politecnico di milano
scuola di architettura urbanistica ingegneria delle costruzioni
tesi di laurea magistrale in architettura e disegno urbano anno accademico
2018 - 2019
SCENARI PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTĂ€
tesi di relatori
:
:
silvia angeli
gabriele pasqui
piergiorgio vitillo
Con l’aiuto degli uomini e di altri elementi il tempo si è dato un gran da fare intorno a lei. Dapprima l’ha privata del naso, poi dei genitali, quindi delle dita di mani e piedi, col passare degli anni di un braccio e poi dell’altro, della coscia destra e di quella sinistra, di dorso e fianchi, di testa e natiche, e quei pezzi li riduceva in calcinacci, ghiaia, sabbia. Quando muore così qualcuno vivo, molto sangue sgorga ad ogni colpo. Le statue di marmo tuttavia muoiono in bianco e non sempre del tutto. Della statua in questione si è conservato il torso ed è come un respiro trattenuto nello sforzo, poiché adesso deve attirare a sé tutta la grazia e la gravità di quanto si è perduto. E questo gli riesce, questo ancora gli riesce, riesce e affascina, affascina e dura – Anche il tempo qui merita una menzione di lode, poiché ha smesso di lavorare e ha lasciato qualcosa per dopo.
Statua greca, Wislawa Szymborska
abstract
il terremoto è un evento violento e improvviso nella vita della città e dei suoi abitanti; pochi secondi andranno a condizionare decenni e cancelleranno anni di storia.
L’emergenza non è solo di tipo pratico, ma riguarda fortemente anche la memoria della città e della comunità. Norcia è una delle città colpite dal sisma del 24 agosto 2016, da allora sono stati predisposti diversi sistemi emergenziali di diversa natura e stanziati dei fondi, ma ancora oggi rimangono i segni visibili del terremoto. La tesi si sviluppa attraverso quattro macrocapitoli, il primo per meglio inquadrare la sequenza sismica, la sua intensità tramite il confronto con la storia recente italiana ed infine le sue conseguenze più immediate. Viene poi affrontata la descrizione della città di Norcia prima e dopo il sisma per individuarne i tratti fondamentali e gli ambiti di un possibile futuro intervento tramite approfondimento del PRG del 2019 e delle Linee guida per la redazione della Struttura urbana minima. Segue poi un macrocapitolo riguardante i principali casi studio presi in riferimento, progetti che seguono principi con una possibile applicazione nel caso di Norcia, oltre alla definizione del principio del Placemaking. Successivamente attraverso la lettura della Struttura urbana minima e l’individuazione di priorità e problemi rilevati tramite il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, vengono definite delle azioni da riportare all’interno del masterplan. Mediante la stesura del masterplan viene prevista una collana di interventi di microrigenerazione urbana diffusa che struttura un anello comprendente percorsi, edifici e spazi ritenuti nodali all’interno della città. Si viene così a formare un percorso che ha come tappe tre piazze fondamentali per la città, in dialogo con gli edifici all’interno di esse, e un’area verde destinata a parco attrezzato ma ad oggi non utilizzata. L’intento degli interventi è quello di permettere alla popolazione di riappropriarsi del centro storico in parte fortemente danneggiato e in via di abbandono, rendendo la città più attrattiva e sicura e rispondendo così alle problematiche individuate.
5
I lo scenario del sisma
la sequenza sismica amatrice
-
norcia
-
visso
10
primo cratere
12
confronto con altri eventi sismici italiani avvenuti negli ultimi anni
13
gli eventi di norcia
16
2016:
zona rossa
17
bibliografia e documentazione di riferimento
18
sitografia di riferimento
19
sisma del
II la cittĂ di norcia
inquadramento
22
la cittĂ oggi
24
etĂ romana
26
dal
XVII
al
XIX
secolo
dopo il terremoto del
I
segni di
Norcia:
1859
individuazione dei tratti fondamentali della cittĂ
28 30 32
sisma del
2016:
38
zona rossa
la cittĂ dopo il sisma
40
i danni e la prima emergenza
56
mappa degli interventi temporanei post-emergenza
57
Struttura Urbana Minima
58
Umbria : Linee
guida come rapporto tra
N o r c i a : PGT 2019
e
Linee
Sum
e spazio pubblico
guida per la definizione della
Sum
59 60
III vivere lo spazio pubblico
placemaking
64
arte, interazione e spazio pubblico
68
abbandono e imprevedibilitĂ
70
illuminare
74
luce e interazione
76
nel caso di norcia
78
IV scenari per la rigenerazione della città priorità e criticità del sistema insediativo della valnerina priorità, criticità e azioni per gli interventi di rigenerazione urbana diffusa interventi di rigenerazione urbana diffusa individuazione degli ambiti di intervento masterplan
82 83 84 85 86
masterplan
:
legenda
masterplan
:
gli interventi
il sistema delle tre piazze la piazza del teatro la piazza del santo la piazza delle luci il parco delle fate bibliografia sitografia di riferimento
87 88 90 95 109 125 143 166 169
allegati
glossario
175
le scale di misurazione
177
PRG 2019 N o r c i a
180
I lo scenario del sisma
la sequenza sismica amatrice
-
norcia
-
visso
24 agosto 2016, ore 3,36; una scossa di magnitudo 6.0 colpisce i comuni di Accumoli (RI) e di Arquata del Tronto (AP). La scossa è stata la prima di quella che verrà poi definita dall’INGV1 sequenza sismica Amatrice-NorciaVisso. A questo primo evento ne sono susseguiti altri due2 il 26 ottobre, di magnitudo 5.4 e 5.9 ed epicentri a Macerata, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. A seguire la scossa più forte, avvenuta il 30 ottobre tra Norcia e Preci, con una magnitudo di 6.5. Altre quattro scosse sono poi avvenute il 18 gennaio con epicentri tra Montereale, Capitigliano e Cagnano Amiterno. La sequenza sismica si è estesa fino al 28 aprile 2017, comprendendo circa 65500 scosse, per la maggior parte di minore entità. Il bilancio è stato di 11000 sfollati, 388 feriti e 303 morti. La successiva analisi geo sismologica ha stabilito che il sisma ha causato l’apertura di una faglia in direzione NNO - SSE in corrispondenza della catena appenninica estesa per 10 km in profondità.
12
1
Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ente di ricerca che si occupa del monitoraggio di fenomeni sismici e vulcanici. La prima scossa di magnitudo 5.4 è avvenuta alle 19:11, la seconda alle 21:18.
2
Fonte: Andrea Cassera, INGV - Terremoti Sequenza sismica in Italia Centrale, approfondimenti e report scientifici, su terremoti.ingv.it.
ussita
visso
castelsantangelo sul nera
castelvecchio preci piedivalle campi
castelluccio
norcia
arquata del tronto
accumoli terracino
N amatrice
Mappa
dei comuni colpiti
dalla sequenza sismica
5 Km
13
Primo Cratere
2 0 0 Km
Circa 8000 km di territorio sono stati interessati dalla sequenza sismica, all’interno dei quali si contano all’incirca 60000 persone. La morfologia del territorio è particolarmente caratterizzata da un paesaggio montuoso, avente circa il 70% della superficie al di sopra dei 900 m s.l.m. Il sisma, avendo interessato una porzione di territorio non pertinente ad ambiti urbani altamente urbanizzati, risulta aver maggiormente colpito piccoli comuni, dove nel 40% dei casi risiedono meno di 5000 abitanti. 1 2
Il cratere sismico 2, che rappresenta l’estensione dei territori colpiti dal sisma, si è successivamente allargato nei comuni limitrofi. Il bilancio degli immobili danneggiati è invece di circa 341449 stabili. Su 22000 edifici residenziali, il 70,8% è stato costruito prima del 1971. 3 Prima del sisma più dell’80% degli edifici è stato giudicato in ottimo o buono stato. 14
Fonte: Governo Italiano - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissario straordinario Ricostruzione sisma 2016 1
Il termine “cratere sismico” non è una definizione specialistica ma un neologismo utilizzato per la prima volta nel 2009 in occasione del terremoto dell’Aquila e diffusosi poi nel 2012 con il terremoto dell’Emilia.
2
Nel 1971 è entrata in vigore la normativa antisismica relativa alle norme costruttive. 3
Confronto
con altri eventi sismici
italiani avvenuti negli ultimi anni
Tramite il confronto con i maggiori eventi sismici avvenuti in Italia a partire dal 1968, notiamo come il terremoto del centro Italia risulta avere una magnitudo e un’estensione mediamente maggiore rispetto ai precedenti sismi. Tuttavia il bilancio delle vittime è praticamente equivalente a quello della Valle del Belice e inferiore rispetto ai terremoti di Friuli, Irpinia e Abruzzo; come il numero dei senzatetto è meno elevato degli stessi. Osserviamo inoltre che il terremoto del centro Italia risulta avere un’estensione maggiore degli altri casi presi in esame, ad eccezione di quello dell’Irpinia. Malgrado la maggiore estensione del cratere ha però subito minori perdite di molti altri casi, indice del fatto che le strutture si trovavano generalmente in uno stato migliore. Rispetto al precedente terremoto avvenuto tra Umbria e Marche nel 1997, viene rilevata una magnitudo molto simile e un’estensione quasi doppia dell’area interessata; il numero delle vittime risulta però sensibilmente aumentato e il numero dei senzatetto raddoppiato.
15
Fonte: Governo Italiano - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissario straordinario Ricostruzione sisma 2016
con altri eventi sismici
Confronto
italiani avvenuti negli ultimi anni
5 .8
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2 00 0
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2 70 0 3 56 5 4 16 0
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8 00 0 5 50 0 5 72 5
5 .9 6 .3 6 .1 6 .4 6 .1
6 .5 6 .9
m a g n i t u d o
(maw)
1 70 00
area
(km 2 )
con altri eventi sismici
Confronto
italiani avvenuti negli ultimi anni
2 73 5 9 65
vittime
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76
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1 00 00
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19
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1 50 00 2 26 00
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ll
iu
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fr
v
17
4 00 00 6 50 00 4 50 00 1 00 00 0
27 30 11
2 99 3 08 2 96
2 80 00 0
senzatetto
Gli
eventi di
Norcia
perugia
norcia
Nella notte del 24 agosto 2016 il sisma con epicentro ad accumuli ed ipocentro a 8 km ha colpito molteplici volte l’area norcina, con un’accelerazione del suolo di circa 0,45g.1 In tutto il centro Italia il bilancio della prima scossa è stato di 299 morti e 238 feriti. 2 Dopo la prima scossa, un’altra di intensità 5.3 è stata avvertita alle ore 4:33; l’impatto è stato classificato come “molto distruttivo” nella scala macrosismica europea (ESM)3, dando origine ad ingenti danni nel patrimonio edilizio, storico e non. Il mese successivo la scossa delle 7:40 del 30 ottobre ha avuto origine a 9,4 km di profondità tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera. Con un’accelerazione del suolo di 0,48g e una magnitudo di 6.5, il sisma e le sue repliche hanno provocato numerosi crolli, tra cui quello della basilica di San Benedetto e di una cospicua parte delle abitazioni. I danni provocati sono stati anche di natura geologica, il sisma è stato infatti causa di una frana sul monte Vettore e di un aumento delle acque superficiali. 4 Gravi sono stati i danni al patrimonio artistico, primo fra tutti il crollo della basilica di San Benedetto, di cui resta oggi solo la facciata. Le mura medievali sono state inoltre danneggiate, come anche la frazione di Castelluccio di Norcia, dove il 60% dell’edificato risulta compromesso.
18
terni
1
Peak ground acceleration (PGA) espresso in accelerazione di gravità, misura la massima accelerazione del suolo durante il sisma e quindi l’intensità di un terremoto in una specifica area. vedi glossario
news-town.it, http://news-town. it/cronaca/21616-24-agosto-2016,ore-3-36-due-anni-fa,-il-terremotoscuoteva-il-centro-italia-730-giornidopo,-la-ricostruzione-è-ferma-alpalo.html.
2
La scala misura l’intensità sismica rilevando l’intensità degli effetti in una determinata area da un minimo di 1 (non avvertito) ad un massimo di 12 (completamente devastante). vedi 3
glossario
Mentre il fiume Nera ha aumentato la sua portata fino ad esondare, il torrente Torbidone è riemerso dopo anni.
4
Le
principali scosse e i primi interventi di sostegno
24 24
agosto agosto
2016, 2016,
ore ore
3 .3 6 4 .3 3
24
ottobre
17 ottobre
2016,
ore
2016
- dichiarazione dello stato d’emergenza - stanziati 50 milioni di euro - raccolti 34.6 milioni di euro 8
30
agosto
2016
ottobre, legge
189
del
2016
- stanziati 200 milioni per le prime necessitĂ - costruzione di un sistema tra centro
7 .4 0
e periferia
-
strutturazione della governance per la
ricostruzione
11
dicembre legge di bilancio del
-
repliche nei successivi mesi
stanziati
7,4
2017
miliardi per la ricostruzione
pubblica e privata
9
febbraio decreto legge
-
stanziati
1,06
8
miliardi
del
2017
per
la
ripresa
economica dei territori colpiti dal sisma
24
aprile decreto legge
-
stanziati
2,9
50
del
2017
miliardi per l’accelerazione
delle ricostruzioni private e pubbliche
20
giugno decreto legge
91
del
2017
- stanziati 256,8 milioni per il ripristino e la messa in sicurezza della strada dei parchi
19
Bibliografia
e documentazione di riferimento
Andrea Cassera, INGV, Terremoti - Sequenza sismica in Italia Centrale, approfondimenti e report scientifici Comune di Norcia, ufficio Urbanistica Ricostruzione, Adozione del nuovo piano regolatore generale - Parte strutturale - Determinazioni, 16 giugno 2016 Maurizio Coresi e Sara Battaglia (a cura di), IL TERREMOTO DEL CENTRO-ITALIA La situazione e gli interventi normativi, 6 giugno 2018 Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Atlante nazionale del territorio rurale, Dossier di Norcia, Sistema locale di Norcia Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di Missione Casa Italia, Rapporto sulla Promozione della sicurezza dai Rischi naturali del Patrimonio abitativo, giugno 2017 Provincia di Perugia, Comune di Norcia, PRG 2019, Rapporto ambientale preliminare, febbraio 2019 Regione Umbria DIREZIONE AMBIENTE, TERRITORIO E INFRASTRUTTURE, DPTU - Dipartimento di Pianificazione Territoriale e Urbanistica Sapienza UniversitĂ di Roma, LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA URBANA MINIMA NEL PRG, gennaio 2010
20
Sitografia
consultata
Andrea Cassera, INGV - Terremoti - Sequenza sismica in Italia Centrale, approfondimenti e report scientifici, su terremoti.ingv.it. news-town.it, http://news-town.it/cronaca/21616-24-agosto-2016,-ore-3-36-due-anni-fa,-ilterremoto-scuoteva-il-centro-italia-730-giorni-dopo,-la-ricostruzione-è-ferma-al-palo.html. http://blog.terminologiaetc.it/2016/10/27/origine-significato-cratere-sismico/ http://ottomilacensus.istat.it/ https://www.istat.it/it/mappa-rischi https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_del_Centro_Italia_del_2016_e_del_2017 https://www.repubblica.it/cronaca/2016/10/30/news/terremoto_rieti-150898762/ http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-rischi/rischio-sismico/emergenze/centroitalia-2016/mappe-interattive http://www.sabap-umbria.beniculturali.it/index.php?it/254/norcia-e-frazioni https://www.huffingtonpost.it/2016/11/01/norcia-foto-satelliti-cosmo-skymed_n_12745832. html?utm_hp_ref=it-terremoto-norcia http://www.osservatoriometeoesismicoperugia.it/index.php/terremoti/15-terremoti/78terremoti-storici-umbria http://www.terremoti.it/classificazione_sismica_terremoti.htm 21
II la cittĂ di norcia
Inquadramento 2 Km
N campi alto campi basso
capo del colle
pie’ del colle ancarano
-
pie’ la rocca
sant’angelo
castelluccio
cortigno
legogne forsmo
casali di serravalle norcia
biselli
villa di serravalle
serravalle ospedaletto
agriano
popoli ocricchio piediripa
valcadara paganelli nottoria savelli
struttura insediativa del comune di norcia
san marco norcia
sant’andrea
perugia
frazioni
pescia
norcia
sistema infrastrutturale
terni
viabilità principale
nodi principali
24
Inquadramento
macerata
100 m
visso preci
N
porta valledonna
porta romana
m
l k
porta
n
narenula
porta palatina
spoleto assisi terni
j
perugia roma
h
firenze
A1
a
g
b d
porta orientale
e
c
porta
f
massari
i porta meggiana a
teatro civico
b
palazzo comunale e ufficio turistico
c
museo della castellina
d
piazza san benedetto
e
basilica di san benedetto
f
cattedrale di santa maria argentea
g
auditorium di san francesco
h
chiesa di santa rita
i
o
chiesa di san lorenzo
j
chiesa di sant’agostino
k
tempietto
l
chiesa di san giovanni
m
chiesa del crocifisso
n
fonte medievale
o
ospedale
castelluccio di norcia ancona
-
pescara
ascoli piceno milano
25
La Città
oggi superficie: abitanti:
2 7 5 ,6 km 2
4892 (30 - 11 - 2017) densità:
1 7 ,7 5 a b / km 2
altitudine:
6 0 4m s . l. m .
zona sismica:
La città umbra di Norcia è collocata tra due paesaggi: la Valnerina, valle fluviale scavata dal fiume Nera, e l’Appennino umbro – marchigiano, facente parte del comprensorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ad un’altitudine di 604 m s.l.m. e a quasi 100 km dal capoluogo di regione, la zona dell’altopiano di Santa Scolastica nella quale si inserisce Norcia è prevalentemente caratterizzata da aree boschive alternate a pendii erbosi dove viene ampiamente praticata la pastorizia. L’allevamento di bestiame è diventato un punto di forza della zona, famosa per la produzione di salumeria (norcineria), che unita al fascino montano del luogo ha permesso al comune di diventare una meta turistica. Riguardo le prossimità del centro urbano, subito a ridosso delle mura sono presenti fenomeni di risorgiva, che allagando sistematicamente per lunghi periodi di tempo i terreni agricoli limitrofi permettono raccolte abbondanti di fieno. L’identità locale è quindi fortemente legata all’artigianato e alla produzione alimentare, attività molto sentite dalla popolazione e che permettono alla Valnerina di basare in gran parte la propria economia sul turismo.
26
1
punti di forza:
punti di debolezza:
caratteristiche dell’ambiente tipicità artigianali
-
tessuto industriale
gestione dell’emergenza
alimentari
governance locale
opportunità:
minacce:
sviluppo del turismo
eventi naturali
valorizzazione prodotti tipici
riduzione sostegno agricolo
edifici in stato mediocre
-
pessimo
costruiti prima dal
1971
0 - 14 65
anni
anni e
edifici in buono
al
2011
-
ottimo stato costruiti
oltre
1971 2011
prima dal
al
E TÀ D EL L A PO POL A Z I O N E
STATO DEGLI EDI FI CI
edifici in buono
-
ottimo stato costruiti edifici in stato
15 - 65
mediocre
anni
-
pessimo
costruiti prima del
1971
27
prima del
1971
Età Romana
Il territorio di Norcia fa parte della zona della Regio IV, Sabina et Samnium1, all’interno della riorganizzazione del territorio dell’imperatore Augusto. Fu Manio Curio Dentato2 a guidare nel 290 a.C. la conquista del territorio sabino , includendo la città di Norcia, chiamata Nursia, all’interno dello stato romano. Dopo aver acquisito i pieni diritti politici ed aver preso parte a scontri all’interno del territorio del centro Italia, Norcia prende il ruolo di polo di riferimento delle popolazioni circostanti la città. A conquista romana avvenuta infatti, la posizione della città favorisce il rapporto con la via Flaminia grazie all’apertura della strada lungo il Nera. Le ricerche archeologiche rivelano una precoce urbanizzazione del sito, probabilmente data dalla conquista romana; rivelata da un tratto di mura presso Porta Ascolana. Dopo la municipalizzazione vengono riedificate le mura in opera incerta con pietre locali, difese da torri di sezione quadrangolare. La presenza di alcuni elementi architettonici fornisce la conoscenza attuale della planimetria romana: le mura, la viabilità principale, due criptoportici (uno presso Porta Ascolana e uno presso la Madonna del Rosari), ed infine i resti di un edificio sottostante la chiesa di San Benedetto che risale al periodo tra l’età repubblicana e quella tardoantica.
28
Fonte: D.Manconi (a cura di), Norcia preromana e romana, anno di pubblicazione 2001 1
Una delle regioni italiane dell’età augustea, estesa lungo la costa adriatica e nell’Appennino centrale.
(330 a.C. – 270 a.C.), eroe plebeo della Roma antica, eletto console nel 290 a.C.
2
centuriazione romana, tratto da
(a
cura di),
Norcia
D, M a n c o n i 2001
planimetria della cittĂ romana, tratto da
reromana e romana,
Manconi (a cura romana, 2001
29
di),
Norcia
reromana
D, e
D a l X VII
al
XIX
secolo
Nella cartografia seicentesca Norcia vede come propri centri della vita cittadina i luoghi sacri. Questi costituiscono anche i poli direttori delle vie sulle quali è sviluppata la città; subito al di fuori della quale sorgono dei conventi degli ordini mendicanti di Cappuccini e di Osservanti Riformati, a ridosso della porta Massari e della porta Orientale. Questo assetto urbanistico è stato fortemente compromesso dai terremoti dell’inizio del 700, che lo hanno reso meno lineare e ordinato a seguito della distruzione e mancata ricostruzione di alcuni edifici religiosi e civili che svolgevano un ruolo nodale all’interno dell’organizzazione urbana della città. Fino alla fine del secolo vennero svolte importanti opere di ricostruzione che vedevano in primo piano le piazze, le mura e le opere di edilizia pubblica. La mappa con data 1820 fa parte del catasto Gregoriano e raffigura unicamente la città entro le mura, malgrado si stesse già sviluppando al di fuori di esse. Nella mappa è presente la zona di “Capo la terra”, corrispondente all’area settentrionale della città, anticamente divisa in due rioni che comprendevano monasteri, orti e abitazioni contadine (individuate grazie al maggior frazionamento del territorio). La direttrice viaria che congiunge porta Meggiana e porta Narenula ottimizzava il collegamento con piazza Maggiore (attuale piazza San Benedetto), nella quale sono collocati la Castellina1, il palazzo comunale e la chiesa di San Benedetto. Altro tratto fondamentale è il tracciato nord-sud che segna il taglio necessario per la realizzazione di Corso Sertorio.
30
Fonte: Comune di Norcia, soprintendenza archivistica per l’Umbria, Norcia “Nuova”, trasformazioni urbanistiche dopo il terremoto del 1859, catalogo della mostra tenutasi dal 3 marzo al 18 aprile 2001. 1
Dal 1967 destinato a Museo, la Castellina era originariamente una residenza fortificata dei governatori apostolici voluta dalla chiesa per controllare il governo repubblicano di Norcia.
1635 “L’ a n t i c a tratto
da
città
di
Giacomo
Norcia, Lauro,
Historia e pianta della città di Norsia in Roma. N o r c i a , B i bl i o t e c a c o m u n a l e d i o c e s i a n a S. B e n e d a t t o
1820 Mappa del catasto G r e g o r i a n o , ASCN , C a s a t i , mappa Norcia, senza numero. 31
Dopo
il terremoto del
18 5 9
Il 22 agosto 1859 Norcia vide un terremoto che causò il crollo totale o parziale dell’80% delle abitazioni. Insieme alle abitazioni più povere sul pendio della collina, subirono gravi danni anche il palazzo comunale, la Castellina, le mura e numerosi edifici religiosi. Dalle indagini sui danni rilevati dall’architetto Luigi Poletti1, il Ministero dell’interno presentò il rapporto ufficiale che servì a definire un ordinamento per l’edilizia urbana in zona sismica, approvato il 17 novembre 1859. Tra le nuove norme entrate in vigore era presente il divieto di intervenire su qualsiasi fabbricato senza il permesso di un’autorità competente e l’espropriazione di edifici per interventi di ampliamento e rifacimento di piazze e strade; prevedendo un’altezza massima per i nuovi edifici di otto metri e mezzo. L’annessione al Regno d’Italia avvenuta nel 1860 permise solo un’applicazione limitata della nuova legge per via di difficoltà amministrative e finanziarie. Il programma di interventi istituito per risolvere le situazioni più urgenti venne parzialmente rispettato per via dell’onerosità del restauro delle mura, della Castellina e delle carceri. Dopo numerosi interventi per i quali furono necessari dei prestiti, nel 1885 l’immagine delle città era già ben diversa: erano state rifatte le vie interne, le mura restaurate in due tratti (presso porta Romana e la Sportella), risistemato il tetto della Castellina e, nel rispetto della legge sulla pubblica sanità e igiene, costruiti vari cimiteri nelle frazioni limitrofe.
32
Fonte: Comune di Norcia, soprintendenza archivistica per l’Umbria, Norcia “Nuova”, trasformazioni urbanistiche dopo il terremoto del 1859, catalogo della mostra tenutasi dal 3 marzo al 18 aprile 2001. 1
Luigi Poletti (1792 - 1869) è stato un architetto e ingegnere attivo nel secondo e terzo quarto dell’Ottocento. Tra i suoi lavori si contano la ricostruzione della basilica di San Paolo fuori le mura a Roma e gli interventi alla basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
1861 Sabatino Stocchi, Progetto della nuova “Traversa P r o v i n c i a l e ”, T a v I . ASCN, U f f i c i o t e c n i c o b , “ V i a T r a v e r s a P r o v i n c i a l e ”, 1861 - 1875.
1861 Sabatino Stocchi, Progetto della nuova “Traversa P r o v i n c i a l e ”, T a v II. ASCN, U f f i c i o t e c n i c o b , “V i a T r a v e r s a P r o v i n c i a l e ”, 1861 - 1875.
1861 Sabatino Stocchi, Progetto della nuova “Traversa P r o v i n c i a l e ”, T a v III. ASCN, U f f i c i o t e c n i c o b , “V i a T r a v e r s a P r o v i n c i a l e ”, 1861 - 1875.
33
I
segni di
Norcia:
scala in tavola
individuazione dei tratti fondamentali della città
1 : 2 00 0
La città di Norcia racchiude una serie di segni unici derivanti dai cambiamenti avvenuti nelle diverse epoche storiche. Questi segni fanno della città un luogo singolare con tratti caratteristici, grazie ai quali è possibile individuare gli spazi nei quali è preferibile intervenire. Individuando i segni è infatti possibile ricavare una logica per il posizionamento degli interventi, per la loro forma e la loro funzione in quello specifico luogo. Dalla mappa emerge l’importanza delle porte della città lungo le mura, l’asse principale di collegamento con la piazza centrale, le strade più antiche e il sistema delle chiese insieme alla disposizione degli edifici principali. Leggendo insieme questi segni, articolati nelle pagine successive, spicca il fatto che i tratti di strada e gli edifici principali siano concentrati maggiormente nella parte ovest della città, in particolare nel collegamento tra porta Romana, porta Meggiana e porta Massari, che trovano come nucleo centrale piazza San Benedetto con il suo disegno che indica gli attori principali del centro abitato.
34
porta romana
porta massari
N porta meggiana
35
I
segni di
L’asse
Norcia:
individuazione dei tratti fondamentali della città
principale
L’attuale Corso Sertorio è un asse viario nato nel 1820 per velocizzare la connessione con piazza Maggiore (attuale piazza San Benedetto), nella quale sono collocati la Castellina, il palazzo comunale e la chiesa di San Benedetto. La direttrice viaria che congiunge porta Meggiana e porta Narenula era, prima della creazione di questo asse, il modo più rapido di accedere alla piazza. L’asse è un tratto fondamentale della città in quanto è diventato il corso principale e costituisce una cesura netta all’interno della città, per realizzarlo è stato infatti necessario intercettare edifici e strade, con le quali è ancora visibile la connessione.
Le
strade romane
Nella città di impianto romano è possibile riconoscere la collocazione del Cardo (Via Umberto) e del decumano (Via Anicia). La presenza di alcuni elementi architettonici fornisce la conoscenza attuale della planimetria romana: le mura, la viabilità principale, due criptoportici (uno presso Porta Ascolana e uno presso la Madonna del Rosari), ed infine i resti di un edificio sottostante la chiesa di San Benedetto che risale al periodo tra l’età repubblicana e quella tardo-antica. Questo segno antico rivela che il fulcro centrale non era collocato dove lo troviamo oggi, malgrado la città si sia sviluppata a partire dall’assetto romano. A ridosso del decumano si sviluppano però la Basilica di San Benedetto (a partire dai resti di un edificio) e la chiesa di San Lorenzo; rimane quindi una via fortemente caratterizzante la città di Norcia. 36
L’asse
principale
scala in tavola 1 : 400
Le
strade romane
scala in tavola 1 : 400
N
37
I
segni di
Le
Norcia:
individuazione dei tratti fondamentali della città
chiese principali
La città di Norcia è caratterizzata dalla presenza di numerose chiese e monasteri. Le chiese all’interno della cinta muraria possono essere collocate sulle ideali linee congiungenti la piazza principale. Questo significa che, superato l’impianto del Castrum romano, la città è stata edificata tenendo come fulcro centrale piazza San Benedetto, conseguentemente molte delle strade vi convergono.
Il
disegno della piazza
Il disegno di piazza San Benedetto è molto caratteristico in quanto è prima di tutto l’unico segno circolare all’interno della città. I raggi che escono dal suo centro (corrispondente alla statua del santo), indicano i monumenti e gli assi principali che affacciano sulla piazza (la basilica, la strada congiungente con la chiesa di San Lorenzo, la Castellina, la strada congiungente con porta Narenula e corso Sertorio). Questo tratto al centro della città è molto interessante anche in vista di un intervento che possa connettere le diverse parti della città. Questa piazza si presta infatti particolarmente a diventare il fulcro di una possibile rigenerazione urbana.
38
Le
chiese principali
scala in tavola 1 : 4000
Il
disegno della piazza
scala in tavola 1 : 4000
N
39
Sisma
del
2016: Zona Rossa 200 m
Con il termine “Zona Rossa” 1 si intende un’area dove è presente un alto rischio di carattere ambientale; in questo specifico caso individua le parti della città non più agibili dopo il sisma. L’interdizione al pubblico dipende dal fatto che molti edifici hanno, dal momento del sisma, riportato danni strutturali di diversa gravità. Dal momento in cui viene stabilita l’estensione della zona rossa, non è più possibile per i cittadini accedervi salvo per recuperare effetti personali di prima necessità. La zona rossa di Norcia si estendeva inizialmente in tutta l’area compresa all’interno delle mura, successivamente sono state gradualmente riaperte molte vie della città. 2 Quella che vediamo oggi è una città nella quale sono interdette solamente alcune vie dalle quali non sono ancora state rimosse le macerie. La città riporta gravi danni non soltanto a livello viario, ma anche riguardo alcuni edifici residenziali e non. Attraversando la città, una forte presenza è rappresentata dalle molte impalcature e opere di puntellamento; questo tipo di scenario e l’impossibilità di usufruire di queste strutture rende difficoltosa la riappropriazione dello spazio pubblico da parte della cittadinanza e più in generale il superamento dell’evento sismico.
40
1
Per la definizione di Zona Rossa si fa riferimento al dizionario Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/ ricerca/zona-rossa/
2
Le informazioni sull’evoluzione della zona rossa sono esplicitate in una sezione del sito del Comune di Norcia: https://www.comune.norcia.pg.it/ tag/zona-rossa/ Legenda immagini : 1. 07 / 03 / 2017 2. 08 / 06 / 2017 3. 22 / 09 / 2017 4. 30 / 05 / 2018
1.
2.
3.
4.
41
La
cittĂ dopo il sisma
la basilica di
San Benedetto
da
Norcia
dopo il sisma
42
Fotografia
tratta da
TG c o m 2 4
del
31
ottobre
43
2016
La
cittĂ dopo il sisma
la basilica di
San Benedetto
da
Norcia
dopo il sisma
44
Fotografia
di
Silvia Angeli, 11
luglio
2019
45
La
cittĂ dopo il sisma
la cattedrale di
Santa Maria Argentea
d o p o i l s i sm a
46
Fotografia di Sara Fratepietro, tratta da o n l i n e d e l l ’U m b r i a d e l 1 3 n o v e m b r e 2 0 1 6
il quotidiano
47
La
cittĂ dopo il sisma
la cattedrale di
Santa Maria Argentea
d o p o i l s i sm a
48
Fotografia
di
Silvia Angeli, 11
luglio
2019
49
La
cittĂ dopo il sisma
il teatro civico
50
Fotografia
di
Silvia Angeli, 11
luglio
2019
51
La
cittĂ dopo il sisma
la chiesa di
San Lorenzo 52
Fotografia
di
Silvia Angeli, 11
luglio
2019
53
La
cittĂ dopo il sisma
crollo di parte delle mura cittadine
54
Fotografia
di
Silvia Angeli, 22
aprile
2019
55
La
cittĂ dopo il sisma
una delle case distrutte dal sisma
56
Fotografia
di
Silvia Angeli, 22
aprile
2019
57
i danni e la prima emergenza
Subito dopo il sisma il Comando dei Carabinieri ha definito un quadro di crolli e distruzioni su tutto il territorio colpito, insieme al Ministero per i Beni e le attività culturali ed il turismo che ha mappato 293 beni di interesse culturale distrutti. La città di Norcia ha sempre avuto un patrimonio culturale di forte rilievo, con una forte presenza di edifici di culto tra cui basiliche, chiese e monasteri, insieme a reperti storici e artistici di origine medievale. Riguardo gli edifici pubblici a Norcia sono state danneggiate tre biblioteche e due musei che avevano un’affluenza annua di 6000 persone. Il settore turistico ha subito inoltre dei danni dovuti al danneggiamento di molte strutture alberghiere. I danni al patrimonio sono stati numerosi in particolare all’interno del centro storico; malgrado la graduale riapertura della zona rossa molti edifici risultano tuttora inagibili dati gli ingenti danni strutturali. La stessa piazza principale della città vede i suoi principali monumenti momentaneamente inagibili, primo tra tutti la Basilica di San Benedetto, della quale rimane solamente la facciata e molte macerie non ancora rimosse. La situazione è ancora molto critica per la questione degli sfollati, molte persone non possono infatti più accedere alla propria casa e sono alloggiate nei campi di abitazioni temporanee predisposte nelle zone limitrofe le mura. Oltre alla predisposizione delle abitazioni di emergenza, grazie a delle donazioni, sono stati assemblati anche alcuni edifici di carattere pubblico, come ad esempio l’opera dell’architetto Stefano Boeri, che dovevano servire come luoghi di accoglienza.
58
Dati reperiti nei seguenti documenti: “Il terremoto del centro Italia - La situazione e gli interventi normativi”, a cura di Maurizio Coresi e Sara Battaglia, 6 giugno 2018. “Istat Focus sisma, CARATTERISTICHE DEI TERRITORI COLPITI DAL SISMA DEL 24 AGOSTO 2016”, Istat, 15 settembre 2016
la mappa degli interventi temporanei post-emergenza
N
500 m Immagine tratta da : Di Venosa, Matteo, D’Annuntiis Marco, Emergenza è/e permanenza. prove d’innovazione dall’Appennino centromeridionale, in: “La ricostruzione come metodo. Cosa insegna la storia recente degli eventi sismici in Italia.”, Urbanistica informazioni, special issue
59
Struttura Urbana Minima
Dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 è risultato necessario considerare come vulnerabilità sismica non solo la sicurezza dei singoli edifici, ma anche il loro funzionamento in rapporto con il contesto urbano del quale fanno parte. La vulnerabilità di un sistema urbano è quindi infine la relazione tra intensità del sisma e l’entità del danno al sistema urbano. È possibile individuare, definire e garantire delle prestazioni fondamentali individuando un sistema considerato come l’ossatura portante delle città; tra le diverse modalità perché ciò avvenga la più consolidata è la Struttura Urbana Minima (SUM). La Struttura Urbana Minima rappresenta un quadro di sistemi di diversa natura che comprendono diversi elementi definiti in base alle condizioni del contesto: percorsi, funzioni, edifici strategici, il sistema di piazze principali e spazi nodali che compongono un insieme ritenuto fondamentale (rappresentano le parti che comprometterebbero la ripresa della città) al fine di mantenere funzionale la città e che dovrebbe resistere in caso di sisma. Per proteggere la funzionalità della città è quindi definita una Sum sulla quale attivare una politica di prevenzione urbanistica, prevedendo azioni per incrementare la resistenza dei singoli elementi. La Sum risulta fondamentale per individuare le priorità durante i processi di pianificazione, pur essendo ancora diffusa in ambito di ricerca, dal 2005 è richiesta dalla normativa urbanistica umbra per il Piano comunale, attraverso la definizione delle Linee Guida per la SUM.
60
Fonte : Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Struttura di Missione Casa Italia, Rapporto sulla Promozione della sicurezza dai Rischi naturali del Patrimonio abitativo, giugno 2017
Immagini pagina successiva tratte da: Di Salvo,G, Giuffré, M, Pellegrino, P, Pizzo, B, La struttura urbana minima come pretesto per ripensare la città pubblica, INU – Biennale dello spazio pubblico, Sessione tematica: La ricostruzione dello spazio pubblico dopo le catastrofi, 14 maggio 2011
Umbria : Linee
guida come rapporto tra
Sum
e spazio pubblico
Secondo la legge regionale 11/2005, la regione Umbria prevede l’integrazione degli interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica a scala urbana negli strumenti di pianificazione, rendendo così la prevenzione del rischio sismico come parte integrante del processo del governo del territorio. Questo viene svolto all’interno del PRG attraverso la definizione delle Linee guida per la definizione della Sum. Lo spazio pubblico viene identificato come la rete di piazze, le aree verdi, le aree per l’emergenza, le strade e i percorsi pedonali; l’ossatura funzionale della Sum diventa quindi un luogo di forte identificazione per la comunità che mette in relazione il centro storico con le vie di fuga. Nella maggior parte dei casi dei comuni umbri il centro storico assume una forte rilevanza nella risposta urbana all’evento sismico, essendo connesso ai percorsi pubblici e contenendo al suo interno molteplici funzioni (Amelia). In alcuni casi il centro storico coincide con la Sum data l’unicità dei percorsi pedonali nel centro (Montone). In altri casi si presentano molteplici connessioni strategiche comprendenti il centro urbano e una distribuzione più capillare di spazi aperti e servizi (Gubbio). In generale i centri storici contengono generalmente la maggior parte dei servizi e degli edifici essenziali danneggiabili; ma minor quantità di spazi attrezzati. Anche se lo spostamento di funzioni al di fuori del centro risulterebbe più sicuro, rischierebbe di svuotarlo; il centro storico non deve quindi perdere attrattività nel momento in cui delle funzioni vengono portate fuori da esso.
61
Amelia
Montone
Gubbio
N o r c i a : PRG 20 1 9
e
Linee
guida per la definizione della
Sum
A partire dallo schema della struttura territoriale del PGT vengono individuate le componenti della Sum che si dividono in : - sistema della mobilità e dell’accessibilità - sistema degli spazi aperti sicuri - sistema degli edifici e delle strutture strategiche - sistema delle reti tecnologiche principali (lifelines). - sistema dei beni culturali e dei luoghi di relazione - sistema delle attività In particolare tra spazi aperti sicuri troviamo i grandi spazi aperti verdi o pavimentati, pianeggianti o semipianeggianti, accessibili, pubblici o di uso pubblico, (parchi e giardini pubblici o di uso pubblico). Tra il sistema dei beni culturali, luoghi di relazione e tessuti e nuclei storici troviamo: - emergenza archeologiche, storico-architettoniche e urbane; - luoghi, sistemi, elementi identitari (di riconoscibilità della popolazione del centro e del centro nel contesto) - luoghi di relazione, luoghi urbani principali, edifici storici o recenti (anche non definibili come vere e proprie “emergenze”) che contribuiscono a formare l’immagine del centro - strutture/luoghi delle attività culturali principali. Nel sistema delle attività i luoghi / assi / ambiti di concentrazione o diffusione di attività commerciali, l’intervento verrà quindi concepito in risposta ad una specifica parte della Sum coinvolgendo il centro urbano con le sue connessioni principali e degli spazi aperti strategici. A questo si aggiungeranno le principali problematiche del centro a seguito del sisma.
62
didascalia immagine:
Fonte : Regione Umbria DIREZIONE AMBIENTE, TERRITORIO E INFRASTRUTTURE, DPTU - Dipartimento di Pianificazione Territoriale e Urbanistica Sapienza Università di Roma, LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA URBANA MINIMA NEL PRG, gennaio 2010 Immagine tratta da : Comune di Norcia, Provincia di Perugia, PRG2019 Norcia, Parte Operativa n.1, marzo 2019
63
Legenda in Allegati
III vivere lo spazio pubblico
Placemaking
Da metà degli anni 90, la società Project for Public Spaces 1 di New York ha iniziato ad utilizzare il termine Placemaking prendendo spunto dalle idee innovative di Jane Jacobs 2 e William H. Whyte3 degli anni 60 riguardanti il progettare una città per le persone prima che per il commercio. Il loro pensiero si focalizza sull’importanza dell’aspetto sociale e culturale dei quartieri della città e su come permettere ai cittadini di riappropriarsi delle strade e degli spazi pubblici (“eyes on the street”). Il Placemaking è un processo collaborativo che mira a riconnettere gli spazi pubblici, spesso abbandonati o degradati, con la città e soprattutto con le persone che la abitano; ponendo l’attenzione sull’aspetto fisico, culturale e sociale. Attraverso la partecipazione della comunità, il processo di Placemaking individua l’assetto e le potenzialità di un territorio per creare spazi pubblici di qualità che contribuiscono al benessere e alla felicità delle persone. Questo processo viene oggi sporadicamente utilizzato sia per interventi mirati che per la progettazione urbanistica, non è però mai stato regolamentato. Viene quindi fatto riferimento alle indicazioni che vengono promosse attraverso il PPS tenendo conto della diversità di ogni situazione che non permette di farne una vera e propria regola.
66
1
Project for Public Spaces (PPS) è un’organizzazione no-profit creata per aiutare le persone a creare spazi pubblici e a rafforzare le comunità. https://www.pps.org/ http://ilgiornaledellarchitettura.com/ web/2016/04/22/placemaking-unmodo-diverso-di-pensare-e-vivere-lospazio-pubblico/
2
Jane Jacobs (1916 – 2006) è stata un’antropologa e attivista statunitense che ha influito sui modelli di sviluppo urbano delle città nordamericane.
3
William Hollingsworth Whyte (1917 – 1999) è stato un urbanista americano, e giornalista. Si è interessato allo studio del comportamento umano all’interno della città, pubblicando numerosi libri sull’argomento.
Immagine tratta da: Project for Public Spaces, P l a c e m a k i n g , W h a t i f w e b u i l t o u r c i t i e s a r o u n d p l a c e s ?, 2 0 1 8 , l i n k a pps . o r g / a b o u t / l e a d e r s h ip - c o u n c i l / 67
Il Placemaking
come opportunità
L’approccio del Placemaking è stato ad oggi utilizzato su oltre 3000 comunità in tutti e 50 gli stati degli Stati Uniti e in 43 stati del mondo. Il feedback dato dalle persone interessate nella collaborazione è sempre stato molto positivo e ha portato una maggiore integrazione delle identità locali all’interno dell’esperienza progettuale. Finora i progetti legati al Placemaking hanno permesso di riappropriarsi di spazi abbandonati o pericolosi della città, e in qualche modo di riscoprirla. Data la sua natura fortemente sociale e legata all’identità locale, nonché la sua attitudine a ricreare nella comunità coesione e appartenenza ad un luogo, il Placemaking potrebbe in generale essere una delle possibili soluzioni per risolvere degli spazi in aree colpite da eventi distruttivi come sismi. L’evento del sisma lascia infatti non soltanto una traccia fisica nel territorio, ma anche e soprattutto nelle persone che lo abitano. Far sentire le persone ancora parte di quel luogo risulta di fondamentale importanza, per questo i concetti di base del processo di Placemaking potrebbero rappresentare un ottimo punto di partenza.
68
Immagine di da: Project
questa pagina e della pagina a fronte tratte
Public Spaces, Placemaking, What if we 2018, link a pps.org/ about/leadership-council/ for
b u i l t o u r c i t i e s a r o u n d p l a c e s ?,
69
arte, interazione e spazio pubblico
Sono molti i casi in cui l’arte è stata utilizzata per migliorare la qualità dello spazio pubblico favorendo le relazioni sociali; tra questi l’esempio di Gibellina e di come si sia scelto di investire su una serie di interventi che guardano oltre ciò che è semplicemente utile e necessario. Spazio pubblico ed esperienza artistica si possono rafforzare a vicenda; da un lato l’opera d’arte può prendere forza dal contesto in cui è collocata e dal modo in cui, grazie a questo, viene gradualmente scoperta. Lo spazio pubblico può invece fortemente aumentare di attrattività grazie al fatto che venga collocato al suo interno un oggetto estraneo ad esso, un oggetto che permetta di vedere quel determinato contesto con occhi differenti. Ancora più forza assumono gli interventi che prevedono oggetti in serie, composti secondo una narrazione nello spazio. L’installazione ha quindi allo stesso tempo un senso in se stessa e un senso fortemente legato allo specifico luogo. Sia in grandi città dove l’integrazione risulta difficoltosa, sia in casi di abbandono o rovina, grazie a questo tipo di investimenti molte città hanno trovato nuove opportunità di integrazione per i cittadini e rivitalizzato luoghi spesso dimenticati.
70
Fonti: Philippa Nicole Barr, “Perché cultura e arte sono importanti per le città?”, intervista a Stephen Barret di Rogers Stirk Harbour + Partners su Domus web, 26 marzo 2019. https://www.domusweb.it/it architettura/2019/03/26/perchcultura-e-arte-sono-importanti-per-lecitt.html Salvatore Peluso, “Il festival Concéntrico restituisce imprevedibilità agli spazi pubblici di Logroño”, su Domus web, 7 maggio 2019. https://www.domusweb.it/it/ design/2019/05/05/il-festivalconcntrico-restituisce-imprevedibilitagli-spazi-pubblici-di-logroo.html
F a h r 0 2 1 .3 , L a H o j a , fotografia di Josema C u t i ll a s , L o g r o Ăą o
71
abbandono e imprevedibilità
Franco Mazzucchelli è un artista che prende in analisi il tema dello spazio e dell’interazione con esso tramite le sue installazioni.
1
Molti sono gli artisti che grazie alle loro installazioni hanno restituito visibilità a parti di città troppo spesso dimenticate. Tra questi c’è Franco Mazzucchelli 1, un artista che “abbandonando” i suoi gonfiabili per le periferie, mira esattamente all’opposto: salvare queste ultime dall’abbandono. I gonfiabili infatti, essendo oggetti estranei al carattere del contesto circostante, incuriosiscono e attirano bambini e adulti spingendoli a interagire con essi, mirando quindi a riportare la vita in un luogo altrimenti poco frequentato. Un altro esempio di recupero di spazi della città è il festival Concéntrico di Logroño. Lungo le strade del centro storico della città sono state posizionate delle istallazioni effimere fatte da 16 artisti con lo scopo di ridare visibilità a luoghi che normalmente passano in secondo piano, creando una forte empatia tra essi e la comunità. Molto interessante è anche il progetto del gruppo spagnolo Boa Mistura 2 “LABERINTOS LÍRICOS. Il progetto consiste in una serie di installazioni sparse per il centro della città; su un gruppo di 15 prismi a base triangolare sono dipinte delle poesie riguardanti la storia spagnola. Grazie alle diverse prospettive nelle quali sono scritte le lettere, l’opera permette di scoprire anche diversi punti di vista del contesto nel quale sono inserite.
72
Boa Mistura è un team multidisciplinare nato nel 2001 che mira al miglioramento degli spazi pubblici tramite diversi mezzi artistici.
2
Fonti: Ilaria Bombelli, “Franco Mazzucchelli: periferie, gonfiabili e ansia da abbandono”, su Domus web, 15 maggio 2018. https://www.domusweb.it/it/ arte/2018/05/15/franco-mazzucchelliperiferie-gonfiabili-e-ansia-daabbandono.html Salvatore Peluso, “Il festival Concéntrico restituisce imprevedibilità agli spazi pubblici di Logroño”, su Domus web, 7 maggio 2019. https://www.domusweb.it/it/ design/2019/05/05/il-festivalconcntrico-restituisce-imprevedibilitagli-spazi-pubblici-di-logroo.html Boa Mistura, Laberintos Lìricos http://www.boamistura.com/#/ project/laberintos-liricos
Fotografia
in bianco e nero di una periferia urbana scelta come copertina
“N o n t i a b b a n d o n e r ò 18 giugno 2018.
della mostra
4
marzo al
m a i �, t e n u t a s i a l m u s e o d e l
73
Novecento
dal
D esemboca en el tùnel ingràvido del sueño Santos Dominguez,
càceres
Ve como la palabra asume su presencia. Jesùs Pino,
toledo
Habitan los recuerdos en un tiempo distinto Diego Jesùs Jimènez,
cuenca
74
su questa pagina e nella pagina a fronte: i laberintos lirĂŹcos del gruppo
Boa Mistura
75
illuminare
La luce è un elemento fondamentale all’interno di un sistema urbano, permettendo durante il giorno l’uso degli spazi pubblici, e garantendo di notte il loro l’utilizzo. Molti progetti riguardanti lo spazio urbano, sia ubicati nei centri storici che non, prevedono l’utilizzo di sistemi luminosi volti alla valorizzazione di edifici e spazi aperti e alla continuità di utilizzo di questi luoghi. In questo caso però la luce non svolgerebbe solo una funzione puramente pratica, ma potrebbe essere anche un mezzo che porti, per così dire, “felicità” nelle ore di buio nelle quali la città è meno attiva. La ragione è scientifica: la luce influenza infatti il nostro umore sfruttando la connessione tra retina e nucleo soprachiasmatico 1, connesso ai ritmi circadiani 2 dell’uomo che risultano sfasati in patologie come la depressione. Le installazioni luminose non intendono svolgere la funzione medica della fototerapia 3, ma risultano comunque molto utili per riuscire ad interagire con la comunità ed apportare benefici immediati sull’umore. L’esposizione ad una luce permette infatti di rilasciare serotonina 4 e ridurre la produzione di melatonina 5, producendo una sensazione di serenità. L’illuminazione nel caso della città di Norcia, applicata sia alla pavimentazione che a delle installazioni, potrebbe aiutare a riportare residenti e turisti nelle vie del centro che diverrebbe pienamente utilizzabile per un tempo più prolungato.
76
Il nucleo soprachiasmatico è un nucleo dell’ipotalamo che regola i ritmi circadiani e mantiene alcuni processi fisiologici come la fame e il sonno. 1
Il ritmo circadiano è un tempo di circa 24 ore nel quale avviene un ciclo di rilascio di vari tipi di ormoni e di regolazione di temperatura corporea.
2
La Fototerapia è una procedura medica che consiste nel somministrare una particolare luce durante specifiche ore. Ha come obiettivo il ripristino dei ritmi circadiani e il trattamento di alcuni tipi di depressione.
3
Conosciuta come “l’ormone della felicità”, la serotonina è una sostanza prodotta da alcuni neuroni che interessa numerose funzioni biologiche.
4
La melatonina è un ormone che regola il ciclo sonno - veglia inducendo il sonno in assenza di luce.
5
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/ Fototerapia#Disturbi_dell’umore_e_ del_ritmo_circadiano https://it.wikipedia.org/wiki/ Serotonina#Funzione https://en.wikipedia.org/wiki/Light_ therapy#Mood_and_sleep_related
Marbles, Almere, 2012
D u n e , R o t t e rd a m , 2 0 0 6 - 2 0 1 2
77
Luce
e interazione
La luce, applicata in particolari situazioni spaziali e installazioni, con determinate forme e colori, può rendere il contesto non solo più accessibile e sicuro; ma far entrare le persone che vi interagiscono nella dimensione del gioco. Esistono infatti diversi esempi nei quali la luce innesca un processo di partecipazione da parte delle persone; sia attirandole con forme e colori che spiccano nel contesto, sia interagendo con essi tramite cambiamenti di intensità e/o temperatura. L’utilizzo di diversi tipi di illuminazione produce inoltre un effetto migliore rispetto ad una luminosità uniforme; si sottolineano così elementi architettonici, urbani e naturali salienti selezionando e facendo prevalere elementi nodali del percorso. A Rotterdam lo studio Roosengaarde 1 si occupa prevalentemente di progetti per installazioni luminose che in alcuni casi riescono efficacemente ad interagire con le persone. Un esempio è il progetto Lunar, dei cilindri collocati in un ospedale psichiatrico per bambini che si illuminano ed emettono suoni al contatto con essi in modo da fungere anche da terapia - gioco. Marbles sono invece delle forme modulari riempite con led che tramite dei sensori producono degli effetti grazie al contatto umano. Altra installazione che interagisce con il contatto è Dune, una serie di fibre luminose che si accendono solamente al passaggio dell’uomo.
78
1 Studio olandese basato a Rotterdam fondato dall’artista Daan Roosengaarde che sperimenta l’utilizzo della luce in diversi contesti sociali tramite installazioni a led.
Fonti: Costa, Marco, Psicologia ambientale e architettonica, come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento, Franco Angeli editore, seconda edizione ristampa del 2013, prima edizione del 2009, Milano.
Lunar, Mental Health Care GGz Breda, Breda, 2011
79
Nel
caso di
Norcia
I riferimenti presi in considerazione all’interno del capitolo, sono quelli che identificavano un tipo di approccio che meglio potesse coinvolgere la popolazione. Il Placemaking, ad esempio, ha già avuto in passato degli effetti positivi, riuscendo a far partecipare attivamente molte persone in vista del recupero di parti degradate di città. Nel caso di Norcia questo risulta fondamentale: lo spopolamento dell’area da parte della popolazione e la forte riduzione del turismo sono infatti una delle problematiche principali da dover essere affrontate. In questo senso il coinvolgimento di quante più persone possibile gioverebbe alla riuscita dell’intervento perché spingerebbe i nursini a prendere parte attivamente agli spazi della città che si andrebbero a configurare. Riguardo l’utilizzo di opere d’arte si è visto in molti casi come queste riuscissero ad attirare l’attenzione e diventare momentaneamente il fulcro di uno spazio o addirittura un gioco. Il caso di Franco Mazzucchelli ad esempio, mostra come collocando semplicemente un oggetto fuori scala e/o fuori contesto, lo spazio subisse un notevole incremento dell’affluenza. É con questi oggetti fuori dall’ordinario che si potrebbe in parte attivare la riappropriazione dello spazio all’interno della città di Norcia; come un ponte che accompagni la ripresa.
80
In considerazione al fatto di lavorare all’interno di un centro storico; risulta anche molto importante il fatto di valorizzare le preesistenze storiche, in questo caso spesso danneggiate. Questo è stato fatto in molte città spagnole grazie all’espediente di collocare prismi con scritte poesie che obbligano chi le vuole leggere a girare attorno ad esse e così riscoprire angoli della città. Questo esempio può essere ripreso nel caso di Norcia non solo mediante delle installazioni utilizzabili in più direzioni, ma anche semplicemente con delle sedute situate all’interno delle piazze in modo tale da poter godere di diverse visuali privilegiate. Dal momento che la città dovrebbe essere utilizzata anche durante le ore notturne, risulta fondamentale il tema dell’illuminazione pubblica. In alcuni casi essa è già sufficientemente presente, in altri o risulta essere scarsa. L’illuminazione a terra può essere utilizzata nel caso di piazze per dare una diversa atmosfera che porti all’utilizzo di quest’ultime. I casi studio presi in considerazione durante il capitolo, sfruttano la luce per creare un’interazione tattile e visiva con le persone: funzionano infatti a contatto o a vicinanza. Questo aspetto del gioco tramite l’illuminazione combina il tema del coinvolgimento e della riappropriazione con la connotazione dello spazio e la necessità di illuminare. L’interazione con la luce può inoltre essere un beneficio psicologico per la popolazione.
81
IV scenari per la rigenerazione della cittĂ
Priorità
e criticità del sistama insediativo della
Valnerina
In Umbria è il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ad essere lo strumento di pianificazione paesistico - ambientale, oltre ad avere la funzione di coordinare la pianificazione urbanistica comunale. Sulla base delle interazioni uomo - ambiente, il PTCP configura l’assetto delle Unità di Paesaggio (UdP), attraverso la loro struttura, forma e funzione. Il piano mira quindi ad analizzare risorse e possibili ricadute sul territorio per riconoscere le trasformazioni necessarie che inneschino lo sviluppo socio - economico tramite due matrici: il sistema insediativo - infrastrutturale e il sistema ambientale - paesaggistico. Tra i sistemi del PTCP Norcia rientra in quello della Valnerina, individuato come debole e marginale e caratterizzato dal progressivo allontanamento della popolazione residente, nonché dall’abbandono delle attività agricole tradizionali. Il territorio d’altra parte, costituisce un patrimonio culturale di valore eccezionale, con tessuto edilizio e topografia tipiche e uniche. Emergono però delle problematiche fondamentali: - Gli attuali servizi alla persona al fine di consolidare la presenza dei residenti, introduzione di sevizi turistici, sportivi e naturali nel tessuto storico. - La tutela del paesaggio storico e il ripristino delle attività agricole tradizionali. - L’utilizzo della risorsa ambientale con l’intento di promuovere il turismo residenziale rurale. Secondo questo rapporto le linee guida per il nuovo PRG di Norcia prevedono l’individuazione di scenari alternativi in vista del diffuso danneggiamento provocato dal sisma.
84
Fonte: Provincia di Perugia, “PRG Norcia 2019, rapporto Ambientale Preliminare”, febbraio 2019. Sitografia di riferimento: http://www.provincia.perugia.it/ guidetematiche/ambienteterritorio/ urbanistica/ptcp/atlantestrutturaptcp
Priorità, Criticità
e
Azioni
per gli
interventi di rigenerazione urbana diffusa
criticità
priorità
azioni
spopolamento da parte
incremento dei servizi
potenziare l’utilizzo dello spazio
della popolazione
alla persona e degli spazi
pubblico da parte dei residenti
residente
con valenza pubblica
attraverso la micro rigenerazione
diminuzione del turismo
ricreare attrattività
creare dei punti di attrattività
(una
delle principali
risorse della città)
all’interno della città
locali che dialoghino con la
e del suo intorno
cultura tipica del posto
perdita del punto di
valorizzazione delle
far conoscere le tradizioni locali
forza delle tradizioni
identità rurali locali
di tipo rurale e culinario
danneggiamento
salvaguardia del
ripristino del patrimonio storico
del patrimonio e
patrimonio culturale
danneggiato e integrazione dello
locali
dell’identità civica
stesso nella vita cittadina
Le
a z i o n i a ll ’ i n t e r n o d e l
masterplan di intervento formeranno una struttura
coerente di interventi, trasversali al tema di preservazione
del patrimonio storico, di rafforzamento del sistema p a e s a g g i s t i c o e a l t e m a d e ll o spazio pubblico.
Gli
interventi
formeranno una rete di luoghi attraverso i quali le persone saranno facilitate a r i a p p r o p r i a r s i d e ll o s p a z i o pubblico dopo i cambiamenti dati dal sisma.
85
Interventi
di micro rigenerazione urbana diffusa
La città di Norcia è un luogo che, dopo aver subito modificazioni urbanistiche e architettoniche, ha stabilito una propria identità forte e una sua struttura urbana riconoscibile. L’evento del sisma non ha intaccato la struttura portante della città, ma ha provocato gravi danni a strutture e intere parti della città non più accessibili. Ad oggi non tutti i danni sono stati recuperati e molto spesso le macerie rimangono a coprire le strade (come nel caso della piazza principale della città). L’intento del masterplan è quello di individuare priorità e criticità e di stabilire gli ambiti nei quali un intervento, anche di minore entità, può ridare identità alla città e senso di appartenenza agli abitanti. Il masterpaln prevede quindi diversi scenari, alcuni dei quali temporanei, in modo da innescare una riappropriazione dello spazio da parte dei cittadini. Questi luoghi di micro rigenerazione darebbero alla città degli effetti positivi in un tempo molto ristretto, focalizzandosi sui punti nodali della città e risolvendo immediatamente i disagi causati dall’impatto del terremoto e restituendo identità ai luoghi. A seguito degli scenari temporanei, a seconda dei casi, vengono previsti degli scenari permanenti, con interventi di maggiore entità in modo da mantenere nel tempo gli effetti positivi della rigenerazione.
86
Sitografia di riferimento: https://www.valnerinaoggi.it/norcia/ ricostruzione-post-terremoto-13974/
L’individuazione
degli ambiti di intervento
100 m
N
87
Masterplan 100 m
N
1.
4.
2.
3.
88
Masterplan:
legenda
ASSI PRINCIPALI
Gli assi cittadini attraverso i quali saranno innescati gli interventi. sono stati selezionati per la loro connessione con la piazza principale e le principali porte; insieme rappresentano l’ossatura portante delle strade della città. PIAZZA SAN BENEDETTO
La piazza principale della città, da essa si snodano le vie principali e si affacciano gli edifici di maggiore interesse pubblico. È la piazza sulla quale si trovano le rovine della basilica di San Benedetto, simbolo della città. PIAZZETTA DEL TEATRO
La piazza affaccia su corso Sertorio e il Teatro Civico di norcia, attualmente non agibile. Questa piazza offre una comoda sosta lungo l’asse viario principale, è attualmente molto usata per soste e pause pranzo ma non adeguatamente attrezzata. PIAZZA DELLA CHIESA DI SAN LORENZO
La piazza antistante la chiesa di San Lorenzo è piccola e inserita tra delle vie secondarie. Non è illuminata e la chiesa risulta instabile e mantenuta da una struttura esterna. MURA ADIACENTI GLI INTERVENTI MURA DELLA CITTÀ PERCORSO IDEALE DEGLI INTERVENTI PRINCIPALI PORTE DI ACESSO ALLA CITTÀ RELAZIONE TRA LA BASILICA E LA STRADA SPAZIO VERDE LINEARE ADIACENTE LE MURA AD ALTO POTENZIALE MA NON ATTREZZATO 89
Masterplan:
1.
gli interventi
LA PIAZZA DEL TEATRO La piazza antistante il Teatro Civico di Norcia si inserisce lungo l’asse del corso principale, in un contesto fortemente popolato da piccoli negozi di artigianato alimentare locale. Per la sua posizione favorevole è spesso frequentata, specialmente nelle ore diurne, come appoggio per consumare pasti. Esistono all’interno della piazza delle panchine per sedersi ma non sono sufficienti durante le ore centrali della giornata, molte persone tendono infatti a sedere su di un gradino situato all’ingresso della piazza. scenario temporaneo: All’interno della piazza si susseguiranno vari interventi e installazioni di tipo temporaneo che comprenderanno la funzione di seduta, in modo da avere sempre un elemento di novità che promuova il ritorno da parte della popolazione all’interno della città. Le installazioni saranno anche connesse all’utilizzo del teatro, o all’attesa del suo ripristino a seguito del sisma.
2.
LA PIAZZA DEL SANTO La piazza è il fulcro della città, sulla quale si affacciano i suoi edifici principali. L’obiettivo dell’intervento è quello di dare rilievo agli edifici e agli assi principali attraverso i quali si snoda il percorso; di marcare quindi la relazione che esiste tra essi. Inoltre i cittadini avranno modo di usufruire maggiormente della piazza grazie all’inserimento di sedute, ad oggi mancanti. scenario permanente: La piazza fulcro della città verrà illuminata da luci a LED inserite nella pavimentazione in modo da seguire ed evidenziare il disegno della piazza. Le sedute verranno poste di fronte agli spazi principali della piazza in modo da creare delle inquadrature visive e verranno posizionati alcuni totem esplicativi accanto ad edifici. 90
Masterplan:
3.
gli interventi
LA PIAZZA DELLE LUCI La piccola piazza adiacente la chiesa di San Lorenzo è inserita all’interno delle vie minori del paese. L’atmosfera che si andrà a creare qui sarà di natura più intima e privata della precdente. Pensata come un luogo da scoprire lungo il percorso fino a porta Maggiana. scenario temporaneo: Verranno inserite delle sedute metalliche con incise delle citazioni che verranno illuminate dall’interno perché siano proiettate sulla piazza. scenario permanente: La pavimentazione rimarrà intatta e verranno inseriti dei LED in punti specifici di essa in modo da creare un’atmosfera soffusa in relazione con la chiesa. I LED seguiranno il disegno della piazza a griglia, saranno quindi accostati ad alcuni dei lati dei quadrati.
4.
IL PARCO DELLE FATE Dato l’alto potenziale dello spazio verde adiacente le mura, sarà predisposta un’area ad uso pubblico. Il parco ha un affaccio diretto sul panorama montuoso circostante, sarà perciò ispirato alle leggende su fate e sibille dei monti sibillini, leggende molto legate anche alla città di Norcia. scenario temporaneo: All’interno dell’area verde del parco verrà realizzato un percorso curvilineo che affiancherà la strada ciclabile rettilinea esistente. Ad affiancare il percorso verrà realizzato un piccolo “bosco magico” di tubi a LED attivabili a contatto, assieme a delle panche curvilinee che verranno in seguito sostituite con il gioco permanente. Verranno previste delle alberature che andranno a separare la pista ciclabile esistente e la strada che passa al suo fianco, in modo da creare un ambiente più delimitato e naturale possibile. scenario permanente: Verrà mantenuto, ripavimentato e leggermente rialzato il percorso ciclopedonale e verrà attrezzato uno spazio pubblico adibito a parco giochi. 91
Il
sistema delle tre piazze
50 m
Il masterplan prevede la dislocazione di interventi sia all’interno delle mura, che attorno ad esse formando un anello. In questi schemi si vede articolato il percorso all’interno delle mura con evidenziati gli interventi sulle tre piazze e gli edifici e strade di interesse che con esse danno luogo allo spazio urbano di Norcia. Questa porta è l’ingresso principale della città. La porta segna l’inizio di un sistema articolato di spazi pubblici e monumenti identitari.
1.
porta romana
2.
corso sertorio La posizione del corso è strategica rispetto agli spazi principali, su di esso si affacciano inoltre molti negozi di prodotti tipici e ospita spesso esposizioni temporanee.
3.
A metà del corso questa piazza ospita il teatro civico al quale la città è molto legata; malgrado non sia ad oggi agibile. La piazza viene utilizzata per mangiare e sostare perchè in posizione centrale benchè manchino dele sedute appropriate. la piazza del teatro
nuovo scenario :
Sitografia di riferimento:
Nella piazza è previsto l’inserimento di un sistema di sedute interattive per invogliare i cittadini ad interagire con esso tramite la dimensione del gioco. Le sedute mirano a stimolare non solo il contatto con il nuovo arredo urbano, ma soprattutto la riappropriazione dello spazio. 4.
Progettato nel 1872, ha subità grandi danni al suo interno durante l’incendio avvenuto nel 1952, dopo il teatro civico
92
https://www.umbriatourism.it/it_IT/-/ piazza-san-benedetto-norcia https://www.comune.norcia.pg.it/ luoghi-da-visitare/teatro-civico/ https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_ di_San_Benedetto
1.
2.
3.
4.
5.
7. 6.
8. 9.
11.
N
10.
93
Il
sistema delle tre piazze
quale è stato finito di restaurare nel 1995. In questo momento non è accessibile come causa del terremoto. 5.
palazzo comunale In prospetto sulla piazza è formato da un portico medievale e da una loggia sopra di esso, ricostruita nel 1876 dopo il sisma del 1859 su progetto di Domenico Mollaioli. La torre campanaria fu riedificata dopo il terremoto del 1703.
6.
simbolo della città, oggi della basilica rimane la facciata e parte della torre campanaria. L’impianto risale al XIII secolo; dal XVI secolo diversi terremoti l’hanno danneggiata e per questo ha subito molti restauri.
7.
La piazza principale della città si sviluppa come spazio tra gli edifici pubblici principali (gravemente danneggiati dal sisma), tenendo come fulcro la statua del santo della città. La piazza è anche il centro nodale degli interventi e rappresenta per tutta la popolazione un simbolo identitario, specialmente dopo il terremoto.
basilica di san benedetto
la piazza del santo
Sitografia di riferimento:
nuovo scenario : Al fine di riportare la popolazione all’interno della piazza e di intervenire con qualcosa di poco impattante dal punto di vista economico e funzionale, l’intervento su piazza San Benedetto prevede l’utilizzo di luci a LED distribuite radialmente seguendo l’andamento del disegno al suolo assieme a delle sedute posizionate di fronte ai principali assi. Questi hanno come centro la statua del santo
94
https://www.umbriatourism.it/it_IT/-/ piazza-san-benedetto-norcia https://www.comune.norcia.pg.it/ luoghi-da-visitare/teatro-civico/ https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_ di_San_Benedetto
Il
sistema delle tre piazze
illuminata. Dei totem illustrano gli elementi della piazza. “la castellina” L’edificio del 1554 nacque come residenza fortificata per i governatori apostolici. A partire 1967 divenne sede del museo che ospita opere di provenienza locale e da ritrovamenti archeologici.
8.
museo civico
9.
la piazza delle luci Si incontra questa piazza proseguendo la passeggiata per la città, risulta leggermente più nascosta delle precedenti e su di essa si trova la chiesa di San Lorenzo, non agibile.
nuovo scenario : I LED verranno applicati in corrispondenza della pavimentazione a scacchiera immediatamente di fronte la chiesa. Non volendo ottenere la stessa valenza pubblica di piazza San Benedetto, l’intervento mira a creare un’atmosfera più intima ma comunque suggestiva. 10.
11.
una piccola costruzione all’interno di una piazza circondata da residenze probabilmente eretta sui resti di un tempio pagano. Ad oggi non è ancora agibile a causa del sisma ma l’edificio rimane intatto.
chiesa di san lorenzo
La strada che porta dalla chiesa di San Lorenzo a porta Meggiana è attualmente una strada carrabile. data la scarsa illuminazione e la vista delle montagne attraverso un crollo delle mura, la strada verrà ripavimentata per accompagnare la passeggiata e illuminata da terra tramite LED all’interno della pavimentazione.
via anicia
95
Sitografia di riferimento: https://www.umbriatourism.it/it_IT/-/ piazza-san-benedetto-norcia https://www.comune.norcia.pg.it/ luoghi-da-visitare/teatro-civico/ https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_ di_San_Benedetto
ambiti di intervento
la piazza del teatro
97
La
piazza del teatro
:
stato di fatto
La piazza antistante il Teatro Civico di Norcia si inserisce lungo l’asse del corso principale, in un contesto fortemente popolato da piccoli negozi di artigianato alimentare locale. Per la sua posizione favorevole è spesso frequentata, specialmente nelle ore diurne, come appoggio per consumare pasti. Esistono all’interno della piazza delle panchine per sedersi ma non sono sufficienti durante le ore centrali della giornata, molte persone tendono infatti a sedere su di un gradino situato all’ingresso della piazza. La piazza funge anche da ingresso al Teatro Civico, ad oggi non accessibile come causa del terremoto. Progettato nel 1872, ha subito grandi danni al suo interno durante l’incendio avvenuto nel 1952, dopo il quale è stato finito di restaurare nel 1995. Oggi appare all’interno un teatro moderno, conservando la facciata originale. Gli abitanti di Norcia sono molto legati al teatro, fatto dimostrato da un’intensa attività teatrale già in epoche antiche.
98
Nella pagina a fronte fotografia di Silvia Angeli della piazza. Sitografia di riferimento: https://www.comune.norcia.pg.it/ luoghi-da-visitare/teatro-civico/
99
La
piazza del teatro
:
stato di fatto
10 m
b
a
c
d
N
100
a
b
b
c
101
d
9.4 m
31.8 m
47.2 m
102
sezione della piazza
6m
103
1 : 200
La
piazza del teatro
:
scenari temporanei
22 m
All’interno della piazza si susseguiranno vari interventi e installazioni di tipo temporaneo, in modo da avere sempre un elemento di novità che promuova il ritorno da parte della popolazione all’interno della città. Data la necessità di creare delle zone in cui sedersi per poter meglio usufruire dei servizi circostanti, gli interventi temporanei dovranno essere predisposti anche per tale utilizzo. Un altro aspetto fondamentale degli interventi sarà la vicinanza con il teatro, che al momento non risulta agibile. Gli interventi o installazioni potranno promuovere l’utilizzo del teatro una volta riaperto al pubblico e supplire in parte alla sua funzione fino alla riapertura. Risulta fondamentale per questi interventi il coinvolgimento da parte della popolazione: la possibilità di spostare , riposizionare e giocare con le strutture, utilizzate come strumento per riprendere possesso della piazza. Quello che è pensato come il primo intervento di una serie è composto da basamenti mobili di diverse grandezze che possono essere accostate o spostate in diverse zone della piazza. L’idea del basamento si rifà all’utilizzo di statue al centro delle piazze delle città; intorno a queste si sviluppa il disegno a terra e la composizione dello spazio. Nel caso dell’installazione ciò che sarà al di sopra del basamento saranno le persone stesse.
104
N
105
Possibili
configurazioni della piazza
106
107
108
109
ambiti di intervento
la piazza del santo
111
La
piazza del santo
:
stato di fatto
Piazza San Benedetto è lo spazio principale della città, fulcro dell’impianto urbano già a partire dall’Alto Medioevo, la piazza può essere raggiunta tramite diverse direttrici, in alcuni casi create proprio per avere un percorso più diretto con essa. Al centro della piazza si trova la statua di San Benedetto, il santo principale della città; come accade in molte delle piazze cittadine, infatti, il fulcro della piazza è una statua poggiata su piedistallo. Attorno ad essa il disegno a terra è rappresentato da cerchi concentrici di diversi diametri e da raggi che li connettono che puntano in direzione dei monumenti e delle strade principali. Troviamo prima fra tutte la basilica di San Benedetto, l’edificio religioso principale di Norcia, gravemente danneggiato dal sisma: la facciata della basilica rimane intatta e trattenuta da una rigida impalcatura in metallo, il resto dell’edificio è completamente crollato ad eccezione di parte del campanile che risulta comunque fortemente compromesso. Le macerie rimangono ancora in piazza in attesa di essere rimosse. Gli atri edifici che si affacciano sulla piazza sono il Palazzo comunale, la Castellina e il duomo di Santa Maria Argentea, tutti quanti colpiti dal sisma e, ad eccezione della Castellina, non agibili. Oggi la piazza è frequentata unicamente di passaggio, la mancanza degli edifici principali ed in particolare della basilica simbolo della città grava molto sugli abitanti.
112
113
La
piazza del santo
:
stato di fatto
10 m
g
d
f
e
a b
c
N
114
a
b
e
c
f
d
115
g
La
basilica
:
le condizioni e il bando
Il 30 ottobre 2018 è stato redatto L’atto di indirizzo per l’elaborazione del documento preliminare alla progettazione per l’intervento di recupero e ripristino della basilica. Come obiettivo, nel rispetto della configurazione architettonica originaria, quello di migliorare le condizioni di fruibilità dell’edificio e le condizioni strutturali. Risulta fondamentale preservare il valore identitario e culturale della basilica, che deve sempre rimanere contestualizzata nella piazza principale. Un altro degli obiettivi consiste nel mantenere alto il livello di ispezionabilità e di manutenibilità dell’edificio, nonché la possibilità di monitoraggio strutturale. Insieme a questi accorgimenti, all’interno del progetto dovranno essere integrate tecnologie di climatizzazione , illuminazione e risparmio energetico. Le linee guida esplicitano dei punti di riferimento “identitari e culturali” per mantenere il suo valore simbolico per la comunità: viene privilegiato l’utilizzo dei materiali originali e recuperati, ricollocando, anche tramite nuove configurazioni, gli elementi architettonici identitari recuperati dalle macerie. La struttura portante dovrà essere in muratura, inglobando e riutilizzando la struttura storica la quale deve essere consolidata. Con l’intento di mantenere quanto più possibile la sagoma
116
Fonte: Ministero per i beni e le attività culturali, Commissione di indirizzo per l’intervento di recupero della Basilica di San Benedetto in Norcia, Atto di indirizzo per l’elaborazione del documento preliminare alla progettazione, documento definitivo, 30 - 10 - 2018
117
La
basilica
:
le condizioni e il bando
originaria dell’edificio, le fondazioni dovranno essere compatibili con i resti e gli scavi archeologici sottostanti la basilica. Il mantenimento della facciata attuale è un punto fondamentale del bando, la facciata è infatti una delle poche parti della basilica ad essere rimasta intatta dopo il sisma. Il portico delle misure dovrà essere collocato nella posizione originaria; anche il campanile dovrà trovarsi nella medesima posizione, a meno che questo non ne comprometta la stabilità e la sicurezza. Al fine di non alterare il rapporto con la piazza, le altezze, l’ingombro geometrico e la volumetria della basilica dovranno rimanere quanto più simili alle originali. riguardo la ricomposizione dello spazio interno, dovranno essere ricollocate opere d’arte e frammenti recuperabili. Il linguaggio architettonico potrà essere contemporaneo e svolgere, oltre alle funzioni liturgiche fondamentali, un valore testimoniale per la memoria dell’evento del sisma agli occhi di fedeli e visitatori. Oltre a preservare le esigenze liturgiche, il bando è stato indetto anche per recuperare un elemento identitario e simbolico per la comunità sia a livello nazionale che internazionale.
118
Fonte: Ministero per i beni e le attività culturali, Commissione di indirizzo per l’intervento di recupero della Basilica di San Benedetto in Norcia, Atto di indirizzo per l’elaborazione del documento preliminare alla progettazione, documento definitivo, 30 - 10 - 2018
2.
1.
4.
3.
1.
interno della basilica
2.
portico delle misure
3.
campanile
4.
convento
N
Planimetria della scala 1 : 500
119
basilica prima e dopo il sisma,
La
piazza del santo
:
scenario permanente
22 m
Per questa piazza è stato previsto unicamente uno scenario permanente, dal momento che vengono già svolte il questo spazio e lungo il corso principale delle attività temporanee come mercati ed esposizioni di fiori o artigianato alimentare. Uno scenario temporaneo sarebbe oltretutto difficoltoso perché potrebbe rischiare di intralciare le operazioni di rimozione delle macerie e della successiva risistemazione della basilica e degli altri edifici. Per questo scenario sono infatti previste delle illuminazioni direttamente inserite all’interno della pavimentazione in modo da poter svolgere l’intervento senza intralciare il ripristino degli altri edifici. Si è scelto di proporre questo tipo di intervento assieme ad alcune sedute e pannelli illustrativi, per permettere alla popolazione di usufruire della piazza molto più di come si stia già facendo. Le operazioni per macerie ed edifici sono infatti in fase di stallo da anni, e da prima del momento del ripristino delle funzioni l’intervento potrebbe servire a creare attrattività all’interno di essa. Riguardo la distribuzione dell’illuminazione, i due LED principali indicano l’ideale percorso di interventi all’interno della città, i LED disposti in modo radiale tendono a completare l’illuminazione di alcune parti della piazza. Le panche vengono poi disposte in modo da poter avere delle visuali privilegiate, e sono anch’esse illuminate. Dei totem informativi sono poi disposti per informare la popolazione sullo stato della piazza.
120
N
121
La
piazza del santo
:
gli elementi della piazza
122
Gli
elementi della piazza
La piazza vedrà quindi inseriti nuovi elementi in posizioni strategiche, illuminati per le ore notturne e funzionali nell’insieme della piazza (oggi per la mancanza di sedute vengono utilizzati i gradini degli edifici agibili). Gli elementi proposti hanno una forma e materiali semplici in modo da essere, oltre che economici e facilmente reperibili, in sintonia con l’ambiente non sovrastandolo e rispettandone la storicità .
123
Suggestioni
della piazza
124
125
ambiti di intervento
la piazza delle luci
127
La
piazza delle luci
:
stato di fatto
Piazza Carignano si trova lungo via Anicia, la strada che connette piazza San Benedetto a porta Meggiana. Si tratta di una piccola piazza con un disegno a scacchiera in pietra che la differenzia dalle strade limitrofe. All’interno della piazza, circondata da palazzi residenziali, si trova la chiesa di San Lorenzo, probabilmente edificata sui resti di un tempio pagano. La facciata della chiesa è semplice con un portale con timpano del XVI secolo; l’interno ha una sola navata con inserti lignei nel soffitto e nel coro. Ad oggi la chiesa risulta inagibile e le sue mura sono sorrette da strutture metalliche. La strada antistante è in asfalto e carrabile. La piazza è visibile passando lungo la via ma rimane un luogo più celato.
1
Fotografia di Silvia Angeli della pavimentazione della piazza. Nella pagina a fronte e pagina successiva fotografie di Silvia Angeli Sitografia di riferimento: http://www.umbrialifestyle.it/enosa -fare/dettaglio/-/dettagliosan_ lorenzo_norcia/37213?_
1
128
129
La
piazza delle luci
:
stato di fatto
10 m
a b
v
ia
a
n
ic
ia
c
d
e
N
130
a
b
c
d
131
e
Via Anicia :
stato di fatto
7m
37 m
132
33 m
77 m 133
La
piazza delle luci
:
scenario temporaneo
1 2 ,5 m
La scelta di dare una particolare illuminazione a questa specifica piazza, deriva dall’ubicazione di questa all’interno del percorso che collega il centro città a porta Meggiana e alla sua natura più intima e riparata rispetto alle precedenti piazze. Non si tratta infatti di un luogo di aggregazione come le due piazze precedenti, più grandi, più aperte e sulle quali già si svolge parte della vita pubblica della città; la piazza in questione è utilizzata come accesso alla chiesa di San Lorenzo. Per questi motivi l’intenzione dei due scenari è quella di creare un luogo maggiormente appartato rispetto ai precedenti, dove grazie alle luci si possa comunque passeggiare e sedersi in un ambiente piacevole. Inoltre grazie alla riqualificazione di questa piazza e all’illuminazione della facciata della chiesa potrebbe anche essere rivalutata una parte di città con un grande potenziale che però oggi sta passando in secondo piano. Riguardo lo scenario temporaneo, l’intento sarà quello di dare alla piazza una particolarità che possa renderla attrattiva per la popolazione e che inviti i passanti ad entrare e ad esplorarla. Verranno quindi inserite delle installazioni all’interno del disegno esistente sulle quali sarà possibile sedersi, ognuna delle quali avrà all’interno una luce e sulla superficie un testo scritto; in questo modo le parole verranno proiettate sulla pavimentazione circostante non solo illuminando la piazza, ma anche creandone all’interno dell’interazione grazie alla lettura. Il fatto di potersi sedere e poter leggere queste installazioni luminose porterà ad ottenere un’atmosfera di intimità.
134
N
135
scritte e l’illuminazione delle installazioni
Se ci deve essere una rinascita, ci deve essere un inizio, e un inizio avrà sempre un carattere locale e personale. Deve avere un centro, prima di avere una circonferenza.
Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.
Pablo Neruda
John Henry Newman
Una grande città è quella che ha gli
Le
136 Walt Whitman
grande città della terra
poche meschine capanne resta la più
uomini, le donne più grandi,anche con
137
La
piazza delle luci
:
scenario permanente
1 2 ,5 m
A seguito dell’intervento temporaneo la piazza acquisirà una nuova connotazione di spazio ad uso prevalentemente notturno; in modo tale che la popolazione sia spinta a muoversi per la città anche durante la sera, arginando così in parte lo spopolamento del centro storico. Lo scenario permanente rafforzerà l’idea trasmessa dallo scenario temporaneo, stavolta tramite l’inserimento di luci LED all’interno della pavimentazione, tramite interventi minimamente invasivi. Le luci sono pensate per inserirsi nella griglia della pavimentazione e consistono in piccoli tratti che delimitano il bordo della quadrettatura. L’intervento ha un carattere permanente anche per il fatto che, a differenza di quello temporaneo, è totalmente inserito nel terreno e non influisce sul transito all’interno della piazza. Delle luci a LED saranno previste anche lungo via Anicia, lungo il muro adiacente la chiesa e il tratto di mura alla fine della via.
N
138
139
L’atmosfera
della piazza, schemi dell’illuminazione
140
141
La
connessione con porta
Meggiana
Via Anicia, la strada che connette la piazza della chiesa a Porta Meggiana, è ad oggi una strada carrabile asfaltata, percorribile a piedi ma in modo disagevole. Dato l’intervento di illuminazione della piazzetta, alcuni led illumineranno il percorso fino alla porta costeggiando i marciapiedi e illuminando le rovine del muro di cinta, dal quale dopo il terremoto è possibile vedere uno scorcio di panorama. Riguardo la pavimentazione della strada sarà inserito un pavimento stradale a blocchi di pietra al posto dell’asfalto in modo da indicare la percorrenza possibile di questo tratto di città. La strada rimarrà ugualmente carrabile per non interrompere il traffico, le modifiche daranno però alla strada una nuova immagine e presenza all’interno della città.
142
143
ambiti di intervento
il parco delle fate
145
Le
leggende dei monti
Sibillini
Da sempre i monti Sibillini hanno la fama di essere un luogo magico di incontro di fate, maghi e creature mitologiche. Molti laghi, grotte e passi su questi monti prendono il nome di creature magiche o leggendarie, che si dice dimorino all’interno di luoghi nascosti nei monti. Fino a non molti anni fa si credeva che le tempeste fossero scatenate da maghi e streghe; facendo soprattutto riferimento alla Sibilla appenninica, o Sibilla di Norcia, le cui leggende sono diffuse a partire dal Medioevo. Una di queste leggende spiegherebbe la creazione del sentiero bianco che scende dal Monte Vettore, il “sentiero delle fate”. Secondo la leggenda le fate della Sibilla di notte scendevano fino alla foce del fiume del Monte Vettore per danzare con i ragazzi del villaggio, al sorgere del sole dovevano però fare ritorno nel mondo sotterraneo. Le fate avevano la forma di donne con gambe caprine; infatti proprio per la loro corsa frenetica per tornare dalla Sibilla, con l’impronta degli zoccoli crearono il sentiero delle fate.
Sitografia di riferimento:
Nell’antichità si celebrava anche il culto delle divinità Ctonie, personificazione delle forze sismiche e vulcaniche legate al culto delle divinità del sottosuolo.
https://www.cronachemaceratesi. it/2016/02/22/le-leggende-perdutedel-monte-vettore-tra-fate-sibille-enegromanti/760338/
L’area di Norcia risulta quindi strettamente connessa a miti e leggende; il parco delle fate, trovandosi a stretto contatto visivo con i monti Sibillini, prende questo tema sviluppato sottoforma di un’area gioco per la sua rigenerazione.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sibilla_ Appenninica
146
https://it.wikipedia.org/wiki/ Divinit%C3%A0_ctonie
Disegno di Antoine De la Sale raffigurante il Monte Vettore Pilato (Lago della Sibilla) e la sorgente del fiume Aso
147
con il
Lago
di
Il Parco
delle
Fate :
stato di fatto
100 m
Ad ovest delle mura della città si trova un lembo di territorio largo circa quindici metri che separa la città dalla strada che la circonda, affacciato direttamente sullo scenario dei monti Sibillini. Questo spazio è verde e ordinato ma purtroppo lasciato inutilizzato malgrado il suo potenziale. All’interno dell’area verde sono state inoltre precedentemente raccolte alcune macerie provenienti dalle mura perimetrali all’interno di grosse strutture che sono state poco a poco portate via. Una strada ciclopedonale percorre tutta la lunghezza del parco, affiancata da un filare di piccoli alberi alti circa tre metri che per le loro dimensioni e distanza permettono comunque di vedere il panorama e la strada adiacente. Questo spazio verde funge da raccordo tra porta Meggiana e porta Narenula, riconnettendosi direttamente con il parco adiacente a porta Romana senza dover passare da una strada carrabile. Per la sua posizione strategica tra città e paesaggio, e il suo potenziale come spazio verde facilmente raggiungibile, questa zona si presta per diventare uno dei punti scelti per l’innesco della riqualificazione urbana.
148
N
149
150
Fotografia
151
di
Silvia Angeli, 11
luglio
2019
Fotografia
di
Silvia Angeli, 22
aprile
2019
152
Fotografia
di
Silvia Angeli, 22
aprile
2019
153
Il Parco
delle
Fate :
scenario temporaneo
100 m
Lo scenario temporaneo prevede all’interno dell’area verde del parco la realizzazione di un percorso curvilineo che affiancherà la strada ciclabile rettilinea esistente. Questo nuovo percorso rappresenta la strada bianca creata dalla fuga delle fate secondo una delle leggende sulla Sibilla, da qui il nome “percorso delle fate”. Ad affiancare questo percorso verrà realizzato un piccolo “bosco magico” di piccoli tubi a LED attivabili a contatto, assieme a delle panche curvilinee che verranno in seguito sostituite con il gioco permanente. In modo da separare visivamente la pista ciclopedonale dalla strada limitrofa, verrà piantumato il lembo di terra tra i due. La vegetazione scelta per la piantumazione è stata selezionata in base all’altezza (in modo che le macchine venissero coperte), al fatto che alcuni degli arbusti fossero sempreverdi, al loro colore di fioritura o il profumo, ed infine alla loro appartenenza alla vegetazione locale tipica della zona. Riguardo la pista ciclopedonale esistente, questa verrà illuminata tramite dei lampioni di diverse altezze inseriti nella zona dove attualmente si trovano i piccoli alberi. Lo scenario temporaneo servirà per stimolare l’interesse verso questo spazio e per suscitare attrattività tramite l’inserimento di nuove funzioni. Nell’evolversi dello scenario il parco sarà già considerato uno spazio di gioco oltre che di interazione, anticipando così l’indole del parco.
154
N
155
Il Parco
delle
Fate :
scenario temporaneo
suggestione del percorso delle fate
156
suggestione del bosco di led
157
Il Parco
delle
Fate :
scenario permanente
100 m
Lo scenario permanente vedrà la ripavimentazione del percorso ciclopedonale che verrà leggermente rialzato e illuminato sia nella parte sottostante la piattaforma, sia con delle luci sulla piattaforma stessa. Verrà inoltre mantenuta l’illuminazione della pista dello scenario temporaneo. Riguardo al sentiero della fate presente anche nello scenario temporaneo, verrà attrezzato nell’ultimo tratto con uno spazio pubblico adibito a parco giochi previa rimozione delle sedute curvilinee. saranno inoltre previste delle piantumazioni in piccola parte all’interno del gioco. Seguendo il tema del parco il gioco verrà ispirato alle grotte leggendarie di fate e Sibille, imitando la forma della montagne e creando anfratti e aperture al suo interno. Riguardo le essenze arboree che vengono piantate nello scenario temporaneo, lo scenario permanente le vede cresciute e posizionate tra la pista ciclopedonale e la strada in modo da impedire la vista del traffico nel parco e creare un ambiente più protetto e quanto più naturalistico possibile.
158
N
159
160 Pista
visiva
ciclopedonale
tramite arbusti
Fate :
Separazione
delle
S t r a d a SS6 8 5
Il Parco scenario permanente
scala
Parco
giochi delle
Fate
sezione trasversale la strada e il parco,
161
1 : 100
Il Parco
delle
Fate :
le essenze arboree
La scelta della tipologia di essenze da piantare a divisione della pista ciclopedonale e la strada ha seguito diversi criteri. Come prima cosa le piante selezionate appartengono a questa specifica zona in modo da mantenerne l’habitat. In secondo luogo l’altezza degli arbusti è stata scelta in modo tale che permettessero di vedere il panorama ma non le macchine; sono state scelte piante di diversi colori e profumi per la maggior parte sempreverdi e che non fossero fonte di cibo ma nemmeno tossiche.
ago
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magg
io
dicem
m
ar
zo
Sitografia di riferimento per la scelta delle essenze : crataegus monogyna jacq.
http://www.sibillini.net/il_parco/flora/ alberi_arbusti/
prunus spinosa spartitum junceum
fe
euonymus europeus
genn
162
aio
bb
ra
io
163
Il Parco
delle
Fate :
le grotte della sibilla
Il tema del parco delle fate prende spunto dalle leggende riguardanti i monti Sibillini, i quali fanno da sfondo a tutto l’intervento e in particolare al parco giochi attrezzato. Secondo queste leggende la Sibilla abiterebbe in una grotta nascosta nei monti, e con lei le sue fate. Il parco tende a riconnettersi a queste storie grazie alla creazione di un gioco formato da diverse pareti in terra battuta che imitano le montagne. All’interno di questi setti sono scavate delle “grotte”e concavità, le quali danno l’accesso ad una serie di giochi tra cui reti e scivoli. I setti, grazie alla tecnica di costruzione in terra battuta, risultano stratificati con livelli di colori naturali che rimandano al mondo naturale dei monti Sibillini. La costruzione in terra battuta risulta stabile, potendo quindi arrampicarsi e sedersi in essa. Essendo inoltre fatta in terra non risulta troppo artificiale, è infatti un materiale più caldo del cemento ad esempio.
scala 1 : 30 164
LE FASI DI COSTRUZIONE DEL MURO IN TERRA BATTUTA 1.
viene costruita la cornice di contenimento
2.
il primo strato di terra viene compresso.
3.
sul primo strato ne viene aggiunto un altro
4.
si aggiungono strati di terra che vengono
e viene riempita di uno strato di terra umida.
di terra umida.
compressi fino a riempire la cornice di
1.
2.
3.
4.
contenimento.
5. 5.
165
viene eliminata la cornice di contenimento lasciando il muro finito.
scala in tavola 1 : 100
LE MONTAGNE Grazie al metodo costruttivo in terra battuta, le strutture che compongono il gioco risultano essere stratificate e con colori che rimandino alla terra e quindi ai monti limitrofi. in tutte le aperture è possibile passare, sedersi, arrampicarsi. grazie ad alcune di esse è anche possibile accedere a scivoli o altri giochi. Grazie a questo sistema di aperture sarà possibile esplorare il gioco in tutte le sue parti, seguendo o no il piccolo percorso ( secondo la leggenda creato dalla corsa delle fate ) che lega le diverse strutture.
166
LE LUCI NELLE GROTTE
Le “montagne” sono attraversate da delle aperture che danno spazio a giochi e passaggi, le “grotte”. L’interno di questi fori nella parete in terra battuta sono resi stabili da una struttura in legno, formata da piccole assi curve. Questi assi lasciano spazio in alcuni punti a delle fasce di luci a LED colorate che si attivano cambiando colore e l’intensità della luce grazie al contatto umano. Questo metodo di illuminazione è stato adottato sia per rendere maggiormente sicuro il parco nelle ore notturne, sia per creare un’atmosfera quasi “magica” in linea con il tema del parco.
167
Bibliografia
di riferimento
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Comune di Norcia, soprintendenza archivistica per l’Umbria, Norcia “Nuova”, trasformazioni urbanistiche dopo il terremoto del 1859, catalogo della mostra tenutasi dal 3 marzo al 18 aprile 2001. Coresi, Maurizio, Battaglia, Sara (a cura di), IL TERREMOTO DEL CENTRO-ITALIA La situazione e gli interventi normativi, 6 giugno 2018 Costa, Marco, Psicologia ambientale e architettonica, come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento, Franco Angeli editore, seconda edizione ristampa del 2013, prima edizione del 2009, Milano D.Manconi (a cura di), Norcia preromana e romana, anno di pubblicazione 2001 Di Venosa, Matteo, D’Annuntiis Marco, Emergenza è/e permanenza. prove d’innovazione
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Bibliografia
di riferimento
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Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza arecheologia belle arti e paesaggio dell’Umbria, Sisma 2016 l’Umbria che resiste, Basilica di S. Benedetto Nobile, Marco Rosario, Sutera Domenica, (a cura di), Catastrofi e dinamiche di inurbamento contemporaneo. Città nuove e contesto, Edizioni Caracol, dicembre 2012 Project For Public Spaces, Placemaking Booklet
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Bibliografia
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Sitografia
consultata
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https://inhabitat.com/experimental-furniture-eyeing-urban-regeneration-pops-up-in-madrid/
https://www.valnerinaoggi.it/norcia/basilica-progetto-sara-partecipato-concittadini-11168/ http://www.perugiatoday.it/cronaca/terremoto-bando-internazionale-progettazione-basilica-sanbenedetto-norcia-fuorisalone-2018-mibact.html https://www.domusweb.it/it/pubbliredazionale/2018/11/15/la-ricostruzione-della-basilica-di-norcia. html https://www.domusweb.it/it/architettura/2018/02/05/L%E2%80%99Aquila-progettare-l-incertezza-pertornare-a-vivere-la-citt%C3%A0.html https://www.domusweb.it/it/architettura/gallery/2019/04/06/la-forma-dei-luoghi-laquila-dieci-annidopo.html http://lepamphlet.com/2016/03/11/httpwww-mmmm-tvindex-html/
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Sitografia
consultata
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Sitografia
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Sitografia
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Sitografia
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175
allegati
Glossario
accelerazione del suolo
Peak ground acceleration (PGA) espresso in accelerazione di gravità, misura la massima accelerazione del suolo durante il sisma e quindi l’intensità di un terremoto in una specifica area. Registrata tramite accelerometri, al contrario della scala Richter che comprende tutta l’ampiezza di un terremoto, il PGA ne misura l’intensità in una singola area geografica. Il PGA esprime in cm/s² o in m/s² una misura strumentale della scala Mercalli. Il territorio italiano è suddiviso in quattro zone sismiche: • zona 1: 0,25g < PGA ≤ 0,35g • zona 2: 0,15g < PGA ≤ 0,25g • zona 3: 0,05g < PGA ≤ 0,15g • zona 4: PGA ≤ 0,05g
epicentro
ipocentro
magnitudo
“In sismologia, zona della superficie terrestre in cui un terremoto si presenta con la massima intensità.” (treccani) “In sismologia, il punto o meglio la zona, generalmente interna, della Terra in cui ha origine un terremoto; la profondità dell’i. varia da pochi chilometri sino a varie centinaia di chilometri.” (treccani) “Grandezza strumentale che caratterizza in modo oggettivo l’entità del fenomeno sismico (m. di un terremoto); sostituisce efficacemente le vecchie ‘scale
177
Glossario
sismiche’ a base soggettiva ed empirica (per es., la scala Mercalli) e fornisce al tempo stesso una misura/”>misura dell’energia meccanica associata al terremoto.” (treccani) scala macrosismica europea
scala mercalli
scala richter
(ESM) La scala misura l’intensità sismica rilevando l’intensità degli effetti in una determinata area da un minimo di 1 (non avvertito) ad un massimo di 12 (completamente devastante). Creata nel 1998 dalla Commissione sismologica europea e aggiornata nel 1992, è utilizzata sia nelle nazioni europee che in altri continenti. Mentre le scale di magnitudo esprimono l’energia sismica, l’EMS rileva la forza degli effetti di un terremoto in uno luogo specifico. Usata per descrivere gli effetti del terremoto osservabili sulla superficie terrestre, fortemente correlati con le condizioni locali. Scala di valori creati secondo criteri attribuiti dal geofisico Charles Richter, ogni valore esprime una misura della magnitudo, misurata in una scala logaritmica. A differenza della scala Mercalli misura l’effettiva energia sprigionata dal sisma, indipendentemente dalle condizioni locali.
178
Le
scale di misurazione
immagini tratte da : Alessandro Kosoveu, erremoti, scala Richter e scala Mercalli Onde sismiche Placche e faglie Sismografi, sismogrammi e drum PericolositĂ sismica
1 . ESM
1.
2.
179
3.
2.
scala
Mercalli
3.
scala
Richter
PRG 2 0 1 9 N o r c i a :
legenda e mappa
Immagini tratte da : Comune di Norcia, Provincia di Perugia, PRG2019 Norcia, Parte Operativa n.1, marzo 2019
180
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