GP magazine marzo 2014

Page 1






10

Silvia Salemi Si preannuncia per lei un 2014 ricco di live. Di recente ha preso parte al programma televisivo “Tale e Quale�

22

Sabina Prestigiacomo

16

Morgan Freeman Fece il debutto teatrale all'etĂ di otto anni, interpretando il protagonista in uno spettacolo scolastico

28

Dark Knight


57 70

Arriva MiaGola Caffè

69

Blas Roca Rey E' un attore di cui si parla poco ma che è dotato di una bravura straordinaria a teatro, al cinema e in televisione

Ustica, ci sono dei lumini in cielo stasera Verità nascoste, depistaggi. Una tragedia che per anni la giustizia ha voluto bollare come “cedimento strutturale” dando la colpa all'Itavia e decretando la fine imprenditoriale del suo proprietario

72

Ezio Luzzi E' una delle storiche voci di “Tutto il calcio minuto per minuto”. E' un grande professionista del giornalismo sportivo radiofonico

74

Roberta Ferrari

E' in onda su Rai Uno con la trasmissione sportiva “Campioni di cuore”, dove intervista i grandi personaggi facendo emergere molto bene il loro aspetto umano


di Alessandro Cerreoni

Lotito, perseverare autem diabolicum In tanti anni di GP Magazine non abbiamo mai dedicato un editoriale interamente al calcio. Siamo stati sempre “neutri” e non abbiamo mai voluto prendere le difese di una squadra in particolare, anche in virtù del fatto che la nostra rivista si occupa di altro e il mondo del pallone ci interessa marginalmente. Per una volta tradiamo la nostra linea e non ce ne vogliano i tifosi delle altre squadre. Domenica 23 febbraio è successo qualcosa di straordinario. Se ne sono accorti anche all'estero, tant'è che il quotidiano britannico “The Guardian” ha pubblicato una foto significativa accompagnata da un articolo. Parliamo dell'iniziativa dei tifosi biancocelesti, “Libera la Lazio”, che hanno voluto contestare civilmente, ma in maniera forte e chiara, la gestione del presidente Claudio Lotito, un personaggio mai amato dai sostenitori per i suoi modi di fare e il suo operato che di fatto impedisce l'atteso salto di qualità. L'iniziativa è stata significativa. Circa 45 mila tifosi hanno “invaso” curve e tribune dello stadio Olimpico di Roma per gridare il proprio dissenso. Un afflusso importante per una partita, LazioSassuolo, che in tempi normali non avrebbe fatto registrare più di 23 mila spettatori. 45 mila persone hanno alzato ognuno un cartello bianco con su scritto “Libera la Lazio”, creando una coreografia spettacolare ripresa da tv e giornali italiani ed internazionali. Mai, fino ad ora, una tifoseria intera si era schierata apertamente contro il proprio presidente, segno che i laziali hanno perso la pazienza, sportivamente parlando. E le dichiarazioni tutt'altro che distensive e prive autocritica di Lotito, nel post-partita, hanno acuito ancora di più questa frattura. Il presidente aveva addirittura parlato di regia occulta di qualcuno che vorrebbe sfilargli la Lazio. In realtà l'unica regia è l'amore intenso dei tifosi, che sognano un futuro più radioso e sereno. Elencare i motivi di questi dissidi non è cosa semplice in poco spazio. Ci proviamo. La Lazio sono anni che non ha uno sponsor sulle maglie, perdendo così un'entrata che, seppur minima, sarebbe importante. I tifosi reclamano, giustamente, una maggiore lazialità all'interno della società ma negli anni hanno assistito all'allontanamento dall'ambiente di tanti personaggi che avevano fatto la storia di questa società nata nel 1900. L'atteso salto di qualità non c'è mai stato. La Lazio continua a perdere i suoi giocatori migliori e, invece, paga stipendi importanti a giocatori che non apportano un contributo tecnico decisivo. Una strada che non porta da nessuna parte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente cessione di Hernanes, che, non solo non è stata rimpiazzata adeguatamente (come farebbe qualsiasi società normale), ma è stata seguita da diversi rifiuti di altri giocatori a vestire la maglia della Lazio, cosa mai accaduta in oltre cento anni di storia. Evidentemente nel mondo del calcio iniziano a conoscere i metodi Lotito e tanti giocatori preferiscono starne alla larga. Senza poi dimenticare altri episodi che in dieci anni hanno portato il tifoso biancoceleste a disertare lo stadio. Basti pensare che nella stagione precedente all'avvento di Lotito, la Lazio aveva 42 mila abbonati e una media di 50/52 mila spettatori a partita. Oggi, la media si assesta sulle 23 mila presenze per le gare di media importanza e 35/36 mila per quelle di cartello. Numeri che inchiodano l'attuale gestione e mettono in risalto la sempre più crescente disaffezione dei tifosi. Una disaffezione figlia del tanto amore ma che in società non vogliono capire.

6

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000

DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1750177 e-mail: redazione@gpmagazine.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Luana Di Francesco REDAZIONE Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti HANNO COLLABORATO Claudia Crocchianti, Bibi Gismondi, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares © Foto di copertina di Giovanni Brucculeri EDITORE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 27/02/2014 Copie distribuite: 20.000

SEGUITECI ANCHE SU FACEBOOK GP Magazine Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di nostra proprietà ; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.



#curiosity di Camilla Rubin

Chiude il museo e le statue di cera in vendita

#Regno Unito

La “Louis Tussauds House of Wax”, un museo delle cere vicino a Norfolk nel Regno Unito, aveva chiuso qualche mese fa dopo avere raggiunto una indesiderata notorietà a livello nazionale e internazionale come “peggior museo delle cere del mondo”, tanto che pare essere diventato un gioco cercare di indovinare chi viene rappresentato nelle statue. A detta della proprietaria la chiusura “non è stata causa della reazione ai nostri modelli. Abbiamo pensato che siamo troppo vecchi per continuare a gestirlo”. La donna infatti ha 83 anni e il marito 86. Nonostante tutto, infatti, la cattiva pubblicità è sempre pubblicità ed infatti al museo ultimamente arrivavano molti curiosi per vedere le statue e farsi qualche risata. Ma i due anziani proprietari non hanno trovato nessuno interessato a prendere in mano la gestione del museo, e quindi hanno deciso di chiudere. Cosa fare delle statue però iniziava ad essere un problema, dato che sembrava che nessuno fosse interessato all’acquisto, ma contrariamente alle aspettative si è fatto avanti un acquirente della Repubblica Ceca che ha acquistato tutto il contenuto del museo in blocco, dalle statue agli arredi. Date un’occhiata a una delle statue selezionate… a voi il giudizio.

Niente dichiarazione dei redditi per colpa di...

#Inghilterra

Un imprenditore inglese ha giustificato il ritardo nella presentazione della dichiarazione dei redditi spiegando che era troppo depresso perché era da poco morto il suo pesce rosso. Si tratta di una delle giustificazioni più strane che l’ente inglese abbia ricevuto. Questa la top ten delle giustificazioni più strane: Il mio pesce rosso è morto (un imprenditore edile); Ho litigato con una mucca (un agricoltore); Dopo avere visto la notizia di un’eruzione vulcanica, non riuscivo a concentrarmi su nient’altro (una donna di Londra); Mia moglie non mi dà la mia posta (un imprenditore); Mio marito mi aveva detto che la scadenza era il 31 marzo, e io gli ho creduto (una parrucchiera — la scadenza vera è il 31 gennaio); Sono stato troppo impegnato con il tour del mio spettacolo (uno scrittore di Coventry); Il mio mal di schiena mi impedisce di andare al piano di sopra, e la mia dichiarazione dei redditi è lì (un tassista); Sono stato tutto il tempo in crociera in barca, e leggevo la posta solo quando ero a terra (un uomo del sud-est dell’Inghilterra); La nostra azienda non fa sostanzialmente niente (un’impresa di servizi finanziari del Kent); sono stato troppo impegnato ad inviare le dichiarazioni dei redditi dei miei clienti (un commercialista)

Troppe foto, ricordi addio

#Stati Uniti

“Faccio una foto per ricordo” si dice spesso: ma in realtà, secondo due studi che hanno esaminato l’impatto che fotografare un oggetto ha sul ricordo dell’oggetto stesso, scattare foto diminuisce il ricordo reale di quel che si guarda. Sembra dunque avere ragione chi sostiene che fotografare o filmare un evento non lo fa gustare appieno. Nell’esperimento i partecipanti sono stati guidati durante la visita al museo, chiedendo loro di osservare alcuni oggetti esposti, e ad un gruppo di loro è stato chiesto di fotografare gli oggetti stessi. E’ risultato che chi scattava le foto ricordava meno particolari dell’oggetto rispetto a chi lo aveva solo guardato. L’effetto di “riduzione della memoria” però si ha solamente se viene fotografato l’oggetto nel suo complesso: se invece si fa uno zoom su un particolare, il ricordo sembra essere ugualmente vivo che nel caso in cui non sia stata fatta la foto. Probabilmente, ipotizzano i ricercatori, questo maggiore ricordo è legata anche al processo cognitivo utilizzato per scegliere il particolare su cui zoomare.

8


#curiosity #Stati Uniti

Il ladro di cervelli

Il ventunenne David Charles è stato arrestato per un furto piuttosto insolito. Secondo quanto è stato ricostruito dalla polizia, il ragazzo aveva rubato il 16 dicembre scorso 60 vasi contenenti campioni di cervello umano dal Museo di Storia Medica dell’Indiana. Il museo era precedentemente una struttura psichiatrica, ed i cervelli erano stati estratti durante autopsie condotte su pazienti con malattie psichiche e mentali, tra il 1890 e il 1940. Charles ha poi messo in vendita la refurtiva in vendita su eBay, ed anche postato sulla sua pagina facebook l’offerta di “diversi cervelli umani in vaso”, suggerendo che qualcuno poteva essere interessato ad acquistarli in vista del prossimo Halloween. Un collezionista si è fatto avanti ed ha acquistato per 600 dollari alcuni cervelli da eBay, ma quando Charles li ha spediti non si è preoccupato di togliere l’etichetta del museo. Quando l’acquirente ha ricevuto i vasi, ha capito immediatamente che i cervelli erano stati rubati e ha chiamato la polizia, che ha arrestato Charles, che nel frattempo stava tentando altri furti al museo.

#Stati Uniti

Ragazzina arrestata per uno scarabocchio sul banco

Scarabocchiare sul banco? Una cosa da nulla che fanno tutti i ragazzini, penserete voi. Ma negli USA sembra che sia un qualcosa che viene preso molto sul serio, almeno alla Junior High School di Forest Hill, vicino a New York. Una dodicenne, Alexa Gonzales, è stata ammanettata in classe e prelevata da degli agenti per avere scarabocchiato il banco, usando un pennarello verde. La ragazzina ha scritto “Amo le mie amiche Abby e Faith” e “Lex è stata qui. :-)”. Non è chiaro chi abbia chiamato gli agenti, dato che successivamente sia le autorità scolastiche che la polizia ammettono che la situazione non è stata gestita nel migliore dei modi, la ragazzina (che ha sempre avuto un ottimo curriculum scolastico) è rimasta decisamente scioccata dal trattamento ricevuto, anche perché è stata trattenuta nella stazione di polizia per diverse ore.

#Inghilterra

Una medaglia allunga la vita

Allungare la vita di tre anni? Facile. Anzi, no: serve vincere una medaglia olimpica. Buone notizie dunque per gli atleti impegnati nelle olimpiadi invernali, anche se per le persone “normali” si tratta di una via impossibile. Un curioso studio pubblicato sul British Medical Journal ha analizzato i dati relativi a oltre 15.000 atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi dal 1896 ad oggi, e confrontato i dati dei vincitori di medaglie con quelli degli altri atleti e del resto della popolazione: ne è emerso che chi ha vinto una medaglia (indipendentemente se oro, argento o bronzo) vive in media 2,8 anni in più rispetto agli altri, non solo con riferimento alla popolazione in generale ma anche agli altri atleti. In generale, inoltre, gli atleti di discipline di resistenza vivono più a lungo di quelli impegnati in discipline basate sulla forza. Le spiegazioni ipotizzate sono varie: collegamento della performance sportiva con fattori genetici, il tipo particolare di attività fisica, lo stile di vita, ma anche con la maggiore ricchezza e status sociale spesso associati alla vittoria di una medaglia.

9


Una donna positiva Giornate piene e un sorriso da sfoderare sempre. Questa è Silvia Salemi che preannuncia un 2014 ricco di live. Di recente ha preso parte al programma televisivo “Tale e Quale”, considerato da lei come l’esperienza più completa della sua fortunata vita artistica di Silvia Giansanti

“L

a vita è la vita, ci sono giorni in cui piove e giorni in cui c’è il sole. Si deve andare avanti e anche il giorno in cui piove si deve uscire lo stesso”. Filosofia di una donna positiva, che non si è mai arresa di fronte alle prime difficoltà e che nell’arco di un decennio ha saputo, con energia ed entusiasmo, dare una svolta alla sua vita. L’importante è crederci sempre e, oggi, Silvia Salemi si ritrova una bella famigliola cresciuta con amore e un successo costante nel tempo, iniziato in quel lontano 1997 in una “famosa casa”. Quella di Luca... Silvia, dopo tutto questo tempo oggi, ricanteresti “A casa di Luca”, la canzone che ti ha consacrata al successo? “Come significato sociale nell’era in cui viviamo, forse la canterei con maggiore responsabilità. Un conto è quello che si canta a diciannove anni con più leggerezza, un conto quando sei più grande.

In questo momento si prende visione che bisognerebbe vivere con più aggregazione e con più semplicità”. Com’è iniziato lavorativamente parlando questo 2014? “E’ iniziato benissimo, brindando su Rai Uno con Carlo Conti insieme a tante persone gradevoli”. Cosa ti aspetti? “Mantenere quello che ho e cioè una bellissima famiglia e le giornate piene di musica. Il che non è poco. Credo che bisogna anche sapersi accontentare e apprezzare ciò che si ha al momento”. Hai progetti? “Sì, sto preparando uno spettacolo con una grande orchestra. Si preannuncia un’importante stagione di live”. Cosa ti ha lasciato la recente esperienza di “Tale e Quale Show”? “E’ stata un’esperienza variegata e divertente. Mi ha permesso di imparare, di studiare, approfondendo meglio le mie possibilità

10

lavorando su cose sconosciute. E’ stata una scuola di vita, l’esperienza più completa che ho avuto fino ad oggi”. Gli artisti imitati ai quali sei piaciuta particolarmente. “Non saprei, non ho avuto riscontro. Ti posso dire che quella che mi è piaciuta di più è Anastasia che considero vicina a me come grinta. Mentre quella che ho trovato simile a me dal punto di vista di approccio alla musica, è sicuramente Adele”. So che ti occupi anche di web radio. Cosa fai nello specifico? “Assolutamente sì, il mio impegno è a livello di cabina di regia ma non ne sono proprietaria”. Risalendo al tuo passato artistico, hai all’attivo un album intitolato “Caotica”. Ecco, prendendo spunto da ciò, visto che hai una vita piena, rischi di essere così o sei più metodica e precisa? “In realtà ‘Caotica’ rappresentava quella fase della mia vita a dician-


a i v l i S Salemi 11


nove anni con gli studi e la musica di mezzo. L’esigenza con gli anni è stata poi quella di avere una vita il più possibile ordinata, altrimenti non avrei modo di sopravvivere alla mia stessa vita”. Essere mamma ed essere artista. Parliamone. “Penso di fare quello che fanno tutte le altre mamme normali. Con la differenza magari che invece di andare in ufficio, salgo su un palco. Anch’io corro per portare le figlie a scuola e per farle fare i compiti. Tutte le mamme e le famiglie in generale, se vogliono costruire qualcosa, devono fare le capriole, soprattutto per tenere i figli lontani dai pericoli e dal bullismo”. Sappiamo che sei ambientalista e animalista. Stai trasmettendo tutto ciò alle tue figlie? “Sì, anche non facendo alcuni gesti. Mi spiego meglio. Riconosco che non prendere un cane o un gatto alle mie figlie, è una grande sofferenza. Sappiamo che i nostri amici animali comportano risvolti positivi sul carattere e sul modo di essere, ma tenerli dentro una casa avendo una vita frenetica, penso che diventerebbero infelici. Credo che non bisogna tenere un animaletto in una casa solo per il proprio egoismo”. C’è un artista con cui sogni di collaborare? “Non c’è più purtroppo. Ho sempre sognato di affiancare il grandissimo Fabrizio De Andrè, mi sono dovuta accontentare di scriverci la tesi di laurea”. Se un domani una delle tue figlie volesse cantare? “Ognuno fa quello che vuole, non penso che esistano lavori che siano più pericolosi di altri. Tutti i mondi sono belli e inquinati allo stesso tempo, è la persona che adatta quel mondo ai propri valori”. A chi sei particolarmente legata del tuo mondo? “A tanta gente quindi non potrei fare un nome su tutti, farei un torto”. Come affronti le tue lunghe giornate? “Con tanta energia, entusiasmo e voglia di fare. La positività attira cose positive, Esco sempre col sorriso, tanto sono convinta che spargere il sole intorno a sé, prima o poi scaccia le nuvole”.

12


CHI E’ SILVIA SALEMI Silvia Salemi è nata a Palazzolo Acreide (Siracusa) il 2 aprile del 1978 sotto il segno dell’Ariete con ascendente Scorpione. Caratterialmente si definisce in continuo mutamento. Tifa per la squadra della Roma e ama mangiare un po’ tutto. Le piacerebbe vivere a Parigi o tornerebbe in Sicilia dalle sue parti. Al momento non possiede animali domestici. Ha due figlie. Ricorda con piacere gli anni in cui ha incontrato il grande amore della sua vita ed ha conosciuto il successo. Nel 1995 ha vinto il Festival di Castrocaro, nel ’96 ha esordito con il singolo “Quando il cuore” e nel 1997 ha conosciuto la popolarità attraverso il famoso singolo sanremese “A casa di Luca”, a cui è seguito l’album “Caotica”. L’anno seguente è tornata a Sanremo con “Phatos” e ha partecipato al Festivalbar con il brano “Odiami”. Dopo aver affiancato Pippo Baudo nella trasmissione “Il gran ballo delle debuttanti”, ha condotto nel 1999 “Viaggi nei luoghi del sacro” per Rai Tre. Nel 2000 è uscito l’album “L’arancia” trainato dal singolo “La parola amore”. Nel 2003 è stata ancora a Sanremo con “Nel cuore delle donne” tratta dall’album “Il gioco del Duende”. L’anno seguente ha partecipato a “Music Farm” e ha condotto “La mezzanotte di Radio 2”. Nel 2007 è uscito l’album intitolato “Il mutevole abitante del mio solito involucro”. Dopo essersi dedicata alla famiglia e alla laurea, nel 2012 ha ripreso il suo percorso artistico con i live e con la cover di “Amore Disperato” di Nada. Lo scorso anno è stata testimonial dell’ “Earth Day Italia” e qualche mese fa ha partecipato alla trasmissione di Rai Uno “Tale e Quale Show”.




La star che voleva fare il E' una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio al grande attore americano di Camilla Rubin

Mo

n a m e e r F n a rg

16


meccanico dell'aviazione Lo sapevate che... Morgan Freeman (nato a Memphis, Tennessee, il 1 giugno 1937) è un attore e regista statunitense, da Morgan Porterfield Freeman, un barbiere, e Mayme Edna, donna delle pulizie. Memphis non è stata quindi solo la patria di Elvis Presley, ma anche la sua. Ha tre fratelli maggiori. La famiglia di Freeman traslocava frequentemente durante la sua infanzia (dato che i suoi genitori facevano fatica a sbancare il lunario ed erano alla continua ricerca di un lavoro); vissero infatti a Greenwood (Mississippi), Gary (Indiana) e infine a Chicago (Illinois) E' stato candidato al premio Oscar per cinque volte: come miglior attore in “A spasso con Daisy”, “Le ali della libertà” e “Invictus L'invincibile”, e come miglior attore non protagonista in “Street Smart - Per le strade di New York” e “Million Dollar Baby”, e vincitore del premio grazie a quest'ultimo nel 2005. Fece il debutto teatrale all'età di otto anni, interpretando il protagonista in uno spettacolo scolastico. All'età di dodici anni vinse una competizione statale di recitazione, e poté quindi recitare in uno spettacolo radiofonico a Nashville (Tennessee), mentre frequentava il liceo. Nel 1955 decise di lasciare la recitazione, abbandonando la Jackson State University e scegliendo, invece, la carriera di meccanico nella U.S. Air Force, l'aviazione statunitense. Si trasferì a Los Angeles nei primi anni sessanta, lavorando come impiegato della trascrizione al Los Angeles Community College. Durante questa esperienza viveva anche a New York City, dove lavorava come ballerino all'Esposizione Universale del 1964, e a San Francisco, dove era un membro del gruppo musicale Opera Ring. Fece il suo debutto teatrale in una versione de The Royal Hunt of the Sun adattata dalla sua compagnia teatrale, ed apparve in una piccola parte nel film “L'uomo del banco dei pegni”, del 1964. Fece il suo debutto OffBroadway nel 1967, recitando insieme a Viveca Lindfors in “The Niggerlovers”, prima di debuttare a Broadway nel 1968

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

nella versione di “Hello, Dolly!” interpretata interamente da attori di colore, che vedeva nel cast anche Pearl Bailey e Cab Calloway. anche se il primo film in cui appare accreditato è “Una fattoria a New York City”, del 1971, Freeman divenne celebre inizialmente lavorando nello spettacolo per bambini del canale televisivo statunitense PBS The Electric Company e nella soap opera Destini. Si è sposato in prime nozze con Jeanette Adair Bradshaw (da cui divorzia dopo dodici anni di matrimonio, nel 1979), madre dei suoi due figli: Alphonse (oggi attore) e Saifoulaye Freeman. Con l'arrivo degli Anni Settanta, si apre per Freeman un piccolo bagliore di luce: entra a far parte del popolare show educativo per bambini "The Electic Company", prodotto dalla The Children's Television Workshop, dove crea il personaggio di Easy Reader. Si sdoppia, si triplica per la televisione, il cinema, il teatro e alla fine, dopo molti sacrifici, riesce finalmente ad avere la prima ricompensa: una nomination ai Tony Award come miglior attore per "The Mighty Gents" (1978). È il suo trampolino di lancio verso la celebrità. A partire dalla metà degli anni ottanta è protagonista di varie pellicole di successo, che dimostreranno la versatilità e il talento di Freeman. Nel 1988 riceve la sua prima nomination al Premio Oscar, come miglior attore non protagonista per “Street Smart - Per le strade di New York”. Due anni dopo riceve la sua seconda nomination, stavolta come miglior attore, per “A spasso con Daisy”, venendo però battuto da Daniel Day-Lewis con Il mio piede sinistro. Verso la metà degli anni novanta si cimenta in alcuni ruoli da co-protagonista, come nel thriller “Seven” di David Fincher, accanto a Brad Pitt e Kevin Spacey, il western “Gli spietati” dell'amico Clint Eastwood e “Virus letale” accanto a Dustin Hoffman. Nel 1995 riceve una candidatura al Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico e all'Oscar al miglior attore per la sua interpretazione in “Le ali della libertà”, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King.

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

17

Lo sapevate che... Nel 2005, alla sua quarta candidatura, riesce a vincere l'Oscar al miglior attore non protagonista per il film “Million Dollar Baby”, diretto da Clint Eastwood. Nel giugno 2010 presenta la serie di documentari dedicata ai misteri dell'universo “Morgan Freeman Science Show”, attraverso la casa di produzione Revelations Entertainment, da lui fondata nel 1997 insieme a Lori McCreary. Il 9 giugno 2011 ha ricevuto dall'American Film Institute l'AFI Life Achievement Award, prestigioso premio alla carriera già conferito, tra gli altri, ad artisti del calibro di Jack Nicholson, Al Pacino, Robert De Niro, Michael Douglas, Sean Connery e Meryl Streep. Nel 2012 è stato insignito del premio Cecil B. De Mille (Golden Globe alla carriera), premio vinto in precedenza da Robert De Niro, Al Pacino, Anthony Hopkins, Martin Scorsese, Warren Beatty e Robert Mitchum. Nella notte del 3 agosto 2008 Freeman è rimasto coinvolto in un incidente stradale, forse provocato da un colpo di sonno, mentre era alla guida di una Nissan Maxima del 1997. L'incidente è occorso vicino a Ruleville, nel Mississippi, mentre Morgan si dirigeva verso la sua abitazione a Charleston. La macchina si è ribaltata più volte prima di fermare la sua corsa. Entrambi gli occupanti, Morgan e Demaris Meyer (la proprietaria dell'auto sulla quale viaggiavano), sono stati salvati dall'elisoccorso, e Freeman è stato ricoverato in ospedale per la frattura di un braccio, del gomito e di una spalla. Oltre ad aver lavorato come meccanico nella US Air Force ha anche una licenza di pilota privato. Possiede una barca a vela, ormeggiata nel Mar dei Caraibi. Ma il suo lavoro e i suoi numerosi impegni gli permettono di andare in barca una volta all’anno. Tiene la sua statuetta dell’Oscar all’interno di un armadietto nel suo ufficio. Il mobile è stato costruito da un suo amico che gli aveva predetto la vittoria.

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...

Lo sapevate che...




Happy Days’s

style

di Fabiola Di Giov Angelo

E’ il tipo di giubbotto usato nei college americani, si chiama varsity jacket e ora spopola anche in Italia

D

a indumento tipico delle scuole dei college americani la varsity jacket è arrivata sulle passerelle italiane, per approdare infine sulle nostre strade. Si tratta di un capo che sulle prime rimanda la memoria al simpatico Richie Cunningham e ai suoi celebri amici di Happy Days, ma in generale a quelle migliaia di pellicole ambientate nei college americani, nelle quali indossare quel tipo di giacca indicava l’appartenenza a club sportivi o gruppi musicali. Oggi più semplicemente irrompe nei nostri armadi proponendosi come un giubbotto pratico e comodo, ma soprattutto molto ironico. Caratterizzato dalla sua forma a bomber e dal fatto che il colore delle maniche è sempre diverso da quello del busto, il varsity jacket ha il colletto alla coreana, i bordi in maglia sono bicolore e appare gonfio e voluminoso sul busto. Ha una bella vestibilità e deve essere indossato con ironia e semplicità. Dallo stile casual e classico, sopra jeans a vita alta e maglietta bianca, allo stile british sopra pantaloni attillatissimi e camicia a quadri, ma anche in chiave femminile e chic su una gonna longuette o tubino nero, magari abbinato ad un filo di perle.

20



Una giornata speciale

Sabina Prestigiacomo

22


E’ con la bella Sabina Prestigiacomo che continuiamo la nostra avventura: la dodicesima. Noi di GP Magazine insieme ad Adriana Soares abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti i ragazzi e ragazze della porta accanto. Un modo speciale di realizzare il sogno di molti ragazzi e ragazze che desiderano intraprendere la carriera di modelli o semplicemente passare una giornata speciale di Adriana Soares

S

ei una bellissima donna e mamma cosa ti ha spinto a proporti a questo contest? “Adoro essere fotografata, mi piace essere protagonista; e anche se sono timida davanti all’obiettivo riesco a nasconderlo”. Cosa hai provato quando ti è arrivata la conferma del servizio? “Quando ho saputo di essere stata selezionata mi sono sentita felice perché esaudisco il mio sogno nel cassetto”. Come hai saputo del contest? “Tramite Facebook”. Come hai vissuto la giornata dello shooting? “La giornata dello shooting è stata davvero bella per la professionalità e la simpatia di un'artista come Adriana e la bravissima truccatrice Nuala”. È stata un'esperienza che rifaresti e la consiglieresti? “Questa stupenda esperienza lha fatto uscire quella parte di me, che per la mia riservatezza non è sempre visibile. La consiglierei alle donne che, anche se per un solo giorno, desiderano sentirsi protagoniste!. Cosa ti aspetti che accada dopo la pubblicazione? “Mi piacerebbe fare qualcosa come modella”. Cosa sogni? “Mi piacerebbe lasciare una bella impressione, soprattutto alle persone che amo”.

23


Credits Photo: Adriana Soares Model: Sabina Prestigiacomo Mua: Nuala Oliveira

24


25




cappotto/ Giovanni Cavagna maglia/ Masnada pantaloni/ Masnada calzatura/ Cinzia Araia

28


giubbotto pelle/ Barbara Igongini pantalone pelle/ Barbara Igongini maglia/ Marithe Francois Girbaud calzatura/ Cinzia Araia

29


30


Photo/ Antonio Guzzardo www.antonioguzzardo.com Stylist/ Valeria Gaetano valeriagaetano.tumblr.com Make-up artist/ Valentina Pintus www.valentinapintus.com Hair stylist/ Vincenzo Panico Hair stylist's assistant/ Stefano Lanterni Model/ Luigi@ZoeModels Thanks to/ Officine Ferri Abbigliamento via Appia Nuova, 232.

piumino/ Barbara Igongini maglia/ Masnada jeans/ Diesel special edition stivale / Officine Creative

31


collo sciarpa/ Barbara Igongini anelli/ Officine Ferri jewels


capospalla/ Army of me t-shirt/ Giorgio Brato pantaloni/ Damir Doma calzatura/ Cinzia Araia

33


Giada Curti ha affascinato le passerelle di AltaRoma. Magica l’atmosfera creata dai suoi abiti, ispirati dalla canzone “I Found my Love in Portofino” interpretata da Andrea Bocelli

di Gabriele Arcieri

F

ruscianti ed evanescenti tessuti, dallo chiffon al satin, dal cady ai pizzi multicolori, hanno avvolto le splendide mannequins, esaltando le tinte, il sapiente taglio, la sobria raffinata magia. Ed è così che la creatrice di moda ha presentato la sua ultima, freschissima collezione, nata, come lei stessa ha dichiarato “sul divano di casa assieme a mio marito ascoltando la voce di Andrea Bocelli, sulle note di “I Found My Love In Portofino”, che l’ha ispirata nella realizzazione delle più rilevanti novità di questa kermesse della moda: il costume balneare e la borsa “Gbag”, entrambi lavorati con la tecnica del crochet. Grande impatto emotivo ha avuto la presentazione dell’immancabile abito da sposa che ha catturato l’emozione del pubblico con la sua affascinante femminilità. L’eleganza innata di Giada Curti nasce da un vissuto importante dal quale attinge il proprio estro, che nasce sia dalle esperienze familiari sia dalla sua sensibilità artistica. L’abito è la rappresentazione concreta del suo mondo, una parte di sé; emerge nel suo lavoro l’impronta artigianale del “fatto a mano”, condizione “sine qua non” che crea e dà pregio, qualità che caratterizza questi abiti, donando loro unicità. Da essi emerge l’emozione dei colori di Sicilia, sua terra d’origine, in essi traspaiono i ricordi e i profumi caratteristici del suo inconfondibile stile. Nell’ideale di moda di Giada Curti, infatti, elemento peculiare è l’abile coinvolgimento trasmesso insieme ai pensieri ed alle intuizioni che contribuiscono a far “vivere” gli abiti, protagonisti, quindi, della sua storia, cosicché l’arte, unendosi al costume, genera un’attenta ricerca stilistica e sartoriale. E’ per ciò che quest’ultima collezione di Giada Curti rappresenta

34


® Foto: Maria La Torre un momento di autentica gioia creativa. Giada Curti: un mondo, una storia, una vita. Conosciamola… Quali sono, nella tua esperienza, i vantaggi di questo lavoro? “Sicuramente sono fortunata perché svolgo un lavoro che amo, che è la mia vita, poi anche perché la fortuna di condividere il mio lavoro con mio marito, cosa che mi gratifica moltissimo”. Come definiresti il concetto di eleganza nell’ambito delle tue creazioni? “Le mie collezioni si ispirano ad una donna elegante, raffinata, che ama i colori accesi e sfavillanti dell’estate. Infatti i Pantaloni Gioiello Portofino, dedicati allo splendido borgo marinaro ligure, tempestati di ricami e pietre, nascono proprio per accentuare il lato glamour delle donne; da indossare in barca, per un cocktail, o il pomeriggio per prendere un aperitivo in piazzetta. Non solo abiti da sera, dunque, per rispettare i canoni

dell’Haute Couture, ma un capo comodo e giovane, senza dimenticare l’Alta Moda e il 'su misura' ”. Per cosa ti senti maggiormente grata alla manifestazione di AltaRoma? “È una manifestazione che permette a noi couturier di far scoprire l’alta moda italiana al mondo. Sono felice di poter essere protagonista di questa splendida kermesse insieme ad altri illustri colleghi”. Come entrano la natura e le varie sfumature della terra di Sicilia nelle tue creazioni? “La terra di Sicilia è nel mio sangue, quindi tutta la passione e la solarità che metto nelle mie collezioni provengono dalle mie origini”. A distanza, come racconteresti la tua ultima sfilata? “Un grande successo e soprattutto un grande riscontro mediatico inaspettato. Tantissimi attestati di stima mi sono ar-

35

rivati dalla stampa e dalle clienti. Non credevo che il colore di questa collezione avrebbe portato tanta allegria e buonumore!”. Come riesci a conciliare i numerosi ed onerosi impegni di stilista con la cura della tua famiglia, per te così importante? “Semplice: svolgo i lavori che amo ossia la stilista e la mamma; non potrei rinunciare a nessuno dei due”. Identificando la moda come forma di arte, a quale corrente artistica ti senti più vicina? “Sicuramente la corrente a me più congeniale è l’impressionismo: amo i colori nelle loro sfumature, sono affascinata dai pittori impressionisti che mi fanno sognare e, proprio qualche giorno fa, mentre ero a Roma non ho potuto fare a meno di visitare una mostra su questi pittori presso l’Ara Pacis: meravigliosa”.

www.giadacurti.it



lo st “L'umanità crede di rimediare ai propri errori ripetendoli”

udio

dello psico logo

Nicolás Gómez Dávila

Tentar non nuoce?

C

A cura del dottor Flavio Cannistrà

osa fai se hai un problema? «Tento di risolverlo». Giusto. E se la soluzione non funziona? «Tento un’altra soluzione». Sicuro? A volte ciò che pensiamo essere la cosa più semplice e spontanea da fare non regge al confronto con la realtà. Crediamo che in certe situazioni agiamo necessariamente in un certo modo, perché è un modo di agire talmente scontato, ovvio e banale da pensare che tutti fanno così. Eppure, quando poi ti trovi proprio in quella situazione, le cose sono vanno diversamente. E il peggio è che non ce ne accorgiamo. A questa verità arrivarono negli anni ’70 i ricercatori del Brief Therapy Center di Palo Alto, il centro di terapia breve californiano che in quegli anni studiò come aiutare le persone a migliorare e a risolvere i propri problemi psicologici e comportamentali in modo efficace ed efficiente. La prima cosa che fecero fu porsi una semplice domanda: come cambiamo spontaneamente? Come avviene che certi problemi (quelli di primo e secondo tipo, per chi ha letto lo scorso articolo), vengono risolti nella vita di tutti i giorni? Trovare la risposta a queste domande gli ha permesso di aiutare le persone ad attuare proprio quelle soluzioni che funzionano, quei comportamenti che si rivelano risolutori e che effettivamente liberano dai problemi personali. È così che scoprirono una cosa interessante... È vero che di fronte ai problemi tentiamo una

soluzione, ma non è altrettanto vero che se questa fallisce ne tentiamo una diversa. Quante volte ci siamo ritrovati in situazioni nelle quali avremmo preferito non essere, quelle dove ti sei rammaricato non tanto del problema in sé, ma del fatto che sapevi benissimo che facendo quelle cose ci saresti finito dentro? Quante volte ci siamo ripetuti: “Devo smettere di…” o “Questa è l’ultima volta che…” e alla fine ti sei trovato a fare esattamente la stessa cosa, a cadere esattamente nella stessa trappola? Tecnicamente in questi casi si parla di “Tentate Soluzioni Disfunzionali”. Cerchiamo di risolvere certi problemi (personali, lavorativi, relazionali...) con il nostro bagaglio di esperienze, attuando qualcosa che ha funzionato in passato, o in un’altra situazione, o con un’altra persona. Eppure stavolta non va, in questo caso non è la chiave che apre la porta. Nonostante ciò, la volta dopo, ci troveremo di nuovo in quella situazione, perché avremo rimesso in atto di nuovo quel comportamento. E allora, un buon punto di partenza è proprio questo: riconoscere le proprie tentate soluzioni disfunzionali, cioè tutti quei comportamenti, atteggiamenti e modi di pensare e osservare le cose che non ti stanno portando al risultato sperato e che, nonostante ciò, continui a mettere in atto. Riconoscerle è il primo passo da fare, perché ti da la possibilità di vedere diversamente ciò che hai sempre avuto sotto le tue mani o, come diceva Marcel Proust, di scoprire nuove terre semplicemente avendo nuovi occhi.

Il Dott. Flavio Cannistrà è uno psicologo clinico e formatore. Riceve presso gli studi di psicologia a Monterotondo in via L. Gagliardi 34/A, e a Roma in v. Corvisieri 17. Leggi i suoi articoli divulgativi su www.lostudiodellopsicologo.it o contattalo per un appuntamento al 340.95.488.35

37


lo studio dello psicologo Sempre più numerosi i titoli di letteratura erotica al femminile pubblicati negli ultimi anni. Perché? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta

Le quote rosa nella letteratura erotica I di Fabiola Di Giov Angelo

n principio era tutta maschile la gestione della letteratura, soprattutto erotica. Tranne qualche eccezione, tra amore e eros, sentimento e passione carnale, questo ambito letterario è stato campo d’azione maschile per centinaia di anni. Ma negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una controversione di tendenza, un dilagare di scritti a sfondo erotico di matrice femminile, in cui il linguaggio si è fatto esplicito, le narrazioni incalzanti e dettagliate e le fantasie legate al lusso e allo splendore. I gusti dei lettori, e soprattutto delle lettrici, sono cambiati, l’uomo è dominato e diventa strumento di piacere e gli incontri d’amore avvengono in sontuose camere d’albergo. Cosa è cambiato? E soprattutto questa boom della letteratura erotica femminile indica qualcosa di nuovo oppure semplicemente qualcosa di manifesto soltanto oggi? “E' vero che si ha la sensazione che la letteratura erotica femminile sia esplosa negli ultimi anni – risponde il dottor Rossi – ma in realtà non è proprio così, perché non bisogna dimenticare quante autrici hanno scritto, per anni, sotto pseudonimo, perché è quanto la società chiedeva loro. Il boom semmai – aggiunge Marco Rossi – è tra le lettrici che grazie ai kindle, Ipad e tutto il resto, più facilmente si avvicinano a questa letteratura, senza dover mostrare esplicitamente il proprio interesse. Ritengo che la letteratura erotica femminile corrisponda alla pornografia maschile. Abbiamo ribadito più volte che l'approccio all'eros delle donne è molto diverso da quello degli uomini; l'uno è fatto di fantasia e situazioni coinvolgenti che meglio si descrivono nella letteratura, mentre l'altro di azioni e di immagini dirette tipici dei film e delle riviste pornografiche. Infatti conclude Marco Rossi - se pensiamo alle riviste pornografiche, di qualunque livello esse siano, spesso accompagnano alle foto parole che la maggior parte degli uomini tralascia abbondantemente di leggere”.

38



Realizziamo riviste, tabloid, house organ, dépliant Dal progetto editoriale all’impostazione grafica, dall’editing all’impaginazione, dalla stampa alla distribuzione.

Info. 327.1757148 - 327.1756829 - adv@puntoacapo.org



lla A cura de NNA DUVALLI AA ta DOTT.SS fessionis libero pro a ic tr e st O ata Naturop itatrice Uroriabil i.it naduvall n .a w w w

Stare in salute con le tecniche naturali

La prevenzione, la guarigione e la cura attraverso tecniche che salvaguardano prima di tutto te il benessere dell'organismo e non fanno ricorso ai farmaci a par m i r p

FITOTERAPIA

Prevede l’utilizzo di piante o i loro estratti per la guarigione delle malattie o per il mantenimento del benessere. La fitoterapia studia, seleziona e impiega le erbe officinali che hanno proprietà biologiche attive e specifiche. Utilizzabili dall’organismo all’interno delle attività che lo mantengono in vita. Le preparazioni possono essere sottoforma di infusi, decotti, vini medicati, sciroppi, succhi, macerati a freddo, tinture e polveri.

lo studio dello psicologo

AROMATERAPIA

Sostanze aromatiche che si trovano sotto forma di piccolissime goccioline nelle foglie nei fiori, e persino nel legno di alcune piante. Sono estremamente concentrate e ricche di principi attivi molto utili per la nostra salute e per la nostra bellezza. Non sono sostanze grasse ma volatili ( si diffondono rapidamente nell’aria). Agiscono sul sistema limbico e olfattivo stimolando tutte le funzioni neurovegetative: memoria, sensualità, emozioni, sistema respiratorio e digestivo.Indcazioni pratiche: diffusore d’aromi, inalazioni, per via orale, massaggi, doccia, gargarismi, impacchi, pediluvio.

INTEGRATORI ALIMENTARI

Non sono altro che i normali nutrienti comunemente presenti nel cibo che consumiamo (vitamine, minerali, enzimi, proteine, ecc..), selezionati e concentrati industrialmente allo scopo di facilitare la copertura del fabbisogno quotidiano.

SALI DI SCHUSSLER

La terapia ha lo scopo di correggere lo squilibrio minerale ripristinando il funzionamento ed il ricambio cellulare. Essa utilizza come rimedi gli elementi base del corpo umano.possiedono una gamma di applicazioni terapeutiche molto vasta. Si tratta di rimedi privi di

rischi, in sintonia con l’uomo e naturali, nel senso più completo del termine.

GEMMOTERAPIA

E’ l’ultima arrivata in ordine di tempo, tra le varie tecniche che si sono sviluppate nel corso dei secoli per sfruttare le proprietà curative delle piante e fa parte delle medicine bioterapiche. La gemmoterapia usa a scopo terapeutico estratti di tessuti vegetali freschi in via di accrescimento. Tali tessuti embrionali (gemme, gionvani getti, ecc..) mantengono tutte le caratteristiche della primitiva cellula della pianta, capace di sviluppare tutte le potenzialità, qualità che le cellule adulte, differenziate non hanno più.

NUTRACEUTICA

Associare il consumo di alimenti alla salute, sia in forma preventiva che terapeutica, è collegata alla nascita stessa della civiltà. I “nutraceutici” sono alimenti o parti di essi, benefici per la salute, ossia sostanze nutrizionali con proprietà preventive e terapeutiche. I “nutraceutici” si trovano negli alimenti funzionali, cibi che oltre ai valori nutrizionali di base contengono sostanze regolatrici di alcune funzioni vitali in grado di recare benefici fisiologici a chi li consuma.

OLIGOTERAPIA

Gli oligoelementi sono presenti nel

42

corpo umano (ferro, fluoro, silicio, zinco, rame, manganese, selenio,cromo, litio, iodio, molibdeno. cobalto, vanadio). Gli oligoelementi attivano ormoni, partecipano al metabolismo dei cibi, ai meccanismi di difesa ecc. Gli oligoelementi spesso sono somministrati spesso nelle fasi acute di una malattia per curarla, ma l’obiettivo è anche la modifica della propensione dell’organismo a contrarre un certo tipo di disturbi: usando un termine tipico di questa terapia, si usano per la modifica del terreno.

CRISTALLOTERAPIA

Secondo la cristalloterapia, l’essere umano è in grado di assimilare l’energia dei cristalli attraverso i chakra, vale a dire i centri di energia dell’organismo ben noti alla medicina ayurvedica. Una volta assimilata, l’energia dei cristalli stimola l’equilibrio energetico e psicofisico della persona. Ogni pietra preziosa o semipreziosa viene considerata ricca di specifiche vibrazioni energetiche, ciascuna con una propria frequenza e con proprietà terapeutiche che agiscono sulle persone che ne entrano in contatto indossandola, oppure bevendo l’acqua in cui è stata immersa per un certo tempo.

CROMOTERAPIA

Terapia di sostegno che può affiancare la medicina convenzionale o le terapie naturali. Secondo la cromoterapia, quando si espone una parte del corpo a una luce colorata, avviene un assorbimento idi onde elettromagnetiche, la cui frequenza varia a seconda del colore. Quindi, irradiando con un determinato colore una parte del corpo , si trasmette energia con caratteristiche bene definite all’organo corrispondente. La luce colorata può perciò rilassare, stimolare, rigenerare, ecc., tecniche: acqua solarizzata, bagni di luce colorata, respirazione dei colori.


( *# "#"" ) ( !! " "#"" ( !" " +" % ""

! # $ " # ! " " "& ! $ #% " $$ " , # ! "

! !

.

"

""

"

"

" !,

" "

% " !

%

" ( $$ "

!!#

!

,

+

! !" # " #! # # !" $ " " ! # " !" #""# !! , % "#""

%

" ! ""

+ !! #"

! ""

+

"& !!

!!

# % %

%

!! #"

! $$ " - % "" . % !! " # " "&

!

+ !" " !#" ! - # $. ! $ , + "

!# " !! "" !" " ! $ " !! #" "

""

# ! !" "

"" " !" #

"" !" ,

' " ! " #


lla A cura de NNA DUVALLI AA ta DOTT.SS fessionis libero pro a ic tr e st O ata Naturop itatrice Uroriabil i.it naduvall n .a w w w

Professione Ostetrica

Comunemente si pensa che l’Ostetrica sia “quella che fa nascere i bambini”, in realtà questa è solo una delle sue tante funzioni. L’Ostetrica è la professionista sanitaria che, in possesso della laurea in Ostetricia conseguita presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e l’iscrizione all’albo professionale, si occupa dell’ambito ostetrico, ginecologico e neonatale

lo studio dello psicologo

U

n tempo l’Ostetrica era chiamata Levatrice, aveva un formazione di tipo empirico basata sull’esperienza che si tramandava, ed era un punto di riferimento nella società in quanto si occupava di donne e bambini soprattutto durante la gravidanza, il puerperio e l’allattamento. Oggi invece l’Ostetrica è un a figura sanitaria “autonoma” che svolge la sua professione in regime di dipendenza o libero professionale, in Italia e in tutti i paesi dell’Unione Europea, in strutture pubbliche o private: Ospedali; Cliniche private; Consultori familiari privati; Asl; Poliambulatori; Studi associati; Centri di Fisiochinesiterapia; Ambulatori; a Domicilio; Piscine, Palestre e Centri Sportivi; Università. In precedenza si diventava Ostetrica con un biennio di specializzazione presso le scuole per ostetriche dopo essere diventate Infermiere attraverso il triennio della scuola per infermieri, poi dal 1996 al 2001 il percorso formativo dell’Ostetrica e delle Infermiere è stato separato in due Diplomi Universitari distinti: Diploma Universitario per Ostetriche e Diploma Universitario per Infermieri. Successivamente, dal 2001 hanno introdotto le Lauree delle professioni sanitarie e quindi l’Ostetrica diventa a tutti gli effetti una professionista laureata in Ostetricia con titolo di Dottore in Ostetricia, come tutte le altre figure sanitarie Europee (Fisioterapista, Logopedista, Dietista). L’Ostetrica si occupa del benessere psico-fisico della donna, coppia, famiglia in tutto il suo percorso evolutivo (nascita, infanzia, adolescenza, maturità, gravidanza, menopausa, terza età) in ambito ostetrico, ginecologico e neonatale.

Ambito ostetrico Assistenza alla gravidanza fisiologica con richiesta di intervento da parte del ginecologo qualora subentrasse un rischio ostetrico (quando la gravidanza non presenta complicazioni, per legge, può essere seguita dall’Ostetrica); Sostegno e accompagnamento alla donna/coppia nel processo genitoriale; Educazione alla salute e prevenzione; Conduzione di corsi di accompagnamento alla nascita teorico-pratico a secco e in acqua e post nascita; Assistenza al travaglio e al parto in ospedale/clinica e a domicilio; Accompagnamento in ospedale per il parto dopo il travaglio a domicilio; Assistenza al puerperio in ospedale/clinica e al rientro a casa; Sostegno all’allattamento; Sostegno allo svezzamento; Collaborazione con equipe medica in caso di patologia; Formazione.

Ambito ginecologico Prevenzione primaria e secondaria della sfera genitale femminile (informazione, counselling, pap-test); Educazione alla

salute e prevenzione; Educazione sessuale e riproduttiva in adolescenza, età fertile e dopo la menopausa; Prevenzione della malattie sessualmente trasmesse (informazione, counselling); Assistenza e sostegno della donna con problemi ginecologici (infezioni…); Consulenza alla donna/coppia su contraccezione, infertilità, diagnosi prenatale; Riabilitazione del pavimento pelvico in donne di tutte le età, in menopausa e dopo il parto; Sostegno alla donna in menopausa; Sostegno all’adolescenza; Collaborazione con equipe medica in caso di patologia; Formazione.

Ambito neonatale Cura del bambino subito dopo la nascita in ospedale/clinica o a domicilio; Cura del bambino fisiologico fino all’anno di età, con richiesta di intervento da parte del pediatra qualora ce ne fosse bisogno in ospedale/clinica e al rientro a casa; Massaggio neonatale 0-12 mesi; Puericultura; Formazione.

Alcuni dati: L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che “Se l’ostetrica diventasse la persona di cura primaria nell’assistenza di base potrebbe mantenere in salute l’80% delle donne”. Questo significherebbe migliorare la qualità della salute, la qualità della vita, favorendo l'empowerment delle donne. L'OMS continua affermando che l’assistenza dell’ostetrica esita in un miglioramento complessivo di alcuni importanti indicatori di salute pubblica come: • Minore incidenza di mortalità perinatale; • Minore frequenza di depressione post parto; • Minore incidenza di neonati con indice di Apgar inferiore a 7 a quindici minuti dal parto; • Diminuzione delle richieste di trattamento farmacologici per il controllo del dolore in travaglio; • Diminuzione del numero di neonati che necessita di rianimazione; • Minor tasso di interventi medici; • Minor tasso di parti operativi vaginali; • Minore numero di gravidanza complicate da ipertensione e preeclampsia in assenza di fattori eziopatogenetici specifici; • Minor tasso di episiotomie; • Maggior frequenza di donne con perineo integro; • Maggior gradimento nell’assistenza da parte delle donne; • Maggior durata dell’allattamento al seno esclusivo; ...E tantissimo altro.

44



ALCALINO

la parola che fa bene alla nostra salute lo studioN dello psicologo

on vi è alcun dubbio: la regolazione del pH è una delle funzioni fondamentali del nostro organismo. Nonostante questo sia da sempre un fatto dato quasi per scontato, la scienza ha grandemente trascurato il ruolo delle alterazioni del pH come causa di malattia. Otto Warburg, premio Nobel 1931 per le sue scoperte sul metabolismo tumorale, diceva “Si può curare solo ciò che si conosce”. Ed è impressionante come la ricerca farmacologica negli ultimi 30 anni non abbia prodotto farmaci in grado di curare la gran parte delle malattie. In un articolo comparso su Financial Times nel 2008, intitolato “Drug Research needs Serendipity”, si dice appunto che uno dei più importanti motivi alla base di questo sconcertante fallimento, è il fatto che a tutt’oggi non si conosce la causa della stragrande maggioranza delle malattie. Eppure Warburg più di 80 anni fa già diceva che la differenza fra una cellula tumorale ed una normale è che mentre la cellula normale necessita di ossigeno per il suo metabolismo, la cellula tumorale, che ci sia o non ci sia ossigeno, fermenta gli zuccheri, producendo acido lattico. L’accumulo di acido lattico è l’evento che innesca un processo di acidificazione del microambiente tumorale, che porta la massa neoplastica ad isolarsi dal resto dell’organismo. Io mi occupo di acidità tumorale come bersaglio di nuove strategie terapeutiche.

La genesi dei tumori e l'alterazione del pH E’ ovvio che stiamo parlando dell’incubo ricorrente di milioni di persone al mondo, ed è quindi riduttivo liquidarlo solo con qualche parola sul pH. Non è questo il luogo per parlarne, ma vorrei che rimanesse chiaro a tutti che anche nella genesi dei tumori la alterazione del pH costituisce un elemento chiave. D’altronde anche nel libro che sto commentando viene detto che le cellule cancerose prosperano ad un pH intorno a 5,5, e questo è assolutamente vero. E’ inoltre vero che in condizioni anche lievemente acide (pH=6,5) le cellule normali stanno molto male e spesso muoiono. Per questa ragione la lettura del libro di Robert O. Young “Il miracolo del pH alcalino”, mi ha estremamente incuriosito e stimolato. Il nostro organismo opera un controllo continuo del pH al livello di ogni singola cellula. Esistono delle pompe cellulari che lavorano continuamente per controllare il pH sia all’interno che all’esterno di ogni cellula. Ciò per consentire il mantenimento di gradienti di concentrazione degli H+ stabili tra l’ambiente extracellulare e quello intracellulare. Questi gradienti devono possibilmente variare pochissimo. Il pH del sangue è certamente alcalino in condizioni normali: 7,4. Un semplice studente, sapendo che la neutralità del pH è 7,0, direbbe “ma quale alcalino, cosa vuoi che sia 0,4 di differenza. Ciò è profondamente sbagliato, in quanto il pH è una misura logaritmica in base 10 della concentrazione di H+ (per lo più in un mezzo acquoso). Quindi, 0,4 è in realtà 4,0 e quindi una enormità. Certo, il paradosso è che in un organismo normale esistono una serie di compartimenti francamente acidi o acidissimi. Basti pensare che il pH dello stomaco, soprattutto durante la digestione arriva a 1,0. Oppure il pH che si stabilisce fra l’osso e delle cellule particolarmente attive durante l’accrescimento, chiamate osteoclasti, è francamente acido (arrivando a livelli inferiori a 5,0). Oppure il pH presente in tutti i compartimenti proliferativi (per es. midollo osseo, mucosa intestinale, pelle), che è sempre debolmente acido (fra 6 e 6,5). A proposito di questo è interessante notare che i compartimenti acidi dell’organismo attirano la gran parte dei farmaci, che chimicamente sono per la quasi totalità delle basi deboli. E questa è la ragione per cui gli effetti collaterali dei farmaci si manifestano quasi sempre negli stessi organi, cioè negli organi che sono normalmente lievemente o francamente acidi. Potrei scrivere pagine e pagine su quello che mi riguarda più direttamente, ma questa breve nota di prefazione è dedicata al “miracolo del pH alcalino”. Questo libro prende in serissima considera-

46


Una dieta acida è alla base della formazione di molte malattie. Un'alimentazione alcalina, invece, favorisce l'ossigenazione delle cellule e contrasta i processi di ossidazione. La salute dipende da quello che mangiamo e da quello che beviamo A cura del dottor Stefano Fais (Direttore Reparto Farmaci Antitumorali, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità)

zione uno stile di vita dedicato al controllo del pH. Quello che propone l’autore è l’uso sistematico di cibi che anziché acidificare l’organismo, consentano al nostro corpo di mantenere il pH in un ambito fisiologico.

Come migliorare la salute consumando meno zuccheri e cibi acidi e grassi Quello che Robert O. Young propone è di controllare il pH tramite un controllo assiduo della dieta. I principi fondamentali sono legati non al pH di base degli alimenti, ma alla capacità che i componenti principali degli alimenti hanno di acidificare. Fondamentalmente: gli zuccheri sono molto acidificanti, subito

dopo le proteine ed infine i lipidi. I cibi a scarso contenuto di zuccheri e/o proteine e/o grassi sono poco acidificanti e quindi in grado di mantenere il pH intorno a 7,4. Per esempio pomodori od agrumi, che sono di base acidi, sono poco acidificanti perché hanno un contenuto di zuccheri irrisorio. Di grande importanza è anche bere acqua alcalina, in quanto l’acqua che noi assumiamo giornalmente è acida, l’autore dice grazie all’inquinamento crescente. Assumere giornalmente acqua controllata per le sue condizioni di pH e possibilmente alcalina è senz’altro una delle cose più importanti che ognuno di noi può fare. Questo perché, comunque, l’acqua alcalina neutralizza, e quindi tampona, i prodotti tossici acidi che si accumulano per effetto di una alimentazione spesso non

corretta. Nel libro viene correttamente detto che l’acqua alcalina essendo costituita prevalentemente da elettroni, quindi cariche negative, è in grado di neutralizzare le cariche positive che caratterizzano gli acidi. Certo l’assunzione di acqua alcalina, insieme ad una dieta che limita i cibi acidificanti, può essere veramente un toccasana per chiunque. Quindi, il messaggio che credo questo libro ci debba lasciare è: se riusciamo a convivere con una dieta non acidificante e bere acqua alcalina, possiamo, ognuno di noi, contribuire ad allungarci la vita e, sopra ogni cosa vivere meglio.

lo studio dello psicologo

* Articolo tratto dal libro “Il miracolo del pH Alcalino” di Robert O. Young

Per avere maggiori informazioni sull'argomento: Associazione Benessere Alcalino Villanova di Guidonia (Roma) via Ciro Menotti 20 Tel. 0774 - 554670

47


taooni@legalmail.it



Ispirazione animale Pensati per loro o ispirati da loro, gli oggetti di design che richiamano la natura e gli animali di Fabiola Di Giov Angelo

Gli animali sono spesso fonte di ispirazione per i designer, tanto che oggetti, mobili e complementi si richiamano esplicitamente alla sagoma di un animale oppure, in maniera meno esplicita, regalano qualche suggestione che fa pensare al mondo animale. Dalle lampade ai portavasi, dagli orologi agli utensili da cucina, ciascuno di questi oggetti apporta un carattere insolito e divertente all’arredamento, da arricchire con oggetti belli e funzionali, pensati a loro uso e consumo, per chi condivide la propria casa con un simpatico amico animale.

MAIGUALI • Ohoo

50


ARTI&MESTIERI • Cane

MAIUGUALI • Lavagnette

MAIUGUALI• Octeapus Filtro

ARTI&MESTIERI • Coniglietto

ARTI&MESTIERI • Vaso Ape sul Fiore

ARTI&MESTIERI • Cane

51




Tessuti, accessori e complementi d'arredo gialli come la mimosa e carichi di energia di Fabiola Di Giov Angelo

Giallo mimosa TWILS ACADEMY

TWILS ACADEMY

MAIUGUALI

54


I

l giallo è il colore del sole, dell'energia e di molti fiori, come la mimosa, un fiore dedicato alle donne e legato ad una festa che le celebra e le ricorda. Proprio a ridosso del mese di marzo, gli alberi di mimosa fioriscono e ovunque si diffonde un profumo forte ed inebriante. Ma il giallo mimosa è capace anche di regalare armonia e luce alle nostre case, magari declinato su pareti e tessuti, o semplicemente protagonista di tavoli e ceste da giardino, per dare avvio alla bella stagione, allegra e colorata.

BREM

55

TWILS


(-% %($ # " ** * *+ $-% ( &( % & # ) $

%- ' 1+./-' )+)%*/' .,%#'!(' 0* !)"'%*/% !##+&('%*/% #+* !),'! /%--!22! 3 4 4 4

2 (*

/

( %"

1 /

2

$ ( /

*%

1 # ( ** $* & )*% % ! " ( #% ) %* * % " " ( # " # %$ % ( **+( % $* %( $ , ( '+

$) " * # ( %+ * . ) #& $ + $ ""1 ) * ( ( " * # (% $ , $% . %" " # $0 $%$ .

4 4

,)

%- -

"

4

'! ),+('/!*! '1+(' +)! %( %(( ,'22%-'!$!&%-)!*+ ('"%-+ '/ $! &%-)!*+ /'1+('

+(%


Il caffè che fa miao A Torino arriva MiaGola Caffè, il primo “cat cafè” italiano

A

marzo inaugura a Torino, in Via Amendola 6 d, il primo “cat cafè” italiano, MiaGola Caffè, un locale assolutamente speciale, dedicato a tutti gli amanti degli animali e dei gatti in particolare, alle famiglie, ai giovani genitori con i loro bimbi, a tutti coloro che hanno sempre desiderato avere un gatto ma non hanno mai saputo decidersi… Dalla colazione all’aperitivo, MiaGola Caffè, proprio nel centro di Torino, sarà il locale perfetto dove trascorrere qualche momento di relax in compagnia di una colonia di 6 dolcissimi mici. Un locale assolutamente da non perdere, nato dall’amore e dal rispetto della giovane proprietaria, Andrea Levine, per i gatti. MiaGolà Caffè sarà il luogo per incontrarsi, scambiare opinioni o rilassarsi un attimo, sarà soprattutto una meta di incontri, un locale all’interno del quale la socializzazione sarà nuovamente facile e possibile. Il tutto condito da una cucina sana e che coniugherà esperienze del territorio

con esperienze internazionali perché all’amore per gli animali al MiaGola si unisce anche quello per il buon cibo. Saranno 6 i gatti che vivranno al MiaGola Caffè tutti riscattati da vari gattili del territorio (Andrea svolge attività di volontariato presso una di queste strutture); i suoi due gatti, Muffin e Cupcake, da lì arrivano e sono stati una fonte di ispirazione del progetto. Sì perché il MiaGola Caffè è pensato per chi ama i gatti e gli animali in genere, per le famiglie, per i bambini e per tutti coloro che desiderano possedere un animale ma temono di non riuscire ad essere in grado di occuparsene o di chi, meno fortunato, non ha il posto o le possibilità economiche per mantenerlo. MiaGola Caffè sarà il locale di tutti. E per tutti coloro che vogliono aiutare Andrea a realizzare il suo progetto, è attiva fino al 26 Febbraio una campagna di crowdfunding a questo link: w w w. e p p e l a . c o m / i t a / p r o jects/641/miagola-caff-il-primocat-caff-italiano

57

www.miagolacaffe.it www.facebook.com/MiaGolaCaffe twitter.com/MiaGolaCaffe


FROSINONE - Via Armando Fabi, 98 - Tel./fax 0775.270818 ROMA - Tor Vergata - Via Antonino Pagliaro, 27 - Tel./fax 06.93160016 www.grossiproget.it


Fabio Campoli sale in cattedra Il Presidente del Circolo dei Buongustai diventa docente al Master di enogastronomia di Uninettuno

I

l patrimonio gastronomico italiano è sempre più protagonista della cultura nazionale e non solo. Il cibo e la cucina non sono solo argomenti mediatici, ma si legano in modo indissolubile alla storia, alla tradizione del territorio, alla geografia e alla sua economia. Esiste una sociologia del cibo da cui non si può prescindere, attraverso essa si possono spiegare usi e costumi degli italiani a tavola. Da questa prospettiva si capisce che parlare di cucina non è semplicemente dare una ricetta, ma entrare in un patrimonio di conoscenze, significa parlare di “beni culturali”. A questo scenario si aggiunge poi il ruolo che la cucina ha conquistato nei media (radio, tv, stampa), divenendo negli ultimi anni regina indiscussa della comunicazione. Un’ottica questa, nata e promossa da anni ormai dal Circolo dei Buongustai di Fabio Campoli, che oggi diventa un master. Da queste premesse nasce, infatti, il Master professionalizzante dell’Università Telematica internazionale UNINETTUNO, in promozione, comunicazione e management del patrimonio culturale attraverso l’enogastronomia” con un approccio innovativo che coniuga saperi umanistici - come l’antropologia, la storia, la letteratura - con le tecniche del management, del marketing e della comunicazione, al servizio di un progetto coerente e finora inedito di promozione territoriale. A parlare di food e di cucina del territorio in modo del tutto nuovo e approfondito, l’UNINETTUNO,

presente con le sue piattaforme in tutto il mondo, ha voluto tra i docenti del corso Fabio Campoli, presidente del Circolo dei Buongustai, uno chef fuori dagli schemi che ha fatto della ricerca il suo punto fermo. Un master che sottolinea e ufficializza come necessità formativa e professionale, la corretta informazione sul cibo e sul patrimonio culturale che esso rappresenta: “da anni affermo che il cibo è cultura, che la cucina non è solo spettacolo, ma è fonte inesauribile e un immenso patrimonio di conoscenza. Ho fondato la mia carriera sulla ricerca e sullo studio innanzitutto – afferma Fabio Campoli - e nelle tante rubriche radio-televisive e lezioni tenute in istituti e accademie cerco di far capire come la cucina non sia un’alchimia casuale, ma una combinazione perfetta di elementi diversi fra loro, di processi chimici e fisici che danno vita a una vera forma d’arte. Ho accettato volentieri di far parte del corpo docenti e di sostenere con il Circolo dei Buongustai questo interessante master, che trovo attuale e conforme alle esigenze del mercato di oggi”. Entusiasta anche la coordinatrice scientifica, la professoressa Tatiana Kirova, che ha puntato a dar vita a un master idoneo a fornire un titolo di studio professionalizzante e una maggiore specializzazione nelle attività turistico-culturali con valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed enogastronomico sia in ambito privato che pubblico, nella comunicazione e nelle aziende o imprese turistiche.

©Stefano Mileto

Per info: http://www.uninettunouniversity.net/it/master_promo_enogastronomia.aspx

59



o c r a p i r g A Arriva l'

dei Golosi

Materie prime a “km 0”, esperienza ultra-decennale, tradizione dell'arte gelatiera e pasticcera, accoglienza: sono i punti forti di questa nuova struttura, che dispone anche di un'attrezzata area di svago per i bambini. Per il mese di marzo, in occasione della festa della donna, si può gustare il gelato al gusto di Mimosa. Mentre il 24 marzo si festeggia la Giornata Europea del Gelato Artigianale

C

ome e quando è nata questa idea? “L'idea di realizzare L'Agriparco dei Golosi è il frutto del connubio tra l'esperienza ultra-decennale di Delfina Salvati, gelatiera pasticcera, e un luogo ricco di emozioni ed immerso nella natura come l'Agriparco. Da qui l'idea di realizzare un gelato totalmente naturale legato ai prodotti della terra, come il latte biologico, la frutta fresca di stagione e tutte le materie prime provenienti dal territorio, quindi 'agrigelateria', ovvero agricoltura e gelateria”. Quali sono le vostre specialità e quelle tradizionali che vi sentite di consigliare? “Presso la nostra struttura è possibile degustare oltre al vero gelato artigianale, anche semifreddi, torte, biscotteria tipica e pane speciale con farine macinate a pietra e prodotti tipici del territorio. Gastronomia dolce e salata per tutti i palati. Ogni mese vengono proposti dei gusti di gelato particolari legati alla stagionalità; nel mese di marzo per festeggiare la donna avremo il gelato gusto Mimosa e il gelato gusto Ricotta Miele e Noci, realizzato con ricotta tipica romana. Nella tradizione della nostra pasticceria abbiamo il famoso zuccotto, tutto da provare, dolce semifreddo proposto nei diversi abbinamenti come: cioccolato e zabaione, crema e caffè, pistacchio e ricotta”. Da dove provengono le materie prime che utilizzate? “Tutte le materie prime provengono dalle aziende locali o certificate altamente qualificate, in modo da garantire la massima qualità dei prodotti utilizzati dalla nostra azienda. Rigorosamente la produzione giornaliera viene effettuata in base alle materie prime disponibili: miele, noci, frutta fresca, farine biologiche... L'Agriparco dei Golosi è una gelateria 'a Km 0', dove è possibile

gustare un buon gelato o le nostre specialità direttamente sul posto o da portare via. Inoltre troverete una sala per organizzare feste di compleanno ed eventi, un'area giochi per bambini all'aperto per riscoprire il vero contatto con la natura e la terra”. Avete delle iniziative in programma? “All'interno dell'Agriparco dei Golosi sarà possibile frequentare uno dei numerosi corsi proposti: Cucina di Base, Pasticceria di Base, Cake Desing, Pasta fresca fatta in casa e immancabile 'Come fare il gelato a Casa'. Importante evento di questo mese: Il 24 marzo festeggeremo la Giornata Europea del Gelato Artigianale, in collaborazione con Ferdinando Buonocore, presidente della associazione Artglace e promotore del gelato artigianale italiano in Europa. Evento organizzato al fine di contribuire alla promozione di questo prodotto e allo sviluppo della tradizione gastronomica di questo settore. In particolare il giorno 24 marzo verrà proposto il gusto 'Stracciatella d'Europa', a base di fiordilatte, succo di arance sanguinelle fresche e variegato con copertura di cioccolato, allo speciale prezzo di 1 Euro a coppetta”. Dove vi trovate e quali sono gli orari di apertura? “L'Agriparco dei Golosi è facilmente raggiungibile. Ci troviamo a circa 300 metri dall'uscita del casello autostradale Tivoli, della Roma-L'Aquila, in via delle Cento Camerelle 5 a Villa Adriana, luogo ideale per un gustoso ristoro anche per tutti coloro che vengono in visita presso le ville della città di Tivoli: Villa D'Este, Villa Gregoriana, Villa Adriana. Siamo aperti tutti i giorni dalle 10 alle 21; venerdì e sabato fino alle 24. Tutti coloro che vogliono avere ulteriori informazioni ed aggiornamenti sugli eventi organizzati possono visitare la nostra pagina facebook”.

61


La poesia sublime di

Giannina Nardecchia Orsini La poesia è per tanti ma non per tutti. Essere poeti è un talento innato. Un istinto. Un estro fuori dal comune. Scrivere poesie vuol dire avere qualcosa in più. Anche di più di uno scrittore, che narra e fantastica. Il poeta ascolta il suo cuore e la sua anima

G

iannina dalle sue poesie riesce ad espletare tutte le bellezze straordinarie del Creato, tirando fuori dal suo cuore ciò che di bello Dio ci ha donato, Una Natura con i suoi colori, il profumo dei fiori e tutto ciò che ci circonda, in modo sublime. Al sorgere del giorno, ella decanta le bellezze e i profumi della Primavera con naturalezza, trasportati dal vento, come una chimera che ci invade e fa vibrare la nostra vita, nelle bellezze della Primavera, le serate, ove il silenzio notturno, fra le nubi, fa capolino la luna illuminando le stelle ed il Creato in un'atmosfera d'Amore. Al suo attivo ha molti premi, tra cui il Primo Premio Letterario della Guardia Costiera di Civitavecchia, nel 2010, riguardante il libro “La Vita è amore”, di cui ne sono state vendute più di tremila copie, arrivando persino ad essere intervistata al Maurizio Costanzo Show. Il 25 marzo 2011 con Enrica Bonaccorti, il secondo libro di poesie ha venduto circa mille copie. L'ultimo premio è arrivato dal giornale “Maggio Uniacense”.

62



Sonnellini Quennie Liao, mamma innamorata del proprio bambino, ha immortalato i suoi sonnellini trasformandoli in stupende avventure fantastiche di Camilla Rubin

d’arte

L’

amore per i figli, la rilassatezza che trasmettono quando stanno facendo il loro pisolino, trasmette anche alle madri una grande serenità. L’artista free lance Sioin Queenie Liao osservando il proprio bambino dormire ha avuto un’idea, immortalarlo durante i suoi sonnellini come se stesse vivendo un’avventura fantastica e lo ha fatto in un modo tutt’altro che banale. Come a tutti i neonati, anche a Baby Wengenn piace molto il pisolino. Sua madre, Queenie Liao, ha deciso di trasformare questo momento tranquillo in un progetto artistico dal titolo “Wengenn nel paese delle meraviglie”. L’artista cinese ha creato scene incredibili intorno al figlioletto che dorme, inserendolo in ogni sorta di avventura fantastica. Wengenn doveva avere proprio tanto sonno per non essersi accorto di tutto ciò che avveniva attorno a lui. Detto questo giudicate voi, le immagini parlando letteralmente da sole.


65




IL TUO CINEMA DA SEMPRE.

U n autunno i n prima fila. Proiezioni in digitale e in 3D dolby

Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.

Tivoli CINEMA TEATRO GIUSEPPETTI - Info 0774335087


Blas Roca Rey Artisticamente corretto E' un attore di cui si parla poco ma che è dotato di una bravura straordinaria a teatro, al cinema e in televisione. Non è un personaggio banale di Claudia Crocchianti

E'

un attore peruviano naturalizzato italiano. E' nato a Lima ma ha trovato da noi la consacrazione come attore. Il teatro è il suo primo amore ma si è fatto apprezzare in vari lavori cinematrografici e televisivi. Proprio qualche giorno fa, Premium Cinema, ha mandato in onda il film 'Facciamo Fiesta', nel quale Blas Roca Rey recita al fianco di Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi. Ma la sua filmografia è ampia e di tutto rispetto. Quando hai iniziato la tua attività di attore? “Ho cominciato in accademia nel 1979 con il teatro per poi fare qualcosa nel cinema e nella televisione. Il mio primo film è stato 'Storia d'amore' con Valeria Golino”. Teatro, cinema e televisione: quale ambito senti più tuo? “Il teatro è la mia casetta, non lo lascerò mai, sono trentadue anni che lavoro in questo settore. Vi è più libertà di espressione”. L'opera teatrale a cui sei più legato? “ 'Non c'è tempo amore' di Lorenzo Gioielli, dove si parlava di una generazione di quarant'anni e di vari temi”. Hai un attore che ammiri particolarmente? “Non ho un attore di riferimento contemporaneo, ma ho una passione per Rivisca. Sicuramente amo Vittorio Gasman, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni”. Progetti futuri? “Una commedia teatrale dal finale tragico, 'Ladro di razza', ambientato durante l'occupazione nazista. Per la televisione sto girando la quarta puntata della fiction 'Cuore matto' ”. Il film a cui sei più legato? “ 'Ricordati di me' di Gabriele Muccino". Tre aggettivi per descriverti? “Onesto, appassionato e prepotente”. Il tuo rapporto con il pubblico? “Risponde bene, è affezionato ed è un buon critico verso di me e ammira soprattutto la mia coerenza artistica e la mia onestà intellettuale”. Le tue origini sono peruviane; cosa ti lega a questo Paese sudamericano? “Naturalmente lì ho i miei parenti. È un Paese splendido, ho conosciuto la sua arte attraverso mio padre archeologo”. L'Italia è il Paese in cui vivi, cosa rappresenta per te? “Mi stupisce sempre la determinazione delle persone nel fare le cose, È un Paese che ha bisogno di rispetto”. Grazie a...? “A me stesso e a miei tre figli che mi insegnano qualcosa ogni giorno”.

69


Verità nascoste, depistaggi. Una tragedia che per anni la giustizia ha voluto bollare come “cedimento strutturale” dando la colpa all'Itavia e decretando la fine imprenditoriale del suo proprietario: Aldo Davanzali. Elisa Faggioni ne ha fatto un documento teatrale per cercare di tenere viva la memoria di Paolo Paolacci

USTICA:

Elisa Faggioni

ci sono dei lumini in cielo stasera

S

ono passati 34 anni. Il 27 Giugno 1980 un Dc9 Itavia viene abbattuto da un missile mentre era in volo da Bologna a Palermo. C’erano 81 esseri umani su quel volo. Per anni la giustizia ha dato la colpa ad un 'cedimento strutturale' dell’aereo Itavia coprendo le effettive responsabilità allo scopo di difendere diversi interessi: politici, internazionali, strategici. Elisa Faggioni ne ha fatto un documento teatrale, per contribuire a tenere viva la memoria su una delle tragedie peggiori che abbia colpito il nostro Paese e sulla quale si è cercato di non far emergere mai la verità. Elisa, cosa ti ha colpito di più di questa strage tanto da farne un documento teatrale? “La vicenda umana di Aldo Davanzali. Molti di voi forse si chiederanno 'chi è?'. Ho voluto fare questo spettacolo per spiegarvelo. Fino al 1980 è esistita in Italia la società Itavia, la prima compagnia aerea privata italiana; la sua flotta di 12 aerei copriva voli nazionali ed esteri. Il proprietario era Aldo Davanzali, nato a Sirolo il 26 Gennaio 1923. Così a gennaio 1981 il ministro dei trasporti Rino Formica revocò tutte le concessioni di volo. L’Itavia chiuse i battenti e Aldo Davanzali fu massacrato e lasciato solo. L’effetto dominio che si scatenò fu devastante per lui e tutto gli scivolò dalle mani comprese le altre imprese della famiglia: la ditta di rimorchiatori Sadar Incop, la Sinim immobiliare, la Incop di Ravenna e il villaggio turistico Costa Tiziana a Crotone; caddero una ad una come un castello di carta. Duemila dipendenti rimasero senza lavoro. Quest’uomo pagò per tutti ma non c’entrava niente. Questo spettacolo-documentario nasce dal desiderio di far conoscere questa storia che merita di essere ricordata”.

Quanto è durato il lavoro per la scrittura e la realizzazione? “L’idea è nata durante l’estate del 2012. Il debutto ufficiale è avvenuto il 29 giugno 2013 a Bologna. E’ stato un lavoro corale, in cui tutti gli attori si sono messi in gioco creando la messa in scena attraverso improvvisazioni e studio del personaggio. E’ stato un interessante lavoro di ricerca e sperimentazione. A questo punto vanno i miei ringraziamenti a tutti i miei attori: Melina Ascione, Mahsha Soltan, Renato Mucciarelli, Mauro Scuderi, Vanessa Ricci, Elena Russo, Andrea Romualdi”. E con quali reazioni? “A Bologna abbiamo debuttato grazie al lavoro promozionale di tutti gli attori e soprattutto di Renato Mucciarelli, l’interprete di Aldo Davanzali, che ha compiuto un grande lavoro di promozione e ufficio stampa. Artisticamente lo spettacolo è riuscito molto bene, peccato ci sia stata poca affluenza di pubblico, questo ci è dispiaciuto molto considerando anche il fatto che a Bologna in quei giorni c’erano gli eventi commemorativi presso il Museo della Memoria”. Con quali intenzioni, difficoltà e ispirazione civile hai portato a termine questo lavoro? “Durante le mie ricerche ho incontrato molte persone che hanno conosciuto Davanzali ma quello che di più mi ha colpito è la coerenza tra di loro sul suo ricordo '..era alto, affascinante, molto gentile… sempre con i suoi occhiali alla Onassis'. Questo attaccamento all’uomo prima ancora che all’imprenditore mi ha commosso. Ancora oggi a distanza di 34 anni i suoi ex dipendenti, i suoi 'ragazzi' come li definiva Davanzali, si sentono, si vedono e sono rimasti in contatto. Io Aldo Davanzali

70


non l’ho conosciuto, con l’Itavia non c’entro niente e non sono coinvolta in nessun modo con la strage di Ustica eppure ho sentito necessario parlare di questa storia. Diceva: 'La mia consolazione è non aver mai visto dubitare di me i parenti delle vittime'. Aldo Davanzali combatterà tutta la sua vita per la verità. E’ morto a 83 anni. Malato del morbo di Parkinson. Nullatenente. La Cassazione gli darà ragione il 28 gennaio 2013”. E che effetto ti ha fatto riproporlo a Bologna da dove il DC-9 della compagnia aerea Itavia era partito quel venerdì sera del 27 giugno del 1980 verso l'Aeroporto di Palermo con 81 passeggeri a bordo? “Più che una tournée è stato un pellegrinaggio. Vedere gli attori interessati e commossi nel vedere il Museo e i luoghi della strage per me che ho ideato e scritto lo spettacolo è stata una grande soddisfazione. Attori giovani che non erano ancora nati nel 1980, attori adulti che ricordano bene la strage e le conseguenze… Posso dire che queste sono le rare occasioni dove il teatro si mescola alla cultura, dove spettacolo e memoria si uniscono per creare un momento unico di condivisione dei ricordi”. Quale impostazione hai seguito per realizzare questo testo teatrale e come lo hai raccontato, immaginato? E perché questo titolo? “Ci sono dei lumini in cielo… E’ una frase detta dal Comandante Gatti: 'Questa notte sembra un cimitero. E’ come se ci fossero dei lumini...'. Ebbene di quelle parole non c’è più traccia, il cd che le conteneva è sparito! Credo che nella scomparsa di questa importantissima prova c’entri parecchio il segreto di Stato. I lumini? Sono indicativi dei missili!”. E cosa ti è restato e speri che resti a chi lo andrà a vedere ? “La memoria, solo questo. Un teatro che possa essere anche didattico. Mi riferisco agli spettatori adolescenti che molto spesso non conoscono il teatro e quello che quest’arte può dare”. Quanto può fare l'arte per il mondo e quanto realmente incide oggi? “Ah se in Italia si facesse di più per la cultura! I teatri chiudono, nei cinema sempre meno pubblico, i musei mezzi vuoti, per non parlare delle città d’arte che sprofondano nel degrado. Non so come andrà il 2014 ma di certo gli ultimi anni sono stati molto difficili per chi vive d’arte e cultura. Non hanno soldi gli ospedali, figuriamoci i teatri!”.


Ezio Luzzi

“Scusa Ameri,

L

E' una delle storiche voci di “Tutto il calcio minuto per minuto”. E' un grande professionista del giornalismo sportivo radiofonico. La sua carriera lo ha visto raccontare i più grandi eventi sportivi degli ultimi 50 anni in ogni angolo del mondo. Oggi, insieme a suo figlio Paolo, dirige Elle Radio e ha messo in piedi una bellissima iniziativa, chiamata High School Radio, un contenitore radiofonico curato dagli studenti dei licei romani di Claudio Testi

scusa Ciotti...”

o ricordiamo come la storica voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” e della testata giornalistica della Rai. La sua inconfondibile voce si inseriva tra Sandro Ciotti ed Enrico Ameri per segnalare un gol a Catania o a Palermo. E' stato uno dei pionieri del giornalismo radiofonico. Un maestro e un modello da seguire per tanti giovani che hanno intrapreso la strada del radio-telecronista sportivo. Lui è Ezio Luzzi e lo incontriamo all'interno dell'emittente radiofonica Elle Radio, della quale ne è il direttore. Ezio, quando hai iniziato ad amare la radio? “Sono nato in Argentina a Santa Fè, ma fin dalla più tenera età ho amato questa scatola magica da cui uscivano voci e musica. Nel 1960, prima di far parte della storica trasmissione sportiva 'Tutto il calcio minuto per minuto', ho avuto l’emozione di descrivere nel corso delle Olimpiadi di Roma, l’impresa di Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi scalzi, una cosa eccezionale, nessuno aveva mai visto un atleta correre senza scarpe. Da quel momento, nei successivi cinquant’anni, ho seguito

tantissime partite di calcio, campionati nazionali, otto campionati europei e altrettanti del mondo, e otto olimpiadi, quindi migliaia e migliaia di radiocronache. Questo lavoro se fatto con passione è come una droga ed è come se il tempo si fermasse. E chi lo fa sia nella testa che professionalmente non invecchia mai; è come se fosse un elisir di lunga vita. Tant’è che attualmente assieme a mio figlio Paolo dirigo questa emittente Elle Radio sugli 88,100 in FM, che ha un grande ascolto e stiamo dando grandi esempi di insegnamento, di informazione a chi lo desidera”. Ne ricordi in particolare qualcuna? “Nel corso delle Olimpiadi di Atlanta, nel GR delle ore 7,30 del 27 luglio 1996 fui il primo al mondo a dare la notizia dell'attentato al Parco Olimpico, precedendo addirittura la Cnn come sottolineò l'agenzia Ansa con una nota delle ore 13,39. Ricordo come se fosse ieri quei momenti. Ero a quattro passi dalla redazione, che era sotto la Metro Goldwyn Mayer, ero appena uscito e prima di arrivare nel parco, sentii questo

72


grande boato, un frastuono con una ventata che ci ha scaraventati per terra, gente che urlava, gridando che era esplosa una bomba. Il mio primo pensiero è stato quello di rialzarmi ma non per vedere cosa mi ero fatto ma per correre verso gli studi per dare la notizia alla radio. Quando hai la passione e l’istinto non temi nulla e non pensi ai pericoli o addirittura alle conseguenze anche estreme di qualche evento, come la morte. Tra l’altro ad Atlanta ero il team leader, guidavo praticamente tutti i radiocronisti e i tecnici per conto della Rai. Quella di Atlanta è stata l'ultima delle otto Olimpiadi a cui ho partecipato durante la mia carriera ricca di soddisfazioni”. Cosa vorresti dire alle nuove leve del giornalismo radiofonico? “Tra i vari progetti e programmi radiofonici che sto portando avanti, c'è High School Radio, il primo campionato radiofonico della comunicazione riservato ai licei della capitale e non solo. Mi fa piacere sottolineare ai giovani emergenti che vengono qui con la passione per il giornalismo, che bisogna puntare sempre sulla passione; se questo mestiere te lo senti dentro, devi crederci fino in fondo studiando e crescendo con coraggio e serietà”.

Tra i tanti aneddoti e le persone con cui li hai condivisi nelle tua vita di radiocronista, chi e cosa ti fa piacere ricordare? “Tra i tanti colleghi, ricordo con immenso piacere Enrico Ameri e Sandro Ciotti, con i quali abbiamo fatto un trio eccezionale, specialmente quando giocava la Nazionale; ad Ameri era affidata la radiocronaca, a Ciotti la tribuna stampa, a me i collegamenti dal campo e dagli spogliatoi. Mi fa molto piacere ricordare tutti i grandi ragazzi che ho lanciato in Rai e che ricordo con soddisfazione. E poi ci sono stati degli scoop. Uno dei tanti che mi è rimasto impresso, è quando l’allenatore Orrico, della Lucchese, diventò allenatore dell’Inter, e detti la notizia in diretta; nessuno ci voleva credere. Pensa che Prisco, che era il vicepresidente dell’Inter, una volta che lo incontrai mi confessò che la notizia l'apprese proprio da me, in quanto il presidente Pellegrini non lo disse a nessuno e fece tutto di testa sua”. Cosa ricordi di Diego Armando Maradona? “Pensa che di Maradona, sono stato il primo a dare la notizia che sarebbe venuto al Napoli; stava facendo un torneo del bicentenario di New York con il Bar-

cellona e mi disse che sarebbe venuto in Italia a giocare nella squadra partenopea”. Secondo te qual è l’allenatore della Nazionale italiana di calcio che ha avuto più carisma e con cui tu hai avuto un ottimo rapporto? “Con Enzo Bearzot in modo particolare, anche se, secondo me, la Nazionale di Azeglio Vicini ha giocato il miglior calcio anche se non ha avuto fortuna. Se pensiamo che nei Mondiali del '90, disputati in Italia, siamo arrivati terzi subendo soltanto un goal e senza sconfitte. Quella Nazionale stupenda, dove c’erano tanti campioni provenienti dall’Under 21, sicuramente meritava di più”. Parliamo di Elle Radio, una radio in continua crescita e con belle iniziative... “Vero, belle iniziative come High School Radio, che è il campionato degli istituti superiori in particolare quelli classici e scientifici di Roma suddivisi in squadre. Ogni settimana, il sabato e la domenica questi ragazzi fanno una vera e propria trasmissione radiofonica che dura un’ora, con musica, sport, notizie, avvenimenti, problemi della scuola e tanto altro ancora. E’ una sorta di cordone ombelicale che unisce i giovani, fatto direttamente da loro”.

Ezio Luzzi con il ct Enzo Bearzot

73


E' in onda su Rai Uno con la trasmissione sportiva “Campioni di cuore”, dove intervista i grandi personaggi facendo emergere molto bene il loro aspetto umano. Ha già pubblicato un libro e un altro è di prossima uscita...

di Simone Mori

Roberta Ferrari Una psicologa prestata al giornalismo

E'

una conduttrice e giornalista televisiva. Coniuga bravura, competenza e bellezza. Un mix vincente che l'ha portata ad essere particolarmente apprezzata dal pubblico. Lo sport è la sua passione e all'attivo ha tante interviste a personaggi sportivi famosi e di successo. Conosciamola meglio attraverso questa intervista che ci ha gentilmente concesso. Roberta, puoi raccontarci come hai iniziato la tua carriera di giornalista? “Ho iniziato a Telelombardia, durante l'università, con la trasmissione 'Milano 90' con Mino Taveri, trasmissione sui Mondiali. Da lì ho continuato a occuparmi di trasmissioni sportive, per poi passare ad Antennatre, sulla piattaforma Sky, con la mia trasmissione 'Marcati Stretti', da me ideata e condotta con Stefania Sorrenti, che mi ha poi aperto le porte della Rai”. Hai avuto molteplici esperienze televisive. Quali sono quelle che ricordi con maggiore gioia? “Senz'altro le interviste pre e dopo partita in diretta tutte la domeniche da San Siro perché sono una gavetta formativa e ti permettono di conoscere e creare un buon rapporto con dirigenti, addetti ai lavori, giocatori e loro familiari. 'Marcati Stretti' perché è stata la creatura mia e di Stefania, una trasmis-

sione allora all'avanguardia, che univa competenza e ironia nello sport. Poi la mia attuale 'Campioni di cuore', in onda la domenica mattina su Rai Uno, perché mi permette di unire i miei due amori professionali: le interviste sportive e la psicologia (mia laurea), parlando degli sportivi dal punto di vista umano e privato”. Attualmente ti occupi di interviste a personaggi sportivi più o meno famosi. Come è nata l'idea? “Devo correggerti perché i personaggi sono solo ed esclusivamente famosi: o campioni del mondo o oro alle olimpiadi o giocatori attuali di serie A, dietro specifica richiesta degli autori del programma. E' nata da un'idea del nostro capo-autore Giovanni Taglialavoro, che ha saputo coniugare la mia esperienza di giornalista professionista e la mia passione per la psicologia e per l'aspetto più introspettivo delle persone”. Quali sono le interviste alle quali sei più legata? “Ognuna ha una storia a sé emozionante e personale, sta alla bravura di chi intervista tirarne fuori gli aspetti più intimi, sempre con rispetto e tatto. Senz'altro quelle che maggiormente mi hanno coinvolta sono quelle legate a personaggi umanamente coinvolgenti, che hanno avuto gravi sofferenze nella vita e sono diventati esempi di ottimismo e messaggi di positività:

74


tano i fatti della vita: sono per la semplicità, la spontaneità, con alle spalle una forte preparazione, e il ritmo veloce ed essenziale. Forse quest'ultimo manca ancora troppo nella tv attuale. Non sono per l'ostentare tragedie né per far vedere a tutti i costi pianti in diretta”. Hai già pubblicato un libro. Qualcos'altro dietro l'angolo? “Sto lavorando al mio secondo libro. Avrà il titolo dall'omonima rubrica 'Campioni di cuore', ideata dal capo autori di Unomattina in famiglia Giovanni Taglialavoro, che firmerà anch'egli il libro con Cinzia De Filippis e la sottoscritta. Saranno 10 interviste a 10 grandi calciatori attuali ed ex della storia del nostro calcio, accompagnate da altrettante foto ciascuno, da loro raccontate. Si tratta di una Campagna Nazionale e verrà devoluto parte del ricavato all'Onlus Castelli a favore dei defibrillatori in campi non professionisti”. Sei molto attiva nei social, specie su Twitter. Cosa ti piace e cosa no di questo mondo? “Trovo che al giorno d'oggi, specie per chi lavora nel mondo della comunicazione, sia fondamentale esserne partecipi. Sia Twitter che Facebook e Instagram fanno parte della mia quotidianità e del mio lavoro. Mi permettono di essere in diretto contatto col mio pubblico e i miei fans. Non riesco a capire i personaggi che interagiscono soltanto tra loro, io m'impegno a rispondere sempre a tutti, fa parte della mia educazione e poi non dobbiamo mai dimenticare che è anche un dovere essere cortesi verso chi ci segue con tanto affetto. Non c'è nulla che non ami di questo mondo virtuale perché tutto sta nell'usarlo nel modo corretto e nel dosarlo, con il giusto distacco e senza esserne dipendente”.

Alex Zanardi, Giusy Versace, Federica Bovolenta”. Cosa vorresti fare in futuro? Una trasmissione tutta tua? “Il mio sogno è quello di condurre un contenitore di taglio giornalistico e di attualità, proprio come 'Unomattina'. E' nelle mie corde perché vario e mi calza a pennello, sia per la mia esperienza professionale che per la mia preparazione. Non ambisco a prime serate, amo il pubblico del mattino”. Il mondo del giornalismo vive una crisi nera per vari motivi. La crisi della carta stampata e la piaga delle raccomandazioni. Il tuo punto di vista? “Questa piaga purtroppo è presente da sempre, specialmente nel nostro Paese. Se ti dicessi che non c'è sarei una bugiarda. Non è facile fare anni di gavetta e aspettare sempre la giusta occasione, nonostante gli ascolti e la professionalità siano dalla tua parte. Piangersi addosso non serve a nulla, ciò che conta è lavorare con serietà e amando il proprio mestiere, con la consapevolezza che il pubblico riconosce chi vale”. Quali sono i tuoi hobby? “Conduco una vita molto semplice anche perché, girando l'Italia tutta la settimana per lavoro, mi piace rilassarmi. I miei hobby sono la lettura, lo sport, il cinema, gli amici e stare con i miei affetti e il mio cane”. Hai delle icone alle quali fai riferimento? “Sinceramente no, non perché abbia la presunzione di essere meglio di altre, ma semplicemente perché penso che ognuno debba avere la propria personalità e le proprie caratteristiche ed è giusto non omologarsi. Mi piace molto la collega Alessandra Borgia perché coniuga bellezza, eleganza e professionalità”. Secondo te, alla televisione di oggi cosa manca? “Penso che in un mondo dove siamo tutti di fretta e stressati sia fondamentale offrire al pubblico momenti di evasione e di leggerezza anche quando si raccon-

75


CHARTS classifiche

TOP 10 EUROPA 01 “Feelin’ myself” – Will.I.Am ft. Miley Cyrus 02 “Ready for your love” – Gorgon City & MNEK 03 “Crying for no reason” – Katy B. 04 “Drunk in love” – Beyoncé ft. Jay Z 05 “Rather be” – Clean Bandit ft. Jess Glynne 06 “If I lose myself” – One Republic 07 “Happy” – Pharrell Williams 08 “Dark Horse” – Katy Perry ft. Juicy J. 09 “Braveheart” – Neon Jungle 10 “Timber” – Pitbull ft. Kesha

TOP 10 US A 01 “Dark Horse” – Katy Perry ft. Juicy J. 02 “Happy” – Pharrell Williams 03 “Talk Dirty” – Jason Derulo ft. 2 Chainz 04 “Say something” – A Great Big World & Christina Aguilera 05 “Let her go” – Passenger 06 “Team” – Lorde 07 “Helluva life” – Frankie Ballard 08 “Timber” – Pitbull ft. Kesha 09 “Counting stars” – One Republic 10 “Pompeii” – Bastille

TOP 10 ITALIA 01 “Liberi” – Tiromancino 02 “Per sempre” – Ligabue 03 “Un filo di seta negli abissi” – Elisa 04 “I will pray” – Giorgia ft. Alicia Keys 05 “Dove resto solo io” – Laura Pausini 06 “Trattengo il fiato” – Emma 07 “Da lontano” – Antonella Ruggiero 08 “Io prima di te” – Eros Ramazzotti 09 “Pedala” – Frankie Hi-NRG 10 “Cambiamenti” – Vasco Rossi

76

BEYONCE’ Continua la fruttuosa collaborazione tra moglie e marito. E’ disponibile anche la versione remix che vede la prestigiosa firma di Kanye West. CLEAN BANDIT Sono un gruppo britannico di musica elettronica formatosi nel 2009 e composto da quattro persone. Hanno debuttato sul mercato discografico due anni fa con il singolo “A+E”, ma è grazie a questo singolo che si stanno facendo conoscere.

PHARRELL WILLIAMS Il più grande sogno di questo signor produttore è stato sempre quello di scrivere canzoni per Michael Jackson, ma sono state sempre rifiutate da quest’ultimo. Ha creato successi per artisti come Madonna, Jay-Z e Justin Timberlake. FRANKIE BALLARD Classe 1982, proviene dal Michigan e il suo attuale album s’intitola “Sunshine & Whiskey”. E’ in tour a promozione del suo lavoro.

LAURA PAUSINI Questo è il nuovo singolo dell’artista estratto dal suo ultimo disco “20 The Greatest Hits”, pubblicato per celebrare i vent’anni di carriera caratterizzati da tutte canzoni nate d’istinto. ANTONELLA RUGGIERO E’ da sempre una delle voci più intense del panorama italiano. Dopo la proficua esperienza con i Matia Bazar, la sua è stata una continua ricerca musicale, arricchita da diversi viaggi che ha fatto.


special guest

OZARK HENRY

Un puro creativo

E’

registrato all’anagrafe come Piet Goddaer ed è nato in Belgio nell’aprile del 1970. E’ figlio di un noto compositore belga e la passione per la musica si è sviluppata in lui già all’età di sei anni, iniziando a suonare il sassofono. Dopo aver ricevuto in regalo una chitarra elettrica, in occasione del suo sedicesimo compleanno, ha deciso di formare insieme al fratello una rock band chiamata Church of the Nemesis. A metà anni ’90 ha assunto il suo attuale nome d’arte e ha iniziato a fare le cose sul serio dedicandosi completamente alla carriera musicale dando così vita al suo primo lavoro intitolato “I’m seeking something that has already found me, seguito da “This last warm solitude”. Nel 2001, grazie all’album “Birthmarks” e ai singoli “Rescue” e Sweet Instigator”, ha ottenuto il disco di platino nel suo Paese. Nel 2002 ha realizzato la colonna sonora di “Sedes and Belli”. Due anni più tardi è stato pubblicato il suo quarto album intitolato “The sailor not the sea”, certificato disco d’oro. L’anno seguente è uscito il suo quinto disco “The soft machine” e negli anni successivi ha inciso due colonne sonore per i film “Crusuade in Jeans” e “To walk again”. Nel 2010 è stata la volta dell’album “Hvelrky”. Nel 2013 ha acquistato maggiore notorietà su scala internazionale soprattutto grazie al singolo “I’m your sacrifice”, incisa insieme ad Amaryllis Uitterlinden e contenuta in “Stay gold”. Con ciò è riuscito ad imporre la sua musica anche in Paesi come il nostro, in cui fino a ieri era sconosciuto. Suo fan da sempre è David Bowie.

news

I National saranno in Italia offrendo ben quattro date ai loro fans nel mese di luglio, sulla scia dell’ultimo album di successo intitolato “Trouble Will Find Me”. La band di New York è capitanata da Matt Beringer e si è affermata negli ultimi anni. Tiziano Ferro ha confermato l’uscita del suo prossimo lavoro entro la fine del 2014. Si tratterà di una raccolta dei suoi

maggiori successi e probabilmente ci sarà anche qualche inedito. I Franz Ferdinand, celebre quartetto di Glasgow, dopo il concerto di Milano del prossimo 3 aprile, torneranno nel nostro Paese con altre tre date. Si esibiranno il 31 luglio a Udine, il primo agosto a Ferrara e il 2 agosto a Roma. Lana Del Rey sta per pubblicare il suo nuovo album “Ultraviolence”, la cui uscita

77

è prevista per il primo maggio prossimo. La comunicazione è avvenuta mentre l’artista stava firmando un autografo. Si dichiara molto soddisfatta del prodotto. James Blunt è un altro artista desiderato dalle nostre parti. Ci accontenterà con cinque eventi live nel mese di luglio grazie al suo “Moon Landing 2014 World Tour”. Il nuovo album “Moon Landing” è trainato dal singolo “Bonfire Heart”.


Il nostro viaggiatore della notte ci porta all'interno di tre importanti eventi della Capitale

e e t r a , à t e i r a Solid

Irene Bozzi, Alex Partexano, Maria Grazia Nazzari

Paola Romano, Stefania Giacomini, Nadia Bengala con il marito Alessandro Stocchi

E’

una elegante villa dei primi anni del ‘900, la nuova sede italiana della Philobiblon Gallery che ha aperto a Roma, nel cuore del quartiere Parioli. Un inaugurazione per fare omaggio alla Città di nuovi spazi dedicati all’esposizione di raccolte monografiche e tematiche e alla vendita di arte antica, moderna e contemporanea. L’apertura ha coinciso con il vernissage “Io, Paola Romano” della pittrice e scultrice Paola Romano, nota al pubblico come "l’Artista della Luna".Oltre seicento gli ospiti intervenuti. Tra i numerosi volti noti i blasonati: Luigi Catemario di Quadri, Alessio Ferrari Angelo Comneno, Cetti Lombardi Sartriani, Alessandra Oddi Baglioni, Giovanna Deodato Drake, Betta Scarpa, Elena Aceto di Capriglia, Guglielmo Giovanelli Marconi, Giuseppe Ferrajoli, Giampiero Ventura Mazzuca, la Vice Presidente di Altaroma Valeria Mangani, l'On. Sandra Cioffi Fedi, gli avvocati matrimonialisti Manuela Maccaroni e Antonella Succi, i critici arte Francesca Barbi Marinetti e Andrea Romoli Barberini, Laura Pepe, Stefania Giacomini, il maestro Isabella Ambrosini, la sovraintendente della Biblioteca Nazionale di Firenze Letizia Sebastiani, le artiste Paola Crema e Camilla Ancilotto, la presidente del Rotary Sud Maria Novella Paci. Ricco e dal design artistico il finale con canapé assortite, pane di segale con formaggio e salmone, pane alle erbe con tomini e confetture di pomodorini, i tartufi torinesi al cioccolato e fragole glassate e gli oramai famosi "maca-moon" i particolari macarons artigianali realizzati appositamente.Brindisi nel giardino arredato da opere d’arte e di design. Scambio di saluti tra Adriana Russo, Maria Grazia Nazzari, Eleonora Vallone, Roberta Beta, Nadia Bengala, Rodolfo Corsato, Alex Partexano.

78

Valeria Marini


” o l c i c i r “ l e d design di Bibi Gismondi

T

anti volti noti sono intervenuti per supportare l’associazione Amri onlus in occasione di Art Show for Charity, evento organizzato dal Freetime Sporting Club di Roma. Madrina della serata Valeria Marini, testimonial da anni dell’associazione, che ha accolto i numerosissimi ospiti invitati da Loretta e Letizia Vittorini. Un evento unico nel suo genere nato da un’idea di solidarietà capace di coniugare sport, spettacolo ed arte che ha preso il via alle 18.30 ed è proseguito fino alle 6 del mattino con un susseguirsi esclusivo di spettacoli e performance sportive di altissimo livello. Valeria Marini, bellissima in abito di velluto rosso, ha sottolineato l’impegno dell’associazione e ringraziato tutti i presenti per la solidarietà dimostrata. Fra di loro anche molti volti noti ed amici, come Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi con la piccola Maria al suo debutto nel mondo degli eventi, l’attrice Valeria Fabrizi sempre elegantissima, lo sportivo e giornalista Giacomo Crosa con la moglie Bruna, l’originale Solange in compagnia dell’amico modello Marco Ciucci, Saverio Vallone accompagnato dalla moglie e dagli splendidi figli, e ancora Marco Bonini, Alessia Fendi, Leopoldo Mastelloni, Beppe Convertini e Jinny Steffan.

Sandra Cioffi Fedi, Stefania Giacomini, Catia Polidori e una modella

A

mbiente, Mare, Moda e Design con materiale "riciclato" a Palazzo Ferrajoli per la presentazione del libro del Professor Vincenzo Pepe, Presidente di Fare Ambiente, promossa dal Presidente Sandra Cioffi e da Salvatore Grillo Non la solita presentazione di un libro, ma un piacevole e vivacissimo pomeriggio in cui si è parlato di ambiente, mare e sviluppo sostenibile con presentazione di creazioni realizzare con materiale naturali e riciclate. Applausi nella sala gremita in cui si potevano riconoscere numerose signore che hanno scelto di indossare pellicce ecologiche. Tra i volti noti: il professor Francesco Fedi, Maria Carmela Grillo, Luciano De Crescenzo , il marchese Giuseppe Ferrajoli, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi, il principe Jonathan Doria Panphilj, la Contessa Elena Aceto di Capriglia ed il marito chirurgo plastico Camillo D'Antonio, i duchi Francesco e Rosaria Marigliano Caracciolo, il professor Maurizio Mensi Presidente Comitato Media e Minori, Donatella Visconti Presidente Banca Impresa Lazio, il prefetto Gianni Ietto con la moglie Maria Romana, il prefetto Fulvio Rocco, la cantate e attrice Elena Bonelli, la giornalista Stefania Giacomini.

Elena Bonelli





Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.