2014
luglio
Kim Kardashian
paoLa maugeri
E' figlia di Kris Jenner e di Robert Kardashian, avvocato noto alle cronache per aver difeso e fatto assolvere O.J. Simpson
Formidabile il titolo del suo libro “Las Vegansâ€? e il modo di dare alcuni preziosi consigli, cercando di correggere il piĂš possibile le nostre cattive abitudini alimentari
La
Costanza savarese
metropoLitana di napoLi 2 GP MAGAZINE
iLaria CapriogLio
Autrice del saggio “Senza limiti. Generazioni in fuga dal tempo”, che parla di giovani-adulti e di adulti-giovani, colpiti da narcisismo e consumismo esasperati
rew
gianLuigi nuzzi E' l'autore di due best seller sul Vaticano. Conduce “Quarto Grado” su Rete 4 e in questa intervista racconta come è nata la passione per il giornalismo
MIND
aLessandro Quasimodo
giovanni turazza Un artista geometrico e profondo, che riesce a catturare spazi e dimensioni personali ed emotive particolari
s’incammina in una
Attore e regista, è stato scelto come voce recitante in occasione della santificazione di Papa Giovanni XXIII
3 GP MAGAZINE
zoom TuTTo fumo e nienTe arrosTo DI ALESSANDRO CERREONI
numero 155 • luGlio 2014
E' passato un anno e mezzo dalle elezioni politiche del 2013 e l'Italia e gli italiani continuano a rimanere al palo. E' passato Letta e sta passando Renzi. Sempre la stessa solfa, a parte il “regalino” degli 80 euro (non a tutti, diciamolo!) come spot elettorale per poi pavoneggiarsi dei risultati proprio come faceva una volta Silvio. Si parla, si chiacchiera, si promette ma poi non cambia niente. Niente segnali di svolta. Segnali che vedono solo quelli che si fanno entusiasmare dai teatrini del nulla e delle contraddizioni. L'Italia non cresce, l'occupazione non sale, la produzione non accelera e i dubbi permangono. Qualche giorno fa mi è capitato di leggere un articolo significativo che sintetizza e interpreta la situazione attuale. La spesa per il carburante è in calo, nel senso che gli italiani tagliano sul consumo della benzina, e di conseguenza diminuisce il gettito per lo Stato. A forza di aumentare le tasse, con la speranza di riempire le casse statali, la gente riduce gli acquisti e questa riduzione comporta una diminuzione del gettito fiscale. E' elementare. Lo capisce anche chi di economia non ne mastica abbastanza. Uno Stato che ha davvero voglia di avviare la ripresa economica, avrebbe riportato subito l'aliquota iva dal 22 al 20 per cento. Nessuno lo dice, ma questo aumento di due punti non ha portato alcun beneficio alle finanze statali ma ha impoverito ancora di più le famiglie, gli artigiani e le piccole imprese. E' stucchevole che si parli sempre di lotta all'evasione fiscale per nascondere l'incapacità del Governo di mettere in piedi una vera e propria riforma del fisco, che, partendo da una drastica riduzione delle tasse porti ad un incremento della produzione e dei consumi e quindi all'aumento delle entrate fiscali. Il ragionamento è semplice: X è il cittadino che acquista, Y è il venditore e Z è lo Stato. Se X disponesse di 100 euro, acquisterebbe da Y un vestito, che a sua volta verserebbe 20 euro a Z come imposta (20 per cento). Ma se l’imposta dovesse essere di 25 euro (25 per cento), il vestito costerebbe 105 euro, X non potrebbe mai acquistarlo, Y non riuscirebbe a venderlo e Z non incasserebbe un centesimo. E' difficile da capire? Eppure accade questo. Sembra incredibile e l'economia va giù proprio per questo meccanismo perverso. Risultato? Un anno e mezzo per partorire il nulla. Ennesimo fallimento in vista?
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DireTTore eDiToriale e resPonsaBile Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it reDaZione Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1750177 e-mail: redazione@gpmagazine.it ProGeTTo GrafiCo e imPaGinaZione Luana Di Francesco reDaZione Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti Hanno CollaBoraTo Bibi Gismondi, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares eDiTore PUNTO A CAPO Srl PuBBliCiTa’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it sTamPa Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 25/06/2014 Copie distribuite: 20.000
Gp magazine
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#Ohio
Curiosity
A pesca per le strade
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n Ohio, a conseguenza di forti piogge, si sono verificati svariati allagamenti con l’acqua che è arrivata a ricoprire le strade. Tra le altre città colpite anche North Royalton, dove vive il sedicenne Jake Sawyer, che ha catturato a mani nude una carpa da 18 kg che nuotava nella strada davanti a casa sua, nell’acqua alta fino al ginocchio. Il ragazzo temeva che il pesce rimanesse incastrato e morisse quando l’acqua fosse scesa. Così ha deciso di intervenire e ha dichiarato: “La mie braccia si stavano addormentando mentre tornavo indietro. Erano quasi 20 Kg. Riportarlo al laghetto però era l’unica opzione. Potevo metterlo nella mia piscina, ma sarebbe morto”
#NordDakota
Uno spray contro i mostri
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a farmacia Barrett di Watford City nel Nord Dakota ha trovato la cura per le parure di un bambino di sei anni che non riusciva a dormire perché aveva paura che ci fossero dei mostri nella sua stanza: gli hanno preparato uno spray colorato ed etichettato come “spray contro i mostri”, con tanto di istruzioni per l’uso. L’idea è nata quasi per caso e la farmacia ha deciso di etichettare lo spray colorato come una vera medicina: “Non ci avrebbero mai creduto se fosse arrivato dalla farmacia senza etichetta”, spiegano i farmacisti. Una ragazzina che aveva paura di dormire in camera sua ha spruzzato lo spray anti-mostro per tre sera, fino a convincersi che i mosti erano andati via. Ora lo spray si è guadagnato una certa fama in rete, grazie alla foto condivisa (tanto per cambiare) da un genitore entusiasta dei risultati ottenuti.
Tre giorni consecutivi davanti ai videogame
#Cina
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di Camilla Rubin
a smisurata passione di un ragazzo cinese per i videogiochi lo ha portato a trascorrere tre giorni consecutivi all’Internet Cafè a giocare ai videogame e ad avere un’emorragia celebrale e ad esser ricoverato in ospedale. Il ventiseienne è stato trasportato immediatamente al pronto soccorso, dopo uno svenimento nell’Internet cafè dove era cliente da ben tre giorni; il ragazzo ha giocato ininterrottamente ai videogame del centro Internet, dimenticandosi persino di dormire e mangiare, andando purtroppo incontro ad una emorragia cerebrale. Benché fosse dato per spacciato, ora il ragazzo dovrà passare alcuni giorni in ospedale in osservazione. I medici fanno sapere che è stato colpito da paralisi parziale, e pur mantenendo alcuni deficit, sarò in grado di riacquistare la maggior parte delle capacità motorie.
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La mania del “lato B” dei criceti
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#Giappone
’ultima moda giapponese sono le foto di sederi di criceti... avete capito bene! Pare infatti che molta gente consideri i sederi dei criceti particolarmente simpatici e carini, e sono nate diverse pagine Facebook dove gli utenti condividono le foto che scattano. Non solo: un editore ha pubblicato un libro fotografico dedicato solamente alle foto di sederi di criceti, che ha venduto oltre 40.000 copie. E’ nata anche una parola specifica per descrivere il didietro dei criceti: hamuketsu. Persino un portavoce dell’editore al Wall Street Journal avrebbe sostenuto “La cosa bella degli hamuketsu è che sono deliziosamente carini, non riesco a smettere di sorridere quando vedo questi sederi”.
Un assistente speciale al centro equestre
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#Australia
n addestratore di cavalli, Steve Jeffreys, in un centro equestre australiano ha un assistente decisamente insolito: un cane border collie di nome Hekan. Il proprietario del maneggio, spiega che “Hekan” sta per “He can do everything” (“può fare tutto”), e il lavoro che svolge Hekan è assolutamente incredibile. Il cane infatti tiene i cavalli mentre vengono sellati, li porta in giro per delle passeggiate guidandoli dalle redini, e va a prendere oggetti per il suo padrone. Ma la cosa più stupefacente è che è in grado anche di montare in sella.
Il fotografo dell'anima
Curiosity
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#Russia
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l dottor Konstantin Korotkov è lo scienziato russo che è riuscito a fotografare l’anima che esce dal corpo al momento della morte; il dottore è riuscito a portare a termine qualcosa di straordinario, ovvero fotografare la presenza dell’anima. Per farlo ha utilizzato una macchina fotografica bioelettrografica, l’immagine è stata scattata grazie al metodo di visualizzazione a scarica di gas: si tratta di una tecnica avanzata Kirlian, ovvero un effetto ottico che si contraddistingue per la presenza di un alone luminoso intorno a ciò che viene fotografato. Se sia vero o meno che il dottor Korotkov sia riuscito a scattare la foto all’anima, lo potete verificare voi stessi: nella parte sinistra dell’immagine, si vede chiaramente un colore blu, mentre nella seconda pian piano va sbiadendosi, fino a scomparire del tutto. Le prime parti del corpo da cui uscirebbe la nostra anima sarebbero, secondo quanto dichiarato dallo scienziato, l’ombelico e la testa, mentre le ultime da cui essa esce, prima di andare non si sa dove, sarebbero il cuore e l’inguine. A quanto pare, tutte le anime fuoriuscirebbero secondo lo stesso procedimento, ma se si tratta di morte violenta o inaspettata, l’anima uscirebbe in modo più confusionale dal corpo, e vi sarebbero casi in cui tornerebbe addirittura in esso nei giorni che seguono la morte!
gPcoverstory
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gPcoverstory
Paola Maugeri For midabile il titolo “Las Vegans” e il modo di dar e alcuni pr ez iosi consigli, cerc ando di cor r eg ger e il più possibile le nostr e cattive abitudini alimentari. Così Paola Maugeri ha deciso di pubblicar e un libr o che contiene anche ricche ricette
” k c o r è a n a g e v a n i c u c a “L DI SILVIA GIANSANTI
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o non faccio eccezioni, non mangio animali, non esistono eccezioni nell’amicizia. Dedico questo libro alla sensibilità dei tacchini, all’istinto materno delle scrofe, alla gentilezza delle mucche e all’istinto vigile dei pesci”. Quella della nota conduttrice e giornalista Paola Maugeri è una scelta di vita che risale alla fase dell’adolescenza in cui per amore degli animali, ha iniziato a rifiutare il consumo di carne. Non a caso è sempre brillante, scattante e senza più un raffreddore grazie ad una corretta alimenazione e non solo. Provare per credere. L’idea di scrivere un libro è nata per dimostrare che mangiare vegano è sano, gustoso e senza crudeltà verso gli animali della terra. E poi secondo Wikipaola (soprannominata così per la sua cultura musicale), la cucina vegana è profondamente rock, giusto per collegarci alla sua passione d’origine appunto per la musica. La storica vj di MTV consiglia a tutti di fare la giusta rivoluzione in cucina, sfornando leccornie. Andando indietro, com’è nata la passione per la figura di presentatrice? “Innanzitutto è nata una forte passione per la musica che mi ha portato a fare questo mestiere. Fin da piccola a casa, tramite mio padre, ascoltavo musica jazz e classica e in un certo senso ho af-
finato l’orecchio” Sappiamo che hai una vasta cultura musicale. Qual è il personaggio che ultimamente ci ha lasciato che ti manca di più? “Sicuramente Lou Reed”. Dalla musica all’alimentazione. Prima di divenire vegetariana, com’era composta la tua dieta? “Sono diventata vegetariana molto presto a dodici anni. Non tocco bistecca da una vita. Ho sempre privilegiato frutta, verdura e cereali”. Il motivo di questa scelta è stata una questione di gusto o di salute? “Prima di tutto amore per gli animali, visto che ho iniziato da piccola a rifiutare di mangiarli. Non l’ho mai concepito e questo mi ha fatto divenire dapprima vegetariana e poi, negli anni a seguire, anche vegana”. Hai sempre tratto benefici da tutto ciò a livello di salute? “Se non avessi tratto dei benefici, sarei stata un’incosciente da una vita. Non ho mai né bevuto e né fumato e questo ha inciso molto. Non dimentichiamoci che ad un certo punto la vita presenta il conto. Ho cresciuto con cultura vegetariana anche un figlio e sta benone. Ci ammaliamo molto raramente”. E’ vero quindi secondo recenti studi che carne e medicine vadano di pari passo? “Decisamente di pari passo. Non mangio carne da trentadue anni, così come non tocco i medicinali
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d a parecchio tempo”. Neanche un mal di testa? “Togliendo latte e latticini, non ho un’emicrania da una vita”. Quindi anche i bambini possono avere riscontri positivi? “Certamente. Si possono nutrire con frutta, cereali integrali, tofu, verdure e alghe”. Ti sei mai trovata a tavola con persone scettiche che hanno messo in dubbio queste tesi? “E’ una vita che ormai tutti mettono in dubbio quello che penso e come mi nutro, ma visto che il mio libro è andato in pole position, vuol dire che le cose finalmente stanno cambiando”. Parliamo di “Las Vegans”. Da dove deriva la scelta del titolo? “E’ un titolo molto divertente che ha lo scopo di unire le mie due passioni, quella per la musica e l’alimentazione. Parafrasando così un pezzo di Elvis Presley ‘W Las Vegas’, è diventato ‘Las Vegans’. Sono molto soddisfatta di averlo potuto realizzare”. Cosa si può trovare all’interno del libro? “Si possono trovare tantissime ricette molto buone, gustose, sfiziose e semplici. Adoro inventare e questo libro funge anche da manuale di consapevolezza alimentare”. Secondo te quando ci si orienterà verso questo tipo di sana alimentazione? Quando cambierà la mentalità, lasciandoci alle spalle antiche convinzioni? “La mentalità già sta cambiando, basti pensare che ci sono alcune proiezioni secondo le quali nel
gPcoverstory 2050 metà della popolazione italiana sarà vegana”. Perché allora i dottori si ostinano a consigliare di mangiare tanta carne? “Perché è un modo di pensare vecchio basato su studi superati e perché in questo modo l’industria farmaceutica può continuare a vivere. Con un Paese in salute non ci sono interessi. Inoltre, non dimentichiamoci che i medici non studiano nutrizione all’università. C’è molta ignoranza in merito. E’ vero che l’alimentazione vegetariana risale ai tempi di Pitagora, ma un certo tipo di cultura diversa è diventata purtroppo imperante”. Quindi la convinzione che la carne faccia bene è ferma ai secoli scorsi. “Quando le persone all’epoca morivano di cattiva nutrizione, allora si faceva ricorso ad un po’carne, a differenza di oggi dove invece se ne abusa”. Come si può convincere oggi una persona di vecchia generazione? “Ricordare loro che parecchio tempo fa la carne era mangiata una volta a settimana e non spesso. Se non hanno voglia di cambiare, non lo capiranno. Mio padre ad esempio ce l’ha fatta, è ultraottantenne e mangia vegano e sta benissimo!”. Hai a portata di mano una ricetta veloce per i nostri lettori? “Lasagne con besciamella di soia agli asparagi. Bisogna seguire il procedimento tradizionale delle lasagne, sostituendo il latte normale con quello di soia o d’avena e che la pasta sia integrale senza uova”. Non posso in ultimo non chiederti se hai progetti per l’estate. “Tantissimi dj set rock e tanta promozione per il libro, che penso durerà ancora per un anno”.
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Chi è
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Paola Maugeri
Paola Maugeri è nata a Roma il 4 marzo del ’71 sotto il segno dei Pesci. Caratterialmente è determinata. Non ha nessuna squadra del cuore, adora la pasta con il ragù di seitan e ha come hobby la lettura e l’ascolto della musica. Al momento possiede un cane, un gatto e un fidanzato. Abita a Milano e le piacerebbe vivere a Buenos Aires. L’anno fortunato della sua vita è stato il 2007, l’anno in cui è nato suo figlio. Da sempre vera amante della buona musica, nel 1993 ha esordito su Videomusic, realizzando un’infinità di interviste e conducendo programmi di successo. Nel 1995 ha condotto la versione televisiva per Rai Uno di “105 Night Express” e le successive quattro stagioni su Italia 1. Sempre per quest’ultima rete ha presentato nel’96 “Jammin”. Ha al suo attivo anche due edizioni del Concerto del Primo Maggio a Roma. Nel 2001 è passata a MTV e dal 2006 per La 7 ha condotto un programma per il cinema indipendente italiano. Nel 2007 è stata presente per due stagioni nel programma tv “Scalo 76”. Ora è su Virgin Radio e da molto tempo è appassionata di questioni ambientali ed è contro lo sfruttamento degli animali. Finora ha pubblicato due opere: “La mia vita a impatto zero” e “Las Vegans”.
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K iM K ardashian Un lato B da 15 milioni di dollari A CURA DI CAMILLA RUBIN
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gPlosapevateche… Lo sapevate che… Lo sapevate che… Il nome completo di Kim Kardashian è Kimberly Noel Kardashian ed è nata a Los Angeles, il 21 ottobre del 1980; è un personaggio televisivo statunitense, occasionalmente attrice, stilista, modella, cantante, scrittrice ed imprenditrice. L o sapevat e che… E' di origine armena da parte di padre, e scozzesi ed olandesi da parte di madre. E' nata in California a Los Angeles. Ha due sorelle, Kourtney e Khloé, e un fratello, Robert jr. Lo sapevat e che… E' figlia di Kris Jenner e di Robert Kardashian, avvocato noto alle cronache per aver difeso e fatto assolvere O.J. Simpson. Nel 1989 i genitori hanno divorziato. Successivamente la madre si è sposata, nel 1991, con Bruce Jenner, con il quale ha avuto altre due figlie: Kendall Jenner e Kylie Jenner. L o sape vat e che… Ha frequentanto i suoi studi presso la Marymount High School, istituto frequentato anche dalle sorelle Kourtney e Khloé e dal fratello Robert. L o sape vat e ch e… E' conosciuta dal gossip americano come socialité (tipo la nostrana Valeria Marini…..), nel 2007 posa nuda sulla rivista Playboy, e sempre nello stesso anno la Vivid Entertainments (casa di produzione pornografica) pubblica un video pornografico amatoriale che la Kardashian aveva realizzato con il suo ex-fidanzato, il cantante Ray J. In seguito, la Kardashian intenta una causa giudiziaria contro la Vivid, colpevole di aver pubblicato il video senza la sua volontà, che pare sia terminato con un patteggiamento per 5 milioni di dollari. L o sape vat e ch e… In realtà con la pubblicazione del video pornografico ha acquisito una grande popolarità, che accresce ulteriormente grazie al reality show Al passo con i Kardashian (Keeping Up with the Kardashians), che ruota intorno alla vita della famiglia Kardashian/Jenner. Dato l'ottimo successo del programma, che diventa lo show più seguito della rete televisiva E!, vengono prodotti altri tre reality show sulla famiglia Kardashian uno dei quali, Le sorelle Kardashian a New York (Kourtney and Kim Take New York),
vede Kim come protagonista insieme alla sorella maggiore Kourtney. Lo sapevate c he…Nel 2010 debutta come cantante pubblicando il singolo Jam (Turn It Up), il cui ricavato viene devoluto in beneficenza, inoltre partecipa ad un episodio della serie televisiva 90210. Lo sapevate che…Nel 2012, viene in-
attrici più pagate della televisione. Lo sapevate che… Oltre all'attività televisiva, Kim Kardashian è conosciuta per essere un'imprenditrice, infatti è proprietaria delle boutique di famiglia D-A-S-H ed è titolare di una linea di gioielli, abbigliamento, lingerie e profumi. L o sapevate c he… Nel 2000, Kim sposa il produttore musicale Damon Thomas, dal quale divorzia nel 2004. Dopo la separazione ha una relazione con il cantante Ray J. Dal 2007 al 2008 è stata legata al giocatore della NFL Reggie Bush. Lo sapevate che… Nel 2012 inizia una relazione con il rapper Kanye West il quale, il 30 dicembre dello stesso anno, durante un concerto, annuncia la gravidanza della compagna. Il 15 giugno 2013 Kim ha dato alla luce una bambina, North, nata con qualche settimana di anticipo. Lo sapevate ch e… Si è sposata per la terza volta con il compagno Kanye West, il 25 maggio 2014 nella splendida cornice del Forte Belvedere a Firenze, tra gli ospiti erano presenti anche lo stilista Valentino e Andrea Bocelli. Ad un passo dal fatidico sì con Kanye West è stata investita da un malevolo gossip riguardo la sua fedeltà. Pare infatti che la showgirl americana abbia avuto una “liason” con Chris Brown, ex di Rihanna. L o sape vate ch e… Lei e Kanye West sono stati immortalati in abiti nuziali sulla copertina di VOGUE, la scelta di questa copertina ha suscitato non poche reazioni contrariate, tra le altre anche quella della venere nera Naomi Campbell che si è detta stupita della decisione della Wintour, considerato che i due sono tutto tranne che vicini alla moda e allo stile. Lo sapevat e che… Kim Kardashian si è scagliata contro coloro che l'accusano di essersi ritoccata il sedere per renderlo più rotondo. In particolare, la Kardashian sembra aver avercela con la rivista Ok!, che a questo interessantissimo argomento ha dedicato la copertina. Ha un Lato B di dimensioni uniche e infatti, non a caso, la stessa Kim, riconoscendone la rarità, avrebbe deciso di assicurarlo per un mucchio di dollari, qualcuno dice 15 milioni.
E' una r ubrica che ha lo scopo di far vi conoscer e in maniera di versa i personag gi che ogni gior no sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostr o spaz io alla celebrità americana molto discussa e chiacchierata
serita da Forbes per la prima volta tra le 100 celebrità più potenti al mondo: Kim occupa la 7ª posizione con 18 milioni di $ guadagnati tra il maggio 2011 e il maggio 2012. Forbes - lo stesso anno - inserisce Kim al 2º posto tra le
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gPmappamondo
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ella classifica delle top 20 pubblicata su Travel, inserto web dedicato ai viaggi, il prestigioso quotidiano britannico mette al primo posto l’ultima nata tra le stazioni dell’arte di Napoli. Grazie all’estro dell’architetto catalano Ós car Tusquets Blanca , che l’ha progettata, la stazione Toledo batte la monumentale fermata Komsomolskaya di Mosca con i suoi ricchi mosaici e quella di Stoccolma che ha per tema la natura. E viene considerata anche più affascinante di alcune fermate della “Tube” londinese, dell’Arts et Métiers
di Parigi e della caratteristica Westfriedhof di Monaco. Al 16esimo posto della medesima classifica si posiziona anche la stazione “Materdei” inaugurata nel 2003 su progetto di Atelier Mendini con i suoi vetri colorati e i mosaici firmati dagli artisti Sandro Chia e Luigi Ontani. Il progetto “Stazioni dell'arte” rappresenta un museo decentrato tra i più grandi al mondo, che ha permesso di riqualificare vaste aree del tessuto urbano. Si articola in 13 fermate sulle linee 1 e 6 della metropolitana di Napoli, dove si possono ammirare 180 opere di 90 tra artisti e architetti di fama mondiale.
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toLedo La stazione Toledo, situata nel quartiere San Giuseppe, è stata progettata dall'architetto catalano Óscar Tusquets Blanca ed è entrata in funzione solo lo scorso 17 settembre a causa di problemi di collaudo degli impianti. In precedenza i lavori erano stati più volte rallentati dal ritrovamento di scavi archeologici risalenti a diverse epoche storiche (nella zona sotterranea sono stati addirittura scovati frammenti ceramici riferibili al Neolitico) e a causa di problemi logistici legati alla presenza della falda acquifera sottostante.
M
gPmappamondo
Secondo il Daily Telegraph, che ha pubblicato una speciale classifica, è “Toledo” la più bella staz ione metr opolitana del vecchio continente e si tr ova a Napoli
MetropoLitana d'europa
Le stazioni della metro più belle d'europa
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uttavia i ritardi non hanno compromesso la bellezza di questo gioiello dell'urbanistica: i due grandi mosaici dell'artista William Kentridge, le scale mobili illuminate dall'interno, l'elegante gioco di colori e la suggestiva galleria del mare di Bob Wilson rendono unica questa struttura. Nella classifica presentata dal Telegraphtroviamo anche una seconda stazione del capoluogo partenopeo: si tratta della fermata Materdei, presente nell'omonimo storico rione, progettata da Alessandro Mendini e inaugurata nel 2003. La top ten La seconda stazione segnalata dal sito d'informazione britannico è la fermata Komsomolskaya della monumentale e grandiosa metro di Mosca (l'intero complesso è formato da 182 stazioni e quasi 300 chilometri di binari). Ciò che colpisce di più è la grande sala interna
stuccata con soffitti ornati da mosaici dedicati ai grandi eroi militari della storia russa tra cui Pietro il Grande, Dmitry Donskoy e Aleksandr Suvorov. Sul gradino più basso del podio la stazione Solna di Stoccolma: celebre per il suo «soffitto rosso cavernoso che sembra cedere sulla pensilina», presenta sulle pareti le immagini di una foresta di abeti lunga un chilometro. Seguono la stazione di Westminsterdella famosa Tube di Londra, inaugurata nel lontano 1868 e che oggi è dotata di un'architettura che è una «combinazione austera di cemento e acciaio», l'artistica Arts et Métiers di Parigi, la caratteristica Westfriedhof di Monaco (le pareti della stazione - come ricorda Wikipedia non sono state levigate e ricordano una grotta) e la singolare Bockenheimer Warte di Francoforte. Chiudono la top ten l'affascinante stazione Mayakovskayadella metro di Mosca, la suggestiva
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fermata Olaiasdi Lisbona e la classicheggiante Avtovodi San Pietroburgo. CoMMenti I lettori del Daily Telegraph sembrano approvare la selezioni del sito, anche se non mancano coloro che fanno notare prestigiose assenze. C'è anche chi usa una sprezzante ironia per sottolineare le contraddizione di una città come Napoli che ha una delle metropolitane più belle d'Europa, ma allo stesso tempo non riesce a risolvere alcuni dei suoi atavici problemi come quello dello smaltimento dei rifiuti: «Vedere Napoli al primo posto ci fa capire perché questa città è vicina alla bancarotta - scrive un lettore del sito britannico - Invece di spendere tantissimi soldi per costruire metropolitane artistiche, potrebbero usare questo denaro per comprare bidoni della spazzatura». Ognuno la pensa liberamente come vuole.
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Colori Preziosi Continua anche in estate la tendenza di primavera e trionfano i colori or o e ar gento per abiti e accessori DI FABIOLA DI GIOV ANGELO
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ono stati la tendenza di questa primavera e ora illuminano anche l’estate ormai esplosa, declinati su abiti, scarpe e accessori i colori preziosi, oro e argento, hanno segnato le collezioni rendendole molto fashion. Tinte sofisticate e molto femminili che hanno rivoluzionato in questa stagione la moda rendendola sicuramente più audace, ma anche piena di fascino. Perfetti per i minidress, e grandi bijoux, l’oro e l’argento sono stati proposti anche per costumi da bagno e accessori per il mare, ma soprattutto per necessaire, borse a tracolla, bauletti, shopper, tote, secchielli e ovviamente clutch. Infine per sandali e ballerine che non sono sfuggiti a questo prezioso trend per un look audace e molto fashion.
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Costanza savarese Una gior nata speciale
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uesto mese ho deciso di dare spazio ad una ragazza della porta accanto un po' speciale, perché è giusto dare spazio ed esaltare il talento e l'arte, l'arte è un dono. L'arte è in grado di esaltare il bello e migliorarci. L'arte vera, quella senza provocazione, quella in cui con la sola bellezza comunica ed emoziona. L'emozione che si prova ascoltando un brano musicale è preziosa, perché molte volte sarà in grado di restare impressa nella nostra memoria tra i momenti più belli e segnarci per sempre. Quindi, Costanza Savarese, oltre ad essere bella è anche brava, un binomio che rare volte si verifica, qualità che si esaltano a vicenda addirittura è più brava che bella. Le eccezionali doti interpretative e strumentali della chitarrista Costanza Savarese, l’hanno resa una degli artisti di spicco della nuova generazione. Nonostante la giovane età, è frequentemente invitata ad esibirsi in recital virtuosistici nell’ambito di importanti stagioni concertistiche che ospitano abitualmente artisti del calibro di: i Solisti dei Berliner Philarmoniker, il violoncellista Patrick Demenga, il Quintetto a Fiati del Gewandhaus di Lipsia, Fabio Biondi e l’Europa Galante, i pianisti Enrico Pace, Nazzareno Carusi (EMI exclusive artist), Roberto Prosseda (Decca Exclusive Artist), Glauco Venier ( Grammy Nomination), il cornista Alessio Allegrini, i Solisti del Teatro La Scala. Costanza è stata una talentuosa enfant prodige: ha iniziato a studiare chitarra all’età di sette anni e a dieci si esibiva già pubblicamente eseguendo le Cinque Danze Spagnole di E. Granados. Qualche tempo fa ho eseguito uno shooting fotografico per la bella Costanza, le servivano delle immagini belle da inserire nel suo portfolio da musicista. La cosa bella è che si è instaurato un bel rapporto. E' una bella soddisfazione che da allora quella ragazza, apparentemente timida, abbia fatto un percorso magnifico. "Adriana Soares è stata la prima a foto-
DI ADRIANA SOARES
grafarmi per motivi artistico-professionali. Da allora, molte importanti 'svolte' nella mia carriera a livello internazionale sono state 'accompagnate' dalle sue foto: la copertina del disco 'Constance' con cui ho vinto un Los Angeles Global Music Award nella categoria 'solisti', le locandine di spettacoli e concerti debuttati in alcune tra le più prestigiose istituzioni concertistiche a livello mondiale (come il Maggio Musicale Fiorentino ed il Concertgebouw di Amsterdam), alcune eccellenti recensioni su testate nazionali... Che dire? Sono molto legata a questi scatti, trasparenti e luminosi così come l'atmosfera di quello shooting in cui Adriana mi ha sapientemente e serenamente aiutata a compensare la mia totale inesperienza di fronte alla macchina fotografica. Serbo, dunque, un ricordo gradevolissimo. Negli anni ho continuato a seguire con affetto e stima l' evoluzione di questa Artista che, per prima, mi ha mostrato le potenzialità della mia immagine.Chissà, forse Adriana Soares mi porta fortuna?!". A un primo sguardo, ciò che colpisce del tuo disco Constance è la sontuosa foto di copertina… “Sono consapevole che curare molto la propria immagine professionale possa essere ritenuto fuorviante. Ma sono così sicura della qualità del mio lavoro e dei miei valori che non ho alcun problema a giocare con la mia esteriorità”. Non temi che questo possa dar spazio a pregiudizi? (Ride) “Una volta mi è stato chiesto cosa avessero in comune il Glamour e la musica che suono… Credo sia necessario sapersi calare nel mondo di oggi e, dunque, anche nei panni dell’umanità cosi come essa si presenta attualmente. Diciamo che è un modo per indorare la pillola, presentando un contenente accattivante e moderno ai neofiti della classica e inducendoli quindi a fermarsi ed ascoltare , oltre che vedere. Per quanto mi riguarda, quando si tratta di suonare, il contenuto 'musica' viene trattato con il massimo rigore e con rispetto. Inoltre, al di là del look, quando
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ti devi esibire su un palco sei assolutamente 'nudo' e non c’è alcun artificio che possa supportarti, solo tantissimi studio, spirito di sacrificio, ambizione, tenacia”. Cosa intendi per rispetto? “Guardare avanti per poter guardare indietro. Conservare non significa necessariamente progredire. La musica classica non è meno 'rock' del rock : se suonata in un certo modo, dovrebbe dare le stesse fortissime emozioni”. La bellezza salverà il mondo? “L’essere ritenuta bella ha spesso fatto dire di me che ciò che conquistavo non era stato raggiunto attraverso i miei meriti strettamente artistici. E allora mi sono trovata a rifiutare anche proposte professionalmente interessanti, perché sono un’integralista: appena intravedo argomenti che non hanno a che fare con la musica, taglio corto e me ne vado”. Tieni in gran conto il pubblico? “L’attività del musicista sarebbe decisamente inutile se relegata in una stanza. Quindi è giusto che il pubblico possa e debba dire la sua, e che io lo ascolti. Per noi artisti è importante essere uomini e donne 'del nostro tempo', sentire ed emozionarci così come si sente e ci si emoziona oggi, senza dimenticare però che le opere da noi proposte non attengono solo ai nostri tempi: esse sono eterne in ragione del loro immenso ed universale valore. Non voglio, in realtà, compiacere il pubblico, voglio stimolarlo, e per far questo, sperimento moltissimo”. Che musica ascolti quando vuoi rilassarti? “Adoro i Daft Punk ed i Chemical Brothers! L’elettronica e la tecnologia applicate ai vari settori dell’arte esercitano su di me un grande fascino, l’importante è che il risultato di tali applicazioni riesca a mantenere la sua emotività”. Nel booklet del tuo cd si parla di “drammaturgia” musicale”… “E’ una sorta di moderna 'teoria degli affetti'. La musica è fatta di affetti, sentimenti, emozioni, colori e anche di pensieri, perché altrimenti non sarebbe equilibrata”.
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E' con la bel lissima e talentuosa Costanza che continuiamo l a nostra a vventura: la sedicesima. Noi di G P Magaz ine insieme ad adr iana Soar es abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti i ragazz i e ragazze dell a porta accanto. Un modo special e di r ealizzar e il sogno di molti giovani che desider ano intrapr ender e l a car r iera di modell i o semplicemente passar e una gior nata speciale, dove i ragazz i si immer gono in un contesto di verso, quel lo di uno shooting fotografico 25 GP MAGAZINE
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di Madame G.
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Uomo, che calzino sei?
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Vi siete mai chiesti quale sia il calz ino ideale? E il vostr o caratter e che tipo di calz ino pr edilige? Scopriamolo insieme
maggio abbiamo avuto il contest “E tu che calzino sei?” organizzato in collaborazione con la Chillipie Made in Italy. Come vi ho scritto durante quei giorni le risposte ricevute sono state diverse, alcune molto spiritose e originali, ma ho notato che nonostante qualche sprazzo di fantasia un'alta percentuale rimane legata all'idea classica del calzino da uomo. Ma procediamo per gradi. Vi siete mai chiesti quale sia il Calzino Ideale? E il vostro carattere che tipo di calzino predilige? Scopriamolo insieme… Bandito sicuramente dai cassetti, per entrambi i sessi, il calzino bianco e quello corto. Concesso solo durante lo sport. Solo in questo caso possiamo chiudere un occhio. Nel caso in cui un uomo indossa una scarpa da ginnastica per andare a spasso o nel suo outfit quotidiano allora prediligiamo il calzino a fantasia, che ben si addice all'uomo sportivo. Questi sono punti essenziali dell'educazione al “calzino ideale” che molti hanno appreso correttamente. Un'educazione che però pare si sia ancorata all'immagine dell'uomo perfetto in calzino lungo scuro, possibilmente nero, ma anche in blu o grigio. Un abbinamento diventato “universale”, cioè valida in ogni occasione e con ogni tipo di outfit classico, elegante, sportivo e casual. Il classico abbinamento che non ti fa sbagliare. Insomma un uomo che vuole andare a colpo sicuro, che rinuncia ad osare per vestire un classico. Funziona un po'
come con le donne con le calze coprenti nere.. vanno bene su tutto e stanno bene a tutte. Quindi se siete uomini classici e preferite il calzino nero (o comunque scuro) lungo la scelta è ampia, tutte le marche hanno le versioni classiche, dalle firme “altolocate” a quelle più commerciali. In questo caso l’attenzione va posta soprattutto sul tessuto, che è l’elemento clou su cui si compie la scelta. Cotone elasticizzato, cotone e cachemire o lana e cachemire per l’inverno, seta e filo di scozia. La seta è il must per le situazioni eleganti, laddove si vuole colpire l’occhio più che con il colore con un filato che si riconosce a vista. La qualità del filato definisce la riuscita del vostro calzino. Prediligiamo sempre tessuti e prodotti “made in Italy”, garanzia di validità, vestibilità e qualità. Anche il prezzo è un indicatore da tenere presente, in questo caso è meglio spendere qualcosa di più, soprattutto se la vanità è vostra buona compagna. E la fantasia dove la mettiamo? A quanto par non è facile trovare l’estro, molti uomini si dicono fedeli al “lungo scuro” con la concessione di fantasie tono su tono, nelle nuance del grigio o del blu. Fantasie concesse: righe, rombi e pois nei colori sobri e più classici. Si ammettono le sfumature dei blu e dei grigi, gli accostamenti di blue grigio, grigio e nero, grigio e viola, qualche tocco di verde o di celeste ma senza osare troppo. Colori senza un carattere forte, che non si fanno notare, che potrebbero passare inosser-
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vati. Fantasie che sbucando fuori dal pantalone non ti lasciano sorpresa, al massimo piacevolmente colpita per il gusto e l’eleganza.. niente di più. Gli uomini e le donne che tendono verso un calzino “spudorato” come può essere quello della Chillipie e della Gallo, con accostamenti di colori, briosi ed esuberanti sono pochi. Molte fantasie sono alquanto stridenti, eviterei i colori fluo o le bandiere o i pupazzi per gli uomini, almeno sopra i 15 anni e punterei molto sui pois, che fanno tendenza, piccoli e grandi, le righe, i rombi molto meno. Belli i colori a contrasto, ma che si abbinano con gusto e non urlano, come pois celesti su fondo blu o verde acido su fondo blu, promosso anche il lilla e il viola con il grigio, l’arancione con il grigio e il verde insieme. Alle volte bisogna anche applaudire anche alle versione casual e sportive, in base all’intero outifit (scarpe e pantalone..e soprattutto il richiamo alla cravatta) per calzini eccentrici, dai bicolor accesi o dalle fantasie stravaganti. L’importante è che qualsiasi cosa si sceglie di indossare sia di gusto e ben fatta. L’uomo alla qualità ci tiene… la donna invece vuole che il suo uomo sia semplicemente perfetto anche nel calzino. Se siete amanti delle fantasie, siete uomini briosi che amano osare e vogliono stupire, potete sbizzarrirvi per bene, le calze di Gallo, di Chillipie, Stile 12 o la neonata 1177 per darvi qualche spunto di shopping, che uniscono alla moda l’alta qualità.
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“Mostratemi un uomo sano di mente e lo curerò per voi” - Carl Gustav Jung
Come difenderti dagli psicoesperti
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ual è la differenza tra uno psicologo, uno psichiatra e uno psicoanalista? Non è l’inizio di una barzelletta, ma una domanda che mi sono sentito porre moltissime volte e a cui ho dedicato il mio primo libro, di imminente uscita. D’altronde siamo sicuri di sapere veramente non tutto, ma almeno l’essenziale sulla psicologia? In Italia, benché lo stereotipo stia lentamente decadendo, molti vedono ancora lo psicologo come “il medico dei pazzi”, quando è tutto fuorché questo. Di più: quello stereotipo non faceva altro che privare molte persone della possibilità di contattare una figura professionale nata proprio per migliorare il benessere e la consapevolezza delle persone. È un po’ come se, per uno stereotipo che recita “il meccanico è per i pusillanimi: i veri duri si riparano l’automobile da sé”, smettessimo di andare dai meccanici: presto o tardi finiremmo tutti a piedi (il che, in questo specifico caso, potrebbe anche essere un vantaggio). Da quando cominciai i miei studi ad oggi mi hanno sempre posto la stessa domanda: “Ma lo psicologo, di pre-
A CURA DEL DOTTOR FLAVIO CANNISTRÀ
ciso, cosa fa?”. E accanto a questa tante altre ne sorgono: “Ma è vero che tutti i problemi derivano da traumi infantili? E la terapia dura necessariamente anni e anni? Ma se ho un problemino, nulla di grave, lo psicologo mi può aiutare lo stesso?”. Nel mio piccolo cerco di dare risposte chiare e semplici, sia a voce che tramite il mio blog. Ma, sebbene i risultati, come detto, si stanno vedendo, è una battaglia lunga. Infatti lo stereotipo in questione è come un muro alto e spesso, quindi il lavoro da fare è tanto (e per fortuna siamo in molti, psicologi della mia generazione e non, ad aver aperto le porte a una più ampia e diretta divulgazione scientifica), e inoltre abbiamo anche degli avversari. Spesso, infatti, mass media e personaggi poco (o per nulla) informati, divulgano notizie approssimative, vaghe, inesatte, capaci solo di generare più confusione che chiarezza. Prendendo a prestito un termine dello psicoterapeuta ed esperto di comunicazione Matteo Rampin, si tratta di psicoesperti che poco giovano all’immagine della psicologia e dello psicologo, trasmettendo una visione molto spettacolare ma, nei fatti,
poco utile alle reali esigenze delle persone. Così, a un certo punto ho deciso: scrivo un libro dove raccolgo tutte le risposte a quelle domande che le persone continuano a farsi. Il libro uscirà a giorni, per Aurelia Edizioni, e si intitola Come difenderti dagli psicoesperti. Chi segue il mio blog sa cosa aspettarsi: delle pagine semplici, leggere, veloci, dove con chiarezza e precisione rispondo a domande, curiosità e qualche apparente “segreto” sulla psicologia e le sue attività. Il libro è scorrevole, spesso ironico, e di poco impegno, ma rigoroso e preciso nei contenuti (in fondo ad esso cito tutti gli autori e i libri a cui faccio riferimento), in modo tale da dare informazioni utili unite a consigli pratici per scegliere lo psicologo giusto e affrontare delle piccole problematiche quotidiane. Spero che avrai occasione di leggerlo e che vorrai dirmi cosa ne pensi. Lo trovi tra pochi giorni sugli scaffali delle librerie o puoi direttamente ordinarlo sul sito di Aurelia Edizioni. E mentre attendo i tuoi commenti, via mail o sul mio blog, ti auguro intanto una buona estate.
Dott. Flavio Cannistrà, psicologo, specialista in Terapia Breve Strategica. Riceve presso gli studi di psicologia a Monterotondo in via L. Gagliardi 34/A, e a Roma in v. Corvisieri 17. Leggi i suoi articoli su www. lostudiodellopsicolog o.it o contattalo per un appuntamento al 340.95.488.35
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#aftersexselfie Sor risetti compiaciuti e sguardi languidi per il selfie post-sesso. Ma che cosa c’è alla base di questa nuova moda? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta
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DI FABIOLA DI GIOV ANGELO
l selfie è la moda del momento, ha coinvolto tutti, anche quelli che non ci saremmo mai aspettati. Ed ora arriva anche lì dove non avremmo mai creduto: sotto le lenzuola. Infatti è ormai molto diffusa la moda di autofotografarsi subito dopo aver fatto l’amore, magari in foto ardite e creative. Ma che cosa spinge due amanti a condividere un momento tanto intimo e privato con migliaia di sconosciuti? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta. “Il selfie è noto – risponde il dottor Rossi – nasce dalla necessità di ribadire e ricordare agli altri che ci siamo, ci facciamo vedere per affermare che esistiamo. Ed esistono moltissime persone che hanno bisogno di far sapere agli altri che esistono attraverso i “like” di istagram, facebook e altri social network nell’affannosa autoaffermazione di sé, convinti che più sono i like e più aumenta il proprio valore. In realtà – aggiunge Rossi – il fatto di autofotografarsi dopo il sesso risponde alla stessa logica, far sapere agli altri che si ha una vita sessuale, magari ricca e divertente mentre condividere la propria realtà, anche intima, con migliaia di sconosciuti è una conseguenza del proliferare dei diversi social, vetrine frequentatissime che permettono a chi lo desidera di mettersi in mostra”. Info: www.marcor ossi.t v
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n Italia sono 230mila i malati di Parkinson, solo in Sicilia circa 15mila: dati allarmanti che invitano a riflettere sulla malattia degenerativa priva di cura risolutiva, all'indomani dell’11 aprile, giornata mondiale del morbo e occasione per avviare un innovativo progetto multidisciplinare dal titolo “Parkinson Lab 360°”. L'iniziativa, partita da Catania e promossa dall'associazione Azione Parkinson in collaborazione con l’associazione Parkinson Italia, ha l’obiettivo di migliorare la vita dei pazienti. Testimonial d’eccezione il grande atleta Jury Chechi, che ha coadiuvato uno staff tecnico composto da dieci figure professionali (neurologi, fisiatri, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti e nutrizionisti), in grado di assistere h24 pazienti e caregivers con un fitto programma di 30 ore di attività in 4 giorni, durante i quali si sono alternate sessioni di educazione, stretching, rieducazione posturale, attività in palestra, choral singing, dance therapy, piscina e attività di socializzazione. A guidare il team, che ha lavorato nel Centro sportivo dell’Hotel Fourspa di Acicastello (CT), i professori Pietro Marano dell’Università Gabriele D'Annunzio Chieti-Pescara e direttore Unità Operativa di Riabilitazione Casa di cura catanese Villa dei Gerani e Maria Gabriella Ceravolo dell’Università Politecnica delle Marche e direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. "L’iniziativa – ha spiegato la promotrice Giovanna Coco, presidente Azione Parkinson di Catania – sostenuta col contributo incondizionato di AbbVie, propone un approccio globale al morbo che consente alle persone coinvolte di partecipare
attivamente e consapevolmente alla cura della propria salute”. In particolare è stato sperimentato sui malati con i rispettivi familiari, un programma intensivo di attività motorie, educazionali e di socializzazione, in cui la riabilitazione assume un ruolo fondamentale, arricchita dall’esperienza di uno sportivo come Chechi, “Il signore degli anelli”. "L'esperienza pilota propone un approccio riabilitativo multiplo e più vicino alla vita quotidiana del paziente – ha sottolineato Pietro Marano - ed è servita per definire meglio la gestione dei disturbi del movimento. Abbiamo realizzato anche una guida per le persone affette dalla patologia e per chi si prende cura di loro”. Il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale e il 5% dei pazienti ha meno di 50 anni: i pazienti raddoppieranno nel prossimo ventennio a causa dell’invecchiamento della popolazione. Chechi, grande ginnasta ed eccellenza dello sport italiano, sempre pronto a sostenere progetti di sensibilizzazione alle malattie che hanno stretta connessione con il movimento, è in grado di trasmettere grande energia ed entusiasmo a chi soffre del morbo e rappresentare un valido esempio di energia e ottimismo nella vita: "Come sportivo capisco quanto siano importanti la forza di volontà, l'equilibrio e la coordinazione dei movimenti. Tutti aspetti che risultano compromessi dal Parkinson. Ma si può essere campioni anche nelle vite più complicate e sono sicuro che in ognuno di noi ci siano quelle risorse incredibili che ci possono aiutare a superare i momenti difficili con forza e determinazione".
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Numeri impressionanti per i malati in Italia: 230mila, di cui solo 15mila in Sicilia. Per sensibilizzar e l'opinione pubblica si è svolta la Gior nata Mondiale del morbo di Parkinson
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Dubbi e punti interrogativi?
Ci vuole l'investigatore
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Rinaldo Testa, titolar e di aG .I.TE.R., ci parla della sua attività e dei ser viz i che of fr e
ncontriamo Rinaldo Testa, titolate dell’agenzia investigativa AG.I.TE.R.
Quando e in che modo è nato l'amore per il lavoro che che fa? “Non è stato subito amore, dopo un lungo periodo di attività operative nelle forze armate ho deciso di fare ritorno a casa e ho risvegliato quella curiosità per questo lavoro nata dai libri e telefilm che leggevo e vedevo da bambino, Sherlock Holmes, Hercule Poirot ed l'intramontabile detective di origini italiane, il tenente Colombo. Successivamente, giorno dopo giorno, pedinamento dopo pedinamento, la curiosità è diventata passione e ora dopo 12 anni amo questo lavoro, amo l'emozione che suscita farlo”. Come si svolge una normale giornata di lavoro? “Non esiste una normale giornata di lavoro. Ogni giorno è diverso dall'altro, ogni giorno fai qualcosa di diverso. Puoi iniziare a lavorare alle 5 del mattino, oppure alle 11, e finire di lavorare dopo 15 ore o 5. Ti puoi trovare a lavorare a Tivoli o Roma ma anche Palermo o Milano, se non all'estero. L'unica costante è che sei sicuro che la giornata di lavoro la
passerai insieme al tuo/a collega a bordo di un'auto e/o moto a cercare di trovare elementi di prove per un'eventuale causa e/o processo di cui sei consulente di parte”. Quali sono i servizi più richiesti? “La AG.I.TE.R. è specializzata in indagini aziendali ad alto profilo, quindi per noi i servizi più richiesti sono quest'ultimi che eseguiamo su tutto il territorio nazionale per società di rilievo internazionale e non. Ovviamente effettuiamo indagini a 360° quindi molte sono anche le infedeltà coniugali ed il controllo giovani, attività molto utili le prime in sede di separazione ed ancor più importanti le seconde in quanto un'attività investigativa ben fatta potrebbe portare a conoscenza dei genitori dettagli utili per tutelare il/la proprio/a figlio/a. L'errore che non bisogna commettere è pensare che il/la proprio/a figlio/a, rimarrà per loro sempre un libro aperto senza macchie. A volte sono più furbi di voi come voi lo eravate dei vostri genitori”. Ricorda in particolare un aneddoto o qualcosa di simpatico del suo lavoro? “Certamente, erano i primi anni che svolgevo questo lavoro e venni ingag-
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giato da una donna di Pescara per effettuare indagini sul marito infedele. Una sera in particolare, la donna mi chiama e mi avvisa che il marito quella sera sarebbe uscito e rimasto a cena con degli amici lasciandola sola a casa. Così fa, nessun incontro amoroso quella sera, ma il particolare è che la donna dimenticò di dirmi che anche lei aveva l'amante e che quella sera aveva deciso di farlo entrare a casa, così alle 22, quando il marito rientrò, immaginate da soli la catastrofe! Sarebbe bastato rispondere alla mia chiamata di riepilogo del servizio”. Qual è la prima cosa a cui pensa la mattina quando si sveglia e l'ultima la sera prima di addormentarsi? “Generalmente a questa domanda si risponde con qualche frase d'effetto ma io sono una persona molto pratica e sincera quindi rispondo pensando a quello che pensano tutti, testualmente la mattina: "no, sono già le sei, non è giusto". E me la prendo con la malcapitata sveglia. La sera prima di addormentarmi penso a tutte quelle cose da fare il giorno dopo con particolare attenzione a quelle che dovevano essere fatte il giorno prima”.
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Le pr oposte del design che per mettono di sfruttar e al meglio tempo e funz ioni
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Pasta
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riso?
Fondamentali della cucina mediter ranea e sprint di fantasia: è questa la ricetta dell’estate
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a pasta e il riso sono tra gli alimenti sui quali si basa la nostra dieta quotidiana. Ed è proprio per questo motivo che guardo a questi ingredienti con sempre più fantasia, evitando di ricadere nell’errore di relegare loro un ruolo quasi “esclusivo” nei primi piatti. Nella mio modo di pensare e interpretare la cucina, pasta e riso hanno perso classificazione e appartenenza ad una specifica portata. Infatti, quando lavoro riso e pasta non penso subito ad un prototipo di piatto, non mi pongo quella “regola” che impone che la pasta sia rigorosamente un primo piatto. In poche parole ho sdoganato le regole formali della cucina e le ho reinterpretate. La pasta e il riso non sono solo alimenti amidacei nutrienti e gustosi, ma anche incredibilmente versatili, potendosi “sposare” con qualsiasi altro tipo di ingrediente dal pesce alla carne alle verdure e con qualsiasi tipo di sapore, dolce o salato che sia. Sono secondo me camaleontici, in quanto sono capaci
di acquistare ogni volta un vestito nuovo, in base alle stagioni, e al sapore degli ingredienti in accostamento. La loro essenza di base è neutra, con un potere straordinario di adattabilità. Certo però, in commercio è disponibile un’ampia gamma di tipologie e marchi, che porta i consumatori attenti ad imparare a saper scegliere, tra i mille formati e la modalità di trafilatura ed essiccazione della pasta e le tante varietà di riso. Scegliere consapevolmente è come curare i dettagli di un abito, significa esaltare un prodotto di qualità accostandolo a prodotti di stagione, come un semplice piatto di spaghetti con pomodori freschi, per il quale ad esempio immagino uno spaghetto liscio, morbido e condito al momento. Ad esempio, una pasta trafilata al bronzo, di lavorazione artigianale e di colore più chiaro, sarà invece più adatta a trattenere certe salse e custodire meglio i sapori. Il riso, come cereale, subisce lavorazioni minori rispetto alla pasta, ma ci sono numerose varietà che ampliano il pano-
rama dei piatti da preparare, dal riso Arborio, al Basmati, al Venere… Se ci si ferma a considerare inoltre il dilagante aumento dei casi di celiachia, si comprenderà che è al riso che si disegnano nuove strade e frontiere nel mondo della cucina. Sento questi prodotti vivi nella nostra tradizione gastronomica, pieni di storia, capaci di “parlare” a chi li gusta. E se per assurdo si pensa a un semplice riso bollito, si può affermare che dieci cuochi non otterranno mai lo stesso risultato, che quel riso avrà il sapore e l’immagine di chi lo cucina, delle tecniche e dei procedimenti utilizzati, del gusto e della visione personale della cucina. Pasta e riso: specchio della personalità di chi li cucina, piatti che sono come libri aperti e raccontano storie diverse a secondo degli ingredienti utilizzati e dello stile di ognuno. Ecco perché scegliere fra l’una e l’altro è arduo, e non e non si può ragionare per cliché culinari. Almeno, non nella mia cucina.
Ricetta di Fabio Campoli
alici panatespaghetti al cacao con jalapeño e mozzarella abbracciati
con fagiolini e pomodoro fresco
ingredienti • Spaghetti 320g, • Pomodori San Marzano 200g • Basilico 20g • Finocchietto selvatico 20g • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai • Fagiolini 200g • Capperi 20g • Aglio uno spicchio • Olive nere 40g • Sale • Pepe nero
esecuzione Rimuovete la pelle ed i semi dal pomodoro, e tagliate le falde ottenute a piccoli cubetti e mettetelo in una ciotola. Condite con il basilico, il finocchietto, il pepe, il sale e l’olio. A parte, fate cuocere i fagiolini freschi in abbondante acqua e sale. Scolateli e tritateli con i capperi, l’aglio e le olive nere. Mettete in una ciotola la salsa e aggiungete dell’olio e del sale. A parte fate cuocere la pasta. Dividete la pasta a metà e conditela con le rispettive salse. Mettete nel piatto sotto un mestolo di pasta verde e sopra uno di pasta rossa. Consiglio: per sbucciare il pomodoro, consiglio di raffreddare il pomodoro in frigorifero, immergerlo in abbondante acqua bollente e sale per 15 secondi, raffreddarlo in acqua e ghiaccio per 5 secondi, scolarlo, privarlo della pelle, tagliarlo in 4 e togliere i semi. Conservare la sola polpa e tagliarlo a cubetti. Questa preparazione si chiama “cubetto concassé”.
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the Animal Chair Collection
Scopriamo l'arte di questo ar tista asturiano: un'incr edibile serie di sedie con sembianze animali DI CAMILLA RUBIN
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pianeta, con un tentativo di riflettere e catturare la bellezza della natura in ogni essere vivente”. Oltre ad essere un grande artista Maximo è anche un filantropo, ha deciso infatti di devolvere tutti proventi delle mostre e degli eventi in cui è stato protagonista, in beneficenza. le sedie che vedete nelle immagini sono realizzate in poliuretano espanso ad alta densità e hanno un prezzo che oscilla dai 41 ai 76.000,00 euro. Che dire, di certo non proprio economiche ma chi di noi non ne vorrebbe una?
aximo Riera, è un artista spagnolo nato a Cadice, nelle Asturie, a nord della Spagna; è un fotografo, pittore e scultore ma anche poeta. In pensione da qualche anno dal suo “vero” lavoro di medico, che svolgeva nella sua città, ora dedica il suo tempo interamente alla sua passione, l’arte, che negli ultimi 30 anni aveva tenuto in vita parallelamente al suo lavoro di medico. Influenzato dalla Pop Art, ma anche dallo stile dark ed iperrealista, trascorre le sue giornate nel suo studio, immerso tra la pittura e la scultura ed il suo ultimo progetto è la collezione di design chiamata “The Animal Chair Collection”, una serie di sedie con sembianze animali a dir poco spettacolari. Lui del proprio lavoro dice: “ogni sedia mantiene la vitalità naturale dell'animale, questa collezione è un omaggio questi animali a tutto regno animale che abita il nostro
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il fasCino
del Body painting D
Vi pr esentiamo i cor pi dipinti di Johannes Stoetter italiano originario dell’alto adige, in cui è nato 36 anni fa
opo aver studiato all’università di Innsbruck ed aver fondato un gruppo di musica celtica, Johannes Stoetter ha concentrato le sue capacità sulla pittura e nello specifico sul body painting, tanto da guadagnarsi il titolo di Body Painter più bravo del Mondo nel 2012 vincendo il World Body Painting Festival, la kermesse mondiale dedicata a questa specialità. Forse vi ci vorrà un po’ per rendervi conto che quello che vedete nelle foto allegate non è ciò che sembra ad un primo rapido sguardo… Prendiamo l’immagine del pappagallo, una delle ultime create e realizzate da Johannes, non è immediato distinguere il profilo della modella dipinta dall’artista eppure è lì. Per dipingere il corpo della modella sono bastate quattro ore, sono invece servite settimane per progettare l’opera. Stoetter è considerato uno dei maggiori esponenti al mondo di body painting e a colpire particolarmente non solo le forme in cui trasforma i corpi di modelle e modelli, ma anche le trasparenze che è in grado di creare dipingendo sui corpi di adulti e bambini, vestiti o nudi. Beh che altro dire… a voi il giudizio!
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DI
CAMILLA RuBIN
Ilaria Caprioglio
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®Foto di Enrico Odano
il narCiso Consumista Incontriamo Ilaria Caprioglio, autrice del sag gio “Senza limiti. Generaz ioni in fuga dal tempo”, che parla di giovani-adulti e di adulti-giovani, colpiti da nar cisismo e consumismo esasperati
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DI DONATELLA LAVIZZARI
laria Caprioglio, mamma di Jacopo, Edoardo e Vittoria e, nei momenti liberi, avvocato e modella spudoratamente plus agée, è autrice del saggio “Senza limiti. Generazioni in fuga dal tempo”, nel quale analizza il fenomeno dell'adultizzazione precoce dei giovani e dell'adultescenza dei genitori, frutto del narcisismo e del consumismo presenti nell'odierna società. Ilaria è, inoltre, vice-presidente dell'associazione “Mi nutro di vita” impegnata nella lotta ai disturbi del comportamento alimentare e ideatrice del 15 marzo – Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, collabora con la Festa dell'Inquietudine ed è responsabile di redazione del bimestrale culturale “La Civetta”. Ciao Ilaria, nel tuo saggio si rincorrono alcune parole chiave: narcisismo, consumismo, individualismo, competizione, ce ne vuoi parlare? “Nell'attuale società si sta assistendo a una spiccata propensione al narcisismo e al consumismo, all'individualismo e alla competizione: questi sono i tratti che caratterizzano le persone senza
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gPlibri distinzione di genere e di generazione. Stiamo vivendo il fenomeno dell'uniformità generazionale che confonde e modifica gli equilibri. La rincorsa alla perfezione fisica, il rapporto conflittuale con il cibo, l'abuso della chirurgia estetica, la ricerca del piacere immediato non conoscono età e il modello di bellezza veicolato dalla pressione mediatica azzera le stagioni della vita. Bambine 'adultizzate' e donne vittime del giovanilismo imperante si scoprono accomunate in una confusione di abiti e di ruoli. Da questo quadro parto per ragionare, anche con l'ausilio di esperti fra i quali chirurgi plastici, pubblicitari, agenti di moda, genetisti, sociologi, sessuologi, psicologi, sull'omologazione generazionale e sulla difficoltà, che sto sperimentando in prima persona, di vivere con equilibrio lo scorrere del tempo; tentando, poi, di ripartire dai limiti e dalle differenze che le diverse età della vita comportano e di offrire spunti di riflessione ai genitori desiderosi di tornare a essere modelli di riferimento autorevoli per figli disorientati”. In che modo è scaturita l'idea e, successivamente, il desiderio di approfondire questo fenomeno dell'uniformità generazionale? “Il desiderio di approfondire l'attuale fenomeno dell'uniformità generazionale è scaturito dalla lettura di un articolo sul Time nel quale la giornalista inglese Catherine Mayer introduce il nuovo concetto di Amortalità che indica l'ostinato desiderio di non invecchiare dei baby boomers, unito all'incremento dell’aspettativa di vita e al declino dell’influenza delle religioni che ha ceduto il passo al valore laico del consumismo, il tutto filtrato dallo stordimento della pillola blu. Nei capitoli del libro mi sono fermata a riflettere sul motivo per il quale il mondo della pubblicità si è concentrato sulle baby modelle ma, al contempo, ha investito attenzioni e risorse su splendide testimonial attempate. Ho affrontato il problema dell'odierna schiavitù del good looking da perse-
guire attraverso diete presunte miracolose o attraverso la moderna arte della chirurgia plastica. Ho constatato come i giovani, assuefatti alla sessualità esplicita e violenta presente nel web, siano diventati consumatori della pastiglia dell'amore alla stregua dei loro 'coetanei' cinquantenni che, grazie a questa rivoluzione sessuale biochimica, si sono
spinti oltre ogni limite”. un capitolo è dedicato all'attuale tendenza, nella nostra società, a rimuovere il concetto di vecchiaia e di morte. “Nella nostra società siamo diventati incapaci di affrontare con fermezza e maturità un corpo che, da forte e vigoroso, lentamente si accartoccia su se stesso. La frenesia attivistica, frutto del rapporto conflittuale con il tempo, ci sta logorando e dell'esistenza, che sarebbe un'esperienza da vivere profondamente, si è smarrito il senso: galleggiamo in superficie, consumando velocemente nell'illusione di non venire consumati. Per afferrare il sogno del-
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l'eterna giovinezza cerchiamo ingenuamente rassicurazione nei progressi della scienza e nel sistematico allontanamento del concetto di vecchiaia e di morte. E così gli anziani si giocano i tempi di recupero della loro partita in totale clandestinità per non turbare gli individui affetti da giovanilismo trionfante che, al pari del consumismo, rappresenta una moderna forma di schiavitù legalizzata”. Anche questo libro, come i procedenti, ha forti tratti autobiografici. “Sì, ho esaminato questi fenomeni da un'angolazione dettata dalla mia esperienza di modella, di madre e di docente nei convegni dedicati alla sensibilizzazione sulle insidie del web e sul rapporto fra pressione mediatica e immagine corporea, allargando poi l'angolo di campo grazie al contributo di esperti. Ho cercato di offrire un'inquadratura il più possibile ampia del problema: mettere a fuoco questa realtà rappresenta un'esigenza improcrastinabile affinché l’uniformità non diventi una confortevole e avvolgente coperta sotto la quale addormentare le coscienze. Il tratto autobiografico è il fil rouge che unisce tutti i miei scritti: essi scaturiscono dal desiderio di far chiarezza in me stessa e di non lasciar cadere nell'oblio il passato ma consegnarlo in eredità ai miei figli, l'idea di pubblicare arriva dopo e non sempre. 'Senza limiti', inoltre, è impreziosito dalla premessa del filosofo Duccio Demetrio, fondatore nel 1998, insieme a Saverio Tutino, della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari che ogni anno a settembre organizza il Festival dell'Autobiografia al quale in questa edizione avrò l'onore di partecipare come ospite: un'immensa soddisfazione per una scrittrice inquietamente autobiografica come me”.
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“Un giornalista E' l'autor e di due best seller sul Vaticano. Conduce “Quar to Grado” su Rete 4 e in questa inter vista racc onta come è nata la passione per il gior nalismo, quando alle elementari r ealizzava un gior naletto scritto a mano utilizzando la carta carbone...
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a passione per il giornalismo gli scorre nelle vene sin da quando era bambino e con la carta carbone realizzava un giornaletto scritto a mano. A 14 anni ha avuto la sua prima grande occasione: scrivere per Topolino (fonte Wikipedia). La sua carriera è stata un crescendo, culminata nel 2009 con la pubblicazione del best seller “Vaticano Spa”, tradotto in 14 lingue, seguito da un libro sulla 'ndrangheta e un altro ancora sul Vaticano, “Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI”. Dopo una felice esperienza a La7, tra conduzione e attività “autorale”, oggi è uno dei giornalisti di punta di Mediaset e conduce “Quarto Grado” su Rete 4. A giugno ha condotto per quattro puntate “Segreti e Delitti” su Canale 5. Lui è Gianluigi Nuzzi. Gianluigi, raccontaci innanzitutto la nascita della tua passione per il giornalismo e gli inizi in questo mondo. “Ho iniziato a scrivere quando andavo alle elementari. Erano gli anni del terrorismo, degli omicidi di mafia in Sicilia. Tornavo a casa da scuola e facevo con la copia carbone un giornaletto scritto a mano tutto mio. Riassumevo le notizie che prendevo dal Corriere della Sera. Ma all’epoca copiare era un insegnamento, oggi sarebbe un crimine… Poi ho scritto per anni un mensile, 'La vita nuova', che inviavo a mia zia Clorinda a Salerno e lei mi ricompensava con una mancia generosa. Gli anziani hanno un gran cuore”. Hai mai avuto degli idoli? Dei punti di riferimento? “Non ho mai sofferto di idolatria ma
ho sempre avuto una passione per le persone perbene: Enzo Tortora, Enzo Biagi, Indro Montanelli erano le persone di riferimento quando ero ragazzo nel mondo del giornalismo. Poi ho imparato molto e devo molto a Ferruccio De Bortoli e Maurizio Belpietro. Nella vita personale, di certo mio nonno è ed è stato un punto di riferimento assoluto, un uomo che alzava il cappello quando incontrava qualcuno per strada”. Qual è la cosa che più ti appaga nel tuo lavoro di giornalista? “Vedere qualcuno che legge uno dei miei libri e dedica del tempo a quello che ho scritto. Trovare delle notizie che possano accelerare i processi di cambiamento. Emozionarmi per un fatto, un’emozione di altri. Riconoscermi piccolo di fronte a fatti tanto grandi come quelli che ho svelato sul Vaticano”. Ti sei occupato di molte inchieste, una di queste era sulla ‘ndrangheta. Hai temuto qualche ritorsione da parte dei malavitosi? “No perché ho raccontato metodi e mentalità, non i loro affari. Se li tocchi sugli affari rischi davvero. Ma in Italia non lo fa quasi nessuno”. Il tuo nome è balzato alle cronache con la pubblicazione del tuo libro sui documenti segreti di Benedetto XVI. Secondo me trattare un argomento così è stato coraggioso. Che ricordi hai di quei mesi? “Adrenalina, silenzio, pazienza, orgoglio, onore, gioia, sangue freddo, paura, inconsapevolezza… tante, tantissime emozioni”. Benedetto ha lasciato perché sottomesso dalla Curia o è stata una li-
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berissima scelta? “Ha lasciato quando ha capito che la Chiesa di oggi ha bisogno di un papa che solo lui può al meglio consigliare”. Da diversi mesi sei passato da La7 a Mediaset, dove conduci ogni venerdì “Quarto Grado”. Come ti trovi in questa nuova veste di conduttore in un programma che si occupa di cronaca nera? “Sto imparando con umiltà e sto allargando le mie competenze”. L’eredità era pesante, quella di Salvo Sottile, ma tu hai riscosso parecchi elogi e un ritorno audience buono. Sei soddisfatto oppure vuoi ancora di più? “Siamo solo all’inizio, chi si dice soddisfatto è destinato a finire la sua corsa”. Tante le storie trattate ogni settimana. Quali sono quelle che ti hanno colpito di più? “Mi colpiscono i parenti delle vittime che finiscono da innocenti ed ergastolani in dolori infiniti”. Puoi dare ad un giovane che si avvicina al giornalismo qualche tuo consiglio su come iniziare e che cosa bisogna avere per intraprendere questa professione? “Determinazione, coraggio, umiltà e abnegazione. Infine, bisogna aver la consapevolezza che il mondo dell’informazione sta cambiando tanto rapidamente che entri già 'vecchio'. Oggi devi essere multimediale, conoscere tanti linguaggi, tanti strumenti tecnici. Il 'posto fisso' è un retaggio del secolo scorso, dei tuoi genitori e non deve essere il tuo obiettivo. Usa telecamera e macchina fotografica, computer… e in bocca al lupo!”.
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DI
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pablo neruDa:
un poeta più viCino al sangue Che all'inChiostro In occasione della prima ediz ione del Festi val della Par ola di Chiavari, il Circolo del Cinema Lamaca Gioconda ha or ganizzato l’evento "Le giuste parole del cinema. I silenz i, le par ole, i suoni: Pablo Ner uda", con ospiti d’eccellenza tra cui Rodrigo Diaz, dir ettor e del Festi val del Cinema Latino americano di Trieste, Marco Cipolloni, docente di ispanistica ed esperto di cinematografialatino americana e M anuel Basoalto Miller, nipote del poeta cileno e r egista del film “Neruda” uscito ad aprile nelle sale cinematografiche in Cile DI
DoNATELLA LAVIzzARI
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41 anni dalla morte, avvenuta il 23 settembre 1973, è uscito in Cile il film “Neruda” che speriamo possa essere presto anche nelle sale italiane.
Regista di quest’opera magna é Manuel Basoalto Miller, nipote del poeta cileno, che con l’aiuto dello scrittore José Miguel Varas, ha eseguito un accurato lavoro di ricerca sugli anni trascorsi da Neruda nella clandestinità. Le riprese sono ambientate a Santiago, a Valparaíso, nella regione de los Ríos e nel maestoso deserto di Atacama, terra dalla fisionomia lunare: una natura che Neruda conosceva come se stesso. Egli conosceva la forza delle immagini, il peso delle parole e ricreava situazioni altamente evocative così come Basoalto è riuscito a fare in questo film, impreziosendolo con una profonda ricerca emotiva. Tutto inizia nel 1971 a Stoccolma, dove il poeta cileno, interpretato da un bravissimo José Secall, pronuncia un acceso discorso davanti ai giurati dell’Accademia svedese che lo hanno appena insignito del Premio Nobel per la Letteratura: in un
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gPcinema impeccabile abito da cerimonia, il poeta inizia a raccontare i giorni dell’esilio, iniziato nel 1948, dopo il suo “Yo acuso” nei confronti dell’operato dell’allora Presidente del Cile, Gabriel González Videla. “Yo acuso”: con queste due parole Pablo Neruda segna il suo destino, viene espulso dal Senato ed inizia un periodo di vita molto difficile, durato 13 mesi. Dall’attraversamento a cavallo della Cordigliera delle Ande, il racconto della fuga si snoda tra un susseguirsi di vicende drammatiche e lotte sociali che fanno da sfondo. Tutta l’opera di Neruda è caratterizzata
dall’amore per il suo paese e per il suo popolo, la speranza di una liberazione e la prospettiva di un futuro migliore. Come ha scritto Francesca Garofoli: “Quando arrivò la dittatura, in Cile, la gente non usciva più dalle case. Aveva paura persino dei propri pensieri… Ma quando morì Neruda, si sentirono chiamare da una voce contro la quale nemmeno la paura avrebbe potuto far nulla. Una moltitudine silente sfilò nel corteo funebre, sotto lo sguardo attonito e sgomento dei militari. Era avvenuto il miracolo: la poesia, e il suo profeta, avevano battuto la dittatura”. Così come Raphael Alberti ha illuminato il cammino di coloro che in Spa-
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gna hanno voluto affrontare la dittatura fascista, Neruda ha insegnato l’utilità pubblica della poesia. L’arte è ancora in grado di cambiare il mondo, anche in modo indiretto. Come afferma Gian Paolo Serino, le bombe della carta e le molotov d’inchiostro sono le armi migliori per tentare di sconfiggere una dittatura o un regime dove l’informazione e la comunicazione sono ridotte a “fiabe”. Il vero senso di una fiaba non è quello di creare lettori volta pagina ma lettori consapevoli. Perché il vero senso di una fiaba non è farci vedere che esistono i draghi ma farci comprendere che i draghi si possono combattere.
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chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM
cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 01 “Stay with me” – Sam Smith 02 “Extraordinary” – Clean Bandit ft. Sharna Bass 03 “Dangerous Love” – Fuse ODG ft. Sean Paul 04 “A sky full of stars” – Coldplay 05 “Waves” – Mr. Probz 06 “I will never let you down” – Rita Ora 07 “All of me” – John Legend 08 “Only love can hurt like this” – Paloma Faith 09 “Wiggle” – Jason Derulo ft. Snoop Dogg 10 “Hideway” – Kiesza
TOP 10 USA 01 “Fancy” – Iggy Azalea ft. Charli XCX 02 “Problem” – Ariana Grande ft. Iggy Azalea 03 “2 On” – Tinashe ft. Schoolboy Q 04 “Cut her off” – K Camp ft. 2 Chainz 05 “Ain’t it fun” – Paramore 06 “Wiggle” – Jason Derulo ft. Snoop Dogg 07 “All of me” – John Legend 08 “Rude” – Magic! 09 “Come with me now” – Kongos 10 “Turn down for what” – Dj Snake & Lil Jon
TOP 10 ITALIA 1 “Logico #1” – Cesare Cremonini 2 “Il muro del suono” – Ligabue 3 “Niente al mondo” – Dolcenera” 4 “Un amore così grande 2014” – Negramaro 5 “Dove è sempre sole” – Modà ft. Jarabe De Palo 6 “Pagina bianca” – Elisa 7 “Dannate nuvole” – Vasco Rossi 8 “Non mi ami” – Giorgia 9 “Ci vuole un fisico bestiale”– Luca Carboni ft. Jovanotti 10 “Il giorno più bello del mondo” – Francesco Renga
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CLEAN BANDIT Reduci dal grande successo di “Rather Be”, adesso ci riprovano con questa nuova canzone, contenuta sempre nel loro album di debutto intitolato “New Eyes”. Il video è stato girato a Cuba e la loro caratteristica è non avere una voce ufficiale solista. PALOMA FAITH Arriva dall’Inghilterra, è del 1981 ed è anche una buona attrice. Proviene da padre spagnolo e madre inglese ed è salita alla ribalta nel 2009 grazie al singolo “Stone Cold Sober”. Tra le collaborazioni spicca quella con il produttore Nellee Hooper.
TINASHE E’ una ventenne rivelazione, il cui esordio è avvenuto proprio in questi ultimi anni. E’ anche attrice e modella e per la sua attività di cantante, si è ispirata a Janet e Michael Jackson, a Sade e a Christina Aguilera. MAGIC! Si tratta di un gruppo di origini canadesi che ha debuttato proprio con questo singolo dal sapore reggae, destinato a divenire uno dei pezzi dell’estate anche dalle nostre parti. Sono già in top 10 di Paesi come l’Australia, la Nuova Zelanda e il Canada.
MODA’ Dopo il grande successo ottenuto all’estero con il loro “Gioia Tour”, il gruppo del celebre Kekko è tornato a farsi sentire con un nuovo singolo. In questo mese hanno in calendario due importanti date italiane, l’11 a Roma e il 19 a Milano. LUCA CARBONI Rieccolo nuovamente in pista con uno dei suoi cavalli di battaglia, che ha subìto dopo più di venti anni un restyling con la partecipazione dell’amico Jovanotti. Il brano è il quarto estratto da “Fisico&Politico” che contiene rivisitazioni dei suoi successi e varie collaborazioni.
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SPecIAL GUeST Tutto tatuaggi e rap Emiliano Rudolf Giambelli è nato a Vimercate (Monza) il 14 novembre del 1989 ed è un rapper all’italiana. Proviene da una famiglia non agiata e tra i suoi studi c’è una scuola alberghiera. Ha svolto diversi lavori tra cui quello di muratore e alla fine ha deciso di dedicarsi completamente alla musica, essendo molto attratto in quel periodo dal freestyle. Il suo nome d’arte deriva dal soprannome di Emis, mentre Killa da killer perché aveva vinto tutti i concorsi di freestyle. Le sue prime pubblicazioni risalgono al 2007, fino ad arrivare al 2011 momento in cui ha firmato un contratto con la Carosello, ha pubblicato in download digitale l’album “Il peggiore” e nello stesso periodo ha curato anche il remix ufficiale di “I need a dollar” di Aloe Blacc. Nel 2012 è uscito “L’erba cattiva”, a cui hanno collaborato diversi nomi della scena hip hop italiana e che ha avuto un buon riscontro in classifica. Lo scorso anno è stata la volta del secondo album intitolato “Mercurio”, dal quale sono stati estratti i singoli “Scordarmi chi ero”, “A cena dai tuoi”, con la partecipazione di J-Ax e “Essere umano” con la collaborazione di Skin. In ultimo, la sua attuale hit “Maracanà”, che ci ha accompagnato durante i Mondiali.
eMIS KILLA
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Eminem e Sia hanno inciso insieme un pezzo che farà parte della colonna sonora di “The Equalizer”, un film che uscirà nelle sale dopo l‘estate e che ha come protagonisti Denzel Washington e Chloe Grace Moretz. Demi Lovato ha annunciato che inizierà una nuova collaborazione con Ed Sheeran, di cui ha una grande stima professionale. Il tutto è stato dichiarato ai microfoni dell’emittente radiofonica britan-
nica Capital FM. Mario Biondi trascorrerà il mese di ottobre all’estero, portando in tour il suo ultimo lavoro “Sun”. Calcherà i palchi di alcune importanti città europee e un assaggio ci è dato in questo periodo con alcune date anche italiane. I Foo Fighters pubblicheranno a novembre il loro nuovo disco di cui negli ultimi tempi se n’è parlato molto. Il gruppo è stato in ben otto studi di registrazione sparsi per gli
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Usa e da questa sorta di viaggio musicale, verrà tratta una serie di documentari dal titolo “Foo Fighters: Sonic Highways”. Michael Stipe, dopo il noto scioglimento dei REM, è tornato alla musica incidendo del materiale per il film “The Cold Lands”. Non lo si sente cantare, in quanto le tracce sono strumentali. Un po’ nostalgico della musica, è voluto tornare con un’esperienza significativa.
gPeventi an dr ea Lucc hetta e Federico Costantini
Filippo Dall'aglio, andr ea Lu cchetta, Feder ico Costantini, Paolo Simon celli, Cr istiano De Masi, Leonardo Moca vin i alessio Boni
DIOBò
che BeLLO!
Emoz ioni a non finir e durante la serata Charity pr esso il Dainese D-stor e Roma a favor e della fondaz ione Mar co Simoncelli
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rande successo per l’evento “Diobò che bello”, ideato dalla www.C r eat iveIdeas.t v di Cristiano De Masi e Camilla Rubin per Dainese in collaborazione con la Fondazione Marco Simoncelli; giovedì 29 maggio presso il D-Store di Roma in via della Penna 13/21, dove è andata in scena una serata dedicata alla sicurezza e alla solidarietà. Ospite d’eccezione della serata, il babbo del Sic, come Paolo Simoncelli ama definirsi, che ha presentato il lavoro della Fondazione impegnata in numerosi progetti di solidarietà in tutto il mondo e la collaborazione con Dainese, che ha deciso di devolvere alla Fondazione parte del ricavato delle vendite non solo della serata, ma di tutta la settimana successiva. "Ai ragazzi che girano in strada con uno scooter o una moto vorrei dare un consiglio - ha detto il padre di Marco - usate sempre giacche e guanti con le protezioni, possibilmente anche il paraschiena e allacciate bene il casco. Agli incroci, poi, anche se avete la precedenza o il semaforo verde dalla vostra chiudete un secondo il gas e date
DI CAMILLA RUBIN
un'occhiata a cosa succede intorno a voi. Questi piccoli ma importanti accorgimenti possono salvarvi la vita…". Per non dimenticare l’importanza della sicurezza, nel corso dell’evento è stata presentata la tecnologia D-Air®: il sistema “intelligente” che rileva situazioni di pericolo e gonfia speciali air-bag attorno al corpo proteggendo schiena, clavicola e torace. Una piattaforma tecnologica già usata da piloti professionisti e arrivata nei vari D-Store per l’utilizzo quotidiano che protegge il 75% in più rispetto ai paraschiena dei piloti e il 90% in più di altre protezioni. Tantissimi gli ospiti della serata ma abbiamo visto su tutti un Andrea Lucchetta, ex campionissimo di pallavolo molto emozionato e orgoglioso di essere stato coinvolto per questa raccolta charity e approfittando dell’occasione ha presentato anche il cartone dal titolo 'il Sogno di Brent' prodotto dai RaiFiction e Lucky Dreams e ideato dallo stesso campione del mondo di pallavolo: la storia di un ragazzo prodigio delle moto che dopo un incidente provocato da quattro ragazzi ubriachi si reinventa come corridore di handbike.
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"Per me è una grande emozione essere qui e collaborare in qualche modo con Dainese e la Fondazione Marco Simoncelli - ha detto Lucchetta - l'obiettivo del cartone è un po' lo stesso che insegue Paolo… sensibilizzare il più possibile le persone sul tema della sicurezza". Tra gli altri ospiti intervenuti durante la serata: Federico Costantini attore e conduttore del programma di Italia Uno “Urban wilde” che si è prestato a testare il nuovo Airbag essendo anche un abile motociclist; l'attore Alessio Boni molto coinvolto durante la conferenza di Paolo Simoncelli al termine della quale si è lasciato andare ad un abbraccio con Simoncelli molto emozionante; la bellissima attrice Roberta Giarrusso, l’attrice Camilla Ferranti, Roberto Ciufoli, Alessio Chiodini, Janet De Nardis, lo stilista della maison Gattinoni Guillermo Mariotto, Beppe Convertini, Emanuele Propizio e il regista del prossimo film di Natale Volfango De Biasi. La Serata inoltre è stata supportata da partners www.creativeideas.tv Go&Fun bibita energetica, Il nostro mensile Edonna, GoPro, Oakley, Aci valle lunga, Gsss e Agos Ducato.
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Rock per un bambino, un'edizione da record Sesta ediz ione dell'evento or ganizzato per destinar e fondi alla ricer ca per la cura di malattie pediatriche gravi
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(Genzano di Roma) entimila euro raccolti, trem i l a spettatori in sala e una standing ovation durata oltre cinque minuti per Luca Guadagnini e la sua band al termine del singolo “Tornerà l’Aurora”. Questi in sintesi i numeri di “Rock per un bambino 6”, la manifestazione benefica ideata dal cantante di Genzano e sua moglie Genni in memoria della figlia Aurora che si è svolta al Pala Cesaroni sabato 24 maggio grazie al sostegno dell’Aurora Music Rock e PrimamanoEventi. L’incasso, su specifica richiesta del Bambino Gesù di Roma, servirà per finanziare il primo anno di ricerca di una tra le patologie pediatriche ancora non adeguatamente trattabili, la sindrome da intestino corto. Una parte, inoltre, andrà alla scuola materna Gianni Rodari di Genzano di Roma per un progetto sulla disabilità. La serata, condotta magistralmente da Tiziana Mammucari e Roberto Ranelli, ha visto avvicendarsi sul palco per oltre quattro ore grandi artisti nazionali che hanno regalato ai presenti uno spettacolo senza precedenti. Da Anna Tatangelo, visibilmente emozionata (“Anch’io ho un bambino piccolo e sono da sempre vicina a Luca Guadagnini e sua moglie Genni per quello che riescono a fare”), ai Cugini di
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Campagna, capaci di far ballare bambini e nonni per oltre venti minuti. Ha sorpreso con la sua grinta e freschezza il giovane rapper Evol, il cui nome d’arte, come hanno scherzato i Cugini di Campagna dietro le quinte in un buffo video caricato già su you tube, è Love (amore) al contrario. Ed è proprio l’amore per la musica che gli ha fatto prendere il primo aereo da Milano per esibirsi di fronte ai 3 mila del Pala Cesaroni cantando “Brucerà”, un pezzo che fa parte del suo primo album in uscita dopo l’estate. E poi ancora Antonio Maggio, Mariella Nava, Manuela Villa, Martufello, Adriano Pennino, Andrea Perroni, Monsieur David, Giacomo Castellana, Alessandro Serra, Massimiliano Rodi, Alessandro Mancuso, Alessandro La Cava, Emanuele Trimarchi, Nicola Paparusso e Anthony Peth. Madrina di Rock per un bambino 6, direttamente dal set dei Cesaroni, l’attrice Micol Olivieri, fasciata in un mini abito di pizzo bianco che metteva in mostra le sue rotondità di futura mamma. A chiudere lo show, dando appuntamento all’anno prossimo, Luca Guadagnini e la sua band con il brano “Tornerà l’Aurora”, ispirato alla figlia morta nel 2009 per un tumore infantile. Pubblico del Pala Cesaroni in piedi ad applaudire tra le lacrime la grinta e l’entusiasmo di questo papà così speciale.
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Il teatro scolastico “Kinaiyhan” e “Scugnizzi” vincitori della 25esima edizione della rassegna “Speranze Giovani - Maria Belardi”
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i è svolta lo scorso maggio a Castellana Grotte la XXV Edizione della Rassegna Internazionale di Teatro Scolastico “Speranze Giovani - Maria Belardi” cui hanno preso parte gli alunni di scuole medie inferiori e superiori provenienti da diverse regioni italiane. “In realtà molte scuole preselezionate ed intenzionate a partecipare si son dovute scontrare con gli effetti della crisi “dice la Professoressa Teresa Taccone Presidente della Filodrammatica Ciccio Clori promotrice della rassegna ”e nonostante il nostro concreto sostegno organizzativo, non hanno potuto proseguire nelle selezioni finali.” Una maratona di tre pomeriggi a ritmi serrati che prevedevano ciascuna la rappresentazione di ben 4 spettacoli : da un fantasioso “Peter Pan” al coinvolgente “Scugnizzi” passando liberamente tra “ ‘Sto matrimonio non s’adda ‘fa!” e “Pluto”. “Castellana sente fortemente la sua tradizione teatrale”dice l’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Maurizio T. Pace “ che è entrata a far parte delle nostre abitudini proprio grazie a persone come la maestra Belardi che 25 anni fa avviò questo grande progetto di sensibilizzazione.” “Recitare in gruppo, condividere le prove e infine l’emozione di salire su un palco” sottolinea il Sindaco Francesco Tricase “sono tutte esperienze di crescita umana. Il teatro è un’attività pedagogica, didattica che prepara i giovani alla socialità alla fantasia e alla creatività.” Presidente della giuria l’attrice Paola Tiziana Cruciani che all’unanimità con la commissione ha eletto vincitore lo spettacolo “Kinaiyhan” scritto ed interpretato dagli alunni del Liceo Scientifico e Linguistico Tedone di Ruvo di Puglia riservando al giovanissimo Umberto Caruso dell’Istituto Comprensivo Pasquale Mattej di Formia, il premio quale Miglior Interprete per “ Scugnizzi”.
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e t a t s e o i z i n i ' n u i d e h c i a a n m o n cr o n me o c Più che un iniz io di estate gPvitadinotte
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è sembrato un classico fine autunno. Con questo clima il nostr o viag giator e nottur no non si è rispar miato e ci ha condotto per mano all'inter no del Complesso del Vittoriano per la mostra di Paola Romano e tra le splendide Fer rari all'os Club
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Gabriel la C hiarappa, Paola R omano ed Elis a S ciuto
Is abel R uss ino va, Rodolfo Mari nelli e adriana Ru sso
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ccantonati giubbotti e pastrani, svuotati gli armadi dai pesanti maglioni girocollo (visto che in qualche giornata di giugno ci sono serviti), per fare spazio ai microvestiti d’immagine, ci apprestiamo a vivere la belle giornate da parco infiorato. Proprio mentre alle calare del tramonto le strade periferiche si arricchiscono di “piacioni” e “piacionesse” sudati alla rincorsa della forma, noi ci proiettiamo nelle luce rossastra che le prime immagini della sera offrono agli sguardi più romantici. Chi vuol mostrar “La luna nel pozzo” illudendoci con false promesse, è stato smentito dalla forza della suggestione delle opere dell’artista Paola Romano, inaugurata presso la Sala Giubileo del Complesso del Vittoriano a Piazza Venezia. Nota per le sue opere-luna, l'artista ha chiamato a raccolta, insieme a Emilio Sturla Furnò, tanti amici tra i quali: Isabel Russinova con il marito Rodolfo Martinelli, Adriana Russo, Saverio Vallone, Luigi Tabita, Massimo Bomba, i blasonati Elena Aceto di Capriglia, Luigi Catemario di Quadri, Cetti Lombardi Satriani, Alessio Ferrari Angelo-Comneno, Elisa Sciuto.
Gisella Peana, Raffaele Squillace, Giada Di Miceli, Erika Gottardi, Elisabetta Pellino, Beppe Convertini, Marina Pennafina
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meravigliosi Erika Gottardi e Massimiliano Piccinno hanno regalato ai loro amici una serata da trascorrere insieme per ritemprarsi dalle fatiche di una giornata di casting e per celebrare la partnership con il Ferrari Club Colosseo. Accolti da Maurizio Maradona, nella rilassante atmosfera dell’Os Club, gli sguardi degli ospiti si soffermavano sulle livree delle splendide berlinette di Maranello, una 348 TS gialla e la rossa 355 TB, che Roberto Luongo, Presidente del Club, ha voluto esporre per dare il benvenuto ai numerosi ospiti che hanno risposto all’invito tra i quali: Elisabetta Pellini, la Marchesa Daniela del Secco d’Aragona, Beppe Convertini, Jacopo Sipari di Pescasseroli, Marina Pennafina, Giada Di Miceli. 76 GP MAGAZINE
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CROSS MIND MANZONI, IL 5 MAGGIO E NATURALMENTE NAPOLEONE Non so se vi è capitato di leggere o rileggere la poesia di Alessandro Manzoni, il “5 Maggio” appunto, scritta subito dopo la morte di Napoleone a Sant’Elena. A prescindere dalle proprie opinioni verso l' Imperatore, il tratto di una poesia umanamente riconoscibile è sorprendente. La lettura psicologica dell’uomo, prendendone le distanze (vergin di servo encomio) è semplice e proprio per questo chiarissima e universale perché riscontrabile in tutti gli uomini, anche se qui si tratta di Napoleone. E questa bellissima lettura, della leggerezza della vita, anche quando appartiene ad un potente, è la grande umiltà della sua conversione a qualcosa di Supremo che comunque arriva in tutti come il i bellissimi versi in cui il furore cede o sta per farlo: “E disperò: ma valida/Venne una man dal cielo. E in più spirabil aere / Pietosa il trasportò...". Certo il riconoscimento di una entità Superiore semplifica molto per in convertito Manzoni ma quello che volevamo sottolineare, è come quello che chiamiamo poesia, oppure amore, oppure vita va meditata, rivista, ascoltata. E quindi : "Fu vera gloria? Ai posteri/ L’ardua sentenza: nui/Chiniam la fronte al Massimo/Fattor, che volle in lui/Del creator suo spirito/ /Più vasta orma stampar". La constatazione netta di una persona con una più vasta orma dello spirito divino, che dovrà comunque aspettare i posteri, per certificarne la gloria. Il nostro 5 maggio quotidiano, in cui non siamo certamente morti, ma che abbiamo combattuto ogni giorno, senza spargimento di sangue, ma con ferite e sopportazioni esiste davvero... "Oh quante volte, al tacito/Morir d’un giorno inerte,/Chinati i rai fulminei, 75/Le braccia al sen conserte,/Stette, e dei dì che furono/ L’assalse il sovvenir!". Allora è tutta la nostra interezza, è questo il messaggio che cogliamo in questa poesia, che deve essere cresciuta dentro di noi per renderci capaci di relazionare in modo attivo e positivo verso gli altri. Per chiudere con "Tu dalle stanche ceneri/Sperdi ogni ria parola:/Il Dio che atterra e suscita,/Che affanna e che consola,/Sulla deserta coltrice/Accanto a lui posò". Provate una rilettura di questa poesia e troverete una maturata consapevolezza di quello che ci accade intorno e forse finalmente, la decisione di porre domande semplici e dirette: i "must" del futuro sono innovazione e trasparenza verso tutti. “C’è vero progresso solo quando una nuova tecnologia diventa per tutti”, il progetto di Henry Ford, che forse oggi si è quasi avverato, ci conferma che esiste un solo un valore: la crescita umana interiore dell’uomo.
LA MODERNITA’ Qual è la modernità dentro un traffico da giungla dove regna solo il più prepotente Qual è la modernità nell'indifferenza sociale, qual è la modernità nel "mors tua vita mea" in autobus o nella vita quotidiana per un parcheggio o per una fila in banca... Non siamo cresciuti, ci siamo sgomitati addosso a ideali idioti, che hanno spinto sui nostri "difetti" e non sulle nostre
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qualità. Riproviamoci. Scoprire che è saggio primo non produrre rifiuti piuttosto che smaltirli, che è meglio spendere soldi vs la pace che nel fomentare le guerre... Un'altra parte di noi che non cambierà mai, se non crescerà, risponderà sempre in un modo primitivo e violento. Possiamo cambiare se vogliamo crescere insieme. (p.p.)
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iovanni Turazza, un artista geometrico e profondo, che riesce a catturare spazi e dimensioni personali ed emotive particolari. L’ultima creatura nata è un coccodrillo, che invece di essere cattivo mette di buonumore a vederlo con quelle fauci come se fossero forbici.
Da dove è partita la sua arte? “I miei disegni andavano a ruba tra i miei compagni di scuola. La mia pittura è divenuta ricerca assidua, direi quasi ossessiva, quando nel novembre del 1980, lavorando sulla serie ‘le bandiere’, ho individuato ‘due segni che uniti nella posizione di massimo contatto perimetrale, formano tre quadrati’. Poi è venuto tutto il resto. Questi due segni sono rimasti ricorrenti”.
Caro Turazza, si presenti. “Turazza è un agnostico, un umano che non sa chi è, dove è, perché è venuto al mondo, quando c'erano miliardi di probabilità che nascesse un altro al suo posto, che si chiede che
Dove è approdata la sua ricerca pittorica? “Non lo so. Faccio cose strane, quelle che mi arrivano, anche molto diverse tra loro. Cerco la di-
Giovanni Turazza
versità, soggetti e situazioni vari. Considero la diversità una ricchezza, la varietà un traguardo”.
senso ha la vita. Come tutti gli umani è un ‘unicum’, con un tempo determinato. Pittore eclettico, autodidatta. Sono nato a Roma nel 1939 e sono laureato in Scienze Agrarie”. Chi è stata la sua guida? “Artistica? Una guida artistica vera e propria, nessuno. Da chi ho preso di più? Renato Cardazzo della Galleria del Naviglio di Milano, il quale aveva per me una particolare predilezione. Forse per il fatto che amavo Giuseppe Capogrossi, del quale ho raccolto parecchi fogli per la mia collezione di grafica d'autore e ho allestito a Malcesine una mostra nel 1976, con la sua collaborazione”.
Cosa pensa in generale dell'arte? “Tanti ne parlano, nessuno sa cos'è. Si dice: tutto è arte, niente è arte. E' un mistero. Attiene alla specie umana, è soggettiva, si presenta in tante forme. Non c'è 78
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CROSS MIND un metro di misura per l'arte. Nel XX secolo si è compiuta la rivoluzione dell'arte. Sono uscite vincenti LA LIBERTA' e LA FANTASIA. BASTA CANONI, REGOLE. L'arte ti aiuta a scoprire te stesso, a relazionarti con gli altri e l'ambiente. Nel contempo è anche uno dei più importanti FATTORI DI DISTRAZIONE che ti distolgono dal meditare e ti permettono di vivere”. E della pittura in particolare? “E' uno dei tanti modi di esprimersi, come la musica, la poesia, la danza, ecc.”.
Cosa possono fare l'arte e la pittura in particolare per il mondo e i suoi abitanti? “Fanno sempre. Migliorano l'uomo, la società, l'ambiente, il mondo”. Lei vive a Malcesine, sul lago di Garda, un posto bellissimo. Quanto conta questo e
quanto può averla influenzata? “Non penso c'entri molto”. Perché i due segni dell'amore? Cosa rappresentano per lei? “Maschile/femminile, i simboli della fecondità, il meccanismo della riproduzione. Gli antichi greci celebravano ‘le falloforie’. Erano riti propiziatori. Portavano in processione il ‘fallo’, simbolo della fertilità”. L'arte e l'inevitabile parte commerciale della vendita, come si relazionano, se-
condo lei? “La necessità di vendere è veleno per l'arte. Nuoce alla ricerca. Comprime la libertà. Le esigenze del mercato, i giochi commerciali non dovrebbero prevalere”. Progetti per il futuro? “A breve, una edizione di ‘Orecchini dell’amore d’argento’, con i miei due segni, firmati a mano”. La prego di chiudere con un'espressione che la rappresenta. “Due. La coerenza è un limite. La normalità è la forma più diffusa di pazzia”. www.giovanniturazza.it
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lessandro Quasimodo, attore e regista, è stata la voce recintante della beatificazione di Giovanni XXIII . In questa intervista s’incammina in una profonda ricerca interiore umana e religiosa, con la naturale intensità che gli compete per la bravura artistica. Ci risulta che a maggio eri a Roma non propriamente come turista... “Sono stato scelto in qualità di attore e voce recitante in un oratorio sacro dedicato alla celebrazione del ricordo di un grande uomo, a chiusura della manifestazione dedicata alla santificazione di Papa Giovanni XXIII”. In quanto tempo hai dovuto preparare la "lettura"? “Ho saputo di dovermi cimentare in questa impresa a gennaio. Da subito mi sono dedicato alla preparazione della lettura perché l’idea di dare voce ad una personalità così straordinaria mi sembrava richiedesse una lunga preparazione e un avvicinamento al mondo del Papa particolarmente intenso: non volevo che tutto si riducesse ad una mera imitazione”. Di cosa esattamente si è trattato, un testo del Pontefice o qualcosa su Giovanni XXIII? “Si trattava di un oratorio sacro, un genere di lunghissima tradizione che vanta numerosi cultori nel passato lontano e recente (vedi Lorenzo Perosi): il testo è stato composto da don Ezio Bolis a partire da testi biblici e integrato con brani tratti dai discorsi e dalle encicliche del Papa; le musiche sono state composte da monsignor Marco Frisina. E’ un’opera di vasto respiro: coro, orchestra, due solisti e voce recitante”. Che effetto ti ha fatto e che cosa ti ha lasciato? “Certamente rileggere quei testi che già anni fa mi avevano profondamente colpito ha determinato in me una grande emozione, perché io ero in piazza S. Pietro quando fu annunciata la morte del Papa…ero un ragazzino e ho vissuto con intenso dolore l’evento. Se ripenso alle letture e alla musica provo un senso di commozione e di pace interiore…soprattutto perché sento di condividere molto dello spirito
evangelico del Papa Giovanni XXIII”. Che idea ti sei fatto del Santo e cosa ti ha più colpito? “Penso in sostanza che abbiamo lasciato passare fin troppi anni dalla sua morte alla elevazione sugli altari, considerata la persona e l’enorme rivoluzione che è stata da lui introdotta nel mondo della Chiesa e nelle nostre vite. L’aggettivo ‘buono’ che tutti amano attribuirgli mi sembra francamente riduttivo per ciò che egli fu: un uomo di carattere e di grandissima forza, che è riuscito a realizzare un progetto davvero ‘rivoluzionario’”. Quanto di te stesso sei riuscito ad esprimere finora e quanto nella "lettura" di fronte ad un pubblico così vasto? “Di fronte al pubblico romano, che nessuno di noi si aspettava così numeroso, in uno spazio così vasto come la basilica di S. Giovanni in Laterano, mi sono sentito molto ispirato: la memoria ancora viva del Papa e l’emozione nel pronunciare le sue parole hanno determinato in me una forte carica. Non ho voluto imitarlo, come già detto, ma solo riprendere la sua cadenza tipica in levare e il suo modo sempre ‘aperto’ di disporre le frasi così da far riemergere nel suono delle mie parole la memoria della sua voce”. Abbiamo un futuro, quale? “Il futuro? Se continuiamo a vivere e ad operare arriverà da sé... si creerà di giorno in giorno. Basta credere e affrontare con umiltà e professionalità le sfide che ci vengono proposte”. A quali altri progetti ti stai dedicando? “Dopo aver concluso questo lavoro così gratificante, per cui ringrazio la mia amicizia con il neocardinale Loris Capovilla a cui devo moltissimo, adesso mi sto dedicando alla lettura di una montagna di libri editi e non per il Premio San Domenichino – Città di Massa di cui sono oramai da molti anni Presidente”. La tua idea di libertà? “Conosci te stesso… e opera di conseguenza. Ovviamente senza mai ledere la libertà altrui”.
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