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www.gazzetta.it lunedì 3 ottobre 2011 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 115 ­ Numero 232 Anno

Serie A/ 6a GIORNATA

LA PARTITA DELLE POLEMICHE L ARBITRO IN FUTURO DIRIGERA ANCORA I NERAZZURRI

Rocchi stop: 2 o 3 turni Ma è no al veto dell’Inter Napoli in festa (rovinata dai teppisti) riscopre Lavezzi uomo­assist CENITI, ELEFANTE E TAIDELLI ALLE PAGINE 14­15

3 Il duro faccia a faccia tra il portiere dell’Inter Julio Cesar e l’arbitro Rocchi IPP

CESENA­CHIEVO

0­0

FIORENTINA­LAZIO

1­2

INTER­NAPOLI

0­3

JUVENTUS­MILAN

2­0

LECCE­CAGLIARI

0­2

NOVARA­CATANIA

3­3

PALERMO­SIENA

2­0

PARMA­GENOA

3­1

ROMA­ATALANTA

3­1

UDINESE­BOLOGNA

2­0

JUVENTUS 11 CATANIA UDINESE 11 PARMA NAPOLI 10 NOVARA PALERMO 10 SIENA CAGLIARI 10 MILAN ROMA 8 ATALANTA* LAZIO 8 INTER CHIEVO 8 LECCE FIORENTINA 7 CESENA GENOA 7 BOLOGNA

6 6 5 5 5 4 4 3 1 1

* L’Atalanta è penalizzata di 6 punti

SERIE A I ROSSONERI PERDONO IL SECONDO SCONTRO DIRETTO CON UNA GRANDE

Doppietta di Marchisio stende il Milan. Bianconeri primi Domina il match (2­0) con rara intensità: traversa di Vucinic. Espulso Boateng. Allegri duro: «E’ stata la peggior prestazione della stagione»

3 Claudio Marchisio, 25 anni, festeggiato dai compagni di squadra dopo la doppietta rifilata ai rossoneri BOZZANI

UDINESE

Sempre in vetta con super Di Natale Battuto il Bologna: in rete anche Benatia. Bisoli a rischio esonero In arrivo Ballardini?

SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 11

IlCommento

BIANCHI, MEROI A PAGINA 12 3 Totò Di Natale 33 anni PLP

LA LEZIONE DI CONTE di LUIGI GARLANDO

LE ZONE ALTE SCONFITTE SIENA E LECCE

Ci sono partite che valgono come il primo dente o il primo giorno di scuola: segnalano una crescita. JuveMilan ha annunciato ufficialmente che la creatura di Conte sta diventando grande. La Juve ha tolto palla e fiato ai campioni d’Italia, li ha sdraiati con due gol di Marchisio e guarda tutti dall’alto, al fianco della splendida Udinese. Dopo 5 partite è presto per l’incenso e per le sentenze, ma è già ora di celebrare il lavoro di Conte. Ha proceduto in due tempi, come Allegri un anno fa, che smontò l’allegra brigata di Ronaldinho con il colpo di stato dei mediani, poi recuperò qualità (Seedorf, Van Bommel) e andò a vincere.

Palermo e Cagliari in volo Colpo Lazio, Fiorentina k.o. ALLE PAGINE 18­19­21

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

Tevez come D’Alema. Quando hai bisogno di lui, si rifiuta di scendere in campo.

L’ARTICOLO A PAGINA 55

SUPERBIKE A MAGNY­COURS LO SPAGNOLO E LA CASA ITALIANA SI LAUREANO CAMPIONI

Checa e Ducati sono mondiali MotoGP: Pedrosa trionfa in Giappone. Rossi cade subito

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IPPICA MA NELL’ARC È 3°

Storico Dettori 500 Gran Premi Nessuno come lui MARLBOROCLASSICS.COM

3 Carlos Checa, 38, su Ducati

ALEX GOZZI, IANIERI ALLE PAGINE 32­33­35­37

Con 2 successi a Parigi, Frankie raggiunge e supera la cifra record FERRANTE A PAGINA 39

3 Frankie Dettori, 40 anni GRASSO

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

SERIE A 6a GIORNATA

MARCHISIO SULLA JU DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI TORINO

Cercava una vittoria simbolo. Eccola. La Juve di Conte spazza via il Milan e si regala una dose ubriacante di auto-stima. Il trionfo dei bianconeri va oltre il 2-0 finale. C’è un dato statistico che fotografa in maniera spietata l’andamento della partita, il numero dei tiri (in porta e non): le cifre parlano di un 16 a 4 per la banda Buffon. Un bombardamento. Non c’è stata gara. Pressing furioso Fin dal primo

minuto. La Juve dimostra di avere più fame, più gambe, più idee. Operando un pressing a tratti furioso. Conte sposta a sorpresa Chiellini sulla corsia di sinistra (ma chiedendogli di stringere spesso al centro per togliere campo a Ibra e Cassano) e si affida al 4-1-4-1. La mossa che consegna il centrocampo ai padroni di casa. Il Milan fa da spettatore mentre Pirlo si libera con facilità della gabbia (Cassano-Boateng) che Allegri gli aveva costruito addosso e propone le solite geniali geometrie. E non riesce a tamponare a dovere le verticalizzazioni micidiali della coppia Marchisio-Vidal. Due giovanotti che hanno corsa e qualità. E senso del gol. Non a caso sarà proprio Marchisio a realizzare la doppietta decisiva. La Juve potrebbe già andare a segno nel primo tempo. Vucinic, terminale di tutta questa ricchezza offensiva bianconera non è fortunato quando con un pallonetto (36’) scavalca Abbiati ma centra in pieno la traversa. Ma la squadra di Conte non molla la presa. Resta aggrappata all’avversario impedendogli di respirare, di ragionare. La squadra moscia e prevedibile delle ultime due stagioni è un lontano ricordo. La Juve di oggi ha la grinta esplosiva del suo comandante. Non a caso Conte continua a spingere i suoi allievi all’assalto anche quando la gara sembra impiombata sullo 0-0. Un atteggiamento che porta al micidiale uno-due finale. Con Marchisio bravo prima a chiudere una serie di triangolazioni volanti con Vidal e Vucinic e poi a piazzare un siluro da venti metri che manda in tilt uno spaesato Abbiati.

Una raffica di tiri Due gol nel finale Il Milan va k.o. e finisce in dieci Bianconeri primi Non c’è stata gara tra l’attuale capolista e i rossoneri, eppure il risultato si è sbloccato solo al 41’ della ripresa. Milan senza alibi, la Juve è in testa con l’Udinese a quota 11

I due gol bianconeri: sopra, la deviazione vincente di Marchisio e, a sinistra, l’errore di Abbiati sul raddoppio LAPRESSE, LINGRIA Qualità e personalità La Juve re-

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le reti in serie A per Claudio Marchisio che ieri sera contro il Milan ha realizzato la sua prima doppietta.

sta al comando della classifica, in compagnia dell’Udinese. Ma, dopo questa vittoria, è un primo posto che ha un peso diverso. Ora la squadra di Conte sa che può vincere lo scudetto. In pochi mesi sono cambiate tante cose nel mondo bianconero. L’arrivo di Pirlo, ad esempio, ha regalato doti industriali di qualità e di personalità al gruppo. Intorno al geniale Andrea stanno crescendo in tanti: giocatori esperti come

Barzagli (appena riconvocato in nazionale) e Pepe e giovanotti ambiziosi come Marchisio e Vidal. E questa Juve può ancora salire dei gradini se, strada facendo, ritroverà il miglior Krasic, se Vucinic riuscirà a essere più cattivo negli ultimi venti metri e se Chiellini si riprenderà il ruolo di leader del pacchetto difensivo. Ma, intanto, saltano di gioia in quarantamila nella nuova casa bianconera. E la faccia stravolta dalla felicità di Conte è l’im-

magine simbolo di questa nuova-vecchia Juve. Cantiere Milan Il presidente Berlusconi, alla vigilia, aveva parlato del modello Barcellona. Beh, lasciamo perdere. La squadra rossonera sembra ancora un cantiere aperto. Allegri, forte dello scudetto vinto, ha scelto in estate di rinunciare alle geometrie di Pirlo e di puntare su un Milan capace di travolgere gli avversari dal punto di vista atletico. Un pro-

getto che si riassume in quattro giocatori: Thiago Silva, Van Bommel, Boateng e, appunto, Ibra. Uomini capaci di sommare potenza e qualità. In questo momento almeno due di questi elementi cardine Ibra e Boateng - sono lontani dalla condizione fisica ideale. E, quindi, non riescono a incidere come al solito. Mancando questi «motori» trainanti la macchina Milan sbuffa, propone un calcio banale. Un dato: il primo tiro nello specchio del-


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UVE DA SCUDETTO MILAN

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MARCHISIO PRIMA DOPPIETTA PER IL CENTROCAMPISTA

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(4-1-4-1) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo; Krasic (9’ st Giaccherini), Marchisio, Vidal (49’ st Pazienza), Pepe; Vucinic (43’ st Matri). ALLENATORE Conte.

(4-3-1-2) Abbiati; Bonera, Nesta (26’ st Antonini), Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino (38’ st Ambrosini), Van Bommel, Seedorf; Boateng; Ibrahimovic, Cassano (16’ st Emanuelson). ALLENATORE Allegri.

PANCHINA Storari, Grosso, Elia, Del Piero.

PANCHINA Amelia, Inzaghi, De Sciglio, Aquilani.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI Boateng 44’ st doppia ammonizione (gioco falloso-gioco falloso).

AMMONITI Pirlo per gioco falloso.

I BIANCONERI A 11 MILAN E INTER INSIEME VALGONO SOLO 9 PUNTI La Juve in testa alla Serie A festeggia una vittoria pesantissima ma anche uno specialissimo primato sulla città di Milano. Perché il club bianconero con 11 punti in 5 partite ha messo insieme un patrimonio superiore ai 9 della città sede dei rivali, in crisi perché ferma a 5 con il Milan e 4 con l’Inter.

AMMONITI Nesta per gioco falloso. GIUDIZIO 777 (primo tempo 0-0) MARCATORI Marchisio (J) al 41’ e al 48’ s.t. ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE Spettatori 40.000 circa (13.144 paganti, incasso di 1.021.815; 24.137 abbonati per una quota di 690.429,09). Angoli: 5-5; fuorigioco: 2-1. Recuperi: pt 1’, st 5’

POSSESSO PALLA

JUVENTUS 56%

DRIBBLING

MILAN 44%

TIRI IN PORTA

MILAN 6

TIRI FUORI

IIIIIII JUVENTUS 7

JUVENTUS 15

I IIIIIIIII MILAN 1

JUVENTUS 9

III MILAN 3

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 27’ Punizione di Pirlo forte ma centrale: Abbiati respinge a pugni chiusi.

SECONDO TEMPO 2’ Tocco di Pirlo che libera Bonucci davanti alla porta: Abbiati alza sopra la traversa.

33’ Controllo in area e bella girata di Vucinic, il portiere del Milan blocca a terra.

c GOL! 41’ Incursione di Marchisio che triangola con Vidal, poi con Vucinic, e batte Abbiati.

36’ Vucinic controlla la palla fuori dall’area e cerca il gol con un pallonetto: traversa.

c GOL! 48’ Tiro al volo di Marchisio da 20 metri che sorprende Abbiati, disturbato da Matri.

Boateng: rosso inevitabile Ok il 2-0 dei bianconeri

la porta difesa da Buffon è arrivato al 6’ del secondo tempo con una girata al volo di Boateng. Un lampo dopo cinquanta minuti di nulla. La sosta arriva preziosa per la confusa squadra rossonera. Allegri avrà la possibilità di restituire brillantezza ai suoi gioielli. Intanto il Milan deve fare i conti con una classifica che piange. I rossoneri hanno 6 punti di ritardo dalla Juve e 5 dal Napoli. E’ già allarme-scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rizzoli restituisce il sorriso a Braschi: ha condotto molto bene una gara difficile, restando sempre concentrato. All’inizio negato un angolo alla Juventus, poi l’arbitro lascia giocare interrompendo la partita soltanto quando non può farne a meno. La prima e unica ammonizione del primo tempo dopo 39 minuti: Boateng allarga il gomito in un duello aereo con Lichtsteiner. Nella ripresa giallo al 7’ per Nesta che blocca Vucinic. Passano 10 minuti e l’arbitro mostra il cartellino a Pirlo autore di un fallo tattico su Emanuelson. Al 44’ espulso Boateng per una doppia ammonizione

Il Principino «Ci abbiamo creduto tutti sino alla fine» G.B. OLIVERO TORINO

di FRANCESCO CENITI

Claudio Marchisio 25 anni: doppietta al Milan PIERANUNZI

Claudio Marchisio riceve i complimenti di Antonio Conte SYNC

DAL NOSTRO INVIATO

la Moviola

L’espulsione di Boateng ineccepibile: il rossonero rifila una manata a Chiellini in anticipo sul pallone. Nel recupero il raddoppio juventino: Abbiati protesta per la posizione di Matri sul tiro di Marchisio, ma c’è Thiago Silva a tenerlo in gioco.

clic

Era stanco, dopo cento scatti e mille corse, ma a quattro minuti dalla fine Claudio Marchisio ha deciso che era il momento di partire e di riportare la Juve lassù. Non solo in testa alla classifica, ma in cima a un progetto, a un sogno, a un’ambizione. Marchisio è partito con le ultime energie, con lo sguardo che magari si annebbiava metro dopo metro, ma con la fierezza e la convinzione di chi vuole andare a prendersi una vittoria che stramerita. Così il Principino, questo è il suo soprannome, lui che è nato a Torino e cresciuto nella Juve, ha realizzato un gol che è un trattato di geometria: triangolo con Vidal, triangolo con Vucinic. E gol di rimpallo, perché il bello del calcio è che domini, sfiori la rete più volte e la trovi con un pizzico di fortuna perché gli dei del calcio hanno deci-

so che no, non può finire 0-0. Crederci sempre Così il Principi-

no ha baciato la Signora e d’incanto la Juve si è riscoperta più giovane, più bella, più vera: come una volta, quando giocava per lo scudetto. Una vittoria non cambia le prospettive, ma l’eventuale pareggio non avrebbe cambiato il giudizio: grande partita, crescita continua, squadra che giorno dopo giorno crede di più in se stessa. Lo si capisce dalle parole di Marchisio: «Alla fine del primo tempo avevo detto che non bisognava abbassare il ritmo. Sul primo gol sono andato lo stesso sul pallone anche se era un po’ lungo. Ci ho creduto fino alla fine come

«Sul secondo gol sono stato fortunato. Ma ciò che contava era il risultato»

tutta la squadra da inizio stagione crede allo scudetto». Per Claudio è la prima doppietta: «E infatti sono felicissimo. Sono stato fortunato anche sul secondo gol, ma contava vincere, staccare il Milan e l’Inter, raggiungere l’Udinese e stare davanti al Napoli. Non era facile perché il Milan si chiudeva bene ed è una grandissima squadra. Questo stadio merita queste vittorie. Adesso arriva la sosta e dovremo lavorare molto, ma siamo primi e felici». Sorrisi e sacrifici La Juve ha dominato il Milan grazie allo strepitoso centrocampo, in cui Marchisio si è travestito da eroe, ma anche Pirlo e Vidal sono stati interpreti eccezionali: qualità e quantità, pressing e grandi giocate, piedi fini e polmoni enormi. Questa è stata la chiave: un dominio che ha caratterizzato la partita dal primo all’ultimo minuto facendo sognare i tifosi. Questa è la notte in cui la Juve è tornata grande e quindi è la notte dei sorrisi. C’è chi magari è meno felice di altri: Fabio Quagliarella, ad esempio, è finito in tribuna perché non è considerato in buone condizioni. Ma Fabio può consolarsi guardando Del Piero che ha tifato per 90 minuti senza mai nemmeno scaldarsi per entrare. Le grandi squadre hanno grandi panchine. E tutti avranno un’occasione, il momento in cui prenderanno la palla e la porteranno verso la porta. Come in un cartone animato. Come ha fatto ieri sera Claudio Marchisio, il Principino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

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SERIE A 6a GIORNATA

Conte: «Questa Juve adesso fa sognare» Lo stadio dedica un coro al tecnico: «Sei il capitano» Antonio: «Siamo sulla strada giusta, ma restiamo umili» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Vittoria giusta «Nei minuti finali - spiega Conte -, sullo 0-0, temevo un blitz di Ibra o Boateng. Sarebbe stato assurdo, perché meritavamo di segnare molto prima. La nostra vittoria è giusta, non fa una piega. Per la prima volta non ho fatto sostituzioni fino alla fine, perché gli equilibri erano ai limiti della perfezione. Krasic nota stonata? Non faccio pagelle, dico però che Milos sta imparando a fare cose che prima non faceva, come i movimenti difensivi».

Minuto 84: il popolo bianconero è tutto i piedi a cantare «Antonio Conte capitano...». Il risultato è ancora sullo 0-0, ma la gente è comunque soddisfatta, anzi euforica, ha rivisto una Juve da grandi palcoscenici, una squadra capace di mettere sotto il Milan campione d’Italia per tutta la gara. Decibel alle stelle, ma di lì a poco lo Juventus Stadium rischia di crollare sotto l’effetto dell’uno-due di Claudio Marchisio, Principino bianconero che lotta, suda, picchia, costruisce e... segna! Eccome se segna in questa stagione. Altro che «estremista» Il vero ca-

polavoro è di Antonio Conte da Lecce. La Juve è già una squadra: organizzata, tecnica, spavalda, solida e sempre più efficace. Alla faccia dell’«estremista». Conte è un tattico raffinato, intelligente, attento alle caratteristiche dei suoi ragazzi. Ci ha messo tre partite per virare su un centrocampo più folto sì, ma velenoso, parecchio velenoso là davanti. Il suo «4-1-4-1» è perfetto per esaltare il meglio della sua rosa, ovvero Vucinic e quei tre «mostri» là

RIECCO NEDVED

«Qualcosa non è andato Ma ora è ok» Un bel quadretto d’altri tempi, o forse no, dei tempi moderni, che cambiano, come le generazioni, dai nonni ai figli, ai nipoti. La Famiglia oggi porta il nome di Andrea Agnelli, presidente bianconero, di John Elkann uomo Fiat, di Sergio Marchionne ad Fiat e Chrysler, dell’avvocato Michele Briamonte e Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo, storico avvocato degli Agnelli. Il ponte di comando è nelle loro mani e ieri erano tutti in tribuna a sostenere i bianconeri. Nonostante qualche incomprensione in società, presente anche Pavel Nedved, tornato al suo posto, a tifare Juve in compagnia della moglie Ivana e del figlio Pavel junior. «Uno stadio bellissimo, impressionante, e se lo dico io che ho visto tanti stadi... I miei ricordi della partitissima? Non sempre abbiamo vinto ma ce la siamo sempre giocata a viso aperto, alla pari». Assente per la serata inaugurale del nuovo stadio, ufficialmente per un appuntamento a Praga per beneficenza, Pavel conferma che qualche incomprensione in seno al cda in fase di calcio mercato c’è stata. «Il nuovo progetto tecnico procede bene. Ovviamente in estate ho parlato col presidente e con tutti quelli che si occupano di mercato, io sono un perfezionista: volevo ottenere il massimo e qualche incomprensione c’è stata, ma nelle migliori famiglie ci sono sempre. Però sono contento di come stanno andando le cose: siamo sulla strada giusta». Francesco Bramardo

ce solo quando vedo il talento puro al servizio del gruppo». Proprio come ieri sera: «Sì, bravi i vari Vucinic, Pirlo, Marchisio e Vidal...». Nomi non casuali. «Siamo pieni di giocatori bravi, per vincere lo scudetto occorre che molti di questi diventino campioni. E io credo che potenzialmente abbiamo gente in grado di fare il salto di qualità. Però, ora è troppo presto per parlare di scudetto. Se avessimo perso ci avrebbero massacrato, ne sono certo. Non voglio fare promesse a tifosi troppe volte illusi negli ultimi anni. Però sognare non è vietato, se ci tolgono anche questo...».

«Ottimi giocatori, possono diventare veri campioni». E Marotta punta Contento

in mezzo: Pirlo, Marchisio e Vidal, gente da scudetto, con buona pace degli scaramantici. «Ma noi restiamo degli studenti — dice Conte —. Ci meritavamo comunque una vittoria così. La gara ci ha detto che siamo sulla strada giusta, sacrificio e determinazione non devono però mai venire meno. Per vincere queste partite bisogna essere squadra sempre. Sono feli-

Antonio Conte, 42 anni, festeggia con Pirlo, Marchisio e Pepe la vittoria PHOTOVIEWS

Assalto a Contento E intanto Marotta si muove con decisione sul mercato per migliorare ulteriormente la qualità della rosa. La new entry è un tedesco con passaporto italiano, teoricamente ancora convocabile da Cesare Prandelli. Si tratta, infatti, di Diego Contento, terzino del Bayern Monaco già entrato nel mirino delle italiane nella scorsa stagione. Classe 1990, Contento nel 2010 giocò da titolare la semifinale di ritorno di Champions League, turno superato contro i francesi del Lione. Probabile che proprio durante la sosta Marotta cerchi di stringere il Bayern. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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HANNO DETTO

S Buffon «Giocare una volta a settimana ci permette di preparare al meglio le partite e preservare energie mentali e fisiche»

S Vucinic «Siamo consapevoli della nostra forza, ora siamo in alto quindi è più facile cadere se non si continua a lavorare nel modo giusto»

Zupping di VINCENZO CITO

Lo strano mobbing ad Amauri Dura pretendere telecronisti muti, parlare è il loro mestiere. Ma la televisione (lo dice la parola stessa) è fatta di immagini, soprattutto di suoni. C’è chi se ne ricorda e chi no. Due esempi. 14 settembre, esordio Champions del Napoli a Manchester, sono anni che i tifosi aspettano la musichetta, ma quando sulla Rai partono le note, Gianni Cerqueti sente il bisogno di leggere proprio in quel momento le formazioni. Martedì scorso, Napoli-Villarreal su Sky. Maurizio Compagnoni non solo fa ascoltare l’inno ma, quando c’è l’1-0, non dice una parola per dare spazio al boato del San Paolo. Incanto spezzato da Massimo Mauro, per questa indispensabile informazione «Bravo Hamsik, bravo De Laurentiis». Gene Gnocchi ad Antonio Conte «E’ vero che per costringere Amauri ad andarsene, lo fate dormire in camera con Lapo Elkann?» (Domenica Sportiva, Rai Due) Gianni Bezzi (Novantesimo minuto, Rai Due) racconta Palermo-Siena. «Sannino...e poi l’azione di Mannini». Quando l’allenatore scende in campo. Pietro Nicolodi (Sky) durante Werder Brema-Hertha Berlino. «Thomas Kraft si sta rivelando un’ottima scelta per l’Hertha Berlino, chissà che possa essere un buon acquisto. Sta andando oltre ogni più rosea aspettativa». Un minuto dopo. «Thomas Kraft butta via tutto quello che ho detto di lui nel giro di mezzo secondo! Un errore inaccettabile per un portiere di Bundesliga! Il gol di Pizarro sull’erroraccio di Thomas Kraft!». Due minuti dopo (ancora stupito) «Un errore senza senso». Dieci minuti dopo (non sa darsi pace) «Talmente inspiegabile l’intervento, anzi il non intervento di Thomas Kraft....» Mezz’ora dopo (affranto) «Dovete credermi, aveva giocato bene fino ad adesso...». Non fare così, ti crediamo sulla parola.

Gazzetta.it HIGHLIGHTS E COMMENTI SUL SITO ROSA Come ogni lunedì il sito della Gazzetta è il luogo della Rete dove rivivere le emozioni del week-end calcistico. Dalla mezzanotte sono disponibili le sintesi di tutte le partite della sesta di campionato. Alle 10.30 va invece in onda in diretta la trasmissione di approfondimento Gazza Offside (poi sempre disponibile on demand) con Alberto Cerruti e Diego Antonelli. Temi di giornata Juve-MIlan, la discussa Inter-Napoli, il risveglio delle romane, e la corsa delle outsider: Udinese, Palermo e Cagliari


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LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

SERIE A 6a GIORNATA le Pagelle

di SEBASTIANO VERNAZZA

JUVENTUS VIDAL INSTANCABILE, PIRLO È L’AGO DELLA BILANCIA 7,5 o Stantuffi sulle fasce l’allenatore Conte

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Le partite si vincono a centrocampo, diceva qualcuno. La superiorità della Juve si concentra lì, la vittoria arriva naturalmente

Vidal e Marchisio sono gli uomini dei raccordi difensivi e offensivi del 4 1 4 1 di Conte. Il cileno copre una verticale di circa 50 metri, dalla mediana fino all’area rossonera. Quantità e qualità

8 h il migliore Marchisio

Servito chi lo bollava come talebano del 4 2 4 (noi inclusi, facciamo coming out). Il suo 4 1 4 1 fa la differenza perché crea superiorità in mezzo. Gran motivatore e bravo tattico

Tardellino? Tardellone, altro che diminutivo. Partita a tutto tondo: dal raddoppio in umiltà ai due gol belli e diversi. Un numero 8 come si deve, alla vecchia maniera.

6,5

6,5

6,5

6

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5

7

7

7

6,5

s.v.

Buffon

Lichtsteiner

Barzagli

Bonucci

Chiellini

Pirlo

Krasic

Vidal

Pepe

Vucinic

Giaccherini

Matri

Una parata, però importante, su Boateng all’inizio della ripresa. Così siamo costretti ad assegnargli il voto. Senza quell'intervento sarebbe da senza voto, prova vivente della nullità del Milan ieri sera allo Juventus stadium.

Guardia svizzera, preciso e puntuale. Arriva sempre in orario come i treni del suo Paese. Continuo nel suo avanti e indietro, acquisisce più sicurezza quando esce Krasic perché smette di fare da balia al serbo. È costato molto (10 milioni), ma le «cose» belle si pagano...

Non si fa impressionare da Ibrahimovic. Se c'è da alzarsi in volo, il "Barza" non si tira indietro. Si «l…Ibra» e accetta i duelli di capoeira con Zlatan. Giusto richiamarlo in Nazionale. L'affidabilità, la sua cifra. AzzeccaBarza gli. Che significa? Boh, però suona bene.

Qualche tentennamento perché la panchina gli ha tolto sicumera. Un Bonucci più concreto, meno innamorato del pallone, dell'eleganza a tutti i costi. qualche volta butta via il pallone alla cieca, roba inaudita per uno come lui fino a pochi mesi fa.

Spostato a sinistra, ci mette un po' a riprendere possesso dei suoi vecchi territori. Spesso si accentra e dà manforte a Barzagli e Bonucci. Decisiva una sua diagonale a poco dalla fine, ancora sull'1 0. Si riapre il dibattito: meglio centrale o terzino?

Cari milanisti irriducibili, restate convinti che Galliani abbia fatto bene a non rinnovargli il contratto? Sappiamo che sotto sotto sperate in un infortunio per dire: «Avete visto?». Ora accettate il crucifige: con Pirlo dalla sua il Milan non avrebbe perso.

Non ci siamo. Il calcio di Conte è troppo ostico per Krasic. Gambe rubate all’atletica, viene da pensare. Il serbo non capisce i movimenti che l'allenatore gli chiede nelle due fasi. Si incarta, va in confusione e non trova neppure lo spunto in velocità, il suo pane.

Si allunga in verticale su 50 60 metri, quasi da area a area. Finché ha benzina, partecipa al concorso del migliore in campo. Qualità nella quantità. Si affievolisce scollinata l'ora. Vicino al gol con tiro di poco fuori. Come dite? Gol sbagliato? Ma no, dai. (Pazienza s.v.)

Quando lavora così tanto e bene, le sue presenze in Nazionale acquistano un senso. Instancabile. La sua palla top è difensiva: sullo 0 0, nel primo tempo, va a tappare la bocca a Ibra con una chiusura perfetta. Oggi come oggi Conte non può prescindere da Pepe.

Il gol non arriva, per sfortuna (traversa) e per lieve imprecisione (tiro fuori di un pelo). Se facesse gol, Vucinic contenderebbe a Marchisio lo scettro di «man of the match». Centravanti che regala pensieri e parole a chiunque gli giri attorno.

Si è scrollato di dosso l’emozione dei primi passi alla Juve. Ravviva la fascia di Krasic e non è un caso che il bis di Marchisio nasca da uno svolazzo del «Giacche» sulla sinistra. Più in generale ha capito che nel «Conte world» il primo valore è l'applicazio ne.

Pochi attimi di partita, però entra nell’azione del 2 0. È lui a danzare davanti ad Abbiati sul tiro del 2 0. La tocca o non la tocca? La consultazione dei primi replay ci fa optare per il no. Gol di Marchisio, dunque.

MILAN DISASTRO NOCERINO, CASSANO NON È ISPIRATO o

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La Juve ha corso di più e ha tenuto in mano il pallino del gioco. Il Milan non c’era e se c’era, dormiva. Così non si va da nessuna parte

La «gabbietta» per Pirlo

l’allenatore Allegri

6 h il migliore Van Bommel

Pirlo finisce in una «gabbietta». Usiamo il diminutivo perché Pirlo svaria, avanza, retrocede, e la rete che dovrebbe imprigionarlo si sfilaccia. Così finisce che su Andrea vada un po’ chi capita

Non fa nulla per contrastare il dominio della Juve a centrocampo e la superiorità numerica della mediana bianconera. Inserisce Emanuelson ma senza frutti.

Nella serata in cui la Juve occupa il centrocampo, può suonare strano che Van Bommel sia il migliore. E però VB è l’unico che cerca di tenere insieme quel che resta del Milan.

5

5

5

6

5,5

5

4

4,5

5,5

5

5,5

4,5

5

Abbiati

Bonera

Nesta

Thiago Silva

Zambrotta

Nocerino

Seedorf

Boateng

Cassano

Ibrahimovic

Emanuelson

Antonini

Se la cava su Vucinic perché Santa Traversa è la protettrice dei portiere. Intercetta la «cosciata» di Bonucci a pochi centimetri dalla porta. Esce bene ventre a terra su Chiellini. Infastidito da Matri, fa però un’altra figuraccia sul Marchisio 2.

Le sue debolezze emergono quando Allegri lo sposta in mezzo causa sostituzione di Nesta. Lì, nel vivo dell’attacco della Juve, va in bambola e sul primo gol di Marchisio fa la figura del birillo (uno dei tanti), con l’aggravante del maldestro rinvio in scivolata.

La Juve in avanti non dà riferimenti. Vucinic ha vesti da centravanti, ma si muove e non capisci mai bene dove vada a parare. Gli altri arrivano lanciati. Non è facile per un centrale difensivo sminare un attacco del genere. Si fa male, resiste, si arrende.

Vale lo stesso discorso fatto per Nesta. Difficile per un difensore affrontare un attacco movimentista come quello della Juve di ieri. Detto ciò, abbiamo visto dei Thiago Silva migliori. Salvo qualche intervento, sembrava rassegnato alla superiorità altrui.

Krasic si marca da solo e Zambrotta si nasconde un po’ dietro l’inadeguatezza dell’esterno serbo. Non spinge come sa, anche perché gli anni sono quelli che sono. E alla fine non difende come dovrebbe. Né carne né pesce. Zambro al tramonto.

È il bersaglio più facile e più debole, e non è giusto trasformarlo nel simbolo della disfatta. Non becca palla, fatica ad azzeccare un passaggio. Ribadiamo: non è tutta colpa sua, per quello che fa vedere non può essere consi derato l'affare del secolo (Ambrosini s.v.).

Travolto dal dinamismo del centrocampo della Juve. Non si ricorda una giocata degna della sua nomea di Professore del pallone. Gli anni passano per tutti, non si può chiedere a Seedorf di essere eterno. Serate così fanno venire tristezza.

Alla fin fine l’espulsione fa sì che il saldo sia negativo, ma il Boa va iscritto alla lista dei meno peggio. In dubbio fino all’ultimo per dolori alla schiena, ci dà dentro alla sua maniera. E firma l’unica palla gol milanista, con un diagonale deviato da Buffon.

Due palloni due. Uno per Ibrahimovic, anticipato da Pepe. L’altro per Boateng, con tiro del Prince deviato da Buffon. Due cose sono poche, se ti chiami Cassano. Dà l’impressione di essere spompato. Probabilmente non giocava così tanto dai tempi dei vicoli di Bari Vecchia.

Verrebbe voglia di dargli un voto antico, tra il cinque e il sei. Se lo guardi in un certo modo, pensi al bicchiere mezzo pieno. Se lo osservi con altri occhi, vai sul bicchiere mezzo vuoto. Lavora per la comunità, ma non è mai pericoloso e questo non è da Ibra.

Presenza impalpabile, tanto che a volte viene da chiedersi: è entrato Emanuelson? E che cosa fa? Sembra un incompiuto, uno senza ruolo definito. Come gli altri, è surclassato dai satanassi juventini, Marchisio soprattutto.

Sarà un caso o forse no: il Milan comincia ad imbarcare acqua quando esce Nesta e la difesa viene giocoforza stravolta. Antonini passa a destra e Bonera scivola al centro. Sarà un caso o forse no, ma con Antonini anche Giaccherini prende coraggio.

TERNA ARBITRALE: RIZZOLI 6,5 È fortunato perché la partita non genera episodi difficili da gestire, e la tiene in pugno con credibilità. Bene la valutazione del doppio giallo su Boateng. Niccolai 6-Copelli 6


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SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH NUMERI E CURIOSITA’

Vucinic fa l’elastico e il Milan non lo blocca I movimenti della punta mandano in tilt la difesa rossonera Ibrahimovic non è aiutato e non inventa: nessun tiro in porta

i numeri POSSESSO PALLA

JUVENTUS

56% CROSS EFFETTUATI

LICHTSTEINER ANDREA SCHIANCHI

7

la Sfida

Balbetta il Milan e, di conseguenza, balbetta (anzi: proprio non parla) Zlatan Ibrahimovic. Se un attaccante come lui non riesce mai a calciare verso la porta avversaria, non è soltanto colpa sua ma di tutta la squadra che non lo aiuta. Il gioco non c’è e lo svedese non può mica inventarsi nulla. Dall’altra parte, invece, Mirko Vucinic, schierato da unica punta, contribuisce a migliorare la manovra della Juve, dà una mano ai centrocampisti, consente gli inserimenti dei compagni e, in generale, è un pericolo costante per la difesa milanista. La chiave di questa vittoria dei bianconeri sta anche in queste considerazioni: Ibra è un lampione spento nel cuore della retroguardia juventina, mentre Vucinic fa brillare chiunque gli si avvicini e gli chieda il duetto. Ritmo alto Antonio Conte prepara la sfida chiedendo ai suoi giocatori di tenere alti i ritmi. In questo modo il pallone può viaggiare rapidamente, soprattutto in mezzo al campo, dove la squadra bianconera è sempre in superiorità grazie ai costanti arretramenti di Vidal. Vucinic contribuisce ad aumentare il possesso di palla (che alla fine risulterà del 56 per cento) facendo spesso il cosiddetto «movimento a uscire», come un elastico. Cioè: si sottrae alla marcatura dei centrali difensivi del Milan con un semplice passo indietro, riceve il passaggio del centrocampista (Pirlo su tutti) e libera lo spazio per l’inserimento di un compagno (spesso tocca a Marchisio e Vidal buttarsi in questi corridoi). Questo mo-

MIRKO VUCINIC 28 anni JUVENTUS

ZLATAN IBRAHIMOVIC 30 anni MILAN

PIRLO

111

46

PALLONI RECUPERATI

Autentico dominatore a centrocampo, Andrea Pirlo vince tutti i duelli contro gli avversari e governa la manovra bianconera con la solita sapienza.

4

PALLONI PERSI

PALLONI PERSI

11

6 1

THIAGO SILVA

TIRI FATTI

5

Costante la spinta del terzino sulla destra. Lichtsteiner è risultato il giocatore che ha sfornato più cross nella gara.

PALLONI TOCCATI

PALLONI GIOCATI

66

La Juventus domina in mezzo al campo, tiene sempre in mano il pallino del gioco e non concede spazi agli avversari.

11

0

DRIBBLING RIUSCITI

2

1

Un contrasto tra Antonio Cassano e Stephan Lichtsteiner. L’attaccante del Milan non è riuscito a trovare la giocata vincente. Bene il bianconero SYNC

do di giocare porta Vucinic ben 5 volte al tiro (una clamorosa traversa), e soprattutto gli offre la possibilità di fare la sponda per i compagni. Sono 8 gli assist per i centrocampisti che si buttano verso l’area avversaria. In sostanza Vucinic funge da trampolino di lancio. Pochi gli errori del montenegrino (solo 5 passaggi sbagliati e 11 palloni persi su un totale di 66 toccati) e diversi generosi recuperi (4) che testimoniano il nuovo spirito Juve. Prigioniero Se i bianconeri

hanno mostrato idee chiare e un canovaccio studiato a memoria durante gli allenamenti e poi messo in pratica sul campo, il Milan ha impressionato per la pochezza evidenziata. Mai pericolosa, la squadra di Allegri, mai padrone della partita. E il suo uomo-simbolo, Ibrahimovic, costantemente prigioniero in mezzo alla difesa avversaria. Sono pochi, rispetto al solito, i palloni toccati dal colosso svedese: so-

L’attaccante della Juve sempre pericoloso: colpisce anche una traversa lo 46. E sono poche le azioni offensive che ha tentato: un solo dribbling riuscito (e non in una zona importante), nessun tiro verso la porta, nessun cross, nessun assist. Il massimo che ha fatto sono state 5 sponde per l’inserimento di qualche compagno: davvero troppo poco. Inoltre, tra i numeri di Ibrahimovic, spicca anche lo 0 alla voce «falli subiti»: spesso l’azione del Milan si appoggia sullo svedese che protegge il pallone e cerca di subire l’intervento scorretto dell’avversario per far rifiatare i compagni. Contro la Juve non gli è riuscito neppure questo. Così si spiega la notte rossonera: decisamente poco tenera e molto amara.

Chiamato spesso a impostare l’azione del Milan da dietro, Thiago Silva ha sbagliato molti appoggi (cosa inconsueta per lui): ben 11 i palloni persi dal brasiliano.

FALLI COMMESSI

BOATENG

5 Molto impreciso negli interventi, il Boa. Fuori tempo nella marcatura di Pirlo e degli altri centrocampisti: così si spiegano i tanti falli.

TIRI

VIDAL

6 PALLONI RECUPERATI

CHIELLINI

8

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non ha avuto fortuna, ma è stato l’uomo che ha cercato di più il gol: è Vidal. I suoi tiri (6) sono sempre stati pericolosi. Molto prezioso anche nella posizione di terzino sinistro. Chiellini ha recuperato ben 8 palloni ed ha aiutato i compagni.


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SERIE A 6a GIORNATA

Allegri al buio «Avete visto il peggior Milan» «Commessi troppi errori, non possiamo perdere altri scontri diretti» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI TORINO

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C’è un felicissimo 3-0 nella stagione leonardesca a tenere accesa la speranza dei milanisti amanti della cabala: perché spesso lo scudetto del Milan è passato da una vittoria sul campo della Juve, ma è accaduto pure che i rossoneri vincessero senza riuscire ad acchiappare il successo finale. E allora tanto vale far finta di niente e scuotersi di dosso come gocce di pioggia molesta i due gol di ieri. Anche se più della cabala pesano quei sei punti di differenza fra le due squadre. La Juve saluta e se ne va a quota 11, il Milan resta a cinque punti e spera nella sosta per leccare le ferite. E’ vero, succede tutto troppo presto, è appena l’inizio di ottobre, Allegri ha fatto dell’ironia su chi parla sempre di scontri scudetto. Resta il fatto che il Milan ha incontrato due candidate al titolo e ha perso. L’anno scorso in trasferta le aveva battute tutte e due.

Senza energia Tempi diversi:

ora il Milan sconta i lavori forzati di questo mese senza ombra di turnover. Allegri lo sapeva: molti dei suoi avevano le batterie a terra. Cassano ha giocato tante partite, e lo stesso Seedorf e molti altri. E Seedorf era

Massimiliano Allegri, 44 anni LORENZINI

stato negli ultimi tempi il vero motore della squadra. Ieri era solo una generale calma piatta, un vago tentativo di difendersi dalle ondate rabbiose degli juventini. A un certo punto Allegri ha sperato di portarsi via un punto e soprattutto di impedire a Conte di scappare. Invece negli ultimi minuti è arrivato il rovescio. Ora il tecnico del Milan può solo sperare di avere pronti davvero tutti (escluso Gattuso, per il quale i tempi di recupero sono incerti) per il ritorno in campo il 16 ottobre con il Palermo. Cliente abitualmente difficile, ma chissà che stavolta non si ribalti un’altra tradizione, negativa questa volta. Considerazioni Allegri però non si nasconde dietro lo stress da panchina corta. «La Juve ha fatto un’ottima partita e noi non siamo stati all’altezza. Abbiamo sbagliato molto dal punto di vista tecnico, non abbiamo vinto un duello. Dispiace prendere gol a 4 minuti dalla fine, nonostante la prestazione potevamo uscire con un pari. La squadra era meno lucida di testa e non aveva forza, i miei giocatori hanno avuto qualche occasione, soffrendo un punto si poteva portare a casa». Non di più, l’analisi di Allegri è onesta: «Per vincere bisogna giocare a certi ritmi e non l’abbiamo fatto, ma soprattutto abbiamo sbagliato molto in fase di costruzione. Loro sono stati molto bravi. Stasera abbiamo giocato la peggior partita dell’anno. Abbiamo già perso due scontri diretti, d’ora in poi non possiamo più permettercelo». E ora un sospiro e via a casa. Per un po’ non si gioca, in nazionale andranno in pochi, e quei pochi si spera che tornino a casa più felici. Nei calcoli di Allegri, dopo una serata così, non c’è posto per nient’altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

8

i gol subiti dal Milan in campionato in cinque gare: solo col Cesena i rossoneri non hanno preso gol

IL TIFOSO BIANCONERO

IL TIFOSO ROSSONERO

Giletti «Il segreto è il ritmo»

Abatantuono «Non segna nessuno...»

Massimo Giletti, 49 anni ANSA

Diego Abatantuono, 56 anni LAPRESSE

GABRIELLA MANCINI

(man) Il rossonero Diego Abatantuono ha visto la partita in tv poi si è fiondato a Mediaset nello studio di Controcampo. Nel mezzo qualche minuto per un commento veloce. «Loro non hanno giocato benissimo, ma noi abbiamo giocato peggio — attacca —. In generale il problema del Milan non è la difesa ma l’attacco. Ibra non è un centravanti classico, nemmeno Robinho, Cassano è un uomo-assist, Pato è anomalo, l’unico è Inzaghi ma ha 38 anni. Nessuno fa gol, L’anno scorso abbiamo vinto perché erano tutti al 100%».

3

i punti in meno in classifica rispetto alla scorsa stagione: il Milan alla quinta giornata vinse con il Genoa

6

i punti di distanza dalla vetta: Juventus e Udinese guidano la classifica con 11 punti

3

vittorie del Milan in 8 partite ufficiali: una in campionato (Cesena), una in Champions League (Viktoria Plzen), una in Supercoppa italiana (Inter)

Massimo Giletti ha seguito la partita a casa, con la mamma Giuliana e alla fine non ha più voce. «Sono afono come Antonio Conte al quale ho inviato un sms prima della partita: "Comunque vada sempre con te". E’ una scaramanzia, gliel’avevo mandato anche prima delle partite contro Siena e Parma. E anche mia madre mi porta bene: quando c’è si vince». Chiellini Il conduttore biancone-

ro entra in partita: «Il ritmo forsennato è la forza della Juve che ha più tempo per allenarsi. E’ cambiata la mentalità, i bianconeri hanno azzerato il passato recente, è la Juve che fa la partita e non viceversa. Tutto questo grazie a Conte. Ci credevano e volevano i tre punti, l’anno scorso la partita la subivano anche se la vincevano. Ieri sera è stata più forte anche perché aveva più fame. Il migliore? Chiellini. Doveva dare una risposta mentale e l’ha fatto».

Questione di età L’attore, tifoso deluso, è un fiume in piena: «Nello specifico il Milan a volte è molto lento. Se Abbiati è in forma spaziale tutto okay, se no vengono fuori i problemi dell’età, vedi Zambrotta. Non voglio togliere nulla ad Allegri, ma se il gol di testa lo fa Thiago Silva qualche problema c’è».


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SERIE A 6a GIORNATA

Ibra senza alibi: «Noi mai in partita» Lo svedese compie 30 anni senza regalo. E Nesta si aggiunge agli infortunati DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO TORINO

A far male non sono i punti. Non è il meno sei dalla vetta, che dopo cinque partite è un dato del tutto relativo; e nemmeno il meno tre rispetto a un anno fa. A preoccupare molto è un altro aspetto, lo stesso che l’anno scorso portò alla conquista del titolo: il Milan non sa più vincere contro le dirette concorrenti. Le trasferte con Napoli e Juve hanno un denominatore comune: sono state le peggiori prestazioni stagionali. E allora serve portare al massimo grado lo stato di allerta, visto che l’anno scorso il Milan contro Inter e Napoli conquistò dodici punti.

ITALIA C’È BALOTELLI

Prandelli chiama Barzagli e Cigarini MASSIMO CECCHINI ROMA

Un paio di ritorni con vista sul futuro. Il c.t. Prandelli ieri ha diramato le convocazioni per i due match in programma contro la Serbia (7 ottobre a Belgrado) e l’Irlanda del Nord (11 ottobre a Pescara). Spiccano i rientri di Andrea Barzagli, campione del Mondo nel 2006, e Luca Cigarini, che nello scorso agosto era stato aggregato per la prima volta alla Nazionale maggiore a causa del forfeit di Marchisio. Il centrocampista ha sfruttato il buon inizio di stagione dell’Atalanta e il c.t. ne ha tenuto conto per i suoi esperimenti. L’Italia, infatti, è già qualificata per gli Europei. Al rientro anche Bonucci, che prende il posto di Ranocchia, escluso per via del codice etico (3 giornate di squalifica per l’espulsione contro il Novara). Rischio Serbia I convocati si ri-

troveranno stamattina a Coverciano per poi restarvi sino a giovedì, quando partiranno per Belgrado. A causa del brutto precedente del match di andata — giocatosi a Genova ma interrotto dopo pochi minuti per le intemperanze degli ultrà serbi capeggiati dal cosiddetto Ivan il Terribile (condannato poi a tre anni) — il match è considerato a rischio dalla Uefa, anche se il Viminale, in contatto con la polizia locale, sta prendendo tutte le misure precauzionali del caso. Non è escluso che al seguito degli azzurri ci siano anche una cinquantina di tifosi, i cosiddetti «Ultrà Italia», anche se il punto sarà fatto solo fra oggi e domani. I convocati. PORTIERI: Buffon (Juve), De Sanctis (Napoli), Sirigu (PSG), DIFENSORI: Astori (Cagliari), Balzaretti (Palermo), Barzagli (Juve), Bonucci (Juve), Cassani (Fiorentina), Chiellini (Juve), Criscito (Zenit), Maggio (Napoli). CENTROCAMPISTI: Aquilani (Milan), Cigarini (Atalanta), De Rossi (Roma), Marchisio (Juve), Montolivo (Fiorentina), Nocerino (Milan), Pirlo (Juve). ATTACCANTI: Balotelli (M. City), Cassano (Milan), Giovinco (Parma), Pazzini (Inter), Rossi (Villarreal). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Torte amare E pensare che la settimana era stata un accavallarsi di belle notizie. La prima vittoria in Champions, il gol numero duemila dell’era Berlusconi che sembrava fatto apposta per festeggiare i 75 anni del Cavaliere, la visita presidenziale a sorpresa di sabato, il rientro di Ibra prima e quello di Boateng ieri. Ora invece le torte di compleanno acquistano un saporaccio. Al premier è andata di traverso e lo stesso vale per Ibrahimovic, che oggi compie 30 anni. Più fiele che panna. «Non abbiamo mai avuto la possibilità di vincere — ammette lo svedese —. Il Milan non è mai stato in partita. Il risultato è giusto, sono stati più forti in tutto. Abbiamo avu-

to un periodo pieno di infortuni, ma siamo ancora forti come l’anno scorso. I tifosi devono avere pazienza, dobbiamo ritrovare il nostro gioco e poi torneremo a battere chiunque». Che tonfi Non sono i 30 anni che Zlatan avrebbe voluto e non erano nemmeno quelli che aveva pensato, dopo aver fatto il fenomeno solo quattro giorni prima in Champions. Sparito, resettato, assieme al resto della squadra e Cassano, un altro caduto dall’attico al sottoscala nel giro di una partita. Nemmeno Boateng ha prodotto il miracolo, lasciando poi la squadra in dieci e facendo andare su tutte le furie Allegri. Zambrotta a fine gara è sta-

Zlatan Ibrahimovic, 30 REUTERS

DOPO LA GARA

to severo: «Abbiamo giocato una delle peggiori gare degli ultimi tempi, la Juve aveva più voglia di vincere».

Galliani rientra Salta la cena con Agnelli

Nesta k.o. Da un lato c’è il dato oggettivo e indiscutibile di una squadra che da un mese gioca ogni tre giorni con una rosa ridotta all’osso dagli infortuni, ma dall’altro c’è un atteggiamento che non rispecchia la mentalità della proprietà e del suo allenatore. E siccome spesso piove sul bagnato, non manca nemmeno l’ennesimo guaio fisico. Stavolta è allarme sulle condizioni di Nesta, che dopo aver messo male il piede ha sentito pizzicare all’altezza del ginocchio destro e ha dovuto lasciare il campo.

TORINO (m.pas) Niente cena fra Agnelli e Galliani. Ieri sera, dopo la gara il presidente della Juve e il numero due del Milan erano attesi in uno dei ristoranti dello Juventus Stadium, ma Galliani ha preferito rientrare a Milano subito dopo la fine della partita. Nessun problema, l’appuntamento è solo rinviato. Tifoso Un 16enne di Moncalieri (To) è stato sorpreso dalla Polizia mentre, prima della gara, lanciava un fumogeno contro un bus di tifosi del Milan: identificato e denunciato.

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I NUMERI

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Il gol subito. Soltanto il Milan con El Shaarawy ha fatto gol all’Udinese e al portierone Handanovic a San Siro il 21 settembre nel turno infrasettimanale nella partita finita 1-1.

4

I gol di Totò Di Natale in questo campionato che ha segnato contro Lecce, Fiorentina, Milan e Bologna. E’ rimasto a secco soltanto contro il Cagliari nella partita finita 0-0. Da due anni l’attaccante napoletano è capocannoniere del campionato. Lo scorso anno si è fermato a 28, l’anno precedente ne aveva timbrato 29 reti.

CAMBIO IN VISTA SULLA PANCHINA DEL BOLOGNA

Capolinea Bisoli: Ballardini favorito su De Canio e Marino MASSIMO MEROI UDINE

Vince la prudenza dialettica di Guidolin («pensiamo a fare 40 punti»), sull’aggressività di Bisoli («è un modo di piangersi addosso, di pararsi le spalle e prendere in giro qualcuno»). Il tecnico dell’Udinese, che oggi festeggerà il 56˚ compleanno da capolista, si prende i tre punti. L’allenatore del Bologna vede a serio ri-

schio la sua panchina. «Mi prenderò una notte di riflessione», ha dichiarato il presidente Albano Guaraldi. Pare che Bisoli abbia le ore contate. Per la successione Ballardini è favorito su De Canio e Marino. «Le responsabilità sono di tutti, non solo dell’allenatore», sostiene Di Vaio. «Sono tranquillo – dice invece Bisoli –, venivamo da due buone prestazioni, stavolta abbiamo fatto un passo indietro. Prendiamo gol

su disattenzioni e la gara si fa in salita. Nel secondo tempo l’Udinese è stata devastante nelle ripartenze». Il sole Guidolin conferma: «Abbiamo giocato proprio bene. Dopo un quarto d’ora abbiamo cominciato ad alzare i ritmi e alla lunga abbiamo proposto un calcio piacevole, veloce, brillante. Siamo primi in classifica, ma il risultato è provvisorio. Ai nostri tifosi, però, dico di godersi questo sole e di non pensare a quando arriverà la pioggia». Soddisfatto anche il patron Gianpaolo Pozzo: «Abbiamo giocato bene, ma è ancora presto per parlare, siamo solo all’inizio della stagione. La speranza è ripetere il buon campionato dello scorso anno. Non è facile, ma sono fiducioso. Stiamo recuperando gli infortunati e quando riavremo Floro Flores e Barreto potremo fare ancora meglio».

Vertigine Udinese

di FA.BI.

FERRONETTI DOLCE RITORNO ASA UN GIGANTE DI VAIO NULLO DIAMANTI PURE UDINESE 7 HANDANOVIC 6,5 Si sporca i guanti solo su due punizioni due, di Diamanti. Sulla prima conferma il suo stato di grazia. MIGLIORE h 7,5 ILBENATIA Sblocca il risultato, non sbaglia un anticipo o una chiusura, e rischia, con un po’ d’egoismo in verità, anche di raddoppiare. DANILO 6,5 Un mastino coi piedi dolci. Meno elegante di Zapata, ma anche meno farfallone. FERRONETTI 6,5 Come se non fosse stato fermo ai box 13 mesi. Bravo. BASTA 7 Un fior d’esterno, ordinato, preciso e incisivo. Nel primo round è quello che funziona meglio. ISLA 7 Quando gli altri calano, lui cresce. E’ l’elastico perfetto tra parte bassa e parte alta della squadra (Badu s.v.). PINZI 6,5 Suda, recupera, imposta: è fondamentale. ASAMOAH 7 Gigante del centrocampo, in impostazione e in copertura. ARMERO 6 Stavolta, generoso pasticcione. Corre, sbaglia, poi si procura il rigore della tranquillità.

2

rigori a favore per l’Udinese: contro la Fiorentina e ieri col Bologna. Entrambi trasformati da Di Natale che aveva fallito, invece, con l’Arsenal

le Pagelle

TORJE 6 Meno peperino del solito, si sbatte ma non incide. Sbarbato. ABDI 6 Tiene bilanciata la squadra.

Strapazza il Bologna e rimane al comando Segna Benatia, raddoppia Di Natale su rigore. I friulani vantano la miglior difesa: solo un gol subito UDINESE BOLOGNA

2 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Benatia al 29’ p.t.; Di Natale su rigore al 27’ s.t. UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla (dal 46’ s.t. Badu), Pinzi, Asamoah, Armero; Torje (dal 24’ s.t. Abdi); Di Natale. PANCHINA Padelli, Neuton, Doubai, Sissoko, Fabbrini. ALLENATORE Guidolin. BOLOGNA (4-2-3-1) Agliardi; Casarini, Portanova, Antonsson (dal 12’ p.t.Loria), Raggi; Mudingayi, Perez; Gimenez, Diamanti, Konè (dal 19’ s.t. Pulzetti); Di Vaio (dal 9’ s.t. Acquafresca). PANCHINA Lombardi, Vitale, Krhin, Paponi. ALLENATORE Bisoli.

somai li hanno incassati. E qui la gente non può fare a meno di pensare a quali traguardi avrebbe potuto ambire un’Udinese con Sanchez e Inler. Perché anche senza i due mammasantissima la squadra è prima con pieno merito sia in campionato (con la miglior difesa) che nel gruppo di Europa League. Il vero fenomeno, in questo momento, è Francesco Guidolin, che gestisce al meglio una rosa ridotta e la stanchezza che ne deriva. Una rosa con poche alternative in attacco (Floro Flores e Barreto in infermeria da sempre) e le solite scoperte degli ottimi talent scout, ma acerbi (tipo Torje).

ARBITRO Peruzzo di Schio AMMONITI Danilo (U), Mudingayi, Loria, Perez (B) per gioco scorretto. NOTE spett. paganti 2.600, incasso di 30.579 euro; abbonati 13.738, quota non comunicata. Angoli 4-3. Tiri in porta 11-2. Tiri fuori 10-4. In fuorigioco 3-1. Recuperi: 1’ p.t., 5’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI UDINE

Bisoli ha ragione quando dice che il suo collega Guidolin non deve continuare a dichiarare che «l’obiettivo dell’Udinese sono i 40 punti», cioè la quota salvezza, come il Bologna. Le due squadre giocano in campionati diversi. Bisoli ha un po’ meno ragione quando dice che i Pozzo hanno speso milioni. Ca-

Crisi Bologna Qui, l’Udinese ha

messo a nudo i seri problemi del Bologna, che perde ancora ma, peggio, fa un lungo passo indietro rispetto alle recenti prestazioni. Un uno-due che ha inchiodato gli emiliani all’ultimo posto e con tutta probabilità messo k.o. anche Bisoli (Guaraldi si è concesso una notte per pensare all’esonero annunciato). Un solo punto in 5 gare, 2 gol fatti e 10 subiti, 7 su calci da fermo: un bilancio misero. La crisi è ufficiale. Anche i numeri di questa sfida sono impietosi: L’Udinese ha tirato 11 volte in porta, il Bologna 2 e solo su punizione. Le cifre sono il riassunto del gioco. Quello dei friulani è fatto di

il Film

29’ primo tempo Benatia sblocca la partita Il difensore franco-marocchino viene lasciato solo dai difensori del Bologna. Si aggiusta il pallone e segna ANSA

27’ secondo tempo Totò sistema le cose Armero va in percussione e viene steso da Perez. Totò Di Natale dal dischetto non sbaglia e realizza il 2-0 ANTEPRIMA

schemi, idee chiare e, pure, ottimi interpreti. Non diciamo che Benatia è da grande squadra perché è già in una grande squadra, Asamoah è un califfo del centrocampo che con più consapevolezza può diventare un fenomeno, Isla cuce la squadra come un sarto d’alta moda e Totò è il profeta del gol. Oggi la sua mira ha lasciato a desiderare, altrimenti altro che 2-0. Invece il gioco del Bologna e gli interpreti, ahimè, sono di tutt’altra caratura. La squadra di Bisoli ha fatto un’ottima figura con la Juve e una discreta con l’Inter per il semplice fatto che non ha provato a costruire, ma a ostruire. La pochezza fuoriesce quando deve fare gioco, segnare soprattutto. In avanti, non ci sono schemi. Il copione anche in questo match è stato lo stesso. Un Bologna sufficiente fino a quando non è andato in svantaggio (ancora su calcio da fermo). Corner di Armero, zuccata di Ferronetti, rimpallo che finisce nei piedi di Benatia lasciato solo in area con persino il tempo di girarsi e aggiustare la mira. Ecco, qui il Bologna invece di reagire è sparito. L’unico sussulto un’occasione sprecata da Di Vaio su bel lancio di Gimenez, il più sveglio. Udinese Nel secondo round tutto il volume offensivo del Bologna si è ridotto a due punizioni di Diamanti, la prima sventata da una prodezza di Handanovic. L’Udinese invece, superato lo scoglio del vantaggio, con gli spazi più aperti è dilagata. Azioni da applausi, tutte di prima, a volte persino troppo sofisticate, con rabone e colpi di tacco, e quantità industriale di tiri. Di Natale da solo ne ha fatti 13. Paradosso, ha segnato solo su rigore, dopo il maldestro fallaccio del fabbro Perez su Armero, sulla linea dell’area. Udinese poco concreta forse, ma bella da far sognare, lassù. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DI NATALE 6,5 Totò ci mette la firma, di rigore; prende un palo, ingaggia un duello personale con Agliardi. Vivissimo, ma impreciso. All. GUIDOLIN 7,5 Il vero fenomeno è lui. Primo in A ed Europa League gestendo 14 uomini e qualche bambino.

BOLOGNA 5 IL MIGLIORE h 6,5 AGLIARDI Ne prende due, ma ne para almeno sei. Prodezza sulla punizione di Totò CASARINI 5 La sua fascia è terra di conquista per Armero e Asamoah, anche se non è tutta colpa sua. PORTANOVA 5,5 Sarebbe il meno peggio, là dietro, se non si fosse dimenticato di Benatia sul gol. ANTONSSON s.v. Si fa male presto, sullo 0 0. LORIA 5 Gli anni passano, i riflessi pure. Si barcamena con l’esperienza. RAGGI 5,5 Regge un tempo, poi cala. E non scende davvero mai. MUDINGAYI 5 Deve fare da frangiflutti. PEREZ 5 Mena come due fabbri. Una sua martellata su Armero causa il rigore. GIMENEZ 6,5 L’unico che crea il minimo sindacale di pericolo: grande lancio per Di Vaio. Secondo round da energico eremita. Copre poco. DIAMANTI 5,5 Trascinatore che non trascina. Reagisce nel finale. KONÈ 5 Forse distratti, non abbiamo capito se era in campo. PULZETTI 5 Ci mette un po’ di birra. Ma solo quella, eh. DI VAIO 5 I muscoli del capitano sono deboli, il pensiero anche. ACQUAFRESCA 5,5 Si crea un’occasione, ma il tiro è orribile. All. BISOLI 5 Deve lavorare parecchio, se gli danno il tempo.

TERNA ARBITRALE: PERUZZO 6,5 Giusto annullare il gol di Basta (fuorigioco), giusto il rigore. Di Fiore 6; Rubino 6


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SERIE A LA POLEMICA Proteste Inter per un giallo di Rocchi, 38 anni LIVERANI

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Retroscena

Sa di aver sbagliato e non si dà pace

Il mondo gli è crollato addosso a fine gara. Fino ad allora Gianluca Rocchi era convinto di aver fischiato bene, nonostante le proteste interiste. Ma quando negli spogliatoi è arrivato Braschi, gli è bastato guardarlo negli occhi per capire che la visita non era per dei complimenti: «Gianluca, gara da dimenticare. Non solo per gli episodi». Da quel momento è iniziata la nottata di passione.

città natale. Al telefono con amici e colleghi si è sfogato: «Non riesco davvero ad accettare di aver sbagliato così tanto. Avevo preparato la gara nel migliore dei modi, ma poi è andato tutto storto». Dormire con questo peso era impossibile, così ha acceso la tv e ha rivisto la gara. Dal campo aveva avuto percezioni diverse: Obi che merita il giallo, lo stesso Obi che stende in area Maggio. I replay, invece, sono impietosi. L’arbitro ha passato la domenica chiuso in casa: niente giornali e programmi sportivi. Giornata dedicata ai figli (3 anni e 12 mesi) e tanti car-

Insonne Rocchi (nella foto espelle Sneijder nel 2010) ha lasciato San Siro e ha guidato rapidamente verso Firenze, sua

te). Quest’anno ha diretto bene Cipro-Portogallo e Borussia-Arsenal. Di sicuro da oggi tornerà ad allenarsi: la sua vita è quasi tutta dedicata all’arbitraggio. Oltre alla famiglia, c’è spazio solo per l’azienda di casa che gli ha sempre assicurato una certa tranquillità. Quella che a parte le sviste sui campi, gli aveva tolto solo il coinvolgimento in Calciopoli. Non è un caso che Rocchi consideri il giorno dell’assoluzione a Napoli (quella sportiva era arrivata molto prima) come uno dei più belli.

toni animati. Sa bene che arriverà uno stop, ma spera di reagire come nella passata stagione. Lo scambio di persona Perché Rocchi, uno dei nostri migliori arbitri e pupillo di Collina, il 19 settembre 2010 in Cesena-Lecce buttò fuori per doppia ammonizione Colucci scambiandolo per Nagatomo. Errore (tecnico) molto più grave di quelli commessi sabato. Si riprese, però, alla grande. Ora non essendoci più la finestra in B, potrebbe arbitrare nelle competizioni Uefa (con Rizzoli e Tagliavento e uno dei nostri Eli-

cen © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stop a Rocchi, ma niente ricusazione Braschi ferma per 2 o 3 turni l’arbitro fiorentino, che però dirigerà ancora l’Inter già quest’anno FRANCESCO CENITI fceniti@gazzetta.it

IL FILM DI UNA SERATA STORTA 1

Sì allo stop, no alla ricusazione. Queste, in estrema sintesi, le decisione prese da Stefano Braschi con il pieno appoggio del presidente Marcello Nicchi, nei confronti di Gianluca Rocchi, dopo la disastrosa direzione di Inter-Napoli. Il fischietto di Firenze resterà fuori per almeno due o tre turni. Potrebbe ritornare in campo a fine ottobre. Di sicuro per un po’ di mesi non incrocerà i nerazzurri, ma l’Aia rispedisce al mittente la richiesta di ricusazione (spiegheremo le ragioni più avanti): ecco perché è molto probabile che Rocchi nella prossima primavera torni a dirigere l’Inter, magari in una gara considerata facile. Le spiegazioni Il designatore sabato era a San Siro: fin da subito si è accorto della serata no del «suo» arbitro. Al di là degli errori (su tutti il rigore fuori area e il primo giallo di Obi), Braschi è rimasto spiazzato dal fatto che Rocchi, uno dei migliori in questo avvio di stagione, abbia sbagliato completamente approccio alla sfida. «Ho l’esperienza per capire quando un arbitro ha in mano un partita. Si è visto subito che non era questo il caso». Sono le parole di Claudio Ranieri, allenatore dell’Inter, ma più o meno è l’identico giudizio di Braschi. Sembrerà un paradosso, ma il designatore più che per il rigore si era adirato per questo aspetto. «Gli episodi si possono valutare male, ma sul resto non ci sono giustificazioni» ha fatto sapere Braschi ai suoi col-

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Moratti sia stata dettata dalla comprensibile delusione a caldo di una gara segnata anche dalle decisioni sbagliate dell’arbitro. Se fosse così l’incidente sarebbe archiviato. Se invece la richiesta sarà riproposta e avrà dunque il crisma dell’ufficialità, allora è già pronta la risposta: i veti sono inaccettabili qualunque errore sia stato commesso. I motivi? In primis perché l’autonomia della designazione è considerata sacra dai vertici arbitrali. E poi c’è l’aspetto numerico: dopo la divisione in due della Can, Braschi per il campionato di A può contare

Inaccettabile per l’Aia l’eventuale veto nerazzurro, a prescindere dagli errori commessi 1) La prima ammonizione data a Obi dopo un fallo inesistente su Lavezzi. 2) Rocchi assegna il rigore, ma la spinta di Obi su Maggio è fuori area. 3) Campagnaro entra in area prima del tiro di Hamsik, il rigore era da ripetere SKY

clic IN SEDICI PARTITE HA ESPULSO SETTE NERAZZURRI Quella di Joel Obi è la settima espulsione inflitta a un giocatore dell'Inter dall'arbitro Gianluca Rocchi nei 16 incontri arbitrati coi nerazzurri in campo. Rocchi mandò fuori Wesley Sneijder nel derby del 2010 vinto dall'Inter di Mou in nove.

laboratori. Non solo, dopo Inter-Napoli ha avuto un lungo colloquio con Rocchi. Il faccia a faccia è durato quasi 40 minuti: il designatore ha ascoltato la versione dell’arbitro sui casi più clamorosi, lo ha anche rincuorato («le serate no capitano ai grandi giocatori, così come agli arbitri migliori») ma poi lo ha ripreso per la condotta di gara giudicata insufficiente fin dalle prime decisioni. E comunque alla fine il succo è stato «testa bassa: questa è una sconfitta. Abbiamo poco da spiegare e le scuse servono a poco. Da domani si ritorna a lavorare: solo così si può voltare pagina».

Una lezione che Rocchi ha già memorizzato. La richiesta impossibile C’è poi un altro aspetto che Braschi dovrà affrontare: a fine gara Massimo Moratti ha utilizzato termini forti («questo arbitro non lo voglio più vedere: è stato scarso e ha rovinato stupidamente la gara») che potrebbero portare anche a un deferimento del numero uno interista. Non è questo a preoccupare il designatore, ma la richiesta per nulla velata di una ricusazione. Dalle parti dell’Aia (compreso il presidente Nicchi) si augurano che l’uscita di

solo su 20 fischietti. E’ facile intuire che accettando una ricusazione si legittima le altre società a fare lo stesso appena c’è qualche decisione poco gradita. Insomma, in breve si correrebbe il rischio di non avere più arbitri disponibili. Nella scorsa stagione era accaduto un caso analogo: l’arbitro Russo ricusato dalla Sensi dopo un disastroso Brescia-Roma 2-1 (Ranieri tecnico dei giallorossi). A distanza di mesi Russo, però, aveva diretto di nuovo Totti e compagni. E’ chiaro che Braschi terrà Rocchi lontano dall’Inter per un po’, ma è molto probabile che entro la fine del campionato lo rimandi nello stesso campo dei nerazzurri. Della serie: le designazioni spettano a noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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il voto a Rocchi per la Gazzetta. Al collaboratore Nicoletti un 4


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Episodi

S Gianluca Rocchi, 38 anni, mostra il rosso a Obi nel finale del primo tempo di Inter-Napoli. ANDREOLI

Supercoppa (1-2 col Milan) Da Gattuso al gol viziato Arbitro Rizzoli. L’Inter reclama per il mancato secondo giallo a Gattuso e per un fallo non rilevato di Boateng nell’azione del gol di Ibrahimovic

2a giornata (3-4 col Palermo) La «parata» di Migliaccio Arbitro Brighi. Sull’1-1 negato un rigore ai nerazzurri per una «parata» di Migliaccio davanti alla porta vuota su tiro a colpo sicuro di Milito

3a giornata (0-0 con la Roma) Un rigore su Sneijder Arbitro Mazzoleni. L’episodio contestato nel recupero: Sneijder frana a terra dopo un contatto con Burdisso. Per l’arbitro non è rigore

4a giornata (1-3 col Novara) Rigore e rosso a Ranocchia Arbitro Bergonzi. Sul rigore del 2-0 per il Novara, Ranocchia, poi espulso, affossa Morimoto, ma prima è il giapponese a tirarlo per la maglia

cessive parole di Moratti («Non ha avuto neanche il coraggio di cacciare l’allenatore: gliel’ha mandato a dire»).

SospettInter «Ma ce la fanno pagare per lo scudetto 2006?» Moratti, a costo di rischiare il deferimento, ha già annunciato come l’Inter si farà sentire con Braschi: «Mai più Rocchi» ANDREA ELEFANTE MILANO

L’ANTICIPO INTER-NAPOLI

La rabbia allo stato puro, la rabbia lucida, la controrabbia. Come colpita da un cazzotto inatteso, anche se a posteriori forse non proprio imprevisto, l’Inter ha scelto di non porgere l’altra guancia: subito, dopo e anche domani, per quanto potrà. Macché «fallo tattico» La rabbia allo stato puro è stata documentata dalle telecamere per quanto successo in campo, dove in tanti, fra i quali Ranieri, hanno inseguito e aspettato Rocchi per chiedergli conto non principalmente del rigore concesso, quanto di altri due episodi discutibili: il primo giallo a Obi, che Rocchi ha giustificato sulla base di un «fallo tattico» del nigeriano; l’irregolarità dell’esecuzione del rigore, a giudizio dell’Inter da ribattere a prescindere da chi fosse entrato per primo in area, se i difensori nerazzurri o Campagnaro. In arrivo altre sanzioni? Ma è se-

guita seconda puntata, nell’abituale teatro del tunnel che porta

0-3

MARCATORI Campagnaro al 43’ p.t.; Maggio all’11’, Hamsik al 30’ s.t. INTER (4-3-2-1) Julio Cesar 6; Maicon 6, Lucio 6, Samuel 5,5, Chivu 6 (dal 42’ p.t. Nagatomo 4); Zanetti 6,5, Cambiasso 5,5, Obi 5,5; Alvarez 4,5 (dal 16’ s.t. Stankovic 5,5), Forlan 5 (dal 23’ s.t. Zarate 5,5); Pazzini 5,5. PANCHINA Castellazzi, Muntari, Castaignos, Coutinho. ALL. Ranieri 5,5. NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis 6; Campagnaro 7,5, Cannavaro 7, Aronica 6,5 (dal 42’ s.t. Fernandez s.v.); Maggio 7,5, Inler 7,5, Gargano 7, Zuniga 6,5; Hamsik 7,5, Pandev 5,5 (dal 6’ s.t. Mascara 7); Lavezzi 7 (dal 34’ s.t. Chavez s.v.). PANCHINA Rosati, Fideleff, Dossena, Santana. ALL. Mazzarri 7. ARBITRO Rocchi di Firenze 3.

Il presidente dell’Inter Massimo Moratti sabato sera in tribuna a San Siro con la moglie Milly LINGRIA/PHOTOVIEWS

NOTE espulsi Obi al 41’ p.t. per somma di ammonizioni (gioco scorretto) e Ranieri all’intervallo per proteste. Ammoniti Chivu e Zuniga per g.s., Zanetti e Julio Cesar per proteste, Mascara per c.n.r.

agli spogliatoi. Lì, presenti il rappresentante della Procura federale, i dirigenti interisti in panchina e il d.s. del Napoli Bigon, si è creato un capannello intorno a Rocchi, con altre vibranti e reiterate nerazzurre, ma senza contatti fisici: neppure sfiorati, anche grazie a «blocchi» fisici studiati quasi tatticamente. Ora

stato apostrofato duramente anche dagli interisti in tribuna (Milito e Cordoba i più avvelenati) prima di rientrare nello spogliatoio e di comunicare al vice d.g. nerazzurro, nonché addetto agli arbitri, Stefano Filucchi l’espulsione di Ranieri. Modalità poco gradita, come testimoniato anche dalle suc-

resta da verificare se, in base al referto di Rocchi, altri tesserati interisti rischieranno sanzioni per proteste, al di là delle decisioni già prese in campo. JC, 2ª puntata nel tunnel Fatto sta che in particolare Julio Cesar non aveva sbollito neanche un po’ di rabbia, ma Rocchi è

5a giornata (3-1 al Bologna) Rigore fiscale su Samuel Arbitro Tagliavento. Il rigore del momentaneo 1-1 punisce un abbraccio di Samuel a Portanova che non sembra tanto robusto

L’ammissione di Rocchi Ranieri se l’era presa più per quanto successo prima della sua espulsione e a fine gara ha esternato la sua rabbia ormai lucida con dichiarazioni calibrate ma non meno dure, una su tutte: «Sarebbe diabolico se certi arbitraggi fossero conseguenza dello scudetto 2006, ma intanto il designatore stia con gli occhi bene aperti». Braschi li aveva bene aperti già domenica sera e lasciando lo stadio, hanno raccontato i vicini di poltroncina, avrebbe ammesso a denti stretti «Rocchi ha sbagliato tutto», prima di verificare di persona il risentimento di diversi dirigenti nerazzurri, fra i quali, dato il suo ruolo, ancora Filucchi. Quel dubbio incorporato Il resto lo ha ascoltato non molto più tardi da Massimo Moratti, che ai microfoni tv ha palesato la rabbia del momento, ma anche la controrabbia Inter, intesa come atteggiamento e iniziative future. Senza sconfinare nel vittimismo del «C’è un complotto contro l’Inter», in casa nerazzurra sorge spontanea una domanda con sospetto incorporato («Come mai tanti episodi penalizzanti in così poco tempo»?), ispirato dalla sgradevole sensazione di una sottile ma latente prevenzione: in soldoni, il dubbio che l’Inter possa finire per «pagare» l’infinita querelle dello scudetto 2006. Intanto Moratti, affrontando il rischio di un deferimento che si sussurra non da escludere a priori, più che una domanda ha già fatto una richiesta, in forma molto pressante: «Mai più arbitrati da Rocchi». E le prossime puntate saranno semplice conseguenza: è facile che la «ricusazione pubblica» sia ribadita anche a chi di dovere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI NON DANNO ALIBI AI NERAZZURRI

I guai restano: peggior difesa e zero gol in casa LUCA TAIDELLI MILANO

L’Inter domani tornerà al lavoro — senza 11 nazionali — e Claudio Ranieri dovrà essere bravo a ricaricare lo spogliatoio, ma anche a metterlo di fronte alle proprie responsabilità. Guardare soltanto agli errori di Rocchi infatti sarebbe un autogol. 4 punti nelle prime 5 gare

Non succedeva dal

1983-84

Non tornano i gol Comunque la si

rigiri, i numeri attuali inchiodano l’Inter. Intanto quella nerazzurra è la peggior difesa di tutto il campionato: 11 reti subite, contro le 10 di Bologna e Parma. In compenso l’attacco (7 reti) vivacchia a metà classifica grazie alle triplette di Palermo e Bologna e al gol di Novara. In casa invece siamo allo zero assoluto. E tre gare senza la miseria di un gol all’attivo la gente

nerazzurra non le vedeva dal ’91-92. Allora, dopo la rete di Baggio contro la Juve (quarti di Coppa Italia) arrivò un triplo 0-0 contro Cagliari, Torino e Parma. Serie interrotta da Fontolan nell’1-3 contro la stessa Juve, dopo 332 minuti di astinenza. Ineguagliabile, sperano i tifosi nerazzurri, resta la siccità della stagione ’76-77: 675’ tra le reti di Pavone nell’1-1 al Foggia del 13 febbraio ’77 e

L’ultima volta che l’Inter aveva iniziato così male in campionato era nell’83-84, con Radice (nella foto). Tre sconfitte, un pareggio e una vittoria, proprio contro il Napoli.

quella dell’1-1 al Perugia del 22 maggio. La striscia attuale ha raggiunto invece quota 297’. Il tassametro infatti è scattato con la rete di Nagatomo nel 3-1 al Catania del 15 maggio. Poi le scene mute contro Trabzonspor, Roma e Napoli. Avvio da incubo Ma il vero «dramma» sono i punti. In cinque gare di campionato l’Inter ne ha raccolti appena 4. Non

11 gol subìti in 5 gare

La difesa è al

20˚ posto

partiva così male dall’83-84, con Radice. Anche al tempo alla quinta arrivò a San Siro il Napoli. Ma allora un gol di Altobelli regalò ai nerazzurri la prima vittoria, dopo tre sconfitte e un pareggio. Per trovare bilanci peggiori bisogna tornare alla «preistoria»: 5 k.o. iniziali nel ’21-22, 4 sconfitte e una vittoria nel ’24-25, tre pareggi e due sconfitte nel ’46-47. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Julio Cesar (foto) è il portiere più battuto della serie A: 11 reti al passivo. Seguono Bologna e Parma con dieci gol subiti. E l’attacco non va meglio: zero gol segnati in tre gare casalinghe


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Mi manda Lavezzi positivi. Sabato sera, poi, s’è voluto superare, ispirando le reti di Maggio e Hamsik che hanno chiuso la partita. Sin qui è sempre stato decisivo, comunque: ha realizzato un gol a Cesena, ha colpito una traversa a Manchester, ha servito gli assist per gli ultimi due gol al Milan, ha inventato l’azione della prima rete contro il Villareal e si è procurato il rigore del 2-0 finale. Le ultime prodezze le ha regalate nella notte di San Siro, sotto gli occhi di Massimo Moratti, uno dei suoi più grandi estimatori.

Il Pocho è specialista negli assist Tutti in gol Nel Napoli del 3-0 sull’Inter non c’era Cavani: l’argentino fa sentire il suo peso in avanti MIMMO MALFITANO NAPOLI

Non gli hanno risparmiato nulla, gli interisti. Persino Walter Samuel, suo compagno in nazionale, gli ha tirato legnate senza fargli nessuno sconto. È uscito da San Siro dolorante, Ezequiel Lavezzi, col solito problema al calcagno, ma felice e sorridente. Le entrate di Samuel e Lucio le ha dimenticate in fretta, come il fallo subito da Zanetti, prima che arrivassero le contestazioni interiste per il rigore conces-

so da Rocchi e la conseguente espulsione di Obi (fallo su Maggio). I novanta minuti di San Siro, dunque, l’hanno caricato a dovere, l’idea di poter essere determinante in una notte di grande calcio l’ha motivato più di ogni altra cosa. Ogni ripartenza è stata una pugnalata per i difensori nerazzurri che non l’hanno mai preso se non ricorrendo alle maniere forti. Sensazione unica Lui ha subito in silenzio, contestando a Rocchi soltanto l’azione del fallo di Zanetti confermato, per

Ezequiel Lavezzi, 26 anni, e Marek Hamsik, 24. A destra Cavani PEGASO

giunta, dalle immagini televisive. Poi, il solito Pocho, tutto scatti e dribbling da far ammattire gli avversari. Chi è rimasto colpito dalla forza dell’attaccante argentino è stato Maicon, che al termine del primo tempo ha voluto scambiarsi la maglia. «Ho provato una sensazione straordinaria. Non avevo mai vinto a San Siro e devo dire che si tratta di un’esperienza unica», ha detto il Pocho il giorno dopo aver battuto l’Inter ed aver sostituito alla grande Cavani. Con lui al centro dell’attacco, il Napoli ha sempre ottenuto risultati

L’attaccante è uscito dolorante da San Siro per le botte prese da Samuel e Lucio Hamsik felice anche per altro: lui e Martina avranno un altro figlio a gennaio

Gioia Hamsik Tra i due esiste un’intesa collaudata in quattro anni di Napoli. Quando sono in giornata diventa difficile per tutte le avversarie. Con la rete di sabato sera, Hamsik ha raggiunto quota 50 gol con la maglietta del Napoli, una gioia che il centrocampista slovacco ha voluto dividere con i suoi compagni. «La mia prodezza all’Inter è tutta merito di Lavezzi che è riuscito a lanciarmi in perfetta sincronia con il mio scatto», gli ha riconosciuto Marek. Che vive anche la felicità della prossima paternità. Sua moglie, Martina, lo renderà nuovamente papà nel prossimo gennaio. Un momento che il centrocampista ha festeggiato mimando il pancione, mentre esultava per il gol. «È stata una bellissima partita, finita con una grande vittoria», ha detto prima di raggiungere la nazionale slovacca.

IL DOPOPARTITA

Ed Ezequiel festeggia nel ristorante dei milanisti MILANO Era giusto che la festa del Napoli, dopo l’impresa con l’Inter, proseguisse anche fuori da San Siro. E sabato notte il Pocho Lavezzi ha completato l’opera andando a brindare addirittura nel tempio milanista, il ristorante Giannino. Lavezzi, che peraltro ha casa a Milano, si è presentato con l’inseparabile Zuniga, protagonista anche contro l’Inter. E nel locale i due sono stati raggiunti anche da un altro compagno, Peppe Mascara. Il locale era pieno, c’era pure il vicepresidente rossonero Adriano Galliani che, comunque, è andato via presto. Il trio napoletano ha cenato proprio nella sala privé, quella con la tv, solitamente riservata all’entourage del Milan e ai personaggi. Sabato sera gli occhi erano puntati anche su Belen Rodriguez e Fabrizio Corona che si è intrattenuto a lungo con l’ex fidanzato di Federica Pellegrini, Luca Marin, ormai entrato nel giro del gossip milanese. A tavola pure Bobo Vieri con l’amico Davide Lippi. Ma soprattutto tantissimi tifosi napoletani che hanno aspettato fino alle tre del mattino per applaudire e coccolare Ezequiel Lavezzi. Ma il Pocho li ha dribblati meglio dei difensori interisti uscendo dal retro del ristorante. Francesco Velluzzi

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SERIE A 6a GIORNATA

«Berlusconi, fai una brutta figura» De Laurentiis attacca il patron del Milan: «E’ il premier, la legge sugli stadi è ferma da 3 anni» MIMMO MALFITANO NAPOLI

Sulla questione arbitrale e sulla direzione di Rocchi, sabato sera, a San Siro, è intervenuto Aurelio De Laurentiis: «Comprendo la delusione di Massimo Moratti e le sue lamentele. Sono da otto anni nel calcio e tutti noi presidenti ci siamo inquietati con gli arbitri», ha detto il presidente del Napoli intervenendo a «5 minuti di recupero», su Rai 1. «Il problema, però, è a monte. Siamo negli anni della tecnologia e non possiamo essere governati da un 75enne», ha spiegato De Laurentiis riferendosi al presidente della Fifa, Blatter. Questione stadi La polemiche ar-

bitrali, dunque, in primo piano, ma il massimo dirigente napoletano ha parlato anche della questione stadi, criticando aspramente Silvio Berlusconi che ha parlato di ostacoli burocratici per costruire nuovi stadi. «È strano che quelle cose le abbia dette il presidente del Consiglio. Ci sta facendo una grandissima brutta figura, lui che è anche uomo di calcio. Mi ha sorpreso che abbia detto quelle cose, dopo che per tante volte ha fatto il presidente del Consiglio

Aurelio De Laurentiis, 62 anni, presidente del Napoli dal 2004 IMAGESPORT

e ha alle spalle 20 anni (sono 25, ndr) di presidenza Milan. Mi provoca disagio sentirlo, lui ne ha i mezzi e dunque dovrebbe creare un modello inglese. E invece, attraverso il sottosegretario Crimi ha fatto una legge che è ferma lì, da tre anni», ha aggiunto De Laurentiis. Scudetto Il presidente del Napo-

li è stato sollecitato pure sull’argomento scudetto. «Con Mazzarri lavoro da tre anni, la nostra linea è quella di andare avanti partita dopo partita, altrimenti si creano situazioni che possono far male o provoca-

Fra primo e secondo «Farò di tut-

L’ANTICIPO DI SABATO ROMA-ATALANTA

3-1

MARCATORI Bojan (R) al 20’, Osvaldo (R) al 31’ p.t.; Denis (A) al 3’, Simplicio (R) al 36’ s.t. ROMA (4-3-3) Lobont 5,5; Rosi 6,5, Burdisso 7, Heinze 6, Jose Angel 5; Simplicio 6,5, De Rossi 7,5, Pjanic 6,5; Bojan 7 (dal 17’ s.t. Borini 6), Totti 7 (dal 24’ s.t. Pizarro 6,5), Osvaldo 6,5 (dal 41’ s.t. Borriello s.v.). PANCHINA Curci, Cicinho, Cassetti, Kjaer. ALL. Luis Enrique 7.

ATALANTA (4-4-1-1) Consigli 6,5; A. Masiello 6, Capelli 5,5, Manfredini 6, Bellini 5; Schelotto 6, Brighi 5 (dal 12’ s.t. Bonaventura 5,5), Cigarini 6,5 (dal 45’ s.t. Caserta s.v.), Padoin 6; Moralez 5 (dal 30’ s.t. Gabbiadini 5,5); Denis 6,5. PANCHINA Frezzolini, Raimondi, Peluso, Tiribocchi. ALL. Colantuono 6. ARBITRO Celi di Campobasso 6. NOTE ammoniti Simplicio, Cigarini, Padoin e Capelli per gioco scorretto.

to per farcela», è il mantra che già recita Totti dopo l’esito di ecografia e risonanza magnetica. Il programma messo a punto dal professor Gemignani, e che sarà portato avanti da Vito Scala e Silio Nusa, prevede nuovi esami e fisioterapia. L’obiettivo è far tornare Totti a svolgere sedute differenziate per l’inizio della prossima settimana, per poi farlo tornare in gruppo più a ridosso della sfida contro la Lazio. Idea Pjanic In una Roma che ha

trovato la vittoria proprio nel giorno in cui ha ridotto drasticamente il proprio possesso palla fino a scendere al 50%, Luis Enrique sta già pensando alle alternative. In attesa della prima convocazione di Lamela, quella provata a partita in corso con l’Atalanta non è andata male. Pjanic in veste di trequartista ha convinto più che in versione interno di centrocampo, non a caso l’assist a Simplicio per il terzo gol è stata tutta farina proveniente dal sacco bosniaco. Occhio però, può darsi che lo spagnolo non perda l’occasione per provare Bojan in posizione centrale, da finto trequartista alla Messi per intenderci, ed a questo punto al posto di Totti giocherebbe un’altra punta. Caso Stekelenburg (che sabato ha comunicato a Luis Enrique di non sentirsi sicuro nelle uscite) oggi si unirà alla Nazionale olandese. La Roma si aspetta che sia rimandato a casa, ma il portiere sembra avere altre idee. © RIPRODUZIONE RISERVATA

re delusioni. La mia squadra può lottare per i primi cinque posti. Poi, negli ultimi due mesi vivremo la suspence fino alla fine», ha concluso De Laurentiis. Maradona Infine porte aperte

l’apertura per un ritorno a Napoli di Maradona: «Per noi sarà sempre il benvenuto. Da tempo avevamo pensato, con l’aiuto di Bagni, di organizzare una partita tra il Napoli di Diego e il Napoli di oggi. L’idea è in piedi, ma dobbiamo aspettare che Maradona risolva i problemi col fisco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA FESTA ROVINATA ALL’AEROPORTO DI CAPODICHINO

Tam tam, feste e vetrine rotte

In mille accolgono S la squadra azzurra su Moratti Comprendo la ma i teppisti delusione di rovinano tutto: Moratti. Tutti noi presidenti ce la due agenti feriti

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Totti: ansia derby «Provo a farcela» Due parole che hanno il potere di rovinare (almeno) una settimana. Francesco Totti domenica sera ha lasciato l’Olimpico dicendo: «Sono uscito per motivi precauzionali, ma poco dopo il dolore alla coscia destra è andato diminuendo e già negli spogliatoi mi sentivo molto meglio». Meno di 24 ore dopo, invece, la doccia fredda. «Lesione muscolare». Ovvero, da ieri il capitano della Roma è ufficialmente a rischio per il derby, in programma dopo la sosta.

HA DETTO

siamo presa con gli arbitri. Siamo nell’era della tecnologia, ma alla Fifa c’è un 75enne

ROMA PER IL CAPITANO LESIONE ALLA COSCIA DESTRA

MASSIMO CECCHINI ROMA

d

sulla squadra Con Mazzarri lavoro da tre anni, andiamo avanti partita dopo partita. Comunque il Napoli può lottare per i primi cinque posti

MIMMO MALFITANO NAPOLI

Entusiasmo e teppismo, in modo che nulla potesse mancare nell’attesa di festeggiare il Napoli di rientro da Milano. Per qualche ora, l’aeroporto di Capodichino è stato un campo di battaglia, con gruppi di facinorosi a darsi da fare nel danneggiare tutto quanto è capitato loro a tiro. Il bilancio, per fortuna, è stato di un poliziotto ferito e un ispettore dell’Ufficio prevenzione della Questura napoletana rimasto contuso nel tentativo di fermare il branco. A quel punto, sul posto sono state fatte confluire alcune volanti insieme a carabinieri e finanzieri.

La città di Napoli è in preda all’euforia per le prestazioni della squadra allenata da Mazzarri, tra campionato e Champions League REUTERS

Grande entusiasmo Ha prevalso

la passione della grande maggioranza dei 1.000 tifosi, in ogni modo, che hanno voluto trascorrere la notte in bianco in attesa che la squadra rientrasse da Linate. A Capodichino il tempo trascorre tra balli e cori. Eccolo il charter del Napoli, ha appena toccato la pista: la passione esplode. Il grido è

alto, mentre il gruppetto di teppisti comincia il proprio raid. Alcuni entrano all’interno dell’aerostazione a bordo di ciclomotori dopo aver sfondato una porta di vetro e dopo aver danneggiato alcuni banchi per il check-in. C’è un’altra vetrina che va in frantumi, è quella del «Bleu Bar», al piano terra. Insomma, soltanto l’intervento della forza pubblica blocca la furia degli scalmanati, mentre il Napoli ha raggiunto Castelvolturno soltanto alle ore 3.30. Ieri mattina, i dirigenti della Gesac, la società che gestisce l’aeroporto napoletano, hanno iniziato a fare un primo inventario dei danni subiti dalla struttura. Sull’accaduto sta indagando la Digos. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 6a GIORNATA

Palermo e Cagliari, le Pagelle

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO PALERMO di F.C.

TZORVAS, UNA E DECISIVA BALZARETTI È UN INGENUO MANNINI CI PROVA PALERMO 7 TZORVAS 6,5 Una sola parata e decisiva: su Destro. PISANO 6,5 Una delle migliori in rosanero, intraprendente e preciso nei suggerimenti. SILVESTRE 6,5 Sicuro, quasi ai livelli di Catania. MIGLIACCIO 7 Solito mattatore, suo pure l’1 0. BALZARETTI 5,5 Ingenuo sull’espulsione. BERTOLO 6 Duella con Brienza e non ne esce male. MANTOVANI 6 Entra per Balzaretti e non demerita. BARRETO 6,5 Smista e recupera. DELLA ROCCA 6,5 Argina in mezzo e aiuta a risalire. ILICIC 6 Segnalato in crescita. ACQUAH 6,5 Quando entra, dà un aiuto.

h

IL MIGLIORE 7 HERNANDEZ

Procura la punizione del vantaggio, vince molti duelli col Palermo in inferiorità e segna il rigore del 2 a 0. MICCOLI 6 Calcia la punizione che propizia l’1 a 0, esce per una botta al polpaccio. ZAHAVI 6,5 Qualche buon numero e propizia il rigore. All. MANGIA 6,5 Vince con merito la sfida col suo caro nemico.

SIENA 5 BRKIC 5,5 Incolpevole sul primo gol, il rigore non conta, anche se centrale e bastava non muoversi. VITIELLO 5 Provoca il rigore su Zahavi. ROSSETTINI 5,5 È suo il fallo su Hernandez dal quale scaturisce la punizione del vantaggio rosanero. TERZI 5,5 Partecipa alla giornataccia della difesa. ROSSI 6 È l’unico che prova a fare risalire la squadra. BRIENZA 5,5 Una bella apertura per Destro. Stop. GAZZI 5,5 Perde i duelli con Della Rocca e Barreto. VERGASSOLA 6 Predica a vuoto. D’AGOSTINO 5 Entra ma nessuno se ne accorge.

h

IL MIGLIORE

6 MANNINI

Prova a perforare la linea difensiva avversaria, poi gli tocca uscire. GONZALEZ 5,5 Non modifica l’equilibrio della gara. CALAIÒ 5 Non si vede, poi va fuori per infortunio. REGINALDO 5,5 Entra, ma non migliora le cose. DESTRO 5 Spreca la palla per il pari: era solo in area. All. SANNINO 5,5 Perde la sfida sul piano caratteriale, che dovrebbe essere la sua forza.

TERNA ARBITRALE: ROMEO 5 Manda fuori Balzaretti per mani senza considerare che subisce fallo per primo e sul rigore (generoso) del Palermo dà giallo e rosso a Rossettini confuso con Vitiello. Rimedia, almeno questo. Alessandroni 6; Carrer 6.

Ballando con le stelle (del campionato). La sfida fra i due pessimi amici se l’aggiudica Devis Mangia. E lo fa in un modo che non ammette discussioni. Infatti Beppe Sannino non ci prova neanche a cercar scuse: «Oggi sorride Mangia che è un allenatore rampante e merita quel che sta raccogliendo perché sta lavorando bene. A noi è andata male, il calcio è questo, voltiamo pagina». Un’altra sfida vinta è quella del diesse Sogliano che ha insistito per portare Mangia sulla soglia più alta del club rosanero. La terza non è proprio una sfida, ma una previsione, fatta dal presidente Zamparini che dall’inizio della stagione profetizza il Palermo terzo e da Champions League. Oggi la sua squadra è proprio terza (sebbene in compagnia) e dopo la sosta andrà a far visita al Milan: «Sono felice per questo successo perché mi da la possibilità di giocare a San Siro che è uno stadio bellissimo» afferma Mangia con l’espressione gioiosa di un bimbo appena entrato al luna park. Balzaretti Era da marzo che la

formazione rosanero non riusciva a chiudere una gara a porta inviolata (1 a 0 proprio contro il Milan, guarda caso) e lo fa proprio nella giornata in cui gli tocca giocare per 38 minuti in inferiorità numerica. Ad andare fuori è Balzaretti per un fallo di mano commesso ingenuamente ma dopo aver subito una vistosa spinta da Gonzalez che andava punita prima. Ciò nonostante il Palermo non solo resiste, senza troppa fatica in verità perché il Siena è lezioso, ma per di più riesce anche a raddoppiare per un rigore in verità un po’ generoso che in fin dei conti serve solo a colorare di trionfo l’impresa del Palermo e ad amplificare il tonfo dei toscani. Che scivolano proprio sul temperamento, quella che cioè dovrebbe essere la miglior virtù del suo allenatore. I bianconeri a tratti danno l’idea di voler emulare di essere il Barcellona, intestardendosi in uno sterile possesso palla fatto di cento tocchi e zero penetrazioni. Del resto se invece di Pedro, Villa e Messi giocano Calaiò, Destro e Brienza è chiaro che bisogna triplicare la grinta, la

PALERMO SIENA

2 0

GIUDIZIO777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Migliaccio al 19’ pt; Hernandez su rigore al 49’ st. PALERMO (4-4-2) Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Bertolo (dall’11’ st Mantovani), Barreto, Della Rocca, Ilicic (dal 27’ st Acquah); Hernandez, Miccoli (dal 1’ st Zahavi). PANCHINA Benussi, Munoz, Bacinovic, Pinilla. ALL. Mangia. SIENA (4-4-2) Brkic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Rossi; Brienza, Gazzi, Vergassola (dal 21’ st D’Agostino), Mannini (dal 9’ st Gonzalez); Calaiò (dal 1’ st Reginaldo), Destro. PANCHINA Pegolo, Pesolo, Contini, Bolzoni. ALL. Sannino. ARBITRO Romeo di Verona. ESPULSO Balzaretti al 10’ st per somma d’ammonizioni (per gioco scorretto). AMMONITI Miccoli (P) per proteste; Hernandez (P), Rossettini (S), Terzi (S), Rossi (S), Vitiello (S) gioco scorretto; Tzorvas (P) comportamento non regolamentare NOTE spettatori paganti 7.948, incasso 70.436 euro; abbonati 12.513, quota 187.950 euro. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 9-1. Recuperi: primo tempo 0’; secondo tempo 3’.

Abel Hernandez, 21 anni, uruguaiano realizza il secondo gol del Palermo su rigore DAPRESS

Mangia è insaziabile e non dà scampo all’ex amico Sannino Sblocca Migliaccio, chiude Hernandez: i rosanero così dominano il Siena e arrivano al terzo posto dedizione e la corsa altrimenti si rischiano solo brutte figure. Ilicic esterno Mangia lascia fuori Pinilla per fare spazio alla coppia Miccoli-Hernandez, il capitano esce poi per infortunio e al suo posto non entra il cileno ma Zahavi. E si rivede Ilicic schierato esterno e artefice di una prestazione appena sufficiente. La partita non è bella. E la prima vera emozione del pomeriggio è il gol che sblocca la gara. Rossettini commette fallo su Hernandez: va a battere Miccoli che indovina il corridoio in area per Migliaccio il quale imbuca di testa nel deserto dell’area senese. La risposta bianconera giunge dopo meno di 10 minuti sull’unica inven-

zione dell’ex, Brienza abile a liberare in area Destro che tutto solo si fa respingere la conclusione da Tzorvas. Poi l’espulsione di Balzaretti illude Sannino che manda ulteriori rinforzi e così a Reginaldo e Gonzalez (già entrati per Calaiò e Mannini) si aggiunge D’Agostino (al posto di Vergassola) ma il 4-2-4 non sortisce la benché minima reazione. É il Palermo a sfiorare il raddoppio con Zahavi che s’impappina davanti a Brkic prima del rigore del 2 a 0. Il Siena per risollevarsi dopo la sosta avrà a disposizione un’altra trasferta e un’altra isola, sempre contro un’intrusa dell’alta classifica, il Cagliari. Mangia è già volato a casa a preparare la presa di San Siro.

DAGLI SPOGLIATOI

Il tecnico rosanero si esalta: «Ora andrò anche a San Siro» Il rivale: «Noi senza cattiveria» La vittoria della sofferenza. Mangia è felice: «Siamo stati grandi, in dieci. Lo spirito di squadra è la cosa più importante. Ora possiamo migliorare dal punto di vista estetico, ma senza questo spirito è tutto più complicato. La classifica non la guardo. Viviamo alla giornata. E andrò anche a San Siro...» chiude rispondendo a chi lo voleva a tempo. Batte Sannino, che rende merito al collega più che all’amico: «Siamo solo due che siamo passati da Varese. Il Palermo ci ha messo in difficoltà sotto l’aspetto della voglia noi abbiamo fatto il compitino, senza cattiveria. Un passo indietro». Fabrizio Vitale


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ecco le isole felici LECCE CAGLIARI

0 2

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI autogol di Brivio al 10’, Biondini al 40’ p.t. LECCE (4-4-1-1) Julio Sergio; Oddo, Tomovic, Ferrario, Brivio (dal 1’ s.t. Pasquato); Cuadrado, Obodo, Giacomazzi (dal 16’ s.t. Bertolacci), Mesbah; Piatti (dal 1’ s.t. Corvia); Di Michele. PANCHINA Benassi, Diamoutene, Strasser, Ofere. ALL. Di Francesco. CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Thiago Ribeiro (dal 25’ s.t. Ibarbo), Larrivey (dal 35’ s.t. Nenè). PANCHINA Avramov, Perico, Ariaudo, Ekdal, Rui Sampaio. ALL. Ficcadenti. ARBITRO Guida di Torre Annunziata. ESPULSI nessuno. AMMONITI Mesbah (L), Ferrario (L), Brivio (L), Tomovic (L), Conti (C), Pisano (C), Oddo (L) e Corvia (L) per gioco scorretto.

Il centrocampista del Cagliari Davide Biondini, 28 anni, segna il secondo gol e mette la vittoria in cassaforte ANSA

I sardi passeggiano al terzo posto Lecce impotente Cagliari al ritmo del ’69: Thiago-Larrivey ok Pasticcia Brivio, Biondini chiude facile i conti GIUSEPPE CALVI LECCE

Così è, se vi pare. Cagliari «vecchio» fa buona classifica. Passa, anzi quasi passeggia, a Lecce e sale al terzo posto, alla pari con Napoli e Palermo. Non sorprende solo per il bottino conquistato, 10 punti in 5 incontri; ma soprattutto per la semplicità e la concretezza del progetto firmato da Massimo Ficcadenti, che sta facendo correre la sua pattuglia come quella scudettata, che nel ’69-70, stagione dello scudetto, partì con 4 vittorie e un pareggio. Cellino, 1.000 reti Ben oltre l’au-

togol di Brivio - Thiago Ribeiro

scoprirà in ritardo quale «evento» storico si è perso - e la rete da opportunista di Biondini, la squadra sarda esalta la solidità e l’equilibrio tattico. Al 10’, sul cross di Cossu, l’attaccante brasiliano è anticipato da Brivio, che sicuramente tocca il pallone: non c’è certezza, invece, che anche Thiago Ribeiro ci metta il piede destro, di sicuro la rete è la numero 1.000 del Cagliari di Massimo Cellino (dopo la trasferta nel Salento, sono 878 gol in gare di campionato, 107 in Coppa Italia e 16 in Coppa Uefa). Difesa inguardabile Il Lecce ha

resistito qualche minuto in più, rispetto alla sua cattiva abitudine in avvio. Di Francesco aveva

costruito un nuovo castello, sempre di sabbia, con gli esordi di Oddo e Brivio esterni e il rilancio di Ferrario al centro. Un altro disastro per i giallorossi, puniti per errori in marcatura e incapacità di farsi rispettare: come nell’azione dello 0-2, con Ferrario che si scontra con Tomovic, già su Thiago Ribeiro, e Brivio che (ri)dorme sull’inserimento di Biondini. I soliti, pochi noti Il Cagliari non regala spettacolo, ma propone un’organizzazione collaudatissima. Non sarà un caso, se in campionato Ficcadenti ha utilizzato appena 17 giocatori: in A, solo il Cagliari ne ha schierati così pochi. E, dopo aver mandato in campo sempre la stessa

NOTE Spettatori paganti 2.892, incasso di 35.266 euro; abbonati 3.902, quota di 41.563,03 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 5-2. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

formazione iniziale, ieri il tecnico marchigiano si è concesso una piacevole divagazione: al posto di Nenè, ha messo Larrivey, bravo a integrarsi con Thiago Ribeiro. Difesa bloccata al centro, Pisano e soprattutto Agostini lesti a sganciarsi e quei tre in mezzo al campo che si trasformano da eleganti architetti in cagnacci inavvicinabili. Con un’impalcatura così efficace, Ficcadenti ha sguinzagliato il genietto Cossu, allargandolo a sinistra per limitare le avanzate di Oddo e tagliare la difesa avversaria con lanci millimetrici. Thiago e i suoi fratelli Comincia-

no a divertirsi, lì davanti. In attesa di El Kabir, sulla nuova giostra diventano tutti protagonisti. Fuori Nenè, Thiago si è confermato un’apriscatole perfetto, mentre Larrivey si è mosso in sintonia con il brasiliano. E, più che il celebrato Conti, a stupire sono stati Biondini e in particolare Nainggolan, capace di leggere in anticipo il gioco. Il Lecce ha assistito quasi impotente, solo Di Michele si è presentato davanti ad Agazzi. Qualche cross pennellato da Oddo, nella ripresa i guizzi di Pasquato e la palla «spizzicata» da Corvia: troppo poco per Di Francesco, al quale Cipollini e Osti hanno rinnovato la fiducia. Se l’allenatore ha scoperto di allenare giocatori senza attributi, avrà il coraggio di compiere scelte drastiche e definitive. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di G.CAL

ODDO HA POCA BENZINA NAINGGOLAN È INESAURIBILE LECCE 5

CAGLIARI 6,5

JULIO SERGIO 5,5 Sul primo gol, potrebbe tentare l’uscita.

AGAZZI 6,5 Sempre sicuro, si oppone a Di Michele e Pasquato.

ODDO 5,5 Comincia benino ma ha un’autonomia ancora limitata.

PISANO 6,5 Il suo dirimpettaio è Mesbah: si fa una salutare passeggiata.

TOMOVIC 5 Fa a sportellate con tutti. Balla su Larrivey. FERRARIO 4,5 Non dà sicurezza. Sul raddoppio, si scontra con Tomovic.

CANINI 6,5 Tosto in marcatura e diligente in costruzione. ASTORI 6,5 Si completa con Canini e avvia bene l’azione.

BRIVIO 4 Statuina inguardabile. E’ colpevole su entrambe le reti.

AGOSTINI 6,5 Limita Cuadrado e si propone sulla sinistra.

PASQUATO 6 Porta dinamismo e vivacità. Sfiora il gol su punizione.

BIONDINI 7 Pressa, raddoppia in marcatura, copre le incursioni di Agostini. E firma un gol di rapina.

CUADRADO 5,5 Disordinato. Sì, spinge ma senza sapere dove andare. OBODO 5 Vorrebbe fare il duro. Invece, non regge a metà campo. GIACOMAZZI 5,5 Ancora acciaccato, soffre: cerca di arginare Biondini. BERTOLACCI 5,5 Arriva quando la sfida è già finita. MESBAH 5 Sempre sospeso su una nuvoletta: non marca e non attacca. PIATTI 5 A parte un guizzo per Di Michele, stavolta è un fantasma. Giustamente sostituito dopo 45’.

h

IL MIGLIORE

6 CORVIA

Gioca nella ripresa. Almeno ci prova e punge in area avversaria. DI MICHELE 6 Spesso resta isolato, eppure si libera. E’ fermato due volte da Agazzi. All. DI FRANCESCO 5 Rivolta la squadra, ma la difesa resta un optional. In più, lì davanti quasi mai il Lecce è incisivo.

CONTI 6,5 Aspetta Piatti, detta le ripartenze e arriva pure al tiro. IL MIGLIORE h 7,5 NAINGGOLAN Inesauribile, arcigno ed elegante. Lega la fase di interdizione a quella di proiezione offensiva. COSSU 7 Brilla più da esterno sinistro. A tratti è imprendibile: inventa assist e ispira tagli. THIAGO RIBEIRO 7 Gol o non gol, entra nelle due azioni decisive. Parte a destra ma risulta velenoso negli inserimenti in area, IBARBO 6,5 Genio e sregolatezza. In 23 minuti, è rapido e spettacolare: ed è ancora tutto da scoprire. LARRIVEY 6,5 Alla «prima» da titolare, sa accompagnare Thiago Ribeiro. (Nenè s.v.). All. FICCADENTI 6,5 Ora la squadra è spietata al tiro. Il centrocampo garantisce equilibri eccezionali e Cossu così «largo» è micidiale.

TERNA ARBITRALE: GUIDA 5 Esibisce 8 cartellini gialli, troppi. E accetta, passivamente, tante proteste plateali. De Pinto 5,5; Grilli 5,5.

DAGLI SPOGLIATOI

Nainggolan: «L’obiettivo? L’Europa» Di Francesco sbraita: «Senza attributi» Dove può arrivare questo Cagliari? Se Nainggolan si scopre: «Speriamo in Europa». Ficcadenti frena: «C’è ancora da migliorare: bisogna essere onesti, il Lecce ci ha creato non poche difficoltà». Di Francesco, invece, ripensa ai fischi e sbotta. «Io non mollo dice anzi dopo questa partita sono ancora più

incazzato». Con la squadra. «Per giocare al calcio ci vogliono gli attributi e ci vuole l’amore per questo mestiere. Continuiamo a prendere gol nei primi minuti, errori individuali ed evidenti: non lo accetto. Mi auguro che la sosta ci aiuti a capire. Ma da ora. chi non mi segue, resta fuori». Toti Gentile


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 6a GIORNATA le Pagelle di P.F.A.

VARGAS MALE LAZZARI STENTA MARCHETTI C’E’ REGIA LEDESMA HERNANES SALE FIORENTINA 5,5 BORUC 6 Sorpreso sul primo gol, più sicuro in seguito sulle zuccate di Hernanes e Dias. DE SILVESTRI 4,5 Titolare per Cassani, perde i duelli fondamentali sulle reti.

Alessio Cerci, 24 anni, segna il gol dell’illusione e porta in vantaggio la Fiorentina IPP

Miroslav Klose, 33 anni, segna il gol decisivo per la Lazio contro la Fiorentina LAPRESSE

Klose si accanisce con la Fiorentina E la Lazio riparte Colpisce Cerci, replica Hernanes. Nel finale il tedesco che firmò il gol-furto del Bayern lascia ancora il segno FIORENTINA LAZIO

1 2

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Cerci (F) all’8’, Hernanes (L) al 28’ p.t.; Klose (L) al 37’ s.t. FIORENTINA (4-3-3) Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Montolivo, Behrami, Lazzari (dal 36’ s.t. Kharja); Cerci, Jovetic, Vargas (dal 10’ s.t. Silva). PANCHINA Neto, Cassani, Nastasic, Romulo, Munari. ALLENATORE Mihajlovic. LAZIO (4-3-1-2) Marchetti; Konko, Stankevicius, Dias, Radu (dal 19’ s.t. Sculli); A. Gonzalez (dal 15’ s.t. Lulic), C. Ledesma, Brocchi; Hernanes; Klose, Cisse (dal 30’ s.t. Matuzalem). PANCHINA Bizzarri, Diakite, Cana, Rocchi.

DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI FIRENZE

ALLENATORE Reja. ARBITRO Bergonzi di Genova. ESPULSI nessuno. AMMONITI Lazzari (F), Natali (F), Dias (L) per gioco scorretto. Behrami (F) proteste. NOTE paganti 9749, incasso 176.605. Abbonati 13.024, quota 228.889,49. Tiri in porta 7-7. Tiri fuori 3-5. Fuorigioco 4-2. Angoli 7-3. Recuperi: 0’ p.t., 3’ s.t

Miroslav Klose non capisce gli articoli dei giornali italiani, però le fotografie non hanno bisogno di traduzione e i titoli gli vengono spiegati da qualche compagno paziente. Il suo ritorno a Firenze, dove aveva preso una bastonata da almanacco con la Germania (4-1) ma si era qualificato ai quarti di Champions con il Bayern (pur perdendo), lo aveva trasformato nel protagonista del pre-gara. Rimanerlo anche dopo è il sistema tedesco

di zittire la contestazione. Il suo gol decisivo, sempre nel finale, non è segnato in fuorigioco come quello del 17 febbraio 2010 (a Monaco); stavolta in offside, più difficile da individuare, è Sculli che serve l’assist. Però la maledizione Klose, come borbottano i tifosi viola, continua, anche se non è l’unica ragione della prima sconfitta interna dal 10 aprile. I motivi Il secondo k.o. stagio-

nale è quasi identico al primo: come a Udine, arriva contro una rivale che giovedì aveva corso in Europa League. Forse la banda di Mihajlovic pensa

Il brasiliano Hernanes, 26 anni, firma il gol del momentaneo 1-1 contro la Fiorentina, dando il via alla riomonta RINALDI

di poter dominare con il fisico, soprattutto se va in rete al minuto otto con Cerci. Dosa il furore quando si ferma nel seguito del primo tempo, perché alla lunga dovrebbe avere più birra. Invece ne è priva, come le manca tanto Gilardino che nello sforzo della ripresa avrebbe magari infilato una delle quattro occasioni disegnate dai lati (Pasqual e Cerci) e divorate da Silva e dallo stesso Cerci, il migliore dei suoi. Così, sbagliando quando doveva giustiziare, la Fiorentina alimenta la leggenda della maledizione di Klose.

4

I NUMERI

7

punti per la Lazio nelle ultime 3 partite: non ci riusciva dal febbraio 2011 con l’1-1 interno contro il Chievo, il 2-0 a Brescia e l’1-0 all’Olimpico sul Bari

Le mosse Come a Cesena, e

con gli stessi marcatori, la Lazio rimonta un avvio tenero. E anche due turni fa (si giocava di mercoledì) aveva nelle gambe un impegno ravvicinato. Stavolta è atterrata all’alba di venerdì da Lisbona, ma riesce a trasformare in positivo la scusante della stanchezza. La prima chiave è l’allargamento di Hernanes a sinistra, nel primo tempo, la seconda i cambi da rendita immediata (Sculli, Matuzalem, non Lulic) da metà secondo. Il trequartista del 4-3-1-2 viene talvolta spostato all’ala in una sorta di tridente, perché al centro viene morsicato da Behrami, confermato nella nuova posizione. Quando va largo invece perfora a piacere De Silvestri, vedi il giochetto per il sinistro del pari. Le sostituzioni dopo un’ora, mentre i suoi vacillano, servono a Reja per dare più equilibrio ed energia. Al momento del sorpasso, Sculli (dentro per Radu, con Lulic dietro a sinistra) è la seconda punta al posto di Cisse, rilevato da Matuzalem che gioca più in verticale, in mezzo. Così la Lazio si presenterà al derby con gli stessi punti della Roma, mentre la Fiorentina aspetterà il centravanti ossuto da gare interne. Né Jovetic, né Silva si vestono da Gilardino e Mihajlovic non usa nemmeno il terzo cambio: segnale di resa.

9

le reti di Cerci nelle ultime 10 gare di campionato (equamente divise tra vecchio e nuovo campionato), mentre ne aveva segnata solo una nelle prime 45 partite

4

rimonte nelle gare con la Lazio in campo (2 a favore e 2 contro): Milan-Lazio da 0-2 a 2-2, Lazio-Genoa da 1-0 a 1-2, Cesena-Lazio da 1-0 a 1-2, Fiorentina-Lazio da 1-0 a 1-2

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPOGARA IL TECNICO SMORZA L’ENTUSIASMO DOPO L’IMPRESA DI FIRENZE

LA CURIOSITA’

Reja: «La svolta? Spero sia nel derby»

Lazio in bianco, Mihajlovic deve mettere la giacca

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI FIRENZE

Ancora una volta Firenze sorride a Edy Reja. Come un anno fa, e con le stesse modalità (vittoria in rimonta), la Lazio ottiene al Franchi tre punti pesantissimi. Il tecnico, dopo settimane ad altissima tensione, può finalmente rilassarsi: «Il successo che ci voleva dopo un periodo difficile e alla vigilia del derby (che si giocherà alla ripresa del campionato,

ndr). Vittoria meritata, anche se la Fiorentina ha giocato molto bene e ha creato parecchie occasioni. Ma alla lunga è venuto fuori il nostro carattere. Non era facile reagire alla sconfitta-beffa di Lisbona, per giunta con meno di tre giorni per recuperare e col caldo che c’era a Firenze». Crisi superata, dunque. «In realtà già con Palermo e Sporting ci eravamo espressi molto bene, pur non ottenendo risultato. Piano però a parlare di svolta della stagione. Servono altri risultati

come questo». Magari a partire dalla prossima partita. «Sarà un bel derby, perché noi siamo in crescita e anche la Roma sta bene, come si è visto nel match di sabato con l’Atalanta». Viola in chiaroscuro Mihajlovic

aveva definito il match con la Lazio un esame di maturità. La Fiorentina non lo ha superato, ma non è stata neppure bocciata. «La prestazione è stata all’altezza della situazione — attacca il tecnico —. Forse avremmo potuto far qualcosa

di più nel primo tempo dopo il gol. Ma nel complesso la squadra si è ben comportata. La Lazio ha fatto più possesso palla, ma le occasioni migliori le abbiamo create noi. Il risultato è bugiardo, anche se i biancocelesti non hanno rubato nulla». Una tiratina d’orecchie Miha la riserva a Santiago Silva. «Le sue doti non si discutono, ci tornerà utile, ma deve sbrigarsi a capire il calcio italiano. Qui i difensori sono rapidissimi, deve velocizzare il suo gioco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIRENZE La Lazio in maglia bianca, Mihajlovic in panchina in camicia bianca: il gioco cromatico ha infastidito la visibilità del guardalinee. Così, dopo 5 minuti di gioco, il quarto uomo, Daniele Orsato, si è avvicinato al tecnico viola, che stava incitando i suoi a bordo campo, e lo ha invitato a vestire la giacca, nonostante i 30 gradi, per aiutare l' assistente di linea dell’arbitro Bergonzi a prendere le sue decisioni.

GAMBERINI 5,5 Non male finché è in ritardo nel finale su Klose, non solo sul gol. NATALI 5,5 Strapazza il tedesco. Che si vendica e brucia pure lui. PASQUAL 6 Due palle gol offerte nell’assalto della ripresa. MONTOLIVO 6,5 Allunga la Lazio con alcuni lanci precisi. BEHRAMI 6 Scudo d’acciaio al via: i rivali capiscono che devono girare sui lati e lui protegge il vuoto. LAZZARI 5,5 Ammonito al 17’, resa minima. (Kharja s.v.) IL MIGLIORE h 6,5 CERCI Anche se non è in rovesciata come sperava, il «romanista» fa centro. Corre tanto ma ha la colpa di mancare il colpo del k.o. JOVETIC 5,5 L’assist per l’1 0, quindi l’involuzione: troppe partenze subito stoppate o tiri deboli. VARGAS 5 Non è ancora in condizione, cambio obbligato. SILVA 5 Un centravanti di ruolo, dal 55’. Gli mancano ancora sprint e freddezza sotto porta. All. MIHAJLOVIC 5 De Silvestri per Cassani non va. Jovetic non sta in piedi nella ripresa ma resta in campo.

LAZIO 6,5 MARCHETTI 6,5 Risponde deciso ai tentativi della ripresa. Ma il prodigio su Cerci non è opera sua. KONKO 6 Poco impegno contro Vargas, nella mischia dell’1 0 è salito per il fuorigioco. STANKEVICIUS 6 Resta basso nella scena del vantaggio. Poi tiene. DIAS 6 Giallo al 26’, non perde la testa, la usa per cercare il gol. RADU 5 Rientrato giovedì, non ha lo smalto per stare dietro a Cerci. SCULLI 6 La testina, in fuorigioco, per il passaggio del raddoppio. A. GONZALEZ 6 Titolare pure giovedì, stanco dopo un’ora. Fuori. LULIC 5,5 Un buco colossale manda al tiro Cerci: per sua fortuna viene colpito sullo stinco e un po’ rimedia. C. LEDESMA 6 Negli otto lanci positivi anche quello del 2 1. BROCCHI 6 Sempre pronto a rincorrere e raddoppiare. HERNANES 7 Come a Cesena, inizia la rimonta. In crescita.

h

IL MIGLIORE

7 KLOSE

Il passaggio dell’1 1, due chance fuori prima del castigo ai viola: quinto gol italiano, il quarto in trasferta. CISSE 5,5 Minimi tentativi di dialogo, una stangata parata. MATUZALEM 6,5 Un quarto d'ora per riordinare la idee alla Lazio. All. REJA 7 Individua le lacune, sposta e cambia. Non ha mai perso con Mihajlovic.

TERNA ARBITRALE: BERGONZI 6 Può darsi sia fuori il cross di Jovetic per l’1-0 e non sembra mano volontaria quella di Cerci sul gol. Stefani 5; Faverani 6


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SERIE A 6a GIORNATA scossa giusta e sfrutta gli affondi di Biabiany sulla corsia di destra, saggiando le difficoltà degli ospiti dalle parti di Frey, al quale va il merito di non avere trasformato una sconfitta pesante in una disfatta.

E’ SuperGiovinco Il Genoa non c’è DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI PARMA

La chiave Secondo k.o. consecutivo (sempre in trasferta) per i rossoblù, ma stavolta lo schiaffo è ben peggiore di quello subìto dal Chievo. Squadra disattenta, discontinua in mezzo al campo, poco incisiva davanti e vittima di preoccupanti amnesie difensive. Colomba, invece, dà la

il micidiale uno-due del Parma, che sale a 6 punti in classifica, nel primo tempo. Prima con il tacco di Floccari per il primo centro di Giovinco: finta, controllo e tocco strepitoso per scavalcare Frey. Splendido: tutti in piedi e due minuti di applausi. Non è finita: perché dopo il palo di uno sfortunato Bovo su punizione, ecco il patatrac. Kucka stende Giovinco in area e il bomber del Parma fa il bis dal dischetto. Vana reazione Malesani è cor-

L’esultanza di Sebastian Giovinco, capocannoniere con 5 gol CARLINI/PLP

PARMA

3

GENOA

1

(4-4-1-1) Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Biabiany (dal 24’ s.t. Valdes), Morrone (dal 34’ s.t. Blasi), Jadid, Modesto; Giovinco (dal 30’ s.t. Galloppa); Floccari.

(4-3-1-2) Frey; Rossi, Bovo, Kaladze, Antonelli (dal 39’ p.t. Moretti); Kucka, Veloso, Constant (dal 1’ s.t. Pratto); Jorquera; Caracciolo (dal 26’ s.t. Jankovic), Palacio.

PANCHINA Pavarini, Feltscher, Rubin, Pellè.

PANCHINA Lupatelli, Granqvist, Seymour, Merkel.

ALLENATORE Colomba.

ALLENATORE Malesani.

GIUDIZIO 777

ESPULSI nessuno.

PRIMO TEMPO 2-0

AMMONITI Rossi (G) e Paletta (P) per gioco scorretto.

MARCATORI Giovinco (P) al 29’ e al 42’ p.t. su rigore; Morrone (P) al 5’ e Palacio (G) al 48’ s.t. su rigore. ARBITRO Damato di Barletta.

di FI. GRI.

FLOCCARI-BIABIANY ISPIRATI FREY LIMITA I DANNI, BOVO MALE PARMA 7

GENOA 5

Genoa al tappeto Nasce da qui

Il Parma dilaga trascinato dal fantasista I rossoblù deludono: seconda sconfitta di fila

Quando gli opposti coincidono. L’avevano annunciata come la sfida (impari?) fra la peggior difesa della A contro la banda del gol guidata da Palacio, due gol in media a partita. Ma la matematica, per una volta, è un’opinione: ecco perché finisce con il Parma in festa e il Genoa che deve recitare un mea culpa grande così. Onore ai gialloblù, ma se la squadra di Colomba esce dal tunnel, buona parte dei meriti vanno alla fantasia di uno straripante Giovinco, senza dimenticare però le colpe (immense) dei rossoblù di Malesani. Mai visto quest’anno un Grifone così molle e senza carattere, e la notizia fa rumore almeno quanto l’attacco-boom degli emiliani.

le Pagelle

NOTE paganti 3.007, incasso di 28.137,20 euro; abbonati 9.620, quota di 91.290,30 euro. Tiri in porta 8 (una traversa)-7 (un palo). Fuori 5-4. Fuorigioco 3-2. Angoli 2-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

so ai ripari nella ripresa: fuori un impalpabile Constant, tridente offensivo con Pratto e Veloso play basso davanti alla difesa. Segnali di risveglio solo sulla carta, perché il Parma non è rimasto a guardare, con un’azione bellissima avviata da Floccari che ha portato al rocambolesco tre a zero di Morrone (traversa di testa, e secondo tocco del capitano in gol). Lì il Parma ha ringraziato e, senza neppure soffrire, ha aspettato la fine. Il Genoa ha avuto qualche metro in più per manovrare, Jankovic ha mostrato una vitalità a molti compagni sconosciuta, fino al gol del tre a uno nei secondi finali di gara: ingenuo Paletta ad agganciare Palacio in area e, dal dischetto, quinto centro dell’argentino (capocannoniere, proprio come Giovinco), pronto al ritorno in nazionale. Troppo poco, comunque, per farlo sorridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MIRANTE 6,5 Ottimo riflesso su Jorquera, fortunato sulla punizione di Bovo. ZACCARDO 6,5 Un giocatore ritrovato. Bene in copertura e nelle ripartenze. PALETTA 5,5 Perché quel fallo inutile su Palacio nel finale? LUCARELLI 6,5 Impegna Frey, poi risolve con efficacia le mischie in area. GOBBI 6 Attento, fa il suo con grande impegno. BIABIANY 7 Moto perpetuo, la prima mezz’ora è devastante. VALDES 6,5 Debutto stagionale. Frey gli nega il gol. MORRONE 6,5 Il suo gol chiude la partita, ma lui si complica la vita. BLASI 6 Partecipa alla festa del Parma.

IL MIGLIORE h 6,5 FREY Almeno quattro interventi decisivi su Lucarelli, Biabiany e Valdes. ROSSI 5,5 Luci e ombre. L’ammonizione in avvio lo condiziona. BOVO 4,5 Il palo su punizione è l’unico guizzo di una giornata amara. Si fa scappare Giovinco sull’uno a zero. KALADZE 6 Meno brillante del solito. I compagni non lo aiutano. ANTONELLI 5 Molti affanni sulla corsia di sinistra, non chiude su Giovinco nell’azione dell’uno a zero. MORETTI 5 Sul terzo gol si fa superare da Biabiany. KUCKA 5,5 Gira spesso a vuoto, provoca il rigore.

JADID 6,5 Avvio troppo frenato, cresce alla distanza.

VELOSO 5,5 Prova ad accendere la luce, ma lascia andar via Giovinco nell’azione del rigore.

MODESTO 6,5 Senza rivali per quantità e corsa.

CONSTANT 4,5 Impalpabile, cerca finezze spesso inutili.

IL MIGLIORE h 7,5 GIOVINCO Segna sempre lui. Il primo gol è un capolavoro. Poi si conquista e segna il rigore, partecipando anche all’azione del tre a zero.

PRATTO 5,5 Corre e lotta. Buon impegno, ma non punge. JORQUERA 5 Stavolta non riesce a sfruttare la sua fantasia. CARACCIOLO 4,5 Primo tempo impalpabile, fa poco di più nella ripresa.

GALLOPPA 6 Entra a vittoria ormai al sicuro.

JANKOVIC 6 Venti minuti, ma almeno lui c’è. Merita fiducia.

FLOCCARI 7 Veloce di testa e di gambe. Ispirato. Splendido il tacco che lancia Giovinco.

PALACIO 6 E cinque: come i gol segnati in questo avvio di campionato e in carriera al Parma.

ALL. COLOMBA 7 Esce da una situazione critica. Raddrizza la classifica e ritrova il sorriso.

ALL. MALESANI 5 Urgono rimedi. L’impegno non si discute, ma il Genoa ha bisogno di una scossa.

TERNA ARBITRALE: DAMATO 6,5 Non sbaglia sui due rigori. Manca un giallo a Jadid e Galloppa. Giallatini 6,5- Padovan 6,5.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 6a GIORNATA

Novara-Catania pari spettacolo La squadra di Tesser rimonta due volte e va sul 3-2, Gomez nel recupero firma il pareggio NOVARA CATANIA

3 3

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Legrottaglie (C) al 14’ p.t.; Rigoni (N) su rigore al 4’, Lodi (C) all’11’, Morimoto (N) al 20’, Jeda (N) al 40’ e Gomez (C) al 46’ s.t.. NOVARA (4-3-1-2) Ujkani; Dellafiore, Paci, Ludi, Gemiti; Marianini (dal 34’ p.t. Pinardi), Porcari, Rigoni; Giorgi; Granoche (dal 13’ s.t. Morimoto), Meggiorini (dal 31’ s.t. Jeda).

Amarezza novarese Con Pinar-

PANCHINA Fontana, Centurioni, Morganella, Pesce. ALLENATORE Tesser. CATANIA (3-5-2) Andujar; Bellusci, Legrottaglie (dal 40’ s.t. Ledesma), Marchese; Lanzafame, Delvecchio, Lodi, Almiron, Capuano; Bergessio (dal 9’ s.t. Suazo, dal 18’ s.t. Catellani), Gomez. PANCHINA Campagnolo, Izco, Ricchiuti, Lopez.

Alejandro Gomez, 23 anni, segna la rete del 3-3 PETRUCCI/PLP

ALLENATORE Montella.

DAL NOSTRO INVIATO

ARBITRO Brighi di Cesena.

LUCA CURINO NOVARA

ESPULSI Nessuno. AMMONITI Dellafiore, Porcari, Paci (N) e Lanzafame (C) per gioco scorretto, Meggiorini e Morimoto (N) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.637, incasso 47.974 euro; abbonati 7.211, quota 99.542,05 euro. Tiri in porta 8-8. Tiri fuori 4-5. Angoli 9-4. In fuorigioco 1-2. Recuperi 2' p.t., 4' s.t.

Un tempo a testa Tre a tre e giusto così. Primo tempo del Catania di Montella, che fa di necessità («emergenza assoluta in difesa») virtù e vara un inedito 3-5-2 in cui la mediana filtra qualsiasi velleità dei tre centrocampisti del Novara: Lanzafame e Capuano larghi, i piedi buoni di Lodi a impostare davanti alla difesa per le incursioni di Delvecchio e soprattutto di Almiron. Tesser, per sua ammissione «sorpreso» dalla novità, impiega mezzora a capire che Giorgi trequartista non è proprio cosa e a riportarlo a destra, rischiando in quel ruolo l’influenzato ma più adatto Pinardi. A quel punto, però, il Catania è già in vantaggio grazie a Legrottaglie sugli sviluppi di un corner. Vero che un minuto dopo lo 0-1 il Novara reclama legittimamente un rigore per fallo di Marchese su Meggiorini, ma anche Almiron viene fermato per un fuorigioco inesistente davanti a Ujkani.

A 5 minuti dalla fine Nicola Legrottaglie, che ha solo 3-4 giorni di preparazione nelle gambe ed è comprensibilmente affaticato, chiede il cambio. La difesa del Catania non fa a tempo a riposizionarsi che Pinardi lancia Jeda in area: Andujar ne respinge la conclusione, ma di testa il bra-

siliano rifinisce in rete. E’ l’apoteosi del Novara, capace di rimontare due volte lo svantaggio portandosi sul 3-2, e di Attilio Tesser, che con tre cambi (Pinardi, Morimoto autore del 2-2 e Jeda) ha raddrizzato una partita impostata male. Ma proprio allo scadere Gomez, una costante spina nel fianco dei piemontesi, raccoglie a destra un cross spizzato al limite, infila Ujkani e ammutolisce il Piola.

di prima dell’intervallo e soprattutto nel secondo tempo il Novara si impadronisce del gioco, pareggia una prima volta con Rigoni su rigore, subisce il nuovo svantaggio con una punizione "maradoniana" di Lodi, ma trascinato da Rigoni è capace di riacciuffare il Catania con Morimoto e poi di portarsi in vantaggio. Giustamente alla fine Tesser, benché amareggiato per i 2 punti sfumati allo scadere, sottolinea le doti temperamentali dei suoi, che hanno permesso loro di tener testa a un Catania superiore sia dal punto di vista tattico che tecnico. Non a caso il sigillo alla partita lo mette Alejandro Gomez, tanto piccolo (166 cm) quanto veloce e soprattutto bravo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di l.c.

PINARDI E RIGONI DA APPLAUSI CHE BRAVI LODI E GOMEZ NOVARA 6,5 UJKANI 6 Senza macchia sui gol. DELLAFIORE 5,5 Patisce Gomez nel primo tempo. PACI 6,5 Governa bene la difesa e quando può si spinge in avanti.

CATANIA 7 ANDUJAR 6 Come il collega, ma ha modo di mettersi più in luce. BELLUSCI 5,5 Fiancheggia Legrottaglie, qualche affanno.

LUDI 5,5 Gioca con un’infiltrazione e si vede.

LEGROTTAGLIE 6,5 Sicuro, benché appena arrivato, ha il merito di piazzare l’1 0.

GEMITI 5 Non impermeabile e poco propositivo.

LEDESMA 6 Spizza lui la palla del 3 3 per Gomez.

MARIANINI 5,5 Gioca mezzora senza lode e poi viene sacrificato alla causa.

MARCHESE 5,5 Il fallo su Meggiorini è da rigore: graziato.

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IL MIGLIORE 7 PINARDI

Con lui il Novara cambia faccia: suo il lancio per Jeda. PORCARI 5,5 Piazzato davanti alla difesa, provoca la punizione che Lodi trasforma in gol. RIGONI 7 Imprescindibile, al di là del rigore: ci crede fino alla fine. GIORGI 6 Inutile sulla trequarti, migliora quando Tesser lo porta a destra, nella sua posizione. GRANOCHE 5,5 Impalpabile, giusta e azzeccata la sostituzione. MORIMOTO 6,5 Fregandosene della comproprietà, entra e pareggia. MEGGIORINI 6 Un po’ meglio di Granoche, ma solo un po’. JEDA 6,5 Ci mette meno di 10 minuti a segnare, bravo nel correggere in rete la respinta del portiere sul primo tiro. All. TESSER 6,5 Sbaglia formazione all’inizio piazzando Giorgi fuori ruolo, ma poi è bravo a correggerla facendo i cambi giusti.

LANZAFAME 6 Sacrificato in copertura, non riesce a farsi vedere. DELVECCHIO 5,5 Discreto primo tempo, s’inabissa nel secondo. LODI 7 La punizione dell’1 2 vale il biglietto della partita. ALMIRON 6,5 Molto bravo negli inserimenti, in uno viene ingiustamente fermato dal guardalinee. CAPUANO 6 Spinta prepotente a sinistra, ma dura solo un tempo. BERGESSIO 6 Buon movimento, ma non basta. SUAZO s.v. Al rientro da infortunio, si stira subito. CATELLANI 5,5 Rileva lo iellato Suazo, ma combina poco.

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IL MIGLIORE

7 GOMEZ

Uno splendido rompiscatole dal primo al letteralmente ultimo minuto. All. MONTELLA 7 Osa con la difesa a 3 e per un tempo il Catania sovrasta il Novara.

TERNA ARBITRALE: BRIGHI 5 Sullo 0-1 non concede un rigore sacrosanto al Novara. Musolino 5; Altomare 6


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SERIA A 6a GIORNATA

Muro Sorrentino Il Cesena non va Il portiere del Chievo para un rigore a Mutu I romagnoli giocano meglio ma non basta CESENA CHIEVO

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GIUDIZIO 77 CESENA (4-3-3): Ravaglia; Comotto (dal 9’ p.t. Ceccarelli), Von Bergen, Rodriguez, Lauro; Guana, Colucci, Candreva; Eder, Mutu (dal 42’ s.t. Martinez), Ghezzal (dall’1’ s.t. Bogdani). PANCHINA Calderoni, Ricci, Benalouane, Martinho. ALLENATORE Giampaolo. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Morero, Cesar, Jokic; Rigoni, Bradley, Hetemaj (dal 43’ s.t. Vacek); Cruzado (dal 12’ s.t. Sammarco); Pellissier, Moscardelli (dal 12’ s.t. Paloschi). PANCHINA Puggioni, Frey, Mandelli, Grandolfo. ALLENATORE Di Carlo. ARBITRO Banti di Livorno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Guana, Lauro, Eder, Ceccarelli (Ce), Hetemaj, Cesar e Sardo (Ch) per gioco scorretto, Bogdani (Ce) per proteste. NOTE paganti 2.761, quota di 29.331, abbonati 12.114, quota di 188.037. Tiri in porta 4-0. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco. 2-3. Angoli: 2-2. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO DI CHIARA CESENA

Il Manuzzi lentamente si svuota e Adrian Mutu, testa china, chiede scusa ai suoi tifosi per il rigore sbagliato. E’ l’istantanea di Chievo-Cesena, della vittoria che sfugge ancora ai bianconeri (primo pari in 5 par-

Stefano Sorrentino, 32, para il rigore calciato da Adrian Mutu, 32 ANSA

tite) e del pareggio che fa felice Di Carlo («Diamo continuità ai nostri risultati»). Se l’obiettivo concreto del Chievo è una salvezza tranquilla allora questo è un punto importante, se sotto sotto dopo i successi con Napoli e Genoa si pensava a un torneo più brillante allora il viaggio in Romagna sa di mezza bocciatura. Per il Cesena, invece, in cam-

po senza Parolo (risentimento muscolare), c’è una sola lettura: Giampaolo manifesta fiducia («Sono soddisfatto, è mancata solo la vittoria») ma serve un cambio di marcia, perché il primo tempo non lascia immaginare nulla di buono, la ripresa fa sperare ed è dal rilancio di Bogdani e dalla voglia di rivalsa di Mutu («Gran giocatore, si

riprenderà», ha detto il tecnico) che occorre ripartire. Due volti La gara del Cesena ha

due volti. Inguardabile nel primo tempo: una sola occasione, al primo minuto con Guana e un tiro di Candreva alla fine, tutto qui. In mezzo tanti fischi, con Mutu troppo isolato e poco a suo agio nella posizione di attaccante boa, l’ombra di Ghezzal in attacco ed Eder poco concreto. Il Chievo, col lutto al braccio per la morte dell’ex consigliere Giusto Manfrinato, si accontenta di qualche fiammata perché Pellissier e Moscardelli sono ben controllati da Von Bergen e Rodriguez, Cruzado non dà guizzi e Bradley sembra ancora spaesato, così per la prima volta in questo torneo i gialloblù rimarranno all’asciutto. Svolta Nel secondo tempo Giampaolo, che non è a rischio esonero («Ho il sostegno del club», ha detto a fine gara), si gioca la carta Bogdani, sposta Mutu a sinistra ed Eder a destra. La gara cambia volto. Ci prova subito Mutu (2’) ma Sorrentino è pronto, poi tocca a Guana (9’) da sinistra ma di fronte trova lo stesso muro. Il Chievo va vicino al gol (12’) per un pasticcio tra Von Bergen e Ravaglia ma al 14’ arriva la possibile svolta quando Cesar affossa Bogdani in area: rigore. Mutu, già quattro gol contro il Chievo, sbaglia il quarto rigore della carriera (su 21): Sorrentino insuperabile. Brutta botta per il Cesena e anche per il romeno, allora tocca ad Eder prendere il Cesena sulle spalle: reclama un altro rigore ma Sorrentino prende la palla, ci prova da fuori su taglio di Bogdani (27’), infine con un diagonale (40’). Finisce qua. Tutti contenti, o quasi.

le Pagelle

di F.D.C.

BOGDANI SCUOTE LA SQUADRA BRADLEY ANCORA A DISAGIO CESENA 6

CHIEVO 6

RAVAGLIA 5,5 In collaborazione con Von Bergen rischia di far segnare Pellissier. COMOTTO s.v Esce per sospetto stiramento dopo 9 minuti. CECCARELLI 7 Macina chilometri e mette in difficoltà Jokic.

IL MIGLIORE h 7,5 SORRENTINO Decisivo in almeno due occasioni, rigore a parte. Su Mutu il capolavoro. E’ il vero fuoriclasse del Chievo.

VON BERGEN 6,5 Un muro. Lascia pochi spazi a Pellissier.

SARDO 6 Attento, duella con Lauro.

RODRIGUEZ 7 Puntuale nelle chiusure. Il migliore del suo reparto.

MORERO 7 Ha il compito più delicato e riesce a portarlo a termine: vince il confronto con Mutu.

LAURO 6,5 Un motorino, stravince con Sardo. Non sempre lucidissimo.

CESAR 5,5 L’errore su Bogdani rischia di compromettere tutto.

GUANA 6 Tra i più pericolosi del Cesena. Ci mette sostanza.

JOKIC 5,5 Soffre le galoppate di Ceccarelli. Poco brillante.

COLUCCI 5 Lento, poche idee in mezzo al campo.

RIGONI 6 Ha le chiavi del centrocampo, tiene in piedi la baracca.

CANDREVA 6 E’ l’unico a salvarsi nel primo tempo: tagli e qualche lampo di genio. EDER 6 Primo tempo da dimenticare, poi sfiora il gol in due occasioni. Merita la sufficienza.

BRADLEY 5 Ancora non totalmente suo agio nella nuova realtà, da rivedere. HETEMAJ 6 Quantità e talvolta qualità. (Vacek s.v.)

MUTU 5,5 Troppo isolato nel primo tempo, meglio nella ripresa al fianco di Bogdani. Sbaglia un rigore pesante ma la voglia c’è. (Martinez s.v.)

CRUZADO 5 Pochi guizzi, stavolta non accende il Chievo.

GHEZZAL 4,5 Inguardabile, un corpo estraneo alla squadra.

PELLISSIER 5 Rodriguez e Von Bergen lo costringono a una giornata di riposo.

h

IL MIGLIORE

7 BOGDANI

La panca non lo demoralizza. Ridà anima al Cesena e si procura un rigore. All. GIAMPAOLO 5,5 Aggiusta il tiro nella ripresa inserendo Bogdani ma per la salvezza serve altro.

SAMMARCO 6 Cerca di frenare le fiammate bianconere.

MOSCARDELLI 5 Ci prova in mezza girata, stavolta niente exploit. PALOSCHI 5,5 Ce la mette tutta ma non arrivano palle gol. All. DI CARLO 6 Passo indietro sul piano del gioco, ma è un punto pesante in chiave salvezza.

TERNA ARBITRALE: BANTI 6 Vede bene su Bogdani (rigore) ed Eder (Sorrentino prende il pallone). Bianchi 6-Ianniello 6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE BWIN Panchine roventi

Esonerato Aglietti L’Empoli a Pillon Gubbio: Camolese La società umbra oggi vede il tecnico che ha dato l’ok. E il Varese ha presentato Maran BRUSA-CIONI-GRILLI

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Dopo il Varese, anche l’Empoli cambia: esonerato Aglietti, arriva Pillon. Il Gubbio prende tempo e oggi dovrebbe chiudere la trattativa con Camolese. Intanto il Varese ha presentato Maran che ha preso il posto di Carbone. Pillon Il testimone, Aglietti e Pil-

AT M O S P H E R I C

PA R K A

lon, se lo sono passati in panchina. Il tempo di salutarsi: il primo è stato allenato dal secondo alla Pistoiese. Il nuovo tecnico dell’Empoli ha detto: «Ci siamo parlati, purtroppo siamo appesi a un filo noi allenatori. Mi dispiace sinceramente perché nella passata stagione aveva fatto un bellissimo campionato». Ma nello stadio Castellani, dove il presidente Corsi ha presentato il nuovo allenatore, non c’è tempo per pensare al passato. All’orizzonte c’è il Livorno, ex squadra di Pillon: «Dobbiamo scendere in campo cercando di giocare con serenità, senza pensare alla classifica. L’organico c’è, devo solo capire perché non sta rendendo e come sta fisica-

mente». Con cinque sconfitte su sette gare l’Empoli deve rivedere i suoi obiettivi: «Mi hanno chiesto la salvezza il prima possibile. Poi vediamo. Ma prima torniamo a fare punti». Il presidente Corsi ha detto: «Ci troviamo qui per vari errori, anche nostri. Ci siamo fatti delle idee sbagliate e ora paghiamo». Camolese E’ slittato a oggi l’in-

contro tra il presidente del Gubbio, Marco Fioriti e Giancarlo Camolese che ha già dato la sua disponibilità. Dovrebbe essere lui a dirigere l’allenamento in programma alle 19 allo stadio Barbetti. Mercoledì il Gubbio giocherà in trasferta a Brescia. Maran Ha solo due giorni di tempo Rolando Maran per prendere confidenza con il Varese e presentarsi a Vicenza in cerca dell’impresa contro la sua ex squadra. Il tecnico subentrato a Carbone si è insediato nello stesso giorno in cui Beppe Sannino, tre anni fa, aveva incominciato il secondo incarico al Varese. «Abbiamo scelto - ha detto il d.s. Mauro Milanese - un nuovo sergente di ferro che deve dare la svolta, come aveva saputo fare Sannino». Maran, che ha firmato fino a giugno e arriva insieme a Christian Maraner, pensa solo alla trasferta di Vicenza: «Non poteva esserci stimolo migliore per ripartire». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino TORINO

Suciu, oggi si decide In 350 all’allenamento TORINO Oggi l'ecografia farà luce sulle condizioni di Suciu (stira mento al flessore sinistro): rischia due settimane di stop. Ieri allena mento davanti a 350 tifosi.

PADOVA

Via Lazarevic-Donati Legati e Drame o.k. PADOVA Oggi la ripresa: con l’AlbinoLeffe mercoledì mancheran no i titolari Donati e Lazarevic, oltre a Jelenic impegnati con le Under 21 di Slovenia e Italia. Tornano Legati e Drame dopo la squalifica.

SAMPDORIA

Foggia fuori un mese Palombo è in dubbio BOGLIASCO Foggia resterà fuori almeno un mese a causa del problema muscolare alla coscia de stra, Palombo in dubbio per Verona (dolore ad un ginocchio).

LA SITUAZIONE

Si gioca mercoledì C’è Sassuolo-Pescara La classifica dopo 7 giornate: Padova e Torino 17; Brescia e Sas suolo 15; Grosseto 13; Sampdoria e Pescara 12; Livorno, Verona e Bari 11; Reggina 10; Nocerina 8; AlbinoLef fe e Cittadella 7; Juve Stabia ( 1), Em poli e Varese 6; Crotone ( 1) e Mode na 5; Vicenza e Gubbio 3; Ascoli ( 7) 1. Prossimo turno. Domani, ore 20.45: Vicenza Varese. Mercoledì, ore 20.45: AlbinoLeffe Padova, Ascoli Reggina, Brescia Gubbio, Cit tadella Modena, Crotone Bari, Li vorno Empoli, Nocerina Juve Sta bia, Sassuolo Pescara, Tori no Grosseto, Verona Sampdoria.


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Serie A / 6ª GIORNATA RISULTATI CESENA-CHIEVO 0-0 FIORENTINA-LAZIO 1-2 Cerci (F), Hernanes (L), Klose (L) INTER-NAPOLI 0-3 Campagnaro (N), Maggio (N), Hamsik (N) JUVENTUS-MILAN 2-0 Marchisio (J), Marchisio (J) LECCE-CAGLIARI 0-2 Brivio (L) autorete, Biondini (C) NOVARA-CATANIA 3-3 Legrottaglie (C), Rigoni (N) rigore, Lodi (C), Morimoto (N), Jeda (N), Gomez (C) PALERMO-SIENA 2-0 Migliaccio (P), Hernandez (P) rigore PARMA-GENOA 3-1 Giovinco (P), Giovinco (P) rigore, Morrone (P), Palacio (G) rigore ROMA-ATALANTA 3-1 Bojan (R), Osvaldo (R), Denis (A), Fabio Simplicio (R) UDINESE-BOLOGNA 2-0 Benatia (U), Di Natale (U) rigore

PROSSIMO TURNO sabato 15 ottobre CATANIA-INTER NAPOLI-PARMA MILAN-PALERMO

MARCATORI

CLASSIFICA

(ore 18) (ore 20.45) (ore 20.45)

domenica 16 ottobre, ore 15 CESENA-FIORENTINA (ore 12.30) ATALANTA-UDINESE CAGLIARI-SIENA CHIEVO-JUVENTUS GENOA-LECCE NOVARA-BOLOGNA LAZIO-ROMA (ore 20.45)

CONCORSI CONCORSI N. 77 DEL 2/10/2011 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE X-2-2-1-1-1-X-1-2-2-X-1-X-1 QUOTE: ai 14 nessun vincitore; ai 13 (16) 7.010 euro; ai 12 (115) 975 euro; ai 9 (26) 4.362 euro TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 9-8-11-13-5-2-12 QUOTE: Ai 7 e 6 nessun vincitore; ai 5 (3) 1.055 euro; ai 4 (33) 115 euro

Gazzetta.it JUVE DA SCUDETTO? INTER DERUBATA? SE NE PARLA ALLE 10.30 La Juve che supera il Milan è da scudetto? Inter, con il Napoli ha pesato più l’arbitraggio o la difesa «allegra»? Questi i temi principali della puntata odierna di Gazza Offside. In studio Diego Antonelli e Alberto Cerruti con Sebastiano Vernazza in collegamento telefonico per discutere i voti del posticipo Juve-Milan, da Nocerino in su...

PARTITE SQUADRE JUVENTUS UDINESE NAPOLI PALERMO CAGLIARI ROMA LAZIO CHIEVO FIORENTINA GENOA CATANIA PARMA NOVARA SIENA MILAN ATALANTA * INTER LECCE CESENA BOLOGNA

PUNTI 11 11 10 10 10 8 8 8 7 7 6 6 5 5 5 4 4 3 1 1

G. 3 2 2 3 2 3 2 3 3 2 3 3 2 2 3 2 2 3 3 2

IN CASA V. N. 2 1 2 0 1 1 3 0 1 1 1 1 0 1 2 1 2 0 1 1 1 2 2 0 1 1 1 0 1 2 2 0 0 1 0 0 0 1 0 0

FUORI TOTALE IN CASA P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. 0 2 1 1 0 5 3 2 0 7 2 0 3 1 2 0 5 3 2 0 4 0 0 3 2 0 1 5 3 1 1 3 1 0 2 0 1 1 5 3 1 1 9 5 0 3 2 0 1 5 3 1 1 2 1 1 2 1 1 0 5 2 2 1 5 4 1 3 2 1 0 5 2 2 1 1 2 0 2 0 1 1 5 2 2 1 5 3 1 2 0 1 1 5 2 1 2 6 2 0 3 1 0 2 5 2 1 2 5 2 0 2 0 1 1 5 1 3 1 2 1 1 2 0 0 2 5 2 0 3 5 3 0 3 0 1 2 5 1 2 2 6 4 1 3 0 2 1 5 1 2 2 3 1 0 2 0 0 2 5 1 2 2 4 3 0 3 1 1 1 5 3 1 1 3 1 1 3 1 0 2 5 1 1 3 0 3 3 2 1 0 1 5 1 0 4 1 6 2 2 0 0 2 5 0 1 4 2 5 2 3 0 1 2 5 0 1 4 1 5

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE RETI F. S. F. S. T. R. T. R. 2 1 9 3 +6 0 0 1 1 7 (+4) 9 VNNV 3 1 7 1 +6 2 2 0 0 1 (+10) 20 VNNV 6 2 9 3 +6 1 0 0 0 8 (+2) 4 VPNV 0 1 9 6 +3 1 1 1 1 5 (+5) 14 PVNV 6 4 8 5 +3 0 0 0 0 6 (+4) 11 VPNV 1 0 6 4 +2 0 0 0 0 5 (+3) 14 NNVV 6 4 7 6 +1 1 1 0 0 10 (-2) 1 PVNV 1 2 6 5 +1 1 0 1 0 9 (-1) 3 PVVN 0 2 6 4 +2 0 0 1 1 5 (+2) 14 PVNP 4 6 9 8 +1 1 1 2 1 5 (+2) 14 VVPP 3 6 5 7 -2 1 1 1 1 8 (-2) 4 VPNN 1 7 6 10 -4 2 2 1 1 5 (+1) 14 VPPV 4 6 10 10 0 2 2 0 0 in B in B PVPN 1 3 4 4 0 0 0 1 1 in B in B PNVP 1 5 5 8 -3 0 0 0 0 8 (-3) 4 PNVP 5 6 8 7 +1 1 1 0 0 in B in B VVVP 7 8 7 11 -4 2 2 3 2 10 (-6) 1 NPVP 2 3 3 9 -6 0 0 1 1 5 (-2) 14 VPPP 0 2 2 7 -5 1 0 2 2 7 (-6) 9 PPPN 1 5 2 10 -8 1 1 2 2 6 (-5) 11 PNPP

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

5 RETI: Palacio (1) (Genoa); Giovinco (2) (Parma) 4 RETI: Denis (1) (Atalanta); Di Natale (2) (Udinese) 3 RETI: Cerci (Fiorentina); Milito (2) (Inter); Marchisio (Juventus); Klose (Lazio); Cavani (Napoli); Rigoni (2) (Novara); Miccoli (Palermo); Osvaldo (Roma) 2 RETI: Moralez (Atalanta); Conti (Cagliari); Moscardelli e Pellissier (Chievo); Jovetic (Fiorentina); Hernanes (1) (Lazio); Campagnaro e Hamsik (Napoli); Morimoto (Novara); Hernandez (1) (Palermo); Calaiò (Siena) 1 RETE: Cigarini e Schelotto (Atalanta); Diamanti (1) e Portanova (Bologna); Biondini, El Kabir, Larrivey, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Bergessio, Gomez, Legrottaglie, Lodi e Maxi Lopez (1) (Catania); Guana e Mutu (Cesena); Paloschi e Thereau (Chievo); Gilardino (Fiorentina); Constant, Kukca, Mesto e Veloso (Genoa); Cambiasso, Forlan, Lucio e Pazzini (Inter); Krasic, Lichsteiner, Matri, Pepe, Vidal e Vucinic (Juventus); Cisse e Sculli (Lazio); Giacomazzi, Grossmuller e Mesbah (Lecce); Aquilani, Cassano, El Shaarawy, Ibrahimovic e Seedorf (Milan); Lavezzi e Maggio (Napoli); Jeda, Marianini, Meggiorini, Paci e Porcari (Novara); Bertolo, Migliaccio, Pinilla e Zahavi (Palermo); Morrone (Parma); Bojan, De Rossi e Fabio Simplicio (Roma); Destro e Vitiello (Siena); Basta, Benatia e Isla (Udinese) 1 AUTORETE: turno Brivio (Lecce) pro Cagliari RETI: in questo turno 28 (5 rigori, 1 autorete); in totale 128 (14 rigori, 1 autorete)

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Meggiorini steso: Novara senza un rigore Sculli in fuorigioco: viziato il gol di Klose Il giorno dopo il disastro di San Siro, gli arbitri danno un segnale importante: una giornata negativa può capitare a tutti (migliori compresi), ma la squadra di Braschi nel complesso è affidabile. Certo, anche ieri c’è stato qualche errore, quasi tutti veniali e ininfluenti (rigori concessi con generosità a punteggio acquisito). Altri più pesanti come il rigore non dato al Novara. Altri ancora davvero difficili da valutare per l’occhio umano: il gol della Lazio sembra viziato da un fuorigioco di Sculli, ma parliamo di millimetri... CESENA-CHIEVO 0-0 Banti di Livorno Diversi episodi in area di rigore, ma Banti decide al meglio. Netto il rigore concesso al Cesena: Cesar placca Bogdani. I romagnoli protestano anche per l’uscita di Sorrentino su Eder: il portiere però interviene sul pallone. E sul duello

Hetemaj-Ceccarelli la trattenuta è reciproca, quindi ok non fischiare. FIORENTINA-LAZIO 1-2 Bergonzi di Genova Gara difficile e con episodi al limite. Qualche sospetto sul gol di Cerci: forse la palla quando Vargas crossa è uscita, ma non ci sono certezze. Nel dubbio giusto lasciar continuare. Così come non sembra da sanzionare il leggero tocco di mano di Cerci: il viola controlla di petto e poi la palla gli scivola sul braccio. Carambola involontaria, dunque. Viziata da fuorigioco la rete del vantaggio laziale: Sculli (autore dell’assist per Klose) è di pochissimo oltre a De Silvestri. Ma stiamo parlando di un fuorigioco televisivo, impossibile da vedere per l’assistente Stefani. LECCE-CAGLIARI 0-2 Guida di Torre Annunziata Facile per Guida. Qualche imprecisione dagli assistenti:

Rodrigo Palacio, 29 anni TERRUSO Sculli sembra in fuorigioco millimetrico prima del gol di Klose SKY fermato Di Michele per un fuorigioco inesistente. Il Lecce segna con Corvia ma questa segnalazione ok: c’era il fuorigioco.

Generoso il rigore dato al Palermo nel recupero: contatto lieve tra Vitiello (espulso per il secondo giallo) con Zahavi che crolla a terra...

NOVARA-CATANIA 3-3 Brighi di Cesena Brighi ancora impreciso (era andato male in Palermo-Inter). Ci stava in avvio un rigore per il Novara: Meggiorini è steso da Marchese. Altro errore: Bergessio segna a gioco fermo, ma non c’era il fuorigioco segnalato ad Almiron. Netto il rigore dato al Novara: Delvecchio si oppone col braccio alto al colpo di testa di Paci.

PARMA-GENOA 3-1 Damato di Barletta Netto il rigore dato al Parma: Kucka sgambetta Giovinco appena dentro l’area. Molti più dubbi su quello dato all’ultimo secondo al Genoa: Paletta sfiora appena Palacio. Non fischiarlo era forse la decisione più giusta.

PALERMO-SIENA 2-0 Romeo di Verona Espulso Balzaretti nella ripresa: subisce fallo da Gonzalez (non rilevato da Romeo, per il resto bravo) e da terra decide di bloccare la palla con le mani in modo plateale. Secondo giallo a quel punto inevitabile.

UDINESE-BOLOGNA 2-0 Peruzzo di Schio Regolare il vantaggio dell’Udinese: Benatia è tenuto in gioco da Mudingayi. Giusto annullare un gol a Basta che è in fuorigioco sul tiro di Di Natale finito sul palo. Ineccepibile il rigore dell’Udinese: Perez a forbice su Armero, fallo che inizia fuori area ma si concretizza dentro. (Juve-Milan a pagina 3)

2

i rigori sbagliati in questo weekend, da Hamsik e da Mutu. nelle prime 4 giornata c’era stato un solo errore

7

i marcatori delle reti del Novara che, con 10 reti, vanta il migliore attacco del torneo, ieri si è aggiunto Jeda

13

le reti da palla inattiva segnate in questo turno su un totale di 28 reti. A Novara sono state addirittura 4

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

MONDO IL BIG MATCH DI FRANCIA

Pastore di Francia Il Lione si inchina L’ex Palermo segna e illumina lo scontro al vertice Il Psg distacca la rivale e tenta il primo scatto PARIS ST. GERMAIN LIONE

2 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Pastore al 19’, Jallet al 45’ s.t. PSG (4-2-3-1) Sirigu 6.5; Ceara 6, Lugano 6, Camara 5, Tiene 5; Bodmer 6.5 (dal 33’ s.t. Sissoko sv), Matuidi 6 (dall’11’ s.t. Chantome, 6); Menez 6, Pastore 8, Nenè 6.5; Gameiro 5 (dal 41’ s.t. Jallet, 6.5). PANCHINA Douchez, Armand, Erding, Bahebeck. ALL. Kombouare 6. LIONE (4-4-2) Lloris 5.5; Reveillere 5, B. Koné 6, Lovren 6.5, Cissokho 6; Briand 5, Gonalons 6.5, Kallstrom 6.5, Bastos 7; Gomis 4, Lacazette 5.5 (dal 14’ s.t. Belfoldil, 6). PANCHINA Vercoutre, Dabo, Mensah, Fofana, S. Koné, Pied. ALL. Garde 5.

Che discese Lione in controllo,

ARBITRO Lannoy 5. AMMONITI Lacazette (L) per simulazione, Lovren (L) per proteste, Reveillere (L) e Kallstrom (L), Menez (P) e Sissoko (P) per gioco scorretto. NOTE spettatori 40.000. Tiri in porta: 8-3. Tiri fuori: 6-5. Angoli: 8-5. In fuorigioco: 5-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ PARIGI

Per portare Parigi da sola in testa alla classifica 14 anni dopo l’ultima volta, Javier Pastore sceglie di replicare un gol che riusciva spesso a Ronaldinho, la travolgente discesa sulla sinistra con terzino saltato in scioltezza e palla a sorpresa sul primo palo. Una rete bel-

collaborazione mancina di Nené, sono un incendio che per svilupparsi ha bisogno di ossigeno, e dunque di spazio. Il Lione ha picchi di qualità meno elevati — almeno finché Gourcuff (infortunato) non deciderà cosa vuol fare da grande — ma un dna da buona squadra europea ben impresso: controlla la gara tenendo un ritmo costante, prova a infastidire Sirigu con la solita diagonale di passaggio sinistra-centro, ovvero Bastos-Gomis, ma oltre un certo livello non può arrivare perché lo stesso Gomis — forse timoroso di perdere il posto una volta rientrato Lopez — non la passa mai a Lacazette, ventenne di cui si dicono grandi cose. Troppe, se per reazione i compagni non gli fanno vedere boccia.

lissima, com’è giusto che siano quelle storiche, segnata da un giocatore che non ha limiti. Un giorno Pastore fermerà la sua crescita, certo; ma se quel giorno sarà arrivato oltre Kakà e oltre Zidane, non cercate da noi una faccia sorpresa, rivolgetevi piuttosto a Berlusconi, a Moratti, ad Agnelli. L’avevamo noi italiani, questo fenomeno, e adesso se lo godono i francesi. Dalla Gioconda in poi è sempre la solita storia.

Buon Lione Dunque la Parigi del-

l’emiro, di Leonardo e di Pastore allunga con decisione in cima alla Ligue 1. Ha ancora molte lacune in difesa — Gomis nel finale si mangia l’impossibile — per dire che la fuga sarà certamente vincente, ma il sospetto esiste. La manovra procede a fiammate, com’è abbastanza logico per una squadra che ha l’intero talento concentrato in una precisa zona di campo, la trequarti. Pastore e Menez assieme, con la

Javier Pastore, 22 anni, infila il suo quinto gol nella Ligue. A destra, Leonardo AFP e IMAGE SPORT

dunque, tranne le finestre di gara in cui una distensione in fase offensiva viene interrotta da Bodmer o Matuidi. Ecco, quando può ripartire dentro a un sistema avversario fuori equilibrio, il Psg diventa spettacolare e, come alla lunga vedremo, letale. Le discese palla al piede di Pastore aprono squarci paurosi nella difesa lionese, e il palo del 20’ (tiro deviato) seguito da un contropiede di Menez salvato da Lloris 60 secondi dopo confermano la potenzialità dei momenti di ultracalcio dei parigini. Pastore non è ancora un fuoriclasse assoluto perché ogni tanto ha bisogno di uscire mentalmente dalla partita; i compagni lo cercano sempre, lui accetta i palloni solo nei momenti che vuole lui. La discesa del 19’ della ripresa è la meraviglia che spacca la partita, di lì in poi arriveranno gli assist sprecati da Gameiro e Menez, più il colpo sotto misura di Jallet al 90’. Parigi brucia, ma di entusiasmo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

y

LIGUE 1 9a giornata

Caen-Nizza 1-1, Dijon-Ajaccio 1-1, LorientValenciennes 2-0, NancyEvian 1-1, St. Etienne-Auxerre 1-1, SochauxTolosa 3-0, BordeauxMontpellier 2-2. Ieri Lilla-Rennes 2-0, MarsigliaBrest 1-1, PsgLione 2-0 CLASSIFICA Psg 20; Lione, Montpellier, Tolosa 17; Lilla, Lorient 16; Rennes 15; Caen 14; Auxerre, Sochaux 12; Dijon 11; St. Etienne 10; Marsiglia, Bordeaux, Evian 8; Nizza, Brest, Ajaccio 7; Valenciennes 6; Nancy 5

IL SEGRETO

Leo, Sirigu e gli altri: sono vittorie made in Italy ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI

Il Psg ha appena deciso di rinnovare la linea di abbigliamento di tutta la rosa affidandosi a uno stilista parigino, ma Leonardo continua a vestirsi con capi extralusso italiani. Scelta inevitabile dopo 15 anni milanesi. Il debole per lo stile italiano, però, Leo ce l’ha anche quando fa shopping calcistico. E non per niente per fare bello il suo Psg ha puntato tutto su Pastore che a suon di gol, assist e classe sta prendendo il club della capitale per mano facendolo sfilare pure sulla passerella mediatica europea. Leo si gode l’acquisto più caro della storia del calcio francese, un made in Italy da esportazione per 43 milioni che però non è sobrio come i capi scuri del brasiliano, ma più tendente alle paillettes di gloria che regna già nei sogni dei tifosi parigini. Il Psg che batte il Lione e sale al primo posto solitario in classifica è una squadra che respira calcio italiano e che ha chiuso i 90’ oltre che con Pastore in campo, anche con Sirigu, sempre titolare e impeccabile tra i pali, ma anche con Menez, prelevato dalla Roma, e pure Sissoko, rimesso in sesto dopo il declino bianconero. Tutti fuoriusciti da un calcio che certi prezzi forse non se li può più permettere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO

Barça a fatica col solito Gijon Per i 3 punti basta Adriano Lo Sporting si conferma una dura rivale Con un avvio sprint i blaugrana vanno in gol e sono primi insieme al Levante

Adriano, 26 anni, festeggiato dai compagni dopo il gol partita EPA

SPORTING GIJON BARCELLONA

0 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Adriano al 12' p.t. SPORTING GIJON (4-2-3-1) Juan Pablo 6.5; Lora 6.5, Botía 7, I. Hernández 6.5, Canella 7; Rivera 7, Cases 6.5 (dal 34' s.t. Bilic s.v.); Trejo 7 (dal 30' s.t. Ayoze 6), A. Castro 6.5, De las Cuevas 7; Barral 6. PANCHINA Cuellar, Gregory, Dani Suarez, Alvarez, Leon. ALL. Preciado 7. BARCELLONA (3-4-3) Valdés 6; Dani Alves 6, Mascherano 7, Abidal 6.5 (dall’11' s.t. Maxwell 6); Adriano 7 (dal 35' s.t. Keita s.v.), Xavi 7, Busquets 6.5, Thiago 7; Pedro 6.5 (dal 12' s.t. Piqué 6), Messi 6, Villa 6. PANCHINA Pinto, Fontàs, Puyol, Cuenca. ALL. Guardiola 6.5. ARBITRO Clos Gomez 6.5. AMMONITI Nacho Cases (S), Pedro (B), André Castro (S), Busquets (B). NOTE Spettatori 23.000 circa. Tiri in porta 1-4. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 1-8. Angoli 3-4. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

FILIPPO MARIA RICCI GIJON (Spagna)

Se c’è una squadra capace di far soffrire il Barça di Guardiola, è lo Sporting Gijon. Lo scorso anno il Pep team si impose 1-0 in casa e pareggiò 1-1 al Molinon, e venerdì Guardiola era stato chiaro: «Occhio». Occhio nonostante le grandi difficoltà dello Sporting, ultimo con un pari e 4 sconfitte prima di ieri sera. Quando le sconfitte sono diventate 5, ma il Barça ha vinto solo 1-0. Non ha rischiato granché, però dopo due 5-0 di fila è rimasto in tensione fino alla fine, mai comodo e con la poco brillante prospettiva di poter rimediare il terzo pari consecutivo in 3 trasferte di Liga. Strana coppia La vittoria lancia

in testa un’inedita coppia blaugrana, col Levante che dopo aver rimediato la storica quarta

vittoria consecutiva (1-0 in trasferta al Betis) accompagna i catalani davanti a tutti. Guardiola lascia in panchina sia Puyol che Piqué (oltre all’altro centrale di ruolo, il giovane e sinora poco considerato Fontas) e disegna un nuovo 3-4-3 con Alves, Mascherano e Abidal dietro, Adriano, che cambia fascia e va destra, Xavi, Busquets e Thiago, nella linea mediana. Muscoli fragili Davanti gli unici disponibili, Pedro-Messi-Villa, dopo la moria muscolare che ha colpito il Barça falcidiando Fabregas, Iniesta e Sanchez. Lista di danni al quadricipite che ieri si è allungata quando ad inizio di ripresa si è fermato Abidal. Il Barça ha comincia comodissimo, dominando senza rischiare nulla e passa rapidamente: palo clamoroso di Xavi, rimbalzo ad Adriano che da destra batte col sinistro segnando in Liga dopo quasi 3 anni. Un dato di astinenza, uno di abbondanza: è l'ottavo gol segnato in queste 6 partite di Liga dal Barça nel primo quarto d'ora. Ottima partenza, seguita da una sessione di gran gioco che però non produce altre reti. Uno show fatto di tunnel, tacchi, passaggi da biliardo e qualche caduta in fuorigioco di troppo: per 5 volte un guardalinee dalla vista acutissima ferma Villa, Messi e Pedro. Impegno Lo Sporting rumina con le consuete armi: volontà, impegno, dedizione, ma tira tra i pali di Valdes per la prima volta solo nel recupero della prima parte. Non essendo stato travolto dalla consueta gragnuola di gol che il Barça riserva ai suoi nemici, lo Sporting si scopre vivo e passa la ripresa alla ricerca di un pareggio che varrebbe il secondo punto della stagione. Ottime intenzioni, mezzi limitati. L'infortunio di Abidal (dovrà stare fermo 7-10 giorni di stop) spinge Pep a ridisegnare i suoi passando al 4-3-3 con Adriano nel terzetto offensivo e Dani Alves libero di spingere dietro di lui. Lo Sporting non molla, il Barça, pur tenendo il pallone, non morde: ci vuole oltre mezz'ora per vedere un colpo di testa di Messi eccessivamente morbido, con l'argentino che allunga la sua serie negativa: in Liga in trasferta non segna dal clasico di aprile. Come spesso succede, aveva ragione Pep: la vittoria è sofferta, ma arriva comunque e vale oro.

Higuain super Il Real vince e mostra i muscoli Non c’è Benzema e decide l’argentino Una tripletta lancia Mou e il Madrid in casa di un combattivo Espanyol

Senza maglia A proposito di ti-

Gonzalo Higuain, 23 anni, esulta subito dopo aver segnato AP

ESPANYOL REAL MADRID

0 4

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Higuain al 17' p.t.; Higuain al 21', Callejon al 37’, Higuain al 44’ s.t. ESPANYOL (4-3-3) Alvarez 5.5; Javi López 6, H. Moreno 5, Forlín 5,5, Dídac Vilà 5.5; Javi Márquez 6.5 (dal 23' s.t. Datolo 5), Baena 6, Romaric 6 (dal 29' s.t. C. Alfonso 6); Verdú 6, Thievy 6 (dall'11' s.t. Weiss 5), Sergio Garcia 6. PANCHINA Casilla, Galan, Raul Rodriguez, Rui Fonte. ALL. Pochettino 5.5. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 7; Arbeloa 7, Albiol 6, Sergio Ramos 6, Marcelo 6.5; Xabi Alonso 6.5, Diarra 6 (dal 24' s.t. Khedira 6); Ozil 5 (dal 32' s.t. Callejón 6), Kaká 6 (dal 39’ s.t. Granero sv), Cristiano Ronaldo 6,5; Higuaín 8. PANCHINA Adán, Varane, Altintop, Joselu. ALL. Mourinho 7. ARBITRO F. Teixeira Vitienes 5 AMMONITI Thievi (E), Javi Lopez (E), Romaric (E), Diarra (R), Weiss (E). NOTE Spettatori 35.000 circa. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 7-2. In fuorigioco 0-4. Angoli 7-5. Recuperi 1' p.t. e 3' s.t.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

INGHILTERRA NELL’ALTRO DERBY LONDINESE IL FULHAM SI MANGIA IL QPR

Walker l’asso Tottenham L’Arsenal va a picco TOTTENHAM ARSENAL

2 1

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Van der Vaart (T) al 39' p.t.; Ramsey (A) al 5', Walker (T) al 27' s.t. TOTTENHAM (4-4-2) Friedel 6,5; Walker 7, Kaboul 6, King 6, Assou-Ekotto 6,5; Van der Vaart 6,5 (dal 19' s.t. Sandro 6), S. Parker 7 (dal 44' s.t. Corluka sv), Modric 5,5, Bale 7; Adebayor 6 (dal 40' s.t. Livermore sv), Defoe 6,5. PANCHINA Cudicini, Giovani, Bassong, Pavlyuchenko. ALL. Redknapp 7. ARSENAL (4-2-3-1) Szczesny 5; Sagna 6 (dal 22' s.t. Jenkinson 5), Mertesacker 6, Song 6, Gibbs 6,5; Arteta 5, Coquelin 5,5; Walcott 6 (dal 26' s.t. Benayoun 5,5), Ramsey 6, Gervinho 5,5 (dal 31' s.t. Arshavin sv); Van Persie 6. PANCHINA Fabiansky, Santos, Frimpong, Park Ju-Young. ALL. Wenger 5,5. ARBITRO Dean 6,5. AMMONITI Van der Vaart (T) e Mertesacker (A) per gioco scorretto, Scott Parker per c.n.r. NOTE spettatori 36.274. Tiri in porta: 8-7. Tiri fuori: 9-7. Angoli: 9-7. In fuorigioco: 5-1. Recuperi: 3' p.t.; 5' s.t.

STEFANO BOLDRINI LONDRA (Inghilterra)

Solo Londra può permettersi di vivere due derby nella stessa giornata, un'ora di differenza l'uno dall’altro, con l'aggiunta che in Tottenham-Arsenal è in gioco l'onore del Nord della capitale, mentre nel più proletario Fulham-Qpr — si fa per dire, visto il portafoglio dei proprietari e il livello dei quartieri — balla la supremazia dell’Ovest. Bollettino finale: 9 gol e 2 successi importanti. Quella del Tottenham fa salire gli Spurs al sesto posto. Il 6-0 rilancia il Fulham. Calcio spot Spettacolo vero, al White Hart Lane. Vince 2-1 il Tottenham perché risponde al gioco più elaborato dell’Arsenal con il carattere e con gli allunghi devastanti di Bale. Il Tottenham passa al 39' con un colpo da biliardo di Van der Vaart,

LA SITUAZIONE

Il Chelsea insegue i due Manchester 7a GIORNATA Everton Liverpool 0 2, Aston Villa Wigan 2 0, Blackburn Man. City 0 4, Man. United Norwich 2 0, Sunderland West Br. 2 2, Wolverhampton Newcastle 1 2. Ieri Bolton Chelsea 1 5, Fulham Qpr 6 0, Swansea Stoke City 2 0, Tottenham Arsenal 2 1. CLASSIFICA Man. United, Man. City 19; Chelsea 16; Newcastle 15; Liverpool 13; Tottenham* 12; Aston Villa 11; Stoke City 9; Norwich, Swansea, Qpr 8; Fulham, Everton*, Arsenal Wolverhampton 7; Sunderland 6, West Br., Wigan 5; Blackburn 4; Bolton 3. * una gara in meno

mondo. Compreso Albiol, ultimamente trascurato per far spazio al 18enne Raphael Varane. Confermati Kakà e Ozil, alle spalle di Higuain con Ronaldo. La partenza della coppia da KO (Marca dixit) da tranquillità a chi tifa Real. I due però dopo il vantaggio si affievoliscono rapidamente e l'Espanyol prende forma, corpo, coraggio e ci vuole il miglior Casillas per evitare guai. Ponendo gran fede nel suo contropiede il Real Mou lascia palla e iniziativa ai catalani, che premono, spingono, sbuffano e sbattono contro Iker. I rischi corsi dal Madrid paiono sinceramente eccessivi, il giovane Thievy divora la chance migliore, e Cornellà ruggisce.

Delle virtù del contropiede. Contro l'Espanyol il Real Madrid da vita al secondo volume dell'opera disegnata da José Mourinho, dopo il meraviglioso tomo pubblicato martedì scorso contro l'Ajax. Da manuale Minuto 17: l'Espanyol sfiora un gol con un tiro da 45 metri di Romaric, ha la palla, la perde e in un attimo affonda: verticalizzazione a ritmi da discesa libera, Kakà, Ronaldo, Higuain, pim-pum-pam, gol del Madrid. Azione spettacolare per velocità e precisione nell’esecuzione, Espanyol fulminato come l'Ajax. Espanyol che già aveva rischiato dopo 3 minuti, quando un missile di Cristiano Ronaldo era stato mandato sul palo dal portiere. Mou è senza Benzema, Pepe, Carvalho, Coentrao, Di Maria e Sahin e sceglie di schierare insieme i suoi 6 campioni del

GERMANIA su invito al bacio di Adebayor. L'olandese controlla in acrobazia il pallone, forse con l'impercettibile aiuto di un braccio, e buca Szczesny. Vantaggio quasi inatteso: dopo l'occasione sprecata da Scott Parker al 6’, molto Arsenal. Il pari arriva all' alba della ripresa: Song s’infila in un corridoio e crossa, Ramsey firma l’1-1. Sagna spaventa tutti al 19’ quando Assou-Ekotto entra duro e lo spinge addosso ai tabelloni. Il francese esce in barella e va in ospedale: sospetta frattura della caviglia. Bello il gesto di Redknapp, l'allenatore degli Spurs: si alza dalla panchina e accarezza il viso di Sagna. Il 2-1 al 27’: sventola da 20 metri di Walker e panciata di Szczesny. L'unico momento di nervosismo, in un derby con tre ammoniti, al fischio finale. Wenger non stringe la mano ad uno degli assistenti di Redknapp e volano parole grosse. Fulham show Il Fulham travol-

ge senza pietà il Qpr: tris di Johnson, poi Murphy su rigore, Dempsey e Zamora completano l'opera. Il Chelsea passeggia a Bolton: 5-1, con tripletta di Lampard e doppietta di Sturridge. È la risposta di Londra alla marcia di Manchester. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Abdellaoue dice di no al Werder Il Werder Brema fallisce l’aggancio: vincendo ad Hannover avrebbe raggiunto il Bayern in vetta, ma ha perso senza trovare antidoti ad Abdellaoue (tripletta). Due gol di Huntelaar consentono allo Schalke 04 di vincere ad Amburgo e di salire al quarto posto. 8a GIORNATA Kaiserslautern-Stoccarda 0-2, Borussia D.-Augsburg 4-0, Bayer L.-Wolfsburg 3-1, Norimberga-Mainz 3-3, Friburgo-Borussia M. 1-0, Hoffenheim-Bayern 0-0, Hertha-Colonia 3-0. Ieri Hannover-Werder 3-2, Amburgo-Schalke 04 1-2. CLASS. Bayern 19; Werder, Borussia M. 16; Schalke 04, Hannover 15; Borussia D., Stoccarda, Hoffenheim, Bayer L. 13; Hertha 12; Norimberga 11; Colonia 10; Wolfsburg 9; Mainz 8; Friburgo 7; Kaiserslautern 5; Augsburg, Amburgo 4.

fo da segnalare un episodio poco nobile: nell'abitualmente sportiva Spagna, l'Espanyol ha chiesto ai tanti tifosi del Madrid di stanza a Barcellona di non andare allo stadio con i colori del cuore. La motivazione ufficiale parlava di «effetto ottico» da non guastare, volevano una stadio tutto bianco-blu, il gesto resta poco carino. In campo il problema dell’Espanyol è che Osvaldo è a Roma e Pandiani squalificato: manca una punta vera e la cosa aiuta il disordinato Madrid, che combina poco ma non rischia molto di più. E a metà ripresa si toglie d’impaccio: gran filtrante di Arbeloa per Higuain, che di prima spara un diagonale all'incrocio. E prima della fine altre due perle: con un altro contropiede Ronaldo regala una rete anche a Callejon, fischiatissimo ex, poi a un minuto dalla fine Higuain trova spazio per il terzo gol della serata. Trasferta complicata archiviata, il Barça resta solo un punto più su. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE 7a GIORNATA Sabato Osasuna-Maiorca 2-2, Villarreal-Saragozza 2-2, Racing-Rayo Vallecano 1-1, Valencia-Granada 1-0, Malaga-Getafe 3-2. Ieri Real Sociedad-A. Bilbao 1-2, Betis-Levante 0-1, A. Madrid-Siviglia 0-0, Sporting Gijon-Barcellona 0-1, Espanyol-Real Madrid 0-4. CLASSIFICA Barcellona, Levante 14; Real Madrid, Malaga, Valencia 13; Betis, Siviglia 12; A. Madrid 8; Maiorca, Osasuna, Real Sociedad 7; Saragozza, Villarreal, Rayo Vallecano, Espanyol 6; A. Bilbao 5; Getafe, Racing, Granada 4; Sporting Gijon 1.

Taccuino OLANDA

L’Az mantiene la testa Eredivisie, 8a giornata He racles De Graafschap 2 0, Utre cht Waalwijk 3 0, Vitesse Heeren veen 1 1, Roda NAC 4 3. Ieri Venlo Az Alkmaar 1 3, Twen te Excelsior 2 2, Groningen Ajax 1 0, Feyenoord Den Haag 0 3, NEC Psv 0 2. Classifica (prime pos.) AZ Alkmaar 21; Psv, Twente 17; Ajax 15; Feyenoord, Vitesse 14.

SVIZZERA

Zurigo, stop al derby (p.l.g.) Il derby tra Grasshop per e Zurigo è stato interrotto all'83' sul 2 1 e poi definitivamente sospeso a causa del lancio di un razzo da parte dei tifosi dello Zuri go verso il settore di quelli del Gras shopper.

RUSSIA

Rubin, Bocchetti bis Ottima giornata per gli italia ni di Russia. Spicca Bocchetti, che ha segnato la doppietta decisiva per lo 0 2 del Rubin in casa del Tom Tomsk. Ok anche Criscito e Rosina nel 2 2 dello Zenit di Spallet ti in casa dello Spartak Mosca. Eto’o (Anzhi, alla prima di Roberto Carlos da tecnico) ammonito e sconfitto in casa dal Lokomotiv.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 5a GIORNATA La poltrona scotta e si vede. Cadono Carpi e Pergocrema, con la squadra di Maddaloni scavalcata dal Taranto e in attesa del Como di stasera, mentre quella di Brini, se non altro, mantiene il comando perché alle sue spalle è andata male a tutti: sconfitto anche il Lanciano, pari interno per il Trapani. Insomma, le lepri hanno fatto la loro corsa e adesso c’è spazio per le big. Nel

l’Analisi di NICOLA BINDA nbinda@gazzetta.it

I due opposti di Brevi e Gustinetti

Bis di Rantier E il Taranto vede la vetta

non riesce a conquistare superiorità in mezzo al campo, perché Sciaudone e Giorgino riescono a correre per tre. Così i recuperi vengono facili al Taranto, abile poi ad accelerare e affidarsi alla vena di Rantier (che non solo segna, ma prova pure a ispirare gli altri), trovando sempre la difesa avversaria in affanno.

L’ex del Verona affonda il Viareggio Dionigi al comando in attesa del Como

Raddoppio, partita chiusa I ros-

FULVIO PAGLIALUNGA

TARANTO

2

TARANTO

VIAREGGIO

0

GIUDIZIO

+++

C’è troppa differenza tra il Taranto (primo, in attesa di Como-Foggia) e il Viareggio (ultimo, ancora a -1). Così bastano due unghiate di Rantier per risolvere una partita mai in discussione. Un gol in apertura del primo tempo (al 9’), uno all’alba della ripresa (al 3’): i rossoblù sembrano addirittura giocare in scioltezza, vincono senza faticare troppo, mentre i toscani – colpiti dopo pochi minuti – non riescono mai a riordinarsi né a organizzare una reazione.

MARCATORE Rantier al 9’ p.t. e al 3’ s.t. TARANTO (3-4-3) Bremec 6; Sosa 6,5, Coly 6,5, Prosperi 6; Antonazzo 6, Giorgino 6,5, Sciaudone 6,5, Rizzi 6; Chiaretti 6 (dal 39’ s.t. Di Deo s.v.), Girardi 5,5 (dal 19’ s.t. Guazzo 6), Rantier 7,5 (dal 24’ s.t. Vicedomini 6). (Faraon, Di Bari, Garufo, Russo). All. Dionigi 6,5. VIAREGGIO (3-4-1-2) Ranieri 5,5; Monopoli 5 (dal 7’ s.t. Lepri 6), Fiale 5, Brighenti 5,5; Carnesalini 6, Tarantino 6, Pizza 5,5, Taormina 5,5; Maltese 6 (dal 26’ s.t. Elia 5,5); Scardina 5, Cesarini 6. (Merlano, Lamorte, Guerra, Cristiani, Palibrk). All. Maurizi 5,5. ARBITRO Ros di Pordenone 6. NOTE paganti 3.975, abbonati 949, incasso di 49.917,46 euro. Ammoniti Prosperi, Antonazzo, Monopoli, Rantier, Pizza, Tarantino e Cesarini. Angoli 3-8.

Rantier corre È leggera la for-

perare il pallone, Giorgino lancia prendendo tutti in controtempo e Rantier supera Ranieri di esterno sinistro. Un tiro di Cesarini (13’, Bremec si distende e devia) è l’unico guizzo del Viareggio, che nonostante la novità di Maltese tra le linee

mazione di Maurizi, è subito pronta la squadra di Dionigi, che prende il comando delle operazioni dal calcio d’inizio, aspettando solo l’attimo per colpire. Infatti con il Viareggio sbilanciato in un pressing troppo alto, il Taranto riesce a recu-

girone A si vede: il Taranto è già davanti (almeno fino al posticipo: faranno un regalo i cugini del Foggia?), Ternana e Sorrento si fanno sotto, il solo Benevento latita. Nel B il volo della Cremonese è fenomenale: 5 vittorie, penalizzazione dimenticata e vetta a -3; attenzione pure al Frosinone, mentre il vero flop è quello dello Spezia, che in casa è discreto ma fuori un disastro.

soblù colpiscono anche una traversa con Rizzi (40’, cross con traiettoria anomala) prima di chiudere il primo tempo, per poi trovare il raddoppio all’inizio della ripresa, con Rantier che si mette tra Fiale e Ranieri, intercettando il retropassaggio e beffando il portiere avversario. Quel po’ di Viareggio che c’era, si spegne: il Taranto continua ad arrivare prima su tutti i palloni, non smette di cercare il gol (Girardi spara sul portiere al 13’). E quando Maurizi torna al 3-4-3 per svegliare i suoi, Dionigi evita ogni rischio infoltendo il centrocampo (prima con Vicedomini per Rantier, poi con Di Deo per Chiaretti). Il Taranto rallenta, ma l’unico rischio che corre è un palo colpito da Fiale in rovesciata (31’, sulla respinta Bremec sbarra la porta a Cesarini). Poi controlla e porta a casa tre punti meritati. Adesso agli uomini di Dionigi non resta che aspettare il posticipo di questa sera tra Como e Foggia al Sinigaglia. Per capire se il Taranto è primo o se deve ancora inseguire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PISA

0

AVELLINO

0

BENEVENTO

1

MONZA

2

TRITIUM

2

SORRENTO

1

PRO VERCELLI

1

PAVIA

2

La Tritium ci ha preso gusto Dionisi e Malgrati affondano il Pisa

Avellino fumoso e fischiato Al Sorrento basta Ginestra

Iemmello illude la Pro Vercelli Il Benevento trova un altro pari

L’arbitro sbaglia: Monza in dieci e il Pavia si salva grazie a Falco

MARCATORI Dionisi su rigore al 43’ p.t.; Malgrati al 12’ s.t. PISA (4-4-2) Pugliesi 5,5; Benvenga 5,5, Ton 5, Bizzotto 6, Benedetti 6; Ilari 6 (dal 1’ s.t. Tremolada 6,5), Scampini 5,5 (dal 29’ s.t. Gatto 5,5), Berardocco 6, Favasuli 6,5; Perez 5 (dal 1’ s.t. Buscaroli 6), Carparelli 6. (Sepe, Audel, Lanzolla, Strizzolo). All. Pagliari 6. TRITIUM (4-3-3) Pansera 6; Martinelli 6,5, Teso 6,5, Dionisi 7, Possenti 6; Malgrati 7, Daldosso 6 (dal 19’ s.t. Corti 6), Casiraghi 7 (dal 31’ s.t. Monacizzo s.v.); E. Bortolotto 7, Sinato 7, R. Bortolotto 6,5 (dal 19’ s.t. Floriano 6). (Nodari, Suagher, Chimenti, Spampatti). All. Boldrini 6,5. ARBITRO Penno di Nichelino 6. NOTE spettatori 4.000 circa, abbonati 2.011, paganti e incasso non comunicati. Espulso Ton al 42’ p.t.; ammoniti Casiraghi, Martinelli, Dionisi e Benvenga. Angoli 13-4.

MARCATORE Ginestra al 41’ p.t. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 6; Labriola 6, Porcaro 5, Cardinale 6 (dal 15’ s.t. De Gol 5,5), Stigliano 6; Herrera 5,5 (dal 35’ s.t. Ercolano s.v.), D’Angelo 6, Correa 6,5, Millesi 5,5; Thiam 5 (dal 6’ s.t. Lasagna 5), Zigoni 5. (Fortunato, Citro, Zappacosta, Falzerano). All. Bucaro 5,5. SORRENTO (4-2-3-1) Rossi 6,5; Vanin 6, Romeo 6, Di Nunzio 6, Bonomi 6 (dal 39’ s.t. Sabato s.v.); Camillucci 6,5, Armellino 6; Bondi 7, Carlini 6 (dal 32’ s.t. Scappini s.v.), Croce 5,5 (dal 25’ s.t. Corsetti 6); Ginestra 6,5. (Chiodini, Terra, Niang, Galabinov). All. Sarri 6. ARBITRO Barbeno di Brescia 5,5. NOTE spettatori 5.000 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Porcaro, Fumagalli e Carlini. Angoli 6-2.

MARCATORI Iemmello (PV) al 3’ p.t.; Vacca (B) su rigore al 17’ s.t. BENEVENTO (4-4-2) Baican 6,5; Pedrelli 7, Siniscalchi 5, Signorini 5,5, Anaclerio 6; D’Anna 5,5 (dal 38’ p.t. Pintori 6,5), Grauso 5,5 (dal 12’ s.t. De Risio 6), Rajcic 5,5, Cia 5,5; Cipriani 6,5, Sy 5,5 (dal 7’ s.t. Vacca 6,5). (Mancinelli, Candrina, Rinaldi, La Camera). All. Simonelli 6. PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 6,5; Cancellotti 6,5, Ranellucci 6, Masi 6, Armenise 6,5; Marconi 7,5, Rosso 6, Murante 7; Disabato 6,5 (dal 19’ s.t. Germano 6); Iemmello 7 (dal 35’ s.t. Malatesta s.v.), Di Piazza 6,5 (dal 19’ s.t. Santoni 6). (Dan, Nocciola, Tonani, Tripoli). All. Braghin 6,5. ARBITRO Aloisi di Avezzano 6. NOTE paganti 2.690, abbonati 685, incasso non comunicato. Espulso Tripoli (dalla panchina) al 17’ s.t.; ammoniti Signorini, Siniscalchi, Cancellotti, Rosso, Rajcic, Cipriani e Valentini. Angoli 8-3.

MARCATORI Campinoti (M) all’11’, Meza Colli (P) su rigore al 14’, Iacopino (M) su rigore al 42’ p.t.; Falco (P) al 35’ s.t. MONZA (4-2-3-1) Castelli 6; Uggè 6, Cattaneo 5,5, Fiuzzi 6, Campinoti 6,5; Romano 6, Valagussa 6; Kyeremateng 6,5 (dal 23’ s.t. Velardi 6), Chemali 5,5 (dal 38’ p.t. Nappello 6; dal 34’ s.t. Cusaro s.v.), Iacopino 6,5; Colacone 6. (Marcandalli, Boscaro, Anghileri, Senou). All. Motta 6. PAVIA (4-2-3-1) Facchin 6,5; Gheller 5, Fissore 5, Romeo 5, Meregalli 5; Carotti 6,5, Puccio 6; Falco 7, Meza Colli 6,5 (dal 41’ s.t. Dall’Oglio 5), A. D’Errico 5 (dal 15’ s.t.

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GIUDIZIO PISA Colpisce all’improvviso e afferra un’altra vittoria di prestigio la Tritium, che vola al secondo posto. Gli ospiti prima lasciano sfogare un Pisa molle in attacco (a parte la traversa di Carparelli) poi lo affonda in pochi minuti. Al 43’ Sinato si procura il rigore (rosso a Ton) trasformato da Dionisi. Con un uomo in meno e senza quattro titolari, il Pisa sbanda a inizio ripresa: Malgrati colpisce indisturbato di testa su cross di Enrico Bortolotto. Tardiva la reazione dei locali. Alessio Carli

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GIUDIZIO AVELLINO Il Sorrento, imbattuto, vince il derby di Avellino senza strafare approfittando dell’inconsistenza dei padroni di casa. Gli irpini giocano un discreto primo tempo in cui costringono Rossi al 18’ a due interventi di fila su Millesi ed Herrera. Ma la squadra di Sarri passa alla prima occasione: al 41’ Bondi se ne va per 30 metri da solo e lancia Ginestra, che con un diagonale fulmina Fumagalli. Nella ripresa il Sorrento amministra la gara sfiorando il raddoppio con Ginestra al 14’. Finale con i fischi dei tifosi irpini alla propria squadra. Luigi Zappella

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GIUDIZIO BENEVENTO Giusto così. Non avrebbe meritato di vincere la Pro Vercelli, passata in vantaggio al 3’ con Iemmello che riprende una ribattuta di Baican su tiro di Di Piazza. Non avrebbe meritato di perdere il Benevento, che raccoglie il terzo pareggio consecutivo, grazie al rigore segnato da Vacca per atterramento di Cipriani ad opera di Armenise. Primo tempo da dimenticare per il Benevento, che nella ripresa ci ha provato senza sfondare. Antonio Buratto

La partita di Cremona ha messo di fronte il bello e il brutto del torneo. Che nel suo complesso è gommoso, compatto, equilibrato. Ma ha due estremi nelle squadre di Brevi e Gustinetti: il primo è un tecnico emergente, che dopo il debutto di Como miglior approccio non poteva avere con una realtà così importante e ferita come quella di Cremona; il secondo invece è un tecnico

navigato e con una carriera ricca di pagine nobili, ma che sta fallendo il suo compito visto lo squadrone che ha in mano. In Prima divisione non sono ancora saltate panchine, ma dopo le gare di ieri qualcuna comincia a traballare. Tra queste, anche quella dello Spezia. Che forse, non essendo primo in classifica, vuole esserlo negli esoneri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Ternana va sotto Poi ferma il Carpi TERNANA

2

CARPI

1

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GIUDIZIO MARCATORI Eusepi (C) al 1’, Gotti (T) all’11’, Nolè (T) al 25’ p.t. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6; Ferraro 6, Pisacane 6, De Giosa 6; Bernardi 6,5, Carcuro 6, Cejas 7, Gotti 6,5 (dal 9’ s.t. Miglietta 6); Nolè 6,5 (dal 38’ s.t. Lacheheb s.v.), Litteri 7 (dal 25’ s.t. Docente s.v.), Dianda 7,5. (Virgili, Fazio, Arrigoni, Sinigaglia). All. Toscano 7. CARPI (4-4-2) Bastianoni 6,5; Laurini 7, Cioffi 6, De Paola 5 (dal 21’ s.t. Bova 6), Poli 5,5; Concas 5, Memushaj 6, Sogus 5,5 (dal 13’ s.t. Perini 5,5), Perrulli 5,5; Eusepi 6, Cesca 5 (dal 30’ s.t. Potenza s.v.). (Mandrelli, Pasciuti, Cenetti, Di Gaudio). All. Maddaloni 6. ARBITRO Minelli di Varese 5. NOTE spettatori 2.500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cejas, Litteri, Concas, Laurini e Dianda. Angoli 5-2.

MASSIMO LAURETI TERNI

Il Carpi si è fermato a Terni. La squadra di Maddaloni perde in un solo pomeriggio testa della classifica e imbattibilità in difesa, merito di una Ternana capace di rimettere sui binari giusti una gara che si era messa male dopo appena 18 secondi. E la terza vittoria interna consecutiva vale l’aggancio in classifica agli emiliani a quota 10.

(11 reti), tanto che la partenza è proprio nel segno del gol: una palla persa a centrocampo permette a Memushaj di lanciare Eusepi oltre la linea difensiva rossoverde. Controllo e gol dell’attaccante che gela Liberati. Ma non la Ternana, che da quella rete trae linfa vitale per una reazione travolgente. Al 5’ Cejas colpisce il palo con un destro da fuori e all’11’ Gotti confeziona il pareggio su punizione. La palla buca la barriera e s’infila tra il palo e un sorpreso Bastianoni. La squadra di Toscano non molla la presa e al 22’ Litteri costringe al fallo da rigore De Paola. I giocatori del Carpi protestano per una presunta trattenuta dell’attaccante. Nolè calcia il rigore dopo tre minuti e Bastianoni respinge. Sulla palla s’avventa Dianda che di testa serve ancora Nolè la cui girata vale il vantaggio della Ternana. Per vedere il Carpi in avanti occorre aspettare lo scadere con una conclusione di Perrulli alzata in angolo.

Rimonta Al Carpi resta in mano

il primato del miglior attacco

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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GIUDIZIO MONZA Pareggio con il giallo al Brianteo. La svolta del match è nella ripresa, quando il Monza è in vantaggio con merito per 2-1 (splendida rete di Campinoti, poi un rigore per parte). Al 30’ Falco viene atterrato da Fiuzzi al limite: l’arbitro ammonisce e poi espelle il difensore, convinto di averlo ammonito in occasione del rigore provocato però da Cattaneo. Dopo 5’ di proteste del Monza (espulso Motta) si riparte e sulla punizione il Pavia trova il 2-2 con Falco. Matteo Delbue

IL POSTICIPO

Stasera Como-Foggia in tv Stasera il Como può andare da solo in vetta: deve battere il Foggia. Rifinitura serale per la squadra di Ramella, che per la prima volta ha Ripa (in panchina) e schiera Miello nel trio dietro a Tavares. Bonacina torna al 4 2 3 1 col rientro di Meduri (per Molina) e con Venitucci trequartista; out Perpetuini, Cruz e De Leidi. Così in campo (ore 20.45, su Raisport 1): COMO (4-2-3-1) Giambruno; Diniz, Zullo, Urbano, Som; Ardito, Lewandowski; Miello, Tole do, Filippini; Tavares. (Conti, Ambrosini, Salvi, Vicente, Bardelloni, Ciotola, Ripa). All. Ramella. FOGGIA (4-2-3-1) Ginestra; Cardin, Lanzoni, Gigliotti, Tomi; Wagner, Meduri; Cortesi, Venituc ci, Lanteri; Giovio. (Botticella, D'Orsi, Frigerio, Bianchi, Defrel, Tiboni, Kolawole). All. Bonacina. ARBITRO Intagliata di Siracusa (Mosca Di Iorio).

SPAL

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REGGIANA

2

LUMEZZANE

2

FOLIGNO

1

Il Lumezzane rompe il ghiaccio: primi gol e vittoria Spal, troppi errori

Reggiana thriller: segna, sciupa e passa all’ultimo con Rossi

MARCATORI Ferrari su rigore al 19’, Gasparetto al 38’ s.t. SPAL (4-2-3-1) Teodorani 6,5; Ghiringhelli 5, Zamboni 6, Pambianchi 6,5, Canzian 5 (dal 20’ s.t. Marconi 5,5); Agnelli 5, Migliorini 5; Melara 6, P. Rossi 5 (dall’8’ s.t. Castiglia 5), Laurenti 6; Arma 4,5 (dal 40’ s.t. Mendy s.v.). (Capecchi, A. Vecchi, Cosner, Taraschi). All. S. Vecchi 5. LUMEZZANE (4-4-2) Brignoli 7; Diana 7, Luciani 5, Malagò 5, Pini 5,5; Dadson 6,5 (dal 45’ s.t. Fondi s.v.), Baraye 7 (dal 49’ s.t. Antonelli s.v.), Sevieri 6,5 (dal 35’ s.t. Faroni s.v.), Finazzi 7; Gasparetto 7, Ferrari 6,5. (F. Rossi, Mollestam, Guagnetti, Lo Iacono). All. Nicola 6,5. ARBITRO Maresca di Napoli 5,5. NOTE paganti 932, abbonati 1.229, incasso di 15.202 euro. Ammoniti Agnelli, Dadson e Marconi. Angoli 4-5.

MARCATORI Alessi (R) all’11’, Testa (F) al 40’, Rossi (R) al 46’ s.t. REGGIANA (4-3-1-2) Silvestri 6; Aya 6,5, Zini 6, Mei 6,5, Sperotto 6; Ardizzone 6,5, Viapiana 6,5, Matteini 6; Alessi 7; Gurma 6 (dal 42’ p.t. Esposito 7), Rossi 7. (Bellucci, Siragusa, Iraci, Bovi, Redzic, Marmiroli). All. Sobhy 6,5 (Mangone squalificato). FOLIGNO (4-4-2) Zandrini 6; Romano 5, Merli Sala 5, Galuppo 6, Petti 5; Tattini 5,5 (dal 24’ s.t. Brunori Sandri 5,5), Menchinella 6, Costantini 5 (dal 4’ s.t. Castellazzi 5), Cavagna 5,5 (dal 1’ s.t. Testa 6); Guidone 5, Coresi 6. (Mazzoni, Tuia, Messina, Papa). All. Pagliari 5. ARBITRO Peretti di Verona 5,5. NOTE paganti 465, abbonati 1.241, incasso di 16.568 euro. Espulsi Galuppo al 47’ s.t. e Coresi dopo il fischio finale; ammoniti Matteini, Ardizzone, Merli Sala, Castellazzi, Guidone e Coresi. Angoli 8-5.

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CLASSIFICA SQUADRE TARANTO (-1) CARPI COMO TRITIUM TERNANA SORRENTO PISA PRO VERCELLI AVELLINO FOGGIA PAVIA MONZA LUMEZZANE BENEVENTO (-6) REGGIANA (-2) SPAL (-2) FOLIGNO (-1) VIAREGGIO (-1)

PT 12 10 10 10 10 9 6 6 6 5 4 4 4 3 3 3 0 -1

G 5 5 4 5 5 5 5 5 5 4 5 5 5 5 5 5 5 5

PARTITE V N P 4 1 0 3 1 1 3 1 0 3 1 1 3 1 1 2 3 0 1 3 1 1 3 1 2 0 3 1 2 1 0 4 1 1 1 3 1 1 3 2 3 0 1 2 2 1 2 2 0 1 4 0 0 5

RETI F S 8 1 11 2 9 5 7 6 5 4 8 4 5 4 2 2 4 6 3 3 6 7 4 8 2 9 10 6 8 10 3 5 5 10 0 8

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI AVELLINO-SORRENTO BENEVENTO-PRO VERCELLI COMO-FOGGIA MONZA-PAVIA PISA-TRITIUM REGGIANA-FOLIGNO SPAL-LUMEZZANE TARANTO-VIAREGGIO TERNANA-CARPI

0-1 1-1 stasera 2-2 0-2 2-1 0-2 2-0 2-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 OTTOBRE, ORE 15 CARPI-TARANTO COMO-SPAL FOGGIA-VIAREGGIO LUMEZZANE-PISA MONZA-TRITIUM PAVIA-FOLIGNO PRO VERCELLI-AVELLINO SORRENTO-REGGIANA TERNANA-BENEVENTO

MARCATORI 5 RETI Ginestra (1, Sorrento). 4 RETI Cia (Benevento); Filippini (2, Como). 3 RETI Alessi e Rossi (1, Reggiana); Chiaretti e Rantier (2, Taranto).

Pochi rischi Nella ripresa Tosca-

no inserisce un mediano in più per un attaccante, la Ternana si copre ma sfiora la rete ancora con Bernardi (16’). Rischia un minuto dopo ma Miglietta salva sulla linea, controlla bene la gara fino alla fine concedendo solo una zuccata a Bova allo scadere.

Veronese 6); Rodriguez 6,5 (dal 27’ s.t. Marchi 6). (Cacchioli, Capogrosso, Caidi, Bufalino). All. Domenicali 6. ARBITRO Taioli di Cesena 4. NOTE paganti 247, abbonati n.c., incasso di 3.004 euro. Espulsi Fiuzzi e il tecnico Motta al 30’ s.t., Dall’Oglio al 44’ s.t.; ammoniti Cattaneo, Facchin, Puccio e Valagussa. Angoli 9-4.

girone A

GIUDIZIO FERRARA Prime reti e primo successo per il Lumezzane, anche se c’è voluto un rigore, concesso per un dubbio tocco con un braccio di Ghiringhelli e segnato da Ferrari, per passare in vantaggio a metà ripresa. In precedenza la squadra di Nicola aveva preso il sopravvento a centrocampo, ma la Spal faceva male in contropiede: Brignoli ha salvato per due volte su Arma lanciato da Laurenti. In svantaggio, Vecchi ha inserito la seconda punta Marconi, passando alla difesa a tre, ma ha subìto il secondo gol su un tiro dal limite di Gasparetto. Alessandro Sovrani

+++

GIUDIZIO REGGIO EMILIA La prima vittoria della Reggiana arriva in extremis. Paolo Rossi ha dissolto la beffa infilando da pochi passi su una punizione di Aya corretta di testa da Mei. La Reggiana era passata con una gran punizione di Alessi. Superiorità netta ma troppi errori davanti e al 40’ Testa sfruttava un tiro di Guidone respinto da Silvestri e firmava l’1-1. L’assalto finale ha reso giustizia ai granata; il Foligno ha perso Galuppo, espulso per doppio giallo e poi Coresi per proteste. Ezio Fanticini

girone B CLASSIFICA SQUADRE PERGOCREMA LANCIANO (-1) TRAPANI CREMONESE (-6) FROSINONE CARRARESE BARLETTA SIRACUSA (-2) PORTOGRUARO TRIESTINA ANDRIA ALTO ADIGE LATINA SPEZIA PRATO BASSANO FERALPI SALO' PIACENZA (-4)

PT 12 11 10 9 9 9 8 8 7 6 6 5 5 4 3 1 1 0

G 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5

PARTITE V N P 4 0 1 4 0 1 3 1 1 5 0 0 3 0 2 3 0 2 2 2 1 3 1 1 2 1 2 2 0 3 1 3 1 1 2 2 1 2 2 1 1 3 1 0 4 0 1 4 0 1 4 1 1 3

RETI F S 7 4 8 5 6 5 14 5 8 6 9 8 7 6 7 7 7 5 10 8 5 5 3 4 4 6 8 9 5 8 2 8 1 7 5 10

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ALTO ADIGE-BASSANO BARLETTA-LATINA CREMONESE-SPEZIA FERALPI SALO'-SIRACUSA FROSINONE-LANCIANO PORTOGRUARO-PIACENZA PRATO-PERGOCREMA TRAPANI-ANDRIA TRIESTINA-CARRARESE

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 OTTOBRE, ORE 15 ALTO ADIGE-PORTOGRUARO ANDRIA-PRATO BASSANO-BARLETTA CARRARESE-FROSINONE LATINA-TRIESTINA PERGOCREMA-FERALPI SALO' PIACENZA-LANCIANO SIRACUSA-CREMONESE SPEZIA-TRAPANI

MARCATORI 7 RETI Le Noci (2, Cremonese). 6 RETI Godeas (Triestina). 4 RETI Merini (Carrarese); Pavoletti (Lanciano). 3 RETI Rabito (1, Cremonese); Jefferson (1, Latina); Pià (1, Pergocrema); Melucci (Piacenza); Bianchi (Spezia); Gambino (Trapani).

0-0 1-1 3-2 1-2 2-1 2-2 2-0 1-1 2-3


30

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 5a GIORNATA

La Cremonese è travolgente Spezia in crisi

ni su Le Noci è nato il rigore del pareggio, trasformato dallo stesso bomber, finora sempre in gol (settimo centro nelle quattro partite in cui ha giocato). I grigiorossi hanno cominciato a mangiare terreno allo Spezia e al 34’ hanno messo la freccia: angolo di Nizzetto e bel gol di Minelli, di sinistro, in mischia. Resta, però, il grosso dubbio di un fallo su Evacuo, costretto a uscire a causa di un taglio alla testa (cinque punti di sutura).

Quinta vittoria per la squadra di Brevi Evacuo illude Gustinetti, che ora rischia

Giuseppe Le Noci, 29 anni RASTELLI

CREMONESE

3

DAL NOSTRO INVIATO

SPEZIA

2

ROBERTO PELUCCHI CREMONA

in caso di esonero c’è una rosa di 3-4 nomi tra cui scegliere (in ballo c’è anche Lerda).

Cinque su cinque. La Cremonese va come un treno e si avvicina alla vetta, che sarebbe il suo regno se non ci fosse stata la zavorra della penalizzazione. Stavolta a cadere sotto i suoi colpi è stato lo Spezia, che ha individualità da primi posti, ma non è ancora squadra operaia. Tre trasferte, tre sconfitte. Stavolta, però, il gruppo ha dato segni di maggiore carattere e compattezza. Le colpe della crisi non possono essere soltanto di Gustinetti, ma potrebbe essere lui a pagare. La panchina è in pericolo, la società oggi decide:

Quanti sbagli Sono stati gli errori a indirizzare la partita. Già all’8’ Minelli, nel tentativo di appoggiare a Pestrin, ha banalmente regalato il pallone a Lollo, che ha armato il destro di Evacuo per il diagonale dell’1-0 spezzino. La Cremonese ha avuto una decina di minuti di sbandamento difensivo, grazie al quale lo Spezia — più di lotta, che di governo — ha cercato di mettere al sicuro la partita (rovesciata di Mastronunzio alta, tiro di Evacuo a lato da buona posizione). Da un intervento scomposto e in ritardo di Lucio-

+++

GIUDIZIO MARCATORI Evacuo (S) all’8’, Le Noci (C) rig. al 22’, Minelli (C) al 34’ p.t.; Rabito (C) rig. al 2’, Mastronunzio (S) rig. al 16’ s.t. CREMONESE (4-2-3-1) G. Bianchi 5,5; Semenzato 5,5, Rigione 5,5, Minelli 6, Favalli 5,5 (dal 23’ s.t. Sales 6); Fietta 6,5, Pestrin 6,5; Nizzetto 6,5 (dal 46’ p.t. Rabito 6), Dettori 6, Le Noci 6,5; Musetti 6 (dal 26’ s.t. Bocalon 6). (Ziglioli, Tacchinardi, Riva, Samb). All. Brevi 6,5. SPEZIA (4-4-2) Russo 6; A. Bianchi 6 (dal 22’ s.t. Marchini 6), Lucioni 5, Murolo 5, Pedrelli 6; Madonna 6, Papini 5 (dal 9’ s.t. Bianco 6), Lollo 6, Casoli 6; Mastronunzio 6, Evacuo 6,5 (dal 37’ p.t. Vannucchi 6). (Conti, Ferrini, Rivalta, Buzzegoli). All. Gustinetti 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 5. NOTE paganti 2.661, abb. 1.649, inc. di 24.794 euro. Amm. Dettori, Lucioni, Pestrin, Papini, Murolo e Rigione. Angoli 5-7.

Rigori Anche Brevi, prima del-

l’intervallo, ha perso un giocatore in forma (Nizzetto, dopo uno scontro con Casoli, sostituito da Rabito). Ma, in avvio di ripresa, proprio il nuovo entrato ha messo un’ipoteca sulla vittoria dal dischetto (rigore per fallo di Murolo su Musetti). Di rigore in rigore, al 16’ è stato Rigione ad atterrare Madonna in area, e Mastronunzio ha potuto firmare il 3-2. Detto di un altro fallo da rigore proprio su Mastronunzio non fischiato dall’inadeguato arbitro Aureliano, lo Spezia ha premuto, anche se non sempre con la giusta lucidità. Così è stata la Cremonese a sfiorare per due volte il quarto gol con Bocalon (traversa e pallonetto appena appena alto). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Colpaccio Carrarese La Triestina è beffata TRIESTINA

2

CARRARESE

3

+++

GIUDIZIO MARCATORI Allegretti (T) al 2’, Merini (C) al 9’, Godeas (T) al 37’ p.t.; Merini (C) al 26’, Gaeta (C) su rigore al 45’ s.t. TRIESTINA (4-3-1-2) Viotti 6,5; D’Ambrosio 6, Thomassen 5,5, Izzo 6, Pezzi 5; Evola 6,5, Allegretti 6,5, Mattielig 6,5 (dal 27’ s.t. Rossetti s.v.); Motta 5,5 (dal 40’ s.t. Silvestri s.v.); Godeas 7, Curiale 5,5. (Gadignani, Tombesi, Gissi, D’Agostino, Princivalli). All. Discepoli 5,5. CARRARESE (4-4-2) Gazzoli 6; Piccini 7, Benassi 6, Anzalone 6, Vannucci 6; Orlandi 6 (dal 25’ s.t. Gaeta 6), Corrent 6,5, Taddei 6, Giovinco 6 (dal 15’ s.t. Pacciardi 6); Cori 6,5, Merini 7 (dal 40’ s.t. Conti s.v.). (Nocchi, Pasini, Bregliano, Ballardini). All. Sottili 7. ARBITRO Olivieri di Palermo 5. NOTE paganti 1.213, abb. 2.889, incasso di 16.318 euro. Amm. Evola, Giovinco, Pezzi, Allegretti, Pacciardi e Viotti. Angoli 6-5.

DANTE DI RAGOGNA TRIESTE

Due volte in vantaggio, due volte raggiunta e poi superata con un rigore-beffa al 45’ della ripresa. La Triestina deve piangere su alcune leggerezze difensive (e non sono una novi-

tà) e recriminare sulla traversa colpita da Godeas in apertura di ripresa. Poteva essere il 3-1 e la partita forse si sarebbe chiusa a quel punto. Difesa colabrodo Invece è andata diversamente: altre tre reti al passivo per un pur bravo Viotti, prima sconfitta casalinga e classifica magra. Brava la Carrarese, che non si è mai scoraggiata. Dopo 2’ punizione di Allegretti, Godeas si avventa sul pallone, ma Gazzoli pasticcia e la palla finisce in rete. Al 9’ il pareggio di Merini di testa. La Triestina torna in vantaggio al 37’: angolo di Allegretti e Godeas non fallisce la deviazione. Al 26’ la Carrarese pareggia: Piccini scende sulla destra, manda al centro e di nuovo Merini di piatto firma il 2-2. Vani gli attacchi di una spenta Triestina. Al 45’ Pezzi atterra Gaeta, che realizza il rigore concesso fra molte discussioni: vittoria della squadra di Sottili, premiata la sua tenacia. Poco autoritario e troppo tollerante l’arbitraggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FROSINONE

2

PRATO

2

TRAPANI

1

FERALPI SALO’

1

BARLETTA

1

PORTOGRUARO

2

ALTO ADIGE

0

LANCIANO

1

PERGOCREMA

0

ANDRIA

1

SIRACUSA

2

LATINA

1

PIACENZA

2

BASSANO

0

Frosinone, ecco il bis Il Lanciano si arrende

Prato, prima vittoria Cade in piedi il Pergo

Trapani spuntato L’Andria resiste in 10

Il Siracusa fa il colpo Feralpi: trema Rastelli

Tra Barletta e Latina è un giusto pareggio

Il Portogruaro scappa Piacenza, che Melucci

L’Alto Adige delude Si sblocca il Bassano

MARCATORI Pavoletti (L) al 6’ p.t.; Bonvissuto (F) all’11’, Artistico (F) al 15’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Nordi 6,5; Catacchini 6, Guidi 6, Stefani 6, Vitale 5 (dal 36’ p.t. Fautario 6,5); Frara 6 (dal 37’ s.t. Bottone s.v.), Carrus 6, Baccolo 6; Manzoni 5,5 (dal 1’ s.t. Artistico 6,5), Bonvissuto 6,5, Aurelio 6,5. (Vaccarecci, Biasi, Beati, Miramontes). All. Sabatini 6,5. LANCIANO (4-3-3) Aridità 5,5; Aquilanti 6, Massoni 5,5, Amenta 5,5, Mammarella 6; Capece 6 (dal 26’ s.t. Improta 5,5), D’Aversa 5,5, Volpe 6 (dal 40’ s.t. Tarquini s.v.); Chiricò 6,5, Pavoletti 7, Titone 6 (dal 21’ s.t. Margarita 5,5). (Amabile, Scrosta, Giusti, Novinic). All. Gautieri 6. ARBITRO Bindoni di Venezia 6. NOTE paganti 888, abbonati 1.422, incasso di 19.003 euro. Ammoniti D’Aversa, Vitale, Aridità, Amenta e Fautario. Angoli 1-12.

MARCATORI Cavagna al 40' p.t.; Alberti su rigore al 29' s.t. PRATO (4-4-1-1) Layeni 6,5; Gori 6,5, Serafini 6 (dal 1’ s.t. Baresi 6), Lamma 6,5, De Agostini 6; Morelli 5,5 (dall'8’ s.t. Alberti 6,5), Cavagna 7, Fogaroli 6,5, Varutti 5,5; Pisanu 7,5 (dal 33' s.t. Piantoni s.v.); Silva Reis 6,5. (D'Oria, Sacenti, Geroni, Benedetti). All. Esposito 6,5. PERGOCREMA (4-4-2) Concetti 6,5; Lolaico 6, Cuomo 5,5, Doudou 5,5, Adeleke 6 (dal 39' s.t. Capua s.v.); Rizzo 5,5 (dal 24' s.t. Angiulli 5,5), De Vezze 6, Romondini 5,5, Ricci 6; Pià 5,5 (dal 1' s.t. Guidetti 6), Testardi 5,5. (Menegon, Celjak, Sembroni, Rizza). All. Brini 5,5. ARBITRO Ripa di Nocera inferiore 6. NOTE paganti 571, abbonati 169, incasso di 3.162 euro. Ammoniti Serafini, Varutti, Concetti, Fogaroli, Ricci e Lolaico. Angoli 5-1. 5-6.

MARCATORI Innocenti (A) su rigore al 18’, S. Gambino (T) al 38’ p.t. TRAPANI (4-4-2) Castelli 6; Lo Bue 5,5 (dal 41’ s.t. Mastrolilli s.v.), Pagliarulo 6, Filippi 6, Daì 5,5; Barraco 6, Caccetta 6, Pirrone 6 (dal 41’ s.t. Provenzano s.v.), Ficarrotta 5,5 (dal 29’ s.t. Madonia 6); S. Gambino 6, Abate 5,5. (Dolenti, Priola, Domicolo, Cianni). All. Boscaglia 6. ANDRIA (4-2-3-1) Spadavecchia 6; Meccariello 6, Cossentino 5,5, Mucciante 6,5, Pierotti 6; Paolucci 6 (dal 17’ s.t. De Giorgi 6), Evangelisti 6; Minesso 6,5 (dal 29’ s.t. Manco 6), Del Core 6 (dall’ s.t. Arini 6), Comini 6,5; Innocenti 6,5. (Ragni, Caremi, Loiodice, G. Gambino). All. Di Meo 6. ARBITRO Coccia di San Benedetto del Tronto 5. NOTE paganti 1.723, abbonati 880, incasso di 19.600 euro. Espulso Cossentino al 15’ s.t.; ammoniti Barraco, Ficarrotta, Caccetta e Pirrone. Angoli 8-4 .

MARCATORI Tarana (F) al 26’, Longoni (S) su rigore al 41’ p.t.; Moi (S) al 37’ s.t. FERALPI SALÒ (4-4-2) Zomer 6; Basta 5,5, Leonarduzzi 5,5, Blanchard 6, Allievi 5,5 (dal 35’ s.t. Maccabiani s.v.); Tarana 6,5, Sella 6, Muwana 5,5, Savoia 6; Defendi 5,5 (dal 27’ s.t. Castagnetti s.v.), Tarallo 5,5. (Branduani, Bianchetti, Fusari, Camilleri, Vacinaletti). All. Rastelli 5,5. SIRACUSA (3-5-2) P. Baiocco 6; Giordano 6,5, Moi 7, Ignoffo 5,5; Lucenti 6,5, Mancosu 6, Spinelli 6 (dal 25’ s.t. Bongiovanni 6,5), D. Baiocco 6,5, Pippa 6; Longoni 6 (dal 19’ s.t. Pepe 6,5), Fofana 5,5 (dal 38’ s.t. Zizzari s.v.). (Fornoni, Fernandez, Strigari, Calabrese). All. Sottil 6,5. ARBITRO Marini di Roma 5. NOTE paganti 650 circa, abbonati 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Muwana e Leonarduzzi. Angoli 2-6.

MARCATORI Cerone (B) al 28’ p.t.; Jefferson (L) al 21’ s.t. BARLETTA (4-2-3-1) Pane 6,5; Mazzarani 6,5, Migliaccio 6, Mengoni 6,5, Angeletti 6; Menicozzo 6 (dal 28’ s.t. Di Cecco 6), Guerri 6; Simoncelli 6 (dal 20’ p.t. Cerone 6,5), Mazzeo 5,5, Franchini 6 (dal 28’ s.t. Zappacosta 6); Di Gennaro 5,5. (Sicignano, Pisani, Infantino, Pelagias). All. Cari 6. LATINA (4-3-2-1) Martinuzzi 6,5; Toninelli 6,5, Mariniello 6,5 (dal 34’ s.t. Agius s.v.), Cafiero 6, Toscano 6; Berardi 6,5, Giannusa 6,5, Matute 6; Bernardo 6, Fossati 6 (dal 18’ s.t. Pagliaroli 6,5); Jefferson 6,5 (dal 46’ s.t. Zampaglione s.v.). (Costantino, Corsi, Tortolano, Carta). All. Sanderra 6,5. ARBITRO Saia di Palermo 6,5. NOTE paganti 1.206, abbonati 1.228, incasso di 16.107 euro. Espulso Toscano al 47’ s.t.; ammoniti Menicozzo, Toscano, Migliaccio, Berardi, Zappacosta e Cerone. Angoli 7-6.

MARCATORI Melucci (Pi) al 42’ p.t.; Radi (Po) all’8’, Cunico (Po) su rigore al 13’, Melucci (Pi) al 41’ s.t. PORTOGRUARO (4-4-2) Bavena 6,5; Regno 6 (dal 22’ s.t. Cristante 6), Fedi 5, Radi 6, Pondaco 5,5; D’Amico 6,5 (dal 15’ s.t. Lunati 6), Giacobbe 6, Herzan 6, Luppi 6; Della Rocca 5 (dal 7’ s.t. Cunico 6,5), Corazza 6. (Mion, Coppola, Salzano, De Sena). All. Rastelli 6. PIACENZA (4-5-1) Cassano 5; Avogadri 6, Di Bella 5 (dal 15’ s.t. Esposito 6), Melucci 8, Visconti 5,5; Marchi 6 (dal 37’ s.t. Ferrante s.v.), Silva 6 (dal 22’ s.t. Guzman 6,5), Parola 6,5, Pani 6,5, Lisi 6,5; Guerra 6. (Maggio, Calderoni, Dragoni, Foglia). All. Monaco 6,5. ARBITRO Abbattista di Molfetta 6. NOTE paganti 357, abbonati 174, incasso di 6.300 euro. Espulso Lunati al 39’ s.t.; ammoniti Lunati, Avogradi e Cunico. Angoli 6-11.

ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci 6; Iacoponi 5, Cascone 6, Kiem 5, Martin 6; Uliano 5,5, Calliari 5,5 (dal 17’ s.t. Fink 5,5); Furlan 6, Chiavarini 5,5 (dal 1’ s.t. Ferrari 5,5), Schenetti 5,5; Fischnaller 5,5 (dal 29’ s.t. Campo s.v.). (Miskiewicz, Grea, Santonocito, Chinellato). All. Stroppa 5,5. BASSANO (4-4-2) Grillo 6; Basso 6, Scaglia 6, Porchia 5,5, Ghosheh 5,5; Iocolano 5,5 (dal 34’ s.t. Martina s.v.), Proietti 6, Mateos 6, Ferretti 6; Longobardi 6, Gasparello 5 (dal 20’ s.t. Guariniello 6). (Poli, Drudi, Lorenzini, Maniero, Morosini). All. Jaconi 6. ARBITRO Spinelli di Terni 5,5. NOTE paganti 1.037, abbonati 523, incasso non comunicato. Ammoniti Ghosheh, Longobardi e Campo. Angoli 3-1.

+++

GIUDIZIO FROSINONE Seconda vittoria consecutiva in casa per il Frosinone, ora quarto. Il Lanciano ha il torto di non chiudere la partita nel primo tempo che domina con il vantaggio di Pavoletti, che al 6’, su cross di Mammarella, anticipa di testa un insicuro Nordi. Nella ripresa padroni di casa più determinati. All’11’ Bonvissuto sfrutta una corta respinta di D’Aversa e in mezza girata pareggia. Passano 4 minuti e il Frosinone raddoppia con Artistico che fulmina su punizione dal limite Aridità. Maurizio Di Rienzo

++++

GIUDIZIO PRATO Spettacolo fra il Pergocrema che perde (ma resta capolista) e un Prato che lascia quota zero. Toscani in vantaggio con Cavagna che da fuori infila Concetti. Nella ripresa il Pergocrema attacca, ma il Prato insiste: Pisanu, migliore in campo, serve Alberti che spara, Concetti fa il miracolo e Cuomo salva sulla linea. Lo stesso Cuomo finisce nella polvere 4’ dopo, quando sbaglia retropassaggio e Concetti abbatte Pisanu: Alberti trasforma il rigore. Piero Ceccatelli

serie D

GIRONE A

5a giornata

RISULTATI

In tre senza rivali Novità Porto Tolle A punteggio pieno soltanto Chieri (A), Castiglione (B) e la matricola Porto Tolle (C). S’interrompe la serie di gol di Marrazzo (Derthona), Marangon (Porto Tolle) e Zubin (Venezia). In goleada Teramo (Arcamone 3), Casertana (Majella 4) e Ischia (Sarli 3). Nel Salerno (G) in rete la premiata ditta Biancolino-Mounard.

GIRONE E

AQUANERA-SANTHIA' BOGLIASCO-ALBESE BORGOSESIA-ASTI CANTU' SAN PAOLO-CHIAVARI F. CARATESE-ACQUI LASCARIS-LAVAGNESE NOVESE-VALLE D'AOSTA PRO IMPERIA-CHIERI VERBANO-NAVIGLIO TREZZANO VILLALVERNIA-DERTHONA

+++

GIUDIZIO TRAPANI Partita tatticamente interessante. Bravo l’Andria ad impedire al Trapani di attuare il suo consueto gioco, bloccando le iniziative degli esterni granata e dando fastidio con i veloci Comini e Minesso. Proprio su una incursione di Comini l’episodio del rigore trasformato da Innocenti. Andria pericoloso poco dopo con Comini, ma al 38’ Gambino rimette in equilibrio il punteggio. Al 15’ della ripresa l’Andria rimane in 10, ma resiste al Trapani. Franco Cammarasana

++

GIUDIZIO SALÒ (Bs) Il Siracusa espugna in rimonta il campo di una Feralpi Salò in crisi e mette a rischio la panchina di Rastelli. Eppure le cose sembravano mettersi bene per i padroni di casa con la rete al 27’ di Tarana su calcio di punizione. Il Siracusa rientra in partita grazie a un regalo dell’arbitro, che ha concede un rigore molto generoso, trasformato da Longoni. I siciliani, che hanno dimostrato maggiore personalità, sono poi riusciti a passare con Moi in contropiede. Giulio Tosini

GIRONE B 1-2 3-1 3-1 0-2 2-3 1-5 2-0 2-3 3-1 2-3

++

GIUDIZIO BARLETTA Un pareggio che non soddisfa il Barletta, ma che è il giusto. Cerone appena entrato colpisce al volo su cross di Mazzarani e realizza. Nella ripresa, nel momento migliore del Barletta, il Latina trova il pari: cross del neo entrato Pagliaroli e colpo di testa di Jefferson. La squadra di Cari prova a reagire senza creare però pericoli alla difesa avversaria. Rosario Dimastromatteo

+++

GIUDIZIO PORTOGRUARO (Ve) Incassare un gol a 4’ dal termine, su palla inattiva, ha il retrogusto della beffa. Complice la poco attenta difesa del Portogruaro, colpevole in entrambi i gol firmati da Melucci, che salva il Piacenza. Il difensore-bomber al 42’ riceve palla da Parola e batte Bavena. Nella ripresa il Porto va avanti: all’8 Radi su punizione beffa Cassano, al 13’ Cunico raddoppia su rigore. La doccia fredda al 41’: Melucci salta più in alto di tutti, è la sua prima doppietta. Alberto Francescut

GIRONE C

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Chieri p. 18; Derthona 16; Acqui 13; Borgosesia 11; Chiavari, Valle d’Aosta e Novese 10; Lavagnese 9; F. Caratese, Naviglio Trezzano,Verbano e Pro Imperia 8; Bogliasco e Villalvernia 7; Asti e Santhià (-3) 6; Cantù San Paolo e Aquanera 2; Albese (-3) 1; Lascaris 0.

ALZANOCENE-SEREGNO 1-0 AURORA SERIATE-OLGINATESE 2-2 CARPENEDOLO-CASTIGLIONE 0-1 CASTELLANA-FIORENZUOLA 1-0 FIDENZA-PIZZIGHETTONE 1-2 GALLARATESE-CARONNESE 1-4 GOZZANO-COLOGNESE 4-0 MAPELLO-DARFO 1-3 PRO PIACENZA-PONTISOLA 0-0 VOGHERA-RUDIANESE 1-1

Castiglione p. 18; Caronnese 15; Rudianese 14; Olginatese e AlzanoCene 11; Gozzano, Mapello, Castellana e Darfo 10; Voghera 9; Seregno e Pontisola 8; Pizzighettone 7; Colognese, Fiorenzuola e Fidenza 5; Pro Piacenza 4; Aurora Seriate 3; Gallaratese e Carpenedolo 1.

BELLUNO-SAREGO CONCORDIA-PORTO TOLLE ITALA SAN MARCO-GIORGIONE MONTEBELLUNA-SANDONA'JESOLO MONTECCHIO-VENEZIA SACILESE-PORDENONE SAN GIORGIO-MEZZOCORONA SANVITESE-TAMAI UNION QUINTO-LEGNAGO

+

GIUDIZIO BOLZANO Finisce con un giusto pareggio una brutta partita fra due squadre che lotteranno fino alla fine per la salvezza. Alto Adige e Bassano tornano a casa con un punto ciascuno, esito che risolleva parzialmente le sorti degli ospiti, ancorati fino a ieri a zero punti, e sancisce un ridimensionamento dei biancorossi di casa. Fischnaller sfiora il gol in apertura solo davanti a Grillo, Longobardi lo imita, al quarto d’ora, graziando Iacobucci. Poi tanta confusione e qualche spunto isolato su entrambi i fronti, con i veneti che nella ripresa sfiorano, sempre con Longobardi, il colpaccio. Francesco Bertagnolli

GIRONE D 0-3 1-4 0-1 2-0 1-1 0-3 2-2 2-2 2-2

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Porto Tolle p.15; Tamai 13; Venezia 11; SandonàJesolo 10; Legnago 9; Giorgione e Montebelluna 8; San Giorgio, Sarego 7; Mezzocorona 6; Union Quinto 5; Pordenone, Belluno, Concordia e Itala San Marco 4; Montecchio e Sanvitese 3; Sacilese 0.

BAGNOLESE-FORLI' 4-1 CAMAIORE-TUTTOCUOIO 2-1 CEREA-PAVULLESE 2-2 ESTE-LANCIOTTO CAMPI 2-0 FORCOLI-VILLAFRANCA 0-1 MEZZOLARA-ROSIGNANO 1-0 SAN PAOLO-PISTOIESE 0-0 SCANDICCI-RAVENNA 2-2 SESTESE-CASTELFRANCO 1-2 VIRTUS VECOMP-SANTACROCE 1-1

Este e Cerea p. 16; Camaiore 15; Forlì e Mezzolara 12; Scandicci 10; Lanciotto Campi e Castelfranco 9; San Paolo 8; Bagnolese e Ravenna (-1) 7; Sestese, Virtus Vecomp e Rosignano 6; Villafranca 5; Pistoiese e Pavullese 4; Tuttocuoio, Forcoli e Santacroce 3.

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

Albese-Acqui; Aquanera-Cantù San Paolo; Asti-Verbano; Chiavari-Villalvernia; Chieri-F. Caratese; Derthona-Borgosesia; Lavagnese-Bogliasco; Naviglio Trezzano-Novese; Santhià-Lascaris; Valle d'Aosta-Pro Imperia.

Caronnese-AlzanoCene; Carpenedolo-Gozzano; Castiglione-Castellana; Colognese-Gallaratese; Darfo-Pro Piacenza; Fiorenzuola-Aurora Seriate; Olginatese-Rudianese; Pizzighettone-Mapello; Pontisola-Voghera; Seregno-Fidenza.

Concordia-Belluno; Giorgione-Union Quinto; Legnago-SandonàJesolo; Mezzocorona-Itala San Marco; Pordenone-Montebelluna; Porto Tolle-Sanvitese; Sarego-Sacilese; Tamai-Montecchio; Venezia-San Giorgio.

Castelfranco-Bagnolese; Forlì-Mezzolara; Lanciotto Campi-Cerea; Pavullese-Virtus Vecomp; Pistoiese-Forcoli; Ravenna-Este; Rosignano-Camaiore; Santacroce-San Paolo; Tuttocuoio-Scandicci; Villafranca-Sestese.

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

DERUTA-PIERANTONIO 0-1 FLAMINIA-CASTEL RIGONE 0-1 GROUP CITTA' DI CASTELLO-ZAGAROLO 3-1 PIANESE-TRESTINA 3-1 PONTEDERA-TODI 1-1 SANSEPOLCRO-ORVIETANA 2-0 SANSOVINO-SPORTING TERNI 2-2 SPOLETO-PONTEVECCHIO 3-0 VITERBESE-AREZZO 1-1

Spoleto e Castel Rigone p. 12; Pierantonio 10; Arezzo, Pianese e Group Città di Castello 9; Sporting Terni e Pontedera 7; Sansovino, Sansepolcro e Trestina 6; Orvietana, Viterbese e Zagarolo 5; Pontevecchio 4; Flaminia 3; Deruta e Todi 2.

ANCONA-JESINA 1-0 ATESSA VDS-RENATO CURI 1-0 ATLETICO TRIVENTO-SAN NICOLO' 2-3 CIVITANOVESE-SANTEGIDIESE 3-1 ISERNIA-SAMBENEDETTESE 2-0 LUCO CANISTRO-RECANATESE 1-2 RICCIONE-MIGLIANICO 2-1 TERAMO-REAL RIMINI 7-0 VIS PESARO-OLYMPIA AGNONESE 3-2

Teramo p. 13; San Nicolò e Civitanovese 11; Atletico Trivento, Vis Pesaro e Ancona 10; Recanatese e Sambenedettese 8; Riccione, Isernia e Olympia Agnonese 7; Jesina 5; Luco Canistro, Atessa VdS e Renato Curi 4; Santegidiese, Miglianico e Real Rimini 1.

ANZIOLAVINIO-BACOLI 2-0 ATL.BOVILLE-MONTEROTONDO 1-3 BUDONI-ASTREA 3-2 FIDENE-SANT'ELIA 1-0 MARINO-SELARGIUS 2-1 PALESTRINA-SORA 0-3 POMIGLIANO-CIVITAVECCHIA 1-1 PORTO TORRES-CYNTHIA 2-0 SALERNO-ARZACHENA 2-1

Monterotondo p. 13; Salerno e Budoni 11; Sora 10; Marino e Porto Torres 9; Atletico Boville e Anziolavinio 8; Selargius e Fidene 7; Arzachena, Civitavecchia e Pomigliano 5; Astrea 3; Bacoli, Cynthia e Palestrina 2; Sant'Elia 1.

CAMPANIA-INTERNAPOLI CASERTANA-GROTTAGLIE FORTIS TRANI-TURRIS GAETA-BRINDISI IRSINESE-REAL NOCERA ISCHIA-FRANCAVILLA S. NARDO'-MARTINA SARNESE-CASARANO VIRIBUS UNITIS-CRISTOFARO

0-3 7-2 1-1 1-0 1-2 6-1 1-0 0-2 0-0

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Nardò p. 11; Campania, Casertana, Ischia e Francavilla S. 10; Brindisi 9; Casarano e Martina 8; Sarnese 7; Gaeta 6; Internapoli, Real Nocera e Fortis Trani 5; Grottaglie, Turris e Irsinese 4; Viribus Unitis e Cristofaro 3.

ADRANO-NISSA 2-0 BATTIPAGLIESE-NOTO 0-1 CITTANOVA-NUVLA S. FELICE 2-1 COSENZA-SERRE ALBURNI martedì LICATA-SAMBIASE 1-1 MARSALA-HINTERREGGIO 2-1 MESSINA-ACIREALE 2-0 PALAZZOLO-VALLE GRECANICA 2-2 SANT'ANTONIO ABATE-ACRI 0-1

Palazzolo e Adrano p. 11; Battipagliese 10; Cittanova, Acri e Marsala 9; Hinterreggio e Licata 8; Sambiase e Valle Grecanica 7; Serre Alburni*, Cosenza*, Messina (-1) e Nuvla San Felice 6; Noto 4; Acireale 2; Nissa e Sant'Antonio Abate 1. (* una gara in meno).

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

PROSSIMO TURNO domenica 9 ottobre, ore 15

Arezzo-Pianese; Castel Rigone-Pontedera; Orvietana-Spoleto; Pierantonio-Sansovino; Pontevecchio-Viterbese; Sporting Terni-Group Città di Castello; Todi-Sansepolcro; Trestina-Deruta; Zagarolo-Flaminia.

Jesina-Riccione; Miglianico-Atletico Trivento; Olympia Agnonese-Luco Canistro; Real Rimini-Ancona; Recanatese-Atessa VdS; Renato Curi-Civitanovese; Sambenedettese-Teramo; San Nicolò-Vis Pesaro; Santegidiese-Isernia.

Arzachena-Anziolavinio; Astrea-Atletico Boville; Bacoli-Pomigliano; Civitavecchia-PortoTorres; Cynthia-Budoni; Monterotondo-Palestrina; Sant'Elia-Salerno; Selargius-Fidene; Sora-Marino.

Brindisi-Viribus Unitis; Casarano-Casertana; Cristofaro-Ischia; Francavilla S.-Irsinese; Grottaglie-Nardò; Internapoli-Gaeta; Martina-Campania; Real Nocera-Fortis Trani; Turris-Sarnese.

Acireale-Marsala; Acri-Battipagliese; Hinterreggio-Palazzolo; Nissa-Sant'Antonio Abate; Noto-Licata; Nuvla San Felice-Adrano; Sambiase-Cosenza; Serre Alburni-Messina; Valle Grecanica-Cittanova.


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

SECONDA DIVISIONE girone A

VALENZANA

0

CASALE

0

TREVISO

3

ALESSANDRIA

0

6a giornata

Piemonte caldo: pari a Casale balzo Treviso e Cuneo show L’unico pareggio è nel derby di Casale (150 tifosi dell’Alessandria bloccati in stazione senza biglietto e tessera del tifoso e rispediti a casa) e lì vicino, a Valenza, il Treviso si scatena filando da solo in vetta. Per l’Alessandria invece inizia oggi l’era di Giuliano Sonzogni: ufficializzato il suo arrivo al posto di Di Petrillo. Sempre in Piemonte, spaventa il Cuneo: con 14 gol ha il miglior attaco del torneo. Crolla la Giacomense: il San Marino ha anche fallito un rigore con Chiaretti, come ha fatto Lazzaro (Entella) al 90’ lasciando correre il Montichiari. Crisi nera per il Mantova, ancora sconfitto, e festa romagnola visti i successi di Bellaria, Rimini e Santarcangelo.

+++

GIUDIZIO MARCATORI Visintin al 14', Gallon al 42', Maracchi al 46' s.t. VALENZANA (5-3-2) Serena 6,5; Berselli 5,5 (dal 18' s.t. Manfredi 6), Crescente 5,5, Serao 6, Lorusso 5,5, Enrico 5,5 (dal 9' s.t. Franciosi 6); Pagan 5,5 (dal 32' s.t. Uggeri 5), Righini 5,5, Montanari 5,5; Miracoli 6, Capellini 6. (Stillo, Laezza, Venezia, Chiazzolino). All. Rossi 6. TREVISO (4-3-1-2) Sartorello 6; Cernuto 6,5, Biagini s.v. (dal 14' p.t. Visintin 6,5), Di Girolamo 6,5, Paoli 6; Madiotto 6 (dall’8' s.t. Gallon 6,5), Giorico 6, Maracchi 6,5; Torromino 7; Ferretti 6, Malacarne 5,5 (dal 37' s.t. Spinosa s.v.). (Zattin, Stentardo, Beccia, Bandiera). All. Zanin 7. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso nc. Espulso Uggeri al 44' s.t.; ammoniti Pagan, Enrico, Crescente, Lorusso e Serao. Angoli 3-2. (m.c.)

girone B

VIGOR LAMEZIA

1

GIULIANOVA

0

PAGANESE

1

PERUGIA

1

7a giornata

++

GIUDIZIO CASALE (4-2-3-1) Adornato 7; Garrone 6, Gonnella 6,5, Vignati 7, Naglieri 6,5; Gambadori 6, Iannini 6 (dal 29' s.t. Capellupo 6); Siega 5,5, Taddei 6, Rodriguez 5,5 (dal 42' s.t. Peluso s.v.); Crocetti 5,5 (dal 29' s.t. Curcio 6). (Pomat, Ciccomascolo, Napoli, Agnesina). All. Buglio 6. ALESSANDRIA (4-2-3-1) Servili 6; Ciancio 6,5, Viviani 6,5, Cammaroto 7, Barbagli 6,5; Segarelli 6 (dal 18' s.t. Menassi 6), Roselli 6; Cuneaz 6 (dall'11' s.t. Simeoni 6), Artico 6,5, Degano 6 (dal 42' s.t. Motta s.v.); Martini 5,5. (De Marco, Procida, Miceli, Pandiani). All. Manueli 6,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 6. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso di 13.425 euro. Ammoniti Garrone, Barbagli e Siega. Angoli 1-3. (g.m.)

++++

Paganese salva Avanza Perugia Il Catanzaro c’è Crollo Vibonese Il big match tra Vigor Lamezia e Paganese finisce in parità, quindi in vetta non cambia nulla. Ringrazia però il Perugia, che fa un colpaccio a Giulianova e si rilancia. Prosegue nella sua crescita il Catanzaro (unica squadra, tra le prime, ad aver già riposato) e al suo fianco c’è anche la matricola Arzanese. Nonostante il decimo gol (stavolta su punizione) di Fioretti, si ferma in casa il Gavorrano. Spiccano i successi esterni del Fano (primo successo per il tecnico Baldassarri) e dell’Isola Liri (che perdeva 1-0), mentre è stata clamorosa la vittoria dell’Aprilia che perdeva 2-0 e ha vinto 3-2: a fine gara si è dimesso Ferrante, allenatore della Vibonese.

GIUDIZIO MARCATORI Siciliano (P) al 9', Mancosu (VL) su rigore al 14' s.t. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6,5; Sinicropi 6 (dal 40' p.t. Cane 6; dal 32' s.t. Erbini s.v.), Marchetti 6,5, Gattari 6,5, Bonasia 5,5; Rondinelli 6,5, Mangiapane 6, Cerchia 6,5; Lattanzio 6, Romero 5,5 (dall’8' s.t. De Luca 7), Mancosu 7,5. (Calderoni, Martino, Visone, Sbravati). All. Costantino 6,5. PAGANESE (4-4-2) Petrocco 6; Balzano 6, Fusco 6,5, Rinaldi 6,5, Errico 6; Galizia 7,5 (36' s.t. Russo s.v.), Acoglanis 6,5, Tricarico 6, Scarpa 6,5 (14' s.t. Robertiello 6); Fava 5,5, Siciliano 7,5 (20' s.t. Neglia 6,5). (Loiacono, Pepe, Russo, Giglio, Vicentin). All. Criscuolo 6,5 (Grassadonia squalificato). ARBITRO: Manganiello di Pinerolo 6. NOTE spett. 1.600, inc. quasi 15.000 euro. Espulso Petrocco al 12' s.t.; amm. Sinicropi, Marchetti, Rondinelli e Scarpa (in panchina). Angoli 4-1. (f.c.)

+++

GIUDIZIO MARCATORE Clemente al 36’ s.t. GIULIANOVA (4-2-3-1) Merletti 6; Cavasinni 5,5, Terrenzio 6,5, Zoppetti 5, Testoni 6; D’Aniello 5,5 (dal 14’ s.t. Della Penna 6), D’Alessandro 7; Carbonaro 4,5, Giustini 6 (dall’11’ s.t. Addazii 5,5), Rinaldi 6 (dal 26’ s.t. Valori s.v.); Morgan 6,5. (Sorrentino, Palandrani, B. Pirelli). All. De Patre 6. PERUGIA (4-4-2) Giordano 6; Anania 6, Borghetti 6, Cacioli 5,5, Pupeschi 6 (dal 7’ s.t. Moscati 5,5); Margarita 6 (dal 27’ s.t. Carloto s.v.), Borgese 6, Benedetti 6,5, Zanchi 6; Bueno 5 (dal 18’ s.t. Gucci 6), Clemente 7. (Despucches, Russo, Mocarelli, Sansotta). All. Battistini 6. ARBITRO Monaco di Tivoli 5,5. NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di quasi 7.000 euro. Espulso Carbonaro al 45’ s.t.; ammoniti Clemente, Cavasinni, Morgan e Cacioli. Angoli 3-3. (g.a.)

CUNEO

4

ENTELLA

0

SAMBONIFACESE

0

SAN MARINO

3

CATANZARO

2

ARZANESE

3

GAVORRANO

1

L’AQUILA

0

LECCO

0

MONTICHIARI

1

SAVONA

2

GIACOMENSE

0

CHIETI

1

CELANO

2

MILAZZO

1

FONDI

0

++++

GIUDIZIO MARCATORI Varricchio al 23’, Passerò al 28’, Cristini al 38’, Varricchio al 47’ p.t. CUNEO (4-3-1-2) Pascarella 6,5; Passerò 7, Sentinelli 6,5, Carretto 6,5, Donida 6; Cristini 8 (dal 12’ s.t. Galfrè 6), Longhi 6,5, Gentile 7 (dal 24’ s.t. Lodi 6); Di Quinzio 6,5 (dal 33’ s.t. Personè s.v.); Fantini 7, Varricchio 8. (Negretti, Cintoi, Ferri, Valfrè). All. Rossi 7. LECCO (4-3-1-2) Durandi 6,5; Ischia 6, Esposito 5 (dal 42’ p.t. Castelnuovo 5,5), Marietti 5,5, Maiese 6; Rebecchi 5 (dal 24’ s.t. Garzon 6), Gatti 5,5, Conti 5,5; Viviani 6; Fabbro 6, Temelin 5 (dal 1’ s.t. Fall 6,5). (Perucchini, Caforio, Galli, Mattaboni). All. Magni-Delpiano 5. ARBITRO Giovani di Grosseto 5. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di quasi 5.000 euro. Ammoniti Di Quinzio e Maiese. Angoli 5-8. (m.l.)

+++

GIUDIZIO MARCATORE Dimas al 3’ s.t. ENTELLA (4-1-4-1) Paroni 6; Falcier 6 (dall’11’ s.t. Zampano 6), Villagatti 7, Bertoli 6,5, Talignani 5,5; Musso 6; Ciarcià 5,5, Staiti 6 (dall’11’ s.t. Lenzoni 6), Hamlili 6, Rosso 6,5; Lazzaro 5. (Otranto, Russo, Favret, Volpe, Fantoni). All. Prina 6. MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 5; Filippini 6, Antoniacci 6, Bettenzana 6,5, Verdi 7; Talato 6 (dal 18’ s.t. Saleri 6), Zanola 6,5, Filiciotto 6 (dal 20’ s.t. Ruta 6,5), Muchetti 6,5; Dimas 7 (dal 27’ s.t. Mastroianni 6), Murano 6,5. (Gambardella, Pedon, Del Padrone, Di Nardo). All. Ottoni 7. ARBITRO Brodo di Viterbo 5,5. NOTE spettatori 450 circa, incasso di 2.127 euro. Ammoniti Rosso, Zampano, Bertoli e Polizzi. Angoli 4-7. (i.v.)

GIUDIZIO

+++

GIUDIZIO

MARCATORI Antonelli al 7' p.t.; Garin al 38’ s.t. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 5,5; Moretto 5, Dal Degan 5,5, Orfei 6, Viskovic 5,5; Caraceni 4,5 (dal 1’ s.t. Montagnani 6,5), Marianeschi 5,5 (dal 21' s.t. Baltieri 6), Tecchio 5,5, Creati 5,5; Zanetti 5 (dal 36’ s.t. Beccaria s.v.), Brighenti 6. (Nardoni, Milani, Finotto, Ruggeri). All. Carnovelli 5,5. SAVONA (4-2-3-1) Aresti 6; Praino 6, Belotti 6,5, Marconi 6, Antonelli 6; Bottiglieri 5,5 (dal 19’ s.t. Garin 6,5), Terzoni 5,5 (dal 32’ s.t. Vinatzer 5,5); Cazzamalli 6, Rossi 5,5, Buglio 6; Cattaneo 6 (dal 21’ p.t. Mezgour 6). (Maragna, Materazzo, Del Genio, De Martis). All. Corda 6,5. ARBITRO Piccinini di Forlì 6. NOTE spettatori 450 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Zanetti, Dal Degan, Terzoni, Orfei, Marianeschi, Creati e Bellotti. Angoli 9-4. (m.o.)

+++

++

MARCATORI Lapadula al 42’ p.t.; Lapadula al 4’, Chiaretti al 26’ s.t. SAN MARINO (4-2-3-1) Migani 6; Farina 6 (dal 19’ s.t. Del Duca 6), Fogacci 6,5, Ferrero 6, De Santis 6,5; Loiodice 6,5 (dal 32’ s.t. Pigini s.v.), Amantini 6; Sorbera 6,5, Lapadula 7 (dal 24’ s.t. Pieri 6), Poletti 7; Chiaretti 6,5. (Russo, Crivello, Magnanelli, D’Antoni). All. Petrone 6,5. GIACOMENSE (3-4-3) Pavanello 5,5; Minardi 5,5, De March 5 (dal 1’ s.t. Mandorlini 6), Sirri 6; Scaioli 6, Caciagli 6 (dal 36’ s.t. Ricci s.v.), Tanaglia 6, Parenti 5,5; Paci 5, Staffolani 5, Dal Rio 5,5 (dal 9’ s.t. Lodi 5,5). (Poluzzi, Gorini, Mandorlini, Ferrara, Ricci, Lamenza). All. Gadda 5,5. ARBITRO Petroni di Roma 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Caciagli, Loiodice, De Santis, Lapadula, Lodi e Parenti. Angoli 10-3. (g.b.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Carboni (Ca) al 3’ p.t.; Masini (Ca) su rigore all’11’, Berardino (Ch) su rigore al 45’ s.t. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6; Narducci 6, Accursi 5,5, Mariotti 6,5; Romeo 6 (dal 24’ s.t. Basile 6), Maisto 6,5, Corso 5,5 (dal 32’ s.t. Ricciardi s.v.), Squillace 6,5; Esposito 6 (dal 14’ s.t. Bruzzese 6), Masini 6,5, Carboni 7. (Scerbo, Mannone, Maita, Figliomeni). All. Cozza 6,5. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6; Bigoni 5,5, Serpico 6,5, Pepe 6, Malerba 6; Del Pinto 5,5 (dal 34’ s.t. Herdia s.v.), Amadio 6,5; Gammone 5,5, Villa 5,5 (dal 12’ s.t. Anastasi 6), Berardino 6,5; Rosa 5 (dal 24’ s.t. Sabbatini 6). (D’Ettorre, Petroni, Gialloreto, Rossi). All. Paolucci 6. ARBITRO Martinelli di Roma 5,5. NOTE spettatori 3.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Serpico, Masini, Sabbatini, Accursi e Carboni. Angoli 7-4. (i.m.)

GIUDIZIO MARCATORI Sabatini (C) al 1’, Carotenuto (A) al 13’, Incoronato (A) al 25’ p.t.; Sandomenico (A) all’11’, Gentile (C) al 13’ s.t. ARZANESE (4-2-3-1) Fiory 7; Castellano 5, Salvati 6,5, Imparato 6, Riccio 6,5; Manzo 6, Gori 6,5; Improta 5,5 (dal 18’ s.t. Perna 6), Carotenuto 7, Sandomenico 6,5 (dal 40’ s.t. Tarascio s.v.); Incoronato 6,5 (dal 26’ s.t. Fragiello 5,5). (Parisi, Tommasini, G. Esposito, Mascolo). All. Fabiano 7. CELANO (4-1-4-1) Liverani 5; Furno 5,5, Ciolli 5,5, Bagaglini 5, D’Angelo 6; Marfia 6; Luzi 5,5 (dal 34’ s.t. Granaiola s.v.), Barbetti 5,5 (dal 34’ s.t. Dema s.v.), Gentile 6,5, Sabatini 7 (dal 1’ s.t. Visciglia 6); Croce 6,5. (Agostini, Olivieri, Amadio, Pacella). All. Facciolo 5,5. ARBITRO Chiffi di Padova 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Luzi, Perna, Visciglia e Fragiello. Angoli 6-4. (g.ar.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Bucolo (M) al 24’, Fioretti (G) al 37’ p.t. GAVORRANO (4-3-1-2) Addario 6; Sgambato 6, Alderotti 5,5, Dascoli 6, Menichetti 6,5 (dal 27’ s.t. Nencioli s.v.); Manzo 6, Galbiati 6,5, Nicoletti 5,5; Lo Sicco 6 (dal 27’ s.t. Germani s.v.); Fioretti 6,5, Pulina 5,5 (dal 24’ s.t. Nocciolini 5,5). (Santandrea, Tognarelli, Lombardi, Masini). All. Pagliuca 6,5. MILAZZO (4-3-1-2) Croce 6,5; Urso 6 (dal 1’ s.t. Simonetti 5,5), Pepe 6,5, Cucinotta 6,5, N’ze 5; Proietti 6,5, Bucolo 6,5, Cuomo 6; Quintoni 6,5; Fiore 5,5 (dal 42’ s.t. Llama s.v.), Malafronte 5,5 (dal 20’ s.t. Spilabotte 6). (Pergamena, Benci, Mangiacasale, Scalzone). All. Amura 6,5. ARBITRO Ceccarelli di Terni 5,5. NOTE spettatori 250 circa, incasso di 1.425 euro. Ammoniti Pepe, Alderotti, Cucinotta, Menichetti, Fioretti, Manzo e Spilabotte. Angoli 3-0. (a.f.)

GIUDIZIO

++

L’AQUILA (4-4-2) Testa 6; Simoncini 6, Garaffoni 6, Ruggiero 6, Leone 5,5; Cunzi 5 (dal 38’ s.t. Pietrella s.v.), Carcione 6,5, Agnello 6, Piccioni 6 (dal 17’ s.t. Colussi 5,5); Improta 5,5 (dal 31’ s.t. Capparella s.v.), Giglio 5,5. (Modesti, Campinoti, Perfetti, Battistelli). All. Ianni 5,5. FONDI (4-4-2) Gasparri 6; Chiarini 6, Palumbo 6, Conte 6, Bennardo 6 (dal 45’ s.t. Rossini s.v.); Konate 6,5, Tamasi 5,5, Cucciniello 6, Vaccaro 6; Bernasconi 5,5 (dal 29’ s.t. Pacini s.v.), Ricciardo 6 (dal 43’ s.t. Merlonghi s.v.). (Mezzacapo, Dionisio, Alleruzzo, Formuso). All. Parisella 6. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6. NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di quasi 7.400 euro. Ammoniti Chiarini, Piccioni, Leone, Conte, Colussi, Garaffoni e Konate. Angoli 2-1. (a.f.)

MANTOVA

1

POGGIBONSI

0

SANTARCANGELO

3

PRO PATRIA

2

NEAPOLIS

2

CAMPOBASSO

1

MELFI

1

APRILIA

3

BELLARIA

2

RIMINI

1

RENATE

1

BORGO A BUGGIANO

0

NORMANNA

1

FANO

3

ISOLA LIRI

2

VIBONESE

2

+++

GIUDIZIO MARCATORI Caruso (M) al 17’, De Cenco (B) al 19’, Turchetta (B) al 17’ s.t. MANTOVA (4-4-2) Bellodi 6; Bertin 5, Caruso 6, Fonte 4,5, Bersi 5,5; Vignali 6 (dal 16’ s.t. Franchi 6), Spinale 5,5, Pettarin 5,5 (dal 7’ s.t. Burato 5), Colonetti 5,5; Del Sante 5, Nohman 4,5 (dal 23’ s.t. G. Graziani s.v.). (Portesi, Girelli, Caccavale, Cinque). All. A. Graziani 5,5. BELLARIA (4-3-3) Venturi 6; Buda 6, Fantini 6, Bamonte 6, Sonzogni 6 (dal 38’ s.t. Morena s.v.); Forte 6,5, Briglia 6 (dal 16’ s.t. Rolandone 6), Mariani 6,5; Fioretti 6 (dal 29’ s.t. Martinelli s.v.), De Cenco 7, Turchetta 7. (Renna, Scarponi, De Luca, Alberani). All. Campedelli 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 6. NOTE spettatori 2.000 circa, incasso di quasi 14.000 euro. Ammoniti De Cenco, Sonzogni e Burato. Angoli 5-4. (m.b.)

GIUDIZIO

++

MARCATORE Onescu al 9’ s.t. POGGIBONSI (4-4-2) Sportiello 6,5; Mugnaini 5,5, Dierna 6, Cirina 6, Bronchi 6; Boldrini 6 (dal 23’ s.t. Romanelli 5,5), El Kamch 5,5, Giunchi 6, Settembrini 6 (dal 37’ s.t. Moscarino 5,5); Dal Bosco 5,5 (dal 15’ s.t. Falomi 5,5), Pera 5,5. (Gori, Malquori, Cutrupi, Zane). All. Fraschetti 5,5. RIMINI (4-3-2-1) Scotti 6; Gasperoni 5,5 (dal 14’ s.t. De Luigi 6), Rosini 6, Zanetti 6, Palazzi 5,5 (dal 29’ s.t. Vittori 6); Valeriani 6,5, M. Brighi 6, Onescu 7; Spighi 6,5 (dal 23’ s.t. Cardinale 6), Baldazzi 6; Gerbino Polo 6,5. (Semprini, A. Brighi, Buonocunto, Monac). All. D’Angelo 6,5. ARBITRO D’Angelo di Ascoli Piceno 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Onescu, Moscarino e Mugnaini. Angoli 7-4. (e.p.)

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

CASALE-ALESSANDRIA CUNEO-LECCO ENTELLA-MONTICHIARI MANTOVA-BELLARIA POGGIBONSI-RIMINI PRO PATRIA-BORGO A BUGGIANO SAMBONIFACESE-SAVONA SAN MARINO-GIACOMENSE SANTARCANGELO-RENATE VALENZANA-TREVISO

PT

TREVISO

PARTITE RETI G V N P F S 14 6 4 2 0 11 4

CUNEO

13 6 4

1

1 14 7

CASALE

13 6 4

1

1 11 5

MONTICHIARI

12 6 4 0 2 7 4

SAVONA (-1)

11 6 4 0 2 7 5

GIACOMENSE

11 6 3 2

1 11 9

SANTARCANGELO

10 6 3

2 9 5

1

POGGIBONSI

10 6 3

1

2 8 7

BELLARIA

10 6 3

1

2 6 7

RIMINI

9 6 3 0 3 6 5

BORGO A BUGGIANO 8 6 2 2 2 8 7 SAN MARINO

7 6 2

1 3 10 9

ENTELLA

7 6 2

1 3 5 7

MANTOVA

6 6

1

3 2 7 11

ALESSANDRIA (-2)

5 6 2

1 3 6 9

PRO PATRIA (-3)

4 6 2

1 3 6 8

RENATE

4 6

1

1

4 4 7

VALENZANA

4 6

1

1

4 4 8

SAMBONIFACESE

3 6

1

0 5 5 13

LECCO

2 6 0 2 4 4 12

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

+++

GIUDIZIO MARCATORI Graziani (S) al 23’, Battaglino (R) al 25’, Baldinini (S) al 33’, Graziani (S) al 49’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Fabbri 6, Arrigoni 6, Gregorio 5,5, Locatelli 6; Schiavini 6,5 (dal 14’ s.t. Baldinini 6,5), Obeng 6,5, Del Pivo 6; Tonelli 6 (dal 37’ s.t. Bacchiocchi s.v.); Scotto 6,5, Graziani 7. (Bicchiarelli, Bezzi, Bazzi, Gavoci, Ferri). All. Angelini 6,5. RENATE (4-5-1) Pisseri 6; Adobati 5,5 (dal 35’ s.t. Valerio s.v.), Cortinovis 5,5, Bergamini 6 (dal 17’ s.t. Mazzini 6), Gavazzi 6; Gaeta 6, Gualdi 6, Cavalli 5,5, Mastrototaro 5,5, Battaglino 6,5; Ghezzi 6 (dal 25’ s.t. Cerea 5,5). (Lenzi, Ferrari, Carminati, Morotti). All. Magoni 5,5. ARBITRO Morreale di Roma 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Locatelli, Obeng e Cortinovis. Angoli 10-1. (l.z.)

0-0 4-0 0-1 1-2 0-1 2-0 0-2 3-0 3-1 0-3

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 OTTOBRE, ORE 15 BELLARIA-CUNEO BORGO A BUGGIANO-MANTOVA GIACOMENSE-CASALE LECCO-POGGIBONSI MONTICHIARI-SAMBONIFACESE RENATE-SAN MARINO RIMINI-ALESSANDRIA (lunedì, ore 20.45) SAVONA-ENTELLA TREVISO-PRO PATRIA VALENZANA-SANTARCANGELO

MARCATORI 7 RETI Taddei (Casale). 5 RETI Lapadula (San Marino). 4 RETI Varricchio (Cuneo); Graziani (1, Santarcangelo).

+++

GIUDIZIO MARCATORI Serafini al 28’ p.t.; Dalla Costa al 45’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Andreoletti 6,5; Bonfanti 6, Nossa 6, Polverini 6, Taino 6; Bruccini 6,5, Ghidoli 6,5 (dal 29’ s.t. Vignali 6), Mora 6 (dal 37’ s.t. Artaria s.v.); Cortesi 6,5; Cozzolino 6 (dal 1’ s.t. Dalla Costa 6), Serafini 7. (Frasca, Botturi, Gambaretti, Giannone). All. Cusatis 6,5. BORGO A BUGGIANO (4-4-2) Grandi 6; Tafi 6, Checchi 6, Settepassi 5,5, Crociani 5,5 (dal 29’ s.t. Lorenzini 6); Stella 6, Mugelli 6, Maretti 5,5, Gialdini 6 (dal 31’ p.t. Di Martino 5,5); Paganelli 6, Di Crescenzo 5,5 (dal 31’ p.t. Rocchi 5,5). (Strambi, Castaldo, Santini, Corsi). All. Colonnello 6. ARBITRO Colarossi di Roma 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di quasi 6.600 euro. Ammoniti Mugelli, Mora, Serafini, Bonfanti e Dalla Costa. Angoli 2-9. (a.r.)

UNDER 20

Domani un test a Coverciano con la Nazionale FIRENZE Domani importante stage per l’Under 20 di Lega Pro, guidata da Giorgio Veneri che ieri ha seguito con interesse la gara tra Cremonese e Spezia. La prima tappa per i 18 giocatori convocati, prevede la gara amichevole contro la Nazionale maggiore: fischio di inizio alle ore 16 domani a Coverciano. Mercoledì e giovedì, invece, gli azzurrini di Lega Pro svolgeranno sedute di allenamento allo Stadio Arena Garibaldi Romeo Anconetani di Pisa.

+++

GIUDIZIO MARCATORI Pellecchia (Ne) al 9', Longobardi (No) al 22' p.t.; Pastore (Ne) al 42' s.t. NEAPOLIS (3-4-3) Errichiello 6,5; Esposito 6, Terracciano 6, Daleno 6; Bianchi 5,5 (dal 40' p.t. Bonanno 5,5), Barone 6, Oliva 5,5, Marinucci Palermo 5,5 (dal 40' s.t. Monticelli s.v.); Chiaria 5, Moxedano 6, Pellecchia 6,5 (dal 19' s.t. Pastore 6,5). (Ambrosio, Moscarino, Allocca, Cancelli). All. Castellucci 6,5. NORMANNA (4-3-1-2) Gragnaniello 6,5; Piccirillo 5,5, Letizia 6,5, Zolfo 5,5, Diana 6; Mattera 6 (dal 36' s.t. Carbonaro s.v.), Sorrentino 6,5 (dal 13' s.t. Varsi 5), Marano 5; Longobardi 6,5; Vecchione 6, Pisani 6 (dal 15' s.t. Petagine 5). (Russo, Varriale, Marzocchi, Martucci). All. Romaniello 6. ARBITRO Ghersini di Genova 5. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Terracciano e Barone. Angoli 4-7. (a.v.)

GIUDIZIO

++

MARCATORI Piccoli (F) all'8', Marolda (F) al 24' p.t.; Quadri (C) all'11', Bartolini (F) al 14' s.t. CAMPOBASSO (4-3-3) Iuliano 6; Modica 5,5, Altobello 5, Scudieri 5, Masullo 5 (dal 22' s.t. Forgione 5,5); Cirillo 5 (dal 1' s.t. Esposito 5), Quadri 6, Cenciarelli 6; Todino 5, Balistreri 5, Giannattasio 5,5. (Falcone, Capitani, Fatticcioni, Cruz, Calamaio). All. Provenza 5. FANO (4-4-2) Orlandi 6; Misin 6, Colombaretti 6,5, Cossu 6,5, Amaranti 6; Piccoli 6,5, Ruscio 6, Zebi 6 (dal 20' s.t. Bertolucci 5,5), Raparo 6; Marolda 6,5 (dal 42' s.t. Capi s.v.), Bartolini 6,5 (dal 35' s.t. Morante 6). (Beni, Di Stefano, Muratori, Angelelli). All. Baldassarri 6,5. ARBITRO Strocchia di Nola 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 9.550 euro. Ammonito Misin. Angoli 4-5. (a.d.l.)

GIUDIZIO

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

APRILIA-VIBONESE ARZANESE-CELANO CAMPOBASSO-FANO CATANZARO-CHIETI GAVORRANO-MILAZZO GIULIANOVA-PERUGIA L'AQUILA-FONDI MELFI-ISOLA LIRI NEAPOLIS-NORMANNA VIGOR LAMEZIA-PAGANESE ha riposato EBOLITANA

PT

PAGANESE

PARTITE RETI G V N P F S 16 7 5 1 1 11 5

PERUGIA

15 7 5 0 2 12 7

VIGOR LAMEZIA

15 7 4 3 0 7 3

CATANZARO

14 6 4 2 0 10 4

ARZANESE

14 7 4 2

1 13 10

GAVORRANO

13 7 4

2 13 8

L'AQUILA

13 7 3 4 0 5 2

GIULIANOVA

12 7 4 0 3 7 5

CAMPOBASSO

10 7 3

NEAPOLIS

10 7 2 4

1

ISOLA LIRI (-2)

8 6 3

2 10 6

APRILIA

8 6 2 2 2 8 6

1

1 3 6 7 1

9 10

CHIETI

7 6 2

NORMANNA

6 6 2 0 4 4 10

FANO (-2)

5 7 2

1

EBOLITANA

5 6

1

2 3 5 7

FONDI

5 7

1

2 4 5 9

MELFI (-2)

3 6

1

2 3 3 6

MILAZZO

3 7 0 3 4 3 8

VIBONESE

3 7 0 3 4 6 12

CELANO

1

7 0

1 3 9 9 4 7 8

1 6 4 15

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

+++

++++

MARCATORI Scarsella (M) al 36’ p.t.; Falco (IL) all’11’, Caira (IL) al 24’ s.t. MELFI (4-4-2) Scuffia 6; Spirito 5,5 (dal 41’ s.t. Simeri s.v.), Gennari 6, Moretto 6, R. Russo 5,5; Franchino 6, Viola 5,5, Scarsella 6, Bertocchi 5 (dal 1’ s.t. G. Russo 5,5); Spagna 5,5, Tirelli 5,5. (Della Luna, Borin, Dermaku, Giunta, Lionetti). All. Rodolfi 6. ISOLA LIRI (4-4-2) Coletti 6; Paloni 6, Di Baia 6, Martinelli 6, Sperati 6; Lucchese 6, Costanzo s.v. (dal 17’ p.t. Di Lullo 5,5; dal 23’ s.t. Ventura 6), Conte 6,5, Falco 7; Caira 7, Bianchini 5,5 (dal 1’ s.t. Improta 6,5). (Mariosi, Ferrara, Morleo, Rufo). All. Grossi 6,5. ARBITRO Operato di Isernia 5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Espulso Scarsella al 20’ s.t.; ammoniti Di Lullo, Martinelli, Spagna, Scuffia e Gennari. Angoli 6-7. (g.t.)

PROSSIMO TURNO DOMENICA 9 OTTOBRE, ORE 15 CELANO-CAMPOBASSO CHIETI-ARZANESE FANO-EBOLITANA FONDI-MELFI ISOLA LIRI-L'AQUILA MILAZZO-GIULIANOVA NORMANNA-CATANZARO PAGANESE-APRILIA PERUGIA-NEAPOLIS VIBONESE-GAVORRANO riposa VIGOR LAMEZIA

MARCATORI 10 RETI Fioretti (3, Gavorrano). 7 RETI Clemente (1, Perugia). 6 RETI L. Orlando (Paganese). 5 RETI Carboni (1, Catanzaro).

3-2 3-2 1-3 2-1 1-1 0-1 0-0 1-2 2-1 1-1

GIUDIZIO MARCATORI Mazzetto (V) al 46’ p.t.; Puntorieri (V) al 7’, Foderaro (A) al 23’, Bonaiuto (A) al 27’, Ceccarelli (A) al 45’ s.t. APRILIA (4-2-3-1) Bifulco 6,5; Gomes 5, Pinna 6, Aquino 6,5, Crialese 6,5; Croce 6,5, Cruciani 6; Siclari 5 (dal 10’ s.t. Criaco 6,5), Foderaro 6,5 (dal 46’ s.t. Salese s.v.), Di Libero 5,5 (dal 10’ s.t. Bonaiuto 7,5); Ceccarelli 6,5. (Rizzardi, V. Esposito, Diakite, Iovene). All. Vivarini 6,5. VIBONESE (4-4-2) De Filippis 7; Benincasa 5, Salvatori 6, Caridi 5,5, Cosentino 6; Mazzetto 6,5, Cosenza 5,5 (dal 44’ s.t. Dominici s.v.), Corapi 6,5, D’Agostino 6 (dal 30’ s.t. Vitale s.v.); Puntorieri 6 (dal 39’ s.t. Saturno s.v.), Doukara 7. (Saraò, Mercuri, Petrucci, De Francesco). All. Ferrante 5,5. ARBITRO Paolini di Ascoli 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso Salvatori al 50’ s.t.; ammoniti D’Agostino, Cruciani, Bifulco e Croce. Angoli 5-5. (v.a.)

LA CURIOSITA’

Torna Centofanti Va in campo in Terza categoria (an.me.) Felice Centofanti ha deciso di tornare in campo. L’ex esterno sinistro di Palermo, Ancona, Inter e Padova, poi manager di Ancona e San Marino, ha compiuto 42 anni il 23 maggio ed ha accettato di ritornare a giocare in Terza categoria, con la Sannicolese, squadra appena nata nella frazione di San Nicolò a Tordino, in provincia di Teramo. Centofanti, 351 presenze tra i professionisti e 61 reti, ha avuto anche un’esperienza televisiva, come inviato di Striscia la notizia.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

MOTOMONDIALE GP GIAPPONE QUINDICESIMA PROVA DELLA STAGIONE 2011

4

COSÌ È CAMPIONE Stoner ha 40 punti di vantaggio su Lorenzo: 300 contro 260. L’australiano potrebbe già vincere il titolo a Phillip Island in uno dei seguenti casi

S VINCE Se Stoner vince Lorenzo non deve salire sul podio

S SECONDO Lorenzo arriva sesto o peggio

S TERZO Lorenzo è 10o o peggio

S

Frenata Stoner Casey butta via un trionfo sicuro Dani ringrazia Lorenzo non sfrutta l’occasione: è secondo L’australiano può centrare il titolo in casa

QUARTO Lorenzo finisce 13o o peggio

S QUINTO Lorenzo prende al massimo un punto (15o)

S SESTO Lorenzo non va a punti A cura di Giovanni Cortinovis DAL NOSTRO INVIATO

La Honda fa festa con Pedrosa: era dal 2004 che non vinceva sulla pista di casa

PAOLO IANIERI MOTEGI (Giappone)

Ieri Stoner ha fatto il 13o podio consecutivo AFP

È stato la gara delle grandi occasioni mancate. Quella di Casey Stoner, dominatore delle prove, che scappato in testa ha sprecato l’ennesima cavalcata trionfale, aggredendo con troppa irruenza le buchette lasciate in eredità dal terremoto. Risultato: prima uno spavento con escursione fuori pista e poi una rimonta selvaggia per non lasciare troppi punti a Jorge Lorenzo. Errori Ma occasioni mancate sono state anche quelle di

Rossi cade subito, Simoncelli beffa Dovizioso: quarto I due puniti per il via anticipato Andrea Dovizioso e Marco Simoncelli, cascati in una penalità per partenza anticipata, con un ride-through che, visto il passo di gara, gli ha tolto il podio. E pure quella di Valentino Rossi, al quale un warm-up da protagonista aveva regalato il sorriso: l’ottima partenza e il feeling trovato

DIRETTA TV DALLE 10:30 SU

con la Ducati gli potevano aprire la strada verso quel podio sul quale non sale da 11 GP. Invece il contatto con il posteriore della Yamaha di Lorenzo e il rimbalzo sulla M1 gemella di Ben Spies gli hanno regalato polvere e contusioni alle mani. Briciole E pure Lorenzo ha get-

tato al vento una buona occasione perché alla fine ha recuperato solo 4 punti con la magra consolazione che salendo sul podio tra due domeniche a Phillip Island, riuscirà perlomeno a rinviare la celebrazione del Mondiale di Casey. Con la Honda che si trova di fronte è meglio di niente. Martello Così, alla fine, a sorri-

dere è il solo Daniel Pedrosa, che un anno fa di questi tempi lasciava Motegi con l’ennesima frattura e ieri ha regalato

Daniel Pedrosa, 26 anni sul podio tra Jorge Lorenzo (24), a sinistra e Casey Stoner (25). Lo spagnolo, sopra in azione, è tornato al successo dopo 5 gare MEMEDIA REUTERS

alla Honda la vittoria sul circuito di casa dopo un digiuno che durava dal 2004. Va detto: contro lo Stoner devastante dei primi giri probabilmente Dani non avrebbe avuto nessuna chance, e manca anche la controprova di cosa avrebbe fatto Dovizioso con la gomma morbida (l’unico con Rossi tra i piloti di punta a scegliere questa soluzione). Ma una volta trovatosi la strada spianata dal fuoripista di Casey e dalle penalità, lo spagnolo ha impresso un ritmo infernale, spegnendo la rimonta di Lorenzo e riaprendo la lotta per il terzo posto: Dovizioso ora è a un solo punto. Emozioni Al via Dovi muove la sua Honda un attimo prima dello spegnimento del semaforo rosso, Simoncelli e Crutchlow abboccano e dopo 3 giri si vedono esporre la penali-

tà. Il primo patacrac alla seconda curva: Lorenzo che dopo aver accarezzato l’erba ha perso velocità, viene toccato (o tocca, qui le versioni sono diverse) da Rossi, il quale subito dopo va a sbattere contro l’altra Yamaha di Spies: caduta inevitabile. Davanti Stoner sembra fare lo... Stoner, ma all’uscita dal rampino la sua Honda sbacchetta, causando il momentaneo allontanamento delle pastiglie. «Non c’era nessuna possibilità che facessi la curva» ha spiegato Stoner. Mentre Dani fugge solitario e allunga su Lorenzo, dietro è la fiera dei recuperi: Casey da 7o risale 3o, Dovizioso e Simoncelli si accomodano alle sue spalle e danno vita a un gran duello che solo all’ultima tornata premia il pilota di Fausto Gresini. Finiscono 4˚ e 5˚, e i musi sono lunghi così. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

Valentino: «Peccato qui ero da podio»

400

Con la vittoria di Pedrosa la Spagna va a quota 400 tra le nazioni: l’Italia guida con 733

38

Pedrosa pareggia le vittorie a quota 38 con Lorenzo, che in MotoGP ha 17 centri contro 15

25

Con la caduta al primo giro Valentino Rossi ha interrotto la sua striscia di 25 GP a punti

MOTEGI (p.i.) L’unico allegro è Dani Pedrosa: «Qui i ricordi belli si mischiano agli infortuni. Riuscire a vincere per la Honda è qualcosa di grande. Mi ha aiutato l’errore di Casey e la penalità a Dovizioso, ma io sono riuscito a non fare mai avvicinare Lorenzo». JORGE LORENZO — Lo spagnolo aveva sperato: «Il peggiore via dell’anno... Poi Rossi alla curva 2 mi ha fatto quasi cadere. Con solo Dani davanti ho pensato che sarebbe stato il mio giorno, ma presto ho capito che era impossibile andare a prenderlo: il nuovo motore ha più giri ma meno velocità». CASEY STONER — «Poteva essere un weekend perfetto — dice l’australiano —. Dovizioso con gomme morbide all’inizio poteva spingere, ma confidavo nel finale. Dopo il dritto, su una buca, per qualche giro non mi fidavo dei freni: pensavo ci fosse una bolla d’aria. Il podio mi fa felice, ma volevo vincere». ANDREA DOVIZIOSO L’italiano è distrutto per l’erroraccio: «Non ho mai fatto partenza anticipata. Ero carico perché con la gomma morbida sapevo di potermi giocarmi la vittoria. E quando Casey è uscito la frustrazione è cresciuta. Mi rode tantissimo». MARCO SIMONCELLI — Oggi proverà a togliersi la delusione in sella alla Honda 1000 per il 2012: «Ho visto Dovizioso muoversi davanti, l’ho seguito, e mi sono giocato la gara. Mi illudevo che i commissari non se ne accorgessero: peccato, perché con i tempi che ho fatto forse non avrei vinto, ma secondo sì...». VALENTINO ROSSI Il ducatista è stato il primo a uscire di scena: «Nemmeno 500 metri in quella che poteva essere la gara giusta per tornare sul podio, visti i problemi degli altri. Lorenzo ha fatto un errore alla prima curva, poi in frenata si è spostato e mi ha spinto verso Spies. Non l’ha fatto apposta, io ero dietro e stavo attento a non esagerare. Cadendo mi sono fatto un po’ male alle dita, ma non c’è niente di rotto. Peccato, potevo divertirmi. Ci riproveremo a Phillip Island, dove la Ducati ha vinto gli ultimi 4 anni e dovremmo andare bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

il film LE EMOZIONI DI MOTEGI DALLA CADUTA DI VALE AL DUELLO TRICOLORE

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v Iannone: «Visto? identiKit & CARRIERA

LE DICHIARAZIONI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Se la moto va posso battere pure Marquez»

La Suter si spegne ma Andrea vince lo stesso. Adesso in Moto2 comanda Marc: ha superato Bradl per un punto MOTEGI

DOMENICA NO

La Ducati 46 finisce k.o. 1o giro; Rossi entra in contatto con Lorenzo, la Ducati si scompone, tocca Spies e Valentino finisce a terra MILAGRO

VITTORIA ADDIO

Stoner sulla sabbia 4 giro: Casey Stoner, al comando della gara, sbaglia la frenata e finisce nella via di fuga: arriverà terzo IPP DA TV o

SFIDA TUTTA ITALIANA

Marco che bel sorpasso Al penultimo giro Marco Simoncelli passa Andrea Dovizioso e gli strappa la quarta posizione IPP DA TV

Per un punto... Stefan Bradl perde la vetta. Quello che le ultime gare facevano prevedere si è avverato qui: la rimonta di Marc Marquez è inesorabile, e dopo averlo preceduto nelle ultime 8 gare, ieri lo spagnolo ha finito per scavalcare in classifica generale il tedesco, sempre più in affanno. Il margine tra i due avrebbe potuto essere anche maggiore, se il campione uscente della 125 non avesse trovato sulla sua strada un Andrea Iannone in condizione ideale: neanche uno spegnimento della sua moto a 5 giri dalla fine, quando aveva 1” su Marquez, l’ha impensierito. L’abruzzese, dopo essere stato scavalcato, si è subito rimesso sulle tracce del rivale tornando a scavalcarlo il giro dopo. «La moto era perfetta e sono riuscito a tenere un passo costante dall’inizio alla fine — ha detto Iannone —. Ho avuto paura quando la moto si è spenta, poi però è ripartita. Questo è stato il primo fine settimana dell’anno dove con la squadra abbiamo trovato una soluzione ideale sin dalle prime prove e da lì abbiamo progredito. Adesso spero soltanto di finire così questa stagione». Muso lungo Mentre Marquez, nonostante la conquista del comando in classifica, aveva il muso lungo («Sono contento, anche se avrei preferito vincere. Andrea però è andato fortissimo e io gli ultimi giri ho pensato più al Mondiale che non a prendere rischi inutili»), Iannone, sempre più saldamente 3o nel Mondiale, pensa a quello che avrebbe potuto essere e non è stato: «È indescrivibile quanto sia amareggiato per la prima parte difficile della stagione, quando non siamo mai riusciti a sfruttare la moto al massimo del potenziale. Sol-

tanto ora cominciamo a capire. Se tutto funziona bene posso fare quello che voglio. Comunque complimenti a Marc per il recupero che sta facendo, è un pilota molto forte che però ha anche una moto sempre perfetta. È difficile per noi riuscire a batterlo». Tanta delusione invece per Bradl, scalzato nel finale dal podio da Thomas Lüthi, mentre 5o e 6o hanno chiuso Simone Corsi e Alex De Angelis. Classe 125 Nella ottavo di litro

è scoccata l’ora del francese Johann Zarco, 21 anni, che —

«

Sono amareggiato perché soltanto ora cominciamo a capire il nostro potenziale

ANDREA IANNONE PILOTA SUTER-22 ANNI

dopo la penalizzazione per gomitata a Montmelò, la sconfitta al fotofinish al Sachsenring e l’erroraccio a Misano, quando in testa dopo l’ultima curva si girò facendosi superare —, ieri ha avuto finalmente ragione del rivale in campionato, Nicolas Terol, finito lontano 5”9. Terzo Hector Faubel. Ma con 3 gare al termine, Terol può ancora contare su un vantaggio di 31 punti. Unico italiano al traguardo Alessandro Tonucci, 10o: miglior risultato suo e del team Italia nel 2011. p.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MOTOMONDIALE GP GIAPPONE Il calendario: tra due settimane Phillip Island OLANDA 1. SPIES ITALIA 1. LORENZO GERMANIA 1. PEDROSA

FRANCIA 1. STONER CATALOGNA 1. STONER G. BRETAGNA 1. STONER

QATAR 1. STONER SPAGNA 1. LORENZO PORTOGALLO 1. PEDROSA

STATI UNITI* 1. STONER R.CECA 1. STONER INDIANAPOLIS 1. STONER

6 NOVEMBRE VALENCIA VALENCIA

16 OTTOBRE AUSTRALIA PHILLIP ISLAND 23 OTTOBRE MALESIA SEPANG

SAN MARINO 1. LORENZO ARAGON 1. STONER GIAPPONE 1. PEDROSA

*solo MotoGP

Dovi, che occasione sprecata Getta tutto al vento con una partenza anticipata, proprio nel momento in cui si gioca il 2012 MotoGP

Il bello il brutto

MONDIALE

GARA PILOTA

NAZ

MOTO

TEMPO/DISTACCO

1.

PEDROSA

SPA

HONDA

2.

LORENZO

SPA

YAMAHA

3.

STONER

AUS

HONDA

a 18"380 a 23"550

42’47"481 media 161,561 km/h a 7"299

4.

SIMONCELLI*ITA

HONDA

5.

DOVIZIOSO* ITA

HONDA

a 23"691

6.

SPIES

USA

YAMAHA

a 37"604

7.

HAYDEN

USA

DUCATI

a 39"167

8.

EDWARDS USA

YAMAHA

a 45"023

9.

AOYAMA

HONDA

a 49"074

DUCATI

a 59"022

11. CRUTCHLOW*GB

YAMAHA

a 1’13"964

12. AKIYOSHI

GIA

HONDA

a 1’21"709

13. ITO

GIA

HONDA

a 1’26"381

GIA

10. DE PUNIET FRA

* partenza anticipata punita con ride through RITIRATI: ROSSI (ITA-Ducati) al 1o giro; BARBERA (SPA-Ducati) al 2o giro; CUDLIN (AUS-Ducati) al 12o giro; BAUTISTA (SPA-Suzuki) al 12o giro; ELIAS (SPA-Honda) al 16o giro. GIRO PIÙ VELOCE: (nuovo record): l’11o di PEDROSA in 1’46"090, media 162,914 km/h. DISTANZA: 24 giri per 115,224 km.

PILOTI POS. PILOTA 1. STONER 2. LORENZO 3. DOVIZIOSO 4. PEDROSA 5. SPIES 6. ROSSI 7. HAYDEN 8. SIMONCELLI 9. EDWARDS 10. AOYAMA 11. BARBERA 12. BAUTISTA 13. CRUTCHLOW 14. ABRAHAM 15. ELIAS 16. DE PUNIET 17. CAPIROSSI 18. AKIYOSHI 19. HOPKINS 20 ITO COSTRUTTORI 1. HONDA 2. YAMAHA 3. DUCATI 4. SUZUKI

DI MARIO LEGA NAZ PUNTI 300 AUS SPA 260 196 ITA 195 SPA 156 USA ITA 139 123 USA ITA 119 98 USA 94 GIA 77 SPA 67 SPA 57 GB 50 R.CEC 47 SPA 39 FRA 29 ITA 7 GIA USA 6 3 GIA 355 294 162 73

QAT 25 20 13 16 10 9 7 1 8 6 4 5 3 -7 25 20 9 -

SPA POR 16 25 20 4 13 20 25 11 16 7 1 10 13 9 10 3 8 8 9 5 5 6 5 4 6 20 25 16 6

FRA 25 13 20 10 11 9 3 8 7 4 6 3 -

CAT 25 20 13 16 16 8 11 5 4 9 6 8 7 -

GB 25 20 11 13 10 16 7 5 11 9 6 4 6 -

OLA 20 10 16 25 10 11 9 8 4 5 2 1 -

ITA 16 25 20 8 13 13 6 7 7 5 9 3 4 2 3 -

GER 16 20 13 25 11 10 8 11 6 1 5 9 2 4 3 3 -

USA R.CEC INDY RSM ARA 25 25 25 16 25 20 13 13 25 16 11 20 11 11 16 20 20 20 13 11 16 10 11 7 10 10 6 9 9 9 2 9 10 16 4 13 8 8 9 3 3 6 7 7 5 5 7 6 7 8 10 8 10 5 6 7 5 4 5 3 1 4 8 2 4 4 3 -

-

-

-

-

3

25 13 16 4

25 20 11 4

25 16 13 11

20 25 13 5

20 25 10 3

25 20 8 9

25 20 10 -

25 13 10 -

25 16 8 10

20 25 9 8

25 16 9 10

25 20 9 -

25 20 11 3

le Pagelle

trovato al comando, ha fatto capire subito a Lorenzo che non avrebbe avuto alcuna possibilità di passarlo, tramutandosi per un giorno nel miglior alleato di Stoner. E facendo felice la Honda che sulla pista di casa (Motegi è di proprietà della Casa giapponese) non vinceva dal 2004. EPA

GLI ALTRI Spies 6 Debilitato dall’intossicazione alimentare e sparato nella via di fuga dal contatto con Valentino, è costretto a una lunga rimonta. Ito 6 Finisce ultimo, ma la sua presenza in pista è un invito al Giappone a non mollare, dopo la tragedia dell’11 marzo. Cudlin 5 Debuttava in sella alla moto più difficile del lotto. Difficile chiedergli miracoli. Edwards 4 Ormai fa il pensionato in pista. Ma almeno ha il merito di non cadere. Hayden 3 Un’occasione così quando gli ricapita? Si fa risucchiare da Stoner, lo ostacola nel momento del sorpasso, poi in staccata finisce nella sabbia. Peggio di così... Elias 3 Aveva per le mani il risultato migliore dell’anno, lo getta nella polvere. Forse anziché lamentarsi della moto dovrebbe ricordarsi come si guida. Barbera 3 Anche lui nella sabbia. Finisce in ospedale con la clavicola destra fratturata. De Puniet s.v. Difficile fare una gara più anonima.

Moto2 MONDIALE

POS. PILOTA 1. IANNONE

NAZ ITA

MOTO Suter

2.

MARQUEZ

SPA

Suter

a 1"999

3.

LÜTHI

SVI

4. 5.

BRADL CORSI

GER ITA

Suter Kalex

a 3"686 a 4"313

Ftr

a 4"647

TEMPO/DISTACCO in 43’25"007 media 152,599 km/h

6.

DE ANGELIS

RSM

Motobi

a 4"813

7.

SMITH

GB

8. 9.

AEGERTER RABAT

SVI SPA

Tech 3 Suter

a 10"520 a 10"725

Ftr

a 11"387

Suter Tech

a 12"803 a 18"259

Mz-Re Honda

a 20"815

KALLIO

FIN

SIMEON WEST

BEL AUS

7,5

6

Doveva essere il suo weekend, ma un’esuberanza eccessiva gli complica il piano di festeggiare il titolo a casa sua AFP

Scampa al caos della seconda curva, prova ad approfittare dei regali dei rivali, ma contro la Honda non può far nulla LAPRESSE

Tradito dallo scatto di Dovizioso al via, viene punito anche lui. Nel finale ha la meglio su Andrea. Ma era da podio CANONIERO

LORENZO

6

SIMONCELLI

ROSSI

DOVIZIOSO

4

4

La sua gara dura due curve: nel sandwich Lorenzo Spies finisce a terra. Peccato, il warm up aveva acceso una luce EPA

Non si può gettare tutto al vento con una partenza anticipata. Tanto più se c’è il rinnovo contrattuale in ballo LAPRESSE

Commette un erroraccio quando la Suzuki navigava in posizioni mai troppo frequentate. Occasione persa IPP

BAUTISTA

125

GARA

10.

8

STONER

DANIEL PEDROSA

11. 12.

6 -

di PAOLO IANIERI

Abile a sfruttare gli errori degli altri h9 Diciamo la verità: se tutto fosse sfilato sui binari della normalità, Dani Pedrosa probabilmente non avrebbe vinto ieri in Giappone. Ma prima la partenza anticipata di Dovizioso, poi l’eccessiva esuberanza di Stoner, hanno spalancato allo spagnolo della Honda un’autostrada verso la terza vittoria stagionale che è la numero 400 per un pilota spagnolo. Poi, quando si è

GIA 16 20 11 25 10 6 9 13 8 7 5 -

13.

PIRRO

ITA

Moriwaki

a 23"795

14.

PASINI

ITA

15.

ESPARGARO SPA

Ftr Ftr

a 24"388 a 34"071

16. CLUZEL (FRA-Suter) a 38"236; 17. NOYES (USA-Ftr) a 39"505; 18. NEUKIRCHNER (GER-Mz Re Honda) a 39"609 GIRO PIÙ VELOCE: il 21o di IANNONE in 1’52"307, media 153,896 km/h

PILOTA 1. MARQUEZ 2. BRADL 3. IANNONE 4. DE ANGELIS 5. CORSI 6. SMITH 7. LÜTHI 8. RABAT 9. TAKAHASHI 10. ESPARGARO 11. AEGERTER 12. SIMON 13. KRUMMENACHER 14. PIRRO 15. REDDING 16. ESPARGARO 17. SOFUOGLU 22. PASINI 24. BALDOLINI 28 CORTI

MONDIALE

GARA MOTO Suter Kalex Suter Motobi Ftr Tech 3 Suter Ftr Moriwaki Kalex Suter Tech 3 Kalex Moriwaki Suter Ftr Suter Ftr Suter Suter

PUNTI 235 234 157 132 126 121 121 74 71 65 63 62 52 48 48 46 45 28 18 9

POS. PILOTA 1. ZARCO

NAZ FRA

MOTO Derbi

TEMPO/DISTACCO

2.

TEROL

SPA

Aprilia

a 5"900

3.

FAUBEL

SPA

Aprilia

a 13"605

4.

VIÑALES

SPA

Aprilia

a 16"191

5.

CORTESE

GER

Aprilia

a 23"422

6.

FOLGER

GER

Aprilia

a 23"661

7.

MONCAYO

SPA

Aprilia

a 24"034

8.

MARTIN

SPA

Aprilia

a 24"171

9.

KENT

GB

Aprilia

a 49"118

10.

TONUCCI

ITA

Aprilia

a 51"393

11.

KORNFEIL

R. Ceca Aprilia

12.

SCHROTTER

GER

Mahindra

13.

IWEMA

OLA

Aprilia

a 1’04"921

14.

STAFFORD

GB

Aprilia

a 1’05"606

in 39’49"968 media 144,634 km/h

a 51"893 a 1’01"043

15. KHAIRUDDIN MAL Derbi a 1’06"245 16. MILLER (AUS- Ktm) a 1’07"653 17. OOKUBO (GIA- Honda) a 1’07"770 25. FABRIZIO (ITA) Aprilia a 1 giro GIRO PIÙ VELOCE: il 9o di ZARCO in 1’58"508, media 145,843 km/h

PILOTA 1. TEROL 2. ZARCO 3. VIÑALES 4. CORTESE 5. FOLGER 6. FAUBEL 7. VAZQUEZ 8. GADEA 9. SALOM 10. KENT 11. MONCAYO 12. KORNFEIL 13. MARTIN 14. OLIVEIRA 15. GROTZKYJ 16. SCHROTTER 17. KHAIRUDDIN 22. MORCIANO 26 TONUCCI

MOTO PUNTI Aprilia 261 Derbi 230 Aprilia 190 Aprilia 180 Aprilia 140 Aprilia 139 Derbi 129 Aprilia 103 Aprilia 87 Aprilia 76 Aprilia 66 Aprilia 61 Aprilia 45 Aprilia 44 Aprilia 32 Mahindra 27 Aprilia 21 Aprilia 12 Aprilia 8

Arrivano in 13 Danno punti a 2 spettatori! Stoner distratto: smanetta con la radio e finisce nella ghiaia IL BELLO Pedrosa Vince sulla pista dove l'anno scorso si ruppe la clavicola, regala la vittoria alla Honda che non centrava un successo in casa dal 2004, nel contempo firma il 400˚ successo per il motociclismo spagnolo. Un inizio di gara che non lo vedeva protagonista ma che con tutte le defezioni gli fa ritrovare il sorriso sul gradino più alto del podio. IL BRUTTO Stoner Distratto, prende subito un vantaggio rassicurante. Mentre è impegnato a sintonizzare la radio non si avvede in tempo del punto di frenata, andando dritto nella ghiaia. Lorenzo Opaco, dopo l'errore di Stoner non è in grado di prendere il comando, finisce secondo, china il capo allo strapotere Honda e si produce, nel dopo gara, in grandi complimenti ai suoi avversari. Simoncelli Vittima. Vede Dovizioso muoversi e della smania di guadagnare 20 cm lascia la frizione in anticipo, viene penalizzato con un passaggio ai box: bisognerà raffreddare gli animi oltre che la benzina. Bella la battaglia con Dovizioso piegato di forza. Dovizioso Ispirato, per una volta sembrava tener fede alle promesse della vigilia, incappa in una penalità disastrosa. Perde il confronto (e l'amato 4˚ posto) con chi conosce a malapena il sapore della vittoria (intervista su Max). In classifica gli rimane solo un punto di vantaggio su Pedrosa, va a finire che diventerà 4˚ anche in campionato. Rossi Peccato, dopo un warm up confortante cade per la fretta di avvantaggiarsi sugli avversari già alla prima frenata, è la seconda volta, quest'anno. Che la sua presunzione sia superiore al suo potenziale come sentenziò Stoner a Jerez? 13 piloti al traguardo nonostante l'aggiunta di 3 new entry: il conto di chi passa sotto la bandiera a scacchi è avvilente, punti fino al 15˚: premiati pure due spettatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

SUPERBIKE GP FRANCIA

Toseland 2004 (Ducati) e 2007 (Honda); Corser 1996 (Ducati) e 2005 (Suzuki). 1 Mondiale: Roche ’90 (Ducati); Russell ’93 (Kawasaki); Kocinski ’97 (Honda); Hodgson 2003 (Ducati); Spies 2009 (Yamaha); Biaggi 2010 (Aprilia); Checa 2011 (Ducati).

ALBO D’ORO 4 Mondiali: Fogarty 1994 95 98 99 (Ducati) 3 Mondiali: Bayliss 2001 06 08 (Ducati) 2 Mondiali: Merkel ’88 89 (Honda); Polen ’91 92 (Ducati) : Edwards 2000 02 (Honda);

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I titoli della Ducati La Casa bolognese ha vinto 14 Mondiali piloti, 17 costruttori, 305 gare sulle 588 disputate, centrando 760 podi.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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19

I trionfi SBK di Checa Lo spagnolo in SBK dal 2008 ha disputato 106 gare conquistando 19 successi (due in sella alla Honda) e 38 podi.

Ducati, miracolo italiano Checa campione con un team privato La rossa chiude la squadra ufficiale, affida la moto alla piccola Althea e conquista 2 Mondiali PAOLO GOZZI MAGNY-COURS (Francia)

l’Analisi

Carlos Checa era così vicino all’obiettivo che con appena 12 piloti al traguardo sarebbe bastato perfino l’ultimo posto per diventare campione con un round d’anticipo. Poteva concedersi un pomeriggio di svago, evitando rischi e patemi. Invece ha corso la gara della vita raccogliendo il massimo. Con la doppietta (per distacco) ha messo il sigillo al suo primo Mondiale (a quasi 39 anni) e a quello Costruttori Ducati, che sale a 31 allori (14 piloti e 17 marche) dal 1990 col francese Raymond Roche: 305 gare e 760 podi!

di FILIPPO FALSAPERLA

I guai di Vale e la favola al rovescio È una strana domenica quella delle rosse. Di buon mattino sogna con Valentino, 4o nel warm up, si illude con Hayden, quasi da podio, viene delusa dal suo campionissimo che sbaglia e si mangia la speranza. All’ora di pranzo, invece, dopo l’antipasto dei ragazzini della Stock — a Petrucci la gara, titolo per Giugliano — fa festa grande con la stessa «vetusta» 1198 Superbike e nonno Checa. Una favola al rovescio. La moto che poteva vivacchiare di gloria passata con un team satellite e pilota quasi da pensione, torna vincente. La perla che doveva fare impazzire il mondo va alla deriva. Misteri. Che poi misteri non sono. Nelle corse le variabili sono due: pilota e mezzo. Così, una moto ancora in forma (l’anno prossimo non verrà sostituita dalla nuova) e un pilota entrato nel «magic moment» hanno creato la perfezione. Dall’altra parte, più cambiano (ma Valentino non era il più bravo ad indirizzare lo sviluppo?), più si incartano. A Borgo Panigale, pressati dal sentire comune, non se la sono sentita di mettere in discussione l’elemento uomo. Ma cambiare cento volte la moto non ha pagato. E la luce, per ora, è solo in Superbike.

Satellite Così la rossa, che ha

puntato tutto su Valentino Rossi e raccolto poco o niente in MotoGP, nella Superbike straccia i giganti del mercato grazie alla piccola struttura privata Althea, che ha sede in una fabbrica di ceramiche del viterbese. Il proprietario, Genesio Bevilacqua, 54 anni, è partito un anno e mezzo fa, puntando su un Checa dato per finito e un gruppo di tecnici di provincia cresciuti in 5 anni nelle gare mino-

Lo spagnolo con una doppietta chiude i conti: ha trionfato 14 volte in 24 manche!

Grande giornata per i ducatisti: arriva pure la Stock con il talento Giugliano ri. Smobilitato il deludente team ufficiale, la Ducati gli ha dato la 1198R e un paio di ingegneri del reparto corse: ha vinto i 2 titoli (oltre alla Stock con Giugliano) incassando oltre 1 milione di euro per affittare il pacchetto tecnico. Un buon affare...

A

I NOSTRI VOTI

S Checa 10 Ha corso la gara migliore di una stagione super quando meno ne aveva bisogno. Non è che si è tenuto qualcosa in tasca?

Perfetto Scattato 3o in griglia,

Checa ha realizzato con precisione chirurgica il piano anticipato dopo le prove. «Col caldo (40˚ sull’asfalto, n.d.r.) sarà determinante risparmiare le gomme. Li farò sfogare e poi andrò all’attacco nel finale». Nelle due gare fotocopia, Carlito è partito cauto, ma ha risalito il gruppo con sorpassi tanto perfetti da apparire facili. E nella

S Melandri 8 Liberata la mente dai dubbi sul 2012 è tornato protagonista. Ma Checa-Ducati anche stavolta erano di un altro pianeta.

i risultati Scassa torna a vincere in Supersport Il suo compagno Davies (6o) è iridato

Carlos Checa, 38 anni di Barcellona, sulla Ducati con cui corre da 2 anni. Lo spagnolo in 4 stagioni di Sbk ha vinto 19 volte: quest’anno in 24 gare è andato 20 volte sul podio, con 14 successi e 6 pole ALEX PHOTO

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Risultati del GP Francia, penultimo appuntamento Sbk, a Magny-Cours. Gara-1: 1. Checa (Spa-Ducati) in 38’16"465; 2. Melandri (Yamaha) a 2"201; 3. Haslam (GB-Bmw) a 3"218; 4. Camier (GB-Aprilia) a 3"796; 5. Laverty (Irl-Yamaha) a 5"602; 6. Guintoli (Fra-Ducati) a 9"634; 7. Haga (Gia-Aprilia) a 9"814; 12. Fabrizio (Suzuki); 13. Rolfo (Kawasaki). Gara-2: 1. Checa in 38’17"851; 2. Melandri a 1"267; 3. Laverty a 2"043; 4. Haslam a 6"506; 5. Guintoli a 7"843; 6. Camier a 8"360; 8. Badovini a 15"549.

S

Mondiale: 1. Checa p. 467; 2. Melandri 360; 3. Laverty 283; 4. Biaggi 281; 5. Haslam 216; 6. Camier 194; 9. Badovini 155; 10. Fabrizio 145; 18. Rolfo 42. Costruttori: 1. Ducati p. 491; 2. Yamaha 415; 3. Aprilia 92. Supersport: 1. Scassa (Yamaha) in 37’48"052; 6. Davies (GB-Yamaha) a 5"12; 7. Tamburini (Yamaha) a 9"755. Mondiale: 1. Davies p. 181; 2. Foret 144; 3. Parkes 136; 6. Scassa 121. Ultima gara: il 16 ottobre a Portimao (Portogallo)

Fabrizio 4 Sfiduciato dalla Suzuki è crollato con prestazioni che non lo aiuteranno a trovare un valido approdo per il 2012.

sua marcia trionfale (14 successi e 20 podi su 24 gare!) non si è capito se Checa sia andato al massimo o abbia corso con del margine. L’Althea non ha ancora ufficializzato il rinnovo raggiunto da settimane. «Ma con Carlos basta una stretta di mano», assicura Bevilacqua. Quest’anno Checa è costato appena 200 mila euro, ma con i premi (Ducati) ha messo in tasca circa mezzo milione. Complimenti Nel 2012 lo spagnolo sarà anche collaudatore della MotoGP. E ieri dal Giappone Rossi ha mandato il suo pensiero. «Carlos è un amico e un grande campione. Sono felice per lui e per la Ducati che si è tolta una grande soddisfazione. Ha fatto una stagione eccezionale: il titolo è un Oscar alla lunga e prestigiosa carriera». Felicitazioni sono arrivate anche dai connazionali Pedrosa e Lorenzo, ma anche dagli avversari in pista. «È stato velocissimo in ogni condizione — ha commentato Marco Melandri, 2 volte secondo dopo grandi rimonte —. Con il pieno la mia Yamaha non è veloce: nel finale avevo un bel ritmo, ma Carlos era al sicuro». Ieri la Bmw ha ufficializzato l’ingaggio di Melandri accanto a Leon Haslam (3o e 4o). «In 3 anni i tedeschi non hanno mai vinto. Ho firmato per 2 anni perché non sarà una missione facile. L’Aprilia mi aveva fatto una bella offerta, ma fare il secondo a Biaggi non mi andava». Disastro Honda, in pole con Rea caduto per troppa foga in gara-1 e poi fermato dal cedimento di un sensore dell’alimentazione. Futuro La Ducati-Althea ieri ha vinto anche la Coppa del Mondo Stock 1000 col 21enne Davide Giugliano 5o nella gara vinta dall’altra promessa in rosso Danilo Petrucci: entrambi debutteranno in Superbike nella gara finale di Portimao. In cerca di un nuovo campione italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’INTERVISTA LA GIOIA DEL DOMINATORE DELLA STAGIONE

RALLY IN FRANCIA

«Ho 38 anni e posso ancora migliorare»

Ogier batte la Mini e riapre il campionato Loeb è a 3 soli punti

Carlos: «Non mi fermo, i successi sono la benzina ideale. Affinerò lo stile di guida» MAGNY COURS

Quando correva in MotoGP Carlos Checa era soprannominato El Toro ma non immaginava che nel giro d’onore più importante della vita avrebbe dovuto caricarsi sul sellino un esponente della squadra travestito da mucca. «Sono partito sereno e con la testa libera, ho

guidato sciolto come mai mi era successo in tutta la carriera — rivela — . Il Mondiale era in tasca e mi sono permesso il lusso di partire per vincere. Bellissimo». Dalla doppietta nella gara inaugurale in Australia è sempre rimasto al comando. C’è stato qualche momento difficile?

«La caduta di Aragon è stato il punto più basso. Sono andato male anche a Monza (9o e 10o, n.d.r.) ma Biaggi e Melandri non ne hanno approfittato. È stata la chiave del successo anticipato». Perché ha vinto il Mondiale soltanto a 38 anni?

«

venti anni di sfide?

Peccato non aver vinto il titolo nella gara di Imola. Ormai mi sento quasi uno di voi CARLOS CHECA PILOTA DUCATI

«Ho fatto tante stagioni ad alto livello con moto e team di punta quando non ero pronto e ho trovato situazioni sbagliate quando avrei potuto fare bene. Con Ducati e Althea ho avuto quello che serviva e anch’io ho fatto il salto di qualità». Si può migliorare anche dopo

«Non si finisce mai di imparare. Sto andando più forte che ad inizio stagione, le vittorie sono la migliore benzina. Sento che posso ancora affinare lo stile di guida. Non mi fermo qui».

«Non aver vinto il titolo ad Imola. Ormai mi sento quasi uno di voi».

(g.r.) Sebastien Ogier vince in Francia e riapre il mondiale rally. Loeb resta leader, ma ha 3 punti di vantaggio a 2 gare dalla fine. Per riuscirci Ogier ha resistito per una manciata di secondi agli attacchi di Dani Sordo bravo a non abbassare mai le braccia con la Mini. Così il 7 volte campione del mondo, ritiratosi venerdì per la rottura del motore, resta sì primo con 196 punti ma è inseguito a 193 dal compagno Ogier e da Mikko Hirvonen (Ford Fiesta), ieri 4o. Hirvonen assicura che nelle 2 gare che mancano farà il massimo per scalzare Loeb. Ma sa che non gli sarà facile agguantare la corona: «Ora che Loeb ha solo 3 punti in più, ho il dovere di provarci», dice. È quello che pensa pure Ogier, pur se evita di dirlo. Al termine del mondiale mancano 2 prove, in Spagna e in Gran Bretagna. MONDIALE 1. Loeb (Citroën) 196 punti; 2. Ogier (Citroën) 193; 3. Hirvonen (Ford) 193

p.g.

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Nel 2012 l’aspetteranno tutti al varco.

«Lo so. Ma se la sfida diventa più dura, sarà più stimolante vincerla». Le resta un piccolo rammarico?

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

IPPICA L’IMPRESA

il padre ha acquisto Tony Bin da Gaucci) e sbanca l’Arc a 27/1 stabilendo in 2.24.49 il nuovo record della corsa (2.24.6 di Peintre Celebre nel 1997 il precedente). Allenata da Peter Schiergen e montata da Andras Starke, la tedesca quest’anno ha tra l’altro dominato le Oaks di San Siro ed è finita terza nel Derby romano di Crackerjack King. Sul tappeto di Longchamp galoppa a centro gruppo, mentre davanti Treasure Beach e Shareta impongono gran ritmo. Accelerazione sulla curva finale, che manda

in tilt diversi fra i più attesi (Sarafina, Workforce, Meandre), mentre Danedream, copertissima, cambia marcia ai 300 finali e si isola, lasciando a 5 lunghezze Shareta, poi Dettori con Snow Fairy. Nel Prix de La Foret, sconfitta della francese Goldikova, alla caccia del 15˚ gruppo 1. Fatale la percussione di Dream Ahead e testa a suo favore. Quinto Worthadd e Dettori, in calo ai 200 finali dopo prima fase di corsa da protagonista. m.f.

D Magico Dettori Missione compiuta «E io salto sempre»

Mitico Dai tre Arc al Derby inglese Nella sua carriera ha vinto tutto

MICHELE FERRANTE PARIGI

Chiamatelo Sir Frankie Dettori dopo i due capolavori parigini e il traguardo dei 500 Gran Premi raggiunto e superato. Prima il Grand Criterium con Dabirsim, poi l’Opera con Nahrain. In mezzo l’ottimo terzo con Snow Fairy, nell’Arc dominato da Danedream. Ha sperato nell’apoteosi globale signor Dettori...

«Fino a metà retta sì. Ero incollato a Danedream, ma quando ha cambiato marcia non c’è stato nulla da fare». Due colpi da batticuore, non è mai banale...

A Longchamp La prima volta nel 1995 Lanfranco ha vinto tre Arc: nel 1995 con Lammtarra, nel 2001 con Sakhee e nel 2002 con Marienbard AP

A Epsom Rotto il ghiaccio nel 2007 É stato un lungo inseguimento, ma al 15˚ tentativo Frankie ha conquistato il Derby con Authorized ANSA

I RISULTATI

Il nostro Salure 3˚ PARIGI — Le corse più importanti di ieri a Longchamp. Prix Lagardere - (gr. 1) - m 1400: 1 Dabirsim (L. Dettori); 2 Sofast; 3 Salure; Tot.: 1,34; 1,12, 1,52 (2,31) Trio: 14,61. Arc de Triomphe - (gr. 1) - m 2400: 1 Danedream (Starke); 2 Shareta; 3 Snow Fairy; 4 So You Think; 5 St Nicholas Abbey; (5 inc. 1½) Tot.: 24,46; 6,70, 12,93, 4,34 (1282,75) Tris: 15 13 8, e 5.723,07. Prix de l’Opera - (gr. 1) - m 2000: 1 Nahrain (L. Dettori); 2 Announce; 3 Banimpire; Tot.: 4,40; 1,78, 1,37, 1,57 (7,28).

«Non ho mai montato un due anni forte come Dabirsim. Siamo rimasti ultimi, davanti Dario (Vargiu con l’italiano Salure poi terzo) tirava via forte. Ai 300 finali sono impacchettato in corda, l’istinto dice di restaci, si apre il varco e in 150 recuperiamo quasi 10 lunghezze. Anche con Nahrain resto chiuso, ma secondo. A metà retta anche qualche sportellata con Announce per anticiparlo. Un testa a testa incredibile. E una narice per noi».

Oltre 3000 vittorie, ogni sei in un Gran Premio.

Perchè non ha più smesso di vincere.

«Ma anche la prima bandierina piantata sulla cima dell’Everest, con la mia faccia stampata sopra. Dal 1971, quando furono istituite le corse di gruppo, nessuno ha vinto come Dettori».

«La prima volta a Torino. Autunno, 1986. Papà Gianfranco era il migliore, Rif lo aveva comprato per me. In retta mandavo con le braccia e Rif faceva i buchi per terra»

E Lester Piggott?

«Lui sta a 470, ovvio che abbia vinto più Gran Premi di me con quelli precedenti il 1971. Ma ha smesso a 60 anni, io ne ho 40 e sto da dio. Ho solo perso un po’ di elasticità e quando cado mi faccio sempre male». E con il salto dopo vittoria come la mettiamo? Un conto è atterrare da 4-5 metri a 20 anni, un altro a 40...

«Ne sono rimasto prigioniero. La gente porta i bambini alle corse e se vinco senza volo mi becco anche i fischi...»

Il primo Gran Premio...

«Goodwood 1989, Legal Case il cavallo, allenato da Cumani. Ero già qualcuno, il miglior allievo fantino. Quella vittoria nelle Select Stakes era nell’aria».

«Manca la Melborune Cup, difficilissima».

d

HA DETTO

Una moglie inglese, Catherine Allen...

«In scuderia Cumani venivano molte ragazzine a montare e mi ronzavano attorno. Ero già abbastanza famoso nel 1993. Solo una non mi filava proprio, era figlia di un veterinario e non sapeva chi fossi. Per questo mi è piaciuta, l’ho convinta a uscire una sera, ora abbiamo 5 splendidi figli». Dal 1994 il grande cammino con Sheikh Mohammed, primo ministro del Dubai e proprietario del team Godolphin.

Gianfranco Dettori, un grande fantino...

«Io intanto giocavo a calcio: ala destra, pulcini della Vercellese a Quinto Romano dietro l’ippodromo. Ma dopo una vacanza estiva gli altri erano diventati un metro più alti di me e ho capito che era meglio sognare l’altro S. Siro, quello coi cavalli dentro. Gli inizi a 13 anni, ero il figlio di Dettori e nessuno in fondo credeva in me. Aria nuova, 6 mesi a Pisa da Antonio Verdicchio, un grande allenatore. Mio padre non credeva ai propri occhi quando mi ha rivisto in sella. Ero già l’embrione di Frankie».

voloso e io non sono più andato via».

Da uno a 501, in mezzo tutto: Arc, Derby, Breeders, Japan Cup, Dubai Cup, King George...

Con due capolavori a Parigi, Frankie raggiunge e supera lo storico traguardo di vittorie nei Gran Premi DAL NOSTRO INVIATO

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Trionfa la tedesca Danedream, Frankie 3˚

PARIGI La seconda vittoria tedesca nell’Arc arriva 36 anni dopo Star Appeal e la ottiene la 3 anni Danedream, che diventa anche il secondo vincitore di Arc supplementato (Saumarez nel 1990 il primo). Solo giovedì, infatti, il suo nome era comparso nella lista dell’Arc dopo il pagamento di iscrizione supplementare da 100.000 euro che si trasformano in 2,2 milioni del premio per il vincitore. Da qualche giorno Danedream ha un comproprietario giapponese (Teruya Yoshida,

numeri& STATISTICHE

Lanfranco Dettori, nato a Milano il 15 dicembre 1970, dopo la vittoria di ieri: per festeggiare si è esibito nel solito salto GRASSO

Sorpresa Arc

LA GAZZETTA DELLO SPORT

S Sulla moglie Catherine «L’ho conosciuta nel 1993, in scuderia da Luca Cumani. All’inizio non mi guardava neanche, ora abbiamo cinque figli...»

«Gli devo quasi tutto. La sua più grande virtù? Sa perdere come nessun altro. Io scendo di sella e vorrei picchiare tutti, lui mi sorride e sta già pensando alla prossima corsa». Difficile scegliere tra 501.

«Ho montato autentici missili come Dubai Millennium. Così quando ci metti del tuo è diverso. Penso alle Irish Champion Stakes di Grandera nel 2002. Un cavallo traditore, se partivi presto si fermava prima del traguardo, viceversa era troppo tardi. Questione di attimi, sul palo un muso davanti ad Hawk Wings...».

La prima volta?

«Nel 1994 in America, dopo la vittoria nel Mile con Barathea, la prima in Breeder’s Cup. Angel Cordero in California saltava in quel modo per allenarsi. A Churchill Downs mi venne spontaneo scendere di sella così per esternare la mia gioia. E non ho più smesso»

0 0 5 ero ia numni: con r o t it v an I si La i, 40 plau di Dettor rdere FORN p a Da un GP ix Laga 500 insim nel Pr Dabir

Lo è diventato in Inghilterra...

E l’errore gigante?

«Sei mesi a Newmarket, da Luca Cumani, sei in America da Patrick Biancone e poi di nuovo in Italia. Questo era il progetto. Avevo 15 anni, gli inizi furono pesanti, dormivo in un bed and breakfast e non capivo una parola di inglese. Ma Luca è stato fa-

«Breeders’ Classic 1998. Attacco Silver Charm con Swain e sto passando. E’ fatta ma frusto a sinistra, il mio cavallo allarga, Silver rientra e Awesome Again ci beffa entrambi. Prima della corsa Jerry Bailey, grande fantino americano, mi aveva consigliato di non attaccare Silver Charm a stretto contatto per non dargli vantaggi e così ho fatto, purtroppo». E adesso?

«I 200 gruppi 1, ne mancano pochi. A brevissima scadenza il ritorno a casa, per vincere una corsa importante con Campanologist». A Newmarket?

«Macchè, a Milano nel Gran Premio del Jockey Club». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gustav domina PADOVA — Ieri in Italia teneva banco il GP Grassetto: vittoria del tedesco Gustav Diamant, in testa dal primo metro e poi facile davanti a un generoso Locomotion Om. 5ª corsa - GP Grassetto - m 1640: 1 Gustav Diamant (M. Di Nicola) 1.14.2; 2 Locomotion Om; 3 Leben Rl; 4 Libertador Olm; Tot.: 3,13; 1,19, 1,26, 1,26 (4,92) Trio: 32,28. OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Oroscopo (20), Oliver Wise (17), Oregon Bi (18), Ortega de Mura (14), Orny Nof (19) e Onda Lunga Spin (8). SI CORRE ANCHE Galoppo: Firenze (14.50). Trotto: Napoli (14.35) e San Giovanni Teatino (15.15).


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RUGBY MONDIALE IN NUOVA ZELANDA La 3ª meta, di Earls GETTY

A terra

RCS

È stata solo un’illusione Ai quarti va l’Irlanda Italia a galla per 40’, poi mischia e difesa cedono all’intensità dei Verdi. Tre mete a zero e una lezione di gioco da ricordare DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI DUNEDIN (Nuova Zelanda)

Schiacciata, travolta, quasi umiliata: l’Italia esce dal Mondiale a testa bassa. Altro che prima, storica promozione ai quarti di finale. Nuova Zelanda 2011 finisce nè più nè meno come Francia 2007 e come Australia 2003. Con una partita che avrebbe potuto lanciare la squadra tra le otto regine iridate e che invece la rispedisce nel limbo. L’Irlanda di Dunedin come la Scozia di St. Etienne e il Galles di Canberra. Forse peggio. Perché stavolta la sconfitta è proprio pesante. Lo dice il punteggio (36-6), lo dicono le tre mete a zero. Lo racconta lo sviluppo del match: gli azzurri, lottando con il cuore e con i denti, restano in partita fino all’intervallo (9-6), poi spariscono. I trenta punti di passivo sono un macigno: era da Limerick 2003 e

da nove scontri diretti che il divario tra le due Nazionali non era così ampio.

«

Senza Castro Ci sono alcune at-

tenuanti: su tutto l’uscita dopo soli 33 minuti di Castrogiovanni, infortunatosi al bicipite femorale destro. La fotografia finale della spedizione è triste: immortala l’orco stanco nel tunnel che, dagli spogliatoi, porta all’uscita dello stadio, dove c’è un ultimo pullman da prendere. È solo col suo trolley che pare una zavorra, zoppicante, lento, quasi goffo e con lo sguardo perso nel vuoto. Un unico uomo non fa la differenza, ma ben si sa quale sia l’importanza del pilone destro. La mischia tricolore, che fin lì ha tenuto in piedi la baracca garantendo possesso e punizioni a favore, senza di lui — rimpiazzato da Lo Cicero e con Perugini costretto a spostarsi a destra, in una posizione non sua — perde efficacia e l’impianto, che già pog-

Sembrava un incubo. Stanchi? In questi casi si va oltre

TOMMASO BENVENUTI TREQUARTI ALA

«

Mancati due placcaggi, prese due mete. Ci hanno usurato

ANDREA MASI ESTREMO

gia su basi poco solide, crolla in fretta. Come a Dublino Poi, l’ambien-

te. Si gioca sotto il tetto dell’Otago Stadium, ma sembra di essere al vecchio Landsdowne Road. Dunedin come Dublino, una marea verde. I tifosi del Trifoglio sono almeno 15.000, quelli dell’Italia non più di qualche centinaio. Una partita in salita, in un clima del genere, diventa ai limiti dell’impossibile. Limiti In un match selvaggio,

intenso e spietato, con un rugby per palati fini, l’Italia si affida alla maul e alle palle alte di Semenzato. Sono i calci di Mirco Bergamasco (due centri e un palo su tre tentativi) a garantire equilibrio. Sono invece le occasioni non sfruttate (la più nitida dallo stesso Castrogiovanni, arrivato a pochi centimetri dalla linea di meta), gli errori individuali e una difesa che ancora fa acqua nei

momenti cruciali, a far svanire il sogno. Si aggiunga un eccesso di nervosismo e il quadro è delineato. Si vedono, per esempio, due punizioni a favore «girate» per troppa foga: una per colpa di Canale, l’altra di Mauro Bergamasco quando, allo scadere del primo tempo, sul 9-6, il fratello avrebbe potuto avere a disposizione un facile tentativo per un nuovo pareggio. Buchi Il match, di fatto, finisce lì. Perché l’Irlanda, nella ripresa, dilaga. O’Gara firma in fretta il 12-6, subito dopo, una dietro l’altra, arrivano due mete spezza-gambe. Orquera, all’intervallo, suonato per uno scontro violento, ha dovuto lasciare il posto a Bocchino e in entrambe le azioni è la giovane apertura, con placcaggi mancati, a non tamponare la situazione. La prima è di capitan O’Driscoll che sfrutta al meglio un break di Bowe, la seconda di Earls servito da Ferris. Sul 26-6 scorrono i titoli di coda. E per Earls, a tempo scaduto, arriva pure la doppietta. L’Irlanda avanza e sabato trova il Galles, l’Italia saluta e oggi torna a casa. Senza Nick Mallett: il c.t. chiude qui l’avventura sulla panchina tricolore e passa il testimone a Jacques Brunel. Debutterà in febbraio, col Sei Nazioni. A casa, in Francia... Troverà una squadra che in quattro anni è cresciuta, ma non abbastanza da meritare i quarti mondiali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIA IRLANDA

6 36

MARCATORI: p.t. 7’ c.p. O’Gara, 10’ c.p. Mi. Bergamasco, 16’ c.p. O’Gara, 21’ c.p. Mi. Bergamasco, 33’ c.p. O’Gara; s.t. 3’ c.p. O’Gara, 7’ m. O’Driscoll tr. O’Gara, 12’ m. Earls tr. O’Gara, 29’ c.p. Sexton, 40’ m. Earls tr. Sexton. ITALIA: Masi; Benvenuti, Canale, Garcia, Mi. Bergamasco; Orquera (1’ s.t. Bocchino), Semenzato (18’ s.t. Gori); Parisse (37’ s.t. McLean), Ma. Bergamasco (8’ s.t. Derbyshire), Zanni; Van Zyl (21’ s.t. Bortolami), Geldenhuys; Castrogiovanni (33’ p.t. Lo Cicero), Ghiraldini (26’ s.t. Ongaro), Perugini. All. Mallett. IRLANDA: Kearney; Bowe, O’Driscoll (33’ s.t. Trimble), D’Arcy, Earls; O’Gara (26’ s.t. Sexton), Murray (33’ s.t. Reddan); Heaslip, O’Brien, Ferris (33’ s.t. Leamy); O’Connell (18’ s.t. Ryan), O’Callaghan; Ross, Best (13’ s.t. Cronin), Healy (33’ s.t. Court). All. Kidney. ARBITRO: Kaplan (Sudafrica). NOTE: p.t. 6-9. Spettatori 28.027. Gialli: nessuno. Calci: Mi. Bergamasco 2 su 3 (6 punti); O’Gara 6 su 7 (16 punti), 0 su 1 drop, Sexton 2 su 2 (5 punti). Mischie: Italia 7 vinte, 3 perse; Irlanda 5 vinte, 2 perse. Touche: Ita 12 v, 2 p; Irl 10 v, 0 p. Penalità concesse: Ita 12, Irl 10. Placcaggi: Ita 97, Irl 59. Possesso: Ita 51%, Irl 49%. Territorio: Ita 49%, Irl 51%. Uomo del match: O’Brien.

RISULTATI GIRONE C Australia-Italia Irlanda-Stati Uniti Russia-Stati Uniti Australia-Irlanda Italia-Russia Australia-Stati Uniti Irlanda-Russia Italia-Stati Uniti Australia-Russia Irlanda-Italia

32-6 22-10 6-13 6-15 53-17 67-5 62-12 27-10 68-22 36-6


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Difesa: voto 4

Tradizione: voto 4

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i

Come contro l’Australia, la Russia e gli Usa: le disattenzioni difensive, a questi livelli, costano carissime. Contro l’Irlanda, tre mete: frutto sì della tecnica individuale palla in mano di giocatori come Brian O’Driscoll, ma soprattutto di mancati placcaggi azzurri. Sarebbe ingeneroso buttare la croce addosso a Bocchino, è chiaro però che il ragazzo, nemmeno più in una franchigia di Celtic League (giocherà nel Super 10 con Prato), manca di esperienza. Forse all’apertura sarebbe stato davvero il caso di tentare Luke McLean.

L’Irlanda è spietata, infallibile, ostica anche per le più grandi. La semifinale mondiale, mai centrata, stavolta è un obiettivo concreto. Ma a separarla dall’Italia, al di là di episodi ed errori, c’è una cultura rugbistica che non si pareggia facilmente. Le loro franchigie dominano in Europa, le nostre sono appena nate. La Nazionale azzurra crea entusiasmo? Quella verde trascina in Nuova Zelanda migliaia di tifosi. L’Italia cresce un po’ alla volta, ma di Francia, all’anno, non può capitarne più di una.

Testa: voto 4

Gruppo: voto 7

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h

L’Italia, per l’ennesima volta, dimostra di non saper reagire. Subita la prima meta va troppo in fretta a rotoli. I più esperti, che dovrebbero prendere in mano la squadra — da capitan Parisse in giù — naufragano coi compagni. E siccome i limiti tecnici del gruppo continuano a essere quelli che sono, le caratteristiche «morali» dovrebbero essere superiori. Vero è che, dopo un tempo massacrante, la stanchezza dovuta a una pausa di soli 5 giorni dalla partita precedente, potrebbe essersi fatta sentire. Ma occorre una svolta.

Il gruppo, cementato in quattro anni da Mallett, resta unito anche nella sconfitta. Come sempre, tra 30 giocatori, c’è qualcuno che, anche se non ufficialmente, mugugna. Soprattutto chi ha avuto pochi spazi. Barbieri, per esempio, giubilato dopo la prima partita, non sarà felice. Come nemmeno Sgarbi, due mesi di lavoro per 20’ inutili. Ma che differenza con Francia 2007... Situazione analoga (c.t. con la valigia), reazione ben diversa. Allora si crearono due correnti distinte, stavolta l’unità non è mai venuta meno. E potrà essere una garanzia per il futuro prossimo.

Placcaggi mancati Buchi imperdonabili Povero Bocchino

Dopo la prima meta tutto va a rotoli Mancano i leader?

I Verdi tra i grandi da sempre, l’Italia è appena entrata

Qualche mugugno Ma tutti e trenta sono rimasti uniti

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Parisse ferito ma fiero «Quindici uomini veri» Il capitano: «Nessuno s’è tirato indietro». L’ultima partita del c.t. Mallett: «Loro più forti, abbiamo pagato l’infortunio di Castrogiovanni» DUNEDIN (Nuova Zelanda)

Le lacrime di Andrea Lo Cicero in mezzo al campo, gli occhi lucidi e la delusione di tutti. Finisce male, a Dunedin: con anche cinque punti di sutura all’arcata sopraccigliare sinistra per Sergio Parisse, costretto a uscire suo malgrado a tre minuti dal termine. «Nessuno si è tirato indietro — dice il capitano — questa è una squadra di uomini veri. Ai più giovani ho detto che per loro è stata un’esperienza comunque importante, ai più esperti che la loro tristezza è la mia. Bocchino? Dobbiamo aiutarlo a uscire da questo momento. L’Irlanda ci ha messo sotto fisicamente. Ma dobbiamo guardare al futuro con ottimismo: ci sono diversi emergenti che possono crescere».

L’illusione è finita: Andrea Lo Cicero in lacrime tra Corneil Van Zyl, Mirco Bergamasco e Quintin Geldenhuys LAPRESSE

pre nel nostro territorio. In più in attacco non abbiamo sfruttato le poche occasioni. Il problema maggiore resta la mancanza di reazione: con l’Australia abbiamo subito quattro mete su sei azioni, stavolta tre su tre. Deve diventare il primo aspetto del nostro gioco da migliorare». Mirco Bergamasco è molto realista: «L’IrRealismo Leonardo landa ci ha dominato Ghiraldini sottolidall’inizio alla fine nea l’incapacità del— ammette — è la squadra a riprenun’altra esperienza dersi dopo gli erronegativa e mi spiari: «Già il primo ce soprattutto per tempo è stato diffichi non avrà altri cile — spiega il Mondiali da ditallonatore azsputare. Abbiazurro — giocamo commesso to quasi sem- Sergio Parisse, 28 anni ANSA troppi errori di

gestione. E dire che stavolta avremmo potuto andare lontano, c’era la tensione giusta. Il rammarico maggiore è per Nick: avrebbe meritato di condurci ai quarti». Addio Nick Il c.t. parla come se

per lui e per questa Nazionale ci fosse ancora un domani: «Quella vista qui non è la vera Italia — sostiene — possiamo giocare molto meglio. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo gli svarioni difensivi. Il nostro sistema funziona se riusciamo a tenere gli avversari sulla linea del vantaggio, ma se invece avanzano non abbiamo la velocità necessaria per contrastarli. E poi l’uscita di Castrogiovanni ci ha molto limita-

to: nella prima mezzora la pressione sui loro avanti ci ha consentito di sfruttare diverse punizioni e di rimanere in partita. Poi siamo entrati in difficoltà». Il distacco della squadra è difficile: «Sono giorni emotivamente complessi — ammette — mi sento molto vicino a gruppo, giocatori e staff. Parisse dopo la fine della partita mi ha detto cose straordinarie, per me hanno un valore enorme. Molto più di qualsiasi commento di giornale o di qualche collega. Come ho già detto sarà la storia a dire se sono stato un bravo allenatore, di certo c’è che avrei voluto concludere in un altro modo». Era il desiderio di tutti. a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Un Paese in ansia per Carter e Lomu

NUMERO

ANDREA BUONGIOVANNI DUNEDIN (Nuova Zelanda) Un macigno s’abbatte sulla Nuova Zelanda. Anzi, se ne abbattono due. Il Mondiale di Dan Carter è finito. E le condizioni di salute di Jonah Lomu sono molto preoccupanti. Due miti del rugby nazionale sono in difficoltà. E un Paese soffre con loro.

«Faccio dialisi da una settimana Proveremo a far rifunzionare il rene»

Povero Dan Dan ieri, per la pri-

ma volta in 84 test, data l’assenza di Richie McCaw per un leggero infortunio a un piede, avrebbe guidato gli All Blacks da capitano. Invece non solo ha rinunciato alla partita (quella, sostanzialmente inutile, contro il Canada). Ma addirittura dovrà saltare tutto il resto del Mondiale. Sciagura peggiore, sulla Nazionale che insegue il titolo dopo 24 lunghissimi anni di attesa, non ci potrebbe essere. Perché l’apertura è l’uomo attorno al quale tutto gira. «E’ una situazione tragica — ha detto Graham Henry, proprio ieri al 100˚ caps da c.t. nell’annunciare la notizia —. Carter, qui, avrebbe raggiunto il vertice della carriera. Dover affrontare questo momento senza di lui è devastante».

JONAH LOMU 36 ANNI, EX ALL BLACK

Tredici mete per gli All Blacks col Ca nada, con Slade apertura. Nuova Zelanda-Canada 79-15. Marcatori: p.t. 1’ c.p. Monro (C), 6’ Guildford tr. Slade (N), 10’ m. Vito (N), 15’ c.p. Slade, 19’ m. Dagg (N), 24’ m. Guildford, 28’ m. Muliaina tr. Sla de, 34’ m. Guildford, 40’ m. Trainor (C); s.t. 2’ m. Trainor tr. Monro, 4’ m. Cowan tr. Slade, 7’ m. Toeava, 11’ m. Kaino tr. Slade, 19’ m. S. Williams tr. Weepu (N), 27’ m. Kaino tr. Weepu, 36’ m. Guildford tr. Weepu, 39’ m. Vi to tr. Weepu.

Sostituti A fermare il miglior

marcatore dell’attività internazionale (1250 punti) è uno strappo tra il quadricipite e l’inguine sinistro. Ieri le tv di tutto il Paese hanno riproposto ossessivamente l’immagine del giocatore costretto a rientrare in spogliatoio zoppicando. «Dan verrà ad Auckland per un consulto con uno specialista — ha spiegato la dottoressa Deb Robinson, responsabile sanitaria degli All Blacks dopo aver sottoposto il giocatore a ecografia — non escludiamo alcuna ipotesi. Nemmeno un intervento. Ma

nel migliore dei casi dovrà star fermo 10-12 settimane». Carter contro il Canada, travolto 79-15 con 12 mete (poker di Zac Guilford) è stato rimpiazzato — piuttosto bene — dal 23enne Colin Slade, sua alternativa naturale, capace però di un modesto 5 su 9 dalla piazzola e, in passato, mai all’altezza. Nel caso, il più esperto Piri Weepu potrebbe slittare da n. 9 a n. 10. Intanto al gruppo oggi si aggregherà il 22enne Aaron Cruden, solo sei caps all’attivo, cinque dalla panchina. Sono tutte soluzioni di rincalzo.

GIRONE B

Argentina a fatica

88%

Partite vinte Con Carter in campo, gli All Blacks hanno vinto l’88,23% delle partite giocate. Nel 2007, quando la Francia battè la Nuova Zelanda ai quarti, non c’era

Povero Jonah Sta male Carter,

sta peggio Lomu. Il quale, nella tanto contestata intervista esclusiva (a pagamento) col settimanale Woman’s Weekly, ha affermato che il rene che gli è stato trapiantato nel 2004 sta progressivamente smettendo di funzionare. Il 36enne uomo-leggenda, da oltre una settimana è ricoverato all’Auckland Hospital dove è sottoposto a dialisi continue. «L’organo deve riposare — ha spiegato — poi proveremo a farlo rifunzionare. Così non fosse, potrei dovermi sottoporre a un altro trapianto». La Nuova Zelanda e tutto il mondo ovale tengono il fiato sospeso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIRONE A

All Blacks, 13 mete

Infortunio di Dan, Mondiale finito. Henry: «Tragedia» Jonah sta malissimo e rischia un altro trapianto DAL NOSTRO INVIATO

Taccuino

Dan Carter, 29 anni e 85 caps per gli All Blacks. Con la maglia nera ha segnato 1250 punti (record), con 29 mete, 224 trasformazioni, 215 calci e 4 drop AP

Sotto nel primo tempo, i Pumas su perano la Georgia e passano. Argentina-Georgia 25-7. Marcato ri: p.t. 31’ m. Imhoff (A), 38’ m. Khma ladze tr. Urjukashvili (G); s.t. 11’ e 18’ c.p. Contepomi (A), 28’ m. Contepo mi tr. Contepomi, 38’ m. Gosio tr. Bo sch (A).

GIRONE D

Vendetta Galles Quattro anni dopo lo choc di Nantes, il Galles demolisce le Figi e va ai quar ti. Intanto il centro samoano Eliota Fuimaono, che già aveva accomuna to il calendario iridato a «schiavi smo, olocausto e apartheid», su Twitter ha dato del «razzista imbecil le» a Nigel Owens, l’arbitro gallese di Samoa Sudafrica. Ne risponderà al la commissione di disciplina. Galles-Figi 66-0. Marcatori: 5’ m. Roberts tr. Priestland, 17’ m. Sc. Wil liams tr. Priestland, 20’ c.p. Prie stland, 32’ m. North tr. Priestland, 38’ m. Warburton tr. Priestland; s.t. 10’ m. Roberts tr. Priestland, 19’ m. Burns tr. S. Jones, 27’ m. Halfpenny tr. S. Jones, 32’ m. L. Williams tr. S. Jones, 41’ m. Dabies tr. St. Jones.

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PALLAVOLO EUROPEO FEMMINILE: FINALI A BELGRADO fenomeno come Cardullo) per forza crescerà nei prossimi giorni non dovesse arrivare la wild card della federazione mondiale per partecipare alla Coppa del Mondo in Giappone (primo torneo di qualificazione olimpica): «Fino a qui non ci hanno mai regalato nulla – aggiunge il tecnico – adesso, questo sarebbe molto importante. Perché altrimenti rischiamo di avere un solo cancello per andare a Londra, il girone europeo di maggio, con moltissime e agguerrite pretendenti. Ma sull’argomento io non posso fare nulla…».

Giù dal podio Le azzurre si spengono E ora cosa ci attende? L’Italia si arrende nella finalina per il bronzo con la Turchia Si pensa al futuro. Il c.t. Barbolini: «Ancora molto da dare» ITALIA TURCHIA

2 3

(21-25, 25-15, 27-25, 19-25, 10-15) ITALIA: Lo Bianco 3, Del Core 11, Arrighetti 11, Costagrande 22, Piccinini 12, Gioli 11; Leonardi (L), Guiggi, Bosetti, Ortolani, Ferretti. N.e. Anzanello. All. Barbolini. TURCHIA: Ozsoy 17, Toksoy 6, Darnel 31, Gumus 2, Erdem 18, C. Kirdar 6; Kuzubasioglu (L), Guresen (L), Uslupehlivan, S. Kirdar 8, Karakoyun. N.e. Cansu. All. Motta. ARBITRI: Bjelic (Ser) e Zahorcova (R.Ceca). NOTE - Spettatori 700. Durata set: 24’, 22’, 28’, 25’, 16’; tot. 115’. Italia: battute sbagliate 5, vincenti 2, muri 10, seconda linea 9, errori 17. Turchia: b.s. 16, v. 5, m. 15, s.l. 12, e. 32. ALBO D’ORO: 1949 Unione Sovietica (Italia n.p.), 1950 Unione Sovietica (n.p.), 1951 Unione Sovietica (6˚), 1955 Cecoslovacchia (n.p. ), 1958 Unione Sovietica (n.p. ), 1963 Unione Sovietica (n.p. ), 1967 Unione Sovietica (11˚), 1971 Unione Sovietica (8˚), 1975 Unione Sovietica (9˚), 1977 Unione Sovietica (11˚), 1979 Unione Sovietica (n.p), 1981 Bulgaria (8˚), 1983 Germania Est (7˚), 1985 Unione Sovietica (5˚), 1987 Germania Est (6˚), 1989 Unione Sovietica (3˚), 1991 Unione Sovietica (4˚), 1993 Russia (4˚), 1995 Olanda (6˚), 1997 Russia (5˚), 1999 Russia (3˚), 2001 Russia (2˚), 2003 Polonia (6˚), 2005 Polonia (2˚), 2007 ITALIA, 2009 ITALIA, 2011 Serbia

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI BELGRADO (Serbia)

Dopo decine e decine di allenamenti, molte migliaia di chilometri di trasferimenti, un paio di mesi (almeno) trascorsi in stanze d’albergo e ritiri, l’Italia si trova a occupare la poltrona più scomoda fra tutte quelle dell’Europeo, la quarta. Dove si siede di solito la madre di tutti i rimpianti e di tutti i dubbi. Dopo tre medaglie consecutive (un argento e due ori) e un dominio lungo quattro anni l’Italia lascia il podio d’Europa con due prestazioni molto al di sotto delle sue possibilità e con una angosciosa domanda: questo gruppo che negli ultimi anni ha fatto scoprire all'Italia quanto è dolce il sapore del successo, ha ancora qualcosa da dare? Discontinuità Le risposte che ar-

rivano a pochi minuti dalla sconfitta con la Turchia, un tiebreak infinito che le azzurre nonostante una prova disconti-

Dopo l’argento del 2005 e gli ori del 2007 e 2009 restiamo senza medaglie nua, hanno anche rischiato di vincere, sono univoche e forse scontate. «Questa squadra ha ancora tanto da dare alla pallavolo italiana», dice Massimo Barbolini che dopo essere stato per 4 anni un c.t. vincente e dorato, si è trovato negli ultimi 16 mesi ad essere discusso. Lui a questo dice di non pensare, che questa cosa non ha influito sulla sua conduzione, di certo non sono stati mesi facili. E piombano sulle spalle dei protagonisti azzurri come una slavina, la stessa che nelle ultime due giornate ha travolto i sogni di gloria. Risposte Non ci sono risposte

precise da parte dei protagonisti sulle origini della doppia ca-

duta: prima con la Germania, disastrosa in semifinale e poi quella più combattuta contro la Turchia. Per Barbolini i guai sono principalmente tecnici: «E’ facile per un allenatore parlare della componente emozionale, ma non penso che sia neppure giusto. Evidentemente ci sono delle cose che non sono riuscito a trasmettere. Errori? Di miei errori ne ho parlato spesso in passato, questa volta voglio analizzare le cose con calma e pensarci bene. Sì, certamente qualcosa avrò fatto di male, ma se ci ripenso adesso tante cose probabilmente le rifarei alla stessa maniera». Se il presente è incerto il futuro è quanto meno nebuloso, l'angoscia dopo due stagioni non proprio esaltanti, funestate da problemi (Barbolini non si è mai lamentato, ma la scoppola dei liberi, senza nulla togliere all' impegno della Leonardi, ha penalizzato moltissimo l'Italia che in 20 giorni ha dovuto anche trovare un nuovo assetto senza però avere in squadra un

Turchia Come non è riuscito a fare nulla con i cambi durante la finalina con la Turchia (che quest'estate ha stravinto tutto a livello giovanile e si prenota come realtà emergente dei prossimi anni): sul 2-1 l'Italia ha avuto anche qualche chance per il bronzo, prima che l'entusiasmo di Darnel e compagne avesse il sopravvento. Squadra delle meraviglie due anni fa quella azzurra, groviglio di dubbi e incertezze oggi. Il tempo è poco e non si vedono «medici» all’altezza. Che accadrà? © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nazioni bi-campioni Campioni d’Europa uomini e donne contemporanemente: Urss (9 volte), Cecoslovacchia 1955, Serbia 2011

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Medaglie serbe Su 18 manifestazioni (senior e giovanili); è il bottino della pallavolo serba nel 2011

LA FINALE PIEGATA LA GERMANIA DEL C.T.GUIDETTI: «PAGATI I LIMITI IN ATTACCO»

MARISA POLI BELGRADO

Alla fine, dopo due ore di partita e frastuono, i rumorosissimi novemila della Hala Pionir festeggiano fino a tardi. Banda e birra, balli e abbracci: la Serbia è campione d’Europa per la prima volta con le donne e davanti al proprio pubblico impazzito. Di nuovo, perché questo trionfo raddoppia quello dei maschi di due settimane fa a Vienna e porta a 15 medaglie (su 18 manifestazioni) il bottino del volley serbo nel 2011. Essere contemporaneamente sul

tetto d’Europa con tutte e due le squadre è impresa riuscita prima solo ad altre due nazioni: Urss (nove volte, l’ultima nel 1991) e Cecoslovacchia (nel 1955). Fenomeno Un’era fa, invece la

piccola Serbia (poco più di 7 milioni di abitanti, come Emilia Romagna più Toscana) è davanti a tutti. Con la più giovane delle otto squadre arrivate ai quarti di questo Europeo serbo-italiano. Ventiquattro anni la media delle 14 di Zoran Terzic, che conferma nella competizione continentale i valori del Grand Prix chiuso al terzo po-

sto dietro a Stati Uniti e Brasile, prima tra le squadre europee. Ed è un segnale forte che a cambiare la storia di questa finale sia stata un’opposta di 21 anni e 193 centimetri: Sanja Malagurski, l’unica serba che giocherà in Italia la prossima stagione, a Novara. È stata lei a girare una partita che si era messa male, con le serbe in confusione dopo il giallo a Terzic per proteste, con le tedesche di Giovanni Guidetti brave a salire in vantaggio di due set a uno e poi 6-0 nel quarto parziale. Impresa Un finale diventato lie-

to per le padrone di casa a forza

di muri (15 alla fine, 4 a testa per Ognjenovic, ex Jesi, e Nikolic, vecchia conoscenza del campionato italiano), mentre con la Malagurski (ha sostituito la Brakocevic, fino all’anno scorso a Conegliano e premiata come miglior giocatrice) anche l’attacco ha cominciato a girare. Alla Germania, che in semifinale aveva tramortito l’Italia 3-0, resta un argento pesante. Spiega Guidetti: «Siamo partite bene, poi sono venuti fuori i nostri limiti in attacco, la Grün era un po’ stanca, la Kozuch faceva fatica. E loro hanno cominciato a far male a muro. Sono fiero di questo gruppo e del lavoro por-

GALBIATI

SERBIA GERMANIA

Giovani e pubblico, storico bis della Serbia DAL NOSTRO INVIATO

Gioli, Piccinini e Costagrande deluse dopo la sconfitta

3 2

(16-25, 25-20, 19-25, 25-20, 15-9)

tato avanti in questi cinque anni. Peccato, perché alla vigilia di questo Europeo avrei firmato per un argento, ma quando ci arrivi così vicino ci resti male. Non ho mai pensato che fosse fatta, neanche all’inizio del quarto set: non si poteva in un palazzetto così». Vero, perché il pubblico non è nel tabellino ma è stato protagonista. Tra i novemila ha urlato, cantato e applaudito anche Novak Djokovic, che ha poi commentato su Twitter: «Fenomenale successo della pallavolo serba, campione d’Europa con gli uomini e le donne. Incredibile». Ma vero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERBIA: Nikolic 15, Rasic 8, Brakocevic 10, Molnar 17, Krsmanovic 8, Ognjenovic 5; Cebic (L), Malagurski 7, Antonijevic 2, Ninkovic, Vesovic. N.e. Malesevic. All. Terzic. GERMANIA: Brinker 20, Ssuschke 6, Weiss 3, Grün 13, Fürst 12, Kozuch 20; Tzscherlich (L), Apitz, Thomsen 1, Hippe, Matthes. N.e. Kauffeldt. All. Guidetti. ARBITRI: Rodriguez (Spa) e Vereecke (Fra). NOTE -Spettatori 9000. Durata set. 24’, 29’, 28’, 28’, 16’; totale 125’. Serbia: b.s. 8, v. 4, m. 13, s.l. 12, e. 24. Germania: b.s. 11, v. 6, m. 7, s.l. 8, e. 28. Giallo sul 19-23 del terzo set a Terzic. PREMI INDIVIDUALI Miglior giocatrice: Braakocevic (Ser): Miglior realizzatrice: Darnel (Tur) Schiacciatrice: Kozuch (Ger) Battuta: Toksoy (Tur) Muro: Fürst (Ger) Ricezione: Grün (Ger) Libero: Cebic (Ser) Alzatrice: Ognjenovic (Ser)

A-1 uomini: Trento fatica a Piacenza, Macerata passeggia a Roma PIACENZA TRENTO

2 3

(21-25, 23-25, 25-19, 25-21, 10-15) COPRA ELIOR PIACENZA: Kral 4, Nikolov 22, Zlatanov 22, Holt 7, Zhekov 2, Papi 13; Marra (L), Tencati 2, Ammerman 1, Sidibe 1, Penchev 1, Massari 1. N.e. Marretta (L). All. Lorenzetti ITAS DIATEC TRENTINO: Della Lunga 9, Birarelli 3, Stokr 27, Kaziyski 19, Djuric 9, Raphael 1; Bari (L), Sokolov, Colaci (L), Burgsthaler 2, Juantorena, Zygadlo, Lanza. All. Stoytchev ARBITRI: Rapisarda e Satanassi NOTE - Spettatori 3400, incasso 14000. Durata set: 27’, 28’, 28’, 29’, 16’; tot: 128’. Copra: b.s. 24, v. 6, m. 7, s.l. 13, e. 35. Itas: b.s. 16, v. 2, m. 13, s.l. 17, e. 27. T. Gazzetta: 6 Stokr, 5 Zlatanov, 4 Raphael, 3 Nikolov, 2 Kaziyski,1 Della Lunga PIACENZA (m.mar.) Trento alla 5ª vittoria di fila su Piacenza che perde Zlatanov (infortunio muscolare) nei tiebreak. Juantorena in panca per il Mondiale per club (Stoytchev; «continuava a chiedermi di entrare»).

ROMA MACERATA

0 3

VIBO CUNEO

2 3

MONZA PADOVA

3 1

(19-25, 18-25, 16-25)

(26-24, 25-27, 25-19, 23-25, 11-15)

(25-17, 25-22, 21-25, 25-23)

M. ROMA: Bjelica 3, Boninfante, Zaytsev 7, Lebl 4, Sabbi 11, Maruotti 2; Corsano (L), Paolucci, Bencz 3. N.e. Ottaviani, Antonucci, Sorgente, Cisolla. All. Giani. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Omrcen 18, Parodi 9, Podrascanin 6, Travica 2, Savani 14, Pajenk 7; Exiga (L), Lampariello. N.e. Stankovic, monopoli, Van Walle, Randazzo. All. Giuliani. ARBITRI: Cipolla e Gnani NOTE - Spettatori 2284, incasso 7281. Durata set: 23’, 27’, 25’; tot. 75’. M.Roma: b.s. 12, v. 2, m. 3, s.l. 6, e. 19. Lube: b.s. 18, v. 11, m. 6, s.l. 7, e. 23. Trofeo Gazzetta: 6 Savani, 5 Omrcen, 4 Travica, 3 Podrscanin, 2 Exiga, 1 Parodi.

CALLIPO VIBO: Cernic 13, Nikolov 14, Klapwijk 27, Diaz 15,Rak 7,Coscione 2; Fanuli (L),Barone 3, Falasca, Bratoev, Bonetti. N.e. Grassano e Mignolo. All. Blengini BRE CUNEO: Grbic 7, Ngapeth 22, Mastrangelo 12, Vissotto 14, Wijsmans 6, Fortunato 1; Henno (L); Caceres 5, Patriarca 4, Rossi 5, Baranowicz. N.e.Van Lankvelt e Pieri. All. Gulinelli ARBITRI: Pessolano e Tanasi NOTE - Spettatori 1600, incasso 7300. Durata set: 33’, 34’, 29’, 35’, 17’; tot. 148’. Callipo: b.s. 24, v. 5, m. 11, s.l. 14, e. 39. Bre: b.s. 23, v. 4, m. 8, s.l. 12, e. 33. T. Gazzetta: 6 Ngapeth, 5 Klapwijk, 4 Grbic, 3 Patriarca, 2 Diaz, 1 Nikolov VIBO VALENTIA (mi.fa.) Vibo trascinata da Klapwijk (24/41 in attacco) sciupa una gran occasione al fotofinish. Infortunio di Wijsmans (sospetta distorsione alla caviglia sul 5-5 del 4˚). Decisivo ingresso di Patriarca.

ACQUA PARADISO MONZA: De Cecco 6, Nikic 17, Shumov 3, Gavotto 12, Aleksiev 11, Buti 9; Rossini (L), Forni 5, Rooney, Molteni, Roumeliotis. N.e. Zhukouski, Ciabattini (L). All. Zanini. FIDIA PADOVA: Gonzalez 6, De Marchi 8, Semenzato 3, Simeonov 19, Rosso 12, Suljagic 4; Garghella (L), Schwarz 7, Cricca 6, Tiberti 1, Koshikawa. N.e. Giannotti, Zingaro (L). All. Montagnani. ARBITRI: Vagni e Santi NOTE - Spettatori 938, incasso 2500. Durata set: 25’, 27’, 26’, 32’; tot. 110’. A. Paradiso: b.s. 11, v. 5, m. 11, s.l. 7, e. 29. Fidia: b.s. 15, v. 6, m. 9, s.l. 6, e. 39. Trofeo Gazzetta: 6 De Cecco, 5 Buti, 4 Nikic, 3 Gavotto, 2 Schwarz, 1 Rosso.

ROMA (v.b.) Macerata stronca Roma con un servizio devastante: 11 ace di cui 9 di Savani (record eguagliato). Omrcen passa di forza mentre i neroverdi traballano in ricezione e difesa e non trovano mai gioco.

MONZA (m.l.) Monza accoglie De Cecco (rientrato dal Sudamericano) e trova la prim vittoria. Padova paga i tanti errori (39) e un brutto approccio di Simeonov.

VERONA BELLUNO

3 2

(25-23, 25-23, 17-25, 18-25, 19-17) M.LANZA VERONA: Gasparini 16, Kromm 27, Zingel 9, Meoni, Popp 18, Patriarca 11; Smerilli (L), TerHost 2, Calderan, Casarin, Postiglioni. All. B. Bagnoli. SISLEY BELLUNO: Ogurcak 12, De Togni 10, Fei 34, Horstink 21, Kohut 10, Suxho; Sorato (L), Abdelaziz, Antonov N.e. Szabo, Dolfo, Curti, Cester. All. Piazza. ARBITRI: Padoan, Cappello. NOTE - Spettatori 2000, incasso 9000. Durata set: 26’, 27’, 25’, 26’; tot, 127. Lanza: b.s. 15, v. 7, m. 7, s.l. 12, e. 32. Sisley: b.s. 13, v. 9, m. 9, s.l. 11, e. 29. Trofeo Gazzetta: 6 Kromm, 5 Fei, 4 Popp, 3 Horstink, 2 Calderan, 1 Ogurcak. VERONA (r.pu.) Verona perde Meoni (infortunio a un dito) dopo un set, si porta sul 2-0 con Calderan in regia, accusa il ritorno Sisley trascinato da Fei, ma si aggiudica un derby estenuante ed equilibrato dopo un lungo tie break con un gran Kromm, premiato mvp

RAVENNA MODENA

0 3

(29-31, 16-25, 20-25) CMC RAVENNA: Moro 12, Gruszka 4, Mengozzi 5, Corvetta 2, Sirri 13, Brunner 7; Tabanelli (L), Leonardi, Gallosti, Quiroga 1. N.e Ricci, Bendandi. All.Babini. CASA MODENA: Anderson 17, Piscopo 9, Dennis 18, Kooy 11, Sala 8, Esko 2: Manià (L), Carletti, Diachkov 2. N.e. Bellei, Catellani. All. D.Bagnoli. ARBITRI: La Micela e Castagna. NOTE - Spettatori 2800, incasso 10.234. Durata set: 36’, 24’, 26’; tot. 86’. CMC: b.s. 8, v 2, m 8, s.l. 5, e 8. C. Modena: b.s. 15, v. 2, m 8, s.l. 12, e 7. Trofeo Gazzetta: 6 Anderson, 5 Dennis, 4 Esko, 3 Sirri, 2 Piscopo, 1 Moro. RAVENNA (s.cam.) Tutto esaurito al PalaDeAndrè, ma Modena vince largo in mezz’ora: Ravenna va 24-20 ma non chiude il 1˚ set nonostante sette set-ball. Lo fa invece Modena alla quarta occasione, e la partita è decisa grazie ad Anderson e a Dennis. Con Ricezione perfetta Esko fa viaggiare i suoi all’80% in attacco.


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CICLISMO IL PERSONAGGIO EMERGENTE

A

HANNO DETTO

S Eleonora Lo Bianco «Prima della partita ci siamo dette che volevamo tornare a casa con una medaglia. Evidentemente non ce la meritavamo»

Viviani no stop Tre titoli italiani in pista E ora scoprirà la Cina Il veronese è stato il più giovane della Nazionale al Mondiale: poi sette gare a Montichiari e da mercoledì il Giro di Pechino

In breve IL PADOVANO

Marcato in Vandea prima vittoria

S Simona Gioli «C’è qualcosa che non è andato e alla fine la Turchia ha meritato, ora torneremo a casa e ognuna di noi si farà un esame di coscienza»

Prima vittoria stagionale per Marco Marcato al Tour della Vandea, ultima prova della Coppa di Francia. Il padovano della Vacansoleil, 27 anni, una delle sorprese della stagione, si è imposto in volata sullo spagnolo Bilbao e sul francese Bouet.

CIRCUITO FRANCO-BELGA Il veronese Elia Viviani, 22 anni, 1.78 x 67 kg: 7 vittorie 2011, con Gp Etruschi, tappe in Colorado e Padania RODELLA

S Giulia Leonardi «Peccato davvero, la cosa che mi dispiace di più è di aver finito così, si può perdere anche in un altro modo»

su gazzetta.it

DJOKOVIC TIFOSO Nole Djokovic, n.1 del tennis mondiale, anche ieri era a tifare Serbia: guardalo il video mentre festegga su Gazzetta.it

SERIE A-2 UOMINI

CLASSIFICA SQUADRE TRENTO MACERATA MODENA CUNEO LATINA VIBO SAN GIUSTINO MONZA PADOVA VERONA BELLUNO PIACENZA ROMA RAVENNA

PT 8 6 6 5 4 3 3 3 3 2 1 1 0 0

G 3 2 2 2 2 2 2 2 3 2 2 2 2 2

V 2 2 0 2 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0

P SV SP 0 9 2 0 6 1 6 1 0 6 2 1 5 4 1 5 5 1 5 5 1 3 4 2 4 6 1 3 5 2 3 6 2 2 6 2 1 6 2 1 6

PROSSIMO TURNO Domenica 9 ottobre LATINA-VERONA BELLUNO-VIBO MACERATA-PIACENZA8/10 MODENA-MONZA CUNEO-ROMA SAN GIUSTINO-RAVENNA PADOVA-TRENTO 3-0 IL 28/9

Segrate già sola Ma che grande Club Italia (f.c.) La 2˚ giornata: Club Italia Roma Molfetta 3 1 (25 15, 22 25, 25 22, 26 24); Isernia S.t Croce 1 3 (19 25, 25 23, 18 25, 20 25); Segra te Atripalda 3 0 (25 20, 25 16, 25 13); C.d. Castello Reggio E. 3 0 (25 21, 25 23, 25 21);Sora Cantù 3 1 (25 15, 25 21, 20 25, 25 22); Genova Perugia 1 3 (25 15, 14 25, 19 25, 25 27); Loreto Castellana 3 2 (25 23, 19 25, 21 25, 28 26, 15 12); Milano Corigliano 2 3 (20 25, 21 25, 25 20, 25 19, 12 15). Classifica: Segrate 6; C.d. Castello, S.ta Croce, C. Italia 5; Milano, Loreto, Peru gia, Sora 4; Castellana, Cori gliano 3; Atripalda 2; Genova, Isernia, Molfetta 1; Reggio E., Cantù 0.

PAOLO MARABINI

Giusto il tempo di scendere dal podio tricolore per la sesta volta (in sette gare), fare un saluto a casa, lasciare in garage le bici da pista, prendere quelle da strada e fiondarsi in aeroporto: Elia Viviani ieri ha disertato l’ultima giornata degli Assoluti ed è partito per la Cina, dove da mercoledì a domenica parteciperà al 1˚ Giro di Pechino. E pensare che solo otto giorni fa era sulle strade di Copenaghen d’azzurro vestito, debuttante — il più giovane dal ’99 — nella Nazionale di Bettini. Ma la sua lunga stagione d’oro, cominciata il 18 gennaio in Australia, non è ancora finita. Anzi, avrà pure una coda rispetto a quasi tutti i colleghi. Perché il 22enne veronese è uno dei pochi pro’ a dividersi con successo — quest’anno a più riprese — su due fronti. E con la qualificazione olimpica per l’omnium nel mirino vuole andare a prendersi i punti sicurezza nelle prime gare a disposizione: gli Europei (21-23 ottobre) e la tappa di Coppa del Mondo ad Astana (4-6 novembre), con la speranza di intascare subito un bel bottino e poter poi ricaricare le batterie in vista di un 2012 che si preannuncia bello denso. Dispiaciuto Gli impegni ravvici-

nati non spaventano più di tanto il ragazzo di Vallese. «Mi spiace — ammette — non poter correre anche il Gran Piemonte (giovedì 13, ndr), ma i tempi non lo permettono, perché rientrerò dalla Cina giusto poche ore prima: è una corsa che avrei voluto anche cercare di vincere. Peccato, vorrà dire che ci proverò a Pechino». Intanto gli Assoluti di Montichiari gli hanno regalato tre titoli (inseguimento, corsa a punti e americana), ma soprattutto le risposte che cercava dopo essersi conquistato la fiducia di Bettini

«

«Mi piacerebbe che tutti avessero la sua mentalità, vincente e umile. La resurrezione della pista ha bisogno di gente come Elia MARCO VILLA C.T. PISTA UOMINI

a suon di vittorie (7 nel 2011, 4 negli ultimi due mesi) e prestazioni convincenti. «Dovevo togliere un po’ di ruggine — spiega il vicecampione del mondo dello scratch — e vedere a che punto sono nelle specialità di prestazione, cioè giro lanciato, inseguimento e chilometro, su cui ho lavorato per avvicinarmi ai migliori specialisti dell’omnium. Sono molto soddisfatto,

L’ULTIMA GIORNATA

Baccaille davanti alla Bronzini Poker Frisoni I Tricolori su pista si sono conclusi ieri a Montichiari. Nella corsa a punti bel colpo di Monia Baccaille (Fiamme Azzurre), che ha preso il giro di vantaggio e ha preceduto l’iridata su strada, e bronzo mondiale della specialità, Giorgia Bronzini. Elisa Frisoni (Fiamme Azzurre) ha vinto anche il keirin, davanti alla stessa Baccaille, e ha fatto poker: per la veronese 29ª maglia tricolore assoluta. Titolo maschile invece per Francesco Ceci (Team Ceci), già oro nel km e nella velocità a squadre. Nell’omnium successo di Giairo Ermeti (Androni) e nel derny di Manuel Cazzaro (Sudtirol) pilotato da Christian Dagnoni.

soprattutto per i progressi nell’inseguimento (4’25"726, quasi 4" sotto il personale, ndr), mentre il risultato dei 200 lanciati è stato un po’ inferiore alle aspettative, ma forse perché non avevo ancora smaltito del tutto la fatica precedente. Sono molto contento anche dei risultati dell’inseguimento a squadre: in due quartetti siamo scesi sotto i 4’10" e questo dimostra che il materiale umano su cui investire c’è ed è buono. Sarebbe bello fare un bel programma di lavoro tutti insieme: poi corrono i quattro che stanno meglio, senza stare a far troppe storie. Già, sarebbe bello». Speranza Viviani è un esempio di determinazione, serietà, carattere, maturità. Un ragazzo di 22 anni che ha tutto per sfondare. Ed è il campione in erba a cui si aggrappa la bistrattata pista azzurra per uscire dal limbo in cui è finita nell’ultimo decennio. Non a caso il c.t. dei pistard Marco Villa vorrebbe clonarlo: «Mi piacerebbe che tutti avessero la sua mentalità, vincente e umile al tempo stesso. La resurrezione della pista ha bisogno innanzitutto di gente come Elia, che non si tira mai indietro e non si lamenta. Poi possiamo pensare anche al resto». L’azzurro Intanto a Londra rischia di essere l’unico pistard azzurro. «Io — dice il diretto interessato senza paura di sembrare sbruffone — ai Giochi voglio andare per vincere una medaglia e quello sarà il mio grande traguardo per il prossimo anno: una medaglia olimpica è qualcosa di immortale. Ma c’è anche altro. Non mi tirerei certo indietro se Bettini a Londra mi prendesse in considerazione anche per la prova in linea su strada, anzi. E poi ci sono i due Mondiali, su pista e su strada. A me la maglia azzurra dà una carica speciale. E non è solo un modo di dire». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Guardini secondo Lo batte McEwen (ni. li) Il neopro’ veronese Andrea Guardini (Farnese) è secondo in volata battuto dall’australiano Robbie McEwen (RadioShack) nell’ultima tappa del Circuito Franco Belga. Grazie al bis (già primo giovedì), McEwen ha vinto la classifica finale.

CICLOTURISMO

«Eroica» per 4098 Che successo Strade bianche e crete senesi, le zone di Buonconvento e Montalcino. Con 4.098 cicloturisti al via un migliaio dall’estero, di 28 Nazioni, su biciclette antecedenti al 1987 —, l’Eroica si è confermata un grande successo mondiale.

Una delle 261 Eroiche al via AFP

DILETTANTI

Aru anticipa Moser Domani S. Daniele Il dilettante sardo Fabio Aru (Palazzago), vincitore del Val d’Aosta e del Valli Cuneesi, pro’ nel 2012 con l’Astana, si è imposto per distacco a Schio nel Memorial Thomas Casarotto, in ricordo del dilettante vicentino morto nel 2010 al Giro del Friuli Venezia Giulia: ha anticipato nel finale Moreno Moser. Domani rivincita nel 74˚ Gp Città di San Daniele (Udine) contro Cattaneo, Battaglin. Locatelli e Boem.


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BASKET ITALIA E AMERICA, DESTINI INCROCIATI OGGI LA PRESENTAZIONE DEL CAMPIONATO

La serie A aspetta Kobe, La7 parte bene L’ingaggio o no di Bryant fa slittare il calendario. Supercoppa: picco da 1 milione Oggi a Bologna verrà presentato il campionato di serie A. Con una anomalia: il nuovo calendario non è stato ancora stilato. E adesso dipen-

de da Kobe Bryant. Una volta data la disponibilità a Claudio Sabatini di modellare le prime 10 giornate della Virtus per facilitare l’ingaggio della stella dei Lakers, è stato deciso che il calendario uscirà quando sarà annunciata la firma dell’accordo, altrimenti tutti gli spostamenti di partite richiesti non avrebbero senso. La speranza che questo potesse avvenire oggi trova un ostacolo anche nei colloqui americani tra pro-

prietari e giocatori Nba. Bryant, che non ha partecipato al meeting, dovrebbe rientrare in Italia col visto per giocare nella Canadian Solar mercoledì o al massimo giovedì. Il tempo limite anche per far uscire anche il calendario. Supercoppa Intanto il debutto del basket su La7 con la Supercoppa vinta sabato da Siena è stato incoraggiante. L’ascolto medio è stato di 250 mila spet-

Il presidente di Siena Minucci con coach Pianigiani e la Supercoppa CAST

Nba: si discute ancora Domani si fanno i conti Stern sulla stagione in pericolo: «L’accordo con i giocatori? Non siamo prossimi a raggiungerlo, solo un po’ più vicini» MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK

Dopo quasi otto ore di trattativa durata tutta la giornata di sabato, il meeting più lungo da quando è iniziata la serrata 94 giorni fa, David Stern è sbucato dall’incontro con la faccia pallida e provata. Mentre il suo rivale Billy Hunter, direttore esecutivo del sindacato giocatori, è sembrato molto più rilassato. Ogni piccolo dettaglio ormai innesca le più diverse speculazioni. Su una cosa le due parti si sono trovate d’accordo: la riunione fiume dell’altro ieri, dentro al lussuoso e rinomato hotel Waldorf Astoria, ha prodotto progressi minimi. Persino il break di riflessione deciso per ieri è stato motivo di qualche tensione. Diceva Hunter: «Si sono presi una giornata off per il Rosh Ashanà (il capodanno ebraico, n.d.r.), io la domenica vado in chiesa e non ci rinuncio». Ottimismo Però i colloqui an-

dranno avanti quest’oggi in gruppi più piccoli e domani con un numero allargato di partecipanti. E questo particolare garantisce un barlume di ottimismo, come sottolineava anche Derek Fisher, presidente del sindacato: «Non posso certo affermare che ci siano stati dei passi avanti, ma mi sento un po’ più

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I NUMERI

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Percentuale che andava ai giocatori degli introiti della Nba. I proprietari vogliono ridurla al 46%, LeBron e Wade dicono che non si può scendere sotto il 53%.

5.8

Stipendio medio in milioni di dollari. E’ anche la base su cui calcolare una importante regola per l’ingaggio di giocatori. I proprietari voglio scendere a 3, i giocatori non discutono sotto i 5.

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I big al meeting iniziato venerdì. Da sinistra: LeBron, Anthony, Wade, Pierce, Davis attorno al presidente Fisher AFP

fiducioso del giorno prima». Da cosa derivi questa speranza, rimane un mistero, perché nessuna delle due parti ha fornito dettagli operativi su quanto successo dietro le porte chiuse. L’unica cosa certa è che si è discusso soprattutto sulla struttura del salary cap, che i proprietari vorrebbero rigido, o con una serie di eccezioni alla regola attuale, mentre i giocatori per ora non sarebbero disposti a mollare un solo comma dello status quo. Quasi tutti i top gun presenti sabato, come LeBron James, Dwyane Wade, Ray Allen, Carmelo Anthony, arrivati per fare

LEGADUE

gruppo, avevano lasciato il campo al loro comitato. Hunter ribadiva: «I progressi sono stati modesti, il gap rimane enorme e non so se riusciremo a chiuderlo. Però l’atmosfera è stata costruttiva, in alcuni momenti abbiamo persino scherzato». Scambio Le cose più interessan-

ti le diceva Stern, che ammetteva lo scambio infuocato con Wade del giorno prima: «Sì l’ho messo al tappeto... Ma no, io discuto sempre con molta passione e anche lui ha fatto altrettanto. Tutto qui». Poi incalzato sulla possibile cancellazione della

stagione, glissava: «Voi mi prendete troppo sul serio, più di quello che faccio io. Seguite la vicenda e scoprirete. Ma oggi (sabato, ndr) non ho nessun annuncio da fare. E non ce ne saranno neppure lunedì (oggi, ndr)». E chiudeva concedendosi un piccolo sorriso: «Non siamo prossimi a nessun accordo. Ma siamo un po’ più vicini di quanto lo fossimo prima di cominciare. Se pensassimo che non ci sono speranze, non avremmo fissato nuovi meeting». Insomma, una fumata grigia.

Partite precampionato già cancellate. A rischio anche la stagione regolare

Taccuino ROTTURA CIA-AIAP

Gli arbitri rifiutano di fare i test (canf) Si va al muro contro muro, tra il sindacato arbitro Aiap (con Tola fresco di presidenza) e il Cia guidato da Zancanella. Allo stato attuale, la rottura è totale. Il punto incriminato è soprattutto uno, la cono scenza immediata della tabella di conversione dei giu dizi in voti. In merito a ciò, il Cia in un comunicato fa sapere che «a garanzia di tutti gli arbitri si è disposto che a seguito della redazione delle liste si provvederà a fornire la verifica della trasformazione delle crocet te degli osservatori in valutazione numerica al fine del la determinazione della esatta quantificazione numeri ca della media finale che ne discende». In soldoni, la risposta è stata: «No, prima i criteri non ve li diamo». L’Aiap su questo non transige e così ieri gli arbitri di A presenti al raduno di Castel San Pietro che dovevano sostenere le prove atletiche e svolgere i test tecnici previsti, non hanno portato a termine le verifiche. Quindi, gli stessi arbitri non sono a disposizione dei designatori Colucci e Paronelli. Per il Cia, però, gli 11 internazionali (Cerebuch, Chiari, Giansanti, Lamonica, Lanzarini, Lo Guzzo, Mattioli, Pozzana, Sabetta, Sahin, Taurino, manca Paternicò, sospeso) l’ok l’hanno avuto a Firenze nei test Fiba, quindi sono abilitati: a questi, andranno aggiunti 13 fischietti di LegaDue. Ma l’Aiap, invece, non considera disponibili neppure gli 11 inter nazionali. Domani, a Roma, incontro Fip Cia per cerca re di sbrogliare la matassa.

AMICHEVOLI

Gallo 15, Milano vince a Saragozza (pe.m. l.b. a.m.) L´Emporio Armani di Sergio Scariolo ha vinto a Saragozza 62 53 (Gallinari, Fotsis 15, Nicholas 9; Wright 10). Altre amichevoli. A Caserta: Caserta Avellino 80 81 (Fletcher 15, Smith 14; Gre en 23, Troutman 19, Dean 17), Roma Caserta 70 69 (Djedovic 14, Tucker 12; Rose 26, Righetti 17). Ancona: Pesaro Casale 92 90 d.t.s (Lydeka 17, Jones 16; Janning 27, Temple 24), Montegranaro Bologna 87 84 (McNeal 23, Ivanov 13; Douglas Roberts 16, McIntyre 15). Sassari: Sassari Teramo 93–102 (Hosley 25, T.Diener 16; Brown D. 24, Borisov 22. Biella: Biel la Treviso 79 76 (Pullen 22, Coleman 19; Moldoveanu 15, Gentile 11). Domzale (Slo): Domale Venezia 85 84 (Pasalic 18, Prepelic 18; Clark 18, Fantoni 15).

QUALIFICAZIONI EUROLEGA

Passano Galatasaray e Charleroi Il Galatasaray ha battuto a Vilnius 71 63 il Lietu vos Rytas e, nella stagione regolare, sarà inserito nel gruppo di Siena. Il Charleroi, in casa, ha superato il Nymburg 79 53 e entra nel girone di Milano.

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1o turno: Brescia passa a Barcellona, Forlì vola con Freeman (38)

BRINDISI

70

SANT’ANTIMO

70

JESI

86

PISTOIA

85

BOLOGNA

96

FORLÌ

93

BARCELLONA

92

IMOLA

77

VEROLI

80

PIACENZA

82

OSTUNI

67

VERONA

83

SCAFATI

81

BRESCIA dts

94

(20-17, 33-34; 54-46) ENEL BRINDISI: Renfroe 10 (2/4, 1/3), Hunter 11 (4/6, 1/5), Ndoja 17 (5/9, 1/4), Callahan 9 (3/7, 1/2), Borovnjak 15 (7/8); Simoncelli 2 (0/1 da 3), Formenti 3 (0/2, 1/4), Poletti, Maestrello 3 (1/3 da 3), Zerini (0/1). N.e.: Zerini, Vorzillo. All. Bucchi. AGET SERVICE IMOLA: Whiting 11 (3/6, 1/4), Cournooh 9 (1/3, 2/4), Prato 24 (6/8, 3/4), Daniels 8 (1/3, 0/5), Bruttini 8 (3/7); Masoni 7 (1/2, 1/3), Kotti 4 (2/4), Andreaus 6 (1/1, 1/2). N.e.: Riga, Turel. All.: Fucà. ARBITRI: Di Modica, Perretti, Quarta. NOTE - T.l.: Bri 8/10, Imo 17/20. Rimb.: Bri 34 (Borovnjak, Maestrello 5), Imo 28 (Kotti, Cournooh 5). Ass.: Bri 4 (4 con 1), Imo 2 (Daniels 2).

tatori con 1.7 di share, ma il picco quando la gara si è decisa è stato attorno al milione col 5.37. I contatti 1.750.000. Sabato si replica con l’anticipo della prima giornata, ancora con Siena a Teramo. Se è consuetudine aprire la stagione televisiva con la squadra campione d’Italia, il lancio della serie A in chiaro e su un canale generalista dopo 7 anni meritava una sfida più stimolante per il grande pubblico anche solo per i bacini di utenza coinvolti. Ormai è tardi, la prima giornata è l’unica cosa sicura del campionato...

(20-21, 46-43; 62-64) SANT’ANTIMO: Cantone 4 (1/1, 0/1), Campbell 15 (3/5, 1/4), Teague 14 (4/11, 1/3), George 18 (8/10), Cittadini 10 (5/6); Rossi 7 (0/2, 1/2), Petrazzuoli, Eliantonio (0/2, 0/1), Gagliardo 2 (1/3). N.e.: Pranzo. All.: Scotto. PRIMA VEROLI: Rowe 18 (1/4, 4/8), Jackson 12 (3/5, 2/4), Colussi 4 (2/5, 0/1), Gatto 12 (2/5, 1/2), Lee 14 (4/6); Tommasini 2 (1/1, 0/1), Rullo 8 (2/3 da 3), Cortese 2 (1/2, 0/2), Brkic 8 (2/7). N.e.: Tullio. All.: Cavina. ARBITRI: Masi, Di Giambattista, Bartoli. NOTE - T.l.: San 17/22, Ver 21/23. Rimb.: San 24 (George 6), Ver 31 (Gatto 7). Ass.: San 10 (Cantone 5), Ver 7 (Rowe 3). Usc. 5f.: Cortese 31'52" (62-67), Tommasini 32'14" (64-67). Spett. 900. (l.ba.)

(26-27, 45-44; 62-71) FILENI JESI: Maggioli 22 (10/14, 0/1), Hoover 1 (0/3, 0/3), Migliori 13 (1/1, 3/5), Brooks 27 (10/16, 2/3), McConnel 21 (8/9, 1/4); Battisti, Di Giacomo, Santiangeli 2 (1/2, 0/1), Dolic (0/1). All.: Cioppi. MORPHO PIACENZA: Infante 3 (1/4, 0/1), Harrison 21 (4/7, 3/6), Passera 14 (3/5, 2/2), Voskuil 21 (1/5, 5/10), Anderson 13 (6/10, 0/2); Perego, Scarone 2 (0/1, 0/2), Amoroso 8 (4/7). All.: Corbani. ARBITRI: Ursi, Gagliardi, Rossi. NOTE: T.l.: Jes 8/11, Pia 14/17. Rimb.: Jes 30 (Maggioli 13), Pia 30 (Amoroso 7). Ass.: Jes 10 (Brooks 4), Pia 5 (Passera 3). Usc.5f.: Infante al 39'52'' (86-82). Spett. 2118. (f.ch.)

(26-21, 45-36; 61-35) GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Mathis 13 (5/8, 0/2), Jones 13 (2/5, 1/2), Toppo 2 (1/4), Galanda 3 (1/3, 0/2), Hardy 23 (7/10, 3/7); Yango 16 (6/9), Saccaggi 6 (2/4 da 3), Gurini 9 (4/12, 0/3), Della Torre (0/1). All.: Moretti. ASSI OSTUNI: Williams 6 (1/3, 1/5), Jurevicus 12 (2/5, 2/5), Diliegro 18 (5/8), Rinaldi (0/3, 0/1), Johnson 15 (4/6, 1/4); Sirakov (0/1 da 3), Marino 10 (2/3, 1/4), Basei 5 (2/2), Margio, Carenza 1 (0/1 da 3). All.: Marcelletti. ARBITRI: Pascotto, Bartoli, Borgioni. NOTE - T.l.: Pis 15/23, Ost 20/32. Rimb.: Pis 40 (Toppo 10), Ost 37 (Williams 9). Ass.: Pis 16 (Mathis e Galanda 5), Ost 14 (Johnson 9). Spett. 2600. (e.c.)

(24-19, 49-37; 70-58) CONAD BOLOGNA: Kelley 18 (7/10, 1/3), Pecile 27 (5/7, 4/7), Vrkic 6 (3/4), Baldassarre 18 (5/10, 1/1), Dimsa 8 (4/7); Blizzard 15 (3/4, 3/7), Canavesi 2 (1/2), Montano 2 (1/2), Chiarini. All.: Markovski. TEZENIS VERONA: Porta 14 (4/5, 1/3), Vukcevic 17 (4/6, 2/4), West 15 (7/13, 0/4), Edwards 14 (3/7, 1/1), Renzi 7 (3/4); Mariani 2 (1/1, 0/1), Boscagin 10 (3/4, 1/1), Banti 4 (2/3). All.: Garelli. ARBITRI: DiFrancesco, Mazzoni, Di Toro. NOTE - T.l: Bol 11/15, Ver 14/19. Rimb.: Bol 31 (Dimsa 7), Ver 27 (West, Edwards 9). Ass.: Bo 14 (Kelley 3), Vr 10 (Porta 5). Progr.: 5’ 9-11, 15’ 39-29, 25’ 58-49, 35’ 81-66. Spett. 2529.

(28-20, 49-41; 73-57) MARCOPOLOSHOP.IT FORLÌ: Nardi 9 (3/11, 1/1), Freeman 38 (5/8, 5/9), Huff 3 (1/2, 0/3), Campani 2 (1/3, 0/1), Easley 15 (6/10; Borsato 9 (0/1, 2/4), Natali 3 (1/1 da 3), Colosio, Casoli 14 (3/5, 2/3). All.: Vucinic. GIVOVA SCAFATI: Levin 12 (6/9, 0/1), Marigny 17 (4/12, 1/5), Ghiacci 2 (1/2, 0/1), Radulovic 12 (4/5, 0/3), Thomas 24 (9/12); Casini (0/1 da 3), Gueye 10 (2/3, 2/5), Sorrentino 2 (1/1, 0/1), Rosignoli 2 (1/2). All.: Griccioli. ARBITRI: Martolini, Ciano, Ranaudo. NOTE - T.l.: For 22/30, Sca 16/22. Rimb.: For 29 (Easley 9), Sca 37 (Thomas 16). Ass.: For 18 (Nardi 10), Sca 12 (Levin 5). Spett. 2800. (e.p.)

(23-13, 44-39; 59-64, 80-80) SIGMA BARCELLONA: Lukauskis 10 (2/4, 1/4), Green 11 (1/5, 1/1), Hicks 17 (3/11, 1/5), Dordei 10 (3/7, 0/2), Martin 11 (5/5, 0/1); Bucci 20 (2/5, 3/5), Mocavero 6 (3/6), Da Ros, Piazza 5 (1/3, 0/1), Bonessio 2 (1/1). All.: Pancotto. CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Goldwire 29 (9/13, 1/3), Gergati 14 (2/9, 1/2), Ghersetti 10 (3/7, 1/2), Thompson 18 (6/9), Busma 9 (4/7); Stojkov 3 (1/1 da 3), Bushati 2 (0/3, 0/1), Farioli 4 (2/2, 0/2), Scanzi 5 (1/1 da 3). All.: Dell’Agnello. NOTE: T.l.: Bar 32/37, Bre 27/42. Rimb.: Bar 44 (Martin 11), Bre 34 (Ghersetti 11). Ass.: Bar 12 (Hicks 3), Bre 9 (Goldwire 3). Spett. 3.500 circa. (m.i.)

CLASSIFICA LEGADUE: Bologna, Jesi, Pistoia, Veroli, Brescia, Forlì, Imola 2; Verona, Piacenza, Ostuni, S.Antimo, Barcellona, Scafati, Brindisi, Reggio Emilia (1 gara meno). Prossimo turno (9/10): Veroli-Bologna, Scafati-Barcellona, Imola-Pistoia, Brescia-S.Antimo, Verona-Jesi, Ostuni-Brindisi, Piacenza-Reggio Emilia. Rip: Forlì. DNA (2 gior.): Omegna-Fabriano 82-62, Casalpusterlengo-Orlandina Basket 78-70, Treviglio-Ruvo 73-57, Pavia-San Severo 83-77, Castelletto-Matera 63-59, Torino-Bari 61-67, Trento- Recanati 92-78,Sant'Arcangelo-Napoli 77-85, Siena-Ferentino 55-64, Firenze-Anagni 77-73, Perugia- Chieti 74-79, Trieste-Latina (oggi). Guidano a punteggio pieno Omegna, Castelletto a Nord, Ferentino, Napoli a Sud.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Boxe MONDIALI: BENE ANCHE PICARDI

Baseball PRIMA GIORNATA A PANAMA

Cammarelle avanti Out il favorito Kuzmin Bravo Mangiacapre

Maestri, l’apripista di Liddi: «Al Mondiale per un’altra chance»

Picardi, Mangiacapre e Cammarelle hanno ottenuto l’accesso agli ottavi. Solo il welter Creati si è fermato di fronte al più esperto giapponese Suzuki, 24 anni, che ha imposto un ritmo di scambi troppo serrato per l’abruzzese, che ha perso 19-11.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI SANTIAGO DE VERAGUAS (Panama)

Campania felix Il mosca Picar-

di, bronzo europeo, mondiale e olimpico, ha battuto il giordano Mohammed Alwadi, che aveva impressionato all’esordio per la potenza. Confermandosi atleta pericoloso , per due riprese ha impegnato duramente il poliziotto campano, che però ha gestito lo sforzo per dare il meglio nel terzo round, con Alwadi in debito d’ossigeno, e sovrastato dai colpi diritti di Picardi: 18-12 per lui, che domani se la vedrà col dominicano Aguero, 18 anni. Chi vince è ai Giochi. L’altro campano, il superleggero Vincenzo Mangiacapre, bronzo europeo a giugno, ha vinto con grande sicurezza sul messicano Romero, temperamento di fuoco che ha tentato di scardinare la guardia dell’italiano attaccando senza tregua. L’azzurro lo ha tenuto a bada nei primi sei minuti (7-5, 8-5) per salire in cattedra nell’ultimo round, con finte e rientri da applausi, vincendo 24-14. Domani ha il ceco Chadlek, anche qui in palio Londra. La categoria ha già

Roberto Cammarelle, 31 anni AP

perso il cubano Sotolongo, iridato in carica, battuto da Berinchyk (Ucr) e il campione europeo Moylette (Irl) da Kumar (India). Strada libera Roberto Camma-

relle nei +91 ha compiuto il primo passo battendo Payares (Ven) per 19-7, elemento infido, dotato di colpi pesanti. Clamorosa uscita del russo Kuzmin ad opera del marocchino Arjaoui, campione d’Africa. Il campione europeo 2010 è sempre rimasto indietro, battuto 12-9. La sconfitta del favorito, che l’italiano avrebbe incrociato nei quarti, favorisce Cammarelle, che ora ha l’irlandese Sheehan e poi forse il marocchino, che vale il pass per Londra. Oggi Ferramosca (49), Parrinello (56) e Valentino (60). Rocky Giuliano

Parola chiave: opportunità. La vuol sfruttare la federazione internazionale che si aspetta da questi Mondiali numeri, spettacolo e passione da mettere poi in campo in sedi diplomatiche per il ritorno olimpico o nelle relazioni con le Majors. La vuol sfruttare Panama ospitando per la prima volta la rassegna e puntando su una squadra che superi tanta concorrenza latina: sabato la nazionale di casa ha debuttato con una remuntada contro i generosi greci, sconfitti 8-3 davanti a oltre 20 mila spettatori rumorosi. La vuol sfruttare l’Italia che stasera si gioca contro l’Australia molte speranze di qualificazione. E la vuol sfruttare, questa preziosa vetrina, proprio il suo lanciatore principale, Alessandro Maestri, l’avanguardia degli italiani in America. Vetrina I Chicago Cubs (lo han-

no utilizzato da rilievo affidandogli qualche ripresa negli spring training 2009) non hanno creduto abbastanza in Maestri e a inizio stagione l’hanno «rilasciato». E lui non è rientrato in Italia ma ha scelto l’Indipendent League «che vale un campionato di Minors». La scalata di Alessandro in 5 stagioni s’è fermata al Doppio A

Motonautica F1 IN CINA

Tiro a volo NEGLI EMIRATI

Carella rimonta Quanti incidenti

Coppa a 46 gradi Pechino: Li k.o. La Spada si ritira gela i cinesi

Alex Carella ha chiuso al 5o posto

Si è disputata nel weekend in Cina, a Liouzhou, la quinta tappa del Mondiale di F1. L’italiano Alex Carella (scattato dal penultimo posto in griglia per aver cambiato il motore dopo le libere), chiude in quinta posizione davanti a Cantando. Nella gara vinta da Al Qamzi il migliore degli italiani è Padovan (4˚). Ma la gara è stata un susseguirsi di colpi di scena e incidenti. Il francese Tourre dopo la seconda boa finisce contro Lagiannella, poi la barca del meratese si incendia al paddock: ustionati due meccanici del Team Singha. La corsa per il titolo iridato si è riaperta: Price è stato squalificato per aver saltato una boa, Selio fuori. GP di Cina-Liuzhou: 1. Al Qamzi (Eau, Team Abu Dhabi); 2. Al Hameli (Eau, Abu Dhabi) a 3"19; 3. Chiappe (Fra, Ctic China) a 6"41; 4. Padovan (Ita, Mad Croc) a 11"04; 5. Carella (Ita, Qatar) a 13"83; 6. Cantando (Ita, Singha) a 14"86. Mondiale (dopo 5 prove): 1. Price (Usa, Team Qatar) punti 67; 2. Carella (Ita, Qatar) 64; 3. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 55.

A BACOLI (m.sp.) Chiuso a Napoli il Mondiale Classe 3S-XCat e l'Europeo Classe 3000 offshore. Iridato il team di Dubai «Fazza», sul podio due squadre italiane: «Fondiari» e «Fendi10». Trionfo italiano nell'Europeo 3C con Team LC Power (Lo Piano, Orlando).

Alle finali di Coppa del Mondo ai Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti, Chiara Cainero chiude al 4˚ posto nello skeet. Katiuscia Spada si è dovuta ritirare per un colpo di calore (temperature tra i 43˚ e i 46˚), dopo il 7˚ piattello della seconda serie. Non è stato necessario il ricovero: assistita dal c.t. Francesco Fazi (che è anche medico federale) Katiuscia si è ripresa. Vittoria alla statunitense Kimberly Rhode, la rivale che la Cainero sconfisse nello spareggio per l’oro all’Olimpiade 2008. La Rhode conquista così la sua prima Coppa dopo un secondo e due terzi posti. Oggi finale maschile, con speranze nulle per Ennio Falco che ieri dopo 3 serie si è fermato a 65/75.

Hockey pista AL MONDIALE

Italia quinta Spagna iridata L’Italia chiude al 5˚ posto il Mondiale di San Juan, in Argentina, torneo vinto dalla Spagna, che centra così il 4˚ successo di fila (15˚ assoluto) eguagliando il Portogallo che aveva fatto poker due volte (1947-1950 e 1956-1962). In finale la Spagna ha battuto 5-4 l’Argentina. Azzurri al 5˚ posto (che dovrebbe garantire la testa di serie tra 2 anni in Angola) grazie al 4-0 nella finale apposita contro il Cile, con rete iniziale e Motaran e tripletta di Mirko Bertolucci, per l’occasione capitano e che poi ha annunciato l’addio all’azzurro.

Alessandro Maestri, 26 anni

(che viene dopo Major e Triplo A), e a credere in lui sono stati i Lincoln Salt Dogs che lo hanno schierato da partente 21 volte con un record di 8-6 e una media pgl di 5.28. Dice: «Non mollo, magari a Panama c’è l’osservatore giusto. Fortuna e bravura devono coincidere, io sono felice per Liddi, che s’è strameritato l’occasione: tra 6-7 anni Alex diventerà un grandissimo, sarà titolare fisso in Major». E Maestri? «In America, troverò una squadra che creda in me: spero che questo Mondiale mi aiuti a rientrare nel grande giro». Situazione. Ieri (1a giornata). Gir.1: Panama-Grecia 8-3 (4 p. 6˚); ieri Portorico-Canada; Olanda-Taiwan; Giappone-Usa. Gir.2: ier Australia-Cuba; Germania-Nicaragua; Venezuela-S.Corea; R. Dominicana-ITALIA. Oggi. Australia-Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tennis/1 LA CRISI DELLA N. 5 WTA

in Asia TENNIS/2 Drammatico rientro in patria, a Pechino (3.300.000e, cem.) dell’eroina Li Na (Cin. n. 56 del mondo, FOTO AP): la prima regina nazionale di uno Slam (al Roland Garros contro la Schiavone) cede al 1˚ turno e per 6-4 6-0 dalla n. 58 del mondo, Niculescu (Rom), proveniente dalle qualificazioni. «Ho perso la fiducia, in campo non so che fare ed è dura anche vincere un punto». Milioni di cinesi in tv e 15mila allo stadio in silenzio le fanno commentare: «Fate attenzione alla salute». Primo turno: Stosur (Aus) b. Pironkova (Bul) 6-4 6-0; Hantuchova (Slk) b. Daniilidou (Gre) 6-4 6-2; Hercog (Slo) b. Robson (Gbr) 6-4 6-3; Bartoli (Fra) b. Benesova (Cec) 3-6 6-4 7-5; Pavlyuchenkova (Rus) b. Strycova (Cec) 7-5 6-4; Suarez Navarro (Spa) b. Makarova (Rus) 7-5 6-1; McHale (Usa) b. Morita (Gia) 6-2 0-6 6-3; Kanepi (Est) b. Saisai (Cin) 6-0 6-3; Martinez Sanchez (Spa) b. Peer (Isr) 6-1 7-5; Ivanovic (Ser) b. Date (Gia) 6-1 6-1; Cibulkova (Slk) b. Zhang (Cin) 6-0 6-2; Lisicki (Ger) b. Begu (Rom) 6-2, rit. DAVIS JUNIORES Italia sconfitta 2-0 dalla Gran Bretagna nella finale della Junior Davis Cup, in pratica il campionato mondiale a squadre per Under 16 a San Luis Potosi (Mes): Hoyt b. Napolitano 6-4 6-3; Edmund b. Quinzi 6-3 6-4. Nella Junior Fed Cup quarto posto per le azzurrine.

Murray e Tipsy urrah sul duro A Bangkok (Tha, 427.000e, cemento), successo-lampo in finale in 48 minuti di Andy Murray (Gbr, n. 4 del mondo) che domina Donald Young (Usa, 55) 6-2 6-0 (concedendogli appena 3 punti nel 2˚ set). A Kuala Lumpur (Mal, 630.000e, cem.), 1˚ trionfo Atp di Janko «Tipsy» Tipsarevic (Ser, 17, foto ANSA) che batte Baghdatis (Cip, 60) 6-4 7-5: era l’unico top 20 a non aver ancora vinto un titolo (dopo 4 finali). TOKYO NADAL Da oggi partono il tabellone maschile di Tokyo (Gia, 900.000e, cem. indoor) con Nadal e Murray, e Pechino (Cin, 1.555.000e, cem.) con Tsonga e Monfils (al 1˚ turno contro Fognini), in gara pure Cipolla (con Dolgopolov). GIANNESSI NO Al Challenger di Napoli (37.000e, terra), il 21enne Alessandro Giannessi cede in finale 6-3 6-4 al più esperto Leonardo Mayer (Arg), ma oggi entrerà fra i primi 150 del mondo, da 499 di gennaio.

Arco

Hockey prato

TRICOLORI (gu.l.g.) Ai Tricolori a Roma, titoli nell’olimpico a Michele Frangilli (Aeronautica) e Sara Stianti (Ugo di Toscana), nel compound a Daniele Bauro (Genius) ed Eugenia Salvi (Pro Desenzano). Dopo le finali, Galiazzo, Frangilli e Nespoli e il trio iridato femminile Valeeva, Tomasi e Sartori sono partiti per Londra per la preolimpica al Lord’s Cricket Ground.

DONNE La 2a giornata di A-1: Lorenzoni-Roma 3-2; Pisa-Ferrini 2-0; Villafranca-Amsicora 3-0; Catania-Lib.San Saba 1-2. Riposa: Suelli. Classifica: Lorenzoni, San Saba 6; Villafranca, Catania, Pisa 3; Roma, Amsicora 1; Suelli, Ferrini 0.

Atletica Tricolori Allievi: Desalu 21"51 sui 200

ROMA (e.d.d.-g.l.g.) Erica Barbieri ha conquistato il terzo posto nei 70 kg a Ostia nella World Cup Roma e l’Italia festeggia anche il primo successo di sempre nel medagliere di una Coppa del Mondo. La spezzina ha battuto nella finalina con un waza ari di uchi mata la De Villiers (N.Zel.). Quinto posto per Assunta Galeone nei 78 kg. Premiazione speciale, riconosciuto il 6˚ dan a Giuseppina Macrì, Cinzia Cavazzuti, Ylenia Scapin, Michele Monti e Pino Maddaloni.

Buoni risultati a Rieti nei Tricolori Allievi. Da segnalare il 21"51 di Eseosa Fausto Desalu, nigeriano di Casalmaggiore in attesa della cittadinanza italiana. Quindi i figli d’arte, dalla veronese Silvia Zerbini, 13"80 nei 100 hs, a Federica Del Buono, vincitrice degli 800 (2’15"31), a Chiara Andrei, seconda nel martello (47.31). Finali. Uomini. 100 (+0.4) Bilotti 10"86. 200 (+0.1): Desalu 21"51. 400: Carpani 49"51. 800: Perco 1’53"70. 2000 sp: Quazzola 5’59"62. 110 hs (+1.3): Perini 13"71. 400 hs: Cacopardo 54"59. Alto: Meloni 2.10. Asta. Sinno 4.60. Lungo: Braga 7.35 (+2.1). Disco: Pilato 57.38. Giavellotto: Contini 69.73. Donne. 100 (+0.5): Angioi 12"14. 200 (-1.0): Herrera 24"90. 400: Scapin 56"97. 800: Del Buono 2’15"31. 2000 sp: Carnicelli 7’11"93. 100 hs (+0.3): Zerbini 13"80. 400 hs: Crivello 63"78. Lungo: Gaspari 5.56 (+1.1).Peso: Cantarella 13.50. Martello: Rossetti 53"04. Marcia 5 km: Clemente 23’31"14. DEEJAY TEN (d.m.) Daniele Meucci ha vinto la Deejay Ten (10 km) di Milano. Uomini: 1. Meucci 30’03”; 2. Bona 30’23”; 3. Pertile 30’34”. Donne: 1. Epis 34’04”; 2. Martinelli 34’55”; 3. Stefani 36’08”

Beach volley CONTINENTAL CUP (c.f.) Italia sconfitta dalla Germania nella finale del girone di Continental Cup femminile a Tenerife (Spa). Cicolari-Menegatti e Gioria-Momoli, sconfitte rispettivamente da Holtwick-Semmler e Goller-Ludwig, si sono rifatte ad avversarie invertite. Sul 2-2, a decidere il confronto è stato il golden set, vinto 15-10 da Semmler-Ludwig su Cicolari-Menegatti. Tedesche alla finale europea, l’Italia dovrà affrontare la fase di semifinale.

Boxe MONDIALI (r.g.) A Las Vegas (Usa) l’imbattuto Roman Gonzales (Nic, 30) mantiene la cintura minimosca Wba spedendo Omar Soto (Mes, 22-8-2) ko 2. Il giapponese Nishioka (38-4-3), 35 anni, sesta difesa supergallo Wbc, batte all’unanimità Marquez (Mes, 40-7), 36 anni, ex mondiale gallo e supergallo. A Neubrandenburg (Ger) Steve Cunningham (Usa, 24-3) lascia il titolo massimi Ibf al mancino cubano Yoan Pablo Hernandez (25-1), per decisione tecnica al 6˚ round. Per l’Europeo vacante medi il polacco Proksa (26) ha costretto alla resa il locale Sylvester (Ger, 34-5-1) al terzo tempo per ferita. Proksa ha sempre comandato l’incontro. A Newport (Galles) tra il locale Gavin Rees (35-1-1) campione europeo leggeri e Derry Mathews (Ing, 29-5-1) è finita in parità al 4o round, per ferita dello sfidante. TRICOLORE (r.g.) Al Parco La Serre di Grugliasco (To) è durato meno di 5 round il sogno di Maurizio Lovaglio (9-8) di diventare campione italiano massimi leggeri. Troppo forte Vincenzo Rossitto (41-7-2), 35 anni, pro’ dal 1997, già campione nel 2002. Altri risultati. Mediomassimi: Abatangelo (12-2-1) b. Romanko (Rus, 2-6) p. 6; supergallo: Limone (7-1-0) b. Nouari (Fra, 7-14-1) p. 6; medi: Zerbini (1-2) b. Petrica (Rom, 0-23) p. 6. IN ITALIA (f.c.) A Lastra a Signa (Fi), il superwelter Matano (3) e il welter Mazzoni (4) hanno battuto ai punti in 6 round Pavelescu (Rom, 0-11) e D’Antoni (4-2).

Canottaggio NEGLI USA Alla seconda giornata all’Us Rowing Regatta di Oklahoma City (Usa), nel singolo femminile, sulla distanza di 2000 metri, Laura Schiavone seconda e Valentina Calabrese terza. Nelle prove sprint in notturna (500 metri), riservati ai quattro di coppia maschile e femminile, due secondi posti sempre alle spalle della Germania per Perino-Frattini-Cardaioli-Cagna e Marasca-Pollini-Schiavone-Calabrese. LYSISTRATA L’Aniene vince la 102a Coppa Lysistrata, regata a mare con imbarcazioni jole, organizzata a Napoli dal Circolo Italia. Al secondo posto il Posillipo, terzo il Canottieri Savoia.

Judo Coppa: Barbieri 3a

DERBY AZZURRO (e.d.d.) Francesco Bruyere terzo a Liverpool in World Cup, con Marconcini e Ciano quinti negli 81 kg. Una delle due finaline è stata disputata da Bruyere e Ciano, con vittoria del torinese per shido. Sabato, terzo Regis nei 73 kg.

Rugby IELLA MARCATO (i.m.) Andrea Marcato continua a essere perseguitato dagli infortuni. L'ex apertura azzurra, oggi al Calvisano, si è fratturato il metacarpo della mano destra nell'amichevole con il Mogliano. Stop previsto tre settimane, salterà il debutto in Eccellenza.

Softball CASERTA VA (m.c.) Caserta ipoteca il 3o scudetto consecutivo vincendo in rimonta gara2. Legnano si è portato avanti al 1˚ con un doppio di Long Droppert e la volata di Warwick, ma ha subito il pareggio al 5˚ (triplo di Concina e singolo di Gosewehr) e ben sei punti (tre sul doppio di Concina) al sesto sul calo di Musitelli. Bene in pedana le giovanissime locali Natti e Brandi. Finale: Des Caserta-Amga Legnano 2-0 (1-0, 7-1); gara3 ed ev. gara4 sabato 8/10; ev. gara5 domenica 9/10 a Legnano.

Sport invernali DI CENTA (g.v.) Giorgio Di Centa ha vinto a Feltre (Bl) il 33˚ Gp Sportful di ski roll su Moriggl, Checchi, Santus e Orlandi. Gara donne, nel giorno del suo compleanno, a Valentina Shevchenko (Ucr) su Boner (Svi), De Martin, Antsybor (Ucr) e Cavallar. Da oggi fondisti azzurri in ritiro in Val Senales con il rientro di Magda Genuin, che debutterà in Coppa del mondo solo nella sprint di dicembre a Düsseldorf.

Taekwondo CALABRESE Al Manchester Open, ottimo 3˚ posto per Veronica Calabrese che aveva saltato per infortunio il torneo Mondiale di qualificazione olimpica di Baku di luglio. L’azzurra dell’Esercito ha gareggiato nella categoria -67kg, superiore a quella in cui combatte abitualmente (-59 kg), in vista del torneo di europeo di qualificazione in inverno a Kazan (Rus). Carlo Molfetta (+87) uscito ai quarti. Eliminata ai quarti anche Daniela Castrignanò (+73). Fuori agli ottavi Cristian Clementi (-74), Claudio Treviso (-68).

Tamburello Callianetto storico 10o scudetto di fila Il Callianetto (At) ha battuto il Solferino 13-3 nel ritorno della finale scudetto (andata 13-2) e ha conquistato per la 10a volta consecutiva il titolo italiano.

Vela EXTREME (r.ra.) I francesi di Groupe Edmond de Rothschild hanno vinto l’Extreme Sailing Series di Nizza. 2o gli svedesi di Artemis, 3o gli svizzeri di Alinghi. Così gli italiani: 4o Luna Rossa 11o Niceforyou. Nelle classifica generale 1o Groupe Edmond de Rothschild, 2o Luna Rossa, 3o Emirates Team New Zealand. Prossima tappa riservata ai catamarani Extreme 40 ad Almeria (Spa) dal 12 al 16 ottobre. MELGES 20 (r.ra.) Audi Fratelli Giacomel di Guido Miani ha vinto l’Audi Melges 20 Europa Cup di Venezia davanti a Notaro Team di Dominici (vincitore 2011) e a Legionario di Capolino. BARCOLINA (r.ra.) I vincitori della Barcolina, regata per giovani velisti che apre a Trieste la 43a Barcolana: Optimist Marchesini, Gallinari tra i Cadetti. Classe Laser Standard: Marega, Radial: Gregorin, 4,7 Brezovec. Nelle tavole a vela Techno 293: under 17 Gabrielli, under 15 Farosich, under 12 Renna.

Ghiaccio FIGURA A Bratislava (Slk), nel 19˚ Nepela Memorial, Samuel Contesti è 3˚ dietro il giapponese Murakami e il belga Van der Perren: 6˚ nel corto, vince il libero e chiude con 204.72 punti. L’azzurro Paul Parkinson è 9˚ (156.37). Stefania Berton-Ondrej Hotarek (3a nel corto, 2a nel libero), con 163.83, è 2a alle spalle dei russi viceiridati Volosozhar-Trankov. Roberta Rodeghiero 8a (103.82), Alice Garlisi 15a (92.73). Nella danza Lorenza Alessandrini-Simone Vaturi 2i (124.76).

Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) La 3a giornata: Alleghe-Val di Fassa 4-2; Asiago-Valpellice 5-1; Cortina-Bolzano 3-1; Val Pusteria-Renon 5-1; Vipiteno-Pontebba 2-3. Classifica: Bolzano, Val Pusteria, Asiago, Cortina, Val di Fassa 6; Alleghe, Vipiteno 5; Pontebba 3; Valpellice 2; Renon 0.

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GOLF LA MALEDIZIONE

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La star

QUINTA SERGAS

Una stagione di soddisfazioni Da giovedì sarà al Sicilian Open Maggio 2011 L’Open di Germania Diana Luna conquista il primo titolo dell’anno: il German Open a Monaco

Giugno 2011 L’Open di Svizzera Circa un mese dopo Diana si porta a casa anche il torneo nel Canton Ticino

Ottobre 2011 L’aspettiamo in Sicilia Diana Luna è nel field del Sicilian Ladies Open al Picciolo Golf Club

Luna: Francia stregata Ma la forma è Open Un anno dopo, sempre a Parigi, Diana perde al playoff, ancora contro una Johnson: «Tengo la vittoria per la Sicilia» FEDERICA COCCHI

giustificazioni. Al contrario Felicity ha giocato ottimi colpi e meritato il successo». Poi c’è anche il rapporto difficile con la 18...«C’è poco da fare, non mi piace e non mi è mai piaciuto questo tee shot. Ogni volta che ho giocato qui ho fatto casino dal tee. Il secondo colpo del playoff è stato l’unico buono di tutti i quattro giorni».

Johnson, un nome che a Diana Luna ormai fa venire l’orticaria. La proette italiana ieri a Parigi ha visto sfumare per un soffio, al playoff, il terzo successo stagionale per mano di Felicity Johnson. Un film già visto, perché lo scorso anno, sempre all’Open di Francia e sempre sul percorso del Paris International Golf Club a Baillet-en-France, Diana aveva perso lo spareggio da un’altra Johnson, quella volta però si trattava di Trish. La 24enne inglese di Birmingham con -14 si porta a casa così la seconda vittoria in carriera e i 37.500 euro di prima moneta. Amarezza Diana, mentre corre

all’aeroporto, ha poche parole per descrivere la giornata: «Non ho giocato bene, la Johnson è stata più brava e ha meritato il successo». Peccato, perché la settimana della romana trapiantata a Cannes, era stata molto positiva tanto da presentarsi al giro finale in testa alla leaderboard. Diana è rimasta in solitudine lassù fino alla 17 ma la Johnson, nella sua giornata perfetta, l’ha raggiunta grazie a un birdie alla 18. A quel punto la Luna ha avuto a disposizione un putt per riportarsi in testa ma l’ha mancato condannandosi allo spareggio. L’inglese si è tolta il pensiero in fretta chiudendo in par la buca del playoff, mentre Diana è finita nel bosco, perdendo addirittura la palla. «Anche contro la Johnson dell’anno scorso avevo tirato un brutto

Diana Luna, 29 anni, è al 4˚ posto nella money list del Tour femminile AFP

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I tornei conquistati da Diana Luna in questa stagione: l’Open di Svizzera e quello di Germania

colpo col drive — continua — ma stavolta ho perso la palla. Colpa mia. Non posso parlare di sfortuna o di casualità, semplicemente ho sbagliato». La vincitrice comunque minimizza: «Non credo di aver giocato il mio miglior golf, ma ammetto che è stata un giornata in cui tutto è filato liscio». Fair play La proette italiana applaude l’avversaria: «Ho davvero giocato male, non ci sono

Verso il Picciolo Cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno, si può dire che Diana Luna arriverà al Sicilian Ladies Open della prossima settimana con una gran voglia di rivincita: «Ma sì, dai, mettiamola così. Mi tengo buona la vittoria per il torneo di casa». Il percorso del Picciolo Golf club, a Castiglione di Sicilia, alle pendici dell’Etna è una novità per la romana: «Non conosco per nulla il percorso, non ci ho mai giocato. Arriverò al Picciolo martedì sera, mercoledì proverò il campo e giovedì c’è la pro-am, avrò modo di conoscerlo». Attesa protagonista del Sicilian Ladies Open anche Giulia Sergas che all’Open di Francia ha chiuso con un buon quinto posto. La triestina era seconda insieme a Diana, ma dopo tre birdie in sette buche sono arrivati tre bogey che hanno frenato la sua corsa. Fortunatamente, all’ultima buca Giulia ha messo a segno un eagle che l’ha riportata nei primi posti. Stefania Croce ha terminato al 21˚ posto, Sophie Sandolo al 32˚, poi Zorzi e Rigon rispettivamente 38ª e 45ª. Da giovedì al Picciolo sarà lotta e spettacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Baillet en France (par 72), finale: 1. Felicity Johnson (Ing, 68 70 69 67) e DIANA LUNA (69 68 67 70) 274 (-14) 1ª di spareggio; 3. Blomqvist (Fin, 68 69 71 67) 275; 4. Andre (Fra, 69 73 67 67) e Ruuttila (Fin, 65 72 68 71) 276; 5. Keating (Aus, 67 72 71 67), Lindberg (Sve, 71 71 68 67), Garrett (Aus, 70 71 68 68) e GIULIA SERGAS 277 (70 68 69 70); 10. Morgan (Gal, 72 66 70 70), Delacour (Fra, am, 71 70 67 70) 278; 21. STEFANIA CROCE 283 (73 68 70 72); 32. SOPHIE SANDOLO 286 (71 70 73 72); 38. VERONICA ZORZI 287 (73 70 73 71); 45. MARGHERITA RIGON 288 (74 71 74 69). Dunhill Links Championship (par 72), finale a St Andrews (Sco): 1. Michael Hoey (N.Irl, 66 66 66 68) 266 (- 22); 2. McIlroy (N. Irl, 70 67 66 65) 268; 3. Murray (Sco, 70 66 67 67) e McDowell (N.Irl, 67 67 67 69) 270; 5. Warren (Sco, 67 67 70 67), Fleetwood (Ing, 69 63 71 68) e Oosthuizen (S. Af, 271); 21. LORENZO GAGLI 276 (68 71 71 66); 53. MATTEO MANASSERO 281 (71 71 68 71).

DUNHILL LINKS CHAMPIONSHIP

Colpo Hoey l’irlandese meno famoso Il n. 271 del mondo beffa i connazionali McIlroy e McDowell. Rimonta Gagli: 21˚

Michael Hoey al bacio: un successo che vale tanto AP

Un’altra favola: dopo Haas, che esce dall’acqua e vince 11 milioni di dollari FedEx, il 32enne numero 271 del mondo Michael Hoey, diventa per un giorno il primo dell’Irlanda del nord, 2 colpi meglio dei connazionali Rory McIlroy e 4 di Graeme McDowell e, con 266 (66 66 66 68, -22), firma l’Alfred Dunhill Links Championship (pro-am, un pro e un dilettante) sui tre percorsi di St. Andrews (Old Course), Carnoustie e Kingsbarns (tutti par 72, in Scozia). Così, intasca il 2˚ titolo European tour della stagione (dopo Madeira), il 3˚ in carriera, e i 588,148 euro di prima moneta, su 3.670.000). Nell’ultimo giro, persi i 3 colpi di vantaggio su McDowell e i 5 su McIlroy (entrambi ben più quotati di lui e campioni dell’Us Open), Hoey è il più freddo, piazza 3 birdie nelle ultime 4 buche, ed entra nella storia del suo paese: è il primo nordirlandese a vincere la classica e contribuisce al record di 5 successi individuali stagionali di una nazione sull’European Tour: 2 Darren Clarke, 2 Hoey, 1 Rory McIlroy (US Open Championship). Insieme al volo nella Race to Dubai (852,427 e), fino al termine del 2013 avrà il posto assicurato sul Tour europeo. Gran rimonta di Lorenzo Gagli, 21˚ (da 49˚) con 276 colpi (68 71 71 66, —12), con ultimo giro come il vincitore; 53˚ Matteo Manassero con 281 (71 71 68 71, -7).

CHALLENGE TOUR ALLE CANARIE

Tadini manca solo lo sprint E’ comunque buon terzo Primo fino a 2 buche dal termine, Alessandro Tadini è comunque buon terzo con 264 (65 63 68 68, 20), come Relecom (Bel) e Kennedy (Ing), al Tecina Golf di La Gomera (par 71) del Challenge Tour (150.000e, prima moneta 24.000). Vince Baldwin (Ing, 63 67 65 68, 21) con 263, che aggancia Guerrier (Fra, 66 65 67 65), e lo supera alla 3ª di spareggio. 45. Andrea Perrino 274 (68 70 66 70); 57. Matteo Delpodio 278 (67 68 75 68); 65. Nunzio Lombardi, 288 (65 72 74 77).


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LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

ALTRI MONDI

Il fatto del giorno _la protesta a New York DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Perché gli Indignados non ci sono solo in Italia?

È arrivata anche negli Usa la rivolta sociale contro il sistema delle banche. Da noi, invece, nulla. Forse stiamo meglio di quanto crediamo Esistono anche gli «indignados» americani, e sabato sera ne hanno arrestati 700 che volevano bloccare il ponte di Brooklyn. La polizia spiega: «Li avevamo avvertiti, non ci hanno dato retta».

1Ho un mucchio di domande, ma intanto voglio sapere questo: da dove esce fuori questa parola — «indignados» — che sento da qualche mese?

Un signore di 93 anni (ora saranno 94), di nome Stéphane Hessel, francese, pubblicò l’anno scorso un librettino di 60 pagine, intitolato Indignatevi!. Il volumetto non contiene niente di speciale, l’autore, che ha fatto la Resistenza ed è scappato due volte dai campi di concentramento (è un ebreo che sta dalla parte dei palestinesi), esorta a indignarsi per le ingiustizie del mondo e in difesa della democrazia, parendogli prossima un’età di nuovi autoritarismi. Se vuole la mia idea, un pamphlettino senza sugo. E però, nella sua vaghezza, ha venduto milioni di copie dappertutto (in Italia lo pubblica Add) e ha dato il nome a questi nuovi movimenti di protesta. Sono stati gli spagnoli a fare diventare gli Indignados qualcosa di particolare, quando, in occasione delle elezioni regionali di maggio, s’accamparono per giorni sulla Plaza del Sol di Madrid, per chiedere una nuova democrazia. Anche lì, discorsi entusiasmanti, ma vaghissimi. Però capaci di testimoniare una rabbia, un disagio, a cui nessuno sa dare una risposta, neanche quelli che la patiscono. Per esempio, un giornalista si sentì dire da un giovane spagnolo arrabbiato: «In tre anni tutto è cambiato!». Per esempio, che

A notizie

LA CRISI EUROPEA

Tascabili Dopo Maroni parla anche Casini

«La riforma elettorale è impossibile: si voti» S Cameron: «Minaccia mondiale» Teme che la sua Gran Bretagna venga trascinata nella crisi dell’euro, quindi il primo ministro David Cameron, dopo aver ribadito che resterà nell’Ue, lancia un appello agli altri leader: «Devono rimboccarsi le maniche e far funzionare il mercato unico. Bisogna rafforzare le banche e solidificare le difese della zona dell’euro. La minaccia è mondiale»

Il sistema elettorale e l’eventualità del voto anticipato restano i temi in primo piano nell’agenda politica. Dopo l’apertura del ministro dell’Interno Maroni, che sabato ha detto «il numero di firme mi ha impressionato, si proceda al referendum», ieri hanno parlato Casini, Calderoli e molti uomini del Pdl. Il leader dell’Udc è andato oltre: «Con questa maggioranza è impossibile la riforma della legge elettorale condivisa: parlino i cittadini». Calderoli, invece, ha bocciato l’idea del voto anticipato: «È meglio una fase costituente». E poi: «Abbiamo fatto la legge elettorale perché fummo ricattati da Berlusconi, Udc e Fini». Infine La Russa: «Le legge elettorale è ottima ma servono le preferenze».

Oggi la sentenza di appello

I familiari di Meredith: «Un tam tam assurdo sugli imputati assolti»

Niente. Sono scomparsi. Ogni tanto riaffiorano, piccole eruzioni cutanee.

4 In Italia, naturalmente...

In alto la protesta degli «Indignados» di New York, che hanno bloccato il traffico sul celebre ponte di Brooklyn sabato pomeriggio; qui sopra l’arresto di due manifestanti: circa 700 persone sono state fermate AFP

SU «MAX»

Javi, l’ex terzino che ora vuole cambiare il mondo

cosa?, chiese il giornalista. E quello: «La birra è passata da un euro e mezzo a tre euro!». Glielo racconto solo per rappresentarle lo stato di smarrimento di questi giovani.

2 La versione americana dell’indignazione?

Si chiama Javier Poves Gomez, detto Javi, ed è il primo indignado (e forse l’ultimo) del calcio spagnolo. Terzino di buon livello dello Sporting Gijon, Liga spagnola, lo scorso 11 luglio ha rescisso il contratto, rinunciando a 300 mila euro all’anno, per tener fede alle proprie idee antisistema. Nel numero in edicola il mensile «Max» lo intervista per la prima volta, ma a Javi in realtà il paragone con gli indignados non piace poi tanto: «Quella è una valvola di sfogo creata dal sistema». Insomma, un duro e puro dell’antagonismo più estremo che dopo aver abbandonato la Liga progetta un viaggio a piedi fino in Sudafrica: prima tappa in Niger per girare un documentario sulle scuole di calcio africane.

È più o meno la stessa cosa. Si sono accampati, in qualche migliaio, a Zuccotti Park, tra Broadway e Liberty Street. Da Zuccotti si vedono i grattacieli di Wall Street. Il movimento si chiama «Occupy Wall Street», cioè «Occupare Wall Street». Stanno lì da una quindicina di giorni e nessuno s’è accorto di niente. Poi, improvvisamente, ci sono state le cariche della polizia e i 700 arresti provocati da un gruppo (qualche migliaio di persone) che voleva bloccare il Ponte di Brooklyn. È bastato questo per finire su tutte le prime pagine del mondo. I giornalisti infatti si aspettano la protesta, anzi la Grande Protesta e si meravigliano che non si sia ancora manifestata. Quindi, al minimo segno di indignazione, si eccitano. Neanche in Grecia le tensioni sociali, alla fine, sono all’altezza di quello che le banche hanno fatto al mondo. Nove ministeri occupati, cortei... È poca roba, se ci pensa.

3 Com’è finita in Spagna?

In Italia vedremo qualcosa tra qualche settimana, forse. Gli studenti italiani vanno per strada a far casino e poco dopo finisce tutto. Il Pd, a parte la chiamata a raccolta dei cittadini all’Arco della Pace di Milano sabato prossimo, ha ormai adottato il sistema di moltiplicare le manifestazioni in tante città, in modo da banalizzare l’afflusso limitato delle persone che partecipano. Può darsi che la protesta americana evolva: leggo un’agenzia in cui si parla di nuove manifestazioni a Washington e a Boston. È possibile che si estenda e che diventi un fatto davvero importante.

5 Perché da noi non c’è un movimento di massa che scende in strada e si indigna sul serio? Perché anche all’estero gli indignati appaiono per qualche giorno e poi si perdono per strada?

In Italia c’è troppo benessere per fare la rivoluzione. Le famiglie italiane sono sedute su un patrimonio — tra soldi in banca, immobili, barche e quant’altro — di 8.500 miliardi. È difficile essere davvero incazzati in queste condizioni. In generale né gli italiani né gli spagnoli né gli americani sanno bene quello che si dovrebbe fare. E non c’è politico che glielo spieghi. È verissimo che le banche hanno saccheggiato il mondo ed è altrettanto vero che i politici li hanno lasciati fare. È altrettanto vero che i politici, adesso, non stanno facendo niente per impedire ai banchieri di ripetere, nei prossimi dieci anni, gli stessi giochetti. E tuttavia: come si potrebbe fare? Mettere i banchieri al muro? Appendere i politici a testa in giù? Leggo tanti saggi e tanti articoli sulla «vera democrazia» senza che nessuno mi sappia spiegare in che consista. Mancano i leader (e Obama è stato la più grande delusione degli ultimi anni), e mancano soprattutto i progetti, intorno a cui appassionarsi, immaginare un futuro, lottare.

S La Grecia taglia 30mila posti La Grecia non riuscirà a rispettare i target di bilancio per 2011 e 2012 concordati per il salvataggio. La previsione del deficit è ora dell’8,5%, contro il precedente 7,6%. Il governo Papandreou (nella foto), in base a un’intesa preliminare con Ue-Fmi-Bce, ha approvato il taglio di altri 30 mila lavoratori pubblici per sbloccare la sesta tranche di aiuti

Meredith Kercher: è stata uccisa quattro anni fa ANSA A Perugia è arrivato il giorno. Oggi, i giudici della Corte d’Assise d’appello pronunceranno la sentenza sull’omicidio di Meredith Kercher, uccisa in Umbria quattro anni fa: in primo grado, i due imputati, gli ex fidanzati Amanda Knox e Raffaele Sollecito, sono stati condannati a 26 e 25 anni di carcere. Ieri, della vicenda hanno parlato Arline e Stephanie, madre e sorella di Meredith, attese a Perugia per assistere alla lettura della sentenza. «Siamo allibite per la prosecuzione di un tam tam mediatico di assoluzione — hanno detto all’avvocato Francesco Maresca —, ci vorrebbe il silenzio totale per permettere ai giudici di emettere la sentenza liberamente».

A Milano il processo a Berlusconi

Caso Ruby: si riparte con Imane, teste chiave Doppio appuntamento con il Rubygate oggi al Palazzo di Giustizia di Milano. Al primo piano riprende il processo che vede imputato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile; al settimo prosegue l’udienza preliminare del procedimento stralcio nato dalla stessa inchiesta e che vede imputati il direttore del Tg4 Emilio Fede, la consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti e l’agente dei vip Lele Mora. I tre sono accusati di avere organizzato i festini di Arcore, ai quali avrebbero partecipato minorenni come Ruby. Nel primo processo dovrebbe presentarsi la modella Imane Fadil, uno dei 7 testi chiave dell’accusa. Nell’altro si potrebbe giungere al rinvio a giudizio.

Si fermano i mezzi locali

Trasporti in sciopero Oggi disagi ovunque Inizia l’ottobre di scioperi. Oggi tocca al trasporto locale indetto a livello nazionale da Usb per difendere 150 mila posti, il diritto alla mobilità, la natura pubblica del servizio e contro il taglio del 70% delle risorse. Saranno rispettate le fasce di garanzia, diverse da città a città. A Roma bus, tram, metrò e ferrovie urbane non viaggeranno dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino al termine del servizio; a Bologna stop dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Firenze e a Napoli trasporto pubblico a rischio con due finestre garantite (6 9.15 e 11.45 15,15 nella città toscana, 5 8 e 16.30 19.30 in quella campana). A Milano l’Atm ha precisato che il servizio sarà invece regolare per l’intera giornata.


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anche raccolto i bulbi oculari lasciati cadere sul pavimento, ma sarà impossibile tentare un reimpianto. Resterà cieco. Aldo non rischia la vita ma è comunque ricoverato in rianimazione: a preoccupare i medici non sono tanto le ferite agli occhi quanto i violenti colpi alla testa che si è procurato nella corsa per uscire dalla chiesa, prima di cadere a terra. «In 26 anni di professione non ho mai visto niente di simile. Per fare una cosa del genere occorre una forza disumana» commenta il dottor Gino Barbacci, che ha prestato le prime cure a Bianchini. Della vicenda si occupa adesso la polizia.

ORRORE A VIAREGGIO UN 46ENNE IN RIANIMAZIONE

Si strappa gli occhi durante la messa Chissà quando ha deciso di farlo. Chissà perché. «Una voce mi ha detto di agire così» ha urlato mentre era già una maschera di sangue. Aldo Bianchini, un 46enne con problemi psichici che abita con la madre a Viareggio, ieri mattina durante la messa si è strappato via gli occhi con le mani. Un gesto folle che anche la mamma Lina, che sedeva accanto a lui sui banchi della chiesa di Sant’Andrea,

non riesce a spiegare. Laureato in chimica, Bianchini parla cinque lingue ma non ha mai trovato lavoro. «Mi ha detto qualcosa come "è il castigo di Dio"», racconta sconvolta la madre. L’uomo non ha mai perso conoscenza, nonostante il dolore. Agli uomini del 118 che lo hanno soccorso ha dato le sue generalità senza lamentarsi, aggiungendo solo: «Adesso mi curerete?». Loro, prima di trasportarlo all’ospedale Versilia, hanno

La polizia al lavoro fuori dalla chiesa di Sant’Andrea a Viareggio (Lu) ANSA

Riina junior a Corleone «È ancora pericoloso Qui non deve restare» Il figlio del Capo dei capi ha finito di scontare la pena per mafia Il sindaco del paese siciliano: «Non si è pentito, non è gradito» CARLO ANGIONI

Lo aspettavano a Padova per lavorare in una Onlus che lotta contro la droga, ma è ritornato a Corleone, in provincia di Palermo, dove vivono la madre Ninetta e le sorelle Maria Concetta e Lucia, e dove il suo cognome fa ancora paura. Giuseppe Salvatore Riina, 34 anni, secondo figlio maschio dell’ex capo di Cosa Nostra, è di nuovo in Sicilia ed è di nuovo tra le polemiche. Sabato è uscito dal carcere di Voghera (Pavia), dove ha finito di scontare la condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione di stampo mafioso, e subito ha fatto rotta verso casa. Inaspettatamente. Un periodo residuo di sorveglianza speciale, legato a una condanna del 2002 e sospeso per tutto il tempo in cui è stato in prigione, gli impone di restare a Corleone. Ha l’obbligo di firma tre volte la settimana, di dimora e di rientro a casa entro le 21. E molti non lo vogliono. In prima fila i politici. «La posizione mia e del Comune non è cambiata — ha spiegato il sindaco Antonino Iannazzo —: Giuseppe Salvatore Riina non è persona gradita qui a Corleone e se ne deve andare. Non abbiamo constatato alcun elemento di

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italia: 514954585150

Giuseppe Salvatore Riina esce dal carcere di Sulmona (Aq): era il 2008 ANSA

pentimento, non ha rinnegato il passato, e credo che la sua presenza sia pericolosa per tutta la comunità». E ancora: «I suoi familiari sono molto contenti. Ma ci sono tanti cittadini che non hanno gradito questo rientro». Felicità Riina junior, che avrebbe detto di sentirsi «confuso ma felice» perché ha potuto riabbracciare la madre e le sorelle, ieri mattina è stato in commissariato. Ma, per il suo difensore, resterà a Corleone molto poco: «L’inizio della nuova attivi-

tà a Padova è solo rimandata — ha spiegato l’avvocato Francesca Casarotto — perché chiederò la revoca della misura di prevenzione e che venga ristabilita la misura di sicurezza che prevedeva la destinazione in regime di libertà vigilata in Veneto». Dove, comunque, l’accoglienza non sarà migliore. Come dice il governatore leghista Luca Zaia: «La nostra regione ha già dato il suo tributo sui delinquenti importati da fuori e non intende darne ancora». © RIPRODUZIONE RISERVATA

e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CANTAUTORE 60ENNE

Fossati si ritira: «Voglio cambiare Sarò più libero» Ivano Fossati ha detto basta. Basta dischi (sicuro), basta concerti (molto proba bilmente). «È una decisione che ho preso non in due o tre giorni, ma negli ultimi due o tre anni. Sono sereno ma molto determinato», ha confessato il cantautore genovese (nella foto Ansa) a «Che tempo che fa» di Fabio Fazio, ieri sera. «Decadancing», l’album in uscita domani, sarà il suo ultimo lavoro. «Ho 60 anni, ho sempre pensato che alla mia età avrei voluto cambiare. Mi sono sempre chiesto se al prossimo disco avrei potuto garantire la stessa passione che mi ha portato fin qui. Non credo che potrei ancora fare qualcosa che aggiunga altro rispetto a quello che ho fatto finora. Mi voglio staccare da quella che si chiama comune mente attività discografica, la promozione, il dover prestare attenzione a quello che avrebbe potuto servirmi per scrivere canzoni. Comincerò a vedere le cose in un altro modo. Mi sentirò più libero».

d tutta Salute lafrase DEL GIORNO

ALTRI MONDI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

DI MABEL BOCCHI

Grazie al sistema immunitario

Dalla Spagna il vaccino contro il virus dell’Hiv Un vaccino sviluppato dal Consiglio Superiore della Ricerca (CSIC) di Madrid che stimola le difese dell’organismo, insegnando al sistema immunitario come combattere il virus, può dare filo da torcere anche all’Hiv. Si basa sull’introduzione di 4 geni dell’Hiv B che possono suscitare una reazione nell’organismo. Testato su 30 volontari sani, il 90% di loro ha avuto un’ottima risposta immunitaria, mentre l’85% ha mantenuto per un anno la memoria immunologica. In questo modo l’Hiv potrebbe essere declassato a infezione cronica minore.

GLI ANGELI ESISTONO «Il Signore è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione. Lo sostengono in California La Chiesa li venera quali L’origine dell’Alzheimer custodi, cioè va ricercata nel fegato ministri L’Alzheimer avrebbe origine nel fegato e della divina non nel cervello, come si credeva. Lo sostiene una premura per ricerca dello Scripps Research Institute di San ogni uomo» Diego (Us), pubblicata sul «Journal of Neuroscience BENEDETTO XVI PAPA DAL 2005

Research», che ha rinvenuto proprio nel fegato le caratteristiche placche amiloidi, formazioni extracellulari che impediscono la trasmissione dello stimolo nervoso e che causano l’evoluzione della malattia. L’analisi dei ricercatori californiani dimostrerebbe che almeno una significativa quantità di placche nasce in questo organo e raggiunge il cervello tramite la circolazione sanguigna.

La ricerca americana

Con i neuroni «giovani» il cervello lavora meglio L’inserimento di neuroni neonati in un cervello adulto è in grado di migliorare la memoria, l’apprendimento e le capacità decisionali. Il processo di rigenerazione avviene anche in modo naturale, ma ci sono alcuni geni che uccidono le neonate cellule. Un gruppo di ricercatori della Columbia University di New York è riuscito a creare un campione di topi in cui tali geni risultano spenti, annullando la loro funzione «killer»: i topi hanno mostrato eccellenti capacità d’apprendimento e soprattutto di riconoscimento delle esperienze pregresse, eliminando tutti i sintomi ansiosi.


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L’ULTIMA Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 7,5

Gemelli 5,5

Cancro 6

Leone 5,5

Vergine 8

DI ANTONIO CAPITANI

La Luna fa partire la settimana con una marcia bassina, forse. Così, lavoro, amore e rapporti sono avari. E pure il suino in voi stenticchia.

Il cielo è al lavoro per potenziare le vostre opportunità. E voi segnate agevolmente nel lavoro. Risvegli sudombelicali, mordente, grinta.

Giornata di desideri insoddisfatti, di trasformazioni, rimuginamenti che v’ammosceranno. Anche ormonalmente. Ma siete furbi. E aiuta.

Ci sono tensioni e rogne, oggi. Ma superabili. Basta che non vi parta la brocca. Pure la resa fornicatoria decresce, ma le finanze reggono.

La Luna v’attorciglia un cicinìn gli zebedei, tipo i fusilli di Gragnano. Ci son matasse da sbrogliare, caos finanziario e suino: ussignùr…

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

IL MIGLIORE L’impennata di fascino, creatività e fortuna portata dalle stelle giova al vostro lavoro e al vostro privato. E fornicate pure con mucho vigore. Uau.

Bilancia 6-

Scorpione 7

Sagittario 6

Capricorno 7

Acquario 5,5

Pesci 7+

Marò come siete rigidi. E non ottenete niente. Nel lavoro, in famiglia, dagli amici. Ammorbiditevi. Spaventi economici, fiacca sudombelicale.

Colloqui, affari e lavoro son destinati al successo, in questo lunedì brioso. Bene sport e attività suina, anche per smaltire un po’ di panza.

Tutto fila liscio, in un lunedì super anche per i soldi. E un’eventuale notiziaccia potrebbe non esser vera. Fornicazione slow and fine.

Giornata intensa, ma utile a riprendere le fila di discorsi e progetti. Lavoro e amore sono in ripresa, il sudombelico è da ola e ovazione.

Potreste sentirvi messi sia in disparte sia alla prova. Datevi da fare, nonostante la solitudine. E se il suino in voi non esercita, pazienza.

Luna ok per colloqui, viaggi, contatti, confronti. Anche suini. Per stare meglio. Amici e clienti potenziano le vostre chance di successo.

SERGIO PARISSE

Terza linea centro dello Stade Français, il 35 volte capitano degli azzurri di rugby è nato a La Plata, in Argentina, il 12 settembre 1983

alla Radio

TeleVisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

AGORÀ RAI 150 ANNI APPRESCINDERE TG 3 LE STORIE LA STRADA PER LA... TG 3 - TG R THE LOST WORLD COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG 3 - TG R - BLOB SABRINA VITA DA... UN POSTO AL SOLE FUORI IN 60 SECONDI Film 23.10 LA GRANDE STORIA 0.00 TG 3 - TG R 1.00 METEO 3 1.05 FUORI ORARIO. COSE (MAI) VISTE

6.00 7.55 8.00 8.50 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.20 18.50 20.00 20.30 21.10

ITALIA 1

RETE 4

LA 7

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TELEFILM R.I.S. RICETTE DI FAMIGLIA TG 4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM HAMBURG DISTRETTO... SENTIERI AMARE PER SEMPRE TG 4 TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS... QUARTO GRADO Attualità 23.25 IPOTESI DI COMPLOTTO 2.00 TG 4 2.25 PIANETA MARE 3.20 VIVERE MEGLIO

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20.30 21.05 23.10 23.25 0.25 1.20 1.50

CARTONI ANIMATI SORGENTE DI VITA TG 2 I FATTI VOSTRI TG 2 - MEDICINA ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 TG 2 NUMB3RS SQUADRA SPECIALE COBRA 11 TG2 - 20.30 VOYAGER Documenti TG 2 DELITTI ROCK CLOSE TO HOME PROTESTANTESIMO METEO

20.30 COMO - FOGGIA Lega Pro. Prma divisone girone A. Rai Sport 1

8.00 10.00 11.00 11.10 12.45 13.10 14.00 15.05 15.50 17.40 18.10 20.15 0.35 21.05

16.30 ROYAL CHALLENGERS BANGALORE SOMERSET Champions League Twenty20. Da Bangalore Eurosport 2

14.45 GLOBAL GAMES Da Genova. Rai Sport 2

WTA PECHINO

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SKY SPORT 2

Serie A

10.45 CALCIO: FIORENTINA - LAZIO

NFL. ESPN America e Sportitalia

9.45

CALCIO: NOVARA - CATANIA CALCIO: ROMA - ATALANTA Serie A

10.00 CALCIO: LECCE - CAGLIARI Serie A

Ieri ALGHERO

12

27

ANCONA

13

25

AOSTA

13

25

BARI

17

25

BOLOGNA

16

28

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

13

26

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

12

22

Moderati

CATANIA

14

24

FIRENZE

14

26

Trento Aosta 13 25

Torino 15 25

14 25

Milano

Venezia

16 26

Perugia

15 26

11 25

26 23

MILANO

14

26

ROMA

NAPOLI

16

28

14 27

Mossi

PERUGIA

12

25

POTENZA

11

20

Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

REGGIO CALABRIA

17

27

ROMA

15

29

TORINO

13

25

TRENTO

16

26

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:22

19:02

7:07

18:50

21

26

VENEZIA

15

28

Virgin Radio

Bundesliga

11.30 Rock in Translation

16.15 AUTOMOBILISMO: TROFEO 500 ABARTH Gara 1. Dal Mugello

18.30 BILIARDO: PLAYERS TOUR CHAMPIONSHIP 20.00 SALTO CON GLI SCI: SUMMER GRAND PRIX HS140. Da Klingenthal, Germania

0.30

18.15 CALCIO: VALENCIA - GRANADA

SALTO CON GLI SCI: SUMMER GRAND PRIX HS140. Da Klingenthal, Germania

Liga

Giulia Salvi traduce e inter preta il testo della canzo ne di Elvis Presley (nella foto) «Suspicious Minds»

Domani

Dopodomani

Un'altra giornata prevalentemente soleggiata; solo sull'Italia meridionale ed insulare ci sarà della variabilità durante le ore pomeridiane, ma probabilmente non si verificheranno precipitazioni. Temperature senza variazioni di rilievo.

Cielo sereno o poco nuvoloso, salvo qualche riduzione di visibilità nelle ore più fredde del mattino sulle pianure e nelle valli del Nord e locale variabilità durante il pomeriggio al Sud. Temperature stazionarie su gran parte del Paese.

Ancona

Firenze

11

Neve

PGA European Tour

CALCIO: HOFFENHEIM BAYERN MONACO

14 28

21

27

14.00 CALCIO: EVERTON - LIVERPOOL Premier League

Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda

16.35 GOLF: ALFRED DUNHILL CHAMPIONSHIP

13.00 Monte Carlo Mix

EUROSPORT

12.00 CALCIO: ESPANYOL REAL MADRID Liga

14.00 RUGBY: IRLANDA - ITALIA

17 25

L'AQUILA

19

GOLF: ALFRED DUNHILL CHAMPIONSHIP

Rmc

Bologna Genova

GENOVA

PALERMO

9.30

Da Tony e Ross Paolo Ruffini e Natasha Stefanenko (nella foto), prota gonisti di «Ex» dei Vanzina

In palio da Patti Farchetto «Superheavy» dell’omo nimo gruppo (nella foto) a chi chiama l’800046464

PGA European Tour

23.00 CALCIO: TOTTENHAM ARSENAL 0.45

11.00 105 Friends

13 25

Molto forti

Calmi

Gara 2. Dal Mugello

20.45 GOLF: ALFRED DUNHILL CHAMPIONSHIP

Premier League

SKY SPORT 3

PGA European Tour

11.30 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE

TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA G DAY (R) (AH)IPIROSO I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 IL PAPAVERO È... ATLANTIDE L’ISPETTORE BARNABY G DAY TG LA7 OTTO E MEZZO L’INFEDELE Attualità 23.45 TG LA7 23.55 CROSSING JORDAN 0.40 MOVIE FLASH 0.45 ALBALLOSCURO 1.45 N.Y.P.D BLUE

14 27

Coperto

Temporali

IndiCar

Cielo generalmente sereno o poco nuvoloso ad eccezione della Sicilia, dove a partire dal pomeriggio si formerà della nuvolosità variabile con probabilità di alcune piogge. Temperature in prevalenza sopra la media al Nord e al Centro. Trieste

Forti

MARI

22.15 AUTOMOBILISMO: KENTUCKY INDY 300

Oggi

Rovesci

Pioggia

Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda

Serie A

Serie A

SALTO CON GLI SCI

10.30 RUGBY: IRLANDA - ITALIA

CALCIO: CESENA - CHIEVO

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 19.00 MONDO GOL

CALCIO: INTER - NAPOLI Serie A

9.30

HS140. Da Klingenthal, Germania Eurosport

11.15

CALCIO: JUVENTUS - MILAN Serie A

9.15

TAMPA BAY BUCCANEERS INDIANAPOLIS COLTS

15.30 SUMMER GRAND PRIX

PGA European Tour

Serie A

A CURA DI

Nebbia

GOLF: ALFRED DUNHILL CHAMPIONSHIP

7.30

11.00 CALCIO: PARMA - GENOA

SKY SPORT 1

GazzaMeteo

Nuvolo

Serie A

10.30 CALCIO: UDINESE - BOLOGNA

Eurosport

9.00

21.00 AUTOMOBILISMO: CAMPIONATO DTM

21.00 INTER - NAPOLI

Serie A

TENNIS

FOOTBALL

Legenda

10.15 CALCIO: PALERMO - SIENA

SPORT DISABILI

9.00

7.00 9.55 10.55 11.55 12.25 13.00 13.40 15.00 17.20 17.30 18.30 19.00 19.25 21.10

Serie A

CRICKET

2.30

0.30 1.00 1.20 2.35

PRIMA PAGINA TRAFFICO TG 5 MATTINO CINQUE FORUM TG5 BEAUTIFUL CENTOVETRINE UOMINI E DONNE POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO! TG5 STRISCIA LA NOTIZIA BAILA! Varietà TG 5 STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE IN TRIBUNALE CON LYNN

Radio 105

17 25

L’Aquila 10 23

Campobasso

Bari

11 22

18 26

Napoli

Potenza

14 28

10 21

Cagliari

Catanzaro

16 27

14 25

Palermo

Reggio Calabria 17 27

16 27

Catania 18 24

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:23

19:00

7:08

18:48

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

27 set.

5 ott.

12 ott.

19 ott.


GAZZACAFÈ

?

LE DOMANDE E LE POLEMICHE DEL WEEKEND

IlCommento

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011

L’UOMO DELLA DOMENICA

Rivincita Giovinco e rimpianto Juve Prandelli lo coccola di ALESSANDRO DE CALÒ

L’uomo della domenica è più piccolo di Messi e nel Parma pesa come un Maradona. Giovinco ha segnato qua si tutti i gol degli emiliani in questo campionato. Nell’unica eccezione — ieri col Genoa — ha dato una mano a Morrone per completare l’opera. Con 5 reti in 4 match, Giovinco è capocan

Classifiche a confronto Chievo, partenze sprint

Ci sono partite che valgono come il primo dente o il primo giorno di scuola: segnalano una crescita. Juve-Milan ha annunciato ufficialmente che la creatura di Antonio Conte sta diventando grande. La Juve ha tolto palla e fiato ai campioni d’Italia, li ha sdraiati con due gol di Marchisio e comanda, al fianco della bella Udinese. Dopo cinque partite è presto per incenso e sentenze, ma è già ora di celebrare il lavoro di Conte. Ha proceduto in due tempi, come Allegri un anno fa, che smontò l’allegra brigata di Ronaldinho con il colpo di stato dei mediani, poi recuperò qualità (Seedorf, Van Bommel) e andò a vincere. Conte uguale. Ha imposto il suo 4-2-4 per dare sicurezza e autostima a una squadra traumatizzata, poi è passato al 4-2-3-1 e ieri al 4-1-4-1 per recuperare il talento di Vidal e liberarsi dalla dipendenza creativa di Pirlo. Al momento, il capolavoro del tecnico non è la celebrata anima da battaglia trasmessa alla truppa, ma questa sterzata tattica. Lo dicevamo a Catania: non un azzardo, ma una necessità. Vidal, oggetto estraneo al Cibali, dopo una settimana di lavoro è diventato un trascinatore, inserito perfettamente nel meccanismo, prezioso nelle due fasi. Il centrocampo, che rischiava di essere il punto debole in un 4-2-4 fondato sulle fasce ed esposto a ripartenze, è diventato il punto forte, il regno di Pirlo, Marchisio e Vidal, che ha schiantato il Milan impedendogli il solito possesso.

I punti dell’Udinese che guida il campionato con la Juventus. I friulani nella loro storia vantano anche un’apparizione solitaria in vetta alla classifica: avvenne nella quinta giornata del torneo 2000-01 (allenatore De Canio) con 13 punti.

* Retrocessi a fine stagione

Volano le provinciali Udinese davanti a tutti insieme alla Juventus, Cagliari e Palermo subito dietro in condominio con il Napoli. Nel treno delle prime emerge un trio inedito (senza contare la penalizzata Atalanta). La classifica si snellisce e si consolidano le prime gerarchie. Sardi e siciliani si legittimano ai vertici con prestazioni convincenti nella scia dei friulani, già nella scorsa stagione protagonisti da Champions. Quello friulano è un autentico fenomeno. Orfano di Sanchez, Inler e Zapata, Guidolin ha cucito un super avvio di campionato, proponendo una formazione-tipo che

Ipse DIXIT...

gioca a memoria. Alla conferma di Benatia e ai felici inserimenti di Danilo e Torje s’unisce l’affermazione di Basta. Il serbo è l’emblema della politica dei Pozzo che investono sui giovani e sanno aspettarli. Nella galassia friulana decine di talenti sono in rampa di lancio in giro per il mondo. Se non è programmazione questa... Cagliari e Palermo hanno cambiato allenatore prima del via: Ficcadenti ha avvicendato Donadoni, mentre Mangia è subentrato a Pioli. La logica avrebbe detto che i cambi comportassero una fase d’assestamento. La lo-

ro partenza-sprint è frutto di una regia occulta? Nel caso sardo è più l’evoluzione di un gruppo che da anni esprime buoni valori e ora ha nove nuovi giocatori che premono alle spalle. Invece a Palermo gli addii a Pastore e (soprattutto) a Delio Rossi avevano causato una crisi psicologica nell’ambiente. Ma i valori tecnici non si discutono. E la rincorsa è solo all’inizio in una serie A in cui la medio-borghesia ha gestito al meglio i denari della vendita centralizzata dei diritti-tv. Il nuovo corso è figlio anche di quest’innovazione epocale. CARLO LAUDISA

...COSA VOLEVA dire Cosa ha chiesto davvero Ranieri nella sua preghiera per Rocchi

«

Prego Dio che tu abbia ragione e abbia visto bene, perché io credo che tu abbia sbagliato tutto CLAUDIO RANIERI ALL’ARBITRO ROCCHI

sta. Colomba, nel Parma, gioca col 4 4 1 1 per tenerlo a galla fra cen trocampo e attacco. La Juve non ha avuto pazienza di aspettarlo, anche se oggi le servirebbe. Tanto. Pran delli ha capito da che parte può scappare il futuro. Per questo ha fatto bene a chiamarlo.

Quando si prega, non bisogna augurare il male di un altro. Dio ci ascolta se quanto gli chiediamo esprime la Sua volontà e se aiuta a farci ritrovare la retta via. É ancora più bello se non ci rivolgiamo a Lui per esaudire le nostre personali richieste ma se gli affidiamo la vita, l’anima, il fardello di un nostro fratello, perché gli sia più lieve il cammino su

questa terra. Ecco perché, caro arbitro Rocchi, pregherò intensamente tutta la notte per te, dopo quello che è successo a San Siro. Credimi, non ce l’ho con te, da buon cristiano desidero con tutto il cuore la tua felicità. E allora, dopo tutto quello che è successo, pregherò che tu possa continuare ad arbitrare. Su un altro pianeta. VINCENZO CITO

Ma il Napoli può davvero conquistare lo scudetto? SÌ Già lo scorso anno il Napoli è stato il più pericoloso inseguitore del Milan fra la 17ª e la 32ª giornata. Poi, alla 33ª, gli azzurri scivolarono in casa contro l’Udinese (1-2) e i rossoneri (3-0 sulla Samp) si staccarono di sei punti, la spinta decisiva. Il lavoro di ampliamento della rosa compiuto in estate dalla società è stato un chiaro avviso ai naviganti: noi ci riproviamo. E i risultati di queste prime giornate dicono che lo sforzo poggia su basi solide. Il Napoli ha rifilato tre gol al Milan e tre all’Inter, le formazioni indicate più o meno all’unanimità come le favorite della vigilia, ed è uscito indenne da Manchester, superando poi con pieno merito il Villarreal. Due imprese che hanno fugato quei timori clamorosamente esternati in Lega da De Laurentiis al varo del calendario. Mazzarri per il momento va in giro vestito da pompiere e sta riversando fiumi di acqua gelida sull’entusiasmo di una città che da troppi anni chiede di poter rivivere l’epopea di re Diego. Il tecnico, sommerso a sua volta dalle lodi, ha avuto un solo momento difficile, nel dopo Chievo, quando ha replicato indignato alle critiche sul massiccio turnover. Siccome non esiste la controprova, può darsi che avesse ragione nel definirlo necessario ed è una verità oggettiva che dopo il pit-stop con la Fiorentina, la squadra, tornata in formazione-tipo, si è rimessa a correre. E quanto corre... Proprio, l’eccellente tenuta atletica, sfoggiata anche nella passata stagione, è un elemento che i rivali devono tenere in grossa considerazione. Ne indichiamo altri: 1) Inler (foto Forte) era il centrocampista che mancava; 2) il trio Campagnaro-Cannavaro-Aronica sta offrendo un rendimento elevatissimo relegando in panchina i rinforzi Fideleff e Fernandez; 3) Santana e Pandev ampliano le potenzialità in attacco; 4) Donadel e Dzemaili sono ricambi affidabili per il centrocampo; 5) Cavani-Lavezzi-Hamsik sono rimasti volentieri. E vogliono vincere. NICOLA CECERE

S.p.A.

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2011

11 11 10 10 10 8 8 8 7 7

9 Il miracolo Udinese

Nel 2008-09 l’Udinese si trovò in testa al campionato dopo 9 giornate: allora era in coabitazione con il Napoli.

L’Udinese ha fatto 11 punti nelle prime 5 partite, 10 in più di un anno fa. Ammassasse ancora 65 punti, dalla 6ª in poi, come nel torneo scorso, arriverebbe a 76 punti, come l’Inter, seconda nel 2010-2011. Direte: «Sì, ma c’erano Inler e Sanchez...». Vero, ma la grande forza della banda Guidolin scaturisce dal patrimonio di conoscenze condivise più che dalle sgasate di un solista. Semmai si potrebbe sospettare che, se l’Udinese avesse reinvestito parte del tesoro estivo in un leader (almeno) già formato, avrebbe potuto puntare veramente in alto. Ma lo schema «scommettere, valorizzare e rivendere», necessità più che scelta, ha assicurato tre lustri di prosperità in A: si può rimproverare ai Pozzo di aver perseverato?

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it SEGRETARIO DI REDAZIONE Daniele Redaelli dredaelli@gazzetta.it

LE PRIME 10 DEL CAMPIONATO JUVENTUS UDINESE NAPOLI PALERMO CAGLIARI ROMA LAZIO CHIEVO FIORENTINA GENOA

Totò Di Natale, 33 anni, capitano dell’Udinese: ieri il 4˚ gol GETTY IMAGES

Più che la vittoria nel primo duello-scudetto sono questi progressi a irrobustire le ambizioni della Juve, che deve ancora crescere. Per esempio negli esterni (Krasic ancora deludente) e nella concretezza offensiva. La Juve ha faticato a tradurre in gol il suo dominio. La rinuncia a una punta per infoltire la mediana costa qualcosa. Conte ci lavorerà. Se finora lo ha fatto tanto bene è anche perché ha settimane sgombre di coppe: bel vantaggio. Lo ha dimostrato indirettamente il Milan, stanco e nervoso, che, come a Napoli e al Camp Nou, cioè quando aggredito, ha denunciato limiti atletici e agonistici. Juve, Udinese, Napoli: comanda chi corre di più. Dice il campionato.

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

L’ANNO SCORSO DOPO 5 GIORNATE INTER 10 LAZIO 10 CHIEVO 9 BRESCIA* 9 MILAN 8 NAPOLI 8 CATANIA 8 BARI* 8 JUVENTUS 7 CESENA 7

11

La Juve sta diventando grande: grazie al tecnico, che ha lavorato in due fasi

noniere della A, assieme a Palacio, anche se collezionare gol non è il suo mestiere principale. Resta un nu mero 10, come non ce n’è più. Li spingono, fin da piccoli, a fare altro: attaccante ester no o seconda punta. Solo la Un der lo reggeva come trequarti

MATURITA’

I NUMERI

La lezione di Conte

55 #

4

di LUIGI GARLANDO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7116 DEL 21-12-2010

La tiratura di domenica 2 ottobre è stata di 440.694 copie

COLLATERALI * Con Aeronautica Militare N. 57 e 12,19 - con Storia Disney N. 32 e 9,19 - con Moto Valentino Rossi N. 21 e 12,19 - con Supereroi N. 22 e 11,19 con Soldatini d’Italia N. 17 e 11,19 - con I Miti del Calcio ai Raggi X N. 15 e 4,19 - con TT 2011 N. 10 e 12,19 - con Prima Puntata e 7,19 - con Magic Campionato card e 21,19 - con Magic Manager e 11,19 - con Magic Libro e 9,19 - con Linomania N. 6 e 11,19 - con Speak Easy N. 6 e 14,10, con Ferrari Racing N. 4 e 11,19 - con Bandiera Ferrari e 5,19 con Top 10 Motomondiale N. 3 e 12,19 - con DVD Zanardi e 14,19 - con I Miti del Rugby N. 2 e 12,19 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 7,30; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 61; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 550; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 3,50.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 3 OTTOBRE 2011


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