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www.gazzetta.it domenica 27 novembre 2011 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno LXVII LXV I ­ Numero n 48 Anno

IL POSTICIPO STASERA A SAN SIRO (20.45) ARRIVA IL CHIEVO: È SFIDA TRA CANNONIERI

NEL POMERIGGIO ANCHE CHIVU K.O.

MILAN parte l’inseguimento Ibra­Pellissier per il gol 100

INTER a Siena Ranieri: «Ora serve correre»

Allegri: «Un filotto per essere primi a Natale. Con Berlusconi va tutto bene» Una botta alla spalla ferma Abbiati dopo diciassette partite: spazio ad Amelia

Mercato: spunta il nome di Vargas Il cileno è un attaccante esterno

3 Zlatan Ibrahimovic, 30 anni e Sergio Pellissier, 32 FORTE­INSIDE

DELLA VALLE ALLE PAGINE 8­9

DALLA VITE, ELEFANTE A PAGINA 15

SERIE A I BIANCONERI PASSANO (1­0) ALL’OLIMPICO CON GRANDE AUTORITÀ

JUVE PEPE. E SALE

Batte la Lazio, vola in testa da sola e prova la fuga Martedì nel recupero contro il Napoli può allungare. Conte: «Una prova di maturità». Reja: «Abbiamo giocato alla pari. Ci manca un rigore»

LA CAPOLISTA IN MAGLIA ROSA

GLI ALTRI ANTICIPI PARI DEL NAPOLI

Segna sempre Denis Ma Cavani riprende l’Atalanta al 94’

Simone Pepe, 28 anni, esulta dopo il gol vittoria all Olimpico. Con lui Mirko Vucinic ANSA

Il Novara supera il Parma in rimonta Scalata Catania che vince a Lecce ALLE PAGINE 10­11­13­14

SERVIZI DA PAG. 2 A PAGINA 6

Serie A / 13ª GIORNATA

IL Commento

Palermo­Fiorentina, è il Rossi­day

LA SIGNORA HA TRE ANIME

PARTITE Venerdì UDINESE ROMA 2­0 Ieri LECCE CATANIA 0­1 NOVARA PARMA 2­1 ATALANTA NAPOLI 1­1 LAZIO JUVENTUS 0­1 Oggi (ore 15) CAGLIARI BOLOGNA CESENA GENOA PALERMO FIORENTINA SIENA INTER MILAN CHIEVO (20.45)

DI LUCA CALAMAI

Parlare di scudetto è inevitabile. Anche Antonio Conte, che ha scelto di cancellare questo sostantivo dal suo vocabolario, si rassegni all’evidenza. E smetta di nascondersi. Dopo Milan e Inter la squadra bianconera batte anche la Lazio e risale in testa alla classifica, con una partita da recuperare. Ci sono le basi per una mini-fuga. Forse, in assoluto, la Juve non è la formazione di serie A più forte. La rosa è migliorabile, un campione in più non guasterebbe.

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L’ARTICOLO A PAGINA 2

LIGA MOU VINCE IL DERBY

IL ROMPI PALLONE

Scatto del Real Va a +6 sul Barça

DI GENE GNOCCHI

RICCI A PAGINA 21

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Napolitano: «Se Monti dovesse fallire ho già pronto il nuovo nome per sistemare il governo dei tecnici. Zamparini».

BASKET SI GIOCA A NATALE

CLASSIFICA JUVENTUS** 25 UDINESE* 24 LAZIO* 22 MILAN 21 ROMA* 17 CATANIA* 17 NAPOLI** 16 PALERMO 16 GENOA** 15 CHIEVO 15

PARMA* 15 SIENA 14 ATALANTA***14 FIORENTINA 13 CAGLIARI 13 INTER** 11 BOLOGNA 10 NOVARA* 10 LECCE* 8 CESENA 6

* Una partita in più. ** Una partita in meno. *** Atalanta penalizzata di 6 punti.

SERIE B OGGI VICENZA­PESCARA (12.30)

Accordo nell’Nba Il Torino blinda la vetta Gallo, 3 gare e via Samp, frenata e corrida BARTEZZAGHI, SANDRI A PAG. 37

ALLE PAGINE 22­23­26


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

PRIMO PIANO GLI ANTICIPI DELLA 13ª GIORNATA dallaPrima di LUCA CALAMAI

LA SIGNORA HA TRE ANIME Parlare di scudetto è inevitabile. Anche Antonio Conte, che ha scelto di cancellare questo sostantivo dal suo vocabolario, si rassegni all’evidenza. E smetta di nascondersi. Dopo Milan e Inter la squadra bianconera batte anche la Lazio e sale in testa alla classifica, con una partita da recuperare. Ci sono le basi per una mini-fuga. Forse, in assoluto, la Juve non è la formazione di serie A più forte. La rosa è migliorabile, un campione in più non guasterebbe e pesano come macigni le ultime due stagioni vissute ai margini del grande calcio. Ma Conte è riuscito a mescolare, in un cocktail che risulta vincente, tre anime: la classe di vecchi draghi quali Buffon e Pirlo; la «fame» di un gruppo che lotta e soffre su ogni pallone (quando mai si era visto un Vucinic fare il terzino come Eto’o nell’Inter di Mou?) e il cinismo che si riassume nel gol-partita di Pepe dopo un contropiede da manuale e un assist fantastico di Matri. Tre indizi che rendono la Juve ancora più temibile perché questo primato in classifica non è legato a una o due figure, che strada facendo potrebbero spengersi ma a un progetto che è entrato nella pelle di ogni giocatore bianconero. Martedi, al San Paolo, ci sarà un altro test importante contro un Napoli che si è salvato all’ultimo minuto grazie a un guizzo di Cavani. Se la Juve trasforma la mini fuga in una fuga vera sarebbe un bel guaio per la concorrenza considerato, tra l’altro, che la squadra di Conte non dovrà bruciare energie nelle Coppe. Il Milan deve rispondere subito. Max Allegri ha già scritto la sua letterina di Natale chiedendo: primato in classifica a fine anno, l’arrivo di Tevez e magari anche il recupero di un vecchio guerriero come Gattuso. Scavalcare la Juve non sarà facile ma la squadra rossonera punta a infilare una striscia di vittorie cavalcando un calendario abbastanza agevole. Contro il Chievo non ci saranno due pilastri della difesa quali Abbiati e Nesta. Assenze importanti. Occhi puntati quindi su Ibra e, soprattutto, sui suoi partner d’attacco. Il fantasma di Tevez deve suonare come un preciso campanello d’allarme per Robinho e Pato che, sulla carta, potrebbero essere penalizzati dall’arrivo a Milanello dell’Apache. I due brasiliani per motivi diversi sono sotto esame. Prima dello stop natalizio, però, devono dimostrare di essere tornati quelli veri. Gente da scudetto e da Champions. Altrimenti la candidatura di Tevez diventerà ancora più forte. E l’Inter? La squadra di Ranieri dopo aver chiuso alla grande il capitolo Champions (unica italiana a qualificarsi per prima) prova a cambiare la storia del suo campionato. Il Siena di Sannino è una delle piacevoli novità della stagione. I nerazzurri devono abituarsi a vivere senza le magie di Sneijder e hanno bisogno dei gol di Pazzini, Zarate e Milito, a digiuno da troppo tempo. I numeri da paura degli attaccanti nerazzurri hanno reso ancor più doloroso del previsto il divorzio da Eto’o. Urge un sosia, anche sbiadito, di Samuel altrimenti la rimonta scudetto diventerò una sfida disperata.

y il Film

UN RICCO MENÙ

Super Buffon poi la ripartenza S decisiva e il palo Martedì 29 di Hernanes

Ecco i prossimi appuntamenti:

campionato Napoli-Juventus (ore 20.45, recupero 11a giornata) Coppa Italia Parma-Verona (ore 20.45) Catania-Novara (ore 21.15)

S Mercoledì 30 Coppa Italia Cesena-Gubbio (ore 15) Europa L. Rennes-Udinese (ore 19)

S Giovedì 1 Europa L. Vaslui-Lazio (ore 21.05)

S Venerdì 2 campionato Genoa-Milan (ore 20.45)

S Sabato 3 campionato Napoli-Lecce Inter-Udinese (ore 20.45)

S Domenica 4 campionato Catania-Cagliari (ore 12.30) Bologna-Siena Chievo-Atalanta Fiorentina-Roma Juve-Cesena (ore 15) Parma-Palermo (ore 20.45)

S Lunedì 5 campionato Lazio-Novara (ore 20.45)

33’ primo tempo Rocchi tira, Buffon fa il miracolo Occasione per la Lazio con Rocchi che verticalizza e conclude a colpo sicuro: Buffon in uscita evita il gol PHOTOVIEWS

35’ primo tempo Pepe decide il match in contropiede Gol-partita della Juve firmato da Pepe, a conclusione di un contropiede disarmante, da Vucinic a Matri LAPRESSE

BLITZ JUVE: Pepe-gol stende la Lazio: così scatta la fuga Un palo per parte, creano di più i bianconeri. Il decisivo 1-0 arriva su un contropiede che vale il primato solitario RUGGIERO PALOMBO ROMA

Tutto in un minuto, tutto d’un fiato. Dal miracolo di Buffon su Rocchi, al contropiede letale chi si sviluppa sull’asse Vucinic-Matri e che Pepe chiude al centro dell’area. E’ il 35’ del primo tempo e Lazio-Juventus si decide qui. Bellissima per un’ora, poi, con le due squadre disfatte dalla fatica, sempre su

livelli più che dignitosi, quasi a dirci che il lievitare dei diritti tv per l’estero ha una sua ragione, il calcio italiano sa ancora farsi rispettare. É l’anno della Juve? Sembrerebbe di sì, anche se il punteggio e l’autore del gol-partita sono gli stessi del 2 maggio, quando Lotito evocò un costoso (60 mila euro) «tintinnio di manette» per un rigore negato da Mazzoleni alla Lazio. Anche stavolta c’è il veleno

nella coda: Reja fa il diavolo a 4 per un braccio galeotto di Barzagli. Ma sul tiro di Rocchi, la deviazione di Buffon sul corpo del difensore sembra far propendere piuttosto per l’involontarietà. Prove di fuga La Juventus, al di là delle polemiche, merita di vincere per il maggior numero di occasioni da rete create e per una cifra tecnica di gioco nel

suo insieme superiore a quella di una comunque buona Lazio. Con altri portieri che non fossero Buffon e Marchetti, bravissimi ma una volta ciascuno anche aiutati dai pali con Hernanes e Matri, sarebbe finita almeno 3-2. L’ora della verità, la serie di quattro trasferte infernali che accompagneranno la Juve di qui a Natale, comincia con una vittoria pesantissima, col primato solitario, con prove di


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

la Moviola DI MARCO IARIA

Barzagli tocca con il braccio Ma c’è il rimpallo

14’ secondo tempo Hernanes fermato dal palo Nella ripresa la Lazio va vicinissima al pareggio con Hernanes: il suo tiro si stampa, però, sul palo INSIDE

Rocchi non sbaglia un colpo, in una partita intensa ma mai sopra le righe. Azione clou al 21’ del primo tempo, a favore della Lazio: a tu per tu con Buffon, Rocchi fa un pallonetto, il portiere smanaccia e la sfera finisce sul braccio di Barzagli per poi spegnersi sul fondo. Rocchi non fischia il rigore, giustamente perché il pallone rimbalza da Buffon a Barzagli a distanza ravvicinata, anche se il difensore tiene il braccio largo. Nessun cartellino nel primo tempo, forse lo meriterebbe Chiellini, in tackle su Diakite: l’arbitro gli dà

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l’avviso. Il giallo arriva, invece, per Marchisio che trattiene Hernanes: diffidato, salterà il recupero col Napoli. Ineccepibili pure i cartellini tirati fuori per Ledesma e Sculli. Bravo Rocchi, ma bravi anche i guardalinee Ghiandai e Giordano. Una settimana dopo il weekend nero, proprio nello stadio dell’oltraggioso annullamento del gol capolavoro di Osvaldo, arriva il riscatto della categoria. Quattro fuorigioco fischiati alla Lazio, tre alla Juve: zero errori. E tutte le altre azioni chiave sono state lette alla perfezione.

: E’ MAGLIA ROSA4 (4-3-3) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (dal 36' s.t. Estigarribia), Matri (dal 39' s.t. Quagliarella), Vucinic (dal 21' s.t. Giaccherini).

Pirlo-Hernanes, Marchisio-Brocchi, Vucinic-Konko) la maggior parte del gioco si sviluppa sulla corsia di destra della Juve, terra di reciproci velocisti, con quelli bianconeri (in rosa shocking per l’occasione) che ne hanno di più. É soprattutto per questo che la bilancia delle occasioni pesa dalla parte Juve, gol incluso, per l’intero primo tempo e anche oltre.

ALLENATORE Reja.

PANCHINA Storari, De Ceglie, Pazienza, Del Piero.

Fattore Cissè Discusso finché si

ESPULSI

ALLENATORE Conte.

AMMONITI Ledesma (L) e Sculli (L) per gioco scorretto.

ESPULSI nessuno

LAZIO

JUVENTUS

0

1

(4-3-1-2) Marchetti; Konko, Diakite, Stankevicius, Radu; Brocchi (dal 1' s.t. Gonzalez), Ledesma, Lulic (dal 27' s.t. Sculli); Hernanes; Klose, Rocchi (dal 20' s.t. Cisse). PANCHINA Carrizo, Biava, Scaloni e Cana.

AMMONITI Marchisio per gioco scorretto

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Pepe (J) al 35' p.t. ARBITRO Rocchi di Firenze NOTE paganti 43.105, abbonati 14.043, incassi non comunicati. In fuorigioco: 4-3. Angoli: 5-3. Recuperi: p.t. 1'; s.t. 4'. POSSESSO PALLA

LAZIO 46,2%

PASSAGGI POSITIVI

JUVE 53,8%

TIRI IN PORTA

IIIIIIIII LAZIO 9 (un palo)

IIIIII IIIII JUVE 6 (un palo)

c GOL! 35' Vucinic lancia Matri, cross in area per Pepe che spiazza Marchetti

Fattore Pirlo Ce la fa, non ce la fa, ce la fa. Dopo una settimana di tira e molla, Pirlo c’è anche se col ginocchio destro a lungo

fasciato e per la Juve, che senza di lui in campo non ha trascorso fin qui nemmeno un minuto, è una bella liberazione. Anche nella serata in cui l’ex milanista gioca a scartamento ridotto, basta la sua carismatica presenza per mandare in onda il copione memorizzato da una formazione che da quattro giornate è sempre la stessa. Pirlo detta quasi da fermo, ma il pallone viaggia ugualmente e c’è

L’esultanza dei giocatori della Juve per la vittoria che li lancia da soli in vetta alla classifica. Oggi il Milan può al massimo avvicinarsi FOTOLINE

JUVENTUS 82,55%

TIRI FUORI

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 17' punizione di Pirlo da 25 metri, Marchetti ci mette una pezza, Lichtsteiner sbaglia il tap-in. 33' Rocchi tira a colpo sicuro, ma Buffon si supera e riesce a respingere.

«fughetta». Per consolidarla, all’imbattuta Juve basterà non perdere martedì nel recupero a Napoli, dove non ci sarà Marchisio (squalificato), ma dove Pirlo, qui presente soltanto ad onor di firma, dovrebbe tornare ad essere se stesso.

LAZIO 73,9%

chi corre al posto suo. Vidal soprattutto, ora terzo di destra nel 4-3-3 di Conte, ma anche assaltatore dietro il centravanti Matri, quando la squadra non è in possesso palla e Pepe e Vucinic si abbassano sulla linea mediana, è l’uomo che più ancora di Marchisio e Pepe riassume il carattere d’una squadra sempre viva e affamata. Nel gioco delle coppie (Lichtsteiner- Lulic, Vidal-Ledesma,

LAZIO 5

IIIIIII JUVENTUS 7

SECONDO TEMPO 14' Gonzalez sulla destra, la palla arriva ad Hernanes: tiro e palo. 27' Giaccherini tira, ma Marchetti si supera e devia in angolo. 38' Vidal smista in area per Matri, tiro improvviso che prende la parta esterna del palo

La squadra di Conte ha vinto anche con Pirlo a scartamento ridotto

vuole, ma dall’inizio del campionato il francese non ne ha saltata una. Reja decide di riservargli la panchina proprio in una serata speciale come questa. Al suo posto la bandiera Rocchi, mister 100 gol, l’ultimo segnato a Cagliari, negli unici sei minuti fin qui disputati extra-coppe. Un bel coraggio, non c’è che dire, ripagato solo in parte, perché proprio sui piedi di Rocchi finiranno le due palle-gol più limpide, che Buffon neutralizzerà. D’altra parte, l’ultima mezzora che Reja regalerà al solito, abulico Cisse testimonia d’un problema che la Lazio è destinata a portarsi dietro molto probabilmente per l’intera stagione. É un altro, piuttosto, il cambio che all’inizio della ripresa mette la Juve in grossa difficoltà. Gonzalez subentra a Brocchi e Marchisio da lepre che era diventa affannato segugio. Per venti minuti ci sarà tanta Lazio. Una spinta che tuttavia si esurisce col palo di Hernanes. Il cambio Rocchi-Cissè e poi Sculli per Lulic non portano ulteriori benefici ed è anzi Conte a riprendersi la partita sostituendo via via l’intera linea offensiva. Da Vucinic-Pepe-Matri a Giaccherini-Estigarribia-Quagliarella. Con Del Piero a fare lo spettatore e il tifoso fino alla fine. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI

4

Le vittorie consecutive della Juve, due interne e due esterne (vanta un filotto migliore solo il Milan con 5 successi tra il 7˚ e l’11˚ turno).

6

I punti in più per i bianconeri rispetto alle prime 11 gare del 2010-11 (25 punti contro 19).

3

Juve per la terza volta in testa da sola in questo campionato: c'era già stata dopo la nona e la decima giornata (7 invece le volte in testa assieme ad altre squadre).


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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

PRIMO PIANO GLI ANTICIPI DELLA 13a GIORNATA

l’Asse vincente DAL PORTIERE AL GOL

E se attacca anche Buffon la Juve vola... L’1-0 nasce da una gran parata di Gigi «Qui all’Olimpico ci è girato tutto bene»

MIRKO GRAZIANO ROMA

Se ci si mette anche Buffon, allora per chi insegue sono davvero guai. Il gol che decide la partita e lancia la Juve in fuga è di Pepe, lo confezionano Vucinic prima e Matri poi, ma tutto nasce da una parata alla... Gigi, ovvero il classico mezzo miracolo per chiunque tranne che per il Fenomeno coi guantoni. Hernanes che dipinge calcio, Rocchi che gira di sinistro a botta sicura e Buffon che si inventa una parata a terra da manuale. Poi, è un attimo: il contropiede della Juve è spaventoso, Vucinic lancia Matri, che da sinistra centra basso per Pepe-gol. Si scaraventa in campo mezza panchina bianconera, il «soldatino» festeggia da golfista e mima ancora un «putt», Conte si gode un’azione da manuale, Pirlo si stacca invece dal gruppo in festa e va ad abbrac-

ciare proprio Buffon: è il riconoscimento del Genio al sempre più vicino parente del «Mostro 2006», quello che in Germania non faceva passare nemmeno le mosche e ci trascinò alla conquista del Mondiale. Porta blindata E a inizio ripresa è ancora Buffon a frenare il momento migliore della Lazio: fortunato sul palo di Hernanes, poi decisivo su Lulic e Klose. La normale amministrazione? Come in pubblicità: la svolge guardando altrove, bevendosi mezza bottiglietta d’acqua. Gode la Juve, se la ride pure Prandelli, molto meno Galliani, che da ieri ha ormai la certezza che fra il Milan e lo scudetto si è frapposto il più duro degli ostacoli, la cara vecchia nemica Juventus. Le scintille di mercato non fanno altro che accendere ulteriormente una delle rivalità storiche del nostro calcio. «Rimaniamo molto abbottonati — spiega l’eroe della serata Buffon

—. Siamo felici, ma non ciechi: stasera è girato tutto per il verso giusto. L’abbraccio di Pirlo? E’ stato gratificante che un campione simile abbia avuto questo pensiero nei miei confronti. E’ un qualcosa che mi ha toccato». Arriva Pepe: «La strada è ancora lunga, ma abbiamo dimostrato di essere una grande squadra. Abbiamo sofferto il giusto: loro hanno creato parecchie occasioni, ma ne abbiamo avute anche noi di pericolose». Esulta pure Chiellini: «Che personalità ragazzi! E’ presto per parlare di scudetto e anzi preferisco concentrarmi su qualche nostra disattenzione di troppo. Non è stata una delle migliori prestazioni, abbiamo sofferto molto e in alcune circostanze avremmo dovuto metterci un pizzico di attenzione in più. Prima di Napoli dovremo analizzare bene la nostra prestazione». Musica per le orecchie di Conte. Gigi Buffon, 33 anni LINGRIA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di FABIO LICARI

LAZIO MARCHETTI ANCORA DECISIVO o GONZALEZ SPINGE

6,5

Accetta la sfida a viso aperto con la Juve: ai punti la sconfitta ci sta, ma tiene in bilico il risultato fino alla fine. Spreca in attacco.

L’allenatore Reja

7 h Gonzalez il migliore

Prende gol sul contropiede dopo aver fallito l’occasione più pericolosa: qualche assenza gli complica la vita, tutto sommato sceglie bene Rocchi invece di Cisse.

Che spreco un tempo in panchina: ma chi si aspetta un Gonzalez così, che entra, imbarazza Marchisio, recupera palla e dà profondità ribaltando (per un po’) il match?

6,5

Reja inserisce Gonzalez al posto di Brocchi che subiva troppo Marchisio. L’uruguaiano spinge decisamente di più e sposta il baricentro più a destra e la Juve soffre.

7

6

6,5

6

5,5

5

6,5

6

6,5

5,5

5,5

5

Marchetti

Konko

Diakite

Stankevicius

Radu

Brocchi

Ledesma

Lulic

Hernanes

Klose

Rocchi

Cisse

Fosse un centravanti, avrebbe segnato una tripletta. Due parate enormi su Pirlo (punizione a girare da trenta metri) e Giaccherini (che si gira in area scherzando Stankevicius e spara a botta sicura), più un’uscita che ipnotizza Pepe. Sul gol non c’entra.

Spinta continua, quasi ossessiva, a destra: anche lasciando un po’ di libertà a Vucinic che ha visto serate migliori e non ne approfitta. Ma quando il montenegrino va sulla trequarti, lanciando lo scatto di Matri, si fa trovare in ritardo e non lo prende più. Ed è gol.

Matri si appoggia spesso su di lui per lasciare più libera la zona di Stankevicius, teoricamente più fragile e più facile da attaccare. Lotta su ogni pallone, cerca l’anticipo, si permette un paio di alleggerimenti: insomma là dietro non è lui l’anello debole.

Un po’ attendista, ogni tanto si vede aggredire in massa e si oppone come può. Si lancia in scivolata disperata sul cross di Matri e non ci arriva per un niente: avesse soltanto sfiorato, addio gol di Pepe. Nessun errore grave, neanche impeccabile però.

Si soffre laggiù a sinistra, eccome se si soffre: perché Pepe è irriducibile, Vidal ci mette un po’ a carburare ma poi entra «alla Vidal» e Lulic sente la necessità di spingere anche se a volte il buon senso suggerirebbe il contrario. E poi si fa bruciare da Pepe sul gol.

Nel mosaico laziale «a uomo» si ritrova sul ring con Marchisio e non gli resta che appoggiarsi alle corde, guantoni in faccia, per contenere. Reja se ne accorge e gli risparmia la ripresa, oltretutto cambiando l’inerzia della gara con Gonzalez.

Una serie di tocchi deliziosi nello spazi stretti che aiutano la Lazio a ragionare nei momenti più complicati. Non altrettanta precisione in avanti, soprattutto sui calci piazzati che finiscono invariabilmente sulle teste bianconere (pardon, rosanere). Fallo su Vidal: «giallo».

Per un po’ regge Vidal e supporta l’attacco, poi deve abbassarsi per accompagnare le discese di Lichtsteiner e contenere la spinta Juve. (Sculli 5,5 Si nota più che altro per un paio di interventi duri su Lichtsteiner, il secondo davvero brutto. Ammonizione inevitabile)

Bello, e sfortunato, per la gran botta che si stampa sul palo. Da censurare invece la ricerca del tiro da fuori quando sarebbe meglio appoggiare: Klose riceve poco e niente. Quasi più apprezzabile la «cura» su Pirlo che ha un ginocchio così e una diffida pendente.

Passa il tempo ad arrabbiarsi per palloni che non arrivano, o che arrivano quando è in fuorigioco. Neanche lui, per la verità, fa i movimenti soliti e alla fine, sul taccuino, c’è un tiro parato e poco altro. Però è vero che di appoggi gliene arrivano pochi.

Dentro a sorpresa e due occasioni gol: ma gli capita sempre uno strepitoso Buffon (la prima volta con la complicità di Barzagli). Se le crea e si sbatte anche su tutto il fronte, ma almeno una doveva metterla dentro, soprattutto la seconda. Esce per Cisse.

A giudicare dai minuti in cui resta in campo, fa bene Reja a lasciarlo in panchina scegliendo Rocchi. D’accordo che nel finale è sempre più difficile, con gli schemi che saltano e il cronometro che t’insegue, ma resta fuori dal gioco. Per l’ennesima volta.

JUVENTUS APPLAUSI PER MATRI E VIDAL o VUCINIC TREQUARTISTA

7

Sempre alla ricerca del gioco e del gol, anche concedendo qualcosa in difesa. Bella, concreta, vincente. Chi la fermerà?

L’allenatore Conte

7 h Pepe il migliore

Sarà anche casuale, ma in quei dieci minuti in cui inverte Vucinic e Matri arriva il gol proprio su combinazione tra i due. Pretende il gioco e lo ottiene. Ormai con il modulo giusto.

Qualche imprecisione in mille azioni nelle quali combina generosità illimitata con senso del gol da ex centravanti. E infatti il gol arriva. Peso specifico: non quantificabile.

7

Dopo mezz’ora Conte inverte Vucinic (in difficoltà a sinistra) con Matri per pochi minuti. Mossa vincente: dal centro, da trequartista, il montenegrino avvia l’azione dello 0 1.

7

6,5

6,5

6

6

7

6

6

7

6

6,5

s.v.

Buffon

Lichtsteiner

Barzagli

Bonucci

Chiellini

Vidal

Pirlo

Marchisio

Matri

Vucinic

Giaccherini

Estigarribia

Determinante quanto il collega dirimpettaio con l’uscita su Rocchi, dalla cui ripartenza scaturisce la rete della Juve, e con il volo su Klose, magari un po’ spettacolare ma efficace. Ritrovato Buffon e con un centravanti che segna, come dice Platini, il più è fatto.

E pensare che lui, nel progetto estivo, era previsto esterno. Abbandonati i dogmi, e passati al 4 3 3, le sovrapposizioni con Pepe possono – almeno in questo momento di forma dei due – abbattere qualunque difesa. Si mangia un gol

Arrivato come affare tappabuchi e ormai indispensabile: la condizione si misura nel tempo, brevissimo, in cui chiude al limite e poi arretra a fare la diagonale in area. Il tutto nella stessa azione. Senza prendersi quei rischi che il compagno di reparto ama tanto.

Chissà come sarebbe Bonucci se tentasse qualche svolazzo in meno, ripiegando su una sana randellata verso la tribuna. Ieri tutto sommato i rischi sono stati ridotti al minimo, ma un paio di emozioni (evitabili) arrivano sempre.

Dice che il ruolo di esterno non è il suo, però si capisce che a spingere, attaccare e tirare – ma quello meglio di no, visti i risultati – si diverte anche. Comunque è anche grazie a lui che in copertura si stringe e si sacrifica, che Bonucci soffre meno del solito.

Andamento lento nel primo quarto d’ora, ma è soltanto un’illusione. Appena ingrana diventa il solito motorino avanti e indietro che affonda, morde Ledesma, triangola con Pepe e Lichtsteiner e, capito che Pirlo non è al top, si prende qualche responsabilità in più.

Gestisce la diffida che rischia di fargli saltare Napoli e il mezzo infortunio: quindi non rischia né il dribbling prolungato da play né l’entrata dura. Però mette diversi bei palloni e una punizione che Marchetti para chissà come. A mezzo servizio, meglio che niente.

Partita doppia. Un primo tempo alla Marchisio, con Brocchi che se lo vede sfuggire da tutte le parti. E una ripresa nell’inusuale, almeno di questi tempi, ruolo di soccombente contro un Gonzalez scatenato. In più un giallo inutile, su Hernanes e salta Napoli.

Da centravanti sfiora soltanto il gol (diagonale di poco al lato), da esterno s’inventa fuga e assist al centro per Pepe. In più chilometri di rincorse e palate di appoggi, con qualche errore, ma un coefficiente di utilità pari a quella di Pepe (Quagliarella s.v.)

Bello il lancio per Matri. Ma è più o meno l’unica cosa da ricordare in una serata un po’ così, tra Konko che regge il ritmo e la precisione che non è quella dei giorni migliori. Il solito tiro angolato da fuori che non sorprende e, quindi, la sostituzione.

Entra subito in partita, prima a sinistra al posto di Vucinic, poi a destra una volta che Conte inserisce anche Estigarribia. Tanto lavoro e tanto fastidio per i laterali laziali. E se non fosse per i miracoli di Marchetti, sarebbe stato suo il 2 0.

Nel finale per dare respiro a Pepe. Conte parte con Pepe Matri Vu cinic e chiude con Giaccheri ni Quagliarel la Estigarribia.

TERNA ARBITRALE: ROCCHI 7 Molto bene. Con l’aiuto dei giocatori fa dimenticare Inter-Napoli e legge con precisione tutte le situazioni. Rimpallo compreso in area su Barzagli. Ghiandai 7-Giordano 7


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

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PRIMO PIANO GLI ANTICIPI DELLA 13a GIORNATA LE TRE PERLE DAL MILAN AI BIANCOCELESTI

LA LAZIO NON CI STA

Reja: «Manca un rigore E Barzagli era da rosso» 2 ottobre Juventus-Milan 2-0 Alla sesta giornata, grazie a una doppietta di Marchisio nel finale, la squadra di Conte batte il Milan a Torino ANSA

29 ottobre Inter-Juventus 1-2 Al decimo turno bianconeri di scena a San Siro: Vucinic segna, Maicon pareggia, Marchisio firma il 2-1 REUTERS

26 novembre Lazio-Juventus Terza vittoria su tre nelle sfide di vertice. La Juve sbanca pure l’Olimpico con una rete di Pepe: Lazio k.o. LAPRESSE

Grande con le grandi «Juve mia, mi stupisci» Battute Milan, Inter e Lazio, Conte pensa adesso al Napoli «Altra prova di maturità ma c’è da migliorare. Pirlo è super» G.B. OLIVERO ROMA

E adesso di cosa parliamo, Antonio? Di scudetto non si può, l’allenatore della Juve l’ha detto chiaramente venerdì: «Non ne parlerò mai». Però, considerando che chiacchierare del tempo dopo un po’ stufa, che i film di Natale non sono ancora usciti e che dello spread ormai tutti sanno tutto, trovare un argomento alternativo comincia a essere complicato. Perché, caro Conte, va bene la scaramanzia, va bene il freno a mano tirato, va bene che gli elogi a volte fanno male, va bene perfino la storia dei due settimi posti consecutivi che ormai recitano a memoria nelle scuole. Però poi ci sono i fatti. La Juve ha battuto il Milan, l’Inter e la Lazio, ossia le tre grandi affrontate finora. È imbattuta dopo 11 partite, cosa che non accadeva dal 1997-98. Dà l’impressione di crescere giorno dopo giorno, con la forza del collettivo. E ogni volta che tutti attendono una sua frenata, ecco che accelera. Scongiuri Allegri ieri ha manifestato la speranza di essere in testa a Natale, ma l’impressione è che anche alla Juve farebbe piacere mangiare il panettone guardando tutti dall’alto. «Io intanto faccio gli scongiuri — racconta Conte — perché martedì ci aspetta una trasferta insidiosissima come quella di Napoli in cui ci sarà un’ulteriore verifi-

VERSO IL RECUPERO

Marchisio salterà il San Paolo Elia arrabbiato ROMA Dopo la partita la Juve è rientrata nel ritiro della Borghesiana dove resterà fino a domani, quando si trasferirà a Napoli. Nel recupero di martedì sera mancherà lo squalificato Marchisio e per la prima volta Conte dovrà variare lo schieramento abituale. Intanto va segnalata l’ennesima tribuna stagionale per Krasic ed Elia. L’olandese si è sfogato su Twitter con una sola parola in inglese: «Angry». Arrabbiato.

ca delle nostre ambizioni. Ma la Juve non ha paura, la paura per le grandi squadre non esiste. Stiamo andando al di là di ogni previsione e questo è frutto del lavoro e della disponibilità dei miei giocatori. Stavolta applaudo soprattutto Pirlo che si è infortunato due giorni fa, ma ha stretto i denti da grande uomo e grande calciatore qual è». La ricerca del gol E allora, visto

che di scudetto proprio non si parla, Conte analizza la vittoria della Juve sulla Lazio: «Siamo contenti perché abbiamo battuto una squadra molto forte che lotterà per i primi posti fino alla fine. È stata una prova impor-

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I NUMERI

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I gol di Pepe in campionato, già a segno in Juve-Parma 4-1 e in Juve-Palermo 3-0. Il centrocampista bianconero aveva segnato a Roma anche nel torneo scorso: 1-0 per la Juve sulla Lazio il 2 maggio 2011.

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Antonio Conte, 42 anni, alla prima stagione sulla panchina bianconera PLP

tante, di maturità. Era inevitabile soffrire, ma siamo stati bravi a vincere questo scontro diretto». Anche all’Olimpico la Juve ha sempre cercato il gol, nella ripresa si è dovuta difendere ma non ha mai rinunciato ad attaccare. «C’è ancora da migliorare tanto. Ma sono felice perché abbiamo sempre giocato a calcio e se avessimo raddoppiato non ci sarebbe stato nulla di strano. Nell’intervallo ho detto che se ci fossimo difesi avremmo perso la partita. E nella ripresa potevamo gestire meglio qualche situazione, ma siamo stati maturi». Alternative Tra due giorni c’è un

non ha più paura di nulla. Anzi, sembra che non veda l’ora di vivere le grandi sfide come quella di Napoli. Conte non avrà Marchisio, squalificato, ma ci saranno gli altri dieci di quella che ormai è la formazione stra-titolare: «Nel gruppo ci sono delle alternative preziose, gente che ha voglia di fare cose importanti. Contro la Lazio Estigarribia e Giaccherini sono entrati con la carica giusta e hanno fornito un ottimo contributo. Mi danno tutti grandi risposte, cercano di mettermi in difficoltà nelle scelte. E a me questa cosa piace moltissimo». A patto, ovviamente, che non si parli di scudetto.

altro esame, ma la Juve ormai

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ZANETTI 757 RECORD DI FEDELTÀ IN TUTTE LE LIBRERIE E SUI SITI INTER.IT E SKIRA.NET Il capitano firmerà le copie presso il negozio SOLO INTER in via Berchet a Milano il 30 novembre dalle ore 16.00

volume a cura di Susanna Wermelinger

Il tecnico: «Meritavamo il pareggio, perché abbiamo giocato alla pari con la Juve»

I k.o. della Lazio in campionato (il precedente sempre all’Olimpico contro il Genoa per 1-2). Tra le due sconfitte, 9 gare utili per i romani con 6 successi e 3 pareggi.

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I successi bianconeri in 68 gare giocate a Roma contro al Lazio nei tornei a girone unico. Per la Lazio le vittorie sono 24.

Djibril Cisse, 30 anni, e Tommaso Rocchi, 34 ANSA STEFANO CIERI ROMA

Un altro 0-1, firmato ancora da Pepe, come sette mesi fa. La sfida con la Juve si trasforma di nuovo in una beffa per la Lazio. E come nel maggio scorso a tenere banco nel dopopartita sono le polemiche per alcune decisioni arbitrali e la recriminazione per le tante occasioni da gol non sfruttate. Le polemiche nascono per la mancata concessione di un rigore nel primo tempo per un fallo di mano di Barzagli (che l’arbitro Rocchi ha ritenuto involontario) sulla prima palla-gol capitata sui piedi dal capitano Rocchi. Reja protesta E’ soprattutto su questo episodio

che si concentrano le attenzioni di Edy Reja nel dopopartita. «C’era un rigore per noi nel primo tempo. E forse c’era anche l’espulsione di Barzagli. Sul tiro di Rocchi il giocatore della Juve prende la palla con la mano dopo l’intervento di Buffon. Se non la tocca, la palla finisce in rete. Quindi c’è il rigore ed anche il cartellino rosso per il giocatore». Episodio incriminato a parte, Reja è deluso anche per altre situazioni: «Meritavamo il pareggio, soprattutto per quanto espresso nel secondo tempo. Purtroppo non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create. Dobbiamo essere più lucidi in zona conclusiva. La prestazione dei miei giocatori è stata comunque buona. Non usciamo ridimensionati da questa sfida al vertice». L’anno giusto «La Juve è una grande squadra aggiunge Reja -, credo pure che questa possa essere l’annata giusta, ma noi abbiamo giocato alla pari con loro. Non siamo stati fortunati negli episodi decisivi, soprattutto in occasione del palo colpito da Hernanes nella ripresa». Il tecnico spiega poi così la scelta di preferire Rocchi a Cisse ad inizio gara: »Cisse si era infortunato a Napoli ed ha lavorato poco in settimana, per questo ho puntato su Rocchi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG-MATCH NUMERI E CURIOSITA’

Da Vucinic a Pepe-gol Una magia in 7 secondi Splendida la manovra decisiva della Juve: è il montenegrino a inventare tutto. Alla Lazio non bastano i 9 tiri di Hernanes

i numeri POSSESSO PALLA

JUVENTUS

54% PASSAGGI POSITIVI

JUVENTUS ANDREA SCHIANCHI

Fate vedere l’azione del gol di Pepe agli innamorati del possesso-palla, del titic-titoc e del calcio manovrato stile Barcellona. Vucinic apre all’improvviso sulla fascia sinistra per Matri, cross immediato al centro dell’area dove piomba Pepe che con un tiro preciso elude l’intervento di Marchetti. Tre tocchi in tutto. Il trionfo dell’essenzialità. Gli esteti storcono la bocca? Lasciateli perdere, il fine ultimo del calcio è il gol e non serve analizzare i mezzi attraverso i quali ci si arriva. C’è chi per segnare una rete deve fare 30 passaggi e chi, la Juve ad esempio, con pochi tocchi è già davanti al portiere avversario.

ANDERSON HERNANES 26 ANNI LAZIO

MIRKO VUCINIC 28 ANNI JUVENTUS

95

HERNANES

9

67

Tantissimi gli inserimenti offensivi e tantissime le conclusioni di Hernanes verso la porta della Juve. Sfortunato in occasione del palo colpito.

PALLONI TOCCATI

90

72 TIRI EFFETTUATI

9

1

PALLONI TOCCATI

PIRLO

SPONDE E ASSIST

7

Molto precisi, i giocatori della Juve, nei passaggi e nella gestione della manovra. Pochi gli errori nella misura dei tocchi.

TIRI EFFETTUATI

MINUTI GIOCATI

Subito in porta Da quando Vuci-

nic entra in possesso del pallone a quando questo rotola in rete passano 7 secondi. Come cantavano gli Abba: «Mamma mia!». Velocità, tecnica raffinata, visione di gioco, tanta corsa. Nell’azione del gol di Pepe c’è proprio tutto. E’ l’esempio di come si deve concepire e attuare una manovra di contropiede. La chiave sta nella posizione e nella successiva intuizione di Vucinic. Il montenegrino è bravo a farsi trovare nel settore di centrosinistra e a vedere Matri che si smarca sulla fascia. Il passaggio di Vucinic ha il contagiri e per Matri il cross è un gioco da ragazzi. In una situazione simile i difensori della Lazio non hanno possibilità d’intervento: sono in ritardo, sbilanciati e poco protetti (o per nulla) dai centrocampisti. E’, nel complesso, un errore di concetto, quello della Lazio che tiene sempre il baricentro molto alto e, di conseguenza, rischia parecchio. Forse contro questa Juve, che ha tante energie fisiche da spen-

82,3%

la sfida

La Juventus, con la regia sempre lucida di Pirlo, dopo aver colpito con l’azione del gol, ha tenuto il controllo della partita.

136

11 PALLONI PERSI

11

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Un contrasto tra Arturo Vidal e Miroslaw Klose. Il cileno è stato molto più presente del tedesco nella gara: 119 palloni toccati contro 58 FOTOPRESS

dere e ottimi corridori che volano sulle fasce, un atteggiamento di maggiore prudenza sarebbe stato consigliabile. Magari si sarebbero subiti meno contropiede. Tanta sostanza Vucinic, si diceva, è l’uomo che ha aperto la partita come una scatoletta di tonno. In generale l’attaccante juventino, che rimane in campo per 67 minuti, dà una mano alla costruzione della manovra più che pensare alla finalizzazione: arretra, si fa trovare tra le linee avversarie, riceve il pallone e lo smista con l’abilità di un trequartista. Sono 72 i palloni toccati da Vucinic (in media più di uno ogni minuto), e sono ben 10 le sponde effettuate: questo dato testimonia dell’utilità dell’attaccante. Un solo tiro verso la porta, forse è poco, d’accordo, ma alla sua prestazione vanno aggiunti anche 21 passaggi positivi, un cross e un dribbling positivo.

La rapidità dei bianconeri è impressionante. Sfortunato il brasiliano Quanti tiri Forse più presente, perlomeno a livello di tocchi, è Hernanes, anche se poi non riesce a incidere quanto Vucinic. Il centrocampista brasiliano, a dir la verità, è anche sfortunato e lo dimostra il palo colpito con Buffon ormai battuto. Hernanes tocca 90 volte il pallone e sbaglia pochissimo 5 passaggi in tutto, una miseria. Inoltre ha la forza, sfruttando la classica posizione del trequartista, di andare spesso alla conclusione: 4 tiri in porta e 5 tiri fuori sono davvero tantissimi per uno come lui. Addirittura Hernanes imbecca i compagni con passaggi puntuali (4 assist), e se poi loro sbagliano mica si può dare la colpa al brasiliano! Lui, obiettivamente, più di così non può fare.

Come spesso gli capita, è Pirlo il giocatore che tocca più palloni nel corso della partita. E’ dai suoi piedi che nasce il gioco della Juventus: un vero e proprio architetto.

FALLI COMMESSI

KLOSE

4 Non è stata una serata da autentico attaccante, quella di Klose. Il tedesco, in compenso, ha lottato per la squadra: 4 falli commessi.

PALLONI RECUPERATI

KONKO

13 PALLONI PERSI

LEDESMA

33

Il terzino destro della Lazio è risultato il giocatore più reattivo, quello che ha avuto più prontezza nel recupero del pallone. Tante le palle perse da Ledesma: 33. E’ vero che, in qualità di regista, ha impostato tutte le manovre, ma gli errori sono parecchi.

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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

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MERCATO

Tevez, la Juve lascia il campo al Milan Ma è gelo con Galliani Marotta dribbla: «Non ci interessa». Domani faccia a faccia in Lega tra i dirigenti. E Ranieri: «Magari piace pure all’Inter...» CARLO LAUDISA

claudisa@gazzetta.it MILANO

Segnali di fumo tra Juve e Milan per il caso-Tevez, mentre anche l’Inter fa capolino in questo vero e proprio intrigo. Dopo il clamoroso rilancio bianconero per l’ingaggio dell’argentino, ieri è partita l’operazione-chiarimento. Un passaggio fondamentale in una vicenda che rischia di complicare i rapporti tra due società storicamente amiche. Il Milan, infatti, non ha gradito la serie di mail e gli appuntamenti fissati tra la dirigenza bianconera e il rappresentante dell’attaccante del Manchester City, Kia Joorabchian. Un ingresso in scena che, comunque vada a finire questa vicenda, rischia di alzare gli oneri di un’operazione di per sè già costosa in partenza. Verità Juve L’a.d. juventino Bep-

pe Marotta ieri ha ribadito la linea ufficiale degli ultimi giorni: «La Juve non sta trattando Tevez. Temo che si sia creato so-

lo un grande equivoco. E’ vero che venerdì avevo in programma un incontro con il signor Joorabchian, ma era per altri giocatori: non certo per Tevez. Così, quando ho capito che sarebbe stato meglio evitare fraintendimenti, ho deciso io di rinviare quell’appuntamento». Ma l’indizio maggiore viene da quella mail inviata venerdì mattina con l’offerta economica al giocatore... «Assicuro che nè io nè alcuno dei miei collaboratori ha fatto nulla di tutto ciò. La Juve ha trattato Tevez solo la scorsa estate e tutti i contatti con il suo procuratore risalgono a quel periodo. Poi, non c’è stato più nulla». Faccia a faccia Di sicuro Beppe Marotta e Adriano Galliani si ritroveranno di fronte domani mattina al terzo piano di via Rosellini, in occasione dell’assemblea di Lega. L’impressione è che a tu per tu i due dirigenti chiariranno la vicenda. Sebbene il Milan non rilasci dichiarazioni sull’argomento, il fastidio è ancora evidente in via Turati. Ma sarebbe importante se l’a.d.

prodotto ufficiale

juventino, come traspare dalle sue dichiarazioni, comunicasse al manager rossonero un sostanziale dietro front sul giocatore. Ufficialmente la Juve non può e non ritiene di dover fare passaggi di questo tipo, ma a quattr’occhi tutto può risultare più facile. Blitz Ranieri In un ambiente già surriscaldato dalle polemiche, ieri è arrivata anche la boutade di Claudio Ranieri. L’allenatore dell’Inter in conferenza stampa ha risposto in maniera sibillina a chi gli chiedeva se il suo club fosse interessato a Carlitos: »E chi lo dice che l’Inter non sia su Tevez?». Null’altro. Ma è chiaramente un modo per far intendere che Moratti può sempre decidere di entrare in corsa. In realtà, però, dopo esser stato molto vicino a Tevez in

Intanto l’agente Joorabchian ieri ha avuto nuovi contatti col club rossonero estate il club nerazzurro ha allentato i rapporti con l’entourage dell’argentino, soprattutto dopo aver scelto Forlan e Zarate. La partenza Il rappresentante

L’argentino Carlitos Tevez, 27 anni IMAGES

dell’Apache anche ieri è stato a Milano e ha avuto nuovi contatti sulla sponda milanista. Poi, in serata, Kia è ripartito per Londra e a breve dovrà fare una relazione al Manchester City sugli esiti della sua trasferta italiana. Ma è chiaro che se la Juve dovesse davvero tirarsi indietro, tutto sarebbe molto più semplice per il Milan. Tuttavia è presto per capire se davvero Carlitos potrà coronare il sogno di sbarcare in Italia.

y

TAPPE VICENDA

GIOVEDÌ L’agente di Tevez, Kia Joorabchian, arriva a Milano e incontra l’a.d. del Milan Galliani nella sede di via Turati. C’è un’ipotesi di accordo. VENERDÌ La Juventus fa saltare l’appuntamento con l’agente di Tevez ma fa pervenire allo stesso un’offerta per l’ingaggio, migliore di quella del Milan. IERI Marotta smentisce l’interessamento della Juve per Tevez, mentre spunta Claudio Ranieri che in conferenza stampa dice: «Chi ha detto che l’Inter non tratta Tevez?...»

DALL’ARGENTINA

La fidanzata «Presto io e Carlitos in Europa» ADRIANO SEU BUENOS AIRES

Milano o Torino, poco importa. Ciò che conta è che la nuova destinazione di Carlos Tevez sia una grande squadra, e la decisione verrà presa con calma, hanno assicurato i suoi agenti. Ma in Argentina giurano che l’Apache adesso ha fretta di chiudere la questione. La guerra di nervi (e non solo) con il Manchester City lo ha stufato, e intende definire al più presto il suo futuro professionale. Lo assicurano alcuni suoi amici, rivelando alla stampa locale l’insofferenza del 27enne centravanti argentino: «Carlitos vuole solo voltare pagina». L’appoggio della famiglia Dal rifugio dorato de Los Cardales, lui ha accolto con entusiasmo l’ipotesi di trasferirsi in Italia, e adesso non vede l’ora di lasciare i campi di golf frequentati con assiduità nell’ultimo mese per tornare al calcio giocato. La riconciliazione con l’ex fidanzata Vanesa Mansilla, madre delle due figlie Florencia e Katie, procede a gonfie vele, e Tevez è convinto che l’Italia sia il posto ideale per ricominciare una nuova vita familiare. E Vanesa ha confermato alla stampa argentina che Carlitos tornerà presto in pista: «Il suo posto è in Europa, e presto ci ritorneremo tutti insieme».


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SERIE A

All’inseguimento!

Ibra-Pellissier sprint per il 100o gol Il giramondo Zlatan mira alla tripla cifra in A, il fedelissimo del Chievo la cerca solo col suo club Perché vedere

so è stato fondamentale nella ricorsa del Milan al tricolore, un trofeo che mancava in casa rossonera da 7 anni. Lo chiamano mister scudetto perché dovunque è andato ha sempre vinto il titolo nazionale: uno alla Juve (poi revocato), tre all’Inter e uno al Milan.

CANNONIERI A CONFRONTO

MILAN-CHIEVO Il Milan cerca il successo dopo il pareggio di Firenze, i gialloblù sono a caccia della terza vittoria consecutiva in campionato. San Siro, ore 20.45

Simbolo gialloblù Pellissier ha messo il talento e i suoi gol al servizio del Chievo, la squadra che l’ha acquistato nel 2000 e che l’ha fatto esordire in Serie A. Quello tra Sergio e il Chievo non è un rapporto di lavoro ma una storia d’amore. Il primo gol gialloblù l’ha segnato 9 anni fa, contro il Parma: lancio di Franceschini e sinistro che non perdona. «Non ho mai voluto essere una bandiera perché cambiare mi dà nuovi stimoli», ha detto più volte Ibrahimovic. Sergio invece ha scelto di diventare l’uomo-simbolo dei gialloblù, si è messo al braccio la fascia da capitano e ha fatto della

FABIANA DELLA VALLE

I recordman della partita hanno poco in comune, a parte la facilità con cui riescono a trasformare ogni pallone in gol. Zlatan Ibrahimovic e Sergio Pellissier stasera giocano per un doppio obiettivo: vincere e andare in tripla cifra. Zlatan insegue il centesimo gol in Serie A, Sergio può raggiungere lo stesso numero di reti con la maglia del Chievo. Potenza e agilità Ibra il girova-

go, mai più di tre stagioni nella stessa squadra, e Sergio il fedelissimo, capace di dire di no persino al Napoli pur di rimanere legato al piccolo Ceo. Diversi per carattere e nel fisico, tutti e due sanno come ipnotizzare i portieri avversari. Ibra ha una potenza fisica incredibile ma anche una classe straordinaria, raramente segna gol banali. Però sa anche mettersi al servizio della squadra, come dimostrano i tanti assist in questo campionato. Pellissier quando parte in velocità è devastante, cerca la porta con la stessa voracità di un leone che insegue la sua preda ma sa essere molto generoso: a Catania dopo l’1-0 su rigore avrebbe potuto raddoppiare e raggiungere il traguardo dei 100, invece ha preferito far segnare Sammarco e mettere in cassaforte una vittoria preziosissima.

Ibra ha vinto 4 scudetti sul campo in Italia, Sergio è l’uomo salvezza gialloblù Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, quest’anno a quota 5 gol in A FORTE

Sergio Pellissier, 32 anni, quest’anno ha segnato 3 gol in A LORENZINI

salvezza il suo scudetto. Col Chievo è sceso in B e poi è risalito, ha detto no a chi gli offriva l’occasione per fare il salto di qualità perché a lui basta sentirsi re a Verona. Trascinatori diversi Ibra in cam-

po si carica prendendosela con se stesso e coi compagni, Pellissier sa essere leader anche parlando sottovoce. Zlatan dice sempre ciò che pensa, anche a costo di sembrare antipatico, e ha appena dedicato un libro alla sua vita borderline, Pellissier preferisce il low profile e ha fatto sio il motto di Luigi Campedelli, papà di Luca ed ex presidente del Chievo: «Meglio stare in silenzio e dare l’impressione di essere sciocchi piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio». Stasera potrebbe essere una festa per due: «Finisce 1-1 con gol di Ibra e Pellissier», è stato il pronostico di Di Carlo. Magari ha ragione lui.

Mister scudetto Ibrahimovic ha

segnato 99 gol in campionato con tre maglie diverse: Juventus, Inter e adesso Milan, il club in cui dice di sentirsi finalmente a casa sua. Tutto iniziò a Brescia, il 12 settembre di 7 anni fa: 3-0 per la Juve e rete dell’attaccante svedese all’esordio in Serie A. Da allora sono passate 195 partite, sempre a inseguire il gol. Zlatan l’anno scor-

RCS

RCS

L’INFORTUNIO PER IL PORTIERE STOP DOPO 17 PARTITE DA TITOLARE

Abbiati si ferma: botta alla spalla Debutto stagionale per Amelia In difesa torna Antonini, Yepes favorito su Bonera DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Lo stakanovista si è fermato dopo 17 partite consecutive. Christian Abbiati, l’unico milanista sempre presente dalla Supercoppa del 6 agosto in poi, salterà la partita contro il Chievo. Colpa di una distorsione alla spalla destra che non gli

consentirà di difendere la porta rossonera questa sera a San Siro. Abbiati si era fatto male mercoledì contro il Barcellona, la situazione sembrava sotto controllo, invece ieri il portiere aveva ancora dolore e Allegri ha preferito non convocarlo. Domani Abbiati farà alcuni esami per capire bene l’entità dell’infortunio, però è ottimista e conta di recuperare già per venerdì prossimo per il Genoa. Novità in difesa Al suo posto gio-

cherà Marco Amelia, che di sicuro cercherà di sfruttare al meglio la prima occasione della

QUI CHIEVO PARLA IL TECNICO stagione. Amelia l’anno scorso ha giocato 8 partite (4 in campionato, 3 in Champions League e 1 in Coppa Italia) dimostrando di essere un secondo affidabile. Amelia dovrà dare sicurezza a una difesa priva dell’infortunato Nesta. Il sostituto sarà uno tra Yepes (favorito) e Bonera. Tra in convocati c’è anche Mexes, che però non è ancora pronto per giocare dal primo minuto: la microfrattura alla mano sinistra ha rallentato il recupero dell’ex romanista (operato al crociato in aprile), che si sta allenando con un tutore. A sinistra Antonini sostituirà Zambrotta (non convocato insieme a Inzaghi), a centrocampo Ambrosini favorito su Van Bommel. f.d.v.

Christian Abbiati, 34 anni FORTE

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Difesa k.o. ma Di Carlo ci crede «Approfittiamo dei loro errori» VERONA (g.t.) Dopo due vittorie consecutive con Fiorentina e Catania il Chievo va a caccia di un tris che avrebbe del fantastico anche se Mimmo Di Carlo fa di tutto per considerare l’evento fattibile. «Nel calcio niente è impossibile — sottolinea il tecnico — e noi lo abbiamo già dimostrato in passato». Alla guida del Chievo, Di Carlo ha sempre perso contro i rossoneri, ma questo non gli toglie fiducia: nelle ultime settimane ha visto la sua squadra reagire molto bene al tracollo di Siena dimostrando progressi tattici e atletici. Il tutto nonostante l’infermeria sia

sempre abbastanza frequentata. A Milano, infatti, mancheranno ben tre elementi della difesa che aveva iniziato il campionato (Sardo, Morero e Andreolli) oltre al centrocampista Cruzado ancora alle prese con problemi muscolari. «Abbiamo visto in Coppa Italia che anche chi gioca meno è all’altezza — dice Di Carlo —, sono fiducioso. Dovremo dare il 110% e sperare che il Milan sia un po’ sotto il suo standard stellare. In ogni caso non faremo una gara difensiva, non avremmo scampo, e dovremo cercare di approfittare di ogni piccola opportunità che i rossoneri ci concederanno».


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SERIE A LE PRIME UNDICI PARTITE DEI ROSSONERI L’ANNO SCORSO DUE PUNTI IN PIÙ

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due panchine con Fiorentina e Barcellona: «Il Chievo si difende bene — avverte Allegri —. Dobbiamo avere grande rispetto degli avversari. Pato ha qualità straordinarie». Allegri è fiducioso perché la squadra sta bene e non sente la pressione di essere considerati i favoriti: «É logico esserlo, visto che abbiamo vinto l’ultimo scudetto, però non ci dà fastidio. Anche la Juventus è partita tre le favorite e ora lo è ancora di più, Udinese e Lazio hanno confermato quanto di buono fatto l’anno scorso. Siamo tutti in corsa».

Allegri «Un filotto per il Milan o 1 a Natale» «Serve il pieno. C’è piena unità d’intenti tra me e Berlusconi» DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Massimiliano Allegri ha addosso qualcosa di rosso, ma non è Babbo Natale. Lui il regalo non lo porta ma lo chiede e se possibile lo vorrebbe in anticipo. «Sono curioso di vedere dove saremo il 20 dicembre. Sarebbe bello essere in testa alla classifica prima di Natale». Alla sosta mancano cinque partite

(compreso il recupero della prima giornata con il Cagliari, che si giocherà il 20 dicembre) e il calendario sulla carta non è proibitivo: Chievo e Siena in casa e Genoa, Bologna e Cagliari in trasferta. «Il calendario è buono se riusciamo a vincerle tutte», scherza l’allenatore. Però il Milan ha già affrontato tutte le grandi e ipotizzare un filotto come quello di ottobre-novembre (5 vittorie) non è un’utopia. «Dobbiamo fare più

Feeling con il presidente Il tecni-

Massimiliano Allegri, 44 anni, con Alexandre Pato, 22, contro la Lazio IPP

punti possibile per avvicinarci alla vetta, veniamo da due buone partite (tra campionato e Champions, ndr) ma non abbiamo mai vinto. I complimenti in questi casi mi fanno ridere, bisogna essere concreti». Tocca a Pato Allegri vuole met-

tersi alle spalle la sconfitta con il Barcellona e ripartire in campionato con una vittoria che a suo parere non è affatto scontata: «Il Chievo si difende bene,

dobbiamo capire che non sarà una partita facile. Archiviamo il Barcellona, anche se la gara di mercoledì è stata importante. Ci serviva una prestazione così in Champions, per noi deve essere un punto di partenza». In campionato il Milan riparte dai 21 punti (due in meno rispetto a un anno fa), dai 6 risultati utili consecutivi (5 successi e un pari) e da Pato che ha vinto il ballottaggio con Robinho e torna titolare dopo le

co dribbla l’argomento Tevez («Di lui non parlo perché è un giocatore del City») e liquida velocemente il capitolo arbitri («Non giudico mai, tutti possono sbagliare, nelle ultime due partite abbiamo avuto episodi sfavorevoli, speriamo di essere più fortunati») invece parla volentieri del suo rapporto con Silvio Berlusconi: «I rumors dicono che non è contento di me (il riferimento è alle indiscrezioni pubblicate su un sito, ndr)? Io non me ne occupo. Mi fido di quello che mi dice il presidente. Ci siamo sentiti ieri, gli ho spiegato che mi girano ancora per aver perso col Barça anche se abbiamo giocato meglio dell’andata. Però il feeling e l’entusiasmo sono sempre gli stessi». f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic NOVE VOLTE DI FILA K.O. CHIEVO, OCCHIO AL RECORD ROSSONERO

L’ultima volta che andò diversamente risale a quasi sei anni fa: il 3 dicembre 2005 con reti di Pellissier (in foto, la sua esultanza) e Tiribocchi il Chievo di Pillon batteva per 2-1 il Milan di Ancelotti (che andò in vantaggio con Kaladze). Da allora in poi, nei nove incontri disputati in Serie A tra le due squadre, i rossoneri contro i veneti hanno sempre vinto. In caso di successo anche oggi, il Milan eguaglierebbe un record, suo e del campionato: quello della striscia consecutiva di vittorie più lunga contro la stessa squadra. I rossoneri, infatti, hanno sconfitto dieci volte di seguito anche il Novara.


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SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 13a GIORNATA le Pagelle

DI MIMMO MALFITANO

ATALANTA PELUSO SPINGE E SALVA, SCHELOTTO LOTTA IN FASCIA

6,5

7,5 h Denis il migliore

6 L’allenatore Colantuono Avrebbe meritato un voto in più, ma quella sostituzione, inutile, quando mancavano 30 secondi alla fine della partita, gli è stata fatale, perché l’arbitro ha allungato il tempo. Comunque, la sua Atalanta è stata un bel vedere.

Ha aggiunto un altro punto prezioso alla classifica e ha confermato la buona qualità

Prima di segnare ci ha provato in altre due occasioni: ha sfiorato il gran gol in rovesciata e poi ha colpito la traversa. Da ex ci teneva tantissimo a ben figurare e c’è riuscito nonostante il gol di Cavani gli abbia rovinato la festa.

6

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-s.v.

5,5

Consigli

Masiello

Lucchini

Manfredini

Peluso

Schelotto

Cigarini

Carmona

Padoin

Moralez

Marilungo

Bonaventura

È stato beffato all’ultimo secondo. Fino a quel momento non aveva dovuto fare grandi interventi.

Dalle sue parti hanno transitato sia Pandev sia Hamsik ed è riuscito a tenere entrambi.

Nelle palle alte riesce a staccare più in alto di tutti nella sua area di rigore.

Contro Cavani non è facile per nessuno. Lui, però, era riuscito a tenerlo fino al tocco del pareggio.

Sulla sinistra ha spinto molto, soprattutto nel primo tempo. In scivolata, salva su Lavezzi.

Con Dossena una contesa pulita, fatta di scatti continui e di contrasti decisi.

Oltre alla qualità sa assicurare anche la forza contrastando con decisione.

Deve correre tanto dietro Gargano che sembra un indemoniato. Prova due volte il tiro ma senza fortuna.

Gli capita la palla buona ad inizio ripresa, ma la spedisce alta. Tiene su Zuniga.

Partecipa all’azione del gol andando a contrastare Gargano. Qualche ripartenza sbagliata.

Entra nei minuti finali, ma non incide perché il Napoli va all’assalto.

E’ sfortunato. Il pareggio di Cavani è buono, perché è lui a tenerlo in gioco.

TERNA ARBITRALE: ORSATO 6,5 Le proteste atalantine non hanno senso. I 30 secondi in più concessi rispetto al recupero iniziale, ci stanno tutti per la sostituzione. Di Liberatore 6,5 - Romagnoli 6

NAPOLI-THRILLER

Fotofinish: Cavani risponde a Denis L’Atalanta colpisce e tiene sulla corda la squadra di Mazzarri, che si salva in pieno recupero DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI BERGAMO

Il dopo Champions tonifica il Napoli e la rete nel recupero del recupero, unghiata di Cavani, rende ancora più esilarante lo show estivo del presidente Aurelio De Laurentiis. La fuga in scooter, gli insulti ai gestori del calcio e il desiderio di gettare nella spazzatura la cittadinanza italiana: il numero uno scappò dalla Lega nel giorno dei calendari, furente perché Milan, Inter e Juve erano grandi soprusi sistemati (apposta) dai manovratori subito dopo l’impegno di Champions. Bene, dopo i cinque turni europei, il Napoli che ha stirato il Manchester City e pareggiato (unica nel girone) con il Bayern, non ha mai perso. Ha giustiziato Milan e Inter, con la Juve si vedrà martedì, e aggiunge questo pareggio difficile a quello di Cagliari. I problemi restano alla vigilia, con le sconfitte con Parma e Catania. Il contrario di quanto prospettato dal presidente. Il confronto Certo che ieri pensa-

va di essere già condannato: ma Colantuono, per il classico cambio oltre il 90’ che fa perdere tempo, ha allungato i tre minuti di recupero. E l’uruguaiano, al quinto urlo in campionato, sembra dietro tutti invece gli rimane alle spalle Bonaventura, scivolato sul cross di Maggio. Il tocco semplice del Matador è una conquista anche personale: era stato schiacciato nel confronto con Denis; gol, traversa e applausi per l’argentino. Soltanto rabbia, corse sprecate, conclusioni nemmeno accennate per il rivale. Invece Cavani chiude la settimana girando pazzo dalla felicità sul campo: City e Atalanta, è una festa continua. Denis si guadagna i 70 mila euro di bonus per aver toccato quota dieci. Ha dei numeri che fanno riflettere: un solo cross in 12 presenze. Hai voglia di dire che il centravanti moderno svaria, aiuta, apre ai lati le difese. Il Tanque

A sinistra il gol del momentaneo 1-0 di German Denis FOTOPRESS Sopra l’esultanza di Cavani AP

usa la sua potenza nel cuore dell’area: in questa partita esplode a tratti, ma sempre in maniera soverchiante. Una rovesciata, un tiro al volo che fa suonare la traversa, lo sprint del gol nato dall’intelligenza di vedere uno spazio sull’errore di Campagnaro. Motivi nerazzurri Non solo per il modo in cui è stata raggiunta, ma l’Atalanta meritava di più. Nel secondo tempo ha messo più decisione sulla trequarti e ha costruito 4 occasioni che avrebbe dato un successo ai punti. La banda di Colantuono si è sistemata meglio a sinistra, mentre nella prima metà aveva patito su Zuniga e su quel lato

ha anche attaccato con più profondità: una botta alta di Padoin e la traversa sono state disegnate partendo dalla mancina. Detto del fuorigioco mancato e della sostituzione che allunga la vita (al Napoli), ai bergamaschi è mancato il possesso quando il Napoli, messo a 4-3-3 ha spostato in avanti tutto il peso. Comunque sarebbero 20 punti, senza penalizzazione: Colantuono si morde le dita però ha un impianto che sa reggere il confronto con le grandi o le novità (anche Inter e Udinese avevano pareggiato qui). Nella rabbia per l’occasione gettata, resta la consapevolezza di ritenersi al di sopra della mischia retrocessione.

la Moviola DI V.D’A.

Bonaventura tiene in gioco Cavani nell’azione del pareggio azzurro L’arbitro Orsato di Schio dirige in modo molto attento e deciso. Sempre vicino all’azione, vede bene sui cartellini gialli, che alla fine saranno sei. Manca forse l’ammonizione a Carmona, che sul finire del primo tempo entra da dietro a centrocampo

su Gargano. Ma l’unico vero episodio dell’incontro è il gol in extremis di Cavani: l’attaccante del Napoli sul tiro di Santana è tenuto in gioco da Bonaventura, che in precedenza era entrato in scivolata per contrastare il cross di Maggio.

Napoli diverso I cambiamenti iniziali di Mazzarri alla fine vengono sconfessati, ma il piano era di usare solo nell’emergenza i più stanchi: il necessario turnover che tiene in panchina Lavezzi, Maggio e Aronica, mentre Inler è a casa, sistema Fernandez in difesa sul centro destra, mandando Campagnaro oltre Cannavaro. Zuniga sferraglia che sembra quasi Maggio, Dzemaili invece non è Inler e bastona a piacere in mezzo, ammonito già dopo 4 minuti, mentre Pandev torna titolare dopo quasi due mesi. Non è piaciuto. A sinistra Dossena è preoccupato da Schelotto, mentre la mezzapunta di aiuto (prima Pandev poi Hamsik) non riesce a far viaggiare l’esterno. Discreto possesso nel primo tempo, troppi rimbalzi sul muro difensivo atalantino però quando i servizi vengono spediti in area. Con Lavezzi, Santana e Maggio per tentare il recupero, Zuniga rimane alto a destra e Hamsik retrocede in mezzo a fianco di Gargano e Santana. Un gran miscuglio che non avrebbe avuto esito se l’extra time fosse finito dopo i 3 minuti annunciati. Invece il minuto in più poi è diventato una mancata sconfitta: sarà l’effetto post Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA

NAPOLI

1

1

(4-4-1-1) Consigli; Masiello, Lucchini, T. Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini (dal 40’ s.t. Bonaventura), Carmona, Padoin; Moralez (dal 37’ s.t. Marilungo); Denis (dal 47’ s.t. Gabbiadini). PANCHINA Frezzolini, Bellini, Raimondi, Minotti. ALLENATORE Colantuono ESPULSI nessuno AMMONITI Schelotto, Cigarini per gioco scorretto, Consigli per c.n.r.

(3-4-2-1) De Sanctis; Fernandez (dal 24’ s.t. Maggio), P. Cannavaro, Campagnaro; Zuniga, Dzemaili (dal 29’ s.t. Santana), Gargano, Dossena; Hamsik, Pandev (dal 17’ s.t. Lavezzi); Cavani. PANCHINA Rosati, Grava, Fideleff, Aronica. ALLENATORE Mazzarri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Dzemaili, Zuniga, Fernandez, Campagnaro per gioco scorretto.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Denis (A) al 19’, Cavani (N) al 49’ s.t. ARBITRO Orsato di Schio. NOTE spettatori 8.169 mila, incasso 155.155. Abbonati 9658, quota 144456,43. In fuorigioco 1-3. Angoli 1-6. Recuperi: 2’ p.t., 3’ s.t. POSSESSO PALLA

ATALANTA 46,6%

CONTRASTI VINTI

NAPOLI 53,4%

TIRI IN PORTA

IIIII ATALANTA 5 (1 trav.)

ATALANTA 42,8%

NAPOLI 57,2%

TIRI FUORI

IIII IIII NAPOLI 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 20’ Un tiro cross di Zuniga da destra diventa pericoloso: Consigli lo toglie dall’incrocio. 40’ Un cross che stava per uscire viene trasformato da Moralez in diventa un’azione pericolosa, Denis sgomita e rovescia: fuori.

ATALANTA 4

IIII NAPOLI 4

SECONDO TEMPO 14’ Cross di Padoin, girata al volo di Denis: traversa interna, la palla poi torna in campo. c GOL! 19’ Campagnaro regala la palla a Moralez che tocca per Denis, che entra in area e stende De Sanctis. c GOL! 49’ Cavani devia in rete sottomisura un tiro di Santana.


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NAPOLI HAMSIK IN NETTA RIPRESA, DZEMAILI LENTO E IMPRECISO

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7 h Cavani il migliore

6 L’allenatore Mazzarri Rieccola, la zona Mazzarri. È encomiabile il suo Napoli, perché in quattro giorni ha evidenziato nuovamente quel carattere che l’aveva contraddistinto nella passata stagione. Stavolta, il turnover gli ha detto bene. Ed ora sotto con la Juve.

Riesce a sommare un punto con la forza della disperazione. Molto meglio nel primo tempo, quando ha avuto il possesso palla

Il riconoscimento lo merita tutto. È ritornato il Matador, al terzo gol consecutivo, dopo i due rifilati al Manchester City in Champions. Ancora una volta s’è fatto trovare al punto giusto nel momento giusto ed è stato decisivo.

6

5,5

5,5

5,5

6

5

6,5

6

6

5,5

6

De Sanctis

Fernandez

Cannavaro

Campagnaro

Zuniga

Dzemaili

Gargano

Dossena

Hamsik

Pandev

Lavezzi

Maggio

La traversa lo salva sul tiro a volo di Denis. Per il resto, deve gestire la normale amministrazio ne.

Qualche indecisione e alcuni appoggi sbagliati. Entra in ritardo su Moralez e si merita il cartellino giallo.

L’amico Denis lo manda in crisi. Anche sul piano fisico l’atalantino la spunta, al di là del gol che nasce da errore altrui.

E’ suo lo sbaglio dal quale nasce il gol atalantino. Il piccolo Moralez gli và via solo in velocità.

Qualche buono spunto sulla destra e tanti cross non sfruttati. Nel secondo tempo Padoin gli concede poco.

Dà l’impressione di non essersi integrato nello schema di Mazzarri. E’ lento ed impreciso anche nelle conclusioni più semplici. (Santana s.v.)

Un’ottima partita. Ha rincorso gli avversari in ogni parte del campo e spesso ha recuperato su Denis.

Non è stato facile per lui spingere. La presenza di Schelotto l’ha costretto a stare guardingo.

S’è mosso molto meglio rispetto alle ultime prestazioni. Gli manca il gol, ma se non tira difficilmente arriverà.

Si propone, scambia la palla con Cavani, ma non incide. Conclude una sola volta, per giunta su Manfredini.

La sola presenza serve ad intimorire gli avversari.Solita generosità. Peluso gli nega la gioia del gol.

Va a schierarsi difensore a destra nell’ultimo quarto d’ora. Ha giusto il tempo per un paio d’incursioni sulla fascia.

COLANTUONO

«Brava Atalanta, meritavamo la vittoria» BERGAMO (p.f.a.) Troppi gol nel finale. Come domenica scorsa a Siena, quando Gazzi aveva segnato il 2 2 a 4’ dal fischio, anche stavolta l’Atalanta saluta una vittoria che l’avrebbe spinta in zona «grande tranquillità». E Stefano Colantuono non ci sta: «Siamo molto amareggiati perché ci capita sovente di venir ripresi alla fine. Ma se a Siena il pareggio forse era stato giusto, questo punto invece non mi va giù. Contro il Napoli abbiamo fatto una gara splendida, siamo stati superiori a loro per lunghi tratti, Consigli non è mai stato impegnato. Dovevamo vincere». Sotto accusa la sua sostituzione già nel recupero: il tecnico ha tolto Denis per Gabbiadini e l’arbitro ha fatto segno che si giocava di più: «Non era un trucchetto, io l’ho fatta per far prendere gli applausi a Denis. Lo meritava, speriamo che faccia ancora tanti gol, tutti quelli che servono per la salvezza».

Gazzetta.it Gazza

Tvf Gonzalo Higuain, 23 anni REUTERS

GLI HIGHLIGHTS DEGLI ANTICIPI DI A, DELLA B E DELLA LIGA Le azioni più belle e tutti i gol degli anticipi di A, della 17ª giornata di B e del turno di Liga, con il derby di Madrid stravinto dal Real. Spettacolare, anche se non certo edificante, la gigantesca rissa scoppiata in Metz-Amiens (Ligue2).

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SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 13a GIORNATA

i Personaggi PASSATO E PRESENTE

Il Tanque ride ma alla fine largo al Matador Denis segna ed è in vetta tra i marcatori Cavani felice: «Momento straordinario, ora la Juve: regaliamo una gioia al Napoli»

4

NUMERO

42

i gol di Cavani con la maglia del Napoli in 62 gare tra Serie A, Coppa Italia, Europa League e Champions: una media di 0,68 a partita, praticamente due gol ogni tre partite.

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D’URSO BERGAMO

Una partita, un romanzo. È la notte di German Denis e Edinson Cavani: la favola del «Tanque» a caccia di rivincite e l’ascesa senza fine dell’uruguaiano eroe di Champions. Alla festa del gol di Bergamo ballano i protagonisti più attesi. Il re d’Italia dell’Atalanta, nuovo capocannoniere della Serie A, e il «Matador» stella di un Napoli pieno di risorse si regalano una copertina speciale in una serata di emozioni, colpi di scena e conti da saldare. Rivincita Lui, Denis, la sua felicità l’aveva raccontata ai tifosi dell’Atalanta. La partita

perfetta, a lungo rinviata, l’aveva consegnata con tutta la sua passione al pubblico di casa, fin quando è stato in campo: in quell’urlo liberatorio, qualche istante dopo aver «punito» il Napoli con un colpo di rara precisione, la gente ha colto l’orgoglio ferito di un attaccante con arretrati di piacere. Quando ha infilzato De Sanctis, in tribuna il suo più grande estimatore Pierpaolo Marino, d.g. nerazzurro ed ex dirigente azzurro, ha stretto i pugni colmo di felicità. L’aveva sognata così, il centravanti, la sua rivincita (condivisa pure dal centrocampista Cigarini…) al cospetto del Napoli a suo dire ingrato, indifferente, incapace di riservargli lo spazio e

la dovuta considerazione. L’ovazione del pubblico bergamasco, al momento dell’uscita dal campo nei titoli di coda, lo ha ripagato di tante amarezze. E il decimo gol stagionale gli è valso pure il conseguente premio di 70mila euro stabilito dalla società. Peccato che poi… Infinito Perché l’Atalanta, e non Denis, non aveva ancora fatto i conti con l’EuroCavani, cioè l’effetto Champions del Napoli (reduce dalla storica vittoria col Manchester City) non del tutto dissolto. Proprio all’ultimo assalto, ancora lui. L’incontenibile Edi, di nuovo decisivo — dopo la doppietta di martedì — con la sua correzione vincente. Spazzate via le ombre della fatal Chievo e di Catania, la corsa della squadra di Mazzarri continua con immutata fiducia pure in campionato: «Era una partita da non sbagliare, bisognava conquistare almeno un punto e ci siamo riusciti — dirà alla fine l’uruguaiano —. È un momento straordinario, il migliore della mia stagione, però io lavoro sempre al massimo e sono contento. Giocare così spesso, inevitabilmente, ci toglie qualcosa, e per questo anche un pareggio fa bene. Ho fatto 3 gol in 2 partite e sono contento, ma conta l’atteggiamento della squadra, non il mio: diamo il massimo e si vede, non molliamo mai. La Juve? Sono partite che da sole ti danno motivazioni speciali, ma bisognerebbe giocare ogni gara come se si affrontasse il City o la Juve. Speriamo di regalare una gioia alla società». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

STELLE IN EVIDENZA

S

L’ALLENATORE AZZURRO

«La Champions ci toglie energie e qualche punto...» Mazzarri:

Edinson Cavani, 24 anni

«Senza la Coppa staremmo più su LAPRESSE Non siamo abituati S German ai due impegni»

Denis, 30 anni, attaccante

LAPRESSE

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO BERGAMO

Walter Mazzarri, 50 anni ANSA

Un pareggio raggiunto a bocce quasi ferme, quando l’Atalanta stava già pregustando un’altra vittoria incredibile. Invece, Walter Mazzarri dovrà ringraziare il collega Colantuono, perché senza l’ultima sostituzione probabilmente non sarebbe arrivato il gol di Cavani. «Non valuto il risultato, ma la prestazione. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, ma siamo stati poco concreti. L’approccio alla gara è stato quello giusto, poi questo è un campo difficile ed abbiamo pagato un paio di leggerezze nel secondo tempo. Nel finale, le abbiamo provate tutte e siamo stati giustamente premiati. La squadra mi è piaciuta», ha detto l’allenatore del Napoli ancora eccitato, probabilmente, dal pareggio raggiunto in extremis. Dentro Lavezzi Sotto di un

gol, Mazzarri ha tentato il tutto per tutto inserendo Lavezzi e Maggio, due titolarissimi. E gli è andata bene. «Forse potevo tenere Pandev dieci minuti in più in campo, magari ha ragione lui che si è arrabbiato. Però, avevo Lavezzi che poteva dare un’accelerazione e che mi scocciava tanto tenere in panchina. Cavani ha fatto bene nel primo tempo e poi ha segnato pure il gol. Se non fossimo stati impegnati in Champions League, oggi avremmo 4-5 punti in più. Paghiamo l’impegno europeo perché non possiamo preparare bene le partite di campionato. In Champions stiamo vivendo una bella esperienza, ma non siamo abituati al doppio impegno». Ha concluso l’analisi parlando della Juve: «Conte sta facendo ottime cose, sta incidendo molto sulla squadra anche grazie al fatto di non avere le coppe». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A GLI ANTICIPI DELLA 13ª GIORNATA la Moviola

la Moviola

DI A.S.

DI M.IAR.

Netto l’autogol di Centurioni Gemiti, rosso ok

Gomez cintura l’avversario: neanche il giallo

Netto il tocco di Centurioni che confeziona così l’autogol che dà il vantaggio al Parma. Regolari le reti di Rubino e Rigoni. Corretta l’ammonizione per proteste che l’arbitro Tommasi rifila a Rubin: dopo uno scontro con Rigoni il difensore del Parma continua a battibeccare e arriva il cartellino giallo. Anche l’espulsione di Gemiti, nel finale, è ineccepibile. Duro fallo sulla trequarti su Biabiany e rosso diretto per il difensore del Novara.

La partita fila via lisca ma Peruzzo non è impeccabile. L’azione più curiosa della partita avviene al 41’ della ripresa: a centrocampo il leccese Piatti se ne va, per fermarlo Gomez si aggrappa con il braccio alla sua gamba e lo trattiene per qualche metro fino a farlo cadere giù. Il giallo è d’obbligo, ma Peruzzo resta incredibilmente silente. Lo stesso Piatti, qualche minuto prima, era entrato in area venendo in contatto con Biagianti: l’arbitro lascia correre giustamente.

Raffaele Rubino, 33, mostra la maglietta che celebra il suo record LAPRESSE

Il Parma è sciupone Rubino lo punisce Decide la punta del Novara: è l’unico ad aver segnato con la stessa squadra dalla C2 alla A NOVARA PARMA

2 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI autogol di Centurioni (N) al 29’ p.t.; Rubino (N) al 25’, Rigoni (N) al 33’ s.t. NOVARA (4-3-1-2) Fontana; Morganella, Dellafiore (dal 24’ p.t. Ludi), Centurioni, Gemiti; Porcari, Radovanovic, Rigoni; Pinardi (dal 30’ s.t. Mazzarani); Jeda (dal 15’ s.t. Granoche), Rubino. PANCHINA Coser, Giorgi, Pesce, Marianini. ALLENATORE Tesser PARMA (4-4-1-1) Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rubin (dal 40’ s.t. Jadid); Biabiany, Morrone (dal 37’ s.t. Crespo), Galloppa, Valiani; Giovinco; Pellè (dal 30’ s.t. Ze Eduardo). PANCHINA Pavarini, Santacroce, Musacci, Palladino. ALLENATORE Colomba. ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa. ESPULSI Gemiti (N) per gioco scorretto al 42’ s.t. AMMONITI Rubin (P) per proteste, Morrone (P) per gioco scorretto NOTE paganti 1.753, incasso di 32.775. Abbonati 7.211, quota 99.542,52 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 4-5. Angoli: 1-7. In fuorigioco: 3-4. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO DI CHIARA NOVARA

La favola di Rubino e Rigoni, il suicidio del Parma. Forse neanche il c.t. azzurro Cesare Prandelli, in tribuna al Piola, riuscirà a spiegare cosa può essere successo al Parma in quegli otto minuti da incubo che hanno ridato vita al Novara a 67 giorni dal successo (l’unico fino a ieri) con l’Inter e rimandato il salto di qualità dei Colomba boys. Col Novara sotto di un gol e sfinito dagli infortuni (Tesser costretto a due cambi forzati, tra cui Pinardi, nella prima mezzora), il Parma è riuscito nell’impresa al contrario. Passato in vantaggio con un autogol di Centurioni, che al 29’ del primo tempo pasticcia su un cross di Biabiany per Pellè, il Parma ha

preso due gol (otto nell’ultimo quarto d’ora: forse non è più un caso) tra il 25’ e il 33’ della ripresa. Quello da record di Raffaele Rubino, 34 anni a gennaio, unico ad aver segnato con la stessa maglia in tutti i campionati professionistici, e l’altro di Nicola Rigoni, vera anima del Novara. La chiave Insomma roba da psicoanalisi per i gialloblù, con un secondo tempo che ha destato le legittime perplessità nel presidente Ghirardi e può dare la svolta al torneo del Novara, cui forse troppo frettolosamente era stato assegnato uno dei tre posti per la B. Definita come la partita della vita, Tesser l’ha vinta grazie agli uomini chiave del suo Novara sempre più killer negli ultimi 15 minuti con ben 8 gol. Rubino a inizio torneo era la quinta punta, ora è fondamentale. Fermato da Mirante nel recupero del primo tempo, Rubino lo beffa al 25’ su cross di Rigoni dalla sinistra, sempre di testa. Da lì al raddoppio c’è un soffio e c’è ancora di mezzo Rubino: stoppa un pallone, lo affida a Mazzarani che si invola sulla destra e stavolta è Rigoni che realizza di testa anticipando Paletta. La reazione del Parma si spegne sul palo centrato da Giovinco su punizione al 35’, è l’ultimo brivido: Fontana è battuto, immobile. Gemiti fa fallo su Biabiany e c’è il rosso.

le Pagelle di F.D.C.

RIGONI LOTTA E SEGNA GIOVINCO NON SI ARRENDE MAI NOVARA 6,5 FONTANA 6 Due parate importanti, qualche indecisione. MORGANELLA 6 Spinge tanto, in difesa concede molto. DELLAFIORE 6 Duella con Pellè, poi si fa male. LUDI 6 Non al meglio, l’impegno c’è CENTURIONI 6 Sfortunato sul gol. GEMITI 6,5 Scende e blocca Zaccardo. PORCARI 6 Tra i più vivaci. RADOVANOVIC 6 Fatica solo all’inizio. RIGONI 7 E’ l’anima del Novara: lotta, sbuffa e segna un gol pesantissimo. PINARDI 6 Lucido poi fa crac. MAZZARANI 6,5 Qualità, bei colpi. Una pedina da sfruttare meglio. JEDA 5 Anonimo. GRANOCHE 6 Un guizzo, di poco fuori.

h

IL MIGLIORE

8 RUBINO

Un leone. Costringe Mirante al miracolo e poi lo beffa. ALL. TESSER 6,5 Due cambi forzati in mezzora, un autogol. Ma ribalta tutto.

PARMA 5 MIRANTE 6 Paratona d’istinto su Rubino, poi cade. ZACCARDO 5 Un po’ frenato. PALETTA 6 Toglie un bel problema a Mirante a fine primo tempo. LUCARELLI 5 Perde la bussola anche lui nel finale. RUBIN 5 Un disastro: dimentica Rubino sul gol (Jadid s.v.). BIABIANY 5,5 Con un cross illude il Parma, poi il buio. MORRONE 5,5 Fa legna ma non basta (Crespo s.v.) GALLOPPA 5,5 Buon primo tempo, cala nel secondo. VALIANI 6 Si salva. IL MIGLIORE h 6,5 GIOVINCO Magie, lampi, si prende il Parma da leader. L’ultimo ad arrendersi.

Brividi e festa E’ davvero l’ulti-

PELLÈ 5,5 Dà segnali di risveglio.

mo scossone, poi la grande festa di Rubino e le lacrime al momento del gol e in tv. L’attaccante azzurro porta a casa la sua maglia e anche quella di Crespo: «Un gol sognato di notte, tante volte. E ora porterò tutti a cena». E’ la sua festa.

ZE EDUARDO 5 Si vede poco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALL. COLOMBA 5 Nella ripresa non capisce più nulla. Brutto k.o.

TERNA ARBITRALE: TOMMASI 6 Gestisce senza affanni le fasi più calde della partita. De Luca 6-Petrella 6

Maxi Lopez festeggia il compagno Barrientos con un paio di corna LAPRESSE

Barrientos che tiro mancino Ahi, Lecce L’argentino sblocca il match nel finale e regala al Catania la prima vittoria in trasferta LECCE CATANIA

0 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Barrientos al 45’ s.t. LECCE (4-4-1-1) Benassi; Oddo, Tomovic, Esposito, Brivio; Cuadrado, Strasser, Obodo (dal 29’ s.t. Corvia), Olivera (dal 24’ p.t. Piatti); Bertolacci; Muriel (dal 40’ s.t. Ofere). PANCHINA Julio Sergio, Ferrario, Grossmuller, Pasquato. ALLENATORE Di Francesco. CATANIA (5-3-2) Andujar; Izco (dal 30’ s.t. Barrientos), Potenza, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Delvecchio (dall’11’ s.t. Biagianti), Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio (dal 20’ s.t. Lopez). PANCHINA Campagnolo, Capuano, Ricchiuti, Catellani. ALLENATORE Montella ARBITRO Peruzzo di Schio. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marchese (C), Cuadrado (L), Brivio (L), Strasser (L) ed Esposito (L) per gioco scorretto, Andujar (C) per c.n.r. NOTE paganti 2.057, incasso di 25.956 euro; abbonati 3.905, quota di 41.655,54 euro. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 8-5. In fuorigioco 3-4. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 5’.

GIUSEPPE CALVI LECCE

Fratello coltello, Vincenzo affonda Eusebio con un colpo a tradimento e si permette, sia pure per una notte, un balzo nei quartieri nobili della classifica. Pescando al 90’ il beffardo jolly con la faccia di Barrientos, Montella festeggia il primo successo in trasferta del Catania, proprio a casa di Di Francesco, il «fratello maggiore» che, da calciatore, aveva preso per mano, a Empoli, quello che sarebbe diventato l’aeroplanino. Quando l’allenatore pescarese arma il Lecce, lanciando all’assalto finale tutti gli attaccanti per svoltare al Via del Mare (6 partite, un solo punto), arriva, mortifero, il sinistro, da fuori area, di Pablo Cesar Barrientos, in campo dal 30’ s.t. al posto di Izco e già insidioso poco prima.

Avanti Di Francesco Strane coincidenze, l’8 maggio si era fermato il Big ben delle due squadre, ieri alla presenza numero 500 in A. Da allora, i siciliani (blitz a Brescia) non avevano più vinto fuori casa e i giallorossi (2-1 sul Napoli) inseguono ancora il primo sorriso nel proprio stadio. Scavalcato dal Novara, il Lecce potrebbe precipitare sul fondo, se oggi il Cesena batterà il Genoa. «Continuiamo con Di Francesco, perché in estate abbiamo cambiato tanto l’organico», annuncia il d.s. Osti. Certo, fa effetto rilevare che nella partita più attesa, la finale da vincere a tutti i costi, il migliore del Lecce sia stato Benassi. Solo contro tutti, il portiere, (ri)preferito a Julio Sergio, ha tenuto a galla la squadra con almeno quattro spettacolari interventi. Graziato da Bergessio, da Gomez e dall’ex Delvecchio, sprecone al tiro, il Lecce risale la corrente e sfiora il gol con Strasser, Bertolacci, Piatti e Muriel. La perla del puffo Poggiando su una difesa ben bloccata, eppure pronta a sganciare gli esterni Izco e Marchese, Montella sa scatenare i diavoli Bergessio e Gomez. Con Lodi preciso architetto, il Catania fa ballare la difesa avversaria, con accelerazioni del tandem offensivo e con inserimenti di Delvecchio. Dopo aver resistito ai disordinati attacchi del Lecce, con Obodo e Muriel che mancano il bersaglio, arriva l’esecuzione del puffo Barrientos. E’ una perla che dà lustro alla gioielleria argentina, impreziosita dal primo gol in A firmato dal ragazzo di Chubut, appena 155’ in questo campionato (solo una volta titolare) prima dell’exploit nel Salento. A gennaio, Barrientos era rientrato in patria, per rilanciarsi nell’Estudiantes: poi, di nuovo a Catania. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle di G. CAL.

BENE I PORTIERI DISASTRO PIATTI COSA SBAGLIA DELVECCHIO LECCE 5

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IL MIGLIORE

7 BENASSI

Decisivo su Delvecchio, Bergessio e Gomez. S’inchioda sul gol. ODDO 6 Puntuale nelle chiusure e lesto a ripartire. TOMOVIC 5,5 Talvolta soffre la rapidità di Bergessio. ESPOSITO 6 Punta sull’anticipo per arginare Gomez. BRIVIO 5 Tanto fragile in difesa quanto reattivo nelle incursioni. CUADRADO 5 Azzecca solo un dribbling. STRASSER 5,5 Va vicino al bersaglio. Lento nella costruzione. OBODO 5 Patisce gli inserimenti di Delvecchio (Corvia s.v.). OLIVERA s.v. Si arrende subito a un problema muscolare PIATTI 4,5 Porta troppo palla e non chiude nell’azione del gol. BERTOLACCI 6 Sfiora il gol su bella girata e detta qualche assist. MURIEL 5,5 Fa tremare Andujar ma fallisce al tiro (Ofere s.v.). ALL. DI FRANCESCO 5 In avvio squadra bassa e Muriel isolato.

CATANIA 6,5 ANDUJAR 6,5 Vola sul tocco di testa di Strasser e su Muriel. IZCO 6 Sicuro in marcatura, si sgancia con efficacia. BARRIENTOS 7 Gli basta un tiro jolly per risolvere la sfida. POTENZA 6 S’arrangia per limitare «speedy Muriel».

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IL MIGLIORE

7 LEGROTTAGLIE

Dirige con eleganza il reparto. BELLUSCI 6 Lesto nel raddoppiare su Muriel. MARCHESE 6 Ha gioco facile con Cuadrado. DELVECCHIO 5 Si divora due clamorose palle gol. BIAGIANTI 6 Utile in interdizione e costruzione. LODI 6 Ormai fa il play classico, pronto anche a sacrificarsi. ALMIRON 6 Soffre Strasser, poi cresce. GOMEZ 6,5 Sempre pericoloso. BERGESSIO 6,5 Ispira Delvecchio e tenta anche la botta da fuori. LOPEZ 6 Sostiene Barrientos. ALL. MONTELLA 6,5 Nell’equilibrio tattico, esalta Bergessio e Gomez.

TERNA ARBITRALE: PERUZZO 5,5 Lascia correre un po’ troppo e risparmia l’ammonizione a Gomez

Giallatini 6-Altomare 6


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LA GAZZETTA SPORTIVA

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SERIE A

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che ricordi!

TABÙ 2011

Mancini, Mourinho e quei 2 scudetti vinti al Franchi Siena porta fortuna all’Inter. Al Franchi i nerazzurri hanno vinto il 15˚ e il 18˚ scudetto della loro storia. Nel 2007 (a sinistra) con Mancini in panchina e nel 2010 con Mourinho nell’anno del Triplete ANSA

S

Inter, caccia ai suoi tabù «Ora camminare non basta» Le punte a secco, pochi gol segnati, molti subìti, troppa discontinuità di risultati: Ranieri chiede ai suoi di cominciare finalmente a correre

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SIENA-INTER

GARE UTILI FERMI A 3

L’Inter in questa stagione non riesce ad avere continuità di risultati. Per due volte è arrivata a 3 partite utili consecutive. La mini-serie è però aperta, visto che i nerazzurri vengono da 2 vittorie (Lilla in Champions e Cagliari in campionato) e un pareggio (Trabzonspor). Ecco le serie più lunghe (campionato e coppe) delle squadre di A in questa stagione. Serie record del 2011 Juventus 11 (7 vinte, 4 pari) serie aperta Udinese 10 (6 vinte, 4 pari) Lazio 9 (6 vinte, 3 pari) Milan 8 (6 vinte, 2 pari)

damento lineare in positivo, non si va da nessuna parte.

Perché vedere

L’attacco e la difesa Altri tabù:

In casa la squadra di Sannino si trasforma, ma l’Inter ha bisogno di vincere per lanciare un filotto che renda concreta la sua rincorsa Artemio Franchi, ore 15

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)

Nello stadio dell’abbattimento del Grande Tabù (a Siena ha celebrato due scudetti, il primo vinto sul campo), l'Inter non può sbagliare per lanciare davvero la sua grande rincorsa. Non ha molte strade davanti, anzi forse ne ha una soltanto: far crollare almeno qualcuno dei suoi tanti tabù di quest'anno. Che il momento sia adesso, dunque oggi, lo dice per primo Claudio Ranieri, e non usa metafore: «Ok gli ottavi di Champions già in tasca, ma è in campionato che ci servono passi da gigante. Siamo nettamente in ritardo: camminare non serve più, bisogna mettersi a correre. Un filotto di vittorie? Meglio pensare partita dopo partita, ma cominciamo a prenderci questa, per forza: è inutile prendersi in giro, o si comincia a vincere o non ce la facciamo». Miraggio continuità A far cosa?

Era sottinteso «a provare a vincere lo scudetto», obiettivo che Ranieri non ha mai messo nel dimenticatoio. Ma diventerebbe stucchevole continuare a parlarne senza quella continuità di risultati (leggi vittorie) che è conditio sine qua non per recuperare tante posizioni. Ec-

Claudio Ranieri, 60 anni, è alla guida dell’Inter da settembre NEWPRESS

NEL CUORE DI MILANO

Uno store interista dove nacque il Milan Nello stesso luogo dove nacque il Milan nel 1899, in via Berchet 1 a Milano, è stato inaugurato ieri «Solo Inter», Un negozio dedicato al mondo nerazzurro, a due passi dal Duomo (a fianco della Galleria Vittorio Emanuele). Moratti, che ha visitato lo store, ha sottolineato che questo sarà «un altro punto di riferimento oltre a quello che già c'è allo stadio Meazza». Nel nuovo negozio si possono anche acquistare i biglietti stadio.

colo, il tabù che forse più di tutti gli altri ha fatto sbandare l’Inter in questo suo avvio tutto in salita: mai, finora, più di tre partite utili consecutive fra campionato e coppe, e oggi potrebbe arrivare per la prima volta in stagione la quarta; mai, soprattutto, due vittorie di fila in campionato. Per la cronaca, di tutte le squadre che precedono l'Inter in classifica, soltanto Palermo, Napoli e Fiorentina sono ferme — come la squadra di Ranieri — a tre risultati utili consecutivi e solo il Parma ha fatto peggio (2). Per dare un’idea: la Juventus ha messo in fila undici partite senza sconfitte (ovviamente, tutte in campionato), l’Udinese 10, la Lazio 9 e il Milan 8. Come dire: senza un an-

davanti e dietro, in attacco e in difesa. «E se oggi siamo in questa posizione in classifica — ammette Ranieri — è per entrambe le cose: credo siano fattori casuali, ma è da quando sono arrivato che lavoro per fare un gol in più e prenderne uno in meno». Dopo 10 giornate di campionato l’Inter ha segnato appena 13 gol e in 16 gare stagionali soltanto cinque volte ne ha realizzato più di uno. Ranieri prova a consolarsi ricordando che «l’Inter perlomeno va in gol da 11 trasferte consecutive», ma sa che la sua sterilità globale non è il miglior biglietto da visita per andare a contrastare un Siena che nelle ultime 11 partite giocate in casa ha segnato almeno un gol dieci volte. Soprattutto aggiungendo che in campionato l’Inter ha sempre subìto almeno un gol quando ha giocato in trasferta e che dopo dieci giornate ha già al passivo 17 reti: non succedeva dal 1998, e resta il dato specifico peggiore dal dopoguerra ad oggi.

Pazzo a secco Non segna in campionato dal 24 settembre a Bologna: il suo e quello del 2-1 di Milito sono stati anche gli ultimi gol di attaccanti nerazzurri in A.

S Gol rari Zarate non ha ancora segnato in questo campionato. L’Inter, in 16 gare stagionali, soltanto cinque volte ha realizzato più di un gol.

LE ULTIME C’E’ PAZZINI

Chivu è out ma avanti con Alvarez e il 4-1-4-1 DAL NOSTRO INVIATO

APPIANO GENTILE (Como)

Come guardare in faccia la realtà. «Quando scatterebbe l’allarme rosso, se dovesse andar male anche a Siena? Ma per noi l’allarme rosso c’è da quando sono arrivato». Il fatto è che gli allarmi si possono anche bloccare e l’Inter, dice ancora Claudio Ranieri, «si sta sbloccando. E comincia a prendere il passo giusto». Magari sarebbe anche più spedito se ogni due per tre il tecnico non si trovasse a fare i conti con qualche infortunio: ieri non ha potuto convocare Chivu (infiammazione alla caviglia sinistra, la solita già tartassata da tempo) e Jonathan (infiammazione al ginocchio destro), ma in compenso ha rivisto alla Pinetina Forlan, ripreso in consegna dallo staff medico nerazzurro dopo il periodo di lavoro trascorso in Argentina: la prossima settimana inizierà il conto alla rovescia per il rientro. Scompensi previsti Intanto, Ra-

S Trasferte Ranieri ricorda che «l’Inter va in gol da 11 trasferte consecutive». Ma è anche vero che l’Inter, fuori casa, in questo campionato ha sempre subìto almeno un gol.

nieri continua a fare con quello che ha, come se tanti infortuni in qualche modo fossero stati messi in preventivo: «Quando c’è un cambio di allenatore — spiega — c’è anche un cambio di preparazione, che può creare scompensi. Anche se per fortuna i nostri sono quasi tutti mini infortuni e abbiamo una rosa notevole. E poi in serie A ci sono circa 70 infortunati: ci troviamo in buona compagnia e poi siamo così sicuri di averne più di altri, considerando che giochiamo ogni tre giorni? Certo, per il momento non posso gestire gli uomini, ma spero che quando sarà stanco chi oggi porta la croce, si faranno trovare pronti gli altri: poi toccherà a me trovare la turnazione giusta».

zini non segna in campionato da più di due mesi (24 settembre a Bologna): il suo e il 2-1 di Milito sono stati anche gli ultimi gol di attaccanti nerazzurri in campionato, dove Sergio Zarate invece non ha ancora messo la firma. Ranieri al riguardo si dice fatalista, ma in positivo: «I gol arriveranno, purché non si abbattano». E purché non sia il Siena, che in 14 partite non ha mai battuto l’Inter, ad abbattere il suo tabù. (ha collaborato Lanfredo Birelli)

Uno dei due, per ora Per il momento «turnano» Pazzini e Milito: «Se continueremo a giocare con una sola punta centrale, ci sarà alternanza per forza; con un altro sistema potranno anche giocare insieme. Intanto, uno gioca e uno si allena: andando in campo ogni tre giorni è il massimo, magari potessero farlo tutti». E’ più di un indizio sulla conferma del 4-1-4-1 di martedì a Trabzon, con Alvarez largo sulla fascia: «Si sente a suo agio lì: per ora, quando giocherà, lo farà lì». Idem per Zarate, sull’altra corsia: «Sacrificato? Per lui è importante anzitutto giocare: certo, è vero che può dare molto di più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le punte spuntate Ancora: Paz-

MERCATO L’ATTACCANTE ESTERNO VISIONATO DAL D.S. AUSILIO. E IL SUO PROCURATORE PARLA DI OFFERTA NERAZZURRA

Piace il cileno Vargas: vale 8 milioni MATTEO DALLA VITE MILANO

E’ un attaccante esterno, di quelli che tornano di moda ora e soprattutto nell’Inter attuale. Piace l’allargamento del gioco che porta imprevedibilità, e il cileno Eduardo Vargas (nella foto) è un tipo così. Lo ha visionato dal vivo nel suo viaggio in Brasile proprio il d.s. interista Piero Ausilio: ha assistito a Vasco de

Gama-Universidad de Chile (1-1) e oltre ai brasiliani Dedé e Romulo ha visto anche questo ragazzotto soprannominato Varguitas, che è ala destra resistente, dalla taglia compatta, un tipo veloce e insistente e da scatti ripetuti. Nazionale Quando il procuratore del giocatore — Diego Cativa, contattato dal sito fcinternews — dice che «l’Inter ha fatto un’offerta» dice il vero. Non c’è solo l’In-

ter, ma su questo giocatore che va come una scheggia il club di Moratti ha messo gli occhi davvero. Classe ’89, tecnica, scatti e propensione al tiro, Eduardo Jesús Vargas Rojas è nazionale cileno e si è giocato la palma di miglior giocatore sudamericano nel recente passato con Ganso e Neymar. Vale, ed è per questo che dopo quella partita Ausilio ha subito contattato i dirigenti dell’Universidad, la cosiddetta «U» del campionato cileno. La sua valutazione si aggira

sugli 8 milioni. Juan e Celestino Del resto, l’In-

ter ha due posti da extracomunitario liberi, e uno dovrebbe essere preso da subito da Juan Jesus, che in Brasile danno per fatto, con annuncio a giorni, per 4,6 milioni di euro. Intanto, voci inglesi dicono che l’Inter avrebbe acquistato per le giovanili il quindicenne Guilherme Celestino, centrocampista-jolly dello Sporting Lisbona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI SIENA

L’ex Destro dà forfait Brkic e Calaiò disponibili SIENA (a.l.) Una partita di grande sacrificio. E' quella che Giuseppe Sannino chiede al suo Siena, a tutto il gruppo. Il tecnico ha ricevuto ieri due buone e una cattiva notizia: disponibili Brkic (dopo la pubalgia) e Calaiò (che ha smaltito un problema muscolare), indisponibile Destro. Un vero peccato per quest'ultimo, che proprio nelle giovanili dell’Inter ha raccolto scudetti e successi, prima di passare al Genoa nell’affare Ranocchia. E' fuori per una distrazione all'otturatore esterno dell’anca sinistra. «Mi riservo le ultime 24 ore – ha detto Sannino – per decidere su Brkic e Calaiò, Destro preferiamo tenerlo fermo».


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SERIE A

Nuovo lavoro per Di Natale «Tiro su un 10» «Sui miei campi cerco un mio erede» Guidolin: «Provo con Abdi e Fabbrini» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI UDINE

La nona prodezza in campionato di Totò Di Natale, che ha riportato ai vertici l’Udinese, fa scomodare il sindaco Furio Honsell. Perché ieri Totò ha fatto festa per inaugurare i tre nuovi campi in sintetico della sua scuola calcio, l’Ancona, ma tra prosciutto, patatine, babà, sfogliatelle e bibite analcoliche, era la festa di un campione che si diverte ancora come un bambino. E il calciatore, che è campione soprattutto di sensibilità, ha premesso una cosa: «Nel realizzare questi campi (sui quali ha investito tanto e ha avuto dal Comune l’uso dei terreni ndr) ho pensato che da piccolo giocavo in strada, non avevo nulla e una struttura così non potevo permettermela. Ora sono felice di vedere tanti bambini che possono sognare su un terreno così. Un giorno mi piacerebbe insegnare ai ragazzi». E siccome Totò è sensibile, ma è pure un imprenditore intelligente, ha

mostrato al sindaco e a Michela Kravania della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia quel che manca: «Guardate il campo a 11, è in erba naturale, andrebbe sistemato pure quello». In un giorno di festa, un’altra promessa ci scappa. Anche perché Honsell ne è orgoglioso: «Se di Udine si parla in tutti i giornali nazionali e

Guidolin e Di Natale alla inaugurazione dei nuovi campi di calcio in erba sintetica della scuola calcio di Udine ANTEPRIMA

del mondo è per merito di Di Natale. La città gli è riconoscente». Serbatoio Ieri in campo sono scesi i ragazzi del 2003, Totò li seguiva da una panchina, Vincenzo Pisacane e Marco Cimenti, anime della scuola, li coccolavano, la gente, tanta, chiedeva con discrezione foto e autografi anche a Guidolin, Fabbrini, Domizzi e Pinzi (in versione papà del figlio calciatore), protagonisti di un’altra notte di note: «A Parma era mancata la concentrazione e c’erano alcuni giocatori stanchi dalle nazionali - dice Totò. Comunque in casa rendiamo di più, è vero. Fuori ci aspettano e facciamo fatica a ripartire. Comunque io a vincerle tutte in casa ci metterei la firma. Anche perché in estate non avrei mai pensato di ritrovarmi dopo 12 giornate in questa posizione». Gli chiedono ancora di Prandelli: «Non sono più un ragazzino, ha ragione». Riprende a guardare i suoi di ragazzi: «Vorrei che qualcuno arrivasse all’Udinese, vorrei che un giorno qualcuno portasse la mia maglia, la 10». Guidolin Un 10 manca disperatamente a Guidolin: «Sì, ci manca, lo sto cercando. Ci provo con Abdi, che troppo spesso viene criticato, ma con la Roma ha risposto, ci provo con Fabbrini che è giovane e con la Roma ha dato vivacità». Qualche frecciata la dà anche Isla che ha subito una botta e potrebbe non andare a Rennes: «Io e Armero siamo stati criticati tanto, ci tenevamo a far bene». Intanto l’infermeria è piena: la lesione all’adduttore destro di Domizzi è grave. Potrebbe aver concluso così il 2011. E anche Pinzi sembra destinato a dar forfait per la Francia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A Verona

LA CRISI IL CLUB TORNA SUL MERCATO

Roma sbiadita E Kjaer tornerà soltanto nel 2012 Lusi Enrique sotto accusa Sabatini a Belgrado per un centrale, ma la Fiorentina lo tenta MASSIMO CECCHINI ROMA

Il c.t. Prandelli «Totò lo tengo d’occhio» VERONA Nell’affollata cornice dell’Auditorium della Gran Guardia, Cesare Prandelli ha ricevuto dall’Ussi veronese il tradizionale premio “Campione nella vita, campione nello sport” consegnatogli dal presidente Alberto Nuvolari e dall’assessore allo sport Federico Sboarina. Il c.t. azzurro ha parlato anche di Di Natale: «Lo prenderò in considerazione», prima di partecipare al convegno «Educare attraverso lo sport» insieme al presidente dell’Aic Damiano Tommasi, al tecnico delle under 16 e 17 azzurre Paolo Vanoli, alla responsabile dell’ufficio scolastico Monica Magnone e a Franco Nanni, presidente della onlus Ex Calciatori Hellas. Poi tour de force per il ct: prima Novara-Parma e poi Atalanta-Napoli FOTO UDALI

Una cosa è sicura: la Roma non è «il più grande spettacolo del weekend». Sarà per questo che Fiorello, ieri, è tornato a far sorridere con l’imitazione di Luis Enrique: «Ottima partita, ottimo calcio, ma abbiamo perso...». Alla sesta volta stagionale in 14 partite, però, comincia a diventare un’abitudine, tant’è che dopo il ko di Udine la dirigenza è rimasta perplessa. Passi per la pretattica, ma l’infortunio ai flessori occorso a Kjaer (arrivederci al 2012) nello stesso punto in cui aveva accusato la contrattura salta-nazionale, suscita dubbi su metodologie di allenamento: troppi i k.o. muscolari (8). A far più male, però, è stata la «normalizzazione» dello spagnolo, che ha ammesso di aver chiesto a Taddei e J. Angel di restare bassi. «Siamo stati troppo timidi», si diceva infatti ieri tra i dirigenti. Nello spogliatoio Dopo il match —che ha visto nel-

lo spogliatoio qualche senatore strigliare i giovani — il più duro è stato Sabatini: «Siamo delusi, è mancato il furore. Era una Roma involuta». Per migliorarla, infatti, ieri era Belgrado ad assistere al derby Stella Rossa-Partizan. Obiettivo difensore: occhio a Miljkovic, Addy, Ivanov e Lazevsky. A proposito di futuro, si rafforzano le voci di un pressing della Fiorentina sul d.s. per il prossimo anno. Titoli di coda sul d.g. Baldini e la sua meritoria lotta ai biglietti omaggio per politici & Co.. «C’è chi mi ha detto: "Lei non sa chi sono io"», ha raccontato al «Quotidiano Nazionale». Chissà che qualcuno ora non si freghi le mani. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A COSÌ IN CAMPO GIOCHIAMO A TAVOLINO LA

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a

CAGLIARI (4-3-1-2)-BOLOGNA (4-3-2-1)

AGOSTINI

3

La Classifica PT

JUVENTUS UDINESE LAZIO MILAN ROMA CATANIA NAPOLI PALERMO GENOA CHIEVO PARMA SIENA ATALANTA* FIORENTINA CAGLIARI INTER BOLOGNA NOVARA LECCE CESENA

25 24 22 21 17 17 16 16 15 15 15 14 14 13 13 11 10 10 8 6

84

31

GIORNATA SQUADRE

1

PARTITE

CESENA (4-4-2)-GENOA (4-3-1-2)

RETI

G

V

N

P

F

S

11 12 12 11 12 12 11 11 10 11 12 11 12 11 11 10 11 12 12 11

7 7 6 6 5 4 4 5 4 4 5 3 5 3 3 3 3 2 2 1

4 3 4 3 2 5 4 1 3 3 0 5 5 4 4 2 1 4 2 3

0 2 2 2 5 3 3 5 3 4 7 3 2 4 4 5 7 6 8 7

19 15 16 23 15 14 14 14 14 10 15 14 16 10 10 13 9 14 9 4

7 6 9 14 14 18 8 15 12 12 20 10 15 9 12 17 17 21 19 13

AGAZZI

4

9

10

13

NAINGGOLAN

LARRIVEY

RAMIREZ

PULZETTI

ARIAUDO

21 CANINI

14

7

CONTI

COSSU

6

19

33

RUI SAMPAIO

THIAGO RIBEIRO

KONE

PISANO

16

1 GILLET

5 ANTONSSON

CASARINI

3 MORLEO

1

20

13

15

M. ROSSI

MARTINHO

2

5

17

RODRIGUEZ

GUANA

MALONGA

25

18

10

VON BERGEN

PAROLO

MUTU

16

77

90 PORTANOVA

ACQUAFRESCA TAIDER

30

ANTONIOLI

99

7

CARACCIOLO

ROSSI

52

4

MERKEL

VELOSO

PALACIO

CONSTANT

OGGI ORE 15. ARBITRO Rizzoli di Bologna (Musolino La Rocca; Ostinelli). PREZZI da 20 a 70 euro. TV Sky Calcio 4 HD, Premium Calcio 3.

CESENA p.6

GENOA p.15

PANCHINA 25 Agliardi, 8 Garics, 21 Cherubin, 4 Krhin, 23 Diamanti, 77 Gimenez, 9 Di Vaio. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Taider-Krhin 55-45%, Acquafresca-Di Vaio 60-40%. SQUALIFICATI Mudingayi (1). DIFFIDATI Kone, Perez. INDISPONIBILI Perez (15 giorni), Cruz (20 giorni). ALTRI Loria, Rickler, Crespo, Vitale, Pasi, Gavilan, Coda, Vantaggiato, Lombardi, Stojanovic.

PANCHINA 88 Ravaglia, 4 Ricci, 28 Benalouane, 23 Djokovic, 24 T. Arrigoni, 7 Eder, 70 Bogdani. ALLENATORE Arrigoni. SQUALIFICATI Lauro (1). DIFFIDATI Ceccarelli, Comotto. BALLOTTAGGI nessuno. INDISP. Colucci (5 giorni), Candreva (3 giorni), Martinez (da valutare), Ghezzal (da valutare), Rennella (da valutare), Meza Colli (da valutare). ALTRI Calderoni, Simoncini, Livaja, Cica.

PANCHINA 22 Lupatelli, 14 Seymour, 3 Dainelli, 33 Kucka, 19 Jorquera, 11 Jankovic, 2 Pratto. ALLENATORE Malesani. BALLOTTAGGI Granqvist-Dainelli 60-40%, Constant-Kucka 60-40%. SQUALIFICATI Antonelli (1). DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Zé Eduardo (20 giorni), Bovo (5 giorni), Antonelli (35 giorni). GLI ALTRI Scarpi, Alhassan, Ribas, Sturaro, Birsa.

2 4,50

149

24 MORETTI

BOLOGNA p.10

QUOTE

5 GRANQVIST

27

PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 2 Gozzi, 26 Dametto, 20 Ekdal, 23 Ibarbo, 32 Ceppelini. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Pisano-Perico 60-40%, Rui Sampaio-Ekdal 60-40%, Thiago Ribeiro-Ibarbo 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFI. Nainggolan. INDISP. Biondini (7 giorni), Nené (30 gg), Astori (70 gg), El Kabir (10 gg), Eriksson (100 gg). ALTRI Ruzittu, Vigorito, Murru, Burrai.

X 3,25

13 KALADZE

8

CAGLIARI p. 13

1 1,85

MESTO

COMOTTO CECCARELLI

OGGI ORE 15. ARBITRO Valeri di Roma (Alessandroni Manna; Di Paolo). PREZZI da 13 a 60 euro. TV Sky Calcio 3 HD, Premium Calcio 4.

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *l’Atalanta ha sei punti di penalizzazione

99

5

RAGGI

QUOTE

Le partite in A di Cossu, tutte con il Cagliari: 48 vittorie, 41 pareggi e 60 sconfitte

1 2,70

X 3,15

2 2,60

751

Le presenze da professionista per Francesco Antonioli, 2˚ solo a Zanetti tra i giocatori in attività

CESENA-GENOA MALESANI SI AFFIDA A VELOSO E PALACIO. IN DUBBIO DAINELLI

Insieme 5 anni, ora rivali Ecco la sfida Mutu-Frey L’allenatore dei romagnoli Arrigoni avverte: «Voglio un Cesena tignoso e scomodo»

Qui Genoa L’incognita vera, a

FILIPPO GRIMALDI LUCA ALBERTO MONTANARI

Dopo i 3 punti di Bologna nel derby di domenica scorsa, il Cesena cerca un altro risultato pesante nonostante le numerose assenze: Arrigoni ha recuperato Mutu (che troverà per la prima volta da avversario Frey dopo 5 stagioni insieme alla Fiorentina) ma rischia di perdere Rodriguez, che ieri ha abbandonato in anticipo la rifinitura per un problema al collo (è pronto Benalouane). «Le assenze non mi preoccupano — ha spiegato

Adrian Mutu, 32 anni ANSA

l’allenatore del Cesena — perché sono comunque in grado di schierare una formazione competitiva. Mi aspetto un Cesena fastidioso: d’ora in poi le squadre che vengono al Manuzzi non devono pensare di venire a giocare su un campo perfetto e in uno stadio bellissimo, ma contro un avversario scomodo e tignoso».

parte le condizioni di Dainelli, segnalato in miglioramento dopo la rifinitura (ma il Milan e il recupero con l’Inter sono dietro l’angolo e invitano alla prudenza), è la novità del prato in sintetico del «Manuzzi», dove i rossoblù hanno svolto ieri la rifinitura, anticipando la partenza per la Romagna. Una soluzione che, per il futuro viene valutata anche per lo stadio di Marassi. Malesani, da parte sua, ha dovuto fronteggiare qualche malumore di troppo dopo la prestazione in chiaroscuro (ma vincente) di giovedì in Coppa Italia con il Bari. Ma quello era un altro Grifone, a dir poco sperimentale. Oggi tornano i titolari, a cominciare da Veloso e Palacio (schierati part-time con i pugliesi), le due anime di una squadra che deve ancora trovare un buon gioco, ma continua comunque a fare risultati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A CAGLIARI L’ALLENATORE AFFRONTA LA SQUADRA CHE HA RIFIUTATO A OTTOBRE

Pioli a Ballardini: «Io ho creduto nel Bologna, tu no» MARIO FRONGIA NICOLA ZANARINI

Testa a testa tra Ekdal e Rui Sampaio per sostituire Biondini. É questo l’unico dubbio di Davide Ballardini. Per il resto, l’undici del Cagliari anti-Bologna è fatto. Col rientro di Cossu sulla trequarti e Larrivey in coppia con Thiago Ribeiro. «Il Bologna gioca meglio in trasferta — afferma Ballardini —, si chiude e riparte. Attenzione a non scoprirci». Ballardini dà fiducia alle punte («Anche Platini ci ha messo 6 mesi prima di esplodere in Italia») e risponde ad Acquafresca che vuo-

3

le sconfitte consecutive del Cagliari, 0-3 con la Lazio, 0-1 con l'Atalanta e 1-2 con l'Inter; il successo manca dal 2 ottobre, 2-0 a Lecce

196

i giorni trascorsi dall’ultima vittoria casalinga del Cesena, ottenuta il 15 maggio scorso, 1-0 sul Brescia con rete di Giaccherini

229

le dimostrargli di aver sbagliato a dire no al Bologna: «Non devono dimostrare nulla. Il Bologna ha preso un ottimo allenatore che sta facendo bene». Qui Bologna «Lasciare fuori Di Vaio per me non è un problema», con queste parole Stefano Pioli avvicina alla panchina il capitano che non segna su azione da ben 18 partite e da quasi 8 mesi. L’unica punta del Bologna potrebbe dunque essere l’ex di turno Robert Acquafresca, che quest’anno ha già realizzato 2 gol in trasferta e spera di calare il tris a Cagliari. L’altro dubbio amletico della vigilia riguarda il ballottaggio per

4

I NUMERI

Robert Acquafresca, 24 LAPRESSE

il posto davanti alla difesa, che sarà occupato da uno fra Krhin e Taider. Al Sant’Elia Pioli si troverà di fronte il tecnico che rifiutò il Bologna non ritenendolo in grado di salvarsi. «A differenza del mio collega credo che il Bologna abbia le qualità per salvarsi» sentenzia Pioli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i minuti d’astinenza dal gol in A per la Fiorentina; ultimo a segnare è stato Lazzari al 41’ di Fiorentina-Genoa 1-0 poi sono arrivate la sconfitta per 1-0 in casa del Chievo e lo 0-0 col Milan al Franchi

Rossi contro il passato: «È mancato un trofeo» L’ex del Palermo ora guida la Fiorentina: «Zamparini ha idee diverse dalle mie sull’allenatore» ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Non è comune arrivare a litigare per l’allenatore, ma in questo caso ci si va vicino. Dopo la seconda separazione sui cancelli dello stadio di Palermo scrissero: «Delio Rossi è il nostro allenatore». A Firenze hanno trasformato lo slogan in un coro, utile a dargli il benvenuto nel giorno della presentazione, e poi in quello della prima uscita pubblica, un’amichevole giocata durante la sosta. Nel pomeriggio, Rossi, da guida viola, torna nello stadio che ha contribuito a renderlo importante (a Palermo lo avrebbero rivoluto). Qui ha battuto il record di punti presi in campionato (65), ha portato la squadra due volte al quinto posto (un quasi piazzamento Champions il primo anno),

poi in una in finale di Coppa Italia (roba che mancava dal 1979). Ha spesso battuto le grandi, e con il credito messo da parte uscì tra gli applausi anche dopo lo 0-7 contro l’Udinese. Oggi, Rossi è l’allenatore che ha mandato in delirio Firenze ancora prima di metterci piede, tanto da prendersi il paragone con Prandelli: «Grazie per l’accostamento, ma ora sembra un po’ blasfemo. Mi pare che lui abbia fatto qualcosina in più di me». Niente indifferenza Così, alla viglia

della partita da ex, confessa l’attesa del ritorno: «Arrivo da avversario, non da nemico. Ma anche se mi fischiassero so la stima che hanno di me. Di certo spero una cosa, che non mi ignorino: quello significa che sei considerato una mezza calzetta. Io sono rimasto legato alla gente di Palermo, ho dato tanto

1 FREY


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

PALERMO (4-3-1-2)-FIORENTINA (4-3-1-2)

MANTOVANI

8 33

MIGLIACCIO

TZORVAS

SIENA (4-4-2)-INTER (4-1-4-1) 29

2

3

SILVESTRE

DE SILVESTRI

5

10

11

85

BARRETO

MICCOLI

GILARDINO

BEHRAMI

21

27

21

BACINOVIC ILICIC

18

5 GAMBERINI

LAZZARI MONTOLIVO

20

16

7

20

ACQUAH

ZAHAVI

CERCI

MUNARI

31

14

1 BORUC

NATALI

23 PASQUAL

PISANO OGGI ORE 15. ARBITRO Russo di Nola (Giachero Comito; Candussio). PREZZI da 15 a 200 euro. TV Sky Calcio 2 HD, Premium Calcio 2.

1 BRKIC

3

23

DEL GROSSO

BRIENZA

19

14

9

TERZI

GAZZI

LARRONDO

13

10

7

11

70

VITIELLO

MANNINI

11

4

ALVAREZ

ZANETTI

5

23 RANOCCHIA

8

19

CAMBIASSO

THIAGO MOTTA

28

55 NAGATOMO

SIENA p. 14

INTER p.11

PANCHINA 25 Pegolo, 80 Contini, 21 Rossi, 6 Angelo, 36 Bolzoni, 83 Reginaldo, 18 Gonzalez. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI Larrondo-Gonzalez 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Calaiò. INDISP. Vergassola (20 giorni), Grossi (15 giorni), Destro (7 giorni). ALTRI Farelli, Milanovic, Acosta, Sestu, Angella, Troianiello, Belmonte, Pesoli, Farelli.

PANCHINA 12 Castellazzi, 2 Cordoba, 37 Faraoni, 20 Obi, 29 Coutinho, 22 Milito, 30 Castaignos. ALLENATORE Ranieri. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Maicon, Chivu e Jonathan (6 giorni), Sneijder (13 giorni), Forlan (10 giorni), Lucio (21 giorni), Muntari (30 giorni), Viviano (60 giorni). ALTRI Orlandoni, Caldirola, Poli.

3

«Con il Chievo è una gara difficile, perché viene dopo l’impegno di Champions, ma l’obiettivo è vincere per raggiungere la vetta». Massimiliano Allegri, Milan. L’«1» viaggia a 1,30.

OGGI ORE 15. ARBITRO De Marco di Chiavari (Rosi Grilli; Romeo). PREZZI da 25 a 45 euro. TV Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio 1 e Premium Calcio HD2.

PANCHINA 84 Neto, 15 Nastasic, 92 Romulo, 17 Salifu, 6 Vargas, 22 Ljiajc, 10 Silva. ALLENATORE D. Rossi. BALLOTTAGGI Natali-Nastasic 60-40%, Munari-Vargas 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Munari, Lazzari INDISP. Kroldrup (10 giorni), Cassani (15 giorni), Jovetic (2 giorni), Gulan (5 giorni). ALTRI Pazzagli, Felipe, Camporese, Romizi, Marchionni, Babacar.

2 3,25

25

ZARATE

FIORENTINA p.13

QUOTE

1,30

1 JULIO CESAR

SAMUEL

PANCHINA 99 Benussi, 4 Cetto, 13 Aguirregaray, 7 Della Rocca, 14 Bertolo, 26 Lores, 51 Pinilla. ALLENATORE Mangia. BALLOTTAGGI Zahavi-Pinilla 60-40%. DIFFIDATI Pinilla, Pisano, Acquah, Hernandez, Migliaccio. SQUALIFICATI Balzaretti (1). INDISPONIBILI Hernandez (20 giorni). ALTRI Rubinho, Brichetto, Munoz, Di Matteo, Alvarez, Simon, Budan.

X 3,25

ALLEGRI ATTACCA L’1 MILAN PER LA VETTA

STANKOVIC

PAZZINI

ROSSETTINI D'AGOSTINO CALAIÒ

2

QUOTE

Le espulsioni in A per De Silvestri, una di queste proprio contro il Palermo il 23 dicembre 2007

1 3,00

X 3,20

199

2 2,35

RANIERI CHIAMA IL GOL DELL’INTER

1,70

«Non facciamo gol a dismisura, ma segniamo da 10 trasferte consecutive. Ne incassiamo, però, troppi. Sto lavorando su queste due componenti». Claudio Ranieri, Inter. Il Goal con il Siena è a 1,70.

Le vittorie di Esteban Cambiasso nelle 317 gare giocate in nerazzurro (69 i pareggi, 49 le sconfitte)

4

MILAN (4-3-1-2)-CHIEVO (4-3-1-2)

33 1

22

7

NOCERINO

PATO

THIAGO SILVA

AMELIA

23

27

AMBROSINI BOATENG

76 YEPES

20

18

11

AQUILANI

IBRAHIMOVIC

31

10

PELLISSIER

LUCIANO

7

16

SAMMARCO

RIGONI

77

6

THEREAU

BRADLEY

FREY

Rapporti presidenziali Tra gli intrec-

ci dell’amarcord c’è quello con Zamparini, rapporto complicato da qualche incursioni presidenziale e da un pò di battute sui troppi gol presi, o sulla mancanza di personalità della squadra. Ancora Rossi: «Ci credo che viva questa partita come un derby, ma ci tengo molto anch’io, voglio vincere. Zamparini è una persona molto competente, anche se abbiamo un modo diverso di interpretare il ruolo dell’allenatore. É stato l’unico, abbastanza grande, problema che abbiamo avuto. Lo ringrazierò sempre, mi ha fatto allenare una squadra che mi ha dato molto, prima di tutto sul piano umano. E poi mi ha fatto conoscere una terra fantastica. I meridionali non vogliono essere presi in giro e io non l’ho fatto: credo lo abbiano apprezzato. A questo vanno aggiunti i risultati. E le emozioni forti, come vedere cinquemila palermitani all’Olimpico per la finale di Coppa Italia: c’è mancato solo quello, un trofeo. Ora c’è Mangia, tanto di cappello perché ha messo su una squadra davvero organizzata». L’ordine, e poi il gioco è anche quello che vuole dare Rossi alla Fiorentina. Oggi è di nuovo senza Jovetic, con l’attacco affidato a Gila-Cerci: «Alberto non è un problema, ha numeri che parlano da soli, ma è vero che non sta benissimo. Prima o poi le sue qualità torneranno fuori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO ROSANERO

Mangia punta alla 6a vittoria interna e va all’attacco del record di Delio PALERMO Ci sono record e record. Quelli di Delio Rossi, per adesso inarrivabili, e quelli di Devis Mangia che già sta in scia al tecnico viola per il numero di vittorie casalinghe. Il suo predecessore nei due anni a Palermo non è andato oltre ai sette successi (striscia interrotta la scorsa stagione proprio dalla Fiorentina). Mangia però è già entrato nella storia con cinque vittorie interne di fila dall’inizio del campionato (in Serie A nessuno c’era riuscito) e oggi al Barbera proverà a ridurre il gap con l’allenatore che a Palermo ha lasciato un segno indelebile, in un incrocio dal sapore particolare che coinciderà con la centesima panchina da professionista per il giovane tecnico rosanero. «Non lo sapevo mi è stato detto — ammette — sicuramente è un buon traguardo considerando la giovane età». Palermo Fiorentina, quindi, sarà il presente contro un passato che Mangia assicura non ha mai avvertito come ingombrante, anche perché il suo Palermo ha due punti in più rispetto a quello di Rossi della passata stagione. «É giusto ricordare Rossi per le cose che ha fatto a Palermo — continua — ma dopo si deve pensare alla gara. Io in fondo lo devo ringraziare perché se fosse tornato starei ancora allenando la Primavera. É un bravo allenatore, molto preparato che dà sempre una sua identità alla sua squadra. Le sue formazioni giocano sempre un calcio propositivo, bello da vedere». Adesso bisognerà vedere se Rossi sbaglierà panchina, come sette giorni fa al Franchi, anche a Palermo. «Entrerò prima io in campo — scherza Mangia — e gli indicherò quella giusta». Fabrizio Vitale

4

IL NUMERO

2

le partite consecutive del Milan senza reti al passivo. Quest’anno è la prima volta che succede e l’imbattibilità è di 182 minuti

5

54

SORRENTINO

MANDELLI

13 JOKIC

OGGI ORE 20,45. ARBITRO Guida di Torre Annunziata (Vuoto Marzaloni; Brighi). PREZZI da 18 a 340 euro. TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, Premium Calcio e Premium Calcio HD1.

MILAN p. 21

CHIEVO p.15

PANCHINA 30 Roma, 25 Bonera, 2 Taiwo, 4 Van Bommel. 10 Seedorf, 28 Emanuelson, 70 Robinho. ALLENATORE Allegri. BALLOTTAGGI Yepes-Bonera 70-30%, Ambrosini-Van Bommel 70-30%, Pato-Robinho 80-20%. SQUAL. nessuno. DIFF. Nesta. INDISP. Gattuso (da valutare), Nesta (30 gg), Cassano (140 gg), Abbiati (5 gg), Flamini (120 gg), Valoti (3 gg). ALTRI Zambrotta, De Sciglio, Inzaghi, El Shaarawy, Mexes.

PANCHINA 17 Puggioni, 93 Dramé, 15 Acerbi, 56 Hetemaj, 25 Vacek, 9 Moscardelli, 23 Paloschi. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Bradley-Hetemaj 70-30%, Cesar-Acerbi 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mandelli. INDISP. Morero (7 giorni), Cruzado (7 giorni), Sardo (7 giorni), Andreolli (5 giorni). ALTRI Squizzi, Coletta, Grandolfo, Gallozzi, Uribe, Djengoue, Grippo.

QUOTE 1 1,50

X 5,00

2 10,00

15

16

12 CESAR

ABATE

Delio Rossi, e ricevuto tantissimo». Perché l’af51 anni fetto si avverte anche da lontano: REUTERS Rossi viveva appartato all’Addaura Hotel, come fa ora Firenze in un residence all’Antella, tranquillissima periferia sud della città.

I NUMERI

21

77 ANTONINI

19

Le quote

PALERMO p.16

1 2,20

LA GAZZETTA SPORTIVA

le partite utili casalinghe consecutive (5 pareggi e 11 vittorie) per il Milan in campionato; l’ultima sconfitta contro la Roma il 19 dicembre scorso, 0-1 con la rete di Borriello

22

le reti realizzate dal Palermo nelle ultime 10 gare casalinghe; l’ultima volta senza reti nella sconfitta 7-0 con l’Udinese del 27 febbraio scorso

Le reti incassate da Marco Amelia con il Chievo per un bilancio di 8 sconfitte, 1 pari e una vittoria in A

MARCATORI 10 RETI: Denis (2) (Atalanta) 9 RETI: Di Natale (2) (Udinese) 7 RETI: Giovinco (3) (Parma) 6 RETI: Klose (Lazio) 5 RETI: Jovetic (Fiorentina); Palacio (1) (Genoa); Marchisio e Matri (Juventus); Ibrahimovic (1) (Milan); Cavani (Napoli); Rigoni (3) (Novara); Osvaldo (Roma); Calaiò (Siena) 4 RETI: Moralez (Atalanta); Nocerino (Milan) 3 RETI: Ramirez (Bologna); Bergessio (Catania); Moscardelli e Pellissier (Chievo); Cerci (Fiorentina); Milito (2) (Inter); Pepe (Juventus); Hernanes (2) (Lazio); Boateng (Milan); Hernandez (1) e Miccoli (Palermo); Bojan (Roma); Destro (Siena) 2 RETI: Acquafresca (Bologna); Conti e Larrivey (Cagliari); Almiron, Lodi (1) e Maxi Lopez (1) (Catania); Kukca e Veloso (Genoa); Cambiasso e Thiago Motta (Inter); Vucinic (Juventus); Lulic e Sculli (Lazio); Giacomazzi e Grossmuller (Lecce); Cassano e Robinho (Milan); Campagnaro, Hamsik, Lavezzi e Maggio (Napoli); Morimoto (Novara); Pinilla (1) e Zahavi (Palermo); D’Agostino (1) (Siena); Basta e Isla (Udinese).

Prossimo turno MARTEDÌ 29 NOVEMBRE NAPOLI-JUVENTUS (ore 20.45) (recupero 11a giornata) VENERDÌ 2 DICEMBRE GENOA-MILAN (ore 20,45) SABATO 3 DICEMBRE INTER-UDINESE (ore 20,45) NAPOLI-LECCE (ore 20,45) DOMENICA 4 DICEMBRE CATANIA-CAGLIARI (ore 12,30) BOLOGNA-SIENA (ore 15) CHIEVO-ATALANTA (ore 15) FIORENTINA-ROMA (ore 15) JUVENTUS-CESENA (ore 15) PARMA-PALERMO (ore 20,45) LUNEDÌ 5 DICEMBRE LAZIO-NOVARA (ore 20,45)

PRIMAVERA

Derby spettacolo: Lazio-Roma 3-3 Ieri si è giocata l’11a giornata. GIRONE A Cagliari-Sassuolo (oggi); Empoli-Torino 1-3; Livorno-Fiorentina 3-1; Modena-Genoa 2-0; Novara-Parma (oggi); Sampdoria-Grosseto 2-1; Juventus-Siena 2-1. Classifica: Fiorentina, Juve* p. 23; Livorno 20; Empoli 17; Torino, Sassuolo 15; Cagliari, Modena, Novara, Sampdoria** 12; Siena 11; Genoa** 10; Grosseto*, Parma 7. * Una gara in meno; ** due gare in meno. GIRONE B AlbinoLeffe-Cittadella 5-0; Bologna-Brescia 0-1; Chievo-Verona 0-0; Milan-Cesena 3-0; Padova-Inter 0-1; Udinese-Varese 1-2; Vicenza-Atalanta 1-2. Classifica: Varese* p. 23; AlbinoLeffe 21; Chievo, Milan, Inter* 20; Cittadella 17; Udinese, Bologna 15; Atalanta, Verona 12; Cesena, 11; Brescia 10; Padova 9; Vicenza 5. * Una gara in meno. GIRONE C Bari-Napoli 2-0; Gubbio-Reggina (oggi); Juve Stabia-Catania 1-2; Lecce-Crotone 3-2; Palermo-Ascoli 3-0; Pescara-Nocerina 1-1; Lazio-Roma 3-3. Classifica: Roma p. 27; Lazio 26; Palermo 25; Lecce 19; Reggina 18; Catania 16; Juve Stabia, Nocerina 12; Ascoli 11; Napoli, Pescara 10; Bari 9; Gubbio 8; Crotone 6.

Taccuino DONNE

Battuto il Milan Bardolino in testa (g.l.g.) Insiste il Bardolino ancora primo, in attesa del recupe ro della Torres contro la Lazio. Ri sultati 7a giornata: Como Firenze 0 0, Tavagnacco Brescia 1 1, Mi lan Bardolino 0 3, Mozzani ca Chiasiellis 2 0, Riviera di Roma gna Lazio 1 0, Torino Venezia 2 1, Torres Roma 3 1. Classifica: Bar dolino 18, Torres 16,Tavagnacco e Torino 15, Brescia 14, Firenze e Mozzanica 10, Lazio 7, Riviera di Ro magna 6, Como, Chiasiellis e Vene zia 5, Milan 4, Roma 2. Torres e La zio una partita in meno.

PREMI

Di Natale e Pellissier domani a Vicenza Domani alle 10.30 al teatro Comunale di Vicenza il Gala del cal cio triveneto, promosso da Aic e Ussi Veneto. Tra i premiati Guidolin e Di Natale (’Udinese), Pellissier (Chievo), Abbruscato (Vicenza) Ferrari (Verona), Bovo (Padova), Viotti (Triestina), Cristante (Porto gruaro), Fischnaller (Alto Adige).


20

LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

MONDO MAN. UNITED NEWCASTLE

y

1 1

PREMIER 13˚ turno

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Hernandez (M) al 4’, Demba Ba (N) su rig. al 19’ s.t.

IERI Stoke CityBlackburn 3-1, Bolton-Everton 0-2, ChelseaWolverhampton 3-0, Man. UnitedNewcastle 1-1, Norwich-Qpr 2-1, SunderlandWigan 1-2, West BromwichTottenham 1-3, Arsenal-Fulham 1-1. OGGI ore 14.30 SwanseaAston Villa; ore 17 LiverpoolMan. City

MAN. UNITED (4-4-2) De Gea 6,5; Fabio 6,5 (dal 49’ s.t. Smalling sv), Ferdinand 5,5, Vidic 6, Evra 6,5 (dal 42’ s.t. Macheda sv); Nani 5,5, Carrick 5,5, Giggs 5,5, Young 6,5; Rooney 5,5, Hernandez 6,5. PANCHINA Lindegaard, Evans, Park, Gibson, Valencia. ALLENATORE Ferguson 5. NEWCASTLE (4-4-1-1) Krul 7,5; D. Simpson 6, S. Taylor 6, Coloccini 6,5, R. Taylor 6; Obertan 6 (dal 19’ s.t. Sa. Ameobi 6), Cabaye 7, Guthrie 7 (dal 29’ s.t. Perch 6), Gutierrez 5,5; Ben Arfa 6 (dal 35’ s.t. Lovenkrands sv); Demba Ba 6. PANCHINA Elliot, Santon, Gosling, Sh. Ameobi. ALLENATORE Pardew 6,5. ARBITRO Jones 5. ESPULSO Gutierrez (N) al 34’ s.t. per doppia ammonizione. AMMONITI Fabio (MU) e Guthrie (N) per gioco scorretto, Ben Arfa e Cabaye (N) per comportamento non regolamentare. NOTE Spettatori 75.594. Tiri in porta: 9 (1 palo)-5. Tiri fuori: 8-2. Angoli: 11-3. In fuorigioco: 3-1. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.

John Flynn, 42 anni, mentre fronteggia tutto il Manchester United furibondo per il rigore concesso al Newcastle REUTERS

Schiaffo del sergente Un rigore inventato frena lo United Il guardalinee reduce di guerra regala al Newcastle l’1-1 dal dischetto. Ferguson si infuria, il City può allungare

ste, porta a casa il pari e allo United saltano i nervi. Ferdinand, che ha mandato più volte a quel paese il sergente Flynn durante la gara, parla via twitter: «Non commento il rigore perché altrimenti mi squalificano. Posso solo dire che avremmo potuto segnare 6 gol». Ferguson, furibondo al fischio finale, è scatenato: «É stata una comica. L’arbitro, più vicino all’azione, ha assegnato il corner. Il suo assistente, più lontano, ha visto il rigore. Il problema è che gli arbitri sono professionisti, i guardalinee no». Ferguson avverte però il City: «A Liverpool può allungare, ma i conti si faranno ad aprile».

CLASSIFICA Man. City* 34; Man. United 30; Tottenham* 28; Newcastle 26; Chelsea 25; Arsenal 23; Liverpool* 22; Everton*, Norwich 16; Aston Villa*, Qpr, Stoke City 15; West Bromwich 14; Swansea* 13; Fulham 12; Sunderland, Wolverhampton 11; Bolton, Wigan 9; Blackburn 7 * una gara in meno

Crisi United Tutto vero, tutta croDAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Un reduce dell’Afghanistan e dell’Iraq potrebbe essere l’uomo del destino nella Premier 2011-2012. Il sergente Flynn, nato a Oldham 42 anni fa, sposato con due figlie, guardalinee della Royal Air Force Referees, in attività dal 1993, ha assegnato ieri al Newcastle un rigore che non c’era, frenando la corsa del Manchester United. L’azione che potrebbe rappresentare la svolta del campionato è avvenuta al 18’ della ripresa. Contrasto in area Ferdinand-Ben Arfa. Il difensore colpisce netto il pallone, in scivolata. Per l’arbitro Jones, che ha sostituito il fischietto designato in un primo momento, Dowd, influenzato, è angolo. Ma il sergente Flynn si ferma con la bandierina in orizzontale. Chiama l’arbitro. Lo convince che è rigore. Si può dar torto a uno che ha

partecipato a diverse missioni in Afghanistan e Iraq? Non si può. E allora rigore. E allora Demba Ba firma l’1-1. Emozioni Il Manchester, passato

al 4’ della ripresa con un gollonzo di Hernandez – tocco involontario su rinvio di Steven Taylor —, assedia il Newcastle, abile a difendersi e con due grandi mediani, Cabaye e Guthrie. La squadra di Pardew resta in 10 al 79’ perché Gutierrez, già ammonito e in preda ai crampi, entra scomposto su Nani, rimedia il secondo giallo e viene espulso. Lo United colpisce un palo con Young. Simpson respinge sulla linea una botta di Hernandez. Vidic divora due occasioni. L’olandese Krul — prendere nota, diventerà qualcuno — para tutto. L’altro assistente, Bond, azzecca benissimo un fuorigioco di Hernandez e annulla il 2-1.

LE ALTRE

Ossigeno Chelsea: tre gol in 45’ al Wolverhampton Sale ancora il Tottenham Tre gol nel primo tempo per far ripartire il Chelsea e tranquillizzare Villas Boas: Terry, Sturridge e Mata hanno cucinato in 45’ il Wolverhampton. Il tecnico continua però a sfidare Abramovich: pure ieri Torres è finito in panchina. Fuori anche Lampard e Mikel, dentro Meireles e Romeu: «Sono tre punti che ci danno fiducia e dimostrano che il gruppo è unito», il commento di Villas Boas a fine gara. L’altro vincitore della giornata è il Tottenham di Redknapp, 3 1 sul campo del West Bromwich, dopo essersi ritrovato in svantaggio. Una doppietta di Adebayor, la seconda in 6 giorni, e la rete di Defoe hanno lanciato gli Spurs, terzi da soli e con una gara da recuperare (con l’Everton). Si è fermato l’Arsenal, bloccato sull’1 1 dal Fulham nell’ennesimo derby londinese. Ha fatto tutto Vermaelen: gol e autogol. Van Persie, altra notizia, non ha segnato. Successo del Wigan sul campo del Sunderland: il tecnico Bruce rischia. bold

Rabbia United Il Newcastle resi-

naca, tutta nuda realtà. Però c’è dell’altro: il Manchester non vince più. Pareggia, quando va bene. La macchina da gol e risultati si è fermata. Colpa degli infortuni a raffica, del calo di forma di Rooney, della concorrenza del City che comincia a farsi sentire. Ma c’è anche qualche vizio strutturale: l’assenza totale di creatività a centrocampo. Per questo motivo, a gennaio lo United tornerà alla carica con l’Inter per Sneijder. Quanto manchi la fantasia si è visto nel muro contro muro col Newcastle, sublimazione del concetto di Vallo di Adriano, la fortificazione a Sud della città. Lo United si è rotto la testa. Poi ci sono stati la sfortuna, il sergente Flynn e il palo di Young, ma tutto ciò rischia di diventare un alibi. L’onestà di Pardew è una magra consolazione: «Ferdinand ha colpito il pallone, il rigore non c’era». Vallo a raccontare a Ferguson.

L’ULTIMA DI MARIO

Balotelli scambiato per ladro a casa sua

Balotelli ieri in versione... bionda DAL NOSTRO INVIATO

MANCHESTER (Inghilterra)

Mario Blond. Puntuale, nuovo look e nuovo tocco d’autore del barbiere di Balotelli: l’attaccante del City si è presentato all’allenamento di ieri con i capelli color oro. Il sito del club ha sparato la foto in home page. La novità ha oscurato l’ultimo pezzo del Sun su Mario: scambiato per un ladro quando, tempo fa, è andato nella sua villa in ricostruzione dopo i fuochi d’artificio, per controllare alcune cose. Secondo il Sun, i vicini, insospettiti dai rumori, avrebbero avvertito la polizia. Gli agenti si sono dovuti scusare: nella villa c’era il legittimo affittuario. Domanda da un milione di sterline: chi è la gola profonda che informa il Sun, tabloid del discusso Rupert Murdoch, sui fatti di Balotelli? Un esterno o un interno al City? Il primo a volerlo sapere è il diretto interessato, naturalmente. I piani Anche Mancini ha avuto

un sussulto quando ha visto Mario, ma poi il tecnico, che oggi compie 47 anni, ha avuto altri pensieri. Il pari dello United potrebbe cambiare i piani. Nella formazione anti Liverpool che Mancini aveva in testa fino alle 17 di ieri era previsto un solo attaccante: Aguero. Alle sue spalle, Silva-Y. Touré-Nasri. Mario era più in panchina che in campo e anche Dzeko aveva poche speranze. La frenata dello United potrebbe però sconvolgere il copione e Balotelli ha qualche possibilità in più. In difesa gioca K. Touré, forse per Lescott. La squadra vuole fare un regalo a Mancini: tre punti. Ma anche il pari non è da buttare: l’Anfield Road è un catino bollente. bold

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TRAGEDIA IN AFRICA LA SQUADRA PIU’ FORTE DEL PAESE MENTRE ANDAVA IN TRASFERTA

Taccuino

Bus del club in fiamme: 8 morti in Togo

ALBANIA

Decimato l’Etoile: altri 17 in condizioni gravi. I rivali del Douanes tra i primi soccorritori LUIGI GUELPA LOME’ (Togo)

Tragedia sportiva nel cuore dell’Africa. Il pullman che trasportava l’Etoile Filante, la squadra di calcio più famosa del Togo, è finito fuori strada nei pressi di Glei (135 chilometri dalla capitale) si è ribaltato

e ha preso fuoco. Nell’inferno che si è scatenato, 8 calciatori sono morti carbonizzati. Altre 17 persone tra atleti, dirigenti e componenti staff tecnico sono stati trasportati in condizioni critiche negli ospedali della zona. La dinamica Secondo i testimoni, il mezzo avrebbe perso una ruota, terminando la sua corsa in modo rovinoso tra le sterpaglie e incendiandosi. L’Etoile Filante di Lomé è uno dei club più prestigiosi dell’Africa centrale, ha conquistato 12 scudetti e lanciato calciatori di buon livello, come l’ex centrocampista del Parma Mohamed Ka-

Quello che resta del pullman dell’Etoile Filante dopo il tremendo incidente

der. Con un autentico tam tam, la notizia si è sparsa ovunque, innescando commozione. Per il calcio togolese è un momentaccio: il campionato, fermo da 2 anni per problemi economici, era ripreso solo lo scorso ot-

tobre grazie al sostegno di una compagnia telefonica. Il dramma si è consumato alla vigilia del quinto turno, mentre l’Etoile andava a Sokodé (a 360 km) per affrontare il Semassi. Per un incredibile coincidenza, tra i primi a giungere sul posto sono stati i dirigenti del Douanes, rivale storica dell’Etoile: la loro squadra andava a Dapaong, estremo nord del paese, i ragazzi hanno visto le fiamme e contattato i soccorsi, ma hanno potuto fare ben poco. Intanto però il campionato va avanti: la federazione voleva sospenderlo, ma non è riuscita a contattare tutte le squadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Beretta c.t. favorito su De Biasi E’ un testa a testa tra italiani per il ruolo di c.t. dell’Albania. La Federazione avrebbe contattato Beret ta e De Biasi, ma il primo sarebbe favorito.

OLANDA

Fuga AZ, goleada PSV 14a GIORNATA Ieri NAC Heerenven 2 2, Ro da Heracles 3 1, Venlo De Graafschap 1 2, PSV Gro ningen 6 1. Oggi Waalwijk Feyenoord, Excelsior Den Haag, NEC Ajax, Twente Vitesse. CLASS. AZ 34; PSV 31; Twente 26; Heerenven 22; Ajax, Feyenoord, Gronin gen, Vitesse 21; NAC, Roda 18; Heracles 17; Utrecht 16; Waalwijk 15; Den Haag 14; NEC 13; De Graafschap 12; Venlo 7; Excelsior 6.

RUSSIA

Rubin ok, rosso a Bocchetti Il Rubin batte 2 0 la Dinamo, ma Bocchetti viene espulso a 12’ dal termine. Oggi lo Zenit ospita la Loko motiv. PLAYOFF Zenit 62; CSKA 59; Dinamo 58; Spar tak M. 57; Rubin 55; Lokomotiv 53; Kuban 50; Anzhi 49.


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

LA GAZZETTA SPORTIVA

21

MONDO

Atletico, il gol e poi il crollo Derby e fuga per il Real Mou Apre Adrian, poi reazione con Ronaldo, Di Maria e Higuain. I padroni di casa finiscono in 9, i blancos scattano: +6

Angel Di Maria, 23 anni, festeggia dopo il 2-1. A terra disperato Filipe, 26 AP

REAL MADRID ATLETICO MADRID

4 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Adrian (A) al 15’, Ronaldo (R) su rig. al 24’ p.t.; Di Maria (R) al 4’, Higuain (R) al 20’, Ronaldo su rig. al 37’ s.t. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 6; Diarra 7, Pepe 6.5, S. Ramos 7, Marcelo 6.5; Xabi Alonso 7, Khedira 6.5; Di Maria 6.5 (dal 16’ s.t. Higuain 7), Ozil 6.5 (dal 34’ s.t. Coentrao s.v.), Ronaldo 7; Benzema 7.5 (dal 27’ s.t. Callejon 6). PANCHINA Adan, Albiol, Granero, Sahin. ALL. Mourinho 7. ATL. MADRID (4-4-1-1) Courtois 5; Perea 6, Dominguez 5, Godin 4, Filipe 5; Salvio 4 (dal 38’ s.t. Miranda s.v.), Gabi 5, Assunçao 5, Turan 6 (dal 33’ s.t. Reyes 6); Diego 7 (dal 24’ p.t. Asenjo 4); Adrian 6.5. PANCHINA Koke, Juanfran, Mario Suarez, Pizzi. ALL. Manzano 4. ARBITRO Mateu Lahoz 5. ESPULSI Courtois (A) al 21’ p.t. e Godin (A) al 36’ s.t. per gioco scorretto (entrambi rossi diretti). AMMONITI Diego (A), Turan (A), Perea (A), Gabi (A), Xabi Alonso (R), Filipe (A). NOTE Spettatori 75.000 circa. Tiri in porta 8-1. Tiri fuori 6-2. Angoli 3-1. In fuorigioco 2-0. Recuperi 3‘ p.t. e 0‘ s.t.

FILIPPO MARIA RICCI MADRID

Per come era cominciato sembrava che questo derby potesse avere un minimo di storia. L’illusione è durata 20 minuti, poi errori in campo e in panchina hanno scritto il solito copione: il Real ha vinto il suo sesto derby di fila, l’Atletico allungato a 20 la sua striscia di sfide con i cugini senza successi, con 14 sconfitte. Per il Real Mou sono 13 vittorie di fila, cosa che dalle parti del Bernabeu non si vedeva da 43 anni, e l’ennesima riprova che anche quando le cose non vanno benissimo il Madrid vince lo stesso. Mou schiera la formazione prevista, con il versatile Lass a fare il terzino destro e Benzema preferito a Higuain. Anche Manzano fa una scelta: il «Toto» Salvio invece

del ribelle Reyes per la fascia destra e visto che non ha Falcao lascia Adrian solo davanti con Diego pronto a servirlo e/o appoggiarlo. La mossa A Diego però Manzano chiede anche un’altra cosa: di andare a pestare i piedi a Xabi Alonso ogni volta che si abbassa a ricevere palla per innescare il gioco del Madrid. E la cosa funziona, perché l’ex juventino mostra l’umiltà necessaria per fare il mastino, e soprattutto evidenzia un’attenzione superiore alla norma. È vivo e l’azione del vantaggio dell’Atletico gli porta grandi meriti. Stoppa in maniera brillante un pericoloso contropiede del Real compiendo i suoi compiti difensivi ed è subito pronto per quelli offensivi: è sempre lui a chiudere con classe il triangolo che mette Adrian di fronte a Casillas, battuto con un diagonale affilato. La fine Nemmeno dieci minuti dopo però i piani dell’Atletico vanno in fumo e la partita di Diego finisce prematuramente. Di Maria lancia Benzema che viene steso da Courtois: rigore ed espulsione del giovane portiere belga, con Manzano che invece di Salvio o Gabi toglie Diego. La luce dell’Atletico si spegne mentre Ronaldo trasforma il rigore. La partita da promettente diventa scontata: Real all’arrembaggio, biancorossi in affannosa e ruvida difesa, con Mou che se la prende parecchio per una serie di entrate dure degli avversari. Al Madrid però anche con Xabi liberato dal pressing di Diego manca la consueta fluidità e nel primo tempo gli uomini di Mourinho tirano 6 volte in tutto e appena 2 nello specchio (una col rigore). La ripresa però si apre con un errore in copertura che l’Atletico paga caro. Ronaldo serve Di Maria che segna a porta vuota. Già senza idee e attaccati al pari con i denti, gli ospiti mollano. Non sanno come fare a portar su il pallone, e la nostalgia di Diego diventa qualcosa di palpabile. Alzano la testa e non vedono nulla di interessante. Poi l’abbassano definitivamente quando la coppia Godin-Asenjo, già orrorosa sul primo gol, si addormenta e permette a un fiducioso Higuain di rincorrere un pallone senza senso e trasformarlo nel 3-1. Godin chiude la sua triste serata affossando Higuain, facendosi espellere e mandando Ronaldo di nuovo sul dischetto: 16 reti per il portoghese, 6 punti di vantaggio per il Real (è già fuga), 9 uomini e tanta depressione per l’Atletico. Poteva andare diversamente. O forse no. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCIA STASERA IL BIG MATCH TRA MARSIGLIA E PSG

Giroud ne fa tre Montpellier in vetta BELGIO

Guardalinee tenta il suicidio Dopo il caso Rafati, un altro arbitro tenta il suicidio. Stavolta succede in B belga, prima di Tubize Bruxelles: Chris Schelstraete, 37 anni, guardalinee, ha tentato di tagliarsi le vene con un coltello in spogliatoio. Lo ha scoperto un dirigente del club di casa, che ha visto del sangue sotto la porta. Schelstraete è stato portato all’ospedale cosciente ed è sotto osservazione, il match è stato annullato.

ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI

Il Montpellier ha passato la notte da primo della classe. Grazie ai gol del miglior cannoniere, Olivier Giroud, a segno tre volte a Sochaux, e ormai a quota nove nella classifica marcatori. Tre gol per tre punti sul Psg in attesa del derby di Francia di stasera, tra i parigini e il Marsiglia. Partita ad alta tensione, da bivio per entrambi che potrebbe confermare la crisi per la squadra di Didier Deschamps oppure aprirla per quella di Pastore e Sirigu. Nel frattempo si risveglia il Borde-

La sorpresa la fa Valera E il Barcellona cade a Getafe La squadra di Guardiola sconfitta dopo 27 partite si allontana dalla capolista. Nell’assalto finale palo di Messi al 93’

tribuna. I catalani partono con la difesa a 4, Sanchez a sinistra in attacco e Villa libero di muoversi entrando dalla destra e di avvicinarsi a Messi. Traffico La partita inizia subito a senso unico, ma è condizionata dal traffico. Il Getafe non ha intenzione di far qualcosa col pallone, che si limita a calciare il più lontano possibile dall’area. Questo nelle limitate occasioni nelle quali gli capita di averlo tra i piedi. Il Barça domina possesso e gioco, ma non riesce a scalfire il muro avversario, e quando tira Moyà mostra qualità, stoppando Villa e all’inizio e superandosi su un tiro ravvicinato di Sanchez al 37’, col cileno che poco prima aveva visto un suo tiro a porta vuota finire appena fuori. Villa conferma i recenti disagi, Xavi e Thiago non combinano come di consueto né tra loro né con i compagni e per una volta anche Messi non la risolve da solo. L’aumentare della tosse del Barça infonde un minimo di coraggio al Getafe, che ogni tanto mette il naso fuori dalla propria metà campo in contropiede. Col passare dei minuti Sanchez e Villa si scambiano la fascia, il Barça spinge ma un errore in marcatura su un angolo di Sarabia a metà della ripresa permette a Valera di segnare il suo primo gol in 10 mesi. È il primo tiro nello specchio del Getafe. Barça sotto choc, Pep reagisce con Cuenca e Pedro, ma Moya continua a parare e il Barça a sbattere la testa. Dopo un gol annullato a Keita per dubbio fuorigioco, l’ultima perla al 93’: Miku perde palla, lancio per Messi, palo e miracolo del portiere su Pedro. La sorpresa è immensa, la classifica fa malissimo. f.m.r.

La gioia del difensore del Getafe Valera dopo il gol SPORT SOCCER

GETAFE BARCELLONA

1 0

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Valera al 22’ s.t. GETAFE (4-2-3-1) Moya 8; Valera 8, Rafa 7, Cata Diaz 7, Mané 6.5 (dal 4’ s.t. Lopo 6.5); Lacen 7.5, Michel 6.5; Sarabia 7 (dal 39’ s.t. Rios sv), Casquero 6, Diego Castro 6 (dal 46’ s.t. J. Rodriguez); Miku 5. PANCHINA Codina, Mosquera, Colunga, Perez. ALL. Luis Garcia 7 BARCELLONA (4-3-3) Valdés 6; Alves 5.5, Piqué 5, Abidal 5, Maxwell 5.5 (dal 27’ s.t. Cuenca 6); Xavi 6, Busquets 5.5, Thiago 5 (dal 20’ s.t. Keita 6); Villa 5, Messi 6, Alexis 5.5 (dal 27’ s.t. Pedro 6,5). PANCHINA Pinto, Fontas, Mascherano, Adriano. ALL. Guardiola 5.5 ARBITRO F. Teixeira Vitienes 6 AMMONITI Maxwell (B), Lacen (G), Piqué (B), Casquero (G), Diego Castro (G), Lopo (G), Busquets (B). NOTE Spettatori 16.000 circa. Tiri in porta 1-8 (un palo). Tiri fuori 4-6. Angoli 2-13. In fuorigioco 0-3. Recuperi 1‘ p.t.; 3’ s.t.

E ora il distacco comincia a farsi serio. Dopo 27 partite senza sconfitte il Barcellona si inceppa nella grande Madrid, a Getafe domina, ma perde 1-0 e vede il Real Mou involarsi a +6. Sorpresona Un Barça stancato dalla fatiche milanesi spera di poter tornare a casa con sforzo minimo e risultato massimo, ma gli va male. Il Getafe aveva vinto una sola volta nelle ultime 8 uscite e contro ogni pronostico raddoppia contro i campioni. Il Barça conferma le sue pene in Liga lontano da casa. Al Camp Nou ha un parziale di 30 gol a 0 e ha fatto 19 punti su 21, in trasferta due vittorie, entrambe per 1-0, tre pareggi per 2-2 e la sconfitta di ieri. Appena 9 i punti fatti su 18 disponibili. Pep manda Mascherano in panchina, Puyol e Fabregas (dolori sospetti alla coscia sinistra) in

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LIGA

Colpo Valencia in casa del Rayo Stasera il Siviglia 14a GIORNATA Ieri Rayo Vallecano-Valencia 1-2, Real Madrid-Atl. Madrid 4-1, GetafeBarcellona 1-0. Oggi ore 12 Betis-Real Sociedad; ore 16 Levante-Sporting Gijon; ore 18 Maiorca-Racing, EspanyolOsasuna; ore 19.45 A. Bilbao-Granada; ore 21.30 Saragozza-Siviglia. Domani ore 21 Malaga-Villarreal. CLASSIFICA Real Madrid 34; Barcellona 28; Valencia 27; Levante 23; Malaga 20; Siviglia 18; Espanyol, A. Bilbao 17; A. Madrid, Rayo Vallecano 16; Osasuna 15; Villarreal 14; Betis e Getafe 13; Sporting Gijon 12; Maiorca, Saragozza 10; Real Soc., Racing, Granada 9.

GERMANIA LEWANDOWSKI E SANTANA MANDANO K.O. LO SCHALKE 04 aux, alla prima vittoria interna sul Caen. Il regalo ai tifosi, in rivolta, lo fanno Gouffran e Modeste. Il Rennes, avversario europeo dell’Udinese, strappa tre punti all’Evian in rimonta grazie a una doppietta di Feret e ad Hadji. Ora è al terzo posto insieme al Lilla, che in serata ha battuto il Brest: apre nel primo tempo Payet (su assist di De Melo, che poi si è fatto male ed è uscito), nel finale arriva il raddoppio di Sow, su assist di Hazard.

Sprint Dortmund Oggi c’è il Bayern

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15 GIORNATA Ieri Bordeaux-Caen 2-0, Nancy-Digione 1-2, Rennes-Evian 3-2, St. Etienne-Ajaccio 3-1, Sochaux-Montpellier 1-3, Tolosa-Valenciennes 2-0, Lilla-Brest 2-0. Oggi ore 17 Auxerre-Lione, Lorient-Nizza; ore 21 Marsiglia-Psg. CLASSIFICA Montpellier 33; Psg 30; Lilla, Rennes 28; Tolosa 26; Lione, St Etienne 23; Lorient 20; Caen 19; Marsiglia 18; Sochaux, Digione 17; Evian, Bordeaux 16; Brest, Auxerre 15; Valenciennes, Nancy 14; Nizza 11; Ajaccio 8. a

Il gol di Lewandowski, 23 anni AP

Dopo il Moenchengladach, anche il Borussia Dortmund sorpassa il Bayern, oggi impegnato a Mainz, e si porta in testa per la differenza reti. Il 2-0 dei detentori sullo Schalke 04, firmato da Lewandowski (nono colpo stagionale) e Santana permette ai gialloneri la settima vittoria nelle ultime otto uscite e al tecnico Jurgen Klopp la prima nel sentitissimo derby della Ruhr. La 139a edizione della sfida è stata però interrotta due volte per lancio di fumogeni e prima della gara la polizia ha effettuato 15 fermi dopo uno scontro fra tifoserie che ha causato anche

diversi feriti leggeri. Nelle altre gare, tripletta di Derdiyok a Berlino, ma l’Hertha, avanti 2-0, riesce comunque a imporre il 3-3 (doppietta di Lasogga e autorete di Toprak) al Leverkusen, che mercoledì aveva sistemato il Chelsea in Champions. p.f.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

14a GIORNATA Venerdì Colonia-Borussia Moenchengladbach 0-3. Ieri Borussia Dortmund-Schalke 04 2-0; Norimberga-Kaiserslautern 1-0; Hoffenheim-Friburgo 1-1; Augsburg-Wolfsburg 2-0; Hertha-Bayer Leverkusen 3-3; Hannover-Amburgo 1-1. Oggi ore 15.30 Werder Brema-Stoccarda; ore 17.30 Mainz-Bayern. CLASSIFICA Borussia Dortmund, Borussia Moenchengladbach 29; Bayern* 28; Schalke 04 25; Werder* 23; Bayer Leverkusen 22; Stoccarda* 21; Hannover 20; Hoffenheim, Hertha 18; Colonia, Wolfsburg 16; Norimberga 15; Amburgo 14; Kaiserslautern 13; Friburgo, Mainz** 12; Augsburg 11. * 1 in meno ** 2 in meno


22

LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

SERIE BWIN 17a GIORNATA

d

l’Analisi

HANNO DETTO

di NICOLA BINDA nbinda@gazzetta.it

Di scontato in questa B non c’è nulla

S

Se vi piacciono le cose scontate, qui ce ne sono soltanto di piacevoli. In un sabato con sole 8 partite, non c’è stato un campo che abbia annoiato, con i colpi di scena arrivati su ogni fronte e anche stavolta (in attesa dei tre posticipi) senza 0-0. Certo, alla fine come sempre c’è chi ride e chi piange, ma nel complesso è stata una delle giornate più emozionanti della stagione. Ed era la numero 17: per gli amanti della cabala, un segno non casuale. C’è stata la solita vittoria nel secondo tempo del Torino, ma questa vale un altro pezzo di A: il vantaggio sul terzo posto è raddoppiato, da tre a sei punti; la regolarità di Ventura è un’altra certezza di questo torneo, ed è forse il vanto più evidente della capolista. Potrebbe sembrare scontata anche la vittoria del Verona, visto che è arrivato a sei di fila per il miglior filotto del torneo. Ed è scontato vedere ogni volta saltare il fattore campo: per il momento siamo a cinque successi esterni, contro i due interni. L’unico pareggio è stato quello della Sampdoria: potremmo dire che è scontato pure questo, se in mezzo non ci fosse stato un cambio di allenatore che sembrava aver dato la svolta (e invece siamo a una vittoria nelle ultime sette giornate). Semmai, è scontata la difficoltà di tanti allenatori nel salvare la panchina: sono già nove quelli saltati (otto squadre) e altri tre potrebbero fare la stessa fine. Parliamo di Auteri, Giannini e Scienza, reduci da gravi sconfitte: ma è davvero solo colpa loro? Discorsi che non riguardano Zeman, atteso oggi all’ora di pranzo nel primo dei tre posticipi: Pescara a parte, le altre squadre sono tutte coinvolte (chi più e chi meno) nella lotta salvezza. Una bagarre che sembra avere una sola cosa scontata: l’ultimo posto dell’Ascoli. Ma vista l’aria che tira, non ne saremmo tanto sicuri.

Ventura (allenatore del Torino) Non era facile contro un Livorno che ha chiuso tutti gli spazi dietro, tant’è vero che a Coppola non è arrivato neppure un tiro

S Novellino (allenatore del Livorno) Abbiamo giocato bene per 70 minuti e se avessimo avuto un po’ più di qualità avremmo potuto spingerci anche in attacco

ASCOLI-BARI

1 0

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Parisi al 36’ s.t. TORINO (4-3-3) Coppola s.v.; D’Ambrosio 6 (dal 40’ s.t. Di Cesare s.v.), Glik 6,5, Ogbonna 6, Parisi 7; Basha 6,5, Iori 6, Vives 6,5; Stevanovic 5 (dal 1’ s.t. Verdi 6), Ebagua 5 (dal 25’ s.t. Sgrigna 5,5), Antenucci 6. PANCHINA Gomis, Di Cesare, De Feudis, Pratali Oduamadi. ALLENATORE Ventura 6,5. LIVORNO (3-5-2) Bardi 6; Perticone 6, Knezevic 6, Miglionico 6; Schiattarella 6,5 (dal 32’ s.t. Salviato s.v.), Filkor 5 (dal 38’ s.t. Bigazzi s.v.), Luci 6, Genevier 6, Lambrughi 5,5; Paulinho 5, Dionisi 6 (dal 16’ s.t. Russotto 5). PANCHINA Mazzoni, Barone, Belingheri, Remedi. ALLENATORE Novellino 6. ARBITRO Giancola di Vasto 5. GUARDALINEE Carretta 5 - Argiento 6. ESPULSI i tecnici Ventura (T) e Novellino (L) al 15’ s.t. per c.n.r., Lambrughi (L) al 15’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Miglionico (L), Perticone (L), Luci (L), Russotto (L), Antenucci (T), Vives (T), Basha (T) e Parisi (T) per g.s. NOTE paganti 5.441, incasso di 67.810 euro; abbonati 7.904, quota di 42.788 euro. Tiri in porta 6-0. Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 5-3. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

Un’altra vittoria nel secondo tempo ed è fuga Il Livorno non tira mai e si arrende nel finale solo punto, anche se all’Olimpico Novellino non ha nulla da rimproverare ai suoi.

S Parisi (difensore del Torino) E’ il mio primo gol, lo dedico a mio figlio. E’ un colpo che fa parte del mio repertorio. Dopo tre pareggi di fila contava solo vincere

E’ il 36’ del secondo tempo: Alessandro Parisi, 34 anni, al Toro dalla scorsa estate, firma di sinistro il primo gol con i granata IPP

Stavolta è Parisi a spingere il Toro FRANCESCO BRAMARDO TORINO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI

TORINO LIVORNO

Pari e patta, se il Livorno non fosse rimasto in dieci per il secondo giallo a Lambrughi, se Parisi non avesse trovato nel finale il jolly da fuori area, se la squadra di Novellino avesse fatto almeno un tiro nello specchio della porta. Tanti «se» in casa amaranto, compreso un rigore fantasma per un contatto Ogbonna-Dionisi, troppo poco per contrastare la voglia granata di tornare alla vittoria dopo tre pareggi consecutivi alla vigilia di due sfide promozione con Padova e Sassuolo. Una vittoria sofferta per un Toro diesel, a segno ancora nella ripresa, 15 gol nei secondi tempi contro i 5 nei primi 45’ nel finale di una gara tattica, dai ritmi non certo forsennati, neppure cattiva nonostante la sfilza di ammoniti sul taccuino di un arbitro protagonista più del lecito (9 gialli e un rosso oltre ai due allenatori). Se il Toro si è scosso dal torpore, il Livorno nelle ultime tre uscite ha raccolto ben poco, un

Pozioni magiche E’ stata una sfi-

da a scacchi, iniziata in settimana con allenamenti a porte chiuse (Livorno) e dubbi fino all’ultimo secondo per il Toro. Con assenze pesanti in attacco (Bianchi squalificato, Guberti e Surraco lungodegenti) Giampiero Ventura ha atteso le mosse di Novellino prima di scegliere formazione e tattica, tanto che Sgrigna, titolare nel riscaldamento prepartita, è finito in panchina, per un 4-3-3 con Vives tra le linee. Novellino ha tentato di imbrigliare i granata testando la difesa a tre. Ics Primo tempo incolore, tanta

h 7 il migliore PARISI (Torino) Firma la prima rete con il Torino: ci provava dall’inizio del campionato

MARCATORI

1-3

RETI

PARTITE

domani, ore 20.45 SQUADRE

PUNTI

IN CASA V N P

FUORI V N P

G

TOTALE V N

P

IN CASA F S

FUORI F S

TOTALI F S

Diff. Reti

CITTADELLA-CROTONE

0-1

TORINO

38

5

3

0

6

2

1

17

11

5

1

9

3

11

5

8

12

GROSSETO-JUVE STABIA

0-3

PESCARA

32

7

1

0

3

1

4

16 10

2

4

21

9

15

15 36 24

12

GUBBIO-EMPOLI

oggi, ore 19

20

SASSUOLO

32

4

3

2

5

2

1

17

9

5

3

10

6

11

5

11

10

2-4

PADOVA

31

6

1

1

3

3

3

17

9

4

4

11

5

15

14 26 19

7

SAMPDORIA-MODENA

1-1

VERONA

31

4

3

2

5

1

2

17

9

4

4

11

10

13

9

24 19

5

SASSUOLO-PADOVA

0-1

REGGINA

28

5

1

2

3

3

3

17

8

4

5

18

11

13

9

31 20

11

TORINO-LIVORNO

1-0

VARESE

25

3

2

3

4

2

3

17

7

4

6

7

6

16

12 23 18

5

VERONA-REGGINA

1-0

SAMPDORIA

24

2

5

2

3

4

1

17

5

9

3

13

7

12

9

25 16

9

GROSSETO

23

4

2

3

2

3

3

17

6

5

6

13

14

6

8

19 22 -3

NOCERINA-VARESE

VICENZA-PESCARA

oggi, ore 12.30

Gian Piero Ventura, 63

Walter Novellino, 58

Ventura e Novellino Prima le espulsioni e alla fine le battute TORINO (f.bra.) Avevano promesso baci a abbracci alla vigilia, tra buoni amici, sono finiti insieme negli spogliatoi, espulsi da un arbitro che non se l’è sentita di fare un torto a Ventura e Novellino. Espulsi i due allenatori al 15’ del secondo tempo per essere usciti dall’area tecnica. Esagerata da decisione di Giancola, impunito Dionisi che, all’ennesima simulazione, ha fatto scattare come una molla il tecnico granata, subito imitato dal collega. A fine gara simpatico siparietto con i protagonisti. Quarta espulsione per Novellino: «Ma io non sono cattivo, è la fama che mi porto dietro che mi frega, non ho fatto nulla». Prima per Ventura: «Non ci sono abituato, sono un allenatore corretto, una sola volta a Pisa e per lo stesso motivo sono finito negli spogliatoi. Sono andato verso il quarto uomo per dire che Dionisi fingeva, se Novellino stava al suo posto rimanevamo entrambi in panchina». «Sono venuto verso di te per solidarietà — ribatte il tecnico del Livorno — e mi sono giocato il pari: se ero in panchina non perdevamo». Ventura potrebbe saltare la gara di Padova: «Sarebbe una grande scorrettezza. Sarà un Toro in emergenza tra squalificati ed infortunati ma è in certe gare che si vede se si ha carattere».

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CLASSIFICA

BRESCIA-ALBINOLEFFE

pretattica, squadre corte, spazi ridotti al minimo e nessun tiro in porta pericoloso. Il Toro prova a fare la partita ma fatica a liberare le punte in zona gol ben controllate dai centrali amaranto. A tratti più incisivo il Livorno rispetto ad un Torino macchinoso, più facile giocare di rimessa con Schiattarella esterno pronto a scodellare la palla in area per Dionisi. Due le conclusioni di Vives e Antenucci respinte da Bardi. Ventura lascia negli spogliatoi all’inizio del secondo tempo Stevanovic (otto gare consecutive, opaco), al suo posto Verdi. L’ex milanista sarà decisivo nel finale di gara, punizioni e angoli conquistati, dal suo piede il cross per il sinistro micidiale di Parisi che dal limite dell’area al 36’ buca la porta degli ospiti. Nel finale i granata potrebbero anche arrotondare il bottino ma sprecano troppo e Bardi compie un salvataggio su Antenucci. Un minuto prima del gol partita, Ogbonna era andato a segno ma l’arbitro aveva già fischiato per una irregolarità.

LA CURIOSITA’ I TECNICI FUORI INSIEME

21

JUVE STABIA (-4)

21

4

2

2

3

2

4

17

7

4

6

12

10

12

13 24 23

PROSSIMO TURNO

CITTADELLA

21

4

1

4

2

2

4

17

6

3

8

15

15

3

7

18 22 -4

18ª giornata Sabato 3 dicembre, ore 15 ALBINOLEFFE-NOCERINA CROTONE-SASSUOLO EMPOLI-ASCOLI JUVE STABIA-GUBBIO LIVORNO-VERONA MODENA-VICENZA PADOVA-TORINO PESCARA-GROSSETO VARESE-BRESCIA ore 18 REGGINA-SAMPDORIA Lunedì 5 dicembre, ore 20.45 BARI-CITTADELLA

BARI (-2)

20

2

3

3

4

1

3

16

6

4

6

6

8

7

7

13

15

LIVORNO

20

2

3

3

3

2

4

17

5

5

7

7

7

11

8

18

15

3

CROTONE (-1)

20

3

4

2

2

2

4

17

5

6

6

10

9

6

10 16

19

-3

ALBINOLEFFE

19

3

2

3

2

2

5

17

5

4

8

9

14

14

17 23 31

-8

BRESCIA

18

3

2

4

1

4

3

17

4

6

7

9

13

5

8

14

-7

21

1 -2

VICENZA

17

3

1

3

1

4

4

16

4

5

7

8

8

10

15

18 23 -5

MODENA

16

2

3

3

1

4

4

17

3

7

7

9

13

7

14

16 27 -11

EMPOLI

15

3

2

4

1

1

5

16

4

3

9

13

16

7

10 20 26 -6

GUBBIO

14

3

2

3

0

3

5

16

3

5

8

8

9

7

19 15 28 -13

NOCERINA

14

1

3

5

2

2

4

17

3

5

9

14

18

10

12 24 30

-6

ASCOLI (-10)

5

0

2

6

4

1

3

16

4

3

9

5

11

11

12

-7

16 23

Tre promozioni in serie A. Eventuali playoff tra terza, quarta, quinta e sesta se il distacco tra terza e quarta è meno di 10 punti. Quattro retrocessioni in Prima divisione. Eventuale spareggio tra quartultima e quintultima se ci sono meno di 5 punti di differenza U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

11 RETI Tavano (1, Empoli). 10 RETI Abbruscato (3, Vicenza). 9 RETI Cocco (4, AlbinoLeffe); Immobile (2) e Sansovini (Pescara). 8 RETI Castaldo (5, Nocerina). 7 RETI Sforzini (1, Grosseto); Insigne (Pescara); Missiroli (1, Reggina). 6 RETI Jonathas (2, Brescia); Sau (1, Juve Stabia); Cacia (Padova); Ceravolo (3) e Ragusa (Reggina); Boakye e Sansone (2, Sassuolo). 5 RETI Papa Waigo (2, Ascoli); Caridi (2, Grosseto); Ciofani (1, Gubbio); Dionisi (2, Livorno); Cutolo (Padova); Bertani (1) e Pozzi (2, Sampdoria); Bianchi (1, Torino); Cellini (1, Varese); Hallfredsson (Verona). 4 RETI Feczesin (Brescia); Maah (Cittadella); Mbakogu (Juve Stabia); Catania (2) e Di Maio (Nocerina); Campagnacci (Reggina); Marchi (Sassuolo); De Luca e Martinetti (Varese). 3 RETI De Paula e Marotta (2, Bari); Schiavon (Cittadella); Caetano e Ciano (Crotone); Buscè (Empoli); Alfageme (Grosseto); Danilevicius (Juve Stabia); Paulinho (Livorno); Greco (1) e Stanco (Modena); Farias (1, Nocerina); Cascione (Pescara); Maccarone (1, Sampdoria); Masucci (Sassuolo); Ebagua e Sgrigna (Torino); Carrozza (Varese); Abbate, Ferrari (1), Gomez e Pichlmann (Verona).

top&flop IL TOP

La bella rivincita di Osuji Il Padova era rimasto colpito da Osuji nei playoff della stagione scorsa, e l’ha preso dal Varese. Dal Canto non gli ha dato fiducia subito. Il mediano di scuola Milan però non si è arreso. E vista la prova di Modena, ha vinto lui.

IL FLOP

Bressan, vai con il liscio Una papera del genere non si vede spesso. Walter Bressan è un ottimo portiere con una lunga esperienza, ma il liscio che ha dato l’1-0 alla Nocerina è clamoroso. Meno male che poi il Varese ha fatto l’impresa e vinto 4-2.


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SERIE BWIN 17a GIORNATA

La solita Samp, anche nella corrida Bentivoglio segna e scoppia la rissa, nella ripresa il Modena pareggia e si scatenano i tifosi SAMPDORIA MODENA

1 1

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Bentivoglio (S) al 47’ p.t.; Ciaramitaro (M) al 38’ s.t. SAMPDORIA (4-3-3) Romero 5,5; Rispoli 5,5, Gastaldello 6, Accardi 5, Castellini 5,5 (dal 47’ p.t. Costa 6); Dessena 5, Palombo 6, Bentivoglio 6; Foggia 5,5 (dal 32’ s.t. Rossini 6), Pozzi 5 (dal 36’ s.t. Piovaccari s.v.), Bertani 5,5. PANCHINA Da Costa, Koman, Fornaroli, Soriano. ALLENATORE Iachini 6. MODENA (4-4-1-1) Caglioni 5,5; Jefferson 5,5 (dal 26’ s.t. Bernacci 6), Turati 5, Perna 5,5, Milani 5,5; Ciaramitaro 6, De Vitis 6,5, Dalla Bona 6 (dal 22’ p.t. Nardini 6), Giampà 6; Di Gennaro 5,5; Greco 5,5 (dal 1’ s.t. Stanco 6). PANCHINA Guardalben, Fabinho, Carini, Spezzani. ALLENATORE Cuttone 6. ARBITRO Massa di Imperia 4. GUARDALINEE Masotti 4 - Bolano 4. ESPULSI il tecnico Cuttone (M) al 50’ p.t. per proteste. AMMONITI Greco (M), Giampà (M), Bentivoglio (S) e Bertani (S) per gioco scorretto; Romero (S), Turati (M), Perna (M) e Ciaramitaro (M) per proteste. NOTE paganti 2.589, incasso non comunicato; abbonati 17.044, quota di 101.597 euro. Tiri in porta 4 (con un palo e una traversa)-4. Tiri fuori 9-0. In fuorigioco 2-1. Angoli 8-1. Recuperi: p.t. 7’, s.t. 3’.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

6,5 h il migliore DE VITIS (Modena) Inesauribile, è l’uomo che spariglia le carte. Protagonista della rincorsa

L’avvertimento (vagamente mafioso) con il quale gli ultrà sampdoriani si congedano dal Ferraris («giocatori senza orgoglio e motivazioni, ora lottate o fuori dai c...») rappresenta l’(in)degno finale (insieme ad insulti e fischi assortiti) di una partita con pochissimo calcio e molti (troppi) colpi proibiti, in un clima da corrida per il quale la terna arbitrale ha colpe immani.

mine dell’azione che scatena il far west in campo.

Botta e risposta L’uno a uno fir-

mato da Ciaramitaro quasi in chiusura è il giusto premio alla rincorsa degli emiliani che fuori casa hanno centrato ieri il quinto risultato utile consecutivo (con sette punti complessivi). Iachini debutta in casa cambiando panchina («non voglio occupare quella dei nostri dirimpettai», tanto per riaccendere la rivalità con i cugini genoani), ma non parte sotto

Greco a terra dopo un’entrata di Costa: in campo scoppia la rissa TANOPRESS

una buona stella. Palo di Gastaldello in avvio (5’) e traversa scheggiata da Bertani (35’), ma detto ciò i blucerchiati hanno palesato un evidente calo fisico già visto nel recente passa-

to. Il tecnico lo sapeva, ma è comunque solo un’attenuante al crollo verticale che la Samp accusa nella ripresa dopo il gol di Bentivoglio (su assist di Foggia e velo di Pozzi), al ter-

La rissa Pochi secondi prima, infatti, Costa compie un’entrata-killer su Greco (costola incrinata e partita finita per l’attaccante) sotto gli occhi (anche) del quarto uomo: fallo da rosso diretto, ma il difensore ne esce incredibilmente impunito. L’attimo di disorientamento del Modena dà il via all’azione-gol della Samp. Non è una questione di fair-play: sull’argomento Iachini e Cuttone sono concordi. La regola è chiara, e prevede lo stop all’azione solo a discrezione dell’arbitro. E poi, i sampdoriani non potevano accorgersi di quanto accaduto nell’altra me-

tà campo. Nel mirino c’è il direttore di gara: l’ira del Modena nei confronti del signor Massa e di qualche avversario scatena il finimondo, dove spiccano (in negativo) Perna e Accardi, oltre alle mani di Romero pericolosamente vicine al collo di Cuttone. Alla fine, in castigo, finisce solo lo staff tecnico del Modena al completo: «Roba da guinness dei primati», scherza il tecnico ospite, anche se il peggio pare essere avvenuto nel tunnel degli spogliatoi a metà gara. La reazione Se nel primo tempo la posizione di De Vitis era stata decisiva per frenare la regia di Palombo, camuffando il 4-3-2-1 modenese in un 4-4-1-1, nella ripresa il Modena approfitta del vistoso calo della Samp, pur giocando di fatto con l’uomo in meno gli ultimi dieci minuti per il k.o. di De Vitis, che resta in campo. Il Modena respira. Per la Samp, un’altra occasione perduta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DA 2-0 A 2-4 AUTERI A RISCHIO, SQUADRA IN RITIRO

LA CRISI ORE CONTATE PER SCIENZA

Nocerina caos Il Varese vola con Martinetti

AlbinoLeffe ok Juve Stabia: Sau Il Brescia crolla stende Giannini in arrivo Mutti Braglia fa festa

NOCERINA VARESE

BRESCIA ALBINOLEFFE

2 4

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI autorete di Troest (V) al 26’, Negro (N) su rigore al 35’ p.t.; Martinetti (V) al 1’ e al 21’, De Luca (V) al 40’, Nadarevic (V) al 48’ s.t. NOCERINA (3-4-3) Russo 4; Alcibiade 5,5, De Franco 5 (dal 4’ s.t. Filosa 4,5), Di Maio 5; Scalise 5,5, Bruno 6, Sacilotto 5 (dal 24’ s.t. De Liguori 5), Bolzan 5; Negro 5,5, Castaldo 5, Farias 5 (dal 6’ s.t. Catania 5,5). PANCHINA Gori, Nigro, Donnarumma, Plasmati. ALLENATORE Auteri 5. VARESE (4-4-2) Bressan 4,5; Pucino 6,5, Troest 5,5, Terlizzi 6,5, Cacciatore 6; Nadarevic 7,5, Corti 6,5, Kurtic 7, Carrozza 6,5 (dal 18’ s.t. Neto Pereira 7); Cellini 6,5 (dal 14’ s.t. De Luca 7,5), Martinetti 7,5 (dal 35’ s.t. Gomes s.v.). PANCHINA Moreau, Figliomeni, Lepore, Camisa. ALLENATORE Maran 7,5. ARBITRO Irrati di Pistoia 7. GUARDALINEE Bernardoni 7 - Pegorin 6,5. AMMONITI Bolzan (N), Scalise (N), Di Maio (N) e Carrozza (V) per gioco scorretto; Cacciatore (V) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 3.220, incasso di 37.199 euro; abbonati 700, quota non comunicata. Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 2-5. Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 4’.

DANILO FRANZA NOCERA INFERIORE (Salerno)

Fa tutto quanto il Varese: regala alla Nocerina la prima frazione di gioco andando sotto di due reti e s’impossessa della scena nella ripresa, rifilandole quattro scoppole che inducono poi la società rossonera a mandare la propria squadra in ritiro. Ad annunciarlo il d.s. Ivano Pastore: «Da questa sera la squadra va in ritiro. Auteri? Siamo tutti sotto esame, me compreso». Intanto è in arrivo il difensore Giuliatto, svincolato, ex Lecce. La gara Tutto troppo facile per

il Varese, squadra organizzata, di carattere, corta tra i reparti e micidiale in zona gol con un super Martinetti. Tutto, ma pro-

h 7,5 il migliore MARTINETTI (Varese) Tocca due palloni utili e li trasforma in oro. Due gol e una gara di grande fisicità

1 3

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Cocco (A) su rigore al 12', autorete di Magli (B) al 43' p.t.; Foglio (A) al 23', Jonathas (B) al 46' s.t. BRESCIA (4-3-1-2) Leali 5,5; Mandorlini 4,5, De Maio 5, Magli 4 (dal 7' s.t. Cordova 6), Berardi 5,5; Martina Rini 4,5 (dal 25' s.t. Vass s.v.), Salamon 5, El Kaddouri 5,5; Juan Antonio 5; Jonathas 5,5, Ramos 5 (dal 7' s.t. Feczesin 5). PANCHINA Arcari, Kamal, Paghera, Scaglia. ALLENATORE Scienza 5.

prio tutto da rifare, invece, per la squadra di Auteri, il quale da ieri non sembra più così intoccabile. La Nocerina parte con Russo e Sacilotto dall’inizio, con Alcibiade al posto di Pomante (spedito in tribuna e probabilmente già inserito nella in lista dei partenti). Maran, invece, per far fronte alle defezioni di Grillo e Zecchin, inserisce Cacciatore e Nadarevic, confermando il 4-4-2. Il primo tempo scorre senza sussulti fino a quando Bressan combina un super pasticcio, ciccando clamorosamente un rinvio dopo un retropassaggio innocuo di Troest. Sulle ali dell’entusiasmo arriva poi il raddoppio della Nocerina su rigore (undicesimo stagionale concesso ai campani) firmato Negro, dopo un mani di Cacciatore non visto dall’arbitro ma prontamente segnalato dall’assistente Bernardoni. Nella ripresa, però, è tutta un’altra musica. Incidono i cambi, ma incide soprattutto Martinetti, autore di una doppietta quasi in fotocopia per lato e angolazione dei propri tiri vincenti. Nel finale la Nocerina si squaglia e il Varese trova altre due reti, con De Luca prima e con Nadarevic allo scadere: per i lombardi è il quarto successo esterno in questa stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBINOLEFFE (4-1-4-1) Offredi 6; Luoni 7, Lebran 6,5, Bergamelli 7, Piccinni 6; Cristiano 7,5; Pacilli 6,5 (dal 22' s.t. Salvi 6), Laner 7, Hetemaj 6,5, Foglio 8 (dal 34' s.t. Taugourdeau s.v.); Cocco 7 (dal 18' s.t. Germinale 6). PANCHINA Chimini, Regonesi, Malomo, Torri. ALLENATORE Fortunato 7. ARBITRO Giacomelli di Trieste 6. GUARDALINEE Manzini 6 - Avellano 6. AMMONITI Magli (B) per gioco scorretto; Luoni (A) per proteste. NOTE paganti 700 circa, abbonati 4.000 circa, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta 5-7. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 1', s.t. 4'.

LUCA BERTELLI BRESCIA

Per raccontare Brescia-AlbinoLeffe meglio partire dal fondo. Dopo l'ottava sconfitta nelle ultime undici partite (solo 3 pareggi, nessuna vittoria), i tifosi non ci stanno. Chiedono un incontro con Scienza e la squadra. Dura mezz'ora. L'allenatore, poi, ha un ulteriore confronto con i suoi. Pronuncia parole dure, schiette. Al termine parla ancora da tecnico in carica, si assume le responsabilità ma oggi, intorno all'ora di pranzo, potrebbe non essere più l'allenatore. Il presidente Corioni, dopo un colloquio con il ds Iaconi, è stato chiaro: «Devo riflettere. Non escludo nulla, nemmeno l'esonero. Ho visto un gioco che non dà frutti». I

IL COLPACCIO IL GROSSETO CHIAMA CUCCUREDDU?

contatti si sono intensificati nella serata. In pole position c'è Bortolo Mutti. A Brescia ha vinto un campionato di B nel 1979 da giocatore: se la società gli darà garanzie sul mercato, dirà di sì. Lerda, Calori e Corini sono in standby come Madonna. La partita Scienza aveva messo

un chiodo alla sua panchina dopo il pari con il Sassuolo, ma ha steccato la prova della verità con l'AlbinoLeffe. Che vince con merito, al termine di una sfida nella quale le rondinelle non sono mai entrate in campo. Per Magli, difensore classe 91 rilanciato al centro per le numerose assenze in difesa, non è giornata. Al 12' stende Cocco e procura un rigore trasformato dal bomber seriano. Al 43' devia in modo sfortunato il pallone nella propria rete, dopo un palo colpito dallo scatenato Foglio. La reazione biancoblù dura pochi minuti, nella ripresa, quando Cordova entra e accende la luce. Proprio dopo una parata di Offredi su una sua punizione, nasce il gol della staffa. Berardi, sin lì tra i migliori, regala palla al solito Foglio che deposita in rete dopo una cavalcata solitaria. A nulla serve il gol di Jonathas a tempo scaduto. E' la fine per il Brescia. Probabile anche per Scienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 8 il migliore FOGLIO (AlbinoLeffe) Segna un gol, propizia gli altri due. A tratti sembra Cristiano Ronaldo...

GROSSETO JUVE STABIA

0 3

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Sau al 1’ e al 26’, Scozzarella al 41’ s.t.

h 7,5

il migliore

SAU (Juve Stabia) Si fa trovare al posto giusto nel momento giusto. Sale a quota sei gol

GROSSETO (4-4-1-1) Narciso 5,5; Antei 5, Olivi s.v. (dal 18’ p.t. Formiconi 5), Iorio 6,5, Giallombardo 6; Alfageme 6 (dal 9’ s.t. Gerardi 5), Crimi 6, Zanetti 5 (dal 39’ s.t. Bossa s.v.), Mancini 5,5; Caridi 5,5; Sforzini 6. PANCHINA Mangiapelo, Consonni, Ronaldo, Alessandro. ALLENATORE Giannini 4. JUVE STABIA (4-2-4) Colombi 6,5; Maury 6,5, Molinari 7, Scognamiglio 6,5, Di Cuonzo 6,5; Tarantino 6,5 (dal 15’ s.t. Scozzarella 6,5), Mezavilla 6; Cazzola 6,5, Mbakogu 5 (dal 1’ s.t. Zito 6,5), Danilevicius 6,5, Sau 7,5 (dal 32’ s.t. Zaza s.v.). PANCHINA Seculin, Biraghi, De Bode, Raimondi. ALLENATORE Braglia 7. ARBITRO Di Bello di Brindisi 5. GUARDALINEE Longo 6 - Tegoni 6. AMMONITI Mbakogu (JS), Maury (JS) e Crimi (G) per gioco scorretto. NOTE paganti 762, incasso di 10.663 euro; abbonati 1.215, quota di 18.101,94 euro. Tiri in porta 3-7. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 2-5. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.

MAURIZIO CALDARELLI GROSSETO

Lo Zecchini continua a essere terra di conquista. Stavolta a mettere a rischio la panchina del Principe Giannini è la Juve Stabia di Braglia, che ha dato un dispiacere alla sua città con un secondo tempo micidiale, sfruttando a dovere le occasioni avute. La squadra campana, dopo un primo tempo brutto, senza particolari emozioni, con Sforzini da una parte e Tarantino dall’altra a prendere per mano le rispettive squadre con tentativi non andati a buon fine, ha cambiato il volto alla gara dopo appena 34 secondi della ripresa: Tarantino crossa per Sau, che smista a Di Cuonzo. Il tiro del terzino viene respinto dal piede di Crimi, ma finisce a Sau che in-

sacca. La reazione del Grosseto è timida, senza un’idea. Ci provano Sforzini, Mancini e Gerardi, ma senza convinzione. Più concreta la Juve Stabia, che sfiora il raddoppio con Zito prima di confezionarlo ancora con Sau, abile a saltare Antei e a depositare in rete un rilancio di Colombi. Modifiche Il 2-0 manda in crisi i padroni di casa, che sembrano perdere la testa. Giannini, dopo aver perso l'infortunato Olivi dopo appena 16’, toglie Alfageme e inserisce l'impalpabile Gerardi e successivamente toglie Zanetti (fischiato dal pubblico per aver risposto ai fischi al suo indirizzo con un applauso ironico) per mettere un difensore. I campani (che hanno tesserato l’attaccante 21enne Givestin N’Suki Zantu) approfittano del black out locale per calare il tris al 41’: sul cross di Zito, Narciso perde la palla e favorisce l’inserimento di Scozzarella che non sbaglia. Il finale è un film visto tre volte di fila (un record per i maremmani), con il pubblico in piedi a fischiare. Per Giannini sarà l’ultimo atto? Pronto, sembra, un clamoroso ritorno di Antonello Cuccureddu, l'uomo della promozione in B, l'unico in grado di togliere la paura ai ragazzi di Camilli. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Un gol, 5 capriole Il Padova riparte Osuji segna e fa le acrobazie: Sassuolo k.o. Dal Canto torna a vincere dopo quattro gare SASSUOLO PADOVA

0 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Osuji al 6' s.t. SASSUOLO (3-5-2) Pomini 6; Marzoratti 5, Piccioni 6, Terranova 6; Laverone 5,5, Magnanelli 5,5, Cofie 6, Bianchi 5,5 (dal 17' s.t. Boakye 5,5), Longhi 5,5 (dal 1' s.t. Consolini 5); Marchi 5,5 (dal 35' s.t. Bruno s.v.), Sansone 5,5. PANCHINA Bassi, Bianco, Cappelletti, Falcinelli. ALLENATORE Pea 5,5. PADOVA (4-3-1-2) Perin 6; Legati 6,5, Schiavi 6, Trevisan 6,5, Renzetti 6; Osuji 7 (dal 37' s.t. Franco s.v.), Italiano 6,5 (dal 27' s.t. Milanetto 6), Jidayi 6; Marcolini 6,5; Hallenius 6 (dal 35' s.t. Cacia s.v.), Ruopolo 6. PANCHINA Cano, Lazarevic, Jelenic, Drame. ALLENATORE Dal Canto 6,5. ARBITRO Ciampi di Roma 6. GUARDALINEE Stallone 6 – Ranghetti 6. ESPULSI Marzoratti (S) al 45' s.t. per proteste. AMMONITI Longhi (S), Schiavi (P) e Marzoratti (S) per proteste; Jidayi (P) e Boakye (S) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.584, incasso di 8.635 euro; abbonati 1.293, quota di 3.298 euro. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 1', s.t. 5'.

h 7 il migliore OSUJI (Padova) Il gol è un colpo che rende ancora più preziosa la sua partita: è ovunque

ALESSANDRA GOZZINI MODENA

Se l’analisi si limitasse a questa partita la classifica potrebbe confondere le idee: il Sassuolo non ha quasi mai dato la sensazione di essere più forte. Eppure, nonostante i conti siano fatti dopo il ko, resta un punto sopra il Padova. Il colpo della vittoria lo mette Wilfred Osuji, alla seconda da titolare, nigeriano del ’90 controllato per metà dal Milan. Sarebbe stato l’uomo-partita anche senza il destro da tre punti (primo centro in B, su invito di Marcolini): è il più dinamico, copre un incredibile spazio di campo e poi festeggia con cinque capriole consecutive («dedico il gol ai miei nipoti Agata e Achille, e a

Rombo da A I due tempi vanno in onda in fotocopia: sempre meglio il Padova, che pare semplicemente più forte. Di certo più ordinato e con più qualità: in mezzo, Italiano e Marcolini (i due vertici del rombo) reggono la squadra e la muovono sempre cercando la profondità. Alla base vanno aggiunti Osuji e Legati, che parte da dietro ma è presenza fissa nella metà campo avversaria, con il Sassuolo che va più che altro in contropiede. In questo contesto si inserisce la cronaca: il primo tiro è di Sansone (bravo Perin), poi si smarca Hallenius e calcia a lato. Nota sullo svedese: in rete gira un suo gol alla Van Basten,

segnato con l’Hammarby, un numero che lo ha reso popolare sul web. Alla sua prima da titolare (Cacia in panca) sbatte il fisico addosso agli avversari, è utile alla squadra ma tira in porta una sola volta in 90’. Ambulanza Dopo l’intervallo cambia pochino: il Sassuolo resta troppo indietro e aggiunge alla sua partita qualche passaggio sbagliato. Pea, alla fine, dirà: «Abbiamo giocato con una sufficienza e un’arroganza che non ci devono appartenere». Prima aveva tentato la rimonta con Boakye che però non combina granché. Fa già meglio Bruno: una rovesciata fuori. Finisce qui la striscia positiva che durava da 10 turni mentre va avanti una strana tendenza: il Sassuolo ha vinto 5 partite fuori e in trasferta ha anche segnato un gol in più. Allarme rientrato per Sansone, alla fine portato via in ambulanza per accertamenti dopo un colpo alla schiena: è stato dimesso in serata. Di positivo, per il Sassuolo, c’è che la prossima è a Crotone, lontano da qui.

Colpo Crotone Cade il Cittadella GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Caetano al 43’ p.t. CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 6,5; Vitofrancesco 6, Pellizzer 6, Gorini 5,5, Marchesan 5,5; Busellato 5,5 (dal 22’ s.t. Branzani 6), Baselli 6 (dal 14’ s.t. Job 6), Schiavon 6; Di Roberto 5 (dal 37’ s.t. Martignago s.v.), Di Carmine 5, Maah 6. PANCHINA Pierobon, Carra, Borsato, Scalco. ALLENATORE Foscarini 6. CROTONE (4-2-3-1) Bindi 6; Correia 6, Tedeschi 6, Abruzzese 6, Migliore 6; Florenzi 6, Galardo 6; De Giorgio 6,5 (dal 7’ s.t. Mazzotta 6), Caetano 6,5 (dal 43’ s.t. Eramo s.v.), Sansone 6,5; Djuric 6,5. PANCHINA Belec, Ligi, Loviso, Gabionetta, Ciano. ALLENATORE Menichini 6,5. ARBITRO Vito di Campobasso 6. GUARDALINEE Ciancaleoni 6 - Francesco 6. AMMONITI Pellizzer (Ci), Busellato (Ci), Gorini (Ci) e Caetano (Cr) per gioco scorretto; Maah (Ci) e Sansone (Cr) comportamento non regolamentare. NOTE paganti 387, incasso di 2.192 euro; abbonati 1.500 circa, quota di 7.052 euro. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 1-0. Angoli 5-0. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’.

le reti in casa: solo la sconfitta Nocerina ne ha fatte 2, il minimo sono le 10 della 14ª e della 16ª

SIMONE PRAI CITTADELLA (Padova)

Si fermano a tre i risultati utili consecutivi del Cittadella, superato dal Crotone che porta a casa una vittoria pesante nella lotta per la salvezza. La squadra di Menichini aveva giocato in Coppa Italia mercoledì a Bologna, ma non ha pagato lo sforzo infrasettimanale. Il Cittadella, invece, è incappato in una giornata storta. Foscarini aveva gli uomini contati — convocati due Primavera — e solo nella ripresa è riuscito a scuotere la squadra. Crotone cinico Eppure il Citta-

della parte bene, è più propositivo del Crotone e copre bene gli spazi, ma non inquadra la porta: ci prova con Maah, colpo di testa alto sulla traversa, quindi due volte con Schiavon, in entrambi i casi il pallone sfiora il palo. Al 27’ Di Roberto in area da buona posizione invece di calciare a rete fin-

1

vittoria in rimonta, è del Varese che prima mai ci era riuscito

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le giornate di fila senza rigori sbagliati: l'ultima volta è successo nel torneo scorso alle giornate 18, 19 e 20

2

le autoreti, che portano il totale a 11: nelle ultime tre giornate non ce n'erano state

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PUNTI PESANTI CAETANO RILANCIA LA SQUADRA DI MENICHINI

0 1

Verona splendido 6 Sei vittorie di fila 5

Wilfred Osuji, 21 anni, festeggia con cinque capriole il gol partita LAPRESSE

ta per un compagno che non c’è. Il Crotone alla mezz’ora sfiora il vantaggio: pregevole scambio Florenzi-Sansone-Florenzi e conclusione rasoterra di quest’ultimo, Cordaz compie un mezzo miracolo e riesce a deviare di piede. Gli ospiti sono bene organizzati, aspettano il Cittadella e quando conquistano il pallone ripartono velocemente, ed è così che passano in vantaggio. Siamo al 43’: De Giorgio crossa sul secondo palo per l’accorrente Caetano che anticipa Busellato e di testa appoggia in rete. Cresce il Cittadella nella ripresa, che si rende pericoloso due volte nel giro di un minuto: Job serve Maah che entra in area ed è rimpallato al momento della conclusione, dall’angolo di Carmine tutto solo sul secondo palo controlla e calcia centrale. I padroni di casa non demordono, ma non creano grattacapi al Crotone che si difende con ordine. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 6,5 il migliore CAETANO (Crotone) Un gol importante, che vale la seconda vittoria del Crotone in trasferta

L’ALTRA VENETA PROTAGONISTA PICHLMANN STENDE LA REGGINA

I NUMERI DELLA B

le vittorie in trasferta: il totale sale a 60 e mancano tre partite. E’ la terza volta consecutiva che le vittorie fuori sono più numerose di quelle in casa

due tifosi speciali: Samuele e Silvia, una ragazzina che non sta bene»).

CITTADELLA CROTONE

4

VERONA REGGINA

d

1 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Pichlmann al 28’ p.t. VERONA (4-4-2) Rafael 6; Abbate 6, Mareco 6, Maietta 6,5, Scaglia 6; Russo 5,5, Tachtsidis 6, Jorginho 6 (dal 31’ s.t. Mar. D’Alessandro s.v.) Hallfredsson 7 (dal 44’ s.t. Cangi s.v.); Pichlmann 6,5 (dal 31’ s.t. Doninelli s.v.), Gomez 6,5. PANCHINA Nicolas, Ceccarelli, Pugliese, Campagna. ALLENATORE Mandorlini 6,5. REGGINA (3-4-1-2) P. Marino 6; Adejo 6, Emerson 6,5, A. Marino 5,5 (dal 1’ s.t. Ceravolo 6); Mat. D’Alessandro 5,5, Rizzo 5,5, Viola 6 (dal 39’ s.t. Sarno s.v.), Rizzato 6; Missiroli 5,5; Bonazzoli 5,5, Ragusa 5,5 (dal 25’ s.t. Campagnacci 6). PANCHINA Kovacsik, Colombo, Cosenza, De Rose. ALLENATORE Breda 6. ARBITRO Pinzani di Empoli 6. GUARDALINEE Tasso 6 - Vicinanza 6. AMMONITI Rizzo (R), Viola (R) e Bonazzoli (R) per gioco scorretto; Scaglia (V) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.676, incasso di 43.239 euro; abbonati 10.544, quota di 97.424 euro. Tiri in porta 3-4 (con un palo). Tiri fuori 8-7. In fuorigioco 1-0. Angoli 2-9. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.

COSI’ IL TECNICO

S Mandorlini (allenatore del Verona) In B ho un record di 7 vittorie di fila, ma non faccio più caso ai numeri. Dopo i 24 risultati utili con l’Atalanta sarà molto difficile fare meglio

S

DAL NOSTRO INVIATO

Thomas Pichlmann, 30 anni PEGASO

ANDREA TOSI VERONA

Il volo d’angelo di Thomas Pichlmann, che in tuffo di testa insacca il suo terzo gol nelle ultime 4 gare, lancia in cielo il Verona firmando il sesto successo di fila. La prodezza del panzer austriaco spinge i gialloblù al quarto posto in classifica e arricchisce il ruolino e le ambizioni del suo tecnico Mandorlini, lanciato ad eguagliare il primato personale ottenuto quando guidava il Vicenza. Alla fine invece schiuma rabbia la Reggina con molti suoi giocatori che accerchiano l’arbitro Pinzani, sempre lontano trenta metri dall’azione, colpevole di avere concesso solo 2’ di recupero nella ripresa piena di cambi e di punizioni («siamo andati in gruppo a salutarlo» dirà in sala stampa ironicamente l’allenatore Breda) ma il risulta-

to negativo della squadra ospite non è certo figlio degli errori di valutazione e di cronometro del fischietto empolese. Verona mascherato Mandorlini

sconfessa il suo tridente con un modulo molto elastico a centrocampo, basato su un rombo mobile e largo, in pratica un 4-4-2 in maschera, nel quale Hallfredsson detta i ritmi e le giocate con veroniche e aperture a 360 gradi. E’ il grande momento dell’islandese, ispirato e galvanizzato dalla nascita del primogenito. Il gioco nasce con lui anche se il gol decisivo scaturisce da una verticalizzazione di Gomez che nello stretto si beve due avversari e dentro l’area pennella un cross col contagiri per l’accorrente Pichlmann che tutto solo di testa infila con bella coordinazione. Il vantaggio viene gestito con attenzione anche se nella ripresa il Verona spreca almeno tre contropiede che potevano essere rifiniti meglio. Reggina spuntata In avvio la me-

diana calabrese conquista molto campo ma negli ultimi 16 metri gli attaccanti non arrivano mai ad inquadrare la porta. Nel secondo tempo Breda alza il baricentro inserendo Ceravolo che subito si mangia il pari sparando fuori di poco un diagonale da posizione favorevole, poi non approfitta di un pasticcio tra Mareco e Rafael calciando debolmente sul portiere. Bonazzoli fa molte sponde ma al tiro è un pianto e nel finale Campagnacci scuote il palo esterno con un rasoiata dalla linea di fondo. Troppo poco per prendere almeno un punto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h 7 il migliore HALLFREDSSON (Verona) Islandese dalle giocate sudamericane, copre tutto il campo con personalità

I POSTICIPI

OGGI, ORE 12.30

Domani sera l’Ascoli in casa contro il Bari

Guaio Zeman Simoni firma Immobile il debutto è a rischio di Carboni

Questa settimana in B nessun anticipo ma tre posticipi: Vicenza Pescara è oggi alle 12.30 al posto della solita partita di A, mentre alle 19 gioca l’Empoli e domani sera il Bari per gli impegni di Coppa Italia di giovedì. Così si preparano le squadre in vista del posticipo di domani sera (20.45). ASCOLI Oltre ad Andelkovic e Boniperti, anche Romeo rischia di saltare per problemi fisici la sfida di domani col Bari. In attacco Silva deve scegliere fra Soncin e Falconieri chi affiancare a Papa Waigo. In difesa rientra Giovannini. Squalificati: nessuno. Diffidati: Di Donato, Giovannini, Papa Waigo e Parfait. BARI Anche Defendi k.o. (contusione al costato). Al suo posto dovrebbe essere lanciato Galano. Una maglia in bilico tra Stoian e Rivas. Ieri Donati e Crescenzi hanno svolto lavoro differenziato, ma dovrebbero farcela per Ascoli. Squalificati: Kopunek. Diffidati: De Falco e Caputo. ARBITRO Mariani di Aprilia.

VICENZA PESCARA

OGGI, ORE 19

GUBBIO EMPOLI

VICENZA (4-4-2) 88 FRISON 23 TONUCCI 19 MARTINELLI 3 BASTRINI 13 GIANI 9 MUSTACCHIO 2 PARO 77 BOTTA 79 GAVAZZI 10 ABBRUSCATO 16 BACLET All. CAGNI

PESCARA (4-3-3) 22 ANANIA 2 ZANON 13 BROSCO 6 ROMAGNOLI 14 BALZANO 20 GESSA 8 TOGNI 4 CASCIONE 9 SANSOVINI 17 IMMOBILE 11 INSIGNE All. ZEMAN

GUBBIO (4-1-4-1) 32 DONNARUMMA 33 CARACCIOLO 77 COTTAFAVA 13 BENEDETTI 23 BARTOLUCCI 4 BOISFER 18 GRAFFIEDI 8 SANDREANI 14 LUNARDINI 30 RAGATZU 9 CIOFANI All. SIMONI

EMPOLI (4-1-3-2) 27 PELAGOTTI 87 VINCI 25 MORI 21 STOVINI 33 GORZEGNO 24 BUSCÉ 5 MORO 4 COPPOLA 22 SAPONARA 10 TAVANO 9 CORALLI All. CARBONI

PANCHINA 1 Acerbis, 44 Augustyn, 18 Rossi, 39 Soligo, 22 Bariti, 11 Tulli, 27 Paolucci.

PANCHINA 1 Pinsoglio, 3 Petterini, 33 Bacchetti, 10 Verratti, 18 Nicco, 7 Soddimo, 21 Giacomelli.

PANCHINA 1 Farabbi, 39 Almici, 3 Mario Rui, 10 Raggio Garibaldi, 64 Buchel, 20 Bazzoffia, 19 Mendicino.

PANCHINA 1 1 Dossena, 34 Tonelli, 3 Regini, 15 Signorelli, 8 Brugman, 99 Mchedlidze, 14 Dumitru.

ARBITRO Baratta di Salerno GUARDALINEE Conca-Santuari PREZZI da 10 a 40 euro TV Sky Sport 1 HD, Calcio 5 HD, SuperCalcio HD e Premium

ARBITRO Tozzi di Ostia GUARDALINEE Meli-Citro PREZZI da 8 a 35 euro TV Sky Calcio 10

VICENZA Paro-Botta coppia centrale. In attacco, Baclet o Paolucci con Abbruscato. Squalificati Rigoni. PESCARA Dubbio Immobile (problema all’adduttore), ma dovrebbe giocare dall’inizio. Squalificati Capuano.

GUBBIO Sandreani ha recuperato, Briganti e Farina sono out. Squalificati nessuno. EMPOLI Per Carboni, al debutto, c’è il dubbio Valdifiori (risentimento muscolare). Squalificati nessuno.


LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

27

PRIMA DIVISIONE 14a GIORNATA (ore 14.30)

Cremonese-Pergo stavolta è da B girone A girone B Il Taranto all’esame della Tritium Lanciano, altra occasione in casa Foggia-Sorrento tutta rossonera Spezia-Barletta sfida tra deluse ARBITRO Roca di Foggia

AVELLINO-LUMEZZANE AVELLINO (4-3-3) Fumagalli; Zammuto,

Giuseppe Le Noci, 29 anni, ha fatto 8 gol con la Cremonese RASTELLI DAVIDE ROMANI

Città contro provincia. Cremonese contro Pergocrema, una rivalità calcistica che nasce nel 1967, campionato di serie D, gara inizialmente programmata il 17 dicembre e poi rinviata a San Silvestro, con la Cremonese che chiude il campionato prima e la Pergolettese (così si chiamava allora la formazione cremasca) che chiude seconda. I precedenti in campionato sono 16 (9 invece quelli in Coppa Italia) con 5 vittorie della Cremonese, 2 del Pergocrema e 9 pareggi. Entrambe seconde a -1 dal Lanciano, gli stati d’animo delle due formazioni sono diversi con la squadra di Brevi che è reduce dalla bruciante sconfitta di Trieste mentre quella di Brini ha ritrovato la brillantezza d’inizio campionato con il 3-0 al Frosinone. Doppi ex Una gara particolare

per Beppe Le Noci e Max Guidetti che nelle stagioni 2008-09 e 2009-10 hanno giocato a maglie invertite. L’attaccante della Cremonese, capocannoniere del girone con 8 reti al pari di Godeas della Triestina, a Crema ha collezionato 69 presenze e 29 gol mentre Guidetti a Cremona ha raccolto 59 presenze e 17 gol. Per entrambi 4 presenze nel derby, ma se Guidetti, con 2 gol, è all’inseguimento di Emiliano Mondonico (re dei bomber della sfida con 6 gol realizzati), Le Noci è ancora a caccia del primo acuto nel derby. Storie

Max Guidetti, 35 anni, ha segnato 2 gol con il Pergocrema RASTELLI

di doppi ex che tra Cremonese e Pergocrema si rinnovano. Due su tutti: Stefano Angeleri (allenatore a Cremona dal 1976 al 1978 e a Crema da 1980 al 1981) e Attilio Lombardo (dal 1983 al 1985 al Pergocrema e dal 1985 al 1989 alla Cremonese). Per l’occasione la Cremonese potrà contare su un tifoso d’eccezione. Da Londra Gianluca Vialli ha twittato 2 messaggi: «Forza magica Cremo, torneremo, torneremo in serie B» e «il mio cuore batte per la Cremonese». Destino diverso per il Pergocrema che potrà contare solo sui tifosi dei paesi perché è stata vietata la vendita dei biglietti a Crema per chi non è possessore della tessera del tifoso. In sostanza un abitante di Crema, sprovvisto di tessera, non potrà percorrere i 43 km che dividono le due città per assistere alla partita, uno di Capergnanica o Pianengo, la cui prime abitazioni distano circa 500 metri da Crema, invece potrà essere presente allo Zini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA NOVITA’

Oltre al derby c’è Reggiana-Ternana a «Tutto il calcio»

Puleo, Labriola, Ricci; Herrera, D’Angelo, Malaccari; De Angelis, Zigoni, Millesi. (Fortunato, Porcaro, Zappacosta, Arcuri, Justino, Falzerano, Thiam). All. Bucaro. LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli; Diana, Luciani, Giosa, Pini; Dadson, Sevieri, Faroni; Baraye; Gasparetto, Ferrari. (Rossi, Malagò, Fondi, Lo Iacono, Bradaschia, Antonelli, Maccabiti). All. Nicola. ARBITRO Losito di Pesaro (Fazio-Cinquemani).

BENEVENTO-CARPI

BENEVENTO (4-4-2) Mancinelli; Candrina, Wagner, Signorini, Anaclerio; Cia, La Camera, De Risio, Pintori; Altiner, Sy. (Corradino, Frascatore, Rinaldi, Rajcic, D’Anna, Montini, Vacca). All. Simonelli. CARPI (4-4-2) Bastianoni; Poli, Cioffi, De Paola, Lorusso; Di Gaudio, Perini, Memushaj, Potenza; Eusepi, Pietribiasi. (Mandrelli, Marchi, Bova, Pasciuti, Sogus, Concas, Kabine). All. Notaristefano. ARBITRO De Benedictis di Bari (Vigo-Oliveri).

FOGGIA-SORRENTO FOGGIA (3-4-3) Ginestra; Traoré, Lanzoni, Gigliotti; Molina, Perpetuini, Meduri, Cardin; Venitucci, Defrel, Kolawole. (Botticella, Toppan, Wagner, Tomi, Cruz, Giovio, Cortesi). All. Stringara. SORRENTO (4-2-3-1) Rossi; Vanin, Terra, Di Nunzio, Bonomi; Camillucci, Armellino; Basso, Ginestra, Croce; Scappini. (Chiodini, Romeo, Sabato, Niang, Galabinov, Corsetti, Carlini). All. Sarri. ARBITRO Fabbri di Ravenna (Santoro-Tudisco).

FOLIGNO-MONZA Cotroneo, Galuppo, Petti; Coresi, Menchinella, Papa, Cavagna; Tattini, Guidone. (Mazzoni, Messina, Merli Sala, Costantini, Brunori Sandri, Cardarelli, Castellazzi). All. Pagliari. MONZA (5-4-1) Castelli; Zenoni, Uggè, Cusaro, Cattaneo, Bugno; Torregrossa, Romano, Valagussa, Nappello; Colacone. (Marcandalli, Campinoti, Anghileri, Palumbo, Velardi, Da Matta, Ferrario). All. Motta.

Oggi a Cuneo e a Catanzaro Bacchin-Bivi due scontri diretti da brivido che ritorno

GIRONE B

(18a)

APRILIA-FONDI Pelagatti di Arezzo (a Fondi) CAMPOBASSO-VIGOR LAMEZIA Bellotti di Verona CATANZARO-PAGANESE Cifarelli di Campobasso EBOLITANA-ARZANESE Todaro di Palermo FANO-NEAPOLIS Piccinini di Forlì GIULIANOVA-VIBONESE Reni di Pistoia MELFI-GAVORRANO Cangiano di Napoli (ore 14) MILAZZO-ISOLA LIRI Sacchi di Macerata NORMANNA-CHIETI Albertini di Ascoli PERUGIA-CELANO Colarossi di Roma CLASSIFICA L'Aquila* p. 34; Perugia 33, Paganese 32; Catanzaro 30; Vigor Lamezia 28; Chieti 27; Arzanese 24; Giulianova* 23; Aprilia 22; Gavorrano* 21; Campobasso (-2) 20; Vibonese, Fondi e Normanna (-1) 18; Isola Liri (-2) 17; Fano (-5), Melfi (-4), Ebolitana (-1) e Neapolis 15; Milazzo* 13; Celano 8. (* deve ancora riposare)

TRITIUM (4-4-2) Pansera; Martinelli, Suagher, Teso, Possenti; Casiraghi, Malgrati, Daldosso, E. Bortolotto; Spampatti, Sinato. (Nodari, Fondrini, Riva, Monacizzo, Di Ceglie, Floriano, R. Bortolotto). All. Boldini. TARANTO (3-4-3) Bremec; Sosa, Coly, Prosperi; Antonazzo, Giorgino, Di Deo, Garufo; Rantier, Guazzo, De Gasperi. (Faraon, Colombini, Cutrupi, Sabatino, Pensalfini, Saani, Girardi). All. Dionigi. ARBITRO Pairetto di Nichelino (Albani-Iorizzo).

Seconda sconfitta di fila del Chieri (A): oggi si sfidano le inseguitrici Valle d’Aosta e Derthona. Ma il vero big match è Nardò-Francavilla sul Sinni, prime nel girone H. Tante nuove panchine: ecco Bacchin (Gozzano) e Bivi (Boville), nel 1982-83 insieme in A a Catanzaro.

GIRONE A

L’ANTICIPO Pisa-Viareggio 2-0 Nell’anticipo di venerdì il Pisa si è aggiudicato il derby toscano: Viareggio superato con una doppietta di Perna (al 38’ del primo tempo e su rigore al 36’ del secondo). Tra i protagonisti della gara anche il portiere nerazzurro Pugliesi, che ha parato un rigore a Fiale sull’1-0.

LA SITUAZIONE CLASSIFICA Questa la situazione dopo 13 giornate: Ternana p. 28; Taranto (-1) 26; Pro Vercelli e Pisa* 23; Carpi 22; Sorrento (-2), Tritium e Lumezzane 21; Como (-1) 20; Reggiana (-2) e Avellino 16; Foggia (-1) 14; Benevento (-6) 13; Monza 11; Spal (-2) 10; Pavia e Viareggio* (-1) 8; Foligno (-4) 0 (* una gara in più). PROSSIMO TURNO Queste le partite di domenica 4 dicembre (ore 14.30): Carpi-Pisa; Lumezzane-Foggia; Monza-Como (lunedì 5 dicembre, ore 20.45); Pavia-Avellino; Sorrento-Tritium; Spal-Benevento; Taranto-Foligno; Ternana-Pro Vercelli; Viareggio-Reggiana.

(15a)

AQUANERA-ACQUI 0-5 Giocata ieri CANTÙ SAN PAOLO-F. CARATESE Guarino di Caltanissetta CHIAVARI-CHIERI 2-1 Giocata ieri LASCARIS-BOGLIASCO Zingrillo di Seregno LAVAGNESE-VERBANO Riccardi di Novara NAVIGLIO TREZZANO-ASTI Conforti di Salerno NOVESE-BORGOSESIA Candeo di Este SANTHIÀ-ALBESE Amabile di Vicenza VALLE D’AOSTA-DERTHONA Alfarè di Mestre VILLALVERNIA-PRO IMPERIA Vingo di Pisa CLASSIFICA Chieri* p. 34; Derthona e Valle d’Aosta** 29; Naviglio Trezzano e Chiavari* 27; Novese 25; Santhià (-3) 24; Acqui 22; Villalvernia e Verbano 21; Borgosesia 19; F. Caratese e Lavagnese 18; Bogliasco 17; Pro Imperia 14; Asti 11; Albese (-3) 10; Aquanera* 8; Cantù San Paolo e Lascaris 5. (* una gara in più, ** una in meno)

ANDRIA-FERALPI SALÒ

PIACENZA-TRIESTINA

ANDRIA (4-4-2) Ragni; Pierotti,

PIACENZA (4-5-1) Cassano; Avogadri,

Cossentino, Zaffagnini, Contessa; Minesso, Evangelisti, Arini, Comini; Innocenti, Gambino. (Sansonna, Di Simone, De Giorgi, Larosa, Berretti, Loiodice, Manco). All. Di Meo. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani; Turato, Camilleri, Leonarduzzi, Cortellini; Muwana, Sella, Drascek; Sedivec, Defendi, Bracaletti. (Zomer, Blanchard, Allievi, Savoia, Fusari, Bianchetti, Tarallo). All. Remondina. ARBITRO Adducci di Paola (D’Amato-Di Guglielmo).

CARRARESE-ALTO ADIGE CARRARESE (4-4-2) Nocchi; Piccini, Benassi, Anzalone, Vannucci; Orlandi, Corrent, Taddei, Giovinco; Merini, Cori. (Gazzoli, Pasini, Trocar, Belcastro, Gaeta, Conti, Ballardini). All. Sottili. ALTO ADIGE (4-3-3) Iacobucci; Grea, Cascone, Kiem, Iacoponi; Furlan, Calliari, Uliano; Campo, Ferrari, Fischnaller. (Miskiewicz, Santonocito, Bacher, Fink, Chiavarini, Schenetti, Chinellato). All. Stroppa. ARBITRO Maresca di Napoli (Bottegoni-Garito).

CREMONESE-PERGOCREMA (ore 15) CREMONESE (4-3-3) Alfonso;

Pro Vercelli-Spal Il programma della giornata si completa domani (ore 20.45, diretta su Raisport 1) con Pro Vercelli-Spal. Arbitra Gallo di Battipaglia. La sorprendente squadra di Braghin proverà a difendere il terzo posto, mentre quella di Vecchi è pericolamente al quartultimo posto e priva di Arma e Castiglia squalificati, oltre che di Pambianchi infortunato. Prima della partita, Mattia Destro, attaccante del Siena, riceverà il Premio Piola come miglior attaccante italiano Under 21.

13a giornata (ore 14.30)

(16a)

TRITIUM-TARANTO

IL POSTICIPO

ore 14.30

BORGO A BUGGIANO-POGGIBONSI De Faveri di San Donà di Piave CUNEO-RIMINI Fanton di Lodi GIACOMENSE-RENATE Formato di Benevento ENTELLA-CASALE Aversano di Treviso LECCO-BELLARIA Magnani di Frosinone MONTICHIARI-MANTOVA Petroni di Roma PRO PATRIA-SAN MARINO Pierro di Nola SAMBONIFACESE-TREVISO Benassi di Bologna SANTARCANGELO-SAVONA Abisso di Palermo VALENZANA-ALESSANDRIA Merlino di Udine CLASSIFICA Casale p. 32; Treviso 30; Cuneo e Rimini 29; San Marino e Santarcangelo 23; Renate 20; Entella, Poggibonsi, Montichiari (-1) e Giacomense 19; Sambonifacese 18; Alessandria* (-2) e Mantova 17; Borgo a Buggiano e Bellaria 16; Savona* (-4) 15; Pro Patria (-13) e Valenzana 10; Lecco 9. (* una gara in meno)

REGGIANA (4-3-2-1) Bellucci; Arati, Aya, Lanna, Sperotto; Bovi, Calzi, Alessi; Esposito, Rossi; Gurma. (Silvestri, Bettati, Siragusa, Viapiana, Iraci, Fedi, Redzic). All. Mangone. TERNANA (3-4-3) Ambrosi; Fazio, Pisacane, De Giosa; Bernardi, Carcuro, Cejas, Gotti; Nolè, Docente, Sinigaglia. (Virgili, Ferraro, Stendardo, Camillini, Fusciello, Dianda, Litteri). All. Toscano. ARBITRO Borriello di Mantova (Palazzoni-Liberti).

Urbano, Som; Salvi, Lewandowski, Lulli; Ciotola, Tavares, Filippini. (Conti, Ambrosini, Diniz, Vicente, Doumbia, Toledo, Romano). All. Ramella. PAVIA (4-3-3) Facchin; Gheller, Caidi, Fasano, Verruschi; Carotti, Meza Colli, Puccio; Falco, Marchi, Rodriguez. (Cacchioli, Meregalli, Dall’Oglio, Bufalino, Veronese, A. D’Errico, Radoi). All. Pergolizzi. ARBITRO Verdenelli di Foligno (Mondin-Rizzato).

serie D

Una giornata delicatissima in vetta ai due gironi. Il Casale rischia sul difficile campo dell’Entella, il Treviso è invece atteso dal derby veneto su quello della Sambonifacese, mentre per il terzo posto c’è il big match tra Cuneo e Rimini; tra le altre gare di oggi, da segnalare altri derby: su tutti quello provinciale tra la Valenzana e l’Alessandria. Nell’altro girone invece riposta la capolista L’Aquila, quindi mettono la freccia per il sorpasso in due: il Perugia, che ospita il fanalino Celano, e la Paganese, che però gioca l’altro big match della giornata sul campo del Catanzaro.

(ore 15)

COMO (4-3-3) Twardzik; Ghidotti, Zullo,

FOLIGNO (4-4-2) Zandrini; Stoppini,

La Lega Pro debutta a «Tutto il calcio» su Radio Rai, viste le poche gare di A. Sono due campi collegati: quelli di Reggiana Ternana (girone A) e Cremonese Pergocrema (B). Per questo giocano alle ore 15.

REGGIANA-TERNANA

COMO-PAVIA

seconda divisione

GIRONE A

(ore 14)

(Bisbano-Dioletta).

GIRONE B

Semenzato, Rigione, Minelli, Favalli; Riva, Degeri, Dettori; Rabito, Musetti, Le Noci. (Bianchi, Sales, Arcari, Nizzetto, Finocchio, Samb, Bocalon). All. Brevi. PERGOCREMA (4-4-2) Concetti; Celjak, Romito, Cuomo, Mattia; Capua, De Vezze, Romondini, Ricci; Testardi, Guidetti. (Menegon, Doudou, Sembroni, Angiulli, Adeleke, Rizzo, Joelson). All. Brini. ARBITRO Abbattista di Molfetta (Lo Cicero-Alassio).

Melucci, Visconti, Calderoni; Marchi, Palermo, Parola, Foglia, Lisi; Guzman. (Stocchi, Bertoncini, Pani, Di Bella, Dragoni, Ferrante, Angarano). All. Monaco. TRIESTINA (3-4-2-1) Gadignani; Thomassen, Gissi, Lima; Rossetti, Allegretti, Princivalli, Pezzi; Motta, Pinares; Curiale. (Viotti, Galasso, Tombesi, Evola, Mattielig, D’Agostino, Godeas). All. Galderisi. ARBITRO Bruno di Torino (Liturco-Gualtieri).

PRATO-SIRACUSA PRATO (4-3-1-2) Layeni; Manucci, Visibelli, Lamma, De Agostini; Fogaroli, Cavagna, Geroni; Pisanu; Silva Reis, Benedetti. (Morandi, Patacchiola, Baresi, Gori, Marongiu, Alberti, Basilico). All. Esposito. SIRACUSA (4-2-3-1) P. Baiocco; Giordano, Moi, Fernandez, Capocchiano; Spinelli, D. Baiocco; Pepe, Montalto, Mancosu; Zizzari. (Fornoni, Strigari, Pippa, Ignoffo, F. Calabrese, L. Calabrese, Longoni). All. Sottil. ARBITRO Pasqua di Tivoli (Tozzi-Servilio).

SPEZIA-BARLETTA SPEZIA (4-3-1-2) Russo; Madonna, Lucioni, Murolo, Ferrini; Bianco, Carobbio, Papini; Buzzegoli; Evacuo, Mastronunzio. (Conti, Enow, Mora, Lollo, Vannucchi, Testini, Ferretti). All. Serena. BARLETTA (4-3-3) Sicignano; Pisani, Migliaccio, Mengoni, Angeletti; Hanine, Cerone, Guerri; Schetter, Di Gennaro, Franchini. (Pane, Pelagias, Mazzarani, Menicozzo, Simoncelli, Mazzeo, Infantino). All. Cari. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Miceli-Gosti).

FROSINONE-BASSANO

TRAPANI-LATINA

FROSINONE (4-3-1-2) Nordi; Catacchini,

TRAPANI (4-4-2) Castelli; Priola,

Biasi, Stefani, Fautario; Frara, Bottone, Miramontes; Carrus; Aurelio, Ganci. (Rossini, Vitale, Cordos, Formato, Baccolo, Artistico, La Mantia). All. Sabatini. BASSANO (4-3-1-2) Grillo; Martina, Basso, Scaglia, Ghosheh; Mateos, Caciagli, Morosini; Ferretti; Longobardi, Guariniello. (Poli, Maniero, Lorenzini, Lazzarotto, Drudi, Baido, Gasparello). All. Jaconi. ARBITRO Pezzuto di Lecce (Mertino-Ascione).

Pagliarulo, Filippi, Daì; Barraco, Caccetta, Pirrone, Tedesco; Abate, Gambino. (Dolenti, Lo Bue, Cianni, Provenzano, Domicolo, Mastrolilli, Madonia). All. Boscaglia. LATINA (4-3-1-2) Martinuzzi; Carta, Cafiero, Farina, Gasperini; Berardi, Matute, Fossati; Giannusa; Jefferson, Tortolano. (Costantino, Toninelli, Pagliaroli, Bernardo, Babù, Agius, Merito). All. Ghirotto. ARBITRO Caso di Verona (Gotti-Pulcini).

LANCIANO-PORTOGRUARO

CLASSIFICA Questa la situazione dopo

LANCIANO (4-3-3) Aridità; Aquilanti, Rosania, Amenta, Mammarella; D’Aversa, Cecere, Volpe; Turchi, Tarquini, Titone. (Amabile, Di Filippo, Vastola, Massoni, Marfisi, Chiricò, Improta). All. Gautieri. PORTOGRUARO (4-4-2) Bavena; Regno, Fedi, Radi, Pondaco; D’Amico, Coppola, Cunico, Lunati; Della Rocca, Corazza. (Mion, Bognanni, Cristante, Giacobbe, Moras, De Sena, Luppi). All. Rastelli. ARBITRO La Penna di Roma (Mariani-Grillo).

13 giornate: Lanciano (-1) p. 22; Cremonese (-6), Siracusa (-3), Pergocrema e Carrarese 21; Alto Adige 20; Portogruaro, Trapani, Frosinone e Barletta 19; Spezia 16; Latina e Triestina 15; Andria 14; Piacenza (-4) 13; Prato 12; Bassano 10; Feralpi Salò 9. PROSSIMO TURNO Queste le partite di domenica 4 (14.30): Alto Adige-Spezia; Barletta-Cremonese; Bassano-Prato; Feralpi Salò-Carrarese (venerdì 2, ore 20.30); Latina-Piacenza; PergocremaLanciano; Portogruaro-Frosinone; Siracusa-Andria; Triestina-Trapani.

LA SITUAZIONE

(15a)

CARPENEDOLO-RUDIANESE De Lorenzo di Brindisi CASTELLANA-AURORA SERIATE Cocciolo di Roma CASTIGLIONE-OLGINATESE Capilungo di Lecce COLOGNESE-PONTISOLA Caioli di Firenze DARFO-CARONNESE Opromolla di Salerno FIORENZUOLA-FIDENZA Sassanelli di Bari GALLARATESE-PRO PIACENZA Masi di Bari GOZZANO-VOGHERA Di Biase di Siracusa MAPELLOBONATE-ALZANOCENE Farinelli di Roma PIZZIGHETTONE-SEREGNO Pirriatore di Bologna CLASSIFICA Castiglione p. 32; Caronnese 28; MapelloBonate 26; Olginatese 25; Rudianese 23; Castellana 22; Voghera e Pizzighettone 21; Pro Piacenza 19; AlzanoCene 18; Gozzano e Aurora Seriate 16; Darfo, Pontisola, Fidenza e Colognese 15; Seregno 14; Gallaratese 13; Fiorenzuola e Carpenedolo 10.

GIRONE C

GIRONE D

LEGNAGO-GIORGIONE Di Stefano di Brindisi (a Padova, p.c.) MONTEBELLUNA-MEZZOCORONA D’Apice di Arezzo MONTECCHIO-CONCORDIA Campo di Trapani PORDENONE-TAMAI Baroni di Firenze SACILESE-ITALA SAN MARCO Volpato di Merano SAN GIORGIO-SANVITESE Provesi di Treviglio (a Brunico) SANDONÀ JESOLO-PORTO TOLLE Di Martino di Teramo UNION QUINTO-BELLUNO Varola di Olbia VENEZIA-SAREGO Mei di Pesaro CLASSIFICA Venezia p. 32; Porto Tolle 26; Tamai 22; Legnago 19; Concordia, SandonàJesolo, Mezzocorona e Montebelluna 17; Union Quinto 16; Giorgione e San Giorgio 15; Montecchio e Sacilese 14; Belluno 12; Pordenone e Sarego 11; Sanvitese 10; Itala San Marco 6.

CEREA-SESTESE Maggioni di Lecco ESTE-BAGNOLESE Gentile di Lodi LANCIOTTO CAMPI-ROSIGNANO Peruzzi di Perugia PAVULLESE-FORLÌ Patrignani di Roma PISTOIESE-VILLAFRANCA Costantini di Pesaro RAVENNA-CAMAIORE Marcolin di Schio SANTACROCE-CASTELFRANCO Cassarà di Cuneo SCANDICCI-MEZZOLARA Corona di Oristano TUTTOCUOIO-SAN PAOLO 0-2 Giocata ieri VIRTUS VECOMP-FORCOLI Novellino di Brescia CLASSIFICA Este p. 32; Forlì 29; Castelfranco 28; Mezzolara e Virtus Vecomp 26; Lanciotto Campi 25; Cerea 24; San Paolo* 23; Scandicci 21; Bagnolese, Rosignano e Camaiore 17; Ravenna (-1) 16; Forcoli 15; Pistoiese 13; Pavullese 12; Sestese, Santacroce e Villafranca 11; Tuttocuoio* 10. (* una gara in più)

(15a)

GIRONE E

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

CASTEL RIGONE-TRESTINA 3-0 Giocata ieri FLAMINIA-DERUTA Martire di Grosseto GR. CITTÀ DI CASTELLO-SANSOVINO Bianchi di Formia ORVIETANA-PONTEVECCHIO Serani di Monza PONTEDERA-PIANESE Pisicoli di Nichelino SANSEPOLCRO-VITERBESE Dionisi di L’Aquila SPORTING TERNI-SPOLETO Luciano di Lamezia Terme TODI-AREZZO Naccari di Messina ZAGAROLO-PIERANTONIO Detta di Mantova CLASSIFICA Pontedera p. 26; Arezzo e Spoleto 22; Sansovino e Castel Rigone* 21; Sporting Terni, Pierantonio e Pianese 17; Deruta e Pontevecchio 15; Trestina* e Sansepolcro 14; Viterbese, Zagarolo e Group Città di Castello 13; Flaminia, Todi e Orvietana 12. (* una gara in più)

ATLETICO TRIVENTO-TERAMO Giua di Pisa JESINA-ATESSA VDS Sommese di Nola LUCO CANISTRO-CIVITANOVESE Ortuso di Ciampino MIGLIANICO-REAL RIMINI Mastrodonato di Molfetta OLYMPIA AGNONESE-SANTEGIDIESE Valiante di Nocera Inferiore RECANATESE-RENATO CURI Balice di Termoli RICCIONE-ANCONA Mangino di Tivoli SAN NICOLÒ-SAMBENEDETTESE Prontera di Bologna VIS PESARO-ISERNIA Bercigli di San Giovanni Valdarno CLASSIFICA Teramo p. 32; Ancona 28; Civitanovese 23; Vis Pesaro e Atletico Trivento 21; Sambenedettese 20; San Nicolò 18; Riccione e Recanatese 17; Isernia 16; Olympia Agnonese 14; Renato Curi 13; Atessa VdS e Santegidiese 12; Luco Canistro 10; Jesina 9; Miglianico 8; Real Rimini 2.

ANZIOLAVINIO-MONTEROTONDO Buonocore di Nola ARZACHENA-BACOLI Sanfilippo di Catania FIDENE-PORTO TORRES Colosimo di Torino (a Pomezia) MARINO-BUDONI Guidi di Imola PALESTRINA-ATLETICO BOVILLE Castello di Potenza (a Guidonia) SALERNO-POMIGLIANO Berti di Prato SANT’ELIA-CIVITAVECCHIA Xausa di Portogruaro SELARGIUS-CYNTHIA Castello di Chivasso SORA-ASTREA Viola di Bari CLASSIFICA Salerno p. 26; Budoni 24; Porto Torres 22; Sora 20; Selargius e Marino 19; Pomigliano 17; Arzachena, Fidene, Monterotondo, Anziolavinio e Palestrina 16; Cynthia 13; Astrea 12; Civitavecchia 10; Bacoli, Sant’Elia e Atletico Boville 8.

CASARANO-INTERNAPOLI Fourneau di Roma CASERTANA-CAMPANIA Mainardi di Bergamo FORTIS TRANI-VIRIBUS UNITIS Moraglia di Verona FRANCAVILLA S.-NARDÒ Guccini di Albano Laziale GROTTAGLIE-MARTINA Marchesini di Legnago IRSINESE-ISCHIA Zuliani di Vicenza REAL NOCERA-CRISTOFARO Lopreiato di Perugia SARNESE-GAETA Panarese di Lecce TURRIS-BRINDISI Pillitteri di Palermo CLASSIFICA Nardò e Francavilla S. p. 25; Sarnese 23; Ischia 22; Martina e Campania 21; Casertana 20; Turris e Brindisi 19; Casarano 16; Fortis Trani e Internapoli 15; Grottaglie 12; Gaeta (-1) 11; Irsinese 10; Real Nocera 8; Cristofaro 7; Viribus Unitis 4.

ACIREALE-ADRANO Rossi di Rovigo HINTERREGGIO-SANT’ANTONIO ABATE Molinaroli di Verona MARSALA-LICATA Rugini di Siena MESSINA-COSENZA Di Ruberto di Nocera Inferiore NOTO-NISSA Zinzi di Catanzaro PALAZZOLO-BATTIPAGLIESE Bichisecchi di Livorno SAMBIASE-NUVLA SAN FELICE Ferrara di Palermo SERRE ALBURNI-CITTANOVA Scarpini di Arezzo VALLE GRECANICA-ACRI Pinzone Vecchio di Genova CLASSIFICA Adrano e Marsala p. 21; Hinterreggio 20; Palazzolo, Battipagliese* e Cosenza 18; Sant'Antonio Abate 17; Noto e Cittanova 15; Licata e Serre Alburni 14; Valle Grecanica 12; Acireale* e Sambiase 11; Messina (-7) e Nissa 10; Nuvla San Felice 9. (* una gara in meno)


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CALCIO A 5 UNA SETTIMANA FA SI SONO AFFRONTATI PER ACCEDERE ALLE FINALI DI UEFA FUTSAL CUP

Feller lancia Mammarella «Sei il futuro dell’Italia» L’ex portiere della Nazionale e il suo giovane erede azzurro «Una sorpresa». Lui è pronto: «Sogno di vincere l’Europeo» ANDREA PUGLIESE

SERIE A-2

Alexandre Feller e Stefano Mammarella hanno 13 anni di differenza, ma in campo non si notano. Domenica scorsa, a Padova, nell’Elite Round di Uefa Futsal Cup, in porta c’era il passato e il presente della Nazionale. Feller ha fatto la storia, Mammarella proverà a ricalcarne le orme, magari vincendo con l’Italia quello che Feller ha solo sfiorato. Due anni fa, dopo l’Europeo di Debrecen, si sono dati il cambio, e per Stefano, 27enne di Chieti, è stata come la realizzazione di un sogno. «Mai mi sarei aspettato di poter arrivare fin qui», confessa Mammarella, che a maggio si è laureato campione d’Europa con il Montesilvano, segnando anche un gol in semifinale. Magic moment Una settimana

fa, la Marca Futsal di Feller ha tolto la possibilità a Mammarella di difendere il trofeo; venerdì, invece, nel derby con il Pescara Stefano ha parato un rigore e con le mani ha servito l’assist a Cuzzolino, ma non è bastato. «Giocare a pallamano da bambino mi è servito», scherza

Il Cagliari vince a Civitanova Adesso è in vetta GIRONE A: Cus Chieti Loreto Aprutino 1 4, Brillante Villorba 6 1, Civitanova Cagliari 3 4, Domus Chia Pesarofano 2 6, Belluno Toniolo Milano 0 0, Verona Gruppo Fassina 2 1. GIR. B: Fasano Potenza 5 5, CanottieriLazio Acireale 10 5, CSG Putignano Napoli 0 2, Regalbuto Cogianco Genzano 0 7, Napoli Ma.Ma Frosinone 6 1, Orange Passion Modugno 5 5, Scafati Palestrina 2 1.

Stefano Mammarella, 27 anni CASSELLA

Alexandre Feller, 40 anni CASSELLA

lui, in procinto di diventare papà. «Saranno i due mesi più belli della mia vita: nascerà Mattia, poi mi giocherò le qualificazioni per Mondiale ed Europeo. Sperando di ripetere l’impresa dell’Italia del 2003: sono cresciuto con il mito di Ciccio Angelini, stavolta spero di essere io il protagonista». Padre lo è diventato anche Valerio Barigelli, portiere del Pescara e secondo di Mammarella in azzurro,

che venerdì nel derby non ha giocato per infortunio. Altro che vecchio Feller, intan-

to, a 40 anni continua a giocare e vincere. «Il segreto? Passione, vita sana e voglia di divertirsi ancora — dice lui —. E poi lottare per il vertice: mantiene alta la concentrazione e non mi fa sentire l’età. Smettere? Non ci penso proprio». Mammarella e Barigelli li ha visti crescere:

DA SEGOVIA IL TECNICO CHE IN ITALIA HA VINTO SEI CAMPIONATI

Velasco tifa azzurro «Era giusto cambiare» Il «Mago» sul rinnovamento «Oriundi importanti, ma ora c’è un progetto affascinante» S Jesús Velasco, 44 anni, tecnico del Caja Segovia. Allena dal 1992, iniziò con il Caja Toledo CASSELLA

Quel record se lo tiene stretto, e ci vorrà parecchio tempo prima che qualcuno glielo porti via. Jesús Velasco è il tecnico più titolato della storia del calcio a 5 italiano: nessuno ha mai vinto 6 scudetti, nessuno lo ha fatto con 3 club diversi. Ha trionfato con il Torino (1999, primo tricolore a uscire fuori dal Lazio), con il Prato (2002 e 2003) e con la Luparense (tre titoli di fila tra il 2007 e il 2009), a cui vanno aggiunte quattro Coppe Italia e cinque Supercoppe. Crescita Da vincitore se n’è an-

dato, tornando nella sua Spagna, dove da tre stagioni allena il Caja Segovia: «Qui gli obiettivi sono completamente diversi — spiega —. In Italia ero abituato ad allenare squadre con tante aspettative, costruite per vincere. Qui a Segovia non è così: il budget è diverso, molto inferiore rispetto alle grandi, e la società mi ha chiesto di formare i giocatori». E se da queste parti lo chiamavano «il Mago», eccone spiegato il moti-

vo: nel 2010 ha raggiunto la semifinale, a giugno ha perso la Liga, ma portando il Barcellona a gara-5 della finale, davanti a quasi 7.000 persone. «Non va sempre così — precisa Velasco —. Capita anche qui di trovare palazzetti vuoti, anche se questo è uno sport che sta crescendo. Alla gente devi offrire spettacolo, grandi giocate, non pallonate, calci e pugni. Noi dobbiamo essere promotori di noi stessi, per attirare tv, sponsor e soprattutto tifosi». Prospettive È rimasto in contat-

to con tanti suoi ex giocatori («Ognuno va per la sua strada, ma fa sempre piacere risentirli»), ed è rimasto legato all’Italia e al suo campionato. «La Marca può vincere la Uefa Futsal Cup: ha giocatori abituati alle grandi competizioni e le stesse chance di Dinamo Mosca, Sporting Lisbona e Barcellona». La Nazionale, invece, tra dicembre e febbraio, giocherà le qualificazioni Mondiali (a Caltanissetta) e gli Europei (in Croazia): «La Divisione, puntando su ragazzi nati in Italia, ha fatto la scelta giusta: gli oriundi aiutano, portano qualità e personalità, ma se c’è un movimento sotto, è giusto farlo crescere. Se questo darà risultati anche a breve termine non lo so, ma il progetto è sicuramente affascinante e intelligente». Un Mago, anche a parole. m. cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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QUANTI TRIONFI

S SCUDETTI E COPPE Tutto iniziò con il Torino Velasco si è affermato come allenatore in Italia, dove arriva nel 1998-99 alla guida del Torino, la prima squadra non romana a vincere lo scudetto. Poi Padova, Prato e Luparense. In tutto ha vinto 6 scudetti, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane

S IL RITORNO IN SPAGNA Dal 2009 è a casa Tornato in Spagna nell’estate del 2009, lo scorso anno ha portato il Caja Segovia fino alla finale scudetto, poi persa con il Barcellona. Attualmente è quarto nella regular season

«Mammarella è stata una sorpresa: dopo l’addio di Angelini, l’Italia ha trovato un altro grande portiere. Sta dimostrando il suo valore e l’esperienza internazionale lo ha aiutato anche con il Montesilvano. Barigelli lo scorso anno col Pescara fece grandi cose e ha tutte le potenzialità per ambire a traguardi importanti. L’Italia è in buone mani». E se lo dice Feller... © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A COLPO A MONTEBELLUNA

10˚ TURNO DI SERIE A

S RISULTATI Acqua&SaponeF.G.Venezia 3-1, Pescara-Montesilvano 2-2, Real Rieti-Augusta 3-0, Asti-Kaos Bologna 2-0, Bisceglie-Lazio 0-0, Marca Futsal-Luparense 3-5, Fiumicino-Putignano 1-1

S CLASSIFICA Luparense 25, Lazio 23, Marca Futsal* e Asti 22, Acqua&Sapone 17, Montesilvano*, Bisceglie e Putignano 14, Pescara e Kaos 11, Real Rieti* 10, Fiumicino 5, F.G. Venezia* e Augusta 3. * una partita in meno (Montesilvano-Real Rieti e F.G. Venezia-Marca si recuperano martedì 29)

Vampeta, stella della Luparense, festeggia Merlim VANZO

Doppio Merlim e ora comanda la Luparense La squadra di Fernandez manda k.o. la Marca Futsal Lazio impantanata, sale l’Asti MARCO CALABRESI

L’ultimo k.o. interno della Marca fu il 5 giugno 2010, quando il Montesilvano arrivò a Montebelluna e si prese il tricolore. Ben 570 giorni dopo, ci pensa la Luparense a regalare un dispiacere ai trevigiani, freschi di qualificazione alla Final Four di Futsal Cup e forse un po’ stanchi. I gol che, in attesa del recupero di martedì tra Venezia e Marca (c’è anche Montesilvano-Rieti), regalano la vetta solitaria alla squadra di Fernandez li realizzano Canal, Merlim (doppietta), Fortino e Honorio. Non ne approfitta la Lazio, che vincendo a Bisceglie (0-0) sarebbero rimasta da sola in vetta. Il punto vale però per i biancocelesti la Final Eight di Coppa Italia, raggiunta (oltre che dalle due venete) anche dall’Asti, che regola 2-0 il Kaos Bologna (gol nella ripresa di Corsini e Dias). L’1-1 di Fiumicino-Putignano, infine, muove la classifica di entrambe le squadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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FORMULA 1 GP BRASILE LA GARA IN DIRETTA ALLE 17 SU RAI 1

METEO: VARIABILE, CON RISCHIO PIOGGIA. TEMPERATURA SUI 20˚

I TEMPI QUALIFICHE 1 1. BUTTON 2. HAMILTON 3. WEBBER 4. SUTIL 5. VETTEL 6. SCHUMACHER 7. DI RESTA 8. PETROV 9. ALONSO 10. ROSBERG 11. BARRICHELLO 12. ALGUERSUARI 13. MASSA 14. PEREZ 15. SENNA 16. BUEMI 17. KOBAYASHI ELIMINATI 18. MALDONADO 19. KOVALAINEN 20. TRULLI 21. LIUZZI 22. RICCIARDO 23. D’AMBROSIO 24. GLOCK QUALIFICHE 2 1. VETTEL 2. ROSBERG 3. WEBBER 4. HAMILTON 5. BUTTON 6. ALONSO 7. SUTIL 8. MASSA 9. SENNA 10. SCHUMACHER ELIMINATI 11. DI RESTA 12. BARRICHELLO 13. ALGUERSUARI 14. BUEMI 15. PETROV 16. KOBAYASHI 17. PEREZ QUALIFICHE 3 1. VETTEL 2. WEBBER 3. BUTTON 4. HAMILTON 5. ALONSO 6. ROSBERG 7. MASSA 8. SUTIL 9. SENNA 10. SCHUMACHER

1’13"281 1’13"361 1’13"467 1’13"480 1’13"664 1’13"694 1’13"733 1’13"859 1’13"969 1’14"083 1’14"117 1’14"225 1’14"269 1’14"430 1’14"453 1’14"500 1’14"571 1’14"625 1’15"068 1’15"358 1’16"631 1’16"890 1’17"019 1’17"060 1’12"446 1’12"569 1’12"658 1’12"811 1’12"820 1’12"870 1’13"261 1’13"291 1’13"300 1’13"571 1’13"584 1’13"801 1’13"804 1’13"919 1’14"053 1’14"129 1’14"182 1’11"918 1’12"099 1’12"283 1’12"480 1’12"591 1’13"050 1’13"068 1’13"298 1’13"761 -

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Tempo reale, risultati e foto su Gazzetta.it Oggi a Interlagos (4.309 m) c’è il GP Brasile, 19a prova del Mondiale 2011. Previsti 71 giri pari a 305,909 km. PROGRAMMA E TV Gara alle 17 in diretta su Rai 1. Tempo reale su Gazzetta.it. CLASSIFICA Piloti: 1. Vettel 374 punti (campione); 2. Button 255; 3. Alonso 245. Costruttori: 1. Red Bull 607 (campione).

Vettel supera il mito Mansell È nella storia

Pole di Seb in carriera Davanti a lui ci sono solo Schumacher (68), Senna (65), Clark e Prost (33) e Mansell (32)

18

Pole 2011 Red Bull Sono 15 di Vettel e 3 di Webber: anche in questo caso si tratta di record assoluto. Il precedente primato apparteneva a McLaren (1988 e 1989), Williams (1992 e 1993) e alla stessa Red Bull (2010), arrivate a 15

A Interlagos arriva a quota 15 e oggi punta alla 12a vittoria Ferrari in difficoltà: Alonso 5o PINO ALLIEVI SAN PAOLO (Brasile)

15

33

Pole Red Bull negli ultimi 2 anni Nel 2010 la Red Bull ha conquistato 15 pole (10 Vettel, 5 Webber), nel 2011 18 (15 Vettel, 3 Webber): in totale sono 33 su 38 qualifiche a disposizione di Giovanni Cortinovis

LA GUIDA

Mister Pole

I NUMERI

LE POLE 2011 DI SEB È il record assoluto per una singola stagione. Il primato precedente era di Mansell: 14 nel 1992

Nelson Piquet, Niki Lauda, Jackie Stewart, Carlos Reutemann: la Formula 1 fa un balzo all’indietro con quattro grandi miti, alla vigilia del GP del Brasile che chiude il campionato. E i protagonisti di un passato recente cominciano a elogiare Sebastian Vettel ancora prima che il tedeschino conquisti il record delle 15 pole position in una stagione, battendo Nigel Mansell. Vettel compie la prodezza con un colpo di reni all’ultimo giro. Lo fa a modo suo, come capitava a Reutemann, forse il più rapido di tutti sul giro secco: uscita dai box, riscaldamento delle gomme e sprint

Webber, 2o a un decimo, vuole riscattarsi. La Red Bull usa la solita tattica di caricare al massimo le ali vincente. Un fenomeno. Molto simpatico peraltro. Il classico ragazzo della porta accanto, con qualità però straordinarie, che oggi tenterà di portarsi a casa il 12˚ successo, nella corsa in cui invece i «secondi» faranno di tutto per avere una giornata — l’ultima possibile — di gloria. È il caso di Mark Webber, è il caso di Felipe Massa. Speranze Prendiamo Webber,

IL PROGETTO MASSA PUNTA A CHIUDERE BENE UNA STAGIONE NERA

Fernando: «Voglio aiutare Felipe» «Gli cederei il podio. Io non mi gioco niente, per lui è speciale» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIA CRUCIANI INTERLAGOS

Ce la farà o non ce la farà? Non si può parlare di finale thrilling, ma se questo GP ha oggi un interesse per la Ferrari è soltanto per capire se Felipe Massa riuscirà a salire sul podio almeno nell’ultima gara di una stagione no. Scamperebbe

così l’onta di eguagliare il record negativo che risale al ’92 con Ivan Capelli.

nante. Lotterò per riuscirci». Un aiuto, se si presentasse l’occasione, glielo darebbe Alonso: «Rinuncerei a un podio per cederlo a Felipe. Io non mi sto giocando niente mentre per lui, a casa sua, sarebbe speciale. Mi farebbe piacere aiutarlo».

Problemi Il risultato delle quali-

fiche non aiuta. Davanti al suo pubblico Massa scatterà dalla 7a posizione. E lo farà al volante di una monoposto che fatica a stare in pista. «Non c’è bilanciamento — ha detto Felipe —. In certe curve si bloccava l’anteriore, in altre il posteriore. Almeno non vibrava la nuova ala». Sensazioni confermate anche da Fernando Alonso, 5o: «La pista era scivolosa. È un weekend difficile» Aiuto Festeggiato ieri dalla Ferrari e dalla famiglia al comple-

Rinuncia Tra i premi di consola-

Felipe Massa, 30 anni, con il cappellino, festeggia con team e parenti il GP numero 100 COLOMBO

to (c’era anche il Felipe jr) per i suoi 100 GP in rosso, Massa ha sorriso sarcastico alla domanda se i suoi tifosi gli daranno una mano a raggiungere il podio: «Non è che finora non ho fatto risultati perché non volessi. Però la voglia di farcela è tanta e spero in un finale emozio-

zione c’è anche il secondo posto nel Mondiale piloti, occupato da Jenson Button che ha 10 lunghezze di vantaggio. Lo spagnolo non ci spera: «Difficile, anche con la pioggia, togliere 11 punti a Jenson. Ma in ogni caso con il cattivo tempo potrebbe succedere di tutto: dalla vittoria all’ottavo posto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

IL PERSONAGGIO DOPO DUE ANNI IL BRASILIANO SI RIVEDE NEL PADDOCK

«Felice che Briatore non sia più in F.1» Nelsinho sul caso Singapore: «Ha infranto le regole. Alonso? Non sapeva» SAN PAOLO

Sono passati due anni, un secolo. Ed ecco Nelsinho Piquet di ritorno ai box della F.1, insieme con papà Nelson che oggi guiderà la Brabham-Ford del pri-

sere riabilitato dal tribunale civile.

Sembra di capire che provi quasi disgusto.

Nelsinho, che cosa prova oggi a rivedere i suoi ex-colleghi?

«Quello che accadde non fu bello, ma era tutto vero, verissimo. Non ho nulla di cui rimproverarmi».

«Niente di particolare, ogni tanto guardo la F.1, ma ho cambiato ambiente, corro nel campionato truck della Nascar, ho disputato 35 gare piazzandomi 3 volte secondo, ho trovato un ambiente bellissimo, disteso, poco politico. La F.1 è il passato, non ci tornerei mai, voglio essere il primo brasiliano a vincere il campionato Nascar. Ci arriverò…».

Tattica Anche se manca il ge-

Felipe Massa ha invece ambi-

zioni più limitate: gli basterebbe il terzo gradino del podio per chiudere contento la sua peggiore annata in F.1, escludendo quella del grave incidente. Fernando Alonso è pronto a dargli una mano. La

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Prima di incontrarvi qui, vi siete più sentiti sull’episodio di Singapore?

«Via mail, qualche frase». Ma lui sapeva?

«Non so». mo Mondiale del 1981 e col fratellino Pedro, più giovane, pilota di kart. Nelsinho, che ha solo 26 anni, venne messo a piedi dalla Renault dopo il GP d’Ungheria del 2009. E, insieme col padre, rivelò a Mosley e ad Ecclestone, che l’anno prima a Singapore era stato costretto a sbattere contro un muro per attuare una strategia, concordata con Briatore e Symonds, grazie alla quale avrebbe vinto il suo compagno di squadra Alonso. Come appunto avvenne. Seguì un processo col quale Flavio Briatore uscì dalla F.1 salvo poi es-

Ferrari sulla difficile pista di Interlagos ha mostrato le pecche che ben conosciamo, riassumibili nella mancanza di carico aerodinamico, che si traduce in minore tenuta di strada soprattutto nel tratto centrale misto. È qui che Alonso (5˚) ha rimediato quel mezzo secondo di distacco da Vettel senza il quale sarebbe stato in lotta per la pole position. E Massa, che soffre più di Fernando la macchina che scivola, ha ottenuto un insoddisfacente 7˚ posto, a 1"1.

ieri 2˚distanziato di un decimo. Non vince ormai da un anno e 3 mesi, soffre vedendo che il compagno di squadra domina, non sa cosa fare né dove trovare la velocità per stargli davanti. Eppure «era» un pilota fortissimo, che nel 2010 ha lottato sino all’ultimo per il titolo mondiale. Quest’anno è stato invece un fantasma. Ma ieri è andato bene e tenterà il colpo, sapendo che l’avido Vettel non gli regalerà nulla.

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Come fosse un cavallo, Sebastian Vettel accarezza la sua Red Bull per la 15ª galoppata vincente AP

nio Adrian Newey rimasto in Inghilterra, la Red Bull ha adottato la solita tattica di caricare molto le ali. Col duplice risultato che da un lato Vettel e Webber hanno avuto un’aderenza straordinaria nel tratto con le curve e dall’altro hanno la vettura già pronta per andare forte anche con la pioggia, annunciata al via della gara. È sul bagnato che spera anche Alonso per sovvertire i pronostici. Ma in seconda fila, davanti a lui, ci sono il furbo Jenson Button (3˚) e il sornione Lewis Hamilton (4˚) che con le McLaren si scateneranno. Nico Accanto ad Alonso c’è in-

vece Nico Rosberg (6˚) che ha sbagliato la qualifica con un assetto che non mandava in temperatura le Pirelli. Bene invece Adrian Sutil e Bruno Senna, 8˚ e 9˚ (davanti a Schumi che aveva finito anzitempo le gomme soffici) con Force India e Renault, auto non certo da brivido. Gli ultimi fuochi, le ultime speranze davanti al caldo pubblico brasiliano. Poi tutti a casa e di gran premi si riparlerà il 18 marzo in Australia. Forse proprio per questo oggi ci sarà più spettacolo: speriamo! © RIPRODUZIONE RISERVATA

E con Briatore?

«Scherza? Io oggi sono un uomo soddisfatto per come sono andate le cose. Ho denunciato una illegalità e chi ha infranto le regole ha pagato. Sono felice che Briatore non sia più, grazie a me, in F.1. Ma la vicenda è chiusa». Nelson, il papà, aggiunge: «Flavio si è comportato malissimo. Symonds arrivò a dire che era stato Nelsinho a proporre la corsa truccata. E’ giusto che abbiano pagato».

Intanto il suo compagno di squadra per due anni, Alonso, ora è alla Ferrari…

«Fernando è un vero campione. Ho imparato tanto accanto a lui e devo ringraziarlo per un certo tipo di esperienza e di rigore che mi ha trasmesso, insegnandomi che il lavoro duro paga. Mi auguro che con la Ferrari possa vincere tanto».

Nelsinho Piquet (sin.), 26 anni, con il fratellino Pedro, 13 COLOMBO

p.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA

d «Scusa Nigel. Anzi no!

HANNO DETTO

S WEBBER Seb ha fatto un gran giro, ma non c’era molto margine tra noi. Dicono che pioverà: bello per chi è davanti alla tv, a noi verrà qualche capello grigio in più

S BUTTON Ho guidato molto più aggressivo del solito e pensavo di essere più avanti sulla griglia. Ma anche quei due hanno fatto un gran giro

Che anno incredibile, ora un’altra impresa»

Seb: «Sul traguardo sentivo di avere fatto un ottimo tempo Pronto per la pioggia: con l’acqua i rapporti corti aiuteranno» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI SAN PAOLO (Brasile)

«Very sorry Nigel. Anzi niente very sorry!». Sorride Sebastian Vettel al termine dell’ennesimo sabato trionfale, festeggiato nel box con i membri del team che esibivano mustacchi come quelli dell’inglese. Da ieri sera è solo in cima alla lista dei piloti che hanno ottenuto più pole in una stagione: 15! E dato il precedente record era in dal ’92 al Leone inglese della Williams-Renault — coincidenza: anche quella macchina era progettata da Adrian Newey ed era spinta dal propulsore francese! —, viene da pensare quanto durerà il suo. «In realtà — si schermisce il due volte campione del mondo — Mansell ha avuto a disposizione 3 GP meno di me (erano 16 quell’anno). Ma questo non toglie che il 2011 sia stato un anno fantastico, un viaggio incredibile che mi auguro di concludere bene con un’altra bella gara».

li, a porsi dei traguardi, poi li fallisce. Nelle libere non ero molto contento di me e della macchina, ma poi i meccanici e i tecnici hanno lavorato duro, hanno plasmato la vettura e già al mattino sentivo la macchina più nelle mie corde. Tagliando il traguardo avevo avuto la sensazione di aver fatto un ottimo tempo, di non aver perso qua e là decimi preziosi».

«

I meccanici mi chiedono in che tasca nascondo quel decimo che tiro sempre fuori

Pensiero Giura, Vettel, di non

aver mai pensato in questi giorni al record: «Perché ritengo che se uno si mette a fare calco-

Vettel festeggia con i baffi alla Mansell GETTY IMAGES

Quest’anno è successo spesso, qualcuno chiede come fa a essere sempre al top al sabato e Vettel si mette a ridere: «Mercoledì sera sono andato a cena con i meccanici e loro mi prendevano in giro, chiedendomi in quale tasca nascondevo quel decimo o due che tiro fuori sempre...». La gara La pioggia che ha risparmiato le qualifiche potrebbe cadere in gara ma Vettel non la teme. «Non dico che ho un assetto da bagnato, perché non si usano più, ma sono convinto che la nostra macchina vada bene anche sul bagnato», Un indizio lo fornisce la sua velocità massima: 299 km/h, 7 in meno di Button: «Non è un segreto — ammette — che se hai carico riesci a guidare meglio col bagnato. Certo con la pioggia aumentano i rischi, vediamo se i fiori (il riferimento è alla tuta di Button; n.d.r.) crescono... Diciamo che come altre volte abbiamo usato rapporti corti e all’inizio, con la macchina piena di carburante, questo dovrebbe aiutarci a scollinare davanti in fondo al rettifilo. Mi sono ritirato subito ad Abu Dhabi e dunque la prima cosa che voglio è vedere la bandiera a scacchi...» © RIPRODUZIONE RISERVATA


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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

FORMULA 1 GP BRASILE

Linea dura sui costi Penalità in classifica, l’ultima idea Le squadre chiedono alla Fia di inserire l’accordo nei regolamenti. Entro Natale vertice decisivo DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI INTERLAGOS (BRASILE)

Dovremo abituarci a vedere le classifiche di Formula 1 con le penalizzazioni come (purtroppo) avviene già oggi nel calcio la nostra Serie B e nelle Prima e Seconda Divisione con le società che non pagano tributi o stipendi? Un Vettel che inizia la stagione a -25 punti? Un Alonso a -10? E’ quanto si sta discutendo in queste settimane all’interno della Fota, l’associazione delle scuderie. Il nodo è sempre quello del contenimento dei costi: il patto siglato un paio di anni fa prevede delle penalità che paiono facilmente aggirabili e che comunque — è il sospetto che gira — non ha impedito ad alcuni team (la Red Bull?) di evitarne i vincoli. Ecco allora la proposta, avanzata dallo stesso Martin Whitmarsh, presidente della Fota, di inserire il patto addirittura nei regolamenti sportivi. «Originariamen-

«

Succederà come con la limitazione dei test: ora è norma, prima era solo un’intesa

«

MARTIN WHITMARSH PRESIDENTE DELLA FOTA

Ai capitoli di spesa sul telaio, però, ne vanno aggiunti anche sul motore CHRISTIAN HORNER TEAM MANAGER RED BULL

Domenicali e Whitmarsh LAPRESSE

te la Fia era intenzionata a restare fuori da questo processo, ma succederà come con la limitazione dei test che ora è entrata a far parte del regolamento ma per i primi 6-7 anni era semplicemente un gentlemen agreement», sostiene convinto il responsabile della McLaren. Strada Inserendo l’accordo all’interno del regolamento sportivo non solo si potrebbe punire finanziariamente un team, ma pure imporre una penalità di performance, ovvero di punti, anche se solo come conseguenza estrema. «I team non sono in grado di esigere delle penalità sportive — sottolinea Whitmarsh — quindi quella è l’unica soluzione». Ci si arriverà davvero? Dopo la riunione di venerdì mattina, i responsabili dei vari team si sono sforzati di mostrare ottimismo («qualche settimana fa molti davano la Fota per morta, non è così») in particolare Whitmarsh ha so-

stenuto proprio ieri che i quattro grandi team hanno deciso di incontrarsi entro Natale per trovare un accordo. Qualora passasse l’idea di inserire nel regolamento sportivo l’intesa sui costi, bisognerà poi ottenere il consenso unanime di tutte le scuderie perché ciò diventi realtà già nel 2012, mentre basterà la maggioranza dei due terzi perché entri in vigore dal 2013. Ci sono però ancora parecchi ostacoli da superare. «Tutti siamo d’accordo che la riduzione dei costi sia essenziale — ha spiegato al proposito Christian Horner — ma quello che non è ancora abbastanza chiaro è il modo in cui raggiungere l’obiettivo per definire dei modelli di business che sono differenti tra i vari team». La scuderia campione del mondo chiede che oltre a stabilire capitoli di spesa sul telaio come avviene ora «si incorpori anche il motore». La Ferrari (con la Mercedes l’unica scuderia rimasta a costruirsi tutto in proprio) è d’accordo in linea di massima ma è scettica sul fatto che basti incorporare

nuove aree nel conteggio dei costi per superare le lacune emerse quest’anno. In sostanza prima bisogna trovare il modo per cui tutti rispettino il patto. Non solo, a Maranello ricordano che a Singapore 2010 l’accordo è stato rinnovato sino al 2017 e dunque non c’è alcuna urgenza di rimetterci mano. Altri, con la Red Bull in testa, sono invece convinti che si tratti solo di una lettera di intenti da formalizzare con ulteriori aggiustamenti. Motori Ma come si può pensare

di contenere e controllare i costi dei motori? «Realizzare dei propulsori ha dei costi fissi e variabili, ovviamente stiamo studiando con la Mercedes e la Ferrari — spiega Jean Francois Caubet di Renault Sport — come sia possibile controllare quelli fissi. E’, in realtà, un po’ tardi perché l’investimento per i motori del 2014 (i sei cilindri turbo 1.6 che sostituiranno i V8 da 2.4 litri; n.d.r.) è già partito ma sarebbe più difficile firmare un simile patto dopo il 2013». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Esclusivo SVELIAMO IL DOCUMENTO CHE REGOLA IL CONTENIMENTO DEI BUDGET

Scarichi fuori dai conteggi Così la Red Bull ha potuto sviluppare la sua auto vedevano i costi degli scarichi — punto fondamentale per il risultato agonistico della stagione 2011 — fuori dai conteggi (pag. 18 dell’accordo, Appendice 1 sotto la voce Engine design e manufacture, a destra nel grafico). Così come kers e cambio. Più alcune complicate combinazioni tra livello di personale e costi esterni: se si spende meno in contratti con lavorazioni esterne, si possono avere più dipendenti in azienda.

Ecco i punti deboli del patto tra team GIANLUCA GASPARINI

Estate 2009. La Toyota annuncia il suo ritiro dalla Formula 1, un anno prima lo aveva fatto la Honda, e Max Mosley, presidente Fia, minaccia di piazzare un limite di 40 milioni di euro di budget annuo uguale per tutti. È qui che le squadre riunite nella Fota (Formula One Team Association) decidono di firmare un accordo vincolante sulla restrizione delle risorse (Resource Restrictions Agreement, definito RRA). Una scelta quasi obbligata: con 40 milioni di euro a stagione non si potevano certo mantenere organici da 500 persone. Ma l’accordo riservato, che la Gazzetta dello Sport è riuscita a ottenere, si è rivelato un rompicapo. Anche a livello di controlli. Da tempo infatti si vocifera che la Red Bull lo abbia aggirato, traendone un vantaggio in termini di prestazioni e dunque di risultati. 1. RRA: che cos’è?

Si tratta di un vero e proprio contratto, firmato da tutte le scuderie (per la Ferrari lo ha fatto l’a.d. Amedeo Felisa) dove si pongono limiti su cinque punti precisi legati ai singoli team: il numero di persone che vi lavorano, il livello di spesa all’esterno (materie prime, la-

2. Quanto doveva durare questo accordo?

Due anni: 2010 e 2011. E probabilmente così sarà, viste le discussioni in materia andate in scena durante il GP di Abu Dhabi e in queste ore a Interlagos. Una estensione fino al 2017 venne infatti discussa al GP di Singapore 2010, la Red Bull firmò ritenendola però una lettera di intenti che non dava via libera all’accordo. Di parere opposto alcuni team, tra cui la Ferrari.

vorazioni per conto terzi e così via), gli investimenti a lungo termine, l’utilizzo delle risorse aerodinamiche (una sola galleria del vento e uso di modelli in scala al 60%) e infine il personale operativo in pista e relativi pass. Ma per tradurre in pratica questi limiti erano state studiate diverse appendici, con un numero elevatissimo di esclusioni. Che, ad esempio,

Sebastian Vettel, 24 anni, dà una sbirciatina dentro la Ferrari 150 di Fernando Alonso AP

3. Cosa avrebbe dovuto succedere se un team non avesse rispettato l’RRA?

In teoria le altre squadre avrebbero dovuto fargli causa: sull’accordo ci sono penali ben specificate (pag. 7 dell’accordo, capitolo 5 Non-Compliance). Ma in pratica nessuno ha mai pensato di farlo. Si rischia infatti di violare l’art. 151c del codice sportivo internazionale. Che minaccia provvedimenti (fino all’esclusione) nei confronti di chi rechi gravi danni

d’immagine allo sport motoristico («Any action liable to bring the sport into disrepute...»). In ogni caso, sarebbe difficile verificare la differenza tra tempistiche e costi di attività soggette a restrizione rispetto a quelle libere, o come misurare le consulenze di enti esterni (Mercedes ha un gruppo a Stoccarda, per esempio, del quale si potrebbe servire) e quantificare i benefici di forniture tecniche per questo gratuite. Infine, c’è chi suggerisce che il cartello, in considerazione delle leggi dell’Unione Europea, sia di fatto illegale. E questo sarebbe anche il motivo per cui i team non hanno mai voluto rendere pubblico l’accordo. 4. Cosa potrà succedere ora?

È chiaro che, così com’è concepito, l’RRA ha vita piuttosto breve. Restrizioni sul budget restano quanto mai necessarie, alla luce di una crisi economica mondiale che non accenna a diminuire. Questo potrebbe di conseguenza salvare team minori, come Marussia e Hrt, che viaggiano su un bilancio di spesa vicino al 25 milioni di euro annui rispetto ai 125 e oltre delle scuderie di vertice. Ma se non si trova un compromesso alla svelta, l’RRA finirà in archivio. Con lui, forse, qualche squadra. E magari prenderà quota l’ipotesi della terza monoposto dei team di vertice, gestita da strutture minori, di cui parla da tempo Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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RALLY DI MONZA

Loeb domina la classifica ma Rossi lo batte 2 volte Valentino: «Un onore correre contro Seb, figuriamoci superarlo» Il francese lo applaude: «E’ stato veloce, anche se non è un vero rally» GIOVANNI ZAMAGNI MONZA

Era un bel po’ che non si vedeva Valentino Rossi così sorridente. «Già è un onore correre contro Sebastien Loeb, figurarsi riuscire a batterlo due volte: appenderò in camera il foglio con la classifica, con il mio nome davanti al suo», si compiace Rossi, l’unico in grado di stare davanti al fenomeno francese in questa edizione del Rally di Monza. Valentino si è imposto nelle due Grand Prix, quelle più lunghe (32,5 km) e difficili. «Sì, sono le prove più importanti e per questo dà ancora più gusto essere riuscito a stargli davanti, specie nella seconda, quella di notte, dove lui è uno specialista». Loeb, saldamente al comando nella generale — grazie a cinque successi parziali, ha 18"7 di vantaggio — fa i complimenti a Rossi: «Questo non è un vero rally, anzi, è completamente differente, ma, in ogni caso, Valentino è stato molto veloce, ha guidato bene. Potrebbe essere competitivo anche nel Mondiale? Non si può dire». Meglio le moto Ma il campione

di Tavullia non pensa alle quat-

Sopra la Ford Fiesta di Valentino Rossi, a destra Sebastien Loeb. In due, hanno vinto 17 Mondiali: Valentino 9 nelle moto, Loeb 8 nel rally LIVERANI

tro ruote e rimane fedele alle moto. «Il rally è uno sport per uomini duri: bisogna svegliarsi alle 5 del mattino e stare tutto il giorno nel fango. Meglio la MotoGP...». Valentino prova a spiegare come un pilota di moto riesca a battere un fenomeno assoluto dell’automobilismo. «È la prima volta che Loeb partecipa a questo rally, che, proprio perché anomalo, richiede esperienza. Inoltre la GP è una prova particolare, più da "pistaiolo". E poi io in macchina vado forte...».

Master Show Valentino non si fa illusioni, ma guarda al Master Show, la spettacolare sfida incrociata dedicata a Marco Simoncelli che si svolge oggi pomeriggio sul rettilineo principale, con un certo ottimismo: «Sarà difficile recuperare lo svantaggio, ma bisogna provarci. In ogni caso è sempre bello correre a Monza: questa manifestazione è divertente e si respira una bellissima atmosfera». Contrariato Piuttosto contraria-

to Dindo Capello, che non riesce a giustificare distacchi così pesanti, specie i 7" presi da Loeb nell’ultima speciale: «Un pilota sa quando sbaglia, ma io non ho niente da recriminare sulla mia guida. Eppure sono lontanissimo». Contento, invece, Andrea Dovizioso, al debutto con le macchine da rally. Penalizzato dalla rottura del motore e da una foratura, Andrea è solo 62˚ nella generale, ma sta guidando bene. Bravi i fratelli Brivio: sono sesti assoluti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CAPELLO È TERZO

Risultati dopo la 2a tappa (7 speciali) 1. Loeb (Fra-Citroën DS3 Wrc) in 55’59"3 2. Rossi (Ita-Ford Fiesta Wrc) a 18"7 3. Capello (Ita-Citroën DS3 Wrc) a 32"3 4. Perico (Ita-Citroën C4 Wrc) a 39"7 5. Sordo (Spa-Mini Wrc) a 1’12"5 6. Brivio (Ita-Ford Fiesta Wrc) a 1’17"1 7. Longhi (Ita-Mini Wrc) a 1’18"5 8. Re (Ita-Citroën C3 Wrc) a 1’22"6 9. Cavallini (Ita-Citroën Xsara Wrc) a 1’40"3 10. Uzzeni (Ita-Subaru Impreza Wrc) a 1’53"5 62. Dovizioso (Ita-Peugeot 207 S2000) a 8’11"5 73. Iannone (Ita-Peugeot 207 S2000) a 9’15"1

Taccuino SUPERBIKE

Berger con Liberty Il francese Maxime Berger, 22 anni, ha firmato un contratto per correre nel Mondiale Super bike con la Ducati del team Liberty Racing assieme a Sylvain Guintoli e Jakub Smrz.

VISTO A INTERLAGOS

Badioli alleva cavalli Era l’uomo delle moto, il gran de manager di Valentino Rossi. Poi è stato coinvolto, come Vale, in un’inchiesta per evasione fiscale. Gibo Badioli è riapparso ieri all’im provviso nei box di Interlagos. È in Brasile per comprare cavalli arabi che alleva in Germania.

ELEZIONI DEL PRESIDENTE

Aci, c’è l’assemblea (a.s.) È convocata per l’1 di cembre l’assemblea generale del l’Automobile Club d’Italia per l’ele zione del nuovo presidente. Tra i candidati, oltre a quello uscente, l’avv. Enrico Gelpi, ci sono anche il presidente CSAI, Angelo Sticchi Da miani e Marco Franzoni, vicepresi dente ACI.

Gazzetta.it VALE CHIEDE UN REGALO A BABBO NATALE NELLA VIDEOINTERVISTA Sereno, rilassato, come poche volte nel 2011: nella videointervista a GazzettaTV Valentino Rossi traccia il bilancio della stagione appena conclusa e chiede un regalo speciale a Babbo Natale...


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CICLISMO LA LIQUIGAS IN RITIRO SUL SAN PELLEGRINO

Basso alla Federciclo «Lasciatemi correre» Attacca la norma che gli nega Tricolore e Mondiale: «Ho fatto del male a questo sport, ma ora sono trasparente» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI CASSANO MAGNAGO (Varese)

«Scriverò una lettera alla Federazione. Non potere più correre un campionato italiano o un Mondiale mi fa male. Il divieto fa rabbia ed è difficile da spiegare. Devo capire il perché. Ci penso sempre e ogni volta, comunque la giri, trovo qualcosa che non quadra». Ivan Basso nel giorno del suo 34˚ compleanno pensa già alla stagione che sta per iniziare. Domani si troverà con i compagni della Liquigas-Cannondale al Passo San Pellegrino per il primo ritiro. Ha già chiari in testa gli obiettivi: debutto al Laigueglia, poi più o meno lo stesso programma del 2010 per andare a caccia della terza maglia rosa. Ma sull’agenda ha segnato altre due date in cui vuole esserci: Tricolore e Mondiale (che si corre a Valkenburg più meno sullo stesso percorso dove nel 1998 vinse il titolo iridato under 23). Lealtà «Ho contribuito a fare

del male a questo sport e me ne sono vergognato. Poi, però, ho contribuito a fare del bene basandomi su tre principi: onestà, lealtà, trasparenza. Adesso devo capire perché la Federazione mi nega queste due corse. Devono darmi delle spiegazioni, ma devono essere molto convincenti. Poi, se per fare del bene a questo sport devo stare fuori, mi tirerò da parte. Ma prima voglio andare fino in fondo. Il ciclismo ha bisogno

di credibilità, quindi anche di chiarezza. Io voglio chiarezza, senza fare confusione». McQuaid, il presidente Uci, l’ha portata come esempio positivo.

«Mi ha fatto molto piacere. Ma basta venire alle corse per notare il consenso popolare». Sulla retroattività della norma che le impedisce di correre potrebbe forse adire le vie legali.

«Il mio è un problema emotivo, non legale. Non mi serve un avvocato o un giurista. Se mi spiegano perché non devo correre, mi faccio da parte. Però io, dopo avere pagato, sono tornato, ho vinto e ho dato alla gente la possibilità di "vedere" nelle mie vittorie».

Intanto lei ha avuto forti richieste da team importanti.

«Sono grato alla Liquigas e voglio terminare la carriera qui. Se ho vinto la sfida del mio ritorno, è anche merito della squadra. Ora è facile parlare, ma prima Zani e Amadio dovevano andare alle riunioni con l’elmetto».

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Si è appena concluso il processo di Alberto Contador al Tas. Che cosa ne pensa?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivan Basso festeggia oggi 34 anni. Ha vinto i Giri 2006 e 2010: stop di 24 mesi per l’Operacion Puerto BETTINI

GAZZETTA IN LUTTO IL GRANDE GIORNALISTA AVEVA 87 ANNI

Rino Negri, domani funerali L’omaggio di Gimondi La Gazzetta dello Sport e il giornalismo sportivo sono in lutto per la morte di Rino Negri (a destra), storica firma del nostro giornale: ci ha lasciato venerdì a 87 anni, a Milano. Era nato a Pavia il 14 luglio 1924, e in mezzo secolo ha seguito 42 Giri e 39 Tour, più un migliaio di altre corse. Lascia la

La norma che Basso contesta è quella decisa dalla Federciclismo il 30 maggio, e poi confermata dal Consiglio Federale il 23 giugno, per dare un segnale fortissimo nella lotta al doping: niente Tricolori e Nazionale, per tutte le categorie e specialità, agli atleti squalificati per almeno 6 mesi per fatti di doping.

S

«Non credo. Spero non sia così».

moglie Franca e la figlia Roberta. Ha scritto oltre 30 mila articoli: leggendarie le sue pagelle, con giudizi duri, a volte taglienti, ma sempre onesti. I suoi libri sono stati tradotto in tutto il mondo: in particolare «Parla Coppi». Negri era l’amico-confidente del Campionissimo. Anche oggi, fino alle 17, reste-

rà aperta la camera ardente nella Casa Funeraria San Siro in via Amantea (di fronte al cimitero di Baggio). Ieri, tra i tanti amici a dargli l’ultimo saluto c’era anche Felice Gimondi. Domani, alle 9, i funerali si svolgeranno nella chiesa di San Pio V in via Ennio, a Milano. Enrica Speroni, Enzo Baroni, Roberto e Liliana Beccantini, Germano Bovolenta, Sergio Gavardi, Roberto Milazzo e Piero Ratti ricordano con affetto

Rino Negri la sua autorevolezza, la sua passione, il suo rigore. - Milano, 26 novembre 2011.

LA NOVITA’ AL CONVENTO DELLA CASTELLINA

DOPING GIRO DI VITE

SENZA LIMITE DI TEMPO Il presidente Di Rocco spiegò: «La norma è senza limite temporale». E quindi ha valore retroattivo: fuori per sempre Basso, Scarponi, Petacchi, Di Luca, Rebellin.

Una decisione politica?

«Dopo tutto il tempo che è passato sono sicuro che sarà un giudizio giusto. Considero Alberto il più forte al mondo nelle corse a tappe».

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IL TAS CANCELLA In materia, il Tas (tribunale arbitrale sportivo) ha cancellato la regola che vietava la partecipazione all’Olimpiade agli squalificati per più di 6 mesi: Valverde, per esempio, ci sarà

Battaglin, Agostini, Fortin, Coledan... I neopro’ al centro spirituale della Federciclo: in alto, da sinistra, Palini, Pizzaballa, Locatelli, Canola, Fortin, Puccio e Delle Stelle. Sotto: Coledan, Graziato, Dodi, il c.t. Bettini, Di Corrado, Agostini e Battaglin FOTO FERRARI

Neopro’ e c.t. Bettini Il primo giorno lezione in refettorio Previdenza, premi, antidoping: 2 ore e mezzo di incontro. A gennaio Nazionale «baby» in Argentina DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI SESTO FIORENTINO (Firenze)

Primo giorno di scuola. La scuola: il convento di Santa Lucia alla Castellina, centro spirituale del ciclismo italiano. L’aula: il refettorio, con tanto di affresco dell’«Ultima cena». Gli studenti: 14 neoprofessionisti. E i professori: fra gli altri, il c.t. Paolo Bettini e il decano (40 anni, di cui 18 da «pro», e non sentirli) Alessandro Bertolini. Virtù Bettini non ha tenuto la

lezione dietro ma davanti alla cattedra («Sarò fra di voi in quasi tutto il calendario italiano»): ha elencato tre virtù capitali («Umiltà, tenacia, pulizia») e due leggi morali («Non perdere l’orientamento e non dire mai "non ci riesco"»), ha fatto un’annunciazione («Il 2012 sarà anno olimpico e mondiale: rimettiamo tutto in discussione»), un annuncio («La Nazionale correrà tutto l’anno, abbiamo ricevuto l’invito per cominciare dal Tour di San Luis in Argentina con sei uomini da strada e da pista»: tra loro, Fortin e Coledan) e

una promessa («Siamo qui per voi: in caso di bisogno, avete il mio numero di telefono e il mio indirizzo email»), ha regalato tre consigli («Non abbiate paura a cercare i "vecchietti", imparate da loro, qui s’impara ogni giorno») e il suo credo («Da adesso per voi il ciclismo non è più un gioco, ma un lavoro: fatelo diventare mestiere e professione»). Parabole Bertolini ha parlato

di «umiltà nell’ascoltare consigli e indicazioni» e «intelligenza nel capire chi dice cose giuste o sbagliate». La sua religione ciclistica è emersa da parabole («Dovete sapere che qui si semina ma che non sempre si raccoglie subito, bisogna saper insistere e aspettare, prima o poi i frutti arriveranno») e comandamenti («Bisogna conoscere le regole: non è più il ciclismo in cui si prende la bici e si pedala»), poi ha esortato i ragazzi («Siate vincenti, ma innanzitutto dentro di voi»), li ha benedetti («Invidio il vostro ciclismo»). Il primo giorno di scuola — due ore e mezzo, senza intervalli e con molte domande — è stato una sorta di cinque anni in uno, con nozioni di istituzioni, assicurazioni, previdenza, antidoping, minimi contrattuali e premi. Poi pranzo comunitario (dalla ribollita al vin santo). I neoprofessionisti (oltre ai 13 nella foto, c’era anche Monguzzi) sono ripartiti. A fare i compiti a casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SCI COPPA DEL MONDO NORDICO A KUUSAMO LA 10 KM A TECNICA LIBERA DI FONDO

Clara vuol dire podio: stavolta è secondo L’azzurro a 23" da Northug. Grande rimonta di Pittin: da 12˚ a 4o nella combinata nordica STEFANO ARCOBELLI

Un altro podio, di un altro Clara. «Ma no, sono lo stesso di sempre, sono solo cambiati i risultati rispetto al passato». Ora Roland pare più ostinato, spinto da una condizione brillantissima e inusuale rispetto alle precedenti stagioni. Co-

sì dopo il terzo posto di una settimana fa a Sjusjoen, in Norvegia, il 29enne finanziere di Brunico sale un altro gradino a Kuusamo, in Finlandia per il primo minitour di Coppa. L’azzurro è 2o (a 23") dietro il norvegese Petter Northug nella 10 km a tecnica libera, in una gara che è la prima parte di una riedizione al contrario della Gundersen di una volta, quando si partiva prima in alternato e il giorno dopo a skating con i distacchi accumulati sui binari. Stavolta sulla pista finlandese, Clara ripartirà oggi in classico a 48" dal primo, e sarà per lui la prima gara in questo passo.

Da classifica Un Clara due volte su due in gare-distance non solo è una novità per la nazionale degli sci stretti, ma anche una bella riscoperta, una conferma della crescita dell’altoatesino ormai maturo per prendersi i galloni del leader. Lui ancora davanti a campioni come lo svizzero Dario Cologna, e al vincitore della 15 km, lo svedese Olsson, secondo in classifica dietro Nortugh e davanti a Clara. E ora Rollo penserà al Tour de ski con un atteggiamento diverso? «Dipenderà da come ci arriverò, al Tour inciderà la forma, ma conteranno anche i materiali e le sprint, vedremo: intanto voglio godermi questo

Nonno Cuche è sempre davanti Azzurri lontani In discesa a Lake Louise il 37enne svizzero al 18˚ successo. Paris 13o, Innerhofer solo 23˚ DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA LAKE LOUISE (Canada)

Et-Voilà! Anche stavolta a Didier Cuche il trucchetto riesce perfettamente: sgancio degli attacchi, lancio dello sci con il piede, rotazione dell’attrezzo sul braccio e presa sicura. «Ma è nato per caso: volevo tirare lo sci nella neve e mi è arrivato in mano. Poi non ho mai più smesso», racconta divertito. Scherza lo svizzero, perché gli riesce il più amato dei suoi giochi di prestigio: la vittoria. Qui a Lake Louise centra la numero dieci in discesa, la specialità in cui ha conquistato quattro coppe, e batte per la terza volta il suo stesso primato di più anziano vincitore in Coppa del Mondo. Mentre il tabellone illumina in verde i suoi intertempi, sciatori e allenatori nel parterre si girano a guardare e ad applaudire: sbalorditi per chi a 37 anni va ancora come un treno. «Sto bene e mi diverto così tanto che andrei avanti fino a 60 anni», dice Cuche con un bel sorriso stampato sul faccione. Senso di rispetto a parte, tutti vorrebbero toglierselo dai piedi in fretta. Uno di questi è magari il connazionale Beat Feuz, che gli arriva alle spalle per appena 6/100. Al terzo posto si piazza l’austriaco Hannes Reichelt, che atterra sul podio nonostante l’altissimo pettorale, il 45. Se Cuche lo chiamano simpaticamente il «macellaio», anche il giovane Feuz, che aveva centrato il suo unico successo nell’ultima discesa della passata stagione, è un bel vitello: soprannome Kugelblitz, letteralmente pallone-fulmine. Italiani E’ una pista strana quella canadese: o la ami o la odi. Gli azzurri non ne sono innamorati, anche se Peter Fill deve a Lake Louise il suo solo trionfo di Coppa. Ieri contavano le condizioni atmosferiche: molto variabili, come spesso accade da queste parti. Ogni tanto spunta un pallido sole che illumina la

Didier Cuche, 37 anni, al 18˚ successo in Coppa, il 10˚ in discesa REUTERS

neve per qualche minuto e poi si nasconde dietro spesse nuvole. E’ ciò che probabilmente frega Werner Heel, che si piazza 49˚ a 2"50 dal vincitore. Il vento Quando arriva il suo turno ci sono dei raggi beneauguranti, ma c’è la pausa pubblicitaria della tv e si torna subito al grigio. Il colore che boccia Fill, 33˚ a 1"80. Dice: «Non mi sembrava di essere andato così male. Ma qui conta pure la fortuna. Cuche è sceso con una bella luce, Innerhofer al buio». Neppure il campione del mondo di superG e bronzo in discesa a Garmisch, ancora un po’ acciaccato per le recenti cadute, riesce a domare Lake Louise: 23˚ a 1"56. E anche lui tira in ballo la dea bendata: «Visibilità e vento sono due variabili fonda-

mentali. Se vai giù nel momento sbagliato, hai un grande svantaggio». Ma Christof non perde il buonumore: «Nelle due prove dei giorni scorsi il mio miglior piazzamento è stato un 50˚ posto, mai successo. Dunque, in gara ho fatto dei progressi, ma ho bisogno di mettere nelle gambe diversi chilometri. La stagione è lunga e prima o poi tornerò a essere il leader dell’anno scorso». Intanto, il leader azzurro di giornata è il 22enne Dominik Paris, che aveva fatto il boom con un secondo posto l’anno passato a Chamonix: 13˚ a 1’08". Dice: «Sono piuttosto soddisfatto. A ogni gara guadagno fiducia e quest’anno l’obiettivo è di avere un rendimento più continuo. So di esserne capace». © RIPRODUZIONE RISERVATA

momento bellissimo». Una gara diversa anche da quella del podio precedente: con Clara controllato nel primo tratto (7otempo) e scatenato nel secondo: «Anche stavolta non avevo riferimenti, ma ho ripensato alla scorsa settimana e non ho mollato, ho lottato con tutte le mie forze e sono soddisfatto perché mi sento più forte a skating, anche in una pista varia per pendenze. Sono lo stesso Roland, a parte le interviste che mi chiedono... Io leader? Sono i compagni che devono dirmelo». Northug ancora lo snobba («forse perché non l’ho ancora battuto...»), ma questo Clara spensierato e leggero sul-

la guida

la neve fa sperare un’Italia del fondo che festeggia anche l’ottavo posto di David Hofer, mentre restano attardate le azzurre nella 5 km vinta ancora dall’imbattibile norvegese Marit Bjoergen. Bravo Pittin E sempre a Kuusa-

mo, Alessandro Pittin, dà un forte segnale di svolta nella Coppa del Mondo di combinata nordica: 4o e con il miglior tempo nella 10 km di fondo dopo aver recuperato 8 posizioni rispetto alla prova dal trampolino (ieri non si è disputata, sono stati confermati i piazzamenti di venerdì). Il podio glielo ha negato per 12 secondi il giapponese Watabe, terzo dietro il tedesco Edelman e il finlandese Ryynaenen. Clara, Northug e Magnificat

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GIGANTE DONNE AD ASPEN

Stasera in tv slalom donne e superG uomini SCI ALPINO GIGANTE DONNE Ad Aspen (Usa): 1. Rebensburg (Ger) 2’11"25 (1’05"41 + 1’05"84); 2. Goergl (Aut) a 33/100: 3. Mancuso (Usa) a 44/100; 4. Fenninger (Aut) a 50/100; 5. Gut (Svi) a 81/100; 6. KARBON a 89/100 (1’05"15 +1’06"99); 7. Maze a 1"28; 8. Duerr (Ger) a 1"33; 9. Koelhe (Aut) a 1"54; 10. Lindell-Vikarby (Sve) a 1"52; 16. I. CURTONI a 1"94; 17. AGERER a 2"14; 19. MOELGG a 2"26; 20. GIUS a 2"43; 23. GIANESINI a 2"73. Rit. I manche: Brignone, Worley (Fra). Rit. II manche: Fischbacher (Aut), Riesch (Ger), Weirather (Lie). Squal. II m. Staber (Ger). Coppa del Mondo (2 prove): 1. Rebensburg (Ger) 180; 2. Goergl (Aut) 140; 3. Vonn (Usa) 122; 16 Karbon 40. Coppa gigante (2 prove): 1. Rebensburg (Ger) 180; 2. Goergl (Aut) 140; 3. Vonn (Usa) 122; 16 Karbon 40. DISCESA UOMINI A Lake Louise (Can): 1. Cuche (Svi) 1’47"28; 2. Feuz (Svi) a 6/10; 3. Reichelt (Aut) 8/100; 4. Baumann (Aut) 35/100; 5. Kroell (Aut) 47/100; 6. Clarey (Fra) a 63/100; 6. Theaux (Fra) 63/100; 8. Puchner (Aut) 68/100; 9. Miller (Usa) 73/100; 10. Streitberger (Aut) 78/100; 11. Jansrud (Nor) a 98/100; 12. Hudec (Can) a 1"05; 13. PARIS 1"08; 23. INNERHOFER 1"56; 33. Fill 1"80; 49. Heel 2"50; 53. Casse 2"74; 56. Patscheider 2"97; 57. Marsaglia 3"12. Rit. Klotz. Coppa del Mondo (2): 1. Cuche (Svi), Ligety (Usa) 100; 3. Feuz (Svi), Pinturault (Fra) 80; 23. Paris 20. OGGI Slalom donne ad Aspen (Usa, ore 18.15/21) e superG uomini a Lake Louise (Can, 19). Dirette su RaiSport 1 ed Eurosport SCI DI FONDO UOMINI 10 KM TL: 1. Northug (Nor) 21’49"1; 2. CLARA a 23"8; 3. Magnificat (Fra) a 30"1; 4. Cologna (Svi) a 31"7; 5. Jespersen (Nor) a 33"; 6. Hellner (Sve) a 35"6; 7. Olsson (Sve) a 36"; 8. HOFER a 37"7; 30. DI CENTA a 1’12"7; 35. Checchi a 1’16"7; 42. Noeckler a 1’28"7; 56. Piller Cottrer a 1’45"1; 69. Scola a 1’54"2; 86. R.Pasini a 2’23"2. Coppa del Mondo: 1. Northug (Nor) 145; 2. Olsson (Sve) 132; 3. CLARA 106; 11. HOFER 52. DONNE 5 KM TL: 1. Bjoergen (Nor) 11’45"3; 2. Kalla (Sve) a 11"6; 3. Skofterud (Nor) a 12"9; 4. Joahug (Nor) a 13"9; 5. Kowalczyk (Pol) a 21"5; 41. RUPIL a 1’05"4; 43. Agreiter a 1’05"9; 59. De Martin a 1’15"6; 60. Brocard a 1’16"5; 67. Piller a 1’26"5; 82. Gorra a 1’49"7. Coppa del Mondo: 1. Bjoergen (Nor) 200; 2. Kalla (Sve) 172; 3. Skofterud (Nor) 146, 34. BROCARD 15; 37. RUPIL 12. COMBINATA NORDICA HS 142 + 10 km: 1. Edelman (Ger) 27’37"3 (1); 2. Ryynaenen (Fin) a 8" (2); 3. Watabe (Gia) a 12"2 (5); 4. PITTIN a 24"7 (12); 5. Klemetsen (Nor) a 26"3 (4); 35. Runggaldier a 3’48"3 (41). Coppa del Mondo: 1. Edelmann (Ger) 160; 2. Krog (Nor) e Watabe (Gia) 140; 6. PITTIN 74; 20. RUNGGALDIER 22. SALTO (hs 142): rinvio per maltempo. OGGI Fondo. Ore 11: 10 km tc D; ore 12: 15 km tc U. Dirette Rai Sport 1 ed Eurosport.

Per Denise Karbon, 31 anni, primi punti di Coppa dopo l’uscita di Soelden AFP

Occasione sprecata La Karbon è sesta Delude la Brignone Denise era terza dopo la prima manche . Vince la Rebensburg. Fede fuori subito PIERANGELO MOLINARO

Denise Karbon ha un cuore grande come uno chalet. Nel gigante di Aspen non è tornata alla vittoria, si è piazzata sesta nell’ennesima grande recita della tedesca Viktoria Rebensburg, ma ha dimostrato che anche l’ultimo gravissimo incidente è superato, che sa attaccare anche quando la luce grigia nasconde le rughe della neve. Denise era caduta nella prima manche del gigante che a Sölden ha aperto la stagione mentre stava sciando ad altissimo livello; ci voleva la controprova e lei l’ha fornita. La prima La Karbon era terza al-

la fine della prima discesa, battuta solo dall’austriaca Goergl e dalla ticinese Gut, prova a grande velocità disseminata di trappole. Già si vedeva il suo coraggio anche se gran parte della pista era inondata di sole. Era la seconda che si temeva, con la pista buia in cui era chiaro che certe asperità si capivano solo quando le spatole degli sci c’erano sopra. Fa niente. L’azzurra si è buttata, ha sciato alla grande nella prima parte, poi ha messo gli sci un po’ di traverso all’uscita da una curva a sinistra e dopo si è presa una piccola insaccata: sono bastati questi due piccoli errori per farle perdere velocità nel canalino di raccordo che immetteva

sul muro conclusivo. Peccato, ma la grande prova resta. «Alla fine della seconda manche ero troppo stanca e non ero fluida», ha confessato Denise. Tedesca Viktoria Rebensburg, 22 anni, è al 4˚ successo in un gigante di Coppa. La tedesca, quinta dopo la tornata iniziale, ha sciato alla grande nella seconda, trovando sul sentiero disegnato dall’italiano Costazza un ritmo incredibile e si è messa alle spalle l’austriaca Goergl (che con questo passo diventa in Coppa la terza incomoda fra Riesch e Vonn) e la rediviva statunitense Mancuso. Brignone La delusione in casa

azzurra ha i riccioli neri di Federica Brignone, uscita dopo 46 secondi della prima manche quando comunque la sua prova era già compromessa. Quella di Aspen è una pista da prendere con le pinze, ma Fede, che per una manche a Sölden aveva sciato come se provenisse da un altro pianeta, ha attaccato troppo finendo per commettere un sacco di errori. Aveva il vantaggio di partire con il numero 1 ed una pista perfetta, ma non ha cercato di mettersi in riga sulla quinta porta quando al cambio di pendenza le è mancata la neve sotto gli sci, ha cercato di recuperare e dopo 27 secondi aveva già 66/100 di ritardo dalla Goergl, la più veloce della prima discesa. Il talento non basta, bisogna ragionare, soprattutto in ricognizione. Sei le azzurre in classifica, 16ª Irene Curtoni che nella seconda discesa con il secondo tempo di manche ha recuperato 13 posizioni, 17ª la Agerer, 19ª Manuela Moelgg. Stasera c’è lo slalom. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

BASKET L’8a GIORNATA DI SERIE A

Hurtt fa male a Venezia Varese affianca le grandi La 23enne guardia è decisiva nell’ultimo quarto insieme a Stipcevic E la Cimberio raggiunge il trio di Eurolega in testa alla classifica VARESE VENEZIA

timana senza allenamenti ma efficace con due triple nella ripresa per mettere ko una difesa a lungo schierata a zona da Mazzon.

73 67

(22-19, 38-37; 54-52) CIMBERIO VARESE: Stipcevic 14 (1/2, 2/8), Hurtt 18 (5/10, 2/6), Diawara 13 (2/5, 1/6), Kangur 8 (1/4, 2/5), Garri 7 (2/4); Talts 2 (1/1, 0/1), Reati 3 (0/1, 1/2), Demartini (0/1 da 3), Fajardo (0/2), Rannikko 8 (0/1, 2/3). N.e.: Ganeto e Bertoglio. All.: Recalcati.

Atletici Un’Umana che, dopo un avvio segnato da 8 punti consecutivi con conclusioni da sotto e da fuori di un Kangur subito imprendibile per Slay come per Fantoni (14-7 al 5’), aveva trovato il modo di imporre il proprio maggior tasso atletico nel secondo periodo con Young in spolvero (27-29 al 18’30”). Recalcati doveva così trovare risorse dalla panchina giocandosi la carta Rannikko: il finlandese non tradiva e riusciva a dar

UMANA VENEZIA: Clark 13 (3/4, 1/6), Young 20 (3/10, 1/3), Slay 5 (1/1, 1/3), Fantoni 4 (1/3, 0/1), Szewczyk 9 (2/2, 1/4); Bowers 10 (2/4, 2/5), Bryan 3 (1/3), Meini, Rosselli 2 (0/1), Allegretti 1 (0/2, 0/1). N.e.: Causin, e Tomassini. All.: Mazzon. ARBITRI: Paternicò, Sardella, Capurro. NOTE – T.l.: Var 19/24, Ven 23/26. Rimb.: Var 38 (Kangur, Diawara 8), Ven 21 (Slay 8). Ass.: Var 11 (Stipcevic e Diawara 4), Ven 5 (Rosselli 2). Antisportivo: Slay 24’24” (42-43). Tecnico: panchina di Varese 34’51” (61-60). Usciti 5 f.: Szewczyk 38’36” (70-64) Progr.: 5’ 11-7, 15’ 27-29, 25’ 46-44, 35’ 61-58. Spett.: 2207 per 22.389 euro.

Ora la squadra di Recalcati riposa e avrà tempo di valutare il ritorno di Jobey Thomas

ANTONIO FRANZI VARESE

Il rookie Hurtt diventa prezioso terminale offensivo e con 7 canestri dal campo, tutti in momenti caldi di una sfida a lungo in equilibrio, aiuta la Cimberio a ritornare alla vittoria dopo i due stop esterni di Bologna e Siena. In un anticipo televisivo dove il quintetto di Carlo Recalcati ha mostrato buona intensità su entrambi i lati del campo (17 palle recuperate), proprio la prestazione della giovane guardia statunitense (5/10 da due con 4 falli subiti) si è alzata di tono nella parte centrale dell’ultimo periodo quando Varese, aiutata anche da un Stipcevic (4 assist e 19 di valutazione) puntuale a bucare la retina perfino dai 9 metri nei momenti in cui la palla scottava, ha siglato un parziale di 8-0. Break Così, intorno al 35’, men-

tre Venezia cercava di far valere i guizzi di Clark (13 punti, ma solo 4/10 al tiro) concluden-

Nella Reyer ancora un’ottima partita dell’eterno Young, male Szewczyk e Slay

do in sorpasso (61-62) un break caratterizzato dalle percussioni di Young, proprio Hurtt andava a conquistarsi un preziosissimo rimbalzo offensivo sulla testa di un Szewczyk opaco (solo 4 rimbalzi e 3 canestri in azione) e di uno Slay protagonista ma in negativo (5 punti e 6 di valutazione) con anche un antisportivo sul groppone. Quel pallone strappato all’anello avversario dall’ex Tulsa University, poi trasformato in due

punti da sotto, ha ridato fiato nel finale a una Varese in grado di sopperire all’assenza in extremis di Ganeto (dolore agli adduttori comparso durante il riscaldamento) e al deficit di condizione di Fajardo (solo 4 minuti sul parquet), al rientro dopo 20 giorni di fermo. In questa situazione, oltre alla reattività di Diawara (8 rimbalzi e 17 di valutazione), importante in casa Cimberio è stato pure l’apporto di Rannikko, reduce da una set-

Justin Hurtt, 23 anni, guardia, 1.94, prima stagione da professionista dopo il college a Tulsa, contro Tamar Slay, 31 anni CIAMILLO

ritmo a un attacco per qualche istante asfittico. I punti ritornavano a incrementarsi sulla parte del tabellone siglata Cimberio (52-44 al 27’). Un allungo subito bloccato da Bowers, che insieme alle incursioni di Clark rimetteva in partita Venezia (61-62 al 34’). Non bastava per i veneti perché la coppia Hurtt-Stipcevic diventava protagonista siglando con i propri canestri (anche 6/6 dalla lunetta per il play croato) un successo che rilancia le ambizioni varesine alla vigilia di un turno di riposo in cui si vaglieranno le condizioni di Jobey Thomas, rientrato nel gruppo dopo l’infortunio dello scorso anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALTRO ANTICIPO PULLEN E COLEMAN SPINGONO L’ANGELICO ALLA TERZA VITTORIA SU QUATTRO PARTITE IN TRASFERTA

Anche Biella in vetta, Treviso k.o. Cancellieri: «Bravi nelle scelte» Djordjevic: «Manca l’aggressività» TREVISO BIELLA

79 82

(22-21, 44-51; 60-65). BENETTON TREVISO: De Nicolao (0/2), Moore 8 (1/3, 2/3), Gentile 19 (7/10, 1/6), Scalabrine 11 (2/7, 2/5), Cuccarolo (0/1); Adrien 18 (6/14), Mekel 7 (3/3), Becirovic 16 (2/4, 2/3), Bulleri (0/1 da tre). N.e.: Gaspardo, Moldoveanu, Wojciechowski. All.: Djordjevic. ANGELICO BIELLA: Pullen 19 (5/11, 1/6), Coleman 11 (4/10, 1/2), Soragna 12 (3/4 da tre), Dragicevic 14 (5/8, 0/3), Miralles 7 (2/6); Jurak 7 (2/6, 0/1), Minessi, Chrysikopoulos, Chessa 12 (1/1, 2/4). N.e.: Laganà, Lombardi, Rossi. All.: Cancellieri. ARBITRI: Taurino, Lanzarini, Vicino. NOTE - T.l.: Tre 16/20, Bie 23/32. Rimb.: Tre 29 (Adrien 9), Bie 40 (Miralles 9). Ass.: Tre 10 (Gentile 3), Bie 6 (Pullen 4). Progr.: 5' 8-7, 15' 35-42, 25' 57-57, 35' 69-70. Usc. 5 f.: Jurak 34'47" (68-70), Bulleri 37'29" (69-72), Miralles 39'45" (76-80).

ALBERTO MARIUTTO TREVISO

Urlano di gioia i ragazzi di Cancellieri al rientro negli spogliatoi, e hanno ragione. Hanno compiuto una grande impresa. Il primo posto in classifica è una soddisfazione da godere per poche ore, ma i due punti guadagnati al Palaverde saranno preziosi. Non era facile vincere una partita così: il primo tempo per Soragna e compagni era stato fin troppo facile (51 punti segnati), perché la difesa Benetton era stata bravissima a lasciare liberi i migliori tiratori. Da fuori entrava di tutto, e quando la palla arrivava in area, Dragicevic surclassava le lente movenze di Scalabrine o Cuccarolo. Ma il secondo tempo è stata altra cosa. La Benetton è rientrata con altra intensità. De Nicolao, Gentile e Adrien sembravano indiavolati, e infatti Treviso più volte ha riagguan-

tato l’Angelico. Ritmi Ma Pullen e Coleman hanno sempre tenuto la situazione in mano, alternando con grande intelligenza ritmi sonnolenti a volate in contropiede. Anche quando è salito in cattedra Becirovic, talento straordinario anche con la schiena bloccata

Jacob Pullen, 22 anni, da Kansas State a Biella dov’è il secondo miglior marcatore in serie A CIAMILLO

(16 punti, quasi tutti nell’ultimo quarto), il fortino biellese non è caduto. Nel punto a punto finale non ci sono mai stati dubbi. Cancellieri, terza trasferta vittoriosa su 4, è raggiante: «Nei momenti cruciali siamo riusciti a fare le scelte giuste. La fiducia in attacco è stata la nostra arma vincente. Coleman questa settimana è stato sempre fermo; quando ha capito di non aver ritmo, è stato bravo a lavorare per gli altri e a trovare le situazioni per segnare in prima persona». Djordjevic cerca le motivazioni: «Molti di noi non hanno conoscenza di come si gioca in Europa: per questo ogni volta patiamo l’inizio. Dobbiamo giocare in maniera più fisica e aggressiva. È da molto che stiamo aspettando alcuni giocatori e ancora non riescono a darci quello che dovrebbero». Novità ce ne saranno: con l’inizio della Nba, qualcuno da Treviso potrebbe partire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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la guida

IN 5 AL Olimpia a Caserta VERTICE La classifica di serie A (tra parentesi vinte e perse) Milano 10 (5-1) Cantù 10 (5-2) Siena 10 (5-2) Varese 10 (5-3) Biella 10 (5-3) Pesaro 8 (4-2) Venezia 8 (4-3) Avellino 8 (4-3) Bologna 8 (4-3) Caserta 6 (3-3) Sassari 6 (3-3) Treviso 6 (3-4) Roma 6 (3-4) Cremona 4 (2-5) Montegranaro 2 (1-5) Casale 2 (1-6) Teramo 2 (1-6)

S I migliori realizzatori Von Wafer (Cremona) 21 punti di media; Jacob Pullen (Biella) 17.3; Luigi Datome (Roma) 17; Andre Collins (Caserta) 16.8; Taquan Dean (Avellino) 16.

S I migliori a rimbalzo Linton Johnson (Avellino) 10.9; Jeff Adrien (Treviso) 10.5; Greg Brunner (Montegranaro) 9.7 Viktor Sanikidze (Bologna) 9 Dejan Ivanov (Montegranaro) 8.7

S I migliori agli assist Marques Green (Avellino) 6.3 Travis Diener (Sassari) 6.2 Andre Collins (Caserta) 5.3 Rok Stipcevic (Varese) 5.1 Omar Cook (Milano) 4.7

Roma con Cantù Tv: Pesaro-Avellino SASSARI-TERAMO Arbitri: Chiari, Quacci, Pinto. (g.d.-m.p.) Il Banco di Sardegna recupera Devecchi e Brian Sacchetti dopo i riposi precauzionali di inizio settimana, e Hosley, ieri fermo per un piccolo affaticamento. Tercas senza Wanamaker, con l’annunciato accordo nella Nba, ora l’arrivo di Jenkins è in dubbio. Tornato Brandon Brown che è stato negli Stati Uniti per il funerale del padre, dovrebbe esserci anche Borisov bloccato in settimana da una contrattura alla schiena. Tv: Teleponte e Rete 8. ROMA-CANTÙ Arbitri: Facchini, Duranti, Terreni. (p.t.) Acea con Maestranzi ancora inutilizzabile (ma forse in panchina), esordio di Mordente. Bennet senza Scekic infortunato e con Micov in forte dubbio per un problema muscolare. Tv: Rete 55. CASERTA-MILANO Arbitri: Lamonica, Giansanti, Gori. (l.b.) Pepsi al completo, con Tusek in sostituzione di Stipanovic. Caserta che ha aderito al progetto dell’Unicef per la riduzione della mortalità infantile nei paesi dell’Africa centrale, scenderà in campo con la maglia dell’Unicef «Vogliamo Zero». Emporio Armani al completo. Tv: Milanow. CREMONA-SIENA Arbitri: Sahin, Begnis, Bettini. (a.r.-g.n.) Vanoli Braga al completo, con l’esordio del nuovo arrivato Roderick. Prima casalinga della stagione per coach Caja e Kakiouzis. Montepaschi al completo. Tv: Canale 3. CASALE-MONTEGRANARO Arbitri: Cicoria, Ramilli, Mazzoni. (ma.ne.-a.p.) Casale al completo col nuovo assetto: rientra Temple e debutta l’ultimo arrivato Niccolò Martinoni. Escluso Kirksay, la Fabi Shoes va a Casale con il roster al completo e davanti a George Karl, allenatore di Denver e Danilo Gallinari, padre di Coby. Tv: E’ tv Marche. PESARO-AVELLINO (ore 20.30) Arbitri: Tola, Lo Guzzo, Biggi. (cam.ca.-l.z.) Scavo Siviglia al completo, Sidigas sempre senza Infanti alle prese con problemi alla schiena. Tv: Rai Sport 2. RIPOSA: BOLOGNA DONNE Alle 18 la 7a giornata: Pozzuoli-Taranto (ore 17 diretta Rai Sport 2); Geas S.S.Giovanni-Comense; Parma-Schio; Priolo-Alcamo; Lucca-Faenza; Umbertide-Cagliari. Classifica: Taranto, Lucca, Umbertide 10; Comense, Schio, Faenza 8; Pozzuoli, Parma 6; S.S.Giovanni, Priolo, Cagliari 2; Alcamo 0. SPAGNA (pe.m.) In uno degli anticipi della 9a giornata della Liga spagnola, il Real Madrid ha vinto in trasferta a Saragozza. Giovedì prossimo il Real giocherà a Milano in Eurolega senza Rudy Fernandez infortunato. Risultati: Saragozza-Real Madrid 67-84 (30-45) (Wright 23; Carroll 20, Ibaka 15, Suárez, Pocius 10); Valladolid-Murcia 65-76 (Robinson 17; Augustine 16).

LEGADUE

Jesi-Barcellona All’esordio la diretta delle 12 Oggi prima partita alle 12 con diretta su E’tv (bouquet Sky) e commento tecnico di Enzo Esposito. Alle 18 15 la 9a giornata: Jesi Barcellona (ore 12 diretta su E'Tv canali 823 e 829 bouquet Sky); Imola Forlì; Brescia Veroli; Ostuni Scafati; Piacenza Brindisi (diretta Viva l’Italia Channel e Made in Italy canali 879 e 875 bouquet Sky); S.Antimo Bologna. Venerdì; Reggio Emilia Pistoia 91 43. Riposa: Verona. Classifica: Reggio Emilia, Pistoia, Brindisi 12; Scafati, Brescia, Barcellona, Piacenza 8; Ostuni, Bologna, Veroli, Jesi, Verona, Imola, Forlì 6; S.Antimo 0.


DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

BASKET LA SVOLTA AMERICANA PAOLO BARTEZZAGHI

Danilo Gallinari giocherà oggi a Caserta, giovedì in Eurolega contro il Real Madrid e, forse, domenica prossima contro Cremona. Quindi saluterà Milano e partirà per Denver dove, come ieri ha detto il padre e agente Vittorio, dovrebbe presentarsi il 5 o 6 dicembre, in vista dell’inizio della preparazione il 9. Andrea Bargnani è già a Toronto da un paio di settimane e lì rimarrà. Proprio ieri il presidente di Roma Claudio Toti, alla presentazione di Marco Mordente, aveva detto di aver raggiunto un accordo con il Mago. Roma è la società più beffata dall’annunciata fine del-

Nba: via a Natale Gallo ancora 3 gare Roma, ciao Bargnani Gallinari giocherà con Milano oggi, giovedì contro il Real e poi, forse, Cremona. Toti aveva l’accordo con il Mago cui è proprietario, raggiunto poi da Ronny Turiaf. «Questa è stata la nostra ultima partita con l’Asvel — ha detto ieri Parker dopo i 23 punti segnati nella vittoria a Strasburgo — l’importante era vincere e non farsi male». Boris Diaw era tornato nel suo Bordeaux, addirittura nella seconda serie francese. Gli spagnoli Rudy Fernandez al Real Madrid, raggiunto da Serge Ibaka. I turchi Ilyasova all’Anadolu Efes, Erden al Besiktas, Okur ad Ankara. Il brasiliano Leandro Barbosa al Flamengo. Il russo Andrei Kirilenko è al Cska imbattuto in Eurolega con un contratto che prevede un mese di tempo per valutare offerte nella Nba dal termine ufficiale della serrata, cioè dopo la firma del nuovo contratto collettivo, presumibilmente tra una settimana.

la serrata Nba: non arriverà Tyreke Evans, che dicono essere sovrappeso di una decina abbondante di chili, e neppure il romano de Roma, Bargnani. La più penalizzata in campo rischia di essere stata Cantù che in Eurolega ha incontrato due volte il Nancy con Nicolas Batum. Giovedì scorso il francese di Portland ha giocato maluccio, anche per la super difesa di Micov e compagni. Ma è difficile sostenere che il Nancy senza Batum avrebbe potuto vincere tre partite su sei in Eurolega, di cui una proprio con Cantù.

I contratti La ricreazione è fini-

ta. Treviso ha tre giocatori che possono uscire dal contratto: E’Twaun Moore, Jeff Adrien e Brian Scalabrine. Il miglior realizzatore della serie A Von Wafer può lasciare Cremona se firmerà un contratto garantito nella Nba. Così anche Charles Jenkins appena preso da Teramo. Lamar Odom non raggiungerà il Besiktas e Deron Williams che ha fatto in tempo a segnare 50 punti la scorsa settimana in Eurochallenge. TJ Ford è entrato nella storia dell’Eurolega in una sola partita, anzi in soli 13 minuti: giovedì ha distribuito 10 assist nella vittoria del KK Zagabria contro i tedeschi del Bamberg che si dicevano pronti a prendere Dirk Nowitzki se la stagione Nba fosse stata annullata e loro si fossero qualificate per le Top 16. Fine dei se, dei forse, dei chissà.

Di tutto La fine della serrata

chiude quindi un florido periodo di voci, sogni, ritorni, trattative impossibili. Dal 1o luglio si è visto, letto e sentito di tutto. Si è visto Deron Williams giocare al Besiktas ed essere eliminato ai preliminari di Eurocup. Si è letta la lettera della Virtus Bologna al presidente degli Stati Uniti Barack Obama per agevolare l’arrivo di Kobe Bryant. Si è sentito di Ron Artest, che ora si chiama Metta World Peace, felice di confrontarsi con il più che periferico campionato inglese. Poi Kevin Durant ai tedeschi del Bayreuth, LeBron James nella National Football League e Kevin Love nel beach volley.

Li rivedremo così: Danilo Gallinari, 23 anni, a Denver, contro Andrea Bargnani, 26, a Toronto AFP

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1o LUGLIO LO STOP

1 luglio Scaduto il contratto collettivo e falliti gli ultimi incontri tra proprietari e giocatori, la Nba annuncia la serrata.

Giocatori battuti dalla linea Stern SIMONE SANDRI NEW YORK

brerebbe davvero imprevedibile. Certo l’accordo raggiunto, i cui dettagli non sono ancora stati comunicati visto che sia David Stern che Derek Fisher vogliono prima esporli ai propri associati, non può far fare i salti di gioia ai giocatori. La divisione È passata infatti la

Alle tre del mattino arriva la notizia più gradita da tutti i tifosi Nba nel mondo. Proprietari e sindacato raggiungono un accordo di massima e il lockout arriva finalmente al capolinea dopo 149 giorni di minacce, bluff e promesse non mantenute. Per arrivare all’ufficialità ci sarà bisogno della ratificazione, tramite votazione generale (per l’approvazione basterà il 50% +1), da parte dei membri del sindacato (circa 430 giocatori) e dai proprietari Nba. Dovrebbe trattarsi solo di una formalità visto che arrivati a questo punto un dietrofront sem-

linea del commissioner, cioè una divisione 50-50 dei guadagni (che può salire fino al 51% a favore dei giocatori a seconda dei proventi Nba), un bel salto all’indietro rispetto al 57% che i cestisti portavano a casa fino a giugno. Ci sono ancora diversi dettagli da limare, a partire dall’età di ingresso nella Nba fino ad arrivare a test antidoping più sofisticati, ma la stretta di mano è arrivata. «Il buonsenso ha prevalso — sottolinea Stern, senza giacca e con un maglione stile Marchionne — ci sono ancora delle formalità ma sono sicuro che non ci saranno intoppi e a Natale partirà la stagione

Si ricomincia così: LeBron James, 26 anni, di Miami, contro Dirk Nowitzki, 33, di Dallas AFP

Nba». Il tempo stringe per cui i camp di preparazione prenderanno il via il 9 dicembre in contemporanea con l’inizio del mercato. Le squadre giocheranno 66 partite di stagione regolare. Rimane confermata, salvo inaspettati colpi di scena, la programmazione natalizia che ora darà inizio alla stagione: New York-Boston, l’attesissima rivincita della scorsa finale Nba, Dallas-Miami, e Lakers-Chicago. «Torniamo a giocare e restituiamo il basket Nba ai nostri tifosi — dice un non certo raggiante Fisher — è la cosa più importante». Il sindacato ha ceduto su tutta la linea, sulle questioni legate al salary cap ma porta a casa il risultato più prezioso, non far perdere altri stipendi ai membri. Considerato che l’accordo siglato non è molto diverso da quello proposto da Stern alcune settimane fa, si poteva arrivare a questa conclusione prima. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VARENNINO

Napoleon trappola parigina

S 8 luglio Deron Williams, play dei Nets, firma con il Besiktas Istanbul. È il primo giocatore Nba a emigrare a causa della serrata.

L’arrivo di ieri a Parigi. Napoleon Bar è il primo all’interno FORNI

Trova tardi lo spazio per lo S 18 settembre sprint ed è solo 5˚ Proseguono le trattative tra riavvicinamenti e rotture. Bologna inizia a corteggiare Kobe Bryant.

S 20 settembre Danilo Gallinari si accorda con Milano.

S 23 settembre La Nba cancella 43 partite di preseason.

S 10 ottobre Cancellate le prime due settimane di stagione regolare il cui inizio era in programma a fine ottobre.

S 27 ottobre Dopo la rottura dell’ennesima trattativa, i giocatori decidono di citare in giudizio la Nba. La stagione è a forte rischio.

L’ACCORDO LA STAGIONE REGOLARE SARÀ DI 66 PARTITE E NON 82, TRAINING CAMP E MERCATO AL VIA IL 9 DICEMBRE

Nella divisione dei guadagni la loro quota cala da 57 a 50. Ora le ratifiche

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IPPICA

Tra una settimana il ritorno a Denver Parker: «Questa è stata l’ultima con Villeurbanne»

Patria In realtà, oltre a Gallinari a Milano, molti avevano scelto il ritorno in patria. I francesi Tony Parker al Villeurbanne di

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L’OK DI OBAMA

Ha trovato lo spazio solo negli ultimissimi metri e alla fine non è potuto andare oltre il quinto posto. Dopo la vittoria di dieci giorni fa, il Varennino Napoleon Bar (M. Abrivard) non è andato oltre un piazzamento marginale nel Prix de Chenonceaux (m 2700) vinto a sorpresa da Sud (S. Hardy) in 1.13.8 davanti a Sogo in un arrivo serratissimo, che ha visto i primi cinque in un fazzoletto. Napoleon Bar è partito bene, ma è rimasto all’esterno, poi è riuscito ad andare in corda «scambiando» con Sogo, che a sua volta ha fatto passare un altro avversario: morale, Napoleon si è ritrovato terzo in corda per tutta la corsa. In retta cavalli a ventaglio, ma all’interno il buco si aperto quando ormai era troppo tardi. Il grande obiettivo di Napoleon Bar è il Criterium Continental di fine dicembre, corsa che potrebbe aprirgli le porte dell’Amérique. Male gli altri italiani. Nalda Nof (F. Nivard), alla prima uscita coi colori francesi, è stata lanciata in terza ruota sull’ultima curva ma non è andata oltre il settimo posto: su distanze più brevi saprà sicuramente dimostrare il suo valore. Non Solo Bar ha rotto. Maharajah quarto Un altro grande protagonista del meeting parigino sta preparandosi in Svezia. Si tratta di Maharajah, l’anno scorso secondo nell’Amerique e nel France e poi primo nel Paris. Ieri l’allievo di Stefan Hultman ha deluso ancora finendo quarto in una prova sul doppio chilometro vinta dal danese Local Conch. Maharajah non vince dal 30 aprile, il campanello d’allarme è già squillato.

oggi Bologna: New Star vuole il Due Torri S Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha commentato l’accordo preliminare alzando il pollice in un gesto di soddisfazione. Ieri Obama ha assistito alla partita tra Towson University-Oregon State, college allenato dal fratello della moglie Michelle, Craig Robinson.

BOLOGNA Oggi all’Arcoveggio (inizio del convegno alle 14.30) è il giorno del Premio Due Torri, un tempo Gran Premio e ora relegato a un invito di lusso per i 4 e 5 anni. La favorita è New Star Fks che può scattare subito al comando e ipotecare la corsa. Maier e Noble Nord Fro. 6ª corsa - 16.40 - Premio Due Torri - e 19.800, m 1660: 1 Nero de Gloria (G. Cassani); 2 Navarra Lavec (M. Raimo); 3 Next Gill Mmg (E. Moni); 4 Nera Azzurra (Fr. Facci); 5 Maier (T. Di Lorenzo); 6 New Star Fks (R. Vecchione); 7 Mercury Roc (I. Guasti); 8 Noble Nord Fro (F. Pisacane). OGGI ANCHE Galoppo: Roma (14.30) e Siracusa (14.45). Trotto: Bologna (14.30), Firenze (15.05), Torino (14.50) e Montegiorgio (15.25). IERI 7-1-11-1-6 A Siracusa (m 1700): 1 La Roccaccia (R. Fontana); 2 Red Jo; 3 Alabama Slammer; 4 Super Alessandro; 5 Pelle di Luna; Tot.: 13,53; 4,37, 2,54, 4,93 (82,67). Quinté: n.v. Quarté: e 1.609,44. Tris: 554,31.


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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

PALLAVOLO COPPA DEL MONDO IN GIAPPONE LE PROSSIME AVVERSARIE

HJL

CUBA

Wilfredo Leon, 18 anni TARANTINI

Battuta e attacco fanno paura Squadra molto giovane e ricca di entusiasmo, che fa dell’attacco e della battuta due armi formidabili. Nei giorni di grazia possono fare paura a tutti, quando questi due fondamentali non girano fanno un po’ più fatica. In questa Coppa del Mondo stanno alternando spesso il palleggiatore titolare: ora gioca Hierrezuelo e ora Diaz. LA STELLA: Wilfredo Leon.

HJL

SERBIA

Ivan Miljkovic, 32 anni

Rivincita della finale europea Per l’Italia è la partita più dolorosa delle 11 in programma, riapre la ferita dell’Europeo che gli azzurri volevano finisse in un altro modo (la finale del 18 settembre è stata vinta dai serbi). Miljkovic è in flessione rispetto alla kermesse viennese, ma nella gara secca può fare sempre la differenza. Molto forte la coppia di centrali: Stankovic Podrascanin. LA STELLA: Ivan Miljkovic

«Il segreto è l’egoismo di gruppo»

HJL

ARGENTINA

Luciano De Cecco, 23 anni

Le qualità: giovane e veloce La giovane Argentina allenata da Javier Weber (ex palleggiatore con breve passato nel campionato italiano) fa un gioco molto veloce, come hanno spiegato i tecnici qui ad Hamamatsu forse il più veloce. Ha anche due centrali molto forti (Crer e Solè), temibili a muro e con un attaccante di stazza mondiale come Facundo Conte. LA STELLA: Luciano De Cecco

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI HAMAMATSU (Giappone)

Berruto, così funziona il nostro staff «Si litiga, si decide, poi tutti d’accordo»

Mauro Berruto, 42 anni, esulta. Accanto a lui il vice Andrea Brogioni, 43 anni GALBIATI

«In queste tre partite c’è il cuore del nostro torneo». Mauro Berruto è bravo a trovare le frasi ad effetto, ma coglie molto spesso il centro della questione, come finora si è mostrato lucidissimo nella gestione della panchina nelle partite più toste di questa Coppa del Mondo e nel tenere molto attiva la squadra che allena la squadra, ovvero quel gruppo spesso «invisibile», che fa funzionare al meglio chi va in campo. Il c.t. piemontese sa bene che in queste gare l’Italia si gioca buona parte delle sue possibilità di andare a Londra direttamente. Non si possono sbagliare mosse: né in campo, né in quello che accade fuori. Dalla preparazione delle partite, alla gestione dei riposi, al recupero mentale della squadra. Tutti aspetti su cui lo staff azzurro riversa il massimo delle energie: «Anche se spesso con opinioni molto diverse l’uno dall’altro… Diciamo che le discussioni fra noi sono all’ordine del giorno — racconta sorridendo Berruto — c’è una dialettica piuttosto vivace. Il sistema metodologico è quello di dirci tutto, poi è chiaro che alla fine che si tirano le fila e si prende una decisione. Ma la decisione finale è sposata da tutti come se fosse la propria. Questa identità di obiettivi, identità di sentire, l’ho chiamata egoismo di gruppo. Qualcosa che ci unisce profondamente tutti 25 quanti siamo, i giocatori, lo staff. Siamo qui da un bel po’ di giorni, ma a personalmente mi sembra di essere appena arrivato». Fatica Anche se in certi momenti la fatica si fa sentire per il ritmo rutilante della manifestazione che non concede re-

spiro: fra viaggi, pochi allenamenti personalizzati — per tenere in forma anche coloro che stanno giocando meno, quindi spesso la squadra si sdoppia fra sala pesi e palestra per fare in modo che chi stia fuori non soffra del fatto di avere carichi di lavoro differenti, visto che non è possibile che tutti giochino lo stesso numero di gare — e soprattutto la preparazione tecnica e tattica delle partite. «Gli scoutman fanno il montaggio delle partite degli avversari ed evidenziano una serie di punti, poi passano il materiale a Brogioni e Giani che essendo in camera assieme hanno anche la maniera di discuterne. Quindi la gran mole di lavoro sviluppata arriva a me, che la sintetizza in un numero congruo di cose da trasmettere ai giocatori. Magari in due sedute video diverse: proprio per evitare che incontri troppo pesanti stressino, senza produrre effetti positivi per la squadra. Anche questo rappresenta un aspetto importante». Cibo Insomma dall’alimentazione alle statistiche cosa non si fa per soddisfare l’ossessione olimpica dell’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LO STAFF

Ecco la squadra giapponese: da Brogioni a Giani Secondo allenatore: Andrea Brogioni; assistente: Andrea Giani. Preparatore fisico: Andrea Pozzi. Scoutman: Matteo Carancini, Giampaolo Danzi e Federico Cian. Dottore: Piero Benelli. Fisioterapisti: Davide Lama e Leonardo Arici. Dg: Libenzio Conti. Team Manager: Stefano Sciascia

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ALLE 10.20 CON CUBA

(a.a.) Dopo i trasferimenti si torna a giocare a Fukuoka e Hamamatsu. Oggi 6a giornata A Fukuoka 3 Iran-Stati Uniti, 7 Polonia-Cina, 11,20 GiapponeEgitto. A Hamamatsu 3 SerbiaRussia, 7 ArgentinaBrasile, 10.20 Cuba-Italia Domani 7a giornata A Fukuoka 3 Iran-Egitto, 7 Polonia-Stati Uniti, 10,20 Giappone-Cina; A Hamamatsu 3 Argentina-Russia, 7 CubaBrasile, 10.20 Serbia-Italia FORMULA Le 12 formazioni si affrontano tutte contro tutte, le prime tre della classifica si qualificheranno per Londra. PUNTI Attribuiti come in Italia (3 al successo per 3-0 e 3-1, 2 per il 3-2, 1 punto alla sconfitta 2-3) TV Tre gare al giorno in diretta su Sky Sport 2 e Sky Sport Mondiale

CLASSIFICA SQUADRE Polonia

PT G 13 5

V 4

P SV SP 1 14 6

Russia

12 5

4

1

12 5

Brasile

12 5

4

1

14 6

Italia

11

5

4

1

13 6

Iran

9

5

4

1

12 10

Cuba

9

5

3

2 10

Argentina

9

5

3

2 12 9

Stati Uniti

6

5

2

3

8

9

Serbia

3

5

1

4

7

14

Egitto

3

5

1

4

4 12

Giappone

2

5

0

5

6 15

Cina

1

5

0

5

2 15

7

A-1 donne Piacenza vince A Bergamo arriva Villa Cortese PIACENZA – PARMA 3-2 (23-25, 26-24, 17-25, 25-14, 15-11) REBECCHI NORDMECCANICA:Dall’Igna 2, Turlea 18, Leggeri 14, Kajalina 20, Pachale 21, Nicolini 11; Mazzocchi (L), Davis. Ne: Callegaro e Cella. All. Marchesi CARIPARMA SIGRADE: Dalia 2, Bacchi 14, Campanari 4, Moreno Pino 26, Grothues 17, Kovalenko 9; Gibertini (L), Galeotti, Poma (L), Roani. N.e. Brusegan. All. Radogna ARBITRI: Gnani e Satanassi NOTE - Spettatori 900, incasso 2000. Durata set: 25’, 28’, 25’, 22’, 16’; tot. 116’. Rebecchi: battute sbagliate 5, vincenti 2, muri 11, seconda linea 7, errori 27. Cariparma: b.s. 4, v. 2, m. 11, s.l. 5, e. 20. Trofeo Gazzetta: 6 Pachale, 5 Leggeri, 4 Moreno Pino, 3 Kajalina, 2 Grothues, 1 Turlea. PIACENZA (m.mar) Piacenza (Turlea in banda per le assenze di Cella e Lehtonen) vince al tie break dopo aver recuperato tre volte lo svantaggio. Decisiva nel finale la Pachale, OGGI La 6ª giornata, ore 18 (dir. Sportube.Tv): Bergamo-Villa Cortese; Conegliano-Modena; Novara-Pesaro; Urbino-Chieri; Busto A.-Pavia. Classifica: Busto A. 15; Villa Cortese 14; Urbino 13; Bergamo 11; Piacenza, Modena 8; Parma 7; Novara 5; Conegliano 3; Chieri 2; Pavia 1; Pesaro 0. A-2 UOMINI (f.c.) Oggi l’11a giornata: Sora-Milano (ore 16, dir. Sportitalia 2); Atripalda-Corigliano; Molfetta-Santa Croce; Loreto-Isernia; Segrate-Cantù; Città di Castello-Perugia; Club Italia-Castellana Grotte; Reggio Emilia-Genova. Classifica: Segrate 27; Castellana 23; Molfetta 22; Perugia 20; Sora, Genova, Città di Castello 19; Santa Croce 17; Loreto, Milano 16; Club Italia 12; Corigliano 11; Isernia, Cantù 6; Reggio Emilia 5; Atripalda 2. A-2 DONNE (m.l.) Oggi (ore 18) l’8a giornata; Giaveno-Matera (ore 17). Montichiari-Fontanellato; Sala Consilina-Loreto; S.ta Croce-Crema; San Vito-Soverato; Pontecagnano-Forlì; Busnago-Mercato San Severino; Frosinone-Casalmaggiore. Classifica: Crema 20; Giaveno 19; Casalmaggiore, Loreto 16; Santa Croce 14; Montichiari, Sala C. 12; Frosinone, Busnago 10; Fontanellato 8; Mercato S. S., Pontecagnano 6; Soverato, San Vito 5; Forlì, Matera 3.

ATLETICA MARATONA

Firenze cambia strada per i 9000 al via DAL NOSTRO INVIATO

FAUSTO NARDUCCI FIRENZE

Dopo aver cambiato il percorso (partenza da Lungarno Pecaro Giraldi in modo da eliminare la partenza in discesa che rompeva il ritmo) gli organizzatori della Firenze Marathon per la 28a edizione di oggi si sono rivolti al cielo per evitare la pioggia e il freddo che avevano falcidiato l’arrivo degli iscritti (10.211) l’anno scorso. Accontentati: oggi si annuncia cielo sereno e temperatura oscillante fra i 6 e i 14 gradi. Poco importa quindi se le iscrizioni si sono assestate intorno ai 9000 pettorali: probabile che non solo si possa superare il numero di arrivati dell’anno scorso (7773) ma anche avvicinare il record di 8206 classificati del 2009,

statistiche che rendono quella di Firenze la seconda maratona d’Italia dopo Roma. E visto che ormai il confronto si fa anche sui Vip in gara, oggi ce ne saranno due richiamati da una scommessa: Linus e il sindaco Matteo Renzi, che l’anno scorso aveva ottenuto la promessa di partecipazione del dj nel caso lui avesse tagliato il traguardo. Oggi Renzi cercherà di migliorarsi avvicinando le 4 ore e Linus si sobbarcherà la fatica ravvicinata dopo la maratona di New York. Impegno ravvicinato anche per Alex Zanardi che, dopo Venezia e New York, tornerà sul Lungarno per riscattare il ritiro (perdita di una ruota) dell’anno scorso. Atleti Ormai sono il punto dolente delle nostre maratone visto il mancato ricambio gene-

S Partenza ore 9.15, diretta RaiSport1 Uomini: Gelana (Eti, 2h07’37"); Yigeze (Eti); Kipchumba R. (Ken); Boudalia, Battocletti. Donne: Gigi (Eti); Balcha (Eti); Mc Cambridge (Irl) Marconi.

razionale. Così il testimone del nostro movimento sarà stretto nelle mani di due quarantatreenni. Fra gli uomini Said Boudalia, italomarocchino arrivato proprio in Toscana nel ’96 e ora residente in provincia di Belluno dove si è sposato e ha un figlio (Islam) di 6 anni. Said torna a Firenze (dove nel 2007 era stato sesto con 2h17’53") col preciso scopo di migliorare il personale di 2h17’14" stabilito a Treviso nel 2008. Fra le donne tocca invece a Gloria Marconi, ex pistard fiorentina che ha un personale di 2h29’53" e vanta una partecipazione iridata (2003) oltre a un secondo posto alla Milano Marathon 2004. Ma ad accomunare i nostri battistrada c’è il fatto che entrambi corrono a mezzo servizio: Boudalia lavora otto ore al giorno in un magazzino e si è allenato soprattutto durante le ferie estive, la Marconi fa ogni giorno la spola fra Lucca, dove vive e si allena, e Firenze, dove lavora presso il Coni Provinciale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la foto Vince Pistorius E’ il più sexy del Sudafrica (c.arr.) Oscar Pistorius non raccoglie consensi solo sulla pista di atletica. Lo sprinter sudafricano amputato alle gambe (nella foto con il piccolo Kitso Mokolometsa, 4 anni, amputato sopra il ginocchio per malformazioni ossee come Oscar), dopo essere stato scelto quale Best Men Dressed (Meglio Vestito) del Sud Africa da GQ, ha vinto l'"Hot 100" (i cento uomini più "caldi", cioè belli e sexy) di Heat, l'edizione sudafricana della rivista di gossip più diffusa al mondo, superando stelle internazionali del cinema e dello spettacolo, nell'annuale sondaggio con 635.913 votanti.


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TENNIS OGGI LE FINALI ALLA O2 ARENA DI LONDRA

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Masters

I NUMERI K.o. Ferrer e Berdych

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Rullo Federer La sua laurea è con Tsonga Roger, terza sfida in tre domeniche col francese: punta al 6˚ trionfo-record RICCARDO CRIVELLI LONDRA

Se l’opera ha il coro stonato, affidati al tenore più bravo. Per fortuna che Roger c’è. E non stecca. Con Djokovic e Nadal alle corde e Murray a caccia di fantasmi, serviva il talento senza confini di Federer per ridare colore e sonorità al Masters. Questo è il suo teatro, del resto: oggi pomeriggio, contro Tsonga, da favorito, gioca la settima finale in 10 partecipazioni, con cinque successi. Se rivince, stacca Lendl e Sampras. Cioè la storia, come se ne avesse bisogno. Colpo di frusta Non poteva essere Ferrer, che non l’aveva mai battuto in 11 precedenti, conquistando solo tre set, a rovinare il matinée dello svizzero. Il coraggioso David rimane aggrappato al match fino al cinque pari del primo, con la corsa e la ricerca quasi ossessiva del rovescio del rivale, il colpo meno in palla di Roger. Anzi, nel 10˚ gioco, arriva per cinque volte a due punti dal set sul servizio dell’altro. «Lì ho sbagliato un paio di colpi non impossibili — dirà sconsolato

Centenario In fondo, è la dote

che separa il campione dal fe-

«

Sono più completo di 2 anni fa, anche se non ho più vinto tornei dello Slam ROGER FEDERER A quota 16 Major: record

Jo Wilfred Tsonga esulta alla sua maniera per la prima finale raggiunta al Masters EPA

lo spagnolo — e ho perso l’occasione di girare forse la partita». Già, perché nel game successivo, con due deliziose sortite a rete, Federer si procura le due palle break che rompono l’equilibrio. Vinto il set, il colpo di frusta: nel secondo, anche il rovescio canta che è una meraviglia e il servizio è una sentenza, 13 punti su 13 con la prima. Tutto troppo faci-

la classifica di fine anno di Federer che, coi titoli di Basilea e Bercy, imbattuto da 16 partite indoor, con la finale al Masters, scavalca Murray. Già n˚ 2 nel 2003, 2008 e 2010, n˚ 1 dal 2004 al 2007 e nel 2009.

Il servizio potente e vario: l’arma-chiave di Roger Federer indoor REUTERS

le, compresa la 16ª vittoria consecutiva dagli Us Open. «Ma no, non è vero: nel primo set non trovavo bene la palla — analizzerà lo svizzero — poi sono salito di livello, da fondo e con la battuta. Nonostante i precedenti, David è un avversario duro, io ho giocato bene nei momenti cruciali».

DAL NOSTRO INVIATO

oggi dalle 18.30

nomeno e che Federer, da domani di nuovo al numero 3 del mondo, continua a distribuire con classe su tutti i palcoscenici. A Londra, ha ottenuto la vittoria 806 in carriera, come l’idolo Edberg e disputerà la 100ª finale (69 successi): «Sono numeri che mi rendono molto orgoglioso, ma segnalano anche che l’età sta avanzando... Certo, fa piacere collezio-

nare record, ma io credo che l’obiettivo di un giocatore del mio livello sia quello di migliorare sempre, anche a trent’anni. Per questo ritengo di essere un giocatore più completo di due anni fa, anche se non ho più vinto tornei dello Slam». Terza domenica Il Masters, ov-

vero il quinto Slam, può essere una piacevolissima consolazione, con la curiosità di un altro match con Tsonga, l’ottavo in stagione, soprattutto il terzo nelle ultime tre domeniche (Bercy, round robin qui e oggi la finale). Il francese batte Berdych perché contiene il numero degli errori gratuiti (13 per lui, ben 30 per il ceco), fa male con il dritto ed è aggressivo quando l’altro non mette la prima. Sarà un pomeriggio spumeggiante votato al talento puro: per la 15ª volta si sfidano due giocatori che si sono già affrontati nel girone e per ben 8 volte ha vinto chi era stato sconfitto. Sua Altezza Federer non dovrà sbagliare una nota. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VIDEO guarda le immagini su

www.gazzetta.it

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le finali Atp di Roger Federer (Connors 163, Lendl 146, McEnroe 108 e Vilas 104), 7 quelle al Masters (Lendl 9 e Becker 8): se vincerà oggi, diventerà il primatista con 6 trionfi (Lendl e Sampras 5).

1

il francese ad aver raggiunto la finale al Masters prima di Tsonga. C'era riuscito Sebastien Grosjean nel 2001 a Sydney quando perse contro Lleyton Hewitt 6-2 6-2 6-4. (lu.mar.)

Diretta Sky Sport 2 Semifinali, singolare: Federer (Svi) b. Ferrer 7-5 6-3; Tsonga (Fra) b. Berdych (Cec) 6-3 7-5; doppio: Mirnyi-Nestor (Bie-Can) b. Bob e Mike Bryan 7-6 (6) 6-4; Fyrstenberg-Matkowski (Pol) b. Bhupathi-Paes (India) 6-4 4-6 10-6. Oggi finali, singolare: ore 18.30, Federer c. Tsonga; precedenti Federer 7-3; doppio: 16.30, Mirnyi-Nestor c. Fyrstenberg-Matkowski. In tv Diretta Sky Sport 2 dalle 18.30. I premi Ogni partecipante 89mila euro; ogni match vinto nei round robin 89mila euro (e 200 punti per la classifica Atp); vittoria semifinale, 282mila euro (400 punti); vittoria finale, 570mila euro (500 punti); campione imbattuto: 1.200.000 euro (1500 punti).

LA GRANDE SFIDA

Williams a Milano E’ cominciato il count-down: -6

Il conto alla rovescia è cominciato. Sabato prossimo il grande tennis torna a Milano con la sfida al Forum tra Venus (a destra nella foto Liverani) e Serena Williams contro Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Una sorta di Stati Uniti contro Italia. Quattro mini-singolari e un doppio, un antipasto di ciò che andrà in scena sull’erba di Wimbledon nel torneo olimpico della prossima estate. E con l’avvicinarsi dell’evento si è scatenata la caccia agli ultimi biglietti rimasti (si possono trovare su www.ticketone.it). Si attendono quasi 11 spettatori.

RUGBY NONA GIORNATA DI CELTIC LEAGUE

Treviso regala, il Leinster va Due buchi in difesa due mete irlandesi Vosawai dà il pari, ma manca il piede di Botes nel finale EMANUELE SPIRONELLO TREVISO

I campioni d’Europa del Leinster sbancano Monigo di fronte a un Benetton che ha pagato a caro prezzo gli errori commessi in una partita che poteva anche vincere. Per i veneti è la seconda sconfitta consecutiva in Celtic, entrambe casalinghe, mentre gli irlandesi continuano la corsa al vertice. Partenza difficile Decisivo l’inizio disastroso dei padroni di casa, con due mete irlandesi nei primi otto minuti subite su semplici incroci che hanno spiazzato una difesa che — come dimostrerà per buona parte del match — sa esprimersi su più alti livelli. E sul 14-3, per il Leinster è stato più semplice gestire la partita. «Avevamo studiato la gara contro gli Ospreys che Treviso meritava di vincere, per questo siamo arrivati pronti e concentrati» commenterà il tec-

Taccuino A PARMA

nico del Leinster, Joe Schmidt. Il merito di Treviso è stato però quello di non deprimersi, anzi, sotto di 11 punti è riuscito ad inizio ripresa con 5 calci di Botes a portarsi sul 15-17, e al 10’ Vosawai, appena entrato, consacrava la rimonta con la meta del 20 pari.

Italia, al via il primo raduno con Brunel PARMA — Primo raduno per l’Italia di Brunel. Oggi per le 12 a Parma so no stati chiamati 42 atleti: 33 convo cati e 9 invitati, tra gli azzurri che giocano all’estero e quelli che risul tano formalmente infortunati, come Garcia. Probabile assente Martin Castrogiovanni (Leicester) mentre Sergio Parisse, che va verso la con ferma da capitano, sarà presente, per tornare in Francia domani.

Botes impreciso Qui però si in-

ceppava il piede perfetto di Tobias Botes, che prima calciava a lato la trasformazione — ostacolato dagli avversari partiti antitempo dalla loro linea di meta, non ha voluto concentrarsi di nuovo — e poi falliva altri due piazzati per nulla impossibili. L’ultimo, a sette minuti dal termine e con un uomo in più per l’intercetto volontario di Jennings, poteva almeno valere un punto di bonus, dopo che gli ospiti avevano trovato con O’Malley la meta che sancirà il 30-20 finale. «Alla vigilia avevo parlato di un Leinster battibile e credo che l’abbiamo dimostrato — sentenzia il tecnico Franco Smith —. Sono contento del gioco d’attacco e credo che la squadra sia in crescita in ogni aspetto: non abbiamo vinto, ma il divario rispetto agli avversari si sta ristringendo, e questa è una grande cosa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CONTRO L’AUSTRALIA La meta del momentaneo pareggio di Manoa Vosawai, al 10’ s.t. PLP

Barbarians k.o. 60-11 Tre azzurri in campo

TREVISO-LEINSTER 20-30 Marcatori: p.t. 1’ m. Auva’a tr. McFadden, 4’ c.p. Botes, 8’ m. Carr tr. McFadden, 12’, 21’ c.p. Botes, 24’ c.p. McFadden, 31’ c.p. Botes; s.t. 5’ c.p. Botes, 8’ c.p. McFadden, 10’ m. Vosawai, 15’ c.p. McFadden, 24’ m. O’Malley tr. McFadden. BENETTON TREVISO: McLean; De Jager (39’ p.t. Semenzato), Benvenuti, Sgarbi, Williams; Burton, Botes; Barbieri (9’ s.t. Vosawai), Zanni, Derbyshire; Bernabò (9’ s.t. Vermaak), A. Pavanello (32’ s.t. Minto); Cittadini (18’ s.t. Muccignat), Ceccato (9’ s.t. Sbaraglini), Rizzo (9’ s.t. Rouyet). All. Smith. LEINSTER: Fitzgerald; McFadden, O’Malley, D’Arcy (33’ s.t. Macken), Carr; Madigan, Reddan (25’ s.t. Boss); Auva’a (11’ s.t. Heaslip), Jennings, Ruddock; Toner, Browne (25’ s.t. McLaughlin); Hagan (10’ s.t. White), Cronin, Healy (23’ s.t. McGra-

LONDRA — Davanti ai 51.000 di Twic kenham, l’Australia batte agevol mente i Barbarians 60 11 (p.t. 18 3). Partita tradizionalmente aperta: i Wallabies sono stati fischiati a inizio partita, quando hanno piazzato un calcio, e da quel momento hanno preferito giocare, realizzando in tut to otto mete. Una, segnata allo sca dere, per i Barbarians: la marcatura di Tomkins, stella del rugby a 13, è stata seguita da un improbabile ten tativo di trasformazione del capita no, il seconda linea sudafricano Mat field, all’ultimo incontro internazio nale dopo 110 caps. In campo tre azzurri: Mauro Berga masco titolare, Bortolami e Perugi ni sono entrati al 1’ della ripresa, col pilone degli Aironi punito con un gial

th). All. Schmidt. ARBITRO: Clancy (Irlanda). NOTE: p.t. 12-17, spettatori 4600. Giallo a Jennings (34' s.t.). Calci: Botes 5/8 (15 p.); McFadden 6/6 (15 p.), Madigan 0/1. Uomo del match: Sgarbi. Punti: Treviso 0, Leinster 4. Altre. Ieri: Connacht-Ospreys 6-17; Munster-Edimburgo 34-17. Classifica: Leinster, Ospreys 30; Munster 28; Glasgow 26; Cardiff* 25; Scarlets 21; TREVISO 19; Ulster 17; Connacht 15; Edimburgo 14; Dragons* 10; AIRONI 6. Prossimo turno. Venerdì: Ulster-Scarlets (ore 20.05), Connacht-TREVISO (ore 20.30), Edimburgo-AIRONI (ore 20.30), Leinster-Cardiff (ore 21.05). Sabato: Ospreys-Munster (ore 19.30). Domenica: Dragons-Glasgow (ore 17.30).

lo al 12’ s.t. Per l’Australia due mete Ioane, Horwill e Turner; una di Hor ne e Samo; 7 tr., un calcio e un drop O’Connor. Per i Barbarians m. Tomkins, 2 c.p. Cipriani.

ECCELLENZA

Calvisano insiste Oggi Mogliano-Prato A Roma, nel 5˚ turno di Eccellenza, Calvisano batte la Lazio con meta di Canavosio. Rovigo facile sui Crocia ti, oggi Prato va a Mogliano. Lazio-Calvisano 7-10 (p.t. 7-0). Marcatori: p.t. 24’ m. Gargiullo tr. De Kock (L); s.t. 21’ m. Canavosio tr. Griffen (C), 32’ c.p. Griffen. Rovigo-Crociati Parma 40-7 (p.t. 23-0). Marcatori: p.t. 2’ c.p. Basson (R), 16’ e 19’ c.p. Duca (R), 25’ m. Pace tr. Duca, 37’ m. Pavan tr. Duca; s.t. 5’ m. Giazzon (R), 16' m. Van Niekerk tr. Duca (R), 31’ m. tecni ca Crociati tr. Zucconi (P), 43’ m. Pa van. Reggio Emilia-Padova 12-18 (p.t. 3-13). Marcatori: p.t. 2’ m. Borto lussi tr. Hickey (P), 6’ c.p. Hickey, 18’ c.p. Griffiths (R), 36’ c.p. Hickey; s.t. 9’ m. L. Persico (P), 20’ e 26’ c.p. Grif fiths, 36’ d. Griffiths. OGGI. Ore 15: Mogliano Prato; San Gregorio L’Aquila (dir. RaiSport 1). CLASSIFICA: Calvisano 19; Rovigo 17; Prato*, Padova 15; Mogliano* 10; Lazio 8; Crociati Parma 7; San Gregorio*, L’Aquila*, Reggio Emilia 5. (*: una in meno).


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI NUOTO A OTTO MESI DALL’OLIMPIADE, ROTTURA ANCHE CON L’ALLENATORE CHE LA SEGUE DA DOPO SHANGHAI

Bonifacenti lascia la Pellegrini Il tecnico abbandona il collegiale di Roma, Fede resta con Magnini E si farà allenare da Rossetto STEFANO ARCOBELLI

Tra Federica e Federico è quasi (se non già) finita. La Pellegrini dovrà cercarsi un altro allenatore — e sarebbe il sesto — perché Bonifacenti, dopo l’allenamento di ieri nel collegiale programmato fino a mercoledì, ha deciso di tornare a Verona invitando Fede a riflettere e a mettere chiarezza sul sodalizio cominciato dopo i Mondiali di Shanghai. Un rapporto che s’è incrinato all’improvviso, a Roma, dove il gruppo di Verona (l’olimpionica, Sciocchetti e Vio, assente Brembilla) si era trasferito fino a mercoledì perché la piscina da 50 metri del centro federale non è stata ancora coperta. In un confronto col tecnico, l’olimpionica avrebbe parlato dei prossimi Europei di Stettino in vasca corta e dei successivi tricolori invernali come momento-verità per il proseguimento della collaborazione con l’ex vi-

Ghiaccio COPPIE, GP FIGURA

4˚ TECNICO IN 2 ANNI

1 Max Di Mito

ce di Castagnetti. Una fiducia a termine, una sorta di limite al mandato, che l’allenatore ha considerato come mancanza di rispetto e fiducia rispetto ai patti stabiliti in estate e secondo i quali le gare di dicembre sarebbero state considerate come un test, tappe di passaggio in vista delle gare che contano: quelle olimpiche.

Dalle giovanili all’argento olimpico e mondiale (2006)

Velocità, Roma e gruppo Bonifa-

Stefano Morini

centi ha preso cappello perché negli ultimi giorni, pur lavorando bene e dopo i riscontri positivi dei meeting di Lamezia e Viareggio, è come se si sentisse assediato dalle voci di un cambio tecnico. E farsi licenziare come Morini o Lucas non l’avrebbe accettato, per cui s’è confrontato in modo schietto per capire le reali intenzioni di Federica, che non si aspettava certo una presa di posizione dura dell’allenatore davanti ai suoi dubbi. Gli allenamenti tra Verona e Roma, il tema velocità, la voglia di Fede di stare in gruppo: tutti nodi che alla fine

Dal novembre 2009 fino alla rottura del dicembre 2010

Boxe È NIPOTE DI KALAMBAY

2 Castagnetti E’ la guida dal 2007 alla scomparsa (ottobre 2009)

3 Federica Pellegrini, 23 anni, con Federico Bonifacenti, 73, nel Castagnetti Day del 12 ottobre scorso

nel faccia a faccia sono emersi. Da qui l’invito di Bonifacenti: pensaci, o è meglio dividersi. Rossetto Ieri Federica, a cena

con Giovanni Malagò, ha parlato di come gli eventi stiano precipitando. La soluzione nuova è quella che era già emersa ai primi di agosto ai campionati di Ostia: affidarsi a Claudio Rossetto, l’allenatore di Magnini e Dotto, Santucci e Belotti.

Golf WORLD CUP, N. IRLANDA PRIMA

Berton-Hotarek Esplode bombola I «Mc» in testa Storico podio Sandon ustionato Molinari settimi

Stefania Berton, Ondrej Hotarek EPA

Storico podio per Stefania Berton e Ondrej Hotarek. Nella Rostelecom Cup di Mosca, sesta e ultima tappa del Grand Prix, la giovane coppia azzurra ha confermato nel libero (107.89, miglior prestazione stagionale e record italiano) il terzo posto di venerdì nel corto, dando così all’Italia il primo podio nella specialità. «Per noi è un grande onore aver conquistato a Mosca il primo podio nel Grand Prix — ha detto a fine gara Hotarek, dopo l’esercizio sulle note dell’Adagio di Albinoni —. Rimarrà nella nostra memoria a lungo. Avremmo voluto pattinare meglio, ma abbiamo sentito la pressione». La gara è stata vinta dai tedeschi Aliona Savchenko e Robin Szolkowy, davanti ai russi Yuko Kavaguti e Alexander Smirnov. Risultati. Uomini: 1. Hanyu (Giap) 241.66 (2.2.); 2. Fernandez (Spa) 241.63 (4.1.); 3. Abbott (Usa) 229.08 (1.5.). Donne: 1. Asada (Giap) 183.25 (1.1.); 2. Leonova (Rus) 180.45 (2.2.); 3. Sotnikova (Rus) 169.75 (3.3.). Coppie: 1. Savchenko-Szolkowy (Ger) 208.69 (1.1.); 2. Kavaguti-Smirnov (Rus) 197.84 (2.2.); 3. Berton-Hotarek 168.02 (3.3.; 60.13+107.89). Danza: 1. Davis-White (Usa) 179.06 (1.1.); 2. Weaver-Poje (Can) 161.18 (2.2.); 3. Bobrova-Soloviev (Rus) 156.83 (3.3.).

(r.g.) Il nipote di Sumbu Kalambay, Carel Sandon (14-1) peso leggero in attività, è ricoverato al S.Eugenio di Roma, in prognosi riservata per le ustioni riportate a seguito dello scoppio di una bombola di gas nella sua abitazione a Offagna (An). Dopo le prime cure all’ospedale di Ancona è stato trasferito nella capitale in una struttura attrezzata. Il figlio di Sumbu Kalambay, che lo ha potuto vedere, ha riferito che solo lunedì i medici dirameranno un bollettino. Al momento è completamente bendato, avendo subito ustioni nel 50% del corpo, in particolare gli arti superiori e il viso. Carel avrebbe dovuto combattere a breve in una riunione nelle Marche. Sulle cause non c’è alcuna certezza.

Vela VINTA LA PRIMA TAPPA

Volvo Race Vola Telefonica (r.ra.) Telefonica ha vinto la prima tappa della Volvo Ocean Race tagliando il traguardo di Table Bay alle 19.14 e 25 di ieri. Una navigazione di 6500 miglia da Alicante a Città del Capo durata poco più di 21 giorni, che si è dimostrata particolarmente dura e che ha dimezzato lo flotta dei partecipanti (3 scafi ritirati). Il team spagnolo balza al comando con 31 punti. «Determinante — ha commentato Andrew Cape, navigatore di Telefonica — credo sia stato prendere decisioni nel momento giusto. Eravamo quasi sempre sicuri della rotta da seguire. I ragazzi hanno sempre fatto camminare veloce la barca e tutto a bordo ha funzionato bene». I neozelandesi di Camper, che sono in seconda posizione, sono attesi nelle prime ore di oggi.

Rossetto ha sempre posto come unica condizione a Fede il trasferimento a Roma, che Fede ha sempre escluso, perché la sua dimensione ideale è sempre stata Verona. Ma ora la tentazione è doppiamente forte: scegliere Rossetto significa anche star sempre vicino a Magnini, col quale è legata dall’estate. Rossetto è il capo allenatore della Larus Roma, Federica è tesserata Aniene, ma la colloca-

zione non sarebbe un problema visti i rapporti tra i due club, anche se questa scelta spiazzerebbe la federazione che ha sempre visto nell’imbattuta campionessa dei 200 sl il riferimento per il potenziamento del centro federale. Intanto incombe l’Olimpiade: e Federica vuole dare un segnale forte in acqua. Bonifacenti, clamorosamente, l’ha preceduta...

Atletica

Hockey ghiaccio

JEAN BOUIN (pe.m.) Oggi a Barcellona nella Jean Bouin, la corsa su strada più antica del mondo (88 edizioni) di 10 km favoriti fra gli uomini il keniano Kiprono Menjo e la sua connazionale Eunice Jepkorir che avrà contro le spagnole Marta Dominguez e Natalia Rodriguez.

AVANTI ASIAGO (m.l.) Ieri a Herning (Dan) nella 2ª giornata di semifinale della Continental Cup, L’Asiago ha battuto gli ungheresi del Dunaujvarosi 3-2 (doppietta di Borrelli e gol di Bentivoglio). Oggi il match decisivo contro i padroni di casa dell’Herning Blue Fox (ore 19) per il passaggio alla final four di Rouen (Fra). Classifica: Asiago 5 (2); Dunaujvarosi 3 (2); Sheffield 1 (1); Herning 0 (1)

MANCHESTER AMERICANA (d.m.) Brian Olinger (21’39”) e la keniana Sally Kipyego (24’12”) hanno vinto la 75˚ Corsa di Manchester (Usa, New Hampshire, 7.5 km). MARATONINA SARDA (d.m.) Il keniano Hillary Kiprono Bi (1h04’54”) e la ruandese Angelina Nyrasanbimana hanno vinto la 15˚ maratonina di Uta (Ca).

Boxe

Graeme McDowell, 32 anni AFP

I grandi favoriti, i nordirlandesi Graeme McDowell e Rory McIlroy si staccano, con 195 colpi (63 68 64), ventuno sotto par (8 birdie, tre di fila dalla quinta buca), al comando della 56ª Omega Mission Hills World Cup alla Hainan Island (Cin, par 72, montepremi 7.500.000 dollari, prima moneta 2.400.000). Alle loro spalle, a 197 (-19), il terzetto Usa (Kuchar-Woodland), Germania (Kaymer-Cejka) e Sudafrica (Schwartzel-Oosthuizen), mentre cede l’Australia (Green-Jones), da co-leader a quinta con 198, comunque sempre avanti a Olanda (Derksen-Luiten) con 199 e ai campioni uscenti, i fratelli di Torino, Edoardo e Francesco Molinari. Che recuperano ancora: dal decimo al settimo posto con 200 colpi (67 69 64), a cinque colpi dalla vetta dopo un parziale di 64 nel fourball (otto birdie, equamente distribuiti sulle due metà del percorso). in corsa per il podio alla vigilia del foursome decisivo nel quale sperano di sfruttare il naturale affiatamento. Proprio come 2 anni fa quando beffarono l’Irlanda che conduceva anche allora al via dell’ultima giornata, ma di un solo colpo.

ESPOSITO MANTIENE (r.g.) A Pompei (Na) org. Boxe Cotena, Samuele Esposito (9-1) mantiene il titolo italiano superleggeri, infiggendo la prima sconfitta al mancino milanese Renato Di Donato (7-1) al termine di dieci round molto spettacolari. Il campione inferiore sul piano tecnico, pur subendo molti colpi, ha sovrastato l’avversario sul piano atletico, facendolo contare due volte (6˚ e 7˚) e finendo meglio. Verdetto unanime 97-93, 97-92, 96-92, ingeneroso per lo sfidante. Altri: medi Endrit Vuka (3-3-1) b. Elio Cotena jr. (18-7-5) 6 t., welter: Riccardo Pintaudi (1) b. Giovanni Architravo (6-3-2) 6 t. ADDIO LYLE Ron Lyle, peso massimo che combattè contro Muhammad Ali e George Foreman negli anni Settanta, è morto ieri a Denver. Aveva 70 anni. Dopo la carriera (43-7, 1 pari) aveva allenato e fatto la guardia del corpo a Las Vegas.

Equitazione GLOBAL CHAMPIONS Edwina Alexander Tops si è aggiudicata ad Abu Dhabi i 300.000 e in palio per il leader di classifica del Global Champions Tour 2011. La 12ª e ultima tappa è stata vinta dal francese Roger Iyves Bost in sella a Ideal de la Loge dopo barrage a 8. L’amazzone australiana ha chiuso 28ª con due errori.

Ghiaccio Pista lunga, Kramer torna alla vittoria Prima vittoria per Kramer dopo l’anno fuori dalle gare: si è imposto nei 5000 della tappa di Coppa del Mondo di pista lunga ad Astana (Kaz). Uomini. 500. I. Gr. A: 1. Tae-Bum Mo (S.Cor) 34"89; 2. Fredricks (Usa) 34"94; 3. Groothuis (Ola) 35"01. Gr. B: 15. NENZI 36"16. II. Gr. A: 1. Smeekens (Ola) 35"05; 2. Tae-Bum Mo 35"06; 3. Fredricks 35"19. Gr. B: 17. Nenzi 36"34. 1500. Gr. A: 1. Olde Heuvel (Ola) 1’45"69; 2. Morrison (Can) 1’45"80; 3. Bøkko (Nor) 1’45"97; 18. Nenzi 1’48"22. Gr. B: 12. Anesi 1’50"30. 5000: 1. Kramer (Ola) 6’13"83; 2. Bergsma (Ola) 6’15"40; 3. Contin (Fra) 6’17"43. Donne. 500. I: 1. Sang-Hwa Lee (S.Cor) 37"78; 2. Wolf (Ger) 38"04; 3. Oenema (Ola) 38"22. II: 1. Wolf 37"98; 2. Sang-Hwa Lee 37"98; 3. Kodaira (Giap) 37"99. 1500: 1. Nesbitt (Can) 1’56"10; 2. Pechstein (Ger) 1’56"77; 3. Wuest (Ola) 1’57"00. 3000: 1. Sablikova (R.Cec) 4’03"28; 2. Pechstein 4’03"59; 3. Valkenburg (Ola) 4’05"36.

4 Philippe Lucas Dal gennaio 2011 ai Mondiali di Shanghai nel luglio 2011

5 Bonifacenti Da agosto 2011 (e già nell’interregno Morini-Lucas)

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Hockey pista SESTA Così ieri la 6ª di A-1: Forte dei Marmi-H. Bassano 4-2; Molfetta-Seregno 8-3; Trissino-Follonica 2-1; Matera-Lodi 2-5; Prato-Sarzana 3-4; Viareggio-Giovinazzo 4-3. Classifica: Viareggio, Lodi 15; Giovinazzo 12; Bassano 11; Forte d.M. 10; Breganze, Valdagno, Sarzana 9; Prato 7; Molfetta 6; Follonica, Trissino 4; Matera 0.

Nuoto FIORAVANTI A SAN VITO (a.fr.) Domenico Fioravanti, oro a Sydney nei 100 e 200 rana, che dal 12 maggio 2012 entrerà nella Hall of Fame, era ieri a San Vito al Tagliamento (Pn). «Il nuoto italiano sta vivendo una fase di transizione, si sente la mancanza di Castagnetti. A Londra 2012 punto sulla Pellegrini, Scozzoli e Dotto: se otteniamo 2-3 medaglie è oro colato». AZZURRI D’AUSTRIA (al.f.) A Vienna (Aut, 25 m). Uomini: 1500 sl Glaesner (Dan) 14’54”32, Colbertaldo 14'55"64; 100 do Bal (Usa) 52”02, 5. G. Cosentino 53”35; 200 ra Facci 2’13"53; 50 fa 4. G. Cosentino 24"36; 200 mx Rogan 1'55"07, 5. Ballo 2'01"87. Donne: 100 sl Buratto 54"80, Letrari 55"39; 800 sl Caramignoli 8'25"67, De Memme 8’32"15; 100 do Rehorkova (R.Cec.) 1’01”30, Panziera (16) 1’01"62. ORSI A RAVENNA (al.f.) A Ravenna (50 m). Uomini: 200 sl Di Giorgio 1’50"54; 50 do Di Tora 25"60, Orsi 26"54; 50 ra Ossola 27"93, Terrin 28"93, 7. Bossini 30"26; 50 fa Codia 24"09, Facchinelli 24"35, 4. Orsi 25"46; 400 mx Marin 4'20"49. Donne: 200 sl Masini Luccetti 2'03"96; 50 do Barbieri 28"99; 50 ra Plos 32"54, Guzzetti 32"57; 50 fa Di Pietro 27"22, Bianchi 27"52. FERRI SVINCOLATO Il velocista Giacomo Ferri, medagliato mondiale ed europeo giovanile, passa dall’Ispra al Team Lombardia (per un anno) dopo un contrastato svincolo. Se resterà al nuovo club, secondo l’accordo percepirà i premi conseguiti, cioè a garanzia della società che ha investito su di lui. Si allenerà a Como con Paolo Targa, ex mentore di Vismara.

Pallamano ÉLITE (an.gal.) Salta il fattore campo nella ottava di Élite: Ancona-Ambra 28-34, Bologna-Conversano 28-38, Teramo-Bressanone 26-29. Classifica: Bolzano 24; Pressano, Trieste 18; Noci, Conversano, Fasano, Bressanone 15; Teramo 9; Ambra, Ancona 6; Bologna 3; Mezzocorona 0. CHALLENGE (an.gal.) Andata 3˚ turno. Challenge Cup: Pristhina (Kos)-Bolzano 27-34 (10-17). Winner’s Cup: oggi (19), Noci-Targu Jiu (Rom).

Pallanuoto Champions Recco ok (i.v.) Nel 3˚ turno degli ottavi di Champions, Pro Recco vincente. Nell'altra gara del girone D, Marsiglia (Fra)-Volgograd (Rus) 12-13. Class.: Pro Recco 9; Jadran, Volgograd 4; Marsiglia 0. Pro Recco-Jadran H. Novi 10-8 (2-0, 4-1, 2-4, 2-3). Ferla Pro Recco: Gennaro, S.Sukno 2, Felugo, Filipovic 1, Pijetlovic 2, A.Ivovic 1, Prlainovic 2; Madaras, Figlioli, Kasas 1, Perrone 1, Zlokovic, Molina. All. Porzio. EURO CUP Nell’andata dei quarti, Panionios (Gre)-Carisa Savona 7-6. Ritorno il 14/12. Oggi, alle 18.30, Stella Rossa (Ser)-Posillipo.

Rotelle DANZA D’ORO (a.fr.) A Brasilia, Melissa Comin De Candido e Mirko Pontello hanno vinto nella coppia danza il loro 5˚ mondiale su 10 disputati. Terzo e quarto posto per le Anna Remondini-Alessandro Spigai ed Elena Leoni-Filippo Forni.

Slittino Igls, doppi lenti Oggi c’è Zoeggeler A Igls (Aut), nella prima di Copp,, i migliori azzurri nel doppio sono i giovani Rieder-Rastner, ottavi. Gasparini 9ª tra le donne. Oggi (dir. RaiSport 1 ed Eurosport) il singolo con Zoeggeler. Doppio: 1. Penz—Fischler (Aut) 1’19"099 (1˚+2˚): 2. Yuzhakov-Makhnutin (Rus) a 0"076 (2˚+3˚); 3. A.Linger-W.Linger (Aut) a 0"088 (7˚+1˚); 8. Rieder-Rastner a 0"0338 (11˚+7˚); 10. Oberstolz-Gruber a 0"373 (9˚+10˚); 14. H.P. Fischnaller-Schwienbacher a 0"585 (14˚+15˚). Donne: 1. Huefner (Ger) 1’19"353 (1ª+1ª); 2. Wischnewski (Ger) a 0"201 (2ª+4˚): 3. Gough (Can) a 0"275 (5ª+2ª); 9. Gasparini a 0"611 (8ª+10ª). Oggi. Singolo. 1ª manche ore 10, 2ª ore 11.30. 8 K. Fischnaller, 15 D. Fischnaller, 30 Mair, 31 Zoeggeler.

Scherma LONDRA, LARI TERZO Terzo posto di Tommaso Lari nel test event olimpico di ieri a Londra, che si chiude con la doppietta Usa. In finale Meinhardt ha battuto 15-5 Chamley-Watson. In semifinale Lari è stato battuto da Chamley-Watson 15-10 e ha poi superato Imboden nella finalina.

Tennis SERIE A Oggi e domani, serie A1 maschile. Playoff: Battisti Trentino-Parioli Roma (la vincente in semifinale con Forte dei Marmi), Bassano-Aniene Roma (la vincente con Castellazzo). Playout retrocessione: Sarnico-Canottieri Casale, Ct Palermo-Crema.

Vela MATCH RACE (r.ra.) Niente Mondiale match race per Francesco Bruni. Nell’ultima tappa del World Match Racing Tour in Malesia, il palermitano è stato sconfitto nei quarti 3-1 da Ian Williams, che ha portato a casa mondiale di specialità.


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INIZIATIVA «GAZZETTA» QUATTRO PERLE DEL CINEMA ITALIANO

I mitici

Film

L’isola

Il deserto Il teatro

Il Messico

Mediterraneo Abatantuono soldato Giugno 1941: otto militari italiani guidati dal tenente Montini vengono lasciati a presidiare una sperduta isola dell’Egeo. La missione dovrebbe durare 4 mesi, resteranno abbandonati in questo paradiso per oltre 3 anni. Il sergente Lo Russo (un gigantesco Abatantuono: foto in basso) fatica a mantenere la disciplina e i suoi uomini finiscono per integrarsi con la comunità locale. Quando torneranno in contatto con il mondo tutto sarà cambiato: la guerra è agli sgoccioli con alleanze rovesciate e un'Italia pronta alla ricostruzione li attende. In edicola da domani.

Marrakech Express Amicizia on the road Vi suonano al campanello. La ragazza alla quale aprite dice di essere la donna di un vostro carissimo amico che non vedete da oltre 10 anni. La fate entrare e vi dice che lui è in galera a Marrakech e che ha bisogno di 20 mila dollari che voi e i vostri amici dovreste procurargli. Nel mondo normale la mettete alla porta, ma questo non è il mondo normale. Voi siete Fabrizio Bentivoglio, gli amici sono Diego Abatantuono, Giuseppe Cederna e Gigio Alberti e siete in un film. Storia on the road tra Italia, Francia, Spagna e Marocco. In edicola dal 5/12.

Puerto Escondido Come una storia noir Milano primi Anni 90. Mario Tozzi (Abatantuono) è il vice direttore della filiale di una importante banca. Improvvisamente si trova con due pallottole in pancia, perseguitato da un pazzo criminale e al centro di una storia noir degna di un romanzo di Scerbanenco. Il lavoro e la vita privata deragliano e lui decide di scappare in Messico, a Puerto Escondido. Ma qui entrano in scena Alex e Anita (Claudio Bisio e Valeria Golino), compagni d’avventura che lo spingeranno al narcotraffico e alla rapina. In edicola dal 19/12.

di

SALVATORES Il viaggio del regista premiato con l’Oscar Il tema della fuga attraversa le opere proposte nella serie: a cominciare da «Mediterraneo»

Turné Delizioso «triangolo» Due amici d'infanzia si trovano alle soglie dei 40 con fortune diverse: Dario (Abatantuono), attore cinematografico di fama, coinvolge in una tournée teatrale l'amico Federico (Bentivoglio), disperato per una storia d'amore finita. Tutto lineare, non fosse che la «lei» (Vittoria/Laura Morante) ha lasciato Federico per mettersi con Dario e che Federico ancora non lo sa e la missione che Vittoria affida a Dario è che si prenda cura di Federico e trovi il modo di dirgli la verità senza farlo soffrire. Un’utopia che si trasforma in una storia deliziosa. In edicola dal 12/12.

Fabrizio Bentivoglio e Diego Abatantuono nella scena che chiude «Turné», girato nel 1990 DIEGO ANTONELLI

Quando ci si accosta a Gabriele Salvatores non si può non partire ricordando che stiamo parlando di un regista che ha riportato l'Oscar in Italia. Parliamo dell'Oscar più importante, quello per il miglior film straniero, vinto con il capolavoro Mediterraneo nel 1992 (quando in nomination dovette vedersela con Lanterne Rosse). Per dare il giusto peso a questo trionfo basti ricordare che prima di lui a conquistare la statuetta sono stati mostri sacri del calibro di De Sica, Fellini, Tornatore. Dopo di lui negli ultimi vent'anni solo il commovente Benigni de La vita è bella. Quarantenni Ma Mediterraneo

nella carriera di Gabriele Salvatores non è stato un caso isolato quanto piuttosto il momento di spicco di un percorso geniale ispirato a una generazione, i quarantenni degli Anni 90 in fuga. O quantomeno il momento del riconoscimento pubblico perché onestamente non sapremmo dire se sia Mediterraneo il film più bello di questo periodo creativo del regista napoletano; certamente è quello meglio confezionato e di più facile appeal, ma le quattro opere prodotte nel periodo 1989/1992 sono una più bella dell'altra e scegliere la migliore è veramente un esercizio scolastico. Si tratta di una quadrilogia che cronologicamente comincia con Marrakech Express, prose-

gue in Turné quindi passando da Mediterraneo termina sulle spiagge dell'Oceano Pacifico di Puerto Escondido. Storie molto diverse tra di loro, dicevamo, che hanno in comune i protagonisti: quarantenni in fuga. Scappare Già, ma in fuga da cosa? In generale potremmo rispondere dalla realtà, da se stessi. In fondo buona parte di questo percorso - anche filosofico - sta tutta tra la frase messa in bocca al tenente Montini (Claudio Bigagli) nei primi minuti di Mediterraneo, quando dopo aver passato mentalmente in rassegna uno a uno i suoi uomini chiude dicendo: «Avevamo tutti, più o meno, quell’età in cui non hai ancora deciso se mettere su famiglia o perderti per il mondo» e la dedica che Salvatores incastra nei foto-

Il cofanetto di Salvatores: ogni Dvd costa 9,99 euro più il quotidiano

grammi di chiusura del suo film da Oscar: «A tutti quelli che stanno scappando». Ecco, Salvatores in 4 film dipinge un panorama multiforme di amicizie virili (le donne in questi film sono veramente figure di contorno, persino la straordinaria Laura Morante di Turné) che stanno vivendo questa fase di indecisione cronica. Indecisione che però non è paralizzante, come spesso nelle nostre vite di tutti i giorni accade. Al contrario, diventa un motore che spinge i nostri eroi a muoversi, a scappare, in fondo a vivere. Filosofia Poco importa se il viaggio sia intorno al Mediterraneo alla ricerca di un vecchio amico perduto da salvare, o per le strade di provincia del nostro Paese portati a spasso da un Checov indolente in cerca del coraggio di guardarsi in faccia e dirsi le cose come stanno, o su una sperduta isola dell'Egeo ai margini della battaglia che infuria in tutta Europa in una sospensione irreale del tempo, o in un buen retiro messicano per sfuggire a un pazzo criminale. E di nuovo è Salvatores stesso a didascalizzare la sua filosofia, in pochi fotogrammi all'inizio di Mediterraneo quando cita Henri Laborit, l'autore de «L'elogio della fuga»: «In tempi come questi la fuga è l'unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare». E lui con queste quattro gemme ci ha fatti sognare a lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_negoziato positivo

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

L’accordo per Termini è merito del governo? Sì di Fiat agli incentivi per gli operai siciliani: decisivo il ruolo del ministro Passera. Monti e i suoi battono un colpo e tra una settimana le prime misure Il governo ha chiuso il caso Termini Imerese. Il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, ha convocato le parti ieri, sabato, e ha annunciato in anticipo che si sarebbe andati avanti a oltranza, fino a che Fiat, sindacati e tecnici del ministero non avessero trovato un punto d’intesa. Assegniamo, dunque, un primo successo al governo Monti, accusato ancora ieri di procedere a rilento o addirittura «nella nebbia» (Financial Times). Monti ha risposto a queste critiche annunciando un consiglio dei ministri per lunedì 5 dicembre: non saranno ancora sul tavolo fisco e pensioni, ma almeno conosceremo qualche anticipo delle misure relative a queste materie. Al coro di quelli che gridano di fare in fretta si potrebbe ricordare l’infelice sequenza di agosto, in cui Berlusconi e Tremonti cambiarono la manovra quattro volte non solo per via di pentimenti e ripensamenti, ma proprio perché avevano commesso errori marchiani nell’elaborazione dei testi.

1Termini Imerese è veramente un successo?

La Fiom, che ha firmato l’intesa (e non succedeva da molto tempo), sostiene che la Fiat ha applicato tabelle più basse del solito… Marchionne a suo tempo aveva detto che la produzione della Lancia Y costava mille euro di troppo solo perché la si produceva vicino a

In alto gli operai Fiat lasciano la fabbrica di Termini Imerese giovedì scorso. Sotto Corrado Passera, ministro di Sviluppo e Infrastrutture ANSA

Palermo. Per questo – nonostante promesse più antiche in cui lo stesso amministratore delegato aveva parlato di «raddoppiare lo stabilimento» - alla fine la decisione era stata di chiudere, e di chiudere senza discussioni.

riduzione delle tabelle che solitamente usa in questi casi. Nemmeno il Governo è riuscito a farle fare retromarcia. Rimane l’amarezza per un dispetto che Fiat ha voluto fare ai lavoratori. Abbiamo firmato per senso di responsabilità».

2 Quante persone lavorano in 3 È il preannuncio di un atteggiaquello stabilimento? Mille e 566. L’accordo di ieri prevede che per 640 lavoratori vi siano adesso due anni di cassa integrazione, alla fine dei quali verrà pagato un incentivo medio di 22.850 euro (che si aggiunge al tfr, all’indennità per il mancato preavviso e al premio fedeltà). Seguiranno altri quattro anni di mobilità a 460 euro. E infine la pensione. Il Lingotto non voleva spendere più di 16 milioni, ne sborserà alla fine 21,5. Enzo Masini della Fiom ha attaccato: «Fiat ha approfittato della situazione e ha imposto una

mento più morbido in generale?

Chi sa. Se resteranno davvero fuori dai 184 stabilimenti che Fiat ha in Italia perderanno anche il milione e mezzo l’anno che l’azienda trattiene dalle buste paga dei lavoratori per versarlo nelle casse del sindacato.

4 Giudizio severo anche dagli altri sindacati?

No, gli altri parlano di «incentivo all’esodo» dignitoso (e usa

quest’espressione anche la Fiom locale). Tutti, anche la Cgil, riconoscono che l’intervento del ministro Passera è stato fondamentale. Il blocco dello stabilimento, che era stato deciso mercoledì (le bisarche cariche di un migliaio di Lancia non erano potute partire), è stato tolto. È un buon inizio per Passera che ha davanti a sé una serie di vertenze da far tremare vene e polsi: Whirlpool (elettrodomestici), Adelchi (scarpe), Agile (informatica) e l’intero made in Italy del settore ferroviario, che venerdì ha manifestato a Roma e scioperato. Quest’ultima vertenza si intreccia con le difficoltà di Finmeccanica, che vuole vendere Ansaldo Breda ai francesi della Alstom. Le aziende del settore (Firema, in amministrazione controllata da un anno, Ferro Sud, Keller, Rsi, Officine Salento) non partecipano neanche più alle gare per la riparazione dei treni, dove lo Stato italiano distribuisce commesse per 450 milioni a svizzeri, turchi, spagnoli. Le nostre ditte erano abituate agli appalti garantiti, un’epoca finita per sempre…

5 Che fine faranno gli altri 800

A

CASO STRAUSSKAHN

S Si ritorna a parlare di complotto Un complotto per far fuori politicamente Dominique StraussKahn, favorito contro Nicolas Sarkozy per la corsa all’Eliseo 2012: gli avvocati dell’ex direttore del Fmi non lo escludono dopo le rivelazioni di un giornale Usa. Il «New York Review of Books» parla, infatti, di un BlackBerry di DSK, piratato e mai ritrovato, e di una scena ripresa dalle telecamere del Sofitel, in cui alcuni tecnici dell’hotel di Manhattan esultano dopo aver ascoltato il racconto della cameriera Nafissatou Diallo, vittima del presunto stupro

lavoratori di Termini Imerese?

Termini non sarà smantellata: la acquisterà Massimo Di Risio, un imprenditore sessantunenne di Isernia (Molise). Di Risio è capo della Dr Automobile Group, che s’era specializzata nell’importazione di auto cinesi e dal 2006 assembla vetture le cui parti sono prodotte dalla cinese Chery e montate poi a Macchia d’Isernia. La Dr nel 2009 ha venduto tremila di queste macchine per un fatturato di 250 milioni. Aveva già tentato il salto provando ad acquistare la Bertone (che la Fiat s’è tenuta e dove ha imposto subito il contratto di Pomigliano). L’ultimo tratto, per considerare davvero chiusa la vicenda Termini, è proprio questo: che Di Risio mantenga gli impegni assunti finora e perfezioni l’acquisto. La Fiat gli lascerà, oltre al capannone, anche gli impianti.

notizie Tascabili

L’alluvione di martedì

Tredicesime: primo calo da 20 anni

È stato estratto dal fango solo ieri mattina il corpo senza vita di Luigi Valla, l’operaio 55enne morto martedì sera, ucciso dalla frana che si è abbattuta sulla sua abitazione a Saponara, in provincia di Messina. E, giorni dopo l’alluvione che ha colpito la zona, ci sono ancora cinquanta mezzi dell’Eser cito in attività per i soccorsi. Intanto, come annunciato dal governatore siciliano Raffaele Lombardo, nei prossimi giorni la giunta regionale dichiarerà lo stato di calamità anche per i comuni della fascia jonica che hanno subito gravi danni a causa dalle piogge torrenziali registrate dal 9 novembre in poi.

Bolletta, rincari record: 2.400 euro a famiglia La bolletta pesa come un macigno sulle tasche degli italiani. La Confartigianato ha calcolato che a settembre il caro-energia ha toccato la cifra record di 61,9 miliardi, pari al 3,91% sul Pil. In pratica, dice l’associazione degli artigiani, ogni famiglia paga 2.458 euro all’anno. A far esplodere il costo energetico, aumentato del 26,5% negli ultimi 12 mesi, ha contribuito l’aumento del prezzo del petrolio (+143% rispetto a marzo 2009). Un’altra cattiva notizia la danno i consumatori: secondo Adusbef e Federconsumatori per la prima volta in venti anni le tredicesime diminuiscono di 0,8 miliardi di euro ( 2,2%). Quasi l`80%, pari a 27,9 miliardi, sarà mangiato da tasse e mutui, bolli e canoni.

RIFORMA SVELATA DALLA FORNERO

Piano Pensioni: «contributivo» e via a 63 anni Le linee di intervento in un articolo scritto prima di diventare ministro e pubblicato ieri da La Repubblica. Così Elsa Fornero ha anticipato i contenuti della riforma delle pensioni: il punto di partenza è il «metodo contributivo»: si tratterebbe di applicarlo, dal 2012, a tutti i lavoratori. In più, diverrebbe subito effettiva l’età minima di pensionamento di 63 anni, con l’introduzione di una fascia di flessibilità che incoraggi a ritardare l’uscita, con incrementi economici che tengano conto dei maggiori contributi versati e della maggiore età. I risparmi di spesa sarebbero ingenti. Le prime critiche al progetto sono giunte da Idv e Fiom, il presidente della Camera Fini, invece, chiede un «patto generazionale».

IL PROGETTO INCENTIVI A CHI RIMANE

GDS

L’IDEA VOGLIONO CAMBIARE I TRATTATI

Merkel-Sarkozy: intesa sull’Europa Per gli amici Merkozy: un direttorio franco-tedesco che da un po’ tiene in mano i destini dell’Europa in mezzo alla bufera. L’ultima novità dell’asse tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy l’ha rivelata ieri il sito del quotidiano tedesco Bild: negoziati segreti e senza Mario Monti per una modifica dei Trattati europei e calmare i mercati. Allo studio un nuovo Patto di Stabilità Ue che la cancelliera e il presidente puntano a far firmare prima bilateralmente, come fu per l’accordo di Schengen. Indiscrezione poi confermate da Berlino: Germania e Francia presenteranno, infatti, la proposta al vertice del 8-9 dicembre a Bruxelles. Lì ci si attende una forte resistenza da parte di Londra, che pur non facendo parte dell’Eurozona, non vuole essere marginalizzata. E d’indiscrezione in indiscrezione, ieri il New York Times ha disegnato uno scenario da incubo sostenendo che i grandi istituti internazionali di credito si stanno preparando a sostenere l’impatto di un default in Europa: «Le grandi banche preparano già un piano B per il crollo dell’euro».

Navigavano nel Golfo della Sirte

Messina, il corpo Libia, sequestrati due della terza vittima pescherecci siciliani trovato nel fango

Il Nobel e candidato presidente Mohamed el Baradei tra i manifestanti AP

Elezioni confermate

Violenze in Egitto altri due morti E domani si vota Ieri mattina due morti al Cairo, poi l’ottavo giorno dalle nuove violenze in Egitto è trascorso tranquillo. La piazza Tahrir è rimasta gremita dai manifestanti che chiedono un passo indietro della giunta

militare, Intanto, il premier designato el Ganzuri ha incontrato i due candidati alle presidenziali di domani (smentito ieri il rinvio del voto): l’ex segretario generale della Lega Araba, Amr Mohamed e il premio Nobel Mohamed el Baradei. Quest’ultimo, in serata, si è detto pronto a rinunciare alle ambizioni presidenziali se gli sarà chiesto ufficialmente di guidare un governo di «salute nazionale».

Il Twenty, Two, il peschereccio di Mazara del Vallo liberato domenica scorsa

Prosegue la «guerra» del mare con la Libia. Dopo il dirottamento, dieci giorni fa, del peschereccio di Mazara del Vallo, il Twenty Two (rilasciato domenica scorsa), ieri le autorità di Tripoli hanno sequestrato altri due motopesca siciliani nel Golfo della Sirte. Si tratta dell’«Astra», di Siracusa, con sette uomini a bordo, e dell’«Asia», di Mazara del Vallo che conta un equipaggio di cinque persone. Le due imbarcazioni sono state scortate fino a Misurata. Il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo: «Speriamo in un rapido rilascio»


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ALTRI MONDI

Un giallo a New York Italiana uccisa in casa a coltellate

IL DRAMMA A BORDO 70 IMMIGRATI

DIETROFRONT DI PISAPIA

Barcone sugli scogli Due morti a Brindisi Sono decine i dispersi

Smog a Milano Niente blocco auto in centro

L’ennesima tragedia dell’immigrazione sulle coste italiane, l’ennesimo barcone ribaltato. Stavolta una barca a vela partita qualche giorno fa dalla Turchia con a bordo una settantina di afgani e pachistani: ieri nel tardo pomeriggio si è schiantata sugli scogli a qualche decina di metri dalla riva a Torre Santa Sabina, nel territorio di Carovigno, una ventina di chilometri a nord di Brindisi. I corpi recuperati finora sono due (nella foto Ansa) mentre si cerca un terzo che è stato avvistato ma non è stato trovato. Si teme, però, che la cifra crescerà e di parecchio nelle prossime ore. Sono state le grida disperate dei naufraghi a richiamare l’attenzione di un persona che abita nei paraggi che ha poi lanciato l’allarme. Trentanove, invece, i sopravvissuti e tratti subito in salvo: i minori sono stati trasferiti nel centro «La nostra famiglia» di Ostuni, mentre gli adulti sono stati portati in un altro centro a Brindisi. Sarebbero comunque decine i dispersi in mare e per loro ci sono pochissime speranze: tra l’altro, il soccorso in acqua è stato complicato a cause delle cattive condizioni del tempo e del mare forza 5. E non ha agevolato la presenza di una lunga scogliera che si trova proprio in prossimità del tratto di mare in cui il barcone si è ribaltato. Per aiutare i soccorsi, l’area dell’incidente è stata illuminata dall’alto da un elicottero dei vigili del fuoco, mentre in mare al lavoro diversi militari della capitaneria di porto di Brindisi.

Niente blocco del traffico nel centro di Milano. Il Comune ha infatti deciso di fare dietrofront sullo stop alle auto nella cerchia dei Bastioni e ha revocato l’ordinanza. Il sindaco Giuliano Pisapia, dopo un incontro ieri a Palazzo Marino con il presidente della Provincia Guido Podestà e i rispettivi assessori all’ambiente. Pierfrancesco Maran e Cristina Stancari, ha deciso di congelare l’intero pacchetto di provvedimenti antismog che sarebbe dovuto partire da domani qualora si fossero raggiunti, così come è ampiamente previsto, i 14 giorni consecutivi di sforamento dei livelli di Pm10 nell’aria. Oggi ci sarà invece un tavolo con la Provincia e i 134 Comuni dell’hinterland milanese per valutare provvedimenti condivisi sull’inquinamento che dovranno tenere anche in considerazione la situazione attuale del trasporto pubblico locale.

Rita, 36 anni, viveva ad Harlem e studiava in un college I vicini: «Era con uno sconosciuto, ma era tranquilla» STEFANIA ANGELINI

Da sempre il suo sogno era vivere e lavorare a New York. Per realizzarlo, da cinque anni, aveva lasciato i suoi cari e il suo paese, Spoltore, in provincia di Pescara, per andare a studiare all’Hunter college di Manhattan. L’anno prossimo si sarebbe laureata e invece tutti i suoi progetti si sono infranti mercoledì sera alla vigilia del giorno del ringraziamento. Rita Morelli, 36 anni, è stata trovata senza vita nel suo letto, al secondo piano di un appartamento ad Harlem, nella zona est del quartiere newyorkese. Rita è stata uccisa da tre coltellate, due al petto, una alla gola. Ma, come ha rivelato l’autopsia, la ragazza è stata anche soffocata. A trovarla è stato proprio il fidanzato, con il quale Rita condivideva casa (i due lavoravano in un ristorante per mantenersi agli studi). La prima ipotesi degli investigatori è che si sia trattato di un’aggressione a scopo di rapina.

L’aggressione Ma i conti non

tornano. Qualche ora prima del ritrovamento del cadavere, i vicini di casa avevano visto Rita con un uomo nella veranda dell’appartamento di fronte. «Sembrava calma, ma quello non era il suo ragazzo», ha raccontato un giovane che aveva incrociato i due uscendo dal palazzo. A tenere i contatti con la polizia e con il consolato italiano a New York è stato il cugino della vittima, Giorgio Morelli,

Rita Morelli, 36 anni, studentessa di Spoltore (Pe): da cinque anni viveva a New York ANSA

da anni residente negli Stati Uniti. «L’hanno vista con un ragazzo: potrebbe essere un passante, un amico, qualcuno che era con lei all’università». Gli investigatori hanno subito diffuso l’identikit del presunto assassino nel college frequentato dalla ragazza e nel ristorante dove lavorava assieme al fidanzato. «È stata uccisa dal sogno americano», ha detto commosso il fratello di Rita, Giuseppe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

ALTRI MONDI

LA POPSTAR CALIFORNIANA

Perry nuova Marilyn Idea per Broadway «La mia settimana con Marilyn» è nei cinema americani, ma si pensa già a un musical ispirato al film. Harvey Weinstein,

produttore della pellicola con Michelle Williams nel ruolo della Monroe, vuole portare la storia a Broadway e pensa a Katy Perry (foto) nel ruolo dell’«icona bionda». Tra l’altro, una versione remix della hit «One That I Got Away» della 27enne popstar californiana è già usata nel trailer del film.

RITRATTA DALL’AMICO

Lady Gaga si spoglia per Tony Bennett Lady Gaga senza veli per Tony Bennett. La popstar ha posato senza veli per farsi fare un ritratto (che verrà pubblicato

La notte di re Paul McCartney: rock per tutti ed emozioni Il tour europeo dell’ex Beatles al via da Bologna Folla di giovani e vecchi. Stasera il bis a Milano

Paul McCartney, 69 anni, ieri sera al concerto di Casalecchio di Reno (Bologna) per la prima tappa italiana del suo «On the Run Tour», che chiuderà il 20 dicembre nella sua Liverpool. Nella foto in basso il palco allestito all’Unipol Arena ANSA

Coda/1

DAL NOSTRO INVIATO

CARLO ANGIONI BOLOGNA

L’urlo del mare di gente che aspetta Sir Paul davanti al palco, in piedi e stretta stretta, fa capire che stavolta non sarà una serata qualunque. E quando si spengono le luci, con appena dieci minuti di ritardo sulla scaletta, ecco la conferma: con l’ex Beatles non c’è spazio per la nostalgia ma solo per un grandissimo carico di energia rock. Paul McCartney ritorna in Italia, otto anni dopo il tripudio di quella celebre notte di maggio sotto il Colosseo, condita da 300 mila spettatori, e Bologna ribolle, eccitata per un evento da ricordare. L’apertura italiana dell’On the Run Tour (che chiude il 20 dicembre a casa, cioè a Liverpool) vale 2,5 milioni di euro di incasso e 25 mila persone in due serate (oggi c’è il bis al Forum di Milano), e qui all’Unipol Arena, per lui, ci sono tutte le generazioni. I ragazzini con i genitori, i ragazzi, gli ex ragazzi, le fan «vestite» con il kit da beatlesiano (cappello, maglietta, orologio, borsa). Paul, braccato dai fan in albergo e «fuggito» poche ore prima del concerto per un giro in bici prima di essere trovato dai paparazzi, con la chitarra o seduto al piano è ancora un ragazzino, anche se l’anagrafe dice «nato il 18 giugno 1942» (69 anni). Che show Il cantante-baronetto dice qualche parola di italiano a memoria (le canoniche «Ciao Bologna, come va?»), altre le legge («È la prima volta che canto questa canzone in Italia», riferendosi a Night Before) e alla gente va strabene. Paul, che aveva presentato la doppietta Bologna-Milano dicendo «bello cominciare in Italia perché di questo Paese mi piace tutto», canta i Beatles, canta i Wings (la band fondata con la prima moglie Linda), canta i successi da solista. La giacca nera con la

fodera rosa shocking dura un paio di canzoni, le maniche della camicia bianca vengono arrotolate qualche nota dopo. In mezzo c’è un repertorio che mette i brividi, anche a chi sa poco di tutti quei brani. Dall’inizio alla chitarra al passaggio al piano (con Long and Winding Road), a Blackbird accompagnata dall’applauso del pubblico. E ancora l’acustica Here Today dedicata a Lennon, con Paul che dice in italiano «l’ho scritta per il mio amico John»; e Something, scritta dall’altro Beatles scomparso, George Harrison, più la recente Dance Tonight suonata con il mandolino (dopo un accenno di ’O Sole Mio). Un juke box vivente e coinvolgente. Con Let it be, Hey Jude, All you Need is Love, e l’ultimo bis Yesterday, Helter Skelter e la ninna nanna Golden Slumbers. Anche se pochi, stasera, qui, hanno voglia di andare a dormire.

DI REINHOLD MESSNER

S Scorsese racconta Harrison Al Torino Film Festival è stato presentato «Living in the material word» il documentario che Scorsese ha dedicato a George Harrison, morto di tumore a 58 anni. Nel documentario le interviste agli amici di George, a cominciare dagli altri ex Beatles

E c’è chi indaga sul suo incidente S Il «mistero sosia» sul web Ecco un sito (www.codicemccartney.it) sulla leggenda secondo cui McCartney morì e fu sostituito da un sosia: nasce dal libro «Il Codice McCarteny» (Rizzoli), di Fabio Andriola e Alessandra Gigante: per loro McCartney non morì nell’ incidente, ma usò dei sosia

Coda/2 Dono dal Louvre: Milano si gode i due De La Tour

Piumino low cost Fila di 300 metri Una coda di 300 metri. Ieri in piazza 5 Giornate a Milano una folla enorme (Fotogramma) ha fatto la fila alla Coin per comprare un piumino Napapijiri a 10 euro. I punti vendita del «piumino democratico» presi d’assalto in tutta Italia.

l’avventuroso

IL «DOCU» E IL SITO

THRILLER IN LIBRERIA

Grande successo per il primo giorno di esposizione gratuita a Milano di due quadri di Georges De La Tour, il «Caravaggio francese». I due capolavori del museo del Louvre di Parigi, «L’adorazione dei pastori» e «San Giuseppe falegname», sono esposti a Palazzo Marino, sede del Comune, da ieri. Sono visitabili fino all’8 dicembre e per l’occasione tanti milanesi si sono subito messi in fila (nella foto). L’occasione è stata resa possibile dalla partnership tra Eni e Louvre, che negli anni scorsi ha portato in città quadri di Tiziano e del Caravaggio. Ora tocca alle opere di Georges De La Tour, per la prima volta in Italia: sono protagoniste le ombre e le luci del grande artista del Seicento francese.

su «Vanity Fair») dal collega con cui ha anche duettato in passato. Lady Germanotta ha detto che, nonostante le foto venissero fatte dalla famosa fotografa Annie Leibovitz, ha provato un grande imbarazzo: «Mi sono chiesta: è Bennett, che ci faccio io nuda qui?».

A

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(p.av.) Giocando sulla leggenda della morte di Paul McCartney, Ferruccio Gattuso e Francesco Lugli firmano «Il codice Beatles» (Cult editore, 254 pag., 12 euro). Protagonista è un giornalista che gestisce un blog sulla presunta scomparsa di Paul. Gli ingredienti vincenti? Le atmosfere dei telefilm inglesi Anni ’60, con una spruzzata di Le Carrè e 007. E le canzoni dei Beatles.

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Altre alluvioni: è pure il segno dei mutamenti climatici D opo le alluvioni nelle Cinque Terre e in Lunigiana e, poi, a Genova, le devastazioni si sono ripetute anche in Sicilia, nel Messinese. Non si tratta solamente dell’incuria degli uomini, che non sanno più tenere il contatto con la terra (senza, ma anche con la T maiuscola), che pure era stato coltivata (è proprio il caso di dirlo...) per millenni. Contatto dimenticato a favore di uno sfruttamento tanto selvaggio quanto cieco, perché ignora le conseguenze che provoca nell’ambiente. Purtroppo, si tratta anche dei segni evidenti di cambiamenti climatici globali. Che sono visibili pure in montagna, sulle Alpi. In modo, paradossalmente, rovesciato. Sul versante Nord della catena, infatti, pur ad autunno inoltrato mancano totalmente le precipitazioni. E non basta: le temperature si mantengono ben più alte di quanto avvenga normalmente in questo periodo dell’anno. Il risultato è che non è rimasta neve neppure a 2000 metri. E non se ne può produrre di quella artificiale per innevare le piste, perché gli impianti non sono in grado di funzionare a dovere se la temperatura non scende sotto zero. Il che annuncia un inizio di stagione critico per un’economia tutta incentrata sul turismo legato alla pratica dello sci. Oggi gli sciatori decidono all’ultimo dove andare e prima di scegliere la località consultano il bollettino della neve. Le cose vanno un po’ meglio, qua e là, sul versante italiano. Ghiacciai a parte, nella mia regione, il Trentino Alto Adige, per esempio, si sta sciando a Solda (in provincia di Bolzano) addirittura su neve naturale. Grazie a temperature sempre rigide, lì quella caduta poi non si è sciolta.

SUPERENALOTTO

LOTTO BARI

64 61 37 26 75

CAGLIARI

28 66 17

FIRENZE

31 23 20 77 25

GENOVA

74 44 34 84 80

7 44

MILANO

57 16 79 69 20

NAPOLI

20 57 22 68 29

PALERMO

53 49 67 4 87

ROMA

58 71 89 44

TORINO

38 60 82 51 5

VENEZIA

77 76 61 26 36

1

NAZIONALE 84 86 36 88 61 ESTRAZIONE DEL 26 NOVEMBRE

LA COMBINAZIONE VINCENTE 26 29 35 81 82 87 Jolly: 56; Superstar: 37 Jackpot e 37.500.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 12 totalizzano: e 39.167,36 Punti 4: 1.110 totalizzano: e 423,43 Punti 3: 44.734 totalizzano: e 21,01 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 15 totalizzano: e 42.343 Punti 3: 260 totalizzano: e 2.101 Punti 2: 3.602 totalizzano: e 100 Punti 1: 24.227 totalizzano: e 10 Punti 0: 56.258 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 3.133.388,42 10 e LOTTO Numeri vincenti

16 20 23 28 31 37 38 44 49 53 57 58 60 61 64 66 71 74 76 77


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LA GAZZETTA SPORTIVA

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 6-

Toro 8

Gemelli 5,5

Cancro 5,5

Leone 6

Vergine 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

Il clima cambia bruscamente. Perché la Luna vuol caricarvi di rotture XL: pianificazione, fiducia e calma auspicansi. Limitatezze suine...

IL MIGLIORE Talento, fiuto e esperienza compongono una terna vincente. Che porta serenità, incontri proficui e colpi di glutei. Ormoni all'assalto, briosamente!

Marò, come siete cupi. State su, perché il malumore non porta nulla di buono. Né di suino. Qualche rogna economica però c'è: cautelatevi.

Non rovinatevi la domenica con i rigurgiti di lesa maestà, né lasciandovi andare alle stizze infantili. E impegnatevi di più, suinamente.

C’è qualche giramento di zebedei per questioni sia di vita domestica sia di lavoro, ostiche ma risolvibili. Il sudombelico chiede attenzione.

La Luna vi fa vincere in ogni ambito, nonostante qualche gufo around. Lievita l’economia insieme all’ormone e voi trasudate felicità suina.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 6-

Capricorno 7,5

Acquario 6+

Pesci 7+

La Luna non permette leggerezze di tipo finanziario: siete avvisati. Il lavoro, comunque, premia e voi rompete meno (anche suinamente).

Vi aspetta una domenica da protagonistissimi. Ma tenetevi lontani da chi fa le cose «ad fallum». Svaghi, sport e fornicazione alla grande.

Potreste sentirvi sfigatini. Ma senza ragione. Cambiate dunque registro e schivate chi pensa che il fair play sia solo un detersivo. Amore OK.

Il lavoro di squadra, il relax con gli amici e la vostra forma fisica sono nella manica della Luna. Sudombelico vispo, ma con discrezione.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

Bilancia 6-

Scorpione 7+

La domenica non è facilissima. Perché intralci, tensioni e carenze fornicatorie vi licantropizzeranno. State calmi e curate ogni dettaglio.

Il vostro rendimento si profila ottimo e abbondante, viaggi e svaghi riescono, l'eloquio vi apre ogni porta. Anche in amore. Ormoni sublimi.

FELIPE MASSA

Il pilota brasiliano della Ferrari è nato a San Paolo il 25 aprile 1981. In carriera in Formula 1 ha vinto 11 Gran Premi

alla Radio

TeleVisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

ITALIA 1

RETE 4

LA 7

TG4 NIGHT NEWS SUPER PARTES MAGNIFICA ITALIA S. MESSA PIANETA MARE TG4 - TELEGIORNALE MELAVERDE PIANETA MARE LIFE WYATT EARP TG4 TELEGIORNALE 19.35 TEMPESTA D'AMORE 21.30 TUTTO PUÒ SUCCEDERE Film 0.05 I BELLISSIMI DI R4 0.10 VIRUS 2.05 TG4 NIGHT NEWS 2.25 LE CANZONI DI TIZIANO FERRO

6.55 7.00 7.30 10.00 10.40 11.00

RAIUNO

RAIDUE

TG 1 EASY DRIVER LINEA VERDE A SUA IMMAGINE SANTA MESSA LINEA VERDE TELEGIORNALE DOMENICA IN TG 1 GP BRASILE F1 TELEGIORNALE RAI TG SPORT SOLITI IGNOTI TUTTI PAZZI PER AMORE 3 Fiction 23.40 SPECIALE TG1 0.45 TG 1 - NOTTE 1.10 APPLAUSI 2.25 SETTE NOTE MUSICA E MUSICHE

8.30 9.00 9.25 10.15 10.35 11.00 11.30 13.00 13.45

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

12.15 BRIGHT STAR PREMIUM CINEMA 14.25 TATA MATILDA E IL GRANDE BOTTO PREMIUM CINEMA 15.10 MOONLIGHT SERENADE MYA 16.55 300 PREMIUM CINEMA 18.55 PRIDE AND GLORY IL PREZZO DELL'ONORE PREMIUM CINEMA 21.15 BACIAMI ANCORA PREMIUM CINEMA 23.10 NESSUNA VERITÀ JOI 23.45 20 SIGARETTE PREMIUM CINEMA 1.30 I FIORI DI KIRKUK PREMIUM CINEMA

CALCIO

7.00 9.35 10.00 10.30 10.55 12.20 13.30 14.00 16.10 16.55 20.00 20.35 20.40 21.30

17.10 18.50 20.30 21.00 22.35 0.30 0.50 1.20

HUNTIK LOLA E VIRGINIA SOCIAL KING RAGAZZI C'È VOYAGER A COME AVVENTURA RAISPORT MEZZOGIORNO IN... TG 2 QUELLI CHE ASPETTANO RAI SPORT TELEFILM TG2 N.C.I.S. Telefilm LA DOMENICA SPORTIVA TG 2 PROTESTANTESIMO E.R.

12.30 VICENZA - PESCARA Serie B Sky Sport 1, Sky Calcio 5, Sky SuperCalcio e MP Calcio

8.40 10.05 10.55 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 15.05 19.00 20.00 20.10 21.30 23.25 23.35 23.40 0.40

15.00 CESENA - GENOA Serie A Sky Calcio 4 e MP Calcio 3

15.00 PALERMO FIORENTINA

Serie A. Sky Calcio 1, MP Calcio 1 e MP Calcio HD2

19

ANCONA

3

11

1

11

11

15

BOLOGNA

1

12

CIELO

VENTI

CAGLIARI

8

19

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

8

11

Moderati

CATANIA

10

18

FIRENZE

1

15

Nuvolo

NFL. ESPN America

NFL. ESPN America

Finale. Dall’isola di Hainan, Cina Sky Sport 3

20.15 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO - SIDIGAS AVELLINO

RUGBY 15.00 SAN GREGORIO CATANIA - L'AQUILA

Serie A maschile. Rai Sport 2

BILIARDO

Campionato d'Eccellenza Rai Sport 1

16.00 GRAN PREMIO DI GORIZIANA Da Saint Vincent. Rai Sport 2

18.45 GRAN PREMIO DI GORIZIANA

2 13

Milano

1 10

1

Torino 1

9

Venezia

9

1

2

7

1

1

12

Perugia

17 13

MILANO

-1

9

ROMA

NAPOLI

8

18

5 16

Mossi

PERUGIA

3

13

POTENZA Nebbia

Agitati

6

10

REGGIO CALABRIA

11

19

ROMA

7

17

TORINO

1

12

-4

11

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:36

16:43

7:12

16:41

5

14

VENEZIA

1

12

11.30 COPPA DEL MONDO 2ª manche maschile. Da Igls, Austria Rai Sport 1 e Eurosport 2

Il pomeriggio di Rmc è all’in segna dello sport. In più, c’è un’intervista ad Antonello Venditti (nella foto)

TENNIS 18.30 MASTERS ATP Finali. a Londra Sky Sport 2

7.00

13.15 COPPA DEL MONDO

10.00 COPPA DEL MONDO

POLONIA - CINA Coppa del Mondo maschile. Da Osaka, Giappone Sky Sport 2 e Sky Mondiale

10.20 ITALIA - CUBA Coppa del Mondo maschile. Da Osaka, Giappone Sky Sport 2 e Sky Mondiale

12.00 COPPA DEL MONDO 15 km classica maschile. Da Kuusamo, Finlandia Eurosport

13.30 Investigation Bureau

VOLLEY

11.00 COPPA DEL MONDO 10 km classica femminile. Da Kuusamo, Finlandia Eurosport

Virgin Radio

16.00 GLOBO BANCA POPOLARE DEL FRUSINATE SORA - CHEBANCA! MILANO

1ª manche maschile. Da Igls, Austria. Rai Sport 1 e Eurosport

Oggi Malone e Sophia inter rogano Rod Stewart (nel la foto): ascoltiamo «The first cut is the deepest»

Serie A2 maschile Sportitalia 2

Domani

Dopodomani

Più nubi con locali piogge sulla Sardegna, specie meridionale ed orientale; nebbie fitte sulle pianure del Nord per buona parte della giornata e nubi irregolari al Nordovest, Alpi, Nord Toscana e sulla Sicilia. Prevale il sole altrove.

Tempo instabile sulla Sicilia con piogge e rovesci soprattutto sulla parte centro-orientale. Addensamenti con qualche pioggia anche sul reggino, prevale il tempo asciutto altrove ma con nubi basse e nebbie diffuse. Più sole sulle Alpi.

11

8 12

2 12

3

Neve

14.00 Music & Sports

Ancona

Firenze

10

18

Rmc

11

13

L'AQUILA

12

Tra gli ospiti di Fabiana, c’è anche il ct della nazionale di volley femminile Massimo Barbolini (nella foto)

Bologna Genova

GENOVA

PALERMO

1.40

14.00 105 Sport

MOVIE FLASH OMNIBUS TG LA7 M.O.D.A. LA 7 DOC DIANE UNO SBIRRO IN FAMIGLIA TG LA7 BEN HUR FORZA 10 DA NAVARONE TG LA7 IN ONDA L’ISPETTORE BARNABY Telefilm TG LA 7 Informazione MISTERY Varietà MOVIE FLASH

10

Molto forti

Calmi

23.40

SCI DI FONDO

Bel tempo con cieli sereni o poco nuvolosi quasi ovunque ma con nebbie anche fitte sulle pianure del Nord. Qualche banco nuvoloso in più sui settori meridionali delle isole e della Calabria ma in un contesto di tempo stabile. Trieste

Trento Aosta

23.30

21.00 COPPA DEL MONDO

Oggi

Coperto

Temporali

Super G maschile. Da Lake Louise, Canada Rai Sport 1 e Eurosport

SLITTINO

HS 142. Da Kuusamo, Finlandia Eurosport

20.00 20.30 21.30

19.00 COPPA DEL MONDO

SALTO CON GLI SCI

Da Saint Vincent. Rai Sport 2

Forti

MARI

OMEGA MISSION HILLS WORLD CUP

0.30

13.30 14.05 17.30

Slalom femminile. 1ª manche. Da Aspen, Stati Uniti. Rai Sport 1 e Eurosport

Slalom femminile. 2ª manche. Da Aspen, Stati Uniti Rai Sport 1 e Eurosport

GOLF

Rovesci

Pioggia

KANSAS CITY CHIEFS - PITTSBURGH STEELERS

Liga ACB. Sportitalia 2

Gara. Da Monza Rai Sport 2

8

18.15 COPPA DEL MONDO

2.00

18.00 SARAGOZZA REAL MADRID

14.00 RALLY MONZA

min max

SCI ALPINO

19.00 NEW JORK JETS BUFFALO BILLS 22.00 OAKLAND RAIDERS CHICAGO BEARS

Serie A1 femminile Rai Sport 2

7.05 8.00 9.30 10.00 11.00 11.30 12.00 13.20 14.00 15.05 18.55

FOOTBALL

17.00 GMA DEL BO' POZZUOLI - CRAS TARANTO

MARATONA DI FIRENZE

ALGHERO

1.40

Liga ACB. Sportitalia 2

ATLETICA LEGGERA

Ieri

22.30 23.25 0.20

12.30 OBRADOIRO BARCELLONA

Liga. Sky Sport 3, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 2

A CURA DI

18.30 19.00 19.20 21.30

NFL. ESPN America

Ligue 1. Sportitalia

GazzaMeteo

16.00

BASKET

21.30 SARAGOZZA SIVIGLIA

AUTOMOBILISMO

CARTONI ANIMATI TRASFORMERS ZIG & SHARKO GRAND PRIX STUDIO APERTO GUIDA AL CAMPIONATO APPUNTAMENTO DA SOGNO! ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE STUDIO APERTO BUGS BUNNY NORBIT A & F - ALE E FRANZ SHOW Sitcom ZELIG OFF COSÌ FAN TUTTE CONTROCAMPO LINEA NOTTE CIAK SPECIALE

7.40 11.20 11.45 11.50 12.25 13.00 14.00

Gara. Da San Paolo, Brasile Rai 1

21.00 MARSIGLIA - PARIS SAINT GERMAIN

9.10

TRAFFICO TG5 - MATTINA LE FRONTIERE DELLO SPIRITO CIAK SPECIALE SAI CHE C'È DI NUOVO? GRANDE FRATELLO TG5 DOMENICA 5 AVANTI UN ALTRO TG5 PAPERISSIMA SPRINT DISTRETTO DI POLIZIA 11 Fiction SQUADRA ANTIMAFIA - PALERMO OGGI CIAK SPECIALE TERRA PAPERISSIMA

16.55 GP DEL BRASILE F1

Serie A Sky Sport 1, Sky Calcio 1, MP Calcio e MP Calcio HD1

17.00 LIVERPOOL MANCHESTER CITY

Legenda

23.40 23.45 1.05

Serie B Sky Calcio 10

Ligue 1. Sportitalia

BARI

22.35

20.45 MILAN - CHIEVO

Rai Sport 2

AOSTA

12.45 13.00 14.00 18.50 20.00 20.40 21.30

19.00 GUBBIO - EMPOLI

17.00 AUXERRE - LIONE

Premier League Sky Sport 3, Sky SuperCalcio, Sky Calcio 9 e Sky 3D

10.00 10.30

Bundesliga Sky Calcio 11

Serie A Sky Calcio 2 e MP Calcio 2

15.00 SIENA - INTER

7.55 8.00 8.50

17.30 MAINZ - BAYERN MONACO

15.00 CAGLIARI - BOLOGNA Serie A Sky Calcio 3 e MP Calcio 4

L'ULTIMA CARROZZELLA DOC MARTIN TGR - TG3 TELECAMERE PRIMA DELLA PRIMA PASSEPARTOUT TG REGIONE - TG3 IN 1/2 H ALLE FALDE DEL... TG3 - TG REGIONE BLOB CHE TEMPO CHE FA REPORT Attualità TG3 TG REGIONE LILIT - IN UN MONDO MIGLIORE TG3

Radio 105

L’Aquila 2 12

Campobasso

Bari

3 11

Napoli 6

10 15

Potenza

15

3 10

Cagliari

Catanzaro

12 16

6

Palermo

16

Reggio Calabria 9 18

8 19

Catania 12 16

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:37

16:43

7:13

16:41

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

25 nov.

3 dic.

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DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011

Ora guida la nazionale di Teheran rivelazione alla Coppa del Mondo

Velasco, la rivoluzione in Iran è nella pallavolo

v Giochi e Bhopal OLIMPIADI DECISIONE IL 5 DICEMBRE

I morti

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L’India minaccia il boicottaggio

«Niente religione e politica, ma non credete ai luoghi comuni: le donne sono il 65% degli universitari e presto verranno alla partita» DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI HAMAMATSU (Giappone)

«La partita con gli Stati Uniti? Penso che sarà più sentita dall’altra parte della rete che dai miei giocatori, che non hanno nulla contro gli americani. Come sempre le cose le devi conoscere sul posto e non fermarti ai luoghi comuni. Quando vivi in un Paese ti rendi conto che è molto diverso da come te lo raccontano da fuori. Prendete la questione femminile iraniane: il 65% degli studenti universitari sono donne, a Teheran lavorano, guidano l’auto, hanno incarichi di responsabilità. Ma lasciamo stare la politica, questo Paese è molto complesso, io sono arrivato da pochi mesi. Certo mi sono fatto delle idee… Parliamo di pallavolo». Julio Velasco, 59 anni («certo che si può dire che non sono più un ragazzino, ma qualche settimana fa quando dovevo fare vedere a un mio giocatore come si fa un tuffo l’ho fatto… E gli ho detto "tu che hai 35 anni meno di me riesci a fare lo stesso?"»), ha aperto una nuova frontiera. Dopo aver fatto scoprire agli italiani — a inizio Anni ’90 — quanto poteva essere vincente la pallavolo di casa nostra, ora è diventato il nuovo «profeta» («piano con le parole, conoscete il mio rapporto con la religione…») del volley iraniano. Che dal terzo mondo delle schiacciate, nella Coppa del Mondo — primo torneo di qualificazione olimpica — ha scoperto che può fare paura al primo mondo: in Giappone ha battuto i padroni di casa, Serbia, Polonia e Argentina. E all’alba di oggi ha cercato di fare le scarpe (pallavolistiche) ai «nemici» americani. Cultura del lavoro Ma quando ti

racconta come è accaduto tutto questo, con maxi schermi a Teheran nella capitale per seguire le partite, mezz’ora di trasmissione tv su di lui nel canale nazionale, siti federali in crash per i troppi contatti, quasi si stupisce. «Non ci sono segreti. Devi lavorare di più. Come era accaduto in Italia 20 anni fa, lottare contro i tuoi limiti, contro i difetti. Non accettare quello che si diceva da noi "ma la mat-

Sopravvissuti al disastro di Bhopal protestano AP

Uno sponsor di Londra 2012 detiene l’azienda del disastro Coe: «Non ci sono legami» STEFANO BOLDRINI LONDRA

Da qualche giorno una parola è tornata a turbare la quiete olimpica: boicottaggio. L’India ha infatti protestato per la presenza, tra gli sponsor di Londra 2012, della Dow Chemical, un gigante industriale chimico che qualche anno fa assorbì la Union Carbide, responsabile nel 1984 del disastro ambientale di Bhopal, il peggiore della storia, con 20 mila morti e oltre mezzo milione di persone intossicate. Simbolo La cifra garantita dalla Dow Chemical è

Julio Velasco, 59 anni, posa con i tifosi iraniani dopo i successi della sua squadra in Giappone FIVB

la scheda JULIO VELASCO 59 ANNI ALLENATORE IRAN

Dal 1981 al 1983 è vice di Young Wang Son nell’Argenti na, terza ai Mondiali 1982. Nel 1989 Prende la guida degli azzurri, vince 21 medaglie, tra cui l’argento olimpico di Atlanta ’96, 2 ori mondiali (’90 e ’94), 3 ori europei e 5 in World League. Nel 1997 ha allenato le azzurre, all’attivo l’oro ai Giochi del Mediterraneo del 1997. È stato c.t. di R.Ceca (2002 e 2003), Spagna (2009 2010). Dal 2011 guida l’Iran. Nei club, in Italia, è stato il tecnico di Jesi (A 2), Modena (4 scudetti), Piacenza e Montichiari.

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tina non si può saltare", oppure viaggiare con il prosciutto e il parmigiano nella valigia. Da noi abbiamo spostato i limiti. Lo stesso è accaduto qui a Teheran, dove c’erano altri problemi e altre resistenze da superare. Diverse, perché diversa è la cultura. Anche qui mi si diceva, non è possibile. Così un giorno ho chiesto? Perché non possiamo vincere il campionato asiatico, non abbiamo come gli altri Paesi le palestre, i palloni e i giocatori con il talento? Qui ci sono grandi potenzialità, si tratta di sfruttarle». Frasi celebri Durante l’età d’oro del volley italiano, Velasco era diventato famoso per una serie di frasi che poi sono state un marchio di fabbrica: vent’anni più tardi ha imparato a dire «voglio vedere gli occhi di tigre» in persiano? «Quella serviva all' Italia per continuare a vincere dopo il primo Mondiale, qui siamo molto più indietro. A ottobre abbiamo vinto il primo trofeo della storia (titolo continentale), la strada è lunga. E poi le frasi servono fino a un certo punto: i giocatori devono sentire la fiducia del loro allenatore. A loro ho detto: "vi chiedo queste cose perché so che le potete raggiungere". E poi, come in Ita-

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lia, ho messo tutti alla pari: non ci sono giocatori più famosi e quelli meno. Tutti possono avere un’occasione, tutti hanno una possibilità». Religione E con la religione? «A

relativamente bassa, 7 milioni di sterline, minima parte di una torta da 700 complessivi, ma il significato simbolico di quest’operazione è decisamente superiore al denaro. Negli ultimi giorni la questione è diventata d’attualità. Ha mosso le diplomazie sportive e non solo. Il comitato olimpico indiano in un primo momento ha escluso l’ipotesi del boicottaggio, ma ieri i giornali inglesi hanno sparato la notizia: l’India potrebbe disertare Londra 2012. Legami L’India non è un Paese qualsiasi per la Gran Bretagna. È la nazione che ha dato la picconata decisiva a quello che è stato l’ultimo impero della storia. I legami, tra India e Gran Bretagna, sono stretti, in un rapporto di amore-odio. L’India è anche il secondo Paese per abitanti del pianeta.

me non ha creato problemi, certo ci sono regole da rispettare. Ma, ad esempio, durante il Ramadan (il mese sacro per l’Islam, non si mangia e non si beve dall’alba al tramonto, ndr) la squadra è stata esentata, ci allenavamo nel centro tecnico federale dove il ristorante apriva solo per noi. E solo i giocatori potevano mangiare e bere. C’è un certo pragmatismo: ma non potevano andare per strada con un panino... Durante le finali del campionato asiatico c’è stato un attimo di tensione quando si è dato la mano all' arbitro donna… Ma anche qui si tratta di rendersi conto della situazione. Ho proposto alla federazione di aprire, in tutti i palazzetti, un’area per il pubblico riservata alle donne. A Teheran è già operativa e durante le partite dell’Asiatico è stato molto bello. Adesso si tratta di estenderlo anche alle altre città». Magari per festeggiare la prima qualificazione olimpica della storia, grazie a Julio Velasco.

Coe intransigente Ed è una delle poche economie emergenti, in uno scenario di rischio recessione mondiale con la crisi dell’euro. Gran Bretagna e India vogliono evitare che si arrivi davvero al boicottaggio, forma di dissenso che sconvolse Montreal 1976, Mosca 1980 e Los Angeles 1984. Servirebbe un passo indietro da parte degli organizzatori di Londra 2012 per rimediare ad una leggerezza: era infatti prevedibile che questa vicenda sarebbe diventata di dominio pubblico e avrebbe creato problemi. Ma qui sta il punto: Sebastian Coe, l’ex mezzofondista che presiede il comitato organizzatore, non vuole compiere un passo indietro. Secondo il quotidiano Independent, c’è una settimana di tempo per trovare una soluzione. Il 5 dicembre gli atleti indiani si riuniranno infatti per decidere se partecipare o meno a Londra 2012. Le pressioni dei governi cercheranno una via d’uscita, ma bisogna convincere Coe, il più intransigente. «L’attuale proprietà e l’operazione di sponsorizzazione non sono legati ai responsabili del disastro del 1984. Perché dobbiamo annullare questo contratto?».

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