Questo libro, che è anche e soprattutto un libro di ricordi, è stato dettato da una memoria dolce e crudele, con spirito di consacrazione e dissacrazione, risalendo dal Brabante, dove passo la mia vecchiaia, all’Irpinia, dove ho vissuto la mia infanzia dal 1925 al 1937, della quale senza peli sulla lingua mostro i lati positivi e negativi. Non è dimenticando, rifiutando o falsificando il passato che un individuo o una società possano costruire il loro presente. Questo va basato senza ipocrisie e volute amnesie sul passato, di cui bisogna essere, se non orgogliosi, sempre coscienti. In un duplice movimento, con l’infanzia in Irpinia si illumina e consacra la vecchiaia in Brabante e con questa a sua volta si dissacra e magnifica l’infanzia in Irpinia, tenendo sempre fede al rispetto della verità, qualunque essa sia e per quanto sia possibile ricostruirla. Ringrazio in modo particolare l’amico, Gerardo Di Pietro, e mio nipote, Celestino Grassi, due punti obbligati di passaggio per chi voglia occuparsi di Morra e della sua storia.
DANIELE GRASSI
CONVERSAZIONE IN BRABANTE Un’infanzia irpina
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