SOMMARIO DICEMBRE 2015 10 Ria Antoniou
24 Art&Fashion 44 Fabio Campoli
46 Mikychef 2 GP MAGAZINE
50 Gabriela De Portillo
53 Giuseppina Mellace 60 Giulia Montanarini
63 Flaminia Lera 3
GP MAGAZINE
EDITORIALE
LE GUERRE INUTILI DI QUESTO MONDO di
NUMErO 172 • DICEMBrE 2015
AlessAndro Cerreoni
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIrETTOrE EDITOrIALE E rESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it rEDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it “Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo “petit garçon” vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio”. Sono le parole scritte da Antoine Leiris, qualche giorno dopo gli attentati di Parigi, nei quali ha perso sua moglie. E' ciò che mi resta nel cuore e nell'anima di quei tragici fatti. insieme al comportamento composto, dignitoso e coraggioso dei genitori di Valeria Solesin, la giovane veneziana uccisa al Bataclan. Parole e fotografie da cui ripartire. Non è stato un bel 2015 per il mondo intero. L'attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo, ai primi di gennaio, aveva dato i primi segnali di una guerra invisibile sotto casa nostra. Una guerra che deve finire presto, senza vincitori e né vinti. Perché in questa guerra così infame perdono tutti, terroristi compresi. Ragazzi messi su dalla propaganda e dall'estremismo. Ragazzi programmati per seminare terrore e uccidere. dietro c'è una regia. il terrorismo non si alimenta da solo. Gli interessi in ballo sono tanti. Ci sono flussi di denaro, molti dagli stessi Paesi Arabi con cui il mondo occidentale intrattiene rapporti diplomatici e commerciali. Ecco, più che scatenare guerre inutili e bombardamenti devastanti, sarebbe opportuno investire sulle relazioni diplomatiche con il mondo arabo e con il dialogo. Con un messaggio chiaro e inequivocabile: nessun padre può ordinare ad un figlio di uccidere suo fratello! Buone feste a tutti.
IMPAGINAZIONE E GrAFICA GP Spot HANNO COLLABOrATO Alessia Bimonte, Irene Di Liberto, Silvia Giansanti, Marisa Iacopino, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares SPECIAL THANKS Fabio Campoli, Giusy Ferraina, Donatella Gimigliano Roberto Ruggiero EDITOrE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 25/11/2015 Copie distribuite: 20.000
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NEWS & CURIOSITY
A CURA di CAmillA rubin
CALIFORNIA La talpa umana: l’uomo che ha passato 32 anni a scavare un tunnel - California. The mole human: man who has spent 32 years digging a tunnel into thin
• in the Mojave desert, California, it is a strange tunnel that cros-
ses over 600 meters of rocks in a mountain in the El Paso. The strange thing is that the tunnel is not going anywhere: just comes out in a plateau on the mountainside, in the middle of nowhere. The only reason for the existence of the tunnel is because a man named William Henry 'Butter' Schmidt wanted to build it. Schmidt, nicknamed "The Human Mole" has spent 32 years building the tunnel alone, without giving specific reasons. He has made the tunnel all by himself, digging and carrying away the rocks by hand until it has also installed the rails to facilitate the work. When he asked what the purpose of the tunnel, he replied simply that it was a short cut, but never explained where.
Nel deserto di Mojave, in California, si trova uno strano tunnel che attraversa oltre 600 metri di rocce in una montagna nella zona di El Paso. La cosa strana è che il tunnel non va da nessuna parte: esce semplicemente in un pianalto sul fianco della montagna, in mezzo al nulla. L’unica ragione dell’esistenza del tunnel è perché un uomo di nome William Henry ‘Burro’ Schmidt ha voluto costruirlo. Schmidt, soprannominato “La Talpa Umana” ha passato 32 anni a costruire il tunnel da solo, senza dare particolari motivazioni. Ha realizzato il tunnel completamente da solo, scavando e portando via le rocce a mano finché non ha anche installato delle rotaie per agevolare il lavoro. A chi gli chiedeva quale fosse lo scopo del tunnel, rispondeva semplicemente che si trattava di una scorciatoia, ma non ha mai spiegato per dove.
NEW YORK Finisci un burrito da 13 kg e diventi comproprietario del ristorante
- NY. Finish a burrito from 13 kg and become co-owner of the restaurant
• The "challenges against food" are now common (thanks to a famous TV program), but a Mexican restaurant in New York, the dom Chingon, has added a new element to the challenge: who can finish the dish burrito offering become a member of the restaurant, getting a reward of 10% of the property, and the chance to eat for free in the local life. it is a "beast" of 13 kg, made from a tortilla of nearly one meter in diameter, filled with chicken, beef, carnitas, chorizo, cheese, beans and sauces. in addition, the dish is finished within an hour, and must be accompanied by a margarita flavored with “Chili Snake”, the hottest chili in the world. You can not even go to the bathroom, let alone throw up before you complete the dish, otherwise the challenge is considered lost. So far no one has completed. The challenge of the burrito can also be addressed by small groups of friends: in this case, however, as a prize we are only gadgets, and not awarded the prize of the restaurant property.
Le “sfide contro il cibo” sono ormai comuni (anche grazie ad un celebre programma tv), ma un ristorante messicano di New York, il Dom Chingon, ha aggiunto un nuovo elemento alla sfida: chi riesce a finire il piatto di burrito che propongono diventerà socio del ristorante, ricevendo in premio il 10% della proprietà, e la possibilità di mangiare gratis a vita nel locale. Si tratta di una “bestia” di 13 kg, fatta da una tortilla di quasi un metro di diametro, ripiena di pollo, carne, carnitas, chorizo, formaggio, fagioli e salse varie. Inoltre il piatto va finito entro un’ora, e deve essere accompagnato da una margarita insaporita con il Peperoncino Serpente, il peperoncino più piccante del mondo. Non si può neppure andare in bagno, e tanto meno vomitare, prima di avere completato il piatto, altrimenti la sfida viene considerata persa. Finora nessuno l’ha completata. La sfida del burrito può essere affrontata anche da piccoli gruppi di amici: in questo caso però in premio ci sono solo gadget, e non viene assegnato il premio della proprietà del ristorante.
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#spettacolo
Ria Antoniou La bellissima miss greca che ama l’Italia e sogna di lavorare con Tarantino
di
CAmillA rubin
la nuova Anita ekberg ar riva dalla Grecia e si chiama ria Antoniou. e' la top model e attrice internazionale che fa impazzire i fans di tutto il mondo. The new Anita Ekberg comes from Greece and is called Ria Antoniou. She’s the supermodel and actress international crazy fans around the world. 10 GP MAGAZINE
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il pubblico italiano ha iniziato a conoscerla qualche anno fa, nel 2012, grazie alla partecipazione a “Ballando con le Stelle” in coppia con il maestro di ballo Raimondo Todaro, classificandosi al terzo posto. Nel suo curriculum c'è un secondo posto al concorso di bellezza Miss Grecia e la partecipazione al concorso internazionale Top Model of The World nel 2007 come rappresentante della nazione ellenica. inoltre, ha posato per riviste prestigiose come Playboy e Esquire. ria, come nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo? “Nasce con i concorsi di bellezza, tra cui Miss Grecia e questa opportunità mi ha dato la possibilità di iniziare a lavorare nei tv show più famosi in Grecia. da lì in poi sono stata la protagonista di molte copertine internazionali, oltre a poter lavorare con grandi stilisti italiani”. Come era la tua vita da bambina ad Atene? “La mia è stata un’infanzia dedicata allo sport e non ero per niente interessata ai concorsi di bellezza ma ero una ragazzina molto semplice che viveva la vita come la maggior parte dei bambini”. esistono secondo te delle regole per il successo? “Sì esistono e penso che il lavoro e il sacrificio siano fondamentali, ma la cosa principale è credere che nella vita tutto si possa ottenere”. in questo momento vivi e lavori a miami per una prestigiosa agenzia internazionale di moda che ti lancerà anche su tutto il mercato degli stati uniti. ma come vive una europea in Florida? “Beh, penso che la vita a Miami sia fantastica perché sole e mare piacciono un po’ a tutti. Spesso, però, mi manca la mia
famiglia che vive ad Atene. Poi la cosa bella degli Stati Uniti è la grande professionalità e, non a caso, come si dice in giro 'l'America è la terra delle grandi opportunità' ed io sono venuta qui per avere successo!”. Cosa ne pensi della crisi economica europea e soprattutto della tua amata Grecia? “È stata una triste esperienza vedere tante persone senza lavoro e senza soldi per mangiare ma noi greci siamo un popolo orgoglioso e riusciremo ad uscire da questa situazione che riguarda sì la mia terra ma anche gran parte dell'Europa. E poi la storia del nostro popolo come quello dell’italia non possono essere cancellati dalla crisi economica internazionale”. Come mantieni il tuo fisico da pin up? “Ogni giorno dedico tre ore del mio tempo tra palestra, jogging e bevendo almeno 2 litri di acqua! Poi tre volte alla settimana faccio un chilometro a nuoto nel mare e spesso i miei amici mi chiedono: 'ma come fai con gli squali?' Ed io rispondo dicendo che non hanno molto da mangiare con il mio corpo”. (ride) un segreto di bellezza che puoi svelare a tutte le nostre lettrici quale potrebbe essere? “Una giornata tipo per me è costituita da tre cose fondamentali. dormire minimo nove ore e fare tanto sport ma la cosa fondamentale resta l’alimentazione, frutta, verdura e pesce anche se qui in America è un po’ più difficile con la loro cucina. Però i miei amici dicono che sono un'ottima cuoca di pesce e crostacei per cui spesso organizzo delle fantastiche cene on the beach al tramonto di Miami. Così evito di andare a mangiare nei ristoranti dove spesso il cibo è molto grasso”. sappiamo che hai un rapporto speciale con l’italia. 11
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COVER STORY ”L'italia è il mio Paese di adozione e qui ho lavorato molto con la moda a Milano e conservo un sempre ottimo ricordo. Però Roma è nel mio cuore e ogni volta che vengo rimango estasiata per la bellezza di questa città e poi sono tifosa della Roma. inoltre, ho tanti amici che fanno a gara per potermi ospitare e devo dire che quello italiano è un popolo generoso”. i tuoi numerosi fans dicono che tu sia la nuova Anita ekberg. Tu trovi qualche somiglianza? ”L'unica cosa che non ho fatto rispetto a lei è il bagno nella fontana di Trevi! Però, a parte gli scherzi, non vedo questa somiglianza ma sono orgogliosa che io sia paragonata a lei, dato che è stata una grandissima attrice. Sperò di avere una carriera simile a lei che è rimasta nella mente di voi italiani”. un ruolo che vorresti interpretare al cinema? “Vorrei interpretare una suocera tipica italiana, però forse non sarei troppo credibile. invece mi piacerebbe interpretare un ruolo divertente in una commedia perché nella mia vita non mi prendo mai sul serio”. il tuo uomo ideale? “deve essere innanzitutto non geloso e poi deve essere gentleman, sexy e a volte anche molto rude. Ma la cosa più sexy che mi piace è l'uomo casalingo che sa quello che vuole e lo prende senza chiedere mai”. dove ti piacerebbe arrivare nel tuo futuro prossimo? “Mi piacerebbe realizzare un film con il regista americano Tarantino, uno che sa come valorizzare il ruolo della donna. E poi mi piacerebbe tanto produrre un documentario sui cambiamenti climatici della nostra amata Terra per sensibilizzare tutta l'opinione pubblica e dire che ci stiamo auto-distruggendo. Non solo noi ma stiamo azzerando anche le speranze delle generazioni future”. Credits www.creativeideas.tv Ria Antoniou Instagram: riaantoniou Facebook: official page Ria Antoniou Produzione fotografica: Camilla Rubin Management: Cristiano De masi Fotografo: Max Palmieri Make-up: Raffaele Fabbricatore instagram: raffaelefabbricamakeup 13 GP MAGAZINE
NATURA
#rispetto
L’albero di Natale E’ il solito dilemma che precede le festività natalizie. I consigli l’albero naturale spiega il dottor Clint Springer, docente di biologia alla Saint Joseph's University di Philadelphia, ha un impatto ambientale del 60% inferiore a quello di un albero sintetico. Le conifere coltivate per l’uso Natalizio, come ogni altro bosco, svolgono un’azione positiva a difesa dell’ambiente, poiché durante l’accrescimento assorbono anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici, oltre a provenire essenzialmente da coltivazioni spesso situate in zone collinari o montane altrimenti destinate all’abbandono e al conseguente degrado idrogeologico. Aree fragili dal punto di vista ambientale, precisa la Coldiretti, dove mantenere il terreno lavorato significa garantire la capacità di assorbire la pioggia in profondità, prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie, diminuisce il pericolo d’incendi. E poi, in questo periodo di crisi dell’occupazione, con l’acquisto dell’abete, (accertiamoci che sia coltivato in italia), si valorizza un’attività produttiva che dà reddito a un migliaio di piccole aziende agro-forestali in aree marginali, creando una economia integrativa a tante famiglie che lavorano nelle Alpi e nell’Appennino. Gli abeti presenti sul mercato natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni specializzate, cioè da piantagioni, che occupano stagionalmente oltre mille piccole aziende agricole in italia. Adesso spetta a voi la scelta, nel caso decideste per un albero sintetico, assicuratevi che abbia il marchio CE Conformità Europea da non confondere con il CE di China Export, apposto dal produttore o dall'importatore. E se invece optate per quello vero, è importante acquistarlo da un vivaista serio, con pianta preferibilmente certificata. Una volta finito l’utilizzo, è possibile donarlo ai Comuni attrezzati al recupero degli alberi natalizi che lo utilizzeranno per il rimboschimento di aree dismesse. Ma forse sarebbe meglio tornare alle nostre tradizioni, un bel Presepe come lo faceva il Nonno, magari con le statuine in gesso e non in plastica e tutt'attorno mettiamoci anziché regali, tanti buoni propositi da mantenere. Buon Natale.
meglio l’Albero vero o finto? Con l’avvicinarsi del natale si ripresenta inevitabile la domanda fatidica, in particolare quest’anno che l’istanza ecologica si fa sentire, disastri idrogeologici, cambiamento climatico e inquinamento alle stelle. L’albero finto per molti sa troppo di artificiale, anche se evita di tagliare gli alberi, lasciando così intatta la natura ed essere riutilizzato più volte; ed usare un albero vivente come una cosa usa e getta ci fa sentire a disagio. il dilemma non sta nel vero o nel finto albero in sé, ma nel come questi alberi vengono effettivamente utilizzati, durante gli anni 80 si era diffuso il pensiero di evidenziare il fatto che quello in plastica fosse ecologico perché permetteva di non abbattere i veri, ma le leggi ambientali erano ancora agli albori, almeno qui in italia e c’era meno regolamentazione in merito, oggi esistono regolamenti che disciplinano la coltivazione e il commercio di queste piante. E cosi nei decenni a seguire si è rispolverato il mito dell’albero vero, perché la plastica, e non solo, con cui sono fatti questi addobbi, inquina. Ma vediamo come sono fatti i finti e da dove vengo i veri: La Coldiretti ci fa sapere che gli alberi finti di plastica, in commercio nel nostro Paese, “arrivano principalmente dalla Cina”. Oggi la Cina produce circa l'80 per cento di tutti gli addobbi natalizi venduti al mondo. il problema, però, è sempre lo stesso: questi prodotti sono, nella maggior parte dei casi, tossici. secondo uno studio scientifico fatto eseguire sempre da Coldiretti, per la fabbricazione di un albero finto si emettono 23 Kg di anidride carbonica il famoso CO2, e sono composti da varie leghe metalliche e plastiche, tipo polivinilcloruro (Pvc) e polietilene tereftalato (Pet) con conseguente inquinamento domestico da rilascio di cloruro di polivinile, senza contare poi che: la plastica, il materiale principale con cui sono costruiti, impiega circa 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente e la Cina dista da noi quasi 9 mila chilometri e questo aggrava ancor di più il tasso d’inquinamento, consumando petrolio e liberando gas per il loro trasporto. Al contrario di quanto si crede, invece, 14
massimo bolini AmM/Collegio Guide Alpine Italiane Istruttore Nordic Walkingreen tel. 06.69312120 cell. 380.4727553 www.outdoor-active.it
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FASHION
#unagiornataspeciale
Alexandra Sara Valentina Giovani modelle crescono
di
AdriAnA soAres
Vorrei chiudere il 2015 con alcune ragazze dello stage di Portamento e Make up personalizzato che organizzo e dove insegno assieme alla bravissima Make up artist Nuala Oliveira. dedico questo mese a loro, penso sia giusto darle la parola. Per me è stata un'esperienza bella, è stupendo condividere ciò che si è appreso in tanti anni di lavoro. E' giusto che sappiano se possono intraprendere la carriera di modelle e che non è un mondo semplice. invece, se lo fanno per migliorare se stesse e trovare l'autostima è ancora più bello, perchè è ancora più soddisfacente vedere dei diamanti grezzi trovare la loro lucentezza e importanza. L'importante è che sappiano che questo è un gioco serio... Serio perché ci vuole impegno, pazienza, rispetto, umiltà e costanza. Gioco perché comunque vada dura un periodo della vita. Ad ogni modo, anche se il tempo passa, quello che imparano al mio corso se lo ritroveranno. Siamo donne e la femminilità è eterna. Quindi, lo stage è volto sia a fini professionali, sia personali, perché la bellezza non ha età, non ha altezza, non ha peso. 18 GP MAGAZINE
FASHION
1. Cosa ti ha spinto a fare lo stage? 2. e' stata un esperienza utile? 3. Ti ha rafforzato l'autostima? 4. Cosa porterai con te di questa esperienza? 5. la consiglieresti? 6. Alla fine dello stage abbiamo organizzato un servizio fotografico... Parlaci di questa giornata. 7. Progetti per il futuro? 19 GP MAGAZINE
FASHION
Alexandra Camicia 1. Fin da piccola sono sempre stata interessata alla moda, quando ho saputo di questa iniziativa ho pensato di aggregarmi sperando di iniziare a lavorare in questo campo che è sempre stato il mio sogno. 2. indubbiamente, ho imparato molte cose che possono essere utili sia in ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni. 3. Sì, sono cambiata molto in questo periodo, ho imparato anche a conoscermi meglio e a cercare sempre di dare il meglio di me stessa. 4. Principalmente mi ricorderò quel che ero e quel che sono diventata, ogni consiglio che mi è stato dato rimarrà sempre con me. 5. Certo, è una bellissima esperienza. 6. Oltre ad essere molto divertente, è anche molto impegnativo, bisogna trasmettere la propria passione a chi guarda e non è sempre facile. 7. Spero di poter proseguire questa esperienza e farne un lavoro, magari come hobby, anche come cosa in più. Mi farebbe veramente molto piacere.
sara scorziello 1. Ho voluto partecipare allo stage di Adriana Soares perché sono sempre stata affascinata dal mondo della moda e dall'arte del vestire. Ma allo stesso tempo, a prescindere dalle proprie aspettative ho desiderato farlo anche per un mio arricchimento personale. 2. Assolutamente sì, in virtù del fatto che questi insegnamenti non si possono acquisire se non frequentando questo stage tenuto da persone altamente qualificate in questo specifico settore. 3. Sì! Questo per il solo fatto che non mi sarei mai immaginata, in vita mia, di sfilare davanti ad altre persone non conoscendole e con piacere ho abbattuto quel muro di timidezza che mi ha sempre frenata. E così come me, tante altre ragazze potrebbero superare questo tabù. 20 GP MAGAZINE
FASHION 4. Quello che mi ha trasmesso questa esperienza è che la determinazione e la forza di volontà ti possono far raggiungere qualsiasi obiettivo. 5. Ovviamente sì. 6. E' stata l'attività che mi ha divertita di più. devo ammettere che durante i primi scatti mi sono sentita un pò impacciata però via via, facendomi prendere dall'euforia di indossare quei bellissimi outfits, mi sono sentita trasportare in un'altra realtà che a me è piaciuta moltissimo. A quel punto ho realizzato che mi ero completamente sciolta. 7. Tanti. Ho capito che entrare nel mondo della moda è un essenza di vita per me. Le sfide saranno sicuramente molte ma con la mia determinazione riuscirò ad essere all'altezza.
Cr edits M ua - hair stylist: Nuala Oliv eira, Daiana Petrilli, Valeria Schirinz i Photo e retouc h: Adriana Soar es
Valentina d'Aloia 1. Ho fatto questo stage per migliorarmi, non si finisce mai di imparare. 2. E' stata un esperienza utilissima direi, perché non solo mi ha migliorato la tecnica del mio portamento, mi ha anche fatto capire quanto sia il desiderio di entrare a far parte di questo mondo in modo serio. 3. L'autostima è uno dei miei punti deboli ma posso dire che quando stavo là, mi sentivo bella e sicura di me! 4. da questa esperienza sicuramente porterò con me un gruppetto di amiche che tra l'altro sono nella mia stessa agenzia e in più una persona come Adriana Soares su cui poter far sempre affidamento. 5. Sì, la consiglio perché Adriana oltre a farti vedere come si cammina parla molto delle sue esperienze personali che secondo me sono utili e interessanti da ascoltare... inoltre lei cerca di migliorare anche lati del tuo carattere che magari giocano a tuo sfavore. io per esempio sono molto timida e mi ricordo che lei un giorno mi disse: 'a volte quando uno ti parla e ti guarda distogli lo sguardo, cerca di non farlo'. Questa frase mi ha aiutato molto e nel mio piccolo un po' sono cresciuta. 6. Adoro farmi ritrarre, quindi mi sono sentita bene e a mio agio, mi sono divertita molto. Lo abbiamo fatto all'esterno e tutte le persone incuriosite ci guardavano i vestiti! Sembravamo i volturi della famosa saga di "Twilight". in più ci ha truccato e pettinato Nuala Oliveira, truccatrice bravissima che ci ha insegnato come andare truccate ad un casting e con lei c'erano due sue ragazze che la aiutavano. 7. Non riesco ad inquadrare bene il mio futuro. Voglio e spero di riuscire ad entrare in questo duro ma allo stesso tempo fantastico mondo e io non ho paura di lottare per quello che voglio si dice che volere è potere. Giusto? 21
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Calze di Seta www.calzediseta.com
I consigli di Madame G.
#gustietendenze
Cosa mettere I consigli per ogni occasione e ogni stagione mi capita spesso di ricevere email e messaggi con segnalazioni, richieste di consigli su quali calze indossare. Allora mi sono detta che qualche buon consiglio ogni tanto è bene darlo per cercare di aiutare chi ha più difficoltà e soprattutto per chi ha meno esperienza o chi tende a sbagliare inseguendo testardamente la moda. iniziamo dalle calze color carne tanto odiate: evitiamo i denari sopra i 20, danno sempre l’effetto lucido o un colore poco naturale, troppo bianche o troppe scure. Cercate sempre qualcosa che come colore si avvicini alla vostro incarnato. Esistono diverse calze dagli 8 ai 15 denari, sia autoreggenti che collant, che regalano l’effetto nude look, quello giusto senza sbavature. in particolare evitate di indossare le calze color carne con effetto lucido con gonne molto corte se avete un gamba molto tornite, non aiutano. in questo caso prediligete sempre i colori scuri e le calze coprenti. discorso a parte se indossate gli shorts: no alle calze chiare, puntate su calze coprenti, parigine o gambaletti. Se invece avete degli shorts in jeans, rigorosamente a gamba nuda, con calzini colorati, trafo-
rati o a fantasia, ma niente collant. Questo perché gli shorts di jeans danno l’idea dell’estate, sono freschi e giovani e quindi devono essere abbinati adeguatamente. se preferite il collant cercate sempre di scegliere la misura giusta, collant troppo grandi creano fastidiose pieghe e arrotolamenti alla caviglia che danno una sensazione di trasandato. Attenzione poi che l’elastico del collant non stringa troppo e crei quegli antiestetico rotolino al giro vita. Per ovviare al problema esistono modelli con un cinturino leggero che non stringe e non scende. Sempre in tema di collant: evitate di far uscire da gonne e pantaloni l’elastico del collant o di infilare dentro le calze le maglie o le camicie. E’ orribile. Se indossate pantaloni a vita bassa scegliete calze a vita bassa oppure calze autoreggenti, ma non presentatevi con quei tristi collant, di colori improponibili che fanno capolino dalla cintura a ogni vostro movimento. Con il caldo e la bella stagione schiarite sempre il colore delle calze, evitiamo il nero di giorno, usiamolo solo la sera per grandi occasioni o serate speciali. il nero velato è sempre elegante e sarete sempre chic. Se poi volete
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qualcosa che vi dia più charm optate sempre per la riga posteriore. Attenzione alle calze a rete, belle ma adatte a chi ha gambe non eccessivamente robuste, altrimenti rischiate l’effetto insaccato. Se indossate delle scarpe open toe, indossatele con il piede nudo o con calze chiare che non danno nell’occhio, evitate sempre le calze eccessivamente scure, che si abbinano meglio con scarpe chiuse e scure, mai con scarpe chiare. Con queste ricordate sempre di indossare calze chiare o della stessa tinta-colore. Sono piccoli dettagli che fanno la differenza tra una donna curata e attenta e una un po’ distratta. inutile seguire la moda se poi non si riesce a rispettare le regole base dell’essere “belle”.
ART&FASHION
#modafotografia
Camicia- LUKA SZ OMIOTEK Pantaloni- ZA RA Occhiali - ASO S
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ART&FASHION
Bomber e pantalone- ELENA FACCIO Maglioncin o- SISLEY Occhiali - VIN TA GE
boys will be boys Cr edi ts Photo: A ntoni o Guzzardo Stylist, Mua and hai r : Lukasz Omiotek Model: Jacopo@IamMan agement Thanks to: Elena Murator e, Fabri z io Per rin i e Fran cesco Quondam 25
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ART&FASHION
Bomber- ELENA FACCIO Maglion ci no- SISLEY Cappello- ZA RA Occhiali- VINTA GE
Cappotto- ELENA FA CCIO O cchi ali- BRYLOVE Calz i ni- H&M Scar pe- VALDASA AR
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ART&FASHION
Bomber- ELENA FACCIO Maglion ci no- SISLEY Cappello- ZA RA Occhiali- VINTA GE
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FASHION noto professionista della bellezza, make up artist internazionale dell’alta moda, raf faele squillace collabora da molti anni con numerose aziende e maison come creatore e coordinatore dell’immagine.
#bellezzaemakeup
Jimont Cosmetic
Considerato un’eccellenza del made in italy grazie alla sua creatività artistica eclettica, è ospite di numerose kermesse del mondo della moda e dello spettacolo. A lui tocca la firma della nuova Beauty Collection 2016 per la storica maison internazionale Jimont Cosmetic. Una collezione ricca di colore, passione ed emozione, dedicata al lusso femminile, creata per la donna, per farla sentire viva – così la definisce il designer Squillace. Nuance vibranti, si passa dal rosso carminio al melograno, fino ad arrivare alle tonalità glicine e lavanda. Spicca tra questi la presentazione del luck rouge privè, rossetto in edizione limitata, creato da quattro venature di rosso dalle tonalità rame e ciliegia, corposo e dall’intensità fiammeggiante. Lanciato anche, oltre alle nuovissime linee occhi, il velvet foundation no transfer, fondotinta compatto, dona all’incarnato luminosità, effetto patinato vivo e come sottolinea lo stesso Squillace – un velluto per un volto da red carpet. Per questo evento, Raffaele Squillace ha voluto accentuare il binomio donne e cosmetica, le modelle infatti hanno simulato un self make up allo specchio, scambio di ruoli con il truccatore osservatore. La donna può fare da sola con i giusti consigli e grazie ad una facile applicazione del prodotto – continua Squillace. Protagonista sul palco la brand testimonial manon umbertelli, top model che da anni rappresenta la bellezza Jimont Cosmetic, lineare, eterea, raffinata ed elegante. Città cornice della presentazione, la meravigliosa Napoli, che in occasione dell’ Aestetica 2015 Beauty and Wellness Exhibition, ha ospitato presso lo spazio espositivo della Forbeauty di Pompei della famiglia esposito la casa cosmetica spagnola. La conduzione della giornata è stata affidata alla attrice roberta scardola, nota ai più per le fiction “Caro maestro” e “i Cesaroni”, nonché reduce dalla commedia teatrale “Questa volta te lo dico che ti amo”. Patner di Jimont Cosmetic anche le grandi maison dell’ alta moda italiana: Giada Curti che ha curato l’abbigliamento di Manon e Roberta, e nino lettieri che ha vestito le altre sei modelle. impeccabile lo staff tecnico capitanato dalle assistenti Corinna Ardolino e miriana riitano e dalle sei truccatrici della Forbeauty di Pompei. Presenti anche Giuseppe Fata e Alessandra Giulivo, istituzioni della moda, oltre ai numerosi buyer e distributori esteri. Ci aspetta un 2016 all’insegna del glamour e della bellezza unite nelle creazioni del giovane designer Raffaele Squillace per Jimont Cosmetic.
raffaele Squillace detta le nuove tendenze per la Beauty Collection 2016
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Tel. 320.7048387
SALUTE&BENESSERE
#rimedinaturali
Il frutto miracoloso L’ananas apporta tantissimi vantaggi e benefici alla nostra salute l’ananas, pianta che cresce spontanea nelle foreste tropicali e subtropicali del sudamerica; appartiene della famiglia delle bromeliacee, mentre piantagioni ad esclusivo uso commerciale sono sor te nelle Filippine, nelle isole Hawai e in Asia.
di irene
di liberTo
capitale, questa bevanda si consuma aggiungendo una manciata di zucchero di canna grezzo, chiamato piloncillo, che la rende più dolce oppure si mescolano anche altri frutti, come mele e arance. il tepache viene prodotto in un barile di legno stagionato, chiamato tepachera. A seconda del tempo di fermentazione assume un gusto diverso: dopo circa quattro giorni di fermentazione, il sidro d’ananas inizia ad assumere un’effervescenza leggermente acidula, mentre, se viene lasciato a fermentare per più tempo, si insinua nel gusto un sapore di aceto forte. Questo frutto racchiude in sé mille sfaccettature, infatti se facciamo un salto indietro ed arriviamo fino al XVi scopriamo che era simbolo di abbondanza economica e raffinatezza venendo spesso utilizzato come centrotavola di cene, pranzi e banchetti delle case agiate. Si narra che fu Cristoforo Colombo a scoprire l’ananas intorno al 1493, solo in seguito venne introdotto in Europa dove per almeno due secoli rimase solo alla portata di nobili e gente facoltosa perché era considerata una rarità e di conseguenza era molto costosa. Sicuramente, però, le storie più affascinanti legate all’ananas sono quelle che lo hanno reso segno di ospitalità e che sono nate oltreoceano: i capitani reduci da lunghe spedizioni, al loro ritorno, usavano infilzare un ananas all’inferriata d’ingresso alla propria casa. in tal modo, segnalavano il ritorno dalla pericolosa avventura, invitando parenti, amici, conoscenti e compaesani a condividere la gioia del loro ritorno. da allora simbologicamente alla sua presenza venne dato anche il significato di benvenuto. Per questo motivo, soprattutto nelle zone corrispondenti alla prime colonie europee nel territorio del Nord America, l’ananas ha iniziato a proliferare come bassorilievo sugli stipiti dei cancelli d’ingresso di tenute e coltivazioni, sui passamano delle scale, sui battenti delle porte d’ingresso e a mo’ di capitelli dei letti a baldacchino, inoltre non è raro trovarlo all’ingresso di case signorili, come elemento architettonico di fontane o nelle pubblicità di hotel e ristoranti. Lo scozzese John Murray, conte di dunmore, nel 1761 costruì, nelle campagne vicino Edimburgo, una villa di a forma di ananas che regalò alla moglie lady Charlotte Stewart; realizzando così il più grande e singolare monumento all’ananas. dunmore Pineapple oggi è una delle più particolari attrazioni turistiche scozzesi.
Si può consumare fresca, da sola, o in macedonia, oppure utilizzarla in cucina come ingrediente per dolci o gelati o per dare un tocco esotico a ricette di carne, pesce e insalate. Lo scopo delle colture è non solo alimentare perché le foglie di ananas, essendo fonte di fibra, sono largamente utilizzate per la produzione di corde e tessuti e, inoltre, dal gambo si estrae la bromelina, un enzima proteolitico, cioè in grado di ridurre le proteine in semplici amminoacidi. La bromelina è tra i rimedi naturali più efficaci, infatti, dopo somministrazione orale, ne entra in circolo un quantitativo superiore al 40% della dose assunta. Questo enzima ha molteplici benefici sul nostro organismo: facilita la digestione degli alimenti ricchi di proteine, come ad esempio la carne, è un’efficace rimedio antinfiammatorio e antitrombotico e ha un’ottima azione ipotensiva. E’ inoltre un eccellente antiedematoso, ovvero è (donne udite udite) utilissimo nel trattamento della cellulite, della a ritenzione idrica e dei gonfiori. Tutto questi benefici, però, valgono per la bromelina estratta dal gambo, invece al frutto fresco sono riconosciute proprietà eupeptiche, ossia fa parte di quegli alimenti in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici e di facilitare le funzioni digestive. La sua polpa, essendo ricchissima di fibre è in grado di velocizzare il metabolismo dei grassi, contrastando a livello intestinale l’assorbimento dei lipidi. Proprio per questo è il frutto prediletto da chi segue un regime alimentare specifico a scopo dimagrante. infine, facendo fermentare l’ananas e aggiungendo delle spezie, quali peperoncino, cannella e chiodi di garofano, si ottiene una bevanda dal nome “tepache” che ha un’etimologia molto lontana: secondo alcuni studiosi proviene da un verbo azteco il cui significato è “pestare”, secondo altri invece il termine può assumere anche il significato di "posto delle belle donne". in Messico, soprattutto nella
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Professor dott. silvio rossi, docente di Terapia Fisica e riabilitazione all’università lA sAPienZA di roma
FREMS: LA TECNOLOGIA PER COMBATTERE IL DOLORE tico che ha origine nella colonna lombare e che si estende fino ai glutei, gli arti inferiori e parte dei piedi. sindrome dolorosa miofasciale: la sindrome miofasciale (MPS) è una condizione dolorosa muscoloscheletrica caratterizzata da dolore locale e riferito, descritto come sordo e profondo, determinato dalla presenza di trigger points miofasciali (TrPs) in una qualsiasi sede corporea. Cervicobrachialgia: la cervicobrachialgia è un disturbo caratterizzato da dolore che coinvolge innanzitutto il collo, per poi diffondersi alle spalle e agli arti superiori e alle mani, causando un senso di formicolio e di addormentamento. La cervicobrachialgia è causata da problemi alla colonna cervicale. sindrome del tunnel carpale: la Sindrome del Tunnel Carpale (stc) è la neuropatia più frequente ed è dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. La soluzione ideale per un rapido effetto antalgico ed un recupero funzionale immediato e duraturo con un sistema innovativo, brevettato e certificato. Segnale computerizzato: L’unica neurostimolazione scientificamente validata ad esercitare un’azione di neo-angiogenesi promuovendo il rilascio e la sintesi di VEGF e altri fattori di crescita. • Già in prima seduta agisce per ridurre il dolore. • ideale per trattare traumi in stato acuto. • Grande facilità di utilizzo. • Si integra perfettamente con altri sistemi di riabilitazione, offre una valida alternativa al trattamento farmacologico, ritardando o, in numerosi casi, evitando l’intervento chirurgico. • Ottimi risultati con pazienti refrattari ad altre terapie o trattamenti.
È una tecnologia costituita da segnali elettrici biocompatibili generati da neuro stimolatori computerizzati e somministrati attraverso elettrodi transcutanei. i segnali FREMS™ sono biocompatibili in quanto, a differenza dei tradizionali elettrostimolatori, sono simultaneamente modulati in frequenza, ampiezza e durata, in grado quindi di interagire con i tessuti biologici. FREMS™ promuove un effetto curativo duraturo e una rapida riduzione del dolore, senza effetti collaterali. Ad oggi sono stati dimostrati scientificamente alcuni meccanismi d’azione promossi da specifiche sequenze: • Effetto antalgico • Aumento dell’attività del microcircolo • interazione con la trasmissione neuromuscolare Gli effetti che si possono ottenere sono: • Riduzione del dolore nel tempo • Aumento della vascolarizzazione nell’area trattata • Attività decontratturante Chi può utilizzare Frems™ Pazienti con radicolopatie acute o croniche, come lombosciatalgie, cervico-brachialgie, sindrome del tunnel carpale, anche refrattarie ad altre terapie o trattamenti. Come utilizzare Frems™ il programma specifico di trattamento e il numero di sedute viene stabilito dal medico. L’esperienza clinica FREMS™ è l’unica neurostimolazione elettrica che assicura un rapido effetto antalgico su pazienti con radicolopatia acuta o cronica ed è una valida alternativa al trattamento farmacologico. le patologie trattate Lombosciatalgia: la lombosciatalgia è un dolore del nervo scia-
Via Lancisi, 31 - 00161 Roma Tel./Fax 06.64465109 - Cell. 329.0479689 E-mail: silviorossi@aotsrl.com 36 36 GP MAGAZINE
BENESSERE
#tecnologia
Nadia Be ngala men tr e pr ova il trattame nto
ViSS e Scio Innovazioni per la salute di tutti
nell'ambito della decima edizione della Festa del Cinema di roma, il Pr ofesseor silv i o r o s s i e i l P r o f e s s o r Ja n s u l a h a n n o c o l t o l'occasione per presentare le nuove tecnologie della Viss e dello scio. la Viss, Vibration Sound System, è una innovativa forma di terapia fisica che serve essenzialmente per il recupero della funzione muscolare, del tono muscolare, ma anche capace di "neuromodulare" ogni forma di dolore neuro-muscolare in pochi minuti di trattamento. Nel corso degli anni di sperimentazione la terapia vi razionale ha trovato molti campi di utilizzo, basti pensare alle possibili applicazioni per il recupero della funzione muscolare nel postoperatorio ortopedico, per il recupero del tono nei pazienti neurologici (post ictus, Parkinsoniani, sclerosi multipla), per la rieducazione del pavimento perineale e per la prevenzione ed il recupero degli infortuni muscolari negli sportivi . Per lo scio, invece, si parla essenzialmente di prevenzione ma, anche di possibilità di cura, si tratta infatti di una tecnologia che proviene dalla Russia (agenzia astronautica) che veniva usata al rientro degli astronauti dalle loro missioni per valutare i cambiamenti dell'organismo dopo l'esposizione alla mancanza della gravità. Con lo Scio, infatti, si può misurare la frequenza di risonanza dei nostri organi e, a seconda della rispondenza a certi parametri, valutare la normalità o meno di un nostro organo, mettendoci in allarme preventivo qualora ci siano discordanze, e consentendo così di provvedere con terapia prima ancora della manifestazione dei sintomi. inoltre lo Scio, può valutare anche il nostro aspetto emozionale che, come ben sappiamo, ha enorme importanza nello sviluppo di ogni tipo di malattia. Nell'occasione molti potenziali pazienti si sono sottoposti a test di prova di entrambi i macchinari restando stupiti dalla accuratezza delle informazioni ricavate (Scio) e dalla scomparsa di contratture e dolori neuro muscolari (Viss). 37
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Ria An ton io u
I l pr of . Silvio Ro ss i con Vincen t Candel a
Zain a Dridi ment re pro va l a ViS S
TECNOLOGIA
#postureerrate
Arriva UpRight Per stare dritti con la schiena di irene
di liberTo
Cosa avranno in comune chi passa molte ore alla scrivania per lavoro e chi utilizza il computer a qualunque titolo, vuoi per stare sui vari social o semplicemente per navigare in liber tà? la dimestichezza con la tastiera ed il pc direte voi. Questo è l’aspetto positivo, ma ce n’è un altro (negativo) al quale quasi nessuno di noi sfugge: ed è quello di rimanere ricurvi, per non dire accasciati, sulla scrivania.
schiena, precisamente nella parte bassa, tramite un adesivo ipoallergenico e, grazie a sensori multipli, rileva la posizione della nostra schiena e vibra delicatamente non appena essa si curva, ricordando a noi che lo indossiamo di riportarla nella corretta postura. in questo modo, se applicato anche solo per 15 minuti fino ad un’ora al giorno, UpRight ci aiuterà a modificare gradualmente le abitudini sbagliate ed allenerà le nostre schiene a mantenere una curvatura naturale. Ma c’è di più, grazie alla connessione bluetooth UpRight comunica al nostro smartphone i dati relativi alla postura in termini di intervalli di tempo e giorni di training, visualizzabili nell’app dedicata, disponibile sia per iOS eche per Android. Una volta che avremo impostato le nostre preferenze, l’app genererà un programma di allenamento personalizzato che ci aiuterà a tener traccia di una serie di esercizi e ci darà, allo stesso tempo, la motivazione necessaria a proseguire. Possiamo accedere al nostro training in qualunque momento per monitorare i progressi effettuati ed il raggiungimento di obiettivi giornalieri, grazie alla visualizzazione di statistiche e dati analitici, oltre che utili tutorial, tecniche e suggerimenti vari. d’altronde, mantenere la schiena diritta è principalmente una questione di salute perché, oltre a ridurre il rischio di mal di schiena e dolori lombari, ci permetterà di respirare meglio e, di conseguenza, di immettere più ossigeno nel nostro corpo, fatto che contribuirà al buon funzionamento di tutti gli organi. Stare diritti, inoltre, aumenterà la concentrazione, allontanando tensioni e stress. Per ultimo, ma non da ultimo, UpRright sarà il nostro piccolo segreto da indossare in assoluta riservatezza ed in grado di giovare non poco alla nostra immagine, regalando a chi ci si osserva un’impressione di maggiore sicurezza in noi stessi.
io stessa, dopo aver aver realizzato la posizione inadeguata della mia spina dorsale (che peraltro mi ricorda vagamente la forma di un cucchiaio), cerco di adottare un portamento più consono. Allora mi tiro su: spalle dritte e petto in fuori. Tento di sbarazzarmi da quell’orribile postura cadente (che tanto somiglia a quella della befana che piega la sua schiena trascinando kg di carbone sulle spalle), ma nel giro di qualche minuto, se non addirittura secondi, mi ritrovo esattamente al punto di partenza. Purtroppo è un problema non solo mio, ma una situazione che ci accomuna in tanti. A questo punto abbiamo due soluzioni: o farci seguire in ufficio come sulla scrivania di casa da un personal trainer che ci bacchetterà, a mo’ di signorina Rottenmeier, ogni volta che somiglieremo al Gobbo di Notre dame oppure (e questa la trovo la più immediata, fattibile e realizzabile ) utilizzare un piccolo (e peraltro invisibile agli occhi altrui) dispositivo wearable che aiuta a star dritti, vibrando immediatamente non appena si assumono posizioni scorrette i wearable sono tutti quei dispositivi, siano essi sensori, microcomputer, smarwatch e occhiali a realtà aumentata che si possono indossare. Proprio come nel caso dell’apparecchio in questione, creato da un team di imprenditori e ricercatori israeliani che l’ha battezzato upright. Questo alleato contro le nostre cattive abitudini si attacca alla
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GUSTO
#chef
Di Natale, di donne e di formaggi riflessioni tra natività e l’importanza del ruolo delle donne nella società e nella vita economica e utile fosse l’idea originaria, e a quali evoluzioni sia andata incontro la stessa scoperta nel corso dei millenni per far sì che l’uomo aiutasse sé stesso nella propria sopravvivenza. Ho citato volutamente anche l’agricoltura e l’allevamento, che sono stati (e sono tutt’oggi) frutto di innumerevoli scoperte e innovazioni utilissime al genere umano. E quale migliore esempio dei formaggi? Prodotti nati dall’osservazione empirica e dalla necessità di conservazione degli alimenti nel tempo. Ma non solo: prodotti nati e tutt’ora vivi ai giorni nostri grazie alla fiducia, alla cura e alla costanza della componente umana, statisticamente sempre più maschile nei caseifici odierni, ma, in passato e in numerosi casi, mansione molto femminile.
Cari amici lettori, con l’occasione dell’avvicinarsi delle festività natalizie, ho voluto sof fer mar mi a rif lettere sulla natività e sull’impor tanza del r uolo delle donne. “nascere” è un termine dal significato fondamentale, oltre che dalle innumerevoli sfaccettature: dalla natività in senso religioso, alla magia insita nell’atto della creazione dell’essere umano, fino all’incanto che rivive nella parola “creatività”, dalla quale l’uomo stesso nel corso dei millenni è stato capace di tratte benefici a suo vanta ggio, quelle che oggi chiamiamo “grandi invenzioni”. Se oggi una “invenzione” è un qualcosa che richiede sempre più spesso analisi, studi e ricerche, in passato le invenzioni all’apparenza più semplici ma dall’utilità fondamentale, sono state frutto dell’intuito umano e della necessità di trovare una soluzione a problemi che rendevano la vita dell’uomo primitivo molto ardua. Ed è così che basta pensare al fuoco, alla ruota, alla lavorazione dei metalli, all’agricoltura e all’allevamento, per rendersi conto di quanto primitiva 44
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GUSTO E quel legame del mondo dei formaggi con la figura della donna deriva anche dalla materia prima, cioè il latte. il latte materno ha avuto nella storia un alto valore reale e simbolico in quanto non solo alimento indispensabile per la crescita, ma anche emblema della cura materna, del ruolo femminile nella perpetuazione della specie, del legame di dipendenza temporanea fra due esseri destinati a diventare indipendenti l’uno dall’altro. Nelle mie piacevoli esperienze di lavoro nel mondo caseario, ho ad esempio scoperto che la cosiddetta “tuma” prodotta nel territorio delle Langhe cuneesi affonda le radici della sua storia, nonché della sua sopravvivenza odierna, nelle donne native di questa terra, alle quali è da sempre stata affidata la cura delle pecore, la produzione di questo formaggio e la sua vendita, e che hanno consentito la nascita del formaggio
dOP Murazzano. E storie simili toccano tantissime altre specialità, tra cui ricordiamo ancora la Casatella trevigiana, il Pecorino abruzzese di Farindola o quello lucano di Filiano… solo alcuni nomi tra mille! donne dunque che con il proprio lavoro hanno garantito la nascita di un prodotto tipico e soprattutto la sua sopravvivenza. donne che garantiscono la sopravvivenza non solo nel senso di depositarie della vita, in quanto capaci di generarla, ma che anche nel caso di prodotti alimentari hanno garantito con il proprio lavoro, tenacia e costanza nei secoli la sopravvivenza di specialità territoriali come patrimonio per le generazioni future. La storia, passata e odierna, ci parla spesso di donne che accudiscono, che comandano o che subiscono… Questo Natale il mio personale tributo va alle donne di ieri e di oggi “che fanno”. Auguri a tutti!
Le ricette dello chef Fabio Campoli
FLAN DI PROVOLONE CON PERE AL VINO ROSSO Ingredienti per 4 persone Pasta brisèe, 250g; Provolone a cubetti, 200g; Curry in polvere, un cucchiaino; Burro, 50g; Farina, 50g; Latte, 250ml; Tuorli d’uovo, n. 3; Albumi, n. 3; Pere, n. 2; Vino rosso secco, 250 ml; Zucchero semolato, 100g; Sale, q.b. Procedimento Per le pere Lavate le pere, pelatele e tagliatele a cubetti. Riponetele sul fondo di una casseruola e copritele con il vino e lo zucchero, e fate cuocere a fuoco dolce finché il vino non si addensa, assumendo la consistenza di uno sciroppo. Per il flan Mettete in infusione in un recipiente il latte con il curry. Stendete la pasta brisée ad uno spessore di circa 4 mm e rivestitevi uno stampo da plum cake precedentemente imburrato e infarinato. Preparate un roux con il burro e la farina: fate sciogliere il burro sul fuoco, poi, fuori dal fuoco, aggiungete la farina di colpo e continuate a mescolare e cuocere fino all’ottenimento di un fondo biondo. Togliete il roux pronto dal fuoco e aggiungete in un colpo il latte, mescolando velocemente con una frusta per rendere il composto omogeneo. Riportate il tutto sul fuoco e continuate la cottura a fuoco dolce per almeno 10 minuti, aggiungendo il sale. Quando il composto avrà raggiunto una consistenza compatta e si staccherà dalle pareti della casseruola, spostatelo dal fuoco e lasciatelo riposare per 5 minuti. Poi, incorporatevi i tuorli mescolando energicamente con un cucchiaio, e successivamente aggiungete i cubetti di provolone. Montate gli albumi a neve non fermissima e incorporarli in due fasi al composto, con movimenti delicati dal basso verso l’alto aiutandosi con una schiumarola. Versate il composto dentro lo stampo foderato e cuocetelo in forno preriscaldato a 185°C per i primi 10 minuti, poi abbassare a 165°C fino al termine della cottura. Una volta cotto, sformate il flan dallo stampo, tagliatelo a fette e servitelo accompagnato dalle pere al vino rosso.
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GUSTO
#mikychef
Una chef con i fiocchi Talento, fantasia e passione sono gli ingredienti vincenti di Mikychef di
AlessAndro Cerreoni
si chiama micaela di Cola, in arte mikychef. e' una chef rampante della cucina italiana, amata dal pubblico e dai vip. l'abbiamo inter vistata per la prima volta diver si anni fa quando aveva appena intrapreso questa strada, dopo aver lasciato il suo vecchio lavoro. La ritroviamo cresciuta professionalmente e con un curriculum di tutto rispetto. E una passione sempre più crescente per il suo lavoro, che si arricchisce continuamente di nuove esperienze. il resto è sempre lei, bella e brava. difficile scegliere di meglio. Ciao micaela, ti abbiamo intervistata quando eri agli inizi di questa tua nuova attività. ne è passata di acqua sotto i ponti. da chef a domicilio a...? Come possiamo definirti adesso? “Beh, posso dire che siete stati i miei portafortuna! Non amo le definizioni quello che posso dire ormai tra executive Chef, consulente, home economist per cinema, TV, pubblicità e carta stampata il personal Chef è quasi un ricordo ma che svolgo ancora con gran piacere quando capita, sopratutto per persone che conosco e che seguo da tanto”. la ristorazione è una questione di famiglia. Quanto ha inciso tutto ciò nella scelta di intraprendere questo percorso? “devo moltissimo alla mia famiglia; da mia madre e mio padre ho ereditato tutta la passione che questo lavoro richiede. Ricordo le estati passate a cucinare non la nonna materna, con mia zia. Ognuno mi ha donato un po' del loro amore per questo mestiere”. Perché chef itinerante e non chef “resident”? “il mio percorso lo interpreto sempre come un viaggio. Una contaminazione continua fatta di persone, di cose buone, di incontri. Restare chiusa in un posto non è mai stata una priorità prima di adesso e mi ha permesso di girare il mondo. Oggi forse ho una consapevolezza diversa e chissà non decida di continuare e riprendere la tradizione di famiglia”. sei considerata la chef dei vip. se non sbaglio hai realizzato trasmissioni anche con qualcuno di essi? ne possiamo parlare? “Lavorando nel mondo della tv, della pubblicità e del cinema come chef e come food stylist, è facile che siano determinati personaggi a chiamarti. Per alcuni, insieme a noti colleghi, ho curato matrimoni, battesimi, compleanni. Un mondo a
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GUSTO colori, lo definisco io. Con alcuni sono nate vere e proprie amicizie con altri collaborazioni per nuovi programmi TV che questa volta mi hanno vista protagonista”. Hai lavorato nel mondo della pubblicità per acqua uliveto e per una fiction su Canale 5 (“benvenuti a Tavola”) come food stylist? Cosa hai fatto nello specifico? “È una professione piuttosto articolata che tratta il cibo soprattutto in relazione ai suoi colori e alle Sue forme. Si avvale dei direttori della fotografia, degli scenografi ma alla fine sempre di cucina parliamo, con una particolare attenzione al concetto del bello. dove i piatti seguono tempi scenici e vengono fatti e rifatti più e più volte a seconda dei numerosi ciak”. sei romana “de roma”. Quanto c'è della cucina romana nei tuoi piatti? “Molto, moltissimo, anche se negli anni mi dicono abbia perso la cadenza romana la mia cucina parla per me. Alcuni dei piatti della tradizione sono nei menu dei ristoranti che apro, magari presentati con un lato estetico più moderno, alleggeriti e reinterpretati. Ma la sostanza è quella, cerco solo di renderli più appetibili alla vista di quanto non lo facessero i miei nonni. Quando si mangia secondo me tutti i sensi devono essere coinvolti in egual misura. Stare a tavola deve essere un'esperienza sensoriale”. il piatto più semplice e il piatto più complicato che hai preparato? “Non c'è semplice o difficile. Per me esistono piatti riusciti ed altri meno. Però c'è tanta ricerca di materia prima nella mia cucina. C'è un'attenzione specifica alla ricerca di un equilibrio. Non amo le pietanze troppo ardite. Mi piace un piatto facile, 'femmina' ,dico io, che metta d'accordo tutti”. Tra le tue attività c'è quella di occuparti dello start up di nuovi ristoranti. in tal senso, come si svolge il tuo lavoro? Che tipo di consulenza offri? “Una consulenza a 360 gradi che consenta di formare cucina e sala come un'unica squadra. Una consulenza che si occupi della selezione dei fornitori, della carta dei vini. insomma un'apertura chiavi in mano”. Hai sempre cucinato per gli altri? C'è qualcuno che ha cucinato per te? “Tasto dolente. da anni nessuno cucina
per me, gli amici non mi invitano mai convinti che chi faccia questo lavoro sia ipercritico. dico sempre che pur di stare una volta con le zampette sotto al tavolo a me andrebbe bene anche una buona pasta olio e parmigiano! detto ciò poi amo farmi coccolare da qualche illustre collega nel tempo libero”. in un piatto la differenza, oltre al talento dello chef, la fanno gli ingredienti. Come scegli i tuoi ingredienti? “Sono anni di ricerca continua la mia. Spesso i fornitori mi inviano prodotti affinché li inserisca nelle carte dei vari locali che seguo. Per me è una necessità invece andare in azienda e toccare con mano le diverse realtà, vedere come lavorano, come un prodotto nasce. Poi se sono aziende sane, il più delle volte diventano dei veri e propri compagni di viaggio come amo definirli”. Gli ingredienti che non mancano mai nella tua cucina? “i prodotti tipici del territorio, le erbe aromatiche, i pomodori, la pasta, un pepe buono, il pesce... impazzisco per i crudi”. innovare e sperimentare è alla base dell'attività di uno chef. C'è un piatto che mangi spesso? “Sì, come spiegavo, la ricerca è continua e frutto della crescita personale in primis e dell'avanzamento delle varie tecnologie che oggi rendono le nostre cucine più sane, più veloci e perché no più 'glamour'. Adoro la semplicità. Le cose riconoscibili; la pasta al pomodoro è un mio must ed anche un mio cavallo di battaglia. i dolci, i crudi di pesce. diciamolo, sono una buona forchetta!”. esiste un piatto perfetto per tutti? “Credo fortemente che la cucina sia condivisione e passione. Esistono piatti che evocano ricordi lontani e piatti che risvegliano i sensi. Ma ogni palato è a sé. A noi la chiave per trovare la via giusta”. il grande dibattito è tra carnivori e vegani. i primi dicono che la cucina dei secondi sia più triste, meno gustosa e più ripetitiva. sei dello stesso avviso? “Negli ultimi anni al di là delle mode, ci è stato chiesto di interpretare la cucina in relazione alle mille intolleranze che le persone hanno ereditato da questo modo sregolato di fare agricoltura, alle-
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vamento, ecc. Perciò non si tratta di quanto siamo diventati bravi a togliere o sostituire un ingrediente, ma di quello che piace al commensale che si siede alla tua tavola”. Quanto credi nelle scuole di cucina? “Sono un'ottima base per imparare tecniche di taglio, di cucina e di igiene alimentare, che in tanti posti scarseggia...e cosa non da poco formano i ragazzi che approcciano al mondo della cucina, con una serie di nozioni che possono poi indirizzare loro in specializzazioni ben definite, come ad esempio chi scopre di amare il mondo del cake design, della panificazione, della produzione di pasta all'uovo. Sono poi gli stage nei ristoranti a dare ai ragazzi il senso del ritmo, delle comande”. Progetti futuri e un sogno che speri di realizzare? “Se lo dico poi non si avvera! Scherzi a parte sono molto felice di quel che faccio e di come lo faccio. Ci sono due sogni nel cassetto di cui sto concretamente trattando ora con alcune persone. Chissà che il 2016 non porti ad avverarsi anche questi sogni”. www.mikychef.wordpress.com
LIBRI
#gabrieladeportillo
Dialogo con l’alieno di
silViA GiAnsAnTi
Sconvolgenti verità nell’ultimo libro della scrittrice e medium dando una persona in volto. Avevo anche un amico invisibile che si è manifestato apertamente quando avevo sui tredici anni. Si trattava del mio Spirito Guida”. so che hai dato un grande contributo per cercare alcune persone scomparse nel nulla, prendendo parte anche a trasmissioni tv. Parliamone. “La mia passione per il mistero iniziò da adolescente, quando ho cercato il modo di entrare all’Accademia di Polizia a Roma, dove avrei dovuto fare due anni di corso prima di essere ammessa. i miei genitori, allora in fase di separazione, ovviamente non furono d’accordo. Così fui costretta a scegliere studi che almeno mi consentissero di muovermi, di viaggiare e di conoscere. Scelsi Lingue. Se non fossi riuscita ad entrare in Polizia, almeno avrei potuto fare l’accompagnatrice turistica o lavorare sulle navi. il mio sogno era raggiungere un posto di comando nelle forze dell’ordine perché dicevo sempre a mia madre che volevo sconfiggere la mafia. A sei anni guardavo Petrosino in tv e ne venivo assorbita totalmente”. e poi? “Con il passare degli anni questa mia voglia di indossare una divisa mia mi ha portata su altre strade, con un comune denominatore però, visto che mi sono dedicata a qualcosa
Gabriela proviene dalla provincia di latina ed è nata da genitori italiani con origini spagnole e, attualmente, è una delle più quotate medium a livello nazionale ed internazionale. si è dov u t a t r a s f e r i r e a To r i n o p e r r a g i o n i passate di lavoro del padre. Quando si dice che nulla viene per caso. una persona con le sue doti vive proprio nella città più misteriosa e magica d’italia. Per anni ha coltivato anche studi nel settore olistico. Ha tenuto corsi in varie città e partecipato a trasmissioni televisive. Ha scritto molti libri e commedie teatrali su diversi argomenti. Ha perfino collaborato con un’organizzazione americana specializzata nella ricerca di persone scomparse. Andiamo a dialogare con questa super donna, un po’ come ha fatto un bel giorno donset, un simpatico alieno che si è presentato a lei. Gabriela, quando hai scoperto di avere questi particolari poteri? “Le prime manifestazioni si sono verificate all’età di sei anni circa; ero in grado di leggere il futuro semplicemente guar50
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LIBRI che ha soddisfatto la mia voglia di indagare. Così ho aperto un blog www.cronacainvestigativa.blogspot.com, dove grazie a ciò che vedo e sento, scrivo a rime baciate. Parlo di alcune persone scomparse ma anche di misteri irrisolti. di tanto in tanto collaboro con le forze dell’ordine. Per un anno mi sono occupata di un caso di cronaca e cioè quello relativo a Patrizia Rognoni, l’amica di Enzo iacchetti. Ho scritto un libro su ciò che è emerso prima, durante e dopo le indagini da me svolte. Prima ancora di creare il mio blog, ho collaborato per due anni con un’associazione americana no profit chiamata FiNdME, capeggiata da un ex poliziotto americano. Ad oggi presto il mio contributo alle indagini di cui si occupa l’investigatore Frank Crescentini a Las Vegas”. stai continuando ad approfondire studi che riguardano queste tue doti? “Ogni giorno approfondisco i miei studi e le mie curiosità. Più intensifico la pratica, più i poteri aumentano. Ho iniziato una serie di seminari per insegnare queste doti anche alle persone meno fortunate di me. Voglio aiutarle a conoscere se stesse, perché solo conoscendo a fondo la loro parte inconscia, sono in grado di guardare oltre”. Quanti libri hai pubblicato finora e che cosa trattano? “Fino ad oggi sei, ma ne ho altri sette in preparazione, di cui due già quasi alla fine. Ho ultimato anche un mazzo di carte che ho chiamato ‘carte Bio-genealogiche. Le ho create per imparare a decodificare la propria data di nascita, visto che in essa è contenuto il nostro dNA, con lo scopo unico di portare le persone ad una conoscenza interiore totale. il libro commedia ‘Totò e l’Angelo’ nella primavera 2016 verrà messo in scena a teatro con la regia di Gianni Villani”. l’ultima pubblicazione “donset dialogo con un extraterrestre”, rivela sconvolgenti verità. Hai fatto fatica ad accettare usi di questo mondo parallelo al nostro o condividi alcune cose che ti ha rivelato donset? “Non ho fatto nessuna fatica a connettermi con un’altra intelligenza extraterrestre, diciamo che ho fatto fatica ad accettare che questo mondo fosse popolato anche da altre creature diverse dagli esseri umani, soprattutto nell’aspetto. delle cose che mi ha rivelato condivido quasi tutto, perché capisco che ciò che mi dice donset è esattamente ciò che ho sempre pensato e rientra nei dubbi che avevo e ai quali l’alieno ha dato una risposta”. Quando hai avvertito per la prima volta la presenza di questa creatura, come hai fatto a riconoscere che si trattava di un extraterrestre e non di una semplice anima che voleva comunicare con te? “Quando ha fatto capolino la prima volta, si è presentato in vesti umane, specificando da subito che era un alieno. Solo successivamente l’ho visto nei suoi panni e quindi non ho avuto dubbi”. Hai avuto paura? “No, non ho mai paura, ne sono rimasta stupita e affascinata nello stesso tempo, considerata la statura e visto il suo aspetto bambino. E’ un grigio bianco dei più bassi di statura
e di aspetto fanciullesco”. Quanto è durato il vostro dialogo? “E’ iniziato oltre 15 anni fa, abbandonato per mia volontà per svariati anni e poi ripreso nel 2014”. da allora hai avuto altri contatti con lui? “Lui è spesso al mio fianco e mi indica le cose che devo fare per l’umanità, compreso il mazzo di carte Bio-genealogiche che ho creato in due giorni”. Come avvengono queste conversazioni? “Per via telepatica nella lingua del medium, quindi in italiano. A volte lo vedo davanti a me, a volte lo sento”. nel libro si parla di extraterrestri buoni e di quelli cattivi. Come fare per difenderci da un eventuale attacco? “La preparazione interiore, la conoscenza, la consapevolezza e la presa di coscienza sono alla base di tutto. Non bisogna temere i loro attacchi, in quanto non ci attaccheranno come crediamo. Subiamo attacchi occulti tutti i giorni e sempre c’è il loro zampino. Sono tra noi da migliaia di anni. La creazione dell’uomo ha origini aliene”. ecco, che significa che sono tra di noi? “dal momento che noi siamo il frutto di combinazioni genetiche attuate dagli alieni, noi siamo loro, ossia portiamo in noi un dNA alieno. Oltre a questo, abitanti di svariati altri pianeti sono in missione sulla Terra e non sempre con scopi benefici. indossano abiti europei e si mischiano tra la popolazione”. la gente continua ad essere scettica su questo tipo di argomenti che riguardano dimensioni parallele alle nostre. Tu come affronti chi non crede o peggio, chi si prende gioco di chi crede? “Anni fa me la prendevo se una persona non credeva o peggio, mi prendeva in giro. Oggi sorrido e dico che povero sei nella fede e presto o tardi dovrai ricrederti, ma meglio oggi perché domani la verità potrebbe esserti inculcata forzatamente rischiando anche di farti male. Una presa di coscienza è ciò che ti serve per evitare maggiori esperienze negative”. Ci puoi spiegare in parole povere, quante dimensioni esistono oltre alla nostra? “da ciò che ho appreso con mio grande stupore da donset, esistono 99 dimensioni. Come dice lui stesso, il concetto non è così semplice da spiegare, sarebbe meglio lo facessi con uno schizzo, o meglio, chiudi gli occhi e prova ad immaginare 11 binari paralleli di una stazione ferroviaria. Ora prova a guardare meglio e noterai che ogni binario ne ha altri laterali, come fossero scambi dei treni. Ogni binario ha 8 scambi; 4 da un lato e 4 dall’altro e grazie agli scambi si può passare con facilità da una dimensione all’altra”. Perché spesso le anime che ci vengono in sogno o donset stesso, riescono a prevedere eventi futuri? “Perché loro sono in grado di percepire un tempo ed uno spazio che non rientra nella percezione dei nostri cinque sensi conosciuti. Noi siamo intrappolati in un involucro che ci impedisce di vedere oltre. Sviluppando altri sensi, anche noi saremmo in grado di vedere”. 51
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LIBRI
#laforzadinondimenticare
Oltre la memoria Giuseppina Mellace racconta nel suo libro i retroscena dell’epoca fascista di
Ci vuole forza per non dimenticare. soprattutto, quando la memoria si scontra con ricordi che adombrano il nostro passato. A un anno di distanza dalla pubblicazione del libro “una grande tragedia dimenticata, la vera storia delle foibe”, la scrittrice Giuseppina mellace torna in libreria con “delitti e stragi dell’italia fascista”, appena uscito per la newton Compton editori. l’autrice ci racconta i retroscena di questa nuova avventura. Come già il precedente, questo saggio rivela la sua passione per la storia. non a caso, lei si di-
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vide tra la scrittura e l’insegnamento di tale disciplina. ritiene che nelle nostre scuole si dedichi la giusta attenzione a questa materia? “Sicuramente è cambiato il modo d’insegnare la storia e, probabilmente, questa disciplina non ricopre il ruolo che le compete vista la carenza di alcuni temi nei programmi scolastici; basti pensare al posto riservato alla tragedia delle Foibe, ma anche alle stesse stragi nazifasciste che sono trattate in modo limitato, non fornendo allo studente una visione completa ed esauriente del dramma”. il libro è diviso in quattro parti. la seconda, tratta i delitti di cronaca nera. Quali erano le vie di diffusione di tali notizie, durante il periodo storico in questione? “Fino al consolidamento del re53 GP MAGAZINE
gime fascista, la cronaca nera aveva molto spazio sui giornali che si dilungavano con particolari che non tutelavano la vittima; cambiò totalmente la direzione nel momento in cui Mussolini emanò le leggi ‘fascistissime’ e la censura poté operare sui giornali. La scelta di propagandare una società perfetta sotto il duce non poteva permettere la diffusione di notizie di cronaca nera che sparirono da tutti i quotidiani, dando l’impressione che non ci siano stati più delitti. i soli crimini che verranno a galla avranno un immediato colpevole senza indagini approfondite e prove inconfutabili; basti pensare al caso di Girolimoni”. Tra la cronaca nera, entrano in scena anche donne assassine. secondo lei i tribunali dell’epoca furono influenzati nel giudicare le colpevoli?
LIBRI “indubbiamente le assassine o le semplici spie seppero tenere testa al mondo maschilista dell’epoca; ricordiamo la 'saponificatrice di Correggio', Leonarda Cianciulli, che sacrificò donne per i suoi riti satanici e, una volta scoperta, tenne in scacco eminenti luminari di quegli anni fingendosi pazza, e riuscendo a far scagionare il figlio di complicità e lei a scampare alla pena di morte”. Chi erano i soldati Goumiers utilizzati dalle truppe di liberazione? “Questi soldati divennero tristemente noti con il più comune termine di 'marocchini', i quali erano stati fatti sbarcare a Napoli dai Francesi nel novembre 1943 per accelerare la risalita degli Alleati. Uno dei nodi cruciali della seconda guerra mondiale combattuta sul nostro territorio fu Cassino, e queste truppe vennero impiegate in prima linea dal generale franco-algerino Alphonse Juin che promise, ma non fu mai trovato il documento scritto, ai suoi centodiecimila soldati provenienti dalle colonie del Nord Africa francese, come premio per la vittoria sui tedeschi due giorni di completa libertà su cose e persone fino al diritto di vita e di morte. Per 48 lunghissime ore furono stuprate donne, bambini, sacerdoti, uomini, giovani e anziani con una furia e una bestialità mai vista prima che fece vacillare l’appoggio della popolazione agli Alleati”. Cos’è l’armadio della vergogna? “Un armadio vero e proprio, scoperto nell’estate del 1994 a Palazzo Cesi a
Roma, che conteneva migliaia di documenti relativi alle stragi nazifasciste perpetrate in italia durante la seconda guerra mondiale. Tutta la documentazione era stata raccolta dagli Alleati a mano a mano che risalivano la penisola, e consegnata alla nostra magistratura che avrebbe dovuto mettere in piedi una Norimberga italiana. Ma tutto fu ‘dimenticato’ in questo ripostiglio che aveva, ironia della sorte, anche le ante girate verso il muro! Solo negli anni 2000 furono iniziati i processi, ma a quel punto i colpevoli erano già morti o espatriati da anni, oppure ultraottantenni”. nella terza parte del libro si parla delle stragi perpetrate dai nazifascisti sui civili. definendo un disegno geografico degli eccidi, si può pensare che ci siano state regioni italiane più colpite e altre dispensate da dette stragi? “indubbiamente sì. La Calabria, ad esempio, ha visto solo il passaggio delle truppe tedesche che la ritenevano territorio privo di punti strategici atti a fermare la risalita degli
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Alleati. Sicuramente vi è un rapporto diretto tra il numero degli eccidi, la loro ferocia e la presenza di linee di difesa naziste; basti pensare alle stragi nei pressi della linea Gustav. i tedeschi avevano l’ordine di fare terra bruciata per gli angloamericani, deportando la popolazione in Germania, o destinandola alla costruzione delle fortificazioni. Senza poi dimenticare la presenza dei fascisti locali utilizzati come guide, e per fornire i nomi dei partigiani e delle loro famiglie”. Qualche anticipazione sul prossimo progetto? “Vorrei continuare su questo filone, magari approfondendo ancora tematiche dimenticate poiché, ribadisco, è fondamentale tramandare la memoria ai giovani in un’epoca che sta perdendo sempre di più i testimoni diretti”. Ci congediamo da Giuseppina Mellace con la speranza che questi delitti e stragi trovino posto nella memoria di un’italia che talvolta stenta a ricordare. Perché al ricordo è demandato il compito del non ripetersi degli orrori della Storia.
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#realismocontemporaneo
Michele Masi Il pittore degli elementi: quando anche l’aria prende forma di
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"sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno”. s e g u e n d o l e p a r o l e d i V i n c e n t Va n G o g h , l a p i t tura diviene l’ar te di dipingere un sogno. e in una visione onirica sembra proiettarci l’opera pittorica di michele masi, artista campano. le sue tele, stanze naturali in cui lo sguardo si immerge trasognato. L’abbiamo incontrato nella casa romana dove vive da tempo. lei è un accademico, e ha partecipato con grande merito a molti concorsi e premi nazionali. A quale richiamo obbedisce un pittore, e come si delinea, oggi, l’appartenenza artistica? “il pittore avverte un solo richiamo: il battito del cuore quando la tela è ancora bianca. La sua appartenenza vera è seguire sempre il proprio sogno e istinto, libero da ogni corrente”. se non avesse dipinto, come avrebbe voluto esprimersi artisticamente? e a quale forma d’arte si avvicina di più la sua pittura? “Questa domanda accende ricordi indelebili. Con profondo piacere, faccio riferimento a un mio stimato maestro delle elementari, amante dell’arte e della letteratura, il quale con la memorizzazione delle poesie stimolò in me la voglia di illustrarne il contenuto. Alcune di queste poesie mi avvicinarono alla natura con emozioni tanto profonde che oggi posso dire, con certezza, che le prime ispirazioni pittoriche siano nate proprio da quelle circostanze. Se non avessi dipinto, forse mi sarei avvicinato alla musica o alla poesia”. la pittura ha bisogno di silenzio. sono gli occhi a coglierne la poesia. lei è un tipo socievole o solitario? “La pittura certamente ha bisogno di silenzio e contemplazione. Sedersi davanti al cavalletto guardando la tela ancora bianca… la mente percorre giri immensi dove riaffiorano ricordi, emozioni e pensieri nascosti dal 56
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ARTE
tempo. Per questo durante la fase di realizzazione di ogni lavoro preferisco la solitudine. Al termine dell’opera, amo condividere con gli altri i risultati raggiunti. Generalmente, sono molto socievole e anche abbastanza autoironico”. Guardando i suoi quadri, si vede che predilige la rappresentazione realistica con l’uso di modalità stilistiche di tipo naturalistico. davvero un pittore dipinge quello che vede, o piuttosto ciò che vorrebbe vedere? “il pittore naturalista vive un rapporto intenso, mistico e ostinato con il mondo circostante. Nulla viene dipinto per caso, o soltanto per riempire una tela con colori, per realizzare una copia di ciò che già esiste nel creato. Ogni giorno è diverso da quello già trascorso. Così avviene al termine di ogni dipinto: ne segue sempre un altro, come a dire che la ricerca di ciò che vorresti realmente vedere non ha mai fine”. lei dipinge immerso nei paesaggi da rappresentare, o si aiuta con immagini fotografiche? “Personalmente, mi ispiro a luoghi visitati e, il più delle volte, alla mia terra d’origine, nel Cilento. Gli orari scelti per le mie escursioni sono mirati, come la scelta delle stagioni. Per fermare le idee più valide ed espressive inerenti alla ricerca cromatica, amo eseguire dei disegni con la biro, annotando nella parte
posteriore le emozioni provate. Capita però che questi bozzetti assumano per me un valore affettivo, e difficilmente riesco a distaccarmene”. nelle sue tele, la luce sembra dar vita al paesaggio pur se solitario, all’acqua ferma d’uno stagno, alle nervature delle foglie, così come al crespo d’una tovaglia o alle ali di farfalla in una natura morta. e’ d’accordo con l’affermazione di André derain: la luce è la sostanza della pittura? “Quando guardiamo gli occhi di un bambino e notiamo che sono privi di luce, viene naturale dire che quel bimbo soffre o sta male. Altrettanto avviene nel guardare un dipinto dove la luce è assente, e di conseguenza l’opera appare incompleta e piatta. direi che un buon paesaggista è completo quando riesce non solo a rappresentare la luce ma anche 'l’aria', cioè la distanza tra ogni singola cosa rappresentata”. Per comporre gli impasti cromatici, nei paesaggi come nelle nature morte, la sua tavolozza è carica di colore o lo usa con moderazione? “da tempo impiego il colore a sottili strati, in modo istintivo e automatico. Questa tecnica, chiamata a 'velatura', ha radici remote ed è riportata nei trattati ufficiali della pittura da maestri come il Cennini e il grande Vasari. Richiede una buona conoscenza del colore a olio, il rispetto dei tempi di essicazione degli impasti nonché il tipo di tela in uso. Si ottengono così risultati con superfici uniformi e nitide, senza tracce di pennellate”. C’è un momento in cui il pittore sente di doversi fermare nell’imitazione della natura e, ancora, le è mai successo di percepirsi dentro i paesaggi dipinti? “Quest’ultima domanda mi strappa un sorriso: ogni dipinto include l’artista nella sua interezza. Personalmente credo di non imitare la 57
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natura ma vivere con essa, e lottare attraverso la ricerca pittorica per far capire la sua unicità. Fermarsi, significherebbe arrendersi, o aver trovato tutto”. la pittura, come qualsiasi altra forma d’arte, nasce privata ma diventa pubblica. Questo distacco intimo dalla propria opera è un fatto naturale ed essenziale, o è vissuto come vero e proprio strappo? “distaccarsi da una propria creazione è sempre doloroso, perché è una parte che va via, ma nello stesso tempo il suo diventare pubblica significa essere riusciti a emozionare gli altri”.
TEATRO
#attricepoliedrica
Il ritorno di Giulia Montanarini È stata la “prima donna” del Bagaglino. È nel cast della commedia musicale “Il Congresso degli Arguti” di
donATellA GimiGliAno i due c’è uno scontro immediato e, dopo un bacio, ingenuo, dato per una provocazione, lei scopre un sentimento che non ha mai provato in vita sua che le crea una crisi esistenziale e scappa”. e' un personaggio che senti tuo? “E’ un ruolo che mi rispecchia molto, Claudia è una donna molto forte che non ha mai cercato l’amore, e quando l’ha trovato è per un colpo di fulmine. Giulia nella vita è così, ha sempre cercato il colpo di fulmine fino a quando non l’ha trovato”. nel cast ci sono attori molto bravi, come Giorgia Trasselli, Pier maria Cecchini, massimiliano buzzanca, simone sabani… Come ti trovi a recitare con loro? “All’inizio, quando ho visto il cast, ho iniziato a tremare, perché, ad esempio, Giorgia Trasselli la vedevo già quand’ero piccola, la ammiravo quando la vedevo recitare con due grandi come Sandra e Raimondo, ero affascinata dalla sua bravura e dalla sua ironia. Poi me la sono vista davanti e, oltre ad essere una bravissima attrice, è anche una donna squisita. Pier Maria Cecchini che dire, lo chiamo ‘il maestro’, ha un talento e una voce che ti ammalia. Sono tutti talentuosi. Buzzanca, figlio d’arte come gli altri due, Merli e Sabani, io già lo conoscevo, dovevo fare con lui una commedia musicale, ma ahimè non l’ho potuta fare per diversi problemi. E’ un cast meraviglioso perché, oltre ad essere dei grandi personaggi e dei grandi nomi, sono belle persone, siamo diventati una grande famiglia, abbiamo instau-
il grande pubblico l’ha conosciuta con il bagaglino e nei film “natale in india” e “Paradiso all’improvviso”. si è sempre f a t t a v a l e r e : i n t v, a l c i n e m a e a l t e a t r o . e ’ s t a t a i n s c e n a a l Te a t r o Q u i r i n o d i roma con la commedia musicale “il Congresso degli Arguti” insime ad altri bravissimi attori come Pier maria Cecc h i n i , G i o r g i a Tr a s s e l l i , s i m o n e s a b a n i e massimiliano buzzanca. Giulia, sta per andare in scena "il Congresso degli Arguti", una commedia musicale teatrale che farà parlare di sé. in questo spettacolo interpreti Claudia. “il mio personaggio, Claudia, è una donna molto forte che non ha mai cercato l’amore, non ne ha mai avuto bisogno, e perciò si è rifugiata nell’amore per le proprie statue. Lei, infatti, è la restauratrice di queste meravigliose statue ‘parlanti’ importantissime di Roma. Sono sei statue (Pasquino, Piermaria Cecchini; Marfoglio, Massimiliano Buzzanca; Madama Lucrezia, Giorgia Trasselli; Abbate Luigi, Maurizio Matteo Merli; Babbuino, Roberto Bagagli e Facchino, Simone Sabani ndr) che lei ama, accudisce e cura da più di 15 anni e che sono sia la sua famiglia che i suoi migliori amici. Fino a quando non incontra casualmente un ragazzo, Paco, interpretato da daniele Antonini, tra
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TEATRO rato un rapporto di amicizia, siamo diventati un gruppo veramente affiatato e spero che questo affiatamento si veda anche sul palcoscenico”. nella tua carriera hai fatto la modella, la letterina, l'attrice, la presentatrice e anche la nuotatrice. Quale è stata l'esperienza che ti ha gratificata di più? “Tutte! Nel mondo dello sport c’era un altro tipo di competizione che c’è anche nel mondo lavorativo, perché devi sempre mettere in mostra le tue qualità. io con il nuoto ho avuto risultati eccellenti, sono stata primatista mondiale, ho girato il mondo, ma quella è stata una piccola parentesi, ho smesso a vent’anni, e diciamo che da vent’anni faccio l’attrice. Chiamatemi soubrette, ballerina, presentatrice... Non so darmi un ruolo, però molto devo anche a 'Natale in india'. E’ stato un film che mi ha dato tanto. Come anche il Bagaglino, come prima donna. Lì cantavo, ballavo, recitavo, non c’è un ruolo particolare che mi ha gratificato, tutte le esperienze che ho fatto mi hanno lasciato un segno. Anche questo progetto teatrale, 'il Congresso degli Arguti', fa vedere un altro lato di me. Penso che il teatro lo possa fare soltanto chi ha una grande maestria, chi ha un grande talento, perché non si può sbagliare. Buona la prima! Mentre nel cinema è buona la prima, la seconda, la terza… si può anche riprovare la scena. il teatro è per pochi, e sono contenta per la fiducia che l’autrice della commedia Anna Rita Cammerata ha riposto in me. io reciterò con il cuore, vorrei dimostrare che dietro l’aspetto c’è anche qualcos’altro”. Hai raggiunto l'apice della popolarità grazie al bagaglino. Che ricordi hai di quell'esperienza? “Bellissima! Lavorare con Pippo Franco, Oreste Lionello è stato un sogno che si è realizzato. devo dire grazie sempre a Ninì Pingitore che mi ha dato questa opportunità, lo ricordo sempre con un sorriso. Molti poi li ho persi di vista perché mi sono trasferita, ho cambiato città, per tanti anni ho anche smesso di lavorare, però ho sempre meraviglioso ricordo, veramente bellissimo”. nel tuo lavoro hai fatto cose importanti. sei soddisfatta oppure c'è qualcosa che ti manca? “Sono sempre stata soddisfatta di ciò che ho fatto, però vorrei interpretare un ruolo dove non si vede più Giulia, ma la mia arte recitativa… magari drammatico. Ho sempre sognato di interpretare una suora, lo devo ammettere, perché la vedo molto diversa da me e sarebbe una grande prova d’attore”. Quanto è importante la bellezza nel tuo lavoro? “La bellezza per me è fondamentale, all’inizio è il tuo biglietto da visita, poi però oltre la bellezza ci deve essere qualcos’altro. Ci sono tante belle donne che non hanno grandi capacità, io sto dimostrando che, oltre ad avere un aspetto gradevole, so anche fare questo lavoro”. oltre ad essere stata una nuotatrice, quindi sei una sportiva, qual è il segreto della tua forma perfetta? “devo dire grazie allo sport che ho fatto per vent’anni, nuotavo 5 ore al giorno, facevo palestra, canottaggio, e tutto quello che ho fatto quando ero piccola me lo porto anche adesso che ho quasi quarant’anni. Ovviamente è importante l’alimentazione, che deve essere sana. Ma un segreto può anche essere l’amore e prendersi cura di sé. Ma, soprattutto, devo dire grazie a mamma e papà, perché sono belli e con un fisico perfetto”.
Che rapporto hai con il tuo corpo? “Sono ipercritica, ho sempre pensato di avere un fisico non perfetto, però a posto. Poi, con il passare degli anni, ovviamente si prende qualche chilo, ma adesso la vivo con filosofia. Ci sono alcune donne che a quarant’anni ne dimostrano di più, invece io posso dire che non sono da buttare. dovrei fare più attività fisica ma non ho tempo. Vorrei riprendere a nuotare ma questo spettacolo mi sta impegnando molto”. Parliamo di cinema. il pubblico ha grandi ricordi di te per "natale in india", con boldi e de sica, e per "il paradiso all'improvviso" con leonardo Pieraccioni. Ci sono progetti cinematografici in cantiere? “Adesso mi sto dedicando interamente al teatro, se arriveranno proposte le valuterò, sarei molto felice”. Ti senti più show girl o attrice? “Entrambe. Una mia amica mi ha detto 'tu non sei una donna di spettacolo ma sei uno spettacolo di donna'”.
Il cas t de “Il Con gre ss o degl i Ar g uti”
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Flaminia Lera È una delle protagoniste della serie tv “Il sistema”. Da bambina recitava già di
CAmillA rubin in piedi spettacolini. Poi crescendo sono arrivati i primi laboratori teatrali, i primi provini, quando a diciott’anni ne ho vinto uno. E così è cominciato tutto. Era il 2000, ed io interpretavo il ruolo di una ragazzina viziata e cattivella in ‘Le ali della vita’, con una meravigliosa Virna Lisi”. Qual'era il tuo sogno nel cassetto da bambina? “Stare sul palcoscenico, in verità. La passione per la regia e per il cinema sono maturate più avanti. il mio sogno era entrare come allieva attrice alla 'Silvio d’Amico'. Quando finalmente arrivò il momento di sostenere l’esame, non lo passai. Ecco, quella forse fu la prima grade delusione della mia vita. Ma affrontai il momentaccio e mi rimboccai le maniche, come sempre. E oggi posso dire di essere felice di non aver superato quell’esame. A vent’anni mi son ritrovata a lavorare sul campo. Tanta gavetta nei teatri off romani, come aiuto regista prima, come attrice poi”. se dovessi scegliere un ruolo adatto a te quale sarebbe? e perché? “Avere la possibilità di interpretare sempre ruoli diversi. Molto spesso capita che se un attore funziona in un ruolo, finisce sempre per interpretare quello, o qualcosa di molto vicino ad esso. Ed è un peccato. il bello di questo mestiere è interpretare, dar vita a tanti tipi di persone, tanti quanti ne esistono
Flaminia lera attrice di successo e una delle nuove protagoniste della serie di rai uno "il sistema” appena present a t a a l r o m a F i c t i o n Fe s t . Tr a i s u o i maestri di recitazione ci sono emma dante e Fer r uccio soleri, e di tutti quei registi di quali ha imparato tanto guardando e riguardando i loro film, come: K ubrick, Fellini, Ger mi, Pasol i n i , A l l e n , A n t o n i o n i , s c o r s e s e , We n d e r s , b e r g m a n , A l m o d o v a r, Tr u f f a u t , A r o n o w s k y, H i t c h c o k , s o r r e n t i n o , c o n cui spera un gior no di lavorare. Ha appena finito di girare sul set di “Non dirlo al mio capo”, diretta da Giulio Manfredonia. E c’è da dire che la voglia di interpretare persone diverse qui è stata appagata: da donna con la pistola, a donna con… neonato. Ma questa è un’altra storia. Flaminia come nasce la tua attività di attrice? “Nasce con la mia nascita! No, davvero, sembrerà assurdo, ma a tre anni avevo già le idee alquanto chiare su ciò che avrei voluto fare nella vita. da bambina inventavo storie e mettevo 63
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TELEVISIONE Le fot o s ono di Pao lor es te Ge lfo
sulla faccia della terra, esagero? Vivere la vita di quelle persone, davvero, e così farla vivere al pubblico, che ci dedica il suo prezioso tempo”. Parlaci del tuo ruolo nella serie. “interpreto Emma Vinci, Tenente del Gruppo investigativo Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza. Emma è una donna gentile e affabile, sempre col sorriso sulle labbra, una buona amica. E’ allo stesso tempo incredibilmente risoluta, decisa, una spada sul lavoro. E’ pronta a tutto, pur di disgregare quella malavita d’alto bordo che naviga nell'economia internazionale, pur di scardinare, forte il lavoro di squadra, il Sistema. Emma è anche una donna d’azione, e quanto mi son divertita e… affaticata a girare i blitz, gli inseguimenti, le sparatorie. E spero si divertirà anche chi ci guarderà, così sarà valsa la fatica”. Come ti sei trovata sul set con gli altri attori ? “Benissimo! A fine riprese, all’idea di non vedere più tutte quelle persone, ricordo di aver provato un senso di vuoto. Siamo diventati una famiglia, soprattutto con i tre della squadra investigativa, con cui adesso ho una sincera amicizia (Valeria Bilello, Lino Guanciale e Pio Stellaccio). Girare per sei mesi è faticoso, soprattutto quando sei lontano dalla tua città, dai tuoi affetti per tanto tempo. Ma esser parte di un gruppo così affiatato, alleggerisce il tutto, e rende l’esperienza del set ancora più intensa e divertente”. sappiamo che tra i tuoi hobby c'è anche la fotografia. Come nasce questa passione?
“Nasce dall’amore per il cinema, in verità. da bambina mia zia mi piazzava davanti ai film di Hitchcock (a tutt’oggi uno tra i registi che stimo e ammiro di più), da lì credo sia iniziata la passione per l’inquadratura. Verso i diciassette anni mi fu regalata una vecchia Minolta di seconda mano. Fu una gioia poter iniziare a 'incastrare porzioni di realtà'. Poi a ventiquattro anni sono partita per Londra. Non parlavo una parola di inglese, e mi resi conto che l’unico modo per comunicare era la fotografia: comunicare per immagini diventò il mio quotidiano. Giravo sola per la città in cerca di porzioni di realtà che suscitassero il mio interesse. A Londra poi ci sono rimasta per tre anni, e ci ho guadagnato doppio da quell’esperienza, perché oggi parlo bene 3 lingue: italiano, inglese e fotografia!” Che rapporto hai con la moda? “Mia mamma è una stilista. Sono cresciuta tra idee, tessuti e disegni. La moda è creatività, è arte. Mi appassiona, ma credo anche che ogni tanto gli venga dato un peso, un valore un po’ eccessivi”. Come sei nella vita di tutti i giorni fuori dal set? “Sempre alla ricerca di qualcosa. Sono curiosa e affamata di esperienze. Ma forse era una domanda più pratica? Ok, ricomincio! Nella vita di tutti giorni sono frenetica, sempre in ritardo - con scuse diciamo più o meno buone - e ho sempre milleottocentocinquanta cose da fare, e se non ne ho, me ne creo”. se dovessi dirmi il titolo di un film e associarlo ad una località vacanziera, quale sarebbe e perché? “Penso immediatamente a ìThe Millionaireì, penso all’india, che però non definirei proprio una località vacanziera. Ci penso perché ho viaggiato india per tre mesi. E’ stata una delle esperienze più forti e più formative che abbia avuto la possibilità di vivere. E penso anche a 'L’uomo che sapeva troppo' e a Marrakesh, dove non sono mai stata e vorrei tanto andare. Subisco molto il fascino dell’oriente”. 64
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Eurocholate 2015 di irene
di liberTo
Grande successo per l’ultima edizione perugina dedicata al cioccolato E per i vegani, i celiaci, gli allergici o intolleranti al lattosio una speciale area Vegan Chocolate ha affiancato il tradizionale spazio Gluten Free, con prodotti sempre da far venire l’acquolina in bocca, ma con un occhio alla salute e alle preferenze di ognuno. Protagonista indiscusso è stato anche per il 2015 il tradizionale appuntamento con le Sculture di Cioccolato. durante la prima domenica della manifestazione quattro scultori dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia, Carrara e Napoli si sono cimentati nella lavorazione di quattro enormi blocchi di cioccolato da 11 quintali ciascuno, trasformati in vere e proprie opere d’arte. dal 16 al 25 ottobre a Perugia un assalto di golosi e curiosi, tutto all’insegna del #mustachoc: questo il claim utilizzato quest’anno per assicurare una manifestazione da leccarsi i baffi. Già entrati nel guinness grazie al Maestro Andrea Gaspari che ha realizzato con 3000kg di cioccolato fondente il baffo più grande del mondo. Sempre per restare in tema di baffi, è stato organizzato il Contest #mustachoc: uomini provenienti da varie città italiane si sono contesi il titolo di miglior Baffo, rispettivamente Baffo Bianco, Latte e Fondente. Se quest’anno lo avete perso, avvantaggiatevi già con la dieta per la 23esima edizione del più grande festival del cioccolato europeo che si terrà dal 14 al 23 ottobre 2016, all’insegna del #conchi: un selfie per condividere i momenti più belli della manifestazione, ma anche per far invidia a chi rimarrà a casa, rinunciando a tutte queste golosità che addolciscono la vita.
Anche quest’anno si è concluso eurochocolate con i suoi immancabili chili in più, ma con la soddisfazione di aver assaggiato cioccolato di ogni genere e gusto. L’organizzazione ha pensato proprio a tutto, anche alle tasche dei visitatori: con soli 5 euro, infatti, si poteva acquistare la Chocard che mi ha permesso di usufruire di omaggi e sconti per l’acquisto dei prodotti in tutti i Chocostore. Oltre che al risparmio, uno spazio abbastanza ampio è stato riservato alla cura del corpo, con un’esclusiva area benessere dedicata a trattamenti speciali, per coccolare dolcemente il proprio fisico con massaggi, maschere e chi più ne ha più ne metta, a base esclusivamente di cioccolato. Per gli intellettuali, amanti del gusto, ma anche delle parole scritte, una speciale delegazione di autori italiani e stranieri ha intrattenuto il pubblico con la rassegna letteraria Cioccolata con l’autore, un momento di incontro tra degustazioni di cioccolata calda e il racconto delle fatiche letterarie di poeti e scrittori. Un altro appuntamento all’insegna della cultura è stato Eurochocolate World, ovvero una manifestazione riservata ai paesi produttori di cacao nel mondo e che ha visto partecipi il Camerun, l’Equador, il Gabon , il Brasile, Cuba e la Costa d’Avorio Per i più piccini laboratori didattici e manipolativi e, inoltre, Equoscuola, un percorso immaginario, dalla nascita alla produzione di cioccolato equo e solidale.
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EVENTI di
AlessiA bimonTe
Giunge alla XXXii edizione, il tanto atteso Presepe Vivente di montenero di bisaccia, delizioso centro collinare in provincia di Campobasso, in programma dal 26 dicembre al 6 gennaio. ormai di fama internazionale, l’evento religioso attira turisti provenienti da tutta la penisola nella cor nice suggestiva delle grotte arenarie.
#tradizionenatalizia
Un magico presepe
Montenero di Bisaccia accoglie l’attrice roberta Scardola nel tradizionale evento
Per questa edizione, la Proloco “Frentana” ha ardentemente voluto nei panni di una principessa d’eccezione, presente alla rappresentazione nel giorno 3 gennaio 2016, la brillante e giovanissima attrice Roberta Scardola. Già nota al grande pubblico per aver partecipato alle fiction di successo “Caro Maestro”, il suo primo debutto televisivo e in seguito “i Cesaroni”. Non solo, la talentuosa Roberta è stata testimonial, in occasione dell’Expo, del Klima Hotel Milano Fiere, primo hotel green certificato, a energia solare e tecniche ecologiche. Attualmente impegnata come protagonista della briosa commedia teatrale “Questa volta te lo dico che ti amo”, in scena a Milano, Roma, Parma, al teatro Lumiere di Firenze e ultima tappa esclusiva, all’interno del Klima Hotel Milano Fiere. Paesaggio e storia delineano il tradizionale Presepe Vivente di Montenero di Bisaccia. Ben trentadue anni fa, era il 1984, anno di nascita della prima edizione della manifestazione. Un gruppo di ragazzi, sostenuti da alcuni sacerdoti, idearono e allestirono il tutto e la notte della vigilia di Natale, il debutto fu reso ancora più unico da una nevicata inaspettata. La manifestazione è molto sentita dagli abitanti e da tutti coloro che collaborano alla buona riuscita dell’evento, soprattutto i giovani che, immedesimandosi nei vari personaggi, creano sinergia tra tradizione e territorio. Location del Presepe Vivente sono alcune grotte naturali di roccia arenaria (risalenti al 10.000 a.C. circa). Già da qualche anno, inoltre, lo scenario della rappresentazione è più vasto, offrendo agli ospiti ulteriori paesaggi da scoprire. Le grotte arenarie, grazie al loro fascino naturale, riportano indietro nel tempo, quasi evocando l’episodio biblico, nel quale Maria e Giuseppe si spinsero nella periferia di Betlemme per cercare rifugio proprio in una grotta. Questa è la sensazione degli innumerevoli visitatori, che rivivono quei momenti, grazie a un itinerario illuminato di circa un chilometro. Non mancano degustazioni enogastronomiche, costumi rifiniti e suoni ormai sconosciuti all’orecchio moderno. Le terme, le greggi, le tessitrici, il vasaio, i fabbri. dulcis in fundo: la Natività. Un Presepe Vivente che si è fatto da solo, anno dopo anno ha subìto varie metamorfosi, ma mantiene saldo lo spirito religioso iniziale: simbolo di grande fede nella festa del Natale e riscoperta del mondo molisano ottocentesco. Sarà possibile visitare l’allestimento di quest’anno a partire dai giorni 26 e 27 dicembre 2015 e il 2 e 3 gennaio 2016 dalle ore 17 alle 20. il 6 gennaio, invece, a partire dalle 14.30 partirà il corteo dei Re Magi che renderanno omaggio a Gesù, per poi proseguire alle ore 17 con l’apertura della rappresentazione. Un appuntamento da non perdere, non un presepe qualsiasi: un’occasione per farvi travolgere e stupire.
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EVENTI Se re na Autie ri e Paol o Con ticin i
#vitadinotte
Vacanze Romane Serena Autieri protagonista al Sistina. redattrici sportive con i tacchi a spillo di
bibi Gismondi
roma rivive una serata di sogno attraverso uno dei suoi momenti più significativi del cinema italiano. la pellicola “ Va c a n z e r o m a n e ” d i W i l l i a m W y l e r d e l 1953 è tor nata in una nuova veste ar tistica, quella teatrale. dopo undici anni dal debutto, allora con Massimo Ghini, Serena Autieri torna ad esseere protanista nelle vesti della principessa Anna, nell'inaugurazione della stagione del Sistina. i ringraziamenti alla fine dello spettacolo dovuti, oltre che all'intero cast accanto ai due protagonisti: laura di mauro, Fabrizio Giannini e Gianluca bessi al fianco di Paolo Conticini ed una immensa Fioretta mari, alle abili menti di Pietro Garinei e Armando Trovajoli nella ulima testimonianza del loro granitico sodalizio. Numerosi ospiti accorsi alla Prima del Sistina: Pippo baudo, Giancarlo magalli, Gigi marzullo, Pino strabioli, sergio Friscia e moltissimi altri.
Grande inaugurazione d’autunno della profumeria artistica Ethereal con una nuova e un cocktail ad inviti dal titolo “Ti Conosco - L’essenza della divina bellezza”, durante il quale la padrona di casa ha presentato la preziosa selezione di profumi, creme e sieri per viso e corpo, oltre alle prossime lezioni individuali per imparare a curarsi e mantenersi belli. Oltre trecento gli invitati a provare il percorso olfattivo, impreziosito da un passaggio iniziatico e suggerimenti legati alla scelta delle fragranze e dei prodotti di bellezza. Ad accogliere gli ospiti, un angolo dedicato alla divinazione attraverso le carte. da qui il titolo dell’evento. Tra gli ospiti amanti delle essenze tante signore hanno trovato la fragranza più vicina alla loro personalità: maria rosaria omaggio, mita medici, marina Pennafina, Fanny Cadeo, Valeria mangani, marcia sedoc, lilian ramos, Tiziana luxardo, Andrea duma. Soddisfatti della prova profumo anche Jacopo sipari di Pescasseroli, Giuseppe Ferrajoli e Guglielmo Giovanelli marconi.
M el in da M er eu
Grande festa per la presentazione del concorso per la ricerca della nuova riginetta del calcio al femminile. La redazione di “Gol di Tacco a spillo”, prima testata giornalistica sportiva in italia a essere composta esclusivamente da una redazione femminile, ha indetto un concorso di bellezza per la ricerca della nuova testimnial della testata giornalistica. Chi lo ha detto che donne e calcio non vanno d’accordo? Possono prtecipare tutte le ragazze tra i 14 e i 29 anni, simpatiche, carine, ironiche e con una quantomeno discreta conoscenza del calcio.Tutte le candidate possono scrivere a: redazione.golditacco@gmail.com e avere ogni informazione. durante la serata svoltasi in una residenza sull'Appia Antica, ha visto la presenza di innumerevoli personaggi dello spettacolo tra i quali: il regista Paolo Andreotti, l'Attore domenico Astone e molti ex calciatori di Roma e Lazio.
Lilian R amos
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MUSICA
chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM
cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “Hello” – Adele 2 “Adventure of a lifetime” – Coldplay 3 “IN2” - Wstrn 4 “Sorry” – Justin Bieber 5 “Take me home” – Jess Glynne 6 “Half the world away” – Aurora 7 “Never forget you” – Mnek & Zora Larsson 8 “The Hills” – The weeknd 9 “What do you mean?” – Justin Bieber 10 “Sax” – Fleur East
TOP 10 USA 1 “Hello” – Adele 2 “Sorry” – Justin Bieber 3 “Tennessee Whiskey” – Chris Stapleton 4 “Hotline Bling” – Drake 5 “What do you mean?” – Justin Bieber 6 “Stitches” – Shawn Mendes 7 “Like I’m gonna lose you” – Meghan Trainor ft. J. Legend 8 “The Hills” – The Weeknd 9 “Here” – Alessia Cara 10 “Roses” – The Chainsmokers ft. Rosez
TOP 10 ITALIA 1 “La vita com’è” – Max Gazzè
2 “Pieno di vita” – Jovanotti 3 “Ti ho voluto bene veramente” – Marco Mengoni 4 “Il vento” – Tiziano Ferro 5 “Arriverà l’amore” – Emma 6 “E non c’è mai una fine” – Modà 7 “Tempesta” – Malika Ayane 8 “Luca lo stesso” – Luca Carboni 9 “Se perdo anche te” – Baglioni – Morandi 10 “Stupendo fino a qui” – Alessandra Amoroso
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AURORA Giovanissima interprete di appena diciotto anni, proveniente dalla Norvegia. La sua voce fa venire i brividi e ha un dono che pochi artisti possiedono: le movenze del corpo. Le sue canzoni parlano d’amore e di lotte. FLEUR EAST E’ nata a Londra, porta i capelli alla Tina Turner ed è una delle finaliste più amate della scorsa edizione di X-Factor UK. Si è fatta notare con la cover di “Uptown Funk” di Mark Ronson e questo è il singolo tratto dal suo album di debutto “Love, Sax
CHRIS STAPLETON Si tratta di un nuovo fenomeno del genere rock-country. Ha vinto ben 3 premi al Country Music Awards. Cappello da cowboy, barba e capelli lunghi, ha sui quarant’anni e ha scritto canzoni per artisti country. ALESSIA CARA E’ una diciannovenne canadese con origini calabresi e il cui vero nome è Alessia Caracciolo. Fin da piccola scriveva poesie e sapeva recitare a teatro. E’ stata autodidatta con la chitarra e a 13 anni ha aperto un suo canale Youtube.
MALIKA AYANE Dopo il grande successo di “Senza fare sul serio”, ecco un altro singolo sempre dall’album “Naif” che ha conquistato il disco d’oro. Il testo porta la firma della stessa cantante e di Pacifico e tratta della complessità dei rapporti umani. BAGLIONI-MORANDI I due ‘capitani coraggiosi’ continuano con successo la loro serie di concerti. Tra le prossime date segnaliamo il 23 febbraio al Mediolanum Forum di Assago, il 27 febbraio al Nelson Mandela Forum di Firenze e il 2 marzo 2016 al PalaPartenope di Napoli.
MUSICA
SPecIAL GUeST Jasmine Thompson
Piccola grande artista
La giovane cantante è nata l’8 novembre del 2000 a Londra. Vero nome è Jasmine Ying Thompson e discende da madre cinese e da padre inglese. Vive nella sua città natale dove studia canto, danza e recitazione e tra gli strumenti sa suonare chitarra e pianoforte. Nel 2013 a soli 13 anni, ha presentato diverse cover; una di “La La La” di Naughty Boy, una di “Everything Has Changed” di Taylor Swift, una di “Let Her Go” di Passenger e successivamente una di “Titanium” di David Guetta. A seguire molte altre, Jasmine, infatti, è nota al pubblico mondiale per cover di artisti famosi, postate sul suo canale YouTube, a partire dal 2011. Il suo primo EP s’intitolava “Under the Willow Tree” e in primavera inoltrata di quest’anno è arrivato il suo primo singolo di successo internazionale “Adore”. La giovane artista ha collaborato anche con diversi nomi tra cui Robin Schultz e Cody Simpson. Il nuovo brano è “Do it Now” e non è cosa di tutti i giorni vedere una 15enne con così tanto seguito.
YeSTeRDAY&TODAY NIKKA cOSTA Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto l’ex bambina prodigio che nell’estate del lontano 1981 ci ha dolcemente tormentati con il singolo “On my Own”? All’epoca Nikka, vero nome Domenica Costa, aveva nove anni e il suo è stato un exploit pazzesco. Figlia di un signor musicista come Don Costa, quest’ultimo è scomparso prematuramente nel 1983 e per la bambina è seguito un periodo di silenzio, interrotto solo alla fine degli anni ‘80, ormai già grande. Nel tempo ha continuato la sua attività pubblicando album, avendo riscontri solo in America e spostandosi dal pop al soul e al funk, tanto che oggi è considerata una star di questo genere musicale. E’ stata quindi influenzata da artisti della Motown, la celebre etichetta. Tutto ciò le ha permesso di avere importanti collaborazioni con personaggi come Prince, Lenny Kravitz e Mark Ronson. E’ sposata con un produttore e compositore australiano e ha una figlia.
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ASTROLOGIA
Gli astri di Annamaria
Annamaria Romoli, nata sotto il segno della Vergine, studiosa di astrologia, considera la materia come un possibilità in più per conoscere se stessi e affrontare meglio la vita. Vive e lavora a Roma in ambito cinematografico.
Oroscopo di DICEMBrE
nei sentimenti, il momento potrebbe essere essere propizio. Nel consolidarsi di una relazione che può riguardare anche il lavoro, non solo l’amore. Lasciatevi andare alle pulsioni, e sentitele.
ARIETE. E’ un mese un po’ faticoso, la vita per molti di voi ha iniziato una fase decisamente nuova, con idee e buoni propositi, volete attuare seriamente progetti e quelle sono le nuove mete. Questo dicembre si creano dei piccolo intoppi o contrattempi che vi rendono troppo aggressivi, Marte vi potrebbe fare esagerare, rendendovi temerari. Le feste natalizie saranno un po faticose, anche se Saturno vi aiuterà a tenere testa a tutto questo periodo un po’ scomodo.
BILANCIA. Prima parte molto più positiva che la seconda, vivete un periodo intenso anche se un po’ destabilizzante. Dato che Urano dissonante vi fa cambiare strade e direzioni con disinvoltura. Sotto sotto, c’è un po’ di nervosismo. Non siete diplomatici come sempre e bisogna stare attenti perché potreste dire cose sconvenienti. Fate buoni propositi, piano piano sarete esauditi.
TORO. Per la seconda e la terza decade, questo Giove vi sta riscaldando e vi sta facendo vedere la vita a colori, non vi sembra vero che le cose vanno come volete e con il minimo sforzo. Ci sarà anche l’entrata di Mercurio favorevole, questo vi agevolerà nei compiti da svolgere. Gli incontri saranno più interessanti di quello che pensate, i guadagni miglioreranno e voi sarete soddisfatti di come andranno le cose.
SCORPIONE. È iniziato un anno molto positivo, vi state però ancora leccando le ferite, state per avere una luce nuova. Sicuramente ci sono possibilità in vari campi, quello che state per intraprendere avrà una buona partenza e, aggiungo, un buon percorso. Le feste le vivrete con più gioia e sarete più uniti dal calore familiare. Anche per quelli che hanno avuto rotture decisive in amore e lavoro. SAGITTARIO. Sicuramente un buon mese, Mercurio congiunto fino al 12 del mese e vi favorisce negli incontri e nelle comunicazioni. Marte è armonico e quindi non si vanno a creare situazioni spiacevoli. Urano fa nutrire positivamente la vostra curiosità e la vostra mente. Avrete voglia di essere intraprendenti. Saturno nel segno vi rende meno dolci ma solidi e seri nelle cose che fate.
GEMELLI. E’ vero che Saturno è opposto alla prima decade e Giove è in quadratura, quindi, il periodo non è dei più semplici fino al 12. Sarete abbastanza contrariati da situazioni che non sempre riuscirete a tenere sotto controllo. Dalla vostra, per tutto il mese, ci sarà un bellissimo Marte in buon aspetto, che vi rende grintosi e spediti. Il vostro ego è ben nutrito e voi cercherete di sfruttare al massimo la buona energia che sprigiona, rendendovi anche molto audaci e sensuali.
CAPRICORNO. Un periodo particolare per questo segno che è sostenuto da quattro pianeti positivi, molto forte e grintoso. Per alcuni, Plutone dona molta fascino e sicurezza. Il trigono di Giove vi rende fortunati, però dovete controllare la vostra sicurezza, che in alcuni casi sfocia in aggressività, dato che ha un Marte dissonante. Energia eccessiva e va dosata.
CANCRO. Potreste stare alla grande, con un bellissimo aspetto di Giove e una Venere che lo rende fascinoso, le cose possono essere fortunate anche gli affari di cuore potrebbero avere uno sviluppo positivo. Però da metà mese c’è qualcosa che viene a rendere il tutto un poco più teso. Ci potrebbero essere dei piccoli ostacoli che potrebbero farvi faticare più de solito.
ACQUARIO. In questo periodo sarete grintosi e anche un po’ romantico. Avete vissuto un periodo in cui avete sofferto e siete maturati. Ora le cose prenderanno una luce diversa, c’è aria di ripresa e voi siete già pronti a intraprendere nuove strade, anche se sotto sotto c’è un po di sana insicurezza. Marte vi sostiene e vi da una giusta grinta. Vi rende volitivi e forti. Saturno, mentre vi attraverserà in aspetto favorevole, agevolerà la prima decade.
LEONE. Non male il mese, fino alla metà sarete molto passionali. Di sicuro la vita sta prendendo la via giusta. Marte in sestile vi rende belli, battaglieri e volitivi. C’è una venere dissonante, forse vi contrarierà a tratti, ci saranno momenti in cui vi vorreste sentire più considerati o avere più attenzioni. Comunque sarete ottimisti e vedrete sempre il bicchiere mezzo pieno. Fate bene, perché è cosi, le strade nuove che avrete intrapreso avranno un buon destino in tutti i sensi.
PESCI. Questo mese sarà buono per molti versi. La prima decade è investita dalla possibilità che un opposizione di Saturno gli crea, per il resto c’è una splendida Venere, un Mercurio che entra dal 12 favorevole e vi regala più fluidità e disponibilità di tutto ciò che vi è intorno. Sarete particolarmente romantici e sognatori. Potrebbero esserci buone notizie per il lavoro, da mettere come regalo sotto l’albero. Per alcuni di voi la dissonanza di Giove è da tenere sotto controllo, perché potrebbe rendervi eccessivi sulle cose.
VERGINE. Prima parte del mese molte cose da sbrigare, sarà difficile fare tutto. State attenti nell’esprimervi e fare le cose, potreste essere fraintesi. Le feste saranno piacevoli e potreste avere le vostre soddisfazioni. Sia sul lavoro che
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Nello Impagliazzo “Oasis è un luogo che regala un’atmosfera magica. L’ingrediente primario è la passione” un po’ reinterpretata in queste ricette miste di semplicità e sontuosità nello stesso tempo. Ogni pietanza ha una storia e a noi piace raccontarla e tramandarla attraverso le nostre portate, coinvolgono i commensali e crea un legame con i nostri clienti”. si aspettava questo successo e un riscontro così positivo da parte della sua clientela? “Come dicevo è una storia che affascina e coinvolge oltre che ad essere una delle portate più gradite, semplice e saporita... ‘Lazzaroni’ poi, lo siamo un po’ tutti e questo nome incuriosisce”. la sua “oasi”, oltre al buon cibo, ha anche buon gusto. uno chef e uno staff qualificati che contribuiscono alla vita attiva del ristorante. Che tipo di novità e innovazioni regala ai propri ospiti? “il miglior condimento di ogni ricetta è l’aria che si respira. OASiS è un luogo che regala un’atmosfera magica data dalla sua posizione a picco sul mare della Baia di Citara e dallo staff qualificato, friendly e ‘smart’. L’ingrediente primario è la passione, quella che tutti i giorni condivido con i miei collaboratori, partecipi e pieni di entusiasmo che rendono ogni giorno un “Oasis” sempre diverso racchiudendo sempre il meglio delle identità gastronomiche locali, ricercate ed inimitabili”.
la sua famiglia di recente è stata insignita del premio Cer tiluxeAward 2015. un riconoscimento impor tante che valorizza questa attività ventennale. ne par liamo con nello impagliazzo. la sua carriera da ristoratore è ormai ben delineata, ma facciamo un passo indietro tornando alle origini. Come ha iniziato? Cosa lo ha spinto ad intraprendere questa professione? È stato sostenuto dalla sua famiglia? “diciamo che siamo quasi alle porte del ventennio di attività del Ristorante OASiS, un luogo nel quale ho riversato tutte le mie più grandi passioni, dalla ristorazione alla musica, le speciali attenzioni al nostro cliente e gli eventi. Un percorso lungo e ricco di evoluzioni quello del Ristorante OASiS che trova come solido e unico fondamento nella tradizione e nella famiglia”. il premio “Terra e sapori” conferito al ristorante oAsis è simbolo di unicità anche per quanto riguarda l’uso di prodotti locali e genuini. Come mai ha scelto di rivalutare proprio l’antica ricetta della frittata del re lazzarone? “La vita e la storia del Re Ferdinando di Borbone ha un non so che di affascinante, la sua personalità viene 78
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CREDITI Phot ographe r : Riccardo Ro be rti Dre ss : Ean 1 3 Mu a & Hair S tylist : Fe de rica Gu gliel mo Lo cat io n: Sor riso The rme Re sor t & SPA - Forio (Is chia) Rist oran te Oasis - Forio (Is chia) Or olog i: M OM (M anifattu ra Oro logiaia M oden es e) Graphic Des igne r : Cl au dia Loi M an ag eme nt: Robert o R ug gier o
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OASIS è Certiluxe 2015 La famiglia Impagliazzo insignita per i grandi valori d’impresa l a s e r a t a c o n c l u s i va d e l s o c i a l Wo r l d Film Festival, svoltosi dal 4 al 12 luglio nello spettacolare scenario di Vico equense, e presentato dall’attrice roberta scardola, corona il ristorante oA s i s di Antonio e nello impa gliazzo con il prestigioso riconoscimento inter nazionale Cer tiluxeAward 2015 consegnato da Giuseppe lepore - chief executive officer Cer ti W- p e r l a c a t e g o r i a “ s t o r i a e s a p o r i ” .
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è quella della frittata del Re Lazzarone, soprannome associato a Ferdinando i di Borbone che trascorreva buona parte dell'anno nella Reggia di ischia. La frittata è ricchissima di ogni ben di dio. Ferdinando che si dilettava atrascorrere qualche ora in cucina, sembra abbia creato questa ricetta; si tratta appunto di un’umile frittata che, tuttavia, profuma di regale e prelibato nella sua preparazione. da non trascurare poi la qualità degli ingredienti: esclusivamente isolani, provengono dai fertili terreni vulcanici di ischia. Patate, zucchine, peperoni, cipolle, uova, un mix di squisitezze che rendono la ricetta succulenta. il piatto viene servito su una mattonella a forma di isola, ed è in qualche modo emblema delle sue meraviglie gastronomiche, oltre che paesaggistiche. il ristorante Oasis è un posto magico - uno dei tre del complesso del Sorriso Thermae Resort & Spa, luogo ideale dove trascorre un soggiorno all’insegna del benessere e del relax. Si affaccia sulla spettacolare baia di Citara che gli ospiti possono ammirare dall’alba al tramonto. Ai propri clienti, si offre anche un’ampia scelta di molte altre specialità locali, preparate minuziosamente dallo chef executive domenico Sepe, un giovane intraprendente e volto noto per le sue diverse ospitate televisive su Sky e digitale Terrestre, sempre attento alla rifinitura e all’eleganza della portata. il personale composto dal director Lello Pilato ( nella foto a partire da sinistra), il restaurant manager Cesare Manzo, lo chef, l’owner Nello impagliazzo, la marketing manager Luana Pezzuto e tutto lo staff spicca per il suo fare accogliente, cordiale e gentile. Non resta che recarsi in questo piccolo ritaglio di paradiso e gustare i suoi piatti prelibati.
Certi W ®, Società multinazionale, da sempre è sinonimo di reale indipendenza, imparzialità, competenza e qualità. dal 2012 ha deciso di introdurre un marchio distintivo e, soprattutto, subito riconoscibile sul mercato. Ha così dato vita al Certiluxe ®. Si tratta di un marchio concesso soltanto a quelle imprese che operano nella filiera del lusso, elargendo servizi o vendendo prodotti a clienti ad alto potenziale ed elevate aspettative. Per i suoi clienti il marchio Certiluxe ® vuol dire garanzia di qualità ed affidabilità. Unicità, qualità e innovazione sono le tre caratteristiche che contraddistinguono le aziende o persone insignite della gratifica, per essersi distinte nel proprio ambito lavorativo dimostrando di possedere ed offrire eccellenti competenze. È questo il caso dei fratelli impagliazzo che primeggiano nell’isola di ischia per lo splendido binomio Storia e Sapori; la novità sta nel recupero di antiche ricette della tradizione campana purtroppo cadute nel dimenticatoio. Una
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