SOMMARIO NOVEMBRE 2014 10 CHRISTIANE FILANGIERI E’ il nuovo personaggio de “I Cesaroni”, dove interpreta Sofia, un ruolo che le è piaciuto e che le ha dato la possibilità di guardare oltre. Christiane è anche mamma di uno splendido bambino. Per la serie diamoci un taglio, Christiane non solo ha interpretato una donna coraggiosa sul set de “I Cesaroni”, ma ha anche mostrato coraggio optando per un nuovo look con tanto di capelli decisamente più corti...
14 ROBERT DOWNEY JR. Il suo nome completo è Robert John Downey Jr. ed è nato a New York, il 4 aprile 1965. È figlio del regista Robert Downey, Sr. Il padre, ebreo, ha origini irlandesi ed il suo vero cognome era Elias ma decise di prendere il cognome Downey del patrigno. La madre, Elsie Ford, è tedesca, con ascendenze scozzesi. Downey, Jr. si autodefinisce "mezzo ebreo". Da bambino Robert ha vissuto a New York, in California, a Woodstock, nel Connecticut, a Parigi e a Londra...
18 GLI ALBERGHI PIÙ STRANI Le vacanze estive ce le siamo lasciate alle spalle da poco ma nel caso qualcuno di voi abbia ancora qualche giorno a disposizione da godere in tranquillità, ecco una selezione degli hotel realizzati con i materiali più strani, in cui poter soggiornare per un tranquillo weekend “alternativo”.Sono realizzati con i materiali più assurdi. Ve ne presentiamo alcuni tra i più originali...
20 FABIANA DE GAUDIO E’ con la bella Fabiana De Gaudio che continuiamo la nostra avventura: la diciannovesima. Noi di GP Magazine insieme ad Adriana Soares, fotografa di moda, abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, della porta accanto. Un modo speciale di realizzare il sogno di molti che desiderano passare una giornata speciale, dove ci si immerge in un contesto diverso, quello di uno shooting fotografico, partendo dal make up per arrivare agli scatti veri e propri...
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45 LA STORIA DI GIORGIA “Chiacchierando con mia madre mi sono fatta raccontare la mia infanzia, ho preso appunti e a furia di scrivere è nato un libro sulla mia vita”. La vita è un foglio bianco. Creare. Liberare le idee. Giorgia, 18 anni, ha fatto molto di più: pronta ad affrontare tutto, a non perdere mai la speranza, a gustarsi il presente, giorno dopo giorno, ha raccontato il suo cammino verso la felicità nel suo primo lavoro letterario...
58 LUCA AVALLONE Il grande pubblico ha conosciuto Luca Avallone poche settimane fa nella fiction regina degli ascolti “Un'Altra Vita”. Il suo ruolo, quello di Riccardo è stato tra i più apprezzati anche se il personaggio ha mandato su tutte le furie parecchie donne! Occhi magnetici, energia da vendere, Luca Avallone farà sicuramente parlare di sé nei prossimi anni perché non gli manca certo la voglia di emergere e di imporsi nel mondo della recitazione. Lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha detto...
61 GIUSEPPE PAMBIERI E' a “capo” di una famiglia di attori. Lui. La sua compagna Lia Tanzi. E la loro figlia Micol. E' la famiglia Pambieri. Lui è Giuseppe, uno degli attori più bravi, più seri, più onesti e più preparati che possiamo annoverare. Ha alle spalle esperienze importanti al cinema, in tv e soprattutto in teatro. Il suo grande amore professionale. Al cinema l'ultimo suo lavoro è stato in “To Rome with love”. Mentre in tv il pubblico italiano lo ha potuto ammirare in “Affari di famiglia”...
70 SUPEROBOTS Sono esuberanti. Sono frizzanti. Sono musicisti. Sono rock! Parliamo dei “Superobots”, formazione nata alla fine degli anni '70 per produrre le più belle sigle Tv di quegli anni che ancora tutti conoscono e cantano. Douglas, Arnaldo, Muzio, Mik e Dave hanno cullato più di una generazione con i loro grandi successi: Mazinga, Candy Candy, Sampei, Daltanious, Sugar e molti altri...
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EDITORIALE
GIANNI, STEFANO E CHRISTIAN TRE STORIE, TRE DESTINI BEFFARDI DI ALESSANDRO CERREONI
NUMERO 159 • NOVEMBRE 2014
La vita è beffarda. La rincorri, fai progetti e poi ti cambia le carte in tavola. A volte ti gira le spalle. Altre volte spezza i tuoi sogni e polverizza il futuro. Ma, nonostante tutto, la vita vale sempre la pena di essere vissuta. E Gianni l'avrebbe vissuta in pieno. Ho fatto appena in tempo a conoscerlo. Da qualche settimana aveva deciso di darci fiducia, di promuovere il suo ristorante sulla nostra rivista. Era diventato un nostro cliente. Si è dimostrato subito disponibile, quasi un amico. Ho fatto appena in tempo a salutarlo per l'ultima volta. Ignaro di quello che sarebbe accaduto da lì a qualche ora. Gli ho portato le riviste, con la sua inserzione e il servizio a lui dedicato. Era contento. Se l'è guardato un sacco di volte. Ha chiamato i suoi collaboratori per mostrare la quarta di copertina di GP Magazine con lui e il suo chef Mirko. Mi ha offerto un caffè e ci siamo salutati. Tempo ventiquattrore, parcheggio la macchina, gli occhi mi vanno su un manifesto funebre e leggo il suo nome. No, non è possibile. Non può essere lui. Invece era lui. 45 anni spezzati all'improvviso da un malore maledetto. Lui era Gianni Pascale, conosciuto come “Gianni dei fritti”. Una bella persona. Schietta e genuina. Ho fatto appena in tempo a conoscerlo. E' la vita e siamo tutti candele al vento, come recita la canzone di Elton John dedicata a Marylin e a Lady Diana. La vita è tremenda. Soprattutto quando spezza le ali ad un papà e ad un figlioletto di ritorno da una partita di calcio. Un urto terribile. Lo schianto. E Stefano e Christian non ci sono più. Inseparabili nella vita e inseparabili per l'eternità. Una vicenda che mi ha colpito molto. Papà e figlio erano tifosi della Roma e quella sera la squadra giallorossa aveva perso pesantemente contro i tedeschi del Bayern Monaco. Io che sono tifoso di calcio, capisco quanto possa essere triste tornare a casa dopo la sconfitta della squadra del cuore. Da bambino, quando la mia squadra perdeva, ci stavo male. La domenica sera mi sentivo malinconico e il lunedì non avevo neanche voglia di andare a scuola. Chissà qual'era lo stato d'animo di Christian, un ragazzino di 8 anni che si entusiasmava per i gol di Totti e le galoppate di Gervinho. Quella sera non era andata come sognava. Sullo scooter, aggrappato al suo papà, avrà ripensato a quella maledetta partita. Forse aveva solo un desiderio: arrivare il prima possibile a casa per addormentarsi e per dimenticare la delusione sportiva. A casa, ad attendere lui e il suo papà, c'erano la mamma e la sorellina. Il destino ha impedito quell'ennesimo abbraccio. Questa volta avrebbe avuto un sapore consolatorio. La vita è beffarda. E' maledetta. E nonostante tutto, accada quel che accada, vale sempre la pena di essere vissuta. Per Gianni, per Stefano e per Christian, e per tutti coloro che avrebbero voluto viverla con la luce negli occhi. Loro che saranno luce per sempre.
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CURIOSITÀ DAL MONDO
A curA di Camilla Rubin
STATI UNITI: MADRE E 2 FIGLI DISEGNANO UN PENE GIGANTE SU UN CAMPO DI CALCIO Due adolescenti, ispirati dal web e aiutati dalla madre 50enne, hanno pensato bene di utilizzare in maniera a dir poco originale dei diserbanti.. nello specifico li hanno utilizzati per “modificare artisticamente” un campo da calcio di TEMPERANCE in Michigan. I giocatori di calcio della squadra della Bredford High School, giunti al consueto allenamento settimanale nel campo della scuola, hanno trovato un pene gigante che spiccava in mezzo al campo. I diserbanti versati dai “mariuoli”, hanno bruciato e ucciso l’erba dando vita alla forma di un pene gigante. La conseguenza, risate e spesa a parte ( danni stimati sono compresi tra i 15 e i 20 mila dollari) è che il campo è diventato impraticabile e l’istituto si è visto costretto a cancellare i campionati di istituto, per questo motivo anche i genitori degli studenti si stanno mobilitando per sistemare il campo nel minor tempo possibile.
SCOZIA: DICIOTTO MESI TRA I MINATORI PER CREARE UN ANELLO UNICO... AH L’AMORE! John Greenwood è l’uomo più romantico del mondo.. sì perché questo ragazzo di Luncarty, Perthshire, ha trascorso 18 mesi tra le montagne scozzesi con una semplice cazzuola, una pala e un rastrello alla ricerca di oro purissimo per poter creare un anello di nozze unico nel suo genere da regalare alla sua compagna. L’uomo tutti i week end, si è recato nelle foreste scozzesi ed ha trascorso ore nell’acqua cercando i granelli d’oro fino a che non calava il buio. John ha raccolto migliaia di minuscoli granelli fino a che non ha avuto abbastanza oro (complessivamente ha raccolto 34 grammi di oro purissimo) da dare ad un gioielliere per creare le fedi del matrimonio e stupire la sua amata Morag Shearer. La coppia si è scambiata gli anelli speciali in un matrimonio da sogno sull’isola di Antigua, nelle Indie Occidentali. “Ho fatto tutto per amore - ha detto John,– Ho provato una sensazione incredibile quando le ho messo l’anello al dito”. Gli anelli che poi è riuscito a realizzare sono di puro oro scozzese, un materiale rarissimo che non è disponibile in commercio. I granelli presi dall’uomo sono di oro 22 carati, praticamente oro puro, ed hanno un valore di gran lunga superiore al classico oro giallo in vendita. Il risultato è un anello di fidanzamento totalmente unico nel suo genere con una meravigliosa storia alle spalle.
STATI UNITI: CINQUE ANNI DI ATTESA PER MANGIARE AL RISTORANTE PIU’ ESCLUSIVO Il ristorante di Damon Baehrel (non è molto grande, appena 12 tavoli) è probabilmente il più esclusivo del mondo: se volete cenare lì infatti, vi dovete rassegnare ad una lista di attesa, già perché per cenare proprio lì dovete prenotare con largo anticipo: almeno cinque anni prima. Collocato nella taverna di Baehrel, chef molto apprezzato questo ristorante è molto apprezzato per il suo ottimo cibo; ogni sera il cuoco prepara per i clienti un menu di 15 portate a base di gastronomia molecolare, la sua specialità. Il successo del locale è dovuto soprattutto al passaparola: Baehler non ha mai speso soldi in pubblicità, e fino a poco tempo fa la sua storia non era neppure arrivata sui media. Nonostante questo, pare proprio che tra i clienti vi siano molte celebrità, pare che anche la famiglia Obama frequenti il locale, anche se dal cuoco arriva un secco no comment, dato che tiene la lista dei clienti e delle prenotazioni rigorosamente riservata.
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STATI UNITI: SCOPERTO IL NUOVO UCCELLO PIU’ GRANDE DI SEMPRE CON APERTURA ALARE DI 7 METRI Alcuni ricercatori hanno scoperto l’uccello con l’apertura alare più grande del mondo mai esistito. Questo volatile è estinto milioni di anni fa, all’incirca oltre tre milioni di anni fa, ed era caratterizzato da un’apertura alare di 7 metri, ben oltre la lunghezza di una macchina. L’attuale record di apertura alare era detenuto dall’Albatros Errante, con circa 3,5 metri, mentre il fossile ritrovato riesce a raggiungere più del doppio di apertura. Un’altra particolarità di questo animale erano i denti d’osso grazie ai quali potevano uccidere la preda anche con un solo morso.
GRAN BRETAGNA: IDEATI COSTOSI GIOIELLI ISPIRATI ALLE “CACCHE” DEI PICCIONI Frances Wadsworth-Jones, artista trentenne londinese, ha creato una linea di gioielli costituiti da una serie di gemme preziose che vanno ad imitare gli escrementi dei piccioni. L’ispirazione a detta sua, pare le sia venuta nel 2008, quando andava al Royal College of Art: “Cerco di trovare la bellezza nell’inaspettato, e spesso guardo al pavimento”. La collezione, intitolata “Heaven Sent” (“mandati dal Cielo”) gioca con l’idea che essere colpiti dalle cacche dei piccioni porti fortuna. Inoltre “le macchie sono una cosa molto personale, qualcosa che non vorresti e che cerchi di trasformare in qualcosa di bello”. Per creare i suoi gioielli, l’artista prende come riferimento i veri escrementi di uccelli: “La gente deve pensare che sia matta, perché prendo continuamente foto di cacche di uccelli: ne ho centinaia”, scherza l’artista. La strana collezione comunque è stata molto apprezzata, guadagnandosi anche un’esibizione all’interno del Museo di Londra.
PERU’: LA STORIA DELLA BAMBINA NATA SIRENA La piccola Milagros, una bambina peruviana, è nata con la "sindrome della sirena", anche conosciuta come Sirenomelia, una malattia che colpisce il feto e impedisce il normale sviluppo degli arti inferiori provocando la rotazione e la fusione delle gambe tra loro. La rara malformazione congenita elimina le gambe e crea nel corpo umano un singolo arto, simile ad una coda di pesce, mentre il feto è nel grembo della madre. Oggi la piccola dopo diverse operazioni ha due gambe e può camminare. La condizione è estremamente rara, colpisce infatti una persona su 100.000. I bambini nati con tale patologia raramente riescono a sopravvivere per più di due giorni.
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Nuovo look per la bellissima attrice
CHRISTIANE FILANGIERI “Sofia è una donna energica e positiva” di
SilVia GianSanti
E’ il nuovo personaggio de “i Cesaroni”, dove interpreta Sofia, un ruolo che le è piaciuto e che le ha dato la possibilità di guardare oltre. Christiane è anche mamma di uno splendido bambino. Per la serie diamoci un taglio, christiane non solo ha interpretato una donna coraggiosa sul set de “i cesaroni”, ma ha anche mostrato coraggio optando per un nuovo look con tanto di capelli decisamente più corti. da una vita la sua immagine è stata quella della biondina con il capello liscio e lungo, ma adesso è giunto il momento di voltare pagina. donna di classe, positiva e riservata, è divenuta nota al grande pubblico grazie al ruolo di testimonial per una famosa compagnia telefonica. Quello che abbiamo ammirato in lei sono state la gentilezza e la disponibilità, doti che ha riscontrato a sua volta in claudio Amendola con il quale è nata una bella intesa professionale. Christiane, che effetto ti fa avere sangue blu? Ha mai condizionato la tua vita? “E’ sempre un qualcosa che mi sono tenuta per me, sono molto riservata. La classe non la dimostri, è innata. Non devo dimostrare nulla. Ho un ricordo di mio padre, un uomo molto di stile”. So che quando eri piccola hai girovagato molto. Questo ti ha aperto la mente. “Sicuramente”. Volevi fare altro nella vita? “Volevo fare la conduttrice di programmi sulla natura come fa Licia colò. Alla fine degli anni ‘90 con la pubblicità della 11 GP MAGAZINE
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TiM, non ho escluso la recitazione, quell’esperienza mi ha messo la pulce nell’orecchio. Ero orientata anche sulla carriera di modella grazie a Miss italia”. Qual è stato quindi il momento preciso in cui hai capito che non avresti più lasciato questo mestiere? “come appena detto, la pubblicità mi ha aperto molto gli occhi”. Hai un bel ricordo dei tuoi esordi? “ricordo con piacere le finali di Miss italia in campania. in generale ho ricordi positivi sui set, non ho visto cattiveria, ma solo armonia e magia”. Come procede la tua vita di mamma parallelamente ai tuoi impegni? “Negli ultimi tempi ho dovuto rallentare molto l’attività per godermi il bambino. Ogni giorno si fanno conquiste e scoperte nuove. il lavoro si è combinato alla grande almeno per il momento”. Quali sono le tue passioni di vita senza delle quali ti sentiresti spenta? “Sicuramente il contatto con la natura, la lettura e la musica. Sono una persona che va a fasi”. Sei soddisfatta del tuo cambio di look? “direi di sì. dopo tanti anni con i capelli biondi e lisci, adesso ho deciso di cambiare anche con una permanente. Non si tratta di un cambiamento trasgressivo, quindi si può fare”. un’attrice che ami su tutte?
“Meryl Streep, è magnetica e formidabile. L’ho anche vista dal vivo e l’ho trovata simpatica, con un cuore enorme e un’ironia da vendere. E’ troppo figa! Ha anche una vita privata soddisfacente e con questo sfatiamo il mito degli attori maledetti”. Come si lavora con Claudio amendola? “Benissimo. Avere un feeling con il partner professionale è fondamentale. Lui ti incoraggia, ti abbraccia con gli occhi e ti fa sempre sentire a tuo agio. E’ una persona che ascolta e che capisce. E’ sicuro di sé e disponibile, sinonimo di intelligenza”. E’ la prima volta che lavori con lui? “Sì, ci siamo conosciuti lo scorso anno al provino”. Come ha accolto il cast de “i Cesaroni” questa tua new entry? “Sono stati tutti molto carini anche loro e deliziosi e non ho annusato aria di rivalità. Le mie paure iniziali sono state superate, non ho trovato nessun muro”. nella fiction tu interpreti Sofia, una vecchia fiamma di Giulio che in un certo senso va a riaprire un capitolo chiuso ormai da tempo. Credi che a distanza di anni possa rimanere qualcosa tra due persone? “credo di sì. Ho sentito storie simili di persone che per vari motivi si sono allontanate e dopo un percorso di vita si sono ritrovate. Penso a due anime che dovevano fare esperienze diverse per poi ritrovarsi e costruire insieme una vita”. 12
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Chi è
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CHRISTIANE FILANGIERI
Ph. Adriana Soar es Mua. Nuala Oliveira Si r ingraz ia per l’ospitalità Enbi Stor e Via Tu scia, 57 - Roma - www.enbistor e.c om
So che hai amato questo ruolo. Cosa ti ha insegnato? “Già Sofia è un nome che adoro e poi è una donna carica di energia positiva. Tende a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno ed ha coraggio e forza da vendere. Trovo interessante misurarmi con ruoli sempre diversi che si discostino dalla classica biondina tranquilla e normale. recitare è anche questo, trasformarsi in tutt’altro”. Cosa ti dice il tuo bimbo quando ti vede in tv? “Non vede molta televisione. Solo una volta è capitato ma lui non crede che sia io perchè sono a casa accanto a lui”. non ci dire che sta crescendo con il mito di Peppa Pig. “No, non gli piace, anzi la trova brutta. Preferisce cip & ciop e comunque guarda pochi minuti di cartoni animati sul mio iPhone che gli mostro. Quest’inverno inizieremo con i classici di Walt disney che per me sono sempre imbattibili”. Hai sempre creduto nel matrimonio? “Sì, non sono mai stata amante di avventure e quant’altro, ma credo in qualcosa da costruire insieme con impegno, compresa una convivenza”. la zona che preferisci della Capitale, visto che è una città dove adori vivere? “Abitando in centro, tutte le zone centrali. Mi piace vedere i turisti e sentirli parlare e quindi in un certo senso torniamo al mio amore per le lingue e i viaggi e poi i parchi come villa Pamphili e villa Borghese. A roma mi sento sempre un po’ turista”.
Christiane Filangieri è nata a Wurzburg in Germania il 21 agosto del 1978 sotto il segno del Leone con ascendente Acquario. Christiane si definisce testarda e precisa. Ha l’hobby di fare lunghe passeggiate nella natura, è onnivora e non è tifosa. Al momento non possiede animali domestici, le piace vivere a Roma, è sposata con Luca Parnasi ed ha un figlio. L’anno fortunato della sua vita è stato il 1997 perché fu l’anno in cui partecipò a Miss Italia, situazione che le fece incontrare l’amore della sua vita e avere sbocchi professionali. Prima di quest’esperienza ha lavorato per un breve periodo come modella e accompagnatrice turistica. Nel 1998 ha condotto un programma di moda per Stream tv. L’anno successivo ha esordito nel cinema con il film “Non lo sappiamo ancora” ed è stata testimonial della compagnia telefonica TIM in una serie di spot. Gli anni duemila l’hanno vista in diverse produzioni per la tv tra le quali : “La Squadra”, “Una donna per amico 3”, “Ma il portiere non c’è mai?”, “Cuori rubati”, “Perlasca”, “Amanti e Segreti”, “I colori della gioventù”, “Eravamo solo mille”, “Crimini bianchi” “Sospetti 3”, “Ho sposato uno sbirro”, “I liceali 3” e “Il Generale dei briganti”. Ha preso parte adesso a “I Cesaroni 6”.
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LO SAPEVATE CHE
L’IMPOSTORE INCREDIBILMENTE DOTATO
ROBERT DOWNEY JR. A curA di Camilla Rubin Lo sape vate ch e… robert downey Jr. è alto solo 1.70 Lo sap evate ch e… Oltre a essere attore e produttore, è anche un graphic artist di talento, per la commedia chef che vedrà Jon Favreau nella duplice veste di regista e protagonista, al fianco di robert downey Jr. e Scarlett Johansson, Mr. iron Man sorprende tutti svelando la sua vena da da graphic artist: sarà lui infatti l'autore dei poster per il film. Lo sapevate che… Ha dichiarato «So molto poco dell'arte della recitazione. Sono solo un impostore incredibilmente dotato». Lo sape vate che… È stato amico di infanzia richard Hall, oggi meglio conosciuto con il nome di Moby. i genitori dei due bambini si trovavano per fumare erba insieme, ma i due amici non si vedono più da molti anni. Lo sapevate c he… Ebbe un rapporto molto difficile con il padre, che, all'età di otto anni, lo spinse a fumare marijuana. Per il padre, secondo downey, fumare insieme a lui era l'unico modo per dimostrargli il proprio affetto ma ciò lo ha portato ad avere problemi con alcol e droga anche da adulto. Lo sapevate c he… Ha lavorato sin da piccolo nel mondo dello spettacolo, e la sua prima apparizione fu a 5 anni nel 1970 nel film “Pound”, diretto dal padre, mentre all’età di 20 anni entra per una stagione nel cast del Saturday Night Live. Lo s ape vate c h e… A 10 anni ha avuto una fase in stile “Billy Elliot” durante la quale ha studiato danza classica
mentre viveva a Londra. Lo sapevate ch e… Ha raggiunto il successo nel 1986 col film “Ehi... ci stai?”. Lo stesso anno interpreta un ricco ragazzo tossicodipendente in “Al di là di tutti i limiti”. Lo sapevate che… Nel 1992 ha interpretato charlie chaplin in charlot, ruolo che gli varrà la nomination al premio Oscar come migliore attore. Lo sape vate che… Nel 2001 è stato protagonista del videoclip musicale “i Want Love di Elton John”. Lo sapevate che… Ottiene la sua seconda candidatura all'Oscar grazie alla sua interpretazione nel 2008 di Tropic Thunder, ma viene sconfitto da Heath Ledger, con la sua interpretazione del Joker. Lo sapevate c he… Sempre nel 2008 grazie al film in cui ha partecipato, “il solista” dove interpreta Steve Lopez, un giornalista del Los Angeles Times che scrive un articolo su Nathaniel Ayers ne diventa realmente anche amico. Lo sape vate ch e… il 2008 è stato un anno a dir poco fortunato, in questo stesso anno entra anche a far parte del film di Guy ritchie “Sherlock Holmes”. L o s ape va te c he … inizialmente, secondo il produttore, sembrava inadatto al ruolo di Holmes. Nel 2009 il film esce nelle sale e il 18 gennaio2010 downey vince il Golden Globe come Miglior attore nella categoria commedia-musical proprio con questo film. Lo sape vate c he… dal 1984 al 1991 è stato legato all'attrice Sarah Jessica Parker, che lo lascia a causa dei suoi problemi
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LO SAPEVATE CHE
il suo nome completo è Robert John Downey Jr. ed è nato a new York, il 4 aprile 1965. È figlio del regista Robert Downey, Sr. il padre, ebreo, ha origini irlandesi ed il suo vero cognome era Elias ma decise di prendere il cognome Downey del patrigno. la madre, Elsie Ford, è tedesca, con ascendenze scozzesi. Downey, Jr. si autodefinisce "mezzo ebreo". Da bambino Robert ha vissuto a new York, in California, a Woodstock, nel Connecticut, a Parigi e a londra. Lo sape vate ch e… Nell'aprile 2001 fu definitivamente allontanato dal cast di “Ally McBeal” dopo che un poliziotto lo sorprese mentre vagava a piedi nudi per Los Angeles e fu arrestato perché sotto l'effetto di stupefacenti. Lo sape vate che… Nel 2003 si è definitivamente disintossicato. in numerose interviste ha dichiarato di essere riuscito a vincere la sua battaglia contro la droga e l'alcolismo anche grazie al Wing chun, un'arte marziale cinese. Lo sapevate che… Per il film “Gravity”, uscito nei nostri cinema in ottobre 2013, raccogliendo nel mondo ben 694 milioni di dollari, in realtà, per i ruoli principali, cuaron e la produzione avevano inizialmente pensato ad Angelina Jolie e robert downey Jr. che poi non si è rivelato adatto al personaggio. Lo sapevate ch e… Ha sconvolto il cast di “Weird Science” nel 1985, quando sul set ha “defecato” (!) nella roulotte della co-star Kelly LeBrock. Pare che non gli piacesse il suo modo di fare da superiore con i colleghi più giovani. Lo sapevate che… Ha avuto una relazione con calista Flockhart quando lavorava con lei sul set di “Ally McBeal”, ma la coppia è scoppiata quando robert ha iniziato ad avere seri problemi con la droga ed è finito in clinica. robert capì che non aveva speranze di riconquistarla dopo che calista iniziò una relazione con Harrison Ford. Più tardi robert avrebbe dichiarato: “Quando Harrison è arrivato in scena ho capito che era finita, penso che pochi uomini possano competere con Harrison Ford”.
di droga. Lo sapevate ch e… il 28 maggio 1992 sposa l’attrice deborah Falconer (dopo essere stato con lei per solo 6 settimane), da cui ha il suo primo figlio, indio, nato il 7 settembre 1993. La coppia divorzia nel 2004, dopo 12 anni di matrimonio. Lo sape vate che… il 27 agosto 2005 sposa la produttrice Susan Levin, incontrata sul set di Gothika nel 2003. La coppia ha avuto un figlio, Exton Elias downey, nato il 7 febbraio2012 ed è in attesa di una bambina. Lo s ape vate ch e… Nell'aprile 1996 fu condannato a tre anni di libertà vigilata con obbligo di sottoporsi a test antidroga periodici, però non si presentò ad un test e venne rinchiuso per quattro mesi nella prigione di Los Angeles. Nel 1999 ignorò un altro test e venne arrestato di nuovo. Lo sape vate c he… Nonostante avesse come avvocati gli stessi che difesero con successo O. J. Simpson nel famoso e controverso processo per omicidio, downey fu condannato a tre anni di reclusione, da scontare in una prigione specializzata nel recupero da tossicodipendenza.durante questi anni, tutti i film in cantiere furono cancellati, ad eccezione di “in dreams”, per il quale gli fu consentito di terminare le riprese. Lo sape vate che… dopo quasi un anno di carcere fu rilasciato sotto cauzione, ed entrò a far parte nel cast della serie televisiva “Ally McBeal”. Le sue performance furono lodate e l'anno successivo vinse il Golden Globe come miglior attore non protagonista.
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GLI ALBERGHI PIÙ BIZZARRI DEL MONDO di
Camilla Rubin
le vacanze estive ce le siamo lasciate alle spalle da poco ma nel caso qualcuno di voi abbia ancora qualche giorno a disposizione da godere in tranquillità, ecco una selezione degli hotel realizzati con i materiali più strani, in cui poter soggiornare per un tranquillo weekend “alternativo”. Per gli appassionati delle SCHEDE maGnEtiCHE Vi mostriamo l’Holiday inn Key card Hotel di New York, un albergo costruito tramite l’utilizzo di sole schede magnetiche! Se vi state chiedendo come sia possibile è meglio a chiedere all’artista Bryan Berg, che ha progettato questa struttura realizzata interamente in plastica. a chi piacciono i COntainER Questo albergo è interamente progettato e strutturato con l’utilizzo di container; questa strana costruzione si trova in cina, a changzhi, nello Shanxi. Si chiama Xiang Xiang Xiang Pray House, e, anche se potrebbe non sembrare così, in realtà è un hotel di lusso, realizzato impiegando 35 container. ci sono 21 camere, divise in tipologie da 15 metri quadri o 30 metri quadri. la SuitE Fatta Di CiOCCOlatO direttamente dallo stilista Karl lagerfeld Eh già perché è proprio firmata Karrl Lagerfield la suite di cioccolato situata in un albergo di Parigi: tutto, all’interno della camera, è in cioccolato. il tutto è nato da una semplice collaborazione con Algida, per pubblicizzare il solito Magnum. Ma da quel momento in
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poi la suite è diventata letteralmente un posto di culto. l’HOtEl FattO Di SalE E dal Sorset passiamo alla Bolivia, per l’hotel che è stato realizzato circa sei anni fa, l’Hotel Playa Blanca, ed è stato costruito solo ed esclusivamente con blocchi di sale. L’unica eccezione è il tetto, che è in paglia. Letti, tavoli, sedie e qualsiasi altri dettaglio sono realizzati interamente di sale. Per alloggiare, ci vogliono 50 dollari per una singola e 60 per una doppia. ROulOttE, CaRaVan E CaPannE Di lEGnO in una sola parola: Hüttenpalast. un’area nella quale troviamo roulotte, caravan e capanne in legno. Prima di ciò, era una semplice ex fabbrica abbandonata, a Neukölln, un noto quartiere della capitale tedesca, Berlino. il tubOHOtEl Mai visto? Beh lo immaginiamo ma quello di cui vi stiamo parlando è stato progettato e realizzato dalla T3arc Architecture, e come potete vedere è fatto con tubi di cemento riciclati. Vi basterà arrivare in Messico, a Tepoztlán: ogni camera ha un letto matrimoniale, un ventilatore e l’illuminazione. La parete è vetrata, e i bagni sono comuni se vi piace l’avventura.
COntROVERSY tRam & tRain inn L’hotel ricavato da un treno e due tram si trova ad Hoogwoud, in Olanda, ed è stato realizzato da Frank e irma Appel, riciclando il vagone di un treno e due tram inutilizzati. bOtti Di VinO c'è poi questo incredibile hotel, che è stato ricavato da quattro vecchie botti di vino francese Beaufolais. All’interno delle botti, ovviamente, c’è ancora l’odore del vino! Le stanze sono state arredate utilizzando dei materiali interamente riciclati. ECOHOtEl L’Echohotel “Friend House” si trova in ucraina, in una foresta nei pressi del fiume Orel, ed è grande ben 1750 metri quadrati. È stato realizzato con materiali naturali: legno, argilla, bambù e pietra. Per tutti coloro che non hanno mai smesso di costruire castelli di sabbia… ecco a voi l’HOtEl Di Sabbia. E' stato realizzato su una spiaggia inglese di Weymouth, nel dorset. il prezzo per passare una notte lì è solo di 15 euro. inoltre, una doppia ed una matrimoniale sono in offerta. 19
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FASHION
Una Gior nata Speciale
FABIANA DE GAUDIO E la sua “Les Fabijoux” di
aDRiana SOaRES
E’ con la bella Fabiana De Gaudio che continuiamo la nostra avventura: la diciannovesima. noi di GP magazine insieme ad adriana Soares, fotografa di moda, abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, della porta accanto. un modo speciale di realizzare il sogno di molti che desiderano passare una giornata speciale, dove ci si immerge in un contesto diverso, quello di uno shooting fotografico, partendo dal make up per arrivare agli scatti veri e propri. Fabiana, parlami di te. “Ho 48 anni, due meravigliosi figli maschi, un marito, due cani (rigorosamente meticci..) poco tempo, poche amiche. unico svago: tanta palestra. due passioni: leggere di tutto di più e mi definirei ‘lettrice compulsiva'; e ascoltare musica, sempre comunque e ovunque”. Da dove prendi l’ispirazione nel disegnare i tuoi gioielli? “Sono un’attenta osservatrice di tutto quello che mi circonda. Tutto per me diventa fonte di ispirazione; un fiore, un accostamento particolare di colori, immagini che ritraggono donne di altri tempi, antiche culture e civiltà...”. li esegui tu? “in parte sì, assemblo, scelgo i materiali, cerco le pietre, tutte naturali, semipreziosi e pietre dure: agata, giada, perle, onice, angelite”.
credits Photo: Adriana Soares mua: Nuala Oliveira
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tra questi materiali quali prediligi, c’è un motivo? “in particolare ottone, catene in alluminio e pietre dure, ma anche argento e smalti. E sì, c’è un motivo. Vengo da un’esperienza trentennale nel settore della gioielleria dove potevo esprimere la mia creatività ma avevo un limite: il costo! Poter giocare con i materiali, le forme e i colori in gioielleria è estremamente difficile se vuoi creare oggetti sempre nuovi, originali e con un prezzo accessibile. Oggi, con la scelta di questi nuovi materiali (che tra l’altro vista la crisi economica sono prepotentemente rientrati nelle nostre vite) posso esprimermi quasi senza limiti, accostare colori inusuali e a volte anche azzardati ma con risultati sorprendenti”. Questa passione per i gioielli da quando nasce? “in realtà si è trattato di una serie di coincidenze, ho studiato Legge e volevo fare il magistrato. Pa poi ho sposato un gioielliere ed è cominciata così…”. Qual è il posto in cui ti vengono più idee? “Non c’è un posto in particolare, direi più che sono momenti, luoghi. il movimento o la forma di una foglia, l’ala di una farfalla, ma anche lo studio, la curiosità, la ricerca di simboli e i loro significati”. Quando ti ho chiesto di essere la protagonista del mio concept "una giornata speciale", cosa hai pensato?
“in tutta sincerità? Mamma che paura! Sono piuttosto riservata e poco abituata a sentirmi al centro dell’attenzione e tra l’altro, come ben sai, non mi ritengo per niente fotogenica”. ti è piaciuta l’esperienza ? la rifaresti? “Sì, è stata una giornata particolare, divertente e interessante e la rifarei sicuramente”. Progetti per il futuro? “certo! continuare e sopratutto sperimentare nuovi materiali, nuovi abbinamenti, studiare, leggere, tenermi aggiornata e cercare di essere sempre al passo con i tempi, con una grande attenzione per il mondo dei giovani”. Se tornassi indeitro rifaresti le stesse scelte lavorative? “Sì, cambierei qualcosa, ma semplicemente nei tempi”. Cosa salvi e cosa butti degli anni zero? “Personalmente salverò l’amore per la mia famiglia, tutto quello che mi hanno insegnato i miei figli, le mie scelte. Butto via invece le mie insicurezze e mi piacerebbe poter buttar via anche le mie paure. Più genericamente salverò internet, le nuove tecnologie, l’iPhone. Butto via la politica, tutta. Butto via un generale degrado morale e un eccessivo consumismo, butto via ovviamente l’abbattimento del World Trade center e tutto ciò che ne è conseguito”.
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Calze di Seta di Madame G.
calzediseta.wordpress.com
QUEL GIOCO SOTTILE COME UNA CALZA VELATA non si può negare che la velatura doni un'aurea di classe, la calza nera 15 o 20 den è un must di eleganza, di finezza. ma perché piacciono così tanto e soprattutto perché gli uomini impazziscono letteralmente per questo tipo di calza? La calza velata è il loro mito, è simbolo di una femminilità quasi viscerale. Vista e tatto giocano il loro ruolo. chiudete gli occhi e pensate a una gamba vestiti di una calza velata, cosa vedete? una linea che percorre la superficie, la avvolge, la stringe, la definisce e la disegna. E' come se la gamba prendesse forma. Quella forma, attraverso la calza. inoltre la calza velata, così leggera e trasparente, è come se non ci fosse e incarna a pieno il gioco del vedo e non vedo. Ti fa vedere attraverso, esalta le gambe e l'incarnato, non nasconde niente, ma allo stesso tempo è lì, presente a mettere una linea di confine tra gli occhi e le gambe. Essa è simbolo anche di grande eleganza, di classe, di bon ton. Sta bene sotto ogni tipo di abbigliamento, nella versione calza da reggicalze, collant o autoreggente, con o senza riga, la calza velata spazia nella fantasia e negli outfit a 360°. da abbinare con un tailleur o tubino per situazioni la-
vorative, un abito classico e formale da cerimonia. Attenzione alle lunghezze degli abiti, rischiate il corto solo con gambe slanciate, magre e senza difetti, sarebbe orribile intravedere rotondità troppo abbondanti e segni di cellulite. La calza perfettamente liscia è d'obbligo, ottima in molte occasioni, soprattutto quelle formali nelle diversi versioni nero 15-20 den, collant, autoreggente o da reggicalze, grigio fumo, blu, avorio, chiare. Ma qualcuno potrebbe pensare che a lungo andare una calza liscia è un po' mo-
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notona. E allora in questo caso dobbiamo imparare a giocare con il vedo non vedo e i tromp-l'oeil. Adoro la calza velata con dei leggeri motivi floreali, geometrici o piccoli ricami che si sviluppano sulla caviglia o lungo la gamba. il classico effetto tattoo. che sia una riga posteriore un po' più elaborata o una calza con un “ricamo speciale” basta poco per darle un tono diverso, senza farle perdere le caratteristiche di cui parlavamo all'inizio. Forse un po' ci guadagna in sensualità: una caviglia sottolineata da un disegno, una gamba percorsa da una linea o un motivo che la avvolge, sempre nel rispetto della velatura e della trasparenza. Se posso dare un consiglio: almeno con la bella stagione indossatele di più. Siamo spesso abituate a coprire le gambe, il motivo principale è il freddo, che spesso diventa una scusa per nascondere le gambe. La calza velata è donna..e questo lo dicono gli uomini, che amano vederci vestite in un certo modo. Al di là delle mode, delle tendenze, dei colori, una donna che indossa una calza velata è una donna che sa giocare con le trasparenze, che ama farsi guardare, che sa mostrare senza esagerazioni. Tutto ciò significa anche essere più sicure e padrone di un proprio stile, di una propria personalità, senza timori. Solo con la voglia di sentirsi ed essere belle.
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LO STUDIO DELLO PSICOLOGO
“Non intorbidar e il bene pr esente col desiderio di quello che ti manca, ma considera che anche questo lo hai desiderato" - Epicur o
TENTAR NON NUOCE? A curA dEL dOTTOr FlaViO CanniStRà messi in campo si rafforzano tra loro. Per fare un esempio, potrebbe capitare che uno dei due partner, per via di una delle tante possibili cause esterne o interne di cui sopra, comincia a rivolgere qualche attenzione in meno all’altro, a dargli qualche carezza in meno, a fare meno commenti di apprezzamento e così via. Non ce l’ha con lui, è solo “un periodo”. L’altro, però, potrebbe reagire a questi comportamenti distaccandosi a sua volta: magari per risentimento, o magari perché pensa che sia meglio lasciarlo in pace, o magari perché nella coppia era abituato ad essere il meno propositivo – e cambiare il ruolo di punto in bianco gli sembra difficile, o magari neanche concepisce tale possibilità. Ed ecco creato il circolo vizioso: un gioco senza fine che velocemente si alimenta di se stesso, crescendo e inerpicandosi lungo strade che i due non avevano previsto di imboccare. così il distacco si amplifica, i partner si cercano sempre di meno, il desiderio si affievolisce, si allontana, se ne va perché non viene più smosso e rinforzato. Questo è il segreto: mantenere vivo il desiderio è l'unico modo per desiderare ancora. A volte, infatti, pensiamo che sensazioni, emozioni, sentimenti e desideri debbano nascere, crescere e mantenersi da sé, senza bisogno del nostro intervento. Le cose, in realtà, sono diverse: sentimenti e comportamenti s'influenzano insieme. d’altronde curiamo il nostro aspetto per suscitare interesse nell’altro; organizziamo cene romantiche e week-end rilassanti per creare atmosfere che ravvivino la passione; e gli stessi baci, carezze, frasi e i piccoli giochi seduttivi quotidiani sono parte integrante di una vita di coppia dal fuoco acceso e vivo, che continua a scaldare. Prestare attenzione a questi elementi, dedicandogli sempre spazi e tempi nella nostra vita di coppia, è l'ingrediente fondamentale affinché il desiderio bruci sempre al suo interno.
"Siamo venuti perché manca qualcosa. io lo amo, lui mi ama, ce lo diciamo in continuazione, ma manca qualcosa. ci sono le emozioni, c'è l'affetto, c'è il dialogo... Manca solo. insomma, certe emozioni le proviamo: c’è l’affetto, c’è l’attenzione alle piccole cose, c’è il dialogo… manca solo il desiderio". Simili descrizioni sono comuni, quando si parla di coppia. due persone si scelgono, si piacciono, stanno insieme e non hanno conflitti né ferite che sanguinano. Eppure si sentono come due candele consumate, giunte alla fine dello stoppino, aspettando con un senso di impotenza che la fiamma si spenga del tutto. come può accadere questo? Si potrebbero dare tante spiegazioni, addirittura scendere nel buio dell'inconscio per disincrostare le motivazioni inconsapevoli che portano a questa condizione. in parte fa anche comodo pensare che i motivi siano fuori dal nostro controllo, ma spesso in realtà non è necessario suonare il campanello alla porta delle dinamiche inconsapevoli: la maggior parte delle volte, è ciò che facciamo concretamente che mantiene il problema. di sicuro cause esterne possono contribuire a creare una mancanza di desiderio nella coppia. Se è ormai assodato che coppie stressate fanno poco sesso (e lo fanno male), la crisi attuale ci mostra come la società stessa può portare il suo contributo (negativo), così come, osservando la fisiologia umana, gli stessi cicli della vita che attraversiamo sono connotati da una maggiore o minore fonte di desiderio. Ma il contributo principale, quello su cui possiamo meglio posare il nostro sguardo e su cui è più facile intervenire, riguarda ciò che la coppia stessa sta facendo per risolvere il proprio problema. Non è raro, infatti, che poche semplici azioni diano il via a circoli viziosi che, crescendo, impoveriscono sensazioni, percezioni, emozioni. E in questi circoli viziosi, i comportamenti
Dott. Flavio Cannistrà, psicologo, specialista in Terapia Breve Strategica. Riceve presso gli studi di psicologia a monterotondo in via l. Gagliardi 34/a, e a Roma in via Corvisieri 17. leggi i suoi articoli su www.lostudiodellopsicologo.it o contattalo per un appuntamento al 340.95.488.35 32 GP MAGAZINE
EROS
Ne parliamo con il sessuologo
SONO BELLE HANNO APPEAL SONO LE MILF negli ultimi anni in italia si è assistito a un vero e proprio “boom” nella ricerca di relazioni con le milf, termine che indica donne piacenti, pur in età non giovanissima (intorno ai 40 anni o più), sessualmente appetibili e con una evidente disponibilità a stringere rapporti, prevalentemente occasionali, specie con uomini più giovani o comunque giovanili. Per definizione, la Milf deve essere anche madre. un elemento che a quanto pare aggiunge un ulteriore valore di eccitazione alla possibilità di instaurare una relazione con questo genere di “controparti”. Ma perché le Milf hanno acquisito così tanto appeal, fino a superare, nei sogni dei giovani e anche dei più adulti, le ventenni? Ne parliamo con il dottor Giulio Spazzaferro, sessuologo ed esperto di relazioni di coppia. “Anzitutto, la spiegazione primaria – afferma il dottor Spazzaferro – risiede nel fatto di trovare nella relazione con una Milf ciò che nelle giovani non è possibile trovare. Mi spiego meglio, le ragazze di oggi sono più libere e disponibili di un tempo e i maschi si ritrovano a dover individuare un'altra preda che possa consentire a loro il giu-
sto senso della trasgressione. Si cerca la Milf per trasgredire e non per instaurare una relazione affettiva duratura. La Milf, inoltre, è la donna che ha raggiunto la propria maturità psicosessuale e di conseguenza riesce ad essere maggiormente coinvolgente e passionale tra le “milf ” no te e con un maggior Due più des ide rate dagli uo min i: desiderio sessuale”. Je nnif er Anis ton (sopra) Talvolta, inoltre, la e Uma Thurman Milf è una donna che ha una famiglia, un marito (o un ex marito) e dei figli, e cerca un diversivo per sollevare e 'rallegrare' la propria quotidianità. Questa sorta di predisposizione viene captata dal maschio che la prerantenni) tra le braccia di una donna più ferisce alle donne più giovani, sicura- matura sarebbe l’attrazione mentale, la mente più insicure e con una maggiore sicurezza dimostrata dalle quarantenni predisposizione ai rapporti stabili. in- e la loro personalità molto più definita, somma, la Milf sta cambiando il la loro capacità di essere mogli, madri mondo delle avventure e delle scappa- e amanti allo stesso tempo e infine il telle. senso di protezione garantito dal freA spingere i giovani (compresi i qua- quentare una donna adulta. 34 GP MAGAZINE
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Dott. Fernando Celanetti tecnica “all on Four” nello studio medico dentistico del dott. Fernando Celanetti, i denti di un’arcata con soli quattro impianti, in anestesia generale e a costi veramente contenuti. Dott. Fernando Celanetti ci illustra questa nuova tecnica? Ormai non si può definire “nuova” perché esiste già da diversi anni, tuttavia, è stata molto perfezionata. a chi si rivolge? E’ rivolta a tutti quei pazienti che per numerose cause, quali piorrea, traumi, carie, mal funzioni, scarsa igiene, hanno perduto tutti gli elementi dentali su una o due arcate oppure sono costretti per elevata mobilità o per alta compromissione ad estrarli tutti. in che cosa consiste? consiste nel posizionamento nella stessa arcata di quattro impianti che verranno messi tutti nella stessa seduta e reggeranno tutti i denti dell’arcata. il paziente uscirà dallo studio direttamente con i denti, senza nessun disagio. Questa tecnica è dolorosa? E’ assolutamente indolore, anche perché i pazienti più ansiosi per una maggiore tranquillità potranno essere sottoposti ad un’anestesia generale, e al loro risveglio, potranno apprezzare ed essere felici di riacquistare il loro sorriso mostrando una nuova dentatura. i costi sono elevati? i costi del lavoro finito sono molti limitati rispetto a quelli di un tempo e soprattutto in rapporto ai benefici apportati ai pazienti ormai a disagio per una situazione diventata insostenibile sia per l’incapacità di mangiare che per quella ugualmente importante di sorridere in pubblico.
Studio Medico Dentistico Dott. Fernando Celanetti Tivoli - Vicolo dell’Inversata, 11 – Tel. 0774.318556 Roma – Viale Parioli, 79H – Tel. 333.4986878 39 www.dott.celanetti.com GP MAGAZINE
SALUTE & BENESSERE
IL POTERE ANTIOSSIDANTE DELLE CAROTE VIOLA
UNA MEDICINA NATURALE buone, insolite e salutari, sono tendenti al viola e fanno bene. Secondo uno studio, le carote viola vantano un contenuto di polifenoli tale da costituire una valida protezione contro la degenerazione delle cellule in direzione neoplastica. Non ancora molto conosciute in italia, le carote nere o carote viola, non solo sono squisite, ma hanno qualcosa in più rispetto alle comuni carote arancioni e sono veramente molto salutari. in inglese si chiamano purple carrots e sono particolarmente note e apprezzate in Asia, specialmente in cina, ove da sempre vengono utilizzate sia in cucina, sia nell’ambito della medicina cinese. L’interesse per queste carote si è tuttavia sviluppato di recente in Australia dove, grazie alle ricerche effettuate presso l’università del Queensland, sono state confermate le loro eccezionali proprietà, benefiche per la salute in generale e in particolare per la prevenzione e la lotta contro i tumori. dal punto di vista botanico le carote nere appartengono alla stessa specie delle normali carote arancione (daucus carota), ma sono probabilmente originarie dell’Afghanistan; quelle attualmente coltivate sono cultivar selezionate appositamente dagli orticoltori: per esempio: “deep purple”, “Purple Haze”, “Anthonina”, “Purple Sun” e “cosmic 40 GP MAGAZINE
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purple”, solo per citarne alcune tra quelle più facilmente reperibili in Europa. Purtroppo sono pochi gli orticoltori che coltivano queste carote nel nostro Paese e raramente si trovano nei nostri mercati rionali e nei supermercati: pertanto è importante che il pubblico ne faccia richiesta per spingere il mercato a potenziare l’offerta.
mente legati alle fibre della carota e vengono liberati sono nelle ultime fasi della digestione e quindi proprio a livello dell’intestino, ove esercitano appieno la loro azione. Ottime crude, cotte o sotto forma di succo Se da una parte è ovvio che le carote nere si cucinano in tutti i modi utilizzati per le carote arancioni, è anche vero che, per ottenere il massimo del beneficio, soprattutto in termini di vitamine, sarebbe meglio assumerle crude. il centrifugato di carote nere (magari associando due carote e una mela) bevuto subito dopo la centrifugazione, offre sicuramente un valido apporto di vitamine (vitamine A e c e vitamine del gruppo B) e di sali minerali (ferro, calcio, potassio e selenio) nonché un tasso di sostanze antiossidanti dodici volte maggiore rispetto a quello delle normali carote. in totale dunque le carote nere non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione quotidiana, sia sotto forma di succo sia come verdura cruda o cotta o come componente di torte o sformati dolci. Naturalmente gli antociani contenuti nelle carote nere tendono a tingere le mani e la lingua, proprio come i mirtilli.
Preziose virtù Già osservando il colore di queste carote si intuisce facilmente che, oltre al contenuto di betacarotene, contengono anche elevate quantità di antociani, gli stessi contenuti nei mirtilli, nelle more, nelle more di gelso e così via, dall’elevato potere antiossidante, grazie al quale svolgono una valida attività contro l’invecchiamento dei tessuti. Esercitano inoltre una notevole protezione sulla circolazione capillare utile in caso di cellulite, fragilità capillare ed emorroidi. Gli antociani hanno elevate proprietà antinfiammatorie e antiaggreganti, tanto che un buon consumo di alimenti che ne contengono contribuisce a mantenere nei limiti corretti il livello di colesterolo nel sangue. Questi composti vegetali rientrano nel gruppo dei cosiddetti scavenger (cioè spazzini) dei radicali liberi. Difesa contro il cancro Secondo uno studio della dottoressa Anneline Padayachee (università del Queensland) pubblicato su Food chemistry, le carote nere vantano un contenuto di polifenoli tale da costituire una valida protezione contro la degenerazione delle cellule in direzione neoplastica. in particolare i vantaggi si registrano nella prevenzione dei tumori del colon perché in questi ortaggi i polifenoli sono stretta-
Per informazioni associazione benessere alcalino Via Ciro menotti, 20 Villanova di Guidonia (Roma) tel. 0774.554670 Cell. 373.8608649 Facebook: assoc Punto benessere alcalino 41
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STORIE DI VITA
“I medici mi avevano tolto ogni speranza”
LA STORIA DI GIORGIA “A sinistra del cuore sono tornata a vivere” di
Gior gia con Robert o R ug gier o
“Chiacchierando con mia madre mi sono fatta raccontare la mia infanzia, ho preso appunti e a furia di scrivere è nato un libro sulla mia vita”. La vita è un foglio bianco. creare. Liberare le idee. Giorgia, 18 anni, ha fatto molto di più: pronta ad affrontare tutto, a non perdere mai la speranza, a gustarsi il presente, giorno dopo giorno, ha raccontato il suo cammino verso la felicità nel suo primo lavoro letterario. una storia vera riempie le pagine del libro “A Sinistra del cuore”, è la sua. un lungo periodo di sofferenza, iniziato dalla nascita e, degenerato all’età di dieci anni, l’ha portata al primo trapianto di cuore e polmoni. La sua malattia, però, attraverso la penna, rivelatasi una medicina speciale per Giorgia, è diventata l’occasione di riscattare se stessa, la possibilità di fornire informazioni su una malattia rara, di lasciare agli altri un qualcosa di sé, di misurare la vita con la giusta unità di misura: il tempo. il tempo che, comunque vadano le cose, passa. il
tempo talvolta, sprecato e non utilizzato al meglio per essere vita e per amare. il tempo che a Giorgia è servito per essere ovunque: la sua storia nelle mani di chi legge, il suo caso oggi è diventato una notizia di speranza. “Tutto è iniziato – spiega Giorgia – con un’ernia diaframmatica che mi è stata riscontrata dalla nascita. in seguito la situazione è peggiorata con l’avvento dell’ipertensione polmonare. da qui è iniziato un lungo un
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percorso di sofferenza fatto di tante tappe: il trapianto, la permanenza in ospedale per quasi tre anni. i medici non mi davano nessuna speranza e anch’io, del resto, tolta la mia libertà, non ci credevo neanche più, stanca e avvilita, volevo mollare”. Quando ti viene sottratta la libertà, la vita sembra finire, ma poi quando meno te l’aspetti arriva un qualcosa, una passione che ti regala ogni giorno un nuovo motivo. “La fotografia mi aveva risvegliato, caricata di spirito e
Gior gia aut og raf a il l ibr o "A s inistra del cuo re " all 'attrice romana Robe rta Scardola
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STORIE DI VITA L'att rice ro mana Ro be rta S cardola co n Laura Gagl iardin i e Vitt orio Viven z io
di energia. Nei brevi periodi che potevo uscire dall’ospedale ho iniziato a fotografare tutto quello che mi piaceva. Ho scoperto una passione e un mondo a cui aggrapparmi. da lì ho conosciuto Vittorio, presidente dell’Associazione Malati di ipertensione Polmonare”. il caso non esiste e tal volta la vita dona delle esperienze che ti fanno credere di non essere sola, che tutto ha un senso anche la tua malattia. “Mi sono ritrovata ad organizzare una mostra fotografica all’interno dell’Ospedale Bambin Gesù di roma per aiutare l’associazione. il tutto è stato lo start di un lavoro che mi ha tenuta occupata nonostante fossi nel letto dell’ospedale, tra un’operazione e l’altra, fino al secondo trapianto polmonare”. E’ la vita che rende scrittori. Scrivere è un dono. “chiacchierando con mamma mi sono fatta raccontare la mia infanzia e così con quegli appunti sono andata avanti e, scrivi, scrivi, scrivi, poi ho realizzato il mio primo libro, 'A Sinistra del cuore'. La vita non è un gioco, è preziosa e solo chi dona gli organi comprende questo valore, quando al mattino apro gli occhi penso ai genitori di quei ragazzini che hanno scelto di donarmi gli organi, è merito della loro bontà se io sono qui”. Le persone che incontriamo sulla nostra strada sono un segno. “ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina e Vittorio Vivenzio per avermi fatto conoscere roberto ruggiero e roberta Scardola”. L’ipertensione Arteriosa Polmonare rende impraticabile qualsiasi attività quotidiana. Al momento non vi sono possibilità di guarigione se non mediante il trapianto. Esistono, tuttavia, farmaci che possono migliorare e stabilizzare le condizioni dei malati. Nel 2000 grazie alla determinazione di Maria Pia Proia nasce l’A.M.i.P Onlus (Associazione malati di ipertensione Polmonare) di cui Giorgia con fa parte con altri 669 iscritti. 46 GP MAGAZINE
STORIE DI VITA
SANTIAGO DI COMPOSTELA: IL DIARIO DI UNA PELLEGRINA
UN SORRISO LUNGO UN VIAGGIO di
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Santiago Di Compostela, è la via giovane della fede, milioni sono le persone che ogni anno arrivano a piedi da ogni parte del mondo per abbracciare il mezzobusto di San Giacomo, il discepolo dell'entusiasmo, fratello di Giovanni e figlio di Zebedeo, soprannominato da Gesù, in virtù del suo carattere impetuoso, "Figlio del tuono". Sono partita per Santiago di compostela come giornalista e sono rientrata a casa come, beh ancora non lo so, ci sto ancora riflettendo. Le foreste di eucalipto, i chilometri a piedi, la conchiglia, lo zaino, il bastone, le scarpe, le frecce gialle, ognuno di loro parla alla tua vita, ci credi o con ci credi, parti come religioso e come laico, pellegrino o camminatore. Ancora non sono consapevole dei moti che ha portato fuori e dentro di me questo viaggio. Siamo partiti in tre, io con due miei amici. un reportage e la realizzazione del sogno della mia vita. Sentirmi davvero una giornalista, ascoltare la gente, le loro storie, i motivi che inducono a intraprendere un percorso così difficile, la razionalità e il cuore, il tentativo di metterli insieme, e poi la gioia di un viaggio all'avventura dove sei finalmente libera di scrivere senza avere un limite di caratteri, di tornare bambina, di lasciarti trascinare da istinti naturali. Eppure nulla di quello che avevo programmato è andato a buon fine, l'unica cosa che non fatto o meglio che non sono riuscita a fare, e'stato proprio scrivere. il diario che leggerai e' il frutto di alcuni estratti di una riproduzione successiva avvenuta quando ho avvertito la paura incredibile di dimenticare quello che è stato il più bel viaggio della mia vita. il mio viaggio: l’ultima tappa del cammino francese Sarria – Portomarin 21 Km Portomarin – Palas De Rei 24 Km 48 GP MAGAZINE
STORIE DI VITA
Palas De Rei – Melide 15 Km Melide – Arzua 15 km Arzua – Arca do Pino 15 Km Arca do Pino - Santiago 19 Km
presa che vuole farti la vita. il mio ancora non mi è chiaro. La ricerca che sto realizzando, i passi che faccio ogni giorno, le chiacchierate con gli altri pellegrini, le storie che ascolto, mi donano stranamente un senso di incompletezza, c' e' un qualcosa che mi sfugge in questo percorso che, ancora non conosco, e che per assurdo mi manca. Questo mi fa supporre che Santiago sia un luogo in cui saremo solo di passaggio e che non godremo fino in fondo della soddisfazione dell'arrivo perché saremo troppo presi a pensare che il nostro viaggio e' finito. Ad ogni tappa raggiunta mi accorgo che non voglio più arrivare alla meta perché se c' e' un dono che mi sta facendo questo viaggio e' vivere pienamente il presente. A Santiago devo arrivarci per necessità: per consegnare le lettere che ho con me e, che mi sono state affidate, per continuare a raccogliere storie da raccontare. Qui, scrivo amorevolmente tutti giorni. Scrivo sulla vita senza quaderni, senza taccuini e senza computer, scrivo ad ogni passo osservando, meditando, contemplando, consapevole che nella vita e nel lavoro avevo dimenticato il ritmo naturale delle cose.
in crisi per uno zaino. Siamo solo contenitori Guardo il mio zaino e vorrei dirgli: fai una cosa intelligente ed utile arriva in taxi o in bus a Santiago perché ci vediamo lì tra un paio di giorni. invece, il peso delle cose devi portarlo sempre con te per arrivare ad accettarlo. Mai separarsi del passato, neanche in viaggio. Lo zaino e' il passato e il presente, quelli che siamo stati e quelli che siamo ancora. Puoi riempirlo di ciò che vuoi, ma ogni cosa al suo interno racconta di te, dei tuoi pensieri, delle tue azioni, di quanto cuore sei disposto a dare e a perdere in viaggio. Per un semplice zaino, io sono entrata in crisi. Sono stata una settimana a togliere e a rimettere oggetti e quant' altro. il tentativo di imparare a preparare lo zaino mostra un aspetto della vita che non sempre cogliamo: proprio come uno zaino, siamo solo dei meri contenitori. Tutto dipende da quello di cui ci riempiamo. riempi male e farai un viaggio sbagliato, riempi bene e godrai del viaggio nell'anima. Siamo noi e noi soltanto che scegliamo Sempre. in qualsiasi circostanza. Scegliamo il bene per noi stessi, come scegliamo il male. anche la paura a Santiago cammina insieme a te Più vai avanti e più ti accorgi che le paure più grandi non le hai lasciate dentro lo zaino, ma camminano accanto a te. Hanno il tuo stesso andamento: sono forti se il tuo passo e' determinato, sono deboli se il tuo passo e' lento. Sto iniziando a credere che il cammino di Santiago non porti per davvero a Santiago. Santiago e' il pretesto che ti permette di realizzare un viaggio, il motivo di una sor49
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GUSTO
Fabio Campoli e il Circolo dei Buo ngustai
FORMAGGIO E PESCE L’abbinamento si trasforma in dilemma
E’ da quando ho iniziato la mia carriera dietro i fornelli che sento dire: “il formaggio insieme al pesce? Sacrilegio!”. in realtà, sempre attraverso l’esperienza ho scoperto quanto questa “regola” venga recitata quanto altrettanto infranta, dal momento che posso dire di non aver quasi mai visto uno chef evitare del tutto questo abbinamento. E’ curioso che l’abbinamento tra pesce e formaggio assuma da sempre un aspetto quasi “eretico”, ma in realtà venga altrettanto apprezzato, anche nelle stesse cucine professionali da cui parte lo storico tabù. Nelle paste e nei risotti a base di pesce, è spesso utilizzato per esaltare i sapori. Spesso in queste preparazioni bastano formaggi stagionati grattugiati, che possiedono un buon quantitativo di acido glutammico, 50 GP MAGAZINE
GUSTO esaltatore naturale di sapidità che origina dalla lunga stagionatura. Accanto alle mie esperienze personali, è all’interno della nostra vasta cucina regionale italiana che ritroviamo testimonianze storiche di questo abbinamento tanto discusso. E la storia si è tradotta in ricette, che sono state tramandate nei secoli, e ancora oggi siamo in grado di ritrovarle e, perché no, apprezzarle ancora sulle tavole dei locali storici delle nostre città. in un giro d’italia virtuale alla scoperta dei piatti simbolo di questi accostamenti, si scopre che i pesci del Mediterraneo, i pesci azzurri e i pesci conservati vengono spesso preparati infrangendo il nostro “eterno dilemma”. Parto dal centro, e in particolare dal Lazio, regione dello Stato Pontificio e dei papi, in cui insieme regna sovrano l’abbinamento tra alici e mozzarella, che rivive nei croccanti fiori di zucca ripieni e fritti, nella mozzarella in carrozza, nonché nei crostini alla provatura (di fiordilatte) ormai quasi del tutto scomparsi dalle tavole. A settentrione, saltiamo direttamente nel territorio occidentale dei Savoia, il Piemonte, dove per differenti influenze il burro, il tartufo e le alici si ritrovano in una triade eccellente per il tipico crostino piemontese. dal
lato opposto, a Oriente, i territori austro-ungarici del Friuli e del Veneto, influenzati dalle repubbliche Marinare con le loro tradizionali capesante gratinate al forno con il formaggio. Al Sud, ritroviamo ancora il crostino alla napoletana arricchito con acciughe, mozzarella e pomodorini, e nelle isole il frequente abbinamento del pesce con i pecorini locali in involtini di pesce spada, sarde ripiene, polpette di pesce. Ed è così che ci sorprende il dilemma, tanto evitato quanto cercato, e si scopre vera tradizione appartenente anche alla cucina italiana. E’ per questo che consiglio di abbandonare i freni inibitori del gusto e di mantenere la propria cucina in costante evoluzione anche attraverso l’impiego, oramai spero concesso, del pesce e del formaggio, avendo cura di seguire le regole del bilanciamento e delle contrapposizioni: ad esempio ad un formaggio forte accosteremo un pesce dal gusto più delicato e viceversa, per la corretta esaltazione delle vostre papille gustative. rendete un ingrediente vero protagonista del vostro piatto, cercando di addolcirne i toni con l’altro: i risultati della fantasia e dello studio attento di un piatto, daranno ad un antico abbinamento nuovo e meritato successo.
Crocchette di riso cacio e pe pe al cuore di cozze Ingredienti per 4/6 persone: Riso, 250 g; Burro, 15 g; Vino bianco, ½ bicchiere; Brodo vegetale, 1 lt; Pecorino, 100 g; Pepe nero, q.b.; Cozze, 400 g; Farina, 15 g; Falde di pomodoro senza buccia e senza semi, 80 g; Olio extravergine d’oliva, 2 cucchiai; Prezzemolo, 4 ciuffi; Aglio, 1 spicchio; Patate, 300 g; Olio per friggere. Per la pastella: Acqua, 250 g; Farina “00”, 150 g; Sale, 2 g. Esecuzione: In una casseruola fate fondere il burro, aggiungete il riso e fatelo tostare (fin quando non diventa vitreo e lucente). Bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco, lasciate evaporare. Aggiungete il brodo vegetale e lasciate cuocere, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo, mescolate il pepe e il pecorino grattugiato al momento in una ciotola e miscelateli insieme. Appena il riso sarà pronto, spostatelo dal fuoco e mantecatelo con il pepe e il pecorino. Deve risultare di consistenza sostenuta. Stendetelo in una teglia e lasciatelo freddare. A parte, in una casseruola fate aprire le cozze (che devono essere freschissime) con 1 spicchio d’aglio e due ciuffi di prezzemolo. Lasciate cuocere incoperchiate e una volta aperte sgusciatele. Conservate il liquido di cottura da una parte, filtrandolo. In un pentolino, mettete l’olio e la farina e lasciate cuocere per 4/5 minuti. Aggiungete il liquido di cottura delle cozze gradualmente, in modo da ottenere una vellutata densa, lasciando cuocere ancora qualche minuto. A questo punto aggiungete le cozze e le falde di pomodoro tagliate in piccoli cubetti e il prezzemolo rimasto tritato, ottenendo un salpicone (nome tradizionale del composto da ripieno) che lascerete freddare. Mentre tutto fredda, preparate la pastella avendo cura di utilizzare acqua fredda e di mescolarla il minimo indispensabile. Successivamente, passate alla formatura delle crocchette, disponendo il riso sul palmo della vostra mano, riempiendolo con un po’ di farcitura alle cozze e richiudendole poi su se stesse. Prendete poi le patate, pelatele e grattugiatele. Disponetele sulla pellicola a formare un quadrato di 8/10 cm per lato. Passate le crocchette prima nella pastella e poi nelle patate, aiutandovi con la pellicola per arrotolarle e far aderire bene la panatura di patate. Potete conservarle in frigorifero incartate come una caramella. Friggete le crocchette in immersione poco prima di servire.
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SPETTACOLO
RACCONTO DI UNA DEBUTTANTE AL GRAN BALLO VIENNESE
UNA FAVOLA MODERNA di
Rita D’ambROSiO
Fin da piccole ci insegnano che i sogni sono desideri e che in alcuni casi diventano realtà. il Gran ballo viennese delle debuttanti è stato il sogno più bello che è diventato vero, concreto e tangibile. Quando siamo piccole ci affascinano le favole, quelle principesse che con i loro bellissimi abiti, ballano tutta la notte il valzer accompagnate dal loro principe. La mia favola preferita è la Bella e la Bestia, ogni giorno rivedevo la scena del ballo che Belle fa con la Bestia; a cinque anni mi mettevo davanti allo schermo della tv e mentre Belle ballava con la Bestia, ballavo anche io, e la mia nonna, guardandomi un po' sognante ed un po' intenerita, mi ripeteva che un giorno sarei stata anche io una principessa. E se io sono stata una debuttante del gran ballo viennese è solo grazie a lei che ha alimentato questo sogno, ogni anno che in televisione veniva mandato il ballo, lei mi chiamava per vedere insieme quelle scene e sognavamo che un giorno anche io indossassi quel vestito bianco e ballassi sulle note di Strauss. E sabato 11 ottobre quel sogno è diventato realtà, ho passato una settimana da favola grazie allo staff del gran ballo che fin dai primi momenti ci ha fatto sentire le vere protagoniste. Sono state le fate madrine di questo evento e fra consigli e sorrisi ci hanno teso la mano per accompagnarci in questo percorso. Elvia e le altre organizzatrici sono state amiche, mamme e confidenti ed in questa settimana ci hanno insegnato la bellezza di essere donne. Trentasei ragazze da tutta italia che in una settimana hanno condiviso un sogno che diventa realtà, prima del ballo pensavo che questa fosse una esperienza singola e personale, invece ho compreso che solo vivendola "tutte per una ed una per tutte" ha assunto il valore vero, solo condividendo con le altre le emozioni, le ansie, le risate, le foto e le chiacchiere questa esperienza resterà nel cuore, perché i doni migliori sono quelli che condividiamo con gli altri. Per una settimana abbiamo seguito lezioni di posa, bon ton, trucco, portamento e valzer; possono sem-
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SPETTACOLO
brare delle lezioni un po' anacronistiche, nella nostra società siamo abituate alla musica da discoteca, alle giornate passate su internet, alla vita frenetica di tutti i giorni nella quale c'è tempo solo per un panino al volo e noi abbiamo imparato come stare composte a tavola? Ebbene sì, abbiamo imparato ad essere donne, quelle vere e belle, la bellezza di una persona non sta nella sua taglia dei jeans e nemmeno nella sua pancia piatta,abbiamo imparato che la vera bellezza è nei gesti, nel camminare a testa alta, fieri di ciò che si è, amandosi come si è, con le imperfezioni che diventano pregi. Abbiamo imparato a camminare a testa alta e ci hanno insegnato a vivere, a condividere la gioia con gli altri e a credere sempre nei sogni perché solo credendoci questi si realizzano. ci hanno mostrato che per essere donne non serve ammaliare con abiti provocanti e che la vera intimità non è quella che ci vogliono far credere programmi tv e internet. La vera intimità si instaura fra la debuttante ed il suo cadetto, anzi cavaliere, quando si prendono per mano e i loro sguardi si incontrano, lui, con la forza e la delicatezza tipica di chi ha frequentato una scuola militare, (i nostri cavalieri erano i ragazzi del terzo corso della accademia navale di Venezia Francesco Morosini) ti stringe a sé e ti porta sulle note di quel valzer. in un momento così non è più la terra ad attrarti a sé, in quel momento può crollare il mondo ma tu non senti più nulla, sei completamente assorta nello sguardo del tuo cavaliere, uno sguardo disarmante, emozionante. L'alchimia e il feeling che si creano con il tuo cavaliere non hanno eguali, nessun rapporto può mai essere paragonato al vostro. in una settimana questa persona diventa un pezzo di te, al punto che riesci ad intenderla con un solo sguardo, che basta solo stringergli la mano per sentire il cuore a mille e basta un suo sorriso per sentirti protetta. Nessun altra relazione può essere come quella che si crea con il cavaliere, è un rapporto che preclude il resto, in nessuna storia di amore o di amicizia, si potrà mai ricreare quel feeling che si crea nel ballo. in una settimana conosci delle persone che ti entrano nella vita e non ti lasciano più. Non dimenticherò mai quanto sia stata bene con il
mio cadetto, mi ha fatta ridere di cuore, di animo e con una persona così puoi solo conquistare il mondo. Ognuno degli allievi del Morosini ha lasciato in noi un ricordo perché in un mondo nel quale troppo spesso si dimenticano la cavalleria e l'eleganza, c'è ancora chi saluta con il bacia mano e ti apre la porta per farti passare. dal trucco eccellente, ai fotografi a nostra disposizione passando per il magnifico vestito e per il bouquet, ogni minimo dettaglio eccellente e perfetto, ogni elemento ha reso quella notte la nostra notte dei desideri. Se consiglio di vivere questa esperienza? certo, ogni ragazza dovrebbe sentirsi amata e un po' principessa, noi in una settimana e quella notte ci siamo sentite le protagoniste di una favola, di un grande sogno. Ma la cosa più bella è che non resterà solo il ricordo vivo in noi. Grazie a questa esperienza noi abbiamo imparato a vivere come delle signore, ad essere donne eleganti, serie e composte nella vita di ogni giorno. La nostra è una favola moderna che inizia con il ballo ma continua in ogni ora ed ogni secondo della vita, quando ci ricordiamo cosa sia la vera femminilità, quando decidiamo di non vendere le nostre emozioni e soprattutto quando, con eleganza e portamento, viviamo ogni giorno non basandoci sulle frivolezze ma ricordando tutti gli insegnamenti dello staff del ballo che ci hanno reso principesse per una notte e donne e principesse moderne per tutta la vita. Allora grazie a loro che in una settimana ci hanno insegnato a vivere e ad essere donne e grazie alla mia nonna che ha fatto in modo che potessi essere una delle debuttanti 2014. E ultimi, ma non da meno, ringrazio i miei genitori, loro che mi hanno sempre fatta sentire una principessa; la mia mamma che ha fatto diversi sacrifici per farmi vivere questa notte da sogno e che vedendomi ballare sulle note del valzer si è emozionata, e tra le lacrime e le emozioni mi ha detto che quella sera ero davvero una principessa, come Belle o cenerentola. Solo che invece di essere un cartone animato, questa è la realtà.
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IL TUO CINEMA DA SEMPRE.
Un autunno in prima fila. Proiezioni in digitale e in 3D dolby
Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.
Tivoli CINEMA TEATRO GIUSEPPETTI - Info 0774335087
CINEMA Claudio Santamaria, Marco Risi e Marco Giallini
Dal 13 novembr e al cinema
TRE TOCCHI Storie di uomini, intrecci e passioni nel film si intrecciano sei storie. Storie di attori, o meglio, storie di uomini, con tutte le loro passioni e frustrazioni, gioie e delusioni, successi e fallimenti. Vite profondamente diverse ma accomunate da due grandi passioni: il calcio e il lavoro. Ed è tra un allenamento e un provino che le loro vite continuamente si sfiorano e si incrociano, ci svelano la loro misera esistenza, fatta ogni tanto anche di successi e momenti di gloria, ma sicuramente mai di vera, assoluta, felicità. Gilles è un giovane attore di soap, bello e amato dalle ragazzine, spavaldo all’apparenza, ma così insicuro e debole che finisce nel tunnel della cocaina e si circonda di brutte frequentazioni. Vincenzo passa le sue giornate ad accudire il padre in ospedale, è sempre cupo e silenzioso, si mantiene cantando in un ristorante, nonostante il suo talento e la sua bellezza statuaria. Vive una rabbia così forte e una frustrazione tale che lo portano a sfogarsi nel sesso e nella violenza fisica. Leandro, il più grande del gruppo, torna nella sua Napoli, con una consapevolezza e determinazione diversa da quella in cui l’ aveva lasciata molti anni prima. decide di chiudere i conti con un passato ingombrante ed oscuro e, sotto le smentite spoglie di Jennifer, il trans che interpreta a teatro, ci regala la sua rinascita rimettendo in discussione la propria intera esistenza. Anche Max torna spesso nella sua terra, la Basilicata, ogni volta che sente di perdere il senso della realtà e vuole ripren-
dersi da una delusione. Si era illuso infatti di poter fare una vera carriera, ma si ritrova ad un doloroso bivio se cedere o no alla proposta di sposarsi con la figlia di un ricco albergatore. Antonio fa teatro, grazie anche alla donna che lo mantiene e che ha trent’anni più di lui, ma è coraggioso, si è rimesso in discussione, ha studiato, ha rischiato, e ha vinto. Affronta il provino che gli permetterà di fare il protagonista della sua vita, contro chi non credeva in lui, contro chi non lo considerava all’altezza, anche contro se stesso. chi invece non vincerà mai è Emiliano. Lui si è arreso alle sue insicurezze, ha perso la determinazione e la voglia di farcela. il lavoro da facchino e il passatempo da doppiatore hanno rubato tempo alla recitazione e lo hanno portato a rinchiudersi in un mondo fatto solo di sogni. Un film di Marco Risi Cast: Massimiliano Benvenuto, Leandro Amato, Emiliano Ragno, Vincenzo De Michele, Antonio Folletto, Gilles Rocca, Gianfranco Gallo, Valentina Lodovini, Paolo Sorrentino, Francesca Inaudi, Ida Di Benedetto, 57 GP MAGAZINE
Paco Reconti Special guest: Matteo Branciamore, Jonis Bascir, Luca Argentero, Marco Giallini, Claudio Santamaria, Maurizio Mattioli Luca Argentero e Marco Giallini
Marco Giallini e Claudio Santamaria
TELEVISIONE
UN ATTORE GIOVANE ALLA RICERCA CONTINUA DELLA PERFEZIONE
LUCA AVALLONE di
SimOnE mORi
il grande pubblico ha conosciuto luca avallone poche settimane fa nella fiction regina degli ascolti “un'altra Vita”. il suo ruolo, quello di Riccardo è stato tra i più apprezzati anche se il personaggio ha mandato su tutte le furie parecchie donne! Occhi magnetici, energia da vendere, luca avallone farà sicuramente parlare di sé nei prossimi anni perché non gli manca certo la voglia di emergere e di imporsi nel mondo della recitazione. lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha detto. Quando e come nasce la tua passione per la recitazione e quali sono stati tuoi inizi? “Quando ero piccolo andavo spesso al cinema e da lì, sembra banale dirlo, è nata la mia passione per la recitazione. A 16 anni ho deciso che quello sarebbe stato il mio mestiere.Non ho mai avuto un secondo piano ma solo questo sin dall'inizio. Ho fortemente voluto fare questo mestiere e alla fine qualcosa si è iniziato a muovere. Ho frequentato parecchie accademie tra le quali Accademia d'arte drammatica Pietro Scharoff e Accademia europea d'arte drammatica EuTHEcA e contemporaneamente facevo dei provini. il primo lavoro importante 58
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TELEVISIONE in Tv è stato quello di Leo degli Elfi, personaggio della Melevisione in onda su rai Yo Yo. un personaggio simpatico e divertente che mi ha messo in sintonia con il mondo dell'infanzia. dopo di questo è arrivato quella che ad oggi è la mia punta di diamante: 'un'Altra Vita' di cinzia Th Torrini”. Cosa ricordi del provino con la torrini? “Tutto è avvenuto in maniera abbastanza semplice. Ho superato i vari provini prima di approdare alla presenza di cinzia. Quando ho saputo che il ruolo sarebbe stato mio ho sentito tantissima responsabilità ma allo stesso tempo una grande voglia di fare bene e di dare tutto me stesso”. È cambiato qualcosa in te dopo questa ondata di popolarità? “Secondo me è importantissimo rimanere con i piedi per terra e non perdere così il contatto con la realtà. Molti si scordano questo ma io cerco di rimanere con l'ancora bene fissa. Non nascondo che si gratificante avere questo successo ed essere fermato dalle persone è una sensazione bellissima”. Come ti sei trovato con il cast? tra di loro c'erano loretta Goggi, Cesare bocci, Vanessa incontrada... “Ho trovato subito una splendida sintonia con tutto il cast nonostante con alcuni ci si incontrasse pochissimo. Ad esempio, nella scena girata in ospedale con Vanessa incontrada e Luigi di Fiore mi sono trovato a mio agio. Erano carinissimi. con i più giovani poi si è creato un ot-
timo feeling che continua oggi anche al di fuori del set. infatti abbiamo visto tutti insieme la prima puntata della fiction”. Come hai vissuto l'impronta degli ascolti puntata dopo puntata? “Vedere gli ascolti crescere puntata dopo puntata e sapere che alcuni dei picchi massimi di audience erano nelle scene mie con Margherita (Ludovica Bizzaglia) non può che inorgoglirmi”. Quali sono i tuoi sogni nel cassetto? “il mio sogno è quello di diventare un attore il più versatile possibile e dunque fare più ruoli che siano differenti tra loro. Amo il cinema ma amo anche il teatro perciò vorrei rimanere sempre in entrambi senza dover scegliere. Voglio dare sempre il meglio perché di imparare non si finisce mai né di crescere. Ho un'anima inquieta che mi porta sempre a dire: 'posso fare meglio!'. E statene certi che lo farò senza risparmiarmi”. il tuo attore e il tuo regista preferito? “il mio attore preferito è christian Bale proprio perché ha fatto della versatilità un punto centrale della sua carriera artistica mentre se dovessi scegliere un regista con il quale lavorare, sceglierei Alejandro González iñárritu perché sa leggere la parte più intima di ogni singolo personaggio”. Dove ti vedremo prossimamente? “Presto tornerò a teatro con Shakespeare e poi per il resto non posso dire molto perché sono un po' scaramantico”.
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TEATRO
GIUSEPPE PAMBIERI La storia semplice di un grande attore E' a “capo” di una famiglia di attori. lui. la sua compagna lia tanzi. E la loro figlia micol. E' la famiglia Pambieri. lui è Giuseppe, uno degli attori più bravi, più seri, più onesti e più preparati che possiamo annoverare.
“Avventura cominciata tre anni fa a Segesta all’alba in un’atmosfera di grande suggestione. Si tratta di un lungo monologo sulla vita di Leopardi assemblato con intelligenza da Giuseppe Argirò che ne ha curato anche la regia scandita dalle musiche di Wagner, Mozart, dvorak. A scuola ci avevano dato l’immagine di un Leopardi triste, secchione, malato. invece lo spettacolo che sto facendo mi ha fatto capire che il suo è un grido d'amore disperato e vitale che abbraccia tutti. un’esperienza che mi emoziona ogni sera soprattutto nel finale quando ormai è vicino alla morte a Napoli e sopraggiungono i ricordi. Lo spettacolo si chiude con la sua composizione più emblematica l”infinito”.come sela sua disperazione si aprisse ad una sorta di abbandono verso il mistero della natura e…”il naufraar m’è dolce in questo mare”. C'è un altro spettacolo teatrale in questo momento,
Ha alle spalle esperienze importanti al cinema, in tv e soprattutto in teatro. il suo grande amore professionale. Al cinema l'ultimo suo lavoro è stato in “To rome with love”. Mentre in tv il pubblico italiano lo ha potuto ammirare in “Affari di famiglia”. Giuseppe, partiamo da quest'ultimo spettacolo teatrale: "l'infinito Giacomo". 61
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TEATRO "la professione della Signora Warren". ne vogliamo parlare? “dovevo fare col teatro carcano dopo il successo enorme della coscienza di Zeno Pigmalione di Show con mia figlia Micol e la regia di Scaparro. Purtoppo per problematiche interne al teatro non si è potuto fare. A questo punto mi è arrivata la proposta del teatro Eliseo per un altro Show 'La professione della signora Warren' che ho accettato anche se si tratta di una partecipazione per due motivi,primo lavorare con Giuliana Loiodice e il secondo essere diretto da Giancarlo Sepe, unico regista fra i grandi con cui non avevo ancora lavorato. Abbiamo appena debuttato all’Eliseo con successo.mi diverte fare il mio personaggio, il baronetto croft cinico e volgare ma ricchissimo e infoiato della figlia della sua socia in affari appunto la signora Warren con la quale condivide una serie di case chiuse sparse per l’Europa”. Parliamo di te. Dove e quando sei nato? “A Varese il 18 novembre del '44, precisamente a Biumo Superiore sulle pendici del Sacro Monte dove i miei erano sfollati durante la guerra”. Caratterialmente come ti definisci? “Nella vita sono abbastanza razionale ed equilibrato e grande osservatore dei comportamenti umani. Sulla scena si scatena il mio inconscio, il lato oscuro che mi fa entrare nei più svariati personaggi”. Come ti sei avvicinato al mondo della recitazione e qual è stata la tua formazione? “Fin da piccolo mi piaceva camuffarmi e non farmi riconoscere dai miei. Suonando alla porta riuscivo anche a farmi dare l'elemosina salvo poi scoppiare a ridere. Mi sono iscritto alla scuola del Piccolo e contemporaneamente a giurisprudenza alla cattolica. dopo 9 esami ho mollato l’universitaà e mi sono tuffato nella professione”. mi incuriosisce molto questa famiglia Pambieri: tu, la tua compagna lia tanzi e vostra figlia micol. tre artisti importanti in un nucleo familiare; non capita spesso. “No non capita spesso. Siamo forse gli unici rimasti nell’agone teatrale a lavorare ogni tanto tutti assieme vedi il 'diario di Anna Frank' o 'il fu Mattia Pascal' . Naturalmente non è un obbligo assoluto. Spesso andiamo in ordine sparso. Ma ora abbiamo voglia di tornare tutti e tre insieme in un progetto che spero si realizzi e che per scaramanzia non dico”. il tuo lavoro ti ha portato ad avere molte esperienze nel cinema, in tv e in teatro. C'è qualche lavoro a cui sei particolarmente legato? E se sei soddisfatto di quanto fatto finora? “Mi piace molto lavorare in cinema e in TV, che tanta popolarità mi ha dato, ma ciò che mi soddisfa di più è il teatro. Gli spettacoli che in qualche modo mi hanno segnato sono stati le 'Mosche' di Sartre per la regia di Enriquez con cui ho debuttato accanto a Valeria Moriconi a 23 anni, a Vicenza, e vincendo la Noce d’Oro come miglior attore giovane e il 'rE Lear' di Shakespeare diretto da Giorgio Strelher, dove interpretavo il perfido Edmund. E poi ancora 'La città morta' di d’Annunzio, per la regia di Franco Zeffirelli, e 'il diario
di Anna Frank' ”. Cinema, teatro e tv: quale di questi ambiti senti più tuo? “Sicuramente il teatro dove l’attore può esprimere tutte le sue potenzialità interpretative nel riscontro continuo con gli spettatori in uno scambio di emozioni in tempo reale senza nessun tipo di filtro”. negli ultimi anni il teatro ha attraversato una profonda crisi. Pensi che si tratti di scarsa cultura teatrale in italia (parlo da parte del pubblico), di crisi economica o perché mancano spettacoli e commedie in grado di coinvolgere maggiormente il pubblico? Fermo restando che il teatro italiano annovera grandi e prestigiosi professionisti. “Nonostante la crisi che ci attanaglia la gente ha voglia di andare a teatro. certo, le strettezze economiche frenano gli investimenti. il FuS (Fondo unico per lo spettacolo ndr) continua a restringersi. il patto di stabilità frena la disponibilità economica dei comuni e delle regioni, che quindi possono acquistare sempre meno spettacoli e dimezzare le programmazioni. A dispetto di tutto ciò devo dire con orgoglio che in questi due anni di crisi abbiamo portato avanti 'La coscienza di Zeno' di Kezich dal romanzo di Svevo per la regia di Maurizio Scaparro, con un successo davvero clamoroso per la situazione economica. ciò significa che se fai un prodotto 'onesto' con attori, regia e testo di prim’ordine, il pubblico ti premia nonostante la crisi”. anche se hai un curriculum di tutto rispetto, a che punto è la tua carriera? “Gli esami non finiscono mai, diceva Eduardo. dopo 50 anni di onorata carriera, dove ho affrontato di tutto e di più, potrei dire di ritenermi soddisfatto. E invece ho ancora tanta voglia di andare avanti di esplorare nuovi orizzonti con uno spirito giovanile che a volte io stesso mi meraviglio di avere. un rimpianto? il cinema che forse non mi ha dato quello che meritavo”. Domanda classica che ci sta sempre bene in un'intervista: hai un sogno nel cassetto? E se sì, quand'è che aprirai questo cassetto? £interpretare 'rE Lear', questa volta nel ruolo del titolo, 'Enrico iV' di Pirandello, 'Morte di un commesso viaggiatore' di Arthur Miller. Tre grandi personaggi che voglio affrontare nei prossimi anni”. Qual è la giornata tipo di un attore impegnatissimo come te? “Nel periodo delle prove naturalmente vengo assorbito dal lavoro con grande concentrazione.Ma appena debuttato la mia vita riprende un ritmo assolutamente normale . Mi piace staccare dal mondo dello spettacolo spesso pieno di ipocrisie e falsità. Tutto l’armamentario del grande 'attore' non mi appartiene. Mi piace la semplicità della vita; aiutare in casa, fare la spesa, esplorare i mercatini di cose usate, godermi le partite di calcio (sono tifoso del Milan) e soprattutto osservare le curiosità della vita nei comportamenti della gente che incontri”. 62
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TEATRO
Successo al Teatr o Tendastrisce
BUONA LA PRIMA Per “SPQR Alacres Coitionibus” Prendete un mercato rionale, dove alcuni commercianti si lamentano della crisi incipiente; unite una famiglia senza più lavoro, ma con tanti figlioli a carico, che viene sfrattata dall’oggi al domani… con tutta la disperazione che ne consegue. Aggiungete una manciata di astuti senatori che ingannano il popolo grazie alla loro innegabile capacità retorica, che non disdegnano di fare leva sulla semplicità e sulla mancanza di informazione dei popolani, e che ordiscono trame al solo fine di ottenere voti e vantaggi economici. condite il tutto con una bella festa in una villa patrizia, dove alcune splendide fanciulle mescolano sapientemente questi ingredienti con un tocco della spensieratezza un po’ crudele tipica di una gioventù viziata, senza più ideali, lontana dalla vera forza dei giovani. il quadro sembra ricalcare alcune contingenze facilmente riscontrabili nella nostra attuale società. in realtà si tratta di una pièce del tutto moderna, ambientata nella
roma imperiale, andata in scena per la prima volta lo scorso 26 settembre. Lo sfondo, ovviamente, non sono gli attuali palazzi del potere, ma il teatro tendastrisce in Roma. Stiamo parlando della commedia brillante “SPQr Alacres coitionibus-Le allegre coalizioni”, voluta, organizzata e curata in toto da una delle Associazioni di rievocazione storica più importanti del comprensorio dell’urbe: aRS Historia Romana. un’avventura iniziata ben un anno fa, quando il coraggioso presidente andrea Dandolo decise di unire due fra le migliori compagnie teatrali amatoriali del Lazio per creare questo innovativo spettacolo: la compagnia “Teatro dell’applauso” di Elisa Faggioni e la compagnia “Le Pecore Nere”, che hanno dimostrato un’ottima capacità tecnica, ed hanno cooperato con grande professionalità sotto la guida del regista Roberto Valenti. A Valenti, quindi, l’onere di seguire la parte più importante, ossia l’impresa di guidare ben 15 attori, spesso tutti in scena nello stesso momento; di curare i movimenti in fase di recitazione; nonché di calcolare i tempi teatrali, vera base per un’opera recitata di qualsiasi genere. 64
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Il pre sident e di Ars His toria Romana, An dr ea Dandol o
La commedia nasce nel 2013 dall’eclettica e pungente penna della scrittrice e autrice Sonia Strangio, fra i dieci migliori scrittori emergenti nell’anno 2012 per casa Sanremo Writers (passerella di letterati parallela alla più nota kermesse musicale) grazie al magistrale talento dimostrato con il suo primo romanzo “Buon Sangue”. Anche “S.P.Q.r. Le allegre coalizioni”, come le sue precedenti opere teatrali già andate in scena negli scorsi anni, ha avuto uno strepitoso successo, e può senz’altro vantare un’ ottima affluenza di pubblico. La
TEATRO
trama, attuale ma sapientemente orientata verso la rievocazione storica, è fluida, ben congegnata, pensata per mantenere l’attenzione del pubblico sempre ben catalizzata grazie alle battute sottili, gustose e
mai volgari, studiate proprio per fare riflettere divertendosi; la struttura della storia risulta coinvolgente, le conversazioni che animano il canovaccio possiedono la giusta dose di arguzia. Gli attori in scena hanno dato prova di una recitazione di ottimo livello, che ha strappato al pubblico numerosi ed entusiastici applausi. in scena anche i rievocatori di ArS Historia romana, in alcune delle loro rappresentazioni storiche più riuscite,
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che hanno fatto da splendida cornice alla commedia teatrale, creando una nuova idea di evento nel mondo dello spettacolo. La scenografia, poi, curata e creata dal presidente dell’associazione ArS Historia romana, Andrea dandolo, ha lasciato davvero senza fiato: una grandiosa ricostruzione di colori e architettura dell’antica roma, che ha proiettato gli astanti direttamente in epoca imperiale, contribuendo a creare un’atmosfera unica, rafforzata dalla presenza inestimabile e dalla preparazione impeccabile dei legionari della LEGiO XX Valeria Victrix capeggiata dal centurio Massimo Scafati, delle Vestali, delle danzatrici e soprattutto dei bravissimi gladiatori, che hanno avuto una effettiva parte come attori e sono riusciti davvero ad appassionare il pubblico presente in sala. Magistrale l’esibizione artistica di Emanuela Mari, grande nome nel panorama musicale di roma, che con la sua interpretazione di “roma capoccia” ha strappato più di una lacrima. La serata è stata presentata da un mattatore d’eccezione, Claudio testi, che con la sua professionalità e straripante simpatia è riuscito a rendere la serata ancora più piacevole.
TEATRO
Un format ideato da Roberto Ranelli
VENI, CENI, RIDI Risate e degustazione in stile antica Roma "Veni ceni ridi". Questa la formula vincente di un nuovo format di spettacolo che ha unito rievocazioni storiche e comicità, il tutto preceduto da una degustazione in stile antica Roma. l'ideatore, sceneggiatore e regista è Roberto Ranelli, storico volto nazional popolare del cabaret nostrano, che ha da sempre la sua Roma nel cuore. da questa passione è nata l'idea di un’iniziativa che ha riscosso enorme successo venerdì 26 e sabato 27 settembre 2014, presso via Appia Antica a roma, nella sede del Gruppo Storico romano. con il loro ausilio, ranelli ha inscenato l'altra faccia storica dell'impero romano, quella divertente. Vedere l'imperatore Giulio cesare prima accoltellato da Bruto, in una fedelissima ricostruzione e poi attraverso Sergio Viglianese sbeffeggiare la cucina nostrana delle terre conquistate, ha consentito allo spettatore di sorridere divertendosi anche nella
rievocazione storica. Mai scontato o lento, il susseguirsi degli atti in scena, una arena polverosa come si conviene ad una location opportunamente studiata e ricercata, ha dato ritmo ad oltre due ore di applausi convinti, fino all'atto finale, quello in cui tutti i comici si sono esibiti sfidandosi a colpi di ironia e doppi sensi. insieme a ranelli che ha interpretato romolo il primo imperatore e poi Vespasiano, hanno partecipato nomi già conosciuti nel mondo del sorriso teatrale: Sergio Viglianese, Elettra Zeppi (immortale e assolutamente imperdibile la sua Messalina), Emilio Pitzalis (nelle improbabili vesti di uno schiavo sedotto dalla stessa Messalina per errore), Fabrizio Gaetani “il bibitarum”
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e dani Bra. La voce narrante di Luca Ward ha conferito solennità e prestigio allo spettacolo, utilizzata a tratti, in momenti particolari dell'evento, quando era necessario un tuffo nell'epoca bellica della cinematografia hollywoodiana. Assolutamente intrigante anche il dipanarsi dei capitoli di roma imperiale in chiave comica, a farla da padrona e a strappare applausi a pioggia, confermando l'idea vincente del comico romano. Ora il sequel prevede di socchiudere le location di altri comuni, di città e paesi che sono atti a raccogliere la sfida di ranelli e dei suoi accoliti del sorriso. Presto gli anfiteatri di tutta italia saranno invasi e conquistati dai senatori e dei legionari del terzo millennio.
MUSICA
DA MAZINGA A CANDY CANDY, PIÙ DI 30 ANNI DI SIGLE
I MITICI SUPEROBOTS di
maRina maRini
Sono esuberanti. Sono frizzanti. Sono musicisti. Sono rock! Parliamo dei “Superobots”, formazione nata alla fine degli anni '70 per produrre le più belle sigle tv di quegli anni che ancora tutti conoscono e cantano. douglas, Arnaldo, Muzio, Mik e dave hanno cullato più di una generazione con i loro grandi successi: Mazinga, candy candy, Sampei, daltanious, Sugar e molti altri. Quali sono le canzoni più richieste dal vostro pubblico? risponde Arnaldo: “daltanious è sicuramente una delle più gettonate per il suo ritmo incalzante. E' bellissimo vedere come tutti impazziscano quando la suoniamo”. douglas, voce storica del gruppo: “richiedono spesso daltanious ma anche Mazinga ed in generale quelle dei robot. La mia preferita è “Sampei” per il rock country. Recentemente avete pubblicato un nuovo album dedicato alla Ferrari. Arnaldo: “Noi tutti siamo fan della rossa e ci siamo resi conto che mancava in effetti un inno dedicato a lei. così ci 70
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siamo messi all'opera ed abbiamo prodotto un nuovo disco”. douglas: “E' stata piacevolmente positiva la risposta del pubblico che nei nostri concerti già sa tutte le parole di “Fly Ferrari fly” e degli altri brani dell'album. Anche io che sono di Liverpool ho sempre amato la Ferrari”. Cinecittà World ha ospitato un vostro bellissimo concerto all'ombra delle montagne russe. Com'è stato per voi suonare davanti ad un vasto pubblico nel mondo dei divertimenti? Arnaldo: “E' stata un'esperienza fantastica. Ovunque colori, gioia e divertimento”. douglas: “una location splendida. i giochi d'acqua hanno reso tutto più bello ma ciò che è stato fantastico è il nostro pubblico che ci segue ovunque e che verrà sicuramente anche il 24 ottobre al centro culturale “Elsa Morante”. Siete ospiti fissi del lucca Comics, la più grande manifestazione di comics in italia. Cosa vuol dire questo? Arnaldo: “Lucca comics ogni anno raduna i big delle sigle, del doppiaggio e dell'animazione. E' un mondo incantato e noi siamo ospiti fissi forse perché abbiamo cresciuto una generazione di fan con le nostre sigle e Lucca è il loro
punto di ritrovo annuale”. Progetti per il futuro? Arnaldo: “Sicuramente un nuovo album, ma non diciamo ancora nulla”. douglas: “Oltre al nuovo album abbiamo avviato una nostra linea di magliette, cappelli e gadget con il nostro simbolo come quelle che indossiamo nei concerti, i fan le richiedono sempre”.
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chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM
cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 01 “Anaconda” – Nicki Minaj 02 “All about that bass” – Meghan Trainor 03 “Glow” – Ella Henderson 04 “Bang Bang” – Jessie J. Ariana Grande & Nicki Minaj 05 “Thinking out loud” - Ed Sheeran 06 “Don’t tell’em” – Jeremih ft. YG 07 “Luv Bug” – Resonance ft. Talay Riley 08 “She came to give it to you” – Usher ft. Nicki Minaj 09 “Shake it off” – Taylor Swift 10 “Blame” – Calvin Harris ft. John Newman
TOP 10 USA 01 “All about that bass” – Meghan Trainor 02 ”Stolen dance” – Milky Chance 03 “Centuries” – Fall out boy” 04 “Shake it off” – Taylor Swift 05 “Ready set roll” – Chase Rice 06 “Habits” – Tove Lo 07 “Black Widow” – Iggy Azalea ft. Rita Ora 08 “Take me to the church – Hozier 09 “V. 3005” – Childish Gambino 10 “Hot Boy” – Bobby Shmurda
TOP 10 ITALIA 1 “Senza scappare mai più” – Tiziano Ferro 2 “Grey goose” – Cesare Cremonini 3 “Siamo chi siamo” – Ligabue 4 “Resta ancora un po’” – Emma 5 “Accendi lo spirito” – Dolcenera 6 “L’ultimo addio” – Annalisa 7 “Di domenica” – Subsonica 8 “A un isolato da te” – Francesco Renga 9 “A volte esagero” – Gianluca Grignani 10 “Le parole perdute” – Fiorella Mannoia
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ELLA HENDERSON Gabriella Michelle Henderson, è venuta fuori grazie alla partecipazione nel programma “X-Factor” versione britannica. Il suo album di debutto intitolato “Chapter One”, ha visto tra gli altri, la firma prestigiosa di Babyface. JEREMIH E’ nato e cresciuto a Chicago nel 1987. Ha debuttato nel 2009 con il singolo “Birthday Sex”, che ha raggiunto in breve tempo l’apice della Billboard Hot 100. E’ il fratello maggiore del noto Jason Derulo. Ha cantato anche con Lionel Richie.
HOZIER E’ un personaggio che proviene dall’Irlanda ed è figlio di un musicista. Il suo genere musicale è orientato verso il soul, il blues e il country e questo è il momento del suo debutto. CHILDISH GAMBINO Il suo vero nome è Donald Glover ed è un rapper, un attore conosciuto soprattutto per il ruolo di Troy Barnes e uno sceneggiatore made in USA. Ha inciso due album sotto questo nome d’arte.
ANNALISA La brava cantautrice ligure è al suo quarto album, ma sta conoscendo adesso la ribalta. Il video che accompagna il pezzo è stato girato nella sua terra nativa. Ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica all’età di tredici anni. Nel 2010 ha partecipato ad “Amici”. GIANLUCA GRIGNANI Il titolo del suo nuovo brano e del nuovo album di inediti rispecchia le vicende personali del cantante degli ultimi tempi. Arriva dopo la hit estiva “Non voglio essere un fenomeno”.
MUSICA
SPecIAL GUeST Accattivante e contagiosa
MeGhAN TRAINOR
E’ registrata all’anagrafe con il nome Meghan Elizabeth Trainor ed è venuta al mondo nel 1993. E’ nata e cresciuta nell’isola di Nantucket nel Massachusettes ed è figlia di due musicisti. Non a caso ha iniziato a cantare all’età di sette anni, scrivendo anche la prima canzone a undici. Un paio di anni dopo, i suoi genitori le hanno regalato un computer per permetterle di produrre i suoi pezzi. Nel frattempo ha iniziato a suonare alcuni strumenti fra cui la tromba. E’ entrata a far parte di una band chiamata Island Fusion in cui suonava e cantava e a partecipare con successo a vari concorsi musicali. L’anno 2011 l’ha vista alle prese con le sue prime pubblicazioni, ben due album intitolati rispettivamente “I’ll sing with you” e “Only 17”. A Nashville ha anche scritto canzoni per artisti country e ha persino composto il singolo “Replay” per Raffaella Carrà. L’incontro con il produttore discografico Kevin Kadish è stato fatale, insieme hanno dato vita a quello che sarebbe poi divenuto il suo grande successo attuale “All about that bass”. Grazie alla nota etichetta Epic Records, il brano ha raggiunto quest’anno il numero uno delle classifiche di molti Paesi tra cui l’Australia, la Danimarca e la Nuova Zelanda, oltre che gli States. Il testo anticonformista supportato da un video bizzarro, ha ottenuto più di 1.600.000 visualizzazioni in un mese.
NeWS
I Foo Fighters pubblicano in questo mese il nuovo lavoro intitolato “Sonic Highways”, da cui è stato subito tratto il primo singolo “Something from Nothing”. La band ha rivelato che le canzoni si ispirano alle interviste che Dave Grohl ha fatto a leggende della musica rock americana. Ligabue è pronto a sbarcare negli Stati Uniti con il suo “Mondovisione Tour – Mondo 2014”. Sarà la prima volta in cui l’artista si esibirà negli States, dove terrà
concerti a Miami, Toronto, New York, Los Angeles e San Francisco. Eminem sforna finalmente la sua nuova creatura musicale. “Shady XV” è in uscita il 24 novembre e i fans di tutto il pianeta non stanno più nella pelle. Si tratta di un doppio cd; nel primo ci sono brani più significativi della carriera e nel secondo alcuni inediti. Noel Gallagher tornerà in grande stile. L’ex Oasis ha annunciato che il nuovo album dei
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Noel Gallagher High Flying Birds dal titolo “Chasing Yesterday”, uscirà nel mese di marzo. A seguire anche una tappa italiana del tour. Rihanna avrebbe dichiarato tramite i social network che è in studio di incisione a lavorare su musica nuova. Questo avviene a due anni di distanza dalla pubblicazione di “Unapologetic”, contenente il successo “Diamonds”. Negli ultimi mesi ha collaborato con Eminem.
EVENTI S arah Je ss ica Parke r
Appuntamenti nella Capitale
VACANZE ROMANE E LAVORATIVE PER SARAH J. PARKER La bellezza di Miss Italia per le spose di Maria Celli di
bibi GiSmOnDi
L'amministrazione capitolina non poteva sciegliere priodo migliore per il Festival del cinema di roma. Nelle eccezionali "ottobrate romane" l'atmosfera è stata calda e accogliente per tutti i divi del grande schermo, arrivati nella capitale al fine di presentare le loro pellicole. All'indimenticabile tomas milian è stato riservato il premio alla carriera, affettuoso e giusto tributo ad un prsonaggio che ha dato tanto alla citta di roma. Altro icona che in questo periodo gode del tiepido clima nostrano è Sarah Jessica Parker. L'attrice, già famosa per "Sex and the city" si trova nella capitale sul set del film "All roads lead to rome. il film, diretto da Ella Lemhagen ("i Gioielli della corona"), è scritto da cindy Meyers. AMBi Pictures di Andrea iervolino e Monika Bacardi finanzierà e produrrà la nuova avventura cinematografica della diva di “Sex and the city”che ne sarà la protagonista femminile, una commedia romantica in collaborazione con Silvio Muraglia della Paradox Studios di Mikael Wiren che è anche produttore esecutivo.
Cl aris sa Marche se Miss It al ia 20 14
La bellezza italiana simbolo del 2014 è quella che non solo rappresenta perfettamente le caratteristiche del nostro Paese nei colori e nelle forme femminili, ma è anche bellezza interiore, caparbietà, stile ed eleganza. La neo eletta Miss italia 2014 Clarissa marchese è stata la madrina della presentazione della collezione sposa di maria Celli, in occasione della manifestazione roma Sposa tenutasi nella capitale. in passerella, avvolta nelle candide creazioni celli, anche Rosaria aprea Miss Eleganza 2014. il defilé è stato presentato da Claudio lippi e Flora Canto con la partecipazione del comico Dado. Apprezzamenti e applausi anche da parte delle Patron di Miss italia Patrizia mirigliani seduta in prima fila accanto a Raffaello balzo, Dani del Secco d'aragona, Roberto Carminati e Gabriella Chiarappa. Al termine della sfilata i saluti e i ringraziamenti di Giampaolo e alessia Celli e il saluto del Sindaco di roma ignazio Marino. 74
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EVENTI Claris sa M arches e e M aria Cel li
Pat riz ia Mirigliani, Claris sa M ar che se , Maria e Giampaolo Cel li
Dado
Flo ra Cant o e Claudio Lippi
Tanti volti noti sono intervenuti alla presentazionedella mostra di Paola Romano e massimo Di Cave presso lo spazio espositivo dell’Accademia di romania a roma. L’esposizione fa parte di un nucleo di circa 25 opere, tra pitture e sculture di grande formato, rappresentativo della recente sperimentazione condotta dai due artisti. Tra i molti volti noti si potevano riconoscere maria Rosaria Omaggio, reduce dal grande successo del film “Walesa”, in cui ha interpretato Oriana Fallaci, Sandra Cioffi con Francesco Fedi, Elena aceto di Capriglia, il direttore d'orchestra isabella ambrosini, il principe Guglielmo Giovanelli marconi, il costumista Francesco Crivellini, gli ideatori del cartone animato "i Saurini" Raffeale bortone e andrea martini, Stefania Giacomini.
I sabel la Ambr osini e S tef ania Giacomini S ott o, il principe Gu gliel mo Giovanel li M ar co ni e Ira Fro nte n
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