WIRED - Optical Edition

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SPECIALE GRAFICA: INCONTRO - SCONTRO - CONFRONTO

SUPERHEROES! Grafici a confronto

OPTICAL ART Ha conquistato moda design e tattoo

TIPOGRAFIA A RAGGI X Cosa c’è dentro ad un carattere

Wolfgang Weingart vs

Marcello Morandini



Any space can be beautiful.





UN CONFRONTO CREATIVO

W I R E D G I U G N O 2 0 1 6

Quest’edizione speciale Wired nasce da un’esercitazione universitaria sul tema optical. Coordinati dai Professori/Architetti A. Chinellato e G.C. Noventa e sotto la supervisione generale del Professore Mariano Diotto, direttore del dipartimento di Comunicazione dell’Università Salesiana IUSVE, i migliori studenti del secondo anno uniti in team hanno pensato, progettato e realizzato questo magazine. L’optical oltre ad essere una corrente artistica, che abbraccia moda, grafica, design e architettura è oggi uno stile di vita che rappresenta il modo di pensare ed agire dei giovani ma in generale della società contemporanea. Narcisismo, egoismo, ipocrisia e opportunismo sono strategie per ingannare l’occhio altrui e apparire con una luce migliore di quella che si possiede solitamente. Verranno analizzate tipografia e Optical Art due tipologie di arte spesso considerate giochi, naif o espedienti grafici, attraverso un confronto tra due grandi creativi: Marcello Morandini (designer, grafico e architetto italiano) e Wolfang Weingart (artista, tipografo, e grafico tedesco). L’obiettivo di questo confronto è dare risalto al loro rapporto con il mondo dell’arte e al particolare approccio con il quale esprimono la corrente optical nel contemporaneo. Si iniziò a parlare di Optical art per la prima volta nell’autunno del 1964 sulla rivista Time che «TUTTE LE MIE OPERE descriveva la nuova tendenza giocata sulle illusioD’ARTE NASCONO SOTTO ni ottiche. Come riportato nell’articolo del Time: IL SEGNO DELL’ARCHITETTURA, IL DESIGN IN «il nuovo movimento dell’ arte optical, gioca con GRAN PARTE È UN’ARla fattibilità della percezione visiva stuzzicandoCHITETTURA DELL’USO la. Rompendo tanto con l’Espressionismo astratto QUOTIDIANO» quanto con la Pop art, l’Optical art illude, deride e ferisce l’occhio con tutti gli ingredienti del peggiore incubo di un optometria». Ispirata dal Suprematismo e dal Costruttivismo, oltre che dal Neoimpressionismo, dal Neoclassicismo e dalla Color field painting, quest’arte (rigorosamente astratta), riesce ad ingannare la vista facendo dando un’impressione di movimento, deformazione o vibrazione. M. MORANDINI

KEYWORDS DI MARIA DA LIO

Della tipografia, invece, si può dire che sia W. WEINGART sempre esistita, ma la tipografia sperimentale di «FOR ME, TYPOGRAPHY cui tratta anche Weingart è relativamente recente. IS LIKE A TRIANGULAR Nacque appunto nel secolo scorso, ad opera di al- RELATIONSHIP BETWEEN DESIGN IDEAS, TYPOcuni sperimentalisti che attraverso l’uso di forme GRAPHIC ELEMENTS AND geometriche e linee riuscirono a creare effetti illu- PRINTING TECNIQUES» sori, inizialmente in bianco e nero, poi anche con blocchi di colore. Attingendo alle teorie del colore e agli aspetti fisici ed emotivi della percezione ricorrevano alla ripetizione visiva degli osservatori, sottili e sottovalutati oppure potenti e disturbanti. Il risultato di questo confronto è un “hodge podge” di stimoli e suggestioni volte a dimostrare quanto l’optical e in particolare lo stile dei due artisti in questione sia presente nel contemporaneo. Si comincerà analizzando la tematica nel campo della moda, per poi conoscere gli artisti attraverso una rapida analisi biografica e un’intervista doppia. Attraverso l’evoluzione dello stile di Weingart avremo modo di evidenziare alcuni aspetti della struttura tipografica ma il confronto vero e proprio, avrà luogo all’interno del portfolio nel quale saranno le opere stesse a parlare. In conclusione una domanda: “e se Morandini e Weingart fossero dei supereroi?”. Le risposte a questa suggestione nella sezione finale della rivista. Ogni articolo, pagina e pubblicità è stata progettata e realizzata dal team per offrire un’optical total immersion. Buona lettura e che la sfida abbia inizio.


Optical art m or an din i s tyle

Any space can be beautiful.


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Opt i c a l ne lla mod a Breve viaggio dagli anni ‘80 ad oggi attraverso le creazioni di Germana Maruccelli e Issey Miyake. di Domiziana Oregio Catelan

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NOW - Tat too trend s Tattoo sulla bocca di tutti dall’optical al calligrafico, guida al tatuaggio di Tomaso De Pieri, Simone Marsano e Cristina Ferro

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Fa c c i a a Faccia Come il vissuto influenza lo stile di un grafico. Intervista doppia. di Maria Da Lio e Tommaso De Pieri

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P o rt fo l i o , l e o pere si c o nfro nta no Confronto visivo delle opere di Marcello Morandini e Wolfang Weingart. di Cristina Ferro e Tommaso De Pieri

E vo l uzi o ne d ello stile d i Wei nga rt Dal bianco e nero al colore, analisi dell’opera e anatomia tipografica. di Maria Da Lio e Simone Marsano

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UA IRD - Sup erheroes se Morandini e Weingart fossero dei supereroi? di Domiziana Oregio Catelan, Simone Marsano e Tommaso De Pieri

In cover foto di Tommaso De Pieri

WIRED GIU 2016


GIUGNO 2016 - N. 76 - ANNO 8 Direttore Responsabile MARIANO DIOTTO - IUSVE Art Director SIMONE MARSANO, TOMMASO DE PIERI Caporedattore Centrale DOMIZIANA OREGIO CATELAN Redazione TOMMASO DE PIERI, CRISTINA FERRO, MARIA DA LIO SIMONE MARSANO, DOMIZIANA OREGIO CATELAN Photo Editor TOMMASO DE PIERI Ufficio Grafico CRISTINA FERRO Segreteria di Redazione e Produzione MARIA DA LIO Hanno collaborato a questo numero: WOLFGANG WEINGART, MARCELLO MORANDINI CLAUDIO NOVENTA, AURELIO CHINELLATO, GIAN MARIA FATTORE, FRANCESCO LIPARI, GABRIELE LIPPI, MARCO MALVALDI, FEDERICA MARZIALE IADEVAIA, Creative Consultant MARIA DA LIO Fotografi TOMMASO DE PIERI, MATTIA BALSAMINI, MARCELLO BONFANTI, ALESSIO GUARINO, ERIK HERSMAN, PETRINA HICKS, ALESSANDRO IMBRIACO, BARBARA OIZMUD, JAMEY STILLINGS Agenzie ALAMY/OLYCOM, GETTY IMAGES Illustratori DOMIZIANA OREGIO CATELAN Traduzioni MARIA DA LIO Direttore Editoriale SIMONE MARSANO Divisione GQ, L’UOMO VOGUE, WIRED, AD, TRAVELLER Direttore STEFANIA VISMARA Advertising Manager SIMONE MARSANO, TOMMASO DE PIERI, DOMIZIANA OREGIO CATELAN Marketing Manager FERRO CRISTINA Special Projects Manager OREGIO CATELAN DOMIZIANA Direttore Vendite IUSVE Agenzie e Centri Media Off Line: FRANCESCA GUICCIARDI, ALESSANDRA MANENTI, RAFFAELLA SPREAFICO, MARCO ZERBINI. Digital Advertising e Grandi Mercati: ELIA BLEI Direttore. Centri Media Digital Lombardia: CARLO CARRETTONI Responsabile, MANUELA BONDIOLI, SIMONA DI LIDDO, LETIZIA MORELLI, GIOVANNI SCIBETTA, LISA SFORZINI. Grandi Mercati: GIOVANNI AZZIMONTI Responsabile, ELENA FAVETTO, SIMONA FEZZARDI, GIOVANNI LOMBARDI, LAURA MILANO, MASSIMO PALMARIELLO, SILVIA VIETRI, JESSICA ZOLLA Digital, PIETRO GIMMELLI Barter, MANUELA MIGLIOSI Responsabile Commerciale Eventi. Moda e Oggetti Personali: MATTIA MONDANI Direttore. ALESSANDRA ACTIS, MATTEO BARTOLUCCI, DANIELA DAL POZZO, ANGELA D’AMORE, ANTONIO D’ANGELO, GIORGIA GUAGLIUMI, SILVIA ALESSANDRA ROSSI. Toscana, Umbria: ANTONINO ACANFORA Area Manager, SERENA MIAZZO, GIULIANA MONTAGNONI, VALERIAEDIZIONI CONDÉ NAST S.p.A. Presidente e Amministratore Delegato GIAMPAOLO GRANDI Direttore Generale FEDELE USAI Vicedirettore Generale DOMENICO NOCCO Vice Presidente GIUSEPPE MONDANI, Direttore Business Development MICHELE RIDOLFO, Direttore Digital MARCO FORMENTO Direttore Comunicazione LAURA PIVA, Direttore di Produzione BRUNO MORONA, Direttore Circulation ALBERTO CAVARA Direttore Risorse Umane CRISTINA LIPPI, Direttore Amministrativo ORNELLA PAINI, Controller LUCA ROLDI Direttore Tecnologie GIUSEPPE SERRECCHIA, Direttore Prodotti Digitali BARBARA CORTI, Direttore CN Studio ROBERTA LA SELVA Direttore Creativo CN Studio CRISTINA BACCELLI, Direttore Branded Content RAFFAELLA BUDA Sede: 20121 Milano, piazza Castello 27 - tel. 0285611 - telegr. NASTIT - fax 028055716. Padova, via degli Zabarella 113, tel. 0498455777 - fax 0498455700. Bologna, via Carlo Farini 13, Parigi/Londra, 4 place du Palais Bourbon 75007 Paris - tel. 0033144117885 fax 0033145569213. New York, 125 Park avenue suite 2511 - New York NY 10017 - tel. 2123808236 - fax 2127867572. Barcellona, Passeig de Gràcia 8/10, 3° 1a - 08007 Barcelona - tel. 0034932160161 - fax 0034933427041. Monaco di Baviera, Eierwiese 5b 82031 Grünwald - Deutschland - tel. 00498921578970 fax 00498921578973. Istanbul, Yenimahalle Tayyareci Fethi Sok. 28/7 Bakırkoy - 34142 Istanbul - Turkey - Cell: 0090-532-2614343 email: arin@condenast.it Redazione: 20121 MILANO - Piazza Castello 21 - tel. 0285611 - 0285612377



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Optical nella Moda


OPTICAL

ART

NELLA

MODA

1960

Il più alto esempio lo possiamo trovare a seguito dell’incontro tra Germana Marucelli, sarta e creatrice di moda toscana, famosa per le sue collaborazioni con artisti e letterati, e Getulio Alviani, giovane operatore visivo dal carattere assai sperimentale. Dalla loro collaborazione nacquero vestiti concepiti come opere da indossare, in cui le graGermana fiche del giovane friulano trasferite su stoffa, si distorcevano e prendevano vita a ogni Marucelli movimento. I loro risultati contribuirono alla diffusione di una “moda Op” declinata in infinite proposte, ma lo stile era nell’aria, tanto che anche in Francia, Inghilterra e U.S.A. fioccavano abiti e accessori in nome di quell’arte così diversa, così nuova e, sì, anche colorata. Perché non solo di “bianco&nero” si parlava. Ma non era tanto una questione di colori, quanto di come accostare quei colori e i due “non colori” per eccellenza. Così almeno per l’arte. La moda, come spesso succede, riprese poi il tutto in nome di un decorativismo giovane e sfizioso, che in poco tempo infiammò le strade di tutto il mondo. Detta così, la op art può apparire di difficile comprensione; ma tradotta nelle sete della Marucelli è facile, fantasiosa, freschissima.

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rano i primi anni Sessanta e giovani artisti di tutto il mondo intravedevano nell’occhio lo strumento per una nuova visione dell’arte e della vita. Dalle loro riflessioni nacque la «Op-art». Questo termine sta ad indicare «Optical-art» cioè arte che nasce da impressioni ottiche scientificamente programmate secondo precise regole matematiche. Mentre la «pop-art» idolatrava i più banali strumenti della vita quotidiana, la «op-art» incantò le menti con combinazioni programmate e ritmate sul continuo ricorrersi sul bianco di righe orizzontali, verticali, combinate a scacchiera o colorate. L’op art era impressione ottica di movimento allo stato puro e ciò le valse il nome di arte cinesica. Le composizioni ottico-cinetiche erano assai versatili al di là dell’arte, anche nel design, nell’arredamento e nella moda. Articolo e layout grafico DOMIZIANA OREGIO CATELAN

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2015

Erano gli anni Sessanta, ma così come lei, tantissimi altri stilisti ebbero occasione di sperimentare le forme Optical fino ad oggi. Per la prossima bella stagione autunno-inverno 2016 il designer giapponese Issey Miyake porterà nei negozi una collezione che strizza l’occhio all’optical, perdendosi in fantasie a pois e textures geometriche. Quasi fossero poi quadri di Kandinsky, i capi I s s e y M i ya k e creati dallo stilista giocano con blocchi di colore: se è infatti il black&white che domina la palette cromatica, non mancano nuances forti e accese che richiamano la bella stagione. Ecco così che compaiono forme di giallo limone, di blue elettrico e di verde acido. Perchè nell’optical, ripeto, non è tanto una questione di colori ma di percezione. A tutto questo si aggiunga la ricerca di materiali e della loro lavorazione che caratterizza da sempre lo stile di Issey Miyake: il risultato altro non è che l’esaltazione dell’illusione ottica che ogni creazione è capace di regalare alla vista. Se questo è solo l’anticipo della SS 2014 non resta che aspettare per vedere cosa sarà capace di tirare fuori dal cilindro il designer venuto dall’oriente che sa sempre come stupire.

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NOW APPUNTI SUL PRESENTE

I N T E R C E T TA Z I O N I

TATTOO TRENDS dall’Optical

alla Calligrafia

« tracciare una sorta di demografia del tattoo serve a capire meglio le criticità connesse a questa pratica e di quali regole ci sia bisogno affinché sia effettuata in piena sicurezza»

Lo scorso febbraio, si è tenuta a Milano la 21a edizione di Tattoo Convention, in tre giorni in cui i L trecento migliori tatuatori del mondo si sono sfidati a colpi di macchinette per lanciare le loro tendenze. Tanti micro-tattoo, si sono visti anche sulle passerelle delle fashion weeks sul volto delle modelle. Si tratta di tatuaggi temporanei da applicare sul volto simili a quelli metallici che andavano di moda la scorsa estate. Per quanto riguarda i tatuaggi permanenti, continuano ad essere molto personali, forse non ci sarà mai una vera e propria tendenza che influenzerà le scelte. - di CR IS TINA FER R O

—Alberto Renzoni, esperto dell’Istituto Superiore di Sanità, propone un codice di regolamentazione per i tatuatori che gli permetta di svolgere il loro lavoro con igiene e in piena sicurezza.

i c o n si g l i d i ...

WikiHow Manuale del “come si fa” nel web

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Evita qualsiasi decisione affrettata Se decidi di volere un tatuaggio perché sei ubriaco o sotto l’effetto di qualche sostanza, perché sei stato convinto dai tuoi amici oppure ti senti un po’ ribelle, in realtà stai per farlo per la ragione sbagliata.

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Prenditela con calma. Dovrai portare questo tatuaggio per tutta la vita, perciò sarebbe bene rifletterci a lungo prima di fare questo passo. Soprattutto, il disegno scelto ti soddisferà tra 5 o 10 anni?

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art MARIA DA LIO

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Pensa alla parte del corpo più adatta per un tatuaggio Anche questa è una scelta da non sottovalutare, soprattutto se si tratta di un disegno personale che non desideri mostrare in giro.

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Scegli un disegno che abbia un significato speciale per te

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Chiedi informazioni ai tatuatori e sfoglia i cataloghi. Che tipi di tatuaggi vanno di moda, quali sono senza tempo e quali non vorresti mai e poi mai?

Puoi provare ad abbozzare da solo il tatuaggio che vorresti Anche se non sai disegnare bene, la pratica e la pazienza fanno miracoli; inoltre, puoi servirti di Photoshop e altri programmi di grafica per migliorare il tuo bozzetto.

TEMPORARY TATTOO Diventati popolari negli anni 90, ma ancora validi e in uso, sono i tatuaggi temporanei. Adatti a chi non si vuole impegnare con un tatuaggio permanente, o per chi vuole per una sera aggiungere un disegno nel proprio corpo per adattarlo all’outfit della serata.

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Tatuaggi temporenei all’hennè.

PAESE CHE VAI... I giapponesi, con la tecnica detta tebori, usano sottili aghi metallici e pigmenti di molti colori, ed introducono nella pelle sostanze di natura chimica diversa e di colore diverso. La tecnica giapponese prevede che gli aghi, fissati all’estremità di una bacchetta che viene fatta scorrere avanti e indietro (di forma simile a un sottile pennello), siano fatti entrare nella pelle obliquamente, con minor violenza rispetto alla tecnica polinesiana, ma comunque in modo abbastanza doloroso. In Thailandia e Cambogia è in uso una tecnica, simile a quella giapponese, nella quale vengono utilizzate una diversa posizione delle mani del tatuatore e una bacchetta di lunghezza maggiore. L’angolo di introduzione degli aghi nella pelle è meno obliquo rispetto alla tecnica giapponese, ma il movimento della bacchetta è meno vigoroso. Il tatuaggio occidentale viene invece eseguito tramite una macchinetta elettrica, cui sono fissati degli aghi in numero vario a seconda dell’effetto desiderato; il movimento della macchinetta permette l’entrata degli aghi nella pelle, i quali depositano il pigmento nel derma.

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layout TOMMASO DE PIERI

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Chiedi ad un tatuatore di prepararti un bozzetto La maggior parte dei tatuatori sono anche dei bravi disegnatori, perciò saranno in grado di riprodurre la tua idea o qualsiasi altro disegno sulla tua pelle.

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Fai una stampa del modello finale Applicando il modello, guardati allo specchio, sia con la luce del giorno che di notte, in modo da avere un’idea di come apparirebbe in diversi momenti del giorno.

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Riflettici prima di procedere Pensaci a fondo. Quando ne sarai certo, aspetta un altro po’. Un tatuaggio realizzato con maestria e adatto alla tua persona avrà un aspetto stupendo.

il 2016 sta vedendo una predominanza di disegni a riga continua, di colori fluo, di illusioni ottiche che sembrano in rilievo sulla pelle e le immancabili trame geometriche (perfino col punto croce). Resistono benissimo i tattoo ispirati ai tatuaggi tradizionali maori e giapponesi, ma prendono piede anche i Minimalistic Tattoo, versione microscopica delle figure più importanti della vecchia America (cuoricini, ancorette, personaggi vari per intenderci). Di moda anche i Single Line Tattoo, ovvero tatuaggi a linea singola e continua. Non possono mancare poi le intramontabili scritte, sempre più piccole, minimali e “scorrevoli”, ma molto richiesti sono anche i Cityscape Tattoo, gli skyline di palazzi e architetture delle città del cuore. Non mancano tattoo ispirati all’arte cubista e surrealista con blocchi di colore e tattoo ad effetto dipinto ad olio o acquarello. Infine per i più tecnologici gli Optical Illusions, tatuaggi in 3D che sembrano “staccarsi” dalla pelle. E ancora i Geometric Tattoo, soprattutto quelli pixellati della tatuatrice turca Eva Krbdk e, infine, i Double Exposure Tattoo, ovvero, due disegni in uno. Uno base, molto sfumato, in grigio, e un secondo più saturo e protagonista sopra, in nero.

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layout TOMMASO DE PIERI

COME SCEGLIERE IL POSTO GIUSTO di Cristina Ferro

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cegliere il punto perfetto dove fare un tatuaggio è altrettanto importante che scegliere il disegno con cui si verrà decorati. Bisogna infatti capire se la parte del corpo da tatuare è quella davvero giusta per sé e per il proprio stile di vita.

Grande o piccolo? Innanzitutto, molto dipende dalla grandezza del tatuaggio che si sceglie di fare. Una domanda da porsi prima di tatuarsi è: voglio farmi il tatuaggio in un punto del corpo che si veda o che resti nascosto? Ci sono infatti zone che sembrano fatte a posta per accogliere piccoli tattoo, come il collo, la parte dietro le orecchie, le nocche delle mani, il polso. In questo caso, soprattutto se si è optato per una lettera, una parola, o un piccolo disegno, queste parti si dimostrano davvero perfette per incorniciarlo. Si tratterà in genere di un bianco e nero, perché nel piccolo i troppi colori rischierebbero di creare solo una macchia confusa. Se invece si ha voglia di diventare una vera e propria tela vivente e sfoggiare un enorme drago o una fata di grandi dimensioni, allora è il caso di optare per posti come la schiena, il torace, un intero braccio dal bicipite al polso, l’avanbraccio. Questi grandi tatuaggi, in genere colorati, si adattano alla perfezione a trasformare l’aspetto del corpo. Se si considera poi anche il livello di dolore a cui si andrà incontro durante la seduta, bisogna sapere che alcune parti del corpo sono più sensibili di altre: per esempio, in genere si avvertirà maggiore fastidio in prossimità delle ossa e delle terminazioni nervose (mani, piedi, collo); mentre farsi tatuare su braccia e gambe risulta solitamente più sopportabile.

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Nero o colorato? Una volta presa la decisione di farsi un tattoo è necessario capire se lo si vuole in bianco e nero oppure a colori. Il fattore colore infatti può incidere molto sulla posizione del tatuaggio. Come dicevamo prima, i tattoo piccoli sono solitamente in bianco e nero poiché il colore ne andrebbe a “sporcare” il disegno, dando vita a un tatuaggio confuso e poco attraente. Quindi, se si vuole un tatuaggio con tanti colori è bene tenere in considerazione che questo dovrà essere di una certa dimensione, e che quindi non potrà essere fatto su zone piccole come dietro le orecchie o sulle nocche. Il tatuaggio in bianco e nero va bene invece in qualsiasi punto del corpo.

Qual è il posto più sexy per un tattoo? Il tatuaggio è una vera opera d’arte, una decorazione, che spesso viene usata per mettere in risalto determinate parti del corpo, magari per renderle più attraenti. Ma quali sono le zone del corpo considerate più sexy per farsi un tattoo? Il collo, oppure la parte dietro le orecchie o ancora sul sedere sono zone di indubbia sensualità, ma quando si parla di tattoo, dipende dal particolare fisico di ogni persona e spesso sta al tatuatore saper consigliare che parte sarebbe meglio risaltare. Infine ricordiamo che farsi un tatuaggio è una scelta da non prendere alla leggera infatti non c’è niente di più triste di una cicatrice che segnala la presenza di un tatuaggio cancellato. Per tutti coloro che non sono sicuri dove e cosa farsi tatuare si consiglia di provare prima con il tatuaggio removibile o con il trucco permanente, che durano qualche settimana; in questo modo si capirà davvero se quel determinato tattoo è quello giusto per sé.

Nascosto o in evidenza? Il tatuaggio è possibile farlo a ogni età, ma in tanti prendono questa decisione quando sono molto giovani, senza tenere conto del fatto che un teschio in bella vista sul polso può andare bene per un/una 19 enne che suona in una band con gli amici, ma lo è un po’ meno per il/la trentenne che undici anni dopo magari finirà per fare l’impiegato/a. È importante quindi che si sappia bene che ruolo debba ricoprire il tatuaggio: essere tenuto sempre in mostra come quello sulle nocche, mostrato quando lo si vuole come un tattoo dietro il collo, o nascosto per la maggior parte del tempo come un disegno sulla schiena o sul torace? Se si ha i capelli lunghi, si può scegliere di tatuarsi dietro al collo o dietro alle orecchie in modo che quando si ha voglia di mostrare il tatuaggio ci si scansa i capelli. Sul collo inoltre il tattoo può essere coperto anche da una sciarpa.

Un uomo senza tatuaggi è invisibile agli Dei Proverbio Iban

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art MARIA DA LIO

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Anni Età in cui tatuarsi senza autorizzazione

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Anni Età media del primo tatuaggio

1,3330 $ Costo medio di un tatuaggio AL MINUTO: il costo negli ultimi anni è aumentato. fino al 2010 si aggirava attorno ai 1,05

SULLA BOCCA DI TUTTI Novità degli ultimi anni sono i tatuaggi sulla lingua, o comunque, in bocca. Le complicazioni non sono poche, soprattutto nella fase di cicatrizzazione del disegno.

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Potremmo dire che è passato il tempo in cui tatuarsi era esclusivamente per galeotti e delinquenti, oggi 3 persone su 5 amano tatuare il proprio corpo almeno una volta se non di più. I tatuaggi talvolta vengono abbinati armonicamente tra loro.

TATTOO PERFORMANCE Piccoli o grandi che siano, colorati o monocromatici i tatuaggi riescono a conquistare il corpo, la pelle e il cuore di milioni di persone di ogni sesso ed età grazie all’arte dei tatuatori. WIRED GIU 2016


layout SIMONE MARSANO

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Guinnes World Record: percentuale di corpo coperta dai tatuaggi per l’uomo più tatuato del mondo

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Ore Guinnes World Record: massimo tempo di lavoro non-stop per un tatuatore

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Anno in cui i tatuaggi furono proibiti da Papa Adriano I, durante il Concilio di Nicea

Pensieri che diventano tracce indelebili sul corpo

CULTURAL TATOO Il tatuaggio evoca sicuramente un’ampia gamma di reazioni. Sicuramente possiamo essere disinteressati dell’opinione altrui, ma non possiamo cancellare il fatto che facciamo parte di un gruppo, piccolo o grande che sia, siamo comunque parte di una società. Le motivazioni per cui oggi ci si tatua sono molto distanti da quelle che per mezzo del tatuaggio contrassegnavano l’individuo come membro o non membro di una determinata tribù.

«Il tatuaggio è un’opera eterna su un supporto effimero» Pascal Tourain

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Optical e body art diventano un accostamento seducente

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Faccia

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Faccia S tor ie a c onf ronto


Weingard passò la sua infanzia in Germania, trasferendosi nel 1954 a Lisbona con la sua famiglia. Nell’aprile del 1958 tornò in Germania e iniziò i suoi studi alla Merz Academy a Stuttgart, dove svolse un corso biennale in arti grafiche applicate. Studiò composizione tipografica, stampa tramite incisione e la Wolfgang Weingart (nato nel 1941 a Constance nel sud della Germania) è un graphic designer e tipografo internazionalmente conosciuto. I suoi lavori sono categorizzati come tipografia Svizzera ed è riconosciuto come “il padre” del “New Wave”, e della “Swiss Punk Typography”.

Nel 1963 Weingart incontrò Emil Ruder e Armin Hofmann a Basilea, dove si trasferì per l’anno seguente, iscrivendosi come non frequentante alla “Schule für Gestaltung Basel” (scuola di design di Basilea) Nel 1968 fu invitato a insegnare tipografia al nuovo istituto “Weiterbildungsklasse für Grafik”, stampa su legno. Dopodiché Weingart completò un apprendistato in composizione tipografica della durata di tre anni, presso la compagnia Ruwe Printing, dopo il quale entrò in contatto con lo stesso direttore consultivo, Karl-August Hanke, il quale diventò il suo mentore e lo incoraggiò a studiare in Svizzera.

1977 è invitato a “documenta 6” di Kassel. Organizza presso i Musei Civici di Varese il secondo “Simposio Internazionale di studi di arte costruttiva” con H. Heinz Holz. Nel 1978 allestisce altre sei sue esposizioni personali in musei in Italia, Austria, Svezia e Germania. Nel 1979 ha la prima delle tre esposizioni personali a lui dedicate dal Wilhelm-HackMuseum di Ludwigshafen, le altre due seguiranno nel 1994 e nel 2005. Nei primi anni ottanta inizia una lunga collaborazione con gli studi di architettura Mario Miraglia di Varese e Ong & Ong di Singapore, dove rimane lunghi periodi, per alcuni importanti progetti di architettura, come il

Goldhill Center di 38 piani. Nel 1982 è invitato con Attilio Marcolli a “documenta urbana” a Kassel e nello stesso anno riceve una borsa di studio dal DAAD, per un soggiorno di tre mesi a Berlino. Nel 1984 realizza la sua prima esposizione di arte e design al Museo della Ceramica a Cerro di Laveno, Varese. Nello stesso anno è invitato in Giappone; iniziano in questo periodo contatti personali con studi di architettura, visite in alcune università ed esposizioni in diversi musei, curate dall’editore e gallerista Masaomi Unagami di Tokyo. Sempre nel 1984 progetta in Germania la facciata di 220 metri della fabbrica di porcellane Thomas a Speichersdorf.

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un programma internazionale avanzato di design grafico, dove rimase un importante punto di riferimento fino al 2005. tra il 1974 e il 1996, sotto l’invito di Hofmann, Weingart insegnò Deign grafico allo Yale Summer Program a Brissago, in Svizzera. Per oltre quarant’anni tenne lezioni e seminari in tutta Europa, Nord e Sud America, Asia, Australia e Nuova Zelanda.

Il museo del design a Zurigo, dal 7 Maggio al 28 Settembre 2014, presentò una retrospettiva di Weingart, chiamata semplicemente “Weingart: Typography”. Fu la prima esibizione in Svizzera che comprendeva i suoi lavori personali, oltre che i lavori risultati dall’insegnamento. Weingart disse: “io insegnai ‘Tipogrfia Svizzera’ all’inizio della mia carriera, ma poi la lasciai andare, senza forzare nessuno stile nei miei studenti. Non ho mai avuto intenzione di creare uno stile, è solo successo che alcuni studenti male interpretarono i miei lavori, chiamandoli ‘Wingart Style’, e li diffusero come tali” 1

W. Weingart Typography Anarchy Design Museum Weingart Exhibition, 2013

Marcello Morandini nasce a Mantova il 15 maggio 1940. Si trasferisce a Varese nel 1947. Frequenta la Scuola d’Arte di Brera a Milano, città dove lavora anche come aiuto designer per un’industria e come grafico per uno studio professionale. Sono del 1962 i primi disegni legati alla sua ricerca artistica. Nel 1964 inizia le prime opere tridimensionali, esposte nella sua prima mostra personale a Genova nel 1965, curata da Germano Celant. Nel 1967 inizia le prime esposizioni più impegnative a Milano, Francoforte e Colonia. Nello stesso anno è invitato alla “IX Biennale” di San Paolo in Brasile. Nel 1968 è invitato con una sala personale nel

1 padiglione italiano, alla “XXXIV Biennale Internazionale d’arte” di Venezia. Nel 1969 è invitato a rappresentare l’arte italiana a Bruxelles, nell’ambito delle manifestazioni di “Europalia”. Nel 1970 inizia una collaborazione con il gallerista Carl Laszlo di Basilea; con lui nasce l’importante esposizione del 1972 alla Kestnergesellschaft di Hannover. Nel 1974 realizza il progetto di una piazza del diametro di 30 metri, per il centro commerciale INA di Varese. Nel

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portanti esposizioni, la prima all’Axis Gallery di Tokyo, poi una retrospettiva al Museo di Bochum e una a Verona, al Museo di Castelvecchio. Nel 1986-1987 continua la sua attività espositiva nei musei di Darmstadt, Düsseldorf, Mannheim, Helsinki. Il 1987 è anche un periodo di grande collaborazione con la società Rosenthal di Selb per la quale studia la facciata di 64 metri del nuovo edificio amministrativo. Nel 1988 Peter Volkwein, direttore del Museo di Ingolstadt, gli commissiona il progetto di una scultura di 40 metri, come simbolo esterno del museo.

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Fu un membro dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) dal 1978 al 1999, e scrisse per il magazine “Typographische Monatsblätter” dal 1970 al 1988. Nel 2005 vinse il titolo onorario di Dottore delle Arti Fini, presso l’istituto MassArt. Nel 2013 vinse la medaglia AIGA, il più prestigioso premio nell’ambito del

Nel 1991 trascorre un lungo periodo a Kuala Lumpur, in Malaysia, per progettare l’architettura di un edificio commerciale di 34 piani. Nel 1993 ha la prima importante mostra antologica abbinata di arte e design al Museo Die Neue Sammlung di Monaco che esporrà l’anno successivo a Lisbona al Palacio Galveias per “Lisbona capitale europea della cultura”. Dal 1994 è membro della giuria del Design Center di Essen. Nello stesso anno assume l’incarico di presidente del Museo Internazionale di Design Ceramico a Cerro di Laveno, Varese, incarico che manterrà per tre anni. Dal 1995 al 1997 è docente di arte e design all’Accademia estiva di Salisburgo. Nel 1998 nasce sua figlia Maria Enza, da allora concentra maggiormente il suo lavoro a Varese, città che nel 2000 gli dedica un’importante retrospettiva nel suo museo e un catalogo edito da Charta, Milano. 032

M


033

design, per le sue sperimentazioni con la tipografia e per i suoi insegnamenti. Nel 2014 ricevette il premio “Swiss grand Prix of Design�, presentato dalla Federazione Ufficiale della Cultura, per i suoi meriti e longevi risultati come designer.

2 Steff Geissbuhler 1965 (Postmodernism) Geigy brochure cover Swiss designer with a strong interest in complexity of form. Sacrificing legibility in favor of dynamic visual organization


DE

PIERI

te esposizione, che sarà poi integrata ed esposta l’anno successivo al Neues Museum di Nürnberg. Nel 2010 si inaugura una sua scultura di 11 metri, come simbolo dell’Europäisches Industriemuseum di Plößberg, in omaggio a Philip Rosenthal. Fonda a Varese “Artparty” per la cultura sul territorio. Inaugura una sua retrospetti-

TOMMASO

Ritter Museum a Waldenbuch. Nello stesso periodo inaugura il suo progetto per piazza Montegrappa a Varese. Nel 2007 progetta l’architettura del centro culturale “Das kleine Museum” a Weissenstadt in Germania. Nel 2008, concomitante alla Biennale di Architettura, il Museo Ca’ Pesaro di Venezia allestisce una sua importan-

layout

va alla Casa del Mantegna a Mantova. Nel 2014 si dedica alla progettazione di due importanti esposizioni personali, al Museo Nazionale di Bayreuth, in Germania e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. di

MARIA DA LIO

034


Nel 2000 inizia una collaborazione con “Abitare Baleri” di Bergamo, studiando una collezione di mobili per la casa. Nel 2003 è docente all’Accademia di Brera di Milano. In Svizzera tiene lezioni alla scuola superiore orologiera

HEAA di La Chaux-De-Fonds. Dirige la Sommerakademie a Plauen per il risanamento del parco Martin Lutero. A partire dallo stesso anno è presidente dell’Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese. Nel 2004 è coordinatore del progetto “Vivere Venezia 3” all’Università IUAV di Venezia. Su commissione del WilhelmHack-Museum, progetta una

grande scultura di 10 metri per la piazza adiacente al museo. Viene eletto membro onorario del Royal Designer for Industry di Londra.Nel 2005 allestisce in Germania un’importante esposizione antologica di arte e design, all’Europäisches Industriemuseum di Plößberg e al Fürstenberg Museum. Inaugura con una sua mostra personale il nuovo

035


LIFESTAIRS 1974

1968

1978 1970

1968

1979 1941 1964

1940

Scrittore per il magazine Typo

Sala personale alla Biennale di Venezia Opere tridimensionali

Nascita Morandini

Nascita Weingart

Insegnante tipografia al nuovo istituto per il nuovo programma di design grafico

Membro dell’ A.G.I.

Insegnante di design grafico allo Yale Summer Program

Prima esposizione personale

La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente

036


di

SIMONE

MARSANO

2005 2014 1984 2010

1991 1988

2013

2007

2004

Prima esposizione di arte e design con creazione di una facciata di 220 metri

Riceve il titolo ad onorem

Realizzazione scultura di 40 metri per museo

Coordinatore progetto vivere venezia 3 allo IUAV

Progettazione architettonica del centro culturale DAS

Architettura di un edificio commerciale di 31 piani

Progettazione scultura di 11 metri per simbolo dell’Europa

Premio Swiss Prix of Design

Prima esposizione personale

Albert Einstein 037




intervista doppia

art

MARIA

DA

LIO

PARALLELI Direi di inizare dalle cose basilari: avete tre parole con cui descrivervi per presentarvi ai lettori, quali usereste? Me ne basta una: sperimentatore Amante della qualità Sappiamo che l’ispirazione è una cosa molto importate per entrambi. Avete un modo o un posto particolare da cui trarla? Praticamente ovunque. Per questo amo girare città e luoghi nuovi, vedere il mondo, girare. L’ispirazione si nasconde dove meno te lo aspetti, in un parco, in una casa, per le strade. Si, concordo: vedere il mondo è sicuramente una cosa molto utile nel nostro ambito. Io fotografo molto, come sapete. Presto molta attenzione alle architetture, ma non solo a quelle. Tutto può risultare interessante e importante al fine del creare un’opera nuova, optical e non che sia. 040

Voglio osare con una domanda scomoda: Cosa cambieresti dello stile dell’altro? Non amo questo genere di domande, il lettering non è parte di me, non so nemmeno cosa significhi lavorare solo e soltanto con lettere, caratteri e numeri. Il consiglio che gli darei sarebbe forse quello di.. non lo so, di sperimentare con altro, ma è un controsenso *ride* non farebbe più la sua arte, quindi non avrebbe senso.

Mah, anche niente *ride* a ognuno il suo. Avvicinarlo al mio stile? nah.. dargli consigli sul suo? nemmeno, non ne so abbastanza.

WIRED GIU 2016


layout

MASH

Legenda:

M a rcel l o M ora n di n i

Wol fga n g Wei n ga rt

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art

MARIA

DA

LIO

Entrambi siete diventati celebri negli anni 60, pensate di essere stati “aiutati dai tempi”?

Se fossi nato un secolo prima non avrei potuto far nulla di ciò che ho fatto. I tempi aiutano? sicuramente, ma l’innovazione tecnica aiuta di più

Più che il tempo aiuta il posto. Sono nato in Germania e cresciuto a Lisbona. se fossi stato in paesi orientali avrei fatto tutt’altro cosa nella mia vita. Forse in America avrei potuto fare lo stesso, o forse in Australia. Ma il panorama Europeo mi è stato alquanto propizio negli anni 60. Il clima era aperto, ma non era troppo libertino come in altre parti del mondo.

Se dovessi lavorare con un regista, chi sarebbe? Un regista dei nostri anni? sceglierei sicuramente Tim Burton. C’è moltissimo optical nei suoi film, ricordo soprattutto “alice in wonderland” uscito pochi anni fa. Credo ne uscirebbe una collaborazione interessante tra di noi, e l’idea di vedere qualcuna delle mei opere sul grande schermo è alquanto allettante. Sarebbe il mitico Kubrick, anche se è deceduto qualche anno fa. Ho sempre amato il suo stile e il suo modo di essere così… così diverso e sperimentale. Niente è immediato nei suoi film. Con lui avrei avuto l’opportunità di sperimentare e, come sapete, sperimentazione è una delle mie parole preferite.

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WIRED GIU 2016


layout

MASH

Cosa non può mancare assolutamente nelle vostre esposizioni? Senza dubbio i confronti. Amo confrontare le varie fasi della creazione di un’opera. Mi piace che queste vengano mostrate al pubblico, in modo che la gestazione non sia mai data per scontata. Le opere non nascono da se, non sono lettere messe a caso. Ed è bello che le persone lo capiscano.

La luce. La luce è fondamentale. E più la luce è naturale meglio è. Con la luce posso giocare con le ombre. La luce da veramente un tocco in più al tutto, all’insieme. WIRED GIU 2016

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art

MARIA

DA

LIO

Ultima domanda per concludere: come vivete il rapporto con la vostra inusuale professione?

La mia carriera è iniziata dalla parte grafica, poi con il design. Ora è un metro di vita. ho iniziato con il disegno, poi sono passato a design e architettura. Mi ritengo molto fortunato a fare come lavoro quello che amo. Sono coerente con me stesso, ringrazio il mio lavoro per darmi questa vita che amo. Conosco il mondo e gli altri, attraverso la geometrica conosco l natura, il mio lavoro non è straordinario, è un lavoro di ricerca, e si scopre che ne vale la pena farlo, con delle scoperte notevoli che prima non si sapevano, anche se sono nascoste nell’occhio.

Concordo con quanto ha appena detto il mio collega, nel mondo dobbiamo vedere le possibilità, no darlo per scontato come un dato di fatto. Non ho mai imparato abbastanza, la ricerca artistica mi serve soprattutto per migliorare me stesso, poi se interessa ad altri meglio. il confronto con gli altri è una scuola per imparare a conoscere cosa fare, cosa i tempi richiedono, cosa i tempi amano. Bisogna stare al passo con i tempi e i tempi oggigiorno corrono, quindi dobbiamo correre anche noi, sperimentare, innovarci e innovare.

layout grafico: Tommaso De Pieri

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02 facile da ricordare

01 semplice La semplicità rende un logo facilmente riconoscibile, versatile e difficile da dimenticare, gli permette di essere unico senza essere pieno di inutili dettagli.

Se il naming della marca è semplice da ricordare, questo può costituire il logo. Ma il dettaglio più importante è concentrarsi su un design originale.

LOGHI Optical e Tipografici Di Cristin a ferro

03 versatile Il logo dovrebbe essere disegnato in formato vettoriale in modo da essere scalabile a qualsiasi dimensione.

04 appropriato Il logo deve essere adeguato al suo potenziale pubblico. Colori vivaci e dettagli infantili sono perfetti per un negozio di giocattoli, ma sono fuori luogo in altri contesti.



LE

ON

AR

DO

SO

NN

OL

I


art MARIA DA LIO

Wolfgang Weingart Typographic Process, Nr. 2, From Simple to Complex 1973 Medium: Lithograph Dimension: 87.6 x 61.6 cm Wolfgang Weingart Typographic Process, Nr. 1. Organizad Text Structures 1974 Medium: Lithograph Dimension: 87.6 x 61.6 cm Wolfgang Weingart Typographic Process, Nr. 5. Typography as (Painting) 1975 Medium: Lithograph Dimension: 87.6 x 61.6 cm Wolfgang Weingart Kunsthalle Basel Kunstkrendit 76-77 1977 Medium: Lithograph Dimension: 128 x 90.2 cm

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Wolfgang Weingart Typographic Process, Nr. 3. Calender Text Structures 1971-1972 Medium: Lithograph Dimension: 87.6 x 61.6 cm

art MARIA DA LIO

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layout SIMONE MARSANO


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Wolfgang Weingart Didacta Eurodiac 1980-81 Medium: Lithograph Dimension: 128.9 x 90.2 cm

art MARIA DA LIO

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Wolfgang Weingart Das Schweizer Plakat 1984 Medium: Ofset Lithograph Dimension: 120 x 84.1 cm

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layout SIMONE MARSANO


Wolfgang Weingart My way to Typography Baden: Lars M端ller Publishers 2000

054

#de3e13 R 223/255 G 62/255 B 20/255

art MARIA DA LIO

C 5% M 86% Y 100% K 0%

#e5d217 R 230/255 G 212/255 B 21/255

C 15% M 9% Y 93% K 0%

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ANALISI

Weingart:

G

RAP

My Way to T ypography

Helvetica Bold

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HGRIDY

Wege zur Typographic

Times New Roman Italic

layout SIMONE MARSANO

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A N A T O M Y // T I P O G R A P H Y C

punti millimetri

0

0

2

1

5

2

8

3

11

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5

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8

26

9

MONTANTE:

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Il montante è la parte principale della lettera sulla quale si reggono le restanti aste.

PIEDE:

La lettera è sorretta dal suo piede, che è la parte poggiante sulla linea di base.

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a r t e l ay o ut SI M O N E M A R S A N O

TYPE FONT: Bodoni 72 FAMILY: Basic-Serif Dimension: 72 pt Interline: 120% font Crenatura: Ottica Avvicinam: +100/-100 Scala: X 100% Y 100% Color: C M Y K

OCCHIELLO: l’occhiello è una parte chiusa della lettera. Hanno occhiello le A,B,D,O,P,Q e R.

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100% 100% 100% 100%

GRAZIA: sono tratti terminali delle lettere che servono a migliorare la leggibilità del testo.

059


Struttura del Lettering

Correzioni ottiche

L

a struttura delle lettere minuscole o maiuscole che siano si compone di aste all’estremità delle quali si trovano i tratti terminali le cosiddette “grazie”. Le aste possono essere uniformi, se mantengono costante il proprio spessore, oppure modulate, se variano lo spessore. I tratti terminali, le code e le punte delle lettere possono assumere quattro tipi di conformazione: ■■

a goccia

■■

a bottone

■■

a bandiera

■■

a becco.

Dal punto di vista geometrico gli elementi costitutivi delle lettere sono individuabili in quattro tipi di linee: ■■

rette

■■

spezzate

■■

curve

■■

miste.

I caratteri delimitano con il loro profilo una superficie ben precisa; l’immagine delle lettere nasce dall’equilibrio fra bianchi e neri. In ogni alfabeto le lettere OLV sono determinanti: il loro contorno racchiude i tre spazi fondamentali su cui si strutturano tutti gli altri segni: cerchio, quadrato, rettangolo e triangolo.

1

060

2

L

e lettere sono figure percepite dall’occhio e il loro disegno deve sottostare a leggi fisiche ben precise. La sola costruzione geometrica non garantisce al carattere una forma armoniosa e proporzionata; pertanto è necessario ritoccare le lettere apportando delle correzioni ottiche. Le lettere a schema a schema circolare e triangolare (C, G, O, Q, S, U, A, M, N, V) sono leggermente più alte di quelle squadrate (E, F, H, I, L, T, Z), per apparire simili fra loro. In un piano diviso geometricamente in due metà la parte superiore è percepita dall’occhio come più grande rispetto a quella inferiore. Perché le superfici risultino equivalenti i bracci mediani delle lettere E, H, S, B, P, R devono allinearsi sul centro ottico, posto al di sopra della linea mediana su cui c’è il centro geometrico. A parità di spessore, l’occhio legge i tratti orizzontali più larghi di quelli verticali; quindi perché le aste siano percepite come uniformi devono essere di misura differente. Similmente avviene per i tratti curvi. In una figura l’occhio legge prima la parte otticamente preponderante; per questo motivo alcune lettere (B, C, E, G, K, S, X, Z) presentano un restringimento nella zona superiore.

3

Gamma seriale del fonts

I

caratteri sono classificati per famiglie in relazione al loro stile. Per ciascuna di queste classi è possibile individuare ulteriori gruppi di lettere, facendo riferimento alla gamma seriale che definisce: larghezza, tono, ortografia, inclinazione, corpo e decorazione. Larghezza Adrian Frutiger individua nella lettera H maiuscola di un qualsiasi carattere il campione che fissa le proporzioni per costruire tutti gli altri segni; nel minuscolo è la lettera n che possiede gli stessi rapporti. La versione normale di queste lettere ci dice che la larghezza deve essere l’80% dell’altezza. Essi possono anche non mantenere il loro spessore, stringendosi o allargandosi. Tono Una lettera normale ha lo spessore delle aste pari al 15% della misura della sua altezza. Le lettere possono cambiare il proprio valore tonale e assottigliare gli spessori, diventando quindi più chiare, o ispessirli per aumentare il nero complessivo e fare più macchia. Ortografia Ogni alfabeto presenta due versioni ortografiche: maiuscolo e minuscolo. Tutti i caratteri, cioè adatti alla composizione di testi, hanno il minuscolo e, talvolta, anche il maiuscoletto, una forma ortografica usata in editoria per evidenziare alcune parole; è un maiuscolo d’altezza uguale all’occhio medio del minuscolo.

4

5

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a r t e l ay o ut SI M O N E M A R S A N O

Inclinazione Le lettere possono essere dritte o inclinate; in tipografia questi due aspetti sono denominati tondo e corsivo. L’inclinazione del corsivo deve essere di 12°; essa implica per alcuni caratteri un’alterazione della loro forma; infatti, il corsivo ha un colore diverso da quello del tondo; viene utilizzato nel testo per evidenziere parole.

1

A u g u st e a 2

Decorazione Con i computer abbiamo la possibilità di variare la forma della lettera a fini ornamentali. L’espressione decorativa più semplice di un carattere è data dal negativo. E’ importante sapere che questo dipo di abbellimento provoca alcuni problemi percettivi. Per rendere omogenee le immagini è necessario intervenire scegliendo corpi diversi oppure stili diversi.

Classificaziones

A

ldo Novarese, classifica i caratteri in base ai tratti terminali delle lettere. Possono essere: Lapidari, Medievali, Veneziani, Transizionali, Bodoniani, Scritti, Ornati, Egiziani,Lineari, Fantasia.

6

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7

Medievali

F rakt ur 3

Corpo Il corpo indica la dimensione del carattere e viene espresso in punti tipografici. Nel sistema francese Didot 1 pinto corrisponde 0,376 mm (in Inghilterra e in America si esprime in pica ed è 0,351 mm). Man mano che aumenta di dimensione a ciascun carattere corrisponde uno sviluppo orizzontale ben diverso. Questo dipende dall’ampiezza dell’occhio di ogni singolo carattere.

Lapidari

Veneziani

Ga r a m oun d 4

Transizionali

B asker vil l e 5

Bodoniani

B od on i 6

Scritti

7

Ornati

Palace Script Romantiques

8

Egiziani

Rockwell 9

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Fantasia

Wa lt o g r a p h Lineari

Helvetica 8

9

10

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Peccato non poterla guardare e guidare

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allo stesso tempo. Credi a quello che vedi: bella, tecnologica e con prestazioni elevate grazie alla gamma Rebel AWD. Il massimo dell’efficienza e del design, anche in versione ECO - GPL+.



Portfolio


Layout TOMMASO DE PIERI


Marcello Morandini

Wolfgang Weingart

Opere

-067-


Prova di Copertina su due pagine Museum f端r Gestaltung Z端rich Wolfgang Weingart


Disegno su carta Cm 18x57 Marcello Morandini

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Composizione tipografica The Lightbox Wolfang Weingart


Disegno su legno laccato Cm 190x190x3 Marcello Morandini

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Composizione tipografica The 20th Century Poster Wolfang Weingart


Disegno su carta traforata Cm 50Ă—70 Marcello Morandini

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Composizione tipografica Basel/Schweiz 18. Didacta Eurodidac Wolfang Weingart


Disegno su legno laccato Cm 100x100x4 Marcello Morandini

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Composizione tipografica Kunst Kredit 78/79 Wolfang Weingart


Disegno su legno laccato Cm 100x100x4 Marcello Morandini

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Composizione tipografica Das Schweizer Plakat Wolfang Weingart


Disegno su legno laccato Cm 190x190x3 Marcello Morandini

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Furla has given you, with bags of Winter Collection 2017, all the optical space you need



i ragazzi erano impegnati...

086

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SIMONE MARSANO / DOMIZIANA OREGIO CATELAN






u a i r d

U A I R D

S I M O N E M AR S AN O & TO M M AS O D E P I E R I

1. MARCELLO MORANDINI

2. AURELIO CHINELLATO

3. GIOVANNI CLAUDIO NOVENTA

4. WOLFANG WEINGART

Designer, architetto e progettista grafico. Soffre di cromofobia compulsiva.

Architetto, grafico e designer. Umorista mancato e poeta tra i poveri.

Architetto, grafico e designer. I suoi globluli rossi si allineano all’asse delle x.

Progettista grafico, tipografo e cartellonista. Ama le merendine

GLI ALTRI

HIT PARADE

Nella grafica non si butta via niente, lo

LA GRAFICA È COME IL MAIALE

stesso schizzo può diventare un logo, un poster o un oggetto di design.

5. MATTEO ADAMOLI Il pioniere dello storytelling che non la racconta giusta.

6. PAOLO ZULIANI Il docente di software. Ha uno stile (di paragrafo) tutto suo.

7. GIOVANNA BANDIERA

La pubblicitaria che minaccia la fama dello Iusve con il suo negative approach.

GRAPHIC PARTITION

CHARACTERISTICS EGO

8. MARIANO DIOTTO

9. MICHELA DRUSIAN

10. FRANCO AZZALI

11. LUISA PEROTTI

12. NEVIO BRUNETTA

13. ERNESTO GIANOLI

Tra i big boss dello Iusve, scopre talenti per arrualarli nelle sue fila. #diottoboys

FAMA

La fiera sociologa grammar-nazi sfonda soffitti di cristallo a colpi di femminismo.

1 2

4

L’educatore in continuo apprendimento. Lifelong learner ed immortale.

8

13 3 5

11

“Non esiste prospettiva senza due punti di vista” - Fedez ft. Nonna Cleonice

9 15

Il giurista in utroque iure, di messaggi subliminali ne sa una più del diavolo.

12

7

10

14

Fuori gara

6 FOLLIA

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GIU

2016

Lo psicologo che irradia un’energia di pace e amore a media distanza.

14. CARLO MENEGHETTI

Il teologo nerd portatore dell’anello nel tempo libero combatte contro l’impero.

15. ANGELO MAGGI

Il ricercatore sul campo che si batte per la storia della fotografia incensurata.

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U A I R D

SIMONE MARSANO / DOMIZIANA OREGIO CATELAN

SCONTRO FINALE

A COLPI DI GRAFICA NOME

STILE

NOME

WOLFANG WEINGART

MARCELLO MORANDINI

SUPEREROE

SUPERCATTIVO

ORIGINI

ORIGINI

Costance, sud della Germania

Mantova, nord Italia

PROVENIENZA

PROVENIENZA

Cartellonismo e Tipografia Internazionale

Design e Grafica Internazionale

FRASE EPICA

FRASE EPICA

NOTO COME

«

FINCH É ESIST ERÒ IL MOND O AVRÀ IL S UO PUNTO D I RIFE RIME NTO

»

ARMI PREFERITE

TYPE SHIELD

«

T U T TO IL M ON D O È B IAN CO E N ER O: PER CHÉ OGN I LU CE PR OIET TA LA SUA OM B RA

CARATTERISTICHE Potente nella lotta corpo a corpo riesce a sferrare attacchi tipografici per immobilizzare l’avversario. Forte anche in difesa grazie al suo grande scudo che gli permette di contrastare gli attacchi più duri.

»

STAT

NOTO COME

OPTICAL ARROW CARATTERISTICHE Veloce e agile grazie al suo mantello riesce a spostarsi in volo per sorprendere il nemico inchiodandolo nel terreno con le sue saette. Con il suo attacco speciale ipnotizza creando illusioni ottiche.

STAT

A

FU N

CA RIS M

FU N

À LIT NA O ZI

A

ERCA RIC

MULTIDISCIPL INA RIE TÀ

NOSCIBILITÀ RICO

ERCA RIC

MULTIDISCIPL INA RIE TÀ

NOSCIBILITÀ RICO

À LIT NA O ZI

STILE

Uno ha scudo, lettering e una capacità di concentrazione soprannaturale. L’altro ha mantello, saette e una creatività pronta ad esplodere. Chi avrà la meglio nella sfida del design grafico?

CA RIS M

E ALLORA CHI VINCE? Tipe Shield realizza superposter caratteristici del suo stile e adatti a rappresentare eventi e convegni. Optical Arrow partendo dai suoi disegni, realizza meravigliose serigrafie, strutture e sculture che diventano opere d’arte da museo. Dinnanzi a cotanta bravura e professionalità sarebbe un azzardo proclamare un vincitore, entrambi, ciascuno per il proprio ambito di competenza porta a casa la cintura. L’incontro/confronto/scontro tra grafici volge al termine lasciando traccia indelebile nella mente di appassionati, praticanti e semplici neofiti del meraviglioso mondo del graphic design internazionale. — SIMONE MARSANO

WIRED

GIU

2016

095


U A I R D

ZERO ASSOLUTO

096

di ZEROCALCARE

WIRED GIU 2016




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