Travelling Interline - Gennaio 2009

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ANNO XVII - N. 01 GENNAIO 2009 - MENSILE DI TURISMO E CULTURA - Via Nazionale, 204 - 00184 Roma, Tel. 06/4871721 - Fax 06/4871618 - Aut. Trib. Roma 469/92 - 31/7/92 - Tariffa R.O.C.-Poste Italiane S.p.A.- Sped. in Abb.Postale - D.L. 353/2003 (conv. In.L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma - prezzo a copia € 3,25 - filiale di Roma

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EDITORIALE

Parte la nuova Alitalia

ADV e T.O. Croce e delizia… Last minute, il più danneggiato è… Ormai è cosa abbastanza usuale prenotare un viaggio, che il pomeriggio di un giorno lavorativo costa 1.300 euro, e la mattina dopo costa invece 1.100 euro. È ormai una cosa normale, è vero, non è normale però lasciare solo l’ADV quando deve far capire al cliente che l’operatore - i regolamenti sono i regolamenti - non fa scattare la riduzione di prezzo per lui, nonostante siano passate solo poche ore dalla prenotazione. E accade sempre che, quando ci sono queste situazioni, si alzi una barriera fra l’ADV dettagliante e il T.O. che si trincera dietro la regola della non retroattività. Succede anche che, se si è sotto data, alcuni operatori non prendano opzio-

Finisce un incubo, inizia un sogno

I risultati del Rapporto della Fiavet sull’intermediazione turistica

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el corso del Forum “Nuove imprese del turismo” è stato presentato il “Rapporto 2008-2009 – Il sistema dell’intermediazione turistica in Italia” realizzato dalla società Mercury per conto della Fiavet. L’incontro si è svolto a Napoli, a bordo di MSC Fantasia. Il primo vero studio organico sulle agenzie di intermediazio-

Riuscirà la nuova Alitalia a trarre profitto dal mercato Italia? redici gennaio 2009: parte la nuova Alitalia. O, precisiamo, dovrebbe partire dal momento che quando scriviamo queste note mancano pochi giorni alla fatidica data. Sabelli e Colaninno hanno presentato la loro compagnia nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’Ara Pacis di Roma. Quel giorno il Tevere era strapieno di acque tempestose, come ribollivano di rabbia i dipenden-

ti delle due maggiori compagnie aeree italiane. Per quelli di Alitalia si può dire che, tutto sommato, dopo anni durante i quali si è minacciato di attuare una chiusura alla Swissair e Sabena, si apre in ogni caso una nuova speranza; per Air One la delusione è invece totale. La

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on-line

Speciale

Reportage

Zanzibar con I Viaggi di Atlantide

Viaggi e Offerte Interline www.interlinegroup.it

Liliana Comandè

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AFRICA

T

BORNEO

Msc Fantasia,

la nave più bella del mondo È l’unica nave da crociera al mondo ad aver ottenuto “6 Golden Pearls” per il rispetto dell’ambiente e per le misure di sicurezza adottate o scorso 18 dicembre a Napoli, alla presenza di un gran numero di giornalisti, personalità politiche, del mondo dello spettacolo e addetti ai lavori provenienti da oltre 50 paesi, il premio Oscar Sophia Loren, ormai

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Aumentano e si sviluppano le ADV

consolidata madrina delle inaugurazioni Msc, ha tagliato il nastro per il varo di quella che ad oggi è la più grande nave da crociera mai commissionata da un armatore europeo: la Msc Fantasia. La cerimonia inaugurale, svoltasi in un'imponente tecnostruttura appositamente creata per l'occasione, ha coinvolto artisti di fama internazionale. Si sono esibiti nell'ordine gli Aeros, campioni di ginnastica artistica rumena, Pino Daniele, Renzo Arbore accompagnato dall'orchestra italiana e Lucio Dalla. Uno show vero e proprio Giuseppe Curti

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Giuseppe Cassarà

Antonio Bordoni

Oriana Schembari

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EDITORIALE

ni e, anzi, il personale del booking dichiara (inventa) di avere pochissimi posti – ma proprio pochissimi – allo scopo di mettere fretta sia all’agente di viaggio sia al cliente che è in agenzia, in modo da farlo prenotare immediatamente.

ADV e T.O. Croce e delizia…

Troppi ribassi

a distanza di poche ore… E come si fa a non credere a ciò che viene detto dagli addetti alle prenotazioni? Spesso è vero che i posti rimasti sono pochi, ma a volte non è assolutamente così. I pochi posti, infatti, di sovente proprio pochi non sono, tant’è che la mattina successiva (o poche ore dopo) il T.O. ha la necessità di ribassare nuovamente le quote per tentare di vendere l’invenduto. E questo, come si può ben immaginare, crea non pochi problemi fra chi ha pagato di più e chi di meno lo stesso viaggio a distanza di un tempo brevissimo. È facile, poi, intuire che i grattacapi per gli ADV nascono non appena il cliente si accorge che il T.O. pubblica sul suo sito una tariffa più bassa di quella da lui appena pagata. È notorio, infatti, che gli italiani, anche dopo aver prenotato un viaggio, si rimettano a navigare in Internet per avere la conferma di aver pagato proprio la tariffa più bassa esistente sul mercato.

Le regole dei T.O.

sono come la Costituzione? Ancora una volta, è semplice immaginare la reazione di chi si accorge che la tariffa della sera prima è diminuita di una cifra consistente che, moltiplicata per i componenti di un nucleo familiare, diventa piuttosto cospicua. Ma le regole imposte dagli operatori sono rigide e a nulla serve chiedere la riduzione di prezzo per i clienti prenotati da poco e scontenti (oserei dire furiosi) per l’accaduto. E’ chiaro che il cliente responsabilizza subito l’ADV per avergli messo fretta nel prenotare il viaggio, ed è altrettanto chiaro che cerca di ottenere la restituzione della quota pagata, a suo parere ingiustamente, in più. Ma le tariffe ribassate, come detto precedentemente, non sono retroattive e, tranne pochi T.O. italiani (Press Tours in primis), nessun altro adegua la tariffa al ribasso. E’ giusto o non è giusto questo modo di agire da parte dei T.O.? Se fossimo in un paese un po’ più serio forse queste cose non accadrebbero perché non è possibile pensare che gli operatori non sappiano – ad una settimana dalla partenza – quale sia ‘l’andazzo’ del mercato e quante ridu-

Liliana Comandè zioni di prezzo debbano applicare per riempire i troppi posti acquistati e rimasti invenduti.

Mettiamoci dalla parte del cliente… Io personalmente mi arrabbierei tantissimo se scoprissi di aver anticipato i miei soldi ad un T.O. che, come ringraziamento, mi fa sentire la più stupida rispetto a chi i soldi se li è tenuti in tasca e li ha versati proprio a ridosso della sua partenza! Diventa proprio il caso in cui oltre al danno c’è anche la beffa. I tour operator seri non dovrebbero avere clienti di serie A e di serie B ma, in verità, con la pratica del Last Minute, di fatto è diventato un mercato che premia i più furbi, quelli cioè che hanno la costanza di aspettare fino all’ultimo e di infischiarsene nel caso in cui non trovino poi i posti disponibili. Di sicuro chi è che affronta le ire e le minacce di perdita del cliente è solo l’ADV, ma questo non sembra interessare più di tanto gli operatori. È piuttosto duro e antipatico far comprendere ai clienti il meccanismo del last minute e dei ribassi continui, anche se agli ADV sembra che debba essere chiaro a tutti visto che se ne parla troppo, e a volte anche a sproposito. Quante volte gli ADV si sentono chiedere: ‘vorrei un pacchetto last minute per Pasqua’, quando si è ancora a gennaio?

L’advance booking delle compagnie di navigazione funziona bene… Ma le spiegazioni ai clienti, però, lasciano il tempo che trovano, e l’unica

certezza è che l’arrabbiato cliente è cosciente del fatto che se avesse aspettato qualche ora in più a prenotare il viaggio avrebbe speso molto di meno, e di fronte a questa evidenza non ci sono parole e giustificazioni che tengano. Di fronte al perdurare di queste situazioni, mi domando solo una cosa: perché l’advance booking funziona a meraviglia sulla vendita delle crociere e non funziona allo stesso modo per i pacchetti turistici? Negli ultimi 2 anni, infatti, sta capitando che la gente prenoti da un anno all’altro la vacanza in crociera, e allora perché non dovrebbe accadere la stessa cosa anche per gli altri tipi di vacanza? Certo, c’è da dire che, negli ultimi 2 anni, le società di navigazione più note hanno puntato su campagne pubblicitarie che invitano a prenotare con molto anticipo. Lo scopo è chiaro: il cliente ottiene sia un notevole risparmio economico sia la sistemazione preferita a bordo, mentre la società di navigazione non solo si assicura il riempimento delle navi senza dover poi ‘stracciare i prezzi’ all’ultimo minuto, ma si garantisce una certa tranquillità lavorativa anche per il futuro più prossimo.

SOMMARIO 1,9,10

PARTE LA NUOVA ALITALIA

PAG

FIAVET

1,13

MSC CROCIERE

1,12

SPECIALE AFRICADA

DA PAG.

3 A PAG.7

CONDOR

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I VIAGGI DI ATLANTIDE

5,14

AIR ITALY, BOTSWANA

6

REPORTAGE BORNEO

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AXEBRASIL

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BRUSSELS AIRLINES

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MONTENEGRO, DISTAL & ITR GROUP

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EMIRATES

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MSC CROCIERE, COSTA CROCIERE

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GIORDANIA

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ZANZIBAR, I VIAGGI DI ATLANTIDE

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Perché non funziona altrettanto bene per i T.O.? È strano che gli italiani abbiano recepito il messaggio del vantaggio della prenotazione anticipata solo per le crociere e non per il resto delle vacanze offerte dai T.O. nostrani, nonostante alcuni (vedi Veratour o In Viaggi) applichino degli sconti consistenti per chi prenota anticipatamente. Potenza della pubblicità, certo, ma allora perché i T.O. non si consorziano per fare una comunicazione che miri all’advance booking? Di sicuro ci guadagnerebbero e i soldi spesi tornerebbero indietro con tutti gli interessi! Peccato che fino ad oggi si sia puntato solo ad un discorso individualistico e non di unione – per lo meno per ciò che riguarda i messaggi pubblicitari che, oggi più che mai, sono di interesse comune. Vedremo mai una cosa del genere qui da noi? Possibile che fra i T.O. iscritti alle varie associazioni di categoria non ci sia mai stato qualcuno che abbia pensato ad un’azione di marketing congiunta? Una cosa è certa, però, ed è che se si continua a far incontrare gente sullo stesso aereo, nello stesso albergo, nello stesso ristorante, sulla stessa spiaggia ma senza aver pagato le stesso prezzo, il last minute avrà veramente ancora lunga vita, e la responsabilità sappiamo di chi è. Liliana Comandè

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Editore e Direttore Responsabile

Liliana Comandè l.comande@travellinginterline.it

hanno collaborato: Antonio Bordoni, Cecilia Emiliozzi, Eva Forte, Pino Magnani, Antonella Pino d’Astore, Oriana Schembari, Angelo Sessa Corrispondenti regionali: Lombardia: Eleonora Boggio, Giuseppe Curti, Roberta Folatti, Alberto Lentini, L. Francesca Rebonato Liguria: Virgilio Zanolla Puglia: Domenico Matarrese Triveneto: Davide Pavanello Responsabile Relazioni Esterne Marco Comandè m.comande@travellinginterline.it

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SPECIALE

Africa Di Eleonora Boggio

In una sola città, in un solo paese, in un solo universo, vivere in un solo mondo è prigione. Conoscere una sola lingua un solo lavoro un solo costume una sola civiltà conoscere una sola logica è prigione.

S

i intitola vivere una sola vita ed è una poesia dedicata all’africa. Culla del mondo. Sublime potnia. Nell’iconografia oleografata meglio nota come il continente nero. E invece l’Africa è molto più di un continente. È l’origine dell’uomo e della sua cultura nata sulle rive del Nilo. L’Egitto non sarebbe ciò che è oggi se non fosse per l’infinita arteria che lo attraversa snodandosi in tutta la sua lunghezza. È allora è bello perdersi nel caotico dedalo del Cairo, alveare di metropoli ricettacolo di milioni di abitanti per poi raggiungere, con un viaggio nel tempo ma distante solo quaranta chilometri dalla capitale, la Piana di Giza con il suo trittico di piramidi. Anche se l’Egitto si riassume con la fluida fattezza del Nilo, solcato da feluche di millenaria memoria che portano da Tebe fino al lago Nasser: custode della meraviglia del tempio di Abu Simbel. Altro stato, altra storia: è la Libia, troppo a lungo reputata uno scatolone di sabbia che tra Cirenaica e Tripolitania offre vestigia romane rimaste perfettamente integre. Il Marocco è un mondo a se stante. Lo sa chi sì è lasciato trasportare nel souk di Marrakech, che con i suoi 450.000 abitanti è una delle città più famose ed importanti del paese. È una città splendida e i suoi tesori sono merito dell’opera edificatoria voluta

nel XII secolo dal sultano degli Almohadi. Le abitazioni di Marrakech sono caratterizzate dal loro colore ocra e molte di esse presentano dei merli sulle estremità quasi a ricordare antichi castelli. La piazza Djama divide la parte vecchia da quella nuova, caratterizzata da edifici lussuosi e moderni che non stonano affatto con il resto del paesaggio. Ma il Marocco ha molte facce: quella sferzata dal vento dell’Atlantico di Agadir o quella morbida di Fes. Quella dai profili morbidi di Essaouira o quella ambigua di Casablanca. Amata da chi rifugge l’ovvietà, l’Algeria è uno stato dai mille segreti. Algeri, che ne è la capitale, si distingue dalle altre cittadine circostanti per la cura quasi maniacale prestata nell’erigere i suoi edifici, rigorosamente bianchi. Grazie alla posizione geografica, essendo situata lungo il litorale settentrionale del Maghreb a metà strada tra la Tunisia e il Marocco, è un importante centro di scambi commerciali. Per completare il panorama dell’Africa del nord, la Tunisia, delizia del turista italiano. Distante al massimo due ore di volo dal nostro stivale, è la location ideale per chi cerca una vacanza di mare con clima mite 365 giorni l’anno. Costellata di resort e strutture che si snodano tra Djerba, Tunisi, Hammamet e Gabès è l’ideale trait-d’union tra Italia e Africa ed è perfetta per chi vuole avvicinarsi gradualmente ai piaceri del continente nero. Terra di mezzo è quella che racchiude Senegal e Gambia. Il primo, pur risultando comunemente associato alle grandi battute di caccia nell’infinita savana che ha ben presto costituito il suo simbolo internazionalmente conosciuto, è in grado di offrire molto di più. Se si abbandona l’arido settentrione si entra in contatto con la natura pulsante di questi territori dipinti di verde con pennellate di mangrovie con le palme da olio che si stagliano verso il cielo. La confusione turistica si concentra soprattutto intorno alla capitale Dakar che offre tutto quello che un visitatore può cercare in quanto a cultura: un museo dedicato all’arte africana, una suggestiva moschea purtroppo non aperta ai non musulmani e

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due grossi e ricchi mercati, il Marché Kermel e il Marché Sandaga. Il Gambia, invece, è una lingua di terra che, racchiusa all'interno dello stato del Senegal, si estende lungo il fiume Gambia. Lo stato omonimo è un paese scoperto turisticamente dagli svedesi e poco conosciuto dagli Italiani.

Per il viaggiatore interessato all'Africa, il vantaggio è proprio quello di un Paese poco sfruttato, dove le attrezzature turistiche sono limitate e il contatto con le popolazioni è ancora non completamente viziato dal turismo di massa. La capitale, Banjul è una città portuale con un antico nucleo

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coloniale, edifici dell’età vittoriana e un frenetico mercato che ne costituisce una delle principali attrazioni. Dalle spiagge dorate lungo l'Oceano Atlantico è possibile risalire per visitare la foce del Gambia con estese paludi di mangrovie. Risalendo il fiume verso la sorgente entrerete nel cuore del Paese, tra il brusio dei mercati settimanali, i villaggi tradizionali con capanne di fango, le savane con foreste a galleria e steppe a boscaglia abitate dalla tipica fauna africana: ippopotami, coccodrilli, iene, antilopi, sciacalli, scimmie, cinghiali e più di 400 specie di uccelli. Sebbene il viaggiatore vero cerchi altrove il suo eden. Una natura incontaminata è allora offerta dal Madagascar con le spiagge dell’isolotto di Nosy Be o con la sua capitale Antananarivo o da Mauritius, scrigno lavico di una natura incontaminata o ancora, la bellezza sfacciata delle Seychelles: isolotti abbandonati nell’Oceano Indiano da un gigante distratto. Aggrappati come un grappolo di origine vulcanica disegnando un semicerchio nell'Oceano Atlantico è, invece, l'arcipelago di Capo Verde, estrema propaggine occidentale del Continente africano a poco più 500 km dalle coste senegalesi. Il patrimonio naturale di indubbia bellezza dell'arcipelago, rappresentato da spiagge bianche incontaminate e da spicchi di deserto alternati a valli verdissime è stato solo di recente scoperto dagli operatori internazionali che hanno aperto le porte di Capo Verde ad un turismo completamente nuovo ma non ancora per fortuna di massa. Flora ma anche fauna. L’Africa offre panorami mozzafiato come testimoniano le savane del Kenya dove leoni e ippopotami, nei numerosi parchi presenti nel paese, si abbeverano cercando frescura tra le fronde. Sua capitale è Malindi situata sulla costa orientale dell’Oceano Indiano. Qui si uniscono paesaggi da libro della giungla,

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SPECIALE AFRICA

vere oasi verdi con liane e scimmie, ad un mare dalla bellezza sconvolgente, dalle barriere coralline di colore inebriante. Le onde, sempre al massimo della loro intensità, fanno di Malindi il paradiso dei surfisti. Lo stesso dicasi per la Namibia, i cui deserti e parchi costituiscono una vera attrazione per i turisti, ogni anno sempre più numerosi. I parchi del Serengeti e dello Ngorongoro, in Tanzania, offriranno un’esperienza indimenticabile a chi si butterà a bordo delle jeep per vivere l’emozione dei suoi safari. L’isola, per antonomasia, della Tanzania è Zanzibar il cui nome custodisce un termine evocativo. Fin dall'antichità, lungo le rive della zandj barr (la "terra dei neri", com'era genericamente chiamata la costa dell'Africa Orientale dai mercanti arabi e persiani del medioevo), approdarono navigatori provenienti da tutto l'Oceano Indiano. Zanzibar, per le sue potenzialità e ricchezze, divenne quindi centro di diplomazie internazionali, nel suo porto sono transitate vele che, da ovest e da est, portavano i colori dell'arcobaleno, indù indiani dai larghi turbanti e mercanti yankee del New England scambiavano avorio per vestiti americani, marsigliesi scambiavano pelli e sesamo con marinai somali, imprenditori amburghesi compravano ton-

nellate di conchiglie cipree da portare in Africa Occidentale dove erano usate come monete, negrieri arabi e swahili importavano schiavi, catturati a migliaia nel continente, li battevano all'asta nel famoso mercato di Stone Town, da dove poi li esportavano in tutto l'Oceano Indiano. La crescita economica e politica dell'Ottocento sviluppò la città di Zanzibar Town, che diventò in breve la più grande città dell'A-

frica Orientale, primato che mantenne fino ai primi del Novecento.E poi manca il Sud Africa, che vanta il primato di essere tra le destinazioni più gettonate del 2005. Un vero mondo riassunto all’interno di un solo paese: in effetti, questo paese è ricchissimo di attrattive principalmente naturalistiche. Dai grandi parchi nazionali all’Oceano che permette la possibilità di avvistare le balene e fare immersioni. Dalla bellezza di Città del Capo al deserto che confina con Botswana e Namibia. Ma anche un viaggio nella cultura multietnica che adesso convive in pace e nel reciproco rispetto, con l'incontro di popoli Boscimani, antichi abitatori del paese o i fieri Zulu e gli Xhosa, l'etnia del Presidente Mandela, vero architetto del Sudafrica di oggi. Un viaggio in un paese moderno, ma che ha saputo lasciare immensi spazi alla Natura e ai grandi animali africani. Sintesi e simbolo di un passato, tuttora presente e destinato a sopravvivere per il futuro.

Kenya e Zanzibar, il mare africano di Condor ondor Viaggi, tour operator riminese che lo scorso anno ha festeggiato i 50 anni di attività, offre una vasta gamma di hotel e resort nei due Paesi che sono considerati le perle dell’Africa: Kenya e Tanzania. Nel secondo, le attività di Condor si concentrano nella splendida ed evocativa isola di Zanzibar, la “Porta d’Africa”. Pur non conoscendone l’esatta posizione geografica tutti ne hanno sentito parlare o raccontare. Quest’isola di spezie aromatiche e avorio, diventò depositaria di storie fantastiche, come le gesta di Sindbad, il marinaio di Baghdad de “Le mille e una notte”. Zanzibar si sviluppò come una piccola metropoli cosmopolita che al visitatore attratto non solo dalle sue spiagge assolate, si presenta ancora oggi con un’atmosfera brulicante per la secolare presenza d’etnie e culture provenienti da mezzo mondo. In questo paradiso il t.o. romagnolo offre cinque strutture, diverse per tipologia, ma accomunate dalla qualità e dalla bellezza: Coral Reef e Neptune a Pwani Mchangani; Gemma dell’Est e Myblue Hotel a Nungwi Beach; Ora Resort Beach Club a Uroa (a gestione italiana). Tutte le strutture di stile zanzibarino si affacciano si spiagge esotiche, con paesaggi mozzafiato. Di elevato livello anche l’offerta in Kenya, il Paese dalla natura generosa, che regala uno dei paesaggi più affascinanti dell’intera Africa. Tutte le città del Kenya rispecchiano la strana fusione delle dominazioni portoghese, araba e inglese. Ma sono le bianche spiagge di Watamu, dalla finissima sabbia, a far tornare alle origini nuotando nelle acque tranquille dello splendido Parco Marino. A una quarantina di chilometri a sud di Mombasa troviamo Diani Beach, che si presenta come una lunga spiaggia orlata di palmizi, banchi di corallo a circa 500 metri dalla riva, un mare limpido e trasparente. Questa è l’altra faccia del Kenya, quella balneare, che fa da complemento al Kenya più naturalistico e selvaggio della savana con i suoi animali, i suggestivi panorami e le indimenticabili emozioni. Pro-

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prio in questo contesto fatto di spiagge bellissime e natura selvaggia, Condor propone ben nove strutture. A Watamanu l’Aquarius Beach Resort , il Barracuda Inn, il Jacaranda Beach Resort, tutti a gestione italiana; a Malindi, la località ‘Italian style’, il My Hotels Palm Tree, un piccolo e graziosissimo resort, il Coconut Village, delizioso villaggio costruito in perfetto stile locale. Il Karibuni Villas si trova a Mambrui. Si tratta di un grande resort italiano situato tra il mare e un giardino tropicale. Non potevano mancare le strutture nella splendida località di Diani Beach, con le sue spiagge bianche: il Tiwi Beach, il grazioso hotel Diani Sea Resort, l’Alliance Safari Beach, hotel perfettamente inserito nello splendido contesto naturale di Diani, tra una spiaggia di sabbia bianca e una ricca e colorata vegetazione. Kenya e Tanzania significano anche safari. La parte orientale di questo universo chiamato Africa è giustamente ritenuta la destinazione per eccellenza per chi ama il safari e il contatto con un ecosistema ancora incontaminato, originale e selvaggio. In queste regioni è possibile essere spettatori e attori nella straordinaria rappresentazione dell’Africa degli animali, del ciclo naturale della loro vita, delle loro imponenti migrazioni in cerca di cibo, della natura bellissima e prepotente, l’Africa della gente dai grandi sorrisi e dagli sguardi fieri. I grandi parchi del Kenya e della Tanzania sanno offrire tutte queste opportunità; incontri emozionanti che non devono mancare nel bagaglio di esperienze e ricordi di ogni viaggiatore. Vasta, quindi, anche la gamma di safari offerta da Condor con personale qualificato e massima cura dei dettagli. Angelo Sessa

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SPECIALE AFRICA Il Gambia de I Viaggi di Atlantide, perla rigogliosa nel cuore dell’Africa Per la prima volta un volo diretto dall’Italia su Banjul Viaggi di Atlantide si riconferma il tour operator specializzato nelle mete inesplorate: dopo l’isola di Porto Santo nell’arcipelago di Madeira, grazie al primo volo diretto dall’Italia operato per la prima volta nel 2007 in laborazione con Livingston, il tour operator bresciano arriva anche in questa stagione 2008/2009 in Gambia. Il (o meglio LA) Gambia è una delle più piccole nazioni dell’Africa Occidentale e si sviluppa intorno alle tortuosità del fiume omonimo. A differenza del Senegal, che lo racchiude completamente, il Gambia si presenta come un piccolo e verdissimo gioiello incastonato nel cuore del continente africano: nonostante sia in gran parte definito dalle sue caratteristiche naturali, uno degli aspetti più interessanti del paese è costituito dai suoi abitanti, dalla cultura e dalla piacevole atmosfera che caratterizza la vita di tutti i giorni. La capitale Banjul sorge su un’isola alla foce del fiume Gambia e costituisce una particolare realtà africana, con il suo frenetico mercato ricco di colori e profumi ai bordi di una lunga spiaggia tropicale. Di fatto, però, la capitale è unanimemente considerata Serekunda, un tempo solo un villaggio e ora la città più grande e popolosa del paese, importante nodo dei traffici commerciali. A pochi chilometri di distanza da Serekunda in direzione nord-ovest si

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trova il cuore turistico del Gambia, costituito dalle località balneari della costa atlantica: Bakau, Fajara, Kotu e Kololi. A Bakau, la località turistica più settentrionale, si trova un giardino botanico di epoca coloniale, che costituisce un posto tranquillo e ombreggiato ideale per il birdwatching, una delle attività di maggior richiamo per il paese. In Gambia infatti è stata registrata la presenza di più di seicento specie di volatili: la riserva naturale di Abuko e il Kiang West National Park sono le zone migliori per osservare un gran numero di specie ornitologiche. La stagione più adatta per visitare il Gambia va da novembre a maggio, periodo coincidente con la migrazione degli uccelli, quando la brezza marina dalle coste tempera il caldo africano: i grandi giardini tropicali, le bianche spiagge e l’assoluta stabilità politica completano il quadro di una vacanza rilassante immersa in una natura mozzafiato. L’offerta de I Viaggi di Atlantide nel paese comprende strutture di varia categoria per soddisfare le esigenze di ogni tipo di clientela: Atlantis Club Senegambia 4*: è l’hotel più grande e conosciuto di tutto il Gambia, circondato da 20 ettari di giardino tropicale di fianco alla spiaggia del resort di Kololi, che di sera diventa la zona più animata delle coste del Gambia; Hotel Sunbeach 4*: è uno

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degli hotel per famiglie più famosi del Gambia, situato sulla spiaggia di Cape Point; offre svariati servizi sia per gli adulti che per i bamini. Il mare è la principale attrattiva della struttura grazie al centro per gli sport acquatici che offre attività come vela, windsurf e canoa; Hotel Corinthia Atlantic 4*: distante dai principali centri turistici, situato sull’ampia spiaggia di Banjul, questo hotel è particolarmente indicato come punto di partenza per le escursioni; famoso è l’affascinante giardino da cui si possono ammirare svariati tipi di uccelli; Hotel Sunset Beach 3*: situato direttamente sulla spiaggia di Kotu è ideale per chi cerca il relax in un ambiente piccolo e informale; Hotel Ocean Bay 4*: inserito in un rigoglioso e ampio giardino sulla spiaggia di Cape Point, è un’ottima scelta per le coppie e le famiglie alla ricerca di una struttura semplice dai servizi di alto livello;

Hotel Kairaba Beach 5*: l’attrattiva di questa struttura è l’atmosfera di relax unita alla posizione privilegiata vicino alla spiaggia di Kololi. Gli ospiti possono scegliere tra diversi tipi di ristoranti, tutti con vista panoramica e ambiente raffinato. Grazie alla qualità e ai servizi offerti l’Hotel Kairaba è perfetto per una clientela di alto livello. Hotel Resort & Spa Sheraton Gambia 5*: collocato in un paesaggio esotico all’interno di una foresta di baobab, offre un appartato paradiso dalla sabbia dorata. A disposizione dei clienti anche una Spa con sala massaggi, hammam e trattamenti benessere. Il T.O. offre inoltre la possibilità di visitare il paese tramite le bellissime escursioni di mare e di terra: dal classico safari in jeep alla curiosa gita in cammello fino al tour tra le animate vie della città, tutti i particolari sono studiati per fare conoscere al meglio questo angolo d’Africa. Interessante è inoltre la visita alla famosa Isola di James, utilizzata in passato per raggruppare gli schiavi prima di essere imbarcati per l’isola di Goree: ciò che di più caratteristico è rimasto sull’isola sono i resti delle prigioni usate per punire gli schiavi che si ribellavano al padrone. Non solo spiagge e mare, quindi, per chi arriva in Gambia! Lasciatevi condurre per mano dall’esperienza e affidabilità de I Viaggi di Atlantide attraverso luoghi incontaminati, per godere di paesaggi e sapori che solo un continente affascinante come l’Africa sa offrire.

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SPECIALE AFRICA

Air Italy vola nel cuore dell’Africa La compagnia aerea continua la sua espansione anche in Italia l Kenya continua ad essere nel cuore degli italiani e Air Italy vola proprio lì, nel cuore dell’Africa. Ogni martedì voli Air Italy collegano Verona, Roma, Malpensa a Mombasa e Zanzibar. Mercoledì si parte da Verona per le due città africane e venerdì, oltre che dall’aeroporto veneto, anche da Bari. La giovane compagnia aerea nata nel 2005 per volere del comandante Giuseppe Gentile, to altri tre voli speciali algià fondatore negli anni ’90 di la settimana e sperimentaAir Europe, si conferma come Giuseppe Gentile to anche il mercato di Nauno dei più importanti fornipoli, che ha risposto positori di voli charter per i Tour tivamente all’offerta. T.O. come AlpiOperator italiani. Con una flotta fortour, Albatour, Condor, Eden Viaggi, mata da dieci Boeing, quattro 757I Grandi Viaggi, Staff&CO /Viaggi200ER, due 767-300ER, due 767-200ER land, Swan Tour e Veratour hanno e due 737-300 dedicati ai voli di linea aderito con entusiasmo alle proposte nazionali, il vettore trasporta passegAir Italy per il prodotto Kenya, tanto geri nei luoghi di vacanza più apda far pensare a future collaborazioni prezzati dagli italiani. Per le destinazioni africane, nel periodo Natale/Cae programmazioni di lungo periodo. podanno Air italy ha offerto al mercaSul Kenya volano Boeing 757 configu-

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rati in doppia classe: Privilege Class di 10 posti e 199 posti in classe economy. La scelta di una capacità contenuta, solo 209 posti, permette al vettore di offrire più voli diretti da più aeroporti. Inoltre questa specializzazione permette l’ottimizzazione dell’impiego degli equipaggi e dei vettori, che unita ad una migliore capacità negoziale di alcuni costi diretti operativi, consente un’ offerta al mercato a prezzi contenuti. Essere in linea con l’offerta di voli della passata stagione invernale, prima

Botswana, nel cuore del mondo Il turismo è un settore in crescita e il Governo punta ad un turismo di alta qualità el cuore dell’antico continente, la vita pulsante e primordiale può essere ancora scoperta e ammirata, con il massimo del rispetto e della cura, però. Il Botswana è situato nel centro della parte meridionale dell’Africa, e qui si nascondono straordinarie bellezze paesaggistiche e ambientali e il tesoro più ambito nelle società occidentali, i diamanti. Si estende per una enorme superficie, pari alla Francia e al Belgio insieme, ma è poco popolato, con una densità media di 3 abitanti per km2. Indipendente dal 1966, in seguito alla scoperta dei giacimenti di diamanti ha potuto crescere economicamente in modo costante. Stabilità economica e politica rendono possibile lo sviluppo turistico, organizzato però sui canoni del massimo rispetto della natura e delle numerose specie animali che lo abitano. Il Botswana è, infatti, un paese in cui Delta e Deserto hanno creato una ricchezza di specie paradisiaca. Questa diversità biologica viene protetta in numerosi parchi e riserve naturali, che si estendono per il 40% del territorio nazionale. A nord si può scoprire il Delta dell’Okavango, il più grande delta interno del mondo: dalle alture dell’Angola, il fiume Okavango si riversa nel deserto del Kalahari, creando una speciale commistione tra acque, con innumerevoli corsi d’acqua e laghi, e savana sabbiosa, e dando vita ad una particolare varietà di flora e fauna, tale che un terzo del Delta è da molto tempo parco nazionale. Qui è possibile ammirare tutti gli animali dell’Africa australe: branchi enormi di elefanti e di bufali, zebre, antilopi saltanti, aquile marine e anche i rinoceronti, reinsediatosi qui da poco tempo. Per visita-

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re queste fantastiche zone il mezzo di trasporto obbligato è il mokoro, la canoa locale intagliata in un tronco d’albero e guidata da ranger esperti. Ma imperdibile è il giro in aereo per osservare la vastità del Delta, parte di ogni programma turistico realizzato nell’area. La visita al Delta è possibile in ogni mese dell’anno, partendo dalla città capoluogo Maun. A nord est al confine con Zambia e Zimbawe, dalla città di Kasane si apre la regione del Chobe e il suo parco nazionale, dove si trovano i gruppi compatti di elefanti più numerosi al mondo. a Kasane e nei suoi dintorni vi è la possibilità di soggiornare in lodge ottimamente equipaggiati che offrono tutti i comfort. Tutte le regioni del Chobe sono collegate con una fitta rete di piste percorribili durante tutto l’anno, naturalmente su fuoristrada a quattro ruote motrici. Al confine nord occidentale del Kalahari, si innalzano le Tsodilo Hills (Colline di Tsodilo) La montagna più

alta del Botswana che con di 1.400 metri. In questo luogo magico sono stati scoperti finora oltre 4.000 pitture rupestri, descritte tra l’altro da Sir Laurens van der Post nel suo libro classico “Il mondo perduto del Kalahari“ e cui ha dato il nome di “Louvre del deserto“. Da maggio 2001 è aperto un museo sui 100.000 anni di storia di questo luogo. Nel luglio 2002 l’UNESCO ha dichiarato l’intero territorio patrimonio dell’umanità. Questa mistica area collinosa può essere esplorata in sei percorsi diversi con l’aiuto di esperte guide locali ed è raggiungibile a bordo delle jeep per una pista sterrata di 50 km o tramite piccoli velivoli. La piccola località Nata, situata a circa 300 km a sud di Kasane, è il punto di partenza per visitare le depressioni saline di Makgadikgadi. Le Makgadikgadi Pans, estese su una superficie di oltre 12.000 km?, sono il più grande complesso di saline al mondo, formato da due conche principali e da migliaia di altre conche saline più piccole.

dei disordini in Kenya, è stato l’obiettivo raggiunto da Air italy. Affidabilità, operativa e attenta gestione dei costi hanno caratterizzato Air Italy fin dal suo volo inaugurale del 2005, Torino-Budapest. Il vettore ha effettuato i primi decolli dalle basi operative di Milano Malpensa, Verona e Roma; dopo solo 10 mesi di attività, l’azienda ha chiuso con un fatturato di oltre 51 milioni di euro, con più di 400.000 passeggeri trasportati e con il bilancio in attivo. Con la fine del 2006 si è aperta una lunga stagione d’ investimenti per il Gruppo Air Italy, di cui fanno parte Air Italy Egypt e Air Italy Polska. La storia più recente vede l’esercizio dell’azienda chiudersi al 31 ottobre 2007 con un utile ante imposte di oltre 1,3 milioni di euro, corrispondente ad un utile netto di 155.440 euro. I ricavi ammontano a 113.739.251 milioni di euro con un incremento del 109% rispetto all’esercizio precedente. Il Gruppo Air Italy continua a crescere nel settore operativo e si consolida nei processi di staff, tanto da raggiungere a fine esercizio circa 400 dipendenti, di cui 320 nella sola compagnia italiana. Antonella Pino d’Astore

A nord ovest da qui, a circa 4 ore da Nata, si trova il Parco Nazionale di Nxai Pans, composto essenzialmente da un sistema di conche saline, che sono i resti fossili del grande lago prosciugato di Makgadikgadi. Una delle attrazioni principali di questa regione è certamente il gruppo di alberi “Baines Baobab”. Nel cuore del Botswana l’immensa riserva del Central Kalahari Game Reserve è una delle cinque più grandi zone protette al mondo. Composto da savane e zone semideserte piatte, qui regna una grande siccità; le estensioni sterminate, lo spettacolo unico e affascinante delle albe e dei tramonti, la percezione della solitudine e il senso dell’avventura, regalano emozioni difficili da rivivere in un altro luogo del mondo. I segreti del Kalahari possono essere scoperti insieme ai San, gli aborigeni dell’Africa australe che vivono qui da 25 000 anni. Solo pochi vivono ancora nel modo ancestrale come cacciatori-raccoglitori, mentre la maggioranza vive in insediamenti come New Xade, Kuru, D´kar e Ghanzi. Al confine con il Sudafrica, il Tuli Block è una striscia di terreno agricolo, estesa lungo il fiume Limpopo. Vicino si trova la capitale Gaborone, una città in rapido sviluppo. Il turismo continua ad essere un settore in crescita con molte possibilità di potenziamento, e il governo, con i suoi piani regolatori, punta su un turismo di alta qualità. Il paese è dotato di alberghi a tre, quattro e cinque stelle, ma per visitare le riserve e i luoghi più impervi e suggestivi bisogna soggiornare in camping, anche ben attrezzati, e lodge, e muoversi in jeep per i numerosi safari possibili. Oriana Schembari

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n’altra volta il cielo che avrà come epilogo il sogno di Salgari. Quegli orizzonti dove la sua fantasia si abbandonò traducendo in parole la saga dei cacciatori di teste e degli scontri, a colpi di kris nella cornice della foresta pluviale, di Sandokan: la leggendaria tigre della Malesia. La destinazione da raggiungere il Sabah, regione a nord del Borneo dalla miriade di eco-tesori e dalle leggende tramandate nel corso dei millenni. Un paradiso tropicale dove la jungla risuona del richiamo dell’hornibills e l’aria è intrisa dell’odore acre della rafflesia. Un luogo sognato, vagheggiato e assaporato nella forma edulcorata del parco del Taman Negara, nella penisola malese e che ora sarebbe diventato realtà. Avrei incontrato il selvaggio padrone del Borneo, come è chiamato dai locali l’orango e mi sarei ritagliata un’escursione nella foresta pluviale più antica del mondo che con i suoi 140 milioni di anni all’attivo strizza l’occhio a quella amazzonica, virgulto di soli 60 milioni di anni. Questi i pensieri che si affollavano come fotogrammi impazziti all’imbarco del volo Malaysia Airlines che dopo un veloce scalo a Kuala Lumpur mi avrebbe portato in poche ore di volo ai piedi del Kinabalu: gigante granitico di 4095 metri.

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Kota Kinabalu: over the top Il morbido paesaggio solcato dalle verdeggianti risaie a gradoni di Bali lascia così spazio al labirinto della foresta pluviale che, vista dall’alto, sembra ancora più intricata di quanto in realtà sia. Diecimila metri più in basso si nasconde un ecosistema intatto ed unico nella sua bio-diversità dove cacciatori di teste scrutano dall’alto delle loro longhouse chi si aggira nella radura e macachi cleptomani frugano curiosi negli zaini di chi si avvicina loro. Il Sabah, è uno dei tredici stati della confederazione malese che si affaccia sull’infinito orizzonte del Mar della Cina Meridionale con i suoi 1500 chilometri di costa. Ad incorniciare quest’ultima una miriade di isole che ospitano parchi naturali e villaggi di pescatori. C’è un motivo per cui il Sabah è chiamato “la terra sotto vento” complici i monsoni che la graziano dalla loro violenza. Qui il mare è morbido, riparato com’è dall’abbraccio delle Filippine e del Vietnam: l’irruenza dell’Oceano Indiano ha lasciato spazio ad onde lunghe e rassicuranti la cui coltre ospita una delle barriere coralline più belle al mondo. Anche le tartarughe verdi, giganti dei mari, hanno adottato le coste del Sabah per depositare le loro uova dando inizio ad un nuovo cerchio della vita. “Ho visto altri luoghi simili a Si-

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BORNEO A volo d’aquila tra bellezze naturali padan più di quarantacinque anni fa e non credevo potessero ancora esistere”. Le parole del viaggiatore dei mari Cousteau mi rimbombano in testa mentre la pista illuminata dell’aeroporto di Kota Kinabalu si fa sempre più vicina. La parola d’ordine, da questo punto in poi, imporrà di dimenticare comfort e lusso. Un ultimo satay siglato da un brindisi a bordo del fiammante 737 di Malaysia Airlines e pronti per cavalcare la vera avventura: il Borneo è alle porte.

Sutera Sanctuary Lodges:

cinque stelle a piedi del KK

Capita talvolta che le sensazioni, nate dalle deduzioni, non si trasformino in realtà. Immaginavo già di trovarmi con un machete in bocca a farmi strada tra una selva di liane combattendo con sanguisughe e serpenti corallo quando a dieci minuti dall’aeroporto di KK appare un miraggio. Nonostante sia notte il Sutera Sanctuary Lodges riluce in tutta la sua imponenza. Il buio non occulta il fascino del resort, anzi lo enfatizza. Al complesso appartengono due cinque stelle: il Pacific Sutera, cornice ideale per convention ed incentive con le sue 500 stanze e suites, e il Magellan Sutera dedicato nel nome al viaggiatore per antonomasia. Una lobby en plein air simile nella struttura architettonica ad un’immensa long house accoglie il visitatore. L’hotel vanta 456 stanze tutte dotate di balconi privati e finestre panoramiche per permettere un colpo d’occhio mozzafiato sul porto privato o sulle piscine. L’intrattenimento è uno dei fiori all’occhiello del resort che comprende campi da tennis coperti e non,

un teatro, campi di squash, badminton e bowling. Last but not least, un campo da golf di 27 buche che ha fornito la cornice ideale per l’Amateur Open Championship del 2005: prestigiosa competizione golfistica che raccoglie le migliori giocatrici asiatiche. Un soggiorno non sarebbe completo se non fosse dato spazio al benessere. Bellezza e relax sono le cifre che contraddistinguono la Mandara Spa dove sarà un piacere abbandonarsi ad un massaggio defatigante o ad una seduta di riflessologia plantare.

L’@tmosphere di KK Per vivere appieno l’esperienza di un tramonto mozzafiato viene incontro @tmospere ristorante collocato al diciottesimo piano del Menara Tun Musthapa, torre di cristallo che ruota intorno ad un perno. È questo il motivo che rende possibile abbracciare una visione a 360 gradi della baia e la potenza di uno skyline di inaudita bellezza. Lo stile fusion della cucina ben si adatta alla cornice del ristorante che sembra uscito da una serie degli anni settanta. Chaise longue dalle tinte pop e tavoli di plexiglas incorniciano quello che potrebbe essere il set di un film di James Bond. Forse è questo il motivo per cui il Martini sembra essere il cocktail migliore da assaporare aspettando che il fuoco dell’orizzonte si tinga di blu.

Tunku Abdul National Park: tra tartarughe e megattere Dall’@tmospere mondana a quella della natura nella sua epifania più completa. Raggiungiamo a bordo di una lancia il Tunku Abdul Rahman Park Island. Il tutto con un breve viaggio che dal piccolo molo del resort porterà ad un parco marino di grande impatto. Il sole fa capolino ed illumina un cielo terso reso ancora più luminoso dal violento riverbero sull’acqua. L’isola di Sapi, uno dei cinque gioielli che appartengono al parco, è la sede del museo oceanografico dove vengono condotti studi sulle migrazioni delle tartarughe e classificate le specie del Mar della Cina Meridionale. Il reef è qui caratterizzato da correnti morbide

che lo rendono location ideale per i divers. Pesci scorpione, palla, e gamberi sono solo alcuni degli ospiti di queste acque tanto belle da essere adottate anche dalle ritrose tartarughe "hawksbill" che, curiosamente, si riproducono soltanto nel luogo dove sono nate. Se ci si immerge si ha il privilegio di vederle che si muovono come ballerine a pelo d’acqua. Per aspettarle alla sera, sulla spiaggia, dove depositeranno le uova con un rito che prevede di scavare un buco e poi ricoprirlo prima di rituffarsi ancora nell’infinito blu.

Sepilok: alla ricerca dell’anello mancante Il Sabah, non è però esclusivamente sinonimo di acque meravigliose. Cifra distintiva di quest’isola è la foresta pluviale più antica al mondo. E qui arriva il bello: anzi, qui abita il bello. È l’essere che ha il 96,4% di geni uguali all’Homo Sapiens Sapiens. Il suo nome scientifico è “Pongo Pygmaeus” anche se è meglio noto come orango. A Sandakan, nella costa nord orientale, ne esiste una vera colonia. Dal 1964 è stato infatti istituito il centro Sepilok, il parco più grande al mondo dedicato a questa specie in via d’estinzione a causa della caccia, piantagioni abusive, taglio del legname e bracconieri privi di scrupoli. 42 sono gli anni passati dalla sua fondazione ed oggi come ieri si provvede allo svezzamento dei cuccioli prendendosi cura dei piccoli orfani allattandoli e abituandoli ad un lento ma progressivo reinserimento all’interno della jungla. Due gli appuntamenti per poter avvistare il nostro cugino primo: alle dieci di mattino o alle tre di pomeriggio. Lo spettacolo è emozionante, gli oranghi vengono avvicinati con l’esca del cibo. Avanzano fino al latte e agguantano le banane distribuite dagli addetti lungo una serie di piattaforme collocate all’interno del parco. È impossibile non riflettere sulle somiglianze che questi primati hanno con l’uomo. Stesso luogo, stessa ora proprio come noi alle prese con la famigerata pausa pranzo. D’accordo che al cuor non si comanda e alla pancia ancora meno, però queste affinità inducono a pensare che la genetica non è un’opinione. I turisti scattano curiosi cercando di siglare con un’istantanea uno spettacolo unico nel suo genere. Nessuna foto sarà però come vivere quest’emozione in prima persona nel cuore della jungla. Mentre il dentato Kinabalu dall’alto dei suoi quattromila metri sorride complice supervisionando, in qualità di testa del Borneo, il cerchio della vita dei nostri cugini primi. Eleonora Boggio

c/c postale n°89133003

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Segue da pag. 1 compagnia inizialmente era quella che si era proposta come la salvatrice di Alitalia tanto da presentare ricorso al Tar quando venne scelta Air France durante il primo tentativo di vendita, ma poi la sua presenza è venuta progressivamente scemando, divenendo marginale e inserendosi nella cordata dei 15 “coraggiosi” imprenditori, salvo poi finire –a differenza degli altri quindici- per mettersi in vendita anche lei. Su questo strano connubio segue un articolo dove si cerca di ricostruire più in dettaglio, gli avvenimenti. Diciamolo chiaramente: quello di Air One e Alitalia non è stato un merger “classico”, come la storia dell’aviazione civile ci aveva insegnato. Due vettori si fondono fra loro, quella che ne esce è una nuova compagnia più grande e più aggressiva rispetto alle dimensioni che i due vettori singolarmente rappresentavano; ebbene ciò non è avvenuto nel caso Alitalia-Air One. Ed è singolare l’estrema disinvoltura con la quale si vorrebbero mettere pietre tombali su argomenti circa i quali l’opinione pubblica chiede spiegazioni e fa comparazioni. Durante una audizione tenutasi il 10 settembre 2008, il ministro Giulio Tremonti aveva invitato a evitare di far paragoni fra l’offerta di Air France e quella della cordata italiana; Rocco Sabelli, a.d. di Cai, durante la succitata conferenza stampa per l’annuncio della cessione di Alitalia a Cai, rifiutava come fuorvianti i confronti con la vecchia Alitalia o la sua somma con Air One. Secondo queste premesse era inutile che gli italiani continuassero a chiedersi se l’offerta Air France sarebbe costata meno ai contribuenti italiani. Stessa cosa dicasi ricordando che Alitalia e Air One, messe insieme, nel 2007 avevano trasportato circa 34 milioni di passeggeri, e la nuova compagnia, prevede di portarne 30 milioni entro il 2013. Anche questo, ad esempio, è un raffronto che si dovrebbe evitare, secondo le avvertenze del nuovo management. Ecco, è con queste premesse che prende il via la nuova Alitalia. Altro mistero è costituito dai valori dati alle valutazioni di acquisto: Alitalia è stata valutata 1.052 milioni, Air One 790 milioni. Ci sembra che, o la prima

Parte la nuova Alitalia stima è troppo bassa, o la seconda è troppo generosa. E che dire poi dei collegamenti intercontinentali? Nessun miglioramento nemmeno su questo fronte per il quale Fiumicino e Malpensa non hanno mai smesso di litigare fra loro. Il nuovo vettore, da quel che è dato sapere, parte con 16 destinazioni a lungo raggio, tante quante ne aveva Alitalia nell’estate 2008. Ovviamente, secondo una coerenza tutta tricolore, rifiutato con sdegno l’ingresso nel gruppo AF-KL, ora diventa basilare e indifferibile entrare in alleanza con un partner internazionale, magari proprio con una AF-KL! Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali si è fatta una nuova regola ad hoc, coprendo in pratica un periodo di sette anni di sussidi. Tutti sono ben contenti se per gli esuberi si è voluta garantire una così generosa concessione, ma già su diversi giornali sono apparse lettere di cassaintegrati di altre società i quali con toni non certo pacati chiedono “ perché a loro sette, e a me due?” Una bella domanda anch’essa destinata a rimanere senza risposta (su questo argomento, vedi approfondimento su articolo che segue). Di certo, perché la cosa va vista pure nell’ottica della collettività e non solo da quella riguardante l’occupazione, con l’avvio di Alitalia “privata” finisce per gli italiani l’incubo dei prestiti, dei sussidi dati ad una compagnia che per ammissione di un suo presidente più volava, più perdeva e che fin dal giorno successivo a questa candida ammissione avrebbe dovuto essere messa a terra. Ora il nuovo vettore proprio in quanto “privatizzato” potrà contare sulle sole entrate della sua biglietteria: un qualcosa a cui da decenni ormai Alitalia non era più abi-

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tuata e siamo davvero curiosi di vedere quali saranno i risultati. Proponendo la domanda da altra ottica: riuscirà il nostro vettore a riconquistare quelle posizioni di presenza sul mercato italiano che finora è stato regalato ai vettori stranieri?

Impiegati di serie A e di serie B Una spiegazione potrebbe essere quella che, avendo rimorsi di coscienza per il modo in cui essa è stata gestita, lo Stato quale datore di lavoro ha ritenuto opportuno prendere, a mò di riparazione, provvedimenti a dir poco fuori dell’usuale, a tutela dei suoi dipendenti. Stiamo parlando di Alitalia e della sua poco edificante uscita di scena. Mentre scrivevamo questi appunti ci veniva in mente l’accostamento con i big amati dal pubblico. A detta di molti, un uomo di spettacolo dovrebbe avere la forza di volontà di uscire di scena quando ha raggiunto l’apice della carriera e il pubblico conserva una certa immagine positiva del personaggio. Secondo i sostenitori di questa teoria

è uno sbaglio invecchiare sotto gli occhi di chi ti aveva visto ed apprezzato in un certo modo, avendo impressa in mente una tua immagine ancora vigorosa. Si tratta insomma di abbandonare le luci del varietà in modo dignitoso al momento giusto, lasciando nel collettivo una immagine positiva della figura e del personaggio creato. Ecco, l’ingloriosa fine di Alitalia ci faceva venire in mente un tale accostamento; anni di gloria, conduzione pessima negli ultimi decenni, uscita di scena davvero miserevole fra scioperi, urli, fischi e invettive: di certo l’Alitalia ci ha lasciato nel modo più indecoroso che si poteva immaginare. Eppure come vedremo dall’analisi che segue, tutto si può dire tranne che non ci si sia dati da fare per alleviare i problemi di chi era alle dipendenze di questa azienda. Quest’ultima nostra osservazione, ne siamo certi, potrebbe suscitare ilarità, ironia e perplessità in qualche lettore. Ma per quest’ultimi, bisognerà ricordare un punto che troppi fingono di dimenticare: l’Alitalia era una società tecnicamente fallita da tempo, che “tirava avanti” solo in virtù dei sussidi ricevuti dallo Stato, i quali sussidi erano sottratti ad altri scopi altrettanto primari e utili quanto può esserlo il trasporto aereo. Ebbene quando una normale azienda non produce più con il suo prodotto, il revenue necessario per pagare salari e fornitori, la via a disposizione è una sola: fallimento o, al limite, una ristrutturazione. Solo accettando questa impostazione e non fingendo di ignorarla, si pongono le basi per impiantare una analisi serena ed obiettiva di quanto sia giusto che il personale Alitalia mostri oggi rabbia e delusione per come sono andate le cose. Ci si può rammaricare invece, questo si, di non aver colto al volo altre precedenti opportunità che pure non erano mancate, a parContinua a pag. 10

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Segue da pag. 9 tire dal matrimonio con la sola Klm all’epoca Domenico Cempella fino ad arrivare alle recenti offerte di Air FranceKlm, ma qui forse, a prescindere come da molti osservato, che non serve piangere sul latte versato, ci si può consolare ricordando come a questi fallimenti di matrimonio ben pochi, fra tutti i componenti della filiera Alitalia, sono estranei, e non solo negli ambienti governativi e manageriali. Ciò chiarito vorremmo anche sottolineare come chi scrive questi appunti non sia affatto convinto e soddisfatto della soluzione CAI, e di ciò che essa ha comportato per l’altro vettore italiano Air One, ma questo è tutt’altra cosa che esula dall’argomento che qui si vuol trattare, ossia delle misure oltremodo favorevoli che sono state adottate per favorire il decollo della nuova Compagnia Aerea Italiana. Impostato in tal modo il problema, vediamo quindi più da vicino quale sono le operazioni straordinarie, questo è il termine esatto, che sono state effettuate per il varo del nuovo vettore; talmente straordinarie che iniziano a sollevarsi critiche e osservazioni le quali, a nostro parere, non sono affatto campate in aria.

Ammortizzatori Sociali. Per tutti i dipendenti in esubero sono previsti 7 anni di sostegno con l’80% per cento della retribuzione. La cassa integrazione viene assicurata per quattro anni più 3 anni di mobilità. Si tratta di misure eccezionali mai attuate prima.“Poiché gli ammortizzatori coprono l’80% dello stipendio (per fortuna dei lavoratori del trasporto aereo il loro accordo sindacale del 2004 non pone neppu-

re un tetto a quanto possono ricevere, avremo da pagare 44 mila euro per ogni lavoratore, per ogni anno, fino ad un massimo di sette anni.” (Quanto costa chiudere Alitalia, www.lavoce.info 16-9-2008). Di fronte a questo allungamento degli ammortizzatori, sui giornali non sono mancate lettere di dipendenti ex-cassaintegrati i quali ponevano la legittima domanda, perché alla mia azienda no, e alla loro invece si?

Antitrust Il decreto varato per la privatizzazione ha esautorato l’autorità garante della concorrenza di molte sua facoltà. Ciò è stato fatto per evitare, se questa avesse posto troppi paletti come è avvenuto ad esempio per l’acquisto di Volare, di rendere meno appetibile la vendita e mettere a rischio l’intera operazione. A tal proposito va osservato che Alitalia copre il mercato italiano con uno share molto più basso di quanto non facciano Air France o Lufthansa nei loro rispettivi mercati interni. Purtuttavia ciò che in questa sede preme mettere in rilievo, è l’eccezionalità dell’intervento, anch’esso mai attuato prima d’ora, di andare ad intaccare le facoltà istituzionali dell’Antitrust con lo scopo dichiarato di agevolare la vendita di una azienda ad un’altra.

Rivisitazione legge Marzano Al contrario di ciò che accadde per la vicenda Parmalat, Alitalia non era una impresa sana, come appunto Parmalat, ma una azienda finanziariamente dissestata. Si rendeva quindi necessaria una legge Marzano modificata. Ciò che è scaturito è un fallimento pilotato ove il governo, quale azionista di maggioranza nomina un commissario straor-

dinario con il compito di vendere con trattativa privata alcuni asset, e trasferire parte del personale della vecchia compagnia a una nuova compagnia già pronta per l’acquisto, si potrebbe dire creata ad hoc. Tutto ciò che non interessa a quest’ultima, incluso il personale in esubero, si trasforma di fatto in costi a carico dei contribuenti/cittadini italiani. Ai tre punti di cui sopra, per ognuno dei quali ci sarebbe molto da scrivere e che noi abbiamo voluto ricordare per somme linee, andrebbero aggiunti ovviamente tutti i sussidi e ricapitalizzazioni fatte nel corso degli anni a favore di Alitalia. Anche questo aspetto infatti rappresenta una forma di aiuto che ha ben pochi precedenti nella storia delle società italiane. E non avremmo ancora finito, perché è stata anche definita ”una procedura speciale per assicurare l’erogazione in tempi brevi da parte dell’Inps delle indennità spettanti”. Circa quest’ultimo punto vorremmo ricordare come esso serva ad attenuare il fatto che per ottenere le spettanze di fine rapporto lavoro, i dipendenti Alitalia hanno dovuto presentare domanda al Tribunale fallimentare di Roma ed “insinuarsi” nel passivo (questo è il termine tecnico). Sempre nell’ottica di quanto sia giusto lamentarsi, per chi ha meno anni di noi, ricordiamo che molti dipendenti di Itavia, la compagnia aerea che per prima tentò di far concorrenza all’Alitalia, la liquidazione l’hanno vista dopo decenni. Bene, di fronte a tali dati incontrovertibili, e ricordando inoltre come non pochi italiani volevano farla finita con una compagnia ingestibile e fallimentare tenuta in vita dagli aiuti pubblici, sinceramente non sappiamo quanto sia giusta la delusione dei dipendenti Alitalia. Forse hanno più ragioni di lamentarsi i lavoratori di Air One. Ma vogliamo sottoporre ancora un'altra considerazione. Chi vive nel mondo delle compagnie aeree, in particolare quelle straniere, sa benissimo che in qualsiasi momento il nostro datore può decidere di chiudere la rotta sull’Italia, o sospendere del tutto le attività. Risultato: chiusura della filiale italiana e tutti a casa. Ricordiamone alcune fra le tante: Viasa, Air India, Philippine Airlines, Garuda, Twa, Pan American, Sabena, Swissair; per non parlare poi delle tante cessazioni dei rapporti di lavoro dovute al

fatto che la compagnia aerea decide di farsi gestire da un General Sales Agent invece che mantenere una sua struttura. Bene, anche Alitalia ha attuato, sia pur all’inverso, la stessa politica. Uffici e personale di destinazioni quali Melbourne, Rio, Manila, Johannesburg, Buenos Aires, Karachi, Lagos, anche in questo caso solo per citarne alcune, un certo giorno sono stati chiusi e il personale licenziato. La chiusura delle destinazioni è stata un’azione progressiva quanto inesorabile ed ha riguardato un numero ragguardevole di lavoratori Alitalia sparsi nei cinque continenti. Ebbene, in queste condizioni di progressivo ritiro e uscita di scena dal contesto internazionale, accompagnato da un ridimensionamento generale delle attività, pensare che il “personale Italia” potesse rimanere permanentemente indenne dalla crisi, era vivere nel castello fatato ignorando ciò che avveniva fuori. La Cai, o nuova Alitalia, non ha rappresentato la soluzione migliore per i guai del nostro principale vettore di bandiera, prova ne sia il fatto che dal momento che essa è nata è stato contestualmente annunciato che, in ogni caso, si dovrà sottoscrivere un accordo con una major straniera. Questa per ben due volte era stata trovata, e giochi di palazzo la hanno rispedita al mittente. Inoltre, a nostro parere, la nuova compagnia decolla con legami politici non indifferenti, quegli stessi intrecci che tutti ormai ammettono essere stati la principale causa dei malanni di Alitalia. Tutto ciò premesso, tenendo conto dello stato generale di crisi del trasporto aereo e in nome dei tanti colleghi di compagnie italiane e straniere i quali hanno perso il posto di lavoro nel corso delle crisi che hanno investito nell’ultimo decennio il settore dell’aviazione commerciale, non ci sentiamo davvero di unirci al coro di chi vorrebbe far credere che i dipendenti di Alitalia hanno avuto un trattamento tale da giustificare scioperi e agitazioni che hanno accompagnato l’uscita di scena della freccia alata. Questa opinione si riferisce allo stato generale dell’industria aerea e non vuol dire, sia ben chiaro, condividere eventuali forzature o errori fatti nella fase finale di licenziamento e riassunzione da parte del nascente nuovo vettore. Antonio Bordoni

Brussels Airlines entra in Star Alliance In occasione della riunione annuale del Consiglio di Amministrazione i CEO delle compagnie aeree membro di Star Alliance hanno accolto la richiesta di ingresso nell’alleanza di Brussels Airlines. Brussels Airlines è la compagnia aerea del Belgio che offre la più ampia varietà di voli da e per la “capitale” dell’Europa. Con una flotta di 45 aeromobili, la compagnia aerea opera circa 300 voli giornalieri verso 55 aeroporti europei e 15 destinazioni in Africa.Grazie all’appartenenza a Star Alliance, Brussels Airlines sarà in grado di offrire ai propri passeggeri un’ampia gamma di benefici. Per quanto riguarda i collegamenti, ad esempio, la compagnia aerea garantirà ai suoi passeggeri di viaggiare fa-

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cilmente attraverso la vasta rete di collegamenti di Star Alliance, che presto si espanderà ulteriormente per coprire 1.074 destinazioni in 174 nazioni. I viaggiatori Frequent Flyer del programma di fidelizzazione Privilege di Brussels Airlines potranno accumulare miglia e spenderle con qualsiasi altra compagnia membra di Star Alliance. Per garantire tutti i benefici dell’alleanza, le équipe specializzate di Brussels Airlines, Star Alliance e tutte le compagnie membro lavoreranno attivamente al processo di integrazione che, una volta completato, farà di Brussels Airlines una parte integrante della rete di Star Alliance, composta fino ad oggi da 21 membri.

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Montenegro bellezza selvaggia Distal & ITR Group rappresenta in Italia la compagnia Montenegro Airlines e coste lambite dal mare trasparente, le spiagge illuminate dal sole mediterraneo, le rocce bianche che si alternano a scure montagne e si aprono improvvisamente in profondi canyon: il Montenegro è una delle ultime oasi verdi in Europa. Il turismo balneare attrae il maggior numero di turisti, ma anche il turismo ambientale e culturale offre significativi motivi d’interesse. Per il Montenegro la conservazione della natura e dell’ambiente è una priorità assoluta. Quattro parchi nazionali coprono una superficie di 900 km2: il Durmitor con il canyon del fiume Tara, il parco nazionale del Lago di Scutari, il Biogradaska Gora e il Lovcen. Il rispetto della natura e lo sviluppo delle attività ad esso correlate, sono la priorità per l’Organizzazione Nazionale del Turismo del Montenegro, che ha recentemente pubblicato una brochure dedicata ai tour di trekking e al cicloturismo, con una mappa dettagliata dei sentieri sul territorio montenegrino. Cresce l’interesse verso il paese montenegrino, sia per la sua forte vocazione turistica, sia per le potenzialità di mercato. E Montenegro Airlines, compagnia rappresentata in Italia da Distal & ITR Group dal 2001, svolge in tal senso un ruolo primario grazie ai collegamenti da e per la capitale Podgorica. Per Roma, dal 23 dicembre, riprenderà il vecchio orario che prevede tre voli alla settimana, martedì, venerdì e

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domenica. La linea per Milano è stata aperta quest’estate e i voli sono previsti due volte la settimana, giovedì e domenica. Oltre alle linee ordinarie per l’Italia, il vettore montenegrino organizza regolarmente voli charter per Bari, Brindisi e Napoli. In occasione della conferenza stampa tenutasi presso l’Hotel Avala a Budva lo scorso novembre, Zoran Durisic, Presidente Montenegro Airlines, ha ricordato:” La destinazione del primo volo commerciale, nell’anno 1997, era proprio l’Italia, e più precisamente Bari. Abbiamo recentemente rinnovato le strutture di volo acquistando due nuovi aerei tipo Embraer 195, mentre per l’anno prossimo è previsto l’acquisto di altri due nuovi aeroplani dello stesso tipo. Nell’anno 2009 disporremo di 8 aerei, 5 Fokker e 3 nuovi Embraer 195. Montenegro Airlines cresce del +15% ogni anno e per il 2008 ci aspettiamo 500.000 passeggeri. Tutto ciò non fa che testimoniare la continua espansione della compagnia, la conquista di nuovi mercati e l’aumento del numero di passeggeri; dati questi che ci incoraggiano a continuare a contribuire per lo sviluppo economico del Montenegro”. Dall’inizio del 2008 e fino a settembre, 29.000 turisti italiani hanno visitato il paese della “Bellezza Selvaggia”, delle spiagge interminabili, delle città me-

dioevali, delle incredibili Gole di Cattaro. Una bellezza che attrae anche la clientela imprenditoriale e dei viaggi d’incentive; da poco il Montenegro ha creato il suo Convention Bureaux con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo di questo settore, affiancando le aziende nell’organizzazione di conferenze, d’eventi e viaggio d’incentivo. Sasa Radovic, Direttore ONT, Organizzazione Nazionale del Turismo del Montenegro, ha evidenziato:” Il turismo in Montenegro è in continua crescita da 4 anni, e prevediamo che questo trend continui fino al 2016. Nel 2008 i visitatori hanno raggiunto il numero di 1.500.000, di cui 25% ospiti UE; gli italiani sono il 5%, percentuale che tenderà ad aumentare fino al 10%. Il numero dei pernottamenti è aumentato del 6% rispetto al 2007; inoltre

sono stati stanziati 500 milioni di euro per lo sviluppo del turismo, e in particolare per la realizzazione di 20 nuovi alberghi, fino a raggiungere il traguardo di 3000 posti letto per il prossimo anno. Gli investimenti riguarderanno anche le infrastrutture, con il miglioramento delle strade e degli aeroporti: 26 milioni di euro per la ristrutturazione degli aeroporti internazionali di Tivat e Podgorica”. Infine, famose cartene alberghiere come Four Season, Kempiski e Aman Resort daranno la possibilità agli albergatori montenegrini di attrarre un nuovo tipo di clientela e di allungare la stagione offrendo sale conferenze, attività nautiche e all’aria aperta, centri benessere con servizio di altissimo livello. Antonella Pino d’Astore

Emirates: 2 voli al giorno su Lagos Emirates raddoppia le frequenze giornaliere tra Dubai e Lagos. Dal 1 febbraio la compagnia passerà da 7 voli settimanali a 14.“Lo sviluppo che Emirates sta ottenendo in Africa è da considerare un’incredibile successo valutando che la nostra Compagnia ha iniziato a servire Lagos solo 4 anni fa. L’Africa è una delle maggiori e più potenti zone commerciali ed Emirates supporta continuamente queste attività. Stiamo facendo richiesta per aggiungere voli addizionali per poter raggiungere il nostro obbiettivo finale. Allo stesso tempo, stiamo migliorando i collegamenti, in parti-

colare verso il Bahrain, Doha, Muscat, India sud continentale, Asia orientale e Australasia.” ha dichiarato Salem Obaidalla, Vice presidente di Emirates. “Con l’inizio di questo doppio volo giornaliero verso una delle maggiori zone commerciali dell’Africa, ci aspettiamo anche uno sviluppo della parte cargo. Emirates SkyCargo, attualmente, serve in Africa 15 destinazioni e recentemente ha rafforzato la sua presenza con l’introduzione di servizi cargo verso Lagos. Dal 1° febbraio 2009 la nostra capienza per il trasporto merci passerà da 280 a 440 tonnellate a settimana”.

easyJet ha festeggiato 10 anni di presenza in l'Italia easyJet, compagnia aerea low cost leader in Europa, ha celebrato il 10° anno di presenza sul territorio italiano con un divertente tour che unisce nord, centro e sud Italia. Numerose le iniziative, tra cui il tradizionale taglio della torta, la foto ai piedi dell’aereo e i festeggiamenti con i passeggeri presso gli aeroporti di Bari Palese e Milano Malpensa, l’11 e 12 dicembre e Roma Fiumicino il 17 dicembre. easyJet aveva inaugurato la sua pre-

senza nel mercato italiano nel 1998 con 4 rotte. Dopo 10 anni, grazie alle nuove destinazioni lanciate e all’affetto dimostrato dai passeggeri italiani, sono ben 73 le tratte messe a disposizione dalla compagnia low cost. Circa 24 milioni di passeggeri hanno scelto di viaggiare con easyJet dal 1998 ad oggi, dei quali ben 7 milioni solo nel 2008, consentendo così alla compagnia di raggiungere il 6% della quota di mercato italiana.

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Costa Crociere in navigazione con “I protagonisti del mare 2008” a XVI edizione de “I protagonisti del mare”, il premio internazionale di Costa Crociere, si è tenuta nei giorni 2-6 dicembre 2008 a bordo della Costa Fortuna, in viaggio da Trieste a Savona attraverso lo scalo tecnico di Bari e i porti di La Valletta e di Napoli. Vi hanno preso parte, oltre ai rappresentanti della stampa, più di 1.300 agenti di viaggio, non solo europei, provenienti anche da altri paesi del mondo, e per la prima volta da nazioni quali la Cina, l’Argentina, il Brasile e il Messico. Nei tardi pomeriggi del 34 dicembre sono stati premiati i migliori agenti di viaggio 2008 nel Fatturato totale, nei Viaggi di nozze, nei Gruppi e nei Costaclick, il sito della compagnia genovese riservato al trade. Uno speciale riconoscimento hanno inoltre ricevuto alcune testate giornalistiche, tra cui la nostra rivista. Nel corso della mini-crociera i responsabili di Costa Crociere hanno illustrato i programmi della compagnia per la stagione 2008/09. Partendo dal grande successo dell’iniziativa “500 Fiat 500”, riguardo alla quale già 250 automobili sono state consegnate alle agenzie più meritevoli, e le restanti lo saranno nel 2009; mentre all’incentivazione in molti paesi europei sono state destina-

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te 50 speciali Vespe “C” Piaggio, anch’esse realizzate con un particolare design. Molto si è detto a proposito delle nuove destinazioni, giacché lo slogan delle crociere Costa, “Una vacanza che non va mai in vacanza”, è quanto mai indicato per caratterizzare il dinamismo della compagnia che propone a prezzi favorevolissimi per chi prenota in questi primi mesi opportunità come un itinerario di due settimane tra Mauritius, Seychelles, Madagascar e Kenya, con due scali nel Madagascar e possibilità di safari in Kenya; nonché due itinerari settimanali, uno nei più fiabeschi Emirati Arabi ed uno nel suggestivo Nord Europa. E molto s’è detto anche a proposito delle due nuove navi in cantiere, la cui

inaugurazione, contemporanea, è prevista tra maggio e giugno: la Costa Luminosa e la Costa Pacifica, che saranno rispettivamente la tredicesima e quattordicesima nave della flotta Costa ad entrare in funzione. La prima, di 92.700 tonnellate, ha una capacità di accoglienza per 2.828 ospiti e sarà la nuova ‘punta di diamante’ della compagnia: la nave più esclusiva e innovativa, progettata, come la seconda, dall’architetto e interior designer Joseph Farcus; tra le sue caratteristiche, spicca la ricchissima serie di opere d’arte presenti a bordo: si parte da una grande scultura del colombiano Fernando Botero piazzata nella hall e si prosegue con 2.000 quadri originali e 3.000 multipli, con 120 lampadari di Murano ed

Msc Fantasia, la nave più bella del mondo Segue da pag. 1 seguito da spettacolari fuochi d'artificio che hanno illuminato lo splendido golfo di Napoli. Al termine della cerimonia, la serata è proseguita a bordo, prima con la cena di gala e poi all'insegna del divertimento nei tanti bar e discoteche presenti sulla nave. La Msc Fantasia è davvero una nave maestosa: il suo peso è di 138mila tonnellate, la sua lunghezza di 333 metri e la larghezza di 38. I suoi interni sono ampi e lussuosi, progettati secondo canoni stilistici al top del made in Italy e realizzati con materiali di qualità. Con ben 1.637 cabine è capace di ospitare quasi 4000 passeggeri e 1.300 membri di equipaggio. A bordo sono presenti diverse piscine, alcune delle quali coperte, un fitness center, un'attrezzata spa e numerose altre attrazioni tra le quali il cinema 4D, il casinò delle palme e il simulatore di formula 1 inaugurato per l'occasione dal pilota Jarno Trulli. Ma la nuova ammiraglia Msc si differenzia anche per l’attenzione alla riservatezza offerta ai clienti. Per questo motivo è stato creato l'Msc Yacht Club, un'area con 99 cabine di categoria superiore per una discrezione e una tranquillità garantite dai servizi a sei stelle tra i quali un maggiordomo disponibile 24 ore su 24. Le cabine Yacht Club sono posizionate in alto e a prua su entrambi i lati della nave e godono di una meravigliosa visuale dovuta ad una parete esterna in vetro. Qui le finiture e il design sono ancor più curati e gli ospiti possono usufruire di un’area

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privata esterna con jacuzzi, salotti, libreria e bar notturno. La Msc Fantasia oltre a distinguersi per quanto riguarda il comfort delle cabine e l’eleganza degli spazi comuni, è il risultato delle più avanzate tecnologie. Permette una navigazione piacevole anche con condizioni di mare non proprio ottimali e, come sottolineato dal comandante Giuliano Bossi, ha ricevuto numerosi riconoscimenti in materia di sostenibilità ambientale. E’ infatti la prima nave da crociera al mondo ad aver ottenuto l’importante riconoscimento “6 Golden Pearls” rilasciato da Bureau Veritas per il rispetto dell’ambiente e per le misure di sicurezza adottate. In un momento non certo esaltante per l’economia mondiale, Msc sta invece vivendo una fase di crescita registrando un trend costantemente positivo. E in effetti il rallentamento dell’economia non sembra preoccupare Pierfrancesco Vago - CEO Msc Crociere – secondo cui è importante, proprio in questa fa-

se, sottolineare alcuni fattori che possono orientare la scelta verso questo tipo di vacanza: “la crociera si sa quanto costa, i ragazzi sotto i 18 anni non pagano, e potendo imbarcarsi in ben 14 porti italiani viene eliminato il costo dell’aereo per chi deve partire. Affrontare anche il caro carburante ci spaventa meno", ha proseguito. "Le nostre tariffe sono trasparenti, sui pacchetti già comprati non c’è nessun sovrapprezzo”. Va inoltre ricordato che la “Msc” ha puntato in modo innovativo sulla strategia di destagionalizzare i propri pacchetti di viaggio, venendo così incontro ad esigenze e target differenziati, e proponendo un concetto di vacanza ancor più godibile perché lontana dal caos tipico dei periodi turistici per definizione. Subito dopo le crociere di Natale e Capodanno nel Mar Mediterraneo, ad esempio, per tutto l’inverno 2009 sono previsti itinerari di 12 giorni nel Mediterraneo Occidentale, con partenza sempre da Genova e scali a Barcellona, Gibilterra, Funchal, Tenerife, Arrecife, Malaga e Civitavecchia. Come più volte ricordato da Domenico Pellegrino - direttore generale Msc Crociere - “il settore crocieristico in Italia è in forte crescita, con un incremento pari al 28% annuo contro il 13% europeo. Inoltre, secondo una recente ricerca il 68% degli italiani, vorrebbe fare una vacanza in crociera”. In questo scenario dove è la domanda a guidare l’offerta, Msc non è stata certo a guardare. Dal 2003 ad oggi, sono stati investiti ben 5,5 miliardi di euro per la costruzione di 9 navi, compresa la Msc Splendida, gemella della

allestimenti che permetteranno suggestivi giochi di luci e colori; tra le altre novità, un’area golf, un cinema a 4D, un teatro disposto su tre livelli, di 1.300 mq, in grado di ospitare 800 spettatori, un ristorante con cucina a vista e un rivestimento madreperlaceo di 500 mq e l’area Samsara, un centro-benessere disposto su due piani con palestra, terme, piscina per talassoterapia, sale trattamenti, sauna, bagno turco, solarium UVA, cabine e suite. La Costa Pacifica, la ‘Greatest Hits’ della flotta, ha una stazza di 114.500 tonnellate,è lunga 290 metri e larga 35; disporrà di 1.504 cabine, di cui 91 all’interno dell’area benessere, 521 con balcone privato, 58 suite tutte con balcone privato e 12 suite all’interno dell’area benessere; la sua capacità di accoglienza sarà di 3.780 passeggeri; il suo centro-benessere, di oltre 6.000 mq, sarà uno dei più grandi ed eleganti mai realizzati su una nave crociera, e l’area della piscina centrale sarà dotata di un megaschermo di 18 mq con programmazione anche notturna di immagini e suoni. Un ultimo accenno meritano le “Notti con Stile”: le presentazioni delle iniziative Costa Crociere effettuate in luoghi prestigiosi, come il Campidoglio e i Musei Capitolini a Roma, la Reggia di Venaria Reale, il Palazzo Albergati a Bologna, la Villa Serbelloni a Bellagio e il Teatro Olimpico del Palladio a Vicenza; appuntamenti di qualità in luoghi di qualità, secondo la migliore tradizione Costa. Virgilio Zanolla

Msc Fantasia, che sarà pronta nel luglio 2009. Investimenti, questi, che candidano la flotta Msc come la più moderna del mondo, con un’età media per cabina di 3,9 anni. Il 19 dicembre, prima della partenza per la crociera inaugurale, si è svolta nell’immenso teatro a bordo della Msc fantasia (1.600 posti a sedere) la quarta edizione della manifestazione “Uniti e Vincenti”. Dirigenti e responsabili commerciali di Msc Crociere, hanno voluto incontrare ancora una volta le agenzie di viaggio, unico canale di vendita delle crociere Msc. All’illustrazione dei risultati e delle nuove sfide aziendali, sono seguite nomination e premiazioni per le agenzie di viaggio che hanno registrato i migliori risultati, non solo in termini di vendita, ma anche in termini di iniziative, networking e altro nel promuovere i prodotti Msc. “L’obiettivo - come confermato da Leonardo Massa, direttore commerciale Msc Crociere - è di superare il 1.400.000 passeggeri entro il 2012, contro i quasi i 900.000 di quest’anno. Tutto questo - è stato possibile grazie alle 8.754 agenzie di viaggio che quest’anno hanno venduto le crociere a bordo delle nostre navi”. Msc è in questo momento la quarta compagnia al mondo nell’ambito crocieristico, non è quotata in borsa e rappresenta un orgoglio tutto italiano in fatto di sicurezza, stile, competenze e professionalità. Abbiamo parlato di numeri per dare un senso della maestosità della nave e del crescente successo riportato dalla “Msc”: ma i numeri, per quanto significativi, non bastano a dare il senso della magia e dello stupore che accompagnano il turista in ogni momento del viaggio mentre, sospeso tra mare e cielo in un’atmosfera di lusso e relax, vede infine delinearsi all’orizzonte la sagoma delle splendide mete toccate dalla “nave più bella del mondo! Giuseppe Curti

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FIAVET: aumentano e si sviluppano le ADV Segue da pag. 1 ne turistica ha preso in esame il periodo 1996-2008, dimostrando che l’avvento di internet non ha comportato il loro tanto paventato ridimensionamento, quanto piuttosto il riposizionamento sul mercato e l’adozione di nuove e diverse strategie di offerte. A dimostrarlo l’aumento degli intermediatori, passati in questo periodo di tempo dalle 5.519 imprese alle 11.846 di oggi, con un incremento annuo del 6,6%. All’inizio dell’era della rete si era pensato che l’accesso diretto del cliente alle proposte turistiche avrebbe fatto scomparire la funzione di collegamento rappresentata dalle agenzie. In realtà questo non è accaduto. Abbiamo di fronte infatti un turista consapevole e informato in grado di orientare le proprie scelte autonomamente, ma che cerca un servizio in grado di supportare in modo flessibile le sue richieste. Le agenzie hanno dovuto quindi adattare la propria organizzazione e i propri strumenti di comunicazione, realizzando proposte che combinano elementi innovativi con le richieste specifiche, creando comunque un sistema di fidelizzazione. Giuseppe Cassarà, presidente Fiavet, nel corso del Forum ha ribadito che “Internet ha cambiato il rapporto tra TO e ADV, che è divenuto più interattivo attraverso la diffusione delle ‘reti’ ma ha cambiato anche la logica comportamentale attribuendo un maggiore potere contrattuale al cliente finale, che poi è il turista. Oggi il cliente assume sempre più una configurazione ibrida che lo porta ad organizzare il proprio viaggio componendo

insieme l’intervento dell’intermediazione con quello self-made. Internet, inoltre, consente a qualsiasi tipologia di offerta, anche a una sperduta destinazione, di poter essere virtualmente presente sul mercato, rendendola visibile o comunque rintracciabile sul web. Ne consegue - ha sottolineato il presidente Fiavet - che oggi la domanda acquista più potere rispetto all’offerta, e dunque la rivalutazione rispetto all’outgoing dell’incoming, su cui serve una maggiore specializzazione”. Cassarà ha inoltre sottolineato che i veri snodi per la ripresa del turismo italiano oggi passano attraverso i meccanismi che regolano le competenze di

Stato e Regioni. Giungere ad un coordinamento generale che rilanci l’immagine dell’Italia nei confronti dell’estero, recuperando il gap competitivo verso i Paesi nostri diretti competitor, è la ricetta per tutti gli operatori del turismo. In base alla ricerca, in Italia il comparto dell’intermediazione turistica è composta dal 97% dalle adv e dal 3% dai tour operator. Il nostro Paese è leader per numero delle imprese, anche se per numero degli addetti è preceduto da altri, come Regno Unito e Germania. Delle 11.846 agenzie, il 40% è costituito da società di capitali, la percentuale maggiore nel settore turistico,

visto che negli alberghi è del 24%, negli agriturismo del 9,5% e nei campeggi del 29,2%. Complessivamente, poi, le imprese dispongono di diverse unità locali, tanto da arrivare a più di 17 mila punti vendita su tutto il territorio nazionale. In Lazio e Lombardia si registra la massima concentrazione (in totale il 31,5%) ma se a queste si aggiungono anche Campania, Sicilia e Toscana la percentuale sale al 56%. Oriana Schembari

Turismo a Petra: gli italiani si collocano al 4° posto ono cresciuti di quasi il 150% rispetto al 2007 gli italiani che hanno visitato la splendida Petra. Grazie ad un questionario, sottoposto a quanti si sono recati in visita a Petra durante lo scorso settembre, Jordan Tourism Board sottolinea l’incremento del + 145.9% dei visitatori italiani rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nell’ambito di un trend comunque estremamente in crescita che conferma un aumento generale del 37.6% dei visitatori. La Giordania si conferma quindi destinazione amata dal turismo italiano che, con circa 4.000 presenze, rilevate nel corso della raccolta dati, copre il

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9.2% delle 48.731 presenze totali a PETRA, collocandosi al quarto posto (dopo Spagna, Russia e Stati Uniti) nella classifica delle nazionalità dei turisti non Giordani che hanno fatto sosta nella splendida capitale nabatea.

I dati della ricerca riportano quanto questa meta turistica sia privilegiata soprattutto da visitatori compresi nelle due fasce di età 25-34 (24,2%) e 5564 anni (23,7%) e sono le donne quelle che hanno avuto l’incontrastata predominanza aggiudicandosi il 55.8% delle presenze totali, e addirittura oltre i due terzi per quanto riguarda le presenze italiane. La ricerca infine illustra che nei primi 9 mesi del 2008 sia arrivato un totale di 545.500 turisti a Petra (che da due anni è stata inserita nell’elenco delle Sette Meraviglie del Mondo), con un incremento del 157% rispetto lo stesso periodo del 2007, con un principale e significativo aumento di turisti americani ed europei

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Zanzibar, la magia dell’Africa I Viaggi di Atlantide consolida e rafforza la sua presenza nell’isola delle spezie

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uesto è il posto più bello che ho visto in tutta l’Africa”, cosi descriveva l’arcipelago di Zanzibar David Livingstone nel lontano 1866. Come contraddirlo? E’ un luogo davvero sorprendente; un eden che comprende le isole di Ungula, comunemente associata al nome dell’arcipelago, Pemba e diverse isole minori come il Parco Marino di Mnemba, perfetto per diving e snorkeling, Qwale, Chumbe e Prison Island. Conosciuta anche come l’isola delle spezie, Zanzibar oltre ad essere una delle destinazioni più magiche e affascinanti di tutta l’Africa Orientale è anche quella prediletta dai turisti italiani. Tra i punti di forza dell’arcipelago ci sono le bellissime distese di sabbia bianca accarezzate dal mare caldo e cristallino, la natura rigogliosa e incontaminata, i profumi e i colori dei suoi animatissimi mercati. Ma forse, la cosa che attrae maggiormente è la storia millenaria, fatta di invasioni e conquiste, che ha lasciato un impronta indelebile; la cultura e le tradizioni di un popolo ospitale e generoso.

Patrimonio Mondiale dell’Umanità Basta una semplice passeggiata per la colorata Stone Town, la sua capitale, per capire di trovarsi in una delle città più seducenti e intriganti di tutta l’Africa. I vicoli stretti e tortuosi nascon-

dono un labirinto di case ottocentesche in stile arabo in cui perdersi è la cosa più semplice e divertente del mondo. Non è un caso, infatti, che l’’Unesco, già nel dicembre 2000, l’abbia inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità definendola: “una eccezionale espressione materiale di fusione e armonizzazione culturale”. Per scoprirla meglio, si consiglia di dedicarle del tempo e muoversi a piedi. Il punto di partenza ideale è la zona più caratteristica, cioè il centro storico. Protetto da palazzi decadenti, suk, moschee e bazar con bancarelle stracolme di oggetti d’artigianato, la sua straordinaria architettura non mancherà di incantare i visitatori. Del resto, la maggior parte dei monumenti si trovano proprio qui. Nella parte est della città, esattamente nel luogo dove c’era l’ultimo mercato degli schiavi, è situata la cattedrale anglicana. Riconoscibile anche per il suo inconfondibile stile neogotico, è uno dei siti più visitati della capitale. Ancora oggi, al suo interno, sono molte le tracce che ricordano il periodo della tratta degli

Intervista a Vittorio Benvenuto,

schiavi come, ad esempio, il cerchio rosso disegnato sul pavimento alato dell’altare dove veniva issato un palo in cui gli schiavi, legati e frustati, dovevano mostrare la loro potenza prima di essere messi all’asta per la vendita. A due passi dalla cattedrale, nei seminterrati dell’ex ospedale della missione, si possono visitare le anguste celle degli schiavi: piccoli riluttanti spazi dove i malcapitati rimanevano fino al momento in cui venivano venduti al mercato. Anche se ricostruita dopo il bombardamento inglese alla fine dell’ottocento, la Casa delle Meraviglie o meglio Beit el-Ajaib vale assolutamente una visita, oltre ad essere il più imponente edificio di Zanzibar pare che le sue enormi porte siamo le più grandi dell’Africa Orientale.

Assolutamente da non perdere: il Palazzo del Museo, Beit el-Sahel; l’antica Fortezza e il vivace mercato di Darajani.

Spiagge bianche e mare color turchese… Per chi alla cultura vuole unire mare, sport e relax non c’è che l’imbarazzo della scelta. Le spiagge sono tantissime e tutte spettacolari, se proprio si vuole fare una classifica, forse le più belle si trovano nella zona a nord-est, a Kiwengwa e a Nungwi. Questa l’ultima, situata all’estremità settentrionale dell’isola, da semplice villaggio di pescatori è diventato in pochi anni una delle località turistiche più importanti di Zanzibar. I principali elementi d’attrazione sono: il mare dal color turchese, le suggestive maree, l’atmosfera bohemienne che si respira nei piccoli locali notturni e le strutture alberghiere di altissimo livello come il My Blue e la Gemma dell’Est. Infine, non si può lasciare l’arcipelago africano senza prima aver fatto il tour delle spezie, l’escursione “Safari Blu” e aver visto Jozani Forest, la più vasta area verde protetta nonché l’unica foresta tropicale dell’isola. Qui, oltre al coleottero acquatico, libellule e farfalle trovano rifugio le scimmie “red colobus”, una specie rara in via di estinzione. Insomma, un viaggio nell’arcipelago di Zanzibar saprà regalarvi tutto ciò che si desidera da una vacanza. Sarete ospiti in un posto incantevole dove magia e contrasti vivono all’unisono. Un luogo in cui la gente ti accoglie con un sorriso sulle labbra; un sorriso che ti fa innamorare e ritornare as soon as possible …

Da quanto tempo siete presenti sul “Assolutamente si, e poi i numeri sono in mercato africano, in particolare su aumento e questo ci fa ben sperare: riteniaZanzibar, e con quali risultati? mo ci sia spazio non solo per una riconfer“Proponiamo Africa dal 2003, anno di acma ma anche per un aumento in percentuale quisizione del brand “I Viaggi di Atlantidel nostro fatturato sulla destinazione”. de” da parte della holding a cui L’Africa è uno dei fiori I Viaggi di Atlantide fa capo: all’occhiello dei I ViagImpresa Viaggi Sea Line. I gi di Atlantide, quali soViaggi di Atlantide nasce prono i vostri punti di forza prio come operatore specializin questa area? zato su Capo Verde. Dal 2005 “L’africa per noi è molto impoi abbiamo inserito in proportante: è il continente che ci ha fatto conoscere sul mergrammazione il Kenya e succato italiano con Capo Vercessivamente, nel 2007, Gamde, nostro prodotto storico. bia e Senegal. Sempre nel 2007 Vittorio Benvenuto Gli agenti di viaggio ci ricoabbiamo cominciato a propornoscono come uno dei prinre anche Zanzibar. Il prodotto cipali Tour Operator italiani sull’area e il Zanzibar è in costante espansione e ad ogprodotto Africa rappresenta una buona pargi abbiamo 176 posti volo dedicati alla dete del fatturato del nostro T.O. Possiamo stinazione, voli speciali inclusi. Proprio per contare su strutture di buon livello sulle difar fronte all’aumento della domanda, queverse destinazioni, varietà nella scelta delst’anno abbiamo aggiunto al primo Atlanle strutture, possibilità di abbinare al puro tis Club sull’isola, il Michamvi, anche il soggiorno mare i safari e le escursioni alla nuovo Atlantis Club Ora Resort, una buoscoperta di questo magico continente”. na struttura, dotata di tutti i comfort, che Quali le differenze rispetto agli altri si trova sulla bella spiaggia di Uroa, sulla T. O. che offrono l’Africa? costa orientale dell’isola”. “Ci differenziamo per la nostra voglia di Può fare un bilancio fino a oggi? cercare sempre nuove destinazioni da pro“Positivo. Siamo giovani come programporre al mercato e di inseguire nuove sfimazione su Zanzibar, ma i risultati sono de. Seguendo questa naturale inclinazione di buon auspicio. Per il 2009 ci aspettiamo abbiamo proposto a partire dal 2007 la senz’altro di consolidare le nostre posizioGambia, piccolo paese dell’Africa Occini sul mercato per tutte le destinazioni, nodentale, in esclusiva per il mercato italianostante l’annata non si preannunci delle no, e devo dire che ci sta dando risultati migliori a causa della crisi economica, ed molto soddisfacenti. Anche il Senegal, deanche per quanto riguarda Zanzibar prestinazione che siamo tra i pochi Tour Opevediamo una buona tenuta”. rator italiani a proporre, sta rispondendo Soddisfatti dei numeri ottenuti?

in maniera soddisfacente in quanto a numeri e riscontri da parte della clientela”. Sono due gli Atlantis Club selezionati da I Viaggi di Atlantide a Zanzibar, in generale che caratteristiche devono avere gli Atlantis Club? “Il marchio “Atlantis Club” contraddistingue le strutture selezionate da I Viaggi di Atlantide sulla base di un ottimo rapporto qualità/prezzo. Questo in parole semplici significa buona qualità dei servizi e prezzo adeguato allo standard offerto. Gli Atlantis Club si caratterizzano inoltre per l’assistenza e l’attenzione costante al cliente da parte di personale qualificato. Negli Atlantis Club nulla è lasciato al caso, tutto è predisposto e concepito per permettere al cliente di godere appieno della sua vacanza”. Rispetto allo scorso anno, a Zanzibar, avete meno strutture e più voli dai vari aeroporti italiani, come mai questa scelta? “ E’ stata una scelta dettata dalla richiesta dei nostri clienti, che si affidano sempre più alle nostre strutture Atlantis Club; da qui deriva la scelta di aggiungere al Michamvi anche il nuovissimo Ora Resort. Abbiamo aggiunto anche la Gemma dell’Est e il nuovo My Blu, strutture 5 stelle che denotano un aumento nella richiesta di strutture di standard elevato. Inoltre abbiamo deciso di ottimizzare la programmazione puntando sulle strutture che hanno dato buoni risultati nelle scorse programmazioni e in contemporanea aumentare le possibilità di partenza dai diversi aeroporti italiani. Abbiamo voli per Zanzibar in partenza dagli aeroporti di Milano Malpensa, Verona, Bologna, Roma Fiumicino e Napoli”. Cosa chiede in particolare il turista italiano che va in vacanza a Zanzibar? “Quello che chiede normalmente alle altre destinazioni balneari africane: mare e spiaggia certamente, ma anche strutture curate

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Direttore Commerciale de “I Viaggi di Atlantide”

e di buon livello, buon cibo, e soprattutto la possibilità di abbinare al soggiorno mare itinerari ed escursioni che portino alla scoperta della realtà locale, che a Zanzibar in particolare è un’esperienza unica”. Perchè scegliere Zanzibar piuttosto che un’altra destinazione? “Perché Zanzibar offre tutto questo e molto di più: un bel mare, belle spiagge, strutture di buon livello e a portata di tutte le tasche, una natura rigogliosa e varia, l’opportunità di conoscere persone e popoli di straordinaria umanità, la possibilità di raggiungere i più bei parchi africani con poche ore di volo per un indimenticabile safari. Tutto questo senza subire gli effetti del fuso orario in quanto la differenza di orario con l’Italia è minima”. Dal punto di vista di marketing, sono previsti investimenti per dare più visibilità alla destinazione Zanzibar? “Si, sono previsti naturalmente degli investimenti per aumentare la visibilità di questo prodotto. Già da tempo pubblicizziamo Zanzibar su quotidiani e magazines italiani. Attualmente sono previste uscite sui quotidiani Q.N. e La Stampa, oltre a serate di presentazione in diverse città d’Italia dedicate agli agenti di viaggio”. Dobbiamo aspettarci qualche novità per Bit 2009? “Alla Bit 2009 saremo presenti in compartecipazione con il “Kenya Tourism Board” all’interno del loro stand; ci concentreremo in particolare su questa destinazione, che è per noi molto importante e che ha subito nella programmazione 2007/2008 gli effetti della situazione politica del paese. La richiesta sul Kenya è in costante aumento e noi cercheremo di sostenere questo trend positivo con delle iniziative mirate”. Alberto Lentini


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