gazzetta dello sport

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www.gazzetta.it mercoledì 30 novembre 2011 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB M LANO

ITALIA

anno 115 ­ Numero 282 Anno

L’ANNUNCIO L’EX PREMIER RIPRENDE IL SUO POSTO NEL CLUB

VERSO LA PACE PETRUCCI: «DECIDO IO CHI INVITARE»

Berlusconi: «Presto tornerò presidente»

Moratti al tavolo «Ma niente regali»

Seedorf: «In Champions il Milan arriverà fino in fondo. Ibra? Lo metterei più sotto porta»

Il patron dell’Inter: «Dimentichiamo il passato posso dirlo, però non do scudetti alla Juve»

3 Silvio Berlusconi, 75 SPORTIMAGE

PASOTTO ALLE PAG. 10­11

3 Massimo Moratti, 67 anni PORTA

RECUPERO IL PARI (3­3) PIÙ PAZZO E DIVERTENTE DELL’ANNO

PANDEVMONIO PEPATISSIMO

Juve di ferro: rimonta il Napoli e allunga in testa La gran doppietta di Pandev e un Pepe da playstation sono il top dello spettacolo. In gol anche Hamsik, Matri e Estigarribia

DUELLO FRA PROTAGONISTI Uno scontro fra Simone Pepe e Goran Pandev, entrambi 28 anni: le giocate dei due hanno illuminato Napoli­Juve MOSCA

D’URSO, GARLANDO, GRAZIANO, LICARI, OLIVERO, MALFITANO DA PAGINA 2 A PAGINA 9

CLASSIFICA JUVENTUS MILAN UDINESE LAZIO PALERMO NAPOLI ROMA CATANIA GENOA* PARMA

26 24 24 22 19 17 17 17 15 15

CHIEVO INTER* SIENA ATALANTA** CAGLIARI FIORENTINA BOLOGNA NOVARA CESENA LECCE

DI GENE GNOCCHI

9 771120 506000

Tommasi: «Nel calcio è meglio non far outing» «Dichiararsi gay potrebbe essere imbarazzante». Cecchi Paone: «Parla da ignorante» di PAOLO CONDO’

Damiano Tommasi si stupisce del nostro stupore. «Ho detto che sconsiglio l’outing ai giocatori eventualmente omosessuali, certo. Potrebbe creare imbarazzi perché la convivenza professionale fra calciatori è diversa da quella fra giornalisti, impiegati o qualsiasi altro mestiere». L’ARTICOLO A PAGINA 17

QUI ROMA LA LITE CON LAMELA

«Non sei Maradona» poi bum­bum Osvaldo Ieri pace in pizzeria EUROPA LEAGUE A RENNES (ORE 19)

L’Udinese insegue la qualificazione davanti a Platini CUGINI E VELLUZZI A PAGINA 16

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Ancora gossip a Milano. Dopo la storia di Allegri con la D’Urso, ieri Ranieri è stato paparazzato con Wilma de Angelis.

11 1 3 0>

laPolemica

CECCHINI A PAGINA 15

15 14 14 14 14 13 11 10 9 8

* Una partita in meno. ** Atalanta sei punti di penalizzazione.

IL ROMPI PALLONE

DALLA VITE E GALDI A PAGINA 12

L’INCONTRO 179 ANNI IN DUE

SCHERMA DOPO L’INCIDENTE

Martini e Hack Vezzali: «Devo Metti una cena ringraziare tra bici e stelle airbag e cinture» PASTONESI A PAG. 25

CANFORA A PAGINA 29

FORMULA 1 L’EX FERRARISTA

L’INIZIATIVA IL DVD TOP10

Raikkonen rientra: 2 anni con la Renault

Motomondiale 2011 Stagione di emozioni e di commozione

CREMONESI E ALLIEVI A PAGINA 23

3 A € 10,99 più il prezzo del quotidiano


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

SERIE A IL RECUPERO LA CORSA IN VETTA CON IL PUNTO DI IERI AL SAN PAOLO I BIANCONERI ALLUNGANO SULLE RIVALI

Simone Pepe, 28 anni, realizza il gol del 3-3, per il giocatore è il quarto gol in campionato. Sotto: i due lampi di Pandev che avevano illuso il Napoli RICHIARDI-GEMITO-IMAGE

GDS

TREMENDA JUVENTUS Hamsik e Pandev non bastano Bianconeri indistruttibili: 3-3 Un rigore ripetuto e fallito, poi il Napoli stordisce Pirlo e C.. Gli azzurri cedono alla reazione della capolista che resta imbattuta e va a +2 su Milan e Udinese DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI GARLANDO NAPOLI

La Juve interrompe la striscia di vittorie (4). Il Milan, vincendo l’anticipo di venerdì a Genova può scavalcarla al vertice, almeno momentaneamente. Eppure dal San Paolo, la banda Conte ha lasciato partire un messaggio di forza superiore a una vittoria. Perché se sbagli il disegno della partita, se vai sotto due volte di due gol contro il Napoli ammazza-City, se la difesa che ha preso 7 gol in 11 partite ne prende 3 in un botta sola, se ti manca Marchisio e Pirlo incappa nella prima partita balorda, se nonostante tutto questo, alla fine la scampi e sfiori pure un 4-3 da film, allora significa che nel ba-

gagliaio di questa Juve ci sono davvero tante risorse tecniche e morali. Un’anima infinita. Matador Pandev Bravo il Napoli

ad approfittare delle rughe tattiche della Signora e ad inventarsi in Pandev (doppietta) un Matador di scorta. Ottimo Lavezzi, un trascinatore. Finita la benzina, il Napoli si è concesso alla rimonta rabbiosa della capolista, finendo però in piedi. Certe notti al San Paolo, non le sbaglia mai. Ora però deve azzeccare qualche banale pomeriggio tipo Chievo. Se la Juve ha 6 punti in più rispetto a un anno fa, al Napoli ne mancano 4. La Champions non può essere un alibi per mollare in fretta la corsa scudetto che la città merita e l’organico è in grado di sostenere.

Juve confusa Senza l’incubo-Cavani da intercettare in cielo (3 gol di testa un campionato fa), Conte rinuncia alla doppia mandata sulle fasce e al 4-4-2. Ne pensa una nuova: un difensore in meno per recuperarlo a centrocampo, mettere pressione e creare superiorità su Inler e Gargano; Lichtsteiner ed Estigarribia larghi, sbattuti in faccia a Zuniga e Maggio; Pepe, senza compiti di sentinella in fascia, ha libertà di inserirsi centralmente con Vidal, sostituendo le incursioni dello squalificato Marchisio. In sostanza: 3-5-2. L’idea ha una sua logica. Ma anche un limite palese: troppe cose cambiate in un colpo solo. Pepe che da esterno destro si ritrova interno sinistro. La difesa a 3 che non si improvvisa. Non era stato Conte a spiegarci più volte che questa Juve,

Conte cambia modulo e sceglie il 3-5-2, ma nel primo tempo la squadra soffre

stata sbriciolata. La prima vera serataccia di Pirlo (ammonito, sarà squalificato), faro spento della tempesta, completa la spiegazione del brutto primo tempo. Tanto Pocho Il Napoli e Mazzar-

Nella ripresa il riscatto: per la rimonta è decisiva la superiorità a centrocampo dopo i due traumatici settimi posti, ha bisogno di certezze tattiche? Il filotto di vittorie è nato anche dai meccanismi rodati di una formazione che cominciava a fotocopiare se stessa, di partita in partita: un’identità tattica che al San Paolo è

ri ci aggiungono meriti loro. Felice già la scelta di Pandev vice-Cavani e non Lavezzi. La corsa del Pocho, che quando manca Cavani ci mette un pezzo di anima in più, è provvidenziale nelle due fasi: soccorre generosamente la mediana impedendo il piano di ingabbiamento di Conte e va ad imbucarsi nelle larghe maglie della impacciata difesa a 3 della Juve. E’ proprio una sgasata del Pocho da azione d’angolo che impone a Pirlo, insolitamente ingenuo, il rigore che Hamsik segna, Tagliavento fa ripetere e Hamsik sba-

glia definitivamente (16’). Il ragazzo con la cresta si redime sette minuti dopo spingendo in rete una sfortunata sponda di Bonucci. Altrettanto sfortunato il rinvio rimpallato di Pirlo che manda in gol Pandev (40’), ma il doppio vantaggio ci sta e il Napoli se lo merita per la lucidità con cui approfitta delle lacune bianconere. Per esempio: la costante pressione alta di Lavezzi, Hamsik e Pandev su Pirlo, abbandonato da Pirlo e Vidal, ha impedito alla Juve di far salire la palla con facilità, come di solito avviene quando Pirlo è spalleggiato dal fido Marchisio. Miccia corta Ti aspetti che Con-

te, all’ora del tè, corregga la sua idea e invece ributta sul prato la stessa Juve: identica. Una prova di forza e di fede.


MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

NAPOLI

3

JUVENTUS

3

3

(3-4-2-1) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (dal 31’ s.t. Fernandez); Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (dal 42’ s.t. Dossena); Lavezzi, Hamsik; Pandev (dal 26’ s.t. Santana). PANCHINA Rosati, Fideleff, Dzemaili, Mascara. ALLENATORE Mazzarri. AMMONITI Pandev e Lavezzi per c.n.r., Maggio per gioco scorretto.

(3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pepe (dal 41’ s.t. Pazienza), Estigarribia; Matri (dal 44’ s.t. Quagliarella), Vucinic (dal 46’ s.t. Del Piero). PANCHINA Storari, De Ceglie, Krasic, Giaccherini. ALLENATORE Conte. AMMONITI Bonucci e Matri per proteste, Lichtsteiner per comp. non regolamentare, Pirlo, Vidal per gioco scorretto.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Hamsik (N) al 23’, Pandev (N) al 40’ p.t.; Matri (J) al 3’, Pandev (N) al 24’, Estigarribia (J) al 27’, Pepe (J) al 34’ s.t. NOTE Spettatori 57.402, incasso 1.872.096 euro. In fuorigioco 1-4. Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA

NAPOLI 49%

PASSAGGI POSITIVI

JUVENTUS 51%

TIRI IN PORTA

IIIIIII NAPOLI 7

IIIIII II JUVENTUS 6

di FRANCESCO CENITI

Rigore, ci sta la ripetizione Niente fuorigioco sul 2-0

259

giorni trascorsi dall’ultimo gol di Pandev: Bayern-Inter 2-3 del 15 marzo scorso.

700

presenze ufficiali di Del Piero con i club: 14 con il Padova e 686 con la Juventus. Cocciutamente convinto che la miccia si stia accorciando e che il suo piano stia finalmente per esplodere. Così accade. Il Napoli, sempre più stanco, fatica ora a reggere l’impatto della mediana a cinque bianconera, come Conte si aspettava dall’inizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

III

NAPOLI 2

JUVENTUS 3

SECONDO TEMPO c GOL! 3’ Vidal in verticale a Matri che infila De Sanctis e fa 2-1. c GOL! 24’ Maggio da destra, Pandev controlla e gira in rete il 3-1. c GOL! 27’ Estigarribia raccoglie a sinistra e infila De Sanctis in uscita 3-2. c GOL! 34’ Pepe galoppa, destro e gol del 3-3.

La Classifica

la Moviola

Segna subito Matri (3’) su verticalizzazione di Vidal, messo lì apposta. Il Napoli allunga ancora con Pandev (24’) perché la difesa della Signora stasera va così (Bonucci...). Ma poi il bravo Estigarribia tracima a sinistra e riporta sotto la Juve (27’), che conclude la rincorsa al 34’. E come? Con un inserimento profondo di Pepe, da interno alla Marchisio. Come aveva disegnato Conte. Questa è la Juve, signori. Una squadra che ha sbagliato mercato e scelta tattica a inizio stagione, si è corretta ed è volata in testa. Ha sbagliato un tempo al San Paolo e, con gli stessi errori, è risorta. A Napoli perdeva da quattro anni. La Juve sta cambiando il proprio destino con la forza di volontà. Fa paura anche se non vince.

JUVENTUS 350

TIRI FUORI

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 16’ Hamsik sbaglia un rigore (fallo di Pirlo su Lavezzi). Lo aveva segnato, ma l’arbitro ha fatto ripetere (ingresso di giocatori del Napoli in area). c GOL! 23’ Punizione da sinistra, Bonucci pasticcia, Hamsik segna di testa. c GOL! 40’ Pandev si gira in area e fulmina Buffon.

Tagliavento si dimostra all’altezza di una gara spettacolare: solita personalità e decisioni non semplici, gestite con coraggio. Come quelle avvenute dopo 14 minuti: Pirlo affossa Lavezzi con una fallo netto ma ingenuo, giusto concedere il rigore nonostante le proteste bianconere. Tocca ad Hamsik il successivo tiro: palla all’angolino ed esultanza particolare (il giocatore sparisce nel tunnel e poi ricompare per ascoltare il boato del pubblico), ma tutto è inutile perché l’arbitro fa ripetere. Come mai? Prima della battuta sono già dentro l’area Lavezzi, Inler e forse Gargano. In particolare Lavezzi arriva quasi addosso a Tagliavento. La scelta del direttore di gara è ineccepibile dal punto di vista del regolamento anche se spesso non è applicato in casi simili. Comunque, Hamsik sul rigore bis calcia alto. Passano due minuti: giallo a Pandev per una simulazione sulla trequarti (Chiellini non lo tocca). Al 19’

NAPOLI 186

ammonito Maggio per una dura entrata su Estigarribia. Al 23’ Napoli in vantaggio: sulla punizione di Lavezzi c’è Hamsik in fuorigioco, ma il pallone è per Maggio. Cerca d’intervenire Bonucci, aiutandosi anche con le braccia. La palla carambola tra i due giocatori (e sbatte su una mano), poi finisce ad Hamsik che è in posizione regolare e realizza di testa. Al 29’ negato un angolo alla Juve sull’azione di Vucinic. Subito dopo ammonito Bonucci per proteste. La scena si ripete anche con Matri che chiedeva un fallo di Gargano. Al 40’ il 2 0 del Napoli nasce da un rinvio di Pirlo che finisce addosso a Maggio: al momento del tocco involontario, Pandev è in linea con Bonucci. Nel finale di tempo scintille tra Lichtsteiner e Hamsik: doppio giallo. Nella ripresa, Matri realizza a gioco fermo un gol bellissimo: c’era il fuorigioco. Al 14’ ammonito Vidal: colpito Inler sulla caviglia. Timide proteste del Napoli sul 3 2: c’è un contatto in area tra Pepe e Maggio, ma non sembra esserci fallo.

Pirlo affossa Lavezzi: rigore

SQUADRE

PT

JUVENTUS MILAN UDINESE LAZIO PALERMO NAPOLI ROMA CATANIA GENOA PARMA CHIEVO INTER SIENA ATALANTA* CAGLIARI FIORENTINA BOLOGNA NOVARA CESENA LECCE

26 24 24 22 19 17 17 17 15 15 15 14 14 14 14 13 11 10 9 8

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

12 12 12 12 12 12 12 12 11 12 12 11 12 12 12 12 12 12 12 12

7 7 7 6 6 4 5 4 4 5 4 4 3 5 3 3 3 2 2 2

5 3 3 4 1 5 2 5 3 0 3 2 5 5 5 4 2 4 3 2

0 2 2 2 5 3 5 3 4 7 5 5 4 2 4 5 7 6 7 8

22 27 15 16 16 17 15 14 14 15 10 14 14 16 11 10 10 14 6 9

10 14 6 9 15 11 14 18 14 20 16 17 11 15 13 11 18 21 13 19

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *l’Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Sul rigore Lavezzi-Inler già in area

Prossimo turno

Pandev non è in fuorigioco sul 2-0

venerdì 2 dicembre GENOA-MILAN sabato 3 dicembre INTER-UDINESE NAPOLI-LECCE domenica 4 dicembre CATANIA-CAGLIARI BOLOGNA-SIENA CHIEVO-ATALANTA FIORENTINA-ROMA JUVENTUS-CESENA PARMA-PALERMO lunedì 5 dicembre LAZIO-NOVARA

(ore 20.45) (ore 20.45) (ore 20.45) (ore 12.30) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 20.45) (ore 20.45)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011


MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A IL RECUPERO DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO NAPOLI

Antonio Conte, 42 anni PASQUAZI

Carattere di ferro. Nella serata più importante. Roba da scudetto, c’è poco da fare. La Juve rimette in piedi una partita di fatto finita due volte. Sul due a zero di Pandev prima e sul 3-1 sempre del macedone poi. Esame di laurea, altro che maturità. La «Partitissima» arriva sul campo di una grande, di una pretendente al titolo, della più europea e atletica fra le squadre italiane. Che resta però a meno nove in classifica. Che colpo!

Con Conte in panca guai a darsi per vinti

Pugno al cielo A fine gara Anto-

nio da Lecce scatta come una molla fuori dall’area tecnica, si gira verso lo spicchio di tifosi bianconeri e alza il pugno. Sfigurato dalla tensione, ma felice. E orgoglioso. Dopo nemmeno cinque mesi di lavoro, la sua è già una squadra vera, sotto tutti i punti di vista. La Juventus ha cuore, sa soffrire con lucidità e soprattutto non rinuncia mai a fare la partita, grazie a un’organizzazione di gioco che va ormai al di là dei moduli. La mano del tecnico è sempre più evidente. Il marchio definitivo proprio nella serata del San Paolo: cambio di sistema, difesa a tre, centrocampo a cinque, Pepe a fare l’interno e un primo tempo da far venire voglia di cambiare tutto. Non a Conte, che rimanda in campo lo stesso undici, evidentemente strigliato e svegliato a dovere. Subito l’1-2, zero sbandamenti sull’1-3 e via alla grande rimonta, nel segno di un tecnico che durante la settimana cura probabilmente anche la scelta delle scarpe dei suoi ragazzi. Il «Martello» raccoglie i frutti, con metodi rigi-

Gazzetta.it Gazza

Tvf

ILProtagonista IL TECNICO JUVE

Partenza sbagliata con la difesa a tre e Pepe a fare il Marchisio, ma nell’intervallo arriva la strigliata e le cose cambiano: «Per come si era messa chiunque avrebbe mollato» di, «perché qui veniamo da due stagioni disastrose», ama ribadire a ogni occasione per tenere l’ambiente sul chi vive. Più bastone che carota, come il giorno dopo Lazio-Juve, quando un suo ragazzo avrebbe voluto offrire la cena a tutti in un locale romano: «Si mangia alla Borghesiana, da qui non si esce, e si pensa solo al Napoli», avrebbe detto il Mourinho italiano. Orgoglio «L’inizio partita è sta-

to difficilissimo, il Napoli ha

giocato a ritmi alti, noi ci siamo adeguati, ma in maniera soft, sembrava che volessimo farli sfogare, poi c’è stata qualche disattenzione da parte nostra e penso che il Napoli e l’ambiente del San Paolo avrebbero stroncato chiunque. Invece abbiamo trovato grande unità e forza, ringrazio i ragazzi che hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo. Sono orgoglioso di essere il loro allenatore. Il mio gruppo ha una grande forza morale - spiega il tecnico bianconero -. Sotto di due gol,

qui a Napoli chiunque avrebbe mollato. Ci volevano cuore, carattere e generosità per risollevare una partita del genere». E poi, «dico bravi a Estigarribia e Pepe, intelligentissimi. Siamo riemersi da una situazione impossibile, grazie anche al secondo tempo di Matri e Vucinic, più partecipi rispetto alla prima frazione». Complimenti e «dolcetti» per tutti. Il tempo di atterrare a Torino, poi il Martello ricomincerà a farsi «odiare». Scommettiamo?

la Sfida NAPOLI punti 17 Allenatore Walter Mazzarri

PRIMA DELLA PARTITA JUVENTUS punti 26 Allenatore Antonio Conte

PALLE GIOCATE

505

704

% PALLE GIOCATE UTILI

70

79

PALLONI RECUPERATI

54

51

LANCI

45

45

VERTICALIZZAZIONI

98

Walter Mazzarri, 50 anni LAPRESSE

143

Assalto al bus dei bianconeri Nessun ferito NAPOLI Paura per la Juve prima dell’arrivo allo stadio. Quando ormai mancava poco al San Paolo il pullman della squadra bianconera è stato assalito da tanti tifosi del Napoli che si sono resi protagonisti di un fitto lancio di uova contro la parte anteriore del bus e quel che è peggio di pietre e bastoni contro la parte posteriore. Il pronto intervento delle forze dell’ordine che scortavano il pullman ha evitato il peggio, ma non ha potuto impedire che i teppisti mandassero in frantumi uno dei finestroni sulla sinistra del mezzo. Per fortuna non ci sono stati feriti e i giocatori hanno potuto proseguire la loro marcia verso lo stadio. Appena arrivato al San Paolo e una volta scaricata la squadra, l’autista ha provveduto a eliminare i pezzi di vetro rimasti pericolosamente attaccati ai telai dei finestroni e a pulire l’interno dai detriti. Il bus poi però all’interno del San Paolo è stato oggetto di altri atti vandalici, durante la partita, mentre era incustodito. Bilancio finale: tre vetri rotti. Il pullman con il quale la Juve ha affrontato questa trasferta è quello ufficiale ed iper tecnologico che non sempre viene utilizzato lontano da Torino e che questa volta aveva accompagnato la squadra da Roma a Napoli. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL CT A MILANO

Juve favorita per Capello «Pirlo, che gran colpo» MILANO

Matri contro Cannavaro REUTERS

I GOL, GLI HIGHLIGHTS E I COMMENTI A CALDO DOPO NAPOLI-JUVE I commenti a caldo dei protagonisti al termine di Napoli-Juventus. Inoltre le immagini con i gol e gli highlights della grande sfida giocata al San Paolo. Fabio Capello non ha dubbi: per lui la Juventus è la grande favorita per lo scudetto.

CHECCO ZALONE INVITA CASSANO: «VIENI IN PIZZERIA» Checco Zalone, che da venerdì sarà su Canale 5 con il suo show, lancia un invito all’amico e compaesano rossonero. E ancora: guarda la samba in treno di Pato, Thiago e Robinho, le magie di Ramos e ascolta Valentina Vezzali dopo la grande paura.

Per Fabio Capello, commissario tecnico dell’Inghilterra, lo scudetto sarà un affare a tre: «Milan, Napoli e Juventus lotteranno fino alla fine per il titolo - ha osservato ieri mattina a Milano -. Il Milan ha la rosa più ampia, ma anche più impegni. È forte, equilibrato e abituato a restare ai vertici. Il Napoli invece deve abituarsi a gestire la fatica e la tensione che si accumulano in coppa. E la Juventus è una delle favorite anche perché non gioca la Champions». La griglia è servita, insomma. Capello disegna così il cammino di questa Serie A. Aggiungendo un abbozzo di preferenza per i bianconeri: «Conte è uno dei giovani allenatori rampanti e poi c’è Pirlo - spiega Capello -. Il Milan ha fatto una scelta lasciandolo andare, ma complimenti a chi ha realizzato questo colpo». È particolare l’attenzione che l’ex tecnico bianconero riserva proprio al club di Agnelli. «Lo stadio di proprietà rappresenta un plus per la società - spiega -, basta vedere la Juventus che adesso si sente a casa quando gioca a Torino. I tifosi bianconeri nel nuovo stadio si sentono partecipi di un’avventura, nessuno mai romperà un seggiolino in quell’impianto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

SERIE A IL RECUPERO le Pagelle

DI FABIO LICARI

NAPOLI LAVEZZI «MARADONEGGIA», ZUNIGA TIMIDO o La mossa tattica

6,5

Per un po’ sogna il replay del 3-0, poi scopre che questa è tutta un’altra Juve. E che due tempi a 100 all’ora non si possono fare.

l’allenatore Mazzarri

8 h il migliore Pandev

Annulla l’assenza di Cavani con Pandev (che ringrazia con due gol) e con una macchina dai meccanismi ormai oliati. Certo, il calo fisico potrebbe preoccupare un po’.

Vita dura quella del titolare d’«emergenza»: ma la risposta, anche psicologica, è straordinaria. Due gol: il secondo dei quali misto di coordinazione e tecnica.

6,5

Mazzarri non rinuncia alla vivacità di Lavezzi sulla trequarti, puntando su Pandev centravanti dopo il forfeit di Cavani: il macedone ringrazia con una doppietta.

6

5,5

6

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6,5

6

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7,5

6,5

5,5

6

De Sanctis

Campagnaro

Cannavaro

Aronica

Maggio

Gargano

Inler

Zuniga

Lavezzi

Hamsik

Santana

Fernandez

Per un tempo il lavoro è al massimo un tiretto di Estigarribia. Nel secondo, però, si ritrova in mezzo incubo dal quale non sempre si risveglia: e non certo per colpa sua. Replica bene quando può, cioè due volte su Vucinic. Per il resto, chiedere alla sua difesa.

Quando gli attaccanti juventini restano lontani e isolati, imbriglia Vucinic senza bisogno che Maggio collabori. Una volta partito il pressing alto, però, qualche esitazione: quella sul montenegrino per poco non è fatale. Dal suo lato arriva Estigarribia per il gol.

Sull’entrata gol di Pepe, che s’infila giusto in mezzo all’area, qualche responsabilità il centrale difensivo deve averla. E infatti. Per il resto interventi ordinati come al solito, ma subisce anche lui la pressione bianconera e alla fine anche la lucidità scarseggia.

A volte la forza fisica basta contro Matri e Vucinic, altre no, e allora soffre. D’accordo, i gol della Juve arrivano più che altro dal centrodestra del Napoli, ma anche dalle sue parti la ripresa è un ballo per niente divertente. E Zuniga non aiuta.

Non è quello delle grandi praterie. Oltretutto gli capita un Estigarribia che ogni tanto si sente di nuovo in Coppa America e parte, parte, parte. Mette la palla del 3 1 a Pandev, prende un «giallo», comunque c’è fino alla fine. Ma non da protagonista.

A lungo ha vita facile per le comprensibili esitazioni tattiche di Pepe, mezzala improvvisata. Con Inler a mobilità ridotta si prende responsabilità da play senza dimenticare gli altri compiti. Insomma, geometra e marcatore. La macchia sulla palla persa che dà il via al gol di Pepe.

Vince il duello a distanza con Pirlo – che avrebbe potuto essere suo compagno – più per qualche errore del dirimpettaio che per meriti propri. Area di movimento ridotta, il suo peso si avverte comunque nei contrasti.

L’impressione è che con Lichtsteiner un po’ confuso dal 3 5 2, in difficoltà nel trovare i tempi dell’affondo, avrebbe potuto osare di più. Invece tiene un atteggiamento difensivo e non sfugge, neanche lui, alla regola delle esitazioni pericolose (Dossena s.v.).

Maradoneggia con le solite ripartenze palla incollata e testa bassa, ma non c’è niente di inutile: preziosissimo nel far impazzire la difesa bianconera, in particolare l’accoppiata Bonucci Chielli ni. Tanto per gradire, si procura il rigore e batte la punizione del gol di Hamsik.

Sbagliare il secondo rigore, dopo aver segnato il primo, soprattutto contro la Juve, potrebbe abbattere un toro. Ma non quelli slovacchi a quanto pare: si vendica con il gol di testa, fa un gran lavoro anche oscuro, ma dal suo lato c’è Barzagli.

Gli ultimi 20 minuti per Pandev e, visto lo «score», non ci vuole molto a dire che lo fa rimpiangere. In realtà Mazzarri lo schiera nel momento più caotico, con il Napoli ormai stanco, e non riesce a entrare in partita.

Una esitazione pericolosetta, un quarto d’ora a rischio incubi visto come la Juve affonda, ma tutto sommato tiene.

JUVENTUS CHE SERATACCIA PER BONUCCI, MATRI TRASFORMA IN GOL QUEL CHE TOCCA 6,5 o La mossa tattica l’allenatore Conte

6,5

Non ci sta a perdere neanche a briscola, è chiaro. Dimostrazione di forza psicologica da scudetto, ma se non aggiusta la difesa…

Conte sorprende tutti schierando il centrocampo a 5 con Estigarribia e Lichtsteiner esterni e Pepe mezzo sinistro: Pepe soffre la nuova posizione, ma poi trova un grande gol.

Come complicarsi la vita. Il 3 5 2 imbarazza soprattutto Pepe e Lichtsteiner, anche se il cuore – e l’organizzazione tattica – della ripresa sono da applausi.

7 h Vidal il migliore Un po’ stretto nella mediana a cinque, appena prende coraggio torna il solito, infaticabile Vidal. Segna Matri, ma mezzo gol è suo con un lancio intelligente alla Platini.

6

6

4,5

5,5

5

5,5

6,5

6,5

6

7

s.v.

s.v.

Buffon

Barzagli

Bonucci

Chiellini

Lichtsteiner

Pirlo

Pepe

Estigarribia

Vucinic

Matri

Pazienza

Quagliarella

Come per De Sanctis, ma a tempi invertiti. Il primo è da tregenda: due gol (con Hamsik solo soletto davanti), un rigore segnato e poi ripetuto ma fuori, un assedio dal quale pensi sempre possa scaturire un altro guaio. Ripresa «guastata» da Pandev.

L’unico a salvarsi là dietro, ma ormai non è una novità. Chiudere su Hamsik non gli basta: trova il tempo, e le gambe, di accentrarsi e sbrogliare un paio di situazioni pericolose. Poi, sia chiaro, non può fare tutto lui, compreso il secondo gol di Pandev.

Sarà anche sfortuna la sponda con la quale spiana ad Hamsik il 1 0. Sarà bello il tackle su Pandev lanciato verso il gol. Ma il resto non è accettabile: palle perse, Pandev che lo scherza sul 3 1, altre incertezze sparse, e anche un’ammonizio ne per proteste.

Abituato alla fascia, non trova più i movimenti da terzo centrale e finisce con l’innervosirsi e protestare. Con il passare dei minuti, e le gambe pesanti del Napoli, cresce l’affiatamento con «Esti» e la spinta offensiva. Ma si trova tra i piedi la palla del 3 3 e sbaglia.

Paradossalmen te più difensivo di quando gioca nel 4 3 3: con questo modulo non ci siamo proprio. Avere tutta la fascia a disposizione non gli fa trovare il tempo giusto della partenza. Tanti errori, non incide mai. Fortuna per lui che di fronte c’è Zuniga.

Alla prima serataccia di Pirlo corrispondono le prime vere esitazioni della Juve. Causa il rigore, è sfortunato nel rimpallo con Maggio da cui nasce il 2 0, perde un paio di palloni rischiosi. Meglio nella ripresa. Ammonito, salterà Cesena.

Fino al gol, il giudizio sarebbe negativo e non per colpe sue. Inventato mezzala destra, non ha la testa e i tempi per giostrare alla Marchisio. Sbaglia tanto, non si «sente». Però ha una volontà inesauribile: il gol del 3 3 è un premio meritatissimo.

Ogni tanto fa le prove da «Estigarrin cha»: non solo con le discese, ma con un paio di tocchi che liberano Vucinic e Matri. Regge il confronto con Maggio, trova il primo importantissi mo gol in A, è più di una semplice riserva. Parlando di prezzi, un affare.

Ne sbaglia troppe, non azzecca l’ultimo passaggio, però è anche vero che quando trova il movimento giusto se ne va. Il lancio per il gol di Estigarribia è suo

Un pallone, un gol. Un altro pallone, sarebbe un altro gol, bellissimo, se non fosse fuorigioco. Altra partita con il coltello tra i denti, a sfiancarsi nelle sponde, a collaborare in difesa, ad «alzare» la squadra. Lui, Vidal e Pepe: è questa la Juve inesauribile di Conte.

Nel finale per Pepe, da ex fischiatissimo.

Nel finale per Matri, da ex ancor più fischiato (e insultato) di Pazienza.

Del Piero s.v. ultimissimi minuti per perdere un po’ di tempo.

TERNA ARBITRALE: TAGLIAVENTO 6,5 Partita difficilissima ma non perde mai la testa: non è da tutti far ripetere il rigore. Decisioni giuste quasi sempre. Stefani 6; Faverani 6,5


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SERIE A IL RECUPERO

Per le imprese ci vuole Pepe «Pari che vale una vittoria» Terzo gol consecutivo e un’ascesa costante: «La vera forza è il gruppo» Poi scherza sull’esultanza golfistica: «Chi mi critica può farmi da caddie» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO NAPOLI

Simone Pepe, 28 anni, in gol 4 volte quest’anno DAIMAGES

Chiamatelo Tiger. Simone Pepe, verso la fine di una partita follemente appassionante, ha pescato l’angolino con la glaciale precisione del golfista sul green: palla in buca e punto per la Juve. Poi Simone è scattato verso la panchina e ha provato a mimare lo swing, ma è stato travolto dall’abbraccio dei compagni. Alla fine, scherzando, ha detto «E’ il mio terzo gol consecutivo? Non so nemmeno se nella mia carriera avevo mai fatto tre gol in un solo campionato...» C’è tanto Pepe in questa Juve: Simone la rappresenta bene con il suo entusiasmo, la corsa infinita, la generosità, la voglia di andare oltre i propri limiti, la sana incoscienza, il carattere,, la disponibilità nell’accettare una posizione più offensiva in campo. «In questo mi hanno molto aiutato i compagni. Il gol è stato un premio bellissimo, ci ha garantito la vittoria...» Poi si corregge «Volevo dire il pareggio». Che vale quanto una vittoria. E pazienza se, dicono i suoi compagni, a giocare a golf proprio non è capace: «Queste voci — ha raccontato Pepe — le mette in giro Storari (suo grande

amico, ndr). Ma scrivete pure che sul campo da golf Marco mi fa da caddie...». La Juve è questa. Tutti uniti oltre ogni ostacolo, per fare i conti ci sarà tempo. Matri Volendo cominciare a

mettere insieme qualche numero, però, Alessandro Matri è già a quota sei gol (cinque decisivi): «Sono particolarmente contento perché questa rete al San Paolo ci ha aiutato a pareggiare rimettendoci in partita in un momento delicato». In effetti sulla rimonta della Juve non avrebbe scommesso quasi nessuno: «Abbiamo giocato male il primo tempo - racconta Matri -, ma poi abbiamo fatto una grandissima ripresa. E’ stata una partita strana, caratterizzata da alti e bassi. Abbiamo preso i primi due gol nel nostro momento migliore, ma abbiamo avuto il merito di crederci. E’ molto importante l’impegno che ci mettono tutti quelli che vengono chiamati in causa. Quando tutti danno il massimo, si può scegliere qualunque modulo». Nell’intervallo Conte ha caricato la squadra: «L’allenatore ci ha detto di essere più aggressivi. Adesso dobbiamo continuare così, è normale che una sconfitta prima o poi arriverà, ma la squadra c’è soprattutto nei momenti

Cosa va

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PRIMO PAREGGIO MA JUVE GRANDE CONTRO LE BIG La Juve si conferma grande con le grandi.

Juve-Milan 2-0 Alla sesta giornata, i bianconeri stendono il Milan con una doppietta di Marchisio nel finale.

Inter-Juve 1-2 Alla decima, successo in casa dell’Inter: colpiscono Vucinic e ancora Marchisio.

Lazio-Juve 0-1 Alla tredicesima, Simone Pepe stende la Lazio all’Olimpico.

Napoli-Juve 3-3 Al San Paolo per la prima volta la Juve non batte una grande, ma la rimonta vale quasi un successo.

E ora... I prossimi appuntamenti sono il 12 dicembre ancora all’Olimpico contro la Roma e il 21 dicembre con l’Udinese, recupero della prima giornata.

di difficoltà». E per una volta il pareggio è più simile alla vittoria che alla sconfitta: «Sicuramente il risultato è buono, però non dobbiamo più ripetere il primo tempo di questa sera. Dobbiamo scendere in campo forse più convinti dei nostri mezzi».

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HANNO DETTO

Chelo Dopo quello di Matri e pri-

ma di quello di Pepe è arrivato il gol di Marcelo Estigarribia: l’ultima volta che aveva segnato in campionato, «Chelo» giocava nel Cerro Porteño, club di un sobborgo di Asuncion. Era il 2008. «Segnare un gol con questa maglia gloriosa mi rende molto felice», ha detto emozionato, spiegando poi come è nata la rimonta: «Nello spogliatoio all’intervallo ci siamo detti: "uccidere o morire". E lì è nata la nostra rimonta, abbiamo dimostrato la nostra mentalità offensiva». E le sue qualità: ha zittito il San Paolo con stop di sinistro e tocco di destro. Ma non ha fatto solo quello: ha corso, raddoppiato, allungato, stretto, aiutato. E lo ha fatto con la serenità di chi non si cura dei fischi di uno stadio pieno. A 24 anni, e alla seconda presenza da titolare, ha dimostrato una notevole maturità tattica e agonistica. Il capitano Ai gol di Matri, «Che-

lo» e Pepe è saltato dalla panchina Alessandro Del Piero. Il capitano, poi, è entrato nel recupero e ha festeggiato la 700ª partita nei club professionistici. A turno tutti i giocatori della Juve stanno vivendo il loro momento di gloria, presto toccherà anche ad Ale che resta la guida (in tutti i sensi) della squadra. Per il momento si gode il primato e... gli sfottò a Pepe. Del Piero sul green è molto più bravo. Ma non ditelo al Tiger con la maglia numero 7. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Matri Il risultato è buono, ma non dobbiamo più ripetere il primo tempo di questa sera. Dobbiamo scendere in campo più convinti dei nostri mezzi

S Estigarribia Nello spogliatoio all’intervallo ci siamo detti: «uccidere o morire». E lì è nata la nostra rimonta, abbiamo dimostrato la nostra mentalità offensiva


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Mazzarri amaro «Calo inevitabile» Il tecnico del Napoli «Primo tempo perfetto Ma non si poteva continuare a mille all’ora» MIMMO MALFITANO NAPOLI

L’illusione è svanita nel secondo tempo, quando la Juve ha rimesso a posto il suo equilibrio tattico. Non è bastato il terzo gol di Pandev a chiudere la partita. L’orgoglio bianconero è andato oltre, fino a ottenere il pareggio. E la notte del San Paolo si è incupita, come non accadeva da tempo. Le magie di Champions League non si sono ripetute o, per meglio dire, sono state stravolte dalla fatica, la stessa che i giocatori napoletani hanno evidenziato per l’intera ripresa. Stanchezza Ieri sera, il Napoli s’è dovuto arrendere alla stanchezza dopo un primo tempo ad altissimo livello. Non sono bastate le accelerazioni di Ezequiel Lavezzi, straripante in ogni sua ripartenza. E non è bastata la doppietta di Goran Pandev a fermare il cammino della Juve, sempre più capolista. Ma il Napoli c’è stato, ha saputo reggere il confronto, dando l’impressione di poter vincere la partita. Poi, il secondo tempo e la rimonta juventina hanno reso vani tutti gli sforzi compiuti. «Il bicchiere è mezzo vuo-

«Nell’intervallo avevo chiesto ai ragazzi di tenere più palla. Ma tra il dire e il fare...»

WALTER MAZZARRI ALLENATORE NAPOLI

re e creare la superiorità numerica. «Nel primo tempo Vucinic e Matri li avevamo contenuti bene, nella ripresa hanno cominciato a giocare. La Juve fisicamente stava meglio di noi e si è visto. Dispiace soprattutto per il terzo gol, propiziato da un nostro rimpallo che ha consentito a Pepe di trovarsi solo davanti alla porta. La prima rete, è vero, è stata causata da un affrettato rinvio di Campagnaro, ma quando è lucido certi errori non li fa, è stato solo colpa della stanchezza», ha osservato Mazzarri provando ad assolvere il difensore argentino. Possesso palla Avrebbe voluto,

to, abbiamo giocato un primo tempo spettacolare. Nella ripresa abbiamo pagato l’accumulo di gare, specie in difesa. Di solito la mia squadra cresce nel secondo tempo, stavolta non è stato così», ha detto Walter Mazzarri nel dopo partita. Juve condizione okay L’analisi

dell’allenatore napoletano verte soprattutto sulla prima parte della gara, quella che ha visto in campo una squadra brillante che ha lasciato pochissimi spazi alla Juve e ha potuto godere della grande condizione di Lavezzi unico nel riparti-

il tecnico, che la squadra abbassasse un tantino i ritmi della gara e che si impegnasse di più nel possesso palla, proprio per evitare ulteriori fatiche, soprattutto quando l’avversario ha cominciato a pressare. «L’avevo detto nell’intervallo: ragazzi, non si può andare sempre a mille, cerchiamo di far girare la palla. Ma tra il dire e il fare... Nel primo tempo abbiamo pressato bene e alto, nella ripresa ci sono mancate le forze. Ma a vedere il rendimento dei due tempi, il risultato direi che è giusto così», ha concluso Mazzarri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROTAGONISTA MAI A SEGNO, SI E’ SBLOCCATO CON UNA DOPPIETTA

Pandev, l’unico felice «Sì, sono ritornato» Il macedone è deluso soltanto dal risultato: «Per me il campionato comincia adesso» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D’URSO NAPOLI

Piovono gol d’autore (Hamsik), stavolta, colpi di scena e nuove certezze (Pandev). Ventitrè giorni dopo il rinvio della super sfida con la Juventus per motivi di sicurezza legati al maltempo, il Napoli riscopre la vena realizzativa di Marek e i colpi di classe di Goran, acclamati dal pubblico fino in fondo.

marzo del 2010, e pure in quell’occasione era riuscito ad andare a segno subito dopo. Che sorpresa Dalla serata di

passione di Hamsik alla prima volta di Pandev, il tanto atteso finalizzatore. L’aveva sognata una partita così. I suoi primi due gol in azzurro gli hanno restituito l’entusiasmo smarrito negli ultimi mesi di infortuni e panchina. Aveva debuttato quest’anno fallendo un clamoroso gol a Cesena a porta vuota, poi l’infortunio contro l’Inter e, quindi, la speranza di tornare importante in Champions a Monaco contro il Bayern. Niente da fare. Fino a sabato scorso a Bergamo, dove era uscito dal campo contrariato e deluso per non essere riuscito a spostare l’inerzia del

Mattatore Quando vede la Ju-

ventus, lo slovacco si esalta. Sempre. Il gol inseguito con ostinazione, prima dal dischetto e poi finalmente di testa nel delirio del San Paolo, segue una catena di eventi ben nota ai tifosi bianconeri. Perché Marek aveva già firmato 4 reti nelle sfide precedenti e, con l’acuto in più di ieri, l’attaccante si è confermato anti-Juve per eccellenza (in tutto 3 acuti al San Paolo, dove non segnava da Napoli-Villarreal del 27 settembre, e 2 a Torino in un’altra serata da ricordare, quella del successo in rimonta degli azzurri per 3-2). All’esterno era già capitato di fallire un rigore contro i bianconeri, il 25

«Capisco la delusione dei tifosi ma ci rifaremo col Lecce»

GORAN PANDEV ATTACCANTE

suo momento no, lui che era stato traino ammirato di Lazio e Inter. Ieri, la svolta. Voluta a tutti i costi. Il sostituto di Cavani si è fidato dell’istinto e ha cantato da quarto tenore: «Sono due gol importanti – ha ammesso -. Mi dispiace per la squadra e i tifosi. E’ stata una grande partita, peccato non sia coincisa con la vittoria. Normale calare di tono dopo 3 giorni dalla sfida di Bergamo. Ci rifaremo sabato. Io volevo i 3 punti. Per me, ripeto, sono due gol gratificanti, sono tornato, per me il campionato comincia ora. Avevo perso fiducia dopo l’infortunio, ma tutti mi sono stati vicini, tifosi e società. Io personalmente sono felice. Per me ex interista è stata una sorta di derby. La standing ovation finale? Bellissima». Spettacolo Nella classifica del-

le emozioni, il pareggio coi bianconeri si sistema per intensità accanto alle sfide con Inter, Milan e Manchester City in Champions. Già, l’Europa. Proprio in quelle sfide ora Hamsik e Pandev sperano soprattutto di aggiungere altre imprese in questo già meraviglioso 2011. Che verrà ricordato anche per il boom di presenze al San Paolo nell’anno solare: un totale di un milione di tifosi (compresi i 60mila di ieri sera), traccia emblematica dell’entusiasmo di una città intera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A L’INTERVISTA

Milan credici

Clarence Seedorf, 35 anni, è al Milan dal 2002. Ha esordito con l’Ajax a 16 anni, è arrivato in Italia nel ’95, alla Samp. Poi il Real Madrid e l’Inter prima dello scambio con Coco che l’ha portato in rossonero FORTE

Noi alla pari con il Barça In Champions sino in fondo

Mi piace troppo giocare, le panchine non le amo. Allegri ci ha portato compattezza

Seedorf

« DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO MILANELLO (Varese)

Si presenta con una bottiglietta da mezzo litro contenente un liquido dal colore un po’ inquietante, una via di mezzo fra l’ocra e il beige: «E’ un succo di frutta, un frullato. E’ il mio pranzo di oggi», sorride. Clarence Seedorf scherza perché un succo non basta per l’apporto energetico di cui necessita un calciatore dopo l’allenamento. Ma rende bene l’idea sul modo che Clarence ha — da sempre — di gestire l’alimentazione in relazione alla vita sportiva. Poi dice ai giornalisti: «Abbiamo finito tardi di allenarci e non volevo farvi aspettare. Pranzerò dopo». Questo, invece, rende l’idea di come l’olandese gestisce le pubbliche relazioni e i rapporti con l’esterno. In entrambi i casi, un professionista.

decorazioni. Pensateci un attimo: 20 trofei conquistati nei club (fra cui 4 Champions con 3 squadre diverse: c’è riuscito solo lui), 3 a titolo individuale, Cavaliere dell’Ordine di Orange-Nassau, ambasciatore umanitario, lo straniero con più presenze nella storia del Milan. E poi ci sono i soprannomi, che spesso fanno sorridere. Quello più gettonato è «professore», per via della cultura di base e dell’atteggiamento a volte un po’ cattedratico. Ma ultimamente funziona parecchio anche «Obama», una genialata di Cassano: il suo modo dissacrante di rendere omaggio a un compagno nato per essere leader. Quello che ruota attorno a lui è un vero e proprio mondo fatto di famiglia, sport, imprenditoria e missioni umanitarie. Clarence è da sempre abituato a non fermarsi mai ed è (anche) per quello che patisce quando non gioca. «No, effettivamente non amo le panchine...».

SU THIAGO SILVA DIFENSORE MILAN

«

Davanti alla porta è devastante. Ma sa giocare troppo bene per fare solo la punta...

Seedorf, quella col Chievo però è stata la prima di tutta la stagione: mica vorrà davvero lamentarsi.

«Il fatto è che non sono abituato a star fuori. Poi, è ovvio, con una quantità così elevata di partite da giocare l’allenatore cerca di ruotare i giocatori in modo da risparmiare un po’ le forze. Lo capisco. Ma la gente deve sapere che io voglio essere sempre in campo. É la mia mentalità. Mi piace troppo giocare».

tion. Non è mancanza di volontà da parte dei giovani: siamo noi, sono gli educatori che devono essere abili a tirar fuori le motivazioni». Qualcosa che a Ibrahimovic non manca. Però sarebbe meglio se giocasse più vicino alla porta.

«Beh, quando sono in campo io non arretra più di tanto nelle mie zone perché lo mando via... Anche a me lui piace molto nei pressi dell’area perché lì è devastante. Ne abbiamo parlato spesso: il fatto è che sa giocare troppo bene per limitarsi a fare l’attaccante puro. Però è lui che deve farci da finalizzatore». Col Barça ha segnato ma non è bastato.

«Abbiamo fatto una grandissima gara, mostrando il nostro valore. E la consapevolezza nei nostri mezzi è fondamentale per il futuro. Ce la siamo giocata alla pari, siamo stati al loro livello. Il possesso palla non inganni: quello è il loro modo di giocare, noi giochiamo semplicemente in modo diverso». Questo significa che la Champions è alla portata del Milan?

SU IBRAHIMOVIC ATTACCANTE MILAN

investito: le mie attività danno lavoro a delle persone».

Quando avrà smesso pensa di restare a Milano? Lei è stato anche testimonial dell’Expo 2015.

A proposito di mettersi a disposizione: spesso Allegri rimprovera ai giovani della squadra di non farlo abbastanza e cita lei come esempio di professionalità.

«Milano sarà sempre nel mio cuore. Se la città dovesse aver bisogno di me, sono a disposizione. Comunque qui ci ho già

«Il fatto è che sono cambiati i tempi. In passato le cose si conquistavano lottando sulla strada, ora giocano con la playsta-

Onorificenze Seedorf è

così in tutto ciò che fa: lucido, organizzato e motivato. Se nel calcio esistessero i fregi come nell’esercito, lui sarebbe uno di quei generaloni americani che hanno la parte alta dell’uniforme costellata di

«

Il suo futuro è da capitano. Il Milan deve tenerselo molto stretto, sino a 40 anni

«Io dico che nulla è impossibile. Può succedere di tutto e noi dobbiamo credere di poter arrivare fino in fondo. Le motivazioni le abbiamo perché molti di noi non hanno vinto questa coppa». Galliani però ritiene più semplice trionfare in Italia.

«A maggio vorrei celebrare la conquista della Champions perché lo scudetto è un dovere. In campionato dobbiamo riconfermarci, la sfida vera è in Europa. La differenza la faranno i dettagli: ad esempio il terzo

gol del Barça potevamo evitarlo». A che punto è il progetto Milan?

«Ci stiamo formando, è ancora un po’ presto per dare a questa squadra un’identità forte com’era nel 2007, quando a livello di individualità c’era qualcosa in più. Però abbiamo tante qualità. La migliore? La compattezza fra i reparti: è ciò che ha portato in dote Allegri, assieme alla concretezza in zona gol. E poi vincere il campionato ci ha dato convinzione e consapevolezza». L’ha stupita Thiago Silva capitano? Secondo la filosofia societaria la fascia doveva andare a Pato.

«Il futuro di Thiago al Milan è quello, per me è chiaro da tempo. Non so chi abbia deciso questo cambio di "cultura", so solo che il Milan deve tenersi Thiago molto stretto fino a 40 anni». L’anno scorso lei è sembrato sul punto di andar via, poi ha rinnovato: pentito di qualcosa?

«Non ero molto soddisfatto di com’erano andate le cose, ma io non mi pento mai delle mie azioni e non mi sono mai sentito in ballo sul rinnovo contrattuale: la gestione è responsabilità del club».

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numeri& STATISTICHE

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SERIE A L’ANNUNCIO COM’E’ RICCA LA BACHECA ROSSONERA

MERCATO LA CACCIA ALL’ATTACCANTE

Drogba s’allontana Attesa per Tevez con Lopez in mano Il rappresentante dell’ivoriano svela: «No ai rossoneri». El Shaarawy ora è in partenza CARLO LAUDISA claudisa@gazzetta.it MILANO

RCS

«Torno subito» Berlusconi: «Riprenderò la presidenza rossonera»

L’ammissione «Il Milan ci ha

contattato — ha spiegato il procuratore Thierno Seydi ai media inglesi —, ma ho detto di no perché non c’interessa l'offerta di un prestito con un'opzione per l'acquisto. Anche il Chelsea ci ha proposto un prolungamento annuale che non abbiamo ritenuto soddisfacente. Noi sappiamo cosa vogliamo e quali offerte abbiamo. Alla sua età, Didier non ha più niente da dimostrare come giocatore e andrà dove gli offriranno più soldi. Potrebbe essere negli Stati Uniti, in Qatar, in Russia o da qualche parte in Asia. Ovunque sia conveniente dal punto di vista finanziario».

Silvio riparte e sfida un mito del Real: «Sono il patron che ha vinto di più, il secondo è Bernabeu con la metà dei miei trofei» MARCO PASOTTO MILANO

Se ne parlava con Seedorf giusto ieri: «Berlusconi? — diceva Clarence —. Non ci sarebbe niente di più bello che riavere il padrone di casa a casa». Detto e fatto. Ieri pomeriggio a Roma, nel corso della presentazione del libro di Angelino Alfano «La mafia uccide d’estate», il Cavaliere ha risposto così a Bruno Vespa che gli chiedeva se riprenderà il ruolo di presidente del Milan: «Certamente sì». Conflitto d’interessi Era nell’aria da tempo. Per l’esattezza dal 12 novembre, cioè il giorno delle dimissioni da capo del governo. Ed era qualcosa di piuttosto scontato. Il Milan è sempre stato la passione del Cavaliere. Una passione ricca di soddisfazioni, fatte di 28 trofei in quasi 26 anni di proprietà, ma anche

di molti investimenti. Berlusconi torna sulla poltrona di primo dirigente rossonero perché è la politica che lo libera. La legge che disciplina i conflitti d’interesse, risalente a dicembre del 2004, gli impediva l’incarico simultaneo di presidente del Consiglio e di una società di calcio. Questa infatti sarà la seconda volta che il Cavaliere torna a tutti gli effetti nell’organigramma societario del Milan: l’aveva lasciato nel 2004 dopo l’approvazione della legge, quindi aveva ricoperto di nuovo la carica da giugno del 2006 ad aprile del 2008, quando poi era stato rieletto premier e aveva dovuto abbandonare nuovamente la poltrona presidenziale rossonera. Investitura Questioni puramen-

te burocratiche. Berlusconi in realtà ha sempre agito da presidente. Ci sono stati momenti in cui lo scetticismo dei tifosi si è

fatto molto rumoroso, periodi in cui il Cavaliere è stato accusato di essere un «presidente assente» colpevole di non voler mettere mano al portafogli per rinforzare la squadra. Ma è tutto rientrato l’estate dell’anno scorso con gli arrivi di Ibra e Robinho. Ieri Berlusconi ha concluso il suo intervento sportivo scherzando con il leghista (e milanista) Maroni («noto che da quando ha lasciato la presidenza il Milan ha iniziato ad ottenere risultati positivi...»): «Voglio ricordare che sono il presidente che ha vinto piu di tutti nel calcio. Il secondo è Bernabeu che ha vinto la metà dei miei trofei». Non è proprio così, ma ora ciò che conta è capire quando avverrà la nuova investitura. A livello formale non ci sono particolari problemi visto che la carica è vacante. Occorrerà convocare un Cda, magari all’inizio dell’anno nuovo.

clic BERNABEU PERÒ È IN VANTAGGIO DI UN TITOLO: 29 A 28

Fronte Tevez Intanto in Inghil-

terra s’apre una polemica che potrebbe aiutare il Milan nella caccia a Carlitos Tevez. L'amministratore delegato dello United, David Gill, ha invitato le autorità calcistiche inglesi a vigilare sui bilanci in vista dell'introduzione del fair play finanziario: una mossa chiaramente diretta contro i cugini del City, già nel mirino dell’Uefa per la sontuosa sponsorizzazione dell’Etihad (la compagnia aerea di Abu Dhabi). E Gill fa parte del board della Football Association. Quindi intorno al club di Mansour aumentano le pressioni per ridurre a breve il proprio deficit. E questo è importante in vista dell’imminente incon-

Chi ha vinto di più tra Berlusconi e Santiago Bernabeu, presidente del Real? I conti dicono 29 a 28 per lo spagnolo mettendo dentro tutto. Ecco il dettaglio: BERNABEU (29 titoli): 16 Campionati, 6 Coppe nazionali, 6 Coppe dei Campioni 1 Coppa Intercontinentale BERLUSCONI (28 titoli): 8 Campionati 1 Coppa Italia 6 Supercoppe nazionali 5 Coppe dei Campioni 5 Supercoppe Europee 3 Coppe Intercontinentali

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SERIE A 2011/2012

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Ven 2

ore 20.45 GENOA - MILAN

Sab 3

ore 20.45 INTER - UDINESE

NAPOLI - LECCE

TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

Dom 4

ore 12.30 CATANIA - CAGLIARI ore 15.00 BOLOGNA - SIENA

CHIEVO - ATALANTA FIORENTINA - ROMA JUVENTUS - CESENA ore 20.45 PARMA - PALERMO Lun 5

ore 20.45 LAZIO - NOVARA

3.85 2.10 1.35 2.00 2.45 2.35 2.45 1.25 2.15 1.45

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Didier Drogba, 33, del Chelsea

Intanto lo United preme perché il City rispetti il fair play finanziario: assist per il Milan tro tra la dirigenza del City e il rappresentante del giocatore, Kia Joorabchian, latore della proposta milanista per un prestito con diritto di riscatto. Via il Faraone Intanto il Milan si

guarda intorno per El Shaarawy. C’è stato un contatto con il Genoa, ma non mancano le alternative. Di sicuro l’arrivo di un nuovo attaccante comporterà la partenza dell’under 21: in modo da dargli l’opportunità di giocare in maniera continuativa. E ieri Roberto La Florio, il suo agente, in un'intervista a Goal.com ha aperto a questa soluzione. «Il futuro di Stephan in questo momento è un punto interrogativo. Il ragazzo sta bene a Milano e sa di dover dare sempre il massimo per ritagliarsi il suo spazio. Certo, forse con il Chievo sul 4-0 poteva esser messo in campo prima, ma in Italia gli allenatori fanno fatica a dare più spazio ai giovani, specie nei grandi club. Ci vedremo nelle prossime settimane con il Milan e ci sarà una riflessione insieme alla società. Se gli offrissero un ruolo importante in una società media in A sarebbe un’ipotesi su cui ragionare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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3.35 1.95 3.25 3.50 4.50 9.00 3.20 3.85 3.15 2.90 3.10 3.10 3.20 2.85 5.25 12.00 3.10 3.50 4.00 7.50

La pianificazione degli eventi live potrebbe variare secondo il Programma Ufficiale Aams.

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PUNTI VENDITA

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le quote potrebbero subire variazioni

Con il sì di Maxi Lopez in mano, ieri il Milan non ha fatto una piega di fronte alle notizie giunte da Londra su Didier Drogba, uno dei primi obiettivi rossoneri, ancor prima che partisse la caccia a Carlitos Tevez. Infatti Galliani aveva mollato la presa sull’ivoriano anche dopo l’utilizzazione in Champions che aveva tolto a Drogba la chance di poter giocare dagli ottavi in poi della massima competizione europea.


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SERIE A

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OTTO POLTRONE SICURE

LE TAPPE

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Tutti al tavolo Moratti: «Ci vado, ma non regalo scudetti alla Juve» Il presidente dell’Inter parla con Petrucci «Dimentichiamoci il passato, io posso dirlo» MATTEO DALLA VITE MILANO

La visione è più aperta, l’aria più serena. Massimo Moratti mostra nuova e ulteriore disponibilità al tavolo della pace fissato per il 14 dicembre. E dimostra, soprattutto, che quel «Parliamone» ipotizzato inizialmente l’estate scorsa (da Diego Della Valle) non è un semplice varco ma una porta che via via si sta spalancando. Il numero uno interista dice sì alla partecipazione, sì a parlare del futuro e in parte anche del passato «ma solo per dirci di far finta di dimenticare tutto, e questo posso soprattutto dirlo io...» fa. Il tutto accade davanti a 300 persone all’Inter club Montecitorio, un incontro che ha avuto un aperitivo molto indicativo. Petrucci-Moratti: contatto Perché la sera prima - quindi lunedì scorso - il presidente del Co-

ni Gianni Petrucci e Massimo Moratti hanno parlato a lungo in una chiacchierata telefonica. Fra i due, nessun incontro ma solo un gradevole scambio di opinioni che segna un significativo passo in avanti.

Massimo Moratti, 67 anni, è proprietario dell’Inter dal 25 febbraio 1995. Il club era già stato di suo padre Angelo, dal 1955 al ’68

Prescrizione e richiesta Poi, c’è un passaggio su quella richiesta di rinuncia della prescrizione dettata da Palazzi. «A quello ha risposto già il Procuratore di Napoli dicendo quanto poco importanti fossero quelle intercettazioni». La chiosa è un riferimento (richiesto) a quella che fu inizialmente una proposta della famiglia Della Valle. «Cosa cambia se lo chiedeva prima Della Valle e adesso il presidente del Coni? Cambia lo scopo: allora era un invito in cui io ero l’imputato innocente... però l’imputato. Questo è un tavolo che non credo proprio abbia questo tipo di impostazione, anche perché come era assurda allora sarebbe assurda adesso». Buona seduta a tutti.

LAPRESSE

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Costruzione, basta litigi Intervi-

stato dall’Agenzia Area, Moratti ha dato voce a pensieri e pareri. «Il tavolo della pace? Prima di tutto è un invito del presidente del Coni, anche se è stato chiamato come l’hanno chiamato precedentemente altri e con altri scopi... Lo scopo? E’ un tavolo costruttivo per forza, perché ci conosciamo tutti ed è quindi importante costruire attraverso l’amicizia, la collaborazione e anche la Lega affinché ci siano costruttività e progetti nuovi nel calcio italiano che consentano di avere obiettivi più alti di quelli di litigare tutti i giorni».

Passato? Solo per... Ovvio, poi, che ci siano allegati sul passato: temi, questi, che per la prima volta Moratti mette in conto di dover trattare. Ma con dei paletti. «Il passato? Ci sono altri che stanno giudicando o che hanno già giudicato: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato. Agnelli si riferirà a quello scudetto 2006? Va bene che siamo vicini a Natale ma non credo pretenda che gli faccia quel regalo... Io credo che di quello si possa sinceramente parlare come si parla in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto più fortuna o sfortuna o un certo tipo di atteggiamento. Certo quel tavolo può servire solo per dirci "Facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avanti". E questo posso dirlo io, soprattutto...».

S

10 maggio 2010 Esposto Juve sullo scudetto 2006 per chiederne la revoca alla luce delle intercettazioni di calciopoli sull’Inter 31 marzo 2011 Ascoltato Moratti dal procuratore federale Palazzi 4 luglio La relazione Palazzi dichiara che nella condotta dei dirigenti dell’Inter potevano esserci gli estremi di illecito sportivo, ormai prescritto 6 luglio Il monito di Andrea Agnelli: «Non provate a non decidere» 13 luglio Un tavolo con i club coinvolti per chiudere la vicenda: è la proposta dei Della Valle 14 luglio Il Consiglio federale si dichiara «incompetente» 18 luglio La ratifica del Consiglio Federale: lo scudetto 2006 resta all’Inter 10 agosto Il ricorso al Tnas della Juve che il 9 settembre con ordinanza presidenziale decide di convocare un collegio arbitrale 14 novembre Ricorso al Tar della Juve con richiesta danni milionaria 15 novembre Il Tnas si dichiara incompetente 16 novembre Petrucci attacca: «Il calcio è malato di doping legale». E Agnelli propone il tavolo della pace

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL CONI

Petrucci avvisa: «Agenda e inviti li decido solo io» «Voglio interpellare persone che possano rasserenare gli animi. E non sarò spettatore»

Il presidente del Coni Gianni Petrucci, 66 anni ANSA MAURIZIO GALDI

«Nessuno può imporre la propria presenza perché l’agenda e gli inviti li faccio io, punto», il presidente del Coni, Gianni Petrucci, non fa nomi, ma le pressioni di questi giorni lo hanno sicuramente infastidito. Un commento alle tante dichiarazioni dei presidenti, lo fa citando Giulio Onesti: «Sono mitridatizzato ad alcune uscite pubbliche. Io ho parlato personalmente con tutte le persone che devono venire e sono sicuro: il clima sarà sereno. Per questo non riesco a capire perché si continui a parlare di tavolo della pace, non c’è nessuna guerra». De Laurentiis Al tavolo si è aggiunto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, nemmeno questo nome viene fatto da Petrucci, ma traccia un profilo preciso di chi ci sarà: «Voglio interpellare le persone che possono rasserenare il clima e gli animi. Non farò una lista ufficiale, ma magari alla fine ci sarà qualche sorpresa. Ho rapporti buoni con tutti, anzi con tanti, ma ognuno va per la propria strada. L'intervento del Coni serve e mi auguro che si rendano conto che devono andare tutti d'accordo per dare di più al calcio». Con il «nuove entrato» De Laurentiis siederanno al tavolo il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, quello dell’Inter Massimo Moratti e quello della Juventus Andrea Agnelli, non mancheranno il patron della Fiorentina Diego Della Valle e l’a.d. del Milan Adriano Galliani, a fare da padroni di casa Petrucci e il segretario generale Pagnozzi. Per ora questi e non altri. Di cosa si parla «Molti pensano che il Coni sia passivo in questo tavolo, questo è l’errore: il Coni sarà parte attiva — spiega il numero uno del Coni —. Io dirò cosa penso possa essere fatto. Dirò il mio punto di vista. Il calcio è importante per il Paese, e per questo il Coni vuole risolvere i problemi dall’interno, con l’aiuto del presidente Abete, e poi andare al Governo per chiedere le misure che riterremo giuste». E non manca la polemica a distanza con la Lega di A. «Quando ho detto che parlavano solo di modificare l’articolo 22 bis delle Noif, non pensavo a un singolo presidente, ma al fatto che la Lega non abbia detto una parola sulla serenità». Poi accenna alle riforme del calcio: «Quello che chiederemo è che le federazioni, non solo il calcio, ribadiscano che le Leghe operano su delega e che ora è il tempo di fare le riforme. Nei momenti difficili, e l’Italia ne sta attraversando uno, è l’ora delle riforme. Parleremo del calcio del presente e del futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SPARISCE NOVANTESIMO MINUTO? IL RISANAMENTO DI VIALE MAZZINI METTE A RISCHIO LA TRASMISSIONE CULT DEL CALCIO IN CHIARO. E SI FA AVANTI LA CONCORRENZA

Rai e Lega trattano, ma spuntano Mediaset e La7 Lettera d’interesse della tv pubblica «ma con lo sconto». Possibile pacchetto che riguarda pure la Coppa Italia ANTONELLO CAPONE

L’Italia senza 90˚ minuto? Esiste il rischio, ma ieri si sono intensificati i contatti tra il vicedirettore generale della Rai con delega alle acquisizioni, Antonio Marano, il presidente della Lega A Maurizio Beretta e il presidente dell’advi-

sor Infront Marco Bogarelli. L’offerta per l’acquisto degli highlights (90˚ minuto, Stadio Sprint, La Domenica Sportiva) è stato un argomento anche del cda sulle misure di contenimento costi (ieri approvati tagli per 85 milioni) e nel board di direzione della Rai guidato da Lorenza Lei. La Rai ha assicurato alla Lega che manderà

la lettera con la manifestazione di interesse alla trattativa privata, ma sottolineerà «l’impoverimento del prodotto per la domenica, soprattutto di pomeriggio: sempre più partite si giocano in giorni diversi: come fare un 90˚ da buoni ascolti?». La Rai dice che «anche considerando il calo pubblicitario» non è disposta a versare gli attuali 25 milioni per gli highlights e 3 milioni per la radio (Tutto il calcio minuto per minuto). Beretta e Bogarelli hanno confermato «l’interesse della Lega a mantenere il proficuo

rapporto con la Rai» e «l’attenzione per trasmissioni storiche e amate. Però...». Tre miliardi La Lega ha obiettato

che «Non si capisce come la Rai su un monte ricavi di quasi 3 miliardi, anche dai contribuenti, non riesca a trovare 28 milioni per i diritti del calcio che costituiscono un prodotto validissimo. Quando la domenica si impoverisce, si arricchiscono altre serate nelle quali si può confezionare un prodotto da ottimi ascolti». La Lega ha anche fatto osservare che «La vendita dei diritti

Maurizio Beretta, 56 anni ANSA

per le dirette in Italia e all’estero ha registrato un netto incremento pur in un periodo di estrema delicatezza economica, a conferma della validità del prodotto Serie A. Un accordo sul chiaro è possibile, ma preservando gli interessi di tutti». Intanto Mediaset e La7 hanno fatto capire che in caso di sconto sui valori attuali sono pronte a entrare in partita e hanno preannunciato lettere di manifestazione di interesse. Bando diverso per la Tim Cup Coppa Italia che rende 11,3 milioni, ma che la Lega valuterà 15 per i prossimi tre anni. Con la Rai si potrà trovare l’accordo su un pacchetto. Ma la concorrenza... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

Inter su Markovic Quanto piace baby-Castaignos Interessa il talento serbo del Partizan, 17 anni Bologna, Parma e club stranieri sull’olandese MATTEO DALLA VITE FILIPPO DI CHIARA MILANO

L’occhio dell’Inter è sempre sui super talenti. Se giovani giovani, ancora meglio. L’ultimo della serie finito sul taccuino degli osservatori nerazzurri è Lazar Markovic, prodotto super (dopo Jovetic e Ljajic) del Partizan di Belgrado. É un attaccante serbo classe ’94 e una new entry fattibile per una società che sta cercando il rinnovamento graduale con piccoli campioncini che abbiano le spessore giusto per crescere in un grande club. Markovic (titolare dell’Under 21 e già impiegato in coppa) è seguito anche dalla Fiorentina - che Jovetic e Ljajic li ha lanciati - e dalla Roma: la lotta è tosta. Tutti pazzi per Vargas Come di

lotta serrata bisogna parlare per Eduardo Vargas: l’Inter ha fatto un’offerta per l’ala cilena dell’Universidad de Chile, ma

Doveri da presidente E il mercato in entrata? «Escludo - avrebbe poi detto Moratti rivolgendosi ai tifosi parlamentari che ci sia il grande colpo a gennaio, il fair play capiterà sulla testa di tutti, però ho sempre dei doveri da presidente e da tifoso e lo terrò presente. Questi giocatori sono attaccatissimi al club e hanno una tale voglia di rifarsi che andargli a dire che arriva qualcuno...».

Moratti: «Non arriverà un big, ma qualcosa faremo. Credo nella rimonta»

Julio Cesar: «Ho un contratto fino al 2014, resto qui» Per Vargas, è duello col Napoli nelle ultime ore si è fatto avanti anche il Napoli che lo vorrebbe come vice-Lavezzi, forse più per il futuro che per il presente. L’attaccante esterno della «U» ha un valore di circa 8 milioni di euro e i due club italiani potrebbero trovare un terzo incomodo e facoltoso, ovvero il Cska di Mosca che potrebbe veder partire Vagner Love. Insomma, sul piccolo furetto cileno, si potrebbe anche aprire una interminabile asta.

Castaignos e Ranieri Tutti questi indizi sono piccole conferme alle parole che Massimo Moratti rilascia all’Inter club Montecitorio. «Anche io - sorride - guardando la partita di Siena come voi stavo dicendo due cose su Castaignos... poi all’ultimo minuto ho abbracciato lui e il televisore... Ranieri? É l’uomo giusto, trasmette serenità ai giocatori». A proposito di Castaignos: Bologna e Parma sondano, coi ducali che vorrebbero parlare anche di Jonathan e del riscatto della metà di Obi. Sull’olandesino ci sarebbero altri club, anche stranieri, e l’Inter dovrà decidere se tenerlo o darlo in prestito a gennaio.

Forlan c’è, Julio resta Intanto,

Luc Castaignos, 19 anni: per lui, un grande gol al Siena INFOPHOTO

la bella notizia è che Diego Forlan ha ripreso (in parte) ad allenarsi col gruppo. E che Julio Cesar resta. «Vedere l’Inter inseguire - dice il portiere a 7Gold -? Non ci sono abituato, ed è per quello che adesso tutte le gare sono finali. Il mio futuro? Ho un contratto fino al 2014 e sono felice di essere qui: per cui, resto». Chiosa per Cahill (favoritissimo il Man United ma c’è un rallentamento e l’Inter osserva) e Juan che sarà nerazzurro anche se il Benfica ci sta provando. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la cinquina del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI

Russo non vede un mani Valeri fa poker... di errori La 13a giornata è nera a Palermo e a Cagliari Va bene Tagliavento nel recupero Napoli-Juve 13 ª GIORNATA PARTITA

ARBITRO

UDINESE-ROMA ATALANTA-NAPOLI LAZIO-JUVENTUS LECCE-CATANIA NOVARA-PARMA SIENA-INTER MILAN-CHIEVO PALERMO-FIORENTINA CESENA-GENOA CAGLIARI-BOLOGNA NAPOLI-JUVENTUS (recup)

BANTI ORSATO ROCCHI PERUZZO TOMMASI DE MARCO GUIDA RUSSO RIZZOLI VALERI TAGLIAVENTO

BONUS ERRORI

2 2 3 2 1 2 1 2 1 2 3

-2 -7 -

2 2 3 2 1 2 1 0 1 -5 3

LEGENDA Bonus gara facile 0; gara insidiosa 1; gara difficile 2; gara difficilissima 3. Errori su un gol -3; su un rigore -2; su un’espulsione -1

La 13a giornata, compreso il recupero di Napoli-Juventus, porta bene a tutti gli arbitri a eccezione di Russo e Valeri. Il primo, in Palermo-Fiorentina, non fischia un rigore per il fallo di mano di Silvestre sul palleggio di Gilardino (-2), mentre il secondo a Cagliari perde completamente la bussola. Dapprima non punisce il fallo da rigore di Krhin su Cossu (-2), poi non fischia un penalty quando Pulzetti ostacola Ibarbo (-2). Ma non basta: è fasullo anche il rigore che concede per la lieve spinta di Cherubini su Conti (-2) e non è giustificabile la grazia concessa a Nainggolan che meritava il 2o giallo (-1). Proprio un brutto poker.

CLASSIFICA GENERALE ARBITRO

BERGONZI DE MARCO TAGLIAVENTO ORSATO RIZZOLI GUIDA BANTI CELI RUSSO GERVASONI ROCCHI MAZZOLENI DOVERI GAVA GIACOMELLI PERUZZO DAMATO MASSA TOMMASI VALERI TOZZI ROMEO GIANNOCCARO OSTINELLI BRIGHI

GARE

PUNTI

6 6 6 6 7 6 5 6 6 5 6 5 5 5 1 6 6 1 2 6 1 5 5 1 5

11 11 10 9 8 8 8 8 7 7 7 6 6 5 3 3 2 2 2 1 1 1 1 -1 -6

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SERIE A la per l’ingresso in discoteca dove a molti riescono numeri ancora mai visti in campo). Di Cerci si era già raccontato un episodio extra-campo, una discussione con i vigili per un parcheggio in sosta vietata. All’esortazione a spostare la Maserati, replicò: «Prima mangio, poi la tolgo». Su Lazzari non c’è niente finito a verbale, ma pare non sia la prima volta che si fa beccare in giro in orari non consentiti.

Alessio Cerci, 24 anni, 6 reti questa stagione LAPRESSE

Andrea Lazzari, 26, in viola da quest’estate FOTOPRESS

Cerci e Lazzari tiratardi: multati Fanno le 3 in un locale dopo la gara con l’Empoli La Fiorentina li punisce, con loro pure Pazzagli ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Le motivazioni non mancano, una volta scesi in pista. Se i punti in classifica si sommassero in base alle uscite notturne dei giocatori, la Fiorentina sarebbe al vertice. Ma le ore piccole fatte in discoteca sono direttamente proporzio-

nali ai voti in pagella. Le ultime prove da sottolineare sono quelle di Alessio Cerci e Andrea Lazzari: il loro dopo gara di Coppa Italia con l’Empoli è finito oltre le due e mezzo di notte in un locale alla periferia sud della città. La prestazione in pista risulterà migliore di quella offerta tre giorni dopo a Palermo. Recidiva Con loro c’era anche

Edoardo Pazzagli, terzo portiere viola: per tutti è scattata la multa del club, per non aver rispettato il regolamento interno, che a quell’ora imporrebbe di trovarsi dentro casa. La sanzione sarà evidente in busta paga, ma (al momento) non ci sono segnali di ulteriori punizioni: non dovrebbero finire fuori rosa, anche se sarà Rossi a decidere se metterli in lista (dei convocati, non quel-

Scuola guida Al campionato dell’indisciplina partecipano anche altri: Vargas fu tenuto fuori squadra per aver tirato tardi, Kharja per le continue volate su Frecciarossa. Poi ci sono gli iscritti a scuola guida. Dopo Jovetic, Ljajic e Babacar, ieri è toccato a Gulan: ritiro della patente e auto sequestrata. Girava con un documento non in regola, visto che i cittadini extracomunitari devono entro un anno superare l’esame di guida italiano. Ora, oltre al ritiro della patente, potrebbero scoprire il ritiro anticipato pre-partita: considerata l’importanza della gara contro la Roma, la società ci sta pensando. Non c’entrerebbero le continue disobbedienze, anche se dal club sono inferociti per la mancanza di rispetto dei giocatori (lo sono anche i tifosi, che non vedono attaccamento alla maglia). È sbagliato generalizzare: in squadra ci sono anche seri professionisti, di Pasqual, Behrami o del contestato Montolivo non si è mai sentito dire nulla. Ieri Rossi ha voluto parlare alla squadra, tenuta poi sul campo fino al tardo pomeriggio. È stato necessario accendere i riflettori: per fortuna, a nessuno è venuta voglia di mettersi a ballare.

A

I CASI VIOLA

S Vargas Dopo FiorentinaLazio rientra alle 3 del mattino: finisce fuori squadra e salta la gara con il Cesena

S Kharja Viaggiava da Milano a Firenze almeno tre volte a settimana per stare con la famiglia. Multato

S Gulan Patente non in regola: ritiro e auto sequestrata. Prima di lui era successo a Jovetic, Ljajic e Babacar

SEI PUNTI LASCIATI NEGLI ULTIMI MINUTI

È Atalanta sprint Parte fortissimo, spreca alla fine ALEX FROSIO

E dopo il -6 della penalizzazione, di cui si discuterà venerdì al Collegio Arbitrale, l’Atalanta deve fare i conti con il -6 dei minuti finali. Sono tanti i punti lasciati per strada al tramonto delle partite, e vengono i brividi a pensare dove potrebbe essere la banda Colantuono con un po’ di attenzione in più. Peccati L’analisi è presto fatta: sabato con il Napoli, la vittoria sfuma nel recupero per il gol di Cavani; a Siena, sei giorni prima, evaporano i tre punti all’87’ per il gol di Gazzi; prima ancora, alla nona giornata, il possibile 2-1 all’Inter sbatte sulle gambe di Castellazzi all’89’. Passi per l’errore contro i nerazzurri di German Denis, che il suo finora l’ha fatto abbondantemente, e passi pure per il punto meritato dal Siena, ma il gol preso con il Napoli, a rovinare una partita quasi perfetta, fa rabbia: Gabbiadini che perde palla invece di volare verso la bandierina, Bonaventura che insegue Maggio sul fondo e si dimentica di ri-salire lasciando Cavani in posizione regolare a due passi da Consigli per l’1-1. Peccati di gioventù, mancanza di esperienza di una squadra che si perde nel finale. Non sono infatti episodi isolati: negli ultimi quarti d’ora di tempo, l’Atalanta finora ha incassato ben 9 delle 15 reti subite (come l’Inter). Peggio ha fatto solo il Novara (11 reti), che ha la peggior difesa del campionato. L’effetto-Colantuono Ed è un peccato, perché lo

«scioglimento» annulla la capacità dei bergamaschi di segnare in avvio di tempo. Il rendimento è impressionante: 10 gol segnati (su 16 totali) nel primo quarto d’ora. È l’effetto-Colantuono: il tecnico, a quanto pare, è bravissimo a preparare la partita (4 gol nei primi 15’ del primo tempo) e ancora di più a ricaricare i suoi dopo l’intervallo (addirittura 6 reti nei primi 15’ della ripresa). Nessuno ci riesce meglio.

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COPPA ITALIA 4o TURNO ELIMINATORIO

Il Verona vola alto Parma molle e k.o. DAL NOSTRO INVIATO

GUGLIELMO LONGHI PARMA

Trascinato dal benefico effetto delle 6 vittorie di fila in campionato, il Verona continua a volare leggero saltando anche il Parma-2, quello di Coppa Italia. Quello molle e senza idee. Quello che esce tra i fischi del Tardini. Seguendo la logica del turnover selvaggio (domenica sera c’è il Palermo), Colomba parte con un solo titolare (Paletta) e quattro al debutto dall’inizio in questa stagione: Crespo, Palladino, Santacroce e Blasi. Troppo snaturato. Il Verona dimostra comunque più voglia: senza fare cose straordinarie, impone subito ritmo e possesso palla. Mandorlini non smonta il giocattolo, lascia D’Alessandro in panchina, svolta sul 3-5-2, con Ferrari e Gomez coppia d’attacco, il talento Jorginho piazzato davanti alla difesa con libertà d’inventare, gli esterni Cangi e Pugliese a spingere e a coprire. Il primo gol è dunque il giusto premio per chi si è impegnato di più: lancio lungo di Maietta, Ferrari controlla, poi supera Feltscher che dorme e batte Pavarini, pure lui non molto reattivo. Deludente Neppure nel secondo tempo il Parma fa lo sforzo di cancellare la brutta sconfitta di Novara che aveva fatto infuriare il presidente Ghirardi. Sta a guardare, incassa il 2-0: gran colpo di testa di Gomez

Novara di rimonta Catania fuori al 90’

IL TABELLONE OGGI L’ULTIMA SFIDA

che sfrutta un perfetto cross da destra di Russo. Stanco del non gioco, Colomba passa al 4-4-2 con Pellè, poi chiede un po’ di qualità a Giovinco. Che, guarda caso, dà il via all’unica occasione degna di questo nome: palla morbida, l’abulico Crespo colpisce di testa, palo. Ma venti minuti decenti non bastano a salvare una partita da dimenticare, inutile sotto tutti i punti di vista. Il Verona va agli ottavi e regala a Mandorlini un’altra cifra sontuosa: ha segnato almeno un gol nelle 20 partite giocate finora. E agli ottavi lo aspetta un appuntamento importante: la Lazio all’Olimpico.

FRANCESCO CARUSO CATANIA

GDS

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PARMA VERONA

0 2

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Ferrari al 37’ p.t.; Gomez al 17’ s.t. PARMA (4-4-1-1) Pavarini 5,5; Santacroce 5,5 (dal 10’ s.t. Zaccardo 6), Feltscher 5, Paletta 6, Rubin 5,5; Valiani 6, Jadid 5,5, Blasi 5,5, Valdes 6 (dal 17’ s.t. Pellè 5); Palladino 6 (dal 25’ s.t. Giovinco 6); Crespo 5,5. PANCHINA Mirante, Pereira, Biabiany, Musacci. ALL. Colomba 5. VERONA (3-5-2) Nicolas 6; Natalino 6, Ceccarelli 6, Maietta 6,5; Cangi 6 (dal 22’ s.t. Mareco 6), Russo 6,5, Jorginho 7, Doninelli 6,5, Pugliese 6; Ferrari 7 (dal 42’ s.t. Lepiller s.v.), Gomez 7 (dal 28’ s.t. Pichlmann s.v.). PANCHINA Rafael, Campisi, Scaglia, D’Alessandro. ALL. Mandorlini 7. ARBITRO Peruzzo di Schio 6,5. GUARDALINEE La Rocca 6-Bernardoni 6. AMMONITI Jorginho (V) per scorrettezze. NOTE paganti 3.709, incasso di 17.623 euro. Tiri in porta 2 ( 1 palo)-6. Tiri fuori 8-1. In fuorigioco 0-1. Angoli 2-8. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

A CESENA ALLE 15

Arrigoni punta su Bogdani-Eder Simoni dà spazio a Raggio Garibaldi Nel Cesena debutta il 17enne centrocampista Tommaso Arrigoni (nessuna parentela con il tecnico, che ha promosso in prima squadra il figlio Leonardo, difensore della Primavera, oggi in tribuna): giocherà al fianco di Guana, uno dei pochi titolari presenti. Anche Gigi Simoni punta su chi ha avuto meno spazio. CESENA-GUBBIO CESENA (4-4-2) 88 Ravaglia; 4 Ricci, 28 Benalouane, 2 Rodriguez, 6 Lauro; 77 Ceccarelli, 24 T. Arrigoni, 5 Guana, 8 Candreva; 70 Bogdani, 7 Eder.

Panchina 27 Calderoni, 13 Rossi, 15 Martinho, 23 Djokovic, 18 Parolo, 29 Livaja, 11 Rennella. All. Arrigoni. GUBBIO (4-1-4-1) 1 Farabbi; 39 Almici, 33 Caracciolo, 13 Benedetti, 3 Mario Rui; 14 Lunardini; 20 Bazzoffia, 64 Buchel, 10 Raggio Garibaldi, 30 Ragatzu; 9 Ciofani. Panchina 32 Donnarumma, 5 Maccarrone, 21 Gerbo, 15 Montefusco, 11 Paonessa, 18 Graffiedi, 19 Mendicino. All. Simoni. ARBITRO Giannoccaro di Lecce. TV differita su La 7 alle 0.30.

Il Milan se lo becca il Novara. A San Siro ci voleva andare Montella ma la sua squadra spreca troppo e si fa eliminare. La squadra dell’ex Tesser con un finale di partita scoppiettante ribalta il risultato proprio come aveva fatto domenica col Parma. Al Catania non basta il doppio vantaggio e il ritorno al gol di Maxi Lopez. E dire che la partita si mette subito in discesa per i siciliani che trovano il gol del vantaggio in avvio. Bella combinazione Capuano-Maxi Lopez-Capuano e preciso assist per Lanzafame appostato davanti alla porta per il facile tap-in. La reazione del Novara non è accelerata e i padroni di casa sembrano in grado di proteggere il risultato. Le vere emozioni arriveranno dopo. La gara Ricco turn over per dare spazio a chi gioca meno in campionato. Così Montella lascia il 3-5-2 per tornare al 4-3-3 e manda in campo inizialmente un solo giocatore rispetto all’undici titolare della vittoriosa trasferta di Lecce: Bellusci. Anche Barrientos, autore del bellissimo gol dell’ultimo successo, in Puglia era partito dalla panchina. Idem dalla parte opposta, anche se la turnazione di Tesser è meno robusta: fuori Rubino, Rigoni e Radovanovic ma non solo. In porta torna Ujkani con la maschera protettiva, in difesa esordio di Labrin.

Prima di essere raggiunto il Catania si rende pericoloso con Sciacca e Lopez. A metà del tempo arriva l’1-1 con una rovesciata molto bella di Granoche. I padroni di casa impiegano 2 minuti a riportarsi in vantaggio con Maxi che riprende un tiro di Capuano e in area infila Ujkani. Negli ultimi 8 minuti il Novara ha la forza capovolge il risultato con una pregevole doppietta di Meggiorini ma anche con la complicità degli etnei, scomparsi improvvisamente dalla scena. I 6 minuti di recupero finale (ne erano stati segnalati 3) servono solo alla brutta rissa finale che costa l’espulsione a Bellusci e Porcari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CATANIA NOVARA

2 3

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lanzafame (C) al 3’ p.t.; Granoche (N) al 23’, Maxi Lopez (C) al 25’, Meggiorini al 33’ e al 45’ s.t. CATANIA (4-3-3) Campagnolo 5; Alvarez 6, Bellusci 5,5, Spolli 6,5 (1’ s.t. Potenza 5,5), Capuano 6,5; Sciacca 6, Paglialunga 6, Barrientos 5; Lanzafame 6 (11’ s.t. Llama 5,5), Maxi Lopez 6, Catellani 5 (46’ s.t. Keko s.v.). PANC. Koscky, Delvecchio, Ricchiuti, Gomez. ALL. Montella 5,5. NOVARA (3-5-2) Ujkani 6; Labrin 6, Ludi 6 (7’ s.t. Centurioni 5,5), Garcia 6; Morganella 6 (17’ s.t. Porcari 5,5), Marianini 6, Pesce 6 (20’ s.t. Mazzarani 5,5), Giorgi 6, Gemiti 5,5; Meggiorini 7, Granoche 6,5. PANC. Coser, Coubronne, Massaccesi, Jeda. ALL. Tesser 6,5. ARBITRO Baracani di Firenze 6. ESPULSI Bellusci (C) e Porcari (N) al 50’ s.t. per rissa. AMM. Pesce (N), Meggiorini (N), Garcia (N) g.s. NOTE pag. 2.500, incasso 24.000 euro. Tiri in porta 7-5. Fuori 7-3. Fuorig. 1-0. Angoli 3-5. Rec. p.t. 1’; s.t. 6’.


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SERIE A

Lamela: «Osvaldo, non sei Diego» La lite, la cena: «La pace è fatta» Caos Roma: la scintilla per Maradona. Totti e Borriello: «Tutto ok». Mercato: idea Breno MASSIMO CECCHINI ROMA

A bocca piena, almeno, sarà più difficile litigare. Chissà, forse avranno pensato questo ieri Francesco Totti e Marco Borriello quando è venuta loro l’idea di organizzare una cena (senza allenatore né dirigenti) che servisse a ricompattare il gruppo dopo il litigio di Udine. Tutti intorno a un tavolo quindi (Osvaldo e Lamela compresi) per dare un messaggio chiaro: la Roma — che ora sogna Breno del Bayern Monaco — è unita come il 13 settembre scorso, quando il capitano

Taccuino PALERMO

Miccoli è k.o. A Parma verso il no PALERMO (f.v.) Elongazio ne al semi membranoso della co scia destra per Miccoli: appare diffi cile che possa essere impiegato dal l’inizio a Parma domenica. L’attac cante potrebbe rientrare contro il Cesena.

BOLOGNA

Koné: «Bisoli? Non lo capivamo» BOLOGNA (a.to.) Avviata la preparazione in vista del Siena. An cora indisponibile Perez. In sala stampa Kone che domenica non gio cherà per squalifica: «Il Bologna è in crescita e Pioli ci parlare, sa spiega re bene cosa vuole da noi. Bisoli è bravo ma non capivamo i suoi inse gnamenti».

SIENA

Stop per Belmonte Rientra Grossi SIENA (a.l.) Risentimento al bicipite femorale destro per Bel monte. Pronto Grossi.

NAZIONALI GIOVANILI

Sorteggi Europei: l’U17 trova la Spagna Ieri a Nyon i sorteggi della fa se elite degli Europei giovani. L’Un der 19 di Evani giocherà in casa e dal 23 al 28 maggio incontrerà Bel gio, Armenia e Spagna. L’Under 17 di Zoratto sarà di scena in Francia dal 24 al 29 marzo e dovrà vedersela con Francia, Svezia e Svizzera. Sor teggiati anche i gironi di qualificazio ne ai prossimi Europei: U17 con Un gheria, Albania e Liechtenstein, U19 con Belgio, Bielorussia e Albania.

DOPO L’INFARTO

Agroppi dimesso Adesso è a casa Dopo 12 giorni di ricovero, è stato dimesso dall’ospedale di Livor no e torna a casa Agroppi. L’ex alle natore, 67 anni, aveva avuto un in farto durante un programma radio.

CALCIO A 5

Pari Montesilvano Marca, bel colpo (g.l.g.) Recuperi della 9a gior nata: Montesilvano Rieti 1 1, Vene zia Marca 0 3. Marca in testa alla classifica (25 p.) con la Luparense.

PRIMAVERA

Ottavi Coppa Italia C’è Fiorentina-Inter Oggi l’ultimo ottavo della Tim Cup: Fiorentina Inter (Fiesole, ore 14, tv Sportitalia 1). All’andata 0 0, chi passa sfiderà il Varese.

invitò a cena tutti i compagni di squadra dopo l’inizio di stagione choc. Paga chi sbaglia La differenza,

però, è che stavolta pagano i due litiganti, su cui dall’Argentina giungono nuovi particolari del litigio di Udine. Dopo avergli rivolto l’accusa di egoismo, Osvaldo aveva apostrofato Lamela così. «Io sono più grande di te e qui non siamo al River. Quando ti parlo mi devi rispondere». «Falla finita, chiudi la bocca. Tu non sei mica Maradona», è stata la replica del 19enne. Ed a quel punto è nato il contatto fisico. Acqua passata, ovvio, soprattutto do-

Erik Lamela, 19 anni, arriva insieme a Barusso alla cena di Osvaldo MANCINI

po la cena di ieri, svoltasi in un locale dell’Eur, a cui ha partecipato (in stampelle) anche Burdisso. Intorno alla tavola — oltre agli scherzi di rito — Osvaldo e Lamela hanno rassicurato tutti: «Pace fatta davvero». I titoli di coda sono stati a cura di capitan Totti: «È tutto superato». Ecco Breno Insomma, sarebbe stata una giornata di soli sorrisi, se il campo non avesse destato qualche preoccupazione. Totti ieri ha partecipato alla partitella, ma la caviglia sinistra gli fa ancora male. Il recupero per Firenze, comunque, è possibile. Sempre nella partitella, da segnalare l’utilizzo di De Rossi come centrale difensivo, ruolo in cui i giallorossi sono in piena emergenza, visto che Burdisso ha chiuso in anticipo la stagione e Kjaer non tornerà prima del 2012. Non a caso ieri ha preso corpo la pista che porta a Breno, il centrale in scadenza di contratto col Bayern Monaco. Per liberare a gennaio il brasiliano, 22 anni,

ex San Paolo e Norimberga, con all’attivo una convocazione nella Seleçao, i tedeschi vorrebbero 3 milioni, ma la Roma punta ad un robusto sconto. Voglia d’Oriente Magari occor-

rerà un aiuto di UniCredit, che ieri ha parlato attraverso il vice d.g. Paolo Fiorentino. «Per la cessione delle nostre quote nella Roma abbiamo dei contatti, ma il problema è che in questo momento non è proprio il massimo della vita investire in Italia. Comunque, se dovessi disegnare un profilo ideale per la Roma, vorrei qualcuno con interessi in Asia». E a questo punto viene voglia di annotare la citazione twittata ieri da Marcos Lopez, il «tattico» di Luis Enrique. «Nelle difficoltà sta il merito, nello sforzo la soddisfazione. Vincere i brutti momenti non vale di più che superare se stessi». Il tono è un po’ da documentari dell’Istituto Luce, ma l’idea di fondo è intrigante. Forse anche per UniCredit. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

EUROPA LEAGUE

Per l’Udinese si scomoda Platini Stasera a Rennes ci sarà anche il presidente dell’Uefa. Pozzo: «Voglio vincere qualcosa» DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI RENNES (Francia)

Davanti a Michel Platini l’Udinese si gioca l’Europa. Ci sarà anche il presidente dell’Uefa stasera allo Stade de la Route-de-Lorient ad ammirare due club che hanno filosofie simili: lanciano giovani e vendono al miglior offerente, giocano un ottimo calcio e sorprendono i ricchi che investono pesantemente. Platini, attentissimo al fair play finanziario, prende esempio da loro e stasera stringerà la mano a Gino Pozzo, re del mercato bianconero. L’Udinese può qualificarsi già stasera. Se i friulani vinceranno a Rennes e il Celtic non supererà l’Atletico Madrid, l’accesso alla fase a eliminazione diretta sarà cosa fatta. Formazione Guidolin che, oltre

a Domizzi, ha dovuto lasciare a casa Abdi, come al solito, non dà indicazioni sulla formazione («devo capire quali sono le condizioni di alcuni giocatori e valuterò solo nelle ultime ore») che opporrà a un Ren-

nes, praticamente fuori dai giochi e deciso a lanciare ragazzi di prospettiva come Jebbour, Mavinga, Brahimi. Una cosa è certa: dopo la nefasta esperienza di Madrid, il turnover sarà ridotto anche se sabato l’Udinese farà visita all’Inter e in tanti sognano la vetrina di San Siro. «Puntiamo a fare risultato, dobbiamo fare punti, vogliamo andare avanti in Europa, ma questa partita è decisiva solo se vinciamo», dice Guidolin che sottolinea le capacità del Rennes, terzo in Ligue 1: «È una squadra veloce, dinamica che nel suo campionato mette in difficoltà chiunque». Per questo l’Udinese dovrà giocare al meglio, usando le sue frecce a destra e sinistra, cercando di andare in porta con pochi passaggi e sfruttando l’intraprendenza di Fabbrini dietro la punta vera che dovrebbe essere Floro Flores (Di Natale dovrebbe partire in panchina): «C’è in palio la qualificazione, i ragazzi sanno bene che sono qui per fare punti».

ANTEPRIMA

cato sul quale nella mattinata di ieri si era espresso il patron Gianpaolo Pozzo: «Basta parlare di mercato. Noi dobbiamo fare qualcosa in entrata, anche perché dopo 25 anni ho l’ambizione di vincere qualcosa con questa società». Guidolin non ha voluto aprire la discussione, mentre Meghdi Benatia,

che resta nel mirino del Paris S. Germain, per ora sembra pure lui deciso a chiudere la porta: «Sono felice di tornare per giocare, ma con la Francia ho girato pagina». I suoi pensieri sono per il Marocco che vuole la Coppa d’Africa, e per l’Udinese a cui deve tutto.

RENNES Orso Bruno arrivò a gennaio del 2001 dal Psg in cambio di Vampeta. Orso Bruno è come chiamavano Stephan Dalmat i compagni dell’Inter. Talento e indolenza nell’Inter che Hector Cuper portò ad un passo dallo scudetto, l’Inter di Ronaldo e anche di Dalmat, che in quella stagione giocò parecchie partite e che alla fine, anche lui come i suoi compagni, passò alla storia per quel pomeriggio del 5 maggio all’Olimpico. La sconfitta con la Lazio. Dalmat entrò nell’ultima mezzora, ma ormai il destino era segnato. Poi in giro per l’Europa con tappe a Tottenham, Tolosa, Santander, Bordeaux, Sochaux e dal gennaio 2010 Rennes. Ma in Bretagna del talento di Orso Bruno hanno visto poco. La squadra punta sui giovani e Dalmat ha collezionato solo 39 partite (con due gol) e in questa stagione non gioca da fine ottobre. Ha fatto anche prendere uno spavento ai suoi tifosi il 30 settembre quando durante la gara di Europa League tra Rennes e Atletico Madrid ha accusato un malore. Troppo sforzo dopo un’influenza. Stasera ritrova il palcoscenico europeo con il Rennes contro l’Udinese. Il tecnico del Rennes Antonetti annuncia che al posto di M’Vila, squalificato, tocca a Orso Bruno prendere per mano il Rennes. E risfoderare il suo talento. Mimmo Cugini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La situazione a due turni dalla fine della prima fase

I BIANCOCELESTI NO TURN OVER DOMANI COL VASLUI

Lazio, è spareggio Reja va sul sicuro Niente turnover, in palio c’è la qualificazione. La Lazio parte oggi pomeriggio per la Romania, dove domani sera disputerà col Vaslui la partita decisiva del suo girone di Europa League. Biancocelesti e romeni sono appaiati al secondo posto, chi vince si qualifica matematicamente con un turno d’anticipo, chi perde è fuori. Ma, per la squadra di Reja, anche in caso di pareggio le cose si metterebbero male (a meno che non sia un pari con un punteggio largo, dal 2-2 in su). Ecco perché il tecnico, che finora ha sempre centellinato la presenza di titolari in Europa, stavolta metterà in campo la formazione migliore, con una sola eccezione: l’albanese Cana al posto di Ledesma in cabina di regia.

Francesco Guidolin, 56 anni, e Mehdi Benatia, 24, ieri sera a Rennes

partenza anche il capitolo mer-

RCS

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Il talento M’Vila squalificato Al timone va Dalmat ex Inter

Mercato Guidolin ha chiuso in

COSÌ IN CAMPO A RENNES (ore 19)

DAL NOSTRO INVIATO

RENNES

Dias torna nel 2012 Gli altri avvi-

cendamenti (Biava per Dias e Gonzalez per Brocchi) sono determinati dagli infortuni. Brocchi starà fermo un paio di settimane per la contusione alle dita del piede destro. Più grave la situazione di Dias. Il brasiliano, appena ripresosi dallo stiramento a un polpaccio, si è procurato uno stiramento al collaterale interno del ginocchio destro. Si teme uno stop di 3-4 settimane: c’è rischio, insomma, che torni nel 2012. Temperatura polare Venti i con-

vocati per la trasferta romena: torna Kozak e ci sono tre Primavera (Scarfagna, Crescenzi e Zampa). Si giocherà a Piatra Neamt (lo stadio di Vaslui non è omologato) in un clima polare (temperatura sotto lo zero). Infine, dal 12 dicembre la Lazio avrà un profilo ufficiale su Facebook e su Twitter. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GRUPPO A

GRUPPO B

GRUPPO C

Giocate Paok S.-Tottenham 0-0 Shamrock R.-Rubin K. 0-3 Rubin K. - Paok S. 2-2 Tottenham-Shamrock R. 3-1 Tottenham-Rubin K. 1-0 Paok S. - Shamrock R. 2-1 Rubin K.-Tottenham 1-0 Shamrock R.-Paok S. 1-3 Classifica Pt G V N P Gf Gs Paok Salonicco 8 4 2 2 0 7 4 Rubin Kazan 7 4 2 1 1 6 3 Tottenham 7 4 2 1 1 4 2 Shamrock Rovers 0 4 0 0 4 3 11 Prossimi turni Oggi Rubin K.-Shamrock R., Tottenham-Paok S.

Giocate Hannover -Standard L. 0-0 Copenhagen -Vorskla P. 1-0 Vorskla P.- Hannover 1-2 Standard L.- Copenhagen 3-0 Standard L.- Vorskla P. 0-0 Hannover.- Copenhagen 2-2 Vorskla P - Standard L. 1-3 Copenhagen - Hannover 1-2 Classifica Pt G V N P Gf Gs Standard Liegi 8 4 2 2 0 6 1 Hannover 8 4 2 2 0 6 4 Copenhagen 4 4 1 1 2 4 7 Vorskla Poltava 1 4 0 1 3 2 6 Prossimi turni Oggi Standard L.- Hannover; Vorskla P.- Copenhagen

Giocate Hapoel -Rapid B. Psv.-Legia V. Legia V. - Hapoel Rapid B.-Psv. Rapid B.- Legia V. Hapoel - Psv. Legia V -Rapid B Psv -Hapoel Classifica Pt G V Psv Eindhoven 10 4 3 Legia Varsavia 9 4 3 Rapid Bucarest 3 4 1 Hapoel Tel Aviv 1 4 0 Prossimi turni Oggi Rapid B -Hapoel; Legia V - Psv.

15 dicembre Paok S.-Rubin K.; Shamrock R.-Tottenham

15 dicembre Hannover -Vorskla P ; Copenhagen- Standard L.

15 dicembre Hapoel-Legia V; Psv -Rapid B.

14 dicembre Zurigo-Vaslui; Lazio-Sporting L.

GRUPPO E

GRUPPO F

GRUPPO G

GRUPPO H

Giocate Dinamo K.-Stoke C. Besiktas-Maccabi Maccabi- Dinamo K. Stoke City-Besiktas Stoke C.-Maccabi Dinamo K.-Besiktas Maccabi-Stoke C. Besiktas-Dinamo K. Classifica Pt G V N P Stoke City 10 4 3 1 0 Besiktas 6 4 2 0 2 Dinamo Kiev 5 4 1 2 1 Maccabi Tel Aviv 1 4 0 1 3 Prossimi turni Domani Stoke C.-Dinamo K.; Maccabi-Besiktas

Giocate Slovan -Athletic Psg -Salisburgo Salisburgo-Slovan Athletic-Psg Athletic-Salisburgo Slovan-Psg Salisburgo-Athletic Psg -Slovan Classifica Pt G V Athletic Bilbao 10 4 3 Paris Saint Germain 7 4 2 Salisburgo 4 4 1 Slovan Bratislava 1 4 0 Prossimi turni Domani Athletic-Slovan; Salisburgo-Psg

Giocate Az.-Malmoe Austria Vienna-Metalist Metalist-Az Malmoe-Austria V.

1-1 5-1 1-1 2-1 3-0 1-0 1-2 1-0 Gf Gs 8 3 7 4 3 3 3 11

N 1 1 1 1

P 0 1 2 3

1-2 3-1 3-0 2-0 2-2 0-0 0-1 1-0 Gf Gs 7 3 4 3 6 6 1 6

Malmoe-Metalist Az.-Austria V. Metalist-Malmoe Austria Vienna-Az. Classifica Pt G V Metalist Kharkiv 10 4 3 Az Alkmaar 6 4 1 Austria Vienna 5 4 1 Malmoe 0 4 0 Prossimi turni Oggi Malmoe-Az.; Metalist.-Austria V.

GRUPPO D

N 1 0 0 1

P 0 1 3 3

0-1 1-0 3-2 1-3 0-1 0-1 3-1 3-3 Gf Gs 8 4 7 4 3 7 5 8

4-1 1-2 1-1 1-2

N 1 3 2 0

P 0 0 1 4

1-4 2-2 3-1 2-2 Gf Gs 10 4 9 6 7 7 4 13

Giocate Zurigo -Sporting L. Lazio-Vaslui Vaslui-Zurigo Sporting L.-Lazio Sporting L.-Vaslui Zurigo-Lazio Vaslui-Sporting L. Lazio -Zurigo Classifica Pt G V Sporting Lisbona 9 4 3 Lazio 5 4 1 Vaslui 5 4 1 Zurigo 2 4 0 Prossimi turni Domani Sporting L.-Zurigo; Vaslui-Lazio

N 0 2 2 2

Giocate Bruges-Maribor Birmingham-Braga Braga-Club Bruges Maribor-Birmingham Maribor-Braga Bruges-Birmingham Braga-Maribor Birmingham-Bruges Classifica Pt G V N Club Bruges 7 4 2 1 Birmingham City 7 4 2 1 Sporting Braga 7 4 2 1 Maribor 1 4 0 1 Prossimi turni Oggi Maribor-Bruges; Braga-Birmingham

14 dicembre Dinamo K.-Maccabi; Besiktas-Stoke C.

14 dicembre Slovan-Salisburgo; Psg -Athletic

15 dicembre Az.-Metalist; Austria V.-Malmoe

15 dicembre Braga-Bruges; Birmingham-Maribor

GRUPPO I

GRUPPO J

GRUPPO K

GRUPPO L

Giocate Udinese-Rennes Atletico-Celtic Celtic-Udinese Rennes-Atletico

Giocate Maccabi-Aek Steaua-Schalke Schalke-Maccabi Aek-Steaua Aek-Schalke Maccabi-Steaua Schalke-Aek Steaua-Maccabi Classifica Pt G V Schalke 04 8 4 2 Maccabi Haifa 6 4 2 Steaua Bucarest 5 4 1 Aek Larnaca 2 4 0 Prossimi turni Domani Aek-Maccabi; Schalke-Steaua

Giocate Wisla-Odense Fulham-Twente Twente-Wisla Odense-Fulham Odense-Twente Wisla-Fulham Twente-Odense Fulham-Wisla Classifica Pt G V Twente 10 4 3 Fulham 7 4 2 Odense 3 4 1 Wisla Cracovia 3 4 1 Prossimi turni Domani Odense-Wisla; Twente-Fulham

Rennes-Celtic Udinese-Atletico Celtic-Rennes Atletico-Udinese Classifica Pt G V Atletico Madrid 7 4 2 Udinese 7 4 2 Celtic 5 4 1 Rennes 2 4 0 Prossimi turni Oggi Rennes-Udinese; Celtic-Atletico 15 dicembre Udinese-Celtic; Atletico-Rennes

2-1 2-0 1-1 1-1

N 1 1 2 2

P 1 1 1 2

1-1 2-0 3-1 4-0 Gf Gs 7 3 5 6 5 5 6 5

14 dicembre Maccabi-Schalke; Steaua-Aek

N 2 0 2 2

P 0 2 1 2

1-0 0-0 3-1 1-1 0-5 5-0 0-0 4-2 Gf Gs 8 1 9 7 5 8 1 7

14 dicembre Wisla-Twente; Fulham-Odense

N 1 1 0 0

P 0 1 3 3

1-3 1-1 4-1 0-2 1-4 1-0 3-2 4-1 Gf Gs 12 5 7 3 6 10 4 10

P 1 1 1 2

Giocate Sturm-Lokomotiv Anderlecht-Aek Lokomotiv-Anderlecht Aek-Sturm Lokomotiv-Aek Sturm-Anderlecht Aek-Lokomotiv Anderlecht-Sturm Classifica Pt G V N Anderlecht 12 4 4 0 Lokomotiv Mosca 9 4 3 0 Sturm Graz 3 4 1 0 Aek Atene 0 4 0 0 Prossimi turni Domani Lokomotiv-Sturm; Aek-Anderlecht

0-2 2-2 2-2 2-1 2-0 1-1 1-0 1-0 Gf Gs 6 2 5 5 5 6 3 6

2-0 1-3 1-2 1-2

P 1 1 1 3

1-1 1-2 5-1 2-2 Gf Gs 7 5 7 7 10 5 3 10

P 0 1 3 4

1-2 4-1 0-2 1-2 3-1 0-2 1-3 3-0 Gf Gs 11 1 8 5 3 8 4 12

14 dicembre Sturm-Aek; Anderlecht-Lokomotiv

REGOLAMENTO: Le prime due di ogni girone ai sedicesimi con le terze di Champions. In caso di parità, decisivi: a) scontri diretti; b) differenza reti negli scontri diretti; c) gol in trasferta negli scontri diretti; d) differenza reti; e) gol segnati; f) coefficiente Uefa di luglio 2011


MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL CASO

Dirlo o no? Tommasi ai gay: «Non fate outing, è un boomerang» Il presidente dell’Aic ai calciatori omosessuali: «Può creare imbarazzi, perché sbandierare i propri gusti?» PAOLO CONDO’

Damiano Tommasi si stupisce del nostro stupore. «Ho detto che sconsiglio l’outing ai giocatori eventualmente omosessuali, certo. Potrebbe creare imbarazzi perché la convivenza professionale fra calciatori è diversa da quella fra giornalisti, impiegati o qualsiasi altro mestiere». Eventualmente? Rapido rewind: nel pomeriggio di ieri le agenzie diffondono il riassunto di una lunga intervista che il segretario dell’Aic, il sindacato calciatori, ha rilasciato su YouTube a Klaus Davi. Le considerazioni sull’omosessualità nel pallone ne costituiscono la parte più succosa. «Non ho mai conosciuto calciatori gay — dice tra le altre cose Tommasi — o magari sì, ma senza saperlo». Sempre a Klaus Davi — evidentemente appassionato del tema — la stessa risposta era stata data tempo fa da Marcello Lippi. Avevamo sorriso quella volta, sorridiamo adesso: il calcio dev’essere proprio l’ultimo inespugnabile bastione dell’omofobia se si continua a premettere eventualmente alla possibilità che qualche suo eroe coltivi una tendenza sessuale diversa dal seminato. Per una banale questione di percentuali ce ne sarà un discreto numero anche in serie A, eppure nessuno ne ha mai incontrati. Altro che outing, questi si camuffano facendosi scudo con le veline (è una battuta, nessun riferimento a Matri). Buon senso Esaurita la sorpresa, che proprio sorpresa non è visto che conosciamo il nostro mondo, proviamo a maneggiare il delicatissimo tema - mezza parola e s’infuriano tutti, questa è dinamite, leggete qui

ICONE DA FASHANU AL MODELLO VAMPETA 1

2

1 Vampeta, ex Inter, etero ma in posa per una rivista gay nel 1999 2 Anton Hysen, figlio di Glenn che giocò a Firenze, uno degli ultimi calciatori ad aver fatto outing 3 Justin Fashanu, uno dei primi

3

accanto Cecchi Paone - ricordandoci che siamo nel 2011. Tommasi sostiene tesi non insensate, ma ispirate a un vecchio buon senso di maniera che nel mondo moderno suona un po’ superato: «In una squadra di calcio si condivide un’intimità, non so in quali altri mestieri si faccia la doccia tutti assieme. Non considero il mio un messaggio omertoso, ma semplicemente opportuno. Io poi non vedo la necessità di sbandierare le proprie preferenze sessuali, politiche o religiose, trovo più giusta la sobrietà. Un outing potrebbe rivelarsi un boomerang, si verrebbe ridotti a una macchietta». In effetti, da quando si è saputo della devozione cattolica di Legrottaglie non c’è più verso di sentirgli rivolgere una domanda tecnica: da lui si vuole sempre sapere quanto ha pregato prima del match e se per caso il voto di castità è saltato per aria davanti a un’irrinunciabile modella. Lo stesso Tommasi, che quando giocava era straordinariamente corretto e pulito, è stato reso parodia (San Tommasi) dai contenitori tv della domenica. Calciatori diventati macchiette, certo. Domande scomode Ma l’omosessualità è un’altra cosa, e al di là di qualche sguardo di sguincio - tutto sommato sopportabile - la prima volta che succede, al giocatore gay si continuerebbe a chiedere «chi le è piaciuto degli avversari?» con la massima serenità. «Temo i media più dei tifosi - giura Tommasi - perché se il problema fosse la volgarità delle curve, nelle categorie senza pubblico avremmo già avuto numerosi outing. Che invece non ci sono». Ed è proprio per questo che si dovrebbe pensare ai diritti dei tanti gay felici di giocare a pallone, professionisti o dilettanti, ma frustrati nell’affermazione della loro sessualità dall’ottusità dell’ambiente. Nella civiltà occidentale il tema è stato abbondantemente trattato e in gran parte risolto in molti ambiti, se ci passate la battuta il mondo della moda è molto più tollerante con gli eterosessuali di quanto il calcio lo sia con i gay. E dunque sarebbe bene che anche figure di riferimento come Damiano Tommasi riuscissero a superare il vecchio buonsenso di cui si diceva, per entrare in ciò che viene dispregiativamente chiamato politically correct, ma in fin dei conti è solo umanità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

y

CHI È TOMMASI Nato a Negrar (Ve) il 17 maggio 1974, dopo aver esordito nel 1993 col Verona ha giocato con Roma, Levante, Qpr, Tjanjin e Sant’Anna. Centrocampista instancabile, ha 25 presenze in Nazionale, con due gol. FUORI CAMPO Da sempre impegnato nel sociale, a 20 anni scelse il servizio civile invece di quello militare. Nel 2005, dopo circa un anno e mezzo fuori per infortunio, firmò con la Roma al minimo sindacale. SINDACATO Tommasi guida l’Aic dal 9 maggio 2011, succedendo a Campana. In estate è stato in prima linea nella trattativa che ha portato allo sciopero dei calciatori.

3

domande a... ALESSANDRO CECCHI PAONE di Gabriella Greison

«Parla da ignorante Le sue parole fanno danni» Alessandro Cecchi Paone, 50 anni, scrittore e conduttore tv, fece «outing» nel 2004 e si è sempre battuto per i diritti degli omosessuali. E le parole di Tommasi non le digerisce.

1 Cecchi Paone,

come commenta l'uscita di Tommasi? «Sono sgomento e ripugnato. A parte che il presidente dell’Assocalciatori dovrebbe impegnarsi a risolvere o limitare le forme di imbarazzo di cui parla. Invece così conferma e rafforza il tabù, incentiva e ufficializza la discriminazione. Parla a nome dei calciatori omofobi, e non si interessa dei danni, della sofferenza, del dolore che gli omosessuali sono costretti a vivere, anche a causa delle sue parole».

2 Come si sente un calciatore gay che ha sentito le parole di Tommasi? «Umiliato. Trovo che Tommasi sia ignorante dal punto di vista affettivo e sentimentale: mi chiedo, cosa ha studiato? Nello spogliatoio i giocatori parlano di sesso, di scopate, di ragazze, di innamoramenti. Lo farebbero pure gli omosessuali se non ci fosse un qualsiasi Tommasi ad ascoltare. Per questo poi i calciatori gay sono costretti ad inventarsi mogli finte, rapporti con donne creati ad hoc». 3 Serve coraggio per fare coming out nel calcio? «Sì, coraggio e una buona dose di amore per la verità. Meno male che fuori dal calcio l'Italia sta evolvendo, e la discriminazione è diminuita. La mia risposta a Tommasi sarà ad alti livelli: ho un libro in uscita i primi dell’anno, "Il campione innamorato", una raccolta di sportivi che hanno fatto coming out sulla loro sessualità. Ma Tommasi non so se lo capirà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

MONDO

Il Barça riparte Ci pensa Sanchez Il Rayo Vallecano sorprende i blaugrana, poi cede ai colpi dell’ex Udinese, di Villa e di Messi FILIPPO MARIA RICCI BARCELLONA

Col Barça attuale, sempre bello ma a volte involuto, Guardiola deve lavorare un attimo di più. Cosa che non gli crea problemi vista la grande preparazione, la naturale rapidità nel leggere l’andamento delle partite e a correggerne l’andamento. Nel primo anniversario della «manita» (5-0) al Real Mou, il Barça ieri si è fatto sorprendere dalla sfacciata vitalità del Rayo, ha faticato a capire cosa doveva fare, ma guidato dal suo allenatore è arrivato al riposo sul 3-0. Poi ha segnato ancora, arrivando a un parziale di 34-0 in casa in questa Liga e diventando la prima squadra a non incassare gol in 11 partite di fila in casa. La correzione/1 Nell’anticipo della 17ª giornata (causa viaggio in Giappone per il Mondiale per club) il Barça parte con la difesa a 4 ma dopo qualche minuto Pep avanza Dani Alves sulla linea dei centrocampisti e dietro lascia Mascherano, Piqué e Abidal. Keita fa il Busquets, davanti Sanchez, Messi e Villa. Il cambio tattico è generato dalla disposizione e dall’attitudine del Rayo, che la-

scia Tamudo in panchina ma sceglie due punte rapide e mobili. I madrileni spaventano subito Valdes e tengono in costante tensione un Barça di nuovo frenato, poco fluido. La correzione/2 Poco prima della mezz’ora Pep cambia ancora, invertendo le fasce di competenza di Sanchez e Villa. Mossa che paga immediatamente: al primo pallone ricevuto sulla sinistra, da una combinazione Messi-Xavi, Alexis salta Arribas e piazza il pallone sul palo lontano. Un bel gol, un bel peso che cade dalle spalle blaugrana. Il Barça ha un possesso appena superiore a 50%, quota risibile per le proprie abitudini, e rischia il pari su un errore difensivo non sfruttato da Michel, un 36enne che non gioca titolare in Liga da 6 stagioni. I cambi di Guardiola però funzionano: è l’ultimo fuoco del Rayo, che tra il 41’ e il 43’ dice addio alla partita incassando il secondo gol di Sanchez, di nuovo servito sull’asse Messi-Xavi (tacco involontario quanto perfetto) e il primo di Villa, che a porta vuota trasforma in rete un regalo di Dani Alves.

Il gol del 4-0 del Barcellona realizzato da Leo Messi, 24 anni AP

BARCELLONA

4

RAYO VALLECANO

0

(3-4-3) Valdés 6; Mascherano 6,5, Piqué 6,5, Abidal 6,5; Dani Alves 7, Xavi 7 (dal 9’ s.t. Thiago 6), Keita 6,5, Iniesta 7 (dal 10’ s.t. Fabregas 6); Sanchez 7.5 (dal 26’ s.t. Adriano 6), Messi 7,5, Villa 7. PANCHINA Pinto, Puyol, Busquets, Pedro. ALLENATORE Guardiola 8

(3-4-1-2) Cobeño 6,5; Arribas 5, Labaka 5, Jordi 5; Botelho 5,5, Movilla 6, Javi Fuego 5,5 (dal 9’ s.t. Rafa Garcia 6), Casado 5; Míchel 5 (dal 1’ s.t. Tamudo 6); Lass 6 (dal 24’ s.t. Piti 6), Michu 6. PANCHINA Dani Jimenez, Sueliton, Delibasic, Dani Pacheco. ALLENATORE Sandoval 6.

GIUDIZIO 777

ARBITRO Perez Lasa 6.5

PRIMO TEMPO 3-0

NOTE ammoniti Lass (R), Jordi (R), Arribas (R), Valdes (B), Piqué (B). Spettatori 53.775. Tiri in porta 6-3, tiri fuori 4-4, angoli 3-3, fuorigioco 4-3. Recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t.

MARCATORI Sanchez (B) al 29’ e al 41’, Villa (B) al 43’ p.t.; Messi (B) al 5’ s.t.

Sempre Messi Appena dopo l’intervallo tocca a Messi, che se ne va da solo a segnare il suo 16˚ gol in Liga, come Cristiano Ronaldo, il 52˚ in 53 partite nel 2011. Al fortino Camp Nou c’è meno gente del solito (peggior incasso della stagione), non arrivano altri gol nonostante gli sforzi ma sabato c’è un’altra festa, arriva il Levante. Poi il Barça andrà al Bernabeu, e da lì partirà per il Giappone. Il gioco sta per farsi molto serio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA (prime posizioni) Real Madrid p. 34; Barcellona 31; Valencia 27; Levante 26; Malaga 23; Siviglia 21.

ERA AL SANTANDER

CASO VAN GAAL

Una vittoria, tanti debiti: Cuper lascia

L’Ajax contro il mito Cruijff «Si dimetta»

Hector Cuper, 56 anni EPA MADRID (f.m.r.) Tredici partite, una sola vittoria, 9 punti, l’ultimo posto in Liga. Con queste cifre si chiude la breve avventura cantabrica di Hector Cuper, che ieri ha dato le dimissioni lasciando la panchina del Racing Santander. Curioso: il Racing ha 26 punti in meno del Real Madrid, che però è stato capace di fermare al Sardinero prima che la squadra di Mourinho infilasse 13 vittorie di fila. Per l’allenatore argentino si chiude malamente un’altra tappa, dopo quelle col Betis, il Parma (9 partite), la nazionale della Georgia e l’Aris Salonicco (che però ha portato alla finale, persa, di Coppa di Grecia). Tappa complicatissima: al Racing non c’è un euro, però in compenso abbondano debiti e il caos istituzionale è assoluto. Lo scorso anno il club è stato comprato da un presunto magnate indiano, Ali Syed, che però è sparito rapidamente lasciandosi dietro una scia di promesse non mantenute e d’indagini e accuse di frode che arriva in Europa dalla lontanissima Australia, passando per l’Asia.

Continua la telenovela all’Ajax sul caso Van Gaal. L’ultima puntata registra la mossa del CdA della squadra olandese, che ha deciso di risolvere la crisi chiedendo ai cinque membri della giunta direttiva, tra cui il mitico Johan Cruijff, di farsi da parte. Il caos è scoppiato dopo l’annuncio dell’ingaggio di Van Gaal come direttore generale dalla prossima stagione, una decisione presa senza interpellare, appunto, Cruijff («sono impazziti», fu il suo commento) che ha deciso di portare la vicenda in tribunale. La vicenda Assieme a dieci allenatori del settore giovanile, tra cui Jonk, Bergkamp, Stam e Overmars, l’ex allenatore del Barcellona andrà per vie legali ritenendo che gli ingaggi di Van Gaal e di Sturkenboom e Blind, rispettivamente come d.t. e d.g. ad interim, violino la politica a livello tecnico del club. A questo punto il CdA ha deciso di fare piazza pulita e se i cinque membri della giunta direttiva non si dimetteranno, sarà convocata un’assemblea straordinaria in cui mettere ai voti la questione tra tutti i soci. Cruijff, a differenza degli altri, rimarrebbe comunque legato all’Ajax in qualità di ambasciatore del club. E Van Gaal? L’ex allenatore del Bayern, contattato da «Voetbal International», ha preferito glissare: «l’ultima parola spetta alla società e agli azionisti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MONDO

Magia di Aguero e il ManCity va Colpo Liverpool Quarti di Carling Cup: Mancini passa anche senza Balotelli, i Reds inguaiano Villas Boas STEFANO BOLDRINI LONDRA (Inghilterra)

Tutto esagerato, in Gran Bretagna: le donne più grasse d’Europa, il consumo d’alcol più diffuso tra i giovani e, per restare in tema, anche il calcio più bulimico. Neppure 48 ore dopo Liverpool-Manchester City, ecco i quarti di Carling Cup, la Coppa di Lega, una specie di copia in miniatura della Coppa d’Inghilterra, riservata alle 92 squadre professionistiche. Finisce così: il Liverpool sbanca di nuovo il campo del Chelsea ed elimina i Blues, il Manchester City supera 1-0 l’Arsenal e il Cardiff (Championship) umilia il Blackburn. L’abbuffata di calcio non allontana però il pubblico dagli stadi: 60 mila all’Emirates per Arsenal-City, 40 mila a Stamford Bridge per Chelsea-Liverpool, 20 mila a Cardiff. City implacabile Mancini rivoluziona la squadra. Dieci uomini nuovi rispetto a Liverpool e Mancio azzecca al 32’ del pri-

Il gol decisivo di Sergio Aguero, 23 anni, che regala la semifinale al City AP

mo tempo la mossa vincente: dentro Aguero, fuori Kolarov. È proprio l’argentino, quando c’è ormai aria di supplementari, a consegnare al City la semifinale. L’assist è di Johnson, ma tra i protagonisti dell’Emirates c’è il portiere romeno Pantilimon. Balotelli è restato a Manchester ad allenarsi e ha ricevu-

Mario è rimasto ad allenarsi e Noel Gallagher a Milano gli ha dedicato una canzone

IL RINNOVO DOPO LA QUALIFICAZIONE A EURO 2012

Trap punta il Mondiale In Irlanda altri due anni Accordo fino al 2014: «Credo in questo lavoro»

Giovanni Trapattoni, 72 anni AFP

Se fossero tutti come lui, Mario Monti non avrebbe grandi problemi a lavorare sull’innalzamento dell’età pensionabile. Giovanni Trapattoni non ha alcuna intenzione di smettere. Anzi. Dopo aver qualificato l’Irlanda a Euro 2012, e in attesa di giocarlo, ha un nuovo grande obiettivo: il Mondiale 2014. Il Trap e il suo vice Marco Tardelli hanno prolungato infatti di due anni il contratto con la federazione irlandese. Un lavoro eccezionale «Sono molto felice di continuare il mio lavoro con l’Irlanda — ha

to dall’Italia una bella notizia: Noel Gallagher, ex Oasis — la fine del sodalizio con il fratello Liam è ormai materia di tribunali — si è esibito all’Alcatraz di Milano e ha dedicato a Mario la canzone «What a life», tratta dal singolo pubblicato l’11 settembre di quest’anno. Una soddisfazione, per Balotelli, dopo le polemiche di domenica scorsa. Chelsea addio Villas Boas rilan-

cia Torres, ma propone diverse seconde linee: Turnbull, Romeu, McEachran, Bertrand, Lukaku. Terry, squalificato e interrogato dalla polizia il 25 novembre nell’ambito dell’inchiesta sugli insulti razzisti rivolti ad Anton Ferdinand del Qpr, si accomoda in tribuna, in borghese. Il Liverpool spreca con Carroll un rigore dopo 22 minuti, ma nella ripresa i Reds chiudono la pratica. Maxi Rodriguez firma l’1-0 al 58’. Stesso copione di dieci giorni fa: assist di Bellamy e rete dell’argentino. Anche la porta è quella di allora. Cinque minuti dopo, il 2-0: cross di Bellamy e capocciata di Kelly. Villas Boas non si arrende e inserisce Ramires, Mata e Anelka, ma il Liverpool, il club che ha vinto il maggior numero di Carling Cup (7), gestisce bene il risultato e vola in semifinale. Villas Boas è di nuovo nella bufera: lo Stamford Bridge ormai è un problema.

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STASERA LO UNITED Ieri sono cominciati i quarti di finale di Carling Cup (partite secche) che si concluderanno stasera.

IN ATTESA DI DECIDERE IL FUTURO

Beckham leader a Londra 2012 Arriva l’investitura dal c.t. della nazionale olimpica inglese: sarà il capitano

S IERI Chelsea-Liverpool 0-2 (Maxi Rodriguez al 58’ e Kelly al 63’); Arsenal-Manchester City 0-1 (Aguero all’84’); Cardiff City-Blackburn 2-0 (Miller al 19’ e Gerrard al 50’).

David Beckham, 36 anni, gioca con i LA Galaxy AP

Crisi Blackburn Un’altra batosta per il Blackburn, ultimo in campionato e con l’allenatore Steve Kean nella bufera. Ieri ennesima sconfitta, in casa dei gallesi del Cardiff: 2-0, gol di Miller e Gerrard. Kean aveva chiesto alla vigilia della partita un incontro con i tifosi che lo stanno contestando da mesi: questo k.o. complica ulteriormente la situazione.

LONDRA (Inghilterra) Il primo nome della lista, il probabile capitano, un ambasciatore sicuro. Il c.t. della nazionale olimpica della Gran Bretagna, Stuart Pearce, ha annunciato che David Beckham, 36 anni, sarà il faro della squadra a Londra 2012. L’ex giocatore di Manchester United, Preston, Real Madrid e Milan ai Giochi sarebbe andato di sicuro: è ambasciatore delle Paralimpiadi. Ma ora è arrivata l’investitura del campo. Beckham è attualmente impegnato in una tournée asiatica con i LA Galaxy. Oggi giocherà in Indonesia, mentre il 3 dicembre sarà in scena a Manila, contro la Nazionale delle Filippine. Il suo contratto con il club di Los Angeles scade il 31 dicembre 2011. Tre opzioni per il futuro: il Psg — la squadra parigina avrebbe offerto un contratto di 18 mesi da 12,5 milioni di euro —, il rinnovo con i Galaxy, la chiusura della carriera a Londra, con la maglia del Tottenham. David si trova benissimo in California, ma i 18 mesi a Parigi rappresentano un’opportunità anche per la moglie Victoria e sarebbero graditi ai quattro figli.

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S OGGI Manchester United-Crystal Palace (ore 20.45)

LA NOVITÀ POTREBBE ESSERE CO-PRESIDENTE CON TEIXEIRA spiegato Trapattoni — ho sempre detto che Marco e io crediamo con forza nel lavoro che stiamo facendo per far crescere la nazionale irlandese». La soddisfazione, ci mancherebbe, è reciproca, come ha spiegato John Delaney, direttore esecutivo della federcalcio irlandese: «Trapattoni e Tardelli hanno fatto un lavoro eccezionale, portandoci a una fase finale per la prima volta dopo dieci anni. L’esperienza e la professionalità di Giovanni hanno impressionato giocatori e dirigenti». Secondo la stampa irlandese, il Trap avrebbe accettato un nuovo taglio di stipendio, da 1,8 l’anno a 1,5, parte del quale sarà sostenuto ancora dall’imprenditore Denis O’Brien. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ronaldo nel comitato per Brasile 2014 Il Fenomeno avrà una carica come Platini nel ’98

MAURICIO CANNONE RIO DE JANEIRO

«Ronaldo presidente del Comitato Organizzatore del Mondiale 2014», annunciano i mass media brasiliani. La possibilità dell’ex Fenomeno di assumere l’incarico era già trapelata settimana scorsa e ieri è stata data per sicura in Brasile: domani dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale. Come Platini Il direttore della

comunicazione del Comitato Organizzatore, Rodrigo Paiva

Ronaldo, 35 anni AFP

DA L B E S T S E L LE R D I F A B I O V O L O

(già storico portavoce personale di Ronaldo), ha però aggiustato il tiro: «Ronaldo può assumere un ruolo da protagonista nell’organizzazione del Mondiale però il comitato ha già un presidente costituito, Ricardo Teixeira (presidente della Confederazione Brasiliana, ndr). Ma Ronaldo potrebbe avere una funzione simile a quella di Platini nel 1998, ad esempio. Comunque Teixeira adesso è a Zurigo adesso e torna giovedì. Presto diremo qualcosa di più preciso». Platini era co-presidente del Comitato Organizzatore a Francia 98. Uno dei motivi dell’ingresso di Ronaldo nel comitato organizzatore si dovrebbe ai recenti scontri tra Teixeira e il presidente della Fifa Joseph Blatter. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BEPPE CASCHETTO PRESENTA

FABIO VOLO ISABELLA RAGONESE

UN FILM D I IN LIBRERIA

MASSIM O VE N I ER

“IL GIORNO IN PIÙ SPECIAL EDITION” MONDADORI EDITORE F LM COMMI SION TOR NO PI MON E

DAL 2 DICEMBRE AL CINEMA


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SERIE BWIN LA GRANDE IN CRISI

Samp da record solo nei pareggi Non sa più vincere in un torneo che diverte Garrone: «Sveglia o a gennaio si cambia»

Sindrome da B Parlando alla Gazzetta, il capitano Palombo ha escluso che il trauma della retrocessione possa ancora oggi pesare sulla testa dei giocatori, impedendo loro di rendere quanto potrebbero. Prendiamo atto, anche se di sicuro non è stato facile per i reduci dalla A fare i conti con un torneo dove spesso gli avversari affrontano i blucerchiati con lo spirito della gara della vita. Se le gambe (e la testa) non girano sempre a mille, la caduta (o il pari, magari senza reti) è dietro l’angolo. E, a lungo andare, ti risucchia nell’anonimato di metà classifica.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

La nuova parola d’ordine della serie B: divertitevi, divertiamoci. Se la cadetteria, negli anni passati, aveva sofferto di una grave forma di pareggite (tanti, troppi 0-0), adesso ha voltato pagina. Date un’occhiata a questi numeri relativi alle ultime stagioni: le partite senza gol nei primi 17 turni, dal 2006 all’anno scorso, erano state rispettivamente 20, 19, 26, 23 e ancora 23 nel campionato passato. Quest’anno — con somma gioia di tutti — la drastica inversione di tendenza: soltanto 14 (187 gare), anche se ben quattro li hanno collezionati Sampdoria e Varese. I primi, due volte in casa (con Grosseto e Cittadella) e altrettanti lontano dal Ferraris (a Livorno e Brescia). La diagnosi del pres Ma cosa

succede ai blucerchiati? Erano partiti a luglio con l’obiettivo dichiarato del ritorno immediato nel massimo campionato, senza passare dai playoff, peraltro con l’etichetta di squadra più forte della B. La storia è lunga, ma ieri Edoardo Garrone, vicepresidente esecutivo della società di Corte Lam-

lo un altro punto in casa contro il Modena. Fotografando subito, però, i difetti del gruppo, innanzitutto carente di forza esplosiva sul piano fisico. In altre parole, dai test fatti a Bogliasco il nuovo allenatore blucerchiato ha capito che la benzina nelle gambe di Bertani e compagni finisce troppo presto durante la partita. Situazione rimediabile, ma serviranno tempo e pazienza. Per ora, bisogna arrangiarsi cercando di limitare al minimo i danni.

Beppe Iachini, 47 anni, e il vicepresidente Edoardo Garrone, 49 PEGASO

bruschini, da quest’anno nuovo plenipotenziario blucerchiato, ha mostrato di non avere perso il sorriso per una posizione di classifica troppo anonima: «I risultati non rispecchiano le attese di nessuno. Esiste tutto il tempo per porre rimedio ad una situazione che può essere raddrizzata cambiando ritmo e mentalità. Noi siamo la Samp. Abbiamo affrontato il campionato con un obiettivo che non intendiamo rivedere. Convinzione e fiducia restano immutate, nonostante tutto, a patto di iniziare a vedere già da Reggio Cala-

Iachini ha capito che ci sono problemi atletici, la società non vuole aspettare bria una Samp diversa quantomeno dal punto di vista caratteriale». In altre parole, moderata preoccupazione, ma ci sono i mezzi per uscirne. Le cause Iachini, dopo il pari al suo debutto in panchina a Bari, ha raccolto a malincuore so-

Svolta o rivoluzione Ieri, al riguardo, lo stesso Edoardo Garrone non ha fatto troppi giri di parole: «I nostri giocatori sono e restano tutti sotto esame. Dirigenti e allenatore fanno le scelte, ma in campo vanno loro e lì noi ci aspettiamo tutt’altro genere di risultati rispetto a quanto ottenuto finora». Con una postilla severa: «Alla riapertura dei trasferimenti potranno cambiare parecchie cose. Resterà solo chi dimostrerà di essere in grado di far parte del progetto nato per riportare la Samp in A». Giocatori avvisati, mezzi salvati.

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I NUMERI

1

Le vittorie della Samp nelle ultime 7 partite: quella con il Crotone (13ª), poi 1 sconfitta a Nocera e 5 pari

9

I pareggi della Samp nelle 17 partite giocate, il massimo in B

4

Gli 0-0 della Samp (come il Varese), il massimo in B: 3 per Crotone e Torino, nessuno per 7 squadre

14

Le gare di B finite senza gol: nelle ultime due stagioni dopo 17 giornate erano 23, nel 2008-09 erano stati 26

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Taccuino MODENA

«Odio Verona»: deferito Caglioni ROMA Dopo oltre cinque mesi, il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito alla Disciplinare il portiere Caglioni del Modena, per avere indossato, in occasione della finale playoff che ha giocato con la Salernitana, una maglietta con la scritta «Odio Vero na». Deferita per responsabilità oggettiva anche la Sa lernitana, che comunque non esiste più.

TORINO

Ventura ritrova Suciu e Surraco TORINO Ventura abbozza un sorriso: Suciu e Surraco hanno ripreso a lavorare in gruppo. A casa con la febbre Coppola e Gomis, mentre Verdi ha inter rotto l'allenamento per una lieve distorsione. Lavoro differenziato per Basha, Darmian, Guberti e Chiosa.

IL GIUDICE SPORTIVO

Sassuolo: 3 giornate a Marzoratti Il giocatore di Brescia AlbinoLeffe sotto inchie sta per una presunta bestemmia era Germinale, ma il giudice sportivo dopo aver adottato la prova tv, non ha preso provvedimenti in quanto questa non ha chia rito se l’attaccante dell’AlbinoLeffe ha effettivamente bestemmiato. Tre giornate a Marzoratti (Sassuolo) per un insulto all’arbitro; una giornata a Di Donato (Ascoli), Bellomo e Caputo (Bari), Sansone (Crotone), Stovini (Empoli), Almici e Sandreani (Gubbio), Lambru ghi (Livorno), Ciaramitaro, Giampà e Greco (Modena), Bolzan e Di Maio (Nocerina), Togni e Verratti (Pesca ra), Rizzo (Reggina), Basha, Parisi e Vives (Torino). So lo ammoniti i tecnici Cuttone (Modena), Novellino (Li vorno) e Ventura (Torino), espulsi sabato. Ammende: 2.000 euro Padova, 1.000 Varese, 750 Nocerina.

LA SITUAZIONE

Sabato il Padova con la capolista Così la serie B dopo 17 giornate: Torino p. 38; Pescara 33; Sassuolo 32; Padova e Verona 31; Reggi na 28; Varese 25; Sampdoria 24; Grosseto 23; Juve Stabia ( 4) e Cittadella 21; Livorno, Crotone ( 1) e Bari ( 2) 20; AlbinoLeffe 19; Empoli, Vicenza e Brescia 18; Modena 16; Nocerina e Gubbio 14; Ascoli ( 10) 8. Così sabato (ore 15): AlbinoLeffe Nocerina; Crotone Sas suolo; Empoli Ascoli; Juve Stabia Gubbio; Livorno Ve rona; Modena Vicenza; Padova Torino; Pesca ra Grosseto; Varese Brescia; ore 18: Reggina Samp doria; lunedì 5 (ore 20.45): Bari Cittadella.

LEGA PRO La sentenza della Disciplinare

Spal e fotovoltaico Arriva una multa che sa di vittoria Al club 15mila euro, inibiti il presidente e l’a.d., ma con un giudizio: «La legge è da cambiare» MAURIZIO GALDI

«Appare dunque evidente la necessità di un riesame della normativa vigente ed in particolare dei contenuti della L. 91/81», sono queste le parole della sentenza della Disciplinare che possono suonare a parziale vittoria per la Spal. Infatti, la società emiliana è stata condannata al pagamento di un’ammenda di 15 mila euro e il presidente Cesare Butelli e l’a.d. Stefano Bena inibiti per quattro mesi. Il deferimento della Spal era stato disposto dalla Procura federale su segnalazione della Covisoc che aveva rilevato che stava «svolgendo un’attività commerciale collaterale finalizzata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico». Il verdetto La decisione, sofferta, della Disciplinare ha dovuto tener conto di una legge dello Stato che prevede che non sia possibile svolgere attività non correlate o strumentali all’attività sportiva. Sarebbe forse stato diverso se la gestione

dell’impianto fotovoltaico fosse in mano direttamente alla Spal, che avrebbe potuto cedere la produzione eccedente alla sua necessità di energia. Deluso Amaro l’avvocato Mat-

tia Grassani che ha difeso la Spal e i suoi dirigenti: «Si è davvero persa un’occasione irripetibile per cambiare pagina e il modo di gestire i club calcistici. In questo modo, condannando la Spal, il presidente e l’amministratore delegato, è stato mortificato un progetto unico in Italia, che poteva insegnare qualcosa e dare il via ad un percorso di grande innovazione. Speriamo che in secondo grado ci sia maggiore apertura verso questi temi». La Spal se dovesse vedere confermata dalla Corte di giustizia federale la sentenza, è decisa a rivolgersi al Coni e al Tar del Lazio. Altri guai Intanto sei dipenden-

ti della Spal minacciano per venerdì l'astensione dal lavoro per la mancata corresponsione degli stipendi da luglio, gli stessi crediti che vantano anche i tesserati. Preoccupati sindaco ed assessore allo Sport, pronti ad individuare soluzioni per garantire i proventi della produzione di energia, come contributo o sponsorizzazione e si rendono pure disponibili a incontrare imprenditori interessati ad affiancare o subentrare a Butelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMA DIVISIONE

il giudice sportivo

Al Benevento una coppia in panchina

Frosinone: dopo le proteste di domenica squalificati in 5 e sei giornate per Ganci Al posto di Sabatini è in arrivo Corini

Il Benevento, dopo le dimissioni di Gianni Simonelli, ha deciso di andare avanti con una soluzione interna, affidandosi a Carmelo Imbriani (già tecnico della Berretti) e Jorge Martinez (era agli Allievi). Altro rinforzo per la Feralpi Salò: arriva la punta Antonio Montella, ex Salernitana. Il Pergocrema ha un nuovo d.s.: si tratta di Piero Tomei. In Seconda invece il Catanzaro ha tesserato il difensore Sirignano (ex Cavese) e tratta l’ingaggio di Giampà (Modena) per gennaio. Questa la situazione nei due gironi della Prima divisione dopo 14 giornate: GIRONE A Ternana p. 31; Taranto (-1) 27; Pro Vercelli 26; Carpi 25; Pisa e Como (-1) 23; Sorrento (-2) e Tritium 22; Lumezzane 21; Avellino 19; Reggiana (-2) 16; Foggia (-1) 15; Benevento (-6) 13; Monza 11; Spal (-2) 10; Pavia e Viareggio (-1) 8; Foligno (-4) 3. Così domenica (ore 14.30): Carpi-Pisa; Lumezzane-Foggia; Monza-Como (lunedì, ore 20.45); Pavia-Avellino; Sorrento-Tritium; Spal-Benevento; Taranto-Foligno; Ternana-Pro Vercelli; Viareggio-Reggiana. GIRONE B Siracusa (-3) 24; Lanciano (-1), Carrarese, Cremonese (-6), Trapani, Pergocrema e Portogruaro 22; Alto Adige 21; Barletta 20; Frosinone 19; Triestina 18; Spezia 17; Latina e Andria* 15; Bassano* e Piacenza (-4) 13; Prato 12; Feralpi Salò 10 (* una gara in meno). Così domenica (14.30): Alto Adige-Spezia; BarlettaCremonese; Bassano-Prato; Feralpi Salò-Carrarese (forse si gioca venerdì alle 20.30); LatinaPiacenza; Pergocrema-Lanciano; Portogruaro-Frosinone; Siracusa-Andria; Triestina-Trapani.

FIRENZE Il giudice di Lega Pro ha squalificato cinque giocatori del Frosinone per le proteste di domenica verso l’arbitro dopo la partita persa in casa contro il Bassano. Sei giornate a Ganci perché al termine della gara si alzava dalla panchina, spingeva l'arbitro due volte con le mani sul petto e lo offendeva; tre giornate a Stefani, due ad Artistico (non espulso) e Fautario, una a Biasi, più due giornate al collaboratore tecnico Spazzoni, e inibiti fino al 20 i dirigenti Loreto e Milana. Lo stesso Frosinone, come allenatore (Sabatini si è dimesso), è vicino all’accordo con Eugenio Corini, favorito su Ivo Iaconi e sulla soluzione interna con Roberto Stellone. ALTRI Questi invece gli altri provvedimenti del giudice sportivo, che in tut-

to ha squalificato 62 giocatori (29 di Prima divisione e 33 di Seconda) e tre allenatori. Ecco il dettaglio: PRIMA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a Tortolano (Latina) e Gheller (Pavia); una a Farina (Latina), Ferrante (Piacenza), Fedi (Portogruaro), Fornoni (Siracusa), De Gasperi (Taranto), Filippi (Trapani) e Possenti (Tritium). Non espulsi: una giornata a Franchini (Barletta), Urbano (Como), Perini (Carpi), Tarantino (Viareggio), Camilleri (Feralpi Salò), Meduri (Foggia), Guidone (Foligno), Berardi (Latina), Diana (Lumezzane), Berardocco, Bizzotto e Perez (Pisa), Bonomi (Sorrento), Gissi (Triestina) e Malgrati (Tritium). Allenatori: una giornata a Stringara (Foggia). Ammende: 2.500 Prato; 1.000 Benevento, Foggia e Pisa.

SECONDA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a Gonnella (Casale), Mariotti (Catanzaro), Nohman (Mantova), Crivello (San Marino) e Blondett (Valenzana); una a Suriano (Lecco), De Pascale e Toscano (Ebolitana), D'Alessandro (Giulianova), Filippini (Montichiari), Polverino (Neapolis), Acoglanis e Tricarico (Paganese), Villanova (San Marino), Mascolo (Arzanese), Taino (Pro Patria) e Giorgione (Savona). Non espulsi: una giornata a Cruciani (Aprilia), Zolfo (Normanna), Napoli (Casale), Bernasconi e Conte (Fondi), De March (Giacomense), Della Penna (Giulianova), Moretto (Melfi), Marinucci Palermo (Neapolis), Cavalli e Gavazzi (Renate), Amantini (San Marino), Giorico (Treviso), Bertoli, Villagatti e Zampano (Entella). Allenatori: due giornate a Cozza (Catanzaro); una a Corda (Savona). Dirigenti: inibito fino al 20 dicembre il team manager Cavaliere (Savona). Ammende: 3.000 euro Cuneo; 2.500 Melfi; 2.000 Lecco; 1.500 Savona; 1.000 Alessandria e Giulianova.

le partite di oggi C’è il recupero tra l’Andria e il Bassano In Seconda scende in campo il Savona

davanti al Chieri, che ha perso le ultime due gare e che domenica lo attende. Valle d’Aosta-Acqui: arbitra Fabbri di San Giovanni Valdarno.

Si recupera oggi Andria-Bassano, sospesa per maltempo all’11ª giornata. Di Meo rinuncia agli infortunati Ragni e Mucciante, ma ritrova Meccariello e Del Core. A Jaconi invece mancano ancora Porchia, Bonetto e Proietti. Così in campo (ore 14.30): ANDRIA (4-2-3-1) Sansonna; Meccariello, Cossentino, Zaffagnini, Pierotti; Paolucci, Arini; Minesso, Del Core, Comini; Gambino. (Berto, Contessa, De Giorgi, Evangelisti, Berretti, Manco, Innocenti). All. Di Meo. BASSANO (4-3-1-2) Grillo; Martina, Basso, Scaglia, Ghosheh; Mateos, Caciagli, Morosini; Ferretti; Longobardi, Guariniello. (Poli, Maniero, Lorenzini, Lucca, Lazzarotto, Iocolano, Gasparello). All. Jaconi. ARBITRO Aureliano di Bologna (Pulcini-Sgheiz).

SECONDA DIVISIONE

UNDER 21

Il recupero del girone A L’Alessandria cerca di risalire Oggi c’è anche il recupero del girone A tra Savona e Alessandria: arbitra Bindoni di Venezia. Dopo la minaccia di ritirarsi dal campionato, la squadra ligure dovrebbe scendere in campo. Classifica: Treviso e Casale p. 33; Rimini 32; Cuneo 29; Santarcangelo 26; San Marino 23; Giacomense 22; Entella, Renate e Mantova 20; Poggibonsi, Borgo a Buggiano, Montichiari (-1) e Bellaria 19; Alessandria* (-2) e Sambonifacese 18; Savona* (-4) 15; Pro Patria (-13) 13; Valenzana 11; Lecco 9.

Via al Challenge Trophy Stasera la sfida in Belgio Riparte il Challenge Trophy, torneo sotto l’egida dell’Uefa e riservato a nazionali under 23, al quale la Lega Pro partecipa con l’Under 21. Debutto oggi a La Louviere contro il Belgio (ore 20). Così in campo gli azzurri (4-4-2): Brignoli (Lumezzane); Falcier (Entella), Gennari (Melfi), D’Orsi (Foggia), Esposito (Arzanese); Berardocco (Pisa), Degeri (Cremonese), Angiulli (Pergocrema), Casiraghi (Tritium); De Sena (Portogruaro), Corazza (Portogruaro). Panchina: Sportiello (Poggibonsi), Lamorte (Viareggio), Talignani (Entella), Gialdini (Borgo a Buggiano), Hamlili (Entella), Puntoriere (Vibonese), Siega (Casale). All. Veneri.

SERIE D Si gioca oggi un importante recupero nel girone A: se il Valle d’Aosta vince diventa capolista solitario


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FORMULA 1 L’ANNUNCIO Con quella faccia un po’ così, con

ilcommento di PINO ALLIEVI

Un grande affare ma soltanto se sarà il vero Kimi

identiKit & CARRIERA

v

quell’espressione un po’ così, con i lunghi silenzi, le frasi sussurrate in modo incomprensibile e un volto impassibile dinanzi a qualsiasi evento, Kimi Raikkonen torna a correre in F.1. È una grande notizia, perché si tratta di uno dei pochi, veri, talenti naturali che si siano visti negli ultimi vent’anni. Una classe cristallina, un'inclinazione naturale al controllo di guida, 18 successi quasi tutti bellissimi e un titolo mondiale, dicono più di ogni commento. In teoria la Renault ha fatto un grande affare. Ma la cosa non è invece così automatica,

perché Raikkonen è reduce dal benservito che gli ha dato la Ferrari a fine 2009, accettando anche di riconoscergli una parte dell'ingaggio 2010, col quale Kimi si è probabilmente (nulla è sicuro con lui) pagato le corse nei rally. È nella risoluzione anticipata dell’accordo con Maranello, e nel modo, che sta il mistero di un pilota senza entusiasmi manifesti e con qualche chiacchiericcio sulle nottate lontano dagli uomini del team. Pareva ne avesse abbastanza di tutto e di tutti, Raikkonen, quando salutò. Invece eccolo di nuovo in pista a 32 anni, un’età in cui può fare ancora tanto e regalare gioie ai tifosi.

Ma, conoscendone il carattere, potrebbe averne a noia già dopo un paio di gare. La sua scommessa si gioca quindi su carattere, volontà, voglia di sacrifici, non certo sulla classe. Essendo poi un ragazzo buono non si può non fare il tifo per un suo ritrovato equilibrio. Dovesse riuscire ad andare costantemente forte, sarebbe un trionfo. E la F.1 ritroverebbe un campione che piace anche perché non è omologato. Anzi, è balzano, misterioso, fuori dalle righe come nessun altro. Né di ieri né di oggi. Un Kimi da amare: se ha voglia di farsi amare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna Raikkonen Dice addio ai rally e firma per 2 anni con la Renault Il finlandese: «I gran premi mi sono mancati» Il team di Enstone offre un ruolo a Berger

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ANDREA CREMONESI

È come se si fosse chiuso un cerchio: perso (si spera solo temporaneamente) Robert Kubica in un rally, la Renault, che tra poche settimane cambierà nome in Lotus, decide di ripartire da una vecchia conoscenza della F.1 che nelle ultime due stagioni si è dedicato appunto ai rally: Kimi Raikkonen. Accordo biennale, cifre top secret, venerdì la prima visita a Enstone, sede del team.

KIMI RAIKKONEN NEO PILOTA RENAULT

retto dei box. «Il nostro obiettivo è tornare a vincere entro due anni — ha sottolineato il responsabile Eric Boullier —: abbiamo scelto Raikkonen perché lo riteniamo ancora un vincente e il suo ingaggio fa parte di una strategia che comporterà un cambiamento e un rafforzamento del team sia per quanto riguarda le risorse umane sia per quanto riguarda le operazioni in pista. Non crediamo affatto che che si sia arrugginito».

tus-Raikkonen è una scommessa rischiosa da ambo le parti. Per la scuderia perché si affida a un pilota non più giovane (ha 32 anni), fuori dal giro da due stagioni e per Kimi perché dopo l’uscita di scena di Briatore, a Enstone non sono più stati in grado di costruire una macchina vincente. L’ultima stagione è stata un mezzo fallimento: due podi e 73 punti nella classifica dei costruttori. Per questo si è decisa una svolta radicale e Gerard Lopez, presidente di Genii (società proprietaria del team) ha specificato che l’ingaggio di Kimi «è solo il primo passo di una serie di annunci». Si dice che potrebbe arrivare addirittura Gerhard Berger (che corse nel 1996-97 con Enstone quando la scuderia si chiama Benetton) per dare una mano al mu-

La Red Bull blocca Vettel «Non guidi la moto di Bradl» (m.d.i.) Poteva essere la prima sfida tra due iridati tedeschi nei motori, ma non si farà. Stefan Bradl, neo iridato Moto2, voleva affrontare Sebastian Vettel a mezzi invertiti: «Guiderei volentieri una F.1 — aveva detto Bradl —: Seb potrebbe salire sulla mia moto, io sulla sua Red Bull. Un cambio più difficile per lui». Ma Helmut Marko, consulente della Red Bull Motorsport, ha detto di no: «Il pericolo che Vettel (ieri in visita alla sede di Renault Sport, n.d.r.) possa farsi male in moto è troppo grande». Sebastian, che ama andare in moto, avrebbe volentieri accettato la sfida.

La carriera NEL 2007 A MARANELLO HA CONQUISTATO IL SUO UNICO MONDIALE

DALLA MCLAREN...

LA PRIMA GIOIA NEL 2003 GP Malesia, 23 marzo 2003: Kimi Raikkonen centra il primo successo iridato con la McLaren-Mercedes COLOMBO

Alesi Sul ritorno di Raikkonen

Scommesse Il matrimonio Lo-

SFIDA MANCATA

Mi è tornata la voglia grazie alla Nascar. Cosa cambia? Sono solo più vecchio

essere stato costretto a inizio 2011 a crearsi un proprio team «Ice 1 Racing», ha cominciato a guardarsi attorno: «Mi è tornata la voglia di correre in pista, gareggiando in Nascar. Nei rally è diverso corri contro il tempo — ha spiegato Raikkonen in una intervista rilasciata al nuovo team —. Così quanto più ero lontano dalla F.1, più ne sentivo la mancanza. Avevo due opzioni: Williams e Renault (che già lo aveva cercato dopo l’incidente di Kubica; n.d.r.) e alla fine ho chiuso con quest’ultima». In una intervista al Turun Sanomat il finlandese ha sostenuto che i due anni lontano dal Mondiale non saranno un handicap insormontabile: «Contrariamente a Schumacher (che è tornato in F.1 dopo tre anni di stop; n.d.r.) io ho continuato a correre. Rispetto al 2009 la grande differenza sarà probabilmente rappresentata dalle gomme ma non sarà difficile come essere passati dalla Michelin alla Bridgestone nel 2007. In fondo cosa cambia? Che sono solo due anni più vecchio».

Parentesi Uscito dalla F.1 svuo-

tato di energie, Kimi ha visto rinascere l’antica passione dentro di sé parallelamente ai deludenti risultati ottenuti nel Mondiale Rally dove si era auto esiliato dopo il brusco divorzio a fine 2009 dalla Ferrari. Così dopo aver perso il sostegno della Citroën ed

è intervenuto anche Jean Alesi, ambasciatore del Gruppo Lotus: «È una bellissima notizia perché è un pilota che ha una velocità innata e quando ha avuto tra le mani McLaren e Ferrari competitive ha sempre vinto. Credo che fosse un po’ stanco dell’ambiente e ha voluto allontanarsi per un po’, ma ora sarà affamato», Scenari Ingaggiato Raikkonen,

ora la scuderia può guardare con maggiore tranquillità ai progressi di Kubica e decidere con calma chi affiancare al finlandese: già oggi è previsto un incontro a Enstone tra il team e Oksana Kossatchenko, la manager di Vitaly Petrov. Il pilota russo ha un contratto ma non è affatto sicuro del posto. «La nostra strategia è chiara — ha spiegato Boullier — vogliamo avere due piloti di alto livello Abbiamo diverse discussioni in corso e per quanto riguarda Robert ci metteremo intorno a un tavolo con Daniel Morelli e discuteremo i prossimi passi. Ma per lui la porta è sempre spalancata». (ha collaborato Heikki Kulta) © RIPRODUZIONE RISERVATA

... ALLA FERRARI

CENTRA SUBITO IL TITOLO Sopra Kimi taglia vittorioso il traguardo al GP d’Australia 2007 al debutto con la Ferrari. A fine anno arriverà il titolo REUTERS

CON LA CITROËN

TANTI INCIDENTI, ZERO PODI Lasciato a piedi dalla Ferrari, nel 2010 esordisce con la Citroën nel Mondiale rally: 18 gare, tanti incidenti, 0 podi IPP

POLEMICA CON MINZOLINI

Un record: 14 titoli in pista

Sei campioni del mondo al via nel 2012 7

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2

1

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Schumacher

Vettel

Alonso

Button

Hamilton

Raikkonen

Ha vinto 2 titoli con Benetton e 5 in Ferrari. A 43 anni sarà alla 3ª stagione in Mercedes

A 24 anni è il più giovane bicampione di sempre dopo i titoli 2010 2011 con Red Bull IPP

Jenson ha ottenuto il suo Mondiale nel 2009 alla guida della Brawn nata dalla Honda AP

L’inglese della McLaren ha vinto nel 2008 strappando il titolo nel finale a Massa

AFP

Lo spagnolo vanta due titoli vinti con la Renault (2005 06) e cerca il tris con la Ferrari AP

Kimi è diventato campione del mondo nel 2007, anno del debutto con la Ferrari LIVERANI

LAPRESSE

Calo Tg1, De Paoli risponde «Colpa del GP? È offensivo» E alla fine nella polemica Rai sugli ascolti del Tg1, sorpassato domenica sera dal Tg5, si è ritrovata in mezzo anche la F.1. Alla spiegazione data dal direttore del principale Tg Rai Augusto Minzolini («colpa del GP del Brasile e dell’inutile programma di commenti a fine gara») è corrisposta la replica del direttore di Rai Sport Eugenio De Paoli: «Trovo inaccettabili e offensive le critiche di Minzolini nei confronti dei colleghi che lavorano in F.1. Anche perché non ho mai criticato altri che fanno parte della mia azienda anche a fronte di continui sfori sulla Champions e sulla Nazionale».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

FORMULA 1 GLI SCENARI

SUPERBIKE

Massa ci crede «Mi serve solo una Ferrari forte» La prossima sarà un’annata cruciale per Felipe «Sento la pressione ma posso giocarmela»

ducioso di risalire la china. «Il mio obiettivo è essere costante in tutte le gare, ottenere il miglior piazzamento possibile secondo le potenzialità della macchina. Ho bisogno di ripetere quello che ho già fatto in passato». Pace fatta Intanto, oltre alla sta-

gione, mette una pietra sopra alle polemiche con Lewis Hamilton, dopo l’abbraccio tra i due a Interlagos. «Io non ho mai avuto nulla contro di lui. E dopo tutto quello che è succes-

«

PAOLO IANIERI

È l’ultima occasione e lui per primo sa che non può più sbagliare. Felipe Massa non intende gettare la spugna, e alla conclusione della sua sesta stagione in Ferrari, che a Interlagos è coincisa con la sua 100ª gara in rosso, si prepara a un 2012 di tutt’altro tenore.

Voglio gettarmi alle spalle tutto quello che non ha funzionato in questa stagione FELIPE MASSA PILOTA FERRARI

so quest’anno, mi ha piacevolmente sorpreso che sia venuto a parlare con me».

Pressione «Ho una grande presScelta giusta? Con una Ferrari

sione addosso — ha ammesso il pilota di San Paolo ai microfoni di SporTv, nel corso del programma "Bem, Amigos!" —. Voglio lasciarmi alle spalle quello che non è andato bene quest’anno, a partire dai risultati. Non sono stato nemmeno tanto fortunato, vuoi perché una volta qualcuno entrava in collisione con me, o perché foravo una gomma». Deludente Chiuso al sesto posto il Mondiale con 118 punti, meno della metà del compagno Fernando Alonso (257) e soprattutto senza mai essere salito sul podio (contro i 10 dello spagnolo) come a un pilota della rossa non accadeva dal 1992, con 6 quinti posti come miglior piazzamenti, Massa è fi-

sempre più concentrata su Alonso, per Massa quella che scatterà il 18 marzo a Melbourne sarà una stagione decisiva. Soprattutto con l’ombra di Robert Kubica sempre più ingombrante. Sono in molti a sostenere come la Ferrari abbia sbagliato a confermare il brasiliano anche per la prossima stagione. Ma altresì ha forse sbagliato Felipe a non provare a cercare gloria e riscatto altrove. Lui, però, da questo orecchio non vuole sentirci. «Aspetto una macchina competitiva per potermela giocare dall’inizio alla fine. Non voglio solo una macchina nuova, ma ottima». È la sua ultima occasione per continuare a frequentare il giro che conta. Felipe Massa, 30 anni, ferrarista dal 2006 LAPRESSE

LOCMAN

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ITALY

CALENDARIO

I TEST IN PORTOGALLO

Bernie e il futuro «Resteranno 5 gare in Europa»

Haslam record la Bmw fa paura Melandri cauto

L’Europa è il passato, il futuro della F.1 è altrove. In una intervista al quotidiano spagnolo Marca, Bernie Ecclestone sostiene che il Mondiale sarà sempre più proiettato verso nuove frontiere: «Andremo in Russia, c’è un contratto. Forse in Sudafrica. In Messico...Credo che l’Europa sia finita comunque. Sarà un bel posto per fare del turismo ma poco altro. L’Europa è qualcosa che appartiene al passato. Io penso che nei prossimi anni resteranno cinque gran premi europei».

A BOLOGNA

È Nina Senicar la madrina del Motor Show

Sarà la modella e showgirl Nina Senicar la madrina della 36ª edizione del Motor Show in programma dal 3 all’11 dicembre alla Fiera di Bologna. La 26enne serba visiterà il Salone il 3 dicembre, in occasione della prima giornata di apertura al pubblico.

Leon gira sotto il primato Stupisce anche Badovini Brividi per il k.o. di Laverty PAOLO GOZZI PORTIMAO (Portogallo)

Mentre l’Aprilia lavora per rifondare il team di Max Biaggi abbandonato dai tecnici, la Bmw comincia a far paura. Anche ieri la quattro cilindri tedesca è stata la più veloce con il solito Leon Haslam sceso a 1’43"2, due decimi sotto il primato di Sylvain Guintoli (Ducati). La Bmw sta provando la versione 2012 con albero motore modificato per addolcire l’erogazione troppo violenta e che pregiudicava la durata delle gomme. Con la stessa moto arretra Marco Melandri, mezzo secondo più lento di lunedì per vibrazioni al posteriore e perdita di fiducia dopo il gran volo senza danni ma con tanto spavento. Continua, invece, a stupire Ayrton Ba- Marco Melandri, dovini (Bmw Italia), a due 29 anni ALEXPHOTO decimi da Haslam. Con Max Biaggi in fase di riscaldamento («Sono fermo da sei settimane e da agosto ho fatto solo una gara») è stato Eugene Laverty a tenere a galla l’Aprilia con un ottimo 1’43"3. Finché pure il 24enne irlandese è caduto, restando qualche secondo immobile. Poi si è ripreso e oggi girerà nella sessione conclusiva. I tempi: 1. Haslam (GB-Bmw) 1’43"2; 2. Laverty (Irl-Aprilia) 1’43"3; 3. Badovini (Ita-Bmw) 1’43"4; 4. Biaggi (Ita-Aprilia) 1’43"6; 5. Davies (GB-Aprilia) 1’44"2; 6. Melandri (Ita-Bmw) 1’44"3; 7. Camier (GB-Suzuki) 1’44"7; 8. Fabrizio (Ita-Bmw) 1’44"9; 9. Seeley (GB-Suzuki) 1’45"1.

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CICLISMO AL LAVORO CON LA SAXO BANK

Contador va in Israele per costruire una scuola In attesa del Tas, lo spagnolo pensa all’Olimpiade. Invece Millar rinuncia al ricorso per esserci

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E IN TUTTE LE MIGLIORI GIOIELLERIE

Uno — David Millar — all’Olimpiade non pensa più. L’altro — Alberto Contador — invece comincia a pensarci. Anche perché Londra 2012 è lontana, ma neanche troppo. Ieri il fuoriclasse spagnolo era a Copenaghen per la presentazione del suo team, la Saxo Bank di Bjarne Riis, fresca di accordo con un nuovo sponsor (Anfi, gruppo turistico delle Canarie). Contador, in attesa per gennaio del giudizio del Tas sulla positività al clenbuterolo al Tour 2010, ha ribadito che la corsa francese è al centro dei suoi pensieri. Ma ha pure buttato lì, riferendosi alla crono olimpica: «Perché non provarci? Una sfida interessante, non escludo di fare un tentativo». Intanto, il fuoriclasse madrileno — 29 anni il 6 dicembre — va in ritiro con la squadra in Israele fino all’11: prevista anche la partecipazione a un circuito a Gerusalemme e l’aiuto alla costruzione di una scuola. Nella Saxo ci sono due italiani: il veterano Matteo Tosatto e il giovane Manuele Boaro. Millar «Da tempo, in tutta onestà, ho messo da parte la possi-

Taccuino OPERACION PUERTO

Oggi decisione Tas sul caso Ullrich

Contador, 28 anni, e Bjarne Riis ANSA

bilità di disputare l’Olimpiade». David Millar non lascia dubbi. Squalificato due anni per doping nel 2004, poi è diventato un simbolo della lotta ai trucchi. Il comitato olimpico britannico aveva comunque negato, a lui e agli ex squalificati, la chance a cinque cerchi. Ma la recente decisione del Tas a proposito del caso dello statunitense LaShawn Merritt (stop di 21 mesi, ha avuto il via libera) sembrava dare una possibilità anche a Millar, che ha 34 anni e corre per la Garmin. La materia resta molto discussa. «Ci sono certe battaglie che non voglio combattere — dice Millar —. Questa è una di quelle. Ma se a un ragazzo di 16 anni viene dato qualcosa dal suo allenatore e risulta positivo a un test, e poi per quel motivo non potrai mai partecipare ai Giochi Olimpici, ecco, non mi sembra giusto». ci. sco.

Attesa per il Tas sul caso Jan Ullrich: accusato per l’Operacion Puerto e ritiratosi, si è sempre detto innocente. Il comitato olimpico sviz zero si era dichiarato incompetente e l’Uci aveva fatto appello. Ullrich do vrebbe parlare dopo la sentenza.

ISTITUTO PANTANI A BUSTO

Bettini, Paolini e la Cantele al liceo Ieri, al Liceo dello Sport «Mar co Pantani» di Busto Arsizio, il c.t. Paolo Bettini, Luca Paolini e Noemi Cantele hanno incontrato 250 stu denti. «Nello sport e nella vita, ci si deve mettere in discussione ogni giorno», ha detto Bettini.

Paolini, la Cantele e il c.t. Bettini

Franca e Roberta, nell'impossibilità di farlo personalmente, ringraziano commosse tutti gli amici che hanno partecipato al loro dolore per la perdita del caro

Rino Negri - Milano, 30 novembre 2011.


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CICLISMO UNA SERATA SPECIALE

A cena tra bici e stelle y

HA VINTO 6 MONDIALI Alfredo Martini è nato a Firenze il 18 febbraio 1921. Pro’ dal 1941 al 1957, vinse una tappa al Giro 1950 che chiuse terzo C.T. Presidente onorario della Federciclo, è stato il c.t. azzurro per eccellenza. In ammiraglia dal 1975 al 1997, ha vinto 6 Mondiali: Moser 1977, Saronni 1982, Argentin 1986, Fondriest 1988, Bugno 1991 e 1992. Più 7 argenti e 7 bronzi

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HA DETTO

S «Avevo la passione per la lettura. Divoravo i libri di Joseph Conrad e John Steinbeck. Il mio preferito era "Martin Eden", di Jack London»

S «Si è disimparato a spegnere la luce. Bisogna ricominciare dalle cose minime, e risparmiare energia. Lo si fa anche in bicicletta»

Le foto del servizio sono di Paolo Nucci

Alfredo: «L’unico lusso era il

DAL NOSTRO INVIATO

massaggio. Si andava da Romigialli, massaggiatore della Nazionale di atletica leggera. Due lire al massaggio. Ci venivano anche Bartali e Magni». Margherita: «Romigialli era il mio massaggiatore alla Assi Giglio Rosso. Abitava al sesto piano, e per paura che mi rubassero la bicicletta, la portavo in spalla per le scale strette e arrivavo in cima con la lingua di fuori». Alfredo: «Professionista dal 1941 al 1957, con 12 Giri, due Tour, due di Svizzera, uno di Spagna e uno d’Olanda... Sarò caduto quattro o cinque volte, ma non mi feci mai nulla. Però, smesso di correre, tirando giù una saracinesca, mi ruppi un dito. "Sono proprio rimbambito", pensai». Margherita: «Ricordo due cadute. La prima in bici, in una scorciatoia, in discesa, sul ghiaino. La seconda, simile, ma su una Ducati, e la guidavo io».

MARCO PASTONESI SESTO FIORENTINO (Firenze)

Due vite parallele. Fiorentini: lui del 1921 e lei del 1922. Atleti: lui corridore ciclista e lei saltatrice in alto (1,50) e in lungo (5,30). Antifascisti: al tempo delle leggi razziali. E cittadini d’Italia e del mondo. Hanno perfino partecipato allo stesso cd («Good Bike» dei Tetes de Bois). Eppure fino all’altro giorno non si erano mai incontrati. Poi è stato come se non si fossero mai lasciati. Alfredo Martini e Margherita Hack, in ordine di apparizione sulla Terra: lunedì di pomeriggio lei a casa di lui, anche a cena, di sera tutti e due alla Biblioteca comunale, dove lei ha presentato il libro «La mia vita in bicicletta» (Ediciclo). E via: confidenze e confessioni e convinzioni. Quelle di due ragazzi di 90 e 89 anni.

SOLDI E SOGNI Alfredo: «Nacqui in ospedale,

perché il parto si annunciava difficile. Il mio babbo lavorava alla Richard Ginori, stava nei forni, tornava a casa con i capelli abbruciacchiati». Margherita: «Nacqui in casa, quartiere delle Cure, primo piano di una casa nei pressi dello stadio, vicino alla via Centostelle, e pensare che poi le stelle sono diventate la mia vita». Alfredo: «Il mio babbo prendeva 180 lire alla quindicina, cioè veniva pagato ogni 15 giorni, e quei soldi non bastavano mai. Eppure un giorno mi comprò la prima bici: gli era costata 420 lire, due stipendi e mezzo. Avevo 7 anni». Margherita: «Smaniavo per avere una bici tutta mia. Placavo la voglia con un monopattino e ingannavo l’attesa al Bobolino, un giardino pubblico dove si giocava anche ai tappi delle gazzose con cui correvamo i nostri Giri e Tour». Alfredo: «A quei tempi si era per Binda o per Guerra. Binda era così forte che al traguardo doveva scusarsi per essere arrivato con troppo vantaggio. Al Lombardia del 1927, dopo una vittoria, fece in tempo a fare il bagno, rivestirsi, prendere un treno e dal treno vedere la gente sui cavalcavia a guardare gli ultimi corridori che dovevano ancora giungere al traguardo. Poi conobbi Guerra: un uomo mite e generoso». Margherita: «Binda non lo vidi, ma Guerra sì, una volta, a Cam-

Martini&Hack

Le vite parallele di due fiorentini in sella da sempre Il mitico c.t. e la grande astrofisica non si erano mai incontrati. E avevano lo stesso massaggiatore! po di Marte. Mi sembrava un omone. Gli toccai un braccio, come se fosse Padre Pio. "Sei per Binda o per Guerra?", si chiedeva a tutti. Lo chiesi anche a Aldo, al Bobolino, quando mi offrì di giocare a palla. Avevo 11 anni ed ero per Binda. Oggi io ho 89 anni, lui 91, e giochiamo ancora insieme». Alfredo: «A casa continuavamo a non avere soldi. La mia mamma, si chiamava Regina, andava dal macellaio e chiedeva una bistecchina: "Però te la pago domani". "Non sono il padrone", rispondeva ’Gote’, "questa è una cooperativa". "Ma Alfredo deve correre domenica", lo implorava. Margherita: «Un giorno fui portata nel negozietto di un cono-

scente del babbo. C’era una bici nera, anonima, con il carter, senza il cambio. Io avrei voluto una Legnano, la bici di Binda. "Questa", spiegò il negoziante con complicità, "è una sottomarca della Bianchi"». Alfredo: «Avevo la passione per la lettura. Già nel 1937 ero socio della Biblioteca di Sesto Fiorentino. Divoravo i libri di Joseph Conrad e John Steinbeck. Il mio preferito era "Martin Eden", di Jack London». Margherita: «Leggevo quello che c’era in casa. Ho imparato a leggere su Pinocchio, poi sulla "Divina Commedia". Una noia finché non m’imbattei in quel "ed elli aveva del cul fatto trombetta". Chiesi spiegazioni al mio babbo».

Lei ha scritto «La mia vita in bicicletta» e interpretato in un video la Strada, prima donna al Giro

MARGHERITA HACK HA 89 ANNI

L’ALDILÀ E IL RISPARMIO Alfredo: «Bicicletta e ciclismo

sono una cosa seria, tant’è vero che non appartengono alla sfera dei giochi». Margherita: «La bicicletta mi ha insegnato l’agonismo. E quello ce l’ho ancora dentro». Alfredo: «A me ha insegnato anche a usare i sentimenti». Margherita: «La bici è il mezzo più silenzioso ed ecologico. Siamo diventati spreconi: negli Stati Uniti ti danno un foglio alla volta, qui un intero blocco». Alfredo: «Si è disimparato a spegnere la luce. Bisogna ricominciare dalle cose minime». Margherita: «Bisogna anche imparare a fare la raccolta differenziata al 100%. L’Italia paga la Germania per eliminare spazzatura, e la Germania non solo incassa, ma con quella spazzatura si riscalda. Allora siamo bischeri». Alfredo: «Bisogna imparare a risparmiare energia. Lo si fa anche in bici, stando coperti, in scia, e ragionando su quello che si ha, su quello che si vale, su quello che si aspetta». Margherita: «Non esiste più il concetto di bene pubblico: quello che è di tutti, sembra da buttare via». Alfredo: «Forse adesso la situazione cambia». Margherita: «Forse. Almeno c’è un governo che sa leggere, scrivere e fare di conto». Alfredo: «Margherita, e l’aldilà?». Margherita: «Alfredo, a me interessa di più l’aldiqua che l’aldilà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PIONIERA DEL CIELO Margherita Hack è nata a Firenze il 12 giugno 1922: astrofisica, prima donna a dirigere un osservatorio astronomico (Trieste) in Italia. IMPEGNO Medaglia d’oro e Benemerita per la scienza e la cultura, ha scritto «La mia vita in bicicletta» (Ediciclo) e intepretato Alfonsina Strada, prima e unica donna a correre il Giro (1924), in un video dei Tetes de Bois

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HA DETTO

S «Da piccola smaniavo per avere una bici tutta mia. Tifavo per Binda, avrei voluto la sua Legnano. Una volta incontrai Guerra: gli toccai un braccio, come Padre Pio»

S «Bisogna anche imparare a fare la raccolta differenziata al 100%. Non esiste più il concetto di bene pubblico: quello che è di tutti, sembra da buttare via»


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BASKET DOPO LA FINE DEL LOCKOUT DEI PROPRIETARI AMERICANI

Un grande sogno Ma pochi hanno lasciato il segno

Appunti FIP-LEGA

Sul tavolo c’è la riforma della A «In un clima di ritrovata serenità» si è tenuto ieri a Roma un incontro tra Fip, col presidente Dino Meneghin, Lega e Associazione giocatori per porre le basi della nuova convenzione della serie A. Se il tema dell’eleggibilità (cioè le quote di italiani, europei ed extraeuropei per squadra) è il più interessante per il pubblico, non è stato quello più trattato ieri: «Abbiamo soprattutto affrontato la questione della sostenibilità economica — dice il presidente della Lega, Renzi — considerata una situazione generale di crisi della quale non si vede la fine e che ci deve portare a una riduzione dei costi piuttosto che alla speranza di un improbabile aumento dei ricavi. Club, Federazione e giocatori ne sono consapevoli e si è sviluppata la discussione che ha poi toccato la riforma dei campionati». La riduzione delle squadre professionistiche permetterebbe di ridurre o mantenere il numero attuale di stranieri totali (accontentando il presidente del Coni, Petrucci) permettendone però l’aumento per le singole squadre come vogliono i club per risparmiare. Ma una riforma deve essere concertata con tutte le componenti del movimento. Un nuovo incontro è previsto prima dell’anno nuovo.

L’Europa perde i 26 giocatori della Nba Bravo Gallinari, Batum e Pekovic insostituibili LUCA CHIABOTTI

La grande illusione è finita, siamo già alla resa dei conti. Durante il lockout della Nba che ufficialmente terminerà solo nei prossimi giorni, sono venuti in Europa 26 giocatori sotto contratto con squadre pro’: due sole le stelle, Tony Parker e Deron Williams, 5 americani, Williams, Farmar, Lawson, Ford e Bracking. Ben 14 sono quelli che hanno scelto di tornare nel loro Paese. Conti Senza contare i free agent con clausole di uscita come Kirilenko e le scelte dell’ultimo draft Nba (come il trevigiano E’Twan Moore), l’Eurolega perde 12 giocatori, la Turchia e la Spagna 6, la Francia 5 più Diaw che ha scelto di svernare in serie B a Bordeaux. Dal totale vanno tolti una serie di giocatori come Tiago Splitter, TJ Ford, Goran Dragic, Epke Udoh che hanno avuto il tempo di giocare solo poche partite con le nuove squadre (ci sono anche Tyreke Evans a Roma, Lamar Odom al Besiktas e Omri Casspi al Maccabi che non sono scesi in campo). I due mesi più folli del basket europeo, dove Bologna ha perfino trattato il n.1. del mondo, Kobe Bryant, hanno riguardato una ventina di giocatori Nba e altrettante squadre. La prima impressione? Che questa ventata di talento abbia avuto un effetto maggiore fuori

che in campo: pochi giocatori hanno fatto davvero la differenza e un numero limitato di squadre sarà inconsolabile dopo la loro partenza. Impatto Sommando prestazioni personali e risultati della squadra, Nicolas Batum (Nancy) e Nikola Pekovic (Partizan) sono probabilmente i due giocatori che hanno avuto il maggiore impatto: Nancy è il Partizan sono in corsa per le Top 16 di Eurolega. Senza di loro, la vita cambia. Anche Jordan Farmar, già partito per gli Stati Uniti, lascia un buco nel Maccabi che l’arrivo di Langford non ha perfettamente coperto. Ma il Maccabi resta forte. Ed è la situazione di Rudy Fernandez al Real Madrid: grande contributo ma in una squadra che può toppare il suo ritorno a Dallas. A livello inferiore, anche il Besiktas di Deron Williams perde la stella che, dopo un inizio difficile per le cattive condizioni nelle quali si era presentato in Turchia, ha chiuso l’esperienza europea segnando 50 punti. Il Besiktas è secondo nel campionato turco, difficile confermarsi. Gallo Poi c’è Danilo Gallinari. E’

il miglior realizzatore in Eurolega tra i giocatori della Nba, ma i risultati di Milano in Europa non sono finora positivi. E nella situazione che paradossalmente colpisce la stella più brillante arrivata in Europa, Tony Parker, 20 punti di media ma

un Villeurbanne a metà classifica in Francia nonostante l’arrivo successivo anche di Ronny Turiaf. Gallo, a differenza della stella degli Spurs, agisce in un ruolo in cui l’Emporio Armani è in overbooking, ma la sua assenza sarà comunque pesante. Il resto non ha lasciato segni indelebili sulla stagione, anche per sfortuna (Zaza Pachulia infortunato al Galatasaray) o mancanza di tempo (Serge Ibaka, nelle ultime partite straordinario per il Real). Qualcuno ha deluso, come Ty Lawson. Forse perché in Europa, se non si è nati qua, può fare la differenza solo chi la fa anche nella Nba. Sensazione Di questa esperien-

za, che non si ripresenterà per dieci anni, non resta solo la sensazione sgradevole di poca equità nei risultati di campionati e coppe, ma soprattutto la percezione nel mondo che nel nostro continente si gioca un’ottima pallacanestro, dove operano grandi club super organizzati. Che quindi possiamo rappresentare una vera alternativa. Tanto che chi deve tornare negli Usa non è così felice. Non solo Gallo, Rudy o Ilyasova che a Milwaukee proprio non ci vuole più giocare. «Mi dispiace andar via — ha dichiarato Farmar a Tel Aviv —: penso di aver giocato bene al Maccabi e mi sento un giocatore e una persona migliore grazie a questa esperienza di vita».

DOVRA’ OPERARSI Tony Parker, 29 anni: ieri non ha giocato in coppa con l’Asvel AFP

NANCY SENZA BATUM, ITALIANE DOMANI

Eurolega: stasera le prime defezioni Oggi la fine del lockout Nba tocca l’ Eurolega: Nicolas Batum non giocherà col Nancy a Bilbao, in una gara del girone di Cantù (che domani invece affronta Vitoria con Dragic e Seraphin). Lawson, via Twitter, fa sapere che torna a Denver solo dopo la gara dello Zalgiris

di oggi. Anche Rudy e Ibaka saranno domani a Milano. Oggi - Gir. A: Bilbao Nancy (domani Cantù Vitoria). Gir. B: Zalgiris Malaga, Bamberg Cska, Panathinaikos Zagabria. Gir. C: Charleroi Efes Istanbul (domani Milano Real Madrid). Gir. D: domani Lubiana Siena.

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Addio Europa: diamo i voti

Kaukenas Crociato rotto (g.n.) Gli accertamenti clinici su Rimas Kaukenas hanno confermato la rottura del legamento crociato anteriore, quello che era stato impiantato nel 2008 dopo un incidente identico che lo mise k.o. per più di 4 mesi. Siena sul mercato attende ancora lumi su Omar Thomas, firmato con un biennale ma con la spada di Damocle della giustizia sportiva per il falso passaporto sloveno utilizzato la scorsa stagione: ieri è passato ancora un altro giorno senza che fosse fissata l'udienza sul suo caso alla Giudicante.

BENNET SUL MERCATO

Cantù: Scekic stagione finita?

Nikola Pekovic: 7.5 Il Partizan ha fatto miracoli Nikola Pekovic, dei Timberwolves (nella foto AFP contro Rudy): il Partizan ha battuto il Real Madrid e vinto a Milano. Può andare alle Top16

Deron Williams: 7 Super stella in decollo Deron Williams, super stella dei New Jersey Nets, è arrivato al Besiktas fuori condizione, ma ha chiuso a 20 punti e 6.5 assist di media (foto AP).

In contropiede di DAN PETERSON

Milano ha fatto benissimo Con Gallo ha battuto Siena Con la fine della «serrata» della Nba mi viene fatta questa domanda: «Le squadre che hanno preso giocatori Nba e che ora li perderanno perché tornano in America, hanno fatto bene o no?». Prima, dico che società che hanno scelto di NON prendere giocatori Nba

a tempo, per motivi loro, tipo Siena e Cantù, hanno fatto benissimo ad avere le idee chiare e una politica coerente. Ma arriviamo subito alla partenza di Danilo Gallinari dall’Emporio Armani Milano. Sia chiaro: Milano ha fatto benissimo a

Danilo Gallinari: 7.5 Ma Milano non è esplosa Gallo (foto EPA) è il top scorer in Eurolega tra i giocatori venuti dalla Nba (17 di media, 7o assoluto). Ma l’EA7 rischia di non fare le Top 16

Ty Lawson: 6Segna meno che a Denver La campagna europea di Lawson (foto AFP), compagno di Gallo a Denver, non è memorabile: 7 punti di media (11 ai Nuggets) e lo Zalgiris 1-5 in Eurolega

Tiago Splitter: n.g. Solo 4 partite. Super Il brasiliano dei San Antonio Spurs (foto EPA) ha giocato a Valencia solo tre partite, una di Eurolega. Ha lasciato il segno ma per poco tempo.

prendere Danilo, un ragazzo di Milano, che aveva giocato per l'Olimpia nel passato. Ma, al di là del suo grande talento, la società ha fatto bene perché ha dato un messaggio importantissimo ai suoi tifosi: «Noi stiamo pensando in grande!». Amo quest'idea perché è anche la mia. Ora che Danilo parte per gli Usa? Innanzitutto, la società è super-preparata per quest'eventualità. Ancora di più, coach Sergio Scariolo ha gestito il tutto, a mio avviso, in maniera perfetta: non ha mai fatto partire Danilo in quintetto base! Se non in situazioni di emergenza, è uscito dalla panchina. Quindi, quando Danilo torna a Denver, non

ci sarà nessun trauma perche non dev'essere promosso un «cambio» a titolare. Cioè, nessuna modifica per il quintetto base. Questa, per me, è la parola «gestione». La squadra come reagirà? Mi ricordo il mio ultimo anno alla Virtus Bologna, 1977-78, quando mio giocatore più importante, Terry Driscoll, ha dovuto saltare cinque partite per un infortunio alla schiena. La squadra ha vinto le cinque partite senza di lui perché ognuno ha portato un mattone in più alla fondamenta. Ne ho altri esempi a Milano: tutti si chiudono in cerchio e sprigionano una forza che non sapevano di possedere.

Si chiama squadra. Certo, tutti a Milano avrebbero voluto tenere Danilo tutto l'anno ma tutti sapevano che le possibilità di farlo erano minime. Ma lui ha lasciato un grande ricordo: La vittoria contro Siena! Ha aumentato il pubblico ovunque, sia al Forum di Assago che in trasferta. Ha mosso giornali, radio e tv. Noi di Sport Italia lo sappiamo bene: gli ascolti con Danilo in campo si sono moltiplicati! Quindi, ognuno fa quello che ritiene giusto. Infine, secondo me, questa invasione pacifica delle stelle Nba avrà un effetto positivo, nel futuro, su tutto il basket europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(g.n.) Esiti sconfortanti dalla nuova risonanza magnetica effettuata sul ginocchio destro di Marko Scekic infortunato dieci giorni fa a Caserta. Alla lesione del legamento collaterale mediale si aggiunge un probabile interessamento del legamento crociato anteriore. Oggi l’ultima visita ma Cantù deve tornare sul mercato per un lungo europeo (con gli occhi ancora aperti per un americano che dia una mano in regia). Shermadini è invece abile e arruolato, come Micov, il cui impiego però andrà gestito.

EUROCUP

Treviso vince a Zagabria Nella terza giornata di Eurocup, la Benetton Treviso si rimette in corsa battendo a Zagabria il Cedevita 87 86 dopo un supplementare. Cedevita: Bilan 19, Smodis 17, Draper 16, Owen 8, Car, Badzaric 7, Princ, Warren 6. Benetton: Moldaveanu 19, Adrien, Moore 13, Bulleri, Becirovic 12, Gentile 9, Scalabrine 4, Cuccarolo 3, De Nicolao 2. Nell’altra gara del girone G, Spartak S.Pietroburgo Bayern Monaco 75 62. Classifica: Spartak 6; Bayern, Benetton, Cedevita 2.


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PALLAVOLO COPPA DEL MONDO IN GIAPPONE DOPO L’8ª GIORNATA TRE EUROPEE AL COMANDO

La Polonia di Anastasi resta in testa: venerdì la sfidiamo (a.a.) Un’altra vittoria per la Polonia di Anastasi e Gardini che arriva a Tokyo con il primo posto in classifica, liquida l’Egitto grazie al muro: 12 a 7 (Bartman 15).L’Iran di Velasco perde il derby con la Cina, fallosa in attacco 49% contro il 65% degli avversari ma soprattutto con 11 errori e 6 murate. La Serbia lascia a secco il Brasile e lancia le tre Europee per il rush finale. Perché la Russia supera Cuba e la compromette dalla corsa verso Londra 2012. Ora due giornate di sosta, poi la volata finale che abbiamo sintetizzato nel grafico a fianco e che evidenza come

l’Italia dovrà ricominciare proprio dalla Polonia, venerdì mattina alle 7, in un match potenzialmente cruciale per un piazzamento nei primi tre posti che qualificano per Londra.

IERI, 8ª GIORNATA Polonia-Egitto 3-0 (25-21, 26-24, 25-21), Iran-Cina 0-3 (19-25, 19-25, 17-25), Giappone-Stati Uniti 0-3 (37-39, 16-25, 15-25). Cuba-Russia 1-3 (23-25, 27-25, 18-25, 12-25), Argentina-Italia 1-3, Serbia-Brasile 3-1 (27-25, 20-25, 25-20, 25-22).

OGGI E DOMANI Riposo

VENERDI’, 9ª GIORNATA A Tokyo Ore 3 Iran-Brasile, 7 Polonia-Italia, 10,20 Giappone-Russia; 3 Serbia-Egitto, 7 Cuba-Cina, 10,20 Argentina-Stati Uniti.

PUNTI Come in Italia (3 al successo per 3-0 e 3-1, 2 per il 3-2, 1 punto alla sconfitta 2-3)

TELEVISIONE Sky trasmetterà tre gare al giorno in diretta con due canali dedicati: Sky Sport 2 e Sky Sport Mondiale.

+DAL NOSTRO INVIATO

IN GIAPPONE COME NEL 1998

GIAN LUCA PASINI TOKYO (Giappone)

Fei, festa grande per il compleanno

Forse la cabala dei numeri non esiste, forse è tutta una invenzione degli uomini, sta di fatto però che a distanza di 13 anni la notte di Tokyo del 29 novembre non è mai sembrata così dolce agli azzurri del volley. Allora, nel 1998, l'Italia di Bebeto in quella data festeggiava il terzo Mondiale consecutivo, contro la squadra di Belgrado (allora si chiamava Jugoslavia). Una vittoria inequivocabile e meritata arrivata fra mille difficoltà, 13 anni dopo un sofferto successo sull'Argentina (e complice la vittoria della Serbia, erede di quella Jugoslavia, con Ivan Miljkovic anello di congiunzione) sui 3 volte campioni del mondo del Brasile, l'Azzurra di Mauro Berruto «vede» più vicina la scaletta dell'aereo che porta a Londra, nella più dura, difficile e massacrante Coppa del Mondo che si ricordi.

A

La giornata di ieri ha festeggiato anche il 33˚ compleanno di Alessandro Fox Fei, che proprio in Giappone, 13 anni fa, nel 1998, ragazzino, era nella squadra italiana che vinse l'ultimo Mondiale azzurro (in quel gruppo c’era anche Andrea Giani, oggi terzo allenatore dell’Italia). Dopo la vittoria sull’Argentina e prima della partenza per Tokyo con lo Shinkansen (il celeberrimo treno superveloce giapponese) la squadra ha festeggiato il compleanno del centrale bomber azzurro in un locale italiano di Hamamatsu, dove il gruppo ha appreso della sconfitta del Brasile, nell’ultimo match della giornata. Sconfitta che dà ai nostri il terzo posto e li rimette quindi in corsa per la qualificazione Olimpica.

Tosti Ma prima dei favori altrui

3 1

(34-36, 25-20, 25-19, 25-20) ITALIA: Savani 19, Fei 11, Travica 2, Zaytsev 16, Mastrangelo 4, Lasko 24; Giovi (L), Bari (L), Parodi. Non entrati: Maruotti, Birarelli, Boninfante. All. Berruto. ARGENTINA: Crer 8, De Cecco 4, Conte 11, Sole 10, Pereyra 17, Quiroga 5; Gonzalez (L), Cavanna, Poglajen 9, Castellani 2. Non entrati: Giustiniani, Gauna. ARBITRI: Hobor (Ung) e Salvatore (Usa). NOTE - Spettatori: 1200. Durata set: 33’, 25’, 21’, 23’; totale 102’. Italia: battute sbagliate 20, vincenti 8, muri 8, 2ª linea 16, errori 29; Argentina: battute sbagliate 21, vincenti 4, muri 4, 2ª linea 10, errori 33.

più forti dimenticato la stanchezza e ispirata da Travica ha cementato le certezze perdute nel k.o. con i caraibici. Non era facile uscirne con una delle squadre più talentuose che già aveva superato gli azzurri nelle finali di World League. E un punto alla volta ha costruito una vittoria che con la contemporanea sconfitta del Brasile (per lo stesso motivo la Serbia ha giocato alla morte contro gli iridati, sperando di far promuovere 3 squadre europee), per ora vede gli azzurri sul podio. «Fate sapere in Italia che qui nel fronte Orientale nessuno ha intenzione di arrendersi», aveva promesso Berruto, in versione soldato giapponese della Seconda Guerra Mondiale, ar-

G 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

V 7 7 6 5 5 5 4 3 2 2 1 1

P 1 1 2 3 3 3 4 5 6 6 7 7

SV 23 21 20 20 17 15 14 13 12 11 6 5

SP 7 6 11 12 13 16 12 18 19 21 21 21

Questa Coppa del Mondo è il grande torneo di Michal Lasko, 30 anni, anche ieri autore di 24 punti. Dopo 8 giornate è ancora in testa alla classifica dei bomber 165 punti, 13 in più del cubano Fernando Hernandez GALBIATI

roccato a difesa della sua isola degli anelli (olimpici). Non sapeva ancora il c.t. che l'impresa dei suoi sarebbe stata ingigantita dal successo serbo. «E ora due giorni di riposo – ha spietato il tecnico – e poi la Polonia. Il nostro obiettivo non è raggiunto, mancano ancora tre gare». Ma ora la classifica è un po' più serena e il «derby» delle panchine con la Polonia di Anastasi e Gardini (capitano azzurro in quella notte di 13 anni fa), incute un po' meno paura. Ancora di più la qualificazione per Londra è nelle mani degli azzurri. E se sono quelle che si sono viste ad Hamamatsu, contro l'Argentina, c'è di che essere fiduciosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laFotonotizia

HANNO DETTO

S Cristian Savani Sapevo che avremmo reagito così dopo la sconfitta con Cuba. Siamo stati lucidi a non farci prendere dal panico dopo il primo set

S

ITALIA ARGENTINA

PT 22 21 17 16 14 12 12 9 8 6 4 3

QUESTE LE ULTIME TRE GIORNATE CON LA VOLATA PER LA COPPA E PER LA QUALIFICAZIONE OLIMPICA

Con le botte del bomber, l’Italia vince, e grazie al successo della Serbia sui verdeoro torna al 3˚ posto, ultimo utile per l’Olimpiade

Ritorno Un punto alla volta l’Italia ha trovato la tranquillità dei

SQUADRE Polonia Russia Italia Brasile Cuba Iran Stati Uniti Argentina Giappone Serbia Cina Egitto

FORMULA Le 12 formazioni si affrontano tutte contro tutte, le prime tre si qualificheranno per Londra 2012.

Lasko abbatte l’Argentina E sorpassiamo il Brasile

questa nuova Italia, tanto diversa da quella di allora e così simile nella voglia di arrivare in alto, festeggiava una vittoria sull' Argentina, meno scontata di quello che dica il punteggio, con un primo set da incubo, in cui i sudamericani hanno fatto l'impossibile per fermare gli azzurri. Li si può capire: se il Brasile non va all'Olimpiade da questa World Cup per i ragazzi di Weber sarà un bel problema trovare la strada per Londra. Sotto questa spinta De Cecco – regista argentino e di Monza — s’è inventato qualsiasi cosa per inginocchiare l'Italia e nel primo set, chiuso 34-36 c'è anche riuscito. Ma sull'ultima palla, un’alzata a una mano per Pereyra si è spenta la luce. O meglio si è acceso il faro azzurro: che messe in un angolo del cuore le paure (come con Cuba) aggrappata alle braccia di Michal Michele (come lo chiamano i compagni durante le partite a carte) Lasko (sempre più uomo squadra e best scorer del torneo) e le battute ora di Zaytsev ora di Savani, ha inchiodato l'Argentina.

CLASSIFICA

CINQUE IN CORSA PER I TRE POSTI AI GIOCHI

Ivan Zaytsev Abbiamo il nostro destino in mano. Ce lo siamo detti e ripetuti molte volte da quando stiamo qui. Ci aspettano tre gare in cui daremo il massimo

Fiorello: mancata un’occasione Alla fine la presenza delle pallavoliste al supervisto «#ilpiùgrandespettacolodopoil weekend» di Fiorello c’è stata ma forse non ha accontentato nessuno. Le azzurre vincitrici della Coppa del Mondo erano rappresentate da Paola Croce, Cristina Barcellini, Imma Sirressi (le ultime 2 in foto) e il loro c.t. Massimo Barbolini. E a loro si sono aggiunte le campionesse d’Europa di beach volley Marta Menegatti e Greta Cicolari. Un’apparizione di breve durata ma giustificata dalla quantità e qualità degli altri ospiti e dall’assenza delle nostre punte. Comunque un’occasione mancata per il nostro volley.

Taccuino DOMANI PESARO

S Champions donne Andrea Bari Finalmente sono Oggi Bergamo e Villa anche io a disposizione. Con l’Argentina un piccolo assaggio di campo per riprendere confidenza con la partita

S Giba Sembra che alla Serbia non interessi molto della Wolrd Cup, ma solo del numero di squadre europee che si qualificano per non trovarsele al preolimpico

(a.a.) Inizia oggi la Champions don ne con Bergamo e Villa Cortese in diretta su Sportitalia, domani tocca a Pesaro. In corsa l’Eczacibasi Istan bul di Miceli e Francia, l’Azerrail Baku (Aze) della Anzanello, il Can nes della Centoni e della Cardullo; il Sopot (Pol) di Chiappini (vice Ne gro), il Günes Istanbul di Guidetti. GIRONE A Schweriner (Ger) Ecza cibasi Istanbul (Tur) 1 3 (25 18, 14 25, 22 25, 20 25); Oggi (20 dir. Sportitalia2) Cannes (Fra) Carna ghi Villa Cortese. GIRONE B Oggi Fenerbahce Istan bul (Tur) Dresda (Ger); Domani Rabi ta Baku (Aze) Mulhouse (Fra) GIRONE C Oggi Zurigo (Svi) Sopot (Pol); Kazan (Rus) Prostejov (R.Cec) GIRONE D Constanta (Rom) Azer rail Baku (Aze) 0 3 (19 25, 18 25, 22 25); Oggi (20.30 dir. Sportitalia1) Bergamo Gunes Istanbul (Tur) GIRONE E Oggi Muszyna (Pol) Bel grado (Ser); Domani (20.30 dir. Sportitalia2) Pesaro Dinamo Mo sca (Rus) CEV CUP Andata primo turno: oggi 20 Franches Montagnes (Svi) Cha teau d’Ax Urbino; domani 20.30 Yamamay Busto Arsizio Le Cannet.


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SCHERMA LA REGINA RACCONTA L’INCIDENTE

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Paura Vezzali

Non ho visto l’altra auto venirmi addosso, mi ha urtata sul faro sinistro. Non potevo evitare quell’albero VALENTINA VEZZALI La campionessa

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«Ringrazio le cinture e l’airbag»

La paziente ha un trauma toracico addominale e in zona cervicale. Dovrà fermarsi almeno una ventina di giorni LUCA SAPORI Direttore sanitario a Spoleto

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Oggi sarà dimessa. «Che spavento. Ma ho tempo per recuperare»

Il bulgaro che guidava l’Opel dell’incidente non ha riportato lesioni. Le due auto sono state sequestrate I CARABINIERI Stazione di Norcia

DAL NOSTRO INVIATO

MARIO CANFORA SPOLETO (Perugia)

Paura, choc e tutto quello che passa per la mente dopo aver capito che, tutto sommato, ti è andata pure bene. Valentina Vezzali, il giorno dopo l’incidente che lunedì alle 16 a Norcia l’ha vista coinvolta a bordo della sua Golf, è un mix di varie emozioni. Vedendo le condizioni dell’auto, un brivido ti percorre la schiena. Perché bastava davvero poco per passare dallo scampato pericolo al dramma. Sono questioni di millimetri, come quelli delle stoccate vincenti per cui lei in pedana combatte da una vita. Valentina è nel letto, sofferente, ma disponibile. La vedi, ripensi alla macchina distrutta e ti rendi conto che la Vezzali è come la raccontano: un granito di umanità. Una campionessa vera, insomma, che non si abbatte mica per un albero centrato. Secondo piano del reparto di chirurgia generale dell’ospedale San Matteo degli Infermi, a Spoleto, stanza numero 9, come le medaglie d’oro che la fiorettista ha vinto nelle gare individuali tra Olimpiade (serie aperta, a Sydney, Atene e Pechino) e Mondiali (sei, con l’ultima a Catania ad ottobre). Accanto ha il marito, Mimmo Giugliano, avvisato dalla stessa Valentina dopo il tremendo botto. «Non ho mai perso conoscenza: ero su un rettilineo, praticamente arrivata all’hotel per raggiungere il ritiro della Nazionale — spiega —

In alto Valentina Vezzali, 37 anni, nel letto all’ospedale di Spoleto. A sinistra quello che rimane della sua Golf sul carro attrezzi. Sopra con il marito Mimmo Giugliano ANSA E PREZIOTTI

quando è sbucata una macchina dall’altro senso di marcia che mi ha urtato sul faro anteriore sinistro. Ho avuto tantissima paura perché non mi sono accorta dell’auto che mi veniva addosso e poi della perdita di controllo fino a quando sono andata a sbattere contro l’albero. Non avrei potuto evitarlo. Ho sperimentato per la prima volta l’importanza della cintura di sicurezza e dell’airbag che si è aperto prontamente. La Golf grigia è andata completamente distrutta, aveva due settimane. Ci sono state tante persone che mi hanno soccorso e chia-

mato il 118 in una situazione in cui ero sotto choc: fortuna che non ho battuto la testa contro il vetro. Ma io ho moltissima fede, e Dio mi è stato vicino». Collare La tempra della campionessa di Jesi è d’acciaio, nonostante il volto sofferente. «Le mie condizioni non sono gravi — continua —, ho un grandissimo dolore alla spalla e al collo ma ora vediamo cosa mi diranno i medici nelle prossime ore. Mi hanno messo un collarino, voglio fare le cose per bene, anche perché la mia prima gara all’Olimpiade è

tra otto mesi, il 29 luglio». Sperava di uscire dall’ospedale già ieri pomeriggio, dovrà invece aspettare stamattina, quando i sanitari le firmeranno il foglio di dimissione. «È arrivata lunedì alle 17,35 al pronto soccorso — ricorda Luca Sapori, direttore medico della struttura spoletina —: sottoposta agli accertamenti di routine e alle relative visite, le hanno poi diagnosticato un trauma toraco-addominale e un trauma del rachide cervicale. Ha trascorso la notte di lunedì in maniera tranquilla. L’ortopedico ha suggerito il ricorso al collare di

Shanz che serve a proteggere la persona dal trauma da colpo di frusta. Dovrà portarlo per una decina di giorni, quindi ci sarà un periodo di assestamento del corpo dopo il trauma. Starà ai suoi medici progettare il ritorno agli allenamenti. Dipende molto dai carichi di lavoro: tenendo presente che non ci sono fratture, credo che una ventina di giorni di stop siano il minimo». Pioggia di sms Il marito (che ha

trascorso le due nottate accanto a lei) avrebbe voluto portarla già ieri pomeriggio nella loro casa di

Jesi, per abbracciare il figlioletto Pietro: lo farà in giornata. «Voglio riprendermi al cento per cento e non affrettare i tempi — tiene a precisare la 37enne pluricampionessa olimpica — seguirò alla lettera quello che mi diranno. Non voglio commettere errori. Magari per forzare un po’ i tempi, poi sarò costretta a trascinarmi la guarigione per mesi». Di sicuro, non dovrà preoccuparsi di qualificarsi per Londra, visto che di fatto ha già il pass olimpico. Bloccata a letto, Valentina non ha potuto rispondere alla pioggia di messaggi che da lunedì ha ricevuto. «Dal presidente del Coni Petrucci a semplici tifosi, tutti mi hanno dimostrato grande affetto — dice mentre legge l’sms di un altro campione olimpico, Antonio Rossi — mi è stata pure annunciata la telefonata di Eros Ramazzotti. Ringrazio tutti, davvero: vi voglio presto a fare il tifo per me in pedana». Dinamica incidente Intanto, i ca-

rabinieri di Norcia non hanno ancora ricostruito la dinamica dell’incidente. «Lo faremo in questi giorni, vanno ancora fatte delle verifiche e sentire dei testimoni — spiegano dalla locale stazione —, abbiamo sentito la controparte che guidava l’Opel Astra, di cittadinanza bulgara, che non ha comunque riportato lesioni tali da far ricorso a cure sanitarie. Sentiremo al più presto la signora Vezzali, nel frattempo le due macchine sono state poste sotto sequestro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PALLAMANO LA NORVEGESE NATURALIZZATA GUIDERA’ LA NAZIONALE DI CASA AI GIOCHI

Dall’«oro» del Grande Fratello all’Olimpiade Ha vinto l’edizione 2005 del reality in Norvegia, ora la Goodwin gioca per la Gran Bretagna MARIO SALVINI

La nuova frontiera dello sport mondiale è una doppietta mai riuscita prima. E’ inseguire una medaglia olimpica dopo aver vinto tutt’altro tipo di competizione: il Grande Fratello. Cosa che in Italia, almeno per

di, al Gjovik. Dove poi si è fermato a vivere, e dove ha messo al mondo Britt. Da zero Quando ha cominciato

ora, pare impossibile. I vari Jonathan, Floriana o Serena Garitta francamente un modo per salire sul podio di Londra non potrebbero inventarselo. In Gran Bretagna invece la possibilità c’è. Britt Goodwin il Grande Fratello l’ha già vinto, nel 2005. Per una medaglia a Londra sarà un po’ più dura, ma è in corsa. Ci pensa Redgrave Si tratta di pallamano. Sport praticamente sconosciuto nelle isole britanniche. Però, dal momento che l’organizzazione dei Giochi regala la qualificazione automatica a tutte le squadre di ogni sport, valeva la pena di provarci. Così

hanno affidato il progetto a Sir Steve Redgrave, monumento vivente al canottaggio e vecchio rivale dei nostri Abbagnale. Il quale ha indetto il suo bel bando, ricevendo ben tre risposte tre. Una delle quali da Louise Jukes, una 18enne nazionale junior di hockey prato. Così il progetto olimpico ha dovuto orientarsi in giro per l’Europa, specie in quei Paesi in cui la pallamano è più popolare. Come in Norvegia, per esempio. Dove Britt Goodwin per un po’ è stata una celebrità. Perché, per l’appunto, aveva vinto il Grande Fratello 2005. «Ho fatto qualche intervista, serate in discoteca — ha raccontato al Guardian —

ma non faceva per me». Non era la vita che sognava un’atleta. Perché questo era Britt: una brava giocatrice di pallamano. Non una star, in un Paese in cui il livello è davvero alto. Ma una brava sì. Una sua vecchia compagna emigrata in Germania se ne è ricordata, e nel 2007 l’ha segnalata a Redgrave, partendo dal presupposto che Britt è nata e cresciuta in Norvegia, ma come suggeriscono nome è cognome è inglese. Papà Steve è un ex calciatore, paragonabile alla figlia come carriera: professionale ma non eccelsa. Aveva giocato al Norwich City e al Southend United. Quindi, nel 1979, andò a chiudere tra i fior-

Britt Goodwin, 28 anni

a lavorare con le altre ragazze avventurosamente messe insieme in mezz’Europa e attingendo ad altri sport, la Goodwin dichiarò che il livello era «più basso del basso». Da allora però la truppa si allena mattina e pomeriggio, nella zona di Crystal Palace, a Londra. La scorsa settimana hanno giocato al pre-Olimpico. E incredibilmente hanno centrato la prima vittoria: 22-20. All’Angola, mica all’Islanda o alla Norvegia. Ma pur sempre contro la squadra campione d’Africa. Ed è già qualcosa. Il gol numero 22, quello della certezza del primo successo, è arrivato su rigore. Lo ha segnato Britt.


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SCI LA PROPOSTA DELL’AZZURRO

CRISI NELLO SPORT

Federazioni Oggi ufficiali i tagli ai contributi MAURIZIO GALDI

«Il contributo più basso dal 2003», è questo il commento che gira nei corridoi del Coni alla vigilia del Consiglio Nazionale di questa mattina che stabilirà in particolare l’importo dei contributi alle singole federazioni. Ieri pomeriggio la Giunta che ha ufficializzato il taglio di oltre il 20 per cento (20.4) alle federazioni «escluse quelle che hanno contributi inferiori al milione di euro», spiega il segretario generale Lello Pagnozzi. Di fatto l’importo totale passera dagli attuali 192 milioni a 153 per il 2012. Lo Stato per il 2012 darà al Coni 408 milioni di euro, il 9 per cento in meno rispetto a quest’anno in cui il contributo era stato di 432 milioni, già lontani dagli annunciati 470. Comunque un taglio inferiore di quello che si poteva pensare e che convince il presidente Petrucci ad andare avanti nel suo progetto di autoriforma.

y Heel: «Basta Nazionali

Sul casco l’Unicef

Werner Heel sul casco, l’unico posto dove gli atleti possono mostrare il loro sponsor personale, ha il marchio dell’Unicef, l’ente Onu per l’infanzia. Una scelta nobile, ma che sottolinea pure la difficoltà degli atleti stessi a trovare finanziamenti

puntiamo su club privati» «Per battere la crisi ci vorrebbe una Coppa con squadre in stile F1 e ciclismo. L’atleta gareggerebbe per la nazione a Mondiali e Olimpiadi» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA BEAVER CREEK (Colorado, Usa)

Werner Heel è uno che si distingue dal resto del branco. Oggi sul casco ha uno sponsor particolare: Unicef. Spalanca gli occhi celesti e dice: «In attesa di trovare un’azienda che paghi per questo spazio prezioso, mi è sembrata una buona idea mettere il logo dell’organizzazione che aiuta i bambini». Heel è uno che esce dal branco, soprattutto per la sua intraprendenza. Intellettuale e filosofo? «Via, non

Werner Heel, 29 anni, è nella squadra azzurra dal 2005. In Coppa del Mondo ha sino ad ora vinto tre gare, una discesa e due superG AP

esageriamo», si schermisce. E aggiunge: «Ma un po’ di idee che mi frullano in testa ce le ho». Idee rivoluzionarie. Parte dalla prima: «La situazione finanziaria della Fisi è difficile, soprattutto perché gli sponsor non hanno fiducia in chi la conduce. Occorrerebbe cambiare sistema, creare dei team privati, come accade negli altri sport: calcio, ciclismo, Formula 1». E come, ci faccia un esempio?

«Bisognerebbe trovare un privato che metta i soldi e crei una squadra senza vincoli di passaporto. Un club con Heel, Miller, Janka. E altri simili. Invece, per Mondiali e Olimpiadi si tornerebbe alle Nazionali e a gareggiare come Italia, Austria, Svizzera. Mi creda, i risultati sarebbero immediati: si restituirebbe serenità e stima a un mondo troppo instabile e sono certo che gli sponsor accorrerebbero».

Nuova organizzazione «Abbia-

mo parlato in Giunta di un taglio di 132 consiglieri federali e di 90 revisori dei conti» dal prossimo quadriennio, annuncia con soddisfazione e questa mattina il Consiglio Nazionale dovrà ratificare anche la modifica dei Principi informatori degli statuti delle singole federazioni per arrivare alla riduzione sia dei consiglieri che dei revisori. L’abolizione dei Comitati provinciali ormai è cosa fatta e oggi passerà la modifica che introduce il Delegato Provinciale.

Ma oltre che un rivoluzionario, lei ha anche a cuore il problema della sicurezza. Per questo la chiamano il «sindacalista».

Ridacchia. «Mi prendono solo in giro. Ma sono tante le cose che non vanno. Per questo, tre anni fa a Vicenza fondammo l’Ais (Associazione Italiana Sciatori - ndr) e ora ci siamo internazionalizzati con la SkiersPro. Non possiamo più permette-

Collari d’oro Quindici società con oltre cento anni saranno poi insignite dal Collare d’oro. Tra queste l’Udinese del presidente Pozzo e il Tennis Parioli. Una curiosità la più «anziana» delle premiate sarà la Canottieri Limite che è nata nel 1861. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA 2020

Fattibilità Se ne parlerà il 13 dicembre (ma.gal.) Probabilmente il 13 dicembre, ma la data deve essere ancora confermata e lo farà a brevissimo il Comitato promotore di Roma 2020. Parliamo del rapporto di fattibilità che la commissione presieduta da Marco Fortis e coordinata da Franco Carraro presenterà ufficialmente al pubblico. Ieri c’è stata una riunione al ministero dello Sport durata oltre novanta minuti. Marco Fortis, Carraro e il presidente del Comitato promotore Mario Pescante hanno incontrato il ministro Piero Gnudi. Grande disponibilità da parte del ministro, ma visti gli altri e più impellenti impegni del Governo, è stato dato l’okay a una presentazione ufficiale della relazione in attesa di una «via libera» dell’Esecutivo che non potrà avvenire prima del prossimo gennaio.

Gli atleti

Tomba: «Sarebbe bello» Deborah: «Non è possibile» Sul fatto di disputare la Coppa del Mondo con squadre per marchi i pareri degli atleti sono discordi. Neppure i due campioni che hanno aperto allo sci alpino le porte della massima popolarità la pensano allo stesso modo. Alberto Tomba è d’accordo. «Potrebbe essere una buona idea — afferma il bolognese — perché questo sci qualcosa deve cambiare. E’ bello pensare che si possono superare i confini, vedere Innerhofer al fianco di Bode Miller con la stessa tuta. Forse lo spettacolo diventerebbe più nervoso e attraente». Deborah Scettica invece la Com-

pagnoni. «E’ difficile rispondere, anche in considerazione della crisi che stiamo attraversando. E’ certamente più semplice per discipline che hanno meno tradizioni, come il freestyle, nello sci invece siamo abituati a vedere le tute della Nazionale: non so se i tifosi e soprattutto i telespettatori fa-

rebbero il tifo per una squadra multinazionale, se sarebbero capaci di identificarsi. Certamente lo sci ha bisogno di novità e su questo punto penso che la federazione internazionale debba aprirsi di più verso atleti e aziende per costruire insieme qualcosa di nuovo. Vedo la polemica sulla sicurezza: nasce dall’incomunicabilità. E poi nello sci non c’è come nel ciclismo gioco di squadra, ognuno corre per sé. E poi chi può investire sui giovani e crescerli se non le federazioni?». Gustavo Pure Gustavo Thoeni è scettico: «Questa esperienza l’hanno già fatta negli Stati Uniti con le squadre professionistiche ed ha avuto vita corta. Coppa del Mondo con squadre per marchi e campionati con squadre nazionali... Servirebbe però un circuito parallelo dove i giovani possono gareggiare ed emergere». pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Buona idea abbattere i confini e vedere Innerhofer insieme a Miller

ALBERTO TOMBA TRE VOLTE OLIMPIONICO

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Non è la strada per crescere, senza Nazionali la gente non si appassionerebbe

DEBORAH COMPAGNONI TRE VOLTE OLIMPIONICA

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te per garantire meglio la vostra incolumità?

Team senza vincoli di passaporto. Un club con Heel, Miller, Janka HERNER HEEL Tre vittorie in Coppa del Mondo

re che ci facciano gareggiare nelle condizioni dell’altro giorno a Lake Louise. Non è giusto che la Fis prenda decisioni del genere senza neppure consultarci. Quando si parla di sicurezza non ci dicono nulla e fanno dei test con atleti che non fanno parte della Coppa del Mondo. Assurdo». Cosa farebbe immediatamen-

A BEAVER CREEK

Salta la 1ª prova Azzurri a letto per l’influenza BEAVER CREEK Nonostante il sole, la prima prova di discesa maschile è stata annullata per modificare il percorso. Meglio così, perché alcuni azzurri sono vittime di un’influenza intestinale. I più colpiti Fill, che è rimasto a letto, e Paris che per questo motivo non ha gareggiato nel superG di Lake Louise. Oggi la prova è alle 11 (le 19 in Italia). VONN Dominio di Lindsey Vonn, che sta per tornare signorina Kildow, nella prima prova della discesa di Lake Louise (Can): ha inflitto 1"67 alla tedesca Rebensburg e 1"80 all’austriaca Goergl. Bene le azzurre, 3 nelle prime 10, con Elena Fanchini 5ª, Lucia Recchia 6ª e Johanna Schnarf 10ª.

«Tute più spesse. E poi non si dovrebbero ghiacciare le piste come quelle del pattinaggio. A noi azzurri piace il duro, ma non si può esagerare. E se decidi di ghiacciare lo devi fare dalla partenza alla fine. Vi immaginate un circuito di Formula 1 in cui bagnano solo una parte del percorso?». Altri sport hanno dei sindacati in grado di farsi sentire.

«Il calcio riesce a scioperare. Da noi manca la programmazione e l’organizzazione. Ripeto, la gente che prende decisioni in Fis non sa neppure di che colore sia la neve». Nelle condizioni difficili di Lake Louise, il suo debutto non è stato incoraggiante: 49˚ in discesa e 43˚ in superG.

«La stagione è lunghissima, devo soltanto aspettare che le piste s’induriscano. In Canada bisognava avere anche un po’ di fortuna: troppe le variabili atmosferiche. I risultati ne hanno risentito». Lei ha praticamente buttato la scorsa stagione, dopo aver cambiato i materiali. Decisione sbagliata?

«Dopo molti anni di collaborazione mi sarei aspettato da Rossignol un contratto migliore. Invece si è fatta avanti Head con un’ottima offerta e l’ho colta al volo. Ma posso incolpare solo me stesso. A fine 2010 avrei dovuto testare e invece ero stanco. Un errore gigantesco». Ma superato il pantano di Lake Louise, Heel spera di uscire dal branco anche in pista.

«A gennaio con le gare più difficili tornerò fra i primi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli industriali

Prati: «Nel circuito in gara solo venti atleti. E gli altri?» A sorprendere è il parere di un manager dello sci, Augusto Prati, presidente del Pool Italia, l’associazione che raccoglie le aziende fornitrici di materiali tecnici alle squadre nazionali. Si pensava favorevole all’idea di una Coppa del Mondo che valorizzasse i marchi industriali, invece... «Sarebbe una vera rivoluzione — afferma Prati — ma dobbiamo guardare in faccia la realtà. Se consideriamo le marche di sci, le squadre al mondo in questo momento non sarebbero più di cinque o sei. E poi... Parliamoci chiaro, al momento mancano le risorse e gli atleti devono capire che se ora i nostri investimenti vanno per i loro contratti, un circuito di marchi succhierebbe tutte le risorse e non rimarrebbe nulla per gli atleti se non i premi-gara». Il limite Ed i problemi sono anche altri. «Un’iniziativa di questo tipo — prosegue Prati — coinvolgerebbe non più di 20,

30 atleti. E gli altri? C’è forse un’altra strada, con sponsor più grandi di noi, ma bisogna convincerli. Una Coca Cola ad esempio, o una Red Bull, squadre che poi gareggiano con un materiale definito, ad esempio Coca Cola-Atomic e così via». I problemi «Vorrei che lo sci si

concentrasse più sul problema della sicurezza, perché, al di là del pericolo puro, per un’azienda sponsorizzare uno sciatore è un investimento a rischio perché può infortunarsi in ogni momento e per l’azienda è un capitale perso. E’ difficile poi fare un parallelo con i ciclismo, primo perché una tappa del Giro d’Italia rimane in diretta per ore, un nostro atleta per un minuto e mezzo e passa a cento all’ora. E poi c’è il settore giovanile. Noi come Pool Italia forniamo materiali a tutte le squadre. Se il sistema cambiasse non avremmo più interesse a farlo». pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Rugby TINDALL: SQUALIFICA RIDOTTA

Ippica CRISI INARRESTABILE

Inghilterra: Mallett Agonia scommesse dice nì e sbuca Kirwan In ottobre -25,80% Sembra proprio che almeno nel breve periodo l’Inghilterra sia destinata ad essere guidata da un ex c.t. azzurro. Intanto c’è stata la marcia indietro di Nick Mallett, che a metà novembre aveva dichiarato di non essere interessato all’incarico, e ora si corregge, dicendo che gli interessa, ma solo per la prossima stagione, quindi dopo Sei Nazioni. Posizione adottata per non lavorare con gli attuali vertici della federazione inglese, segnatamente col direttore sportivo Rob Andrew. All’incirca la stessa espressa anche da un altro candidato, Wayne Smith. Così, secondo l’Independent, sbucherebbe la candidatura di John Kirwan, che ha chiuso il suo rapporto col Giappone e che si sarebbe detto disponibile anche ad un ruolo ad interim, per il Sei Nazioni 2012, salvo poi cedere la guida ad un’eventuale altra scelta. Tindall Intanto la squalifica e

TENNIS FINALE SPAGNA-ARGENTINA

Nick Mallett, 55 anni REUTERS

l’ammenda al capitano dell’Inghilterra Mike Tindall, dopo una notte brava in Nuova Zelanda durante il Mondiale, sono state ridotte. «Ma secondo me sono state troppo severe, sono stato il capro espiatorio di tutta una situazione negativa», si lamenta il giocatore che è anche marito di Zara Phillips, nipote della regina.

Emorragia ormai inarrestabile per le scommesse sull’ippica, scese a ottobre del 25,80%. Il confronto con lo stesso mese del 2010 mostra un decremento di oltre 36 milioni (a settembre il calo era stato del 30%). Il parziale gennaio-ottobre fa registrare un calo, rispetto allo stesso periodo del 2010, del 20,96%. Il totalizzatore ha raccolto in ottobre un movimento di 78.576.158 euro registrando, al confronto con lo stesso mese dello scorso anno, una diminuzione del 19,59%. Le tipologie di scommessa che accusano le difficoltà maggiori sono la Trio (-25,61%), l’Accoppiata (-20,70%) e il Piazzato (-20,10%). Il volume delle scommesse sull’Ippica Nazionale, infine, conferma anche in ottobre una fase di grave difficoltà: il movimento di questo mese perde nel confronto con lo stesso mese del 2010 il 39,35%, raccogliendo nei corner poco più di 27 milioni di euro.

CAMERIN Dopo Corinna Dentoni, anche Maria Elena Camerin è stato eliminata (5-7 7-6 6-2 dalla russa Rodina) al 1˚ turno nel torneo da 75mila dollari di Dubai (Itf, cemento). .

Vela VOLVO OCEAN RACE

Groupama è a Città del Capo (r.ra.) Con l’arrivo a Cape Town di Groupama, (ha chiuso al 3˚posto dopo 24 giorni) si è conclusa la prima tappa della Volvo Ocean Race. I 3 equipaggi ritirati si stanno organizzando per essere il 10 dicembre alla In Port Race; Abu Dhabi Ocean Racing e Team Sanya da oggi in Sud Africa, Puma il 6 dicembre. Classifica: 1˚ Telefonica p.31- 2˚ Camper p.29- 3˚ Groupama p.22 – 4˚ Abu Dhabi p.6 – 5˚ Puma p.5 – 6˚ Team Sanya p.3.

FIASCO MOURHIT (si.g.) L’ex iridato di corsa campestre 2000 e 2001 Mohammed Mourhit, 41enne marocchino naturalizzato belga, è rientrato dopo 4 anni in un cross a Roulers (Bel) finendo solo 33˚. PROGRAMMI INDOOR (si.g.) Niente indoor per il triplista francese Teddy Tamgho, che si sta allenando in Florida col suo coach Ivan Pedroso. Attesi invece ai Mondiali indoor 2012 di Istanbul Dayron Robles (Cuba) e Jessica Ennis (Gb). GREAT ETHIOPIAN RUN (d.m.) Musnet Geremew e Abebech Afework hanno vinto la Great Ethiopian Run a Addis Abeba di 10 km. Uomini: 1. Geremew 28’37”; 2. Demelash 28’44”; 3. Kipkemboi (Ken) 28’47”. Donne: 1. Afework 32’59. NAPOLI-POMPEI (d.m.) Il marocchino Samir Jouhaer ha vinto in 1h31’34” la Napoli-Pompei di 28 km. Uomini: 1. Jouhaer (Mar) 1h31’34”; 2. Scala 1h31’36”. Donne: 1. Vanacore 1h53’31”.

Bocce

Un’agenzia di scommesse

Intanto l’Assi ha incontrato anche i rappresentanti delle Società di corse e ha comunicato loro che nel 2012 agli ippodromi andranno 60 milioni di euro, circa 40 in meno rispetto all’anno in corso. L’ippica è pronta a un brusco semi-smantellamento dopo anni di colpevole immobilismo.

Biathlon VIA ALLA STAGIONE

Nadal e la Davis Hofer e Wiener «Che pressione» Italia giovane «Abbiamo la loro stessa pressione, dobbiamo vincere la Coppa Davis». Rafael Nadal suona la carica in vista della finale di Coppa Davis che la Spagna da venerdì a domenica ospiterà a Siviglia contro l’Argentina, ancora alla caccia della prima Insalatiera della sua storia. «La finale del 2008 persa in casa proprio contro di noi — ha aggiunto Fernando Verdasco — è stata dolorosa per loro, quindi è normale che abbiano una motivazione particolare». I pronostici sono tutti per i padroni di casa ma in casa Argentina non si sentono sconfitti in partenza. «Abbiamo il dovere di prepararci bene per vincere la Davis, a prescindere dai pronostici — suona la carica David Nalbandian —. Io sto bene e sono contento e motivato, sto cercando di arrivare a questo appuntamento nella miglior condizione tecnica e fisica. L’Argentina ha una squadra abbastanza forte per riuscire a conquistare i tre punti. Per me è la terza finale in carriera e mi piacerebbe tantissimo riuscire finalmente a vincere la Davis e portarla in Argentina», aggiunge l’ex Top Ten in riferimento alle sconfitte del 2006 e del 2008 rispettivamente con Russia e Spagna.

Atletica

A VOLO (c.f.) Aggancio al vertice della serie A di volo dopo il 7˚ turno di andata. Risultati: Forno-La Perosina 10-10, Chiavarese-Brb Ivrea 6-14, Pontese-Ferriera 17-3, Gaglianico Botalla-Voltrese 13-7, Forti Sani-Chierese 8-12. Classifica: Brb e Forno 11; La Perosina e Chierese 7; Pontese 6; Chiavarese e Voltrese 5; Forti Sani 4; Gaglianico 3; Ferriera 1. A RAFFA (c.f.) Tre team in vetta al campionato di serie A di raffa dopo 5 giornate. Risultati: Fontespina-Fashion Cattel 0-1, La Pinetina-Mp Filtri Rinascita 1-1, Mulazzani-Gruppo Agovino 2-0, Tritium-Ciar Coldordolo 1-3, l’Aquila-Montegranaro 3-0. Classifica: Fashion Cattel, L’Aquila e Mulazzani 12 punti; La Pinetina 11; Colbordolo 8; Mp Filtri 5; Montegranaro 4; Fontespina e Gruppo Agovino 3; Tritium 1.

Baseball ADDIO HALMAN Ieri a Driehuis, in Olanda è stato celebrato il funerale di Greg Halman, ucciso a coltellate la scorsa settimana nella sua casa di Rotterdam, delitto per il quale è in arresto il fratello di Halman, Jason, a sua volta giocatore di baseball (era passato nei giorni scorsi da Kinheim a Rotterdam). Greg, 24 enne esterno, aveva debuttato l’anno scorso in Mlb con i Seattle Mariners per anni era stato compagno dell’azzurro Alex Liddi, ieri presente alle esequie insieme a Mike Carp, Matt Mangini e Dan Cortes. Come richiesto dalla famiglia Halman (la sorella Naomi gioca nella nostra A-1 di basket, a Faenza) molti presenti al funerale indossavano un cappello da baseball rosso.

Boxe WLODARCZYK (r.g.) A Perth (Aus) il campione Wbc cruiser Krzysztof Wlodarczyk (Pol. 45-2-1) 30 anni, mette la cintura in palio contro il locale Danny Green (31-4) 38 anni, reduce dalla sconfitta contro Tarver quattro mesi addietro che lo privò del titolo IBO. Wlodarczyk ha conquistato il mondiale il 15 maggio 2010 a spese di Giacobbe Fragomeni a Podz (Pol) ko 8 t. E' alla terza difesa.

L’azzurro Lukas Hofer, 22 anni

Prende il via ad Ostersund (Sve) con una 20 km individuale maschile (Eurosport, 17.15) la prima tappa (di nove) di Coppa del Mondo, che si concluderà domenica. I detentori del trofeo sono il nuovo fenomeno norvegese Boe, anche tre ori ai Mondiali, e la finlandese Makarainen. Attesa in casa azzurra per la stagione di Lukas Hofer, medaglia di bronzo nella 15 km mass start ai Mondiali e 12˚ nella classifica generale dell’anno scorso. Tra le donne, oltre alla solita Ponza, occhi puntati su Dorothea Wierer, già plurimedagliata ai Mondiali juniores. Il norvegese Ole Einar Bjoerndalen, 37 anni, insegue il difficile traguardo delle 100 vittorie in Coppa (è a quota 92, più una nel fondo). In Svezia l’Italia schiera nove elementi: Lukas Hofer, Christian De Lorenzi, Markus e Dominik Windisch e Daniel Taschler. Fra le donne Ponza, Wierer, Haller e Oberhofer. Il c.t. Curtaz: «Squadra motivata, l’obiettivo è di arrivare preparati ai Mondiali di Ruhpolding (dal 1˚ al 12 marzo, ndr) e magari prenderci qualche soddisfazione nel corso della stagione». Il programma di Ostersund prevede domani la 15 km donne, venerdì e sabato la sprint uomini e donne e domenica la pursuit uomini e donne. Intanto la Federazione ha annunciato un cambio regolamentare: ogni atleta potrà scartare i due peggiori risultati nel calcolo della classifica generale.

OLIMPICO (m.moro.) Per l’Italia il test event preolimpico di Londra si chiude con due bronzi. In semifinale nei 64 kg Dario Vangeli ha perso con lo svedese Anthony Yigit 10-6 e nei 60 kg Romina Marenda è stata battuta dalla cinese Dong Cheng 16-11. COSSU (f.c.) Il 37enne Antonio Cossu è stato designato sfidante ufficiale al titolo italiano gallo detenuto da dal 31enne Rodrigo Bracco di Firenze.

Pallanuoto 11ª GIORNATA

Boxe SFIDANTI EUROPEI

Oggi alle 20.30 Savona-Recco

Cinque italiani per il titolo Ue

Oggi si gioca l’11ª giornata, ultima d’andata: alle 19.30 Brescia-Posillipo, Ellevi Nervi-Carpisa Yamamay Acquachiara, Bogliasco-Florentia e Strano Light Catania-Enel Civitavecchia, alle 20.30 Carisa Savona-Ferla Pro Recco (dir. RaiSport 2) e Camogli-Igm Ortigia. Class.: Savona 26; Brescia 25; Pro Recco 24; Acquachiara 20; Posillipo 21; Bogliasco, Camogli, Ortigia 10; Nervi, Florentia 9; Civitavecchia 6; Catania 0.

(r.g.) L’Ebu ha designato 5 italiani sfidanti per i titoli Ue. Michele Di Rocco (31-1-1) sfidante di Vittorio Oi (15-1-1) per il titolo Ue dei superleggeri, anche se l’umbro il 10 dicembre a Qabala (Aze) affronta Azaz Azizov (Az. 25-3-1) per l’Intercontinentale Ibo. Nei leggeri Emiliano Marsili (ma combatte già a Liverpool il 20 gennaio 2012 con Derry Mathews per la vacante cintura Ibo) contro Luca Giacon (18-1nc); nei supergallo Giuseppe Di Micco (10) contro Joaquin Cespedes (Spa. 11-0-1); nei superwelter; Adriano Nicchi (15-3-2) sfida Cedric Vitu (Fra. 33-1) e il cruiser Vincenzo Rossitto (41-7-2) va all’assalto di Juho Haapoja (Fin.16-2-1). Definite anche data e sede della 1ª difesa europea welter di Bundu (25-0-2) con lo sfidante Gianluca Branco (45-3-1): 23 marzo 2012 a Brescia

DONNE L’8ª giornata (ore 15): Beauty Star Padova-Gmg Pro Recco, Menarini Fiorentina-Bologna, Venosan Orizzonte-Igm Ortigia, Volturno-Ngm Firenze, Despar Messina-Mediterranea Imperia. SETTEBELLO Una Nazionale piena di giovani per la trasferta di martedì a Manchester, seconda giornata di World League con la Gran Bretagna. Il c.t. Campagna ha convocato Bertoli, Gallo, Marziali, Felugo, Figari, Figlioli, D.Fiorentini, Giorgetti, N.Gitto, S.Luongo, Sadovyy e i portieri Del Lungo e Vespa.

CASO KUSIAK (m.moro.) Dal domani al 4 dicembre le sorelle italo- polacche Dorata (60) e Malgorzata (63) Kusiak, che aspirano alla cittadinanza italiana, parteciperanno alla Coppa della Polonia 2011 a Grudziadz. In questo torneo nazionale polacco, la junior Malgorzata detta Megghy è testa di serie perché campionessa nazionale junior 2011 e, sempre per i colori polacchi, ha vinto il bronzo ai campionati europei junior 2011 di Orenburg (Rus). L’élite Dorata incontrerà campionesse del calibro di Karoliny Graczyk, 5ª nella classifica mondiale Aiba. « In Italia, a causa della cittadinanza polacca e non italiana, Dorata e Megghy non possono partecipare ai campionati nazionali assoluti perché riservati solo ai cittadini italiani — dichiara il loro allenatore Pino Costantino — possono, quindi, partecipare solo al torneo nazionale e ai match di club. A dir la verità quest’anno non sono state ammesse neanche a questo torneo perché avevano già svolto troppa attività».

Football COLPO SEAMEN Il nuovo quarterback dei Seamen Milano è Jordan LaSecla, da San Jose State a inizio stagione addirittura scelto al draft dagli Oakland Raiders,

Hockey ghiaccio SCHNABEL A FASSA (m.l.) Il Val di Fassa ha ingaggiato il 33enne difensore ceco Robert Schnabel, draftato nel 1997 al terzo giro dai New York Islanders ha giocato 22 gare in Nhl con i Nashville Predators. YABLONSKI CACCIATO Il canadese Jeremy Yablonski, giocatore nel Vityaz Chekhov, nella KHL, il campionato russo, è stato suqlaificato fino alal fine della stagione. Dopo essere stato sospeso per 10 giornate era rientrato ma sabato nella partita col Traktor Chelyabinsk è stato di nuovo coinvolto in una rissa. Così è stato lo stesso n.1 della KHL, Alexander Medvedev, ad annunciare la squalifica di Ya-

blonski: «Quando è abbastanza è abbastanza», ha detto.

Hockey prato TIDDI IN SPAGNA (pe.m.) Nella 9ª giornata della Division di Onore spagnola, la Real Sociedad di San Sebastian di Chiara Tiddi ha battuto al Castelldefels (7-0) con due gol de Chiara, entrambi su rigore. Il San Sebastian è 2º in classifica.

Ippica Milano: pari per il 5˚ 9ª corsa - m 1600: 1 Ludwine (P. Scamardella) 1.12.3; 2 Nagasaki Jet; 3 Mago d’Alfa; 4 Ishull di Poggio; 5+ Nautica Wise; 5+ Laval; Tot.: 10,72; 4,10, 2,65, 6,01 (104,32). Quinté: n.v. alle comb. 11-16-15-17-3 e 11-16-15-17-18. Quarté: n.v. Tris: e751,27. OGGI QUINTÉ A ROMA A Tordivalle (inizio convegno 14.30) scegliamo No More Lf (10), Nelson Fp (16), Nasturzio (20), Ninja Riz (14), NUwara (3) e Nira One (18). SI CORRE ANCHE Galoppo: Napoli (14.35). Trotto: Torino (14.50), Firenze (14.25), Aversa (15.15).

Nuoto DONETS KO (al.f.) Il dorsista russo Stanislav Donets, 3 volte iridato in corta, salterà gli Europei di Stettino per una frattura da stress all'omero che deve essere operata. La Russia porterà 37 atleti tra cui Korotyshkin, Fesikov e la Efimova. CAMPIONATI USA (al.f.) Occhi puntati su Ryan Lochte e Melissa Franklin ai campionati americani di Atlanta in vasca lunga al via domani. Non c'è Michael Phelps, ma gareggeranno la Torres che insegue la 6a olimpiade, Hansen, Shanteau (che sfideranno Kitajima), Beard, Soni. Secondo appuntamento stagionale in vasca da 50 m per Laure Manaudou e il suo compagno Bousquet che guidano la pattuglia francese, con Agnel e Muffat.

Pallamano TOKIC IN SPAGNA (pe.m.) Nella 11ª della Liga spagnola, il Valladolid di Tokic (1 gol) ha vinto in trasferta a Pamplona per 21-31. Valladolid 4º in classifica.

Pallavolo La Arrighetti per Genova Valentina Arrighetti, fresca vincitrice della World Cup 2011 con la nazionale, dopo aver scritto la lettera alla sua Genova, ha lanciato l’idea di disputare nel capoluogo ligure l’All Star, e ora nasce www.piske13forgenova, una pagina web interamente dedicata alla raccolta di fondi. PEDULLA’ (ca.ca.) Luciano Pedullà ieri ha svolto il primo allenamento a Pesaro. «Questa squadra mi piace molto e la sua giusta collocazione sono le zone alte del campionato», ha detto della Scavolini, con emozione. «Essere in uno dei club più grandi d’Europa degli ultimi dieci anni è un traguardo della mia carriera». TROFEO GAZZETTA (c.g.) Donne, dopo la 6ª; 30: Havlickova; 27: Djerisilo; 25: Havelkova, Tirozzi; 22: Pavan, Pachale; 20: L.Bosetti, MONZA SUL MERCATO (m.l.) Non solo un sostituto per lo schiacciatore Todor Aleksiev (andato in Russia) ma ora Monza cerca anche il secondo palleggiatore. Questo per l’infortunio alla schiena (ernia del disco) patito da Tsimafei Zhukouski con la Croazia nel torneo di qualificazione olimpica. NEMTANU (a.r.) - Grave infortunio per Ioanna Nemtanu, romena del Conegliano. Ieri in allenamento, dopo una ricaduta da muro le è stata riscontrato una probabile rottura del crociato di un ginocchio.

Rugby BARRY VIA (i.m.) Il Rovigo e lo straniero Jared Barry hanno rescisso consensualmente il contratto. ufficialmente per problemi familiari del giocatore attualmente infortunato fino a febbraio. MONZA PER 4000 Per Aironi-Ulster di sabato 17 dicembre, seconda partita della franchigia al Brianteo di Monza, sono stati occupati già 4000 posti, tra biglietti e abbonamenti.

Tennis ACCORDO La Fit ha raggiunto un accordo con l’associazione internazionale PTR (Professional Tennis Registry, con sede negli Usa, in South Carolina) per regolare e armonizzare le qualifiche degli Insegnanti di tennis formati dalle rispettive strutture. PROTESTA PAKISTAN Privata del fattore campo dalla Federazione mondiale, il Pakistan ha fatto appello contro la decisione di spostare per ragioni di sicurezza il 1˚ turno di Gruppo II di zona Asia-Oceania del 4-6 febbraio 2012 a Lahore contro il Libano. Nel marzo 2009, proprio sulla strada per quella località, il pullman con la nazionale di cricket dello Sri Lanka era stato attaccato da uomini armati: 6 agenti di scorta rimasero uccisi, 7 giocatori e un allenatore furono feriti.

Sci alpino GIGANTE AMERICANO L’austriaco Marcel Hirscher ha vinto ad Aspen un gigante Nor-Am, il circuito continentale nordamericano davanti al francese Richard ed allo svedese Matts Olsson. Primo degli azzurri Manfred Moelgg, sesto, 9˚ Simoncelli, 11˚ Eisath e 12˚ Ploner. Blardone ritirato nella prima manche, Borsotti non qualificato per la seconda


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_futuro incerto

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Con la nuova Manovra saremo fuori dai guai? I tecnici di Monti stanno studiando il modo di trovare circa 20 miliardi: si agirà anche sulle pensioni e sui vitalizi dei parlamentari La domanda di Btp è sempre buona, ma i tassi di interesse che lo Stato deve concedere sono sempre più alti: ieri si sono offerti 5-8 miliardi di buoni, la richiesta è stata di sette miliardi e mezzo, ma il rendimento dei titoli triennali è risultato del 7,89% e di quelli decennali del 7,56. Come mai cominciamo il resoconto di quanto è successo ieri proprio da qui? In fondo la Borsa ha tenuto (leggero segno positivo) e lo spread ha oscillato intorno ai 500 punti. E tuttavia sullo spread che sembra tenere non bisogna farsi troppe illusioni: la Bce continua a comprare, al ritmo di 20 miliardi la settimana e tiene quindi sotto controllo le quotazioni. Se la Bce smettesse... Quindi, nonostante Monti abbia rassicurato tutti e il duo Merkel-Sarkozy sia convinto della nostra buona volontà, il segnale che conta non arriva: se i tassi s’avvicinano sempre più all’8%, siamo condannati a restare fuori mercato.

1Che cosa si sa sulle intenzioni

Mario Monti, 68 anni, con il presidente dell’Eurogruppo, il premier lussemburghese Jean Claude Juncker, 56 anni, ieri a Bruxelles AFP

le loro intenzioni. Se i mercati non saranno persuasi, il lunedì, alla riapertura, venderanno tutto quello che c’è da vendere e noi torneremo alla lira. Le cose da fare non saranno stabilite definitivamente fino a che non si conosceranno i contenuti reali della Manovra italiana e fino a che non si avrà la sicurezza che il nostro Parlamento, i nostri partiti si saranno rassegnati a non fare resistenza.

del premier?

Siccome il Pil italiano sarà più basso di mezzo punto, bisognerà recuperare sul lato dei costi. Si prepara a quanto si capisce una Manovra da 20 miliardi da varare entro fine anno e di cui avremo una qualche contezza lunedì prossimo. Le date sono molto importanti. Secondo qualche analista l’euro rischia di saltare all’indomani del vertice in calendario per il 9 dicembre, quando Germania, Francia e Italia annunceranno

2 Che provvedimenti saranno

3 E su questo il sindacato non dice niente?

Carla Cantone, pensionati Cgil, si oppone all’idea che non si adeguino le pensioni all’inflazione: «Se fosse confermato un intervento di questo tipo verrebbe meno quel segno di equità auspicato dal presidente del Consiglio Monti nel suo discorso programmatico. Non vi è nulla di più iniquo che andare a fare cassa con milioni di persone che hanno una pensione che arriva a malapena ai 700 euro mensili».

presi?

Si sa — più o meno — quello che si farà sulle pensioni. Primo: si potrebbero recuperare 5-6 miliardi bloccando nel 2012 il recupero dell’inflazione; la soglia minima dei contributi necessari per andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica potrebbe aumentare da 40 a 43 anni.

4 E la casta? I deputati sembrano decisi a far qualcosa sui vitalizi: dopo che il Senato li ha aboliti, a partire dalla prossima legislatura, Montecitorio ha votato ieri un ordine del giorno per passare dal metodo retributivo a quel-

lo contributivo: per ricevere l’assegno serviranno almeno 60 anni d’età se si è accumulata più di una legislatura, chi ha una sola legislatura dovrà aspettare i 65. Il governo non può nulla sui parlamentari: decidono in autonomia le due assemblee. Così come non può nulla, per esempio, sulla Regione Sicilia, i cui dipendenti possono andare in pensione a 45 anni se riescono ad esibire un parente malato da accudire (impresa che mi pare facilissima). La Sicilia sembra voler rimediare alla stortura, ma il semplice annuncio di questa intenzione ha provocato la fuga dei 40-45enni. È un fenomeno in corso anche a livello nazionale: nei primi 11 mesi dell’anno le pensioni di anzianità liquidate rispetto allo stesso periodo del 2010 sono aumentate del 7,3%. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavoratori con meno di 40 anni di contributi, gente cioè che ha lasciato il servizio in anticipo. Il terrore principale è che si alzi l’età del pensionamento, come abbiamo scritto anche noi, a 63-70 anni e che, adottandosi dal 2012 il contributivo, non sia più conveniente, ai fini pensionistici, restare a lavorare. È quello che succede quando si moltiplicano gli annunci e tardano le decisioni.

5 Ieri hanno giurato sottosegretari e viceministri.

Ha giurato anche il nuovo ministro della Funzione pubblica, Patroni Griffi. Il premier ha pronunciato un altro discorso, nella cui parte più significativa ha assicurato che il suo governo «si pone al servizio del Parlamento», «aiuteremo l’Italia a uscire da questa situazione difficile e aiuteremo le forze politiche a ritrovare un clima di riconciliazione con l’opinione pubblica». Monti ha messo in evidenza che molti hanno accettato di far parte del governo con vero spirito di servizio, dato che hanno rinunciato, per questo, ai compensi assai più alti che percepivano nelle cariche precedenti.

A notizie

GOVERNO: LE FACCE INEDITE

Tascabili Dati Istat: mai così male dal 1997

Giù il potere d’acquisto Stipendi fermi al palo S Il ministro Patroni Griffi ha giurato Il presidente Napolitano ha firmato ieri il decreto di nomina del presidente di sezione del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, a ministro della Funzione Pubblica. Il 56enne magistrato napoletano, nipote del regista Giuseppe Patroni Griffi, ha annunciato: «La nostra priorità è razionalizzare»

S Rossi Doria il maestro di strada Un maestro elementare nel governo. Il neo sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, 57enne napoletano, ha una lunga carriera scolastica tra incarichi ufficiali e volontariato. Ha insegnato a lungo nelle zone povere dei comuni vesuviani, poi all’estero. Nel 1994 il ministro Berlinguer lo ha nominato primo «maestro di strada» d’Italia

Gli stipendi degli italiani non riescono a tenere il passo con il caro vita: ad ottobre, secondo le ultime rilevazioni Istat, la differenza tra gli incrementi di stipendi (+1,75) e il balzo al 3,4% dell’inflazione è salita all’1,7%, la più alta dal 1997. A spingere in alto l’indice dei prezzi sono stati in particolare i rincari della bolletta energetica e l’incremento dell’aliquota Iva. Secondo l’osservatorio nazionale di Federconsumatori, a causa della perdita della capacità di acquisto, ogni famiglia ha dovuto rinunciare a 400 euro, l’equivalente di una spesa alimentare per un mese.

Nel Milanese morirono 4 operai

Esplosione di Paderno, arrestato il titolare: «Fu omicidio colposo»

Il rogo alla Eureco, il 5 novembre del 2010 OMNIMILANO È stato arrestato ieri Giovanni Merlino, titolare della Eureco, la società di smaltimento rifiuti di Paderno Dugnano (Milano) dove il 5 novembre 2010, in un incendio, morirono 4 operai e 3 rimasero gravemente ustionati. Le indagini sull’esplosione hanno fatto emergere un mix di gravissime inadempienze in materia di sicurezza e di attività operate per smaltire illecitamente rifiuti pericolosi. A carico di Merlino ci sono 21 capi d’imputazione, il più grave dei quali è «omicidio colposo plurimo».

Le cosche miravano allo stadio

Maxi blitz antimafia: 36 arresti a Palermo Tre maxi operazioni antimafia a Palermo hanno portato in carcere 36 esponenti dei clan di Brancaccio, San Lorenzo, Resuttana e Passo di Rigano: sono accusati di associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti. Il blitz ha così sventato un tentativo dei cosiddetti «scappati», cioè dei boss che persero la guerra dei corleonesi e furono costretti a fuggire negli Stati Uniti, di tornare ai vertici di Cosa Nostra. Dalle indagini emerge che avevano puntato sugli affari legati alla costruzione del nuovo stadio e del centro commerciale del presidente del Palermo Maurizio Zamparini.


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ALTRI MONDI

FONDATORE DEL MANIFESTO

L’addio a Magri col suicidio assistito Una scelta radicale. Lucio Magri (nella foto Ansa), 79enne fondatore del quotidiano «Il Manifesto» e raffinato intellettuale

Anders Breivik, l’uomo che il 22 luglio ha ucciso 77 persone tra Oslo e Utoya, in Norvegia, potrebbe evitare il carcere. Gli psichiatri incari cati dal tribunale di effettuare una perizia sulle capacità mentali dell’uomo, Synne Serheim e Torgeir Husby, hanno stabilito che l’estremista di destra di 32 anni è un malato, uno psicotico, quindi non «può essere considerato responsabile di quella strage perché al momento dell’attacco era in capace di intende re e di volere». I due esperti hanno spiegato che potrà essere condannato all’internamento psichiatrico, perché affetto da «schizo Anders Breivik, 32 anni ANSA frenia paranoide», ma non alla prigione. Gli esperti lo descrivono come uno che viveva «in un mondo illusorio, dove tutti i suoi pensieri e atti erano governati da illusioni». Breivik ha sempre ammesso di aver piazzato un’autobomba ad Oslo e di essere andato sull’isola di Utoya, dove c’era il campo estivo dei giovani laburisti, e di aver aperto il fuoco sulla folla: ha sostenuto, però, che quelle sue azioni sono state «atroci ma necessarie». Breivik è rinchiuso in una prigione di massima sicurezza a pochi chilometri dalla capitale Oslo: sarà processato dal 16 aprile del 2012 in un procedimento che potrebbe durare 10 settimane.

CONDANNA BANCAROTTA E USURA

Ciappazzi-Parmalat Cinque anni a Geronzi Pesante condanna per Cesare Geronzi. L’ex numero uno di Banca di Roma-Capitalia è stato condannato a Parma a 5 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e usura alla fine del processo Ciappazzi, il filone nato dall’inchiesta sul crac Parmalat del 2003. Il pm Vincenzo Picciotti, unico componente del pool che diede inizio all’inchiesta sul dissesto del gruppo di Collecchio, aveva chiesto per Geronzi 7 anni. Un altro personaggio illustre della finanza italiana, Matteo Arpe, al tempo a.d. di Capitalia, ha avuto tre anni e sette mesi: l’accusa aveva chiesto per lui due anni sei mesi considerando le attenuanti generiche, negate a Geronzi. L’affare Ciappazzi, secondo la Procura, sarebbe stato combinato tra il gruppo Ciarrapico e la Parmalat di Calisto Tanzi su Cesare Geronzi, 76 ANSA pressione di Cesare Geronzi. Nel 2002 il banchiere avrebbe indotto Tanzi ad acquistare dal gruppo Ciarrapico la Ciappazzi, società di acque minerali siciliane in completo sfacelo, ad un prezzo gonfiato per poter ottenere dalla Banca di Roma Capitalia un finanziamento da 50 milioni di euro. «È una sentenza ingiusta, questo tribunale ha ribadito che i banchieri rispondono di tutto ciò che accade nelle imprese», ha commentato Ennio Amodio, il difensore di Geronzi.

SCATTONE ANCORA POLEMICHE

S Dall’accusa agli elogi «Scattone assassino»: è lo striscione che è stato esposto ieri a Roma da un gruppo di studenti di Lotta studentesca davanti al liceo Cavour dove insegna Giovanni Scattone, l’ex assistente universitario condannato per la morte di Marta Russo (uccisa nel ’97 all’Università La Sapienza). Le polemiche su Scattone, che da settembre è professore di storia e filosofia nello stesso liceo in cui studiò Marta, non si placano. Ieri, però, i genitori degli allievi lo hanno difeso: «È un professore modello, resti al Cavour»

agli inglesi: caos nell’ambasciata Studenti iraniani contro l’Occidente come nel ’79 con gli Usa: lanciate molotov, scontri coi poliziotti ELISABETTA ESPOSITO

Vogliono farsi sentire. E quando capiscono che il sit-in di fronte all’ambasciata inglese di Teheran non avrebbe fatto rumore si organizzano. E irrompono, rompono, bruciano. Gli studenti iraniani prendono d’assalto la sede della diplomazia britannica: scavalcano il muro in quattro-cinque, poi aprono i cancelli agli altri. Corrono, urlano «morte alla Gran Bretagna» e «covo di spie», lo slogan che gridavano i loro padri quando nel 1979 gli studenti fomentati da Khomeini occuparono per 444 giorni l’ambasciata Usa tenendo in ostaggio 52 dipendenti (con tanto di blitz americano fallito). Ieri è andata meglio, ma la paura è stata tanta. Gli studenti fedeli al regime hanno bruciato la bandiera inglese e l’hanno sostituita con quella iraniana, hanno lanciato molotov, spaccato vetrate, buttato dalle finestre centinaia di documenti, mostrato fieri ritratti e foto della Regina distrutti. Mentre i dipendenti dell’ambasciata scappavano da una porta secon-

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daria. Non solo, durante un secondo assalto al parco Qolhak, di proprietà inglese, avrebbero preso in ostaggio sei persone liberandole poco dopo (anche se da Londra è arrivata la smentita). Inevitabili gli scontri: diversi i feriti sia tra i manifestanti (uno sembra grave) sia tra le forze dell’ordine che hanno «liberato» l’ambasciata usando anche gas lacrimogeni. I motivi della protesta La protesta arriva due giorni dopo l’approvazione del Majlis, il Parlamento iraniano, della legge per il declassamento delle relazioni diplomatiche (quindi anche l’espulsione dell’ambasciatore entro due settimane) con la Gran Bretagna, che ha imposto nuove sanzioni a Teheran a causa del programma nucleare. «Abbiamo fatto tutto da soli — hanno fatto sapere gli studenti —, è un assalto per i crimini compiuti da questa vecchia potenza coloniale». Il ministero degli Esteri iraniano ha preso le distanze dall’attacco: «C’è rammarico, sono comportamenti inaccettabili di un piccolo gruppo di manifestanti». Ma per il portavoce della commissione parlamentare per la politica estera e la sicurezza nazionale, Kasem Jalali, la Gran Bretagna avrebbe dovuto aspettarselo visti «i trascorsi vergognosi nel sostegno al regime dei Pahlavi e agli antirivoluzionari». Durissimo il premier inglese David Cameron: «Un assalto oltraggioso, il governo iraniano avrebbe dovuto proteggere i diplomatici ma ha fallito in modo inaccettabile. Ora dovrà affrontare gravi conseguenze». Londra ha poi invitato gli inglesi di Teheran a restare a casa e «tenere un basso profilo». Parole di condanna sono arrivate poi da gran parte dei Paesi europei, dagli Stati Uniti, dalla Ue e dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A ROMA L’INCIDENTE DAVANTI A UN SUPERMERCATO. IPOTESI OMICIDIO COLPOSO PER L’AUTISTA

Camion rompe i freni Travolte 2 donne: morte

S.p.A.

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

della Cecoslovacchia e venne quindi radiato dal partito. Nel 2009 è uscito il suo ultimo libro, «Il sarto di Ulm», una sorta di autobiografia. Oggi la salma è attesa Recanati (Macerata) per la sepoltura nel cimitero comunale, nella tomba fatta costruire per l’adorata moglie.

La protesta nella capitale iraniana e la bandiera inglese in fiamme EPA/AP

Il camion che ha investito le due donne ieri a Roma, in zona Balduina ANSA

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

tra chi chiede di rispettare la sua volontà e chi attacca la strada dell’eutanasia. Ferrarese, Magri era entrato nel Pci negli Anni 50, dopo una breve militanza nella gioventù Dc a Bergamo. Entrò nel direttivo regionale lombardo, e poi a Botteghe Oscure: nel 1969 criticò l’invasione sovietica

A Teheran, assalto

NORVEGIA IL PARERE DEGLI PSICHIATRI

«Breivik non colpevole per la strage di Utoya»

della sinistra italiana, è andato a morire a Zurigo lunedì. Vinto dalla depressione dopo la morte della moglie, ha scelto il «suicidio assistito», una pratica legale in Svizzera (nell’ultimo anno sono stati 3 al mese gli italiani morti in questa maniera). Il gesto di Magri ha portato inevitabili polemiche

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti CONSIGLIERI Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE SETTORE QUOTIDIANI ITALIA Giulio Lattanzi

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I freni si rompono e un camion si muove in discesa, travolgendo e uccidendo due donne: il tragico incidente è successo ieri a Roma, alla Balduina, quartiere nord della Capitale. Il mezzo, un furgone Iveco, era parcheggiato per lo scarico delle merci davanti a un supermercato: a un certo punto l’autista è sceso per chiedere di far spostare delle auto parcheggiate male. Secondo una prima ricostruzione il freno a mano del camion ha improvvisamente ceduto e il mezzo ha cominciato a muoversi senza controllo, prendendo grande velocità. Prima ha tamponato due auto, poi ha investito le due donne che sono morte sul colpo. Rosa Baroli, 63 anni, disabile, e Adelaide Micciché, 61 anni, coordina-

trice della casa famiglia Piccola stella in cui era ospitata Rosa, stavano passeggiando insieme dopo essere uscite dal supermercato. Con loro c’era un’altra ragazza, anche lei disabile, che però è riuscita a mettersi in salvo. La sede del centro è proprio a due passi dal luogo dell’incidente. «Ho messo il freno a mano», ha assicurato ai poliziotti l’autista, un 40enne che nel 1998 era rimasto coinvolto in un incidente mortale (in cui perse la vita una persona su un motorino), potrebbe essere indagato per omicidio colposo. Sul drammatico episodio è intervenuto anche il Comune di Roma: la segreteria del sindaco Alemanno ha fatto sapere che «ai parenti delle vittime verrà garantito il massimo supporto».

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COLLATERALI * Con Supereroi N. 30 e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 25 e 11,19 - con I Miti del Calcio ai Raggi X N. 23 e 4,19 - con Linomania N. 14 e 11,19 - con Speak Easy N. 14 e 14,10 - con Ferrari Racing N. 12 e 14,19 - con I Miti del Rugby N. 10 e 12,19 - con Montalbano N. 8 e 11,19 - con Bear Grylls N. 6 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 5 e 11,19 con Indistruttibili N. 4 e 11,19 - con Ciao Sic e 11,19 - con 500 Greats Goals N.2 e 11,19 - con Top 10 Motomondiale N. 11 e 12,19 - con Salvatores N.1 e 11,19

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: linea.aperta@rcs.it Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7101 DEL 21-12-2010

La tiratura di martedì 29 novembre è stata di 359.185 copie

PROMOZIONI

ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

ALTRI MONDI

SOCIAL NETWORK/1

Facebook in Borsa: «Vale 100 miliardi» Facebook è pronto per la Borsa. Secondo il «Wall Street Journal» dovrebbe presentare entro la fine dell’anno i documenti

per avviare le procedure di quotazione a New York. Quindi, fra aprile e giugno 2012, una maxi ipo (initial public offering) da 10 miliardi di dollari che valuterebbe Facebook 100 miliardi. Mark Zuckerberg (nella foto Ap) era sempre apparso contrario ma ora sembra pronto alla storica svolta.

SOCIAL NETWORK/2

Linkedin è in Italia: aperta sede a Milano Dopo Parigi, Stoccolma, Londra, Dublino, Amsterdam e Monaco, Linkedin ha aperto una sede anche Italia, a Milano. Il so

LA GAZZETTA DELLO SPORT

37

cial network dedicato al mon do del lavoro, nato nel 2003 in California, ha 135 milioni di iscritti nel mondo. «In Italia il 52 per cento dei professionisti è pronto a ricollocarsi in Europa e negli Stati Uniti per la carrie ra», spiega Ariel Eckstein, l’a.d. del gruppo per l’Europa.

Fiorello & Zalone Gag, musica e parodie Il duello tv è tra giganti Rosario batte ogni record Rai, Checco lo sfiderà su Canale 5 con un programma tutto nuovo FILIPPO CONTICELLO MILANO

Fiorello balla con Tony Bennett nello spettacolo di lunedì ANSA

11,7

i milioni di spettatori La terza puntata dello show di Fiorello, lunedì su Rai 1, è stata vista da 11,7 milioni di persone, con uno share del 43,18%. Il top di ascoltatori è arrivato alla seconda serata: superata quota 12 milioni

DA STASERA ALLE 20.35 PARTE «RAPPORTO CARELLI»

C’è un vissuto 51enne siciliano, virtuoso del palco e dell’improvvisazione: dal ballo al canto, diverte tutti di gusto. C’è un candido 34enne pugliese: un campione di irriverenza che, tra parolacce e canzoncine, dissacra tutto quello che gli sta attorno. Rosario Fiorello e Checco Zalone, superstar delle risate made in Italy, sono diversi anche a un’occhiata distratta. Diventano simili se si passa all’incasso: auditel o botteghino, il successo è fragoroso per entrambi. Per esempio, lunedì sera Fiore ha «ri-rifatto il botto» e nessuno si è stupito: il suo show su Rai 1 procede di record in record. La terza puntata si è arrampicata fino a 11 milioni 735 mila 621 telespettatori con uno share del 43,18%, oltre mezzo punto in

più rispetto alla seconda che era arrivata al 42,60% (ma con 12 milioni 156 mila spettatori). Quasi un italiano su due ha seguito i gorgheggi con Tony Bennett e le gag col fratello Beppe, mentre i vertici Rai ritrovavano l’orgoglio perduto: «È un inarrestabile fuoriclasse, una calamita di ascolti», ha detto ieri il direttore generale Lorenza Lei. Duello epico Povero Grande Fra-

tello 12, tramortito e messo all’angolo lunedì sera: 14,84% di share e 3 milioni e spicci di spettatori. Ma Canale 5 ha presentato ieri la riscossa: due prime serate, venerdì e il 9 dicembre, tutte per Checco Zalone. Resto Umile World Show, ispirato al fresco tour teatrale esaurito ovunque, si piega alla tv: il comico pugliese dirà le parolacce solo dopo le 22, anche se ammette che «a volte un vaffa è poesia pura». Cari vecchi personaggi, da Vendola a Saviano, e un grande rimpianto: «La caduta del governo fa scendere l’efficacia comica, ma comunque Berlusconi parlerà al telefono con Cassano». A Natale 2012 Zalone tornerà al cinema prendendo in giro la Roma radical-chic, ma intanto tenta l’azzardo dissacratorio: «Imito pure Michele Misseri, sarà un concorrente di Cotto e Mangiato che cambia idea ogni due secondi sugli ingredienti. Niente riferimenti al delitto Scazzi, solo un pretesto per fare satira sociale sulla tv che specula sul dolore». A Mediaset si accontenterebbero di mezzo Fiorello (5-6 milioni di spettatori), ma Checco non si sottrae al confronto col collega spacca-auditel: «È il numero uno, non vi dico quanto sono contento dei suoi ascolti... L’avevo visto intimidito nella prima puntata, l’ho rivisto alla terza ed è bravissimo: crea il momento e sa rapportarsi agli ospiti, dote che io non ho. Ma

non ho neanche i suoi ospiti...». Così, in un attimo, si passa dal fair play all’affondo: «I miei pezzi, però, sono più coraggiosi e poi Fiorello non sa dire le parolacce». Duello nella diversità, epico e appassionante, come riconosce Maurizio Costanzo: «Sono due talenti veri, Fiore è più maturo e si esprime su più moduli; Zalone è cinematografico, gioca sui silenzi. Se il primo con le parolacce ha imbarazzo, il secondo le dice e non mi sembra un dramma». Ma alla base intravede nitidi due giganti del mestiere: «Sono entrambi eredi di Aldo Fabrizi e Walter Chiari: irriverenti e geniali, grandissimi osservatori della realtà e della società con tutti i suoi difetti», continua Costanzo. Il paragone regge e il pubblico apprezza. Parecchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Checco Zalone in una scena del film «Che Bella Giornata» ANSA

43

i milioni incassati «Che bella giornata», secondo film di Checco Zalone, ha incassato 43 milioni di euro. «Resto Umile World Show», il nuovo spettacolo di Canale 5, debutta venerdì e andrà in onda anche il 9 dicembre

IL PROGETTO SI INIZIA CON JOVANOTTI

la Foto

Dormi in hotel, concerti gratis È così in Friuli Venezia Giulia

Sky ha il suo talk show «E verrà Berlusconi»

Emilio Carelli è stato direttore di Sky Tg24 dal 2003 al luglio 2011 ROMA

«Berlusconi? L’ho invitato, ha detto che verrà». E sarà un puntatone. «Ma non un pollaio, il mio talk show avrà ritmi serrati, filmati, interventi. Insomma, farò di tutto perché non sia un concentrato di litigi. Perché la gente si è stufata». Con queste (ottime) premesse parte stasera Rapporto Carelli, il talk show di Sky ideato e con-

dotto da Emilio Carelli, l’uomo che nel 2003 portò in Italia il primo canale all news. «E come Sky Tg24 — continua — questo programma si fonderà sulla totale libertà dalla politica e la completezza dell’informazione». Rapporto Carelli andrà in onda in diretta ogni martedì e mercoledì alle 20.35 proprio su Sky Tg24 (con repliche su Sky Tg24 Eventi e su Cielo). «Rispetto agli altri talk show, il mio durerà poco, un’ora esatta, sarà asciutto e ricco, come avviene negli Stati Uniti. Poi avremo i sondaggi Digis in tempo reale, in ogni puntata verificheremo per chi voterebbero gli italiani oggi, cercheremo di capire come ci vedono all’estero e ci sarà spazio per i giovani, sia in studio con i ragazzi delle università sia collegandoci con i cosiddetti cervelli italiani in fuga all’estero». Stasera si comincia con una puntata sull’Italia di Mario Monti, tra gli ospiti Antonio Di Pietro. e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(fr.vell.) Dormi e vinci il concerto. Il Friuli Venezia Giulia si prepara a una stagione di grandi eventi musicali e l’agenzia turismo FVG ha creato il format «Music & Live» che coniuga appunto le due cose. Se dormi una o più notti negli alberghi convenzionati avrai il biglietto per il concerto. Il primo pezzo grosso è Jovanotti, il 12 dicembre a Trieste, poi i Dream Theater il 20 febbraio a Por denone, quindi Antonacci il 22 maggio a Trieste. I live più attesi sono quelli dell’11 giugno, ancora a Trieste, con Bruce Springsteen, e il 4 luglio a Villa Manin a Codroipo, con i Radiohead. Il tipo di bi glietto è proporzionato alle notti passate in hotel.

LOTTO BARI

Jacko, il medico condannato a quattro anni: «Non ha rimorsi»

Conrad Murray, il medico di Michael Jackson, è stato condannato a 4 anni di carcere, il massimo della pena prevista, dal tribunale di Los Angeles. Il 7 novembre era stato riconosciuto colpevole di omicidio colposo per aver somministrato al re del pop una dose letale di anestetico. Ieri Murray è tornato in aula per conoscere l’entità della condanna (nella foto Afp). «Non prova rimorso», ha detto il giudice al termine dell’udienza

SUPERENALOTTO 53 56 63 26 14

CAGLIARI

1 37 58 88 42

FIRENZE

61 25 64 11 33

GENOVA

62 37 64 90 34

MILANO

70 87 21 90 55

NAPOLI

12 39 6 41 87

PALERMO

51 27 55 62 23

ROMA

35 5 18 56 45

TORINO

86 6 31 4 59

VENEZIA

75 9 42 17 22

NAZIONALE 35 63 58 17 57 ESTRAZIONE DEL 29 NOVEMBRE

LA COMBINAZIONE VINCENTE 13 24 29 37 55 67 Jolly: 47; Superstar: 62 Jackpot e 38.200.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 24 totalizzano: e 15.507,71 Punti 4: 1.335 totalizzano: e 278,79 Punti 3: 45.709 totalizzano: e 16,28 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 5 totalizzano e 27.879 Punti 3: 188 totalizzano e 1.628 Punti 2: 2.995 totalizzano e 100 Punti 1: 18.756 totalizzano e 10 Punti 0: 39.460 totalizzano e 5 Montepremi di concorso e 2.481.232,50 10 e LOTTO Numeri vincenti

1 5 6 9 12 25 27 35 37 39 51 53 56 61 62 63 70 75 86 87


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9

Vergine 6,5

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 7

Toro 6-

Gemelli 7

Cancro 7-

Leone 5,5

IL MIGLIORE Tutto fila liscio. Senza per questo cadere nella routine. Anzi, l’imprevisto è possibile. E favorevole. Lavoro e sperimentalismi suini v’inebriano!

Le amicizie vi confortano, vi aiutano, vi raccomandano. La vostra materia grigia, poi, diventa multicolor: che creatività! Anche suina.

La Luna costringe gli eventi a seguire percorsi sgraditi. Occorre strategia. E faccia come i glutei. Meglio se irsuti. In amore è scialla!

I rapporti, il lavoro, gli studi vi sparano verso traguardi superbi. Ma lo zebedeo fuma lo stesso. Ussignùr, spegnetelo. Guizzettini suini.

Finanze e lavoro vi procurano sollievi. Ma dovete farvi il sedere a portaerei, per la fatica. Strategia e fantasia aiutano la fornicazione.

I rapporti con gli altri necessitano di negoziazione. In caso contrario, sarebbe rissa. Da evitare… Tundra sudombelicale, spoglia e fredda.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 5,5

Sagittario 7

Capricorno 7

Acquario 6+

Pesci 6,5

La Luna porta malcontento, irritabilità e calo del tono fisico. Evitate esagerazioni d’ogni tipo. Il suino in voi è agguerrito. Ma poco fine.

Potete sostenere qualsiasi impegno, riscuotendo successoni. Il sentimento v’avvolge, ma la fornicazione non si svolge. O è travagliata.

Potete gestire gli impegni con comodo, mentre la fortuna vi s’appropinqua in più vesti: economica, amorosa, lavorativa. E suina, of course…

La Luna aumenta intuito e carisma. Ma rende l’umore come la marea: ora su ora giù. Non sommergete gli zebedei altrui con ondate di lagne.

Un po’ di solitudine ci sta. Perché può ispirarvi soluzioni e creazioni. In ogni campo. Amore in zona Champions, sudombelico in retrocessione.

FRANCESCO TOTTI

Il lavoro frutta bene. Sebbene Marte vi faccia dimenticare i benefici della diplomazia. Occhio. Cuore palpitante, sudombelico ipercinetico.

Il capitano giallorosso è nato a Roma il 27 settembre 1976. Totti in questa stagione deve ancora segnare il primo gol

alla Radio

TeleVisioni in chiaro RAIUNO 6.45 9.35 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.10 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.20 0.55 1.25 1.30 1.35

RAIDUE

UNOMATTINA LINEA VERDE OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI SARÒ SEMPRE TUO PADRE Fiction PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

6.30 10.00 11.00 13.00 14.00 16.10 16.50 17.50 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05 22.45 23.30 23.40 0.50

CARTOON FLAKES TG2 I FATTI VOSTRI TG 2 ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 RAI TG SPORT TG 2 NUMB3RS SQUADRA SPECIALE COBRA 11 TG2 PROSSIMA FERMATA: OMICIDIO COLD CASE TG 2 TRACCE E.R. - MEDICI IN PRIMA LINEA

RAITRE 7.00 8.00 10.00 11.10 13.10 14.00 15.00 15.50 18.10 19.00 20.00 20.35 21.05 23.30 0.00 0.10 1.00 1.05

CANALE 5

TGR AGORÀ RAI 150 ANNI TG3 LA STRADA PER LA FELICITÀ TGR - TG3 QUESTION TIME GEO & GEO METEO 3 TG3 - TGR LA CRISI. IN 1/2 H UN POSTO AL SOLE CHI L'HA VISTO? Attualità BORIS TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 RAI EDUCATIONAL

8.00 8.50 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.15 16.55 18.50 20.00 20.30 21.10 23.30 1.30 2.00 2.40 4.00

TG5 - MATTINA MATTINO CINQUE FORUM TG5 BEAUTIFUL CENTOVETRINE UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO TG5 STRISCIA LA NOTIZIA IL DIAVOLO VESTE PRADA Film MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI

ITALIA 1

RETE 4

CARTONI ANIMATI TELEFILM STUDIO APERTO STUDIO SPORT I SIMPSON DRAGON BALL TELEFILM DRAGON BALL STUDIO APERTO STUDIO SPORT DR HOUSE C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE 21.10 COLORADO Varietà 0.35 INVINCIBILI 2.00 POKER1MANIA 2.50 STUDIO APERTO LA GIORNATA 3.05 HIGHLANDER

6.55 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10

6.50 8.50 12.25 13.00 13.40 14.35 15.00 17.45 18.30 19.00 19.25 20.20

16.15 18.55 19.35 20.30 21.10 23.35 23.40 1.45

TELEFILM RICETTE DI FAMIGLIA TG4 DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM HAMBURG DISTRETTO 21 DETECTIVE'S STORY TG4 TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER I PILASTRI DELLA TERRA Miniserie I BELLISSIMI DI R4 LO STRANIERO SENZA NOME TG4 NIGHT NEWS

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

13.35 LA VERA STORIA DI ARNOLD MYA 14.55 AMORE A MILLE... MIGLIA PREMIUM CINEMA 17.15 PROOF-LA PROVA PREMIUM CINEMA 17.15 ELLE - L'ULTIMA CENERENTOLA MYA 19.00 ORGOGLIO E PREGIUDIZIO PREMIUM CINEMA 21.15 AMO SOLO LEI MYA 21.15 TWILIGHT PREMIUM CINEMA 23.25 LA CITTÀ VERRÀ DISTRUTTA ALL'ALBA PREMIUM CINEMA

CALCIO 19.00 RENNES - UDINESE Europa League. Premium Calcio

01.15 NORTH CAROLINA STATE - INDIANA NCAA. ESPN America

01.15 VIRGINIA TECH MINNESOTA

20.45 MANCHESTER UNITED - CRYSTAL PALACE Carling Cup. Quarti di finale. Sky Sport 1, Sky Calcio 1 e Sky SuperCalcio

21.05 TOTTENHAM PAOK SALONICCO

09.00 CALCIO: NAPOLI JUVENTUS

Individuale maschile Eurosport

Serie A. Highlights.

09.30 CALCIO: MILAN CHIEVO

PALLANUOTO 20.30 RN SAVONA PRO RECCO

Serie A. Highlights.

Serie A. Highlights.

20.00 RC CANNES VILLA CORTESE

Serie A. Highlights.

10.15 CALCIO: UDINESE ROMA

Champions League femminile. Sportitalia 2

Ieri ALGHERO

9

20

ANCONA

1

18

AOSTA

2

10

BARI

8

14

BOLOGNA

1

11

12

20

4

10

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

Moderati

CATANIA

10

17

FIRENZE

1

15

Trento 3 13

Aosta

Milano

2 10

4

Torino 2

9

Venezia

9

2

4

6

2

2

11

Perugia 2

17 12

MILANO

-1

10

ROMA

NAPOLI

7

17

4 14

Mossi

PERUGIA

-1

6

Nebbia

Agitati

3

10

13

19

ROMA

4

15

TORINO

0

11

-3

10

POTENZA REGGIO CALABRIA

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:39

16:42

7:15

16:40

8

15

VENEZIA

2

13

12.00 Rmc in Tempo Reale

12.00 CALCIO: INTER TRABZONSPOR

Monica e Max ospitano in studio Laura Pausini (nel la foto) che presenta il nuo vo atteso album «Inedito»

Champions League.

14.00 CALCIO: CHELSEA LIVERPOOL Carling Cup. Quarti di finale.

18.15 CALCIO: BARCELLONA RAYO VALLECANO

Virgin Radio 14.00 Revolver

22.45 CALCIO: MANCHESTER UTD. CRYSTAL PALACE Carling Cup. Quarti di finale.

00.15 CALCIO: COLONIA BORUSSIA M.

07.30 GOLF: OMEGA MISSION HILLS WORLD CUP

09.30 GOLF: OMEGA MISSION HILLS WORLD CUP

EUROSPORT

Ringo (nella foto) ci acco glie nel suo garage pieno di moto, automobili e so prattutto tanto rock’n’roll

09.00 PATTINAGGIO ARTISTICO: GRAND PRIX Libero. Da Mosca.

Dalla Cina.

Domani

Dopodomani

Tempo in peggioramento su parte del Nordovest, Toscana e Sardegna nord-occidentale con prime precipitazioni. Cieli grigi sull'intera Val Padana per nebbie ancora fitte al mattino e poi deboli piogge in arrivo in serata. Ancora asciutto altrove.

Perturbazione atlantica sull'Italia, più attiva al Nord e regioni tirreniche. Piogge diffuse, più intense tra Lombardia e Venezie, come tra Liguria e alta Toscana. Per lo più asciutto sul versante Adriatico, Sud e isole. Venti di Scirocco.

12

Ancona

Firenze

3

Neve

Heineken Cup.

Rmc

11

12

10

18

01.30 RUGBY: AIRONI RUGBY - LEICESTER TIGERS

Tre ore con la simpatia e l’energia di Alvin (nella fo to) e Dj Giuseppe, con le ultime notizie e tanti giochi

Bologna Genova

L'AQUILA

14

23.50 0.40 0.50 1.45 2.00

16.00 Music & Cars

11

GENOVA

PALERMO

15.45 19.20 20.00 20.30 21.10

Liga.

Dalla Cina.

Pressione relativamente alta sull'Italia con tempo nel complesso stabile salvo nubi basse o nebbie su parte delle pianure e delle coste del Centronord. Segnaliamo residui addensamenti sulla Trieste Sicilia meridionale con piovaschi. Venti da Nord.

Molto forti

Calmi

16.30 GOLF: OMEGA MISSION HILLS WORLD CUP

Oggi

Coperto

Temporali

Coppa del Mondo maschile. Da Osaka, Giappone.

SKY SPORT 3

Dalla Cina.

Forti

MARI

14.00 VOLLEY: STATI UNITI - ITALIA

SKY SPORT 2

Serie A. Highlights.

Rovesci

Pioggia

Coppa del Mondo maschile. Da Osaka, Giappone.

13.30 14.05

OMNIBUS COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA S.O.S. TATA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 UN INCANTEVOLE APRILE TELEFILM G-DAY TG LA7 OTTO E MEZZO CHE - GUERRIGLIA Film DELITTI TG LA7 (AH)IPIROSO PROSSIMA FERMATA MOVIE FLASH

Bundesliga.

10.00 CALCIO: PALERMO FIORENTINA

VOLLEY

A CURA DI

Carling Cup. Quarti di finale.

10.30 VOLLEY: ARGENTINA - ITALIA

7.00 9.40 10.35 11.25 12.25

09.45 CALCIO: CAGLIARI BOLOGNA

Serie A1 maschile. Rai Sport 2

GazzaMeteo

Nuvolo

SKY SPORT 1

18.15 COPPA DEL MONDO

Coppa Sudamericana. Semifinali. Sky Sport 1 e Sky SuperCalcio

Legenda

Champions League femminile. Sportitalia

BIATHLON

Europa League. Premium Calcio

00.50 UNIVERSIDAD DE CHILE - VASCO DA GAMA

Serie A.

15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA. 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER. 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO. 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI. 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS. 02.45 CALCIO: MANCHESTER UTD. CRYSTAL PALACE

NCAA. ESPN America

19.00 CELTIC ATLETICO MADRID Europa League. Premium Calcio 2

10.30 CALCIO: NAPOLI JUVENTUS

20.30 NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO VAKIFGUNES ISTANBUL

BASKET

Radio 105

LA 7

9 12

11

L’Aquila 2 12

Campobasso

Bari

6 10

Napoli 7

12 16

Potenza

16

4

Cagliari

11

Catanzaro

11 17

10 16

Palermo

Reggio Calabria 12 18

10 19

Catania 13 16

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:41

16:41

7:16

16:40

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

25 nov.

3 dic.

10 dic.

17 dic.


MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE 2011

TERZO TEMPO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LETTERE

GazzaFocus

una scelta curiosa siamo andati a vedere

PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra

Il Milan, Ibrahimovic, Tevez ed El Shaarawy Secondo lei Tevez è l’uomo giusto per il Milan? Matteo Ciminari (Potenza Picena)

PASSATO.... La Fiaschetteria Toscana L’antica Fiaschetteria Toscana dove il 16 dicembre 1989 venne fondato il Milan Cricket Football Club. Un gruppo di inglesi e un gruppo di italiani si riunirono nel centro di Milano, a due passi dal Duomo, e nacque la società rossonera IPP

...E PRESENTE «Solo Inter» vicino al Milan Store Sabato, in via Berchet 1, in quella che fu la culla del Milan, è stato aperto un negozio nerazzurro: «Solo Inter» (nel circolo a sinistra), Il tempo di girare l’angolo e c’è il Milan Store, il negozio rossonero (nel circolo a destra) IPP

Se il negozio dell’Inter è dove nacque il Milan «Solo Inter» aperto in via Berchet 1, dove fu fondato il club rossonero. Angelo Mario Moratti: «Solo un caso». Laura Masi: «Non lo sapevamo» 1

GABRIELLA MANCINI MILANO

LA STORIA

Milan nato nel 1899 L’Inter nel 1908 all’«Orologio»

Il Milan cricket and Football Club è nato nella Fiaschetteria Toscana di via Berchet 1 il 16 dicembre 1899. Boom, adesso in quella sede c’è il negozio dell’Inter! Curioso no? C’è chi si stupisce, chi si indigna e chi sdrammatizza e ci ride su. Chissà come l’avrebbero presa i tre fondatori inglesi Kilpin, Allison e Davies... La lettera Il signor Stefano Poz-

zoni, che ci ha scritto, sta tra gli indignati. «Premesso che il libero mercato permette a chiunque di acquistare o affittare un immobile — scrive il signor Pozzoni — ritengo che la società commerciale che lo ha fatto, o la stessa società nerazzurra coinvolta nell’operazione, avrebbero potuto usare un po’ di tatto, di rispetto per la tradizione e per la memoria, evitando quella che sembrerebbe una vera e propria provocazione». Il nostro lettore insiste: «In realtà penso di sopravvalutare chi ha preso questa iniziativa. Sono convinto, infatti, che questi signori nemmeno siano consci di "cosa" rappresenti quel luogo, quell’edificio e che tutto sia frutto di qualcosa di ancora peggio: l’ignoranza. La stessa ignoranza dalla quale non è immune l’AC Milan, vista l’attenzione che normalmente presta a tutto ciò che riguarda quello che è avvenuto prima del 1986 (l’anno dell’arrivo di Berlusconi): nessuna!». E aggiunge, prima dei cordiali saluti firmati Casciavit, lo storico soprannome dei rossoneri: «Fossi nei cugini nerazzurri boicotterei vivamente la scelta di acquistare proprio lì la loro mercanzia». Solo Inter Corriamo a vedere lo

store Solo Inter in via Berchet 1. Poltrone nerazzurre, molte immagini d’epoca e c’è pure il vino Bauscia, nomignolo dedicato agli esuberanti cummenda nerazzurri. Tutto molto curato anche dalla signora Milly Moratti, molto presente. Tra gli stand incontriamo Angelo Mario Moratti. Perché il negozio dell’Inter proprio qui, in

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1 la vetrina di «Solo Inter», 2 Quella di Milan Store: i due negozi del centro sono separati da circa una trentina di metri IPP

Paolillo: «Niente rivalità. Abbiamo solo trovato uno store in pieno centro a Milano»

Mazzola: «Io non l’avrei mai fatto». Rivera: «L’Inter è nato dal Milan... gli spettava...» quella che fu la culla del Milan? «E’ un caso — risponde tranquillo il vicepresidente dell’Inter — non lo sapevamo, davvero». Sulla parete c’è la foto corrucciata dell’avvocato Peppino Prisco che la parola Milan nemmeno la voleva nominare. Altri tempi. L’amministratore delegato e direttore generale nerazzurro Ernesto Paolillo ci tiene a sottolineare: «E’ assolutamente un caso, non vogliamo innescare alcu-

na rivalità. Prima avevamo un negozio in San Babila, che poi è diventato Zara: cercavamo un altro store in centro, l’abbiamo trovato vicino alla Galleria, a due passi dal Duomo e ci è sembrato il luogo ideale (proprio oggi Javier Zanetti presenta il suo libro, ndr). Tutto qui». Milan Store Il bello è che a due passi, circa una trentina di metri, dietro l’angolo c’è anche un Milan Store. Maglie, diavoletti di ogni tipo, tazze, sveglie foto autografate: un luna park per il tifoso rossonero. «Quando abbiamo letto del negozio dell’Inter nella sede storica del Milan è volato qualche sorriso nei nostri uffici — è il commento di Laura Masi, responsabile del marketing rossonero —. Noi non lo sapevamo. Tra l’altro da anni abbiamo due punti vendita importanti in centro, il megastore in Galleria San Carlo e quello, appunto, vicino a via Berchet. Se qualcuno ci avesse proposto l’antica sede, chissà, ci avremmo fatto un pensierino...».

Il fondatori del Milan furono tre inglesi che lavoravano a Milano: Kilpin (impiegato in una ditta di pizzi), Allison (agente di viaggi) e Davies (calzolaio che avrebbe fornito gratis le scarpe). Era la sera di sabato 16 dicembre 1899 , il trio si riunì con gli industriali Edwards e Nathan e un gruppo di italiani alla Fiaschetteria Toscana di via Berchet 1 e costituirono il Milan Cricket and Football club. Il Football Club Internazionale fu fondato la sera del 9 marzo 1908 al ristorante «Orologio» da 44 scissionisti in larga maggioranza svizzeri. Il gruppo si era staccato dalla società rossonera per dissapori e antagonismi tra dirigenti.

Mazzola e Rivera Ma come l’hanno presa i mitici rivali del passato Sandro Mazzola e Gianni Rivera? «Pensa te! — sono le prime parole del campione nerazzurro — Questa notizia mi dà un po’ una scossa. Forse diranno che sono antico, ma uno della mia generazione un negozio nerazzurro in terra rossonera non l’avrebbe mai aperto. Dev’essere sfuggito qualcosa a quelli del Milan...». Il commento del primo Pallone d’oro italiano è più smorzato. «Se lo sanno i nostri avi è un casino...». Poi continua, ridendo: «Vuol dire che a Milano convivono civilmente culture diverse... Una volta una storia del genere avrebbe fatto un certo effetto, oggi stupisce che ci si faccia caso visto che molti non si ricordano nemmeno dei pionieri. D’altra parte, l’Inter era nata da una costola del Milan, una parte gli spettava...». Così è se vi pare. Il derby quest’anno arriva in ritardo, ma è già cominciato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

No, anche se si tratta di un gran giocatore. E non solo perché sarebbe utilizzabile solo in campionato. Il Milan ha la tendenza a fare il massimo sforzo economico per gli attaccanti, ma il centrocampo avrebbe meritato maggiori attenzioni, perché l’età di Seedorf, Van Bommel e Ambrosini lo consiglia. Sa quali domande si ponevano molti tifosi in tribuna a San Siro domenica sera sul 4-0 contro il Chievo alla fine del primo tempo? La prima: ma quando esce Ibrahimovic (rimasto in campo altri 23 minuti a partita strachiusa)? E quando entra El Shaarawy? Lo svedese, nonostante le 4 partite saltate per infortunio, è uno dei più impiegati dall’allenatore: pagherà in primavera, come spesso. Quanto al giovane, c’è aria di sfiducia. Eppure San Siro avrebbe bisogno di un po’ di vento fresco: quando il Milan ci ha provato davvero (da Abate a Thiago Silva, da Boateng a Pato) non ha quasi mai sbagliato. Meglio andare a occhi chiusi su questo ragazzo, provarlo a fondo per darne un giudizio completo. Sarebbe un peccato, dal punto di vista del Milan, vederlo trasformarsi in un Matri, eccellente frutto del vivaio rossonero che oggi è una delle carte-scudetto della Juve.

De Laurentiis e l’orologio

Rubini, che classe!

Criticare la fidanzata di Lavezzi solo perché indossa monili pregiati in periodo di recessione è come far la morale a chi indossa la minigonna in un periodo nel quale sono in circolazione maniaci sessuali. Sono i criminali che non dovrebbero esser liberi di perpetrare danni, non gli altri a dover limitare la propria libertà per non subirli.

Lunedì notte, Raisport 2 ha trasmesso uno speciale dedicato ai 50 anni del Palalido di Milano, nell’ambito del quale si è parlato anche di Cesare Rubini, il «Principe» della pallanuoto e del basket. Mi ha colpito in particolare la signorilità e la sportività di un suo intervento alla «Domenica Sportiva» degli anni 70, commentando una sconfitta della sua Milano contro i rivali di allora di Varese. Saper riconoscere i meriti degli avversari: dov’è finito oggi questo esercizio?

Paolo Galli

Un’uscita infelice del presidente, censurata da molti altri lettori. Il lusso è accanto a noi, dovunque, ostentato in ogni vetrina e in tanti stili di vita che sono sotto gli occhi di tutti. E questo non giustifica alcun criminale. Se vogliamo dirla tutta, anche l’invettiva anti-Napoli era fuori luogo e la focosa Yanina se n’è opportunamente scusata.

Alberto Cancian (Venezia)

Un colpo di classe. Ai nostri giorni se ne vedono pochi del genere. In questo caso è lecito avere molta nostalgia. Ma è bello ricordare così Rubini di cui l’8 febbraio prossimo ricorre il primo anniversario della morte.

Quando il regolamento è una vera porcheria Sono il presidente della «Freccia Azzurra» di Gaggiano, nel Milanese, società iscritta alla Figc e che conta quasi 300 iscritti tra squadre di calcio e pallavolo. Vorrei raccontarvi ciò che è accaduto alla nostra squadra e che mi ha lasciato profondamente avvilito. Domenica 20 Novembre, mentre la nostra formazione Allievi disputava una partita, uno dei nostri dirigenti in panchina, Sergio Gaudino, è morto in campo stroncato da un infarto sotto gli occhi di suo figlio che stava giocando e di sua moglie che era tra il pubblico con il figlio maggiore. A seguito di una simile tragedia abbiamo deciso immediatamente di sospendere le attività agonistiche previste per quel giorno: una partita della squadra Juniores, in cui per altro gioca l'altro figlio di Sergio, e il derby fra la nostra Prima squadra e quella dell'Accademia Gaggiano Calcio. Un gesto che le squadre ospiti hanno condiviso, comunicandolo alla Federazione. L’altro giorno mi giunge il provvedimento della Figc: una multa di 250 Euro, la partita data persa e un punto di penalizzazione per aver fermato il campionato. Alla mia richiesta di spiegazioni la direzione della lega dilettanti ha risposto con un laconico: «E' il regolamento». Ecco, a questo regolamento che non tiene conto del dolore di una famiglia e di tutta la Freccia Azzurra io mi ribello. Questo non è il calcio in cui credo e che voglio insegnare ai nostri ragazzi. Per me lo sport deve essere prima di tutto educazione. Se non serve a veicolare valori ma solo a creare speranze di gloria, allora preferisco non farne parte. Sergio è scomparso poco prima di mezzogiorno e noi siamo stati con i carabinieri e la famiglia sul campo fino alle 14.00. Secondo la Federazione, un'ora dopo io sarei dovuto essere in campo con le bandiere e fare il tifo per il derby. Ecco il calcio di oggi. Antonio Sguinzi Presidente S.S. Freccia Azzurra 1945

Non abbiamo parole, letteralmente. Salvo un commento molto breve: questo non è il regolamento, ma una porcheria. Confido di trovare adesione anche negli uffici della Figc. Ci faccia sapere se avete ricevuto delle scuse ufficiali. Un abbraccio forte alla famiglia del vostro dirigente e a tutti voi.


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