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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A 2a GIORNATA

numeri& STATISTICHE

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TOTTI IN PIEDI

Show del capitano: idee e assist La Roma di Zeman spegne l’Inter

Un vero capolavoro l’azione del raddoppio di Osvaldo. A segno anche Florenzi e Marquinho. Per i nerazzurri aveva pareggiato Cassano, in campo dall’inizio con Milito LUIGI GARLANDO MILANO

W Florenzi, Osvaldo e Totti, protagonisti ieri sera del trionfo della Roma di Zeman in casa dell’Inter AFP

La Roma che ha schiantato l’Inter in casa sua (3-1) e ha mostrato il suo biglietto da visita al campionato pare la saggezza imparata da Zeman dopo una vita di battaglie ai mulini a vento. Un tempo costringeva i campioni a vestire la corazza di uno schema e se non aveva grandi solisti era meglio ancora. Ora veste lo schema attorno al genio di Totti, che lo ripaga con due assist di miele e una prestazione sublime, e se nessuno sfreccia sulle fasce come Rambaudi e Signori non importa. Un tempo considerava quasi solo la porta da attaccare, ora trascorre una notte a San Siro difensivamente sere-

na. È anche per questa maturità che chi ragiona di scudetto farà bene a non trascurare questa banda di ragazzini e di anime affamate che, come la Juve di un anno fa, lavorerà invece di fare le coppe. Limiti C’era il sospetto che le

sofferte prove casalinghe dell’Inter in Europa League non fossero solo causa di motivazioni spente e che le meraviglie offensive avessero nascosto certi limiti. Una Roma che ha giocato da squadra con tanta qualità ha smascherato i difetti dei nerazzurri. Al momento, l’Inter dipende troppo dal genio bizzarro di Sneijder: se si accende è una storia, se dorme, come ieri, è un’altra. Il grande potenziale offensivo rischia di diventare una polve-

riera senza una miccia da innescare. Serve più qualità all’origine dell’azione e una logica di gioco più organica per non vedere due squadre in una, troppo lunga: una che difende staccata da quella che attacca. Troppi anche 7 gol a San Siro in 3 partite. Fasce nuove La partita è passione senza preliminari. Zuffa a centro ring senza studio. Bella. La Roma costruisce il vantaggio fin dai primi secondi, nel modo con cui occupa il terreno. La linea difensiva si stende a metà campo e mette radici. Il resto della squadra si srotola nell’accampamento nemico impedendogli di uscire. L’impeto giovane di Tachtsidis e Florenzi garantisce buona pressione. Eccola la variazio-

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IL NUMERO

0

le vittorie di Milan e Inter a San Siro, con il nuovo campo misto naturalesintetico. Rossoneri k.o. con la Samp, i nerazzurri hanno perso dall’Hajduk e pareggiato col Vaslui in Europa League prima della sconfitta di ieri

ne sul tema del calcio di Zeman. Non avendo gli amati esterni da corsa che attaccano la profondità e incrociano, il Boemo cambia strategia: invece di ripartenze e blitz fulminanti, invade in massa e fa delle fasce trampolini di lancio. Il gol del vantaggio al quarto d’ora è un manifesto ideologico: Totti riceve largo a sinistra e pennella al centro dove irrompe Florenzi con tutta la sua fame da ragazzino e spinge in rete da destra. Invece di correre gli esterni, corrono gli incursori centrali. In fascia si crea anche da fermi. Una variazione dettata dall’organico, ma il calcio di Zeman, fatto di pressione, organizzazione e ossessione offensiva resta riconoscibile.

Bene Pereira L’Inter, sorpresa

dall’aggressione, fatica a salire e a permettersi il solito possesso. Manca qualità alla fonte del gioco, dove Gargano, ottimo guerriero, può assicurare dignitosa circolazione, ma poca verticalizzazione. Fatica a trovar palla Sneijder, soffocato dalle linee della Roma, sempre corta. Stramaccioni ottiene il meglio dalla spinta di Guarin e dell’esordiente Pereira (preferito a Cambiasso), ma per far male a questa Roma serve altro. Una cosa su tutte, come sempre contro Zeman: far correre gli attaccanti alle spalle della difesa altissima. Ma stasera manca lo specialista (Palacio) e mancano i lanci di Sneijder, irriconoscibile. Non è un caso che quando all’olandese riesce una come-


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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INTER

ROMA

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(4-3-1-2)

(4-3-3)

12 Castellazzi; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 6 Silvestre, 55 Nagatomo; 14 Guarin, 21 Gargano (dal 31’ s.t. 7 Coutinho), 31 Pereira (dal 22’ s.t. 19 Cambiasso); 10 Sneijder; 22 Milito, 99 Cassano (dal 6’ s.t. 8 Palacio). PANCHINA 27 Belec, 32 Cincilla, 25 Samuel, 40 Juan Jesus, 42 Jonathan, 88 Livaja. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 31’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Guarin e Ranocchia per gioco scorretto.

24 Stekelenburg; 23 Piris, 29 Burdisso, 5 Castan, 42 Balzaretti (dall’11’ s.t. 11 Taddei); 16 De Rossi (dal 32’ p.t. 7 Marquinho), 77 Tachtsidis, 48 Florenzi; 22 Destro (dal 25’ s.t. 8 Lamela), 9 Osvaldo, 10 Totti. PANCHINA 1 Lobont, 55 Svedkauskas, 3 Marquinhos, 15 Pjanic, 17 Lopez, 26 Tallo, 46 Romagnoli. ALLENATORE Zeman. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI Osvaldo al 46’ s.t. (doppio giallo, entrambi per comportamento non regolamentare). AMMONITI Stekelenburg per comp. non regolamentare; Destro per gioco scorretto.

MARCATORI Florenzi (R) al 15’, Cassano (I) al 47’ p.t.; Osvaldo (R) al 22’, Marquinho (R) al 36’ s.t. ARBITRO Bergonzi di Genova. ASSISTENTI Preti-Marzaloni A. DI PORTA Mazzoleni-Romeo NOTE Paganti 12.663, abbonati 30.772, incasso 1.098.515 euro. In fuorigioco 5-3. Angoli 7-2. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 3’ POSSESSO PALLA INTER 53%

PASSAGGI POSITIVI ROMA 47%

TIRI IN PORTA

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INTER 387

ROMA 4

INTER 3

IIIII ROMA 5

SECONDO TEMPO 1-3 3’ Osvaldo, libero, spreca da ottima posizione. 15’ Guarin dal limite, parata in angolo. GOL! 22’ Gran palla di Totti in verticale, Osvaldo scucchiaia in rete. GOL! 36’ Osvaldo da sinistra per Marquinho che segna con un perfetto diagonale.

ta e Cassano finalmente offre profondità, l’Inter pareggia (47’).

BARICENTRO MEDIO 53,2 metri

BARICENTRO MEDIO 52,3 metri

la Moviola di FRANCESCO CENITI

Osvaldo, un rosso fiscale Stekelenburg su Milito è ok La decisione che più fa discutere arriva nel finale: Bergonzi espelle Osvaldo per doppia ammonizione. Il secondo giallo arriva per un fallo di mano che impedisce un fraseggio in una zona del campo anonima tra i giocatori dell’Inter, ma la nuova regola non fa differenza tra azione pericolosa o meno, rendendo automatico il cartellino. Tuttavia resta qualche perplessità perché l’attaccante della Roma sembra allargare le braccia per evitare un possibile impatto con il viso. Insomma, quasi un gesto a protezione. C’è da dire che

© RIPRODUZIONE RISERVATA

T ISSOT T-R ACE M OTO GP

«Dopo la prima uscita avevamo ricevuto delle critiche, con questa prestazione abbiamo dato la risposta migliore. E’ stata una Roma da 8. Ma ora non è il caso di esaltarsi»

TIRI FUORI

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 GOL! 15’ Totti crossa da sinistra, Florenzi si inserisce e mette in rete di testa. 16’ Milito scatta solo, Stekelenburg chiude in uscita. 22’ Sneijder da sinistra: il portiere della Roma para sul primo palo. 38’ Nagatomo converge e calcia alto di poco. GOL! 47’ Sneijder lungo per Cassano che si gira e calcia: la palla sbatte su Burdisso, s’impenna e va in rete.

Treccani Il primo quarto d’ora della ripresa illude i nerazzurri. La Roma ha speso tanto e perso De Rossi e Balzaretti. Il popolo nerazzurro pensa: «Vuoi che una difesa di Zeman non ci spalanchi una voragine? Ora che c’è Palacio andremo a nozze...». E in effetti la voragine si spalanca, ci si infila Guarin, ma indugia e Castan salva. È l’episodio che poteva far girare la partita. Invece la svolta la dà Totti al 22’ con un’illuminazione in verticale, piena di sapere come una Treccani. Osvaldo omaggia il capitano scucchiaiando il pallone in rete. Lo stesso Osvaldo poi assiste Marquinho che timbra il 3-1 con un raffinato diagonale (36’). Notate: altro assist dalla fascia, dove si crea anche se si corre meno di un tempo. Notate un’altra cosa: Marquinho è uscito dalla panca, dove Zeman ha tante soluzioni. Altra ragione per temere questa Roma, che corre fino alla fine. È più stanca l’Inter, con tutti i suoi muscoli, perché ha corso male, lunga e confusa. Su questa lezione ricevuta dal maestro Zeman, l’allievo Stramaccioni dovrà ragionare e lavorare a lungo.

«Caro Osvaldo, visto che palla t’ho dato? Mi devi una cena»

ROMA 341

IIII III

INTER 5

ilmattatore FRANCESCO TOTTI

Osvaldo ci ha messo del suo per indispettire l’arbitro durante la partita con continue proteste (anche inutili), una di queste gli era costata la prima ammonizione. Stessa sorte avrebbero meritato le continue e inopportune lamentele di Cassano (tollerate perché?). Per il resto, Bergonzi non sbaglia valutazioni su due presunti rigori chiesti dall’Inter (ben supportato da Mazzoleni): lascia correre sull’uscita di Stekelenburg che dentro l’area anticipa di un soffio Milito, mentre è poca cosa la trattenuta di Balzaretti sempre su Milito.

MASSIMO CECCHINI MILANO

Il primo settembre 1991, nelle ore in cui l’Uzbekistan dichiarava la sua indipendenza dall’Unione Sovietica, l’Italia calcistica non sapeva di stare per diventare invece prigioniera. A metterla sentimentalmente in catene sarebbe stato un 44enne venuto dalla Boemia, che nel ventennio successivo avrebbe fatto innamorare e inferocire un Paese disperatamente contradaiolo. Quell’uomo era Zdenek Zeman, che metteva per la prima volta piede a San Siro guidando il Foggia. Finì 1-1, col boemo che trovò in Baiano il suo braccio armato di giornata. Ecco, 21 anni più tardi l’innamoramento è rimasto, ma il profeta ideale del suo gioco - nello snodarsi delle stagioni - ha preso tratti ben diversi. Si chiama Francesco Totti, e alle soglie dei 36 anni ha riannodato il filo di una storia zemaniana che nel 1999 sembrava essere interrotto per sempre. La risposta Per questo, dopo le

critiche ricevute dalla Roma vista col Catania, il capitano ha messo subito la faccia per difendere il «suo» allenatore. Prima, però, si era attrezzato con una prestazione monstre, santificata dai due assist per Florenzi e Osvaldo. «Sono tre punti che ci danno fiducia — dice Totti, che ringrazia Modric per i complimenti recapitatigli da Madrid («è un onore averlo ispirato») — perché dopo la prima giornata erano arrivate delle critiche e questa è la migliore risposta nei confronti di tutti. Abbiamo fatto una partita di al-

Francesco Totti, 35 anni, scherza con Cassano prima della gara INSIDE

250

vittorie di Totti nelle 503 partite giocate in Serie A (138 i pareggi, 115 le sconfitte)

215

i gol del capitano giallorosso in A, 5o di sempre dietro Piola, Nordahl, Meazza e Altafini tissimo livello, una grande prestazione da parte di tutti, perché non è facile venire a Milano e vincere. Adesso è una Roma da otto, completa, anche perché per affrontare una squadra come l’Inter bisognava fare un grande match. Speriamo di fare un grandissimo campionato. Io sto bene fisicamente e in questo modulo mi trovo bene.

Quando ho fatto il centrale, poi, avevamo più spazi e ripartenze. Così abbiamo fatto un tipo di gioco come quello di Spalletti. Osvaldo? Per l’assist mi dovrà offrire una cena. Prima che iniziasse la ripresa ci siamo messi d’accordo: io o lui avremmo fatto gol, l’ha segnato Daniel ed è stata una rete pesantissima». Dopo gli applausi a Florenzi («gli ho messo la palla in testa ed è stato bravo, ormai è abituato a giocare a grandi livelli»), i saluti suonano come un ammonimento per l’universo giallorosso. «Aspettiamo a dire che sta nascendo qualcosa, perché a Roma è facile esaltarsi e andare giù, e questi alti e bassi non ci fanno bene. Rimaniamo con i piedi per terra e cerchiamo di fare ogni partita in questa maniera. Non sarà semplice, ma proviamoci». Saggezza da capitano. Quello che serve per provare a costruirsi un tramonto senza rimpianti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

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SERIE A 2a GIORNATA

Diagnosi Strama: «Il calo è mentale non tecnico» Il tecnico dell’Inter: «Non possiamo prendere gol come il 2-1. Pazzini? Ho scelto io Milito» MATTEO DALLA VITE MILANO

Si cresce anche così: dentro al frullatore Zeman. E magari la crescita ci sarà anche recuperando gli infortunati (tanti) e riconquistando San Siro: fra Hajduk (0-2), Vaslui (2-2) e Roma (1-3), l’Inter ha aperto la stagione con due passaggi del turno di Europa League ma senza nemmeno una vittoria in casa. Ruvida realtà. Che colpisce la mente. Botta psicologica Ruvida come

quella che Alessandro Florenzi sbatte in faccia a chi lo guidò negli Allievi della Roma: «quoque tu», dice Strama, suo ex allenatore e adesso tecnico nerazzurro pieno di appunti per rivedere errori, erroracci, cose buone e anche buonissime dentro a questa nottata che rimette l’Inter sul banco di scuola. «Il calo dopo il 2-1 non mi è piaciuto, ed è qui che dobbiamo riflettere. Abbiamo avuto un calo psicologico, non tecnico. Florenzi? Si è allevato da

IL PRESIDENTE

Andrea Stramaccioni, 36 anni, allena i nerazzurri da marzo AP

solo, è bravo e ha fatto un bel gol e per questo vorrei una percentuale...». Sorriso amarissimo. E per il resto, Strama dovrà fare l’allenatore di cervelli. «Non bene dopo il 2-1, non bene...». Passo indietro Stramaccioni aveva visto un inizio di ripresa

rombante, spesso, cattivo, deciso. Strama che aveva avuto una dedica da Cassano dopo l’1-1. Inizio di Lato-B perfetto, poi la rasoiata centrale. «Non si può prendere un gol così, come quello del 2-1, anche se è stata una ripartenza feroce con una palla perfetta di Totti — dice Strama —. Nel primo

tempo l’Inter mi è piaciuta, propositiva e intensa; nella ripresa, dopo un grande inizio, quel gol della Roma ci ha fatto perdere distanze ed equilibrio. E ci siamo abbattuti. Diciamo che abbiamo fatto un piccolo passo indietro». Sette gol a San Siro Il pronti-via ufficiale della stagione coincide con zero gol presi in tre trasferte (a Spalato, Piatra Neamt, Pescara) e con sette subiti. Strama lo sa, riflettere e lavorare e perfezionare saranno le tre cose da fare subito. «Se ragioniamo sui numeri è così — fa Strama —, ma io devo restare lucido: quando nel primo tempo e prima del loro 2-1 la Roma attaccava, beh, non mi dava l’impressione che ci potesse fare male. Ripeto: il 2-1 ci ha colpiti nella testa, e su questo è chiaro che dovremo lavorare. Prima di quel nuovo vantaggio della Roma, non c’era mancanza di equilibrio: poi quella disattenzione, e una grande squadra non se la può permettere». Pazzini? Rifarei tutto Cassano fa il suo, ma è inevitabile che qualcuno pensi a Pazzini, anche se le cose all’Inter erano chiare da tempo. «Io ho fatto la mia scelta e ho scelto Milito — dice Strama —: ci metto la faccia. Non è che se Pazzini ha fatto 3 gol mi rimangio tutto; no, proseguo a testa alta e rifarei la mia scelta. Il valore di Pazzini si sa, ma io ho scelto il Principe. Punto. Comunque la Roma ha vinto la partita e onore al merito, l’Inter mi è piaciuta anche se dovremo lavorare sull’attenzione. Manteniamo la nostra rotta e andiamo a vincere a Torino: abbiamo cambiato tanto, diventare grandi passa anche da serate così». Appunto.

4 I NUMERI

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gol in Serie A per Alessandro Florenzi, che a Milano ha giocato la terza partita nel massimo campionato italiano. Prima rete con l’Inter invece per Cassano, la numero 88 in A

5

anni dall’ultimo successo della Roma in casa dell’Inter: un altro 1-3 il 18 aprile 2007, seguito da 4 pareggi e una sconfitta

33

reti segnate nelle ultime 9 partite di campionato al Meazza (in media 3,66 gol a partita); sempre ricco di segnature questo confronto, con un solo 0-0, quello del campionato scorso

I GIOCATORI

Amaro Zanetti: «Troppi spazi per i giallorossi» Autocritica del capitano: «Sapevamo che li avrebbero sfruttati. Ma siamo all’inizio» MILANO

Quello che ha fatto lui, la Roma l’ha fatto tre volte: una passata di spugna su certezze costruite con la forza della fiducia e a volte della frenesia. Antonio Cassano aveva provato a mettere alla prova l’integralismo zemaniano, la Roma ha messo in discussione la gloria interista di un agosto contraddittorio come solo quello di una squadra ancora in cantiere può essere. Esistono momenti in cui è meglio non vivere di facili illusioni, ma di lavoro e di capacità di guardare avanti: ecco perché Stramaccioni benedirà questa sosta. Che tris Cassano aveva benedetto l’ultima fiche che gli era rimasta in tasca e poi era corso a indicare Strama: «Il gol è per te», e il tecnico gli aveva fatto il verso: l’incubo dei 7 gol nelle prime tre partite giocate in casa della stagione non si era ancora materializzato, ma semmai quello, sostiene Gargano, «di due rigori non concessi, che potevano cambiare la partita». Però, come ha sottolineato Ranocchia, «la verità è che abbiamo avuto diverse chance per passare in vantaggio e non abbiamo saputo sfruttarle, quindi poi su tre incertezze abbiamo preso tre gol». Il secondo, ha detto Milito, «nel nostro momento migliore e ci ha tagliato le gambe». Il fatto è che, ha ammesso Zanetti, «abbiamo lasciato alla Roma troppi spazi e troppe occasioni: eppure sapevamo che sarebbe stata brava ad approfittarne. Ma siamo solo all’inizio, ci sono tanti nuovi giocatori - e Pereira è stato uno dei migliori - dunque c’è anche tanto da correggere. Ora dovremo capire cosa ci dirà il mister per costruire una squadra che torni a vincere sia in casa che fuori». a.e.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gazzetta.it Gazza

Tvf Moratti dopo l’1-1 di Cassano SKY

Moratti: «Stimo Zeman e lui lo sa» Stregato da Zeman. Massimo Moratti, prima di sapere che la sua squadra ne avrebbe presi tre dalla Roma a San Siro, si era espresso così sull’allenatore giallorosso: «Ha un’esperienza fenomenale, con giocatori importanti. Ho pensato a lui per la panchina dell’Inter un paio di anni fa, ci ho pensato anche altre volte però. Forse anche nell’estate di Benitez. È una persona che stimo e credo che lui lo sappia». A Sky, nel pre partita, il patron nerazzurro ha pure parlato dell’ex Pazzini, dopo la tripletta con la maglia del Milan nell’anticipo di sabato a Bologna. «Ho visto Pazzini con la faccia felice e uscire da un incubo certamente penso sia molto importante per lui. Non è stata una buona pubblicità per noi, ma per lui è una buona cosa. Si è ritrovato un gran centravanti. Anche Cassano è capace di fare queste cose. A me non è dispiaciuto il fatto che Pazzini contento». Una battuta, infine, sulla Juventus vittoriosa contro l’Udinese. «Sì, sono rimasto impressionato, anche se gli avversari li ho visti resi fragili da quell’espulsione».

Van Persie (United) esulta A.I.

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SERIE A 2a GIORNATA le Pagelle

di SEBASTIANO VERNAZZA

INTER SNEIJDER FUORI

PARTITA, MILITO MAI PERICOLOSO, PEREIRA

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5 Allenatore Stramaccioni

CI METTE CORSA E CUORE 6 h Il migliore Pereira

Ci sono alcune situazioni che non tornano. Per esempio, mai visto uno Sneijder così fuori dai giochi: soltanto un problema di prestazione personale o le nuove alchimie non garbano all’olandese? Urge rispondere a questa domande, perché l’Inter è Wes dipendente.

In balia della Roma nei primi venti minuti e per tutta la ripresa. Perde per k.o. tecnico e anche ai punti.

Stramaccioni gli chiede di agire da interno sinistro, ma Alvaro va dove lo portano cuore e natura, sulla fascia. Tende ad allargarsi e di per sé non è un male, perché lo si vede di frequente al cross. Corre come un pazzo e dura un tempo. Esce e arriva l’1 2: un caso?

5,5

5

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6

6

5

5

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5,5

5

Castellazzi

Zanetti

Silvestre

Ranocchia

Nagatomo

Guarin

Gargano

Sneijder

Milito

Cassano

Palacio

Cambiasso

Florenzi gira di testa là dove un portiere non può arrivare. Neppure Handanovic forse avrebbe potuto farci qualcosa. Avanza e s’immola sul «cucchiaio» di Osvaldo a porta splancata. Il terzo gol lo incassa sul suo palo e qui non ci sono santi, Castellazzi colpevole.

Non va in pressione su Totti «crossante» per lo 0 1 di Florenzi. Resta a guardare il capitano della Roma, non accorcia la marcatura. Da terzino limita le cavalcate, dalla sua parte spinge Balzaretti. E Osvaldo pennella l’assist dell’ 1 3 sotto il suo naso.

Né Guarin né Gargano si preoccupano di tallonare Florenzi nell’incursione che frutta lo 0 1 alla Roma, così la figura del fesso la fa lui, scavalcato dal cross «tottesco». Affettato come un salame dall’assist dell’1 2 e bruciato da Marquinho per l’1 3.

Sul gol dell’italo argen tino è vittima come gli altri dell’intuizione di Totti, tutta la linea dell’Inter è infilzata dalla genialata del capitano romanista. Meglio di Silvestre, meno colpevole dell’argentino sui tre gol (sul primo per esempio marcava Osvaldo).

Il suo duello con Destro ha qualcosa di surreale. Il piccolo giapponese contro il colosso giallorosso. «Naga» naviga da sempre i mari della fascia, fa valere la maggiore attitudine e sfiora il gol con bella azione (slalom e tiro). Tra i pochi a salvarsi.

A lungo il migliore dei nerazzurri, gli neghiamo la statuetta dell’interista più bravo perché in avvio di ripresa, innescato da Palacio, si fa rimpallare da Castan e si fuma la palla del possibile 2 1. Per il resto, però, fa valere piedi e fisico.

Forse non era la partita giusta. È dura affrontare una squadra come la Roma, che tende per natura a impossessarsi del pallino. Fatto sta che l’uruguaiano non trova mai le coordinate tecnico tattiche e non fa girare i compagni come da lui ci si aspettava (Coutinho s.v.)

La buttiamo lì, consapevoli di esprimere una sensazione e non una certezza: Cassano sembra pestargli i piedi. Wes vaga alla ricerca della giusta posizione. Le tenta tutte, però non entra mai in partita, se non alla fine con bella ma platonica girata.

Non è facile giocare contro una difesa «alta» come quella della Roma. Deve assumere sembianze «pippoinzaghe sche», muoversi sull’orlo del fuorigioco. Ma il problema vero è un altro: non è mai pericoloso e questa per un centravanti è la peggiore delle condanne.

Il tiro dell’1 1 incoccia in Burdisso e s’infila in buca. Il gol della fortuna. Fino ad allora FantAntonio «passeggian te», mosso dal dinamismo di un pensionato, e «protestante» nei confronti degli arbitri (a volte senza motivo). La rete lo salva da un votaccio.

Depresso dalla mancata «titolarità». Convinto di giocare dall’inizio, si ritrova in panchina e quando entra ha l’aria di uno che rimugina. L’unica cosa buona che annotiamo alla sua voce è un’apertura per Guarin. Per il resto gira a vuoto, lontano da tutti.

Neanche il tempo di entrare, di trovare la posizione e di assestarsi e quel genio di Totti spedisce in porta Osvaldo e la perla di giornata, la palla Totti comanda ta, sgorga dai territori del nuovo entrato. La classica sfiga che a volte punisce il subentrato.

ROMA OSVALDO REGALA

7

GOL E ASSIST, FLORENZI È OVUNQUE, DESTRO FUORI RUOLO 7,5 7,5 h Il migliore Totti Allenatore Zeman Attenzione al paradosso: questa è una delle squadre di Zeman meno zemaniane che si siano mai viste, perché gli esterni d’attacco non sono tali. Uno è un centravanti (Destro), l’altro un fenomeno che se ne frega dell’età (Totti). E però la barca va, eccome se va.

Prova di forza a San Siro. Superiorità a tutto tondo: è più forte per tecnica e per tattica. L’Inter le tiene testa soltanto coi nervi.

A quasi 36 anni smentisce chi ritiene che debba farsi da parte per dare spazio ai giovani. Sopravvive alle fatiche degli allenamenti zemaniani, dipinge calcio e regala due magie. La prima sotto forma di cross (0 1 di Florenzi), la seconda ha sembianze dell’assist perfetto (1 2 di Osvaldo).

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7

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6

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Stekelenburg

Piris

Burdisso

Castan

Balzaretti

De Rossi

Tachtsidis

Florenzi

Destro

Osvaldo

Marquinho

Si vede poco, perché la Roma concede poco o niente all’Inter. Quando serve però c’è. Per esempio al 16’ del primo tempo, in uscita bassa su Milito: gli interisti reclamano il rigore, ma Steke va secco sulla palla. Prestazione all’insegna dell’affidabilità.

L’anello debole della linea a quatto zemaniana. Nella seconda metà del primo tempo perde l’orientamento più di una volta. Nagatomo, Milito (quando l’argentino parte da sinistra) e persino Cassano gli creano angoscia. Si dia una mossa, rischia di perdere il posto.

Unico neo la deviazione sul tiro di Cassano, ma quella si chiama sfiga. Per il resto il grande ex tappa falle di qua e di là e imbavaglia il connazionale Milito. A più di un interista sarà scattato il rimpianto: se fosse ancora nerazzurro...

Imputato numero uno sul gol di Cassano, perché fa girare FantAntonio, gli permette di allargarsi e di prendere la mira. E l’unica macchia di novanta minuti a grandi altezze. Strepitosa la scivolata che nega a Guarin la possibilità del 2 1 in principio di secondo tempo.

Finché l’infortunio non lo toglie di mezzo, si mette al servizio di Totti, ne sfrutta le sponde per le incursioni sulla fascia. Niente di travolgente, ma quanto basta per far sì che Zanetti resti ancorato sul fondo. Guarin a volte lo trapassa, ma non lo fracassa.

Lì per lì, quando esce perché azzoppato, striscia il pessimismo nelle fila giallorosse: perdere De Rossi a un’ora dalla fine, che rogna... La Roma però sopravvive alla fuoriuscita di Daniele, che nella prima mezz’ora ci aveva dato dentro per arginare certe Naga incursioni.

Al centro del gioco, perché Zeman dixit il greco sa come servire i palloni in profondità, a tagliare la difesa avversaria. E in effetti Tachtsidis qualche palla interessante la scolpisce. Soprattutto batte Gargano nel duello per la miglior regia.

Èl’uomo ovun que, corre dappertutto ed è fantastico nell’inserirsi in area e battere a rete di testa per il gol dello 0 1. Lavora per 48, come il suo numero di maglia, senza distinzione di ruoli o posizioni. A volte te lo ritrovi a fare l’attaccante esterno.

Fuori ruolo, è questo il problema e il prezzo da pagare per trovare posto. Per quanto si impegni, non ce la fa a interpretare la parte dell’esterno d’attacco come il Boemo vorrebbe. Più volte cerca spazio al centro, nel suo habitat naturale. (Lamela 5,5)

Ricapitolando: segna un gol bellissimo, degno dell’assist di sua maestà Totti. Un cucchiaio in corsa, a scavalcare Castellazzi. Si sdebita a suo modo, quando d’esterno rifinisce la palla per l’1 3 di Marquinho. Si spera che queste cose le rifaccia in Nazionale...

Deve sostituire De Rossi ed è roba da far tremare i polsi, ma il ragazzo venuto dal Brasile non si impressiona. Si sistema sul centro sinistra e non molla la presa, contrasto per contrasto, fino all’apoteosi finale, il gol della sicurezza.

ARBITRI:

5

6 Taddei Al posto di Balzaretti, mette la corsa, che è poi la sua principale caratteristica, al servizio della comunità. Entra sul più bello, nel momento migliore, quando la Roma scaraventa l’Inter alle corde. A questo punto Piris deve guardarsi dal rientro in corsa del «vecchio» Taddei.

BERGONZI 6,5 L’Inter reclama due rigori che però a nostro parere non ci sono. Severo col secondo giallo a Osvaldo Preti 6,5-Marzaloni 6,5; Mazzoleni 6-Romeo 6

NAZIONALE VERSO LE QUALIFICAZIONI MONDIALI

Prandelli chiama Insigne, non Fantantonio Torna Pazzini, c’è anche Destro Balzaretti convocato ma k.o. De Rossi in dubbio ANDREA ELEFANTE MILANO

Tripletta e sorpasso. I tre gol realizzati sabato a Bologna hanno convinto il c.t. Cesare Prandelli a (ri)convocare Giampaolo Pazzini in Nazionale: il neomilanista torna dunque a indossare la maglia azzurra do-

po sei mesi abbondanti, visto che la sua ultima presenza risale al 29 febbraio, amichevole (persa 1-0) a Genova contro gli Stati Uniti. Quel giorno non c’era Antonio Cassano a completare il revival blucerchiato e il nerazzurro non ci sarà neanche per queste due prime gare di qualificazione al Mondiale 2014, venerdì a Sofia contro la Bulgaria e martedì 11 a Modena contro Malta: il c.t. aveva valutato la sua candidatura, ma ha diramato la lista dei convocati prima di Inter-Roma di ieri sera, senza dunque poter valutare come e soprattutto quanto avesse giocato. Al contrario di quanto successo per Pazzini,

che sabato era stato in campo per 91’, e evidentemente lo aveva convinto abbastanza.

Lorenzo Insigne, 21 anni IMAGE SPORT

Mattia Destro, 21 anni IORIO

Romanisti da valutare Dopo Inter-Roma, Prandelli oggi dovrà verificare le condizioni di De Rossi (mentre Balzaretti, uscito anche lui, si può già considerare out) e valutare nel caso se chiamare un altro centrocampista, oltre che un difensore. Intanto il c.t. ha voluto privilegiare, per queste prime convocazioni, chi ha avuto giocato di più in questa prima parte della stagione. Così si spiega la rinuncia a Chiellini, ieri in campo per la prima volta, anche se in questa ottica ha sorpreso un

po’ la chiamata di Giaccherini. Era nell’aria, invece, la scelta di Poli, che alla fine è stato preferito ad Aquilani, e previste quelle di Verratti e Insigne. Chiamato anche Cassani e dunque rinviato il secondo gettone azzurro per il giovane milanista De Sciglio, titolare per 90’ a Bologna. I 25 Ecco i 25 azzurri convocati,

che dovranno trovarsi entro le ore 12.30 di oggi a Coverciano. PORTIERI: Buffon, De Sanctis, Sirigu, Viviano. DIFENSORI: Astori, Barzagli, Bonucci, Cassani, Maggio, Ogbonna (Balzaretti). CENTROCAMPISTI: De Rossi, Diamanti, Giaccherini, Marchisio, Nocerino, Pirlo, Poli, Verratti. ATTACCANTI: Borini, Destro, Giovinco, Insigne, Osvaldo, Pazzini. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

Melatonina Pura

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH CIFRE E CURIOSITA’

Questo Totti non ha età 7 lanci, 3 cross, 3 assist Il capitano parte da sinistra, va al centro, inventa e trascina la Roma. Cassano entra poco nella manovra: solo 34 tocchi ANDREA SCHIANCHI

Aspettando i giovani, godiamoci questo signore di quasi 36 anni che affronta il suo ventunesimo campionato di Serie A: Francesco Totti incanta San Siro e «incarta» l’Inter alla faccia del nuovo che avanza e dei talenti che devono sbocciare. La prestazione di Totti è da studiare per chiunque abbia l’ambizione di diventare un calciatore. Nel 4-3-3 di Zeman lui si piazza a sinistra, nella linea d’attacco, corre, rientra, lancia, dribbla, recupera, inventa. La scena è tutta sua. Giù il cappello, perché nessuno credeva che Totti potesse adattarsi ai metodi boemi e alla rigidità tattica dell’allenatore: invece, siccome stiamo parlando di un fuoriclasse assoluto, ecco il capitano prendere per mano la squadra e decidere di spostarsi sul campo a seconda di come si sviluppano le azioni. In pratica, Totti interpreta in modo creativo il ruolo che Zeman gli appiccica addosso: ciò fa bene a lui e pure alla squadra. Tuttocampista Il segreto di Tot-

ti sta nell’anarchia. Parte a sinistra, scodella in mezzo all’area l’assist-gol per Florenzi (pallone telecomandato sulla testa!), nella ripresa si piazza al centro e vede il corridoio nel quale spedisce Osvaldo per il 2-1. La verità è che il numero 10 della Roma gioca da tuttocampista: né attaccante, né centrocampista, né rifinitore, ma tutte queste cose insieme. Soltanto i grandi riescono a interpretare il ruolo con tanta libertà e tanta efficacia: la Roma è di Totti, perlomeno quanto il grande Real era di Di Stefano

i numeri POSSESSO PALLA

INTER

53,3% PASSAGGI POSITIVI

ROMA

81%

la Sfida ANTONIO CASSANO 30 ANNI INTER

FRANCESCO TOTTI 35 ANNI ROMA

I nerazzurri hanno più possesso palla della Roma, ma non riescono a verticalizzare il gioco come invece fanno gli avversari. Molto precisi, i giocatori di Zeman, nei passaggi, considerando anche la velocità della manovra dei giallorossi.

PALLONI RECUPERATI

TACHTSIDIS

8

PALLONI TOCCATI

34

99

In mezzo al campo, dopo l’uscita di De Rossi, s’incarica di interrompere la manovra avversaria: Tachtsidis recupera 8 palloni.

ASSIST

1

3

TIRI EFFETTUATI

1

0

PALLONI PERSI GOL REALIZZATI

1 LANCI POSITIVI

0

SNEIJDER

0 7

Più che tecnica e tattica il calcio è soprattutto emozione, festa, gioia. Ecco i giocatori della Roma che esultano dopo la vittoria di San Siro ANSA

o il grande Torino era di Valentino Mazzola. Uomini-squadra, leader, giocatori dai quali non si può prescindere. L’enfasi è giustificata dalla cifre: la partita di Totti racconta di 99 palloni toccati, il recordman della Roma, 2 passaggi filtranti, 7 lanci positivi, 3 cross, 2 sponde, 3 assist. E’ sufficiente? La manovra offensiva della Roma è molto più pungente rispetto a quella dell’Inter. Nel complesso, in zona d’attacco, i giallorossi toccano 220 palloni, mentre i nerazzurri si fermano a quota 180. In attesa Manca velocità

alla squadra di Stramaccioni e mancano le verticalizzazioni. Cassano non aiuta la

Il gioco d’attacco della Roma è molto più efficace di quello dei nerazzurri

18 L’olandese ha provato a mettere in moto la macchina Inter, ma non sempre ci è riuscito. Su 77 palloni giocati, Sneijder ne ha persi 18.

FALLI COMMESSI

DESTRO costruzione della manovra, si piazza su un lato del campo (preferibilmente il sinistro) e aspetta il suggerimento. Nei 53 minuti giocati tocca 34 palloni, segna il gol del provvisorio 1-1 sfruttando una deviazione decisiva, ma incide pochissimo. Sono 4 i palloni persi, 2 i dribbling falliti, 3 i passaggi sbagliati su un totale di 14. Come dire: il miglior Cassano, in maglia nerazzurra, deve ancora «miracol mostrare». Restando in fiduciosa attesa, ripassiamoci l’abc del calcio. Ovviamente firmato da Totti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Destro è sempre andato in pressione sui difensori avversari che dovevano cominciare l’azione. I suoi falli sono stati 5.

FALLI SUBITI

NAGATOMO

4

Il terzino giapponese dell’Inter è stato il bersaglio preferito di Destro: ben 4 i falli subiti da Nagatomo.


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SERIE A 2a GIORNATA lafotonotizia San Siro: «Lui è il calcio pulito» San Siro s’inchina a Zeman. La curva interista omaggia il boemo con uno striscione: «Icona del calcio pulito» LAPRESSE

Luna park Zeman «E possiamo fare anche meglio» Il tecnico boemo si gode super Totti e Florenzi «Ma quando ci passiamo la palla sul posto...» ANDREA PUGLIESE MILANO

Un piccolo tributo gli era già arrivato nel corso del primo tempo dalla gente di San Siro, con quello striscione che lo ha anche emozionato un po’: «Onore a Zeman, icona del calcio pulito». Parole che hanno sciolto il boemo anche più dei cori dei suoi tifosi dopo il 3-1 di Marquinho e della prestazione della sua Roma. Già, perché poi il tributo vero, quello che fa

morale e tanta classifica, è arrivato a fine gara, con una vittoria fatta di verticalizzazioni e personalità che cambia le prospettive della Roma (che alla ripresa avrà il Bologna in casa).

clic E IL FIGLIO KAREL NE PRENDE 6 IN CASA

Convinzione «Ringrazio e spero

che tanti la pensino così, che cerchino di fare un calcio pulito, lo sport per divertirsi», dice alla fine il tecnico boemo. La Roma non vinceva nel fortino nerazzurro da 5 anni (l’ultima volta fu con Spalletti il 18 aprile 2007, anche in quell’occasione per 3-1), ci è riuscita di nuo-

Pomeriggio amaro per Karel Zeman, figlio dell’allenatore della Roma e tecnico del Fano (Lega Pro, Seconda divisione): nella prima giornata di campionato ha perso 6-0 in casa con l’Alessandria.

vo proprio grazie alla sua mano. «Abbiamo fatto una buona partita, la squadra ha voluto fare la gara e contrastare Inter, a tratti anche molto bene. Questo risultato ci deve dare la convinzione di poter fare bene, anche se abbiamo ancora dei margini di miglioramento». Ed infatti la sua Roma ieri non è stata perfetta, alcune sbavature si sono viste. Ma è ok così. «Non siamo riusciti a verticalizzare sempre, a tratti i giocatori si devono anche riposare - dice ironicamente Zeman - Quando si cominciano a passare la palla uno vicino all’altro, la squadra non può ripartire. Ma sono le prime partite di campionato...». Orgoglio romano Chi non deve imparare, invece, è Francesco Totti, autore di due assist al bacio. «Ha fatto precisamente quello che doveva fare - ribatte il boemo -. Ma di lui non parlo più, è un grande giocatore, resta tale e sfruttiamo le sue capacità. Sta giocando sul centrosinistra, tra le linee del centrocampista e del difensore. Lì è il suo posto, dove può trovare sempre la giocata risolutrice». Come nel caso dell’assist di Florenzi, al suo debutto da titolare in Serie A. «Florenzi aveva già fatto bene a Crotone lo scorso

anno per quantità e qualità, è uno che fa bene entrambe le fasi bene. Lui e Marquinho mi piacciono, sono centrocampisti che aggrediscono e sanno ripartire, anche se il brasiliano con il Catania non era andato benissimo. Ma io ho tanti giovani di qualità, penso anche ai due centrali (Romagnoli e Marquinhos, ndr) che in difesa possono essere il futuro della Roma per i prossimi dieci anni». Alla fine Florenzi ha corso per

tre, non facendo rimpiangere Pjanic. «Ma non è una bocciatura per Miralem, non ha giocato perché aveva un problema al polpaccio. Se Pjanic fosse stato bene, avrebbe giocato di sicuro». Poi su Destro: «Dovrebbe cercare di dialogare di più con i compagni e fare gol, ma è solo questione di tempo».

Zdenek Zeman, 65, tecnico della Roma

Dolcezza Archiviata l’amarezza per l’espulsione di Osvaldo («di Pablo stasera è meglio che non parlo. Sulla seconda ammonizione si vede bene che si copriva la faccia») non c’è spazio neanche per una piccola polemica con la Juventus. «Ai bianconeri stavolta faccio i complimenti, a Udine hanno vinto alla grande», chiosa Zeman. E la Lazio in vetta? «Io penso alla Roma e mi risulta che la prossima partita sia con il Bologna, non con la Lazio». Appunto. E allora la chiusura è una carezza per Moratti, anche lui dolcissimo nel prepartita nei confronti del boemo. «Non l’ho visto, mi dispiace, ero nello spogliatoio. Ma lo ringrazio per le belle parole». L’icona del calcio pulito stavolta è anche intriso di diplomazia. E se ne va così, gustandosi la sua Roma. «Noi non dobbiamo sognare, ma lavorare per far sognare gli altri».

ANSA

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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A 2a GIORNATA

SuperGiovinco non numeri& STATISTICHE

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DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI UDINE

Si può vivere anche senza top player. La Juve arriva alla sosta del campionato con questi numeri: due vittorie su due partite, sei gol fatti e uno solo subito. Insomma, il solito rullo compressore. La squadra di Conte è già in testa alla classifica e, guardando al mercato appena concluso, può appuntarsi sul petto qualche medaglia. Il ritorno di Giovinco, a esempio. E se fosse la Formica atomica il giocatore fuori categoria che Agnelli e Marotta hanno cercato per mesi? Sebastian è un talento in rampa di lancio. La doppietta realizzata contro l’Udinese è una preziosa iniezione di autostima. La maglia della Juve è una maglia pesante ma Giovinco la indossa con sempre maggiore disinvoltura e girando intorno a un fuoriclasse come Vucinic può diventare un’arma formidabile. Anche in un terreno minato come la Champions. Se ne sarà accorto Di Matteo, tecnico del Chelsea, presente al Friuli?

Un rosso, l’Udinese in tilt Juve scatenata col folletto Seba provoca il discusso fallo che lascia in 10 i friulani e il rigore per l’1-0, poi segna 2 gol. Colpisce anche Vucinic per la 2a vittoria di fila CHE POKER APRE VIDAL 1

2

La chiave La Juve vince 4-1, ma

la gara ruota tutta intorno a un

Pirlo, Marchisio e Vidal restano il motore dei campioni, Vucinic fa il top player Guidolin dovrà lavorare sulla testa e trovare alternative a Di Natale episodio che matura al 12’ del primo tempo. Pirlo pennella il solito lancio millimetrico. La palla finisce a Giovinco che di testa scavalca Brkic. Il talento bianconero si ritrova imbottigliato tra Danilo (che lo spinge da dietro) e l’estremo difensore dell’Udinese (che lo ostacola in maniera evidente). Il rigore ci sta tutto e lo segnala Rizzoli, piazzato accanto alla porta friulana. Meno comprensibile invece è la scelta dell’arbitro Valeri

3

1 Arturo Vidal, 25 anni, segna il rigore dell’1-0 2 Mirko Vucinic, 28, segna il 2-0 prima dell’intervallo 3 Show di Giovinco: per lui doppietta nella ripresa FOTOPRESS, IMAGE SPORT, ANSA

di espellere Brkic. Un cartellino giallo sarebbe stato più che sufficiente. Morale: Vidal trasforma dal dischetto e l’Udinese ridotta in dieci uomini alza subito bandiera bianca. La squadra friulana chiude un ciclo da incubo: due sconfitte in campionato ed eliminazione dalla Champions a opera del Braga. Guidolin, nei prossimi giorni, dovrà lavorare più sulla testa che sulle gambe dei suoi allievi. La favola Udinese non può finire così.

Juve a 100 all’ora Sbloccato il ri-

sultato e con un uomo in più la Juve gestisce la partita senza problemi. Se Giovinco è il nuovo che piace, i vecchi non tradiscono mai. Il tridente di centrocampo Pirlo-Marchisio-Vidal viaggia a cento all’ora, garantendo qualità, geometrie, fisicità. In una parola: micidiale. E davanti Vucinic è un top player. Un anno fa lo era sulla carta, ora lo è in campo. È lui che fa salire la squadra, che

crea spazi per gli inserimenti dei centrocampisti, che si inventa goleador o uomo assist a seconda delle circostanze. Il montenegrino realizza il 2-0 in chiusura di primo tempo, con un destro piazzato che lascia immobile il portiere dell’Udinese. Nella ripresa entra in scena Giovinco. Che si mangia un gol clamoroso dopo aver ipnotizzato un paio di difensori avversari. Ma non si spaventa, non si nasconde. Anzi, rompe un di-

le Pagelle

UDINESE DANILO GUIDA MALE LA DIFESA, MURIEL È FUORI FORMA

5,5

l’allenatore Guidolin

6 h il migliore Lazzari

La partita finisce di fatto al 14’ del primo tempo. Cerca subito di limitare i danni con un 5 3 1 (fuori Fabbrini), poi cala la carta Muriel, ma la Juventus dilaga. In generale, è preoccupante la precaria condizione fisica mostrata dei friulani in questo inizio di stagione.

Una serata che non ha visto brillare nessuno fra gli uomini di Guidolin. Anzi, moltissime le insufficienze. Lazzari ha il merito, nella tonnara di metà campo, di non naufragare durante le scorribande bianconere, mantenendo poi tempismo e lucidità in occasione dell’unico centro friulano.

5,5

Il rigore con espulsione di Brkic appesantisce ulteriormente gambe e testa di una squadra già ferita dal k.o. europeo.

5,5

5

5

5

6

5,5

5,5

5

s.v.

5

5,5

5,5

Brkic

Benatia

Danilo

Domizzi

Basta

Pereyra

Pinzi

Armero

Fabbrini

Di Natale

Padelli

Muriel

Comunque in ritardo e piuttosto goffo nell’andare incontro a Giovinco in occasione del fallo da rigore che chiude di fatto la gara.

In difficoltà fin dalle prime battute, se ne accorge in particolare Marchisio che spesso attacca la zona del marocchino.

Guida decisamente male la linea a tre sulle incursioni di Lichtsteiner (che spreca) e Giovinco (che conquista il rigore).

Imballato. Resistenza pari a zero sul dribbling con il quale Giovinco si crea lo spazio per il diagonale del quarto gol.

Copre bene la sua fascia, limita Asamoah, cerca pure di ripartire, ma in avanti non riesce a incidere più di tanto.

Ha Marchisio come dirimpettaio, e lo vede poco. Non è proprio serata. Sostituito dopo pochi minuti del secondo tempo.

Partenza da dimenticare, con Pirlo che lo porta a scuola. È fra i più nervosi dopo il rigore, recupera lucidità nel finale.

Beccato da buona parte del suo pubblico. Spesso confusionario, sbaglia completamente l’anticipo sul 2 0 di Vucinic.

«Sacrificato» dopo l’espulsione di Brkic: è lui a lasciare il posto a Padelli. Peccato: sembrava piuttosto brillante.

Il capitano è il più penalizzato della serata. La squadra, in dieci, non può assisterlo, lui resta lontano da Buffon. (Allan s.v.)

Due grandi interventi su Vucinic. Gli sfugge il sinistro non irresistibile di Marchisio, e Giovinco la butta dentro.

Il baby veda di ritrovare in fretta un’adeguata condizione fisica. È soprattutto «colpa» sua se l’Udinese è in acque agitate.

ARBITRI

VALERI 5 Il rigore lo segnala Rizzoli, che vede il fallo di Brkic. La spinta di Danilo sfugge a Valeri: rovina tutto con il «rosso» al portiere. Giallatini 5,5-Padovan 6; Rizzoli 6,5-Pinzani 6


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

dà scampo la Moviola

UDINESE

DI FRANCESCO CENITI

1

Un errore il rosso a Brkic ma il rigore è corretto La gara di Udine gira intorno al rigore dato alla Juventus su segnalazione del giudice di porta Rizzoli. E fin qui nulla da dire. Semmai è il «carico» messo da Valeri (rosso a Brkic) a far storcere il naso: l’arbitro penalizza l’Udinese. Analizziamo nel dettaglio l’azione. Lancio al bacio di Pirlo per lo scatto di Giovinco che brucia Domizzi e Danilo. Appena dentro l’area gli sbarra la strada il portiere che alza le mani, compiendo anche un salto per aumentare lo spazio. Il giocatore della Juve, però, lo supera con un colpo di testa proprio mentre Danilo gli rifila una spinta (sulla linea d’area). Il fotogramma successivo è quello che vede Rizzoli: Giovinco in precario equilibrio è travolto da Brikic, mentre i due difensori recuperano il pallone. Rigore netto: sia per la spinta di Danilo, sia per l’uscita di Brikic. Un portiere è vero che non può sparire, ma se cerca di contendere la palla a un avversario e non la trova si assume dei rischi: in caso di contatto il fallo è inevitabile. Comunque: Rizzoli segnala il rigore (giusto) che Valeri fischia dopo qualche secondo. A far discutere è la scelta successiva dell’arbitro: si può considerare l’azione come chiara occasione da gol quando Giovinco alza un lob lento per scavalcare il portiere e 2 difensori sono in rimonta? Secondo noi, no. Il motivo è semplice: il giocatore della Juve non è in possesso del pallone e non è per nulla sicuro che sia lui a riprenderlo. Ecco perché bastava il giallo. Per l’Aia, però, la scelta di Valeri è stata invece corretta: la regola, per i vertici arbitrali, come è disegnata lascia pochi margini d’interpretazione e l’espulsione diretta è quasi obbligata. Ecco perché l’Ifab farebbe meglio a rivedere una regola che non convince nessuno (Collina in testa).

giuno che cominciava a innervosirlo appoggiando prima in rete una palla non trattenuta da Padelli e poi realizzando il quarto gol con un siluro in diagonale. Per Sebastian sono le prime reti della sua seconda vita in bianconero. Nel finale Carrera regala un po’ di vetrina anche a Matri e Quagliarella, che faticano a trovare un ruolo in questa Juve. Strada facendo ci potrebbe essere bisogno anche di loro, oltre che del gigante

4

IL NUMERO

6

le reti della Juventus nelle prime due gare di questo campionato

JUVENTUS

4

(3-5-1-1)

(3-5-2)

1 Brkic; 17 Benatia, 5 Danilo, 11 Domizzi; 8 Basta, 37 Pereyra (dal 7’ s.t. 24 Muriel), 66 Pinzi, 21 Lazzari, 27 Armero; 31 Fabbrini (dal 14’ p.t. 25 Padelli); 10 Di Natale (dal 31’ s.t. 3 Allan). PANCHINA 26 Pasquale, 4 Angella, 16 Coda, 34 Gabriel Silva, 75 Heurtaux, 6 Faraoni, 88 Willians, 9 Barreto, 77 Maiconsuel. ALLENATORE Guidolin. CAMBI DI SISTEMA 3-3-2-1 dal 1’ s.t.; 3-4-1-1 dal 7’ s.t. ESPULSI Brkic al 12’ p.t. per gioco scorretto. AMMONITI Domizzi, Armero e Pinzi per gioco scorretto.

1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini (dal 27’ s.t. 39 Marrone); 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 12 Giovinco (dal 29’ s.t. 27 Quagliarella), 9 Vucinic (dal 29’ s.t. 32 Matri). PANCHINA 30 Storari, 31 Branescu, 11 De Ceglie, 4 Caceres, 6 Pogba, 24 Giaccherini. ALLENATORE Carrera (Conte squalificato). CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bonucci, Marchisio e Matri per gioco scorretto.

NOTE spettatori 30.000 circa (12.543 paganti), incasso di 467.775,00 euro. Angoli 3-5. In fuorigioco 3-2. Recuperi p.t. 2’; s.t. 2’.

UDINESE 31,6%

PALLONI GIOCATI JUVENTUS 68,4%

TIRI IN PORTA

II

GOL

2 TIRI

2 SPONDE

5 ASSIST

2

UDINESE 278

JUVENTUS 642

8 FALLI FATTI

FALLI SUBITI

UDINESE 2

JUVENTUS 11

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-2 12’ Espulso Brkic per fallo su Giovinco. L’arbitro concede il calcio di rigore GOL! 14’ Vidal trasforma dal dischetto spiazzando il nuovo entrato Padelli 35’ Diagonale di Vucinic deviato in angolo da Padelli GOL! 46’ Asamoah libera in area Vucinic che controlla e realizza con un tocco imparabile

Top Formica «Pressione? Macché...» Primi gol ufficiali per l’attaccante, che ha ripagato la fiducia di Conte: «Qui alla Juve remiamo tutti dalla stessa parte» DAL NOSTRO INVIATO

2 TOCCHI

Non è la stessa cosa e Sebastian Giovinco lo sa da tempo. La maglia della Juve si porta dietro oltre un secolo di storia e quando la indossi è come fare un viaggio nel tempo. E in questo viaggio incontri gente come Sivori, Platini, Baggio, Zidane, Del Piero: se non metti le cinture rischi di cadere perché la testa gira forte. Sebastian ha la sana incoscienza dei giovani e del passato se ne frega simpaticamente: non è presunzione, solo voglia di scrivere la propria storia. Avrebbe voluto farlo con la maglia numero 10, ma Antonio Conte ha detto no: troppe pressioni, troppi paragoni.

52

IIIII

UDINESE 6

il Personaggio SEBASTIAN GIOVINCO

G.B. OLIVERO UDINE

TIRI FUORI

IIIIIIIIIII IIIIII

JUVENTUS 5

SECONDO TEMPO 1-4 5’ Tocco in area di Vucinic per Giovinco che dribbla due difensori ma conclude sopra la traversa GOL! 8’ Conclusione da fuori area di Marchisio che Padelli non trattiene: Giovinco riprende e trasforma GOL! 26’ Imbeccata di Pirlo per Giovinco che si allarga e con un violento diagonale realizza GOL! 33’ Incursione vincente di Lazzari che entra in area e batte Buffon

I dubbi L’estate di Giovinco

BARICENTRO MEDIO 52,4 metri

BARICENTRO ALTO 56,2 metri

Bendtner. L’ultimo arrivato.

operare delle scelte più nette nel reparto offensivo. La sensazione è che l’Udinese debba trovare delle alternative al solito Di Natale. Muriel? Fabbrini? Maicosuel? E se servisse un nuovo schema per riaccendere il motore dei friulani e per trasmettere al gruppo nuove motivazioni? La squadra deve ripartire con nuove sfide per non vivere prigioniera del passato.

Rimpianti A proposito di ultimi

arrivati: Lazzari realizza il gol della bandiera e aumenta il rimpianto di chi lo avrebbe voluto a Udine dieci giorni prima. L’ex viola probabilmente sarebbe stato utile nei preliminari di Champions visto che, anche se con caratteristiche diverse, ha tutto per coprire il vuoto creato dalla partenza di Asamoah. Guidolin, dopo la sosta, dovrà anche

11

PALLE PERSE

2

MARCATORI Vidal (J) su rigore al 14’, Vucinic (J) al 46’ p.t.; Giovinco (J) all’8’ e al 26’, Lazzari (U) al 33’ s.t. ARBITRO Valeri di Roma. ASSISTENTI Giallatini-Padovan. ADD Rizzoli (1) Pinzani (2).

POSSESSO PALLA

SEBASTIAN GIOVINCO 25 ANNI ATTACCANTE

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è stata complicata per 11 milioni di motivi: i giocatori di solito non pensano alla loro quotazione e probabilmente nemmeno Seba lo fa. Però la sua avventura con la Juve è particolare, fatta di un precoce addio e di un sofferto e costoso ritorno. E quegli 11 milioni versati al Parma per riscattarlo hanno intaccato il tesoretto bianconero: il top player non è arrivato, il top player deve essere lui. Conte, che l’ha fortemente voluto, gli

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ha dato grandissima fiducia proprio per tranquillizzarlo: titolare a Pechino in Supercoppa e nelle prime due di campionato. Ma fino a ieri Giovinco non aveva mai segnato, nemmeno in amichevole. A Udine, alla fine della settimana di Bendtner e della delusione del popolo juventino, ha fatto la prima doppietta in bianconero scrollandosi di dosso un po’ della pressione e cominciando a rispondere a chi pensa che l’attacco di Conte fosse più forte l’anno scorso con Del Piero e Borriello. Le parole «Io non mi preoccupo di queste cose — afferma Seba —: siete voi a scrivere che devo dimostrare di non soffrire la pressione. È chiaro che la maglia bianconera è diversa, pesa di più, ma lo sapevo già. Io sono tornato in silenzio, pensando solo ad allenarmi e a giocare bene. Non mi sento un top player e non mi interessa che non sia arrivato un fuoriclasse. La cosa bella della Juve è che qui remiamo tutti dalla stessa parte». Prima o poi Pirlo gli farà tirare una punizione dal limite, intanto a Udine Seba ha fatto un gol facile e uno bello, ne ha sfiorato uno stupendo e si è procurato il rigore sblocca-partita: «Io sono stato spinto dai difensori e poi il portiere mi è venuto addosso. E non era nemmeno piccolo... Forse l’espulsione è stata eccessiva. Ma la Juve ha giocato bene. Era importante vincere e dare un segnale: l’abbiamo fatto». Lui per primo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

JUVENTUS PIRLO PENNELLA, VIDAL HA RITROVATO LA CONDIZIONE

7

l’allenatore Carrera

7,5 h il migliore Vucinic

Terza gara ufficiale, terza vittoria. La «gestione Conte» è ancora imbattuta in campionato: quaranta gare senza sconfitte, mica noccioline. La macchina cammina che è una meraviglia, ora bisogna forse agire su chi si sente ai margini del progetto, vedi Matri e Quagliarella in particolare.

Seconda rete stagionale, sicurezza in ogni giocata, tacchi deliziosi e un assist da fantascienza a liberare Giovinco, che però spara alto da due metri. Il montenegrino sta giocando da autentico top player: al servizio della squadra e finalmente più cinico anche sotto porta.

7

Sprazzi di Juventus-scudetto. A centrocampo hanno ricominciato a macinare chilometri e gioco. Preparazione okay.

6

5,5

6

6

6

7

7

7

6,5

7

6

Buffon

Barzagli

Bonucci

Chiellini

Lichtsteiner

Vidal

Pirlo

Marchisio

Asamoah

Giovinco

Quagliarella

A lungo disoccupato, sbriga bene la normale amministrazio ne. Incolpevole quando Lazzari buca l’area bianconera e insacca.

Sul 4 0 pure il «professore» può concedersi una piccola distrazione: rinvio debole in piena area a favorire la rete di Lazzari.

Serata tranquilla. Un unico neo: si becca, a gara chiusa, un’ammonizio ne per una inutile trattenuta a metà campo su Di Natale.

Ottimo rodaggio per Giorgione, fuori da due mesi: durante la sosta si rimetterà definitivamente in pari con il resto del gruppo. (Marrone 6)

Tanta corsa e buoni cross, ma si mangia un gol sullo 0 0 e si fa anticipare da Lazzari, più veloce a sfruttare l’errore di Barzagli.

Aggressivo, concreto ed efficace come l’anno scorso. Ha ritrovato la gamba, gran bella notizia per Conte in previsione Chelsea.

Nel primo quarto d’ora pennella per Lichtsteiner (che manda alto a tu per tu con Brkic) e Giovinco (che si guadagna il rigore).

Corre ovunque e rincorre chiunque. Dal suo sinistro rasoterra (non trattenuto da Padelli) nasce il 3 0 bianconero.

Assist non pulitissimo per il 2 0 di Vucinic, poi si limita al compitino, quasi a voler rispettare la «sua» Udinese.

Due gol e un capolavoro a metà, con palla in tribuna dopo aver messo a sedere mezza difesa avversaria. «Spallata» a Matri e Quagliarella.

Di fatto, sia lui sia Matri entrano solo per consentire al popolo bianconero di celebrare Vucinic e Giovinco.

6 Matri L’impatto non può che piacere a Carrera e Conte: entra sul 4 0, ma lotta, si sbatte e litiga. Pure con l’arbitro: ammonito.

DI MIRKO GRAZIANO


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A 2a GIORNATA

Carrera, mai accontentarsi «Serve più fame, sempre» Il tecnico Juve: «Vucinic-Giovinco è una coppia che ci piace. Espulsione esagerata, capisco la loro amarezza» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO UDINE

La partita che non c’è stata lascia alla Juve qualche buon dato statistico: sei punti in classifica, dodicesima vittoria nelle ultime tredici gare di campionato (considerando il campionato scorso), risultato utile consecutivo numero 41. Massimo Carrera, però, segue il solco di Antonio Conte e tiene alta la tensione: «Il gol del 4-1 l’anno scorso non l’avremmo preso: serve più fame, sempre. La squadra comunque sta crescendo anche se all’inizio non abbiamo tenuto i ritmi alti che volevamo». Carrera promuove la coppia Vucinic-Giovinco: «In questo momento è quella che in allenamento ci piace di più. Ma i nostri giocatori sanno che il posto non è

garantito per nessuno e bisogna guadagnarselo sempre, durante la settimana, anche con il giusto apporto a livello umano. Vucinic a volte è un po’ superficiale e mi fa arrabbiare perché può fare molto di più». Il tecnico della Juve com-

clic DI MATTEO IN TRIBUNA STUDIA I BIANCONERI PER LA CHAMPIONS Roberto Di Matteo studia la Juve: il tecnico del Chelsea campione d’Europa ieri era in tribuna al Friuli. I bianconeri debutteranno in Champions contro i Blues a Stamford Bridge mercoledì 19.

L’EX CAPITANO

Del Piero decide in settimana: la Premier lo tenta (gb.o.) Inizia la settimana probabilmente decisiva per il futuro di Alessandro Del Piero. Sono tre le squadre che sembrano in corsa per ingaggiare l’ex capitano della Juve: il Sydney FC (che ha offerto biennale da due milioni), il Southampton (biennale da un milione più bonus), il Sion (biennale da un milione). Del Piero è fortemente tentato dall’avventura in Premier League e in questi giorni comunicherà la sua decisione. Gli australiani, comunque, ci credono e potrebbero arrivare in Italia entro domani, o trattare con una videoconferenza.

Massimo Carrera, 48 anni, si confronta con il suo regista Andrea Pirlo, 33 INSIDEFOTO

menta poi l’episodio determinante della gara di Udine: «La regola è questa: prevede che oltre al danno-rigore ci sia la beffa-espulsione. Con l’uomo in più abbiamo avuto maggiore libertà». La regola Anche Beppe Marot-

ta analizza la decisione dell’arbitro Valeri: «Capisco l’amarezza dell’Udinese, forse l’espulsione è eccessiva. Dobbiamo abituarci a un maggior numero di rigori grazie alla presenza degli assistenti d’area: un’innovazione che mi piace, invece sono contrario al cartellino rosso per il portiere dopo un fallo da rigore. Siamo venuti al Friuli per vincere. Averlo fatto in superiorità numerica non ci rende felici, avremmo preferito riuscirci ad armi pari: l’espulsione di Brkic ha condizionato la gara». Poi l’a.d. della Juve applaude Giovinco («Era già stato tra i migliori dello scorso campionato. Il cambiamento di maglia ha comportato responsabilità in più e doveva avere il tempo di inserirsi. Il lavoro settimanale con Conte gli darà anche la continuità»),

commenta il mercato bianconero («Abbiamo inserito giocatori come Asamoah, Isla e Giovinco, funzionali al progetto della squadra. Il responso, poi, tocca esclusivamente al campo»), cerca di ricucire con la Fiorentina («Sono polemiche stucchevoli. Il rapporto tra Agnelli e Della Valle è buono, come quello tra noi dirigenti»). E mentre Martinez potrebbe andare al Cluj e per Iaquinta si attendono offerte da squadre di campionati il cui mercato è ancora aperto, Marotta si prepara per la Champions: «Noi siamo cresciuti, ma non possiamo ancora considerarci al top e al livello dei nostri avversari: ci sono tre o quattro club sicuramente molto più forti di noi». Ma non per questo la Juve andrà in Europa come fosse una vacanza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO

In tre verso il Cluj Martinez, Ebagua e Bjelanovic Il Cluj fa la spesa in Italia. Il club romeno, inserito nel girone H della Champions League con Manchester United, Galatasaray e Sporting Braga, sta per perfezionare tre acquisti. Dalla Juventus è in arrivo Jorge Martinez, dal Varese Giulio Ebagua (per lui pronto un triennale) e dal Verona Sasa Bjelanovic (un anno più opzione per il secondo). Il mercato romeno chiude oggi e dovrebbero essere portate a termine anche le altre due tutte entro il tempo massimo.


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SERIE A 2a GIORNATA il caso

Pozzo attacca Valeri «Non può arbitrare in A» Il patron dell’Udinese contro il direttore di gara: «Anche oggi ha rovinato la partita, come fece due anni fa contro il Parma» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI UDINE

Conte in tribuna «sfratta» la Rai UDINE (fr.vell.) Anche stavolta Antonio Conte ha avuto un box esclusivo per assistere alla partita col vice Alessio. Ma il gabbiotto messogli a disposizione era quello assegnato a Radio Rai, che ha i diritti in esclusiva della A. Il radiocronista Giuseppe Bisantis, non felicissimo, non ha potuto far altro che arrangiarsi lavorando in un unico box assieme ai due tecnici. Ma perché Conte, squalificato, ha diritto a questo privilegio? Non potrebbe sedere in tribuna? E’ una concessione che viene fatta volta per volta dalla società ospitante. Lui pare non voglia stare in mezzo alla gente. Per problemi di sicurezza. E così tutti gli insulti ieri sera se li è beccati Beppe Marotta...

Gianpaolo Pozzo decreta la condanna di Paolo Valeri, trentaquattrenne romano, arbitro dal ’94 e internazionale dal 2011: «Non può arbitrare in Serie A. È una delle pecore nere rimaste tra gli italiani che sono di buon livello. Quelli come Valeri sono negati. Lui non ha equilibrio e ha rovinato un pomeriggio di sport». La protesta dell’Udinese è firmata dal proprietario del club. È lui che si prende la responsabilità in un clima di tensione. I giocatori sfilano uno dietro l’altro svuotati. Il più incolpevole, Zeljko Brkic, con

un’espressione che più sconsolata non si può. Totò Di Natale corre verso Firenze. Il guerriero Pinzi, l’uomo dalla battuta romana, sempre e comunque, va via in silenzio. Si ritroveranno giovedì quelli non convocati in nazionale (ben 8) per ricaricare le pile dopo 10 giorni di rabbia e delusione. Solo l’ottimo Lazzari si ferma e si presenta.

sì dopo 15 minuti non fa onore neppure alla Juve. Ogni volta che viene a Udine rovina le partite, di questo qui ricordo solo le sciagure. Questo è il peccato. Io non mi sono divertito. L’espulsione del portiere non esiste assolutamente». Guidolin Il tecnico Francesco Guidolin la chiude con classe anche se su una cosa non ha dubbi: «Non smentisco il presidente». E così la settimana di amarezza si chiude nel peggiore dei modi: «Avrei voluto giocarmela alla pari, questo sì. Perché si stava sviluppando una partita bella con le squadre che se la davano e la gente che si stava divertendo. Non avrei voluto prendere il 2-0 a

Il rammarico di Guidolin: «Mi sarebbe piaciuto poter giocare alla pari con la Juve»

Ricorsi Gianpaolo Pozzo ha un ricordo ben preciso di Valeri: «L’aveva combinata grossa anche col Parma due anni fa, aveva espulso Inler per una reazione discutibile. Io dico che ci vuole buon senso prima di prendere una decisione così severa. Rovinare una partita co-

fine primo tempo perché fin lì ancora era aperta. L’episodio del rigore è un po’ così, anche perché tra l’episodio e la decisione sono passati una trentina di secondi e tutti abbiamo percepito questo. Mi prendo le cose buone: i progressi della squadra che aveva cominciato benissimo. Gli ottimi inserimenti di Lazzari e Allan e il fatto che abbiamo giocato con la Juve mostrando carattere, orgoglio e dignità. I ragazzi sono l’aspetto più bello di una serata del genere. Ancora una volta hanno dato tutto». Nei distinti prima del via c’era uno striscione con scritto: «La gente come noi non molla mai». All’Udinese non resta che seguire i motti dei friulani.

clic LAZZARI SCATENATO: È IL SESTO GOL SEGNATO ALLA JUVE Quello di ieri è il sesto gol che Lazzari segna alla Juve: ne aveva fatti cinque tra il 19 novembre 2004 e il 13 gennaio 2005 (una doppietta e una tripletta in Coppa Italia).

Gianpaolo Pozzo, 71 anni, è il patron dell’Udinese dal 1986 ANTEPRIMA

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SERIE A 2a GIORNATA le Pagelle

di MIMMO MALFITANO

DZEMAILI È UN TRASCINATORE PIZARRO ASSICURA QUALITÀ NAPOLI 6,5 DE SANCTIS 5,5 Sull’unico tiro insidioso, quello del gol di Jovetic, si dimostra incerto. CAMPAGNARO 6,5 Di tanto in tanto ci mette pure i muscoli per spaventare gli attaccanti avversari, ma non ce n’era bisogno. CANNAVARO 6,5 Lascia poco o nulla a Jovetic. Insuperabile sulle palle alte. BRITOS 6 Anche lui si dimostra incerto, soprattutto su alcuni rinvii. Nell’insieme, evidenzia miglioramenti. MAGGIO 6 Resta un tantino frenato e sulla destra viene a mancare la solita spinta. Meglio nel secondo tempo. BERHAMI 5 E’ andato in confusione sin dalle prime battute. Ha sbagliato anche gli appoggi più semplici. INLER 6 Il suo ingresso ha permesso a Dzemaili di cercare con maggiore insistenza l’inserimento. Ed è arrivato il raddoppio.

h

IL MIGLIORE 6,5 DZEMAILI

FIORENTINA 6 VIVIANO 5,5 Al di là dei due gol subiti, appare incerto nelle uscite.

10’ secondo tempo La strusciatina letale di Hamsik Punizione di Insigne, Hamsik devia leggermente la palla che poi sbatte contro Borja Valero e supera Viviano MOSCA

TOMOVIC 5,5 Un po’ in confusione quando il Napoli accelera a destra. CUADRADO 6 Pare che abbia qualcosa di personale col suo connazionale, Zuniga, per i tanti calcioni che gli rifila. ROMULO 6 È abbastanza aggressivo nella parte destra del centrocampo dove incrocia un Berhami poco determinato. (Seferovic s.v.) PIZARRO 6 Assicura qualità al gioco, impeccabile nell’avviare le ripartenze di Cuadrado. IL MIGLIORE h 6,5 BORJA VALERO Tocca un’infinità di palloni e rincorre gli avversari senza un attimo di tregua.

HAMSIK 6 Due reti in altrettante partite: come inizio non è niente male. Ma non è stato il leader visto a Palermo. (Donadel s.v.)

MATI FERNANDEZ 5,5 Ha poco più di un quarto d’ora a disposizione e partecipa al tentativo di rimonta.

ZUNIGA 5,5 Era al rientro dopo la squalifica e s’è visto ben poco. Fin troppo maschio il confronto col connazionale Cuadrado.

EL HAMDAOUI 5,5 Si muove tanto e fa a sportellate con Campagnaro, ma in porta tira soltanto una volta.

All. MAZZARRI 7 Concede un tempo all’avversario, ma il suo Napoli è primo in classifica. E se il buongiorno si vede dal mattino...

Sulla sabbia Un fungo si è mangiato quasi tutta l’erba Il campo del San Paolo è in condizioni pietose. Soltanto sabbia e buche tra poca erba, «mangiata» da un fungo ANSA

RODRIGUEZ 6 Rende inoffensivo Cavani, tant’è che l’uruguaiano va a cercare spazi sulle fasce.

PASQUAL 5,5 Spinge timidamente soltanto nel primo tempo. Poi, cede alla fatica.

CAVANI 5,5 E’ sembrato appagato dopo la tempesta per la questione contrattuale. Molto meglio in fase difensiva!

Non è un campo è una spiaggia Prese le misure arrivano i gol

RONCAGLIA 6 Si mette in marcatura su Insigne e gli concede qualche giocata di poco conto.

Nel secondo tempo è stato il vero trascinatore ed ha segnato anche la rete che ha chiuso la partita.

INSIGNE 6 Roncaglia lo marca stretto e nonostante tutto qualche numero gli riesce. Sua la punizione per il gol di Hamsik. (Vargas s.v.)

il Film

LJAJIC 5 Montella lo inserisce per dare maggiore incisività all’azione offensiva, ma lui si vede molto poco. JOVETIC 6 Segna un bel gol. In precedenza, però, concede soltanto qualche numero di buona tecnica, utile soltanto per la platea. All. MONTELLA 6 Avrebbe meritato qualcosa in più, perché la sua Fiorentina ha concesso poco o nulla all’avversario fino al primo svantaggio.

ARBITRI: DAMATO 6,5 Gara non cattiva, la gestisce serenamente. De Marco 6, Ciampi 6; Barbirati 6, Tonolini 6

Il Napoli alza la cresta Hamsik di testa dà la svolta Fiorentina k.o. e primo posto I viola giocano meglio nel primo tempo, ma non riescono a essere incisivi Poi si scatena Insigne: c’è il suo zampino nei gol dello slovacco e di Dzemaili DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE NAPOLI

Su la cresta, Napoli, hai saputo rispondere alla Juve! Vittoria acciuffata per un capello, quello pettinato rigidamente all’insù da Marek Hamsik, che riesce a sbloccare una partita fin lì nelle mani della formazione di Vincenzino Montella, capace di allestire una squadra manovriera e coraggiosa anche se non pericolosa in zona tiro. Eccoci allora al 10’ di una ripresa iniziata con un forcing degli azzurri. C’è una punizione dalla trequarti ben calciata (tesa e perciò micidiale se la devii) dalla novità Insigne, a centro area svetta la capigliatura di Hamsik che vede poi la sfera carambolare su Borja Valero e superare il portiere Viviano. E’

l’episodio chiave, nonostante la sfida regalerà poi altre due segnature (che in pratica si annullano) perché cambia l’inerzia di un match che per tutto il primo tempo la rinnovatissima compagine toscana (in campo della squadra dell’anno scorso c’erano solo Vargas e Jovetic) aveva tenuto saldamente sotto controllo attraverso una manovra rapida ed essenziale, che mandava fuori giri il centrocampo partenopeo. Tante triangolazioni in pochi metri, sostenute dalla vivacità di Cuadrado e dalla buona predisposizione alla manovra in appoggio di El Hamdaoui. Dalle parti di De Sanctis, però, nessun pericolo. Limiti Se solo i viola avessero

avuto un Jovetic più ispirato al momento della rifinitura-con-

clusione, oppure un gigante in mezzo all’area per incidere sui cross, questa supremazia di palleggio e controllo si sarebbe certamente trasformata in un vantaggio pratico nel punteggio. Il limite di giornata resta perciò l’incapacità di sfruttare quei 45’ in cui Borja Valero e Pizarro si sono impossessati del reparto nevralgico e hanno dettato i tempi di una danza intorno all’area azzurra, dove Cannavaro e compagni hanno dovuto sudare le sette camicie per evitare guai. Quel Cavani Il Napoli ha fatto

tre punti con due tiri in porta: il massimo col minimo sforzo. Gli è mancato molto Cavani che ha saputo rendersi utile in tutte le zone del campo (persino in una respinta di testa nella sua area) tranne che in zona

gol. L’impressione è che l’assenza di una fonte di gioco chiamata Lavezzi abbinata all’assenza di Pandev abbia indotto Cavani a rilevarne gli abiti senza che nessuno glielo abbia chiesto. Un eccesso di generosità che portava l’uruguaiano a correre a perdifiato laddove non era strettamente necessario. Per poi vederlo impegnato nelle rifiniture: già, ma se è lui a fare i traversoni, in mezzo all’area chi ci deve andare? La novità Non Insigne, una delle ghiotte novità, che ha infiammato il San Paolo per un paio di sgroppate in velocità e che ha messo il piedino in entrambi i gol, ma che appare, anche per stazza fisica, più una spalla che non un centravanti. E allora ecco Hamsik, ancora una volta decisivo, come a Paler-

Il centrocampista segna sfiorando coi capelli la palla che poi Borja Valero devia in gol Inutile nel finale la rete di Jovetic, ma la squadra di Montella avrebbe meritato di più mo, per orientare i destini di un confronto rimasto sempre sul filo dell’equilibrio. I moduli A seconda del suo

estro, e perciò spostandosi di pochi metri, Hamsik cambia i moduli tattici della squadra.

Partita col 3-5-2, si è poi assestata sul 3-4-1-2 con lo slovacco rifinitore per passare al 3-4-3 quando Marek ha agito da punta centrale tenendo Cavani e Insigne sui fianchi. Tutti tentativi di smuovere una situazione bloccata in quanto dalle fasce né Zuniga né Maggio riuscivano ad avere la meglio sui rispettivi avversari. Soprattutto Cuadrado ha messo in grosse difficoltà la corsia mancina degli azzurri. La svolta Dopo il gol-svolta, il Napoli ha avuto venti minuti di completo controllo. Montella ha cercato di rilanciare psicologicamente i suoi, calati pure sotto il profilo della brillantezza atletica, inserendo Ljalic, ma la mossa è stata vanificata dal raddoppio colto da Dzemaili sugli sviluppi di un angolo di Insigne: corta la respinta viola, Dzemaili aggancia e dal limite calcia rasoterra, sorprendendo Viviano. Qui il terreno del San Paolo, spelacchiato come una tundra sovietica (Mazzarri l’ha definito «indegno di un club di Serie A»), può aver inciso. Come in occasione della rete della bandiera ottenuta da Jovetic (De Sanctis in ritardo) quando ormai era tardi per tentare di acciuffare un pareggio che non sarebbe di certo stato uno scippo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA FIORENTINA

42’ secondo tempo Il gol di Jovetic arriva troppo tardi Jovetic arpiona un pallone sulla trequarti e poi di interno destro a giro sorprende il portiere De Sanctis IANUALE

NAPOLI

FIORENTINA

2

1

(3-5-2)

(3-5-2)

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami (dal 7’ s.t. Inler), Hamsik (dal 44’ s.t. Donadel), Dzemaili, Zuniga; Insigne (dal 36’ s.t. Vargas), Cavani. PANCHINA Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Mesto, Fernandez, Gamberini, El Kaddouri. ALLENATORE Mazzarri CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO BASSO 49.8 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Cannavaro e Cavani per gioco scorretto.

Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Romulo (dal 40’ s.t. Seferovic), Pizarro, Borja Valero, Pasqual (dal 31’ s.t. Mati Fernandez); El Hamdaoui (dal 24’ s.t. Ljalic), Jovetic. PANCHINA Neto, Lupatelli, Hegazy, Olivera, Cassani, Llama, Migliaccio, Aquilani, Camporese. ALLENATORE Montella. CAMBI DI SISTEMA assalto finale col 3-4-3. BARICENTRO MEDIO 53.1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Tomovic e Roncaglia per gioco scorretto.

MARCATORI Hamsik (N) al 10’, Dzemaili (N) al 30’, Jovetic (F) al 42’ s.t. ARBITRO Damato di Barletta. ASSISTENTI Barbirati-Tonolini. ARBITRI DI PORTA De Marco-Ciampi. NOTE paganti 32.286, incasso di 715.231,33 euro. Tiri in porta 2-4. Tiri fuori 1-3. Angoli 7-9. In fuorigioco 2-1. Recuperi 0’ p.t., 4’ s.t. POSSESSO PALLA NAPOLI 44.9%

TOTALE CROSS FIORENTINA 55.1%

TIRI IN PORTA

Marek Hamsik, 25 anni, festeggiato dai compagni: Napoli a 6 punti LAPRESSE

FIORENTINA 29

TIRI FUORI

II NAPOLI 2

NAPOLI 19

IIII I FIORENTINA 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 8’ Zuniga trova spazio sulla sinistra e cerca Cavani in area, decisivo l'intervento di testa in anticipo di Tomovic. 18’ Jovetic si gira in area e cerca la porta con il sinistro: palla sporcata, facile per De Sanctis. 21’ Cuadrado si libera al limite e scarica il sinistro, a lato con De Sanctis che controlla. 44’ Punizione di Pasqual e colpo di tacco di Jovetic, con palla che finisce tra le mani di De Sanctis.

NAPOLI 1

III FIORENTINA 3

SECONDO TEMPO 2-1 GOL! 10’ Punizione di Insigne dalla trequarti, salta Hamsik in mezzo a due e sfiora di testa, palla che carambola su Borja Valero e finisce in rete GOL! 30’ Buona esecuzione balistica di Insigne da angolo, che costringe a una respinta corta la difesa viola: al limite Dzemaili raccoglie e scarica un violento rasoterra che sorprende Viviano GOL! 42’ Jovetic arpiona un pallone sulla trequarti, avanza e piazza un interno destro a giro sul quale De Sanctis parte in ritardo.

Il tormentone del mercato racconta: «Della Valle mi ha detto "Farò una grande squadra" e io sono rimasto» GIANLUCA MONTI NAPOLI

Alzi la mano chi, a fine primo tempo, avrebbe pensato ad un epilogo di Napoli-Fiorentina tinto d’azzurro. Anzi, quando le squadre sono rientrate nello spogliatoio per l’intervallo, a qualcuno è venuto il sospetto che fosse la Fiorentina e non il Napoli a giocare in casa, visto il possesso palla prolungato da parte dei viola. Rispetto alla sfida con l’Udinese, Montella aveva optato per tre cambi nell’undici titolare. Buono l’esordio di Tomovic nel ruolo di marcatore sinistro, discreto l’impatto di Cuadrado, soprattutto nel primo tempo Peccato, invece, che nella ripresa sia scesa in campo una Fiorentina meno manovriera del solito e, soprattutto, poco attenta sulle palle inattive. Rimpianti a Jo-Jo Stavolta non è bastato neppure Jovetic, al suo terzo gol in campionato: «Abbiamo giocato una grande partita e messo in difficoltà il Napoli per l’intera gara. Si vede che stiamo crescendo ed abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. Possiamo fare davvero un buon campionato». L’ottimismo prevale sull’amarezza: «Voglio fare i complimenti ai miei compagni, speriamo di tornare a vincere dopo la sosta. Il ruolo di capitano? So-

no felice di essere al centro del progetto». Jovetic è stato uno dei tormentoni del mercato: «Della Valle mi ha detto che avrebbe fatto una grande squadra, per questo sono rimasto a Firenze. Voglio provare a vincere qualcosa o almeno lottare per un traguardo importante». La Juventus non sembra nei suoi pensieri: «Io volevo restare a Firenze, ma spiace che sul conto del mio agente sono state dette tante cose non vere. Lui ha fatto semplicemente il suo lavoro. Analisi presidenziale Concre-

ta l’analisi del presidente esecutivo viola Mario Cognigni: «L’unica cosa che conta è il risultato che logicamente non ci sorride. Tuttavia, abbiamo giocato un gran calcio per lunghi tratti della gara nonostante un terreno di gioco infame ed ai limiti della praticabilità. Non possiamo snaturare le nostre caratteristiche e non lo abbiamo fatto neppure stavolta. Peccato perché avremmo meritato molto di più». In effetti, negli spogliatoi i viola sfilano veloci, ma con la testa alta. Dal mercato è uscita una squadra rinforzata: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo – chiosa Cognigni -, anche se volevamo aggiungere una ciliegina alla torta. L’arrivo di Toni è una specifica volontà della famiglia Della Valle». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GAETANO IMPARATO NAPOLI

Non è un musical, né una pièce teatrale, ma nel sottopancia di Napoli-Fiorentina è come se comparisse un sottotitolo: Scugnizzi, ieri oggi e domani. Un’ora di calcio per vedere l’ex aeroplanino Montella che decolla — nella nuova veste di tecnico — proprio nello stadio in cui vinse virtualmente il suo unico scudetto da calciatore. Quel pomeriggio del 2001 si arrabbiò con Capello (porgendo-

gli la borraccia d’acqua con modi non proprio da galateo) reo di averlo sostituito anche nella sua Napoli, mentre cuciva sulla maglia della Roma il tricolore. Il trainer Ieri, su quella stessa

panchina, Vincenzo Montella e la sua Fiorentina hanno strappato applausi. Per gioco, determinazione, sfrontatezza: hanno ipnotizzato un bel po’ Napoli e i napoletani. Fino alla pennellata di Insigne, con Hamsik e la sua cresta a deviare in rete, hanno tenuto sulla corda lo stadio dipinto d’azzurro. «Condan-

nati solo dal risultato, non dalla prova. Siamo calati dopo il gol del Napoli, ma siamo stati sempre in gara contro una squadra che è candidata a lottare per lo scudetto. Non posso prendermela con i miei, anche se non tutto è andato come avrei voluto. Nel primo tempo dovevamo sfruttare le azioni gol costruite» rammarico doppio per un ex bomber. Investitura Poi, guarda gli av-

versari: «E’ l’anno di Insigne, in B ha fatto bene e si ripeterà: anche contro di noi ha fatto cose

La concezione cronologica di Antonio Di Gennaro (Sky). Il giovedì in Europa League sull’Inter «Non era facile giocare in dieci per quasi tantissimo tempo». La domenica in campionato «Fino all’ora di gioco l’Udinese si è espressa bene». Erano passati 56’ e perdeva 3-0 Sabrina Gandolfi ci regala una certezza «Come promesso, alle 18 si è giocata Torino-Pescara». (Sabato sprint, RaiDue) Vera Spadini (Sky) «Come aspetto positivo c’è la mancanza di fortuna». «Per dare ragione a Cravero, Messi ha lungamente rimproverato Pedro» (Nando Sanvito, Mediaset Premium, Real Madrid- Barcellona) Una palpitante diretta infrasettimanale su Skysport24. Il conduttore Angelo Mangiante. «Tante notizie in questo finale di calcio mercato, ci colleghiamo subito col nostro inviato all’Atahotel Executive di Milano. Cosa hai da dirci, Luca Marchetti?» La risposta «Niente, che quella che stavo seguendo era una pista falsa» twitter@VincenzoCito

Dedica con delega «Una convo-

CROSS

6 SPONDE

1 6 PALLE PERSE

13 FALLI FATTI

DAL NOSTRO INVIATO

Giampaolo Pozzo «Valeri non ha equilibrio, non ha buon senso, non può arbitrare in serie A». Il commento di Paola Ferrari «A Udine qualche piccolissima polemica» (La Domenica Sportiva, Rai Due)

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PALLE REC.

Nel giorno della sua convocazione in Nazionale il ragazzino fa il cross per il primo gol e infiamma il San Paolo. Il tecnico viola lo incorona: «E’ il suo anno, ha fatto grandi cose»

Se Messi dà ragione a Cravero

PASSAGGI

TIRI

Assist e delizie Il nuovo scugnizzo beffa Montella

di VINCENZO CITO

ottime». Montella ricorda la premonizione della vigilia, è il classico passaggio di consegne: da un ex scugnizzo del gol all’ultimo arrivato in nazionale. Lorenzo Insigne è sbucato dal ventre dello stadio mentre la notizia della convocazione di Prandelli diveniva ufficiale, rimbalzava tra curve e tribune del catino di Fuorigrotta.

LORENZO INSIGNE 21 ANNI ATTACCANTE

il protagonista LORENZO INSIGNE

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Zupping

Jovetic fiducioso: «Ora cresciamo E faremo bene» 30’ secondo tempo Dzemaili mette la vittoria al sicuro Angolo di Insigne, respinta corta della difesa viola, ma al limite Dzemaili raccoglie e scarica rasoterra in gol LIVERANI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 TOCCHI

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cazione che dedico ai miei familiari, a loro devo tutto: due erano i miei sogni, indossare la maglia del Napoli e arrivare in nazionale» fa sapere, delegando i due procuratori. Poi, entra in campo, e brilla quanto basta a fare luce su un Napoli che inizia la gara in grigio: due lanci di prima, uno slalom per bersi due avversari a sinistra (e il San Paolo esplode), un pallonetto fulminante a Rodriguez che lo atterra e becca l’ammonizione. Infine, la punizione-cross che sblocca gli ingranaggi del Napoli nella serata in cui debutta da titolare, in campionato, con la squadra del cuore. «Sta crescendo, un queste due gare ha dimostrato di meritare la A. Non so se è da nazionale, ma la crescita va gestita bene. Un po’ lo aveva frenato l’infortunio in precampionato col Bayern, ma ha fatto una grande partita», ricorda Mazzarri. Insigne, felice come una Pasqua, è stato il primo ad andare via con la sua famiglia (genitori e i due fratelli) sussurrando solo «sono felicissimo, ci mancherebbe...». Pronto per Coverciano, e la favola degli scugnizzi continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

il Film Tre attaccanti classici in una collezione piena di atipici MAURIZIO GANZ 11 gol in 52 partite Maurizio Ganz (LIVERANI) ha giocato nel Milan due stagioni (1997-99) vincendo lo scudetto. Come Pazzini, arrivava dall’Inter

OLIVER BIERHOFF 45 gol in 119 partite Per Oliver Bierhoff (LIVERANI), tre stagioni nel Milan, dal 1998 al 2001, e uno scudetto. Arrivò da capocannoniere con l’Udinese

FILIPPO INZAGHI 126 gol in 300 partite Filippo Inzaghi (FORTE), una leggenda per i milanisti: rossonero dal 2001 al 2012, ha vinto tutto, comprese due Champions

Milan, riecco un centravanti Pazzini rivede gol e azzurro

clic A SHEVA SERVIRONO TRE TRASFERTE PER FARE TRIPLETTA Una tripletta all’esordio è cosa rara. Neppure Shevchenko fu così veloce, nonostante sia poi riusciti a diventare capocannoniere alla prima stagione italiana (altro evento raro, prima di lui c’era riuscito Platini). L’ucraino segnò un gol all’esordio in trasferta a Lecce nell’agosto 1999, sì fermo a Bari e ripartì benissimo alla terza trasferta, con una tripletta a Roma contro la Lazio. In quella stagione, Sheva chiuse con 24 gol.

Dopo gli esperimenti con il falso 9, è arrivato l’ex interista, che va subito a segno e riconquista pure la Nazionale ALESSANDRA BOCCI MILANO

In velocità, e non soltanto con i cross, perché per la verità gliene arrivano pochi. Aiutato dalla furbizia sul rigore che non c’era, ma capace di mostrare tutto in una sera un repertorio da centravanti vero. Forza, tecnica, senso dello spazio: Giampaolo Pazzini non è arrugginito dagli ultimi mesi di riposo forzato. Con il Milan ha giocato sabato la prima da titolare e i tre gol segnati sono stati sufficienti per convincere il c.t. Prandelli a richiamarlo in nazionale, mentre Cassano è rimasto ancora a casa. Certo, manca Balotelli, quindi è più facile decidere di riprovare con il Pazzo (di nome, non di carattere). Ma il segnale resta buono. Per Pazzini e per il Milan. Lunga storia L’estate è passata con tanti tormenti, soprattutto in attacco, perché il vuoto lasciato da Ibrahimovic era difficile da colmare. Allegri ha provato Cassano e Boateng come falsi nove, ma si capiva che non ci credeva nemmeno lui.

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I NUMERI

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le partite nelle quali Pazzini è andato in gol da portafortuna: 16 volte l’Inter e una il Milan hanno vinto la gara

3

le triplette di Pazzini in carriera: una con la Under 21 a Wembley (primi gol nel nuovo stadio), una con la Sampdoria a Lecce e una con il Milan sabato a Bologna

ottimo punto di partenza per la ricostruzione di una squadra che, paradossalmente, ha avuto problemi con il gol anche nella stagione scorsa, quando ha avuto il miglior attacco del campionato (84 reti segnate).

Fra l’altro, trovare un alter ego di Ibra era stato un problema anche nelle due stagioni giocate dallo svedese con la maglia del Milan. Allegri aveva chiesto timidamente rinforzi un anno fa, ma Ibra sembrava indistruttibile, una manna in certe partite, e cercare un sostituto per i suoi momenti no pareva un lusso troppo grande. Poi Ibra è stato ceduto e la necessità di un attaccante vero è parsa evidente, nonostante la presenza in squadra di talenti attuali o futuribili. Allora ecco comparire all’improvviso Pazzini. Un attaccante classico in una galleria di atipici.

Varietà Tutto era fagocitato da

Ibrahimovic, dalla sua classe e dalla sua supremazia fisica. Ora Allegri punta alla costruzione di un reparto più equilibrato nella divisione dei compiti e Pazzini sembra l’ideale per varie soluzioni: gli altri attaccanti, da Pato a Robinho ai ragazzi appena arrivati, sono complementari con l’ex interista. Con Pazzini serviranno più cross (per questo tornerà utile Emanuelson), ma anche più profondità. Il resto dovrà mettercelo lui: la rabbia dei giorni passati ad aspettare una squadra nuova, ma soprattutto il ricordo dell’Europeo visto in tv, dovrebbero dargli il carburante sufficiente per affrontare una stagione faticosa. Perché il Pazzo non è Ibrahimovic, ma è facile immaginare che diventerà ugualmente insostituibile.

Uomini e gol Il Milan è abituato

ad attaccanti fuori dagli schemi: lo è stato l’anarchico George Weah, ma lo è stato anche Andriy Shevchenko, il più prolifico dai tempi di Nordahl. E’ atipico Pato, era diverso da tutti il più grande di tutti, Van Basten. Pazzini è un centravanti ortodosso e sembra l’erede di Inzaghi in una squadra che non aveva più trovato negli ultimi anni un uomo altrettanto bravo in area di rigore. Pippo resta inarrivabile sotto molti punti di vista, ma Pazzini è un

Giampaolo Pazzini, 28 anni, primi gol dopo il passaggio dall’Inter al Milan SYNC

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INFORTUNATI LA SOSTA PER RECUPERARE

Boateng operato alla mano Pessimismo per Montolivo Il centrocampista forse non potrà rientrare subito dopo la sosta. Prince fratturato MILANO

doppi impegni delle nazionali che gli porteranno via un po’ di giocatori. Oltretutto, questi giorni (gli allenamenti riprendono domani pomeriggio dopo due giorni liberi) saranno fondamentali anche per permettere al tecnico di inserire meglio Bojan e De Jong nei meccanismi della squadra. In ospedale A Bologna, verso la

E’ una sosta fortunata: con Montolivo uscito con un sospetto stiramento (oggi i primi esami strumentali) e Boateng che ha finito la partita con una mano rotta, Allegri può benedire per una volta i

fine del primo tempo, Boateng ha subito un colpo alla mano destra e ha chiesto l'intervento dello staff medico. Prince ha portato a termine la partita, ma gli è stata riscontrata la frattura al terzo osso metacar-

Riccardo Montolivo, 27 anni, uscito per infortunio a Bologna PIERANUNZI

Kevin-Prince Boateng, 25 anni, tra i protagonisti della vittoria di Bologna ANSA

pale. Oggi sarà sottoposto a un'operazione per ridurre la frattura, ma non dovrebbero esserci problemi per rivederlo in campo sabato 15 contro l’Atalanta. Per quanto riguarda Montolivo, bisognerà aspettare gli esami di oggi e i prossimi controlli, ma al momento pare difficile che possa rientrare già nella prossima partita. A maggior ragione Allegri dovrà cercare di accelerare il processo di adattamento di De Jong, che il severo Van Gaal non ha convocato per le gare contro Turchia e Ungheria dopo la prova poco brillante offerta dal mediano nell’amichevole di Ferragosto in Belgio (ha chiamato invece Emanuelson). Fra i convocati del Milan, il viaggio più lungo toccherà ai colombiani Yepes e Zapata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANTICIPO/1

L’ANTICIPO/2

Il Torino affonda Pescara: altri 3 gol per Stroppa

Il Milan si riscatta dopo il k.o. in casa con la Sampdoria

TORINO-PESCARA

3-0

MARCATORI Sgrigna 34’ al pt, Brighi al 14’, Bianchi al 18’ st TORINO (4-2-4) Gillet sv; Darmian 6, Gilk 6,5, Ogbonna 6,5, Masiello 6,5; Brighi 7, Gazzi 7; Stevanovic 5,5 (dal 27’ st Cerci 6), Sgrigna 7,5 (dal 19’ st Meggiorini 6), Bianchi 7 (dal 33’ s.t. Sansone sv), Santana 6,5. PANCHINA Gomis, Rodriguez, D’Ambrosio, Basha, Di Cesare, Vives, Verdi. ALLENATORE Ventura 7 PESCARA (4-2-3-1) Perin 7; Zanon 5,5, Terlizzi 5, Capuano 5, Bocchetti 5,5; Blasi 5, Cascione 5,5 (dal 30’ st Colucci 5,5); Caprari 6 (dal 29’ pt Romagnoli 5), Bjarnason 5,5, Weiss 6; Jonathas 4,5 (dal 1’ st Vukosic 5). PANCHINA Pelizzoli, Crescenzi, Abbruscato, Celik, Balzano, Brugman, Nielsen, Cosic, Quintero. ALLENATORE Stroppa 5 ARBITRO Russo 6,5 AMMONITI Darmian, Zanon e Blasi

BOLOGNA-MILAN

1-3

MARCATORI Pazzini (M) rig 16’, Diamanti (B) rig 42’ pt; Pazzini (M) 32’ e 40’ st, BOLOGNA (3-5-1-1) Agliardi 4; Carvalho 5,5, Antonsson 5,5, Cherubin 5; Motta 5,5, Taider 6,5, Pazienza 6,5 (dal 36' s.t. Gabbiadini sv), Guarente 6, Morleo 6 (dal 46' s.t. Abero sv); Diamanti 7,5; Acquafresca 5,5 (dal 16' s.t. Gilardino 6).PANCHINA Curci, Stojanovic, Radakovic, Sorensen, Garics, Pulzetti, Pasquato, Gimenez. ALLENATORE Pioli 6. MILAN (4-3-1-2) Abbiati 6; De Sciglio 6,5, Bonera 6, Acerbi 6,5, Antonini 5,5; Montolivo 5,5 (dal 41' p.t. De Jong 6,5), Ambrosini 6, Nocerino 5,5; Boateng 7; Pazzini 8 (dal 46' s.t. Niang sv), El Shaarawy 5 (dal 22' s.t. Bojan 6). PANCHINA Amelia, Gabriel, Zapata, Yepes, Mesbah, Traorè, Flamini, Constant, Emanuelson. ALLENATORE Allegri 6,5 ARBITRO Tagliavento 5 AMMONITI Cherubin, Montolivo, Bonera, Ambrosini, Pazzini e De Jong (gioco scorretto).


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

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SERIE A 2a GIORNATA

Samp in versione Maxi Ferrara va al massimo L’argentino goleador e trascinatore, Gastaldello prima causa un rigore e poi segna: Siena k.o., blucerchiati ancora vincenti SAMPDORIA SIENA

I tre gol Il tabellino dice 2-1, ma in realtà è la Samp a complicarsi la vita con Gastaldello che al 15’ s.t., in un attimo di follia, «stecca» Calaiò entrato in area: rigore dell’attaccante sul palo, entra Vergassola e rete. È soltanto il temporaneo 1-1 tra il vantaggio di Maxi Lopez a fine primo tempo (girata di sinistro in area con opposizione nulla di Felipe) e il 2-1 dello stesso Gastaldello, di testa, in area, 6 minuti dopo il pari.

2 1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI M.Lopez (Sa) al 45’ p.t.; Vergassola (Si) al 17’, Gastaldello (Sa) al 24’ s.t.

SAMPDORIA (4-3-3) Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Obiang, Maresca, Poli (dal 15’ s.t. Munari); Estigarribia, M.Lopez (dal 40’ s.t. Pozzi), Eder (dal 26’ s.t. Krsticic). PANCHINA Berni, Falcone, Soriano, Mustafi, Castellini, Tissone, De Silvestri, Renan, Icardi. ALLENATORE Ferrara. CAMBI DI SISTEMA 4-1-4-1 dal 27’ s.t. BARICENTRO ALTO 55,9 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Poli, Gastaldello (gioco scorretto), Munari (comportamento non regolamentare).

Siena basso In mezzo, tanta

SIENA (3-5-2) Pegolo; Neto, Contini, Felipe; Sestu, Vergassola, D’Agostino (dal 26’ s.t. Verre), Mannini (dal 1’ s.t. Valiani), Del Grosso; Ze Eduardo (dal 14’ s.t. Rosina), Calaiò. PANCHINA Farelli, Campagnolo, Dellafiore, Paci, Rubin, Angelo, Coppola, Paolucci, Bogdani. ALLENATORE Cosmi. CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 1’ s.t.; 3-5-2 dal 17’ s.t.; 4-4-1 dal 37’ s.t. BARICENTRO BASSO 48,9 metri ESPULSI Felipe 37’ s.t. per somma di ammonizioni (entrambe gioco scorretto). AMMONITI Ze Eduardo (comportamento non regolamentare), Mannini e Neto (gioco scorretto). ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE paganti 3.037, incasso di 50.655 euro; abbonati 19.550, quota 139.657 euro. Tiri in porta 7 (un palo e una traversa)-4. Tiri fuori 2-2. Angoli 10-2. In fuorigioco 0-4. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t.

le Pagelle

la difesa, ma non si vedono grandi amnesie. Il Siena è invece incompleto. Sarà anche «destabilizzante» il mercato, come dice il suo tecnico, ma se non arrivano rinforzi il povero Cosmi dovrà inventarsi qualcosa. Intanto in difesa Felipe è nervosetto e nel finale si fa espellere, a centrocampo D’Agostino predica nel deserto, in attacco un altro Destro non si trova sulle bancarelle dell’usato.

Maxi Lopez, 28 anni, anticipa il difensore Felipe e supera Pegolo con un gran diagonale: è la rete dell’1-0 PEGASO DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI GENOVA

Se non fosse per il -1 iniziale la Samp sarebbe lassù, in compagnia di Juve, Napoli, Lazio. E giustamente. Dopo il bel successo con il Milan, ecco questo 2-1 al Siena: firmato Maxi Lopez-Gastaldello e ispirato dall’ultimo arrivato, Maresca, che sembra qui da una vi-

ta per come ordina i tempi e sviluppa la manovra. Un Pirlo in miniatura che forse ha sprecato qualcosa in carriera ma può ancora togliersi soddisfazioni. Quelle che il suo dirimpettaio D’Agostino, bravo ma troppo solo, difficilmente si concederà: per lui, come per tutto il Siena, partito dal ben più problematico -6, incombe lo spettro di un campionato di sofferenza.

Sogno Samp Considerato che

adesso c’è la trasferta non proprio impossibile di Pescara, le possibilità che la Samp continui a sognare sono alte. Poli e Obiang accompagnano diligenti il gioco di Maresca. Estigarribia aziona la progressione sulla trequarti, senza partire da dietro come nella Juve. Eder ha scatti devastanti (ma non continuità). E Maxi Lopez dalla trequarti lotta contro tutti. Servono test più faticosi per

manovra della Samp – non sempre efficace, comunque lucida – e l’opposizione del Siena partito troppo basso e mai una volta pericoloso. Pensando al 4-3-3 di Ferrara, infatti, Cosmi comincia con un 3-5-2 che è quasi 5-3-2, con Sestu (a destra) e Del Grosso (a sinistra) per poco in linea con i centrali. Barricate inutili perché Eder va alla conclusione cinque volte in venti minuti e Pegolo, da un metro, deve negare un gol già fatto. Il copione non cambia quando Sestu viene sganciato un po’ avanti (anche perché Calaiò è nella sua giornata peggiore e Ze Eduardo si sbatte invano) e quando si passa al 4-4-2. C’è tanto da lavorare, Cosmi.

LE REAZIONI

Ciro è cauto, Cosmi triste: «Che errori» GENOVA (a.d.r.) La Sampdoria si ripresenta al suo pubblico nel modo migliore e Ciro Ferrara torna all’antica: fa lo stopper. «Qui può venire il mal di testa, ma è una posizione che meritiamo per quello che abbiamo fatto in campo. Abbiamo sofferto un po’ a cavallo dell’intervallo, per il resto siamo stati perfetti. Sono tre punti che valgono doppio, perché ottenuti contro una diretta concorrente per la salvezza. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro campionato ha come obiettivo mantenere la categoria». Tutti pronti a seguire il tecnico. Per primo Maxi Lopez: «Siamo contenti, ma ora è importante soprattutto trovare continuità». Amarezza Cosmi è particolarmente deluso: «Non possiamo fare errori come quelli commessi stasera, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento. Era una gara semplicissima da interpretare e invece l’abbiamo fallita, soprattutto quando ci siamo trovati sull’1 a 1. L’errore che ha portato all’angolo del 2 a 1 è l’esempio perfetto. Troppa leggerezza nel possesso palla. Imperdonabile. Non abbiamo neppure sfruttato la libertà di cui godeva D’Agostino. Che peccato. La sfortuna ce le siamo cercata. L’espulsione di Felipe, invece, è ingenua, era nervoso e ha commesso un fallo inutile».

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di ALESSIO DA RONCH

MARESCA PADRONE IN MEZZO FELIPE, IL DISASTRO È TOTALE SIENA 5,5

ROMERO 6,5 Sempre sicuro, infonde fiducia alla difesa.

IL MIGLIORE h 6,5 PEGOLO

BERARDI 6 Difende con rabbia, spreca qualche cross.

Vince il duello con Eder, deve inchinarsi, senza colpe, a Maxi e Gastaldello.

GASTALDELLO 6 Un merito: finalmente uno che commette un fallo da rigore e lo ammette serenamente. Riscatta l’errore con un bel gol. ROSSINI 6,5 Due ottime chiusure. Si addormenta un po’ sul rigore facendosi anticipare da Vergassola. COSTA 6 Bene in fase difensiva, anche lui però fatica ad attaccare. OBIANG 6 Serata complicata, trova la giocata quando serve di più, servendo un assist perfetto a Gastaldello.

NETO 6 A tratti fuori tempo su Eder. Meglio in fase di impostazione. CONTINI 5,5 Duro e spigoloso. Perde Gastaldello nell’azione decisiva. FELIPE 4 Un disastro. Svagato sull’1 0. Sempre in difficoltà fino alla giusta espulsione. SESTU 6 Deve giocare per due, attaccando Costa e rintuzzando Eder. Se la cava.

IL MIGLIORE

VERGASSOLA 6 Il gol salva una prestazione scialba. In sofferenza soprattutto su Poli.

Padrone del centrocampo. All’esordio pare aver giocato da anni in questa Samp.

D’AGOSTINO 6 Supera momenti difficili con l’esperienza.

h

7 MARESCA

POLI 6,5 Frenetico, aggressivo fino a sfiatarsi. MUNARI 6 Buon rinforzo nel momento decisivo. ESTIGARRIBIA 6 Quando parte in progressione fa spavento, peccato che duri soltanto un tempo. MAXI LOPEZ 6,5 Travolge tutti e quando serve esibisce pure il colpo di genio. L’uno a zero è una perla.(Pozzi s.v.) EDER 6,5 Mitragliatore. Bersaglia la porta di Pegolo, con poca fortuna.

predator lethal zones

scatenati

VERRE 6 Nel finale deve tamponare su Obiang. MANNINI 5 Un po’ fuori posizione, totalmente fuori partita.

Cinque zone letali, progettate per raggiungere la perfezione. Combinale tra di loro e sfrutta questo infinito arsenale di armi per creare gioco, dominare gli avversari e rendere letale ogni tocco.

VALIANI 6 Si sacrifica giocando con un occhio pesto. DEL GROSSO 5 Estigarribia lo mette in crisi, seminandolo spesso. Meglio contro Krsticic. CALAIÒ 5 Ha il merito di conquistare il rigore, che spreca. Non fa altro.

CONTROLLO

ZE EDUARDO 6 Brillante. Gioca con intelligenza.

KRSTICIC 6 Disciplinato, difende il vantaggio.

ROSINA 6 Ha voglia di inventare e qualcosa fa.

All. FERRARA 6,5 La squadra ha idee precise.

All. COSMI 6 Gestisce al meglio le forze che ha a disposizione.

ARBITRI: ROCCHI 7 Bravissimo, sugli episodi e nel complesso. Ranghetti 6-De Pinto 6; Giacomelli 6-Ostinelli 6

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TIRO

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SAMPDORIA 6,5


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A 2a GIORNATA

Klose fa i numeri, la Lazio vola alto Il tedesco punisce due volte il Palermo, in gol pure Candreva: Petkovic si gode il primo posto STEFANO CIERI ROMA

Klose, gioco e primato. La Lazio stenta a credere ai suoi occhi. E invece è tutto vero. Dopo il buon debutto di Bergamo e l’agevole qualificazione in Europa League, la squadra biancoceleste si ripete anche contro il Palermo. Ottiene il quarto successo su quattro gare ufficiali e almeno per un paio di settimane può godersi un primato in classifica (con Napoli e Juventus) sul quale pochissimi, forse nessuno avrebbe scommesso.

Miroslav Klose, 34 anni, tedesco al secondo campionato con la Lazio, realizza il primo gol ANSA

Petko-sorpresa Sì, è proprio

una piacevole sorpresa questa Lazio targata Petkovic. Ancor di più dopo il precampionato di stenti che aveva alimentato cattivi pensieri circa il destino stagionale dei romani. Con l’arrivo delle partite vere, invece, il tecnico di Sarajevo ha prima trovato la quadratura del cerchio grazie al 4-5-1, quindi ha portato per mano la squadra verso un livello di gioco decisamente interessante. Più che il rotondo 3-0, a impressionare contro il Palermo è infatti il modo in cui il successo arriva. La Lazio lo ottiene mettendo le mani sulla partita sin dalle battute iniziali grazie a un’occupazione del campo quasi totale. Favorita da una superiorità numerica a centrocampo

LAZIO

3

PALERMO

0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Klose al ’39’ p.t.; Candreva all’11’, Klose al ’38’ s.t.

LAZIO (4-5-1)

PALERMO (4-4-2)

Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic; Candreva, Hernanes (dal 41’ s.t. Scaloni), Ledesma, Gonzalez, Mauri (dal 35’ s.t. Onazi); Klose (dal 44’ s.t. Kozak). PANCHINA Bizzarri, Carrizo, Cavanda, Ciani, Ederson, Zarate, Floccari, Rocchi. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55,1 ESPULSI nessuno. AMMONITI Candreva per comportamento non regolamentare, Lulic per gioco scorretto, Klose per comportamento non regolamentare.

Ujkani; Pisano, Cetto, Von Bergen, Garcia; Giorgi (dal 6’ s.t. Rios), Barreto, Kurtic (dal 13’ s.t. Hernandez), Bertolo; Ilicic, Miccoli (dal 13’ s.t. Dybala). PANCHINA Benussi, Munoz, Labrin, Viola, Morganella, Donati, Milanovic, Sanseverino, Budan. ALLENATORE Sannino. CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 13’ s.t. BARICENTRO BASSO 49,3 ESPULSI nessuno. AMMONITI Miccoli per comportamento non regolamentare, Rios per gioco scorretto.

ARBITRO Celi di Bari. NOTE paganti 11.536, abbonati 16.743, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta: 6-2. Tiri fuori: 5-5. In fuorigioco: 0-0. Angoli: 7-4. Recuperi: 0 p.t.; s.t. ’3’.

Antonio Candreva, 25 anni, centrocampista della Lazio, autore della rete del 2-0 ANSA

che peraltro non sguarnisce la difesa perché il pressing è costante ed efficace. Super Klose Lazio bella ed avvolgente, dunque. Ingredienti che però da soli forse servirebbero a poco se davanti non ci fosse un certo Miro Klose. Dopo la prova positiva, ma senza acuti di Bergamo il totem tedesco recupera subito con una doppietta che toglie ogni dubbio circa la sua volontà di continuare a stupire. Miro apre a pochi minuti dall’intervallo con una puntuale girata di destro su cross di Gonzalez (e disastro collettivo della difesa palermitana: sbagliano tutti, da Cetto a Giorgi per finire a Garcia). Il tedesco poi chiude a pochi minuti dal 90’ con una realizza-

DOPO PARTITA

Zamparini: «E’ un cantiere E Sannino non rischia» ROMA Una doppietta per tenere la Lazio agganciata alla vetta. Miro Klose sorride: «Due partite vinte. Giochiamo bene. Abbiamo voglia di vincere e dominare ogni gara. Non siamo ancora al 100 per cento. Vogliamo e possiamo dare di più. La squadra mi aiuta tanto ed è molto importante per me. Obiettivi? Vogliamo giocare sempre bene. Abbiamo una grande squadra e un ottimo allenatore». Tanto orgoglio nelle parole di Petkovic: «Il primo posto? Sono contento per i ragazzi, per il lavoro di questi due mesi. Siamo appena all’inizio e dobbiamo continuare». Il tecnico serbo aggiunge: «I ragazzi hanno creato tanto. Contano anche i tre gol segnati... I progressi sono costanti. La squadra ha tenuto il gioco per 85 minuti. Abbiamo concesso solo 5 minuti dopo il secondo gol». Nessun gol subito in due partite. «Un aspetto importante». Un assetto tattico che sembra consolidarsi: «Sì, c’è una quadratura, ma tutto è migliorabile. In un cambio di mentalità serve un passo avanti dai giocatori e uno indietro da parte mia». Sul fronte Palermo, giocatori in silenzio stampa. Parla però il presidente Maurizio Zamparini: «Nessun cambio, siamo un cantiere aperto, però Sannino deve puntare di più su giocatori tecnici come Dybala ed Hernandez». Nicola Berardino

zione d’autore: finta che manda a vuoto Von Bergen, stop di petto e conclusione di piatto destro. In mezzo c’è l’euro-gol del ritrovato Candreva che esplode un missile da venticinque metri che si infila all’incrocio dei pali. Ma in mezzo ci sono pure altre 3-4 palle-gol (di Biava ed Hernanes le più importanti) che avrebbero potuto rendere ancora più ampio il punteggio. Sannino nei guai E il Palermo?

Non pervenuto, a parte il lodevole ma improduttivo tentativo di riaprire la gara per una decina di minuti dopo il 2-0 laziale. Succede quando Sannino toglie Miccoli (che non la prende bene) e Kurtic per inserire le punte Hernandez e Dybala (al debutto) che

le Pagelle

si affiancano a Ilicic per un 4-3-3 più convincente del prudente 4-4-2 iniziale. Il Palermo va pure vicino al gol con lo sloveno (salva Marchetti), ma ormai la partita è già quasi in archivio. Sannino incassa così un altro 0-3 dopo quello all’esordio col Napoli. Conoscendo le abitudini del mangia-allenatori Maurizio Zamparini, le prossime non saranno per lui notti tranquille. Certo, la partenza ad handicap della squadra non è solo colpa sua. L’organico non sembra infatti dare le garanzie necessarie, soprattutto in una difesa impoverita dalle cessioni di Viviano, Balzaretti e Silvestre. I sostituti, almeno per ora, non sembrano proprio alla loro altezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di ALESSIO D’URSO

HERNANES SEMPRE EFFICACE VON BERGEN VEDE LE STREGHE LAZIO 7

PALERMO 5

MARCHETTI 6,5 Uscite ben gestite e presa sicura. Poi dice no a Ilicic.

UJKANI 5 Lasciato in balìa del leoni. Si oppone come può a Mauri e Biava nella ripresa.

KONKO 6,5 Cetto gli nega la gioia del gol, ma c’è sempre nelle fasi calde.

PISANO 6 Ara la fascia con impeto, di testa dice la sua.

BIAVA 6,5 Un martello su Miccoli. Ricorre pure alle maniere forti. Cerca gloria in attacco. DIAS 6 Partita di ramazza, zero fronzoli. Chiusure importanti. LULIC 6,5 Salva su Bertolo, tempismo eccellente. CANDREVA 7 Dinamismo impressionante, ingaggia un bel duello (vinto) con Garcia. Destro da cineteca. HERNANES 6,5 Detta i tempi delle ripartenze, energico. Da piazzato traiettoria carica di veleno. (Scaloni s.v.) LEDESMA 6,5 Quantità di lusso in mezzo al campo, ha sempre l’intuizione giusta. GONZALEZ 6,5 Ostinazione premiata: inchioda il tenero Garcia e serve a Klose il pallone giusto. Stoppato da Cetto nel finale. MAURI 6 S’inverte con Candreva, si lancia in profondità con coraggio. (Onazi s.v.) IL MIGLIORE h 7,5 KLOSE Fa reparto da solo e offre il consueto show: rapace quando conta esserlo. Doppietta di altissimo livello, tacco delizioso per Gonzalez (Kozak s.v) All. PETKOVIC 7 Centra il quarto successo di fila, la Lazio è un giocattolo che funziona. Perfino bello.

CETTO 5 Provvidenziale su Konko, ma si fa anticipare da Klose sul primo gol. VON BERGEN 4 Vede le streghe col panzer, soverchiato sul 3 0. GARCIA 5 Indulgente con Gonzalez, dal cui cross nasce l’1 0. GIORGI 5,5 Dal suo rinvio sbilenco origina lo svarione di Garcia e il primo acuto del tedesco. Randella in mezzo. RIOS 5 In ritardo su Klose, entra nel momento peggiore. BARRETO 6 Il più efficace tra le linee, non molla mai. KURTIC 5,5 Sulle tracce di Hernanes che, a volte, gli scappa. IL MIGLIORE h 6,5 HERNANDEZ Scintille con Konko, ma almeno si sbatte. Offre un contributo palpabile, andava impiegato prima. BERTOLO 5 Il filtrante di Miccoli meritava ben altro cinismo. ILICIC 5 Involuto. Il suo sinistro boom è un lontano ricordo. MICCOLI 5,5 Bell’assist per Bertolo. Il capitano s’intristisce nel vedere il suo Palermo più debole della scorsa stagione. DYBALA 4,5 Non la struscia mai, non vede la luce. All. SANNINO 5 Palermo sotto assedio fin dalle prima battute, non sposta l’inerzia.

ARBITRI: CELI 6 Fiscale l’ammonizione a Klose. Decisioni di buon senso. Galloni 6-Altomare 6. Guida 6-Irrati 6


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 2a GIORNATA le Pagelle

le Pagelle

di F.C.

di A.TO.

ANDUJAR INSUPERABILE. JANKOVIC GOL E QUANTITÀ

MURO PALETTA LUCIANO OKAY MOSCARDELLI NON PUNGE

CATANIA 7

PARMA 6,5

ANDUJAR 7,5 Del tutto incolpevole sulle 2 reti dei liguri.

Bergessio festeggia dopo il gol dell’1-1. Per il 28enne ieri una doppietta AP

Bergessio più Lodi Il Catania va Kucka e Jankovic non bastano al Genoa. Nel finale Sampirisi centra la traversa CATANIA GENOA

3 2

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Kucka (G) al 26 p.t.; Bergessio (C) al 21’ e al 23’, Jankovic (G) al 37’, Lodi (C) al 40’ s.t.

CATANIA (4-3-3) Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Biagianti (dal 23’ s.t. Izco), Lodi, Almiron (dal 10’ s.t. Castro); Barrientos (dal 42’ s. t. Sciacca), Bergessio, Gomez. PANCHINA Frison, Terracciano, Spolli, Rolin, Capuano, Salifu, Ricchiuti, Morimoto, Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO Medio 53,6 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Castro, Bellusci per gioco scorretto; Bergessio per proteste.

GENOA (4-3-3) Frey; Sampirisi, Granqvist, Canini, Antonelli (dal 39’ s.t. Moretti); Kucka, Seymour (dal 19’ s.t. Jorquera), Tozser; Jankovic, Immobile, Vargas (dal 31’ s.t. Borriello). PANCHINA Tzorvas, Stillo, Ferronetti, Bovo, Anselmo, Merkel, Bertolacci, Piscitella. ALLENATORE: De Canio. CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dopo il 23’ secondo gol del Catania. BARICENTRO MEDIO 51,8 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Canini e Seymour per gioco scorretto. ARBITRO Giannoccaro di Lecce. NOTE paganti 5.421, abbonati 4.397, incasso complessivo di 64.988 euro.Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 8-6. In fuorigioco 2-2. Angoli 9-5 . Recuperi: p.t. 0; s.t. 4’.

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Cinque gol ma potevano essere almeno il doppio. Il Catania vince alla fiera delle emozioni ritrovate. Confermando una vecchia tradizione che non la vuole mai perdente contro il Genoa alla prima gara casalinga: negli ultimi 10 anni è accaduto 4 volte e 10 sono stati i punti per i siciliani. Alla fine vince in rimonta chi ha creato di più ma i liguri hanno di che recriminare considerate le 3 occasionissime fallite proprio sotto lo striscione del traguardo. Anche se i gol siano arrivati quasi tutti nella ripresa, le emozioni scandiscono la gara dal primo al novantaquattresimo minuto. Il Catania va al riposo accompagnato dagli applausi: un dato che spiega l’andamento dei 45 minuti iniziali. Ma che non attenua le responsabilità dei siciliani, spreconi fino all’inverosimile. Almeno 5 palle gol gettate il vento mentre al

primo vero affondo genoano sblocca la partita. Ed è paradossale che in questo bailamme di occasioni perdute, Frey non debba compiere neanche un intervento e non può essere sempre e solo colpa della sfortuna. L’ex Vargas (200 gare in A) dal cui piede scaturisce l’azione del vantaggio rossoblù: liscio di Bellusci, palla a Immobile bravo a pescare in area il solitario Kucka che non sbaglia il facile tap in. Per altro, contrariamente al Catania, i liguri nel primo tempo fanno questo solo tiro, che capitalizzano al cento per cento. I siciliani dopo la sberla presa in pieno volto sbandano e faticano a riprendersi, anzi da quel momento e fino al riposo non riescono più a padroneggiare la partita come avevano fatto nei primi 25 minuti. La svolta Per reindirizzare la gara nei binari precedenti, la sorte viene in soccorso di Maran: un malore ad Almiron costringe al cambio, ma il tecnico è bravo a mandare un campo un attaccante, Castro, invece di un altro centrocampista come ad esempio Izco che prenderà più tardi il posto di Biagianti, affaticato. E proprio da un taglio dell’argentino che sguscia fra 2 avversari la palla giunge in area a Bergessio che quasi perde il controllo e poi in equilibrio precario brucia Antoneli e Frey. E’ l’azione che cambia per la seconda volta il piano inclinato della gara. Due minuti dopo da un angolo di Gomez svetta ancora la testa di Bergessio per la prima doppietta italiana che lo ripaga di mille critiche e tante sofferenze. Ma non è finita. Mago Jankovic estrae dal cilindro un proiettile che fa secco imparabilmente Andujar da una ventina di metri. Mancano 8 minuti al 90’. Il Catania non smette di crederci e vuole evitare la beffa della settimana precedente a Roma. Una punizione al 40’ sembra l’ultima possibilità: va Lodi a batterla ed ecco la seconda magia, ma questa vale 3 punti e 4 in classifica per un inizio incoraggiante. L’ultima medaglia se l’appende però Andujar che compie 3 prodezze in altrettanti minuti su Borriello, Jorquera e Sampirisi, l’ultima con l’aiuto della traversa. Proprio come a Roma ma a parti invertite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALVAREZ 6,5 Ingaggio un bel duello con Vargas LEGROTTAGLIE 6,5 Provvidenziale in un paio di interventi nel primo tempo. BELLUSCI 5,5 E’ suo il liscio sul cross di Vargas che porta al gol di Kucka. MARCHESE 6 Scende sulla fascia con meno frequenza del solito. BIAGIANTI 6 Controlla le operazioni finché il fiato lo sorregge. IZCO 6 Aiuta i suoi nella fase più calda della gara. LODI 6,5 Costruisce molto e gli capita sui piedi la palla del possibile pareggio prima del riposo. ALMIRON 6,5 Un paio di conclusioni sfortunate e molti fraseggi esce per un malore. CASTRO 7 Propizia il primo gol di Bergessio, sfoggia belle giocate. BARRIENTOS 6,5 Inventa e manca la prima palla gol della partita, sempre in partita (Sciacca s.v.). MIGLIORE h 7,5 ILBERGESSIO Comincia con una spettacolare rovesciata in area che non trova la porta finisce con una doppietta decisiva. GOMEZ 7 Fallisce anche lui una buona occasione ma partecipa attivamente alla rimonta con sorpasso. All. MARAN 7 Prepara bene la partita e azzecca tutti i cambi.

GENOA 6,5 FREY 5,5 Una grandinata di reti nella ripresa, forse poteva fare di più sulla punizione di Lodi. SAMPIRISI 6 Sfortunato: finisce sulla traversa il suo colpo di testa all’ultimo assalto genoano (Moretti s.v.). GRANQVIST 5,5 Rischia l’autogol con un colpo di testa che finisce in fortunatamente per lui in angolo. CANINI 5,5 Fatica a controllare Bergessio come tutto il reparto. ANTONELLI 5,5 Si fa superare da Bergessio sull’1 a 1. KUCKA 6,5 Ha il merito di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e porta in vantaggio i suoi. SEYMOUR 5,5 L’ex rossazzurro fatica ad entrare in partita. JORQUERA 5,5 Il suo ingresso regala energie ai suoi ma spreca la palla del possibile 3 a 3. TOZSER 6 Nella prima parte della gara distribuisce molti palloni poi si eclissa.

h

IL MIGLIORE 7,5 JANKOVIC

Buona prestazione e gran tiro da oltre 20 metri che vale il momentaneo pareggio ai suoi. IMMOBILE 6,5 Bravo a pescare Kucka solitario in area rossazzurra per portare in vantaggio i suoi. VARGAS 6,5 Alla prima discesa crea i presupposti per il vantaggio. BORRIELLO 5,5 Si fa parare da Andujar il tiro del definitivo pari. All. DE CANIO 6 Giusti gli inserimenti di Borriello e Jorquera ma non basta.

ARBITRI GIANNOCCARO 6,5 Azzecca le scelte più importanti in una gara molto corretta. Vivenzi 6,5, Musolino 6,5, Calvarese 6, Nasca 6

MIRANTE 6 Una sola parata degna di nota su Pellissier.

Belfodil mette a segno l’1-0. Primo gol in Serie A per il 20enne LAPRESSE

Belfodil-Rosi Parma, sono tiri da 3 punti Emiliani senza sbavature, in avvio di ripresa Thereau sbaglia il pari per il Chievo PARMA CHIEVO

2 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Belfodil al 32’ p.t.; Rosi al 41’ s.t.

PARMA (3-5-2) Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Biabiany, Parolo (dal 26’ s.t. Morrone), Valdes, Galloppa, Gobbi; Belfodil (dal 37’ s.t. Rosi), Pabon (dal 13’ s.t. Palladino). PANCHINA Pavarini, Bajza, Fideleff, Benalouane, Acquah, Musacci, Ninis. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO Medio 52.4 metri AMMONITI Lucarelli, Zaccardo, Gobbi per gioco scorretto.

CHIEVO (4-3-2-1) Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, Frey; Luciano (dal 35’ s.t. M.Rigoni), Guana, Hetemaj; Thereau, Cruzado (dal 14’ s.t. Di Michele); Pellissier (dal 24’ s.t. Moscardelli). PANCHINA Squizzi, Viotti, L.Rigoni, Farkas, Papp, Vacek, Jokic, Cofie, Stoian. ALLENATORE Di Carlo. CAMBI DI SISTEMA dal 14’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO Medio 52.7 metri AMMONITI Frey, Cruzado, Guana per gioco scorretto. ARBITRO Massa di Imperia. NOTE paganti 1.438, incasso 13.121 euro; abbonati 8.189, quota 78.607 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 2-4. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO GOL! 32’ Belfodil insacca di testa un assist di Galloppa. SECONDO TEMPO 4 Thereau fallisce sottoporta il possibile pareggio. GOL! 41’ Rosi riceve da Biabiany e infila di sinistro.

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI PARMA

Dopo due giornate ci sono partite che somigliano già a uno spareggio per la salvezza. Quella del Tardini non sfugge alla logica del «mors tua vita mea» col Parma che mette sotto il Chievo con una partita molto tattica e piena di errori anche per la poca voglia di scoprirsi. Alla fine la squadra emiliana conquista i tre punti che voleva con un gol per tempo nel mezzo di tanti affanni che mostrano come Donadoni debba ancora inquadrare i suoi giocatori, molti dei quali vanno ancora alla ricerca della loro dimensione come titolari. Invece il Chievo, dopo l’esordio vincente, non replica nel modulo e nelle mosse in corsa il cambio di passo che gli aveva consentito di superare il Bologna domenica scorsa. Con un solo tiro nello specchio non tornano i conti dei gialloblù veneti.

Primo centro Dopo il k.o. fisiologico al debutto sul campo dei campioni, il Parma non poteva fallire la prova contro una diretta rivale in quella che dovrebbe essere la fascia destra della classifica. La voglia di fare bene e di riscattare la sconfitta di Torino si scontra però con l’esigenza di non dare campo ad un avversario che ha gli uomini giusti per ripartire e colpire in velocità. Perciò la gara per una buona mezzora naviga a centrocampo con le due squadre molto attente a non farsi sorprendere dai tagli e dalle sovrapposizioni. Ma alla prima vera accelerazione il Parma passa in vantaggio con Valdes che pesca lungo Galloppa, scattato sul filo del fuorigioco, l’ex senese controlla sulla linea di fondo e dalla destra calibra un cross teso sul quale si avventa con uno stacco poderoso Belfodil che anticipa Dainelli e non lascia scampo a Sorrentino, fermo sulla propria linea di porta. Per il franco-algerino arrivato dal Bologna via Lione, alla prima uscita da titolare, è il primo centro italiano realizzato sotto gli occhi di Stefano Pioli, spettatore interessato, che l’anno passato ha allenato questo attaccante molto forte fisicamente e ancora da sgrezzare e che avrebbe voluto trattenere sotto le Due Torri. Cambi okay Nella ripresa il

Chievo torna in campo più deciso e attaccando la trequarti parmigiana con molta veemenza. Subito Thereau ha l’occasione per pareggiare ma il francese, tutto solo davanti a Mirante, si lancia in spaccata calciando sopra la traversa la più importante palla-gol. Il Parma capisce che non può attendere la fine e gestire il minimo vantaggio. I cambi di Donadoni vanno nella direzione di tenere palla con Palladino e Morrone per fare salire la squadra che con il tenero Pabon non riusciva a giocare in contropiede. Ma la sostituzione giusta arriva nel finale con l’ingresso di Rosi mandato in campo per saldare la difesa, al contrario il neoentrato si lancia in attacco e su imbeccata di Biabiany può mettere in cassaforte la vittoria con un fendente di sinistro da dentro l’area. Per il Parma è troppa grazia, il Chievo può solo alzare le braccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ZACCARDO 5,5 Troppi affanni e amnesie dietro. IL MIGLIORE h 7,5 PALETTA Dominante per fisico e tempismo su ogni pallone che arriva dalle sue parti. LUCARELLI 6 Festeggia bene le sue 100 partite in A col Parma. BIABIANY 6 La catena di destra non dà sicurezze e anche il francese fatica, meglio nella ripresa con l’assist del raddoppio. PAROLO 5,5 Molto defilato, si limita a fare la sponda per i compagni. MORRONE 6 Col suo magistero gestisce bene il gioco nel mezzo. VALDES 6 Apre l’azione del gol, molto velleitario il suo tentativo di emulare Pirlo nei lanci e nell’atteggiamento. GALLOPPA 6,5 Sulla destra è una lama nel fianco della difesa avversaria, suo l’assist per lo stacco vincente di Belfodil. GOBBI 6 Presidia la sua fascia senza infamia e senza lode. BELFODIL 6,5 Primo gol italiano alla sua prima partita da titolare: poderoso il suo colpo di testa che batte Sorrentino. ROSI 6,5 Appena entrato mette in ghiaccio la vittoria con il gol che fissa il risultato. PABON 5,5 Sembra giochi in pantofole, non si combina molto con Belfodil. PALLADINO 6 Entra per tenere palla e lo fa con costrutto. ALL. DONADONI 6,5 Dopo il k.o. all’esordio aveva bisogno di una vittoria contro una squadra pari grado. Missione compiuta.

CHIEVO 5,5 SORRENTINO 6 Puntuale nelle mischie, sul primo gol non esce. SARDO 5 Dalla sua parte arrivano tutti i pericoli. DAINELLI 5 Si fa bruciare da Belfodil nell’azione dell’1 0. CESAR 6 Spazza usando la ramazza. FREY 6 Un paio di buone diagonali, tiene a freno Biabiany. IL MIGLIORE h 7,5 LUCIANO Corre ancora tanto con le gambe e con il cuore (M. Rigoni s.v.). GUANA 5,5 Non è un regista e si vede. HETEMAJ 6 Offre un buon pallone a Cruzado che meritava migliore sorte. THEREAU 5 Reclama un rigore e si mangia da tre metri il pareggio calciando malamente alle stelle. CRUZADO 5 Da match winner contro il Bologna a missing al Tardini. DI MICHELE 5,5 Subentra ma non aggiunge molto davanti. PELLISSIER 5,5 Contro Paletta non la vede mai, solo un tiro prima di uscire. MOSCARDELLI 5,5 Vedi Di Michele: quando le punte non pungono. ALL. DI CARLO 5,5 L’albero di Natale e i cambi stavolta non funzionano.

ARBITRI MASSA 6,5 Puntuale coi cartellini, lascia giocare sempre con ragione. Paganessi 6 Niccolai 6 Banti 6 Manganiello 6


20

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

SERIE A 2a GIORNATA

Consigli a porta chiusa Ma è il Cagliari a salvarsi Nel deserto di Is Arenas il portiere dell’Atalanta para 2 rigori in 8’, poi si fa male. Segna Denis, nel recupero pari di Ekdal DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI QUARTU SANT’ELENA (Cagliari)

Una litania nel silenzio, prima del gol scacciacrisi (rossoblù) di Ekdal: «E quando mai ce li daranno di nuovo due rigori?». Eccola qui, l’amara ironia del presidente Cellino, che nel clima surreale della nuova casa del Cagliari di Is Arenas, ancora metà stadio e metà cantiere, a porte chiuse e con gli ultrà confinati a fare il tifo per le strade intorno all’impianto, avrebbe sognato ben altro debutto per i suoi ragazzi. Che, invece, strappano un punticino pesante, ma che vale nulla rispetto alla gran mole di occasioni sprecate durante la gara. L’Atalanta dimezza la sua penalizzazione, può sorridere per Denis bomber ritrovato, ma deve soprattutto ringraziare super-Consigli, capace di respingere due rigori (a Larrivey e Conti) in otto minuti nel primo tempo, rendendo vani gli attacchi dei sardi, in superiorità numerica per settantuno minuti, prima di finire k.o. in una mischia davanti alla porta. Un monologo a metà Il Cagliari l’ha fatta da padrone per oltre un’ora, approfittando anche dell’espulsione di Peluso, rischiando tuttavia una sconfitta clamorosa. Merito in gran parte dei prodoigi di Consigli, già nella storia. L’ultima gara con due rigori non realizzati dalla stessa squadra con il Cagliari in campo risale al 25 gennaio 2009, mentre un capolavoro come quello dell’atalantino trova l’ultimo precedente con il granata Sereni nel settembre 2007 (due rigori parati a Maccarone). Premesso ciò, resta il fatto che davanti gli ospiti per lunghi tratti hanno prodotto (troppo) poco,e su

CAGLIARI ATALANTA

PRODEZZE IL GOL E LE PARATE

1 1

1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Denis (A) al 37’, Ekdal (C) al 46’ s.t.

CAGLIARI (4-3-3) Agazzi; Perico (dal 9’ s.t. Cossu), Rossettini, Astori, Pisano; Dessena, Conti, Nainggolan (dal 35’ s.t. Ekdal); Thiago Ribeiro (dal 32’ s.t. Nenè), Larrivey, Ibarbo. PANCHINA Avramov, Ariaudo, Avelar, Eriksson. ALLENATORE Ficcadenti. CAMBI DI SISTEMA dal 10’ s.t. 4-2-3-1. BARICENTRO MOLTO ALTO 61,1 metri AMMONITI Nainggolan, Conti e Cossu per gioco scorretto.

2

3

ATALANTA (4-4-1-1) Consigli (dal 26’ s.t. Polito); Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso; Schelotto (dal 18’ p.t. Raimondi), Cigarini, Biondini, Bonaventura (dal 19’ s.t. Stendardo); Moralez; Denis. PANCHINA Frezzolini, Matheu, Brivio, Ferri, Cazzola, Troisi, De Luca, Parra. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA dal 29’ p.t. 4-3-1-1 BARICENTRO MOLTO BASSO 48,3 metri ESPULSI Peluso al 28’ p.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto) AMMONITI Stendardo per gioco scorretto e Denis per comp. non regolamentare. ARBITRO Peruzzo di Schio. NOTE gara a porte chiuse, spettatori 100 circa. Tiri in porta 9-4. Tiri fuori 7-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 14-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 7’.

In alto, il gol segnato dall’argentino German Denis, 30 anni (col numero 19) al 37’ del secondo tempo. Qui sopra, i due rigori parati da Andrea Consigli, 25, a Larrivey e a Conti LAPRESSE

questo per il futuro il tecnico Colantuono dovrà riflettere.

errore imperdonabile dal dischetto.

Clima surreale La squadra rossoblù doveva cancellare la prova opaca di genova alla prima giornata e almeno sul piano del gioco gli uomini di Ficcadenti (intorno al quale sembra si agiti il fantasma di Delio Rossi…) hanno mostrato qualche passo avanti, con Conti a dettare di nuovo i tempi in mezzo al campo, ma poi colpevole di un

In chiaro scuro Ha stupito, sem-

mai, l’atteggiamento poco propositivo dei giocatori dell’Atalanta, che prima del risveglio finale hanno ripetuto gli stessi errori compiuti nella gara persa con la Lazio. Poche idee, ritmo troppo basso, attacco a lungo sterile, l’infortunio di Schelotto a complicare ulteriormente la serata.

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 0-0 20’ tiro di Perico, Manfredini tocca con il braccio, è rigore. 21’ Consigli respinge il rigore di Larrivey. 27’ Peluso tocca con il braccio il tiro di Ibarbo: ancora rigore per il Cagliari. 29’ Consigli respinge anche il rigore di Conti. SECONDO TEMPO 1-1 27’ Polito, entrato al posto di Consigli, si oppone al tiro di Nainggolan. GOL! 37’ guizzo vincente di Denis che anticipa Agazzi. GOL! 46’ Ekdal s’inserisce e pareggia.

le Pagelle

DI FI.GRI.

IBARBO ISPIRATO, ASTORI RISALE PELUSO INGENUO, OK MORALEZ CAGLIARI 5,5

ATALANTA 6

AGAZZI 6,5 Avvio (quasi) da spettatore, poi è attento su Denis e sulla punizione di Moralez.

MIGLIORE h 8,5 ILCONSIGLI

PERICO 6,5 Efficace in copertura, appena può si propone in avanti. Si conquista il primo rigore.

Serata magica, ma sfortunata. Doppio capolavoro su Larrivey e Conti. Attento su Ibarbo e Thiago Ribeiro nel primo tempo.

COSSU 6 Cerca di dare profondità al gioco. ROSSETTINI 6 Molto attento, ma l’Atalanta all’inizio gli dà una mano. ASTORI 6,5 Si riabilita dopo la serataccia del Ferraris. PISANO 6 Schelotto lo impegna in avvio, poi la strada si mette in discesa. DESSENA 5,5 Discreto sulla corsia di destra, poi va a fare il terzino, ma senza guizzi. CONTI 5,5 La solita, utile visione di gioco, ma pesa l’errore dal dischetto. NAINGGOLAN 6 Intelligente sul piano tattico, rapido negli inserimenti, ma che errore nella ripresa. EKDAL 6,5 Trova l’i inserimento giusto per evitare una sconfitta clamorosa. THIAGO RIBEIRO 6 Molto mobile, ma pecca di precisione. NENE’ 6 Dà vivacità all’attacco nella fase cruciale della gara. LARRIVEY 6 Quel rigore fallito pesa come un macigno. IL MIGLIORE h 6,5 IBARBO Ispirato. Si conquista il secondo rigore, cercando invano il gol. All. FICCADENTI 6 Timidi segnali di risveglio. La squadra crea molto, ma certi errori in attacco rischiano di costare cari.

POLITO 6,5 Entra e si supera su Nainggolan. BELLINI 6,5 Parte a destra, poi cambia fascia dopo il rosso a Peluso. LUCCHINI 6,5 Fa valere la sua esperienza. Sempre lucido. MANFREDINI 6 Impreciso in avvio. Mette il braccio sul tiro di Perico, meglio nella ripresa. PELUSO 5 Ingenuo sul rigore, che gli costa l’espulsione. SCHELOTTO 6 Buon avvio, poi si arrende a un duro colpo al ginocchio destro. RAIMONDI 6 Si mette al servizio della squadra. Prezioso nel finale. CIGARINI 6 Patisce la pressione del Cagliari, ma ritrova lucidità e tempi giusti alla distanza. BIONDINI 6 Troppa sofferenza, anche se si conferma giocatore di temperamento. BONAVENTURA 5,5 Qualche difficoltà quando la pressione del Cagliari si fa più insistente. STENDARDO 6 Guizzo decisivo per salvare la porta dell’Atalanta dal gol MORALEZ 6,5 Sta bene. Continuo e pericoloso su punizione. DENIS 6,5 Prima si fa ipnotizzare da Agazzi, poi trova un gol pesante. All. COLANTUONO 6,5 Una sofferenza infinita, ma festeggia nel migliore dei modi la sua panchina numero cento in A.

ARBITRI PERUZZO 7 Valuta bene sui due rigori e sul gol dell’1-0. Meli 7, Stefani 7; Velotto 6,5, Mariani 6,5.

Botta e risposta Fino ai fuochi

d’artificio finali. Prima Denis è uscito da un limbo che durava da troppo tempo, poi in extremis Ekdal, che era entrato al posto di Nainggollan, ha trovato l’inserimento giusto all’inizio del recupero della partita, scacciando l’incubo di una sconfitta che sarebbe stata davvero clamorosa. Anche se la strada rimane in salita per tutti.

CELLINO CONTRO LA SFORTUNA

«Ci serviva una tonnellata di sale...» (m.f.) «Una partita da vincere 3 0 e abbiamo rischiato la beffa. L’1 1 ci lascia tanta amarezza». Ficcadenti non ci sta: «Siamo mancati sotto porta, serve più cattiveria. I rigori si possono sbagliare, ma stiamo crescendo». Dal Cagliari all’Atalanta: «Ci prendiamo il

punto, rimane il rammarico di aver visto sfumare la partita quand’era finita» replica Colantuono. In tribuna show di Cellino: «Quando si sbagliano due rigori, si perde. Con l’Atalanta ci è andata bene. Il sale anti jella? Ne sarebbe servita una tonnellata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE BWIN IL POSTICIPO DELLA 2A GIORNATA (ORE 20.45)

Sulla strada del Livorno un Padova da costruire Nicola ringrazia Spinelli: «Ha tenuto Dionisi e Paulinho» Pea chiede un po’ di pazienza: «La squadra è rivoluzionata» ANDREA MORETTO FRANCESCO FORESI

Il programma della seconda giornata sarà completato dal posticipo di stasera (ore 20.45) tra Livorno e Padova, che si sfidano dopo un avvio contrastante. La squadra del debuttante Nicola è partita bene, vincendo sul campo della Juve Stabia, mentre quella di Pea ha faticato per pareggiare col Lanciano. Qui Livorno La vittoria al debut-

to sembra aver ridato entusiasmo alla piazza amaranto. Sono stati infatti superati i 2.100 abbonamenti e questa sera per il debutto casalingo di Nicola si prevede un Armando Picchi carico di entusiasmo. L'ex tecnico

del Lumezzane però resta con i piedi per terra: «Dopo questi due mesi di lavoro sono arrivati molti segnali positivi che devono far capire a tutti che noi ci siamo e che dobbiamo crescere insieme: tifosi, squadra e società. Il nostro obiettivo è molto semplice: migliorare la classifica rispetto alla scorsa stagione puntando soprattutto sui giocatori giovani». E qui Nicola vuole ringraziare il presidente Spinelli: «Avevo chiesto di confermare il gruppo e sono stato accontentato. Non era facile viste le richieste arrivate per Paulinho e Dionisi». E stasera sarà confermato il tridente delle meraviglie. Qui Padova Alla seconda di campionato per il Padova è già una

Davide Nicola, 39 anni LIVERANI

Fulvio Pea, 45 anni LAPRESSE

partita importante, per cancellare il segno meno in classifica e per dimostrare di essere in crescita dopo il pareggio casalingo all’esordio contro il Lanciano: «Noi stiamo lavorando con serenità e questo aiuta anche in campo. Sabato scorso – dice l’allenatore Fulvio Pea — alcuni giocatori non erano nel loro ruolo ma hanno fatto discretamente bene, non facendo rimpiangere gli assenti. E’ una partita insidiosa, ma è stata preparata come le altre conoscendo sia pregi che difetti del Livorno. Andiamo consapevoli delle nostra forza e cercando di far bene, sapendo che dobbiamo ancora migliorare. L’aspetto che ci interessa di più, in questo momento, è quello della crescita, indipendentemente dall’avversario». Pea chiede un po’ di pazienza, quella per far crescere «una squadra rivoluzionata durante l’estate, con molti giovani. Il Padova migliore va costruito partita dopo partita, bisogna dare qualcosa in più rispetto alla settimana scorsa. A Livorno cerchiamo un miglior equilibrio tra i reparti, precisione nella fase difensiva e mettendo in pratica quello che sappiamo fare in attacco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIVORNO PADOVA

MERCATO

LIVORNO (4-3-3) 1 MAZZONI 6 SALVIATO 4 BERNARDINI 11 LAMBRUGHI 3 GEMITI 10 LUCI 27 EMERSON 28 SCHIATTARELLA 26 SILIGARDI 9 PAULINHO 8 DIONISI All. NICOLA

PADOVA (3-5-2) 22 ANANIA 13 LEGATI 5 PICCIONI 6 TREVISAN 2 RISPOLI 19 GALLI 20 DE VITIS 14 ZE’ EDUARDO 33 RENZETTI 9 GRANOCHE 11 CUTOLO All. PEA

PANCHINA 12 Fiorillo, 17 Ceccherini, 5 Remedi, 15 Molinelli, 16 Gentsoglou, 23 Piccolo, 20 Dell'Agnello.

PANCHINA 1 Silvestri, 3 Franco, 27 Piccinni, 23 Cionek, 17 Jelenic, 10 Farias, 21 Babacar.

ARBITRO Di Bello di Brindisi GUARDALINEE Chiocchi-Cucchiarini PREZZI da 9 a 53 euro TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD, Sky SuperCalcio HD e Premium Calcio LIVORNO Emerson centrale di centrocampo tra Luci e Schiattarella visto che Belingheri non è ancora pronto. Siligardi e Dionisi al fianco del brasiliano Paulinho. Squalificati nessuno. PADOVA Scelte obbligate a centrocampo per Pea. In attacco la coppia Granoche-Cutolo sembra favorita su Babacar e Farias. Cionek con l’arrivo del transfer va in panchina. Squalificati nessuno.

Martinetti verso il Brescia grazie al... Vicenza La finestra di mercato concessa a Grosseto, Vicenza e Lecce può essere sfruttata per molte operazioni. Il Brescia per esempio può prendere Martinetti dal Varese facendolo transitare dal Vicenza e ingaggiandolo insieem a Martinelli. Uno scenario che, da qui al 10, potrebbe riservare molte sorprese. SITUAZIONE Sassuolo p. 6; Varese (-1) 5; Spezia 4; Livorno*, Vicenza, Brescia, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 3; Modena (-2) e Verona 2; Bari (-5), Reggina (-3), Empoli (-1) e Lanciano 1; Ternana, Juve Stabia e Cesena 0; Padova* (-2) e Ascoli (-1) -1, Novara (-4) -2; Grosseto (-6) -5. (*una partita in meno). Il prossimo turno, senza la Serie A, si gioca sabato e domenica. Sabato, ore 18: Modena-Varese; ore 20.45: Verona-Reggina. Domenica, ore 15: Bari-Ternana, Crotone-Cittadella, EmpoliSassuolo, Juve Stabia-Vicenza, Lanciano-Ascoli, Padova-Grosseto, Pro VercelliLivorno; ore 18: Spezia-Brescia; ore 20.45: Cesena-Novara.


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

21 #

SERIE A 2a GIORNATA la situazione RISULTATI

CLASSIFICA

BOLOGNA-MILAN 1-3 Pazzini (M) rigore, Diamanti (B) rigore, Pazzini (M), Pazzini (M) CAGLIARI-ATALANTA Denis (A), Ekdal (C)

1-1

MARCATORI PARTITE

SQUADRE

PUNTI

IN CASA

RETI

FUORI

TOTALE

RIGORI

IN CASA

FUORI

TOTALE

S.

F.

S.

G.

V.

N.

P.

G.

V.

N.

P.

G.

V.

N.

P.

F.

S.

F.

DIFF. RETI

FAVORE

CONTRO

T.

R.

T.

R.

PUNTI POSIZIONE 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012

CATANIA-GENOA 3-2 Kucka (G), Bergessio (C), Bergessio (C), Jankovic (G), Lodi (C)

JUVENTUS

6

1

1

0

0

1

1

0

0

2

2

0

0

2

0

4

1

6

1

+5

2

1

0

0

6 (=)

1

NAPOLI

6

1

1

0

0

1

1

0

0

2

2

0

0

2

1

3

0

5

1

+4

0

0

0

0

6 (=)

1

INTER-ROMA 1-3 Florenzi (R), Cassano (I), Osvaldo (R), Marquinho (R)

LAZIO

6

1

1

0

0

1

1

0

0

2

2

0

0

3

0

1

0

4

0

+4

0

0

0

0

1 (+5)

11

SAMPDORIA*

5

1

1

0

0

1

1

0

0

2

2

0

0

2

1

1

0

3

1

+2

0

0

1

0

in B

in B

LAZIO-PALERMO Klose (L), Candreva (L), Klose (L)

ROMA

4

1

0

1

0

1

1

0

0

2

1

1

0

2

2

3

1

5

3

+2

0

0

0

0

1 (+3)

11

CATANIA

4

1

1

0

0

1

0

1

0

2

1

1

0

3

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2

2

5

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0

0

0

0

4 (=)

5

TORINO*

3

1

1

0

0

1

0

1

0

2

1

1

0

3

0

0

0

3

0

+3

1

0

0

0

in B

in B

GENOA

3

1

1

0

0

1

0

0

1

2

1

0

1

2

0

2

3

4

3

+1

1

0

0

0

4 ( 1)

5

INTER

3

1

0

0

1

1

1

0

0

2

1

0

1

1

3

3

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4

3

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0

0

0

0

1 (+2)

11

MILAN

3

1

0

0

1

1

1

0

0

2

1

0

1

0

1

3

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3

2

+1

1

1

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1

1 (+2)

11

FIORENTINA

3

1

1

0

0

1

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0

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2

1

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1

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1

1

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3

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3 (=)

7

CHIEVO

3

1

1

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0

1

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0

2

2

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11

PARMA

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1

0

0

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0

1

2

1

0

1

2

0

0

2

2

2

0

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0

1

0

3 (=)

7

CAGLIARI

1

1

0

1

0

1

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1

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0

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3

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0

6 ( 5)

1

PROSSIMO TURNO

UDINESE

0

1

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1

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1

6 ( 6)

1

3 GIORNATA sabato/domenica 15/16 settembre CHIEVO-LAZIO FIORENTINA-CATANIA GENOA-JUVENTUS MILAN-ATALANTA NAPOLI-PARMA PALERMO-CAGLIARI PESCARA-SAMPDORIA ROMA-BOLOGNA SIENA-UDINESE TORINO-INTER anticipi e posticipo da definire

BOLOGNA

0

1

0

0

1

1

0

0

1

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0

0

2

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18

PALERMO

0

1

0

0

1

1

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0

1

2

0

0

2

0

3

0

3

0

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6

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0

0

0

3 ( 3)

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PESCARA

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0

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1

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3

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6

6

0

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1

0

in B

in B

ATALANTA**

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1

0

0

1

1

0

1

0

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0

1

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1

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2 (+1)

20

SIENA***

-5

1

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2

1

2

1

1

0

0

0

1 ( 6)

11

3-0

NAPOLI-FIORENTINA 2-1 Hamsik (N), Dzemaili (N), Jovetic (F) PARMA-CHIEVO Belfodil (P), Rosi (P)

2-0

SAMPDORIA-SIENA Maxi Lopez (Sa), Vergassola (Si), Gastaldello (Sa)

2-1

TORINO-PESCARA 3-0 Sgrigna (T), Brighi (T), Bianchi (T) UDINESE-JUVENTUS 1-4 Vidal (J) rigore, Vucinic (J), Giovinco (J), Giovinco (J), Lazzari (U)

a

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Il campionato di Serie A è partito da due giornate e non poteva mancare, come ogni anno, la sua variante «virtuale»: Magic+3, il gioco del vero fantacalcista. Pronti con carta e penna? Vi attende una stagione di +3 (se tutto va bene) e qualche -1. Per giocare con noi, non lasciatevi sfuggire la Magic card che vi permette di gestire il vostro team per tutta la stagione. La trovate in edicola a 19,99 euro più il prezzo del quotidiano. Tranquilli, siete ancora in tempo: le prime due giornate sono di riscaldamento. Dalla prossima però niente scuse: si inizia a fare sul serio.

Questa la classifica marcatori aggiornata dopo la seconda giornata: 3 RETI: Jovetic (Fiorentina); Pazzini (1) (Milan) 2 RETI: Bergessio (Catania), Giovinco (Juventus); Klose (Lazio); Hamsik (Napoli); Osvaldo (Roma) 1 RETE: Denis (Atalanta); Diamanti (1) (Bologna); Ekdal (Cagliari); Gomez, Lodi e Marchese (Catania); Cruzado e Pellissier (Chievo); Kucka, Immobile, Jankovic e Merkel (Genoa); Cassano, Coutinho, Milito e Sneijder (Inter); Lichtsteiner, Pirlo, Vidal (1) e Vucinic (Juventus); Candreva e Hernanes (Lazio); Cavani, Dzemaili e Maggio (Napoli); Belfodil e Rosi (Parma); Florenzi, Lopez e Marquinho (Roma); Costa, Gastaldello e Maxi Lopez (Sampdoria); Vergassola (Siena); Bianchi, Brighi e Sgrigna (Torino); Lazzari e Maicosuel (Udinese) RETI: in questo turno: 34 (3 rigori). Totali: 55 (3 rigori)

U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. * = un punto di penalizzazione, ** = due punti di penalizzazione, *** = sei punti di penalizzazione.

34

laMoviola di FRANCESCO CENITI

le reti realizzate nella 2a giornata, sono 13 in più rispetto al turno precedente con un incremento percentuale di quasi 62 punti

fceniti@gazzetta.it

Cagliari, due rigori giusti Denis: gol e sospetti Borriello e Thereau: okay non intervenire Le proteste di Pozzo (patron dell’Udinese) avevano aperto la domenica e potevano mettere pressioni sul resto degli arbitri. E invece le partite serali non hanno riservato brutte sorprese. Anzi il designatore Braschi può essere soddisfatto. Certo, il rosso al portiere dell’Udinese Brkic aprirà una discussione: per l’Aia la scelta di Valeri è stata corretta, ma l’impressione è che in situazioni simili (quando non è chiaro il possesso del pallone) la scelta migliore sia l’ammonizione. Anche perché solo nella prima giornata Mirante (il portiere del Parma) non era stato espulso dopo un fallo in area. Dove è l’errore?

rete. Giusto anche il rosso al difensore. Scontro Bellini-Ibarbo, ma il contatto sembra regolare. Dubbi di fuorigioco sul gol dell’Atalanta: da valutare la posizione di Denis, soprattutto se tocca la palla Moralez.

CAGLIARI-ATALANTA 1-1 Peruzzo di Schio Due rigori concessi al Cagliari (entrambi parati da un super Consigli) in modo corretto: sul primo Manfredini è in area quando si oppone al tiro con le braccia larghissime; il secondo vede Peluso franare addosso a Ibarbo lanciato a

LAZIO-PALERMO 3-0 Celi di Campobasso Occasione per Bertolo, il pallone va sul fondo: Celi dà la rimessa, l’arbitro di porta gli fa cambiare idea e Celi assegna il corner. Regolare il gol di Klose al 38’ su cross di Gonzalez. Al 41’ intervento duro di Garcia su Klose, ci stava il giallo ma l’arbitro lo

CATANIA-GENOA 3-2 Giannoccaro di Lecce Al 18’ Gomez crossa con la palla che sembra uscita. Il giudice di porta dice che la palla è in gioco e Barrientos sfiora il gol. Regolare il gol del vantaggio genoano: inserimento da dietro di Kucka sull’assist di Immobile. Nel finale la squadra ospite reclama un rigore sul contatto tra Bergessio e Borriello, ma la trattenuta è poca cosa.

Giampaolo Pazzini LAPRESSE

Larrivey batte il primo rigore concesso al Cagliari e parato grazia. Regolari anche gli altri due gol della Lazio. Forse fiscale al 18’ del secondo tempo l’ammonizione per simulazione a Klose che si lascia cadere dopo una trattenuta. NAPOLI-FIORENTINA 2-1 Damato di Barletta Gara abbastanza tranquilla. Al 40’ intervento troppo rude di Insigne su Cuadrado: ci poteva stare il cartellino giallo. Al 10’ della ripresa Napoli in vantaggio: punizione di Insigne, Hamsik interviene di testa, la palla sbatte contro Borja Valero e supera Viviano. Non è chiaro se Hamsik ha toccato la palla oppure no (lui dice di averla strusciata con la cresta). Al 22’ fallo al limite di Roncaglia (già

Bene Peruzzo: netto il mani di Manfredini e il fallo di Peluso (anche espulso)

ammonito) su Inler, l’arbitro non mostra il rosso. PARMA-CHIEVO 2-0 Massa di Imperia Regolare il vantaggio del Parma perché non c’è fuorigioco di Galloppa (autore dell’assist): è in linea con Frey. Thereau chiede un rigore dopo un contrasto con Paletta proprio sulla linea dell’area, ma fa bene l’arbitro a non fischiare: il difensore fa di tutto (e ci riesce) per evitare il contatto. Per il resto bene Massa. SAMPDORIA-SIENA 2-1 Rocchi di Firenze Netto il fallo da rigore da cui scaturisce il pari per il Siena: al 17’ della ripresa Gastaldello sbaglia completamente il tempo su Calaiò e lo atterra in area. Estigarribia, lanciato in contropiede, simula un contatto con Felipe: andava ammonito. Il difensore del Siena è poi espulso per un doppio giallo (decisione corretta). Inter-Roma a pagina 3 Udinese-Juve a pagina 10

7

i rigori assegnati in questo weekend, 3 sono stati realizzati mentre 4 sono stati falliti. Sono già 6 i rigori falliti nei primi 180 minuti di gioco.

3

i giocatori che sono riusciti a ripetersi dopo essere andati a rete nel primo turno, sono il viola Jovetic, il giallorosso Osvaldo ed Hamsik del Napoli

CONCORSI N. 63 DEL 2/9/2012

TOTOCALCIO COLONNA VINCENTE 2-2-X-1-1-1-1-1-1-1-2-1-1-1

TOTOGOL COLONNA VINCENTE 12-2-4-1-9-13-11


22

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

MONDO INGHILTERRA

4

L’Arsenal dà lezioni Liverpool umiliato

DOPO 3 TURNI

Sabato West HamFulham 3-0; SwanseaSunderland 2-2; TottenhamNorwich 1-1; West Brom.Everton 2-0; Wigan-Stoke 2-2; Manchester City-Qpr 3-1 Ieri LiverpoolArsenal 0-2 NewcastleAston Villa 1-1 SouthamptonManchester United 2-3

Podolski e Cazorla: la squadra di Wenger disintegra i Reds, che non partivano così male (un punto in tre gare) dal 1962 chiamano da quelle parti, non funziona.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI LIVERPOOL (Inghilterra)

Wenger L’Arsenal celebra anco-

Una lezione di calcio che a Liverpool si ricorderanno per un bel pezzo: l’Arsenal disintegra i Reds con un gol per tempo e un gioco scintillante. L’umiliazione è pesante: i Gunners chiudono facendo il torello. Diaby è immenso, Podolski e Cazorla si scambiano gol e assist, Vermaelen riduce al silenzio Suarez e c’è gloria persino per il portiere italiano Vito Mannone, con due parate importanti nel finale. Il Liverpool è in crisi nera: dal 1962 non partiva così male. I tifosi cantano come sempre «You’ll never walk alone», ma la sensazione è che un uomo solo ci sia davvero e si tratti di Brendan Rodgers, l’allenatore nordirlandese chiamato a ricostruire i Reds dopo il fallimento di Dalglish. Rodgers è stato il brillante architetto dello Swansea, ribattezzato Little Barcelona, ma la sfida di Liverpool, dove bisogna cambiare storia e fi-

Il divario è imbarazzante: i Gunners chiudono la partita facendo il torello losofia, lo sta mettendo alle corde. Questa non è una piazza facile: ha bruciato mestieranti come Hodgson. Rodgers si assume le responsabilità di questo avvio orribile, un punto in tre gare, ma la società non lo sta aiutando. Gli hanno ceduto Carroll senza prendere, in cambio, un centravanti. Davanti c’è solo Suarez. Questo Liverpool conferma quanto siano limitati gli statunitensi quando si avventurano nel calcio: lo spirito del cow boy nel soccer, come lo

ra una volta la grandezza di Wenger. Non ispira simpatia, ha quel filo di arroganza che fa molto Francia, ma è un mostro di bravura. Ha perso un fuoriclasse come Van Persie e un centrocampista come Song, ma ha ricostruito il mosaico, inserendo con naturalezza Cazorla e Podolski. Il ritorno di Diaby, frenato per la scorsa stagione dai problemi fisici, è la notizia dell’anno. Il francese è il direttore d’orchestra di una squadra dove Arteta e Cazorla sono musicisti di eccellenza e dove Podolski ha già capito tutto dello spartito di Wenger. Stecca solo Giroud: il paragone con Van Persie è improponibile. Il film Nella prima mezz’ora, l’Arsenal fa sfogare il Liverpool. Rodgers comincia a prendere appunti dopo appena 5 minuti: è un segnale. Borini cerca la gloria personale con due tiri velleitari: Suarez lo manda subito a quel paese. L’unico a ragionare è Allen. Sahin si presenta con la spocchia di chi ha indossato la maglia del Real Madrid, Gerrard si perde nel palleggio. Un suo errore fa scattare il contropiede dell’Arsenal. Podolski avvia il triangolo e Cazorla gli restituisce il pallone: il sinistro del tedesco non perdona. Il Liverpool ha un guizzo con Sterling: palo. E’ un’illusione. In apertura di ripresa, Suarez frana in area dopo un contatto con Mertesacker: l’uruguayano non perde mai il vizio di tuffarsi. Il palleggio dei Gunners manda in tilt il Liverpool e Cazorla chiude i conti: il sinistro non è irresistibile, ma Reina commette l’ennesimo disastro. Il torello finale scatena il popolo dell’Arsenal: cori per Wenger. E’ il suo trionfo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Lukas Podolski, 27 anni, prima stagione con la maglia dell’Arsenal EPA

LIVERPOOL

0

ARSENAL

2

PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Podolski al 31’ p.t.; Cazorla al 23’ s.t.

LIVERPOOL (4-3-3) Reina 5; Johnson 5,

ARSENAL (4-2-3-1) Mannone 6;

Skrtel 5,5, Agger 6, Enrique 5; Gerrard 5, Allen 6, Sahin 5 (dal 22’ s.t. Shelvey 6); Borini 5 (dal 9’ s.t. Downing 5,5), Suarez 5, Sterling 6. PANCHINA Jones, Henderson, Carragher, Coates, Kelly. ALLENATORE Rodgers 5. AMMONITI Skrtel e Shelvey per gioco scorretto.

Jenkinson 6, Mertesacker 6,5, Vermaelen 7 (dal 45’ s.t. Koscielny s.v.), Gibbs 6,5; Arteta 7, Diaby 7,5; Oxlade-Chamberlain 6 (dal 27’ s.t. Ramsey 6), Cazorla 7, Podolski 7,5 (dal 36’ s.t. Santos s.v.); Giroud 5,5. PANCHINA Martinez, Coquelin, Walcott, Gervinho. ALLENATORE Wenger 7,5. AMMONITI Mertesacker e Arteta per g.s.

ARBITRO Webb 6. NOTE spettatori 44.932. Tiri in porta 5 (con 1 palo)-5. Tiri fuori 6-8. Angoli 9-2. In fuorigioco 2-1. Recuperi 2’ p.t.; 4’ s.t. MOMENTI CHIAVE

MOMENTI CHIAVE

PRIMO TEMPO GOL! 31’ Gerrard sbaglia il passaggio, contropiede dell’Arsenal che parte da Podolski: triangolo con Cazorla e il tedesco, di sinistro, firma l’1-0 per i Gunners. 38’ Palo del Liverpool: gran botta di Sterling, il legno salva Mannone.

SECONDO TEMPO GOL! 23’ Podolski ricambia il favore: assist per Cazorla, sinistro, papera di Reina fatale al Liverpool.

CLASSIFICA Chelsea 9; Manchester City, Swansea, West Brom. 7; West Ham, Everton, Manchester United 6; Arsenal 5; Newcastle, Wigan 4; Fulham, Stoke 3; Norwich, Tottenham, Sunderland 2; Reading, Qpr, Liverpool, Aston Villa 1; Southampton 0. Robin Van Persie REUTERS

IL SOUTHAMPTON FINISCE K.O.

Van Persie firma la prima tripletta E lo United va L’olandese sbaglia anche un rigore. Ferguson festeggia le 1000 panchine in Premier DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA

La prima tripletta di Robin Van Persie con la maglia del Manchester United spiega una volta per tutte perché Alex Ferguson abbia chiesto alla società un sacrificio per acquistarlo: con l’olandese al centro dell’attacco si può sopravvivere alle assenze e ai capricci di Rooney. Van Persie fallisce anche un rigore e l’errore avviene quando il Southampton sta vincendo 2-1, trascinato da Schneiderlin e Lambert. Lindegaard, schierato al posto di De Gea, non convince: la porta dello United è sempre ballerina. Ma dopo un’ora, Ferguson celebra con una doppia mossa le 1.000 panchine in campionato alla guida dei Red Devils: fuori Cleverley e Kagawa, dentro Scholes ed Hernandez. E’ la scossa. Lo United assedia i Saints e Van Persie non perdona. In solo tre minuti, ribalta il risultato. Ferguson ringrazia: «Un giorno speciale per me». Anche Van Persie è speciale: di più, è un fuoriclasse. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA

SOUTHAMPTON-MANCHESTER UNITED

2-3

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Van Persie (M) al 24’ p.t, al 42’ s.t. e al 45’ s.t, Lambert (S) al 16’ p.t., Schneiderlin (S) al 10’ s.t. SOUTHAMPTON (4-1-4-1) K. Davis 6; Clyne 5,5, Hooiveld 5, Fonte 5, Fox 5, 5; Schneiderlin 6; S. Davis 6, Ward-Prowse 6, Lallana 5,5 (dal 33’ s.t. Rodriguez sv), Puncheon 6 (dal 29’ s.t. Makuya 5); Lambert 6,5 (dal 30’ s.t. Do Prado sv). PANCHINA Gazzaniga, Richardson, Seaborne, Lee. ALLENATORE Adkins 5. AMMONITI Hooiveld per gioco scorretto. MANCHESTER UNITED (4-4-2) Lindegaard 5,5; Rafael 6, Ferdinand 6, Vidic 6, Evra 6; Valencia 6, Carrick 6, Cleverley 5 (dal 16’ s.t. Scholes 6), Kagawa 5 (dal 16’ s.t. Nani 6,5); Van Persie 8, Welbeck 5,5 (dal 26’ s.t. Hernandez 6). PANCHINA De Gea, Evans, Giggs, Powell. ALLENATORE Ferguson 7. ARBITRO Dean 6,5. NOTE spettatori 31.609. Tiri in porta: 8-9. Tiri fuori: 6-9. Angoli: 4-7. In fuorigioco: 1-1. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t. DI CANIO E ZOLA SCONFITTI Doppio k.o. per Gianfranco Zola e Paolo Di Canio. Il Watford (seconda divisione) di proprietà di Pozzo con in panchina l’allenatore sardo è stato sconfitto sul campo del Derby County 5-1. Male anche lo Swindon Town di Paolo Di Canio (che milita nella terza divisione) battuto nettamente in casa del Preston, che si è imposto per 4-1.

FRANCIA DOPPIETTA DELLO SVEDESE, PRIMO SUCCESSO DEI PARIGINI CHE PASSANO A LILLA

Ancelotti dice grazie a Ibra: il Psg si sblocca LILLA PSG

1 2

PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Ibrahimovic (P) al 1’, Chedjou (L) al 12’, Ibrahimovic (P) al 21’ p.t.

LILLE (4-2-3-1) Landreau 6; Beria 6, Basa 5, Chedjou 6, Digne 6; Gueye 5, Mavuba 5; Martin 6, Pedretti 5 (dall’1’ s.t. Kalou 6), Payet 6,5 (dal 30’ s.t. Mendes 5,5); Roux 5 (dal 21’ s.t. De Melo 5). PANCHINA Elana, Rozehnal, Sidibé, Balmont. ALLENATORE Garcia 6. CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Remy per gioco scorretto

PARIS S.G. (4-3-1-2) Sirigu 6; Jallet 4, Alex 6, Sakho 6,5, Maxwell 6,5; T.Motta 6, Verratti 6 (dal 26’ s.t. Rabiot 6), Matuidi 6,5; Pastore 5,5 (dal 21’ s.t. Nene 4,5); Ibrahimovic 8, Menez 6,5 (dal 35’ s.t. Gameiro s.v.). PANCHINA Douchez, Camara, Armand, Hoarau. ALLENATORE Ancelotti 6,5. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Verratti per gioco scorretto, T. Motta per proteste. ARBITRO Buquet 5,5. GUARDALINEE Cano 6 - Debart 6. NOTE spettatori 30 mila. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 2-2. Angoli 3-3. In fuorigioco 2-4. Recuperi p.t. 1’, s.t. 3’.

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ LILLA (Francia)

Due grandi Z sul prato nuovo dello stadio del Lilla marcano il passaggio di Ibrahimovic e del primo Paris St. Germain da tre punti della stagione. La vittoria, fondamentale per rasserenare un clima che si stava avvelenando, arriva grazie ai numeri di Zlatan, talmente in cima alla catena alimentare del campionato francese da esserne aperitivo — in gol dopo 26 secondi su assist di Menez, piatto forte, il 2-1 del 21’ su innesco di Pastore — e dessert per la perizia con cui governa un finale meno ansiogeno del previsto. La quarta vittoria in fila del Marsiglia lascia Parigi a sei punti, ma la direzione di marcia pare finalmente presa; a patto di aggiungere a questo risultato un gioco di qualità parecchio superiore all’attuale. Fusione mancata La madre di tut-

ti i problemi che Ancelotti deve risolvere è la mancata fusione

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, dopo aver segnato il primo dei due gol AFP

fra i giocatori arrivati con la nuova gestione — chiamiamoli i nobili perché è gente ricca di titoli e di stipendio — e quelli che già c’erano un anno e mezzo fa, quando Parigi era ancora una piazza mediocre, buona al più per l’Europa League. All’inizio del suo mandato avevamo chiesto ad Ancelotti quanti dei plebei (si fa per dire) sarebbero rimasti nella rosa di un ipotetico Paris di vertice, e lui aveva necessariamente mentito rispondendo la metà. Nove mesi dopo nella formazione iniziale

ne sopravvivono appena tre, e solo perché gente come Thiago Silva, Sissoko e Lavezzi non è disponibile. Il capitano Jallet, poi, ha appena saputo che il Mino Raiola Football Club — già cuore del Psg con Ibra e Maxwell — si è arricchito di un altro elemento, Van der Wiel, certamente più forte di lui; anziché reagire con una grande prestazione, Jallet allinea una bella serie di disastri, fra i quali il pasticcio che regala al Lille il corner del pareggio di Chedjou.

Pastore involuto Con una falla così vistosa aperta nella parte destra dello scafo, persino Ibrahimovic, che certo non è tipo da smancerie, va a farsi vedere in quella zona per rincuorare il compagno depresso. Proponendosi come sponda del primo passaggio, Thiago Motta cannibalizza Verratti perché mangia di fatto nella sua ciotola di organizzatore del gioco, consegnandolo a un compito di interditore che gli fa spendere in fretta un cartellino giallo. Quando ha la boccia Verratti paga anche la scarsa propensione allo smarcamento dei compagni, e siccome non è Xavi la fatica a rubare un tempo di gioco con una piroetta costa più di un pallone. Ma il vero peccatore del quadro è Pastore, che a fronte del nitido lancio che innesca il 2-1 si fa vedere pochissimo, e quando infine tocca palla denuncia una grave involuzione eccedendo in colpi di tacco irritanti e sballati. Urge psicologo; con tre punti in tasca sarà più facile trovarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE

Il Marsiglia vola Punteggio pieno e +2 sul Lione Questa la situazione dopo 4 giornate nella Ligue 1. Il Psg è a 6 punti dal Marsiglia che grazie alla vittoria sul Rennes supera il Lione e resta a punteggio pieno. Morel porta in vantaggio l’OM al 35’, pareggio ospite di Feret al 12' della ripresa ma nel finale Gignac e un'autorete di Danze condannano il Rennes. Sabato Lione-Valenciennes 3-2; Ajaccio-Evian 2-0; Lorient-Nancy 3-0; Sochaux-Montpellier 1-3; Bastia-St Etienne 0-3; Brest-Troyes 2-1; Tolosa-Reims 1-1. Ieri Bordeaux-Nizza 1-1; Marsiglia-Rennes 3-1; Lilla-Psg 1-2. CLASSIFICA Marsiglia 12; Lione 10; Lorient, Tolosa e Bordeaux 8; Valenciennes 7; Psg, St Etienne, Bastia, Brest 6; Lilla, Ajaccio 5; Montpellier, Reims, Nancy 4; Rennes e Nizza 3; Evian, Troyes 1; Sochaux 0.


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

23

MONDO REAL MADRID GRANADA

BARCELLONA VALENCIA

3 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cristiano Ronaldo (R) al 26’ p.t.; Cristiano Ronaldo all’8’, Higuain (R) al 31’ s.t.

1 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Adriano (B) al 22’ p.t.

BARCELLONA (4-3-3) Valdés 5; Dani Alves 6 (dal 1’ s.t. Jordi Alba 6), Piqué 6,5, Mascherano 6,5, Adriano 7; Xavi 6,5, Song 6,5, Fàbregas 6 (dal 19’ s.t. Iniesta 6); Pedro 5,5, Messi 6, Sanchez 6 (dal 42’ s.t. Busquets s.v.). PANCHINA Pinto, Bartra, Tello, Villa. ALLENATORE Roura 6 (Vilanova squalificato). AMMONITI Piquè.

REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 7, Marcelo 7; Khedira 6,5, Xabi Alonso 7; Callejon 6 (dal 1’ s.t. Di Maria 6,5), Modric 7 (dal 13’ s.t. Ozil 6), Cristiano Ronaldo 7,5 (dal 19’ s.t. Higuain 7); Benzema 6,5. PANCHINA Adan, Varane, Albiol, Kakà. ALLENATORE Mourinho 7. AMMONITI Pepe, Arbeloa.

VALENCIA (4-4-2) GRANADA (4-4-2)

Diego Alves 7; Joao Pereira 6, Victor Ruiz 7, Ramí 6,5, Cissokho 6,5; Feghouli 6,5 (dal 36’ s.t. Valdez s.v.), Albelda 5 (dal 32’ s.t. Gago 6), Tino Costa 6, Guardado 5 (dal 32’ s.t. Jonathan Viera 6); Jonas 5,5, Soldado 6,5. PANCHINA Guaita, Barragan, Parejo, Piatti. ALLENATORE Pellegrino 6,5. AMMONITI Guardado.

Toño 6,5; Nyom 6, Iñigo López 5, Borja Gómez 5, Siqueira 5; Juanma Ortiz 5,5 (dal 24’ s.t. Torje 5,5), Iriney 6, Mikel Rico 5,5, Orellana 5,5 (dal 29’ s.t. Jaime 6); El Arabi 5,5 (dal 18’ s.t. Mainz 6), Floro Flores 6,5. PANCHINA Roberto, Machis, Bryan Angulo, Moises. ALLENATORE Anquela 5,5. ESPULSO Borja Gomez per doppia ammonizione.

ARBITRO Perez Lasa 6,5. NOTE Spettatori 76.352. Tiri in porta 6-0. Tiri fuori 4-4. Angoli 3-3. In fuorigioco 3-4. Recuperi: p.t. 1, s.t. 3’.

ARBITRO Gonzalez Gonzalez 5,5. NOTE Spettatori 65.000 circa. Tiri in porta 8-1. Tiri fuori 11-4. Angoli 6-3. In fuorigioco 6-1. Recuperi p.t. 0’, s.t. 2’.

Cristiano Ronaldo, 27 anni, festeggia con Pepe la doppietta al Granada AP

Il Real fa festa Ronaldo in gol ma non esulta «Sono triste» Doppietta del portoghese nel 3-0 al Granada: «Il club conosce il perché, è una questione professionale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

La prima vittoria del Madrid in questa Liga, al terzo tentativo, arriva placida e senza sudore, 3-0 contro il Granada, ma viene scossa e messa in secondo piano dalle parole di Cristiano Ronaldo. La tristezza di CR Che segna

due reti, non le festeggia, esce per un problema muscolare e chiede di andare in zona mista a lanciare messaggi criptici ma deflagranti: «Non ho esultato perché sono triste. Il club sa perché. E’ una questione professionale, vediamo quanto durerà». Cristiano parla prima con le radio, poi con le tv. Si morde la lingua ma non dice niente di più intorno a lui e la polemica

cresce inarrestabile. Cosa turba il portoghese? Problemi d’ingaggio o di rinnovo? Potere? Invidia? Critiche non gradite? In attesa di una risposta, trapela un incontro che Ronaldo ha avuto un paio di giorni fa con Florentino Perez. Secondo quanto racconta la radio Cope, Cristino al presidente ha detto di non essere contento. Potenzialmente, siamo di fronte a una bomba mediatica di grandi proporzioni. Parla Kakà A queste parole

uniamo quelle di Kakà, che ieri ha visto Mourinho esaudire un suo desiderio: «Oggi come oggi non voglio essere titolare, mi basta entrare nella lista dei convocati». Intervista agli amici della Globo, e premio di Mou: Kakà torna in panchina, con Modric titolare e Essien in tribuna. Ha detto altre cose, Ricky: «Non ho ricevuto offerte

né dal Paris Saint Germain né dal Milan. Mi è arrivata solo una proposta dalla Cina. Con Mourinho ho una relazione professionale, di mutuo rispetto. Prima dell’infortunio al ginocchio (estate 2010) avevo le mie caratteristiche. Oggi non riesco a fare ciò che facevo prima, sono uscito dalla sala operatoria che ero un altro giocatore. Lotto tutti i giorni per tornare ad essere un giocatore decisivo, quello che ero sempre stato. E’ come se stessi ricominciando a 30 anni, e io stesso mi domando fino a che punto vale tutto questo sforzo». La partita, noiosetta, è in secondo piano e resterà nella memoria per la doppietta di Ronaldo, che arriva a 150 reti in 149 partite. Per fare un paragone con tempi andati, Puskas a 150 era arrivato in 148. Bene Modric E per la prima da titolare di Modric, che comincia a mordere il posto di Özil e dopo le buone sensazioni lasciate nel quarto d’ora giocato contro il Barça ieri si è ripetuto a più ampio raggio. Movimento, passaggi brillanti, impegno, lotta: il Bernabeu ha apprezzato rumorosamente, Mou silenziosamente. La gara, già segnata dalla doppietta di Ronaldo si è chiusa poco dopo con l’espulsione di Borja Gomez. Ronaldo esce dolorante (problemi muscolari) Higuain lo sostituisce e segna il 3-0 servito da Benzema partito in fuorigioco. Dopo la gara Mourinho frusta i suoi: «L’attitudine non mi è piaciuta». Un attimo dopo Ronaldo fa scoppiare la bufera.

Adriano, 27, in gol dopo l’espulsione presa in Supercoppa con il Real REUTERS

Il Barcellona va al minimo Basta una rete di Adriano Dopo il k.o. in Supercoppa, i blaugrana non brillano, ma piegano lo stesso il Valencia (1-0). Restano a +5 sul Madrid LA SITUAZIONE

Catalani in vetta Mercoledì c’è Betis-Atletico Sabato: Celta Osasuna 2 0; Saragozza Malaga 0 1; Deportivo Getafe 1 1, Maiorca Real Sociedad 1 0. Ieri: Athl. Bilbao Valladolid 2 0, Rayo Siviglia 0 0, Levante Espanyol 3 2, Real Madrid Granada 3 0, Barcellona Valencia 1 0. Mercoledì: Betis Atl Madrid. Class.: Barcellona 9; Malaga, Rayo, Maiorca 7, Valladolid 6; Deportivo, Siviglia 5; Atletico Madrid, Getafe, Levante, Real Madrid 4; Betis, Celta, Saragozza, Real Sociedad, Athl. Bilbao 3; Valencia 2; Granada 1; Espanyol, Osasuna 0.

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Il Barça non inciampa dove è caduto il Madrid, e pur senza brillare batte 1-0 il Valencia e resta a +5 sui rivali che al debutto al Bernabeu con la squadra di Pellegrino hanno fatto 1-1. Basta un gran gol di Adriano che vale la terza vittoria su 3 in campionato e serve e rimettere in carreggiata il Barça deragliato mercoledì al Bernabeu nel ritorno della Supercoppa. Dopo due giornate di Liga Vilanova è già costretto a due turni di stop per una severa squalifica e va in tribuna: in panchina c’è Jordi Roura. In campo debutto di Song (Busquets il sacrificato) e riapparizione di Fabregas, che si sistema sulla casella di Iniesta, in panchina. Alla quinta gara stagionale sono solo due i giocatori del Barça sempre presenti all’inizio, facile indovinare i loro nomi: Valdes e Messi.

Albelda e Xavi Il Valencia, già senza gli infortunati Canales e Banega, a centrocampo perde anche Gago, dolorante e usato solo nel finale, e rispolvera il sempreverde Albelda, figura a suo modo simbolica: rappresenta il centrocampo della Spagna pre Xavi, prima del passaggio dalla «Furia» al «Toque». Il Barça domina, rischia qualcosa su un tiro piazzato di Soldado, ma passa rapidamente grazie a un golazo di Adriano; destro all’incrocio del secondo palo dal vertice sinistro dell’area. Prima e dopo il Valencia si aggrappa a Diego Alves, già decisivo al Bernabeu: il brasiliano ferma Messi e Pedro, poi è salvato dal palo sul pallonetto di Cesc. Che appare un minimo meno sperduto che in altre occasioni ma resta lontano dal suo passato (o dalle sue prestazioni in nazionale) e nella ripresa sbaglia un altro gol offertogli da Sanchez. Remando Cosa che tiene in vita

il Valencia, a cui viene annullato una rete di Victor Ruiz per fuorigioco. Il Camp Nou accoglie il cambio di Iniesta per Fabregas con un’ovazione che fa male a Cesc, ma neanche il miglior calciatore della stagione per la Uefa riesce a scuotere il Barça dal suo torpore, costruito su un poco costruttivo possesso palla sublimato da decine di tocchi senza uscita, anche nell’area avversaria. Vilanova capisce che non è serata e cambia Sanchez con Busquets: a remi verso la vittoria, salvata perché il colpo di testa di Victor Ruiz sull’uscita a vuoto di Valdes finisce appena alto. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GERMANIA NELL’ALTRA GARA QUATTRO RETI DELL’HANNOVER AL WOLFSBURG

EURO RIVALI

Bayern travolgente: 6-1 allo Stoccarda

Anderlecht fermato 2-2 dal Genk Eto’o non segna ma l’Anzhi vince 2-1

Sotto di un gol, i bavaresi si scatenano e vanno al comando con l’Eintracht Scorpacciata di gol nelle due gare domenicali che chiudono la 2a giornata della Bundesliga. Delle 11 reti messe a segno, 7 vengono realizzate all’Allianz Arena. Il Bayern Monaco travolge 6-1 lo Stoccarda e, con 6 punti e un attacco prolificissimo (9 gol in due gare), raggiunge in testa alla classifica l’Eintracht Francoforte. Metabolizzato lo spavento inizia-

le (al 25’ del p.t. vantaggio dello Stoccarda con Harnik), i bavaresi si sono ripresi e 7’ dopo Thomas Muller ha raggiunto il pareggio. Neanche il tempo di riprendere il gioco e arriva il 2-1 di Kroos che gira definitivamente l’inerzia della partita. Prima della fine del primo tempo arriva il 3-1 di Luiz Gustavo (43’) e la ripresa è una pura formalità per il Bayern. Nel se-

condo tempo completano la goleada Mandzukic, ancora Muller e Schweinsteiger. Nel finale poi lo Stoccarda finisce la partita in 10 per l’espulsione di Ibisevic. Nell’altra sfida k.o. in casa per il Wolfsburg battuto 4-0 dall’Hannover, alla prima vittoria in campionato. Poker servito dalle reti di Haggui (10’ p.t.), Sobiech (doppietta al 26’ p.t. e all’11’ s.t.) e Andreasen (7’ s.t.). Il Wolfsburg ha giocato dal 20’ del secondo tempo in dieci per l’espulsione di Knoche.

2a GIORNATA Venerdì: Mainz-Greuther Furth 0-1. Sabato: Norimberga-Borussia Do. 1-1; Leverkusen-Friburgo 2-0; Hoffenheim-Eintracht 0-4; Schalke-Augsburg 3-1; Werder-Amburgo 2-0; Fortuna-Borussia Mo. 0-0. Ieri: Wolfsburg-Hannover 0-4; Bayern-Stoccarda 6-1. Classifica: Eintracht Franconforte, Bayern Monaco 6; Schalke, Fortuna, Borussia Dortmund, Norimberga, Hannover, Borussia Moenchengladbach 4; Bayer Leverkusen, Werder, Wolfsburg, Greuther 3; Mainz, Friburgo, 1; Stoccarda, Amburgo, Augsburg, Hoffenheim 0. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Anderlecht, primo avversario del Milan in Champions, non è andato oltre il 2 2 con il Genk in campionato. Pareggio anche per i danesi del Nordsjaellund, nel girone della Juventus: 0 0 con il Brondby. Due vittorie e un pareggio per le avversarie del Napoli in Europa League. In Svezia l’Aik supera 2 1 l’Helsingborg. Risultato più ampio per il Psv che in Olanda (4a giornata) ha superato 5 1 l’Az Alkmaar. In Ucraina finisce 2 2 la gara tra Vorskla Poltava e Dnipro. Vince anche lo Shakhtar

(3 1 alla Dinamo Kiev) rivale in Champions della Juve. In Serbia 3 1 per il Partizan Belgrado, avversario dell’Inter in Europa League, sull’Ofk. Vince anche il Maribor nel campionato sloveno. Gli avversari europei della Lazio hanno superato 4 0 il Velenje. In Grecia invece pareggio per il Panathinaikos, che non va oltre l’1 1 con il PAS Giannena. Per le rivali dell’Udinese due successi. In Svizzera lo Young Boys batte 2 1 il Lucerna. Stesso risultato per l’Anzhi di Eto’o in casa del Samara.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 1a GIORNATA l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@Nickbinda

Che partenza Manca solo mamma Rai

Suona l’inno di Mogol, è partito il campionato. Ci sono meno squadre dopo la cura dimagrante dell’estate, vuol dire che fino all’ultimo i giochi saranno aperti. Ci sarà da divertirsi e il debutto è stato incoraggiante, con solo 4 squadre all’asciutto e tutte le altre smaniose di dimostrare il loro valore. Tutti i riflettori erano puntati sullo stadio di Lecce, dove si è giocato in barba alle

polemiche sul Tnas che ancora si deve esprimere. La squadra di Lerda è la più forte in assoluto e il mercato le regala la possibilità di rinforzarsi (ma anche di vendere...) ancora fino al 10: vista la rabbia con cui è scesa in campo e i tre gol che sono maturati in poco più di mezzora, forse sarebbe logico che la parola passasse al campo. Ne ha pagato le conseguenze la

Rock e lento Ride il Lecce dai due volti 3

CREMONESE

2

MARCATORI Bogliacino (L) al 13’, Jeda (L) al 15’, Memushaj (L) al 31’ p.t.; Filippini (C) al 2’, Djuric (C) al 9’ s.t. LECCE (4-2-3-1) Benassi 6,5; Vanin 5, Diniz 5,5, Esposito 5,5, Legittimo 5,5; Memushaj 6,5, Giacomazzi 6; Falco 5,5 (dal 9’ s.t. Chiricò 6), Bogliacino 6,5 (dal 45’ s.t. Palumbo s.v.), Pià 6,5 (dal 28’ s.t. Romeo 6); Jeda 7. (Petrachi, Mazzotta, Tundo, Malcore). All. Lerda 6,5. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 5,5; Cangi 5, Tedeschi 5, Visconti 5,5, Sales 5,5; Fietta 6, Previtali 6 (dal 33’ s.t. Buchel s.v.), Magallanes 5 (dal 1’ s.t. Filippini 6,5); Marotta 5 (dal 38’ p.t. Martinez 6), Djuric 6,5, Le Noci 5. (Grillo, Armenise, Sambugaro, Carlini). All. Brevi 6. ARBITRO Marini di Roma 5,5. NOTE paganti 2.746, abbonati 2.453, incasso di 40.674,56 euro. Espulsi i tecnici Lerda e Brevi al 38’ s.t.; ammoniti Magallanes, Vanin, Filippini, Sales, Tedeschi e Chiricò. Angoli 4-3.

GIUSEPPE CALVI LECCE

Un tempo, per sentirsi idealmente ancora in Serie A. L’altra frazione di gara, per scoprire quanto sarà dura la vita in Lega Pro. Il Lecce regala anche spettacolo, frantumando in 19 minuti — 3 gol segnati dal 13’

prevalentemente un campionato del Sud farà risaltare parecchio i valori ambientali, che mischiati a quelli (notevoli) tecnici creerà situazioni elettrizzanti. L’unica cosa che di sicuro ci mancherà, è la Rai. Grazie a Sportitalia possiamo vedere le partite, ma la frizione sorta con l’ente di Stato non è piacevole. Si troverà una soluzione? Speriamo... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Triplo Donnarumma E il Como vola alto

La squadra di Lerda al 31’ vinceva 3-0 La Cremonese fa 2 gol e sbaglia un rigore LECCE

Cremonese, altra big del torneo, che troppo tardi si è svegliata: chi riuscirà a tenere il passo di questi due colossi nel girone A, farcito di squadre giovani e ben poco ambiziose? Molto più aperto pare il girone B, che stasera a Perugia mette di fronte due tra le squadre più forti, ma che faticherà a mostrarci i reali valori tecnici; il fatto di essere ritornato

al 31’ — un avversario quotato come la Cremonese, pur penalizzata da tante assenze soprattutto nel reparto difensivo. Poi, però, si adagia e, quando considera archiviata la sfida, subisce due schiaffi in avvio di ripresa. Sul 3-2, i salentini temono addirittura di registrare un ribaltone. La squadra di Brevi non è però il Milan di Allegri, che il 23 ottobre 2011, con la tripletta di Boateng e la rete di Yepes, gelò il Via del Mare ormai in festa per il netto vantaggio. Così, la pattuglia di Lerda evita la clamorosa rimonta grazie alla prodezza di Benassi, decisivo con la respinta sul calcio di rigore battuto al 31’ s.t. da Le Noci. Brevi: «Ci consideriamo forti anche dopo questa sconfitta». Lerda: «Se molliamo con la testa, facciamo una figuraccia contro qualsiasi avversario». È il ping pong dei due allenatori, espulsi nel finale per essere venuti a contatto a bordo campo (con Chiricò a terra, i grigiorossi avevano continuato a giocare).

Mariano Bogliacino, 32 anni LEZZI

tap-in), il Lecce propone un 4-2-3-1, con manovra rapida e incisiva. Assente Corvia, Lerda fa girare tutto attorno al centrale Jeda, cercando di sprigionare la fantasia degli esterni Falco, poco ispirato, e Pià, intraprendente. Bogliacino con un mezzo cucchiaio, Jeda con un bel colpo di testa e Memushaj con una rasoiata da fuori: la squadra giallorossa sembra già la regina del torneo. Elegante con giocate a un tocco, il Lecce è irrefrenabile. Ritorno Cremonese Ma sul 3-0

Inizio da regina Corso subito un

Giacomazzi e compagni, anche calati fisicamente, si illudono di poter passeggiare. Sostituiti Marotta, colpo al volto, e Magallanes, in ombra, la Cremonese reagisce con Filippini, lesto nelle incursioni a sinistra. Il suo gol, con conclusione che beffa Benassi, e la rete di Djuric mettono a nudo i limiti dell’inedita difesa leccese. I lombardi hanno il pallino del gioco ma sprecano un rigore (il fallo di Vanin su Le Noci comincia fuori area) e sono stoppati da Diniz sull’ultimo tentativo di Visconti.

rischio (Magallanes manca il

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COMO

3

SAN MARINO

1

MARCATORI A. Donnarumma (C) al 23’ su rigore e al 40’ p.t.; Chiaretti (SM) al 7’, A. Donnarumma (C) al 30’ s.t. COMO (4-3-3) Perucchini 6; Benvenga 6,5, Schiavino 6, Del Pivo 6, Marchi 6,5; Giampà 6,5, Ardito 6,5 (dal 10’ s.t. Velardi 6), Tremolada 6,5 (dal 35’ s.t. Scialpi s.v.); Gammone 6, A. Donnarumma 8, Lisi 7 (dal 18’ s.t. Torregrossa 5,5). (Twardzik, Ambrosini, D. Donnarumma, Fautario). All. Paolucci 7. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 5,5; Farina 6 (dal 28’ s.t. Ferrari s.v.), Pelagatti 5,5, Galuppo 5,5, Mannini 6; Doumbia 6, Pigini 5,5 (dal 1’ s.t. Del Sole 6), Lunardini 6, Poletti 6; Defendi 5,5 (dal 14’ s.t. Coda 5,5), Chiaretti 6. (Migani, Ferrero, Crivello, Villanova). All. Petrone 5,5. ARBITRO Aureliano di Bologna 6. NOTE paganti 779, abbonati 403, incasso di 7.326 euro. Ammoniti Farina, Tremolada, Benvenga, Lunardini, Galuppo, Coda, Doumbia e Ferrari. Angoli 6-9.

LILLIANA CAVATORTA COMO

Si chiama Alfredo Donnarumma il nuovo idolo dei tifosi del Como. Ventuno anni, al suo primo campionato con la maglia biancazzurra — come tutti i giocatori messi in campo ieri da Silvio Paolucci, a parte capitan Ardito — ha acceso il «Sinigaglia» con tre gol, regalando alla sua giovane squadra un inizio di stagione brillantissimo e al suo allenatore un esordio in Prima divisione da ricordare. C’è stato davvero poco da fare per il San Marino, steso dai due gol comaschi nel primo tempo. Su rigore il primo, concesso per intervento falloso di Farina

su Lisi — altro protagonista assoluto della vittoria comasca —, molto bello il secondo nella costruzione e nell’esecuzione. Lancio di tacco in velocità di Lisi, bravo Donnarumma a ricevere palla sulla sinistra e a trovare l’angolazione giusta: palla che tocca il palo opposto e va in porta. Un doppio vantaggio che premia il buon primo tempo del Como, in totale supremazia di campo e di movimento sul suo avversario. Il secondo tempo Il San Marino

trova spazio per reagire a inizio ripresa. Difesa del Como un po’ ingenua, colpo di testa centrale di Pelagatti, Perucchini devia la palla sulla traversa, ma sul rimbalzo a terra arriva Chiaretti prima degli avversari. Il Como perde un po’ di brillantezza, il San Marino non riesce però ad approfittarne, se non con qualche calcio d’angolo dagli effetti innocui. E alla mezz’ora arriva il terzo sigillo di Donnarumma: bella conclusione centrale su palla messa in mezzo da Benvenga. Il protagonista Donnarumma si prende il palcoscenico con la tripletta. E pensare che nella stagione scorsa non aveva mai timbrato il cartellino con il Lanciano. Per ritrovare un suo gol in campionato bisogna infatti risalire all’anno precedente quando con il Gubbio ne segnò 5, l’ultimo nel marzo 2011 in casa della Reggiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRAPANI

0

TREVISO

1

REGGIANA

2

PAVIA

1

ALBINOLEFFE

1

CARPI

1

CUNEO

2

LUMEZZANE

1

FERALPI SALÒ

2

ALTO ADIGE

1

Il Carpi si aggiudica la sfida delle deluse Arma lascia il segno e il Trapani s’arrende

Il Treviso resiste per mezz’ora in dieci Poi Carretto al 90’ fa felice il Cuneo

I soliti Rossi e Alessi La Reggiana vince contro il Lumezzane: prima ok dopo 15 anni

Beretta illude il Pavia La Feralpi lo risveglia Castagnetti pareggia e Bracaletti sorpassa

Pesenti, prima il gol e poi una stupidata Thiam all’ultimo tuffo prende l’AlbinoLeffe

MARCATORE Arma al 17’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Nordi 5,5; Lo Bue 6, Pagliarulo 6,5, Filippi 6, Rizzi 5,5; Tedesco 6,5 (dal 9’ s.t. Basso 6), Caccetta 6,5, Pirrone 6, Madonia 6 (dal 34’ s.t. Gambino s.v.); Abate 6, Docente 6 (dal 19’ s.t. Romeo 6,5). (Dolenti, Lo Monaco, D’Aiello, Spinelli). All. Boscaglia 6. CARPI (4-4-2) Sportiello 6,5; Letizia 6, Poli 6,5, Lollini 6,5, Fusar Bassini 6; Potenza 6,5, Perini 6,5, Bianco 6,5, Di Gaudio 6 (dal 36’ s.t. Cortesi s.v.); Arma 6,5, Kabine 6 (dal 34’ s.t. Ferretti s.v.). (Guerci, Sperotto, Papini, De Bode, Teggi). All. Tacchini-Cioffi 6. ARBITRO Soricaro di Barletta 6. NOTE paganti 1.658, abbonati 1.115, incasso di 23.887,56 euro. Ammoniti Filippi, Madonia, Rizzi e Cortesi. Angoli 5-5.

MARCATORI Ferrario (C) al 25’, Cernuto (T) al 45’ p.t.; Carretto (C) al 45’ s.t. TREVISO (3-4-3) Campironi 6,5; Videtta 6, Di Girolamo 6,5, Cernuto 6,5; Brunetti 6, Salvi 5, Rosaia 6, Esposito 5,5; N. Tarantino 6 (dal 34’ s.t. Rizzo s.v.), Sy 5 (dal 37’ s.t. Picone s.v.), Fortunato 5 (dal 28’ s.t. P. Tarantino 5,5), (Merlano, Garofalo, Bianchetti, Madiotto). All. Maurizi 6. CUNEO (5-3-2) F. Rossi 6,5; Passerò 6 (dal 37’ s.t. Carfora s.v.), Ferri 5 (dal 15’ s.t. Scaglia s.v.), Arcari 6, Donida 6, Carretto 6,5; Di Quinzio 5, Longhi 6, Cristini 6; Ferrario 6,5 (dal 36’ s.t. Martini s.v.), Fantini 6,5. (Negretti, Quitadamo, Lodi, Palazzolo). All. E. Rossi 6,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE paganti 585, abbonati 298, incasso di 7.808 euro. Espulso Salvi al 23’ s.t.; ammoniti Cristini, Arcari e Di Quinzio. Angoli 6-4.

MARCATORI Rossi (R) al 18’ p.t.; Torri (L) al 27’, Alessi (R) al 37’ s.t. REGGIANA (4-4-1-1) Tomasig 5,5; Bani 5,5, Cossentino 7, Mei 6,5, Scappi 6; Antonelli 6,5, Viapiana 5,5, Parola 5,5 (dal 34’ s.t. Ardizzone s.v.), Matteini 7 (dal 20’ s.t. Iraci 6,5); Alessi 7; Rossi 7 (dal 24’ s.t. De Cenco 5,5). (Bellucci, Zini, Panizzi, Sprocati). All. Zauli 6,5. LUMEZZANE (4-4-2) Vigorito 6; D’Ambrosio 5,5, Dametto 5, Guagnetti 5, Possenti 5,5; Kirilov 5,5 (dal 18’ s.t. Baraye 6), Dadson 5 (dal 9’ s.t. Sevieri 6), Giorico 5,5 (dal 51’ s.t. Galuppini s.v.), Marcolini 6; Torri 6, Inglese 5. (Coletta, Sabatucci, Carlini, Peli). All. Festa 5,5. ARBITRO Ghersini di Genova 6. NOTE paganti 1.410, abbonati 865, incasso di 17.741 euro. Ammoniti Alessi, Cossentino, Tomasig, Parola e Dadson. Angoli 9-4.

MARCATORI Beretta (P) al 5’, Castagnetti (FS) al 30’ p.t.; Bracaletti (FS) al 20’ s.t. PAVIA (4-4-2) Kovacsik 6; Capogrosso 5,5, Meregalli 5,5, Fasano 6, Ferrini 5,5; Statella 5,5, La Camera 6,5 (dal 29’ s.t. Mangiarotti s.v.), Scampini 5,5 (dal 21’ s.t. Pompilio 5,5), Lussardi 6,5; Cesca 5,5, Beretta 6 (dal 6’ s.t. Redaelli 5,5). (Teodorani, Reato, Turi, Zanini). All. Roselli 5,5. FERALPI SALÒ (4-3-3) Gallinetta 6; Tantardini 6 (dal 45’ s.t. Caputo s.v.), Malgrati 6,5, Leonarduzzi 6,5, Cortellini 6; Milani 6, Castagnetti 6,5, Ilari 6; Bracaletti 6,5, Miracoli 5,5 (dal 6’ s.t. Montella 6), Finocchio 6,5 (dal 34’ s.t. Falasco s.v.). (Chimini, Fabris, Vacinaletti, Bentoglio). All. Remondina 6,5. ARBITRO Minelli di Varese 6. NOTE paganti 299, abbonati 251, incasso di 3.859 euro. Ammoniti Cesca, Meregalli, Milani e Leonarduzzi. Angoli 9-3.

MARCATORI Pesenti (Al) al 1’, Thiam (AA) al 41’ s.t. ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi 6; Salvi 6,5, Ondei 6,5, M. Belotti 6,5, Pirovano 6,5; Maietti 6 (dal 20’ s.t. Di Cesare 6), Taugourdeau 6, Girasole 6,5; Corradi 6,5 (dal 12’ s.t. Personè 6); A. Belotti 6,5 (dal 41’ s.t. Pontiggia s.v.), Pesenti 6. (Amadori, Ambra, Allievi, Diakitè). All. Pala 6,5. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Grandi 6; Martin 6 (dal 22’ s.t. Fink 6), Kiem 5,5, Tagliani 5,5, Iacoponi 6; Bocalon 6, Furlan 6,5; Bontà 6 (dal 12’ s.t. Thiam 6,5), Branca 6, Campo 5,5; Pasi 5,5 (dal 36’ s.t. Candido s.v.). (Marcone, Rubin, Cappelletti, Iuliano). All. Vecchi 5,5. ARBITRO D’Angelo di Ascoli Piceno 6. NOTE paganti 301, abbonati non comunicati, incasso di 1.195 euro. Espulso Pesenti al 1’ s.t.; ammonito Furlan. Angoli 3-5.

TRAPANI Il Carpi è una squadra cinica e quadrata. Il Trapani ha le potenzialità per diventarlo. Dovrà attendere, però, che tutti i nuovi entrino in condizione ed entrino in sintonia con gli schemi di Boscaglia. E così lo scontro fra le due grandi deluse della scorsa stagione (entrambe sconfitte nella finale playoff) se l’aggiudica con merito la squadra del duo Tacchini-Cioffi. Il Trapani è stato encomiabile sul piano dell’impegno e nella continua ricerca del gol attraverso il gioco. Si è proposto costantemente in avanti, ma ha cozzato sistematicamente sulla difesa biancorossa. Il Carpi, lucido a centrocampo, veloce sugli esterni e abile nel capovolgere l’azione, ha fatto invece centro alla prima occasione, con il maroc-

Rachid Arma, 27 anni, è arrivato dalla Spal ASARO chino Arma (conclusione di testa a scavalcare Nordi), vanamente inseguito dal Trapani durante il calciomercato. Non altrettanto cinico il Trapani che avrebbe potuto pareggiare su due ottime opportunità, al 20’ e al 30’, ma Abate e Docente hanno graziato da due passi Sportiello. Nella ripresa Boscaglia ha cercato di dare più incisività alla squadra inserendo gli ultimi arrivati Basso e Romeo ma Sportiello è dovuto intervenire solo su un’incursione di Madonia. Sul fronte opposto, col Trapani tutto sbilanciato in avanti, il Carpi ha avuto qualche opportunità di fare il bis ma ha sprecato. Per il Trapani sarebbe stata comunque una punizione troppo dura. Alla fine basta un gol di Arma che l’anno scorso ne aveva segnati 18 in 32 partite con la Spal sempre in Prima divisione. Franco Cammarasana

TREVISO Il Cuneo porta a casa tre preziosi punti contro un Treviso rimasto quasi mezz’ora in inferiorità numerica. Al 25’ i piemontesi passano in vantaggio con Ferrario che di testa trafigge Campironi. Al 35’ dormita della retroguardia di casa: la palla arriva a Cristini che conclude al volo ma Campironi respinge d’istinto. Allo scadere del primo tempo mischia in area, il portiere Rossi respinge due volte, ma nulla può sulla conclusione di Cernuto. Nella ripresa al 23’ Ferrario colpisce la base dal palo. Il gol è comunque nell’aria e al 45’ il Cuneo ritorna in vantaggio con Carretto. Giampaolo Zorzo

REGGIO EMILIA La coppia Rossi-Alessi infrange il tabù della «prima». Grazie ai suoi due big la Reggiana piega per 2-1 il Lumezzane e torna a vincere al debutto in campionato dopo 15 anni. Un successo contro una delle squadre più accreditate per il salto in B, ma che in questa sfida è parsa sottotono. I granata dominano nel primo tempo, soffrono nella ripresa, ma alla fine portano a casa i tre punti, a 8 minuti dalla fine, grazie a una magia di Alessi che salta Guagnetti e scarica sotto l’incrocio dei pali. Nel primo tempo aveva aperto le danze Rossi, raccogliendo palla da corner, poi Torri aveva acciuffato il pari nella ripresa con un rasoterra in area. Matteo Zanichelli

PAVIA Falsa partenza del Pavia che passa in vantaggio, ma poi viene rimontato e battuto in casa dalla Feralpi Salò. La squadra di Roselli sblocca il risultato già al 5’, quando La Camera pesca in area Beretta e l’attaccante di scuola Milan con un destro a girare fulmina Gallinetta. I bresciani pareggiano alla mezz’ora grazie a una conclusione dalla distanza di Castagnetti. Nella ripresa è ancora la squadra di Remondina a cercare il gol con maggior insistenza. Gol che arriva al 20’, quando Bracaletti si presenta solo davanti a Kovacsik e lo batte. Michele Lanati

BERGAMO A quattro minuti dal termine una deviazione di testa di Thiam su calcio d’angolo ha consentito all’Alto Adige di raggiungere l’AlbinoLeffe. I padroni di casa erano passati in vantaggio al primo minuto di gioco della ripresa con un bel gol dal limite dell’area di Pesenti che, esultando togliendosi la maglia, si è preso stupidamente la seconda ammonizione lasciando così i suoi in inferiorità numerica. Nel primo tempo l’AlbinoLeffe aveva sprecato una buona occasione con Corradi al 20’ mentre per lunghi tratti l’Alto Adige è apparso poco concreto. Bene quindi i giovani (età media 22 anni) allenati da Pala. Fulvio Facci

girone A CLASSIFICA SQUADRE

PT

COMO

PARTITE G V N P 3 1 1 0 0

RETI F S 3 1

ENTELLA

3

1

1

0

0

3

2

LECCE

3

1

1

0

0

3

2

CUNEO

3

1

1

0

0

2

1

FERALPI SALO'

3

1

1

0

0

2

1

REGGIANA

3

1

1

0

0

2

1

CARPI

3

1

1

0

0

1

0

ALTO ADIGE

1

1

0

1

0

1

1

PORTOGRUARO

0

0

0

0

0

0

0

TRITIUM

0

1

0

0

1

2

3

LUMEZZANE

0

1

0

0

1

1

2

PAVIA

0

1

0

0

1

1

2

TREVISO

0

1

0

0

1

1

2

TRAPANI

0

1

0

0

1

0

1

SAN MARINO

0

1

0

0

1

1

3

CREMONESE (-1) -1

1

0

0

1

2

3

ALBINOLEFFE (-10) -9 1

0

1

0

1

1

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ALBINOLEFFE-ALTO ADIGE COMO-SAN MARINO LECCE-CREMONESE PAVIA-FERALPI SALO' REGGIANA-LUMEZZANE TRAPANI-CARPI TREVISO-CUNEO TRITIUM-ENTELLA ha riposato PORTOGRUARO

1-1 3-1 3-2 1-2 2-1 0-1 1-2 2-3

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 SETTEMBRE ORE 15 ALTO ADIGE-PAVIA CARPI-REGGIANA CREMONESE-ALBINOLEFFE CUNEO-LECCE ENTELLA-TREVISO FERALPI SALO'-TRAPANI LUMEZZANE-PORTOGRUARO SAN MARINO-TRITIUM riposa COMO

MARCATORI 3 RETI A. Donnarumma (1, Como). 2 RETI Rosso (Entella). 1 RETE Pesenti (Albinoleffe); Thiam (Alto Adige); Arma (Carpi); Djuric e Filippini (Cremonese); Ferrario e Martini (Cuneo); Guerra (Entella); Bracaletti e Castagnetti (Feralpi Salò); Bogliacino, Jeda e Memushaj (Lecce); Torri (Lumezzane); Beretta (Pavia); Alessi e Rossi (Reggiana); Chiaretti (San Marino); Cernuto (Treviso); A. Arrigoni e R. Bortolotto (Tritium).

girone B CLASSIFICA SQUADRE PISA CATANZARO VIAREGGIO FROSINONE (-1) ANDRIA NOCERINA AVELLINO PRATO GUBBIO SORRENTO BENEVENTO PERUGIA BARLETTA PAGANESE CARRARESE LATINA

PT 3 3 3 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0

G 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 1 1 1 1

PARTITE V N P 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1

RETI F S 3 1 4 3 2 1 1 0 2 2 2 2 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3 4 1 2 0 1 1 3

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI AVELLINO-PRATO CATANZARO-BARLETTA FROSINONE-CARRARESE NOCERINA-ANDRIA PERUGIA-BENEVENTO PISA-LATINA SORRENTO-GUBBIO VIAREGGIO-PAGANESE

1-1 4-3 1-0 2-2 stasera 3-1 0-0 2-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 SETTEMBRE ORE 15 ANDRIA-PISA BARLETTA-PERUGIA BENEVENTO-VIAREGGIO CARRARESE-AVELLINO GUBBIO-FROSINONE LATINA-CATANZARO (venerdì 7, ore 20.30) PAGANESE-SORRENTO PRATO-NOCERINA

MARCATORI 2 RETI Dezi (1, Barletta); Carboni (Catanzaro). 1 RETE La Rosa e Mascolo (Andria); Catania (Avellino); Simoncelli (Barletta); Cruz e Fioretti (Catanzaro); Ganci (Frosinone); Barraco (Latina); Merino e Negro (Nocerina); Scarpa (Paganese); Barberis, Favasuli (1) e Tulli (Pisa); Corvesi (Prato); Magnaghi e Sorbo (Viareggio).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 1a GIORNATA

Catanzaro sì È spettacolo con il Barletta

to. Il Catanzaro manovra rapido e si affida a improvvise verticalizzazioni, ma offre spesso il fianco alle ripartenze degli avversari difettando di attenzione (e precisione) tra difesa e centrocampo. Ultimo respiro Ripresa pirotec-

Cruz firma l’emozionante 4-3: Cozza ok Due doppiette per Carboni e Dezi CATANZARO

4

BARLETTA

3

MARCATORI Carboni (C) al 9’, Dezi (B) al 24’, Fioretti (C) al 38’ p.t.; Carboni (C) al 5’, Dezi (B) su rigore al 10’, Simoncelli (B) al 28’, Cruz (C) al 37’ s.t. CATANZARO (3-4-2-1) Faraon 6; Mariotti 6, Sirignano 6, Papasidero 5,5; Fiore 6,5, Maisto 5,5 (dal 32’ p.t. Ulloa 6), Quadri 6, Squillace 6 (dal 21’ s.t. D’Alessandro 6); Masini 6,5, Carboni 7,5 (dal 21’ s.t. Cruz 6,5); Fioretti 6,5. (Pisseri, Narducci, Borghetti, D’Agostino). All. Cozza 6,5. BARLETTA (4-3-3) Pane 6,5; Calapai 6, De Leidi 5,5, Burzigotti 5,5, Angeletti 6,5; Dall’Oglio 5,5, Meucci 6 (dal 26’ s.t. Simoncelli 6,5), Dezi 7 (dal 35’ s.t. Mazzarani s.v.); Carretta 5,5 (dal 40’ p.t. Molina 6), Ferreira 6, Barbuti 6. (Liverani, Di Bella, Menegaz, Castellani). All. Novelli 6,5. ARBITRO Intagliata di Siracusa 5. NOTE paganti 3.272, abbonati 1.885, incasso n.c. Espulso Dall’Oglio al 36’ s.t.; ammoniti Carboni, De Leidi, Carretta, Quadri, Masini, Meucci, Faraon, Mariotti, Sirignano e D’Alessandro. Angoli 5-6.

IVAN MONTESANO CATANZARO

Il Catanzaro torna in Prima e sono subito fuochi d’artificio. È il Catanzaro di Ciccio Cozza: aria da nobile decaduto che vuole riprendersi la storia, carattere da matricola terribile affamata di successi. E all’esordio c’è tutto quello che serve per farne una data da ricordare: atmosfera da festa, tifoserie gemellate, Ceravolo (con la capienza ridotta causa lavori in corso) quasi pieno, avversario tosto, risultato che resterà negli annali. Difetti e certezze Per l’occasio-

ne Cozza sfoggia il suo collau-

Francesco Cozza, 38 anni

dato 3-4-3 con il tridente offensivo leggermente rimodulato (Masini e Carboni agiscono alle spalle di Fioretti), Novelli replica con un 4-3-3 animato da ragazzini indemoniati che da filo da torcere già nei minuti iniziali. Primo tempo scoppiettante. Il Catanzaro passa con una perla di Carboni, tiro secco sotto l’incrocio su assist di Masini (9’). Il Barletta reagisce e pareggia con Dezi (24’) che di testa anticipa Papasidero (su cross di Angeletti), ma il tap-in di Fioretti (come un falco sul tiro di Fiore respinto da Pane) riporta in vantaggio (38’) gli uomini di Cozza. Il tridente è già una certezza: Carboni inventa, Masini apre spazi, Fioretti è il terminale perfet-

FROSINONE

1

VIAREGGIO

2

NOCERINA

2

CARRARESE

0

PAGANESE

1

ANDRIA

2

Ganci-gol al fotofinish Prima gioia per Stellone

Sorbo e Magnaghi in rete Il Viareggio può fare festa

Nocerina, pari in rimonta Andria, 15 minuti da incubo

MARCATORE Ganci al 49’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Guidi 6, Bertoncini 6,5, Biasi 6 (dal 1’ s.t. Blanchard 6), Vitale 5,5 (dal 9’ s.t. Catacchini 6); Gori 6,5, Carrus 6, Frara 6; Paganini 6, Ganci 7, Cesaretti 5,5 (dal 13’ s.t. Aurelio 6). (Vaccarecci, Bottone, Gucher, Rogero). All. Stellone 6. CARRARESE (4-3-1-2) Piscitelli 6; Bagnai 6, Alcibiade 5,5, Benassi 5,5, Pedrelli (dal 35’ s.t. Belcastro s.v.); Corrent 5,5, Venitucci 6, Cruz 5,5; Ciciretti 5,5 (dal 22’ s.t. Orlandi 5); Mancuso 6, Merini 5 (dal 16’ s.t. Malatesta 5). (Cicioni, Lanzoni, Bregliano, Margiotta). All. Sabatini 5,5. ARBITRO Ros di Pordenone 5,5. NOTE paganti 735, abbonati non comunicati, incasso di 6.525,70 euro. Ammoniti Vitale e Alcibiade. Angoli 4-0.

MARCATORI Sorbo (V) al 40’, Magnaghi (V) al 42’ p.t.; Scarpa (P) al 19’ s.t. VIAREGGIO (3-4-1-2) Gazzoli 6; Carnesalini 6, Fiale 6,5 (dal 46’ a.t. Trocar s.v.) Sorbo 6,5; Pellegrini 6 (dal 43’ s.t. Conson s.v.), Pizza 6,5, Calamai 6,5, Guerra 6; Maltese 7; De Vena 6,5, Magnaghi 7. (Furlan, Mannini, Gemignani, Sandrini, Gerevini). All. Cuoghi 6,5. PAGANESE (4-4-2) Robertiello 6,5; Calvarese 6, Pepe 5,5, Fernandez 6, Agresta 5,5 (dal 40’ s.t. Neglia s.v.); Ciarcià 5 (dal 12’ s.t. Tortori 6), Franco 5,5, Soligo 5,5, Scarpa 6,5; Fava 5,5, Orlando 5,5 (dal 18’ s.t. Girardi 6). (Pergamena, Pastore, Nunzella, Romondini). All. Grassadonia 6. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE paganti 98, abbonati 301, incasso di 3.071 euro. Ammoniti Gazzoli, De Vena, Sorbo, Magnaghi, Franco e Soligo. Angoli 6-2.

MARCATORI Mascolo (A) al 16’ p.t.; Larosa (A) al 23’, Negro (N) al 30’, Merino (N) al 40’ s.t. NOCERINA (3-4-3) Russo 7; Baldan 5,5, Andelkovic s.v. (dal 13’ p.t. Chiosa 5,5), Di Maio 5,5 (dal 1’ s.t. Corapi 6); Garufo 6,5, Bruno 5,5, De Liguori 6,5, Sabatino 5 (dal 19’ s.t. Negro 7); Merino 6, Mazzeo 5,5, Schetter 5,5. (Ragni, Tulimieri, Crescenzi, Gavilan). All. Auteri 5,5. ANDRIA (4-4-2) Rossi 6; Scrugli 6,5 (dal 33’ s.t. Nocerino s.v.), Migliaccio 6,5, Zaffagnini 6, Contessa 6; Comini 6, Arini 5,5, Giorgino 5,5, Taormina 6 (dal 12’ s.t. Larosa 6,5); Mascolo 6,5, Innocenti 6 (dal 19’ s.t. Maccan 5). (Sansonna, Lanteri, Perfetti, Tartaglia). All. Cosco 6.

FROSINONE Il Frosinone parte con il piede giusto e annulla subito il punto di penalizzazione in classifica. I ciociari superano 1-0 la Carrarese che si difende con ordine, ma è costretta a capitolare al 49’ del secondo tempo, mentre assaporava il punto. Il gol dei padroni di casa lo segna Ganci che gira di testa alle spalle di Piscitelli un cross di Frara. Alla mezz’ora del primo tempo il Frosinone colpisce il palo con Vitale che tenta il pallonetto dal vertice dell’area; un legno anche per la Carrarese con un tiro di Mancuso al 9’ della ripresa. Bravo il portiere ospite Piscitelli al 21’ a ribattere una conclusione ravvicinata di Ganci, ma è proprio lo stesso Ganci, però, all’ultimo dei 4 minuti di recupero, a trafiggerlo con la girata di testa. Maurizio Di Rienzo

VIAREGGIO (Lu) Il Viareggio conquista la prima vittoria grazie ad un primo tempo scintillante e una ripresa sofferta. Bianconeri subito pericolosi in apertura con Maltese, schierato come rifinitore e non come regista. Robertiello neutralizza le conclusioni di Magnaghi, Maltese e De Vena fra il 18’ e il 35’. Poi al 40’, il Viareggio passa: punizione di Maltese, colpo di testa vincente di Sorbo. Raddoppio bianconero due minuti dopo con una splendida conclusione da 25 metri di Magnaghi. Nella ripresa, la Paganese accorcia le distanze al 19’: mano di Sorbo su cross di Tortori, rigore; tira Scarpa, respinge Gazzoli, ma lo stesso attaccante mette dentro per il 2-1 finale. Giovanni Lorenzini

nica. Carboni (5’) riaccende la miccia con un gol fantastico: lancio di Fiore, aggancio e controllo a spese di mezza difesa pugliese con lob vincente che accarezza la traversa e finisce in rete. Partita chiusa? Niente affatto. Novelli azzecca i cambi e torna a galla con un rigore di Dezi (al 10’ per un fallo molto dubbio di Faraon in uscita su Barbuti) e Simoncelli (28’), lesto ad approfittare di una dormita difensiva giallorossa. L’uno-due potrebbe stendere chiunque ma il Catanzaro di Cozza non è squadra arrendevole per natura e torna in vantaggio nel finale, esattamente al 37’: punizione pennellata di Quadri, inzuccata acrobatica di Cruz in mischia per il definitivo 4-3. Ma ancora non è finita: Molina sfiora il 4-4, ma stavolta Faraon si fa trovare pronto ed evita il nuovo pareggio, poi Masini chiude il conto delle occasioni centrando il palo in pieno recupero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARBITRO Giovani di Grosseto 6. NOTE paganti 3.000 circa, non ci sono abbonati, incasso di quasi 30.000 euro. Ammoniti Scrugli, Sabatino, Arini, Schetter, Chiosa, Maccan e Larosa. Angoli 5-4. NOCERA INFERIORE (Sa) Un quarto d’ora finale al cardiopalma ha consentito alla Nocerina di riacciuffare l’Andria e di evitare una figuraccia nella prima uscita casalinga stagionale. C’è voluto l’ingresso di Negro per rivitalizzare una squadra che, fino a quel momento, delle geometrie e dei tempi del gioco chiesto da Auteri ci aveva capito ben poco. Tanto da ritrovarsi sotto di due reti dopo oltre 70’ di gioco. Ciò anche per merito di un’Andria disposta da Cosco in maniera ordinata, capace di rendersi letale nelle rarissime occasioni gol a proprio favore. Di Mascolo e Larosa le reti dei pugliesi, mentre per i campani gli acuti sono stati firmati da Negro e Merino poco prima del gol in fuorigioco negato a Mazzeo e del miracolo di Russo sull’incornata di Mascolo. Danilo Franza

IL POSTICIPO ORE 20.30, SU SPORTITALIA

Stasera c’è Perugia-Benevento in tv Dopo due stagioni trionfali, il Perugia torna in Prima divisione tra l’entusiasmo dei tifosi (oltre 2 mila abbonamenti). Battistini deve rinunciare allo squalificato Martella e agli infortunati Garcia e Jefferson; davanti, Ciofani favorito su Tozzi Borsoi. Il Benevento di Martinez (Imbriani è ancora ricoverato al Centro di Ematologia proprio del Silvestrini di Perugia), ha due dubbi: in mezzo Carotti o Cristiani, in avanti Germinale o Altinier. Così in campo (ore 20.30, diretta su Sportitalia): PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec; Anania, Cacioli, Lebran, Liviero; Esposito, Di Tacchio; Fabinho, Clemente, Moscati; Ciofani. (Giordano, Russo, Cenciarelli, Politano, Carloto, Rantier, Tozzi Borsoi). All. Battistini. BENEVENTO (4-3-3) Gori; Pedrelli, Siniscalchi, Signorini, D’Anna; Carotti, Rajcic, Montiel; Mancosu, Germinale, Marchi. (Mancinelli, Mengoni, Davì, Carotti, De Risio, Cristiani, Montini). All. Martinez. ARBITRO Saia di Palermo (Barbetta-Atta Alla).

Super Pisa anche in 10 Il Latina è spazzato via PISA

3

LATINA

1

MARCATORI G. Tulli (P) al 40’ p.t.; Favasuli (P) su rigore al 10’, Barberis (P) al 41’, Barraco (L) al 45’ s.t. PISA (3-4-3) Sepe 6,5; Suagher s.v. (dal 4’ p.t. Rozzio 7), Colombini 6,5, Sabato 6,5; Buscé 6, Mingazzini 5,5, Favasuli 6, Benedetti 6; Rizzo 6 (dal 29’ s.t. Barberis 6,5), Perez 7, G. Tulli 7,5 (dal 38’ s.t. Fondi s.v.). (Pugliesi, Carroccio, Gatto, Scappini). All. Pane 7. LATINA (4-2-3-1) Bindi 6,5; Milani 6, Cottafava 5,5, De Giosa 6, Giacomini 5; Gerbo 6,5, Cejas 5,5; Angelilli 6 (dal 14’ s.t. Kolawole 6), Montalto 5 (dal 1’ s.t. Barraco 6,5), Tortolano 5,5; Jefferson 6 (dal 29’ s.t. A. Tulli 5,5). (Forzati, Bruscagin, Agius, Ricciardi). All. Pecchia 5. ARBITRO Abisso di Palermo 5,5. NOTE paganti 1.911, abbonati 1.578, incasso di circa 34.000 euro. Espulso Mingazzini al 27’ p.t.; ammoniti Sabato, Cejas, Favasuli, Rizzo, Benedetti, De Giosa, Cottafava, Perez e Colombini. Angoli 3-6.

ALESSIO CARLI PISA

Con un uomo in meno il Pisa trova una marcia in più, schiantando un Latina che non cambia mai passo. Prevedibili per mezzora, dopo l’espulsione di Mingazzini

(per un intervento in gioco pericoloso più ingenuo che cattivo su Gerbo) i padroni di casa schiumano rabbia, trascinati da Giacomo Tulli: prima un paio di tentativi sfumati di un niente, poi a fine primo tempo controllo di coscia su sponda di Perez e con un destro al volo infila la palla all’incrocio. Strategie Pane non toglie gli attaccanti, arretrando Rizzo in mediana e passando alla difesa a 4 (Buscé fa il terzino). Gli ospiti così rimangono timidi, anche perché Pecchia si limita a spostare e cambiare le mezze punte puntando sulle giocate individuali. Una mossa vanificata da Sepe (che si supera su Jefferson e Angelilli) e dal fallo di Cottafava su Rozzio dopo respinta di Bindi su Perez: dal dischetto Favasuli spiazza il portiere per il raddoppio. Siamo appena al 10’ s.t., ma la partita non dice più niente sino al finale con altri gol, splendido quello di Barraco, che trafigge Sepe con un pallonetto da 25 metri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AVELLINO

1

SORRENTO

0

PRATO

1

GUBBIO

0

Corvesi a tempo scaduto rovina la festa all’Avellino

Venturi salva il Gubbio Applausi per il Sorrento

MARCATORI Catania (A) al 38’, Corvesi (P) al 46’ s.t. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 6; Zappacosta 6 (dal 33’ s.t. Panatti s.v.), Fabbro 5,5, Giosa 5, Pezzella 5,5; Catania 6,5, Angiulli 6,5, Massimo 6,5, Millesi 6 (dal 13’ s.t. Herrera 6,5); Castaldo 5,5, De Angelis 5,5 (dal 19’ s.t. Biancolino 6). (Di Masi, Bittante, D’Angelo, Lasagna). All. Rastelli 6. PRATO (4-3-1-2) Brunelli 6; Beduschi 6, Malomo 6 (dal 39’ s.t. Benedetti s.v.), Ghinassi 6,5, De Agostini 6,5; Corvesi 6,5, Cavagna 6, Casini 6 (dal 23’ s.t. Cristofari 6); Di Sabato 5,5 (dal 1’ s.t. Saitta 6); Napoli 5, Silva Reis 6. (Cassarà, Bisoli, Carminati, Papini). All. Esposito 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 6. NOTE spettatori 5.000 circa, abbonati, paganti e incasso non comunicati. Espulsi Napoli al 27’ s.t.; ammoniti Zappacosta, Millesi, Beduschi, Fumagalli, Ghinassi e Saitta. Angoli 5-5.

SORRENTO (4-3-3) Polizzi 6,5; Balzano 6, Nocentini 6, Di Nunzio 6, Bonomi 6; A. Esposito 6,5 (dal 44’ s.t. Juliano s.v.), Beati 6, Arcuri 6; Schenetti 6 (dal 37’ s.t. R. Esposito 6), Zantu 6 (dal 27’ s.t. Cesarini 6), Corsetti 6,5. (Lombardo, Terminiello, Ciampi, De Angelis). All. Bucaro 6. GUBBIO (5-3-2) Venturi 6,5; Grea 6, Briganti 6, Radi 6, Bartolucci 6, Regno 6; Sandreani 6 (dal 1’ s.t. Semeraro 6), Guerri 6, Baccolo 6 (dal 34’ p.t. Boisfer 6,5); Scardina 6, Galabinov 6,5 (dal 37’ s.t. Manzoni 6). (Farabbi, Galimberti, Procacci, Nappello). All. Coppola 6 (Sottil squalificato). ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6. NOTE paganti 366, abbonati nc, incasso di 4.614 euro. Ammoniti Arcuri, Balzano, Grea, Corsetti e Beati. Angoli 4-1.

AVELLINO Davanti al d.g. Ghirelli della Lega e a Mogol, compositore dell’inno «La nostra canzone», l’Avellino stecca la prima in casa nell’anno del centenario del calcio irpino, facendosi beffare nel recupero dal Prato. Gli irpini hanno un predominio costante quanto sterile per l’intera gara; bravi i toscani a contenere e ripartire. L’espulsione di Napoli sembra complicare i piani del Prato ed in effetti il forcing dell’Avellino dà i suoi frutti al 38’ quando Herrera si conquista e batte una punizione sulla quale Catania irrompe e sblocca la gara. Ma al primo dei 3’ di recupero il Prato trova il pari con Corvesi di testa su lancio dalle retrovie, con la difesa sorpresa. Luigi Zappella

SORRENTO (Na) Il 4-3-3 di Bucaro sembra già ben registrato, nonostante ieri al debutto il Sorrento avesse in campo otto volti nuovi. Il Sorrento, che avrebbe anche meritato la vittoria, trova di positivo l’affetto del pubblico, che applaude alla fine malgrado il pari. Il Gubbio, dopo un buon primo tempo, si è soltanto difeso nella ripresa e in tutta la partita ha prodotto solo due conclusioni dell’ex Galabinov (18’ p.t. e 18’ s.t.). Per il Sorrento, nel primo tempo, da registrare un palo di Corsetti e un gol annullato a Schenetti per fuorigioco nella stessa azione (30’), oltre una palla-gol sciupata da Zantu (39’). La squadra rossonera, nel secondo tempo all’arrembaggio, viene fermata dalla parate di Venturi che salva su Corsetti (23’) e sul nuovo entrato Roberto Esposito (46’). Antonino Siniscalchi

serie D

GIRONE A

1a giornata

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

ASTI-SESTRI LEVANTE 0-4 BOGLIASCO-VERBANIA 1-1 CHIERI-CHIAVARI 2-0 DERTHONA-IMPERIA 1-0 FOLGORE CARATESE-GOZZANO 1-1 LAVAGNESE-TORTONA 3-2 NOVESE-BRA 2-3 SANTHIA'-VERBANO 3-0 TREZZANO-BORGOSESIA 2-1

Sestri Levante, Santhià, Chieri, Bra, Lavagnese, Trezzano e Derthona pt. 3; Bogliasco, Folgore Caratese, Gozzano e Verbania 1; Novese, Tortona, Borgosesia, Imperia, Chiavari, Verbano e Asti 0.

CASTELLANA-ALZANO CENE 2-2 DARFO-VOGHERA 1-2 LECCO-SAN GIORGIO 3-1 MAPELLOBONATE-CARONNESE 0-1 MEZZOCORONA-OLGINATESE 0-2 PONTISOLA-CARAVAGGIO 1-0 SANT'ANGELO-FERSINA PERGINESE 0-1 SEREGNO-ATLETICO MONTICHIARI 1-3 SERIATE-PERGOLETTESE 1-1 TRENTO-PRO SESTO 2-3

Atletico Montichiari, Olginatese, Pro Sesto, Voghera, Caronnese, Fersina Perginese e Pontisola pt. 3; Lecco (-2), Alzano Cene, Castellana, Pergolettese e Seriate 1; Trento, Caravaggio, Mapellobonate, Sant'Angelo, San Giorgio, Seregno e Mezzocorona 0; Darfo (-1) -1.

BELLUNO-VIRTUS VECOMP 0-2 CEREA-ESTE 1-1 GIORGIONE-SACILESE 1-0 SAMBONIFACESE-MONTEBELLUNA 2-1 SAN PAOLO-PORDENONE 1-2 SANDONÀ JESOLO-LEGNAGO 5-3 SANVITESE-REAL VICENZA 0-4 TAMAI-KRAS REPEN 3-0 TRISSINO VALDAGNO-PORTO TOLLE 2-1 UNION QUINTO-CLODIENSE 1-2

Real Vicenza, Tamai, Sandonà Jesolo, Virtus Vecomp, Clodiense, Pordenone, Sambonifacese, Trissino Valdagno e Giorgione pt. 3; Cerea e Este 1; Montebelluna, Porto Tolle, San Paolo, Union Quinto, Sacilese, Legnago, Belluno, Kras Repen e Sanvitese 0.

CAMAIORE-BAGNOLESE 1-1 CASTELFRANCO-PAVULLESE 4-2 FIDENZA-FORCOLI 1-0 FORMIGINE-LUCCHESE 1-2 FORTIS JUVENTUS-ROSIGNANO 1-1 MEZZOLARA-SPAL 0-0 PISTOIESE-MASSESE 1-0 PRO PIACENZA-CASTENASO 3-3 TUTTOCUOIO-RICCIONE rinviata

I Riccione sono due E la gara è annullata Caos Riccione (D). A Ponte a Egola (dove gioca il Tuttocuoio) sono arrivate due squadre, rivendicando il diritto di giocare: una fa capo a Di Tora (ex Real Rimini) e Croatti; l’altra (che ha giocato in Coppa) a Galli e s’è presentata con la Polizia. L’arbitro, chiesti i documenti, non ha fatto disputare la gara: il Tuttocuoio vincerà a tavolino. Stop anche per il Taranto (H) per k.o. all’arbitro: vinceva 1-0 e mancavano 8’...

GIRONE E RISULTATI CASACASTALDA-TODI LANCIOTTO-FLAMINIA PIERANTONIO-AREZZO PONTEVECCHIO-FIESOLECALDINE SANSEPOLCRO-CASTEL RIGONE SCANDICCI-BASTIA SPOLETO-DERUTA TRESTINA-PIANESE VITERBESE-SPORTING TERNI

2-0 2-1 2-1 1-2 1-0 1-1 1-0 2-0 1-1

CLASSIFICA Casacastalda, Trestina, Fiesolecaldine, Lanciotto, Pierantonio, Sansepolcro e Spoleto pt. 3; Bastia, Scandicci, Sporting Terni e Viterbese 1; Arezzo, Flaminia, Pontevecchio, Castel Rigone, Deruta, Pianese e Todi 0.

GIRONE B

GIRONE C

GIRONE D CLASSIFICA Castelfranco, Lucchese, Fidenza e Pistoiese pt. 3; Castenaso, Pro Piacenza, Bagnolese, Camaiore, Fortis Juventus, Rosignano, Mezzolara e Spal 1; Riccione*, Tuttocuoio*, Formigine, Forcoli, Massese e Pavullese 0. (* una gara in meno).

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 9 settembre ore 15: Borgosesia-Asti; Bra-Santhià; Chiavari-Trezzano; Gozzano-Chieri; Imperia-Lavagnese; Sestri Levante-Derthona; Tortona-Novese; Verbania-Folgore Caratese; Verbano-Bogliasco.

Domenica 9 settembre ore 15: Alzano Cene-Seregno; Atletico Montichiari-Mezzocorona; Caravaggio-Seriate; Caronnese-Sant'Angelo; Fersina Perginese-Darfo; Olginatese-Trento; Pergolettese-Castellana; Pro Sesto-Mapellobonate; San Giorgio-Pontisola; Voghera-Lecco.

Domenica 9 settembre ore 15: Clodiense-Tamai; Este-Union Quinto; Kras Repen-Giorgione; Legnago-San Paolo; Montebelluna-Sandonà Jesolo; Pordenone-Trissino Valdagno; Porto Tolle-Sanvitese; Real Vicenza-Belluno; Sacilese-Sambonifacese; Virtus Vecomp-Cerea.

Domenica 9 settembre ore 15; Bagnolese-Pro Piacenza; Castenaso-Castelfranco; Forcoli-Formigine; Lucchese-Mezzolara; Massese-Fortis Juven tus; Pavullese-Tuttocuoio; Riccione-Pistoiese; Ros gnano-Fidenza; Spal-Camaiore.

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI AMITERNINA-RECANATESE ASTREA-TERMOLI ISERNIA-VIS PESARO JESINA-CELANO MACERATESE-ANCONA OLYMPIA AGNONESE-CIVITANOVESE RENATO CURI-FIDENE SAN CESAREO-MARINO SAN NICOLO'-SAMBENEDETTESE

1-1 2-1 0-3 2-2 0-2 2-1 1-2 4-1 1-2

CLASSIFICA San Cesareo, Vis Pesaro, Ancona, Astrea, Fidene, Olympia Agnonese e Sambenedettese pt. 3; Celano, Jesina, Amiternina e Recanatese 1; Civitanovese, Renato Curi, San Nicolò, Termoli, Maceratese, Marino e Isernia 0.

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

ANZIOLAVINIO-LUPA FRASCATI 1-2 BUDONI-PORTO TORRES 0-4 CASERTANA-ISOLA LIRI 1-2 CYNTHIA-SARNESE 1-3 OSTIA MARE-SORA 0-2 PALESTRINA-HYRIA NOLA 1-0 SANT'ELIA-ARZACHENA 1-3 TORRE NEAPOLIS-CIVITAVECCHIA 2-1 TORRES-SELARGIUS 4-1

Porto Torres, Torres, Arzachena, Sarnese, Sora, Isola Liri, Lupa Frascati, Torre Neapolis e Palestrina pt. 3; Anziolavinio, Casertana, Civitavecchia, Hyria Nola, Cynthia, Sant'Elia, Ostia Mare, Selargius e Budoni 0.

BRINDISI-BISCEGLIE 2-2 FORTIS TRANI-TARANTO sospesa FRANCAVILLA-BATTIPAGLIESE 2-1 GLADIATOR-FOGGIA 3-3 GROTTAGLIE-CTL CAMPANIA 1-3 ISCHIA-SANT'ANTONIO ABATE 3-0 MONOSPOLIS-INTERNAPOLI 3-0 NARDO'-MATERA 0-2 POMIGLIANO-POTENZA 1-1

MIschia, Monospolis, Ctl Campania, Matera e Francavilla pt. 3; Foggia, Gladiator, Bisceglie, Brindisi, Pomigliano e Potenza 1; Fortis Trani*, Taranto*, Battipagliese, Grottaglie, Nardò, Internapoli e Sant'Antonio Abate 0. (* una gara in meno).

COSENZA-NISSA GELBISON-CITTA’ DI MESSINA LICATA-NOTO MESSINA-ACIREALE PALAZZOLO-COMPR. NORMANNO PRO CAVESE-AGROPOLI RAGUSA-SAVOIA SAMBIASE-RIBERA VIBONESE-COMPR. MONTALTO

CLASSIFICA 1-1 2-1 1-1 2-0 2-3 0-1 0-2 2-1 1-1

Messina, Savoia, Agropoli, Gelbison, Compr. Normanno e Sambiase pt. 3; Compr. Montalto, Cosenza, Licata, Nissa, Noto, Vibonese 1; Pro Cavese, Città di Messina, Ribera, Acireale, Palazzolo e Ragusa 0.

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 9 settembre ore 15 Arezzo-Scandicci; Bastia-Lanciotto; Castel Rigone-Casacastalda; Deruta-Trestina; Fiesolecaldine-Viterbese; Flaminia-Pontevecchio; Pianese-Sansepolcro; Sporting Terni-Spoleto; Todi-Pierantonio.

Domenica 9 settembre ore 15 Ancona-Jes na; Celano-Olympia Agnonese; Civitanovese-Astrea; F dene-San Nicolò; Mar no-Renato Curi; Recanatese-Isernia; Sambenedettese-Amiternina; Termoli-San Cesareo; Vis Pesaro-Maceratese.

Domenica 9 settembre ore 15: Arzachena-Anziolavinio; Civitavecchia-Palestrina; Hyria Nola-Budoni; Isola Liri-Torre Neapolis; Lupa Frascati-Cynthia; Porto Torres-Torres; Sarnese-Ostia Mare; Selargius-Sant'Elia; Sora-Casertana.

Domenica 9 settembre ore 15: Battipagliese-Ischia; Bisceglie-Fortis Trani; Ctl Campania-Brindisi; Foggia-Francavilla; Internapoli-Nardò; Matera-Grottaglie; Potenza-Monospolis; Sant'Antonio Abate-Pomigliano; Taranto-Gladiator.

Domenica 9 settembre ore 15: Acireale-Cosenza; Agropoli-Licata; Città di Messina-Sambiase; Compr. Montalto-Gelbison; Compr. Normanno-Vibonese; Nissa-Ragusa; Noto-Messina; Ribera-Pro Cavese; Savoia-Palazzolo.


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

27

SECONDA DIVISIONE 1a GIORNATA girone A

Alessandria a raffica E’ subito gran Venezia Milazzo, che odissea... Una partenza con il botto per l’Alessandria, che dilaga a Fano segnando sei reti contro la squadra di Karel Zeman candidandosi per un campionato da protagonista. Nel confronto tra neopromosse il Venezia — candidato numero uno al salto di categoria — ha avuto la meglio sul Valle d’Aosta anche grazie alla doppietta di Denis Godeas, sempre protagonista anche a 37 anni. Altra matricola in grande spolvero al debutto è il Forlì, che ha travolto un Mantova ancora disorientato da un’estate molto confusa a livello societario, con ovvie conseguenze sul piano tecnico. Spiccano anche la vittoria del nuovo Renate di Antonio Sala e

quella del Savona, protagonista di un pre-campionato di alto livello e partito forte a Busto Arsizio. Il Monza ha indossato per la prima volta le maglie del centenario con la banda verticale a sinistra sullo stile del Monza anni Settanta, ma non è andata bene: l’esperto Varricchio l’ha ripreso nel finale e così la penalizzazione da -4 va solo a -3. Prima trasferta al Nord e primi problemi logistici per il Milazzo che, complici le difficoltà di Wind Jet non ha trovato voli ed è stato costretto ad affrontare in pullman la trasferta verso Casale Monferrato, con una tappa a Tirrenia e una ad Acqui Terme. E dopo lo 0-0, è iniziato il lungo rientro in Sicilia...

FANO

0

ALESSANDRIA

6

MARCATORI Fanucchi al 10’, Ferretti al 17’ e al 41’ p.t.; Degano al 19’ e al 21’, Tanaglia al 28’ s.t. FANO (4-3-3) Proietti Gaffi 4,5; Sbardella 4, Colombaretti 4, Merli Sala 4, Amaranti 5; Urso 5, Giannusa 4 (dal 34’ s.t. Proia 4,5), Berretti 4 (dal 38’ s.t. Evangelisti s.v.); Bongiovanni 4 (dal 1’ s.t. Cazzola 4), Marolda 4, Forabosco 4,5. (Beni, Ugolini, Boccaccini, De Iulis). All. Zeman 4. ALESSANDRIA (4-3-1-2) Servili 6; Gambaretti 7, Cammaroto 7,5, Barbagli 7, Mazzuoli 7; Bianchi 7, Roselli 7,5, Mora 7 (dal 31’ s.t. Menassi 7); Degano 8; Fanucchi 8 (dal 22’ s.t. Tanaglia 7,5), Ferretti 7,5 (dal 14’ s.t. Filiciotto 7). (Pavanello, Viviani, Boron, Caciagli). All. Cusatis 7,5. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6. NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Urso, Mora, Fanucchi e Forabosco. Angoli 8-1. (g.f.)

girone B

L’Aquila fa nero Lotito Un Aprilia travolgente Show con 8 gol a Lucca Che flop la Salernitana! E’ vero che di fronte c’era L’Aquila che è un serio rivale per la promozione, ma dopo aver chiuso il primo tempo sul 2-0 la squadra di Galderisi è crollata nella seconda metà della ripresa subendo tre gol (Improta, ex di turno, dopo il rigore non ha esultato), costringendo il patron Claudio Lotito al fischio finale a ripartire per Roma molto rabbuiato, mentre i tifosi e i giocatori contestavano l’arbitro. Oltre alla gara dell’Arechi, è stata una giornata scoppiettante con ben 33 reti, 8 delle quali nel pareggio di Lucca tra il Borgo a Buggiano e la Normanna. L’unico 0-0 è stato quello tra Gavorrano e V. Lamezia.

Sei le reti invece nella sfida che ha visto l’Aprilia travolgere una disorientata Arzanese grazie anche alle doppiette di Corsi e Ferrari. Stesso risultato de L’Aquila invece per il Poggibonsi che è andato a vincere 3-2 sul difficile campo del Fondi. Vittoria esterna di misura anche per il Chieti, che a Empoli ha rovinato il ritorno tra i professionisti del Pontedera. La prima volta dell’Hinterreggio è stata invece amara per colpa del Campobasso, che ha vinto 2-1 grazie alla doppietta del ritrovato Daniele Morante. Bis decisivo anche per il Martina, altra matricola che è partita bene grazie all’uno-due di Mangiacasale.

SALERNITANA

2

L’AQUILA

3

MARCATORI Gustavo (S) al 5’, Ginestra (S) al 41’ p.t.; Improta (LA) su rigore al 24’, Pomante (LA) al 34’, Infantino (LA) al 44’ s.t. SALERNITANA (4-2-3-1) Iannarilli 5,5; Tuia 6, Molinari 6, Rinaldi 5, Silvestri 5,5; Montervino 6,5 (dal 46’ s.t. Guazzo s.v.), Capua 6; Gustavo 6,5 (18’ s.t. Luciani 6), Mounard 5, Cristiano Rossi 5,5; Ginestra 6. (Garino, Chirieletti, Capozzoli, Lanni, Topouzis). All. Galderisi 5,5. L’AQUILA (4-3-3) Testa 6; Petta 6, Pomante 6,5, Mucciante 6, Ligorio 6; Agnello 6, Menicozzo 5,5 (dal 6’ s.t. Triarico 6; dal 46’ s.t. Piccioni s.v.), Carcione 6,5; Improta 6,5, Infantino 6, Ciotola 6 (dal 14’ s.t. Colussi 6,5). (Modesti, Gizzi, Marcotullio, Ingrosso). All. Graziani 6,5. ARBITRO Martinelli di Roma 5. NOTE spettatori 7.000 circa, incasso non comunicato. Espulsi Tuia al 27’ s.t. e Rinaldi al 30’ s.t.; ammoniti Petta, Montervino, Agnello, Pomante, Rinaldi, Iannarilli, Mucciante e Infantino. Angoli 5-3. (g.v.)

VALLE D’AOSTA

1

FORLI’

3

PRO PATRIA

0

RENATE

2

APRILIA

5

FONDI

2

PONTEDERA

0

MARTINA

2

VENEZIA

3

MANTOVA

0

SAVONA

2

RIMINI

0

ARZANESE

1

POGGIBONSI

3

CHIETI

1

FOLIGNO

1

MARCATORI Franchini (Ve) al 30’, Godeas (Ve) al 36' p.t.; Di Dio (VdA) al 3', Godeas (Ve) al 7’ s.t. VALLE D'AOSTA (4-2-3-1) Pomat 6; Benedetto 5,5 (dal 6' s.t. Isoardi 5), Emiliano 5,5, Jidayi 5, Di Dio 6,5; Furno 5,5 (dal 17' s.t. Aracri 6), Panepinto 6,5; Kanoute 5, Cuneaz 6, Esposito 5,5; Sinato 6 (dal 14' s.t. Varvelli 5,5). (Costantino, Fiore, Ropolo, Sbravati). All. Zichella 5. VENEZIA (4-3-1-2) Moreau 6; Campagna 6, Scardala 6 (dal 10' s.t. Dascoli 6), Masi 6,5, Bertolucci 6; Taddei 6, Migliorini 6,5 (dal 10' s.t. Margarita 6), Maracchi 6; Lauria 6,5 (dal 25' s.t. Tonelli 6); Godeas 7,5, Franchini 6,5. (Bonato, Cabeccia, D'Appolonia, Marconi). All. Zanin 6,5. ARBITRO Morreale di Roma 6,5. NOTE spettatori 300 circa, incasso di 2.770 euro. Ammoniti Furno, Taddei, Panepinto, Isoardi e Emiliano. Angoli 7-9. (a.b.)

MARCATORI Filippi al 16', Oggiano al 39', Melandri al 44' s.t. FORLÌ (4-3-3) Ginestra 6,5; Scarponi 6,5, Orlando 6,5, Martini 6,5, Sampaolesi 6,5; Bergamaschi 6 (dal 33' s.t. Renzi 6), Sozzi 6, Evangelisti 7; Filippi 6,5 (dal 19' s.t. Oggiano 6,5), Melandri 6,5, Petrascu 6 (dal 42' s.t. Buonaventura s.v.). (Casadei, Babini, Monti, Ferri). All. Bardi 7. MANTOVA (3-5-2) Festa 6; Giordani 5,5, Farina 5,5, Vecchi 5; Corso 6 (dal 36' s.t. Colonetti s.v.), Spinale 6, Galassi 6,5, Burato 5 (dal 29' s.t. De Respinis 5,5), Bersi 5,5 (dal 34' s.t. Guarco s.v.); Pietribiasi 6, Franchi 5,5. (Peruffo, Girelli, Giovannini, Cocci). All. Frutti 5. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 6.605 euro. Ammoniti Bergamaschi, Corso, Pietribiasi e Orlando. Angoli 2-2. (g.c.)

MARCATORI Virdis al 12’, Gallon al 15’ p.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala 5,5; Andreoni 5,5 (dal 33’ s.t. Campinoti s.v.), Nossa 6, Polverini 6, Pantano 5,5; Bruccini 5,5, Vignali 6, Ghidoli 5,5 (dall’11’ s.t. Artaria 5,5); Serafini 5,5; Cozzolino 4,5, Falomi 6 (dal 15’ s.t. Calzi 6). (Vavassori, Botturi, Greco, Viviani). All. Firicano 5,5. SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Quintavalla 6, Marconi 5,5, Antonelli 6, Taino 5,5 (dal 2’ s.t. Belfiore 6); Demartis 6, Agazzi 6, Gentile 6,5, Gallon 6,5 (dal 26’ s.t. Carta 6); Scotto 5,5 (dal 15’ s.t. Romero 6), Virdis 6,5. (Gozzi, Balzaretti, Cattaneo, Melis). All. Corda 7. ARBITRO Rapuano di Rimini 5,5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 5.668 euro. Espulso Cozzolino al 28’ p.t.; ammoniti Taino, Vignali, Virdis, Aresti, Ghidoli, Demartis, Quintavalla, Gallon, Artaria e Calzi. Angoli 5-6. (a.r.)

MARCATORI Cavalli al 32’ p.t.; Brighenti su rigore all’8’ s.t. RENATE (4-3-3) Santurro 6; Adorni 6, Gavazzi 7, G.M. Ferrari 7, Morotti 6,5; Gualdi 6,5, Cavalli 6,5, Mantovani 6; Gaeta 5,5 (dal 10’ s.t. Malivojevic 6), Brighenti 7 (dal 44’ s.t. Zita s.v.), Zanetti 7 (dal 26’ s.t. Storani 5). (Rigamonti, Frigerio, Galli, Santonocito). All. Sala 7. RIMINI (4-2-3-1) Scotti 6,5; Ferrari 5,5, A. Brighi 5,5, Vignati 5,5, Gasperoni 5; M. Brighi 6, Onescu 6,5 (dal 40’ s.t. Rosini s.v.); Spighi 5,5, Valeriani 6, Baldazzi 6,5; Zanigni 5,5 (dal 10’ s.t. Morga 6). (Semprini, Barone, Mandorlini, Signorini). All. D’Angelo 6. ARBITRO Lazzeri di Arezzo 6,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulsi Gasperoni al 3’ s.t. e Storani al 38’ s.t.; ammoniti Gasperoni, Ferrari, Morga, Storani e Gavazzi. Angoli 3-8. (f.c.)

MARCATORI Ferrari (Ap) su rigore al 10’, Corsi (Ap) al 16’ p.t.; Fragiello (Ar) al 1’, Ferrari (Ap) al 3’, Corsi (Ap) al 9’, Calderini (Ap) al 30’ s.t. APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6; Cane 6,5, Sembroni 6, Diakite 7, Tundo 6,5; Croce 6, Amadio 7; Criaco 6,5 (dal 21’ s.t. Ferri Marini 6), Calderini 7 (dal 30’ s.t. Marfisi 6), Corsi 7,5; Ferrari 7,5. (Caruso, Stankovic, Carta, Salese, Gomes). All. Zambardi 7 (Vivarini squalificato). ARZANESE (4-4-2) Fiory 5,5; Laezza 5,5, Riccio 5, Esposito 4,5, Castellano 5,5; Piscopo 5, Florio 5,5 (dal 1’ s.t. Pettrone 5,5), Tarascio 5,5, Sandomenico 6; Elia 5,5 (dal 1’ s.t. Maschio 5,5), Fragiello 6 (dal 29’ s.t. Lacarra 5,5). (Moggio, Improta, Roghi, Figliolia). All. Rogazzo 5. ARBITRO Marchesi di Legnago 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Espulso Esposito all’8’ s.t.; ammoniti Piscopo, Cane, Esposito e Pettrone. Angoli 4-5. (f.g.)

MARCATORI Pera (P) al 2’, Dal Bosco (P) al 5’, Prisco (F) al 17’, Dal Bosco (P) al 21’ p.t.; Fedi (F) al 33’ s.t. FONDI (3-5-2) Cacchioli 6; Fedi 6, Palumbo 5 (dal 24’ p.t. Esposito 6,5), Cuomo 5,5; Tamasi 5,5 (dal 1’ s.t. D’Anna 6,5), Naglieri 6,5, Pacini 5,5, Cannoni 5 (dal 41’ s.t. Gaudiano s.v.), Cucciniello 6,5; Prisco 6,5, Bernasconi 5. (Gasparri, Chiarini, Colella, Corsi). All. Padovano 6 (Capuano squalificato). POGGIBONSI (4-3-1-2) Rosiglioni 6; Tafi 6,5 (dal 40’ s.t. Bronchi s.v.), Panariello 6,5, Dierna 6,5, Paparusso 6; Miniati 6,5, Passiglia 7, Settembrini 7 (dal 26’ s.t. Giunchi 6); Pera 7; Dal Bosco 7,5, Ilari 6 (dal 20’ s.t. Ambrogetti 6). (Casini, Scicchitano, Cicali, Bianconi). All. Fraschetti 6,5. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso D’Anna al 50’ s.t.; ammoniti Tamasi, Ilari, Paparusso, Pera, Tafi, Dal Bosco e D’Anna. Angoli 7-10. (v.a.)

MARCATORE Gigli all’8’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Leone 6,5; Gonnelli 5,5, Raimondi 6, Vettori 5,5; Simoncini 5 (dal 18’ s.t. Regoli 6), Esposito 5,5, Caponi 6 (dal 39’ s.t. Firenze s.v.), Carfora 5,5, Verruschi 5,5 (dal 29’ s.t. Cherillo s.v.); Grassi 5,5, Arrighini 5,5. (Bibba, Di Noia, Gregorio, Ortolan). All. Indiani 5,5. CHIETI (3-4-1-2) Feola 6,5; Pepe 6,5, Gigli 7, Gandelli 6,5; Bigoni 6,5, Cardinali 6,5, Del Pinto 6,5, Verna 6,5; Mungo 7 (dal 21’ s.t. Rossi 6); De Sousa 7, Alessandro 6,5 (dal 32’ s.t. Viscontini s.v.). (Cappa, Mantovani, Barbone, Rinaldi, Capogna). All. De Patre 6,5. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 6,5. NOTE spettatori 300 circa, incasso di quasi 1.100 euro. Ammoniti Cardinali, Caponi, Verruschi, Gigli e Raimondi. Angoli 5-4. (s.l.)

MARCATORI Mangiacasale (M) al 1’ e al 40’ p.t.; Gaeta (F) al 27’ s.t. MARTINA (4-2-3-1) Leuci 7; Dispoto 7,5, Bagaglini 6,5, Fiorentino 6,5, Memolla 6,5; Scarsella 6, Marsili 7 (dal 34’ s.t. Provenzano s.v.); Mangiacasale 7,5, Del Core 7 (dal 38’ s.t. Crescente s.v.), Ancora 6,5 (dal 33’ s.t. D’Addato 6); Gambino 6,5. (Muscato, Crimaldi, De Lucia, Spagna). All. Di Meo 7. FOLIGNO (4-4-2) Zandrini 6,5; Adamo 6, Cotroneo 6,5, Barbetta 6, Petti 5,5; Vassallo 6, Gatti 6 (dal 1’ s.t. Menchinella 6,5), Borgese (dal 1’ s.t. Gesuele 6), Fiordani (dal 6’ s.t. Albi 6); Gaeta 7,5, Balistreri 6. (Piacenti, Biondi, Padoin, Lo Nardo). All. Tedesco 6. ARBITRO Pierro di Nola 7. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di 6.762 euro Espulsi Bagaglini al 38’ s.t. e Scarsella al 45’ s.t.; ammoniti Scarsella, Gambino, Gatti, Barbetta, Vassallo, Borgese e Gaeta. Angoli 6–5. (t.m.)

MONZA

1

CASALE

0

SANTARCANGELO

1

CASTIGLIONE

0

BORGO A BUGGIANO

4

CAMPOBASSO

2

MELFI

1

GAVORRANO

0

GIACOMENSE

1

MILAZZO

0

BASSANO

1

BELLARIA

0

NORMANNA

4

HINTERREGGIO

1

TERAMO

1

VIGOR LAMEZIA

0

MARCATORI Finotto (M) al 27’, Varricchio (G) al 44’ s.t. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6; Franchino 6,5, Polenghi 6, Franchini 6, Anghileri 5,5; Calliari 6 (dal 16’ s.t. Nitride 6), Grauso 6,5 (dal 40’ s.t. Cattaneo s.v.), Valagussa 6; Vita 6,5; Finotto 6,5, Ravasi 5,5 (dal 24’ s.t. Laraia 6,5). (Pazzagli, Desole, Fronda, Chemali). All. Asta 6,5. GIACOMENSE (4-3-2-1) Poluzzi 6; Gorini 6, Buscaroli 5,5, Sirri 5, Masina 5; Ferrara 6, Nazzani 5,5 (dal 30’ s.t. Dal Rio 6,5), Landi 6; Pandiani 5 (dal 37’ s.t. Masini s.v.), Caddeo 5,5 (dal 34’ s.t. Metta 6); Varricchio 7. (De Marco, Bettati, Paloni, Rossi). All. Gallo 6,5. ARBITRO Brodo di Viterbo 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso di 2.646 euro. Ammoniti Ferrara, Nazzani, Finotto, Caddeo, Vita, Landi e Dal Rio. Angoli 11-2. (m.d.)

CASALE (4-2-3-1) Dinaro 6; Capelli 6, Moretto 5,5, Cirina 6, Russo 5,5; El Kamch 5,5 (dal 36’ s.t. Giunta s.v.), Molino 6; Siega 6, Grieco 6,5, Guccione 7; Curcio 5,5. (Ruzittu, Zanvettori, Gridi, Sicurella, Corsino, Cristiano). All. Rodolfi 5,5. MILAZZO (4-3-3) Conti 6,5; Di Pasquale 6,5, Pepe 6,5, Cuomo 6,5, Salustri 5; Campanaro 6, Lewandowski 6,5, Evola 6; Moretti 6 (dal 39’ s.t. Agostini s.v.), Dama 5,5 (dal 25’ s.t. Campanella 6), Mignogna 6,5 (dal 44’ s.t. Della Penna s.v.). (Longo, Petrucci, Bizzari, Simonetti). All. Tosi 6,5. ARBITRO Rasia di Bassano 5,5. NOTE la gara è stata disputata a porte chiuse. Espulsi Salustri al 19’ s.t. ed Evola al 42’ s.t.; ammoniti Cirina, El Kamch, Evola, Salustri e Mignogna. Angoli 6-2. (g.m.)

MARCATORI Graziani (S) al 18’, Correa (B) al 23’ p.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6,5; Fabbri 6, Cola 5,5, Beccaro 5,5, G. Rossi 6; Baldinini 6, Papa 5,5 (dal 13’ s.t. Obeng 6,5), P. Rossi 6,5; Saporetti 5 (dal 13’ s.t. Beatrizzotti 6); Canini 5 (dal 41’ s.t. Lodovisi s.v.), Graziani 6,5. (Ruffato, Locatelli, Benedetti, Zavalloni). All. Masolini 6. BASSANO (4-3-1-2) David 5,5; Toninelli 5, Bertoli 6,5, Bizzotto 6, Ghosheh 5,5; Mateos 6, Carteri 5,5, Proietti 5; Correa 7; Gasparello 6 (dal 13’ s.t. Basso 5,5), Ferretti 5,5 (dal 27’ s.t. Furlan 6; dal 51’ s.t. Conti s.v.). (Ambrosio, Barbieri, Francaro, Maistrello). All. Rastelli 6. ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 5,5. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Espulso Toninelli al 7’ s.t. e Proietti al 50’ s.t.; ammoniti Canini e Furlan. Angoli 3-3. (l.z.)

2a DIVISIONE GIRONE A

RISULTATI

SQUADRE

PT

PARTITE RETI G V N P F S

ALESSANDRIA

3

1

1

0 0 6 0

FORLI'

3

1

1

0 0 3 0

VENEZIA

3

1

1

0 0 3

RENATE

3

1

1

0 0 2 0

CASALE-MILAZZO CASTIGLIONE-BELLARIA FANO-ALESSANDRIA FORLI'-MANTOVA MONZA-GIACOMENSE PRO PATRIA-SAVONA RENATE-RIMINI SANTARCANGELO-BASSANO VALLE D'AOSTA-VENEZIA

SAVONA

3

1

1

0 0 2 0

BASSANO

1

1

0

1

0

1

1

PROSSIMO TURNO

GIACOMENSE

1

1

0

1

0

1

1

SANTARCANGELO 1

1

0

1

0

1

1

BELLARIA

1

1

0

1

0 0 0

CASALE

1

1

0

1

0 0 0

CASTIGLIONE

1

1

0

1

0 0 0

MILAZZO

1

1

0

1

0 0 0

VALLE D'AOSTA

0

1

0 0

1

1

DOMENICA 9 SETTEMBRE 2012 ORE 15 ALESSANDRIA-PRO PATRIA BASSANO-RENATE BELLARIA-VALLE D'AOSTA GIACOMENSE-SANTARCANGELO MANTOVA-FANO MILAZZO-FORLI' RIMINI-MONZA SAVONA-CASALE VENEZIA-CASTIGLIONE

PRO PATRIA

0

1

0 0

1

0 2

MARCATORI

RIMINI

0

1

0 0

1

0 2

MANTOVA

0

1

0 0

1

0 3

2 RETI Degano e Ferretti (Alessandria); Godeas (Venezia).

FANO

0

1

0 0

1

0 6

MONZA (-4)

-3 1

0

0

1

1

1

3

1

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

0-0 0-0 0-6 3-0 1-1 0-2 2-0 1-1 1-3

CASTIGLIONE (4-4-2) Iali 6; Marongiu 6, Ruffini 6, Notari 6, Pini 5,5; Prevacini 5,5 (dal 18’ s.t. Talato 6), Chiazzolino 6,5, Sandrini 6,5, Radrezza 5,5; Maccabiti 6 (dal 41’ s.t. Faroni s.v.), Tonani 5. (Bason, Solini, Morandi, Mangili, Uggeri). All. Ciulli 6. BELLARIA (3-5-2) Rossini 6; Gerolino 6, Fantini 6, Cassese 5,5; Liguori 5,5 (dal 1’ s.t. Maniero 5,5), Angelino 6 (dal 36’ s.t. Mastromarino 5), Mariani 6, Raparo 4,5, Masullo 6; Tattini 6, Foggia 5 (dal 29’ s.t. De Luca 5,5). (Cavallari, Ulizio, Lovric Calvin, Bianchini). All. Pepe 6,5. ARBITRO Ferrari di Mestre 5,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso di quasi 700 euro. Espulso Raparo al 46’ p.t.; ammoniti Sandrini, Gerolino, Mariani, Tattini e Masullo. Angoli 11-0. (d.c.)

PROMOZIONI

Salgono in sei: quattro dirette e due ai playoff Con due soli gironi, è cambiato dalla scorsa stagione il meccanismo delle promozioni dalla Seconda alla Prima divisione, che devono sempre essere sei per pareggiare le retrocessioni. Salgono direttamente le prime due classificate dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff. Anche quest’anno agli spareggi promozione sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta: lo svolgimento è il solito, con semifinali e finali (sempre con andata e ritorno).

MARCATORI Gatto (N) al 2’, Santini (B) al 16’, Dimas (B) al 22’, Castaldo (N) al 33’, D’Antoni (B) al 40’ p.t.; Nolè (B) al 4’, Scalzone (N) al 16’ e al 46’ s.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Tonti 5,5; Annoni 5,5, Pastore 6, Fonte 6, Di Giusto 5,5; Maretti 6, Candiano 6,5, Nolè 6,5; Santini 6,5 (dal 23’ s.t. Checchi s.v.); D’Antoni 6,5 (dal 44’ s.t. Delporto s.v.), Dimas 6,5 (dal 7’ s.t. Magheri 6). (Gaffino Rossi, Manganelli, Butini, Lazzoni). All. Masi 6. NORMANNA (4-3-3) Gragnaniello 5,5; Fricano 5,5, Avogliano 5,5, Castaldo 7, Campanella 6; Gatto 6,5 (dal 2’ s.t. Gagliardi 6), Jovene 6,5 (dal 34’ s.t. Marano s.v.), De Martino 6; Polani 5,5, Guarracino 5,5 (dal 18’ s.t. Scalzone 7), Viola 6. (R. Esposito, Poziello, F. Esposito, Visone). All. Romaniello 6. ARBITRO Casaluci di Lecce 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di 1.110 euro. Ammoniti Castaldo, Dimas, Gragnaniello, Nolè, Candiano, Santini, De Martino, Polani, Guarracino e Viola. Angoli 3-2. (e.c.)

MARCATORI Morante (C) al 36' su rigore e al 42' p.t.; Khoris (H) al 7' s.t. CAMPOBASSO (4-3-3) Cattenari 6; Modica 6, Boi 6, Minadeo 5,5, Esposito 5 (dal 40' s.t. Mannoni s.v.); Forgione 6, D'Allocco 7, Di Libero 6,5; Konate 7, Morante 7 (dal 47' s.t. Colantoni s.v.), Sciarra 5 (dal 21' s.t. Rais 6,5). (Nunziata, Capitani, Mazza, Di Bartolomeo). All. Imbimbo 6,5. HINTERREGGIO (4-2-3-1) Mengoni 6; D. Cutrupi 7, Ungaro 5,5, Franceschini 5,5, Anzilotti 5,5; Vicari 5,5 (dal 14' s.t. Lavrendi 5,5), Gioia 7; Figliomeni 6 (dal 27' s.t. Borghetto s.v.), Pensalfini 6, Aliperta 5,5 (dal 1' s.t. Broso 5,5); Khoris 7. (A. Cutrupi, Trentinella, Malara, Condomitti). All. Di Maria 6. ARBITRO Di Martino di Teramo 6. NOTE spettatori 750 circa, incasso di quasi 6.800 euro. Ammoniti Konate, Rais, Franceschini, Vicari e Pensalfini. Angoli 6-4. (a.d.l.)

MARCATORI Improta (M) al 44’ p.t.; Bucchi (T) su rigore al 20’ s.t. MELFI (4-4-2) Scuffia 6; Spirito 6, Benci 5,5, Porcaro 6, Gennari 6; Allegretta 5,5 (dal 19’ s.t. Conte 5,5), Muratore 6, Suarino 6 (dal 29’ s.t. Giglio s.v.), Signorelli 5,5; Improta 6,5, Caira 5,5 (dal 15’ s.t. Simeri 6). (Della Luna, Dermaku, D’Angelo, Locci). All. Bitetto 6. TERAMO (4-2-3-1) Serraiocco 6; De Fabritiis 6 (dal 23’ s.t. Chovet 5,5), Ferrani 6, Speranza 6, Scipioni 5,5; Coletti 5,5, Valentini 6; Di Paolantonio 6, Novinic 5,5 (dal 31’ s.t. Bellucci s.v.), De Stefano 5,5 (dal 1’ s.t. Petrella 6); Bucchi 6,5. (Santi, Giannetti, Righini, Patierno). All. Cappellacci 6,5. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bucchi, Muratore, Simeri e Benci. Angoli 1-6. (g.t.)

2a DIVISIONE GIRONE B

RISULTATI

SQUADRE

PT

PARTITE RETI G V N P F S

APRILIA

3

1

1

0 0 5

L'AQUILA

3

1

1

0 0 3 2

POGGIBONSI

3

1

1

0 0 3 2

CAMPOBASSO

3

1

1

0 0 2

1

APRILIA-ARZANESE BORGO A BUGGIANO-NORMANNA CAMPOBASSO-HINTERREGGIO FONDI-POGGIBONSI GAVORRANO-VIGOR LAMEZIA MARTINA-FOLIGNO MELFI-TERAMO PONTEDERA-CHIETI SALERNITANA-L'AQUILA

MARTINA

3

1

1

0 0 2

1

CHIETI

1

1

3

1

1

0 0

BORGO A BUGGIANO 1

1

0

1 0 4 4

0

NORMANNA

1

1

0

1 0 4 4

MELFI

1

1

0

1 0

1

1

TERAMO

1

1

0

1 0

1

1

GAVORRANO

1

1

0

1 0 0 0 1 0 0 0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 SETTEMBRE 2012 ORE 15 ARZANESE-CAMPOBASSO CHIETI-SALERNITANA FOLIGNO-APRILIA HINTERREGGIO-BORGO A BUGGIANO L'AQUILA-PONTEDERA NORMANNA-FONDI POGGIBONSI-MARTINA TERAMO-GAVORRANO VIGOR LAMEZIA-MELFI

VIGOR LAMEZIA

1

1

0

FONDI

0

1

0 0 1

2 3

SALERNITANA

0

1

0 0 1

2 3

MARCATORI

FOLIGNO

0

1

0 0 1

1

2

HINTERREGGIO

0

1

0 0 1

1

2

PONTEDERA

0

1

0 0 1

0

1

2 RETI Corsi e Ferrari (1, Aprilia); Morante (1, Campobasso); Mangiacasale (Martina); Scalzone (Normanna); Dal Bosco (Poggibonsi).

ARZANESE

0

1

0 0 1

1

5

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

5-1 4-4 2-1 2-3 0-0 2-1 1-1 0-1 2-3

GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 6,5; Mazzanti 6,5, Miano 6,5, Fatticioni 7, Romiti 6; Nicoletti 6,5, Della Latta 5,5; Grifoni 6,5, Rosati 6 (dal 35' s.t. Lo Sicco s.v.), Nocciolini 6,5; Moscati 5 (dal 24' s.t. Gurma 5,5). (Lanzano, Tognarelli, Alderotti, Mastroianni, Rolando). All. Buso 6. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 6,5; Monopoli 6, Marchetti 6,5, Gattari 7, Crialese 6; Giuffrida 6,5, Cerchia 7; Rondinelli 6 (dal 29' s.t. Mangiapane 6), Giacinti 6 (dal 25' s.t. Catanese 5,5), Petrilli 6 (dal 38' s.t. Catalano s.v.); Rana 6. (Zelletta, Castaldo, Cascione, Martino). All. Costantino 6. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 6,5. NOTE spettatori 250 circa, incasso di 1.184 euro. Ammoniti Giacinti, Mazzanti, Fatticcioni, Rana, Giuffrida e Grifoni. Angoli 4-4. (m.c.)

RETROCESSIONI

Scendono in nove I playout ancora con finale mista Dalla Seconda divisione scendono in Serie D le solite 9 squadre: dirette le ultime tre dei due gironi (sei in totale), le altre tre dopo i playout. Agli spareggi salvezza partecipano quartultima e quintultima di ogni girone: nella prima sfida (andata e ritorno, solita formula) chi perde retrocede. Le vincenti si affrontano per evitare l’ultima retrocessione: si sorteggia chi gioca in casa l’andata e dopo il ritorno in caso di parità si va ai rigori (regolamento delle coppe).


28

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

paralimpiade in tv di ENRICA SPERONI

tadio e palazzetti pieni, un tifo da Mille e una S notte che lo sport paralimpico, crediamo, nemmeno osava sognare. Le inquadrature del pubblico sono uno spettacolo nello spettacolo: spiccano le facce festose dei bambini. E sono tante. Gli atleti se la godono questa atmosfera. E piovono record, dai primati personali a quelli mondiali. A parte Pistorius, reduce dall'Olimpiade, quando mai hanno gareggiato in un tutto esaurito che per l'atletica vuol dire 80 mila spettatori? Davies, il ragazzone britannico oro nel disco, fa impazzire lo stadio e viene braccato da una marea di

dallaPrima

di ALBERTO CERRUTI

è un tridente che gode in testa alla classiC' fica e rappresenta alla perfezione la geografia del campionato. La favorita Juventus del Nord, la rivelazione Lazio del Centro, l'emergente Napoli del Sud. Per la verità, a punteggio pieno ci sarebbe anche la penalizzata Sampdoria, ma negli occhi e nei pronostici al primo posto rimane sempre più salda la squadra che Conte continua a guardare dall’alto. E’ vero che alla Juventus basta meno di un quarto d’ora a Udine per trovarsi con un gol e un uomo in più, dopo l’espulsione del portiere avversario elegantemente discussa anche da Marotta, ma un’altra squadra meno sicura, perché meno forte, avrebbe corso qualche rischio in più. Invece Buffon e compagni non si limitano a vincere, divertendosi a stravincere, con il solito Vucinic e soprattutto con il ben ritrovato Giovinco. Riportato finalmente a casa, anche se senza il numero 10 che potrebbe indossare senza timore, il piccolo grande bianconero ha dato ragione al suo vecchio allenatore Franco Colomba che l’anno scorso a Parma, prima di essere rilevato da Donadoni, l’aveva sempre impiegato come seconda punta. Quello è il suo ruolo e come ha dimostrato ieri, procurandosi il rigore dell’1-0 e poi realizzando una doppietta in una spettacolare ripresa, non ha senso discutere il

Sebastian Giovinco contrastato da Maurizio Domizzi AP

suo fisico, perché senza scomodare paragoni con Messi, Maradona o Zola, basta ricordare le parole del grande Bearzot, secondo il quale l’agilità batte sempre la potenza. E allora perché non pensare che sia lui il top player che la Juventus ha cercato invano, senza accorgersi di averlo in casa, soltanto perché si chiama Giovinco e non Van Giovinck? L’allungo della Juventus, però, non deve far passare in secondo piano la marcia regolare della troppo snobbata Lazio, unica delle tre al comando con la porta imbattuta, la continuità del Napoli capace di vincere contro la lanciata Fiorentina su un campo indecente, ma soprattutto la grande impresa della Roma, che boccia la nuova Inter al primo esame di maturità. Mai come stavolta il maestro Zeman si conferma un signor allenatore, mentre l’allievo Stramaccioni si dimostra un apprendista, perché il campo boccia le sue idee prima che le sue scelte. A parità di moduli offensivi, con tre uomini d’attacco davanti a tre centrocampisti, la Roma ha interpreti più veloci e più disposti al sacrificio che regalano un equilibrio maggiore. E poi tra il primo gol di Florenzi e il secondo di Osvaldo, si rivede un immenso Totti, autentico leader come nelle serate più belle, mentre tutte le staffette nerazzurre sbilanciano e indeboliscono ancora di più un’Inter con il fiato corto. A questo punto è facile cercare alibi nell’impegno di giovedì sera in Europa League, ma non può essere un caso che l'Inter non abbia ancora vinto una partita in casa, rimediando due sconfitte (la prima contro l'Hajduk Spalato) e un sofferto pareggio con il Vaslui. E la colpa, anche se nemmeno il Milan ha ancora vinto a San Siro, non può essere nemmeno del nuovo terreno semisintetico. Ecco perché la sosta deve servire per correre ai ripari. Mentre il Milan è ripartito con tre gol di Pazzini, all’Inter non ne è bastato uno di Cassano. E così la Juve sorride più di una settimana fa, vedendo le sue grandi rivali a braccetto a metà strada. © RIPRODUZIONE RISERVATA

loSpunto

di ALESSANDRO DE CALÒ

ensiamoci bene, è il momento di dire baP sta. Non se ne può più di vedere espulsi i portieri che, andando a caccia del pallone, entrano in collisione con un attaccante avversario. Spesso è difficile capire se il rigore c’è davvero. E comunque, quando viene concesso, è un macigno che può decidere il risultato della partita (lasciamo stare il Cagliari di ieri, l’eccezione conferma la regola). Diciamolo: costringere la squadra — già punita col rigore — ad affrontare il resto del match in inferiorità numerica non è solo un’ingiustizia, ma anche un boomerang per lo spettacolo, la credibilità e la salute complessiva del calcio. Pensiamo a quello che è successo in Udinese-Juve. Il rigore ci stava, anche se non era dovuto all’impatto tra Giovinco e Brkic. Eppure, interpretando a suo modo il regolamento, l’arbitro ha pensato bene di cacciare dal campo il portiere dell’Udinese. Ne aveva facoltà. La partita era cominciata da poco e stava bloccata sullo 0-0. Non bastava puntare l’indice sul dischetto? Togliere un uomo

giovanissimi che vogliono l'autografo. Sembra l'assalto alla diligenza e in qualche modo lo è tanto gli stanno addosso, ma non pensate che sia soltanto ebbrezza per l'atleta di casa. Sabato lo stesso stadio ha accompagnato di applausi la corsa faticosa e sublime di Hussein Omar Hassan nella batteria dei 1500. Il rappresentante di Gibuti era stato doppiato da tutti giá prima di metà gara, troppo ferito nel corpo rispetto ai rivali. Hassan è senza un braccio (come altri 3), ma anche la gamba destra è messa male. Dopo 4 minuti e spiccioli gli avversari hanno tagliato il traguardo, lui ha conti-

di ROBERTO PELUCCHI

f Balotelli sarà operato agli occhi per risolvere un problema molto serio: ogni volta che faceva l'occhiolino a una ragazza se ne ritrovava in camera tre.

ai friulani, a quel punto, voleva dire chiudere virtualmente il match. Alla fine, con molto fair play, l’ad della Juve, Beppe Marotta, ha sottoscritto il lamento di Giampaolo Pozzo, patron dell’Udinese, riconoscendo che l’espulsione di Brkic ha condizionato la partita. Viviamo in un Paese di sospetti, fantasmi e scheletri nascosti. Su questo rigore già si stava allungando l’ombra di qualche possibile compensazione, dopo il regalo ricevuto sabato sera dal Milan del buon Pazzini. Veleni e sospetti continueranno a prendere corpo, fanno parte del gioco, del tifo e delle passioni. Non esistono bacchette magiche per uscirne. Ma si può cambiare rotta, abolendo questa regola e i giudizi arbitrari. Non è un’utopia. I Golden gol sembravano una soluzione: non funzionavano, siamo tornati indietro. Adesso, i club, grandi e piccoli, dovrebbero trovare un accordo e pressare l’International Board perché faccia un passo indietro. Diciamo che il rigore basta e avanza. Dopo, liberi tutti: anche gli arbitri che avranno meno sfumature di grigio da interpretare e, dunque, meno chance di fare danni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

nuato col suo passo, solitario in pista ma spinto dalla passione dell’intero stadio: non l'hanno mollato un secondo, l'hanno applaudito fino all'arrivo conquistato in 11'23"50. Lui si è fermato e ha sorriso. Missione compiuta. La Paralimpiade è una grande lezione di sport: dare il massimo di quello che si può, valorizzando il proprio talento e facendo i conti con i propri limiti. I bambini hanno capito subito e il loro entusiasmo dà speranza perché se la diversità non ti fa paura, se la metti in conto e impari a cogliere quel che c'è di prezioso in chi non è come te ti sei lasciato alle spalle un bel po' di problemi. Ed è bene per tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilCaso

È giusto usare il pugno duro con Grosjean Romain è bravo e veloce, perché il team non contiene gli inutili eccessi?

laVignetta di LORENZO CASTELLANI

Romain Grosjean si allontana dopo il disastroso incidente EPA

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

VALENTINO ROSSI Nove volte iridato moto

Secondo me Grosjean dovrebbe essere più aggressivo alla prima curva @ValeYellow46

FERNANDO ALONSO Pilota Ferrari dopo l’incidente

Non ci sono vittorie senza cicatrici, non c’è arcobaleno senza la pioggia! Ci vediamo a Monza. @alo oficial

SE C’E’ IL RIGORE, BASTA ESPULSIONI E’ L’ORA DI CAMBIARE LE REGOLE

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DA LONDRA UNA LEZIONE DI SPORT DARE IL MASSIMO, ACCETTARE I LIMITI

laPuntura

LA SICUREZZA DELLA SIGNORA IN UN TRIDENTE CHE VIAGGIA IN TESTA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LEWIS HAMILTON Pilota McLaren, dopo l’incidente

Qualche volta, i giorni brutti ci servono a ricordare che bisogna guardare avanti. Così pensiamo a Monza! Alla prossima @LewisHamilton

ALDO MONTANO Oro ad Atene nella sciabola

Ma di chi e' stata la colpa dell'incidente di Alonso? Grosjean o Hamilton? Maledizione @aldomontano0586

CARLO MOLFETTA Oro a Londra nel Taekwondo

@aldomontano0586 ovviamente di quel pirla di Grosjean!!! @MolfettaTkd

ANDREA BARZAGLI Difensore della Juve

Che incidente tra @alo_oficial @lewishamilton e #grosjean!! Paura per #alonso.. Oggi daremo il massimo per la vittoria #forzajuve @barzagli 15

di PINO ALLIEVI

evo rivedere il filmato «D prima di dare un giudizio»: è stata questa l’immagine irritante che Romain Grosjean ha voluto dare di sé, dopo aver combinato il patatrac al via del GP del Belgio. Come poteva non sapere che era stato lui a innescare quell’incidente pazzesco, nel quale Alonso ha rischiato come non mai, con la Lotus che gli è volata davanti a meno di un metro dal casco? Una strafottenza che, insieme con la gravità della manovra, gli è costata la squalifica per Monza. C’è poi un discorso di recidività: era la settima volta in 12 gare che — non sempre per colpa sua — restava coinvolto in una collisione nelle prime battute di corsa. La Fia ha fatto bene a usare il pugno pesante. Ciò che non si capisce è perché, invece, non sia intervenuta in anticipo la Lotus a bloccare la temerarietà di Romain. Grosjean è infatti uno di quei piloti che tentano di farsi largo a qualunque prezzo, come se fossero soli in pista. E siccome, a 26 anni, ha qualità, bravura e velocità più di tanti altri, gli uomini del suo team avrebbero dovuto metterlo in guardia, tentando di contenerne gli eccessi per farne emergere la classe, se pensiamo che quest’anno ha conquistato ben tre podi. Ma Jean Alesi, che ha fatto da «guida» ai piloti francesi delle formule minori, sospetta che sia proprio la sua squadra che lo spinge a comportarsi da guascone. Sino a ieri, quando gli è stato presentato il conto, complice l’opinione di tanti colleghi che non ne sopportano più la supponenza. Restando a guardare in tv il GP d’Italia, Grosjean — che è tutt’altro che stupido ed è dotato di una buona base di cultura —

potrà meditare, capire, migliorare, senza andare a cercare colpevoli all’esterno. Nessuno ce l’ha con lui, è lui che deve cambiare anche perché la F.1 non ha bisogno di una dose aggiuntiva di brividi. Nella sosta obbligata, magari Romain si renderà pure conto che le gare non si vincono alla partenza ma nei restanti giri, l’importante è passare la prima curva con la macchina indenne: Alonso insegna. La storia moderna delle corse è comunque ricca di piloti pericolosi. Due su tutti: Senna e Schumacher. Ayrton vinse il titolo nel 1990 buttando volutamente fuori pista (lo dichiarò lui stesso), a 180 all’ora Alain Prost con la Ferrari. Schumacher, dopo aver tentato di fare la stessa manovra con Jacques Villeneuve nel 1997, si vide togliere tutti i punti realizzati in quella stagione, caso unico nella storia. Sia Ayrton sia Michael hanno un curriculum intriso di trionfi quanto di manovre scorrette. L’ultima di ieri di Schumacher, ai danni di un basito Vettel, è stata terrificante e ha lasciato tutti increduli proprio perché effettuata da un campionissimo che celebrava il suo 300˚ GP, non un da semi-pivello come Grosjean. L’età e l’esperienza però non c’entrano. Fangio aveva il terrore di trovarsi nelle vicinanze di Nino Farina — il primo iridato italiano di F.1 — che navigando verso i 50 anni era ancora il terrore delle piste. L’adrenalina spesso è una droga che azzera il controllo, provocando cortocircuiti cerebrali. E le punizioni della Fia in questi casi servono a poco: auguriamoci che Grosjean sia la felice eccezione. Ne va della sua carriera, e magari anche della sua vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

FORMULA 1 GP BELGIO DODICESIMA PROVA DEL CAMPIONATO 2012 RIECCOLO 2o SUCCESSO STAGIONALE

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PUNITI ECCELLENTI

S 1994: 2 GP a Schumacher Michael ignora la bandiera nera che gli viene esposta nel GP di Gran Bretagna e viene punito dalla Fia con 2 gare di stop Jenson Button, 32 anni, 14 vittorie in carriera EPA

Jenson: «Gara quasi perfetta Ora Monza» «Sognavo di vincere qui fin da bambino. La rincorsa per il titolo resta difficile anche se continuando così una speranza ci può essere»

S 1994: 1 GP ad Hakkinen Mika con la McLaren innesca un brutto incidente al via del GP di Germania e la federazione decide di fermarlo per una corsa

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI SPA

S

Quando guida così, non ce n’è per nessuno. Pulito, preciso, velocissimo, Jenson Button ha salutato tutti al momento dello spegnimento dei semafori, è uscito indenne dal botto della prima curva, è riscappato all’uscita della Safety Car, ha effettuato l’unica sosta (come lui solo Sebastian Vettel) per cambiare gomme senza perdere la posizione e si è presentato scodando come un ragazzino sotto la bandiera a scacchi. Da ieri, nella storia di Spa c’è anche il suo nome. «Cosa posso dire? Questa è una pista speciale, io amo Spa, credo la amino tutti, e vincere stando sempre in testa è ancora più speciale, considerando anche come questo non sia stato il mio anno più semplice. Mi ricordo che da piccolo guardavo le gare su questo tracciato — allora un po’ differente —, c’è così tanta storia qui e vincerci è un sogno». Monza arrivo La classifica che lo condanna quasi

a uscire dalla lotta iridata non gli lasciava margine: dopo la pole avrebbe dovuto vincere per iniziare a guadagnare terreno su Fernando Alonso. I 25 punti conquistati lo fanno risalire a -63. Tantissimi ancora, però... «La rincorsa al titolo è sempre estremamente lunga, ma questa gara prova come 25 punti possano essere recuperati molto velocemente — spiega Jenson —. Tutto è possibile. Monza per certi versi è una pista simile a questa, anche se il livello di carico aerodinamico è un po’ diverso, ma c’è la possibilità che anche là avremo un buon passo. Questo è stato un grande fine settimana per la squadra, quanto meno per la mia parte del garage, sono 25 punti pesanti e se continueremo a lottare per le vittorie ci sarà la piccola possibilità che anche io mi inserisca nella corsa al titolo. Ma a Monza penserò solo a provare a vincere la corsa. È una gara difficile per chiunque non guidi una Ferrari, ma si respira una grande atmosfera ed è uno degli appuntamenti più belli».

1994: 3 GP a Irvine Eddie, su Jordan, in Brasile mette fuori Brundle, Verstappen e Panis. Viene fermato per un GP, fa appello, lo perde e lo stop diventa triplo

IL MIRAC Follia Grosjean: vola su Alonso Trionfa Button Vettel si avvicina Caos al via: la Lotus chiude Hamilton, decolla e passa a meno di un metro da Fernando DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI SPA (Belgio)

Il vantaggio in classifica pressoché dimezzato, il record di risultati utili consecutivi che scivola via e con esso ancora una volta la possibilità di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di una corsa così prestigiosa: sono cose che finiscono in secondo piano quando vedi

l’ombra nera di una monoposto sfiorarti la testa. Per questo Fernando Alonso non ha lasciato Spa, preoccupato o arrabbiato per quello zero nella casella dei punti che macchia una stagione sin qui perfetta. «Perché so che sono stato fortunato e tra cinque giorni potrò essere in pista a Monza». Pronto a prendersi la rivincita davanti ai tifosi della rossa, che ieri pomeriggio si sono presi un bello spa-

vento quando, pochi istanti dopo lo spegnimento del semaforo, hanno visto la Lotus di Romain Grosjean volare letteralmente sulla F2012 (a meno di un metro), al termine di una carambola innescata dallo stesso pilota francese. Attesa Istanti terribili, perché poi Alonso è rimasto seduto dolorante nell’abitacolo (è uscito solo quando si è sentito manca-

re il respiro per la polvere degli estintori). É durato tutto pochi attimi: il tempo che il gruppo si muovesse dai blocchi di partenza per raggiungere il tornantino della Source: Grosjean ha stretto verso il muretto dei box Lewis Hamilton, la Lotus è entrata in contatto con la McLaren e le due monoposto sono decollate insieme alla Sauber di Sergio Perez. L’incidente ha ravvivato la

S 1989: 1 GP a Mansell Nigel con la Ferrari in Portogallo ignora la bandiera nera dopo aver messo la retromarcia al pitstop e sperona Senna: 1 GP di stop

Maldonado parte in anticipo Maldonado scatta nettamente prima degli altri: sarà penalizzato a Monza EPA

Romain, come una catapulta Dall’alto il contatto Grosjean-Hamilton e il decollo della Lotus del francese LIVERANI

A POCHI CENTIMETRI DAL DRAMMA

Crisi Vincitore del GP inaugurale della stagione a Melbourne e 2˚ in Cina, Button era poi scomparso, collezionando con una McLaren spesso indecifrabile sei gare consecutive nelle quali aveva raggranellato appena 7 punti. Per poi rientrare in gioco a Hockenheim, 2˚. «Nelle prime tre quattro gare il nostro ritmo era molto buono, poi abbiamo provato a cambiare qualcosa sull’assetto per migliorare la resa delle gomme. Ma ci sono volute un paio di gare per capire che i dati riscontrati non erano corretti e che anzi danneggiavamo ancor più le gomme. Poi sono stato anche sfortunato come a Silverstone, ma nelle ultime gare sono molto più contento del comportamento della macchina, sento che posso lavorarci, mentre ci sono state gare in cui il comportamento era diverso di curva in curva. Ora ho dimostrato che quando sento la macchina io ci sono». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

Recupero In proiezio-

Calma apparente Fernando Alonso, 31 anni, prova a rilassarsi nel box Ferrari dopo il botto al via. Per lo spagnolo solo un po’ di dolore alla spalla sinistra EPA-REUTERS

discussione sulla eventualità di chiudere gli abitacoli o di aumentare le protezioni laterali, una materia sulla quale la Fia sta lavorando da tempo. Punizioni Intanto Grosjean è stato sospeso per una gara (al suo posto dovrebbe correre il belga Jerome D’Ambrosio, che è il collaudatore del team) e dovrà pagare anche una multa di 50 mila euro. Decisione giusta perché il

francese si è fatto troppo spesso prendere dalla foga nelle prime fasi della gara (7 volte su 12, secondo Alonso) e bene hanno fatto i commissari a punire anche Pastor Maldonado, che a Monza perderà dieci posizioni sullo schieramento per aver anticipato il via e poi provocato l’incidente con Timo Glock. Peccato che la stessa severità non sia stata usata invece per Schumacher, quando ha tagliato la strada a

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tica di gara, una volta passato indenne alla prima curva, è stato protagonista di una brillante rimonta che gli ha consentito di guadagnare 20 punti e di scavalcare nella classifica iridata il suo compagno Mark Webber, ieri soltanto sesto.

OLATO Il francese squalificato per una gara e multato. Seb al GP Italia a -24

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Vettel per tornare ai box! A proposito di Michael, ieri Ecclestone si è lasciato scappare una mezza battuta che potrebbe far preludere al ritiro a fine anno ma è stato lo stesso campionissimo a smentirlo: «Ripeto quello che gli ho detto sabato, che non ho deciso». Fuga Persi Alonso ed Hamilton,

subito fuori dai giochi che contano Kobayashi (è rimasto inchio-

dato al via dopo aver fatto surriscaldare i freni nel giro di formazione; poi è anche finito sui detriti delle vetture alla prima curva), a prendersi la copertina del Gran Premio del Belgio sono stati Jenson Button e Sebastian Vettel. Dopo la Safety Car, l’inglese è andato in fuga e nessuno è stato in grado di reggere il suo ritmo, malgrado avesse scelto la strategia di una sola sosta. Il tedesco, che ne ha imitato la tat-

La Lotus atterra passando a un soffio dall’abitacolo dello spagnolo Il dramma viene sfiorato al momento dell’atterraggio della Lotus di Grosjean: il muso infatti passa vicinissimo alla testa di Alonso. Quel metro ha salvato la vita allo spagnolo INFOPHOTO

ne iridata un bel balzo avanti lo ha fatto anche Kimi Raikkonen, che si è guadagnato il terzo gradino del podio nella sua Spa (ci ha vinto 4 volte) pur con una Lotus che soffriva nei rettilinei: ma il finlandese, che è l’unico pilota ad aver sinora tagliato il traguardo in tutti e 12 i GP, per poter davvero sognare di lottare per il campionato deve finalmente riuscire a vincere qualche gara. Il suo problema è che non ha a disposizione di certo la McLaren, che ha conquistato le ultime due corse, disputate su piste — Budapest e Spa — dalle caratteristiche completamente differenti. Una superiorità che, complice anche lo zero rimediato ieri da Hamilton, potrebbe trasformarsi in una involontaria alleata di Alonso. Lo scopriremo questa settimana a Monza, dove la Ferrari si presenta anche con una Massa ritrovato: ieri il brasiliano, 5˚, è riuscito finalmente a tenersi dietro uno degli avversari di Alonso, Webber. La missione stavolta è compiuta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

UN’OPINIONE DI PINO ALLIEVI

A PAGINA 29

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E la F2012 va in mille pezzi La Ferrari di Alonso esce dal botto praticamente distrutta AP


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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

FORMULA 1 GP BELGIO

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GLI ALTRI BOTTI Quello di ieri è il sesto incidente «importante» di Alonso in Formula 1. Ecco i precedenti

S Belgio 2001 Distrugge la Minardi uscendo a Blanchimont nel warm-up

S Monaco 2004 Botto mentre doppia Ralf Schumacher nel tunnel

S Europa 2008 Nakajima lo tampona a inizio gara

S Brasile 2009 È coinvolto nell’incidente tra Trulli e Sutil al via

S Canada 2011 Incidente con Button sotto il diluvio

DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA SPA

Lo chiamano sesto senso. Per i piloti significa fiutare il pericolo. Quando passi una vita sul filo del rasoio, come succede in F.1, c’è un’istinto di sopravvivenza che ti fa riconoscere i segnali. Sabato dopo le qualifiche, mentre si riposava nel motorhome guardando le gare delle categorie minori, Fernando Alonso era stato impressionato dallo schianto di Melker al Raidillon e dalla carambola di Cregan nella curva di Pouhon. Su twitter, che per lui è anche un diario personale dove lasciare riflessioni e pensieri, aveva scritto un messaggio oscuro: «Due bandiere rosse (in GP2 e GP3) e due incidenti pesanti. Un pomeriggio con strane sensazioni...». Spalla Inevitabile ripensare a

quel presentimento, dopo lo scontro di ieri alla partenza della gara di Spa. I piloti non conoscono la paura, ci convivono cercando di esorcizzarla. Ma vedersi passare sulla testa la Lotus di Grosjean come un aeroplano impazzito, deve aver dato un brivido allo spagnolo. «Non mi sono reso conto di nulla — racconta Alonso —. Ho sentito un colpo forte, come se mi avesse investito un treno. Sono rimasto dentro l’abitacolo per qualche secondo, ma c’è stato un po’ di fuoco e sono dovuto saltare giù perché la schiuma degli estintori usati dai commissari non mi faceva respirare. Ho provato ad avvertire via radio i box che stavo bene, ma non ci sono riuscito. Solo dopo ho capito la dinamica dell’incidente, riguardando le immagini mentre mi trasportavano in clinica mobile. Nella sfortuna, sono stato fortunato.

Hamilton fa volare Grosjean L’inglese sperona il francese, che decolla in pista IPP DA TV

te volte». Poi chiama in causa anche gli altri, compreso l’«amico» Hamilton, all’apparenza incolpevole: «È stata una partenza pazza. Maldonado ha innervosito tutti scattando in anticipo. Inoltre Hamilton e Grosjean non è la prima volta che si toccano tra di loro o con gli altri. Non sono arrabbiato con Romain, perché non l’ha fatto apposta. E in ogni caso, spetta alla Federazione prendere provvedimenti».

La paura «È stato come essere travolto da un treno»

Record no Con l’urto al via, oltre alla sua Ferrari, si è disintegrato il sogno di eguagliare il record di 24 gare consecutive a punti di Michael Schumacher. «Un po’ mi spiace, perché era un primato di affidabilità anche per la squadra, ma cercherò di raggiungerlo nelle prossime 24 gare — sdrammatizza Alonso —. Non è stato un nostro errore. Ero solo al posto sbagliato nel momento sbagliato. Certo, poteva essere un’ottima occasione, perché il podio era davvero alla portata. Il passo in gara di Felipe (Massa; n.d.r.) non è una sorpresa. Però la buona notizia è che ora ho 24 punti di vantaggio su Vettel, mentre Hamilton resta a 47, e siccome è la McLaren al momento la macchina migliore, mi preoccupa meno avere alle spalle il tedesco. Non credo che ai nostri rivali andrà sempre bene». Poi, messo via il pallottoliere, il ragioniere Alonso sfodera gli artigli per Monza. «La Ferrari, per qualche motivo sconosciuto, a Monza tira sempre fuori più del 100 per cento. Andremo sicuramente forte. Siamo in credito con la fortuna». E poi, su twitter, lascia un’altra delle sue frasi filosofiche: «Non ci sono vittorie senza cicatrici, non c’è l’arcobaleno senza la pioggia. Ci vediamo a Monza».

Alonso rivive lo scontro: «Poteva andare molto peggio Romain? Non ce l’ho con lui» Poteva andare molto peggio, perché stavo girando in curva e la Lotus mi è saltata proprio sopra la testa e la mano. Ma è tutto ok, i controlli hanno escluso problemi. Ho solo un po’ di dolore alla spalla sinistra. E tra cinque giorni sarò di nuovo al volante a Monza». Allarme Non ha parole di rab-

bia per Grosjean. Evita i processi mediatici. Però lancia un allarme: «Bisogna cambiare atteggiamento. Al via si rischia troppo, è una tendenza che si nota anche nelle categorie minori, e qui abbiamo visto tanti incidenti. I piloti devono avere buonsenso e rispetto per gli altri. Quest’anno, in dodici partenze, Grosjean si è toccato set-

«Comunque non è la prima volta che lui e Lewis si toccano tra di loro o con gli altri» «Peccato, il podio era fattibile. Mi spiace pure per il record di risultati utili sfumato»

Fernando Alonso, 30 anni, aiutato da un medico di gara subito dopo l’incidente APP

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alonso, incontro ravvicinato con la Lotus La Lotus di Grosjean passa a meno di un metro dalla testa di Alonso: la telecamera sulla F2012 dello spagnolo riprende tutto. A destra, la stessa situazione vista dalla camera-car di Hamilton IPP DA TV

L’INGLESE SI CHIAMA FUORI DALLA POLEMICA E CERCA DI RILANCIARE LA SUA CORSA MONDIALE: «AVEVAMO UNA GRAN MACCHINA, QUESTO MI DÀ FIDUCIA PER MONZA»

Hamilton: «Fernando mi tira in ballo? Non capisco» «Tutti hanno visto cos’è successo, la pista è selvaggia. L’importante è che stiamo bene» DAL NOSTRO INVIATO

SPA

«Meee? Why me?». «Perché io?». Non crede alle proprie orecchie Lewis Hamilton, quando nel tardo pomeriggio viene a sapere delle accuse a distanza dell’eterno amico-rivale Fernando Alonso. Non se la spiega proprio quella frase

detta dallo spagnolo, che lo chiama in causa per la carambola con Romain Grosjean. «Che cosa c’entro?», si domanda l’inglese della McLaren, chiuso al via da Grosjean verso il muro. E pare difficile dargli torto, considerando che i commissari hanno fermato il francese per una gara, assolvendo del tutto lui, che in passato non ha certo ricevuto carezze dai giudici. Gesto «Non voglio parlare dell’incidente. Tutti hanno visto che cosa è successo. Un peccato. La pista è selvaggia. L’importante è che nessuno si sia fatto male, specialmente Fernando che è stato il più coin-

volto», aveva detto a caldo Hamilton rivolgendo un pensiero al ferrarista. Non è stato ripagato. E chissà se nelle parole di Alonso ci fosse un pizzico di strategia, visto che il Mondiale è anche guerra psicologica. Del resto, un’opinione (muta) sull’incidente Hamilton l’aveva già data appena sceso dai rottami della sua macchina, rivolgendosi a Grosjean con un dito sul casco. Come dire: «Ma sei matto?». Mentre il francese provava a spiegarsi. Speranze Alla fine per Lewis,

che pure ha raffreddato i bollenti spiriti rispetto al 2011, un’altra gara buttata. La terza, dopo essere stato spedito con-

tro il muro a Valencia per resistere a Maldonado e aver forato una gomma in Germania. «Non ci voleva un altro stop, anche per le mie speranze di Mondiale (è a 47 punti da Alonso; n.d.r.), ma non mi do per vinto. Avevamo una gran macchina. E Jenson ha fatto uno splendido lavoro, portandola alla vittoria. Questo mi dà grande fiducia in vista di Monza. Possiamo fare un grande risultato e sono concentrato solo su quello». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lewis Hamilton, 27 anni REUTERS

clic GAFFE DI ECCLESTONE «SPIACE CHE MICHAEL LASCI SENZA VINCERE» Intervistato dall’ex costruttore Eddie Jordan per la BBC il patron della F.1 Ecclestone ha parlato così di Michael Schumacher: «Grande gara, peccato lasci senza aver rivinto perché è un vincente». Interpellato, il tedesco ha smentito di aver preso decisioni, ma se lo dice Bernie...


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

Grosjean: «La accetto, ma la punizione è dura» «Non tutti gli incidenti a inizio gara sono successi a causa mia» Boullier: «Vuole vincere e si mette tanta pressione addosso» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI SPA

L’aria è quella del bambino beccato con le mani dentro il vasetto della marmellata e messo in castigo in un angolo. Il viso, normalmente pallido e tirato, è ancora più bianco e scavato, mentre con la voce bassa Romain Grosjean annuncia che «i commissari hanno deciso che sono colpevole di aver causato l’incidente alla prima curva, escludendomi dalla prossima gara e dandomi una multa di 50 mila euro. Accetto il fatto che sia stato un mio errore, ma la penalità è troppo dura». Precedenti Niente Monza,

quindi, per il francese della Lotus, che quest’anno ha sorpreso conquistando i suoi primi podi (3), ma finendo sotto i riflettori anche per i troppi incidenti nelle prime fasi di gara, 7 in 12 corse: al debutto in Australia k.o. con Maldonado, alla 4a curva in Malesia con Schumacher, al via in Spagna la gomma tagliata a Perez, quindi ancora toccata con Schumacher al via di Montecarlo, altro contatto con Di Resta a Silverstone e in Germania prima con Glock e poi con Senna.

«

Ero convinto di essere davanti alla McLaren. Con queste F.1 non si vede bene ai lati

ROMAIN GROSJEAN PRIMO ANNO ALLA LOTUS

Batosta Un bollettino di guerra che certamente ha pesato nella decisione dei commissari (Garry Connelly, Steve Chopping, Eliseo Salazar e Yves Bacquelaine) di usare la mano pesante — «seria infrazione delle regole che aveva il potenziale di causare infortuni ad altri: ha eliminato dalla gara i principali protagonisti del campionato», recita il comunicato — dopo un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze gravi. Furia Perché scattato dall’8o po-

sto sulla griglia, Grosjean ha

percorso i 300 metri che portano alla prima curva, la Source, come un indemoniato, attaccando Lewis Hamilton e poi stringendolo fino quasi al muro. «Ero convinto di essere davanti a lui completamente — spiega Grosjean —. Il problema è che con queste macchine non si vede bene ai lati e non c’è la percezione di dove si è». Decollo Il contatto tra le ruote della Lotus e della McLaren ha scatenato il caos, con Hamilton che senza più direzionalità si è quasi agganciato al retrotreno della Lotus, decollata per andare a centrare la parte superiore del muso della Ferrari di Fernando Alonso, e che poi ha colpito anche la Sauber di Perez. Hamilton, a sua volta con le ruote in aria, ha urtato la rossa alle spalle di Alonso. Insomma, poteva finire davvero molto, ma molto male. Scuse Continua Grosjean: «La Source ha sempre regalato via caotici. Poi c’è stato Kobayashi con i freni che fumavano, quindi il via anticipato di Maldonado... Io ero chiaramente davanti a Lewis, non avevo nessuna intenzione di bloccarlo, ma ho chiaramente fatto un errore di giu-

dizio. Appena sceso di macchina mi sono scusato, poi sono andato a vedere che Fernando stesse bene. Gli manderò un sms di scusa. Mi spiace, ma è una decisione molto, molto dura. Anche se la accetto». Rifiuta però la patente di pilota che al via spegne il cervello. «Gli incidenti sono tanti, ma alcuni non sono per miei errori e non mi sento di dire che sono troppo aggressivo. Analizzerò quanto successo». Riserva A Monza al suo posto correrà Jerome D’Ambrosio, come conferma il responsabile del team Eric Boullier. «É il nostro terzo pilota — dice —, ma prima parleremo. Lo stop a Romain? È una decisione che comprendo, la giudico severa, però la rispetto. Potremmo fare appello, ma essendo una decisione sportiva non capisco poi perché dovremmo. Con lui ho parlato di queste situazioni di gara e lo farò sicuramente ancora: sa che questa è la sua seconda chance in F.1. È un perfezionista, vuole vincere e forse per questo a volte si mette troppa pressione addosso. Ma questo episodio non avrà nessuna influenza sul suo futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hamilton a Grosjean: «Ma sei matto?» Lo scontro Grosjean-Hamilton, con l’inglese che mima un «Ma sei matto?» IPP DA TV-REUTERS

DOMENICA NERA IL VENEZUELANO ALL’ENNESIMO APPUNTAMENTO CON I COMMISSARI

IRC REPUBBLICA CECA

Maldonado si becca 2 penalità A Monza partirà 10 posti dietro

Travolto e ucciso uno spettatore Trionfa Hanninen

Prima scatta in anticipo, poi sperona Glock. Assolti invece Schumi e Webber DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI SPA

L’appuntamento con i commissari è diventato una brutta abitudine per Maldonado, ma in Belgio il venezuelano si è superato: sabato è stato re-

trocesso di 3 posti per aver ostacolato Hülkenberg, ieri addirittura le punizioni sono state due perché il pilota Williams ha perso 5 posizioni in griglia a Monza per partenza anticipata e altre 5 per aver speronato Glock dopo essere finito in testacoda nel caos al via. «È stato un mio errore — ha spiegato Pastor —, perché quando ero fermo sullo schieramento mi è scivolata la mano destra dalla leva della frizione e non potevo più fermarmi. Poi è stato un... casino». Assolto I commissari hanno invece deciso di non procedere contro Schumi, dopo che la

Red Bull ha ammesso di aver comunicato a Vettel «di fare l’opposto di quello che faceva Schumi». Quindi, quando la Mercedes si è diretta verso i box, Vettel anziché entrare anche lui in pit lane, ha proseguito. Infine la Caterham è stata multata di 10 mila euro per aver fatto ripartire Kovalainen mentre rientrava Karthikeyan, mentre la Red Bull per la stessa manovra è stata assolta in quanto i commissari hanno verificato che il team ha avvisato Webber del rientro di Massa e Mark ha alzato il piede dal gas per far sfilare la Ferrari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il finlandese Juho Hanninen (Skoda) è stato dichiarato vincitore del Barum Rally Zlin in Repubblica Ceca, quintultima gara del campionato IRC. La corsa è stata sospesa a causa di un incidente avvenuto nella penultima prova speciale, quando la Subaru Impreza del ceco Kopacek, ha travolto uno spettatore che era in una zona non consentita al pubblico ed è rimasto ucciso. La gara è stata interrotta in segno di lutto. In campionato resta leader il norvegese Andreas Mikkelsen con 136 punti davanti ad Hanninen (93) e Kopecky (83). Prossimo appuntamento in Ucraina il 16 settembre.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

FORMULA 1 GP BELGIO Calendario: domenica si corre a Monza BAHRAIN 1˚ VETTEL SPAGNA 1˚ MALDONADO MONACO 1˚ WEBBER

AUSTRALIA 1˚ BUTTON MALESIA 1˚ ALONSO CINA 1˚ ROSBERG

CANADA 1˚ HAMILTON EUROPA 1˚ ALONSO G. BRETAGNA 1˚ WEBBER

GERMANIA 1˚ ALONSO UNGHERIA 1˚ HAMILTON BELGIO 1˚ BUTTON

9 SETTEMBRE ITALIA 23 SETTEMBRE SINGAPORE* 7 OTTOBRE GIAPPONE

18 NOVEMBRE STATI UNITI 25 NOVEMBRE BRASILE

14 OTTOBRE COREA DEL SUD 28 OTTOBRE INDIA 4 NOVEMBRE ABU DHABI

*In notturna

Massa lavora per Fernando Felipe toglie punti a Webber. Hülkenberg e Vergne: gare sontuose. Kobayashi si spegne subito le Pagelle

di ANDREA CREMONESI

Rimonta mondiale La Bus Stop è sua

h 10 Vettel

Dovrebbero intitolargli la Bus Stop, chicane prima del traguardo che trasforma nel suo terreno di caccia preferito: Massa (due volte), Webber, Senna e (quasi) Schumacher le sue vittime. Sa che con un’auto che ha poco spunto deve inventarsi qualcosa e lo fa, divertendo e divertendosi con una brillante rimonta. Se davanti a lui non succedesse il finimondo, con il ritmo che ha poi tenuto, avrebbe forse potuto creare qualche grattacapo in più a Button. Intanto mangia 18 punti ad Alonso e si rilancia nella corsa iridata COLOMBO

8 Kimi Raikkonen

7 Felipe Massa

Dopo aver festeggiato una pole che gli mancava da 3 anni e mezzo, si impone per la prima volta a Spa restando in testa dall’inizio alla fine. Un vero e proprio dominio IPP

Si conferma il re di Spa (4 vittorie) lottando come un leone con una Lotus che ha una scarsa velocità di punta. E che bello il sorpasso su Schumi all’Eau Rouge! EPA

Fa quello che il team gli chiede, cioè strappare punti agli avversari (Webber). Per stavolta basta, ma per meritarsi la riconferma deve fare di più CANONIERO

4 Pastor Maldonado

1 Romain Grosjean

s.v. Fernando Alonso

Tre punizioni in 2 giorni. A Monza perderà 10 posti sullo schieramento: 5 per la partenza anticipata e 5 per l’incidente con Glock. Se non è un record questo... IPP

Come la gara di sospensione che gli infligge la Fia: decisione corretta. Troppe volte quest’anno è stato protagonista di partenze kamikaze, ieri poteva finire male CANONIERO

Deve dire addio al record di risultati utili consecutivi che resta nelle mani di Schumi, ma tira un bel sospiro di sollievo per essersela cavata solo con un colpo alla schiena REUTERS

8

7

5

5

5

s.v.

Hülkenberg

Vergne

Schumacher

Webber

Kobayashi

Hamilton

Sulla pista più impegnativa del campionato, centra il miglior risultato della sua carriera: cruciale in una fase di rinnovo del contratto

Vale anche per Ricciardo: tanto criticati, i due baby della Toro Rosso tornano in zona punti su una pista che incute timore anche ai piloti di esperienza

Non perde il vizio di fare manovre al limite e macchia una gara gagliarda: resiste a Vettel, poi gli taglia la strada per tornare ai box

Sembra spegnersi quando Vettel lo passa. Poteva e doveva sfruttare un po’ meglio la grande chance che aveva ieri

Stretto da Grosjean tiene giù il piede, ma non si può addossargli la responsabilità nella carambola al via. Resta a bocca asciutta

PHOTO 4

PHOTO 4

REUTERS

Come ha fatto a far surriscaldare i freni su questa pista nel giro di ricognizione lo sa solo lui! Poi fa slittare le gomme e il sogno finisce subito... AFP

NAZ

SCUDERIA

1.

BUTTON

GB

2.

VETTEL

GER

3.

RAIKKONEN

FIN

Lotus-Renault

a 25"334 (2)

4.

HÜLKENBERG

GER

Force India-Mercedes

a 27"843 (2)

5.

MASSA

BRA

Ferrari

a 29"845 (2)

6.

WEBBER

AUS

Red Bull-Renault

a 31"244 (2)

7.

SCHUMACHER

GER

Mercedes

a 53"374 (2)

8.

VERGNE

FRA

Toro Rosso-Ferrari

a 58"865 (2)

9.

RICCIARDO

Red Bull-Renault

a 13"624 (1)

AUS

Toro Rosso-Ferrari

10. DI RESTA

GB

Force India-Mercedes

a 1'03"783 (2)

11.

GER

Mercedes

a 1'05"111 (2)

12. SENNA

BRA

Williams-Renault

a 1'11"529 (2)

13. KOBAYASHI

GIA

Sauber-Ferrari

a 1'56"119 (3)

14. PETROV

RUS

Caterham-Renault

a 1 giro (2)

15. GLOCK

GER

Marussia-Cosworth

a 1 giro (2)

16. PIC 17. KOVALAINEN 18. DE LA ROSA

FRA

Marussia-Cosworth

FIN SPA

Caterham-Renault Hrt-Cosworth

a 1'02"982 (2)

a 1 giro (1) a 1 giro (2) a 1 giro (3)

RITIRATI: al 1˚ giro PEREZ (MES-Sauber) incidente; al 1˚ giro ALONSO (SPA-Ferrari) incidente; al 1˚ giro HAMILTON (GB-McLaren) incidente; al 1˚ giro GROSJEAN (FRA-Lotus) incidente; al 5˚ giro MALDONADO (VEN-Williams) incidente; al 30˚ giro KARTHIKEYAN (IND-Hrt) uscita di pista GIRO PIÙ VELOCE: il 43˚ di SENNA in 1'52"822, media 223,488 km/h DISTANZA: 44 giri pari a 308,052 km LEADER DELLA CORSA: dalla partenza al traguardo Button

PILOTI POS NOME 1. ALONSO

NAZ SPA

2. VETTEL 3. WEBBER 4. RAIKKONEN 5. HAMILTON 6. BUTTON 7. ROSBERG 8. GROSJEAN 9. PEREZ 10. SCHUMACHER 11. MASSA 12. KOBAYASHI 13. HÜLKENBERG 14. MALDONADO 15. DI RESTA 16. SENNA 17. VERGNE 18. RICCIARDO 19. PETROV 20. KOVALAINEN 21. GLOCK 22. PIC 23. KARTHIKEYAN 24. DE LA ROSA

GER AUS FIN GB GB GER FRA MES GER BRA GIA GER VEN GB BRA FRA AUS RUS FIN GER FRA IND SPA

PUNTI

AUS

MAL

CIN

BAH

164 140 132 131 117 101 77 76 47 35 35 33 31 29 28 24 8 4 0 0 0 0 0 0

10 18 12 6 15 25

25

2 10 12

6 25 12 18 4

272 218 207 199 112 80 59 53 12 0 0 0

30 40 6 10

4

12 10 15

15 18 25 8

18 1

10 15

15 4 2 6 12

4 6 8 4

6

-

-

15 12 25 2 10

10 12 6 4 25

18

8 18 15

8 10 1 25

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1 2 1

8

SPA MON CAN

8

EUR

GB

GER

UNG

25

18 15 25 10 4 1

25 10 4 15

10 12 4 18 25 8 1 15

12 18 4 8

18 1

8 2 15

1 2

4

10

6 1

6 1

6 12

8 6 2 12 2

BEL

18 8 15 25

6 10 12 1

2

6 4 2

2

-

-

-

8 6 27 18 6 10 1 25

37 10 2 23 18

18 25 22 11 8 17

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-

RED BULL MCLAREN LOTUS FERRARI MERCEDES SAUBER FORCE INDIA WILLIAMS TORO ROSSO CATERHAM MARUSSIA HRT

Malgrado lo zero di Spa, Fernando Alonso comanda il Mondiale grazie all’incredibile continuità di rendimento manifestata finora. Una qualità mancata a Jenson Button: nei primi 3 GP del 2012 il britannico ha ottenuto 43 punti, cioè 6 in più di Alonso e solo 2 in meno di Lewis Hamilton. Ma nelle successive 6 gare, Button ha raccolto la miseria di 7 punti: è stato 8˚ al GP Europa, 9˚ in Spagna e 10˚ in patria, si è ritirato in Bahrain e a Montecarlo e ha chiuso 16˚ in Canada. Trend Negli stessi 6 GP invece

Alonso ha raggranellato 92 punti mentre Mark Webber ne ha presi 80, Sebastian Vettel 72 e Kimi Raikkonen 67. Button è tornato alla forma di inizio stagione negli ultimi 3 GP: ha conquistato il 2˚ posto in Germania, è stato 6˚ in Ungheria e ieri ha vinto. Grazie a questi risultati il bilancio dell’ultima terzina di gare vede Button davanti a tutti con 51 punti, davanti a Raikkonen con 48 e a Vettel con 40, mentre Alonso si è difeso con 35, approfittando dell’involuzione di Webber che intanto ne ha raccolti solo 16.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

4

GP in breve

23

1. Senna 1'52"822 (43˚) 2. Rosberg 1'53"073 (39˚) 3. Massa 1'53"464 (30˚) 4. Schumacher 1'53"507 (37˚) 5. Raikkonen 1'53"640 (34˚) 6. Hülkenberg 1'53"760 (40˚) 7. Webber 1'53"768 (42˚) 8. Vergne 1'53"995 (31˚) 9. Vettel 1'54"198 (39˚) 10. Button 1'54"293 (40˚) 11. Di Resta 1'54"562 (28˚) 12. Ricciardo 1'54"605 (42˚) 13. Kobayashi 1'55"598 (26˚) 14. Kovalainen 1'56"475 (33˚) 15. Petrov 1'56"741 (28˚) 16. Glock 1'56"956 (30˚) 17. De la Rosa 1'57"315 (30˚) 18. Pic 1'57"939 (27˚) 19. Karthikeyan 1'59"113 (16˚) 20. Maldonado 2'56"181 (4˚)

12 1 2

12 15 10 25 1 18 8 8 4

22 33 8 2 25 1

37 4 33 8 11 8

10

10 1

12 4 18 25 23 2 16 1

40 5 18 30 6

14 18 15 25 7 20 2

16 33 33 12 1

2

26 25 15 10 6 13

6 6

-

-

-

Gare di fila a punti per Alonso La serie è stata interrotta ieri, a una lunghezza dal primato assoluto fatto segnare da Schumi nel periodo 2001-2003. Lo spagnolo non rimediava uno zero dal GP Canada 2011

14

COSTRUTTORI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.

GIOVANNI CORTINOVIS

I NUMERI GIRI VELOCI

GENERALE TEMPO/DISTACCO (PIT STOP) McLaren-Mercedes in 1h29'08"530 (1) media 207,344 km/h

POS PILOTA

Ultimi 3 GP: è Jenson il capolista

10 Jenson Button

classifiche

ARRIVO

ROSBERG

MISTER REGOLARITÀ

AFP

gara

LA STATISTICA

Vittorie per Button Jenson eguaglia Graham Hill, Jack Brabham ed Emerson Fittipaldi. L’inglese ha vinto 7 volte con la McLaren, 6 con la Brawn GP e 1 con la Honda di Giovanni Cortinovis

Bruno Senna, 28 anni COLOMBO


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FORMULA 1 GP BELGIO

«Non so fare i conti Penso gara per gara» Vettel si «nasconde» dopo i 18 punti recuperati ad Alonso «Ma a Monza andavamo forte... Schumi? È sempre al limite» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI SPA (Belgio)

In un colpo solo ha quasi dimezzato lo svantaggio da Fernando Alonso. «Me lo avessero detto prima del via, ci avrei creduto senza problemi» se la ride Sebastian Vettel, risorto fino al podio dopo una qualifica disastrosa che lo aveva escluso dalla Q3. «Non amo dire bugie, ma sinceramente non so perché sabato pomeriggio l’auto fosse uno schifo e in gara andasse meglio. Abbiamo ritrovato velocità e il lavoro super di strategia ci ha permesso di tornare a galla».

Schumacher «La mia gara numero 300 è stata divertente, sono stato in grado di condurre alcune battaglie. Fare punti pensando da dove ero partito non è poi così male»

Sebastian Vettel e, dietro, Jenson Button festeggiano con lo champagne. Il tedesco è al quarto podio del 2012 EPA

«

L’unico modo di passare Michael era usare il Kers all’Eau Rouge: ha funzionato

KIMI RAIKKONEN FINLANDESE DELLA LOTUS

Cairoli inarrestabile: 5˚ successo di fila Domenica può far suo il sesto Mondiale può laurearsi campione del mondo con una prova d’anticipo. Seconda piazza per Ken De Dycker (Ktm) davanti a Tanel Leok (Suzuki); 13˚ Davide Guarneri (Ktm). Nella Mx2 dominio del padrone di casa Jeffrey Herlings (Ktm), che nella prima manche riesce nell’impresa di doppiare tutti tranne Jeremy Van Horebeek (Ktm); 10˚ assoluto Alex Lupino (Husqvarna).

Taccuino ALLENAMENTI MOTOGP

GARA-2 A SPA

Valentino sulla Harley Laine re della GP3 (m.bru.) Sfruttando la pausa prima di Misano, Rossi ha invitato gli amici (tra cui Iannone e Pasini) al ranch la Biscia di Tavullia. Valenti no ha così provato la Harley 900 da flat track comprata negli Usa dal fratello di Hayden, Tommy.

«Senza guai alla partenza ero da podio» DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA SPA

Il mondo di Felipe Massa si è capovolto in 24 ore. Non è la prima volta che gli capita, parlando del destino. Gli era successo 4 anni fa, quando vide Lewis Hamilton soffiargli un Mondiale all’ultima curva del GP del Brasile. Gli è capitato l’anno dopo, quando in Ungheria la molla persa dalla Brawn GP di Rubens Barrichello gli fracassò il casco cambiando i connotati alla sua carriera. E la coincidenza si è ripetuta in piccolo anche ieri, con una gara che l’ha proiettato dalla delusione più nera alla confidenza ritrovata, ossia dal 14˚ posto delle qualifiche al quinto sul traguardo. ché il brasiliano si è messo dietro la Red Bull di Mark Webber, uno dei rivali per il titolo del compagno Fernando Alonso. «Ho fatto una bella partenza e alla prima curva avevo già superato quattro macchine. Però l’incidente che ha coinvolto Fernando mi ha costretto ad allargare a sinistra e mi hanno ripassato tutti, sono finito dietro a una Caterham. Senza questo intoppo avrei potuto lottare per il podio. La macchina era sempre molto instabile nel secondo settore, come in qualifica, ma nella prima parte era molto veloce e potevo avvicinarmi agli altri». Animo Ne esce un Massa rinfrancato, pensando a

CROSS IN OLANDA

LIEROP (Olanda) — (m.z.) Tony Cairoli vince il quinto gran premio consecutivo ed è a un passo dal sesto titolo iridato. In entrambe le manche della Mx1 il siciliano della Ktm è stato incontenibile: ora ha 76 punti di vantaggio nei confronti di Clement Desalle (Suzuki), solo 6˚ a causa dei problemi a una mano. Domenica, nel GP d’Europa che si corre a Faenza,

S Webber «La battaglia con Vettel? Ci sta. Sono stato fortunato a evitare l’incidente al via, ma poi non sono riuscito a sfruttare la situazione che si era creata»

S

Duello Sopravvissuto al caos

della prima curva («Venerdì pioveva acqua, oggi alla prima curva piovevano pezzi»), Vettel ha iniziato una rimonta furibonda. «Al via sono scattato male, la frizione ha fatto pattinare le ruote e ho perso posizioni. Ma ho subito visto che avevo il ritmo giusto, anche se al-

HANNO DETTO

MASSA DA 14˚ A 5˚ BATTENDO WEBBER

Che scatto Missione compiuta. Soprattutto per-

Rimonta Nel giorno del primo

stop stagionale di Fernando Alonso («Non credo abbia avuto responsabilità nell’incidente, ma a volte basta trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato e tutto cambia...») il 2˚ posto dietro Jenson Button rimette fortemente in discussione la corsa al titolo. E all’appuntamento di Monza, tra 7 giorni, Vettel si troverà sul groppone solo 24 dei 42 punti di svantaggio con i quali si era presentato qui a Spa. Guardando a un passato non troppo lontano, vigilia del GP d’Italia 2010, la situazione allora era ancor più negativa, con Seb a 31 punti dall’allora leader Lewis Hamilton. «Il mio professore di matematica non sarebbe fiero, ma io non sono troppo bravo con i conti. Sono contento che il margine si sia ridotto, ma per ora la cosa giusta è pensare gara per gara. Nel 2011 Monza per noi è stata una gara super e speriamo che lo possa essere ancora».

d

Matias Laine ha vinto gara 2 della GP3 a Spa. Il finlandese ha battuto Félix Da Costa e Daly. Mi tch Evans ha chiuso solo al 15˚ po sto ma rimane saldamente al co mando della classifica generale, con 17 punti di vantaggio su Vainio.

l’inizio non è stato facile passare, sul dritto eravamo tutti in colonna e tutti con il Drs». Così i sorpassi più belli Seb li ha fatti vedere alla staccata della Bus stop. Dove però al 19˚ giro, duellando con Schumacher, la sua corsa avrebbe potuto terminare. «Con Michael c’è stata un po’ di confusione — è la spiegazione soft —. Pensavo volesse chiudere all’interno e invece si è messo all’esterno, in frenata eravamo vicinissimi. L’ho quasi tamponato, poi cercavo la linea migliore per immettermi sul rettilineo ma lui continuava a girare verso destra ed è entrato ai box. Nell’arco di 3" sono stato fortunato a non perdere per due volte l’ala. Ma con Michael è così: non importa se lotta per il 15˚ o il 1˚ posto, è sempre al limite. Meritava una

penalità? Non credo servano sempre. Ci parleremo e la chiuderemo». Kimi Ma Spa rende felice un altro dei suoi grandi interpreti, Kimi Raikkonen, 4 volte vincitore e ieri 3˚ dopo un sorpasso favoloso su Schumacher all’Eau Rouge: i 15 punti guadagnati lo portano a -33 da Alonso. «E’ stata una gara difficile, la macchina non era facile da guidare — racconta —, scivolava e non avevo velocità: Schumacher avevo già provato a passarlo sul dritto ma mi aveva ripassato grazie al Drs, io anche con quella soluzione non avevo possibilità. L’unico modo era usare il Kers all’Eau Rouge e la cosa ha funzionato. Il 3˚ posto è ok». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Monza. «Sabato ero davvero deluso. Ma in gara ho lottato, ho sorpassato, e il risultato mi dà morale. L’importante sarà portare a Monza i particolari giusti per rendere la vettura più competitiva. È una gara speciale per la Ferrari, e Fernando ha grandi possibilità di vincere il titolo quest’anno, anche se qui è stato sfortunato. Non ho visto l’incidente con Grosjean, ero troppo dietro. Ma chi commette una scorrettezza deve essere punito. La Federazione dovrebbe tenere gli occhi aperti su alcuni piloti. Come gli arbitri che guardano con più attenzione i calciatori che fanno spesso fallo o simulazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GP2 GARA 2 A SPA

Kral vince a sorpresa davanti a Nasr Razia contro Valsecchi: tutti e due k.o. SPA — (ro.chi.) Josef Kral (Addax) ha vinto gara 2 della GP2 a Spa. Il 22enne ceco è stato autore di una partenza fulminante, che lo ha portato dalla quinta alla prima posizione. Dopo poche centinaia di metri è arrivato l’episodio clou della corsa: James Calado all’uscita dell’Eau Rouge ha spinto

sull’erba Luiz Razia; il brasiliano ha perso il controllo della monoposto attraversando la pista e costringendo a sua volta Davide Valsecchi a finire contro le barriere. I due leader del campionato, entrambi ritirati, restano appaiati a quota 204. Il podio di Spa è stato completato da Nasr e Calado.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO L’INCHIESTA RIVELAZIONI DALLA FRANCIA SULLA BASE DELLE PAROLE DI TYGART, NUMERO UNO DELL’AGENZIA ANTIDOPING AMERICANA

Caso Armstrong: «C’è la prova Campioni di sangue sono positivi» L’Usada avrebbe fatto nuove analisi sui 38 test ematici del texano raccolti dal 2008 dopo il suo rientro

CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta

La cosiddetta «smoking gun», «pistola fumante»: un modo «americano» di definire una prova decisiva. Per «Stade 2», trasmissione sportiva settimanale dell’emittente «France 2», l’Usada è in grado di inchiodare

Lance Armstrong. L’agenzia antidoping americana, che ha radiato il texano per doping, sarebbe in possesso di suoi campioni di sangue positivi. Un giornalista di France 2, Nicolas Geay, ha detto di avere delle informazioni esclusive ricevute da Travis Tygart, che è il numero 1 dell’Usada. Informazioni secondo le quali l’autorità da

lui presieduta avrebbe effettuato nuove analisi sui campioni di sangue del texano precedentemente raccolti. E i risultati sarebbero appunto di positività a sostanze che migliorano resistenza e prestazioni. Era già emerso che l’Usada possedesse 38 campioni di sangue di Armstrong, raccolti in competizione e a sorpresa, dal 16 ot-

4 IN ITALIA

IN SPAGNA ANCORA GRANDE SPETTACOLO IN SALITA

VITTORIA A PIEDRA

Joaquin Rodriguez, leader Alejandro Valverde terzo a 1’41"

Alberto Contador 2˚ a 22" foto Bettini

Contador pazzesco Sei scatti in 4 km Ma Purito non cede Vuelta Rodriguez rivela: «Stavo scoppiando» Oggi tappa regina con il tremendo Cuitu Negru

Sei attacchi in quattro chilometri, pazzesco. Eppure questa raffica di scatti, il secondo con un fuorisella micidiale di 25", non sono bastati ad Alberto Contador per piegare la resistenza di uno stratosferico Joaquin Rodriguez. Tiene botta anche un grande Alejandro Valverde, mentre Chris Froome perde 35" spingendo, più che con le gambe, con un orgoglio smisurato. La prestigiosa tappa di Covadonga va ad Antonio Piedra, 26enne sivigliano della Caja Rural. Non un fenomeno, ma un buon corridore che s’infila nella fuga giusta. I big non si dannano per chiudere. La Saxo Bank soprattutto, che dopo sei arrivi in salita l’ha capito: Purito nel «mano a mano» finale è quasi imbattibile per Contador. Joaquin al traguardo ha guadagnato 38 secondi ad Alberto, che in classifica lo insegue a 22.

le». A 8,5 km dal traguardo Froome è in difficoltà e si stacca da un gruppo di oltre 30 corridori. Il motore dell’inglese comincia a essere logorato («ho fatto tutto il possibile, in salita ho sofferto tutto il giorno, ma sono stato vittima della dura legge degli spagnoli»). Lo tengono a galla Uran ed Henao. Riis manda all’attacco i Saxo: prima Navarro, poi Hernandez, quindi Majka e ancora Hernandez. Guadagnano qualche metro ma pedalano col collo storto, continuano a guardare dietro per vedere se arriva il capitano. Niente da fare, Contador non si muove. A 5,5 km dalla cima il primo attacco di Alberto, Rodriguez lo segue. Ai -4, Alberto accelera di nuovo. Si gira, vede che Purito gli sta riprendendo la ruota e riparte: 25 secondi fuorisella, un’eternità. «Mi manca un po’ di fondo — spiega —. Quel punto che fa la differenza, quello che, se tu resisti allo sforzo, gli avversari cedono».

Motore «Non ho chiesto ai miei compagni una corsa dura — dice molto probabilmente bluffando il madrileno —, perché all’inizio di tappa non avevo sensazioni troppo buone e ho preferito risparmiare per il fina-

Borraccia Quando il madrileno viene ripreso, si attacca alla borraccia. La maglia rossa lo imita, e Valverde rientra a ruota di un ottimo Quintana. «Meno male che Alberto s’è rialzato — confida Purito — ero sul punto di

DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI LAGOS DE COVADONGA (Spagna)

Armstrong, 40 anni, 7 Tour BETTINI

Froome paga 35", Valverde è 3˚. Punte del 24% e strada stretta sul traguardo più duro scoppiare». Altro attacco, altri 15" con il fuoco nelle gambe. L’ultimo tentativo è meno convinto, poi la salita spiana e i tre (c’è anche Valverde) vanno al traguardo insieme. «Devo provarci sempre — spiega Contador — ma sono cosciente che non sarà facile vincere». E oggi la tappa regina con il traguardo inedito sul Cuitu Negru, sempre nelle Asturie, la montagna più dura di questa Vuelta. Dopo il San Lorenzo, la Cobertoria e Pajares, a Brañilin cominciano 3.200 metri bestiali: strada strettissima, pendenza media 12,5%, punte al 24%. Gli ultimi 400 metri sono verticali, tanto che Contador pensa a rapporti mai usati: 38x32. «Devo recuperare, spero di avere le gambe più fresche». «Meno male che dice di non stare benissimo — sorride Purito parlando del rivale —. Credo abbia fatto 32 o 33 scatti. Impressionante. Mamma mia...» © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVO 1. Antonio PIEDRA (Spa, Caja Rural) 186,5 km in 5.01’23", media 37,123; 2. Perez Moreno (Spa, Euskaltel) a 2’02"; 3. Mondory (Fra, Ag2r); 3. 4. De La Fuente (Spa); 5. Lastras (Spa) a 2’07"; 6. Geschke (Ger) a 2’12"; 7. Seeldrayers (Bel) a 2’25"; 8. Kasheckhin (Kaz) a 3’35"; 9. Reynes (Spa) a 3’49"; 10. Lagutin (Uzb) a 6’45"; 11. Valverde (Spa) a 9’25"; 12. Rodriguez (Spa); 13. Contador (Spa); 23. Froome (Gb) a 10’; 28. Nocentini a 10’42"; 34. Capecchi a 11’31"; 46. Cunego a 13’34".

S CLASSIFICA 1. Joaquin RODRIGUEZ (Spa, Katusha) 58.17’21"; 2. Contador (Spa, Saxo Bank) a 22"; 3. Valverde (Spa) a 1’41"; 4. Froome (Gb) a 2’16"; 5. Moreno (Spa) a 4’51"; 6. Gesink (Ola) a 5’42"; 7. Talansky (Usa) a 6’48"; 8. Ten Dam (Ola) a 7’17"; 9. Roche (Irl) a 7’21"; 10. Anton (Spa) a 7’39"; 18. Capecchi a 11’24"; 20. Nocentini a 14’19"; 47. Cunego a 53’03".

S OGGI 15ª tappa, Gijon-Valgrande Pajares. Cuitu Negru, 183,5 km (arrivo in salita). Diretta Eurosport dalle 16

tobre 2008 al 30 aprile 2012, e che avesse intenzione di usarli nell’inchiesta. D’altro canto, non risulta che l’Uci abbia mai consegnato all’autorità americana campioni del periodo in cui Armstrong ha vinto per 7 volte il Tour (1999-2005). Successi che l’Usada gli ha tolto, accusandolo di doping dal 1˚ agosto 1998. Ma la federazione internazionale deve esprimersi (la relazione arriverà entro 14 giorni), e la vicenda potrebbe finire al Tas. Armstrong continua a respingere ogni accusa. Ma l’ombra della «prova regina» ora si allunga su di lui.

COMINCIA IL PADANIA

Nibali il leader «L’Italia verde mi entusiasma»

Vincenzo Nibali, 27, con Paolo Bettini, 38, iridato 2006 e 2007 BETTINI DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI SANT’AGOSTINO (Ferrara)

Da est a ovest, dal delta alla sorgente, dal mare ai monti, quasi mille chilometri, cinque tappe più una cronosquadre. Ecco il Padania, il secondo della storia. E rispetto a un anno fa, tira un’altra aria. Perché le contestazioni agli organizzatori (ma con conseguenze anche sul gruppo) sembrano superate dagli eventi politici e

Cinque tappe, sino a venerdì, decisive per la maglia azzurra. Occhio a Battaglin perché il percorso vuole premiare la gente colpita dal terremoto. Stavolta il ciclismo riprende il suo ruolo di testimonianza sociale, umana, sentimentale. Cultura Vincenzo Nibali, uno dei protagonisti del Padania, torna a correre in Italia dopo il Tour de France, l’Olimpiade di Londra e il Tour of Colorado. Ambasciatore, se non leader, del nostro ciclismo. «Il Tour è un palcoscenico mondiale, regala quella popolarità che cento altre corse non riescono a garantire, il podio sui Campi Elisi vale quasi come un premio alla carriera. L’Olimpiade è una corsa diversa, affascinante, unica, e ha il fascino di appartenere alla storia, in una manifestazione che dà la stessa importanza all’atletica e al taekwondo. E il Tour of Colorado dimostra quanto il ciclismo stia progredendo negli altri Paesi». Si è divertito, Vincenzo, e ha fat-

to divertire anche gli americani. «Ho cercato la vittoria di tappa. L’ho cercata da lontano, l’ho anche sfiorata, e fa niente se non l’ho trovata». Al Padania correrà in maniera diversa. «Cercherò di curare la classifica. Le tappe più importanti sembrano le ultime due. Conosco solo il Passo della Bocchetta, e il ricordo è felice: Giro dell’Appennino 2009, da solo in cima e da solo al traguardo». Giovani Il Padania servirà anche come prova generale per i Mondiali di Valkenburg, come studio e selezione. «L’idea di una Nazionale giovane, che abbia me come punto di riferimento, mi entusiasma. Più che qualche anno in più, ho solo qualche esperienza in più. Ma come spirito, come voglia, anche come curiosità, mi sento giovanissimo. Moreno Moser e Diego Ulissi, per dirne due citati dal c.t. Paolo Bettini, sono corridori di grande valore, da classiche. E sono i due che conosco meglio. Enrico Battaglin è un altro che ha grandi doti, ma lo conosco poco, e quest’anno i nostri calendari sono stati diversi. Mi ha impressionato Fabio Aru: in Colorado è andato in fuga tante volte, e in una tappa è arrivato addirittura secondo, ha già dimostrato di avere qualità importanti. E anche Damiano Caruso ha corso con coraggio e personalità. Purtroppo non può essere convocato in Nazionale». Visto dall’altra parte del mondo, il ciclismo italiano mantiene la sua forza di seduzione. «Ma soprattutto in Australia e negli Stati Uniti — spiega Nibali — le squadre sembrano più organizzate, il movimento più ricco, il calendario più attraente, la popolarità in aumento». Il Padania sarà l’occasione per ritrovarsi. E ripartire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IN LINEA E CRONO

PARTENTI I migliori: 1 Pellizotti, 2 Chiarini, 3 De Marchi, 4 Felline, 5 Ferrari, 6 Serpa (Ven), 7 Sella, 13 Wackermann, 15 Spezialetti, 16 Petacchi, 17 Scarponi, 18 Malori, 23 Longo Borghini, 24 Nibali, 25 Oss, 26 Sabatini, 27 Szmyd (Pol), 28 Vanotti, 31 Betancur (Col), 35 Napolitano, 38 Taborre, 46 Rocchetti, 51 Pozzovivo, 52 Modolo, 53 Battaglin, 54 Brambilla, 56 Colbrelli, 61 Gatto, 62 Rabottini, 64 Favilli, 83 Palini, 91 Baliani, 101 Atapuma (Col), 104 Duarte (Col) 181 Rebellin.

S LE TAPPE Oggi: a) ore 9.15, Sant’Agostino-Bondeno (Fe), km 83, in linea; b) ore 16.30, San Giovanni Persiceto-Crevalcore (Bo), cronosquadre di 18 km; domani, Poggio Renatico (Fe)-San Vendemiano (Tv) 223 km; mercoledì, Castelfranco Veneto-Merate (Lc) 229 km; giovedì, Lazzate (Mb)Passo della Bocchetta (Ge) 186 km, arrivo in salita; venerdì, Acqui Terme (Al)-Frabosa Soprana (Cn) 174 km, arrivo in salita.

S TV RaiSport2 alle 19 e alle 23; Sportitalia 24 alle 22


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

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TENNIS US OPEN la guida Che furia Djokovic Benneteau crolla Del Potro e Ferrer due maratoneti agli ottavi

A Novak Djokovic i complimenti fanno sempre piacere, soprattutto quelli dell’avversario appena battuto, anzi disintegrato; quel Julien Benneteau che a Wimbledon era arrivato più volte a due punti dalla vittoria contro Federer, ma che qui sul cemento americano è costretto ad inchinarsi senza mai entrare in partita. Per Nole è un semplice allenamento agonistico, un test, in attesa di turni più severi, condito con 41 vincenti e 12 errori gratuiti senza mai offrire una palla break. Nole e Roger sono gli unici rimasti in gara a non aver ancora ceduto set. Si sono presi invece a sportellate per oltre tre ore David Ferrer e Lleyton Hewitt, in un match piacevole in cui en-

trambi hanno corso come dei matti. Ha sorpreso la tenuta dell'australiano che non giocava a questi livelli da diverso tempo. Hewitt ha mancato 5 set point nel tie break del primo set che sarà ricordato per lo spettacolare punto, sul 9 pari, vinto da Ferrer dopo averlo praticamente perso per almeno 3 volte. Ma Hewitt non si scompone più di tanto, recupera vincendo il secondo, allentando poi la presa solo ad inizio di quarto set quando Ferrer è ancora fresco e carico. Il derby argentino invece sorride a Juan Martin Del Potro che ha più potenza ed esperienza del connazionale Leonardo Mayer. Ma Delpo suda 3 ore e 20 minuti perché Mayer cresce game dopo game e Delpo è il solito diesel

che carbura lentamente. Il campione di Tandil, che qui ha alzato il trofeo nel 2009, potrebbe chiudere sul 5-4 ma manca 3 match point in un game interminabile: al tie break annulla due set point a Mayer prima di chiudere, dopo aver sbagliato altri due match point, alla sesta occasione utile. Luca Marianantoni

Il serbo Novak Djokovic, 25 anni AFP

US OPEN (Flushing Meadows, 18.812.000 $, cemento). Uomini, terzo turno: Fish (Usa) b. Simon (Fra) 6-1 5-7 7-6 (5) 6-3; Berdych (Cec) b. Querrey (Usa) 6-7 (6) 6-4 6-3 6-2; Raonic (Can) b. Blake (Usa) 6-3 6-0 7-6 (3); Djokovic (Ser) b. Benneteau (Fra) 6-3 6-2 6-2; Ferrer (Spa) b. Hewitt (Aus) 7-6 (9) 4-6 6-3 6-0; Del Potro

(Arg) b. Mayer (Arg) 6-3 7-5 7-6 (9); Wawrinka (Svi) b. Dolgopolov (Ucr) 6-4 6-4 6-2; Roddick (Usa) b. FOGNINI 7-5 7-6 (1) 4-6 6-4. Donne, terzo turno: Ivanovic (Ser) b. Stephens (Usa) 6-7 (4) 6-4 6-2; ERRANI b. Puchkova (Rus) 6-1 6-1; Kerber (Ger) b. Govortsova (Bie) 6-1 6-2; Hlavackova (Cec) b. Kirilenko (Rus) 5-7 6-4 6-4. OGGI (dalle 17, diretta Eurosport ed Eurosport 2). Ashe: Pironkova (Bul) c. Ivanovic (Ser); Hlavackova (Cec) c. S. Williams (Usa); Federer (Svi) c. Fish (Usa); Murray (Gb) c. Raonic (Can). Armstrong: Almagro (Spa) c. Berdych (Cec); Kerber (Ger) c. ERRANI; VINCI c. A. Radwanska (Pol); Cilic (Cro) c. Klizan (Slk).

L’ATTESA SFIDA CON L’IDOLO DI CASA

Il solito Fognini talento e pazzia Lotta quattro set ma cede a Roddick

Sara Errani, 25 anni, numero 10 del mondo, 4 tornei vinti nel 2012 ANSA

Roberta Vinci, 29 anni, numero 19 del mondo, un torneo vinto nel 2012 ANSA

Errani e Vinci «La loro amicizia le rende più forti» Il tecnico Lozano su Sara: «Che intelligenza» E Cinà, allenatore di Roberta: «Che lavoratrice» DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI NEW YORK

Errani & Vinci, numero 10 e 19 del mondo in singolare e gemelle di doppio (di cui diventeranno numero uno dopo gli Us Open), oggi negli ottavi degli Us Open, contro le più forti Kerber e Radwanska, sono anche Lozano & Cinà, una amicizia al quadruplo, fra atleti e coach. Vincente. Pablo Lozano, 32 anni, di Valencia («Livello agonistico scarso, 2 punti di doppio»), è diventato allenatore seguendo coach di successo di Spagna (da Alvarillo ad Altur, da Piles ad Aparisi). Chi è Sara Errani?

«E’ una giocatrice molto consi-

Gazzetta.it HIGHLIGHT DELLE PARTITE E I RISULTATI IN TEMPO REALE Sul sito potete trovare gli highlights delle partite, in particolare degli italiani ancora in gara. Tutti i giorni i risultati live del torneo e le più belle gallerie fotografiche.

Lozano: «L’ho conosciuta 8 anni fa, dopo 2-3 settimane mi è piaciuta la sua voglia di vincere in qualsiasi cosa, anche fuori del tennis, e poi ha fatto presto le scelte giuste». Cinà: «Ci lavoro da 4 anni e mezzo, a Palermo, dove speriamo che, dopo questi risultati, ci accolgano con più amore. Roby mi è sempre piaciuta tanto, tecnicamente, col suo rovescio slice. Non riuscivo a capire come mai con tecnica e voglia di emergere non ottenesse quei risultati che, con lavoro e serietà, sta esprimendo». Qual è stata la svolta per la sua giocatrice?

Lozano: «Quando Sara ha battuto Tati (Garbin, ndr), nei quarti di Acapulco 2007 ha preso consapevolezza che poteva essere una professionista e a lungo. Poi il primo torneo vinto, Palermo 2008, e ora la racchetta». Cinà: «Il 2011 è stato importante, con tre tornei vinti e buoni Slam, si è resa conto che poteva ambire a qualcosa di più, e questo è il miglior anno della sua carriera».

stente e competitiva, le piace molto fare quello che fa». Francesco Cinà, 37 anni, di Palermo (già n. 340 del mondo), ha «il rimorso di aver smesso prestissimo, cerco di trasmettere tutto quello che sento di avere sbagliato io». Chi è Roberta Vinci?

«Una ragazza meravigliosa, che mi stupisce giorno dopo giorno per i progressi». Qualità e difetti dell’allieva?

Lozano: «Difetti Sara non ne ha, come qualità non è facile essere competitiva sempre ed assumere le scelte che fa, come provare il massimo anche in doppio con la sua amica. E’ splendida con tutto e con tutti. Nel tennis, ha consistenza, intelligenza per capire le sue armi e come, dove e quando usarle. E’ piccolina, perde tante volte un po’ di campo, il servizio non è super-esplosivo». Cinà: «Roberta è troppo permalosa, ma ha tanti pregi, solare, sempre sorriso in faccia, di compagnia. In campo, è molto brava a capire le situazioni del gioco, e a fare la cosa giusta, magari non ci riesce perché le avversarie sono molto potenti; deve lavorare ancora sul servizio, il dritto è l’arma migliore e peggiore, e quando sta troppo dietro per paura di sbagliare, perde le sue caratteristiche».

All’inizio, che cosa l’ha colpita di più dell’allieva?

Agnieszka Radwanska, 23 anni, n. 2, guida 4-0 nei precedenti con la Vinci ANSA

Quant’è stata importante Sara per Roberta e viceversa?

Lozano: «Roberta e Francesco lo sono molto, e da tanto tempo. Siamo tutti amici, ci scambiano cose positive, le ragazze sono felici». Cinà: «Tantissimo, il nostro gruppo è affiatatissimo, e l’amicizia delle atlete e di noi allenatori aiuta programmazione ed analisi». Come finiranno gli ottavi di oggi?

Angelique Kerber, 24 anni, numero 6, è in parità 1-1 nei precedenti con la Errani AFP

Lozano: «O vince facile la Kerber, o la partita si fa lunga, che disturba la tedesca e, dopo le due ore, vedo bene Sara». Cinà: «Vinci batte Radwanska 7-5 6-2. E’ più dura a livello mentale che tecnico: ci ha perso 4 volte su 4, deve togliersi quei fantasmi, attaccare e non prendersela per gli errori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andy Roddick, 30 anni, n. 22 AP NEW YORK

Non fidatevi dei numeri. A guardarlo così, il 7-5 7-6 4-6 6-4 con cui Fabio Fognini cede dopo 3 ore ad Andy Roddick, nel secondo turno degli Us Open, è un risultato più che dignitoso. Sempre secondo i numeri, 59 del mondo l’italiano, 22 Roddick (già 1 della classifica), e i precedenti - 1-0 per il picchiatore di casa -, è giusto così. Anche perché l’azzurro, sul cemento di Flushing Meadows, non è mai andato oltre il secondo turno, mentre l’americano ci ha giocato due finali vincendo nel 2003. Ma la realtà è un po’ diversa: Fognini può recriminare ancora una volta perché arriva vicinissimo al grande risultato. Epperò manca nei momenti topici. Come dicono altri numeri: 56 vincenti a 39, e 15 ace a 10 contro il famoso battitore yankee. Gioco Non è facile essere all’an-

golo di Fabio. Passi per i genitori e la sorella super-tifosa, che soffrono per natura, come la fidanzata (la bulgara Sveta), ma anche un allenatore di lungo corso come José Perlas soffre dannatamente nell’interpretare i famosi «Fognini moments». È difficile, perché il ligure è ancora un po’ bambino, e gioca e scherza con se stesso, e col suo braccio d’oro, e sorride quando nessuno penserebbe (e pochi capiscono perché), e sale e scende di livello in modo perentorio e impressionante. Ora illumina il gioco, lasciando a bocca aperta, ora strappa sorrisini di scherno e fa scuotere tanti capi, perplessi. Fabio, «Fogna», come vuole farsi chiamare lui anche se suona male, segue l’istinto, inventa tennis, sorprende avversari e platea. Spesso si diverte come un matto, ma ancor più spesso si infuria con se stesso, e si perde. «Sto lavorando sui game di servizio, quando sono nettamente avanti, e mi rilasso. Il mio allenatore insiste che è lì che inizia il game».

Fabio Fognini, 25 anni, n. 59 ANSA

che Fognini gioca a New York, nell’ultimo Slam della stagione, sul campo da tennis più grande del tennis - 23.600 spettatori: «La mia prima volta lì» -, contro l’amatissimo gladiatore di casa, Roddick, è la fotografia di una carriera finora inespressa. Falcidiata da infortuni (fra polso e pianta del piede), falsata da una classifica bugiarda, ma ravvivata dal repertorio da «potenziale top ten». Come suggerisce lui, senza paura. Forte di palleggi soporifici e velenosi ma anche di velocità di braccio e potenze. Coi quali fa impazzire Andy. Che, a 30 anni, chiuderà la carriera proprio qui, e vorrebbe farlo alla Connors, semifinalista a 39 anni. Andy che serve sul 5-3 e si ritrova 5-5, infilato da micidiali rovesci a due mani e da cambi di ritmo e di angolazioni. Andy che cancella con l’ace la palla-break del 5-6. E poi intasca il 7-5 grazie a una folle palla-corta di rovescio tentata dall’italiano. Lo stesso nel secondo set, quando perde e riguadagna il servizio, e al tie-break ci finisce davvero, scivolando anche sotto di un mini-break. Ma Fogna stecca il dritto, manca di decisione e fa doppio fallo. Piccole, decisive sbavature. Reazione Ovviamente, sotto di

due set, l’italiano comincia il terzo parziale col passante sotto le gambe (che A-Rod cancella alla volée). E, tanto per stupire ancora una volta, gli strappa il 6-4 con l’ennesimo passante di rovescio. Purtroppo, poi, con la stessa, apparente nonchalance, va sotto due volte di un break. E stavolta non ha più il paracadute del talento. Anche se lui giura: «Esco a testa alta, ho dato il 100%, ho rischiato e ho fatto degli errori, come sul 3-3 del quarto set. Lui era stanco, ma alla fine ha servito anche meglio. E, nel tie-break, dopo quel meraviglioso passante di dritto, mi ha messo due ace... Sono sulla buona strada». L’ennesimo quasi gol che diventa sconfitta, piena di se e di ma. v.m.

Sorpresa La sfida all’OK Corral

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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

PARALIMPIADE DI LONDRA

ATLETICA

Oro restituito a discobola ucraina La medaglia d’oro del disco femminile F 35/36 torna all’ucraina Mariia Pomazan, alla quale venerdì era stata tolta,

La stretta di mano tra Pistorius, di spalle, e Oliveira REUTERS

Pistorius di stucco Oliveira lo beffa Il brasiliano in rimonta batte il favorito che non ci sta: «Le sue protesi troppo alte»

perché gli organizzatori avevano riscontrato un errore nel calcolo del suo risultato. Nel disco i piazzamenti sono assegnati attraverso un punteggio ottenuto utilizzando parametri determinati, non con le misure. Venerdì quindi l’oro era passato alla cinese Wu Qing. Ieri i calcoli sono stati rivisti

MEDAGLIERE NAZIONE 1. CINA 2. GRAN BRETAGNA 3. AUSTRALIA 4. UCRAINA 5. RUSSIA 6. STATI UNITI 7. BRASILE 8. GERMANIA 9. FRANCIA 10. NIGERIA 11. NUOVA ZELANDA 12. CUBA 13. IRLANDA 14. CANADA 15. POLONIA 16. IRAN 17. SUD COREA 18. SPAGNA 19. SUD AFRICA 20. ITALIA 21. SERBIA 22. BIELORUSSIA 23. GIAPPONE 24. NORVEGIA 25. EGITTO 26. AZERBAIGIAN

O 35 15 14 13 12 9 7 5 4 4 4 4 4 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2

A 24 24 10 7 13 8 3 8 7 4 3 3 2 7 4 2 1 8 4 2 2 1 1 1 0 0

B 28 14 18 12 9 16 3 8 5 0 4 2 1 1 1 1 4 7 4 2 0 2 1 0 4 1

TOT 87 53 42 32 34 33 13 21 16 8 11 9 7 11 8 6 8 17 10 6 4 5 4 3 6 3

compagno di camera, l’altro sudafricano Arnu Fourie. Ma quando sembrava concludere alla Bolt, si è visto avvicinare, affiancare e superare da Oliveira lanciato come un missile. Qualcuno dirà che la colpa è sua perché non ha saputo ripetere la prestazione della batteria, il 21"30 del primato del mondo, ma non bisogna dimenticare che sabato nel primo turno era in ottava corsia, quindi con la possibilità di accelerare meglio in curva rispetto alla quarta corsia di ieri sera. I tre decimi abbondanti di differenza sono tutti qui.

e gli organizzatori si sono scusati con l’ucraina, spiegando che erano stati utilizzati alcuni parametri del maschile, ma che l’errore non avrebbe dovuto inficiare il suo successo. La Pomazan l’ha presa bene, anche perché ieri ha poi vinto l’oro anche nel peso.

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

Succede anche ai campioni. Pistorius ha perso, battuto sui 200 metri dal brasiliano Alan Fontales Cardoso Oliveira, un ragazzino di vent’anni, ma già si è aperta la polemica. Anzi, la polemica è nata sabato dopo la batteria, quando Oscar aveva criticato le sue protesi che avrebbero permesso al ragazzo brasiliano di passare da un’altezza di 1.76 a 1.81. E non si tratta di un fatto estetico, nella corsa leve più lunghe permettono un’ampiezza superiore della falcata quindi, a parità di frequenze, una maggiore velocità. Oliveira ha vinto in 21"45 contro 21"52 del sudafricano. L’errore Questo fatto rischia di

scatenare polemiche davvero velenose e la colpa sta in un errore di fondo sia della Federazione mondiale dei disabili, sia

del tribunale arbitrale di Losanna quando ha riammesso Pistorius a gareggiare con i normodotati dopo l’esclusione della Iaaf. L’errore sta nel non aver fissato regole estremamente precise per le protesi su materiali, altezza ed elasticità e soprattutto di non punzonarle dopo averle omologate, come si fa ad esempio con gli sci da fondo, prima della gara. Certo, non sarebbe un’operazione facile, considerando che ci sono aziende produttrici di protesi che sono sponsor della federazione internazionale degli sport disabili, ma qui è in gioco la credibilità dell’intero movimento e se si lascia la porta aperta questo problema può solo peggiorare.

mo ottenendo. Lo ringrazio, la sua vicinanza ci dà ancora più forza. Ora ho 4 giorni per riposare prima dei 400 stile libero, dove spero di fare bene, poi sabato c’è la staffetta. Questa sera voglio festeggiare un pochino, cosa che non ho fatto nei giorni scorsi e domani (oggi ndr) vorrei staccare un po’, andare in giro per Londra con la mia famiglia prima dell’allenamento della sera».

Pamela Pezzutto, 31 anni, è in carrozzina da 11 anni JOYNER/VISION LONDRA

L’Italia non si ferma, conquista altre due importanti medaglie e porta a 6 il bottino grazie all’argento conquistato da Pamela Pezzutto nel tennistavolo e il bronzo di Cecilia Camellini nei 100 metri dorso della categoria S11, i non vedenti. La nuotatrice azzurra rimane abbonata al podio, terza gara a Londra in tre giorni e terza medaglia dopo gli ori conquistati venerdì e sabato su 50 e 100 stile libero, «Anche se sono un poco stanca — confessa la ventenne modenese di Formigine — e nella vasca di ritorno ho fatto una fatica terribile».

sguardo di Pistorius era incredulo, incapace di capire perché un successo che pareva quasi sicuro gli era sfuggito così. E, mentre il suo avversario gli faceva i complimenti per la sua grandezza, aggiungendo comunque che lui era partito dal Brasile per scrivere la storia, Oscar a bassa voce denunciava: «Guardiamo le regole, era più alto del naturale, non dovrebbe essere così, soprattutto perché affrontiamo anche avversari amputati ad una sola

Oscar contesta il regolamento: «Non si può essere più alti del naturale»

La finale Ieri sera la differenza negli ultimi 50 metri fra Oliveira e Pistorius è apparsa evidente, il brasiliano era molto più veloce. Oscar, dopo una buona curva è entrato per primo sul rettilineo e alle costole aveva il

L’oroscopo Quella conclusa ieri

sera è solo la prima delle quattro fatiche che attendono Pistorius a Londra. Oscar tornerà in pista mercoledì per i 100 metri, la gara dove appare più vulnerabile, distanza sulla quale è giù stato battuto. La batteria è in programma alle 20.01 italiane. La stessa sera, tre ore dopo (alle 23.14), sarà impegnato nella finale secca della staffetta 4x100. La finale dei 100, dove deve soprattutto difendersi dall’attacco dello statunitense Leeper, è in programma giovedì sera alle 22.16 italiane. Venerdì il venticinquenne sudafricano esordirà nella gara dove ha le maggiori sicurezze (protesi permettendo), i 400: la batteria è in programma alle 22.20. La finale del giro di pista si svolgerà sabato alle 22.36. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La notizia è che la statuni tense di origine russa Jessica Long, siberiana di nascita e adottata dalla famiglia Long di

Baltimore quando aveva 15 mesi e che ha subito l’amputazione sopra il ginocchio di entrambe le gambe, dopo 3 ori a Londra si è piazzata ieri sera solo quinta nella finale dei 50 sl S8. Ora in totale ha 10 ori paralimpici e deve rimandare l’aggancio con la sudafricana Du Toit a quota 11.

La friulana, vittima del sabato sera, seconda nel tennistavolo. La nuotatrice bronzo nei 100 dorso

Sorpreso Sul traguardo lo

gamba. Mi spiace, ma ho comunque fatto una grandissima gara. Adesso non mi voglio sbilanciare troppo».

Long solo quinta record rimandato

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Argento Pezzutto E la Camellini ancora sul podio

La grinta Cecilia ha comunque

Cecilia Camellini JOYNER/VISION DAL NOSTRO INVIATO

NUOTO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

OGGI

APPUNTAMENTI DA SEGUIRE

ARCO Oscar De Pellegrin Individuale W1/2 contro Tseng Gui (Tpe) Semifinale ore 11 ev. finale ore 12.30 VOLLEY SEDUTI Iran-Brasile Ore 15 BASKET IN CARROZZINA Italia-Australia Ore 16.15 Stati Uniti-Spagna Ore 22.15 ATLETICA Alvide De Vidi Finale 100 T51 TV Ore 20.15 Dirette su RaiSport 1 e 5 canali Sky RISULTATI della Paralimpiade

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&

avvicinato i suoi limiti, avendo chiuso in 1’19"91, a meno di tre decimi dal personale (1’19"64). Non dava al mattino molte speranze di medaglia, avendo sì vinto la sua batteria, ma soltanto con il quarto tempo di qualificazione, 1’25"63, lontano da chi la precedeva (1’20"89 nell’altra la neozelandese Fisher). «Sono andata un po’ al risparmio pensando alla finale e mi sono concentrata soprattutto sulla tecnica della mia nuotata», ha precisato l’azzurra. Napolitano In finale la Camellini ha virato per quarta (39"85), ma, nonostante la stanchezza è riuscita a recuperare nella vasca di ritorno e a bruciare sul filo la tedesca Daniela Schulte. A precederla sono state la primatista mondiale, la giapponese Rina Akiyama (1’19"50), e la neozelandese Mary Fisher (1’19"62). «Sono comunque contenta — afferma la Camellini — non so se potevo fare di più. Mi hanno detto che il presidente Napolitano ha telefonato al nostro presidente per farci i complimenti per i risultati che stia-

Pamela In mattinata è arrivato l’argento di Pamela Pezzutto nel tennistavolo, battuta nella corsa all’oro dalla cinese Liu Jing che l’aveva relegata all’argento anche 4 anni fa alla Paralimpiade di Pechino. «Sono cinque anni che mi batte — spiega Pamela — ma questa volta ho sperato di farcela perché ero riuscita per la prima volta a vincere contro di lei in un torneo lo scorso anno a Rotterdam. Ma la Li ha disputato una partita perfetta, è riuscita a mascherare tutti i punti deboli. Ho cercato di prendere in mano la partita, ma lei non me lo ha permesso, non ha avuto alcun momento di calo». Secco il punteggio, 3-0, con set che l’azzurra ha concluso a 8, a 8 e a 5. Il figlio Pamela Pezzutto, 31 anni, friulana di Brugnera, vive su una carrozzina dal 2001 in seguito ad una tetraplegia. E’ una vittima del sabato sera. «Il 13 maggio di quell’anno torna-

Dopo i due ori altra medaglia per Cecilia, e arrivano i complimenti di Napolitano vamo verso casa sul raccordo autostradale da Portogruaro a Pordenone. Andavamo a 90 all’ora e fummo tamponati da un ragazzo che si era addormentato al volante mentre andava a 140. Ci ha buttati in un fosso. I miei 4 compagni sono usciti quasi incolumi, io, che ero in mezzo sul sedile posteriore, ha pagato per tutti». Il tennistavolo l’ha conosciuto nel 2005 in un centro di riabilitazione, «E l’ho preferito all’arco», ma ora Pamela rischia di smettere. «Sono sposata dal 2009 ed è il momento per avere un figlio. Non so se a Rio 2016 ci sarò». La squadra Ma la sua avventu-

ra a Londra non è ancora finita: «C’è ancora la prova a squadre ed una medaglia la possiamo vincere. Prima affrontiamo il Belgio, poi in semifinale ci toccheranno le cinesi e sarà un’altra battaglia». pa. m © RIPRODUZIONE RISERVATA.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

ATLETICA DOPO LONDRA vera gara è successiva: la fila per gli autografi è infinita. Arrivederci a domani (lungo a Rovereto) e a domenica (triplo a Rieti): dopo ci sarà tempo di staccare la spina e di andare, per esempio, a Misano Adriatico, per il MotoGp. La sua richiesta d’invito è stata accolta in fretta.

Padova rilancia la Grenot: 22"85 Donato sul velluto Per Fabrizio comodo 16.84, Libania 2a di sempre nei 200. Carter e Richardson record del meeting DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI PADOVA

Sarà l’eco olimpica, sarà la calda sera che concilia: Padova ha tanta voglia di atletica. La tribuna dell’Euganeo è piena e coinvolta. A ringraziarla ci pensano alcuni reduci da Londra. Italiani, da Fabrizio Donato a Libania Grenot, e stranieri, da Nesta Carter a Jason Richardson. Il primo, ormai assurto al ruolo di stella assoluta, vince il triplo con un comodo 16.84, la seconda stampa un 22"85 nei 200 (-0.7) che vale la seconda prestazione italiana all-time. Poi il giamaicano e lo statunitense, entrambi al record di un meeting che festeggia al meglio l’edizione numero 26. Nesta, con 10"09 nei 100 (+0.7), migliora di 1/100 il limite centrato da egli stesso lo scorso anno e da Coby Miller nel 2002. Jason, con 13"18 nei 110 hs (+0.1), eguaglia il Mark Crear del lontano 1998. Protagonista Quella di Donato, dopo il bronzo olimpico, è una lunga e meritata passerella. Il finanziere, archiviato il prestigioso successo di Zurigo, mette ancora tutti in fila. In verità, stavolta, la concorrenza è quella che è. In pedana, infatti, si presentano solo in cinque e il russo Lyukman Adams, dopo due nulli, si fa pure da parte. A impensierire il laziale resta co-

sì il solo Daniele Greco, che però è tornato dalla Svizzera con un problema all’astragalo del piede sinistro: dopo una serie di trattamenti, gareggia grazie a un bendaggio. Del resto, nella città del suo club, le Fiamme Oro, non avrebbe certo potuto rinunciare all’impegno. Ma la sua è una prova in salita: tre nulli, un 16.56 (-0.1), un 14.44 abbozzato e un altro nul-

lo. Nemmeno Donato — sotto gli occhi della moglie Patrizia e della figlia Greta — ha vita facile: parte bene (un 16.78/+0.3, un 16.84/+0.1), poi litiga con la rincorsa e infila quattro «x». Peccato, perché soprattutto il quarto tentativo, con un hop e uno step molto lunghi, avrebbe potuto regalargli una signora misura. Poco importa. Anche perché la sua

Fabrizio Donato, 36 anni, nato a Latina, è fresco vincitore del bronzo olimpico a Londra 2012 MUZZOLON

Panterita Piace Donato, piace ancor di più miss Grenot. In un 200 di lusso, le tocca la seconda corsia. E c’è pure il vento contro (-0.7). Libania parte abbottonata, poi a metà curva accende il turbo. Il rettilineo è d’autore, il finale elegante e tutto in rimonta. Con 22"85 si migliora di 6/100 e si piazza al secondo posto della lista italiana di specialità, scavalcando Marisa Masullo (22"88 nel 1984). Davanti, con 22"60 e altri sei tempi inferiori tra il 1998 e il 2002, resta Manuela Levorato, in tribuna e, a 35 anni, prossima al rientro. Panterita è terza dietro la giamaicana McLaughlin (22"70) e la statunitense Tarmoh (22"83), ma precede per esempio le ucraine Ryemyen e Stuy, bronzo olimpico con la 4x100 e oro e argento proprio sul mezzo giro di pista agli Europei di Helsinki. E se il futuro dell’italocubana fosse sui 200? Domani, a Rovereto, tornerà sui 400, domenica a Rieti chiuderà sulla distanza dimezzata. Miss atletica Tra i vincitori di serata, una non passa certo inosservata: è la 21enne russa Darya Klishina. Miss atletica (riconosciuta universalmente come tale) si impone nel lungo con 6.63. Vale quasi mezzo metro in più, ma non tutti ci badano... In chiave italiana strappa applausi Giordano Benedetti negli 800. Non tanto per il suo terzo posto in 1’46"76, quanto per il finale scoppiettante. Il ragazzo, in luglio sceso a 1’45"34, è sorprendentemente in procinto di cambiare allenatore, interrompendo la lunga collaborazione con l’omonimo Gianni Benedetti, per passare col giovane Enrico Maffei, ex ottocentista, preparatore atletico in area Juventus.

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LE ALTRE Klishina fa 6.63 STELLE

Sanchez 48"89 in Germania

S Libania Grenot L’italocubana è terza nei 200 con 22"85, personale migliorato di 6/100 e seconda prestazione italiana all-time

S Nesta Carter Il giamaicano oscurato da Usain Bolt e Yohan Blake vince i 100 in 10"09, primato del meeting per 1/100

S Jason Richardson Lo statunitense campione del mondo e argento olimpico dei 110 hs, eguaglia il record del meeting a 13"18

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A BERLINO PER HARTING 34a VITTORIA DI FILA

Merritt senza avversari e il record sfuma ancora

LE ALTRE GARE

Domina i 110 hs in 12"97, ma è troppo solo: «Il primato verrà» S DAL NOSTRO INVIATO

SIMONE BATTAGGIA BERLINO

Un record del mondo può fuggirti dalle dita per un’esitazione alla partenza, un alito di vento, un ostacolo sfiorato. Oppure perché al tuo fianco non c’è nessuno che ti soffi sul collo, che ti faccia spingere prima di tutto per la vittoria. Senza rivali Ieri ad Aries Merritt

è andata così. Gli organizzatori del 71o Istaf contavano molto sulla velocità della pista blu dell’Olympiastadion per poter celebrare un altro primato, dopo quelli sparati da Bolt sui 100 e 200 ai Mondiali 2009 e il fantastico doppio giro di David Rudisha nel 2010. Senza un Jason Richardson, un David Oliver, uno Liu Xiang alle calcagna, a metà gara lo statunitense si è trovato avanti di dieci metri su tutti. Il migliore alle sue spalle, Ryan Wilson, avrebbe chiuso in 13"45. Così alla buona partenza sarebbe seguita una seconda parte di gara determinata, ma non abbastanza per cancellare

il 12"87 del record di Dyron Robles. Il 12"97 finale è un tempo eccellente, il suo settimo sotto i 13" in questa stagione. Eppure all’arrivo, prima di un sorriso accennato alle telecamere, la smorfia del 27enne era eloquente. «Per il record c’è il 2013 e questo è pur sempre un altro tempo sotto i 13" — racconterà in zona mista —. Ora voglio ripetermi venerdì a Bruxelles: sarei il primo a correre per otto volte sotto i 13" in una stagione». La festa di Harting Come domenica scorsa a Birmingham, Merritt ha dato consistenza tecnica a un meeting incentrato sulla celebrazione delle glorie locali. Come Robert Harting, portato in trionfo già un’ora prima della gara e poi salutato da una standing ovation. Il discobolo ha centrato la 34esima vittoria di fila — è imbattuto dall’8 agosto 2010 — con un 67.40 al secondo tentativo, e ha potuto così festeggiare come ai Giochi di Londra, con tre balzi sugli ostacoli. Ha strappato applausi anche Betty Heidler, prima nel

martello con 75.18: i suoi sei lanci sono tutti sopra la migliore misura della seconda classificata, Yipsi Moreno (73.87). Delude invece David Storl, fuori per tre nulli in una gara del peso nobilitata da Majewski (21.31) e Whiting (21.17) e vinta da Reese Hoffa con 21.37. «È stato un 2012 straordinario, Olimpiade a parte — sottolineava lo statunitense, bronzo a Londra —. Devo solo imparare a gareggiare meglio nelle grandi competizioni. Ai Giochi e ai Mondiali bisogna fare i conti con le tv, le interruzioni». Felix Sanchez si godrà le vacanze sereno: nei 400 hs, ieri ha chiuso con una vittoria una stagione impreziosita dall’oro di Londra. «Quello di Atene 2004 era stato più difficile perché tutti se l’aspettavano, venivo da una striscia di vittorie — racconta il 35enne dominicano —. Questo è stato più bello. Sapevo che sarei potuto tornare ad alti livelli, se in questi anni sono mancato è stata solo una questione di infortuni. Ora però basta: voglio solo andare in spiaggia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aries Merritt, 27 anni, sarà in gara venerdì a Bruxelles

Mohammed Aman Tre giorni dopo aver battuto David Rudisha a Zurigo, il 18enne etiope si impone ancora negli 800 con 1'43"62, davanti al keniano Melly (1'44"36)

Bolt, nuova fiamma

S

È una modella britannica Nuova fiamma per Usain Bolt. Sarebbe la modella Megan Edward, conosciuta alla presentazione delle divise della Giamaica e poi compagna nelle feste dei 3 ori olimpici.

la guida

Sunette Viljoen La sudafricana vince il giavellotto all'ultimo lancio con 67.52, scavalcando la ceca Spotakova (66.83). Lontana la tedesca Obergfoll: 62.57

A PADOVA Uomini. 100 (+0.7): 1. Carter (Giam) 10"09; 2. Kimmons (Usa) 10"14; 3. Phiri (Zam) 10"20; 7. Riparelli 10"46; 8. Tumi 10"47. 100 u. 23 (-0.2): 1. Obou 10"69. 400: 1. Cisneros (Cuba) 45"47; 2. C. Smith (Usa) 45"51; 3. A. Taylor (Usa) 45"74; 5. Juarez 47"30. 800: 1. Riseley (Aus) 1’46"38; 2. Al-Garni (Qat) 1’46"63; 3. Benedetti 1’46"76; 4. Robinson (Irl) 1’47"02. 110 hs (+0.1): 1. Richardson (Usa) 13"18; 2. Fourie (Saf) 13"27; 3. Lynsha (Bie) 13"49; 5. Abate 13"64; 7. Tedesco 13"94; 8. Devarti 14"41. Triplo: 1. Donato 16.84 (+0.1); 2. Greco 16.56 (-0.1); 3. Tsapik (Bie) 16.52 (+0.1); Adams (Rus) s.m. Peso: 1. Rodhe (Can) 20.34; 2. Kikhnevich (Bie) 18.91; 3. Kovacs (Usa) 18.90; 4. Di Maggio 17.64; 5. Ricci 17.60. Donne. 100 u. 23 (-0.4): 1. Siragusa 12"07. 200 (-0.7): 1. McLaughlin (Giam) 22"70; 2. Tarmoh (Usa) 22"83; 3. Grenot 22"85; 4. Ryemyen (Ucr) 22"96; 5. Krivoshapka (Rus) 23"03; 8. Hooper 24"14. 800: 1. Kofanova (Rus) 2’00"93; 2. Sum (Ken) 2’01"27; 3. England (Ing) 2’01"63; 9. Milani 2’04"34. 1500: 1. Chizenko (Rus) 4’11"50; 2. Mishchenko (Ucr) 4’12"16; 3. I. Fuentes-Pila (Spa) 4’13"05; 5. Magnani 4’13"28; 7. Cusma 4’14"23. Asta: 1. Schvedova (Bie) 4.55; 2. Kiryashova (Rus) 4.45; 3. Ryzih (Ger) 4.40; 6. Bruni (j) 4.20; 7. Giordano Bruno 4.00. Lungo: 1. Klishina (Rus) 6.63 (+0.7); 2. Hayes (Usa) 6.60; 3. Mironchyk (Bie) 6.59 (+0.5); 6. Vicenzino 6.14 (+0.7). Peso: 1. Mikhnevich (Bie) 18.80; 2. Borel (Tri) 18.71; 3. Tarasova (Rus) 18.68; 4. Rosa 17.67; 5. Bordignon 15.04; 6. Stevanato 14.58. A BERLINO Uomini. 100. I (+0.1): 1. Bailey-Cole (Giam) 10"00; 2. Collins (St.K) 10"07; 3. Vicaut (Fra) 10"12; 4. Patton (Usa) 10"12; 5. Forsythe (Giam) 10"19; 6. Frater (Giam) 10"20; 7. Spearmon (Usa) 10"27. II (+1.5): 1. Aikines-Aryeetey (Gb) 10"22. 800: 1. Aman (Eti) 1’43"62; 2. Melly (Ken) 1’44"36; 3. Bube (Dan) 1’45"12. 1500: 1. Chepseba (Ken) 3’33"11; 2. Birgen (Ken) 3’33"41; 3. Ndiku (Ken) 3’33"43; 4. Cheboi (Ken) 3’33"58; 5. Orth (Ger) 3’34"56. 110 hs (+1.2): 1. A. Merritt (Usa) 12"97; 2. Wilson (Usa) 13"45; 3. Deghelt (Bel) 13"62. 400 hs: 1. Sanchez (R.Dom) 48"89; 2. Green (Giam) 49"06; 3. Bultheel (Bel) 49"30. Asta: 1. Otto (Ger) 5.78; 2. Mohr (Ger) 5.68; 3. Starodubtsev (Rus) 5.68; 4. Kudlicka (R.Cec) 5.68. Lungo: 1. Menkov (Rus) 8.00 (+0.4); 2. Smith (Ber) 7.80 (+0.5); 3. Mokoena (Saf) 7.78; 4. Bayer (Ger) 7.76 (+0.3). Peso: 1. Hoffa (Usa) 21.37; 2. Majewski (Pol) 21.31; 3. Whiting (Usa) 21.17; 4. Martin (Usa) 20.43. Disco: 1. Harting (Ger) 67.40; 2. Alekna (Lit) 66.63; 3. Malachowski 66.17; 4. Wierig (Ger) 65.49. Donne. 100. I (-0.5): 1. Baptiste (Tri) 11"25; 2. Stewart (Giam) 11"27; 3. Soumaré (Fra) 11"34. 800: 1. Jelimo (Ken) 1’58"68; 2. Nyonsaba (Bur) 1’58"78; 3. Aregawi (Eti) 1’59"39; 4. Hachlaf (Mar) 1’59"96. 100 hs (0.0): 1. Wells (Usa) 12"72; 2. Harrison (Usa) 12"79; 3. Lopes-Schliep (Can) 12"83. 3000 sp: 1. Assefa (Eti) 9’21"64; 2. Chepkurui (Ken) 9’22"27; 3. Ayalew (Eti) 9’25"29; 4. Jepkemoi (Ken) 9’27"69. Martello: 1. Heidler (Ger) 75.18; 2. Moreno (Cuba) 73.87; 3. Wlodarczyk (Pol) 73.80; 4. Lysenko (Rus) 72.39. Giavellotto: 1. Viljoen (Saf) 67.52; 2. Spotakova (R.Cec) 66.83; 3. Obergfoll (Ger) 62.57; 4. Stahl (Ger) 62.51. PISTA ITALIA (si.g.) A Santhià (Vc). Donne. 3000 sp: Roffino 10’35"3. A Cernusco s/N. (Mi). Uomini. 400: Severi 47"90. 800: Elaloiani (Mar) 1’50"16. A Rovigo Uomini. Alto: Carollo 2.11; G. Ciotti 2.11. A Oristano. Uomini. Alto: Meloni (j) 2.10. A Bisceglie (Bt), piazza (pioggia). Uomini. Asta: Rubbiani 5.00; Piantella (3 n. a 4.80) s.m. PISTA EUROPA (si.g.) A Elstal (Ger). Uomini. Asta: Holzdeppe 5.50. Donne. Asta: Silva (Cuba) 4.55. A Göteborg (Sve), Svezia-Finlandia. Uomini. Lungo: Torneus 8.14 (+2.6). Donne. Asta: Bengtsson (’93) 4.46. INCERTI OK (m.m.) Così alla Stratrieste (km 10). Uomini: 1. Scaini 35’06"; 2. Bourifa 35’07"; 3. Caimmi 35’07"; 4. Curzi 35’08". Donne: 1. Incerti 38’28"; 2. Console 38’40"; 3. Volpato 39’57". BRAVO GUALDI (m.m.) Così alla 10ª Marcialonga Running Moena-Cavalese (km 25.6). Uomini: 1. Gualdi 1h19’26"; 2. Boudalia 1h22’01"; 3. El Barouki (Mar) 1h24’52". Donne: 1. Patelli 1h34’20"; 2. Ricci 1h35’23"; 3. Ricotta 1h36’46”.


LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

BASKET EURO 2013

IN SLOVENIA TRA UN ANNO

In cerca di riscatto dopo l’assenza del 2009 e il flop in Lituania 2011

Gli azzurri si sono qualificati per l’Europeo 2013, secondo consecutivo dopo l’assenza a quello di Polonia 2009 (eliminati dalla Francia nei ripescaggi). In realtà l’Italia non era certa della partecipazione neppure a quello del 2011 in Lituania (dove uscì al 1o turno). Avrebbe dovuto infatti

Qualificati Azzurri, sei su sei Con i cechi arrivano i punti sicurezza Pianigiani: «Contento, un successo di tutti i giocatori Abbiamo sempre vinto nel modo giusto, difendendo» ITALIA REPUBBLICA CECA

68 56

REPUBBLICA CECA: Satoransky 7 (2/6, 1/3), Welsch 5 (1/9, 0/1), Pumprla 4 (2/4, 0/2), Benda 12 (6/11), Houska 9 (4/7, 0/1); Balvin 7 (3/3), Hruban (0/1, 0/1), Carnecky 2 (1/3, 0/1), Barton 10 (3/6, 1/4), Jelinek, Kudlacek, Svrdlik (0/1). All.: Budinsky.

Difesa Come all’andata, è Ben-

da (12 punti nel primo tempo) che fa ballare la nostra difesa, sbilanciata nelle rotazioni anche a rimbalzo. Le cose cambiano a inizio del secondo quarto, come sempre in difesa. I cechi restano a secco per 4’10" subendo un 8-0 (28-14) propiziato dai passaggi di Mancinelli. Che continua a illuminare il campo nel momento migliore degli azzurri, con Cinciarini, Aradori e Chiotti assieme in campo. L’azzurro di Palo Alto dà una sistemata anche alla difesa in area, l’Italia tocca il +19 (37-18), tiene l’attacco dei cechi ai minimi, i nostri avversari complicano la situazione sbagliando anche i liberi.

Bene Mancinelli nel 1o tempo, Gallinari sblocca l’unico momento critico

ARBITRI: Jovcic (Ser), Geller (Bel), Barry (Ola). NOTE - T.l.: Ita 13/16, Cec 6/13. Rimb.: Ita 34 (Aradori 6), Cec 34 (Benda 9). Ass.: Ita 12 (Mancinelli 4), Cec 13 (Welsch 5). Proge.: 5’ 10-6, 15’ 28-16, 25’ 44-31, 35’ 61-46. Usc. 5 f.: Benda 38’55" (65-52). Spett. 4000.

Hackett: «Abbiamo dato tutto per farcela, ora in Turchia un test importante»

4

LUCA CHIABOTTI TRIESTE

59.3

Punti concessi La difesa degli azzurri è la migliore di tutte le 31 partecipanti alle qualificazioni. Solo la Croazia con 61.2 di media si avvicina all’Italia

5

Imbattute Oltre alla Nazionale di Pianigiani (6-0) a punteggio pieno ci sono anche Croazia (5-0), Finlandia (5-0) Germania (5-0) e Montenegro (7-0)

14.3

Punti Gallinari Danilo è il miglior marcatore azzurro, e anche il primo rimbalzista con 6 a gara

Apporto Trieste dà il suo appor-

qualche azzurro. Mancio illumina il primo tempo poi sparisce, Gallo fa 5 punti di fila nell’unico momento, per così dire, critico, Aradori è top scorer e miglior rimbalzista. Soddisfatto «Sono molto con-

tento, la qualificazione è una vittoria di tutti i giocatori — di-

ce Pianigiani —. Sono contento soprattutto per il modo in cui il risultato è arrivato, sei vittorie consecutive sempre nel modo giusto, partendo dal sacrificio difensivo, con un grande sforzo di tutti per applicare al meglio il piano partita e ciò che avevamo preparato. I ragazzi sono stanchi fisicamente

Pietro Aradori, 23 anni, miglior realizzatore azzurro (16 punti) nella sfida di Trieste con la Repubblica Ceca CIAMILLO

la situazioe

I NUMERI Passano anche

chi riescono a rientrare fino a -10, ma Gallo si mette in proprio, è lui che sfrutta i blocchi dal palleggio e che mette la tripla che ci dà un po’ di ossigeno propiziando con Datome l’11-2 che richiude la gara (57-38).

DAL NOSTRO INVIATO

L’Italia si conquista un posto all’Europeo 2013 ed è un peccato che non basti fare qualche chilometro dal PalaRubini, attraversare il confine con la Slovenia, e cominciarlo subito per sfruttare l’onda emotiva di sei vittorie consecutive e mettere già alla prova le belle sensazioni che questo gruppo sa regalare contro avversari più forti. La Repubblica Ceca, con noi e l’Ucraina è la migliore difesa delle qualificazioni, facciamo fatica ma loro ne fanno più di noi. Il loro attacco è il peggiore di tutti da tre punti (anche ieri 2/13), per far canestro devono andare per forza dentro e prima o poi si cacciano nei guai contro le mani o il corpo di

e mentalmente perché hanno interpretato ogni giorno questo impegno con questa mentalità, fin dalle partite di preparazione vinte con Montenegro e Croazia. Ma adesso non dobbiamo rilassarci, la Turchia con noi vorrà stravincere».

le dallo spogliatoio nella ripresa, con 7 palle perse che ci tengono inchiodati a 42 punti per 4’50", fino a un’entrata di Gallinari. La difesa però resiste, i ce-

ITALIA: Cinciarini 4 (2/4), Aradori 16 (6/8, 0/1), Gallinari 10 (2/6, 1/2), Mancinelli 7 (3/4), Cusin 7 (3/3); Cavaliero (0/1 da 3), Poeta (0/1), Vitali, Datome 8 (1/2, 2/5), Gigli 4 (2/4), Hackett 4 (1/2, 0/1), Chiotti 8 (3/5). All.: Pianigiani.

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partecipare ancora all’Additional Round, prima dell’allargamento a 24 squadre. Le uniche altre assenze risalivano al ’49 e al ’61. Due i trionfi: nell’83 a Nantes in finale (nella foto a sinistra) contro la Spagna, e nel ’99 a Parigi sempre contro gli spagnoli (foto a destra, Andrea Meneghin e De Pol).

Ripresa Ma usciamo molto ma-

(20-14, 42-26; 57-38)

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to con 4000 spettatori e la gioia della squadra alla fine è sincera. Per alcuni, come Mancio, Poeta, Vitali, Datome, Cavaliero scioccati 4 anni nella prima vera debacle azzurra e ancora qui, è una rivincita e una liberazione strameritata. Ora gli azzurri vogliono allungare questo senso di soddisfazione: «Ci tenevamo a qualificarci — dice Hackett —, abbiamo dato il massimo per riuscirci ma ora c’è un test importante con la Turchia. Ne abbiamo bisogno per migliorare ancora». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Montenegro Croazia e Ucraina Oltre agli azzurri, anche l’Ucraina di coach Mike Fratello ha raggiunta l’aritmetica qualificazione grazie al successo sull’Austria. Anche la Croazia si è assicurata la partecipazione a Slovenia 2013 con il largo successo in Cipro, così come il Montenegro, che ha superato nuovamente la Serbia. Gruppo A Islanda-Slovacchia 84-86 (Baeringsson 21, Stefansson 20; Gavel 35); Estonia-Israele 53-84 (Talts 14; Casspi 26, Eliyahu 21); Montenegro-Serbia 72-62 (Sehovic 20; Teodosic 13). Classifica: Montenegro 7 vinte-0 perse; Serbia, Estonia, Israele 4-3; Islanda, Slovacchia 1-6. Prossimo turno (5/9): Serbia-Slovacchia; Montenegro-Estonia; Israele-Islanda. Gruppo B Lussemburgo-Germania 67-95 (Rajniak 12; Pleiss 17, Jagla 13); Bulgaria-Azerbaigian 94-77 (Nikolov 26, Kostov 21; Davis 19). Ha riposato: Svezia. Classifica: Germania 5-0; Azerbaigian, Bulgaria 3-3; Svezia 3-2; 2-3; Lussemburgo 0-6. Prossimo turno: Germania-Bulgaria; Azerbaigian-Svezia. Gruppo C Ucraina-Austria 68-57 (Gladyr 17; Lamesic 13); Cipro-Croazia 49-98 (King 20; Simon, Andric 16). Ha riposato: Ungheria. Class.: Croazia 5-0; Ucraina 5-1; Ungheria 2-3; Austria 2-4; Cipro 0-6. Prossimo turno: Croazia-Ucraina; Austria-Ungheria. Gruppo D Romania-Georgia 74-91 (Mandache 22, Moldoveanu 7; Shengelia 23, Markoishvili 17, Pullen 16, Sanikidze 13, Shermadini 12); Bosnia-Olanda 99-83 (Teletovic 36; Smeulders 21). Ha riposato: Lettonia. Class.: Georgia 4-1; Bosnia 4-2; Lettonia 3-2; Olanda 2-4; Romania 1-5. Prossimo turno: Olanda-Lettonia; Georgia-Bosnia. Gruppo E Polonia-Svizzera 111-67 (Gortat 31; Mladjan 20); Albania-Finlandia 52-95 (Hysenagolli 27; Huff 23). Ha riposato: Belgio. Class.: Finlandia 5-0; Polonia 4-2; Belgio 3-2; Svizzera 2-4; Albania 0-6. Prossimo turno: Finlandia-Polonia; Svizzera-Belgio. Gruppo F Italia-R.Ceca 68-56; Bielorussia-Turchia 62-91 (Kudrautsau, Parakhouski 18; Erden 20, Karaman 18). Ha riposato: Portogallo. Class.: Italia 6-0; Rep. Ceca 4-2; Turchia 3-2; Bielorussia 1-5; Portogallo 0-5. Prossimo turno: Turchia-Italia; R.Ceca-Portogallo. Formula Si qualificano all’Europeo 2013 le prime due di ogni girone e le 4 migliori terze.

L’ucraino Sergii Gladyr, 23 anni

NBA IL CENTRO DEI LAKERS COMPRA UNA PAGINA DI GIORNALE PER RINGRAZIARE I TIFOSI DEI MAGIC

Taccuino

Howard: «Orlando, ti amo»

AMICHEVOLI/1

AMICHEVOLI/2

Torneo di Benevento Scafati batte Avellino

A Sondrio Siena supera il Galatasaray

(l.z.) Scafati si aggiudica il Torneo di Benevento battendo in fi nale Avellino. La Sidigas sabato aveva superato Napoli. Semifinali: Avellino–Napoli 78–73 (Johnson e Spinelli 15, Clemente 20, Casini 13); Scafati–Caserta 75–66 (Mays 17, Bushati, Baldassare 15, Chatfield 16, Wise 13). Finale 3o posto: Ca serta Napoli 71 70 (Jelovac 15, Cha tfield 14, Maresca 12, Michelori 10; Allegretti 22, Casini 19). Finale: Sca fati Avellino 79 76 (Tavernari 16. Mays 15, Bushati 12, Bulleri 11; Har dy 20, Richardson 17, Warren 12).

A Sondrio, contro gli ex Hawkins, Domercant e Ataman, i campioni d’Italia si sono rifatti della sconfitta di 48 ore prima, piegando i turchi del Galatasaray Istanbul: Montepaschi Siena Galatasaray 77 67 (Brown, Moss 15, Carraretto 13, Kemp 11; Hawkins, Dudley 15, Domercant 14, Akyol 11). I toscani ora andranno in Francia per due amichevoli col Gravelines, mercole dì e giovedì. A Castelnovo Nè Monti: Trenkwalder Reggio Emilia Angeli co Biella 80 82 (Robinson 20, La ganà 16, Jurak 14).

Dwight Howard ama Orlando. Ma allora perché se ne è voluto andare a tutti i costi? Il nuovo centro dei Los Angeles Lakers ha comprato una pagina di pubblicità sull’Orlando Sentinel di ieri per ringraziare i tifosi dei Magic e dichiarare amore eterno per la città che lo ha ospitato sin dal suo debutto nei pro’. «Nonostante la mia carriera con i Magic sia finita — ha scritto Superman — l’amore per la città e la gente che la rende unica non morirà mai». Improbabile che i tifosi decidano

di rispondergli, anche perché il sentimento non è esattamente ricambiato, visto il comportamento da bambino viziato di Howard, che ha tenuto in ostaggio i Magic per due stagioni. La situazione è stata resa ancora più drammatica dalla scelta del nuovo g.m. di «svenderlo» ai Lakers in cambio di noccioline, dopo aver rifiutato le offerte superiori di Nets e Rockets. Griffin ok Blake Griffin, reduce da un’operazione al ginocchio sinistro (menisco), che gli è co-

stato la partecipazione ai Giochi di Londra, sarà pronto per l’inizio del training camp dei Los Angeles Clippers, previsto per il primo ottobre. «Anzi, se cominciassimo oggi — ha spiegato l’ala — sarei già in condizione di scendere in campo». Provino con i Brooklyn Nets per Eddie Curry, ex Miami. E’Twaun Moore, ex Treviso, la scorsa stagione ai Boston Celtics, ha firmato con gli Orlando Magic, Martell Webster invece con Washington. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La pagina col messaggio di Howard


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PALLAVOLO EUROPEO JUNIORES

Enrico Diamantini nato a Fano (Pu) il 4/4/93 Centrale, 201 cm Macerata (B-1)

Gabriele Nelli Nato a Lucca il 4/12/93 Opposto, 205 cm Trento (B-2)

Marco Izzo Nato a Carrara il 17/11/94 Alzatore, 196 cm Giocherà ad Atripalda (A-2)

Luigi Randazzo Nato a Catania il 30/4/94 Schiacciatore, 198 cm Macerata (B-1)

Daniele Tailli Nato a Roma il 27/7/93 Schiacciatore, 192 cm Augusta Cagliari (B-1)

Simmaco Tartaglione Nato a Marcianise (Ce), l’11/2/94 Schiacciatore, 196 cm Macerata (B-1)

Luca Spirito Nato a Savona il 30/10/93 Alzatore, 196 cm Albisola (B-2)

Sandro Caci Nato a Gela (Cl), il 4/3/93 Opposto, 196 cm Giarratana (B-2)

Fabio Ricci Nato a Faenza (Ra) l’11/7/94 Centrale, 205 cm Macerata (B-1)

Roberto Rivan Nato a Napoli il 12/4/1994 Libero, 185 cm Cuneo (B-2)

Luca Borgogno Nato a Mondovì (Cn) il 27/4/93 Schiacciatore, 197 cm Cuneo (B-2)

Andrea Mattei Nato a Marino (Rm) il 23/7/93 Centrale, 198 cm Molfetta (A-2)

Bentornata Italia: oro dopo 10 anni Caci e Randazzo trascinano i ragazzi di Bonitta contro la Spagna: l’ultimo trionfo europeo nel 2002 ITALIA SPAGNA

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(25-21, 14-25, 25-23, 25-22) ITALIA: Diamantini 7, Izzo 4, Borgogno 10, Ricci 4, Caci 22, Randazzo 18; Rivan (L), Tailli, Tartaglione, Spirito, Mattei 6. N.e. Nelli. All. Bonitta SPAGNA: Fornes 9, Trinidad 4, Gonzalez 13, Vigil 12, Villena 27, Osorio 3; Castilla (L), De Diego 3, Jimenez 5. N.e: Ramirez, Munoz, Gimenez. All. Maldonado. ARBITRI Schimenz (Ger), Krol (Slov) NOTE Durata set: 25’, 23’, 28’, 29’; totale 105’. Italia: battute sbagliate 10, vincenti 2, muri 9, errori 14. Spagna: battute sbagliate 8, vincenti 4, muri 15, errori 16. Cartellino giallo all’Italia sul 18-17 del terzo set.

MARISA POLI

Marco Bonitta cade in ginocchio e piange come fosse il primo successo in carriera, come se 10 anni fa non avesse già vinto da c.t. il primo (e finora unico) Mondiale femminile della storia. I ragazzi saltano e corrono per il campo, impazziti di gioia: l’Italia juniores è campione d’Europa. Dopo 10 anni dall’ultimo oro, dopo le delusioni delle ultime edizioni, dopo un torneo perfetto, con una sola sconfitta (con la Polonia, al tie-break). A Gdynia (Polonia) dopo una finale vinta 3-1, non senza faticare, sulla Spagna

che un anno fa era d’argento ai Mondiali cadetti. Ma questo gruppo è abituato a lottare, l’ha dovuto fare per essere qui, con una qualificazione agguantata a luglio, nel terzo e ultimo tentativo a disposizione. Chiave «La chiave della finale è stata vincere il terzo set» dirà alla fine Bonitta. La partita ha visto gli azzurrini rompere l’equilibrio sul 19 pari del 1o set (vinto 25-21 con una buona serie al servizio di Diamantini), crollare nel secondo (perso a 14), lottare nel terzo. Negli ultimi punti del parziale, con protagonista Caci (per lui il premio di miglior giocatore), l’Italia ha

respinto la reazione della Spagna (fino al 23 pari) per chiudere 25-23. Stesso copione nel quarto, che la squadra di Bonitta si è presa grazie a un attacco superiore e alla tranquillità di allungare dal 19 pari, dopo essersi fatta riprendere dal 18-14. «È un sogno che si avvera — dice Luca Borgogno, premiato per la miglior ricezione — So di dover ancora crescere, ma intanto questa gioia non me la potrà mai togliere nessuno». Futuro Per la cronaca, l’ultimo

punto è di Andrea Mattei, centrale di Marino (Roma) che era nel Club Italia in A-2 la scorsa stagione e che resterà nella ca-

tegoria, ingaggiato da Molfetta. Uno dei pochi in vetrina in serie A. Degli altri solo Daniele Tailli (Latina) e Fabio Ricci (Ravenna) hanno già esordito in A-1, mentre Luigi Randazzo (con Macerata) era nei 12 della finale scudetto vinta dalla Lube la scorsa primavera. «Durante il torneo abbiamo capito che potevamo giocarcela con tutti e ci siamo caricati» svela Roberto Rivan, miglior libero dell’Europeo. Come nelle altre due edizioni degli Europei vinte dall’Italia, nello staff c’è il dottor Roberto Vannicelli (medico anche ai tempi di Velasco). Filo conduttore di vent’anni di pallavolo, dello stesso spirito: i ragazzi di Bonitta hanno dedicato la medaglia anche al compagno Edoardo Picco, infortunatosi prima del torneo. Il trucco lo racconta Luigi Randazzo, ex campioncino di judo: «Una vittoria stupenda, costruita molto più sul gruppo che sui singoli. Sono sempre più convinto di aver fatto bene a mollare il judo per la pallavolo». Ora lo attende una task force sui libri, venerdì, solo per lui, ci sarà l’esame di recupero in matematica. Mondiali «È un’emozione fortis-

sima aver aiutato questi ragazzi a vivere un sogno che non dimenticheranno mai — chiude Bonitta —. L’abbiamo costruito giorno dopo giorno, passando un’intera estate a lavorare, però ne è valsa la pena». Per l’Italia è la 10 medaglia agli Europei jr (3 ori, 4 argenti e 4 bronzi). Questo successo vale anche la qualificazione ai Mondiali 2013 in Turchia, obiettivo mancato nelle ultime due edizioni. Un altro passo avanti. Con i complimenti del c.t. della nazionale, Mauro Berruto: «Bravi, bravi, bravi ai nuovi campioni d’Europa». Finalmente, sono tornati.

Marco Bonitta, 49 anni mercoledì

clic E’ IL TERZO TITOLO PER GLI AZZURRINI SEMPRE IN POLONIA (a.a.) E’ il terzo titolo Europeo juniores per l’Italia maschile di pallavolo e tutti e tre sono arrivati in Polonia. Nel 1992 a Poznan battuta la Spagna 3-1 Meoni-Bartek, Giretto-Bovolenta, Papi-Corsano (in panchina Franceschelli, Pistolesi, Botti, Dalla Libera, Bussolari, Fangareggi). L’allenatore era Fausto Polidori. Dieci anni dopo, a Katowice, il gruppo guidato da Roberto Santilli conquistò il primo posto battendo la Francia 3-1. In quell’edizione il sestetto era composto da Guemart-Perazzolo, Braga-Piscopo, Ricci Petitoni-Della Lunga, Casulli libero (Mattera, Monguzzi, Casadei, Bruschi, Sirri in panchina).

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MONDIALE PER CLUB

Trento, sorteggio amico: c’è Al Rayan (niba) Sorteggio benevolo per la Trentino Diatec, che parteciperà con una wild card al prossimo Mondiale per Club (13 19 ottobre). Nel girone eliminatorio Kaziyski e compagni se la vedranno nella Pool A contro i padroni di casa dell’Al Rayan (Qatar), i messicani dell’Uanl (Tigres de la Universidad Autonoma de Nuevo Leon, rappresentanti del Nord America) e un club sudamericano che verrà definito entro la prossima settimana al termine del torneo continentale.

OLANDA IN WORLD LEAGUE (a.a.) L’Olanda torna in World League dopo due stagioni. Ha eliminato a Rotterdam il Portogallo di Flavio Gulinelli con un doppio 3 2. Dall’altra parte del tabellone si affrontano il Giappone e l’Iran di Velasco e Giardinieri che ha superato a Il Cairo l’Egitto 0 3 e 1 3. CLUB ITALIA (m.l.) Il Club Italia femminile (Under 18) è da oggi al lavoro agli ordini di coach Marco Mencarelli al Centro Pavesi Fipav di Milano in preparazione al campionato di B 1.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Arrampicata

Ippica NEL GP MARANGONI

A Torino c’è solo Pascià Lest il Varennino volante fa 9 su 10 Tutto fin troppo facile. Anche a Torino Pascià Lest dimostra di essere l’assoluto numero 1 dei nostri tre anni e al momento non si vede chi possa sbarrargli la strada nel Derby di metà ottobre a Roma. Il figlio di Varenne — a proposito, sono 84 i GP vinti dagli eredi del campionissimo — allenato da Holger Ehlert e guidato da Enrico Bellei ieri nel Marangoni ha conquistato la nona vittoria in dieci uscite in carriera: ha perso solo una volta nel Gran Criterium a San Siro, ma perché ha rotto in partenza, l’unico momento dove ieri Pascià si è dovuto impegnare a fondo, per arginare Princess Grif, lanciatissima al suo esterno. Ma con l’arrivo della curva Pascià è rientrato all’avversaria che è stata costretta ad accodarsi.

avuto il merito di provarci, salvo poi mollare nel finale: Marco Smorgon ha sempre dichiarato che il vero obiettivo è il Derby e negli ultimi metri ha lasciato stare la sua allieva. Certo che per ora sembra parecchio il divario da Pascià Lest, che ha portato a casa il settimo Gran Premio della carriera: aveva già vinto Aste e Allevatori 2011 ed Elwood Medium, Giovanardi, Città di Napoli e Nazionale nel 2012. Un’ora prima, nella prova riservata alle femmine, sicuro

percorso di testa di Pearl Axe (da Love You) che ha confermato il successo nel Campionato femminile al Garigliano concludendo facile davanti a Primula d’Esi, mentre la Varennina Per Amore Gual è finita terza. 4ª corsa - Marangoni filly - m 1600: 1 Pearl Axe (A. Farolfi) 1.13.8; 2 Primula d’Esi; 3 Per Amore Gual; 4 Potenza Om; Tot.: 4,01; 1,60, 2,42, 1,49 (19,63) Trio: 220,45. 6ª corsa - Marangoni - m 2100: 1 Pascià Lest (E. Bellei) 1.15.1; 2 Pitagora Bi; 3 Plutonio; 4 Princess Grif; Tot.: 1,27; 1,22, 2,46, 2,18 (8,87) Trio: 74,48.

REAL SOLUTION BATTUTO Ieri a Roma Real Solution (G. Bietolini) è finito secondo dietro Romantic Wave (F. Branca) nella condizionata sui 1800 metri. DANEDREAM BENE La tedesca Danedream ha vinto per il secondo anno consecutivo il Grosser Preis Von Baden (gr. 1, m 2400): la sua quota nell’Arc de Triomphe (già vinto 12 mesi fa) è rimasta invariata: 6/1. OGGI QUINTÉ A SAN GIOVANNI TEATINO (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Nubiana Guasimo (15), Narciso Grif (7), Naos Rob (4), Glacier Like (5), Naglò del Nord (16) e Mistral Dei (14). SI CORRE ANCHE Trotto: Modena (15.40) e Taranto (16.05). Galoppo: Corridonia (16.15).

Mack Grace Sm sbanca Cesena

TRIS MAESTRI Terza vittoria in Giappone per Alessandro Maestri nel 7-4 a Sendai degli Orix Buffaloes al 7-4 sui Tohoku Rakuten Golden Eagles. L’azzurro ha anciato 5 inning, concedendo 4 punti (1 pgl) con 5 valide, 1 base, 6 strike out (3 consecutivi nel 4˚). Il suo record 3-1 (1.78 mpgl/26 rl).

Beach volley WORLD TOUR (c.f.) Ad Aland (Fin) 1˚ successo nello Swatch World Tour per le tedesche Holtwick-Semmler Sconfitte 2-1 in finale Liliana-Baquerizo (Spa). Sul podio Ukolova-Khomyakova (Rus), 2-0 a Kuhn-Zumkehr (Svi). Quinte Juliana-Larissa (Bra), leader a una tappa dalla fine a Bangsaen (Tha, fine ottobre cui dovrebbero esserci Cicolari-Menegatti).

Dopo Lotteria e Città di Montecatini, Mack Grace Sm (R. Andreghetti) sbanca anche l’Europeo di Cesena. Nel race off a due (foto GRASSO) ha battuto Looney Tunes. La corsa che ha chiuso la stagione delle notturne è stata disputata davanti a 10 mila persone.

MONDIALINI (c.f.) Ai Mondiali u.21 di Halifax (Can), oro ai polacchi Kantor-Losiak su Gerson-Kissling (Svi) e Stork-Schmidt (Ger). Tra le donne vincono le svizzere Betschart-Vergé Dépré.

Pascià Lest (E. Bellei) domina il Marangoni in 1.15.1 DE NARDIN

Softball CON CASERTA TRICOLORE

Baseball VERSO GLI EUROPEI

Pallanuoto A-1: NIENTE DEROGA

Fede e Magnini ipotesi Rosso

Bollate spera Finale sull’1-1

Riscatto Italia con la R.Ceca

No al Telimar Iscritto Camogli

Filippo Magnini e Federica Pellegrini

PASSO TONALE (Bs) (g.v.) Tre argenti e un bronzo per l’Italia ai Mondiali di corsa in montagna da da Temù e Ponte di Legno. Sui percorsi di casa Valentina Belotti è 2ª battuta dall’austriaca Andrea Mayr, e trascina l’Italia al 2˚ posto dietro gli Usa, al terzo successo come nazioni. Classifiche. Juniores D (3.9 km): 1) Eytemis (Tur) 20’14"; 15. Dal Magro 23’19"; 32. Bottega; 33. Lhansour 25.30. Nazioni: 1. Tur; 10. Ita. Juniores U (8.8): 1. Cherop (Uga) 42’33"; 5. Crippa 44’05"; 12. Titon; 13. Maestri; 22. Monella. Nazioni: 1. Usa; 2. Tur; 3. Ita. Donne (8.8): 1. Mayr (Aut) 46’35"; 2. Belotti 47’04"; 3. Aritola (Usa) 47’26". 13. Rungger 49’44"; 14. Gaggi 49’54"; 17. Confortola 50’33". Nazioni: 1. Usa; 2. Ita; 3. Svi. Uomini (14.1): 1. Mamo (Eri) 1h01’34"; 2. Azerya (Eri) 1h02’47"; 3. Safronov (Rus) 1h03’06"; 5. Abate 1h04’53"; 6. Baldaccini 1h04’59"; 7. De Gasperi 1h05’10"; 13. Chevrier 1h06’03"; 19. B. Dematteis 1h06’49"; 49. Toninelli 1h09’38". Nazioni: 1. Eri; 2. Ita; 3. Rus.

Baseball

Nuoto SCELTA DOPO LE VACANZE

Federica Pellegrini (domenica a Miss Italia) e Filippo Magnini tornano dalle vacanze per affrontare la questione tecnica dopo aver concluso il rapporto con Claudio Rossetto. Se dipendesse solo dal suo ex allievo Stefano De Alessi, il tecnico sarebbe Corrado Rosso. De Alessi gestisce le questioni finanziarie di Fede ed è vicino a Giovanni Malagò, patron dell’Aniene. Ieri Lapresse ha lanciato l’ipotesi del tecnico torinese che ha lavorato in questi anni a Livorno parlando di «dream team» da costruire attorno alla coppia: la soluzione Rosso è sostenuta pure dal d.t. Aniene Gianni Nagni, ed è valutata dalla Fin in chiave centro Verona. «So cosa fare, ma non conosco la disponibilità di Federica — fa Rosso — bisogna convincerla con i fatti. Bisogna lavorare con lei tutti i giorni, vederla in vasca. Darle certezze. L’anno sabbatico? Sarebbe un errore come s’è visto con altri: perdi la sensibilità e l’abitudine alle gare, che è fondamentale anche per chi ha vinto l’Olimpiade».

Atletica Mondiali montagna Italia 3 argenti

10 MILA IN TRIBUNA

Senza storia La corsa in pratica

è finita lì: Princess ha rispostato dopo un chilometro lentissimo (1.19!) ma Pascià durante il secondo giro ha allungato in maniera disarmante e ha fatto il vuoto (ultimi quarti in 27.8 e 28.3) alla media di 1.15.1, lontano dall’1.13.5 record di Lana del Rio nel 2008. Buon secondo Pitagora Bi, sempre in seconda pariglia dietro Princess, poi un ritrovato Plutonio sbucato all’interno. Solo quarta Princess che comunque ha

ROCK MASTER Ad Arco, in Trentino, s’è chiuso il Rock Master Festival. Con corde e moschettoni in parallelo vincono Jakob Schubert e Dinara Fakhritdinova sugli iridati Puigblanque ed Eiter. Nel boulder, l’americana Puccio e il russo campione iridato Sharafutdinov col 1˚ assoluto.

Anjelica Selden, 26 anni R.FERRINI

(m.c.) Botta e risposta tra Bollate e Caserta nelle prime due gare della finale scudetto, disputate ieri in Lombardia, dopo il rinvio per pioggia di sabato. Le due rivali hanno dato vita a sfide equilibratissime, dominate dalle lanciatrici. Le ragazze di Obletter hanno risolto gara-1 al settimo inning, con una battuta in diamante della Brandi, che ha fatto segnare Fiorio. Immediato il riscatto del team di Soldi, in vantaggio al 2˚ con una volata di Beasley e, dopo il pari campano, a segno al terzo con Buila sulla battuta di Elisa Cecchetti al 3˚. «I 14 inning alla pari con le campionesse – dice il manager del Bollate, Soldi – ci daranno la forza di andare a Caserta convinti di potercela fare». Gara-1. Sanotint Bollate-Des Caserta 1-2. Punti, Caserta 000.001.1: 2 (2bv-0e); Bollate 000.001.0: 1 (4-3). Lanc.: v. Selden (9so), p. Meadows (9so). Gara2. Bollate-Caserta 2-1. Punti, Caserta, 001.000.0: 1 (5-1); Bollate 011.000.X: 2 (4-1). Lanc.: v. G. Cecchetti (7so), p.Natti. Situazione: Bollate-Caserta 1-1. Gara3 e gara4 sabato, ev. gara5 domenica a Caserta

(m.c.) L’Italia soffre la Repubblica Ceca, ma trova il break giusto per ottenere la prima vittoria nell’Italian baseball week di Nettuno (6-2 il finale). Gli azzurri, dopo essere stati raggiunti dal 2-0 (maturato con le volate di sacrificio di Chiarini e Granato) al 2-2, hanno chiuso la gara al settimo, approfittando del brutto ingresso del rilievo Rehacek, che ha subito quattro punti, con tre basi ball, un colpito ed un lancio pazzo. Senza problemi la chiusura di Cicatello e Grifantini, dopo la partenza con 4bv e 7so di Da Silva. Mazzieri dovrà cercare nelle ultime due partite di trovare risoluzione all’abulia del box, che ha colpito solo cinque valide. I ceki si sono riscattati ieri pomeriggio imponendo lo stop alla Spagna (4-1). Stasera la rivincita tra Italia e Spagna potrebbe decidere il torneo di preparazione all’Europeo, che scatta venerdì in Olanda. Rep.Ceca-Italia 1-4. Punti, Italia 001.010.400: 6 (5bv-1e); Rep. Ceca 000.011.000: 2 (5-2). Lanc.: v. D’Angelo, p. Rehacek. Oggi: 14.30 Taiwan-Rep. Ceca; 21 Spagna-Italia.

Juan Carlos Infante, 31 anni RATTI

Boxe MONDIALI (r.g.) A Oberhausen (Ger), l’australiano Daniel Geale (28-1), titolare Ibf medi, batte s.d. (116-112, 116-112, 112-116) il locale Felix Sturm (37-3-2) e conquista anche la Wba (del tedesco dal 2006). A Verona (NY), il kazako Golovkin (24) mantiene i medi Wba e Ibo sul polacco Proksa (28-2) ko 5. A Panama City il sudafricano Moruti Mthalane (29-2) mantiene i mosca Ibf all’8˚ su Ricardo Nunez (24-3). A Guajave (Mes), Nkosinathi Joyi (Saf, 23) resta imbattuto nei paglia Ibf battendo il locale Rodriguez (14-7-4) kot 7. SCALA DEBUTTA (r.g.) A Castelliri (Fro) il supergallo Scala (1), al debutto, ha messo ko 2 lo slovacco Csicso (0-9). WILDER (r.g.) Il massimo Deontay Wilder (24), deciso a battere il record di Rocky Marciano, 49 vittorie, combatterà l’8 settembre a Costa Mesa (Usa) contro Damon McCreary (Usa, 14), 39 anni.

Canoa

Stefano Luongo, 22 anni LIVERANI

Il dubbio è sciolto: anche se con una rosa composta prevalentemente da giovani, il Camogli sarà regolarmente al via dell’A-1. Sarebbe servita una deroga ad hoc per lo scambio di titoli col Telimar Palermo di A-2, eventualità che non convinceva la Fin. Dice il presidente Federico Dodero: «Dispiace per i giocatori che hanno dovuto lasciarci a malincuore, ma siamo felici di poter onorare ancora la nostra tradizione e i nostri tifosi». Nel palmares del club ligure ci sono 6 scudetti. Tra i giocatori che si sono trasferiti c’è Stefano Luongo, da tempo nel giro della Nazionale, passato alla Pro Recco. A NERVI Due statunitensi per il Nervi: arrivano John Mann, centroboa della Nazionale Usa che ha partecipato ai Giochi di Londra, e Griffin Lerman. AZZURRINI A Canet en Roussillon, in Francia, è scattato l’Europeo Under 19. L’Italia di Nando Pesci (vicecampione in carica) ha esordito con un convincente 11-5 sulla Romania, oggi affronterà l’Olanda e domani l’Ungheria. È atteso anche Sandro Campagna, c.t. del Settebello. Le prime dei 4 gironi vanno direttamente ai quarti, seconde e terze si sfidano negli ottavi.

Tiro a volo FOSSA

La Rossi vince il titolo italiano Jessica Rossi ha vinto a Conselice (Ra) il titolo italiano di fossa, per lei è il terzo negli ultimi quattro anni. L’olimpionica ha chiuso con 86/100. Nel maschile successo di Rodolfo Viganò con 139/150 + 3, che ha battuto allo spareggio Giovanni Pellielo (139 + 2) e Daniele Resca (139 + 1). Anche per lui terzo tricolore. Solo 31˚ l’iridato Massimo Fabbrizi, argento di Londra.

denza (sostenuto dai grandi club romani), dopo quella di Paolo Colica. Per essere rieletto al quarto mandato, il presidente Paolo Barelli ha bisogno del 55% del quorum. La scelta di accelerare le elezioni ha questo obiettivo: fare in modo che al voto siano meno possibili i club affiliati.

Paralimpiadi Risultati Londra 2012 ARCO Uomini. Open individuale. Quarti: Rodriguez Gonzalez (Spa) b. Simonelli 142-140. ATLETICA Finale. Donne. Lungo F42/44: 13. Caironi 3.50. Qualificazioni. Batt. 400 T12 (7. Stefanini (guida Di Marcello) 1’02"41. BASKET IN CARROZZINA Italia-Sud Africa 61-32 (13-12 25-14 37-27). CANOTTAGGIO Finali. Doppio Mx: 5. Italia 8Stefanoni, de Maria) 4’09"39. 4 con: 5. Italia (Di Battista, Marcaccini, Calderoni, Trombetta, tim. Franzetti) 3’27"91. CICLISMO SU PISTA Uomini. Team C1/5: 9. Italia (Viganò, Bargna, Tarlao) 57.095. EQUITAZIONE Finale Dressage indiv. grado II: 9. Veratti 69,905; 13. Salvadè 67,381. Grado 1A: 8. Morganti 68,650. NUOTO Finali. Donne. 100 dorso S11: 3. Camellini 1’19"91. Qualificazioni. Uomini. 100 farfalla S12: 11. Sottile 1’03"97. 150 IM SM4: 9. Bensi 3’04"41. Donne. 50 sl S8: 14. Cerasuolo 34"53. TENNISTAVOLO Finale oro C1/2: Liu Jing (Cina) b. Pezzutto 3-0 (11-8 11-8 11-5). TIRO Car. 10 mt SH2: 28. Dalla Casa 584. VELA Gara 3 doppio SKUD18: 6. Italia (Gualandris, Zanetti). Gara 3 Singolo 2.4mR: 15. Olmi. Gara 3 Sonar: 13. Italia (Squizzato, Dighe, Protopapa).

AZZURRI OUT (a.fr.) In Coppa del Mondo di slalom, a Bratislava, out in semifinale il duo azzurro del C2: 11. Camporesi/Ferrari, 17. Benetti/Masoero; vincono i tedeschi Anton/Benzien. Nel K1 donne, privo di Giai Pron e Sabattini eliminate in qualifica, vince Dukatova (Slk).

Rugby

ORO K1 ROSA (a.fr.) Agli Europei jrs di discesa a Solkan (Slo), l’Italia chiude con 6 ori, 5 argenti e 4 bronzi. Ieri gare a squadre. Donne: nel K1 oro azzurro con Bonaccorsi-Favaretto-Grasso, nel C1 bronzo con Rosa-Zampese-Carbognin. Uomini: nel K1 argento con Bonato-Urbani-Marazzi a 13”78 dai tedeschi.

TEST (i.m.) A Padova seconda vittoria di Calvisano, 15-9 sul Petrarca dopo il 47-12 al Reggio. Un mese di stop per Griffen (costole). Altri Eccellenza: Mogliano-Viadana 21-7, Rovigo-Crociati 10-0, Prato-Lazio 12-0, Reggio-S. Donà 26-24.

Football

PLAYOFF Playoff serie A. 1˚ girone: Castellaro-Callianetto 9-13; Sommacampagna-Monte 13-4. 2˚ girone: Cremolino-Medole 5-13; Carpeneto-Solferino 13-4. Playout: Filago-Cavrianese 11-13; Mezzolombardo-Malavicina 13-5.

ROTTURA Si è risolto con l’ennesima rottura delle trattative l’ultimo incontro tra lega e arbitri Nfl sul rinnovo del contratto di lavoro. Le parti non hanno in previsione nuovi faccia a faccia. Confermato quindi l’inizio della stagione (mercoledì anticipo New York Giants-Dallas Cowboys, domenica e lunedì le altre partite) con i sostituti, disastrosi in preseason.

Ghiaccio FIGURA A Lake Place (Usa) conclusa la seconda tappa del Gp di figura junior. Donne. Finale: 1. (1.1.) Miyahara (Giap) 161.65.

Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Due italocanadesi all’Asiago: il 24enne attaccante Paul Zanette e il 26enne difensore Davide Nicoletti (ex Pontebba). Amichevoli: Schwenninger (Ger)-Val Pusteria 11-0; Morzine (Fra)-Milano 9-3.

Nuoto ELEZIONI Venerdì il consiglio della Fin deciderà la data delle elezioni: probabile sabato 13 ottobre. Giovedì 13 settembre a Milano, invece, ci sarà l’annuncio della candidatura di Giorgio Quadri alla presi-

AZZURRI ESTERI Così ieri. Premiership inglese (1ª g.): London Welsh-Leicester 13-38 (Castrogiovanni/L dal 54’). ProD2 francese: La Rochelle-Dax 32-6 (Canale/LR 80’ e 2 mete).

Tamburello

Tennistavolo AZZURRI OK (c.f.) A Bordighera (Im), l’Italia supera 4-0 la Slovenia grazie a 2 successi a testa di Seretti e Baciocchi contro Slodej e Persolja; Bobocica-Dal Dosso 3-0. Da oggi in Polonia qualificazioni europee. Le azzurre Scardigno, Piccolin e Colantoni domani a Vilnius con la Lituania.

Triathlon AZZURRINI D'ORO (al.f.) La staffetta mista azzurra Petrini, De Ponti, Priarone, Uccellari vince l’Europeo u.23 a Aguilas (Spa) su Russia e Gran Bretagna.

Vela MAXI ROLEX CUP (r.ra.) Oggi (11) a Porto Cervo scatta la Maxi Yacht Rolex Cup (5 regate: 34 scafi per la manifestazione organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda tra cui Esimit Europa 2 di Igor Simic (skipper Schuemann), Jethou di Peter Ogden (tattico Butterworth), e Stig di Alessandro Rombelli (tattico Bressani).


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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012


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GOLF L’INTERVISTA

A

Carica Molinari «Torno per l’Open e sarà spettacolo»

UN OPEN DA RYDER

La notizia più importante è che l’operazione del 26 giugno è andata bene e che ora, finalmente, il polso sinistro non gli fa più male. Edoardo Molinari mostra una sottile linea rossastra sulla pelle, della lunghezza di 3-4 centimetri. È la cicatrice che gli è rimasta e che col tempo non ci sarà più. Sparirà, così come se ne è andato il dolore. «Era un legamento che si era sfilacciato, procurando il distacco di un pezzo di cartilagine — spiega in una pausa del Colmar-day al Golf Milano di Monza —. Ora fortunatamente ho risolto il problema. Non ho dolore e ho ritrovato fiducia. Da 10 giorni ho ripreso a pieno ritmo: ore e ore di campo pratica, ma anche, dopo tanto tempo, 18 buche intere». Il primo appuntamento è l'Open d’Italia: non teme arrivi troppo presto per lei?

«Sono ottimista. Al 99,9 per cento ci sarò e credo di potermela cavare. Nei giorni scorsi è venuto a Torino il mio allenatore Denis Pugh. Abbiamo fatto il punto della situazione e studiato un programma di avvicinamento al ritorno alle gare. Ora con Sergio Bertaina cercheremo di portarlo a termine nel migliore dei modi. Il golf è uno sport strano: a volte i risultati migliori arrivano inaspettati, quando non te li aspetti. Mai dire mai». Il suo 2010 è stato straordinario: è sbarcato sul tour maggiore, ha centrato vittorie importanti ed è arrivato in Ryder Cup. Il 2011 non è stato all’altezza delle aspettative. Colpa del polso, della stanchezza o di cos’altro?

«Il polso ha cominciato a darmi fastidio solo nelle ultime settimane del 2011 e soprattutto all’inizio del 2012. No, credo che si sia trattato solo di un fatto tecnico. Ho cominciato a giocare male e non ho avuto la possibilità di fermarmi per resettare il gioco, rivedere lo

swing, riportarlo ai livelli migliori». Lei ha fatto una scelta coraggiosa: tentare l’esperienza sul tour americano. La rifarebbe?

«Sì, perché è stata fondamentale per la mia maturazione. Ho giocato su campi diversissimi da quelli a cui siamo abituati in Europa, in un contesto completamente diverso. Credo che il mio 11˚ posto al Masters 2011 sia frutto anche, forse soprattutto, di quella scelta».

S

« «

Non ho dolore: l’obiettivo è ritrovare lo swing vincente del 2010 Al Royal Park occhio a Chicco, Kaymer e Olesen Le mie speranze? Mai dire mai...

Quali sono i suoi obiettivi più vicini?

«Non sentire dolore, giocare senza paura, ritrovare il feeling del 2010». Come giudica l’Open che sta per andare in scena al Royal Park?

«Era dal 1999, dall’Open del Circolo Torino, che non si vedeva un field così: tre giocatori di Ryder Cup, il capitano Olazabal e due vice, Jiménez e McGinley, più una serie di giocatori di altissimo livello. Lo spettacolo è garantito. Dobbiamo esserne orgogliosi e fare tutti, ognuno per la sua parte, il possibile per farlo crescere. Il cambio di data è stato una mossa intelligente. Finalmente ci saremo anche io e Chicco. Negli anni passati, per un motivo o per l’altro, o c’era uno o c’era l’altro. Quest’anno invece…».

Chi sono i suoi favoriti?

«Faccio tre nomi. Ovviamente Chicco, poi Martin Kaymer e infine Thorbiorn Olesen, un giocatore fortissimo. Ho avuto modo di girare con lui sul Challenge e mi ha veramente impressionato».

Richie Ramsay, 29 anni REUTERS

Cosa si aspetta a livello personale?

S

«Beh, un’ultima partenza, domenica mattina, insieme con Chicco non sarebbe male».

Martin Kaymer Tedesco, 27 anni, pro’ dal 2005. Ha vinto 10 tornei. Nel suo palmares anche un Major, lo Us Open 2010. E’ stato numero uno al mondo

Come giudica la stagione di suo fratello?

«Straordinaria, come sempre. La vittoria all’Open di Spagna gli ha ridato nuova fiducia. E con un pizzico di fortuna poteva arrivarne anche qualcun’altra. Ma io dico che va benissimo così. Chicco ha giocato 19 tornei, ha superato altrettanti tagli, ha vinto, si è piazzato 2 volte secondo e ha centrato 5 top ten. Una solidità degna del miglior Luke Donald. Ora che ha migliorato anche il putt, per lui si possono prevedere soddisfazioni a lunga scadenza». Francesco ha centrato la seconda Ryder Cup consecutiva. Due anni fa in Galles c'era anche lei, quanto le mancherà?

«Tanto, perché è un momento fantastico, forse unico per la vita di un golfista. Si provano emozioni difficili da ritrovare altrove. Purtroppo non potrò andare a seguire Chicco dal vivo perché la settimana dopo giocherò l’Alfred Dunhill. Ma in televisione il mio tifo sarà tutto per lui e per gli altri 11 giocatori europei». Come giudica il ricambio in atto nel golf mondiale?

«Un bene, perché le novità fanno sempre bene al movimento. Poi però c’è bisogno del campione che faccia da traino. E io dico che Tiger è tornato e vincerà ancora tanto. Sulla sua strada però troverà Rory McIlroy che cresce in maniera entusiasmante. Ci sarà da divertirsi. Anche in Ryder». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Domina Ramsey Rimonta Gagli e Manassero

Francesco Molinari Torinese, 29 anni, pro dal 2004. In carriera ha vinto 3 tornei, più la World Cup. L’ultimo successo all’Open de España 2012

Dodo ha recuperato dopo l’operazione al polso «Da anni non si vedeva un field così forte» STEFANO CAZZETTA

A CRANS MONTANA

Edoardo Molinari Trent’anni, torinese, laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, è pro’ dal 2006. Cinque vittorie sul Challenge, 2 sullo European Tour. Ha vinto la Coppa del Mondo 2009 con il fratello Francesco, con il quale ha anche giocato la Ryder Cup 2010 AFP

OGGI PRESENTAZIONE

Tante stelle attese a Torino Biglietti in prevendita Oggi a Torino la presentazione del 69˚ BMW Italian Open presented by CartaSi, in programma sul percorso del Royal Park I Roveri, a Fiano Torinese, dal 13 al 16 settembre. Appuntamento alle 11,45 al Museo delle Scienze Naturali. Interverranno il presidente federale Franco Chimenti, Marco Ehmer, direttore marketing per BMW, Giacomo Catano, ammministratore delegato Rcs Sport; Edoardo Molinari, plurivincitore sul Tour e componente dell’ultima Ryder; Alberto Cirio, assessore allo Sport Regione Piemonte, Barbara Zonchello, presidente comitato organizzatore, Lorenzo Dallari, vice direttore Sky Sport e Niccolò Nesti per l’European Tour. I biglietti per l’Open possono essere acquistati in prevendita su Ticketone.it. Prezzi: 23 euro giovedì 13 e venerdì 14; 33 euro sabato 15 e domenica 16; under 16, 2 euro. Abbonamento per i 4 giorni, 55 euro.

S Nicolas Colsaerts Belga, 29 anni, pro’ dal 2000. Ha vinto due tornei dell’European Tour. L’ultimo a maggio al Volvo World Match Play Championship

S Josè Maria Olazabal Spagnolo, 46 anni, pro’ dal 1985. Ha vinto 23 tornei dell’European Tour. Ha vinto 2 volte il Masters. E’ il capitano europeo della Ryder Cup 2012

Due anni dopo il successo al South African Open, Richie Ramsay conquista a Crans Montana il suo secondo titolo nel circuito, portando a casa l’assegno da 350.000 euro (montepremi 2.100.000). All’Omega European Masters giocato sul Ballesteros Course (par 71) di Crans sur Sierre (Svizzera), il 29enne scozzese di Aberdeen ha dominato con lo score di 267 colpi (69 68 64 66, -16), tenendo a distanza nell’ultimo giro l’australiano Marcus Fraser, il francese Romain Wattel, l’inglese Danny Willett e lo svedese Fredrik Andersson-Hed, tutti finiti a quattro colpi di distanza. Un grande ultimo giro in 68 colpi (-3) ha permesso ai nostri Matteo Manassero e Lorenzo Gagli (cinque birdie e due bogey per entrambi) di recuperare venti posizioni, chiudendo al 34˚ posto con 279 colpi (-4).

ALPS TOUR

A Cervinia vince Fournier Quintarelli è 2˚ Il francese Thomas Fournier ha vinto il Valle d’Aosta Open, torneo dell’Alps Tour e 6a tappa del Pilsner Urquell Pro Tour, sul percorso del Golf Club Cervino. Decisivo il giro finale da 64 colpi ( 4), che gli ha permesso di chiudere con lo score di 198 ( 9). Secondo con 200 colpi ( 7) è arrivato il veneto Niccolò Quintarelli, alla pari con lo spagnolo Jesus Legarrea. Quinto, dietro l’inglese Jack Senior, il toscano Alessio Bruschi con 202 colpi ( 5).


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LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

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ALTRI MONDI

_lo scontro continuo

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Perché Grillo ha attaccato di nuovo politici e giornali? Il comico, leader del Movimento 5 Stelle, accusa chi istiga per farlo «fuori»: tanti ne parlano male, ma pure lui non è tenero e molti suoi fan si sono ribellati

poi, si limitino a dibattere intorno al tuo programma. Gli si potrebbe rovesciare contro il suo stesso argomento di ieri: quando dice ai rappresentanti dei partiti che sono degli zombie, potrebbe anche persuadere qualche testa poco fine a passare alle vie di fatto.

4 Ma avrà dalla sua una qualche ragione.

Il mondo politico e giornalistico è nuovamente agitato per un’esternazione di Grillo, a cui è bastato mettere sul suo blog un breve testo di 2.300 battute per vedersi proiettato al primo posto nei titoli dei siti e, suppongo, in evidenza oggi sulle prime pagine dei quotidiani. Beppe Grillo è nato a Genova il 21 luglio 1948: il comico ha creato il Movimento 5 Stelle ANSA

1Del resto, ce ne stiamo occupando anche noi. Cosa ha scritto di così travolgente?

Sostiene che gli attacchi a cui è stato sottoposto ultimamente servono a individuarlo come bersaglio. Teme che partiti e giornali, dandogli addosso, dicano implicitamente ai terroristi: sparategli, toglietecelo di mezzo! Anche la Lega faceva così, anzi Bossi adopera ancora questa tecnica: il Sistema (o Roma) ci è nemico, tutto quello che ci capita è il frutto di un complotto di quelli che non ci vogliono tra i piedi, eccetera. Grillo o il suo suggeritore Casaleggio sono più colti dei leghisti e hanno preso un pezzetto del 1984 di Orwell dove si immagina che il nuovo potere abbia un solo oppositore e che ci si debba quotidianamente e collettivamente esercitare contro questo oppositore nei «Due minuti di odio». Nel romanzo il personaggio si chiama Emmanuel Goldstein (non a caso: un cognome ebreo). Grillo ha sostituito col

suo nome il nome di Goldstein e s’è messo al centro della scena. Poi: «Il rito quotidiano dell’Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente. Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo. Non discutono mai nel merito (ad esempio del Programma del M5S), insultano, fomentano con l’obiettivo di isolare, infamare, distruggere. E dopo? Cosa verrà dopo? Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere».

2 Che ne dice? L’ultima impresa terroristica,

notizie Tascabili

4

IL NUMERO

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I sindaci grillini Alle elezioni amministrative di maggio, il Movimento 5 Stelle si è presentato in 101 Comuni: i candidati grillini sono diventati sindaci a Sarego (Vicenza), Comacchio (Ferrara), Mira (Venezia) e soprattutto Parma

se non ricordo male, è la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente Ansaldo, a Genova, lo scorso maggio. Non mi pare che qualcuno abbia additato quel poveretto come bersaglio. I brigatisti, o chi per loro, seguono le indicazioni di Casini, Bersani, Berlusconi (che tra l’altro è un ammiratore di Grillo anche in politica)? Non mi pare. Il richiamo agli Anni 70 è sbagliato: erano al massimo i giornali fiancheggiatori dei movimenti a suggerire indirettamente qualche bersaglio, non quelli della borghesia, che anzi ebbero da contare parecchi morti e feriti: Casalegno, Tobagi eccetera.

3 Però è vero che Bersani lo ha attaccato e che i quotidiani ne parlano male.

Beh, Bersani lo ha attaccato, ma rispetto a quello che lui dice ai democratici e agli altri è stato perfino galante. Tu non puoi passare il tempo a insultare e pretendere che gli altri,

5 C’è però il programma, e nessuno ne parla.

Ma lei l’ha letto? Io sì e spero che un giorno il Direttore ci dia lo spazio per discuterne. Mi limito per ora a questo: è una sequenza di belle idee ignare della complessità del reale e della carognaggine del sistema amministrativo. Ancora qualche mese e Pizzarotti, avendo fatto esperienza sulla sua pelle, lo scriverebbe in modo completamente diverso...

SE PERDO RESTO SINDACO «Nel Pd sono tutti contro di me? Io svolgo una funzione di sintesi, di collante perché tutto il gruppo dirigente nazionale, che in genere litiga, su Renzi è d’accordo (...) Le primarie decidono: se perdo non voglio premi di consolazione. Non voglio contrattare la mia posizione personale, tornerò a fare il sindaco finché i fiorentini mi vorranno» MATTEO RENZI CANDIDATO PRIMARIE DEL PD

Il decretone sulla salute: salta la tassa sulle bibite È ormai quasi certa la cancellazione della tassa sulle bibite dal «decretone» sanità che arriverà mercoledì in Consiglio dei Ministri, dopo lo slittamento di venerdì scorso. La contestatissima norma sulle bibite gassate — da cui si pensava di ricavare 250 milioni l’anno da reinvestire nei settori più sguarniti di fondi come la prevenzione dal gioco d’azzardo e le malattie croniche — prevedeva infatti di tassare le bevande analco liche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti. Del resto, anche il ministro della Salute Balduzzi aveva considerato la possibile cancellazione della norma come una perdita non poi così grave: «Abbiamo già ottenuto il risultato di sensibilizzare i cittadini su questo tema» aveva dichiarato. Dovrebbero invece sopravvivere altre misure del pacchetto «stili di vita», che nelle intenzioni del governo migliorerà il benessere dei cittadini. I tecnici di diversi ministeri sono quindi al lavoro in queste ore per limare il decreto che contiene tante piccole riforme che, distribuite in 27 articoli, toccano più o meno in profondità diversi ambiti della sanità. Tra i provvedimenti salvi ci sarebbe invece quello sulle ludopatie, che vieta le sale da gioco a meno di 500 metri da scuole e ospedali. Così come potrebbe salvarsi la norma contro la vendita delle sigarette ai minori. Nel decreto resta poi fermo il punto centrale che riguarda la regolamentazione dell’attività privata dei medici: si renderà infatti possibile la nascita di studi aperti 24 ore su 24.

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Forse una nordafricana Domani tocca a Obama

Prezzi pieni tutti i giorni

Romney: noie col fisco Un’indagine a New York

Il santone sudcoreano

Morto il reverendo Moon Sposò il vescovo Milingo È morto a 92 anni il «reverendo» sudcoreano Sun Myung Moon, noto — tra le altre cose — per aver sposato, nel 2001, l’ex arcivescovo cattolico Emmanuel Milingo. Moon è deceduto in ospedale a Gapyeong (Corea del Sud), nelle prime ore di ieri, per complicazioni polmonari. Era a capo della Chiesa dell’Unificazione, che ha milioni di fedeli in tutto il mondo, e di un impero mediatico, la «News World Communications», incentrato sul quotidiano «Washington Times» e su altre testate in Corea del Sud, Sudamerica e Medio Oriente. In Italia aveva fatto parlare di sé il 27 maggio 2001 quando celebrò le nozze, a New York, tra il vescovo Milingo e la coreana Maria Sung in un matrimonio collettivo. Per questo episodio, Milingo venne scomunicato dal Vaticano. Moon era molto famoso proprio per i matrimoni di massa: ne celebrò uno nel 1992 con ben 30 mila coppie al Jamsil Stadium di Seul.

Grillo ha il problema che in Emilia alcuni dei suoi gli si stanno ribellando. L’ex comico ha preso l’abitudine di cancellare dal partito quelli che non gli vanno bene con un post messo sul blog. Non vuole i due mandati, ma considera un mandato che ti esclude dalla Camera anche l’essere stati eletti in un consiglio di circoscrizione. Alcuni della base lo stanno portando in tribunale. Quanto ai giornali, diffidano di lui. Chi ha visto mai un grillino alla prova? Pizzarotti a Parma resta ancora un mistero e i cronisti vanno periodicamente a trovarlo per capirci qualcosa. Grillo ha ragione nel ritenere marcia la nostra classe politica, e sono anch’io piuttosto dell’idea che si tratti di gente politicamente morta che si ostina a imbellettarsi da viva. Questo non fa automaticamente del Movimento 5 Stelle la soluzione del problema.

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MERCOLEDÌ L’ESAME

lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

Il cadavere trovato vicino all’ospedale Molinette ANSA

Torino: dal Po spunta il cadavere di una donna Giallo sul cadavere avvolto in un telo trovato ieri sulle rive del Po, a Torino, su un argine del Parco del Valentino, vicino all’ospedale delle Molinette. La vittima dovrebbe essere una nordafricana sui 30 anni: il corpo, scoperto da un passante, presenta diverse ferite da arma da taglio. Non c’erano documenti e la vittima non è stata ancora identificata. Non risultano persone scomparse a Torino con quel profilo, ma il corpo potrebbe essere stato trasportato a lungo dalla corrente, e quindi si cercano persone sparite in un’area molto più vasta.

Incassata la nomination repubblicana, Mitt Romney deve fare i conti col fisco. Le autorità di New York stanno indagando su Bain Capital, la società da lui fondata, circa un presunto abuso delle norme che consentono di limare le aliquote fiscali. Nel mirino c’è la pratica probabilmente usata anche da Bain Capital, di cui Romney non è più partner ma dalla quale continua a incassare profitti, di riconvertire le commissioni pagate dagli investitori in fondi gestiti dalle stesse società: ciò consente di abbattere l’aliquota dal 35% al 15%. Una prassi legale, punita se diventa Mitt sistematica, ma Romney, comunque consi 65 AP derata discutibile. Domani, intanto, si apre la convention democratica a Charlotte per confermare la nomination di Barack Obama. Al fianco del presidente la moglie Michelle e Bill Clinton. Assente Hillary Clinton, in missione in alcune isole del Pacifico.

La benzina costa circa 1,930 euro al litro NEWPRESS

Carburante a peso d’oro Da oggi stop agli sconti Benzina scontata addio. Oggi alle 7 sono finite le promozioni estive lanciate da Eni e da altri marchi sugli impianti self service e così si tornerà, per sette giorni su sette, a prezzi che sono tra i più alti d’Europa (per la verde ci batte la Svezia, per il gasolio Gran Bretagna e Svezia). In più, se il 21 giugno, il primo giorno d’estate, la benzina si aggirava su 1,8 euro al litro, oggi siamo a circa 1,930 euro al litro, l’ennesimo record. Per un pieno di un’auto di media cilindrata si spendono quindi oltre 96 euro, contro i circa 90 di nemmeno tre mesi fa.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

ALTRI MONDI

OGGI ALLE 16 I FUNERALI

Milano, anche Monti per l’addio a Martini È proseguito senza sosta l’omaggio nel Duomo di Milano al cardinale Carlo Maria Martini (nella foto Ansa), morto venerdì a

I giovani occupati crollano: in 5 anni 1,5 milioni in meno Impietosi i dati Istat: gli under 35 con il posto fisso sono solo 5,8 milioni. E le brutte notizie continuano: nel 2000-2010 +12,6% per la spesa delle famiglie VINCENZO DI SCHIAVI

Aumentano i giovani senza lavoro e la spesa delle famiglie: ogni volta che si analizzano i dati di medio-lungo periodo dell’Istat c’è da mettersi le mani nei capelli. Il lavoro Drammatica la situazione dell’occupazione giovanile. Nel secondo trimestre 2012 i giovani occupati, tra i 15 e i 34 anni, sono diminuiti di quasi un milione e mezzo di unità (-1.457.000) rispetto allo stesso periodo del 2007, passando da 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila, con un crollo del 19,9% in cinque anni. Nell’ultimo anno invece la riduzione è stata di 230 mila unità: tra aprile e giugno 2011 gli occupati 15-34enni erano ancora oltre la soglia dei 6 milioni (6.106.000). Il quadro è ancora più desolante se si considera che il segmento 55-64 anni va

85 anni dopo una lunga malattia. Si stima un flusso di 6 mila fedeli all’ora. Anche il presidente del Consiglio Mario Monti è stato a Milano per porgere l’ultimo saluto alla salma. La camera ardente sarà aperta fino a questa mattina alle 11.30 e alle 16 si celebreranno i funerali (in diretta su Rai 1).

invece in controtendenza, facendo registrare un aumento del 26% dal secondo trimestre del 2007 al 2012. Nel dettaglio, gli occupati più adulti (55-64 anni) sono saliti di 626 mila unità, passando da 2.403.000 del 2007 a 3.029.000 del 2012. Nel giro di un solo anno, dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo del 2012, il rialzo è stato di 226 mila unità (+8%). Insomma la crisi si sta accanendo soprattutto sui giovani, le cui prospettive di lavoro sono sempre più utopiche. La spesa E mentre crescono i giovani disoccupati, aumenta anche la spesa delle famiglie nel periodo 2000-2010. In 10 anni ha fatto registrare un +12,6%, arrivando a 2.453 euro in media a nucleo, ma quel che colpisce di più è la forbice Nord-Sud. Nelle regioni settentrionali il costo della vita è aumentato, in dieci anni, del 14,5% con una spesa media mensile che rasenta i 2.800 euro. Nel 2000 l’esborso a famiglia era pari in media a 2.178 euro (2.441 euro al Nord, 2.149 euro al Centro, 1.811 euro al Sud). Nel 2010 le differenze tra Meridione e il resto della penisola sono aumentate, portando la spesa mensile a 2.795 nel Nord (+14,5%), 2.538 al Centro (+18,1%) e 1.882 al Sud (+3,9%). I soldi se ne vanno soprattutto per la casa (28,4%), poi per alimenti e bevande (19%), mentre al terzo posto ci sono i trasporti, che registrano una lieve flessione: si passa, infatti, dal 15,3% del 2000 al 13,8% del 2010.

In 5 anni -19,9% di giovani occupati FOTOGRAMMA

TRE MORTI IN CALABRIA

Il killer di Rizziconi: «Mi sono solo difeso» «Mi hanno sparato e allora ho risposto». Francesco Ascone, 36 anni, reo confesso del tri plice omicidio di Rizziconi (Reggio

DOMANI LE PROVE

Università, al via i test d’ingresso I primi a medicina

Gli aspiranti medici sono 77 mila

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La classe di Brosnan: «007, ti ringrazio» ELISABETTA ESPOSITO VENEZIA

Classe e fascino non si misurano solo dal modo di camminare, di parlare o di indossare un vestito. A volte a fare la differenza sono gli occhi e il sorriso. Prendete Pierce Brosnan. La bella presenza non gli manca e il completo beige con cui è approdato a Venezia lo esalta. Ma l’ex 007, che compirà 60 anni a maggio, spicca tra i tanti attori e attrici passati al Lido per cortesia. Pierce è il vero gentleman e quando i fan gli si avvicinano sembra sinceramente grato dell’attenzione. Ma Brosnan conquista la Mostra soprattutto grazie all’intrigante e non scontato ruolo che ha in Love is All You Need, la commedia d’amore e speranza della regista danese premio Oscar Su-

Dopo Fleming Pierce Brosnan e Olga Kurylenko

sanne Bier, presentata tra i Fuori Concorso. L’attore irlandese è Philip, un vedovo solitario che a Copenaghen dirige con pochi scrupoli un’azienda ortofrutticola (i dipendenti per il compleanno gli regalano un lancio col paracadute...). Ma nella sua villa di Sorrento dove si sta per celebrare il matrimonio del figlio, si innamora della futura consuocera (Trina Driyrholm), una donna che lotta con un tumore al seno e che ha appena scoperto il tradimento del marito. «L’identificazione con il mio personaggio è stata particolarmente facile: purtroppo la mia prima moglie (l’attrice Cassandra Harris, madre del figlio Sean, ndr) è morta di cancro, conosco quel dolore e le difficoltà nel crescere dei ragazzi». I quattro film con Brosnan in versione Bond sembrano lontani: «Ma non credo di essere

LAPRESSE ANSA

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A tutta

NIENTE GREEN DAY

Salute DI MABEL BOCCHI

Cominciano domani i test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso. La prima prova riguarderà aspiranti matricole di medicina e di odontoiatria. In totale, i posti disponibili in tutta Italia per diventare medici sono 10.173, mentre per fare gli odontoiatri sono 900. Giovedì toccherà poi agli aspiranti architetti, lunedì 10 ai veterinari, mentre l’11 le prove si chiuderanno con infermieri, ostetrici, logo pedisti, fisioterapisti. «È signi ficativo che ci siano studenti tedeschi, inglesi, americani, oltre che indiani o polacchi, che vogliono venire a studiare in Italia», ha detto il ministro dell’Istruzione Profumo, parlando dei test di medicina.

A VENEZIA L’EX SPIA STAR NELLA COMMEDIA DELLA BIER: «JAMES MI APPARTIENE». FISCHIATO MALICK CON LA BOND GIRL KURYLENKO

DAL NOSTRO INVIATO

Calabria), ha raccontato così la serata nella quale ha ucciso il 48enne Remo Borgese e i figli, Antonio e Francesco, di 27 e 21 anni. Si pensava che all’origine dei delitti ci fosse una lite per una ragazza, ma pare che il tutto sia nato dopo alcuni schiamazzi sotto la casa dell’omicida.

mai uscito del tutto dal personaggio, penso mi seguirà per sempre. Felicemente, direi. E gli sarò sempre grato: senza di lui non avrei mai fatto un film importante come questo».

Colpisce pure il cuore S Malore a Bologna per il leader Billy Joe Armstrong, il leader dei Green Day, ha accusato un malore ieri a Bologna e la band americana è stata costretta a far saltare il concerto all’I-Day festival. Armstrong è stato ricoverato nel reparto di Medicina generale dell’ospedale Maggiore, dove rimane in osservazione. La decisione di annullare il concerto è stata comunicata attorno alle 19.30, quando molta gente era già arrivata: lo show di Bologna era l’unico italiano di questa estate. Gli organizzatori hanno annunciato che la band tornerà in Emilia, ma non prima della bella stagione del 2013

La donna di Malick Ieri è stato

anche il giorno di Terrence Malick. To the Wonder, uno dei film più attesi ma fischiato al termine della proiezione stampa, è il racconto, poetico ma faticoso da seguire, dell’amore tra Ben Affleck e Olga Kurylenko, la splendida Bond girl di Quantum of Solace. «È stato fantastico lavorare con Terry — dice lei di Malick —, sul set eravamo telepatici. È un regista profondo, con lui il silenzio è più forte delle parole. Racconta per immagini, attraverso la luce, il movimento, le espressioni. E il messaggio arriva al cuore». Forse. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La tiratura di domenica 2 settembre è stata di 531.004 copie

Cervello k.o. con la dieta «spazzatura» Il cibo spazzatura può favorire la demenza. Una dieta ricca di grassi e zuccheri, infatti, non fa male solo al cuore, ma anche al cervello. Lo dimostra uno studio della Brown University di Providence, pubblicato sul «New Scientist», in cui gli autori ipotizzano che l’Alzheimer potrebbe essere il «diabete del cervello». Il «junk food» può avere effetti sulle cellule cerebrali inibendo la capacità di rispondere all’insulina.

Il test su mille ragazzi

La cannabis è più dannosa negli under 18 Negli adolescenti l’uso di cannabis riduce intelligenza e memoria. L’indagine, condotta da scienziati inglesi e neozelandesi, si basa sul monitoraggio di oltre mille ragazzi tenuti sotto osserva zione per un periodo di 25 anni. Dallo studio è emerso che chi ha iniziato a far uso di cannabis in modo costante prima dei 18 anni ha mostrato nei test una perdita di almeno 8 punti nel quoziente intellettivo, un declino cognitivo che invece non è stato registrato nei consumatori più adulti.

La ricerca americana

Per l’infertilità sarà possibile usare la pelle La scoperta di un team di scienziati dell’Università di Pittsburgh, negli Usa, ha dello straordinario: è possibile realizzare spermatozoi in fase iniziale di sviluppo, ma non ancora in grado di fecondare, partendo da cellule epiteliali. La tecnica potrebbe aiutare gli uomini sterili ad avere figli geneticamente propri, senza fecondazione con donatore. I medici, grazie a un cocktail di sostanze chimiche, danno alle cellule della pelle poteri simili alle staminali embrionali.

COLLATERALI *con Magic Manager e 11,19 - con Magic+3 Card 2012 e 21,19 - con Tessera Mediaset Premium e 14,19 - con dvd Buon Compleanno Sic e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 65 e 11,19 - con Paperinik N. 31 e 11,19 - con Capolavori delle grandi civiltà N. 28 e 11,19 - con Holly e Benji N. 27 e 11,19 - con War Movies N. 25 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 36 e 11,19 - con Aerei Collection N. 21 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 18 e 12,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 18 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 16 e 8,19 - con Lupin N. 17 e 11,19 con Grandi Club Raggi X N. 13 e 4,19 - con Le Stelle della NBA N. 11 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 34 e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 9 e 6,19 - con Spider-Man N. 9 e 11,19 - con Orologi Forze Armate N. 3 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N.2 e 3,19 - con Cucina Italiana N. 2 e 7,19 con Max e 3,50 - con Sportweek e 2,70 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,20; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012

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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6+

Gemelli 7+

Cancro 5,5

Leone 8

Vergine 6

DI ANTONIO CAPITANI

Exploit lavorativi e sportivi sono la conseguenza dell’aumento delle vostre energie. L’amor è più romantico che suino, i viaggi riescono.

Giornata senza aiuti. Ma anche lavorando da soli riscuoterete soddisfazioni. L’amor sbrina il cuore, il sudombelico è invece sottozero.

La settimana si apre in modo brillante, grazie anche al supporto di amici, staff e clienti. Valanga di consensi suini per tutti voi.

L’umore è quello tipico del lunedì: sfigopendulo. Specie sul lavoro. Vi salvano però il fascino, l’amore, la fornicazione: non è poco.

IL MIGLIORE La Luna vi rende più organizzati, vi conferisce un fiuto da setter, vi mette la fortuna al fianco. E i vostri afrori suini calamitano mucho.

La stanchezza c’è. Lo stress pure. Non strafate. O, comunque, incanalate bene le forze. Fornicazioni, però, ruspanti e muy ripetute.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

Bilancia 5,5

Scorpione 5,5

Sagittario 7+

Capricorno 6

Acquario 7+

Il lunedì è un peso da un quintale legato agli zebedei. Nel lavoro, in fatto di rapporti sociali e d’amore. Il sudombelico regge, però.

La Luna alimenta pretese nel lavoro da parte degli altri, vi ostacola, vi stressa. Pure suinamente. Ussignùr. Occorre molto self control.

Pesci 6,5 DANIELE DE ROSSI

Ogni colloquio, meeting, trattativa piglia la piega che desiderate. E il lavoro fila. Fornicazione troppo lucida e poco istintiva, però.

C’è qualche intralcio di troppo. E un po’ di malumore. Ma porterete a compimento ogni impegno. Fornicazione moderata, ma sapida.

Potete viaggiare, lavorare, inaugurare ciò che volete, oggi, sotto l’egida della Luna. La stima altrui v’arriva, ma c’è scarsità suina.

20/2 - 20/3

Potreste avere la velocità del bradipo con l’artrosi. Don’t sbadigl, agite. Il pragmatismo, oltretutto cresce e v’aiuta. Pure suinamente.

Il centrocampista della Roma e della Nazionale è nato a Roma il 24 luglio 1983 (Leone)

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO 7.00 10.10 11.00 12.00 13.30 14.10 15.10 16.50 17.00 18.50 20.00 20.30 21.20 23.40

0.30 1.00

TG 1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TELEGIORNALE DON MATTEO 7 UN PASCOLO TRANQUILLO RAI PARLAMENTO TG 1 - TELEFILM REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ PER UNA NOTTE D'AMORE I BUCHI NERI I MOSTRI DELLO SPAZIO CINEMATOGRAFO TG 1 - NOTTE

RAIDUE

RAITRE

CARTONI ANIMATI EPPUR SI MUOVE INCINTA PER CASO TG2 INSIEME ESTATE TELEFILM TG 2 - GIORNO SENZA TRACCIA ARMY WIVES GUARDIA COSTIERA TELEFILM RAI TG SPORT - TG 2 TELEFILM TG2 SQUADRA SPECIALE COBRA 11 Telefilm 22.40 SUPERNATURAL 23.25 TG 2 23.40 ALMOST TRUE 0.30 PROTESTANTESIMO 1.00 PARALIMPIADI

8.00

8.55 10.05 10.15 10.35 11.20 13.00 14.00 14.45 15.30 16.15 17.55 18.45 20.30 21.05

CANALE 5

TEMPO DI VILLEGGIATURA RAI 150 ANNI COMINCIAMO BENE TG3 - SOAP TG REGIONE - TG3 LA CASA NELLA... LA BANDERA GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TG REGIONE BLOB A VENEZIA 2012 COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE IL VIAGGIO Attualità TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE FIL - FELICITÀ INTERNA LORDA

9.35 10.35 11.10 14.00 15.00 15.50 17.20 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 22.55 23.00 23.45

8.40 8.50 10.05 10.10 11.00 13.00 14.45 16.30 18.30 20.00 21.10 23.35 1.30 2.00 2.45

RETE 4

ITALIA 1

LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE TG5 - ORE 10 MATTINO CINQUE FORUM TG5 - SOAP UN AMORE EXTRALARGE POMERIGGIO CINQUE LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 - VELINE IL GENERALE DALLA CHIESA LA RAGAZZA DEL LAGO TG5 - NOTTE VELINE NATI IERI

7.20 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 16.45 17.40 18.10 18.30 19.15 19.20 21.10 23.30 0.25 2.15 3.00

CARTONI ANIMATI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO SPORT MEDIASET CARTONI ANIMATI HELLCATS GIOVANI CAMPIONESSE LE COSE CHE AMO DI TE LOVE BUGS STUDIO APERTO METEO C.S.I. NEW YORK BAD BOYS Film ROOKIE BLUE ROCKNROLLA RESCUE ME STUDIO APERTO LA GIORNATA

7.45 10.50 11.30 12.00 14.05 14.45 15.30 16.35 17.00 18.55 21.10 23.25 1.55 2.18 4.15

TELEFILM RICETTE DI FAMIGLIA TG4 - TELEGIORNALE TELEFILM TG4 - TELEGIORNALE LO SPORTELLO DI FORUM HAMBURG DISTRETTO 21 MY LIFE IL COMANDANTE FLORENT TG4 - SOAP QUINTA COLONNA Attualità TIERRA DE LOBOS TG4 NIGHT NEWS LE PIACEVOLI NOTTI CANZONI IN BIKINI

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PREMIUM

IN DIRETTA

12.55 AMORI, FIGLI E ALTRI DISASTRI MYA 13.30 MATRIX JOI 13.50 IL DILEMMA PREMIUM CINEMA 15.45 BLONDE AMBITION PREMIUM CINEMA 17.30 SOLO UN PADRE PREMIUM CINEMA 19.10 MATRIMONIO A PARIGI PREMIUM CINEMA 21.15 ADELE E L'ENIGMA DEL FARAONE JOI 21.15 ARTURO PREMIUM CINEMA 23.15 YOUR HIGHNESS PREMIUM CINEMA 0.45 LIBERA USCITA PREMIUM CINEMA

CALCIO 20.45 LIVORNO - PADOVA Serie B Sky Sport 1 e Scky Calcio 1

BASEBALL 19.00 CINCINNATI REDS PHILADELPHIA PHILLIES MLB. ESPN America

CICLISMO 16.00 VUELTA Sedicesima tappa. Gijon - Valgrande - Pajares Eurosport

22.30 CALGARY STAMPEDERS EDMONTON ESKIMOS CFL. ESPN America

2.00

VIRGINIA TECH GEORGIA TECH

20.00 ATLETICA Batterie e finali Sky Paralimpiadi 3

10.00 VOLLEY Preliminari. Egitto - Germania Sky Paralimpiadi 4

TENNIS

10.30 NUOTO

Eurosport 2

1.00 3.00

Preliminari. Gran Bretagna Canada Sky Paralimpiadi 3

15.00 VOLLEY

Preliminari. Ucraina - Giappone Sky Paralimpiadi 3

15

22

ANCONA

16

25

AOSTA

12

19

BARI

20

29

BOLOGNA

16

23

CIELO

VENTI

CAGLIARI

19

20

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

14

25

Moderati

CATANIA

19

29

FIRENZE

15

26

15.45 CALCIO: ROMA CATANIA 16.00 CALCIO: INTER ROMA Serie A. Highlights 16.15 CALCIO: PESCARA INTER Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

14 20

Torino 16 20

19 27

Milano

Venezia

17 22

Perugia

18 23

17 20

17

24

11

25

MILANO

15

23

ROMA

NAPOLI

17

30

18 23

30

Neve

Mossi

PERUGIA

12

24

POTENZA

15

25

REGGIO CALABRIA

21

30

ROMA

16

25

TORINO

13

21

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

17

25

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:46

19:58

6:36

19:40

19

28

VENEZIA

17

26

Le foto di Megan (nella foto), la 22enne modella inglese che avrebbe fatto breccia nel cuore del velocista giamaicano

SKY SPORT 3

SPECIALE

10.00 GOLF: OMEGA EUROPEAN MASTERS

La 69a Mostra del cinema di Venezia minuto per minuto

PGA European Tour

SKY SPORT 2

14.15 CALCIO: WEST BROMWICH EVERTON

Recensioni, fotogallery, notizie, gossip e indiscrezioni in diretta dal Lido in collaborazione con la rivista «Max»

Serie B

11.30 RUGBY: AUSTRALIA ALL BLACKS Rugby Championship

Premier League

16.30 CALCIO: VERONA SPEZIA Serie B

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Al Nord, al Centro e in Sardegna ancora nuvole e piogge, anche abbondanti e con temporali, con basse temperature diurne nonostante alcune schiarite. Sul meridione e in Sicilia invece prevalenza del sole, salvo locale variabilità.

Situazione meteorologica variabile su gran parte delle regioni per l'alternanza particolarmente irregolare di piogge, temporali, nuvole e rasserenamenti durante il giorno. Solo su Calabria e Sicilia in prevalenza sereno o poco nuvoloso.

Ancona

Firenze

L'AQUILA

20

Ecco la bella Megan Nuova fiamma di Usain Bolt...

19 21

20 21

GENOVA

PALERMO

IL VIDEO

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

Secondo quasi il 57% dei 12 mila votanti, la cessione di Pazzini è stata una mossa giusta da parte dei nerazzurri

21 30

Coperto

Temporali

Pazzini è super Ma i nostri lettori stanno con l’Inter

20 29

Forti

MARI

MLB

16.30 RUGBY: CHIEFS SHARKS Super 15 20.00 AUTOMOBILISMO: INDYCAR Baltimora

12.00 CALCIO: BRESCIA JUVE STABIA

Giornata all'insegna delle nuvole e delle piogge anche abbondanti e con temporali specie al Nord e al Centro, ma ci saranno anche zone di sereno soprattutto al Sud, in Sicilia e in Sardegna. Temperature diurne molto sotto la media. Trieste

Trento Aosta

23.50 0.55 1.00 1.05 1.55

17.45 CALCIO: JUVENTUS PARMA Serie A. Highlights

Oggi

Rovesci

Pioggia

17.30 CALCIO: UDINESE JUVENTUS

Serie A. Highlights

10.45 CALCIO: NAPOLI FIORENTINA

17.00 VOLLEY

CALCIO: PALERMO NAPOLI

Serie A. Highlights

SKY SPORT 1

Preliminari. Iran - Brasile Sky Paralimpiadi 2

min max

US OPEN Eurosport

17.15

Serie A. Highlights

15.30 CALCIO: INTER ROMA

Eurosport

14.00 BASKET FEMMINILE

16.10 20.00 20.30 21.10

Serie A. Highlights

Serie A. Highlights

US OPEN

12.30 13.30 14.10

OMNIBUS TG LA7 COFFEE BREAK JAG AGENTE SPECIALE SUE THOMAS I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 UNO SPARO NEL BUIO TELEFILM TG LA7 IN ONDA L’INFEDELE Attualità OMNIBUS NOTTE TG LA7 SPORT MOVIE FLASH N.Y.P.D.BLUE COLD SQUAD

Serie A. Highlights

15.15 CALCIO: MILAN SAMPDORIA

US OPEN

0.15

82,5 kg maschile Sky Paralimpiadi 4

ALGHERO

17.00 CALCIO: NAPOLI FIORENTINA

Serie A. Highlights

Da New York Eurosport

13.00 SOLLEVAMENTO PESI

Ieri

12.00 CALCIO: CHELSEA ATLETICO MADRID 15.00 CALCIO: BOLOGNA MILAN

17.45 US OPEN

Batterie e Finali Sky Paralimpiadi 2

A CURA DI

Serie A. Highlights

SuperCoppa Europea

Da New York Eurosport 2

11.00 ATLETICA

16.45 CALCIO: ATALANTA LAZIO

Serie A. Highlights

17.00 US OPEN

Batterie Sky Paralimpiadi 3

Serie A. Highlights

CALCIO: SAMPDORIA SIENA

7.00 7.30 9.40 10.50 11.40

14.00 BASEBALL: SAN FRANCISCO GIANTS ATLANTA BRAVES

16.30 CALCIO: LAZIO PALERMO

Serie A. Highlights

11.15

90 kg maschile. Sky Paralimpiadi 4

PARALIMPIADI

GazzaMeteo

Nuvolo

19.00 SOLLEVAMENTO PESI

Deutsche Bank Championship Sky Sport 2

NCAA. ESPN America

Legenda

Finali. Sky Paralimpiadi 2

21.00 US PGA TOUR

FOOTBALL

11.00 CALCIO: TORINO PESCARA

18.30 NUOTO

GOLF

IL SONDAGGIO

LA 7

22 24

L’Aquila 16 23

Campobasso

Bari

17 23

21 30

Napoli

Potenza

21 24

16 23

Cagliari

Catanzaro

15 25

20 28

Palermo

Reggio Calabria 23 29

20 28

Catania 24 27

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:47

19:56

6:37

19:39

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

17 ago.

24 ago.

1 set.

8 set.


52

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE 2012


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