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MICHELA PROIETTI

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LO SAPEVATE CHE…

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La milanese doc parla umbro

Sofia Catalano

Si definisce ‘provinciale inside’ invece è talmente milanese da avere avuto il prestigioso riconoscimento de l’Ambrogino d’Oro, lo scorso dicembre, festeggiato poi degnamente alla prima della Scala. Michela Proietti infatti è nata a Perugia, ma è ‘la milanese’ per eccellenza, visto che questo è anche il titolo che l’ha resa celebre come scrittrice oltre che come penna del Corriere della Sera.

Dallo storico quotidiano comincia infatti la sua vita in città.

Dopo gli studi a Perugia ho fatto la scuola di giornalismo della Rai e la mia destinazione sarebbe stata Roma, ma la prima volta che ho messo piede a Milano ho capito che questo era il mio posto. Subito. Ho tormentato il direttore della Scuola ed ho ottenuto uno stage al Corriere.

Era l’estate del 2003, torrida. Sono arrivata in agosto, ed ero felice, mi andava bene tutto persino il caldo. Viaggiavo in metro di notte e mi sentivo parte della metropoli, respiravo a pieni polmoni l’energia di una capitale. Il primo ‘monumento’ scoperto è stato il Corriere della Sera, passavo ore a guardare le foto degli illustri direttori, e in sala Albertini, un privilegio assoluto…

E lo è tuttora?

Di più. Ho imparato ad apprezzare tutto di questa città, divisa per quartieri come piccoli microcosmi. Pieni di botteghe e negozi di ricerca: come Wait And See dove ho imparato che il blazer non è solo blu, Orangorilla dove le pochette sono ricamate con frasi milanesissime, mi piace moltissimo anche Milaura in Corso Garibaldi per la sua ricerca.

E il celebre quadrilatero?

Lì si respira atmosfera internazionale, anche per il food, come dal Salumaio o al Sant Ambroeus con la nuova veranda esterna dove si può cenare, con un menu super. E sono contenta del ritorno del Baretto in via della Spiga. Dopo il Covid però apprezzo molto anche le cene a casa, se voglio farmi una coccola ordino la celebre cotoletta ‘orecchio d’elefante’ da Faravelli o prendo una golosità dal Nuovo Principe.

Luoghi del cuore?

Dalla Pinacoteca Ambrosiana, alla rotonda della Besana, passando per Santa Maria delle Grazie fino alla casa degli Atellani e Villa Necchi Campiglio, dove ho presentato per la prima volta il mio libro.

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