tagli a volte impercettibili che automaticamente rendono il crimine 'imperfetto' e per citare Sir Arthur Conan Doyle posso dire che la singolarità è quasi sempre un indizio. Più un crimine è anonimo e banale, più è difficile scoprire il colpevole”. Come mai si sente sempre più spesso parlare di efferatezza di un delitto? C’è un degrado della società? Una cattiveria maggiore? “Grazie al sociologo Zygmunt Bauman è stato introdotto il concetto di 'societá liquida' ovvero una società dove si perdono i confini e i riferimenti sociali, questo, si traduce molto spesso in una perdita di 'soliditá' anche nei valori. Impotenza e frustrazione sono le condizioni dell'uomo contemporaneo ed è a partire da queste che vengono fuori l’aggressività e la violenza, a cominciare dalla brutalità verbale che ormai sempre più frequentemente diventa 'agita' e connota alcuni delitti che di conseguenza ci appaiono efferatissimi”. Il femminicidio: prima di tutto è corretto questo termine? So che in molti non lo accettano. C’è troppa strumentalizzazione oppure la donna è fortemente messa a rischio a causa magari di leggi poco severe? “Femminicidio è una categoria criminologica introdotta nel 1992 da Diana Russell ed è un concetto che fa riferimento a quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l'esito, di atteggiamenti, azioni o pratiche sociali misogine. È quindi un termine appropriato ma non va utilizzato in maniera 'indistinta' ogni volta che ci troviamo di fronte ad un omicidio in cui la vittima è di sesso femminile perché questo sarebbe un errore. Il rischio purtroppo non è solo frutto di leggi poco severe ma di una cultura che deve cambiare affinché le donne possano davvero essere libere, valorizzate e tutelate”. I casi Poggi, Gambirasio, Meredith, Rea, Ragusa. Tutti hanno qualcosa che non quadra. Puoi darci una tua opinione su ognuno di essi? “Rischierei di monopolizzare l’intero giornale se dovessi dilungarmi sul mio pensiero rispetto ad ognuno di questi. Per restare in un limite accettabile di battute posso dirti che ognuno, a vario titolo, ha messo in luce sia lacune investigative, che in particolare nel caso di Meredith sono state ben riportate anche nella sentenza della Cassazione, sia il ruolo pregnante dell’opinione pubblica che specialmente per quanto riguarda Yara Gambirasio è ancora 'spaccata' tra chi ritiene Bossetti innocente e chi invece è fermamente convinto della sua colpevolezza”. Vorrei parlare ora degli infanticidi. Il piccolo Tommaso, il caso Cogne, quello di Lorys Stival. Come può accadere che tanta cattiveria si accanisca contro un bambino? “Anche questa è una domanda che richiederebbe una
risposta molto articolata perché quelli che hai citato sono tutti casi tra loro molto diversi, quando si parla dell’uccisione di un bambino infatti, specie se a commettere l’omicidio è una madre, ci si deve interrogare profondamente sulle motivazioni considerando che questi atti, proprio a causa dell’essere 'indifeso' che è la vittima creano normalmente un enorme scalpore e un profondo senso di sdegno. È fin troppo facile dare un giudizio morale ma non é sempre corretto parlare di cattiveria perché non sono rari gli episodi delittuosi in cui le mamme che uccidono risultano poi affette da patologie mentali o disturbi della personalità e quindi rientriamo in una sfera totalmente differente anche rispetto a quello che è il giudizio vero e proprio sul piano della pena”. Esistono segnali premonitori che possano far capire che di fronte abbiamo un possibile killer o tutto scatta così, all’improvviso? “Nel caso dei serial killer certamente sì, analizzando infatti l’infanzia di molti di loro possiamo riscontrare l’esistenza di alcuni comportamenti che sono statisticamente frequenti, ad esempio la violenza sugli animali e la piromania”. Pensi che la tv sia troppo piena di cronaca nera? O magari che venga trattata non nella maniera adeguata? “La cronaca nera è sempre stata un tema di interesse per i media ed è anche giusto, dal mio punto di vista, che le persone siano edotte su quanto accade. Penso che in alcuni programmi le vicende di cronaca siano trattate con un approccio corretto, senza spettacolarizzazioni eccessive, ma ritengo anche che alcune trasmissioni puntino invece solo sul 'sensazionalismo' e questo a mio avviso è dannoso perché si rischia di incentrare l’attenzione solo sugli aspetti morbosi che spesso, peraltro, sono totalmente irrilevanti ai fini dell’indagine e deviano completamente dalla notizia”. Il caso che più ti ha sconvolto ad oggi? “Quello di Elisabeth Fritzl, un fatto avvenuto in Austria in cui una ragazza ha vissuto segregata per 24 anni, dall’età di 18 anni fino ai 42. Elisabeth è stata imprigionata dal padre e ha subito angherie di qualunque tipo tra cui abusi sessuali da cui sono nati anche dei figli. È una storia agghiacciante”. Questi “giochi” dove sono vittime gli adolescenti. A Tivoli c’è stato un caso di cosiddetto “blackout” in cui ha perso la vita un adolescente di 14 anni. Ci aiuti a capire? “La voga choc di cui parli si chiama Fainting game, Choking game o Blackout, ovvero il “gioco” dello svenimento e nel caso specifico credo tu ti riferisca al caso del quattordicenne di Villa Adriana che ha tentato di impiccarsi per provare la sensazione conseguente a “qualcosa” che aveva visto pochi giorni
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libri Uomini profondi, che provengono dalla migliore scuola: la strada e la vita”. Chi è Stella e quanto c'è di autobiografico nel tuo romanzo? “Stella è una donna molto sensibile, dolce, a tratti malinconica ma allo stesso tempo molto forte e combattiva. Una donna che in giovane età, subirà una violenza sessuale dal suo maestro di musica. Una donna che vivrà un'adolescenza traumatica, allontanandosi dagli uomini, poiché provava schifo e odio, si allontana dalla musica la sua più grande passione e anche per un periodo da Forze dell'Ordine e psicologi, poiché pur standole vicino, le ricordavano questo abuso. Ma sarà proprio grazie a un giovane poliziotto napoletano che scoprirà il senso della vita, che riprenderà la sua più grande passione la musica, il pianoforte, ma soprattutto che scoprirà l'amore quello con la A maiuscola. Il libro non è autobiografico, ma c'è molto di mie esperienze di vita vissuta”. Sappiamo che collabori anche con alcune etichette discografiche in veste di autrice. Quando sono nate queste collaborazioni? “La musica fa parte di me da sempre, ho studiato da bambina al Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Asti, pianoforte, canto e solfeggio. La mia prima canzone la scrissi a 11 anni e ricordo ancora il titolo "Lacrime che non scendono". Crescendo ho avuto il grande onore di partecipare alle Masterclass di Scrittura di Roberto Casalino (Autore di Giusy Ferreri, Alessandra Amoroso, Francesco Renga, Emma Marrone, Fedez e tantissimi altri) sia a Milano e sia a Roma. Ricordo ancora quando gli presentai 'La Sofferenza', canzone dedicata alle Vittime in Servizio della Polizia di Stato, ne rimase colpito e commosso. Fu un momento magico, difatti la canzone è inserita anche all'interno del mio romanzo 'Io resto così', ed ho ricevuto molti Premi, grazie alla Polizia di Stato sempre presente nella mia vita. E poi ho avuto il privilegio di conoscere Sergio Vinci (Autore di Laura Pausini, Nek, Noemi, Alessandra Amoroso e molti altri) durante una sessione di scrittura autorale in Emilia Romagna, e dopo aver collaborato alla scrittura di un pezzo molto
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bello insieme, mi ha chiesto di collaborare con lui, anche come autrice musicale per la sua Big Fat Music Production (Etichetta Discografica), ho accettato subito abbiamo cominciato a scrivere molti pezzi insieme, di cui uno speciale, che prossimamente uscirà nell'album di un giovane cantante che ha partecipato a 'Io Canto' e 'XFactor', quindi ne sono felice. Inoltre, collaboro anche come Autrice Musicale con l'Etichetta Discografica Nuvole e Sole Produzioni, insieme ad Andrea Papazzoni (Autore di Noemi, Antonino, Giulia Luzi e molti altri) e Arianna Mereu. Con il Maestro Marco Werba, noto compositore cinematografico, di colonne sonore internazionali, sto lavorando a un progetto musicale molto importante e poi nuove collaborazioni importanti in arrivo, di cui al momento non posso ancora ufficializzare, ma di cui ne vado orgogliosa, poiché si tratta di un grande artista che stimo da sempre. Ovviamente ho anche il famoso sogno nel cassetto, quello di poter un giorno scrivere per artisti che amo profondamente: Mina e Celentano (due miti), e anche per due artisti che definisco due poeti: Fabrizio Moro e Tiromancino, chissà che magari un giorno non si realizzi”. Ultimamente sei stata ospite in varie trasmissioni tv per parlare del tuo libro. A chi vorresti farlo leggere? “Essere invitata in trasmissioni molto importanti mi ha emozionato parecchio, ne sono stata felice e grata, poiché hanno dato modo di far conoscere la storia di Stella a tantissime persone, hanno dato modo di ricordare le Forze dell'Ordine, la Polizia di Stato che io definisco spesso 'i miei ragazzi', tanto amore e sostegno per loro e per le loro famiglie. Sicuramente 'Io resto così' vorrei che lo leggessero tutte quelle persone che hanno giudicato o che giudicano questi ragazzi, per far capire loro, chi c'è dietro e oltre la divisa, un uomo che ama, vive e fa sacrifici come li facciamo noi, solo con quella certezza in più di svolgere un lavoro dove sa quando esce di casa e non sa quando ci ritorna, definisco la vita/vocazione di questi ragazzi, come la vita di un Pilota di F1: responsabile, coraggiosa e soprattutto rischiosa. Vorrei che arrivasse
ai ragazzi, questo mio pensiero, vorrei che arrivasse ai ragazzi la Vita di tutti i miei Vincenzo di 'Io resto così'”. E' vero che ci sarà un film? Ci puoi anticipare qualcosa? “Sì, 'Io resto così' diventerà film per il cinema, diretto da Marco Pollini e prodotto dalla Ahora Film Production, di cui io ne ho firmato la sceneggiatura. Posso dire che stiamo lavorando ad un progetto molto importante, molto profondo e forte al tempo stesso. Un film dedicato a tutte le donne, contro la violenza di genere e un grande omaggio alla vita e al sacrificio delle Forze dell'Ordine e l'amore delle loro famiglie sempre presenti. Il film uscirà al cinema il prossimo anno, come dico sempre ci stiamo lavorando passo dopo passo, d'altronde chi va piano, va sano e lontano. Posso solo dirvi questo, che l'attesa avrà la giusta ricompensa”. Uscirà un nuovo romanzo? Progetti futuri? “Sì, posso confermare a breve l'uscita del mio nuovissimo libro, oltretutto il seguito finale di 'Io resto così' , il titolo ancora top secret, ma sarà un libro con una storia molto molto intensa e profonda. E' un'ulteriore dedica alle donne, ma soprattutto se qui mi rifacessi la domanda 'A chi vorresti farlo leggere', sono certa che ti risponderei che vorrei lo leggessero tantissimo gli uomini, per far capire loro tante troppe cose fondamentali nella vita di un uomo con la U maiuscola. E poi c’è anche un’idea artistica, abbozzata per il prossimo autunno, forte e ironica, insieme a Cristian Cocco (Inviato di Striscia La Notizia, Attore e Scrittore), e un Cortometraggio su una tematica molto importante per i giovani, con il Regista de La 7 Luciano Fontana. Girerò da aprile l'Italia con i miei workshop di scrittura emozionale, andando anche come Agente Editoriale Kimerik alla ricerca e scoperta di nuovi autori e nuove emozioni, quindi grata al mio Editore per avermi permesso tutto ciò e credere in me. In ultimo, un progetto molto importante anche con l'estero, al quale al momento non posso dire di più, ma di cui ne sono felice, sarà un qualcosa di totalmente diverso che andrà ad aggiungersi a questa mia grande passione per la scrittura”.