News Autunno 2007
Nella mia lunga carriera cinofila ho assistito a decine di seminari sulla razza tenuti da esperti di diversi Paesi e spesso durante l’esame dettagliato dello Standard i vari relatori hanno dato differente importanza ai diversi punti: chi sottolineava l’importanza degli angoli, chi il fatto che il Siberian Husky era un cane moderato ecc. e negli Stati Uniti ad un certo punto ci si era chiesti se non fosse il caso di aggiornarlo. Una speciale commissione creata dal Siberian Husky Club of America aveva steso una revisione dello Standard che è stata poi sottoposta all’approvazione dei Soci… e non se n’è fatto nulla in quanto le sfumature introdotte facevano pensare più a sottolineature di elementi già presenti nello Standard e forse trascurate da molti giudici ed alcune piccole ripicche piuttosto che veri e propri miglioramenti dello Standard di razza. L’unica cosa che aveva trovato quasi tutti d’accordo era la severa penalizzazione per quei cani che presentavano un mantello tagliato o anche solo pareggiato. Lo Standard attuale del Siberian Husky è stato considerato più che buono. E’ l’uso che ne viene fatto che influenza positivamente o negativamente lo sviluppo di una razza. Molti hanno letto lo Standard la prima volta che si sono accinti ad esporre un cane. L’hanno letto soprattutto per trovarvi una conferma alla convinzione che il loro cane era perfetto, mentre l’avrebbero dovuto considerare uno strumento di apprendimento e di lavoro. Dopo essersi resi conto che il loro primo cane non era perfetto, hanno utilizzato lo Standard per dimostrare a loro stessi (purtroppo!) che i cani degli altri non erano belli come il loro. In seguito hanno smesso di leggere lo Standard, dato che sapevano già tutto. Avevano perfettamente in testa quello che secondo loro era il Siberian Husky perfetto, un cane, guarda caso, del tutto simile al loro. Se qualcuna di queste persone ha poi iniziato ad allevare il passo da entusiasta proprietario, giustamente orgoglioso del proprio cane, ad allevatore ‘cieco’ (kennel blind come dicono gli americani) era stato da loro compiuto senza neppure rendersene conto. Purtroppo questo errore è stato e viene commesso da molti allevatori se ad un certo punto del loro cammino non si fermano un attimo e non riprendono in mano quel benedetto Standard di razza e si fanno un serio esame di coscienza assolutamente necessario, serio, né troppo severo, né troppo indulgente. Sappiamo che il primo passo in un buon programma di allevamento è fissare alcuni obiettivi basilari; stabilire il proprio modello ideale, immaginandosi non solo il tipo che si ritiene corretto, ma anche la sua struttura anatomica – funzionale. Non ci si deve fermare lì, perché salute, vigore e temperamento sono altrettanto importanti e ancor più il carattere di razza. Quando si alleva è importante sviluppare una propria graduatoria personale di valutazione per stabilire il valore del proprio ‘stock’di cani. Non si deve pensare di avere cani perfetti. Il cane perfetto non esiste, ma esistono cani che vi si avvicinano notevolmente. Le esposizioni vanno considerate come un’occasione durante la quale poter valutare la qualità dei propri cani confrontandola con quella degli altri allevatori per stabilire come sta procedendo il proprio programma. Se non si diventa il miglior giudice dei propri cani, si deve lavorare e cercare di diventarlo. Non si deve andare in esposizione per vincere, perlomeno non solo per vincere, ci si deve andare per aggiungere nuova conoscenza dalla quale ne può derivare un miglioramento del proprio programma di allevamento e cosa non meno importante trarre vantaggio da quello che fanno gli altri allevatori: se nel ring si presenta un cane interessante non si deve assolutamente evitare di migliorare il proprio stock solo per uno stupido orgoglio e non voler ammettere che un’altra persona ha prodotto qualcosa di interessante. Inserire sangue nuovo, diverso, in un programma di allevamento spesso evita di fissare piccoli difetti che con il passare delle generazioni possono diventare un tratto negativo costante, difficile da eliminare. Può trattarsi di mancanza d’eleganza, di leggera timidezza, di pelo leggermente molle, di piedi aperti ecc…; se chi alleva li ha presente e cerca di eliminarli dal suo stock futuro starà lavorando per il bene della razza, se invece pensa che tanto gli altri hanno difetti più importanti avrà fatto un cattivo servizio alla razza e al buon nome del suo allevamento.
Adele Oldani
SOMMARIO Autunno 2007 Presidente
Adele Oldani Responsabile Commissione Bollettino e Coordinamento di Redazione
Guido Barbieri
progetto grafico copertina
Gloria Di Petta
HANNO COLLABORATO
Silvia Aglietti Ornella Boni Mariuccia Bucco Stefano Cavalletti Elena Cavazza Luciano Caveiari Patrizia Corte Metto Gloria Di Petta Rosa Galluccio Adriana Iucolano Daniela Mancini Adele Oldani Cristina Paleologo Cristina Pezzica Olivia Piacentini Barbara Stefanelli Livio Succol Segreteria SHC-Italia via Gobetti 11 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331 775983 E-mail: info@shcitalia.it http://www.shcitalia.it Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) Ringraziamenti a: Flavio Rovelli
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Dal Presidente Un po’ di storia Il comportamento animale Vi parlo del mio Campione Atti del Convegno di Verona Monumento agli husky Agility for fun Siberian Husky compagno di vita Preparazione fisica del musher Un buon libro da leggere Incontri con Soci e cagnoloni I Soci raccontano Il Presidente risponde Dalla segreteria Registrazioni al ROI Escursione in programma Enigmistica
1 3 5 7 11 15 19 27 33 37 39 43 47 48 49 51 52
Inserto Registrazioni al L.O.I. di n.8 pagine
SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Adele Oldani Vice Presidente Guido Barbieri e Luca Brioschi Consiglieri Reginella Mazzina, Laura Pedullà, Olivia Piacentini, Giuseppe Prampolini COLLEGIO SINDACALE Gloria Di Petta, Cristina Pezzìca, Rosaria Rovito Supplente: Francesco Brusaferri COLLEGIO dei PROBIVIRI Stefano Cavalletti, Silvia Mazzani, Sella Giovanni Supplente: Maurizio Stuppia
Questo numero del “SHC-I News 3/2007 Autunno” viene messo in distribuzione in data 15 settembre 2007 Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.
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News Autunno 2007
“senza un passato non può esserci futuro” Testo di riferimento: SEPPALA’S Saga of the Sled Dog By Raymond Thompson Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusiva assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo capitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibile per tutti gli appassionati interessati.
SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO V
L’
ottava edizione della All-Alaska Sweepstakes era stata programmata per il 14 Aprile del 1915. Sepp sentiva che sia i suoi cani che lui erano pronti per provare a vincere. Per tutto l’inverno, i suoi cani avevano trasportato carichi e passeggeri su tracciati spesso mai percorsi, ed erano diventati molto resistenti riuscendo ad indossare le imbracature senza problemi per lungo tempo. Sepp evitava di allenare i suoi cani nei dintorni di Nome in modo che gli scommettitori non riuscissero a capire il vero valore del suo team, ed in modo che sembrasse che non stesse allenando i cani per le gare. Immaginando quanto dura potesse essere la competizione, Sepp e suo fratello Asle, che era estremamente pratico nell’usare gli attrezzi da taglialegna, costruirono una speciale slitta da gara. Lo spazio per trasportare merci o passeggeri fu ridotto della metà, riducendo notevolmente il peso. I pattini vennero invece lasciati come erano, in modo che Sepp potesse starci in piedi senza problemi. Allo stesso tempo poteva mantenere facilmente il controllo della slitta aggrappandosi alla barra. Sepp aveva anche sperimentato dei finimenti da gara molto leggeri fatti con cinghie di tessuto. Li aveva trovati estremamente performanti in quanto pesavano nettamente meno dei soliti finimenti fatti di cuoio usati dagli altri musher, Molte settimane prima della Sweepstakes, Sepp nutrì i suoi cani con uno speciale mangime a base di manzo e montone, nella proporzione di tre libbre di manzo ed una e mezzo di montone. Non tralasciò nulla in modo da arrivare alla gara nelle migliori condizioni possibili.
Finalmente i giudici del Nome Kennel Club lo invitarono ad iscriversi alla gara in quanto molti dei suoi conoscenti avevano parlato bene di lui, ed ovviamente Sepp accettò. Ora che John Johnson, “il Finlandese di Ferro”, vincitore delle ultime due edizioni se ne era andato dagli Stati Uniti, il favorito era Scotty Allen. Insieme a lui c’erano anche Paul Kjegstadt, Alex Holmsen, un eschimese da Council che tutti chiamavano Murphy e Sepp. Il team di Holmsen era composto da Siberiani; belli da vedere, ma un po’ anziani. Negli altri team i cani erano misti. Paul Kjegstadt era una specie di gigante norvegese. Proveniva da una delle più grandi fattorie della Norvegia, poche miglia a sud di Oslo. Più in la, nel 1950, Sepp vi fece visita con i suoi parenti quando fece un viaggio in Norvegia. Sepp vi rimase tre giorni, insieme ad un vecchio norvegese che aveva diviso una capanna con Paul in Alaska. Paul non aveva mai vinto alcuna gara importante, probabilmente a causa del suo peso ed in quanto era convinto che i bracchi fossero i migliori cani per qualunque gara. Paul aveva avuto un’ottima educazione ed era un vero gentiluomo, anche nello sport. Alla fine entrò nel business dell’allevamento di renne, e mentre si trovava al pascolo, una volta, rimase intrappolato in una tormenta di neve, rimanendo congelato. Sepp soffrì molto per la perdita dell’amico. Paul Kjegstadt fu il primo ad usare il traino a doppia corda; in quel periodo tutti usavano il traino singolo. Un mese prima della grande corsa, fu indetto un concorso per eleggere la regina della corsa. Molte furono le ragazze ad iscriversi, e colei che riceveva il maggior numero di voti sarebbe stata dichiarata
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News Autunno 2007 la “regina della Sweepstakes”. Ogni voto aveva il costo di un centesimo, ed il denaro raccolto sarebbe andato al vincitore della corsa. La grande Eagle Hall fu riccamente decorata. C’erano banchetti tutt’intorno la sala nei quali venivano esposti e venduti articoli di ogni genere per raccogliere soldi per i gareggianti. Il chiosco con l’insegna “Venite a guardare Stella” era il più gettonato. Stella doveva essere una ragazza che posava nuda, ma una volta pagato un dollaro per entrare, dentro c’era una vecchia cicciona con in mano una foto di una donna nuda. All’uscita, a tutti veniva detto di non dire niente a nessuno, così tutti uscivano entusiasti dal chiosco che continuava a fare soldi. Il giorno prima dell’inizio della gara il concorso raggiunse il suo apice anche se molte ragazze avevano già mollato. Durante l’inverno, Sepp e sua moglie Constance, vivevano nella zona dei torrenti. Anche lei era tra le concorrenti, e tutti i minatori della zona votarono senza indugi per lei. Il concorso arrivò fino al punto di avere solo due concorrenti: una ragazza della cittadina, Mrs.Davis, e Constance. Mrs. Davis, moglie di un ricco uomo d’affari della città, era in testa. I ragazzi che abitavano nella zona di Sepp si impegnarono duramente per far vincere Constance, ma i ragazzi di città non erano da meno. Una gran folla di gente si accalcò nella Eagle Hall la serata della finale del concorso, mentre le due concorrenti si davano un gran bel da fare per racimolare gli ultimi voti. C’era molta eccitazione nella sala man mano che si avvicinava il conteggio totale dei voti a mezzogiorno. Mrs Davis era in testa; aveva presentato un blocco pieno di voti all’ultimo minuto, ma Constance aveva fatto la stessa cosa. Il manager di Mrs Davis si affrettò a consegnare gli ultimi voti, ma anche il manager di Constance aveva il suo asso nella manica – 10.000 voti! Constance vinse il concorso con 102.430 voti contro i 75.450 di mrs Davis. Ma sia Constance che Sepp sapevano bene che la fortuna è un’immagine con molte facce. Per un po’ può sorridere ad un musher facendogli trovare un buon tracciato, vento debole e temperatura mite, ma un momento dopo la Dea Bendata può voltarti le spalle con una terribile tormenta di neve che si infrange sul viso del musher come cristalli di sabbia bianca. La posizione lungo il percorso di gara poteva essere decisiva nel caso di cattivo tempo. Evitare una tormenta, era solo una questione di minuti, ed era la fortuna a decidere, e gli avversari sarebbero rimasti intrappolati in un vorticoso, accecante ed opprimente lenzuolo di neve. Così, convinto dei suoi cani e sicuro che avrebbero percorso il sentiero più sicuro, Sepp sperava che gli elementi non si sarebbero accaniti sui partecipanti. Questa sarebbe stata una vera gara! E Sepp
era pronto. Sepp si sentiva anche, ed a ragione, fiero del fatto che sua moglie Constance era stata eletta regina della gara e sapeva che avrebbe tifato per il suo team per tutte e 408 le miglia del percorso tra Nome e Candle. Paul Kjegstadt, che di cani e di gare sapeva più di tutti noi messi insieme, aveva dato a Sepp molti ottimi consigli per affrontare il percorso: dove e quanto far riposare i cani, cosa dargli da mangiare e soprattutto gli aveva detto di non farsi convincere da Scotty Allen che sarebbe stato battuto. Paul era convinto che Scotty vincesse le gare un po’ per merito suo, ed un po’ bluffando. Su consiglio di Kjegstadt, Sepp si era preparato degli hamburger grezzi confezionati a panetti di circa tre libbre ciascuno, li aveva surgelati ed inscatolati in latte da olio combustibile, che aveva poi provveduto a sigillare bene. Li aveva poi disseminati lungo il percorso prima dell’inizio della gara seppellendoli sotto la neve nei posti che Paul gli aveva suggerito di usare come punti di ristoro. Una volta fatto questo, Sepp sentiva che nulla avrebbe potuto togliergli la vittoria dalle mani, incidente a parte. In aggiunta a ciò sulla nuova slitta costruita dal fratello, aveva messo uno speciale sacco a pelo ultraleggero. Per evitare eventuali sostituzioni di cani lungo il tragitto, ogni singolo cane fu fotografato con il suo nome, colore e segni particolari, e registrato in un albo al Nome Kennel Club. Durante i quattro giorni della gara, tutta Nome era un festa e l’entusiasmo non si spegneva mai, giorno e notte. L’interesse di tutti era solo per la grande gara e le strade erano piene di gente vestita con pellicce che andava a vedere i cani, avida di notizie riguardanti i team fino a che l’ultimo non avesse passato il traguardo. Finalmente arrivò il 14 aprile, il grande giorno, e l’arrivo della Regina fu preannunciato da uno squillo di trombe. Le donne impellicciate attendevano. La regina era trasportata da un team di huskies in pompa magna fino al palco. Constance portava una bandiera nella mano e sarebbe stata lei a dare il segnale di partenza lasciandola cadere. La sera prima della gara Sepp era talmente agitato che non era riuscito a dormire. Tutto il lavoro di allenamento fatto durante l’inverno era arrivato alla prova definitiva. Si era concentrato per giorni per quel evento e l’emozione lo indeboliva sempre più man mano che il giorno si avvicinava. Comunque, quando la regina lasciò cadere la bandiera a significare l’inizio, ed il team di Sepp lasciò la partenza, tutto era OK. Tutti i team, a parte il suo, erano partiti di gran carriera, ma Sepp sapeva che i suoi Siberiani iniziavano lentamente per poi finire in gran velocità, cosi si sedette sulla slitta lasciandoli fare come solo loro sapevano.
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continua ……
News Autunno 2007
di Trish Kanzler*
S
ul comportamento animale si sono scritti volumi e se ne continuano a scrivere. La conoscenza dell’ uomo sul comportamento animale cambia e migliora in continuazione. Per molti anni gli esseri umani hanno cercato di differenziarsi dal mondo animale dichiarando umani e non-umani comportamenti, ed emozioni; definendo solamente propri degli uomini risentimento, pregiudizio, amore ecc. Credo che ora ci troviamo in una fase di crescita umana, in cui ci si rende conto che non siamo separati dal mondo animale, ma ne facciamo parte. Tutti gli animali ci parlano e noi riteniamo che dato che non parlano la nostra lingua essi siano meno intelligenti. La domanda che vi pongo è: se le altre specie animali comunicano tra loro e si capiscono e quando comunicano con noi non capiamo, chi è il più intelligente? L’argomento di questo articolo è “Il comportamento animale riferito ai cani da esposizione”. Parlerò di alcune mie osservazioni sui cani e sul comportamento umano, degli effetti positivi e negativi e di alcuni atteggiamenti. Tratterò le situazioni che seguono. 1. Sono ad un’esposizione importante tenuta al coperto, molto rumorosa. Mi trovo nella mia postazione con sei cani. Una persona nuova che ha frequentato poche esposizioni entra con il suo unico cane e si sistema vicino a me. Cerca disperatamente di fare ciò che pensa sia giusto tenendo il cane fuori dalla gabbia e lasciando che diversi estranei lo accarezzino; pensa che questo rilassi il cane. Io vedo un cane che inizia a provare stress. Noto questi segni: il cane ha gli occhi spalancati, le pupille dilatate, la respirazione breve e accelerata, la coda bassa e sta appiccicato al proprietario. Secondo me sono segni di un sovraccarico sensoriale. Suggerisco a questa persona di osservare i segni del suo cane, spiego che sono segnali di stress e di confrontarli con i cani nelle mie gabbie. Nessuno dei miei cani ansima o sembra a disagio. Evidentemente si tratta di un cane ben educato, semplicemente frastornato dalla nuova situazione. (E’ la stessa sensazione che io provo quando utilizzo un mezzo di trasporto pubblico). Le suggerisco di portare il cane a camminare vicino a ring tranquilli, evitando i bambini, le zone particolarmente rumorose e lasciargli ispezionare l’ ambiente, dargli tutte le opportunità di sporcare, parlargli in modo gioioso, rassicurante e non permette-
re che le persone l’accarezzino a meno che non sia il cane a saltar loro addosso. Chiederete: “Non permettere alle persone di accarezzarlo?” Esatto, non incoraggiate le persone ad accarezzarlo, ricordatevi di quando eravate piccoli e vi recavate alle feste di famiglia e magari avevate una ventina di vecchi zii e zie e tutti volevano abbracciarvi e baciarvi contro la vostra voglia. Avere estranei che vi stanno addosso quando siete nervosi innervosisce e vi fa sentire a disagio. Dopo aver fatto passeggiare il cane e dopo che ha sporcato fatelo rilassare nella sua gabbia. Se siete arrivati presto potete preparare il cane, toelettarlo leggermente, ma se è ancora nervoso lasciate perdere. Quello che volete è che il cane abbia una buona impressione dell’esposizione. 2. Vedo un uomo giovane con un bellissimo cucciolo alla sua prima esposizione. Si tratta di una Speciale. Il proprietario cerca di far trottare il cane avanti e indietro cercando di farlo rilassare e tenerlo sotto controllo. Non c’è nulla che mi preoccupi, il problema è che l’uomo continua a dare strattoni al cucciolo per tenerlo lontano dai suoi piedi. Vedo un cucciolo felice ed eccitato che non sa più dove guardare, così eccitato che ha dimenticato tutto quello che ha imparato, perché è messo in soggezione da questo posto sconosciuto. Osservo per cinque minuti e poi mi avvicino all’uomo e dico: “Non strattoni in giro il tuo cucciolo” Glielo ripeto tre volte in 10 minuti. Continua a strattonare il cucciolo. Mando un’altra persona a parlargli. Inutilmente. Il suo commento era che non voleva fare brutta figura. A causa del suo interesse per se stesso e non per quanto provava il cane, era in grado di distruggere la sicurezza del cane in meno di 15 minuti. Il cucciolo avrà associato l’esposizione a disagio e ansia. Questo cane è riuscito a finire il campionato. Sarebbe stato anche un cane da BIS se non fosse stato per il suo proprietario che gli aveva distrutto la possibilità di presentarsi con gioia durante il giudizio. 3. Avete un cane in esposizione e, che ansimi o no, la sua coda è bassa. Se quando lo portate a passeggiare la coda del vostro cane è normalmente portata alta, se tiene la coda bassa vi sta dicendo che non è a suo agio ed è nervoso. Ho visto che se piazzate il cane come farete durante il giudizio (non preoccupatevi se non è perfetto) e alzate la coda, partendo dalla base, dove inizia la
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News Autunno 2007 coda, e accarezzate lo delicatamente sotto la coda sentirete la tensione nella coda diminuire. Questa sensazione è inoltre trasmessa al sistema nervoso, arriva al cervello e aiuta a stimolare un rilassamento. In teoria è la stessa cosa di quando vostra madre vi diceva di sorridere e fare un viso contento quando eravate adirati. E’ difficile restare arrabbiati se vi sforzate di sorridere e ridere. Lo stesso vale per il cane, se la coda è alta e rilassata è più difficile aver paura. 4. Il cane borbotta o ringhia quando qualcuno lo tocca. Ho notato che molti Siberian Husky che manifestano questo comportamento sono cani particolarmente ‘vocali’ e hanno molto da dire. Se volete esporre un ‘parlatore’ dovete iniziare a cambiare questo suo atteggiamento a casa. Innanzi tutto non permettendoglielo. Poi dissuadendolo. Significa non permettergli più di borbottare quando gioca o quando gli portate via un giocattolo. Dopo che ha imparato a casa, portatelo fuori, fatelo toccare da estranei e premiatelo quando non si esprime verbalmente. 5. Aggressività verso gli altri cani. Qui una risposta semplice non può bastare. Vedo cani giovani che sono aggressivi con gli altri cani per paura, per mancanza di socializzazione con altri cani e quindi mordono come meccanismo di difesa. L’aggressività nei cani adulti è normalmente dovuta a scarsa disciplina da parte degli esseri umani che non gli hanno insegnato limiti e regole. L’aggressività nei Siberian Husky può normalmente essere curata. 6. Il cane ipereccitato, felice, che non ubbidisce quando è in esposizione. Questo cane è effettivamente sovraccaricato da un punto di vista sensoriale. Se vi ricordate della prima volta in cui avete visitato una fiera e quanto eravate eccitati è la stessa cosa per questo tipo di cani. Arrivate in esposizione per tempo e iniziate a girare intorno con il cane. Questo gli darà la possibilità di vedere tutto e poi inizierà ad ascoltarvi un po’ di più, perché riesce a sentirvi. Poi 15 – 20 minuti prima di entrare nel ring prendete il cane, portatelo fuori e lavoratelo facendolo trottare in ampi cerchi. Questo allenterà i muscoli del cane; fategli abbassare la testa e focalizzare la sua attenzione su di voi. Dopo averlo fatto lavorare in grandi cerchi, iniziate a dare al cerchio una forma ad uovo poi potete anche muovervi a fianco del cane che trotterella nel movimento avanti e indietro. Se potete, cercate un altro cane che possa trottare avanti e indietro con il vostro; una volta il vostro cane starà davanti e una volta dietro all’altro cane.
7. Cani che sono felici sino a quando qualcuno non cerca di toccarli e si allontanano con paura. Alcuni di questi cani amano la compagnia degli umani ma diventano ansiosi quando qualcuno pone loro pressione con un contatto fisico. Questo tipo di cane spesso salta addosso alle persone ma quando queste allungano una mano per toccarlo si allontana. Per qualche motivo trovo che questi cani diventano nervosi se vengono spinti ad essere amici al contrario di quando sono loro ad iniziare un rapporto di amicizia. I passi seguenti sono stati molto utili nel cambiare questo comportamento: a. NON permettete alle persone di accarezzare il cane prima che si sia stabilizzata una situazione di addestramento. b. mescolate il cibo del cane con diverse uova e poi cuocete il tutto al forno come se fosse una torta di cioccolato. Tagliatela poi a pezzetti in modo da poterli dare in mano ad altre persone perché li diano al cane. Pregate le persone che daranno il bocconcino al cane di non parlargli e di non guardarlo negli occhi, semplicemente devono allungare la mano con il cibo. In alcuni casi dovranno lasciare cadere il cibo per terra. c. non sgridate mai il cane quando salta addosso alle persone. Se sta saltando addosso a qualcuno e voi non volete che lo faccia, prendetelo mettendo semplicemente il braccio sotto il petto e lodatelo. Ricordatevi che vogliamo che abbia fiducia nelle persone quindi non scoraggiatelo. d. Insegnategli il “resta fermo” (fermo in piedi) a casa e continuate sia fuori che in esposizione. e. diventate abili nel mostrare la chiusura del vostro cane; questo diminuirà la sua paura degli estranei e gli eviterà la possibilità di prendere malattie dagli altri cani in competizione. Ricordate che lo studio del comportamento umano e animale dura tutta una vita. *Trish Kanzler è una delle figlie di Kathleen Kanzler, una delle più famose allevatrici e giudice di Siberian Husky con affisso Innisfree. Presenta cani in esposizione da 35 anni, sin dalla più giovane età ed ha vinto con il Campione Innisfree’s Sierra Cinnar un Best in Show a Westminster, la più importante ed esclusiva esposizione negli Stati Uniti. Ha fatto anche sport con i cani, si è cimentata nell’Obedience e nel lavoro di Therapy dog. Attualmente si sta cimentando con l’Agility.
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(Traduz. Adele Oldani)
News Autunno 2007
G.P.E.
SHINE LIKE A STAR OF NORDICA
“Neena” (Oumiak’s That’ll Keep You x Ch. Oh Sweet Victory Of Nordica) Femmina – grigio/bianco – occhi marroni
nata il 28.04.06
Giovane Promessa ENCI Giovane Campionessa RSM
B
eh, parlare di Neena è come parlare di tutto il riassunto della mia vita col Siberian Husky fino ad oggi. Non credevo che sarei ritornata a scrivere sul notiziario di qualche altro siberian di mia proprietà, ma come si dice: “mai mettere limite alla provvidenza”. La storia di Neena inizia l’anno scorso, quando ormai da circa due anni avevo perso il mio ultimo siberian, la mia Campionessa Internazionale Crowning Glory For Balalaika, per gli amici semplicemente “Glory”. Pensavo veramente di aver smesso con l’allevamento, con le expo e con tutto il resto, per via delle amare delusioni da parte di persone che credevo amiche e che invece si sono rivelate l’esatto opposto, per gli eventi infausti della vita e per gli impegni universitari e familiari che prendevano il sopravvento. Ma non nego che dentro di me bruciava ardentemente il desiderio di avere con me ancora un cane di questa splendida razza e il pensiero di buttare via 13 anni della mia vita con e per i siberiani mi soffocava. Non ho mai smesso di tenermi aggiornata su ciò che accadeva intorno ai siberians, tramite internet, notiziari di club, ecc, e di tanto in tanto fantasticavo sul futuro, ma così come i miei pensieri apparivano così finivano per sparire. Poi un giorno navigando su internet mi imbatto sul sito “Of Nordica” di Dora Nagy Zajane (persona straordinaria che tra l’altro ha giudicato ad un ra-
duno organizzato dal SHC-I a Bologna) e noto che ha una cucciolata di due soggetti veramente molto belli e che rispecchiano un po’ il mio tipo di siberians, così la contatto e mi dice che la femminuccia non è prenotata mentre il maschietto si. Avendo deciso di trascorrere le nostre vacanze nella bella città di Budapest, esprimo a Peppe il mio desiderio di visitare anche questo allevamento e magari dare un’occhiata a quella bella bimba che avevo visto solo in foto e… morale della favola siamo tornati a casa con la nostra bellissima Neena! Appena rientrati dalle vacanze, non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo iscritto la nostra piccoletta al raduno annuale SESHI, dove nonostante fosse stata presentata in modo impeccabile è riuscita ad ottenere solo la qualifica di molto promettente… forse anche per colpa del mio ritardo nell’entrare nel ring, perché stavamo pranzando e non sapevo che i giudizi fossero iniziati di nuovo… comunque chiedo ugualmente spiegazioni al giudice e lui molto cortesemente e amichevolmente mi dice che la mia cuccioletta non ha alcun problema, e anzi quando lui ha in mente un cucciolo di husky il suo tipo è come la nostra Neena e qui iniziano a sorgere un po’ di dubbi e a pensare su cos’è che non andasse. In tutta sincerità siamo rimasti un po’ male, ma tengo a precisare che non abbiamo mai perso la fiducia in lei e abbiamo fatto bene, visto che la sua
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News Autunno 2007 carriera è stata poi un continuo crescendo. All’età di 5 mesi debutta ad una regionale in classe debuttanti e vince la classe aggiudicandosi poi il titolo di Best in Show tra i debuttanti, a sei mesi fa la sua prima uscita in juniores alla nazionale di Napoli, vincendo la classe e sbaragliando tutti piazzandosi sul gradino più alto del podio del Best in Show juniores e poi ancora viene esposta in classe giovani a 10 mesi e maggiormente presentata dalla mia carissima amica Carla, vince sette esposizioni su otto totali e si aggiudica in un mese e mezzo il titolo di Giovane Promessa ENCI. Di queste otto expo, quelle che ci sono rimaste di più nel cuore sono due, la speciale razze nordiche di Modena, dove il giudice specialista americano, il sig. Holabach le ha fatto vincere la classe bissando il risultato del giorno precedente con l’Int. Reggio Emilia e ci ha riempito di complimenti e il raduno CIRN di Livorno con la giudice specialista americana, la sig.ra Willhauck, con la quale la nostra Neena, non solo ha vinto la classe giovani, ma si è aggiudicata il titolo di Miglior Giovane (tra l’altro preso anche il giorno prima all’Int. di Livorno) e classificandosi poi 3^ al BIS giovani delle razze nordiche!
Che dire, davvero niente male! A soli due mesi dalla conquista del titolo di Giovane Promessa ENCI, la mia Neena mi ha regalato un'altra grossa soddisfazione… è divenuta anche Giovane campionessa della Repubblica di San Marino, aggiudicandosi anche il risultato di Miglior Giovane siberian husky!!! Grandioso! Spero con tutto il cuore che tutto ciò possa essere l’inizio di una brillante carriera e che altri titoli possano aggiungersi a questo e che Neena possa trasmettere in futuro le sue grandi qualità anche alla sua discendenza Per questa magnifica femmina non smetterò mai di ringraziare le persone che più mi sono state e sono vicine e che mi seguono in questa magnifica avventura… GRAZIE! Dora, Peppe e Carla GRAZIE! Mamma, Papà e Maria per la sopportazione e GRAZIE! Neena per esser qui con me!!!
Rosa Galluccio www.balalaikasiberians.it
Padre
Ch. SNOWFIRE'S AVATAR YVAR Ch. CADOHI'S MIK-L ANGELO O'SNOKING Ch. CADOHI'S WAKE UP LITTLE SUZI Ch. ARCTICLIGHT'S MAGIC DREAMER Ch. ARCTICLIGHT'S NUMBER ONE SON ARCTICLIGHT'S NUMBER ONE BELLE Ch. ARCTICLIGHT'S RED KELLY OUMIAK'S THAT WILL KEEP YOU Ch. INNISFREE’S.FIRE AND FROST Ch. ARCTICLIGHT'S ROWDY ROSCOE Ch. ARCTICLIGHT'S SHADRINA Ch. OUMIAK'S OASIS SHADRIN Ch. KRISTARI'S HAPPY GLOBETROTTER Ch. HIGHTOWER'S BAMBOO Ch. ARCTICLIGHT'S MISTERY EYES
Madre
Ch. KALONIK'S WOODCHIP Ch. INNISFREE’S CHIPS AHOY INNISFREE’S DESIGNING WOMAN Ch. KRISTARI'S HAPPY GLOBETROTTER Ch. INNISFREE’S TEMPO KRISTARI'S MELODY Ch. INNISFREE’S PERSIAN RUG Ch. OH SWEET VICTORY OF NORDICA Ch. KRISTARI'S HAPPY GLOBETROTTER Ch. BIG FOOT TRAFFIC JAM Ch. PARTY COLOR EYES CORA LOVE ME DO OF NORDICA KOROKA ERIK NANOOK Ch. I SEE YOU ICEFLOWER OF NORDICA AMULETT INCA
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News Autunno 2007 Da : ATTI DEL CONVEGNO
IL CANE: ORIGINI, EVOLUZIONE, CULTURA Verona 6 Maggio 2007 Palazzo della Gran Guardia Organizzato dal Comune di Verona Assessorato alle Politiche Ambientali e dall’Associazione Gruppo Cinofilo DLF
Introduzione Dalla genetica abbiamo appurato che il cane deriva dal lupo, cosa fino a qualche anno fa per niente certa; ricordiamo a tal proposito le tesi Lorenz che ipotizzavano nel lupo e nello sciacallo i progenitori del nostro cane. La socialità del lupo e la relativa struttura del branco, si possono considerare aspetti consolidati L'ambiente ha determinato e forgiato la sua caratteristica di animale sociale. La continuità della specie risiede nel branco. Gli elementi che compongono il branco, sono legati fra loro da un vincolo fortissimo. Il branco è retto da una gerarchia ferrea, il dominante ha la responsabilità della continuità della specie. Da quando l'uomo incontrò il lupo, lo ha manipolato, esaltandone alcuni aspetti morfologici comportamentali, adattandolo alle più svariate esigenze, ma questo significa che lo ha fatto diventare un'altra cosa? un'altra specie ? Quando nel cane abbiamo fissato una manipolazione, l'abbiamo resa ripetibile, trasmettibile da padre in figlio, abbiamo creato uno stato che chiamiamo razza. Le razze, acquisiscono tali caratteristiche da ipotizzare differenziazioni totali tra cane e cane e più in generale dal loro progenitore che è il lupo?
Se così fosse dovremmo rivedere tutto il concetto di convivenza che abbiamo con il cane, riadattandolo ad ogni specifica razza. Per dare un volto alle caratteristiche di una razza, dovremmo risalire di generazione in generazione, di razza in razza, su su fino ad arrivare al lupo. Quindi, quanto valgono le differenziazioni determinate dalle razze? L'incontro tra uomo e lupo, comunque si è dimostrato proficuo, il matrimonio regge ancora, anche se in maniera coatta. Bisognerebbe chiedere al nostro cane se oggi, dopo 12-15.000 anni è ancora contento di stare con noi, perché fino ad ora lo abbiamo trasformato, utilizzato, sfruttato, adattato a tutte le nostre esigenze, più o meno nobili, e lui ci è sempre stato al fianco senza mai essere ascoltato. Quando il cane serviva per alleviare le fatiche del lavoro o per dare sicurezza, trovava nel proprietario un padrone, da quando invece il cane serve per dare piacere al proprietario, ha trovato un subordinato che crede di essere il depositario delle esigenze del proprio cane pensandolo un essere umano "particolare", più precisamente se stesso, soddisfacendo le proprie esigenze più che quelle del cane. Proprio ora che i proprietari vivono per il cane, questi cani vanno in depressione, c'è qualcosa che non và.
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News Autunno 2007 Vengono messe in discussione antiche convinzioni, fioriscono nuove teorie: il cane non è il lupo, non è più sostenibile la teoria della dominanza, dal cane non si pretende più ubbidienza, ma si chiede collaborazione. In questa sorta di rivalutazione canina (caninesimo), il cane ci va in depressione. Nasce spontanea una domanda: Quale cultura per il cane oggi ?
Recentemente è stato sequenziato l'intero genoma del cane. Abbiamo così a disposizione una quantità di informazioni che ci consentono di studiare popolazioni selvatiche (lupi) e domestiche (cani) per identificare quei sistemi genetici che controllano l'accrescimento, lo sviluppo, alcuni comportamenti e molte patologie congenite, che spesso assomigliano alle patologie umane. Lupi e cani possono così contribuire ulteriormente al miglioramento del benessere umano.
L'ORIGINE : LO STUDIO DEL DNA DEL LUPO
RAZZE E COMPORTAMENTI
prof. Ettore Randi Dirigente di ricerca e responsabile del laboratorio di Genetica dell'Istituto - Nazionale per la Fauna Selvatica Le informazioni paleontologiche di cui disponiamo suggeriscono che il cane sia stato addomesticato circa 15.000 anni fa. L'identificazione della specie selvatica: lupo, sciacallo o altre specie di canidi, da cui il cane ha avuto origine è rimasta incerta e controversa fino a quando, negli ultimi anni la genetica del DNA ha fornito una risposta molto chiara: il lupo (Canis lupus) e solo il lupo è l progenitore selvatico di tutte le razze di cane domestico. La genetica fornisce altre informazioni importanti per capire dove e come i cani abbiano avuto origine. Molto probabilmente i cani hanno avuto origine dall'addomesticamento di popolazioni asiatiche di lupi. La genetica indica chiaramente che le antiche razze canine presenti nel continente americano prima di Colombo sono di origine Euroasiatica. Popolazioni di cani ormai completamente inselvatichiti, come il dingo australiano, sono pure di origine Euroasiatica. Il cane non è stato addomesticato una sola volta, ma a seguito di episodi multipli di addomesticamento. Perciò la diversità genetica presente nelle più di 350 razze di cani attualmente esistenti è molto ampia, così come ampia è la diversità genetica presente nelle popolazioni di lupo in Eurasia ed in Nord America. E' questa diversità genetica che ha consentito la realizzazione dei processi di selezione artificiale che hanno dato origine alle razze canine, così profondamente differenti fra loro per dimensioni e forma del corpo, struttura morfologica e colorazione dei mantelli, adattamenti all'ambiente e per i loro comportamenti. Le moderne razze canine originano negli ultimi 200 anni, tramite procedure di selezione di varianti morfologiche e comportamentali, ed utilizzando schemi di riproduzione almeno parzialmente chiusa all'interno di gruppi famigliari. Perciò le razze canine sono in buona parte geneticamente distinte.
sig.ra Alexa Capra Esperta di comportamento del cane Le razze sono tradizionalmente divise in gruppi a seconda del compito svolto in origine e delle caratteristiche morfologiche, sulla base delle evidenze e fenotipiche. Per introdurre l'argomento "origini delle razze" ho preferito scegliere come riferimento la recente ricerca sul genoma del cane, che ha prodotto diversi studi sulla prossimità genetica delle razze canine. Diversi studi hanno confermato l'ipotesi di una discendenza monofiletica dal lupo, che si sarebbe adattato a vivere in un ambiente antropico e quindi evoluto nel cane di villaggio, o cane pariah, originati in Asia, si sono diffusi al seguito delle migrazioni umane in Africa a sud e a nord fino all'Artico, adattandosi alle diverse condizioni climatiche e differenziandosi prima di tutto per effetto dell'isolamento geografico. Il passo successivo nell'evoluzione delle razze canine è legato all'effetto che può avere sulla popolazione la preferenza accordata a particolari individui nelle cucciolate. Tale selezione viene definita postzigotica, in quanto interviene non sulla scelta dei riproduttori, ma sulla diversa possibilità di sopravivenza dei cuccioli e la successiva trasmissione e diffusione delle caratteristiche favorite dalla popolazione. Secondo Raymond Coppinger, un tipico esempio di quanto la selezione post-zigotica possa influenzare le caratteristiche di una popolazione canina è rappresentato dai cani da guardia del gregge. Nella transumanza è possibile individuare diversi fattori ambientali e culturali, naturali e umani, che hanno determinato e mantenuto nei secoli le caratteristiche fisiche e comportamentali dei cani da guardia del gregge. L'aspetto "culturale" nello sviluppo dei cani da guardia del bestiame è evidente già da uno scritto del 1833 di Charles Darwin. Originario della Gran Bretagna, isola popolata da pecore ma priva da secoli di grandi predatori, il grande studioso osserva stupito l'educazione dei cuccioli destinati a custodire il gregge nelle lande
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News Autunno 2007 dell'Uruguay: "... il metodo di educazione consiste nel separare il cucciolo, ancora molto piccolo, dalla madre, e abituarlo alla compagnia delle pecore. Una pecora viene trattenuta 3 o 4 volte giorno, per far succhiare il cucciolo, e gli si prepara una cuccia con della lana. In nessun momento gli è permesso formare un legame con altri cani o con bambini della famiglia. Il cane viene, inoltre, castrato, in modo che una volta adulto non abbia nessuna motivazione a legare con individui della propria specie. Con questa educazione il cane non avrà nessun desiderio di abbandonare il gregge...". Solo in una fase successiva la diversità delle razze viene determinata dalla selezione per caratteristiche comportamentali, scegliendo con cura quali individui riprodurre (selezione pre-zigotica). Le prime evidenze storiche di tipologie distinte nel cane risalgono a 5.000/6.000 anni fa, e da allora c'è stato un incremento nella diversità e nella specializzazione delle razze. Durante l'epoca romana, la maggior parte delle tipologie conosciute oggi cani da caccia, da guardia, da pastore e da compagnia - erano ben definite. L'isolamento riproduttivo tra le razze viene formalizzato con l'evento dei club di razza a metà del diciannovesimo secolo. Da quel momento, la comparsa delle barriere di razza, nessun cane può essere registrato in un registro di razza a meno che entrambi i genitori siano a loro volta registrati, questo ha assicurato un relativamente chiuso gruppo genetico tra cani di ogni razza. Aspetto, attitudini e personalità Il comportamento tipico di una razza può essere considerato come il risultato di una complessa interazione tra tre fattori: l'aspetto fisico, le attitudini in compito e la personalità. L'aspetto. La continua selezione di individui con superiori capacità in un compito risulta in una forma unica (Coppinger). L'interazione tra morfologia e comportamento risulta evidente nell'analisi comparativa di due specialisti: il Greyhound e l'Alaskan Husky. La diversa struttura morfologica determina la rispettiva abilità nella corsa. Il primo è selezionato per corse di velocità su brevi distanze. Raggiunge una velocità massima di 58 km/h, e ha una tipica andatura nelle corse a salti. L'Alaskan Husky è una razza non riconosciuta, selezionata attraverso incroci mirati a produrre un cane competitivo per gare di sleddog su lunghe distanze. .... nell'Alaskan Husky la morfologia è il miglior compromesso tra dimensioni (taglia maggiore = minore energia spesa per coprire distanza) e peso
(peso maggiore = minore capacità di disperdere il calore accumulato nello sforzo). Le attitudini. ... le attitudini sono indicate negli standard ufficiali con una terminologia generica, descrittiva del compito svolto dalla razza. Una analisi approfondita dei fattori che concorrono a determinare l'attitudine in un compito è stata fatta su tipologie differenti e complementari... La personalità. La personalità è descritta come l'insieme delle tendenze ereditate e precocemente esibite che continuano durante la vita dell'individuo e servono il temperamento.(Jones, Gosling 2005). Oltre alla morfologia (descritta con grande precisione negli standard ufficiali), e alle attitudini, per valutare il comportamento tipico di una razza è necessario introdurre un terzo parametro, definito "carattere e comportamento" negli standard, e personalità o temperamento nelle pubblicazioni scientifiche. Come riportato da una recente pubblicazione scientifica "Esaminando gli standard caratteriali delle razze negli standard FCI o AKC, è difficile identificare tratti comportamentali e differenze nel comportamento e nel temperamento dato che le descrizioni sono piuttosto vaghe ed espresse in un linguaggio non tecnico. ....Sarebbe sicuramente utile e interessante approfondire e valutare come i fattori che determinano l'attitudine in un compito interagiscono e almeno in parte si sovrappongono alle caratteristiche della personalità del cane in razze selezionate per compiti simili o differenti. In che modo la cultura occidentale moderna influenza l'evoluzione attuale delle razze, e in che modo le caratteristiche comportamentali delle diverse razze influenzano la capacità del cane di risolvere problemi di apprendimento sociale sono gli argomenti di due pubblicazioni recenti e di grande interesse. DAL LUPO AL CANE DAL PUNTO DI VISTA DELL'ETOLOGIA dott.sa Nadia Francia Reparto di Neuroscienze comportamentali, Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze, Istituto Superiore di Sanità. Il rapporto uomo-cane da sempre viene descritto come un'alleanza, una simbiosi mutualistica, un patto affettivo suggellato dall'imprinting crossspecifico, un fenomeno biologico e zooantropologico insieme. La più antica testimonianza sul progenitore del cane domestico (Canis familiaris) è stata rinvenuta nel sito archeologico Natufiano di Ein Mallaha (I-
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News Autunno 2007 sraele), con il ritrovamento della sepoltura di un uomo anziano con un cucciolo di lupo (Canis lupus) addomesticato di 4-5 mesi di età. L'uomo giace rannicchiato nella tomba, con una mano appoggiata sul torace del cucciolo, una postura che lascerebbe intuire il valore affettivo che già 14.000 anni fa gli ominidi attribuivano a questo animale. Indubbiamente, la domesticazione del cane ha rappresentato un evento vantaggioso nell'evoluzione della specie umana. Una volta superata la reciproca paura e diffidenza, questo animale divenne infatti un partner ideale nella tecnica di caccia cooperativa e un guardiano affidabile, ricoprendo un crescente ruolo di interscambio affettivo nell'ambito della comunità umana. Nonostante il processo di domesticazione, molte delle caratteristiche etologiche correlate al comportamento sociale del cane sono rimaste sostanzialmente invariate nel corso dell'evoluzione, e non sono perciò dissimili da quelle dei loro antenati selvatici, i lupi. I lupi sono predatori carnivori che vivono aggregati in piccoli branchi, caratterizzati da una forte organizzazione gerarchica all'apice della quale si situa un individuo adulto "alfa", che domina su gli altri membri del gruppo. Nei lupi entrambi i sessi ricoprono questo ruolo sociale. Analogamente, i cani identificano come branco il nucleo famigliare umano dal quale sono accettati, riconoscendo come "capo", ovvero individuo "alfa", uno dei membri della famiglia. Come nei lupi, e più in generale nei canidi selvatici, i cani domestici esprimono i comportamenti aggressivi attraverso repertori comportamentali ritualizzati, che si basano sulla mimica facciale e la postura del corpo, e solo raramente si impegnano nel conflitto fisico diretto finalizzato al ferimento del contendente. La convivenza (e la co-evoluzione) con l'uomo ha tuttavia ampliato il naturale repertorio comportamentale del cane, arricchendolo di nuovi moduli che hanno facilitato la possibilità di comunicazione con il partner umano e il suo nucleo sociale stabile, rafforzando il reciproco legame empatico e l'abilità nota come "reciprocal mind reading" (lettura reciproca di stati emotivi in assenza di un comune linguaggio articolato e capacità reciproca di modificare gli stati emozionali). Recenti studi hanno infatti chiaramente dimostrato una maggiore abilità dei cani, rispetto a lupi addomesticati e scimpanzé (filogeneticamente più vicini all'uomo), a "leggere" ed interpretare correttamente il significato delle espressioni facciali, degli sguardi e delle modificazioni vocali utilizzate dall'uomo nella comunicazione sociale. Tale abilità sociocognitiva è una peculiarità specie-specifica del cane, che è stata selezionata nel corso della domesticazione e rappresenta un processo di evoluzione convergente con la specie umana.
CONVIVENZA TRA UOMO E CANE OGGI dott.sa Sabrina Tonutti Antropologa - Università degli Studi di Udine I cani sono una presenza fondamentale nella nostra società, in qualità di pet, cioè animali da compagnia. E' opinione ancora oggi diffusa che la loro presenza accanto all'uomo sia un fenomeno esclusivo della società industriale in cui ha avuto luogo l'urbanizzazione e si è raggiunto un elevato stile di vita. Talvolta la presenza dei pet nelle case e l'affetto di cui sono oggetto vengono addirittura giudicati come "degenerazioni" o "vizi" delle società opulente, conseguenza di una "deriva" non presente invece in società "tradizionali", che hanno maggior contatto con il mondo naturale. Il realtà, queste opinioni si dimostrano errate e fallaci se analizzate alla luce dei riscontri storici, antropologici ed etologici. Scopriamo infatti che anche nella nostra antichità (greca e romana) esistevano animali da compagnia, accolti nelle case come "beniamini" e prediletti (sopratutto cani e cavalli). E pure rivolgendo lo sguardo al passato di altre grandi civiltà , scopriamo che, per fare un esempio, alla corte imperiale cinese, durante la dinastia manciù (dal XVII secolo) i cani pechinesi assursero al rango di "mandarini" e ricevettero i titoli di duchi e principesse; a corte questi pet erano trattati come bambini, accuditi, portati "addosso" nelle ampie maniche dei vestiti indossati sia dagli uomini che dalle donne. Le ricerche etnografiche (presso culture geograficamente lontane dalla nostra) ci indicano inoltre che la presenza di animali "da compagnia", tenuti dall'uomo accanto a sé per motivi non utilitaristici, è un fenomeno transculturale, presente tanto in società moderne, industrializzate, letterate come la nostra, quanto in società così dette "tradizionali", siano esse organizzate in bande nomadi, oppure stanziali, abbiano una economia di caccia e raccolta, oppure agricola, e così via. Interessante, a questo proposito, la nutrita schiera di resoconti di etnografi e di esploratori che già negli scritti del XIX secolo riportano di significative tipologie di "pet-keeping" presso alcune società "lontane" (in cui ricoprono il ruolo di pet non solo cani, ma anche animali di specie dal fascino esotico). Infine, l'analisi degli aspetti etologici del petkeeping conferisce alla comprensione e alla descrizione di questo fenomeno transculturale. L'etologia umana (che si occupa dello studio filogenetico del comportamento umano) ha dimostrato come siano sviluppate nell'uomo le cure parentali verso la prole: attenzioni affettuose, atteggiamenti di cura e premura, assistenza in situazioni di crisi sono alcuni degli aspetti più salienti del comportamento
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News Autunno 2007 parietale dell'uomo, ed in essi non si limitano a essere proiettati verso la prole conspecifica, ma anche verso cuccioli e individui di altre specie. Pet come i cani sarebbero un target privilegiato di questo tipo di attenzione. L'adozione degli animali come pet e membri della famiglia non sarebbe una "deriva", una "degenerazione" di sentimenti e atteggiamenti di cura e assistenza, tutt'altro: essa è fonte di profonda gratificazione per l'uomo ed è un tratto transculturale che si manifesta secondo codici differenti nelle diverse culture. Alcuni studiosi hanno altresì sostenuto che anche le origini della domesticazione degli animali debbano spiegarsi alla luce di tali motivazioni alla cura, anziché degli interessi strumentali allo sfruttamento degli animali come "risorse": la domesticazione sarebbe un evento storico verificatosi sopratutto in risposta all'esigenza degli uomini di circondarsi di cuccioli (i piccoli delle prede uccise, allevati e ammansiti dalle donne e quindi abituatisi alla cattività); lo sfruttamento degli animali domestici costituirebbe un passaggio successivo. Dopo la pausa, si sono succeduti i relatori: sig. Romano Sparapan - Istruttore Cinofilo "Nuova destinazione d'uso del cane" sig.ra Valeria Rossi - Giornalista cinofila "Evoluzione dell'Addestramento" dott. Francesco Mezzatesta Divulgatore naturalista "L'Educazione del conduttore"
prof. Giorgio Celli Etologo e divulgatore scientifico "Conclusioni" Gli aspetti trattati in questa seconda parte del convegno riguardano problematiche inerenti l'addestramento, in particolare con razze che potrebbero creare una certa pericolosità. I comportamenti del conduttore assumono una importanza non indifferente nel detenere alcune razze di cani, ne consegue la necessità per una corretta socializzazione di evitare l'isolamento del cane, la “non famiglia” equivale per il cane al “non branco”. Indispensabile è abolire la pratica del cane alla catena e disincentivare l’utilizzo del cane come arma. La partecipazione al convegno è stata numerosa, per il numero di argomenti trattati avrebbe però richiesto almeno l'intera giornata. Caveiari Luciano
Ringraziamo l’amico Luciano per la partecipazione al Convegno e per aver aderito al nostro invito a relazionarci su questo interessante evento che ha riscosso grande successo.
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ULI BIAHO 14 maggio 1993 - 3 aprile 2007 Continuo sempre a stupirmi ricordando quel pomeriggio d’estate in cui mio nipotino, stanco dei tuoi giochi pesanti, ti disse, rivolgendosi a me: ”Uli, vai dalla tua mamma….” A volte i bambini “sanno” molto più dei grandi…. Adesso vorrei renderti giustizia e per amor del vero dire a tutti che in montagna sei stato un campione non meno di Inti, tanto che alla sua morte hai avuto il suo posto nel Club dei Quattromila. Un campione silenzioso, modesto, in un certo modo consapevole di essere un allievo che non ha mai superato il maestro. Ora hai raggiunto la tua mamma, quella vera, a Nord del Ponte d’Arcobaleno e a volte vi vedo correre insieme su campi di neve infiniti.
Silvia
KIM 1 nov. 1996 – 25 maggio 2007 È con immenso dolore che vi scrivo per comunicarvi che il 25/05/2007 è morto, sembra a causa di un becco di vipera, il mio amico fedele Kim che mi ha accompagnato per quasi 11 anni della mia vita, condividendo con me i momenti più felici, come il mio matrimonio con Erika la nascita di Serena, e anche quelli tristi. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un vuoto in tutta la mia famiglia, in mio padre che lo ha trovato morto, in mia madre, in Erika e in me forse maggiormente perchè non siamo riusciti a vederlo morto in quanto eravamo a casa nostra mentre i cani sono dai miei. Questa è una delle ultime foto fatte, risale al week-end precedente, è come lo ricordiamo noi. Anche Serena sente la sua mancanza anche se ha solo 2 anni. Glen, l'altro husky, lo cerca sempre, non riesce a capire dove possa essere andato. Umberto. Erika, Serena e Glen
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A Venezia c’è un monumento agli husky A dire il vero il monumento è dedicato a Francesco Querini, eroe veneziano, ufficiale della Regia Marina, morto nel 1900 tra i ghiacci del Polo Nord nel corso di una spedizione scientifica organizzata e condotta da S.A.R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, ma ai suoi piedi sono accucciati due degli husky che condivisero con lui la tragica fine.
Particolare del monumento (foto Livio Succol)
Lasciamo ora la parola all’Ammiraglio Paolo Pagnottella e alla sua interessantissima relazione, preparata in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Francesco Querini tenutesi a Venezia nel maggio 2001 presso la sede della Reale Società Canottieri Francesco Querini:
La famiglia del padre di lui, Nunzio Querini, un ramo della schiatta che dette alla Repubblica soldati, prelati e ambasciatori, letterati, scienziati ed esploratori, verso la metà del 1800 si era trasferita in Lombardia. A Milano nasceva Francesco, il 16 dicembre dell'anno 1867. Pietro Querini, nel dicembre 1431, con un altro Francesco Querini e con Pietro Gradenigo, spintosi oltre il Circolo Polare, era naufragato salvandosi nelle isole di Sandö sulle coste della Norvegia. Francesco, Checco come si firmava ai genitori, entrò all'Accademia Navale Guardiamarina il 1 maggio 1891, Sottotenente di Vascello il 16 aprile 1893 e Tenente di Vascello il 16 maggio 1896. Di statura regolare, biondo, vigoroso, conosceva bene il latino, parlava perfettamente inglese, francese e tedesco, confortato da una memoria veramente eccezionale. Curava il giornale di bordo, di giorno in giorno, con annotazioni fisiche, geografiche, meteorologiche con la più scrupolosa esattezza e compiutezza di informazioni con la descrizione dei fenomeni marini, delle manovre d'ingresso e di uscita dai porti e tutto quanto può accadere durante la navigazione, i rilievi delle coste e dei porti, le mappe, le carte della bussola, gli itinerari nautici. Nel 1892 si imbarca a Napoli per il viaggio che gli procurerà onori, la campagna d'Africa, della quale annoterà la varietà dei fenomeni, la vita e i costumi dei paesi ancora assai poco esplorati, osservazioni e considerazioni di geografia e di economia politica, sì che non desta meraviglia se a un certo momento una disposizione superiore chiama il giovanissimo Ufficiale a reggere il Consolato di Zanzibar. In questa sua nuova funzione non fatica a guadagnare la stima e l'affetto degli indigeni; giusto e dignitoso sempre, stabilisce un governo che ai rappresentanti di altri stati fa comprendere che l'Italia è avviata a raggiungere il ruolo di grande potenza. Dopo 3 mesi di non facili contatti e di ardue contrattazioni, l'improvvisato, ma accorto diplomatico - anche qui il buon sangue veneziano non mente giunge a stipulare l'accordo del protettorato dell'Italia sul Benadir. Il Sultano lo decora dell'Ordine della Stella Risplendente, il nostro Ministro degli Esteri lo nomina Cavaliere della Corona d'Italia. Dal 1894 al 1897 corre un triennio fatto di studi, di destinazioni a terra e di imbarchi. Sulla Re Umberto, nel 1897 si trova nelle acque dell'isola di Creta
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News Autunno 2007 dove tutto gli parla del dominio cinque volte secolare di Venezia e della sua gente. L'eterna rivalità fra greci e turchi, la lotta religiosa ardeva. Nel 1897 le grandi potenze, per evitare massacri, avevano concentrato squadre imponenti nelle acque di Creta sotto il comando supremo dell'Ammiraglio italiano Canevaro, che dovette dichiarare il blocco dell'isola. Il 2 di marzo 1897 i gendarmi turchi si ribellano e prendono in ostaggio il loro Comandante. Tre plotoni di marinai, uno austriaco, uno russo, uno italiano, sbarcano per procedere all'arresto e al disarmo dei rivoltosi. La compagnia è agli ordini del Tenente di Vascello Francesco Querini. Il plotone italiano penetra all'interno dove s'erano asserragliati i rivoltosi. Querini balza fulmineamente sui due che tengono sotto tiro il loro Comandante, i rivoltosi sorpresi da tanta audacia abbassano le armi e si arrendono. Prima della fine dell'anno S.M. il Re Umberto I, sentita la relazione del Ministro della Marina Benedetto Brin, gli conferisce la medaglia d'argento al valor militare. Il 7 marzo 1899 un telegramma del Capitano di Corvetta Umberto Cagni, ufficiale d'ordinanza del Duca degli Abruzzi, lo chiama a Torino per conferire con S.A.R. Querini, allora destinato a Taranto, si era offerto per far parte della progettata spedizione al Polo ed era stato prescelto. Si reca a Venezia per salutare la famiglia. La sua tranquillità, la sua fiducia rianimano i genitori. La spedizione sarebbe partita il 12 giugno 1899.
Il Duca degli Abruzzi alla conquista del Polo Nord Il 28 maggio 1899 a Larvik sul picco di una navegoletta Jason veniva alzato il tricolore della Marina mercantile italiana e cambiato il nome. La "Stella Polare" (ex Jason) lunga 40 m, larga al baglio massimo 9,25 m. pescava poco più di 5 m, trinchetto e maestra a vele quadre, mezzana con randa, lo scafo in legno di eccezionale robustezza. Alloggi assai ridotti, illuminazione a petrolio, niente acqua corrente, un solo locale igienico per tutti, niente oblò. Un'elica a vento sistemata proprio a centro nave, immediatamente a proravia dell'albero di maestra, era destinata a far funzionare una delle pompe di sentina. Il veliero era stato acquistato da S.A.R. Luigi Amedeo di Savoia duca D'Aosta allora ventiseienne. Va ricordato che Nansen, il 7 aprile 1895, aveva raggiunto la massima latitudine settentrionale (86° 14') mai toccata da piede umano. Nel mese di giugno 1899 giunsero dunque dall'Italia i membri della spedizione. Al seguito del Duca degli Abruzzi imbarcarono il Cap. di Corv. Umberto Cagni, inseparabile Ufficiale Addetto e compagno di ascensioni di Luigi di Savoia, il Ten. di Vasc. Francesco Querini, trentunenne, il medico di I^ classe dott. Achille Cavalli Molinelli, un nostromo, un marinaio e 4 guide alpine. Per quanto riguarda-
va la condotta del veliero si preferì affidarla al suo precedente comandante Carl Julius Evensen, il più anziano della spedizione, 47 anni, coadiuvato da un Ufficiale in 2^ e da 7 persone d'equipaggio da lui scelte tutte di nazionalità norvegese. I preparativi per la partenza si svolsero senza particolari difficoltà. L'unico neo lamentato fu il livello qualitativo dei pasti preparati dal personale di bordo: i cibi venivano confezionati in maniera talmente "approssimativa" da indurre il Comandante Cagni a inoltrare al Ministero della Marina un'urgente richiesta telegrafica di "un cuoco addestrato". Il 12 giugno la Stella Polare mollava gli ormeggi da Oslo alla volta di Arcangelo (raggiunta il 30 giugno) per imbarcare i cani da slitta a suo tempo ordinati a un allevamento siberiano. Nel porto russo si unì all'equipaggio, dopo un viaggio avventuroso, il "cuoco addestrato" nella persona del sig. Gino Gini di Acquapendente (Viterbo) e da quel giorno, gastronomicamente parlando, la situazione sul veliero cambiò radicalmente. Dopo 12 giorni di sosta, la Stella Polare salpò da Arcangelo e, superato il Mar Bianco, dette inizio alla navigazione verso Nord. Nell'isola di Northbrook venne costituito un deposito di viveri e di carbone. Ripresa la rotta verso settentrione, il 7 agosto la nave raggiunse l'isola del Principe Rodolfo, dove rimase completamente bloccata sui ghiacci ,nella Baia di Teplitz, alla latitudine di 82° 47'. Nelle settimane successive la pressione della banchisa si fece sempre più rilevante per cui ,nonostante i rinforzi a suo tempo installati, lo scafo incominciò a imbarcare acqua, inclinandosi sensibilmente sul lato sinistro. Tale stato di cose rese inabitabile la Stella Polare per cui l'8 settembre i suoi occupanti furono costretti a trasferirsi sulla terraferma prendendo alloggio in due grandi tende di 30 mq ciascuna ,ricoperte da una protezione costituita dalle vele della nave e pavimentate con legname preso a bordo, riscaldate ciascuna con una stufa a carbone. La vita del campo venne immediatamente organizzata: due o tre ore venivano impiegate per l'esplorazione del territorio circostante, con l'impiego delle slitte e dei cani, alla sera venivano svolte conferenze ed un corso di lingua inglese. Durante un'escursione, le slitte di Cagni e di Luigi di Savoia precipitarono in un burrone; nella caduta, il primo perse un guanto ed ebbe congelato l'indice della mano destra, mentre il Duca, subì il congelamento delle ultime falangi del dito medio e dell'anulare della mano sinistra. Il dott. Cavalli fu costretto ad amputare a quest'ultimo parte delle falange delle due dita. Il Duca dovette quindi rinunciare a far parte della pattuglia degli esploratori e a cederne il comando a Cagni. Le dieci persone destinate a tentare di compiere l'ultimo balzo verso il Polo vennero suddivise in tre gruppi così distinti:
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News Autunno 2007 • Cagni, con le guide Fenoillet e Pitigax entrambi di Courmayeur ed il marinaio Canepa da Varazze, il più giovane della spedizione (aveva solo 21 anni); • Cavalli, con il nostromo Cardenti di Portoferraio e la guida Savoie di Courmayeur; • Querini, con la guida Ollier, di Prè St. Didier, ed il 1° macchinista Stokken. La spedizione, con 102 cani e 13 slitte, si mise in marcia verso nord il 21 febbraio 1900, ma fu costretta ad un rapido rientro per via delle avverse condizioni atmosferiche. La ripartenza poté avvenire l'11 marzo, in presenza di discrete condizioni del tempo. La marcia tra i ghiacci si rivelò ben presto assai più dura del previsto per cui fu subito evidente che le scorte di viveri non sarebbero state sufficienti per tutti. Cosi Cagni decise di continuare con i suoi 3 compagni e di far rientrare alla base il resto della spedizione. Il gruppo Querini prese la strada del rientro il 23 marzo 1900. Il 23 aprile il gruppo Cagni superò il "punto Nansen", ma due giorni dopo dovette desistere dal procedere oltre, era il 25 aprile 1900….. parallelo 86°34'. Il ritorno fu caratterizzato da fasi altamente drammatiche: si dovettero sacrificare uno ad uno i cani e lasciare per via i carichi e parte dell'equipaggiamento. Soltanto il 24 giugno i quattro, esausti, salivano a bordo della Stella Polare. Il dott. Cavalli ed i suoi due compagni erano riusciti a tornare alla base dopo una marcia durata 24 giorni, il gruppo Querini invece non aveva più dato notizie di sé. Nel frattempo la Stella Polare, uscita malconcia dallo svernamento, era stata sottoposta a riparazioni sommarie, effettuate con i mezzi di bordo, e messa in condizioni di navigare. Così, uscì dalla Baia di Teplitz l'8 agosto 1900, dovette attendere fino alla fine del mese per raggiungere il deposito di Northbrook e, poi, il 6 settembre, Tromsoe e, infine, l'11 settembre, la destinazione finale, Oslo. A spedizione conclusa, il Duca degli Abruzzi volle donare la Stella Polare, da lui acquistata come privato cittadino, alla Regia Marina ma della nave si riuscivano a salvare dalla demolizione soltanto pochi pezzi. Nel novembre 1900 la Società Geografica Italiana decretava alla gloriosa memoria di Francesco Querini la medaglia d'argento della Società "all'Eroe caduto in una delle più ardue battaglie della scienza". Il 22 maggio 1901 il Sindaco di Venezia, Conte Filippo Grimani, consegnò al padre, Nunzio Querini, la medaglia d'oro quale tributo "..del sentimento cittadino alla memoria del figlio", nel maggio del 1903 la Marina Italiana inviava alla famiglia la medaglia offerta quale ricordo d'onore a tutti i componenti la spedizione polare.
Il 20 novembre 1905, voluto da S.A.R. il Duca degli Abruzzi, venne scoperto ai Giardini Pubblici il monumento cui abbiamo reso omaggio.
Questa ricerca (materiale e fotografie) è stata inviata dal socio Livio Succol di Mestre che, su nostra segnalazione, si è subito attivato con grande entusiasmo. Livio ci riferisce inoltre una “curiosità” legata al nome dei Querini: nel 1432 Pietro Querini, un antenato del nostro eroe, di ritorno da uno dei suoi più avventurosi viaggi nel Nord Europa (principalmente in Norvegia) dove commerciava il suo vino ed altro ancora, portò a Venezia per la prima volta “barili di baccalà e balle di stoccafisso” merce fino ad allora sconosciuta ai veneziani e che in seguito ebbe così tanto successo. Fonti d’archivio e volumi consultati 1. La Stella Polare nel Mare Artico (relazione del Comandante Umberto Cagni) – Hoepli Milano 1903 2. Francesco Querini – l’uomo e la storia – la Società Canottieri nel centenario di fondazione – volume unico nov. 2004 3. Istituto di Studi Militari Marittimi e Presidio della Marina Militare - Venezia 4. Ateneo Veneto – Achille Bosisio – 1964
5. Ufficio Storico della Marina Militare
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KELLY Data nascita sconosciuta – 3 maggio 2007 Ero vicino al tuo letto la scorsa notte. Ero venuto a dare un'occhiata. Ho visto che stavi piangendo e non riuscivi a prendere sonno. Ho uggiolato piano piano quando hai asciugato una lacrima dal tuo viso, "Sono io, non ti ho lasciata, è tutto a posto, sto bene, sono qui". Ero vicino a te a colazione, e ti ho guardata versare il caffé, stavi pensando a quante volte le tue mani mi avevano accarezzato. Ero con te nei negozi oggi, le tue braccia erano doloranti, ed io avrei voluto portare i tuoi pacchi, ma non ho potuto. Ero con te oggi quando sei andata alla mia tomba, te ne prendi cura con molto amore. Voglio rassicurarti, io non sono là. Ho camminato con te per la casa mentre cercavi le tue chiavi, ti ho toccata con la zampa, ho sorriso e ti ho detto ."Sono io". Sembravi molto stanca e triste seduta su quella sedia, ed io ho cercato con tutte le mie forze di farti sentire che ero lì, vicino a te. Per me è possibile starti cosi vicino, sempre. e dirti: "Non me ne sono mai andato". Eri seduta tranquilla, poi hai sorriso, penso che tu sapessi.... che, nella quiete della sera, io ero molto vicino a te. Il giorno è finito..., sorrido e ti guardo sbadigliare,e ti dico: "Buonanotte, che il Signore ti benedica, ci vediamo domattina". E quando arriverà il momento in cui tu attraverserai il breve spazio che ci divide, io ti correrò incontro per darti il benvenuto, e resteremo fianco a fianco. Ho molte cose da mostrarti, e ci sono molte cose da vedere per te. Sii paziente, arriva fino alla fine del tuo viaggio... e poi vieni a casa, vieni da me.
AKYRA Data nascita sconosciuta – 3 maggio 2007
"Prima di trovarti ero perduta, nessuno mi cercava, ed io cercavo te, Ti ho trovato in un giorno di pioggia, in un posto dove mai avrei pensato, ed ora che nn ci sei più aspetto con impazienza di ritrovarti su quel ponte che con la forza del mio amore per te farò in modo che esista, per poter stare di nuovo insieme. Ti avrò per sempre con me, mio piccolo tesoro. Ti voglio bene. Katya"
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A te dolce principessa che un giorno di 9 anni fa sei entrata nel mio cuore. Sei arrivata a casa come il più bello dei sogni mai sperati, mi hai scelto come tua padrona, tu dolce angelo che avevi provato la cattiveria di qualcuno che ti aveva picchiato e abbandonato su una strada in mezzo alla Sardegna. Sei morta il giorno del mio compleanno inaspettatamente forse credevi che mi sarei dimenticata di te.. ma tu sei nel mio cuore, lo sarai per sempre finché un giorno attraverserò il ponte dell’arcobaleno e correremo insieme. Un bacio mia principessa, Michela
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V
ivere in città con un Siberian Husky è molto difficile soprattutto per mancanza di momenti di piena libertà in tutta sicurezza... nella mia città infatti non esiste una sola "area per cani recintata". Tanto tanto, quando ancora avevo 1 solo cane, riuscivo a lasciare Virgo libera nel parco cittadino la domenica mattina consapevole del poco traffico, poi con l'arrivo di Whoopee le cose si sono complicate e ho dovuto fare a "rotazione" per far sgambettare un po' i cani... lasciarle libere contemporaneamente è un rischio che non mi sento di correre volentieri. Con Wasilla poi la cosa è degenerata e, non riuscendo più a gestire adeguatamente la situazione, ho cominciato a portare i miei 3 cani nelle città vicine (Pisa e Livorno, situate rispettivamente a 20 e 40 km di distanza), usufruendo delle loro aree di sgambatura comunali.
L'ho fatto per diversi mesi però non ero ancora soddisfatta del risultato: l'erba era troppo alta, soprattutto d'estate, il prato disseminato di escrementi di cani, zecche... ecc. e dunque mi sono decisa a cercare qualcos'altro. Ho cercato addirittura un terreno agricolo in affitto, da poter recintare, ma non ho trovato nulla di fattibile...... scoraggiata stavo quasi per mollare tutto quando la mia amica, che ha un pastore tedesco, mi ha consigliato di rivolgermi a qualche scuola di addestramento della zona per avere il permesso di usufruire del campo recintato come area di sgambatura: e così è stato! Sono andata, ho parlato con i proprietari ed ho pagato la quota annuale del campo ottenendo il permesso di andarci tutte le volte che voglio (tranne ovviamente quando c'è l'addestramento dei loro cani).
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VITTORIA: ho la mia area di sgambatura, a soli 7 km da casa, sempre pulita, recintata ed attrezzata di tutto punto. L'agility è sempre stato un sogno, l'ho sempre avuta come obiettivo ma quando presi Virgo non trovai nessun addestratore disposto a farmi lezione, tutti rifiutavano dicendomi che il Siberian Husky non è un cane da addestrare, non è il cane adatto... che avrei perso solo tempo e soldi. Adesso da parte mia c'è l'esperienza che mi sono fatta in tutti questi anni e penso di poterci riuscire!! Quindi con Wasilla, decisa al tutto per tutto, ho cominciato a fare lezioni di addestramento per l'obbedienza di base e, con grande sorpresa, l'addestratore è rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua bravura. A settembre cominceremo a fare sul serio, la vera agility!! WOW!! Per il momento sono impaziente e quando mi reco al campo la tentazione di fare gli ostacoli è troppo forte: Virgo, Whoopee, Wasilla e Kalimera fanno già qualche esercizio ed io sono al settimo cielo. Sanno che ogni volta otterranno un premio (pezzetto di wurstel) e dunque lavorano impegnandosi al massimo. La conclusione è quella che l'AGILITY è ottima anche per gli husky, loro si divertono un mondo a venire al campo... riconoscono persino la strada quando sono in macchina e, non appena capiscono che stiamo per arrivare là, iniziano ad ululare di felicità e non vedono l'ora di scendere! Bellissimo!! Ovviamente faccio questa attività senza alcuna pretesa, senza agonismo, solo per divertimento reciproco: se procedono a fare l'ostacolo bene, altrimenti non fa niente. Dalla foto che ho inviato infatti si può ben vedere che lo fanno spontaneamente, Virgo per il cibo si venderebbe a chiunque... e infatti ha seguito a ruota la piccola Kalimera sapendo che alla fine avrebbe ottenuto anche lei un premio. AH AH AH HAHAHAH AH A che ridere!!!!! Insomma il mio consiglio è PROVARE per CREDERE e soprattutto per divertirsi in compagnia dei propri cani.
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A presto Gloria Di Petta
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Abbiamo fatto circolare l’ormai “famosa” FOTO (riportata anche nella pagina precedente) richiedendo un vostro parere. Abbiamo quindi raccolto le diverse opinioni (grazie ai tanti che hanno voluto collaborare) che di seguito riportiamo divise in due “macro” categorie. Segue poi un breve commento del nostro Presidente che si riserva di tornare sull’argomento in un prossimo numero.
FAVOREVOLI
Perplessi / Scettici / Contrari
si è realtà anche gli husky fanno queste gare. (Martini David)
Sogno (Rossi Orietta)
per me non è un fotomontaggio ma potrebbe essere la realtà... anche India se mi ci metto con buona volontà, potrebbe fare miracoli. Alessandro
Bel fotomontaggio :-)
Ebbene si!!!! I Siberiani sono capaci anche di fare agility, a dispetto di qualcuno che diceva (come me) anni fa, tempo sprecato. Ho visto dei siberiani fare ubbidienza e agility, i tempi sono cambiati e anche i nostri stupendi lupi, sono diventati più bravi e tranquilli, la paziente selezioni di allevatori professionisti e veri amanti dei siberiani, hanno tirato fuori il meglio sia nel carattere che nella bellezza. Sono felice per questo, grazie per la bellissima foto inviata. (Graziella Beltrame) Sicuramente gli husky, non sono dei cani stupidi come molti credono, penso che con il lavoro corretto posso esser dei validi cani per dog agility; a Parma conosco degli husky che fan parte anche della protezione civile , e vi posso assicurare che sono bravissimi ed ubbidientissimi. Sicuramente l'husky non capisce perchè deve far qualcosa se ritiene l'ordine stupido data la sua indole, però per la mia esperienza personale penso che anche loro possono tranquillamente far dell'agility. Credo che tutto sta nel lavoro dell'addestratore cinofilo che gli segue. Michela ho visto la foto e sono convinto che sia proprio realtà!!!! Credo che il SH non abbia limiti in ciò che può imparare a fare, sicuramente ci vuole più impegno più pazienza forse più tempo ma perseverando con dedizione si possono raggiungere importanti traguardi, sta nei proprietari costruire il giusto rapporto fin dal primo giorno di vita insieme per creare un legame che possa vincere, almeno in parte, la tanto acclamata indipendenza della razza. Da parte mia mi sono messo al lavoro con la mia piccolina che a 2 mesi e mezzo affronta senza paura il tubo, la passerella e lo slalom, per il momento risponde bene al richiamo e siamo affiatatissimi, so che è una cucciolina e dovrò aspettare il completo sviluppo caratteriale per sapere se avrò raggiunto i miei obbiettivi, per ora lavoro sodo e con costanza e pazienza. (Daniele Iemmi)
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Lea
Magari!!!! Ho tanto sognato ad occhi aperti che un giorno potesse succedere, ci proverei domani stesso, ma ho anche sempre pensato che purtroppo, almeno le mie due "bimbe", non siano molto portate per tutto questo; però chissà mai dire mai nella vita. Monica Secondo me è un fotomontaggio... però non è un sogno ma una possibilità concreta anche per i nostri siberiani.... La nostra nipotina ha insegnato a Lucky a saltare su un cubo e a farlo scendere a comando!!!!!! Antonio Sembra decisamente un fotomontaggio, non tanto perchè i ragazzi difficilmente eseguono questi esercizi ma perchè è fatto proprio maluccio. Maurizio A mio avviso potrebbe essere un fotomontaggio o un parziale fotomontaggio. In ogni caso che l'husky possa comunque partecipare ad un certo tipo di attività, seppur molto più indicata per razze tipo il cane da orso o similari; dipende dalle prove. Sergio secondo me rimane un bel fotomontaggio e non lo vedo il mio Nanuk in queste esibizioni , rimango dell'idea che Husky voglia dire altre cose (libertà) Giovanni
News Autunno 2007 Che dire... di certo non è un fotomontaggio, visto che personalmente ho visto diversi huskies fare agility. Personalmente penso che possa essere solo una cosa positiva impiegare i nostri amati siberiani in attività svariate. quella dell'agility è un'attività che permette a cane e padrone di stabilire un legame ancora più stretto... a patto che ci si diverta :) e soprattutto serve sfatare il mito dei cani testardi e stupidi che pensano solo a fuggire via! Quindi ritengo che chiunque si cimenti in un'attività costruttiva e divertente col proprio husky faccia un a gran bella cosa...alla faccia dei border collie e dei pastori tedeschi :) (Rosa. Galluccio) ti pongo la ns. personale esperienza. Io e Burton tanti anni fa abbiamo partecipato ad un corso "personale" di conoscenza/ ubbidienza, tenuto da un ex finanziere da sempre operativo nel gruppo cinofilo. ti dico solo che alla fine dell'estate, periodo di durata del corso, l'addestratore si è complimentato con noi, e ci ha confessato che i suoi colleghi avevano scommesso contro di lui (l'addestratore) che non sarebbe mai riuscito ad insegnare qualcosa ad un husky... :-) (Samantha Filippini) io non credo affatto che sia un fotomontaggio!!! Gli husky sono cani intelligenti, lo sappiamo bene. A volte però anche un po’ testardi e "mascalzoni", ma con amore, fedeltà e un rapporto basato su valori stabili e soprattutto rispetto reciproco cane e padrone(non mi piace questa definizione) meglio uomo e lupo (o compagno di vita a quattro zampe) possono ottenere un ottima collaborazione ai fini della coesistenza pacifica ! Proprio così, Effy come tutti gli husky non vuole essere comandato a bacchetta ...anche perchè per me è qualcosa di ignobile... certo il cane deve obbedire e comportarsi correttamente, ma neanche essere un "robot a quattro zampe", insomma non è il nostro giocattolo !!! è anche una questione di gerarchia, ma di rispetto... I nostri husky, volendo, potrebbero fare di tutto... Effy spesso mi porta indietro la palla felice di giocare insieme! Comunque mi piacerebbe poter fare un po’ di agility con Effy; sia perchè lui si divertirebbe a muoversi e correre, ma anche perchè istaureremmo un rapporto ancora più sano e intimo, di vera complicità... certo qui a Reggio non ci sono molte strutture.. ma non sarebbe una cattiva idea.. grazie per questo spunto... Giorgia ed Effy io posso dare una testimonianza di prima mano perchè ho fatto due anni di agility con una femmina di siberian husky..... sport fantastico che con il siberian diventa un'esperienza straordinaria,il siberian è un cane che quando fa agility è di un'eleganza senza rivali, si diverte e sa esattamente cosa sta facendo senza farsi prendere dall'euforia del momento. Si diverte ed è bellissimo guardarlo..... che dirvi io adoravo fare agility con la mia amicona Akyta ma purtroppo ho dovuto smettere perchè lei è diventata troppo vecchia ed è andata in pensione,nonostante questo la vado a trovare almeno tre volte la settimana per giocare con lei e farle tante coccole.... se volete altre informazioni fatemi sapere magari potrei farvi avere qualche informazione dettagliata dalla ragazza che 12 anni fa addestrò Akyta e che fu a suo tempo una campionessa mondiale di agility. (Caterina Paleologo)
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Secondo noi, snaturalizza un po’ il carattere selvaggio del Siberian, ma se si trovano i soggetti più portati per quel tipo di attività, svolgerla per loro sarà ugualmente un divertimento. Questa è un'ulteriore dimostrazione che questa razza è in grado di praticare qualunque attività e non è relegata al solo traino (abbiamo visto soggetti impegnati nel soccorso e in altre attività socialmente utili) Ornella
Conoscendo gli Husky, ed avendone due, mi sembra impossibile che si possano addestrare così bene da poter far fare loro la passerella come da foto. I miei cuccioloni, soprattutto il maschio (la femmina è un po' più ubbidiente) tende ad agire secondo il suo carattere (indipendente) e risulta un po' più ubbidiente se gli conviene (o per un biscottino, o perché gli faccio capire che lo porto a spasso, sempre che non ci sia qualcosa che gli interessa di più (un gatto, un altro animale, qualsiasi cosa che si muove...). In tal caso segue il suo istinto. Massimo Io non ho mai partecipato a gare o
dimostrazioni di agility, ma provando a ragionare con la testa di un siberian husky, penso che la via più veloce, meno faticosa e con meno probabilità di pericoli per sè e per gli altri elementi del branco, nella foto in questione, sia quella che ha seguito l'handler-padrone (e cioè camminare tranquillamente sul prato), mentre gli husky che sono saliti sulle pedane si sono esposti a inutili rischi. Io personalmente apprezzo molto la caratteristica dell'indipendenza e soprattutto della razionalità delle decisioni di un siberian husky. Giulio
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E perchè dovrebbe essere un fotomontaggio o un sogno?? Ok, il siberian non è stato selezionato per fare l'agility, ma questo non vuol dire che non possa comunque riuscire anche in quel campo con successo. Conosco due ragazzine di 14/15 anni che fanno agility con i loro Husky e la cosa non mi ha sorpresa per nulla, sono cani intelligenti (i leader devono da soli capire in una frazione di secondo se una determinata strada ecc possa nuocere al team e prendere la decisione da soli giusto??), sono atletici e in grado di pensare appunto con la loro testa..è vero, magari non ascoltano come un altro tipo di cane più predisposto a determinati compiti, ma questo non vedo come gli dovrebbe impedire di fare dell'agility.. basta instaurare un buon rapporto proprietario-cane e fare tanto tanto allenamento... come in tutti i campi no?! E poi a mio avviso ogni cane, pur avendo un'attitudine predisposta geneticamente (con la selezione avvenuta per anni dall'uomo), è un cane a sè..ad esempio ci sono husky che si rifiutano di trainare ogni cane ha la sua indole, una predisposizione a fare cose che magari un'altro husky non farebbe, quindi...perchè sogno o realtà??? Coi propri cani bisogna provare tutto quello che ci piace, intriga o stimola, per poi trovare la strada giusta per entrambi!!! O almeno io la penso così!!! (Adriana Iucolano) direi decisamente realtà!!! molti pensano che l'husky sia un cane stupido, testone, estremamente indipendente, ma se "lavorato" bene, creando un buon rapporto, è un gran lavoratore, con le stesse capacità degli altri cani!!! io non mi sono arresa, non ho dato della stupida alla mia dolce peste e non ho lasciato perdere! ho cercato di costruire un rapporto di fiducia con lei, ho cercato di educarla a fare quello che già tutti i cani in natura fanno anche quando le veniva esplicitamente richiesto, ho sfruttato le sue qualità ed i suoi modi di fare per capirla e comunicare. un husky non va costretto, ma invitato, e se si fida di te e tu riesci ad invogliarlo, incuriosirlo, il gioco e' fatto! magari dovrai sempre gratificarlo, non potrai pretendere di riuscire sempre a bloccarlo se parte dietro la scia di un animale, non potrai cercare di fargli ripetere 10 volte un esercizio quando alla terza già si sta annoiando, ma puoi riuscire benissimo ad educarlo a rispondere ai tuoi richiami, ai tuoi desideri, a tenere un comportamento corretto e portarlo
ovunque. in parole povere. a comunicarci e viverci meglio! il risultato è, allora, un cane che vive bene, soprattutto nella relazione con il "suo" uomo, e, di conseguenza, di un uomo che vive bene con il "suo" cane, in un rapporto di reciproca comprensione e collaborazione per raggiungere lo scopo finale tanto agognato: una serena, felice e stimolante vita a sei zampe! se si riesce ad ottenere l'attenzione del cane, la sua fiducia, se si riesce ad essere per lui interessante, non ci sarà nulla che non si possa affrontare insieme! nemmeno l'agility... (Silvia Aglietti) Ho visto l'immagine che avete mandato: per quanto mi riguarda non è fotomontaggio e tanto meno sogno ma è assolutamente realizzabile. Quando c’era Zenith ci piaceva andare in un bel campo recintato (agibile anche e soprattutto dai cani) dove c'erano tavolini, tavoli da ping pong, panchine di pietra, tronchi, alberi e svariati altri ostacoli; dopo una bella corsa e funzioni fisiologiche varie lei si piazzava scodinzolante davanti a me e aspettava che dessi via al nostro gioco preferito:"l'agility/ obedience" al parchetto. Ogni volta decidevo un percorso differente, quando le davo il via si partiva e senza parlare si faceva il nostro giro di ostacoli: salto sopra al tavolo, passaggio sotto la panchina, giro attorno a due alberi corsa verso il quadrato di sabbia da aggirare, salto sul tavolo e stop sopra mentre io mi allontanavo e poi di nuovo via! Era divertentissimo per me e per lei, passavano delle mezz'ore veloci come il vento e il nostro rapporto diventava ancora più intenso. Non vi dico, poi, che soddisfazione quando entravano persone che dicevano: ma come, un Husky che fa queste cose? Ma non sono cani non addestrabili? Il mio pastore tedesco (o simili) l'ho portato a scuola e fa lo stesso quello che vuole.... Ma com'è possibile? Amore, rispetto e pazienza e moderazione: questa è, secondo me, la chiave di tutto; e per gli huskies importantissimo che capiscano che cosa si sta chiedendo loro di fare: fatto questo il resto è un gioco. Per restare, comunque, aderenti alla realtà anche l' agility al parchetto non poteva durare tutta la passeggiata; dopo un po' via libera ai giochi con altri cani o ad una corsa sfrenata dietro un coniglio o (ahimè) un gatto di passaggio! Ma il suo sguardo brillante di felicità quando stavamo per iniziare il nostro gioco" non potrò mai scordarlo, quindi per me l'immagine che avete allegato è assoluta realtà!
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(Daniela Mancini)
News Autunno 2007 Posso dirvi che non mi stupisco affatto di vederli cimentarsi con i vari ostacoli. A tal proposito vi racconterò la mia esperienza personale con Moony e la sua figlioletta Crys. Nei mesi scorsi, su invito di un nostro amico che possiede un Border Collie e si cimenta con discreto successo nell'agility ed in altre varie discipline, ci siamo recati, Io ed Andrea, in un noto centro cinofilo delle nostre parti. Non essendo giornata di lezioni, il campo d'agility era vuoto, così dopo aver assistito alle varie ed impeccabili (forse troppo per noi Huskisti) dimostrazioni del Border, ho sguinzagliato le mie impazienti Moony e Crys, che fino a quel momento avevano assistito a tutto al di fuori del campo. Dopo alcune corse sfrenate ( il campo è cintato) mi sono avvicinata alla passerella ( non so precisamente come si chiami l'ostacolo) lo stesso ostacolo che si vede nella foto che avete inviato, ho chiamato Crys che mi si è avvicinata, le ho semplicemente indicato l'ostacolo e detto "Vai Su!", Crys non se lo è fatto ripetere due volte e come se lo avesse fatto chissà quante volte è salita (l'ostacolo è abbastanza alto e stretto), seguendomi diligentemente senza fretta, per niente intimorita dall'altezza ed è scesa dalla parte opposta. Ho pensato "sarà un caso" lo ha fatto perchè è gasata dalla novità, bè alla fine lo ha ripetuto diverse volte su mio comando e si è cimentata anche nella rampa. nel tunnel ed in vari salti. La stessa cosa, certo con meno enfasi, l'ha ripetuta Moony che è notoriamente una pigrona (sshhh! non facciamoci sentire è un po' una vergogna per la razza!) anche lei non facendoselo, però, ripetere più di un paio di volte.
Morale..... il nostro amico ne è rimasto molto stupito, al contrario, Io ed Andrea, non ci siamo stupiti più di tanto, la velocità nell'apprendere è una caratteristica della nostra affascinante razza. Alcuni anni or sono mi pare che un siberian sia arrivato terzo agli europei di Agility. E' stata una bella soddisfazione e devo dire che mi piacerebbe proprio intraprendere l'avventura con Crys, solo per noi, perchè penso che la vera difficoltà della cosa sia mettersi di impegno, con buoni risultati, per fare delle gare e poi il giorno fatidico vedere il proprio cane fare l'Husky in preda a tutte le distrazioni del momento. Naturalmente non credo che mettersi in testa di fare gare sia una cosa impossibile, ma penso però che non sia per i nostri Husky. Al contrario, alcune ore, passate in compagnia dei nostri amici pelosi, divertendosi e facendo attività fisica su un campo di agility sono una bella soddisfazione per entrambi. Purtroppo abbiamo riscontrato che i prezzi dei corsi di base sono abbastanza alti, ed almeno qui da noi, una volta terminati, non ti danno la possibilità di frequentare il campo, ovviamente pagando una quota oraria, se non aderendo a successivi corsi, così facendo la cosa diventa particolarmente onerosa e le alternative, cioè altri centri in zone limitrofe, non ci sono, così per il momento sono stata costretta a rinunciare........ però CHE SODDISFAZIONE quel giorno! (Elena Cavazza)
Commento del nostro Presidente La risposta dei nostri soci mi è particolarmente gradita perché ha dimostrato quanto sia migliorato il rapporto cane-uomo, come l’uomo veda nel proprio cane un compagno cui garantire non solo affetto, vitto, alloggio ma anche qualcosa in più, qualcosa che riesca a mantenerlo in forma stimolando nello stesso tempo la sua mente. Ovviamente la cosa migliore per i nostri cani sarebbe riuscire ad attaccarli ad una slitta, ma non essendo alla portata di tutti qualsiasi altra forma di attività va presa in considerazione e l’agility è forse l’attività più gradita ai nostri Siberian Husky. L’anno scorso durante il periodo natalizio il Comune di Milano aveva dato il permesso ad un istruttore cinofilo comasco di istallare in un’area cani cittadina (quella da me frequentata, che fortuna!) alcuni attrezzi di agility e precisamente: il tubo rigido, la palizzata, la bascula e tre o quattro salti. Ad orari precisi l’istruttore era presente per insegnare come i cani dovevano affrontare gli ostacoli. Va da sé che quando l’istruttore non era presente sono successe cose non proprio ortodosse: alcuni hanno esagerato, ci sono state cadute, i maschi hanno fatto pipì sugli ostacoli, cosa che in agility comporta una squalifica, cani che affrontavano gli ostacoli insieme… ma alle 7 del mattino nell’area c’eravamo solo io e Anthony e ci siamo proprio dedicati a qualcosa che assomigliava all’agility. Quando, finito il periodo fissato, nella notte hanno levato gli ostacoli la delusione negli occhi di Anthony al mattino è stata tale che gli ho promesso che avrei preso in seria
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considerazione un corso di agility. Ebbene il mese scorso Anthony ha brillantemente superato il corso base di ubbidienza e di approccio a tutti gli ostacoli dell’agility e a settembre passeremo ad un corso di perfezionamento. Il Siberian Husky è decisamente un cane molto versatile ed intelligente, ed è in grado di fare tutto se … decide che ha un suo motivo, un suo scopo, sia che si tratti di ottenere un bocconcino sia che capisca che siete contenti di lavorare con lui, che vi divertite insieme. Se il tutto è fatto con dolcezza. Ecco dove sta la differenza con i “testoni” del passato. Non erano i cani ad essere diversi, era l’approccio, il tipo di addestramento fatto di urla, di strattoni, di collari a strozzo per non parlare di collari elettrici… Anthony è veramente bravino, ma io mi aspetto sempre, e a volte capita, che sul più bello decida di scegliere un ostacolo fuori percorso che a lui piace di più. Pazienza! Nessuno lo sgrida, ottiene sempre il suo bocconcino e quando fa bene anche grandi manifestazioni di giubilo. Purtroppo hanno ragione quelli che si lamentano dei costi e della mancanza di campi a frequenza libera, ma mantenere un campo in ordine, con gli ostacoli di buona fattura, sempre a disposizione e regolamentare l’accesso ha un costo notevole. Speriamo che con l’aumento della domanda anche l’offerta diventi più accessibile. Adele Oldani
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GIOVANNI
LUCA
Sul numero scorso l’articolo di Luca Brioschi “obbiettivo raggiunto” finiva così: “Ci complimentiamo tra noi e con i nostri cani, immortaliamo questo momento, fino a quando lo speaker ci definisce come “Il trio Medusa dello sleddog”; lo spirito sportivo ed il rispetto per questa magnifica razza e per lo sleddog, forse ci pone un po’ defilati nel panorama di questo sport, ma la nostra tenacia nel perseguire i nostri ideali, ci ha portato a raggiungere questo fantastico obbiettivo. E a rinsaldare la nostra amicizia, condividendo questo successo con chi pensa e vive come noi; evviva il Trio!” Mancavano però le foto che ora pubblichiamo in tutto il loro splendore.
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GIUSEPPE
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di Olivia PIACENTINI Ci ha fatto piacere leggere in un numero predicente del giornalino la pagina de “Le opinioni dei soci” scritta da Ketty Nardi. Vorremmo che più soci partecipassero ad un dibattito vero ed interessato al fine di far tornare il nostro club ad essere un “paladino” del Siberian Husky. Dallo scritto traspariva molta amarezza ma allo stesso tempo molta nostalgia per quei cani che noi riconosciamo nei nostri. Le domande della nuova socia Adriana e l’amaro sfogo di Ketty ci ha dato l’occasione per rinnovare un corretto dialogo sul Siberian Husky, sulla sua salvaguardia, la sua funzionalità e, soprattutto, la sua selezione. Cara Ketty, non sei stata l’unica a vederti tacciare il tuo cane come un “Alaskan Husky” (nome dei cani ibridi da slitta) ma questo, come hai ben sottolineato tu non è colpa del cane né del giudice ma di “noi”. noi club specializzato, noi sezione di razza CIRN, noi musher che dobbiamo attivarci per pretendere conoscenza e specializzazione. Ti puoi consolare se ti diciamo che, Fabrizio, nel 1990 portò due figli della prima cucciolata di “Ch.Rip.It.Innisfree Dallas” (acquisto suggeritogli dalla sig.ra Vallerino) ad un’ esposizione regionale a Velletri in classe puppy che, in mezzo ad una marea di cuccioli di altre razze, furono liquidati con….. “ma il Siberian Husky non dovrebbe avere la coda alta?”. Ti sottolineiamo, molto francamente, che molte sono le incongruenze della cinofilia ufficiale nei confronti della nostra razza e non siamo gli unici perché molte altre razze soffrono la mancanza di “veracità” dettata da “addetti ai lavori” che tale veracità non conoscono. Vieni a vedere, sulle montagne d’Abruzzo e tra le numerose gregge di pecore, osserva i pastori “Abruzzesi”; hai capito bene, “Pastori Abruzzesi”, quei cani bianchi che proteggono le pecore, quei cani che custodiscono le pecore
quando il pastore non c’è, quei cani che “combattono” con i lupi (anche di 50 kg) e poi affacciati ad una esposizione cinofila e controlla i soggetti presenti di “Pastore MaremmanoAbruzzese”. Ma torniamo a noi e ti sottoponiamo due incongruenze palesi sul Siberian Husky: 1. lo standard , precisa, che “sul ring il soggetto deve essere portato al trotto moderato a guinzaglio lento”. È un dato oggettivo che il cane da slitta è abituato a mantenere la linea di traino tesa ed ad aumentare la propria spinta quando essa si allenta: il movimento del Siberian Husky (trotto o lope) viene svolto trainando, appunto perchè un cane da “slitta”, e non senza la contrapposizione dell’imbraco!!!!! 2. le classi in esposizione (coppia e gruppo di allevamento) premiano l’uniformità dei soggetti. Il principio dei Ciucky non era la ricerca della bellezza e della omogeneità, ma l’ attitudine al lavoro. Questo principio, non estetico ma di necessità, era dovuto al fatto che, soprattutto in una situazione di popolazione limitata avrebbe portato ad una fissazione di tare e ad un impoverimento dei soggetti. (Non a caso periodicamente le migliori femmine venivano fatte accoppiare con i lupi.) Come tu hai ben sottolineato i soggetti provenienti dal mondo del “lavoro” questa uniformità difficilmente la esternano presentando spesso colori e macchie sempre particolari e fuori da ogni schema fisso. Qual è il punto della questione? Fare diventare il proprio soggetto Campione di bellezza, Campione Sociale o addirittura Campione Riproduttore è assolutamente un’attività facoltativa. Nessun medico ha mai prescritto al proprio paziente: porta il tuo cane a vincere il titolo di Campione.
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Il Campione, non solo cinofilo, ma anche sportivo (appunto Campione-Migliore) ha un ruolo ben specifico nella nostra società; costituisce un punto di riferimento e un punto di arrivo per tutti. Ora, che il Campione di Bellezza possa essere eletto senza testare le proprie capacità sul lavoro potrebbe anche essere lecito (accade lo stesso nel Body Building) ma che un Campione Riproduttore venga eletto senza testare le capacità della propria prole nel lavoro è assolutamente uno SCANDALO!!! Il nostro “Codice Etico” dice bene quando parla di avere la forza di rifiutare qualche monta ma, chi dovrebbe aiutare il codice etico? La cinofilia ufficiale. Effettuare opera di controllo con attestato di tipicità e di lavoro sui riproduttori (non i Campioni ma tutti i riproduttori) dovrebbe essere il dogma incontrastato di una razza che esiste perché creata dal lavoro. CREATA DAL LAVORO E NON PER IL LAVORO!!!!!! Solo allora potrebbe essere concepibile un allevatore della razza che non pratichi il lavoro (sleddog) con i propri soggetti in quanto gli stessi sarebbero obbligatoriamente testati prima di essere ammessi alla riproduzione. Ricordiamo che nello scorso raduno SESHI il giudice americano sig. Buoniello ha sottolineato come avesse trovato cani con zampe corte, peso superfluo e soprattutto soggetti tendenti a stringere in partenza in single track (movimento inadeguato e molto dispendioso nella fase iniziale per un cane dovrebbe trainare). Gli altri giudici perché non lo hanno mai sottolineato? Sanno come lavora un cane da slitta? Da qui si torna alla tanto discussa “Prova Lavoro” cui sottoporre il Siberian Husky. Un concetto non può e non deve essere ignorato: il LAVORO consiste, semplicemente, nel trainare una slitta a velocità moderata (16 km/h) per un certo numero di chilometri (fino a 150km) trainando un peso medio/leggero.
È durante il lavoro che il Siberian Husky, mostra tutte le peculiarità e capacità che lo rendono il rappresentante eccellente dei cani da slitta: • concentrazione nel svolgerlo, • disciplina nell’attuarlo, • capacità cooperative (all’interno della muta e con il proprio musher), • resistenza a mantenere la concentrazione per lungo tempo, • forza fisica per superare gli ostacoli più difficili, • resistenza fisica nel tempo, • capacità di gestione delle risorse psicofisiche fino alla sua conclusione. Queste, importantissime prerogative caratteriali, non sono nemmeno lontanamente in grado di descrivere la qualità/caratteristica principale per cui è stato selezionato il Siberian Husky: saper lavorare e decidere autonomamente anche senza il supporto dell’uomo (…la storia della razza ci insegna come i musher si affidassero alle proprie mute quando le bufere di neve o la nebbia impediva loro la visibilità oltre la slitta……). Come ben si vede in tutto questo elenco, la parola “bellezza”, non è assolutamente citata proprio perché il Siberian Husky è già “bello” nel suo insieme o come dice Ketty “nel suo essere semplice”. Cosa vuol dire questo? Che la nostra razza possa essere solamente una prerogativa limitata ai soli musher? NO!!!! Queste caratteristiche ci descrivono quello che è il Siberian Husky: un ideale “compagno di vita” e non un semplice “cane da compagnia”. Questa distinzione potrebbe sembrare irrisoria agli occhi di un profano ma, per chi vive quotidianamente e da molto tempo questa razza, sa che questa differenza distingue il Siberian Husky che in una muta di 12 cani lavora perfettamente in sintonia con il proprio musher, senza alcuna costrizione ed il Siberian Husky che distrugge il divano di casa, fugge dal proprio giardino e non risponde ai richiami del padrone.
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Vogliamo ricordare un libro di qualche anno (1997) fa: Cani da slitta compagni di rischio di Paul-Emile Victor traduzione dal francese di Elena Tessadri dove (tra l’altro) viene sottolineato molto bene l’importanza del colore del mantello che, soventemente, rispecchia il carattere del cane…… molti importanti allevamenti, italiani ed americani, non avrebbero incentrato il loro successo su colori che, invece, raramente dovrebbero comparire sul Siberian Husky. A tale proposito vogliamo proporre a soci e lettori, soprattutto neofiti, alcune foto di soggetti famosi di inizio secolo e di soggetti dei giorni nostri selezionati dal lavoro (italiani ed esteri) per far notare la colorazione dei loro mantelli. Evitiamo di pubblicare foto di soggetti “non selezionati” dal lavoro, in quanto più che conosciute, per evitare eventuali proteste dei proprietari.
Concludiamo con un appello accorato: 1. aggiungiamo al codice etico l’obbligo per un allevatore di informare un futuro “compagno” di un Siberian Husky delle peculiarità caratteriali che lo distinguono dalle razze da “compagnia”; 2. aggiungere al X articolo del Codice Etico “divulgare a chi è interessato alla razza le notizie di sicuro interesse non solo di interesse veterinario, ma soggetti interessanti, esposizioni soprattutto all’estero, con giudici specialisti, simposi e…. tutte le notizie relative al mondo del lavoro”; 3. visto i soggetti citati dalla stessa Ketty, rendiamo nota la presenza in Italia anche di soggetti di importanti linee provenienti dal mondo del lavoro: Yeso Pac, Igloo-Pac, Anadyr, Zero, Lookiboden, Sepp-Alta, Fortsalong, Markovo, Alka-Shan, Somerset Island, Uelen, Vargevass, Sno-Sepp, Kodiak e molte altre. Considerando gli ultimi sviluppi dello sport in Italia, con la riunificazione sotto un’unica Federazione (F.I.M.S.S.) delle molteplici entità presenti e l’importante cooperazione con la sezione di razza del CIRN è auspicabile che, per il rinvigorimento della razza, i due “mondi” (esposizione/lavoro) siano l’uno il traino dell’ altro e siano i propulsori di iniziative volte alla salvaguardia dell’integrità del Siberian Husky.
HARRY WHEELER and several of the dogs he acquired from Seppala or bred from Seppala stock. At left is Siberia import TSERKO, at far right his brother KREE VANKA. BONZO stands just to the right of TSERKO.
Siamo fermamente convinti che lo sleddog costituisca un veicolo di supporto per la diffusione della razza: non tutti sanno che, con uno o due cani, si possono vivere, le stesse stupende emozioni che si vivono con i grandi team. Questo sarà uno dei compiti principali della Federazione sportiva ma anche il compito di un Club, come il nostro, che aspira ad essere “paladino”della razza. Olivia Piacentini
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LEONHARD SEPPALA with "LUCKY". Not much is known about LUCKY, who does not appear in Seppala pedigrees; this could be the same dog that co-led Sepp's 1914 Nome sweepstakes team with SCOTTY. But what a fascinating photo! ELIZABETH RICKER, with a group of Seppala dogs. The Poland Spring kennel had as many as 160 dogs in residence, so perhaps it isn't surprising that all these are relative unknowns today. They are tentatively identified as (foreground) Sugruk, Mukluk, and Sapsuk II; (background) Jean and Sepp I. (1920)
KREE VANKA 1929
SKY OF SEPPALA (foreground, lying down), born 1 September 1935. with Cold River teammates. "TOTO," standing, was n unregistered Wheeler dog from the KINGEAK x PEARL mating. At centre is MISCHA OF COLD RIVER. SKY was an important Cold River brood bitch
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Foto di Siberian Husky odierni provenienti da allevamenti che lavorano
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SHC-I Siberian Husky Club - Italia CODICE ETICO DI COMPORTAMENTO Ai fini di realizzare quanto affermato nell'articolo 1 dello Statuto del SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA mi impegno a: I.
seguire le regole della massima lealtà e sportività in tutte le competizioni, manifestazioni ed attività;
II.
fare sempre una sincera propaganda della razza e spiegare ad ogni possibile acquirente sia i vantaggi che gli svantaggi di possedere un siberian husky;
III. assistere ed aiutare tutti coloro che si avvicinano alla razza siberian husky siano essi espositori, mushers o futuri allevatori; IV. tenermi informato nel campo veterinario e soprattutto genetico e lavorare costantemente per eliminare i difetti genetici della razza; V.
analizzare prima di ogni accoppiamento la struttura ed i pedigrees dei riproduttori, tenendo presente lo standard in tutte le sue parti (carattere compreso) ed evitare accoppiamenti che non siano nell'interesse della razza;
VI.
spiegare esaurientemente i motivi di un eventuale rifiuto di monta;
VII. sottoporre regolarmente i soggetti destinati alla riproduzione a tutti gli esami e controlli che aiutano ad evidenziare e quindi ad eliminare i difetti genetici; VIII. accertarmi della destinazione di ogni cane ceduto e seguirlo per quanto possibile; IX.
fare solo pubblicità onesta, evitando volute ambiguità ed essere sempre pronto, se richiesto, a dimostrare quanto affermato;
X.
divulgare a chi è interessato alla razza alla razza tutte le informazioni riguardanti non solo problemi e novità veterinarie, ma anche il mondo delle esposizioni, dello sleddog, dogtracking, agility, altre attività, soggetti particolarmente interessanti, simposi, etc.
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INTRODUZIONE E PRESENTAZIONE Tutto ciò che troverete in questo mio lavoro è pura e semplice amatorialità. PATRIZIA CORTE METTO diplomata ISEF TORINO www.patysamarokalaskanmalamute.it Ciao “mushers”! Mi piace dare questo appellativo a tutti coloro che conducono la slitta, non solo ai professionisti del settore ma anche ai neofiti. Dedicato a tutti coloro che si avvicinano a questo meraviglioso mondo, immersi nella natura, per le prime volte con piccoli consigli pratici per divertirsi con i nostri amici a 4 zampe. In Italia e all’estero ci sono numerosi Centri di Sleddog organizzati con scuole gestite da istruttori professionisti. Ci si avvicina a questo mondo in molti modi diversi: alcuni di noi prendono le prime lezioni in slitta e, scoprendo il fascino e la spiccata personalità dei cani nordici, acquistano il loro primo “peloso”; altri già proprietari di un cane nordico si incuriosiscono nello scoprire la vera natura di questo meraviglioso ed instancabile lavoratore… ecco i primi passi sulla neve! Io vivo in montagna, in una vallata di boschi e prati, nella stagione invernale la pista di sleddog passa davanti casa, sembra buffo, ma ho iniziato le mie uscite con gli sci da fondo assieme al mio primo nordico, Duke, un samoyedo che ora ha quindici anni. Per farla breve adesso ho sei nordici: il samoyedo, due siberian husky, e tre alaskan malamute (due femmine-mamma e figlia- e un cucciolo di 4 mesi). Con la slitta ho esordito per curiosità! Fino a due anni fa le uscite le ho sempre fatte con la malamute adulta e l’husky maschio, che, per anzianità (13 anni),ora si diverte con le passeggiate. Il mio gruppo di divertimento ora è composto dai miei tre malamute: Mauja, Mistik e Elyot. L’idea di iniziare a prendere appunti e studiare la preparazione del musher è nata dalla convivenza, per 5 mesi l’anno, con la realtà dello sleddog; sono diplomata ISEF, la prima domanda che mi sono posta è stata: “Sono allenata eppure le prime uscite, oltre alla fatica, mi causano dolorini ovunque!”… la seconda a ruota: ”Se io allenata mi sento così, chi fa una vita sedentaria cosa proverà?!”. Si scrive molto sullo sleddog ma si parla soltanto del ruolo dei cani nordici, loro lavorano, vengono
allenati con programmi di preparazione atletica, bene per i cani ma… il conduttore della slitta come si prepara alle uscite invernali? Abbiamo sentito parlare miliardi di volte di “team”, il team è una squadra e come tale lavora assieme, io musher faccio parte del team ed è giusto che io dia al resto della squadra (cani) il mio aiuto fisico e anche psicologico. Ogni uscita in slitta ha una sua storia, mai ci saranno situazioni che si ripetono, il lavoro di gruppo è fatto con esseri viventi che pensano, agiscono e si muovono in modo sempre diverso e in condizioni ambientali eterogenee, il musher è la guida, colui che diventa il capo branco nei momenti di gioia e di difficoltà ecco perché il feeling con il proprio team è indispensabile, come un qualsiasi sport di squadra. Non sono solo a correre quindi la mia attenzione e concentrazione devono essere massime per ogni metro che percorro con la slitta, non solo impegno fisico anche tanto lavoro mentale. Andremo ad iniziare il nostro lavoro di preparazione fisica con la base d’ogni attività: la corsa. In questo numero troverete alcuni consigli per un allenamento divertente di mezzofondo, lo potremmo intitolare…”tanto per fare un po’ di fiato!”. Nelle stampe a seguire: • La corsa veloce (esercizi di base), impegno psicologico, fattori ambientali, un po’ di bicicletta. • Arti inferiori (esercizi di preparazione) • Il busto (esercizi preparazione), arti superiori (esercizi di preparazione). • Approfondimenti e proposte di lavoro fisico particolare es. l’equilibrio. Quanti argomenti da trattare, lo sleddog è uno sport gioioso che nasconde un mondo di particolarità, ti darà tanta soddisfazione per questo motivo, come i nostri amici “pelosi nordici” non ti annoia mai e sei alla continua ricerca e scoperta di sensazioni positive. Stop con le chiacchiere ed iniziamo a lavorare!
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LA CORSA La corsa è un’ottima preparazione di base per qualsiasi sport, nello sleddog possiamo definirla la base per un buon lavoro in slitta con i propri cani. La corsa sviluppa la resistenza, la forza, la velocità, ecc… Inoltre, ricordiamoci che è un movimento naturale, istintivo. Non voglio convincervi che correre è bello, non a tutti piace; nel momento in cui però pratichi lo sleddog, un po’ d’amore per la fatica sicuramente è in te!
In dinamica se dobbiamo applicare la corsa a piedi alla corsa nello sleddog, entriamo in un ampio raggio di lavoro. Lo studio della posizione che si assume sulla slitta in fase di corsa ha una postura simile alla posizione di spinta di un bobbista in partenza: il corpo è proteso avanti e fa leva contro una resistenza (fig. 1). Nei tratti in cui ci si trova a dover compiere un percorso prolungato di corsa, il corpo sarà in stazione più eretta, quindi la postura più naturale (fig. 2).
Fig. 1-posizione del corpo per tratti brevi
Fig. 2-posizione del corpo per tratti lunghi
Quanto detto ci fa capire che la preparazione non sarà solo di corsa di fondo ma anche di corsa veloce (scatti-sprint). Nello sleddog si abbinano due diverse caratteristiche: lavoro prolungato e lavoro breve. Analizziamole brevemente. Nell’uomo le fibre muscolari sono tipizzate in due categorie: un gruppo funziona con metabolismo prevalentemente aerobico, fibre definite lente (es. maratoneti); altro gruppo con metabolismo prevalentemente anaerobico, fibre definite veloci (es. velocisti). Non ci addentriamo nella descrizione di ciò che avviene a livello chimico nel nostro organismo in caso di lavoro aerobico o anaerobico, vi annoio soltanto, cercherò di spiegare, nel modo più semplice possibile, invece, gli elementi fondamentali per poterci allenare in entrambe le direzioni. Sinteticamente andiamo a trattare ciò che succede al nostro fisico praticando un allenamento a lunga durata ed un allenamento a breve durata poiché, come abbiamo visto, nello sleddog si trovano entrambe le situazioni. La corsa in genere comprende molte prove che vanno da 10 sec. a 2 ore. Per tale ragione si distinguono tre tipi di atleti: scattisti, mezzofondisti e fondisti. Nello sleddog noi siamo scattisti e mezzofondisti, non dimenticando la cosa fondamentale, stiamo lavorando in condizioni ambientali particola-
ri. Non ci si deve scordare che il clima e l’ abbigliamento che indossiamo saranno fattori condizionanti rispetto alla preparazione atletica che eseguiremo a secco nella bella stagione. La preparazione fisica da svolgere per raggiungere una discreta resistenza è simile a quella per lo sci di fondo, utilizziamo fonti d’energia aerobica (il lavoro muscolare si protrae per lungo tempo perché le riserve alimentari dell’organismo sono sufficienti a rifornire il meccanismo aerobico assieme all’ ossigeno). La massima quantità d’ossigeno che l’apparato respiratorio e cardiocircolatorio è in grado di fornire ai muscoli. Questa situazione è allenabile, non voglio tradurvela in: corsa, corsa, e ancora corsa sicuramente l’effetto sarebbe negativo, ma una blenda dedizione, con divertimento, di almeno un paio di volte la settimana per venti, trenta minuti, vi porterà a risultati buoni! “Da dove posso iniziare?” penso sia la domanda più comune, soprattutto in chi non ama correre… rispondo semplicemente così: “Parti con una passeggiata a buon passo e quando te la senti fai un po’ di footing… il fiato ti viene corto?! Riprendi tranquillamente a camminare… quando sarai tranquillo riprendi a correre!”. Da questa porta ci siamo passati tutti; la fatica è vinta non soltanto dal nostro fisico ma anche dal nostro cervello!
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News Autunno 2007 Passiamo alla parte più tecnica. Stiamo sempre parlando di corsa di mezzofondo, abbiamo dei cani che in inverno usciranno con la slitta, senza pretese come abbiamo detto. Possiamo conciliare la nostra preparazione di base alla loro, ovviamente i parametri saranno diversi, ma perché non fare un po’ di salutari uscite nei boschi correndo con i nostri pelosi?!
Usciamo in tranquillità ed allegria…
E non scordiamoci di lodare il nostro amico al termine dell’attività con tante coccole, anche lui ha un ruolo importante! Sappiamo bene che “ il migliore team lo fa il migliore feeling” tra cane e musher, più tempo si lavora con il cane e maggiore sarà la sintonia che si crea con loro, è sempre ottimo conoscere bene i nostri amici. I cani nordici innatamente lavorano. Le prime volte ci aiuteranno a correre perché saremo la loro slitta, una slitta parlante, si abitueranno alla nostra voce, l’opportunità di insegnare loro i comandi e, cosa non da poco, impareranno a sentirci a vicenda…"imprinting" da ambo le parti. Non dimentichiamoci del divertimento, rientrati a casa, stanchi e sudati saremo tutti orgogliosi della nostra uscita a piedi. Il fiatone? È normale, le prime volte i più bravi saranno i nostri amici a quattro zampe… e anche nelle ultime uscite però noi saremo meno affaticati. Tutto ciò per farvi capire che possiamo iniziare il nostro allenamento divertendoci, non deve essere un’angoscia correre. Per il mezzofondo non vi propongo tabelle di lavoro, personalmente sono dell’idea che ciascuno di noi dà risposte diverse ad un determinato “input”, non stiamo parlando di competizione bensì di gioia del fare sleddog e la preparazione ne deve rispecchiare le caratteristiche suddette.
Permettetemi qualche suggerimento: 1) Andate a correre nei boschi (se possibile), il terreno è vario e richiede concentrazione; meglio sarebbe con presenza di piccole salite e discese. 2) Iniziate in modo blando, meglio impiegare alcuni giorni in più per raggiungere la soglia dei dieci minuti continuati di corsa, che abbandonare per disperazione dopo la prima uscita. 3) Se ve la sentite di uscire con il vostro nordico legato a vita, fatelo. Vi aiuterà ad affrontare meglio la fatica e potrete parlare con lui delle vostre pene durante l’allenamento (vi capirà). 4) Prendete nota dei vostri progressi, non serve uscire con il cronometro, è sufficiente avere costanza per tastare con mano i miglioramenti, vi garantisco che ci saranno. 5) Non vi abbuffate prima di andare a correre, questo vale anche per quando andrete in slitta, d’alimentazione ne parleremo più avanti, ma non andate ad allenarvi a “pancia piena”. 6) Se sentite dolori alla milza o al fegato, soprattutto per chi è neofita, questo è normale, sono forme d’adattamento dell’organismo alla fatica a cui non siamo abituati. 7) Uscite con qualsiasi tempo, la pioggia non vi fa male, il freddo neppure, considerate che d’inverno le temperature sono rigide e il vostro fisico deve essere pronto a respirare in ogni situazione meteorologica. 8) Ponetevi un traguardo di resistenza, il mio suggerimento è di almeno 45 minuti di lavoro senza interruzioni, rompete il fiato e mentre correte pensate solo a cose positive e costruttive, se siete soli (senza amici e cane) potete anche aiutarvi correndo con la musica, la mente è distratta e vi sembrerà di fare meno fatica. La corsa è uno dei movimenti naturali dell’uomo e ognuno di noi tende a correre istintivamente, secondo le proprie caratteristiche. Nella corsa intervengono la maggior parte dei gruppi muscolari del nostro corpo che, nei vari distretti, lavorano in contrazione, rilasciamento ed estensione. Il lavoro maggiore è a carico degli arti inferiori, diventano così per noi oggetto di particolare attenzione.
Di seguito, nella pagina successiva, vi propongo alcuni esercizi preparatori per la mobilità dell’anca, rinforzo dei flessori della coscia, della regione coxo-femorale e dell’addome.
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ESERCIZI: 1) 2)
Dalla stazione eretta, slanci della gamba avanti, dietro, laterale. Dalla stazione eretta, circonduzione della gamba avanti e dietro; gamba semiflessa.
3)
Distesi a terra, sollevare il bacino (posizione candela), slanci antero-posteriori.
4)
A terra sul fianco, sforbiciate avanti-dietro con slancio del braccio in direzione opposta.
5)
Seduti a gambe divaricate, flessione avanti del busto, braccio a gamba opposta.
Arrivederci al prossimo argomento.
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Ferdinando Balzarro
LUPO Prospettiva Editrice
24 febbraio 2003 - 24 gennaio 2004, undici mesi per dar modo ai due protagonisti (un lupo capo branco e un professore in pensione) di raccontare se stessi, attraverso un ideale diario, nello scontro con l'ingrata natura e l'indifferenza universale che la governa. Sullo sfondo in controluce, le guerre, i massacri, i disastri naturali, le miserie quotidiane, i sentimenti e i sogni, di questo squarcio del XXI secolo. “Ha difeso la sua vita sino a quando, dolcemente, lo ha abbandonato. Lo hanno trovato la mattina del 22 gennaio sulle alpi occidentali ad oltre duemila metri di altezza col corpo completamente congelato. Gi uomini, che da quasi un anno gli davano la caccia, non sanno spiegarsi come abbia potuto in pieno inverno raggiungere quelle quote e sopportare per giorni quelle basse temperature (meno 25°) senza la minima possibilità di cibarsi e di trovare riparo. Il grosso lupo maschio, definito pericolosissimo per aver qualche mese prima sbranato uno dei suoi inseguitori, se ne stava fieramente seduto sulle zampe posteriori, il manto risplendeva grazie ai cristalli di ghiaccio minuziosamente infiltrati tra pelo e pelo, capo e orecchie erette, gli occhi aperti sembravano ancora guardare verso la valle sottostante ammantata di bianco delle recenti abbondantissime nevicate.” Anch’io, mentre leggo con inspiegabile curiosità la notizia riportata sul giornale di oggi, mi domando cosa diavolo ci facesse quel lupo in un posto a lui così palesemente ostile come il crinale di un alto monte battuto giorno e notte da gelide tormente. Inoltre, per quel che ne so, i lupi non vivono soli ma in branchi solidali i cui rapporti sono basati sul sistema di dominazione ove è la forza e il coraggio dei suoi membri a determinare la rigida gerarchia che ne consegue. Sono spesso combattimenti rituali a stabilire la posizione dell’animale dominante il quale potrà usufruire di tutti i privilegi del suo rango. Sono altresì informato che difficilmente gli scontri si risolvono con la morte di uno dei due avversari, essendo, infatti, sufficiente per il maschio sconfitto adottare opportuni atteggiamenti di sottomissione. Questa loro caratteristica, nell’immaginario degli etologi più romantici e sognatori, alimenta l’ipotesi
che anche trai lupi possano esistere, se pur allo stadio larvale, puri sentimenti di pietà nei confronti della debolezza altrui. Diviene quindi difficile immaginare realistico il feroce assassinio del cacciatore azzannato alla gola mentre era intento a ispezionare l’ accampamento. Comunque siano andate le cose resta inteso che a quell’animale, e solo a lui, mi sento istintivamente portato a indirizzare tutta la mia sincera simpatia, nonché commossa ammirazione per quei comportamenti che nella nostra ingenua e spesso viziata visuale antropocentrica sono considerati eroici. Mi piace pensare che quel lupo non si trovasse sulla montagna per puro caso, o perché sentendosi irrimediabilmente braccato avesse confuso le piste e perso la sua proverbiale capacità di orientarsi. Viceversa voglio credere che il maestoso esemplare fosse proprio lassù per uno scopo preciso, premeditato e scelto con lucida determinazione. Quel luogo così inaccessibile e inadatto alla sopravvivenza di creature della sua specie e della sua mole doveva certamente rappresentare il punto di arrivo di un prolungato e sofferto percorso interiore. Né mi sorprende constatare con quanta fermezza e probabilmente segreto sollievo lui stesso, giorno dopo giorno e passo dopo passo, abbia programmato tempi, luoghi e modalità della propria fine. Inoltre, se voglio fidarmi del racconto dei cacciatori e prestar fede agli ultimi verbali redatti delle due guardie forestali che sin dall’inizio hanno preso parte alla estenuante e interminabile battuta (pubblicati per intero sul quotidiani), apprendo che già da undici lunghi mesi quell’animale straordinario attraversava da solo terreni impervi, esplorava regioni oscure, penetrava foreste intricate, superava paludi insane, arrancava su ripide salite, soffriva il caldo e la sete, resisteva con incredibile tenacia al freddo e alla fame ai tormenti inflitti dai parassiti, e
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News Autunno 2007 riusciva con irritante e quasi spavalda facilità a farsi gioco dei suoi inseguitori vanificando le più collaudate e astute tecniche di cattura. E mi piace ancora credere che dietro quel suo incessante peregrinare e oltre quegli attimi di esaltazione in cui provava l’ebbrezza di sfuggire ai rigidi limiti della sua condizione, si celasse il segreto desiderio di imparare a conoscere e percepire se stesso a tal punto da influire attivamente sul dipanarsi del proprio destino, condizionandolo e perfino sottomettendolo all’audacia delle sue libere scelte. Sono certo che c’è stato un preciso momento in cui nell’intimo del suo cuore ha creduto di essere riuscito, e forse per un brevissimo istante ha potuto provare l’ indescrivibile brivido dell’appagamento e perfino della felicità. Oppure no… mi sbaglio… a nessuno è dato sapere quali pensieri attraversassero la sua mente quando premeditava di andare a morire lassù. Forse si era solo perduto, forse era solo stanco, indebolito dall’enorme fatica. Forse soffriva di solitudine e provava nostalgia per quei legami affettivi con i suoi simili a cui tento tempo prima aveva rinunciato.
Oppure proprio là, sulla cima di quel monte, avvolto nella fascinazione di quel punto estremo della terra dove i bagliori solari e il riverbero accecante della neve sono saturi della medesima bellezza, egli sognava di trovare la sua pace ? Ferdinando Balzarro nasce a Piacenza il 1°gennaio 1944 ma da sempre vive a Bologna. Laureato in scenze motorie, molto famoso in Italia e all’estero quale Maestro di arti marziali e recordmen mondiale di paracadutismo acrobatico, si è recentemente imposto come scrittore grazie ai suoi romanzi di grande impatto emotivo. Dopo l’esordio con l’autobiografico Bagliore (2001), pubblica Il sangue e l’anima (premio speciale Faurecchio 2002), il surreale e ipnotico Plenilunio (2003), Il Solista (2003), Sabbia (2004), Punto vitale (vincitore del Premio Carter 2005)
È uscito il libro
"Amicizie speciali" Storie vere di animali disabili ma FELICI PHASAR EDIZIONI Caro amico lettore... ... ecco 41 racconti veri, divertenti ed accattivanti, e 3 poesie ispirate dal cuore. Protagonisti l’amore e l’amicizia “speciale” che coinvolge chi accetta nella sua casa e nel suo cuore un animale disabile. Spesso vengono considerati come “giocattoli rotti”, ripudiati e gettati via, condannati a una vita fra le sbarre di un canile o gattile o altro ricovero perchè nessuno li vuole. Ancora più spesso l’indifferenza o un senso di pietà, genuino ma infondato, li condanna all’eutanasia. Quest’antologia vuole raccontare come invece sia possibile la felicità sia per chi accoglie un animale “incollocabile”, sia per l’animale stesso: cani, gatti, furetti, un coniglietto, un canarino... E 147 fotografie lo dimostrano ampiamente! E vuole essere d’aiuto a tutti quei “genitori” umani che si sentono soli di fronte ad una scelta difficile ed angosciante. La felicità esiste! Bastano pochi accorgimenti e si può vivere alla grande e scoprire che i nostri animali disabili in realtà ci danno tanto di più degli altri, ci insegnano tante cose e ci rendono migliori. Sono un dono prezioso che ci aiuta a vivere meglio con noi stessi e ad aprire il nostro cuore agli altri, animali o umani che siano... Ah... da questa iniziativa nessuno trarrà un guadagno: i soldi andranno interamente alle 2 associazioni ONLUS e alle 6 associazioni no-profit che hanno aiutato alcuni dei protagonisti e continuano ad aiutare con generosità altri amici “speciali”. Ma il guadagno, quello vero, sarà per chi vorrà lasciarsi infiammare il cuore con l’amore delle nostre amicizie “speciali”! Costo del libro € 12,00 più spese di spedizione. Se vuoi prenotare una o più copie, puoi scrivere a edizioni@oscardog.it
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Sul sito del Club www.shcitalia.it molte altre belle foto a colori
20 maggio 2007 - Gelateria, passeggiata & Musica
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News Autunno 2007
6 maggio 2007 – 2° Husky Day Liguria - Parchi di Nervi
Il “1° Husky Day Liguria” era rimasto vivo e indelebile nel mio cuore… così quest’anno ho pensato di fare “il bis”, ma molto più in grande e in una cornice d’eccezione; gli splendidi Parchi di Nervi immersi nel verde. Non più un semplice incontro fra soci quindi, ma un’escursione attraverso i sentieri rigogliosi fino al magnifico roseto, e di lì fino al mare dove il nostro gruppo è stato accolto da una vista mozzafiato! Per tutta la durata della gita il tempo è stato splendido, e la gente si fermava incantata a guardare i nostri cari huskies scorazzare per i prati, all’ inseguimento di merli salterini e scoiattoli pestiferi… Alla fine ci siamo ritrovati tutti a pranzo sulla veranda del ristorante “Marinella”, praticamente eravamo “a picco sul mare”!! Durante il pranzo ha incominciato a piovere, ma niente paura, noi stavamo al coperto… così abbiamo potuto mangiare contemplando la pioggia sul mare! Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) una splendida torta offerta dal Club che ha riscosso le lodi di tutti (grazie alla Pasticceria Mucci per questo piccolo capolavoro!) e infine il Tombolotto, anche quest’anno con i suoi novanta numeri e i ricchi premi in palio. C’era davvero “di tutto e di più”, dalle borse sportive per noi ai dolcetti per i nostri amati quattrozampe… I numeri sono letteralmente volati, dopodiché con i nostri premi in spalla ci siamo incamminati verso la stazione, felici per la bella giornata ma anche un po’ tristi perché purtroppo era arrivato il momento di salutarci… Cristina Pezzica
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2 giugno 2007 – Marina di Vecchiano (ex lago Scaffaiolo) Doveva essere un week-end all’insegna di una bella passeggiata al Lago Scaffaiolo organizzata dalla nostra amica e Focal Point Toscana Gloria Di Petta per far sgranchire i cani e per dar loro la possibilità di fare un bagnetto nelle acque del lago a quota 1979 metri, ma……. partiti ugualmente sabato mattina pieni di ottimismo sotto un cielo plumbeo, a metà strada ci siamo dovuti arrendere alle impietose condizioni climatiche che ci hanno costretto a fare dietrofront e a cambiare destinazione. Tutti insieme abbiamo deciso che forse al mare il tempo poteva essere migliore o quantomeno, che non piovesse. Ed è così che la nostra nuova destinazione è diventata Marina di Vecchiano dove Virgo, Whoopee, Wasilla, Kalimera, Sasha e Abbey si sono divertite come pazze correndo in lungo e in largo sulla spiaggia e facendo comunque il bagno ma…. nell’acqua salata! Ovviamente la pioggia anche lì non ci ha abbandonato. Marina Galeone
6 maggio 2007 – 2° Husky Day Liguria - Parchi di Nervi ~ Si ringraziano ~ Giver Viaggi e Crociere, Caffè Arabes, il Bon Ton Bar, la Drogheria Dermoide, la Pasticceria Artigianale Mucci, Calzature Birkenstock, Libreria Buenos Aires, “Fantasia”, Emmepi Porcellane, la ditta OWER, la Lavanderia Paola, la Latteria Alda, e la cara amica Marta. Un ringraziamento speciale a Renato Alberoni per aver offerto in palio un’uscita di sleddog e al ristorante “La Marinella” per l’ospitalità e la gentilezza. Molte altre foto sul sito del Club: www.shcitalia.it
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UNA E-MAIL DAGLI USA
I piatti e le ciotole decorati con l’impronta di una zampa sono vostri e contengono il vostro cibo. Gli altri piatti sono miei e contengono il mio cibo. Ricordatevi che mettere una zampa che lasci un’impronta nel mezzo del mio piatto e del mio cibo non stabilisce di per sé che diventino il vostro piatto e il vostro cibo, e io, in particolare non lo trovo affatto piacevole da un punto di vista estetico. Le scale non sono state progettate da NASCAR e non sono una pista da gara. Superarmi per arrivare primi in fondo non è il loro scopo. Farmi inciampare non serve, perché io cado molto più in fretta di quanto voi potete correre. Io non posso comprare nulla più grande di un letto “extralarge”. Mi spiace molto. Non pensate, però, che io continuerò a dormire sul divano per garantire la vostra comodità. I cani e i gatti, in effetti, possono arrotolarsi a palla quando dormono. Non è il caso di dormire uno perpendicolare all’altro, prendendo la posizione più allungata possibile. Ritengo, inoltre, che allungare al massimo la coda e tirare fuori la lingua dalla parte opposta per occupare il massimo dello spazio non sia altro che puro sarcasmo. Per l’ultima volta: non c’è un’uscita segreta dal bagno. Se per qualche miracolo riesco ad arrivare per prima e a chiudere la porta, non è il caso di graffiare la porta, piangere, uggiolare, miagolare, tentare di abbassare la maniglia o di far passare la zampa sotto, cercare di spingere e di aprire la porta. Io devo uscire dalla stessa porta da cui sono entrata. Inoltre sono abituata ad utilizzare il bagno da anni e non ho bisogno di assistenza canina o felina.
Per la vostra tranquillità, cari amici animali, ho attaccato il seguente messaggio sulla porta d’ingresso della nostra casa, per tutti quelli che vengono a trovarci e non hanno animali e si lamentano dei nostri: 1. Loro vivono qui. Voi No. 2. Se non volete avere del pelo sui vostri abiti, state lontano da divani, poltrone e mobili in genere. 3. Amo i miei animali molto più di quanto ami la maggior parte delle persone. 4. Per voi è un animale. Per me è un figlio adottivo basso, peloso, che cammina su quattro zampe e non parla in modo comprensibile. Ricordatevi: sotto molti aspetti, i cani e i gatti sono migliori dei bambini perché 1. Mangiano di meno 2. Non chiedono continuamente soldi 3. Sono più facili da educare 4. Di solito vengono quando si chiamano 5. Non vi chiedono di guidare la macchina 6. Non frequentano amici che si drogano 7. Non fumano e non bevono alcolici 8. Non si sentono obbligati a comprare abiti all’ultima moda 9. Non desiderano indossare i vostri vestiti. 10. Non hanno bisogno di cifre iperboliche per i loro studi e per ultimo……… 11. In caso di gravidanza potete vendere i loro figli.
La sequenza esatta è darmi un bacio e poi andare ad annusare sotto la coda del cane o del gatto. Non mi stancherò mai di ripeterlo.
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Siberianamente Lynn Szymurski Richlynn Siberians
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Prime esperienze in esposizione Kira & Adriana
vita di noi modelle, non fa per me, io sono un tipino rustico!!!
Ed eccomi qui, mi presento, sono Kira, un Siberian di 4 anni bianco/fulvo; e quella nella foto è la mia mamma Adriana di 23 anni con cui vivo e passo le giornate. Domenica 10 Giugno siamo andate a fare la nostra prima esposizione nazionale a Desio perché, non so come mai, ma a mamma è venuta sta fissa di farmi fare la modella ed io, con tanta pazienza, la sto accontentando… sti esseri umani, peggio dei bambini è!!! ☺ Comunque la nostra prima esperienza non è andata molto bene, ho gareggiato in classe libera con un’altra husky “Criss” di due anni, molto carina e simpatica, e siamo arrivate seconde con un giudizio tutto sommato buono ma che non ci ha soddisfatto molto, ma vabbè.. mamma è stata comunque contentissima perché mi sono comportata bene e mi sono fatta vedere i denti senza storie… vorrei vedere voi se qualcuno vi mettesse le mani in bocca che fareste!?!! Comunque abbiamo passato una bella giornata e abbiamo fatto amicizia con le due husky che c’erano e con il loro padroni Elena e il Marito, che sono stati molto simpatici e molto disponibili con noi che eravamo alle prime armi; e se aveste visto mamma ve ne sareste accorti molto facilmente, era nervosissima e mi faceva diecimila raccomandazioni, ma dico io, dopo tutti gli allenamenti fatti cosa credeva?? che mi sarei messa a saltare nel ring… tzs..donna di poca fede!!! Visto che, a quanto pare, mamma ci ha preso gusto siamo andate a fare la nostra seconda esperienza alla Nazionale di Baveno la domenica successiva, 17 giugno. Siamo partite sabato pomeriggio per andare a Domodossola dal mio papà (il ragazzo di mamma) e dai miei zii (amici di papà e mamma) che abitano li e hanno un bel giardino dove passo di solito i fine settimana (e soprattutto dove vengo coccolata da tutti i colleghi di papà)!!! Già da sabato sera avevo capito l’antifona, mamma mi ha fatto fare le sue solite “prove di ring” e poi le solite raccomandazioni... povera me, com’è dura la
Ed eccoci arrivate alla fatidica mattina, sveglia alle 7 per preparare la macchina e poi… silenzio, non sento più nulla… 7:30, 08:00 ma dove sono finiti tutti?? Hei, non dovevamo andare ad un’ esposizione?? Alle 8:10 ecco spuntare la zia con tanto di guinzaglio e zainetto che mi prende e mi tira fuori dal giardino… ma c’è qualcosa di strano, dove sono mamma e papà??? Ed ecco che alle 8:20 finalmente scende le scale mamma urlando come una pazza… quel ritardatario di papà è ancora in bagno ad “ingellarsi”; quell’uomo è peggio di una donna credetemi. Alla fine partiamo per le 8:40 (in ritardo di 40 minuti sulla tabella di marcia) con mamma che come al solito sbraita a destra e a sinistra perché è agitata, perché è tardi, perché non sappiamo la strada ed il navigatore non trova la via!! Per fortuna Baveno è vicina e in 15 minuti siamo arrivati, papà come al solito non vuole chiedere informazioni, quindi si infila in stradine e cunicoli finche mamma e zia esasperate chiedono la strada e finalmente arriviamo!!! Eccoci all’entrata, controllo del libretto sanitario, apprezzamenti dei passanti e poi via a cercare il nostro ring; Mentre annuso l’erba e l’aria intorno sento mamma che urla e vedo che saltella…ma cos’è successo?? Ha ecco, mamma ha visto in catalogo che ci sono solo io come Siberian e quindi è contenta... questa donna di poca fede, così non c’è divertimento, vincerò perché sono da sola; ma mamma mi spiega che anche se sono da sola posso arrivare prima ma non vincere comunque.. hai hai… allora qui ci dobbiamo impegnare ragazzi!!! Arriviamo al nostro ring ma i posti migliori sono già occupati, quindi ci mettiamo un po’ in mezzo sono accerchiata da cani… non c’era un posto più tranquillo?? Alla fine ci mettiamo proprio sotto un grosso albero dove vengo legata; mamma va a prendere i documenti al ring, papà e zia mettono a posto la mia
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News Autunno 2007 coperta e la loro e finalmente ci stendiamo e ci rilassiamo… bhe quasi, perché mentre sono tutta tranquilla che mi guardo intorno passa un cucciolo (quasi il doppio di me), yheee finalmente si può giocare… io mi fiondo verso di lui coi miei soliti versi da husky ma vengo trattenuta dalla corda e la padrona del cucciolo si spaventa e tira un urlo… tutti si girano, la zia si mette in mezzo d’istinto e mamma mi tira a lei... ma che è successo?? Io volevo solo giocare, ma la signora si era spaventata per i versi che ho fatto e comincia a dirne di tutti i colori a me e a mamma perché non ero dentro una gabbia e perché le ho fatto spaventare il cane... ma, dico io, perchè dovrei stare in gabbia?? Non mi piace starci, preferisco starmene buona buona con i miei genitori affianco e giocare e farmi fare le coccole.. e poi tutti i cani che abbiamo in torno dentro le loro gabbiette stanno piangendo, quindi… che vuole questa signora perché non tiene il suo cane in gabbia allora??? La mattinata passa in tutta tranquillità, papà studia, mamma e zia si fanno dei giretti ed io me la dormo e ogni tanto gioco col mio giochino e con papà… tutti mi guardano,cos’è non avete mai visto un husky giocare?? Ad un tratto arriva mamma e mi fa alzare, basta giocare, è ora di toelettarsi, tra un po’ tocca a noi. Ed ecco che inizia la tortura, chi mi tiene a destra, chi mi spazzola a sinistra… hei che mi stai spruzzando addosso papà?? No no è troppo..haa.. etcì..ecco, mi ha fatto starnutire..ma non c’è un toelettatore serio qui in giro?? ☺ Vabbe dai, mamma e papà sono alle prime armi quindi andiamogli incontro… faccio la brava e mi faccio toelettare (anche se non so a che serve visto che sono bella comunque… eheh). Ed ecco che sta per toccare a noi.. da cosa lo capisco?? Dal fatto che mamma è agitata e fa avanti e indietro dal bagno (quando si agita le scappa la pipì e credetemi.. oggi è moooolto agitata). Finalmente tocca a noi, tutti si mettono a bordo ring, mamma mi mette il guinzaglio da expo (fatto da papà perché l’unico che abbiamo trovato era rosso), mi da l’ultima pettinata e poi via verso il ring… hei… niente raccomandazioni oggi?? Ah! ecco, meglio se stavo zitta, mamma si ferma di botto, si abbassa, mi abbraccia e mi fa le raccomandazioni, mi chiede di darle una mano che lei è nervosa... e come posso dire di no a quegli occhioni?? Questi esseri umani sono così teneri quando vogliono; ma mamma è troppo preoccupata, la sento agitata, così penso bene di farle uno scherzetto… mi libero dal guinzaglio e via… inizio a correre… mamma è disperata, mi corre dietro chiamandomi… ehehe… dai mamma corri, ma ad un certo punto senza accorgermene entro nel ring, si fermano tutti e il giudice mi guarda, sta ancora giudicando il malamute prima di me... cavoli devo u-
scire subito; ma ecco che, mentre sto uscendo, qualcuno mi si scaglia addosso e mi attera, ma chi è?? E’ la zia che mi ha placcata!! Mi rimettono il guinzaglio, mamma mi rimprovera e via... stavolta tocca a noi… heheh… mamma ora sembra un po’ più rilassata, il piano ha funzionato, l’ho distratta!!! Ed ecco il giudice… Ohhh ma com’è alto, però ha qualche capello bianco e... hei..ma che fa?? Ho tu che fai?? Nooo non mi mettere le mani in bocca… sto quasi per ribellarmi ma poi guardo la mamma che con gli occhioni mi dice di star ferma… e va bene, l’accontento ancora una volta. Mi faccio aprire la bocca e tastare un po’ e poi via in movimento, il giudice ci chiede un triangolo, mamma esita un attimo ma poi parte decisa e io le vado dietro, facciamo un triangolo perfetto io cammino il più fiera e dritta che posso ed eccoci di nuovo davanti al giudice che sta dicendo qualcosa ad una signora che scrive… chissà che pensa di me… e dopo un attimo sento chiamare il prossimo gruppo… Ahh, ma abbiamo già finito?? Com’è andata?? Mamma, mamma sono curiosa… Mi giro a guardare gli zii in cerca di risposte e quando mi rigiro vedo mamma con due coccarde in mano… mi tira fino a fuori dal ring e poi… abbracci, baci, coccole e complimentoni da tutti… ho vinto il CAC e il BOB… eheh… uomini di poca fede, che credevate??
Sono tutti contentissimi e mi fanno un sacco di feste e di foto…haaa ma ragazzi quando si mangia?? io ho un certo languorino!!! Torniamo al nostro posto e decidiamo d’andare a mangiare qualcosa tanto per tutto il resto del pomeriggio non abbiamo niente da fare, i raggruppamenti si faranno più tardi.
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News Autunno 2007 Passiamo un pomeriggio tranquillo, mangiamo, ci facciamo un giretto… hei ma questa villa è proprio bella, tutta immersa nel verde, in riva al lago… Cerco anche di buttarmi giù nell’acqua ma ovviamente non posso… uffa! non mi merito un po’ di refrigerio?? Ops... forse ho parlato troppo, iniziano le prime gocce, questa non ci voleva proprio, ora come si fa?? Fortunatamente erano solo due gocce, il tempo è un po’ instabile e ci sono le nuvole ma almeno si sta freschi. Ma dov’è mamma?? Ahhh è andata a ritirare il mio giudizio, torna tutta contenta, è soddisfatta, mi hanno detto che sono un tipo molto femminile.. bhe che credevano scusate?? Il pomeriggio passa tranquillo, ci spostiamo in un’altra parte del parco vicino al ring d’onore e sonnecchiamo un po’… mi sono fatta una bella dormita e papà mi ha detto che tutti quelli che passavano si fermavano a guardarmi e a farmi i complimenti, addirittura due signore mi volevano comprare... hehe, no no, mamma non mi darebbe mai via, sono la sua bambina!! Ed ecco che mamma ricomincia a fare avanti e indietro dal bagno… mi sa tanto che tocca a noi... infatti papà e lo zio (che è arrivato nel frattempo) mi fanno alzare e mi toelettano tutta…. poi vedo mamma arrivare tutta agitata, si mette la giacca elegante e io penso di rifarle lo scherzo ma no, stavolta no, è già abbastanza agitata meglio di no. Entriamo nel pre ring… ci sono altri cani… cavoli, quanta gente che ci guarda, e questa con la macchina fotografica?? e quella cosa cos’è?? Mamma mi spiega che c’è la tv e mi fa le raccomandazioni, mi dice che comunque vada sono stata bravissima e che lei è soddisfatta così. Ed eccoci… entra l’akita e poi noi... ma mamma che fai?? perchè corri così veloce?? vabbè, si vede che dobbiamo correre, e allora corriamo… dai dai!!! Arriviamo al nostro posto, ci sistemiamo ed ecco che arriva il giudice, mi dicono che è straniero e sento mamma un po’ indecisa, stavolta non mi mette le mani in bocca ma è mamma ad aprirmela… ecco, così va meglio, le mani della mamma le conosco. Mi faccio guardare e toccare, e poi un bel avanti e indietro, ma mamma corre ancora troppo forte… quando riusciamo a prendere il passo giusto al ritorno il giudice non mi guarda più… hei tu??? Sono qui, dove guardi?? Ma è già passato al Samoiedo (con cui avevo avuto discussioni nel pomeriggio).
soddisfattissima e appena usciamo dal ring tutti mi fanno le feste lo stesso e mi dicono che sono orgogliosi di me comunque… com’è bella la mia famiglia, mi vogliono un mondo di bene e io ne voglio a loro!!! Guardiamo gli ultimi gruppi e poi tutti a casa, una breve sosta a prendere un gelato per festeggiare e poi tutti in giardino; per questa settimana resto qui da papà e dagli zii, così prendo un po’ di aria buona di montagna… mamma è tanto contenta di me, ogni volta che mi guarda mi chiama “campionessa” e mi stringe… quasi quasi oggi piangeva, si è emozionata tantissimo; è bello vincere ma è ancora più bello vedere la mia mamma così contenta di me.
Ora ci aspetta l’internazionale di Orvieto… vedremo come andrà, io ce la metterò di nuovo tutta ma se non vinceremo… pazienza, la mia mamma sarà contenta lo stesso ed avremo fatto una nuova esperienza. Se posso dare un consiglio… ragazzi provate… non con la convinzione di vincere o non vincere, ma provate anche solo per divertimento, è una bella esperienza coi vostri genitori e amici e io con la mia mamma e il mio papà e i miei zii ovviamente, mi sono divertita tanto e ho fatto nuove amicizie, quindi… ci si vede in giro.
Chiamano il terzo classificato, non siamo noi, sento mamma che mi stringe a lei e mi dice “non fa niente, va bene così” ma mamma… non è ancora detta l’ultima, ma dalla sua faccia capisco… fa niente, non abbiamo vinto, ma va benissimo così, lei è
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Un salutone da me e dalla mamma!!! (Adriana Iucolano)
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From Rosa Galluccio – Balalaika Siberians
Da: <torquemadasiberians@yahoo.it> Data: lunedì 14 maggio 2007 18.15 Siamo lieti di annunciare che la nostra dolce "Peach" Torquemada's Peach And Cream ha chiuso ieri il suo campionato giovanile, proclamandosi così GIOVANE PROMESSA ENCI Brava piccola!! E grazie Giordano per avermi aiutato a presentarla quando io non potevo!
Expo Internazionale Repubblica di San Marino 24/06/2007 - Giudice: Sig. Nyman Gunnar (DK) Dopo aver ottenuto in un lampo il titolo di Giovane promessa ENCI, ora la nostra bella Neena aggiudicandosi il titolo di Miglior Giovane all' Int. di San Marino diventa anche... GIOVANE CAMPIONESSA DI SAN MARINO!!! Expo Nazionale di Campobasso - 08/07/2007
Monia Pertici
Libera Maschi
Zausel's Better Then You 1^ Eccellente - CAC - MIGLIORE DI RAZZA! Giudice: sig.ra M.G. Miglietta (I) 3^ MIGLIORE DI GRUPPO!!! Giudice: sig.ra M. Poggesi (I)
1. Rockland's I'm a Jersey Boy CAC CACIB BOS All. Rockland - Prop All Torquemada & G.Tarara 2. Ankalyn One Like No One R.CAC R.CACIB All.Ankalyn - Prop.: All. Nordic Dream
From: Maurilio Faraguti Sent: Friday, June 22, 2007 11:46 AM Subject: successi expo
Expo Internazionale Orvieto del 23/06/2007 Giudice Thomas Rohlin (DK)
Libera Femmine 1. Cry Out True Love CAC CACIB BOB All. to & Prop. Cry Out di Capanni 2. Kira R.CAC R.CACIB All.Venditti Antonio - Prop. Iucolano Adriana Giovani Femmine 1. Torquemada's Quickly to the Top All.& Prop. Torquemada Siberians 2. Che Guevara della Contea Normanna All. Contea Normanna - Prop. Giustiniani Bruno
MISHA OF THE ARTIC MOON (femmina bianco/nera nata 18.5.06) Expo internazionale Verona 2-3 dic 2006 1° juniores, miglior soggetto Expo naz. Albarella (RO) 20.5.07: 1°ecc, giovani NEWCASTLE SENSATION (femmina bianco/grigia nata 25.10.04) Expo naz. Ferrara 1°maggio 2007: 1°ecc, CAC Expo naz. Albarella (RO) 20.5.07: 1°ecc, CAC, BOB QUALITY STREET (femm. b/rossa nata 25.10.04) Expo nazionale Vicenza 10.6.07: 2°ecc Expo internaz. Padova 17-18 febb.2007: 3°ecc Expo internaz. Cremona 26.11.06: 3°ecc . Causa Benotti Maurizio contro SHC-I e sigg. Barbieri/Pedullà
Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................. I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun socio esprime parere sfavorevole con lettera raccomandata inviata al Presidente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, diventeranno automaticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo riguardo l’accettazione di un socio, la decisione definitiva spetterà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stessa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione. AGLIETTI SILVIA - FARACI FILOMENA - FAZIA GIORGIA IEMMI DANIELE - GIUSTINIANI DARIO PALEOLOGO CATERINA – SANGA GAIA - VACCA MICHELA
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Nell’udienza del 22 maggio il Giudice Supplente ha deciso di ascoltare un paio di testimoni dell’accusa aggiornando la causa al 24 gennaio 2008. Ricordiamo che l’ex presidente Maurizio Benotti chiede un risarcimento di 15.000 euro per “danni morali e non patrimoniali” a seguito pubblicazione pag.41 su SHC-I News n.2/2005 Estate
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From: Emanuele Sent: Saturday, July 07, 2007 2:57 PM Subject: Vi parlo di max... Salve, prima di tutto faccio i complimenti per la bellissima organizzazione !!! Volevo fare una domanda a carattere educativo , un mese fa m è stato regalato uno splendido husky! non aveva fatto ankora 2 mesi .. E' cresciuto bene, è sano e come tutti gli Husky è un egocentrico coccolone :-) !! Max è bravissimo nn ho nulla da dire anche perchè dalla prima sera non hai mai creato grossi problemi a qualche cacchetta o pipi in casa , tutta roba genuina, ma il problema è che ha uno strano gioco, morsica pantaloni e mani abbassa la testa e le orecchie tira e scuote la testa a volte ringhia. Lo faccio a volte con la corda ma quando fa così con la mano fa male, ora le filosofie d pensiero sono 2: è solo un cucciolo lo fa solo con noi della famiglia per giocare, lo fa per istinto e se non lo si punisce lo continuerà a fare anche quando sarà grande. Cosa dovrei fare? Punirlo? Ci ho provato ma faccio un po’ fatica a punire un cuccioletto così Grazie per la disponibilità. SMETTETE IMMEDIATAMENTE DI GIOCARE CON LA CORDA O A TIRA TIRA CON LUI E CON LE VOSTRE MANI! In questo modo il cucciolo vi sta dicendo CHE NON HA NESSUN RISPETTO PER VOI E CHE LUI SARA' IL CAPO! Spero che sappia che cosa è il "NO" detto con tono normale ma deciso, secco. e iniziamo ad inculcargli l'inibizione a mordere. E’ piuttosto semplice insegnare ad un cucciolo l’inibizione a mordere. Ogni volta che vi tocca con i dentini dite ‘ehi!’ in tono secco e astenetevi dal ridere se si spaventa e smette. Già questo dovrebbe servire se non ad impedire che il cucciolo vi morda, per lo meno che lo faccia in modo più leggero. Ricordatevi di non tirare indietro istintivamente la mano, il cucciolo l’interpreterà come un invito al gioco. Passate poi alla lezione d’inibizione vera e propria. Prendete una manciata di croccantini (quelli che gli date come pappa vanno benissimo) e datene uno al cucciolo dicendo con voce dolce e suadente ‘prendi’. Poi nascondete il resto dei bocconcini nella mano, lasciate che il cucciolo si avvicini e dite ‘fui!’ (o ‘ahi!’) sempre con lo stesso tono dolce e
suadente. Quando sono passati 4-5 secondi senza che il cucciolo abbia toccato la vostra mano dategli un bocconcino dicendo sempre con lo stesso tono ‘prendi’. Ripetete l’esercizio dopo alcuni minuti. Il cucciolo capirà che ‘fui!’ significa non toccare. Ripetete l’esercizio ogni giorno per almeno cinque minuti, preferibilmente prima della pappa. Ricordatevi di sottrarre i bocconcini utilizzati per l’educazione a quelli destinati alla pappa. Nel giro di una - due settimane il cucciolo avrà associato il comando ‘fui!’ al non toccare la mano che tiene i bocconcini nascosti, ma continuerà a cercare di mordervi le mani quando vuole giocare. Quando lo farà, continuate a dire ‘ehi!’ se vi ha già preso la mano e ‘fui!’ se vi accorgete che sta per morsicarvi. Poiché il cucciolo cerca di mordervi per invitarvi al gioco, se non avete tempo, confinatelo con un gioco o un osso nella sua zona o nella sua gabbia, se avete tempo, distraetelo insegnandogli o ripassando i comandi ‘seduto’, ‘terra’ ecc., ricordandovi sempre di premiarlo dopo ogni corretta esecuzione. Se il cucciolo continua a cercare di mordervi le mani anche dopo che ha superato i quattro mesi, procuratevi un collutorio orale spray e tenendolo nascosto nella mano, appena il cucciolo inizia a mordervi, spruzzateglielo sul naso. Attenzione a non dirigere lo spruzzo verso gli occhi. Non è uno dei sistemi che amo, ma amo ancor meno un cucciolo che morde! Ricordatevi poi di non permettergli di mangiare o comunque giocare con il guinzaglio, perchè per lui è l'estensione della vostra mano. dategli sempre un premio quando si comporta bene e lo lascia. Poi dipenderà da voi farlo su base regolare. Un cane ha bisogno di circa 3 settimane di ripetizioni quotidiane ripetute per apprendere una cosa, diversamente se gli viene insegnato qualcosa un giorno si e uno no non imparerà nulla e dimenticherà anche quello che pensavate avesse imparato. Pazienza, pazienza e ancora pazienza deve diventare il tuo motto, ma poi avrai un cucciolo delizioso. Un'ultima cosa, ma non meno importante: NON PERMETTETEGLI DI RINGHIARE. Quando lo fa sollevatelo di peso e ditegli un NO deciso, se continua rovesciatelo sulla schiena e tenetelo diversi secondi in questa posizione: Deve capire che il capo siete voi e lui è il vostro cane!
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Auguri per una lunga e facile convivenza
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CORRISPONDENZA ed altro ancora…
From: Katya - kyrara edenspirit Sent: Thursday, June 21, 2007 10:28 AM Subject: Nuovo Socio SHC-I
Da: <ileana.giacomelli@fastwebnet.it> Oggetto: giornalino ricevuto Data: mercoledì 2 maggio 2007 11.35
Ciao Laura,si ho ricevuto il giornalino e a me e al mio moroso ci è piaciuto tantissimo, purtroppo il nostro lavoro ci impegna in orari strani quindi non sono riuscita a risponderti prima..... devo dire che ho scoperto una marea di cose che potrei fare con il mio husky anzi che potrò fare con un solo husky. Mi avevi chiesto se io avevo un husky.... si ne ho avuto uno che si chiamava Akyra per 11 anni che è morto all'inizio di dicembre ..... è stato un dolore grandissimo anche perchè è stato il mio primo cane. lui era il tipico husky con gli occhi azzurri e il pelo grigio argento...... era dolcissimo almeno con me è la mia famiglia e aveva un carattere molto bello... indipendente sicuramente ma anche, non oso dire, obbediente ma diciamo che dopo aver passato la fase di gioventù era abbastanza gestibile anche senza guinzaglio era felice di giocare con gli altri cani anche perchè io gli facevo fare molta vita sociale..ehehehhe...se così si può dire e tutti gli anni facevamo delle vacanze stupende in montagna facendo trekking. mi manca moltissimo.... così qualche mese fa ho deciso di prendere un altro husky che arriverà tra una settimana qui in casa, questa volta ho voluto un husky copper non chiedermi perché, l'ho visto appena nato in allevamento e mi è piaciuto da morire e poi mi piacevano moltissimo anche i suoi genitori. Bene.
carissimi volevo ringraziarvi per il vostro stupendo giornalino che ho ricevuto sabato e gia letto in parte e come sempre è bellissimo e interessantissimo. grazie grazie per la pubblicazione di Kutzmin su raimbow bridge mi sono commossa e ho pianto tanto. adesso sono super agitata Gladys deve partorire a giorni è al 57esimo giorno ed essendo io al primo parto sono agitatissima spero vada bene perchè se dovesse succedere qualcosa di notte qua a Sondrio non c e un numero d urgenza veterinaria.
Da: <monica.chasseur@email.it> Data: domenica 13 maggio 2007 12.38 Ciao a tutti Volevo solo confermare (con un po' di ritardo!) che il giornalino mi è arrivato regolarmente. Come sempre, GRAZIE per l'efficienza e per tutto il lavoro che svolgete con tanta passione. Allego due foto della mia Kaila. Buona domenica! Monica
Da: <andele.volpara@tiscali.it> Data: mercoledì 9 maggio 2007 22.21 grazie per i complimenti, magari fossimo arrivati al punto di non sapere più che farcene dei risultati..... certo le nostre cagnine ci hanno dato delle belle soddisfazioni ma, come tutti sappiamo, concludere il campionato Italiano per noi, come per molti altri, senza un "super cane" di spicco è MOLTO ma MOLTO dura! Però (sarà retorico) noi ci divertiamo e cerchiamo di prenderla con spirito (certo con qualche Incavolatura ogni tanto), il bello è stare, in compagnia, in mezzo ai cani. Probabilmente andremo a Desio, siamo indecisi perchè a Crys non servono più i CAC alle nazionali, ti faremo sapere. Nel frattempo in questo periodo ci capiterà di fare qualche expo locale in zona Pavia e Lomellina, dobbiamo far abituare al ring il nuovo elemento del nostro "branco" (già.... avevamo dimenticato di dirvi che siamo a quota quattro!), é arrivato Mexx "Timber's kiddy V.I.P." (Ch.Tovik's Law and Order x Ch.Precious Pepper of Nordica). Ci risentiamo presto.
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Ciao! Elena
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Guido Barbieri
DATI UFFICIALI E.N.C.I. “I Nostri Cani” – giugno 2007 Registrazioni R.O.I. anno 2006 (periodo aprile 2006 – marzo 2007)
n. 300 iscrizioni Nella vana attesa del dettaglio richiesto inutilmente alla Società Specializzata CIRN (sua sezione di razza Seshi) - che come l’anno scorso non ci ha nemmeno risposto - possiamo tentare un nostro “ragionamento di massima”, più o meno come abbiamo fatto per gli anni passati. Considerando qualche soggetto importato ed una media di 3,8 cuccioli, otteniamo all’incirca il numero di 79 cucciolate prodotte, sette in meno dell’anno scorso, per complessivi 30 cuccioli, cioè
COMPARAZIONE con le altre più popolari razze nordiche AK = Akita, AM = Alaskan Malamute, S = Samoiedo e SH = Siberian Husky ANNO
AK
AM
S
SH
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598 805 839 711 571 617 412 334 277 321 305 300 278
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un ulteriore calo del 10% Siamo riusciti in compenso a conservare il 1°posto fra le razze nordiche del gruppo 5 (vedi tabellina a lato) perché i “cugini” Malamute sono anch’essi diminuiti e rischiano il prossimo anno di essere superati dagli Akita in crescita, stabili restano i Samoiedo. Nella pagina seguente riportiamo una tabella con l’andamento della produzione negli ultimi cinque anni degli allevamenti con affisso ENCI operanti in Italia. Siamo riusciti a fare ciò con una paziente e meticolosa ricerca nel “Genealogico on line” ENCI, pubblico ed accessibile a tutti. Da: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" A: "Presidente SE.SH.I" <winalmiksibe@tin.it> Oggetto: Richiesta dettaglio Registrazioni ROI 2005 Data: lunedì 29 maggio 2006 10.30
Egr.Sig.Presidente,
Egr.Sig.Presidente, sul numero di aprile della rivista mensile dell'ENCI "I Nostri Cani" (giunto solo ora in redazione) sono state pubblicate le iscrizioni 2005 ai libri genealogici, siamo pertanto a richiedervi, come l'anno passato, il dettaglio relativo alla nostra razza (Siberian Husky n.331) per l'aggiornamento annuale e le relative considerazioni da mettere a disposizioni di soci ed appassionati. Come l'anno scorso. Contiamo sulla vostra preziosa collaborazione e restiamo fiduciosi in attesa. Ringraziandovi in anticipo porgiamo i nostri più cordiali saluti Guido & Laura Barbieri uff.di segreteria e redazione
Da: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" A: "Presidente SESHI" <presidente@seshi.it> Oggetto: Richiesta dettaglio iscrizioni R.O.I. 2006 Data: venerdì 15 giugno 2007 15.03
sul numero di giugno della rivista mensile dell'ENCI "I Nostri Cani" sono state pubblicate le iscrizioni 2006 ai libri genealogici, siamo pertanto a richiedervi, come gli anni passati, il dettaglio relativo alla nostra razza (Siberian Husky n.300) per l'aggiornamento annuale e le relative considerazioni da mettere a disposizioni di soci ed appassionati. Contiamo sulla vostra preziosa collaborazione e restiamo fiduciosi in attesa. Ringraziandovi in anticipo porgiamo i nostri più cordiali saluti Guido & Laura Barbieri uff.di segreteria e redazione
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News Autunno 2007
Numero Cucciolate - ( Numero Cuccioli )
Allevamenti con affisso ENCI Abdiscovery’s di Schiavo Stefano Airwild's di Rodaro Valeria Algusk di Schiavon Annamaria Ankalyn di Tomei Paola Ayuka Pierangelo Masellis & Antonio Pagano Conti Esploratori di Salvatori Fernanda & Brizzi Gaia Cry Out di Capanni Davide & Rimini Cristina Del Marginone di Bernardini Alessandro Del Petroniano di Miccoli Provini Maria Chiara Dell’ Isola del Vento di Dimartino Antonella & Pes Manlio Dell’Alba Boreale di Pesce Paola Della Contea Normanna di Simone Raffaele & Acanfora Salvatore Della Farha di Benotti Maurizio Della Guapparia di Della Vanisella di Drioli Marisa & Rizzetto Livio Di Casa Rimordi di Rimordi Elio Di Casa Zollo di Zollo Antonio Di Likidado di Corso Maria Luigia Ho Cum Ga Che di Giuducci Maurizio Keral’ghin di Cattaneo Filippo Stelle a Nord di Ghillani Marina Torquemada's di Pertici Monia Vanavara di Carunchio Giulia Velikayas di Zirri Isabella Wakan’tanka di Porzia Michele Whymper delle Grandes Jorasses di Lovati Gabriella Winalmik's di Michela Pavanati Windshot di Aymo Massimo e Geuna Claudio TOTALI
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Anno 2003
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3 – (13) 3 – (10) 2 – (11) 3 – (10) 1–(6) 1–(3) 1–(4)
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4 – (22) 2–(4) 4 – (16) 3–(9) 3 – (10) 2–(5) 1–(5) 1–(6)
1–(2) 1–(3) 3–(7) 3 – (15)
1–(5) 2–(2)
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3–(6) 5 – (15)
4–(9) 5 – (22) 5 – (15)
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News Autunno 2007
domenica 21 ottobre 2007 SULLE TRACCE DEI VIANDANTI, LUNGO L'ANTICA VIA VANDELLI
L’itinerario, già descritto sul precedente numero di giugno (SHC-I NEWS n.2 Estate), si presta ad essere percorso da tutti coloro che presentano normali condizioni fisiche di sana e robusta costituzione. A titolo puramente gratuito, in veste di Aspirante Socia, ci sarò io Barbara Stefanelli – Guida A.E. - cell.346 2125094; snowdogs@cheapnet.it, a disposizione per tutta la giornata che condurrò il gruppo nell’escursione predefinita. Fin dal sabato sera che precede la giornata di DogTrekking, sarà possibile incontrarsi e a questo scopo lascio i riferimenti telefonici per poter contattare l’Albergo Mazzieri, presso le Piane di Mocogno, come eventuale necessità di appoggio logistico: 0536.45000 oppure, www.hotelmazzieri.com Per la serata insieme del sabato è in previsione, oltre a piacevoli chiacchiere e scambi di esperienze, una proiezione di un Trekking con i cani tra le montagne piemontesi e francesi, da me realizzato la scorsa estate. RITROVO: sabato 20 ottobre, ore17,00 presso l’ampio parcheggio delle Piane di Mocogno, Modena, area antistante l’Albergo Mazzieri (guardare cartina allegata). Ore 19,30 cena (da definire insieme), ore 21,00 proiezione. Ritrovo per l’escursione di Domenica: ore 9,00 ampio parcheggio delle Piane di Mocogno, area antistante l’Albergo Mazzieri; ore 9,30 partenza per l’escursione. Il rientro è previsto per le 15,00 circa e le ore di cammino sono calcolate dando spazio a pause e chiacchiere. Il pranzo è al sacco e di organizzazione personale. Presso le Piane di Mocogno non vi sono negozi di generi alimentari ma nel paese poco sotto, attraverso il quale si transita per salire, c’è la possibilità di fare acquisti. Ancora opportunità maggiori si hanno fermandosi a Pavullo nel Frignano, sempre località di passaggio.
COSA PORTARSI: chi è solito ad escursioni a piedi in media montagna ritengo lo sappia già, chi invece è alle prime esperienze: zainetto contenente una giacca che ripari da acqua (nell’eventualità) e vento, cappello caldo e guanti, scarponcini comodi da escursionismo, abbigliamento comodo, borraccia e un po’ di cibo per lo spuntino al sacco. Calcolare anche un po’ di acqua per il cane perchè vista la stagione poco generosa nelle precipitazioni, probabilmente ad ottobre i torrenti saranno tutti in secca. Organizzarsi con un cambio di indumenti, nel caso ci si bagni durante l’escursione (pioggiasudore). Attraverseremo faggete alternate a boschi di conifere impiantati all’epoca del fascio: in questa stagione solitamente l’autunno è ancora in tempo a manifestarsi nei suoi colori più belli (se l’estate troppo secca non fa anticipare tutto), consiglio di portarsi la macchina fotografica! NOTE: Chiaramente in albergo i cani non possono accedervi e quindi occorre organizzarsi di conseguenza. Nell’area circostante vi sono ampi prati che possono anche ospitarli nei momenti che vengono fatti scendere dalle autovetture. Occorre però attrezzarsi per la “legatura”(stekout) e tenere pulita la zona su cui vengono ospitati. Inoltre ognuno è responsabile del proprio cane e consiglio caldamente di non allontanarsi lasciandolo “solo” all’ancoraggio. (Scusate per le precisazioni dovute e sicuramente scontate!).
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News Autunno 2007
By Cristina & Mariuccia # 1 – TROVA LE PAROLE Nella tabella qua sotto sono state disposte in verticale, orizzontale, trasversale e capovolto delle lettere che compongono le parole riportate nel riquadro a destra. Sai rintracciarle tutte? Il “tema” di questa puntata è IL GRANDE NORD I
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ALASKA CANADA NORVEGIA FINLANDIA SIBERIA SVEZIA POLO NORD BAIKAL GROENLANDIA HUSDON NOME ANCHORAGE KLONDIKE YUKON
# 2 – BARZELLETTE Perché le pecore odiano l’inverno? Perché c’è sempre un tempo da lupi…
# 3 – I PUNTINI NUMERATI Unisci tutti i puntini dall’1 al 42, apparirà il migliore amico del branco di piccoli husky…
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