VIE DEL GUSTO | ANNO XIV | N. 2 | MENSILE | Poste Italiane SpA | Spedizione in abbonamento postale | D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Roma Aut. N. 109/2009 | Belgio Euro 9,30 | Canton Ticino Ch.Fr. 11,50 | Costa Azzurra Euro 11.90 | Stati Uniti
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FEBBRAIO 2011
150
GUIDA ALLE BELLEZZE D’ITALIA REGIONE PER REGIONE
sommario sommario febbraio 2011
68
12 Il borsino del gusto 14 L’Italia che merita 16 Dal mondo 18 Civici Consumatori 19 Dalle nostre ambasciate 20 Scienza e vita 22 Almanacco di Barbanera 26 Appuntamenti
92
50
32 Valle d’Aosta
L ’incanto di una terra di confine e di montagne dalla natura incontaminata
38 Piemonte Una regione tutta da vedere e da gustare,
68 Friuli Venezia Giulia La tradizione gastronomica è un mix di aromi nella culla della cultura mitteleuropea
74 Emilia Romagna
dal Monviso al Po, dalle Langhe a Torino
44 Liguria Il mare ci accompagna alla scoperta
80 Toscana
di un patrimonio di bellezze naturali unico
50 Lombardia Viaggio nella capitale dell’agroalimentare,
Nel cuore d’Italia, un museo di saperi e sapori unici sospeso tra laghi e monti
92 Marche
scrigno di tesori e tipicità
4 viedelgusto.it
Una terra senza tempo che coniuga storia e prelibatezze col fascino della natura
86 Umbria
patria di materie prime di alta qualità
56 Veneto Dalla laguna alle Dolomiti, un immenso
Tagliata in due dal Po, è la giusta meta per scoprire il piacere del saper stare a tavola
Paesaggi straordinari e tradizioni di un territorio capace sempre di sorprendere
62 Trentino Alto Adige
98 Lazio
Speck, luganega, ciuighe del Banale: la regione è un trionfo di salumi
Impossibile resistere al fascino delle leggende che portano all’Urbe
sommario sommario febbraio 2011
146
116
152
104 Abruzzo
134 Calabria
Un giacimento di bontà e bellezza, lambita da un mare profondo turchese
110 Molise Natura selvaggia e una storia millenaria conquistano chi è in cerca di autenticità
116 Campania Dal Cilento a Capri, un itinerario di mete imperdibili che delizia anche il palato
122 Puglia Tra litorali mozzafiato e fastose città della regione più a est d’Italia
128 Basilicata Un mosaico di cromie naturali dove la ruralità è ancora un genuino stato dell’essere
6 viedelgusto.it
Gli infiniti tesori di una terra che possiede il 10% del patrimonio costiero italiano
140 Sicilia
Crocevia di popoli e culture, l’isola svela il suo melting pot anche in cucina
146 Sardegna
Dai nuraghi alla Costa Smeralda, viaggio in un paradiso che tutto il mondo ci invidia
152 Arte 153 Libri 154 Teatro 155 Cinema
157 Shopping list
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Lazio Massimo Arcese, Francesco Maria Bucarelli, Domenico Bruno,
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Liguria Alessandro Baffigi, Barbara Bacigalupo
Puglia Bruno Micai, Jolanda De Nola, Nunzio Pacella, Mariella Piscopo
Lombardia Cesare Assolari, Roberto Bonsi, Massimiliano Bruni, Franca Dell’Arciprete Scotti, Alessandra Favaro, Lorenzo Foti, Francesca Frediani, Valentina Gavarini, Riccardo Lagorio, Roberto Lavarini, Eugenio Meloni, Umberto Mortelliti, Aldo Pagnussat, Giampaolo Perna, Barbara Pinnetti, Saro Trovato
Sardegna Roberto Dall’Acqua, Annalisa Bernardini, Lino Erriu, Giuseppe Pulina Sicilia Cesare Aldesino, Marco Scapagnini Toscana Elena Conti, Marco Ghelfi, Alberto Presutti, Antonio Tartarelli
Marche Gilda Ciaruffoli, Ferruccio Squarcia
Trentino Francesca Negri
Molise Giovanni Scapagnini
Umbria Gino Celletti, M. Pia Fanciulli
Piemonte Fabio Alcini,
Veneto Benedetta Frare, Claudio LoTufo
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editoriale
di Domenico Marasco
L’Italia che merita compie 150 anni
Numero guida dedicato a tutte le 20 regioni d’Italia In tutte le medaglie ci sono due risvolti. In tutte le persone ci sono le due anime. In tutti i Paesi ci sono i lati migliori e i lati peggiori. C’è chi cresce ma inquina. C’è chi ha la libertà e non il reddito. Chi ha il reddito ma è triste lo stesso. Il nostro Paese, come tutti, vive di contraddizioni, di soprusi, di leggerezze, forse anche di ingiustizie e prevaricazioni. In questo 150° anniversario dell’unità d’Italia storici, politologi, filosofi danno sulla stampa diversi tipi di lettura su come è avvenuta l’unità. Credo che sia abbastanza sterile questo dibattito soprattutto per i giovani che non lo capiscono. Non vorrei poi che rinvangando sul passato scoprissimo nefandezze che forse a questo punto è meglio lasciar perdere. Io guardo positivo a questo Paese e a chi lo abita. Un Paese che è stato solidale tra i suoi abitanti. Il popolo del sud si è perfettamente
integrato nel nord che ha aiutato ad essere produttivo. Io guardo questo e questo conta. Abbiamo laureato i figli del sud nelle università del nord. Io guardo a questo e questo conta. Ora questo numero di VDG abbiamo voluto dedicarlo ai 150 anni dell’unità d’Italia. Come i nostri lettori sanno l’Italia migliore, quella che merita, quella che a noi piace ve la presentiamo mese dopo mese da 13 anni. Ogni mese di questa Italia vi diamo oltre 200 indicazioni di cosa fare e dove andare. Su questo numero potete trovare tutte le regioni dalla Valle D’Aosta alla Sicilia con tanti indirizzi per dormire, comprare e mangiare. Alla fine della lettura del giornale capirete perchè questo numero guida lo abbiamo chiamato Bellezze d’Italia. Buona lettura e buon viaggio nel Paese delle meraviglie, una sola raccomandazione: custodiamolo gelosamente.
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il borsino del gusto
di Grillo Parlante
La cultura non è un bene scontato Che l’Italia sia la culla della cultura, il mondo intero lo riconosce. Ma, come sempre, nessuno è profeta in patria. Chi, infatti, si batte quotidianamente per salvare il patrimonio architettonico e linguistico è costretto a fare i conti con mali tutti italiani: incuria, indifferenza e burocrazia. Varrebbe la pena fare una nuova Resistenza. Sono però gli stranieri che spesso ci ricordano quanto preziosa sia la nostra terra. Viviamo su un tesoro che diamo per scontato per il solo fatto che esiste da sempre. A tal punto che anche i programmi scolastici educano alla storia, non al principio fondamentale di conservazione e rispetto della cultura. Cosa manca? Manca l’indignazione. Sotto questo aspetto ha molto da insegnarci un anziano signore francese che, alla veneranda età di 93 anni, ha trovato la forza di alzare gli scudi contro il silenzio che avvolge ogni tipo di sopruso.
Per segnalazioni scrivete a: grillo.parlante@viedelgusto.it
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Sms cafoni L’elettronica è ormai parte integrante della nostra vita. Ma bisogna saperla usare con le dovute maniere. Un esempio? Mandare un unico e anonimo sms a tutta la rubrica del cellulare per augurare Buon Anno è davvero una gran cafonata. Facilitarsi con qualche clic è ammesso, ma le buone maniere non passano mai di moda.
Spesa ecologica Da quest’anno, il sacchetto di plastica va in pensione. Nei supermercati, negozi e mercati al posto degli shopper tradizionali, quelli in plastica non biodegradabile, arrivano le buste ecologiche. Il cambio della guardia inizia da Milano e comporterà un abbattimento della produzione di anidride carbonica: 8 chili in meno emessi nell’aria per ogni nucleo familiare. Era ora.
Crolli annunciati Dopo Pompei, ancora crolli che si potevano evitare. La Cisterna imperiale, situata all’interno del parco della Caffarella di Roma, si è sbriciolata. Un altro sfregio al patrimonio storico artistico italiano. Eppure, un anno fa, arrivati i fondi, erano stati annunciati i lavori di restauro. Come sempre, l’incuria ha prodotto macerie.
Il partigiano indignato Stéphane Hessel, 93 anni, francese d’origine ebrea. Membro della Resistenza e coautore della Dichiarazione universale dei diritti umani, ha scritto un pamphlet di poche pagine dove invita i lettori a indignarsi contro le ingiustizie di questo mondo globalizzato. È un caso editoriale da 650 mila copie. Non c’è età per dire no.
Lula grazia Battisti Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula, non ha concesso all’Italia l’estradizione di Cesare Battisti. Poco importa che sul passato del “rifugiato” ci siano macchie di morte: 4 omicidi, commessi negli anni Settanta, e un ergastolo. La nostra reazione: indignati.
Sos per l’italiano Il settimanale Io Donna lancia l’appello per salvare la Società “Dante Alighieri” che, dal 1889, tutela e diffonde la lingua italiana nel mondo. Tra i primi a raccogliere l’invito, gli italiani con nome straniero. Tra questi, Radwan Khawatmi, siriano d’origine, nel nostro Paese da 30 anni, che dice: «La lingua italiana è quel meraviglioso collante che ci unisce al di là delle differenze delle nostre origini».
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l’italia che merita
Diamo una mano a chi produce qualità Una dieta sbagliata scatena l’alterazione delle nostre cellule. La cura? Tornare al pasto all’italiana. Fatto di prodotti eccellenti: scopriamoli e difendiamoli di Luca Borghi Se è vero - com’è vero - che siamo ciò che mangiamo, beh allora dobbiamo correre ai ripari. La tempesta nutrizionale perfetta che si è abbattuta sull’uomo moderno rischia, infatti, di accelerare i processi patologici. Troppo presi dalla fretta, non capiamo che il mordi e fuggi iperglicemico e zeppo di grassi è una bomba per il nostro organismo. La cura? Semplice. Tornare al pasto all’italiana. A cominciare da un buon piatto di pasta al pomodoro, condita con uno dei nostri eccellenti olii extravergine di oliva. Un consiglio vecchio come il mondo, direte. Sarà. Ma Camillo Ricordi, una delle menti migliori della ricerca medica italiana nonché direttore del Diabetes
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research institute di Miami, va giù pesante: una dieta sbagliata innesca la cosiddetta infiammazione a bassa intensità, cronica e silenziosa, che altera l’orologio delle cellule. Un esempio: la popolazione affetta da diabete tipo 2 è passata dal 2,5% della metà degli anni ’70 al 4,5% attuale. Il rimedio ce lo consegnò Ippocrate nel 400 avanti Cristo: «Lasciate che il buon cibo sia la vostra medicina». L’Italia, giacimento del buon cibo, non dovrebbe aver problemi a seguire il rimedio. A patto che chi fa qualità non venga abbandonato. I produttori di eccellenza non possono essere dimenticati. Né dalla politica, tantomeno dai consumatori.
La pasta, ma quella di una volta
Il riso del Po ora è Igp
All’entrata del suo pastificio, a Strada in Chianti, Giovanni Fabbri mostra il piccolo museo che ha costruito recuperando secolari ferri del mestiere. E poi il laboratorio che sforna la pasta, proprio come tanto tempo fa. Per prima cosa, Fabbri insegna a capire la differenza tra grano duro e grano tenero. E il modo con cui un setaccio può decidere quante fibre vanno a finire nella semola e quindi nella pasta. Di pastifici così in tutta Italia ne sono rimasti forse una decina. L’Arsia lo ha inserito nell’elenco degli antichi mestieri a rischio estinzione. Ma, più che al pericolo di scomparire, nel laboratorio si pensa a come spiegare a studiosi, chef, esperti in agricoltura biologica e biodinamica, amanti della buona cucina che vengono in pellegrinaggio qui, quali sono i segreti della pasta.
È stato pubblicato il regolamento che attribuisce il marchio Igp riso del Delta del Po. «L’attribuzione del marchio Igp al riso prodotto in alcuni Comuni delle Province di Ferrara e di Rovigo - sottolinea l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni - rappresenta un fatto particolarmente positivo. La decisione comunitaria premia l’impegno di diversi produttori che, con il sostegno degli enti locali, hanno deciso di tutelare le proprie produzioni di qualità dando vita, nel 1998, ad un’Associazione per la valorizzazione di questo cereale. La denominazione Igp è stata ottenuta grazie al lavoro congiunto di produttori di due regioni contermini e segue di pochissimo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue dell’avviso relativo alla denominazione aglio di Voghiera Dop».
I ristoranti italiani conquistano Seoul
Partono le scuole dell’agroalimentare
Contini, il re della carbonara
Grana Padano, la Dop più consumata
«La cucina è la sintesi perfetta delle caratteristiche di un Paese: del suo territorio, del clima, della sua posizione geografica. Perché, attraverso l’arte culinaria, lo spirito di un popolo plasma con creatività la natura che lo circonda». Non ha dubbi Massimo Andrea Leggeri, ambasciatore italiano nella Corea del Sud, che prosegue: «La cucina italiana, in particolare, ha il dono esclusivo di rappresentare tutta la varietà della nostra penisola attraverso il piacere dei sensi». Ecco, dunque, l’importanza di “Italian Restaurants in Seoul”, una guida ai ristoranti della capitale coreana che propongono le ricette tradizionali nostrane, utilizzando materie prime rigorosamente Made in Italy. Sfogliando la guida nasce la voglia di assaggiare i piatti meravigliosi proposti da “Anna Bini”, “Tutti Matti”, “Il Cibo”, “La Callas”.
«Parma è il bandolo della matassa della crescita di un grande sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna». Parola dell’assessore alla Scuola dell’Emilia Romagna, Patrizio Bianchi, che ha presentato il polo parmense della rete di Istituti tecnici superiori post-diploma promossa dalla Regione: una rete di scuole altamente specializzate, non concorrenziali ma alternative all’università, per formare tecnici nelle figure professionali più richieste dalle imprese. Per l’Its del Parmense è stato appunto scelto come ambito di riferimento l’agroalimentare: l’istituto formerà dunque tecnici altamente specializzati nelle nuove tecnologie per il sistema agroalimentare, e su questa materia sarà, come gli altri poli della rete nei rispettivi ambiti, un punto di riferimento regionale.
Trastevere, vicolo della Luce 5. Siamo in uno degli angoli più caratteristici di Roma. E qui c’è l’antica trattoria Da Carlone. Il padrone di casa, Remo Contini, porta avanti la tradizione della cucina romana. Senza tanti fronzoli, ma molta concretezza. Sia nella scelta delle materie prime, sia nelle metodologie di preparazione. Da non perdere la carbonara, i tonnarelli cacio e pepe e la classica coda alla vaccinara. Insomma, i must della cucina capitolina. Nel suo locale, citato nelle guide del Nord Europa non alla voce ristoranti ma nella lista dei luoghi da non perdere alla stregua del Colosseo, si incontrano i romani veri e le famiglie danesi o norvegesi in visita alla città. Un raro esempio di come la ristorazione, seppur destinata anche al turista occasionale, sappia coniugare la qualità al prezzo e all’ospitalità italiana.
Nel 2010 i consumi di Grana Padano in Italia sono cresciuti del +4,8% mentre all’estero hanno fatto segnare addirittura un +9,5%. Risultati molti positivi che hanno consentito ai caseifici un parziale recupero rispetto alla forte crisi vissuta due anni fa e che ci confermano come ambasciatori dell’eccellenza agroalimentare nel nostro Paese e nel mondo. Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, che raggruppa circa 200 produttori e commercializza 4 milioni e 200 mila forme all’anno, è raggiante nel commentare i recenti dati diffusi da Istat e Nielsen. Il Grana Padano si conferma, dunque, il prodotto Dop più consumato nel mondo, grande protagonista della nostra tavola. Merito della qualità del prodotto: ecco la carta vincente dell’Italia.
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dal mondo
di Claudio Lo Tufo
Diossina in salsa tedesca L’establishment tedesco corre ai ripari. A parlare è il ministro dell’Agricoltura di Berlino, Ilse Aigner: «I prodotti agricoli tedeschi contaminati dalla diossina non sono stati pericolosi per la salute dei consumatori in nessun momento. Deve essere chiaro che mai e neppure ora, i prodotti tedeschi sono stati pericolosi». Le parole del ministro sono giunte al termine di una riunione con rappresentanti del mondo dell’agricoltura, dell’industria alimentare animale e della tutela dei consumatori a Berlino preoccupati per l’effetto mediatico della vicenda diossina. Per questo Aigner ha tentato di rassicurare i consumatori, dopo la chiusura di ben 4.709 aziende agricole a titolo precauzionale. La situazione dovrebbe continuare a ridimensionarsi, ma il ministro ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa che «la sicurezza (dei consumatori) è più importante della velocità».
Il commento
Ci risiamo. Il grande spettro della crisi globale e del cibo nostro nemico riappare tutti gli anni. Questa volta è la diossina made in Germany ad affliggere le famiglie italiane ed europee. Si tratta di un fenomeno paragonabile all’ingresso dei noti-sconosciuti nella casa del grande fratello. Tornando seri mi permetto di precisare che il problema non sta nella ritualità di questo evento, ma nella veridicità delle informazioni espresse. Di certo a farne le spese sono sempre i produttori: prima le mucche, poi i polli e infine i maiali. Insomma nei bilanci degli allevamenti ormai si inserisce la voce “perdite per eventi catastrofici inventati”. Eh sì, perché fino ad oggi i grandi mali dell’umanità non sono stati certo le epidemie, la diossina o la mucca pazza. I controlli, l’attenzione e la qualità dei prodotti sono una cosa sacrosanta, ma per favore non esageriamo. Di processi alle intenzioni quest’Occidente è pieno e creare l’effetto panico che devasta i mercati e costringe i consumatori a non potersi cibare del prodotto che preferiscono è follia. Comprate ciò che volete, state attenti ai luoghi di produzione, acquistate prodotti italiani di qualità e dormite sonni tranquilli, anche quest’anno il vincitore del grande fratello dell’enogastronomia sparirà come un’innocua stella cadente…
Claudio Lo Tufo 16 viedelgusto.it
Il bello del Lazio
Roma è come il sole che con il suo fulgore cancella la luce delle stelle. Il bello del Lazio, però, è anche una costellazione di borghi incantevoli che custodiscono un patrimonio d’arte, natura ed enogastronomia altrettanto ammaliante. Per farlo conoscere è nata, nell’ambito dell’Associazione Res Tipica voluta dall’ANCI, “Res Pic Co.La”: una rete delle identità territoriali dei Piccoli Comuni del Lazio volta a salvaguardare e valorizzare l’immenso tesoro ambientale, culturale, turistico e culinario di queste zone. Sul sito http://restipicalazio.it i piccoli comuni delle cinque provincie della regione sono presentati anche secondo un’Associazione di città, valorizzando le qualità di un prodotto del proprio territorio. Ciascun comune è così accorpato alle Città del vino, del tartufo, dell’olio, del pane e così via, a seconda delle proprie tipicità. Qualche amministrazione ha voluto invece privilegiare il genere di produzione come il bio; altre hanno puntato su un evento, l’Infiorata, o sulle caratteristiche peculiari del posto.
Come si cucina con la tecnologia Altro che forni, fornelli e modi tradizionali di preparare piatti. Il futuro della cucina è della tecnologia. Lo ha dimostrato la fiera “New Technologies for Food Processing”, tenutasi a Muscat, nel sultanato dell’Oman, nei giorni scorsi. Tra le varie tecnologie presentate all’evento, organizzato dal dipartimento di Scienza Alimentare dell’Oman, spiccano i nuovi processi packaging “ecologico”. Ma anche le macine a pressione istantanea per l’estrazione dell’olio e il Pulsed Electric Field Assisted Extraction che, attraverso l’applicazione di campi elettrici, può separare il succo dalla frutta in tempi brevissimi e senza preparazione.
Chi mangia sano ha lo sconto
Un coupon da 50 sterline (quasi 60 euro) per “agevolare” la transizione delle famiglie inglesi verso una dieta più equilibrata, che contempli cibi sani come verdure, pane integrale e frutta. Il piano di “finanziamento dieta” si chiama Change4Life, ed è stato varato dal ministro della Salute Andrew Lansley per cercare di limitare l’obesità, ormai vera e propria emergenza sociale inglese. Tant’è che, nonostante la crisi, per il piano sono stati messi a disposizione 250 milioni di sterline, forniti da note case produttrici di beni alimentari. L’iniziativa, però, non ha raccolto molto entusiasmo. Le associazioni per i consumatori temono si tratti di una tangente della lobby alimentare, mentre il National Obesity Forum sostiene che siano soldi sprecati: le famiglie inglesi, una volta utilizzati i coupon, torneranno alle vecchie abitudini.
Tradizioni culinarie, la ricetta per la crescita
La vera ricchezza delle nazioni? La cucina, soprattutto se in grado di offrire piatti tipici che non si trovano in altri Paesi. Parola del viceministro malese al Turismo Datuk Kames Dawos Mamit che ha annunciato un piano di investimenti governativo da 136 milioni di Rupie malesi per sostenere la diffusione di ristoranti e bar. «Un Paese viene sempre ricordato per la sua cucina», ha spiegato Dawos. «La ricchezza culinaria della Malesia, nata dall’incontro e l’armonia di culture diverse, può e deve diventare un volano per la crescita del turismo. Già oggi il sistema alimentare costituisce una delle industrie più solide della nazione, con un giro d’affari superiore alle 10 milioni di rupie per anno. Ci auguriamo che nei prossimi dieci anni valga il doppio».
Dimagrire contro la fame
Originale ed utile iniziativa benefica da New York. Il Princeton Club, la palestra - o meglio, il fitness center - più esclusivo della Madison Square ha infatti deciso di rendersi protagonista di un curioso progetto di beneficenza: per ogni chilo perso nei prossimi sei mesi dai suoi iscritti donerà dieci chili di cibo alla Second Harvest, associazione americana per la lotta alla sottoalimentazione. La speranza, secondo il presidente dell’associazione Dan Stein, è che si possano raccogliere almeno un milione di chili di alimenti da distribuire alle organizzazioni del territorio che si dedicano a sfamare chi è in difficoltà. «Con questo piano vincono tutti: gli iscritti al club diventano più sani e si sentono più buoni, mentre i nostri “clienti” hanno a disposizione più cibo». 17
occhio ai consumi
di Marco Bacchetta
Presidente Nazionale Associazione Civici Consumatori - www.civiciconsumatori.it
Giustizia è fatta Una sentenza della Corte di Cassazione dà il via alla richiesta dei rimborsi per coloro che hanno subito l’anatocismo bancario: è infatti stata riconosciuta illegittima la pratica bancaria della diversa periodicità di capitalizzazione di interessi passivi e attivi
Con la sentenza n. 24418 del 02/12/2010 la Suprema Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha definitivamente sancito che la capitalizzazione degli interessi, imposta fin dall’emanazione delle prime norme bancarie uniformi (1952) dal sistema bancario sui conti affidati, è illegittima fin dalla sua prima applicazione. Importantissima e definitiva sentenza che dà il via alla richiesta dei rimborsi per coloro che hanno subito l’anatocismo bancario: è infatti stata riconosciuta illegittima la pratica bancaria della diversa periodicità di capitalizzazione di interessi passivi e attivi; cioè, per esempio, di addebitare ogni tre mesi gli interessi passivi, e in tal modo farli diventare importo su cui calcolare altri interessi, e al contempo di accreditare gli interessi attivi, solo con cadenza annuale (esempio esplicativo non esaustivo). Da questa definitiva sentenza scaturisce, quindi, il diritto dei consumatori, che hanno utilizzato scoperti di conto viziati dall’anatocismo, di chiedere il rimborso degli importi non dovuti e degli interessi legali. Detti importi possono anche essere veramente importanti, si pensi per esempio alle aziende che hanno operato con affidamenti notevoli oppure ai correntisti che hanno utilizzato affidamenti per molti anni. Per appurare se si ha diritto al rimborso è necessario ricorrere ad un esperto contabile anche se, alcuni
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indizi, possono risultare indicativi di opportunità di verifica: per esempio l’utilizzo di affidamenti per molti anni e/o diversa periodicità della capitalizzazione degli interessi passivi da quella annuale. Infatti si precisa che molti istituti di credito hanno applicato l’anatocismo negli anni scorsi per poi eliminarlo. Ovviamente, anche se ora il conto corrente non è più viziato dall’anatocismo, ma lo è stato, si può chiedere comunque il rimborso per quel periodo con gli interessi legali fino ad oggi. Informiamo inoltre che la prescrizione decennale, nel caso di conti correnti, decorre solo dalla data di chiusura del rapporto. Cioè se il conto corrente è acceso o chiuso da non più di dieci anni fa, sussiste il diritto di rimborso del non dovuto per tutta la durata del rapporto bancario, anche per decenni. Per valutare infine l’importo occorre effettuare un ricalcolo dei numeri bancari e il Centro Servizi dell’Associazione Civici Consumatori, centroservizi@civiciconsumatori.it, ha predisposto per gli iscritti sia detto servizio di calcolo, sia le missive da inviare all’Istituto di Credito. Ricordiamo infine la necessità di accertare di aver subito l’anatocismo prima di avviare qualsiasi richiesta di risarcimento: a tal fine l’iscritto non esiti a chiedere assistenza al Centro Servizi dell’Associazione Civici Consumatori indicando dati e recapiti: verrà al più presto contattato.
di X dalle nostre ambasciate xxx xxxxxx
La Ue riconosca il pesto ligure I lettori hanno aderito al nostro invito di diventare ambasciatori. Qui di seguito le loro segnalazioni, i loro commenti, le profonde riflessioni Dopo la Dop ottenuta per l’olio extravergine di oliva e il basilico genovese, la nostra Regione Liguria punta ad avere la certificazione europea - in particolare il marchio Stg, Specialità tradizionale garantita - anche per il pesto, la celebre salsa, simbolo del capoluogo e del territorio. Il pesto diventa per noi e per i nostri produttori e operatori una formidabile vetrina per far conoscere e promuovere, distinguendolo dalle numerose e false imitazioni e contraffazioni, il vero e autentico pesto genovese, con i suoi ingredienti tipici, i cosiddetti magnifici sette: basilico, aglio, olio, sale, pinoli, pecorino e formaggio grana. Luca Zini - Genova Famiglie in crisi: consumi al palo La crisi continua a pesare moltissimo sulle nostre famiglie. Dobbiamo risparmiare, anche a tavola. Per una volta, non lo diciamo solo noi, ma anche i dati Istat. Nel 2010, i consumi alimentari sono diminuiti quasi dell’1%. Nei nostri carrelli, meno carne, pasta, pane e ortofrutta. La ripresa è davvero ancora molto lontana. Carlo Pistelli - Lucca
Che gli effetti della crisi siano ancora sotto gli occhi di tutti è un dato di fatto. I dati Istat, una volta tanto, sono confermati dalle organizzazioni di categoria e dalla grande industria. Noi lo diciamo da un pezzo. Fino a quando la politica non capirà che il settore agroalimentare è un driver economico da sostenere e promuovere, non ci sarà ripresa economica. E continuerà il festival delle occasioni perdute. Sicurezza alimentare, più controlli La scarsità dei controlli e la diffusione di malcostumi stanno danneggiando seriamente la già difficile situazione del comparto agroalimentare. Ha ragione il presidente di Confeuro, Rocco Tiso quando dice che si è assistito ad una diffusione sempre maggiore di prodotti nocivi nel mercato agricolo: dalle mele moldave ai pesticidi, al sale marocchino infetto, dal pane ottenuto con forni inquinanti alle mozzarelle di bufala con latte in polvere boliviano. È giunto il momento che si dia il via a controlli a tappeto che puniscano seriamente chi non si attiene agli standard di sicurezza alimentare. Fabio Quercia - Napoli
All’iniziativa si può aderire attraverso il servizio sms: n° 346/0286745 e il nostro blog: Viedelgusto.blogspot.com Gli esami del sangue via smartphone Incredibile, ma vero. Gli americani sono sempre avanti. Le analisi del sangue in un futuro non lontano si faranno in pochi minuti, basterà una puntura di spillo e uno smartphone abilitato che elaborerà i dati e invierà alle strutture sanitarie i valori riscontrati. Un team di ingegneri dell’Università di Rhode Island ha messo a punto un rivoluzionario dispositivo che utilizza un chip in grado di leggere i valori del sangue (ne basta una puntura di spillo) e produrre analisi complete in meno di 30 minuti. Filippo Belli - Torino
L’Istituto del vino apre a Catania L’Istituto regionale della vite e del vino inaugura una sua sede distaccata a Catania, anche per svolgere il nuovo ruolo a cui l’ente è chiamato come organismo di certificazione e di controllo per i vini siciliani. Bravo il presidente, Leonardo Agueci, che ha ammesso che era un obiettivo significativo di un processo più complessivo che intendeva rendere l’Istituto ancora più vicino e concretamente utile alle aziende, ai territori di produzione e al sistema del vino Sicilia nel suo insieme. Pasquale Privinci - Catania
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scienza e vita
di Giuseppe Pulina Professore di Zootecnia speciale all’Università di Sassari
Rischio diossina: più prevenzione Le recenti notizie riguardanti la contaminazione di alcuni alimenti di origine animale da diossine, riporta ancora una volta alla ribalta dell’opinione pubblica la questione della sicurezza degli alimenti. Allorquando si dibatte della salubrità degli alimenti è opportuno precisare che non si sta trattando della descrizione di una caratteristica qualitativa. Infatti, è da considerare imprescindibile considerare la salubrità come pre-requisito essenziale affinché una qualsiasi derrata sia classificabile come alimento, indipendentemente dalle sue caratteristiche qualitative. Le “diossine” sono considerate un gruppo di sostanze tossiche persistenti nell’ambiente di tutti i Paesi industrializzati. Assieme ad altri xenobiotici, le diossine sono incluse nel gruppo dei composti tossici indicati con la sigla POPs (Persistent Organic Pollutants) che comprende molecole che per le loro caratteristiche chimico-tossicologiche, persistono nell’ambiente, vengono trasportate a lunga distanza, bio-accumulano e sono dotate di elevata tossicità. A livello mondiale, la principale sorgente di emissione delle diossine è costituita dagli incendi boschivi; seguono le attività industriali, in cui l’implementazione della legislazione ambientale sta comportando una sensibile e progressiva diminuzioni delle emissioni: lo zoccolo duro, è costituito dalle emissioni occasionali. I valori di sicurezza indicati per esposizioni alimentari sono stati stabiliti in base agli effetti tossici osservati alle più basse dosi, quali turbe riproduttive e immunosoppressione, e per l’Unione europea equivalgono a 2 pg WHO-TE/ kg di peso corporeo, riferiti ad una persona adulta.
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Per contenere l’esposizione umana, l’Ue con il regolamento 1881/2006/EC ha stabilito dei valori di attenzione e massimi, che condizionano la messa in commercio degli alimenti. L’alimentazione, infatti, contribuisce per più del 90% all’esposizione a diossine nella popolazione generale. A seconda delle abitudini alimentari, possono essere il pesce o i grassi animali a rappresentare le principali fonti di esposizione. Per quanto riguarda l’ingresso delle diossine nella catena alimentare, si riconoscono principalmente due grandi sorgenti. Una sorgente chimico-industriale, che è stata all’origine della contaminazione dei mangimi somministrati agli animali allevati intensivamente, con ampie e vaste ripercussioni su un numero elevato di aziende e di prodotti di origine animale. Questo è stato il caso del Belgio nel 1999 -2000, e più recentemente della crisi Irlandese (2008-09) e di quella tedesca (2010-11). All’origine di tali incidente c’è l’utilizzo di materie prime contaminate, nella preparazione dei mangimi, o per avvenute contaminazioni al momento della raccolta di olii e grassi alimentari usati, o per l’utilizzo di sottoprodotti provenienti da altri cicli industriali non alimentari, in cui le diossine possono essere presenti quali contaminanti di processo. Una sorgente ambientale, che riguarda soprattutto gli animali al pascolo ed in genere il pesce pescato, e che riconosce in un degrado della qualità ambientale la principale sorgente. Al di là del possibile smaltimento illecito di rifiuti e delle zone ritenute siti di interesse nazionale per le bonifiche, questo può essere il caso di aree adibite al pa-
Il rischio di contaminazione da diossina si riduce notevolmente quando le aziende attuano strategie di prevenzione mirate: un caso è rappresentato dalla giusta applicazione dei sistemi HACCP. La tracciabilità dei prodotti è, poi, un altro sistema a tutela del consumatore
scolo o di laghi e tratti di costa in presenza di importanti attività industriali, ovverossia di aree naturali recentemente interessate da incendi boschivi. In tale senso, l’evento emblematico è stata la crisi della mozzarella di bufala nel 2008. In tale contesto ambientale, uno dei punti di maggiore criticità è rappresentato dall’eventuale contaminazione degli stati superficiali del suolo da diossine e dalla ricaduta sul foraggio del particolato aereo, dove si determina una contaminazione della parte fogliare. Lavori recenti condotti in Sardegna e Sicilia in aree ad alto valore paesaggistico e naturalistico, che mirano a stabilire una stretta relazione tra la qualità dell’ambiente e i livelli di contaminazione nei prodotti, dimostrano come nel latte e nella carne di tali animali al pascolo, laddove l’ambiente non è interessato da incendi boschivi, i livelli di contaminazione risultano inferiori a quelli registrati negli animali allevati intensivamente, e vicini a quelli che si considerano i livelli minimi di fondo o di background. Questo valore aggiunto ambientale viene consolidato a livello di azienda agricola e zootecnica dall’applicazione di buone di procedure di analisi del rischio basate sull’applicazione dei sistemi HACCP. Al momento attuale, a livello nazionale non esistono dei valori guida ambientali, atti a garantire la sicurezza alimentare di animali al pascolo, e quindi si ravvisa la necessità di colmare tale lacuna Nel campo delle filiere zootecniche intensive, invece, il settore mangimistico è coperto da normativa, e quindi suscettibile anche di autocontrolli da parte di chi è responsabile dell’immissione in commercio. Tuttavia, il caso tedesco ha evidenziato come ci possano essere dei buchi nella strategia di prevenzione. Questi buchi sono fondamentalmente rappresentati dalla non sufficiente tracciabilità delle materie prime di origine vegetale, soprattutto quando sono costituite da sottoprodotti di lavorazioni industriali. Questa vicenda denota ancora una volta come per la garanzia della salubrità degli alimenti, anche quelli di origine animale, sia necessario adottare strategie che garantiscano la prevenzione delle contaminazioni unitamente all’impiego di procedure di controllo e tracciabilità estese ai sottoprodotti di origine vegetale/industriale che rendano efficaci le misure di gestione del rischio. L’approccio ottimale va valutato caso per caso, nel contesto ambientale, geografico, paesaggistico e produttivo specifico. Per le produzioni mediterranee questo vuol dire innanzitutto preservare la qualità dell’ambiente, anche attraverso una relazione forte con il mantenimento del paesaggio e delle ricchezze storiche e naturali, delle pratiche agricole e zootecniche e delle abitudini alimentari non massificate e fare soprattutto uso di alimenti zootecnici prodotti in loco.
Per chi ne volesse sapere di più • Relazione della Germania alla Commissione europea sull’incidente diossina: disponibile al sito: http://ec.europa.eu/food/food/chemicalsafety/contaminants/dioxin_ germany_en.htm, Consultato il 13 gennaio 2011 • Commissione europea: strategia comunitaria per diossine e policlorobifenili negli alimenti: disponibile al sito: http://ec.europa.eu/food/food/chemicalsafety/contaminants/dioxins_en.htm • Agenzia europea per la Sicurezza alimentare – EFSA (2010) Monitoraggio dei livelli di sostanze diossina-simili negli alimenti e mangimi nella Unione europea: disponibile al sito: http://www.efsa.europa.eu/en/scdocs/scdoc/1385.htm • Rapporti ISTISAN: 06/5Linee guida per la prevenzione della contaminazione da PCDD e PCDF e da sostanze diossina-simili in azienda agricola: disponibile al sito http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=1897&tipo=5&lang=1&ccss=001 • Federazione europea fabbricanti mangimi composti (FEFAC). Comunicato stampa riguardo a piani di monitoraggio di diossina in materie lipidiche ad uso zootecnico e di autorizzazione di impianti di miscelazione grassi vegetali: disponibile al sito http://www.fefac.org/file.pdf?FileID=32721
Gianni Battacone, Gianfranco Brambilla, Giuseppe Pulina
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almanacco di barbanera
di M. Pia Fanciulli
Da ricordare Mercoledì 2 febbraio – La Candelora Il lieve tremolio delle candele accese, fa forse della Candelora la più intima e suggestiva festa religiosa dell’anno. Le origini della festa riconducono ai pagani Lupercali, riti di purificazione legati alla fertilità celebrati nell’antica Roma il 15 di febbraio. Istituita nel VI secolo, la ricorrenza cristiana ricorda invece la purificazione della Vergine Maria 40 giorni dopo il parto. Ma al di là di tutto è curioso vedere come proverbi e detti popolari assegnino una particolare importanza a questo giorno per la previsione del tempo. Se infatti in cielo splende il sole, si dice che l’inverno è finito, se invece dovesse piovere o tirare vento, armiamoci di pazienza, il freddo ci farà compagnia ancora per un po’. Giovedì 3 febbraio – San Biagio Contro freddo e mal di gola, arriva San Biagio. Un Santo un po’ burlone, che ha disseminato l’Europa di reliquie: 4 teste, otto braccia, e decine tra piedi, dita e denti. Vale a dire: ad ognuno il suo San Biagio. Vissuto nel IV secolo e vescovo di Sebaste, San Biagio sfuggì alle persecuzioni nascondendosi in montagna. Scoperto, fu imprigionato e qui offrì aiuto a chiunque ne chiedesse, salvando tra l’altro un giovane da una lisca di pesce che si era conficcata nella sua gola. Dopo l’accaduto, il Santo fu condotto al martirio. Per questo viene da allora venerato come protettore della gola. Ed ecco perché il 3 febbraio ci si reca in chiesa per farsela benedire con l’olio santo.
Tra il gelo e l’allegria È il più corto dei mesi dell’anno, ma non per questo non si fa notare. Anzi. Gli eccessi sono nel suo stile, con il freddo che raggiunge temperature proibitive, ma il cuore che si scalda con le allegrezze del Carnevale. Arriva febbraio con un annuncio gioioso della prossima primavera
Sole e Luna Il Sole Il 1° sorge alle 07.13 e tramonta alle 17.14 L’11 sorge alle 07.02 e tramonta alle 17.27 Il 21 sorge alle 06.48 e tramonta alle 17.40
La luna Il 1° sorge alle 06.02 e tramonta alle 15.50 L’11 tramonta alle 00.56 e sorge alle 10.33 Il 21 tramonta alle 08.02 e sorge alle 21.59
Il 1° febbraio si hanno 10 ore e 1 minuto di luce solare mentre il 28 si hanno 11 ore e 11 minuti. Si guadagnano 70 minuti di luce solare.
La Luna è all’Apogeo lunedì 7 alle ore 01. È al Perigeo sabato 19 alle ore 9.
Luna in viaggio In questo mese i giorni favoriti dalla Luna per gli spostamenti sono: 2, 25, 26. 22 viedelgusto.it
Lunedì 14 febbraio San Valentino, festa degli innamorati Protettore degli innamorati, Valentino fu convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197. Arrestato, fu decapitato sulla via Flaminia. Le sue reliquie si conservano a Terni, città di cui è patrono, nella Basilica di San Valentino. Qui, coppie di fidanzati provenienti da tutta Italia, rinnovano il giorno 14 la loro promessa d’amore. Quanto all’origine di tutta la vicenda, si deve ancora una volta ai Lupercali che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Luperco. Legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità, vennero poi cristianizzati e anticipati al 14, venendo così a coincidere con la festa del Santo. Più romantica invece l’ipotesi che vuole Valentino patrono dell’amore per il fatto di aver unito in matrimonio una giovane cristiana ed un legionario pagano.
Orti e dintorni
Belli e sani Quando le temperature si fanno così basse da imporre una drastica riduzione del tempo trascorso all’aperto venendo così ad impedire una salutare attività fisica, un efficace aiuto può venire da erbe aromatiche e spezie. Cannella, zenzero, peperoncino, aglio e cipolla, offrono infatti tutto il loro calore per dilatare i vasi sanguigni e stimolare la circolazione. Così il sangue potrà raggiungere agevolmente, scaldandole, anche le estremità. Se invece siamo ancora alle prese con i disturbi di stagione alle vie respiratorie - tosse, bronchite, influenza - una mano per superare il fastidio possono darcela le foglie d’eucalipto, ricche di eucaliptolo, sostanza dalle note proprietà antisettiche. In particolare contro la bronchite si può preparare un infuso con le foglie (o con l’olio essenziale) da lasciare tutta la notte accanto al letto dove dorme chi soffre del disturbo. Ma all’eucalipto si può ricorrere anche per disinfettare l’aria di alcuni ambienti dove far diffondere i vapori fuoriusciti da una pentola d’acqua in cui siano state fatte bollire le foglie. A proposito invece di bellezza diamo un’occhiata ai capelli. Capita d’inverno che l’umidità appiattisca, increspi, opacizzi la capigliatura. Per evitare lacche e gel si può provare con il decotto di rosmarino. Si prepara con un pugno di foglie essiccate in una tazza d’acqua fredda. Si fa bollire per 10 minuti, si toglie dal fuoco e si lascia riposare fino a che non raggiunga temperatura ambiente. Una volta filtrato e messo in un diffusore, si rivelerà un ottimo fissante naturale.
Se si vuol raccogliere dell’ottima frutta in estate, è il momento di dedicarsi alle piante. Quindi via, in luna calante, alla potatura del ciliegio e degli altri fruttiferi, tra cui vite e olivo. L’operazione dovrà però essere rimandata a fine mese se la temperatura dovesse scendere sotto, o giungere vicina, agli 0°C. Il ciliegio sarebbe in realtà meglio non potarlo, ma, se dovesse rendersi necessario, mai intervenire in maniera drastica perché come il melo, il pero e il pesco, la pianta dà frutti sui rami più vecchi. Infine, soggetto alla gommosi, sarà necessario disinfettare il taglio con un mastice cicatrizzante. In passato, i rami delle potature, soprattutto d’olivo e vite, si bruciavano in grandi falò dedicati al Santo del luogo che avrebbe così protetto i raccolti. Passando dal frutteto all’orto, sempre in luna calante, si piantano cipolla, bietole e spinaci. In ambiente protetto si seminano le insalate primaverili ed altri ortaggi da foglia. In crescente piselli, carote, ravanelli, radicchio da taglio e rucola. In questo periodo anche il giardino comincia a richiedere attenzioni. È qui allora tempo di iniziare, in calante, con la potatura del lauroceraso e delle siepi a foglia persistente. Si trapiantano viole del pensiero e anche salvia, rosmarino e menta. È bene attendere invece la luna crescente per ultimare le lavorazioni del terreno. A fine mese si inizia a radere il prato, ad arieggiarlo e a concimarlo facendo attenzione che il cotico erboso (il tappeto erboso) sia ben asciutto.
luna crecsente
luna calante
luna piena
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Saggezza popolare
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mercoledì
• Febbraio è d’ogni mese il più corto e il men cortese.
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• Bianco gelo, d’acqua è messaggero.
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• Carnevale non si trova se non c’è la luna nuova. • Per San Biagio (3 febbraio) il freddo è andato.
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sabato
• Se la viola esce a febbraio, tieni da conto fieno e pagliaio.
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lunedì
• Per la Candelora, l’inverno fugge o si rincuora.
• Da San Valentino (14 febbraio) inizia a preparare l’orticino. • Per mandare i malanni al diavolo, ricorda le virtù del cavolo. • Quando il padre fa Carnevale, ai figlioli tocca a far Quaresima. • Primavera di febbraio reca sempre qualche guaio.
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P. Grafico: Piaemme.net - Pescara
Le confetture dello gnomo
di Gilda Ciaruffoli
Toscana
Cioccolata in maschera
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Domenica
Giunge alla 7ª edizione la Fiera del Cioccolato Artigianale, rassegna di maestri cioccolatieri italiani e stranieri, impegnati nell’esposizione delle loro prelibatezze oltre che in dimostrazioni pratiche e workshop dedicati al cibo degli Dei. Dieci giorni di festa che trovano la loro massima espressione nel Carnevale. Piazza Santa Croce infatti diventa anche punto di ritrovo per le maschere che colorano i giorni più golosi dell’anno e che diventano protagoniste onorarie della fiera e dei relativi eventi, tra i quali ricordiamo la possibilità offerta dai ristoratori del centro storico di degustare, nei giorni della manifestazione, cene interamente a base di cacao per scoprirne i tanti e insoliti usi in cucina. Info: www.fieradelcioccolato.it 4-13 febbraio, Firenze
Basilicata
Lucania,patria della salsiccia
Se ne ha notizia fin dal 1700: a Cancellara la salsiccia è un’arte coltivata da secoli con passione e tecnica, per una ricetta rimasta pressoché invariata nel tempo. Utilizzata negli antipasti e in diversi piatti tipici, la salsiccia viene festeggiata durante la festa del patrono locale, San Biagio Vescovo Martire. La celebrazione della Santa Messa si conclude con la tradizionale benedizione della gola; alla sera spettacoli musicali, esibizioni di gruppi folkloristici, degustazioni della salsiccia e dei piatti tradizionali. Info: www.comune.cancellara.pz.it 3 febbraio, Cancellara (Pz)
Liguria
Un fiore in riva al mare
Dal 1993 Il Giardino degli Ellebori di Pietra Ligure apre al pubblico nel periodo della fioritura. Le proprietarie, Anna e Carla Barbaglia, hanno iniziato la raccolta 41 anni fa coltivando l’Helleborus niger ereditando la passione dalla mamma californiana. La collezione si è arricchita negli anni e oggi Il Giardino contiene quella che gli inglesi chiamano National Collection di questa pianta, cioè la collezione completa delle specie, che sono 15, più le sottospecie, gli incroci e oltre 350 varietà da ammirare, di cui circa 70 sono in vendita. Protagonisti della mostra che proseguirà fino ad aprile gli Incroci di Ellebori. Info: www.ilgiardinodegliellebori.it dal 1 febbraio, Pietra Ligure (Sv) 26 viedelgusto.it
Sicilia
Aspettando la primavera
La Valle dei Templi di Agrigento si anima con la Sagra del Mandorlo in Fiore, tradizione con cui si festeggia l’anticipo della primavera col rifiorire dei mandorli sull’isola. Nata nel 1934 a Naro, con l’intento di pubblicizzare i prodotti tipici siciliani, nel ’37 la Sagra si sposta ad Agrigento e si arricchisce dei gruppi folkloristici locali e stranieri che a tutt’oggi ne animano le giornate.A creare un ideale ponte tra un sud già abbracciato dalla bella stagione e un nord ancora avvolto dal freddo invernale, la presenza di una delegazione di mele Fuji Marlene prodotte dal VOG, il Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole dell’Alto Adige. Info: www.mandorloinfiore.net 5-13 febbraio, Agrigento
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Lunedì
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Veneto
Accoppiata vincente
Per regalare e regalarsi una giornata di dolcezza torna Caffè e Cioccolato, la manifestazione che riempie di bontà il centro storico di Thiene. Durante la giornata è possibile acquistare e degustare numerosi tipi di cioccolato e pralineria, gelato, liquori, dolci e biscotti a base di caffè e cacao. Tra i molti eventi che arricchiscono il programma, il concorso El Boleto de Oro che mette in palio ricchi premi per chi ha la fortuna di trovare i tagliandi dorati all’interno delle barrette acquistate. Senza dimenticare che la manifestazione si svolge alla vigilia di San Valentino e rappresenta un’ottima occasione per acquistare le eccellenze pasticcere locali e prendere il partner per la gola! Info: www.pedemontana.vi.it -13 febbraio, Thiene (Vi)
Toscana
Città di cioccolata
Choccolandia è una festa dei sensi che coniuga un appuntamento ultra goloso con la cultura del cioccolato, riscoprendone la storia e valorizzandone l’impiego nell’alta gastronomia. Degustazioni, ricette inedite e tanti consigli di chef e pasticceri coinvolgono il pubblico in molteplici esperienze del gusto. Tavolette, praline, tartufi, dolci e mille altre invenzioni fanno scoprire l’alchimia misteriosa del frutto del cacao. La kermesse ospita unicamente artigiani pasticcieri di alta qualità che offrono ai visitatori prodotti d’eccezione. Info: www.comune.livorno.it 11-13 febbraio, Livorno
Umbria
Nel paese di San Valentino
Cioccolentino è l’evento dedicato al cioccolato artigianale e all’alta pasticceria con cui Terni festeggia il suo santo patrono, che è poi quello degli innamorati di tutto il mondo. E proprio alle coppie sono dedicate molte attività come Le Cene per due al cioccolato, romantici momenti a lume di candela con tanto di Maestro Cioccolatiere che insegna l’arte del cioccolato e menu seducente, ma anche la possibilità di immortalare una giornata d’amore con ScatTiAmo. Spazio anche ai bambini con tanti momenti di gioco e laboratori didattici per conoscere il cibo degli Dei. Info: www.cioccolentino.com 11-14 febbraio, Terni
Emilia Romagna
La Camera delle Meraviglie
Modenantiquaria torna presso laFiera di Modena ospitando le 200 gallerie che ne hanno fatto la storia nell’ultimo ventennio. La manifestazione dipinge un affresco completo dell’arte antica, e lo fa grazie alla rassegna di pittura Excelsior, focalizzata sulla produzione dell’800, alle antichità per esterni di Petra fino ai gioielli, le supellettili e i mobili più rari di Modenantiquaria. Cuore della fiera, il Salone dell’alto antiquariato si trasforma in un’irripetibile mostra che testimonia la passione che accomuna tutti gli antiquari presenti, per una vera a propria Wunderkammer diffusa. Info: www.modenantiquaria.it 12-20 febbraio, Modena 27
14 Lunedì 15 Martedì 16 Mercoledì 17 Giovedì 18 Venerdì 19 Sabato 20 Domenica
Marche
Amor che a nulla amato…
Coppie di tutto il mondo, ma anche single in cerca d’amore, con nel cuore un desiderio incontenibile di risparmio energetico... non perdete l’occasione di trascorrere la festa degli innamorati in uno dei luoghi che dell’amore è il simbolo.Tema della 9ª edizione Gradara d’Amare è l’amore per l’ambiente, in collaborazione con la trasmissione di Radio2, Caterpillar, e la sua iniziativa M’illumino di meno. Tanti gli eventi organizzati: è possibile ricevere una candela dell’amore alla luce con cui cenare in uno dei ristoranti del centro o ripercorrere i passi di Paolo e Francesca accompagnati da una romantica musica dal vivo. Info: www.gradara.org - 14 febbraio, Gradara (Pu)
Emilia Romagna
Sangiovese come stile di vita
Degustare le migliori Riserve di Sangiovese di Romagna e ammirare un’opera d’arte: è la proposta del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza che si trasforma in un luogo di degustazione, nell’ambito di Vini ad Arte. Per l’edizione 2011 i produttori del Convito di Romagna hanno voluto condividere il marchio della manifestazione con Enoteca Regionale Emilia Romagna e Consorzio Vini di Romagna, con lo scopo di farne l’evento di riferimento internazionale per il Sangiovese di Romagna. Accanto ai vini è possibile assaggiare le eccellenze del territorio. Info: www.convitodiromagna.it 20-21 febbraio, Faenza
Piemonte
Il mondo in sala
Dieci film provenienti da Albania, Cina, Italia, Marocco, Romania e Senegal proiettati gratuitamente in 5 comuni del Cuneese – Barge, Bagnolo Piemonte, Fossano, Saluzzo e Savigliano – scelti con il coinvolgimento degli abitanti, impegnati nell’organizzazione della rassegna. È CineMigrante, evento che vuole creare occasioni di aggregazione tra le culture autoctone e migranti, proponendo film popolari rappresentativi delle comunità più numerose residenti nei 5 comuni. Previsti anche momenti conviviali con rinfreschi organizzati da associazioni locali. Info: www.regione.piemonte/piemontedalvivo dal 19 febbraio, località varie in provinciadi Cuneo 28 viedelgusto.it
Trentino Alto Adige
Profumo di formaggio
Torna Casolara, la Fiera dei Formaggi di Alta Qualità, che ripropone in chiave moderna la storica fiera dei formaggi che si teneva a Trento nella prima domenica di Quaresima. Nella suggestiva Piazza Fiera, espositori selezionati espongono i loro migliori prodotti; al centro dell’esposizione i Laboratori del Gusto, aree di educazione del pubblico al consumo dei prodotti caseari proposti in abbinamento a mieli, salse e mostarde selezionate da operatori esperti. Eventi collaterali arricchiscono la manifestazione mentre alcuni ristoranti, appartenenti al circuito Osterie Trentine, propongono specifici menu elaborati sul tema del formaggio. Info: www.lacasolara.com 19-20 febbraio, Trento
Lazio
L’anno del cinghiale
Un piccolo paese a soli 50 chilometri da Roma, di antica tradizione contadina, celebre da sempre per la sua pastorizia e la produzione d’olio d’oliva, immerso nel verde e dal clima talmente gradevole che fu scelto dal poeta Orazio per riposarsi dalle fatiche cittadine.A Licenza le ricchezze paesaggistiche e storiche sono davvero tante. Visitando il paese durante la Festa della Polenta Rencioccata, dopo aver passeggiato per il borgo antico, aver visitato il Castello Orsini, il Museo Oraziano e i ruderi della Villa di Orazio, vale la pena dedicarsi agli stand gastronomici organizzati in occasione della festa della tipica polenta ripassata alla griglia, da mangiare come fosse pane, accompagnata dalle più svariate pietanze. Protagonista di quest’anno, il cinghiale. Il tutto condito da balli, canti e giochi per le vie del paese. Info: www.prolocolicenza.it 27 febbraio, Licenza (Rm)
21 Lunedì 22 Martedì 23 Mercoledì 24 Giovedì 25 Venerdì 26 Sabato 27 Domenica 28 Lunedì
Emilia Romagna
In maschera da oltre un secolo
Quella del Carnevale di di S. Pietro in Casale è una tradizione che risale al 1870, quando alcuni buontemponi crearono una società per divertimenti carnevaleschi che stabilì due corsi mascherati (con carri bellissimi). Nel tempo si aggiunsero un ballo popolare, il bruciare del fantoccio del carnevale e il pranzo sociale; oggi la manifestazione si svolge nelle due domeniche che precedono il martedì grasso con carri allegorici e degustazioni enogastronomiche. Info: www.carnevaledisanpietroincasale.it 27 febbraio, San Pietro in Casale (Bo)
Campania
Piccole tradizioni crescono
Si svolge all’insegna della genuinità la Sagra del Maiale che, da oltre 20 anni, rinnova l’antico rito domestico del “sacrificio” del maiale portandolo dalle case alla piazza e coinvolgendo non solo le singole famiglie ma l’intero paese e i turisti arrivati per l’occasione. Senerchia offre prelibatezze gastronomiche esclusivamente locali, la Sagra è quindi un’occasione per degustare salsicce e costate di suino alla brace, soffritto di carne suina e peperoni. Il tutto bagnato da buon vino rosso e allietato da musica folklorostica. Info: senerchia.asmenet.it 25-27 febbraio, Senerchia (Av)
Repubblica di San Marino
Specialità in mostra
Il Festival dei Sapori e dell’Artigianato rappresenta un’interessante occasione d’incontro con il gusto. Dedicata ai prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia italiana e internazionale, la manifestazione mira a sostenere una politica della qualità, della tipicità e della certificazione.A supporto della mostra, il programma si conferma ricco di appuntamenti con i laboratori del gusto, all’insegna del piacere e della cultura del mangiare e del bere di qualità. Il Festival incoraggia l’incontro con speciali artigiani dei salumi, con i migliori selezionatori di formaggi e con i produttori eccellenti di olio, vino e artigianato locale. Info: www.sanmarinosite.com 25-27 febbraio, San Marino 29
appuntamenti in breve 1
Festa della Candelora
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Si festeggia con un mercatino di produzioni locali. Info: www.comune.specchia.lecce.it 2 febbraio, Specchia (Le) - Puglia 2
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Festa del Pane
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Festa di San Biagio
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Festa di Sant’Agata a Catania
Tre giorni di culto, devozione, folclore. Info: www.comune.catania.it 3-5 febbraio, Catania - Sicilia 6
La Scienza in Piazza
Oltre cento eventi sul tema arte e scienza. Info: www.lascienzainpiazza.it 3-13 febbraio, Bologna Emilia Romagna 7
CocoRadicchio
Rassegna dedicata al Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP. Info: www.cocoradicchio.it dal 4 febbraio, località varie (Tv) - Veneto 8
Il Principe del Bollito
Proposti piatti a base di carni con polenta e vini locali. Info: 043278940 4-27 febbraio, Attimis (Ud) Friuli Venezia Giulia 9
Sagra di San Bello
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Festa di San Biagio e Sant’Agata
Preparate e distribuite Re Panerre Re San Bijese. Info: www.comune.santagatadipuglia.fg.it 3 febbraio, Sant’agata Di Puglia (Fg) Puglia
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Le panicelle sono preparate dalla confraternita di San Biagio. Info: www.comune.tarantapeligna.ch.it 3 febbraio, Taranta Peligna (Ch) - Abruzzo 4
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In occasione di San Biagio, distribuzione di cuddureddi e cavaduzzi. Info: www.cittadisalemi.it 3 febbraio, Salemi (Tp) - Sicilia 3
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Sagra dei biligòcc
Festa delle castagne affumicate e bollite. Info: www.valledellujo.it 6 febbraio, Albino (Bg) - Lombardia 12
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La Buona carne di bue in tavola
Degustazione bolliti coi cuochi di Alma Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Info: www.comune.fontanellato.pr.it 6 febbraio, Fontanellato (Pr) Emilia Romagna 13
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Sagra del maiale
Visite guidate ai salumifici del paese con possibilità di acquisto di prodotti. Info: www.comune.faeto.fg.it 6 febbraio, Faeto (Fg) - Puglia 14
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Festa di Santa Scolastica
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Santa Eulalia
Festa nell’antico quartiere della Marina. Info: www.comune.cagliari.it 10 febbraio, Cagliari - Sardegna
Festival del tartufo vero
ArteGenova
Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea. Info: www.artegenova.org 11-14 febbraio, Genova - Liguria
Prevede una serie di rituali per allietare la vita matrimoniale. Info: www.comunecorropoli.it 10 febbraio, Corropoli (Te) - Abruzzo 15
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Festa della Madonna del Pilerio
Maestosa processione della Santa patrona. Info: www.comune.cosenza.it 12 febbraio, Cosenza - Calabria 20
San Biagio
Festa popolare che celebra San Benigno De’ Medici. Info: www.sagradisanbello.it 4-6 e 9-13 febbraio, Berbenno (So) Lombardia
Degustazioni a base di tartufo e vini del Piceno. Info: www.montefortino.com 11-13 febbraio, Montefortino (Fm) Marche
Per la festa del santo patrono si preparano biscotti a forma di bastone. Info: www.comune.serrasanbruno.vv.it 12 febbraio, Serra San Bruno (Vv) Calabria
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Roma Vinoexcellence & MWF
Raduna il top della produzione vitivinicola italiana. Info: www.meranowinefestival.com 5-7 febbraio, Roma - Lazio 30 viedelgusto.it
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Babilonia
La rassegna di antiquariato e modernariato compie 20 anni. Info: www.babiloniafair.com 11-13 febbraio, Forlì - Emilia Romagna
Amori in Castello
Cena fiabesca e visita guidata al maniero. Info: www.fontanellato.org 12-14 febbraio, Fontanellato (Pr) Emilia Romagna
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Mongolfiere innamorate
Voli in mongolfiera, spettacoli e stand gastronomici. Info: www.comune.carpineti.re.it 12-20 febbraio, Carpineti (Re) Emilia Romagna 23
Ciock’n’Roll
Tanta cioccolata nella città dei fiori. Info: www.eurochocolate.com 12-21 febbraio, Sanremo (Im) - Liguria 24 Rievocazione della disfida di Barletta
Cavalieri in costume ricordano lo storicoscontro del 1503. Info: www.comune.barletta.bt.it 13 febbraio, Barletta (Bt) - Puglia 25
Courmayeur primo amore
La città si veste di rosso e festeggia gli innamorati. Info: www.courmayeur.it 14 febbraio, Courmayeur (Ao) - Val d’Aosta 26
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Festa di San Valentino
Benedizione del pane di San Valentino, cena e musica. Info: www.prolocovalpesarina.it 14 febbraio, Oasis di Prato Carnico (Ud) Friuli Venezia Giulia
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Alla scoperta delle bontà di Courmayeur con una passeggiata sotto le stelle. Info: www.regione.vda.it 14, 21 e 28 febbraio, Courmayeur (Ao) Val d’Aosta 28
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Carnevale dei Figli di Bocco
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Art e Ciocc
Per degustare e acquistare cioccolatini di ogni genere. Info: 0498070288 18-20 febbraio, Asiago (Vi) - Veneto 30
Terrae: Salone dei Territori Italiani
Gran Carnevale Cremasco
Sfilata di grandi carri allegorici. Info: www.carnevaledicrema.it 20 e 27 febbraio, Crema (Cr) Lombardia 40
Gran Carnevale della Risata
Offre pasti genuini a prezzi vantaggiosi e guida all’acquisto diretto fuori dalla fiera. Info: www.terrae-it.eu 18-21 febbraio, Reggio Emilia Emilia Romagna
Torna il Carnevale più musicale d’Italia. Info: www.comune.busseto.pr.it 20-27 febbraio, Busseto (Pr) Emilia Romagna
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Si degustano frittelle, cenci e ficattole. Info: www.fratellanzasandonnino.it 21-22 febbraio, Campi Bisenzio (Fi) Toscana
San Leone
Centinaia di falò attorno ai quali si danza e si mangiano dolci tipici. Info: www.comune.saracena.cs.it 19 febbraio, Saracena (Cs) - Calabria
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Affascinante competizione di sci alpino. Info: www.valgardena.it 18 febbraio, Selva di Val Gardena (Bz) Trentino Alto Adige
Carnevale di Acireale
Carri allegorici, sfilate di gruppi mascherati e spettacoli. Info: www.carnevalediacireale.it dal 19 febbraio, Acireale (Ct) - Sicilia
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Carnevale di Fano
Maschere di cartapesta e costumi sfarzosi; artisti di strada e tipicità locali. Info: www.carnevaledeifiglidibocco.it 20-27 febbraio, Castiglion Fibocchi (Ar) Toscana
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Sellaronda Skimarathon
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È il più antico d’Italia, con tradizionale lancio di dolci dai carri allegorici. Info: www.carnevaledifano.com dal 20 febbraio, Fano (Pu) Marche
Carnevale della Coumba Freida
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Sagra della frittella
Falò di San Mattia
Gara per realizzare il falò più spettacolare, con sfoggio di costumi tradizionali. Info: www.prolocodeliceto.it 24 febbraio, Deliceto (Fg) - Puglia 43
Festa di San Benedetto di Taggia
Corteo di maschere che entrano nelle case e ballano per le strade. Info: www.gransanbernardo.net 19-20 febbraio, Etroubles (Ao) Val d’Aosta
Rievocazioni storiche e mercatino medievale. Info: www.sanbenedettotaggia.com 25-27 febbraio, San Benedetto di Taggia (Im) Liguria
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Nero Norcia
Artigiana Italiana
Mostra Mercato del Tartufo pregiato e dei prodotti tipici. Info: www.neronorcia.it 19-21 e 26-28 febbraio, Norcia - Umbria
Celebra l’eccellenza made in Italy. Info: www.artigianaitaliana.it 25-27 febbraio, Modena - Emilia Romagna
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Innovativa vetrina del food & beverage extradomestico. Info: www.saporerimini.it 19-22 febbraio, Rimini - Emilia Romagna
Dedicato alla cultura del benessere al naturale. Info: www.naturalexpo.it 25-27 febbraio, Forlì Emilia Romagna
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Sapore Tasting Experience
Fiera di Grottaminarda
Degustazione di prodotti tipici da tutta Italia. Info: www.comunedigrottaminarda.it 19-27 febbraio, Grottaminarda (Av) Campania
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NaturalExpo
Maschere e carri
Sfilata del carnevale nel centro della città. Info: www.comune.decimoputzu.ca.it 27 febbraio, Decimoputzu (Ca) Sardegna 31
valle d’aosta
Terra di confine
e di montagne Se in inverno è meta di sciatori che affollano le numerose piste, in estate l’offerta spazia da arditi itinerari alpinistici sino alle più rilassanti passeggiate a fondovalle, alla scoperta di una natura pressochè incontaminata. Questo è l’incanto della Valle d’Aosta
Aosta
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valle d’aosta
Al confine nord occidentale dell’Italia con la Francia e la Svizzera provenendo da Ivrea, è Verrès, il castrum romano di Vitricium, che ci apre le porte di questa minuscola regione. Simbolo di Verrès è il castello sul promontorio che si affaccia sul torrente Evacon.Il castello e il castrum ai suoi piedi si ritrovano ogni anno in pieno medioevo in occasione del suggestivo Carnevale storico. A Verrès il torrente Evacon affluisce nella Dora Baltea,che nasce dal Monte Bianco.Risalendo questo fiume, che significa anche proseguire sulla via delle Gallie, si giunge a Saint Vincent, famosa non solo per le sue terme ma anche per il suo casinò. In Valle d’Aosta un fattore caratteristico e attrattivo sono le abitazioni. A Verrés è visitabile un’interessante grangia cinquecentesca, stalla e colombaia cinte da un muro merlato molto pittoresco. Le grange erano unità abitative e amministrative attraverso le quali la Chiesa governava e traeva profitto dal proprio demanio, vere e proprie aziende agrarie dipendenti dall’abbazia. Vicino a Saint Vincent ci sono molte rascards, tipiche abitazioni in legno. Da Saint Vincent, risalendo la Dora, si arriva al capoluogo Aosta, l’antica Augusta Praetoria. Qui la via delle Gallie si interseca con l’antica via Francigena. Aosta fu chiamata la Roma delle Alpi. Fondata nel
In apertura, una cartolina della Val Veny, situata ai piedi del Monte Bianco; in questa pagina, sotto, un gruppo di stambecchi che popolano i boschi locali, una veduta notturna di Courmayeur e, nella foto in basso, la realizzazione artigianale delle gerle
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valle d’aosta
25 a.C. dall’Imperatore Augusto che sconfisse e assoggettò la popolazione autoctona dei Salassi. Il bell’Arco di Augusto fu costruito per celebrare proprio la vittoria contro i Salassi. Piazza Chanoux, ilcuorediAosta,meritaunapasseggiata e sosta per l’aperitivo.
Sulla via Francigena Lasciamo Aosta per puntare a nord, verso la Svizzera, lungo la Via Francigena; la nostra destinazione è il Colle del Gran San Bernardo da cui si gode una splendida vista di Etroubles, nella parte media della Valle del Gran San Bernardo. Fiabiesco borgo medievale, Etroubles è una piccola capitale di questa splendida valle. Vecchie stradine in ciottolato, splendidi fontanili da cui zampilla l’acqua fresca proveniente dal monte Vélan e il campanile quattrocentesco. Un salto a oriente e siamo ai piedi del Cervino, definito il più nobile scoglio d’Europa. Il Cervino è la montagna per eccellenza: una piramide con
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Un formaggio esclusivo
la massiccia base ben piantata sulla terra e la cima, così lontana, già più vicina al cielo che alla terra. Restando alle pendici delle Alpi Pennine, ma più verso oriente, arriviamo ai piedi del Monte Rosa, nel territorio della famosa quanto rara Toma di Gressoney, tipico formaggio da alpeggio. In direzione sud occidentale ci troviamo nelle Alpi Graie, ai piedi dell’unico quattromila metri completamente italiano: il Gran Paradiso. Infine l’incontrastato Tetto delle Alpi: l’imponente Monte Bianco. Una sosta nella rinomata Courmayeur e a breve distanza, nella zona compresa tra Morgex e La Salle, i vigneti più alti d’ Europa. Le viti sono coltivate a pergole molto basse. Qui si ottiene il famoso quanto raro Blanc de Morgex et de La Salle Doc. Ed è qui, al confine con la Francia che lasciamo la regione dove la montagna naturalmente impera e detta i modi ed i tempi del vivere.
La storia della fontina è la storia della Valle d’Aosta. Alcuni affreschi nei castelli valdostani, consentono di osservare, tra cavalieri, dame e guerrieri, un medievale banco di vendita di formaggi tra cui si riconoscono le tipiche forme di fontina. Fontina è nome che oggi garantisce a livello europeo il rispetto di rigorose norme di produzione e consente di mantenere la specificità e le qualità organolettiche del prodotto, così come la secolare tradizione da cui deriva. La fontina è prodotta esclusivamente in Valle d’Aosta; qui, per effetto della barriera delle Alpi, il clima in estate è secco: e questo permette il proliferare di una ricca flora montana composta da essenze botaniche pregiate. Le caratteristiche migliori dell’erba e dei fiori di montagna entrano nell’alimentazione delle vacche, nel loro latte e, di conseguenza, nella fontina, che così, in cucina e a tavola, sprigiona tutto il suo aroma, il suo sapore, il suo elevato contenuto proteico e vitaminico. La fontina Dop, infatti, nasce da un latte di bovine di razza valdostana, ricco di vitamine cui non si aggiunge e toglie nulla: né scremato né pastorizzato, lavorato entro due ore dalla mungitura, per questo i suoi componenti e le caratteristiche organolettiche rimangono intatti. Il clima e l’ambiente della Valle d’Aosta forniscono le condizioni ideali per produrre questo formaggio unico al mondo. Ma l’intervento dell’uomo è quotidiano: ci vuole una cura costante per far maturare la fontina. Le forme vengono rivoltate ogni giorno, alternando un giorno di salatura e uno di spazzolatura. La strofinatura serve a prevenire lo strato di muffa sulla crosta e, nel contempo, a renderla umida. Il periodo medio di stagionatura è di 3 mesi.
Specialità valdostane Conosciuta quasi quanto il suo principale ingrediente (la fontina) è la Fonduta, servita sempre ben calda, in una ciotola di coccio nella quale intingere piccole fette di pane tostato o nei voul au vent, insieme ai funghi. Famosa quanto rara è la Toma di Gressoney, tipico formaggio da alpeggio: fresca e tenera, diventa ottima dopo una stagionatura di tre mesi, quando emana profumi di muschio ed al palato sentori di pepe e vaniglia. Il Fromazdo Dop è l’altro formaggio tipico della Valle d’Aosta preparato con latte vaccino di due mungiture, al quale è possibile aggiungere piccole quantità di latte caprino, viene spesso aromatizzato mediante l’aggiunta in lavorazione di parti di piante aromatiche quali bacche di ginepro, semi di cumino o semi di finocchio selvatico. Gustosa quanto i suoi parenti latticini è la mocetta. Un tempo la si otteneva da carne di stambecco, poi da carne di camoscio e adesso, è carne essiccata di mucca preparata con i soli tagli di coscia. Il gusto è esaltato dal sapore delle erbe di montagna, accompagnate al sale ed alle spezie. La carne viene lasciata a macerare per almeno venti giorni prima di essere essiccata per un periodo di circa due mesi.
Nella pagina accanto, in alto, a sinistra, il borgo medievale di Etroubles nella Valle del Gran San Bernardo; in basso, sempre a sinistra, uno scorcio della cima del Cervino e, a destra, la preparazione della polenta. Nella foto al centro, le caratteristiche grolle, coppe in legno con coperchio simbolo di amicizia e fraternità
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valle d’aosta
Scelti per voi dove mangiare Locanda La Clusaz Loc. La Clusaz 1, Gignod (Ao) Tel. 016556075 - www.laclusaz.it Non si può che restare colpiti dall’atmosfera romantica di questo locale dalle volte in pietra e dal camino quasi sempre acceso, dove innovazione e tradizione vanno di pari passo. Tra i piatti del cuore segnaliamo tagliolini freschi con uovo e riccioli di toma o il risotto con coda di bue al vino rosso. Menu sui 35 euro. La Cassolette Loc. La Croisette 36, La Salle (Ao) Tel. 0165864111 - www.hotelmontblanc.it Dalle vetrate di questo locale, che sorge all’interno di un albergo cinque stelle, la vista sul Monte Bianco è straordinaria. Tra i piatti che meritano l’assaggio ci sono minestra di castagne con fave secche e tartufo e petto d’anatra con asparagi e piccolo ragù di spugnole. Menu dai 60 ai 90 euro. Café Quinson Piazza Principe Tomaso 10, Morgex (Ao) Tel. 0165809499 - www.cafequinson.it Poco distante dalle terme di Pré Saint Didier, questo locale è di un fascino indiscusso con quel mix di architettura montana fatto di legno e pietra. Tra i must proposti ecco la trilogia di spuma di fontina d’alpeggio e i tournedos di capretto valdostano da latte cotto a bassa temperatura. Menu da 90, 80 e 60 euro. La Clotze Loc. Planpincieux - Courmayeur (Ao) Tel. 0165/869720 www.laclotze.com Cucina del territorio, di chiara impronta tradizionale, che non rinuncia però a una presentazione moderna dei piatti proposti con una piacevole ricerca nei contrasti dei sapori. La carta spazia dai ravioli di ricotta di capra a quelli di cinghiale al sugo d’arrosto, dalla tagliata di cervo al rosmarino alle quaglie farcite con spinaci e salsiccia. Un plauso merita l’utilizzo sapiente e mai banale di formaggi e verdure. Menu da 56 euro. Café Quinson Vieux Bistrot Piazza Principe Tomaso 10, Morgex (Ao) Tel. 0165809499 www.cafequinson.it Un piccolo ristorante dall’eccellente cucina, dove la cacciagione la fa da padrone e si punta tutto sulla freschezza di piatti preparati al momento con grande maestria tecnica e scegliendo accuratamente le materie prime. Punti di forza si rivelano poi i dolci e la piccola pasticceria, nonché una carta dei vini davvero ampia. Menu da 75 euro.
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Lou Ressignon Rue des Mines, 22 - Cogne (Ao) Tel. 0165/74034 - Fax 0165/74034 www.louressignon.it - info@louressignon.it Menu da 25 euro Chiuso lunedì sera e martedì Aperto nel 1966 come locale dall’ambiente rustico e familiare dove gustare i sapori della tradizione, oggi, sotto la guida di Elisabetta e Davide, continua a deliziare il palato degli ospiti con piatti semplici e genuini, di schietta impronta valdostana. Amabili cene accanto al camino acceso o serate con musica tra amici saranno accompagnate da una bella selezione di vini, tra cui un’ampia gamma di proposte regionali.
dove dormire Ad Gallias Via Vittorio Emanuele II 5/7, Bard (Ao) Tel. 0125809878 - www.hoteladgallias.com Vicino al Forte di Bard è il luogo ideale per ritrovare un po’ di pace. Dotato di 18 camere personalizzate, dispone anche di un centro benessere. Il prezzo di una doppia con prima colazione e ingresso alla spa si aggira sui 140 euro a notte. Hotel Bellevue Le Petit Restaurant Rue Grand Paradis 22, Cogne (Ao) Tel. 016574825 - www.hotelbellevue.it Antica dimora di famiglia dispone di 28 camere e i suoi arredamenti, con oggetti d’epoca e sculture lignee, lo rendono un piccolo gioiello di arte valdostana. Fondato nel 1925 è anche dotato di un’oasi benessere che offre trattamenti quali bagno di fieno e di Cleopatra con acqua, latte e miele di montagna. Doppia: 170 euro con prima colazione. Pilier D’Angle Via Grandes Jorasses 18 Loc. Entrèves - Courmayeur (Ao) Tel. 0165869760 - www.pilierdangle.it Situato nel villaggio di Entrèves, gode di una vista mozzafiato e possiede tutte le caratteristiche di un tipico e accogliente albergo di montagna. Dotato di un centro benessere, con la possibilità di utilizzo esclusivo della spa in notturna. Doppia: 130 euro. Romantik Hotel Villa Novecento Viale Monte Bianco 64, Courmayeur (Ao) Tel. 0165843000 www.villanovecento.it Villa Novecento è un racconto che si dipana fra un’attenta opera di recupero storico di un’antica casa nobiliare alpina dei primi del ‘900: 26 camere dominate dal legno e in gran parte arredate con mobili di artigiani-artisti di allora. Suggestioni d’antan ma anche necessarie concessioni al terzo millennio, se pure in stile montano, come il Centro Fitness. Doppia con prima colazione da125 euro.
Auberge de la Maison Frazione Entrèves - Courmayeur (Ao) Tel. 0165863811 www.aubergemaison.it Un albergo di fascino nel cuore di Entréves (Courmayeur), in una conca ai piedi del Monte Bianco: in un raffinato chalet, con arredi in legno che creano un ambiente caldo e accogliente. Le 33 camere godono di un panorama spettacolare sull’arco alpino e sono arredate in linea con l’ambiente montano. A disposizione anche un centro benessere, un intimo bar e il ristorante che offre piatti legati alla tradizione. Doppia con prima colazione da 140 euro. Albergo Cime Bianche Loc. La Vieille 44, Cervinia (Ao) Tel. 0166949046 www.hotelcimebianche.com L’albergo occupa una casa antica dove, più di cento anni fa, gli scalatori Whimper e Carrel progettarono la prima salita al Cervino: si conservano ancora cimeli dell’epoca. In posizione panoramica, con vista sul Cervino e sulle Grand Murailles, dispone di una decina di camere e di 2 suite molto confortevoli. Si può usufruire inoltre della sauna e del bagno turco. Agriturismo Les Ecureuils Fraz. Homené Dessus, 8 - Saint-Pierre (Ao) Tel. 0165/903831 - Fax 0165/909849 www.lesecureuils.it - lesecureuils@libero.it mezza pensione 35-43 euro Una piccola azienda ben avviata, a 12 km da Aosta, dedita all’allevamento di capre, ma anche di suini e pollame, e alla produzione di formaggi e salumi. Per gli ospiti sono a disposizione 5 camere doppie, con un panorama unico sulle valli del Parco del Gran Paradiso.
dove comprare Fromagerie Haut Val d’Ayas Rue des Trois Villages 1, Brusson (Ao) Tel. 0125301117 - www.fromagerie.it Alpenzu s.n.c. Loc. Arnad le Vieux 45/e Arnad (Ao) Tel. 0125921093 Confetture, formaggi La Source s.a.s. Loc. Bussan Dessous, 1 Saint Pierre (ao) Tel. 0165904038 Vino Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle Chemin des Iles, 31 La Ruine Morgex (ao) Tel. 0165800331 Vino
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piemonte
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Verbania
Biella Novara Vercelli
Torino
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Cuneo
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Alessandria
Riso e risaie Risalendo verso il confine lombardo, incontriamo il Vercellese ed il Novarese, importantissime zone di produzione di riso di varietà particolarmente pregiate: Vialone, Ribe, Arborio, Carnaroli, Roma. Con vari milioni di quintali di riso coltivati, il Vercellese è la capitale europea del riso. Qui si produce il 70% del riso italiano. Di rara bellezza il paesaggio delle ri-
piemonte
Si comincia con la provincia Granda, cosiddetta per estensione, che fa capo a Cuneo. La Granda è territorio più provenzale che padano, col suo mix di gusti e di aromi arricchiti da influssi provenienti dalla vicina Francia, dalla confinante Liguria e dalle montagne valdostane. Il cuore di Cuneo è Piazza Galimberti, maestosa e monumentale, intitolata al grande patriota Duccio. La sua aorta: Corso Nizza, dove è impossibile non sostare in qualche pasticceria d’epoca ad assaggiare i cuneesi, i famosi biscotti inventati dal pasticciere Arione di Cuneo nel 1923. L’emblema della gastronomia granda parte però da Alba, centro principale delle Langhe, con il Duomo gotico e le torri, conosciuta nel mondo per il suo pregiato tartufo bianco. Bastano poche fette di questa preziosa gemma per aggiungere una marcia in più a molti piatti della tradizione piemontese. Le Langhe sono un luogo unico, incantato. I suoi paesini sono balconi in affaccio sulle dolci colline ricoperte di vigneti e noccioleti; il mare verso sud, l’arco alpino a occidente. Percorrendo la Valle del Tanaro sino a La Morra, in posizione panoramica, da cui si gode uno splendido belvedere, si arriva poi a Barolo, stesso nome del più celebrato tra i grandi vini della regione. Poco oltre c’è l’inconfondibile Castello di Grinzane Cavour. Il maniero duecentesco che fu la residenza del celebre statista piemontese, fine tessitore di un’Italia nascente. A breve distanza, un’altra perla: Gallo d’Alba, famoso per la produzione del torrone.
In apertura, la Mole Antonelliana, monumento simbolo di Torino. In questa pagina, partendo dall’alto, in senso orario, i vigneti delle Langhe, il pregiato tartufo bianco d’Alba, uno scorcio del Castello di Grinzane Cavour e una pianta di riso
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piemonte
I formaggi, un capitolo a parte
A Torino è un piacere stare seduti al tavolino di uno degli storici bar del centro. Non a caso, siamo nella città degli aperitivi.
Elemento fondamentale della cucina piemontese sono i formaggi. Il Bra Dop, il cui nome deriva dall’omonima cittadina del Cuneese; il Castelmagno Dop, le cui origini sono antichissime. Poi c’è il Murazzano Dop, la più antica tra le robiole del Piemonte, risalente ai Celti. Il termine rubeola un tempo stava a indicare il colore rossiccio assunto dalla crosta del formaggio dopo una lunga stagionatura. Il formaggio tipico delle vallate alpine Monregalesi è il Raschera Dop. La Robiola di Roccaverano è l’unico formaggio Dop italiano prodotto con tre tipi diversi di latte: vaccino, caprino, ovino. Le origini della Toma piemontese risalgono all’epoca romana. È un formaggio semicotto, prodotto esclusivamente con latte di vacca. Il gorgonzola Dop è un formaggio dall’aroma penetrante, acuto e caratteristico; qualità che ne fanno un prodotto dalla precisa e spiccata personalità.
A sinistra, il fiume Po all’altezza del Ponte Vittorio Emanuele I a Torino, ancora oggi importante punto di raccordo tra il centro storico della città e la collina
saie. A febbraio è bruno come le zolle smosse dall’aratro, ma a marzo, quando i terreni vengono completamente sommersi, tutta la pianura si trasforma in uno specchio argenteo. A Novara merita una sosta l’antica Piazza delle Erbe, attualmente denominata Piazza Cesare Battisti.
Torino la nobile Da visitare con calma il capoluogo di regione, Torino. Il suo centro storico è costellato da piazze famose. Piazza San Carlo, tanto per citarne una, dove troneggia il monumento equestre ad Emanuele Filiberto, dai torinesi chiamato “caval ëd brons”. Da non perdere, tra gli altri: Palazzo Carignano, prima sede del Parlamento del Regno d’Italia, la Mole Antonelliana, che si staglia contro le Alpi. A Torino è un piacere stare seduti al tavolino di uno degli storici bar del centro. Non a caso, siamo nella città degli aperitivi. Qui Benedetto Carpano nel 1786 inventò il vermouth e qui fu fondata la Martini nel 1863. Il vermouth è prodotto con vino bianco addizionato ad un infuso di erbe e spezie di 13 tipi diversi, reso amabile con l’aggiunta di zucchero ma senza impiego di coloranti.
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Cibo e vino sono cultura Considerata una delle migliori cucine al mondo, a partire dai grissini. Il vero grissino torinese in dialetto si chiama rubatà, termine che vuol dire rotolare, perché è ottenuto facendo rotolare sotto il palmo delle mani le sottili parti di pasta da pane. L’autentico rubatà è fatto soltanto con acqua, farina e un pizzico di lievito. Gli agnolotti, il cui ripieno originariamente era composto dagli avanzi del pasto domenicale. La bagna caoda, specificamente del Monferrato, è un piatto a base di aglio, olio d’oliva e acciughe salate, che si consuma intingendo vari tipi di verdure di stagione. Una specialità della grande tradizione culinaria del Piemonte è la carne: bue, maiale, coniglio, vitello e selvaggina cucinate con semplici ricette o sofisticate elaborazioni. La Fiera del Bue Grasso a Carrù, che si tiene il secondo giovedì di dicembre, è un’autentica celebrazione del bollito misto alla piemontese.
Una regione di laghi Il Piemonte è anche i suoi laghi. Primo tra tutti il Verbano, detto anche Lago Maggiore, secondo lago italiano, famoso anche per le sue piccole isole. Davanti a Stresa, località di grande fascino, si offrono allo sguardo le Isole Borromee: Isola Bella, Isola Madre e Isola dei Pescatori. Nel breve tratto di lago che separa l’Isola dei Pescatori dall’Isola Bella un piccolo scoglio, l’Isolotto della Malghera, chiamato anche Isolino dell’Amore o degli Innamorati: cespugli, vegetazione e una spiaggetta appartata. Il Lago d’Orta è, in assoluto, uno dei posti più belli e suggestivi d’Italia. L’Isola di San Giulio, in pietra lavorata, merita
In questa pagina, partendo dall’alto, il Bettelmatt, formaggio tipico prodotto negli alpeggi d’alta quota e l’insuperabile cioccolato piemontese; uno scorcio del meraviglioso Lago d’Orta con l’Isola di San Giulio e mucche al pascolo in Val Formazza
una visita e ancor di più la Basilica romanica di San Giulio, preziosamente affrescata. Stradine silenziose e scorci barocchi, meta ideale di artisti e scrittori che nei secoli ne hanno celebrato il fascino e l’atmosfera. Dal Lago d’Orta si ridiscende verso sud ovest e le Alpi biellesi. Biella appare dispiegata alle pendici delle sue Alpi, fra i fiumi Cervo, Elvo e Oropa e colpisce per la sua somiglianza con la lombarda Bergamo. Una parte alta, Pozzo, e una parte bassa, Piano, collegate da una funicolare. Siamo in un territorio d’eccellenza per la manifattura tessile, con la produzione del panno per l’abito classico da uomo, uno dei veri simboli del made in Italy.
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Scelti per voi dove mangiare Al Cardinal Mazzarino Via San Pietro 48 Cherasco (Cn) Tel. 0172488364 Dimora storica che reinterpreta con sapienza i piatti della tradizione: carne cruda di Fassone battuta al coltello, ravioli al plin, tajarin al ragout di vitello e salsiccia di Bra, i ravioli con ripieno di lumache, in omaggio alla tradizione locale. Prezzo medio: 45 euro, bevande escluse.
piemonte
La Locanda del Prof Via Bra 33 Roreto di Cherasco (Cn) Tel. 0172495136 Ambiente elegante e accogliente, a conduzione familiare, propone piatti tipici della cucina regionale. Da provare gli gnocchi di patate con formaggio Castelmagno e Raschera. Prezzo medio: 35 euro, bevande escluse. La Lumaca Via San Pietro, Cherasco (Cn) Tel. 0172489421 Osteria tradizionale che propone cucina tipica langarola, dove ovviamente le chiocciole dominano la scena. Carta dei vini enorme, perfetta per gli appassionati. Prezzo medio: 25 euro, bevande escluse La Taverna del Ricetto Piazza Castello 31 Candela (Bi) Tel. 0152536066 Un’oasi di pace e di verde, ideale per godersi il sole al tramonto o, in una fresca serata estiva, per un aperitivo insolito. Materie prime scelte in modo accurato, usate per proporre una cucina della tradizione piemontese, senza disdegnare qualche piccola “fuga” Oltralpe. Prezzo medio: da 30 a 50 euro. Caffè Ristoro Stazione Cucco Via Amedeo Avogadro di Quaregna 1/B Biella Tel. 01526342 La dicitura esatta recita “libreria caffè ristoro”, il posto è tranquillo e disposto su due piani (al secondo c’è la libreria dove consultare e comprare i libri esposti). Scelta limitata, ma ottima qualità. Oltre al riso e ai classici agnolotti, da provare la polenta. Prezzo medio 15-30 euro. Ristorante Menabrea Via Ramella Germanin 6, Biella Tel. 0152522435 Non casuale l’omonimia con l’ottima birra biellese, che qui viene servita anche cruda. Alcune ricette sono a base di birra, si mangia anche carne alla griglia oppure la pizza. Prezzo medio: da 10 a 25 euro.
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Ristorante Ratatui Via San Rocchetto, 34 - 10143 Torino zi.lu@libero.it Il Ratatui è un ristorante che propone un’ampia offerta culinaria che – tempo permettendo – si può gustare anche in un cortile riparato e ombreggiato da una grande pergola. Ai piatti tradizionali della cucina piemontese si affiancano proposte strettamente vegetariane ed anche piatti etnici provenienti da altre culture, da altri paesi, che fanno ritrovare i sapori di casa o scoprire nuovi sapori. Locanda nel Borgo Antico Loc. Boschetti, 4 - Barolo (Cn) Tel. 0173/56355 - Fax 0173/560935 www.locandanelborgo.it locandanelborgo@libero.it Menu da 45 euro Chiuso martedì e mercoledì a pranzo (ottobre e novembre chiuso martedì) In una delle capitali dell’enologia mondiale ecco un ristorante che sorprendentemente spazia con allegria in tutto il repertorio della cucina regionale italiana, trovando sempre nuovi spunti per esaltare creatività e fantasia. L’ambiente è di signorile raffinatezza, la carta dei vini privilegia ovviamente i migliori produttori di Barolo, ma sa guardare anche in altre terre. Osteria degli Acrobati Piazza San Graziano, 30 - Arona (No) Tel. 0322 240395
dove dormire Al Cardinal Mazzarino Via San Pietro 48, Cherasco (Cn) Tel. 0172488364 Solo tre le camere ma di livello eccellente. Benché posto nel centro città, l’ambiente è tranquillo e riservato, come si conviene a un ex convento. Doppia: 150-220 euro. La Spiga Via La Morra 55/b, Fraz. San Michele Cherasco (Cn) Tel. 0172489046 Camere romantiche con tutti i comfort. Dalla terrazza si vede la vallata sino alle montagne. Doppia: 75-95 euro.
stato inserito in carta un piatto dedicato a Cavour, tratto da un menu storico di un evento a lui dedicato. Cena a partire da 50 euro, bevande escluse. Relais Bella Rosina Parco la Mandria, Via Agnelli 2, Fiano (To) Tel. 0119233600 www.bellarosina.it Dedicato alla storia d’amore tra il Re Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana, il Relais, aperto all’interno del Parco regionale La Mandria, é ricavato dal restauro di un casolare del XVIII secolo. Il Ristorante Gemma di Rosa propone la filosofia dello chef Luigi Calisse, improntata su ricette tradizionali del territorio e prodotti stagionali delle valli di Lanzo e del Canavese rivisitati con creatività. Per una cena degustazione senza vini 50 euro circa. Una camera doppia da 230 a 245 euro. Locanda del Sant’Uffizio Strada del Sant’Uffizio 1 Cioccaro di Penango (At) Tel. 0141916292 www.locandadelsantuffizio.net Una dimora antica, immersa nel verde e nei silenzi contemplativi che evocano atmosfere del ‘500, quando fu sede monastica. Dalla tradizione e fantasia dello chef: carne cruda di vitello Fassone battuta a coltello con uovo di quaglia, Agnolottini del Plin ai Tre Arrosti saltati con burro timo e fondo bruno, tagliolini all’astice e tartufo nero. Una cena senza vini circa 60 euro. Una doppia da 240 euro. Agorà Palace Hotel Via Lamarmora 13/a, Biella Tel. 0158407324 Rinomato albergo di fama internazionale, ha ambienti moderni e molto tecnologici. Rigorosa la cura dei particolari, ricercatezza nei materiali e negli arredi. Doppia: da 120 a 230 euro (in suite).
dove comprare Azienda Agricola Anzivino Emanuele Corso Valsesia 162 Gattinara (Vc) Tel. 0163827172 Vino
Langhe Via Savigliano 116, Cherasco (Cn) Tel. 0172476201 Immerso in una silenziosa campagna. Navetta gratuita per Cherasco e Savigliano. Doppia: 70-75 euro.
Riso Nobile della Baraggia srl Via Palmaro 4 Greggio (Vc) Tel. 0161720984 Riso
Grand Hotel Sitea Via Carlo Alberto 35, Torino Tel. 0115170171 www.sitea.thi.it Al Ristorante “Carignano” per il 2011 è
Oryza srl – Gli Aironi Tenuta Aramino, 9 Asigliano Vercellese (Vc) Tel. 0161600534 Riso
La denominazione Riso di Qualità Superiore è riferita al riso coltivato nel territorio nazionale, lavorato dalle riserie e analizzato presso il Laboratorio Chimico Merceologico della Borsa Merci di Vercelli. Il piano operativo della “Qualità Superiore” si basa su un disciplinare, sottoscritto dalle aziende di trasformazione aderenti al progetto, che stabilisce le caratteristiche finali che devono contraddistinguere il Riso di Qualità Superiore. Il prodotto finale viene sottoposto ad una serie di analisi chimiche e merceologiche i cui esiti vengono comparati con i parametri stabiliti dal Disciplinare. L’esito positivo consentirà di fregiare con l’etichetta Riso di Qualità Superiore il riso confezionato. Il consumatore può così avere la garanzia di un riso buono con caratteristiche di elevato standard qualitativo.
Riso Nobile della Baraggia S.r.l Via Palmaro 4 - 13030 Greggio (Vc) Tel. 0161 720984 - Fax 0161 730321 e-mail: risonobile@email.it - www.risonobile.it
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La dolce poesia del mare Terra di cantautori e poeti, la Liguria è un patrimonio di bellezze naturali che sposano la riconversione urbanistica delle città portuali
Genova Savona La Spezia Imperia
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Che il viaggio abbia inizio. Da occidente ad oriente, entrando in Liguria dal confine con la Francia. La prima “porta” italiana è la provincia di Imperia: ecco Ventimiglia, sulla foce del fiume Roia. Da qui in avanti, il Mar Ligure sarà un fidato compagno di viaggio. Subito dopo Ventimiglia si incontra San Remo, famosa per il festival canoro ancor più che per i suoi fiori. E poi la tavola… La buiabesa, la strepitosa zuppa di pesce, simile, anche nel nome, alla bouillabaisse francese. Per gli amanti della carne, la scelta ricade sul coniglio alla sanremese con timo, alloro, pinoli e rosmarino. Proseguendo, si arriva ad Imperia, graziosa città alla foce del torrente Impero. Imperia lascia ancora precisa e distintiva identità ai comuni più importanti degli undici che l’hanno formata: in particolare di Porto Maurizio, pittoresco sul Parrasio, il promontorio sul mare, tutto innervato com’è dai suoi caruggi e dalle sue creuze. I caruggi sono i caratteristici vicoli delle città liguri costiere. Le creuze, invece, sono le tipiche mulattiere che fendono le colline.
Si oltrepassa l’Impero e si è ad Oneglia, che di Imperia costituisce la parte pianeggiante e più estesa. Si prosegue in direzione di Savona e si incontra prima Alassio e poi Albenga. Alassio è tra le località più belle della Riviera Ligure di Ponente ed è famosa anche ai golosi, per i suoi baci. I Baci di Alassio si inseriscono nella gloriosa tradizione dolciaria italiana ed evocano già nel nome la dolcezza. Sono un sapiente connubio di nocciole piemontesi, albume, miele, zucchero e crema. La crema, appunto, che unisce le due semisfere è fatta di cioccolata e panna bollita. Ad Albenga, il principe della tavola è l’asparago violetto: i turioni sono grossi con caratteristica colorazione viola intenso che gradatamente sfuma scendendo verso la base. Lo si accompagna a pesci e carni bianche, origina salse raffinate, ma il miglior esito lo si ottiene cuocendo gli asparagi ben freschi e degustandoli tal quali appena conditi.
Le Alpi incontrano il mare Il cuore della Riviera di Ponente è Savona. Qui il territorio è di suadente bellezza e sa affascinare. Le Alpi e gli Appennini si incontrano e insieme si abbracciano al mare: lungo i pendii compaiono l’ulivo e la vite. Una saggia deviazione nell’entroterra porta dritto a Millesimo, nell’Alta Val Bormida. Millesimo è la capitale ligure del tartufo e da qui Napoleone cominciò la sua campagna d’Italia. Savona ha due belle spiagge: le Fornaci e la Natarella e un grazioso approdo, la Vecchia Darsena, cuore della città. Da visitare la Fortezza Priamar, bastione imponente, che prende il nome dal colle su cui è edificato, che significa pietra sul mare.
Le superba Genova E ora si fa rotta su Genova, che Petrarca definì la Superba! Genova fu una delle quattro Repub-
In queste pagine, in senso orario, una veduta di Imperia, gli scogli di Manarola (una delle Cinque Terre in provincia di La Spezia) e uno scorcio di Savona dalla Fortezza del Priamar
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Basilico e baci Le due b dei liguri: basilico e baci. Il basilico è di Pra': se ne ricava il vero ed unico pesto. I baci sono di Alassio e sono quelli di dama. Alcune eccellenze della gastronomia ligure: il basilico di Pra', l’olio delle pregiate olive taggiasche e, sotto, i suggestivi vigneti di Riomaggiore a strapiombo sul mare
bliche Marinare ed è tuttora un luogo sospeso nel tempo. La città, per certi aspetti, è più vicina alla Grecia ed al Marocco che alla Lombardia, più legata ai porti della Sicilia e della Spagna che alle montagne del Piemonte, innervata di suoni e di odori nati tra la Turchia e le colonne d’Ercole, o qualche passo più in là, dove il Portogallo guarda l’Atlantico. Il dialetto genovese è l’idioma neolatino più ricco di fonemi arabi. E la riconversione urbanistica del Porto di Genova è un esempio: qui c’è l’Acquario più grande d’Europa, qui c’è il sontuoso Palazzo San Giorgio. A Genova c’è anche Via del Campo: la via della Graziosa cantata da De André, occhi grandi color di foglia. Un simbolo cittadino, al punto che il Comune l’ha eletta strada della musica. Imperdibile la passeggiata in Via Garibaldi, dove sorgono i Rolli, cioè i fastosi palazzi della nobiltà genovese che hanno ospitato i capi di Stato in visita.
L’origine dei jeans La fama di Genova è diffusa nel mondo. I jeans, ad esempio, si chiamano così in quanto storpiatura americana della parola Genes, ovvero Genova in lingua francese. Eh sì, perché il panno blu era utilizzato dai portuali genovesi, presenti in tutti i porti del mondo. Il famoso quartiere di Buenos Aires, Boca, con la mitica squadra di calcio del Boca Junior, è stato fondato dagli immigrati genovesi del pittoresco quartiere di Boccadasse. E a proposito di calcio, la prima società italiana di calcio è il Genoa, nata nel 1893. Ma Genova è anche la città dei cantautori: Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi.A Genova nacquero Giuseppe Mazzini, Nicolò Paganini, Eugenio Montale. Quanta storia, quanto sapere...
Le gioie della tavola Quando si pranza in città, la fretta non esiste. La tradizione impone le trenette al pesto, un connubio d’arte. Il basilico, innanzitutto, deve essere quello di Pra'. E l’olio solo extravergine di oliva. Altra componente fondamentale è il
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I Baci di Alassio si inseriscono nella gloriosa tradizione dolciaria italiana ed evocano già nel nome la dolcezza. Sono un sapiente connubio di nocciole piemontesi, albume, miele, zucchero e crema... formaggio grattugiato: metà parmigiano reggiano e metà pecorino. Quindi, l’aglio, italiano. Pinoli del Mediterraneo. Qualche grano di sale grosso. E il tutto si pesta nel mortaio. Altro piatto tipico è il Mandilli de Saea, cioè fazzoletti di seta. Il condimento è il machetto, un pesto di acciughe e sardine. Da non perdere i ravioli au toccu, sapido condimento ottenuto dalla lunga cottura di un pezzo intero di carne, pomodori e funghi.
Da Camogli a Portofino La Riviera è una continua scoperta: Recco, rinomata per la focaccia al formaggio; Camogli, Portofino, Sestri Levante, La Spezia, la città dell’Arsenale. Il Golfo, sul quale si affacciano Lerici e Portovenere, è detto il Golfo dei Poeti. Percy B. Shelley morì annegato vicino alle coste toscane, mentre Mary, l’autrice del Frankenstein, lo aspettava nella villa di San Terenzo, situata di fronte al mare. Qui trascorse qualche giorno Lord Byron, qui scelse di fermarsi D.H.Lawrence, di qui sono passati Henry James e Virginia Woolf.
Terra di sapori La gastronomia impone l’assaggio della tortella di acciughe e patate al forno e della mesciua, la tradizionale zuppa di legumi accompagnata dai panigacci, originari della vicina Lunigiana. Una volta appagato il palato, bisogna regalarsi una vista mozzafiato: le Cinque Terre. Si parte da Riomaggiore con la celebre Via dell’Amore, si arriva così a Manarola e si prosegue verso Corniglia, Vernazza e Monterosso. Un patrimonio naturale che ben sposa quello enologico: è qui che si produce il raro Sciacchetrà delle Cinque Terre.
Sopra, l’incantevole borgo di Portofino, situato nella parte occidentale del Golfo del Tigullio; sotto, a sinistra, le pregiate acciughe di Monterosso, apprezzate dai palati nostrani e dai gourmet internazionali
Scelti per voi dove mangiare Il Frantoio Via Cavour 21 Lerici (Sp) Tel. 0187964174 Le sale sono caratteristiche, la conduzione è molto curata. La cucina propone un’ampia scelta di piatti a base di pesce e di prodotti tipici. Prezzo medio: 45 euro.
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Lupo Antica Trattoria Vico Monachette 20/r Genova Tel. 010267036 In zona Principe, il ristorante è stato da poco rinnovato nella veste, ma non nella cucina. I piatti genovesi e le creazioni dello chef sono insuperabili. Prezzo medio: 55 euro.
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San Marco Via Queirolo 27 Sestri Levante (Ge) Tel. 018541459 Il locale è situato sulla punta estrema della banchina del porticciolo. Le proposte sono tutte a base di pesce. Ottime le varietà, ben coniugate con vino locale e nazionale. Prezzo medio: 45 euro Baia del Silenzio Via Cappellini 9 Sestri Levante (Ge) Tel. 0185485807 Due terrazze e una splendida vista sulla baia sono il suggestivo contorno di questo ristorante elegante dove la cucina classica si fa contemporanea e segue l’andamento delle stagioni. Prezzo medio: 60 euro Baldin Piazza Tazzoli 20/r Sestri Ponente (Ge) Tel. 0106531400 Novellame rosticciato, ravioli di cernia e ragù di cozze sono i piatti prelibati e irrinunciabili che propone la casa. Il locale è costituito da bellissime volte a vela, ma l’arredamento è davvero minimalista. Prezzo medio: 50 euro. L’Arco Antico Piazza Lavagnola 26 Savona Tel. 019820938 Le specialità sono: crema di zucchette trombette con seppie al nero e
scorzette di limone candito. Oppure si possono gustare i cappelletti di pomodoro confit con brodo al parmigiano e guanciale croccante. Si consiglia di prenotare. Soprattutto per il pranzo. Prezzo medio: 70 euro Salvo Cacciatori Via Vieusseux 12 Imperia Tel. 0183293763 Ristorante di fama storica, nato come piccola osteria per la mescita dei vini. Ovunque primeggiano il pesce e i sapori della tradizione ligure. Prezzo medio: 55 euro. Marco Polo Passeggiata Cavallotti 2 Ventimiglia (Im) Tel. 0184352678 È una palafitta, elegantissima. La cucina esplora il mondo del pesce in tutte le sue declinazioni in ogni stagione dell’anno. Prezzo medio: 45 euro. Miky Via Fegina 104 Monterosso (Sp) Tel. 0187817608 Il locale è piacevole e si trova proprio di fronte al mare con un bel giardino d’inverno. Le specialità sono di pesce. Ottima la cantina. Prezzo medio: 30 euro. Bri Piazza Bovani 13 Varazze (Sv) Tel. 019934605 Mantiene la sua originaria anima di osteria familiare e informale. La cucina è solida, senza fronzoli: pesce e tradizioni liguri a 360 gradi. Prezzo medio: 45 euro.
dalla spiaggia dove ha un proprio stabilimento. Le camere, luminose ed essenziali, sono tutte con terrazzo. Doppia: a partire da 210 euro. NH Marina Molo Ponte Calvi 5 Genova Tel. 01025391 Gli interni di questo hotel a forma di vascello sono tutti in ardesia, mogano e acero. Le decorazioni evocano vele e navi. Doppia: a partire da 149 euro. Croce di Malta Via Scarincio 148 Imperia Tel. 0183667020 Linee sobrie, richiama nel nome l’antico Borgo Marina di Porto Maurizio dove sorgeva la chiesa dei Cavalieri Maltesi. Doppia: a partire da 96 euro. Sea Gull Via Marconi 24 Ventimiglia (Im) Tel. 0184351726 La conduzione è familiare, l’ambiente molto comodo a due passi dal mare. Bellissime le camere con vista sul Golfo. Doppia: a partire da 85 euro. Cà du Gigante Via IV Novembre 11 Monterosso (Sp) Tel. 0187817401 A pochi metri dal mare, gli ambienti sono signorili e l’arredo contemporaneo. Adatto per una vacanza romantica e rilassante. Doppia: a partire da 80 euro.
Ristorante Le Cicale in Città Via Macaggi 53/r Genova Tel. 010 592581
El Chico Strada Romana 63 Varazze (Sv) Tel. 019931388 La struttura è immersa in un parco con piscina. Le sale riunioni sono adatte a una clientela business. Gli interni sono eleganti ma sobri. Doppia: a partire da 145 euro.
dove dormire
dove comprare
Piccolo Hotel del Lido Lungomare Buaggini 24 Lerici (Sp) Tel. 0187968159 L’hotel è nuovo, praticamente a due passi
Oleificio Polla Nicolò srl Via Ghilini, 46 Loano (Sv) Tel. 019668027 Olio
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Capitale
dell’agroalimentare Per capire l’importanza strategica della Lombardia basta leggere i suoi numeri: il 16% della popolazione italiana vive qui, il suo territorio è l’8% dell’Italia e il Pil rappresenta il 21% di quello nazionale
Sondrio Varese
Lecco Como Monza
Bergamo
Milano Brescia Lodi Pavia
Cremona Mantova
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Diceva Pitagora che ciò che è reale è misurabile e ciò che è misurabile è esprimibile in numeri. È vero. E con i numeri si può avere un’idea della Lombardia, patria di materie prime di qualità nell’agroalimentare da cui è scaturita una tradizione gastronomica di nobile lignaggio. Si pensi all’imponente tradizione casearia: il Valtellina Casera e il Bitto, il Formai de Mut, il Quartirolo, il Taleggio, il Grana Padano e il Gorgonzola. Tutti prodotti Dop. Il Bitto, specialmente quello invecchiato, è un classico formaggio da meditazione. È fondamentale assaggiarlo sempre in piccole quantità per evitare che l’esplosione di sapori invada il palato penalizzando il piacere. Avete mai provato ad accompagnare il Bitto con la mostarda di ananas? Provare per credere. Il Valtellina Casera, con il suo sapore delicato ma nel contempo deciso, è ingrediente fondamentale nella preparazione dei pizzoccheri.
Il grande vino della Valtellina Se i pizzoccheri sono il primo tipico della Valtellina, è d’obbligo accendere i riflettori sul grande vino che si produce in questa zona. Lo Sfursàt deve il nome alla tradizionale pratica di appassimento delle uve Nebbiolo, qui chiamate Chiavennasca. Lo Sfursàt è ottenuto con sovramaturazione delle uve. Durante la vendemmia, le uve vengono selezionate attentamente ed i grappoli migliori, spargoli e piccoli, raccolti a mano per non danneggiare gli acini, vengono adagiati in piccole cassette formando un unico strato. Quindi, i grappoli mondati uno ad uno vengono distesi su graticci in locali asciutti e ben areati per circa 4 mesi. Durante l’inverno è il clima asciutto e ventilato della Valtellina a fare tutto il resto del lavoro. A fine gennaio l’uva ha perso circa il 40% del proprio peso, gli acini sono appassiti e il succo, concentratosi, ha sviluppato sostanze aromatiche particolari e molto intense. A febbraio tutto è pronto per la pigiatura, a cui seguono una lenta fermentazione, possibile solo grazie alla forza dei lieviti indigeni, ed almeno 24 mesi di maturazione e affinamento,
In apertura, la Galleria Vittorio Emanuele II, elegante salotto di Milano. In questa pagina, partendo dall’alto, uno scorcio della Rocca di Soncino, il Duomo di Cremona e gli imperdibili pizzoccheri, primo piatto tipico della Valtellina
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lombardia In questa pagina, a destra, una splendida vista di Cernobbio, gioiello sul Lago di Como e, sotto, la bellissima Bergamo Alta. In basso, a sinistra, la Sala dei Giganti, tra i capolavori di Palazzo Te a Mantova (nella foto a destra), una città unica, armonico mix di terra e acqua
Bergamo è una e bina, distinta in Bergamo de sota e Bergamo de sura. Qui regna sovrana la polenta taragna, nera, fatta con farina di mais e grano saraceno, condita con burro fuso e diversi tipi di formaggi
prima in legno e poi in bottiglia. La Valtellina è anche la patria della bresaola Igp, ottenuta da carne di manzo salata e stagionata. A tavola, oltre che con i pizzoccheri, ci si può deliziare anche con il risotto alla bresaola della Valtellina e bitto. Lasciando la Valtellina, si arriva nel Pavese. Pavia è una graziosa città adagiata sul Ticino, orgogliosa del Duomo, della celebre Certosa e dell’antica Università.
Nell’appennino Pavese L’Appennino Pavese è una continua scoperta. Il cuore è l’Alta Valle Stàffora con Varzi, famosa per il suo salame. La tipicità deriva dal dosaggio ottimale degli ingredienti e dalle tecniche di lavorazione. Il sapore è aromatico, pieno e saporito. Se ci si sposta a Mortara, al centro della Lomellina, la regina dei cortili lomellini è l’oca. E con l’approssimarsi dell’autunno gli abili salumieri approntano il salame d’oca
di Mortasa, composto da una parte di carne d’oca e da due parti di carne di suino, immesso al consumo dopo la cottura. La Lomellina è anche terra di riso e risotti. Ogni angolo di Lombardia ne ha una sua peculiare interpretazione. Pensiamo al risotto al gorgonzola, con l’aggiunta di pera, al risotto alla milanese dall’inconfondibile colore giallo conferitogli dallo zafferano, al risotto alla vogherese, preparato coi peperoni, al risotto alla valtellinese, con patate e formaggio d’alpeggio. Il risotto con taleggio e tartufo nero è tipico del bergamasco. Sui laghi è da assaggiare il risotto al filetto di persico.
La leonessa d’Italia Risalendo la Lomellina ci si dirige verso Brescia, da Carducci chiamata la Leonessa d’Italia per come, in epoca risorgimentale, i bresciani seppero ribellarsi all’invasore austriaco. Il territorio
A destra, piazza del Duomo a Milano, capitale economica d’Italia e meta di turisti provenienti da tutto il mondo
bresciano è variegato con i suoi laghi, d’Idro, d’Iseo e, condiviso con il Veneto e il Trentino, il Garda, con le sue tre valli,Valcamonica,Valsabbia e Valtrompia e con la sua Franciacorta. Un territorio, quest’ultimo, di struggente bellezza. Magnifici gli scorci che si susseguono tra le colline dell’anfiteatro morenico del Sebino. È terra di vini eccellenti e di bollicine.
Le due Bergamo Il lago d’Iseo offre le suggestioni di un lago prealpino. Al centro, l’isola lacustre più grande di Europa: Monte Isola. Da Brescia, andando verso occidente, si raggiunge la bellissima Bergamo Alta: meglio arrivarci prima del tramonto, per godere dei suoi magici giochi di luce. Bergamo è una e bina, distinta in Bergamo de sota e Bergamo de sura. Qui, alle dieci della sera, il Campanone scocca i 130 colpi che anticamente significavano la chiusura delle porte della città. Il Campanone ed il Palazzo della Ragione sono in Piazza Vecchia, cuore e simbolo della Bergamo de sura. Le due Bergamo si incontrano mediante gli scorlazzini, cioè le scale che collegano la de sota alla de sura. Nella cucina bergamasca regna sovrana la polenta. La polenta è taragna, nera, fatta con farina di mais e grano saraceno, condita con burro fuso e diversi tipi di formaggi.
Mantova terra Virgiliana “Mantua me genuit”: così il poeta. E difatti Virgilio nacque a Mantova. “Cecini pascua rura duces” è l’epitaffio sulla sua tomba, perché cantò i pascoli con le Bucoliche, le campagne con le Georgiche e gli eroi con l’Eneide. Mantova è intrinsecamente terra virgiliana, armonico mix di terra e di acqua. È unica, una città di bellezze architettoniche fiorite con i Gonzaga: Palazzo Te, Palazzo Ducale, la Camera degli Sposi del Mantegna. Mantova è anche città del buongusto e dei tortelli di zucca, inconfondibili per l’armonia di sapore dolcesalato. Nel territorio della sinistra del Mincio si
produce il riso vialone nano, ingrediente base del risotto alla pilota, ovvero condito con pesto di carne di maiale e accompagnato dal pontèl, braciola o costina di maiale in umido. Buonissima anche la proposta di riso e zucca.
Milano quattro volte capitale Da Como, andando verso oriente si arriva a Lecco, sull’altro ramo del Lario. Lecco è città manzoniana ed il tradizionale abito femminile è legato all’immagine di Lucia e si caratterizza per la corona in testa, a forma di raggiera, composta da spilloni d’argento chiamati guazze. Da Lecco ci si sposta a Varese, città-giardino, ricca di parchi e ville signorili, e a Casalzuigno con la Villa Della Porta Bozzolo. Proseguendo verso la Valcuvia, dove è possibile degustare delicati quanto saporiti formaggi caprini, si arriva a Milano “capitale”. Lo è stata nella storia già quattro volte: prima capitale dell’Impero Romano d’Occidente poi della Repubblica Cisalpina, quindi della Repubblica Italiana e dal 1805 al 1814 capitale del Regno Italico, il cui re fu Napoleone che si incoronò nel Duomo di Milano. E anche adesso, almeno dal miracolo economico ad oggi, Milano è capitale: la capitale economica dell’Italia ed una delle piazze finanziarie più importanti d’Europa. Milano è il Duomo, la cui costruzione è durata quasi cinque secoli. Milano è la Scala, gloria della lirica italiana. Milano è i Navigli, il panettone e la sua cucina, con la cotoletta alla milanese con l’osso.
Risotto alla milanese Il risotto alla milanese si fa con lo zafferano. Ma c’è anche un ingrediente nascosto eppure prezioso e ineliminabile: il rimescolio continuo, senza stancarsi mai per poi deliziarsi a volontà.
Bresaola della Valtellina Saola perché ci vuole il sale e “bre”, perché “bre” ? Non si sa, ma si sa come gustarla: tagliata a fette finissime, condita con olio e pepe. Un consiglio: non ci spremete il limone sopra.
Scelti per voi dove mangiare
lombardia
La Sosta Via Sicario 9 Cremona Tel. 0372456656 L’osteria è a due passi dal Duomo e propone i grandi classici della cucina cremonese contaminati dai sapori dell’area mediterranea. Prezzo medio: 44 euro.
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Via del Borgo Via Libertà 136 Concorezzo (Mb) Tel. 0396042615 Il ristorante è stato ricavato da una vecchia casa ringhiera. La sala richiama al rustico, in estate si mangia sul terrazzo. I piatti sono creativi. Prezzo medio: 50 euro. Miramonti l’Altro Via Crosette 34 Costorio di Concesio (Bs) Tel. 0302751063 Le specialità sono le lumache di vigna al Franciacorta, la salsa di acetosella e dragoncello. Ma anche il risotto ai funghi e formaggi dolci di montagna. Prezzo medio: 90 euro. L’Angolo del Silenzio Viale Lecco 25 - Como Tel.0313372157 La cucina è tipicamente lombarda, senza fronzoli. La concretezza e l’abile gestione sono le armi vincenti. Prezzo medio: 45 euro. Corte Visconti Via Roma 9 Somma Lombardo (Va) Tel. 0331254873 Mura in pietra. Volte in mattone e soffitti in legno. La cucina, partendo dalle tipicità del territorio, spicca per la grande creatività. Prezzo medio: 60 euro. Il Sambuco Via Messina 10 - Milano Tel. 0233610333 Ambiente elegante e servizio accurato. La cucina è rinomata per le specialità di mare e il carrello dei bolliti del lunedì. Prezzo medio: 65 euro. Cavallini Via Mauro Macchi 2 Milano Tel. 026693174
Da settant’anni la stessa famiglia conduce con costanza e sapienza questo locale in stile vecchia Milano. Le proposte spaziano dal pesce alle tipicità. Prezzo medio: 40 euro. Brianteo Via Martin Luther King 3 Burago di Molgora (Mb) Tel. 0396080436 Il ristorante è composto da un ampio salone che dà accesso anche all’hotel. Il menù propone la più rassicurante e classica tradizione della cucina nazionale in tutte le sue forme. Prezzo medio: 50 euro. Mirò Via Roma 5 Busto Arsizio (Va) Tel. 0331623310 In un ex convento in pieno centro, gli ambienti sono piacevoli. La cucina è fantasiosa e molto ricca di abbinamenti curiosi. Prezzo medio: 55 euro. Gambero Via Roma 11 Calvisano (Bs) Tel. 030968009 La specialità è la minestra fredda al pomodoro con scampi e gamberi. Ottimo anche il piccione disossato con salsa al rosmarino. La tradizione familiare ha sposato la rivisitazione della cucina lombarda con ottimi risultati. Prezzo medio: 65 euro. Da Candida Viale Marco da Campione Campione d’Italia (Co) Tel. 0041916497541 I sapori sono veramente eccezionali in questo raccolto ed elegante ristorante. L’incontro è con la cucina francese. Un’emozione da non perdere che vi terrà incollati ai tavolini per ore e ore. Prezzo medio: 55 euro.
dove dormire Il Ponte di Rialto Via Cadorna 5/7 Crema (Cr) Tel. 037382342 L’albergo è un palazzo d’epoca, le camere sono arredate in stile classico o con pregiati pezzi d’antiquariato. Doppia: a partire da 92 euro.
Le Due Corti Piazza Vittoria 12 Como Tel. 031328111 È l’esempio di come vecchio e nuovo possano convivere in modo magistrale. I mobili d’epoca e le pareti a pietra vista sono dei gioielli. Doppia: a partire da 154 euro. Antico Borgo La Muratela Località Muratella Cologno al Serio (Bg) Tel. 0354872233 La dimora è del 1500 e apparteneva ai conti di Medolago. Qui si vive un’atmosfera d’altri tempi con l’aggiunta di un centro benessere. Doppia: a partire da 185 euro. Della Posta Piazza Garibaldi 19 Sondrio Tel. 0342050644 Camere signorili, mansardate all’aultimo piano, l’edificio si affaccia sulla piazza ed è datato 1862. Sculture e dipinti impreziosiscono le sale. Doppia: a partire da 170 euro. De la Ville Via Hoepli 6 Milano Tel. 028791311 Vicino al Duomo, l’hotel dispone di ambienti caldi arredati con sete di colori e di marmi. All’ultimo piano, una piscina coperta da una cupola trasparente. Doppia: a partire da 429 euro.
dove comprare Azienda Agricola La Boscaiola di Cenci Giuliana Via Riccafana 19 Cologne (Bs) Tel. 0307156386 Spumanti I Vallicelli Via Vallicelli 3 Olgiate Molgora (lc) Tel. 039508345 Marmellate Tenuta Castello di Grumello s.a.s. Via Fosse 11 Grumello del Monte (Bg) Tel. 0354420817 Vino
veneto
Dalla laguna alle Dolomiti Il Veneto è terra di sublime bellezza: viaggio tra la magia del mare e le morbide forme dei Colli, patria di grandi vini e specialità casearie. Arte, altipiani e tipicità sono tesori da scoprire in tutte le stagioni
Belluno
Treviso Vicenza Verona Padova
Rovigo
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Venezia
In perenne bilico tra terra e mare, sospeso tra pianura e montagna, il Veneto è un giacimento di tesori. Uno scrigno che riserva sorprese di struggente bellezza: le acque lagunari e lacustri, le vie fluviali su cui si affacciano ville che hanno attraversato i secoli, il mare, le morbide forme dei colli e, lassù, le montagne da cui si può toccare il cielo.
veneto
Verso Venezia Il viaggio alla scoperta del Veneto inizia da Chioggia, il limite sud della Laguna di Venezia. Una posizione strategica e armonica verso il mare, che ha fatto di Chioggia uno dei centri più importanti della pesca. Dove le piazze sono un mercato a cielo aperto, ritrovo per antonomasia di abitanti, turisti e mercanti ittici. Da qui, parte la via d’accesso al Polesine, al Delta del Po, e la strada maestra per Venezia. Lambendo la laguna, si arriva infatti al capoluogo veneto. Un carnevale di esempi architettonici unici, racchiusi in un perimetro di monumenti che tutto il mondo ci invidia: piazza San Marco, la Basilica, il Ponte di Rialto, il Canal Grande. Ma se non si vuole essere turisti a tutti i costi, il periodo migliore per scoprire i tesori di questa città senza tempo è la Quaresima. Sì, visitarla qualche giorno dopo il Carnevale è un’esperienza unica. Prima tappa, la spesa al mercato dietro San Polo, dove vanno i veneziani: un tripudio di pescato, impreziosito dalla qualità degli ortaggi che provengono dalla terraferma. In stagione propizia, ci si deve concedere la moleca (moeca, dicono i veneziani), ovvero il granchio della laguna veneta nel periodo della muta, quando perde il carapace rimanendo nudo e quindi tenerissimo, a beneficio del nostro piacere di gola. La stessa sensazione che si prova nel dividere il tavolone con la gente del posto, in un bacaro, la tipica osteria veneziana, e procedere con calici di vino e cicchetti.
La città dei quattro “senza” L’altro gioiello del Veneto è Padova, l’antica Patavium. Per chi proviene da Venezia, il consiglio è di arrivarci dall’acqua, navigando su un tratto del Brenta, le cui dolci sponde ospitano rive pensate e realiz-
In apertura, uno scorcio di Venezia: la città vanta un inestimabile patrimonio artistico. Sopra, le affascinanti maschere del Carnevale veneziano e un dettaglio di Palazzo Ducale, che sorge nell’area monumentale di piazza San Marco
zate dal Palladio. Padova vanta tremila anni di storia, le cui tracce sono scritte in ogni angolo del centro storico. La cucina patavina è molto caratteristica per come molto attinge all’allevamento di cortile (una specie particolare di gallina è appunto detta “padovana”), e per come sa cucinare il riso che è coltivato nelle sue migliori qualità nel contiguo territorio veronese. Un buon metodo per visitare Padova è lasciarsi guidare dalle sue quattro “senza”. Il primo lo si scopre con la pausa caffè al Caffè Pedrocchi che Stendhal definì il migliore d’Italia.Aperto nel 1772, il Pedrocchi è senza porte volendo con ciò intendere che, praticamente (ma non letteralmente) non chiude mai quindi non necessita di porte. Il secondo “senza” è Prato della Valle: una piazza, la terza in Europa per superficie, ma non è un prato, quindi è il prato senza erba, sebbene
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la piazza sia alberata e circoscritta da un canale. Il terzo “senza” è il Santo di Padova. Sì, il Santo senza nome perché a Padova nessuno dirà mai Sant’Antonio ma semplicemente il Santo. E, a chiudere, il quarto “senza” è il cavallo senza cavaliere: si allude all’inconsueto grande cavallo di legno (modellato su quello del monumento al Gattamelata, di Donatello) che si trova all’interno del Salone (il Palazzo della Ragione) che fu commissionato dalla nobile famiglia Capodilista, per una giostra.
I Colli Euganei
Bacalà senza errori Rispetto all’omonimo merluzzo con due “c”, salato in barile, lo stoccafisso, aperto a libro ed esposto al vento e al sole del Nord per circa tre mesi, a Vicenza perde una consonante ed è ingrediente principe di una tipicità della tavola: il Bacalà alla Vicentina. L’amore per questo succulento piatto ha indotto i vicentini a costituire, il 1˚marzo del 1987, la “Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina”, con sede a Sandrigo (Vi). Lo scopo è difendere, conservare e promuovere la pietanza tipica vicentina, nonché incoraggiare la cultura gastronomica locale e il turismo ad essa legato.
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Padova è “difesa” dai Colli Euganei, dolcissimi declivi che ospitano centri termali tra i più importanti in Italia: Abano Terme e Montegrotto Terme. Da non perdere la visita a Torreglia, minuscolo grazioso borgo dei Colli Euganei. Padova ha dato i natali anche a Andrea di Pietro della Gondola che poi adottò il nome d’arte di Palladio. Fu architetto insigne ed espresse il suo genio soprattutto a Vicenza, non a caso definita città palladiana e riconosciuta patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Vicenza ha uno splendido centro storico che si esprime in Piazza dei Signori e nella grandiosa Basilica Palladiana. Tutt’attorno, i Colli Berici, tempio della buona tavola. E del buon bere. Il “menù” offre il Barbarano, che si abbina bene con il prosciutto dei Berici, il baccalà alla vicentina, la soppressata. Da Vicenza si sale a quota mille: un mille tondo tondo, l’Altopiano di Asiago. Il verde dei prati è intenso ed unico, l’inverno è duro ma affascinante, la primavera un fiorire di colori e di musei naturali della memoria che riportano alla Grande Guerra. Ed è proprio qui che si produce l’Asiago Dop, formaggio a pasta semi-cotta, prodotto con latte vaccino, in due tipologie: pressato (fresco) e d’allevo (stagionato) che si sposa bene con il Cabernet dei Colli Berici Doc. Tra Vicenza e Verona, c’è la valle del Chiampo: adagiata sulle ultime morbide propaggini dei Monti Lessini, tra vigneti, valli fertili interrotte da numerosi corsi d’acqua. E poi, all’improvviso, ecco Gambellara, la terra dei grandi vini: l’eponimo Gambellara e il raro Recioto, da degustare meditatamente.
In alto, uno scorcio di Piazza dei Signori nello splendido centro storico di Vicenza. Sotto, una veduta notturna dell’Arena, simbolo di Verona e, nella foto in basso, il prelibato Asiago Dop, prodotto nell’altopiano omonimo
Dal Brenta a Verona Oltre che dai Colli Berici, Vicenza è protetta dalle Prealpi vicentine, ai cui piedi, sullo sbocco del fiume Brenta dalla Valsugana, spicca per sua inconfondibile bellezza Bassano del Grappa. Qui davvero il ciacolare è arte sublime come, parimenti, lo sono la buona tavola ed i buoni vini. E così si arriva a Verona, attraversata dall’Adige e dalle sue dolci anse. La visita della città, come da manuale, inizia da piazza Bra, davanti all’Arena, simbolo di Verona e terzo anfiteatro romano per dimensioni, si prosegue per piazza delle Erbe per poi arrivare in piazza dei Signori. La città, grazie alla fantasia di Shakespeare, è anche la città di Giulietta e Romeo.
La magia della Marca Nel magico Veneto c’è un posto che è ancor più magico: la Marca Trevigiana, luogo di terra e di acqua, un condensato di tipicità. Cinta di mura sin dalla sua fondazione in epoca romana, Treviso è città di grande bellezza, tra monumenti, case affrescate e i pittoreschi affacci sul placido fiume Sile, silente ascoltatore del perenne ciacolare trevigiano. Treviso è terra di gusto e passione, cioè gli ingredienti del Prosecco Doc, nelle versioni di Valdobbiadene e Conegliano: famosa nel mon-
do la sua Scuola Enologica. La Marca Trevigiana può vantare anche altra eccellenza tutta italiana: la grappa. Due le aree vocate alla distillazione: la zona del Piave in cui la prevalenza di uve rosse connota una grappa più corposa, spesso affinata in legno, e la zona collinare tra Asolo e l’asse del Prosecco, dove la prevalenza di uve bianche fa nascere una grappa morbida e fruttata. Nella Marca, quando l’autunno deve far luogo ad un inverno che pur saprà regalare momenti di mitezza, i campi si maculano di puntellature rosse: è il radicchio rosso di Treviso Igp, protagonista assoluto della cucina. In primavera, invece, il re della tavola è l’asparago bianco di Cimadolmo Igp. Fuoco di legna, paiolo e, specificamente qui, il mais bianco, perpetuano il rito domestico, sacro e gioioso della polenta. Da qui si parte per l’antica Feltrai, oggi Feltre, porta delle Dolomiti. Non si può lasciare la città senza visitare il suo salotto, Piazza Maggiore, e il mitico castello di Alboino. Ma la meta è la conca ampezzana che, come suggerisce il nome, è proprio ampia (ampitium significa luogo ampio). Si arriva così nella conclamata regina delle Dolomiti: Cortina d’Ampezzo. Dove l’arte dell’ospitalità è plurisecolare e le montagne superbamente magnifiche.
Sopra, il radicchio rosso di Treviso Igp, un’eccellenza della Marca Trevigiana insieme al Prosecco Doc nelle versioni di Valdobbiadene (sotto, un panorama dei rigogliosi vigneti) a Conegliano
Scelti per voi dove mangiare El Bagolo Via Molina 1 Sona (Vr) Tel. 0456082117 E’ una dimora del XIII secolo che oggi ospita una trattoria a gestione familiare. Si respira un’aria estremamente confortevole: il giusto preludio per gustare la cucina tipica del veronese con qualche accenno di rivisitazione. Prezzo medio: 45 euro. Da Dino Via Lanzaghe 13 Silea (Tv) Tel. 0422360765 Il locale è semplice, ma molto curato. La conduzione dell’ospitalità e della cucina è tutta familiare. Le sale sono rustiche, con un bel camino a far da contorno. Qui si può assaggiare il top della cucina trevigiana. Prezzo medio: 40 euro.
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Da Remo Via Caimpenta 14 Vicenza Tel. 0444911007 Nelle sale le travi sono a vista, in una c’è un bel camino che riscalda la serate d’inverno. La proposta culinaria rende omaggio al meglio della tradizione vicentina, vini compresi. Prezzo medio: 45 euro. Anice Stellato Fondamenta della Sensa 3272 Venezia Tel. 041720744 E’ una vera e propria osteria, frequentata quasi del tutto dai veneziani che vogliono ritrovare il gusto della cucina tipica e genuina a base di pesce. Centinaia le bottiglie di vino. Prezzo medio: 45 euro. Antica trattoria Bertolini Via Altichiero 162 Padova Tel. 049600357 L’insegna, sempre la stessa dal 1849, la dice lunga sulla storia di questo locale nel cuore di Padova. Il menù: risotti di stagione, specialità di pesce e dolci rigorosamente fatti in casa. Prezzo medio: 80 euro. Al Borgo Via Ancoretta 8 Belluno Tel. 0437926755 Il locale trova spazio all’interno di una sontuosa villa settecentesca, in un piccolo borgo della città. L’ambiente è di sicuro calore, rustico e molto legato alle tipicità. Il paradiso per chi ama i salumi. Prezzo medio: 30 euro.
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Trattoria da Vittoria Via Gobbi 311 Mestre Tel. 041900550 Irrinunciabile il carrello dei bolliti. Per non parlare degli arrosti e degli altri innumerevoli prodotti del territorio mestrino. Lo stile del locale è moderno, con punte classiche: un’unica sala a forma di L. Prezzo medio: 40 euro.
Europa Largo Europa 9 Padova Tel. 049661200 L’hotel è a due passi dalla Cappella degli Scrovegni, a cento metri dal centro. Le camere moderne, gli spazi sono luminosi e dai caldi toni. E’ l’ideale per una clientela business. Doppia: a partire da 120 euro.
Tavernetta Dante 1936 Corso del Popolo 212 Rovigo Tel. 042526386 Un’oasi lungo il corso della città. L’ambiente, piccolo ma davvero raffinato, offre al gourmet un’ampia scelta di piatti a base di prodotti tipici di terra e di mare. Prezzo medio: 40 euro.
Gabbia d’oro Corso Porta Corsari 4/a Verona Tel. 0458003060 Il servizio e la cortesia sono il pezzo forte di questo scrigno di preziosi e ricercati dettagli che portano alla memoria gli antichi fasti veronesi. L’hotel è piccolo, ma di grande charme. Bellissimo il giardino d’inverno. Doppia: a partire da 220 euro.
Laite Borgata Hoffe 10 Sappada (Bl) Tel. 0435469070 Lo chef regala emozioni uniche: terrina di pernice e foie gras, gnocchetti di luccioperca con lumache alle erbe. Ma anche un ottimo cervo temperato con punte d’abete. La prenotazione è davvero consigliata. Prezzo medio: 75 euro.
dove dormire Antony Via Orlanda 182 Mestre Tel. 0415420022 La struttura è in stile contemporaneo ma alle sue spalle si apre la laguna. In fondo, i campanili di Venezia. Uno spettacolo unico. Le camere, funzionali e spaziose, sono arredate in stile classico. A pagamento, l’hotel mette a disposizione un servizio navetta per Venezia e l’aeroporto. Doppia: a partire da 100 euro. Locanda Fiorita Campiello Novo 3457/A Venezia Tel. 0415234754 Immersa in un suggestivo campiello, la locanda è davvero a due passi da Palazzo Grassi. Le camere sono accoglienti e arredate in stile settecentesco. Doppia: a partire da 90 euro. Victoria Strada padana verso Padova 52 Vicenza Tel. 0444912299 La struttura è moderna e offre anche soluzioni in appartamenti. Le camere sono spaziose, quasi tutte con livelli di comfort elevato. Doppia: a partire da 84 euro.
dove comprare Zecchini Società Agricola snc Località Costa, 86 Grezzana (Vr) Tel. 0458650903; 0458650111 Vino Redoro srl Frantoi Veneti Via Marconi, 30 Grezzana (Vr) Tel. 045907622 Olio La Collina dei Ciliegi s.r.l. Località Erbin n. 36 Grezzana (Vr) Tel. 0154509624 Vino Azienda Agricola Ronca di Ronca Massimo Via Val di Sona 7 Sommacampagna (Vr) Tel. 0458961641 Vino Moletto Società Agricola s.s. Via Moletto 19 Motta di Livenza (Tv) Tel. 0422860576 Vino Salumi de Stefani srl Via Madean 5 Guia di Valdobbiadene (Tv) Tel. 0423901065 Salumi Gerardo Cesari spa Località Sorsei 3 Cavaion Veronese (Vr) Tel. 0456260928 Vino
Un brindisi lungo tutto l’anno
Vdg promotion
Promuovere un consumo consapevole degli spumanti italiani, illustrandone caratteristiche peculiari e possibilità d’impiego oltre le consuete occasioni: questa la riflessione del Forum Spumanti d’Italia
Spenti i riflettori dei brindisi di Capodanno, si riflette su quant’altro Franciacorta, Prosecco, Asti, Alta Langa, Trento, Conegliano - Valdobbiadene ma anche Brachetto, Oltrepò Pavese e, perché no, Asolo e Durello rischiano di tornare nel dimenticatoio per ricomparire alla fine del 2011. Le ragioni sono presto dette: più di una bottiglia su tre, di questi vini, viene consumata tra gli inizi di dicembre e l’Epifania. Non sarebbe meglio comunicare ai consumatori che ci sono tante occasioni in un anno per farsi solleticare dall’effervescenza dell’enologia italiana? Sicuramente sì, ma chi è disposto ad investire in un progetto simile? Di sicuro non un’azienda che investirà le risorse nella promozione dei propri marchi, e nemmeno un consorzio che penserà esclusivamente alla propria denominazione. Eppure un’operazione di sistema simile porterebbe vantaggi trasversali alle denominazioni e ai marchi. Ipotesi di lavoro se ne sono fatte in passato ma dubbi, incomprensioni e campanilismi hanno sempre frenato un progetto organico capace di far svoltare uno dei segmenti trainanti dell’enologia italiana, il cui successo resta ancora al di sotto delle proprie potenzialità. Ecco perché s’impone una riflessione sull’opportunità di lavorare per dare più slancio agli “sparkling wine” italiani, sia nei mercati europei che extraeuropei. Ciò di cui si sente realmente necessità è di un’attività di comunicazione puntuale e continua che, al di là della promozione, sia in grado di avvicinare i consumatori in modo friendly, offrendogli elementi cognitivi capaci di guidarli all’acquisto.
trentino alto adige
L’arte di fare salumi antichi Speck, luganega, ciuighe del Banale e Spressa delle Giudicarie sono gli emblemi del Trentino Alto Adige, patria delle grappe più morbide da gustare nei rifugi delle Dolomiti
Bolzano
La via d’accesso più suggestiva all’Alto Adige è dall’Austria. Passando il Brennero, si attraversa Vipiteno per scoprire la Valle Isarco. Sosta a Bressanone e poi via, verso Bolzano dove gli influssi mitteleuropei e italiani sono intriganti.Anche in cucina, dove il palato gioisce per le deliziose frittelle di mele e il tradizionale dolce del Natale bolzanino, lo Zelten. Senza dimenticare lo speck Alto Adige Igp: è un prosciutto crudo leggermente affumicato e stagionato. Inconfondibile per aspetto,profumo e sapore,deve la propria peculiarità al metodo di lavorazione tradizionale. L’affumicatura è leggera e la stagionatura dura mediamente 6 mesi. Lo speck entra come ingrediente nella preparazione degli squisiti canederli: gnocchi di pane imbibito nel latte ed aromatizzato con speck e salsiccia, serviti in brodo spruzzato di trentingrana.
La fata delle Dolomiti Trento
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Da Bolzano si arriva a Moena, la fata delle Dolomiti: è la porta della Valle di Fassa, il confine naturale con la Valle di Fiemme. È d’obbligo la degustazione del Puzzone di Moena, prodotto con latte vaccino intero. Il suo sapore è dolce con retrogusto amarognolo. Ottimo formaggio da tavola, si accompagna bene con la polenta e si abbina benissimo con il Marzemino d’Isera, un
trentino alto adige rosso gagliardo che vuole essere bevuto giovane. Già ben presente nel Don Giovanni di Mozart, il Marzemino d’Isera,viene ottenuto dal vitigno Marzemino con una tradizionale vinificazione in rosso. Rappresenta il vino più tipico della Vallagarina dove ha trovato un habitat ideale sugli scuri terreni basaltici di Isera. Il colore è rubino, il profumo vinosamente delicato con sentore di viola mammola; il gusto è pieno ed armonico e chiude con un retrogusto caratteristicamente amarognolo. Da Moena, attraversata Predazzo, si valica il Passo Rolle. Obiettivo: San Martino di Castrozza, con le sue stupende Pale di San Martino. Se si scende a Siror, non ci si può perdere la carne fumada de Siror, girello di manzo in speciale concia successivamente affumicato. Dalla coscia disossata del manzo si estrae il girello che viene poi sgrassato ed introdotto in una rete tipo arrosto, posto poi in una vasca e cosparso di una miscela di sale, pepe, alloro, ginepro, rosmarino ed altre spezie naturali. E così, per un periodo di 15 giorni, si procede a rivoltare il girello in modo da amalgamare la salatura. Il girello viene poi asciugato in apposito locale e affumicato in forno con segatura di legno di latifoglie con aggiunta di rami di ginepro per conferire il caratteristico pro-
Il Trentino è un paradiso per sciatori: le piste da sci (sopra una veduta) sono lunghe complessivamente 800 chilometri. Sotto, le mele trentine (famose quelle prodotte nella Val di Non) sono utilizzate nella preparazione di molti dolci tipici e si distinguono per l’altissima qualità
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fumo e sapore. Successivamente viene posto in un locale di stagionatura per un periodo di almeno un mese. Terminato il periodo di stagionatura la fumada è pronta per il consumo.
La luganega
Sopra, donne al maso vestite con i costumi tradizionali trentini; a destra, un tipico costume ladino, diffuso nelle valli dolomitiche. In basso, a sinistra, alcune grappe e, a destra, uno scoiattolo che popola i boschi locali
Grappe... e sai cosa bevi La grappa trentina ha grande morbidezza ed ampi profumi varietali sapientemente estratti dalle vinacce di uve che hanno reso i vini del Trentino e dell’Alto Agide famosi ed apprezzati.
Se la fumada è solo di Siror, o comunque del Primiero, altro salume è ben noto in tutta la regione: la luganega, il tradizionale salume sulla tavola di ogni famiglia trentina. È composto da carne magra di prima scelta di suini leggeri prevalentemente provenienti da allevamenti locali, con aggiunta di sale, pepe macinato ed aglio tritato. Le carni sono insaccate in budello naturale in file lunghe qualche metro e legate ad intervalli regolari per formare i salamini che si appendono a stagionare in un luogo fresco. Dopo un periodo che va dai quaranta giorni ai quattro mesi, la luganega è pronta per il consumo.
Il castello di Trento Da Siror si arriva a Trento, dove, tra il 1545 ed 1563, si tenne il Concilio Tridentino, indetto da Paolo III con l’intento di ricomporre la frattura in seno al mondo cristiano generata dalla Riforma di Lutero. Sortì opposto effetto: la Chiesa post tridentina diede avvio alla Controriforma. Da non perdere il castello del Buon Consiglio e una gita al Monte Bondone. Trento significa anche lo spumante metodo classico Trento Doc: bollicine di alta qualità, a base di uve chardonnay, pinot nero e pinot bianco. A nord del capoluogo, si estende la Piana Rotaliana, l’area di imbocco alla Val di Non, la più famosa delle valli trentine per la produzione delle mele. La Piana Rotaliana è caratterizzata da un terreno particolarmente fertile ed è stata definita il più bel giardino vitato d’Europa. Qui si produce il Teroldego Rotaliano, un rinomato vino rosso.
Antichi sapori A San Lorenzo in Banale si degustano le famose ciuighe. La storia delle ciuighe del Banale è la storia dell’estrema povertà, nei secoli scorsi, delle Giudicarie, vallata incastonata tra le Dolomi-
ti di Brenta e la sponda orientale del lago di Garda. San Lorenzo in Banale è territorio delle Giudicarie e qui le famiglie allevavano il maiale, ma ne vendevano le parti migliori; con quelle meno nobili, aggiungendovi le rape, facevano le ciuighe. Le rape sono cotte in un grande paiolo e poi strizzate per togliere la maggior quantità possibile di acqua. Una volta asciutte si aggiungono alle carni macinate in un rapporto in peso 2 a 3, e si aromatizza l’impasto con sale fino, pepe nero e aglio tritato. Si insacca in budello gentile e si affumica per otto giorni. La produzione inizia a ottobre e continua fino ad aprile, allorquando le rape finiscono. Ma le Giudicarie sono anche territorio del formaggio Dop Spressa. In passato la spressa era sostanzialmente un prodotto residuale, in quanto i contadini ed i casari cercavano di ricavare dal latte la maggiore quantità possibile di burro, allora ben remunerato sul mercato locale. Ciò che rimaneva era utilizzato per la produzione di un formaggio povero, il cui consumo era riservato quasi esclusivamente alla famiglia del contadino. La denominazione “spressa” deriva dalla voce dialettale “spress”, ossia la massa rappresa spremuta. Oggi la Spressa delle Giudicarie Dop non è più magrissima come un tempo, ma comunque è pur sempre un formaggio a basso contenuto di grassi, prodotto con latte vaccino crudo ottenuto per la maggior parte dalle vacche della razza autoctona Rendena. Le vacche vengono alimentate prevalentemente con fieno. Il profumo, dopo la stagionatura di tre mesi circa, è intenso e deciso, con sentori di frutta secca. Va mangiato piuttosto giovane. Il suo sapore si sposa particolarmente bene alle specialità tipiche trentine come la polenta. Non a caso uno dei piatti tradizionali delle Valli Giudicarie è la polenta detta carbonera che vede tra gli ingredienti fondamentali proprio la spressa che va tagliata a listelli e amalgamata assieme a tutto il resto. Il vino da abbinare deve essere un rosso gagliardo. Come il Marzemino Doc, servito ad una temperatura non inferiore ai 16°C in un appropriato calice bordolese.
A sinistra, il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese. Sotto, il gruppo dei polentari ‘El calderon de Roncon’
Il sapore del Puzzone di Moena è dolce con retrogusto amarognolo. Ottimo formaggio da tavola, si accompagna bene con la polenta e si abbina col Marzemino d’Isera, il vino più tipico della Vallagarina, un rosso gagliardo che vuole essere bevuto giovane viedelgusto.it 65
trentino alto adige
Scelti per voi
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dove mangiare Il Libertino Piazza Piedicastello 4/6 Trento Tel. 0461260085 Locale rustico e informale. È nell’antica piazzetta di Piedicastello e offre piatti tradizionali, soprattutto a base di carne. Prezzo medio: 40 euro. Fink Via Portici Minori 4 Bressanone (Bz) Tel. 0472834883 È il luogo tipico della ristorazione cittadina. Situato sotto i portici ha sale per il classico mordi e fuggi o per gustare le tipicità. Prezzo medio: 40 euro. Malga Panna Strada de Sort 64 Moena (Tn) Tel. 0462573489 Le specialità sono la tartara di cervo, formaggio caprino, emulsione di nocciole e toast alle olive passite. Ottimi anche i risotti. Prezzo medio: 60 euro. Nives Via Nives 4 Selva di Val Gardena (Bz) Tel. 0471773329 La sala ristorante in sala montana con al centro una bella stube coniuga le ricette moderne con la tradizione altoatesina. Prezzo medio: 50 euro. Jasmin Via Gries 4 Chiusa (Bz) Tel. 0472847448 Lo chef propone una cucina all’avanguardia nelle tecniche e personalizzata in alcune invenzioni decisamente originali. Prezzo medio: 100 euro. Ansitz Zum Steinbock Vicolo Defregger 14 Villandro (Bz) Tel. 0472843111 La cucina è locale, l’ambiente accogliente e tipicamente altoatesino con la stube che campeggia nelle sale. Prezzo medio: 65 euro.
Rifugio Fuciade Località Fuciade Passo San Pellegrino (Tn) Tel. 0462574281 Al ristorante si arriva a piedi o, in caso di neve, con la motoslitta. Il paesaggio dolomitico è mozzafiato e fa da contorno a una cucina che mette in tavola il top della gastronomia trentina. Prezzo medio: 45 euro. Da Anita Via Dolomiti 6 San Martino di Castrozza (Tn) Tel. 0439768893 La trattoria è a conduzione familiare, il vero e proprio perno dell’accoglienza. Alla cucina tradizionale di mamma Anita si affianca quella più fantasiosa del figlio. Le proposte spaziano soprattutto di sera. Prezzo medio: 40 euro. Bewallerhof Verso Pievalle San Floriano (Bz) Tel. 0471615729 Una gradevole casa circondata dal verde e con una notevole vista sulle vette che creano, in tutte le stagioni, una cornice unica. L’ambiente è tipicamente tirolese, super curato. Ci si sente come a casa. Prezzo medio: solo per gli alloggiati, mezza pensione 70 euro. Ai tre garofani Via Mazzini 33 Trento Tel. 0461237543 Il locale è una intelligente rivisitazione della tradizione trentina. In sale semplici, la contagiosa simpatia della coppia che gestisce il ristorante accompagna il cliente in un viaggio tra i sapori del luogo. Prezzo medio: 45 euro.
dove dormire San Giorgio della Scala Via Brescia 133 Trento Tel. 0461238848 È in posizione dominante sulla città e sulla valle. Le camere sono arredate secondo un caldo stile rustico, quasi tutte con balcone panoramico. Doppia: a partire da 90 euro.
Haller Via dei vigneti 68 Bressanone (Bz) Tel. 0472834601 Piccolo albergo a conduzione familiare offre una vista incantevole. Le camere non sono molto grandi ma caldissime. Doppia: a partire da 80 euro. Rancolin Strada de Moene 31 Moena (Tn) Tel. 0462573115 Piccolo hotel tutto in legno, tranquillo ma centrale. Il rapporto qualità prezzo è la sua grande forza. Doppia: a partire da 250 euro. Pozzamanigoni Strada la Selva 51 Selva di Val Gardena (Bz) Tel. 0471794138 Offre una splendida vista su Sassolungo. L’albergo è a gestione diretta, con un bel maneggio e un lago per la pesca sportiva. Doppia: a partire da 110 euro. Aquila d’oro Piazza Fraghes 14 Chiusa (Bz) Tel. 0472846111 Tipico hotel in stile sudtirolese. Dispone di una zona attrezzata per il benessere e per il relax allo stato puro. Doppia: a partire da 120 euro. Due spade Piazza Municipio 2 Caldonazzo (Tn) Tel. 0461723113 È dai primi del Novecento che la stessa famiglia gestisce questo albergo: essenziale, montano, accogliente. Doppia: a partire da 60 euro.
dove comprare Vinoteca della Cantina Endrizzi Loc. Masetto 2 San Michele all’Adige (Tn) Tel. 0461662672 Vino Villa Corniole - c.o.f. srl Via al Grec’ 23 Verla di Giovo (Tn) Tel. 0461695067 Vino
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friuli venezia giulia
L’impero della cultura Il Friuli Venezia Giulia è culla di testimonianze mitteleuropee. Tant’è che anche la tradizione gastronomica è un mix di aromi giuliani, boemi, asburgici e ungheresi
Udine Pordenone Gorizia
Trieste
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Cerniera fra mondo latino, tedesco e slavo il Friuli Venezia Giulia si colloca geograficamente al centro dell’Europa. È da Trieste, culla della cultura mitteleuropea,che inizia il viaggio in questa terra di confine che si lascia accarezzare dall’Adriatico e si perde sull’aspro promontorio carsico. Piazza dell’Unità è tra le più suggestive e grandi del nostro Paese. Al centro, una fontana da cui zampilla la storia. Raffigura i quattro continenti e fu costruita nel 1751, quando dell’Oceania ancora si ignorava l’esistenza. La piazza, con quanto la contorna, è anche il simbolo dell’amore che hanno i triestini per il caffè e per i luoghi dove convivialmente lo si degusta. Nella Trieste asburgica, si diffuse l’abitudine di bere il caffè e discorrere di attualità e cultura nei ritrovi cittadini. La multietnia di Trieste e con essa la presenza di più religioni è resa evidente dalle chiese: la greco-ortodossa, la serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, che è anche la più antica della città.
Delizie di sapori La tradizione gastronomica è un mix di fattori: sapori giuliani che si sposano con le tipicità asburgiche ma lasciano spazio agli aromi ebraici, ungheresi e boemi. A tavola, regna sovrano il brodetto. Qui lo si fa utilizzando molto la minudaia, cioè pesci piccoli. Ma non si può perdere l’agnello al kren, vale a dire al rafano, e la salsiccia di cragno, fatta con carni magre bovine e suine alle quali si aggiunge il grasso della gola del maiale. L’impasto ottenuto si concia con noce moscata e paprica e si stagiona per circa un mese. Si continua con i cevapcici, salsiccette ottenute con carni di maiale, manzo ed agnello condite con cumino. Per gustare al meglio questi piatti, non possono mancare il liptauner - gustosa crema di formaggio amalgamata con acciughe, cipolla, capperi, senaIn apertura, mucche al pascolo in uno splendido paesaggio della Carnia; a destra, uno scorcio di Cividale del Friuli, situata tra terrazzate colline e sontuosi vigneti nell’area del Collio
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pe e cumino - e i dessert: lo strucolo de pomi, ovvero lo strudel di mele; le palacincke, cioè le crespelle imbottite di noci; la presnitz, dalle evidenti radici austro-ungariche, dolce di pasta sfoglia imbottita di frutta secca e cioccolato. Che si concluda con il caffè è fatto ovvio. Vicinissimo a Trieste, da visitare, il Castello di Miramare, con le sue “bianche torri” di carducciana memoria.
Verso la Slovenia Lasciata Trieste, ci si può dirigere verso Muggia, ultimo frammento d’Italia prima del territorio sloveno. Muggia, affacciata sul mare, ha un grazioso centro storico ben conservato, tutto cinto da alte mura medioevali. Attraversando il Carso, invece, si arriva a Gorizia dove il limes - l’italo sloveno - lo si vive quotidianamente. Da sempre terra di confine, è stata città asburgica e cortina di ferro. La cucina rispecchia l’atmosfera di confine: gnocchetti con burro fuso, prugne e cannella; muset e brovada, cioè il pregiato cotechino friulano con le rape bianche grattugiate e inacidite nella vinaccia. Come contorno, patate in tecia, soffritte con lardo e cipolla. C’è poi il kaiserfleisch, carré di maiale affumicato con rafano. Si conclude con la gloria della pasticceria locale: la gubana, innaffiata da acquavite di prugne.
I vini del Collio
San Daniele del Friuli È la tersa aria di montagna, che nella fase di stagionatura conferisce al Prosciutto di San Daniele Dop l’inconfondibile aroma, rendendolo unico nel pur dovizioso panorama dei prosciutti crudi italiani.
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Da Gorizia, se si fa rotta ad occidente avendo come punto di riferimento il Monte Quarin, si arriva a Cormons che evoca, nella sua architettura, la lunga dominazione austriaca. Qui, sulle alture isontine, la collina si chiama collio. Cioè la patria dei vini del Collio. Un’area collinare che subito ammalia per la dolcezza dei declivi e la bellezza dei vigneti che rivestono i morbidi pendii fino alla pianura del Preval. Il Collio è pressoché equidistante dai monti e dal mare e ciò crea un microclima unico per ventilazione ed escursione termica. Il terreno sul quale la vite è coltivata si chiama ponka. I vini sono un’armonica unione di carattere, eleganza, personalità e potenza. Da non perdere, Cividale del Friuli, magnificamente situata tra le sue terrazzate colline ed i suoi son-
Il Collio ammalia per la bellezza dei vigneti che rivestono i morbidi pendii fino alla pianura del Praval. I vini qui prodotti sono un’armonica fusione di carattere, eleganza e potenza tuosi vigneti, così ricca di testimonianze del fastoso periodo romano. Una visita la merita anche Manzano, la capitale della sedia. Non si può scoprire questa regione senza far tappa a San Daniele del Friuli, per assaggiare il suo prosciutto Dop. La produzione deriva dall’usanza celtica, affinata poi in epoca romana, di conservare le carni cospargendole di sale. Poco distante, merita una visita Rive d’Arcano, con il suo ammirevole Castello Arcano Superiore.
Ai piedi delle Alpi Giulie I Colli Orientali del Friuli sono situati ai piedi delle Alpi Giulie, catena che assicura protezione dai climi rigidi del continente europeo e a poca distanza dalla costa adriatica che offre una costante e benefica ventilazione. I colli si sono formati attraverso la millenaria sedimentazione di strati di marne ed arenarie: terreno d’elezio-
ne per la vite. Due le gemme: Ramandolo e Picolit. Da qui si arriva a Gemona, fortemente danneggiata dal terremoto del 1976. Gemona, città fortificata, bisogna visitarla a piedi. Da Porta Udine, appartenente alla prima cerchia muraria, si arriva al bellissimo Duomo, e da qui una passeggiata in via Bini, nel centro storico. Se ci si sposta di poco si può visitare Tarcento e Venzone. Il Friuli Venezia Giulia è il lembo nord orientale del Bel Paese che ha il suo epicentro in Tarvisio, dove si incontrano Italia, Slovenia ed Austria. Qui davvero si può vivere fino in fondo la montagna, godendosi contemplazione e riposo. Da non perdere, l’incantevole visione dei due Laghi di Fusine: due splendide e minuscole gemme blu. Verso occidente, verso Nord si arriverebbe in Austria e verso Est in Slovenia. Procedendo in quella direzione si scopre un altro splendido territorio del Friuli Venezia Giulia: la Carnia. La Carnia è silenziosa e magicamente quieta: case attorno al campanile e praterie. La prima tappa è a Sauris, con le sue belle case in pietra e legno. La tavola è generosa: prosciutto leggermente affumicato di Sauris, i cjarsons, ravioli semidolci il cui ripieno è costituito da erbe spontanee, patate, uvetta e cannella; il tutto viene condito con burro fuso e ricotta affumicata grattugiata. Il secondo piatto è la schulta fumât, cioè la spalla cotta di maiale affumicata. Ma si può assaggiare anche la petina, una particolare salsiccia a forma di polpetta fatta con carne di selvaggina tritata e impastata con sale, pepe e finocchio selvatico.
In questa pagina, in alto, a sinistra, il Castello di Duino, un luogo incantato a pochi passi da Trieste; a destra, turista in mountain bike nella campagna carnica. Nella pagina accanto, alcuni formaggi e salumi tipici friulani e, nella foto in basso, un casaro con i suoi prodotti
Cjarsons (o cjalcions) Sono forse tra i piatti più conosciuti e apprezzati della cucina friulana. Un tempo era considerato “il piatto delle festività”, tanto che la ricetta di questa golosa pasta ripiena si dice venisse gelosamente custodita dal capo famiglia.
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Scelti per voi
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dove mangiare Al giardinetto Via Matteotti 54 Cormons (Go) Tel. 048160257 Il ristorante ha un secolo di storia. La cucina offre gustosi piatti ricchi di tradizione e creatività. I sapori sono un mix di tipicità mitteleuropee. Prezzo medio: 50 euro.
San Michele Via Castello 33 Fagagna (Ud) Tel. 0432810466 Accanto al castello, un giovane e promettente chef propone piatti legati al territorio e alla stagionalità delle materie prime. Tutto in chiave moderna, ma molto accurata è la presentazione. Prezzo medio: 40 euro.
La Darsena Testata Mosconi Grado (Go) Tel. 043185795 Il locale è al centro dell’isolotto darsena appena fuori il centro. Il servizio è molto curato, ottima la cucina a base di pesce con ispirazioni moderne. Prezzo medio: 35 euro.
Locanda Mario Draga Sant’Elia 22 Pesek (Ts) Tel. 040228193 Nel caratteristico paesino carsico, a due passi dal confine sloveno, ecco la trattoria: da gustare le mitiche rane, le lumache e la selvaggina. Prezzo medio: 35 euro.
La Ferrata Via Gorizia 7 Pordenone Tel. 043420562 Immagini di locomotive, pentole e coperchi di rame arredano le pareti di questo ristorante che propone i piatti della cucina tradizionale come le gustose lumache al burro. Prezzo medio: 25 euro.
Alla Vedova Via Tavagnacco 9 Udine Tel. 0432470291 Il ristorante ha oltre un secolo di storia, di tradizioni e di cucina. Le specialità sono la carne alla griglia e la cacciagione che, d’estate, si mangia in giardino. Prezzo medio: 30 euro.
Ex posta Via Friuli 55 Tarvisio (Ud) Tel. 0428644055 Non lontano dal confine, questa antica stazione di posta si è trasformata in un bel ristorante che propone solo cucina regionale. Prezzo medio: 27 euro.
Vitello d’oro Via Valvason 4 Udine Tel. 0432508992 Il locale esiste dal lontano 1849. Da allora, la tradizione la fa da padrona: i piatti forti sono soprattutto quelli a base di pesce. Prenotazione consigliata. Prezzo medio: 60 euro.
Al Ponte Viale Trieste 124 Gradisca d’Isonzo (Go) Tel. 0481961116 È alle porte della cittadina, in una zona molto verde e tranquilla. La conduzione è familiare: adatto a chi ama il silenzio e la signorilità. Doppia: a partire da 100 euro.
dove dormire
dove comprare
Patriarchi Via Giulia Augusta 12 Aquileia (Ud) Tel. 0431919595 L’hotel è situato nel centro storico e archeologico della cittadina. È dotato anche di una grande sala riunioni e di un salone dedicato ai banchetti. Doppia: a partire da 74 euro.
Azienda Valchiarò srl Via dei Laghi 4/c Torreano (Ud) Tel. 0432715502 Vino
Locanda al Castello Via del Castello 12 Cividale del Friuli (Ud) Tel. 0432733242 È all’interno del castello, che fu anche convento. Il ristorante propone piatti di terra e di mare: la sala è resa ancor più bella da un magnifico camino. Prezzo medio: 40 euro. Al Bancut Viale dei platani 63 Lignano Sabbiadoro (Ud) Tel. 043171926 Lo stile è quello degli yacht club di grande prestigio. Il ristorante sorprende per le gustose ricette di pesce e i grandi classici a base di carne. Ottimi gli antipasti. Prezzo medio: 45 euro.
Abbazia Via Colombo 2 Grado (Go) Tel. 043180038 È nelle immediate vicinanze della
spiaggia, la casa è contraddistinta da una piacevole atmosfera familiare. Dotato anche di piscina. Doppia: a partire da 90 euro. Palace Hotel Moderno Viale Martelli 1 Pordenone Tel. 043428215 Centrale, a due passi dal teatro Verdi, l’hotel dispone di camere arredate con eleganza. Spiccano per originalità le due design suite. Doppia: a partire da 150 euro. Al Monastero Via Ristori 9 Cividale del Friuli (Ud) Tel. 0432700808 La struttura mette a disposizione degli ospiti cinque suggestivi appartamenti con soppalco e angolo cottura. Doppia: a partire da 120 euro. Green Village Via Casa Bianca 4 Lignano Sabbiadoro (Ud) Tel. 0431423714 Il resort è immerso in un vero e proprio villaggio verde e mette a disposizione anche un attrezzato centro benessere per momenti di grande relax. Doppia: a partire da 90 euro.
Sapori di Casa di Jacoponi Claudio Piazza xxiv Maggio 10 Toppo di Travesio (Pn) Tel. 042790227 Dolci
emilia romagna
OspitalitĂ fa rima con gastronomia Lâ&#x20AC;&#x2122;Emilia Romagna, tagliata in due dal Po,coniuga arte, storia e cultura. La giusta meta per chi vuole scoprire la naturale bellezza del saper stare a tavola
Piacenza Ferrara
Reggio E. Parma Modena
Bologna
Ravenna ForlĂŹ Cesena Rimini
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emilia romagna
Il confine tra Emilia e Romagna sta tutto in un aneddoto. La leggenda recita più o meno così: un tale, di notte, smarrì la strada maestra. Ma la sete era più della paura di non ritrovare il giusto cammino. E così iniziò a vagare, sperando di imbattersi in una casa. Fortuna volle che il malcapitato trovò una porta a cui bussare. Il finale dice che il pellegrino fu accolto da gente ospitale e generosa. Ma, da campanile a campanile, l’ultima frase è variabile: al tizio fu data da bere dell’acqua. E allora siamo in Emilia. No, no… Gli fu offerto del vino. Beh, nessun dubbio: siamo in Romagna. Forse proprio a Bertinoro, un paese incantato, dipinto come il balcone di Romagna per come il suo poggio terrazzato con piazza della Libertà si affaccia sulla piana cesenate fino a vedere il mare.
Il vino, un rito La Romagna è terra di vini generosi. Proprio come l’Albana, il primo bianco ad aver ottenuto la Docg. È un vino dalle mille sensazioni: secco, che nobilita i primi piatti di pesce; dolce per accompagnare le ottime torte di frutta; passito per gustare meglio i semplici quanto energetici dolci di Romagna. Onore anche al Burson, un rosso genuinamente autoctono, che ha suo luogo d’elezione a Bagnacavallo, e applausi alla Rebola, la cui versione asciutta è ammiccante e mai sbarazzina. Ma poi bisogna inchinarsi di fronte a sua maestà il Sangiovese, il compa-
In apertura, il Castello di Rivalta, gioiello della Val Trebbia nel Piacentino, territorio di grandi vini e gustosi salumi
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emilia romagna
A destra, i caratteristici portici di Bologna; In basso, da sinistra, la mitica piadina romagnola, i pregiati funghi porcini della Val di Taro e una spiaggia di Marina di Ravenna
Le anguille di Comacchio Da Ferrara a Comacchio, attraverso le valli. Un percorso che taglia in due la pianura e la laguna fino al mare. Comacchio è, infatti, l’emblema del Delta del Po e dell’anguilla, regina della tavola: saporita come solo da queste parti sanno renderla. Costeggiando l’Adriatico, percorrendo la Romea, si arriva alla bizantina Ravenna con i suoi tesori ed i suoi mosaici, ma anche con i suoi importanti traffici portuali. Ravenna divenne capitale del già moribondo Impero d’Occidente nel 402. Amplia i suoi traffici e connette l’Alto Adriatico.
gno migliore per capire fino in fondo la corposità delle carni e dei formaggi stagionati figli di questa terra. A proposito di formaggi, la Romagna è patria dello squacquerone, formaggio fresco da consumare appena fatto. Il suo destino è farcire la piada alla quale conferisce umore e colore. Le migliori piadine? Quelle di Cervia, patria delle saline più settentrionali del Mediterraneo, di origini etrusche e con una produzione che molto ha contribuito a disgiungere l’opacizzante concetto di commodity ad un elemento di storica preziosità: il sale. La costa è il tesoro della Romagna: Milano Marittima, elegante e modaiola nelle sue estati frenetiche vissute dal tramonto all’alba piuttosto che viceversa; Cesenatico, con il suo porto canale ancora perfettamente funzionante frutto del poliedrico genio di Leonardo. E a fare da contorno c’è proprio lei, la mitica piada preparata all’interno di piccoli chioschi a strisce verticali bicolori da abili sfogline.
Amarcord... La Romagna è un cinema fatto di persone che entrano nel cuore. La stessa gente raccontata da Amarcord, da Fellini. Basta una serata di pieno inverno, possibilmente con fitto nebbione alla Marina di Rimini, girovagare nei pressi del Grand Hotel, chiudere gli occhi e… Ecco la musica di Nino Rota, i passi di una danza che non avrà mai fine grazie anche ai versi di un altro grande romagnolo, Tonino Guerra. Il poeta che ha fatto riscoprire ai più Verucchio, patria dei Malatesta, Longiano con il suo famoso teatro bomboniera, Cesena; Forlimpopoli, la patria del grande chef Pellegrino Artusi, Faenza con le sue ceramiche, Imola, i suoi colli con i vini e dall’alto di quelle parole senza tempo vedremo apparire perfino Bologna. Una città di portici e torri che si apre su Piazza Grande sui cui troneggia la Basilica di San Petronio. Bologna… l’Università, i tortellini, la mortadella, i bolliti. Ma anche snodo ferroviario, quotidiano crocevia dell’Italia laboriosa.
La magia di Ferrara Più a nord, Ferrara con le sue mura all’interno delle quali, a mo’ di grandissimo cortile, scorre elegante ed imperturbabile la vita di tutti i giorni. Qui il fluire non è frenetico. Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese... i versi di Ludovico Ariosto accompagnano il turista alla scoperta di altri grandi del sapere: Giorgio Bassani e Michelangelo Antonioni. Dall’arte alla tavola, il passo è breve. La salama da sugo, dai ferraresi confidenzialmente chiamata salamina, è pietanza già ricercata e rinomata alla corte degli Estensi. È fatta con varie parti delle carni del maiale insaporite con vino rosso e spezie: così affina e prende la sua caratteristica forma di pallone sgonfiato. Deve bollire per almeno sette ore e mai dovrà lambire i bordi della pentola di cottura. La si serve caldissima, immersa nel proprio sugo. Ferrara è città con uno tra i pani più buoni: la coppia ferrarese, formata da due pezzi di pasta legati assieme a forma di nastro nel corpo centrale.
tre salumi: la Coppa Piacentina Dop, la Pancetta Piacentina Dop, il Salame Piacentino Dop. L’Emilia ad un certo punto s’interrompe. C’è l’acqua a demarcarla. Accade proprio a Piacenza: di qua è Emilia, di là comincia la Lombardia. Da millenni, legge la storia e fa la storia, forgia popoli ed assetti sociali ed economici, distribuisce fertilità e dispensa castighi, esige ponti affinché sull’altra riva non ci sia il rivale ma l’amico. È il fiume più lungo d’Italia, con il nome più corto: il Po.
Tra Imola e Cesena si estende il regno dell’Albana (sopra, sinistra, l’interno di una cantina), il primo bianco ad aver ottenuto la Docg; a destra l’inimitabile Parmigiano Reggiano e, in basso, uno scorcio delle Valli di Comacchio, emblema del Delta del Po
Il Grande Fiume La pianura è l’est della Via Emilia. Così è anche per Piacenza, limite nord dell’Emilia, dove la Val Tidone merita una visita approfondita. Terra di grandi vini e di grandi salumi, il Piacentino. La lista delle gemme è unica: Gutturnio, Bonarda, Ortugo e Malvasia. Vini che vale la pensa conoscere per capire il territorio. Piacenza è l’unica provincia italiana che esprime eccellenze qualitative con
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emilia romagna
Scelti per voi
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dove mangiare Ristorante rifugio di Valle Taglio della Falce Località Taglio della Falce 1 - Goro (Fe) Tel. 0533795010 - cell. 3474209506 Nel 1905, sul finire del Gran Bosco della Mesola, al confine con la laguna di Goro, nacque un tipico rifugio di valle per i pescatori. Da allora, migliaia di persone, celebri e non, hanno degustato pesce in questo ristorante che offre vongole in tutte le salse, gamberi di laguna e anguilla in mille versioni. Prezzo medio: 35 euro.
Casa Rusticale dei Cavalieri Templari Viale Bologna 275 - Forlì Tel. 0543701888 Locanda dei Cavalieri Templari fin dal XIII secolo, il locale continua ancora la tradizione di accoglienza portando in tavola tutte le migliori prelibatezze della cucina romagnola. In cucina e in sala, tre splendide donne che accompagnano il turista in un vero e proprio viaggio nei sapori. Prenotazione consigliata. Prezzo medio: dai 29 ai 45 euro. La Quercia di Rosa Via Scartazza 22 - Modena Tel. 059280730 È una villa dell’Ottocento, incastonata in un suggestivo parco con laghetto. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze sontuose. La gestione del ristorante è familiare e propone piatti della tipica gastronomia modenese: impedibili gli arrosti. Prezzo medio: 40 euro. Biagi Via Savenella 9/a - Bologna Tel. 0514070049 Continua la tradizione della storica famiglia di ristoratori bolognesi, il cui nome fa da sempre rima con cucina petroniana. In lista, tutti i grandi classici, nessuno escluso. Prezzo medio: 45 euro.
Alla Scuderia Località Castello - Castel Maggiore (Bo) Tel. 051713302 L’antica scuderia di Palazzo Ercolani, riconvertita in ristorante, ha saputo mantenere inalterato il suo fascino nel corso dei secoli. La cucina è tutta incentrata sulle specialità regionali: da non perdere il carrello dei bolliti. Prezzo medio: 40 euro. Trattoria Trifoglio Località San Giovanni dei Boschi Castel San Pietro Terme (Bo) Tel. 051949066 La semplicità e l’autentica cordialità emiliana qui la fanno da padroni. La cucina non può prescindere dalle tipicità di questa terra di mezzo tra Emilia e Romagna. Prezzo medio: 30 euro. L’Anfitrione Via Emilia Ponente 5629 - Osteria Grande (Bo) Tel. 0516958282 Le salette sono in stile neoclassico, ma ce n’è una anche interamente dedicata a chi non può fare a meno di fumare anche a tavola. I piatti forti sono a base di pesce fresco dell’Adriatico. Prezzo medio: 50 euro. Locanda del Feudo Via Trasversale 2 - Castelvetro (Mo) Tel. 059708711 Il locale è situato nella parte alta della cittadina. L’interesse gastronomico spazia dalle ricette più fantasiose alle rivisitazioni delle tipicità modenesi. Prezzo medio: 45 euro. Ristorante Le Querce c/o CUS Golf Club Via Gramicia 41 - Ferrara Tel. 0532 750053
dove dormire
Osteria de Borg Via Forzieri 12 - Rimini Tel. 054156074 L’ambiente è rustico, ma molto curato. E rispecchia l’architettura di Borgo San Giuliano, uno degli angoli più belli di Rimini. Le specialità: carne, selezioni di salumi e formaggi, rigorosamente di produttori locali. Prezzo medio: 39 euro.
Il convento dei fiori di seta Via Orfeo 34/4 - Bologna Tel. 051272039 Armonia e design, forme classiche che sposano alla perfezione l’innovazione. E’ il frutto della sapiente opera di ristrutturazione che ha trasformato un convento del 1400, nel cuore della città, in un’affascinante resort che dispone di dieci camere dotate di tutti i comfort. Doppia: a partire da 140 euro.
Osteria del Gesso Via Ferdinando Maestri 11 - Parma Tel. 0521 230505 La tradizione culinaria locale la fa da padrone. Ma lo chef dà sfogo all’innata creatività, facendo fare ai piatti un vero e proprio giro del mondo. La sala al piano interrato ripropone alla memoria gli antichi fasti dell’antica locanda del 1700. Prezzo medio: 50 euro.
Real Fini Via Emilia Est 141 - Modena Tel. 0592051511 È un hotel di grande prestigio che propone agli ospiti ampie e comode zone comuni con boiserie in ciliegio e camere arredate esclusivamente con mobili su misura. La residenza dispone anche di una grande ala destinata a congressi, convention e meeting. Doppia: a partire da 145 euro.
Duchessa Isabella Via Palestro 70 - Ferrara Tel. 0532302121 È un relais di grande bellezza, decisamente elegante, arredato con pregiati tessuti e mobili antichi grazie alla passione della titolare che cura, con estrema attenzione, ogni piccolo dettaglio dell’ospitalità. I soffitti sono tutti a cassettoni con fregi in oro. Doppia: a partire da 299 euro. Grand Hotel Parco Federico Fellini 1 - Rimini Tel. 054156000 È entrato nella storia grazie al cinema di Fellini. La struttura è di ispirazione liberty, gli ambienti sono ricchi di charme. Da non perdere il giardino, con piscina riscaldata. Insomma, è una struttura senza tempo dall’atmosfera magica. Doppia: a partire da 185 euro. Grand Hotel de la Ville Largo Piero Calamandrei 11 - Parma Tel 05210304 Ecco come Renzo Piano ha ridisegnato e trasformato un antico pastificio. Giochi di luci, hall all’avanguardia, tutte le camere completamente insonorizzate. Per chi lo desidera, ottimo è anche il ristorante che propone le classiche ricette parmigiane e molte specialità di pesce. Doppia: a partire da 155 euro.
dove comprare Azienda Agricola Alessandro Morini Via Gesuita S.Biagio - Faenza (Ra) Tel. 0546638172 Vino Dallari Nino & Figli Spa Via Piave 13/15 - Fabbrico (Re) Tel. 0522660400 Pasta La Buttiga di Matteo Boedi Strada Motta Vecchia 31 - Montale (Pc) Tel. 0523572451 Birrificio Terra di Brisighella s.c. Agricola Piazzetta Porta Gabolo 8 - Brisighella (Ra) Tel. 054681103 Olio Il Borgo del Balsamico di R. Crotti c. sas Via della Chiesa 27 Botteghe di Albinea (Re) Tel. 0522598175 Aceti Tenuta del Monsignore Via Patarino 154 - San Giovanni Marignano (Rn) Tel. 0541955128 Vino
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Foto: Alan Venzi
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Condé, puramente Sangiovese, semplicemente a casa vostra.
Un territorio vocato da centinaia di anni. Un’azienda vitivinicola moderna e sperimentale da oltre dieci anni. Ecco Condé. Ecco il Sangiovese in purezza che puoi avere direttamente a casa tua grazie all’impegno quotidiano di Francesco Condello, all’amore per suoi i vigneti, ad un “terroir” di primissima qualità, al contributo dell’enologo Federico Curtaz e alla passione di donne e uomini che ogni giorno sulle colline di Predappio si dedicano alla produzione di un grande Sangiovese. Una sola etichetta in tre versioni: DOC, Superiore e Riserva. I VINI CONDÉ SI ACQUISTANO SOLO DALL’AZIENDA CON UNA SEMPLICE TELEFONATA 0543 940860 E 051 238343 O SUL SITO WWW.CONDE.IT
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toscana
Nel regno del gusto La Toscana amalgama storia e tipicità con l’intramontabile fascino della natura. Pane, dolci, vini e carne assumono i sapori e i colori di una terra senza tempo
Così un pratese, toscanaccio di quelli tosti, definì i suoi corregionali nel dare titolo al suo lavoro: Maledetti Toscani. Questo pratese si chiama Kurt Erich Suckert, meglio conosciuto come Curzio Malaparte. Orgoglioso di essere toscano, specificamente di Prato, ciò scrisse come suo epitaffio:“Io son di Prato, m’accontento d’esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo”. E, come omaggio al maledetto toscano Malaparte, iniziamo il viaggio in Toscana proprio da Prato, città del grandissimo pittore del Rinascimento Filippino Lippi. Fin dall’alto medioevo fu luogo privilegiato di scambi e mercato ed anche ai nostri giorni mantiene questa caratteristica che la rende particolarmente operosa e vivace. Prato è al centro del più grande distretto tessile europeo. Il territorio pratese è imperdibile per gli amanti del gusto: i biscotti e gli zuccherini della Val di Bisenzio; quelli di Prato, ottenuti tagliando trasversalmente dei filoncini di pasta farcita di mandorle intere e pinoli. A Montalbano, invece, regnano gli amaretti. Da assaporare anche i fichi secchi di Carmignano.
In alto, un affascinante paesaggio toscano; sotto, a sinistra, uno scorcio della Torre di Pisa; a destra, una passeggiata a cavallo nei boschi dell’Amiata e, in basso, i deliziosi cantucci, i celebri biscotti di Prato
Carrara Massa
Pistoia Lucca
Prato
Firenze
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Livorno Arezzo Siena
Grosseto
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Il pane dei pani
La magica Valdichiana
Il pane acquisisce qui una sua specificità. La bozza pratese è un pane antico e rinomato: prodotta senza sale è ottenuta impastando la farina di grano tenero con acqua e lievito naturale. Il giusto “mezzo” per gustare la mortadella di Prato che ha forma simile ad un grosso salame, consistenza compatta, colore rosato tendente all’opaco, con pezzi di lardo bianchi di diverse dimensioni. È molto saporita ed ha un forte odore di spezie. E affinché non si dica che in Toscana l’unica razza bovina pregiata sia la chianina, qui in territorio pratese esiste la calvanina: razza autoctona che abita i monti della Calvana. Prato ha anche una vera gemma enologica: la Docg più piccola d’Italia: il Carmignano. E’ un rosso importante che nasce da una miscela di Sangiovese, Cabernet, Canaiolo nero e altri vitigni rossi.
Qui la cucina è schietta ed evoca la necessità di non buttare via niente. Il pansano - fettina di pane condita con cavolfiore lessato, aceto ed olio - ne è l’esempio principe. Centro importante della Valdichiana è Montepulciano, che regala il suo Rosso di Montepulciano Doc. Tipico e gustosissimo il pane di Pasqua della Valdichiana: la ciaccia, pasta di pane schiacciata condita con olio. Da qui si arriva a Siena che ha origini correlate a Roma. Difatti è la lupa il simbolo della città; la lupa che allattò Senius, figlio di Remo. Per provare a comprendere l’anima della città e l’animo dei senesi bisogna usare tre chiavi disponibili in loco. La prima è l’iscrizione presente sull’arco di Porta Camollia: “cor magis tibi Sena pandit”, ovvero “Siena ti apre un cuore più grande”. La seconda è l’affresco degli Effetti del Buon Governo di Ambrogio
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toscana
Il sentimento di devozione al Palio e di attaccamento alle contrade da parte dei senesi è unico e non ha eguali in altre feste di origine medievale In alto, una spettacolare cartolina di Firenze al tramonto: la città è un trionfo di tesori artistici ma anche gastronomici
Lorenzetti, dipinto nel 1338 con la bellissima veduta di Siena e del suo territorio. La terza è il Palio. Il sentimento di devozione al Palio e di immedesimazione ed attaccamento alle contrade da parte dei senesi è unico e non ha l’eguale in altre feste di origine medioevale. Prossima tappa l’etrusca Arezzo, che ha dato i natali a Mecenate, al sommo Francesco Petrarca, al licenzioso Pietro l’Aretino, a Giorgio Vasari. Poco distante da Arezzo nacque Piero della Francesca, suoi ed imperdibili gli affreschi che decorano l’abside della Chiesa di San Francesco. La cucina aretina propone l’acquacotta: zuppa di pane raffermo, impreziosita da funghi e cavolo nero. Il territorio rifulge anche per il Prosciutto del Casentino. Tra i dolci, la palma d’oro va al gattò, una sorta di pan di spagna arrotolato, farcito con crema pasticcera al cioccolato.
La Maremma Da Arezzo, lambendo di nuovo Siena, si arriva in Maremma. A breve distanza da Grosseto si può visitare il centro etrusco di Roselle, i
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cui scavi sono di rilevante importanza. Il Parco Naturale della Maremma offre paesaggi incredibilmente belli ed è anche di alto valore naturalistico. Si estende dai Monti dell’Uccellina sino alle foci dell’Ombrone. A Ferragosto, nel Parco si tiene il Rodeo della Rosa, un torneo fra butteri nel quale vengono messe in evidenza le abilità, basate su forza fisica e baldanza. Nella parte più meridionale della Toscana, quasi ai confini con il Lazio, si offre alla vista la delicata laguna di Orbetello ed il suo possente e magnifico promontorio. Si risale avendo il mare a sinistra e si costeggia così tutta la costa toscana. Assolutamente da non perdere a Talamone, Castiglion della Pescaia, Punta Ala, Follonica, Piombino.
Dall’Elba a Lucca Da Piombino si salpa per l’Isola d’Elba. E ancora Cecina e quindi si arriva a Livorno, città nata per volontà dei Medici. A far da contorno alla passeggiata sul lungomare di Viale Italia, la sosta drink: la persiana, in estate, a base di anice e menta; altrimenti il ponce livornese: caffè, limone e rum. A tavola, due trionfi: il caciucco e le triglie alla livornese. Si prosegue fino ad arrivare a Pisa. Fu una delle quattro repubbliche marinare, molto forte tra i secoli undicesimo e tredicesimo,
con importantissimi legami commerciali e culturali con la Spagna moresca ed il Nord Africa. Pisa è la città di Galileo Galilei. Da qui, ci si inoltra in terra magnifica, la Lucchesia. Lucca è una città che incanta e infonde il suo fascino con il suo famosocomplesso murario: lungo più di quattro chilometri, praticamente integro, è uno degli esempi più significativi di fortificazioni rinascimentali. La celebre Piazza del Mercato ricalca la forma ellittica del teatro romano che qui sorgeva. La planimetria romana ha influenzato tutta l’urbanistica lucchese. Da Lucca si fa ritorno sulla costa, ed ecco che si spalanca la Versilia, toccando Viareggio, Lido di Camaiore, Marina di Pietrasanta, Forte dei Marmi.
Il lardo di Colonnata Proseguendo avendo il mare a sinistra, si arriva ai piedi delle Alpi Apuane. Lo scenario si apre con Massa e la Piazza degli Aranci, il Palazzo Ducale, la Cattedrale. Una frazione di Carrara, conosciuta nel mondo per i suoi marmi, è Colonnata che è famosa per il suo lardo. E da Massa si arriva in Lunigiana che trae il suo nome dalla colonia romana di Luni alla foce del fiume Magra. La scelta della visita cade su Pontremoli. Qui il cibo è da provare, come i testaroli al pesto. Riscendendo, si arriva in Garfagnana e a Pistoia. Con il Duomo di San Zeno e il Dossale di San Jacopo, capolavoro dell’arte orafa del Duecento.
Firenze, la magnifica Da Pistoia si punta su Firenze, che diede i natali al sommo poeta Dante nel 1265 e che fu capitale d’Italia dal 1865 al 1870. L’arte è ovunque: Santa Maria del Fiore, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, il Battistero di San Giovanni, la Basilica di Santa Croce, gli Uffizi e il corridoio Vasariano, il Ponte Vecchio, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli. E che dire poi di una passeggiata lungo via de’ Tornabuoni e poi Piazza della Signoria, con il suo Palazzo Vecchio; il trionfo del bugnato in Palazzo Strozzi, espressione autentica del Rinascimento fiorentino. A tavola, un buon bicchiere di Chianti e il lampredotto, la parte più magra e compatta dello stomaco dei bovini: un tipico piatto fiorentino.
In questa pagina, sopra, un momento del Palio di Siena; a sinistra, un piatto di acquacotta, zuppa tipica aretina e, in basso, il gustoso lardo di Colonnata
Cantuccini e Vin Santo I cantuccini, non inzuppati nel Vin Santo sono semplicemente buonissimi. Il Vin Santo senza che risulti sporcato da briciole di cantuccini è squisito.
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Scelti per voi dove mangiare Il Lucumone Al Castello Populonia (Li) Tel. 056529471 Il ristorante è situato nei vicoli dell’affascinante borgo medioevale. Il locale è intimo ed elegante: in inverno si possono gustare i piatti solo a base di pesce nelle salette, in estate nel dehor che si affaccia sul castello. Prezzo medio: 50 euro. Da Gino Via delle Curzolari 2 Marina di Pisa Tel. 05035408 I clienti sono sempre accolti da una vastissima esposizione di pesce fresco. La gestione è familiare, l’esperienza super collaudata. Prezzo medio: 45 euro.
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Trattoria dell’Abbondanza Via dell’Abbondanza 10/14 Pistoia Tel. 0573368037 Parola d’ordine: tradizione e tipicità. I gestori, protagonisti di un’accoglienza simpatica e curata, propongono un vero e proprio tour gastronomico nei sapori della cucina pistoiese. Prezzo medio: 30 euro. Il Tufo allegro Vicolo della Costituzione 5 Pitigliano (Gr) Tel. 0564616192 Nel cuore della cittadina etrusca, a due passi dalla bellissima sinagoga, il ristorante ha le salette ricavate nel tufo e presenta una ricca collezione di piatti tipicamente toscani. Prezzo medio: 50 euro. Al Giardino Piazza Cavour 1 Montalcino (Si) Tel. 0577849076 Il ristorante è rustico ma elegante e offre una cucina che sa ben coniugare la tradizione con la modernità. Il fiore all’occhiello è l’accurata ricerca delle materie prime, locali e di qualità. Prezzo medio: 50 euro. Pane e vino Piazza di Cestello 3 Firenze Tel. 0552476956 Familiare e curato, ha un bellissimo soppalco in legno. Il locale propone una cucina fantasiosa con accenni alla tradizione. Prezzo medio: 50 euro.
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Dei Frescobaldi Via de’ Magazzini 2/4r Firenze Tel. 055284724 I titolari sono dei produttori di vino con la passione per la ristorazione. Le salette sono affrescate: si gustano piatti locali e molte sorprese. Prezzo medio: 50 euro. The Fratellini’s Via Franceschi 2/b Forte dei Marmi (Lu) Tel. 058482931 Un cubo di cristallo si protende sul giardino. E’ il luogo principe per gli aperitivi. All’interno lo stile è più minimalista: il pesce crudo è la star. La cucina prevede anche piatti della tradizione. Prezzo medio: 60 euro. Il Paese dei Campanelli Località Petrognano 4 Barberino Val d’Elsa (Fi) Tel. 0558075318 Il ristorante è all’interno di un antico casale con le pareti in pietra e le finiture in legno. D’estate si mangia all’aperto tra ulivi e vigne. Prezzo medio: 40 euro. Cosimo de’Medici Viale del Lago 19 Barberino di Mugello (Fi) Tel. 0558420370 Storico ristorante in cui gustare le migliori specialità della regione. Prima tra tutte la carne e la fiorentina. Prezzo medio: 40 euro. La Tinaia Località Casa Bianca Est Asciano (Si) Tel. 0577704362 Immerso in un paesaggio agreste che lascia senza fiato, il ristorante è riscaldato da un bellissimo caminetto posto al centro della sala principale. I piatti sono quelli legati al territorio. Prezzo medio: 40 euro.
dove dormire Palazzo Galletti Via Sant’Egidio 12 - Firenze Tel. 0553905750 Pernottare in questa residenza ottocentesca è aggiungere fascino alla visita a Firenze. Le camere sono particolari: i pezzi etnici si alternano a quelli dello stile toscano. Doppia: a partire da 110 euro. Grotta Giusti Via Grotta Giusti 1411 Monsummano Terme (Pt) Tel. 057290771
Nella quiete di un grande parco, all’interno del celebre complesso termale, si erge l’hotel, che offre servizi ottimali. Doppia: a partire da 260 euro. Vecchia Oliviera Via Landi 1 Montalcino (Si) Tel. 0577846028 Un antico frantoio è stato trasformato in hotel con interni eleganti. All’esterno c’è anche una bella piscina e una terrazza panoramica per le colazioni. Doppia: a partire da 120 euro. Al Teatro Via Mayer 42 Livorno Tel. 0586898705 Piccolo e signorile albergo a conduzione diretta, spiccano gli arredi d’antiquariato. In giardino, una secolare magnolia tutta da ammirare. Doppia: a partire da 110 euro. Alla corte degli angeli Via degli angeli 23 Lucca Tel. 0583469204 Mura dipinte e travi a vista; dalle camere che omaggiano ciascuna un fiore alla sala colazioni, l’hotel è una vera e propria bomboniera. Doppia: a partire da 120 euro.
dove comprare Il Borro srl sco. agricola Località Il Borro 1 San Giustino Valdarno (Ar) Tel. 055955053 olio, vino Azienda Agricola Miciolo I Greppi di Silli Via Vallacchio 19 Mercatale Val di Pesa (Fi) Tel. 0558217956 Olio, Mieli Savini Tartufi srl Via Meucci ang. P.za d’Ascanio Palaia (Pi) Tel. 0587628037 Confetture
CAPANNELLE WINE RESORT
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umbria
Il cuore dâ&#x20AC;&#x2122;Italia In Umbria, terra sospesa tra laghi e monti, si scopre il significato della bellezza. Qui la terra ha generato olii di assoluta eccellenza, vini famosi in tutto il mondo: visitare una norcineria è come entrare in un museo di saperi e sapori unici
Perugia
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umbria Tartufo nero di Norcia Dal profumo aromatico e fruttato, particolarmente gradevole, il tartufo nero di Norcia è di antica fama, visto che il prezioso tubero nursino è citato nel romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”.
L’Umbria è regione che ha vissuto intensamente il Medioevo ed il Rinascimento: i suoi capolavori ne sono testimonianza. Ulivi e vigne si alternano disegnando tavolozze con tutti i colori del verde. Il marchio Dop Umbria ha cinque sottodominazioni: Colli Orvietani, Colli del Trasimeno, Colli AssisiSpoleto, Colli Martani e Colli Armerini. E tra i vini, i due di assoluta eccellenza nella millenaria tradizione umbra, sono il Torgiano Rosso Riserva Docg ed il Sagrantino Docg di Montefalco. L’Umbria è ricchissima di acque, affiorano in sorgenti e laghi montani e scorrono nei fiumi scavando impressionanti gole di pietra. Da visitare il lago Trasimeno, il lento scorrere del Tevere, il Clitumno e la cascata delle Marmore, oltre alle numerose stazioni termali.
Il Parco dei Sibillini Per capire al meglio le tradizioni dell’Umbria, la prima meta deve essere Norcia, nell’incanto del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Città di origine sabina che ha dato i natali a San Benedetto, Patrono Principale d’Europa, Norcia è uno scrigno gastronomico tra i più preziosi d’Italia grazie ai tartufi neri, al prosciutto di Norcia Igp e al pecorino. Qui, ovviamente, le paste si preparano col tartufo e ricetta vuole che lo si aggiunga al soffritto preparato con acciughe. Da Norcia, attraversando la Valnerina, famosa anche per il suo pregiato farro, si arriva a Trevi, appoggiata su un colle, e qui si assaggia il sedano nero magari intingendolo nell’eccellente olio.
Il silenzio della Valnerina Lasciata la spettacolare e maestosa Cascata delle Marmore - che con un salto di 165 metri è la più alta d’Europa - camminando acIn apertura, un meraviglioso panorama di Assisi, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. L’Umbria è uno scrigno di sapori: imperdibili i salumi ottenuti da carni di maiale selezionati, alcuni dal nome decisamente curioso (nella foto in basso, a sinistra) e il mitico tartufo nero di Norcia
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umbria
A destra, la Basilica di San Benedetto a Norcia; sotto una statua di San Francesco, patrono d’Italia nato ad Assisi (in basso, una veduta della città), assurta a simbolo di pace
L’Umbria è ricchissima di acque, affiorano in sorgenti e laghi montani e scorrono nei fiumi scavando gole di pietra quasi impenetrabili, con una vegetazione folta di sempreverdi come il leccio, boschi fitti di quercie e pini neri
canto al Nera, ci si muove lungo curve flessuose prima che il fiume corra incassato e impetuoso tra alte pareti di roccia. Gole quasi impenetrabili, con una vegetazione folta di sempreverdi come il leccio, boschi fitti di querce e pini neri. Di grande effetto le gole di Biselli, sul fiume Corno, un affluente del Nera, dove nella bella stagione ci si può concedere un emozionante percorso di rafting. Uno dei borghi più belli - in questo spettacolare tratto della Valnerina - adagiato lungo una gola sovrastata da due rocche, è Ferentillo con l’abitato medievale diviso in due proprio dal Nera. La vegetazione cambia man mano che si sale: prima boschi di roverella, carpino nero e orniello, poi la faggeta; al di sopra iniziano i pascoli.
Tra torri e abbazie Un territorio di grande suggestione, dove i centri storici sono borghi arroccati o veri e propri castelli murati. E poi, pievi di campagna, eremi sperduti (se ne contano più di cento), resti di rocche, lunghe mura in pietra sui fianchi delle montagne, torri di avvistamento e di difesa. Beni culturali minori recuperati anche grazie all’azione del Gal ternano (l’associazione no profit che promuove iniziative, piani di investimento e sviluppo locale). E poi tante abbazie di pietra bianca solenni e seminascoste. Terra tutta da meditare, da godere quasi in silenzio cogliendo attimi di intensa semplicità. Emblematico è Poggiodomo, uno dei comuni più piccoli d’Italia con 172 abitanti arroccati su un picco a 1000 metri. Il borgo è avvolto nel silen-
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zio. Isolato e immerso in una natura prepotente è l’eremo della Madonna della Stella, pochi chilometri fuori dell’abitato, tra boschi e piccoli torrenti che scendono dalla montagna.
Partendo dall’alto, un affascinante scorcio del centro storico di Perugia, alcuni salumi tipici e, in basso, la maestosa Cascata delle Marmore
Foligno, il centro d’Italia I folignati sostengono che la loro città rappresenta il centro dell’Italia. Ma allora resta da trovare il centro inteso come punto, non come un’area così estesa com’è la città di Foligno. Il centro è dato dalla piazza centrale. Ancora troppo grande. E allora dal bar centrale della piazza centrale. Ancora troppo impreciso. Il biliardo centrale del bar centrale della piazza centrale. Ma un biliardo, con quel suo tappeto verde è ancora troppo impreciso. E allora, ecco tutti accontentati: il centro dell’Italia è il birillo rosso del biliardo centrale del bar centrale della piazza centrale di Foligno. Da Foligno si prosegue lambendo la deliziosa Spello, si arriva a Cannara, con la sua cipolla rossa, e si tocca Bettona, belvedere affacciato su un anfiteatro naturale che offre un panorama tra i più belli dell’Umbria.
La pace di Assisi Il viaggio in Umbria non può toccare Spoleto, con la sua poderosa Rocca di Albornoz, ed il Duomo, in una delle più belle piazze dell’Umbria. Spoleto a tavola sa coniugare il fiume con il sottobosco: gli strangozzi con trota e tartufo. Un altro primo piatto della cucina merita l’assaggio: gli spaghetti col rancetto, una specie di amatriciana con la maggiorana. Prossima tappa, Todi. Qui Jacopone oltre a lasciare le sue “Laudi” ha anche dato il nome al pasticcio di Todi, un raviolo gigante tagliato a fette e servito con il ragù. Ma è Assisi, la città della pace, patrimonio mondiale dell’Umanità, il cuore dell’Umbria: costituisce un esempio unico di continuità storica di una città con il suo paesaggio culturale e l’insieme del sistema territoriale.
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Scelti per voi dove mangiare
umbria
Antica trattoria San Lorenzo Piazza Danti 19/a Perugia Tel. 0755721956 Il ristorante è alle spalle del Duomo. Le salette sono a volta, l’ambiente è intimo e raccolto. La cucina, tipicamente umbra. Prezzo medio: 50 euro.
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Il Bersaglio Viale Orlando 14 Città di Castello (Pg) Tel. 0758555534 Funghi, tartufi, cacciagione: ecco le specialità di questo locale (la prenotazione è davvero consigliata) che si trova fuori le mura della città. L’accoglienza è speciale e l’ambiente molto raffinato. Prezzo medio:35 euro.
Deco Via del pastificio 8 Ponte San Giovanni (Pg) Tel. 075394220 Ristorante classico dai toni eleganti che propone cucina locale ma anche a base di pesce. D’estate il servizio è all’aperto. Prezzo medio: 45 euro.
Ristorante Raffaello Via Borgo Marinaio 24 Città di Castello (Pg) Tel. 0758521070 Ricavato nelle ex manifatture di tabacco a ridosso delle antiche mura, la struttura è di ottimo comfort e offre una carta con le specialità legate al territorio in tutte le sue forme. Prezzo medio: 25 euro.
Il tempio del gusto Via Arco di Druso 11 Spoleto (Pg) Tel. 074347121 Pareti in pietra, tavoli piccoli e ravvicinati, un piccolo museo di reperti archeologici fanno da contorno a una cucina fantasiosa e creativa per tutti i palati. Prezzo medio: 45 euro.
Villa Roncalli Via Roma 25 - Foligno (Pg) Tel. 0742391091 In una villa patrizia con piscina, ecco uno dei ristoranti più suggestivi di tutta la regione. L’eleganza arriva anche in tavola con piatti particolari e proposte gastronomiche di estrema raffinatezza. Prezzo medio: 45 euro.
San Francesco Via San Francesco 52 Assisi (Pg) Tel. 075812329 La sala è triangolare, con due pareti in pietra e una interamente a vetri che offre una splendida vista sulla Basilica. Prezzo medio: 50 euro.
Guesia Località Ponte Santa Lucia Foligno (Pg) Tel. 0742311515 Il ristorante ha ampie sale che si affacciano su un meraviglioso giardino. La cucina è tradizionale, ricercata e soprattutto molto varia. Prezzo medio: 40 euro.
Il Molino Piazza Matteotti 6/7 Spello (Pg) Tel. 0742651305 Il locale è stato ricavato da un vecchio mulino a olio, le cui fondamenta risalgono al 1300. La sala è tutta in mattoni con un bel camino sempre acceso per preparare ottima carne alla griglia. Prezzo medio: 40 euro. I sette consoli Piazza Sant’Angelo 1/A Orvieto (Tr) Tel. 0763343911 Le proposte spaziano dalla cucina creativa a quella tipicamente umbra. Si mangia con vista sul Duomo. Il locale è rustico, ma signorile. Prezzo medio: 45 euro.
dove dormire La Rosetta Piazza Italia 19 - Perugia Tel. 0755720841 Centrale, gestito dalla stessa famiglia da tre generazioni, le camere sono arredate in stile anni Venti o barocco. Doppia: a partire da 120 euro. Relais Dell’Olmo Strada Olmo Ellera 2/4 Olmo (Pg) Tel. 0755173054 La residenza è stata ottenuta dal recupero di una casa colonica. Gli arredi sono decisamente eleganti e lo stile è molto curato. Doppia: a partire da 120 euro.
Dei duchi Viale Matteotti 4 Spoleto (Pg) Tel. 074344541 L’hotel è situato nel cuore della città e offre una grande e luminosa hall con comodi divani e camere molto spaziose da poco rinnovate. Doppia: a partire da 110 euro. Umbra Vicolo degli Archi 6 Assisi (Pg) Tel. 075812240 Centrale, silenzioso, la residenza può contare sulla calorosa ospitalità dei gestori. Le camere sono panoramiche. Doppia: a partire da 105 euro. Palazzo Bocci Via Cavour 17 Spello (Pg) Tel. 0742301021 È una signorile residenza d’epoca con eleganti spazi comuni in stile, tra cui una sala splendidamente affrescata. Le camere sono belle e luminose. Doppia: a partire da 130 euro. Palazzo Piccolomini Piazza Ranieri 36 Orvieto (Tr) Tel. 0763341743 La residenza trova spazio in un bel palazzo del XVI secolo completamente ristrutturato. I pavimenti sono in austero cotto e le camere confortevoli. Doppia: a partire da 130 euro.
dove comprare Azienda Agricola Hispellum Via Garibaldi 16 Spello (Pg) Tel. 0742302274 Olio Azienda Agricola Bittarelli Loc. Poggio Sole 19 - Vaiano Castiglione del Lago (Pg) Tel. 0759527072 Legumi, Confetture Tartufi Jimmy Via dei Tigli 16 Pietralunga (Pg) Tel. 0759460452 Confetture
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Tesori del Trasimeno Legumi, cereali, zuppe e olio: alla scoperta delle prelibatezze uniche dell’azienda agricola Bittarelli Deliziose, genuine, con tutto il sapore della tradizione. Sono le proposte dell’azienda agricola Bittarelli, un vero e proprio scrigno di bontà situato a Poggio del Sole, a 300 mt s.l.m sulle splendide colline del Lago Trasimeno. Qui la famiglia Bittarelli lavora dal 1940, prima come contadini e, dal 1970, come proprietari della loro azienda che si estende su circa 30 ettari. Passione, impegno, rispetto per la natura e il fine ultimo dell’alta qualità - a questo scopo si utilizza il metodo della rotazione dei terreni e della bassa concimazione - sono caratteristiche imprescindibili dell’attività di Bittarelli. La qualità dei cereali come il farro e l’orzo, e dei legumi: ceci, cicerchie e, fiore all’occhiello della produzione, la Fagiolina del Trasimeno. L’antichissimo legume - dal 2003 tutelato da un Consorzio che ne ga-
rantisce la tracciabilità - ha trovato in questi luoghi il clima e i terreni ideali per diventare un prodotto unico, tanto da essere inserito dal 2000 fra i presidi Slow Food. Ottimi da soli, cereali e legumi danno il meglio di sé in coppia, in una delle squisite zuppe Bittarelli, dall’irresistibile mix dell’”insolita zuppa” alla zuppa d’autunno, arricchita con funghi porcini secchi. Queste gustose specialità, raccomandate dalla dieta mediterranea per l’alto valore nutrizionale, sono semplici e veloci da preparare e soddisfano anche i palati più esigenti. Provate a condirle con l’olio extravergine d’oliva Bittarelli (squisito anche solo sul pane) e lasciatevi conquistare dalle numerose ed originali ricette dell’azienda!
Azienda Agricola Bittarelli Loc. Poggio del Sole, Vaiano Castiglione del Lago (Pg) Tel. 0759527072 info@agricolabittarelli.it www.agricolabittarelli.it
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Una musica da ascoltare Tanti sono i motivi per scoprire e apprezzare questa regione sorprendente dove storie diversissime per appartenenza o affinità territoriali si incrociano nelle sue province, sullo sfondo di una natura straordinaria
Pesaro Urbino
Ancona
Macerata Fermo
Ascoli Piceno 92 viedelgusto.it
Qualcuno di recente ha definito le Marche il lato B della Toscana, non perché meno attraente ma perché ha saputo mantenere quell’atmosfera un po’ appartata che sa di tradizioni e rispetto del proprio passato, capace di stupire e affascinare anche il visitatore più esigente. È dal suo territorio più meridionale, il Piceno, che cominciamo il nostro viaggio. Siamo sulla costa, nella bella e operosa San Benedetto del Tronto, così giustamente orgogliosa del suo splendido lungomare ombreggiato da palme e impreziosito dai giardini a tema. Lasciamo alle nostre spalle il mare di San Benedetto, epicentro della Riviera delle Palme, ascendiamo i colli fino a giungere alla deliziosa Acquaviva Picena, stretta attorno alla sua Fortezza Medioevale di maestosa bellezza che fu la roccaforte della potente famiglia dei duchi di Acquaviva.
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A sinistra, le dolci colline nei dintorni di Macerata. Sotto, il Santuario della Santa Casa a Loreto e, nella foto in basso, gli squisiti salumi marchigiani
Qui il tempo sembra essersi fermato nelle vie strette e tortuose del centro storico, nelle rampe e nei contrafforti eretti a difesa dell’abitato. Se siete da queste parti tra l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto, non perdetevi il Palio del Duca. Ad Acquaviva Picena ancora si fanno a mano le pagliarole, ovvero i cesti di paglia.
I salotti delle Marche Da Acquaviva Picena ci muoviamo verso Ascoli Piceno. È in questa città una delle piazze più belle del Paese: Piazza del Popolo, il salotto degli ascolani, da dove ha inizio la nostra visita. Piazza del Popolo è contornata dall’armonioso colonnato di archi tutti diversi. Gli edifici più importanti rappresentano i tre poteri: politico (palazzo dei Capitani del Popolo), religioso
(chiesa di S. Francesco) e commerciale (loggia dei Mercanti). La prima domenica di agosto non perdetevi, proprio in Piazza del Popolo, la sfilata della Quintana, fastosa rievocazione cavalleresca: i sestieri della città si contendono il palio in un avvincente tenzone. Altra splendida piazza è Piazza dell’Arringo, così chiamata perché qui si tenevano le arringhe degli oratori che durante le pubbliche discettazioni, all’ombra di un grande olmo, parlavano alla cittadinanza. Si affacciano sulla piazza il Duomo cittadino, l’Episcopio e il Palazzo Comunale detto dell’Arengo. Puntiamo su Fermo, da poco divenuta capoluogo della quinta provincia marchigiana. Oggi il fermano significa il 70% della produzione calzaturiera nazionale ed il 90% della produzione di cappelli.
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Famoso il Duomo di Fermo, edificato sulla sommità del colle del Tabulo. Anche qui, così come nella vicina Ascoli Piceno, il salotto cittadino è Piazza del Popolo. Da Fermo ci spostiamo nella graziosa Macerata: lo Sferisterio ne assurge a simbolo, dal basso, cingendola. Il ritrovo dei maceratesi è la bellissima Piazza della Libertà. Trasferiamoci ad Ancona, l’antica Ankon dei greci esuli di Siracusa. Facciamo finta di arrivare dal mare e quindi approdiamo al porto. Spalle al mare, siamo in Piazza della Repubblica. Dopo una breve salita ci si ritrova in Piazza del Plebiscito, che gli anconetani chiamano Piazza del Papa, a causa della grande statua di Clemente XII che sorveglia il salotto della città.
La città delle quattro M Mare, monti, musiche e maioliche: Pesaro è detta la città delle quattro M. Le prime due M si spiegano agevolmente, la terza si spiega in quanto Pesaro è la città natale di Gioacchino Rossini; la quarta M la si deve alla tradizione di produrre pregevoli maioliche. Pesaro ama il figlio Gioacchino Rossini, che qui fu vezzosamente soprannominato il Cigno di Pesaro. Tutti gli anni, nel mese di agosto, si tiene l’importante festival operistico chiamato “Rossini Opera Festival”. Il lungomare è la passeggiata dei pesaresi: è adornato dalla Sfera Grande, opera di Arnaldo Pomodoro.
Ad Acquaviva Picena, il tempo sembra essersi fermato nelle vie strette e tortuose del centro storico, nelle rampe e nei contrafforti eretti a difesa dell’abitato
Urbino, città ideale È proprio dal lungomare che lasciamo Pesaro per dirigerci ad Urbino, antica capitale del Ducato di Montefeltro, città ideale del Rinascimento, riconoscita dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Per trasmettere la sensazione che si prova ar-
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In questa pagina, in alto, Piazza del Plebiscito ad Ancona; a destra, in senso orario, i pecorini di Fossa, la Loggia dei Mercanti a Macerata e una veduta panoramica dei Monti Sibillini da Camerino. Nella pagina seguente, le gustose olive ascolane e, in basso, la Piazza della Madonna a Loreto
Infinite sfiziosità
rivando a Urbino, preferibilmente nelle ore appena precedenti il tramonto, ci affidiamo a chi ha saputo amarla profondamente, pur non essendo urbinate. Stiamo parlando di Carlo Bo, per cinquantaquattro anni magnifico rettore dell’Università di Urbino, che è stata intitolata al suo nome. Ecco le sue parole: «Chi arrivi a Urbino ignaro e della sua storia e della sua importanza si trova di fronte a una sorpresa straordinaria, anzi a un miracolo. Nel gioco delle colline che sopportano le strade d’accesso ecco che appare un palazzo fatato che il tempo non ha sfregiato né intaccato. È un salto indietro nel tempo, un tuffo nella purezza e nella libertà dello spirito». II palazzo di cui parla Carlo Bo è il Palazzo Ducale, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale, con i suoi Torricini ed il suo Cortile d’Onore. Il Palazzo Ducale ospita la Galleria Nazionale delle Marche, assolutamente da visitare. Qui è esposta la “Città Ideale”, una splendida prospettiva rinascimentale di autore incerto ma che secondo gli ultimi studi dovrebbe essere attribuita a Luciano Laurana. Altri capolavori esposti sono la “Flagellazione” e la “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca, e la “Muta” di Raffaello Sanzio, che nacque ad Urbino. Di grandissimo interesse anche lo “Studiolo del Duca” con il suo splendido rivestimento ad intarsi e la serie dei ritratti degli “Uomini illustri”. Il centro storico di Urbino, interamente costruito in mattoni cotti, è racchiuso tra mura bastionate; è diviso da due assi viari principali e quasi perpendicolari tra di loro che si incontrano nella Piazza principale, Piazza della Repubblica. Lasciamo la regione con le parole di un grande poeta toscano, Giosuè Carducci, pronunciate a Recanati in occasione del primo centenario della nascita del poeta marchigiano Giacomo Leopardi «...così benedetta da Dio di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono...».
Tanto per cominciare le tanto decantate olive ascolane, chiamate Tenere per la loro estrema morbidezza, la buccia sottile e la polpa dolce; diventano speciali preparate con la tipica ricetta, ripiena di carne trita e impanata. Il fricandò, per rimanere nella provincia di Ascoli è una sorta di ragù vegetale, vero trionfo dell’orto portato ai limiti di una cottura prolungata. Ad Acquaviva Picena, il coniglio ncip-nciap è una vera delizia cotto a fuoco molto dolce, tagliato a pezzi e messo in padella semplicemente con olio, olive, aglio, rosmarino, sale e pepe. Imperdibili i maccheroncini di Campofilone, porosi capellini di grano duro, ottimi per accogliere il sugo. Dal tagliere dei salumi, due tipicità: il Ciauscolo e il Mazzafegato, il primo un salame morbido da spalmare, mentre il secondo è un ciauscolo impreziosito dall’aggiunta di fegato di maiale al momento della macinatura.
Scelti per voi dove mangiare Sale Grosso Via Marconi 3 Ancona Tel. 0712075279 www.alrossoagontano.it Un locale giovane ed informale, uno chef colto che mette la tecnica al servizio della passione: è questa la formula di un ristorante di indubbia personalità. Nei piatti si spazia al di fuori dei confini regionali con incursioni nella cucina campana (paccheri con sugo di bufalo e friarielli freschi) o di matrice internazionale. Tra le proposte più “classiche”davvero consigliabile il prosciutto arrostito con quadrucci di frittata e mentuccia e lo sgombro marinato. Menu da 30 euro.
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Ristorante Andreina Via Buffolareccia 14 Loreto (An) Tel. 071 970124 www.ristoranteandreina.it Offre una cucina regionale rivisitata. Rinomata per il suo spiedo con cacciagione e maialino in evidenza. Paste tirate a mano con matterello, pane e dolci fatti in casa. Dalla cantina 350 etichette con attenzione per i prodotti marchigiani. La continua ricerca sul territorio consente di utilizzare prodotti regionali selezionati con cura e particolare considerazione del biologico. Menu da 40 euro. La Costarella Via IV Novembre 35 Numana (An) Tel. 0717360297 Per quale motivo si dovrebbe scegliere un minuscolo ristorante di pesce dove tocca aspettare anche parecchio tempo prima di essere serviti? Perché non è poi così frequente imbattersi in un rispetto così assoluto di consistenza e sapori delle materie prime, tutte di eccezionale freschezza. Menu da 60 euro. Osteria dell’Arancio Piazza Peretti 1 Loc. Grottammare Alta Grottammare (Ap) Tel. 0735/631059 osteriadellarancio@aliceposta.it Si sale nel centro di un antico borgo medievale affacciato sul mare per arrivare in questo locale di rustica eleganza, che da qualche anno si sta facendo notare per il tocco personale del giovane chef. La base resta la cucina marchigiana, ma non mancano le contaminazioni interessanti (le tapas di originale concezione) e i piatti sorprendenti (il papero al forno con le verdure). Bella la cantina, ricca di rarità e ricavata in una grotta naturale. Menu da 30 euro.
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La Palomba Via Gramsci 13 Mondavio (Pu) Tel. 072197105 Si possono degustare piatti a base di tartufo, piadina con salumi, pizza nel forno a legna. Su prenotazione, le pappardelle al cinghiale, il cinghiale alla cacciatora, oca e coniglio in porchetta, cacciagione, risotto al tartufo con miele di acacia alle fragole. Prezzo medio: 35 euro. Locanda San Martino Fraz. Montalfoglio Piazza San Martino 9 San Lorenzo in Campo (Pu) Tel. 0721775513 Il menu propone tagliatelle di farro, passatelli al tartufo, patacchelle, polenta sulla panara, selvaggina, erbe di campo saltate in padella, crescia di farro, crostata di farro. Prezzo medio: 25-30 euro. La luna nel pozzo Località San Vito sul Cesano San Lorenzo in Campo (Pu) Tel. 0721775241 Il menu propone lunette verdi agli asparagi, gnocchi ripieni all’anatra, tagliatelle al pozzo, arrosti e grigliate di carne, tagliata con pomodorini e aceto balsamico, carpaccio di vitellone, crescia marchigiana. Prezzo medio: 30 euro.
dove dormire Marchese del Grillo Via Rocchetta Bassa 73 Fabriano (An) Tel. 0732/625690 www.marchesedelgrillo.com Dimora storica costruita nel 1771 per volere del marchese Onofrio del Grillo, è stata resa celebre dall’omonimo film di Monicelli. Immersa in un grande parco, offre camere luminose e comode sia nella villa sia nella locanda, tutte con finiture di pregio. Doppia: 110 euro. Palazzo Dalla Casapiccola Piazzola V. Gioberti 2 Recanati (Mc) Tel. 0717574818 www.palazzodallacasapiccola.it Belle camere arredate con mobili antichi e un raffinato servizio di breakfast in un palazzo del ‘600 completamente ristrutturato. Oltre alle camere sono disponibili appartamenti con 2/3/4 stanze, immersi nel verde, con vista ai monti Sibillini ed al “Colle dell’Infinito”. Doppia: 130/150 euro. Hotel I Duchi Via Varino Favorino 72 - Camerino (Mc) Tel. 07376360440 www.hoteliduchi.com
In posizione dominante, Camerino dall’alto dei suoi bastioni offre al turista panorami mozzafiato e scorci indimenticabili dei monti Sibillini. 49 camere eleganti e confortevoli, per una vacanza fuori dal tempo. Doppia: 67 euro. Agriturismo Angeli Via Caprile 15 San Lorenzo in Campo (Pu) Tel. 071965214 Spuntini infrasettimanali, assaggi di olio extravergine di oliva, vino tipico (Vernaccia) e tartufo nero prodotti in azienda. Prezzo: 50 euro a doppia. Il Giardino Via Mattei 4 San Lorenzo in Campo (Pu) Tel. 0721776803 Ambiente accogliente e raffinato. Il merito di questa atmosfera non è dovuto solo alla natura rilassante che lo circonda, ma anche alla sobrietà dell’arredamento. Prezzo: 75 euro a doppia. La loggia Via Fonte Avellana 11 Serra Sant’Abbondio (Pu) Tel. 0721770007 Struttura immersa nel verde, accogliente ma soprattutto di buon gusto. Mette a disposizione alloggi e appartamenti anche per periodi settimanali. Prezzo: 18 euro a doppia.
dove comprare Antico Frantoio Oleario Gabrielloni F.ne Montefiore s.n.c. Recanati (Mc) Tel. 0733852498 Olio Tenuta Agr. Il Crinale C.da Ferretti 28 Castorano (Ap) Tel. 0736890048 Vino Domodimonti s.r.l. Contrada Menocchia 212/a Montefiore dell’Aso (Ap) Tel. 0734930010 Vino Pastificio Casoni snc Via Mar Caspio 9 Porto Sant’Elpidio (Ap) Tel. 0734996162 Pasta Salumi Monterotti srl C.da Cardagnano 302 Sarnano (Mc) Tel. 0733657513 Salumi
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Alla scoperta dell’eternità Il Lazio è tutto un museo. Impossibile resistere al fascino delle leggende e delle strade che portano all’Urbe. Mare e monti completano l’opera per un viaggio perfetto Gaeta, il mare, le sue isole. Gaeta, da Caieta, la nutrice di Enea che qui morì e qui fu sepolta, con il suo caratteristico centro storico. Gaeta è attivo porto peschereccio e la cucina è schiettamente di mare, con sontuose preparazioni che sanno di orto perché, in prossimità, a Fondi, si tiene il più grande mercato ortofrutticolo dell’Italia meridionale. Qui, in barba alla coerenza della label, ancora è ammessa la produzione della mozzarella di bufala campana Dop. Gaeta e le sue olive, Gaeta ed il suo entroterra, con Itri che vide le gesta di Fra’ Diavolo. Poco più a sud, c’è Formia, attivo porto commerciale da cui si salpa per Ponza e Ventotene. Le altre tre minuscole gemme sono Palmarola, Zannone e Santo Stefano, poco più di un isolotto dominato dall’imponente e lugubre carcere.
Viterbo Rieti
Dalla terra al mare
Roma Frosinone Latina
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Nel riprendere la costa da Gaeta, sempre con il mare alla nostra sinistra, risalendo questo bellissimo tratto di litorale tirrenico, percorrendo l’antica via Flacca, ci si imbatte in Sperlonga, dai romani individuata come luogo di elezione per praticare la difficile arte dell’otium. Qui l’imperatore Tiberio si fece costruire una villa imponente che inglobava anche una grotta. Si prosegue sulla Flacca e si arriva a Terracina, quello che fu il confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo
A sinistra, i carciofi romaneschi, ingredienti di saporite pietanze regionali; sotto, una suggestiva cartolina di Piazza di Spagna con la celebre scalinata che porta a Trinità dei Monti
Stato Pontificio. Per ammirare Terracina dall’alto e, con lei tutto il golfo di Gaeta fino al promontorio del Circeo, si deve salire a Monte Sant’Angelo dove svetta il tempio di Giove Anxur. La città fu importante punto di snodo e di attraversamento dell’Appia e adesso siamo ad un bivio. Per giungere a Roma, si può percorrere l’Appia o la Pontinia. La soluzione: fare un breve tratto di Pontinia per visitare il promontorio del Circeo e poi si per-
corre l’Appia, entrando nella capitale dai Castelli Romani.
Le tracce della storia Il viaggio in Lazio non può prescindere da Velletri e dalla magia di Nemi, adagiata sul lago di Diana. È un labirinto di vicoli pittoreschi ed intriganti e di balconi fioriti noto per la coltivazione della fragola, a cui è dedicata anche una sagra nel mese di giugno. E poi c’è Gen-
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Est!Est!
porta della Tuscolana che permette di incontrare Frascati, con le sue splendide ville ed il suo vino eponimo: un grande bianco. Da Frascati si vede una parte di Roma, ma prima di imboccare la strada dell’Urbe il consiglio è di ritrovare la costa: Fiumicino, Maccarese e poi Fregene, la spiaggia dei vip della dolce vita e poi ancora a salire avendo il mare Tirreno sulla mano sinistra, verso Civitavecchia, il porto che collega il continente alla Sardegna e poi, sempre salendo verso nord, la Tuscia fino a lambire la Maremma.
Narra la leggenda che nel 1111 Enrico V di Germania in viaggio su Roma per ricevere dal Papa la corona d’Imperatore del Sacro Romano Impero, fosse accompagnato da un vescovo. Li precedeva un loro coppiere con il compito di assaggiare e scegliere per loro i vini migliori, contrassegnando la porta delle locande con “Est”, (“c’è”). Ma una volta arrivato a Montefiascone e assaggiato il vino locale, il servo non poté far altro che scrivere Est! Est!! Per comunicarne la qualità davvero eccelsa.
Le fontane di Roma
In alto, un piatto di spaghetti all’amatriciana e, a destra, uno scorcio di Rieti. Sotto, una veduta di Castelgandolfo, residenza estiva dei papi e, in basso, la raccolta delle olive nei pressi del lago di Bolsena
zano, famosa per la sua celebre Infiorata che si svolge a giugno, per comporre la quale necessitano oltre 350 mila fiori: lo spettacolo è da non perdere. E poco più oltre, Ariccia il cui nome è correlato strettamente alla porchetta.
Il fascino dei Castelli Continuando a “cercare la strada per Roma”, si incontra un altro lago, quello di Albano, su cui si affaccia anche Castelgandolfo, residenza estiva dei papi. E per continuare il giro dei Castelli si lascia la regina viarium e si vira verso l’Anagnina, il cui nome, in tutta evidenza proviene dalla ciociara Anagni, là dove Bonifacio VIII fu oltraggiato dagli emissari di Filippo IV il Bello. Ma Anagni è anche capitale della cucina ciociara. Un piatto per tutti: il timballo alla ciociara, realizzato con lasagne di pasta all’uovo farcite a strati da sughi di carne e formaggio fresco. Il viaggio prosegue a Marino e Grottaferrata, la
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L’entroterra è il Viterbese con il bel lago di Bolsena, Montefiascone, con il suo bianco Est, il suggestivo lago di Bracciano. E verso la dorsale appenninica, nel Reatino sabino, si può sforare in Abruzzo, ad Amatrice dov’è custodita la ricetta ufficiale del sugo all’amatriciana. Ritornando al Grande Raccordo per Roma, la prima tappa è l’EUR. L’acronimo è beffardo “Esposizione Universale Roma” che avrebbe dovuto celebrare i fasti fascisti della Roma Imperiale. Dall’EUR, molto funzionale ai tempi delle mitiche Olimpiadi di Roma del 1960, con il Palazzotto dello Sport ed altre consone infrastrutture, percorrendo la Cristoforo Colombo si arriva entro le mura e quindi in Roma. Meglio lasciarsi guidare dalle dolci sensazioni di vivere nella Città Eterna piuttosto che utilizzare piantine e affini. E allora è bello perdersi tra le fontane: a parte quella famosissima di Trevi, c’è la scenografica Fontana delle Naiadi, una delle più belle della Roma moderna, in Piazza della Repubblica, vicino alla stazione Termini. Ed ancora a proposito di acque e del Tevere, è suggerita una visita all’Isola Tiberina, a forma di nave, strategica nella storia di Roma e del suo sviluppo urbanistico per come il suo posizionamento facilitò l’attraversamento del fiume facendo sì che sulle alture circostanti si costituissero i primi insediamenti stabili.
Tra ponti e piazze L’isola Tiberina è unita alla terraferma da due ponti: il Cestio e il Fabricio. Ma, dopo il rodaggio attraverso l’acqua, merita andare per piazze, provando a sentire le sensazioni dai luoghi che hanno scandito nei millenni la storia di Roma. E allora non si può mancare in Piazza del Campidoglio, sull’altura del Colle Capitolino, il più basso ed il meno esteso dei sette colli, sul quale nel VI secolo a.C. sorse il tempio di Giove Capitolino, il più importante dell’antica Roma. Ai piedi del Campidoglio si apre Piazza Venezia, che prende il nome dal monumentale palazzo voluto da papa Paolo II, di origine veneziana, alla metà del XV secolo. Un lato della piazza è dominato dal fondale scenografico dell’Altare della Patria. La costruzione dell’edificio comportò purtroppo la completa distruzione del preesistente quartiere medievale e rinascimentale dove visse, fino alla sua morte, Michelangelo. Da Piazza Venezia si giunge, percorrendo un tratto di Via del Corso, in Piazza Colonna, così denominata dall’alta colonna marmorea del II secolo che celebra le vittorie dell’Imperatore Marco Aurelio sulle popolazioni germaniche. Da questa piazza passando di fronte a Palazzo Montecitorio, si arriva al Pantheon: l’edificio dell’antica Roma che meglio si è conservato fino ai nostri giorni e rappresenta un vero capolavoro di architettura. Il nome di Agrippa, leggibile sulla facciata, ricorda il genero dell’Imperatore Augusto, che per primo realizzò questo tempio dedicato a tutti gli dei. Il Pantheon attuale, completamente diverso dall’originale, è opera dell’imperatore Adriano, che al principio del II secolo riedificò il monumento conservandone solo l’antica iscrizione. L’edificio è concepito come una figura geometrica perfetta: una sfera inserita in un cilindro. Il diametro della sfera coincide con l’altezza del cilindro. Al Pantheon si trova la tomba di Raffaello Sanzio, sul sarcofago sono
incisi i versi latini che il poeta Pietro Bembo scrisse per il famoso artista:“Questo è Raffaello, dal quale, vivo, la Natura temette di essere vinta, e mentre egli moriva, di morire anch’essa”. Dal Pantheon, in pochi passi si arriva a Piazza Navona, testimonianza della persistenza urbanistica della città, per come l’originale forma della piazza ricalca fedelmente il perimetro dell’antico stadio di Domiziano fatto costruire nell’86 d.C. per svolgervi gare di atletica. La fontana dei Quattro Fiumi è il capolavoro di Gian Lorenzo Bernini. Da qui a Piazza di Spagna è un attimo: di forma originale, con una strozzatura al centro, dov’è posta la Barcaccia di Bernini padre, che la divide in due parti. Fin dal Seicento la piazza fu luogo d’incontro per i viaggiatori provenienti da tutta Europa, che qui potevano comodamente arrivare con le carrozze. Ma Piazza di Spagna significa anche la scalinata, ben 138 gradini, che porta a Trinità dei Monti.
Olive di Gaeta Le olive di Gaeta non sono nere. Le olive di Gaeta hanno un maliardo colore violaceo. Si chiamano di Gaeta ma, va detto, gli olivi, i famosi olivi trani, stanno ad Itri. Partendo dall’alto, il Tempio di Ercole a Cori, in provincia di Latina e una panoramica del borgo che circonda il Castello Orsini a Nerola
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Scelti per voi dove mangiare
L’Oste della Bon’Ora Viale Vittorio Veneto 133 Grottaferrata (Roma) Tel. 069413778 Il locale promuove la vera cucina romana. L’ambiente è accogliente e il titolare un vero e proprio anfitrione. In sottofondo, la musica della grande collezione di vinili. Prezzo medio: 38 euro.
Park Hotel Villa Potenziani Via San Mauro 6 Rieti Tel. 0746202765 Raffinata ed accogliente, intima e maestosa, l’hotel era una dimora di caccia del 1700. La storia della famiglia reatina è raccontata negli affreschi che dominano le sale. Doppia: a partire da 100 euro.
Adriano Largo Yourcenar 2 Tivoli (Roma) Tel. 0774382235 In mezzo al verde dei cipressi, il ristorante è elegante e organizza anche veri e propri corsi di cucina. Prezzo medio: 45 euro.
Italo Via Unità d’Italia 96 Formia (Lt) Tel. 0771771264 È un punto di riferimento per tutta la zona. I piatti sono semplici ma allo stesso tempo molto curati. La gastronomia qui si fa elegante. Prezzo medio: 38 euro.
Flora Viale Vittorio Veneto 8 Frascati (Roma) Tel. 069416110 A due passi dal centro, la struttura è in stile liberty: fa rivivere l’aria aristocratica della Frascati di un tempo. Roof garden panoramico. Doppia: a partire da 125 euro.
Acqua Pazza Piazza Carlo Pisacane Isola di Ponza (Lt) Tel. 077180643 Le specialità sono a base di pesce cotto e crudo. Spiccano i vermicelli ai ricci di mare e il pesce bianco ristretto di acqua pazza. Prezzo medio: 60 euro.
Da Veneziano Via Abate Tosti 120 Formia (Lt) Tel. 0771771818 Il locale si affaccia sulla piazza del mercato. Il lungomare è a due passi. La tradizione gastronomica marinara è di casa. Prezzo medio: 45 euro.
Bernini Bristol Piazza Barberini 23 Roma Tel. 06488931 Raffinato hotel con camere e arredi classici. Si consiglia di optare per quelle panoramiche poste ai piani più alti. Il roof garden non poteva che accogliere il ristorante L’Olimpo con veranda estiva e splendida vista sulla città eterna. Doppia: a partire da 561 euro.
La Campana Vicolo della Campana 18 Roma Tel. 066867820 Locale informale di tipica atmosfera romana: la cucina è tipica e il carciofo è un vero e proprio must. Prezzo medio: 45 euro.
Enoteca La Torre Via della Torre 5 Viterbo Tel. 0761226467 Le specialità: fegato grasso marinato al tè verde con composta di pere e wasabi. E i doppi ravioli farciti di baccalà mantecato. Prezzo medio: 60 euro.
lazio
Bistrot Piazza San Rufo 25 Rieti Tel. 0746251325 In menù, le migliori specialità della tradizione gastronomica sabina. Ottimi anche gli abbinamenti con i vini. Prezzo medio: 35 euro. Palombella Via Maria 234 Frosinone Tel. 0775872163 Locale dagli accostamenti delicati, l’atmosfera è liberty. La cucina è speciale, capace di stupire ad ogni assaggio. Prezzo medio: 30 euro. Nando Via Roma 4 Grottaferrata (Roma) Tel. 069459989 Le sale sono piccole ma piene di decorazioni. In bella mostra una grande collezione di cavatappi. Ottima la cantina. La cucina propone piatti legati alla tradizione. Prezzo medio: 40 euro.
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dove dormire Villa Mangili Via G. Mangili 31 Roma Tel. 063217130 La struttura offre un incantevole contrasto tra antico e moderno con richiami etnici. Le camere si affacciano su un bel giardino. Doppia: a partire da 245 euro. Torre Sant’Angelo Via Quintilio Varo Tivoli (Roma) Tel. 0774332533 È a due passi dalle rovine della villa di Catullo. Gli interni sono eleganti e la piscina è situata su una terrazza. Doppia: a partire da 155 euro. Bellavista Via Parata 1 Isola di Ponza (Lt) Tel. 077180036 Arroccato su uno scoglio, l’albergo ha un terrazzo panoramico mozzafiato. L’ambiente è classico ed elegante. Doppia: a partire da 120 euro. Nicolò V Terme dei Papi Strada Bagni 12 - Viterbo Tel. 07613501 All’interno delle terme, le camere sono classiche ma diverse per ampiezza con spazi comuni molto raffinati. Doppia: a partire da 265 euro.
La Residenza Via Emilia 22 Roma Tel. 064880789 La struttura è centralissima: tra via Veneto e Villa Borghese. L’hotel, di piccole dimensioni, unisce servizi alberghieri di altissimo livello con l’altmosfera di un’elegante abitazione privata. Negli spazi comuni si possono ammirare degli affreschi del 1800. Doppia: a partire da 190 euro. Valle Via Cavour 134 Roma Tel. 064815736 é nelle vicinanze della basilica di Santa Maria Maggiore. Le camere sono gradevoli e curate. Doppia: a partire da 89 euro.
dove comprare Il Molino Via del lago km 5 Montefiascone (Vt) Tel. 3356740756 Olio Dolciaria Lampo Via S. Gerardo, 414 - Scifelli Veroli (Fr) Tel. 0775281045 Dolci
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Il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori nell’ambito del Programma finanziato ai sensi del Reg. CE 867/08 è lieto di presentare una selezione di olio extra vergine di oliva a rintracciabilità di filiera garantita e certificata ai sensi della Norma UNI EN ISO 22005/08. Attraverso questa attività di certificazione, il CNO e le Organizzazioni territoriali associate, intendono proporre al consumatore diverse tipologie di olio di qualità le cui differenze in termini di profilo sensoriale non sono altro che l’espressione autentica e irrinunciabile delle filiere produttive e del territorio agricolo italiano da cui derivano.
Consorzio Nazionale
degli
Olivicoltori
S.c.ar.l.
Via Piave, 8 - 00187 Roma - Tel. +39 06 487741 Fax +39 06 4883309 www.cno.it e-mail info@cno.it
Campagna finanziata con il contributo della Comunità Europea e dell’Italia Reg. CE 867/08
abruzzo
Abruzzo tra mare e terra Dolci colline e maestose montagne, lungo la costa dei trabocchi - architetture di pesca - e un mare profondo turchese. Alla scoperta di una regione scrigno dove la bellezza fa rima con un ventaglio infinito di sapori che parlano la lingua del tempo e di una tradizione verace
Teramo
Pescara
L’Aquila Chieti
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Al tempo del Regno di Napoli e poi in quello delle Due Sicilie si chiamava Abruzzi ed era un’unica realtà territoriale, che ricomprendeva le quattro province di Abruzzo Ultra I, Abruzzo Ultra II, Abruzzo Citra e Contado del Molise. Nei confini dell’Italia di oggi, invece, è una regione declinata al singolare che coniuga due anime distinte: una fascia costiera che si specchia in un mare profondo turchese e un dondolio di montagne che accarezza l’interno. Perfetta coniugazione per la vista di queste due anime è Torano, in territorio termano, situato su di una collina con scorci contemporanei sul mare e le cime dei monti. Circondato da valli e poggi, con una radiosa presenza di pregiati e rigogliosi vigneti, offre il fianco alla zona di produzione del Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg, l’unica Docg dell’Abruzzo. È uvaggio, laddove il Montepulciano deve concorrere almeno per il
abruzzo
90%, il Sangiovese complementando fino al massimo del 10%. Perfetto con il tipico salsicciotto di Torano, per la preparazione del quale vengono scelte le parti meno grasse del maiale, stagionandolo poi inizialmente in stanze con camino, da qui il particolare aroma. Poco più in là, in direzione sud ovest, Teramo dove risiedono nei sotterranei del prestigioso Palazzo Savini i fantastici mosaici del Leone. A tavola: maccheroni alla chitarra con le pallottine (piccole polpette), un altro primo piatto, le scripelle busse (sottili ravioli spolverati di pecorino e cannella e ricoperti di brodo) e i cagionetti (morbide sfoglie imbottite di una purea di castagne, cioccolato, rum e scorze di cedro). Dirigendosi verso L’Aquila si può ammirare da diverse angolazioni il Gran Sasso, fino ad intravederne il ghiacciaio. Quello del Calderone, l’unico dell’Appennino, è il più meridionale d’Europa. «Una luce già di montagna splende nelle vie dell’Aquila, e penetrando anche nei vicoli più stretti dei quartieri vecchi, porta uno scintillìo nell’ombra... Lo sguardo, appena trova un varco, subito va lontano, con l’immediatezza di un corpo sommerso che viene a galla, fino al Gran Sasso ed al Sirente, dominanti la vasta vallata»; così racconta Guido Piovene, nel suo memorabile Viaggio in Italia.
Nella storia de L’Aquila In apertura, una veduta del Gran Sasso d’Italia dal lago di Pietranzoli. Sopra, in senso orario, un esemplare di camoscio, un paesaggio abruzzese e un pregiato pecorino locale: il Canestrato di Castel del Monte
Si racconta che la città nacque, stante l’autorizzazione di Federico II, quando si federarono i novantanove castrum dell’Abruzzo (ricordati dalle novantanove cannelle della famosa fontana, appena restaurata in seguito al recentissimo sisma). Dopo un conclave durato oltre due anni, nel 1294 presso la Basilica di Collemaggio, dove ora sono le sue spoglie, venne nominato papa Celestino V, che Dante colloca
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abruzzo
In questa pagina, sotto, uno scorcio della Riserva naturale Punta Aderci a Vasto e, in basso, un trabocco, passerella che connota il litorale. Nella pagina accanto, due prodotti tipici: lo zafferano e il pecorino servito con crema di vino
Il lupo della Majella Sulla Majella vive il lupo. Nelle notti di plenilunio il lupo ulula perché è felice di vivere in un posto così bello. Il lupo della Majella ha amici: l’orso, il camoscio, la lontra, il capriolo ed il cervo.
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all’Inferno, perché «...fece per viltade il gran rifiuto». Durante i suoi pochi mesi di pontificato, Papa Celestino V emanò una Bolla con la quale concedeva un’indulgenza plenaria e universale a tutta l’umanità, senza distinzioni. Un evento eccezionale, visto che accadeva in un periodo in cui il perdono era spesso legato alla speculazione e al denaro. La Bolla, che introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione, poneva solo due condizioni per ottenere il perdono. L’ingresso nella basilica di Collemaggio nell’arco di tempo compreso tra le sere del 28 e del 29 agosto di ogni anno, e l’essere “veramente pentiti e confessati”. Insomma, era nato, ante litteram, il Giubileo. E così ogni anno durante quei giorni, ma anche in quelli che li precedono, tutta la città vive la rievocazione dell’evento dando vita alla Perdonanza di Celestino V. Una manifestazione molto suggestiva da non perdere così come, sul fronte del palato, è un must l’incontro con i maccheroni alla chitarra al sugo di castrato imbiancati da generosa grattugiata di pecorino di Castel del Monte, che si libra, fatato, a più di milletrecento metri d’altitudine e circa cinquecentotrenta abitanti. Da acquolina anche la polenta con pancetta soffritta e peperoncino e il coregone del lago di Campotosto, piccola gemma incastonata tra il Gran Sasso ed i Monti della Laga, famosa anche per la sua mortadella. Del maiale vengono utilizzate le parti migliori e più magre, grossolanamente sminuzzate con la mezzaluna, ed al centro viene posto un lardello selezionato che agevola la stagionatura e la rende inconfondibile. La mortadella viene aromatizzata con vino, scorza d’arancia e chiodi di garofano e vestita con un budello e cucita a mano. Legate a coppia, le si appende per alcuni giorni al fuoco del camino e poi le si trasferisce nelle stanze
Fiori di zafferano Un grammo di zafferano richiede circa 150 fiori. Ecco perché lo zafferano è chiamato anche “polvere d’oro”. I fiori dello zafferano vanno raccolti di buon mattino, perché il sole li accarezza troppo forte.
Da Guardiagrele, lo sguardo spazia dai monti della Majella alla costa adriatica, che si raggiunge attraverso un percorso incantevole che lambisce e attraversa borghi graziosi e quieti. Il panorama di struggente dolcezza allunga la mano a Vasto... esposte a nord per la stagionatura che è di circa tre mesi. Anche il termine di ogni pasto qui è perfetto: la Centerbe, amaro di origine medioevale distillato dai monaci dell’Abbazia di San Clemente a Casauria, suggella il desinare dall’alto dei suoi 70 gradi.
Dalla terrazza Bontà e bellezza, opulenta eppure discreta. L’Abruzzo è proprio così, calzante nel suo ossimoro. Lasciate le falde del Gran Sasso, ai piedi della Majella, c’è un vero e proprio tesoro che D’Annunzio definì Terrazza d’Abruzzo. Si chiama Guardiagrele ed è una città costruita quasi completamente in pietra. Da qui lo sguardo spazia dai monti della Majella alla costa adriatica e una splendida Cattedrale, Santa Maria Maggiore, con il suo bianco portale quattrocentesco e le sue eccellenze barocche all’interno, incanta alla prima occhiata. Qui si viene anche per passeggiare lungo via Roma e poter acquistare i dolci tipici, le famose sise delle monache. La costa adriatica non è lontana e la si raggiunge attraverso un percorso incantevole che lambisce e attraversa borghi graziosi e quieti. Il panorama di struggente dolcezza allunga la mano a Vasto, cit-
tà di mare con un entroterra che regala un salume eccellente: la ventricina del Vastese, di un bel rosso arancio che emana una gradevole fragranza di peperone. Il sapore è soavemente piccante, con aroma fragrante e caratteristico, derivante da lunga stagionatura e dalla speziatura dovuta prevalentemente al peperone trito. Con affaccio sul mare si percorre la Costa dei Trabocchi allacciati alla terra con passerelle apparentemente fragili, i trabocchi (trabucchi in Molise e Puglia) che connotano il litorale. L’origine di queste particolari macchine da pesca risiede nel tentativo dell’uomo di spingersi verso il mare senza abbandonare la terra. Ragno colossale: questa la sfolgorante definizione di trabocco data dal poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio. Sulle orme del Vate non si può tralasciare Pescara, la sua città d’origine con Corso Manthonè, il corso della vecchia città che è diventato il luogo della movida pescarese, e Piazza Salotto, come la chiamano gli abitanti nonostante nella toponomastica ufficiale persista il nome di Piazza Rinascita. Qui è nato il parrozzo, la gustosa specialità fatta con mandorle tritate, essenza di mandorla amara, buccia di limone e ricoperta di cioccolato fondente.
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Scelti per voi dove mangiare Castello Aragona Via San Michele 105 Vasto (Ch) Tel. 087369885 Ambientato in un antico castello nella zona più panoramica della cittadina sulla costa adriatica abruzzese. La cucina, raffinatissima, è tutta a base di pesce: dagli antipasti misti preparati a crudo ai primi piatti come tortelloni all’ortica in crema di scampi e tartufo, sagnette con pelosi (una qualità pregiata di granchi), cavatelli con pescatrice, brodetto alla vastese e tagliolini ai frutti di mare. Tra i secondi, svetta la grigliata mista. Accurata la selezione di vini locali e nazionali delle migliori etichette. Prezzo medio 50 euro vini esclusi.
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Villa Maiella Località Villa Maiella 30 Guardiagrele (Ch) Tel. 0871809319 Ristorante fuori dal comune che racchiude tutta l’essenza della cucina abruzzese. Il grande Peppino Tinari, insieme alla moglie Angela e con il prezioso contributo di Arcangelo e Ginetta lo conduce dal 1984. La sua cucina è schietta, sincera e davvero attenta alla conservazione dei piatti più tradizionali di questa bellissima terra. A partire dalle pallotte all’agnello non avrete che l’imbarazzo della scelta. Prezzo medio: 55 euro vini esclusi. Locanda del Barone Località San Vittorino Caramanico Terme (Pe) Tel. 08592584 Tortini di verdure, flan di formaggi, polentine con zucca o funghi, pallotte cacio e ove, coratella di agnello, pasta fresca all’uovo o al farro, rigorosamente fatti in casa, conditi con le più svariate salse (dal cinghiale ai gamberi di fiume) ma anche gnocchi di patate, fagottini all’abruzzese, ravioli di ricotta di pecora, sagne e ceci, carne alla brace, salsiccia di fegato con le “foje”, castrato, tagliata di manzo con verdure, zuppa di cinghiale, pecora alla callara. In un ambiente rustico e insieme elegante. Prezzo medio: 30 euro vini esclusi. La Bandiera Contrada Pastini 4 Civitella Casanova (Pe) Tel. 085845219 Bell’indirizzo, non solo per la cucina (che anche qui è tipicamente abruzzese, ma con dei tocchi di creatività piacevolissimi), poichè è anche il posto a meritare: in posizione isolata nella campagna la sua veranda e le eleganti sale guardano il gruppo della Maiella. Un vero spettacolo. Prezzo medio: 45 euro.
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Nonno Liborio Via Sant’Egidio 64 Villa Celiera (Pe) Tel. 085846155 Trattoria classe 1928. Al timone in quell’epoca c’era Liborio Violante, oggi la nipote Alessandra Gattini, insieme ai genitori. Qui tutto è genuino e squisito. Da non perdere i maccheroni alla molinara con sugo di pomodoro, agnello e vitello. Prezzo medio: 20 euro.
Palazzo Baronale di Semivicoli Via San Nicola 24, Semivicoli di Casacanditella (Ch) Tel. 0871890045 A pochi chilometri dal mare e dalla montagna sacra, la raffinata dimora della famiglia Masciarelli accoglie gli ospiti in un palazzo baronale di fine Seicento. E il fascino sta nell’atmosfera agée degli interni e in un giardino belvedere di viti antiche. Doppia: a partire da 150 euro.
Vecchia Marina Lungomare Trento 37 Roseto degli Abruzzi (Te) Tel. 0858931170 Sapori del mare caratterizzati da materia prima freschissima, cotture “brevi” e condimenti azzeccatissimi. Perfetti gli antipasti con molti crudi. Piatti must: paparazze in guazzetto e scampi aglio olio e peperoncino. Prezzo medio: 35 euro.
Hotel Terme La Reserve Via Santa Croce Caramanico Terme (Pe) Tel. 08592391 Hotel cinque stelle con tanto di centro termale dove si può approfittare al meglio dei benefici delle acque e dei fanghi termali: trattamenti, piscine coperte e scoperte, sport, bellezza e cura dell’immagine, percorsi alimentari personalizzati, programmi antistress. Prezzi da 180 euro a persona al giorno.
L’Angolo di Abruzzo Piazza Aldo Moro 8 Carsoli (Aq) Tel. 0863997429 Piatti basati sulla stagionalità e sulla tradizione nel pieno rispetto per la terra, la pastorizia e l’agricoltura ecosostenibile. In tavola prodotti di giornata, a seconda di quello che si trova dal contadino. Il pane e le paste sono fatte in casa con farine provenienti da un mulino a pietra alimentato ad acqua. Due i menu degustazione: da 30 e da 55 euro. Prezzo medio: 45 euro.
Hotel Le sorgenti Via Galileo Galilei Popoli (Pe) Tel. 0859871031 Il nuovo Hotel Le Sorgenti si trova nel centro storico di Popoli, una struttura moderna e di design dotata anche di un sofisticato ristorante specializzato in pietanze di pesce e di un wine bar. Dispone di un’area benessere, di una sala riunioni completamente attrezzata e di una terrazza panoramica. Prezzi da 85 euro a notte.
Costanza e Roberto Via Roma 15 Scanno (Aq) Tel. 086474345 Un’oasi dedicata ai buongustai. Locale semplice ed accogliente che propone una cucina ispirata alla tradizione e alla fantasia. Tra i piatti da provare la zuppa di patate con porcini, i maccheroni alla chitarra con agnello e peperoni, il coniglio farcito in salsa di limone e olive, l’agnello disossato al forno con patate. Prezzo medio: 45 euro.
Le gole Via Sardellino 2 Aielli Stazione (Aq) Tel. 0863711009 Punto di partenza ideale per andare alla scoperta dei tesori culturali, archeologici e naturali dell’Abruzzo. Nelle sue vicinanze si trovano la città Alba Fucens, le Grotte di Stiffe, il Telespazio-Fucino Space Center, la città Celano e il Parco Nazionale degli Abruzzi. Prezzi da 50 euro a persona.
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Romantik Hotel Sporting Villa Maria Contrada Pretaro Francavilla al Mare (Ch) Tel. 085450051 Adagiato sulla collina che domina il mare, il Romantik Hotel Sporting Villa Maria costituisce un’oasi di benessere. Un’ospitalità attenta e una struttura raffinata immersa in un parco di 60.000 mq rappresentano gli elementi distintivi dell’albergo. 87 tra camere e suites, un moderno centro benessere, la spiaggia privata e un ristorante di tradizione, fruibile anche all’aperto, propongono un’offerta articolata. Per gli sportivi è a disposizione la partnership con il vicino Golf Club. Doppia: da 125 euro.
Verrigni Antico Pastificio Rosetano Via Salara 9, Roseto degli Abruzzi (Te) Tel. 0859040269 Pasta trafilata in oro Don Vincenzo Via Torre Sinello N.45, Contrada Zimarino Vasto (Ch) Tel. 0873310027 Olio magistrale Antica Azienda Agricola Peltuinum Via Peltuino 19, Prata D’Ansidonia (Aq) Tel. e fax: 086262413 Zafferano dell’Aquila
Via Bruges 60/h, 59100 Prato (PO) -ItalyTel. (+39) 0574 550379 - Fax (+39) 0574 550425 www.lebonta.it - info@lebonta.it
molise
Il nostro polmone verde Decisamente poco battuto dal turismo di massa, il Molise sorprende invece con la sua natura selvaggia e le testimonianze di una storia millenaria, chi è in cerca di autenticità e semplicità
Isernia
Campobasso
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Ancora oggi, ripercorrere i tratturi immaginando le distese erbose attraversate da pecore e carovane di muli carichi di masserizie è viaggiare in tempo altro, passato, e aiuta a comprendere l’intima essenza del Molise. Di origine antichissima i tratturi furono le autostrade della civiltà pastorale, un’efficiente rete viaria con regole precise: la larghezza era di 111 metri e i tratturi 14. È dal Matese, massiccio che stabilisce i confini tra Molise e Campania, che parte il nostro viaggio percorrendo una parte del tratturo Pescasseroli-Candela. Il paesaggio è montuoso, costellato da boschi e ripidi declivi. Alle ultime propaggini nord-orientali del massiccio, circondato da verdi boschi, si stende Sepino, l’antica Saepinum romana. Il villaggio, ancor prima sannitico, si era sviluppato ai piedi del Matese, nella piana del Tammaro, e in epoca augustea visse una pregevole risistemazione urbanistica per volontà della casa impe-
In apertura, un paesaggio autunnale nei pressi di Pozzone, piccolo comune in provincia di Isernia. Sotto, la Torre Civica di Campochiaro, noto per la sua importante area archeologica e, nella foto in basso, una cartolina del borgo medievale di Pesche con le abitazioni abbarbicate al Monte San Marco
molise
riale. La città antica è da visitare con calma; soprattutto il teatro romano per come evidenzia la stratificazione del tempo. Lasciando il tratturo si devia per Campobasso, il capoluogo del Molise, con il suo Castello Monforte, che domina il centro storico e che merita una visita. Da Campobasso ci spostiamo a Isernia, pochi i chilometri che separano le due città: è l’antica Aesernia dei Romani, anche questa di origini sannite. Da qui nella vicina Frosolone, la città che forgia le lame. Forbici, coltelli e arnesi da taglio di qualsiasi foggia si possono trovare e comprare negli spacci delle fabbriche. Altro centro caratteristico è Scapoli, la città della zampogna e quindi degli zampognari. Nota anche per un piatto unico: il sontuoso raviolo scapolese, ripieno di bieta lessata, carne di maiale macinata cotta, pezzetti di salsiccia stagionata, patate lesse, uova battute, cacio-ricotta, formaggio grattugiato, sale e pepe.
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Verdi pinete affacciate sul mare Arriviamo nel cuore dell’Alto Molise, ad Agnone, la città delle campane. Qui sono state fuse campane celebri. La campana commemorativa del primo centenario dell’Unità d’Italia (1961), quella del Concilio Ecumenico Vaticano Il (1963), la campana che il Papa donò all’Onu nel 50° anno della fondazione, che reca scolpita l’iscrizione: “Le nazioni non saranno più in lotta tra loro e cesseranno di prepararsi alla guerra” (Isaia 2,4). Da Agnone, attraverso paesaggi di selvaggia bellezza, si arriva a Capracotta, uno dei comuni più alti d’Italia e importante località climatica e sciistica. Poco fuori dal paese da visitare il “Giardino della Flora Appenninica”, orto botanico di alta quota che raccoglie notevoli specie floreali e arboree dell’Italia centro-meridionale. Continuiamo lungo il tratturo, sul suo breve tratto di costa adriatica, dove sono ancora presenti, anche se non sempre funzionanti, i trabucchi, capanni da pesca su palafitte, usati per pescare con la rete a bilancia. Per chiudere in bellezza, Termoli che con il suo borgo antico merita una non frettolosa visita. Ancora oggi per accedervi c’è un’unica porta di accesso, con il Palazzo del Belvedere ed annessa torretta. Un luogo indimenticabile.
Da Agnone, attraverso paesaggi di selvaggia bellezza, si arriva a Capracotta e al Giardino della Flora Appenninica, orto botanico che raccoglie notevoli specie floreali e arboree dell’Italia centro-meridionale 112 viedelgusto.it
Nella pagina accanto, partendo dall’alto, l’Abbazia di Castel San Vincenzo e uno scorcio di Civita di Bojano al tramonto; in basso, a sinistra, uno zampognaro durante una festa tradizionale e, a destra, le Gole del Quirino presso l’area naturalistica gestita dal WWF. In questa pagina, in senso orario, formaggi tipici molisani, una veduta di Termoli e il campanile di Sepino, adagiato alle propaggini nord-orientali del massiccio del Matese
A caccia di tartufi e non solo L’Alto Molise è territorio ricco di pregiati prodotti del sottobosco, tra cui spicca il tartufo bianco. A molti sfugge che è il Molise il primo produttore di tartufo bianco in Europa ed ingrediente di specialità regionali come i tagliolini di Campobasso, che in alternativa vengono serviti con prosciutto crudo, cipolla, peperoncino e prezzemolo. Un primo piatto classico da manuale sono i fusilli alla molisana, ovvero con ragù di salsiccia, castrato e vitello, con aggiunta di tocchetti di lardo e generosa spolverata di pecorino. Nel tagliere dei salumi, la rinomata Ventricina di Montenero di Bisaccia, delizioso salume ottenuto con coscia, polpa e lardo di maiale; mentre la pampanella, che è piatto tipico di San Martino in Pensilis, si prepara con la parte meno grassa del maiale e con la cotenna, cotte al forno e ricoperte di peperoncino. Per dessert un’autentica leccornia: le ostie di Agnone, ovvero sottili sfoglie farcite con cioccolato, noci, mandorle e miele. 113
Scelti per voi dove mangiare Vecchia Trattoria da Tonino Corso Vittorio Emanuele 8, Campobasso Tel. 0874415200 Chiuso domenica e lunedì Una cucina festosa e seducente, una tavola bandita con ogni ben di Dio: è questa la filosofia (più che apprezzabile) di un ristorante divenuto nel tempo un punto di riferimento sicuro nella gastronomia molisana. Tra i piatti da provare, le linguine con baccalà, noci e mollica di pane, i tagliolini al ragù bianco di vitello, il petto di faraona con salsa di ciliegie, il semifreddo al caffè. Carta dei vini all’altezza della situazione. Menu da 45 euro.
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Risorta Locanda del Castello Loc. Civita Superiore Via Portella 19, Bojano (Cb) Tel. 0874778623 Chiuso domenica sera e lunedì (aperto su prenotazione) Varrebbe la pena di venire fin qui solo per ammirare il panorama e visitare il bel borgo medievale di Civita Superiore. Ma non è certo un sacrificio sostare in questo piccolo ristorante curato con amore fin nei minimi dettagli. Ad accogliervi troverete una cucina molto personale e di grande piacevolezza, che si esprime al meglio in piatti come le lasagne di verdure al tartufo, le orecchiette con broccoli e guanciale, il filetto al coriandolo, la tagliata al finocchio selvatico. Menu da 30 euro. Ribo Contrada Malecoste 7, Guglionesi (Cb) Tel. 0875680655 www.geocities.com/bobo_ribo Chiuso domenica sera e lunedì L’ambiente è quanto meno insolito, con accenni espliciti alla politica. Una volta superato l’imbarazzo, ci si può dedicare a scoprire una cucina di pesce semplice e autentica, interpretata con grande cura. Da provare i tagliolini ai frutti di mare, la zuppa di pesce, le triglie in umido, la rana pescatrice al forno. Pane e dolci notevoli, buoni salumi e formaggio. Cantina più che decorosa. Ambiente decisamente rustico. Menu da 40 euro. Z’Bass via Oberdan, 8 - Termoli (Cb) Tel. 0875706703 - Chiuso lunedì Bel ristorante di pesce, che riserva agli appassionati più di una soddisfazione. I prodotti sono sempre freschissimi e l’ambiente è piacevole, specialmente d’estate quando si mangia in una piazzetta. Da provare le crudità di mare, i tagliolini alla marinara dell’ortolano, le tacozze con cicale e ricotta, la scaloppa di ricciola, il branzino al sale. Servizio gentile e professionale. Menu da 45 euro.
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Adriano via Napoli 14 - Carovilli (Is) Tel. 0865/838688 Menu da 35 euro Chiuso lunedì sera e martedì Bel ristorante di pesce, che riserva agli appassionati più di una soddisfazione. I prodotti sono sempre freschissimi e l’ambiente è piacevole, specialmente d’estate quando si mangia in una piazzetta. Da provare le crudità di mare, i tagliolini alla marinara dell’ortolano, le tacozze con cicale e ricotta, la scaloppa di ricciola, il branzino al sale. Servizio gentile e professionale.
dove dormire Hotel Santa Maria del Bagno Viale Santa Maria del Bagno 1, Pesche (Is) Tel. 0865460136 Il borgo medievale di Pesche è veramente suggestivo, intorno castelli, resti archeologici e il santuario che dà nome all’hotel, così denominato per la presenza di terme di epoca romana. In questo splendido contesto un’accoglienza gradevole e attenta in una struttura semplice ma curata, immersa nel verde. Doppia: 57 euro. La Taverna Loc. Piana d’Olmo 6, Sepino (Cb) Tel. 087479626 parente@freemail.it Un tempo era una stazione di sosta per i viaggiatori che si spostavano tra Campobasso e Napoli; oggi la struttura in pietra, risalente al Settecento, mette a disposizione del turista 14 camere ariose, dotate di servizi, e un ristorante per rifocillarsi con le specialità molisane. Nei pressi merita una visita la zona archeologica dell’antica Saepinum. Singola: 35-45 euro. La Masseria Contrada Petriglione 11, Guglionesi (Cb) Tel. 0875682927 Una fattoria immersa nel verde di vigne e uliveti, a breve distanza dal mare o, per chi preferisce passeggiare, nei pressi del fiume Biferno e del lago Liscione. L’ospitalità è data in camere per 2/4 persone, semplici ma ben curate. In vendita l’olio prodotto dall’azienda, che propone anche guide ai lavori agricoli. Singola: 30 euro. Azienda Dimora di Belmonte Via Cristo 49, Venafro (Is) Tel. 0865 900159 - cell. 333 9216370 www.dimoradelprete.it info@dimoradelprete.it 5 camere matrimoniali, con bagno privato e mobili d’epoca, da cui si può ammirare il panorama sui monti e sulla valle del Volturno. La prima colazione con marmellate e dolci fatti in casa è servita nella sala Pompeiana, con caminetto o
d’estate nella grande terrazza panoramica. I menù molisani offerti sono tutti tipici e accompagnati da ottimo vino rosso Montepulciano e olio biologico. Doppia 120 euro - Suite 150 euro. Staffoli-Horses S.P. Montesangrina, km 1 Staffoli-Agnone (Is) Tel. 0865/77177 www.staffoli.com - staffoli@staffoli.it Mezza pensione 47 euro E uno dei centri più rinomati per l’equitazione, ma non solo. Oltre alle escursioni a cavallo (anche con cavallo proprio), si possono infatti praticare lo sci alpino nella vicina località di Capracotta, la pesca alla trota nei torrenti, la caccia nella riserva. Camere e suite sono dislocate in un casale settecentesco. In cucina particolari piatti molisani a base di funghi e tartufi, se si arriva nella stagione propizia. Colle Caruso Contrada Colle Caruso - Jelsi (Cb) Tel. 0874/710240 - www.collecaruso.it Mezza pensione 45 euro Casale rurale con 4 camere semplici, ricavate nel vecchio fienile, tutte con bagno indipendente, e arredate in stile rustico, per non alterare la fisionomia del luogo. Il ristorante propone piatti locali usando come materie prime i prodotti biologici dell’azienda (cereali, carne, pasta fatta in casa). Hotel Mistral Lungomare Colombo 50, Termoli (Cb) Tel. 0875705246 www.hotelmistral.net - info@hotelmistral.net Il borgo antico, cinto da mura, sorge su un promontorio, con uno splendido Duomo romanico e il castello. Nella parte moderna, proprio sul lungomare che segue la costa sabbiosa, una struttura di recente costruzione, elegante e funzionale, dispone di 64 camere e 2 suite. Doppia: 110-120 euro.
dove comprare Di Majo Norante Contrada Ramitelli, 4 Campomarino (Cb) Tel. 087557208 Fax 087557379 www.dimajonorante.com vini@dimajonorante.it Vino Cantine Cipressi Contrada Montagna San Felice del Molise (Cb) Tel. 0874874535 www.cantinecipressi.it info@cantinecipressi.it Vino
Il sogno nel bicchiere Una storia si passione nata sulle verdi colline tra Imola e Bologna: lasciamoci inebriare dai vini dell’azienda agricola Montecatone
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Guardate fin dove l’occhio si perde e fermatevi ad ascoltare il vostro respiro: probabilmente sarà l’unico rumore che vi accompagnerà nella visita di Tenuta Montecatone - l’antica Montis Castrum - un’azienda agricola situata su un terreno collinare a 280 metri slm, ai confini tra Emilia e Romagna. Proprio quassù Giuliana Benedetti iniziò a coltivare un sogno - ridare vita a questi terreni e alle sue viti, abbandonati da anni al loro destino - e decise di investire, assieme alla figlia Ilaria, in un progetto di rinascita naturalistica, dimostrando che due donne determinate ed appassionate possono arrivare fin dove le porta il cuore. Oggi
Tenuta Montecatone è un piccolo gioiello paesaggistico dove ai filari si alternano frutteti di albicocche e laghetti naturali e, soprattutto, si producono grandi vini; ciò avviene grazie alla particolarità del terreno, ghiaioso a medio impasto, che consente di drenare costantemente i vigneti evitando asfissie radicali, all’ottimo clima ma anche all’utilizzo di tecniche di coltivazione all’avanguardia e al riposo nel legno e nell’acciaio. I vini dell’azienda - l’attività si svolge fra 42 ettari di cui 26 vitati a Sangiovese, Albana, Merlot e Cabernet - rispettano la tradizione per arrivare al cuore del palato con la tipicità dei vitigni locali.
Tenuta Montecatone Via Pieve S. Andrea, 2 - Montecatone di Imola (Bo) Italia - Tel / fax +39 054242625 info@tenutamontecatone.com - www.tenutamontecatone.com
Costa di Rose, Sangiovese di Romagna Doc Riserva, non mancherà di deliziarvi col suo gusto armonico con tannini ben addomesticati da un sapiente affinamento; Museum, Sangiovese Cabernet Sauvignon Rubicone Itg, vi conquisterà col suo profumo penetrante, intenso, con spiccati sentori di frutta matura. E ancora, non potrete resistere a un bicchiere di Montecatone Rosso, Sangiovese Rubicone Igt, vino di grande struttura, o agli inebrianti sentori di confettura di Dolce vita, Albana Passito Docg. L’azienda è pronta ad accogliervi nella propria cantina, un ambiente semplice ma raffinato pensato per farvi sentire come a casa vostra, dove degustare i vini e respirare il sogno…
campania
Solare e felice I Romani la chiamavano Campania Felix per via della sua fertilità e bellezza. E la regione resta costellata di mete imperdibili per un itinerario contemporaneo tra mari e monti, che delizia anche il palato
Caserta
Napoli
Benevento
Avellino Salerno
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Campania Felix (prosperosa Campania), così chiamavano la regione antica i Romani per via della fertilità del terreno dovuta anche alla presenza del fiume Volturno. Non certo trascurabile nella definizione del toponimo la bellezza del luogo a partire dall’ager Falernum, la patria del vino Falerno e del poeta latino Orazio. I vigneti sono ancora lì, digradanti dal massiccio del Massico fin alla fascia costiera. E in lontananza occhieggia il vulcano spento di Roccamonfina, con i suoi castagneti. La via Domiziana, nel suo elidersi alle porte di Napoli, ci fa conoscere gli antichi Inferi dei Romani: i Campi Flegrei ed il misterioso territorio cumano. Laghetti minuscoli:Averno,Fusaro,Lucrino,il complesso termale diAgnano,l’aristocratica Baia,luogo d’elezione per
campani In apertura, i faraglioni di Capri. A destra, partendo dall’alto, la denocciolatura di olive, la raccolta dell’uva biancolella nel vigneto Frassitelli a Ischia e un piatto di spaghetti cozze e vongole
le vacanze dei vip romani di allora, e l’antro della Sibilla cumana. Poi, ancora, Pozzuoli, l’antica Puteoli, e infine capo Miseno a delimitare il Golfo di Napoli. A portata di percorso, proprio dallo svincolo con la Domiziana, c’è la regina delle vie, l’Appia dove si scorge il fertile territorio dei Monti Aurunci con il gradevole abitato di Sessa Aurunca e poi i ColliTeatini dove Garibaldi terminò la sua spedizione dando inizio all’unificazione d’Italia. Proseguendo, si incontra l’antica Capua - oggi Santa Maria Capua Vetere, fatale ad Annibale per come seppe concedere i piaceri dell’ozio alle sue truppe - e poi Caserta, con il suo imponente Palazzo Reale e il complesso di San Leucio, con gli opifici serici tra i migliori al mondo.
Tra ulivi, viti e colli Da Caserta, attraverso la Valle Caudina, si entra in territorio sannita. I sanniti seppero tener testa ai romani infliggendo loro l’umiliazione delle Forche Caudine. Nei pressi di Benevento, bella ed austera città longobarda, non pienamente campana per come evidenti sono gli influssi del vicino Molise, un posto buono per rifornirsi dei famosi torroncini è San Marco de’ Cavoti. E tra declivi di dolci colli, dove all’ulivo si abbraccia la vite, dal Sannio si passa in Irpinia, terra martoriata dal terremoto del novembre 1980.L’Irpinia con le montagne - il Monte Partenio e il Monte Terminio - e i paesini in cima ai colli quieti ed ospitali è anche luogo d’elezione per grandi vini,con 3 Docg:Tau-
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campania
I limoni di Capri Il limone di Capri è della stessa qualità del limone della Penisola Sorrentina: l’Ovale di Sorrento, un limone di qualità che ha ottenuto il riconoscimento Igp. Lo si coltiva sotto le “pagliarelle”.
rasi, Fiano di Avellino, Greco di Tufo. Dal capoluogo,Avellino,lambendo Serino,serbatoio idrico della regione e Solofra,importante polo conciario, si arriva a Salerno, ritrovando la costa. Salerno, città longobarda, è bellissima, con il suo centro storico ben valorizzato e l’elegante lungomare. Con il mare sulla destra, si scende verso il Sud della regione e una meta imperdibile: Paestum, con i suoi templi fatati e luogo di elezione della mozzarella di bufala campana Dop.
Profumo di mare e di zagare
Ceramiche di Vietri La cucina elabora e impiatta. E impiatta nei piatti della ceramica vietrese: quel tocco in più di colore che, lo si scopre mangiando, arreca delizia all’occhio.
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Un’altra tappa must in Campania è il Cilento. Meraviglioso con Acciaroli, cara ad Hemingway, e poi Palinuro. In questa terra il tempo cessa di avere i suoi ritmi consueti. Per tradizione colto - fu sede della scuola eleatica, fondata dal grande Parmenide - è anche luogo d’elezione di tanti capolavori del palato a partire dalla costa che regala pesci squisiti e tavole sontuose per arrivare all’entroterra,che offre salumi e latticini unici per fattura e sapori (soppressata di Gioia Cilento in primis). E l’olio, eccellente, ed ancora tutto da scoprire e valorizzare. Lasciato il Cilento, con il mare questa volta a sinistra, si arriva alla Costiera Amalfitana che parte a Vietri sul Mare, famosa per le pregevoli ceramiche vietresi. Un’escursione dalla costa è d’obbligo per visitare la Valle Metelliana e Cava de’ Tirreni, città porticata, cosa
inusuale in regione. E da Vietri sul Mare, la tappa successiva è Cetara, famosa per le sue alici e per la colatura di alici, ingentilita versione del garum romano. Il panorama che offre la Costiera Amalfitana stordisce per una vista mozzafiato e per il profumo di zagare e di limoni, il limone sfusato amalfitano che gareggia con il limone sorrentino per dare il migliore limoncello. E, ancora, Maiori e Minori, e poi l’eden di Amalfi, con il Duomo, assolutamente da visitare, la sua grande e perdurante tradizione cartaria. La sua cucina, che vive di pescato e di orto. Poco più avanti Ravello, che Wagner definì il terrazzo sul mondo, e il fiordo di Furore, con i suoi murales, i suoi abitanti: contadini di giorno e pescatori di notte e anche grandi vini. Qualche chilometro più a nord, Praiano da dove si intravedono in lontananza i faraglioni di Capri, e Positano, semplicemente fiabesca.
Da Sorrento a Capri La Costiera Amalfitana cede simbolicamente il passo alla Penisola Sorrentina in un paesino che ha già nel nome questa funzione: Sant’Agata sui Due Golfi. Sant’Agata è frazioncina collinare di Massalubrense, nella Lobra, il punto limite della costa sorrentina che finisce a Punta Campanella, dove sorgeva il Tempio di Minerva e dove Capri la si tocca con la mano, tanto che Bocca Piccola è il nome del mare che sepa-
Mozzarella di bufala Dop Attenzione alle imitazioni: la mozzarella di bufala Dop è fatta solo con: latte di bufala, caglio, sale.
ra la terraferma dall’isola magica. Dirigendosi verso Sorrento, terra delle sirene, si attraversano Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta di Sorrento e la gradevolissima Vico Equense, con le sue frazioncine, dal livello del mare fin lassù ai contrafforti del Monte Faito, selvoso frammento di Alpi, fino all’antica Stabia e qui il gioco con il tempo è tanto facile quanto indescrivibilmente affascinante. La bellezza raddoppia a Capri, nella sua piazzetta, nella Grotta Azzurra (entrambe celeberrime), ma anche ad Anacapri e nelle piccole calette, impervie e di fascino. Capri è anche la salita con seggiovia al Monte Solaro per godere di uno dei panorami più belli al mondo. Capri occhieggia ad Ischia, l’antica Pithaecusa, la più antica colonia greca del Mediterraneo occidentale. Ischia è grande ma in nessun punto smarrisce il senso isolano, men che meno dal Monte Epomeo che offre un panorama meraviglioso. Vicinissima, quasi da toccare,
Procida, l’altra isola del Golfo di Napoli, l’isola di Graziella. Napoli è lì, in vista. E dopo un’altra visita imprescindibile a Pompei e ai suoi scavi maestosi - tra il Foro, la Villa dei Misteri, le terme - e Gragnano, patria dei paccheri (sontuosa pasta corta da sugo denso) è il posto da visitare prima di lasciare la Campania. Non perdetevi una passeggiata sul famoso lungomare e una visita a Castel dell’Ovo, che sorge sull’isolotto tufaceo dell’antica Megaride, di fronte il promontorio di Monte Echia, per i napoletani Pizzofalcone, e poi la Villa Comunale. Salendo per Via Calabritto si arriva a Piazza dei Martiri dove si compie la giunzione tra la Napoli mediterranea e solare del suo porto e della sua riviera con la Napoli mitteleuropea dei suoi colli. Si ridiscende e si arriva a Piazza del Plebiscito e quindi a Palazzo Reale e si va verso Santa Lucia. Di rigore una pausa ristoratrice a base di pizza, quella più imitata al mondo.
Nella pagina accanto, in alto, la piscina dell’Albergo della Regina Isabella a Ischia. In questa pagina, in alto, a sinistra, una bottega a Forio d’Ischia; sopra, uno scorcio di Castel Nuovo a Napoli e, nella foto a sinistra, il Castello Lancellotti a Lauro, in provincia di Avellino
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Scelti per voi dove mangiare I Bischeri Via Cimosa 26/28-Piazza Fugata Napoli Tel. 08119575736 www.ibischeri.it Salumi, piatti tipici e grandi vini della regione sono il clou della carta di un locale per gourmet nel quartiere del Vomero. Prezzo medio 40 euro.
campania
Umberto Via Alabardieri 30 Napoli Tel. 081418555 www.umberto.it Locale storico della città, propone dal 1916 una cucina casereccia dove primeggiano piatti semplici. Anche pizzeria. Prezzo medio 35 euro. Palazzo Petrucci Piazza S. Domenico Maggiore 4 Napoli Tel. 0815524068 www.palazzopetrucci.it Nello splendido palazzo omonimo, tutto il meglio della tradizione locale garantita dallo chef Lino Scarallo. Prezzo medio 60 euro. Timpani e Tempura Vico delle Querce 17 Napoli Tel. 0815512280 Sartù di riso, gateau di patate, friarelli, timballo di scamarro. Pochi coperti, ma anche take away. Prezzo medio 25 euro. Terrazza Calabritto Piazza Vittoria 1 Napoli Tel. 0812405188 www.terrazzacalabritto.it Pesce freschissimo, proposto da Enzo Polichelli in modo tradizionale o rielaborato. Prezzo medio 45 euro. Il Riccio Via Gradola 4-6 Località Grotta Azzurra Anacapri (Na) Tel. 0818371380 Il Riccio, il nuovo Ristorante a mare e Beach Club del Capri Palace Hotel&Spa di Anacapri. Un avamposto del gusto sospeso tra l’azzurro del cielo e quello del mare. Ospita anche la “stanza delle tentazioni”: un’intera sala dedicata ai dessert, un luogo unico che ricorda case dell’altro secolo, tra madie, libri di cucina, alzate variopinte e meraviglie di zucchero. Prezzo medio 60 euro. Alberto Lungomare C. Colombo 8 Ischia (Na) Tel. 081981259
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Praticamente una palafitta sulla spiaggia, con vista mozzafiato quanto romantica, dove gustare, in un’unica sala verandata, cucina di mare tradizionale interpretata con un pizzico di fantasia. Prezzo medio: 60 euro vini esclusi. Mosaico dell’Hotel Terme Manzi Piazza dei Bagni 4 Casamicciola Terme (Na) Tel. 081994722 Piatti che dalla ricerca di prodotti eccellenti, passando per preparazioni ed abbinamenti sapienti, arrivano in tavola perfetti. Prezzo: da 43 euro. Il Melograno Via G. Mazzella 110 Forio (Na) Tel. 081998450 Grande stile tra modernità e tradizione. Da non mancare: la zuppetta di vongole veraci e gamberi al profumo di arancia, gli spaghetti con caviale bianco affumicato, aglio e olio e bottarga, la braciola di coda di rospo con uvetta, pinoli e provolone del Monaco. Prezzo: da 55 euro. Umberto a mare Via Soccorso 2 Forio (Na) Tel. 081997171 Una volta dimenticato tutto da quassù vi resta il piacere della tavola: gamberoni imperiali con passata di ceci, genovese di seppie, pesce di “coffa”, tonnetto d’amo scottato su pesto verde. Con dieci stanze a picco sul mare. Prezzo: da 29 euro. Al Convento Piazza San Francesco 16 Cetara (Sa) Tel. 089261039 Semplice ma molto frequentata, questa trattoria (che è anche pizzeria) propone esclusivamente piatti marinari e della tradizione cetara, serviti, d‘estate, anche sulla piazzetta. Prezzo medio: 30 euro.
dove dormire Chiaja Via Chiaia 216 Napoli Tel. 081415555 www.hotelchiaia.it In una delle zone più caratteristiche della città, ambiente raffinato e accoglienza pomeridiana con piccoli assaggi culinari. Doppia: da 100 euro. Majestic Largo Vasto a Chiaia 68 Napoli Tel. 081416500 www.prestigehotels.it
Radica e marmo trionfano in un albergo moderno ed elegante dal tono signorile. Doppia: da 120 euro. Charme&Relax Hotel delle Terme Via Agnano Astroni 24 Napoli Tel. 0817622180 Immerso in un parco lussureggiante e dotato di vista su splendidi panorami, l‘hotel rimane a poca distanza dal centro di Napoli e dalle fonti termali ai piedi del vulcano. Prezzi a partire da 79 euro a camera. L’Albergo della Regina Isabella Piazza S. Restituita 1 Lacco Ameno (Na) Tel. 081994322 Begli arredi e tanta cortesia su una piccola baia per vivere un’atmosfera dell’altro secolo. Un must le Terme. Doppia: da 250 euro. Residence del Duca Via Mastalo II Duca 3 Amalfi (Sa) Tel. 0898736365 www.residencedelduca.it Un gioiellino d’artigianato derivante dalla ristrutturazione di un antico palazzo gentilizio del XVI secolo su base di epoca medievale. Camere piastrellate con maioliche vietresi riprodotte su modelli originali da un sapiente ceramista locale. Doppia: da 70 euro.
dove comprare Cantine Marisa Cuomo srl Via G.B. Lama 16/18 Furore (Sa) Tel. 089830348 Vino Terredora di Paolo s.s.a. Via Serra Snc Montefusco (Av) Tel. 0825968215 Vino Cantine degli Astroni srl Via Comunale Sartania 48 Astroni (Na) Tel. 0815884182 Vino Antichi Sapori sas - Castelle Vitic. in Castelvetere Via Nazionale Sannitica 48 Castelvenere (Bn) Tel. 0824940232 Vino Casa Vinicola Setaro Bosco del Monaco 34 Trecase (Na) Tel. 088628956 Vino
ENCOMIO ALLA QUALITÀ - IDENTITÀ DI UN’AZIENDA Parliamo spesso di qualità in vigna e in cantina per ottenere un prodotto speciale e questa è la prerogativa di Terredora, l’azienda vitivinicola di Montefusco. Ho avuto occasione di conoscere l’azienda e una famiglia, quella di Walter Mastroberardino, con i figli, Daniela, Lucio e Paolo, che mi hanno insegnato la filosofia della vigna. Ho chiesto a Paolo Mastroberardino com’é possibile avere una così variegata tipologia di terreni. Sono queste ci dice - le zone più vocate alla coltivazione della vigna; allora impariamo che CampoRe è il terroir coltivato sia a Fiano che ad Aglianico. Un altro territorio il Terre di Dora, e poi ancora con Terre degli Angeli, Loggia della Serra e Pioppo del Cappuccino, da cui nascono i crù di Greco di Tufo Docg. In ogni sorso di Greco di Tufo trovate la differenza, Loggia della Serra, o Terre degli Angeli. Il Fiano di Avellino del crù CampoRe e quello di Terre di Dora, per non parlare dell’Aglianico, che poi diventa Taurasi con gli anni trascorsi in cantina, e in un sorso sentiremo i profumi di un vino dove le mani sono quelle di uomini cresciuti con l’idea di dare identità ai loro vini.
Terredora di Paolo s.s.a. (Società Semplice Agricola) Via Serra Snc - 83030 - Montefusco (Av) - Italia Tel.++39.0825.968215 - Fax ++39.0825.963022 - www.terredora.com - info@terredora.com
Scalo 34 pizza & restaurant Fresh, creative and cheap: questa la filosofia del ristorante Scalo 34, nato dalla sfida dei fratelli Gionata e Nico di creare sul litorale pisano un ambiente innovativo e familiare. Protagonista la cucina mediterranea, basata su prodotti freschissimi e di alta qualità, interpretati in modo creativo per conquistare occhi e palato. Il viaggio dei sensi inizia con una squisita cruditè di pesce fresco selezionato o, in alternativa, con assaggini misti di mare; gustosi i primi piatti, dalle linguine al sogno proibito del contadino - spaghetti allo scoglio in stile scalo 34 - agli spaghetti chitarra gambero rosso; imperdibili il fritto di calamari e gamberi e la tagliata di tonno tra i secondi. E dulcis in fundo, un’ampia scelta tra torte, semifreddi e dolci cucchiaio che lo chef propone in base alla propria ispirazione. Scalo 34 pizza & restaurant Via Maiorca, 34 - Marina di Pisa Tel. e fax 05036521 www.scalo34.com
Calamari alla griglia con mozzarella di bufala e pomodori freschi 5 calamari freschi di media grandezza, 1 mozzarella da 200 gr di bufala D.0.P. 1 pomodoro a grappolo maturo basilico, olio, sale e pepe (qb) procedimento: Pulire i calamari e condirli leggermente con sale e pepe, metterli sulla griglia per un paio di minuti, impiattarli con fette di mozzarella di bufala D.O.P. alternate a fette di pomodoro. Guarnire il patto con un ciuffettto di basilico e condire con olio extra vergine di oliva. Vino da abbinare: Loggia della Sera Greco di Tufo
puglia
Sapore d’oriente Litorali mozzafiato e oasi naturali paradisiache fanno da sfondo a borghi antichi e fastose città dove sono evidenti tracce di un passato romano, bizantino e aragonese. Siamo nella regione più a est d’Italia, tra i mari Ionio e Adriatico
Foggia
Barletta Trani Andria
Bari
Taranto
Brindisi Lecce
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Partiamo alla scoperta della Puglia dal suo estremo sud: il Salento, magnifico lembo di terra bagnato da due mari. È Lecce il cuore pulsante e la bellissima piazza Sant’Oronzo, in parte occupata dall’Anfiteatro romano, il suo salotto. Imperdibili, la Basilica di Santa Croce, capolavoro del barocco leccese, e la piazza del Duomo, gioiello urbanistico e piazza tra le più belle d’Italia. Da Lecce risaliamo verso Taranto, importante città della Magna Grecia. Si trova in suggestiva posizione, con il suo centro
distante da qui la bellissima e bianca Ostuni con la vicina area archeologica di Egnazia, dove resti di possenti mura lambiscono le onde e lo scoglio rivela il lavoro manuale di scavo. Ancora ben visibile è il canale che anticamente riversava dall’interno le acque piovane allo scopo di impedire l’insabbiamento del porto. È un’emozione visitare le cisterne dalle pareti impermeabilizzate e le opere funerarie. E ancora, vestigia di strade, canali, fornaci, moli possenti adesso immersi nell’acqua.
Nella pagina accanto, sopra, un dettaglio della Basilica di Santa Croce, capolavoro del barocco leccese; sotto, i banchi di frutta e verdura allestiti sotto le volte del mercato di Bari. In questa pagina, il celebre Architiello San Felice, all’ingresso della baia omonima, spettacolare monumento naturale della costa garganica
puglia
su un’isola che separa il Mar Piccolo dal Mar Grande e nel golfo le due minuscole Isole Cheradi, San Pietro e San Paolo. Da visitare con calma il Museo Archeologico Nazionale, tra i più interessanti al mondo per tutto quanto concerne la Magna Grecia. Da Taranto non si riparte senza aver assaggiato le più prelibate cozze dell’Adriatico. Ritornando sul mare incontriamo Brindisi. È nel porto della città che approdavano i sapientoni greci contesi dalla Roma bene per diventare precettori di rampolli dal radioso destino. Non
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puglia
Da non mancare Lasciandoci il mare alle spalle si apre la gioiosa Valle d’Itria, con i suoi trulli, le tipiche abitazioni in pietra a forma di cono, e con i caratteristici centri di Alberobello e Locorotondo. I trulli di Alberobello sono un Patrimonio mondiale dell’umanità. Un tempo il trullo era per il cozzaro, ovvero per il coltivatore della terra del padrone, il giaciglio dove dormire e tenere gli attrezzi del campo. Da Alberobello ci dirigiamo a Bitonto, un’isola di ulivi sul mare. Assolutamente da non perdere la cattedrale che risale al XII secolo ed è espressione fulgida del romanico pugliese. Zona di assoluta eccellenza per l’olio extravergine di oliva: qui si produce l’extravergine di oliva Terra di Bari Dop. Da Bitonto andiamo nella limitrofa Andria, la città prediletta da Federico II di Svevia: si trova alle pendici di Castel del Monte, corona ottagonale di Puglia, sito dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Bianca e solare, immersa nel verde argenteo di splendidi uliveti a perdita d’occhio. È la prima città al mondo per quantità di olio prodotto: 17mila ettari di uliveto con circa 3 milioni di piante per un totale di 600mila quintali di olive all’anno. La sola Andria produce una quantità di olio pari a quella dell’intera Toscana. Castel del Monte domina il solenne paesaggio dell’Alta Murgia, dalla costa di Barletta e gli uliveti di Andria verso l’altopiano calcareo. Sul versante interno, ad Altamura non si può non assaggiare il pane, il primo in Europa a fregiarsi della Dop. Risalendo verso il nord della Puglia incontriamo Foggia, la porta del Tavoliere, il capoluogo della Capitanata. Anche qui l’olio tocca vertici qualitativi di eccellenza e si avvale della Dop: la Dop Dauno.
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Da Bitonto andiamo ad Andria, alle pendici di Castel del Monte. Bianca e solare, immersa nel verde argenteo di splendidi uliveti a perdita d’occhio, è la prima città al mondo per quantità di olio prodotto In questa pagina, partendo dall’alto, il maestoso Castel del Monte, noto per la sua forma ottogonale, nel comune di Andria; uno scorcio di Otranto, lungo la costa orientale della penisola salentina e, nella foto a destra, i trulli di Alberobello, le tipiche abitazioni in pietra a forma di cono
Calette e faraglioni Se il Salento è il tacco d’Italia, il Gargano è lo sperone. Definito la montagna del sole, ma anche mare e collina. Stare nel Gargano comporta sentirsi subito bene, a proprio agio e in pace. Da Vieste prendiamo la nave per andare alle Isole Tremiti. L’arcipelago è composto da tre isole, un isolotto ed alcuni scogli: un concentrato di bellezze naturali e di storia. Qui l’Adriatico è azzurro e limpido: dirupi, calette, faraglioni. Nell’isola più piccola, Capraia, la natura ha compiuto un miracolo architettonico: l’Architiello, sotto il quale il mare forma una sorta di laghetto, circondato dal mare colore smeraldo. Il faro, che si specchia nel laghetto, si accende automaticamente all’imbrunire e si spegne con la luce solare. È un luogo magico e romantico! Lasciate le Tremiti, da Vieste, mare a sinistra, si punta verso Bari, passando per Manfredonia. Fondata dal “biondo e bello e di gentile aspetto” re Manfredi, figlio del grande Federico II, durante il carnevale, concedetevi il rustico tipico di Manfredonia che è la farrata: sfoglia di pasta, riempita di grano macerato, di ricotta e di essenze estratte da erbe del Gargano. Di qui, Gargano alle spalle, dove il Tavoliere incontra l’Adriatico, alla suggestiva foce dell’Ofanto, a Margherita di Savoia, si estende la salina più grande d’Italia e una delle più vaste dell’intero bacino mediterraneo. Bari, bellissima, merita una visita, dalla Basilica di San Nicola, capolavoro dello stile romanico pugliese costruita utilizzando la bianca pietra calcarea, al castello normanno-svevo, una fortezza costruita nel 113.
Orecchiette o strascinati? Gli strascinati, come la parola stessa lascia intendere, si strascinano, mentre le orecchiette si capovolgono su un dito. Entrambi fantastici serviti con salsa di pomodoro fresco, qualche foglia di basilico e un’abbondante spolverata di ricotta forte o con le cime di rapa. Da non perdere fae e cecore restè, ovvero purea di fave con cicorie selvatiche, condita con olio extravergine d’oliva e accompagnate con crostini di pane fritto. Epitome dei colori e dei sapori mediterranei, la Taieddhra si prepara mettendo a strati in una teglia da infornare, cipolla, pomodoro, patate e zucchine, tutto condito con olio extravergine di olive, sale, pepe e una spolverata di pane grattugiato: si inforna. La vocazione silvana e pastorale del territorio dell’Alta Murgia ha una storia millenaria che si intreccia con quella del Canestrato pugliese. Il nome di questo formaggio deriva dai canestri di giunco nei quali lo si fa stagionare. La produzione del Canestrato Pugliese è legata alle pratiche della transumanza, a cui questo formaggio deve la diffusione. Per fare il Canestrato Pugliese Dop viene impiegato latte intero di pecora, di razza Merinos o Gentile di Puglia. A dieci mesi di stagionatura è ottimo accompagnato dalla regina delle olive da tavola, La Bella della Daunia Igp.
Partendo dall’alto, la spiaggia di Vignanotica, gioiello del Gargano e alcuni prodotti tipici: orecchiette, strascinati e Canestrato Pugliese
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Scelti per voi dove mangiare Il Poeta Contadino Via Indipendenza 21, Alberobello (Ba) Tel. 0804321917 www.ilpoetacontadino.it Un suggestivo salone in pietra con tovaglie e sedie colorate accoglie chi entra in questo ristorante dove si ripropongono i piatti della tradizione regionale con una spiccata vena creativa. Piatti forti: purè di fave con cavatelli ai frutti di mare, i ravioli di branzino, l’ombrina con cipolla rossa, porri e salsa ai pistacchi, il controfiletto con carciofi e pomodori secchi. Cantina straordinaria, tra le migliori in assoluto. Menu da 65 euro. Ristorante Zia Fernanda Via XXV Aprile, Otranto (Le) Tel. 0836801884 www.ziafernanda.it Vicino al borgo antico di Otranto, in un ambiente sobrio e informale, zia Fernanda propone piatti che si apprezzano per la qualità delle materie prime e la fedeltà al territorio: cibi saporiti e cucinati a regola d’arte. Zia Fernanda cura tutto nei minimi dettagli, a partire dalla spesa che fa personalmente ogni mattina. La cantina è interamente dedicata alla regione. Menu da 30-35 euro.
puglia
Pantagruele Salita di Ripalta, 1/5, Brindisi Tel. 0831560605 Nel porto di Brindisi si può senz’altro fare una sosta in questo locale allegro e alla mano, che sa farsi apprezzare per la cura professionale e i piatti gustosi, che si mantengono in equilibrio fra terra e mare. Qualche consiglio? Purè di fave con cicorielle, tagliolini con julienne di seppia, maccheroncini con melanzane e pesce spada, zuppa di scorfano, filetto di puledro al vino rosso. Bella carta di vini del territorio. Menu da 25 euro. Masseria Gattamora Via Campo Sportivo 33, Uggiano La Chiesa (Le) Tel. 0836817936 www.gattamora.it Un’incantevole masseria dove d’estate è un piacere sostare (belle e confortevoli le stanze dell’albergo) e cenare. Il menu propone una cucina di territorio riattualizzata: fria con cozze e passata di ceci, capellini ai capperi trifolati con triglie di scoglio e molliche di pane, vitello con salsa di cipollotti, filetto di maiale al negroamaro. Cantina dedicata ai vini pugliesi. Menu da 35 euro. Il Chiostro c/o San Giorgio Resort & Spa Provinciale Noha - Collepasso - Cutrofiano (Le) Tel. 0836542848 www.sangiorgioresort.it Il raffinato ristorante “il Chiostro” con una
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capacità ricettiva di 40 posti, offre un’eccellente scelta di piatti tipici della cucina regionale e nazionale. Con una scelta di oltre 1000 etichette di vini provenienti dalla cantina sotterranea. Menu à la carte 45 euro.
dove dormire Masseria Abate S. P. per Massafra, km 0,300 Noci (Ba) Tel. 0804978288 www.abatemasseria.it Suggestivo complesso immerso tra pascoli, querce e alberi di noce, realizzato in un’antica residenza contadina, oggi accuratamente restaurata. Diversi per dimensioni e organizzazione degli spazi, le camere e i trulli sono caldi d’inverno e freschi d’estate. Nella sala del ristorante Il Briale, in origine utilizzata per il ricovero degli animali, si vedono ancora le file di mangiatoie ricavate nei muri portanti. Doppia da 54 euro. Villa Cenci S.P. per Ceglie Messapica Contrada Carperi - Cisternino (Br) Tel. 0804448208-74447434 www.villacenci.it Nel cuore della valle d’Itria, immersa in una vegetazione fitta e rigogliosa, Villa Cenci offre agli ospiti sia camere semplici e confortevoli nei caratteristici trulli seicenteschi, sia piccoli appartamenti dotati di angolo cottura, in completa autonomia. L’ampio parco e il giardino consentono piacevoli passeggiate. Singola 50-60 euro. Masseria Alchimia Contrada Fascianello 50 Marina di Savelletri - Fasano (Br) Cell. 3356094647 www.masseria-alchimia.it Sulla costa pugliese, Masseria Alchimia unisce il fascino di un eremo dell’800 alla modernità. Caroline Groszer sta creando una struttura di 10 appartamenti per soggiorni in armonia con la natura, in un felice traitd’union tra passato e presente, semplicità e magia. Doppia da 65 euro. Masseria Il Frantoio S.S. 16, km 874 - Ostuni (Br) Tel. 0831330276 www.masseria.it Nella parte ottocentesca della masseria sono state ricavate le 8 camere per gli ospiti, con alte volte, pavimenti originali, mobili d’epoca; qualcuna è provvista di caminetto o di stufa a legna. Intorno ulivi secolari da cui l’azienda produce ottimi oli extravergine. Doppia 68-103 euro.
Hotel Ristorante Masseria Bandino Via Uggiano - Otranto (Le) Tel. 0836804647 www.masseriabandino.it La Masseria Bandino è una settecentesca struttura contadina perfettamente restaurata che nei lunghi mesi estivi accoglie i suoi ospiti all’aperto nella splendida corte e nei mesi freddi al tepore dei suoi camini crepitanti. E qui si può gustare una cucina legata ai migliori sapori del mare, ma si può godere anche di ottime proposte di terra, tutte all’insegna della più assoluta genuinità. Singola da 28 euro. Lama di Luna Biomasseria Loc. Montegrosso - Andria (Ba) Tel. 0883569505 - cell. 3280117375 www.lamadiluna.com Siamo nella suggestiva campagna pugliese, qui coltivata nel rispetto dei metodi biologici. La masseria, risalente all’Ottocento, mette a disposizione degli ospiti 9 camere, ristrutturate e arredate con cura. É possibile effettuare visite guidate alla cantina vinicola e al frantoio e acquistare vino, olio, frutta, ortaggi e cereali. Singola 65-70 euro. Masseria San Domenico Litoranea 379 Savelletri di Fasano Fasano (Br) Tel. 080 4827769 www.masseriasandomenico.com Torre di avvistamento del XV sec. costruita lungo il litorale tra Bari e Brindisi vicino al mare, la Masseria è stata restaurata e trasformata nel 1996 in prestigioso hotel 5 stelle lusso con camere dotate di tutti i comfort ed elegantemente arredate e un ristorante rinomato per la cucina regionale e la vasta gamma di pregiatissimi vini locali. Dispone di un modernissimo centro talassoterapico, 2 piscine, una spiaggia privata. Doppia da 300 euro.
dove comprare Pellegrino srl Via Firenza, 53/a Andria (Ba) Tel. 0935667515 Olio Puma Conserve srl S.S. 16 km. 771 Bisceglie (Ba) Tel. 0803951531 Confetture Cirillo Group – Bella Contadina S.S. 273 km 14+500 San Giovanni Rotondo (Fg) Tel. 0885451956 Confetture
Extravergine di Tuscania Alla scoperta di un olio dai profumi e sapori unici. Dentro c’è tutta la passione dell’Oleificio Sociale Cooperativo Agricolo di Tuscania
Acidità sempre sotto la soglia dello 0,3% e perossidi contenuti sotto al 10 sono il biglietto da visita chimico del frantoio ma il vero punto di forza sta nel bouquet di profumi e sapori dell’olio extravergine prodotto. Il colore varia dal verde brillante ad un verde più chiaro, l’odore ci avvolge e il fruttato che emerge ricorda la campagna e l’erba fresca; il suo gusto vigoroso ci lascia al ricordo dei sentori del cardo, del carciofo e della mandorla. La ricca componente del Cultivar, con l’amaro intenso, viene stemperata dalle altre razze che contribuiscono con un vivace piccante all’orgoglio di quest’olio, veramente notevole. Oleificio Soc. Coop. Agr. di Tuscania Via Tarquinia Snc - Tuscania (Vt) Tel/Fax 0761443183 - www.tuscaniaoleificio.com - tuscaniaoleificio@libero.it
Vdg promotion
L’Oleificio Sociale Cooperativo di Tuscania, composto da oltre 350 soci, produce annualmente più di 1500 quintali di olio, nelle tipologie dell’Extravergine convenzionale, del DOP Tuscia, del Biologico e del Tracciato. Un frantoio azzeccato, una consolidata intesa tra i soci e i rigidi controlli sul prodotto, hanno consentito all’oleificio, nato nel 1968 e recentemente rinnovato, di produrre un olio dalle qualità organolettiche e chimiche in continuo miglioramento. Nelle aziende socie la varietà d’olivo predominante è il Canino, che si fonde con percentuali inferiori di Frantoio e Leccino e con piccole quantità di altre razze. Le piante, coltivate secondo tradizione, producono olive che, raccolte nella giusta epoca con tecniche moderne e poco traumatiche, sono velocemente trasportate nel frantoio e lavorate entro le 24 ore. L’Oleificio Sociale rappresenta l’impegno giornaliero che il direttivo, i soci e i tecnici del frantoio danno per ottenere il meglio dalla preziosa risorsa ecologica che è l’areale di Tuscania, ricco di storia, tradizioni e rispetto per la campagna.
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Intatta e selvaggia Paesaggi variegati e fiabeschi dove la ruralità è ancora un genuino stato dell’essere. Prodotti sopraffini e una tavolozza di colori che oscilla nelle sfumature tra cielo, terra e mare. La Basilicata è un mosaico di cromie naturali e sapori inconfondibili
Potenza
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Matera
basilicata Il rosso rubino di un grande vino - l’Aglianico del Vulture Doc - e i suoi riflessi aranciati quando il nettare è invecchiato. Il verde dei castagneti che circondano Melfi e producono una prelibata castagna, la varola, e il bianco, l’ocra, il grigio della pietra dei borghi arroccati, dei calanchi e dei sassi di Matera. La Basilicata è un mosaico costituito da tasselli con mille sfumature cromatiche. A partire dall’imperdibile Acerenza, tra i borghi più belli d’Italia, dominata dalla magnifica cattedrale e da un centro antico in cui si compie un salto nel tempo di circa un millennio. Spostandosi in Val d’Agri, una fertile pianura incastonata da rilievi montuosi e collinari che custodisce Sarconi, poco più di mille abitanti, famoso per il suo fagiolo Igp. I fagioli di Sarconi sono coltivati da secoli nella zona di origine dell’Alta Valle dell’Agri. Le particolari condizioni pedoclima-
tiche, caratterizzate da terreni fertili, estati fresche e dalle incontaminate acque provenienti dai monti circostanti, insieme con le tradizionali tecniche di coltivazione, consentono di ottenere un prodotto che per caratteristiche organolettiche e nutrizionali è unico ed inconfondibile. Così come è inconfondibile il Canestrato di Moliterno, formaggio a pasta dura aromatico e piccante prodotto stagionalmente con latte di pecore e capre allevate prevalentemente a pascolo. La lavorazione del latte acquista una connotazione particolare per via della pressatura della cagliata fatta a mano all’interno delle fascelle. Alla ricerca di un’altra prelibatezza casearia, ci si sposta a Filiano, vicino Potenza. Il nome di Filiano deriverebbe dall’abbondanza di lana filata, dovuta alla presenza di molti allevamenti ovini. Il pecorino di Filiano è un formaggio a pasta dura
In apertura, un’incantevole veduta del Parco Nazionale del Pollino; in basso, a sinistra, un esemplare di pino loricato, simbolo del parco. Sopra, un dettaglio della Cripta del Peccato Originale a Matera, e il pane della città, che ha il riconoscimento Igp
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ottenuto con latte intero di pecora. La crosta porta i segni della caratteristica canestratura e ha un colore che varia dal giallo dorato al bruno scuro. La pasta ha un colore variabile dal bianco al paglierino, consistenza compatta e minuscole occhiature. Il sapore è inizialmente dolce e delicato, quindi leggermente piccante quando raggiunge la media stagionatura ed infine più accentuato con il protrarsi della stessa. Il modo di servire il pecorino di Filiano è praticamente uno solo: così com’è o tuttalpiù con un anello di miele di castagno intorno.
Al centro e tra i sassi Il capoluogo regionale, la montana Potenza, con i suoi 819 metri sul livello del mare è il capoluogo di regione più alto d’Italia. Scendendo da Potenza verso la costa tirrenica si incontra Maratea con il centro storico in collina e uno sviluppo in posizione panoramica sulle falde del Monte San Biagio, sul cui versante costiero, in sommità, si erge la monumentale statua del Redentore alta 21 metri. Nel ritornare verso l’interno si incontrano Trecchina, Lagonegro e Lauria. Lagonegro ha nucleo storico medievale fatto di vie con tracciato elicoidale. Si narra che nella chiesa di San Nicola sia sepolta Lisa del Giocondo, la Monna Lisa di Leonardo Da Vinci. Salendo fino al massiccio del Sirino si avvista il lago Laudemio, il più meridionale fra i laghi europei di origine glaciale. Per ammirare un presepe di pietra la meta è Matera, la città dei Sassi, dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Nucleo antico, oggi di nuovo abitato dopo secoli di abbandono, i Sassi ospitavano circa quindicimila persone fino al 1952, quando una legge dello Stato ne decretava lo sfollamento per motivi igienico sanitari. Scavati nel tufo della Gravina di Matera, i Sassi, sono costituiti da un intricato avvicendarsi di archi e ballatoi, di vicoli e scale, di grotte e palazzotti signorili, da cui sbucano i caratteristici
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In alto, i Sassi di Matera, dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità, sono costituiti da un intricato avvicendarsi di archi e ballatoi, di vicoli e scale, di grotte e palazzotti signorili, da cui sbucano i caratteristici comignoli e campanili; sopra, i peperoni Igp di Senise, di piccole dimensioni, conferiscono gusto e colore a pregiati salumi
comignoli e i campanili. L’habitat rupestre dei Sassi testimonia cosa significhi il lavoro umano volto a mantenere il delicato equilibrio tra l’uomo e la natura. Un’intera comunità seppe vivere per millenni in armonia con l’ambiente naturale. Era abitudine, la sera, accendere una lanterna davanti a ogni abitazione e allora, al viaggiatore che vi giungesse dopo il tramonto, Matera diventava lo specchio del cielo stellato. A tavola un posto d’onore è del pane che ha ottenuto il riconoscimento Igp. La ricetta è semplice: farina di semola rimacinata di grano duro Cappelli, lievito naturale, tempo necessario per farlo lievitare senza fretta e l’esperienza dei fornai materani. Tra i primi troneggiano le lagane - la risposta lucana alle tagliatelle romagnole con lucanica e ricotta - e le orecchiette alla materana, con fior di latte, agnello, pecorino e salsa di pomodoro. Tra i secondi spicca il cutturill, bollito di agnello, patate e verdure, accompagnato dalla cialledda, il pane di Matera raffermo bagnato in acqua calda e condito con cipolla, olive ed olio.
Era abitudine, la sera, accendere una lanterna davanti a ogni abitazione e allora, al viaggiatore che vi giungesse dopo il tramonto, Matera diventava lo specchio del cielo stellato Orizzonti sull’acqua Nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, tra le aree protette più estese d’Europa, in posizione civettuola si trova Senise, famosa per il suo peperone Igp. Di piccole dimensioni può avere forma appuntita, a tronco oppure ad uncino. I peduncoli dei peperoni essiccati vengono infilati con spago fine, ottenendo così le caratteristiche serte che si espongono al sole per ultimare l’essiccamento. Spostandosi verso est sul Mare Ionio si arriva a Metaponto, l’antica Metapontion con le splendide Tavole Palatine, tempio extramoenia dedicato ad Hera. L’ultimo tratto lucano porta da Metaponto ad Aliano, il paesino dove riposa Carlo Levi che qui visse da confinato politico durante la dittatura fascista. Piemontese, Carlo Levi visse in Lucania solo un paio di anni ma non riuscì mai a distaccarsene.
In questa pagina, partendo dall’alto, a sinistra, il Massiccio del Pollino, cuore del parco omonimo; le splendide Tavole Palatine a Metaponto e i coloratissimi fischietti artigianali di Matera, dal forte valore scaramantico
Scelti per voi dove mangiare La Contadina Sisina Via Roma 13, Aliano (Mt) Tel. 0835568239 Una piccola trattoria situata nelle viuzze del centro storico. Ambiente accogliente e cucina casereccia. Piatti tipici della tradizione locale. Menu da 20 euro.
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La Perla Via A. Diaz - San Mauro Forte (Mt) Tel. 0835674548 Ristorante a gestione familiare, alla periferia del paese. Piatti caserecci e ampia scelta di pizze cotte nel forno a legna. Menu da 20 euro. Antica Osteria Marconi Viale Marconi 233/235 Potenza Tel. 097156900 Un piccolo ristorante, in stile rustico ma ben curato, che propone una cucina innovativa puntando all’essenzialità. Tra i piatti più convincenti: variazione di tonno rosso in sei bocconi, ravioli di melanzane all’anice stellato, paccheri con cozze e scorza d’arancia, cotoletta d’agnello, sella di maiale. Notevole il carrello dei formaggi, deliziosi i dolci, ottima la cantina. Servizio cordiale e attento. Prezzo medio: da 30 euro. Pietra del Sale Loc. Montecarmine Fraz. Frusci Avigliano (Pz) Tel. 097187063 www.pietradelsale.it Una bella cascina in pietra immersa in un bosco di faggi ospita questo ristorante semplice e tradizionale, che punta tutto sull’assoluta genuinità delle materie prime. Molto appetitosi i cavatelli con sugo di lepre e porcini, la polenta con il pecorino, i ravioli di ricotta al tartufo, le paste al sugo di cinghiale, il capretto farcito. Buoni i salumi di produzione propria, carta dei vini di impostazione regionale. Prezzo medio: 26/35 euro. Becco della Civetta Vico I Maglietta 7 Castelmezzano (Pz) Tel. 0971986249 www.beccodellacivetta.it Nello spettacolare scenario delle Dolomiti Lucane, all’interno di un borgo di grande fascino. Ogni proposta nasce da autentica passione per la propria terra. Tra i cavalli di battaglia la minestra di cicorie con fagioli, finocchietto e polpettine, i cavatelli con cinghiale e finocchietto selvatico, il capretto alle cipolle rosse, il maiale con le pere e i peperoni. Ottimi i salumi e i formaggi, servizio di rara cortesia. Prezzo medio: 30/35 euro.
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Locanda delle Donne Monache Via Carlo Mazzei 4 - Maratea (Pz) Tel. 0973877487 www.mondomaratea.it Antico monastero femminile fondato nel 1735 - con ambienti, corridoi a volta, scale, terrazze e giardini su piani diversi oggi offre 24 camere e 5 suite: una sapiente cura delle scelte cromatiche alle pareti e particolari d’arredo inaspettati le rendono uniche (nella “Vicaria” vasca scavata nella roccia, nella “Badessa” terrazzino affacciato sui tetti di terracotta). Il ristorante, con muri di pietra grezza, è sede della prestigiosa Scuola del Gusto, laboratorio di chef, sommelier e storici della cucina. Prezzo medio: da 35 euro. Doppia: da 130 euro.
dove dormire Relais San Pio C/da Macchia - Marina di Pisticci (Mt) Tel. 0835582193 www.naturgest.it Una masseria ottocentesca, che si caratterizza per le coltivazioni ortofrutticole biologiche. 20 camere, arredate in arte povera. Annessa la Locanda Le Giare per gustare cucina tipica. Prezzi: da 55 euro a persona. Hotel Degli Ulivi Km 68, Macchia Ferrandina s.s. 407 Ferrandina (Mt) Tel. 0835757020 Immerso tra gli ulivi, elegante e raffinato hotel. Prezzi: doppia 70 euro. Romantik Hotel & Restaurant Villa Cheta Elite Via Timponi Frazione Acquafredda Maratea (Pz) Tel. 973878134 www.villacheta.it Il Romantik Hotel si trova in una villa liberty con vista sul mare. Stoffe pregiate e antichi specchi decorano ogni camera dove si ammira il mare della costa tirrenica e il giardino dagli alberi centenari. Il ristorante propone una cucina semplice ma raffinata con una particolare attenzione ai piatti tipici lucani. La carta dei vini è molto curata e privilegia i vini del sud. Doppia: da 140 euro. Hotel Villa Maria Fraz. Monticchio Laghi, S.S. 167 Rionero in Vulture (Pz) Tel. 0972731025 www.hotelvillamaria.net Una trentina di camere confortevoli e ben accessoriate e due appartamenti dotati di cucina in un hotel immerso nel verde dei boschi, a pochi metri da due suggestivi laghi di origine vulcanica. Spazi attrezzati con giochi. Doppia: 70 euro.
Hotel Midi Viale Colombo, 76 - Lagonegro (Pz) Tel. 0973/41188 www.midihotel.it Il nucleo antico della cittadina, arroccato su una rupe con pareti a strapiombo, è dominato dai resti del castello feudale. Per la tradizione qui soggiornò e fu sepolta la celebre Monna Lisa ritratta da Leonardo. Tra faggi e castagni, l’hotel è un comodo punto di riferimento per la stazione sciistica del Sirino, per escursioni in mountain bike e a cavallo. Doppia: 59 euro. La Garavina Loc. Casa del Conte Terranova di Pollino (Pz) Tel. 097393395 www.lagaravina.it Nel cuore del Parco del Pollino, quasi al confine con la Calabria, una piccola azienda a orientamento biologico offre poche camere e ottimo ristorante con cucina del territorio. D’inverno, per gli appassionati di sci di fondo, sono da esplorare sentieri dagli insoliti scenari. Numerosi i prodotti in vendita, tra cui liquori ed erbe officinali. Doppia: 60 euro. La Dimora dei Cavalieri S.P. per Cancellara Loc.Tataseppe 1 Vaglio Basilicata (Pz) Tel. 0971487466 www.dimoracavalieri.it Ubicato su un tratturo che raggiunge i siti archeologici di Serra e Rossano di Vaglio, si racconta che qui sostassero cavalieri e pellegrini. Oggi è antico casale per riposarsi, godere del fresco dei grandi querceti, placare la fame con la cucina ricca di prodotti tipici, il tutto accompagnato da una cordiale accoglienza. Immersi in una realtà contadina, si possono tosare pecore, mietere il grano, raccogliere more, funghi e castagne accompagnati. Doppia: da 56 euro.
dove comprare Cantina di Venosa s.c.a.r.l. Via Appia - Loc. Vignali Venosa (Pz) Tel. 097236702 Vino Azienda Agricola Ofanto srl Contrada Paduli, Monticchio Bagni Rionero in Vulture (Pz) Tel. 0972080289 Vino, olio Azienda Agricola Gazzaneo Egidio C da Cappuccini snc Senise (Pz) Tel. 0973585000 Peperoni di Senise
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Antichi tesori Agrumeti rigogliosi, spiagge bianche, acque cristalline. Sospesa tra due mari la Calabria conquista con profumi e colori gioiello. E in tavola tradizione e natura si incontrano nel piatto
Cosenza
Crotone
Catanzaro Vibo Valentia
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Tropea, il gioiello della Calabria che si specchia sul Tirreno. Se ci si arriva dal mare, il benvenuto arriva dall’isoletta di Santa Maria con il suggestivo scenario della Chiesa di Santa Maria dell’Isola, di fondazione medievale e rifatta in epoca gotica. A strapiombo sull’acqua, il centro storico di Tropea è un labirinto di scorci, vicoli e piazzette su cui si affacciano palazzi settecenteschi. Arte, natura e sapori che fanno di questa terra un giacimento di cultura. Tra i tesori, la cipolla rossa di Tropea che grazie alle sostanze contenute nel terreno, possiede un gusto dolce. Unico. A sud, Capo Vaticano arroccato su un promontorio di granito, quello bianco-grigio, studiato in tutto il mondo per le sue particolarità geologiche. E la baia di Grotticelle, figlia di tre spiagge contigue, è tra le 100 più belle del mondo. Un grande scrittore veneto, Giuseppe Berto, dopo aver girato l’Italia decise di rimanere a vivere qui: «Il tratto di costa che culmina in Capo Vaticano è pieno di storia e di bellezza... Penso che Capo Vaticano
A sinistra, i celebri e gustosissimi peperoncini calabresi stesi al sole ad essicare; sotto, la cipolla di Tropea, dall’inconfondibile gusto dolce. Nella foto in basso, una veduta mozzafiato della Rocca di Tropea a strapiombo sul mare
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si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c’è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco “manteuo” significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto». Per scoprire l’eponimo pecorino, prodotto con il latte delle pecore della Moscia Calabrese, bisogna spingersi fino al Monte Poro. Mentre per degustare l‘Nduja - una salsiccia particolarissima, tenera, tanto da essere spalmata sul pane, preparata con le parti più delicate del maiale aromatizzate con abbondante peperoncino - la tappa obbligata è Spilinga. Ma, per scoprire i segreti della Magna Grecia, la meta è Vibo Valentia, l’antica città greca Hipponion, le cui mura sono visibili appena fuori l’attuale abitato. Salendo fino al Parco
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della Rimembranza, si può godere di uno dei più bei panorami del mondo. Scendendo verso lo stretto, verso la punta estrema dello stivale italiano, il territorio reggino è tavolozza magica di colori. Spicca Reggio Calabria, la prima polis greca in Italia cantata da Gabriele D’Annunzio che definì Il Lungomare Falcomatà il più bel chilometro d’Italia. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ospita i celeberrimi Bronzi di Riace, una delle pochissime testimonianze superstiti della scultura greca in bronzo.
Natura e tradizione nel piatto A tavola, un’altra gemma: le frittole. Preparate con la cotenna e con tutte le rimanenti parti del maiale, il segreto delle frittole sta nella cottura, alimentata da brace di legna, che avviene nel tradizionale pentolone di rame zincato localmente denominato caddàra, allestito all’esterno delle macellerie reggine, di norma il sabato. Tutto quanto rimane nel fondo della caddàra si solidifica. Ne sortiscono i curcùci, che si cuociono nuovamente per utilizzi diversi come l’ingrediente principe della pizza. Se in stagione, non si possono perdere gli involtini di pesce spada, il dessert si chiama sempre nzudde, biscotti a base di miele e mandorle dalle fantasiose forme. Sulla Costa Jonica reggina si coltiva, unico posto al mondo, il bergamotto, preziosa essenza utilizzata quale composto base per la produzione dei profumi. Di recente il bergamotto ha trovato ambito di utilizzo anche in campo alimentare per produrre gradevoli rosoli. Questa è anche zona vocata alle clementine, particolarmente dolci. Lasciata la Costa dei Gelsomini, ecco l’Aspromonte con Capo Spartivento, l’antico Heracleum, promontorium ben noto ai navigatori greci, fenici e romani. Se si attraversa Locri, l’antica Epizefiri, si giunge a Punta Stilo dove nacque Tommaso Campanella. Risalendo il Golfo di Squillace, all’altezza di Catanzaro Marina, ci si trova nel punto più stretto di tutta la penisola dove Ionio e Tirreno quasi si
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In questa pagina, in alto, uno scorcio di Corigliano Calabro, famoso per la squisita liquirizia; nella pagina seguente, pescatori di Scilla al lavoro con le reti e, nella foto in basso, un dettaglio della foresta della Sila
Sardella La Sardella è la più piccante, saporita ed aromatica conserva ittica del Mediterraneo. È una preparazione dal gusto forte e antico, che amalgama la neonata di sardine con sale, peperoncino e semi di finocchio selvatico.
Liquirizia Secondo l’autorevole Enciclopedia Britannica, la migliore qualità di liquirizia presente al mondo nasce e si trasforma in Calabria, in particolare nei comuni di Rossano e Corigliano Calabro.
toccano. Il viaggio tra i tesori di Calabria prosegue verso Capo Rizzuto e Capo Colonna, dove sorgeva il tempio greco di Hera Lacinia. Isola di Capo Rizzuto, che isola non è, con le sue spiagge di sabbia fine e le sue acque cristalline è uno dei posti più belli del Mediterraneo. L’antica Kroton, oggi Crotone, è poco distante. Fondata dai coloni dell’Acacia nel 709 a.C., Kroton divenne una delle città più importanti della Magna Grecia grazie alla vittoria riportata nel 560 a.C. sull’altra importante colonia di Sybaris. Crotone è la città di elezione del grande filosofo e matematico Pitagora - nato a Samo - che qui fondò la sua scuola orfica. Mai nulla scrisse, e proibì ai suoi allievi di scrivere. Per Pitagora il numero è l’arché, ovvero il principio di tutte le cose. Kroton accolse le più belle fanciulle dell’Ellade, al punto che il grande pittore Zeusi, dovendo dipingere il quadro di Elena, scelse tra le crotoniate la modella a cui ispirarsi.
I vitigni importati dai greci Se l’appettito chiama, l’idea più golosa è pane spalmato di frigulimiti, ovvero il lardo ed altri parti grasse del maiale aromatizzate con la salvia. Oppure pane e mustica, altrimenti detta sardella (patè preparato con neonate di sarde ed acciughe essiccate al sole, frammiste a peperoncino dolce e piccante). Attenzione: gli ingredienti si stemperano nell’olio fino a diventare una crema. Per innaffiare il tutto non si deve andare lontano da Crotone: solo qualche chilometro e Cirò si presenta con i suoi vigneti di uve gaglioppo. Dulcis in fundo, la pittanchiusa: torta preparata con mosto, mandorle, uvetta, cannella e zucchero, arrotolando la pasta al fine di creare tante piccole rose. L’abbinamento perfetto è con un vino raro: il Greco di Bianco che si produce solo nel comune di Bianco (ed una parte del comune di Casignana). Le uve del Greco di Bianco vengono messe ad appassire su graticci prima della spremitura. Il vino ha una gradazione di 17° e può continuare ad evolversi per 10 anni.
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Scelti per voi dove mangiare Ristorante Kamastra Piazza Municipio 3/6 - Civita (Cs) Tel. 098173387 Per chi volesse scoprire le contaminazioni tra cucina albanese e calabrese, una locanda spartana che fa dei piatti di carne il suo punto di forza. Menu da 25 euro. La Tavernetta Campo San Lorenzo 14 Camigliatello Silano (Cs) Tel. 0984570809 Una vera “chicca” della gastronomia cosentina, tappa obbligata per i gourmet che vogliono deliziare il palato con le tipicità autoctone. Prezzo medio: 40 euro.
calabria
Pantagruel Via Pittore Santanna 2 Rende (Cs) Tel. 0984443508 - cell. 3889231846 Tonino Napoli da decenni delizia con piatti della tradizione e sperimentazioni sofisticate come i gamberoni alla liquirizia. Prezzo medio: 30 euro. Il Convito Località Pietrabianca 11 Sangineto Lido (Cs) Tel. 098296333 Gustosa cucina di terra, ma anche specialità di pesce. Prezzo medio: 35 euro. La Locanda di Alia Via Jetticelle, 55 - Castrovillari (Cs) Tel. 098146370 Molti lo considerano il miglior ristorante della Calabria. Da provare l’insalata di lardo con salsa di liquirizia. Menu da 50 euro. Villaggio del Golfo Marina di Nocera Terinese (Cz) Tel. 096893385 Qui il pesce è il re incontrastato: dall’aragosta con bottarga di tonno e cipolla di Troppa ai taglierini “allo scampo re”. Prezzo medio: 60 euro. Piccolo Mondo Via Martiri di Cefalonia Catanzaro Lido (Cz) Tel. 096132245 Pesce freschissimo di giornata, mega-fritture di paranza e impepata di cozze superlative. Menu: 20-40 euro. Sciamano Via Marconi 28 Soverato (Cz) Tel. 0967522564 Gode di buona fama questo bel ristorantino di pesce che punta le sue carte su una grande accuratezza nella scelta delle materie prime e nella leggerezza delle preparazioni. Non nuovi ma di sorprendente freschezza si rivelano piatti come gli involtini di melanzane al ripieno di ricciola, le caserecce ai frutti di mare, gli spaghetti con
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cime di rapa, cernia e gamberetti, la grigliata di pesce. Dolci sfiziosi, servizio molto attento e professionale. Menu da 50 euro. Frammichè Contrada Ceraso Mesiano (Vv) Cell. 3388707476 Ricette ormai perdute della tradizione calabrese in un antico casolare di campagna. Prezzo medio: 25 euro L’Approdo Via Roma 22 Vibo Marina (Vv) Tel. 0963572640 Specialità di pesce, anche crudo, in un ambiente raffinato. Menu da 50 euro. Donna Nela Corso Mazzini 23 Polistena (Rc) Tel. 0966932943 Piatti tipici della gastronomia locale ed elaborate pietanze di stile più mediterraneo. Prezzo medio: 35/40 euro. Da Ercole Viale Gramsci 122 Crotone Tel. 0962901425 Elegante ristorante di pesce. Tonno con marmellata di cipolle, linguine alle capesante, tubetti con prosciutto di tonno grattugiato, ricciola con carciofi, calamaretti ripieni di cicoria e mollica. Menu da 35 euro.
dove dormire Villa Guido Via Napoli 19, Camigliatello Frazione Moccone Spezzano della Sila (Cs) Tel. 0984433839 - cell. 3407881025 Per sperimentare lo stile di vita “silano” soggiorni-full immersion tra le bellezze del Parco Nazionale della Sila. Doppia: 60 euro. La Tonnara Via Tonnara 13, Amantea (Cs) Tel. 0982424272 Hotel grande e accogliente, a pochissimi metri dalla spiaggia, dispone di una cinquantina di camere ben accessoriate, per lo più dotate di terrazzo con vista panoramica sul mare. Doppia: 110 euro. Agriturismo Appoiato Contrada Parrotta Appoiato Palermiti (Cz) Tel. 0961917430 In un’accogliente e suggestiva cornice collinare a 8 km dal mare, il luogo ideale per trascorrere un tranquillo soggiorno di relax. Doppia: 55-80 euro.
Residenza Agrituristica Contrada Guido Loc. Contrada Guido Sellia Marina (Cz) Tel. 0961961495 www.contradaguido.it Alle spalle un uliveto di oltre settant’anni, un frutteto, dove spiccano diverse varietà di agrumi, e una vasta pineta mediterranea; di fronte la bellezza di un mare dalle acque limpide e cristalline al centro del golfo di Squillace, raggiungibile da una spiaggia privata. La residenza dispone di 10 camere con bagno, ristrutturate e arredate con mobili in stile. È possibile effettuare anche servizio di pensione completa. Doppia: da 130 euro. Azienda Agrituristica Curatola Contrada Curatola Monteporo Spilinga (Vv) Tel. 0963883094 - cell. 3284736164 Nel cuore del Monte Poro, a breve distanza dalla costa di Capo Vaticano, un alloggio accogliente e rilassante. Doppia: da 25 euro. Pittara Località Quatrilde - Zambrone (Vv) Tel.0963600025 Fattoria di circa 10 ettari vicina al mare a Tropea, immersa in un lussureggiante uliveto e in un vigneto rigoglioso. Ideale per un turismo bucolico e lontano dai grandi flussi. Doppia: da 35 a 70 euro. La Casa di Gianna Via Paolo Frasca 4, Gerace (Rc) Tel. 0964355024/355018 All’interno di un palazzo del ‘300 che un tempo ospitava un convento femminile. Raffinato ed elegante, l’albergo dispone di 10 camere. Doppia: da 100-130 euro.
dove comprare Cozac Cooperativa Agricola calabrese Piano Lago-Località Felicetti - Figline Vegliaturo (Cs) Tel. 0984969079 www.cozac.it Luigi Caccamo L’Artigiano della ‘Nduja Via A. Moro 15, Spilinga (Vv) Tel. 0963542930 www.artigianodellanduja.com Dodaro Spa - Salumi di Calabria Via Leonardo Da Vinci 53, Castrolibero (Cs) Stabilimento: Strada Provinciale 19 Km. 217+400 - Spezzano Albanese (Cs) Tel. 0981959818 www.dodaro.com Delizie Vaticane di Tropea Via Provinciale, Santa Domenica di Ricadi (Vv) Tel. 09636695223 - www.delizievaticane.it Callipo Conserve Alimentari S.p.A.
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Crocevia di popoli Terra di templi e di fasti barocchi, l’isola svela il suo melting pot millenario frutto di arrivi e dominazioni che dai Greci in poi hanno lasciato il segno ovunque. Anche in una cucina multicolore
Trapani
Messina
Palermo Enna Caltanissetta Agrigento
Catania
Siracusa Ragusa
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Crogiolo di popoli, stratificazione di culture come fosse una mille foglie. Sotto il primo velo della Sicilia di oggi ce ne sono mille altri che ricordano la sua anima di crocevia di etnie. Centro di cultura immenso, il territorio siciliano ha accolto i Greci, i Romani, ha vissuto un’epoca barbarica e bizantina, islamica e normanna, e poi ancora,angioina,aragonese,borbonica.Strati che hanno lasciato il segno e parlano ancora la lingua della bellezza. Succede così a Siracusa, antica all’incirca quanto Roma, fondata dai Corinzi nel 733 a.C. Siracusa elargisce il bello per antonomasia, incarnato dagli ideali estetici del mondo greco. Il suo imponente Teatro Greco era il più grande dell’antichità, insieme a quello di Atene. La Fonte Aretusa, nell’incantevole isolotto di Ortigia, è stata cantata da Virgilio e dal sommo poeta Pindaro. Culla
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In apertura, una veduta di Catania. Sotto, il simbolo della Trinacria che rappresenta la Sicilia, caratterizzata da tre promontori: Pachino, Peloro e Lilibeo; nella foto in basso, l’eruzione dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa
di bellezza, ma anche di bontà: Siracusa era la capitale culinaria del mondo classico magnogreco che già nel V secolo a.C. pose in essere una scuola per cuochi ed un ricettario. E non casualmente, prevalenti erano le ricette agrodolci a base di uvetta e pinoli, ancora oggi diffuse in tutta la Sicilia. Agli Arabi, invece, si deve successivamente la coltivazione degli agrumi e l’arrivo del gelato e del cuscus. Tre eccellenze, ancora oggi, di Sicilia. Ai giorni nostri le migliori arance rosse sono quelle siciliane, e il cuscus viene celebrato con un importante festival in settembre a San Vito Lo Capo. Altro fiore all’occhiello della cucina siciliana è la parmigiana di melanzane, oramai famosa anche nelle altre regioni. Nonostante il nome, nulla ha a che spartire con il parmigiano. Il no-
me parmigiana, infatti, è storpiatura del siciliano parmiciana, termine che indica i listelli di legno che compongono le persiane. Infatti le melanzane vanno tagliate a listelli, fritte e condite con formaggio, prosciutto, ragù e basilico. Non chiedete mai ad un siciliano se la parmigiana di melanzane è un primo, un secondo oppure un piatto unico; la parmigiana di melanzane supera il paradigma della successione delle pietanze.
Catania e Messina Da Siracusa il bello e il buono proseguono a Catania, patria della pasta con la Norma, così chiamata in onore del grande compositore catanese Vincenzo Bellini. Il condimento è un sugo sapido a base di melanzane e ricotta sa-
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In questa pagina, a destra, uno scorcio della Valle dei Templi ad Agrigento. Sotto, la celebre statua dell’elefante simbolo di Catania e, in basso, una cartolina delle Isole Eolie. Nella pagina seguente, delizie siciliane: arance rosse e dolci tipici come i cannoli e le cassate
lata, ingrediente che, insieme con il nero di seppia, trionfa nell’elaborazione del ripiddu navicatu, sorta di risotto che anche nella forma e nei colori vuole rappresentare il gigante Etna.A Catania si visita Piazza del Duomo dove c’è la celebre statua dell’elefante, simbolo della città. Il mare risplende e proseguendo verso Messina si arriva alla costa celeberrima. È la riviera dei Ciclopi con Aci Castello, Aci Trezza, Aci Catena ed Acireale, fino a Naxos, Taormina e Castelmola, dove il panorama è di quelli che restano per sempre nella mente.A Messina è la Madonna del Porto ad accogliere i viaggiatori con la frase “Vos et ipsam civitatem benedicimus”, mentre il campanile del Duomo custodisce il più grande orologio meccanico del mondo che
ogni giorno, a mezzogiorno e a mezzanotte, offre uno spettacolo eccezionale: il gallo canta, il leone ruggisce e due donne bronzee battono le ore. Per il palato, prima di tutto, la pasta ‘ncaciata, sovrana tra le paste imbottite al forno e gli arancini, gustose palle di riso imbottite, che qui hanno visto la luce.
Vino da primato Un gran salto porta al vertice opposto di Trinacria: Capo Boeo. Qui si trova Marsala, l’antica Lilybeo, intrisa di storia e di vino. E per storia si intendono ventotto secoli, dall’insediamento dei Fenici nell’isola di Mothia fino allo sbarco dei Mille, che fa di Marsala una città garibaldina. E la laguna dello Stagnone e l’isola di Mothia sono assolutamente da non perdere. L’approdo a Mothia è un tuffo nel silenzio, rotto soltanto dal frinire delle cicale e dal vento che muove i mulini. Le vicine saline sono montagne bianche che riflettono i colori del cielo. Sul fronte enogastronomico a Marsala spetta un importante primato: il suo vino è la più antica Doc italiana e visitare i bagli rende l’idea di come intraprendenti inglesi seppero comprendere appieno la potenzialità del business generato dal vino di questa località di Sicilia.
Arcipelaghi sognanti La Sicilia è un’isola che ha intorno a sé altre piccole isole che formano arcipelaghi. Da Marsala si salpa per quello delle Egadi e si punta su Favignana, l’isola dalla forma di farfalla, quasi sempre accarezzata dal Favonio, un caldo vento di ponente
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che le dà clima mite e nome. Poi è la volta di Marettimo - per molti storici l’Itaca di Ulisse, che pare debba il suo nome all’abbondante presenza del timo selvatico - e la più piccola delle Egadi: Levanzo, così deliziosa e minuscola. Da Levanzo prua su Trapani: città tra due mari, che durante la Settimana Santa irradia misticismo. Qui si fa il pesto con le mandorle ed il cuscus di pesce preparato con cernia, scorfano, gamberi e cozze. Da Trapani, via terra, Palermo va raggiunta non attraverso la strada più breve, ma facendo sosta almeno ad Erice, Segesta e San Vito Lo Capo. Erice, sul suo monte, è il luogo dell’amore e della scienza dove Enea si fermò per rendere omaggio alla dea Venere. A Segesta, con il suo teatro e il suo tempio, il tempo sembra essersi fermato. Palermo invece attende con piatti sopraffini: a partire dalla pasta con le sarde, qui preparata con finocchietto, uva passa, pinoli e zafferano. Gli approvvigionamenti per la tavola provengono in prevalenza dalla Vucciria, sorta di suk arabo nel cuore di Palermo reso celebre nel mondo da un dipinto di Guttuso. Sul fronte delle bellezze storico-artistiche da non perdere la visita al Palazzo dei Normanni dove lo stile normanno romanico si unisce alla tradizione araba e bizantina. E la fastosa Cappella Palatina, che rappresenta l’acme dell’arte musiva bizantina insieme ai mosaici di Ravenna e Istanbul. Di rigore anche un salto a Mondello, la spiaggia dei palermitani, per degustare la pasta con le uova di ricci di mare. Da Palermo si vola fino a Lampedusa, nell’arcipelago delle Pelagie, dalla forma pressoché simile a quella della Sicilia: un triangolo con l’angolo ovest più acuto. La tavola è un tutto pesce freschissimo, con il tonno in prima linea che finisce sulla pasta con capperi, gamberi e cacio.
Tra mandorli e templi La Valle dei Templi, ad Agrigento, è uno dei siti archeologici più famosi del mondo, con il Tempio della Concordia avvolto da un filo invisibile lungo millenni. Agrigento, città natale
di tanti nomi illustri da Empedocle a Luigi Pirandello. Il mare non bagna tutta la Sicilia. L’interno è vasto e bello: Caltanissetta, da visitare per le sue solfare, Enna, il capoluogo di provincia più alto d’Italia e l’ombelico di Sicilia. Un must è la visita al Castello di Lombardia e alla Torre Pisana da cui, se si è fortunati con il tempo, si possono vedere i tre mari: lo Ionio, il Mar d’Africa ed il Tirreno. E ancora bellezza con la Val di Noto, Patrimonio mondiale dell’umanità da visitare con calma assoluta, e la provincia di Ragusa dove trionfa il Barocco. Ragusa è città meravigliosa e di struggente incanto con lo straordinario Palazzo Bertini.
Arance e capperi I capperi di Pantelleria sono l’ingrediente principe della cucina eoliana, la connotano nei primi e nei secondi di pesce. Le arance rosse di Sicilia sono il sangue dell’isola; tre i gruppi sanguigni: Tarocco, Moro e Sanguinello.
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Scelti per voi dove mangiare Porta Marina da Salvo Via Candelai 35 Siracusa Tel. 093122553 Eleganza e professionalità distinguono il locale. La cucina, incline alle proposte ittiche e ad accostamenti insoliti ma ben riusciti, è una costante nel panorama cittadino. Prezzo medio: 50 euro. La Prua Via Mattarella 12 Avola (Sr) Cell. 3495952383 Nasce dall’esperienza coltivata negli anni dalla pescheria di famiglia la capacità di condurre il cliente verso un appassionato viaggio nella cucina di mare. L’intuito del giovane cuoco fa il resto: per un’esperienza indimenticabile. Prezzo medio: 40 euro. Antico mercato Via Rocco Pirri 33 Noto (Sr) Tel. 0931837432 All’interno di un palazzo nobiliare settecentesco, la fragranza di una cucina di pesce che si esalta per la semplicità delle preparazioni. Prezzo medio: 40 euro.
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Locanda del Borgo Via Controscieri 11 Rosolini (Sr) Tel. 0931850514 Eleganti affreschi, arredamento raffinato e cucina d’autore. Nelle limpide giornate di sole sedetevi nella terrazza ad ammirare lo straordinario panorama collinare. Al piacere della tavola si somma quello della vista. Prezzo: da 45 euro. PolpoEsCondito Via Stazzone 2 Lampedusa (Ag) Tel. 0922970434 www.osteriadelcastello.it/polpodettagli.htm Rilevato nel 2002 dai proprietari dell’Osteria del Castello di Milano, ristorante con vista su uno degli angoli più suggestivi dell’isola. La cucina sposa i sapori veraci del pesce lampedusano, con la tradizione siciliana e con inflessioni tunisine, e qualche invenzione venuta dal “nord” come il “sushi mediterraneo”. Happy hour estivo tra ombrelloni e poltroncine con ricco buffet. Prezzo medio: 40/50 euro. Oscià Scogliera nord Lampedusa (Ag) Clel. 3335939458 www.oscia.it Tutti a Lampedusa conoscono questo pittoresco localino che sorge sulla scogliera a nord dell’isola lungo la straordinaria strada
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panoramica che offre un’incredibile visuale sul mare. Happy hour non stop, prezzi contenuti e piatti abbondanti. Prezzo medio ristorante 35 euro. Happy hour 10/15 euro. Trattoria La Risacca Via E. La Loggia 15 Lampedusa (Ag) Tel. 0922975798 www.trattorielampedusa.it In ogni piatto si fondono i sapori unici della cucina tradizionale popolare creati a partire da prodotti naturali e freschi, selezionati ogni giorno al mercato con cura e passione dagli chef. Ogni piatto viene poi esaltato dagli aromi del vino da scegliere tra quelli dell’ampia carta a disposizione. Prezzo medio 22/25 euro. Antica Filanda S.S. 157 Contrada Raviola Capri Leone (Me) Tel. 0941/919704 www.anticafilanda.it Di motivi per una sosta ce ne sono molti: il bel panorama sulle Eolie, le tentazioni dei dolci (i geli agli agrumi, il flan di cioccolata o ai pistacchi) i salumi (prosciutto di maialino nero, salame di cinghiale). L’ottima cucina del territorio fa il resto: pappardelle con il ragù bianco di maiale nero, ravioli di carciofi al ragù di agnello, zuppa di patate e cannella, tortino di cardi su crema di provola, agnello al profumo di menta, spalla di suino nero dei Nebrodi farcita ai pistacchi di Bronte o con verdura di campo. Prezzo: 30/49 euro.
dove dormire Grand Hotel Ortigia Viale Mazzini 12 Siracusa Tel. 0931464600 Hotel di grande fascino sulla marina della città nuova. Camere spaziose e adeguate ad un livello di clientela esigente. Doppia: a partire da 160 euro. Jonio Viale Lido 1 Noto (Sr) Tel. 0931812040 Immerso nella macchia mediterranea e praticamente sull’arenile sabbioso è una semplice sistemazione che permette di raggiungere le zone ricche di storia e bellezze naturali. Doppia: a partire da 65 euro. Fontane Bianche Via Mazzarò, località Fontane Bianche Siracusa Tel. 0931790611 C’è anche un attrezzato centro benessere a disposizione degli ospiti in questo hotel a pochi passi dalla battigia. Stanze curate e ben tenute. Doppia: a partire da 120 euro.
Hotel Le Pelagie Via Bonfiglio 7 - Lampedusa (Ag) Tel. 0922970211 www.lepelagie.it In posizione centrale, grazioso albergo a pochi passi sia dal mare (300 metri) sia dai centri di svago del paese. Ospitalità tipica isolana e ampia colazione a buffet. Doppia: da 79 euro. Guitgia Tommasino C.da Guitgia Via Lido Azzurro 13 Lampedusa (Ag) Tel. 0922970962 www.lampedusa.to/guitgiatommasino Vista panoramica e atmosfera tranquilla, accurata gestione familiare, struttura in stile mediterraneo. Doppia: da 130 euro. Martello Hotel Piazza Medusa 1 Lampedusa (Ag) Tel. 0922970025 www.hotelmartello.it Ai margini del centro abitato di Lampedusa, hotel gradevole e silenzioso, con servizio curato tipico della gestione familiare. Doppia: da 90 euro.
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I sapori del Friuli Il consorzio dolceNordEst è la risposta alla necessità di promuovere i grandi vini e la gastronomia di questa antica terra di confine.
Attimis, Faedis, Lusevera, Magnano in Riviera, Nimis, Povoletto, Reana del Rojale, Taipana e Tarcento: 9 comuni uniti per offrirvi nuovi percorsi di scoperta tra verdi pianure, dolci colline e incantevoli montagne, seguendo l’andamento delle limpide acque del torrente Torre. Un territorio di 350 km2 nella zona nord dei Colli Orientali del Friuli. C’è un luogo, a Nordest, dove i bambini possono assaporare ogni giorno una nuova scoperta e dove i grandi ritrovano la meraviglia di quando erano bambini: è il dolceNordEst, dove natura, cultura, storia, enogastromia si mescolano e con inaspettata dolcezza vi fanno ritrovare il gusto genuino di un territorio unico. Scegliete il vostro percorso, tra relax, sport, cultura e sapori e portatevi a casa l’esperienza di un territorio magico, da scoprire a piedi, a cavallo o in mountain bike, da conquistare in parapendio o in arrampicata, da esplorare in grotte e anfratti misteriosi, da gustare nei suoi vini e sapori esclusivi. Il Parco didattico del dolceNordESt offre ai suoi visitatori una gamma completa di servizi turistici innovativi e di qualità, per il week-end, la vacanza breve, l’escursione di una giornata, con grande attenzione anche alle esigenze di persone con disabilità, oltre che di gruppi scolastici e organizzati. La fitta rete di mulattiere e sentieri del dolceNordEst, anticamente creata per collegare, tra pascoli e boschi, i numerosi, piccoli paesi, è stata oggi in buona parte ripristinata e offre agli amanti della natura un’occasione unica per scoprire la flora e la fauna locale e studiarne dal vero forme, colori e suoni. Qualche esempio: i sentieri “dei Folletti”, “della Strega” e “delle Agane”, per scoprire le piante medicinali, tossiche e alimentari più diffuse; gli itinerari storico/naturalistici della Bernadia e delle Malghe di Porzus, immersi
nel paesaggio carsico con le sue doline impregnate di storia; il sentiero didattico Pian dei Ciclamini (Parco delle Prealpi Giulie), con installazioni e punti informativi fruibili anche dai non vedenti. Il territorio del dolceNordEst è particolarmente adatto alla pratica del cicloturismo. Per una fruizione ancora più agevole, presso la sede di “Vetrina del Territorio” a Nimis, è attivo un comodo servizio di noleggio biciclette e ci sono a vostra disposizione, su prenotazione, guide esperte che vi accompagneranno durante il vostro trekking. Mentre esplorate la natura incontaminata del dolceNordEst lasciatevi tentare dai suoi frutti più appetitosi. I più pregiati vini del Friuli nascono qui, grazie alla sapiente e meticolosa cura dei vignaioli del dolceNordEst: il raffinato Ramandolo Docg di Nimis e Tarcento, l’inebriante Picolit di Savorgnano, il corposo Refosco di Faedis. Vini nobili e profumati, da meditare lentamente o da gustare insieme alle specialità della tradizione. Tanti sapori tutti da provare: i fagioli e il lardo di Platischis, i salumi di Gradischiutta, le caciotte di Raschiacco e di Ravosa, i succhi di mela e le farine biologiche di mais e grano saraceno di Reana del Rojale e Taipana, le rinomate castagne di Magnano e Valle, il delizioso miele e le marmellate biologiche della Valle dell’ Orso e di Reana del Rojale, la Pinza Tarcentina, i ramandorlini di Nimis (biscotti tipici artigianali da intingere nel Ramandolo), gli oli di Sedilis e Campeglio. Una scorpacciata di specialità da concludere in bellezza degustando le grappe e i distillati dal gusto autentico di Povoletto e Nimis. Non abbiate fretta, vivete il dolceNordEst assieme alla sua gente, schietta e ospitale, nelle numerose osterie, frasche, trattorie, agriturismi e Bed&Breakfast.
Consorzio dolceNordEst info@dolcenordest.it www.dolcenordest.it 0432797484
sardegna
Isola meraviglia Un irresistibile mix che solo una terra crocevia di popoli può sfoggiare. Dai suggestivi siti archeologici di nuraghi disseminati sullâ&#x20AC;&#x2122;isola alle rovine di centri punico-romani, sospesi tra un cielo e un mare che tutti ci invidiano
Tempio Pausania Olbia
Sassari
Nuoro Tortoli
Oristano
Lanusei Sanluri Iglesias
Carbonia
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Cagliari
sarde
In apertura, un meraviglioso scorcio del promontorio roccioso di Capo Ferrato, sulla costa sud orientale della Sardegna
degna
Arrivando dal mare Cagliari acquista un fascino particolare, dapprima si scorge il nucleo storico della città, dominato dalle torri medioevali e dalle mura bastionate. In un secondo momento si riconoscono i palazzi e le antiche chiese. Tra l’azzurro delle acque, oltre il grigio delle banchine, la città appare quasi immobile, pietrosa e arrampicata. Sicuro approdo sin dal periodo fenicio, la città ricollega lo sviluppo del porto al sorgere e al diffondersi della vita mercantile e commerciale: il grano, la lana, i formaggi, l’olio, il vino, il sale, i minerali - sin dal dominio di Cartagine e poi di Roma - passavano attraverso il porto. Ancor oggi Cagliari vive in simbiosi con il suo porto. Tra i tanti luoghi interessanti, la Grotta della Vipera è il monumento funebre romano voluto da Lucio Cassio Filippo per la moglie Atilia Pomptilla che offrì la propria vita agli Dei affinché facessero guarire il marito dalla malaria.
Le isole nell’isola Rimanendo nella parte meridionale dell’isola ma all’estremità occidentale l’Isola di San Pietro con Carloforte, il principale abitato dove ancora si parla il dialetto genovese. La cucina di Carloforte è testimonianza materiale della sua storia millenaria, frutto di sapiente incontro di gusti liguri con i forti sapori arabi. La tappa successiva, risalendo da Portoscuso, è Oristano, fondata dai Fenici e poi capitale del Giudicato d’Arborea. E se si capita da queste parti a carnevale non perdetevi la Sartiglia, la giostra equestre di origine medievale ereditata dalla dominazione catalana. Sempre qui, nel Campidano, vicino agli stagni di Cabras, non si può non assaggiare la merca. Cioè il muggine sviscerato, lavato e fatto bollire in acqua e sale. Una volta asciutto, lo si avvolge nelle foglie carnose della zibba, una locale erba palustre a foglia piccola, che mantiene il pesce ad un giusto grado di
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sardegna
In alto, a sinistra, una splendida vista dello stagno di Notteri, a Villasimius; a destra, un esemplare di muflone, diffuso con una buona popolazione autoctona nel Gennargentu. In basso, due prelibatezze gastronomiche dell’isola: formaggio e pane carasau
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umidità, conferendogli una fragranza unica e caratteristica. Ma Oristano è anche la città della celebre Vernaccia, pregiato vino da vitigno autoctono, e infatti il nome deriverebbe proprio da “vite vernacula” ossia vitigno del luogo. Continuiamo a risalire, nei pressi di Abbasanta merita una visita il Nuraghe Lora, di epoca prepunica. In direzione Porto Torres, si attraversa un territorio molto bello e suggestivo, squisitamente sardo: il Logudoro. Nel Medioevo un giudicato che aveva come capoluogo Sassari, dove, alla vigilia di Ferragosto, si tiene la Processione dei Candelieri, sfi-
lata di nove ceri lignei in rappresentanza delle corporazioni della città. Da Sassari, deviazione verso una delle perle della Sardegna: Alghero. Qui si parla il catalano, come in Catalogna: possente magia dell’energia reticolare del Mediterraneo. Di qui si percorre il cappuccio settentrionale dell’isola per arrivare in Gallura e nel suo capoluogo: Santa Teresa di Gallura.
Ricco e ventoso il paradiso del Nord Nell’estremo lembo nord-orientale, in Gallura, si produce un gradevole vino bianco, dal colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli: il Vermentino di Gallura Docg. Ottimo aperitivo ma eccellente abbinato a piatti di crostacei, molluschi e frutti di mare. Da qui comincia la ridiscesa, approcciando la costa orientale sarda. I luoghi sono tanto belli quanto famosi, assediati dai turisti vip: siamo in Costa Smeralda. Da Olbia, porta sul continente, costa orientale alla nostra sinistra, la nostra destinazione è Nuoro. Ciò significa lasciare la costa a Siniscola per inoltrarsi tra i monti Barbaricini per giungere nella città di Grazia Deledda, a cui è dedicato un museo. Da Nuoro si ritorna sulla costa orientale attraverso il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu. È questa la Sardegna più vera. Le montagne sono spruzzate di neve d’inverno e baciate dal sole d’estate, con
Le montagne sono spruzzate di neve d’inverno e baciate dal sole d’estate, con pascoli d’alta quota e grandi foreste, con macchie mediterranee e profonde gole rocciose
pascoli d’alta quota e grandi foreste, con macchie mediterranee e profonde gole rocciose. Impossibile non ricordare le parole di un grande poeta genovese che scelse di vivere in Sardegna: «La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso». Fabrizio De Andrè.
Sopra, il fascino del Golfo di Cagliari con il promontorio di Sella del Diavolo e la spiaggia di Poetto. In basso, a sinistra, un costume tradizionale sardo e, a destra, un piatto di Burrida, un tipico antipasto a base di gattuccio di mare, prezzemolo e noci
A tavola Due antipasti di mare tipici del cagliaritano: Burrida e Bottarga. La prima è il preparato ottenuto con gattuccio di mare, prezzemolo e noci. La bottarga è costituita da uova di pesce essiccate. Il pesce può essere il tonno oppure il muggine. Primi piatti da assaggiare: Sa Fregula e le Panadas. Sa Fregula è una sorta di cuscus, di semola grossa impastata con acqua tiepida e ridotta in piccoli grumi che si accompagna con cozze e vongole. Le panadas sono involucri di pasta con ripieno di verdure, carni o anguille. Tra i formaggi: il Fiore Sardo, formaggio dalle antichissime origini, precedenti la conquista romana, è a base di latte crudo di pecora, da tavola e da grattugia. Per accompagnare i pasti, delizioso il Pane Carasau, altrimenti detto carta di musica. Una crosta sottilissima e croccante non lievitata, cotto due volte. 149
Scelti per voi dove mangiare Da Giovanni Via IV Novembre 9 - Nuoro Tel. 078430562 Per gli appassionati dello stile retrò è una vera delizia. Palazzo antico e pochi fronzoli, ma locale curato e servizio impeccabile. Tra i piatti forti spiccano gli gnocchetti e le fettuccine al cinghiale, il cinghiale in tegame, il filetto di cavallo grigliato con aglio e prezzemolo. Da non perdere su filindeu: pasta fatta i casa in brodo di pecora (o alleggerito con carne di vitello), da servire con pecorino acido o formaggio fresco. Prezzo medio: 20 euro.
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Su Gologone Località Su Gologone - Oliena (Nu) Tel. 0784287512 gologone@tin.it Piatti forti: capretto, porchetto, agnello, vitella, cinghiale, pecorini preparati in diversi modi. La carta dei vini propone il meglio della produzione isolana. Prezzo medio: 25 euro. Al Caminetto Via Battisti 8 Cabras (Or) Tel. 0783391139 Gestione e ambiente familiare per questo ristorante ricavato al primo piano di una moderna abitazione a ridosso della strada. Cucina prevalentemente, ma non solo, a base di pesce. I piatti forti: merca, anemoni di mare fritti, pesci di stagno affumicati, burrida, razza in tranci condita con salsa di pomodoro piccante, bottarga di muggine e muggine affumicato, uova di muggine fresche bollite servite su pane carasau, anguille bollite e servite col pecorino. Prezzo medio: 20 euro. Villa di Chiesa Piazza Municipio 9 Iglesias (Ci) Tel. 078123124 In pieno centro storico, in mezzo agli edifici più significativi della cittadina è possibile gustare le specialità della signora Maria che da trent’anni gestisce il Villa Maria. Da provare il cornetto di pane guttiau arrotolato, i ravioli farciti alla ricotta e pecorino, spinaci e zafferano, la pasta fresca condita con gallinacci; la fregola con arselle e bottarga, gli spaghetti con tartufi, ostriche e teste di gamberoni, le lumache colorate di pomodoro, trippa alla menta, zafferano e pomodoro. Prezzo medio: 22 euro.
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Ristorante Dal Corsaro Viale Regina Margherita 28 Cagliari Tel. 070664318 La cucina propone la tradizione rivisitata con inventiva e raffinatezza. Da non perdere: tagliatelle con le cozze, scorfano con pomodorini, insalata d’aragosta, anguilla al pecorino, seppioline arrostite. Ottimi vini regionali. Prezzo medio: 50 euro.
Agriturismo Curiazza Veccia Campanedda - sp 65 Sella Larga-Baratz Sassari Tel. 3477987277 - cell. 3472101136 L’azienda agrituristica, figlia di un progetto di recupero e rivalutazione di un caseggiato, alleva ovini e caprini e produce materie prime destinate alle cooperative lattiero-casearie, che le trasformano in pecorino ed altri prodotti. Prezzo medio: 52 euro a doppia.
Ristorante Giamaranto Via Alghero 69 Sassari Tel. 079274598 Piatti forti: funghi porcini, agliata all’algherese, attinie fritte, pennette ai calamari e zucchine, spaghetti al sugo di cernia o di aragosta, tagliatelle con mirtilli, ravioli di carciofi. Pesce in tutte le salse per secondo. Tra i dessert crème caramel con rose di gelato alla fiamma. Vini: le migliori etichette sarde. Prezzo medio: 30 euro.
Agriturismo Su Recreu Str. Prov. 28, Ittiri-Romana Reg. Camedda - Ittiri (SS) Tel. 079442456 - cell. 3356529746 Ambiente accogliente in puro stile country chic. In cucina, i sapori tipici dell’isola. Gli antipasti con salumi, formaggi stagionati e freschi come il fresco di capra, il caccio ricotta con cui si fanno i ravioli e le mariposas, una pasta all’uovo. Tra i secondi, il porcetto al mirto, agnello o capretto in umido con finocchietti e olive. I dolci: papassini, tiricche e il dolce recreu. Prezzo medio: 45 euro a doppia.
dove dormire La Jacaranda Sant’Antioco (Ca) Tel. 078182008 Realizzata in un edificio di nuovissima costruzione, La Jacaranda si propone come un’esclusiva dimora di charme per gli amanti della Sardegna meno conosciuta e delle sue meraviglie tutte da scoprire. Prezzo medio: 40 euro a doppia. Pedra de Mari S.S. 195 Direzione Pula Km. 24,900 Localita Santa Barbara 11 Cagliari Tel. 0709059018 L’arredamento è in legno e ferro battuto, mentre alle pareti si possono trovare i quadri “macchie di colore” del pittore Giovanni Casu di Oristano. Prezzo medio: 35 euro a doppia. B&B Asfodeli Strada per Vaccileddi - Olbia Tel. 07890998170 È un edificio storico che risale alla fine del 1800, interamente ristrutturato e riadattato alle esigenze odierne, immerso nella macchia mediterranea con caratteristici alberi da sughero, tutto a disposizione per fare lunghe passeggiate o semplicemente per godere del silenzio e del paesaggio incontaminato. Prezzo medio: 50 euro a doppia.
Hotel Villa Canu Via Firenze 9, Cabras - Oristano Tel. 0783290155 Costruito sul terreno di un antico feudo, l’hotel è a due passi dall’omonima laguna e dal Sinis che con le coste di quarzo, gli stagni con i fenicotteri, le rovine fenicio-romane di Tharros, l’oasi naturalistica di Seu, i nuraghi, le tradizioni gastronomiche tipiche (bottarga, merca), costituiscono uno scrigno tra i più ricchi di valori della Sardegna. Doppia: da 78 euro.
dove comprare Cantina Sociale Dorgali Via Piemonte 11 Dorgali (Nu) Tel. 078496143 Vino Industria Casearia Antonio Garau Via Cagliari 165 Mandas (Ca) Tel. 070984167 Formaggi Salumificio Murru Via Marconi 73 Irgoli (Nu) Tel. 0784978270 Salumi
arte
di Chiara Corridori
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E ancora…
Gariboldi Giacinta Cavagna di Gualdana, Corraini, 40 euro Dagli esordi, accanto al Direttore Artistico Gio Ponti, al Compasso d’Oro per il servizio “Colonna”, la lunga avventura di Giovanni Gariboldi nel campo delle arti decorative.
L’arte per tutti AAF The Affordable Art Fair, la principale fiera internazionale per l’arte contemporanea al di sotto dei 5.000 euro arriva a Milano. Nata per rendere l’arte accessibile a tutti (i prezzi obbligatoriamente esposti vanno dai 100 ai 5.000 euro) presenta 60 gallerie da tutto il mondo con le nuove giovani promesse artistiche, i nuovi investimenti e i trend dell’arte del 2011. Milano, Superstudio Più 3 - 6 febbraio Info: www.affordableartfair.it
Scritti futuristi Giacomo Balla, Abscondita 29 euro Una raccolta che racconta il significato storico dell’avanguardia futurista attraverso gli scritti di Balla, sino ad ora in gran parte sconosciuti.
Così è se vi pare Volti, ma anche mischie brulicanti di oggetti e cose viventi. La cifra di Giuseppe Arcimboldo torna alle origini con una mostra che a Milano fa luce sul ruolo fondamentale della tradizione lombarda nelle formulazione delle famosissime teste composte Diverte, ma inquieta. Attrae, ma allontana. C’è sempre una doppia (primissima) lettura nelle opere di Giuseppe Arcimboldo, perché se forte emerge il senso ludico, altrettanto intensa è l’inquietudine dell’enigma. Una pentola può essere anche un cappello, un tronco d’albero un volto, ma dopo il gioco arriva un’emozione diversa, simile alla «repulsione» di cui ha parlato Roland Barthes. Ci deve essere qualcosa in quel brulichio di fauna, flora e oggetti ammassati in un disordine sovrannaturale, che turba senza ben far intravedere la ragione. Stracitate, traslate dalla pubblicità, le teste arcinote di Arcimboldo sono diventate nell’immaginario collettivo l’Arcimboldo tout court, quasi mettendo in ombra un operato vivace e poliedrico, che invece ha visto l’artista attivo anche come inventore, animatore e regista di feste e tornei, alla corte degli Asburgo, certo (dove lavorò a lungo), ma intensamente legato alla sua Milano colta e operosa. Sì, Arcimboldo era nato lì, nel 1527, ed è lì che tradizione artistica milanese e lombarda giocarono 152 viedelgusto.it
Gerrit Rietveld Ida van Zijl, Phaidon 75 euro L’estro sperimentale e fuori dagli schemi che ha profondamente influenzato il mondo dell’architettura e del design del XX secolo a partire dal primo grande capolavoro, la Sedia rosso-blu.
un ruolo fondamentale nella formulazione delle celeberrime teste. Lo racconta con nove sezioni la mostra Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio (Info: tel. 0292800375), che dal 10 febbraio al 22 maggio 2011 nella città meneghina a Palazzo Reale restituisce Arcimboldo al suo contesto d’origine. In primo piano il clima culturale milanese del Cinquecento con il genio di Leonardo, le grandi officine milanesi, l’illustrazione naturalistica, la pittura ridicola (con opere di Francesco Melzi, Vincenzo Campi, Giovan Paolo Lomazzo e Camillo Procaccini). E se è ben testimoniata anche l’attività per le feste di corte (bellissimi i 50 disegni provenienti dagli Uffizi), il cuore della mostra sono le Teste composte (Stagioni ed Elementi), dipinte in più varianti a partire dal 1563. Chiudono veri capolavori: le teste reversibili, come L’ortolano (foto), Testa reversibile con canestra di frutta. Per scoprirne la doppia anima basta guardarlo rovesciato, come riflette lo specchio messo apposta sotto il dipinto, aprendo lo sguardo a nuove visioni.
Segni come sogni Licini, Melotti e Novelli fra astrazione e poesia. Una mostra raffinata con 27 selezionatissimi lavori. Per scoprire quanto i tre artisti fossero accomunati da una vocazione lirica e dallo sviluppo di una dimensione anti-volumetrica declinata dalla fantasia, dal gioco, dalla leggerezza. Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, Palazzo Valle 6 febbraio - 12 giugno Info: www. fondazionepuglisicosentino.it Dreamtime Lo stupore dell’arte aborigena con i suoi colori ipnotici e gli archetipi che hanno solcato 40 mila anni. Presenti 290 opere (la più numerosa collezione che abbia mai lasciato l’Australia). Nuoro, MAN 11 febbraio - 26 giugno Info: tel. 0784252110 Jean Dubuffet Un itinerario sulla presenza, la fortuna critica e il collezionismo di Dubuffet in Italia. Con 60 opere, per buona parte inedite. Lucca, Lucca Center of Contemporary Art 12 febbraio - 15 maggio Info: tel. 0583571712
libri letti per voi
di Chiara Corridori
Mete e moti per scoprire, gustare e... trovare
Gli occhi degli alberi
Nell’anima del mondo
La cucina della filibusta
Chicca Gagliardo Ponte alle Grazie 18,50 euro Per viaggiare non occorre andare lontano. Basta saper guardare con gli occhi della curiosità e l’animo della ricerca. La destinazione, però, non è l’altrove, ma l’altro, afferrabile e vicinissimo, come gli “alberi ovipari” (che nascondono la luna), le vene del mare (a filo d’acqua), i ragni filiformi (nella teoria di fili della corrente elettrica)...
Italo Bertolasi Urra 19,90 euro Lo Zen del viaggio (Giappone), verso il cielo (Nepal), nell’Islam del cuore (Pakistan). E poi i monti del Tao (Cina), sciamani e vulcani (Bali). Qui, tra le pagine, ci sono luoghi fisici e sacri, tradizioni, culture e insieme mete dello spirito dove fare meditazione ed entrare in contatto diretto con la natura, immergendosi nella sua forza e nei suoi misteri.
Melani Le Bris Elèuthera 20 euro Il vero tesoro dei pirati caraibici? Un forziere di ricette, perché l’altra faccia dei predoni del mare ha un aspetto squisitamente gourmand. La cucina che è nata da quel mondo è un mosaico (speziatissimo e con molto peperoncino) di saperi e sapori davvero unico. 100 le gustose ricette presenti all’appello con altrettanti aneddoti sui “fratelli della costa”.
Ricette delle nuove famiglie d’Italia A cura di Benedetta Cucci Pendragon 15 euro Nel ricettario, nato da un concorso gastronomico nazionale, convivono memoria e cambiamento: accanto alla cucina russa, araba, africana, cinese, giapponese, c’è quella veneta, abruzzese, emiliana, romana, siciliana. E la tavola tricolore è nuova, anche perché arriva da famiglie, di nome, e di fatto.
Le fonti del benessere in Europa Isabella Elena Avanzini Vallardi 13 euro Dalle terme italiane ai vigneti francesi, dalle foreste della Baviera alle lagune islandesi, una mappa all’insegna del benessere, della salute e della bellezza. Ci si trova un po’ di tutto compresi vinoterapia, dieta mediterranea e virtù di aromi e profumi. Con tanti riferimenti Web.
Il libro del mese Il sangue di Montalcino Giovanni Negri
Einaudi, 18,50 euro
Colto, silenzioso e... astemio il commissario Cosulich indaga per scovare chi ha ucciso un enologo di fama mondiale. Il “giallo d’annata” chiama in causa una girandola di personaggi del mondo del vino tra imbrogli, denaro, stupore. Sullo sfondo le terre del Barolo, la Franciacorta e la campagna toscana.
Bussole
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teatro
di Sandra D’Alessandro
Da non perdere
A ciascuno la sua verità Nel Berretto a Sonagli diretto da Giuseppe Dipasquale l’adulterio scatena un prisma di “punti di vista”, evidenziati anche con una piattaforma girevole, che offre visuali cangianti Il berretto a sonagli è quello del buffone, il copricapo della vergogna nella scena allucinata che chiude la commedia. Pirandello nel 1916 scrisse in siciliano ‘A birritta cu’ i cianciareddi, di cui fece poi la versione italiana rappresentata nel 1923 a Roma. La commedia inscena una situazione paradossale che costringe i personaggi a pagare un prezzo altissimo pur di salvaguardare il loro prestigio sociale e l’appartenenza al mondo. La storia si svolge “in una cittadina siciliana dell’interno”. Quest’allestimento, coprodotto dagli Stabili di Catania e Palermo, propone in un’ambientazione borghese di inizio Novecento l’eleganza un po’ nostalgica della belle époque, cui la musica di Gustav Mahler fa da colonna sonora. La regia è di Giuseppe Dipasquale, nel ruolo principale Pino Caruso. La signora Beatrice Fiorica (Magda Mercatali) è fuori di sé per il reiterato tradimento del marito con la bella moglie del suo segretario, il signor Ciampa. Deci-
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de quindi di vendicarsi mettendo tutto in piazza. Ma Ciampa è contrario alla denuncia pubblica: pur becco, ha il dovere di evitare gli scandali per il bene della sua famiglia, e di tutti. In caso contrario, sostiene Ciampa, si troverebbe costretto ad uccidere la propria moglie, che pure ama moltissimo, per mantenere integri l’onore, e la “faccia”. Lo scandalo comunque scoppia. Ciampa propone di raddrizzare la situazione facendo credere a tutti che la signora Beatrice sia pazza, e il tradimento denunciato una montatura. Ma per Beatrice il pazzo da rinchiudere semmai è il Ciampa che insiste: «Nossignora, è lei! Per il suo bene! E lo sappiamo tutti qua, che lei è pazza. E ora deve saperlo tutto il paese. Niente ci vuole a far la pazza, creda a me! Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità». Ciampa è uno dei personaggi pirandelliani più tipici e un ruolo che è stato un cavallo di battaglia per i grandi attori della scena italiana. L’interpretazione di Pino Caruso rende il personaggio più disadorno e disperato rispetto al vigore temperamentoso che ci mettevano i suoi mitici predecessori.
Produzione: Teatro Stabile di Catania Teatro Biondo Stabile di Palermo Genova, Teatro della Corte, 22 - 27 Febbraio 2011 www.teatrostabilecatania.it
I Pugni in tasca Marco Bellocchio ha riscritto per il teatro il suo (omonimo) film d’esordio. Al centro, il dramma della sopravvivenza in una famiglia senza amore. Una madre in apparenza caritatevole impone ai figli la pazzia terrorizzante del primogenito, sottomettendo tutti a una situazione di immobilità, mentre il fratello folle sfoga di continuo il suo odio e il suo dolore. I delitti de I pugni in tasca sono tutti i giorni sui giornali e in televisione: i vicini di casa dell’assassino che non sanno spiegarsi una strage improvvisa. Con Ambra Angiolini. Produzione: Teatro Stabile di Firenze Roma, Teatro Quirino 1 - 13 febbraio 2011 Mantova, Teatro Sociale 15 febbraio 2011 Sassuolo (Mo), Teatro Carani 16 febbraio 2011 Telese (Bn), Cinema Teatro Modernissimo 21 febbraio 2011 Pomigliano d’Arco (Na), Cinema Teatro Gloria 22 febbraio 2011 Napoli, Teatro delle Palme 23 - 27 febbraio 2011 Lamezia Terme (Cz), Teatro Politeama 28 febbraio 2011 www.toscanaspettacolo.com Art Di Yasmine Reza. Gli attori sono molto conosciuti: Alessandro Haber, Alessio Boni, Gigio Alberti. La regia è di Giampiero Solari, bravo e poliedrico. Tre amici di vecchia data. Uno, appassionato d’arte moderna, acquista un dipinto a carissimo prezzo, interamente bianco. È vera arte? La discussione sul senso dell’arte astratta si trasforma in un’esplorazione comica e crudele sul senso dell’amicizia e della sua complessità. Produzione: Nuovo Teatro Mirandola, Teatro Nuovo 6 febbraio 2011 Cesena, Teatro Bonci 23 e 24 febbraio 2011 www.emiliaromagnateatro.com Un Ispettore in casa Birling Di John Boynton Priestle. Paolo Ferrari e Andrea Giordana, con la regia di Giancarlo Sepe, in un thriller ambientato in Inghilterra nel 1912. L’altoborghese famiglia Birling, riunita per festeggiare un fidanzamento, subisce per una interna notte l’interrogatorio di un ispettore di polizia. È in scena al (magnifico) Teatro della Pergola che, a trecent’anni dalla sua apertura, a fine stagione rischia di chiudere. Produzione: Bis Tremila srl Firenze, Teatro della Pergola 15 - 20 febbraio 2011 www.teatrodellapergola.com
cinema
di Umberto Mortelliti
I ruba cadaveri Il ritorno sul grande schermo di John Landis - dopo 12 anni di assenza - con un film totalmente nuovo, dal retrogusto noir Un’attesa rentrée per uno dei padri fondatori della sceneggiatura e della regia di quella che è stata la commedia americana fine anni settanta e inizio anni ottanta, interpretata al meglio da John Belushi e dal gruppo del Saturday Night. Dopo una serie di progetti parzialmente riusciti come Blues Brothers 2 e l’ultima pellicola Delitto imperfetto, John Landis ritorna nelle sale cinematografiche il 14 febbraio, dopo un oltre decennio passato nell’ombra, salvo qualche progetto edito per la televisione. L’uomo che ha fatto la storia della cinematografia americana, che ha lavorato per mille progetti nei più svariati campi artistici, ritorna con una storia del tutto nuova, con un animo molto british, una via di mezzo tra la comicità del cinema inglese di successo e le parodie di Mel Brooks. Il film, presentato al festival di Roma lo scorso ottobre, vuole essere una black comedy indirizzata a far riflettere sui problemi della società nell’età del progresso scientifico e sociale della prima metà dell’800 e del suo rapporto con l’etica e il rispetto della specie umana. La storia è ambientata ad Edimburgo nel 1820, in una delle capitali del progresso scientifico e medico dell’epoca. Protagonisti due spiantati immigrati irlandesi (interpretati da Simon Pegg e Andy Serkis) che, giunti in Scozia in cerca di fortuna e di progetti commerciali, si ritrovano invece sul lastrico e con l’oneroso affitto da pagare. Il destino li spinge ad accettare qualsiasi cosa pur di guadagnarsi da vivere. Ed ecco che dal nulla si materializza un incarico perfetto per loro: disseppellire cadaveri nel cimitero per rivenderli ai professori che li vivisezioneranno per le loro lezioni di anatomia dell’università. La brama di cercare i cadaveri e l’odore dei soldi porterà però i due protagonisti Burke e Hare a trasformarsi, a seconda delle esigenze, in serial-killer senza pelo sullo stomaco, pronti a tutto per ottenere ciò che vogliono.
da non perdere Il grinta
Il nuovo film dei fratelli Coen, con Jeff Bridges e Matt Damon, è un esaltante thriller-azione-western ambientato in Texas, dove una quattordicenne tenace e coraggiosa è alla ricerca, con l’aiuto del più duro Marshall del West, del pistolero che ha ucciso suo padre. Drammatico, western, azione Dal 18/02/2011 Femmine contro maschi
Un film suddiviso in tre episodi, unito dal tema generale della disperata ricerca del gentil sesso dell’uomo ideale. Come in Maschi contro femmine Fausto Brizzi punta sulla comicità di Bisio e Solfrizzi, affiancandola a quella delle new entry Ficarra e Picone. Commedi a Dal 04/02/2011 Senna
Film-documentario realizzato da Asif Kapadia prodotto e montato in Gran Bretagna, racconta l’ascesa di quello che è considerato da tutti il più grande pilota di Formula 1 di tutti i tempi: Ayrton Senna. Si parla della sua spiritualità, della sua grandezza, del suo perfezionismo, della sua vita privata e dei suoi infiniti successi. Biografico-Documetario Dal 11/02/2011 155
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Milano - Viale Zara, 28 Milano - Via Castel Morrone, 35 Verona - Via Quattro Spade, 18/C Desenzano - Via Santa Maria, 38
Shopping list Listino prodotti Vie del gusto offre un servizio innovativo per i propri soci/abbonati. Vuole portarvi a casa i migliori prodotti della tradizione tipica italiana ad un prezzo esclusivo. Nelle pagine seguenti potete consultare un estratto delle nostre offerte. Si può acquistare via telefono allo 0289053270 o via fax con il modulo d’ordine allegato. prezzi validi per gli acquisti online (Minimo acquisto E 60)
Abruzzo Da mangiare D'ALESSANDRO pesche allo sciroppo 380 gr ......................................... € 3,20 D'ALESSANDRO Cioccofruit alle castagne con cacao 240 gr ................. € 2,90 D'ALESSANDRO passata di pomodoro da agricoltura biologica ............. € 1,80 DON VINCENZO per liana olio extravergine di oliva 0,50 l ...................... € 32,90 DON VINCENZO donvincenzo DOP olio col.teatine 0,50 l ...................... € 25,90 DON VINCENZO Olio tradizionale blend 0,75 l ...................................... € 26,90 DON VINCENZO Don Nicola olio di Leccino 0,50 l ................................. € 25,90 PELTUINUM zafferano dell’aquila bustine gr 1 ....................................... € 17,90 PELTUINUM zafferano dell’aquila vasetto gr 1 ....................................... € 18,90 VERRIGNI spaghettoro semola trafilata in oro 500 gr ............................. € 2,60 VERRIGNI fusilloro semola 500 gr .......................................................... € 2,60 VERRIGNI bucatini, fusilli, tortilli, penne 500 gr ..................................... € 2,30
Da bere QUITERANO Montepulciano d'Abruzzo DOC 2007............................... € 6,90
Basilicata Da mangiare GAZZANEO peperoni arrostiti sott’olio alta digeribilità 180 gr ............... € 4,50
Da bere OFANTO l’inatteso rosso IGT 2007 ........................................................ € 6,50 OFANTO emozioni aglianico del vulture DOC 2006 ............................... € 10,90 OFANTO sensazioni bianco IGT 2009 .................................................... € 6,50 VENOSA vignali vino bianco basilicata IGT 2009 .................................... € 3,90
Calabria Da mangiare
ALPA castagne infornate mosto cotto ................................................... € 5,50 ALPA castagne infornate rum ................................................................ € 5,50 ALPA castagne infornate aceto balsamico ............................................. € 5,90 ALPA confettura di carote e limone 200 gr ............................................ € 4,50 BARRESE Funghi rositi 314 gr ................................................................ € 6,90 BARRESE Trito con porcini ..................................................................... € 7,90 BARRESE Cavolfiore al coriandolo.......................................................... € 3,50 BARRESE Patè montescuro .................................................................... € 5,90
Barrese Antipasto del nonno 314 gr ................................................... € 4,90 Barrese Crema di funghi porcini 212 gr .............................................. € 5,90 BIOAGRUMI confettura clementine e liquirizia 350 gr ........................... € 4,90 BUTTIGLIERI olio san giusto latta 5l ....................................................... € 35,00 CACCAMO nduja di spilinga barattolo 90 gr ......................................... € 3,90 Callipo Filetti di tonno e nduja 190gr ................................................. € 5,90 Callipo Bottarga in polvere 50gr ........................................................ € 8,50 DELLE FATE olio delle fate bott. lt. 0,50 ................................................. € 7,90 DELIZIE VATICANE mousse di cipolla 100 gr .......................................... € 1,90 DELIZIE VATICANE crema al peperoncino 180 gr ................................... € 4,90 DELIZIE VATICANE marmellata di cedro 340 gr ...................................... € 4,90 DELIZIE VATICANE marmellata di mandarini 340 gr ............................... € 4,90 DELIZIE VATICANE marmellata di arance 340 gr .................................... € 4,90 DELIZIE VATICANE alici piccanti 200 gr .................................................. € 4,90 DELIZIE VATICANE neonata mediterranea 200 gr .................................. € 6,20 DELIZIE VATICANE biancomangiare piccante ......................................... € 4,90 Dolcegiorno Biscotti con liquirizia 200 gr ......................................... € 4,90 Dolcegiorno Biscotti farciti al cedro 200 gr ....................................... € 4,90 Dolcegiorno Cantucci con liquirizia 200 gr ....................................... € 4,90 FATTORIA SILA Olive alla calabrese ........................................................ € 4,50 FATTORIA SILA Sughetto alla nduja ....................................................... € 3,90 FATTORIA SILA Bustina di spaghettata calabrese ................................... € 2,90 FORTE Armoniche selezione oro 500gr ................................................. € 2,20 GARRITANO Cucchiaini di puro cioccolato ............................................. € 6,90 GARRITANO Clementine candite ricoperte di puro cioccolato ................ € 9,90 GARRITANO Bocconcini di fichi ricoperti di puro cioccolato ................... € 9,50 INTERTONNO tonno di 1° scelta in olio di oliva 320 gr .......................... € 6,90 LAMOLAZZA olio le terre del castello latta 3 l ........................................ € 16,50 LAMOLAZZA olio l a molazza latta 5 l .................................................... € 32,00 ROTELLA olio extravergine di oliva 0,75 cl ............................................. € 7,90 SANTA CROCE ringhio 190 gr ............................................................... € 3,90
Da bere CASA COMERCI libicì Magliocco Canino lt. 0,75 ................................... € 8,90 casa comerci grappa di magliocco canino 0,5 l ................................ € 15,00 CERATTI Conf. regalo montonico + greco di bianco .............................. € 39,00 CERATTI Montonico passito barrique .................................................... € 22,00 CERATTI Monsonico Igt passito ............................................................. € 19,00 CERATTI Greco di bianco Doc et. gialla .................................................. € 18,90 ENOTRIA ciro’ rosso classico lt. 0,75 ...................................................... € 4,90 ENOTRIA ciro’ rosato lt. 0,75 ................................................................. € 4,90 ENOTRIA ciro’ rosso classico sup. riserva lt. 0,75 .................................... € 9,50 Nature Med Liquorizia 500cc .............................................................. € 18,90 Nature Med Crema di liquorizia 500cc ................................................ € 18,90
Campania Da bere ASTRONI aglianico sannio DOC ............................................................. € 6,50 CASA SETARO falanghina IGT 2009 ...................................................... € 5,50 CASA SETARO Don Vincenzo riserva 2008 ............................................ € 8,50 CASTELLE barbera sannio DOC 2007..................................................... € 7,90 CASTELLE greco IGT beneventano 2009 ................................................ € 4,90 CASTELLE Greco del sannio Doc .......................................................... € 7,90 CASTELLE Fiano del sannio Doc ............................................................ € 7,90 CASTELLE Vino spumante brut ............................................................. € 11,90 CASTELLE Aglianico sannio Doc ............................................................ € 7,90 CASTELLE 01 Falanghina beneventana Igt ............................................ € 3,90 CASTELLE 02 Aglianico beneventano Igt ............................................... € 3,80 GEF falanghina biologica 2009 DOC ..................................................... € 4,90 GEF aglianico biologico 750 ml ............................................................. € 4,90 GEF Falanghina Doc sannio ................................................................... € 5,90 MELLIS liquore fragolino 0,50 l .............................................................. € 11,50 SELVATORRESI taurasi Docg 2005 ......................................................... €18,90 SELVATORRESI Greco di tufo Docg 2009 ............................................... € 8,90
Emilia Romagna Da mangiare BARBOLINI aceto balsamico di modena “omega”.................................. € 27,90 BRISIGHELLA Olio extravergine d’oliva Pieve tho 500 ml ........................ € 11,00 CABER Insaporitore per carni rosse ........................................................ € 1,90 CABER Insaporitore per carni bianche ................................................... € 1,90 CABER Insaporitore griglia verdure ........................................................ € 1,90 CABER Sale iodato in vetro 200 gr ........................................................ € 0,90
CHOCOLATESWEET salame al cioccolato 1 Kg ...................................... € 12,50 CHOCOLATESWEET salame al cioccolato 500 gr ................................... € 7,90 GIUSTI med.oro banda rossa c/ast 250 ml ............................................. € 44,90 IL BORGO Aceto Balsamico di Modena ampolla rossa 250 ml ............... € 29,00 IL BORGO Aceto Balsamico di Modena ampolla arancio 250 ml ............ € 19,00 IL BORGO Aceto balsamico modena Igp et.gialla ast ............................. € 8,90 IL BORGO Aceto balsamico modena Igp et.arancio ast .......................... € 11,00 IL BORGO Aceto balsamico modena Igp et.rossa ast ............................. € 19,00 L'ARTIGIANO crema spalmabile giand. vaso 250 gr ............................... € 8,90 L'ARTIGIANO Mini croccolosi in astuccio 50gr ....................................... € 6,50 MARIOTTI la Saba ................................................................................ € 10,50 RENZI olio extravergine d’oliva 500 cl .................................................... € 7,90 RENZI olio extravergine d’oliva lattina 3 lt .............................................. € 32,90 SAN PATRIGNANO miele millefiori 300 gr ..............................................€ 4,90 SUGAR cuorenero barrique tabacco 35 gr ............................................. € 2,90 SUGAR cuorenero barrique cannella 35 gr .............................................€ 2,90 Sapori del Borgo nocciole pralinate 120gr ....................................... € 5,50 Sapori del Borgo barretta croccante gusto caffè 136gr .................... € 5,50
SAPORI DI CASA Straccetti 250 gr.......................................................... € 2,90 SAPORI DI CASA Tagliatelle ai funghi 250 gr........................................... € 3,50 SAPORI DI CASA Fettuccine all’ortica 250 gr........................................... € 3,50 SAPORI DI CASA Fettuccine agli spinaci 250 gr....................................... € 3,50
Da bere
Da bere
ARIOLA lambrusco marcello .................................................................. € 6,50 BARBOLINI lambrusco lancillotto grasparossa ........................................ € 9,90 BRISIGHELLA Spumante brut ................................................................ € 8,90 BRISIGHELLA Ambra albana dolce Docg passita 0,50 l .......................... € 12,90 BRISIGHELLA Brisiglè sangiovese Doc superiore ..................................... € 9,90 BONZARA cabernet sauvignon bonzarone DOC 2006 .......................... € 14,90 CÀ DE MEDICI lambrusco reggiano piazza san prospero ....................... € 4,50 Cà de medici Lambrusco reggiano Piazza San Prospero ....................... € 3,90 Cantina Formigine Lambrusco di Sorbara Dop rosso ........................ € 4,50 Cantine Riunite Lambrusco di Sorbara secco Doc .............................. € 5,50 Cantina Santa Croce Lambrusco Salamino Doc ............................. € 4,50 Cantina Settecani Lambrusco Grasparossa Doc secco ...................... € 4,50 Cantina Sorbara Lambrusco Sorbara Doc ........................................ € 3,90 Cantina SozziGalli Lambrusco di Sorbara Dop amabile .................... € 4,50 Carpi Lambrusco reggiano secco .......................................................... € 3,90 CASALI VITICULTORI Colli scand. Albore secco ...................................... € 5,50 Cavicchioli Lambrusco di Sorbara Doc tre medaglie .......................... € 4,50 Chiarli Vecchia Modena Lambrusco frizzante secco ............................ € 5,50 CIV colli scad.&can. lambrusco coda rossa ............................................. € 4,50 CONDE’ Sangiovese di romagna Doc 2007 ........................................... € 7,90 CONDE’ Sangiovese di romagna Doc superiore 2007 ............................ € 9,90 DONELLI lambrusco reggiano donelli 1915 secco .................................. € 6,90 DREIDONA blanc di rosenere 2008 ........................................................ € 3,90 DUE TORRI lambrusco reggiano Ilario secco .......................................... € 3,90 ERMETE lambrusco reggiano concerto secco ........................................ € 5,50 FATTORIA PARADISO mito 2004 ............................................................ € 29,00 FATTORIA PARADISO sangiovese riserva Vigna delle Lepri 2005 ............. € 12,50 FERRARA Duna della Puia DOC Mariotti ............................................... € 5,50 FERRARINI colli scand. e can. lambrusco patatrac .................................. € 3,90 GUALTIERI lambrusco reggiano Ligabue class. secco ............................. € 4,50 Horecare Lambrusco Sorbara Doc valle degli olmi .............................. € 4,50 LOMBARDINI lambrusco reggiano il Campanone secco ........................ € 5,50 MASSENZATICO lambrusco reggiano secco .......................................... € 3,90 MONTECATONE Montecatone rosso 2007 ............................................ € 29,00 MONTECATONE Occhi di cielo 2009 ..................................................... € 7,50 MORINI savignone ravenna rosso IGT 2007 .......................................... € 3,90 PRATO lambrusco reggiano Vermiglio ................................................... € 3,90 PUIANELLO lambrusco reggiano rosato secco ...................................... € 3,90 REGGIANA lambrusco reggiano vigna di tedola secco ........................... € 3,90 ROLO lambrusco reggiano salamino secco ............................................ € 3,90 SAN MARTINO IN RIO lambrusco reggiano nero di corte secco ............. € 3,90 SAN PATRIGNANO avi 2006 sangiovese romagna DOC rosso ................ € 22,90 TENUTA MONSIGNORE rosato spumante brut ...................................... € 7,80 VENTURINI lambrusco reggiano secco ................................................... € 4,50
CANTINE LUPO primolupo merlot ......................................................... € 8,50 CAPORILLI Antiquo rosso cesanese DOC ............................................... € 7,90 CAPORILLI colline del cesanese rosso DOC ............................................ € 5,90 Collepicchioni Collerosso Lazio Rosso 2009 ...................................... € 4,90 Collepicchioni Donna Paola Marino Doc 2009 ................................. € 6,90 Collepicchioni Perlaia Lazio Rosso 2009 ........................................... € 6,90 Collepicchioni Il Vassallo Lazio Rosso 2008 ....................................... € 14,90
Friuli Venezia Giulia Da bere VALCHIARÒ Pinot Grigio ...................................................................... € 6,90 VALCHIARÒ Friulano ............................................................................ € 6,90 VALCHIARÒ Sauvignon ........................................................................ € 7,50 SAPORI DI CASA Bigoli 250 gr .............................................................. € 2,90 SAPORI DI CASA Maccheroncini 250 gr................................................. € 2,90 SAPORI DI CASA Fettuccine 250 gr......................................................... € 2,90 SAPORI DI CASA Tagliolini 250 gr........................................................... € 2,90 SAPORI DI CASA Spaghetti alla chitarra 250 gr....................................... € 2,90 SAPORI DI CASA Strozzapreti 250 gr...................................................... € 2,90
Lazio Da mangiare FALCONI amaretto 450 gr ..................................................................... € 8,90 DOLCIARIA LAMPO Amaretto verolano sfuso amarena 1Kg................... € 16,90 DOLCIARIA LAMPO Amaretto micro sfuso cioccolato 1Kg ..................... € 21,90 DOLCIARIA LAMPO Morbidello micro sfuso pistacchio 1Kg.................... € 21,90 Il Molino Patè di olive con finocchio 100 gr ........................................ € 3,90 Il Molino Confettura di Visciole 212 gr ............................................... € 4,90 Il Molino Extravergine d’oliva monocultivar canino 500 ml ................. € 11,90 Il Molino Extravergine d’oliva Dop Tuscia 500 ml ................................ € 11,90
Liguria Da mangiare CÀ MESSIGHI vaso di olive in salamoia da 290 gr .................................. € 4,50 CÀ MESSIGHI pesto con pinoli vaso da 130 gr ...................................... € 5,90 CÀ MESSIGHI Patè di olive taggiasche 180 gr ...................................... € 3,20 POLLA tonno in olio di oliva 140 gr ....................................................... € 5,90 POLLA pesto genovese vaso 85 gr ........................................................ € 2,90 POLLA senape delicata alle olive 200 gr ................................................ € 3,90
Lombardia Da mangiare I VALLICELLI confett. extra arance amare 100 gr .................................... € 5,50 I VALLICELLI confett. extra strudel di mele 100 gr .................................. € 5,90 I VALLICELLI confett. extra strudel di mela 100 gr .................................. € 7,50 Molino di Vigevano Dolci soffici ....................................................... € 2,30 Molino di Vigevano Crostate ........................................................... € 2,30 SAN LUCIO Grok gusto classico 5x20 gr ................................................ € 2,80 SAN LUCIO grok gusto deciso 5x20 gr .................................................. € 2,80 SAN LUCIO Grok gusto classico 20 gr ................................................... € 2,80 SAN LUCIO Grok gusto deciso 20 gr ..................................................... € 2,80 TUTTI A TAVOLA ragù di bisonte............................................................ € 5,50 TUTTI A TAVOLA ragù di agnello............................................................ € 5,50 TUTTI A TAVOLA ragù di struzzo............................................................ € 5,50 TUTTI A TAVOLA ragù di capriolo........................................................... € 5,50
Da bere CASTELLO GRUMELLO valcalepio rosso DOC 2005 ............................... € 6,90 CASTELLO GRUMELLO valcalepio bianco 2008 ..................................... € 6,50 LA BOSCAIOLA Franciacorta Docg Brut.................................................. € 17,50 LA BOSCAIOLA Franciacorta Docg Saten................................................ € 18,90 PODERE CAVAGA ol giopi’ 2007 Franconia IGT .................................... € 6,90 PODERE CAVAGA clamor spumante classico brut ................................. € 9,90 QUAQUARINI riesling oltrepo pavese .................................................... € 4,90 QUAQUARINI pinot noir oltrepo pavese frizzante .................................. € 5,50 VERCESI bonarda oltrepo’ pavese DOC.................................................. € 4,50
Marche Da mangiare CONCA D'ORO olio extravergine d’oliva bio lt. 0,75 .............................. € 9,50 CASONI linguine stese a mano 250 gr.................................................... € 2,90 CASONI tonnarello aglio e prezzemolo 250 gr ....................................... € 2,90 CATALINI confettura extra pomodori verdi 220 gr ................................. € 4,90
DULCIS HARMONIA tozzetti .................................................................. € 2,80 FORNERIA TOTÒ biscotti della nonna integrali ....................................... € 4,90 FORNERIA TOTÒ Novaresi ..................................................................... € 8,90 FORNERIA TOTÒ Pane del pescatore .................................................... € 6,90 FORNERIA TOTÒ Anicini ....................................................................... € 7,90 MARTARELLI barzotto s.v. al kg ............................................................. € 12,90 MARTARELLI nero di grotta norcia s.v. al kg ........................................... € 19,90 ROMOLI spalmabili al caffè ................................................................... € 5,90 ROMOLI spalmabili al gianduja .............................................................. € 5,90 ROMOLI spalmabili al miele e cioccolato ................................................ € 5,90 ROMOLI spalmabili al fondente senza zucchero ..................................... € 5,90 Monterosso Riccioli di farro Bio 500 gr .............................................. € 2,90 Monterosso Penne di farro Bio 500 gr................................................ € 2,90 Monterosso Orecchiette di farro Bio 500 gr........................................ € 2,90 Monterosso Spaghetti di farro Bio 500 gr........................................... € 2,90 Monterosso Farro perlato 500 gr....................................................... € 2,50 Gabrielloni Olio extravergine d’oliva laudato 0,50 l ........................... € 19,00 Gabrielloni Olio extravergine d’oliva solivo 0,50 l .............................. € 12,00
Da bere CATALINI vino cotto in fiasco a candela 750 ml ..................................... € 19,00 COLLELUCE vernaccia di serrapetrona XXIV canto passito ..................... € 18,50 COLLELUCE Vernaccia si Serrapetrona Secca ......................................... € 12,00 DOMODIMONTI Il Messia 2006 ............................................................. € 25,00 DOMODIMONTI Picens 2006 ................................................................ € 10,50 DOMODIMONTI Piccolo principe 2009 ................................................. € 7,50 DOMODIMONTI Deja v 2009 ................................................................ € 7,90 DOMODIMONTI Li coste 2009 .............................................................. € 12,00 DOMODIMONTI Monte fiore 2009 ....................................................... € 6,90 IL CRINALE rosso piceno DOC 2008 mizar ............................................. € 4,50 IL CRINALE Pecorino micaur doc ............................................................ € 5,90 IL CRINALE Passerina castrum doc ......................................................... € 5,90 SANMARCELLO melano lacrima di morro d’alba superiore ................... € 8,50
Piemonte Da mangiare BARAGGIA Riso carnaroli 1 kg in tessuto............................................... € 3,90 BARAGGIA Riso baldo 1 kg.................................................................... € 3,50 SAN CASSIANO fonduta di bra dop 180 gr............................................. € 6,90 ORYZA Riso venere nero 500 gr.............................................................. € 4,90 ORYZA Riso carnaroli in yuta 500 gr....................................................... € 3,50 ORYZA Gallette tonde bio farro.............................................................. € 1,60 SAN CASSIANO ragù di fagiano 90 gr ................................................... € 4,90 SAN CASSIANO ragù di faraona 90 gr ................................................... € 4,90 SAN CASSIANO ragù di camoscio 90 gr ................................................ € 4,90 SAN CASSIANO salsa di noci e funghi 90 gr .......................................... € 3,90 SAN CASSIANO mousse di vino Moscato d'Asti Docg 70 gr................... € 1,90
Da bere ANZIVINO Gattinara Docg rosso 2005 ................................................... € 13,90 ANZIVINO Nemesi IGT rosso 2008 ......................................................... € 5,50 ANZIVINO Bramaterra 2005................................................................... € 12,50
Puglia Da mangiare ALTAMURGIA salsiccia stagionata della murgia prezzo/kg ..................... € 29,00 ALTAMURGIA Soppressata della murgia prezzo/kg ............................... € 34,00 BELLA CONTADINA fungoncelli contad. in olio semi 290 gr .................. € 4,50 BELLA CONTADINA scaldatelli alla pizza 500 gr .................................... € 3,90 BELLA CONTADINA orecchiette pugliesi 500 gr ..................................... € 2,90 BELLA CONTADINA strascinato pugliese 500 gr .................................... € 2,90 BELLA CONTADINA Pomodori secchi alla contadina .............................. € 4,90 BELLA CONTADINA Funghi porcini alla contadina ................................. € 7,90 BELLA CONTADINA Cetriolini in aceto 290 gr ....................................... € 3,50 BELLA CONTADINA Aglio al peperoncino .............................................. € 3,90 BELLA CONTADINA Carciofi interi della nonna alla contadina ................ € 4,90 PUMA carciofini alla brace bio 280 gr .................................................... € 5,50 PUMA carciofi interi bio 280 gr ............................................................. € 6,50 PUMA Melanzane a filetti 280 gr. CDA ................................................. € 4,50 TENUTA BIANCO olio extravergine oliva lt. 0,5 ...................................... € 10,90 TENUTA BIANCO olio extravergine d’oliva 0,25 l ................................... € 5,90 SUDALIMENTA Orecchiette con cime di rapa ........................................ € 3,50 SUDALIMENTA Pennette con melanzane ............................................... € 3,50
Da bere ASTORE massaro rosa negroamaro ........................................................ € 4,90 ASTORE Krita chardonnay + malvasia bianca ......................................... € 5,90 ASTORE Filimei 2009 Negroamaro......................................................... € 8,90 ASTORE Jema 2007............................................................................... € 7,90 RIVERA violante nero di troia 2006 ........................................................ € 6,90 RIVERA preludio chardonnay 2008 ........................................................ € 4,90 RIVERA terre al monte sauvignon 2008 ................................................. € 4,80
Sardegna Da mangiare GARAU Formaggio spalmabile su Angiu 200 gr ................................... € 4,90 MURRU Salsiccia sarda con finocchietto al Kg ....................................... € 19,90 MURRU Salame sardo al Kg ................................................................... € 19,50 MURRU Lonza affumicata al Kg ............................................................. € 26,00
Da bere DORGALI cannonau di viniole riserva 2006 ........................................... € 10,90 DORGALI cannonau sardegna DOC filieri rosato2009 ........................... € 4,50 DORGALI vermentino sardegna DOC isalle 2009 .................................. € 4,90 DORGALI cannonau sardegna DOC calaluna 2009 ................................ € 4,50 DORGALI isola dei Nuraghi IGT noriolo selez. ‘07 .................................. € 9,50 MONTESPADA vermentino DOC sabbialuce .......................................... € 5,80 MONTESPADA vermentino DOC sole di sardegna ................................. € 5,80 Roccavorte Muscadellu moscato sardo ............................................ € 13,90
Sicilia Da mangiare ALICOS caponata alla siciliana vasetto 180 gr ........................................ € 3,90 ALICOS pesto al finocchietto selvatico 180 gr ........................................ € 5,50 ALICOS scorzette di arance - vasetto gr 100 .......................................... € 4,90 ALICOS Salsa pronta di pomodoro ciliegino e datterino ........................ € 2,40 ALICOS Panettone artigianale al pistacchio di Bronte............................. € 19,90 ASARO Quadrelli alle mandorle e pistacchio di Bronte 150 gr ............... € 5,90 BERRETTA olio extravergine d’oliva non filtrato latta 5 l ......................... € 35,00 CAFFE’ GINEVRA Lattina intenso macinato ........................................... € 5,30 CAFFE’ GINEVRA Crema di caffè ........................................................... € 5,90 CAFFE’ GINEVRA Crema di pistacchio ................................................... € 5,90 CINQUE COLLI Olio extravergine d’oliva 0,50 l ...................................... € 8,50 Dry Fruit Miele e pistacchi di sicilia 230 gr ........................................... € 6,50 Dry Fruit Pesto di pistacchi di sicilia 190 gr .......................................... € 5,90 Dry Fruit Crema di mandorle di sicilia 200 gr ...................................... € 4,90 Dry Fruit Crema di nocciole italiane 200 gr ......................................... € 4,90 GIOVI uva passa in grappa moscato 20 cl .............................................. € 7,90 Le terre di Corleone Margherita 500 gr ........................................... € 2,90 Le terre di Corleone Busiata Corleonese 500 gr ............................... € 2,90 Le terre di Corleone Reginelle 500 gr .............................................. € 2,90 MILAZZO olio extravergine di oliva 0,50 l .............................................. € 8,90 PROVENZANI extravergine di oliva latta 5 l ............................................ € 35,00 Quignones olio extravergine d’oliva 0,50 l .......................................... € 8,90 SALLEMI campagnolo extravergine oliva bottiglia 0,75 l ........................ € 9,90 villa reale pesto alla trapanese 180 gr .............................................. € 4,90 villa reale sugo con bottarga 180 gr ................................................. € 3,90 villa reale sugo con frutti di mare180 gr ........................................... € 3,90
Da bere ACATE il Moro nero d’avola IGT 2007 ................................................... € 7,90 ALCESTI chardonnay 2008 IGT .............................................................. € 5,90 ALCESTI Narkè dei poeti 2005 .............................................................. € 7,90 ALCESTI Isola dei profumi rosso ............................................................ € 5,50 ALCESTI Isola dei profumi bianco .......................................................... € 4,90 ALCESTI Syrah 2008 .............................................................................. € 6,90 ALTOBELICE chardonnay Tre Feudi ......................................................... € 5,90 ALTOBELICE Trerrè Doc nero d’avola ...................................................... € 5,90 ALTOBELICE Tre Feudi merlot ................................................................. € 5,90 ALTOBELICE Tre Feudi cabernet-sauvignon ............................................ € 5,90 COLLETTI Don Luca nero d’avola ........................................................... € 6,90 CUSUMANO cassetta trsv x 6 - angimbe’ & benuara ............................. € 69,00 CUSUMANO cassetta trsv x 6 benuara & cubia ..................................... € 69,00 FENECH Malvasia delle Lipari Doc passito 2008 ..................................... € 22,00 GIOVI liquore a base di grappa.............................................................. € 5,50 GIOVI grappa di cerasuolo..................................................................... € 5,50
MIMMO PAONE rosso nocera IGT 2004 ................................................ € 8,00 PEVIN cerasuolo di vittoria scjuriì Docg .................................................. € 7,90 Quignones Passito Aner Sicilia 2006 ................................................... € 16,90 Quignones Petit Verdot ...................................................................... € 7,90 Quignones T. d’Apaforte cabernet/sauvignon Sicilia 2002 .................. € 12,90 SETTESOLI viognier ............................................................................... € 5,50 SETTESOLI syrah .................................................................................... € 5,90 TOLA syrah nero d’avola ....................................................................... € 5,90 TOLA nero d’avola rosso IGT ................................................................. € 4,90 TOLA syrah rosso IGT ............................................................................ € 4,90 TOLA chardonnay insolia 2009 ............................................................. € 5,90 VITICULTORI grillo 2009 ........................................................................ € 5,50 VITICULTORI chardonnay 2009 ............................................................. € 5,50
Toscana Da mangiare I GREPPI DI SILLI olio Moraiolo 500 ml ................................................... € 13,90 I GREPPI DI SILLI miele di acacia 250 gr .................................................. € 4,50 IL BORRO olio extravergine 2009 0,5 lt ................................................. € 14,90 IL CASELLINO olio biologico campo di torri bot. 0,5 lt ........................... € 13,90 LO SPICCHIO Ragù di chianina .............................................................. € 5,50 LO SPICCHIO Fegatini Toscani ............................................................... € 6,90 LO SPICCHIO Sugo all’aglione ............................................................... € 3,50 PARMOLETO olio igp toscano 2009 500 ml ........................................... € 8,90 SAVINI TARTUFI miele al tartufo bianco 40 gr ........................................ € 8,50 SAVINI TARTUFI crema di lardo al tartufo 80 gr ...................................... € 5,90 SAVINI TARTUFI salsa del tartufaio ......................................................... € 6,50 SAVINI TARTUFI polenta del tartufaio 140 gr ......................................... € 5,90
Da bere ABBADIA ARDEGNA Brunello 2004 ...................................................... € 23,90 ABBADIA ARDEGNA rosso di Montalcino 2007 DOC ............................ € 9,90 ABBADIA ARDEGNA Brunello di Montalcino magnum 3 lt 2004 ........... € 119,00 CAPITONI capitoni orcia DOC annata 2006 ........................................... € 8,50 CECCHI chianti Docg Foriero 2008 ....................................................... € 6,90 CECCHI morellino di scansano DOC 2006 riserva .................................. € 9,50 COLLE MASSARI rigoletto montecucco rosso DOC 2008 ....................... € 7,90 COLLE MASSARI Irisse montecucco vermentino DOC 2009 ................... € 10,90 FATTORIA CAMPIGIANA chianti barbarossa Docg 2008 ....................... € 7,90 FATTORIA CAMPIGIANA Chianti Docg 2008 ........................................ € 6,90 FATTORIA CAMPIGIANA Chianti Docg Barbarossa riserva 2007............. € 16,90 IL BORRO Polissena IGT sangiovese 2006 .............................................. € 12,00 IL BORRO Lamelle chardonnay 2008 IGT ............................................... € 11,90 LA FORNACE morellino di scansano 2009 Docg ................................... € 5,90 LA FORNACE morellino di scansano riserva ........................................... € 11,00 LE TORRI chianti classico Docg .............................................................. € 5,90 PARMOLETO montecucco sang. riserva DOC 2005 ............................... € 12,00 PALAZZO VECCHIO nobile riserva 2004 ................................................. € 15,00 PALAZZO VECCHIO nobile di Montepulciano ........................................ € 12,50 PODERE L’AIONE Poderoso sangiovese morellino di scansano 2009....... € 8,90 PODERE L’AIONE Roscio maremma sangiovese cabernet sauvignon 2009....... € 32,00 POGGIOSECCO Anora’ chianti riserva bio 2006 .................................... € 7,90 POGGIOSECCO Chianti Docg Bio 2006 ................................................. € 8,50
Trentino Alto Adige Da mangiare ENDRIZZI mostarda di vino Masetto Nero 110 gr ................................... € 7,50 ENDRIZZI mostarda di Gewurztraminer 110 gr ...................................... € 7,50 FELICETTI tagliatelle bio all’uovo 500 gr ................................................. € 3,50 FELICETTI ditalini farro 500 gr ................................................................ € 3,90 FELICETTI Conchiglioni Bio matt 500 gr ................................................. € 2,90 SELECTED FOOD ragù di manzo della val d'ultimo ................................. € 5,50 SELECTED FOOD salame di cinghiale gruber&telfser 240 gr ................... € 6,20
Da bere ENDRIZZI muller thurgau trentino DOC 2009 ........................................ € 9,80 ENDRIZZI gewurztraminer trentino DOC 2009 ...................................... € 13,90 ENDRIZZI lagrein trentino DOC 2008 ..................................................... € 9,90 ENDRIZZI brut metodo classico Trento DOC 2005 .................................. € 9,90 VILLA CORNIOLE muller thurgau DOC 09 ............................................. € 8,90 VILLA CORNIOLE gewurztraminer DOC 09 ............................................ € 11,90 VILLA CORNIOLE lagrein DOC 08 .......................................................... € 10,90 VILLA CORNIOLE teroldego 7 pergole DOC 03 ...................................... € 16,90
Umbria Da mangiare Bittarelli fagiolina del Trasimeno 250 gr ............................................ € 5,90 Bittarelli orzo perlato 500 gr .............................................................. € 2,50 Bittarelli cicerchie 500 gr.................................................................... € 3,90 Bittarelli ceci piccoli nazionali 500 gr ................................................. € 3,50 Bittarelli cicerchie all’antica 350 gr .................................................... € 4,90 BITTARELLI Zuppa di farro e ceci ............................................................ € 5,90 TARTUFI JIMMY crema di carciofi e tartufo ............................................ € 3,50 TARTUFI JIMMY delizia di funghi porcini/tartufo bianco ......................... € 3,50
Valle d'Aosta Da mangiare ALPENZÙ ragu’ di cinghiale 200 gr ........................................................ € 4,90 ALPENZÙ ragu’ di capriolo 200 gr ......................................................... € 4,90 ALPENZÙ Ragù di cervo ........................................................................ € 5,50 ALPENZÙ fonduta di fontina 295 gr ...................................................... € 5,50 ALPENZÙ fonduta di tartufi 200 gr ........................................................ € 7,90 ALPENZÙ fonduta di toma di Gressoney 200 gr ..................................... € 5,90 ALPENZÙ miele mignon di acacia .......................................................... € 2,90 ALPENZÙ Sugo ai funghi porcini ........................................................... € 4,90 ALPENZÙ Fonduta valdostana................................................................ € 5,50 ALPENZÙ Fonduta al muller thurgau Doc .............................................. € 4,90 ALPENZÙ Tegole valdostane .................................................................. € 3,90
Da bere ALPENZU’ Grappa barricata 0,50 l ......................................................... €16,90 ALPENZU’ Grappa morbida 0,50 l ......................................................... €15,90 LA SOURCE chardonnay DOC Valle d’Aosta .......................................... € 8,90 LA SOURCE gamay DOC Valle d’Aosta .................................................. € 8,50 LA SOURCE petite arvine DOC Valle d’Aosta ......................................... € 9,50
Veneto Da mangiare BARAGGIA Riso carnaroli 1 kg in tessuto ............................................... € 3,40 BARAGGIA Riso carnaroli 1 kg in carta .................................................. € 3,90 BARAGGIA Riso baldo 1 kg ................................................................... € 3,50 BRIO brio al cioccolato ........................................................................... € 2,90 FERRON vialone nano pila vecia con. carta ............................................. € 3,20 GERMINAL tortini di farro/cioccolato gaia Bio ........................................ € 2,90 GERMINAL aceto di mele ...................................................................... € 2,90 GERMINAL ciocoplum ........................................................................... € 2,90 IL MANGIAR SANO crostatina albicocca s/z aggiunto ............................ € 1,50 IL MANGIAR SANO biscotti farciti alla frutta .......................................... € 2,50 TRE CASE peperlata conf. frutta peperoncino ........................................ € 4,50 TRE CASE perine allo zenzero 360 gr ..................................................... € 4,90 TRE CASE radicchio rosso tardivo gr.300 treviso ..................................... € 4,50
Da bere CÀ SISA prosecco DOC extra dry ........................................................... € 4,90 Collina dei Ciliegi Amarone Il Ciliegio 2005 Doc .............................. € 32,90 Collina dei Ciliegi Corvina Veronese IGT .......................................... € 5,90 Collina dei Ciliegi Valpolicella Ripasso 2008 Doc .............................. € 11,90 Collina dei Ciliegi Valpolicella Superiore 2008 Doc ........................... € 8,90 COLLINA DEI CILIEGI Recioto 2008 Doc ............................................... € 17,90 DESMONTA’ rinero rosso IGT 75 cl ........................................................ € 7,90 DESMONTA’ nero d’arcole DOC 2007 ................................................... € 17,90 DESMONTA’ arcole pinot grigio DOC desmontà 75 cl ............................ € 5,90 MOLETTO lison classico 2009 ................................................................ € 5,90 MOLETTO franconia IGT 2007 ............................................................... € 5,90 MOLETTO malbech IGT 2007 ................................................................ € 4,90 MOLETTO spritzone .............................................................................. € 6,50 MOLETTO raboso Fermo ....................................................................... € 7,90 MOLETTO colmelio bianco barricato 2006 ............................................ € 8,90 MOLETTO sauvignon ............................................................................ € 5,90 RONCA corvina IGP 2008 ...................................................................... € 4,90 RONCA custoza Te'ra 2009 Dop............................................................ € 4,50 RONCA Garganega Camì 2009 ............................................................ € 4,90 RONCA Pinot Grigio Garganega Meuì 2009 ......................................... € 4,90 ZECCHINI Valpolicella valpantena superiore 2008 ................................. € 8,90 ZECCHINI Amarone valpolicella 2003 ................................................... € 32,00
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