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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

anno LXVII ­ Numero numero 19 Anno

LO SCUDETTO NUMERO 18

MILAN

18 BUZZI

www.gazzetta.it domenica 8 maggio 2011 1 € ITALIA

E BELLISSIMO! Pari a Roma (0­0), trionfo. Berlusconi: «Bravo il mister» Galliani: «Strameritato». Bacio tra Pato e Barbara l’editoriale

ALLEGRI, SI APRE UN ALTRO CICLO di ANDREA MONTI

Vado al Massimo. Il pareggio elegante e senza brividi sul campo della Roma che consegna al Milan di Allegri il diciottesimo scudetto, somiglia alla vecchia canzone di Vasco: è lo specchio di un uomo tosto e di una stagione coraggiosa. In un calcio pieno di politica, di ciance e di veleni, ecco una vittoria strameritata che chiude molte discussioni e promette ­ se la fortuna e Berlusconi assistono ­ di aprire un ciclo.

IL PAGELLONE

Il tecnico merita 10

L ARTICOLO A PAGINA2 3

LE OPINIONI

I 4 perché del trionfo 3 TUTTI I SERVIZI SUL MILAN CAMPIONE DA PAGINA 2 A PAGINA 15

36a

SERIE A

giornata

4

9 771120 506000

10 5 0 8>

Inter: riecco Samuel C’è Udinese­Lazio Napoli: dubbi Mazzarri PARTITE PALERMO BARI ROMA MILAN OGGI ore 15 BOLOGNA PARMA BRESCIA CATANIA CAGLIARI CESENA INTER FIORENTINA LECCE NAPOLI UDINESE LAZIO GENOA SAMPDORIA ore 20.45 DOMANI ore 20.45 JUVENTUS CHIEVO

2­1 0­0 (0 0) (0 1) (0 1) (2 1) (0 1) (2 3) (1 0) (1 1)

CLASSIFICA MILAN* 78 CAGLIARI 44 INTER 69 CHIEVO 42 NAPOLI 68 PARMA 41 LAZIO 60 BOLOGNA** 40 ROMA* 60 CATANIA 40 UDINESE 59 CESENA 37 JUVENTUS 56 SAMPDORIA 36 PALERMO* 53 LECCE 35 FIORENTINA 49 BRESCIA 31 GENOA 45 BARI* 21

GIRO D’ITALIA OGGI SECONDA TAPPA ALBA­PARMA: PARTENZA DEDICATA A PIETRO FERRERO

Pinotti, sua la prima Rosa L Htc vince la cronosquadre di Torino davanti a un milione di persone Nibali guadagna otto secondi a Contador. Elkann: «Che emozioni» Folla ed entusiasmo, c’era anche John Elkann: «Bello esserci, spe­ ro di tornare. Magari a Milano per il finale». Oggi la tappa più lunga (244 km), per velocisti. Prima sfida Petacchi­Cavendish 3 DA PAGINA 38 A PAGINA 45

IL ROMPI PALLONE

* Una partita in più. ** Bologna con tre punti di penalizzazione.

di Gene Gnocchi

SERIE B NOVARA (3­0 A CROTONE) E TERZO

Atalanta e Siena volano in A Colantuono resta, Conte forse

Marco Pinotti, 35enne ingegnere, festeggia la maglia rosa con il bacio delle miss

Juve: terrore tra i giocatori per il piano di rilancio della squadra: lo sta preparando Marchionne


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DOMENICA 8 MAGGIO 2011

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CAMPIONI LA PARTITA

MILAN FESTA l’editoriale di ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Allegri, si apre un altro ciclo Vado al Massimo. Il pareggio elegante e senza brividi sul campo della Roma che consegna al Milan di Allegri il diciottesimo scudetto, somiglia alla vecchia canzone di Vasco: è lo specchio di un uomo tosto e di una stagione coraggiosa. In un calcio pieno di politica, di ciance e di veleni, ecco una vittoria strameritata che chiude molte discussioni e promette - se la fortuna e Berlusconi assistono - di aprire un ciclo. Una cavalcata esaltante ma soprattutto molto, molto solida, che sussurra all'orecchio dei tifosi milanisti un dolce discorso interrotto nel 2007 con l'ultima Champions. Grazie Milan: hai dominato questo campionato che ti mancava da sette anni con serenità e gentilezza, senza ammazzarlo, senza rullarlo, senza togliere a noi cronisti e agli avversari il gusto della lotta. Ma la verità è che i rossoneri sono andati in testa all'undicesima giornata e da quel momento hanno tenuto il pallino, anzi il pallone, saldamente tra i piedi. E pure nei momenti bassi (sconfitta di Palermo seguita dal pari casalingo col Bari) non hanno mai dato l'impressione di mollare la presa, di scomporsi di fronte alla possibile "remuntada" dell' Inter o al brio sudamericano del Napoli. Il 3-0 nel derby senza Ibra e con l'Inter al completo ha chiuso la partita e stabilito con chiarezza i valori in campo. Vista la campagna acquisti, avevo pronosticato a Galliani lo scudetto ricevendone in cambio un torrente di scongiuri. L'arrivo di Ibra, uno che nelle ultime otto stagioni ha cucito scudetti su qualsiasi maglia abbia indossato o baciato, mi pareva il fattore determinante. In realtà il Milan ha trionfato percorrendo strade diverse e molto più fantasiose di quanto immaginassi. A turno, questo campionato senza Pirlo e con molti infortuni, lo hanno vinto tutti. Robinho che pur redu-

1 ce da stagioni opache è sempre il capitano del Brasile. Boateng, una forza della natura. Il delizioso Pato innamorato. La vecchia guardia e l'inaffondabile Seedorf. I giovani esposti a turno in vetrina e il maturo Van Bommel che per la cronaca non era un ferrovecchio a costo zero bensì il leader dell'Olanda e del Bayern, vincitore di 8 sugli ultimi 12 campionati disputati. Ma la sorpresa vera è che, con tanti cannoni in attacco, il titolo alla fine lo abbia portato a casa anche e soprattutto la difesa, imperniata su Nesta e su quell' autentico fenomeno mondiale che è Thiago Silva. Parlano le cifre. In 35 partite, il Milan ha subito 23 gol di cui solo 6 nel ritorno. E ha vinto 8 partite blindando l'1-0. Punti d'oro. Tutto ciò suggerisce che, in questa fortunata polifonia, il più meritevole sia il direttore d'orchestra. Alla sua prima stagione a San Siro, Allegri azzecca un colpo che era riuscito solo a Sacchi, Zaccheroni e Capello. Somiglia, e molto, all'ultimo dei tre: poche parole ma ottima lettura della partita e uso sapiente della panchina. E soprattutto, nervi saldi. Ha esordito con una conferenza stampa in cui il cavaliere non l'ha lasciato proferire verbo, in compenso gli ha consigliato di tagliarsi i capelli e di schierare tutte le punte che aveva. Lui, con l'appoggio di Galliani e della società, ha pazientato e sperimentato. E' partito con un 4-3-3, poi è passato a un 4-3-1-2, poi all'albero di Natale e ai tre mediani, poi s'è inventato Boateng trequartista e Seedorf vertice basso. A tratti s'è visto persino un ruvido 4-4-2. «Todo modo para buscar la voluntad de Dios», raccomandano i gesuiti. E qualcosa di gesuitico, nel senso più alto, Allegri ce l'ha. La conoscenza del mondo, il disincanto, la pervicacia con cui insegue il risultato. Quanto alla sapienza del gioco, ha già vinto due Panchine d'Oro anche se onestamente, per ora almeno, non si può parlare di un Modulo Allegri. Ma proprio questa, oltre al titolo, è la buona notizia per gli amici milanisti. Con qualche innesto e un po' di lavoro, questa squadra può confermarsi anche in Europa. E, allegramente, andare lontano.

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I NUMERI

371

i minuti di imbattibilità della porta del Milan e di Abbiati, battuto l’ultima volta da Vargas il 10 aprile scorso

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le giornate di fila che il Milan ha trascorso in testa alla classifica, meglio aveva fatto nel 1992/93, al comando sempre

Lo 0-0 è un sigillo Allegri perfetto e dopo 7 anni rossoneri sul trono Abbiati super, la Roma non passa nei primi 45’ Palo di Binho, quasi gol di Boateng. Poi trionfo

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In un’altra occasione il Milan aveva vinto lo scudetto con uno 0-0: il 6 maggio del 1979 a San Siro col Bologna

Due momenti della festa: sopra la gioia dei giocatori, a destra Allegri portato in trionfo dalla squadra ALBERTO CERRUTI 5 R PRODUZIONE RISERVATA

ROMA dNessun gol, ma tanta festa. Basta lo 0-0 sul campo della Roma per far saltare i tappi delle bottiglie sul prato dell’Olimpico, mescolando lo champagne alle lacrime di commozione di Galliani e Allegri, i primi artefici di questo scudetto numero 18 del Milan, annunciato e finalmente assicurato. Giusto così, per quello che si è visto in nove mesi campionato e in 90’ di partita, con il primo tempo giallorosso e il secondo rossonero, in una ga-

ra con poche emozioni ma non così finta come si poteva temere. Prime volte Il Milan non aveva mai vinto uno scudetto di notte, il primo di Allegri che sceglie la giornata più importante per ottenere il primo 0-0 in trasferta, con la conferma che il punto di forza della sua squadra è la difesa, la migliore del campionato, imbattuta per la quarta gara consecutiva. E così non c’è bisogno del classico gol scudetto, perché questo è uno scudetto di tutti, prenotato dall’ultima rete realizzata domeni-

ca scorsa contro il Bologna da Flamini, stavolta nemmeno in panchina, indiretta dimostrazione della forza di un organico, inadeguato per fare concorrenza al Barcellona, ma più che sufficiente per interrompere con due giornate d’anticipo la dittatura dell’Inter. Milan tranquillo Per la notte del galà tricolore, Allegri presenta il Milan migliore, quello che ha preso forma nel ritorno. E allora non bisogna più stupirsi se il campione del mondo Pirlo va ancora in panchina, vici-


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SCUDETTO ROMA GIUDIZIO

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MILAN

L’ALBO D’ORO Raggiunta l’Inter che vinceva da 5 anni di seguito

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(4-2-3-1)

(4-3-1-2)

Doni; Cassetti, N. Burdisso, Juan, Riise; Brighi (dal 18’ p.t. Rosi e dal 38’s.t. Caprari), Pizarro; Taddei, Simplicio, Vucinic (dal 9’ s.t. Borriello); Totti.

Abbiati; Abate, Nesta, T.Silva, Zambrotta; Gattuso (dal 1’ s.t. Ambrosini), Van Bommel, Seedorf; Boateng; Ibrahimovic, Robinho (dal 28’ s.t. Pato).

PANCHINA Lobont, Loria, Greco, Menez.

PANCHINA Amelia, Bonera, Yepes, Pirlo, Cassano.

ALLENATORE Montella.

ALLENATORE Allegri.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI nessuno.

AMMONITI Taddei per gioco scorretto.

AMMONITI Boateng, Van Bommel e Pato per gioco scorretto.

ARBITRO Morganti, di Ascoli Piceno. NOTE spettatori 45.000 circa. Angoli 5-6. In fuorigioco 2-1. Recuperi: primo tempo 2’; secondo tempo 5’. POSSESSO PALLA

ROMA 33%

PASSAGGI CORRETTI

MILAN 68%

TIRI IN PORTA

II ROMA 2

ROMA 74%

MILAN 84%

TIRI FUORI

II III MILAN 2

ROMA 3

III MILAN 3

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

10’ Boateng da fuori area sopra la traversa.

1’ Robinho, con un tiro a effetto, colpisce il palo alla sinistra di Doni.

11’ Taddei da destra, diagonale fuori di poco. 14’ Vucinic, smarcato da Cassetti, calcia di destro su Abbiati che esce benissimo.

15’ Boateng in diagonale sfiora il palo. 18’ Ibrahimovic con una punizione fortissima ma centrale, Doni respinge.

37’ Rosi diagonale da destra, Abbiati para.

no ad Ambrosini, Cassano e Pato, l’unico convalescente inizialmente risparmiato per la semifinale di coppa Italia di martedì a Palermo. Davanti al quartetto tipo Abate-Nesta-Silva-Zambrotta, tra Gattuso e Seedorf si rivede Van Bommel, ruvido ed efficace buttafuori a protezione della difesa, mentre Boateng è il trequartista incursore alle spalle di Robinho e del ritrovato Ibrahimovic. Squadra collaudatissima, quindi, ma senza la fame di vittoria della notte del derby, perché l’idea che può bastare il pareggio è un freno evidente. E così,

come spesso è accaduto quest’anno, Abbiati si conferma uno dei punti di forza, perché è lui a chiudere con perfetta scelta di tempo lo specchio della porta a Vucinic, nella prima grande occasione per i padroni di casa. Sembra il classico episodio isolato e invece è la scintilla che accende il coraggio della Roma, malgrado l’infortunio di Brighi costretto a lasciare il posto a Rosi, al 18’, dopo uno scontro fortuito con Gattuso. L’ingresso di Rosi che si piazza a destra, trasforma il consueto 4-2-3-1 in un nuovo 4-4-2 con Pizarro e Simplicio

al centro, Taddei spostato a sinistra e Vucinic avanzato al fianco di Totti. E proprio il capitano è l’anima di una Roma concentratissima ma poco incisiva, anche se più vicina al gol del Milan, troppo tranquillo e mai pericoloso nel primo tempo. Roma sparita Con Ambrosini al posto dell’acciaccato Gattuso, i quasi campioni d’Italia si svegliano dopo l’intervallo e Robinho colpisce subito il palo, con Doni battuto. Altri 8’ ed ecco la seconda occasionissima, stavolta con Boateng che sfio-

ra il palo. Poi è Ibrahimovic a sparare una punizione tanto forte quanto centrale respinta da Doni. E’ il segnale che spaventa la Roma, a corto di benzina e schiacciata psicologicamente dal crescendo rossonero. E così la squadra di Montella sparisce dal campo, mentre il Milan controlla con la sicurezza della grande squadra, soprattutto in difesa dove Thiago Silva e soprattutto Nesta non fanno passare nessuno, tantomeno l’ultimo arrivato Borriello, entrato al posto di Vucinic per riprovare il gol dell’ex riuscito all’andata. Ma que-

sto è un altro Milan, convinto dei propri mezzi, anche se punge meno del solito malgrado il grande lavoro di Ibrahimovic. Anche se lo 0-0 basta e avanza, Allegri prova a lanciare Pato al posto dell’esausto Robinho, ma la staffetta tra brasiliani frutta soltanto un cartellino giallo all’ultimo arrivato. Semplici dettagli, perché la festa si avvicina e mai come stavolta è la festa di tutti i rossoneri, non ancora sazi. Perché il 29 maggio il Milan vuole tornare all’Olimpico per vincere anche la Coppa Italia. E se sarà contro l’Inter, sarà ancora più bello.

1898 Genoa 1899 Genoa 1900 Genoa 1901 MILAN 1902 Genoa 1903 Genoa 1904 Genoa 1905 Juve 1906 MILAN 1907 MILAN 1908 Pro Vercelli 1909 Pro Vercelli 1910 Inter 1911 Pro Vercelli 1912 Pro Vercelli 1913 Pro Vercelli 1914 Casale 1915 Genoa 1919 sospeso 1920 Inter 1921 Pro Vercelli 1922 Pro Vercelli e Novese 1923 Genoa 1924 Genoa 1925 Bologna 1926 Juve 1927 Torino (revocato) 1928 Torino 1929 Bologna 1930 Inter 1931 Juve 1932 Juve 1933 Juve 1934 Juve 1935 Juve 1936 Bologna 1937 Bologna 1938 Inter 1939 Bologna 1940 Inter 1941 Bologna 1942 Roma 1943 Torino 1944 VF Spezia (medaglia d’oro) 1946 Torino 1947 Torino 1948 Torino 1949 Torino 1950 Juve 1951 MILAN 1952 Juve 1953 Inter 1954 Inter 1955 MILAN

1956 Fiorentina 1957 MILAN 1958 Juve 1959 MILAN 1960 Juve 1961 Juve 1962 MILAN 1963 Inter 1964 Bologna 1965 Inter 1966 Inter 1967 Juve 1968 MILAN 1969 Fiorentina 1970 Cagliari 1971 Inter 1972 Juve 1973 Juve 1974 Lazio 1975 Juve 1976 Torino 1977 Juve 1978 Juve 1979 MILAN 1980 Inter 1981 Juve 1982 Juve 1983 Roma 1984 Juve 1985 Verona 1986 Juve 1987 Napoli 1988 MILAN 1989 Inter 1990 Napoli 1991 Samp 1992 MILAN 1993 MILAN 1994 MILAN 1995 Juve 1996 MILAN 1997 Juve 1998 Juve 1999 MILAN 2000 Lazio 2001 Roma 2002 Juve 2003 Juve 2004 MILAN 2005 non assegnato 2006 Inter (a tavolino) 2007 Inter 2008 Inter 2009 Inter 2010 Inter 2011 MILAN


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CAMPIONI

y L CLIC

Che notte!

DA MARTEDÌ LA COPPA ITALIA

Un bacio tricolore tra Pato e Barbara

Il Milan sul suo sito celebra il 18˚ campionato vinto e parla di 3 titoli nazionali e 15 scudetti. Tutto nasce dal fatto che lo scudetto fu utilizzato per la prima volta nel 1924, quando il Genoa vinse il 9˚ titolo e festeggiò la vittoria con un distintivo tricolore sulla maglia a forma di scudo. Il Milan sino al 1924 era stato tre volte campione d’Italia.

Martedì Ore 20.45 PALERMO MILAN (andata 2-2) Diretta su Rai 1

ALESSANDRA BOCCI

ROMA d Lo shampoo questa volta glielo ha fatto lui. Chissà quante lavate di capo sono toccate a Antonio Cassano nella sua vita di calciatore, ma questa volta ne ha approfittato: bottiglione di spumante in mano, una bella lavata al suo allenatore Massimiliano Allegri, che messo com’è si farebbe fare anche barba e capelli. Perché questo è il suo primo scudetto, per lui, per Cassano, per Pato e per tanti altri. E’ il primo scudetto da dirigente di Barbara Berlusconi che scende in campo imbarazzata in mezzo a guardie del corpo e spruzzi di vino con una bella giacca blu, e abbraccia Pato come aveva abbracciato Adriano Galliani in tribuna poco prima, ma insomma non è proprio la stessa cosa. E ci aggiunge pure un bacio. E’ il primo scudetto per Abate e Thiago Silva, la rivelazione e il nuovo mostro della difesa. E’ il nono per Zlatan Ibrahimovic, anche se due gli sono stati revocati, e l’ottavo per Mark van Bommel che balla come un ragazzino in mezzo al campo. Allegri li abbraccia tutti, a Thiago e Nesta sussurra «grazie» nell’orecchio, perché questo scudetto «Capello-style» è molto merito loro. Oltre che di tutti gli altri, di chi ha giocato zero come il terzo portiere Roma e di chi è stato in campo 2989 minuti come Abbiati, che si batte il pugno vicino al cuore mentre porta in giro il tricolore e la bandiera dei Commandos Tigre. Ibrahimovic condivide quella del Brasile con Robinho, lui ha vinto dappertutto e ha una sola bandiera: quella del campionato. Lo chiamano signore degli scudetti, un motivo ci sarà. Seedorf nasconde una furtiva lacrima e

STRANO MA VERO PER IL SITO DEL MILAN GLI SCUDETTI SONO 15 PIÙ 3 TITOLI NAZIONALI

La prossima settimana si giocheranno le partite di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Ecco il programma.

La figlia di Berlusconi festeggia con il fidanzato E Ibra esagera con una gomitata a Cassano... 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

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GALLERIA DI EMOZIONI 1

LA MOVIOLA

Mercoledì Ore 20.45 INTER ROMA (andata 1-0) Diretta su Rai1

di Francesco Ceniti

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Doni-Ibrahimovic: ok non dare rigore Totti, che rischio...

La finale Si giocherà domenica 29 maggio allo stadio Olimpico

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w I NUMERI

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1) La gioia di Ibrahimovic, al nono scudetto (due, quando era alla Juve, sono però stati revocati). 2) Adriano Galliani, durante la partita, è in tribuna e sembra pregare. 3) Antonio Cassano con la borsa del ghiaccio: nei festeggiamenti Ibra gli ha rifilato una gomitata SKY

persino Allegri un pochino si scompone. Ghiaccio E’ il sabba dello scudetto, un rito tribale che il Milan aspettava da sette anni. Salti e balli e scivolate sull’erba, mucchi di gambe e braccia intrecciate a caso. Inzaghi spunta con un tricolore al collo, Cassano prima rovescia lo spumante in testa poi chiede la borsa del ghiaccio, perché si è beccato una gomitata da Ibra e gli fa ma-

le la testa. Pochi minuti e spuntano le magliette con su scritto Campioni d'Italia 2011. Urla e foto con i tifosi, Robinho che corre sempre più di tutti anche questa volta tira il gruppo e l’onda di giocatori si rovescia sotto la curva. Acqua Fila tutto più o meno liscio, dopo un po’ i giocatori sono già negli spogliatoi, e le telecamere di Sky inquadrano Ambrosini con una bottiglietta di

La forza della flessibilità consolida le prestazioni.

Il sistema di impermeabilizzazione certificato più venduto al mondo.

i pareggi consecutivi all’ Olimpico tra Roma e Milan; anche nella scorsa stagione, il confronto giocato il 6 marzo 2010 era terminato sullo 0-0

Morganti con poche sbavature nella gara scudetto. Al 19’ Totti si lamenta per un intervento di Seedorf al limite dell’area, ma non c’è fallo. Al 36’ Van Bommel con i tacchetti sulla caviglia di Totti: ci stava il giallo. Al 43’ la «risposta» di Totti che dopo un fallo laterale prova a rifilare una gomitata a Van Bommel: il colpo arriva attutito, ma se visto dall’arbitro poteva costare caro al capitano giallorosso. Al 45’ Burdisso impedisce la ripartenza di Ibra: manca l’ammonizione. Nella ripresa all’8’ Doni in uscita su Ibra che finisce a terra: il portiere tocca la palla, ok non dare rigore (foto SKY). Al 10’ Boateng su Pizarro: giusto il giallo. Al 28’ fuorigioco incomprensibile segnalato a Borriello (non partecipava all’azione). Al 42’ cartellino a Van Bommel: steso Totti. E 60 secondi dopo ammonito Pato: piede a martello su Simplicio. Nel recupero Taddei da arancione su Abate: giallo.

acqua minerale, altro che magnum di vino. Il capitano deve andare all’antidoping, ogni cosa deve essere portata fino in fondo secondo le regole. Dunque, la festa, le interviste, la doccia, la tv dappertutto. Quando il Milan torna in campo a salutare, i tifosi sono ancora lì ad aspettare con le bandiere al vento. Hanno aspettato sette anni, questi minuti sono belle briciole. Il Milan è ripartito, dopo tanti allunghi e strappi e frenate. Quella che va a festeggiare con le poche mogli arrivate fino a Roma è una squadra serena, tornata pienamente padrona del suo orgoglio e delle sue sicurezze. Stamani all’Acqua Acetosa si ricomincia, la semifinale di Palermo non è una formalità. Il Milan vuole davvero tentare il double all’italiana, soprattutto vuole incontrare ancora in finale di coppa Italia la rivale Inter. Perché certi conti non si possono chiudere con una semplice scivolata sull’erba.

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CAMPIONI ROMA TOTTI PIÙ ASSIST CHE TIRI

MILAN UN GRANDE NESTA

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Prova a mostrare i denti, ma senza far male

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L’ALLENATORE

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IL MIGLIORE

Montella

Juan

Parte classico, cambia col k.o. di Brighi, dà l’addio a Menez e studia il miracolo, ma il gap non consente di alterare le gerarchie.

Tutti pazzi per Thiago Silva? Nulla da eccepire, ma Juan fa capire perché in Brasile anche ora fanno a gara per riaverlo.

Obiettivo un punto: ottenuto con un solo vero rischio

Pagelle di MASSIMO CECCHINI

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Allegri

Nesta

Vive una strana serata, preparando la festa senza dimenticare la Coppa di martedì. Le idee di base bastano.

Saggezza, anticipi e recuperi come nei giorni belli: da ex laziale avrà avuto un brivido a vincere il titolo all’Olimpico.

L’ALLENATORE

IL MIGLIORE

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Doni

Cassetti

Burdisso

Riise

Brighi

Pizarro

Abbiati

Abate

Thiago Silva

Zambrotta

Gattuso

Van Bommel

Per un tempo ha i guanti immacolati finché nella ripresa il palo lo salva su Robinho e Ibra gli ruggisce contro un paio di volte.

Neutralizza Robinho per quasi tutto il match e poi ara la fascia permettendosi anche un tunnel a Zambrotta. Combattente e non solo.

Da ex interista sfodera una grinta da derby, che lo tiene a galla anche quando i movimenti non sono perfetti.

Il Vichingo arma il drakkar e prova a veleggiare sulla fascia. Vi riesce per un tempo, poi capisce che è meglio tornare a presidiare il fiordo.

Il Tir Gattuso lo menoma (involontaria mente) dopo una decina di minuti. Prova a stringere i denti ma deve uscire: frattura del perone.

Il Grande Sarto ha Boateng che gli scompiglia i fili però, pur a corto di fiato, cuce il gioco fino alla fine.

Coi piedi non è un fenomeno? Vero, ma i grandi interventi su Vucinic, Rosi e Simplicio (in uscita) lo fanno protagonista della serata tricolore.

Il suo lato in avvio non pare a tenuta stagna, così pensa bene di limitare le incursioni e ringraziare un Taddei non in giornata di grazia.

Ha le stimmate del campione e un maestro al fianco che gli accelera la crescita. È anche grazie a lui che la Roma tira in porta soltanto due volte.

I garretti non saranno quelli di una volta, però ha tutta la corsa e l’esperienza che bastano per tenere il forte dal suo lato.

Il Gladiatore estirpa Brighi dal match, mette la forza che serve e smista quando occorre anche con buona precisione. Esce per Ambrosini.

Piazzato davanti alla difesa, fa girare palla con precisione non sempre svizzera, ma se occorre interviene con ruvidezza teutonica.

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Taddei

Simplicio

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Totti

Rosi

Borriello

Seedorf

Boateng

Ibrahimovic

Robinho

Ambrosini

Pato

Soldato Rodrigo risponde sempre obbedisco: parte a destra e quasi subito trasloca a sinistra. Combatte ma non brilla.

La versione trequartista si vede 15’, poi si piazza in mediana a tocchettare con ordine. Nella ripresa, però, patisce la robustezza rossonera.

L’impegno c’è, ma la maledizione continua: un controllo non perfetto aiuta Abbiati in un miracolo e da quel momento la gara è in salita.

La rincorsa a Nordahl e Altafini comincia più con assist che con tiri. Si consoli: non sempre il menu prevede Nesta e Silva come commensali.

Il gol di Bari sembra avergli dato sicurezza, così il giovane è attento in copertura e va al tiro, ma si spegne alla distanza. (Caprari s.v.)

Entra per Vucinic, dà peso e (fischiato) prova a rovinare la festa degli ex compagni. Ma i treni giusti erano già passati tutti.

Architetto a ritmo di slow, gioca la palla con la coscienza che il punto può bastare. Per questo non ne perde quasi mai una.

Due missioni per il Principe: sporcare la regia di Pizarro e inserirsi in area cercando il gol, che nella ripresa infatti riesce a sfiorare.

Si potrà vincere anche senza, ma è sempre meglio averlo. Non è in serata «monstre», ma fa reparto e si rende pericoloso quando può.

Un tempo da gregario, poi si accende e con un gran numero colpisce il palo. Risveglio? Non proprio, visto che torna moscio ed esce.

Entra per Gattuso e alla prima palla sfiora il gol. Contribuisce a spegnere Simplicio ed a scompaginare la tela di Pizarro.

Entra per Robinho e ha gli spazi per essere devastante, ma la ruggine dell’infortunio gli toglie smalto. Si consola con le coccole di Lady Barbara.

TERNA ARBITRALE: MORGANTI 5,5 Niente peccati mortali, ma permette il gioco duro e si fa ringhiare in faccia senza fare una piega. Ghiandai 6 - Giordano 6


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CAMPIONI

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Milano è rossonera Si balla in Duomo

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Tifosi in piazza alle 22.30, i cori soprattutto per Abbiati e Thiago A ruba la maglia «Zeru tituli»: è derby anche nella festa in strada 3

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VINCENZO D’ANGELO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO d Mentre i giocatori del Milan festeggiano negli spogliatoi e inviano messaggini ai loro cari, i tifosi rimasti a Milano invadono la città. Fuochi d’artificio, processioni di auto rossonere e tutti in piazza Duomo, a gioire come pazzi, armati di bandiere maglie e sciarpe. Un filo conduttore con l’Olimpico, un unico grido dopo aver atteso sette anni: «Milano siamo noi».

Voglia di cantare Famiglie, bambini sulle spalle dei papà, passeggini rossoneri, cani al guinzaglio con maglietta del Milan, tanti giovani: tutti vogliono partecipare, cantare, divertirsi pensando ai loro idoli che non potranno raggiungerli, ma sabato, contro il Cagliari, la festa si ripeterà in un abbraccio totale. I tifosi si sono riversati sulle strade in migliaia. Feste nei bar cittadini, nei

locali tappezzati di bandiere rossonere, lungo i navigli e in tutto il centro storico. Fumogeni rossoneri e anche tricolori. Dalle periferie centinaia di auto sono convogliate verso il centro: strombazzamenti, urla, cori. Non si può stare a casa, è una felicità da condividere. Sfottò nerazzurri Le bancarelle sono state prese d’assalto ed è andata a ruba la maglia nera con il numero 18 e la scritta «E voi? Zero tituli». Ogni riferimento ai cugini nerazzurri e a José Mourinho è puramente casuale. Tra i giocatori più osannati Abbiati e Thiago Silva, Striscioni ovunque. «Campioni d’Italia» è il più comune, ma anche «Siamo Allegri» in onore dell’allenatore rossonero. Anche dediche ai cugini: «Interista ritorni pazzo». Diavoli sempre più indiavolati scorrazzano per le strade. Una maschera che era rimasta nel cassetto per troppo tempo.

L’ARRAMPICATA SUL CAVALLO 1 Nella foto grande, tra i tifosi in piazza spunta una bandiera... del Milan campione d’Europa. Fuori tema, ma va bene così IMAGE SPORT 2 La classica arrampicata di gruppo sul monumento equestre a Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo IPP 3 Come al Mondiale in Sud Africa, spunta la vuvuzela rossa ANSA 4 Il cane tifa rossonero. E la signora vince il premio per l’esultanza più originale IPP 5 I primi fumogeni in piazza Duomo. Poco prima di mezzanotte, sono arrivati anche i fuochi d’artificio LIVERANI 6 Festa al femminile, con tricolore sulla guancia IMAGE SPORT

LE INIZIATIVE DELLA GAZZETTA PER FESTEGGIARE IL 18˚ SCUDETTO ROSSONERO

Dal libro «Estasi Milan» ai dvd: è un trionfo da ricordare Racconti e filmati per rivivere la stagione. E c’è anche la t-shirt

è arrivata l’ora della riscossa. E la Gazzetta dello Sport ha preparato un libro celebrativo e una collana di cinque dvd per ricordare attimo per attimo questa splendida annata. Prodotti inediti su licenza ufficiale del Milan.

Da mercoledì troverete il volume in edicola a 7,99 euro. Il primo dvd uscirà lunedì 23 maggio, a 12,99 euro

GABRIELLA MANCINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO dBandiere, clacson a

palla, caroselli: la gioia dei tifosi rossoneri è esplosa e si è riversata in piazza Duomo. Lo scudetto numero 18 è arrivato dopo sette anni e, soprattutto, dopo cinque tricolori vinti dall’altra squadra di Milano. Dopo anni di bandiere nerazzurre ben posizionate sui balconi

Libro Il libro, Estasi Milan, uno scudetto travolgente è composto di 180 pagine con le più belle foto della stagione e i pezzi di approfondimento dei nostri giornalisti. Sarà in edicola martedì 10 maggio a 7,99 euro più il prezzo del quotidiano a Milano e in alcune zone della Lombardia. Dal giorno dopo lo troverete in tutta Italia, in ogni caso potrete prenotar-

lo dal vostro edicolante.

Le immagini più belle La copertina della collana dei 5 dvd dedicati allo scudetto del Milan. In edicola da lunedì 23 maggio

Dvd L’opera in cinque dvd, con il racconto di tutto il campionato, i gol, la sintesi delle partite più importanti e approfondimenti sulla squadra di Massimiliano Allegri si divide così: nei primi due troverete tutto sul girone di andata e ritorno,

nei dvd tre e quattro i cambiamenti del Milan rispetto all’ultimo scudetto del 2004 e due «capitoli» interessanti sui calciatori più fisici e su quelli di classe. Un mix accorto che ha messo in luce le capacità di Allegri e ha consentito al Milan di diventare campione d’Italia subendo soltanto 23 gol. Nel quinto vengono sottolineate le innovazioni della squadra rossonera con tutti i retroscena del 18˚ scudetto: la costruzione della squadra in campo, ma anche la gestione dei rapporti umani fuori. La storia completa per rivere minuto per minuto un campionato da incorniciare. Il primo dvd sarà in edicola lunedì 23 maggio al

prezzo di 12,99 euro più il costo del giornale. Libro e dvd li troverete anche sul sito www. Gazzettastore.it Gazzatown Ci sono altri prodotti celebrativi realizzati dalla Gazzetta. Da martedì cliccando su Gazzatown.it potrete acquistare la t-shirt con la prima pagina della Rosea che mostra le immagini dello scudetto. E’ disponibile bianca e grigia, il costo è di soli 20 euro. Ci sarà anche la lastra di vetro con la prima pagina della vittoria stampata in alta risoluzione. Costa 39 euro. Dopo sette anni di astinenza e di sfottò dei cugini nerazzurri è arrivato il momento di festeggiare!


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di ogni tensione - i ragazzi hanno meritato di vincere lo scudetto. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me, i giocatori, il presidente che mi ha dato questa rosa, il comportamento di tutti. Tanti campioni sono stati in panchina, avrebbero riempito una stanza, si sono messi tutti al servizio della squadra. E’ un momento molto felice per me, ma sono stato anche fortunato».

«Io e Galliani andremo a piedi al santuario» Euforia Allegri: «Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me: questo scudetto è meritato» FABIANA DELLA VALLE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA dDicono alcuni esperti

di linguaggio del corpo che le mani in tasca indicano insicurezza, ma Massimiliano Allegri è tutto tranne che un insicuro. Per qualcun altro invece significa sentirsi a proprio agio. Noi propendiamo per la seconda interpretazione, perché l’impressione che dà Max da Livorno è che lui sulla panchina rossonera si senta come se fosse a casa sua. Forse gli manca solo il mare, ma per il resto può avere tutto. Tutte le soddisfazioni che immaginava di togliersi già da quando ha iniziato a tribolare come tecnico sui campetti meno nobili della Toscana. Massimiliano il condottiero ha centrato il bersaglio al primo colpo, come i mostri sacri Sacchi, Capello e Zaccheroni. Neanche un anno ed è già entrato nella storia rossonera,

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Massimiliano Allegri, 43 anni, si becca una doccia di champagne ANSA

Il tecnico del Milan festeggia sventolando il tricolore dopo la gara IMAGE SPORT

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e il bello è che può fare ancora di più: se vincerà la Coppa Italia diventerà il primo allenatore del Milan ad aver conquistato i due trofei.

«TANTI CAMPIONI AL SERVIZIO DELLA SQUADRA»

Tanti campioni sono stati in panchina, avrebbero riempito una stanza, si sono messi tutti al servizio della squadra

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«IL PRESIDENTE CI FARA’ QUALCHE REGALO»

Dopo la Coppa Italia miglioreremo la squadra che è già forte. Il presidente si è esposto, ci farà qualche regalo

Vittoria meritata Dicono che sia un tipo che non ama lasciar trasparire le emozioni, in poche occasioni l’abbiamo visto esultare dopo un gol, ma sta-

volta quando l’arbitro fischia anche il suo self-control va a farsi benedire. I suoi ragazzi lo portano in trionfo lanciandolo una, due, tre volte verso il cielo, poi Massimiliano abbraccia Galliani e insieme corrono sotto la curva a godersi lo spettacolo dei tifosi. «Non era semplice - dice quando l’adrenalina è ancora tanta ma il viso è privo

Svolta derby Dicevano che avesse il physique du role per allenare il Milan, ma forse non il carisma. Invece Allegri ha imposto le sue idee fin dall’inizio e ha conquistato tutti, titolari e panchinari. Impeccabile la gestione del periodo pre-derby, quello più difficile per il Milan. Probabilmente lo scudetto lo ha vinto proprio in quei giorni lì. «Non dimenticherò mai la disponibilità e il rispetto di tutti - continua il tecnico -. Io e Galliani andremo al Santuario di Montenero a piedi, ce l’eravamo detto prima della partita. Sentivamo l’ansia dei tifosi, festeggeremo sabato sera nel nostro stadio. E’ una bella soddisfazione, dopo la Coppa Italia miglioreremo questa squadra che è già forte. Il presidente si è già esposto, ci farà qualche regalo...». Per il momento è Allegri che ha regalato qualcosa a Berlusconi: scudetto al primo colpo, alla faccia di chi diceva che passare dal Cagliari al Milan non è una passeggiata. Max l’ha fatto senza pensarci sopra più di tanto, sempre con le mani in tasca. E non perché è insicuro, ma perché in panchina lui si sente davvero a casa sua.


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x HA DETTO

QUI ROMA BRIGHI: PERONE ROTTO

Menez è un caso Montella lo ignora «Noi a testa alta»

Il francese escluso si sfoga: R «Io sto bene. Non mi spiego su Allegri «Si è calato perché non sono entrato»

subito nello stile Milan, può proseguire la serie dei grandi allenatori rossoneri» L’abbraccio in tribuna tra Galliani e Barbara Berlusconi SKY

Adriano Galliani, 65, a fine partita sventola il tricolore FOTOLINE

Seedorf, Yepes e gli altri calciatori rossoneri stringono forte l’amministratore delegato festeggiando sul campo lo scudetto IMAGE

Euforia Berlusconi «E ora altri rinforzi per la Champions» La figlia Barbara: «Che emozione la prima volta» Galliani: «Bisognava togliere lo scudetto all’Inter» MARCO PASOTTO

condo tempo l’hanno inquadrato con le mani giunte, la testa china e gli occhi chiusi mentre parlottava fra sé e sé. Preghiera, raccoglimento, scongiuri o trance agonistica da tribuna: chiamatela come volete, ma le partite che vive Adriano Galliani in tribuna sono intense come quelle dei giocatori. No, di più, perché in campo ti puoi sfogare correndo, da seduto è soltanto una sofferenza ingabbiata. Come quella di ieri sera, sospesa in mezzo a un risultato che non ha potuto dare certezze sino al fischio finale. Poi anche il numero due del Milan è sceso in campo a festeggiare. A saltellare assieme al suo allenatore e ai giocatori perché «chi non salta nerazzurro è», e in momenti come questi un po’ di aplomb lo si può anche perdere.

to dall’inizio alla fine, è stato un campionato fantastico e la svolta è stata il derby di ritorno: lì abbiamo vinto lo scudetto — ha raccontato l’amministratore delegato rossonero in mezzo agli spruzzi delle magnum di champagne —. Come ho vissuto questi sette anni senza scudetti? Ora me li sono dimenticati. Bisognava fermare la corsa infinita dell’Inter, l’unica squadra che poteva farlo era il Milan. Finalmente lo scudetto cambia sponda. In estate io e Allegri andremo a piedi su al santuario della Madonna di Montenero (collocato su una collina che domina Livorno, per i livornesi è un luogo molto amato, ndr). L’allenatore e il gruppo sono stati fantastici, ma questo scudetto è del presidente Berlusconi: ha fatto tantissimo per questa squadra, con sforzi economici importanti e finché sarà il presidente del Milan questo club rimarrà al top».

Fioretto «Abbiamo stradomina-

Una volta per uno Ieri sera al-

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ROMA dA un certo punto del se-

l’Olimpico la famiglia era rappresentata da Barbara, terzogenita del Cavaliere, che invece ha trascorso la giornata a Milano trattenuto da impegni extra-sportivi. Berlusconi ha festeggiato l’ottavo tricolore della sua gestione dopo aver sofferto davanti alla tv. «Finalmente è arrivato questo scudetto — dice il patron —. Abbiamo fatto tanto per arrivare in alto e ci siamo riusciti. Ora spero di poter rafforzare ulteriormente questa squadra, ma ricordo che la rosa è già molto

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ha detto

ADRIANO GALLIANI L’unica squadra che poteva fermare la corsa infinita dell’Inter era il Milan. L’allenatore e il gruppo sono stati fantastici, ma questo scudetto è di Berlusconi

ben attrezzata e ci ha permesso di resistere in momenti difficili del campionato, quando eravamo falcidiati dagli infortuni. Allegri si è calato subito nello stile Milan, è in grado di proseguire la serie dei grandi allenatori rossoneri, e anche i nuovi acquisti sono stati decisivi. Tutto questo ovviamente costa molto: nel calcio per vincere bisogna spendere tanti soldi e azzeccare le scelte, soprattutto in campo europeo, ma siamo in grado di figurare bene anche in Europa. Il Milan continuerà a essere protagonista. Moratti e l’Inter? Una volta per uno non fa male a nessuno: alla fine parliamo sempre di Milano. Ora dobbiamo cercare di vincere anche la Coppa Italia: se il dottor Allegri ce la farà sarò particolarmente generoso con lui anche sui regali per il mercato. Cristiano Ronaldo? È molto difficile: penso che il Real se lo terrà stretto. Comunque puntiamo a innesti dal mercato sudamericano. Pirlo? È un pilastro, spero che rimanga». Primo tentativo Se non sarà Ronaldo, sarà comunque qualcuno di importante. Ogni promessa è debito, e in fondo il Cavaliere aveva promesso un mercato di livello già prima di ieri sera. Mentre il Premier racconta la sua gioia ai microfoni, la figlia Barbara è in campo a far festa con giocatori e dirigenti. «Questo scudetto è un’emozione fortissima: sono riuscita a centrarlo al mio primo anno al Milan e quindi spero che questo porti bene». Passa Pato e scattano abbraccio più bacio: lui è sciolto, lei un po’ imbarazzata mentre papà avrà osservato la scena in televisione. Ma in una serata così la festa è davvero di tutti.

R Su Cristiano Ronaldo «È molto difficile che arrivi al Milan: penso che il Real se lo terrà stretto»

R Su Pirlo «È un pilastro, spero rimanga. Comunque puntiamo anche a innesti dal mercato sudamericano»

Screzi tra Mark Van Bommel e Francesco Totti IANUALE ALESSANDRO CATAPANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA dCartolina dall’Olimpico: il Milan arriva al traguardo per inerzia, non trovando ostacoli. Avrebbe rinviato la festa, se la Roma lo avesse messo alle corde. Ma della Roma non c’è stata traccia. E così festeggiare qui, lontano da casa, è venuto naturale. Sul fronte giallorosso, l’immagine più bella resta l’ingresso in campo, che la curva Sud accoglie nel ricordo di Antonio De Falchi, 18enne romanista che il 4 giugno 1989 morì dopo essere stato aggredito da ultrà rossoneri.

Agli sgoccioli E la partita? Un paio di fiammate del Milan bastano a impressionare la Roma, anche se Montella alla fine evita di calcare troppo la mano. «Ci abbiamo provato, soprattutto nel primo tempo, ma non siamo stati premiati. Usciamo dal campo amareggiati, ma a testa alta, il Milan ha strameritato di vincere lo scudetto. Mercoledì in Coppa Italia con l’Inter mi aspetto lo stesso atteggiamento, la finale sarebbe il giusto premio». In panchina il tecnico sembrava quasi rassegnato: «Nel secondo tempo abbiamo fatto di meno, in effetti». Caso Menez Emblematica l’ultima sostituzione, decisa a 10’ dal termine: fuori Rosi, dentro Caprari, all’esordio in campionato, con Menez «dimenticato» in panchina. Perché? Montella è lapidario: «Caprari aveva molta più voglia di giocare». Adieu al francese, che ribatte: «Io sto bene, Montella lo sa. Non mi spiego perché non sia entrato io». Il punto che porta in zona Champions la Roma è un brodino insipido: avrà sapore solo se Udinese-Lazio finirà pari. «Dovrebbero perdere tutte e due — scherza Montella —. Siamo ancora in corsa, ci dobbiamo provare fino all’ultimo. Certo, ormai siamo agli sgoccioli». E oggi potrebbero arrivare già i titoli di coda, con inevitabili conseguenze, soprattutto per Montella. Gli americani hanno visto e preso nota. Tegola per Brighi: si è fratturato il perone in uno scontro con Gattuso.

I nerazzurri si incontrano nel verde di Pinzolo. Dall’8 al 19 luglio 2011. VIVI LA PALESTRA A CIELO APERTO PIÙ BELLA DEL MONDO INSIEME AI CAMPIONI DELL’INTER. Una vacanza diversa è possibile: seguite i giocatori dell’Inter che per il loro ritiro estivo hanno scelto Pinzolo, dall’8 al 19 luglio 2011. Potrete scoprire luoghi ricchi di fascino, dove praticare con tutta la famiglia trekking, mountain bike, arrampicata, sport d’acqua e seguire da vicino, nel cuore delle Dolomiti, gli allenamenti dei Campioni del Mondo per Club, e gli eventi che ogni giorno accompagnano la squadra. Tutto questo puoi scoprirlo su www.visittrentino.it/inter

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Ibra: «È stupendo, resto qui a lungo» Gattuso ruggisce: «Mi davano per morto». Ambrosini: «Bellissimo il primo scudetto da capitano» FABIANA DELLA VALLE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA dDev’essere stato in quel momento che i tifosi del Milan hanno cominciato a sentire il profumo dello scudetto. Quando Christian Abbiati ha allungato per due volte le mani sul pallone e ha neutralizzato le offensive nemiche, i rossoneri hanno capito che era arrivata l’ora di rimettersi sul petto il tricolore. Due settimane fa il portiere aveva evitato il pari del Brescia con un intervento miracoloso. «La parata su Diamanti mi ha ricordato quella del ’99 su Bucchi — aveva detto Galliani —. L’ho interpretato come un segno del destino».

Corsi e ricorsi Rewind: Perugia ’99, Abbiati nega il gol del 2-2 a Bucchi e regala lo scudetto ai rossoneri. È il primo titolo col Milan, Christian parte come terzo portiere ma lo festeggia da protagonista, con una maglietta con la scritta «Briciolina di pane». Dodici anni dopo Abbiati ha qualche capello in meno ma non ha perso freddezza e reattività. Quando serve lui non tradisce mai. Non solo Brescia: Abbiati è stato decisivo nel derby, con lo scatto di un felino su Thiago Motta. Poi si è concesso il tris ieri: ha blindato uno 0-0 che stavolta vale più di una vittoria. Parata su Vucinic dopo un quarto d’ora, intervento provvidenziale su Simplicio nel recupero del primo tempo. Non a caso tanti compagni corrono ad abbracciarlo dopo il fischio finale. E lui festeggia con una nuova maglietta: stavolta c’è scritto «Bella zio». Altro che finito Da un veterano all’altro: Rino Gattuso, che innaffia tutti con una damigiana di champagne. «Mi davano per morto, non è stato giusto essere trattato come un bambino — dice —, per me è una grandissima vittoria personale. Ora mi hanno fatto una proposta molto importante (il Daghestan, ndr): valuterò con la famiglia». Clarence Seedorf si lascia stringere da Galliani: «È un momento bellissimo dopo 7 anni, il gruppo crescerà tantissimo dopo questa vittoria, ora cerchiamo di portare a casa pure la Coppa Italia. Il contratto? Ora fatemi divertire». Antonio Cas-

CINQUE FERMATI

Due fumogeni in due panini Cinque persone sono state fermate ieri dalle forze dell’ordine. I primi tre, tifosi romanisti, sono stati bloccati dai Carabinieri e trovati in possesso ciascuno di un fumogeno. Sono stati denunciati e sottoposti a Daspo per la durata di un anno. Due tifosi rossoneri, un romano e un milanese, sono stati bloccati ai varchi del settore ospiti. Uno è stato trovato con un fumogeno e sei petardi, per i quali è stato denunciato e sottoposto a Daspo per tre anni. L'altro, invece, in possesso di due fumogeni nascosti in 2 baguette, è stato sottoposto a Daspo per tre anni.

Abbiati sventola la bandiera dei Commandos Tigre (una C e una T), storico gruppo ultrà del Milan PASQUAZI

Rino Gattuso regala una doccia di champagne a fine partita ai compagni del Milan DAIMAGES

sano ha la borsa del ghiaccio in testa: «Ibra mi ha spaccato la testa, è una bestia dentro e fuori dal campo. Ma se ci fa vincere le partite come quest’anno va bene così...». E Ibra ribatte: «Quando sono arrivato avevo promesso che avremmo vinto: promessa mantenuta. Il futuro? Qualcuno se ne andrà ma io non mi muovo da qui. Resterò al Milan a lungo». Anche Pato è stato decisivo, soprattutto nel derby: «Ora pensiamo al Palermo, perché vogliamo vincere la Coppa Italia». Alessandro Nesta, 400 partite in A, dedica la

vittoria alla famiglia e dà gli oscar: «L’uomo scudetto? Ne dico due: Ibra e Thiago Silva». Il brasiliano aggiunge: «Tutti hanno fatto un grandissimo lavoro. L’anno prossimo voglio vincere la Champions». Ignazio Abate si gode il primo successo: «Ho fatto tanta gavetta, qui ho trovato continuità». Filippo Inzaghi sogna di esserci sabato a San Siro: «Vorrei giocare almeno un minuto, chiuderò la carriera qui». Chiosa il capitano Massimo Ambrosini: «Bellissimo il primo scudetto da capitano. E molto meritato».


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CAMPIONI IL PAGELLONE PAGINE A CURA DI

ALBERTO CERRUTI

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MAX ALLEGRI GALLIANI LO HA SCELTO LUI CI HA MESSO CALMA, CONCRETEZZA E IDEE Premessa fondamentale: se oggi tutti scoprono le qualità di Allegri, il merito principale è di Galliani, che lo ha scelto e presentato a Berlusconi. Poi, però, il tecnico ha camminato e vinto da solo, dimostrando di avere la calma di Ancelotti fuori e la concretezza di Capello in campo, senza lasciarsi condizionare dai grandi nomi.

Il suo primo successo è stato la rinuncia all’affascinate idea di schierare contemporaneamente Ronaldinho, Ibrahimovic, Pato e Robinho. Poi ci sono stati gli infortuni di Inzaghi e Pirlo, la retrocessione di Seedorf in panchina, il varo del centrocampo con tre mediani e l’invenzione di Boateng nel ruolo di trequartista.

Dal 4-3-3 iniziale al definitivo 4-3-1-2, Allegri ha impiegato il numero record di 32 giocatori, riuscendo a ottenere il massimo da tutti, malgrado problemi fisici e squalifiche. Così c’è stato il Milan dei tanti «senza» a cominciare da Ibra e Pato, ma sempre «con» la sua indispensabile regia tattica, perché prima dei nomi c’è stata la squadra. Ecco perché merita 10. (foto BOZZANI) VITTORIE 23 PARI 9 K.O. 4

dNon era facile vincere questo scudetto. Ma soprattutto non era facile vincerlo così bene e così in fretta, senza soffrire fino all’ultima giornata, come era successo all’Inter di Mourinho. E proprio perché interrompe la dittatura nerazzurra, questo scudetto vale doppio, per i meriti dei vincitori e la loro capacità di ribaltare (quasi) tutti i pronostici. E’ vero che l’Inter era la squadra più forte, perché più collaudata, ma non basta essere campioni in carica per rivincere automaticamente. In una corsa lunga contano anche le motivazioni, la freschezza, la forma dei giocatori e il peso degli acquisti. Per questo dopo l’arrivo di Ibrahimovic, in coincidenza con la mancata sostituzione di Balotelli, avevamo puntato sul Milan. Il grande merito di Allegri, però, è stato quello di sfruttare le qualità dello svedese, senza dipendere esclusivamente da lui, come era capitato a Mancini e Mourinho. Ibrahimovic è diventato così l’apripista di una squadra vera, in cui hanno segnato 13 giocatori, con 12 reti arrivate dalla panchina. Il Milan è andato avanti senza Pirlo, senza Pato, e senza Ibra, mai però senza equilibrio, parola chiave nel calcio. Se i rossoneri sono in testa dall’undicesima giornata, il merito è proprio dell’equilibrio trovato da Allegri, a prescindere dagli interpreti. E non a caso il Milan ha sempre avuto la difesa meno battuta, vero punto di forza di una squadra in cui è difficile trovare un migliore assoluto, capace da solo di fare la differenza. Perché questo è stato lo scudetto di tutti. E quindi di Allegri.

Thiago Silva Il professore ha rianimato la difesa super Il brasiliano è il migliore della stagione: decisivo. Come Abbiati, Boa, Ibra,Pato, Robinho e la sorpresona Van Bommel

IL MURO ABBIATI 8,5

BOATENG 8,5

IBRAHIMOVIC 8,5

Si esprime con i fatti e quando manca si vede

Una furia a centrocampo Trequartista a sorpresa

Trascinatore all’andata Meno egoista del solito

Campione tra i campioni, come nell’anno dello scudetto con Zaccheroni nel 1999. Essenziale nelle parate, asciutto nelle parole, si esprime con i fatti, dimostrandosi uno dei punti di forza della squadra in generale e della difesa, meno battuta del campionato, in particolare. Quando manca si vede, perché nelle due partite senza di lui il Milan incassa 5 gol: 4 dall’Udinese a San Siro e 1 dal Lecce in trasferta. Ma Abbiati si vede anche quando c’è, perché spesso è decisivo e quasi mai commette errori evidenti. Migliore in campo a Roma contro la Lazio, quando salva più volte la porta sullo 0-0, determinante nella gara d’andata vinta 2-1 a Napoli e nel derby di ritorno che ha rappresentato la svolta finale nella corsa allo scudetto. Un portiere ritrovato, che ha stupito soltanto chi non credeva in lui. (foto BOZZANI)

Gli basta un quarto d’ora finale, al debutto contro il Lecce, per impressionare tutti. Arrivato con la riduttiva etichetta di ruvido e grintoso centrocampista, il ghanese si rivela un giocatore completo, acquisto azzeccatissimo, anche se soltanto in comproprietà con il Genoa. Titolare dopo la prima sconfitta a Cesena, si guadagna subito il voto più alto contro il Catania conquistando il pubblico di San Siro, non soltanto per la sua generosità, ma per la facilità con cui cerca il gol. La nuova furia rossonera che recupera e rilancia palloni entusiasma Allegri, bravo a ritagliargli un nuovo ruolo. E lui nella prima gara da trequartista-incursore, all’inizio di dicembre, a San Siro contro il Brescia, segna il suo primo gol, incominciando una nuova carriera. Tricolore. (foto FOTOPRESS)

Debutta male a Cesena, dove il Milan perde la prima partita e lui sbaglia un rigore nel finale. Ma poi si fa perdonare in fretta, perché nel girone d’andata è lui a trascinare la squadra portandola in fuga, non soltanto con i suoi gol, ma anche con i suoi assist per i compagni. Meno egoista del solito, come dimostra il fatto che non segna nemmeno una doppietta, fa la differenza con la sua forza fisica e tecnica. Nessuno raggiunge i suoi picchi di rendimento, perché per 11 volte è il migliore in campo, anche se soltanto 4 nel ritorno. Quattro come i gol segnati nella seconda parte del campionato, meno della metà dei 10 realizzati all’andata. E questi numeri, non casuali, sono lo specchio fedele della sua parziale dissolvenza nel ritorno, in cui si fa espellere due volte, accumulando 5 giornate di squalifica. Anche se non bastano per dimenticare il suo grande contributo. (foto PHOTOVIEWS)

PRESENZE 34 GOL -18

PRESENZE 25 GOL 3

PRESENZE 29 GOL 14


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Troppo difficile quest’anno fare un gol ai rossoneri Davanti al portiere un reparto davvero solido Dalla parte opposta attacco completo e imprevedibile

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THIAGO SILVA

Si presenta subito con un gol, il secondo dei quattro al Lecce, nella prima di campionato, felice aperitivo di una stagione da grandissimo protagonista. Da assistente di Nesta, senza il quale aveva sofferto la stagione scorsa, a titolare della cattedra di difensore centrale, capace di guidare il reparto anche in assenza del campione del mondo. Se il Milan dimostra in fretta di avere la migliore difesa, mantenendo questo primato fino al termine della sua cavalcata tricolore il merito è di tutti, a cominciare dai centrocampisti che proteggono alla perfezione il reparto. Thiago Silva, però, è il punto fermo, il più presente tra i tanti difensori schierati da Allegri, e con la media voto più alta. Tra infortuni e squalifiche, Thiago Silva è il più presente dopo Abbiati, vero simbolo della continuità con molti alti e pochi bassi, capace di giocare anche a centrocampo e proprio per la sua straordinaria regolarità di rendimento merita il voto più alto. (foto BONA) PRESENZE 31 GOL 1

NESTA NON SI DISCUTE

AMBRO NON TRADISCE

RISCOSSA GATTUSO

8

7.5

7.5

Mezzo voto meno del suo compagno di linea Thiago Silva, soltanto perché salta più partite di lui. A livello di rendimento, però, non si discute mai, perché gli anni che passano non offuscano la sua classe e la sua personalità di leader. Capace di grandi sacrifici per resistere agli acciacchi conferma di essere un professionista esemplare. PRESENZE 26 GOL 0

Capitano, troppo spesso, non giocatore ma soltanto a causa degli acciacchi. Con lui in campo tutti si sentono più sicuri, a cominciare da Allegri, perché è uno della vecchia guardia che non tradisce mai. Nel Milan dei tre mediani, prima dell’arrivo di Van Bommel, il posto più importante, al centro, è suo. E allora lunga vita rossonera al grande Ambro. PRESENZE 17 GOL 1

SEEDORF LA ROCCIA

YEPES, CHE SORPRESA

ABATE NON SI SPEZZA

7.5

7.5

7

Dai fischi agli applausi si prende una meritata rivincita offrendo un contribuito fondamentale nel momento decisivo. Soffre le prime panchine per scelta tecnica da quando è al Milan, ma poi si fa trovare pronto anche nel ruolo di interno sinistro, segnando due gol importantissimi contro Fiorentina e Sampdoria. PRESENZE 28 GOL 3

Accolto con diffidenza, considerato all’inizio la riserva della riserva Sokratis, ascolta i consigli di Galliani e aspetta il giorno dell’esordio alla decima giornata, a Bari. Da allora guadagna la fiducia di Allegri e dei compagni, conquistando anche il pubblico di San Siro. E quando manca Nesta non lo fa rimpiangere. Sorprendente. PRESENZE 11 GOL 0

FLAMINI C’È SEMPRE

ZAMBROTTA RIGENERATO

PIRLO, OUT UN ANNO NO

7

7

6.5

Comprimario tanto silenzioso quanto prezioso, si vede poco ma c’è sempre, a destra o a sinistra nel trio di centrocampisti, quando gioca dall’inizio o quando entra dalla panchina. Segna il secondo dei tre gol a Bari e soprattutto quello che regala l’ultima vittoria a S. Siro con il Bologna: il dolce antipasto, prima della cena scudetto di ieri. PRESENZE 20 GOL 2

Gioca poco, perché dopo Natale viene operato al ginocchio. Sembra uno spettatore dello scudetto altrui e invece fa in tempo a ricordare di essere stato un campione del mondo, con una nuova dimostrazione di straordinaria serietà professionale. Torna nel derby della svolta e nel finale appare rigenerato, altro che finito. PRESENZE 14 GOL 0

Indispensabile per tutti, da Lippi a Prandelli, non per Allegri. Parte titolare nel suo ruolo di centrale e segna un gran gol, decisivo, a Parma. Poi va per la prima volta in panchina a Bari, torna ma sul centro sinistra a Bologna, quindi si infortuna con la Roma. Si rivede soltanto nel finale con Samp e Bologna. E capisce di non essere più indispensabile. PRESENZE 16 GOL 1

ANTONINI DA RIVEDERE

BONERA, CHE FATICA

I 4 GOL DI CASSANO

6

6

6

Parte titolare e finisce riserva, scavalcato da Zambrotta e persino da Jankulovski che era ai margini della «rosa». Al contrario del suo collega di fascia Abate, non mostra i progressi sperati, anche se si impegna sempre al massimo con le sue scorribande sulla sinistra. Da rivedere a livello tattico, in fase difensiva. PRESENZE 22 GOL 0

Se Thiago Silva è il simbolo della regolarità di una squadra che ha saputo prescindere dai singoli, lui è il simbolo della riscossa di un gruppo affamato di rivincita. Messo frettolosamente in disparte da Leonardo, dimostra di essere ancora un giocatore vero, leader vincente prima e dopo il gol del successo sul campo della Juventus. PRESENZE 30 GOL 1

Eterna promessa mai mantenuta, perché alla soglia dei 30 anni fatica a dribblare infortuni e incertezze. Inizialmente sulla fascia destra, non spinge come dovrebbe essendo un centrale di ruolo, ma lì è chiuso da Nesta, Silva e persino Yepes. Fuori dalla trasferta con il Genoa, torna in panchina nel finale. PRESENZE 16 GOL 0

Regalo di Natale per dimenticare i bonghi di Ronaldinho, debutta a Cagliari con l’assist a Strasser che firma l’1 0. Determinante con la rete dell’1 1 contro il Bari, trasforma il rigore del 3 0 nel derby. Ma se Allegri lo fa giocare soltanto quando mancano gli altri attaccanti, vuol dire che non si è meritato un posto da titolare. PRESENZE 16 GOL 4

Al secondo anno rossonero, appare in confortante crescita, guadagnandosi il posto da titolare sulla destra, con progressi tattici che lasciano ben sperare perché ha soltanto 24 anni. Bravo in particolare a riprendersi dopo il brutto derby d’andata, in cui viene espulso, con una dimostrazione di grande personalità. PRESENZE 27 GOL 0

GLI ALTRI 13

Da Oddo a Pippogol Nell’albo d’oro di questo scudetto ci sono altri 13 giocatori, anche se tutti con meno di 10 presenze. A quota 7 si fermano Oddo (voto 6,5) determinante con i suoi cross a Napoli, Emanuelson (6), Ronaldinho (5). Seguono Merkel (6), Inzaghi (7) che si infortuna alla quinta presenza dopo aver già segnato 2 gol, Jankulovski (6,5), Sokratis (5,5), Amelia (5,5), Strasser (6,5) in campo soltanto 3 volte ma autore del gol vittoria a Cagliari, Borriello (s.v.) ceduto dopo la prima partita contro il Lecce, Oduamadi (s.v.), lo sfortunatissimo Legrottaglie (s.v.) subito infortunato e il promettente Beretta (s.v.), al debutto contro il Bologna, con il record di appena 4 minuti finali.

PATO 8,5

ROBINHO 8,5

VAN BOMMEL 8,5

Segna come mai prima d’ora Il futuro è dalla sua parte

Quel regalo inatteso è un jolly preziosissimo

Da ritocco per l’emergenza a titolare inamovibile

Il ragazzo, perché è ancora un ragazzo di 21 anni, cresce. In rapporto alle gare giocate, non aveva mai segnato così tanto, senza nemmeno un rigore, da quando è arrivato in Italia. E questa constatazione racchiude i suoi meriti tecnici e i suoi limiti fisici, perché troppe volte rimane fermo ai box. Ma il futuro è dalla sua parte perché alla classe, che non gli è mai mancata, ha aggiunto la personalità dei grandi giocatori, capaci di segnare nelle partite decisive. Cinque volte migliore in campo, è lui a firmare il primo gol della cavalcata tricolore contro il Lecce, ma soprattutto è lui a fare la differenza nell’esaltante 3-0 contro il Napoli a San Siro e poi nell’altro 3-0 contro l’Inter, con la determinante doppietta che allontana definitivamente gli ex campioni.

Sembrava un cioccolatino-omaggio di fine campagna acquisti e invece si rivela in fretta un giocatore utilissimo, il vero jolly offerto da Galliani calato alla perfezione da Allegri sul tavolo dello scudetto. Seconda punta, ma anche trequartista, e persino prima punta a Brescia, dove mancano per la prima volta Ibrahimovic e Pato e proprio lui segna la rete dell’1-0 che spiana la strada verso lo sprint finale. Segna 12 gol senza rigori e ne sbaglia altrettanti, ma soltanto perché arriva stremato sotto porta dopo aver corso come un centrocampista. Accetta la panchina conquistando tutti per la sua disponibilità tattica e mentale. E da comprimario si trasforma in protagonista.

(foto PHOTOVIEWS)

(foto PHOTOVIEWS)

Ultimo arrivato, ma subito tra i primi. Peccato che non abbia potuto giocare in Champions, perché in campionato si rivela prezioso, mantenendo il posto da titolare anche quando torna disponibile Pirlo, che all’inizio sembrava indispensabile. Piazzato davanti alla difesa, fa valere la sua eccezionale esperienza tattica, macchiata soltanto da un eccesso di grinta che gli costa l’espulsione all’esordio a Catania. Ma quando c’è lui la squadra è più sicura e tra i tanti protagonisti anche l’olandese merita un posto a livello dei migliori. Con una soddisfazione personale, perché nessuno nel Milan ha conquistato scudetti in quattro Paesi: Olanda, Spagna, Germania e Italia. Un record per campioni veri. (foto PIERANUNZI)

PRESENZE 23 GOL 14

PRESENZE 32 GOL 12

PRESENZE 13 GOL 0


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CAMPIONI

Collezione Berlusconi Capolavori tutti italiani Il primo successo del Cavaliere è con Sacchi nel 1988, poi viene Capello: 4 titoli. Nel 1999 vince Zaccheroni, nel 2004 Ancelotti. Ora esulta Barbara GERMANO BOVOLENTA 5 RIPRODUZ ONE RISERVATA

dIl Milan ha conquistato lo scudetto numero 18. É l’ottavo dell’era Berlusconi. Vediamo come ha vinto gli altri 7.

1987-88 Il primo con Arrigo Sacchi, imposto dal cavaliere Silvio. Molto scetticismo e molti interrogativi. Ma chi è Sacchi? É l’uomo della «nuova rivoluzione», del pressing, della zona, della conquista degli spazi. Il Milan vende Hateley e Wilkins (inglesi) e prende gli olandesi Gullit e Van Basten. Ma «anche», e soprattutto, Ancelotti e Colombo. É subito sfida con il Napoli di Maradona. Polemiche, spettacolo e inseguimenti. La partita della svolta il 3 gennaio 1988, il primo scontro diretto: 4-1. Il Milan, secondo, trascinato da Gullit (Van Basten solo 11 presenze) e Baresi non perde più. Il 1˚ maggio 1988, al San Paolo, nella sfida delle sfide, il sorpasso capolavoro: 11˚ tricolore. Il primo di Berlusconi, a Como la festa. Prima pagina della Gazzetta: «Un grande scudetto dopo 9 anni di guai - Milan campione».

Barbara Berlusconi, 27 anni il 30 luglio, due figli e una laurea in Filosofia. Sullo sfondo papà Silvio LAPRESSE

1991-92 Arriva Fabio Capello, Sacchi diventa c.t. Il Milan scatta quasi subito, va in testa, è campione d’inverno. Van Basten è irresistibile e capocannoniere (25 gol). Nasce la leggenda degli «Invincibili». Tanti gol e divertimento, zero sconfitte. 5-0 al Napoli, 5-1 alla Samp campione uscente. Scudetto con tre turni di anticipo al San Paolo di Napoli (1-1). Ancelotti gioca la sua ultima partita a San Siro e segna due gol al Verona. A Foggia l'addio al calcio di Carletto Magno con uno straripante omaggio dei compagni: 8-2. Col-

lina fischia con alcuni minuti di anticipo. Prima pagina della Gazzetta: «Napoli lo incorona campione - Immenso Milan». 1992-93 L’estate del mercato è dedicata a Gigi Lentini, preso dal Torino. Altri acquisti eccellenti: Savicevic e Boban, Papin ed Eranio. É l’esordio della «rosa allargata»: turnover o rotazione dei giocatori. Milan subito in fuga come da pronostici. Alla seconda giornata vince 5-4 a a Pescara: il primo gol lo segna Massimiliano Allegri. Il grandissimo Van Basten si ferma (problemi alla caviglia) alla 13a giornata. Ancora campioni d’inverno. L’Inter segue e tampina. Partite incredibili (7-3 a Firenze), giornate memorabili. Il record d’imbattibilità (58 giornate) si ferma a San Siro contro il Parma, gol di Asprilla. Tredicesimo scudetto. Van Basten rientra nel finale, dopo quasi cinque mesi, e segna il suo ultimo gol ad Ancona. Prima pagina della Gazzetta: «Gioia Milan - Bis scudetto e record - Un tenero addio a Rijkaard e Gullit». 1993-94 Senza Rijkaard, Gullit e Van Basten ed Evani, che lascia dopo 13 anni. Lentini fuori quasi tutta la stagione per un incidente d'auto. Esplodono Boban e Savicevic, spazio a Simone. Arrivano Laudrup, Raducioiu e Panucci. In autunno irrompe il francese Desailly: determinante. Il terzo scudetto consecutivo di Capello è quello del sorpasso all'Inter, a 13. Sebastiano Rossi stabilisce il record d'imbattibilità in A: 929 minuti. A San Siro i giocatori festeggiano tuffandosi sotto la curva. Prima pagina della Gazzetta: «Milan tuffo nella gloria». 1995-96 Facce nuove, campioni fantastici. Ecco George Weah e

Roberto Baggio. Debutta Massimo Ambrosini. Partenza con 4 vittorie. Poi, dopo il successo contro la Juve (6a giornata), scatta la fuga. Non è più raggiunto: festeggia alla terz’ultima, a San Siro contro la Fiorentina (3-1). Apoteosi finale con 7 gol alla Cremonese. Capello, quattro scudetti in cinque anni, è celebrato come tecnico-manager: gestisce con straordinaria capacità la più grande compagnia calcistica del mondo. Berlusconi non riesce a trattenerlo. Va al Real Madrid, trionfa anche in Spagna. Prima pagina della Gazzetta: «Eterno Milan! - Le lacrime di Capello - La cattedra di Berlusconi». 1998-99 Capello-bis è sostituito da Alberto Zaccheroni. Arriva dalla bellissima Udinese assieme al centravanti tedesco Bierhoff (19 gol, 15 di testa) e al difensore-centrocampista danese Helveg. Il Milan, fuori dall'Europa, punta tutto sul campionato. Zac, che non lega molto con Berlusconi e Boban (poi decisivo), cambia molto in porta: Lehmann, Rossi e poi Abbiati che diventa titolare e protagonista. Grande duello con la Lazio di Eriksson. La continuità dei risultati è eccellente. Emerge il giovane Sala, sorprende l’argentino Guglielminpietro, brillano Weah e Leonardo. Vincono le ultime sette partite, supera la Lazio alla 33 , passa a Perugia e festeggia il Centenario con lo scudetto numero 16. Prima pagina della Gazzetta: «Campione dell’incredibile - Estasi Milan! - Trionfo a Perugia, inni a Zaccheroni». 2003-04 Il Milan campione d’Europa (e detentore della Coppa Italia) con Cafu e Pancaro rinnova le corsie. Ma il grande colpo è Kakà, 21 anni. Il ragazzo si inserisce nel gruppo straordinario di Ancelotti. Il Milan è subito protagonista. Unica leggera flessione dopo la trasferta a Yokohama, sconfitto ai rigori dal Boca Juniors nell’Intercontinentale. Il 6 gennaio vince all'Olimpico con la Roma e va in testa. Il girone di ritorno è una marcia trionfale: magie, record e spettacolo con Pirlo cuore del gioco. Scudetto con due giornate di anticipo. Ancelotti batte ancora la Roma di Capello. Prima pagina della Gazzetta: gigantografia di Ancelotti in trionfo con titolone: «Milan in cielo».

LA DINASTIA

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CAMPIONI 1 TRA COMPETENZA E MERCATO

Superiore in continuità e individualità di ARRIGO SACCHI

Cristian Abbiati, 33 anni e Thiago Silva 26 DE BENEDICTIS

2 NESSUNA DIPENDENZA

Nonsolo Ibra è la vittoria di una squadra di UMBERTO ZAPELLONI

Il Milan festeggia Mark van Bommel PHOTOVIEWS

Doveva essere lo scudetto di Ibra, è diventato lo scudetto di tutti. Ibra ha segnato 14 gol, regalato 12 assist, portato autostima e fiducia in uno spogliatoio in crisi d’astinenza, ma alla fine lo scudetto numero 18 è un vero e proprio scudetto di squadra e di società. Ognuno ha portato il suo mattoncino per costruire un muro insuperabile (la miglior difesa del campionato) e un attacco da fuochi artificiali (più di 40 gol in tre). Ha cominciato Berlusconi aprendo le casse per l’operazione Ibra nella stagione del suo 25o compleanno, ha proseguito Galliani il geometra diventato ingegnere che dopo aver convinto il «capo» ha trasformato i denari in uomini da scudetto scatenando «sua eternità» Braida sul mercato, ha cucito il tutto Allegri che nel momento peggiore della stagione (la sconfitta con la Juve) ha cambiato volto alla squadra trovando poi le soluzioni ideali dribblando infortuni, squalifiche e cali di forma. Ma questo è stato più di tanti altri uno scudetto di tutti. Di Abbiati che ha fatto miracoli fuori media, di Abate diventato uomo da nazionale, di Thiago Silva e Nesta il meglio che c’è nel loro ruolo, di Boateng che ha prodotto lo stesso effetto di una bevanda energetica quando cala la palpebra, di Merkel e Strasser beata gioventù, di Ambrosini Gattuso e Pirlo beata «vecchiaia», di Seedorf tornato ad accendere la luce, di Antonini Zambrotta Emanuelson Bonera Oddo Jankulovsky che hanno saputo metterci il sale quando serviva, di Yepes che non piace solo alle signore, di Van Bommel distributore di fosforo oltre che di pedate, di Flamini che ha polmoni grossi così, di Robinho che nessuno si aspettava tanto decisivo nonostante i blackout in zona gol, di Cassano che ha saputo inserirsi senza distruggere, di Pato che quando non è rotto e non ha la luna storta è il numero uno, di Inzaghi perché da Pippo non si può prescindere, di Ronaldinho che ha accettato di mettersi da parte. E di Ibra, naturalmente, perché il primo strappo porta la sua firma e fino a Natale il Milan è stato lui. Ma il Milan Ibra-dipendente poi è sparito, giornata dopo giornata fino al culmine del derby che ha sotterrato i sogni leonardeschi. E l’Ibra scudetto è diventato lo scudetto di tutti.

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Il Milan è con merito Campione d’Italia. La squadra cara a Berlusconi è stata superiore alle avversarie per continuità ed individualità. Queste sono le componenti che hanno permesso la realizzazione di questo ambito successo: 1) la competenza, l’organizzazione e generosità economica della società. Galliani e Braida hanno condotto con la consueta abilità e perizia sia la campagna acquisti che la gestione giornaliera. 2) L’ottimo lavoro svolto da Allegri e dal suo staff. Max ha dimostrato subito di avere personalità giusta e le idee chiare. Ha conquistato la stima degli anziani senza farsi poi condizionare, ha sfruttato al meglio le qualità dei singoli ha tirato fuori tutte le risorse umane anche quelle più sopite. Inoltre ha recuperato giocatori che sembravano sulla via del tramonto, ha realizzato altri che venivano da un’annata storta. Poi ha inserito alcuni giovani, ha gestito al meglio un gruppo non semplice. Il gioco non sempre è stato brillante e vicino alle migliori tematiche europee. Per questo un giudizio

più completo su Allegri lo si potrà dare il prossimo anno se la società gli consegnerà un organico più giovane, completo ed omogeneo. 3) Le individualità sono state fondamentali per il successo. D'altronde in Italia s’interpreta e ci si allena come se il football fosse uno sport individuale e non di squadra e qui si vince di più con le individualità che con il gioco ed il collettivo a differenza dell’Europa. L’acquisto di Ibra è stato determinante sia a livello tecnico che fisico, così come importanti sono stati Pato, Robinho prima e Van Bommel dopo. Ottimo l’apporto degli anziani animati da uno spirito di rivincita. Insuperabili Nesta e Thiago Silva. Complimenti a tutti.

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Intesa facile tra senatori e ragazzini di LUIGI GARLANDO

Gennaro Gattuso, 33 anni, e K. Prince Boateng 24 IPP

Lo stesso team da 25 anni: così si vince di FRANCO ARTURI

Adriano Galliani, 66 anni, e Ariedo Braida 65 OMEGA

I PERCHÉ DELLO SCUDETTO 3 IL SEGRETO ANAGRAFICO

4 MILANELLO, «FABBRICA» DEI FERGUSON

Lo scudetto numero 18 del Milan è stato il distillato di una serie di indovinate combinazioni: giocatori tecnici e atleti muscolari, campioni carichi di gloria e talenti rampanti con tanto spazio ancora nella pancia. Merito di tecnico e società aver realizzato questa miscela vincente. Vecchi e giovani, anche. Ma in questo caso l’alchimia si è creata in modo assolutamente naturale per una situazione molto particolare. Nel Milan si sono creati due blocchi anagrafici nettamente distinti. Da una parte quelli compresi tra la classe ’76 e la classe ’78: Seedorf, Nesta, Ambrosini, Van Bommel, Abbiati, Gattuso. I senatori tra i 33 e i 35 anni. Dall’altra i giovani tra i 21 e i 27. Quelli compresi tra la classe ’84 e la classe ’89: Thiago Silva, Robinho, Abate, Boateng, Pato. Come vedete, i due blocchi comprendono quasi tutti i grandi protagonisti del titolo. In mezzo galleggiano solo Ibrahimovic (’81) e Cassano (’82). Probabilmente proprio la mancanza di una robusta classe media dal punto di vista anagrafico ha favorito la pace sociale all’interno dello spogliatoio. I più giovani non vedevano nei più vecchi concorrenti interni da scalare, ma istituzioni

Alex Ferguson? Il Milan berlusconiano ne ha cinque o sei. E ammassa titoli anche per questo: fanno 27 con lo scudetto appena conquistato, più di uno all’anno. Il tecnico del ricchissimo Manchester United, in panchina da 25 anni, è fermo a quota 19. Quel 1986 è stato il big bang dei «cannibali» calcistici: mentre lo scozzese s’insediava alla guida dei Red Devils (Diavoli anche qui, altra coincidenza), a Milanello sbarcavano Berlusconi, Galliani e Braida, trovandovi già Tassotti. Sono ancora lì e non hanno smesso di vincere e progettare successi. Un presidente, un amministratore delegato, un direttore generale, un giocatore divenuto viceallenatore. La squadra che forma le squadre. Con l’aiuto di Silvano Ramaccioni e Vittorio Mentana, altri «sempre presenti» in delicati ruoli di snodo tecnico-dirigenziale. La stabilità e la continuità sono alla base di ogni avanzamento, in tutti i campi, dalla cultura, alla politica, allo sport. Il calcio italiano se ne giova poco e anche per questo motivo è caratterizzato da scatti schizofrenici: profonde cadute umorali e incontenibili accelerazioni di gioia. Il Milan va in controtendenza e mantiene da un quarto di secolo lo stesso assetto organizzativo, che cerca di trasferire ai ranghi tecnici. Negli ultimi 25 anni i rossoneri hanno avuto 10 allenatori, la Juve 13 e l’Inter 24. Un confronto indicativo. Le vittorie sono relativamente facili da gestire, soprattutto quando consentono autocelebrazioni, a volte sfrenate, anche se solidamente fondate sui risultati. Ma lo scudetto di Ibra e Robinho, Van Bommel e Boateng, Cassano ed Emanuelson è nato dalla tenace resistenza alle aperte contestazioni della cosiddetta «piazza» negli anni di magra. Quando si invocavano improbabili cessioni a emiri e si davano per certe le bolliture dei dirigenti. La verità era un’altra: meno soldi da spendere. Quelli vanno e vengono, normale. L’importante è che ci siano le teste giuste per tramutarli in gol. Sempre quelle: al Milan non si invecchia. comunque inattaccabili, da rispettare. Nel momento più buio, di motivazioni e disciplina al minimo, Pato è stato strigliato in campo e preso per le orecchie fuori dai Gattuso e ha ritrovato in fretta le voglie per i gol decisivi. Allo stesso modo, i senatori, ormai oltre la paura di concorrenti che incalzano, vedevano nei (molto) più giovani solo sangue nuovo, buono per prolungare l’impero. Lo scontro generazionale che spesso ostacola la coesione di una squadra, al Milan non c’è stato, per l’esagerata distanza degli estremi. I due poli si sono attratti e dalla scossa è venuta fuori la grande stagione tricolore del Milan. La coppia Nesta-Thiago Silva è l’esemplificazione migliore della perfetta sintesi dei due poli. Ma anche Abate-Zambrotta, sentinelle di fascia, e poi Van Bommel-Boateng vertici opposti del rombo, razionalità e irruenza. Difficile dire quale dei due blocchi sia stato più decisivo per la conquista del titolo, se cioè abbia pesato di più l’esperienza dei vecchi o la freschezza dei giovani. Ecco, la difficoltà di rispondere a questa domanda contiene uno dei segreti dello scudetto del Milan.


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SERIE A s

IL RITORNO Il CENTRALE DIFENSIVO E’ QUASI PRONTO A RIENTRARE. E COUTINHO SPERA DI RIVEDERE IL CAMPO

Samuel c’è: va in panchina dopo 183 giorni di tunnel L’argentino andò k.o. il 6 novembre Sneijder e Motta out 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

APPIANO GENTILE dLa notizia,

anche se annunciata, è bella. Molto bella. Walter Samuel - infortunatosi il 6 novembre 2010 contro il Brescia - non solo viene convocato ma può rivedere panchina e anche campo. «Il suo rientro è stato precoce, ma gli manca la fase della partita,

un po’ di rapidità» dice Leo. Ventuno convocati, 2 baby (Faraoni e Alibec) più Orlandoni, quindi per Walter Samuel dovrebbe esserci la panca. Samuel era già stato convocato per il ritorno di Gelsenkirchen 153 giorni dopo l’operazione al ginocchio destro del 9 novembre 2010; oggi - a 183 giorni dal k.o. in campo - il Muro può tornare a giocare, e se non sarà adesso potrebbe essere per la prossima gara. Wes in Tim Cup Altro aspetto annunciato, lo

Sotto, Walter Samuel, 32 anni, k.o. il 6 novembre LIVERANI

stop di Wesley Sneijder: il problema al polpaccio gli farà saltare la Fiorentina ma non per forza la Roma in Coppa Italia. Leo è orientato a tornare al 4-3-3 con tridente Pandev-Pazzini-Eto’o, ma non è da escludere che possa far riaffacciare il desaparecido Coutinho nelle eventualità di ritorno al rombo o al 4-2-3-1. Thiago e Milito Fuori dai convocati anche Thiago Motta: per lui, distorsione al gi-

Pep sibillino: «Inter grande squadra, ma ho un contratto e prima parlerei col mio presidente» INTER-FIORENTINA Contro l’ex Mihajlovic, l’Inter vuole rafforzare il secondo posto e conquistare la dodicesima vittoria consecutiva in casa San Siro, ore 15

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

APPIANO GENTILE (Como) dOrgo-

glio Leo. Il tecnico di Niteroi protegge il suo gruppo e per la prima volta - a costo di forzare alcuni concetti - anche se stesso. «Se credo che la società dovrebbe dire chiaro e tondo che sarò io l’allenatore sino al 2012 - risponde a precisa domanda -? Ho preso un impegno e voglio restare qui. Non ho mai perso l’entusiasmo. Poi è chiaro che tutto dipende dai risultati». E qui parte una sorta di depistaggio: «Però vi invito

a riflettere sul fatto che ogni allenatore (non solo straniero) accostato all’Italia dice di non voler venire qui. Guardiola al proposito non si è mai espresso? No, l’ha fatto anche lui, dicendo che vuole restare». Le cose stanno un po’ diversamente, tanto che poco dopo lo stesso Pep da Barcellona ha spiegato, in italiano: «Ho un contratto col Barcellona, l’Inter è una grande squadra ma per un altro anno sono legato al mio attuale club. E comunque non farei nulla senza prima parlare prima con il presidente Rosell». E Moratti per ora tace. Una alla volta Il tempo dirà. Anche perché ora i due hanno davvero altro a cui pensare. Anche se Leo nega che la semifinale di ritorno di Coppa contro la Roma (mercoledì a San Siro) condizionerà le sue scelte anti Fiorentina: «Gestire una partita pensando all’altra non mi piace. I nostri obiettivi non sono ancora raggiunti. Adesso

nocchio destro, nelle prossime ore verrà valutata l’entità. In dubbio, Chivu: problema alla schiena. Dall’11 iniziale starebbe fuori Diego Milito. «Milito è Milito dice Leo -: ha avuto una stagione difficile e diversi stiramenti, è stato fuori a lungo e quindi non può essere al meglio. Se partisse lui nel prossimo mercato? Da qui a fine agosto c’è tempo per pensare al mercato...». Che vuol dire tutto e niente. lu.tai.

no e lo ha fatto - spiega Leo -. Adesso siamo secondi in classifica, siamo usciti ai quarti di Champions per un momento di difficoltà e siamo in semifinale in Coppa Italia. Nessun’altra squadra europea ha avuto la continuità dell’Inter». Verità un po’ di regime, visto che il Barcellona, anche solo nelle ultime due stagioni, non ha scherzato. Di sicuro l’Inter ha vissuto un’altra annata unica, ma «perché «ci sono stati tanti problemi. Quando sono arrivato qui nessuno diceva che potevamo risalire, ma l’amarezza per aver mancato il sorpasso c’è. Però non ci sono scelte che potendo tornare indietro cambierei. E alcuni errori ci hanno anche portato alla vittoria. Non credo che le formazioni contro Milan e Schalke abbiano decretato le nostre sconfitte: era proprio sbagliato il momento che attraversavamo.... Ma il carattere c’è».

Leonardo «Guardiola non vuole allenare qui» Perché vedere

HA DETTO

Mille Zanetti Quello che ha in dosi massicce Javier Zanetti, che oggi farà 999 (non ci è scappato il tasto) in nerazzurro e mercoledì cifra tondissima. «Certi numeri parlano da soli - fa Leo - e solo con grande personalità e sacrificio si possono raggiungere certi obiettivi. Ha un talento fisico incredibile e una tenacia pazzesca. Che hanno disputato così tante gare nella storia del calcio ce ne sono solo 9, quindi...». però abbiamo avuto due settimane per lavorare, per gestire e per recuperare. E poi abbiamo giocatori abituati a giocare due volte la settimana. Ora arriva la Fiorentina di Montolivo, un grande giocatore, non a caso in Nazionale». Ma questa è l’unica concessione sul mercato. Per il resto è tutto un «non è il momento per parlare di queste cose». Salvo il guizzo quando gli si chiede se c’è un reparto che deve essere rinforzato. «Questa squadra poteva lottare su tutti i fronti quest’an-

Leonardo, 41 anni, è l’allenatore dell’Inter dalla fine del dicembre scorso. Subentrato a Benitez, ha un contratto sino al 2012 EPA

V Le mille di Zanetti? Certi numeri parlano da soli. Talento e tenacia pazzeschi. Che hanno giocato così tante gare nella storia del calcio ce ne sono solo 9, quindi...

V Pazzini? L’attaccante che segna è importante come il terzino che fa il cross, il portiere che fa una parata o il difensore che salva. A Cesena però ci ha regalato una vittoria cruciale

V Montolivo? Grande giocatore, da Nazionale. Ma le scelte anti Fiorentina non saranno condizionate dalla semifinale di Coppa Italia di mercoledì contro la Roma

Milan e Giappone Chiusura in salsa rossonera: «Scudetto perso dall’Inter? Chi arriva primo, lo merita. Ma non spero in una rivincita nella finale di Coppa Italia. Vogliamo vincerla e basta». Resta il fatto che se nell’eventuale epilogo ci fossero i rossoneri, l’Inter avrebbe la certezza di fare derby anche nella Supercoppa italiana, a Pechino il 6 agosto. «E da quello dipenderà anche la riuscita di un’amichevole benefica per il Giappone».

TRONCHETTI PROVERA

«Mourinho o Pep? Io andrei avanti così» Il presidente della Pirelli aggiunge: «E faremo acquisti...»

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ISTANBUL (Turchia) dE’ venuto a godersi lo spettacolo delle sue gomme nella prima gara europea. Ma Marco Tronchetti Provera (sopra, nella fotoCarino), presidente della Pirelli e consigliere dell’Inter di Massimo Moratti, non rinuncia anche a parlare della sua Inter. «Abbiamo vissuto una settimana disgraziata, ma guardiamo avanti. Intanto abbiamo vinto le ultime tre partite. Cosa non ha funzionato? Quando si è reduci da una stagione così intensa come è stato il 2010 per noi, è normale pagare la fatica psicologica e fisica. Non è un caso se nessuno è riuscito a fare quello che abbiamo fatto noi. E non vanno dimenticati i tanti infortuni subiti dalla difesa, che nel 2010 era stata il nostro punto di forza».

Tecnico e acquisti Glissa abilmente, invece, sul toto-allenatore per il 2012: torna Mourinho? Si proverà a strappare Guardiola al Barcellona? «Leonardo per me va bene. Ma alla fine deciderà Moratti con Leonardo, che per me ha fatto un buon lavoro, la squadra con lui ha reagito bene. È bravo, si è visto cosa ha portato». Certo che avendo visto la passeggiata del Manchester United in semifinale con lo Schalke 04, il rammarico per l’eliminazione subita contro i tedeschi è ancora più grande. «Io quella semifinale non l’ho proprio voluta vedere». E sul mercato: «Abbiamo già preso dei buoni giovani e poi arriverà ancora qualcuno». Qualcuno di grosso? «Prenderemo qualcuno...».

IL TECNICO VIOLA A 360 GRADI «A CHI NON PIACEREBBE UN GIORNO ALLENARE L’INTER?....»

Mihajlovic: «Pronti per la vittoria contro una grande» «Bin Laden? Non mi piace esultare per i morti». Mutu parte dalla panchina ALESSANDRA GOZZINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

FIRENZE d Alla sua squadra «chiede di non arrendersi». Ma non è in questa chiave che si passa a parlare dell’uccisione

di Osama Bin Laden. La domanda è quale sia stato il sentimento alla notizia della morte, e la replica è decisa: «Premesso che si tratta di cose più grandi di me, mi fa schifo esultare alla morte di qualcuno, anche se è il criminale più ricercato al mondo. Posso capire, ma anche l’America ha bombardato il mio paese, e se muore un americano io non esulto. Ho visto la foto, quella dove Obama e i suoi consiglieri seguono il blitz: la faccia di Hillary Clin-

ton è emblematica, in quella sala sembrava che qualcuno ridesse, ma i suoi occhi dicevano tutto». Vietato accontentarsi Mihajlovic ha vissuto due guerre e ha sempre difeso l’orgoglio del suo paese: oggi Sinisa è anche l’allenatore viola, che si presenta a San Siro. Dunque, dopo certi argomenti è giusto occuparsi semplicemente di pallone: «Se non abbiamo mai battuto una big è perché ci è manca-

ta convinzione. Il più delle volte ci siamo accontentati di pareggiare, o anche di perdere 1 a 0. Non deve più succedere, dobbiamo fare un salto di qualità e giocarcela alla pari con tutte». La Fiorentina ci riprova oggi con D’Agostino in mezzo e senza Mutu, non al top: «E’ stato fuori per infortunio e per altre vicende, ma conosco le sue qualità e da lui mi aspettavo molto di più. Il suo futuro? Io e la società abbiamo le idee chiare su tutto, al momento op-

Sinisa Mihajlovic, 42 anni ANSA

portuno le faremo sapere». Acciaio A proposito, «a chi non piacerebbe un giorno allenare l’Inter? Forse ce n’è solo uno… io però spero di restare qui a lungo». E ancora: «La squadra di Mou era più forte di quella di Mancini e anche mia. Ma la mentalità vincente su cui costruire tanti successi l’abbiamo portata noi. Quest’anno hanno pesato gli infortuni: al completo restano i più forti, anche se lo scudetto del Milan è meritato. Zanetti? Un grandissimo con un fisico d’acciaio, il punto di riferimento di una squadra che ha vinto tutto».


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SERIE A DA GIOVANE SEGUIVA L’UDINESE, DA GIOCATORE E ALLENATORE HA SOLO SFIORATO IL BIANCONERO

Reja e la gara della vita. A due passi da casa La sua Lucinico: «Tiferemo per lui» DAVIDE STOPPINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

d Trentotto chilometri da casa, pochi passi dal sogno Champions. Edy Reja e la partita della vita, lì dove papà Antonio, per tutti Toni, agricoltore sloveno, lo portava a vedere il calcio dei grandi.

Amarcord Di là Udine, l’Udinese, il vecchio stadio Moretti. Di qua Lucinico, frazione di Gorizia, oggi come allora casa Reja. Andava così: Toni e il figlio Edoardo prendevano il treno della vecchia ferrovia e in 20’ erano a Udine. Edy tifava Udinese, giocava con il Lucinico e faticava da idraulico. Con i bianconeri è una storia fatta di matrimoni sfiorati. Nel 1963, sui tavolini del Bar al Tirol, firmò il primo contratto per la Spal. L’Udinese

di Luigi Comuzzi arrivò qualche giorno dopo: nulla da fare. «E all’Udinese finii io — racconta da Lucinico Luigino Vidoz, amico di Reja —. Nel 1962 facemmo insieme un provino per la Juve, ma non andò bene. Il giorno dopo mi raccontò di un sogno: si era visto in un grande stadio, era un segno del destino. La Champions? All’Udinese preferisco Reja». E dopo il giocatore, il tecnico. Per due volte Edy è stato contattato da Poz-

Il cartellino di tesseramento del giovane Edy Reja con gli Allievi del Lucinico: era la stagione 1959-60

zo, senza mai arrivare alla firma. «Dopo Spalletti ci fu l’occasione — rivela Silvano Dionisio, ex presidente del Lucinico —. Vorrei vederlo un giorno allenare la squadra del suo paese». Ma il futuro è la Lazio. «E pensare che dopo Napoli mi disse: "Faccio questa avventura a Spalato e poi smetto" — ricorda Ettore Romoli, sindaco di Gorizia —. L’Udinese permetterà, ma tifo Lazio: Edy è più importante». E Reja che dice? «La polemica col Coni non m’interessa, l’importante è l’Europa. Come fermare Sanchez e Di Natale? Eh, bisogna sparare... È una gara che vale l’intera stagione». Forse di più: l’intera carriera.

Eurobivio Udinese-Lazio I BIANCOCELESTI

Perché vedere

UDINESE-LAZIO

E’ una finale Zarate sa bene come esaltarsi

L’Udinese ha perso 4 gare nelle ultime 5 giornate, ma ha l’ultima occasione Champions. La Lazio ha un punto in più e non molla Friuli, ore 15

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

UDINE dIl popolo friulano in coda ai botteghini è l’immagine che risalta di più. Il messaggio dei senatori è stato recepito e questa settimana c’era tanta gente anche agli allenamenti, che qui non sono blindati come da altre parti. Un altro aspetto positivo di come funzioni il calcio in terra friulana. Pure Francesco Guidolin, tesissimo alla vigilia, lo sottolinea: «Ho fatto notare ai ragazzi la gente assiepata dietro le recinzioni che vede i nostri allenamenti e le code ai botteghini dello stadio. Il calore dei tifosi si tocca con mano. Viviamo qualcosa di diverso ed eccitante. Con la Lazio dobbiamo essere carichi come le molle e freddi come i killer. La squadra deve tirare fuori tutto quel che le è rimasto. Stiamo ancora bene e vedo le gambe dei ragazzi girare, evitiamo i nervosismi. Sanchez? Non ha i 90’ nelle gambe, ma è in condizione di far bene».

Angella dall’inizio Guidolin ha un solo dubbio: Badu o Abdi al posto di Inler: «Il ghanese ha il 60% di possibilità di cominciare». Nessun dubbio, invece, in difesa: dentro Gabriele Angella per lo squalificato Domizzi. Il giovane toscano è alla prima da titolare: «É la mia grande occasione, non posso lasciarmela sfuggire. Devo cominciare a parlare coi fatti. La Lazio ha attaccanti forti, Zarate in particolare, io soffro più quelli rapidi, ma stavolta non ci devo pensare, devo vincere la battaglia,

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI 5 RIPRODUZ ONE RISERVATA

Guidolin: «Voglio freddezza da killer e tifosi caldissimi» Il tecnico: «Tiriamo fuori quel che ci è rimasto» Angella titolare: «E’ la mia grande occasione» siamo tutti concentrati, è troppo importante, vogliamo dare una gioia ai tifosi». Angella è nato torinista e centrocampista, davanti alla difesa: «Quando ero più piccolo ero pazzo di Ambrosini. Poi a Empoli sono cresciuto con Ettore Donati in Primavera, Silvio Baldini in B ha deciso che il mio ruolo era quello di centrale difensivo. Da allora il mio preferito è stato Materazzi, un guerriero». I migliori oggi? «Thiago Silva e Ranocchia». Angella ha patito in

questa stagione, un fastidio al collaterale: due mesi fuori. Ma a Udine è cresciuto: «Guidolin è stato importante per il cambio di mentalità, a Empoli ti insegnano a diventare un giocatore, lavorano sulla testa dei ragazzi». Lui ora è un calciatore vero con 7 presenze in A. Il primo impatto è stato a San Siro. Tremendo: causò il rigore trasformato da Eto’o. «Come dimenticarlo? Ma il sogno di ogni ragazzo è debuttare in Serie A a San Siro».

L CLIC

È UNA PARTITA DA...OVER: 120 RETI NEGLI ULTIMI 34 SCONTRI DIRETTI Tra Udinese e Lazio è il festival del gol. Dopo uno 0-0 del 1992, ci sono state 34 gare con 120 reti: una media di 3,5 gol ogni 90’.

LA GUIDA Il Milan è già in Champions, all’Inter manca un punto per la qualificazione diretta, al Napoli teoricamente due perché in caso di arrivo a pari punti con la Lazio la sua partecipazione alla Champions potrebbe passare attraverso i preliminari se la Lazio riuscisse a migliorare a proprio favore la differenza reti che attualmente è: Napoli +21 e Lazio +13. Per il quarto posto in Champions che dà diritto alla disputa dei playoff è una lotta tra quattro squadre e in caso di arrivo a pari punti tra due o

FORMELLO (Roma)dCome una finale. E allora tutti nella Lazio si girano verso di lui. Perché Mauro Zarate nelle finali di solito si esalta. Ne ha giocate due, l’argentino, con la maglia della Lazio. E le ha vinte entrambe, risultando tra i migliori in campo. Entrambe nel 2009, quando nel giro di pochi mesi arrivarono per i biancocelesti una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana. E in precedenza Zarate si era esaltato anche in un’altra finale, quella che in Canada nel 2007 consentì all’Argentina under 20 di laurearsi campione del mondo di categoria grazie a una sua prodezza nei minuti finali.

Come una finale A Udine oggi non c’è un trofeo in palio. Ma la sfida-spareggio del Friuli assomiglia moltissimo ad uno quei match senza appello che tanto piacciono all’argentino. E’ un agonista, Zarate, che si deprime un po’ nella quotidianità, ma che sa esaltarsi quando la febbre sale. Reja lo sapeva e ne ha avuto una conferma nelle ultime settimane. Non appena lo sprint Champions è entrato nel vivo ecco che il numero 10 è rinato do-

po un inverno da dimenticare. «Ci ha promesso un grande finale di stagione per portarci in Champions», ha rivelato il tecnico. Che oggi al Friuli si aspetta che quella promessa venga mantenuta. Senza riferimenti Reja lo schiererà da prima punta, come piace a lui. Ma con licenza di svariare. Anzi, con l’obbligo di farlo. «Non dobbiamo dare punti di riferimento alla difesa dell’Udinese — ancora Reja —. Quindi Zarate, Floccari ed Hernanes dovranno di continuo cambiarsi di posizione, come del resto hanno fatto nelle ultime partite». Una in particolare, quella giocata a Catania tre settimane fa. Quel giorno la Lazio fece per la prima (e finora unica) volta in questo campionato quattro gol in una gara sola. Con uno Zarate scatenato tra assist (due) e gol (uno). Non solo lui, ovviamente. Perché se l’argentino gira, gira anche il resto della squadra. «L’Udinese va attaccata, ma con giudizio — la ricetta di Reja —. Dovremo essere molto attenti in fase di copertura, soprattutto nelle battute iniziali della partita. E poi cercare di colpire, come abbiamo fatto a Napoli e Catania. Il nostro problema resta la finalizzazione, però in quelle due gare siamo riusciti a segnare con una certa facilità». Se Zarate fa lo Zarate sarà più facile.

SCONTRI DIRETTI più squadre, diventano decisivi gli scontri diretti o la classifica avulsa. Situazioni di parità di tre squadre si possono verificare a quota 66 con Lazio, Roma ed Udinese o a quota 65 con Lazio, Juventus ed Udinese. Nel primo caso qualificazione ai preliminari per la Roma che ha vinto tutte e due le partite sia contro i cugini che contro i friulani; nel secondo per la Juventus che contro le due avversarie ha raccolto nove punti. In MAIUSCOLO le partite in trasferta

Juve in vantaggio con le sue tre rivali La situazione fra le sei squadre in corsa per la Champions. INTER IN VANTAGGIO: Napoli (3-1). IN SVANTAGGIO: Lazio (2-1, 1-3). NAPOLI IN VANTAGGIO: Roma (2-0, 2-0). IN SVANTAGGIO: Inter (1-3); Lazio (4-3, 0-2); Udinese (1-2, 1-3). LAZIO IN VANTAGGIO: Inter (3-1, 1-2); Napoli (2-0, 3-4); Udinese (3-2,-).

IN SVANTAGGIO Roma (0-2, 0-2); Juventus (0-1, 1-2). ROMA IN VANTAGGIO: Lazio (2-0, 2-0); Udinese (2-0, 2-1). IN SVANTAGGIO: Napoli (0-2, 0-2); Juve (0-2, 1-1). UDINESE IN VANTAGGIO: Napoli (3-1, 2-1). IN SVANT.: Lazio (2-3); Roma (1-2, 0-2); Juve (0-4, 2-1). JUVE IN VANT.: Lazio (2-1, 1-0); Roma (1-1, 2-0); Udinese (1-2, 4-0).


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DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

SERIE A

Grande Juve Aguero, Pirlo e un 10 Ora c’è il via libera In arrivo almeno due top player, l’argentino è in cima alla lista. Occhi puntati anche su Tevez, Benzema e Pastore DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

VINOVO (Torino) dIl giorno dopo

I grandi obiettivi bianconeri

Andrea Pirlo, 31 anni, regista del Milan LIVERANI

Carlos Tevez, 27 anni IMAGE SPORT

Sergio Aguero, 22 anni, gioca nell’Atletico Madrid IPP

John Elkann conferma e rilancia. Conferma il summit di quattro ore con il cugino Andrea Agnelli. Rilancia la Juve, «per la quale stiamo lavorando a un piano ambizioso. L’incontro di ieri con Andrea — ha spiegato l’Ingegnere — è stato ad ampio orizzonte, per vedere le cose su cui stanno lavorando. Il piano sarà presentato a giugno (quando presumibilmente ci sarà l’aumento da capitale ndr) e vuole essere ambizioso: da parte di Exor c’è assoluto sostegno». Il progetto è triennale per quanto riguarda la caccia ai vertici internazionali. In Italia, invece, deve essere immediato il rientro nel gruppo che conta.

Javier Pastore, 21 anni FOTOPRESS

22enne fuoriclasse dell’Atletico Madrid genero di Maradona: esperto nonostante l’età, nazionale argentino, tecnica sopraffina, strepitoso fiuto del gol e, particolare non trascurabile, passaporto comunitario. Per questo Carlos Tevez, altro argentino, è oggi un pelo sotto nelle preferenze. A seguire, occhio a Benzema. Pastore? Lui pure stuzzica la fantasia di un ambiente che è sempre vissuto sulle magie dei grandi «numeri 10»: da Sivori a Platini, da Baggio a Zidane, con Del Piero eroe degli ultimi 20 anni. Se arriva il fenomeno del Palermo, in avanti si punterà a Pinilla, Gilardino o Borriello. L’Ingegnere lancia Pirlo Altro paletto del prossimo mercato: servono classe, esperienza e carisma in mezzo al campo. Cioè serve Andrea Pirlo. Elkann ieri ha glissato sul milanista, lasciando però trasparire tutta la sua stima («mi piace molto»). Per correttezza, Pirlo aspetta di conoscere l’offerta del Milan: non dovesse soddisfarlo, il passaggio alla Juve sarebbe quasi automatico, visto che un accordo di massima ci sarebbe già. E in attesa di capire il destino di Aquilani (si decide a inizio settimana), la Juve ha di fatto preso Pazienza, sta andando forte su Fernando del Porto (extracomunitario), sonda Lass Diarra e non perde di vista Montolivo. Frey e gli altri Capitolo allenatori: Mazzarri è l’alternativa oggi più probabile a Delneri, ma occhio a Villas Boas: la Juve farà a breve un ultimo tentativo per convincere il Porto a liberare l’allievo di Mou. In difesa, potrebbero arrivare sia Lichtsteiner sia Beck. In porta, se Buffon decide di andarsene non è da escludere l’acquisto di Frey, che la Fiorentina libererebbe per pochi spiccioli. «Intanto — chiude Elkann — giudico di buon auspicio Del Piero che firma con mio cugino nel nuovo stadio».

I NUMERI

10

le stagioni giocate da Pirlo con la maglia del Milan. L’ultima meno fortunata delle altre, con 1 gol e tante panchine

120

le reti segnate da Aguero sinora: 23 in 56 gare con l’Indipendente più 97 in 228 gare con l’Atletico Madrid

MERCOLEDI LEGA

Si cerca intesa su pagamento tv d(a. cap.) Il presidente della Lega Beretta ha spostato da martedì a mercoledì il consiglio sui bacini di utenza. Si cercherà un accordo per la fatturazione dei diritti tv da parte dei club (e conguaglio finale).

PRIMAVERA

Milan-Inter la prima semifinale playoff d(ro.pe.) Sarà Milan Inter la prima semifinale dei playoff, sabato alle 14 al Vismara. L’Inter batte il Torino ai rigori (0 0 al 90’): Bardi para su Ippo lito e Triggiani, decisivi Crisetig e Duncan. Più facile per il Milan, 3 1 con l’Empoli di Verdi, Calvano e Car mona (per l’Empoli Castellani). Oggi Catania Siena alle 11 e Fiorenti na Chievo alle 13 (dirette su Sporti talia).

DONNE

4,7

i milioni di euro pagati dal Palermo per Pastore nel luglio 2009. Per l’argentino 600 mila a stagione sino al 2014

Batosta Lazio, rischia la retrocessione d(g.l.g.) La Lazio ne prende 7 a Ve rona e rischia la retrocessione. Ris. 24a: Torino Brescia 1 3; Roma Chia siellis 0 0, Südtirol Firenze 0 3; Bar dolino Lazio 7 0; Orlandia Mozzani ca 5 4, Venezia Casinò Reggiana 0 8; Tavagnacco Torres 1 2. Class.: Torres 70; Tavagnacco 57; Brescia 56; Mozzanica 40; Roma, Bardolino 32; Torino, Venezia 31; Chiasiellis 29; Reggiana 26; Firenze 21; Lazio, Orlandia 18; Sudtirol 15.

CALCIO A 5

Marca e Montesilvano verso le semifinali d(g.l.g.) Dopo la vittoria della Lupa rense, altri 2 successi proiettano verso le semifinali Marca e Montesil vano. Risultati quarti play off scudet to: Asti Luparense 3 5 (venerdì), Pu tignano Marca 3 8, Bisceglie Mon tesilvano 2 3, Ponzio Pescara La zio 3 2. Ritorno martedì 12. BOZZANI

Grandi colpi Il popolo bianconero può tornare a sognare. Arriveranno almeno due top player, poi via a una serie di innesti necessari per alzare qualitativamente il livello medio della rosa. Il maggiore sforzo economico verrà concentrato su una punta. Da ieri c’è il via libera di Elkann per Sergio Aguero,

w taccuino

IL DERBY DEL BRIVIDO La Samp si gioca tutto contro il Genoa al completo Perché vedere

GENOA-SAMPDORIA Stavolta in ballo non c’è soltanto la gloria cittadina: il derby è decisivo per il futuro in A della Sampdoria. Serve altro? Ferraris, ore 20.45

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO DA RONCH 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Carica rossoblù

Spinta blucerchiata

I tifosi del Genoa hanno affollato l’allenamento di giovedì ARVEDI

Ieri a Novi Ligure invasione di tifosi della Sampdoria PEGASO

NOVI LIGURE d«La vita è bella, buona fortuna a Cittadella». Una mano rossoblu è arrivata fino a Novi Ligure, dove ha lasciato il suo segno e non solo con questa scritta ironica, piazzata vicino alla ferrovia. Lì su quella strada dove devono passare gli ultra della Sampdoria, corsi a Novi per incoraggiare la loro squadra. Mille tifosi, con fumogeni e petardi, a urlare incoraggiamenti e moniti ai blucerchiati e a dedicare insulti e provocazioni ai genoani. Uno striscione ha più significato di altri: «Chi

viene vale, chi non viene è vile». Tremila i biglietti invenduti, duemila di gradinata sud, quella dei tifosi più caldi della Samp, mille di gabbia. La società aveva chiesto di metterli in vendita oggi, ma la questura si è opposta.

partitella, poi ha passato la casacchina a Volta, ha parlato e gesticolato con il medico, quindi ha raggiunto gli spogliatoi del Girardengo. Difficilmente sarà schierato nel 4-4-2 di Cavasin che vedrà in porta, prima volta da titolare, Da Costa. Stesso modulo della Samp, stessa

Vigilie opposte Ballardini ha regalato una vigilia speciale ai suoi, spostando la rifinitura alle 18, subito prima di raggiungere l’albergo del ritiro. Porte chiuse, calma assoluta. Tutto il contrario di quanto è accaduto a Novi Ligure, dove comunque, l’invasione è stata pacifica. Gli ultra hanno atteso l’ingresso della squadra in campo, poi hanno chiamato i giocatori davanti alla gradinata, li hanno ammoniti: «Vincete o non lasciate lo stadio», ma poi soprattutto incoraggiati, con cori caldissimi, come il sole che batteva nel pomeriggio novese. Formazioni Gastaldello è quasi fuori. Il difensore ha provato, ha giocato buona parte della

formazione della sfida di andata. Ballardini odia cambiare, figurarsi se pensa di farlo prima di un derby. Rossi e Floro Flores hanno recuperato e dovrebbero essere in campo. Konko, invece, dovrebbe cedere il posto a Rafinha e sedersi in panchina. Cabala Il Genoa non ha mai vinto 3 derby consecutivi in casa, la Samp non ne ha mai vinto uno nel mese di maggio e Cavasin non ha mai battuto i rossoblu in carriera. Biabiany però al Grifone ha già fatto 2 gol, è la sua vittima preferita insieme all’Ascoli. Forse anche per questo è stato scelto come titolare.

Ballardini e Cavasin PEGASO

Ordine pubblico Forze dell’ordine a presidiare gli ingressi delle gradinate e ad affiancare gli steward; Corso De Stefani, quello che costeggia lo stadio dietro i distinti, chiuso fin dalle 15. Spariranno i cassonetti in tutta la zona. Niente di tremendo, ma il derby sarà comunque vigilato con grande attenzione.


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SERIE A

Napoli, e ora? Incognita Mazzarri «Non so se resto» Il tecnico in bilico sul futuro: «A Lecce centriamo la zona Champions, poi vado da De Laurentiis» Perché vedere

LECCE-NAPOLI La lotta per la sopravvivenza del Lecce si scontra con la voglia del Napoli di arrivare sempre più in alto. Via del Mare, ore 15

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

giornate, quelle che mancano alla fine del campionato. Dopodiché, l’allenatore ringrazierà Aurelio De Laurentiis per la grande opportunità che gli ha concesso e potrebbe cominciare a lavorare per il nuovo club a cui si è promesso: la Juve. Ci sono indiscrezioni che raccontano di un primo incontro che Mazzarri avrebbe avuto con Andrea Agnelli, il numero uno del club bianconero. Ma, di concreto c’è poco o nulla, al momento.

LECCE dUn altro piccolo passo verso l’addio. Altre dichiarazioni sibilline, che dicono e non dicono, ma che danno l’esatta dimensione di ciò che sta accadendo nella mente di Walter Mazzarri. C’è una grande confusione in quel susseguirsi di pensieri che riguardano il futuro. Tra lui ed il Napoli, a questo punto, restano soltanto 3

Prove d’addio Pian piano ci arriverà ad annunciarlo il disimpegno dal Napoli. Finora, l’ha fatto intendere, ma non ha mai detto esplicitamente che andrà via. Ieri, l’ha fatto trasparire attraverso una dichiarazione che gli è servita per aprirsi la strada che lo porterà lontano da Napoli e per provare ad attirare ver-

A BRESCIA

AL SANT’ELIA

Walter Mazzarri, 49 anni

Marino Sulla vicenda Mazzarri è intervenuto pure l’ex dg, Marino: «Mazzarri ha capito come è difficile lavorare con De Laurentiis, ha capito prima di me che tipo di persona è il presidente: lui ritiene gli uomini del calcio inferiori agli attori e ai registi, dovrebbe invece rispettare tutti. Ha scelto il momento giusto per andarsene, avrei dovuto farlo anch’io dopo aver vinto serie C, B e aver conquistato la zona Uefa».

DERBY SALVEZZA

A Malesani Iachini carico Un Cesena Con il Catania da corsa piace il pari ultima chance per il Cagliari da pronostico Perché vedere

Perché vedere

Perché vedere

BRESCIA-CATANIA

CAGLIARI-CESENA

BOLOGNA-PARMA

Iachini cerca in casa i 3 punti per restare aggrappato alla Serie A, contro un Catania che in trasferta non ha mai vinto. Rigamonti, ore 15

Il Cagliari resta una vetrina per gli acquisti dell’estate, il Cesena ha bisogno di 3 punti dopo il k.o. oltre il 90’ contro l’Inter. Sant’Elia, ore 15

Il Bologna deve provare l’ultimo scatto dopo 5 sconfitte di fila contro un Parma vicinissimo a completare la rimonta salvezza. Dall’Ara, ore 15

GIAN PAOLO LAFFRANCHI GIOVANNI FINOCCHIARO

MARIO FRONGIA ALESSANDRO BURIOLI

MICHAEL JOHN LAZZARI SANDRO PIOVANI

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5 R PRODUZIONE RISERVATA

d«Se battiamo il Catania, possiamo ancora farcela». Beppe Iachini carica il Brescia prima dell’ultima chiamata-salvezza: vittoria o retrocessione. Il tecnico si aggrappa alla possibilità di ripetere il filotto di inizio stagione: 3 successi consecutivi per una rimonta da record. Intanto Gino Corioni è impegnato per il futuro societario: martedì è in programma un incontro fra il presidente e gli industriali interessati al club, d’intesa con lo sponsor Ubi Banca.

dVigilia calda in casa Cagliari. Donadoni è seccato: «Da qui alla fine voglio determinazione e serietà. Conti? Il discorso vale anche per lui». Se il capitano, sostituito nei k.o. con Fiorentina e Catania, dovesse andare in panca, Nainggolan in regia e Lazzari sulla trequarti alle spalle di Acquafresca e Ragatzu. «Il Cesena ha fame di punti. Noi cerchiamo il riscatto, con incisività in avanti e attenzione dietro».

dMalesani scherza sul derby: «Spero che i pronostici siano giusti (previsto un pari, ndr), ma si va in campo per vincere. Leggo un supermercato di nomi per la panchina, eccetto Malesani: il mio unico referente è il presidente Guaraldi». Il vicepresidente Setti, che ieri ha comprato le quote di Bernini, la pensa diversamente: «Giampaolo è un candidato, Bagni come ds è vicino quanto lui. Faremo cassa, cederemo un pezzo e mezzo (Britos o Ramirez e la metà di Viviano, ndr)». Piace il terzino del Carpi Laurini.

Qui Catania Sarà un Catania più spedito e senza il punto di riferimento in attacco. Maxi Lopez parte in panchina, per far spazio a Schelotto a destra e Bergessio al centro. Altre novità: Biagianti a centrocampo (non gioca dal 5 dicembre, contro la Juve) e Potenza che rileva lo squalificato Alvarez. Il tecnico Simeone crede nell’impresa: «Non possiamo accontentarci di una partita normale, faremo di tutto per vincere e salvarci prima di guardare gli altri risultati e fare i conti».

Qui Cesena Ci saranno più di 250 tifosi del Cesena a Cagliari. È una partita fondamentale per la squadra di Ficcadenti dopo la delusione con l’Inter. «Quel k.o. fa parte del passato, il nostro sguardo è proiettato alle tre sfide in arrivo: ci servono 4 o 5 punti. Cagliari tranquillo? Non siamo abituati a ricevere regali. La chiave sarà giocare ad alti ritmi. Siamo in un periodo di grande forma fisica, quindi dovremo vincerla sulla corsa. Se ci salviamo sarà la più grande gratificazione della mia carriera».

so di sé le simpatie della gente: la maggioranza dei tifosi è pronta a contestarne la scelta. «Se resto? Ve lo dirò a fine campionato, ma le decisioni non le prenderò da solo, ho un contratto in essere. Quello che io dico alla società lo saprete alla fine, nei tempi giusti. A livello personale non ho problemi con nessuno, il presidente è soddisfatto di me e del mio lavoro, ma poi altra cosa sono i rapporti professionali. La mia permanenza è incerta. Ho avvertito la società di questo e dei dubbi che ho sul fatto di rimanere qui. Se domani (oggi, ndr) raggiungeremo l’obiettivo, anticiperò i tempi per incontrare la società», ha rivelato l’allenatore del Napoli che ieri ha viaggiato sul charter accanto a De Laurentiis. E che ha poi invitato i tifosi a non farsi fuorviare «da tutti i detrattori che sono usciti allo scoperto». Già i detrattori, coloro che ne hanno anticipato le intenzioni, insospettiti da quelle risposte vaghe e stizzite, creando in lui un forte stato di agitazione. Per la cronaca, oggi pomeriggio, il Napoli giocherà contro il Lecce.

Qui Parma Salvezza, il ritorno di Colomba a Bologna, Amauri ancora out e Bojinov in campo dal primo minuto: può bastare per un derby? Dalle parti di Parma la vigilia del match con il Bologna ha tanti (e pesanti) significati. Franco Colomba raccomanda calma: «Le emozioni ci sono ma penso soprattutto a una gara che potrebbe darci la salvezza matematica. Questo è il calcio». Parlando di ex, torna Zaccardo dal primo minuto.

w I NUMERI

61

le reti subite dal Lecce in questo campionato: è la peggior difesa della Serie A

R Gigi De Canio, 53 anni, allena il Lecce dal 2009

I RIVALI CONTRO IL POSTICIPO SAMP

De Canio spiega: «Noi in campo così» GIUSEPPE CALVI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

LECCEdRegala effetti speciali per la sfida con il Napoli, che vale tanto per la salvezza del Lecce. Stavolta, con l’elenco dei convocati, Gigi De Canio fornisce anche modulo e formazione. «Non ho dubbi, quindi ve la comunico . Riabilitato Di Michele, importante per il nostro gioco, evidenzio la cantonata presa da chi aveva deciso prima. E faccio pure notare che non è giusto che la Samp, nostra diretta concorrente, giochi il posticipo: bisognerebbe giocare in contemporanea. Mi aspetto un Napoli motivatissimo, a caccia del secondo posto. Gli toglierei Lavezzi, ma poi ci sono Hamsik e Cavani: quei tre hanno segnato quasi tutti i gol in trasferta. Mazzarri rinvia ogni discorso sul futuro a fine campionato? Lo capisco. Mi ha colpito quando ha detto: "Sono sereno, corretto e dico le cose come stanno". Così, ha proposto la sua verità. Secondo me, sin qui non ha preso in esame eventuali altre proposte».

Ieri De Canio, ha dato la formazione ai giornalisti: c’è pure Di Michele


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SERIE A

Palermo: tutto bene tranne il cucchiaio Steso il Bari prima del ritorno di Coppa con il Milan Miccoli segna, urla «Forza Lecce» ma sbaglia il rigore PALERMO BARI

2 1

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Bentivoglio (B) al 7’, Miccoli (P) al 39’ p.t.; Bovo (P) al 7’ s.t. PALERMO (4-3-1-2) Sirigu; Darmian, Muñoz, Bovo, Garcia (dal 27’ s.t. Carrozzieri); Acquah, Bacinovic, Nocerino; Kasami (dal 1’ s.t. Ilicic); Pinilla (dal 1’ s.t. Hernandez), Miccoli. PANCHINA Benussi, Andelkovic, Liverani, Kurtic. ALLENATORE Rossi. BARI (4-3-1-2) Padelli; Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati (dal 24’ s.t. Ghezzal), Gazzi; Bentivoglio; Romero (dal 30’ s.t. Rivas), Huseklepp (dal 36’ s.t. Grandolfo).

Il rigore di Miccoli sta per finire fra le braccia del portiere Padelli GETTY

PANCHINA Perina, Rinaldi, Raggi, Almiron. ALLENATORE Mutti.

PALERMO dNel bene e nel ma-

ARBITRO Pinzani di Empoli AMMONITI Muñoz (P), Kopunek e Padelli (B) per gioco scorretto. NOTE Spettatori paganti 2.902, incasso di 20.131 euro; abbonati 16.906, quota di 250.734 euro. Tiri in porta: 5-5. Tiri fuori: 4-1. In fuorigioco: 3-4. Angoli: 5-3. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’.

ALESSIO D'URSO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

le, Fabrizio Miccoli. Se non è sofferenza, non è Palermo. E il capitano, leccese e tifoso giallorosso, ci mette molto del suo nel «derby di Puglia» col Bari, retrocesso ma orgogliosamente vivo: prima pareggia i conti e urla «Forza Lecce» davanti alle telecamere, poi dal dischetto sul 2-1 s’inventa un imbaraz-

zante cucchiaio, finito tra le braccia di Padelli, ed espone i rosanero ad inutili rischi, proprio quando la vittoria era ormai ormeggiata in porto (dov'è rimasta) e i pensieri erano già rivolti alla semifinale di ritorno di Coppa Italia di martedì col Milan. Primo acuto Al rientro dopo un mese tra infortuni e tormenti in panchina, il «Romario del Salento» si è intestato una bat-

taglia personale coi rivali pugliesi, vinta alla fine dal «Palermo 2» in quella che è stata in fondo una partita utile per le statistiche più che per le reali possibilità di ambire al 7˚ posto. Gli ospiti, messi in campo con ordine da Mutti, sfondano in avvio infliggendo ai siciliani il 4˚ gol di fila nei primi minuti con il tap-in di Bentivoglio su preciso assist di Gazzi (durante l'azione da registrare un fallo di Muñoz su Huseklepp). Ma la spina la riattacca proprio Miccoli sfruttando sul filo del fuorigioco un filtrante di Pinilla, abile a sorprendere Belmonte, e concludendo a rete per il suo primo gol in carriera al Bari: superfluo dire quanto sia stato gratificante... Sorpasso Rimessa in piedi la partita dopo un primo tempo di marca biancorossa, il Palermo sfrutta l’estro di Ilicic. Che impacchetta un assist perfetto sul secondo palo per la correzione vincente del difensore goleador Bovo. Ci provano ancora Hernandez (salvataggio di Masiello) e lo stesso sloveno, prima della figuraccia dagli undici metri di Miccoli (fallo di Padelli su Darmian). Che voleva stravincere quando bastava solo applicare il manuale del calcio: la punizione poteva materializzarsi nel finale sui piedi di Ghezzal, lanciato da Bentivoglio ma approssimativo nel concludere l'azione. E alla festa rosanero, al triplice fischio, partecipa da protagonista anche Carrozzieri, in campo per la prima volta dopo due anni di squalifica per doping.

LE PAGELLE

di A.D’U.

NOCERINO, CHE ESPERIENZA BENTIVOGLIO, UN AFFARONE PALERMO 6

BARI 6

SIRIGU 6,5 Indecisione in uscita sul gol del Bari, si riscatta su Parisi e soprattutto su Kopunek.

PADELLI 6,5 Non cade nella trappola di Miccoli e para.

DARMIAN 5,5 Spinge poco. Si procura il penalty. MUÑOZ 5,5 Difficoltà con Huseklepp. BOVO 6,5 Quarto gol stagionale. GARCIA 5 Liscio sul quasi gol di Kopunek, in sofferenza. CARROZZIERI 6 Ritorno con applausi, di testa sono tutte sue.

MASIELLO 6,5 Salva su Hernandez. Ammette di aver toccato un pallone e fa invertire la rimessa laterale: bel gesto. BELMONTE 5 Svarione sull'1 1, Pinilla va. Scintille con Miccoli. ROSSI 6 Chiusure importanti. PARISI 6,5 Sinistro magico, minaccia costante.

ACQUAH 6 Bel duello con Gazzi.

KOPUNEK 6 Ha segnato all'Italia al Mondiale 2010, spina nel fianco. Che spreco davanti a Sirigu.

BACINOVIC 5,5 Brutto cliente Bentivoglio, luci e ombre.

DONATI 6 Argina Kasami, distribuisce palloni in mezzo.

IL MIGLIORE h 6,5 NOCERINO Il più esperto in mezzo, è sempre l'ultimo ad arrendersi. KASAMI 5,5 Sbatte su Donati. ILICIC 6 Ripartenze e assist. PINILLA 6 Propizia l'1 1, assist per Miccoli. E ci prova di testa. HERNANDEZ 5,5 Divora un'occasione, poco incisivo. MICCOLI 6 Un gol al rientro da titolare, ha voglia di spaccare il mondo: esagera dal dischetto. Croce e delizia. All. ROSSI 6 Turn over a tutto campo. Azzeccata la mossa Ilicic.

GHEZZAL 5 Trasforma in cross una facile occasione. GAZZI 6 C'è nella fasi calde. IL MIGLIORE h 6,5 BENTIVOGLIO Visione di gioco e freddezza sottoporta. Peccato sia arrivato a Bari solo a gennaio. ROMERO 6 Tecnico e veloce, pecca in fase conclusiva. RIVAS 6 Spinge su il Bari, partecipa agli ultimi assalti. HUSEKLEPP 6,5 Irretisce Muñoz, sfonda a sinistra. (Grandolfo s.v.). All. MUTTI 6,5 Squadra viva fino in fondo, onora il campionato.

TERNA ARBITRALE: PINZANI 6,5 Partita facile, ammonizioni giuste. Si fa rispettare. Carrer 6,5-Rubino 6,5.


DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

SERIE A a

36

ATA N R GIO

La guida CLASSIFICA 2010-11 SERIE A SQUADRE

PT G

PARTITE V N P

BOLOGNA (4-3-1-2) PARMA (4-4-2)

BRESCIA (4-3-1-2) CATANIA (4-3-3)

CAGLIARI (4-3-1-2) CESENA (4-3-3)

OGGI ORE 15

OGGI ORE 15 1 4.00

X 1.35

2 6.00

1 1.80

18 13 6 3 MORAS PORTANOVA BRITOS MORLEO 15 17 32 PEREZ RADOVANOVIC CASARINI 12 EKDAL

9 DI VAIO

15 ZAMBELLI 33 KONE

2 ZOBOLI

2 4.00

1 3.15

32 DIAMANTI

21 GIOVINCO

23 MODESTO

10 DZEMAILI

4 MORRONE

80 VALIANI

18 GOBBI

6 LUCARELLI

29 PALETTA

5 ZACCARDO

17 GOMEZ

33 CAPUANO

28 BERARDI 17 BAIOCCO

9 CARACCIOLO

9 7 BERGESSIO SCHELOTTO

27 BIAGIANTI

5 CARBONI

3 SPOLLI

83 MIRANTE

X 2.50

2 2.40

1 1.60

19 RICCHIUTI

6 SILVESTRE

2 POTENZA

24 21 13 31 PERICO CANINI ASTORI AGOSTINI 8 5 4 BIONDINI CONTI NAINGGOLAN 10 LAZZARI 9 30 ACQUAFRESCA

RAGATZU

10 JIMENEZ

11 BUDAN

23 GIACCHERINI

18 PAROLO

14 COLUCCI

8 CASERTA

6 25 3 77 LAURO VON BERGEN PELLEGRINO CECCARELLI

21 ANDUJAR

X 3.75

2 5.25

1 JULIO CESAR

1 AGAZZI

6 BEGA

56 HETEMAJ

7 EDER

86 BOJINOV

RETI F S

OGGI ORE 15

1 ARCARI

1 VIVIANO

10 RAMIREZ

X 3.35

LA GIOCATA / 1

INTER (4-3-3) FIORENTINA (4-3-3)

OGGI ORE 15

13 MAICON

6 LUCIO

15 RANOCCHIA

26 CHIVU

4 ZANETTI

19 CAMBIASSO

14 KHARJA

27 PANDEV

7 PAZZINI

9 ETO’O

6 VARGAS

11 GILARDINO

24 CERCI

18 MONTOLIVO

21 D’AGOSTINO

85 BEHRAMI

23 PASQUAL

14 5 29 NATALI GAMBERINI DE SILVESTRI 84 BORUC

1 ANTONIOLI

MILAN

78 36 23 9

4 61 23

BOLOGNA

BRESCIA

CAGLIARI

INTER

INTER

69 35 21 6

8 62 39

NAPOLI

68 35 21 5

9 55 34

LAZIO

60 35 18 6

11 46 33

ROMA

60 36 17

UDINESE

59 35 18 5 12 61 42

JUVENTUS

56 35 15 11

PANCHINA 22 Lupatelli, 19 Rubin, 21 Cherubin, 4 Khrin, 77 Siligardi, 20 Gimenez, 69 Meggiorini. All. Malesani. BALLOTTAGGI Ramirez-Gimenez 70-30%. SQUALIFICATI Mutarelli (1), Mudingayi (1), Della Rocca (1). DIFFIDATI Meggiorini, Britos, Ekdal, Di Vaio, Garics, Rubin, Radovanovic. INDISP. Garics, Montelongo, Buscé, Esposito (tutti stagione finita).

PANCHINA 12 Leali, 5 Zebina, 20 Accardi, 4 Filippini, 8 Vass, 36 Lanzafame, 30 Jonathas. All. Iachini. BALL. nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Arcari, Caracciolo, Diamanti, Eder, Kone, Lanzafame. INDISPONIBILI Dallamano (stagione finita), Cordova (stagione finita), Mareco (da valutare), Zanetti (da valutare), Sereni (da valutare).

PANCHINA 25 Pelizzoli, 3 Ariaudo, 28 Magliocchetti, 26 Dametto, 20 Laner, 32 Ceppelini, 23 Missiroli. All. Donadoni. BALLOTTAGGI Canini–Ariaudo 60-40%, Conti–Missiroli 60-40%. SQUALIFICATI Cossu (1). DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Pisano (7 giorni), Nené (10 giorni).

PANCHINA 12 Castellazzi, 23 Materazzi, 26 Chivu, 25 Samuel, 20 Obi, 29 Coutinho, 22 Milito. All. Leonardo. BALLOTTAGGI Pazzini-Milito 70-30%. SQUALIFICATI Mariga (1). DIFFIDATI Eto’o, Kharja, Nagatomo, Pazzini, Ranocchia, Zanetti. INDISPONIBILI Cordoba (stagione finita), Motta (da valutare) Stankovic (3 giorni), Sneijder (3 giorni).

9 10 55 49 9 53 42

PALERMO

53 36 16 5 15 55 59

FIORENTINA

49 35 12 13 10 45 38

GENOA

45 35 12 9 14 38 40

CAGLIARI

44 35 12 8 15 42 44

CHIEVO

42 35 10 12 13 33 35

PARMA

41 35 10 11 14 37 46

BOLOGNA *

40 35 11 10 14 34 47

CATANIA

40 35 10 10 15 35 47

CESENA

37 35 9 10 16 33 47

SAMPDORIA

36 35 8 12 15 30 42

LECCE

35 35 9

BRESCIA

31 35 7 10 18 31 47

BARI

21 36 4

8 18 40 61

PARMA

CATANIA

CESENA

FIORENTINA

PANCHINA 1 Pavarini, 24 Paci, 26 Pisano, 7 Candreva, 14 Galloppa, 13 Angelo, 9 Crespo. All Colomba. BALLOTTAGGI Mirante-Pavarini 60-40%, Valiani-Candreva 60-40%, Bojinov-Crespo 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dzemaili, Paletta. INDISPONIBILI Amauri, Calvo, Marques e Palladino (tutti da verificare).

PANCHINA 30 Campagnolo, 23 Terlizzi, 12 Marchese, 10 Lodi, 13 Izco, 15 Morimoto, 11 Lopez. All. Simeone. BALLOTTAGGI Bergessio-Lopez 60-40%, Biagianti-Lodi 70-30%. SQUALIFICATI Alvarez (1), Ledesma (1). DIFFIDATI Andujar, Carboni, Gomez, Maxi Lopez, Morimoto. INDISPONIBILI Sciacca (da definire), Bellusci, Llama, (10 giorni).

PANCHINA 33 Calderoni, 29 Dellafiore, 46 Santon, 24 Sammarco, 84 Rosina, 17 Malonga, 70 Bogdani. All. Ficcadenti. BALLOTTAGGI Budan-Malonga-Bogdani 60-30-10%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Benalouane e Von Bergen. INDISPONIBILI Felipe Dal Bello (2 giorni), Fatic (2 settimane).

PANCHINA 1 Frey, 2 Kroldrup, 25 Comotto, 30 Gulan, 22 Ljajic, 10 Mutu, 9 Babacar. All.Mihajlovic. BALLOTTAGGI Natali-Kroldrup 60-40%, Pasqual-Gulan 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Boruc, Marchionni, Pasqual, Comotto, Gilardino, Montolivo. INFORTUNATI Jovetic (1 settimana), Donadel (5 giorni).

ARBITRO Bergonzi di Genova

ARBITRO Orsato di Schio

ARBITRO Romeo di Verona

ARBITRO Banti di Livorno

Bologna fuori dalla zona calda, ma dopo 5 k.o. serve una scossa: la vittoria è roba da alta quota, 4,00.

Il Brescia farà la partita, piace l'idea del predominio lombardo sul campo. L'«1» sul possesso palla è a 1,50.

Romagnoli all'assalto dopo la beffa di domenica scorsa contro l'Inter. La loro grinta spinge sul Goal a 1,55.

R

Lazio a 2,60 per l’approdo in Champions Udinese-Lazio: uno spareggio per andare in Champions o quasi. Nell'«1X2» secco partono in vantaggio i friulani (a 2,15 contro 3,20) ma nella corsa in quota al quarto posto per il momento è la Lazio a comandare. Nel testa a testa fra le quattro che lottano per una piazza in Europa di prima classe («Migliore Lista 1», in cui bisogna indovinare chi arriverà meglio a fine campionato) la Lazio è la prima scelta a 2,60, seguita dall'Udinese a 2,85.

LA GIOCATA / 2

Derby genovese con la Sampdoria favorita a 2,60

Nerazzurri bloccati sul pari a metà gara 3 volte nelle ultime 4. Un'altra «X» al 45’ è un'opzione a quota 2,35.

9 23 23 54

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *Bologna ha tre punti di penalizzazione

I VERDETTI MILAN CAMPIONE D’ITALIA BARI RETROCESSO IN B

UDINESE (3-5-2) LAZIO (4-2-3-1)

OGGI ORE 15

SABATO 14 MAGGIO (0-0) (1-0)

DOMENICA 15 MAGGIO FIORENTINA-BOLOGNA ORE 12.30 (1-1) BARI-LECCE ORE 15 (1-0) CATANIA-ROMA (2-4) CESENA-BRESCIA (2-1) CHIEVO-UDINESE (0-2) PARMA-JUVENTUS (4-1) SAMPDORIA-PALERMO (0-3) NAPOLI-INTER ORE 20.45 (1-3)

MARCATORI 26 RETI: Cavani (5) (Napoli); Di Natale (5) (Udinese) 20 RETI: Eto’o (5) (Inter) 19 RETI: Di Vaio (1) (Bologna) 18 RETI: Matri (1) (11 reti con il Cagliari) (Juventus) 14 RETI: Pazzini (2) (6 con la Sampdoria) (Inter); Ibrahimovic (2) e Pato (Milan); Totti (8) (Roma) 12 RETI: Caracciolo (4) (Brescia); Robinho (Milan); Sanchez (Udinese) 11 RETI: Gilardino (Fiorentina); Hamsik (2) (Napoli); Pastore (Palermo)

X 3.45

2 2.85

20 VIVES

22 LAVEZZI 8 DOSSENA 6 ARONICA

11 MESBAH

18 8 GIACOMAZZI MUNARI

9 CORVIA

17 DI MICHELE 7 CAVANI

21 YEBDA

17 HAMSIK

23 GARGANO

28 CANNAVARO

X 3.30

2 3.20

11 MAGGIO

14 CAMPAGNARO

17 BENATIA PINZI 66

3 ISLA

7 SANCHEZ

2 ZAPATA 19 BADU

27 ARMERO

10 DI NATALE

10 ZARATE 22 8 15 FLOCCARI HERNANES GONZALEZ 11 32 MATUZALEM BROCCHI 14 3 20 2 GARRIDO DIAS BIAVA LICHTSTEINER

20 MESTO

3 DAINELLI

18 RAFINHA

33 KUCKA

83 FLORO FLORES 27 BIABIANY

2 2.60

1 1.25 1

13 4 KALADZE CRISCITO 77 MILANETTO

7 ROSSI

11 PALACIO

2 MOTTA

15 BARZAGLI

BUFFON

3 CHIELLINI

27 4 KRASIC FELIPE MELO 10 DEL PIERO

X 2 5.00 10.00

6 GROSSO

14 8 AQUILANI MARCHISIO 32 MATRI

77 THEREAU

9 POZZI

18 LACZKO

17 PALOMBO

12 TISSONE

7 MANNINI

3 ZIEGLER

6 LUCCHINI

26 VOLTA

78 ZAURI

86 MUSLERA

26 DE SANCTIS

X 3.15

1 EDUARDO

45 ANGELLA ASAMOAH 20

DOMANI ORE 20.45 1 2.65

1 HANDANOVIC

14 FABIANO

JUVENTUS (4-4-2) CHIEVO (4-3-1-2)

OGGI ORE 20.45 1 2.15

22 ROSATI 40 4 TOMOVIC GUSTAVO 10 OLIVERA

GENOA (4-4-2) SAMPDORIA (4-4-2)

OGGI ORE 15 1 2.20

PROSSIMO TURNO LAZIO-GENOA ORE 18 MILAN-CAGLIARI ORE 20.45

LECCE (4-4-2) NAPOLI (3-4-2-1)

31 26 PELLISSIER BOGLIACINO 23 16 6 CONSTANT RIGONI FERNANDES

4 MANTOVANI

12 CESAR

1 DA COSTA

3 ANDREOLLI

20 SARDO

28 SORRENTINO

LECCE

UDINESE

GENOA

JUVENTUS

PANCHINA 81 Benassi, 2 Donati, 28 Brivio, 33 Coppola, 19 Piatti, 27 Jeda, 23 Chevanton. All. De Canio. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ferrario, Di Michele, Rosati, Grossmuller, Brivio, Mesbah, Tomovic. INDISPONIBILI Ofere (stag. finita), Ferrario (10 giorni), Bertolacci (5 gior.), Grossmuller (5 gior.), Sini (5 gior.).

PANCHINA 6 Belardi, 22 Ekstrand, 26 Pasquale, 23 Abdi, 4 Cuadrado, 16 Denis, 9 Corradi. All. Guidolin. BALLOTTAGGI Badu-Abdi 60-40%. SQUALIFICATI Inler (1), Domizzi (1). DIFFIDATI Asamoah, Di Natale, Benatia, Cuadrado. INDISPONIBILI Basta (2 settimane), Ferronetti (2 settimane), Coda (stag. finita).

PANCHINA 73 Scarpi, 2 Chico, 5 Konko, 23 Antonelli, 71 Jankovic, 9 Boselli, 43 Paloschi. All. Ballardini. BALLOTTAGGI Rossi-Antonelli 70-30%, Rafinha-Konko 60-40%, Floro Flores-Paloschi 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Destro, Rafinha. INDISPONIBILI Moretti (3 giorni).

PANCHINA 30 Storari, 43 Sorensen, 17 Traorè, 19 Bonucci, 23 Pepe, 7 Salihamidzic, 20 Toni. All. Delneri. BALLOTTAGGI Motta-Sorensen 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Marchisio, Matri, Bonucci, Krasic e Motta. INDISPONIBILI Sissoko, Rinaudo e Grygera (stagione finita), Martinez, Iaquinta e Quagliarella (10 giorni).

NAPOLI

LAZIO

SAMPDORIA

CHIEVO

PANCHINA 1 Iezzo, 13 Santacroce, 4 Ruiz, 18 Zuniga, 5 Pazienza, 77 Sosa, 9 Mascara. All. Mazzarri. BALLOTTAGGI Aronica-Ruiz 70-30%, Yebda-Pazienza 60-40%, SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Santacroce, Yebda, Mascara, Gargano. INDISPONIBILI Lucarelli (2 giorni).

PANCHINA 12 Berni, 5 Scaloni, 81 Del Nero, 23 Bresciano, 77 Sculli, 9 Rocchi, 18 Kozak. All. Reja. BALLOTTAGGI Floccari-Sculli 80-20 %. SQUALIFICATI Ledesma (1), Mauri (1). DIFFIDATI Biava, Bresciano, Brocchi, Dias, Kozak, Ledesma, Stendardo. INDISPONIBILI Diakite (stag. finita), Meghni (10 giorni), Radu (stag. finita), Stendardo (3 giorni).

PANCHINA 85 Curci, 4 Dessena, 16 Poli, 11 Koman, 8 Guberti, 32 Maccarone, 41 Macheda. All. Cavasin. BALLOTTAGGI Da Costa-Curci 70-30%, Volta-Gastaldello 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Pozzi, Mannini, Ziegler, Dessena, Poli. INDISPONIBILI Gastaldello (3 giorni), Semioli (1 mese), Martinez (3 giorni), Padalino (3 giorni).

PANCHINA 18 Squizzi, 21 Frey, 5 Mandelli, 14 Guana, 7 Marcolini, 11 Granoche, 90 Uribe. All. Pioli. BALLOTTAGGI Andreolli-Mandelli 60-40%, Sardo-Frey 65-35%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Pulzetti, Moscardelli. INDISPONIBILI Luciano (mercoledì), Moscardelli (mercoledì).

ARBITRO Valeri di Roma

ARBITRO Rizzoli di Bologna

ARBITRO Tagliavento di Terni

ARBITRO Gervasoni di Mantova

Tre Over nelle ultime quattro per i salentini: una gara con almeno tre reti viene offerta quindi a 1,63.

Solo Goal nelle ultime tre trasferte dei biancocelesti, un match con entrambe a segno viaggia a quota 1,50.

Nelle quote sul derby di Genova, vincono di poco le motivazioni salvezza dei blucerchiati di Cavasin (ANSA), favoriti di un soffio sul tabellone «1X2»: a 2,60 contro il 2,65 sui rossoblù. Gli ultimi due derby giocati in casa del Grifone si sono conclusi in Over (3-1 e 3-0), un altro match con almeno tre marcature è a 1,85. Occhio ai cartellini: la quota su un'espulsione durante la partita (a 2,45) è la più bassa di tutto il tabellone di Serie A.

L'equilibrio di questa gara potrebbe riflettersi in un primo tempo chiuso in parità: «X» al 45' a 2,05.

Solo una rete segnata dai veneti nelle ultime 4 trasferte: l'idea può essere il No Goal, offerto a un invitante 2,00.

LA GIOCATA / 3

Juve-Chievo con i bianconeri a «solo» 1,25 La rincorsa Champions di Delneri continua contro il «suo» Chievo, e per il momento l'ipotesi dei bianconeri meglio di Lazio, Udinese e Roma nella classifica di fine stagione è a quota 10. Vola basso invece il successo nella gara di domani sera, appena 1,25 per il segno «1». La situazione in quota migliora puntando sul Chievo a secco di marcature che si gioca a 2,02.

a cura di


R

DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

MONDO SIVIGLIA REAL MADRID

y

2 6

DUE TURNI AL TERMINE

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-3 MARCATORI Sergio Ramos (R) al 21', Cristiano Ronaldo (R) al 31', Kakà (R) al 42' p.t.; Negredo (S) al 16', Cristiano Ronaldo (R) al 20', al 25', al 30', Negredo (S) al 39' s.t. SIVIGLIA (4-4-2) Javi Varas 6; Sergio Sánchez 5, Fazio 4, Escudé 4,5, Fernando Navarro s.v. (dall'12' p.t. Dabo 5); Capel 5, Medel 5, Zokora 5 (dal 39' s.t. Renato s.v.), Romaric 5; Kanouté 6 (dal 29' s.t. Alfaro 5,5), Negredo 6. PANCHINA Palop, Dragutinovic, Perotti, Koné. ALL. Manzano 5. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 7; Arbeloa 6,5, Sergio Ramos 7, Pepe 7, Marcelo 6,5; Diarra 7, Xabi Alonso 7 (dal 13' s.t. Albiol 6); Özil 7,5 (dal 33' s.t. Granero 6), Kakà 6,5 (dall'11' s.t. Adebayor 6), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6. PANCHINA Dudek, Garay,

36a GIORNATA Aston VillaWigan 1-1, BoltonSunderland 1-2, EvertonManchester City 2-1, NewcastleBirmingham 2-1, West HamBlackburn 1-1. TottenhamBlackpool 1-1.

Canales, Higuain. ALL. Mourinho 7 ARBITRO Mateu Lahoz 6,5 NOTE Amm. S. Sanchez (S), Romaric (S), Diarra (R). Spett.i 35.000.Tiri in porta 4-10, tiri fuori 5-4, angoli 10-10, fuorigioco 0-1

Kakà, 29 anni, religiosissimo, ringrazia il Signore: è tornato al golREUTERS

Il Real riparte: 6 gol e super Ronaldo Goleada a Siviglia: poker del portoghese, poi Sergio Ramos e Kakà. Oggi Barcellona-Espanyol FILIPPO MARIA RICCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

SIVIGLIA dLa festa del Barça è

rimandata. Il Madrid si lascia alle spalle l'amarezza europea, strapazza il Siviglia con un poker del nuovo pichichi Cristiano Ronaldo e si porta a -5 dai rivali, impegnati stasera nel derby. Un pareggio o una sconfitta del Madrid avrebbero permesso al Barça di conquistare la Liga già oggi, ma Guardiola dovrà aspettare qualche giorno in più: martedì Real in casa col Getafe, mercoledì Barça a Valencia col Levante. Il Madrid accusa il Barça di illeciti vari, al Sanchez Pizjuan la vedono diversamente: "109 anni rubando" recita uno striscione dedicato alla Casa Blanca. Il cambio Per Mou quattro cambi rispetto al Camp Nou: dentro Pepe, Sergio Ramos, Benzema, e Özil, fuori Albiol, Higuain e gli squalificati Carvalho e Di Maria. Cambio di uomini, avversario, strategia, umore: per il Real Mou due soli

tiri verso la porta del Barça martedì, otto, con tre reti e un palo, ieri solo nel primo tempo. Il Madrid parte a tutta, pressing altissimo, grande ritmo, determinazione massima. Nonostante il centrocampo muscolare, Zokora, Medel, Romaric, il Siviglia è in apnea, inchiodato dentro la sua area sperando che la tempesta passi rapidamente. Previsioni metereologiche errate: il Siviglia fa fatica a uscire dalla sua metà campo e dopo un errore incredibile sottoporta di Benzema il Madrid passa con un colpo di testa di Sergio Ramos su angolo di Özil. La sfida Ronaldo è famelico: deve rincorrere Messi, pichichi della Liga con 31 reti, e quando prende il palo si dispera. Dopo la mezz'ora il portoghese trova il suo 30˚ gol servito da Pepe e prima che si chiuda la prima parte c'è tempo anche per il 3-0 firmato da Kakà con un bel destro dal limite. La partita è già finita. Il Madrid lascia l'iniziativa al Siviglia che al 61' passa con l'ex canterano blanco Ne-

gredo che poi bisserà nel finale) ma un attimo dopo Ronaldo raggiunge e supera Messi con una tripletta in 10' che vale 33 reti in Liga e 46 stagionali, 4 in più del suo record stabilito nel 2008 col Manchester. In attesa del Barça si guarda al futuro: domani il turco Nuri Sahin annuncerà che lascerà il Borussia Dortmund per andare da Mou al Bernabeu. 35a giornata. Ieri: Hercules-Racing Santander 2-3, Sporting Gijon-Deportivo 2-2, Athletic Bilbao-Levante 3-2, Getafe-Almeria 2-0, Valencia-Real Sociedad 3-0, Atletico Madrid-Malaga 3-0, Siviglia-Real Madrid 0-3. Oggi: Maiorca-Villarreal, Barcellona-Espanyol, Saragozza-Osasuna. Classifica: Barcellona 88, Real Madrid 83, Valencia 66, Villarreal 60, Athletic Bilbao 54, Siviglia, Atletico Madrid 52, Espanyol 48, Levante, Racing Santander, Sporting Gijon 43, Maiorca, Malaga 42, Real Sociedad 41, Getafe 40, Saragozza, Deportivo 39, Osasuna,38, Hercules 33, Almeria 26.

OGGI Manchester United-Chelsea, Stoke-Arsenal, Wolves-West Bromwich.

DOMANI FulhamLiverpool.

CLASSIFICA Manchester United 70, Chelsea, Arsenal 67, Man City 62, Tottenham 56, Liverpool 55, Everton 51, Bolton 46, Fulham 45, Newcastle e Sunderland 44, Stoke e WBA 43, Aston Villa 42, Blackburn e Birmingham 39, Wigan e Blackpool 36, Wolves 34, West Ham 33.

PREMIER LEAGUE

ManCity sconfitto Il Chelsea cerca l’aggancio allo United Mancini battuto dall’Everton, scintille con Balotelli La sfida che vale il titolo si gioca oggi a Old Trafford Ancelotti costretto a vincere: «Noi forti, calmi e sicuri» STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

cio porta consiglio, Carlo Ancelotti potrebbe chiedere un suggerimento a Roberto Di Matteo sulla strategia migliore per evitare di essere travolto dal Manchester United all’Old Trafford. L’ex tecnico del West Bromwich, con il 2-2 ottenuto il 16 ottobre 2010, è l’unico sopravvissuto alla mattanza stagionale dei Reds: 16 vittorie, 1 pari, 43 gol fatti e 9 subiti. Ma Ancelotti non è uno sbarbatello: il 2-1 firmato dal Chelsea un anno fa è l’ultima sconfitta casalinga per i Ferguson boys. Grandi numeri, grandissimi giocatori, tutto esaurito: la cornice giusta per uno United-Chelsea che deciderà la Premier. La lezione di Mancini In attesa degli eventi, l’Everton ha battuto 2-1 il Manchester City: all’1-0 di Touré al 28’ p.t., risposta di Distin e Osman al 65' e 72'. Liverpool è sempre amara per Roberto Mancini. Non ha mai battuto l’Everton e in casa dei Reds, l’11 aprile, maturò l’ultima sconfitta del City. Balotelli è entrato all’81’ ed è riuscito a farsi mandare al diavolo dall’allenatore. Mancini non infierisce e preferisce sottolineare la delusione: «Abbiamo fallito più volte il 2-0 e siamo stati puniti. Dispiace, ma servirà da lezione». La qualificazione alla Champions League non è compromessa, ma l’allenatore si è complicato la vita.

Carlo Ancelotti, 51 anni, tecnico del Chelsea AFP

signorilità: dopo il ko con l’Arsenal, ha parlato di «complotto contro lo United». La federazione inglese, che due mesi fa aveva risposto ad analoghe accuse con una squalifica di cinque giornate, ha designato per la gara di oggi Webb, arbitro della finale mondiale Spagna-Olanda. Arbitro mondiale Webb è stato beccato una volta con una maglia dello United e con lui, quest’anno, i Red Devils hanno sempre vinto: 3 su 3. Sor Carletto, in onore dei suoi trascorsi romani, nobilita il titolo ruspante con comportamenti da lord, celebrati ieri dal Daily Mail: «Ancelotti è sincero, rispettoso e ha una dignità che nel calcio di oggi è una rarità». L’unico a coltivare qualche dubbio è Roman Abramovich, sempre a caccia di allenatori. Continua a inseguire Hiddink. E’ tentato da Villas Boas e Van Basten. Sarebbe interessante capire che cosa gli passi per la testa, ma è vietato intervistarlo e persino parlare di lui. Ancelotti potrebbe però restare e rimarrà di sicuro se vincerà la Premier: anche gli oligarchi devono inchinarsi di fronte ai successi. «Forse siamo più forti sul piano psicologico — spiega Ancelotti —. Il messaggio alla squadra è quello di sempre: calmi e sicuri. La tensione fa perdere energie. Il modulo? Non conta». Il dubbio Torres Ma i giocatori contano e il dubbio amletico «Torres o non Torres» dovrebbe avere esiti diversi da quelli di un mese fa, quando nel ritorno dei quarti di Champions League, Ancelotti scelse lo spagnolo, con Drogba in panchina. Nel Manchester, con Rooney in stato di grazia, un solo assente: Evra. Al suo posto, Fabio.

taccuino

Il Lilla vince, allungo sul Marsiglia Zidane con Blanc: «Deve restare»

Bayern in Champions con 8 gol St.Pauli in B, Eintracht a rischio (p.f.a.) Obbiettivo minimo raggiunto: il Bayern disputerà il preliminare di Champions e ha una tenue speranza di 2o posto ( 3 dal Leverkusen). I bavaresi esagerano con il St.Pauli: 8 1 (3 Gomez, 2 Robben, 2 Ribery, 1 Van Buyten); la più alta sconfitta del club di Amburgo ne sancisce la retrocessione. In Europa League l’Hannover e il Mainz, che stende 3 1 lo Schalke, al 5˚ k.o. dopo aver battuto l’Inter. In coda, scivola l’Eintracht (0 2 con il Colonia), superato dal Borussia M.; i tifosi invadono il campo e vengono respinti dal presidente. Con il Wolfsburg (1 2 dal Kaiserslautern, gol di Lakic già preso dal Wolfsburg) si

1

pareggio interno in campionato per il Manchester United: 2-2 contro il West Bromwich di Di Matteo. Poi 16 vittorie. Ma il Chelsea fu l’ultima squadra a vincere a Old Trafford nell’aprile 2010

Questione di stile Sir Alex e sor Carletto, a ognuno il suo stile. Il baronetto Ferguson negli ultimi tempi non ha brillato per

GERMANIA

Tigana si è dimesso, per la quarta volta, ma dovrebbe essere quella buona. 34a giornata: Arles-St Etienne 0-1; Auxerre-Montpellier 1-0; Bordeaux-Sochaux 0-4; Brest-Nizza 0-0; Caen-Lens 1-1; Lorient-Tolosa 0-0; Monaco-Psg 1-1; Nancy-Lilla 0-1. Oggi: Valenciennes-Rennes; Lione-Marsiglia. CLASSIFICA: Lilla p. 66; Marsiglia 62; Psg 47; Lione 56; Rennes 52; Sochaux 49; Lorient, St Etienne 48; Bordeaux 45; Montpellier 44; Tolosa 43; Auxerre, Brest 42; Monaco, Caen, Nizza 40; Valenciennes 39; Nancy 38; Lens 31; Arles 14.

I NUMERI

LIVERPOOL (Inghilterra) dSe il cal-

FRANCIA

PARIGI (a.g.) «Blanc non è razzista e deve restare». E’ la sentenza di Zinedine Zidane che difende a spada tratta l’amico commissario tecnico accusato di voler discriminare ragazzini con doppio passaporto e ridurre il numero di neri e arabi nei centri di formazione francesi. Nel frattempo, Blanc è rientrato da Merano e domani dovrebbe essere ascoltato da due commissioni di inchiesta a Parigi. In attesa di Lione-Marsiglia, il Lilla allunga a Nancy. Basta una punizione non irresistibile di Hazard (47’ pt). A Bordeaux, dopo l’umiliante 0-4 contro il Sochaux e gli insulti alla figlia,

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DAL NOSTRO INVIATO

giocheranno l’unico posto salvezza, la terzultima spareggia, la penultima scenderà. 33a Schalke Mainz 1 3. Stoccarda Hannover 2 1; Eintracht Colonia 0 2; Borussia M. Friburgo 2 0; Leverkusen Amburgo 1 1; Wolfsburg Kaiserslautern 1 2; Norimberga Hoffenheim 1 2; Werder Borussia D. 2 0; St.Pauli Bayern 1 8. CLASS. Borussia Do. 72; Leverkusen 65; Bayern 62; Hannover 57; Mainz 55; Norimberga 47; Friburgo, Amburgo 44; Hoffenheim, Kaiserslautern 43; Stoccarda 42; Werder, Colonia 41; Schalke 40; Wolfsburg, Borussia M. 35; Eintracht 34; St.Pauli 29.

INGHILTERRA

TURCHIA

Il Qpr di Briatore Promozione ok

Scontri tra tifosi Il Besiktas non gioca

LONDRA dLa promozione in Pre mier League del Queen’s Park Ran gers di Briatore è stata conferma ta dopo il rischio di una detrazione di punti per aver violato la legge sul l’acquisto di un giocatore. Il club pa gherà una multa di 875 mila sterli ne. Il caso poteva far saltare il ritor no in Premier dopo 15 anni.

ISTANBUL dLa Federcalcio tur ca ha deciso di non far giocare l’in contro tra Bursaspor e Besiktas dopo violenti scontri fuori dallo sta dio. I tifosi del Bursaspor volevano impedire agli ultras avversari di en trare nell'impianto, da lì gli scontri con la polizia, con lancio di pietre e mazze da baseball. Non essendoci le garanzie di sicurezza, la Federa zione ha cancellato il match.

UCRAINA

Shakhtar e Lucescu campioni in anticipo DONETSK d Una doppietta di Luiz Adriano firma il 2 0 nel derby col Metalurg e lo Shakthar Donetsk di Lucescu si laurea campione di Ucraina per la sesta volta, la secon da di fila. A 2 turni dalla fine, Luce scu vola a +8 sulla Dinamo Kiev

OLANDA

Twente-Ajax vale la Coppa AMSTERDAMd (m.v.) Twente e Ajax si affrontano oggi nella finale di Coppa d’Olanda e domenica prossima nell’ultima giornata di campionato che assegna il titolo.


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SERIE BWIN LA 39a GIORNATA: LE PROMOSSE w

LA PARTITA

Calaiò ne fa 2 Ma il Torino risponde e trova il pari 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

SIENA dDoveva essere pareggio e pareggio è stato. Il Siena fa il minimo per conquistare il risultato che vale la promozione: va avanti con Calaiò (splendida mezza rovesciata di sinistro su cross di Reginaldo), incassa il pareggio di Sgrigna (tiro dal limite), segna ancora con un colpo di testa del suo uomo gol, che raggiunge quota 15. Poi si ritira, decide di giocare contro natura, aspettando e lasciando l’iniziativa al Torino che non può permettersi di perdere. Gli uomini di Lerda creano molto, ma sbagliano altrettanto. Nella ripresa Bianchi al 32’ butta fuori un rigore non chiarissimo concesso per un fallo di Vergassola su Pratali. Poi rimedia mettendo dentro da pochi passi, in posizione regolare, un cross di Pagano. Finisce l’attesa: il Siena va in A con due gol e due tiri in porta, il Toro (4 pari di fila) sa che dovrà ancora faticare molto per conquistare i playoff. g.lo.

SIENA TORINO

I NUMERI

2

promozioni in A per Antonio Conte che nel 2008-09 aveva vinto con il Bari il campionato di B con 80 punti: ora può migliorarsi

5

vittorie di fila infilate dal 19 marzo al 16 aprile: è la migliore striscia stagionale, insieme a quella del Novara

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le partite nelle quali la porta del Siena è rimasta imbattuta; per 4 volte ha infilato quattro gare di fila senza gol al passivo

2 2

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Calaiò (S) al 10’, Sgrigna (T) al 23’, Calaiò (S) al 38’ p.t.; Bianchi (T) al 35’ s.t. SIENA (4-2-4) Coppola 6; Vitiello 6, Rossettini 6, Terzi 6, Del Grosso 6 (dal 28’ s.t. Rossi s.v.); Vergassola 6, Bolzoni 6; Sestu 6 (dal 17’ s.t. Troianiello 6), Calaiò 7 (dal 1’ s.t. Mastronunzio 6), Caputo 6, Reginaldo 6. PANCHINA Farelli, Ficagna, Marrone, Carobbio. ALLENATORE Conte 7. TORINO (4-4-2) Rubinho 6; D’Ambrosio 6, Di Cesare 6, Pratali 6, Ogbonna 6; Gabionetta 6 (dal 12’ s.t. Pagano 6), De Vezze 6, Budel 6 (dal 22’ s.t. Obodo 6), Sgrigna 6 (dal 28’ s.t. Iunco s.v.); Bianchi 6, Antenucci 6. PANCHINA Bassi, Cavanda, De Feudis, Pellicori. ALLENATORE Lerda 6. ARBITRO Massa di Imperia 6. GUARDALINEE Ciancaleoni 6 - Vicinanza 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. NOTE paganti 3.021, incasso di 21.609 euro; abbonati 6.186, quota di 39.482 euro. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 0-4. In fuorigioco 2-5. Angoli 2-8. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

UN ANNO DOPO

SIENA E ora Conte può restare Il tecnico riflette e guarda avanti E Mezzaroma cita Jovanotti DAL NOSTRO INVIATO

GUGLIELMO LONGHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

SIENA dIl tabellone segna le

W Antonio Conte portato in trionfo dai suoi ragazzi del Siena: è Serie A PAOLUCCI

16.47, finisce un fac simile di partita: il Siena è di nuovo in A, poco meno di un anno dopo quel triste 1-2 in casa col Palermo. Non c’è il pienone, perché mancano i 2 mila volati a Barcellona a piangere per il basket, ma non manca la voglia di esultare. Con le fascistissime note dell’inno ufficiale («I bianconeri sono così fieri»). Con il d.s. Perinetti e il presidente Mezzaroma che si abbracciano sotto la curva.

TORINO

Gioia di Bianchi Gol numero 100 SIENA (g.lo.) Ha raggiunto i cento gol in carriera tra Atalanta, Cagliari, Reggina, Manchester City e Lazio. Tra serie A, B, Coppa Italia e Under 21. Bianchi, come tutti, è in silenzio stampa e non può raccontare quanto sia felice. Intanto incassa i complimenti del presidente Cairo: «Bravo Rolando, ora contano quelli che farai nelle ultime tre gare».

Con il «Gufi state a casa!», urlato da Conte dopo la sconfitta col Piacenza, remixato da alcuni tifosi e ora rilanciato a tutto volume. Tutti guardano lui, tutti pensano a lui: resterà? Andrà alla Juve? Il tecnico che ha un altro anno di contratto porta in giro uno striscione che non lascerebbe spazio ai dubbi: «Con te in A». I gufi Poi, di fianco a Massimo Mezzaroma e a Giuseppe Mussari, presidente del Monte Paschi, l’uomo della società e del capitale, non conferma e non smentisce. Prima dice: «Vorrei che ora la città avesse più fiducia nella squadra, quest’anno a volte ci ha creato qualche difficoltà». E il pensiero va a quella conferenza stampa ormai diventata un cult, a quel rabbioso invito ai pessimisti: «Non salite sul carro dei vincitori!». Bene, quindi vuole dire che sta immaginando se stesso tra qualche mese. Poi però aggiunge: «Mi vedrò con il d.s. Perinetti per programmare il lavoro». Mezzaroma spiega che «non bisogna avere fretta»; Mussari, che ha già assicurato il rinnovo della sponsorizzazione da 8 milioni a stagione, si augura che «Conte resti». E allora? Allora il tecnico che ha conquistato due promozioni, che «si è fatto la gavetta e che non ha avuto spinte da nessu-

no», ammette di essere ambizioso e vorrebbe essere messo alla prova: «Ci ho provato all’Atalanta, ho fatto 13 punti in 13 partite. Eppure qualcuno ha detto che la retrocessione era colpa mia». Bene: in A ci è appena andato con il Siena... «Sì, ma il Siena non lotterà per vincere, non sempre almeno. E io voglio provare a vincere. Non ho paura». Poi si toglie un sassolino, anzi un macigno dalle scarpe: «Mi viene da ridere quando sento dire in giro che per allenare a certi livelli serve l’esperienza. E io non ho l’esperienza dopo tutto quello che ho fatto e vinto? E poi perché certe possibilità le hanno date agli altri, non a me?». Quindi i dubbi restano, a dispetto dallo striscione e delle frasi di circostanza. Conte, come ovvio, non pronuncia la parola Juve, ma è chiaro che soltanto un grande club può farlo deviare da Siena. In piazza Mezzaroma aveva lasciato così il tavolo della conferenza: «Io vivo di luce riflessa, tra Perinetti e Conte. Arrivo da Roma e qui ho trovato il senso della comunità. Ora posso dire, alla Jovanotti, che ho gli occhi pieni di Siena». Fuori, nei vicoli e in piazza del Campo, le festa è appena cominciata. Con un allenatore che vive una piacevole precarietà.

x HANNO DETTO

V Calaiò «Siamo felici, ora vogliamo il primo posto. Dopo il mazzo che ci siamo fatti... Ho creduto subito nel progetto»

V Vergassola «Abbiamo sofferto molto per la retrocessione dell’anno scorso, ora possiamo soltanto gioire»


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BENTORNATE!

w Brivido Porto LA PARTITA

I NUMERI

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promozioni in serie A per Stefano Colantuono, già vincitore del campionato di B con l’Atalanta nel 2005-06

18

Partite utili consecutive infilate dal 4 dicembre all’11 aprile: 11 vittorie e 7 pareggi, è la migliore striscia di questo torneo

567

x HANNO DETTO

V Tiribocchi «Questo è il giorno che tutti aspettavamo, ci tenevo tantissimo a segnare nella gara della promozione»

ATALANTA Colantuono non si tocca Percassi conferma l’allenatore Il presidente in trionfo con Doni DAL NOSTRO INVIATO

ROBERTO PELUCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

BERGAMO dC’è un fotogramma

V Raimondi «Per me, bergamasco, che ho sempre sperato di giocare in A, questa promozione ha un sapore speciale»

della festa atalantina che è già entrata nella storia della società. È successo dopo il 4-1 di Tiribocchi, quando i tifosi della tribuna centrale, tutti assieme come un’onda d’affetto, si sono voltati verso i posti occupati da Antonio Percassi e dai suoi parenti e si sono sciolti in un lunghissimo applauso di ringraziamento. Un abbraccio collettivo che, raccontano i più anziani cuori nerazzurri, non si era mai visto in oltre

IL PRESIDENTE

«Voglio 100mila in piazza il 21» BERGAMO (ro.pe.) Centro città paralizzato dai tifosi in festa, ma il bello deve ancora venire. «Il 21 maggio, la sera dopo la partita con il Cittadella, voglio portare centomila bergamaschi in piazza — ha promesso Percassi — mio figlio Stefano si è già messo all’opera, faremo in modo che i negozi rimangano aperti fino all’1 di notte».

cent’anni per nessun altro presidente, neppure in occasione della grande cavalcata europea di fine anni Ottanta. Il popolo atalantino, in quell’istante, ha chiuso i conti con il recente passato, fatto di contestazioni e di livori con la vecchia dirigenza, ed è entrato nel futuro sventolando le bandiere nerazzurre. «Percassi portaci in Europa», ha poi urlato, perché la fame non è mai abbastanza. «Mi sono venute le lacrime agli occhi, non me l’aspettavo — ha confessato il presidente —. Spero di ricambiare questo affetto». Molto ha già fatto. Ha ridato entusiasmo e ha tenuto l’Atalanta nel solco della tradizione: dal 1984 a oggi soltanto in un’occasione è rimasta più di un anno in B dopo la retrocessione. Promessa mantenuta L’11 luglio, al raduno, Percassi aveva ammonito, in bergamasco: «Se non torno su subito, divento matto». Ieri, a fine partita, tutto lo staff e i giocatori hanno indossato una maglietta che davanti ricordava quella frase e dietro ne aggiungeva un’altra, sempre in dialetto: «Non sono diventato matto». «Siete meravigliosi, vi voglio bene», ha urlato il presidente ai suoi ragazzi, tra un gavettone e l’altro. «Non era facile tor-

nare in A al primo colpo, è una cosa straordinaria, possibile grazie alla nostra compattezza». Poi, parlando di Colantuono: «Ha fatto un gran lavoro, lui resta e Doni giocherà un altro anno». Resta o va? Più enigmatico il tecnico («Ho un contratto...») e la sensazione è che tutto possa ancora succedere. Le piste che portano a Delio Rossi e a Gigi Delneri restano calde. Anche Doni ha detto che dovrà riflettere, ma che possa smettere non ci crede nessuno. «Ho detto ai compagni: "Ma come, avete ancora bisogno di un vecchietto come me? Vergognatevi". L’ultima promozione è sempre la più bella, anche se è arrivata prima delle altre. Voglio dedicarla a Umberto Stefanoni (factotum della società morto in settimana, ndr), che nella sua vita aveva perso solo due partite, ma questa l’ha vista di sicuro perché ce l’ha fatta vincere. E un pensiero va anche alla famiglia Ruggeri, con il cuore». E su Colantuono: «Spero che resti». Lui, il «Cola», ha ricordato che «non è stata una passeggiata, ci sono stati momenti delicati, ma da dopo Natale e fino a tre partite fa abbiamo tenuto un ritmo pazzesco. Ho ottenuto quello che mi avevano chiesto».

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Minuti di imbattibilità per la porta di Consigli dal 15 gennaio al 2 marzo, top stagionale in B e primato personale

Poi si scatena Tiribocchi ed è il poker 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

BERGAMO dMezz’ora d’orrenda

Atalanta prima dell’estasi. Trenta minuti durante i quali il Portogruaro si è illuso di poter fare come a Siena: ha alzato un muro davanti a Rossi e poi ha cercato gli spazi nei quali infilare di rimessa. Un piano che ha dato frutti immediati, visto che al 15’ Espinal in area, circondato da avversari imbambolati, ha servito Memushaj per l’illusorio 1-0. Atalanta sotto choc e Consigli, in un minuto, ha dovuto effettuare due paratone su Tarana e Gerardi. Passata la paura, sono venute a galla le qualità. Al 31’ cross di Barreto e colpo di testa di Tiribocchi (1-1). E prima dell’intervallo colpo di tacco di Doni, appoggio di Raimondi e raddoppio in corsa di Bonaventura. Ripresa senza storia, l’Atalanta ha controllato la partita, l’ha chiusa al 34’ (angolo di Barreto e testa di Delvecchio) e infiocchettata al 37’ con un’altra zampata del Tir. ro.pe.

ATALANTA PORTOGRUARO

4 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Memushaj (P) al 15’, Tiribocchi (A) al 31’, Bonaventura (A) al 41’ p.t.; Delvecchio (A) al 34’, Tiribocchi (A) al 37’ s.t. ATALANTA (4-4-2) Consigli 7; Ferri 6,5, Capelli 6, Manfredini 5,5 (dal 30’ p.t. Raimondi 6,5), Peluso 6; Bonaventura 6,5, Barreto 6, Padoin 6, Doni 6,5 (dal 24’ s.t. Delvecchio 6,5); Tiribocchi 7, Marilungo 6 (dal 32’ s.t. Ferreira Pinto s.v.). PANCHINA Frezzolini, Pettinari, Bjelanovic, Ruopolo. ALLENATORE Colantuono 6. PORTOGRUARO (5-3-1-1) Rossi 6,5; Espinal 6,5, Franceschini 5,5, Cristante 4,5, Cibocchi 6,5 (24’ s.t. D’Elia 5,5), Cardin 5,5; Tarana 6, Schiavon 6, Memushaj 6 (35’ s.t. Altinier s.v.); Scozzarella 6 (1’ s.t. Scapuzzi 5,5); Gerardi 6. PANCHINA Furlan, Lanzoni, Madaschi, Cunico. ALLENATORE Agostinelli 5,5.

V La corsa dei giocatori dell’Atalanta a fine gara verso la curva dei tifosi ANSA

ARBITRO Cervellera di Taranto 6,5. GUARDALINEE Bagnoli 6 - Manna 6. AMMONITI Cristante (P) per gioco scorretto; Doni (A), Tiribocchi (A) e Cardin (P) per c.n.r. NOTE paganti 3.656, inc. 29,688 euro; abbonati 16.195, quota 64.685 euro. Tiri in porta 6-4. Fuori 3-7. In fuorigioco 2-0. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.


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SERIE BWIN LA 39a GIORNATA

Si rivede il Novara tritatutto

CROTONE NOVARA

Centurioni, Bertani, Gonzalez: steso il Crotone. Tesser torna terzo: palla al Varese DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

CROTONE dNovantuno giorni dopo il blitz di Grosseto, il Novara sbanca Crotone. Una gara dura, col retrogusto amaro delle polemiche. Successo strameritato per la facilità nel punzecchiare Belec, bersagliato a piacere. Successo, però, col bonus di un rigore (e mezzo) non concesso al Crotone da una terna stralunata. Se la testata di Vinetot (30’ p.t.) manda la palla sul braccio di Ludi scoordinato nel salto (perplessità restano), netto è il doppio mani di Morganella (40’ p.t. sullo 0-2) su cross di Di Giorgio. Sviste pesanti, ma il Novara vince perché ha i numeri.

La chiave Leggete lo score e tutto sarà chiaro. Valutate i tiri: quelli fuori del Crotone (13), quelli in porta novaresi (10, con una traversa). La differenza è lì, considerando anche come il primo vero pallone insidioso a Ujkani arrivi da una genialata di Russotto, ma soltanto al 48’ della ripresa. Playoff in banca Tesser mette in campo la «premiata compagnia del buon calcio», uscita dal tunnel della crisi. Il Novara macina gioco, sfiora il gol con palla filtrante di Marianini, con una punizione di Gonzalez sotto la traversa, con una botta di Motta (salva Crescenzi di coscia). La rete su angolo quando Centurioni svetta. Il raddoppio è un assist all’incontrario di Crescenzi: dà

DA PLAYOFF STOVINI-FORESTIERI-CORALLI GOL

palla indietro, di testa, a Gonzalez che colpisce la traversa. Bertani va in gol sul rimbalzo. Aggiungete che dopo il riposo la difesa crotonese si fa bucare da una palla in profondità (Bertani innesca Gonzalez che impiega poco a siglare lo 0-3) e capirete come, di stralunata, ci sia anche la difesa rossoblù e la gara finisca lì.

0 3

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Centurioni al 28’, Bertani al 37’ p.t.; Gonzalez al 5’ s.t. CROTONE (4-3-2-1) Belec 6; Crescenzi 4,5 (dal 16’ s.t. Hanine 5,5), Vinetot 6, Abruzzese 5, Mazzotta 5,5; Eramo 6, Loviso 5 (dal 10’ s.t. Caetano 6), Galardo 5,5; Cutolo 5,5 (dal 27’ s.t. Russotto 6), De Giorgio 6,5; Djuric 5. PANCHINA Bindi, Cabeccia, Correa, Curiale. ALLENATORE Menichini 5. NOVARA (4-3-1-2) Ujkani 6; Morganella 6,5, Centurioni 7 (dal 28’ s.t. Gheller 6), Ludi 6,5, Gigliotti 6,5; Marianini 6,5 (dal 32’ s.t. Drascek s.v.), Porcari 6,5, Rigoni 7; Motta 6,5 (dal 26’ s.t. Parola 6); Gonzalez 7,5, Bertani 7. PANCHINA Fontana, Coubronne, Scavone, Lanteri. ALLENATORE Tesser 7.

Il colpo di testa di Matteo Centurioni, oggi 37 anni, che sblocca la gara PIPITA

Crotone al peperoncino Menichini si fa espellere per i rigori non concessi, Crescenzi commette errori di gioventù forse perché gli giunge notizia che la Roma-americana pensa di portarlo in ritiro precampionato. Addio al sogno dei playoff, ma bravo Belec che evita più volte il quarto gol, mentre la curva canta di felicità: «Resteremo in Serie B». Bravi.

PARI SEGNANO GRECO E IL BOMBER DEL GROSSETO

DERBY EMILIANO SORPASSO PER LA SALVEZZA

ARBITRO Stefanini di Prato 4,5. GUARDALINEE Manzini 4,5 - Evangelisti 4,5. ESPULSI il tecnico Menichini (C) a fine primo tempo per proteste. AMM. Centurioni (N) e Marianini (N) gs. NOTE paganti 2.987, incasso di 11.364 euro; abbonati 1.962, quota di 17.629 euro. Tiri in porta 3-10 (una traversa). Tiri fuori 13-5. In fuorigioco 2-5. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Anche l’Empoli ci prova A Modena tutti in pace Piccolo esalta Piacenza Travolto l’AlbinoLeffe Ma l’ex Sforzini provoca Sassuolo scavalcato GIACOMO CIONI

EMPOLI ALBINOLEFFE

3 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Stovini (E) al 38’ p.t.; Forestieri (E) al 18’, Coralli (E) al 36’, Cocco (A) al 39’ s.t. EMPOLI (4-4-2) Pelagotti 6; Vinci 6, Mori 6,5, Stovini 7, Gorzegno 6; Nardini 6, Musacci 7, Valdifiori 6,5, Saponara 7 (dal 33’ s.t. Signorelli 6); Coralli 6,5 (dal 46’ s.t. Laurito s.v.), Mchedlidze 6 (dal 16’ s.t. Forestieri 7). PANCHINA Handanovic, Gotti, Tonelli, Brugman. ALLENATORE Aglietti 6,5. ALBINOLEFFE (3-4-2-1) Tomasig 6; Piccinni 6, Sala 5,5 (dal 6’ s.t. Salvi 6; dal 29’ s.t. Girasole s.v.), Bergamelli 6; C. Zenoni 6, Mingazzini 6, Hetemaj 5,5, Regonesi 6,5; Grossi 5,5 (dal 2’ s.t. Torri 6,5), Foglio 6,5; Cocco 6,5. PANCHINA Layeni, Lebran, Passoni, Garlini. ALLENATORE Mondonico 6. ARBITRO Giacomelli di Trieste 5,5. GUARDALINEE Bianchi 6–Fortarezza 6. AMMONITI Valdifiori (E), Mchedlidze (E), Hetemaj (A) e Bergamelli (A) per gioco scorretto; Foglio (A) per cnr. NOTE paganti 636, incasso di 1.276 euro; abbonati 1.472, quota di 7.912,94 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-3. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 6’.

PAOLO GENTILOTTI

PAOLO REGGIANINI

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

MODENA

EMPOLI (Firenze)dE adesso che la

GROSSETO

salvezza è in tasca, a Empoli un pensierino alla Serie A lo fanno davvero. La vittoria con l’AlbinoLeffe, mai in discussione, vale alla squadra di Aglietti la tranquillità e l’opportunità di entrare nei playoff (ultime tre gare con Portogruaro, Torino e Vicenza). I ragazzi di Mondonico sperano invece nella ripresa con la Reggina a Bergamo mercoledì sera (si riparte sull’1-0 dal 15’).

1 1

MODENA d Qualche bisticcio, sfociato anche nella provocazione, poi Modena e Grosseto, dal 10' della ripresa, hanno deciso di fare pace davanti all’altare di una classifica che fortifica in modo quasi definitivo le loro possibilità di salvezza.

GIUDIZIO 7 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Greco (M) al 23’, Sforzini (G) al 33’ p.t. MODENA (4-3-1-2) Alfonso 6 (dal 12’ s.t. Guardalben s.v.); Gozzi 6, Diagouraga 5,5, Perna 5,5, Rullo 6; Velardi 6,5 (dal 35’ s.t. Luisi s.v.), Colucci 5,5, Signori 5; Pasquato 6 (dal 21’ s.t. Mazzarani s.v.); Greco 6, Stanco 5,5. PANCHINA Spezzani, Cani, Tamburini, Carini. ALLENATORE Bergodi 6.

«Taglio della gola» Ad alzare i toni hanno pensato i due ex. Volevano fare gol per regolare qualche conto il passato e ci sono riusciti. Anche se Sforzini, dopo la bella rete di testa, è andato sopra la righe con il gesto del «taglio della gola» che avrebbe potuto evitare, proprio sotto la curva dei tifosi di casa. Animi caldi anche del dopopartita quando un modenese, nel tentativo di inseguire il pullman del Grosseto, è stato urtato da una volante dei Carabinieri. Greco, che aveva promesso una cena in caso di gol, ha portato in vantaggio il Modena assist di Pasquato, ma non è bastato.

GROSSETO (4-4-2) Narciso 6,5; Petras 6, Freddi 5,5, Rincon 6, Mora 6; Caridi 5,5 (dal 38’ s.t. Consonni s.v.), Crimi 5,5, Asante 5,5, Defendi 6 (dal 45’ s.t. Alessandro s.v.); Sforzini 6, Immobile 5,5 (dal 27’ s.t. Soncin s.v.). PANCHINA Mangiapelo, Turati, Federici, Tachtsidis. ALLENATORE Serena 6.

Zampata Stovini Dopo diverse occasioni non concretizzate ci pensa Stovini, (37’) a portare in vantaggio l’Empoli con un colpo di testa su cross di Musacci (quarto gol per il capitano). Poi nella ripresa Forestieri, scatenato all’ingresso in campo, raddoppia al 18’. Torna alla rete anche Coralli che così sale a quota 16. Sul 3-0 l’Empoli si scompone e ne approfitta Cocco che, su assist di Foglio, trova il gol della bandiera.

PIACENZA

5 RIPRODUZ ONE RISERVATA

ARBITRO Palazzino di Ciampino 5,5. GUARDALINEE Crispo 6 - Ranghetti 6. AMMONITI Diagouraga (M) e Crimi (G) per g.s.; Perna (M) e Mora (G) per cnr. NOTE paganti 2.527, incasso di 8.297 euro; abbonati 2.765, quota di 27.202 euro. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 7-5. In fuorigioco 0-2. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 6’.

SASSUOLO

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Piccolo al 1’ s.t. PIACENZA (4-3-1-2) Cassano 7; D. Zenoni 6, Gervasoni 6 (dal 23’ s.t. Conteh 6), Rickler 6, Avogadri 6; Cofie 6, Catinali 6,5, Bianchi 7; Guzman 6 (dal 41’ s.t. Graffiedi s.v.); Piccolo 7 (dal 31’ s.t. Marchi s.v.), Guerra 5,5. PANCHINA Donnarumma, Zammuto, Sbaffo, Volpi. ALLENATORE Madonna 6,5. SASSUOLO (4-3-1-2) Pomini 6; Rea 5, Polenghi 5,5, Rossini 6, Consolini 6 (dal 41’ s.t. Barbuti s.v.); Cinelli 5,5 (dal 10’ s.t. Riccio 6), Magnanelli 6, De Falco 6,5; Quadrini 6,5; Martinetti 6, Catellani 5 (dal 23’ s.t. Vignali 6). PANCHINA Bressan, Dermaku, Fusani, Valeri. ALLENATORE Gregucci 5,5. ARBITRO Guida di Torre Annunziata 6. GUARDALINEE Franzi 6 - Vuoto 6. AMMONITI Piccolo e Rickler (P) per gioco scorretto; Cassano (P) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.245, incasso di 5.975 euro; abbonati 1.617, quota di 9.130 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 4-0. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

SERIE B 39ª GIORNATA CLASSIFICA

RISULTATI ATALANTA-PORTOGRUARO CROTONE-NOVARA EMPOLI-ALBINOLEFFE FROSINONE-VICENZA MODENA-GROSSETO PADOVA-ASCOLI PESCARA-LIVORNO PIACENZA-SASSUOLO REGGINA-VARESE SIENA-TORINO TRIESTINA-CITTADELLA

4-1 0-3 3-1 4-0 1-1 3-1 0-1 1-0 Oggi 2-2 3-2

PROSSIMO TURNO RECUPERO 38ª giornata Mercoledì 11 maggio, ore 19 ALBINOLEFFE-REGGINA 40ª giornata Venerdì 13 maggio, ore 20.45 ASCOLI-SIENA Sabato 14 maggio, ore 15 CITTADELLA-CROTONE LIVORNO-PIACENZA NOVARA-FROSINONE PORTOGRUARO-EMPOLI SASSUOLO-PADOVA TORINO-TRIESTINA VARESE-MODENA VICENZA-PESCARA Domenica 15 maggio, ore 15 GROSSETO-REGGINA Lunedì 16 maggio, ore 20.45 ALBINOLEFFE-ATALANTA

(2-1) (0-3) (1-1) (1-0) (1-1) (3-2) (0-1) (1-0) (2-0) (0-1) (0-1) (1-3)

MARCATORI PARTITE

SQUADRE

PUNTI

IN CASA

FUORI

TOTALE

IN CASA

FUORI

Diff. TOTALI Reti

74

V 14

ATALANTA

74

13

5

2

8

6

5

39 21

11

7

34

NOVARA

64

10

9

0

6

7

7

39 16

16

7

34 13 23 20 57 33 24

VARESE

61

10

9

0

4

10

5

38 14

19

5

29 10

TORINO

54

9

5

5

5

7

8

39 14

12

13 26 22 20 23 46 45

REGGINA

53

8

9

2

5

5

8

37 13

14

10 20 10

19 25 39 35

4

PADOVA

53

11

7

2

1

10

8

39 12

17

10 37 16 20 30 57 46

11

LIVORNO

53

6

7

6

7

7

6

39 13

14

12 23 23 21

PESCARA

52

10

5

5

4

5

10 39 14

10

15 23 17

EMPOLI

52

8

9

3

4

7

8

39 12

16

11

24 13

19 24 43 37

6

CROTONE

50

9

5

6

3

9

7

39 12

14

13 27 21

15 26 42 47

-5

GROSSETO

49

9

7

3

3

6

11

39 12

13

14 27 16

15 32 42 48 -6

MODENA

49

6

10

4

4

9

6

39 10

19

10

VICENZA

49

10

5

4

4

2

14 39 14

7

18 23 13

PIACENZA

46

8

4

8

3

9

7

39 11

13

15

SASSUOLO

45

8

6

5

3

6

11

39 11

12

16 24 19

CITTADELLA

44

6

6

7

4

8

8

39 10

14

15 25 24 19 26 44 50 -6

ALBINOLEFFE

43

7

7

4

4

3

13 38 11

10

17 28 24 20 35 48 59 -11

ASCOLI (-7)

42

8

7

4

4

6

10 39 12

13

14 22 21

TRIESTINA

40

5

9

6

3

7

9

8

16

15

PORTOGRUARO

40

6

6

7

4

4

12 39 10

10

19 20 24 16 32 36 56 -20

FROSINONE

38

6

8

6

2

6

11

14

17 22 20 21 38 43 58 -15

SIENA

N 4

RETI

P 2

V 6

N 10

P 3

G V N 39 20 14

P 5

F S F S F S 40 14 20 17 60 31 29

39 39

8

11

21 17

19 55 30 25 18 46 28 18 1

19 44 42

2

16 24 39 41

-2

21 20 19 25 40 45 -5 17 38 40 51 -11

31 29 18 29 49 58 -9 13 23 37 42 -5

16 25 38 46 -8

19 20 15

31 34 51 -17

Tre promozioni in serie A. Eventuali playoff tra terza, quarta, quinta e sesta se il distacco tra terza e quarta è meno di 10 punti. Quattro retrocessioni in Prima divisione. Eventuale spareggio tra quartultima e quintultima se ci sono meno di 5 punti di differenza.

1 0

20 RETI Piovaccari (7, Cittadella). 19 RETI Bianchi (3, Torino). 17 RETI Cacia (2, Piacenza). 16 RETI Coralli (4, Empoli); Abbruscato (2, Vicenza). 15 RETI Gonzalez (Novara); Succi (5, Padova); Bonazzoli (2, Reggina); Calaiò (4, Siena). 14 RETI Bertani (Novara). 13 RETI Tiribocchi (1, Atalanta); Cutolo (Crotone); Altinier (Portogruaro). 12 RETI Doni (5, Atalanta). 11 RETI Vantaggiato (2, Padova). 10 RETI Torri (1, AlbinoLeffe); Tavano (2, Livorno). 9 RETI Sansone (1, Frosinone); Caridi (2, Grosseto); Dionisi (Livorno); Pasquato (Modena); Sansovini (1, Pescara); Mastronunzio (Siena); Ebagua (Varese).

y

OGGI L’ULTIMA PARTITA

Il programma si completa oggi con la sfida Reggina-Varese: i calabresi (che mercoledì riprendono la gara sul campo dell’AlbinoLeffe) inseguono i playoff, mentre i lombardi sono a caccia del terzo posto e devono rispondere al Novara

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

PIACENZAdDecide un guizzo di

Piccolo, che spezza un equilibrio vissuto sul filo della tensione. Il Piacenza non vinceva da sette giornate e lo fa nel giorno più importante, quello del il sorpasso. Il Sassuolo, privo di diversi elementi, non è sembrato avere la forza per reagire allo svantaggio, tradito da Catellani e Martinetti. Occasioni La prima palla-gol è un servizio di Catinali per Guerra, che manca la deviazione da un passo. Al primo break (36') Quadrini trova il varco centrale e batte rasoterra, Cassano tocca quel tanto che basta per mandare il pallone sul palo. La ripresa si apre con il gol, dopo meno di un minuto: Piccolo parte da destra e si accentra, fa partire il sinistro dal limite e batte Pomini. Nel finale scocca l'ora di Graffiedi, al rientro dopo tre mesi. Tocca poi a Cassano respingere di piede la punizione di De Falco.

REGGINA VARESE REGGINA (3-5-2) 1 PUGGIONI 2 ADEJO 13 COSENZA 15 ACERBI 32 COLOMBO 55 DE ROSE 21 N. VIOLA 10 DANTI 23 RIZZATO 87 CAMPAGNACCI 61 BONAZZOLI All. ATZORI

VARESE (4-4-2) 81 ZAPPINO 31 PISANO 2 PESOLI 3 DOS SANTOS 33 PUGLIESE 23 NADAREVIC 4 FRARA 8 CORTI 7 CARROZZA 10 NETO PEREIRA 21 EBAGUA All. SANNINO

PANCHINA 12 Kovacsik, 4 Giosa, 31 Castiglia, 89 Lavarone, 18 Rizzo, 19 Tedesco, 11 Zizzari.

PANCHINA 27 Moreau, 6 Camisa, 20 Osuji, 84 Correa, 24 Concas, 77 Tripoli, 91 De Luca.

ARBITRO Baracani di Firenze GUARDALINEE De Pinto-Bernardoni PREZZI da 15 a 75 euro TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 7 HD; Premium SerieB 1 Inizio ore 12.30 - Andata 0-1 REGGINA Un solo dubbio per Atzori a centrocampo: Danti favorito su Tedesco e Rizzo. A fine gara ci sarà «il terzo tempo»: pranzo tra i giocatori e i dirigenti delle due squadre. Squalificati nessuno. Diffidati Acerbi e N. Viola. VARESE Rientra Carrozza. I dubbi riguardano il sostituto di Zecchin: Concas o Nadarevic (favorito). Squalificati nessuno. Diffidati Carrozza, Dos Santos, Nadarevic, Neto Pereira, Pugliese e Zappino.


DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

SERIE BWIN LA 39a GIORNATA Il Padova vola Triestina, che scatto: tre reti nei primi 24’ Fantastico tris Il Cittadella è battuto Playoff vicini DERBY TRIVENETO SALVIONI VINCE

TRIESTINA-CITTADELLA

Cuffa, El Shaarawy, Ardemagni: Ascoli ko Dal Canto imbattuto, 4 vittorie e 4 pari PADOVA ASCOLI

3 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Cuffa (P) al 15’, El Shaarawy (P) al 42’ p.t.; Ardemagni (P) al 20’, Feczesin (A) al 45’ s.t. PADOVA (4-3-3) Cano 6; Crespo 7, Cesar 6,5, Legati 6, Renzetti 6; Bovo 6,5 (dal 30’ s.t. Hochstrasser s.v.), Italiano 6,5, Cuffa 7; De Paula 6,5, Ardemagni 6,5 (dal 21’ s.t. Drame 5,5), El Shaarawy 7 (dal 27’ s.t. Di Nardo 6). PANCHINA Agliardi, Trevisan, Vicente, Rabito. ALLENATORE Dal Canto 7. ASCOLI (4-5-1) Guarna 5; Ciofani 5,5, Faisca 6, Micolucci 5,5 (dal 1’ p.t. Antonio 5,5), Marino 5; Gazzola 5 (dal 30’ s.t. Capogrosso 6), Di Donato 6, Pederzoli 5, Uliano 5 (dal 1’ p.t. Giorgi 5,5), Cristiano 5; Feczesin 6. PANCHINA Maurantonio, Lupoli, Romeo, Mendicino. ALLENATORE Castori 5. ARBITRO Candussio di Cervignano 6. GUARDALINEE Chiocchi 5 - Meli 6. ESPULSI Marino (A) al 40’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Guarna (A) e Drame (P) per gioco scorretto. NOTE paganti 4.305, incasso di 24.339 euro; abbonati 3.572, quota nc. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 7-6. In fuorigioco 3-0. Angoli 5-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

PADOVAdAll’improvviso il Padova scopre di avere in panchina il Guardiola dell’Euganeo. Al posto di un traghettatore, il patron Cestaro trova un allenatore vero e invincibile. Il ruolino di Alessandro Dal Canto nelle sue otto partite alla guida dei biancorossi è eloquente: 4 vittorie, 4 pareggi e zero ko. Un filotto di 16 punti (due di media a partita) che rilancia la squadra in zona playoff. E il gioco sembra quello di un piccolo Barcellona: scambi veloci, palla a terra, superiorità nel palleggio e nel possesso, ritmo in controllo. Per l’Ascoli, troppo rinunciatario, non c’è scampo.

Padova arrembante I padroni di casa spingono forte fin dall’inizio. La manovra avvolgente viene alimentata anche dai terzini. E’ proprio Crespo, con un cross al bacio, a favorire il primo gol: sull’assist del difensore

Alessandro Dal Canto, 36 LAPRESSE

si avvita di testa Cuffa, che pennella una traiettoria velenosa a rientrare sul secondo palo, mentre Guarna rimane colpevolmente immobile valutando male la caduta del pallone. Prima della pausa, Cuffa imbecca De Paula che di tacco apre il fronte per El Shaarawy, bravissimo a scaricare il raddoppio con un destro rasoterra. Nella ripresa il Padova può dilagare: Guarna regala un rigore che De Paula fallisce consentendo al portiere ospite di riscattare in parte gli errori precedenti. Il tris arriva con Ardemagni (in dubbio fuorigioco) servito ancora da De Paula. Ascoli bloccato La squadra bianconera, arroccata dietro con 5 centrocampisti che non salgono mai, si sveglia tardi nella ripresa con le incursioni di Giorgi e Feczesin. Quest’ultimo raccoglie il gol della bandiera quasi allo scadere. Discutibile il piano partita di Castori, che tiene i suoi per 45’ bloccati senza un’idea di come portare a casa un risultato positivo.

3-2

R

SPERANZA CAMPILONGO NON MOLLA

Frosinone scatenato Quattro gol al Vicenza per rivedere i playout FROSINONE-VICENZA

4-0

GIUDIZIO +++ MARCATORI Godeas (T) all’11’, Bariti (T) al 20’, Taddei (T) al 24’, Gorini (C) al 25’ p.t.; Gabbiadini (C) al 7’ s.t. TRIESTINA (4-4-2) Viotti 6,5; Filkor 6,5, Cottafava 6,5, Malagò 6, Longhi 5,5; Bariti 7 (dal 32’ s.t. D’Aiello s.v.), Gerbo 6 (dal 40’ s.t. Gissi s.v.), Lunardini 6,5, Testini 6,5; Taddei 6,5 (dal 33’ s.t. Longoni s.v.), Godeas 7. (Franceschin, D’Ambrosio, Miramontes, Della Rocca). All. Salvioni 7. CITTADELLA (4-3-1-2) Villanova 6,5; Gasparetto 5,5, Melucci 5,5 (dal 18’ s.t. Magallanes 6), Gorini 6, Marchesan 5,5; Dalla Bona 6, Giordano 5,5 (dal 31’ p.t. Di Roberto 6), Volpe 6; Job 7; Piovaccari 6,5, Gabbiadini 6,5 (dal 23’ s.t. Nassi 6). (Pierobon, Nocentini, Musso, De Gasperi). All. Foscarini 6. ARBITRO Gallione di Alessandria 6,5. GUARDALINEE Vivenzi 6 – La Rocca 6. ESPULSI Gorini (C) all’11’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Volpe (C), Godeas (T), Malagò (T), Magallanes (C) e Longhi (T) per gioco scorretto. NOTE paganti 904, incasso di 5.112 euro; abbonati 3.196, quota di 14.666 euro. Tiri in porta 11 (con una traversa)-5. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 1-1. Angoli 11-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

GIUDIZIO ++ MARCATORI Santoruvo al 10’ p.t.; Terranova al 7’, Sansone al 22’ su rigore e al 33’ s.t. FROSINONE (4-4-2) Frison 6; Catacchini 6, Terranova 7 (dal 15’ s.t. Minelli 6), De Maio 6,5, Biasi 6,5; Masucci 6,5, Bottone 6 (dal 24’ s.t. Grippo 6), Beati 6,5, Sansone 7; Stellone 6 (dal 28’ s.t. Cesaretti 6), Santoruvo 7. (Vaccarecci, Formato, Di Tacchio, Zigoni). All. Campilongo 6,5. VICENZA (4-4-2) Russo 5; Minieri 5,5 (dal 18’ s.t. Botta 5,5), Schiavi 5,5, Martinelli 5,5, Bastrini 5; Di Matteo 6 (dal 25’ s.t. Mustacchio 5,5) Morosini 5,5, Braiati 5,5 (dal 1’ s.t. Cellini 5), Soligo 5,5; Abbruscato 5, Tulli 5. (Acerbis, Zanchi, Rossi, Arma). All. Maran 5. ARBITRO Velotto di Grosseto 6. GUARDALINEE Costanzo 6 - Cucchiarini 6. AMMONITI Masucci (F), Bastrini (V) e Beati (F) per gioco scorretto. NOTE paganti 448, incasso di 2.540 euro; abbonati 1.911, quota di 17.490 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 0-2. In fuorigioco 3-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 0’.

DANTE DI RAGOGNA

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TRIESTE dTre reti di vantaggio e l’avversario ri-

dotto in 10 dall’11’ della ripresa non sono bastate alla Triestina per eliminare l’ansia da risultato. Brillante nel primo tempo, spavalda addirittura, trascinata da un Godeas che ha aperto le marcature e ha tenuto poi in piedi la squadra, gli uomini di Salvioni inseguono ancora la salvezza. Di fronte un Cittadella che non si è mai arreso anche quando Gorini si è fatto espellere. All’11’ Triestina avanti: Testini pennella per Godeas che insacca di testa. Al 20’ Bariti riprende fuori area un pallone respinto dalla difesa e realizza con forte rasoterra. Al 24’ ancora Bariti serve Taddei per il 3-0. Dopo 1’ Gorini di testa accorcia le distanze per il Cittadella. Nella ripresa al 7’ Longhi perde palla, ne approfitta Gabbiadini che da fuori area segna con gran sinistro a fil di palo.

MAURIZIO DI RIENZO

FROSINONE dTra Frosinone e Vicenza la differen-

za la fanno le motivazioni. Alla fine stravincono i ciociari per 4-0 e riaccendono una flebile speranza di agganciare la zona playout, che adesso è distante quattro punti. La partita la apre Santoruvo che all’11’ corregge di testa un calcio piazzato di Beati. Al 6’ della ripresa arriva lo splendido raddoppio di Terranova, che festeggia le 100 gare in serie B con un missile su punizione dal limite che si infila sotto la traversa. Da qui in poi il Frosinone dilaga, con il Vicenza incapace di opporsi con convinzione agli affondi dei laziali. Al 20’ Bastrini atterra in area Sansone. Il centrocampista ex Lanciano prima trasforma il relativo calcio di rigore e, poi dopo 13’, firma la quaterna con un preciso rasoterra. Vicenza in 10 dalla mezz’ora per l’uscita di Bastrini infortunato, col tecnico Maran che aveva già finito i cambi.


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DOMENICA 8 MAGGIO 2011

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PRIMA DIVISIONE LA 33a GIORNATA (ore 15)

Gubbio Bis Che follie per l’assalto Secondo tentativo promozione Stadio esaurito: oggi la festa? LEGA-PRO.COM

Tutti i risultati in tempo reale Un’altra bella novità in fatto di comunicazione per la Lega Pro. Da oggi infatti sul sito www.lega pro.com potremo avere il quadro aggiornato dei risultati e dei marcatori dai campi di Prima e Seconda divisione. I risultati si trovano nell'homepage, nella sezione «Tempo reale, fase di test», e vengono aggiornati direttamente dagli addetti stampa delle società.

Un’esultanza del Gubbio LIVERANI EURO GRILLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

GUBBIO (Perugia) dAll’allenamen-

to di rifinitura c’erano più di trecento tifosi: cori e tanti applausi alla squadra prima del ritiro nella seicentesca villa di Montegranelli. Oggi, appuntamento con la storia: il Gubbio vincendo con la Paganese ha la possibilità di tornare in B dopo 63 anni. All’epoca, però, la serie B non era ancora a girone unico e quindi per il Gubbio si tratterebbe di una prima assoluta nei cadetti. Potrebbe andar bene anche un pareggio, se il Sorrento non vince a La Spezia, o addirittura una sconfitta, se gli inseguitori perdono. «Non dobbiamo fare questi calcoli — dice il d.s. Stefano Giammarioli — dobbiamo guardare solo a noi stessi. Dovremo giocare da Gubbio, senza farci prendere dalla frenesia». Portafortuna Il sindaco Maria Cristina Ercoli arriverà allo stadio all’intervallo. Non perché abbia impegni elettorali (a Gubbio si voterà per le amministrative), ma «perché quando sono arrivata poco prima del secondo tempo — rivela sorridendo — ho sempre visto vincere la nostra squadra». Era presente anche il 13 giugno dello scor-

so anno a San Marino nella finale playoff per salire in Prima divisione. Dicono che «porti bene» e qualcuno le ha lasciato un posto libero in poltroncina. Tutto esaurito Il Barbetti è stato «rinforzato» con due tribune mobili e ospiterà oltre quattromila persone. Da venerdì i biglietti sono esauriti e ci sarebbero voluti almeno altri mille posti per soddisfare le richieste. Il presidente Fioriti ammette: «Sono felice per la risposta del pubblico. L’obiettivo è quello di celebrare in maniera straordinaria il nostro centenario. Ma prima c’è da fare i conti con la Paganese. Ci sarà da soffrire, ma siamo abituati». Patente da matto In caso di promozione si ballerà fino all’alba nelle piazze medievali della città e non mancherà un interminabile carosello con capolinea a Piazza Grande davanti al Palazzo dei Consoli. Ci sarà anche chi farà tre giri intorno alla fontana del Bargello sotto spruzzi d’acqua, così come fanno gli stranieri che vogliono prendere la «patente da matto», uno speciale attestato che in passato è stato consegnato anche a personaggi famosi e a Capi di Stato come l’ex presidente argentino Frondizi.

GIRONE A Ravenna che ansia ALESSANDRIA-SPAL

(andata 1-1)

ALESSANDRIA (4-2-3-1) Servili; Pucino, Romeo, Cammaroto, Barbagli; Camillucci, Damonte; Croce, Martini, Bondi; Scappini. (De Marco, Ciancio, Segarelli, Cuneaz, Menassi, Marchesetti, Artico). All. Sarri. SPAL (4-3-3) Ravaglia; Belleri, Zamboni, Battaglia, Ghetti; Coppola, Migliorini, Smit; Volpe, Mendy, P. Rossi. (Capecchi, Cosner, G. Rossi, Colomba, Melara, Fofana, Corsi). All. Remondina. ARB. Sguizzato di Verona (Sirchia-Tegoni). ALTO ADIGE-PAVIA

(1-2)

ALTO ADIGE (4-3-1-2) Zomer; Traorè, Cascone, Kiem, Martin; Furlan, Odibe, Fink; El Kaddouri; Marchi, Fischnaller. (Mair, Mirri, Burato, Baccolo, Ciaghi, Anastasi, Albanese). All. Pellegrino. PAVIA (4-3-3) Facchin; Pellegrini, Preite, Caidi, Blanchard; Puccio, Meza Colli, Ferrini; Ferretti, Eusepi, Guadalupi. (Redaelli, Visconti, Beretta, Tarantino, Tattini, A. D’Errico, Veronese). All. Carbone. ARBITRO Aloisi di Avezzano (Lotierzo-Pegorin). CREMONESE-BASSANO

(1-0)

COMO (4-4-2) Castelli; Semenzato, Conti, Zullo, Franco; Bardelloni, Filipe, Ardito, Filippini; Germinale, Maah. (Dossena, Maggioni, Magli, Villar, Da Dalt, Lacarra, Scardina). All. Brevi. MONZA (4-3-1-2) Westerveld; Oualembo, Cudini, Fiuzzi, Barjie; Gambadori, Prato, Djokovic; Iacopino; Ferrario, Masini. (Marcandalli, Anghileri, Tuia, Bugno, A. Esposito, Campisi, Alberti). All. Motta. ARBITRO Mangialardi di Pistoia (Coi-Bergamo). GUBBIO-PAGANESE

(2-1)

REGGIANA-SALERNITANA

(1-1)

REGGIANA (5-3-1-1) Manfredini; D'Alessandro, Aya, Zini, Mei, Lanna; Maschio, Saverino, Viapiana; Esposito; Guidetti. (Offredi, Arati, Bovi, Migliaccio, Maritato, Chinellato, Temelin). All. Mangone. SALERNITANA (3-4-3) Caglioni; Altobello, Jefferson, Accursi; D’Alterio, Carrus, Montervino, Pippa; Fabinho, Fava, Ragusa. (Iuliano, Peccarisi, Legittimo, Litteri, Szatmari, Montella, Aurelio). All. Breda. ARB. Gavillucci di Latina (Pedrini-Romei).

(0-0)

CREMONESE (4-4-2) Bianchi; Vitofrancesco, Cremonesi, Stefani, Favalli; Toledo, Degeri, Tacchinardi, Nizzetto; Coda, Joelson. (Aldegani, Cattaneo, Bini, Bacher, Scaglia, Colacone, Gasparetto). All. Montorfano. BASSANO (4-4-2) Grillo; Lorenzini, Basso, Pellizzer, Ghosheh; Mateos, Caciagli, Niada, Beccia; Longobardi, La Grotteria. (Grosso, Zamuner, Iocolano, Venitucci, Rodriguez, Madiotto, Baido). All. Jaconi. ARB. Ripa di Nocera (Liturco-Palermo). COMO-MONZA

RAVENNA-PERGOCREMA

RAVENNA (4-4-2) Pellegrino; Carnesalini, Rosini, Fasano, Gardella; Rossetti, Fonjock, Sciaccaluga, Cazzola; Gerbino Polo, Rosso. (Baldani, Corbelli, Grea, D’Esposito, Guitto, Lapadula, P. Rossi). All. L. Rossi. PERGOCREMA (3-5-2) Russo; Romeo, Panariello, Pambianchi; Ghidotti, Guerci, A. Profeta, Galli, Canzian; Caccavallo, Marconi. (Ingrassia, Ricci, Basile, Angiulli, Mammetti, Scotto, Simeoni). All. Maurizi. ARBITRO Bolano di Livorno (Toffanin-Ponzeveroni).

(2-0)

GUBBIO (4-3-3) Lamanna; Bartolucci, Caracciolo, Briganti, Alcibiade; Sandreani, Boisfer, Raggio Garibaldi; Galano, Daud, Gomez. (Farabbi, Farina, Montefusco, Gaggiotti, Nazzani, Suciu, Bazzoffia). All. Torrente. PAGANESE (3-4-3) Ginestra; Urbano, Fusco, Radi; Imparato, Casisa, Liccardo, Di Pasquale; Lepore, Ferraro, Tortori. (Virgili, Ingrosso, Santarelli, Grillo, Macrì, Cortese, Pisano). All. Capuano. ARBITRO Barbeno di Brescia (Dal Cin-Schembri).

SPEZIA-SORRENTO

ANDRIA-CAVESE

(andata 0-2)

ANDRIA (4-3-3) Spadavecchia; Pierotti, Ceppitelli, Sibilano, Di Bari; Berretti, Coletti, Paolucci; Minesso, Del Core, Statella. (Palazzi, Nicolao, Fazio, Anaclerio, Arcidiacono, Doumbia, Carretta). All. Degli Schiavi. CAVESE (4-3-3) Pane; M. Ciano, Cipriani, Sirignano, Piscitelli; Alfano, Bacchiocchi, D’Amico; C. Ciano, Bernardo, Schetter. (Botticella, D’Orsi, Zampa, Citro, Orosz, Santaniello, Turienzo). All. Dellisanti. ARBITRO De Faveri di San Donà di Piave (Paglione-Cursio). ATLETICO ROMA-COSENZA (0-1) ATLETICO ROMA (4-4-2) Ambrosi; Balzano, Padella, Doudou, Angeletti; Babù, Baronio, Miglietta, Franceschini; Ciofani, Mazzeo. (Previti, Pelagias, Tombesi, Mazzarani, Romondini, Franchini, Chiaretti). All. Chiappara. COSENZA (3-4-2-1) Marino; Ungaro, Fernandez, Thackray; Matteini, Roselli, Evola, Giacomini; S. Fiore, Degano; Biancolino. (De Luca, Musca, A. Fiore, Scarnato, Aquilanti, Martucci, Essabr). All. De Rosa. ARBITRO Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto (Valeriani-Fazio).

(0-2)

SPEZIA (4-3-3) Conti; Marchini, Bianchi, Comazzi, Pedrelli; Herzan, Buzzegoli, Padoin; Basso, Cesarini, Chianese. (Fiorillo, Cintoi, Lollo, Ferrarese, Casoli, Colombo, Musetti). All. D’Adderio. SORRENTO (4-4-2) Rossi; Vanin, Terra, Di Nunzio, Angeli; Erpen, Togni, Armellino, Manco; Carlini, Pignalosa. (Mancinelli, Lo Monaco, De Giosa, Sabato, Camorani, Esposito, Bonvissuto). All. Simonelli. ARBITRO Pairetto di Nichelino (De Bortoli-Raimondi). VERONA-LUMEZZANE

GIRONE B Derby a Viareggio

(1-1)

VERONA (4-3-3) Rafael; Cangi, Maietta, Ceccarelli, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Le Noci, Ferrari, Berrettoni. (Nicolas, Anderson, Vergini, Mancini, Tiboni, Martina Rini, Selva). All. Mandorlini. LUMEZZANE (4-4-2) Trini; Pisacane, Checcucci, Emerson, Pini; Lo Iacono, Calliari, Dadson, Bradaschia; Volpato, Ferrari. (Di Gennaro, Zanardini, Luciani, Finazzi, Alberti, Bencivenga, Inglese). All. Nicola. ARBITRO De Benedictis di Bari (Morelli-Volpe). LA SITUAZIONE Classifica Gubbio (-1) p. 62; Sorrento 58; Alessandria (-2) 49; Salernitana (-6) 47; Verona 46; Reggiana 45; Spezia (-1) 44; Spal e Lumezzane (-1) 43; Como (-1) e Bassano 41; Cremonese e Ravenna 38; Pavia 36; Pergocrema (-1) 34; Alto Adige e Paganese 29; Monza 28. Prossimo turno Così domenica 15 (ore 15): Bassano-Alessandria (0-1); LumezzaneSpezia (0-0); Monza-Ravenna (0-1); Paganese-Alto A. (1-2); Pavia-Reggiana (1-2); Pergocrema-Verona (0-0); Salernitana-Gubbio (1-3); SorrentoCremonese (0-0); Spal-Como (3-2).

FOGGIA-TARANTO

(1-2)

FOGGIA (4-3-3) Santarelli; Candrina, Romagnoli, Torta, Regini; Kone, Burrai, Laribi; Farias, Sau, Insigne. (Ivanov, Caccetta, Tomi, Agostinone, Marinaro, Varga, Kolawole). All. Zeman. TARANTO (3-4-3) Bremec; Cutrupi, Coly, Prosperi; Antonazzo, Branzani, Giorgino, Garufo; Rantier, Girardi, Sy. (Barasso, Colombini, Sabatino, Di Deo, Chiaretti, Russo, Guazzo). All. Dionigi. ARBITRO Santonocito di Abbiategrasso (Secco-Parolin). Diretta su Rai Sport 1. FOLIGNO-BENEVENTO (0-2) FOLIGNO (4-4-2) Rossini; Iacoponi, Gregori, Giovannini, Bassoli; Sciaudone, Papa, Castellazzi, Coresi; Moro, Falcinelli. (Zandrini, Merli Sala, Fiorucci, Menchinella, Fondi, La Mantia, Civilleri). All. Pagliari. BENEVENTO (4-2-3-1) Corradino; Pedrelli, Signorini, Landaida, Zito; Vacca, Bianco; La Camera, Mounard, D’Anna; Clemente. (Baican, Formiconi, Bianciardi, Evacuo, Pacciardi, Furno, Bueno). All. Galderisi. ARBITRO De Meo di Foggia (Belmonte-Della Dora). GELA-NOCERINA

(0-1)

GELA (4-4-1-1) Nordi; Porcaro, Cossentino, Cardinale, Petrassi; Scopelliti, Avantaggiato, Zaminga, Bigazzi; Cunzi; Docente. (Maraglino, Aliperta, Crivello, Giardina, Majorana, Rabbeni, Saani). All. Ammirata. NOCERINA (3-4-3) Amabile; Servi, Riccio, Pomante; Nigro, Marsili, Bruno, Bolzan; Petrilli, Galizia, Cavallaro. (Chinchio, De Franco, Carrieri, De Liguori, Sardo, De Martino, Pepe). All. Auteri. ARBITRO Vallesi di Ascoli (Sgheiz-Leali).

JUVE STABIA-LUCCHESE

LANCIANO-BARLETTA (2-0) LANCIANO (3-4-3) Aridità; Ferraro, Romito, Amenta; Colombaretti, Di Cecco, Sacilotto, Mammarella; Turchi, Di Gennaro, Titone. (Chiodini, Vastola, Volpe, D’Aversa, U. Improta, Colussi, Zeytulaev). All. Camplone. BARLETTA (4-2-3-1) Gabrieli; Galeoto, Lucioni, Ischia, Bruno; Guerri, Zappacosta; Simoncelli, Cerone, Bellomo; Innocenti. (Tesoniero, Lorusso, Masiero, Frezza, Agnelli, Infantino, Margiotta). All. Cari. ARB. Lo Castro di Catania (Pignone-Galeotti). SIRACUSA-TERNANA

Si chiude la Seconda divisione e attende le ultime due promozioni dirette. La Tritium (A) deve vincere: se pareggia deve sperare che non vinca la Feralpi Salò, in vantaggio nello scontro diretto. Al Carpi (B) basta un punto: se perde, deve sperare che la Carrarese (pure in vantaggio) non vinca. Volatona anche per gli ultimi posti nei playoff: da segnalare il derby-spareggio L’Aquila-Chieti (B). E resta da definire la retrocessione diretta nel girone B.

GIRONE A

(34a) GIRONE B

PRO PATRIA-MEZZOCORONA Bindoni di Venezia PRO VERCELLI-LECCO Merlino di Udine RENATE-MONTICHIARI D'Iasio di Matera RODENGO-SACILESE Romani di Modena SAMBONIFACESE-CANAVESE Oliveri di Palermo SAVONA-ENTELLA Aureliano di Bologna TRITIUM-SANREMESE Carbone di Napoli VALENZANA-FERALPI SALO' Affinito di Frattamaggiore Riposa CASALE CLASSIFICA Tritium (-2) p. 56; Feralpi Salò (-2) 54; Pro Vercelli 52; Pro Patria (-7) 49; Renate 47; Savona (-4) 46; Lecco 44; Montichiari 41; Rodengo (-2) 40; Casale* 37; Canavese (-8) 36; Valenzana (-1) 33; Entella (-1) e Sambonifacese 31; Sanremese 27; Sacilese 26; Mezzocorona 23. (* deve ancora riposare)

(1-2)

SIRACUSA (4-2-3-1) Fornoni; Strigari, Moi, Ignoffo, Pasqualini; Giordano, Corapi; Desideri, Mancosu, Mancino; Torregrossa. (Baiocco, Pepe, Di Silvestro, Bongiovanni, Abate, Koffi, Cosa). All. Ugolotti. TERNANA (4-3-3) Visi; Piva, Grieco, Borghetti, Imburgia; Arrigoni, D'Antoni, Cejas; Nolè, Tozzi Borsoi, Sinigaglia. (Cunzi, Quondamatteo, Bizzarri, Perney, Fusciello, Alessandro, Tavares). All. Giordano. ARB. Operato di Isernia (Lattanzi-Parisse). VIAREGGIO-PISA

(0-1)

VIAREGGIO (4-3-1-2) Pinsoglio; Brighenti, Fiale, Massoni, De Paola; Cristiani, Malacarne, Taormina; Calamai; Bocalon, Marolda. (Merlano, Silvestri, Bertolucci, Gigli, Luppi, Cosentini, D’Onofrio). All. Scienza. PISA (4-4-2) Pugliesi; Ton, Raimondi, Anselmi, Gimmelli; Ilari, Passiglia, Obodo, Sereni; Guidone, Fanucchi. (Lanni, Bizzotto, Anania, Reccolani, Amoroso, De Oliveira, Forte). All. Pagliari. ARB. Fabbri di Ravenna (Colella-Guiducci). LA SITUAZIONE Classifica Nocerina p. 71; Benevento 59; Atletico Roma 53; Juve Stabia e Taranto 51; Foggia (-2) 44; Siracusa 43; Lanciano 42; Lucchese 41; Pisa 39; Barletta 38; Gela 37; Ternana (-2) e Cosenza (-6) 35; Andria 33; Viareggio 30; Foligno (-4) 29; Cavese (-6) 28. Prossimo turno Così domenica 15 (ore 15): Barletta-Atl. Roma (0-3); BeneventoJuve Stabia (1-2); Cavese-Foligno (1-0); Cosenza-Foggia (2-1); LuccheseSiracusa (0-1); Nocerina-Lanciano (2-1); Pisa-Gela (1-2); Taranto-Viareggio (0-2); Ternana-Andria (1-0).

SECONDA DIVISIONE 30 a GIORNATA f Le partite e gli arbitri del turno finale

Tritium e Carpi: l’ultimo sforzo e si va in Prima

(0-0)

JUVE STABIA (3-4-3) Colombi; Dianda, Molinari, Scognamiglio; Pezzella, Cazzola, Danucci, Mezavilla; Tarantino, Corona, Albadoro. (Fumagalli, Maury, Davì, Marano, Pitarresi, Raimondi, Mbakogu). All. Braglia. LUCCHESE (4-3-1-2) Pennesi; Baldanzeddu, Bova, Bertoli, Pezzi; Piccinni, Carloto, Galli; Grassi; Marotta, Crocetti. (Berti, Marchetti, Del Nero, Bartoccini, Costantini, Raffi, Taddeucci). All. Indiani. ARB. Lobina di Cagliari (Orsini-Amati).

(ore 15)

GIRONE C

BELLARIA-POGGIBONSI Albertini di Ascoli Piceno CROCIATI NOCETO-CELANO Bellotti di Verona FANO-GAVORRANO Petroni di Roma GIULIANOVA-VILLACIDRESE Giorgetti di Cesena L'AQUILA-CHIETI Pasqua di Tivoli PRATO-CARPI Di Bello di Brindisi SAN MARINO-CARRARESE Mariani di Aprilia SANGIOVANNESE-GIACOMENSE D'Angelo di Ascoli Piceno

AVELLINO-CAMPOBASSO Brasi di Seregno CATANZARO-TRAPANI Giallanza di Catania (a porte chiuse) FONDI-VIGOR LAMEZIA Cangiano di Napoli LATINA-NORMANNA Di Francesco di Teramo MATERA-ISOLA LIRI Cifelli di Campobasso MELFI-POMEZIA Dei Giudici di Latina MILAZZO-NEAPOLIS Bruno di Torino VIBONESE-BRINDISI Terzo di Palermo

CLASSIFICA Carpi p. 65; Carrarese 62; L'Aquila 48; Prato e San Marino 46; Chieti 45; Giacomense e Poggibonsi 40; Bellaria 32; Gavorrano 31; Giulianova (-3) 28; Crociati Noceto 27; Celano 24; Sangiovannese (-13) 23; Fano (-4) 21; Villacidrese (-13) 14.

CLASSIFICA Latina p. 64; Trapani (-1) 58; Milazzo 54; Avellino 50; Neapolis 49; Normanna 48; Melfi (-6) e Matera (-1) 33; Isola Liri 31; Campobasso (-2) e Vigor Lamezia 30; Fondi 29; Brindisi (-5) 23; Vibonese (-2) 17; Catanzaro (-8) 8; Pomezia (-1) 44 (per sentenza sportiva).

SERIE D 34a GIORNATA f All’Aprilia (G) serve un punto per la festa, Ebolitana-Forza e Coraggio (I) decide l’ultima promozione

(ore 15)

GIRONE A (38a) GIRONE B

GIRONE C

GIRONE D

GIRONE E

GIRONE F (38a) GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I (38a)

ACQUI-SETTIMO Lombardi di Brescia ASTI-SEREGNO Rossi di Novara BORGOSESIA-SANTHIA’ Iacobone di Nichelino CHIAVARI-GALLARATESE Bucchino di Torino CHIERI-SAINT CHRISTOPHE Catona di Reggio Calabria CUNEO-ALBESE Perotti di Legnano NOVESE-LAVAGNESE Falzone di Palermo RIVOLI-DERTHONA Magnani di Frosinone SARZANESE-BORGOROSSO Fabbri di San Giovanni Valdarno VIGEVANO-AQUANERA Lacagnina di Caltanissetta CLASSIFICA Cuneo p. 79; Asti e Saint Christophe 70; Aquanera 65; Seregno 63; Santhià 58; Borgosesia 56; Gallaratese e Lavagnese 54; Chiavari 51; Chieri e Acqui 50; Sarzanese 49; Novese 48; Derthona 45; Rivoli 43; Albese 38; Vigevano 28; Borgorosso 25; Settimo 17.

BELLUNO-SANDONA’JESOLO Fanton di Lodi CHIOGGIA-OPITERGINA Brodo di Viterbo CONCORDIA-TREVISO Bertani di Pisa MONTEBELLUNA-ESTE Accomando di Olbia MONTECCHIO-SAN PAOLO Pierro di Nola PORDENONE-VENEZIA Capilungo di Lecce ROVIGO-KRAS REPEN Rizzo di Siena SANVITESE-TORVISCOSA Zancanaro di Treviso UNION QUINTO-TAMAI Prontera di Bologna CLASSIFICA Treviso p. 70; Venezia 66; SandonàJesolo 55; San Paolo (-1) 54; Tamai 53; Union Quinto 49; Este 46; Rovigo (-2) 44; Pordenone eChioggia 42; Sanvitese (-1) 41;Montebelluna 38; Montecchio 37; Belluno e Concordia 36; Opitergina 33; Kras Repen 32; Torviscosa 23.

BAGNOLESE-PONTEDERA Amoroso di Paola CAMAIORE-PAVULLESE Dal Borgo di Verona CARPENEDOLO-TUTTOCUOIO Sommese di Nola CASTEL SP-BORGO A BUGGIANO Casaluci di Lecce FIORENZUOLA-MEZZOLARA Bovini di Ragusa FORCOLI-RUDIANESE Della Valle di Albenga ROSIGNANO-PIZZIGHETTONE Diomaiuta di Albano Laziale RUSSI-CASTELFRANCO Ferrari di Mestre VEROLESE-PONSACCO Volpato di Merano CLASSIFICA Borgo a Buggiano p. 69; Pontedera 62; Bagnolese 53; Castelfranco51; Mezzolara 50;Camaiore 49; Forcoli 48; Pizzighettone e Rudianese 47; Fiorenzuola 46; Rosignano e Pavullese 44; Tuttocuoio 43; Ponsacco 41; Carpenedolo 38; Russi 29; Castel San Pietro 28; Verolese 6.

AREZZO-SPORTING TERNI Cassarà di Cuneo CASTEL RIGONE-SANSEPOLCRO Marcolin di Schio ORVIETANA-FLAMINIA Lazzeri di Arezzo PERUGIA-FORTIS JUVENTUS Pieralisi di Jesi PIANESE-SCANDICCI Pagliardini di Arezzo PONTEVECCHIO-GROUP C.D.C. Fracassi di Campobasso SESTESE-MONTEVARCHI Melidoni di Frattamaggiore SPOLETO-DERUTA Martinelli di Roma TODI-MONTERIGGIONI Giacomozzi di Fermo CLASSIFICAPerugiap. 73; Sansepolcro 60; Castel Rigone 59; Todi 57; Pianese 55; Group Città di Castello 50; Flaminia 48; Sporting Terni 44; Scandicci 43; Arezzo e Pontevecchio 42; Spoleto 41; Sestese 38; Orvietana 34; Deruta 33; Fortis Juventus e Montevarchi 32; Monteriggioni 28.

ATLETICO TRIVENTO-ATESSA Abagnara di Nocera Inferiore BOJANO-SANTEGIDIESE Bottari di Messina FORLI'-FOSSOMBRONE Pasqua di L'Aquila JESINA-REAL RIMINI Martelli di Lanciano MIGLIANICO-CESENATICO Frizza di Perugia OLYMPIA AGNONESE-LUCO C. Scarica di Castellammare di Stabia RECANATESE-SANTARCANG. Michieli di Padova RENATO CURI-VENAFRO 4-1 Giocata ieri RIMINI-SAMBENEDETTESE Boggi di Salerno TERAMO-CIVITANOVESE Strippoli di Bari CLASSIFICA Santarcangelo p. 77; Teramo 70; Rimini 68; Forlì 63; Jesina 59;Curi*58; Santeg.(-1) 55;RealRimini e Recanatese 53; Civitanovese 52; Samb e Luco 51; Venafro* 49; Trivento e Agnonese 48; Atessa 47; Miglianico e Cesenatico 32; Fossombrone 22; Bojano 10. (*una gara in più)

ARZANESE-BATTIPAGLIESE Vesprini di Macerata BOVILLE ERNICA-ANGRI Silvestri di Avezzano FRANCAVILLA S.-CAPRIATESE Caravita di Cosenza GAETA-ISCHIA Bergonzini di Civitavecchia GROTTAGLIE-FORTIS TRANI Fabozzi di Gallarate OSTUNI-FRANCAVILLA F. Urselli di Taranto PISTICCI-MURGIA Piccinini di Forlì POMIGLIANO-NARDO' Loiodice di Matera SANT’ANTONIO A.-CASARANO Stazi di Ciampino CLASSIFICA Arzanese p. 70; Pomigliano 66; Gaeta 64; Nardò 62; Casarano 56; Ischia, Francavilla sul Sinni, Capriatese e Murgia 44; Boville Ernica 43; Grottaglie 42; Fortis Trani 41; Sant'Antonio Abate 39; Battipagliese 38; Pisticci e Angri 35; Francavilla Fontana 25; Ostuni 16.

ACIREALE-SAMBIASE Vitulano di Livorno CASERTANA-NOTO Del Rosso di Molfetta EBOLITANA-FORZA E CORAGGIO Marinelli di Tivoli MAZARA-NOLA Pellegrini di Roma MODICA-MARSALA Ambrogio di Cosenza NISSA-HINTERREGGIO La Posta di Frosinone REAL NOCERA-CITTANOVA Timpani di Roma ROSSANESE-TURRIS Reni di Pistoia SAPRI-VALLE GRECANICA 3-2 Giocata ieri CL. Ebolitana 86; Forza e Coraggio 83; Casertana 67; Sambiase 62; Turris 57; Nissa 56; Grecanica˚ e Messina* (-4) 49; Hinterreggio 48; Sapri˚ 47; Nocera 45; Cittanova 43; Noto (-5) 41; Acireale 40; Modica 38; Marsala 35; Rossanese 34; Mazara 30; Nola 9. (*deve riposare, ˚una gara in più)

ALZANOCENE-PONTISOLA Rossi di Rovigo CARATESE-LEGNAGO Ghersini di Genova CASTELLANA-DARFO Tardino di Milano INSUBRIA-CASTIGLIONE Trifirò Pancaldo di Barcellona PdG MANTOVA-COLOGNESE 0-0 Giocata ieri OLGINATESE-VILLAFRANCA Illuzzi di Molfetta SOLBIATESE-CANTU’ S. PAOLO Calabrese di Lecco TRENTO-CASTELNUOVOSAND. Paolini di Ascoli Piceno VECOMP-VOGHERA Vaccher di Pordenone CLASSIFICA Mantova* p. 67; Colognese* 56; Voghera e Pontisola 55; Legnago, Olginatese e Insubria 51; Darfo 50; Castiglione 49; Cantù S.P. 46; Vecomp 44; AlzanoCene 42; Castellana 37; Villafranca 35; Caratese 32; CastelnuovoSandrà 30; Trento 29; Solbiatese 25. (* una gara in più)

ANZIOLAVINIO-FIDENE Baldicchi di Città di Castello APRILIA-ZAGAROLO Ceccarelli di Rimini ARZACHENA-VIRIBUS UNITIS Lertua di Tivoli ASTREA-CYNTHIA Rasia di Bassano del Grappa BACOLI-TAVOLARA Giovani di Grosseto BUDONI-SELARGIUS Pagliano di Milano (ore 16) GUIDONIA-PORTO TORRES Magrini di Castellammare di Stabia SANLURI-MONTEROTONDO Chiffi di Padova VITERBESE-CASTIADAS Chiavaroli di Pescara CLASSIFICA Aprilia p. 64; Bacoli 61; Monterotondo 57; Viribus Unitis 53; Fidene 52; Zagarolo 49; Viterbese 47; Porto Torres 46; Anziolavinio 45; Selargius e Budoni 44; Arzachena 42; Astrea 38; Cynthia 36; Guidonia 33; Tavolara 31; Sanluri e Castiadas 28.


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DOMENICA 8 MAGGIO 2011

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FORMULA 1 GP TURCHIA

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ISTANBUL (Turchia) dE meno male

che lo schianto di venerdì mattina gli aveva fatto perdere tempo prezioso, altrimenti che razza di sfracelli avrebbe fatto Sebastian Vettel? Viene da domandarselo dopo aver assistito ammirati all’ormai abituale show del sabato offerto dal campione del mondo. Senza aver potuto provare prima sull’asciutto, il campione del mondo ha ottenuto il miglior tempo nelle libere, ha concesso il bis nella seconda fase di qualifica quindi ha assestato il colpo di grazia nell’unico giro lanciato che si è concesso durante la battaglia per la pole. E con il quale ha messo tra sé e il compagno di scuderia Mark Webber, primo e più temibile avversario, un distacco di oltre 4 decimi. Quindi, come era già stato concordato, ha rinunciato a girare ancora, è uscito dall’abitacolo, si è tolto casco e guanti ed è rimasto a guardare gli avversari che invano hanno provato a migliorare un tempo (1’25"049) che gli è valso la quarta pole in quattro corse, la quinta consecutiva se si comprende Abu Dhabi 2010. Una striscia positiva che lo avvicina al record di Ayrton Senna, in grado di realizzare tra il GP di Spagna del 1988 e quello degli Usa 1989, ben otto pole di fila. Lezione La strategia di non scendere più in pista è parte della lezione che Vettel e il suo team hanno appreso tre settimane fa a Shanghai, dove Sebastian, pur avendo a disposizione la vettura più veloce, aveva perso la gara, costretto dalla mancanza di gomme tenere a due sole soste anziché le tre vincenti delle McLaren. Ed è per la stessa ragione che anche Webber ha rinunciato a rilanciarsi in pista malgrado il vantaggio sugli inseguitori fosse più esiguo.

Vettel Il mago della pole colpisce ancora: quattro su quattro L’incidente del venerdì non condiziona l’iridato Webber 2o a 4 decimi, Alonso è ancora quinto Progressi Mercedes: Rosberg 3o

5

LE POLE CONSECUTIVE DI SEBASTIAN VETTEL Considerata anche la pole position di Abu Dhabi, ultima gara del 2010, Sebastian Vettel è stato il più veloce in qualifica per cinque volte consecutive. Continuando di questo passo può puntare a battere il primato di Ayrton Senna, con otto pole di fila tra il 1988 e il 1989.

Spaccatura La scelta strategica

di conservare un treno di pneumatici morbidi su una pista che appare molto esigente nel consumo — in particolare per colpa della famigerata curva 8 — ha spaccato di fatto i primi 10 in due partiti: Rosberg, che ha concretizzato i progressi compiuti dalla Mercedes con un eccellente 3˚ tempo, Schumacher, solo 8˚ («Non so spiegarmi perché ma la macchina scivolava da tutte le parti») e Heidfeld (9˚) hanno seguito l’esempio della Red Bull; Hamilton (4˚), Alonso (5˚), Button (6˚) e Petrov (9˚) hanno dato fondo a tutte le gomme tenere. Sostituzione Diverso il discorso

per Massa, costretto a qualificarsi con lo stesso motore già usato in Malesia e Cina dopo che il nuovo esemplare era stato sostituito al termine delle libere perché c’era un parametro sballato. Il brasiliano si è limitato a un solo giro lanciato in Q3 — tra l’altro abortito per «un errore importante alla staccata della curva 9» — perché aveva già usato un treno di morbide in Q1 per non rischiare di essere eliminato come Webber in Cina (18˚). Scenario «Se non saremo in grado di scavalcare presto Rosberg, le Red Bull faranno il vuoto», ha ammesso Hamilton.

Anche perché difficilmente Vettel e Webber ripeteranno i fuochi d’artificio dell’anno scorso, quando si toccarono regalando il successo proprio a Lewis: «C’era un’atmosfera differente — ha sottolineato Webber — ma abbiamo imparato la lezione. Con l’ala mobile superare è meno drammatico e se le circostanze ci dovessero portare a lottare uno contro l’altro non ripeteremo quell’errore». Rosse Se Vettel ha centrato la quarta pole di fila, Alonso scatterà per la quarta volta nel 2011 sulla parte pulita della terza fila. «Abbiamo sfiorato il podio già in un paio di occasioni,

speriamo che sia la volta buona», ha detto lo spagnolo, fondando il proprio ottimismo sul fatto che la 150 Italia con le ultime novità (ali e prese d’aria dei freni) ha limato il distacco da Red Bull e McLaren: «Dopo tanto lavoro vediamo finalmente la prima luce in fondo al tunnel». Crescita Ma, come ammesso Massa, il vero balzo in avanti l’ha compiuto la Mercedes. «La ricetta è semplice — ha spiegato Ross Brawn —: risolti i problemi di affidabilità a kers e ala mobile che ci hanno angustiato nei primi GP, ora sfruttiamo a fondo la vettura».

CASA RED BULL L’ANNO SCORSO CI FU L’AUTOSCONTRO TRA COMPAGNI

Webber e Sebastian: «Stavolta faremo i bravi» Mark: «Abbiamo imparato la lezione» Il tedesco pensa agli auguri alla mamma MARCO DEGL’INNOCENTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ISTANBUL d «Vai più piano, c….o!». In perfetto quanto colorito italiano, Paul Hembery, responsabile Pirelli, si congratula sorridendo con Sebastian Vettel, che capisce la «sfumatu-

ra» gergale e ride di cuore. È raggiante il tedesco, dopo la quarta pole stagionale, quinta consecutiva: «Sono molto contento, soprattutto dopo la giornataccia delle libere. Non sono state qualifiche facili, quasi senza prove. E non è andato tutto al 100 per cento, soprattutto alla mattina: abbiamo dovuto recuperare e correggere molte cose. Ma alla fine la macchina era fantastica. Questa pista mi piace molto ed è stato bello vedere che anche con pochi giri potevo trovare il ritmo giusto».

Strategia Il campione ammette che la rinuncia al secondo tentativo nella Q3, per risparmiare un treno di gomme, è stato un rischio calcolato: «Webber e io lo abbiamo deciso insieme. Ma è una strana sensazione guardare gli altri che ti possono battere. Però, alla luce di quello visto nei GP precedenti e del comportamento delle gomme è stato importante risparmiarle». Alla fine, il solito Vettel con la solita battuta: «Ora spero solo di poter mandare in gara un bell’augurio alla mia mamma e a tutte le

Così l’anno scorso Webber, a sinistra, mise ko il compagno Vettel IPP DA TV

mamme, per la loro festa». Attacco Soddisfatto anche Mark Webber: «Sebastian ha fatto un gran giro. Il mio non è stato male, ma avrei volentieri guadagnato un altro paio di decimi». L’autoscontro dell’anno scorso con il compagno non è stato dimenticato, l’australiano tiene a dire che, però, stavolta sarà diverso: «Allora in squadra c’era un’altra situazione, molto tesa. Oggi no. Entrambi abbiamo imparato da quella lezione e la saggezza aiuta. Come anche l’ala mobile che facilita i sorpassi: se dovessimo trovarci a lottare tra noi due, tutto questo ci aiuterà a non trovarci più in una situazione del genere».


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LA GAZZETTA SPORTIVA

4

I TEMPI QUALIFICHE 1 1. MASSA

1’27"013

2. VETTEL

1’27"039

3. WEBBER

1’27"090

4. HAMILTON

1’27"091

5. ALONSO

1’27"349

6. BUTTON

1’27"374

7. SUTIL

1’27"392

8. MALDONADO

1’27"396

9. PETROV

1’27"475

10. ROSBERG

1’27"514

11. BUEMI

1’27"620

12. DI RESTA

1’27"625

13. SCHUMACHER

1’27"697

14. PEREZ

1’27"778

15. HEIDFELD

1’27"901

16. ALGUERSUARI

1’28"055

17. BARRICHELLO

1’28"246

ELIMINATI 18. KOVALAINEN

1’28"780

19. TRULLI

1’29"673

20. D’AMBROSIO

1’30"445

21. LIUZZI

1’30"692

22. GLOCK

1’30"813

23. KARTHIKEYAN

1’31"564

24. KOBAYASHI

s.t.

QUALIFICHE 2 1. VETTEL

1’25"610

2. ROSBERG

1’25"801

3. HAMILTON

1’26"066

4. WEBBER

1’26"075

STRATEGIE

Nuova moda: meno giri per conservare le gomme ISTANBUL — (a.cr.) Si affinano le strategie: ieri 5 tra i primi 10 hanno fatto un solo giro veloce per conservare un treno di gomme fresco per la gara. Invece Massa e Alonso (il primo dopo un errore, l’altro di proposito) hanno rinunciato al giro per risparmiare qualche km che potrebbe essere determinante oggi: dopo la sosta ai box la differenza tra gomme fresche e usate può arrivare a 4 5 decimi. In Cina lo hanno fatto Webber, risalito da 18˚ a 3˚, e soprattutto il vincitore Hamilton, che aveva rinunciato ad attaccare la pole pur di conservare un treno di gomme.

Si riparte da Grosjean Bianchi conquista il podio ISTANBUL — (ro.chi.) Romain Grosjean ha vinto ieri la prima gara GP2. Il pilota della Dams ha controllato l’assalto finale dell’inglese Sam Bird (iSport), arrivato a pochi decimi. Il podio è stato completato da Jules Bianchi, pilota del vivaio Ferrari, distanziato dal tandem di testa. Buono il 5o posto di Stefano Coletti (Trident), partito 15o, mentre Luca Filippi è stato toccato da Johnny Cecotto jr quando era ottimo 3o. Decimo Davide Rigon (Coloni), mentre Valsecchi (Air Asia) è stato costretto a una sosta supplementare per sostituire l’ala anteriore (16o). Paura al via: la Rapax di Fabio Leimer è decollata su Max Chilton, distruggendosi ma senza danni al pilota. Oggi seconda gara alle 10.35 (diretta Rai2) con lo spagnolo Dani Clos in pole davanti al francese Charles Pic.

Sebastian Vettel ha cominciato il campionato alla grande: finora è stato sempre in testa. L’impresa di comandare dalla prima all’ultima gara è riuscita 10 volte nella storia della F.1. PILOTI

Il primo a dominare tutta la stagione fu Juan Manuel Fangio nel 1957, l’ultimo Jenson Button nel 2009. COSTRUTTORI

Nella classifica costruttori (il titolo è assegnato dal 1958) è successo invece 16 volte. Cominciò la Cooper Climax nel 1960, l’ultima è stata la BrawnGP nel 2009.

Fernando Alonso, 29 anni, oggi partirà per la quarta volta su quattro dalla quinta piazza in griglia REUTERS

Ferrari, c’è fiducia Costa annuncia il progetto fantasia Fernando: «Ci siamo avvicinati, la 150 va meglio» Il tecnico: «Voglio nuove idee, anche rischiose»

1’26"121

6. ALONSO

1’26"152

7. MASSA

1’26"395

DAL NOSTRO INVIATO

8. BUTTON

1’26"485

PAOLO IANIERI

9. PETROV

1’26"654

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

10. HEIDFELD

1’26"740

ISTANBUL dCi sono poker e po-

11. BARRICHELLO

1’26"764

12. SUTIL

1’27"027

13. DI RESTA

1’27"145

14. MALDONADO

1’27"236

15. PEREZ

1’27"244

16. BUEMI

1’27"255

17. ALGUERSUARI

1’27"572

QUALIFICHE 3 1. VETTEL

1’25"049

2. WEBBER

1’25"454

3. ROSBERG

1’25"574

4. HAMILTON

1’25"595

5. ALONSO

1’25"851

6. BUTTON

1’25"982

7. PETROV

1’26"296

8. SCHUMACHER

1’26"646

9. HEIDFELD

1’26"659

10. MASSA

GP2/GARA 1

SEMPRE IN TESTA: 10 CASI

5. SCHUMACHER

ELIMINATI

Sebastian Vettel, 23 anni, è il più giovane iridato in F.1 COLOMBO

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s.t.

LA GUIDA Seb comanda con 21 punti su Hamilton Oggi sul circuito di Istanbul (5.338 m) si corre il GP di Turchia, quarta prova (su 19) del Mondiale di Formula 1. Sono previsti 58 giri per un totale di 309,396 km. La gara scatta alle 14, in diretta su Rai 1 CLASSIFICA Piloti: 1. Vettel 68 p.; 2. Hamilton 47; 3. Button 38; 4. Webber 37; 5. Alonso 26; 6. Massa 24; 7. Petrov 17; 8. Heidfeld 15 Costruttori: 1. Red Bull 105; 2. McLaren 85; 3. Ferrari 50 PROSSIMA GARA 22 maggio GP Spagna (Montmelò)

(statistica di Mauro Mori)

ker. Quello di Sebastian Vettel, sempre in pole in questo primo scorcio di stagione, vale quattro assi. L’ennesimo 5o posto per Fernando Alonso ha invece il sapore di una minestra insapore. «Però a darmi fiducia è il fatto che tre settimane fa in Cina non avremmo neanche potuto pensare di stare davanti a Button e invece qui ci siamo messi la sua McLaren alle spalle. È la prima finestra di speranza che si apre nella giusta direzione. Anche se resta ancora tanto da fare». Recupero La Red Bull resta imprendibile davanti, però per Fernando il divario si è ridotto e le speranze di un rilancio iridato restano intatte. «Guardo le cifre: lo scorso anno qui in qualifica beccavamo 1”2 dalla Red Bull, ora siamo a 8 decimi (in realtà lo spagnolo in Q2 allora prese 9 decimi da Vettel e Massa in Q3 8; n.d.r.). Ci siamo avvicinati. Per il resto non vedo grosse differenze, a parte il fatto che oggi in gara la Red Bull non si rompe più: hanno fatto un bel lavoro nei primi 3 GP e preso tanti punti. Però in tutte le prove ho sentito di avere una macchina più competitiva e facile. Ora serve una partenza perfetta e poi proviamo a prenderci questo podio. Impresa tutt’altro che facile, visto che le Red Bull, la Mercedes di Rosberg e la McLaren di Hamilton hanno lo stesso obiettivo». Rotazione Del resto, nei primi 3 GP, in gara la 150 Italia si è comportata meglio. «Forse abbiamo qualche problema con le gomme dure, ma guardando a Malesia e Cina, possiamo dire come la macchina si adatta meglio alla gara che alla qualifi-

x

ha detto

FERNANDO ALONSO Ho una macchina più competitiva e facile. Ora ci serve una partenza perfetta e poi proviamo a prenderci questo podio. Ma non sarà facile: Mercedes e McLaren hanno lo stesso obiettivo

Fernando Alonso, 29 anni COLOMBO

STORIA FERRARI

I grandi sorpassi entrati nel mito

Domani arriva in edicola il 5o dvd della «Storia Ferrari» dedicato ai «Sorpassi d’autore»: da Villeneuve a Alonso, da Schumacher a Mansell. A 10,99 euro.

ca», spiega il direttore tecnico del Cavallino, Aldo Costa. Che annuncia una rivoluzione interna. «In ogni organizzazione, dopo un certo tempo, c’è bisogno di cambiamenti: non bisogna mozzare teste, il gruppo è forte, ma servono nuovi stimoli, un diverso approccio, più fantasia. In questo momento critichiamo il nostro approccio per sviscerare i problemi e dare una nuova direzione al lavoro. Mi piace vedere le critiche positive che ci facciamo, mettere sul tavolo nuove soluzioni a tutto tondo: da semplici idee alla progettazione, agli stessi strumenti a disposizione. Rimarrà la stessa gente, ma con nuovi impulsi. Ho grande fiducia nei nostri ingegneri, ma voglio vedere nuove idee sul mio tavolo, anche le più rischiose, senza nessuna paura di proporle». Galleria Dopo i primi effetti qui, altri sono attesi «a Barcellona e poi più avanti. Ma ci vorrà qualche gara per la vittoria», precisa Costa. Che chiarisce come anche la regolazione della galleria del vento stia procedendo secondo i piani: «Abbiamo capito un po’ di cose e fissato i problemi. Ma per completare l’aggiornamento della galleria, che ha 15 anni, ci vorrà ancora qualche mese. A settembre-ottobre saremo ad un punto ottimale». Guai Intanto oggi gran parte delle speranze rosse saranno su Alonso, visto che Massa si è fermato al 10o tempo. A Felipe dopo le libere è stato cambiato il motore «perché quello appena montato consumava troppa aria. Non potevamo rischiare e lo abbiamo sostituito con quello di Malesia e Cina». Ma il brasiliano in Q3 ha abortito l’unico tentativo veloce «perché sono arrivato largo e ho bloccato un po’ una ruota: ero già in ritardo di 6 decimi e ho preferito rientrare per salvaguardare le gomme». Oggi servirà un’impresa.


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FORMULA 1 GP TURCHIA

Ecclestone

TRONCHETTI PROVERA

«Con la Pirelli show, primati e imparzialità»

«Sono esperti nel fare cose e non riuscirci»

Il n.1 della Bicocca: «Visto che non abbiamo favorito le rosse?» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ISTANBUL dMissione compiuta. Marco Tronchet-

ti Provera, presidente della Pirelli, cala nel paddock di Istanbul per prendersi complimenti un po’ da tutte le parti: da Bernie Ecclestone ai team manager, finendo con i piloti. «Ci erano state chiesto gomme che avessero una prestazione per non più di 23-25 giri per aumentare il numero dei pit stop ed è quello che abbiamo fatto. In diversi circuiti abbiamo già battuto i record sul giro ma soprattutto abbiamo garantito quello spettacolo che mancava da anni: ora i sorpassi si sprecano. E tutto con soli pochi mesi per fare i test».

Bernie sarcastico punge i Murdoch e la cordata che vuole comprare la F.1

4

DETIENE IL 25% DEL FONDO CVC

3 maggio La Exor, finanziaria presieduta dal n.1 della Fiat John Elkann (35 anni), e la News Corp di James Murdoch (38 anni), figlio di Rupert, annunciano di voler comprare la F.1 4 maggio Il fondo inglese Cvc, che controlla la F.1 e di cui Ecclestone detiene la quota del 25%, fa sapere che «James Murdoch ci ha informato che l’approccio è amichevole, in una fase molto preliminare»

MARCO DEGL’INNOCENTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ISTANBUL (Turchia) dPoche ore dopo che, a Torino, John Elkann aveva confermato l’intenzione di acquistare e rendere più moderna la F.1, Bernie Ecclestone commenta con scetticismo e sarcasmo la cordata tra la Exor degli eredi Agnelli e la News Corporation di James Murdoch, figlio del magnate della comunicazione Rupert. Bernie replica con una battuta. Ma non è solo ironia, anche un chiaro messaggio d’avvertimento verso un possibile conflitto d’interessi: «Sarebbe bello, no? Loro (la Exor, in quanto maggior azionista Fiat, n.d.r.) sono già coinvolti, possiedono la Ferrari».

Caustico Il grande regista della F.1 non risparmia neanche i Murdoch: «Al momento stanno provando a ricomprare l’intero pacchetto azionario di BSkyB (cioè Sky in Inghilterra; n.d.r). E ci stanno provando da tre anni. Insomma, hanno un bel po’ di esperienza nel fare cose e non riuscirci. Provare e riuscirci sono due cose differenti». L’inglese nega decisamente che ci siano stati contatti con questa cordata e, un po’ spazientito, ribatte: «Ma perché non lo chiedete alla Cvc, sono loro gli azionisti?». Poi chiude l’argomento: «Non è cambiato nulla». Strategie Sarcasmo anche verso le presunte intenzioni dei team di acquistare partecipazioni nella F.1, di cui si dovrebbe discutere oggi in una riunione

della Fota (l’associazione delle scuderie): «A Londra vado 2-3 volte alla settimana al ristorante. Ma non dico ai proprietari che vorrei avere una partecipazione nel loro locale solo perché ci mangio». Poi un’altra frecciata, guardandosi intorno nel vasto paddock del circuito: «Tutta questa gente sembrerebbe piuttosto stupida, con i loro camion e le loro uniformi, se non potesse gareggiare da nessuna parte». E per quanto riguarda la rinnovata minaccia di un campionato alternativo alla F.1, il tono dell’inglese non cambia: «È già successo abbastanza spesso che qualcuno volesse provocare una spaccatura, ma senza risultati. Abbiamo avuto cinque o sei Patti della Concordia e prima di ogni rinnovo ci sono state sempre discussioni. Sono giochi normali». Bahrain Si è parlato anche del possibile recupero quest’anno del GP del Bahrain. La decisione finale è stata posticipata al 3 giugno, dopo che gli organizzatori locali hanno sostenuto che non esistono più problemi di sicurezza. Ecclestone è cauto: «Se gli organizzatori sono

Il manager inglese ironizza sul conflitto di interessi della Exor: «Sarebbe bello, tanto sono già coinvolti con la Ferrari...». Cauto sul recupero del Bahrain

Riscontri Il ritorno di immagine dopo i primi tre GP «è stato molto importante, abbiamo calcolato 11 ore di visibilità in tv: un dato che giustifica l’investimento fatto» e soprattutto, complice l’avvio difficile della Ferrari, sono state spazzate via le voci che in inverno facevano sospettare un particolare riguardo per il Cavallino. «La nostra imparzialità non è mai stata in discussione. I successi della Ferrari sono importanti per la F.1 e una Ferrari competitiva tornerà, ma chi ci conosce sa come lavoriamo: siamo i primi fornitori di molte case per l’altissimo di gamma».

Bernie Ecclestone (a sin), 80 anni, con Marco Tronchetti Provera, 63 REUTERS

contenti e fiduciosi di far svolgere la corsa, saremmo contenti di farlo. Ma ciò vuol dire che dovremmo spostare qualche altra gara. Non vorremmo però effettuare un cambio e poi ritrovarci sfortunatamente nei guai». E quando gli si chiede se abbia già parlato con gli organizzatori del GP del Brasile per un possibile cambio di data, taglia corto: «Ho parlato con molta gente». Il presidente della Fia Jean Todt non si è pronunciato su questi argomenti, ma potrebbe farlo oggi. Tangente Poche parole da Ecclestone, infine, sull’inchiesta in cui è coinvolto in Germania, per la presunta tangente ad un alto dirigente della banca di Monaco di Baviera che possedeva le azioni della F.1. «Ho parlato con i procuratori di Monaco ed ho risposto a tutte le loro domande».

A VALENCIA

Maserati in pole nella Superstars A Valencia la Maserati mette a segno la prima pole nella Superstars. Andrea Bertolini, 37 anni, campione del mondo Fia GT ed ex collaudatore Ferrari, ha messo in fila con la Quattroporte Luigi Ferrara (Mercedes), Fabrizio Armetta (Chevrolet) e Max Pigoli (Mercedes). Sono ben cinque i marchi nei primi 7 posti. Le altre pole: Max Mugelli e Andrea Palma con la Ferrari 430 GTS2 nella GTSprint e Stefano Gai nel Ferrari Challenge. Oggi le due gare Superstars in diretta su Rai Sport 2 alle 11.40 e alle 16.40.

Futuro Nella sfida che si sta aprendo per il controllo della F.1, Tronchetti si tiene fuori: «Seguiremo le evoluzioni, ma il nostro è un altro mestiere. Ed Ecclestone resta il nostro punto di riferimento». E, dopo avere preso Superbike e F.1, precisa: «La MotoGP non è al momento stata presa in considerazione». Poi aggiunge: «Non saremmo in una posizione di svantaggio nel caso in cui la F.1 aprisse la porta a un altro fornitore. Ma è chiaro che sarebbe una sfida molto diversa: i costi diventerebbero multipli. E se le squadre vorranno più set da bagnato noi abbiamo dato la nostra disponibilità. Ma dipenderà tutto dalla Federazione».

Il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera (al centro), 63 anni, con tutti i piloti F.1 COLOMBO


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SUPERBIKE

i totali, n.d.r.) potrebbe diventare pericolosa».

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MONZA dDopo il primo Mondia-

le italiano, adesso Max Biaggi è anche il pilota Superbike più veloce di sempre. Alla vigilia della gara che potrebbe riaprire il campionato, cancellando il fulminante avvio della Ducati (4 vittorie in 6 gare), il campione dell’Aprilia si è preso la terza pole della carriera col nuovo primato assoluto di Monza in 1’41”745, alla media record della Superbike di 204,405 km/h. Ma sua è stata anche la migliore punta velocistica di 334,8 orari, ancora più veloce dei 332,5 di venerdì. Ieri Max ha sfoggiato guanti e sti-

L’iridato conquista Monza e diventa l’uomo più veloce della serie. Melandri 5o: «Con la moto che ha può solo vincere» vali dorati, da vero sovrano della pista nel Parco Reale. «E già che ci siamo — ha scherzato — avrei potuto mettere anche il marchietto Bunga Bunga: qui sarei stato in tema (la villa di Berlusconi è a pochi chilometri, n.d.r.)». Poi ha affrontato con il sorriso anche l’assalto dell’inviata delle Iene che lo ha punzecchiato sugli schiaffetti a Melandri di Donington. Crisi Questa è stata la vigilia migliore che potesse immaginare. «L’unico problema è che non abbiamo ancora vinto niente...». Vero: ora serve la doppietta che permetterebbe di recuperare i 43 punti di ritardo dal capofila Carlos Checa, ieri affondato in terza fila (11o) con una Ducati troppo lenta per reggere il confronto con l’Aprilia: senza l’aiuto delle scie la rossa ha accusato un divario di 16 km/h. «Stavolta non possiamo neanche sperare nel miracolo», è stato il realistico commento del 3 volte iridato Troy Bayliss, icona Ducati, che qui nel 2000 in prima variante ne superò 4 in un colpo solo. Ritmo Biaggi ipoteca il pronostico con un’inavvicinabile serie di giri veloci in configurazione gara, «ma con qualche dubbio, perché la gomma più soffice perde i pezzi. Non è un problema solo nostro e spero che la Pirelli decida di ritirare questa soluzione che dopo 6-7 giri (18

RALLY

GP ITALIA

PAOLO GOZZI

Max Biaggi, 39 anni, campione nel 2010, è il primo italiano a vincere in Superbike ALEX PHOTO

Grande Biaggi frantuma tutti i record Ora doppietta! Il romano dell’Aprilia si prende la pole Il leader Checa (Ducati) affonda: è 11o Il fratellino di Rossi lo imita nella MiniGP Se le cose in pista con la Ducati non vanno troppo bene per Rossi, Valentino «replica» a distanza a Biaggi grazie al fratellino, Luca Marini, che continua ad andare fortissimo nella MiniGP 80 con la Rmu. Dopo la pole con vittoria della 1a gara, ieri a Varano de’ Melegari (Parma) Luca ha centrato ancora la pole.

FIM WORLD CHAMPIONSHIP

Dubbi Il fornitore unico ha risposto picche, pur ammettendo che «il caldo inatteso (41˚ l’asfalto, n.d.r.) e le altissime velocità che surriscaldano il battistrada fino a 140˚ hanno messo in crisi la soluzione più competitiva tra le due disponibili — dice il responsabile sviluppo Giorgio Barbier —. Spingeremo le squadre ad adottare la soluzione più dura e affidabile». Biaggi teme che Checa tenti la scelta estrema per ribaltare il confronto, come a Donington e Assen. Lo spagnolo qui non ha mai fatto meglio di 8o, neanche con la Honda che oggi parte in prima fila col funambolico Jonathan Rea. Carlos non cerca scuse: «Nella parte guidata perdo 2-3 decimi anche dalle altre Ducati. Questa volta parto per sfidare me stesso a fare meglio che in prova, Biaggi è imprendibile e arrivare sesto o settimo sarebbe una vera manna».

334,8 VELOCITÀ DI PUNTA Max Biaggi nelle libere ha migliorato il record di velocità già stabilito venerdì con 332,5 km/h. Max ha conquistato anche il primato della media sul giro: 204,405 km/h. Sorpresa Più ottimista appare Marco Melandri, terza forza del Mondiale (a 49 punti dalla vetta e 6 da Biaggi), 5o in seconda fila. «Con la moto che si ritrova Max può solo vincere. L’Aprilia non va forte solo in rettilineo, ma ci dà metri anche in accelerazione. La Yamaha è ancora troppo instabile e devo chiudere il gas. Ma se riusciamo a migliorare un pochino forse non è detta l’ultima...». Spera anche la Bmw, tornata nei ranghi dopo il lampo di Leon Haslam al venerdì. I tedeschi hanno un supermotore per il britannico (7o), in agguato dalla seconda fila e per nonno Troy Corser (quasi 40 anni, come Biaggi) che chiude la prima fila con il quarto tempo. Supersport Monza fa vacillare anche il primato di Luca Scassa, che scatta col 6o tempo alla rincorsa del compagno di squadra Chaz Davies e non potrà disputare il GP di San Marino (12 giugno): la Direzione gara ha scoperto che il 28enne aretino ha infranto il regolamento girando due volte a Misano da istruttore di guida...

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4 Loeb guida

I TEMPI

1. Biaggi (Aprilia) 1’41"745; 2. Laverty (Irl-Yamaha) 1’42"393; 3. Rea (GB-Honda) 1’42"614; 4. Corser (Aus-Bmw) 1’42"688; 5. Melandri (Yamaha) 1’42"714; 6. Haslam (GB-Bmw) 1’42"714; 7. Fabrizio (Suzuki) 1’42"954; 8. Haga (Gia-Aprilia) 1’43"043; 9. Badovini (Bmw); 10. Camier (GB-Aprilia); 11. Checa (Spa-Ducati) 1’43"116; 18. Rolfo (Kawasaki). SUPERSPORT

1. Davies (GB-Yamaha) 1’47"809; 2. Lowes (GB-Honda) 1’48"051; 5. Tamburini (Yamaha) 1’48"368; 6. Scassa (Yamaha) 1’48"468. CLASSIFICA

(3 GP su 13) 1. Checa p. 132; 2. Biaggi 89; 3. Melandri 85; 4. Rea 79; 5. Haslam 68; 15. Badovini 20; 17. Rolfo 12. BIGLIETTI

Oggi: paddock 100 e, Prato e tribune 70 (Ascari 75). IN TV

Diretta su La7 ore 12 gara-1, 15.30, gara-2; su Eurosport 2 anche Stock 1000 (10.30) e Supersport (13.30)

in Sardegna su Hirvonen

La Citroën di Sebastien Loeb AFP GUIDO RANCATI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

OLBIA dIl peggio pare passato. Coiluna, Monte Lerno e Su Filigosu sono dietro le spalle e Sébastien Loeb può cominciare ad ammettere che il più è fatto: nei due passaggi sui tre tratti cronometrati della giornata ha lasciato qualcosa ai suoi inseguitori, ma meno di quanto temeva. «Questa — dice a sera — era la tappa più insidiosa per chi passava per primo e sapevo che avrei dovuto dare il massimo per conservare il primato». L’ha fatto e alla fine della giornata può rilassarsi davanti a una classifica nella quale Mikko Hirvonen (Ford) lo segue a poco meno di mezzo minuto.

Rimpianti Pure Hirvonen dice di aver fatto il massimo e informa di non aver ancora messo da parte l’idea di vincere: «Sarà durissima, comunque proverò fino alla fine a ribaltare la situazione». Il capo della Ford Malcolm Wilson ripensa all’errore che ha tagliato fuori Jari-Matti Latvala (rientrato grazie al SuperRally e più veloce in tutte le prove della seconda tappa) e sospira. Christian Loriaux, il geniale progettista della Fiesta rimpiange invece la foratura del giorno prima di Hirvonen e fa notare che senza il fardello del tempo perso con una ruota a terra la classifica sarebbe diversa. Intanto Paolo Andreucci (Peugeot) ha già festeggiato il 3˚ successo stagionale. Dopo il Ciocco e il 1000 Miglia, ha vinto anche il Costa Smeralda e il suo successo è una mezza ipoteca sul titolo italiano. 1000 KM SPA La Peugeot 908 dell’equipaggio Wurz-Gené-Davidson ha vinto a Spa la gara di durata valida per il 2o appuntamento della Le Mans Cup.


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94˚ GIRO D’ITALIA l’analisi di PIER BERGONZI

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Quando i secondi contano Se il buon giorno si vede da Torino... questo Giro ci farà divertire. Difficile dare i numeri degli appassionati presenti, in quella marea di penne nere e di magliette rosa. Basti la frase di Pat McQuaid, il presidente dell’Uci: «Mai vista così tanta gente alla partenza di una corsa a tappe». Torino, con la sua apoteosi di alpini e lo spettacolo del Giro a riempire ogni via del centro, ha risposto come una grande città. E così la corsa. Sul percorso velocissimo della Reggia di Venaria ha vinto, come da pronostico, la compattissima Htc e Mark Cavendish si è comportato come un capitano altruista e lungimirante. Non sempre accade. Mark ha lasciato la maglia rosa a Marco Pinotti, il campione italiano a cronometro, che è da anni simbolo di un ciclismo credibile (leggi pulito). L’ingegnere bergamasco potrebbe lasciare già oggi la casacca color Gazzetta al compagno Cavendish, che se la vedrà con Petacchi nella prima volata. Poco importa, la prima maglia rosa sotto al cappello d’alpino è sua. Pensando alle montagne che ci aspettano, i pochi secondi guadagnati da Nibali e Scarponi a Contador sono poca cosa. Ma hanno una valenza simbolica. Lo spagnolo sappia che avrà vita dura e che accanto a Vincenzo e Michele ci sono solide squadre. Oggi la corsa lascia la città dei 150 anni e pedala verso il Sud. Si parte da Alba, e il pensiero va a Pietro Ferrero, un grande amico del Giro, un uomo di qualità, scomparso troppo presto.

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MENCHOV PERDE GIA’ 53"

ARRIVO 1. Htc-Highroad, km 19,3 in 20’59" 2. Radioshack a 10" 3. Liquigas a 22" 4. Omega a 22" 5. Garmin a 24" 6. Lampre a 24" 8. Saxo Bank a 30"

COSÌ I BIG 1. Pinotti 7. Machado a 10" 13. Nibali a 22" 34. Scarponi a 24" 51. Contador a 30" 125. Kreuziger a 50" 134. Menchov a 53" 151. Rodriguez a 1’04"

S Alberto Contador, 28 anni, ha perso 8" da Nibali e 6" da Scarponi LAPRESSE

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA GIALANELLA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dAnche il destino pedala sulle ruote giuste, quelle che devono aiutare il ciclismo a uscire dal pantano. Marco Pinotti è un ingegnere, come i suoi due fratelli. Gestionale, però: cioè fa calcoli non per costruire ponti e strade, quanto per migliorare i tempi e i costi di produzione delle aziende. Ha sempre corso per passione, per vedere dove sarebbe arrivato. Ha ricevuto decine di curriculum da grandi multinazionali ancor prima della laurea (94/110). Lo aspettava un futuro da manager. Invece no.

Rigore morale Marco Pinotti da Osio Sotto, intransigente con se stesso prima ancora che con gli altri, contrario a qualsiasi scorciatoia nella vita e nello sport, ha scelto il ciclismo, la bici, lo sport più faticoso che c’è. E ieri ha esaltato una delle giornate più intense della storia centenaria del Giro d’Italia. Il tricolore della sua maglia da campione nazionale della cronometro si è fuso nel rosa color Gazzetta. All’uscita dell’ultima curva, il compagno Mark Cavendish si è fatto da parte e ha lanciato il bergamasco verso la casacca di capoclassifica. La loro squadra è la Htc-High Road, americana: con Matthew Goss hanno vinto la Sanremo. «Cannonball», il più forte velocista del mondo, sarebbe stato perfetto in maglia rosa per un team statunitense, eppure i dirigenti hanno deciso diversamente. Bisognava onorare l’Italia e il Giro. Un gesto che dimostra il profondo rispetto per una maglia che è storia. 55 di media La formazione statunitense non ha avuto rivali, sempre in testa ai parziali: in particolare nel primo tratto di 9 km, quando ha guadagnato quasi 1" a chilometro su RadioShack, il team di Lance Armstrong. Con 500 mila alpini sulle strade già da mercoledì, pronti per la grande sfilata di oggi, a far da attori protagonisti alla cronosquadre di 19,3 km dalla Reggia di Venaria al centro di Torino. Un binomio felice Un anno fa, eravamo ad Amsterdam. Uno spettacolo immenso, con i tifosi appollaiati su ponti e canali. Torino, la prima Capitale dell’Italia unita, 1861, ha risposto alla pari. Il matrimonio Alpini-Giro, due dei nostri simboli più amati, è servito a portare

Fratello d’I Un milione in festa per l’ingegner Pinotti La prima maglia rosa al bergamasco simbolo di pulizia Nibali parte meglio di Contador. Folla record a Torino

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maglie rosa Pinotti aveva già vestito la maglia di leader al Giro 2007 per quattro giorni: dalla 6ª alla 9ª tappa

un milione di persone ad abbracciare la carovana più famosa d’Italia. Così i big Dalla prima giornata esce con una maglia rosa virtuale anche Vincenzo Nibali. La Liquigas-Cannondale ha più scalatori che passisti, ma il siciliano è stato il migliore dei big. Un ottimo inizio, perché il

braccio di ferro con Contador e Scarponi diventerà un’estenuante lotta fisica e psicologica. A 2" è arrivata proprio la Lampre del marchigiano, la sorpresa di giornata: tutti per lui, a cominciare da Petacchi. E il lavoro di riorganizzazione del direttore tecnico Damiani si sta facendo sentire. Contador ha ceduto 8", frutto di una

partenza cauta per non correre rischi su un percorso velocissimo (55 orari di media) ma anche tecnico. Più indietro tutti gli altri: Kreuziger a 28", Menchov e Sastre a 31", «Purito» Rodriguez a 42", Anton a 51". E oggi verso Parma: subito la tappa più lunga del Giro, 244 chilometri. Sei ore in sella.


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LA CRONOSQUADRE D’APERTURA

L’antidivo in trionfo «Mi godo il regalo» Pinotti, leader per un giorno, porta in vetta l’Htc «Ero teso a ogni curva. Ora lancerò Cav in volata» DAL NOSTRO INVIATO

Un successo di squadra.

MARCO PASTONESI

«Così è, anche se la maglia la indosso io. Ognuno di noi ha dato il 100%».

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dNon ha tatuaggi, non

ha veline, non ha suv, non ha paradisi fiscali, non ha neppure un fan club. Però è laureato (Ingegneria), è ecologico (raccolta differenziata anche in corsa), è soprattutto onesto, leale, pulito. E il primo giorno del Giro dei 150 anni d’Italia, non ci poteva essere un uomo, e un corridore, più simbolico di Marco Pinotti per indossare la maglia rosa. Pinotti, più emozionante questa maglia rosa o quella del 2007?

talia LA MADRINA SUL PERCORSO

E la Capotondi pedala in pantaloni leopardati La madrina del Giro Cristiana Capotondi (foto BETTINI) ha partecipato ieri alla pedalata vip «Fight for Pink». L’attrice roma na, con pantaloni leopardati e ballerine ai piedi, ha seguito il percorso della crono squadre; assieme a lei, tra gli altri, il presiden te Rai, Paolo Garimber ti, il presidente della Fci Renato Di Rocco, Francesco Moser e Paolo Savoldelli. Poi ha consegnato a Pinotti la prima maglia rosa.

«Quella del 2007, perché inaspettata. Stavolta è stata più voluta e programmata». Quando l’avete programmata?

«Alla riunione del mattino è stato detto che sarei passato io per primo sul traguardo. Lo hanno deciso i tecnici, ma anche i compagni quando hanno visto la città invasa dagli alpini e dai tricolori. E Cavendish era d’accordissimo».

E se fosse un solo giorno in rosa?

«Resta un bellissimo regalo. Poi il nostro compito nella Alba-Parma sarà portare Cavendish perché faccia la sua volata. E se conquisterà la maglia rosa, sarò felice. Il mio sogno l’ho già realizzato». Era l’unico?

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ha detto

PREGIUDIZI CHE RABBIA

Mi arrabbio. Il ciclismo è molto più pulito di quello che si crede. Io sono la dimostrazione. Approvo il divieto degli aghi. E dico: 4 anni di stop a chi si dopa

«Vorrei piazzarmi tra i primi 10. Ce l’ho fatta lo scorso anno, potrei farcela ancora, anche se il percorso è più adatto agli scalatori leggeri». Trentacinque anni: si sente vecchietto?

«Il primo Giro l’ho fatto a 29 anni. Più si va avanti, più bisogna allenarsi. L’importante è cominciare bene la stagione, raggiungere la condizione già in marzo e, fra corse e allenamenti, tenerla fino al Giro. I risultati sono stati confortanti: sesto alla Tirreno-Adriatico, quarto al Romandia». E primo qui. Che cosa si prova a essere primo in uno sport spesso considerato da dopati?

«Mi arrabbio. Il ciclismo è molto più pulito di quello che si creda. Lo dimostro io. E lo dimostra la mia maglia rosa». Divieto di siringhe e radioline.

«Quello delle siringhe è un fatto di cultura, e lo approvo. Quello delle radioline potrebbe avvantaggiare i corridori più esperti, come me, e penalizzare quelli che in momenti decisivi hanno guai meccanici. Anche per la sicurezza le radioline sono importanti».

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CINQUE VOLTE TRICOLORE

Avete finito in cinque contati.

«E a 1,5 km dall’arrivo con ancora due curve. Ma non abbiamo avuto altri guai. Io sono stato attento a prendere bene l’ultima curva e passare davanti ai compagni. Altre volte ero passato per primo, ma poi non avevamo vinto. Mi sentivo in debito».

Marco Pinotti è nato il 25 febbraio del 1976 a Osio Sotto (Bergamo). Pro’ dal 1999, ha corso per Lampre, Saunier Duval, T-Mobile, Columbia e Htc. Laureato in ingegneria gestionale, è sposato e ha un figlio

UNA TAPPA AL GIRO Specialista a cronometro, vanta 13 vittorie in carriera. Contro il tempo ha vinto 5 campionati italiani, gli ultimi 4 consecutivi. Tra i suoi altri trionfi da incorniciare, il successo nella crono finale Cesano MadernoMilano del Giro 2008

Che giornata per Bergamo: lei in maglia rosa, l’Atalanta in serie A, e 12mila alpini orobici a Torino.

«Più uno, che però è rimasto a casa: mio suocero». Lei non è stato alpino?

«Corro a scrivere il mio articolo quotidiano per L’Eco di Bergamo»..

Nessun errore particolare, ma tre episodi hanno caratterizzato la cronosquadre d’apertura. Allo spagnolo Jufre s’è sganciato il piede sinistro al momento della partenza, poi con il copriscarpa non è riuscito più ad agganciarlo. Per farlo rientrare, l’Astana ha dovuto rallentare, ma c’è voluto quasi un chilometro e mezzo. La Katusha, invece, al traguardo ha perso 1’04" dalla Htc di Pinotti, ma un motivo c’è. Anzi, due. A Losada s’è abbassato il manubrio, ma la cosa più grave è capitata a Kuschynski, il perno della squadra russa, che ha rotto il pedale nei primi metri. Così ha dovuto cambiare il mezzo e ha corso con la bicicletta da strada. Nessuno per questo ha delle colpe, ma è ovvio che i tempi delle due squadre alla fine ne abbiano risentito.

NON PERDETEVI IL GUSTOSO DIARIO DI «NONNO» NOÈ

«Quattro. E noi italiani siamo già per questa scelta».

Adesso?

Katusha penalizzata dai problemi meccanici

.it

Doping: meglio due anni, quattro o la radiazione?

«Ho rimandato il servizio militare per l’università, finché non è più stato obbligatorio. Ma un po’ alpino mi sento dentro».

di Mario Cipollini 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Preoccupato?

«Una bella responsabilità. Vincere non era scontato: c’erano molti punti delicati, per questo tenevo le mani sulla parte sicura del manubrio. E poi basta poco per compromettere tutto. In ricognizione ha forato Cavendish, in corsa Rabon».

LA ZAMPATA

Q Marco Pinotti, 35 anni, festeggia la maglia rosa col cappello d’alpino LAPRESSE

Andrea Noè, il corridore più anziano del Giro con i suoi 42 anni suonati, continua il suo gustoso diario su Gazzetta.it, tra aneddoti, curiosità e retroscena rosa. In più, nello speciale del nostro sito, non perdetevi le videointerviste al leader Marco Pinotti, ad Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Joaquim Rodriguez. Il fuoriclasse delle volate Mark Cavendish e il d.s. della Htc Valerio Piva presentano la tappa di oggi.

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94˚ GIRO D’ITALIA DENTRO LA CORSA

Liquigas, quando il treno va di fretta Che intesa fra Nibali e i suoi otto compagni: movimenti così perfetti da ricordare un balletto

La Liquigas in perfetta fila indiana nella cronosquadre di ieri da Venaria Reale al centro di Torino SUNADA

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ 5 RIPRODUZ ONE RISERVATA

TORINO dI Liquigas hanno piaz-

zato i rulli sotto a un portico, nelle retrovie della Reggia di Venaria, per fare in modo che il riscaldamento si svolga all’ombra, ché la giornata è calda. Malgrado l’accortezza, ciò che suda Sylvester Szmyd, che pure è più magro di un fachiro, pare un’inondazione. Vincenzo Nibali, tre bici a destra, ogni tanto gli dedica un’occhiata, come se la semplice vista del compagno avesse il potere di rasserenarlo. In questi primi 19 chilometri del lungo viaggio Silvestro avrà poca parte, al massimo tirerà sui cavalcavia; ma in fondo alla planimetria del Giro, lì dove i puntini da unire si riavvicineranno alla partenza completando il percorso, lui sarà il suo ultimo uomo, il gregario che in salita resterà davanti al capitano, portandolo su come una cremagliera, sino all’attacco di Contador, e allora il duello diventerà privato. Partenza Nibali accarezza Szmyd con lo sguardo anche mentre i direttori sportivi consegnano gli elmi — caschi sarebbe riduttivo — e aprono le transenne per avviare il plotoncino verso la partenza. Forse nelle squadre anglosassoni il capo a questo punto dice «it’s a go»; in italiano l’ordine — che comunque ha qualcosa di militare — è «avanti tutti insieme», mantra che risuonerà nei microfoni per 21 minuti. Sull’ammiraglia che ci ospita

viaggia il presidente della Liquigas, Paolo Dal Lago, che domani tornerà in azienda provando un po’ d’invidia per noi viaggiatori al seguito; quando si comincia con il caldo niente come il Giro è una porta sull’estate, e i ciclisti sono messaggeri molto più seri delle rondini a primavera. Formazione Il plotoncino procede in fila indiana lungo la via pedonale di Venaria, attento a non abbandonare la corsia centrale liscia — attorno è pavé —, poi, dopo la prima curva, comincia a sviluppare velocità. «Cambi veloci e regolari» chiama il diesse Volpi, mentre il collega Scirea analizza con Dal Lago intermedi e distacchi. I turni in testa durano 400 metri, fra i 25 e i 30 secondi, e per tutto il primo tratto la formazione viaggia con sette uomini in fila e due esterni, i reduci dalle tirate che scivolano in fondo. La sincronia dei movimenti è così precisa, e aggraziata in un contesto di potenza, da ricordare un balletto. Arrivo All’altezza dell’intermedio, Cristiano Salerno si stacca, e lì percepisci la velocità del treno verde, perché in pochi secondi gli altri otto vagoni diventano puntini in fondo al viale, e certo Salerno non si è rialzato. Si fila verso il traguardo dentro a una galleria del vento, con Nibali che imprime la trenata finale e i clacson delle ammiraglie che festeggiano il terzo posto. Vincenzo aspetta che Szmyd in fondo al fiatone ritrovi il sorriso, e in cuor suo segna a favore il primo round con Contador.

COCCARDA TRICOLORE di Paolo Zanini

ALBA E PARMA DUE CITTÀ-SIMBOLO DELLA MEMORIA ANTIFASCISTA Nel Giro del 150˚ dell’Unità d’Italia, per ogni tappa proponiamo uno spunto storico legato alla ricorrenza: perché la corsa rosa è parte dell’identità nazionale. «Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell’anno 1944». Con queste parole disincantate Beppe Fenoglio descrisse la breve epopea della prima Repubblica partigiana, costituitasi ad Alba nell’autunno 1944 e resistita 23 giorni. Dalla capitale delle Langhe la seconda tappa del Giro conduce a Parma, altra città legata alla memoria antifascista. Nell’agosto 1922, in risposta alle violenze squadriste, nell’Oltretorrente si alzarono le barricate: Arditi del popolo, militanti dei partiti antifascisti e abitanti del popolare quartiere respinsero l’attacco delle squadre guidate da Italo Balbo, in quella che fu una vera e propria battaglia.


94˚ GIRO D’ITALIA I BIG

Nibali a Contador «Siamo uno a zero»

SORPRESA LAMPRE

La felicità di Scarponi «Ringrazio Petacchi»

Per il siciliano un vantaggio di 8": «Ottimi sincronismi». Alberto: «Non potevamo rischiare» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINOdMatch pari. Otto secondi tra Nibali e Contador — con davanti venti tappe, sette arrivi in salita (39 Gran Premi della montagna, tra i quali dodici di prima categoria), una crono e una cronoscalata, insomma 3505 chilometri ancora da affrontare — sono niente. O quasi. Del resto, che a meno di clamorose debacle, nella cronosquadre di apertura, tra i due favoriti del Giro finisse così, era più che prevedibile. Però... Vincenzo, alla fine, sorride e Alberto s’innervosisce.

Qui Nibali «Sono soddisfatto perché questo è buon risultato — spiega il siciliano della Liquigas seduto sui gradini del bus —. La squadra ha fatto una grandissima crono, con ottimo sincronismo. Percorso breve e tutti ancora freschi: distacchi maggiori erano impossibili». Eppure, fino a pochi minuti prima della partenza, in casa biancoverde c’era tensio-

ne. La squadra era sì consapevole di avere fatto un’ottima preparazione, ma tra i nove ci sono quattro scalatori puri: Agnoli, Capecchi, Szmyd e Salerno. Che cosa sarebbero stati capaci di fare in una prova a quasi 55 orari? Sabatini, Marangoni, Dall’Antonia, Vanotti e lo stesso Nibali li hanno protetti, loro hanno fatto il resto. Del resto Agnoli e Szmyd sono due garanzie, «Cappa» ha stretto i denti e ha tenuto duro, Salerno s’è staccato solo negli ultimi chilometri. Archiviata la crono, che per quanto corta è pur sempre un passaggio delicato, Nibali sposta già la mente sul primo giorno di battaglia vera. «A Montevergine di Mercogliano — preannuncia — anche se la salita è molto veloce , vedremo chi sta già bene. Appuntamento a venerdì». Qui Contador In casa Saxo Bank si cerca di dissimulare una piccola delusione: Riis, un cultore della specialità, non sarà certo felice dell’ottavo posto dei suoi. «Sono contento

Vincenzo sul caso Ferrari «Fanini non chiese soldi» Vincenzo Nibali fa marcia indietro su alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista uscita sabato nello Speciale Giro di SportWeek. Il siciliano, parlando delle vecchie accuse di Ivano Fanini sui suoi presunti rapporti col dottor Ferrari, aveva affermato che lo stesso Fanini «diceva di avere le foto, però non le ha mai tirate fuori. Invece pensò bene di chiamare il mio team manager Amadio chiedendo soldi per non parlare». Ieri Nibali ha rettificato la sua frase, ammettendo di aver erroneamente riportato un fatto mai accaduto: «Confermo che ci fu una discussione telefonica,

SPONSOR MAGLIA ROSSO PASSIONE

ma in tale occasione Fanini non chiese nessun tipo di pagamento per non rendere pubbliche le presunte fotografie. Si è trattato di una mia conclusione errata sul contenuto di quella telefonata». Amadio conferma: «Non ho mai ricevuto richieste di soldi da Fanini». Lo stesso Fanini, querelato a suo tempo da Nibali, fa sapere: «Con le mie rivelazioni sul doping mi sono fatto del male da solo, ci ho rimesso dei soldi, figurarsi se chiedo soldi agli altri. Chiamai Amadio per dirgli di stare attento ai suoi corridori. Spero che, dopo aver vinto il Giro, Nibali venga da me e mi chieda scusa per quello che ha detto, ritirando la querela».

perché il risultato è molto buono — sottolinea lo stesso Contador —. Ci sono stati dei distacchi, comunque insignificanti, ma in qualche modo siamo stati beneficiati, perché su questo percorso c’era più da perdere che da guadagnare». Vero se pensa a Kreuziger e a Menchov, finiti rispettivamente a 20 e 23 secondi. Un po’ meno se si pensa agli 8 secondi lasciati a Nibali e ai 6 a Scarponi. Poi il fuoriclasse madrileno spiega meglio il suo pensiero: «Prima cosa, tutti i miei compagni hanno dato il massimo — dice — e abbiamo tenuto un ritmo uniforme. Poi siamo riusciti a gestire bene la corsa, perché sapevamo che non potevamo rischiare. Questa tappa era come un prologo, se non più pericolosa. Perché se in un prologo cadi, sei solo, se cadi qui, rischi di tirare giù tutta la squadra. Per questo nelle curve e nel primo tratto in porfido siamo andati con molta cautela. Per questo, tenuto in considerazione tutto, vi dico che abbiamo fatto un bel tempo».

Michele Scarponi, 31 anni BETTINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINOdSe oltre a Pinotti c’è

un corridore che può sorridere per la crono, questi è Michele Scarponi. L’anno scorso, in maglia Androni, il marchigiano perse da Basso 2’24" (su 33 km). Un distacco che forse gli costò il Giro. Ieri, in maglia Lampre, il marchigiano ha fatto addirittura meglio della Saxo Bank di Contador, staccato di 6". «E infatti sono molto contento — spiega lo scalatore —. Non è tanto un discorso di secondi persi o guadagnati, quanto il fatto di avere cominciato il Giro davvero bene. Questa è la dimostrazione che la Lampre è una grande squadra non solo per la salita».

Vincenzo Nibali, 26 anni, nel 2010 ha vinto la Vuelta ed è arrivato 3˚ al Giro IPP

LA CORSA AI RAGGI X DATA Ieri

TAPPA 1ª VENARIA REALE-TORINO (cronosquadre)

DATA

ARRIVO

MAGLIA ROSA

ROSSA

VERDE

BIANCA

HTC-HIGHROAD

PINOTTI

-

-

SELANDER

KM

DIFFICOLTÀ

244

**

Subito una difficoltà: è la tappa più lunga, da classica. Prima volata

Domani 3ª REGGIO EMILIA-RAPALLO

173

**

Il Bocco e la Madonna delle Grazie per attaccanti, ma la tappa è per velocisti

10/5

4ª GENOVA QUARTO DEI MILLE-LIVORNO

216

**

Ai -20 km c’è il Castellaccio (punte del 18%): però sarà volata

11/5

5ª PIOMBINO-ORVIETO

191

****

12/5

6ª ORVIETO-FIUGGI

216

**

13/5

7ª MADDALONI-MONTEVERGINE MERCOGLIANO

110

***

14/5

8ª SAPRI-TROPEA

217

*

15/5

9ª MESSINA-ETNA

169

****

16/5

RIPOSO

Oggi

TAPPA

KM 19,3

2ª ALBA-PARMA

17/5

10ª TERMOLI-TERAMO

159

*

18/5

11ª TORTORETO LIDO-CASTELFIDARDO

144

***

19/5

12ª CASTELFIDARDO-RAVENNA

184

*

GIUDIZIO GAZZETTA

Negli ultimi 40 km, ce ne sono 19 di sterrati. E l’arrivo è in salita. Attenzione Per velocisti: questo traguardo era la «casa» di Zabel Primo degli 8 arrivi in salita: tappa breve, si può pagare Si costeggia tutto il Tirreno, sarà volata. Anche se la tappa è lunga e l’arrivo tortuoso Secondo arrivo in quota e primo vero test: si scalano i 2 versanti dell’Etna La prima delle due ultime occasioni per i velocisti. Arrivo al 4% Tutta sugli Appennini, non c’è pianura. Arrivo su uno strappo al 10% Ultima giornata per i velocisti. Omaggio alla città più «ciclabile» d’Italia

20/5

13ª SPILIMBERGO-GROSSGLOCKNER (Aut)

167

****

Terzo arrivo in salita: apre il trittico che può decidere il Giro

21/5

14ª LIENZ-MONTE ZONCOLAN

210

*****

Quarto arrivo in quota: l’inedito Crostis e la salita più dura d’Europa

22/5

15ª CONEGLIANO-GARDECCIA VAL DI FASSA

229

*****

Il Giau (Cima Coppi), poi la Marmolada vera. Ultimi 3 km al 12% medio

23/5

RIPOSO

24/5

16ª BELLUNO-NEVEGAL (cronoscalata)

12,7

***

Meno dura del Plan de Corones degli ultimi anni: 5˚ arrivo in salita

25/5

17ª FELTRE-TIRANO

230

***

Giornata ideale per le fughe, con il Tonale e poi l’Aprica

26/5

18ª MORBEGNO-SAN PELLEGRINO TERME

151

**

Ancora fughe: il Ganda a 30 km dall’arrivo per i colpi di mano

27/5

19ª BERGAMO-MACUGNAGA

209

***

28/5

20ª VERBANIA-SESTRIERE

242

*****

29/5

21ª MILANO-MILANO (crono)

31,5

***

Settimo arrivo in montagna; il Mottarone (-70 km dal traguardo) è duro Lo sterrato del Colle delle Finestre (45 tornanti) più l’arrivo: solo per giganti Con tutte le montagne che ci sono... Passerella nella culla del Giro

Ale un esempio Scarponi ci tiene a ringraziare in particolare un suo compagno. E non è un ringraziamento banale. «Sì — dice — voglio ringraziare soprattutto Petacchi per l’impegno, il carisma e la dedizione con cui ha corso. E’ un vero esempio. Ha 37 anni e domani (oggi a Parma dopo 242 km, la tappa più lunga del Giro, ndr) c’è uno dei pochi arrivi adatti a lui, eppure s’è messo a mia totale disposizione». Michele, per non smentire la sua indole di persona allegra, prosegue con una mezza battuta: «Mi piacerebbe molto, ma purtroppo non posso tirargli la volata e contraccambiare il favore. Devo risparmiare ogni goccia di energia, stare al coperto il più possibile. Saranno altre le tappe in cui dovrò darci dentro». c.ghis.


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94˚ GIRO D’ITALIA IL RE DEI VELOCISTI s I RIVALI

S Tyler Farrar, 26 anni, statunitense, 31 vittorie in carriera, 2 tappe al Giro d’Italia nel 2010: a Utrecht e Bitonto

S Robbie McEwen, 37 anni, australiano, 149 vittorie, 12 tappe al Giro: la prima nel 2002 a Strasburgo, l’ultima nel 2007 a Bosa

DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO cscognamiglio@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dQui è dove ha ottenuto il primo successo importante: tappa di Catanzaro Lido, 13 maggio 2008. Qui è dove ha concluso per la prima volta una grande corsa a tappe, sempre nel 2008. Qui è il Giro d’Italia, e Mark Cavendish lo adora: non potrebbe essere altrimenti e non soltanto perché il 25enne britannico dell’Isola di Man da tempo è di stanza a Quarrata, in provincia di Pistoia. Per rendere l’idea: l’altro giorno gli hanno chiesto di rendere con una parola la differenza tra Tour e Giro. «Giro significa passione, Tour vuole dire pressione», ha risposto. Ieri ha festeggiato sul podio con tutta l’Htc — diretta da Valerio Piva — la vittoria nella cronosquadre: oggi a Parma ha la possibilità di indossare la maglia rosa che già portò per due giorni nell’edizione 2009.

Cavendish, quando sale sul podio con tutti i compagni ha sempre una luce particolare negli occhi. Giusto o sbagliato?

«E’ così. Il successo di Venezia al Giro, oppure quello di Siviglia alla Vuelta 2010, sono ancora nel mio cuore. Bene, questa specialità è l’esaltazione del lavoro di tutti e, logicamente, tutti sono premiati. Se vinco uno sprint, dietro c’è comunque tanto lavoro degli altri ma la gloria, i flash dei fotografi e i baci delle miss li prendo solo io. E’ meno giusto».

Cavendish è a casa «Qui c’è passione al Tour pressione» Oggi a Parma può balzare in rosa: «Sfida tra me, Petacchi e Farrar, ma volevo anche Guardini»

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LE VITTORIE DI MARK AL GIRO D’ITALIA Mark Cavendish, pro’ dal 2006, vanta 68 vittorie. Al Giro d’Italia ha conquistato 2 tappe nel 2008 e 3 (oltre alla cronosquadre) nel 2009, anno in cui ha indossato per due giorni la maglia rosa.

È sempre considerato il punto di riferimento degli sprint, però anche quest’anno, come nel 2010, non ha avuto un inizio di stagione felice. Nel 2009 invece fu un’altra musica. Perché?

«Ehi, nel 2009 ho vinto Sanremo, 3 tappe al Giro, 6 al Tour. Solo per fermarmi alle cose principali. Quella non è una stagione normale, ma eccezionale. E’ folle pensare che possa ripeterla ogni anno. In questi mesi sono caduto spesso, ho vinto due corse, nel complesso non è andata malissimo. Il bello deve ancora venire, direi». In che condizioni di forma è?

«Penso intorno al 70-80 per cento. Ho qualche problema alla schiena, stiamo cercando di risolverli (qui è venuto anche un osteopata da Amburgo, ndr). Possiamo risolverli, non è la fine del mon-

do. Adesso ho la maglia rosa in testa». Come vede gli sprint di questo Giro?

«Io, Petacchi, Farrar, McEwen, insomma i soliti, almeno sulla carta. Poi qualche sorpresa c’è sempre. Mi dispiace non vedere Guardini. E’ forte quel ragazzo, se dite che mi assomiglia non è sbagliato». Pensa di lasciare il Giro a Ravenna?

«Vedremo. E’ vero che dopo non ci sono più sprint. Ma non è nella mia mentalità cominciare una corsa dicendo "Mi fermerò qui"». Il suo compagno Pinotti è in rosa e allora approfittiamo per toglierci una curiosità. Parla meglio lei l’italiano o lui l’inglese?

«Oh no, la domanda è sbagliata. Vi assicuro che anche l’inglese di Marco è meglio del mio inglese».

Mark Cavendish, 25 anni, britannico dell’Isola di Man LAPRESSE


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94˚ GIRO D’ITALIA IL VETERANO

Petacchi senza età «Bastano gambe e adrenalina»

Vincendo, che cosa vuole dimostrare ancora?

Pronto al duello con Cavendish: «Ha 12 anni meno di me, ma io qualche successo più di lui»

«Dal modo».

DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dCome avere 37 anni e non dimostrarli. Invece che essere diventato direttore sportivo, oppure team manager, o commentatore televisivo, o testimonial, Alessandro Petacchi fa ancora, e bene, il velocista.

Petacchi, la volata è più rischio o coraggio?

«In teoria, metà rischio e metà coraggio. In pratica, dipende». Più tecnica o potenza?

«Metà tecnica e metà potenza». Alessandro Petacchi, 37 anni, ligure di La Spezia

Più istinto o ragione?

BETTINI

«Di solito è più da giovani, per-

«Istinto». Più da giovani o da vecchi?

ché da giovani non si pensa e non si frena. Ma per me è più da vecchi». Più da italiani o da inglesi?

«Lingua e latitudine non fanno differenza». Più da treno o da pesce-pilota?

«Per me più da treno. Anche se Hondo è il migliore pesce-pilota che si possa immaginare». Che cos’ha Cavendish più di lei?

«Meno di me: 12 anni». Che cos’ha lei più di Cavendish?

21

LE VITTORIE DI ALE-JET AL GIRO D’ITALIA Alessandro Petacchi, pro’ dal ’96, 150 successi in carriera. Al Giro 7 giorni in rosa e 21 tappe vinte (più 5 nel 2007 che gli sono state tolte per il caso salbutamolo): la prima volta nel 2003 a Lecce davanti a Cipollini.

«Che so fare il mio mestiere». E a chi vuole dimostrarlo?

s I RIVALI

«Solo a me stesso». Come si fa una volata contro Cavendish?

«L’anticipo si può, la rimonta è dura, il gomito-a-gomito fattibile». Una bella volata si giudica dagli avversari che si battono o dal modo con cui si vince?

Quando comincia una volata?

«Alcune fin dalla partenza, la maggior parte a 15 chilometri dall’arrivo. Poi ai -2 dovresti già essere al posto giusto. All’ultimo chilometro dovresti essere in quarta ruota. E ai 200 metri, più o meno, dovresti uscire. Ma è tutto un condizionale, è tutta un’ipotesi. Il bello è che ogni volta cambia». Poi si rivede?

«Sì. E certe volte neppure mi riconosco». Una volata in percentuali?

«Gambe: 90%. Testa: 50%. E siamo già al 140%». Rimane spazio per l’anima?

«L’anima è per la salita. Ai velocisti basta l’adrenalina».

«Qualche vittoria».

Ma lei, giù dalla bici, è pigro o scattante?

Fa più godere una vittoria all’inizio o alla fine della carriera?

«Pigro. Ma se c’è da scattare, scatto».

«Ogni vittoria ha il suo profumo, gusto, piacere. Ma vincere a 37 anni è speciale».

Sveglio o dormiglione?

«Potendo, dormirei fino a tardi. Ma non posso».

S Francesco Chicchi, 30 anni, toscano di Camaiore, 21 vittorie all’attivo ma nessuna tappa al Giro. Da quest’anno è alla Quick Step

S Manuel Belletti, 25 anni, romagnolo, pro’ dal 2008, 6 successi in carriera: al Giro 2010 ha vinto la tappa di Cesenatico


R

DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

94˚ GIRO D’ITALIA LA GUIDA LA CRONOSQUADRE ULTIMA LA EUSKALTEL

RadioShack a 10" 1. HTC-HIGHROAD km 19,3 in 20’59", media 55,186 km/h (Pinotti, Bak, Sivtsov, Cavendish, Lewis; Renshaw a 24", Rabon e Gretsch a 50", Rasmussen a 1’54") 2. RADIOSHACK a 10" (McEwen, Machado, Beppu, Selander, Hunter, Deignan, Popovych; Cardoso a 3’16", Rovny a 4’09) 3. LIQUIGAS a 22" (Nibali, Agnoli, Sabati-

ni, Szmyd, Dall’Antonia, Capecchi, Vanotti; Marangoni a 1’33, Salerno a 2’43") 4. OMEGA PHARMA-LOTTO a 22" (Veikkanen, Lodewyck, Lang, De Greef, Bakelandts, Dockx, De Clercq, Kaisen; Blythe a 1’47" 5. GARMIN-CERVELO a 24" (Farrar, Le Mevel, Fischer, Millar, Meyer; Stetina e Lancaster a 1’56", Wilson a 2’38", Peterson a 4’20") 6. LAMPRE-ISD a 24" (Scarponi, Petacchi, Spilak, Ulissi, Niemiec, Hondo; Spezialetti, Righi e Marzano a 1’02") 7. RABOBANK a 26" (Slagter, Clement,

Van Winden, Weening, Flens, Tankink, Van Emden, Kruijswijk, Brown) 8. SAXO BANK SUNGARD a 30" (Tosatto, Porte, Contador, Gustov, Morkov, Didier, Navarro, Klostergaard, Hernandez) 9. SKY PROCYCLING a 37" (Kennaugh, Appollonio, Cioni, Nordhaug, Lövkvist, Barry; Carlström a 1’07", Downing a 1’27", Possoni a 2’05) 10. VACANSOLEIL a 37" (Bozic, Lagutin, Carrara, Golas, Belkov; Selvaggi a 39", Hoogerland, Veuchelen e Ongarato a 41") 11. MOVISTAR a 38" (Konovalovas, Kiryienka, Pasamontes, Lastras, Arroyo, Ventoso, Pardilla, Samoilau; Oyarzun a 42") 12. ANDRONI GIOCATTOLI a 39" (Sella, Ferrari, Serpa, De Marchi, Ja.Rodri-

guez, Vicioso, Rujano, Ochoa; Ermeti a 2’52") 13. BMC a 41" (Kristoff, Zahner, Barton, Kohler, D.Wyss, Tschopp, Butler, Frank, Beyer) 14. LEOPARD-TREK a 42" (Weylandt, Viganò, Rohregger, Zaugg, Wegmann, Pires, Stamsnijder, Feillu; Klemme a 46") 15. QUICKSTEP a 42" (Engels, Reda, Pineau, Vandewalle, Cataldo, Malacarne, Seeldrayers, Chicchi, Ciolek) 16. AG2R LA MONDIALE a 49" (Dessel, Krivtsov, Dupont, Nocentini, Montaguti, Gadret, Gastauer, Berard; Cherel a 3’17") 17. ASTANA a 50" (Kreuziger, F.Masciarelli, Jufre, Dyachenko, Tiralongo, Kiserlovski, Petrov; Stangelj a 1’27", Gourov a 2’34") 18. GEOX-TMC a 53" (Menchov, Valls,

Blanco, Sastre, M.Wyss, Duarte, Ardila; Kozontchuk a 1’09", Cheula a 1’16") 19. COLNAGO-CSF a 1’02" (Savini, Pozzovivo, Brambilla, Canuti, Pirazzi, Modolo, Frapporti, Belletti; Stortoni a 3’43") 20. KATUSHA a 1’04" (Jo.Rodriguez, Moreno, Vorganov, Brutt, Di Luca, Caruso; Losada a 2’53", Horrach e Kuschynski a 3’58") 21. FARNESE VINI a 1’07" (Visconti, Favilli, Rabottini, Failli, Mazzanti, Gatto, Ricci Bitti, Noè; Giordani a 2’02") 22. ACQUA & SAPONE a 1’07" (Betancourt, Garzelli, Marzoli, Taborre, Codol, Napolitano, Miholjevic; Corioni e Sarmiento a 2’27") 23. EUSKALTEL-EUSKADI a 1’13" (Azanza, Sesma, Nieve, Anton, Oroz, Isasi, Minguez; Cazaux a 3’35", Aramendia a 4’23")

CLASSIFICA GENERALE Non solo Pinotti: oltre alla maglia rosa ci sono altri 6 italiani fra i primi 20. L’ultimo azzurro in classifica è Simone Stortoni della Colnago, 202˚ a 3’43". TEMPO

POS. CORRIDORE

TEMPO

POS. CORRIDORE

TEMPO

ACQUA & SAPONE D.S.: Cenghialta 1 GARZELLI

Ita

2 3

CODOL CORIONI

Ita Ita

4 5

BETANCOURT MARZOLI

Col Ita

6 7

MIHOLJEVIC NAPOLITANO

Cro Ita

8 9

SARMIENTO TABORRE

Col Ita

1

Marco PINOTTI (ITA) HTC Highroad, km 19,3 in 20’59" media 55,186 km/h

69 KONOVALOVAS (LIT)

2

BAK (DAN)

3 4 5

LEWIS (USA)

6

MCEWEN (AUS)

7

MACHADO (POR)

8

BEPPU (GIA)

77 SELLA (ITA)

9

SELANDER (USA)

78 FERRARI (ITA)

147 FRAPPORTI (ITA)

10 HUNTER (S.AF)

79 SERPA (COL)

148 BELLETTI (ITA)

11 DEIGNAN (IRL)

80 DE MARCHI (ITA)

149 SPEZIALETTI (ITA)

ANDRONI GIOCATTOLI - C.I.P.I.

12 POPOVYCH (UCR)

81 RODRIGUEZ JA. (VEN)

150 RIGHI (ITA)

13 NIBALI (ITA)

82 VICIOSO (SPA)

151 MARZANO (ITA)

14 AGNOLI (ITA)

83 RUJANO (VEN)

152 RODRIGUEZ JO. (SPA)

15 SABATINI (ITA)

84 OCHOA (VEN)

153 MORENO (SPA)

16 SZMYD (POL)

85 SELVAGGI (ITA)

154 VORGANOV (RUS)

17 DALL’ANTONIA (ITA)

86 HOOGERLAND (OLA)

18 CAPECCHI (ITA)

87 VEUCHELEN (BEL)

156 DI LUCA (ITA)

19 VANOTTI (ITA)

88 ONGARATO (ITA)

157 CARUSO (ITA)

20 VEIKKANEN (FIN)

89 KRISTOFF (NOR)

158 VISCONTI (ITA)

D.S.: Savio 21 SERPA 22 SELLA 23 RUJANO 24 DE MARCHI 25 ERMETI 26 FERRARI 27 OCHOA 28 RODRIGUEZ JA. 29 VICIOSO

Col Ita Ven Ita Ita Ita Ven Ven Spa

21 LODEWYCK (BEL)

90 ZAHNER (SVI)

159 FAVILLI (ITA)

22 LANG (GER)

91 BARTON (USA)

23 DE GREEF (BEL)

92 KOHLER (SVI)

24 BAKELANDTS (BEL)

93 WYSS D. (SVI)

25 DOCKX (BEL)

94 TSCHOPP (SVI)

26 DE CLERCQ (BEL)

95 BUTLER (USA)

BMC RACING TEAM D.S.: Baldato 31 BARTON 32 BEYER 33 FRANK 34 KOHLER 35 KRISTOFF 36 BUTLER 37 TSCHOPP 38 WYSS D. 39 ZAHNER

Usa Usa Svi Svi Nor Usa Svi Svi Svi

138 WYSS M. (SVI)

AG2R LA MONDIALE

70 KIRYIENKA (BIE)

139 DUARTE (COL)

71 PASAMONTES (SPA)

140 ARDILA (COL)

D.S.: Biondi 11 NOCENTINI

SIVTSOV (BIE)

72 LASTRAS (SPA)

141 SAVINI (ITA)

CAVENDISH (GB)

73 ARROYO (SPA)

142 POZZOVIVO (ITA)

74 VENTOSO (SPA)

143 BRAMBILLA (ITA)

75 PARDILLA (SPA)

144 CANUTI (ITA)

76 SAMOILAU (BIE)

145 PIRAZZI (ITA)

a 10"

a 22"

28 RENSHAW (AUS)

a 39"

a 41"

a 24"

a 1’04"

155 BRUTT (RUS)

a 1’07"

163 GATTO (ITA) 164 RICCI BITTI (ITA) 165 NOÈ (ITA) 166 BETANCOURT (COL)

97 BEYER (USA) 99 VIGANÒ (ITA)

31 FISCHER (BRA)

100 ROHREGGER (AUT)

32 MILLAR (GB)

101 ZAUGG (SVI)

33 MEYER (AUS)

102 WEGMANN (GER)

34 SCARPONI (ITA)

103 PIRES (POR)

35 PETACCHI (ITA)

104 STAMSNIJDER (OLA)

36 SPILAK (SLO)

105 FEILLU (FRA)

37 ULISSI (ITA)

106 OYARZUN (CIL)

38 NIEMIEC (POL)

107 ENGELS (OLA)

a 42"

167 GARZELLI (ITA)

OGGI 2ª TAPPA ALBA-PARMA

168 MARZOLI (ITA) 169 TABORRE (ITA) 170 CODOL (ITA) 171 NAPOLITANO (ITA) 172 MIHOLJEVIC (CRO) 173 CARLSTRÖM (FIN) 174 KOZONTCHUK (RUS)

a 1’09"

175 AZANZA (SPA)

a 1’13"

176 SESMA (SPA) 178 ANTON (SPA)

109 PINEAU (FRA)

179 OROZ (SPA)

41 CLEMENT (OLA)

110 VANDEWALLE (BEL)

42 VAN WINDEN (OLA)

111 CATALDO (ITA)

43 WEENING (OLA)

112 MALACARNE (ITA)

44 FLENS (OLA)

113 SEELDRAYERS (BEL)

45 TANKINK (OLA)

114 CHICCHI (ITA)

46 VAN EMDEN (OLA)

115 CIOLEK (GER)

47 KRUIJSWIJK (OLA)

116 KLEMME (GER)

a 46"

117 DESSEL (FRA)

a 49"

180 ISASI (SPA) 181 MINGUEZ (SPA)

a 1’16"

183 DOWNING (GB)

a 1’27"

184 STANGELJ (SLO) 185 MARANGONI (ITA)

a 1’33"

186 BLYTHE (GB)

a 1’47"

187 RASMUSSEN (DAN)

a 1’54"

188 STETINA (USA)

a 1’56"

50 PORTE (AUS)

119 DUPONT (FRA)

189 LANCASTER (AUS)

51 CONTADOR (SPA)

120 NOCENTINI (ITA)

190 GIORDANI (ITA)

a 2’02"

52 GUSTOV (UCR)

121 MONTAGUTI (ITA)

191 POSSONI (ITA)

a 2’05"

53 MORKOV (DAN)

122 GADRET (FRA)

192 CORIONI (ITA)

a 2’27"

54 DIDIER (LUS)

123 GASTAUER (LUS)

193 SARMIENTO (COL)

55 NAVARRO (SPA)

124 BERARD (FRA)

56 KLOSTERGAARD (DAN)

125 KREUZIGER (R.CEC)

a 30"

a 32"

57 HERNANDEZ (SPA)

a 50"

194 GOUROV (KAZ)

a 2 34"

195 WILSON (AUS)

a 2’38"

126 MASCIARELLI F. (ITA)

196 SALERNO (ITA)

a 2’43"

127 JUFRE (SPA)

197 ERMETI (ITA)

a 2 52"

59 LAGUTIN (UZB)

128 DYACHENKO (KAZ)

198 LOSADA (SPA)

a 2’53"

60 CARRARA (ITA)

129 TIRALONGO (ITA)

199 CARDOSO (POR)

a 3’16"

61 GOLAS (POL)

130 KISERLOVSKI (CRO)

200 CHEREL (FRA)

a 3’17"

62 BELKOV (RUS)

131 PETROV (RUS)

201 CAZAUX (FRA)

a 3 35"

63 KENNAUGH (GB)

132 RABON (R.CEC)

202 STORTONI (ITA)

a 3’43"

64 APPOLLONIO (ITA)

133 GRETSCH (GER)

203 HORRACH (SPA)

a 3 58"

65 CIONI (ITA)

134 MENCHOV (RUS)

66 NORDHAUG (NOR)

135 VALLS (SPA)

205 ROVNY (RUS)

a 4’09"

67 LÖVKVIST (SVE)

136 BLANCO (SPA)

206 PETERSON (USA)

a 4’20"

68 BARRY (CAN)

137 SASTRE (SPA)

207ARAMENDIA (SPA)

a 4 23"

58 BOZIC (SLO)

a 37"

A PUNTI

Oggi dopo la Alba-Parma sarà assegnata la prima maglia rossa. All’arrivo di ogni tappa (cronosquadre esclusa) vengono attribuiti punti ai primi 15: 25 al 1˚, poi 20, 16, 14, 12, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1. Inoltre, a ogni traguardo volante, punti ai primi sei: 8, 6, 4, 3, 2, 1. Questa classifica fu istituita nel 1966: primo vincitore Gianni Motta, che fece l’accoppiata con la rosa. I primatisti sono Moser e Saronni (4 a testa). Nel 2010 vinse Evans.

a 53"

204 KUSCHYNSKI (BIE)

MONTAGNA

Oggi si assegna anche la prima maglia verde, che identifica la classifica del gran premio della montagna, istituita nel 1933. Quest’anno i Gpm sono 39 e 8 gli arrivi in quota: Montevergine (7ª tappa), Etna (9ª), Grossglockner (13ª), Zoncolan (14ª), Gardeccia (15ª), Nevegal (16ª), Macugnaga (19ª), Sestrière (20ª). La Cima Coppi (vetta più alta del Giro) è sul Giau (2.236 m, 13ª tappa). Nel 2010 si impose Matthew Lloyd. Il primato è di Bartali (7 successi).

BERARD CHEREL DESSEL DUPONT GADRET GASTAUER KRIVTSOV MONTAGUTI

Ita Fra Fra Fra Fra Fra Lus Fra Ita

COLNAGO - CSF INOX D.S.: Reverberi 41 POZZOVIVO 42 BELLETTI 43 MODOLO 44 PIRAZZI 45 SAVINI 46 CANUTI 47 STORTONI 48 BRAMBILLA 49 FRAPPORTI

Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita

EUSKALTEL - EUSKADI

a 1’15"

182 CHEULA (ITA)

118 KRIVTSOV (FRA)

49 TOSATTO (ITA)

Petacchi-Cavendish È il vostro giorno

177 NIEVE (SPA)

108 REDA (ITA)

48 BROWN (AUS)

146 MODOLO (ITA)

162 MAZZANTI (ITA)

30 LE MEVEL (FRA)

a 26"

12 13 14 15 16 17 18 19

161 FAILLI (ITA)

98 WEYLANDT (BEL)

39 HONDO (GER)

a 1’02"

160 RABOTTINI (ITA)

29 FARRAR (USA)

40 SLAGTER (OLA)

a 38"

96 FRANK (SVI)

27 KAISEN (BEL)

OSTEOPOROSI? ASSUMETE PIÙ CALCIO Il consiglio quotidiano per vivere più sani: Parma è la capitale del cibo ricco di calcio (come formaggio, latte e latticini), che rinforza le nostre ossa e ci preserva dall’osteoporosi. A cura della Fondazione Umberto Veronesi

ISCRITTI 207 CORRIDORI DI 23 SQUADRE

Sette italiani fra i 20, Stortoni è 202˚

POS. CORRIDORE

UNA MELA AL GIORNO...

La seconda tappa è la Alba-Parma, 244 km. Ritrovo alle 9.40 in via Giovanni Ferrero; partenza alle 11.10 da corso Asti (Strada Statale 231. L’arrivo a Parma, sullo Stradone Martiri della Libertà, è previsto tra le 17 e le 17.30. Il rifornimento è previsto a Casteggio (km 109,1), il traguardo volante a Salsomaggiore Terme (km 202,6). A Tabiano Castello (km 210,4) è posizionato un Gran premio della montagna di 4ª categoria. È la frazione più lunga del Giro 2011: prevalentemente pianeggiante, molto adatta ai velocisti, potrebbe fare da cornice al primo duello tra Cavendish e Petacchi. METEO Sereno o poco nuvoloso lungo tutto il percorso, temperatura attorno ai 25˚. CAROVANA Oggi appuntamento ad Alba (ore 10.10), Alessandria (11.42), Voghera (12.38), Stradella (13.17), Piacenza (14.05), Salsomaggiore (15.13) e Parma (16.16). IN TV Su Rai 3, alle 12.55, c’è «Si Gira». Dalle 15.05 le fasi salienti della corsa; a seguire il Processo alla tappa. La diretta su Eurosport parte alle 14.15.

FAST TEAM

1. HTC-HIGHROAD 20’59"; 2. Radio Shack a 10"; 3. Liquigas-Cannondale a 22"; 4. Omega Pharma-Lotto a 22"; 5. Garmin-Cervelo a 24"; 6. Lampre-Isd a 24"; 7. Rabobank a 26"; 8. Saxo Bank Sungard a 30"; 9. Sky Procycling a 36"; 10. Vacansoleil a 37"; 11. Movistar a 37"; 12. Androni Giocattoli a 38".

D.S.: Glez De Galdeano 51 ANTON 52 SESMA 53 MINGUEZ 54 ISASI 55 CAZAUX 56 ARAMENDIA 57 AZANZA 58 OROZ 59 NIEVE

Spa Spa Spa Spa Fra Spa Spa Spa Spa

GEOX - TMC D.S.: Zanini 61 MENCHOV 62 SASTRE 63 WYSS M. 64 BLANCO 65 CHEULA 66 KOZONTCHUK 67 DUARTE 68 ARDILA 69 VALLS

Rus Spa Svi Spa Ita Rus Col Col Spa

HTC - HIGHROAD D.S.: Piva 71 CAVENDISH 72 PINOTTI 73 GRETSCH 74 LEWIS 75 BAK

GB Ita Ger Usa Dan

76 77 78 79

RABON RASMUSSEN RENSHAW SIVTSOV

R.Cec Dan Aus Bie

KATUSHA TEAM D.S.: Parsani 81 RODRIGUEZ JO. 82 DI LUCA 83 BRUTT 84 CARUSO 85 MORENO 86 VORGANOV

Spa Ita Rus Ita Spa Rus

87 88 89

LOSADA HORRACH KUSCHYNSKI

Spa Spa Bie

LAMPRE - ISD D.S.: Maini 91 SCARPONI 92 PETACCHI 93 MARZANO 94 ULISSI 95 HONDO 96 NIEMIEC 97 SPEZIALETTI 98 RIGHI 99 SPILAK

Ita Ita Ita Ita Ger Pol Ita Ita Slo

LEOPARD - TREK D.S.: Guercilena 101 FEILLU 102 KLEMME 103 ROHREGGER 104 STAMSNIJDER 105 PIRES 106 VIGANÒ 107 WEGMANN 108 WEYLANDT 109 ZAUGG

Fra Ger Aut Ola Por Ita Ger Bel Svi

LIQUIGAS - CANNONDALE D.S.: Volpi 111 NIBALI 112 AGNOLI 113 CAPECCHI 114 MARANGONI 115 DALL’ANTONIA 116 SABATINI 117 SALERNO 118 SZMYD 119 VANOTTI

Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Pol Ita

MOVISTAR TEAM D.S.: Arrieta 121 ARROYO 122 KIRYIENKA 123 KONOVALOVAS 124 OYARZUN 125 LASTRAS 126 PARDILLA 127 PASAMONTES 128 SAMOILAU 129 VENTOSO

Spa Bie Lit Cil Spa Spa Spa Bie Spa

OMEGA PHARMA - LOTTO D.S.: De Wolf 131 BAKELANDTS 132 BLYTHE 133 DE GREEF 134 DE CLERCQ 135 DOCKX 136 KAISEN 137 LANG 138 VEIKKANEN 139 LODEWYCK

Bel GB Bel Bel Bel Bel Ger Fin Bel

PRO TEAM ASTANA D.S.: Martinelli 141 KREUZIGER 142 TIRALONGO 143 MASCIARELLI F. 144 KISERLOVSKI 145 GOUROV 146 JUFRE 147 DYACHENKO 148 PETROV 149 STANGELJ

R.Cec Ita Ita Cro Kaz Spa Kaz Rus Slo

FARNESE VINI - NERI SOTTOLI D.S.: Scinto 150 VISCONTI Ita

GIOVANI

Alla maglia bianca, intitolata a Candidò Cannavò, possono concorrere i nati dopo il primo gennaio 1986. L’anno scorso vinse l’australiano Porte. 1. Bjorn SELANDER (Usa-Team RadioShack) 21’09"; 2. Capecchi a 12"; 3. Lodewyck (Bel) a 12"; 4. Bakelandts (Bel) a 12"; 5. Dockx (Bel) a 12"; 6. De Clercq (Bel) a 12"; 7. Meyer (Aus) a 14"; 8. Spilak (Slo) a 14"; 9. Ulissi a 14"; 10. Slagter (Ola) a 16".

151 152 153 154 155 156 157 158

FAILLI GIORDANI GATTO RABOTTINI MAZZANTI FAVILLI NOÈ RICCI BITTI

QUICKSTEP CYCLING TEAM D.S.: Bramati 161 CHICCHI 162 CATALDO 163 CIOLEK 164 REDA 165 ENGELS 166 MALACARNE 167 PINEAU 168 SEELDRAYERS 169 VANDEWALLE

Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita Ita

Ita Ita Ger Ita Ola Ita Fra Bel Bel

RABOBANK CYCLING TEAM D.S.: Boven 171 BROWN Aus 172 FLENS Ola 173 KRUIJSWIJK Ola 174 CLEMENT Ola 175 SLAGTER Ola 176 TANKINK Ola 177 VAN EMDEN Ola 178 VAN WINDEN Ola 179 WEENING Ola SAXO BANK SUNGARD D.S.: Mauduit 181 CONTADOR 182 DIDIER 183 GUSTOV 184 HERNANDEZ 185 KLOSTERGAARD 186 PORTE 187 NAVARRO 188 TOSATTO 189 MORKOV

Spa Lus Ucr Spa Dan Aus Spa Ita Dan

SKY PROCYCLING D.S.: Yates 191 LÖVKVIST 192 BARRY 193 CARLSTRÖM 194 CIONI 195 DOWNING 196 APPOLLONIO 197 NORDHAUG 198 KENNAUGH 199 POSSONI

Sve Can Fin Ita GB Ita Nor GB Ita

TEAM GARMIN - CERVELO D.S.: Marie 201 FARRAR 202 LANCASTER 203 PETERSON 204 FISCHER 205 LE MEVEL 206 MEYER 207 MILLAR 208 STETINA 209 WILSON

Usa Aus Usa Bra Fra Aus GB Usa Aus

TEAM RADIOSHACK D.S.: Ekimov 211 MACHADO 212 POPOVYCH 213 MCEWEN 214 BEPPU 215 CARDOSO 216 DEIGNAN 217 HUNTER 218 ROVNY 219 SELANDER

Por Ucr Aus Gia Por Irl S.Af Rus Usa

VACANSOLEIL - DCM PRO C.TEAM D.S.: Van Der Schueren 221 CARRARA Ita 222 BOZIC Slo 223 BELKOV Rus 224 GOLAS Pol 225 HOOGERLAND Ola 226 LAGUTIN Uzb 227 ONGARATO Ita 228 SELVAGGI Ita 229 VEUCHELEN Bel

SQUADRE A PUNTI

Si istituisce una classifica basata sulla somma dei punti conquistati dai corridori della stessa squadra piazzati nei primi 20 posti dell’ordine d’arrivo. In tutte le tappe saranno assegnati punteggi decrescenti e cioè al 1˚ classificato 20 punti, al 2˚ 19, al 3˚ 18 e così via fino al 20˚ (un punto). 1. HTC-HIGHROAD 90 punti; 2. RadioShack 84; 3. Liquigas 35; 4. Omega Pharma-Lotto 1.


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94˚ GIRO D’ITALIA IL PERSONAGGIO DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO cscognamiglio@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO dDifficilmente questa

prima volta gli passerà dalla mente. «Che festa. Il Giro d’Italia che inizia, il weekend dei cinquecentomila alpini tutti qui, i 150 anni dell’Unità, Torino prima capitale. Quanta allegria. E pure il tempo è bello». John Elkann non era mai venuto alla corsa Gazzetta: ieri ha colmato la lacuna e probabilmente avrà rimpianto di non averlo fatto prima. «Per la verità io non sono un ciclista, ma un appassionato di sport sì. Il Giro fa parte dei grandi eventi sportivi e mi fa piacere esserci. In bici ci vanno i miei figli. Il più grande (Leone, 4 anni, ndr) comincia anche ad andarci da solo. Io conservo con molto piacere un regalo che mi venne fatto, una maglia della Banesto di Miguel Indurain. Oltre a essere un campione, un gran signore. Spero proprio di ritornarci al Giro d’Italia, magari alla chiusura di Milano».

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Elkann La prima volta in maglia rosa «Che emozioni» Il presidente Fiat ieri alla partenza «Ho la divisa di Indurain, un signore»

ha detto SULLA CORSA

Io non sono un ciclista, in bici ci vanno i miei figli. Ma amo lo sport e il Giro fa parte dei grandi eventi sportivi: mi piacerebbe tornarci, magari per il gran finale a Milano A tutto campo Elkann, che ha 35 anni, è arrivato in Piazza Vittorio poco dopo le dieci del mattino, ospite della Pedalata Vip «Fight for pink» che ha preceduto la cronosquadre d’apertura. Inevitabile l’«interesse» dei cronisti. Elkann, primogenito di Margherita Agnelli e Alain Elkann, presiede la società per azioni Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli. La Exor, ex Ifi, è la maggiore azionista della Fiat (di cui detiene il 30% delle azioni) e della Juventus (60% delle azioni): era stato proprio lui, il 29 aprile 2010, a nominare il cugino Andrea Agnelli presidente dei bianconeri. Aggiungiamo che non più tardi di 5 giorni fa proprio Exor, assieme alla News Corp di James Murdoch (uno dei figli di Rupert) aveva comunicato l’interesse a rilevare la F.1...

Sulla F.1 «Ci interessa, è da ringiovanire» Sulla Juve «Lavoriamo a un piano ambizioso»

Motori Sull’argomento motoristico, Elkann ha risposto con un sorridente «vediamo» a chi gli ha chiesto se si farà vedere ai prossimi appuntamenti del campionato del mondo, facendo una digressione sulla stretta attualità del Gran Premio di Turchia («Il campionato è aperto e impegnativo, ora dobbiamo vedere un po’ di miglioramenti da parte della Ferrari»). Poi non si è sottratto al tema più «caldo»: «C’è interesse. Vogliamo riuscire a dare stabilità a un grande sport come la F.1 e contribuire alla sua evoluzione. Sia in termini di appassionare il pubblico, sia in termini di modernizzazione, rendendo questo sport più giovane. Adesso, con gli interlocutori, dobbiamo capire se si può fare qualcosa o no. Siamo in fase preliminare, ma abbiamo fatto il comunicato per evitare fughe di notizie oppure che si cominciassero a raccontare storie diverse». Su un possibile prossimo incontro con i costruttori più importanti in Germania, Elkann ha risposto: «Non mi risulta». Quanto all’ipotesi di conflitto d’interessi sollevata da Ron Dennis: «Saremo molto chiari e trasparenti. Peraltro un gruppo come il nostro, che ha dei forti interessi in quel mondo, cerca di fare tutto il possibile affinché quell’attività riesca a prosperare in futuro». Calcio Se però i tifosi juventini dovessero temere che questa operazione «distolga» interesse e risorse alla Juventus, possono stare tranquilli. Le cifre non sono state ufficializzate, ma già si sa che la società potrà utilizzare — tra aumento di capitale, cessioni e stadio — circa cento milioni di euro. «La Juventus sta lavorando a un piano ambizioso, che sarà presentato a fine giugno (ne parliamo a parte anche nelle pagine dedicate alla Juventus, ndr). Da Exor c’è assoluta disponibilità e sostegno a quello che stanno facendo». Nessuna concessione ai temi di mercato, compresa la «panchina» (gli è stato chiesto di Andrea Pirlo e Didier Deschamps, ha risposto: «È prematuro, ora ci sono ancora tre partite di questo campionato e concentriamoci su quelle»); parole dolci per la bandiera Alessandro Del Piero, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno. «Sono molto contento. E anche la grinta delle sue dichiarazioni mi fa ben sperare. È bello sapere che Alex faccia parte del nostro futuro».

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IL LUTTO DEL 18 APRILE

ERA GIÀ MANAGER A 22 ANNI

John Elkann è nato a New York il 1˚ aprile 1976. Cresciuto tra Stati Uniti, Inghilterra, Francia dove ha preso la maturità scientifica a Parigi e Brasile, laureato in ingegneria gestionale al Politecnico di Torino, è figlio di Margherita Agnelli e di Alain Elkann

Oggi il Giro ricorda Ferrero

Al via dalla sua Alba LA CARRIERA commemorato con Dopo aver una gigantografia lavorato nel gruppo Fiat in Gran Bretagna, Polonia e Francia, a 22 anni John è stato cooptato nel cda dell’azienda. Ne è poi è diventato vicepresidente, presidente della Editrice La Stampa, e della Exor (la finanziaria che ha la maggioranza della Juventus) e, nell’aprile 2010, della stessa Fiat al posto di Luca di Montezemolo. Sposato con Lavinia Borromeo, ha due figli

d(p.b.) Alla partenza della tappa di oggi ci sarà una gigantografia del sorriso di Pietro Ferrero con la scritta «sempre con noi». La stessa che apriva il sito della Ferrero, la stessa che campeggiava sul sagrato del Duomo di Alba il giorno del funerale. Il via da Alba doveva essere un omaggio all’azienda della Nutella, che da 15 anni è compagna di viaggio del Giro d’Italia e invece sarà un omaggio al ricordo di Pietro Ferrero, l’erede di Michele, che si avviava a prendere il timone di una delle più grande aziende mondiali del settore dolciario. Pietro è morto il 18 aprile, a 47 anni, fermato da un infarto mentre pedalava con la sua amata bicicletta in Sudafrica. Al suo funerale c’erano 30.000 persone, per ricordarci quanto fosse preziosa la sua opera senza clamore.

Vita breve Riservatissimo, come nella tradizione di famiglia, Pietro viveva intensamente la passione per lo sport e per il ciclismo in particolare. Il papà Michele, il fratello Giovanni, la moglie Luisa e i loro tre figli sono ancora troppo pieni di dolore per essere oggi al via della tappa. Per il Giro, che gli dedica la partenza, parlerà Angelo Zomegnan. Ci sarà anche una pedalata di bambini al chilometro zero: tutto all’insegna della sobrietà e dell’impegno che hanno contraddistinto la vita bella e troppo breve di Pietro Ferrero.


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BASKET FINAL FOUR EUROLEGA y

Oggi dirette su Sportitalia 1

Programma Finali: oggi alle

13.30 per il 3˚ posto: Siena-Real Madrid; alle 16.30 per il titolo: Panathinaikos-Maccabi Tel Aviv

In tv Le finali saranno trasmesse in diretta su Sportitalia 1

Gazzetta.it Sul sito Gazzetta.it oltre alle cronache delle partite, video interviste, highlights e gallerie fotografiche

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Stonerook: «Sbagliato canestri facili»

I NUMERI

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Le chiamate (o i "non fischi") arbitrali contro Siena nella semifinale col Pana selezionati in un video dallo staff della Mps

Duro Jaric: «Non abbiamo giocato al nostro livello» Siena seleziona 11 casi di fischi arbitrali contro siano arrivati il terzo fallo di Rakovic e il quarto di Lavrinovic ha condizionato in modo decisivo Siena.

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

BARCELLONA (Spa) dThe day af-

ter di Siena non mostra macerie. La stagione della Montepaschi resta da incorniciare. Con tanta tristezza, di essere arrivata ad un passo dalla Partita, quella con la P maiuscola, che ogni società, giocatore e allenatore sogna di disputare, e non aver completato l’opera con una prestazione non all’altezza di altre, favolose, viste durante l’anno. Il problema, per la Montepaschi è capire perché è finita più o meno come nel 2008, quando dominò il Maccabi per più di metà partita per poi subire una rimonta record. Mvp Stavolta contro il Panathinaikos è andato tutto bene fino al 16’, poi un 28-10 greco ha tolto alla Montepaschi ogni speranza di recuperare: Diamantidis, votato ieri miglior giocatore dell’anno, Fotsis e Batiste sono troppo esperti per farsi sfilare una partita quando hanno in mano il ritmo della gara. Il fatto che nel parzialone del Panathinaikos

Arbitraggio E il day after parte proprio da qui, dalla rabbia della Montepaschi per l’arbitraggio e per il cambio di metro, troppo fiscale rispetto alle ultime gare. Ma Obradovic è spietato: «Se giocheremo in finale come con Siena, con così tante palle perse, concedendo troppi rimbalzi, il Maccabi ci ucciderà». Traduzione che fa male: Siena ha buttato una grande occasione. Divieto Simone Pianigiani non parla: guarda da lontano i giornalisti che lo aspettano protetto dal campo di gioco. Ferdinando Minucci evita ogni commento proibendo, però, ai giocatori di giudicare l’arbitraggio. Colpisce l’onesta intellettuale degli sconfitti: «Il Panathinaikos non ha giocato bene come col Barcellona ma noi ci siamo fermati dopo 15’, non ritrovando più il ritmo» dice Zisis. «In difesa abbiamo fatto più o meno quello che volevamo, in attacco è stata una storia differente abbiamo sbagliato canestri facili, tiri da tre da

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I falli di Stonerook col Pana: è uscito 5 volte nelle ultime 9. In Italia ne ha commessi 5 solo una volta in 28 gare

liberi, perso palloni» ammette Stonerook. «Sarei sereno se avessimo giocato al nostro livello, ma non l’abbiamo fatto, siamo stati ben al di sotto del nostro potenziale, e questo che fa stare male» commenta con la faccia scura Jaric. Undici casi Facendo il video della gara da mostrare alla squadra, Siena ritiene di aver trovato un supporto scientifico alla sua rabbia selezionando 11 casi nei quali gli arbitri le hanno fischiato (o non fischiato) contro. Non solo un paio di cattive chiamate su Lavrinovic, ma le cinturate di Diamantidis trasformate in fallo a chi cercava di divincolarsi, un paio di interventi di Rakovic e altre. Questo è considerato il motivo della perdita della compostezza tecnica durante la rimonta e il sorpasso del Panathinaikos. Ma nessun complotto. Per fortuna. Rabbia Il Panathinaikos ha meritato di vincere e sarebbe pericoloso per le scelte future archiviare solo come «rubata» una sconfitta con tanti segnali inusuali di povertà tecnica. Siena stavolta ha rischiato, ha cavalcato le potenzialità di Mc-

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Shaun Stonerook, 33 anni, alla 2a Final Four. A sinistra, Pianigiani REUTERS

Zisis: «Il Pana non ha giocato bene come col Barcellona ma noi ci siamo fermati dopo 15’, non ritrovando più ritmo» Diamantidis, votato mvp dell’Eurolega 2011, Fotsis e Batiste troppo esperti per farsi sfilare una partita in controllo

Calebb invece delle sicurezze di Zisis, s’è fatta punire da Calathes, soprattutto mentre il Panathinaikos nei momenti cruciali è andato da Diamantidis, Fotsis e Batiste, Siena non ha avuto punti di riferimento altrettanto chiari, o i greci glieli hanno tolti. Il fantastico Stonerook, uno dei migliori, un’ala di 2 metri senza un tiro costante da fuori, è un lusso che in Europa (dove gli fischiano più falli rispetto che in Italia) può diventare un handicap. Oggi Pianigiani spiegherà, il Panathinaikos farà la finale. Comprendiamo la sua rabbia.

Percentuale di tiro di Siena con il Pana: 22/67 di cui solo 17/47 da 2 punti. Con 16 palle perse e solo 7 recuperate

ORE 16.30 L’ALLENATORE DEL PANATHINAIKOS È ALLA NONA FINALE, PRIMA VOLTA PER IL TECNICO DEL MACCABI

FINALE: GARA-4

L’esperienza di Obradovic contro Blatt figliol prodigo

Schio da titolo ma a Taranto sono in tremila

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO BARTEZZAGHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

BARCELLONA (Spa) dZelimir Obra-

dovic si diverte un mondo. Si vede dalla faccia, dal gigioneggiare sornione mentre parla prima dell’ennesima finale. È la nona volta che si gioca il titolo europeo, sette volte lo ha vinto. Questa è casa sua. «Mi diverto — dice — ma non solo qui alle Final Four, mi diverto tutti i giorni, in palestra, con i miei ragazzi». Sembra una passeggiata, ma tutti sanno che con lui in palestra non lo è mai. David Blatt è passato da Treviso come Obradovic. Anzi, a Treviso ha vinto anche lo scudetto, nel 2006, l’ultimo prima dell’inizio dell’era Siena. Il Maccabi è casa sua. Ci è tornato quest’anno da capo allenatore e per Tel Aviv essere alle Final Four è l’obiettivo di ogni stagione. Quest’anno il Maccabi ha chiesto e ottenuto di cambiare l’ora dell’inizio della finale perché stasera comincia lo Yom Hazikaron, la giornata dedicata ai caduti in guerra e alle vittime del terrorismo. Do-

po le 20 per gli israeliani non è consentito praticare attività sportiva. La finale era prevista alle 21. E loro avevano previsto di esserci. Ci sono. «Grazie a tutti, dall’Eurolega ai club, per la disponibilità, contavamo di essere nella situazione di dover giocare la finale», dice Blatt che è americano di nascita e crescita, ma anche israeliano di passaporto. Segreto «Mi auguro di vedere un buon basket», dice Blatt. Obradovic: «L’unica finale con un buon basket è stata quella con il Cska di Ettore Messina ad Atene nel 2007. Certo che mi ricordo anche le sconfitte con il Maccabi: la finale di Suproleague nel 2001 e la semifinale 2005». L’unica che Obradovic ha perso con il Panathinaikos: quando arriva alle Final Four, lui le vince. Dice: «Mi chiedono qual è il segreto per cui sono da 12 anni nello stesso club. Facile: 24 finali e 20 titoli. Il primo anno subito Eurolega e campionato». Senza arroganza. E aggiunge: «Dobbiamo giocare molto meglio di quanto abbiamo fatto con Siena. Troppe pal-

le perse, rimbalzi offensivi concessi». Anche Blatt: «Non basterà giocare come contro il Real. La mia sfida a Obradovic? Non ho vinto come lui, anzi. E come giocatore era più bravo di me». Gruppo nuovo I dettagli tecnici si perdono nel poco tempo a disposizione e nella certezza che le finali, in genere, non si vincono con i colpi di scena. Blatt: «Siamo arrivati qui grazie a un lavoro intenso. Abbiamo creato un gruppo nuovo che ha accettato un sistema di gioco ed è cresciuto anche superando l’infortunio di uno dei migliori, Doron Perkins». E sulla gestione di Schortsanitis, centrone da anni oscillante tra i 120 e i 160 chili e tra l’immarcabile e l’ingestibile: «Lo abbiamo accolto e lui ci ha accettati. Dico sempre: provate a mettervi nei suoi panni, nel suo fisico. Non è facile». Obradovic: «Non abbiamo ancora studiato il video della loro partita. Volevo lasciare un po’ di relax ai ragazzi. Fino alle 3, poi c’è allenamento». Sorride. Obradovic in allenamento si diverte. I ragazzi magari non sempre.

Blatt, successo europeo con la Russia

Obradovic re d’Europa 7 vittorie in 4 squadre

David Blatt (CIAMILLO-CASTORIA), 51 anni, con il Maccabi Tel Aviv ha vinto i titoli israeliani nel 2002 e 2003. Con la Dinamo San Pietroburgo si è aggiudicato la Fiba Cup 2005 mentre con Treviso lo scudetto 2006, l’ultimo prima del dominio di Siena, e la coppa Italia 2007. Con la Russia di cui à tuttora c.t. ha vinto il titolo europeo 2007.

Zelimir Obradovic (LAPRESSE), 51 anni, ha vinto l’Eurolega con il Partizan Belgrado nel 1992, Badalona 1994, Real Madrid 1995, Panathinaikos 2000, 2002, 2007 e 2009. Con Treviso ha vinto la Saporta Cup 1999, un titolo nazionale con il Partizan e 10 con il Panathinaikos. Come c.t. della Jugoslavia, l’argento olimpico 1996, l’Europeo 1997 e il Mondiale 1998.

Si torna a Taranto (ore 18.30) per il quarto atto della finale tra Cras e Famila Schio. Al PalaMazzola sono attese tremila persone. La squadra di Ricchini è stanca, ma vuole costringere le favorite arancioni a gara 5: «L’importante è ritrovare le energie mentali», dice il tecnico delle pugliesi. «Stiamo facendo meglio, ma giocheremo in un impianto caldissimo», ribatte Orlando che dopo gara 3 ha criticato l’atteggiamento della sua stella Liron Cohen, che va verso la riconferma.. Il nodo a Schio è Yacoubou, Moro potrebbe smettere. Tornerà Consolini da Umbertide dove potrebbe andare Erkic. La star di Faenza Adriana è d’accordo con Parma, Smith può tornare a Como, Wabara potrebbe spostarsi da Sesto San Giovanni a Venezia. Tutto si deciderà prima del ritiro azzurro, fissato il 16 a Taranto. SITUAZIONE Gara-1 Taranto Schio 68 61 Gara-2 Schio Taranto 63 62 Gara-3 Schio Taranto 65 60 Gara-4 oggi ore 18.30 (diretta Rai Sport 2) Ev. Gara-5 mercoledì 20.30. Francesco Velluzzi


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BASKET NBA

PLAYOFF Kobe Bryant, 32 anni, deluso AFP

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Scatenato Rose, Bulls avanti 2-1

Risultati Eastern Conference:

Atlanta-Chicago 82-99 (Teague 21; Rose 44, gara-4 questa notte, serie 1-2); Boston-Miami gara-3 ieri notte (serie 0-2). Western Conference:

Finale sciagurato Lakers nel baratro Decide Nowitzki, Dallas vola 3-0. Jackson s’infuria in un time out con Gasol. Bryant: «Ho fiducia, ribalteremo la serie» MASSIMO LOPES PEGNA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dSe saltano i nervi anche al guru, noto per la flemma, allora la faccenda deve essere estrema. Phil Jackson arrabbiato è una rarità, vederlo perdere le staffe già nel primo tempo e mettere le mani addosso a Pau Gasol durante un time out è una novità. Lo ha sgridato più volte e in un’occasione gli ha sferrato un paio di pugni (non forti) al petto, più che altro per rianimarlo. Perché Pau è sembrato il fantasma di se stesso, colpevole di aver lasciato Dirk Nowitzki troppo spesso libero di tirare indisturbato. Ma nonostante le amnesie difensive, L.A. teneva botta: chiudeva in vantaggio 72-66 il 3˚ periodo ed era ancora avanti di 7 a 5’05" dalla sirena. Da quel momento iniziavano i pasticci anche in attacco e i Mavs trovavano altre tre triple. Nowitzki, certo, con un’altra prestazione da superstar (32 punti con 8/14 da due, 4/5 da tre, 9 rimbalzi), ma soprattutto il vecchio Stojakovic, 34 anni, che quest’anno ha traslocato tre volte: da New Orleans a Toronto fino a Dallas, forse il capo-

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Rimonte da 0-3 nei playoff Nba. Un caso nelle Major League (nel 2004 i Boston Red Sox nella finale della American League con i New York Yankees prima di vincere le World Series), due nell’Nhl (nel 1942 i Toronto Maple Leafs vinsero la Stanley Cup con i Detroit Red Wings e nel 1975 i New York Islanders con i Pittsburgh Penguins nei quarti di finale)

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linea di una strepitosa carriera. Il serbo segna 11 dei suoi 15 punti proprio nell’ultimo periodo, infilzando il canestro con un micidiale 3/4 da tre. Fiducia Così, ora, ai Lakers si è accesa la lampadina rossa: sono sotto 0-3, situazione terminale perché nessuna delle 98 squadre precipitate in precedenza dentro lo stesso crepaccio è riuscita a riemergere viva. Jackson, mai sotto con questo punteggio e mai subito un cappotto, sembrava ritrovare la consueta calma: «Sono deluso perché sia stasera (venerdì, ndr) che in gara-1 eravamo in pieno controllo fino alle battute finali. Sono stati semplicemente più bravi nei minuti conclusivi. Anche per questo ho fiducia di poter vincere la prossima partita. Ripartiremo da lì». Forse un po’ poco per ridare fiato alla fiammella della speranza, ma a qualcosa bisogna pur aggrapparsi. Il fatto è che Dallas sembra una fuoriserie e Los Angeles una vecchia Seicento in salita. Anche Bryant fa fatica: ha segnato la miseria di 17 punti (comunque 8/16), sbagliato tutte le triple (3) e soprattutto è andato in lunetta una so-

la volta. Evidente che i conti non tornino. Rimonta A parole è ancora il vecchio Kobe: «Devo essere matto, perché sono tuttora convinto di potercela fare. Vinciamo oggi, torniamo a Los Angeles e vediamo se riusciranno a batterci di nuovo allo Staples». Raccontava di aver studiato bene la materia: «E’ vero che nella Nba nessuno ce l’ha mai fatta dallo 0-3, ma nell’hockey e nel baseball sì». A Nowitzki, che in quanto a batoste prese è un esperto (lo perseguita l’incubo delle finali perse con Miami nel 2006), sono venuti i brividi: «Non siamo bravi al punto di poterci permettere di togliere il piede dall’acceleratore. Guai a pensare di avercela fatta». E a un abbacchiato Gasol (19.6 punti e 11 rimbalzi in 23 partite di playoff l’anno scorso, 13.3 e 9.7 in questa serie), non restava che dire: «Sì, c’è della tensione. Mi pare che si sia potuta vedere». Nessun pathos, invece, nella semifinale dell’Est fra Chicago e Atlanta. E’ bastato uno scatenato Derrick Rose(44 punti con 12/20 da due e 4/7 da tre, 7 assist, 5 rimbalzi), per battere gli Hawks ad Atlanta 99-82.

Dallas-LA Lakers 98-92 (Nowitzki 32; Bynum 21, gara-4 questa notte, serie 3-0); Memphis-Oklahoma City gara-3 ieri notte (serie 1-1).

In tv Alle 21.30 diretta di Dallas-LA Lakers (gara-4) su Sportitalia 2

V Derrick Rose, 22, al massimo in carriera con 44 punti REUTERS

LUTTO IN GAZZETTA

Addio Contarini L’uomo d’ordine della famiglia rosa Aveva 85 anni. La sua rubrica Fischi per Fiaschi anticipò la moviola alla tv E’ morto ieri a Ferrara, dopo lunga malattia, Giorgio Contarini. Aveva 85 anni ed era entrato ne La Gazzetta dello Sport nel 1965, prima come inviato, quindi caporedattore e segretario di redazione sino al 1991. I funerali si svolgeranno domani nella Chiesa della Certosa di Parma alle 14.45.

dPer tutti noi della famiglia della «Gazzetta» era semplicemente Gico. Così, infatti, ha firmato molti dei suoi corsivi a commento di fatti, dichiarazioni, prese di posizione, decisioni arbitrali, inerenti al mondo del calcio, di cui è stato un appassionato ammiratore, un lucido cronista, un fervente difensore di quello che, all'epoca, è stato il «regolamento del calcio».

La rubrica Non per nulla, la sua notorietà, al di là delle cronache domenicali trasmesse al giornale per telefono - allora il mezzo più utilizzato allo scopo, oggi praticamente superato - dalle più svariate città, è emersa negli anni Sessanta con la rubrica «Fischi per fiaschi» finalmente firmata per esteso, Giorgio Contarini, in cui prendeva in esame, con il puntiglio e la precisione di chi conosce a menadito il regolamento, i momenti, le azioni, i falli da rigore reali o presunti tali, i fuorigioco veri o non veri, i gol e i «quasi gol». E ne traeva le conclusioni spesso non in sintonia con l'operato del direttore di gara. Insomma, con quella rubrica settimanale adesso che lo si ricorda battere sui tasti della macchina per scrivere senza che nessuno lo potesse interrompere - si può ben affermare che Gico abbia dato vita per primo alla moviola cartacea.

La stima Anche per questo, oltre che per la sua professionalità e correttezza nei rapporti umani, Gico era stimato da tutte le frange del mondo del pallone, dal dirigente che gli chiedeva un consiglio al membro federale o di lega che gli telefonava per risolvere un dubbio. E così via fino ad allenatori e giocatori. Ma soprattutto, per Gico, c'era il giornale, dov'era entrato nel 1965. La famiglia Dopo tante cronache e interviste, dopo tanti «Fischi per fiaschi», Gico ha chiuso la sua vita in rosa nel 1991 nel ruolo di segretario di redazione, un ruolo non appariscente ma molto importante all'interno del giornale per quanto riguarda l’organizzazione. E' lì che lo ricordiamo, quasi mai fermo o seduto alla scrivania del suo ufficio, ma sgambettante e busto eretto, passare da un settore all'altro della redazione per comunicazioni da dare o da ricevere. Con il suo operato quotidiano ci faceva capire che la Gazzetta era una famiglia, soprattutto ai più giovani, agli ultimi entrati con l’umanità che lo ha sempre contraddistinto.

La Direzione, le Redazioni e le Segreterie della Gazzetta dello Sport, di Sportweek e di Gazzetta.it partecipano con grande affetto al dolore della famiglia e dei tanti amici per la scomparsa dell'indimenticabile collega

Giorgio Contarini - Milano, 8 maggio 2011. Ciao

Gico la tua vecchia Gazzetta ti abbraccia.- Franco Arturi, Germano Bovolenta, Sergio Gavardi, Nicola Binda, Enrica Speroni, Fausto Narducci, Alberto Cerruti, Daniele Redaelli, Antonello Capone, Nicola Cecere, Alessandro De Calò, Paolo Condò, Nino Minoliti, Stefano Cazzetta, Pier Bergonzi, Gianni Bondini, Vincenzo Martucci, Pino Allievi, Mauro Balestrazzi, Fabio Bianchi, Ildo Serantoni, Claudio Gregori, Gianni Merlo, Enzo Avenia, Giorgio Lo Giudice, Ruggiero Palombo, Giuseppe Bagnati, Pierangelo Molinaro, Carlo Gobbi, Ciccio Pesenti, Edi Signati, Giuseppe Castelnovi, Aronne Anghileri, Elio Trifari, Gino Franchetti, Enrico Minazzi, Franco Rubis, Rita Redaelli, Lodovico Maradei, Antonio Riccobon, Lino Ferrante, Luigi Tessadri, Liliana Garuti, Roberto Beccantini, Mario Bardi, Enzo Baroni, Angelo Garavaglia, Alfio Caruso, Piero Ratti, Angelo Zomegnan, Fabio Licari, Andrea Masala, Massimo Pierelli, Pino Vaccari, Silvia Rossanigo, Luciano Falsiroli, Roberto Milazzo, Sandro Rinieri, Luca Calamai, Franco Calamai, Tiziana Bottazzo, Raffaele Dalla Vite, Paolo Forcolin, Enrico Parodi, Flavio Vanetti. - Milano, 8 maggio 2011. I Vice Presidenti Adriano Galliani e Paolo Berlusconi, il Consiglio di Amministrazione, i tecnici, i calciatori e il personale tutto di A.C. Milan ricordano, a dodici anni dalla scomparsa, l'indimenticabile

Rina Ercoli - Milano, 8 maggio 2011.


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PALLAVOLO SEMIFINALI

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Nikolov L’addio a Cuneo dev’essere festa Gara-5 con Macerata sarà l’ultima del bomber in casa: «Me ne vado, ma prima voglio la finale»

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MARIO SALVINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dCuneo ha la faccia di Vlado Nikolov. E la sua disarmante capacità di guardare avanti, di non farsi condizionare da quel che è stato. Se il bulgaro è uno dei migliori opposti del mondo non è solo per via della potenza e della indiscutibile manualità: è perché in uno sport in cui tanti sono spesso in balìa delle onde emotive, lui sembra inscalfibile. Può tirare un attacco out, può prendersi una murata, ma non si farà mai condizionare. Al colpo successivo sarà come se niente fosse. «Quando ero ragazzino — racconta — mi insegnavano che la palla più importante è la successiva. Il significato vero, come in tante cose della vita, l’ho capito solo crescendo e adeguando il mio modo di pensare a quell’esigenza». Apprendendo cioè a cancellare e ad andare avanti. Come fa sempre e come ha imparato tutta Cuneo, apparentemente spacciata dopo aver perso in malo modo gara-3 in casa, eppure capace di andare ri-pareggiare a Macerata. Per questo sarà elettrizzante vedere come andrà oggi, di nuovo in Piemonte, per la decisiva per gara-5.

L’addio Cuneo ha la faccia di Nikolov. Ma sarà l’ultima volta. «E’ vero: sarà la mia ultima partita a Cuneo da cuneese. A volte nella vita bisogna prendere decisioni difficili, e questa lo è stata. A Cuneo sono stato benissimo, abbiamo costruito un grande squadra, Ma devo pensare alla carriera: restando in un top team, da agosto 2011 ad agosto 2012 potrei arrivare a giocare 112 partite, nazionale compresa (forse esagera, ma non troppo, ndr). Voglio una

FIGLI FANESI SOLO 6˚

DERBY (gr 1-tris int.) e 814.000, m 2200 1 Crackerjack King (Branca) 2 Cazals 3 Danedream 4 Sneak a Peek 5 Doquet 6 Figli Fanesi 7 Bacchelli 8 Plushenko 9 Lake Drop 10 Fairyhall 11 Kephas 12 Ekasin (2-2½-2¼-10) (Al Rep non ha corso) Tot.: 2,50; 1,44, 2,02, 2,24 (13,44) Tris 4-3-5 e 93,76. Nikolov, 33 anni e 8 scudetti: 5 in Bulgaria, 1 in Francia e 2 in Italia TARANTINI

squadra che non faccia le coppe. Ho una decina di proposte, quattro in Italia». Ultimo ballo Così, comunque andrà, oggi sarà l’ultimo ballo del Cuneo più bello di sempre. Perché anche Giuliani e Parodi se ne andranno. Ma non è il momento di pensarci. Per ora Vlado è stato accontentato. Dopo gara-4 aveva lanciato un appello alla gente di Cuneo, e il PalaBre è esaurito già da 2 giorni. «E’ importante. Perché siamo in difficoltà: ci manca Parodi, il nostro giocatore più importante. Con lui la serie sarebbe stata

CUNEO-MACERATA (g.sca. m.g.) Il tutto esaurito del Palabrebanca annunciato venerdì pomeriggio promette lo spettacolo anche sugli spalti. In campo, a disposizione del coach Alberto Giuliani, ci sono Grbic Nikolov, Mastrangelo Volkov, Wijsmans Patriarca e il libero Henno. «Abbiamo sempre dato il meglio di noi quando ci siamo trovati con le spalle al muro e se vogliamo la finale scudetto dovremo ripeterci in gara 5». Così Mauro Berruto (che oggi compie 42 anni). La Lube schiererà Vermiglio Omrcen, Stankovic Podrascanin, Savani Conte e Paparoni libero. In ricezione potrebbe trovar

meno equilibrata. E poi Wijsmans non ha ancora recuperato del tutto dall’infortunio, e Macerata è davvero forte. Sarà una partita dura. Non la decideranno la tecnica o la tattica: ci conosciamo troppo bene. Macerata potrebbe stupirci solo se Vermiglio decidesse di dare 10 palloni a Omrcen in tutta la partita. Mi piacerebbe, ma temo non lo farà. Così deciderà la tenuta fisica, specie se la partita sarà lunga, come penso. Noi abbiamo un piccolo vantaggio: il nostro pubblico. Spero tanto di farcela, voglio restare cuneese ancora per un’altra settimana».

taccuino

GARE-5 ALLE 18 E 18.15

Modena sfida Trento

Crackerjack King (F. Branca), a sinistra, controlla Cazals (U. Rispoli) e vince il 128˚ Derby PERRUCCI

spazio anche Lampariello preferito a un Martino sempre più ai margini della squadra. Arbitri: Cesare Boris. In tv: dir. Raisport 1 dalle 18.15. Serie: 2 2

TRENTO-MODENA (niba p.r.) Si va verso il sold out anche al PalaTrento. Sei volte nei playoff l’Itas si è giocata una gara di spareggio, due volte ha vinto e quattro perso. Stoytchev conferma il sestetto con Raphael Stokr, Juantorena Kaziyski, Sala Birarelli, con Bari libero. Saranno 400 i tifosi modenesi al seguito della squadra. Bagnoli conferma Casoli Kooy, Bruninho Dennis, Creus Kooistra con Manià libero. Arbitri: Pasquali Castagna. Si gioca alle 18, serie: 2 2

Europeo Cadette Italia in finale (a.a.) L’Italia ritrova la finale dell’Eu ropeo Cadette dopo otto anni. Ad Ankara (Tur) ha superato la Germa nia 3 2 (21 25, 25 22, 34 32, 22 25, 15 10) e oggi affronta le padroni di casa della Turchia, 3 1 (25 17, 22 25, 25 22, 25 21) alla Serbia, per il titolo continentale che le azzur rine hanno conquistato due volte nel 1995 e nel 2001. Italia: Bosetti 21, Chirichella 9, Scacchetti 7, Peri nelli 20, Melandri 11, Gobbi; Bruno (L), Maruotti 8, Carraro 1, Lestini, Furlan, Fiesoli 5. All. Pieragnoli. Si completa anche il quadro delle par tecipanti al Mondiale cadette che si svolgerà ad Ankara (Tur) dal 12 al 21 agosto. Turchia (organizzatrice), Ita lia, Germania, Serbia, Slovacchia, Polonia; Argentina e Brasile; Messi co, Portorico e Stati Uniti; Algeria e Egitto; Cina, Giappone e Thailandia.

D’ALESSIO (gr 3-m 2400): 1 Jakkalberry (F. Branca); 2 Lord Chaparral; 3 Frankenstein; 4 Permesso; (6-¾) Tot.: 1,26; 1,12, 1,64, (2,85) Trio: 5,02.

TUDINI (gr 3 m 1200): 1 Spirit Quartz (C. Fiocchi); 2 Dagda Mor; 3 Charming Woman; 4 Lipfix; (t.-2) Tot.: 10,53; 3,43, 7,04, 1,62 (359,10) Tris e 619,90. QUINTE’ (m 1200): 1 Back Hunting; 2 Shabi; 3 The Land of Dreams; 4 Priority Class; 5 Rubin Hurricane Tot.: 14,14; 4,57, 3,78, 4,22 (98,70) Quinté 1-2-4-10-5 nv. Quarté e 2.478,18. Tris e 480,08. MILANO 2ª TRIS 1 Mago d'Alfa; 2 Loreto Sama; 3 Legier Mb; Tot.: 3,52; 2,07, 5,79, 2,89 (80,90) Tris 13-1-20 e 253,71.

Crackerjack il predestinato Sbanca il Derby come il fratello Awelmarduk nel 2007. Il D’Alessio all’altro fratello Jakkalberry NICOLA MELILLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMAdCrackerjack King! Ec-

colo il 128˚ vincitore del Derby del galoppo. Il grigio ha vinto da padrone, rispettando il ruolo di favorito. La sintesi del trainer Stefano Botti, a 35 anni al suo primo Derby: «Fairyhall e Cazals se la giocavano sulla sua traiettoria, ma quando Cracker ha cambiato marcia li ha aperti in due». E se ne è andato, dopo essere rimasto coperto, chiudendo con due lunghezze su Cazals («Ha perso 50 metri al via» la delusione del trainer Bruno Grizzeti) e oltre due sulla tedesca Danedream. Poi ancora due su Sneak a Peek, leader fino alla dirittura. Crollato in retta e solo sesto Figli Fanesi con Mirco Demuro («Innervosito dall’attesa alle gabbie» la sentenza del trainer Vittorio Caruso). Non ha corso Al Rep, il vincitore del «Parioli» ritirato dal nuovo proprietario di Hong Kong e in partenza per l’Inghilterra. Che numeri Per Crackerjack King col Derby siamo a 4 vittorie in 4 corse, regalando al proprietario Felice Villa l’ennesima gioia di un figlio di mam-

y

Kentucky Derby «Animal»

A Louisville, davanti a oltre 164.000 spettatori (record), Animal Kingdom (21/1) allenato da Graham Motion e montato da John Velazquez (che ha sostituito Robby Albarado) ha vinto il Kentucky Derby (gr. 1, m 1800) primo evento della Triplice Corona americana inviolata dal 1978. Secondo Nehro e terzo Mucho Macho Man, allenato da Kathy Rutvo. Primo successo per trainer e fantino

ma Claba di San Jore. Derby con Awelmarduk nel 2007, poi il Milano con Jakkalberry (3˚ nel Derby 2009), quindi l’Italia con Kidnapping (6˚ nel Derby 2010) e ora il bis a Capannelle. Quattro prodotti, 4 tentativi nel Derby e due vittorie. Che dire, fantastica. Anche perché ieri Jakkalberry, ha dominato il D’Alessio per 6 lunghezze su Lord Chaparral. Dal 1995 (Brave Indigo e Beat of Drums) 2 fratelli non vincevano pattern nello stesso giorno. In Francia! Stefano Botti: «Cracker è a Cenaia, vicino Pisa, da quando ha due anni. E’ al mattino in lavoro si risparmia per la corsa e anche in pista, l’ultima volta, ha vinto di giustezza. Ha testa, potenza e scatto micidiale. Ora pensiamo al GP du Jockey Club di Chantilly, il Derby francese a inizio giugno. A questo punto…» Brividi per Fabio Branca, 26 anni, sardo di Cala Gonone, due squalifiche per doping alle spalle: «Da due anni ho messo la testa a posto e raccolgo i frutti. La dedica va a mio fratello Mauro, fantino d’ostacoli che ha smesso dopo un terribile incidente in pista».

NAPOLI NESSUN FIGLIO DI VINCITORE FIN QUI A SEGNO

Lana, supervarennina per un Lotteria mai visto dNAPOLI Un possibile Lotteria mai visto, se la supervarennina Lana del Rio (foto DE NARDIN) dovesse onorare il pronostico. Nessun vincitore ha prodotto un figlio a sua volta vincitore e l’impresa è alla portata di papà Varenne, 9 anni dopo il suo terzo e ultimo successo (consecutivo) al record di 1.10.8 ancora valido. I primi due del 2010 (Italiano e Irving Rivarco) e Mack Grace Sm (1˚ nell’Orlandi) rivali della campionessa. Ritirati per indisposizione Sahara Dynamite e Lavec Kronos. In finale (ore 18.30) i primi 3 di ciascuna batteria GP LOTTERIA 600.600,00 m 1600: 2ª corsa - (14.30) 1ª batt.: 1 Irving Rivarco (Vecchione); Mondiale Ok (Di Ni-

cola); 3 Merckx Ok (Gubellini); 4 Italiano (Bellei); 5 Melania Sf (Paal); 6 Pretty Boy L. (Lombardo jr); 7 Mirror Grif (Smorgon) 8 Liss Op (Di Lorenzo). 3ª corsa - (15) 2ª batt.: 1 Lana del Rio (S. Mollo); 2 Southwind Samurai (E. Bellei); 3 Look Mp (R. Andreghetti); 4 Linda di Casei (A. Gocciadoro); 5 Looney Tines (M Esper); 6 Libeccio Grif (M. Smorgon); 7 Sahara Dynamite (non corre); 8 Revirade (P. Gubellini). 4ª corsa - (15.30) 3ª batt.: 1 Irambo Jet (Greppi): 2 Mack Grace Sm (Di Lorenzo); 3 Lorenz del Ronco (Minopoli jr); 4 Highlight Blizzard (Andersen); 4 Lemon Ice (Gocciadoro); 6 Gustav Diamant (Di Nicola); 7 Mago d' Amore (Gubellini); 8 Lavec Kronos (non corre). ANCHE Milano (14.25), Merano (14.50). Bologna (15), Torino (15.15), Milano (15.30). VINCENNES AZZURRA Accoppiata italiana nel Falquemont (m. 2700). Otto Brooke Bar (Smorgon) ha preceduto orsetto Jet (Verbeeck). Criterium dei 4 anni (m 2850) al favorito Timoko in 1.12.7.


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TENNIS MADRID E ROMA

Nadal rimonta e va in finale Ma Federer ora è reattivo

INTERNAZIONALI D’ITALIA

Vai Schiavone sorteggio ok C’è Errani-Vinci Francesca è al secondo turno Per la Pennetta c’è l’ostacolo Mattek. E oggi subito in campo Volandri e Seppi

Lo spagnolo sfrutta gli errori dello svizzero, che aveva vinto il 1˚set: Rafa per la rivincita con l’imbattuto Djokovic VINCENZO MARTUCCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dMaledetti numeri. Per loro, così concreti, freddi e implacabili, Rafa Nadal rimonta Roger Federer 5-7 6-1 6-3 nelle semifinali di Madrid, l’ennesimo Masters 1000, il circuito di qualità dov’è primatista con 19 sigilli, e dove oggi — se Novak Djokovic (imbattuto quest’anno) non gli fa il terzo sgambetto stagionale sotto il traguardo — può mordere un altro trofeo nella finale numero 61 (45 successi). Numeri: Rafa batte Roger anche lì, cioè, per la 16a volta su 25 duelli, arrivando alla terza finale consecutiva nella capitale spagnola, ed allunga a 37 partite l’ennesima serie di imbattibilità sulla prediletta terra rossa. Dove, dal 2005, ha firmato 189 vittorie contro solo 6 sconfitte, ed ha appena confezionato l’accoppiata Montecarlo-Barcellona.

Tattica Numeri, odiosi numeri. Però, però, sarà un Nadal un po’ più macchinoso e dai colpi meno profondi, sarà l’altura, sarà il tetto chiuso, sarà che i due si conoscono ormai a menadito, ma Madrid — dove Roger il Magnifico ha vinto 2 volte in 4 finali — fa il miracolo: Federer reagisce, di testa, cioè di tattica, tiene la diagonale di rovescio contro il micidiale dritto mancino dello spagnolo, ravvivandola con il top (addio back di contenimento) e dissotterrando l’anticipo, per riscoprirsi attaccante fluido e coraggioso, libero di sciorinare l’incredibile — ed unica — varietà di col-

w I NUMERI

33

Vittorie di fila di Djokovic: è la nona striscia dell’era Open. Il record è di Vilas (46), davanti a Lendl (44) e McEnroe (42)

37

Vittorie consecutive di Nadal sulla terra: è la sesta striscia dell'era Open. Il record è suo: 81, davanti a Vilas (53)

3

Giocatori hanno battuto Federer nel 2011: Djokovic (Australia, Dubai, I.Wells), Nadal (Miami, Madrid), Melzer (M. Carlo)

Francesca Schiavone, 30 anni, e Flavio Cipolla, 27 AP

pi. E’ vero, Roger, cede ancora, e netto, perché non ha la continuità di servizio e vincenti, ma ritrova speranza ed orgoglio. Per dare altre zampate agli Slam. Continuità Vista con gli occhi del vincitore, Rafa, la storia è chiarissima: «A tratti, Roger ha giocato estremamente bene e ha fatto più errori del solito. Ha avuto alti e bassi per tutto il match. Contro di lui è comunque sempre un match particolare ed un piacere. Ci ho giocato tante partite importanti» E questo dice anche il primo set, con il 3-1, palla del 4-1 Nadal, che diventa 5-4 e poi 7-5 Federer, per la delusione dei bimbi sbandieratori del vessillo «Soy de Rafa» (Sono per Rafa). Peccato che il servizio non sia quello dei giorni migliori e non gli dia sicurezza e continuità. E, quando Roger lo perde ancora, d’acchito ad inizio secondo set, il re dei re smarrisce anche i nervi, sbraitando insolitamente con l’arbitro per una chiamata giusta, e regalando il 6-1. Poi, reagisce ma sfiora soltanto il 2-1, scivola sul 3-5, con Nadal che serve per il match, e fa ammutolire il popolo di Madrid: con invenzioni di dritto, smorzate, cambi di ritmo e di angolazioni che solo lui può trovare, arriva fino al 30-40, quando Rafa si becca un avvertimento per perdita di tempo. Peccato che lì alzi bandiera bianca quando manca la risposta di rovescio. Ma almeno stavolta la tira, non l’appoggia di là del net. Ruggito Stavolta Roger ha qual-

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA d(v.m.) In attesa del derby di qualificazioni Naso-Lorenzi e della sfida della Knapp contro Medina Garrigues, che porta al tabellone principale, oggi comincia già il Masters 1000 e da domani cominciano anche le donne, nel «combined event» al Foro Italico. In tabellone ci sono già, per diritto di classifica o wild card 6 italiani (oggi) e 7 italiane (domani). Al primo turno, Flavio Cipolla trova il gran battitore Ljubicic, Andreas Seppi verifica la condizione contro il veterano Monaco, Potito Starace può sfruttare l’esperienza sul rosso contro scoiattolo-Dolgopolov, Simone Bolelli misura i progressi con coach Furlan contro Almagro, Fabio Fognini ha una grande occasione di mettersi in luce contro Wawrinka e Filippo Volandri può rilanciarsi ancora, sui suoi campi, contro De Bakker. Fra le ragazze, il sorteggio più bello ce l’ha Francesca Schiavone, che il ct Corrado Barazzutti sta mettendo sotto in allenamento: già al secondo turno come le prime 8 teste di serie, la prima italiana n. 2 degli Internazionali da Adriano Panatta nel 1977 (non considerando il n. 2 di Raffaella Reggi al torneo in forma minore di Taranto ’82), ha sulla strada l’abbordabile Peng, poi magari Petkovic o Kirilenko, per un quarto forse contro Stosur, con una bella prospettiva di semifinale, quindi, contro Radwanska-Kuznetsova o Li. O anche Flavia Pennetta, che però non è ancora a posto con la spalla e all’esordio l’ostica Mattek. Mentre il derby dividerà per un giorno le compagne di doppio Errani e Vinci, Alberta Brianti attende una qualificata, Corinna Dentoni sfida la Groth e Romina Oprandi aspetta il test Kanepi.

Rafael Nadal, 24 anni, numero 1. Ha vinto 16 delle 25 sfide con Federer AFP

cosa di bello da ricordare: «E’ stato un buon match, ho avuto tante chance. Tutti sanno che Rafa gioca in un modo straordinario sulla terra rossa e ho cercato di essere aggressivo. Così ho fatto tanti vincenti ma anche tanti errori. Sono dispiaciuto ma contento: può essere che il punteggio non lo dimostri, ma sono stato presente fino alla fine». Del resto, solo lui aveva stoppato i filotti di Rafa: dopo 81 vittorie di fila sul rosso ad Amburgo 2007 e dopo 33 a Madrid 2009. Stavolta non c'è riuscito, ci riproverà a Roma. Risultati. Madrid (3.706.000 euro, terra). Semifinali, uomini: Nadal (Spa) b. Federer (Svi) 5-7 6-1 6-3; Djokovic (Ser) b. Bellucci (Bra) 4-6 6-4 6-1. Donne: Azarenka (Biel) b. Goerges (Ger) 6-4 6-2; Kvitova (R.Cec) b. Li Na (Cina) 6-3 6-1. Oggi, finale donne Azarenka c. Kvitova (ore 15, diretta Eurosport), finale uomini: Nadal c. Djokovic (18.30, SkySport 2).

Qualificazioni (1˚ turno) e programma

Dall’alto: Roger Federer, 29 anni, e Novak Djokovic, 23 anni, ancora imbattuto nel 2011 AFP

Uomini, NASO b. Kamke (Ger) 6-1 1-6 6-2; LORENZI b. Andujar (Spa) 6-2 7-6; Riba (Spa) b. DI MAURO 2-6 6-3 6-1; Cuevas (Uru) b. BURZI 6-2 6-3: Mannarino (Fra) b. VIOLA 6-4 3-6 6-2; Kavcic (Slo) b. CRUGNOLA 7-5 3-0, rit (adduttori); donne: KNAPP b. Flipkens (Bel) 4-6 6-2 6-2; Lepchenko (Usa) b. BARBIERI 6-1 6-4; Parra Santoja (Spa) b. BURNETT 6-4 6-0; Zheng (Cin) b. GRYMALSKA 6-2 6-2. Oggi, ore 10, qualificazioni; ore 12, campo centrale (1˚ turno torneo principale): Montanes (Spa) c. Gasquet (Fra), a seguire VOLANDRI c. De Bakker (Ola), Monaco (Arg) c. SEPPI, Verdasco (Spa) c. Raonic (Can); campo Pietrangeli, ore 12: (qualificazioni) Medina Garrigues (Spa) c. KNAPP; a seguire (tabellone principale): Mayer (Ger) c. Golubev (Kaz), Kohlschreiber (Ger) c. Youzhny (Rus).


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GOLF

ATLETICA MEETING DELLA VALLE

Howe a Pavia parte dai 400 «Voglio testare il mio motore»

BALLESTEROS

1957-2011 Funambolo dei green Il gioco perde il genio

Dopo 31 mesi di lotta un tumore ha spento lo spagnolo Sbalordì il mondo con un tocco fatato e colpi miracolosi SIMONE BATTAGGIA

il punto di STEFANO CAZZETTA

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Coraggio e poesia Aveva i capelli scompigliati dal vento del mare e lo sguardo fiero. Era osannato perché non si risparmiava, temuto perché sapeva dominare, amato perché sapeva amare. Un grande giocatore è tale perché ha il dono del talento o una tecnica eccelsa o una determinazione superiore. Severiano Ballesteros aveva tutte queste cose insieme, e dunque, molto di più. Nel golf compassato, formale e precisino, lui rappresentava la beat generation, quella che poco si adatta agli schemi, più propensa, invece, a seguire le spinte che arrivano dal di dentro, spesso dal cuore. Ballesteros ha avuto la forza di un uragano e la dolcezza di una primavera. Ha issato sul pennone più alto due bandiere, quella spagnola e, soprattutto, quella europea. Dietro di esse ha condotto, vincendole, le sue battaglie ideologiche e sportive. Oggi tutti gli rendono omaggio, compreso Tiger Woods: «Nessuno ha avuto il suo genio». Ed è vero. I suoi colpi impossibili, le sue traiettorie strabilianti, i suoi salvataggi estremi, il suo tocco dolce e calibrato, lo hanno reso unico e irripetibile. Chissà da quale angolo segreto tirava fuori il coraggio. Chissà dove pescava tanta fantasia. La sua non era solo tecnica o incoscienza, ma arte. Quella che viene dall’anima e diventa poesia.

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d«Nessuna tattica. Solo imbucare il più velocemente possibile». Giocava e viveva così, Seve Ballesteros. Il calcolo non gli apparteneva, contavano solo istinto, talento, voglia. Una forza interiore enorme, che a metà degli anni ’70 ha spazzato il golf e che ha sostenuto lo spagnolo fino alle 2.10 della notte di sabato, quando a 54 anni si è spento nella sua casa di Pedreña, per complicazioni respiratorie legate al tumore al cervello diagnosticatogli nell’ottobre 2008. Dopo quattro operazioni e un periodo di recupero, le sue condizioni si erano deteriorate nell’ultimo mese e sono peggiorate venerdì.

Dolore La famiglia ha comunicato il decesso sul web, ringraziando chi lo ha sostenuto nella malattia. I funerali si terranno mercoledì alle 13 locali nella chiesa di San Pietro a Pedreña. Seguirà una veglia strettamente privata, poi il corpo sarà cremato. La commozione provata ieri in Spagna e nei campi del mondo dà l’idea di quanto sia stato ammirato. La regione Cantabria ha proclamato tre giorni di lutto, mentre a Barcellona, dove si gioca l’Open di Spagna, si è tenuto un minuto di silenzio. Molti partecipanti avevano il lutto, Miguel Angel Jimenez e Jose Maria Olazabal si sono abbracciati in lacrime. Sul web si sono moltiplicate le condoglianze, da Woods a Westwood fino a Francesco Molinari. Umile e geniale I 5 Major, le Ryder Cup, le 91 vittorie da pro sono un palmares straordinario, ma non spiegano perché fosse così amato. Nato in una famiglia umile, fratello di tre golfisti — Manuel, Vicente e Baldomero — Seve ini-

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5 MAJOR 5 RYDER 91 TORNEI

Severiano Ballesteros nasce il 9/4/57 a Pedreña (Spa). Professionista dal 1974, si fa conoscere col 2˚ posto nel British 1976. Vincerà tre volte l’Open britannico (1979, ’84, ’88), due Masters (1980, ’83), 91 tornei, di cui 50 nell’European Tour (record), ma mai in Italia («Ma è stato un amico del nostro golf», ha detto il presidente della federgolf Chimenti). Ha conquistato 5 Ryder, l’ultima da capitano nel 1997. Nella «Hall of Fame» dal 1999

Seve Ballesteros il 29 ottobre scorso REUTERS

ziò sulla spiaggia, mentre doveva essere a scuola. Brillò per la prima volta nel 1976 a Birkdale, 19enne studente con un poliziotto come caddie: fu secondo al British dopo aver sbalordito. Seve poteva sbagliare i colpi lunghi e finire nell’erba alta, ma sapeva comunque ritrovare il green. Il suo «swing» era poco ortodosso, ma potente e pieno di grazia. Anche la sabbia non era un problema: era il migliore nell’uscire dai guai. Dal parcheggio Nel 1979, a Litham St Annes, vinse il suo primo British mandando fuori giri Hale Irwin. Mentre lo statunitense evitava i rischi, nelle ultime nove buche Ballesteros centrò solo un fairway. Come alla 16, per il celeberrimo «colpo dal parcheggio»: finito tra le auto, Ballesteros riuscì a planare nel green, per poi infilare un birdie da 10 metri. Alla 18 Irwin sventolò un fazzoletto bianco in segno di resa. Seve invece scoppiò a piangere tra le braccia dei fratelli: gli inservienti ebbero il coraggio di interrompere quell’abbraccio, troppo latino. Determinazione e destino Un anno più tardi, ad Augusta, divenne il primo europeo a vincere il Masters, replicando nel 1983; ma fu nel 1984, a St Andrews, che entrò nella leggenda, stritolando Watson nelle ultime due buche, la Wall Road — par dopo tre bogey in tre giri — e la 18, chiusa con un birdie. «Pensai che sarebbe rimasta sul bordo — raccontava —. Poi chissà, forse la determinazione, forse il destino, ma entrò». La determinazione gli avrebbe regalato un quinto Major — il British 1988 ancora a Lytham — e le cinque vittorie in Ryder. Il destino, invece, gli ha negato ciò che voleva di più dopo il ritiro del 2004: trascorrere anni sereni coi tre figli.

x HANNO DETTO

R Tiger Woods «Sono profondamente triste. La sua creatività in campo non è mai stata eguagliata»

R Matteo Manassero «Era il mio idolo da quando avevo 4 anni. Mi ha ispirato e continuerà a farlo»

R Fernando Alonso «È stato un pioniere del golf, con i suoi successi lo ha fatto scoprire a tutto un Paese»

«Tutto procede bene, il piede non fa male Spero di migliorare il 46"03 del 2006» PIERANGELO MOLINARO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dAndrew Howe ha deciso di cominciare con un bagno di fatica quella che dovrebbe essere la stagione del rilancio dopo due anni da incubo ed un’operazione al tendine d’Achille. Oggi alle ore 16.30 sarà in pista sui 400 nel meeting Graziano Della Valle contro Vistalli a Pavia dove lo scorso anno si rivelò battendo Licciardello sotto una pioggia torrenziale in 45"97. «Sarà una gara dura — spiega Howe — e spero di avere Vistalli davanti per avere un riferimento preciso. L’obiettivo? Migliorare il personale, il 46"03 che realizzai nel 2006 a Rieti». Già, il 2006, la stagione del titolo europeo del lungo a Göteborg, quella della consacrazione. Sono passati 5 anni, in mezzo un argento Mondiale a Osaka 2007, poi qualche fiammata ma soprattutto sofferenza.

Il fine Adesso Andrew sta bene. «E’ bello alzarsi da letto senza sentire male, anche se forse nella mia mente devo ancora fare del tutto pulizia: a volte mi accorgo che corro senza usare i piedi, come l’anno scorso, quando temevo la fitta dolorosa. Questione di tempo e passerà. L’obiettivo di questi 400 a Pavia è una prova organica, vedere come risponde il mio motore portato oltre il limite. Non ho una preparazione specifica, ma non è un caso che gente come Bolt, Gay e Powell cominciano la loro stagione sul giro di pista». La stagione Non è ancora chiaro quando Howe esordirà con il lungo, la prova che affronterà ai Mondiali, prima altro sprint a caccia dell’esplosività che fa volare lontano. «Non so quando e dove sarà la prossima gara. Pensavo alla prima fase dei Societari, la prossima settimana, ma è molto vicina e forse è meglio stare tranquilli un

paio di settimane dopo un 400». E’ logica nei suoi panni la prudenza perché Andrew ha dovuto davvero ripartire da zero. «E’ stato un buon inverno — spiega — il periodo al coperto in Qatar, febbraio a Los Angeles sulla pista dell’Ucla, dove in mezzo ad una preparazione generale ho inserito due lavori a settimana specifici per il lungo, ma soprattutto il ritorno a vivere a Rieti. Ero stanco di allenarmi da solo. Ora invece ogni giorno sul campo trovo Collio, Donati e Verdecchia». Chissà che non significhi qualcosa anche per la 4x100. Oggi al campo Coni di Pavia in via Treves le gare iniziano alle ore 14.30 con il giavellotto. In gara sui 100 Checcucci e Verdecchia. Da seguire negli 800 Mor Seck.

«A volte quando corro ho ancora paura inconscia del dolore e non uso i piedi, ma passerà. Ora lavoro in gruppo»

Andrew Howe, 26 anni, AP

OGGI A MILANO

Avon Running: 10.000 in gara per aiutare le donne R Rafael Nadal «È stato uno dei più grandi sportivi spagnoli di sempre. Per noi è stato un esempio»

MILANO (m.l.) Dopo le tappe di Bari, Reggio Calabria e L'Aquila si svolge oggi a Milano la finale nazionale dell'Avon Running Tour La corsa delle donne 2011. E la 14ª edizione fa segnare grandi numeri. Sono quasi 10.000 le donne partecipanti alla 5 chilometri non competitiva e 550 le atlete della 10 Km agonistica che quest'anno è valido anche come Criterium nazionale universitario. Il via

(ore 10.30) verrà dato da piazza del Cannone al Castello. In gara nella 10 chilometri c'è anche Elisa Cova (figlia di Alberto, campione olimpico, mondiale ed europeo dei 10.000) atleta della Pro Patria Milano. L'iniziativa ha finalità benefiche: tutto il ricavato sarà devoluto allo Ieo (Istituto Europeo di Oncologia) per progetti di ricerca (finora ne sono stati finanziati 13 mirati alla salute delle donne.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI PALLANUOTO: SCATTA LA FINALE DONNE

RUGBY: A PARIGI STADE-RACING 16-29

La novità Rapallo A Mirco il derby sfida l’Orizzonte dei Bergamasco FRANCO CARRELLA 5 RIPRODUZ ONE RISERVATA

dVolturno, Bologna, Gifa, Mediterraneo, Ortigia, Fiorentina, adesso Rapallo. Cambiano le avversarie, ma l’Orizzonte c’è sempre: «E anche stavolta l’aspetto mentale conterà più di ogni altra cosa», raccomanda Pierluigi Formiconi, sessantaduenne allenatore delle catanesi e c.t. di quel Setterosa che dominava il mondo. Scatta oggi la sfida scudetto donne, al meglio delle tre partite: andata in Sicilia (ore 20.30, diretta su RaiSport 2), ritorno a Camogli giovedì, eventuale bella domenica di nuovo sul campo della Formoline.

Passato e futuro Contro la squadra più titolata (18 tricolori), una vera macchina da gol, ecco dunque le liguri alla prima finale e reduci dall’emozionante successo in Coppa Len. Ma non è una finale a sorpresa: il Rapallo (affacciatosi in serie A-1 nel 2006) è stato il club più attivo sul mercato, accaparrandosi Elena Gigli, Simona Abbate, Aleksandra Cotti e Teresa Frassinetti dalla Fiorentina, l’avversaria eliminata in semifinale. Nella stagio-

SCHERMA: COPPA

L’ex c.t. Pierluigi Formiconi, 62

ne regolare, le ragazze di Mario Sinatra hanno battuto l’Orizzonte nella propria vasca (13-12) e all’andata a Catania avevano ceduto soltanto nell’ultimo quarto (11-9). Ce n’è abbastanza per ritenere che sia un confronto apertissimo. Comunque vada, appare già delineato il futuro del Rapallo, anche se il presidente Alessandro Martini non vorrebbe distrazioni in questi giorni speciali: il sostegno della Pro Recco, la guida tecnica di Riccardo Tempestini e il rafforzamento del vivaio lasciano intendere che questa finale potrebbe essere soltanto la prima di una lunga serie.

GOLF: EUROPEAN TOUR

Di Francisca 3 Vezzali quinta

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La qualificazione olimpica del fioretto femminile si è aperta a Shanghai con un podio per le azzurre: Elisa Di Francisca ha chiuso al terzo posto sconfitta in semifinale dalla sudcoreana Nam, poi vincitrice. Quinta Valentina Vezzali, sconfitta dalla Guyart (15-8) nei quarti. Stop negli ottavi per Trillini (11-10 dalla Mohamed). Assente Arianna Errigo, alle prese con un infortunio alla caviglia destra (tornerà a Seul). A Bologna, prova di Coppa di sciabola donne, eliminata ai quarti Irene Vecchi (15-7 dalla Kharlan). Fuori agli ottavi Bianco, Marzocca e Di Transo. Le spadiste sono in gara a Rio de Janeiro. Nella notte le finali individuali, oggi la prova a squadre. Fioretto donne. Sedicesimi: Gebet (Fra) b. Salvatori 11-6; Vezzali b. Batini 15-6. Ottavi: Mohamed (Ung) b. Trillini 11-10. Quarti: Guyart (Fra) b. Vezzali 15-8, Di Francisca b. Deriglazova 15-3; semifinali: Nam (S. Cor) b. Di Francisca 15-13; Mohamed (Ung) b. Guyart (Fra) 15-14; finale: Nam b. Mohamed 14-9. Sciabola donne. Quarti: Kharlan (Ucr) b. Vecchi 15-7. Semifinali: Socha (Pol) b. Kharlan (Ucr) 15-13; Diatchenko (Rus) b. Besbes (Tun) 15-13; Finale: Diatchenko (Rus) b. Socha (Pol) 15-14.

Elisa Di Francisca, 28 anni AP

Spagna, Gagli 6 Manassero è 22o o

Lorenzo Gagli, 25 anni, pro dal 2006

Lorenzo Gagli è salito al sesto posto dell’Open di Spagna (European Tour; par 72, montepremi 2.000.000 e) in una terza giornata segnata dal lutto per la morte di Seve Ballesteros. L’azzurro ora è a -4 (71 71 70), grazie a un giro chiuso con quattro birdie e due bogey. Sale, ma più lentamente, anche Matteo Manassero, ora 22˚ con -1 (73 70 72): il veronese ha registrato quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. È in testa ancora il sudafricano Aiken, fermo a -8 (68 68 72): mantiene due colpi di vantaggio su Larrazabal (Spa), Jamieson (Sco), Wattel (Fra) e Hansen (Dan). A Charlotte (Usa) dopo aver passato il taglio al 50˚ posto (72 71), Edoardo Molinari ha chiuso con un altro 71 il terzo giro del Wells Fargo Championship (Pga Tour, par 72). Ieri per lui sei birdie e cinque bogey. DONNE Ad Antalya (Tur), nell’Open di Turchia, Stefania Croce e Diana Luna hanno perso il comando: ora sono rispettivamente quarta con -2 e ottava con +1. In testa a -5 l’olandese Boeljon.

Mirco ha battuto Mauro. Il derby dei Bergamasco, all’interno del derby parigino, si è visto per 25’, quelli concessi dal tecnico del Racing (ed ex c.t. azzurro) Pierre Berbizier al trequarti ala. Nello Stade, Mauro ha invece giocato 80’ (Parisse dal 49’). I biancoazzurri hanno vinto 29-16, con tre mete nel primo quarto d’ora. Titolari Festuccia e Lo Cicero, Dellapè è entrato dalla panchina. Ai barrage il Clermont di Canale (titolare nel 15-6 subito a Tolosa), mentre è clamorosamente fuori il Tolone di Wilkinson, sconfitto 27-3 a Montpellier. Retrocedono La Rochelle e Bourgoin. Barrage (13-14/5): Castres-Montpellier (vincitrice in semifinale contro il Racing Parigi); Clermont-Biarritz (vincitrice in semifinale contro il Tolosa). In Inghilterra, nell’ultima di Premiership, Castrogiovanni fino al 54’ in Leicester-London Irish 32-23. Semifinali (14-15/5): Leicester-Northampton, Saracens-Gloucester. DONNE Italia quarta agli Europei Fira, battuta 17-7 dalla Francia nella finalina. TOPOLINO (e.sp.) Oggi a Treviso si chiude il 20˚ Trofeo Topolino, con 5600 ragazzini dall’under 6 alla 14. Finali a Monigo.

NUOTO: BRASILIANI

Fratus batte Cielo nei 100 sl: 48"72 RIO DE JANEIRO (m.can.) Clamoroso a Rio: Bruno Fratus batte Cesar Cielo nella finale dei 100 sl: 48"72 contro 49"03. «Ero stanco, non mi ero depilato» si giustifica l’iridato che punta ad andare al top ai Mondiali. Oggi Cielo gareggerà a delfino, dal 12 al 23 giugno sarà al Crystal Palace dove nel 2012 i brasiliani prepareranno l’Olimpiade di Londra, e poi sarà all’Open di Parigi il 25 e 26 giugno. Primo tempo dell’anno nei 50 rana per Jessica Hardy, che vince anche i 100 sl. Intanto si fa spazio Angelito Cassandra (93), nato a Velletri (Roma), di padre italiano e madre brasiliana. E’ ranista, vale 1’02" e qui s’è fermatoa 1’03"72. Andrà ai Mondiali giovanili in agosto a Lima: per il suo allenatore Sergio Marfarà grandi cose tra Londra e Rio. Uomini, 50 ra França 27"32; 200 mx Pereira 1’57"35 (2˚ t. 2011). Donne, 100 sl-50 ra Hardy (Usa) 54"28, 30"17; 200 mx Coventry 2’11"36 (7˚ t. 2011). SPAGNOLI (pe.m.) A Malaga (Spa, 50 m). Uomini, 100 sl Czerniak (Pol) 49"50; 50 do Rando 25"94; 50 ra Monteagudo 28"07. Donne, 100 sl Castro 57"11; 400 sl M. Costa 4’09"41; 50 do Morant 29"85.

Bruno Fratus, 21 anni SODRE’/CDBA

ARCO DUE PODI AZZURRI (gu.l.g.) In Coppa del Mondo a Parenzo (Cro) l’Italia conquista due podo: 2ª nell’arco olimpico è Pia Lionetti, superata in finale dalla sudcoreana Jung 1-7. Terza Laura Longo nella finalina compound controe Watson (Usa) 113-111.

ATLETICA

Multiple: Doveri seconda DESENZANO (Bs) Francesca Doveri è seconda nell’eptathlon del Multistar di Desenzano (Challenge Iaaf), William Frullani 4˚ nel decathlon. Decatlon: 1. De Araujo (Bra) 4091; 2. Dhouibi (Tun) 3916; 3. Newdick (N.Zel) 3875; 4. Frullani 3863; 19. Combi 3577; 22. Lanthaler 3490. Eptathlon: 1. Simpson (Gha) 3601; 2. Doveri 3535 (13”32 +3.0/100 hs, 1.66/alto, 12.72/peso, 24”40 +1.6/200); 3. Broersen (Ol) 3465; 9. Bettini 3363; 13. Tani 3225; 15. Ricali 3215. MARTELLO KAWASAKI Oggi a Kawasaki (World Challenge), via al Challenge Iaaf del martello con Murofushi contro Pars (Ung), Nazarov (Tag), Sokolov (Let) e Oli-Pekka (Fin). Nei 110 hs Wilson (Usa). MARATONE (d.m.) Oggi maratone a Praga, Duesseldorf e Hannover con Emma Quaglia.

BASEBALL

Mirco (sotto) e Mauro in ruck

GALLESI A MILANO

Bologna e S.Marino ok (m.c.) Al Rimini non basta Josh Phelps, match winner di gara 2 con un fuoricampo al 9˚, e Bologna (in rimonta su Nettuno) e San Marino restano in testa. 4˚ turno: Cariparma-Elettra Novara 7-2, 3-0, 20-1 (7˚); Montepaschi Grosseto-De Angelis Knights 10-1 (g.s. De Donno), 8-6, 5-2 (De Santis 8.1rl-2bv); Telemarket Rimini-T&A San Marino 6-5; Unipol Bologna-Danesi Nettuno 3-5, 5-3, 7-1. Class.: Bologna e San Marino 750 (9-3); Rimini e Grosseto 667 (8-4); Parma 583 (7-5); Nettuno 416 (5-7); Godo V., Novara 083 (1-11) LEE 16 Nonostante 16 strikeout di Cliff Lee (record stagionale in Mlb), Philadelphia perde 5-0 contro Atlanta.

BOXE

World Series: gioia Parigi Festa ieri a Rho per l’Asr Milano, ora club partner degli Ospreys. Tanti i bambini in campo coi campioni gallesi. Il Como invece si è legato agli Aironi

ALPINISMO: FESTIVAL

Trento premia film su pastori tibetani

Il primo titolo delle World Series è di Parigi, a conferma del fatto che il girone dei Dolce&Gabbana Milano Thunder fosse il più duro (la franchigia milanese aveva battuto 3 volte su 4 i parigini). La finale a Guiyang, in Cina, dopo il 3-2 degli Astana Arlans ha visto prevalere i francesi 4-2. Decisivo il punto del croato Hrgovic su Abdullaev (Uzb) nei massimi. Il 27 e 28 maggio sempre a Guiyang, finali individuali con Derevyanchenko e Clemente Russo, che si gioca la qualificazione olimpica. MONDIALE Il nipponico Koki Kameda ha difeso il titolo dei gallo Wba battendo per kot8 il nicaraguense Daniel Diaz. COACH PACQUIAO PER GLI USA Il tecnico del filippino Manny Pacquiao, Freddie Roach, allenerà gli Usa per i Giochi di Londra.

CANOA SCARPA HAWAIANO Presentata ieri a Venezia la partecipazione dell’olimpionico Daniela Scarpa, insieme a Paolo Sfameni e coi prestigiosi colori della Reale Società Canottieri Bucintoro 1882, alla gran fondo del Molokai Surfski World Championships Hawaii in programma domenica 15.

CANOTTAGGIO

Una scena di «Summer Pasture»

Il Gp Città di Trento — Genziana d’oro del 59˚ Trento Film festival è andata a «Summer Pasture», il poetico racconto della vita di una famiglia nomade tibetana nella remota provincia del Sichuan nel Tibet orientale dei registi americani Lynn True e Nelson Walker. La Genziana d’oro del Cai per il miglior film di alpinismo premia il regista Alastair Lee autore di «The Asgard Project», che ha saputo cogliere il cameratismo e l’umorismo del team di alpinisti guidati dal britannico Leo Houlding nel corso di una ascensione sulle vette dell’Isola di Baffin. Premio speciale della Giuria per il documentario del regista danese Michael Madsen «Into Eternity», testimonianza che esplora le conseguenze a lungo termine della sete di risorse energetiche della nostra società. Il Premio «Luciano Emmer» è stato assegnato ai registi Andrea Fenoglio e Diego Mometti autore di «Il popolo che manca», un racconto carico di amarezza sui sogni dei contadini e dei montanari del cuneese strappati dalla loro terra dal sogno dell’industrializzazione.

AZZURRI Oggi finali (dalle ore 8.30 dir. Rai Sport 2) del 2˚ meeting nazionale con gli azzurri a Piediluco. Test per il doppio Luini-Frattini, per Galtarossa e A.Sartori nel singolo, per il 4 senza pl Goretti, Caianiello, La Padula, Vlcek e i 4 di coppia senir Raineri, Stefanini, Venier e Agamennoni.

GINNASTICA AZZURRE PRIME Le azzurre di ritmica Santoni, Blanchi, Savrayuk, Laurito, Pagnini e Stefanescu hanno vinto l’allaround di Coppa del Mondo a Kiev.

HOCKEY GHIACCIO MONDIALI Ai Mondiali gruppo A in Slovacchia oggi, interessante anche in chiave italiana, si decide l’equilibratissima poule retrocessione. Poule qualificazione. Girone E (a Bratislava): Danimarca-Germania 4-3 rig. (1-1, 1-1, 1-1; 0-0, 1-0); Slovacchia-Finlandia 1-2 (1-0, 0-0, 0-2). Classifica: R.Ceca* 9; Germania, Finlandia 8; Russia* 6; Danimarca 2; Slovacchia 0 (*una in meno). Girone F (a Kosice): Canada-Norvegia 3-2 (1-0, 1-0, 1-2); Usa-Francia 3-2 (1-1, 2-0, 0-1). Classifica: Canada 10; Svezia*, Usa 7; Norvegia 5; Svizzera* 3; Francia 1 (*una in meno). Poule retrocessione. A Kosice: Lettonia-Bielorussia 6-3 (3-1, 1-1, 2-1). A Bratislava: Austria-Slovenia 3-2 (1-0, 1-2, 1-0). Classifica: Bielorussia (+2), Slovenia (+2), Lettonia (0), Austria (-4) 3. PLAYOFF NHL Anche Boston alle finali di Conference dei playoff Nhl: in quella della Eastern sfiderà Tampa Bay. Così venerdì nelle semifinali. Eastern: Boston-Philadelphia 5-1 (serie 4-0). Western: Detroit-San Jose 4-3 (serie 1-3).

HOCKEY PRATO SEDICESIMA (g.l.g.) Roma perde partita ed imbattibilità stagionale, La 16ª: Cus Catania-Cernusco 6-2, Bondeno-Bra 2-3, Roma De Sisti-Suelli 3-4, Butterfly Roma-Tevere 1-5, Bologna-Bonomi 1-2. Classifica: Roma De Sisti 35, Suelli 34, Brà 32, Bonomi 25, Butterfly 23, Tevere 21, Cernu-

sco 18, Bologna 13, Bondeno 11, Cus Catania 6.

NUOTO CLERI QUARTO (al.f.) Coppa Europa a Eliat (Isr). 10 km. Uomini: 1. Dyatchin (Rus) 1h48'00, 4. Cleri a 7”, 12. Ruffini a 10”, 13. Bolzonello a 11”, 19 Ercoli a 14”, 22. Parmigiani a 2'00. Donne: 1. Payne (Gbr) 1h52'12”, 4. Grimaldi a 8”, 5. Consiglio a 8”, 7. Bruni a 10”, 9. Franco a 23”.

OLIMPIADI

Vidmar anti gay: lascia Peter Vidmar, 49 anni, olimpionico di ginnastica nel 1984, capo missione per gli Usa ai Giochi di Londra, ha lasciato l’incarico perchè da mormone contesta i matrimoni gay.

PALLAVOLO FINALE PLAYOFF A-2 (f.c.) Oggi (ore 16, dir. Sportitalia2) a Padova gara-2 di finale playoff (3 su 5) fra Phyto Performance Padova ed Ngm Santa Croce (veneti, d'ufficio, avanti 1-0 nella serie per miglior piazzamento in stagione) per determinare la 2ª promossa in A-1 dopo Ravenna. Padova (allenato da Paolo Montagnani figlio di Roberto, che fu coach dei Lupi 32 anni fa) recupera il centrale Sabo. VANNO SU (f.c.) Altre 2 promozioni in A-2. In campo maschile promossi gli avellinesi dell'Atripalda (B-1 gir. C),fra le donne esultano le parmensi del Terre Verdiane di Fontanellato (B-1 gir. A). IN PERU’ Luca Cristofani, allenatore dell’Aprilia di serie A-2 donne, è diventato il tecnico del Perù femminile con cui cercherà di qualificarsi per l’Olimpiade di Londra

PALLAMANO SALERNO VINCE (an.gal.) Gara-1 della finale donne: Salerno batte Sassari 25-21. Sabato 14 gara-2 in Sardegna per il titolo.

SPORT INVERNALI SQUADRE AZZURRE Annunciate dalla Fisi le squadre della prossima stagione. Ecco alpino e fondo squadre A. Sci alpino. Chiara Costazza nel gruppo B (ma come la Marsaglia da subito ad allenarsi con le compagne di Coppa del Mondo), fuori Thaler. Uomini. Coppa del mondo prove tecniche: Razzoli, Deville, Manf.Moelgg, Blardone, Simoncelli, Ploner. Velocità: Fill, Innerhofer, Marsaglia, Heel, Paris. Donne. Coppa del mondo tecniche: Agerer, Brignone, I.Curtoni, Gianesini, Gius, Karbon, Manu. Moelgg. Velocità: Borsotti, E. Curtoni, E.Fanchini, N.Fanchini, Merighetti, Schnarf, Stuffer. Fondo. Uomini: Piller Cottrer, Di Centa, Checchi, Clara, Moriggl, Gullo, Hofer, Noeckler. Donne: Longa, M. Piller, De Martin, Rupil, Gorra. Sprint: R. e F. Pasini, Frasnelli, Scola, Pellegrini; donne: Genuin, Brocars, G.Vuerich.

TENNISTAVOLO MONDIALI Al via oggi i Mondiali individuali a Rotterdam. La Cina, vincitrice di tutte le gare nel 2009, ha iscritto giocatori di secondo livello al doppio misto tanta è la sua superiorità. Italia con 4 uomini (Bobocica, Stoyanov, Rech Daldosso, Mutti, c.t. Nannoni) e 3 donne (Ridolfi, Vivarelli, Trotti, c.t. Batorfi), l’unica speranza è che un azzurro superi le qualificazioni, niente di più.

TUFFI BATKI QUINTA (al.f.) Al GP Fina di Fort Lauderdale (Usa), Noemi Batki è 5ª. Uomini. 3 m sincro: Kai Qin-Luo Yutong (Cin) 447.42, Dumais-Ipsen (Usa) 421.98, 6. Benedetti-Rinaldi 347.49. Donne. 10 m: Broben (Aus) 400.15, Ruolin Chen (Cin) 380.95, 5. Batki 293.45.

VARIE HAPPY MEAL SPORT CAMP Presentato all'Idroscalo di Milano, Happy meal sport camp 2011, il progetto di McDonald's che si rivolge ai bambini dai 6 agli 11 anni: 5 giorni di sport, sana alimentazione e divertimento con l’olimpionico di canoa, Antonio Rossi. L’evento a giugno, da Milano e Firenze (13-17) e raggiungerà poi Bologna (27-1/7), Torino (18-22/7), Padova, Roma, Bari e Catania (5-9/9).

VELA

Coppa America: Venezia perfeziona l’iscrizione Venezia Challenge comunica il deposito di 200mila dollari al favore di America’s Cup Event Authority quale garanzia di partecipazione alla 34a America’s Cup. Il performance bond, il secondo di una serie di passaggi propedeutici all’effettiva partecipazione alla manifestazione subito dopo il chip da 25mila dollari versato il 28 marzo: è in corso in questi giorni la trattativa per aggiudicarsi l’AC45 numero 7 che si prevede disponibile ad Auckland il prossimo 8 maggio. Venezia Challenge è il secondo team italiano che lancia la sfida agli americani di Oracle, dopo Mascalzone Latino, rappresentante ufficiale degli sfidanti.

Dopo 70 anni Star fuori dai Giochi (r.ra.) Clamorosa decisione dell'Isaf (Federazione Internazionale): ha scelto le 10 classi per l’Olimpiade di Rio 2016: Laser Standard (maschile) e Radial (femminile), 470 maschile e femminile, Finn, 49er, uno skiff femminile, un catamarano con equipaggio misto (uomo/donna), in ballottaggio windsurf e kitesurf. Non è stata confermata la Star, presente a tutti i Giochi dal ’32 esclusa Montreal ’76.


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DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA


DOMENICA 8 MAGGIO 2011

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ALTRI MONDI

l’archivio segreto di Vito Ciancimino, ex sindaco fTrovato mafioso di Palermo. Lo ha svelato ai pm il figlio Massimo: le carte erano in uno sgabuzzino nella casa di famiglia

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IL FATTO DEL GIORNO 5 DOMANDE 5 RISPOSTE

INDUSTRIA E POLITICA

Se la Grecia esce dall’euro che cosa può accadere? Il governo di Atene smentisce la stampa tedesca: non tornerà alla dracma. Il Paese, però, non è in grado di rimborsare i prestiti ricevuti. Dobbiamo preoccuparci GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

I greci continuano a dire che non usciranno dall’euro e non chiederanno di ristrutturare il loro debito. Sono assicurazioni che ufficialmente tutti accolgono con un sospiro di sollievo, ma nelle stanze segrete della finanza vengono commentate con scetticismo. La notizia delle difficoltà di Atene è uscita l’altro giorno sull’edizione on line dello “Spiegel”. Il titolo diceva: «Atene torna alla dracma». Lo “Spiegel” è un settimanale tedesco molto autorevole. Il servizio è stato messo in rete di venerdì e quando le Borse erano chiuse. Ciononostante, sul mercato delle valute, l’euro è andato subito giù. Mentre Atene smentiva con forza, i ministri dell’Eurogruppo si sono incontrati in Lussemburgo. Il problema greco esiste, e se ne valuterà appieno la portata domani, quando i mercati riapriranno.

1 Sarebbe bello fare il riassunto delle puntate precedenti.

La Grecia, come l’Italia e la maggior parte dei paesi occidentali, si mantiene col sistema dei bot: si vendono titoli ai risparmiatori, si promette loro un interes-

Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi rife rite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fon data sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osser vare tale legge.

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se, quando i bot arrivano a scadenza li si rimborsa. L’anno scorso, avvicinandosi la data del 19 maggio, risultava ogni giorno più chiaro che la Grecia non sarebbe stata in grado di rimborsare 9 miliardi. Allarme generale: il default avrebbe fatto precipitare la fiducia nell’euro, oltre allo smacco per migliaia di lavoratori ci sarebbe stato un certo fastidio per le banche tedesche e francesi, particolarmente esposte con Atene. Il default avrebbe poi avuto conseguenze gravi sulla finanza degli altri Pigs (i “porci”, cioè Portogallo, Irlanda e Spagna, essendo la “g” riservata alla Grecia). Insomma, l’Europa e il Fmi prestarono 110 miliardi, al 5% di interessi, da restituire in 3 anni.

2 Non è passato neanche un anno...

Si disse subito che la Grecia non ce l’avrebbe mai fatta, per quanto il nuovo governo Papandreou tagliasse a man bassa sulla spesa pubblica. In un anno, il rapporto debito/pil è sceso di 5 punti, dal 15 al 10. E tuttavia la crisi era troppo grave: l’Europa nel frattempo ha già ristrutturato il debito, permettendo ai greci di rientrare in 7 anni, invece

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Berlusconi contro i pm di Milano «Sono un cancro da estirpare»

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Gli scontri di un anno fa ad Atene, per protestare contro le dure misure prese dal Governo. L’austerity economica, però, non è bastata ANSA

che in 3. Ma è un palliativo, a quanto pare: l’anno prossimo Atene dovrà chiedere al mercato 40 miliardi almeno e i tassi d’interesse che deve pagare adesso per operazioni come questa stanno al 25%.

3 Che cosa bisognerebbe fare? Non lo sa con sicurezza nessuno. La linea più a portata di mano sarebbe quella di allungare ancora le rate – da 7 anni a 15? – e abbassare il tasso d’interesse. Però supponiamo che un po’ di quei 110 miliardi li avesse prestati lei. Come reagirebbe alla notizia che le hanno cambiato in corsa le condizioni? Una ristrutturazione del debito a questa maniera, non sarebbe una

RUBRICA SULL’UNITÀ

La storia d’Italia torna tra 7 giorni Il viaggio della Gazzetta nella storia dell’Italia, a cura di Giorgio Dell’Arti ed Elio Trifari, per celebrare i 150 anni dell’Unità, questa settimana non esce. La pagina tornerà domenica 12 con l’8ª puntata.

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specie di default non dichiarato?

4 L’uscita dall’euro sarebbe una soluzione?

Pare di no. Chi vorrebbe dracme in cambio delle sue merci? Fine, per quel paese, delle importazioni. Scaffali vuoti, crisi dell’energia… Il loro Pil è già sceso di tre punti quest’anno. Dove precipiterebbe? Senza contare che il debito contratto con i mercati andrebbe sempre rimborsato in euro. Atene dovrebbe cioè procurarsi euro sui mercati e per farlo sarebbe costretta a vendere tutto quello che ha. Il governo Papandreou sarebbe rovesciato, possiamo ipotizzare l’ascesa al potere di un qualche demagogo con la soluzione in tasca. Costui, per far bella figura con i suoi, si rifiuterebbe di pagare le potenze che vogliono strangolare il Paese. Ci troveremmo di nuovo al limite dell’effetto cascata. Portogallo e Irlanda, soccorse anche loro dall’Europa, hanno problemi simili.

Marcegaglia: «Servono riforme» Emma Marcegaglia incalza il governo. Il leader di Confindustria ha reclamato «interventi strutturali» durante la conferenza conclusiva delle Assise di Bergamo: «Chiediamo poche riforme chiare, non sussidi, non incentivi, non aiuti. Riforme che permettano allo Stato di ridursi e di funzionare meglio», ha detto. E sulla condanna dei leader della Thyssen, ha aggiunto: «Si tratta di un unicum in Europa che può allontanare gli investimenti esteri»

5 L’Italia? Per ora è tra i paesi salvatori. Prima di noi, casomai, c’è la Spagna.

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ALBERGHI-STAZ. CLIMATICHE

Durante un’iniziativa a Milano per la ricandidatura a sindaco della Moratti, Silvio Berlusconi è tornato ad attaccare i giudici di Milano: «Sono eversori, un cancro da estirpare, mi costringono all’umiliazione del Tribunale». Ha aggiunto di «fregarsene» delle critiche. E sulla sinistra: «Sono senz’anima e hanno la Consulta prona».

IL CONCORSO DI IERI: CENTRATO IL «5 +»

Superenalotto: vinti 717 mila euro a Cosenza. Il jackpot a 18 milioni Questa la combinazione vincente del concorso Superenalotto di ieri: 3-4-22-43-65-67. Numero Jolly: 10. Numero SuperStar: 33. Nessun vincitore con «6», un «5+» da 717.505,02 euro a Cosenza. Azzeccato nel Trevigiano anche un «5» Superstar, che vince 672.661 euro. Il jackpot Superenalotto ora sale a 18 milioni e 300mila euro.

ANCORA SBARCHI A LAMPEDUSA

Libia, a picco barcone 600 a bordo: molti morti

È ancora caos profughi a Lampedusa. Nella notte tra venerdì e sabato è sbarcato un peschereccio con 655 migranti (nella foto Ansa), poi ieri sera un barcone con 700 persone è stato intercettato a 35 miglia dalla costa. E, intanto, si piange l’ennesima tragedia dell’immigrazione: un barcone diretto verso l’Italia con oltre 600 persone è naufragato all’alba di venerdì davanti alle coste libiche, vicino a Tripoli. Lo scafo era sovraccarico e ha ceduto a poche centinaia di metri dal luogo da cui era partito. In pochi si sono salvati nuotando fino a riva. Sarebbero stati recuperati una ventina di cadaveri di somali, tra i quali 3 neonati, ma il totale delle vittime è destinato a salire. Lo scafo affondato sarebbe partito un’ora dopo quel peschereccio con 655 migranti che due notti fa è riuscito ad arrivare a Lampedusa.

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ALTRI MONDI

vittime in Siria. L’esercito ha attaccato la città fAncora di Banias con i carri armati, ma gli abitanti hanno fatto da scudi umani per evitare il loro ingresso: 6 morti

Osama in 5 video Dal suo covo guidava Al Qaeda Filmati trovati ad Abbottabad diffusi dagli Usa: «Era il leader». Ma vecchio e stanco MASSIMILIANO ANCONA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dIl Dipartimento della Difesa americano ha reso pubblici cinque video di Osama Bin Laden sequestrati dopo il raid ad Abbottabad (Pakistan), nel quale è stato ucciso il leader di Al Qaeda. Secondo il Pentagono, dal materiale raccolto, «il più importante mai sequestrato», emerge «in modo chiaro» che aveva il controllo dell’organizzazione terroristica e che il compound (il covo) fosse un «vero centro di comando da cui forniva strategie e dava istruzioni di carattere sia tattico, sia operativo». Ai video è stato tolto l’audio per ragioni di sicurezza.

Contenuti In uno dei video, girato da un’altra persona alla quale il leader di Al Qaeda dà consigli di ripresa, Bin Laden è seduto a terra davanti a un mo-

Osama in due dei video mostrati dal Pentagono AP

So Diec ti spieco

BASHAR EL ASSAD PRESIDENTE DELLA SIRIA

nitor. Ha in mano un telecomando, in testa ha un berretto di lana e sulle spalle una coperta. Appare «vecchio», con una barba lunga e bianca, soprattutto se paragonato con quello che compare sul monitor, che è «giovane», armato, ripreso nell’atto di scendere lungo un sentiero di montagna. Il filmato del Bin Laden «vecchio» è stato realizzato in una stanza disadorna, con cavi collegati a prese di fortuna. Nel video si vede pure la foto del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Che riappare poi — per pochi istanti — anche in un altro spezzone, mentre il «vecchio» Bin Laden continua a lavorare con il telecomando. Negli altri video Osama appare più giovane, con la barba nera (forse tinta) e vestito con il tradizionale copricapo e una tunica bianca o color oro mentre registra un messaggio. Le ragioni Ma perché rendere pubblici i video? Per due ragioni: la prima è che fornisce la prova che Bin Laden si nascondeva ad Abbottabad. La seconda è che l’immagine di un Bin Laden vecchio e stanco potrebbe contribuire a diminuire, se non a distruggere, quello che per parte del mondo islamico più integralista era considerato un mito. «Rimane aperta», invece, per il Pentagono la questione legata alla successione. Potrebbe toccare al numero due, Ayman Al Zawahri, accusato però da alcuni giornali arabi di aver tradito Osama. Tant’è che gli stessi americani ammettono: «Abbiamo indicazioni secondo cui in certi ambienti del gruppo non è popolare».

x LA FRASE DEL GIORNO

LA POLEMICA/1 L’EURODEPUTATO DELLA LEGA

Borghezio: «Napoli mi fa schifo Ci vuole una pulizia radicale»

S Umberto Bossi Il leader della Lega a proposito della richiesta del Quirinale di far votare le Camere sul «rimpasto» Diciamo che riflettendoci sopra... devo chiedere scusa al presidente Napolitano sulla faccenda dei sottosegretari, perché ha ragione, visto che ci sono tra i nuovi sottosegretari alcuni che avevano votato contro il Governo

Consueti toni sopra le righe, Napoli come bersaglio. «Dobbiamo stare lontani da quello schifo di città. I napoletani e Napoli non fanno parte dell’Europa civile. Puzza di rifiuti e camorra, bisognerebbe

fare una pulizia radicale», ha detto l’europarlamentare della Lega Mario Borghezio (nella foto), intervenuto allo show di Klaus Davi su Youtube. Ieri, nel capoluogo campano sono entrati in azione i militari per ripulire le oltre 1000 tonnellate di rifiuti. E, a riguardo, l’esponente del Carroccio ha aggiunto: «Vorrei sapere in quale altra città del mondo civile la raccolta dei rifiuti sia militarizzata». Duro Mario Morcone, candidato sindaco Pd: «Ecco chi sono gli amici del centrodestra napoletano».

LA POLEMICA/2 IL MINISTRO DELLA DIFESA

La Russa: «Brutte le donne Pd» Replica la Bindi: «Detto da lui...»

Il ministro della Difesa La Russa non smette di far parlare di sè. Durante una cena elettorale a Milano ha ironizzato sulla bellezza delle parlamentari del centrosinistra. «Dicono che Berlusconi fa eleggere solo le

donne belle — ha detto La Russa —. Non è vero, ci sono alcune elette non belle anche da noi, ma certo non raggiungono l’apice della sinistra, di donne di cui non faccio il nome». La battuta, ovviamente, non è piaciuta alle deputate del Pd. Rosi Bindi, da sempre fatta oggetto delle ironie di Berlusconi e degli uomini del Pdl, però, ha scelto l’ironia: «La Russa che critica l’aspetto estetico? Non male detto da lui». Più dura Anna Paola Concia: «Espediente maschiocentrico e da vecchi zozzoni».

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ALTRI MONDI

megaparty per i 50 anni. George Clooney ha fNiente festeggiato venerdì sera in un celebre ristorante cinese

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GEORGE CLOONEY ATTORE

di Beverly Hills: con lui la Canalis e un po’ di amici

JENNIFER LOPEZ la foto p Lambada e politica È rinata una stella

FIDANZATO MOLLATO

Madonna single La colpa è tutta della religione

Una hit che fa ballare, un film e l’amicizia di Obama La cantante torna al top: «E non ho 20 anni...» FILIPPO CONTICELLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

dLa donna che è orgogliosa di «non avere più 20 anni» era uscita dai radar per un po’ e qualche detrattore s’era lasciato scappare le due famose parole: «È finita». Mai previsione fu più azzardata perché adesso Jennifer Lopez non molla più il palcoscenico: tra musica, cinema, tv e pubblicità, J.Lo è di nuovo superstar planetaria. La prima mossa della nuova impennata è stata accettare il ruo-

A MILANO PER LA FESTA DELLA MAMMA

Al Piccolo il circo magico di «Donka» Martedì a teatro insieme alla Gazzetta Il Piccolo Teatro Strehler di Milano e la Gazzetta insieme per la festa della mamma. I let tori del nostro giornale che vogliono andare a vedere lo spettacolo «Donka», invitando la propria compagna, mamma, moglie o sorella, possono avere il 50 per cento di sconto sulla replica di martedì alle 19.30:

per l’acquisto dei biglietti, si può andare direttamente alla pagina www.piccoloteatro.org/gazzet ta. Nello spettacolo che i lettori della Gazza potranno gustare sarà riprodotta la grande magia del circo, con un omaggio a Cechov e un ricchissimo cast internazionale formato da musi cisti, clown, danzatori, acrobati.

l’avventuroso di REINHOLD MESSNER 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

Le condizioni estreme fortificano gli alpinisti Al FilmFestival di Trento, con Walter Bonatti e Pierre Mazeaud, scampati alla tragedia di 50 anni fa sul Pilone Centrale del Monte Bianco, abbiamo parlato di pericolo e di «esposizione». Ingrediente che rende vera l’avventura. Ma più difficile da trovare in montagna, per via di satellitari, GPS e previsioni meteo. L’austriaco Karl Gabl, che è stato il «quarto uomo» della spedizione invernale di Simone Moro al Gasherbrum II, vittoriosa grazie ai suoi suggerimenti sulle finestre di bel tempo in cui tentare la vetta, ha mostrato quanto estreme fossero le condizioni atmosferiche di quel luglio di 50 anni fa. Il

jet stream avanzò dall’Inghilterra a 300 km orari e le temperature precipitarono. Condizioni terribili che durarono 5 giorni. E costarono 4 morti. Allora, quei sette alpinisti sul Bianco erano fuori dal Mondo. Bonatti e Mazeaud hanno potuto chiarire il concetto di esposizione, perché sono i soli a poter raccontare cosa avvenne. Non che l’alpinismo di oggi sia peggiore. È un’altra cosa. Quella «esposizione» ha cementato il legame tra Bonatti e Mazeaud. Che continua da 50 anni. Un esempio per i giovani. Ce n’erano tanti a Trento: una scommessa vinta da chi organizza il FilmFestival.

lo di giudice del talent made in Usa American Idol, versione americana di X Factor che fa oltre 30 milioni di spettatori (è il programma tv più visto del Paese). E, mentre diventava volto pubblicitario di L’Oréal e Gillette, ha lavorato di gomito al nuovo album. Si chiama Love? e solo un anno fa era stato bocciato dai discografici. Poi, il 3 maggio l’uscita ufficiale con presentazione patinata all’Highland Center di Los Angeles. La 42enne americana d’origine portoricana è arrivata con un look esplosivo, chioma riccia e gilet in pelle, e non ha frenato l’entusiasmo: «Ci ho messo due anni, ma in questo mio settimo disco tutto ha funzionato nel modo giusto: è davvero fantastico». Audace e severa Il singolo che ha spianato il trionfo si chiama On the floor e ha già fatto ballare mezzo mondo riarrangiando la Lambada, tormentone an-

cheggiante del 1989: in 15 Paesi è stato il singolo più venduto su iTunes (scaricato 3 milioni di volte). E nel video del nuovo brano, I’m into you, torna a ballare in pose audaci. Fianchi generosi e lato B da sex symbol, tanto da meritare dalla rivista americana People l’elezione a «donna più bella del mondo»: discreto riconoscimento per lei che è orgogliosa di aver superato la soglia critica degli «anta». Del resto, nell’ultimo periodo, ha sedotto anche al cinema: a fine aprile è uscito il film El cantante, col marito Marc Anthony, altra star latinoamericana. Pare che, assieme a lui, difenda le condizioni dei latinos parlandone direttamente con Obama. Ma quando torna a casa, fa solo la mamma: a Emma e Max, i gemellini nati nel 2008, ha proibito di vedere il video-sexy di I’m into you. Ora che non ha più 20 anni, J.Lo è diventata anche severa.

La sexy Lady Gaga viaggia sui trampoli Regina dell’eccesso, in ogni caso. Dopo il caso del video di «Judas», Lady Gaga ha stupito per la mise mostrata a Città del Messico: abito blu trasparente e stivaloni con trampoli XL (nella foto Epa)

Madonna è di nuovo single: la 52enne popstar americana ha lasciato il fidanzato, Brahim Zaibat, ballerino musulmano di 24 anni. Lo ha rivelato ieri il quotidiano inglese Daily Mail: alla base della rottura c’è un litigio religioso. La cantante voleva che il ragazzo, con cui usciva da 9 mesi, si conver tisse alla Kabbalah, una branca mistica dell’Ebraismo. Pare si sia messa di traverso la famiglia di lui, soprattutto la madre, già irritata dal fatto che la fidanzata del figlio avesse 28 anni di più. Risul tato: negli ultimi tempi, i due non si sono più visti negli esclusivi ristoranti di Londra. Il ragazzo s’è rifugiato a Lione dai genitori e Madonna è stata fotografata da sola a New York. La cantante ha 4 figli (2 adottivi) e ha divorziato nel 2008 dal regista Guy Ritchie, dopo 8 anni di matrimonio.


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TG 1 SANTA MESSA DA REGINA COELI MAGICA ITALIA LINEA VERDE POLE POSITION TELEGIORNALE AUTOMOBILISMO: GP DI TURCHIA DI F1 DOMENICA IN L' EREDITÀ TG 1 - RAI TG SPORT AFFARI TUOI UN MEDICO IN FAMIGLIA 7 Fiction SPECIALE TG1 TG 1 - NOTTE APPLAUSI TEATRO E ARTE SETTE NOTE

RAIDUE

RAITRE

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CARTONI ANIMATI YU GI OH! 5D'S NARUTO SHIPPUDEN CATTIVIK AARON STONE GRAND PRIX STUDIO APERTO GUIDA AL CAMPIONATO CICLO: 'VERTIGO' SPYMATE STUDIO APERTO MR BEAN RITORNO AL FUTURO 2 TROY Film CONAN IL BARBARO LOST IN SPACE PERDUTI NELLO SPAZIO VIA ZANARDI, 33

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Superbike. Da Monza. La7

TENNIS 15.30 WTA MADRID

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Finale. Sky Sport 2

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Virgin Rock Live Andrea Rock (nella foto) presenta l’esibizione del gruppo inglese Whitesnake con «Here I Go Again - Live 2006»

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Serie A2 maschile. Playoff Finale. Gara 2. Sportitalia 2

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14.00 GIRO D'ITALIA

Alle 14 il GP di Turchia e la spedizione sull’Everest di Daniele Nardi (nella foto) nel programma di Bragatto e Mancini

Superbike. Da Monza. Eurosport

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CICLISMO

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Supersport. Da Monza. 1a manche Eurosport

EQUITAZIONE

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Processo alla tappa Rai Sport 1 e Rai 3

Sprint. Da Poznan, Polonia Eurosport

Alle 14 Fabiana (nella foto), Riccardo Este e Antonio Rossi seguono la Serie A, la Formula 1, la Superbike e il Giro d’Italia

12.00 CAMPIONATO DEL MONDO

GOLF

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17.00 GIRO D'ITALIA

TG LA7 M.O.D.A. LA7DOC MONZA SUPERBIKE PADDOCK SHOW TG LA7 DIO VEDE E PROVVEDE MONZA SUPERBIKE SUPERSPORT MOVIE FLASH MESSICO IN FIAMME TG LA7 IN ONDA IN THE BEDROOM Film 24.00 TG LA 7 0.10 MOVIE FLASH 0.15 BOOKSTORE 1.20 BARRIERA INVISIBILE 7.30 9.50 10.40 11.15 13.00 13.30 13.55 15.10 16.45 17.25 17.30 20.00 20.30 21.30

10.00 COPPA DEL MONDO

Selenia Europe. Gara 2 Sky Sport 2

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2ª tappa. Alba-Parma Rai Sport 1, Rai 3 e Eurosport

Radio 105

CANOA

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14.00 GP TURCHIA F1

15.00 GIRO D'ITALIA

Serie A Dilettanti. Playoff Semifinali. Gara 4. Sportitalia 2

10.00 GP2

Serie A Sky Calcio 5 e MP Calcio 4

Playoff Campionato Primavera Sportitalia 2

15.00 UDINESE - LAZIO

18.00 TREVIGLIO PIACENZA

15.00 BOLOGNA - PARMA

Playoff Campionato Primavera Sportitalia

12.30 REGGINA - VARESE

BASKET

09.30 GP3 Serie Coppa Winston. Da Istanbul, Turchia. Eurosport

12.00 MAIORCA - VILLARREAL 15.00 BRESCIA - CATANIA Liga Sky Sport 3 e Sky Calcio 8

AUTOMOBILISMO

LA 7

CAMPIONATO DEL MONDO

Serie A1 maschile. Playoff Semifinali. Gara 5 Rai Sport 2

Superbike. Da Monza. La7

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

20/2 - 20/3

LE PAGELLE

Ariete 6-

Toro 7,5

Gemelli 7

Cancro 6-

Leone 5,5

Pesci 8

DI ANTONIO CAPITANI

Famiglia, casa e impegni vi fanno a fette come la lombatina di coniglio. E voi sclerate. Vigore incostante.

Se lavoro e sport vi rendono raggianti, l’amor v’avviluppa. Le ingordigie suine sono tutte soddisfatte…

Potete relaxarvi, concedendo a palato e corpo ogni piacere, pure suino. Se lavorate, trionfate. O quasi…

Familiari e colleghi rompono. E voi li infilereste volentieri nella centrifuga, come le carote. Meglio di no.

Luna spinosa: l’amor non esalta, lo stress vi gonfia come il favismo, la fornicazione sa di minestra riscaldata.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

IL MIGLIORE Il vostro fermento creativo rende la domenica un capolavoro di divertimento e redditività. E siete pure figo-suini.

Vergine 7,5

Bilancia 5,5

Scorpione 7+

Sagittario 6,5

Capricorno 5,5

Acquario 5,5

La vostra materia grigia diventa multicolor e la creatività deflagra. Meraviglie sportive e anche suine!

Non sprecate energie. Specie con scemi e pessimisti. Il lavoro langue, l’amore pure. E il sudombelico tace.

Persone e fatti vi lanciano messaggi rassicuranti. A tratti esaltanti. Fornicazione mielosa…

Il vostro umore sfigopenzola. Ma gli amici vi sostengono e nel lavoro rendete. Avete le mani d’oro.

La Luna è opposta. E gli zebedei vi diventano più lunghi dei Rotoloni Regina. Ussignùr, state su.

Avrete intorno più rompiscatole che granelli di polline. Dribblarli vi sarà utile. Lavoro noioso.

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti CONSIGLIERI Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Cesare Geronzi, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE SETTORE QUOTIDIANI ITALIA Giulio Lattanzi

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SAMUEL ETO’O

L’attaccante dell’Inter è nato a Nkon, in Camerun, il 10 marzo 1981 (Pesci)

COLLATERALI * Con Francobolli dal Mondo N. 71 e 7,99 con Aero nautica Militare N. 36 e 11,99 con Stallone N. 25 e 10,99 con Ben Ten Alien Force N. 4 e 10,99 con Wrestling N. 18 e 11,99 con La Piovra N. 14 e 10,99 con Storia Disney N. 11 e 8,99 con Motomondiale N.1 e 11,99 con I Love NBA N.3 e 11,99 con ET Predictor Card e 4,99 con Zelig N. 6 e 11,99 con 25 anni Milan e 11,99 con DVD Senna e 13,99 con La Grande Storia Ferrari N. 4 e 11,99 con Libro Alpini e 11,99 con Moto Valentino Rossi N. 1 e 6,99. PROMOZIONI

ARRETRATI

La tiratura di sabato 7 maggio è stata di 473.615 copie

Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agen zia Servizi Editoriali Tel. 02.99049970 c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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R

DOMENICA 8 MAGGIO 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA


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