nuove/inesplorate relazioni tra individuo e gruppo. In questo senso si tratta di accompagnare e sostenere l’elaborazione che ogni singolo partecipante fa del percorso e di ogni singola tappa. Ogni passaggio può essere sufficiente, stimolante, difficile in relazione a molti aspetti che riguardano la vita quotidiana di ognuno. Per questo garantire un livello di coinvolgimento costante per tutti è un “problema” su cui bisogna ragionare e su cui bisogna riflettere: ogni fase del percorso, a livello individuale, porta con sé specifici livelli di motivazione, energia, senso. Per questo il livello di coinvolgimento si è differenziato sia nel senso della “selezione” tra i partecipanti, sia nel livello di incidenza della propria azione, del proprio apporto nelle diverse fasi del progetto: la presenza delle persone si è differenziata anche nelle diverse fasi. Questa diversità non necessariamente si lega alle capacità/competenze in entrata: non è detto che chi ha o sente di poter avere la capacità di disegnare all’inizio sia quella persona che disegna più di altri. Anzi, nel progetto sembra che questo passi in secondo piano.

• Importanza della visione del prodotto.

Rispetto a chi non ci lavora “professionalmente” lo strumento del fumetto, dell’espressione artistica ha un alto potere quando esprime interamente anche la sua bellezza, quando è completo. La possibilità di vedere e vivere la soddisfazione di avere tra le mani un prodotto finito, colorato, curato necessariamente si ha alla fine del percorso. Per questo da un lato i partecipanti dovevano avere fiducia anche in altri (i fumettisti) rispetto alla bontà del prodotto su cui stavano lavorando, dall’altro era importante comunque cercare di far scorgere concretamente come la tavola su cui si stava lavorando si poteva presentare finita. Non sempre questo è possibile, non sempre il tempo necessario per trasformare una tavola, un disegno da schizzo a quadro finito, segue i tempi della presenza, della motivazione individuale. Il nodo che si presenta è che si richiede anche una certa “resistenza della fiducia”.


Per saperne di piu Sul sito del progetto ospitato sul sito della cooperativa Il Sestante potete trovare il fumetto, la documentazione del processo di lavorazione, le locandine degli eventi. www.ilsestante.eu


Life’s Trips – La nostra vita in striscee e’ un progetto di Il Sestante Coop. Soc. a R.L. ONLUS viale Francia, 2 - 31100 Treviso (TV) Tel. 0422.260188 - Fax 0422.292007Emai: info@ilsestante.eu


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