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Copia omaggio
GP MAGAZINE ANNO 12 NUMERO 116
GIULIA ELETTRA
GORIETTI
© Foto di Roberto Manetta
WWW.GPMAGAZINE.IT
CARO EMERALD CORINNE CLERY ANTONELLO COSTA ANTONIO MARTINO STEVE HACKETT LOUISE BOURGEOIS FRANCESCO LANZA
SESSA
C32
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GIULIA elettra8 GORIETTI
E’ una delle attrici più giovani e più brave che abbiamo. E’ cresciuta con sani principi e valori importanti. Al cinema la vedremo con “Almeno tu nell’universo” e in tv nella fiction “Amore e vendetta”. E’ anche una delle protagoniste de “I liceali 3”
RONALDO 20
CARO 108EMERALD
Adora il nostro Paese per trascorrere le vacanze e trova bello il nostro modo di vestire. Ex insegnante di canto, ben presto si è ritrovata proiettata nell’Olimpo della musica. Nella vita di tutti i giorni è una ragazza dolce e simpatica che ama sempre cantare
LOUISE 90
bourgeois
Lo sapevate che… Ronaldo si sta già dando da fare per trovare un nuovo lavoro dopo il recente addio al calcio. Il Fenomeno è già una sorta di procuratore-manager
"Per me creare è un modo per sopravvivere. Tutto quello che produco è ispirato ai primi anni di vita. Ogni giorno devi disfarti del tuo passato, oppure accettarlo, e se non riesci diventi scultrice" Louise Bourgeois
ANTONIO
HONG14 KONG
Unica al mondo, Hong Kong è stata restituita alla Cina nel 1997. Da allora non è cambiata molto tranne per l’afflusso di cinesi. Sotto il dominio inglese per un secolo e mezzo, Hong Kong rimane un centro effervescente e dinamico dove godersi vaste aree verdi e centri in continua evoluzione, belle spiagge e ancora per poco villaggi galleggianti
MARTINO 38
E’ un giovane stilista nato e cresciuto a pane, stoffe e fili. Il suo marchio “Antonio Martino Couture” nasce a Roma ma arriva ovunque, portando uno stile che valorizza la parte superiore del corpo femminile
CORINNE100 CLERY
Francese di nascita, italiana di adozione. Nel nostro Paese ha trovato l’amore e molti successi professionali. Sta per portare a termine una bellissima tournée teatrale con lo spettacolo “Il padre della Sposa”
ANTONELLO COSTA 98
editoriale
di Alessandro Cerreoni
l’ItalianoS’è
desto
utte queste bandiere dell'Italia non si erano mai viste. Neanche in occasione dei Mondiali di calcio. La fierezza di essere italiani ancora resiste, nonostante qualche boutade secessionista di bossiani e padani convinti. L'Italia c'è, con i suoi atavici difetti, ma c'è. Gli italiani anche. Ci sono e lo esprimono con orgoglio, esponendo su finestre e balconi uno sventolante e speranzoso tricolore. C'è voglia di crescere e di progredire. Dalla politica alla società civile, dall'imprenditoria all'economia, c'è il desiderio di mettersi alle spalle un “ventennio” confuso e indefinito. Da tangentopoli in poi, l'Italia non è stata più la stessa. Tranne per chi ne ha tratto un vantaggio. Si sono accentuati divari e diversità in tutti i campi. Nei Palazzi dei bottoni, nella vita di tutti i giorni, a scuola, negli stadi, ovunque. Alcuni hanno rastrellato più ricchezza per gonfiare ancora di più le proprie tasche a discapito di altri. Altri hanno strumentalizzato la parola “crisi” per mettere paura alla gente e renderla sensibile alle urla scriteriate e demagogiche di chi, non avendo niente da proporre, dice che tutto va male. L'Italia non è questa. Gli italiani sanno amare e sanno rispettare il prossimo. Sono semplicemente come quei figli che hanno genitori allo sbando e in confusione. Ma ora gli italiani vogliono crescere, vogliono stare bene. Vogliono andare a fare un'ecografia in ospedale senza attendere lunghe file di attesa. Vogliono un lavoro che dia benessere e dignità umana e professionale. Vogliono poter guardare una tv intelligente, divertente e piena di cultura. Vogliono potersi emozionare per qualcosa di bello e non stare ogni giorno a pensare ai problemi e a come pagare bollette, tasse e quelle “infami” cartelle esattoriali di equitalia. Perché qui, se c'è da pagare, devono pagare soltanto quelli che hanno tolto l'amore e la passione agli italiani. Quelli che hanno soffocato quella forza che da sempre rendeva l'italiano capace di primeggiare ovunque. Pensiamo ai grandi italiani che hanno rivoluzionato il mondo negli ultimi 150 anni: da Antonio Meucci a Guglielmo Marconi, da Enrico Fermi a Enrico Mattei, da Carlo Rubbia a Rita Levi Montalcini. Personaggi simili, nell'Italia di questo nuovo millennio rivedremo con il binocolo. Invece no, l'italiano merita di riprendersi la sua leadership e deve poter uscire di casa convinto che la sera tornerà più felice e meno incazzato. Mettersi seduto a tavola e guardare con fierezza i propri figli. Non è un sogno ma è quello che si meritano tutti.
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cover story
di Francesca De Carlo
GIULIA
ELETTRA
GORIETTI “fiera di essere autentica”
E’ una delle attrici più giovani e più brave che abbiamo. E’ cresciuta con sani principi e valori importanti. Al cinema la vedremo con “Almeno tu nell’universo” e in tv nella fiction “Amore e vendetta”. E’ anche una delle protagoniste de “I liceali 3” ono passati tre anni dall’ultima volta che ho incontrato Giulia Elettra Gorietti per un’intervista. Ricordavo una ragazzina frizzante e sbarazzina, che con la leggerezza dell’adolescenza mi parlava ancora di scuola, di amici e di piccoli amori. Ho ritrovato una giovane donna, pacata ed equilibrata, che nonostante la carriera precoce non ha perso di vista i valori importanti della vita e che oggi freme dal desiderio di impegnarsi per grandi cause. Sarà che le donne della sua famiglia sono state per lei un esempio importante, le due bisnonne erano già laureate (una ne aveva addirittura due di lauree) e sono state pronte a far valere i loro diritti quando è stato necessario. E lei è proprio ai diritti delle donne che pensa, a quei luoghi dove sono ancora negati ed è decisa a dare il suo contributo in futuro. Nel frattempo, però, continua a recitare, cosa che ama fare più di tutto e che le riesce davvero bene. La vedremo presto nel suo primo ruolo drammatico nel film di Luca Biglione “Almeno tu nell’universo”, nella fiction “Amore e vendetta” accanto a Lorenzo Flaherty, Anna Valle e
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© Foto di Roberto Manetta
Alessandro Preziosi e nella terza stagione de “I liceali ” in onda su Canale 5. Giulia Elettra è un nome molto originale. Chi l’ha scelto? “L’hanno scelto insieme i miei genitori. A loro piacciono i doppi nomi ma io da piccola li accusavo di avermi voluto punire chiamandomi così perché ero presa in giro dagli altri bambini. Giuravo che arrivata a diciott’anni l’avrei cambiato. Poi invece ho imparato ad apprezzarlo”. Hai una sorella più piccola. Andate d’accordo? “Si chiama Greta Alice. Come vedi anche lei ha un doppio nome. (ride) Siamo molto unite ma come tutti i grandi amori, anche il nostro è conflittuale. Lei è il mio opposto, è una rivoluzionaria, uno spirito libero”. Tu sei una tipa più tranquilla? “In realtà anche a me piace la sfida, il divieto. Se una cosa è vietata, allora è il momento che ho voglia di farla. Ma con gli anni sto cambiando, ho imparato a mettere su una veste più calma”. Hai cominciato a lavorare molto presto, anche questo avrà contribuito… “Lavorare mi ha reso indipendente dalla famiglia ma ovviamente mi ha anche caricato di responsabilità. Sono molti i sacrifici da fare in questo mestiere anche se da fuori può sembrare un mondo dorato. Questo non toglie, che io mi senta comunque una privilegiata e ho molto rispetto per quei lavori in cui si fatica sul serio”. Stai continuando anche a studiare? “Ero iscritta alla facoltà di Giurisprudenza ma ho dovuto lasciare perché non riuscivo a conciliare lo studio con il lavoro. Ora però ho ripreso con Scienze della Comunicazione, sicuramente più in linea con quello che faccio oggi”. Hai mai pensato a cosa avresti voluto fare in alternativa alla recitazione? “Al di fuori di questo mestiere uscirebbe la mia parte più razionale. Mi piacerebbe entrare in politica, fare qualcosa per il sociale, lottare per i diritti delle donne e di chi ha più bisogno. L’Occidente dovrebbe battersi per quei posti dove certi diritti sono ancora negati”. Saresti intenzionata a darti da fare in prima persona? “In futuro mi impegnerò per le donne. Me l’avevano proposto già un po’ di tempo fa ma ero ancora troppo piccola e non volevo schierarmi”. A quanto pare la ragazzina di “Tre metri sopra il cielo” è cresciuta e maturata molto… “Ho vissuto alcune esperienze personali molto forti di cui non ho
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voglia di parlare che però mi hanno fatto crescere e diventare più donna”. A proposito di donne, ce n’è una che stimi particolarmente? “Ho stimato tantissimo Lady Diana. Nonostante fosse stata inserita in un contesto che non le apparteneva e le fossero state affidate grandi responsabilità, ha saputo tirar fuori se stessa e dedicarsi agli altri”. Cosa ti fa arrabbiare? “L’ipocrisia, l’eccessivo formalismo, le bugie e la mancanza di sincerità. Non sopporto le tattiche, soprattutto quando si parla di sentimenti. Oggi purtroppo manca la spontaneità e c’è troppa paura di aprirsi agli altri”. Di cosa vai orgogliosa? “Sono fiera di essere autentica. E’ importante mostrare se stessi senza paura”. Quali hobby coltivi fuori dal set? “Mi piace molto leggere, adoro i saggi di filosofia e di psicologia”. Anche tu, come molti tuoi coetanei, utilizzi i social network? “Sì anche se un po’ a malincuore perché non sono appassionata di questi mezzi. Ho un profilo facebook ma solo per non sentirmi disadattata rispetto ai tempi. E comunque è un modo simpatico per comunicare con i miei amici”. C’è un luogo in cui ami rifugiarti? “Più che un luogo amo trascorrere delle giornate da sola. Mi piace starmene a casa, dedicarmi alle piccole cose, in compagnia dei miei pensieri. Adoro anche visitare da sola una città straniera, sentire odori diversi, assaggiare nuovi cibi”. E la condivisione? “Noi italiani quando siamo fuori del nostro Paese tendiamo a fare gruppo, a starcene tra noi. Solo viaggiando soli si riesce ad inserirsi davvero nel posto in cui ci si trova”. Parteciperesti ad un reality come l’Isola dei Famosi? “Per il momento non mi interessa per niente anche perché un’esperienza del genere posso farla anche senza telecamere. Se ho scelto in passato di partecipare a ‘Notti sul ghiaccio’ è stato perché stimo profondamente Milly Carlucci e poi c’era di mezzo lo sport, il mio vecchio amore”. Cosa ti auguri per il tuo futuro lavorativo? “Un personaggio da amare tantissimo, quello della vita”. Hai già un’idea? “No, è come quando aspetti l’uomo giusto, quello che dovrai incontrare un giorno. Non sai chi sia ma speri che prima o poi arrivi”.
chi è
GIULIA
ELETTRA
gorietti
Giulia Elettra Gorietti è nata a Roma il 26 settembre del 1988 da padre italiano e madre tedesco-portoghese. A dodici anni è entrata a far parte della squadra agonistica di ginnastica ritmica diventando un’atleta di interesse nazionale. Dopo qualche anno, però, un infortunio al ginocchio l’ha costretta ad abbandonare la carriera sportiva. Nel 2002 viene scelta per caso da Paolo Virzì per “Caterina va in città” e due anni dopo è tra i giovani attori del film di Luca Lucini “Tre metri sopra il cielo” dove interpreta la sorella minore della protagonista. Il 2005 la vede nel cast di “Ti amo in tutte le lingue del mondo” in cui è Paolina, la studentessa innamorata del professore di ginnastica interpretato da Leonardo Pieraccioni, anche regista della pellicola, e nel 2006 gira “Ho voglia di te”. Nel 2007 ha partecipato alla seconda edizione di “Notti sul ghiaccio” in coppia con Federico Uslenghi, dove ha rispolverato il suo passato di sportiva. In tv l’abbiamo vista ne “Gli ultimi della classe” e prossimamente sarà tra i protagonisti de “I liceali 3”.
Il servizio fotografico è a cura di Véronique Haentjens
mappamondo
di Veronique Haentjens
HONG
KONG FUSIONE di culture
Unica al mondo, Hong Kong è stata restituita alla Cina nel 1997. Da allora non è cambiata molto tranne per l’afflusso di cinesi. Sotto il dominio inglese per un secolo e mezzo, Hong Kong rimane un centro effervescente e dinamico dove godersi vaste aree verdi e centri in continua evoluzione, belle spiagge e ancora per poco villaggi galleggianti. Una città che offre di tutto e di più, dove la cultura orientale si fonde con quella occidentale
i solito, per il viaggiatore, Hong Kong è una città di transito dove fermarsi al massimo un paio di giorni. Tempo insufficiente per scoprire questo splendido luogo che merita una visita più accurata. E’ anche il paradiso dello shopping e dell’elettronica, degli enormi centri commerciali e dei mercatini con innumerevoli bancarelle dove soddisfare ogni esigenza. Un territorio pieno di colori e sempre in movimento, insomma una città dove non ci si annoia mai e persino la ricerca di un ristorante per assaggiare cibi di ogni nazionalità è un vero piacere.
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L’ISOLA DI HONG KONG E’ ricoperta di grattacieli a nord mentre a sud è poco edificata
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con una vegetazione vigorosa che lascia spazio a momenti di relax. La parte centrale è montuosa e si può salire sul - Victoria Peak (552 metri) con il “Peak Tram”, una funicolare molto suggestiva, in funzione dal 1888, che porta alla Peak Tower, una costruzione moderna con un design all’avanguardia e una terrazza che offre una veduta panoramica spettacolare. Prima di raggiungere il Victoria Peak Garden, sostare alla “Galleria Storica del Peak Tram” aperta nel 2007, un tunnel con oltre 200 cimeli esposti e 15 sezioni tematiche che ci riportano indietro nel tempo quando si saliva sul Victoria Peak in portantina. - scendere a piedi fino al distretto di Central, il quartiere degli affari e continuare la visita sostando alla St John’s Cathedral, una chiesa anglicana in stile gotico e una delle poche strutture
dell’epoca coloniale di questo distretto. All’interno, il primo banco era riservato al Governatore dell’isola e si possono ancora vedere le sue iniziali incise sul legno. Non mancare di prendere il “Central Escalator”, la scala mobile esterna e coperta più lunga del mondo (800 metri). In 20 minuti, da Des Voeux Rd Central si arriva a Conduit Rd. Un modo di trasporto insolito costituito da una ventina di scale mobili con un ingresso e un’uscita ad ogni strada. Ristoranti, bar e negozi solcano il suo percorso. In funzione dal 1993, sembra non avere raggiunto il suo obbiettivo primario ossia decongestionare il traffico tra Central e Mid-Levels. Percorrendo Hollywood Road, all’incrocio con Ladder Street si trova Il Tempio di Man Mo, uno dei templi più antichi di Hong Kong edificato durante l’era coloniale, dedicato a due divinità: Man, dio della lette-
ratura e MO, dio della guerra. Dall’esterno è decisamente anonimo ma l’interno è ricco di atmosfera. All’incrocio di Tai Wong Street East e Queen’s Road si trova il Tempio taoista Tai Wong, interessante da visitare se si vuole consultare gli indovini. - Nel distretto di Wan Chai, il Centro Conferenze ed Esposizioni di Hong Kong è un curioso edificio con muri di vetro alti 5 piani. La nuova ala fu ultimata nel 1997 ed è lì che si svolse la cerimonia di riconsegna del territorio alla Cina il 30 giugno dello stesso anno. Un passaggio coperto lo collega al Central Plazza, l’edificio più alto di Hong Kong (78 piani e 374 metri di altezza) che assume un aspetto particolare quando la luce del sole risplende sulla facciata della torre rivestita con lastre di ceramica argentata e dorata. Al 47esimo piano, dalla sky
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lobby si può godere di un’ampia vista panoramica fino a Kowloon. - Causeway Bay è probabilmente il quartiere più popolare ed elegante dove dedicarsi allo shopping e fare una pausa nei numerosi ristoranti. Nelle vicinanze ci si può rilassare nel Victoria Park, un ex rifugio per barche durante il periodo dei tifoni. Nel 1950 è stato trasformato in parco con campi da tennis, piscina, pista di pattinaggio, campo da bocce ed aree per bambini. - Il sud dell’isola di Hong Kong è l’ideale per rilassarsi sulle bellissime spiagge. La più nota, Repulse Bay a forma di mezza luna è raramente affollata. Sul lato orientale si trova il santuario Kwun Yum con le statue (alte più di 10 metri) di Kwun Yun (Dea della Misericordia) e Tin Hau ( protettrice dei pescatori). Vicino, il Ponte della Longevità, sta lì a ricordare una credenza popolare: attraversandolo la vita si allunga di tre giorni. Sovrasta la baia il famoso “edificio con il buco”. 37 piani con, nel bel mezzo della costruzione, un enorme vuoto. Ha ricevuto una medaglia d’argento nel 1989 dalla Hong Kong Institute of Architects. Meno nota ai turisti è la Deep Water Bay Beach, raggiungibile anche con il percorso Vista Mare Promenade dalla Repulse Bay. Una spiaggia che permette di essere in contatto con la popolazione locale e scegliere di pranzare in ristorante o usufruire del16Gp
l’area barbecue direttamente sulla spiaggia. - Aberdeen, porto noto per il suo villaggio galleggiante e per l’enorme ristorante fluttuante che annovera tra i suoi ospiti anche la Regina d’Inghilterra. Un tuffo nella Hong Kong dei tempi passati quando era formata da villaggi di pescatori sebbene sia ora circondata da grattacieli. Navigare tra i sampan, le tipiche imbarcazioni orientali, contrasta con la modernità sfrenata dell’isola. Un pezzo di Hong Kong suggestivo che con il tempo scomparirà del tutto. Lo sviluppo e la tecnologia assorbono in fretta tutto ciò che rimane di autentico. KOWLOON E’ la punta meridionale della penisola e il paradiso dello shopping. Percorrendo Nathan Road, una via animatissima, si incontra inevitabilmente una miriade di centri commerciali, bar, ristoranti e alberghi. Kowloon offre anche altro come alcuni musei e templi interessanti. Il più famoso è il tempio di Wong Ta Sin, dio guaritore taoista che possiede inoltre la virtù di diffondere la buona fortuna. Inutile dire che è frequentatissimo dai giocatori che vengono a cercare l’illuminazione sulla data più favorevole alle scommesse e al gioco in tutte le sue forme. E’ frequentato anche dai malati e da coloro che vogliono scongiurare le malattie. Dei chiromanti predicono il futuro, altro argomento di preoccupazione dei fedeli
del tempio. Non perdersi il Temple Street Night Market, il mercato notturno che si anima al tramonto e dove trovare imitazioni di capi firmati a buon mercato e mercanzie locali. Un giubilo di colori, suoni e odori molto intensi. Cogliere l’occasione per assaggiare pesce e specialità locali nei ristorantini della zona. A breve distanza si raggiunge il Tempio di Tin Hau, la dea del mare. Il 18 aprile si festeggia Tin Hau nella speranza di avere protezione e le reti colme durante l’anno a venire. I pescatori ornano le barche con nastri colorati e simboli di devozione e pregano per propiziarsi il favore degli dei durante la navigazione. Una processione per le strade della città richiama migliaia di persone con balli, musica e offerte. Una vera delizia per gli occhi e uno squarcio di vita dell’oriente autentico. Infine, passeggiare sul lungomare sia di giorno che la sera dove l’atmosfera cambia totalmente. Un tripudio di luci che si riflettono sull’acqua, barche illuminate con luci colorate che attraversano la baia, musicanti che richiamano l’attenzione dei passanti, insomma un luogo magico sempre in movimento che stupisce ogni volta. NUOVI TERRITORI Così chiamati perché furono assegnati alla Gran Bretagna 50 anni dopo la cessione della Hong Kong Island. Sono territori
meno popolati dove è possibile fare passeggiate sulle montagne: Tai Mo Shan è il monte più alto di Hong Kong (957m), rilassarsi su bellissime spiagge: Clearwater Bay Peninsula è incantevole e vedere villaggi fortificati come Kat Hin Wai e Shui Tau con donne vestite in modo tradizionale oltre a templi e musei non privi di interesse come l’Hong Kong Heritage Museum. Non perdere il Monastero dei Diecimila Buddha. Naturalmente la visita dei Nuovi Territori contempla una permanenza ad Hong Kong di almeno una settimana. ISOLE AL LARGO DELLA COSTA Solo 4 su 234 sono abitate (Lantau, Lamma, Cheung Chau e Peng Chau) ma vale la pena fermarsi qualche giorno per assaporare la tranquillità di queste isole con spiagge poco popolate, fare passeggiate rigeneranti dopo il caos di Hong Kong e riscoprire lo stile di vita esclusivamente orientale. Fermarsi nei porti pieni di sampan e pescherecci ad osservare le attività svolte dagli isolani è una vera delizia. Hong Kong cambia velocemente ed è in continua espansione. Nonostante sia ormai cinese, non ci si sente affatto in Cina. Il suo fascino deriva proprio dalla fusione di due culture. Chi si ferma ad Hong Kong avrà un unico desiderio: tornarci per riprendersi il pezzo di cuore che avrà lasciato su quest’isola. 17Gp
© Foto Kika Press
lo sapevate che
di Cristiano De Masi
RONALDO
il fenomeno
DIVENTA
MANAGER
E’ una rubrica nata con lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori ma che nella vita reale sono persone normalissime con pregi e difetti. Questa volta parleremo di una di uno dei calciatori più forti di sempre, il brasiliano Ronaldo Lo sapevate che…. Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto in Europa semplicemente come Ronaldo, nato a Rio de Janeiro il 22 settembre 1976, è un ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante. Soprannominato “O Fenômeno”, “il fenomeno”), è considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio. Inserito da Pelé nel marzo 2004 nella lista dei 125 migliori calciatori viventi, è stato eletto per 3 volte FIFA World Player of the Year 1996, FIFA World Player of the Year 1997, FIFA World Player of the Year 2002 e per 2 volte Pallone d'oro nel1997 e nel 2002). Lo sapevate che… Ronaldo è nato nel poverissimo quartiere di Bento Ribeiro, si mise in luce molto giovane con il Valqueire e a sedici anni fu ingaggiato dal São Cristóvão, squadra dell'omonimo quartiere di Rio de Janeiro, dove si fece subito notare nelle giovanili, segnando in tre stagioni 44 gol in 73 incontri. Lo sapevate che… È stato sposato dapprima con Milene Domingues, che il 6 aprile 2000 ha dato alla luce Ronald, e successivamente è convolato a nozze con Maria Beatriz Anthony da cui ha avuto due bambine: prima Maria Sofia, nata il 24 dicembre 2008, e poi Maria Alice, nata il 6 aprile 2010. Nel 2010, a cinque anni di distanza, ha riconosciuto Alex, quello che nei fatti è il suo secondo figlio, nato da una relazione con la modella Michele Umezu. Pochi giorni dopo ha dichiarato di essersi sottoposto ad un'operazione di vasectomia per sterilizzarsi ed evitare di avere altri figli in futuro. Lo sapevate che… Fin dal 2000 Ronaldo, in ragione della sua nascita in uno dei quartieri più poveri di Rio de Janeiro (proviene da una favela), è impegnato come ambasciatore itinerante del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza costituita dalla povertà in generale e quella infantile in particolare. Lo sapevate che ….Nel 2000 è uscito il videogioco Ronaldo V-Football della casa francese Infogrames a lui dedicato e a causa del quale il suo nome non era citato in FIFA 99 dell'americana Electronic Arts poiché i diritti per il suo nome li aveva presi la prima. Al posto di "Ronaldo", dunque, compariva il nome "G. Silva" nella versione per PC e in quella per PlayStation, mentre in quella per Nintendo 64 era "G. Silva" nella rosa dell' Inter e in quella della Nazionale di calcio brasiliana. Lo sapevate che… Ronaldo si sta già dando da fare per trovare un nuovo lavoro dopo il recente addio al calcio. Il Fenomeno è già una sorta di procuratore-manager. E ora che avrà più tempo a disposizione potrà specializzarsi nel mestiere. Infatti, Ronaldo detiene il 45 per cento della “9ine”, l'impresa di marketing sportivo che ha, fra gli altri, tra i suoi assistiti Anderson da Silva, che ha conquistato nei giorni scorsi a Las Vegas il titolo mondiale dei pesi medi della MMA (Mixed martial arts), la lotta libera che fa furore negli Usa e in Brasile. Non solo calciatori, dunque.
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storie e personaggi
Ripercorriamo le tappe del gruppo italiano che ha fatto la storia della musica leggera in Italia
POOH 45 anni DI SUCCESSI
Sarà un viaggio a puntate nel quale, anno per anno, accosteremo i momenti salienti della storia dei Pooh ai fatti di cronaca mondiale più rilevanti, mettendo in evidenza il brano simbolo di quell’anno. Dopo la prima puntata questa volta tocchiamo gli anni che vanno dal 1971 al 1975... 1971 La nascita dell’Ebook 1 dicembre – Michael S. Hart spedisce a tutti i membri della rete della Xeros un file di testo contenente l’intera trascrizione della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Questa data segna sia la nascita del “Progetto Gutemberg” (inglese) che la nascita dell’Ebook.
1972 Quarto Oscar per De Sica 11 aprile – Vittorio De Sica vince il suo quarto Oscar con il film “Il giardino dei Finzi Contini” tratto dal romanzo di Giorgio Bassani. Pooh: nuove sonorità Disco d’Oro per “Tanta voglia di lei”. A marzo il viaggio a Londra per le registrazioni di “Tanta voglia di lei” e “Tutto alle tre”. Esce il nuovo LP “Alessandra”, che vende 250.000 copie sull’onda delle nuove sonorità scoperte in Inghilterra, da dove Roby Facchinetti ha acquistato da Robert Moog il sintetizzatore Minimoog”. Notevole successo e parecchi Dischi d’Oro per i singoli “Cosa si può dire di te”, “Noi due nel mondo e nell’anima” e “Nascerò con te”. I Pooh sono protagonisti di un tour teatrale con 40 professori d’orchestra. Brano: Noi due nel mondo e nell’anima
1973 Finisce la guerra in Vietnam L’anno è segnato da un’importante notizia: la fine del conflitto americano in Vietnam. La guerra causa molte vittime tra i militari americani e lascia tracce indelebili in moltissimi reduci… Pooh: Riccardo Fogli esce di scena, entra Red Canzian Red Canzian (chitarrista di una band progressive, i Capsicum Red, che all’attivo vantavano due singoli e un apprezzato 33 giri) sostituisce Riccardo Fogli e il gruppo parte per il suo primo tour negli Stati Uniti e in Canada. Esce il 33 giri “Parsifal”, un disco storico – da molti considerato il migliore della band – e campione d’incassi per oltre un decennio con 400.000 copie vendute (un record incredibile per quel periodo nel quale un LP di successo mediamente non superava le 100.000 copie). Stefano D’Orazio viene arrestato. E’ il primo gruppo a fare un tour teatrale. Brano: Parsifal
Pooh: arriva Stefano D’Orazio Firmano il primo contratto discografico con la Cbs. Giancarlo Lucariello è il loro produttore. Conquistano il primo posto della Hit Parade con “Tanta voglia di lei”. In appena due settimane vendono 450.000 copie e per sei mantengono la prima posizione in Sud America. Proseguono la loro grande caratura artistica con l’enorme successo di “Pensiero” (1.200.000 copie vendute). Stefano D’Orazio, batterista de I Naufraghi, prende il posto di Valerio Negrini, che rimane comunque il quinto Pooh firmando come autore molti testi delle loro canzoni. Al Petruzzelli di Bari vengono premiati con la Caravella D’Oro come miglior complesso del 1971. Esce il primo 33 giri su etichetta CGD intitolato “Opera Prima”. “Tanta voglia di lei” arriva seconda al Festivalbar. A novembre partono per un tour promozionale in Venezuela. Brano: Tanta voglia di lei
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1974 Nasce Il Giornale Nuovo Viene fondato a Milano da Indro Montanelli Il Giornale Nuovo, di cui ne diviene anche il direttore.
1975 Charlie Chaplin baronetto 4 marzo – Charlie Chaplin viene nominato baronetto dalla Regina Elisabetta.
Pooh: un Disco d’Oro dietro l’altro “Parsifal” è Disco d’Oro. Il nuovo LP “Un po’ del nostro tempo migliore” si aggiudica l’ennesimo Disco d’Oro con mezzo milione di copie vendute. La CGD pubblica la prima raccolta “Pooh 1971-1974”, che ottiene subito il Disco d’Oro. Tour in Bulgaria. Brano: The Suitcase
Pooh: inizia l’era dell’autoproduzione La Rai dedica ai Pooh uno special in prima serata. Esce “Forse ancora poesia”, un album che registra un calo di vendite (100.000) ed è l’ultimo realizzato con il produttore Giancarlo Lucariello (con loro dal 1971). Da questo momento i Pooh auto producono i propri dischi, mettendo in piedi una struttura manageriale sempre più autonoma e soprattutto sempre più avanzata tecnologicamente. Partono per una lunga e fortunata tournée nell’est dell’Europa: Bulgaria, Cecoslovacchia e Romania. Brano: Eleonora mia madre 25Gp
vivere e abitare
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La nuova tendenza del finger food, detta le regole anche in fatto di apparecchiatura con ciotoline, bicchierini e stoviglie dal design moderno, belle e funzionali
on il finger food il cibo viene consumato in piccoli bocconi e senza usare le posate. Dall’antipasto al dolce, ogni pietanza viene servita in piccole porzioni e presentata in maniera perfetta. Tartine, crostini, riso, sushi e lasagnette sono tutti piatti che, in linea di massima, possono essere mangiati usando le mani, senza avere il timore di infrangere il bon ton,
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usando stoviglie e piccoli accessori del finger food che lo rendono speciale e facile da stuzzicare. Ciotoline e bicchierini, mini vassoi, tazzine e piattini sono quel che occorre, la nuova tendenza di stoviglie protagoniste della tavola, che accompagnate da elementi decorativi naturali, come foglie di limone e gusci di cozze, diventano alleati indispensabili per un finger food party a casa con gli amici.
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vivere e abitare
MOA CASA 150 anni di design made in ITALY
i rinnova l’appuntamento con l’eccellenza nazionale dell’arredo e del design a Moa Casa Primavera 2011. La manifestazione si estenderà su 3 padiglioni dedicati all'arredamento, con l’esposizione di prodotti di qualità per ogni ambiente della casa, dal classico al moderno, proposti nelle più variegate soluzioni in termini di stile e design. Moa Casa partecipa ai festeggiamenti per i centociquant’anni dell’Unità d’Italia con uno spazio museo dedicato ad esclusivi pezzi unici che hanno arredato le più importanti case nobiliari della nostra nazione. Con questa singolare ed esclusiva mostra, Moa Casa vuole rendere omaggio al 150esimo dell’Unità d’Italia, raccontando la storia del nostro Paese attraverso pezzi d’arredo importanti del 1861, accostati ad altrettanti pezzi di design moderno. E sempre in tema di eccellenze, torna per il quinto anno Moa Gustibus, la mostra enogastronomica, realizzata in collaborazione con la Regione Lazio, dove i visitatori potranno intraprendere un gustoso viaggio tra nuovi e antichi sapori riscoprendo i cibi tipici della cucina italiana. Nella ricostruzione della celebre Campo de’ Fiori saranno tutti invitati ad assaggiare, degustare e acquistare diverse specialità enogastronomiche. TENDENZE E’ primavera, quindi tempo di rinnovare la casa: quest’anno Moa Casa dedicherà infatti molto spazio ai rivestimenti per i pavimenti e le pareti. Per un arredamento che diventa sempre più personalizzato e rispecchia la personalità di chi lo vive, la scelta del dettaglio, delle linee e degli oggetti diventa fondamentale. E’ per questo che Moa Casa, attentissima alle richieste più esigenti, offre sempre ai propri visitatori le ultimissime tendenze in fatto di stile e design. Tra i colori sarà il bianco a dominare: con la sua versatilità, infatti, è trasversale a tutte le tipologie d’arredo, dalla zona cucina alla camera da letto, al bagno. E accanto alla luminosità del bianco, tutti liberi di osare le cromie più colorate per vestire casa di allegria e freschezza. Dal 30 aprile all’8 maggio 2011 Nuovo quartiere fieristico – Fiumicino Ingresso Est Feriali: ore 16.00 – 21.00 Sabato e festivi: ore 10.00 – 20.00 www.cooperativamoa.com
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Dal 30 aprile all’8 maggio, alla Nuova Fiera di Roma si festeggia l’Unità d’Italia con uno spazio museo del mobile dal 1861 ai giorni nostri
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vivere e abitare
LA BOTTEGA dell’arte
l’antiquariato a Scansano
Fusione tra antico e moderno in questo piccolo ma ricercato negozio che offre un’ampia selezione di antiquariato, oggetti d’arte antica e moderna, complementi di arredo e opere di pittura
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el cuore della Maremma Toscana, incastonata tra vigne e colline, punteggiate da ordinati filari di uve e geometrici campi di olivi, sorge Scansano. Nel centro del "triangolo d'oro del Morellino", famoso vino delle preziose uve color rubino, "La Bottega dell'arte" di Albamaria Moro, piccolo ma ricercato negozio, sorge sulla Piazza Garibaldi, punto centrale di Scansano, offrendo una selezione di antiquariato, oggetti d'arte antica e contemporanea, complementi d'arredo e opere di pittura, accuratamente selezionate in Italia ed Europa, che ben si sposano con la pittoresca città, ricca di antichi profumi, sapori, e paesaggi mozzafiato, incoronata dal panorama sull'Argentario, dalle cristalline acque della costa Toscana, e dalle mille luci notturne di Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Orbetello con la sua storica laguna. Visitare questi luoghi è un itinerario consigliato. E un appuntamento, a "La Bottega dell'Arte", è la tappa suggerita e quasi obbligata per chi arriva a Scansano. La Bottega dell'Arte di Albamaria Moro Piazza Garibaldi, 18 - Scansano (Grosseto) cell. 331.8660005 - e-mail: albamariamoro@gmail.com
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moda
DONNA FUORI donna dentro a un'idea della stilista Loredana Dell'Anno, già attiva da diversi anni nel sociale, e grazie al supporto della Direttrice del Carcere di Civitavecchia, Silvana Sergi, nasce il progetto "Donna Fuori, Donna Dentro". Non solo moda ma un'iniziativa che coinvolge le istituzioni, smuove le coscienze, tocca il cuore di tutti. Con il patrocinio della Regione, "Donna Fuori, Donna Dentro" vede protagoniste le detenute del carcere di Civitavecchia che sono donne "fuori" con la loro esteriorità, il proprio corpo, la propria femminilità, ma al contempo sono donne "dentro", costrette a scontare la propria pena all'interno del carcere. Abiti da giorno e da sera, firmati Loredana Dell'Anno, e da sposa, creati da Roberta Gangemi, hanno sfilato sullo speciale catwalk allestito tra le sbarre, interpretati da modelle d'eccezione: le detenute che, grazie a make up artist e hair stylist, hanno dato forma agli abiti vivendo per un pomeriggio come in un sogno. A presentare questa importante iniziativa ci ha pensato Rosaria Renna, voce storica di RDS, fashion addict con lo sguardo rivolto sempre verso le persone meno fortunate, che ha commentato così questa esperienza: "Ho accettato con gioia l'invito di Loredana, perchè con questa iniziativa si porta speranza dove ce n'è poca. E perchè penso che la funzione principale del carcere sia la rieducazione alla vita civile, anche, e soprattutto, attraverso la formazione professionale". Alla performance hanno partecipato anche Jennifer Milan, cantante artisticamente nata dal programma Mediaset "Amici" e Naike Rivelli, figlia di Ornella Muti, che ha presentato il singolo “Motor Bike Fashion”, tratto dal suo nuovissimo cd “Nayked”. Il progetto “Donna Fuori, Donna Dentro” prevede due ulteriori fasi: un'asta benefica realizzata con gli abiti indossati in passerella ed il collocamento professionale di alcune detenute nel settore della moda a fine pena.
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Una bellissima iniziativa è andata in scena il 24 febbraio all’interno del carcere di Civitavecchia. Una sfilata di moda con modelle d’eccezione: le detenute
Jennifer Milan
Naike Rivelli e Rosaria Renna
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moda di Valeria Oppenheimer
ANTONIO martino
“IO E LA MODA
ci CAPIAMO”
E’ un giovane stilista nato e cresciuto a pane, stoffe e fili. Il suo marchio “Antonio Martino Couture” nasce a Roma ma arriva ovunque, portando uno stile che valorizza la parte superiore del corpo femminile
ntonio Martino ha le idee chiare. Non ha mai deciso di diventare stilista, è “nato” stilista. Non vede altra carriera nella sua vita. Ama vestire le donne, tutte le donne, ha il coraggio di sperimentare ma con i piedi per terra e realizza capi assolutamente da indossare e non solo da guardare. Quando hai deciso di dedicarti alla moda? “In realtà non l’ho ‘deciso’; la moda è da sempre una costante della mia vita. Già a tre anni giocavo con stoffe e fili. Io e la moda ci capiamo, non potrei dedicarmi ad altro”. A quali “grandi” del passato ti ispiri? “Gianni Versace, con i suoi abiti sensuali ed il coraggio di sperimentare, ha influenzato la mia formazione. Oggi seguo i ‘grandi’, ma è l’esperienza dei miei collaboratori che arricchisce il mio lavoro ogni giorno. Seguo personalmente la produzione dei capi per ottenere risultati di alta qualità”. I tuoi abiti scolpiscono il corpo delle donne grazie ad una meticolosa cura dei dettagli. Quali sono i tuoi punti di forza? “Mi piacciono i capi spalla, le camicie che sottolineano il decolleté. Punto sugli abiti che valorizzano la parte superiore del corpo femminile. Il viso di una donna è un’opera d’arte ed io lo incornicio attraverso il vestito”. C’è un capo a cui sei particolarmente legato? “Ogni abito ha la sua storia, di gioia o di dolore. Cerco di non affezionarmi troppo ai vestiti perché altrimenti non riesco a venderli. Alcune creazioni parlano di me a tal punto che non posso separamene, così finisce che restano nel mio armadio… “. Com’è nato “Antonio Martino Couture”, il marchio che porta il tuo nome? “In realtà quasi per caso. Ad agosto 2008 io e la mia socia, Barbara Molinario, abbiamo deciso di salire al volo e con un pizzico di incoscienza su questo treno… un treno che ormai è inarrestabile”. Gli abiti “ Antonio Martino Couture” nascono a Roma ma sono arri-
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vati ovunque… “Sì. A Parigi, Los Angeles, Pechino, Tokyo, Malta, Mosca e presto negli Emirati Arabi. Ogni anno Barbara ed io partecipiamo come ospiti internazionali alla Fashion Week in Slovacchia, un’ottima vetrina. I Paesi dell’Est rappresentano un mercato dinamico e con grandi prospettive di espansione. Puntiamo molto sui progetti rivolti all’estero ed i risultati raggiunti finora dimostrano che il nostro prodotto, 100 per cento Made in Italy, piace davvero”. Cosa troveremo in atelier in primavera? “Le giacche sono il nostro pezzo forte. L’anno scorso abbiamo proposto la ‘giacca tris’ che, grazie ad un gioco di bottoni, può essere utilizzata anche come gilet o copri spalle. Quest’anno ne proporremo una in cui si potranno personalizzare addirittura colli e maniche. Le donne che vestono Antonio Martino Couture sono eleganti e diverse ogni giorno. Esaudire i loro desideri è la mia più grande soddisfazione”. Vesti molte attrici. Quali esigenze hanno le donne famose rispetto alle altre? “Le stesse. Ogni donna è una diva, anche le più giovani. Molte ragazze festeggiano il loro diciottesimo compleanno indossando i nostri abiti, che vengono personalizzati per ognuna. Vivono una serata da principesse ma senza dar fondo ai propri risparmi”. Hai insegnato presso importanti accademie di moda. Qual è il messaggio più importante da trasmettere agli stilisti del futuro? “Non ci si deve mai considerare “arrivati”. L’umiltà in questo lavoro è fondamentale, non si deve mai smettere di studiare, fare ricerca. La gavetta non finisce mai”. La domanda di rito: progetti per il futuro? “Questo periodo sono molto preso dal mio nuovissimo Blog, AntonioMartinoCouture.blogspot.com, è un progetto a cui pensavo da tempo e lo abbiamo pubblicato on-line proprio questo mese”. Foto: Justina Pawlowska – Salvatore Dragone 39Gp
moda
di Fabiola Di Giov Angelo
MI VESTO di natura engono definite collezioni ecosostenibili, propongono capi realizzati con tessuti ecologici, 100% naturali, che hanno proprietà antiallergiche e antibatteriche, al tatto sono morbidi e leggeri e, soprattutto, hanno un impatto sull’ambiente molto basso. Vere e proprie linee di abbigliamento, che con lo scopo di avvicinare consumatori e mondo delle energie rinnovabili, propongono una moda consapevole, che pur rimanendo glamour, si propone di rispettare l’ambiente. I capi vengono realizzati utilizzando fibre naturali, ricavate dal latte, oppure dalle alghe, dal mais e dal cotone organico, e per la colorazione vengono utilizzate procedure il più ecosostenibili possibile. In Italia, negli ultimi anni, è aumentato l’interesse per i tessuti naturali e si sono di gran lunga moltiplicate le sfilate e i negozi specializzati in ecovestiti. Sono ormai molti i marchi che hanno deciso, nel rispetto della natura, di seguire l’eco-style, utilizzando materiali naturali oppure riciclati, sfatando la credenza che i prodotti creati con materiali riutilizzati siano meno belli o fuori moda. Numerose sono le eco-calzature, sandali e scarpe completamente riciclabili e biodegradabili creati con pelle sintetica, carta riciclata addirittura pneumatici riciclati. Ma anche i gioielli possono diventare eco, ed oltre a quelli preziosi realizzati con oro riciclato, esistono anche quelli fatti davvero con elementi presi dalla natura, foglie essiccate che possono essere usate per creare collane, braccialetti e monili, molto belli e suggestivi. Anche alcune star si sono fatte coinvolgere in progetti di moda eco-sostenibile. Tra le altre Emma Watson, la Hermione di Harry Potter, che ha lanciato una sua linea di abbigliamento ecologico, con la stilista italiana Alberta Ferretti. Mentre il marchio H&M, uno dei più grandi colossi dell’abbigliamento, presenterà ad aprile la nuova collezione ad impatto zero che utilizzerà materiali come cotone biologico e poliestere riciclato.
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Utilizzano fibre naturali provenienti da coltivazioni biologiche che non hanno avuto tra tamenti tossici e le stampe sono realizzate con colori a base di acqua e pigmenti non inquinanti
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art&fashion
THE SECRET
Scatti che trasudano calura estiva ed avvolgono di mistero la modella, Renée Pucci, che si aggira come una ninfa nella verdeggiante oasi che la circonda. Una visione della storia che abbraccia un concetto fashion, mettendo in risalto le voluminose acconciature ed il make up di Claudio Furini, nonché le creazioni disegnate da Aurora Potenti.
GARDEN
Atmosfere incantate e quasi senza tempo dominano nel servizio fotografico dedicato ad uno dei romanzi più famosi della scrittrice inglese Frances Hodgson Burnett, “The secret garden”, testo del 1909. La storia di Mary Lennox – che ha ispirato anche un film ed una serie animata - viene raccontata dalla macchina della giovane romana Manuela Morgia, e dal suo stile semplice ma efficace Credits: Photographer: Manuela Morgia Hair&Mua: Claudio Furini Clothes: Aurora Potenti Model: Renée Pucci Ufficio Stampa: Daniele Pelliccia (www.myspace.com/mi_concentro)
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Linee che ricercano nuove forme e nuovi volumi, giocando con tagli, asimmetrie e sovrapposizioni e realizzati con materiali come jersey, raso, cotone e taffetĂ .
L'immagine della modella gioca su una doppia personalitĂ , a tratti pura ed innocente e in altri scatti sensuale e provocante; vengono messi a nudo due aspetti della bellezza. Immagine resa ancor piĂš forte dalle tinte pastello degli abiti, che si fondono e confondono nel paesaggio naturalistico in cui sono immersi.
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Le sperimentazioni e la creativitĂ di questi giovani artisti, la loro sinergia, riesce a catturare la nostra attenzione.
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La loro freschezza ed originalitĂ fa ben sperare in chi, un giorno, farĂ la moda e la tendenza di domani.
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salute e benessere
a cura del prof. Fabrizio Trecca
SOPPORTARE l’insopportabile Parleremo di testamento biologico, ma prima di rispondere alla domanda del titolo, vorrei fare alcune considerazioni personali. Essere ottimisti non significa essere incoscienti, anche perché prima o poi i nodi vengono al pettine volte accade che si abbia un desiderio e invece si avveri il contrario. Quanto vorrei dire almeno un po’ di volte: “… oggi sono felice”. Forse sono troppo esigente, forse sono capriccioso o forse lo dirò in un’altra vita. Ma esiste un’altra vita, e soprattutto: cosa esiste? Sarà una dimensione priva di sentimenti, di emozioni, di tormenti, di ansie, di paure? Sarà meglio o peggio di quello che vi è adesso, dove prima o poi ogni male ti sfiora? Sarà po’ come dicevano gli antichi? Gli Dei sono invidiosi di ciò che hanno creato o peggio ancora lo usano per i loro giochi, anche perversi. Personalmente sono credente e le sofferenze che ci capitano non significano che Dio non esiste o che non ci ama. I suoi disegni sono un mistero che non deve allontanarci dal credo; al tempo stesso anche se sembra una contraddizione ritengo che ognuno sia libero di scegliere sulla propria vita quando questa non sia più vita. Sulla mia vita debbo essere io a decidere, non possono essere i giudici, i medici o altri. Non si riesce a fare una legge equa e non si capisce perché. Se una vita divenuta vegetativa e soprattutto se il danno è irreversibile, non vedo perché quando una persona è capace
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di intendere e di volere non possa lasciar detto cosa vuole se si trovasse in quella condizione. Nemmeno i familiari possono decidere per lui. Molto spesso si commiserano i familiari che si occupano di un paziente con gravissime sofferenze e senza speranza, ma non si pensa a quello che prova il morto che respira e il cui cuore batte solo grazie a sofisticati apparecchi. Si fa una distinzione tra terapia e idratazione e alimentazione. E’ una distinzione ipocrita perché riferita a un paziente decerebrato irreversibilmente. In questo caso l’alimentazione forzata equivale ad una terapia farmacologica e pertanto diventa accanimento terapeutico. La medicina non deve oltrepassare certi limiti equiparando la vita alla non vita. Alcuni anni fa ero con il Prof. Paride Stefanini: fu effettuato il primo trapianto di rene, si parlò anche di omicidio colposo perché il prelievo era effettuato su un paziente con “cuore battente” grazie alle macchine. Non si capiva ancora che anche in una persona decapitata si può far battere il cuore: si muore quando muore il cervello. Credo che anche Dio sia d’accordo che in alcuni casi ormai il paziente in coma irreversibile vuole tornare da lui. Si ringrazia Creative Ideas Coordinamento: Annamaria Francescangeli
eros
di Fabiola Di Giov Angelo
LAT, FELICI ma non sotto lo stesso tetto
Li abbiamo visti rappresentati nel film “L’amore è bello finchè dura” con Carlo Verdone e Stefania Rocca e anche ne “Il commissario Montalbano” nel rapporto da eterni fidanzati tra il commissario e Livia. Sono i L.A.T. – acronimo di living apart together e rappresentano l’ultima frontiera della convivenza, o quasi…
rmai si tratta di una tendenza molto diffusa, a cui i sociologi britannici dell'università di Leeds hanno dato il nome di L.A.T., che vuol dire vivere separati stando insieme. Si tratta di partner che pur avendo una relazione sentimentale che funziona alla perfezione, scelgono di continuare a vivere ognuno in casa propria, per salvaguardare la loro unione. Spesso si tratta di divorziati che non vogliono coinvolgere i figli nati durante il primo matrimonio in una nuova famiglia, oppure di persone che per lavoro vivono in due città diverse. Ma ci sono anche quelli che volontariamente scelgono di condividere l’amore e il cuore, ma non la casa e il conto in banca e che dopo una bella giornata trascorsa insieme preferiscono tornare da soli nel proprio appartamento. Si può parlare di un’inevitabile evoluzione della famiglia moderna oppure di una tendenza che indebolisce i sentimenti e i legami? L’eros si avvantaggia di questa lontananza oppure soffre della mancanza di intimità? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta. “Comportarsi da eterni fidanzati di sicuro prolunga alcune
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delle gioie che tutti provano all’inizio di un rapporto. Ma c’è da chiedersi se sia il modo giusto di vivere una coppia. E’ ovvio che non può funzionare, soprattutto perchè vengono meno gli elementi della progettualità, che sono invece indispensabili. Ritengo importante vivere insieme mantenendo la propria autonomia e individualità, salvaguardando i propri interessi e i propri spazi anche nella coppia. Sarebbe un errore - aggiunge Marco Rossi - essere una coppia ‘fusionale’ e pensare, secondo una metafora aritmetica, che due individui insieme facciano semplicemente una coppia. Ma è altrettanto sbagliato pensare che 1+1 in una coppia sia uguale a 2. In una relazione stabile 1+1 è uguale a 3, ossia i due individui singoli più il terzo individuo che è la coppia. Lo spazio che appartiene alla coppia deve aggiungersi a quello dei singoli partner”. “L’eros stesso – conclude Rossi – si arricchisce dell’intimità nella convivenza. Non è necessario vivere separati per accrescere la passione, ma piuttosto conservare la propria autonomia anche nella coppia per mantenere vivo l’interesse dell’uno verso l’altra”. www.marcorossi.tv
antropologia culturale
di Marco De Murtas - www.marcodemurtas.sitiweb.com
INCONSCIO di specie e onde anomale terza parte
Kant descrisse che due cose lo meravigliavano sommamente: il cielo stellato sopra di sé e la coscienza morale dentro di sé. Tale meraviglia si attenua nel nostro discorso per quanto attiene la coscienza morale a moralità pubblica è uno dei prodotti più tangibili dell’Inconscio di Specie. Riesce ad ottenere regole di massima che ognuno sente scritte dentro di sé, ma soprattutto riesce a modificarle con una facilità, oggi impressionante, quando diventino, da fattore protettivo, un ostacolo allo sviluppo socio-economico della società. Caratteristiche dell’Inconscio di Specie Occorre precisare alcune caratteristiche di questa funzione collettiva: questa struttura è altamente sensibile ad inglobare variazioni migliorative economico/sociali creando nei singoli, un’accettazione inconscia di contenuti quali: valori sociali, concetti morali, mode ecc.; gli archetipi junghiani non sono eterni, possono essere riformulati da un sistema epi-archetipico (ad esempio, come si va recentemente riscoprendo per la biologia genetica, il sistema epigenetico riformula il patrimonio genetico del DNA direttamente a partire da stimoli causati da variazioni esterne dell’ambiente fisico/chimico); il suo grado di condizionamento e di affermazione è proporzionale a quanto è sincronicamente “in rete” con tutti i singoli elementi di una determinata società: questo spiega come l’avvento dei media, un esempio per tutti la televisione, interconnettendo sincronicamente i singoli individui in maniera più incisiva lo ha potenziato, al di là di ogni immaginazione. Riassumendo: l’inconscio di specie è quel serbatoio di memoria
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operativa che contiene i valori sociali e valori morali, istintivi, o per meglio dire inconsci; contiene però anche un sistema epiarchetipico che a seconda delle variazioni dell’ambiente sociale/economico riesce a riformulare anche valori istintivi (sia sociali che morali) secolari (si veda, per tutti, l’affermazione del femminismo e lo sdoganamento dell’omosessualità dopo solo trent’anni dall’avvento della televisione). Rapporti fra civiltà Per effetto della segregazione parziale, le diverse popolazioni formarono diversi sistemi di valori collettivi inconsci, corrispondenti ad altrettante strutture economico sociali. L’inconscio di specie, essendo una struttura biologica, non può sapere prima cosa sarà meglio per la specie in senso assoluto; così, si è ripetuto lo schema classico dell’evoluzione: i diversi sottogruppi hanno formato una serie di versioni di inconsci collettivi. L’incontro o meglio lo scontro fra questi ha selezionato quelli che avevano ottenuto il miglior funzionamento economico sociale rendendolo lentamente egemone nella parte di mondo che occupava la civiltà vincente. Oggi internet connettendo le persone del maghreb con l’occidente sta facendo mutare il loro “inconscio di specie” assorbendo rapidamente alcune “mutazioni” occidentali. Di qui, l’inarrestabilità del processo: quando i singoli si muovono per forze inconscie “di specie”, lo scopo del gruppo è più forte del proprio tornaconto, del proprio istinto di sopravvivenza.
imprenditoria
di Camilla Rubin
u una nonna l'ispiratrice della passione per la bellezza e per il benessere, che trasmise poi al figlio che a sua volta la colse e fondò, nel 1981, La Beautè, azienda del benessere il cui obiettivo era quello di offrire non solo prodotti e macchinari, ma anche soluzioni personalizzate per la realizzazione di centri estetici e benessere, in grado di soddisfare la dimensione olistica dell'esistenza. Francesco Lanza, sales manager dell’azienda, continua la tradizione di famiglia, con lo spirito propositivo ed innovatore che da sempre contraddistingue il gruppo. Francesco, sei un giovane imprenditore del benessere, responsabile di un’azienda leader del settore, come ci si riesce a distinguere da tutti i concorrenti presenti sul mercato? “Sono molteplici le componenti che ci distinguono dai nostri competitor: su tutto spicca la passione, che ormai da trent’anni ci guida nel nostro iter lavorativo, senza dimenticare la componente essenziale dell’innovazione, caratteristica obbligatoria per essere al passo con i tempi e con le nuove esigenze dei consumatori”. Qual è la filosofia che caratterizza l’azienda La Beautè? “La filosofia cardine che ci guida è spiegata molto bene da questo motto: ‘Il benessere, come stile di vita’. Abbiamo l’enorme vantaggio di essere letteralmente nati nel settore dell’estetica e del benessere, conosciamo le esigenze delle operatrici e dei loro partners e tutto è stato possibile grazie a mia nonna Giusy. Già negli anni Sessanta era titolare di un istituto di bellezza all'avanguardia per quei tempi, tanto che fondò anche una Scuola di Formazione Professionale per Estetiste. Poi, negli anni ottanta, cambio di generazione e grande rinnovamento. Sono gli anni dell'edonismo, della grande rivoluzione. Sono gli anni dove bellezza e salute cominciano a camminare appaiati. Nasce così, grazie a mio padre Andrea Lanza, nel 1981, La Beautè Srl., azienda di servizio con il preciso scopo prima di consigliare, poi
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FRANCESCO
LANZA “IL BENESSERE
COME STILE DI VITA”
Incontriamo il giovane sales manager di La Beautè, un’azienda leader nella produzione e commercializzazione di prodotti per la bellezza e il benessere
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di realizzare centri estetici e beauty farm con la collaborazione di grandi professionisti del mondo della medicina, dell'architettura e della comunicazione. Oggi tocca a me, continuando sulla scia dei miei predecessori a guidare un’azienda leader, sicuramente tra le prime dieci, nel settore del Wellness”. Quali sono le innovazioni su cui punta la vostra azienda? “L’ultima novità dei laboratori La Beauté sono i Nutraceutici, cinque kit studiati appositamente per migliorare il nostro benessere psico-fisico”. I marchi che propongono linee o trattamenti nutraceutici sono molteplici. Cosa distingue la vostra dalle altre? “La Beautè ha interpellato la Feder salus, che si occupa di analisi a campione e dall’analisi è emerso che i prodotti più venduti nell’ambito degli integratori oggi definiti ‘salutistici’ sono le compresse, i fluidi e le tisane. Da qui nasce la scelta di inserire le suddette referenze in cinque diversi kit, ovviamente differenti in base ai principi attivi che li compongono: Dren, Snell, Depur, Relax, Antiox. Tutti i kit PHASE - Nutraceutici contengono: compresse blisterate, filtri di tisana e flaconi di concentrato fluido (10 ml cad. ndr)”. Siamo ormai entrati nella primavera. Cosa consigliate alle donne che vogliono affacciarsi al meglio alla nuova stagione calda? “Sicuramente seguire un corretto stile di vita, una sana alimentazione abbinata all’attività fisica, fondamentali per il nostro benessere sia interiore che esteriore. Certamente l’importanza di effettuare trattamenti estetici associati ai programmi interni permette di ottenere effetti migliori e duraturi in tempi più contratti”. Dove si possono trovare i vostri prodotti? “Solo in istituti di estetica professionali, Spa e centri benessere autorizzati. Tutte le informazioni relative ai nostri prodotti ma anche ai corsi che teniamo sono visibili sul nostro sito www.labeaute.it”.
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vita di notte entinaia gli ospiti che hanno reso rovente la rampa Mignanelli, a due passi da Piazza di Spagna sempre a Roma, per il doppio appuntamento della più giovane stilista presente all’interno del calendario ufficiale dell’Altaroma 2011: presentazione della Collezione Primavera Estate 2011 e apertura del suo Atelier. Tra i personaggi dello spettacolo chiamati a raccolta dal press agent Emilio Sturla Furnò: Ada Alberti con Franco Oppini, Maria Rosaria Omaggio, Laura Lattuada, Janet De Nardis, Roberta Beta, Nadia Bengala, le attrici Fioretta Mari, Fiordaliso, Emanuela Aureli. E ancora: Isabel Russinova, Sara Maestri, Giada De Miceli, Erica Bianchi, Eleonora Sergio, Iris Peynado, Pino Strabioli, Livio Beshir, Clayton Norcross, Beppe Convertini, Giovanna Draus di Rauso, Alex Partexano, Alessandra Barzaghi col fidanzato Simone Corsi, vicecampione del mondo di moto da corsa con 125, il principe Guglielmo Giovanelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il giornalista e conduttore televisivo esperto di teatro Pino Strabioli, i giornalisti del TG2 Maria Concetta Mattei e Franco Fatone, Stefania Giacomini del TG3 Lazio, le inviate de “La Vita in Diretta” Daniela Pulci e Camilla Nata, il Prof. Roly Kornblit, l'imprenditrice Tina Vannini, il campione di rugby Roberto Tisi. A ricevere Giulia Montanarini, Nicole Sciuto, Darina Pavlova, c’era il pierre Sandro Rubini.
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di Bibi Gismondi
Moda
VINI E SALUTE UNA ROMA
DA BERE
anti appuntamenti hanno caratterizzato anche il mese scorso le notti capitoline all’insegna della “viveurismo” e dell’high life. Provvidenziali nelle serate grigie e piovose, hanno contribuito a dare un bel da fare a tutti gli immancabili presenzialisti e compagnoni. Come in un noto spot televisivo, “ci piace di chiacchierare”, e quindi via libera a collane, tailleur e acconciature curate. L’infreddolita generazione “flute” quindi si scalda con il tintinnio festaiolo e approfitta assaggiando qua e là delizie alcoliche che gli si propongono dinanzi. Il SENSE OF WINE di Luca Maroni è la massima espressione di eccellenze nel settore vinicolo, accompagnate da un clima di esclusiva eleganza ne fa uno dei punti di riferimento del settore. Un successo, quello della manifestazione, durante la quale per la prima volta sono state organizzate anche delle degustazioni private tenute dallo stesso Maroni, che quest’anno si è consolidato anche grazie al prezioso e vincente connubio tra vino, cinema e arte. Durante la serata di Gala che si è tenuta con la premiazione dei migliori vini presenti nell’Annuario 2011 di Luca Maroni, grande emozione per il cortometraggio “Vinalia” con la supervisione cinematografia del tre volte premio Oscar Vittorio Storaro accompagnato in un viaggio tra i vini laziali dalla voce di Maroni, Vittoria Belvedere e Massimo Foschi. Tante anche le personalità del mondo della politica e dello spettacolo che hanno voluto brindare assaporando alcune prelibatezze, come le gelatine di champagne o i biscotti kosher fatti a mano. La serata di Gala ha visto la partecipazione dell’ Ambasciatore d’Israele Gideon Meir con la moglie Amira, quello di Corea Kim Youk-Seouk, dell’Ambasciatore di Sua Maestà il Re del Marocco Hassan Abouyoub, Bedy Moratti, Giovanni Malagò, Vasco Valerio, Livia Azzariti, Stefano Todini e Patrizia Pellegrino, Pierluigi Borghini (Presidente Eur Spa), Umberto Croppi, Giovanni Zonin, Giampaolo Letta, Maria Concetta Mattei, Vinzia Firriato, i Principi Idris e Annamaria di Libia, Calogero Mannino e Assia Grazioli.
Sandro Rubini e Chantal Sciuto
Giulia Montanarini e Giada Curti
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Clayton Nocross, Fiordaliso e Fioretta Mari
Antonello Fassari
Livia Azzariti
ocktail d’apertura per l’inaugurazione dei nuovi ambulatori e servizi del centro MARILAB CAFFARO a Roma, che vanta anni di esperienza nel settore della medicina diagnostica. Presenti numerosi ospiti e personalità che hanno voluto visitare il nuovo rinnovato centro nel cuore di un quartiere storico capitolino come la Garbatella. Ospite di eccezione, vista la sua romanità nonché protagonista de “I Cesaroni” (girato proprio nello storico quartiere), è stato Antonello Fassari, il quale ha intrattenuto i presenti con letture di poesie e sonetti romani.
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Calogero Mannino e Vinzia Firriato Vittoria Belvedere e Vittorio Storaro
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MONICA ROSSI unghie mondiali A DUBAI
L’italiana è la vincitrice dell’Asiatic Nail World, il campionato mondiale di “nail art” che si è svolto nella lussuosa isola artificiale della capitale economica degli Emirati Arabi
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alm Jumeirah è un’isola artificiale a forma di palma situata a Dubai, negli Emirati Arabi. Qui sorge il lussuoso resort “Atlantis, The Palm”, costato un miliardo di euro. Una struttura da mille e una notte impiantata in uno dei luoghi più suggestivi del mondo, meta dei più ricchi viaggiatori e dei più facoltosi clienti. Pensate un po’, una stanza costa la bellezza di 18.500 euro a notte. Il resort ospita varie attrazioni, tra cui un delfinario. E di recente ha fatto da teatro ad un evento particolare: l’Asiatic Nail World. In poche parole, il campionato mondiale di nail. Perché le sfide mondiali non avvengono solo nel calcio, nella pallavolo, nella Formula 1, nel basket o nel tennis. Ma anche la “nail art” ha una sua competizione iridata, dove partecipano le migliori “nail-artist” del mondo, quelle capaci di trasformare le unghie in autentiche opere d’arte che fanno impazzire le donne e non solo. A vincere è stata l’italiana Monica Rossi, per la sua stupenda e moderna micropittura delle unghie. L’evento si è svolto in due giorni e ha visto la partecipazione delle 300 migliori esponenti al mondo. La gara ha vissuto una prima fase eliminatoria dove le concorrenti si sono cimentate nella ricostruzione e nella micropittura delle unghie con un tema floreale uguale per tutte e scelto dalla commissione esaminatrice. In finale sono arrivate in 60, che hanno dato un saggio della loro bravura consistente nella libera interpretazione di una “nail art” in tutte le sue forme tecniche e artistiche. La vittoria è andata a Monica Rossi, che è riuscita a salire sul gradino più alto grazie ai punteggi altissimi della commissione. Monica è così la prima italiana a vincere questo importante premio mondiale a due anni dall’altro suo splendido trionfo nella corrispettiva gara americana.
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eventi
MISS-MISTER yacht club stato presentato con successo, per il secondo anno consecutivo nella prestigiosa cornice del Big Blu – Salone nautico di Roma, il Tour Miss-Mister Yacht Club 2011. Dopo i consueti spettacolari giri promozionali in tutti i padiglioni della Fiera, ospiti dello stand Speed Marine Group, tutti i ragazzi in rappresentanza delle due diverse categorie Miss e Mister si sono fatti ammirare per la loro simpatia ed avvenenza. Come l’anno scorso, hanno partecipato a questa trasferta importanti eccellenze marchigiane, già partners Miss-Mister yacht Club, come Eva Eva Garden, Lenny e Trona che ha generato la partnership con Seduzioni Diamond, la linea fashion di Valeria Marini, che ha impreziosito la sfilata con i suoi meravigliosi costumi. Mentre i gioielli sono stati gentilmente concessi da Vanessa B. Il tour nazionale 2011, dopo la presentazione ufficiale, prenderà il largo a maggio, ma intanto altri tre importanti appuntamenti nautici nazionali attendono lo staff coordinato da Luigi Pansino e Mario Arras produttore esecutivo: Salone nautico di Jesolo; Salone nautico di Napoli; Salone nautico di Catania. Le iscrizioni sono sempre aperte su www.missyachtclub.com - Info: 0721/23294 Contatto Facebook: missyachtclub-misteryachtclub gruppo ufficiale
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Al salone nautico Big Blu di Roma è partita la nuova stagione. Tra maggio e giugno il tour proseguirà per Jesolo, Napoli e Catania
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curiosità dal mondo
1 Alicante: una pista d’atletica in salita La pista d'atletica di Alicante si è rinnovata di una nuova variante. Gli architetti membri del Architizer Architects network, infatti, hanno creato un percorso parallelo ai regolamentari 400 metri del circuito spagnolo; un tracciato in salita di cento metri. Ideata in omaggio ai pionieri degli architetti nello sport: Tom Burke, Dick Fosbury e Graeme Obree, la nuova invenzione potrebbe stimolare la curiosità dell'atleta giamaicano Usain Bolt, uno sportivo sempre a caccia di nuovi record e limiti da oltrepassare. 2 Milano: arriva la prima biosauna E' nata la prima biosauna al mondo realizzata all'interno di un tram. Il mezzo è stato situato all'interno del giardino delle Terme Milano, nel cuore del capoluogo lombardo, che ospita una vettura restaurata del 1928 della Carrelli. Dalle panche ai caratteristici finestrini, dalla volta del tetto a doghe in legno fino al classico pavimento a righe, il Tram del benessere Misura si candida a diventare una delle piu' originali attrazioni in città. Al centro della vettura c'è un grosso braciere intorno al quale si tengono gli 'eventi del benessere': primo fra tutti l'Aufguss, la gettata di vapore. Il restauro conservativo della vettura è stato realizzato in accordo con la soprintendenza per i Beni architettonici e il
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paesaggio. 3 Amsterdam: le scarpe biodegradabili E' olandese la casa produttrice di scarpe biodegradabili. Si chiama OAT e ha sede ad Amsterdam. Oltre ad essere create con materiale interamente biocompatibile, come sughero, canapa e cotone, le sneakers a emissioni zero nascondono dei semi: quando il proprietario si sarà stancato di indossarle, invece di buttarle nella spazzatura potrà piantarle in giardino. Non cresceranno scarpe, ma, pare, una bella piantina. Provare per credere. 4 Las Vegas: Will Smith diventa un’opera Il Madame Tussauds di Las Vegas ha presentato la sua nuova opera raffigurante Will Smith. La riproduzione del celebre attore appare davvero elegante con un gilet grigio gessato e una cravatta viola a pois. 5 Londra: matrioske con i telefoni cellulari Un artista inglese ha realizzato una versione della matrioska russa con una serie di telefoni cellulari a partire dagli anni '80. Kyle Bean ha creato in questo modo Mobile Evolution, un'installazione fatta con i telefoni dal passato uno dentro l'altro. Un guscio esterno a forma di uno dei primi cellulari contiene altri nove telefonini prima di arrivare all'ultimo modello touchscreen.
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@ Le immagini sono gentilmente concesse da KIKA PRESS&MEDIA
di Cristiano De Masi
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mare e dintorni
SESSA C32
il piccolo yacht-cruiser
a portata di mano
Presentata al Big Blu di Roma l'anteprima italiana del C32 di Sessa Marine. Questo piccolo Yacht-Cruiser non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori C35 e C38. Nonostante le dimensioni contenute, offre ampi spazi, luminosità, ergonomia, qualità dei materiali e del design, ormai da lungo tempo marchi di fabbrica di tutti i prodotti Sessa Marine
l C32 si contraddistingue per un tettuccio apribile intelligente che non penalizza minimamente la linea della barca molto slanciata per la categoria. Il gruppo prosegue nella strategia di massimizzazione delle proprie capacità, declinando la ricetta del successo su tutti i modelli della gamma. Grazie a questa strategia SESSA MARINE con il C32 offre all’armatore la possibilità di godere di eccellenti prestazioni anche se si è orientati verso dimensioni più contenute. UNICO NEL SUO GENERE, L’HARD TOP È LUMINOSO E DOTATO DI CAPOTTE Per rendere funzionale ed elegante l’apertura del tetto senza appesantire la figura del suo nuovo cruiser, SESSA MARINE ha concepito una semplice ed ingegnosa soluzione di capotte in tessuto. Quando è totalmente aperta, la capotte è raccolta a pacchetto in modo da lasciare l’apertura completamente libera creando, così, un’immensa finestra sul cielo. I laterali del tetto, trasparenti, rispondono, da un lato, alla classica funzione di frangi-vento e para-sole, dall’altro, apportano una luminosità eccezionale in tutto il cockpit. Con questo spirito vanno sottolineate anche le grandi finestre laterali che garantiscono un’ottima visibilità grazie alla totale mancanza di montanti centrali.
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SPECIFICHE TECNICHE Loa = 9,75 m Larghezza max = 3 m Motorizzazione max = max 540 HP / 402 KW N° posti a bordo = 8 Peso = 8 t Carburante = 515 l Serbatoio acqua = 110 l Acque nere = 46 l
PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’ABITABILITA’ Scendendo in cabina, ci si trova immediatamente immersi nell’universo SESSA MARINE: cuoio in tonalità cioccolato, noce canaletto, tessuti e materiali in grado di esprimere calore e modernità allo stesso tempo, tutti elementi distintivi del marchio italiano. La cabina armatoriale è posizionata a centro barca per offrire il comfort massimo. Si rimane stupiti dall’altezza dell’ingresso. In effetti, il sistema di dressing, (dotato di un grande armadio e di uno specchio) é molto accorto, fungendo da anticamera tra bagno e letto matrimoniale, contribuendo anche ad eliminare la sensazione di chiusura tipica delle imbarcazioni di questa categoria. UNA BARCA A MISURA DI FAMIGLIA MA NON SOLO… Dotata di un salone trasformabile in seconda cabina, di un bagno con doccia, di una plancia di poppa pronta ad accogliere un minitender e di un generoso prendisole, il C32 potrà essere il protagonista delle vacanze di una coppia e di due bambini, ideale per navigare lungo costa o per partire verso mete più lontane. Il C32 è proposto con due motorizzazioni: il nuovo diesel VOLVO PENTA D3 200 CV (con joystick) o il benzina GXi 5.7. Sessa Marine Via Torri Bianche, 9 - 20059 Vimercate (Milano) +39.039.635831 - www.sessamarine.com
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© Foto Kika Press
auto
MINI COOPER
WORKS
la moda SCENDE IN
STRADA
Dalla fusione tra il design di Louis Vuitton e lo stile elegante della Mini Cooper Works nasce una vettura stravagante in grado di catturare l’attenzione dei vip
atrimonio tra moda e motori e nasce un'idea eccentrica per la gioia di qualche vip che vorrà sicuramente farsi notare. Ecco infatti la Mini Cooper Works, che si presenta con una verniciatura che riprende la linea delle famose borse Louis Vuitton. La Mini Cooper turbo da 1,6 litri, con 211 CV, è stata equipaggiata grazie all’intervento del tuner tedesco CoverEFX, con una pelle fatta di monogram Louis Vuitton. Grande personalità e appariscenza sono i punti di forza di questa eccentrica espressione stilistica, con loghi che riprendono il brand e diverse finiture color oro collocate sapientemente in diversi punti strategici come i passaruota o gli specchietti. Un’altra stravaganza e particolarità della vettura sta nei cerchi in lega targati OZ da 17 pollici. La doppia tonalità nero e oro si sposa magnificamente con il resto della struttura, impreziosendo la Mini Cooper e rendendola raffinata ma con una nota di aggressività. L’auto non è solamente in perfetta linea con la maison parigina, ma offre anche due kit di aggiornamento interessanti. Il primo kit di aggiornamento comprende una Milltek di scarico con catalizzatore sportivo e filtro aria per aumentare a 236 cavalli e 350 Nm di coppia. Il secondo kit include un software ECU in grado di far arrivare questo piccolo gioiello a 252 CV di potenza.
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gusto
SLOW FISH il mondo
ittico a GENOVA Dal 27 al 30 maggio, la Fiera del capoluogo ligure ospita la manifestazione dedicata alla pesca, agli ecosistemi acquatici e all’educazione alimentare
orna alla Fiera di Genova dal 27 al 30 maggio “Slow Fish”, manifestazione internazionale a cadenza biennale giunta alla quinta edizione, dedicata al mondo ittico e agli ecosistemi acquatici. Attraverso convegni, incontri, laboratori e degustazioni si affrontano temi legati alla produzione sostenibile di pesce e al consumo responsabile. Slow Fish è organizzato da Regione Liguria e Slow Food, con il sostegno di Fondazione Carige, Provincia di Genova, Camera di Commercio di Genova e Città di Genova. La storia della pesca Tema portante di Slow Fish 2011 è “Una specie in più: i pescatori”. Dopo un’edizione (quella 2009) dedicata ai pesci, quest’anno i riflettori sono accesi sugli uomini. La manifestazione si articola in un cammino della memoria: la pesca artigianale com’era, quali culture coinvolgeva, quali opportunità, disagi, competenze; e la piccola pesca com’è, come si è modernizzata, come si relaziona con il mondo e come dalla globalizzazione è stata penalizzata. Ricca è la sezione espositiva con il Mercato, in cui è possibile trovare pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Tutti gli espositori, italiani ed esteri, si impegnano a non utilizzare conservanti e aromi artificiali e a non vendere tonno rosso, pesce spada, squalo e salmone, specie a rischio
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d’estinzione. Sempre nel mercato si trovano i Presìdi del mare, esempi concreti di come i pescatori possano vivere in sintonia con l’ecosistema preservando la fauna ittica e valorizzando il proprio lavoro tramite l’offerta di pescato fresco e trasformati di qualità. Slow Food Educa Rivolti al pubblico e alle scolaresche, i due percorsi organizzati nell’area Slow Food Educa permettono di conoscere da un lato il mare e i suoi abitanti, le tecniche e i tempi della pesca, attraverso la testimonianza diretta dei pescatori; dall’altro i suggerimenti per la scelta del miglior pescato, la lettura delle etichette e la preparazione in cucina, grazie alla sapienza dei cuochi. I cuochi svolgono un ruolo centrale nell’educazione al consumo. Ecco quindi approdare per la prima volta a Slow Fish l’Osteria dell’Alleanza, dove una ventina di chef della rete italiana e internazionale propongono piatti a base di Presìdi Slow Food. Ritornano i Laboratori dell’acqua, momenti d’informazione e approfondimento, e, come in tutte le manifestazioni Slow Food, le degustazioni guidate dei Laboratori del Gusto e i grandi chef dei Teatri del Gusto. Ma la cultura si fa anche a tavola, ecco dunque le Osterie del Mare, le Cucine di strada e i Panini d’Amare, per scoprire le specialità gastronomiche dei più svariati territori, in abbinamento ai vini dell’Enoteca. Per info: www.slowfish.it
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arte
I TETTI di mauro
STAMPATORI
ome nei "tetti", soggetto tra i preferiti dall'artista, in cui è possibile intravedere la "città ideale", nella sua storicità, modernità e realismo. Visibili le facciate, l'orizzonte, il sovrapporsi di strutture, con ideali finestre aperte su un panorama retrostante, in cui ciascuno, può intravedere il proprio inconscio, quasi a scrutarvi dentro, con una propria fantasia e chiave di lettura. Il colore, interprete principale sulla tela, delinea forme e movimenti, dando vita a vivaci scene ideali, di piazze, vicoli, scandite da intensi cromatismi, che ne delineano tutta la visibilità, nonostante non siano, immediatamente percepibili e figurativi. Guardando intensamente queste tele, i brillanti, quasi sgargianti colori, costituiscono uno "skyline" dalla sorprendente profondità, quasi come se le case, le facciate e i tetti, si distaccassero dalla tela, per apparire "primi attori" di una scena teatrale, invitando chi osserva, a curiosare dietro le quinte, dietro quelle facciate, sopra quei tetti, dietro alle finestre, per intravedere una segreta intimità che celano, con un pacato invito a farsi scoprire. Tetti di Roma, cupole, facciate, pinnacoli, che incarnano il gusto di tutte le possibili città d'arte italiane, europee, con loro caratteristiche inconfondibili, immortali, tipiche delle più belle città del mondo, vagheggiando anche, un lontano richiamo alle cupole d'oro di Gerusalemme o altri agglomerati orientali, sotto cieli dalle intense linee cromatiche. Ciascuno può intravedere un panorama multiforme, sui "tetti" di Mauro Stampatori, con tutta la storicità e la personalità che trasmettono, stimolando l'immaginario dell'interpretazione personale, che diventa realtà, visibile e percepibile, con intense emozioni, generate dalla sensibilità artistica di Mauro Stampatori.
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I tratti identificativi della pittura di questo geniale pittore-architetto sono spesso caratterizzati da sovrapposizioni di immagini, colori e prospettive
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arte di Donatella Lavizzari- donatella@immaginienote.it
"Per me creare è un modo per sopravvivere. Tutto quello che produco è ispirato ai primi anni di vita. Ogni giorno devi disfarti del tuo passato, oppure accettarlo, e se non riesci diventi scultrice" Louise Bourgeois a Bourgeois è una delle personalità più rilevanti e significative del panorama dell’arte contemporanea. Le sue forme scultoree mettono in luce una ricerca sempre tesa a scandagliare i traumi, le paure e le sofferenze dell’essere umano. Nata a Parigi nel 1911, Louise studia arte presso l’Ecole du Louvre, l’Académie des Beaux-Arts, l’Académie Julian e l’Atelier di Fernand Léger. Nel 1938 si trasferisce a New York con il marito Robert Goldwater, studioso di arte americana, e prosegue gli studi presso l’Art Students League. Inizialmente si dedica all’incisoria e alla pittura ma dal 1940 rivolge la sua attenzione all’arte scultorea. Fortemente influenzata dagli artisti surrealisti europei emigrati negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Bourgeois crea forme astratte e organiche, spesso intagliate nel legno verniciato bianco o nero. Dal 1960 inizia a realizzare opere di grandi dimensioni in lattex, bronzo e pietra, il cui tema dominante è la sua infanzia: “La mia infanzia non ha mai perso la sua magia, non ha mai perso il suo mistero e non ha mai perso il suo dramma. …Ho sempre sentito di dover fare un grande sforzo per farmi perdonare il fatto di essere femmina”. Profondamente simbolici, i suoi lavori rispecchiano il rapporto con i genitori: tormentato quello con il padre e talmente intenso quello con la madre da spingerla al tentativo di suicidio quando questa morì. "Mia madre sedeva al sole per ore ad aggiustare arazzi. Le piaceva davvero. Questo senso di riparazione è profondamente radicato dentro di me. Lei era la mia migliore amica. Come un ragno, mia madre era una tessitrice. Come i ragni, mia madre era molto brava. Lei era intelligente, paziente, opportuna, utile e ragionevole. Era indispensabile come un ragno". Louise chiamerà Maman il suo monumentale ragno, il primo di una produzione che la renderà famosa nel mondo. Una sua scultura degli anni '90 raffigura la casa della sua infanzia, ingabbiata e sovrastata da un'imponenete ghigliottina: "A farmi lavorare è la rabbia e la memoria mi aiuta a capire perchè mi sento come mi sento e faccio quello che faccio. L'obiettivo è rintracciare la fonte della propria ansia. In questo consiste la psicoanalisi e a questo mi serve la scultura”. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1973, Louise trasforma il suo salotto in studio e apre la sua casa ai giovani creativi. I grandi musei iniziano ad interessarsi alla sua arte: nel 1982 è la prima donna scultrice cui viene dedicata una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York. Da quel momento fino alla sua scomparsa, avvenuta a maggio dell’anno scorso, numerose sono state le mostre delle sue opere organizzate in tutto il mondo. "Non avere successo è stranamente stimolante se credi in te stessa. Il successo non è importante. Ma certo è molto, molto piacevole".
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LOUISE
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la forma
DELLE EMOZIONI
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libri del mese
di Francesca De Carlo
Nessuno si salva da solo
dI MaRGaRET MaZZanTInI ed. Mondadori Il nuovo romanzo della Mazzantini è la storia di una crisi sentimentale. Delia e Gaetano erano una coppia felice e innamorata. Non solo. Erano anche una famiglia perché dal loro amore sono nati due figli, Cosmo e Nico. Poi la passione è finita e ha lasciato il posto alla rabbia, al rancore e inevitabilmente è arrivata la separazione. Ora, però, si ritrovano faccia a faccia seduti al tavolo di un ristorante a chiedersi dove hanno sbagliato, come sono potuti arrivare fino a quel punto. Della stessa autrice si consiglia: “Venuto al mondo”.
Odore di chiuso
Indignatevi
Mia madre è un fiume
dI MaRCO MaLVaLdI
dI STEpHanE HESSEL
dI dOnaTELLa dI pIETRanTOnIO
ed. Sellerio
ed. Add
ed. Elliot
Lasciati i vecchietti del BarLume, Malvaldi stavolta si cimenta con un giallo storico. Nella Maremma toscana di fine Ottocento, il barone Romualdo Bonaiuti invita il cuoco letterato Pellegrino Artusi a trascorrere qualche giorno nel suo castello di Roccapendente. La presenza dell’ospite servirà a movimentare le noiose giornate della numerosa famiglia del barone. Ma quando il maggiordomo Teodoro viene trovato morto in una cantina, ad Artusi non resta che prendere in mano le indagini. Dello stesso autore si consiglia: “La briscola in cinque”.
Si tratta di un caso editoriale in Francia, numero uno nelle vendite. E’ un opuscolo di 32 pagine e il suo autore è un signore di 93 anni che ha partecipato alla Resistenza durante la seconda guerra mondiale. Dalle pagine del suo libro Hessel incita ad avere la forza di arrabbiarsi e chiede, soprattutto ai giovani, di recuperare gli antichi valori e la voglia di cambiare la società. Si scaglia contro la dittatura dei mercati finanziari, condanna il crescente divario fra ricchi e poveri e non risparmia nemmeno il Presidente Sarkozy. Dello stesso autore si consiglia: “Citoyen sans frontieres”.
In questo toccante romanzo, ambientato in Abruzzo, viene raccontato l’amore tra una madre e una figlia. Pagina dopo pagina, le vicende personali si intrecciano alla storia dell’Italia contadina ripercorrendola dai tempi della guerra fino ai giorni nostri. Esperia si ammala, di una malattia che le toglie la memoria e toccherà alla figlia prendersi cura di lei e aiutarla a ricostruire, attraverso racconti e ricordi, la sua identità. Opera prima dell’autrice.
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film del mese
di Francesca De Carlo
SCREaM 4 sera, il telefono squilla e una giovane ragazza risponde. E’ sola in casa. Il tizio dall’altra parte della cornetta sembra aver sbagliato numero e lei riaggancia. Il telefono squilla di nuovo ma stavolta lo sconosciuto cerca di attaccare bottone. Casey sta al gioco e inizia a rispondere maliziosamente alle sue domande fino a quando l’uomo le chiede come si chiama per sapere chi sta guardando. La ragazza ammutolisce e improvvisamente l’atmosfera si fa tesa. E’ chiaro che quella persona è più vicina di quanto lei pensi. Chi non ricorda questa memorabile scena? Così iniziava ‘Scream’, il film horror del ’96, divenuto un cult per gli appassionati del genere e campione di incassi al botteghino in quell’anno. Diretto da Wes Craven e sceneggiato da Kevin Williamson, raccontava la storia di una tranquilla cittadina americana sconvolta da una serie di efferati omicidi commessi da un misterioso assassino, ispirato al vero serial killer Danny Rolling. A rendere tutto più inquietante, il travestimento utilizzato dall’omicida, più noto come ‘Ghostface’: un mantello nero e una maschera bianca tipo ‘L’urlo’ di Munch che negli anni a seguire ha spopolato tra i fan della pellicola. Al primo ‘Scream’ poi, ne sono seguiti altri due a formare una trilogia da cofanetto davvero imperdibile che doveva chiudere lì una delle saghe ‘orrorifiche’ più amate. Ora invece, a dieci anni di distanza, Craven torna dietro la macchina da presa e firma un quarto capitolo che pare darà il via ad una nuova trilogia. Autore della sceneggiatura ancora Williamson che si dice abbia scritto la storia in una sola notte. La protagonista è sempre lei, Sidney Prescott (Neve Campbell) che, ormai adulta, è diventata l’autrice di un famoso manuale di autoaiuto. Per pubblicizzare il libro compie un tour promozionale che la porta nella cittadina dove è nata e che dieci anni prima le aveva procurato tanti incubi. Ma è proprio con il suo ritorno a Woodsboro che hanno di nuovo luogo terribili omicidi e il teatro dei delitti è ancora il liceo della città. Sidney si troverà così costretta a sfidare, anche stavolta, lo spietato killer mascherato. Insieme alla Campbell, nel cast ci sono altri due protagonisti storici della serie. Si tratta di David Arquette (lo sceriffo Riley) e Courteney Cox (la giornalista Gale Weathers) quest’ultima conosciuta al pubblico anche per il personaggio di Monica nel telefilm ‘Friends’). Tra le new entry invece sono da menzionare Emma Roberts, nipote dell’attrice Julia, Hayden Panettiere e Rory Culkin, fratello minore del più noto Macaulay Culkin.
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E' in arrivo nelle sale cinematografiche l'atteso film horror diretto da Wes Craven. Era il 1996 quando il primo episodio fece segnare il primo posto nella classifica degli incassi in quell'anno
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teatro
di Alessandro Cerreoni ui è un bravo e talentuoso attore che, per pagarsi il biglietto della nave per Boston, dove dovrà ritirare un premio alla carriera, si esibisce per i passeggeri di una crociera. Dietro a tutto c’è il suo manager, a dir poco tirchio, che, per non tirare fuori i soldi, trova questo stratagemma per farlo viaggiare gratis. In breve, è la storia di “Costa Crociera 2”, il divertente spettacolo di Antonello Costa che, dopo il successo di Roma, Napoli, Norcia e Palermo, è pronto a far ridere il pubblico di Torino al Teatro Massaia (15/16/17 aprile). Nella Capitale, al Teatro Tirso de’ Molina, in sei settimane lo show ha ottenuto ben 6.500 presenze. Un successo meritato per questo bravissimo attore comico, siciliano di nascita e romano di adozione. “Sono numeri impressionanti – dice un soddisfatto Costa – e meritati dopo anni e anni di gavetta. ‘Costa Crociera 2’ è un semplice canovaccio che collega tutti i personaggi. A farmi da spalla ci sono anche Gennaro Calabrese, con le sue entusiasmanti imitazioni, e mia sorella Annalisa Costa, tra l’altro coreografa dello spettacolo. Il tutto va avanti tra sketch, balletti e canzoni, fino al colpo di scena finale…”. Antonello, in questo spettacolo canti alla tua maniera alcune canzoni di Renato Carosone e di Domenico Modugno, due grandissimi della musica italiana… “L’Italia è un Paese strano, porta alla ribalta personaggi inutili ma si dimentica dei grandi. Se non ci fossero stati Carosone e Modugno, staremmo ancora con ‘Vola colomba vola’. Hanno cambiato la musica italiana. Renato Carosone è stato il primo a prendere lo swing americano, il jazz e il blues, per fonderli con le sonorità italiane”. Come sono stati i tuoi inizi? “Ho iniziato ventiquattro anni fa, nel 1987. Avevo 16 anno e facevo parte di una compagnia teatrale siciliana. Nel 1986 facevo il suggeritore e l’anno dopo il regista mi ha dato una piccola parte. Da lì è nato il mio amore per il palcoscenico. Il prossimo anno festeggerò venticinque anni di recitazione e ho in mente di fare uno show dove ripercorrerò le mie tappe, dal primo sketch al villaggio turistico fino alle interpretazioni di Totò e Charlie Chaplin”. Che ricordo hai di quando facevi l’animatore turistico? “Ho lavorato per sette anni con la Valtur, dal ’91 al ’98. E’ stata un’esperienza fondamentale che mi ha insegnato a capire il mio corpo. Ogni volta che facevamo uno spettacolo, la gente veniva a dirmi: sai che hai talento? Sai che sai ballare? Sai che ti muovi bene?”. Sei nato in Sicilia, ad Augusta. Cosa si porta dietro un siciliano quando lascia la sua terra? “La mancanza dell’odore del mare. Ma Roma è talmente bella e accogliente che ti dimentichi tutto. E poi qui ho coronato il mio sogno di fare il comico e l’artista. Quando posso vado comunque in vacanza in Sicilia”. Dei comici siciliani, chi ammiri o hai ammirato di più? “Pino Caruso su tutti. Nei suoi numeri televisivi era fantastico, quando la televisione si poteva ancora vedere”. Come nascono i tuoi personaggi? “Nascono tutti i giorni, da ciò che ascolto, da ciò che vedo, dagli amici che mi raccontano gli aneddoti, da come si muovono le persone…”.
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anTOnELLO
COSTA un quarto di secolo dI RISaTE
L’anno prossimo il bravissimo attore comico siciliano festeggerà 25 anni di recitazione. Intanto si gode il successo del suo ultimo spettacolo “Costa Crociera 2” che, dopo Roma, Napoli, Norcia e Palermo, è pronto a conquistare Torino il 15, 16 e 17 aprile
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Nel panorama attuale, c’è un comico che stimi particolarmente? “In questo momento il comico più intelligente e pungente è Crozza ma guarda caso sta a La7. La nostra comicità è messa male e ha avuto dieci anni di schiavitù dalla satira politica. Se non eri di sinistra e non facevi satira contro il centrodestra, non eri considerato un comico. Il comico non deve avere bandiera. Per quanto mi riguarda, osservo dove va il mondo, dall’Iphone all’IPad… Da come la tecnologia ha cambiato il mondo e il modo di comunicare, anche se senza più cabine telefoniche per Superman è un dramma, perché non sa più dove cambiarsi”. E poi ridere della politica non serve, è la politica che oggi fa ridere da sola… (sorride). Dopo “Costa Crociera 2”, hai già in cantiere un nuovo spettacolo? “L’anno prossimo farò ‘Tutto Costa sempre di più’, ambientato in un centro commerciale. Molto attuale con i tempi, pare che oggi molti centri commerciali richiedano l’esibizione di comici per richiamare gente. Io stesso ho avuto una decina di richieste in tal senso”.
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teatro
di Ettore Luttazi
CORInnE
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“dall’Italia solo
COSE BELLE” Francese di nascita, italiana di adozione. Nel nostro Paese ha trovato l’amore e molti successi professionali. Sta per portare a termine una bellissima tournée teatrale con lo spettacolo “Il padre della Sposa”
a esordito giovanissima con il nome di Corinne Piccoli. Nel 1975 il suo primo film di successo: “Historie d'O”. Qualche anno dopo diventa una Bond Girl in “James Bond 007. Moonraker. Operazione Spazio”. Poi tanta televisione che l'ha resa la francese più amata d'Italia. Da dieci anni calca anche le scene teatrali. L'abbiamo raggiunta durante la tappa milanese della sua attuale tournèe con lo spettacolo “Il padre della Sposa”, che sta riscuotendo un enorme successo e che si chiude il 17 aprile al Teatro Diana di Napoli. Corinne, partiamo dallo spettacolo che la vede protagonista, “Il padre della sposa”, una commedia divertente che sta riscuotendo un grande successo. Ci racconta il testo e il suo personaggio? “È la storia di una classica famiglia in stile ‘Mulino Bianco’. Una famiglia molto per bene, molto borghese, con un padre gelosissimo della figlia pronta alle nozze e una madre un po' più permissiva che cerca di mediare tra padre e figlia. Tutto vestito in chiave comica, perché anche la gelosia quando è sana fa sorridere. Io, da buona madre, uso un po' il bastone e un po' la carota con questo padre che ne fa di tutti i colori per rovinare e impedire il matrimonio”. Come tutti i padri gelosi? “Esattamente, come tutti i padri gelosi. Noi donne lo sappiamo tutte”. Quindi il suo è un ruolo centralissimo come quello di tutte le madri? “Certo, le madri fanno sempre finta di non sapere, poi invece sanno tutto e hanno gestito tutto”. In realtà sono loro a portare i pantaloni in famiglia? “Sì, però è un modo simpatico di portarli senza fare grandi scenate, alternando un po' di gentilezza e un po' di durezza, ma alla fine hanno sempre l'ultima parola”. Qual è stato finora il pubblico più caloroso, quello del sud o quello
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del nord? “Con grande sorpresa, quello del nord”. A proposito della sua carriera, lei ha esordito nel cinema, poi ha fatto tanta televisione e infine è approdata al teatro. Qual è il campo che predilige, quello in cui si emoziona di più? “Beh assolutamente il teatro. Devo dire che dieci anni fa quando ho iniziato, mi sono letteralmente innamorata. Ho avuto grande paura, ma con grande umiltà ho ascoltato, ho imparato e adesso mi sento più sicura. C'è un'emozione nuova e forte ogni sera, anche perché ogni sera la facciamo un po' diversa e poi il contatto diretto con il pubblico è qualcosa di meraviglioso”. La tv le ha dato una grandissima popolarità. Lei è stata protagonista di un memorabile sceneggiato di fine anni '80 , “Disperatamente Giulia”, ma l'abbiamo vista anche in prodotti più recenti come “Incantesimo”. Che differenza c'è tra gli sceneggiati televisivi di una volta e le fiction di oggi ? “Sono cambiati i tempi, non è un modo di dire, parlo di tempi tecnici. Non c'è un meglio e un peggio. Secondo me nella struttura e nella recitazione prima c'erano tempi più cinematografici, molto più lenti, nella fiction i tempi sono molto più rapidi. Cambiano i tempi e cambia il modo di raccontare. Comunque ‘Disperatamente Giulia’ fu un bellissimo sceneggiato, mi è venuta voglia di rivederlo”. In una recente intervista ho letto che tra i tanti uomini che ha dovuto baciare sul set, il migliore è stato Gianni Morandi, è vero? “Sì ,la mia però era un battuta che va presa come tale. L'ho detto per spiegare che quando sei sul set e sei obbligato a baciare qualcuno, sei fortunata se devi baciare qualcuno gradevole, almeno è un bell'uomo!”. Ha avuto modo di vedere il Festival? “Solo l'ultima mezz'ora la sera, perciò non mi sono resa molto conto da sola ma ho letto che è stato
un bel successo e sono contenta perché Gianni è una di quelle persone intramontabili. E’ rimasto naturale, normale, veramente una persona per bene”. Torniamo a lei, francese doc, ormai possiamo considerarla italiana d'adozione? “Certo che sì, ho passato più tempo in Italia che in Francia”. Quanto le ha dato il nostro Paese sia a livello professionale che umano? “L'Italia è stato per me il Paese dell'innamoramento. Sono arrivata a vent'anni con un giovane ragazzo, poi qui ho conosciuto il mio primo marito. Dopo la separazione ho avuto alcune storie bellissime, non mi sono fatta mancare nulla, devo ammetterlo: sono attratta dagli uomini italiani. Nel momento in cui stavo per tornare in Francia per una bellissima proposta professionale ho incontrato un uomo meraviglioso, Beppe Ercole, il mio compagno per quindici anni che purtroppo è scomparso un anno fa. È stato e rimarrà il mio unico
grande amore”. E dal punto di vista professionale? “L'Italia mi ha dato tantissimo da ogni punto di vista, la gente è stata ed è sempre tanto affettuosa con me, da questo Paese ho avuto solo cose belle”. Questo fa piacere anche a noi, naturalmente. Dopo “Il padre della sposa”, quali saranno i suoi prossimi impegni? “Sicuramente andrò in Francia dai miei fratelli, poi so che ci sono delle proposte per l'estate, ma per scaramanzia non ho chiesto nulla al mio agente, quello che verrà sarà, io non vivo di ansie”. Quindi avrà un po' di tempo libero. Cosa fa Corinne Clery nel tempo libero? “Faccio un sacco di cose. Mi dedico al giardinaggio sulla mia terrazza a Roma, poi sono nonna e passo molto tempo con le mie nipotine. Ho dei cani a cui tengo tantissimo e mi dedico anche a loro. Sono molto casalinga fuori dai miei impegni lavorativi”. Grazie per la sua disponibilità. “Grazie a voi e a tutti i vostri lettori”. 101Gp
teatro
addIO al
nUBILaTO
Fino al 17 aprile il Teatro de’ Servi ospita l’esilarante spettacolo scritto e diretto da Francesco Apolloni, con Michela Andreozzi, Emy Bergamo, Brenda Lodigiani, Denny Mendez, Elena Arvigo opo il successo teatrale e cinematografico de “La verità,vi prego, sull’amore” Francesco Apolloni ritorna al teatro con una divertentissima commedia “Addio al nubilato”. Cinque amiche, età media circa 35 anni, si ritrovano in una suite di un albergo di lusso (dove vive una delle ragazze) in occasione di un addio al nubilato. La festeggiata ritarda… nel frattempo le amiche parlano di uomini, delle loro frustrazioni, delle loro ambizioni, di sesso e… di amore. Una commedia ricca di risvolti comici e colpi di scena dove la donna contemporanea è finalmente la vera protagonista. Le protagoniste (hanno tutte tra i 28 e i 35 anni tranne Cristiana che ne ha diciotto) in una battuta: “Gli uomini a 35 anni sono come le cabine telefoniche. O so’ rotte o so’ occupate!”. Margherita,imprenditrice. Sportiva, molto carina. Vive nella suite di un albergo molto esclusivo. “Perché faccio l’amore, sempre con gli stessi uomini?! Sono un’ecologista... riciclo!”. Vanessa, attrice disoccupata. E’ separata da suo marito e ha un figlio. “Mi è capitato uno, che si eccitava per il colore delle mie gengive. Mi diceva sempre:’ Me le fai vedere… me le fai vedere?!’. Ho pensato cazzo, questo non sta bene. Nooo?!”. Elisabetta, life coach, organizza corsi di formazione per manager. Ossessionata dal sesso. “L’uomo ideale?! L’ uomo- pinguino! In natura è il pinguino che cova l’uovo! La femmina così… può andare a fare shopping, dall’estetista… Inoltre il pinguino è un animale eclettico, perchè sa nuotare, volare e sciare”. Monica laureata in psicologia. Esperta in numerologia e yoga. Da quando ha trovato il suo vero nome “mantrico” è come se fosse tornata vergine. “Mia madre quando ha visto che a sei anni giocavo con Barbie ma mi travestivo da Ken… mi ha iscritta al conservatorio e a danza. Penso che fosse conscia della mia potenzialità di lesbica”. Cristiana, una studentessa molto brillante. Ha la passione della musica e del canto.
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teatro
SILVan magie al
teatro VITTORIA ull’onda degli applausi riscossi lo scorso 2 marzo a Los Angeles alla consegna del riconoscimento internazionale “Merlin Award”, equivalente dell'Oscar attribuito dalla Società Internazionale degli Illusionisti di New York (circa 37.000 iscritti n. d. e.), il celebre illusionista veneziano Silvan debutterà mercoledì 20 aprile al Teatro Vittoria di Roma con “SIM SALA BIM!” a magical spectacular revue ideata e diretta da Stefano H. Savoldello che promette di incantare la fantasia degli spettatori sino a domenica 30 aprile, con spettacoli quotidiani anche nei giorni delle festività pasquali. Il celebre illusionista veneziano che, dopo l’ottenimento del prestigioso “Merlin Award” nel 1989, con la recente assegnazione entra nella rosa dei cinque “maghi” meritori del riconoscimento per due volte nella carriera, sta sperimentando per il suo nuovissimo spettacolo, giochi e “magie” assolutamente innovative che lasceranno strabiliati gli spettatori. Ballerine scelte come vallette, luci, colori e laser completeranno l’atmosfera magica che irrompe già nello sguardo di questo autorevole maestro dell’illusione che con fiera umiltà dichiara quanto sia ''orgoglioso e commosso per aver fatto il bis e per veder consolidare ulteriormente la mia posizione nell'Olimpo della magia mondiale” sottolineando pure come “questa attestazione non solo corona e premia una lunga ed intensa attività artistica sui palcoscenici di tutto il mondo ma, soprattutto, riconosce l'intenso studio e ricerca, anche storica e bibliografica, che ho condotto” e strizzando un occhio al Bel Paese che gli ha dato i natali aggiunge che si tratta “di un rilevante Premio che va ad onore dell'Italia, Paese che sta vedendo crescere il numero dei giovani che si cimentano nello studio della prestidigitazione e, poi, nella professione, con frequenti positivi sbocchi anche sulle scene internazionali, dove la magia italiana e' diventata un simbolo di eccellenza''. PROMOZIONE: A tutti i lettori di GP Magazine verrà riservato un biglietto a prezzo ridotto. Per ottenerlo basta telefonare al 338.4279859 e al momento dell’acquisto dire di essere nostri lettori o portare una rivista
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Dal 20 al 30 aprile il celebre illusionista propone uno spettacolo da non perdere. Riduzioni per i lettori di GP Magazine
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musica
di Silvia Giansanti
’ straordinaria, è arrivata dall’Olanda in punta di piedi, ha dimostrato cosa sa fare e adesso non solo è molto amata, ma è ormai di casa nelle charts internazionali. Caro Emerald è il nome d’arte di Caroline Esmeralda Van der Leeuw. La nuova travolgente star è nata ad Amsterdam nel 1981 e la sua è una carriera iniziata casualmente. Un destino felice l’attendeva nel 2009 quando ha esordito con il singolo “Back it up”. I suoi trascorsi sono stati in conservatorio e come insegnante di canto e dietro al singolo d’esordio c’è una storia. Due produttori olandesi, Jan van Wieringen e David Scheurs, avevano creato con Vince Degiorgio un pezzo per un gruppo pop giapponese, non riuscendo a trovare però un cantante che realizzasse il brano demo. Così la scelta è caduta su Caro, insegnante di musica che ha provato a registrare con molto piacere il pezzo. Un risultato eccellente, è stato l’inizio del successo, la cantante lo ha proposto per uno show live per la tv di Amsterdam e i telespettatori hanno gradito a dismisura. “Back it up” è stato pubblicato in Olanda nel giugno del 2009 ed è divenuto il successo dell’estate, un disco che abbiamo apprezzato anche noi qualche mese più tardi, seguito a ruota da un altro fortunatissimo singolo quale “A night like this”, un vero tormentone. Il suo album di debutto “Deleted Scenes From The Cutting Room Floor” è stato accolto con entusiasmo specie dagli amanti del jazz coinvolgente, del mambo e del tango esplosivi. A tal proposito, ringraziamo Caro che si è concessa gentilmente per quest’intervista esclusiva. Caro, chi sei nella vita di tutti i giorni? “Una ragazza di Amsterdam divertente, dolce e molto femminile, che ama cantare”. A quale età hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica? “ A casa si
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CaRO emerald
“I LOVE
ITALIA”
Adora il nostro Paese per trascorrere le vacanze e trova bello il nostro modo di vestire. Ex insegnante di canto, ben presto si è ritrovata proiettata nell’Olimpo della musica. Nella vita di tutti i giorni è una ragazza dolce e simpatica che ama sempre cantare. Caro Emerald con il suo stile retrò, è uno dei nuovi personaggi di cui sentiremo parlare a lungo
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cantavano canzoni in coro mentre si lavavano i piatti, ma ho scoperto realmente il mio talento all’età di undici anni quando ho cantato da sola in una recita scolastica”. Chi è stata la persona fondamentale per la tua carriera? “I miei produttori Jan Van Wieringen e David Scheurs sono stati i primi che hanno creduto in me e che hanno voluto fare questo album insieme. Sono davvero grata per questo!”. Quali sono i personaggi della musica contemporanea che ami? “ Ascolto Adele, Duffy, Jamie Lidell, Beyoncé, Rihanna, James Morrison e John Mayer”. Somigli molto a Nina Zilli, la conosci? E’ una cantante italiana. “Non l’ho ancora sentita. La andrò a ricercare”. Tu hai avuto fortuna. Credi nel destino fortunato degli artisti? “ Sì, credo nel Karma. Il modo in cui la mia carriera è iniziata sembra una favola, quindi ci doveva essere qualche ragione per cui ero lì quel giorno, prestando la voce per incidere il demo di ‘Back it up’”. Perché la scelta di un ritorno al passato nella tua musica? “ Con il primo singolo è stata subito una sensazione spontanea ed è bello avere questa direzione stilistica per l’album. Siamo veramente come la musica di quel periodo e quindi nell’album ci sono un sacco di ispirazioni”. So che sei venuta in Italia per trascorrere le tue vacanze. Dove sei stata precisamente? “Ho guidato dalla Costa Azzurra, passando per la riviera italiana e arrivando fino a Firenze. Adoro venire in Italia per trascorrere le mie vacanze, mi piace lo stile di vita”. Cosa ami in modo particolare del nostro Paese? “ Come ho già detto, lo stile di vita mediterraneo, il cibo, il tempo e lo spirito della gente. Gli italiani poi vestono davvero bene!”.
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© Foto di Raimondo Luciani
musica
di Donatella Lavizzari - donatella@immaginienote.it
Steve
HaCkETT
una leggenda
a SEI CORdE
Considerato uno dei musicisti più innovativi sulla scena britannica, Steve Hackett, lead guitar dei Genesis nella formazione classica con Peter Gabriel, Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutherford, è uno degli artisti più completi del panorama musicale internazionale sia per musicalità che per creatività ato a Londra il 12 febbraio 1950, si appassiona subito alla musica, imparando, dapprima, a suonare l’armonica a bocca ed in seguito la chitarra. La svolta decisiva per la sua carriera avviene nel ‘71 con l’ingresso nei Genesis su invito di Peter Gabriel colpito dall’annuncio che Steve aveva messo sul Melody Maker. In quegli anni il giovane Steve si avvicina alla musica classica, Bach in particolare, terreno fertile per il rock prog. Il suo stile subisce l’influenza di generi diversi: dal jazz all’operistico di Mario Lanza al blues di artisti britannici come Danny Kirwan, Peter Green e John Mayall & the Bluesbreakers. Dopo l’uscita di Peter Gabriel dalla band, Hackett resterà ancora alcuni anni producendo album di successo come Selling England by the Pound (uno dei favoriti di John Lennon). Nel 1977, dopo la pubblicazione del doppio live "Seconds Out", Steve deciderà di lasciare i Genesis per intraprendere la carriera solista. Il suo perfezionismo lo porterà a concentrarsi sulla musica per affinare lo stile e la tecnica. Consacrato dalla critica per il suo indiscusso talento, Steve procede pubblicando, anno dopo anno, album apprezzabili sia dal punto di vista melodico sia dal punto di vista tecnico, dove é più che mai presente un marcato gusto per la sperimentazione nelle voci e negli strumenti. Con uno stile sofisticato ed elegante, Hackett spazia con disinvoltura dal rock alla canzone d’amore, dalla musica d’avanguardia alla sinfonica-melodica. Ogni brano è una sorpresa: sezioni ritmiche ed acustiche brillanti valicano ogni traccia regalandoci intense emozioni. Tra le realizzazioni per chitarra classica e orchestra, "Metamorpheus", è senza dubbio un capolavoro di bellezza e sensibilità che descrive con passione la trasformazione del mito di Orfeo. Notevoli gli album che includono interpretazioni di brani classici da Bach a Satie, le composizioni con la chitarra acustica e l'ambizioso album per chitarra e orchestra “A Midsummer Night's Dream”, registrato con la Royal Philarmonic. Anche i lavori più recenti, “Darktown e Wild Orchids”, si distinguono per forza incisiva e dinamismo e “To Watch the Storms” ci accompagna in un variopinto viaggio attraverso il tempo e lo spazio. Hackett, che è stato a Tivoli Rock nel 2009 con la sua electric band, propone ad ogni suo live un itinerario affascinante attraversando aree musicali diverse: “Negli ultimi anni oltre a brani di stampo ‘classico’ ho dato libero spazio all’improvvisazione. È una questione di convinzione e di non preoccuparsi di ‘uscire dal seminato’. Le chitarre riescono sempre a sorprenderti!”.
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Michela Andreozzi, Valentina Pace, Alessio Piccirillo, Alessio Fontana
in collaboraz ione con la Foxy John Production www.foxyjohnproduction.com
IBLAMECOCO di Silvia Giansanti
TOP TEN EUROPA 1 “SOMEONE LIKE YOU” - ADELE 2 “BORN THIS WAY”- LADY GAGA 3 “S&M” – RIHANNA 4 “C’MON” TIESTO VS. DIPLO FT. BUSTA RHYMES 5 “PRICE TAG” - JESSIE J. FT. B.O.B. 6 “WHO’S THAT CHICK” - D. GUETTA FT. RIHANNA 7 “ROPE” – FOO FIGHTERS 8 “CHAMPION” – CHIPMUNK FT. CHRIS BROWN 9 “GOOD GIRL” – ALEXIS JORDAN 10 “YEAH X3” – CHRIS BROWN TOP TEN U.S.A. 1 “BORN THIS WAY” – LADY GAGA 2 “S&M” – RIHANNA 3 “ON THE FLOOR” – JENNIFER LOPEZ FT. PITBULL 4 “BLOW” – KESHA 5 “FUCK U” – CEE LO GREEN 6 “ROPE” – FOO FIGHTERS 7 “E.T.” – KATY PERRY FT. KANYE WEST 8 “HELP IS ON THE WAY” – RISE AGAINST 9 “FUKIN’PERFECT” – PINK 10 “SING” – MY CHEMICAL ROMANCE TOP TEN ITALIA 1 “IL MARE IMMENSO” – GIUSY FERRERI 2 “IL MIO SECONDO TEMPO” – MAX PEZZALI 3 “ARRIVERÀ” – MODÀ FT. EMMA 4 “TI VOGLIO TANTO BENE” – GIANNA NANNINI 5 “IO CONFESSO” – LA CRUS 6 “LE TASCHE PIENE DI SASSI” – JOVANOTTI 7 “EH...GIÀ” – VASCO ROSSI 8 “FOLLIA D’AMORE” – RAPHAEL GUALAZZI 9 “MA CHE DISCORSI” – DANIELE SILVESTRI 10 “L’ALIENO” – L. MADONIA E FRANCO BATTIATO
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classifiche LADY GAGA Questo pezzo anticipa l’uscita del suo nuovo album che avverrà nel mese di maggio. Intanto il video che accompagna il successo fa discutere. FOO FIGHTERS Capitanati dal musicista Dave Grohl, il loro nome deriva dall’espressione usata durante la seconda Guerra Mondiale per indicare strani avvistamenti di ufo da parte di piloti aerei. RIHANNA E’ sempre più propensa per una collaborazione con l’amica Katy Perry. Nel suo tour saranno incluse anche due tappe italiane. KESHA L’artista al momento è impegnata con un tour e come songwriter, visto che ha scritto per Britney Spears il pezzo “Till the world ends”, di prossima uscita.
MAX PEZZALI E’ uscito il suo terzo album da solista intitolato “Terraferma”, contenente pezzi inediti. La sua prima apparizione con Mauro Repetto risale al programma tv “1,2,3 Jovanotti”. RAPHAEL GUALAZZI Nato nel 1981, ha studiato pianoforte al Conservatorio di Pesaro. Questo pezzo ha fatto man bassa di premi all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
rivelazione di papà Sting
Sono un gruppo capitanato da Eliot Paulina Summer, in arte Coco, nata a Pisa il 30 luglio del 1990. Vista la numerosa prole, prima o poi doveva accadere che uno dei figli di Sting salisse alla ribalta. Anche se è nata nel nostro Paese, durante una vacanza italiana dei suoi genitori, è una cantante britannica a tutti gli effetti e sua madre è Trudie Styler. Inutile dire che fin dall’infanzia ha respirato in casa aria di musica rock, formandosi artisticamente ascoltando Jimi Hendrix e i Sex Pistols. All’età di 14 anni ha iniziato a comporre la prima canzone, in contemporanea con la prima sigaretta. La passione per la musica in quel periodo ha preso il sopravvento, tanto da indurla a lasciare la scuola per dedicarvisi completamente. A 17 anni ha firmato il primo contratto discografico e, successivamente, ha formato quasi per gioco il gruppo dei Blame Coco, i quali hanno debuttato con l’album “The Constant”. I singoli estrapolati sono stati “Caesar”, pezzo apripista e “Self Machine”, di ampio respiro internazionale. Coco è una ragazza nostalgica del punk, molto matura e intensa e passionale sul palco, al contrario di quello che potrebbe suggerire la sua immagine.
news Lou Reed sarà in concerto il 10 luglio prossimo nell’ambito del Pistoia Blues Festival. Questo appuntamento segna un ritorno per il mostro sacro della musica. Eminem avrebbe superato Michael Jackson a livello di popolarità su Facebook. A rivelarlo è stata un’azienda specializzata in statistiche sui social network. Laura Pausini sta tornando sulle scene. Nel prossimo mese di novembre è prevista l’uscita del suo nuovo disco e da dicembre l’artista tornerà sul palco per una serie di concerti. Ben Harper si esibirà insieme a Robert Plant il 19 e il 20 luglio rispettivamente a Roma e a Milano. Harper proseguirà poi il suo tour con due altre date italiane a promozione del suo nuovo album. Gli AC/DC pubblicano un nuovo album live. Il materiale è stato raccolto durante uno show che la band australiana ha tenuto a Buenos Aires nel 2009. A seguire una pausa. 119Gp
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a cura di Claudia Della Ratta
SCEnE da un
matrimonio Non stupisce se solo la “Settima Arte” sia stata l’unica fino ad oggi a raccontare a tutto tondo e in tutti i suoi aspetti l’impazienza febbrile degli innamorati, la gioia e le preoccupazioni dei rispettivi genitori, l’entusiasmo e qualche volta la sottile invidia di amici e parenti
ecine di film, dalle commedie agli autentici classici, capaci di divertire e commuovere generazioni di spettatori, sono state e saranno le protagoniste delle nostre serate… Senza cercare di far torto a nessuno, vi proponiamo alcuni titoli, da godersi magari in attesa del grande giorno. CINEMATOGRAFIA ITALIANA Matrimonio all’italiana Film del 1964 diretto dal grande Vittorio De Sica, interpretato da altri due grandi del cinema italiano: Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il soggetto è la commedia teatrale “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo. Viaggi di nozze Film cult del cinema italiano uscito nel 1995 ancora attualissimo nella sua prima versione, diretto e interpretato da Carlo Verdone. Casomai Film del 2002 diretto dal regista Alessandro D’Alatri, interpretato da un esordiente Fabio Volo e da Stefania Rocca. Il nostro matrimonio è in crisi Film di Antonio Albanese del 2002. Il regista di matrimoni Film del 2006 scritto e diretto da Marco
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Bellocchio con Sergio Castellitto e Angela Finocchiaro, ha ottenuto quattro candidature ai David di Donatello 2007 e sei candidature ai Nastri D’Argento, vincendo i premi per Miglior soggetto e Miglior montaggio. Matrimoni e altri disastri Film diretto da Nina Majo del 2010, con Fabio Volo, Francesca Inaudi, Margherita Buy e Luciana Littizzetto CINEMATOGRAFIA ESTERA Indovina chi viene a cena (Guess Who’s Coming to Dinner) Film del 1967 diretto da Stanley Kramer ed interpretato da Spencer Tracy, Katrine Hepburn, Sidney Poitier e Katharine Houghton; 2 Premi Oscar 1968: Miglior attrice protagonista (Katherine Hepburn) e miglior sceneggiatura originale; 3 David di Donatello: Miglior produttore straniero, miglior attrice straniera (Katherine Hepburn) e Miglior attore straniero (Spencer Tracy). Addio al celibato (Bacherol Party) Film del 1984 diretto da Neal Israel con protagonista Tom Hanks. Matrimonio di Convenienza (Green Card) Film del 1990 di Peter
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Weir con Gérard Depardieu, Andy McDowell. Il film conta un Golden Globe per il Miglior film e una nomination all’Oscar nella categoria Migliore Sceneggiatura Originale. Il padre della sposa (Father of the Bridde) Film del 1991 diretto dal regista Charles Shywer, con Steve Martin e Diane Keaton, remake dell’omonimo film del 1950. Nel 1995 venne poi girato il sequel “il padre della sposa 2”. 4 matrimoni e un funerale Commedia romantica britannica del 1994 diretta dal regista Mike Newell; primo di una serie di film con Hug Grant scritti dallo sceneggiatore Richard Curtis. Il matrimonio del mio migliore amico (My Best Friend’s Wedding) Film commedia romantica del 1997 di J.P. Hogan con una strepitosa Julia Roberts, Cameron Diaz e Rupert Everett. Oscar 1998 Nomination come Miglior colonna sonora. Golden Globes 1998 Nomination Come Miglior Film commedia musicale, miglior attore non protagonista Rupert Everett e miglior attrice film musicale Julia Roberts. In & Out Commedia del 1997 diretta da Frank Oz, interpretata da Kevin Kline, Matt Dillon, Tom Selleck e Joan Cusak, che riceverà l’Oscar come migliore attrice non protagonista. Il principe cerca moglie (Coming to America) Film del 1998 diretto da John Landis con Eddie Murphy. Se scappi ti sposo (Runaway Bride) Film del 1999 diretto da Garry Marshall ed interpretato da Julia Roberts e Richard Gere. Prima o poi mi sposo (Wedding planner) Prodotto nel 2001 e diretto da Adam Shankman ha come attori principali Jennifer Lopez
e Matthew McConaughey. Tra le note importanti va detto ch questo film fu il prodotto commerciale più importante come riferimento per tutte coloro che decisero di fare le Wedding Planner. Il mio grosso grasso matrimonio greco Divertente commedia canadese del 2002 diretta da Joel Zwick interpretata da Toula Portokalos e Gus Miller . Monsoon Wedding Film di genere drammatico sentimentale prodotto in India del 2002 e diretto da Mira Nair. Vincitore del Leone d’Oro alla 58° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. L’amore davvero (Love Actually) Film del 2003 scritto e diretto da Richard Curtis, con un ricco cast che vede protagonisti: Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Sienna Guillory, Liam Neeson e Keira Knightley. Matrimonio impossibile Commedia d’azione del 2003 diretta da Andrew Flemming, remake del 1979 di Artur Miller “Una strana coppia di suoceri” con Alan Arkin e Peter Falk. Prima ti sposo poi ti rovino (Intolerable Cruently) Film del 2003 diretto dai Fratelli Coen con George Clooney e Catherine Zeta Jones Il matrimonio di Tuya Film cinese del 2007, diretto da Wang Quan’an è stato presentato al Festival di Berlino ed ottenne il massimo riconoscimento: l’Orso d’oro. La mia miglior nemica (Briede Wars) Film commedia romantica del 2009 diretto da Gary Winick, con Anne Hathaway e Kate Hudson.
Il principe cerca moglie
Il mio grosso grasso matrimonio greco
Matrimonio all’italiana
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Copia omaggio
GP MAGAZINE ANNO 12 NUMERO 116
GIULIA ELETTRA
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© Foto di Roberto Manetta
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