SOMMARIO DICEMBRE 2014 10 MARISA LAURITO Le ha tentate tutte e sempre con risultati eccellenti. Adesso Marisa è impegnata con il suo spettacolo “Sud & South amici per la pelle”, ha esposto alla triennale di Roma in veste di pittrice, ha pubblicato un libro di cucina e si è cimentata anche come ballerina in “Ballando con le Stelle”. E’ passato davvero tanto tempo da quando Marisa teneva elegantemente in mano un telefono con cornetta a banana in una delle trasmissioni tv all’epoca più innovative come “Marisa La Nuit”...
14 HARRISON FORD E' nato a Chicago il 13 luglio 1942 ed è un attore statunitense, da madre ebrea e padre cristiano di origine irlandese-tedesca ed ex attore. Si diplomò alla Maine Township High School di Park Ridge nell'Illinois nel 1960, frequentò poi il Ripon College in Wisconsin, dove i primi anni entrò in un corso di arte drammatica «principalmente con lo scopo di conoscere ragazze», disse. L'ultimo anno, dopo essere stato bocciato nel corso di filosofia, fu espulso dalla scuola, tre giorni prima del diploma...
18 CAMMINARE SULLE NUVOLE Cogne è un comune sparso italiano situato nella parte meridionale della Valle d'Aosta, al cospetto del massiccio del Gran Paradiso. È una valle abbastanza stretta, sulle cui pendici sono situati parecchi bivacchi: Leonessa (2900 metri), Money (2800 metri), Borghi (2700 metri), Pol (3100 metri) e Grappein (3200 metri): queste sono stupende mete di molti escursionisti di tutt'Italia (lungo i sentieri si possono trovare anche numerosi stranieri, giunti da tutto il mondo a contemplare la meravigliosa vista del massiccio del Gran Paradiso)...
22 NUALA OLIVEIRA Siamo arrivati alla ventesima uscita del concept "Una giornata speciale" e questo è davvero un appuntamento speciale. Abbiamo deciso di dedicarlo alla nostra make up artist, Nuala Oliveira. Senza di lei sarebbe quasi impossibile fare un buon lavoro. La fotografia di moda è il risultato della collaborazione di un team. Il trucco l'hair styling, così come la scelta del look o brand, sono indispensabili per la riuscita di buoni scatti...
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45 LA STORIA DI CESIDIO Insieme a sua moglie Giulia Di Cioccio, Cesidio D’Alessandro, 40 anni compiuti il 19 dicembre scorso, commerciante e papà, gira l’Italia per vendere, a bordo di un carretto ambulante a forma di ovetto richiudibile, il dolce tipico abruzzese: le pizzelle. La ricetta di sua madre e prima ancora di sua nonna ha segnato l’inizio di un nuovo lavoro, quando è stato costretto dalla crisi economica a chiudere la sua attività commerciale...
57CRISULA STAFIDA E' considerata un punto di riferimento del genere noir in Italia. Pur essendo ancora molto giovane, ha alle spalle importanti esperienze come “Distretto di Polizia” e “Ris”. Nel 2006 esordisce al cinema con “Nero Bifamiliare” di Federico Zampaglione e nel 2007 è nel cast di “Il soffio dell'anima” di Victor Rambaldi e “Il peso dell'aria” di Stefano Calvagna. Da qualche anno la sua carriera ha assunto tinte più “noir” e questo le sta dando grandi soddisfazioni...
60 FRANCESCO STELLA Francesco Stella nasce ad Erice in Sicilia nel 1974. Molteplici le sue apparizioni in grandi produzioni tv. Prossimamente lo vedremo nella terza serie di “Ad Un Passo dal Cielo” su Rai 1 dove vestirà i panni di un cattivissimo. Bello ed intelligente, Stella ci parla della sua carriera e delle sue emozioni...
64 MAXIMILIAN NISI Classe 1970. Si diploma nel 1993 alla Scuola del Teatro d’Europa diretta da Giorgio Strehler. Nel 1995 segue il Corso di Perfezionamento per Attori, presso il Teatro di Roma, diretto da Luca Ronconi in collaborazione con Peter Stein, Franco Quadri e Federico Tiezzi. Studia inoltre con Marcel Marceau, Carolyn Carlson e Micha Van Hoecke, In campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, Ronconi, Vasil'ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, Calenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze, Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marini, Marinuzzi, Ricordi, Sepe. Nel giugno 1995 gli viene assegnato il “Lauro Olimpico”...
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EDITORIALE
STESSO ANNO, STESSO PERIODO E LA SOLITA STORIA DI ALESSANDRO CERREONI
NUMERO 160 • DICEMBRE 2014
Doveva essere l'anno dei buoni propositi e della speranza di cambiamento. Si chiude con la prescrizione per la vicenda Eternit a Casale Monferrato e l'annullamento di tutte le condanne e di ogni risarcimento. Non c'è niente da fare, il sistema Italia non funziona. Accadono le solite cose e per di più nell'indifferenza generale. Quell'indifferenza che non si riscontra quando c'è da fare lunghe file per accaparrarsi il nuovo iPhone6 o quando c'è da animarsi per una partita di calcio, per un rigore inesistente o per un gol in fuorigioco. In questo caso scendono in campo anche quei politici che fanno interrogazioni parlamentari semplicemente per salvaguardare la propria squadra del cuore. Perché a questa gente interessano solo le questioni e gli “affetti” personali, che difendono con calore e isterica veemenza. Quello stesso calore che non c'è stato all'indomani delle alluvioni a Genova e in tutta la Liguria. Il sistema Italia è questo. Politici che si fanno i fatti propri e cittadini che pensano al proprio orticello senza chiedersi se sia il caso di fare qualcosa per cambiare le sorti di un Paese appiattito sulla mediocrità. La coscienza dov'è? Bella domanda. Poi scopri che l'amministrazione comunale di un piccolo centro della provincia napoletana affigge dei manifesti per invitare la cittadinanza a sintonizzarsi su Canale 5 per non perdersi la partecipazione di un proprio concittadino alla trasmissione “Uomini e Donne”, della quale ancora non capiamo l'utilità se non quella di melassare i pomeriggi di qualche casalinga disperata in cerca di innocenti evasioni. Il popolo italico è diventato questo. Telecomandato e piatto. Si prende gli 80 euro e poi ne “restituisce” silenziosamente il quadruplo (quando va bene). E su questo torpore la politica e i politicanti ci sguazzano, pensando esclusivamente ai propri lauti stipendi, ai privilegi, alle poltrone e alle carriere. Mentre le imprese sono in difficoltà e i negozi chiudono la saracinesca per sempre. Però s'inventano i benefici triennali per chi assume. Ma se la gente non acquista e le aziende non producono, a che servono gli incentivi? A un bel niente! Basta guardare a noi. La nostra azienda editoriale da anni risente negativamente del calo pubblicitario legato alla crisi economica. In queste condizioni non ci possiamo permettere di assumere gente neanche se ci dessero incentivi per vent'anni! Per assumere avremmo bisogno di altro: incrementare gli introiti pubblicitari. E questo sarebbe possibile solo se l'economia riprendesse a funzionare davvero. Sembra facile. Come può riprendere a girare per il verso giusto se da qui a un anno e mezzo avremo quasi sicuramente l'aliquota Iva al 25,5 per cento? Ce lo spieghino quegli scienziati dell'economia che continuano a fare errori, orrori e disastri. Ma saranno capaci a spiegarcelo veramente? E' Natale e dobbiamo essere più buoni e speranzosi. Buone Feste a tutti e arrivederci al 2015.
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it IMPAGINAZIONE E GRAFICA GP Spot HANNO COLLABORATO Lucia Cirillo, Silvia Giansanti, Bibi Gismondi, Marina Marini, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares SPECIAL THANKS Fabio Campoli, dott. Flavio Cannistrà, Marco Negro, Roberto Ruggiero EDITORE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 25/11/2014 Copie distribuite: 20.000
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CEBOO E SU FA H C N A I EC SEGUIT
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CURIOSITÀ DAL MONDO
A curA di Camilla Rubin
STATI UNITI: UNA VILLA BUNKER IN COLORADO PER LA FINE DEL MONDO Nel nostro pianeta sono molti i “fissati” con la fine del mondo e una grande maggioranza di questi si trovano negli Stati Uniti; molte di queste persone scelgono di organizzarsi e prepararsi a sopravvivere a catastrofi naturali, guerre o epidemie costruendosi delle case totalmente autonome e blindate. Uno di questi bunker si trova a Yellow Jacket, in Colorado, una villa super-blindata a prova di fine del mondo, messa in vendita alla bella cifra di 11,5 milioni di dollari. Gli interni, di circa 400 mq, sono di lusso, ma la struttura della casa è a prova di bomba nucleare: le pareti sono in cemento rinforzato accoppiato a pannelli d’acciaio. La casa è dotata di un sistema di filtraggio dell’acqua a sette stadi, di un sistema di ricircolo e generazione dell’aria, quattro generatori indipendenti, più pannelli solari e turbine eoliche. Che ne dite, voi ci vivreste?
STATI UNITI L’INQUIETANTE STORIA DEL LAGO SALTON IN CALIFORNIA Il lago Salton è il lago più grande della California, ma è anche uno dei più inquietanti. Quelle che sembrano bianchissime spiagge, ad una vista più ravvicinata si mostrano per quello che sono: un deposito di milioni di ossa di pesci, per la maggior parte frammentate. Anche il blu dell’acqua è un’illusione: il colore è dato dal riflesso del cielo del deserto sull’acqua che in realtà tende al marrone. Il tutto accompagnato da un odore putrido. La stessa esistenza del lago è in realtà un incidente: il lago di oltre 900 chilometri quadrati infatti si è formato nel 1905, a seguito della rottura di un canale di irrigazione in seguito a forti piogge, con l’acqua che ha riempito così la vallata. Intorno agli anni ‘50 e ‘60 il lago è stato un’attrazione turistica di successo, con mezzo milione di visitatori ogni anno. Ma non avendo né emissario né immissario, essendo cioè sostanzialmente una grande pozzanghera, il lago non poteva avere una vita lunga. Con l’evaporazione dell’acqua nel corso degli anni, la salinità dell’acqua è aumentata nel tempo, diventando così inadatta a qualunque forma di vita. I pesci hanno iniziato a morire e le loro ossa a creare questa deprimente spiaggia.
STATI UNITI: ECCO PERCHE’ LE CELLE DEGLI ALVEARI SONO ESAGONALI Perché le celle degli alveari sono esagonali, e come fanno le api a realizzarle? E' questa domanda ca cui è partito un gruppo di ricercatori, decidendo di analizzare la questione del perché le celle abbiano proprio quella forma, stranamente poco studiata prima di questa ricerca. Ne è emerso che le api non costruiscono le celle un lato alla volta, ma anzi, all’inizio le celle non nascono nemmeno come esagoni, ma sono invece dei cerchi perfetti disposti in un ordine specifico. Il calore generato dalle api al lavoro ammorbidisce poi la cera, che si deforma scorrendo in questa “rete” tra i buchi. Alla fine la cera si solidifica nella configurazione che è appunto il noto schema esagonale.
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NAMIBIA: GLI ELEFANTI CON LE ORECCHIE “BIONICHE” Gli elefanti possono sentire la pioggia a oltre 100 chilometri di distanza. Secondo un team di ricercatori infatti, pare che gli elefanti siano in grado di prevedere le tempeste che si trovano molto lontano, grazie alla particolarità del loro udito. Le orecchie così grandi di questi animali esistono per un motivo ben preciso. Gli scienziati hanno affermato che, grazie alle loro orecchie, gli elefanti della Namibia sono in grado di rilevare le tempeste e i temporali fino a 280 chilometri di distanza. Come viene affermato nel sito “IfIscience”, gli elefanti della Namibia, dopo aver rilevato un temporale, si spostano verso di essi per poter usufruire dell’acqua piovana. La Namibia è una delle zone più calde e secche in assoluto e proprio per questo motivo gli elefanti cercano di far buon uso dell’acqua piovana. Sicuramente la capacità di poter percepire la presenza di temporali è davvero molto utile per gli elefanti così possono andare più facilmente alla ricerca dell’acqua che necessitano. Gli elefanti utilizzano gli infrasuoni e pare che in alcuni casi gli elefanti inizino a spostarsi verso i luoghi delle tempeste prima dell’arrivo della pioggia, a volte lo fanno anche con 10 giorni di anticipo. Ma certo resta il fatto che non è facile comprendere come possano prevedere così tanto in anticipo i temporali.
CALIFORNIA: L’ARTISTA CHE PERCEPISCE CENTO MILIONI DI COLORI Concetta Antico, un’artista australiana che vive in California, ha una malattia che le permette di percepire oltre 100 milioni di colori. In generale, l’occhio umano contiene milioni di cellule a forma di cono che permettono di percepire i colori. Per le persone normali i tre tipi di coni differenti permettono di vedere circa un milione di colori però alcuni tipi di animali, tra cui insetti, pesci, uccelli e rettili hanno un quarto tipo di cellule cono che gli permettono di estendere la gamma di colori percepibili. L’evoluzione ha portato lentamente alla scomparsa di questa quarta cellula cono anche se alcune prove dimostrano che nel mondo ci sono persone che ne sono in possesso. Concetta è una di queste persone e questa particolare caratteristica la rende una tetrachromat. Secondo la scienza, solo le donne possono essere tetrachromat poiché hanno due cromosomi X ed è proprio lì che sono localizzati i geni che si occupano delle cellule cono. Gli uomini invece, avendo solo un cromosoma X, sono più vulnerabili al daltonismo perché potrebbero nascere con geni difettosi e, non possedendo un altro cromosoma di questo tipo (però con geni in buono stato), non avrebbero quella “scorta” che gli permetterebbe di rimediare a quei geni malfunzionanti. Purtroppo però si è anche riscontrato che, a causa di questa caratteristica di Concetta, sua figlia è
STATI UNITI: VIVERE CON LA SAGOMA DI BRADLEY COOPER La trentanovenne Danielle Davis, una donna del New Jersey, passa ogni momento della giornata con Bradley Cooper. Voi direte come è possibile? Semplice, non sta propriamente con l’attore in carne ed ossa, ma con una sua sagoma a grandezza reale di cartone: si occupa di tutte le faccende insieme a lui, cucina con lui, taglia l’erba con lui, ecc.. Ma attenzione, contrariamente a quello che verrebbe da pensare, la donna non è una sorta di “pazza” estranea alla società, ma anzi, è sposata e ha due figli, e la sua famiglia la supporta nel suo “esperimento”. “Mio marito mi è di sostegno e pensa sia divertente. Curiosamente, qualche suo amico gli chiede se gli sta bene la cosa, come se andassi in giro con il vero Bradley Cooper e non con una sagoma. I miei figli pensano sia divertente, ma a volte diventano impazienti, specie quando pensano che stia perdendo tempo anziché fare qualcosa che loro vorrebbero”, spiega Danielle. Quella di Danielle, più che follia vuole essere una provocazione artistica: “Il fatto è che mentre la stragrande maggioranza di noi non vive con star del cinema, molti di noi vorrebbero. E così ho preso il toro per le corna e la sagoma di Bradley Cooper per le spalle, e ho iniziato a far finta di avere una star in casa”. Certo, la donna non nega che quando la vedono dal vivo con la sagoma in molti la guardano come fosse pazza: ma a questo proposito ringrazia la sua amica Kiesha Bond, la fotografa, che va con lei dovunque così da non sembrare l’unica pazza.
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Teatro e arte per la Marisa nazionale
MARISA LAURITO Figlia di una televisione che non c’è più di
Silvia GianSanti
le ha tentate tutte e sempre con risultati eccellenti. adesso marisa è impegnata con il suo spettacolo “Sud & South amici per la pelle”, ha esposto alla triennale di Roma in veste di pittrice, ha pubblicato un libro di cucina e si è cimentata anche come ballerina in “ballando con le Stelle”.
M arisa L au rito co n S tef ano O radei, il s uo bal le rino in “Ball an do con le St el le ”
E’ passato davvero tanto tempo da quando Marisa teneva elegantemente in mano un telefono con cornetta a banana in una delle trasmissioni tv all’epoca più innovative come “Marisa La Nuit”. da allora ha saputo conservare intatta la sua ironia e l’amore per il suo lavoro, volto a far sorridere o a far commuovere il pubblico. E’ tutto nel suo dNA e la sua caratteristica è la grande empatia nei confronti del pubblico, motivo per cui il successo non ha mai subito variazioni nel tempo. intenta a dare colore ad una delle sue opere, presentata di recente alla triennale di roma, ci ha accolto per un’intervista. Solo a sentirla ripercorrere la sua carriera, ci viene da mettere le mani nei capelli per quante cose ha fatto. un babà e passa la “paura”. marisa, sei attrice, cantante, show girl, pittrice, ballerina. mi pare che non manchi nulla. “Ho provato un po’ di tutto, ho fatto perfino un film drammatico in America e ho vinto il premio come miglior protagonista straniera. Adoro tentare alcune strade quindi credo di aver provato abbastanza e questo comunque non esclude che ci possano essere ancora cose nuove. Quello che non farò mai sono i reality”. il desiderio di appartenere a questo mondo è scattato ad una tenera età, vero? “Sì, molto presto ed è stato un desiderio molto potente che arrivava probabilmente da una precedente vita. Ho avuto l’impressione come se avessi dovuto proseguire un qualcosa iniziato nel passato”. 11 GP MAGAZINE
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Dei programmi televisivi degli anni ottanta, con i quali siamo cresciuti, quale è stato il più significativo per te? “Sicuramente ‘Quelli della Notte’, che mi ha permesso di divenire popolare dopo varie esperienze teatrali. Nel momento in cui renzo Arbore mi chiese di partecipare al programma, non ero molto convinta poiché si trattava di fare una piccola parte, quando invece io avevo lottato tanto per ottenere ruoli da protagonista. E invece l’esperienza fu inaspettatamente travolgente e molto divertente”. il più bel complimento che hai ricevuto da arbore? “Tra noi c’è una bella amicizia e quindi è normale che si facciano complimenti. ci sentiamo di appartenere ad un gruppo di persone che fanno il jazz della parola. A me quello che piace molto è l’improvvisazione e lo facciamo anche quando andiamo a passeggio”. Hai nostalgia della tv di quei tempi? “Moltissimo, era una televisione meravigliosa in cui tutti erano giusti e al posto giusto”. Come vedi oggi l‘incombenza di tutti questi talent per arrivare al successo? “Provenendo da una tv di serie A e con un percorso diverso fatto di sana gavetta e di palestra, non posso approvare il cambiamento che è avvenuto nel corso degli anni. E’ una tragedia che si è abbattuta nel nostro campo. Questi programmi che piacciono tanto all’estero, non è detto che debbano piacere anche a noi. Secondo me la gente li guarda perché non c’è altro in giro”.
Parliamo dell’esperienza di “ballando con le Stelle”. tu sei stata eliminata dopo la prima puntata. Come hai preso questa cosa? “con molta seccatura ma non perché io sappia ballare, ma essendo una professionista, mi sono messa a lavorare duramente anche in questa situazione. E’ molto complicato riuscire a fare questi balli. Onestamente meritavo un sei. Tutti noi meriteremmo un sei in quanto la fatica che si fa per imparare è tremenda”. Che mi dici a proposito del tuo maestro Stefano? “che è carinissimo. E’ un ragazzo meraviglioso, paziente e ironico e questo per me è basilare”. Hai un altro talento nascosto che è la pittura e sei stata anche di recente alla triennale di Roma. “Questa passione è nata a sedici anni circa. Ho iniziato a dipingere per mantenermi. i miei genitori non volevano che io facessi l’attrice e quindi ho deciso di essere indipendente iniziando a fare quadri commerciali a Napoli. in me è rimasto questo talento e così mi è ripresa la voglia di dipingere a casa nei momenti di vuoto. i miei lavori sono stati apprezzati da varie persone tra cui una critica d’arte e questo mi ha spinta a esporre in alcune mostre”. invece da buona cuoca, hai anche pubblicato un libro intitolato “le ricette di casa laurito. avanzi...tutta!” con un insegnamento base. Quale? “Quello del rispetto per il cibo. in casa mia non si è mai buttato via niente, con gli avanzi si possono ricavare tante ricette nuove 12
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Chi è
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MARISA LAURITO
Marisa Laurito è nata a Napoli il 19 aprile del 1951 sotto il segno cuspide dell’Ariete e del Toro con ascendente Capricorno. Caratterialmente si definisce solare e vulcanica, ha molti hobby tra cui la pittura, la scultura, il cibo e la musica. Adora la pasta in tutte le salse. Quando può tifa Napoli, possiede un cane di nome Giovanni e la città dove vorrebbe vivere è Bali Island. E’ sposata con Piero. L’anno fortunato della sua vita è stato il 1985. Fin da piccola desiderava fare l’attrice ed entrare nella compagnia teatrale di Eduardo De Filippo, con la quale ha debuttato nel 1969 in “Le bugie con le gambe lunghe”. Durante gli anni ’70 la sua attività teatrale è stata intensa. Nel decennio successivo è stata consacrata definitivamente al successo da trasmissioni tv come “Quelli della Notte” accanto ad Arbore, “Marisa la Nuit” e “Buonasera Raffaella” con Raffaella Carrà. In seguito ha presentato varie trasmissioni sia per la Rai che per Mediaset. Ha recitato per una ventina di film e nel 1991 è stata la partner di Antonio Banderas nella pellicola “Terre Nuove”, ottenendo il premio per la migliore attrice protagonista al Festival del Cinema di Bogotà. Ha anche partecipato al Festival di Sanremo del 1989. Negli anni Duemila si è dedicata prevalentemente al teatro in lavori come “Menopause the Musical” e “Aggiungi un posto a tavola”. Ha continuato a condurre programmi, nel 2011 ha preso parte alla fiction tv “Baciati dall’amore” e ultimamente ha partecipato a “Ballando con le Stelle”. Tra le varie esperienze cinematografiche ricordiamo “Pari e dispari”, “La mazzetta”, “A tu per tu”, “Mi faccia causa”, “Non tutto rosa” e “Senza la parola fine”.
e gustose. La filosofia della mia cucina è questa, odio gettare. Ad esempio con il pane avanzato si possono fare mille piatti”. Da questo mese sarai in tour con un concerto spettacolo. Parliamone. “Si chiama ‘Sud & South amici per la pelle’. da anni avevo voglia di fare un concerto, spero che vada molto in giro e che abbia il futuro che merita perché piace moltissimo. ci sono musicisti straordinari con la direzione di Marco Persichetti e mi accompagna charlie cannon che è un solista di colore davvero speciale”. Secondo te per quale motivo il tuo successo si è mantenuto costante nel tempo? “Non è facile rispondere a questa domanda. Ti posso dire che la gente quando mi incontra per strada mi dimostra tanto affetto e questo è reciproco. credo di essere un personaggio amato e devo tutto a chi mi ha scelto”. Qual è stato in generale il periodo più spensierato e divertente della tua vita? “il periodo di ‘Quelli della Notte’. Eravamo un gruppo di pazzi giovani e meravigliosi che si divertivano lavorando seriamente”. Cosa a dici ad un italiano che non è mai stato a napoli? “Nooooo, com’è possibile? Organizzatevi che vi ci porto io! Napoli ha un patrimonio artistico notevole, è una città che non si può non vedere e che è composta da persone fantastiche. certo, abbiamo anche i pessimi fatti che accadono, ma per quel che mi riguarda sono minori a confronto delle bellezze”. 13
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LO SAPEVATE CHE
L’ATTORE DA OLTRE 13 MILIARDI DI DOLLARI
HARRISON FORD A curA di Camilla Rubin Lo sapevate che… chiese al suo insegnante preferito, il dottor Tyree (ricordato nel film “indiana Jones” e “L'ultima crociata”) una lettera di raccomandazione per il ritiro dell'espulsione, ma Tyree rifiutò. Successivamente perse i contatti con il ripon college. Lo sapevate che… Ha avuto una vita sentimentale movimentata, ha infatti divorziato dalla prima moglie Mary Marquadt, la ragazza che frequentava al college, nel 1979, si trasferirono a Los Angeles e dalla quale ha avuto due figli, Benjamin e Willard; singolare notare come questi siano rispettivamente nome e cognome del protagonista del film “Apocalypse Now” di coppola, appunto Benjamin Willard (interpretato da Martin Sheen). Lo sapevate che… Proprio lavorando in questo film Ford ha conosciuto la sua seconda moglie, Melissa Mathison che in questa pellicola era l'assistente alla regia. Lo sapevate che… Si è risposato nel 1983 con Melissa, dalla quale ha avuto due figli, Malcolm e Georgia, separandosi poi nel 2004; questo secondo divorzio è ricordato come uno dei più costosi della storia di Hollywood. Lo sapevate che… dal 2001 Ford è legato sentimentalmente alla collega calista Flockhart anche lei attrice celebre per i ruoli ricoperti nelle serie tv “Brothers & Sisters” e “Ally McBeal”, che ha sposato il 15 giugno 2010 in Nuovo Messico. Lo sapevate che… E' anche un pilota di aerei ed elicotteri e possiede un ranch di 3,2 chilometri quadrati a Jackson Hole nel Wyoming, metà del quale donato allo Stato come riserva naturale: in diverse occasioni ha personalmente offerto servizio di
emergenza con l'elicottero in aiuto alle autorità locali; in una occasione ha portato in salvo un escursionista colto da disidratazione. Lo sapevate che… dopo la columbia Pictures passò poi alla universal Studios, dove ebbe ruoli minori per la televisione. Ford è citato come Harrison J. Ford per la partecipazione in un ruolo minore in un film western del 1967, “Assalto finale”, ma la J. nel nome non ha alcun significato, poiché Ford non possiede un secondo nome. L'aggiunta fu adottata per evitare confusione con un attore omonimo, morto nel 1957. insoddisfatto dal lavoro che gli veniva offerto, Ford divenne un falegname professionista autodidatta Lo sapevate che… Fu anche uno dei cameraman al celebre concerto del Hollywood Bowl tenuto dai doors il 5 luglio 1968 e al Santa clara county Fairgrounds di San Jose del 19 maggio 1968, per poter meglio mantenere la moglie e i due figli piccoli, fino alla svolta, giunta con American Graffiti di George Lucas. Per coincidenza fu proprio il lavoro di falegname che portò Ford a questo ruolo maggiore: Lucas, infatti, incaricò Ford di effettuare alcuni lavori in casa propria e ne approfittò per fargli recitare alcune righe del copione di Guerre stellari. Lo sapevate che… Fu però Steven Spielberg a giudicare per primo Ford perfetto per la parte di ian Solo, nella trilogia di Lucas che lo consacrerà a divo del cinema Lo sapevate che… lo stesso Steven Spielberg farà recitare Ford in un cameo nel film “E.T. l'Extra-Terrestre” in cui l'attore interpreta il preside della scuola di Elliott, ma le scene furono eli-
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LO SAPEVATE CHE
E' nato a Chicago il 13 luglio 1942 ed è un attore statunitense, da madre ebrea e padre cristiano di origine irlandese-tedesca ed ex attore. Si diplomò alla maine township High School di Park Ridge nell'illinois nel 1960, frequentò poi il Ripon College in Wisconsin, dove i primi anni entrò in un corso di arte drammatica «principalmente con lo scopo di conoscere ragazze», disse. l'ultimo anno, dopo essere stato bocciato nel corso di filosofia, fu espulso dalla scuola, tre giorni prima del diploma. oltre 25 milioni di dollari, e gli incassi complessivi al botteghino dei film con Harrison Ford ammontano sinora a 13,8 miliardi di dollari, il risultato più alto di ogni altro attore nella storia del cinema. Lo sapevate che… E' segretario del programma Young Eagle dell’Experimental Aircraft Association. Si batte per la causa ambientale e partecipa alla Board of directors of conservation international. Lo sapevate che…Nel 2003 riceve la sua stella nella Hollywood Walk of Fame. Lo sapevate che… E' stato membro della band folk, The Brother Gross, durante il suo primo anno di college in Winsconsin. Suonava una specie di basso acustico (gutbucket), meglio conosciuto come washtub bass. Lo sapevate che…Ha confessato di essere un insopportabile pignolo. “il mio cervello non si rilassa mai. Sono ossessionato dai dettagli e devo costringermi a non scivolare verso disturbi ossessivi compulsivi. Fa parte del mio carattere, mi dispiace!”. Lo sapevate che… La famosa scena del film “i predatori dell’arca perduta”, in cui Harrison colpisce uno spadaccino egiziano, era stata originariamente pensata come una lunga e impegnativa battaglia. Ma Ford proprio quel giorno è stato colpito da un brutto caso di dissenteria e ha chiesto che la scena venisse tagliata. Lo sapevate che… Ha molti denti finti poiché quelli veri si sono rotti quando si è scontrato con il calcio di una pistola durante un’esibizione acrobatica per uno show televisivo.
minate in fase di montaggio. Lo sapevate che… dal momento del film “American Graffiti”, l’ascesa come attore di Ford ebbe un’impennata, interpretò il colonnello Lucas nel cult “Apocalypse Now”, dopo il successo di Guerre stellari, nel 1980 tornò a interpretare ian Solo nel sequel L'impero colpisce ancora che fu anch'esso uno straordinario successo. Successivamente nel 1981 interpretò con successo indiana Jones nel film “i predatori dell'arca perduta” diretto da Steven Spielberg. Lo sapevate che… il ruolo gli venne affidato per la rinuncia di Tom Selleck, legato alla serie televisiva “Magnum P.i.”. L'anno seguente interpreta rick deckard in un altro cult movie “Blade runner”, considerato uno dei più riusciti film di fantascienza (Ford comunque ha dichiarato che questo genere di film è all'ultimo posto tra i suoi favoriti). Nel 1983 interpreta per la terza volta ian Solo nel terzo capitolo della saga con “Guerre stellari: il ritorno dello Jedi”. Lo sapevate che… Sarà poi protagonista di: “indiana Jones e il tempio maledetto”, “Witness - il testimone”, “Giochi di potere”, “Sotto il segno del pericolo”, “indiana Jones e l'ultima crociata”, “il fuggitivo il remake di Sabrina”, “Mosquito coast”, “Le verità nascoste”, “indiana Jones e il regno del teschio di cristallo”, “cowboys & Aliens” e più recentemente “i mercenari 3”. Lo sapevate che… il successo dei suoi film portò il Guinness Book of records 2001 a citare Ford come l'attore più ricco del mondo. La sua retribuzione per il film “K-19” del 2002 fu di
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MAPPAMONDO
Guardar e Cogne dall’alto
L’EMOZIONE DI CAMMINARE SULLE NUVOLE di
maRCo nEGRo
Cogne è un comune sparso italiano situato nella parte meridionale della valle d'aosta, al cospetto del massiccio del Gran Paradiso. È una valle abbastanza stretta, sulle cui pendici sono situati parecchi bivacchi: leonessa (2900 metri), money (2800 metri), borghi (2700 metri), Pol (3100 metri) e Grappein (3200 metri): queste sono stupende mete di molti escursionisti di tutta italia. lungo i sentieri si possono trovare anche numerosi stranieri, giunti da tutto il mondo per contemplare la meravigliosa vista del massiccio del Gran Paradiso. Molti escursionisti non affrontano i sentieri in questa valle a causa della sua elevata lunghezza. La vista da quei bivacchi, situati su spuntoni rocciosi, è letteralmente mozzafiato. ci sono bivacchi di tutti i livelli di difficoltà: dal bivacco Leonessa di difficoltà “E” cioè escursionismo, che è raggiungibile in alcune ore di cammino senza percorrere particolari tratti esposti, fino al Pol e Grappein che sono bivacchi raggiungibili in molte ore di cammino, di difficoltà “EEA” cioè escursionisti esperti e sentiero con tratti alpinistici, presentano lunghi tratti di difficoltà elevata. Bisogna innanzitutto descrivere un bivacco: sono di solito a forma di mezza botte in legno ricoperto da uno strato zincato e all'interno non c'è cibo né luce elettrica né riscaldamento, ma per coprirsi di notte ci sono a disposizione numerose coperte di lana da mettere sopra il proprio sacco a pelo. Le escursioni si possono svolgere nei mesi di luglio, agosto o settembre e prima di effettuarle, nei giorni precedenti, è consigliato mettersi in contatto con le guide alpine per avere Il ghiac ciaio della Tr ibolaz ione
Il ghiacciaio del Gran Paradiso
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MAPPAMONDO © Ser viz io fotografic o a cur a di Mar co Negr o
Il bi vacco del G rappein
informazioni sulla segnaletica del sentiero e per avere la conferma, soprattutto se si decide di farla nel mese di giugno o luglio, che ci siano tutti i ponti sul percorso. Per fare queste camminate è necessario avere uno zaino da trekking in cui bisogna mettere alcuni litri d'acqua, una pila, un coltellino, una corda e una giacca pesante perché in montagna il tempo cambia molto velocemente. inoltre se si decide di svolgere la camminata su due giorni, dormendo al bivacco, è necessario portarsi dei panini per mangiare e vestiti pesanti per la notte in bivacco. Per fare ogni camminata in montagna è consigliato indossare scarponcini alti che proteggano la caviglia dalle distorsioni, molto diffuse. Questo è il minimo indispensabile per raggiungere i bivacchi,tranne Pol e Grappein. Per raggiungere questi ultimi bisogna avere un imbrago da alpinista e un set da via ferrata, inoltre ai piedi bisogna indossare scarponcini da alpinismo. Quando si cammina in montagna bisogna essere preparati e svolgere ogni azione in modo razionale e non frettolosa. in primis bisogna partire molto presto (anche se si decide di svolgere la camminata su due giorni). E' consigliabile partire a piedi da valle al massimo verso le 8 del mattino, ciò per due motivi: per prima cosa si cammina meglio all'ombra e in questo modo si raggiungono i bivacchi in tarda mattinata (in modo da non dover camminare nelle ore più calde della
giornata) sia perché se ci si accorge che la camminata è troppo impegnativa si ha il tempo di tornare a valle prima che faccia buio. La montagna è per tutti, ma bisogna assumere una certa esperienza prima di affrontare percorsi difficili, poiché a volte la montagna è come il mare, non perdona. i bivacchi più facili sono lunghi da raggiungere ma non presentano punti esposti, mentre i bivacchi più impegnativi presentano creste, vie ferrate (cioè passaggi esposti con corde fisse) e terreno molto friabile. Spesso, inoltre, i bivacchi più impegnativi sono posti a un' altitudine maggiore, quindi è molto importante assicurarsi di non soffrire l'altitudine quando si è sotto sforzo (ciò lo si accerta svolgendo camminate a livelli, dalla più semplice alla più difficile). leonessa, Pol-Grappein, money Tra i bivacchi della Val di cogne questi tre sono quelli che suscitano più emozioni e sono panoramicamente i più belli. Per andare al leonessa è consigliabile partire da cogne alle 8 del mattino, dopo aver fatto un'abbondante colazione, indispensabile per avere le energie per affrontare il cammino. Si inizia a risalire la valle e dopo alcuni bivi si giunge ai casolari dell'Herbetet, dove risiede stabilmente un guardia parco. Per 19
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MAPPAMONDO arrivare ai casolari si impiegano circa tre ore di cammino. da qui il sentiero diventa più ripido (ma mai esposto) fino a delle lunghe rocce erose dall'antica presenza di un ghiacciaio. A questo punto il bivacco è ben visibile e con una mezz'ora abbondante di cammino lo si raggiunge. il tempo stimato per l'intera escursione è di tre ore e mezza, senza contare le pause. E' importante, mentre si sale di quota, fare ogni tanto qualche pausa di almeno dieci minuti dove ci si riposa e si fanno lunghi respiri per abituare l'organismo all'aria rarefatta. dal bivacco la vista è mozzafiato: è ben visibile il massiccio del Gran Paradiso e il Monte rosa dalla parte opposta. Quest'ultimo all'alba si colora improvvisamente di rosso fuoco e fa rimanere tutti gli escursionisti a bocca aperta. il bivacco non è a mezza botte ma ha il tetto spiovente (come quello delle case) ed è rivestito di rame. il bivacco ha 8 posti comodi. Quando ci si sveglia attorno al bivacco si possono notare numerosi camosci e stambecchi, che non scappano alla presenza dell'uomo. il bivacco è adatto a tutti ed è di media difficoltà.
da affrontare con un imbrago e un set da via ferrata per poter agganciarsi alle corde fisse e affrontare i passaggi esposti. Nell'ultimo tratto è bene incordarsi poiché il sentiero è di livello alpinistico e diventa una semi-arrampicata. Si arriva quindi al bivacco Pol e, con qualche metro a piedi, al bivacco Grappein. La vista da lassù è stratosferica: davanti si vede l'intera val di cogne, alla propria sinistra si hanno i ghiacciaio del Money e quello delle Tre cime degli Apostoli, dietro si estende, da pochi metri dietro il bivacco Grappein, l'esteso ghiacciaio del massiccio del Gran Paradiso. dietro il bivacco, in alto si vede la punta di ceresole. Spostata a destra si può vedere con un binocolo la Madonnina, situata sulla vetta del Gran Paradiso a 4061 metri, che è meta di alpinisti di tutto il mondo. il ghiacciaio non è in gran parte ripido, ma è come una pianura di ghiaccio. L'emozione più bella è all'imbrunire, quando in basso si notano i piccoli comuni di cogne e Valnontey spegnere le luci
Il bi vac co Pol
Per svolgere l'escursione al money è consigliabile partire da cogne alle 8 circa. dopo aver attraversato gran parte della vallata il sentiero risale il versante destro della montagna, fino a un altopiano (2200 metri) dove sono spesso visibili dei camosci. il sentiero continua su una ripida cresta morenica, spesso anche scivolosa, fino al punto più critico del percorso: il passaggio con le catene. Questo passaggio consiste nel risalire una parete di circa 5 metri di altezza e abbastanza pendente rimanendo attaccati con le mani alle catene. Appena superato questo tratto si giunge al bivacco: costruito in mezza botte di lamiera dipinta in giallo. All'interno ci sono 6 posti comodi. il bivacco è circondato da strapiombi tre lati su quattro. di sera in particolare intorno al bivacco sono visibili camosci e marmotte. La vista è stupefacente: dietro al bivacco si vedono i ghiacciai del Money e delle Tre cime degli Apostoli, davanti si vedono i ghiacciai del Gran Paradiso e il Monte rosa. Per affrontare l'escursione ai bivacchi Pol e Grappein le cose si complicano: bisogna avere un allenamento fisico medio-alto e avere un equipaggiamento adatto. Si parte da cogne circa alle 7 del mattino. Bisogna percorrere a piedi l'intera Val di cogne, il sentiero a quel punto diventa più ripido e ci sono vari passaggi sporgenti e con corde fisse
delle case. in quel momento si ha la sensazione di essere un dominatore e al tempo stesso controllore di quelle case. E di notte cambia tutto. un tappeto di stelle si forma in cielo, sempre più fitto e più luminoso. E' emozionante fermarsi a pensare che quelle luci che vediamo sono state prodotte dalle stelle prima che noi nascessimo e che forse quelle stelle ora non ci sono più, ma la loro luce brilla ancora. Oppure, se la serata è di luna piena, si vedono meno stelle ma si vedono le montagne con un colore tra il grigio e il blu, e si sente il vicino Ghiacciaio della Tribolazione, situato vicino al bivacco Pol, “rumoreggiare” a causa dei pezzi di ghiaccio che si staccano. Tutto ciò nel totale silenzio della notte. Ed è ancor più bello svegliarsi il mattino dopo e guardare il ghiacciaio cambiato, con nuovi seracchi ma meno ghiaccio. Spesso nel pomeriggio capita di vedere in diretta lo staccamento del ghiaccio e la caduta a valle. il rumore del ghiaccio che cade frantuma le rocce e arriva in una conca verso valle fa rabbrividire tutti, perché fa capire la forza della montagna e della natura. Tutto questo per invogliare molte persone ad andare in questi luoghi che non tutti i Paesi del mondo offrono. Molti di voi, leggendo quest'articolo penseranno, “sono cose troppo estreme per me”, ma bisogna sempre provare nuove esperienze e poi... in ogni cosa c'è sempre una prima volta. 20
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Una Gior nata Speciale
NUALA OLIVEIRA Il lavoro e il talento del make up artist di
aDRiana SoaRES
Siamo arrivati alla ventesima uscita del concept "una giornata speciale" e questo è davvero un appuntamento speciale. abbiamo deciso di dedicarlo alla nostra make up artist, nuala oliveira. Senza di lei sarebbe quasi impossibile fare un buon lavoro. la fotografia di moda è il risultato della collaborazione di un team. il trucco l'hair styling, così come la scelta del look o brand, sono indispensabili per la riuscita di buoni scatti. Noi di GP Magazine insieme ad Adriana Soares dedichiamo questa uscita a lei. E, visto che siamo prossimi a capodanno, ne approfittiamo per avere qualche consiglio per il trucco, per una serata davvero speciale! Raccontaci di te: chi è nuala oliveira? “Sono brasiliana, moglie e mamma, passato da modella e ora makeup artist”. Come e quando è nata la tua passione per il makeup? “Quando mi truccavano, e qualche volta volevo fare da sola”. negli ultimi anni hai iniziato a curare il make-up e l’hair styling di molti personaggi del mondo dello spettacolo. Ci spieghi come studi il cambio d’immagine di una persona, quali sono le caratteristiche che ti spingono a dire “truccata così potrebbe stare meglio”? “cerco di capire come è fatta la persona che ho davanti e soprattutto quali cambiamenti vorrebbe, altrimenti diventerebbe tutto molto finto, anche un trucco acqua e sapone, 22 GP MAGAZINE
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se si andasse contro la natura delle persone”. Chi hai truccato? “raul Bova, Giusy Ferreri, Valentina Vezzali, Tania Zamparo,collin Firth, Ellen Pompeo, Gary dourdan, christiane Filangieri, daniele Luttazzi, isa Jaquinta, delfina delettrez, Massimiliano rosolino, Federica Pelegrini, Antonino cannavacciulo. Per citarne alcuni”. Quali consigli potresti dare a chi non dedica molto tempo al trucco ma vorrebbe ottenere lo stesso un buon risultato? “Prendersi cura della propria salute, dell'alimentazione e dell'idratazione, e soprattutto niente sole senza protezione, altrimenti anche il trucco sarebbe inutile”. Ci consigli tre prodotti make-up che non devono mai mancare nel beauty di una donna? “un ottimo mascara, stando attenti che non si asciughi, burro di cacao o lucida labbra e un fard o terra”. Hai dei modelli di riferimento? Qual è/quali sono la/e tua/e fonte/i d’ispirazione principale/i? “Mi piace vedere le sfilate, per conoscere le tendenze, ma mi diverto molto guardando in giro”. C’è un makeup artist che ammiri particolarmente? “Pat McGrath”. Cos’è la cosa ti piace di più del tuo lavoro? Quale invece non ti piace proprio? “Vedere la felicità negli occhi di chi ho truccato, soprattutto le spose, e le foto e gli spot pronti. Non mi piace rifare il trolley ogni volta che devo lavorare, perché cambia sempre il materiale che mi serve”. Cosa ti piace dell'esperienza del concept: "una
giornata speciale"? ormai siamo arrivati alla ventesima uscita! “Le persone che leggono si sentono speciali, perché si identificano con chi ė intervistato, ossia le persone normali”. la soddisfazione più gratificante ottenuta grazie al tuo mestiere? “Essere ringraziati dalle star, dagli allievi che hanno imparato tanto da me, anche soltanto con una lezione”. Quali suggerimenti daresti a qualcuno che intenda farsi strada nel settore del makeup? “Fare un corso e poi tanta pratica con tanti stage, perché non si smette mai di imparare a truccare, c'è sempre qualche prodotto nuovo”. Quali caratteristiche richiede il settore in un’aspirante makeup artist? “devi prima di tutto capire che si trucca un'altra persona, che non sarà mai come truccare se stessi... poi passione”. Se potessi creare un solo prodotto cosmetico, cosa sarebbe? “un mascara che davvero allungasse le ciglia per me!”. la notte di Capodanno si avvicina e la parola d’ordine per questa lunga serata è non passare inosservate. Qualche consiglio per un trucco last minute? “Ombretto in crema illuminante e bocca colore deciso ma opaco”. Progetti futuri e sogni nel cassetto? “Vivere nove mesi in Europa e tre in Brasile. E poi riuscire a fare beneficenza con il mio mestiere”. 24
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Calze di Seta di Madame G.
calzediseta.wordpress.com
SHOPPING NATALIZIO AD OGNUNO LA SUA CALZA il natale è alle porte. E madame G. ha tanti consigli da darvi per i regali da mettere sotto l'albero. iniziamo con gli amici.... Per i vostri amici freddolosi e pantofolai consiglio un bel paio di calzini di lana lunghi e a fantasia, vivaci e colorati, con l'antiscivolo.. così da poter camminare comodamente senza scarpe per casa durante i momenti di relax al riparo dal freddo. Ottimo regalo anche per i propri figli, nipoti o figli degli amici: calze e calzini con antiscivolo, magari con un modello a forma di animaletto o altro, in questo calzedonia ogni anno fa delle buone proposte. Se poi dovete fare un regalo a una teenager o una sedicenne le opzioni sono due: leggings o calze coprenti a fantasia. considerato che i leggings vanno molto di moda, ci tengo a consigliarli, a patto che sappiate scegliere la giusta fantasia e regalare sempre un accessorio di gusto. Sì al geometrico, fantasia pied de poule o ai fiori, che sono un must per questo inverno. Evitate l'etnico, vi prego! E nonostante vadano tanto di moda eviterei anche i leggings effetto strappo... a prima vista interessanti, ma inflazionati oramai. Se vogliamo puntare a un collant vi consiglio vivamente una serie di collant coprenti colorati con uno scaldamuscolo nero abbinato..che ben si adatta ad outfit
sportivi e sbarazzini e all'età delle nostre teenagers. Altra opzione sono i collant di lana, traforata, anche in colori chiari come un color naturale o un grigio melange, e se vogliamo divertirci puntate dritte su collant a pois o multicolor. Se poi volete essere sopra le righe,originali con stile puntate alle calze di altri brand come Le Flu Flu italy, Zohara o Marakita. Passiamo ora ai maschietti e andiamo alla ricerca di calzini da uomo..e non solo...sono riuscita a trovare calzini lunghi e corti nelle fantasie più svariate e delle diverse marche.. righe bicolor che giocano con le gradazioni di nuance o righe a contrasto (calzedonia), righe multicolor
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che al sol vederle mettono allegria (Gallo), mentre Philippe Matignon propone una serie di quadri e righe dai toni più classici, ma dai filati morbidi, fantasie e colori un po' diversi per essere originali con la Hue. Se poi volete essere alla moda e regalare anche qualcosa di originale e nuovo cercate qualcosa firmato chillipie o 1177. Pensiamo ora alle amiche e qui ci sono diverse categorie, sia di amiche che di calze.. Per le amiche fashion puntate su parigina o su leggings particolari, magari con inserti in ecopelle. Per le amiche romantiche calza a fiori o a pois. Per le amiche stravaganti una bella collezione di calzini e gambaletti colorati. Per le amiche freddolose collant in lana a coste o calzini di lana mohair colorati. Per le amiche sportive scaldamuscoli abbinati logicamente a un bel collant a contrasto. Per le amiche sexy: autoreggenti rosse o nere...ma particolari. Magari in pizzo, effetto reggicalze, con la riga... Per le amiche classiche: calza con la riga. Per le amiche creative: calze colorate o con le fantasie più impensabili. Per le amiche rotondette: calze (volendo anche versione curvy) nere coprenti ma con qualche dettaglio prezioso. Per le amiche innamorate: una calza autoreggente da sfoggiare per il suo lui... Per le amiche sempre arrabbiate: una calza spiritosa che la metta di buon umore, ma soprattutto calda. Mi pare di avervi detto tutto. A questo punto Buono Shopping!
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Una personal dresser con il talento di un designer
SILVIA BALDOFFEI Ha iniziato in un’accademia di moda dove ha imparato a disegnare figurini e dove ha studiato la storia del costume. Da lì la passione è cresciuta e il talento pure. Di recente ha realizzato un vero e proprio “gioiello” in ceramica: un lavabo di nome “luce”. Silvia, puoi spiegare ai nostri lettori cosa significa "personal dresser"? “La traduzione in italiano è costumista personale. il personal dresser è colui che si occupa della tua immagine, abito, accessori, capelli, trucco. il personal dresser può consigliarti uno shopping mirato e accurato, può curare il tuo guardaroba o renderti perfetto e speciale per un'occasione, per una serata...”. Che differenza c'è tra stilista e personal dresser? “La stilista disegna e crea, la personal dresser ti consiglia. quando la stilista è anche personal dresser ti veste con tutto il suo bagaglio di esperienze”. Come e quando hai capito che avevi talento in questo campo? “Non l' ho mai capito... lo lascio giudicare agli altri! Per me conta il sorriso della cliente soddisfatta ed il brivido che mi dà una mia creazione”. Qual è stata la tua formazione? “Ho iniziato con una semplice accademia di moda dove ho imparato a disegnare figurini di moda, studiare la storia del costume e la merceologia, diventando figurinista, proseguendo poi con la scuola per modellista, stilista, ricamo, e tanto altro. Ma non mi basta mai, vorrei sempre apprendere cose nuove”. l'esperienza professionale che ricorderai a lungo? “Valentino! Piazza Mignanelli, roma... non dimenticherò mai la grande emozione che provai, toccare con mano la vera Alta Moda made in italy. Non è solo un'esperienza professionale bensì una grande fortuna”. 30 GP MAGAZINE
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E' vero che hai avuto un atelier di tua proprietà dove realizzavi abiti su misura? ne possiamo parlare? “Sì, inaugurato il 6 giugno 1998. Ad oggi lo uso soltanto come piede a terra o per ricevere esclusivamente su appuntamento, rendendomi così disponibile per clienti a domicilio o per collaborazioni esterne. il mio atelier è piccolo ma accogliente, pieno di tessuti particolari, sete, pizzi e sogni da realizzare”. ti è mai capitata una richiesta strana o stravagante che ricordi? “considerando che per me la normalità non esiste, posso citare una sposa viola, era fantastica forse stravagante. Ma ricorderò sempre la cosa che non ho voluto realizzare, un cappotto color albicocca con le maniche raglan uguale a quello che si era cucita la sua amica... lì mi son concessa il lusso di dire no”. nel campo della sartoria, secondo la tua esperienza sono più esigenti gli uomini o le donne? “Gli uomini! Gli uomini che vogliono il capo sartoriale sono molto esigenti. Le donne a volte esigenti spesso si affidano e si fidano di più”. La moda italiana è da sempre considerata la "numero uno" al mondo. Secondo te perché i maggiori ta-
lenti sono nati e nascono qui? “Secondo me i talenti possono nascere ovunque ma in italia abbiamo la materia prima che un talento può usare, abbiamo tessuti di qualità e la sartorialità”. Cosa vuol dire vestirsi bene? “Vuol dire semplicità e cura dei dettagli, vuol dire essere se stessi e trasmettere armonia, senza seguire mode estreme o caricarsi di eccessi inutili”. il personaggio al mondo più elegante, secondo te? “il signor Valentino, che è sempre impeccabile nel vestire e nel saper indossare a differenza di re Giorgio che, pur essendo il mio preferito, si ostina ad indossare spesso quella sua t-shirt”. Recentemente seguendo il tuo lavoro di designer hai realizzato "luce", un lavabo unico nel suo genere. un gioiello della ceramica. ne vogliamo parlare? “Luce è un lavabo in ceramica per il bagno che ho ideato dopo la mia permanenza a Londra, spinta dal fatto che io nasco a civita castellana, cittadina famosa nel mondo per le ceramiche da bagno. ho voluto creare questo gioiello perché ad oggi non esiste un lavabo simile sul mercato, è la riproduzione esatta di un diamante. 31
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E non è stato facile realizzarlo”. Hai progetti in cantiere o di prossima realizzazione? “capi unici fatti a mano pronti e non su misura, per vestire le clienti che scelgono me quando non c'è il tempo per il su misura e realizzare qualche abito molto couture cper appagare la mia voglia di creare, per servizi fotografici, per il mio nuovo sito www.silviabaldoffei.it e per GP Magazine perché no?”.
Luce: la nuova creazione di Silvia Baldoffei
LO STUDIO DELLO PSICOLOGO
“La paura bussò alla por ta, il corag gio andò ad aprir e e non c'era più nessuno" - Martin Luther King
ATTACCHI DI PANICO A curA dEL dOTTOr Flavio CanniStRà fermi che non sei in grado e che quella situazione è effettivamente spaventosa, terribile e troppo grande per te. E sebbene l'evitamento sia un tentativo di soluzione che lì per lì funziona (evitando la situazione ansiogena ovviamente non provi paura), un evitamento ripetuto nel tempo getta un'ombra sulle tue capacità e fa sobbalzare il cuore tutte le volte che quell'ombra ti passa davanti. un'altra tentata soluzione è quella di chiedere l'aiuto di chi si ha attorno. È comprensibile che di fronte a una paura paralizzante si voglia il sostegno e l'aiuto materiale di qualcuno (o qualcosa, come il farmaco) per affrontare determinate situazioni il problema, però, è che ogni volta che ricevi l'aiuto di qualcuno questo gesto da un lato ti conferma che quella persona ti vuole bene e ti sostiene, ma dall'altro ti comunica che da solo non sei capace: un'insidiosa conferma che quel problema, da solo, non
Gli attacchi di panico sono uno dei disturbi psicologici più diffusi. rientrano all'interno dei disturbi d'ansia, poiché molti dei sintomi sono appunto di natura ansiosa: il cuore che galoppa, mani e fronte che non smettono di sudare, vertigini, tremori, fitte allo stomaco... Questo è anche il motivo per cui chi soffre di attacchi di panico la maggior parte delle volte si rivolge al medico: tutto farebbe pensare a un infarto o a qualche terribile malattia fisica. E invece no. Nonostante gli ansiolitici (gli psicofarmaci per l'ansia) siano tra i farmaci più venduti in farmacia e nelle erboristerie, il problema è principalmente di ordine psicologico. Tanto che a tutti i sintomi di cui sopra si associa quasi sempre un'intensa paura di morire o di perdere il controllo e impazzire. Quest'ultima, in particolare, sembra essere la più frequente del momento: d'altronde viviamo in una società altamente controllante e controllata, dove tenere a bada emozioni e reazioni è "normale", se non addirittura incoraggiato. il miglior modo per sconfiggere gli attacchi di panico è affrontarli: la paura evitata diventa terrore, mentre la paura guardata in faccia si trasforma in coraggio. Buoni approcci terapeutici, come quello strategico, riescono a far superare alla persona gli attacchi di panico in poche sedute – in media sette. Secondo gli studi del Mental research institute di Palo Alto (california), certi problemi sono creati e mantenuti da ciò che facciamo spontaneamente per contrastarli: in gergo si parla di “tentate soluzioni disfunzionali”, cioè tutti quei tentativi di risolvere il problema che, però, non fanno altro che mantenerlo di più. Ad esempio, chi soffre per gli attacchi di panico spesso evita tutta una serie di situazioni che potrebbero scatenarli: non esce, non prende l'ascensore o i mezzi pubblici, non va in determinati luoghi... Evita, anche se dovrebbe evitare di evitare, perché ogni volta che eviti una situazione per paura ti con-
puoi risolverlo. infine, chi soffre di attacchi di panico spesso tenta di controllare le proprie reazioni fisiologiche: calmare il cuore, prendere grandi respiri... Tuttavia, voler controllare reazioni che di per sé sono spontanee è un paradosso e non farà altro che farle impazzire. Puoi fare una prova: tieni il conto dei tuoi battiti cardiaci per un po', dopodiché cerca di controllarne volontariamente il ritmo. il risultato sarà che il cuore farà quello che preferisce e magari sobbalzerà anche incontrollato, sfuggendo a qualunque forma di coercizione razionale. Gli attacchi di panico sono un problema diffuso e invalidante, perché di fronte alla paura è difficile fare qualunque cosa – e spesso chi ne soffre passa il tempo chiedendosi con angoscia quando arriverà il prossimo attacco. Per fortuna la maggior parte delle volte sono anche risolvibili con poche sedute e con tecniche studiate e messe a punto da psicologi e psicoterapeuti, senza l'ausilio dei farmaci (al contrario di quello che viene comunemente detto), per poterne uscire velocemente e una volta per tutte.
Dott. Flavio Cannistrà, psicologo, specialista in Terapia Breve Strategica. Riceve presso gli studi di psicologia a monterotondo in via l. Gagliardi 34/a, e a Roma in via Corvisieri 17. leggi i suoi articoli su www.lostudiodellopsicologo.it o contattalo per un appuntamento al 340.95.488.35 32 GP MAGAZINE
EROS
Un sondag gio sor pr endente
RICCO E BELLO? NO, MEGLIO SE SPOSATO Chi l’ha detto che la fede al dito tiene lontane le tentazioni! Da un sondaggio effettuato da un noto sito di incontri, emerge che il 43 per cento delle donne sognerebbe di conquistare un uomo sposato. chi l’avrebbe mai detto che un piccolo anello d’oro potesse far inclinare così tanto l’ago della bilancia delle donne in cerca di un amante! Eppure, da un sondaggio condotto da un portale specializzato in incontri, emerge che, alla vista della fede, le donne partono all’attacco e finché non hanno conquistato l’uomo sposato non demordono. “La fede è un sintomo di garanzia – spiega Alex Fantini, fondatore del portale in questione – in quanto, soprattutto passata la quarantina, chi è rimasto single potrebbe essere uno scapolone incallito o un uomo non predisposto alle relazioni con l’altro sesso”. Ecco perché, il 53 per cento delle donne afferma di scegliere la propria preda proprio perché indossa l’anello nuziale. incuranti del fatto che gli uomini abbiano potuto, con questo gesto, giurare fedeltà alle pro-
prie mogli, le donne partono all’attacco per conquistare la preda più difficile: l’uomo sposato. La riuscita ha il sapore della vittoria, e le donne amano riuscire ad infrangere i loro limiti portandosi al di là del lecito e al di là delle convenzioni. “dopotutto, le ragazze sono sempre molto competitive, fin da piccole – spiega Alex Fantini – e non deve stupire se anche da adulte mirino a rubare il marito di un’altra, fosse anche solo per il piacere di una scappatella, senza farlo diventare un amante fisso né tantomeno un partner”. infatti, le donne che mirano alla fede, non cercano poi un partner con cui sostituire il marito ma, più semplicemente, hanno sete di conquista e di trasgressione. Poi, se alcune donne scelgono l’uomo in base all’anello che indossa all’anulare della mano sinistra, altre 34 GP MAGAZINE
(esattamente il 25 per cento del campione) vanno a caccia dell’eleganza nel vestire. Giacca e cravatta sono segnale di un lavoro ben retribuito e l’eleganza rappresenta una qualità imprescindibile; inoltre l’uomo con la cravatta sarà sicuramente sottoposto a orari di lavoro stressanti, con improvvise riunioni serali… “Ecco quindi che l’impegno lavorativo inaspettato coprirà le scappatelle con l’amante – spiega Alex Fantini – così che il rischio di essere scoperto si ridurrà a zero”. infine, il 22% delle donne mirerà a conquistare l’uomo palestrato. i muscoli non sono mai disdegnati dalle donne italiane le quali, rispondendo al sondaggio di incontri-Extraconiugali.com, ammettono di apprezzare l’uomo virile che tiene al suo aspetto fisico. “dopotutto, in questi casi, la componente fisica è fondamentale”, conclude Fantini.
la spina calcaneare: sintomi, rimedi e prevenzione Che cos'è la spina calcaneare? “Si intende per spina calcaneare lo sperone osseo che si crea in due zone del calcagno, la più classica è la sotto calcaneare ma esiste anche una retro calcaneare che coinvolge il tendine di Achille”. Quali sono i fattori che possono "favorire" la sua insorgenza? “il più comune fattore di insorgenza è il sovraccarico funzionale che può dipendere dal sovrappeso, dal superallenamento ma anche da uso di scarpe sbagliate o corsa ripetuta su terreni duri”. Gli sportivi sono i più esposti a questo rischio? “Proprio per le caratteristiche che abbiamo appena indicato soprattutto i runners,t ra gli sportvi, sono tra i più colpiti”. Si può prevenire? E con quali accorgimenti? “La prevenzione è molto difficile perché in realtà l'insorgenza dei sintomi è alquanto subdola e progressiva e, spesso, si sottovalutano i piccoli segni iniziali e ci si rivolge al medico a sintomatologia conclamata. La prevenzione si basa essenzialmente sulla attenzione ai terreni su cui correre, alla scelta delle scarpe, sia di tutti i giorni che le sportive e naturalmente sulla attenzione al peso corporeo che alla lunga è anche esso un fattore determinante”. Quali sono i sintomi della spina calcaneare? “il più classico dei sintomi della spina calcaneare è il dolore che coinvolge i muscoli della fascia plantare, quindi che si irradia dal calcagno al metatarso causando, nei casi più gravi vera e propria zoppia. una delle più comuni manifestazioni che i pazienti riferiscono è la difficoltà ad appoggiare il piede in terra la mattina appena svegli”. Cosa fare ai primi sintomi? “rivolgersi tempestivamente al proprio medico perché, come detto, si tratta di una patologia subdola e quindi non va lasciato il tempo di diventare cronica. intanto almeno l'utilizzo di una talloniera in silicone può aiutare”. in che modo si può intervenire in maniera risolutiva per risolvere il problema? “Esistono vari tipi di terapia che si possono utilizzare per
la risoluzione della patologia, non si hanno grandi risultati con i farmaci, ma di solito è la fisioterapia l'arma più efficace. Nello specifico funzionano bene la tecar associata al laser Yag ma talvolta sono le onde d'urto ad essere risolutive. Nei casi più gravi si può ricorrere alle infiltrazioni di cortisone (mai più di tre) o addirittura alla soluzione chirurgica che consiste nello sganciare i tendini dei muscoli della fascia plantare e smussare la spina con un apposito strumento”. la persona che soffre di spina calcaneare può continuare a fare "running"? “in realtà, ahimè per i pazienti più esigenti, il riposo è parte fondamentale della terapia che, come detto, spesso dipende da overruse. L'uso di plantari sportivi appositi, magari associati al taping, talora consente la ripresa degli allenamenti in modo graduale”.
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Dott. Fernando Celanetti tecnica “all on Four” nello studio medico dentistico del dott. Fernando Celanetti, i denti di un’arcata con soli quattro impianti, in anestesia generale e a costi veramente contenuti. Dott. Fernando Celanetti ci illustra questa nuova tecnica? Ormai non si può definire “nuova” perché esiste già da diversi anni, tuttavia, è stata molto perfezionata. a chi si rivolge? E’ rivolta a tutti quei pazienti che per numerose cause, quali piorrea, traumi, carie, mal funzioni, scarsa igiene, hanno perduto tutti gli elementi dentali su una o due arcate oppure sono costretti per elevata mobilità o per alta compromissione ad estrarli tutti. in che cosa consiste? consiste nel posizionamento nella stessa arcata di quattro impianti che verranno messi tutti nella stessa seduta e reggeranno tutti i denti dell’arcata. il paziente uscirà dallo studio direttamente con i denti, senza nessun disagio. Questa tecnica è dolorosa? E’ assolutamente indolore, anche perché i pazienti più ansiosi per una maggiore tranquillità potranno essere sottoposti ad un’anestesia generale, e al loro risveglio, potranno apprezzare ed essere felici di riacquistare il loro sorriso mostrando una nuova dentatura. i costi sono elevati? i costi del lavoro finito sono molti limitati rispetto a quelli di un tempo e soprattutto in rapporto ai benefici apportati ai pazienti ormai a disagio per una situazione diventata insostenibile sia per l’incapacità di mangiare che per quella ugualmente importante di sorridere in pubblico.
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SALUTE & BENESSERE
LA TERAPIA NUTRIZIONALE TOTALE CONTRO LE MALATTIE
LE DIFESE DEL NOSTRO CORPO molti ricercatori nello studiare le cause che generano il cancro hanno scoperto che il nostro corpo possiede una propria normale linea di difesa contro la formazione e la proliferazione delle cellule maligne, e sono stati anche in grado di descrivere in modo preciso in quale modo funziona questo meccanismo. Tratto da Alive and Well del dottor Philip Binzel Gli enzimi in prima linea di difesa, i nitrilosidi in seconda linea. Molti ricercatori nello studiare le cause che generano il cancro hanno scoperto che il nostro corpo possiede una propria normale linea di difesa contro la formazione e la proliferazione delle cellule maligne, e sono stati anche in grado di descrivere in modo preciso in quale modo funziona questo meccanismo. Questi ricercatori scoprirono che le cellule cancerogene sono rivestite di una membrana proteica, e che era questa membrana proteica che impediva alle normali difese del corpo di arrivare fino alle cellule maligne. Scoprirono che – se si riesce a dissolvere questa membrana – i leucociti (globuli bianchi, che costituiscono la normale linea difensiva del nostro sistema immunitario) sono in grado di distruggere le cellule maligne. Hanno scoperto che ci sono due sostanze che sono in grado di dissolvere facilmente questa membrana che protegge le cellule maligne, e queste sono gli enzimi Tripsina e chimotripsina. Questi enzimi sono secreti dal Pancreas. Gli enzimi tripsina e Chimotripsina, quindi formano la prima linea di difesa contro il cancro. cos’è un enzima? un enzima è un catalizzatore biologico. cos’è un catalizzatore? Tornando indietro alla chimica studiata nelle scuole superiori, si può ricordare quale è la definizione di “catalizzatore”: un catalizzatore è una sostanza che causa una reazione chimica, senza prendere parte alla reazione chimica stessa. Nel nostro corpo ci sono innumerevoli enzimi, i quali sono responsabili di centinaia di reazioni chimiche che devono occorrere affinchè il corpo funzioni al meglio.
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SALUTE & BENESSERE la seconda linea di difesa: i nitrilosidi Oltre allo scoprire che gli enzimi Tripsina e chimotripsina formano la prima linea di difesa contro il cancro, il dottor Ernst Krebs Jr ed altri scoprirono che il nostro corpo ha una seconda linea di difesa contro questa malattia, formata da un gruppo di sostanze chiamate “nitrilosidi”. Le cellule maligne hanno in sé un enzima chiamato Beta-glucosidasi che – quando entra in contatto con i nitrilosidi – li converte in due molecole di glucosio, una molecola di benzaldeide, ed una molecola di acido cianidrico (HcN). Originariamente si credeva che solo l’acido cianidrico fosse tossico per le cellule maligne, ma prove recenti hanno dimostrato che, mentre l’acido cianidrico può esercitare qualche effetto tossico, è la benzaldeide che risulta essere estremamente tossica per le cellule maligne. Quello che è estremamente significativo riguardo a questa reazione, e che si tratta di una reazione selettiva. infatti solo le cellule maligne contengono l’enzima Beta-glucosidasi, e così la Benzaldeide e l’acido cianidrico vengono rilasciati solo in presenza di cellule tumorali. Le cellule normali contengono invece in gran quantità l’enzima rodanese, che converte i nitrilosidi in cibo per il corpo. i ricercatori hanno scoperto che tutti noi probabilmente abbiamo formazioni maligne diverse volte nella nostra vita. Ma se le nostre difese immunitarie funzionano bene, è il copro stesso che uccide le cellule cancerogene, e noi non verremo mai neanche a conoscenza di quanto è accaduto. Ma se c’è una rottura nel meccanismo di difesa quando le cellule maligne si formano, non c’è nulla che possa prevenirne la proliferazione, quindi presto ci sarà un tumore nel nostro corpo. che cosa può causare – tra l’altro – questa rottura nel meccanismo di difesa del nostro corpo? Supponete di essere una persona che mangia grandi quantità di proteine animali: per digerirle occorre una gran quantità degli enzimi Tripsina e chimotripsina. E’ possibile che voi, allora, stiate usando tutta – o quasi tutta – la quantità a voi disponibile di enzimi pancreatici al fine di digerire queste proteine, e che non ne rimanga affatto per innescare le altre reazioni chimiche del corpo. in questo modo, voi avrete perso la vostra prima linea di difesa. Supponete ancora di essere una persona che ha una dieta bassa o nulla in contenuto di nitrilosidi. Questo è molto probabile, la dieta comune né è quasi del tutto mancante oggi. il miglio, il grano saraceno alto in contenuto di nitrilosidi, è stato largamente sostituito dal grano, che non contiene nitrilosidi. Perciò, diventerete una persona che ha perso la prima linea di difesa naturale contro il cancro a causa di una dieta ad alto contenuto di proteine animali, e che non ha neppure la seconda linea di difesa a causa di un’alimentazione priva o povera di nitrilosidi. A questo punto le cellule maligne potrebbero fare la loro apparizione, ma non ci sarà nulla che possa arrestarne la crescita. il risultato? un tumore! A questo punto – come ha detto il dottor Krebs, voi potrete rimuovere il tumore… Ma se non correggerete il difetto nel tuo meccanismo di difesa, il tumore tornerà di nuovo.
Ristabilire le due linee di difesa ciò significa che voi dovete drasticamente ridurre l’apporto di proteine animali e rimpiazzarle con proteine vegetali. Le proteine vegetali richiedono una minima quantità di enzimi pancreatici per essere digerite. in questo modo, avrete ancora abbastanza Tripsina e chimotripsina, e la vostra prima linea di difesa sarà pronta ad attaccare la membrana proteica delle cellule maligne in formazione. ugualmente, dovete restaurare la seconda linea di difesa assumendo una quantità adeguata di nitrilosidi. ci sono almeno 1500 cibi che contengono nitrilosidi, ma i ricercatori hanno scoperto che il modo più rapido per elevare il livello di nitrilosidi è quello di assumere Laetrile (Amigdalina/vitamina B17). i ricercatori non hanno mai proclamato il Laetrile quale “medicina miracolosa”, né “cura per il cancro”, ma lo descrivono solo come concentrato di nitrilosidi, in gradi di ristabilire rapidamente la seconda linea di difesa del corpo contro il cancro. il cancro, una malattia causata da molte variabili La cosa che mi ha maggiormente impressionato nella lettura del vasto materiale a disposizione su questo argomento, è che tutti questi ricercatori insistono sul punto che il cancro è una malattia causata da una grande varietà di fattori. uno dei problemi che si presentano maggiormente con quelli di noi che praticano la professione medica, è che siamo soliti guardare ad una malattia metabolica (una malattia che si manifesta all’interno del corpo, come il diabete, lo scorbuto, l’anemia perniciosa, la pellagra, il cancro) come una malattia ad un’unica variabile. Ad esempio, nel diabete, l’unica deficienza è l’insulina; nello scorbuto è la vitamina c; nell’anemia perniciosa è la vitamina B12. invece, il cancro è una malattia metabolica a più variabili. Questi ricercatori hanno dimostrato che ci possono essere un numero variabile di deficienze nei pazienti malati di cancro. Questo – dicono – non significa che tutti i malati di cancro abbiano tutte queste deficienze, ma che ogni malato di cancro potrebbe averne 6, 8, 10 di queste. Hanno scoperto, per esempio, che lo zinco è l’agente trasportatore dei nitrilosidi, e che si può somministrare Laetrile fino a farlo uscire dalle orecchie del paziente, ma se non ha un livello sufficiente di zinco, il Laetrile non potrà penetrare nei tessuti del corpo. Hanno anche scoperto che nel corpo non accade alcuna guarigione all’interno del corpo se non è presente una giusta quantità di vitamina c. Hanno scoperto che il manganese, il magnesio, il selenio, la vitamina B, la vitamina A, ecc., tutti giocano un ruolo importante nel mantenimento delle naturali difese del corpo. Quello su cui insistono particolarmente questi ricercatori è che se non si correggono tutte queste carenze, non sarà possibile aiutare i pazienti in modo efficace. Per questo parlano di programma di nutrizione completa (Total Nutritional Program), un programma che consiste di dieta, vitamine, minerali, enzimi e Vit. B17 (Amigdalina). Per informazioni associazione benessere alcalino via Ciro menotti, 20 villanova di Guidonia (Roma) tel. 0774.554670 - Cell. 373.8608649 Facebook: assoc Punto benessere alcalino
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GUSTO
La storia di Cesidio D’Alessandro
LA PIZZELLA “ZAZZARETTA” Come sopravvivere alla crisi di
insieme a sua moglie Giulia Di Cioccio, Cesidio D’alessandro, 40 anni compiuti il 19 dicembre scorso, commerciante e papà, gira l’italia per vendere, a bordo di un carretto ambulante a forma di ovetto richiudibile, il dolce tipico abruzzese: le pizzelle. La ricetta di sua madre e prima ancora di sua nonna ha segnato l’inizio di un nuovo lavoro, quando è stato costretto dalla crisi economica a chiudere la sua attività commerciale. L’abbiamo intervistato per conoscere non soltanto quello che si è rivelato essere un fortunato rimedio anti-crisi, ma per raccontare la storia che accomuna oggi tutti i commercianti italiani: l’abbassamento della saracinesca. Perché si lascia tutto? L’abbiamo chiesto a cesidio d’Alessandro nel suo paese, Pratola Peligna, dove è conosciuto da tutti con il nomignolo di “Zazzaretta”. Dove e quando sei nato? “Sono nato a Popoli, in provincia di Pescara, il 19 dicembre del 1974, ebbene sì ho 40 anni”. tu sei sposato con Giulia e avete un bambino. Compiere delle scelte
luCia CiRillo
quando si ha una famiglia è ancora più difficile di quando si vive da soli. il tuo lavoro è cambiato, un giorno sei stato costretto a mettere da parte tutti i tuoi progetti per creare ed elaborare un qualcosa di nuovo e che non avevi mai fatto. Ci racconti la tua storia? “Sì. Sono cresciuto nel ristorante dei miei genitori a Pratola Peligna con le mie due sorelle, l’attività di famiglia è sempre andata molto bene perché siamo persone molto precise e che nella vita pensano sempre a lavorare con amore e responsabilità, proprio per questo con le mie due sorelle dopo che i miei genitori sono andati in pensione abbiamo deciso di rilevare la struttura e di aprire una pizzeria”. Quanto è durata l’attività? “cinque anni. Mi piaceva tanto anche perché era il continuare, anche se in modo diverso, la tradizioni di famiglia: quando hai il lavoro e quel lavoro ti permette di vivere ogni giorno i tuoi affetti bhe non c’è nulla alla pari, non c’è cosa migliore nella vita che lavorare in famiglia”. Come si chiamava la pizzeria? “Stile libero”. Come mai? “Beh, quando cresci e impari nell’attività di famiglia e poi crei qualcosa di 45 GP MAGAZINE
tuo hai sempre un po di timore nel pensare 'cucinerò allo stesso modo?' 'i piatti saranno buoni lo stesso?' Quindi mi son detto: chiamerò la pizzeria 'stile libero', così anche se sbaglio i piatti non c’è problema, anzi daremo spazio all’inventiva e alle nuove ricette”. Che cosa è successo poi? “Mi sono reso conto che i soldi che rimanevano per me a fine mese e quindi per mia moglie e mio figlio, erano poco o più dello stipendio di un operaio anche se io fatturavo trecento mila euro all’anno. il mio lavoro, i miei sacrifici non erano proporzionali a quanto potevo portarmi a casa”. E quindi hai chiuso l’attività. Perché hai mollato tutto? “Ho mollato tutto perché ogni anno aumentavano le tasse, aumentava la corrente, l’acqua. La Finanza trovava ogni minimo appiglio per ogni verbale e quindi non c’è l'ho fatta più come lavoratore, ma soprattutto come uomo. in comune accordo con le mie sorelle abbiamo chiuso l’attività. una di loro ha fatto il concorso pubblico come insegnante ed ora per fortuna insegna”. invece tu sei diventato ambulante con il carretto a forma di ovetto, che si è rilevato vincente tanto che la “pizzella zazzaretta” è diventata un tormentone anche raccontato dalla
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© Foto Gabriele Scipione
stampa. Com’ è iniziato tutto? Facevi già le pizzelle? “in Abruzzo tutti fanno le pizzelle. La pizzella è il dolce delle occasioni importanti al pari del confetto, anche se oggi a Pratola Peligna, le fanno tutti in casa quasi quotidianamente; ognuno ha la propria ricetta ereditata dalla famiglia. La mia ricetta è presa in prestito da mia madre che a sua volta l’aveva presa in prestito da mia nonna”. Quando faceva le pizzelle tua nonna? “Mia nonna faceva le pizzelle appena c’era una festa in famiglia, battesimi, comunioni e matrimoni”. Ci confidi la ricetta di tua nonna? “Gli ingredienti sono molto semplici, lo strutto, le uova, farina, vanillina e olio extra vergine d’oliva. Ovviamente gli ingredienti sono freschi e selezionati”. E’ una ricetta semplice, allora dov’è il segreto? nelle quantità presumo … “Esattamente, su quello non posso aggiungere altro, segreti di famiglia”. (ride) Come si fa una buona pizzella? “Fare una buona pizzella non è proprio il frutto di tanta passione, ma è il risultato di altro: ci vuole un po di tatto ed ecco fatto”. Come vengono preparate? “Sono cotte su un arnese che si chiama il ferro, una piastra dove ci sono due superfici disegnate. ci metto sopra la pasta fresca, attendo un minuto e la pizzella è pronta, spruzzata di cioccolato per chi vuole, e zucchero a velo”. ti ricordi il momento in cui ti sei detto: ora faccio le pizzelle? “Sì, era un periodo particolare e triste della mia vita, mia madre combatteva contro il cancro e questo la portava a stare più tempo a casa. Stando a casa e non riuscendo a stare ferma, faceva sempre le pizzelle. cosi un giorno le ho detto: mamma farò le pizzelle e le venderò in giro. Mia madre in dialetto mi diceva sempre con tono scherzoso che nessuno le avrebbe comprate perché a Pratola le mangiano quasi ogni
giorno. E’ successo il contrario: ora insieme a mia moglie Giulia vendo le pizzelle in tutta italia e ho iniziato dai festeggiamenti della Madonna della Libera che si svolge la prima settimana di maggio a Pratola dove arrivano da tutto il mondo e mi ha portato fortuna”. Com’è nata l’idea che chiosco a forma di ovetto? “Andai a lavorare in Germania con un mio amico e vedevo sempre chioschetti a forma di ovetto, anche in italia c’è ne sono, ma vederli sempre in Germania in quel determinato periodo poi per me rappresentò un segno, cosi rientrato in italia sono andato subito da un artigiano, mi sono fatto realizzare e confezionare il chioschetto a forma di ovetto. Ho iniziato a girare per un paio di città e mi è andata bene, anche perché ho avuto l’intuizione di elaborare non la solita pizzella abruzzese ma di creare la pizzella zazzaretta a cui ho dato il mio soprannome. della pizzella tipica abruzzese cambia la forma. A Pratola si fanno a forma del numero otto, io invece le faccio tonde e con un bastoncino che permette di rendere la pizzella un lecca lecca, da mangiare più facilmente”. tua nonna faceva le pizzelle nelle occasioni speciali proprio come si fanno i confetti: la pizzella ha avuto per te lo stesso valore di un confetto, ha inaugurato con successo e felicità un nuovo periodo della tua vita, dimmi la verità, te l’avresti mai aspettato? “No, è stata una sfida, è stata la necessità di sopravvivere, di pensare: come faccio a guadagnare due euro da ogni persona che viene nel mio chiosco ambulante, cosa posso dare loro in cambio per due euro? E la risposta era a casa, sul tavolo dove mia mamma batteva uova e farina, nei ricordi della mia infanzia, dove mia nonna mi chiama ancora per mangiare la pizzella”. Cesidio è stato invitato da Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore del Social World Film Festival, dal 1 al 9 giugno a Vico Equense a far parte dell’evento con la sua attività ambulante, per la gioia degli attori e delle attrici che prenderanno parte al Festival, “zazzaretta” arriverà anche a Napoli. 46
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FABIO CAMPOLI E IL CIRCOLO DEI BUONGUSTAI
NEL MESE DEL BUON AUSPICIO di
Fabio CamPoli
Con l’arrivo del mese di dicembre, è consuetudine che ciascuno di noi inizi, con sacralità innata e spesso indipendente dal credo religioso, la messa in atto di un vero e proprio “rituale”, che annualmente ama ripetersi e trova il suo apice nella notte del Capodanno. il mese più colorato e ricco di luci è di per sé grande invito alla preparazione del “convivio” natalizio: con il clima che si raffredda sempre più e richiama la voglia di calore e risate tra le mura domestiche, anche la scelta di regali e addobbi natalizi è diventata ormai un piacere irrinunciabile, grazie sia alla tradizione degli imperdibili mercatini natalizi che contraddistinguono ogni regione, sia alla globalizzazione, che ha portato alla disponibilità dei prodotti più strani, provenienti da tutto il mondo, per chi volesse assicurarsi regali ed arredi sempre più originali e personalizzati per il periodo natalizio. da alcune ricerche, emerge che, antropologicamente parlando, lo scambio dei regali abbia da sempre assunto grande significato, in quanto gesto volto a sottolineare il tipo di relazione che intercorre tra le persone. La parola “regalare” ad esempio ha un'origine complessa: da un lato le parole “rex” e “gala”, che stanno proprio 48 GP MAGAZINE
GUSTO per “vivere da re”, “fare festa come si conviene ad un re”, come dimostrazione di opulenza, dall’altro, potrebbe derivare anche da “regalia” , termine che identificava, anticamente, i diritti spettanti al re di cui egli poteva fare concessione ai suoi sottoposti per ricompensa di altri servigi. contrariamente a quanto si possa pensare, lo scambio di pacchetti dono a Natale non è un'usanza moderna ma, anzi, ha origini molto antiche. Si narra, infatti, che fu romolo ad istituire questo costume tra i romani, dopo aver ricevuto un fascio di ramoscelli colto sul monte Velia. da allora, il farsi regali a vicenda accompagnò il popolo di roma durante le festività più importanti, tra cui spiccano i Saturnalia (nell'ultima metà di dicembre), in cui si celebrava il dio Saturno. Fare un regalo si conferma dunque un invito e augurio a stare bene. E da tradizione popolare, in tempo di Natale, per buon auspicio, sarebbe consigliabile anche il consumo di una serie di alimenti, che per motivi antichi e reconditi, si dice portino fortuna, ricchezza, prosperità. in questo nostro breve viaggio divulgativo sulle origini dei veri e propri “modi di fare” italiani, vogliamo partire dalle lenticchie, le cui “magiche virtù” saranno certamente nate dalla somiglianza del legume
a piccole monetine. in Val d’Aosta e nelle Marche, ad esempio, sono augurali gli acini d’uva (se ne mangiano 12 allo scoccare della mezzanotte del capodanno). in altre località italiane è lo stesso per l’uva passa. chicchi fortunati anche in Toscana, umbria e romagna, ma è la volta del rosso melograno, che si tinge di auguri anche nella sfera della fedeltà coniugale. La fortuna a tavola, come abbiamo già potuto intuire, passa anche per i numeri! in Abruzzo è d’uso mangiare, in tempo natalizio, 7 minestre fatte con 7 legumi diversi, ancora perché portino ricchezza. così come in calabria, dove sono importanti 13 pietanze diverse al cenone di Natale, non di più ma non di meno! E anche in Francia ricchezza e prosperità passano per il numero 13, dovendo nutrirsi di un numero tale di frutta secca differente nel corso dell’ultima giornata dell’anno. infine, in Giappone è tradizione riunirsi a bere insieme sakè prima dello scoccare del giorno della festa. Nella speranza di aver allietato la vostra lettura e il vostro futuro capodanno con la semplicità della ricerca delle tradizioni, vi proponiamo una ricetta dello chef Fabio campoli che sarà certo successo sulle vostre tavole.
Reale di vitello al vino r osso Brasato di carne di vitello cotto lentamente nel vino rosso Ingredienti per un pezzo di carne: Reale di vitello, 1,5 kg Sedano, 200g Carote, 200g Cipolla, 200g Vino rosso giovane, 1 bottiglia Sale fino, q.b. Olio di semi di girasole per la rosolatura. Esecuzione: Legate la carne non troppo stretta, solo per darle forma, e conditela con il sale, massaggiandola. Mettete in una pentola l’olio di semi e fatevi cuocere la carne a fuoco vivo con il coperchio per 15 minuti circa. Girate la carne di frequente per farla rosolare in modo massiccio e omogeneo. Scolate dalla pentola l’olio della rosolatura, aggiungete le verdure a pezzettoni e fate rosolare ancora. Aggiungete il vino e lasciate cuocere il tutto. Quando il vino è quasi evaporato del tutto, aggiungete acqua fino a coprire la carne. Fate cuocere il brasato per 3-4 ore circa a fuoco molto dolce. Appena pronto, lasciarlo freddare nel suo stesso liquido di cottura e conservarlo nel liquido anche dopo l’utilizzo, per evitare che si secchi. Servire ben caldo coperto con un mestolino del fondo di cottura e accompagnato da un contorno di patate arrosto.
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LIBRI
Un libr o particolar e e intenso
IL VIAGGIO DI ORIETTA di
Pochi eletti durante la vita terrena si trovano ad assistere a fenomeni definiti paranormali. intorno a questo argomento così delicato, lo scetticismo regna sovrano. Solo quando si farà un certo tipo di esperienze, allora si potrà dare ragione a chi si trova a raccontare episodi molto particolari. E’ il caso di una comune infermiera cinquantacinquenne della provincia di Gorizia che si è ritrovata a scrivere un libro al riguardo. Orietta Bosch, questo il suo nome, qualche anno fa ha perso a causa di un incidente la persona più importante della sua vita, il figlio. dopo uno straziante dolore e un’esperienza del tutto singolare, adesso guarda la vita sotto un’altra ottica. orietta, lei svolge l’attività di infermiera. il fatto che qualcuno le ha dato dei messaggi pensa che sia ricollegabile alla sua sensibilità, visto che svolge un mestiere per vocazione? “No, non credo che quello che ho visto sia ricollegato alla mia professione, ma al mio vissuto al di fuori del mio lavoro che mi ha messo continuamente alla prova con sofferenze e lotte con me stessa, per imparare a superarle”. E’ credente? “Sono credente per quello che mi è stato insegnato, ma non sono praticante. Sono convinta che se rispetti te stessa e gli altri, puoi fare ciò che vuoi. Sono le azioni che verranno giudicate”.
Silvia GianSanti
Ha pubblicato qualcosa prima d’ora? “No. Questa è la prima volta perché mio padre e mio figlio mi hanno chiesto di scrivere la mia vita per mandare un messaggio positivo al mondo. Se non fossero stati loro, non avrei mai avuto il coraggio di mettermi a nudo per insegnare a non piangere per niente. Se sono riuscita a superare le difficoltà pensando positivo, possono farcela tutti. La morte di mio figlio mi stava uccidendo, ma ho avuto la fortuna di vederlo per ben quattro anni. Pensavo fosse il mio dolore e di essere impazzita, ma le cose che mi diceva, accadevano puntualmente. in questa maniera ho capito che lui è stato veramente da me e che era tornato indietro a rassicurarmi e a dirmi che la morte non esiste”. a che età e scomparso suo figlio? “Aveva solo 22 anni. E’morto di setticemia per le conseguenze di un incidente”. in che modo suo figlio le ha dato un messaggio? “Tre giorni dopo la sua scomparsa ero pronta a morire, mi sono sentita strana, stanchissima, non riuscivo a tenere gli occhi aperti e il mio corpo era pesante a tal punto che non potevo muovermi. Ad un tratto mi sono sentita leggera e ho visto mio figlio davanti a me. Non ho avuto paura”. Cosa si aspetta, di essere creduta o cosa? “Ho scritto la mia esperienza di vita, chi mi conosce sa che è tutto vero. Mia madre ritiene di essere viva proprio per questo. Mio padre mi ha detto ‘Tu scrivi, al resto ci penso io. Se non ti credono, non è un problema tuo. Non devi convincere nessuno, ma comunicare’”.
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D o p o questa incredibile e s p e rienza, lei ha paura d e l l a morte? “No, la morte non mi fa paura, mi faceva più paura vivere. Adesso non ho più paura di vivere”. Cosa le dicono i lettori? “La gente mi cerca, mi chiama e mi ringrazia per aver avuto il coraggio di scrivere. il libro a molti ha cambiato la vita, tanto da buttare gli antidepressivi, riprendendo così la vita in mano. Questo è il compenso più grande che potessi ricevere, visto che non traggo nessun guadagno dalla vendita del libro in quanto autopubblicata su ilmiolibro.it e venduto a prezzo di stampa. E’ cambiata la visione della vita? “Sì, perdere un figlio è il dolore più grande che si possa provare, ma io so che non è morto. Solo il suo involucro di materia lo è. So adesso dove si trova il bimbo che ha scelto. Lo vede e ci parla. La vita è una continua prova da superare, dobbiamo dimostrare di essere in grado di farlo. Ho scritto ‘Viaggio di Orietta’ proprio per questo. credetemi, rivivere la propria vita è stato difficile, l’ho pubblicato senza fare le ultime correzioni perchè mi faceva troppo male rileggerlo ancora una volta. L’ho scritto volutamente in stile amatoriale, affinché sia compreso da tutti per non aver più paura di morire, ma soprattutto per non aver più paura di vivere”.
ARTE
Zaira For man
L’ARTISTA IN PUNTA DI DITA di
Zaira Forman è una ragazza come tante, che come tante ha dovuto affrontare il dolore della perdita della madre; un cancro al cervello se l'è portata via e Zaira, artista specializzata in disegni iperrealistici, ha sfogato le sue sensazioni ed emozioni su tela. Non solo, ha associato il dolore per la perdita alla sua passione per la natura e da questo connubio è nata la collezione tributo intitolata “chasing the Light” (“inseguendo la luce”), finalizzata non solo alla sensibilizzazione del pubblico alla malattia, ma anche sul tema del cambiamento climatico che il mondo sta vivendo. Per trarre ispirazione per le opere della collezione, Zaira ha intrapreso una “spedizione artistica” in Groenlandia, dove ha visto con i suoi occhi la magnificenza dei mari ghiacciati e degli iceberg. il tema principale delle sue opere infatti è il mare, e specialmente gli iceberg, resi con un realismo incredibile Quando viaggia fa foto e piccoli schizzi e poi, una volta tornata nel suo studio riesce a creare delle opere incredibili, sulla base dei suoi ricordi e delle stesse foto scattate. Per quanto riguarda la sua tecnica, infatti l’artista spiega: “Quando viaggio, faccio centinaia di foto e faccio piccoli schizzi. Quando torno in studio, dise-
gno a partire dal mio ricordo dell’esperienza, così come dalle foto, per creare delle grandi composizioni. Poi aggiungo strati di colore sulla carta, sfumando tutto con le mie dita e mani”. Già perché i disegni che vedete sono interamente creati usando le mani e realizzati con una tecnica foto realistica, Zaira si distingue proprio per la tecnica, “alternativa” di pittura con le dita.
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Camilla Rubin
IL TUO CINEMA DA SEMPRE.
Un autunno in prima fila. Proiezioni in digitale e in 3D dolby
Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.
Tivoli CINEMA TEATRO GIUSEPPETTI - Info 0774335087
CINEMA
La r egina del noir italiano
© Foto di Stefano Ricciardi
CRISULA STAFIDA
E' considerata un punto di riferimento del genere noir in italia. Pur essendo ancora molto giovane, ha alle spalle importanti esperienze come “Distretto di Polizia” e “Ris”. nel 2006 esordisce al cinema con “nero bifamiliare” di Federico Zampaglione e nel 2007 è nel cast di “il soffio dell'anima” di victor Rambaldi e “il peso dell'aria” di Stefano Calvagna. da qualche anno la sua carriera ha assunto tinte più “noir” e questo le sta dando grandi soddisfazioni. Nel 2013, infatti, ha ottenuto il premio di regina del Noir in occasione della 23esima edizione del courmayeur Noir in Festival. conosciamo meglio crisula Stafida attraverso questa intervista. Crisula, parlaci di te. “Sono nata a roma da madre italogreca e da padre romano. Non sono mai stata per troppo tempo ferma in un posto, ho cambiato spesso città e casa, questo rispecchia anche il mio carattere inquieto. Non riesco a starmene buona nell’angolo per troppo tempo. così faccio puntualmente impazzire chi mi gravita intorno. Ma di indole sono una buona”. Qual è la tua formazione professionale?
“Ho frequentato una scuola di reci- dagnare' la fama di scream-queen”. tazione a Milano, poi seminari tra la Quanto ti sta dando questo geFrancia e roma. Ma la mia vera nere riguardo alla tua crescita? scuola è stata il set, nulla ti insegna “Tutti i ruoli per me sono imporquanto lo stare sul campo”. tanti per la mia crescita professioHai lavorato con "Distretto di nale. Sicuramente questo è un Polizia", "Ris"… che esperienze genere più impegnativo rispetto ad sono state? altri generi. Qui si mette in luce la “Hanno contribuito alla mia forma- parte drammatica, la paura, il lato zione professionale, sono stati tra i oscuro, non sono affatto ruoli semprimi lavori che ho interpretato e plici a cui dar vita”. iniziare con produzioni così seguite Che effetto ti fa essere considesicuramente è stato stimolante”. Da qualche anno hai virato sul genere horror e noir. Come è avvenuto questo passaggio? “in maniera abbastanza casuale. Sono stata scelta per interpretare il ruolo di Viola nel medio metraggio 'il Marito Perfetto' e le recensioni sono state buone. Poi mi hanno chiamato ad interpretare altri ruoli 'noir', tra tutti 'Tulpa' di Federico Zampaglione che mi ha regalato una certa visibilità tra gli amanti del genere e mi ha fatto 'gua- © Foto di Stefano Ricciardi 57 GP MAGAZINE
CINEMA
rata un punto di riferimento in italia del genere noir? “chiaramente mi fa piacere. cercherò di conquistarmi questo spazio anche in altri generi”. Che risposta c'è da parte del pubblico italiano verso il genere horror e noir? “Abbiamo una bella fetta di appassionati, che di certo non sarà mai una torta intera. E’ un genere particolare, e chi lo ama, lo ama follemente. Ma di certo non è per tutti i gusti”. ti ritieni soddisfatta della tua carriera finora? “in parte sì. Ma sono in continua evoluzione, tirerò le somme più avanti…”. Hai mai pensato ad un'esperienza all'estero? “Sì, ma al momento non mi interessa”. Cosa guardi in genere al
cinema e in tv? “Al cinema un po’ di tutto, la tv non la guardo quasi mai”. Spogliandoti dei panni "noir", chi sei nella vita di tutti i giorni? “un labirinto anche per me stessa. Mmm vediamo… un labirinto, una grotta sommersa, una spiaggia isolata ma anche la bancarella dei dolciumi ai mercatini di Natale!”. negli ultimi anni in italia sono accaduti fatti di cronaca nera, al-
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cuni dei quali di difficile risoluzione. Che idea ti sei fatta di questi fatti e, secondo te, perché accadono in maniera così frequente? “una volta esistevano i manicomi, ora i matti ti viaggiano accanto. Purtroppo ci sono patologie che dovrebbero essere tenute sotto controllo quotidianamente. O forse è il conformismo e la crisi esistenziale che istigano nuove follie. Per quanto riguarda poi i 'finti malati di mente', se ci fossero o si applicassero sul serio delle pene severe, sicuramente avrebbero di che riflettere prima di compiere le loro assurde brutalità. Hai un progetto in cantiere o un sogno? “Sopravvivere alla giungla. Sorridendo”.
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FRANCESCO STELLA “Sul set con amore e umiltà”
di
SimonE moRi
Francesco Stella nasce ad Erice in Sicilia nel 1974. molteplici le sue apparizioni in grandi produzioni tv. Prossimamente lo vedremo nella terza serie di “ad un Passo dal Cielo” su Rai 1 dove vestirà i panni di un cattivissimo. bello ed intelligente, Stella ci parla della sua carriera e delle sue emozioni.
Cosa ricordi del debutto al cinema e in tv? “ricordo la grande fatica, specialmente mentale. Non conoscevo l'ambiente e le persone che ci lavoravano. il primo film che ho fatto è stato ‘Besame Mucho’ per la regia di Maurizio Ponzi. un bel film secondo me con un cast di tutto rispetto. Purtroppo l'accoglienza non fu delle migliori. in tv invece ho iniziato con quello che poi sarebbe diventata la fiction di maggiore successo degli ultimi anni, ‘il commissario Montalbano’. Lavorare per la prima volta nella mia Sicilia è stato bellissimo. Avevo amici e parenti accanto. Ho preso parte ai primi quattro episodi della serie. Si percepiva che il successo sarebbe stato tanto, ma inizialmente si andava in onda su rai 2 ma visti gli ascolti sempre maggiori la rete ammiraglia è stata il giusto approdo”. tu sei sia attore, sia regista. Cosa preferisci o meglio cosa ti appaga di più? “in italia si ricorre troppo spesso a questo parallelismo. Si possono fare entrambe le cose e farle bene e con la massima serietà e professionalità. Fino a che ci riuscirò, farò entrambe le cose. Ovviamente siamo un po' tutti narcisi e lo stare davanti la telecamera appaga anche questo nostro lato”. Per qualche anno sei stato vice Direttore Creativo
Come nasce la passione per la recitazione? “Qualcosa già è iniziato quando frequentavo il liceo scientifico nella mia terra, la Sicilia. Poi mi sono trasferito ad urbino per gli studi universitari e li ho iniziato a fare teatro di strada con rievocazioni storiche e con la clowneria medievale. conobbi donatella Marchi, direttrice del centro universitario di Sperimentazione Teatrale la quale mi parlò di un progetto che si sarebbe svolto in russia. Feci così il mio debutto lontano dall'italia, a San Pietroburgo. Fu emozionante. Successivamente lo portammo anche in italia. da quel momento ho realmente compreso quale sarebbe stata la mia strada. Tra corsi e spettacoli iniziai la mia avventura”. 61
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TELEVISIONE
di ‘Centovetrine’. Che ricordi hai? “Molto belli. Ê stato un periodo della mia carriera intenso, ma stressante. intere settimane sul set senza avere momenti liberi sia per la mia vita privata sia per altri lavori. così ho deciso di abbandonare. Ho lasciato a Torino una parte di me”. Cosa pensi del paragone che si fa tra italia ed estero per le serie tv? “in italia abbiamo tutte le potenzialità per produrre ottime cose. Si preferisce comprare all'estero perché è più conveniente , ma non dimentichiamo che quello che importiamo è il meglio in circolazione. Negli usa ci sono fiction e serie scadenti non solo capolavori. Qui da noi, i tagli alla cultura non hanno aiutato il mercato a crescere e ad imporsi a livello internazionale”. Qual è stato ad oggi il più bel complimento che ha ricevuto in ambito lavorativo? “Mi è stato fatto poche settimane fa durante le riprese della terza serie di ‘Ad un Passo dal cielo’. il regista, Jan Michelini mi ha detto: ‘Mi stavo quasi pentendo di averti preso per questo ruolo da cattivo perché sei un buono, ma sul set sei stato capace di trasformarti completamente’. E' stata una bella vittoria!” Hai lavorato dunque anche con terence Hill. Cosa pensi di lui? “una persona e un uomo di classe. Grande professionista di una serietà ineluttabile. con lui ho girato una scena stupenda che mi ha catapultato ai tempi quando lo vedevo e ammiravo nei suoi famosi western insieme a mio padre e mia nonna. Ho imparato molto da lui e dalla fiction. i sacrifici ripagano prima o poi. Per questo vi consiglio la visione di questa serie ad inizio 2015”.
Hai inimicizie nel tuo mondo? “Assolutamente no. dico questo perché quando mi accorgo che con una persona non c'è possibilità di sintonia, guardo subito avanti senza perdere tempo. io poi faccio il mio. cerco di essere professionale e aperto con tutti”. Cosa pensi di alcune fiction criticate per la loro mediocrità ma osannate da ascolti pazzeschi? “il mio pensiero su questo argomento è chiaro : chi fa ascolti vince sempre. un prodotto che ottiene molto pubblico consentirà altro lavoro. Alla fine poi si parla in queste fiction di amore, sentimenti, storia. Argomenti non banali ma cari e vicini a tutti”. ultimamente si creano molte coproduzioni. la serie dei borgia è un esempio. Che opinione hai su questo? “La divisone del lavoro in parti uguali tra produzioni diverse è una buona cosa. Permette di creare bei lavori , di far così lavorare nostre maestranze e mischiare culture diverse”. Faresti mai un reality show? “Se si trattasse di ‘Ballando con Le Stelle, sì’. È una passione, il ballo, che ho fin da bambini e sarebbe bello poter provare. Anche partecipare a ‘Tale e Quale Show’ non sarebbe male. ci si mette in gioco è vero, m si mette in gioco anche la nostra professionalità”. ultima domanda. Quali sono i sogni nel cassetto di Francesco Stella? “continuare a fare quello che ho sempre desiderato fare: l'attore e il regista. Stare sul set con amore e umiltà insieme a gente che ti ama e che amo a mia volta. Non posso davvero chiedere di più”. 62
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TEATRO
Un pr otagonista del teatr o italiano
MAXIMILIAN NISI “Tutto cominciò grazie a Giorgio Strehler” di
maximilian nisi. Classe 1970. Si diploma nel 1993 alla Scuola del teatro d’Europa diretta da Giorgio Strehler. Nel 1995 segue il corso di Perfezionamento per Attori, presso il Teatro di roma, diretto da Luca ronconi in collaborazione con Peter Stein, Franco Quadri e Federico Tiezzi. Studia inoltre con Marcel Marceau, carolyn carlson e Micha Van Hoecke, in campo teatrale è diretto, tra gli altri, da Strehler, ronconi, Vasil'ev, Savary, Sequi, Scaparro, Terzopoulos, calenda, Zanussi, Bernardi, Mauri, Lavia, Menegatti, Tchkeidze, Pagliaro, Lamanna, Znaniecki, Marini, Marinuzzi, ricordi, Sepe. Nel giugno 1995 gli viene assegnato il “Lauro Olimpico” dell’Accademia Olimpica di Vicenza e nel novembre 1999 il premio Lorenzo il Magnifico dell’Accademia internazionale Medicea di Firenze. in campo cine-televisivo è stato diretto, tra gli altri, da Magni, Negrin, Brandauer, Bibliowicz, Maselli, Spano, de Sisti, Argento, Greco, de Luigi, Zaccaro, chiesa, Ponzi, Molteni, Migliardi, Sciacca, riva, Pingitore, Sollima, Terracciano, Parisi, inturri, Amatucci.
il teatro è la tua vita. Come e quando hai compreso che lo sarebbe stato? “in verità i primi anni non fui io a scegliere il teatro ma fu il teatro a scegliere me. Presi parte alle selezioni per l'ammissione alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano quasi per gioco. dopo alcuni provini venni ammesso. Fu Giorgio Strehler, il mago dai capelli turchini, che mi scelse. La mia vita fu piacevolmente sconvolta. io ero veramente poco consapevole di ciò che da quel momento in poi mi sarebbe accaduto. Mi trasferii a Milano e lì un gruppo di insegnanti, veramente illuminati, per tre anni si prese cura di me: mi insegnò a respirare, a camminare, a parlare. Furono anni difficili, pieni di stimoli meravigliosi. Lo studio fu intenso. Non mancarono le crisi profonde ma ci furono anche soddisfazioni grandissime. Strehler ci disse che dal diploma saremmo diventati degli 'attori' dopo dieci anni di lavoro continuativo. Sono trascorsi vent’anni dal termine del mio corso di studi, ho lavorato costantemente - a volte meglio a volte peggio - e posso dire, secondo la tesi di Strehler, di essere diventato un attore a tutti gli effetti. il teatro è la mia vita, è vero. Più passa il tempo e più mi rendo conto che è il primo pensiero della mia 64 GP MAGAZINE
SimonE moRi
giornata e a volte anche l'ultimo. È una piacevole ossessione. raccontare l'uomo è una cosa complessa, non semplice, ma è un lavoro stimolante e molto creativo. col passare del tempo sono diventato un po' vile. Ho perso la meravigliosa e risolutiva incoscienza degli esordi e sono rimasto a fare i conti con me stesso, con la mia voce, con il mio corpo, con i miei gesti. Fino a prova contraria lo strumento del mio lavoro sono io. E così mi sono spesso sentito in debito nei confronti dei personaggi che ho interpretato: Edipo. Amleto, cristo, San Francesco, per indicarne solo alcuni. Erano personaggi che esprimevano concetti alti, mossi da sentimenti a volte troppo elevati. dopo l'entusiasmo e l'urgenza di interpretarli in me restava un senso infinito di inadeguatezza”. Hai interpretato moltissimi ruoli, spesso totalmente differenti l'uno dall'altro: come riesci a calarti nella parte e quali sono le maggiori difficoltà. “Ogni volta è un viaggio. i personaggi vivono in un Olimpo che ci sovrasta. Molti sono gli attori che si trascinano i ruoli addosso. È una consuetudine molto italiana questa. io ho sempre preferito elevarmi verso di loro. Ho sempre
TEATRO ritenuto i personaggi che andavo ad interpretare molto più interessanti di me. Adoro evadere da me stesso e perdermi in loro, vestirne i panni, condividerne i vizi, godere delle loro virtù. Prenderne la voce, le movenze. Ogni personaggio è un mondo a sé, ha un proprio ritmo e sempre potrebbe essere paragonato ad uno strumento. ci si guarda da lontano, ci si studia, ci si frequenta per un po'. Si litiga, ci si scontra. Si impara ad amarsi o a criticarsi. Poi, accorciate le distanze, durante le rappresentazioni, finalmente si convive in modo più o meno civile. infine giunge l'inevitabile distacco accompagnato dalla netta e appagante sensazione di essere più ricchi e più completi”. la cultura in italia viene spesso messa da parte, è maltrattata e mal gestita. Qual è il tuo punto di vista? “L'italia potrebbe vivere di cultura. È certamente una delle risorse più evidenti che abbiamo. Siamo unici nel mondo in questo settore. Ma siamo gestiti da persone che preferiscono cercare il petrolio e che si rifiutano di incentivare le reali potenzialità del nostro Paese. un dato che fa riflettere è che paesi infinitamente più poveri dell'italia da un punto vista artistico riescono a coinvolgere in percentuale, un pubblico molto più esteso grazie ad un' intelligente opera di valorizzazione del loro patrimonio. La cultura porterebbe più crescita, più sviluppo, più occupazione, soprattutto giovanile. È una risorsa, non un costo. Purtroppo da molti anni non abbiamo una classe politica che sia ricettiva di fronte a queste problematiche e non comprende che spendere per l'arte non è una perdita ma un investimento. Siamo amministratori di una ricchezza sterminata, che alcuni esperti stimano pari al 70% del patrimonio artistico mondiale che non viene considerata. Situazioni di degrado come quella di Pompei, dove l'incuria è la superficialità delle autorità competenti sta depauperando gli inestimabili beni di quel sito archeologico, non dovrebbero mai verificarsi. Fondamentale sarebbe costruire un'educazione alla cultura più consapevole”. la situazione specifica nel teatro invece com'è?
“il teatro è una delle più affascinanti ed antiche forme d'arte, ma anche una delle più ignorate. c'è poco da dire, ci sarebbe moltissimo da fare. Necessitano mezzi economici ed organizzativi in grado di sostenere opere importanti e significative. La politica culturale degli ultimi anni si è rivelata poco risolutiva ed incentivante. i Teatri hanno accumulato debiti, gli sponsor privati (causa l’assenza di defiscalizzazione) non hanno mai realmente cominciato ad operare. insomma siamo ad un punto fermo. Mi auguro che qualcosa di significativo accada. Manca il lavoro chiudono i teatri, altri vengono occupati. insomma, non c'è molto da stare allegri”. Diciamo che sei appena alla metà del tuo percorso lavorativo. Hai realizzato diverse cose. Che cosa ti hanno lasciato? “Gli spettacoli sono figli. Legittimi, illegittimi, ma figli. Li ho amati un po' tutti. Anche le collaborazioni peggiori a volte sono state molto formative, perché mi hanno insegnato cosa non voglio, cosa non desidero da un'esperienza artisticalavorativa. Le esperienze migliori mi hanno invece reso sempre immensamente felice”. Quali sono state le migliori in assoluto? Ho difficoltà a rispondere a questa domanda. Forse il ‘Billy Budd’ di Melville, con la regia di Sandro Sequi, il signore del Teatro. Ad oggi sono stato il primo ed unico Billy Budd in italia. Eroe indiscusso di un libro che da adolescente ho amato follemente. Sono stato Edipo, diretto dal russo Vassil'ev. Anche quella è stata un'avventura avvincente, importante e decisiva. Forse 'Visiting Mr. Green' dell'americano Jeff Baron è stato lo spettacolo che in qualche modo mi ha coinvolto maggiormente. Questo per il rapporto di stima e di amicizia che si è creato con l'autore, per il grandissimo riscontro di pubblico e di critica avuto e non ultimo per il sodalizio artistico con corrado Pani, padre, maestro, amico, figlio”. Quanto serve l'incoraggiamento del pubblico? Cosa si prova alla fine di uno spettacolo, quando arrivano gli applausi? 65 GP MAGAZINE
“L'applauso è l'esternazione di un'approvazione, è il consenso di una o più persone. Mi dà gioia ascoltare lo scrosciare di quel suono forte e secco. Accanto alla gioia però c'è anche sempre un pizzico di imbarazzo. È l'unico momento in cui mi sento nudo di fronte al pubblico. Smessa la maschera del mio personaggio rimango io, su un palco di fronte a tanta gente che non conosco”. attore ma anche regista. “Sì. da un po' di tempo ho deciso di dipingere le mie tele. Trovo grande interesse nel dirigere uno spettacolo. Grandioso è poter scegliere una pièce, selezionare con cura amorosa gli interpreti giusti per portarla in scena, immaginare una scenografia, dei costumi, predisporre degli oggetti, sognare delle musiche. illuminare, raccontare. È capitato la scorsa estate con 'Le memorie di un fanciullo', monologo tratto dall'isola di Arturo di Elsa Morante prodotto dalla compagnia del Barone rampante per il Festival Teatrale di Borgio Verezzi. capiterà di nuovo in gennaio per il Pila Pride di Aosta. dirigerò e reciterò in un'opera di r.W.Fassbinder "Gocce d'acqua su pietra rovente" per la compagnia A_Tratti_Brevissimi. Luca Terracciano, caterina Fornaciari e Melania Genna saranno i miei compagni di gioco per un testo che sarà forte sia nella tematiche trattate che nelle immagini. Musiche originali di Francesco Forni”. vorrei sapere , secondo te,chi sono tra gli attori le eccellenze del teatro italiano? “Maria Paiato, per la passione e l'energia. Elisabetta Pozzi, per il talento e la professionalità. Galatea ranzi, per la bravura e l'eleganza. Massimo Popolizio, per l'istrionismo e l' intelligenza scenica, Kim rossi Stuart, per l'anticonvenzionalità e per la sua naturale credibilità. Ma sono molti gli attori che mi intrigano e che seguirei con più entusiasmo se fossero impegnati in progetti, a pare mio, più stimolanti. il mercato in italia è spesso ovvio, poco interessante e veramente troppo ripetitivo”. i consigli per i giovani che vorrebbero fare il tuo stesso mestiere? “Studio. Formazione. Passione. Motivazione. cultura. informazione”.
TEATRO
L’obiettivo è far rider e il pubblico
RICCARDINO DI GIOVANNI L’arte del trasformismo Dopo una breve esperienza televisiva in una tv privata risalente a più di dieci anni fa, torna in scena in un campo inedito Riccardo Pozzilli in arte Riccardino Di Giovanni. in teatro come attore prende parte in due commedie con gli allievi attori del corso di formazione del Teatro dell'Applauso, diretto da Elisa Faggioni. Partecipa agli spettacoli diretti da Kevin dominici a Tivoli e in altre commedie brillanti. Come nasce la passione per quello che fai? “dal nulla ma in realtà tutto ha un perché. Ogni atto insignificante o giornaliero di qualsiasi persona che incontri per strada potrebbe essere stravolto e trasformato in una storia da raccontare e mettere in scena”. Quali attività porti in scena? “il mio ultimo lavoro teatrale parla di una storia veramente accaduta a me in prima persona. Tratta di una ingiusta vicenda giudiziaria e di accuse infondate senza prove. E' una commedia piena di gag. E' umorismo ma con una sottile satira. La regia è affidata a un giovane regista, Kevin dominici. io, invece, ho prodotto lo spettacolo e interpreto anche una parte. Gli attori sono bravissimi e
quindi venite numerosi a vedere questo spettacolo dal titolo "Ma che bellissima giornata Teatro comunale di Tivoli il 6 dicembre alle ore 21”. altri progetti futuri? “Beh, in futuro non escludo una collaborazione con Lisa Torrisi nota porno maga italiana e sexy star. Lisa è una donna splendida e affascinante. Per il momento sto lavorando anche con un gruppo di attori per mettere su uno spettacolo di strada e recitare nelle piazze di paese”. Escludi un ritorno in tv? “Per il momento preferisco il teatro, il contatto con il pubblico che ti guarda è diretto e più vero, il calore si sente e queste sono emozioni indescrivibili”. Hai fatto in due spettacoli il travestito, perché? “Per puro divertimento, lo spettacolo è un gioco e riesce bene quando ti 67 GP MAGAZINE
diverti, almeno credo, poi in un mondo pieno di problemi e disgrazie se uno come me ti strappa una risata solamente perché ha una parrucca in testa tanto meglio. Sono contento se la gente si diverte, sia anche solo per una sera. E, inoltre, ricordo che non è originale travestirsi. in tv e in teatro è stato già fatto, ma se la cosa fa ridere ben venga”.
TEATRO
Il c ast di “Pr endo in Pr estito tua Moglie” con Diego Dalla Palma
SUCCESSO MENEGHINO PER “PRENDO IN PRESTITO TUA MOGLIE”
MISSIONE RIUSCITA A MILANO di
non è sempre facile incrinare il proverbiale “aplomb” meneghino, ancora meno far ridere – di gusto - i milanesi. inserirsi in un panorama di teatri autorevolissimi ma anche un po’ seriosi con l’obiettivo di rivalorizzare la bistrattata commedia italiana, per il teatro martinitt è stato un cammino impegnativo eppure assai stimolante. da quando è cominciata la mia collaborazione con loro, in qualità di addetta stampa, condivido con passione la mission del Martinitt, che porta in scena solo ed esclusi-
FEDERiCa Zanini
vamente spettacoli brillanti di autori italiani contemporanei, promuove in Lombardia un concorso per giovani autori di commedie e nel giro di una manciata d’anni è diventato il nuovo tempio della comicità nel capoluogo lombardo. una bella sfida, che a ogni nuovo esordio sul palco sentiamo di aver vinto grazie al feedback divertito dalla platea, il passaparola entusiasta, il tam-tam sui social ma soprattutto per quell’atmosfera rilassata e familiare, direi avvolgente, che si crea con un pubblico sempre più numeroso e fidelizzato. in occasione di “Prendo in Prestito tua Moglie”, per una volta la mia personale sfida si è rivelata un vero gioco da ragazzi, grazie al lavoro in tandem con roberto ruggiero e claudia Loi Graphic & Manager Assistent, addetti stampa 68
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di roberta Scardola, protagonista della commedia. A darmi “carburante”, non solo il suo viaggiare a 100 all’ora ma soprattutto la passione e l’entusiasmo con cui svolge quello che non considera nemmeno un lavoro e, non ultimo, quel tocco di contagiosa romanità, allegra e scanzonata, che abbatte ogni eventuale, residua barriera di formalità. Abbiamo dato sui media tutta la visibilità che meritava a una commedia spassosa, ben scritta dall’estrosa penna di Luca Franco e interpretata magistralmente da un cast eccezionale, compatto, professionale e –impossibile non percepirlo- divertito a sua volta. roberta, stupenda nella sua freschezza e semplicità, era sicuramente la stella più attesa dal pubblico, anche per via dei suoi successi televisivi, primo fra tutti
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la seguitissima serie “i cesaroni”, ma quello che si è esibito sul palco del Martinitt è stato un vero e proprio firmamento, dove nessun astro brillava più degli altri: daniele Locci protagonista anche lui, Marco russo, Emiliano Lana, Filippo Valastro e Monica Falconi e il grande riccardo caratelli addetto Audio e Luci. Tutti bravissimi ed esplosivi, ognuno nel suo ruolo. Nulla e nessuno è apparso marginale nell’interpretazione frizzante di una situazione demenziale e parecchio intricata, che Luca Franco ha concepito con brio e ironia in ogni minimo dettaglio. intorno a una coppia gay felicissima ma angosciata all’idea di svelarsi a un genitore ritenuto retrogrado, ruota un turbinio di situazioni e personaggi che non dà tregua al pubblico nemmeno per un attimo. Grandi, grandissime risate, ma anche lo spazio per importanti riflessioni (in perfetta linea con lo “stile Martinitt”) e persino una morale toccante, proposta senza pedanteria né falsi moralismi da un finale a sorpresa. Al Teatro Martinitt e il suo staff siamo stati felici di accogliere la grande e affiatata famiglia di “Prendo in Prestito tua Moglie” e
Uno scor cio del Teatr o Mar tin itt di Milan o
siamo orgogliosi di aver partecipato al successo assoluto di questo spettacolo, che ha totalizzato – tra noi, il teatro de’ Servi di roma, gestito come noi dalla società La Bilancia, e il teatro Nino Manfredi di Ostia - ben 40 repliche e che ha portato a teatro, incantandole, 69
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oltre 6000 persone. un ringraziamento speciale a ussi Alzati e Viviana Gagliardi. Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto divertire il nostro pubblico, come da copione, ma soprattutto… ci siamo divertiti noi! E tanto. Fo t o di En n i o D e Co l a
TEMPO LIBERO
Attraz ioni, scenografie ed eventi
LA MAGIA DI CINECITTÀ WORLD di
Se nei mesi da ottobre a marzo i romani chiudevano i porti per il periodo del “mare clausum” e se la maggior parte dei parchi chiude per il riposo invernale, Cinecittà world aspetta i suoi visitatori tutto l’anno con iniziative, eventi, concerti e molto altro per intrattenere il pubblico. da un’idea di Gianluca Falletta nasce un parco divertimenti a tema, che mette al centro la storia del cinema con una scenografia hollywoodiana che trasporta i visitatori nella magica atmosfera da film anni ’50. come dimenticare poi le scenografie western che impreziosiscono il parco offrendo spunti interessanti per foto simpatiche e creative? il creatore di quest’opera d’arte è dante Ferretti il quale afferma: “Ho voluto ridisegnare le scenografie di alcuni film aggiungendovi un po’ più di fantasia con l’intenzione di far sentire al visitatore questi luoghi come reali. cinecittà World comprende delle attrazioni
che hanno per me un profondo significato: penso all’Elefante Erawan, che ho disegnato ispirandomi a “il Barone di Münchausen”, in particolare alla battaglia sulla spiaggia in cui i guerrieri cavalcavano gli elefanti e che avevamo girato in Spagna. Ho invece reso omaggio a Martin Scorsese ricreando la Broadway street di “Gangs of New York”, film che ho fortemente caldeggiato perché venisse fatto a cinecittà e non altrove e di cui Martin ancora oggi mi ringrazia. L’ingresso, invece, non poteva che essere “cabiria”: due enormi braccia aperte accolgono il visitatore ed immagino la voce del cinema che dice: ‘Venite a vedere quello che c’è qui dentro, venite gente, venite… Entrate nel sogno!’. E poi ci sono pezzi della roma antica, l’astronave del tutto inventata Altair, lo spazio dedicato ai bambini dove ho
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maRina maRini
vestito le giostre con i cartoni animati, il Villaggio western che è un chiaro omaggio a Sergio Leone, le cui emozioni vengono amplificate dalla colonna sonora di quel genio di Ennio Morricone. cinecittà World è un luogo speciale e lo sarà per tutte le persone che verranno a visitarlo”. Naturalmente spazio ai giochi, nell’acqua e in aria. Le giostre con il bollino rosso regalano emozioni e brividi da urlo, come le montagne russe. Gianluca Falletta, ideatore del parco, ci ha confidato di avere altre sorprese in serbo per gli appassionati dei parchi a tema e non. Falletta è stato il primo in italia ad occuparsi di contest e cosplay a livello “serio”: ha lavorato al romics e nell’ultima manifestazione del Lucca comics anteprima music&cosplay che si è tenuta proprio all’interno del parco divertimenti di castel romano regalando due giorni di concerti di sigle con ospiti del calibro di cristina d’Avena, Giorgio Vanni e i Superobots. il 13 dicembre uno dei più grandi contest in italia andrà in scena nell’area palco di ccW ed il vincitore otterrà il premio di vivere una giornata da film… come? Non resta che scoprirlo.
TEMPO LIBERO
Ideata da Ezio Luzzi, l’iniziativa ha trionfato a “La Buona Scuola”
La scuola premia High School Radio High School Radio ha vinto nell’ambito de “la buona Scuola”, la piattaforma virtuale creata dal ministero dell’istruzione. il progetto ha fatto il pieno di voti e di consensi, e ora sono in cantiere altre novità riguardanti gli studenti universitari.
università (presenti fino a questo momento fuori concorso) indosseranno il guanto di sfida e parteciperanno ufficialmente al campionato, con tanto di voti derivanti da una giuria popolare e da una giuria tecnica. Nascerà quindi radio Atenei, progetto gemello di High School radio ma studiato ad hoc per gli atenei. infatti anche gli istituti d’istruzione universitaria dimostrano sempre maggiore apprezzamento nei confronti di questo primo e unico campionato della comunicazione: tra le università già operative si annoverano la Lumsa, il Politecnico di Bari, l’università di Modena e reggio Emilia, l’università di cagliari e la “Bocconi” di Milano, ma altre sono già pronte a fare il loro ingresso nell’alveo del progetto. Le dirette dei licei e delle università possono essere ascoltate sugli 88.100 di Elleradio oppure in streaming attraverso il sito internet www.elleradio.it. Per saperne di più è inoltre possibile visitare il sito www.highschoolradio.it
High School radio ha fatto il pieno di consensi in seguito alla partecipazione a “La Buona Scuola”, la piattaforma virtuale creata dal Ministero dell’istruzione per riformare la scuola. il primo campionato della comunicazione radiofonica per gli studenti, ideato dal giornalista del TG La7 Paolo Luzzi, ha riscosso infatti grande apprezzamento, guadagnando il primo posto (con quasi mille voti) all’interno della categoria denominata “Laboratori Palestre d’innovazione”. Oltre al pieno di voti, High School radio ha suscitato tanti commenti favorevoli da parte degli stessi studenti, delle loro famiglie, dei docenti e dei dirigenti scolastici: questi ultimi hanno dato il proprio sostegno con entusiasmo e sollecitudine, invitando tutti a votare questo progetto che ha il pregio di dare voce per la prima volta agli studenti, consentendo loro di esprimere la propria personalità e fornendo nel contempo una solida preparazione nell’ambito della comunicazione. Questo successo non fa che confermare la bontà di questo progetto innovativo targato Elleradio, l’emittente radiofonica diretta da Ezio luzzi, voce storica di radiorai. Successo confermato anche dall’estensione territoriale raggiunta dal campionato, giunto ad abbracciare l’intera penisola italiana, isole comprese: oltre ai licei romani sono in gara quelli di Milano, Torino, Bergamo, cagliari, Terni, Bari, Pescara, Napoli, reggio calabria e catania (altre città entreranno a breve). Le novità non sono finite: dal prossimo gennaio anche le
Ez io Luzz i, dir et tor e di Ell eradio
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MUSICA
chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM
cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “Thinking out loud” – Ed Sheeran 2 “Steal my girl” – One Direction 3 “Real love” – Tom Odell 4 “You ruin me” – The Veronicas 5 “I don’t care” – Cheryl 6 “Like I can” – Sam Smith 7 “Wake me up” – Gareth Malone’s all star choir 8 “I” – Kendricl Lamar 9 “All about that bass” – Meghan Trainor 10 “Outside” – Calvin Harris ft. Ellie Gouding
TOP 10 USA 1 “Shake it off” – Taylor Swift 2 “Take me to church” – Hozier 3 “Habits” – Tove Lo 4 “All about that bass” – Meghan Trainor 5 “Sunshine & Whiskey” – Frankie Ballard 6 “Stolen Dance” – Milky Chance 7 “Hot Boy” – Bobby Shmurda 8 “I bet my life” – Imagine Dragons 9 “Black Widow” – Iggy Azalea ft. Rita Ora 10 “Don’t” – Ed Sheeran
TOP 10 ITALIA 1 “Come vorrei” – Vasco Rossi 2 “Senza scappare mai più” – Tiziano Ferro 3 “Magnifico” – Fedez ft. Francesca Michielin 4 “Lontano dagli occhi” – Gianna Nannini 5 “L’hai dedicato a me” – Alessandra Amoroso 6 “Grey Goose” – Cesare Cremonini 7 “Siamo chi siamo” – Ligabue 8 “Come mi pare” – Fabi, Silvestri, Gazzè 9 “Ho la musica nel cuore” – Biagio Antonacci 10 “Di domenica” – Subsonica
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TOM ODELL Classe 1990, è un cantautore britannico che ha visto il suo esordio nel 2012. Deve la sua scoperta a Lily Allen, la quale ha dichiarato che la sua energia sul palco le ricorda quella di David Bowie. Il suo album di debutto è stato “Long Way Down”. THE VERONICAS Si parla di un duo australiano con origini siciliane tutto al femminile e composto dalle gemelle Lisa Marie e Jessica Louise Origliasso. Hanno esordito all’età di 5 anni sotto il nome di The Origliasso Twins. Hanno anche recitato per un telefilm e hanno collaborato con le t.A.T.u.
IMAGINE DRAGONS Band formatasi nel 2008 e che ha debuttato con l’album “Night Visions”. Sono particolarmente conosciuti per il singolo “Demons”. “On top the world”, invece, è stata la colonna sonora degli ultimi tempi. ED SHEERAN E’ un singolo che ormai da qualche mese abbiamo nelle orecchie da parte di questo simpatico giovane artista lentigginoso che è arrivato al suo quarto album e che vede la prestigiosa firma di Pharrell Williams. Il video è ambientato in una casa elegante.
FEDEZ E’un rapper milanese che due anni fa ha conosciuto la consacrazione definitiva tramite un album che ha venduto più di 150 mila copie. Questo nuovo singolo, che vede la partecipazione della giovane cantante, è contenuto in “Pop-Hoolista”. BIAGIO ANTONACCI Una lunga e proficua carriera iniziata nel lontano 1989 con la pubblicazione dell’album “Sono cose che capitano”. L’inarrestabile personaggio qualche mese fa ha dato vita al nuovo album di inediti intitolato “L’amore comporta”. Il singolo in questione si differenzia da tutti i precedenti.
MUSICA
SPecIAL GUeST Tra Londra e i caraibi
MARLON ROUDeTTe
Marlon è nato a Londra il 5 gennaio del 1983 e sicuramente i più attenti lo conosceranno come membro dei Mattafix (famosi soprattutto per il singolo “Big City Life”) insieme a Preetesh Hirgji. Suo padre è Cameron McVey dei Massive Attack, un famoso produttore britannico e Vonnie Roudette un’affermata designer e artista. Da bambino si è trasferito a Saint Vincent (Caraibi), luogo in cui ha dato il via alla sua carriera musicale all’età di diciassette anni, tornando poi nella sua terra natìa. La sua musica è un perfetto mix tra pop e reggae e nei suoi gusti ci sono artisti come Aretha Franklin, Sade e Sam Cooke. Nel 2011 ha pubblicato “Brotherhood of the Broken” e a seguire il singolo “New Age”, che ha raggiunto il primo posto in Germania, Austria e Svizzera. Il suo album di debutto intitolato “Matter Fixed” è stato rilasciato in vari Paesi. Nel 2012 è uscito “Anti Hero (Brave New World)”. Quest’anno è stata la volta del nuovo lavoro “Electric Soul”, da cui è stato tratto il tormentone del momento “When the Beat Drops Out”. La stagione invernale lo vede in tour con una puntatina anche nel nostro Paese.
NeWS
Ariana Grande ha annunciato le date del suo nuovo tour mondiale, in cui è inclusa anche l’Italia. Il prossimo 25 maggio del 2015, la cantante sarà al Mediolanum Forum di Milano. Per l’artista questo è un periodo di ascesa e di riconoscimenti. Band Aid trent’anni dopo. Molti artisti tra vecchi e nuovi, si sono riuniti, infatti, per questo importante e famoso progetto allo scopo di raccogliere fondi destinati alla ricerca contro l’ebola. Band Aid 30 non è altro che la reincarnazione di ciò che
fu ideato nel 1984 da Bob Geldolf e Midge Ure. Sono stati utilizzati anche gli stessi studi di incisione di Londra. J Ax è inarrestabile e in poche ore ha registrato il sold out ai suoi due prossimi concerti che terrà a Milano esattamente il 17 e il 18 marzo prossimi, tanto che ha dovuto aggiungere una nuova data, quella del 19. Billie Joe Armstrong, il leader dei Green Day, approfittando del periodo di inattività della band, reciterà nel film “Geezer” e in questo modo
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si dedicherà alla sua passione per la recitazione. E non è tutto, in quanto Billie firmerà anche diversi brani della colonna sonora del film. Giorgio Moroder, il celebre produttore discografico, è pronto dopo tre decenni a tornare sulle scene con un nuovo album di inediti, la cui uscita avverrà in primavera e il cui titolo dovrebbe essere “74 is the new 24”. A tal proposito sono state convocate numerose star tra cui Britney Spears, Sia, Charli XCX, Kylie Minogue e altre.
EVENTI
Il Festi val della Diplomaz ia
DIPLOMAZIA E GRAND GOURMET A VILLA MADAMA L ucio Batt is tot ti e Gior gio Barl olo mu cci con co nso rti
Diplomacy - il Festival della Diplomazia, realizzato con il supporto della Rappresentanza in italia della Commissione Europea, ha concluso i lavori della v edizione registrando un grande successo di pubblico.
tato l’evento di chiusura del Festival, un esclusivo ed elegante gala con 150 personalità tra diplomatici, istituzioni, opinion leader ed economisti, che sono stati accolti dal Segretario Generale del Festival, Giorgio bartolomucci. Tra le numerose personalità presenti all’evento il direttore della rappresentanza in italia della commissione Europea, lucio battistotti e signora, marco Della Seta, capo del cerimoniale del Ministero Affari Esteri. Tanti i rappresentanti di ambasciate estere in italia, gli ambasciatori, S.E. Teodore Loko (Benin Santa Sede), S.E. Karlo Sikharulidze (Georgia), S.E. August Parengkuan (indonesia), S.E. Ahmed Bin Salim Bin Mohammed Baomar (Oman), S.E. Li ruiyu (repubblica cinese), S.E. Francisco Elorza caveng (Spagna), S.E. Giancarlo Kessler (Svizzera). Ed ancora i Ministri Plenipotenziari Andrea Perugini e Stefano Baldi, gli Ambasciatori Efisio Luigi Marras e daniele Verga, Paolo cirino Pomicino, Marco Filippo Tornetta, Senior Arctic Officer, Ministero degli Affari Esteri, Marco Alberti, consigliere diplomatico dell’Enel. Gli ospiti hanno potuto gustare una raffinata cena, studiata ad hoc dallo chef andrea Scotacci del ristorante Apollinaire di Spoleto “coccolati” dal maitre di sala Alberto Massarini.
Oltre 47 appuntamenti, articolati in dibattiti, tavole rotonde, convegni, eventi e B2B, su argomenti di stretta attualità quali, fra gli altri, le nuove tecnologie, i conflitti che – dall’ucraina alla Siria, passando per l’iraq e la Striscia di Gaza – stanno infiammando il pianeta, la crisi economica, i diritti umani, l'economia globale e la lotta alla criminalità, ospitati nelle sedi istituzionali e accademiche più prestigiose della capitale. con il titolo“Prevenire i conflitti ed Elaborare soluzioni”, questa straordinaria kermesse, che ha voluto mettere in evidenza quanto il ruolo della diplomazia sia sempre più strategico e centrale per costruire una solida cultura della pace, ha registrato più di 6.000 presenze ed è stata animata dalla partecipazione dei principali protagonisti del panorama nazionale ed internazionale. diplomazia e grand gourmet a Villa Madama, prestigiosa residenza del Ministero degli Affari Esteri, che ha ospi-
Gli Ambas ciat ori di O man , Cina, Indon es ia e S er gio Vattani
Paolo Cirino Pomicin o con sign ora
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Vita di notte nella Capitale
TRIBUTO A TOTÒ E BABBO NATALE NON VIENE DA NORD di
bibi GiSmonDi
Budget ridotti e freddo a corrente alternata si apprestano a caratterizzare l'ultimo mese dell'anno "mondiale". Tra risate, "intrufolini" e pseudo vip, la mondanità della capitale “scooterata” non finisce mai. La roma dove nulla inizia e nulla finisce, conserva le mummie notturne meglio della naftalina. Gli amanti dell'immortale "Principe Antonio de curtis" non potevano certo mancare all'invito di alberto Gremese per la presentazione di TOTO' iN cENTO PArOLE di Ennio Bispuri. un'eccezionale serata riscaldata da una folla di oltre duecento invitati. Brindisi d'eccellenza con lo straordinario MuMM Blanc de Blancs alla presenza di marco Cenedese a Palazzo Fabi a roma. L'eccezionale serata è trascorsa tra ricordi di amici e ammiratori del Principe della risata quali: Silvana Pampanini, andrea Giordana, Principe Carlo Giovannelli.
Anton y Peth, Fran co Latt an z i, Sandra Mil o
N adia Ben gal a e Demet ra Hampton con al tri os pit i
Moda, fashion e tendenze sembrano ormai essersi appropriati delle notti capitoline.Tra aperitivi, presentazioni e sfilate la roma stilista sembra voler rubare lo scettro di regina alla Milano ormai bevuta. cornice intrigante e singolare quella del Silver caffe, che immerso nei vicoli del centro di roma,ha offerto la sua location per la presentazione della nuova collezione JEWErLY FOr MAN di Gabriele Fiorucci. Musica di accompagnamento all'esclusiva serata a cura della jazzwoman Francesca Ciommeni, la quale ha intrattenuto gli ospiti insieme all'interpretazione dell'opera "delirio" dell'attore Salvatore maniscalchi. Testimonial della linea il conduttore antony Peth, che tra una battuta e un sorriso è riuscito come al solito a catalizzare l'interesse degli intervenuti. Tra i quali: Sandra milo, Eleonora Scopelliti, Humbert Glaffo, nadia bengala, il produttore tv Franco lattanzi, Demetra Hampton, Elisabetta Pellini, antonella Salvucci, Elena orsola, angelo Costabile, massimiliano buzzanca, marcia Sedoc e le gemelle Silvia e laura Squizzato.
Mauriz io Casagrande, An nalisa Scar r one, Vincen zo De Lu ca, Maria Graz ia Cucino tta
divertente e animata conferenza stampa per la presentazione del nuovo film di maurizio Casagrande “Babbo Natale non viene da nord” tenutasi nella Sala del Gonfalone del comune di Salerno. All’evento erano presenti, oltre all’attore napoletano nonché regista del film, la protagonista femminile annalisa Scarrone, le produttrici maria Grazia Cucinotta e Giovanna Emidi, il produttore associato Giulio violati e il Sindaco di Salerno vincenzo De luca. 75
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