GP Magazine gennaio 2015

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SOMMARIO GENNAIO 2015 10 IAIA FORTE Dal 18 marzo al 2 aprile e dall’8 al 19 aprile Iaia Forte sarà al Teatro Argentina di Roma con “La Carmen”. L’attrice partenopea sta portando in scena anche il personaggio maschile di Tony Pagoda nella commedia “Hanno tutti ragione”. Inoltre è Azzurra, una prostituta, nel film “La vita oscena” e la signora Rosa ne “Il giovane favoloso”. L’ultima fatica cinematografica che ha girato è “Ho ucciso Napoleone”. Iaia Forte è una donna di spessore dalla risata “argentina” che non ha timori, si affaccia fiduciosa al nuovo anno e si aspetta tante cose belle dal 2015...

14 GORDON RAMSAY E' un cuoco e personaggio televisivo britannico nato a Johnstone, in Scozia, l’8 novembre 1966. A 32 anni apre il suo primo ristorante a Londra per il quale ottiene il prestigioso riconoscimento di tre stelle Michelin. Da lì in poi è una scalata inarrestabile. In Italia è conosciuto specialmente per la versione americana di “Hell’s Kitchen”, “The F Word” e il nuovissimo “Gordon Ramsay – Un diavolo di chef”...

18 ÈZE Un connubio di bellezze portano ad un grazioso paesino delle Alpi Francesi. Èze, offre agli occhi di chi la visita un fascino tutto particolare. Mare, monti, antiche vestigia, Èze è uno scenario incantevole sulla Costa Azzurra abbarbicato su uno spettacolare picco roccioso. Stradine ciottolate piene di bouganville e casette arroccate, visitando questo paese si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo, nel medioevo...

22 FEDERICO SALIOLA E’ con Federico Saliola che continuiamo la nostra avventura: la ventunesima. Noi di GP Magazine insieme ad Adriana Soares, fotografa di moda, abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, della porta accanto. Un modo speciale di realizzare il sogno di molti che desiderano passare una giornata speciale, dove ci si immerge in un contesto diverso, quello di uno shooting fotografico, partendo dal make up per arrivare agli scatti veri e propri...

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57 GIOVANNA GALLORINI Il palco. Un passo a due. In scena una statua che poi si anima e inizia a danzare. Poi c’è lei, Giovanna Gallorini e dietro la scenografia. Un tavolino e due sedie vuote. Giovanna lì sente la presenza di papà Ezio, che era il suo primo fan e di Gianluca, il fratello sempre presente e discreto, scomparso nel 2008. Non ci sono lacrime, ma è la danza a fare da contrappeso a quel dolore. E allora Giovanna fa ciò che sente dentro. Balla...

60 CARMINE RECANO E’ un giovane attore che abbiamo potuto ammirare in tre fiction sulla Rai. Ha avuto anche il privilegio di essere diretto da un mostro sacro come Ferzan Ozpetek. Conosciamolo attraverso questa intervista...

64 SARA ZANIER “Provengo da una famiglia semplice anche se devo dire che mia madre a modo suo è un artista. Grande cuoca e decoratrice. Poi c'è mia sorella che è una cantante. Lei, più grande di me, mi ha aiutato anche a far si che i nostri genitori si abituassero ad avere in casa lo spettacolo. Devo ringraziare i miei perché mi hanno accompagnata passo per passo fino a quando poi sono stata capace di gestirmi sola”...

74 ROBERTA DI MARIO Roberta Di Mario è un’artista poliedrica che ha irrotto nel panorama musicale della canzone d’autore e del pianismo contemporaneo. Il suo ultimo lavoro, “lo stato delle cose”, di cui ci parlerà nella nostra intervista, ha già riscosso ampio successo...

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EDITORIALE

QUELLO CHE CI ASPETTIAMO DAL NUOVO ANNO DI ALESSANDRO CERREONI

NUMERO 161 • GENNAIO 2015

Anno nuovo, buoni auspici. A parole abbiamo tutti belle intenzioni, progetti entusiasmanti e nuove strade da intraprendere. Abbiamo chiuso un 2014 strano. Avaro di soddisfazioni. Ricco di chiacchiere. Florido di scandali. Quelli che non mancano mai e che puntualmente ogni tanto emergono in tutta la loro vergogna. “Mafia Capitale” è solo l'ultimo capitolo di una saga che va avanti da decenni. Lo sanno pure i bambini che c'è tanta gente disonesta che si arricchisce alle spalle della collettività con mezzi illeciti e con la compiacenza del politico di turno. Ma non vorrei addentrarmi in questa faccenda prima ancora che la magistratura faccia il suo corso e faccia chiarezza su una vicenda della quale – è una mia sensazione – non tutto è emerso nella sua completezza. Parliamo dei buoni auspici. E' inutile girarci intorno. Questo è l'anno decisivo. O ci riprendiamo, economicamente parlando, oppure cadiamo tutti. L'Italia e gli italiani non possono più aspettare e né sottomettersi ai provvedimenti austeri e pressanti del Governo. Hanno dato fin troppo, senza ricevere nulla in cambio. Nell'anno appena trascorso abbiamo avuto un nuovo leader di Governo, Matteo Renzi, atteso come il salvatore della patria ma che finora ha salvato ben poco. Nel 2015 bisogna agire. E' necessario fissare per ogni mese un punto da affrontare e un risultato da conseguire. Delle facce imbonitrici non ce ne facciamo più nulla. Di quelle ne abbiamo avute fin troppe nel passato. E guardate come siamo ridotti! Il primo passo è la ripresa economica delle piccole e medie imprese. Un passo fondamentale che non può prescindere dalla riduzione drastica della pressione fiscale. Le aziende italiane sono soffocate dal fisco e non hanno risorse né per produrre e né per assumere. Di pari passo meno tasse anche per i cittadini, ai quali va data nuova linfa per tornare a spendere e a far girare l'economia. I “cervelli lobotomizzati” sostengono che questi sono discorsi populisti ma non è così. Questa è la realtà ed è l'abc dell'economia. Senza soldi non esistono scambi e non si produce. E poi, in questo 2015 vorremmo che venga abolita l'imposta sulla prima casa, sulla quale spesso gravano già mutui e balzelli vari. Così come vorremmo che una volta per tutte vengano ridotte le pensioni d'oro a ex dirigenti statali e istituzionali. Pochi lo sanno, ma l'Italia paga 13 miliardi di euro all'anno di “grasse” pensioni. Senza dimenticare che lo Stato spende troppo per gli stipendi dei parlamentari, dei ministri, dei sottosegretari e dei dirigenti pubblici. Serve un forte ridimensionamento. Vediamo cosa sapranno fare le facce imbonitrici. Aspettiamo fiduciosi ma vigili. Questa volta gli italiani non faranno sconti.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it IMPAGINAZIONE E GRAFICA GP Spot HANNO COLLABORATO Silvia Giansanti, Bibi Gismondi, Marina Marini, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares SPECIAL THANKS Fabio Campoli, dott. Flavio Cannistrà, Maddalena Carlino, Marco Negro, Roberto Ruggiero EDITORE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 30/12/2014 Copie distribuite: 20.000

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CURIOSITÀ DAL MONDO

A curA di Camilla Rubin

STATI UNITI: IL PUPAZZO DI NEVE “MONSTRE” Gren Novak, un agricoltore di Gilman, nel Minnesota, ha passato lo scorso inverno a costruire un gigantesco pupazzo di neve, alto 15 metri, che ha soprannominato “Granddaddy” (“Nonnino”). Curiosamente, questo monumento all’inverno nasce dall’amore di Novak per la bella stagione: “Se non puoi battere l’inverno, unisciti a lui”, spiega filosoficamente. L’idea gli è venuta quando doveva liberare dalla neve i tetti delle sue serre, un lavoro che lo stava deprimendo, quando ha pensato che tutta quella neve poteva essere usata in modo più creativo. è forse il pupazzo più grande del mondo; il “naso” è un barile da 200 litri e la sciarpa è lunga 25 metri, mentre i bottoni sono coperchi di bidoni della spazzatura.

STATI UNITI: LA STRANA PASSIONE PER LA FORMA DELLE PATATINE Andy Huot, ingegnere meccanico di Louisville, Kentucky, che come hobby ha quello di cercare “forme riconoscibili” nelle confezioni di snack, in particolare patatine al formaggio. Andy esamina ogni patatina con l’attenzione di un archeologo, per poi creare le sue opere che pubblica su Instagram, dove ha ormai più di 40.000 followers, accompagnandole da curiose descrizioni. Il tutto è iniziato per caso lo scorso ottobre, quando era a casa a lavorare ad un nuovo progetto, ed ha avuto fame: quando ha aperto il sacchetto di patatine, ha visto che una aveva un aspetto “umanoide”. Così, ha scattato qualche foto, che ha fatto vedere ad amici e parenti, che hanno trovato la cosa molto divertente, spingendolo a creare un account Instagram dove postare le foto. Nel giro di poche ore ha raccolto centinaia di “like” e commenti: “Non mi aspettavo questa risposta”, ammette Andy, “Mi ha spinto a impegnarmi ancora di più”.

S. DOMINGO: DONNA BELGA NASCONDE 55MILA EURO NELLO STOMACO Una donna in arrivo dal Belgio è stata arrestata all’arrivo a Santo Domingo con ben 55.000 euro nascosti nello stomaco ed altri 54.600 nel suo bagaglio. Cifre ben superiori al limite di 10.000 dollari per i contanti introdotti nel Paese. mazzette di banconote da 500 euro. La quarantenne è stata fermata dalla squadra antidroga all’aeroporto di Punta Cana, quando è scesa da un volo proveniente da Bruxelles. Gli agenti avevano ricevuto una soffiata, ed hanno così fermato la donna: i raggi X hanno confermato che aveva 16 sacchetti nello stomaco, che contenevano il denaro.

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AUSTRIA: IL VERO “FRAGOLINO” SI TROVA QUI NELLA TERRA DI MOZART Non tutti sanno che il vino fragolino, quello autentico, non può essere venduto in Europa per via di una legge del 1931. L’uva fragola, che nasce dall’incrocio di uva americana ed europea, è infatti molto resistente alle malattie, sopporta bene il freddo, ma dà vini poco pregiati. Il divieto è scattato per evitare il rischio di veder soccombere la vite europea a vantaggio di quella americana e salvaguardare i nostri vini migliori. Il fragolino che si trova in commercio in Italia, è in realtà una bevanda a base di vino, zucchero e aromi al gusto fragola. Gli amanti del vero vino fragolino possono però acquistarlo fuori dall’Unione Europea (Svizzera, Usa, Australia) oppure nel Burgenland, in Austria. Questa è infatti l’unica regione europea dove per motivi storico culturali è possibile produrre e vendere vino ottenuto da uva fragola.

GRAN BRETAGNA: INCONTRARSI TRAMITE LO SPEED DATING MA SENZA GUARDARSI IN FACCIA Se molti dei sistemi per trovare l’anima gemella, e specialmente gli “speed dating” si basano sull’aspetto fisico, spesso valutato molto superficialmente, a Londra è nato un sistema di speed dating esattamente opposto, dove l’attenzione vuole essere completamente sulla personalità, e per questo uomini e donne si incontrano indossando un sacchetto in testa. lo slogan scelto per accompagnare l’iniziativa è “dite no alla superficialità”

POLONIA: SI DISCUTE SULLA SESSUALITA’ DI WINNIE THE POOH Un parco giochi polacco doveva essere battezzato “Winnie the Pooh”, ma intorno al nome si è creata una polemica politica sulla sessualità dell’orsetto immaginario. La scelta del nome è stata oggetto di un animato dibattito, in cui una parte ha contestato che l’abbigliamento di Winnie the Pooh (che è disegnato solo una maglietta) e il fatto che non abbia testicoli ne fa un ermafrodita, e che la sua passione per il miele gli darebbe un comportamento da alcolizzato, rappresentando così un pessimo esempio per i bambini. Gli abitanti della città di Tuszyn, dove si trova il parco oggetto delle polemiche, sono piuttosto irritati dal tempo che i politici locali alla questione della sessualità di Winnie the Pooh, che per molti è una questione assolutamente marginale rispetto agli altri problemi della città. Un giornale ha sintetizzato polemicamente: “Winnie the Pooh è un orso poco intelligente. E la stessa cosa si può dire di quelli coinvolti in questa storia”.

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Periodo particolarmente intenso per la brava artista partenopea

IAIA FORTE Talento e virtù di un’attrice unica di

Silvia GianSanTi

Dal 18 marzo al 2 aprile e dall’8 al 19 aprile iaia Forte sarà al Teatro argentina di Roma con “la Carmen”. l’attrice partenopea sta portando in scena anche il personaggio maschile di Tony Pagoda nella commedia “Hanno tutti ragione”. inoltre è azzurra, una prostituta, nel film “la vita oscena” e la signora Rosa ne “il giovane favoloso”. l’ultima fatica cinematografica che ha girato è “Ho ucciso napoleone”. iaia Forte è una donna di spessore dalla risata “argentina” che non ha timori, si affaccia fiduciosa al nuovo anno e si aspetta tante cose belle dal 2015. del resto per chi è nato sotto il segno dei Pesci si prospettano dodici mesi positivi. Viene il mal di testa, non solo a studiare il suo lungo e vittorioso percorso, ma anche a riepilogare tutti i suoi recenti sforzi. reduce dal successo de “La Grande Bellezza”, la camaleontica attrice, che ultimamente ha anche indossato i panni da uomo nella commedia “Hanno tutti ragione”, non si è affatto cullata. Ha girato un film dietro l’altro e adesso è pronta a debuttare nella capitale con l’opera “La carmen”. iaia, da dove nasce la scelta di questo nomignolo? “dai miei fratelli piccoli che non sapevano pronunciare il mio nome per intero. da allora è rimasto, visto che suona anche così bene”. un ricordo legato al periodo in cui hai iniziato? “L’arrivo al centro Sperimentale di cinematografia e di conseguenza il mio arrivo a roma nel 1987, che ha cambiato totalmente la mia vita. Quello è un ricordo forte”. Hai una ricca esperienza teatrale. Come mi puoi descrivere i cambiamenti che hai vissuto in tutti questi anni sulla tua pelle? “E’ cambiato perché la crisi ha diminuito le possibilità. Quando ho iniziato, si faceva un tipo di 11 GP MAGAZINE


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teatro sperimentale”. Rifaresti il tuo lavoro? “certamente, mi dà molte possibilità di incontro e di scambio, anche se va a togliere molto alla vita privata”. Quale attrice italiana ammiri molto? “Tra le non viventi Anna Magnani e tra le viventi Sofia Loren”. Quello che non sopporti oggi nel mondo dello spettacolo? “L’approssimazione e il desiderio di apparire a tutti i costi, con il risultato di avere poca sostanza”. Sei pro o contro i talent? “A dir la verità sarei anche pro, ma in realtà credo che i talent alimentino delle illusioni che poi vengono meno”. la più bella definizione che ti hanno dato nella tua grande carriera? “Forse quando ho fatto il film ‘Libera’, il critico del corriere della Sera, Maurizio Porro, ha scritto che ero una cult diva. il temine mi ha divertito molto”. Perché le attrici napoletane hanno una marcia in più? “credo che tutti gli attori napoletani abbiano qual qualcosa in più, grazie al dialetto”. Da dov’è nata l’esigenza di svolgere anche la regia nel tuo percorso artistico? “Avendo lavorato con tutti i più grandi registi italiani, ho imparato qualcosa e allora ho deciso di mettermi in gioco. il riscontro di pubblico mi ha confortato su questa scelta”. Qual è stato il personaggio che hai finora interpretato e che ti ha colpito maggiormente? “uno degli ultimi, Tony Pagoda. Ho avuto la possibilità di fare un personaggio maschile, sono una delle poche attrici che l’hanno fatto. E’ molto più facile che un uomo si trasformi in

donna che viceversa”. a questo punto parliamo del lavoro “Hanno tutti ragione”, tratto dal romanzo di Paolo Sorrentino. Come si presenta il carattere di quest’uomo, Tony Pagoda? “E’ molto simpatico, è un gradasso, è un alcolizzato, è un cocainomane, non si fa mancare nulla! Ha un animo molto fragile nascosto e un romanticismo molto forte. E’ inoltre ironico e tagliente. Ha un look tipicamente anni ’70. Non è un personaggio convenzionale, è molto stravagante. Penso che ognuno di noi contenga dentro un pezzo di Tony Pagoda”. Da dove spunta il desiderio di “impersonificare” questo personaggio? “dal fatto che il teatro è un luogo di gioco, dove non bisogna riprodurre la realtà così com’è. Ho interpretato davvero di tutto, dalla suora alla prostituta e penso che non ci siano proprio limiti in quest’ambito. E’ inutile che si fa il teatro come la televisione, usiamolo per tutta la sua potenza immaginativa”. Quante ore di trucco occorrono per questa trasformazione? “in realtà non molte perché mi vengono in aiuto occhiali e parrucca. Ho lavorato di più sul corpo e sulla voce per attuare di più questa trasformazione. Mi sono sentita molto a mio agio, nessun imbarazzo”. Si tratta di un lavoro che è sbarcato anche all’estero, se non sbaglio. “Sono pazza di gioia perché è sbarcato a New York, detroit, Shangai e Pechino. Non capita tutti i giorni di poter esportare uno spettacolo italiano all’estero. il tour comunque prosegue”. So che stai fremendo per un grande progetto. “Non vedo l’ora prossimamente di fare La carmen e di debuttare al Teatro Argentina di roma con Mario Martone e 12

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Chi è

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l’Orchestra di Piazza Vittorio. ci tengo moltissimo a quest’opera. Avremo anche altre date in italia”. Tutto questo quando si concretizzerà? “A breve, nel mese di marzo”. Tra le tue ultime fatiche cinematografiche, c’è “la vita oscena” di prossima uscita. Parliamo del personaggio azzurra. “Avevo già lavorato con de Maria ed è stato bello ritornare a lavorare insieme. in questo caso sono una prostituta che interpreta alcune scene atipiche”. Cosa stai girando in questo momento? “Sto girando il film ‘Ho ucciso Napoleone’ di Giorgia Farina, una commedia femminile che uscirà tra poco”. invece riguardo al “Giovane Favoloso”? “Quella è un’altra delle mie grandi soddisfazioni. così come ‘La Grande Bellezza’ ha vinto l’Oscar e ha avuto un ottimo incasso, l’idea che un film su Leopardi, che è un progetto difficile, abbia incassato tre milioni di euro che neanche le commedie riescono a farlo, è davvero un bel traguardo”. Possiamo avere da parte tua un commento a “la Grande bellezza”? “certo, è stata una gioia immensa. E’ un film talmente particolare con una tale ambizione che è stato stupendo poterlo fare. Nella vita di ogni attore c’è il desiderio di vincere un Oscar e averlo vinto è un sogno che si traduce in realtà”. Da buona napoletana mi confermi allora che la grande bellezza è Roma? “Sì e anche l’anima delle persone di questa società che Sorrentino descrive dove non esiste più la comunicazione. La grande bellezza sta nelle rovine della città eterna, ma anche nelle macerie degli esseri umani che sono nel film”.

IAIA FORTE

E’ registrata all’anagrafe con il nome di Maria Rosaria Forte ed è nata a Napoli il 16 marzo sotto il segno dei Pesci con ascendente Gemelli. Caratterialmente si definisce umorale. Ha l’hobby della lettura e dell’archeologia. Adora i viaggi, mangiare gli spaghetti al pomodoro e ha nostalgia del Napoli di Maradona. Le piacerebbe vivere a New York. Al momento non possiede alcun animale domestico e ha un compagno che insegna cinese. Il 2013 è stato l’anno fortunato della sua vita per ragioni lavorative. Si è diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha debuttato a teatro con Toni Servillo. Una folgorante carriera che è partita sin dagli anni ’80 e che le ha riservato premi e riconoscimenti. Tra i numerosi film in cui ha recitato, ricordiamo “Grandi Magazzini”, “Separati in casa”, “Baby gang” , “Rasoi”, “Libera” , “Il cielo è sempre più blu”, “Teatro di guerra”, “Tre mogli”, “Miele” e “La Grande Bellezza”. Per il teatro citiamo tra gli altri “Amleto”, “Medea”, “Lo specchio del diavolo”, “Erodiade”, “Promessi sposi alla prova” e “Enea e Didone”. Per la tv la menzioniamo in “Amanti e Segreti”, “Il vizio dell’amore”, “Tigri di carta”, “Baciati dall’amore” e “Pupetta – il coraggio e la passione”.

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LO SAPEVATE CHE

IL GRANDE CHEF CHE FACEVA IL CALCIATORE

GORDON RAMSAY A curA di Camilla Rubin L o s ap e va te c h e … E' un cuoco e personaggio televisivo britannico nato a Johnstone, in Scozia, l’8 novembre 1966. A cinque anni lui e la famiglia si trasferiscono in inghilterra, dove trascorre il resto della sua infanzia. L o s a pe vat e c h e … L’importante rivista “Forbes” ha inserito Gordon ramsay tra i cento vip più influenti del mondo, dal momento che quello di ramsay è un impero da milioni di dollari. Lo s ap e va te ch e… A 32 anni apre il suo primo ristorante a Londra per il quale ottiene il prestigioso riconoscimento di tre stelle Michelin. da lì in poi è una scalata inarrestabile. decine di ristoranti e pub aperti nel mondo e decine di stelle Michelin guadagnate, venti pubblicazioni di cucina, 1500 persone al suo servizio e jet privato. L o s a pe v at e c h e … in italia è conosciuto specialmente per la versione americana di “Hell’s Kitchen”, “The F Word” e il nuovissimo “Gordon ramsay – un diavolo di chef ”. Sono tuttii show culinari che coprono una vasta gamma di argomenti, dalle ricette, alla preparazione del cibo fino ad arrivare alle mode alimentari. L o s ap e va te c h e… durante la sua carriera come ristoratore è stato premiato con 15 stelle Michelin, benché ora ne detenga 14. Lo s ap eva te ch e… Prima di dedicarsi alla cucina, giocava nelle giovanili dei rangers ed è scelto per giocare nell'under 14 all'età di 12 anni, per lo Warwickshire. Nel 1984 è selezionato in prova nei rangers, il club di cui è stato ti-

foso da bambino. Si infortuna seriamente al ginocchio durante gli allenamenti ma continua ad allenarsi. Successivamente si rompe un legamento crociato dello stesso ginocchio, giocando una partita a squash. A causa di tali eventi è costretto ad abbandonare il calcio. L o s ap e va te c h e … inizia ad appassionarsi di cucina nei primi anni ottanta, mentre ancora perseguiva la sua carriera calcistica. Sul finire del decennio trova il suo primo posto di lavoro come sous-chef nel roxburgh House Hotel, nel roxburghshire. Più tardi, si trasferisce a Londra per lavorare sotto gli ordini di Marco Pierre White. Quando si sposta a Parigi, trova lavoro nei ristorante di Guy Savoy e Joël robuchon. Nel 1993 apre il suo primo ristorante nel quartiere di chelsea a Londra, per il quale ottiene il prestigioso riconoscimento di tre stelle Michelin. Nel maggio 2003 inaugura il "Boxwood cafè" al The Berkeley di Knightsbridge. L o s ap e va te c h e … Non apre ristoranti all'estero sino al 2005, quando inaugura il Verre a dubai e altri due ristoranti a Tokyo. Nel 2006 dà il via al Gordon ramsay at the London a New York. Nel 2007 inaugura un ristorante in irlanda e un anno dopo ne apre uno a Los Angeles e uno a Versailles.Nel corso della sua carriera, ha ottenuto complessivamente quindici stelle Michelin, perdendone successivamente una, e ha aperto 21 ristoranti nel mondo. L o s ap e va te c h e… È anche autore di libri di cucina quali

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LO SAPEVATE CHE

E' un cuoco e personaggio televisivo britannico nato a Johnstone, in Scozia, l’8 novembre 1966. a 32 anni apre il suo primo ristorante a londra per il quale ottiene il prestigioso riconoscimento di tre stelle michelin. Da lì in poi è una scalata inarrestabile. in italia è conosciuto specialmente per la versione americana di “Hell’s Kitchen”, “The F Word” e il nuovissimo “Gordon Ramsay – un diavolo di chef ”. fatto causa allo chef per sei milioni di dollari per non aver pagato più l'affitto stipulato sul contratto a lungo termine da 52mila dollari al mese. Gordon ramsay, chiudendo in anticipo il locale, ha cessato infatti il pagamento dell'affitto, contravvenendo al contratto precedentemente firmato. L o sa p e va te c h e… il suo ex socio in affari, rowen Seibel, gli ha infatti intentato una causa per 10 milioni di dollari, accusandolo di aver mal gestito la spinosa questione del nome di The Fat cow. ramsay, a sua volta, ha replicato definendo il suo ex partner un "sempliciotto, incapace dal punto di vista finanziario". L o sa p e v at e c h e … Nell'agosto 2011 ramsay accusa il padre di sua moglie Tana Hutcheson di aver sottratto circa un milione e mezzo di sterline dai suoi conti; gli altri membri della famiglia sono accusati invece di aver sottratto documenti ed email personali. L o s ap e va te c h e … il suo comportamento spesso irascibile e impulsivo è stato oggetto di critiche. il critico gastronomico A.A. Gill, dopo esser stato cacciato da un suo ristorante, l'ha definito un ottimo cuoco ma una delusione come uomo. L o sa pe va te ch e … dal 1996 è sposato con cayetana Elizabeth Hutcheson, conosciuta come Tana ramsay, con la quale ha avuto quattro figli: Megan, Mathilda, Jack e Holly. La moglie, con la collaborazione del marito, ha pubblicato diversi libri di cucina.

Passion for Flavour, A chef for All Seasons, Passion for Seafood e ultimate cookery course (legato a cucina con ramsay). L o sa p e va te c h e … Nel 2009 apre il suo primo ristorante in italia, in Sicilia. Sempre nello stesso anno entra in gestione minoritaria nel ristorante Gourmet presso il Forte Village (Pula - Sardegna). Successivamente, sempre nel 2009, apre il ristorante gourmet di castel Monastero, a castelnuovo Berardenga, nel cuore del chianti. L o sa p e va te c h e … in due occasioni ha servito carne a clienti vegetariani nascondendone la presenza nella ricetta. Alla conclusione che la carne di cavallo meritasse un maggior rilievo nella dieta alimentare inglese. contro questa affermazione, l'associazione per i diritti degli animali PETA ha inscenato un atto di protesta rovesciando una tonnellata di letame di cavallo all'esterno del ristorante di ramsay claridge's situato nel centro di Londra. L o s a pe va te c h e … Lo scorso marzo, Gordon ramsay ha chiuso il suo ristorante in california chiamato The Fat cow al termine di una lunga battaglia legale con il proprietario di un omonimo ristorante in Florida che vantava di avere i diritti esclusivi per tale nome, chiedendo a ramsay di chiudere o cambiare nome al locale. ramsey ha scelto per la chiusura del ristorante. L o s a pe va te c h e … deve anche vedersela con il proprietario del centro commerciale The Grove di Los Angeles, dove aveva sede il ristorante The Fat cow; l'uomo ha

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Un paesino incantevole sulla Costa Azzur ra

ÈZE IL LUOGO CHE ISPIRÒ NIETZSCHE

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© Foto di Mar co Negr o

un connubio di bellezze portano ad un grazioso paesino delle alpi Francesi. Èze, offre agli occhi di chi la visita un fascino tutto particolare. mare, monti, antiche vestigia, Èze è uno scenario incantevole sulla Costa azzurra abbarbicato su uno spettacolare picco roccioso. Stradine ciottolate piene di bouganville e casette arroccate, visitando questo paese si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo, nel medioevo.

luogo meraviglioso meta di visitatori da tutto il mondo. Anche dal Sol Levante hanno imparato ad apprezzare questo posto. La maggior parte dei turisti giapponesi arriva grazie alle navi da crociera che fanno “scalo” al porto di Villefranche sur Mer, altra spettacolare località della costa Azzurra. La città storica, in collina, è oggi conosciuta come Èze-Village mentre la moderna riviera, sorta nel novecento, è chiamata Èze-Bord-de-Mer. A collegare la parte marina alla parte alta c'è una passeggiata lungo un sentiero panoramico (percorso Savaric) nel quale il filosofo tedesco Nietzsche (1883) compose la terza parte di “così parlò Zarathustra”. Èze Bord de Mer è raggiungibile percorrendo la strada litoranea tra Monaco e Nizza e salendo per la “moyenne corniche” si potrà godere di un spettacolare panorama per arrivare sino a Èze.

Lungo il percorso si incontrano negozi di souvernir, in particolar modo di saponi e profumi, mostre d'arte, caffè e hotel di lusso come il relais & chateaux de la chèvre d'Or situato in una posizione superlativa. Seguendo il percorso si arriva in cima alla rocca e si può visitare lo “Jardin Exotique” dove si trovano centinaia di cactus. da quassù la vista è spettacolare in un tripudio di colori. Èze è un comune di 2865 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi Marittime, a due passi da Montecarlo e da Nizza. un

Cosa c’è da vedere all'entrata del villaggio, la “Postierla” del XiV secolo, nonostante i segni del tempo e le offese saracene e francesi, sembra ancora attendere gli eventuali assalitori. un cannone del XiV secolo protegge la prima porta ad arco pieno. dei merli 19

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ÈZE

MAPPAMONDO

tradiscono la presenza di bertesche sul cammino di ronda, raggiungibile da una scala situata proprio dietro la seconda porta, coronata da un arco spezzato. Per meglio scoprire Èze bisogna lasciarsi guidare dall’istinto, fidarsi degli aromi di un gelsomino per trovarsi in uno dei suoi vicoli inondati di sole, su frammenti del muro risalenti all’età del bronzo, di fronte ad oggetti in ferro battuto minuziosamente lavorati ai quali si aggrappa un’indisciplinata camelia o di fronte a pitture a “trompe l’œil” come le false persiane su di una facciata della Via Principale. Tra tutte le case del villaggio, quella dei riquier in Piazza Pianeta, si distingue per la porta ornata di bassorilievi. i riquier, originari di Nizza, furono tra i primi signori di Èze, ed il villaggio fu il loro più antico feudo fuori Nizza. La loro dominazione durò dal Xiii al XiV secolo. Nel 1930, uno degli ultimi proprietari di casa riquier ha collocato la Fontana all’italiana, il cui rifornimento idrico restò per molto tempo a carico delle cisterne del villaggio. Bisognerà attendere fino al 1952 perché l’acqua arrivi alle case. Èze accoglie altre notevoli dimore, e in particolare lo château de la chèvre d’Or (castello della capra d'Oro) e lo château Èze, antica residenza del principe Guglielmo di Svezia dal 1923 al 1953. i pianterreni, trasformati in boutique e in atelier di artisti, servivano un tempo da cantine per i vini, o da stalla per il bestiame. Bisogna immaginare questi vicoli percorsi dagli asini di ritorno dai campi terrazzati della vallata dell’Aighetta, o di San Lorenzo d'Èze, carichi di fichi, di carruba, di olive e di agrumi quali i mandarini di Èze. la cappella della Santa Croce, conosciuta anche con il nome

di “cappella dei Penitenti Bianchi”, datata 1306, sarebbe il più antico edificio del comune. È là che si riunivano i membri dell'ordine laico della confraternita dei "Penitenti Bianchi" di Eza, incaricati di portare l’assistenza del villaggio alla Provenza fino alla fine del XiV secolo. in questa cappella, tra il 15 e il 16 aprile del 1860, gli abitanti votarono all’unanimità il ritorno del loro villaggio alla Francia. All’interno raccoglie oggi un ricco mobilio, e in particolare un crocifisso attribuito a Ludovico Brea. la facciata spoglia della Chiesa di nostra Signora dell’assunzione, iniziata nel 1764 e consacrata nel 1772, contrasta con la magnificenza della navata e del coro, che si caratterizzano per gli ornamenti barocchi e le pitture trompe l’œil (pitture che ingannano l’occhio). All’interno, una croce egiziana ricorda che Èze (in latino isia) affonda le sue radici nei misteri della dea iside. Secondo la tradizione i Fenici vi avrebbero eretto un tempio in suo onore. Nel piccolo cimitero disposto sulle terrazze di fronte alla vallata dell’Aighetta, riposa dal 1974 l’attore e umorista Francis Blanche. in vetta al villaggio, a 429 metri sul livello del mare, si può gustare uno dei panorami più eccezionali della riviera. il profilo dei cactus e le vestigia del castello si stagliano nel cielo. Quest’ultime testimoniano lo zelo con il quale i soldati di Luigi XiV smantellarono questa fortezza quasi circolare disposta su vari livelli. il Giardino Esotico, creato nel 1949 dall’ingegnere agronomo Jean Gastaud, raggruppa un centinaio di varietà di piante. Le sue agavi, aloe, euforbie e cactus (tra i quali l’Opuntia, con le sue spine traslucide che riflettono la luce mediterranea) s’incrociano e si riproducono in mezzo a queste aride rovine che sembrano illustrare a loro modo il motto del comune: Moriendo renascor (Morendo risorgo). 20

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Una Gior nata Speciale

FEDERICO SALIOLA Un personag gio poliedrico e ricco di talento artistico di

aDRiana SoaRES

E’ con Federico Saliola che continuiamo la nostra avventura: la ventunesima. noi di GP magazine insieme ad adriana Soares, fotografa di moda, abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, della porta accanto. un modo speciale di realizzare il sogno di molti che desiderano passare una giornata speciale, dove ci si immerge in un contesto diverso, quello di uno shooting fotografico, partendo dal make up per arrivare agli scatti veri e propri. Federico Saliola, un creativo, autore, attore e conduttore radiofonico e televisivo esordiente. da sempre fortemente appassionato di questo settore, studia prima la parte tecnica per poi passare a quella artistica, iniziando ad interpretare piccole parti in cinema e televisione, ideando nuovi soggetti e affiancando professionisti del settore. inventa nuovi format, personaggi televisivi, sketch radiofonici e canzoni. Nel 2013 inizia a far prendere forma ad una sua idea tenuta da molto tempo nel cassetto: “romanzo demenziale – Matti da Legare”, una web serie comica a puntate, disponibile dal 19 dicembre 2014 su YouTube. Qual è il posto in cui ti vengono più idee? 22 GP MAGAZINE


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“Secondo me non c’è un posto specifico per far venire idee. L’idea buona viene all’improvviso, per caso, quando meno te l’aspetti. un’idea buona potrebbe nascere spiando situazioni, novità, cercando di capire comportamenti o particolarità di persone o cose. dipende da cosa vuoi creare e se veramente vuoi farlo; addirittura un’idea potrebbe arrivare mentre dormi, la sogni ma rischi di non ricordartela al risveglio per appuntarla. Ma anche io ho i miei luoghi di ispirazione, forse sono un po’ banali e scontati, ma sono il mare (che vivo moltissimo anche d’inverno poiché lo trovo vicino casa) e la mia cameretta. Quasi come un adolescente, mi ritiro qui quando ho bisogno di staccare un po’ la spina e provare a stuzzicare la mia fantasia. Qui ho sviluppato tutte le mie idee più grandi: format e personaggi televisivi e radiofonici, melodie, canzoni con testo modificato, candid camera, un duo comico che tra poco proporrò a colorado e ‘romanzo demenziale – Matti da Legare’, questa web serie comica semi-professionale realizzata con amici attori esordienti. “una Giornata Speciale”... la rifaresti? “Non solo la rifarei, ma l’ho anche consigliata ad amici e cugini! E’ stato molto interessante ed anche un po’ affascinante essere il protagonista di questa giornata speciale con Adriana Soares, non solo una fotografa ma una vera artista. Non lo dico per pubblicità scontate o nascoste, lo dico perché lo dimostrano i suoi quadri e le sue mostre. Per lavoro, ma anche per piacere e ricordo personale, avevo bisogno di fotografie professionali per il cinema e la televisione e, perso in una

jungla di fotografi a parer loro tutti super bravissimi, ho scelto chi mi ha saputo metter a mio agio, chi mi ha saputo consigliare posizioni, vestiti e sguardi migliori. Ed ho centrato il mio obiettivo. Avendo studiato anche io fotografia (ma alle scuole superiori) ero stufo di avere foto mie non buone scattate da altri e scattare io ottime foto agli altri. il servizio fotografico, che aiuta anche a ‘scioglierti’ e metterti a tuo agio davanti un obiettivo, ti fa capire anche quanto lavoro c’è dietro ad una fotografia, ma che, a volte, ne vale la pena (e sicuramente questa è una di quelle)”. Progetti per il futuro 2015 è arrivato cosa ti aspetti da quest’anno? “Mi aspetto, anzi spero, naturalmente non per piacere personale ma perché penso che ce ne sia bisogno per tutti, che migliori qualcosa a livello “umano” e sociale; spero che la mia generazione sia più rispettosa e rispettata, spero che – anche se di un piccolissimo passo migliori il mondo del lavoro, della sanità, della giustizia e dell’istruzione del Paese. Mi sembra di vivere un periodo in cui si è persa una “retta via”, dove non c’è sicurezza, tranquillità, affetto e futuro. Mi è dispiaciuto molto vivere l’età più bella della mia vita in un momento di tale caos; io sono nato nel 1989 ma penso che tutte le persone nate dal 1980 in poi siano state abbastanza sfortunate per molti versi ma soprattutto per il lavoro. Non mi piango addosso, comunque sono felice per quello che ho, ma spero che si aggiusti qualcosa. Non per parlare con proverbi, detti o frasi fatte ma mi aspetto proprio una vita nuova in un anno nuovo”. 24

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Se tornassi indietro rifaresti le stesse scelte lavorative? “Assolutamente sì! Nella mia vita raramente mi sono pentito di scelte fatte. Però forse le farei un po’ prima. Al termine dei miei studi ho vissuto un periodo forse troppo lungo senza lavoro e questo ha posticipato tutta la mia vita; poi però riuscì ad iniziare una mia gavetta, frequentando corsi di recitazione, dizione, conduzione radiofonica, recitando in piccole parti in film e fiction ed affiancando autori e tecnici televisivi e radiofonici. Sembra strano ma a volte essere in ritardo di un anno sulla “tabella di marcia della vita” può portarti conseguenze devastanti. Penso come tutti gli abitanti di questo pianeta, dopo i 18 anni il tempo mi è passato velocemente e se l’avessi saputo o capito prima, ma sarebbe stato impossibile purtroppo, avrei fatto sì le mie stesse scelte lavorative, ma più in fretta”. Cosa salvi e cosa butti degli anni zero? “Adriana penso che per ‘anni zero’ tu intenda i primi dieci anni del 2000, dal 2000 al 2009 col 2000 compreso. Per me i primi anni del 2000 sono stati i più formativi, i più educativi, i più belli e i più brutti nello stesso momento. Questo perché sono entrato nel 2000 a 10 anni (mi ricordo benissimo del Millenium Bag) e ne sono uscito nel 2010 a 21. Personalmente quindi sono stati gli anni della crescita vera, il pieno del periodo scolastico e la sua fine, i primi lavori, la patente, le amicizie, i primi amori, i primi soldi guadagnati, le prime serate fuori casa, ma anche inevitabilmente lutti familiari, nascite e piccole esperienze di vario genere. Onestamente non penso di buttare qualcosa perché tutto quello che ho avuto nel bene o nel male mi ha fatto crescere, capire il più possibile la vita e fatto diventare quello che sono ora, con i miei pregi e con i miei difetti. Forse l’unica cosa che toglierei dagli anni zero è solo un brutto incidente che ebbi a bordo di una giostra per bambini nell’estate del 2000 che mi fece trovare ad un pelo dalla morte, altrimenti penso che – come tutti noi- dagli anni 2000 toglierei l’11 settembre, l’euro e la crisi”.”. 25

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Calze di Seta di Madame G.

calzediseta.wordpress.com

IL NERO? C’EST CHIC! inutile negarlo il nero nella moda è un must. non ci provate a dire che quest’anno va un colore piuttosto che un altro... il nero è senza tempo. La scelta del black, sia nella versione outfit totale o negli accessori, rimane sempre una scelta vincente, perché il nero delinea le forme, copre, nasconde le imperfezioni, snellisce la figura. E poi, non dimentichiamolo mai, il nero è elegante, è linea pura nel suo minimalismo. Per cui non storcete in naso quando vi parlano di outfit total black, anzi pensate alla bella Audrey Hepburn nella versione “colazione da Tiffany”, con il suo cappello nero, i suoi occhiali neri, il suo vestito lungo nero... E la calza? La calza nera è un accessorio prezioso. dalla classica calza velatissima (8-10 den) ai 20 den (collant, calza o autoreggente con regolare balza in pizzo nero) che offre all’occhio il disegno della gamba, per salire gradualmente ai 40 e 50 den e incontrare l’effetto vedo non vedo, fino ai 70 o 100 den o alla microfibra più coprente per l’effetto “mat” che gioca con il contrasto o total black del vostro abbigliamento. E poi a rete, a fantasia (righe, pois, fiori, geometrie), a coste, di pizzo sotto qualsiasi

vestito c’è la calza nera giusta. Eleganti o sportive con il total black non si sbaglia mai, è un po’ il nostro pass par tout, la soluzione per ogni situazione dalla cena di lavoro o una cena speciale, dal vernissage al party. il colore non cambia saranno i dettagli a dare valore e a fare la differenza di gusto: accessori, tessuti, fantasie, le combinazioni sono infinite. L’importante è che nel vostro armadio non manchi la calza nera, di questa stagione, coprente…

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una calza nera coprente è quella che inevitabilmente ci rende chic, un tubino o un tailleur nero con calza coprente, scarpa decoltè con o senza cinturino alla caviglia. cosa ancora più giocosa e di gusto abbinarci una scarpa bicolor, magari con un richiamo agli accessori. una calza nera coprente ci permette anche di scoprirci abbastanza senza apparire volgari, ma conservando sempre la giusta malizia del corto e la sensualità della gamba in mostra: osiamo allora con una minigonna, un paio di shorts o un vestito corto e morbido. inutile aggiungere che l’invenzione della calza coprente è stata una soluzione vincente per molte donne: per chi non si vuole scoprire, per chi usa poco le gonne e di conseguenza non si pone il problema di che calza indossare, per chi ha freddo, per chi smaglia facilmente le calze e per quelle che dividono il mondo calza nera e color naturale. Quindi, lode alla calza coprente! Più bella da vedere nel suo sensuale e caldo abbraccio intorno a ogni forma. Autoreggente con balza in pizzo, collant o anche in versione da reggicalze: la calza coprente è stata declinata per soddisfare tutte le esigenze. Mille modi di vestirsi ed apparire sempre una donna diversa.




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ARTICOLI E ACCESSORI PER ANIMALI

Mangimi - Accessori Acquariologia - Toele t ta Cani - Gatti - Ucce Stregatto Str egatto

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FASHION

Foto by Mirta Lipsi St yl is t Amen i Shafik per Vel ve t Magaz ine

Federica Guglielmo, una make up artist ricca di talento

IL TRUCCO È UN’ARTE di

anDREa PizzoFERRaTo

Quello del truccatore è un lavoro bello ma faticoso. Serve predisposizione, passione e consapevolezza che non esistono orari. Soprattutto occorre talento e origialità. incontriamo Federica, da due anni a mediaset, e con lei parliamo dei segreti di questa sua professione. Come hai iniziato questa professione? “il trucco è arrivato un po’ per caso nella mia vita, inizialmente pensavo di fare tutt’altro. Mi sarebbe piaciuto molto insegnare inglese ai bambini e per questo mi sono laureata in Lingue. durante l’ultimo anno di università mi sono regalata un corso di trucco di cui sono da sempre stata molto appassionata, e con il passare degli anni mi accorgevo che il lavoro di truccatrice era molto più richiesto rispetto a quello di insegnante, così ho incominciato a lavorare in un’accademia di trucco occupandomi di spose, di cui tutt’ora mi occupo. con il tempo mi sono poi specializzata in trucco cinematografico occupandomi dell’immagine a 360 gradi dalle acconciature ad ogni tipo di trucco”. il trucco per te, quindi, ancor prima di essere un lavoro è stata una passione… “Assolutamente sì, e questa è la cosa più bella che possa accadere. Quando sei appassionato del tuo lavoro, sei molto più motivato nel farlo e per questo disponibile a fare anche dei sacrifici. il mio è un impiego che mi porta via molto tempo, mi capita spesso di dovermi svegliare all’alba o fare turni lunghissimi, ma nonostante questo faccio tutto con il sorriso perché ho scelto io di farlo, non mi è stato imposto da nessuno e questa è la cosa più bella che potessi mai augurarmi”. Qual è stato il momento in cui hai capito che la tua passione sarebbe diventata il tuo lavoro? in realtà è accaduto tutto molto gradualmente perché io essendo una persona razionale dopo la laurea non me la sono sentita di buttarmi completamente in questo mondo. Per molto tempo è stato per me un doppio lavoro con cui arrotondavo lo stipendio da insegnante e solo quando ho capito di aver ingranato nel modo giusto, l’ho fatto diventare il mio lavoro. Mi sono occupata di 31

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FASHION trucco a tutto tondo partecipando a fiere, sfilate, shooting, spot pubblicitari e lavorando nell’ambiente cinematografico sino al mio arrivo a Mediaset dove lavoro ormai da due anni”. Quali sono le caratteristiche di una brava truccatrice? “Nel mio lavoro credo che la cosa più importante sia creare un rapporto empatico con le persone per cui si lavora, dalla casalinga al vip. È indispensabile saper gestire le situazione più disparate e modulare il proprio comportamento ed atteggiamento in base alle gente con cui entri in contatto. il lavoro del truccatore è molto intimo, ed è per questo, quanto mai necessario, avere tanta pazienza e sensibilità così come è molto importante l’aspetto psicologico, saper stare al proprio posto, senza prevaricare mai il proprio cliente e metterlo in risalto facendolo sentire importante. E’ un po’ questo il segreto di una brava truccatrice che non deve mai ostentare se stessa, è il proprio cliente il vero protagonista”. il tuo lavoro ti porta via moltissimo tempo, come riesci a conciliarlo con la vita privata? “il mio è indubbiamente un lavoro molto impegnativo, che ti porta spesso a viaggiare e stare fuori casa, la cosa positiva è però il poterlo gestire direttamente scegliendo quali lavori accettare. il cinema ad esempio ti porta via tanto tempo, a volte capita di stare 12-13 ore sul set è per questo necessario avere al tuo fianco una persona comprensiva che sappia capire te, i tuoi ritmi e il tuo orario. da quando lavoro come truccatrice per me non esiste più tempo libero, né vacanze né feste, al contrario questi sono i momenti in cui si lavora maggiormente. Non posso però assolutamente lamentarmi perchè amo ciò che faccio”. Truccare è un’arte? “certo, così come è arte dipingere un quadro lo è anche truccare. io paragono il viso di una persona ad una tela, siamo noi a dargli forma, dimensione e colore, è quella la nostra

opera d’arte”. Tu personalmente che rapporto hai con il trucco? “Non mi trucco mai. (ride) Tutti i colleghi che conosco si truccano pochissimo perché la nostra passione è truccare gli altri non se stessi, essere artefici delle trasformazioni sul viso di altre persone, è questa la mia più grande soddisfazione”. Quali sono i lavori di cui vai più fiera? “Nella mia carriera da truccatrice ho avuto tantissime soddisfazione, truccando moltissimi personaggi dello spettacolo da raoul Bova a Valeria Marini sino a cooperare in film internazionale quale ‘The Tourist’ con Johnny depp e Angelina Jolie. A dire il vero però le più grandi soddisfazioni derivano dalle persone comuni piuttosto che dai vip”. C’è qualcuno, in particolare, che ti piacerebbe truccare? “in realtà facendo questo lavoro capita spesso di guardare dei personaggi in tv e non essere d’accordo con le scelte della sua truccatrice, viene naturale pensare di modificare o addirittura stravolgere il loro look cercandone uno più appropriato”. a cosa stai lavorando attualmente? “Lavoro a Mediaset da due anni dove mi occupo principalmente delle giornaliste del Tg5 che seguo quotidianamente e dell’immagine di Paolo del debbio conduttore del programma 32 GP MAGAZINE

di approfondimento politico “Quinta colonna”. Mi capita spesso di lavorare anche per “uomini e donne” e “Matrix”. ultimamente ho lavorato anche per La7 a “Servizio Pubblico” e “Announo” dove seguo la conduttrice Giulia innocenzi. È un lavoro che mi permette di lavorare con le persone più disparate, ma non solo personaggi del mondo della tv ma anche del cinema. Ho da poco finito di lavorare ad un documentario con raoul Bova che mi capita di seguire spesso. Sono talmente tanti i personaggi con cui ho lavorato che neanche li ricordo più”. (ride) Progetti per il futuro? “Mi sto occupando di una scuola di trucco di Terni dove insegno da ormai due anni, tenendo corsi di trucco professionali, riscoprendo così quella che era la mia antica passione per l’insegnamento. Mi piace moltissimo stare a contatto con persone vogliose di imparare, mettermi completamente a loro disposizione, senza alcuna gelosia verso i “trucchi” del mio mestiere. Se dei ragazzi scelgono di affidarsi a me, sono responsabile nei loro confronti e per questo cerco davvero di concedermi senza riserva”. Cosa consiglieresti ad una persona alla quale piacerebbe intraprendere la tua stessa carriera? “innanzitutto studiare in una scuola che ti permetta di fare tanti tirocini e stage. Nel trucco credo sia importantissimo fare tanta esperienza, è nella praticità della quotidianità del set che si impara la maggior parte delle cose, così come è accaduto a me stessa. La scuola è fondamentale per imparare le basi, ma si diventa un bravo truccatore solo lavorando sul campo”. nel futuro come ti immagini? “Spero ancora a lavoro, sicuramente con un paio di occhiali per truccare da vicino e con la mano tremolante (ride). Questo è davvero un lavoro che ti permette di lavorare sempre, in quanto libera professionista non sei legato ad alcun vincolo di tempo e spero davvero di poterlo fare il più a lungo possibile”.



FASHION Penelope Cruz

I consigli dell’esper to

CAPELLI AL TOP IN SOLE DIECI MOSSE! di

RaFFaElE FabbRiCaToRE

Quante donne vorrebbero avere capelli più setosi, più morbidi, e più lucenti? Ecco per voi i 10 consigli per avere i capelli ToP e da vere star. Le attrici della tv sono spesso soggetti a cambiamenti e ad asciugature frequenti con uso di phon piastre ecc. Nonostante il loro lavoro le bellissime attrici Julia roberts e Penelope cruz hanno sempre dei capelli lunghi e lucenti, ecco perche.

ic ele Fabbr ylist Raffa L’hair st

1 usate prodotti professionali perché sono studiati per una maggior idratazione e sono specifici per vari tipi di capelli, hanno un costo più elevato rispetto al commerciale ma di quantità ne serve la metà. infatti essi sono più concentrati in modo da idratare in profondità.usate sempre un buono shampoo una buona maschera e un olio per l'asciugatura.

atore

2 Spuntate i capelli ogni tre mesi perché aiuta ad eliminare anche le prime doppie punte, facendo così i capelli cresceranno più sani e non saranno deboli alla fine. Non è vero pensare che se spuntate frequentemente i capelli non crescono anzi gli date la possibilità di crescere con maggior resistenza. 3 Schiarire troppo i capelli non è piacevole alla fine potrebbero risultare secchi. infatti schiarirli tende a togliere il colore naturale del capello stesso. Si consiglia di schiarire un massimo di tre toni per non aggredirli troppo. 4 La piastra se fatta con frequenza anche essa può danneggiare i capelli, cercate di fare pace con i vostri ricci e di usarla il meno possibile . 5 Fate una volta al mese una ricostruzione professionale, questi shaker di creme aiutano a ricostruire i capelli e 34 GP MAGAZINE


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Julia Roberts

I & A hanno una durata 30 giorni. 6 No alle tinte fai da te per cambiare look,inon sappiamo mai il capello come reagisce al colore e a volte può essere molto stressante.Meglio sempre rivolgersi a un professionista. 7 Non legate i capelli in modo da tirarli tanto e spesso,cercate di usare elastici morbidi e legateli in modo molto leggero. 8 Quando fate l'asciugatura cercate di non posizionare il phon troppo attaccato ai capelli ,ma con una distanza di 10 cm in modo da non bruciarli. 9 Al mare idratateli sempre con la protezione come fate con il corpo,il sole ha dei raggi molto forti e il mare e pieno di salsedine, se mettete una protezione tenderanno a schiarirsi ma no a seccarsi. 10 Nei periodi di cambio stagione prendete degli integratori e applicate delle fiale esterne su tutto il cuoio capelluto,facendo così i capelli verranno aiutati sia dall'interno che dall'esterno avendo poi maggior risultato . 35 GP MAGAZINE

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A R F S O


LO STUDIO DELLO PSICOLOGO

“La r ealtà non esiste, l’hanno inventata gli uomini per i lor o scopi", Angelo Fior e

LA REALTÀ DELLA REALTÀ A curA dEL dOTTOr Flavio CanniSTRà deva dire che il figlio ha un disturbo Specifico dell'Apprendimento, ma ciò che mi colpiva era la sua narrazione: a un estraneo poteva apparire che il figlio avesse una grave malattia invalidante. «Perdonami Flavio, però non è che i dSA siano dei banali raffreddori...» Assolutamente, non è mia intenzione sminuire tale problematica, la cui diagnosi è in forte aumento (in “eccessivo” aumento secondo alcuni autori, che ritengono che tale diagnosi oggi venga posta con davvero troppa facilità e superficialità). ciò su cui voglio riflettere è invece la “condanna” che certe realtà portano con sé. Milton H. Erickson fu colpito due volte da poliomielite (caso rarissimo nella storia della medicina), era claudicante, amusico, aritmico, atono, vedeva solo il colore viola e passò parte della sua vita su una sedia a rotelle vittima di atroci dolori: ciò non gli impedì di essere riconosciuto come uno dei più grandi ed influenti psicoterapeuti della storia. E che dire della nostra Simona Atzori, nata senza le braccia e oggi bravissima ballerina classica e artista italiana, laureatasi alla university of Western Ontario, in canada. «cosa intendi dire con questi esempi?» che certe realtà non sono condanne. Benché il potere d'amplificazione dato da certi mezzi di (cattiva) informazione produca effetti speciali degni di un film hollywoodiano, al punto da indurci a credere che farsi i selfie possa diventare un disturbo, o che gli aspetti di “atroce sofferenza” di una condizione siano i più evidenti e degni di considerazione, la realtà è che la realtà è in buona parte ciò che noi vogliamo fare con essa. da qui possiamo allora apprendere non a uno sminuire le problematiche, ma a trovare il famoso e spesso dimenticato altro lato della medaglia. A fare cioè ciò che churchill sosteneva essere l'atteggiamento dell'ottimista: “vedere in una difficoltà, un'opportunità”.

recentemente ho pubblicato un articolo sul mio sito (lostudiodellopsicologo.it) in cui commentavo una bufala che gira da qualche mese: la mania di farsi i selfie è un disturbo mentale. dissipiamo gli ultimi dubbi residui: no, farsi i selfie non è un disturbo mentale. Purtroppo giornali, televisione e in generale un certo tipo di informazione, vive (o sopravvive) grazie a spettacolarizzazioni di ogni genere. La cosa più terrificante è che peggio sono, meglio è (per loro). Quando iniziai a scrivere per un giornale locale, più di dieci anni fa, il caporedattore mi insegnò alcuni principi base del giornalismo. Tra questi ce n'è uno sintetizzato in un detto: “Se un cane morde un uomo non fa notizia. Ma se un uomo morde un cane... quella è una notizia!”. Peccato che a volte l'uomo non abbia affatto morso il suo cane: magari gli ha dato un bacio affettuoso (sulla testa!), ma il bisogno di fare notizia è tale che la realtà viene distorta. Sembra un'applicazione di una revisione del detto di Hegel: “Se la teoria non coincide con i fatti, tanto peggio per i fatti”. E così, ecco che i selfie diventano un disturbo mentale. «Ma alla fine quella si è rivelata una bufala» dirà qualcuno. Sì, perché per fortuna oggi basta scrivere su Google “notizia + bufala” per scoprire subito la realtà dei fatti – che così rientrano (quasi sempre) trionfanti dalla porta principale. Quello su cui però mi preme portare l'attenzione è un altro punto: la capacità di creare realtà inesistenti. Se per smentire la “selfite” bastano un paio di click online, per altre realtà diviene molto più difficile pronunciarsi. Parlo anche di realtà considerate “scientifiche”, tra cui proprio quelle di origine psico(pato)logica. Proprio ieri parlavo con una mamma che, raccontandomi di una disavventura scolastica che suo figlio aveva avuto con gli insegnanti, affermava: “Ma non lo capiscono che lui è un dSA? come possono essere così severi? È un dSA!”. La mamma inten-

Dott. Flavio Cannistrà, psicologo, specialista in Terapia Breve Strategica. Riceve presso gli studi di psicologia a monterotondo in via l. Gagliardi 34/a, e a Roma in via Corvisieri 17. leggi i suoi articoli su www.lostudiodellopsicologo.it o contattalo per un appuntamento al 340.95.488.35 36 GP MAGAZINE



EROS

Amore estremo ed erotismo spinto al femminile

DA JANA CERNÀ Un’ immagine t ratt a dal fil m “Cin quant a sf umat ur e di Grigio”

a febbraio uscirà l'atteso film “Cinquanta sfumature di Grigio” tratto dall'omonimo romanzo erotico di E.l. James, che ha riscontrato grandissimo successo tra milioni di lettrici. un fenomeno che ha contagiato tantissime lettrici anche in italia, tant'è che il film, la cui uscita è prevista per il prossimo 12 febbraio, è già un evento clamoroso con migliaia e migliaia di biglietti già venduti e molte donne "scatenate" su facebook nell'apposita pagina dedicata all'opera cinematografica, dove già da mesi imperversa il trailer. Spiegare il successo della trilogia erotica della James (cinquanta sfumature di Grigio, cinquanta sfumature di Nero e cinquanta sfumature di rosso) non è facile. da sempre nell'immaginario delle donne c'era il principe azzurro sul suo cavallo bianco. Ora questo principe azzurro indossa i panni di Mr Gray, un personaggio strano, tenebroso, che conduce i suoi incontri intimi con la sua Anastasia in maniera autoritaria e per certi versi violenta. Quest'ultima si piega in maniera totalitaria ai voleri del suo partner e ne subisce tutti i suoi giochi, spesso perversi ed eccessivi. E' qui che entra in gioco il tema dell'amore estremo vissuto senza inibizioni e concepito come simbolo di libertà ed emancipazione femminile in una continua ricerca di autoaffermazione e superamento dei limiti. un fenomeno che nasce già nel secolo

AL FENOMENO 50 SFUMATURE

scorso attraverso la penna colorita e selvaggia della scrittrice Jana cerná. Jana cerná nacque a Praga nel 1928 e crebbe fra le due guerre in un ambiente colto eanticonformista. il padre infatti, era un noto architetto del movimento ceco costruttivista, mentre la madre, la giornalista e attivista, Milena Jesenská, altri non era che la famosa Milena amante di Kafka, la cui storia d’amore ci è stata in parte tramandata nelle illustri “Lettere a Milena” dello scrittore praghese. La cerná, negli anni difficili dello stalinismo, divenne uno dei personaggi più importanti dell’ambiente della cultura underground praghese. Entrò a far parte del gruppo d’intellettuali che si riuniva nel periferico quartiere di Liben e che conduceva una vita bohémien, fatta di discussioni, eccessi e ristrettezze economiche, perfettamente rispecchiata dalle loro opere, che venivano date alle stampe in una collana di testi proibiti il cui nome significava Mezzanotte. Allo stesso gruppo apparteneva anche l’illustre filosofo Zbynek Fišer, meglio noto con lo pseudonimo di Egon Bondy, cui Jana fu legata da una lunga relazione. L’autrice scrive all’amante una lettera appassionata, nella quale certo non lesina nel descrivere i dettagli più torbidi del suo desiderio per lui. Quest’elenco di voglie, aperto dalla domanda "dimmi che razza di assurdità è il fatto che non sei qui?", si snoda come un eccitante flusso di coscienza 38 GP MAGAZINE

per pagine intere, in cui Jana sembra passare in rassegna tutto il repertorio delle preferenze sessuali della coppia, unita ormai da tredici anni, ma ancora accesa da un fuoco tanto vivo. Se il testo può sembrare banalmente erotico, quasi sentimentale (ed è la stessa Jana ad ammetterlo), ciò che più conta è come questo erotismo spinto diventi la condizione essenziale per l’arte e il pensiero filosofico: la cerná vorrebbe che Bondy abbandonasse l’astrattezza e il nozionismo accademico per dedicarsi a un’opera che sia scritta senza censura, con l’intelletto e con l’uccello – un capolavoro partorito non nelle biblioteche, ma a letto con lei. Nella Lettera, così come nelle poesie e negli altri testi della cerná, l’erotismo diventa prima di tutto auto-affermazione, espressione politica della propria emancipazione di donna, capace di liberarsi dal restrittivo clima culturale maschilista, per poter finalmente affermare – anzi, urlare – i propri desideri, senza vergogna alcuna.


la spina calcaneare: sintomi, rimedi e prevenzione Che cos'è la spina calcaneare? “Si intende per spina calcaneare lo sperone osseo che si crea in due zone del calcagno, la più classica è la sotto calcaneare ma esiste anche una retro calcaneare che coinvolge il tendine di Achille”. Quali sono i fattori che possono "favorire" la sua insorgenza? “il più comune fattore di insorgenza è il sovraccarico funzionale che può dipendere dal sovrappeso, dal superallenamento ma anche da uso di scarpe sbagliate o corsa ripetuta su terreni duri”. Gli sportivi sono i più esposti a questo rischio? “Proprio per le caratteristiche che abbiamo appena indicato soprattutto i runners,t ra gli sportvi, sono tra i più colpiti”. Si può prevenire? E con quali accorgimenti? “La prevenzione è molto difficile perché in realtà l'insorgenza dei sintomi è alquanto subdola e progressiva e, spesso, si sottovalutano i piccoli segni iniziali e ci si rivolge al medico a sintomatologia conclamata. La prevenzione si basa essenzialmente sulla attenzione ai terreni su cui correre, alla scelta delle scarpe, sia di tutti i giorni che le sportive e naturalmente sulla attenzione al peso corporeo che alla lunga è anche esso un fattore determinante”. Quali sono i sintomi della spina calcaneare? “il più classico dei sintomi della spina calcaneare è il dolore che coinvolge i muscoli della fascia plantare, quindi che si irradia dal calcagno al metatarso causando, nei casi più gravi vera e propria zoppia. una delle più comuni manifestazioni che i pazienti riferiscono è la difficoltà ad appoggiare il piede in terra la mattina appena svegli”. Cosa fare ai primi sintomi? “rivolgersi tempestivamente al proprio medico perché, come detto, si tratta di una patologia subdola e quindi non va lasciato il tempo di diventare cronica. intanto almeno l'utilizzo di una talloniera in silicone può aiutare”. in che modo si può intervenire in maniera risolutiva per risolvere il problema? “Esistono vari tipi di terapia che si possono utilizzare per

la risoluzione della patologia, non si hanno grandi risultati con i farmaci, ma di solito è la fisioterapia l'arma più efficace. Nello specifico funzionano bene la tecar associata al laser Yag ma talvolta sono le onde d'urto ad essere risolutive. Nei casi più gravi si può ricorrere alle infiltrazioni di cortisone (mai più di tre) o addirittura alla soluzione chirurgica che consiste nello sganciare i tendini dei muscoli della fascia plantare e smussare la spina con un apposito strumento”. la persona che soffre di spina calcaneare può continuare a fare "running"? “in realtà, ahimè per i pazienti più esigenti, il riposo è parte fondamentale della terapia che, come detto, spesso dipende da overruse. L'uso di plantari sportivi appositi, magari associati al taping, talora consente la ripresa degli allenamenti in modo graduale”.

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Dott. Fernando Celanetti Tecnica “all on Four” nello studio medico dentistico del dott. Fernando Celanetti, i denti di un’arcata con soli quattro impianti, in anestesia generale e a costi veramente contenuti. Dott. Fernando Celanetti ci illustra questa nuova tecnica? Ormai non si può definire “nuova” perché esiste già da diversi anni, tuttavia, è stata molto perfezionata. a chi si rivolge? E’ rivolta a tutti quei pazienti che per numerose cause, quali piorrea, traumi, carie, mal funzioni, scarsa igiene, hanno perduto tutti gli elementi dentali su una o due arcate oppure sono costretti per elevata mobilità o per alta compromissione ad estrarli tutti. in che cosa consiste? consiste nel posizionamento nella stessa arcata di quattro impianti che verranno messi tutti nella stessa seduta e reggeranno tutti i denti dell’arcata. il paziente uscirà dallo studio direttamente con i denti, senza nessun disagio. Questa tecnica è dolorosa? E’ assolutamente indolore, anche perché i pazienti più ansiosi per una maggiore tranquillità potranno essere sottoposti ad un’anestesia generale, e al loro risveglio, potranno apprezzare ed essere felici di riacquistare il loro sorriso mostrando una nuova dentatura. i costi sono elevati? i costi del lavoro finito sono molti limitati rispetto a quelli di un tempo e soprattutto in rapporto ai benefici apportati ai pazienti ormai a disagio per una situazione diventata insostenibile sia per l’incapacità di mangiare che per quella ugualmente importante di sorridere in pubblico.

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SALUTE & BENESSERE

SAPEVATE CHE LE MEDICINE NATURALI CONTRO IL CANCRO CI VENGONO TENUTE NASCOSTE?

L’informazione sulla salute è pilotata Quando i medici alternativi iniziano ad avere successo nella cura del cancro, al di fuori della corrente principale, lo standard medico approvato per la cura stabilita dalle burocrazie mediche imperanti atto a placare le grandi industrie farmaceutiche, sono vessati, perseguiti o giudicati, e nel frattempo non danno informazioni sui successi ottenuti. dal Sito Web NaturalSociety i recenti attacchi dell’Ordine dei Medici del Texas contro il dottor Stanislaw Burzynski, che ha avuto un grande successo curando le vittime di cancro senza speranza nella sua clinica di ricerca a Houston, hanno riportato alla mente una parte d’intervista del dottor Nicholas Gonzàlez. Si riferiva al comportamento dell’industria del cancro per la cura del cancro, non la cura standard usata dalla mafia medica: “Va oltre una morale doppia. Sembra di più una dimensione sconosciuta”. il Principio della doppia Cura Standard in breve, quando i medici alternativi o Md pionieri iniziano ad avere successo nella cura del cancro, al di fuori della corrente principale, lo standard medico approvato per la cura stabilita dalle burocrazie mediche imperanti atto a placare le grandi industrie farmaceutiche, sono vessati, perseguiti o giudicati, e nel frattempo non danno informazioni sui successi ottenuti. Nel frattempo centinaia se non migliaia di persone muoiono a causa delle cure standard per il cancro secondo il sistema medico. una cura standard è un’indicazione consensuale ai trattamenti prescritti da burocrati dell’ordine dei medici che obbediscono alle domande delle società di attrezzature mediche e industrie farmaceutiche affinché utilizzino solo i loro prodotti. Per quanto riguarda il cancro si tratta di: tagliare (chirurgia); bruciare (radiazione); avvelenare (chemioterapia). Fintanto che questi tre sono applicati adeguatamente secondo gli standard direttivi di cura, non è importante quante persone muoiano o si ammalino di più da quando ven-

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SALUTE & BENESSERE per la ricerca a livello umano su pazienti con cancro senza speranza utilizzando, terapie con enzimi metabolici, diete e disintossicazione del fegato con enteroclismi di caffè. Stanno affinando i principi di base della cura del dottor William Kelley con l’intenzione di ottenere l’approvazione della FdA. il dottor Burzynski aveva seguito lo stesso cammino con una grande spesa, perché non aveva ceduto all’intento medico della mafia che voleva rubare i suoi procedimenti brevettati, la mafia dei mezzi di comunicazione continuò a cercare il suo annientamento. i dottori González e isaacs stanno avendo problemi simili con la mafia medica dell’istituto Oncologico Sloane-Kettering. da stagista nel centro per il cancro Sloane-Kettering Memorial, il dr. González fu assegnato alla ricerca di quanto Kelley stava facendo, probabilmente con l’intenzione di dimostrare che non aveva funzionato. il dottor González, però, scoperse che le cure di Kelly funzionavano molto bene. così ha preso il posto di un dott. Kelley calunniato e caduto in disgrazia e ha messo le cose in ordine in modo tale da poter continuare l’eredità di Kelley con un minimo di vessazione da parte del NYc. il dottor González riporta che quando i pazienti ricchi e famosi muoiono di cancro o in seguito al trattamento standard, il medico è lodato pubblicamente, insieme al paziente defunto, per gli eroici sforzi compiuti nella guerra contro il cancro, per il solo fatto di aver ritardato di alcuni mesi la morte con cure dolorose. Mentre lavorava allo Sloane-Kettering, il dottor González vide un corridoio con pareti piene di targhe e riconobbe donatori di alto livello. i donatori a sei cifre o più erano parenti dei pazienti con il cancro che erano morti durante il trattamento. i suoi colleghi lo chiamavano scherzando, "il Salone dei morti che ringraziano". Non ci sorprende quindi che la mafia medica voglia immischiarsi nel lavoro del dottor Gonzales per farlo fallire. Nel suo libro “cosa è andato storto dottor Gonzàlez” lui stesso racconta che l’istituto Nazionale contro il cancro-NiH aveva finanziato prove cliniche realizzate all’università di columbia che erano organizzate male e che ignorarono deliberatamente le direttive del protocollo di González. due ricerche ufficiali hanno confermato le sue accuse. Questo fatto non è nuovo per le mafie mediche. dopotutto sono loro l’autorità. Se dicono che qualcosa non funziona dopo che è stato applicato male intenzionalmente, questo è quello che accade: la fine di tutto. E i medici della AMA e i mezzi lo comprano e lo applicano e lo vendono per buono al pubblico. Poco si sa, perciò sulle cure reali del cancro sulla popolazione. Non fa parte della cura standard che si preoccupa invece più dei guadagni che del benessere dei pazienti. Per informazioni associazione benessere alcalino via Ciro menotti, 20 villanova di Guidonia (Roma) Tel. 0774.554670 - Cell. 373.8608649 Facebook: assoc Punto benessere alcalino

gono curati o quanti sopravvivono per cinque anni. Questo funziona così, con il 90% che muoiono di cancro o per le cure di cui sopra. “Bel tentativo dottore! Lei è protetto dalla negligenza o dalla cattiva prassi dopo aver scoraggiato il suo paziente a cercare una cura alternativa più sicura e più efficace”. Visto che ha seguito lo standard delle direttive di cura, la morte per la medicina è perdonata. avanti il prossimo paziente… dopotutto l’industria del cancro afferma che una vera cura per il cancro non è ancora stata scoperta. E’ per questo che raccolgono fondi, per questa ineffabile cura del cancro. Nel frattempo continuano con operazioni, bruciature e somministrazione di veleni con il Mantram, che è l’unica speranza di sopravvivenza, il che spaventa facilmente i pazienti ignoranti. in realtà ci sono già molte cure alternative per il cancro, circa 200, che non sono tossiche, sono efficaci e non sono tanto care. i tassi di guarigione superano quelli dell’oncologia della corrente principale da un 45% a 85% a seconda del tipo di cancro, in qualsiasi fase, sia se l’hanno cominciata dopo la chirurgia, la bruciatura o l’avvelenamento fatto dall’oncologia della Medicina normale. i medici alternativi che hanno esiti positivi in genere sono dovuti fuggire dal Paese o sono stati schiacciati dal sistema (la AMA e la FdA), tagliando fuori le terapie che hanno avuto successo e lasciando morire le vittime con il cancro. l’oncologia ufficiale convince i mezzi di comunicazione e i ricchi famosi il dottor González e la sua socia, la dottoressa Linda isaacs, sono ambedue dottori in medicina molto intelligenti e sinceri. Hanno avuto la fortuna di avere aiuti per la ricerca con una fondazione indipendente che ha avuto il permesso della FdA

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GUSTO Fabio Campoli e Il Circ olo dei Buongustai

ALL’UNIVERSITA’ UNINETTUNO SI PARLA (ANCHE) DI FAGIOLI

IL “RE” DEI LEGUMI di

Fabio CamPoli

Giorni di lavoro intenso qui da noi, al Circolo dei buongustai, per terminare le registrazioni dello chef Fabio Campoli, salito in cattedra come docente per il master in “Patrimonio culturale ed enogastronomia” dell’università Telematica uninettuno, che coniuga il patrimonio unesco italiano con quello enogastronomico, che variano insieme da regione a regione, di paesaggio in paesaggio. Vogliamo approfittare dell’occasione, e dell’aver ascoltato noi stessi queste splendide lezioni, per riportarvi uno dei viaggi intrapresi dallo chef attraverso alcuni alimenti diventati simbolo, nel corso dei secoli, della nostra alimentazione italiana. Scegliamo così di riportarvi, in breve, il viaggio che lo chef campoli ci ha fatto intraprendere nel mondo dei fagioli! È interessante scoprire che, a parte i fagioli dall'occhio, che sono presenti nella cucina toscana dai tempi più antichi, e certamente già conosciuti da romani, Greci e dori, i fagioli nelle più diverse varietà fanno la loro comparsa nella cucina italiana alla fine del 1500, dopo la scoperta dell'America (1492), evento fondamentale per la nostra gastronomia, che si arricchì di moltissimi prodotti. Firenze, centro artistico e commerciale, fu tra le prime città, non solo in italia ma anche in Europa, ad assaggiare i fagioli, che comparvero nei più fastosi banchetti. Sembra che in Toscana siano stati introdotti da papa clemente Vi, esponente fra l’altro della famiglia dei Medici, il quale a sua volta li aveva ricevuti dall'imperatore di Spagna carlo V. Via via la loro diffusione fu tale da arrivare in molte campagne italiane, che portò al conseguente aumento dei volumi produttivi nonché all’acquisizione di un ruolo gastronomico più modesto; ancora oggi, infatti, il fagiolo domina incontrastato in moltissimi piatti della 48 GP MAGAZINE


GUSTO nostra cucina popolare, grazie alle sue proprietà nutritive e anche sazianti. il cuore della lezione, la parte più ricca di emozioni e di scoperte per chi ascolta, è certamente quello in cui lo chef campoli fa una panoramica sul patrimonio di ricette italiane a base di fagioli, da Nord a Sud. E così insieme a lui ci si ferma a scoprire che ogni regione è caratterizzata da una zuppa di fagioli, dalla “iote”, tipica minestra carnica arricchita con rape e farina di mais, alla “fasuleda” emiliana, i fagioli con le cotiche laziali e i curiosi fagioli al fiasco toscani (cotti lentamente nelle braci roventi spente, o appesi nei camini accesi, posti appunto all’interno di un fiasco da vino in vetro). E ancora, scopriamo modi “alternativi” di cucinare i fagioli, dal Trentino Alto Adige dove vengono cotti al forno con passata di pomodoro e salsicce, alla città di Modena, patrimonio unesco con il suo duomo e la piazza Grande, che ci porta alla scoperta dei suoi insoliti “calzagatti”. un vero emblema della cucina tradizionale da osteria di un tempo, in cui i cibi erano solo il pretesto per continuare a bere Lambrusco giocando a carte. una polenta arricchita con fagioli, pancetta e pomodoro, un soffritto di cipolla, uno spicchio d'aglio sale e pepe, lasciata raffreddare, una volta indurita tagliata a cubetti e poi fritta.

Narra la leggenda che questa pietanza sia il frutto di una cuoca maldestra che, nel dare un calcio al gatto intrufolatosi in cucina, fece cadere dei fagioli nel paiolo della polenta dando vita all'inaspettato piatto: ancora una volta, un bell’esempio di cucina creativa involontaria! dopo questo meraviglioso viaggio tra i sapori italiani, in cui è bastato chiudere gli occhi per sentire l’acquolina grazie alla sua abilità e sensibilità, lo chef conclude con le sue riflessioni sull’uso in cucina dei fagioli. Si tratta infatti di un prodotto a base amidacea, con sapore caratteristico da varietà a varietà. Nella cottura dei fagioli è importante tenere conto delle loro dimensioni, che possono variare molto (basti pensare a un fagiolo di Spagna e a un fagiolo cannellino) e dell’importanza della reidratazione. Sul piano puramente tecnico, lo chef consiglia inoltre l’aggiunta del sale solo alla fine, per evitare l’inspessimento della buccia in cottura, nonché l’aromatizzazione dell’acqua di cottura con vegetali, erbe o spezie che donano sfumature sempre nuove ai piatti a seconda delle differenti combinazioni. Nell’ambito del puro abbinamento gastronomico, lo chef ricorda che può aiutare molto associare il sapore dei diversi fagioli al colore della loro buccia, che scurendosi regala toni sempre più “terrosi” anche al palato.

La ricetta del lo c hef Fabio C ampoli

Un’altra cosa Maltagliati di farina di grano saraceno con fagioli cannellini e ’nduja Ingredienti per 4 persone: Per i maltagliati al grano saraceno: Farina di grano tenero, 125 g Farina di grano saraceno, 125 g ; Acqua, 100 g Aceto di vino bianco, 10 g Albume, 30 g Sale fino, 5 g Per il fondo di fagioli e ’nduja: Cipolla, 50 g Carote, 100 g Sedano, 100 g Olio extravergine d’oliva, 40 g Acqua, 500 g Fagioli cannellini cotti, 300 g ’Nduja, 50 g Fagioli cannellini passati, 50 g Esecuzione: Procedimento per la pasta: In planetaria impastare insieme gli ingredienti per i maltagliati con il gancio, fino a che il composto non diventa liscio, compatto e omogeneo. Coprire l’impasto con la pellicola e lasciarlo riposare per almeno 2 ore in frigorifero. Stendere la pasta in sfoglie e ricavare dei maltagliati con il coltello e tenerli da parte ad asciugare. Per il fondo di fagioli: Tagliare sedano, carota e cipolla in piccolissimi cubetti. In una casseruola, mettere i cubetti di vegetali con l’olio e un pizzico di sale. Coprire e far cuocere a fuoco dolce. Una volta appassite le verdure, aggiungere l’acqua e la ’nduja. Continuare la cottura a fuoco dolce: deve diventare un brodo. Aggiungere i fagioli interi, quelli passati (consiglio di utilizzare anche il setaccio) e far cuocere ancora per 20 minuti a fuoco dolce, finché la salsa non risulta inspessita. Per terminare: In una pentola, portare a bollore abbondante acqua, salarla e farvi cuocere la pasta per 4-5 minuti Scolare la pasta nel fondo di fagioli e ’nduja e lasciarla riposare almeno 10 minuti prima di servire.

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LIBRI

Un libr o di Marisa Iacopino

L’UOMO CHE RUBAVA LE PAROLE di

Conosciamo da vicino marisa iacopino, autrice del libro “l’uomo che rubava le parole”. la prima domanda, mai scontata: perché scrivi? “Sono convinta che ognuno di noi abbia un canale preferenziale attraverso cui entrare in contatto con gli altri. il mezzo espressivo che io prediligo è la scrittura. La poesia, in particolare. Negli ultimi anni, però, mi sono avventurata nell’universo narrativo, scoprendo in me una vena noir. Sono nati, così, questi racconti”. Di cosa scrivi e come nascono i tuoi racconti? “Quanto ai temi, scrivo quello di cui mi piacerebbe leggere. Naturalmente, questo non significa che mi senta una lettrice insoddisfatta. credo, piuttosto, che chi si cimenta in questa pratica ha il vantaggio di soddisfare per suo conto le proprie curiosità. insomma, ciò di cui avverto l’urgenza, diventa talvolta argomento primo del mio interesse di scrittrice”. Ci sono tematiche ricorrenti nella

RobERTo RuGGiERo

tua scrittura? E da cosa prendono spunto i tuoi racconti? “indubbiamente, ci sono temi che chiamano. Ossessioni che mi incitano, premendo per essere trasformate in storie… è anche un modo per esorcizzare i miei incubi. Sono trame che si fanno strada in me attraverso la penna, e finché non ho finito di narrarle non stanno zitte. diventano argomenti cardini attorno ai quali ruota tutta la mia vita. Mi rendo conto, allora, che ciò che faccio, vedo o penso, per un certo periodo, mi rimanda a quell’unica questione”. Parlaci un po’ di qualche racconto presente nell’antologia… “Quello che dà il titolo al libro. ‘L’uomo che rubava le parole’ affronta una delle tematiche che più mi assilla: il deterioramento della capacità di produrre il linguaggio. in termini brevi, la demenza senile. Nel protagonista ho inoltre convogliato molti dei malesseri 51 GP MAGAZINE

insiti nell’essere umano. Ne ho fatto un lavoratore frustrato, un uomo che scrutava orizzonti lontani, ma poi ha dovuto fare i conti con i confini delle necessità. un idealista che sognava la poesia. il versificare re-


LIBRI

sterà fino all’ultimo lo scopo della sua vita, anche quando perderà le parole a causa d’una malattia degenerativa. il mio signor confusione è un tenero vecchio a cui ci si può anche affezionare”. Gli altri racconti hanno qualcosa in comune fra di loro? “c’è un invisibile filo conduttore che li tiene uniti: il genere noir. in ognuno di essi, una minaccia che incombe, la presenza d’un pericolo sconosciuto, o il manifestarsi di elementi fantastici. così, un fatto a prima vista insignificante, come mettersi in tasca un certo oggetto, o

ricevere un nuovo mobile in casa, per l’universo noir può essere presagio di morte, preludio di rovina. E l’attenzione è proiettata sull’atmosfera in cui avvengono le vicende; sulle ripercussioni psicologiche che tali atmosfere hanno nei personaggi. in tal modo, da uomini ordinari essi si trasformano in straordinari, proprio in virtù dell’evento extra-ordinario che li travolge. L’impatto è tale che poi essi non saranno più gli stessi. Penso per esempio alla protagonista di un insolito déjà-vu, all’interprete di Acromatopsia, o di Buon divertimento, signora mia. 52 GP MAGAZINE

inoltre, i racconti ‘Verso casa correndo’ e ‘un silenzio strano in Via cei’ si dipanano attraverso trame che hanno come sfondo scenografico Torpignattara, l’area urbana in cui vivo; dove ho assistito, nei decenni, a una radicale trasformazione del tessuto sociale”. concludendo, il mio intendo era di sondare un’umanità eterogenea, ma accomunata da umiltà, dignità e coraggio. uomini capaci di conquistarsi il titolo di sopravvissuti, resistendo alle imprevedibili tempeste della vita.




LIBRI

Salvator e Lordi fa luce sui fatti accaduti

IL TERRORISMO ISLAMICO IN ITALIA NEGLI ANNI DI PIOMBO Già negli anni ‘70 e ‘80 il nostro Paese conobbe il fondamentalismo islamico con uno scenario mai analizzato È uscito “Terra di nessuno. il terrorismo internazionale nell’italia del dopoguerra” (Historica edizioni) il nuovo libro del giornalista Salvatore lordi con la prefazione di Ferdinando imposimato.

dal terrorismo rosso e nero, un altro “terrorismo” insanguina le piazze della Penisola. un terrorismo che arriva da lontano, sconosciuto, violento e formato da movimenti che, non trovando riconoscimento e legittimazione nel proprio Paese, scelgono di colpire l’italia, palcoscenico di grande impatto mediatico. iraniani, giordani, siriani, palestinesi, libanesi, iracheni, armeni, libici, cellule dormienti che entreranno in azione lasciando sul terreno 36 morti e oltre 200 feriti. un fenomeno nuovo per le forze dell’ordine che si trovano a fronteggiare sicari di Gheddafi e terroristi di Abu Nidal ma anche agenti segreti venduti e faccendieri sconosciuti che combatteranno una battaglia mai dichiarata a suon di kalashnikov e T4. un’escalation che, letta alla luce di un decennio attraversato dai grandi avvenimenti come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, passando per la tragedia del dc9 dell’itavia e la strage di Bologna, fino ad arrivare al sequestro dell’Achille Lauro e all’attentato all’aeroporto di Fiumicino, apre uno scenario inquietante e inedito ancora non del tutto analizzato.

Non tutti sanno che prima degli jihadisti di Al Qaeda o i tagliagole dell’isis che continuano a terrorizzare l'occidente, l'italia conobbe negli anni Settanta e Ottanta il fondamentalismo islamico. Quaranta anni fa questo terrorismo sconosciuto ai più, era molto violento e formato da movimenti che, non trovando riconoscimento e legittimazione nel proprio Paese, scelsero di colpire le nostre città e in particolare la roma degli anni di piombo, palcoscenico di grande impatto mediatico. iraniani, giordani, siriani, palestinesi, libanesi, iracheni, armeni, libici e cellule dormienti. Queste organizzazioni terroristiche che, di fatto, dichiararono guerra al nostro Paese, arrivavano principalmente dal Medio Oriente diventato “Terra di nessuno”, lasciando sull'asfalto 36 morti e oltre 200 feriti. un’escalation di terrore, un fenomeno che letto alla luce di un decennio attraversato dai grandi avvenimenti come il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, passando per la tragedia del dc9 dell’itavia e la strage di Bologna, fino ad arrivare al sequestro dell'Achille Lauro e all'attentato all'aeroporto di Fiumicino, apre uno scenario inquietante e inedito ancora non del tutto analizzato.

biografia dell’autore: Salvatore Lordi si è laureato in lettere moderne all’università di roma “La Sapienza”. Ha lavorato per “il Gazzettino” di Venezia, le news di “radio Monte carlo” e “correva L’Anno” per rAi 3. Attualmente lavora per il giornale radio di “radio dimensione Suono”. Osservatore delle vicende mediorientali ha pubblicato: Quella Striscia di Pace in Terrasanta (Koinè, 2004); Betlemme Assediata, i protagonisti raccontano (r&dT edizioni, 2007); Fiumicino 17 dicembre 1973 – La Strage di Settembre nero (rubbettino, 2010).

Sinossi: Tra gli anni settanta e ottanta nell’italia dilaniata 55

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DANZA & SPETTACOLO

GIOVANNA GALLORINI “Sul palco mi sento perfetta” di

maDDalEna CaRlino

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DANZA & SPETTACOLO

Giovanna con le piccole allieve del corso della Fenice Academy

il palco. un passo a due. in scena una statua che poi si anima e inizia a danzare. Poi c’è lei, Giovanna Gallorini e dietro la scenografia. un tavolino e due sedie vuote. Giovanna lì sente la presenza di papà Ezio, che era il suo primo fan e di Gianluca, il fratello sempre presente e discreto, scomparso nel 2008. non ci sono lacrime, ma è la danza a fare da contrappeso a quel dolore. E allora Giovanna fa ciò che sente dentro. balla. Giovanna Gallorini è prima ballerina, insegnante e coreografa. Fare un elenco di tutte le trasmissioni tv e gli spettacoli teatrali in cui ha lavorato sarebbe davvero lungo. Basti sapere che nell’elenco spicca il Festival di Sanremo ma anche Amici di Maria de Filippi. Giovanna, ome è sbocciato l’amore per la danza? “Avevo 5 anni ed essendo molto selettiva nelle amicizie, mia mamma cercò di aiutarmi iscrivendomi ad un corso di ballo. da quel giorno la danza è rimasta la colonna portante della mia vita”. Chi sono stati i tuoi riferimenti durante la tua crescita professionale?

“Ho iniziato ad Arezzo, la mia città, nella scuola di Giovanna Papi. Poi ho proseguito il mio percorso con l’etoile russa Alla Osipenko a Firenze. infine l’incontro con Steve La chance mi ha portato all’ingresso nel mondo delle audizioni e dei professionisti”. Che cosa significa per te la danza? “La danza è pace. Sul palco sento di essere perfetta. Nel senso che, nonostante i limiti che ognuno di noi ha, ritrovo una dimensione difficile da spiegare: è come sentirsi nel posto giusto al momento giusto. E intorno è armonia”. Però ami anche insegnare? “Sì è vero. credo che l’insegnamento sia l’altra mia passione. Avendo studiato lettere a volte mi capita anche qualche supplenza di italiano. Poi ci sono le bambine e gli allievi a cui insegno danza, come nella Fenice Academy, a Tivoli”. Parlaci di questo progetto. “La Fenice Academy di Tivoli è l’occasione per i giovani che amano danza, musica e canto per fare un percorso di formazione completo di altissimo livello. insieme) Marco Biaggioli (Batteria e percussioni), Gianluca Figliola (chitarra), a Barbara Bettini (chitarra classica), Gloria Trapani (canto) Lidia dottore (pianoforte) cerchiamo di offrire il giusto contesto a tutti coloro che amano l’Arte”. a chi vuoi dire grazie per quella che sei oggi? 58

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© Fot o di Carl o M as sa

“difficile fare un elenco. Sono tante le persone e le esperienze che ti arricchiscono nel viaggio. La mia famiglia di certo, ma voglio citare anche dino Landi che ha creduto in me e poi il mio compagno Gianluca Bessi, che fa il mio stesso mestiere e soprattutto sopporta me e il mio amore per gli animali. Sapete ho due cani, due pappagalli e quattro tartarughe”. Giovanna sorride, prende fiato e fa una pausa. Poi aggiunge: “certo se dovessi fare solo un nome. direi mia madre. Ancora oggi è lei la mia forza”. l’EvEnTo il 14 Febbraio 2015 presso la Fenice Academy of Arts (Tivoli, Via Tiburtina Valeria Km 35 - Tel. 3396514111) ci sarà l’evento #FATTi SENTirE, una giornata, completamente gratuita, dedicata alla musica in cui i giovani cantanti e le band potranno esibirsi in un audizione con Piero & Massimo calabrese, Elio cipri, Gianni Marsili e Fulvio Tomaino, fondatori dell’Accademia Spettacolo italia, produttori musicali, compositori e songwriter con dischi d’oro e di platino all'attivo per importanti produzioni come Giorgia, Alex Baroni, Marco Mengoni ed altri ancora.


ARTE

MAURO STAMPATORI In ricordo di un grande artista Ci ha lasciato alla vigilia di natale. mauro Stampatori era un nostro amico. a lui in questi anni abbiamo dedicato tanto spazio perché la sua arte meritava. Ci sembra doveroso salutarlo in questa maniera, con la consapevolezza che un artista vive in eterno. Ci lascia in eredità le sue opere, che continueranno a far parlare di lui. Ciao mauro. romano di sette generazioni, e forse, anche per questo, intenso interprete delle sue espressioni artistiche: quella architettonica, pratica, elegante ed attenta alle esigenze di chi lo consulta; quella pittorica, esplosiva, rappresentativa delle sue ispirazioni a colori, pur se evanescenti ed oniriche, al servizio del solo estro artistico. Fondendo magistralmente le sue doti artistiche, l'una pervade l'altra, amalgamandosi perfettamente, ma senza mescolarsi disordinatamente, mantenendo entrambe, le proprie caratteristiche identificative ed inconfondibili.

osservi le sue opere, un'esplosione di sensazioni, interpreti dei moti dell'animo e dell'estetica, pur nei tratteggi di abile disegnatore, che tradiscono un profonda preparazione artistica ed un'esperienza pratica, assimilati nel corso di tanti anni di lavoro. Pittore prima, architetto poi, Stampatori è rimasto sempre fedele alle sue innate inclinazioni, fin dall'adolescenza, con emozioni trasmesse, a chi lo ha conosciuto, in un continuo crescendo artistico. La sua architettura e la sua pittura, hanno ispirato molti, fra giornalisti e critici d'arte, che hanno scritto su di lui, lodevoli meritate recensioni. L'architettura, temperata fra un gusto neoclassico e un visibile post modernismo, è sempre stata una fusione di funzionalità e ricercatezza di dettagli, pur non trascurando praticità e modernità, in morbide forme. dalle sue opere pittoriche, risaltano emozioni e virtuosismi cromatici, che si distaccano dalle tele e catturano lo sguardo e le emozioni di chi osserva. Sapienti elaborazioni che identificano l'arte indiscutibile di Mauro Stampatori.

l'architettura nella pittura, la pittura nell'architettura. La sua è un'architettura post moderna, precisa, ordinata, attenta alle simmetrie e all'eleganza, caratterizzata, nelle progettazioni, da specifiche rispondenze alle esigenze di chi affida, le proprie intenzioni e desideri, ad esperienza professionale ed estetica, che non delude mai le aspettative, con la materializzazione, passo dopo passo, delle architetture di chi ansiosamente, aspetta l'opera compiuta. Nella pittura, essenziale, ma estremamente carica di intense emozioni di colore, Mauro Stampatori trasmette a chiunque 59

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TV & CINEMA

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TV & CINEMA

CARMINE RECANO “Amo interpretare personaggi reali” di

SimonE moRi

E’ un giovane attore che abbiamo potuto ammirare in tre fiction sulla Rai. Ha avuto anche il privilegio di essere diretto da un mostro sacro come Ferzan ozpetek. Conosciamolo attraverso questa intervista.

“Ferzan è un uomo dotato di grande sensibilità e dolcezza. complicato trovare persone come lui. Sul set ha un rapporto protettivo nei confronti del cast per lui quella è la sua famiglia”. baciare Scamarcio... mica male però.. “Beh neanche a lui è andata male, dai!”. Che rapporto hai con la tua terra? “un rapporto conflittuale. L'adoro per la sua bellezza però troppe cose non funzionano perché non si vogliono affrontare davvero i problemi. ci si nasconde troppo”. Cosa manca al nostro cinema per essere ancora più in alto? “dobbiamo globalizzate di più il prodotto . Abbiamo una grandissima tradizione ma bisogna investire ed essere meno territoriali e più mondiali”. Con chi vorresti lavorare? “Garrone oppure Sorrentino. due che sanno raccontare il filone neorealistico. Fare cinema che denuncia e parla di realtà vere. Senza filtraggio. ricorderò sempre uno dei film che ho fatto: ‘certi Bambini’ nel 2003. rimarrà impresso per sempre nella mia mente, anzi vi invito a vederlo e riscoprirlo”. Progetti per il futuro? “Sto valutando. Al momento sono fermo, ma prestissimo ripartirò”. Ti piacerebbe fare teatro? E dirigere un film invece? “Non ci ho mai veramente pensato. Forse un giorno mi cimenterò anche in questa esperienza. Per quanto riguarda la regia, abbiamo immensi professionisti bravissimi. Lascio a loro questo gravoso impegno”. Che rapporto hai con i Social network? “Pessimo! Amo il contatto diretto con le persone. i Social mi mettono ansia anche se ne capisco il grande potenziale”. un messaggio per i giovani che vogliono fare il tuo stesso lavoro? “Tanto studio. Tanta passione e perseveranza. È un in bocca al lupo!”.

Ciao Carmine parliamo della fiction e del ruolo che oggi riveste nel panorama italiano. “La fiction è una realtà importantissima per il nostro paese. Per noi attori e per tutti coloro che lavorano attorno ad una tale realtà non posso che dire ed affermare che È una fonte di lavoro per moltissime persone. Se poi vogliamo parlare dei contenuti quello allora è un altro discorso, la qualità non è sempre altissima ma ci si può lavorare”. negli ultimissimi tempi ti abbiamo visto in tre produzioni targate Rai: ‘Gli anni Spezzati’, ‘un'altra vita’ e ‘la strada dritta’. Due di queste affrontano temi importantissimi del nostro Paese. “Sono state fiction con ascolti ottimi . in due di esse c'erano temi di spessore sociale. Specialmente nella ‘Strada dritta’ ho vissuto qualcosa vicino alla realtà che si vive nella mia terra, la campania. Gaetano, il mio personaggio proveniva infatti da Napoli”. Si capisce che ti piace interpretare personaggi realmente esistiti e con qualcosa da insegnare... “Non nascondo sia così. È bello fare qualcosa che racconti la nostra italia è che possa permettere alle persone di riflettere su accadimenti più o meno recenti del nostro vissuto”. Se ripensi ai tuoi esordi cosa provi? “Ho iniziato a 17 anni. Ero un bambino ma mi sentivo pieno di voglia di fare. Ho lasciato Napoli e sono venuto a roma. Mi affezionavo un po a tutti coloro con i quali lavoravo. Forse per un senso di protezione”. Hai lavorato con un grandissimo regista vale a dire Ferzan ozpetek. Cosa puoi dirci di lui? 61

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IL TUO CINEMA DA SEMPRE.

Il tuo spettacolo in primafila. fila Un autunno in prima Proiezioni in digitale e in 3D dolby

Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.

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“Prima i miei genitori, poi mio marito, gente nor male, semplice, bor ghese: sono stati la mia base di cemento e per questo non mi sono mai sbandata� virna lisi


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Una ragazza af fabile e un’attrice af fidabile

SARA ZANIER “Sogno di lavorare con Gabriele Muccino” di

“Provengo da una famiglia semplice anche se devo dire che mia madre a modo suo è un artista. Grande cuoca e decoratrice. Poi c'è mia sorella che è una cantante. lei, più grande di me, mi ha aiutato anche a far si che i nostri genitori si abituassero ad avere in casa lo spettacolo. Devo ringraziare i miei perché mi hanno accompagnata passo per passo fino a quando poi sono stata capace di gestirmi sola”.

come letterina a “Passaparola”? “Non ero felice devo ammetterlo. Non mi sentivo realizzata. Ero sicuramente fortunata ma da me stessa pretendevo altro e fortunatamente altro è poi arrivato. Se ripenso al mio primo impegno cinematografico con remo Girone e Anna Valle ho ancora il cuore in gola. Fu emozionante. in genere poi ancora oggi, sento più agitazione nelle prove che successivamente”. il grande pubblico ti conosce per il ruolo di Serena in “Centove-

“Non pensavo alla carriera di attrice, anzi vedevo quel mondo come lontano da me. invece è arrivata questa opportunità. Spesso mi trovo in mezzo a cose belle senza che io le cerchi. È qualcosa che non riesco a spiegare ma accade!”. Parole semplici di una bella e giovane attrice: Sara Zanier. Cosa ricordi del periodo passato 64

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SimonE moRi trine”. Cosa c'è di Sara nel personaggio della soap? “c'è tantissimo. Nelle scene quotidiane specialmente. un personaggio positivo, la classica ragazza della porta accanto. insomma la gente ancora oggi mi chiede di tornare a centovetrine, ma la vita così come il mio lavoro si deve evolvere”. la situazione attuale di ‘Centovetrine’ non è rosea. la nuova collocazione e il cambio di rete, da Canale 5 a Rete 4, non sembra essere di buon auspicio. Che effetto


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di fa questa turbolenza? “Prima di tutto voglio mandare un abbraccio a tutti coloro che lavorano lì. Ovviamente fa male sapere che un nostro prodotto rischia la chiusura. Bisogna analizzare le colpe di chi sono. il perché di un calo vistoso di ascolto”. a breve sarai in tv su Rai 1 con la terza serie di “ad un passo dal Cielo”. “Sì in questi giorni mi vedrete interpretare Silvia, una ragazza simpatica e un po' maniacale. Mi sono divertita molto anche perché girare in quei posti paradisiaci è stata un'esperienza unica. Anche sul set sono stata bene con gli altri colleghi e i registi. Poi ci

sarà un colpo di scena finale che interesserà il mio personaggio. Gli autori a volte sono diabolici!”. invece cosa puoi dirci delle “Tre Rose di Eva”? “Stiamo ultimando le riprese. Sarò isabella, innamorata di Luca capuano. Posso solo dire che dalla seconda alla terza serie, ci sarà uno stacco temporale di qualche anno... poi non posso dire altro”. Sei mamma di Sole, una splendida bambina. Come gestisci il ruolo di madre a quello di attrice? “A volte è complicato. Ovviamente è un lavoro di squadra con il mio compagno Samuele Sbrighi , con mi madre e con la baby sitter. in ogni 65

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caso cerco di essere il più presente possibile”. Hai un regista preferito? “Gabriele Muccino. con lui mi piacerebbe lavorare perché ha dimostrato nonostante le tante critiche , di essere un ottimo regista”. in poche parole, chi è Sara zanier? “una ragazza affabile e caparbia. una che non si mette mai in competizione ma che cerca di svolgere al meglio i compiti che la vita ci da ogni giorno”. Grazie mille Sara. “Grazie a te, Simone e auguri di buon anno a tutti i lettori di GP Magazine”.


CINEMA

Gian na Me ne tti, Renz o Arbo re, Adriano Aragozz in i e Vitt orio Viscardi

LA VERA STORIA DEL MARESCIALLO VITO SINISI

LE ALI DEL DESTINO il cinema barberini ha ospitato l’anteprima assoluta del film “le ali del Destino” la vera storia del maresciallo vito Sinisi, medaglia d'oro al valore militare durante la Seconda Guerra mondiale. La pellicola, firmata da Vittorio Viscardi e prodotta da Gianna Menetti per la cinemArt, ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del consiglio e racconta uno spaccato di vita italiana con la storia di un ragazzo nato a ripacandida in Basilicata, classe 1907, con un grande desiderio: volare e cavalcare l'aria. con il racconto di suo nipote Luigi, che vede la partecipazione straordinaria di Adriano Aragozzini nel suo debutto cinematografico, scopriremo i sogni, gli amori e le aspirazioni, di un eroe italiano. Prima della proiezione lo stesso Aragozzini ha dato lettura 66

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CINEMA Al da D’ Eu sanio

Barbara Cappo ni

Frida ed Edoardo Vianel lo

Nicola P ie trange li

di una sentita missiva del Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano che “esprime il proprio apprezzamento per ogni iniziativa che, onorando la memoria di chi ha dato eroicamente la vita per la Patria, testimonia la tradizione di totale dedizione e capacità di sacrificio dei militari italiani.”. il Presidente ha poi voluto ricordare l’esempio straordinario di Vito Sinisi che “vale specialmente per le giovani generazioni, alle quali insegna in quale misura debba prevalere sull’interesse personale quello della collettività nazionale”. il messaggio si conclude con i complimenti a Gianna Menetti “che ha voluto ricostruire la vicenda dell’Eroe

Pat ty Pravo

Danie la Mart an i

di famiglia”. un film intenso e coinvolgente come testimonia lo stesso Adriano Aragozzini “all’inizio del film ero “freddo”e “distaccato” dalla storia, da metà film in poi sono stato brutalmente coinvolto. Ho terminato di girare la mia parte commosso. Adesso posso dire grazie a Gianna Menetti e a Vittorio Viscardi mi avete regalato una grande emozione.” La pellicola racconta una storia di giovani d’altri tempi con un cast di talentuosi attori emergenti:Valerio Peroni, Francesco Varlotta, carlotta Oreto, Michele di Sabato, Elisa di donna, Melissa Summa, Miriana Lettieri, Angelo Labriola. La fotogra67

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fia del film è di Paolo Oreto e la musica bella e suggestiva di Nico Fidenco. Nutrito il parterre di Vip e personalità intervenute: il Gen. rolando Mosca Moschini – consigliere per gli Affari militari e del consiglio Supremo della difesa, il Gen. Pasquale Preziosa – capo di Stato Maggiore Aeronautica Militare, ed ancora Maurizio Gasparri – Vice Presidente del Senato, renzo Arbore, Patty Pravo, renato Balestra, Alda d’Eusanio, Edoardo Vianello, rossella Sensi, Beppe convertini, Elena Bonelli, daniela Martani, Nicola Pietrangeli, Nico Fidenco, Barbara capponi, carlotta Proietti.


EVENTI

Dayan e Mello con due modelli

GRANDE SUCCESSO AL D-STORE DI ROMA

DAINESE WINTER PARTY di

Giovedì 27 novembre presso il D-Store di Roma, in via della Penna 13/21, ha preso vita il Dainese Winter Party. Dalle 19.30 fino alle 23.00 gli appassionati del diavoletto rosso hanno potuto vivere una serata all’insegna del marchio vicentino, scoprendo la collezione Ski & urban. Sotto gli occhi degli Special Guest e di tutti i dainese lovers, le vetrine dello store si sono animate grazie a modelli e modelle che, per tutta la durata della serata, hanno indossato i capi dainese, come la Black Grual d-dry Jacket, interamente

Camilla Rubin

termonastrata in tessuto ddry® elastico o la Sestriere core Jacket, un piumino in tessuto idrorepellente con imbottitura in piuma, fino ad arrivare ai pantaloni Fast Gore-Tex E2 e a tutti gli altri modelli della Winter collection dainese autunno-inverno 2014. La serata è proseguita con il dJ Set di Amelièe & Aghnes (She Made) e un aperitivo con gli sponsor dell’evento organizzato da dAiNESE in collaborazione con creative ideas: Agos ducato, Oakley, Athena, Ogio, Go&Fun, Gore68

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Tex, Konnichi Wa, Midland e Go Pro; durante tutto il corso della serata erano presenti anche dei tecnici Go-Pro e Midland che hanno illustrato i loro prodotti inerenti il mondo winter e non. Tanti gli ospiti celebri che hanno


EVENTI Gu iller mo Mariotto

Al cen tr o, l’attor e Federico Costantini

preso alla serata organizzata dalla creative ideas di cristiano de Masi e camilla rubin, come: il creativo della Maison Gattinoni e giudice integerrimo di “Ballando con le Stelle” Guillermo mariotto, Giulio berruti, vincent Candela, l’attore e conduttore Federico Costantini, Stefano Pantano, Miss italia Giusy buscemi, la modella brasiliana Dayane mello, i ballerini della trasmissione “Ballando con le Stelle” Samuel Peron, vera bondareva, maykel Fonts e R.Elle niane e il conduttore sportivo Enrico varriale. Numerose le sorprese riservate ai clienti che hanno goduto di una serata indimenticabile all’insegna del divertimento.

G iulio Ber ru ti, Cr istiano De Masi e V incen t Can dela Ver a Bondar eva, Samu el Per on e Giu lio Ber r uti

Stefano Pantan o

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EVENTI

Vita di notte nella Capitale

ARTE E CULTURA: PREMIATI I PROTAGONISTI ‘14 di

Ant hony Pe th e Franco Mis eria

Sebbene le temperature non siano state propriamente “invernali”, il mese appena trascorso ci ha regalato innumerevoli “freschezze”. le novità hanno riguardato tutti o quasi e come ogni fine d’anno qualche ciclo si chiude e lascia spazio a venti provenienti da altre direzioni.

bibi GiSmonDi

segnato dalla bellissima showgirl Elena ossola. Al talento emergente al comico Fabrizio Gaetani e alla cantante Sara Galimberti, premi consegnati dal conduttore televisivo anthony Peth. Presenti circa 700 agguerritissimi ballerini provenienti dalle molte scuole d’italia, con le loro performance, per far assegnare ai loro Maestri coreografi l’ambitissimo premio, consistente in un’artistica riproduzione della celebre statua del david di Michelangelo e in una borsa di studio di 500 Euro destinata ai primi classificati. La serata, presentata da marina marfolglia, ha espresso e ribadito il valore artistico del premio che ha visto tra i premiati delle scorse edizioni: la prima ballerina del Teatro alla Scala Elettra Morini, l’Etoile del Teatro dell’Opera Diana Ferrara, la prima ballerina Tv mia molinari, i primi ballerini del Teatro dell’Opera laura Comi, Gaia Straccamore e mario marozzi, il primo ballerino Tv e coreografo Fabrizio mainini, il coreografo manolo Casalino e il regista coreografo Gianni brezza.

La tradizione è però stata rispettata in tutto e per tutto in particolar modo quella riguardante le feste notturne e modaiole. Non sono mancate le odiosissime pacche sulle spalle agli amanti della mondanità e tiratardi di ogni fattezza coinvolti in aperidrink di ogni tipo. riposti in soffittta i "babbi rampicanti" la concentrazione è rivolta al divertimento ed in particolar modo alla danza. Ancora successo per la 17^ edizione del "Premio david di Michelangelo alla coreografia 2014". Numerose le difficoltà per il comitato di Onorificenza dell'O.i.c.S.S. (Organizzazione internazionale cultura Sport Spettacolo) per la scelta degli assegnatari del premio, i quali ogni anno setacciano la penisola per individuare chi più merita l'ambito riconoscimento. Sono stati conferiti i premi del david di Michelangelo al talento artistico 2014: al coreografo Franco miseria, al dottor Dario laruffa (Tg2) e all’attore Peppino mazzotta con-

S ara Galimbert i

Pe ppin o M azz ott a e Ele na O ss ola

Dario Laru f fa

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MUSICA

chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM

cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “Uptown Funk!” – Mark Ronson ft. Bruno Mars 2 “Night Changes” – One Direction 3 “Koala (Last all night)” – O. Heldens ft. KStewart 4 “Thinking out loud” – Ed Sheeran 5 “Boss” – Fifth harmony 6 “These days” – Take That 7 “Blank Space” – Taylor Swift 8 “Drown” – Bring me to the horizon 9 “Like I can” – Sam Smith 10 “Outside” – Calvin Harris ft. Ellie Gouding

TOP 10 USA 1 “Blank space” – Taylor Swift 2 “Take me to church” – Hozier 3 “All about that bass” – Meghan Trainor 4 “The heart wants what it wants” – S. Gomez 5 “I’m not the only one” – Sam Smith 6 “Uptown Funk” – Mark Ronson ft. Bruno Mars 7 “Girl in a country song” – Maddie & Tae 8 “Shake it off” – Taylor Swift 9 “Yellow flicker beat” – Lorde 10 “Love me harder” – Ariana Grande & The Weekend

TOP 10 ITALIA 1 “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo” – Ligabue

2 “Senza scappare mai più” – Tiziano Ferro 3 “Come vorrei” – Vasco Rossi 4 “Guerriero” – Marco Mengoni 5 “A modo tuo” – Elisa 6 “Magnifico” – Fedez ft. Francesca Michielin 7 “Uno di quei giorni” – J Ax ft. Nina Zilli 8 “L’abitudine di tornare” – Carmen Consoli 9  “Lontano dagli occhi” – Gianna Nannini 10 “Wendy” – Dear Jack

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MARK RONSON E’ appena nata una collaborazione bomba tra un grande produttore inglese che una ne pensa e mille ne fa e uno come Bruno Mars. Il risultato è un’incredibile atmosfera dance accompagnata da un video molto divertente. OLIVER HELDENS Si tratta di un produttore discografico olandese nato nel 1995 a Rotterdam. La sua canzone “Gecko”, pubblicata nel 2013, ha ottenuto l’attenzione del grandioso dj  Tiesto  che  lo  ha  introdotto  nella  sua  etichetta.

SELENA GOMEZ La ragazza in questione è nota anche per la tormentata relazione tira e molla con Justin Bieber. Non a caso il pezzo in questione è proprio ispirato alla loro storia. “For you”, il suo album, è uscito di recente ed è una selezione delle sue principali hit. LORDE  Conosciamo  questa  grande  cantautrice neozelandese attraverso il tormentone “Royals” di qualche tempo fa. Questa canzone fa parte della colonna sonora del film “Hunger Games – Il canto della rivincita”.

TIZIANO FERRO Questo è il primo estratto dalla raccolta “TZN – The best of Tiziano Ferro”, pubblicato nel mese scorso di ottobre. Registrato a Los Angeles, del pezzo è stata rilasciata anche la versione spagnola. A titolo di curiosità, il video ha raggiunto un milione di visualizzazioni dopo appena cinque giorni. GIANNA NANNINI E’ un personaggio che mantiene inalterata la sua originalità col passare del tempo. Quarant’anni di attività mai interrotta che l’hanno portata all’uscita dell’ultimo album intitolato “Hitalia”, che vuole essere un contributo alla storia della musica italiana.


MUSICA

SPecIAL GUeST L’artista che resterà eterno

MANGO

Quel cantante dalla voce strana che tanto aveva incuriosito e affascinato Mogol, tanto da farne una sua grande scoperta che, come ha affermato lui stesso, difficilmente si farà dimenticare e che le nuove generazioni a venire lo scopriranno in tutto il suo innato talento. Il desiderio più grande di un artista è terminare la propria vita su di un palcoscenico, mentre fa la cosa che più si ama. Ma è sempre inaccettabile. Per averlo ancora tra noi pagheremmo un milione anche più, giusto per rifare il verso al suo cavallo di battaglia “Oro”, che lo ha consacrato definitivamente al grande pubblico e che il destino ha voluto che lo cantasse per l’ultima volta il 7 dicembre scorso. Lucano doc, è stato un fior di cantautore e di musicista, che con la sua voce eterea e originale ha occupato il firmamento musicale per quasi quarant’anni. La sua vocazione per la musica è stata precoce, già all’età di sette anni suonava in gruppi locali. Nel 1975 si è recato a Roma dove ha inciso per la RCA italiana l’album “La mia ragazza è un gran caldo”. Patty Pravo e Mia Martini sono state le prime a notarlo. La svolta decisiva, dopo altre pubblicazioni, è arrivata però nel 1984, dopo aver sostenuto presso la Fonit un provino da Mara Maionchi ed essere passato sotto l’ala protettrice di Mogol. Da quel momento è stato un susseguirsi di splendide canzoni e di successi, oltre a numerose collaborazioni con tanti artisti. Ha all’attivo una ventina di album, in ultimo “L’amore è invisibile”. Sempre più convinti che “non moriremo mai, il senso è tutto qui, mi piace quest’idea di eternità”...Arrivederci Pino.

NeWS

Marracash ha iniziato l’anno nuovo con la pubblicazione del nuovo album che vede la luce proprio in questo periodo. In “Status” ha collaborato con diversi personaggi tra cui citiamo Fabri Fibra e Tiziano Ferro. Si preannuncia un bel risultato. I Litfiba danno una nuova scossa a tutti fans tornando nella vicina primavera con ben tre concerti live, incentrati su successi degli anni ’90. Si esibiranno il 12 aprile a Roma, il 20 a Firenze e il 22 a Mi-

lano. E le sorprese non finiscono qui, visto che è in uscita un cofanetto speciale più un dvd. Gli U2 hanno finalmente annunciato un fantastico tour mondiale che li vedrà passare anche dalle nostre parti. La storica band di Bono sarà al Pala Alpitour di Torino i prossimi 4 e 5 settembre. Il loro “Innocenze + Experience Tour” li vedrà per la prima volta in dieci anni esibirsi nei palazzetti al chiuso. Vasco Rossi non si è fatto pregare

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e a grande richiesta ha deciso di aggiungere altre due date al suo “LiveKOM.015”. Lo vedremo all’azione anche il 17 giugno al San Siro di Milano e il 23 a Bologna allo Stadio Dall’Ara. Nel frattempo “Sono Innocente” è già doppio disco di platino. I Chemical Brothers ci omaggeranno di un nuovo lavoro in questo 2015, anche se al momento ancora non si conoscono i dettagli del disco. L’ultimo è stato “Further”, uscito nel 2010.


Rober ta Di Mario

MUSICA

EMOZIONI E MUSICA CON ROBERTA DI MARIO

LO STATO DELLE COSE di

maRina maRini

Roberta Di mario è un’artista poliedrica che ha irrotto nel panorama musicale della canzone d’autore e del pianismo contemporaneo. il suo ultimo lavoro, “lo stato delle cose”, di cui ci parlerà nella nostra intervista, ha già riscosso ampio successo. Roberta, parliamo di sensazioni ed emozioni. Cosa ti dà la musica e come riesci a trasmetterlo? “Trasmetto ciò che sono e questo è vincente a prescindere perché le mie sensazioni ed emozioni raccontano chi sono io. La mia musica è come uno specchio che riflette la mia anima”. Hai riscosso molto successo con il tuo ultimo album “lo stato delle cose” contenente sia un cd di brani cantati, “Songs” che un altro di musica da pianoforte: “Walk on the piano side”. ‘ ‘Lo stato delle cose’ è composto appunto da questi due cd, distinti ma comunque parte dello stesso cuore. Le emozioni sono espresse attraverso il piano e le parole in ‘Songs’. ‘Walk on the piano side’ include invece colonne sonore. Questo lavoro è stato per me un giro di boa, mi ha fatto capire dove realmente volessi 74

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MUSICA

andare. Ho spaziato dalla poesia in canzone, alla canzone che sembra una poesia. il 14 novembre il video di ‘Lo stato delle cose’ è stato trasmesso in anteprima nazionale su tg com. il mio disco precedente ‘Tra il tempo e la distanza’, pubblicato nel 2011 da Alsa Music e contenente otto canzoni e due brani per pianoforte, aveva già aperto la strada a questa nuova considerazione: il musicista deve utilizzare la musica per raccontare il mondo”. il piano è lo strumento che ti rappresenta di più. Perché? “Ho iniziato a suonare il piano quando avevo 5 anni e non andavo ancora a scuola! Penso di aver imparato prima le note e poi l’alfabeto. Mia madre notò la mia predisposizione per la musica quando da bambina mi dilettavo con una piccola pianola e da lì è iniziato tutto”. Se dovessi definire il tuo stile, che parole useresti? “Non ho un nome per definire il mio stile. Sono stata definita da alcuni media una ‘cantautrice raffinata’ e sono stata paragonata a cammariere

e a conte per le sonorità ma abbraccio anche il pop più leggero pur venendo dal mondo classico. La mia versatilità mi consente di non fossilizzarmi su uno stile particolare”. vogliamo commentare il tuo recente lavoro per la mostra di botero? “il lavoro per la mostra di Botero è stato gratificante ed entusiasmante. Arte e note si sono unie in un connubio unico e ho avuto il privilegio di accompagnare con le mie note un nome di fama internazionale. La colonna sonora è racchiusa nell’album ‘Hands’ e si sposa con il video delle mostra. Le immagini aiutano spesso a tirare fuori le note che abbiamo dentro. E’ interessante creare colonne sonore d’accompagnamento per video, film, mostre. La musica è l’altra metà del cinema, accompagna 75

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e completa”. Quali qualità deve possedere un musicista? “innanzitutto bisogna studiare musica! il percorso da autodidatta non è completo e non è sufficiente. E’ importante unire lo studio delle regole alla libertà e alla creatività. il conservatorio, ad esempio, aiuta ad acquisire la tecnica ma la creatività è un apporto personale, è il momento in cui viene fuori la personalità dell’artista. Anche la curiosità è una componente importante: la ricerca di nuove sonorità e la sperimentazione delle contaminazioni si connettono con la sfera creativa”. Quali sono i tuoi progetti futuri? “Sarò presto alle prese con il video di ‘Tasti bianchi, tasti neri’, tratto da ‘Songs’ ne ‘Lo stato delle cose’, il tema dominante è quello del virtuosismo unito alla canzone. Farò un tour negli store Feltrinelli a Milano, roma e Firenze e per informazioni al riguardo si può visitare il sito www.robertadimario.it o cercarmi su facebook”.



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