SOMMARIO NOVEMBRE 2015 10 Lina Sastri
18 Emanuela Corsello 32 Alessandra Bosco
57 Maggie Van der Toorn 2 GP MAGAZINE
63 Rosario Mallardo
66 Lara Balbo 68 Vent’anni dopo
70 Paolo Bonfanti 3
GP MAGAZINE
EDITORIALE
QUANDO LA RADIO NON SUONA MA PARLA di
NUMErO 171 • NOVEMBrE 2015
AlessAndro Cerreoni
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIrETTOrE EDITOrIALE E rESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it rEDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it E' una mattina di ottobre e sono in macchina. Ascolto la radio e più precisamente Rtl 102,5. in diretta c'è il premier Matteo Renzi. Parla di tante cose, di idee e di quello che sarà. dice che l'economia è in ripresa. Mah, penso, dove la vede tutta questa ripresa quando in giro vedo solo serrande abbassate e aziende che hanno chiuso! Forse lui sarà più fortunato e transita sempre in zone dove c'è grande fermento economico. La strada che mi conduce allo svincolo autostradale fino a 5/6 anni fa pullulava di attività, dalle concessionarie d'auto ai mobilifici. Ora non più. Ecco che parla di tasse. Le abbasserà, dice. intanto, dico tra me, abbiamo l'aliquota iva al 22 per cento che di fatto ha alzato i prezzi ingolfando i consumi. Quindi, per prima cosa, se c'è davvero il desiderio di far ripartire la macchina economica italiana, sarebbe opportuno riportare l'iva almeno al 20 per cento. Ad un certo punto ho un sobbalzo. Renzi ha appena detto, riporto le sue testuali parole: “Gli italiani pagheranno meno tasse e questa volta chi fa il furbo lo stronco”. A parte che un primo ministro non dovrebbe mai esprimersi in questa maniera perché il suo compito principale è quello di infondere fiducia e serenità. E poi i veri furbi sono i politici. Quelli chiamati a governare e ad amministrare il bene pubblico e la nostra terra ma che invece pensano esclusivamente ai propri interessi e alle proprie carriere. Questi sono i veri furbi. Forse l'ex sindaco di Firenze dimentica che in italia ci sono tantissimi cittadini, liberi professionisti e attività commerciali già pesantemente “stroncati” dal fisco e dai suoi 007. Ogni giorno presso gli uffici di Equitalia c'è la fila di gente che va lì a chiedere clemenza o una dilazione per pagare imposte arretrate non versate per mancanza di soldi e per non chiudere o rimanere senza lavoro. E questi Renzi li definisce “furbi da stroncare”! intanto aspettiamo davvero che vengano abbassate le tasse sul serio e che le serrande dei negozi tornino ad essere tutte alzate. Allora sì che gli daremo ragione. Altro giorno, altro giro. Nella medesima emittente radiofonica questa volta si parla di Expo. Entusiasmo, numeri da capogiro, un trionfo. Sembra il festival del successo da celebrare alla grande e a suon di tromba. Poi scopri che c'è stato chi si è fatto 10 ore di coda per visitare il padiglione del Giappone. Con un'ora in più in Giappone ci si arriva direttamente con un volo da Milano Malpensa. Altri, invece, in una giornata intera non sono riusciti ad entrare da nessuna parte a causa delle interminabili file. Che strano Paese l'italia! Si ha il potere di trasformare il disagio, di gente che sta ore ed ore in fila, in un successo. A casa mia, questa si chiama disorganizzazione. A 360 gradi.
IMPAGINAZIONE E GrAFICA GP Spot HANNO COLLABOrATO Irene Di Liberto, Silvia Giansanti, Marisa Iacopino, Donatella Lavizzari, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares, Biagio Verdicchio SPECIAL THANKS Fabio Campoli, Giusy Ferraina, Roberto Ruggiero EDITOrE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 26/10/2015 Copie distribuite: 20.000
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Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di nostra proprietà ; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.
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NEWS & CURIOSITY
STATI UNITI Ai veri uomini piace il piccante
- US: the real men like it spicy
• The "real men" like spicy flavors, according to a recent wealth.
Put more precisely, men with higher levels of testosterone tend to prefer spicy foods. The researchers involved in the study 114 males, aged between 18 and 44 years, who was first asked to dress in their taste a taste of mashed potatoes with salt and hot sauce, which then had to eat a portion, while the remainder was used to assess the hotness. it's showed a correlation between the level of testosterone (measured by saliva) and the amount of hot sauce that people put in the mashed potatoes which then ate: according to the researchers, this shows that the preference for spicy flavors depend on their level testosterone of the subject. it is not however emerged some correlation with respect to the salt. Your search did not unfortunately considered women, for which one can not therefore say anything about the preference for spicy foods.
Ai “veri uomini” piacciono i sapori piccanti, secondo una recente ricchezza. Detto più precisamente, gli uomini con livelli di testosterone più elevati tendono a preferire i cibi più piccanti. I ricercatori hanno coinvolto nello studio 114 maschi, di età tra i 18 e i 44 anni, a cui è stato innanzi tutto chiesto di condire a loro gusto un assaggio di purè di patate con sale e salsa piccante, di cui poi dovevano mangiare una parte, mentre il rimanente serviva per valutarne la piccantezza. E’ emersa una correlazione tra il livello di testosterone (misurato dalla saliva) e la quantità di salsa piccante che gli individui mettevano nel purè che poi mangiavano: secondo i ricercatori, ciò dimostra il fatto che la preferenza per i gusti piccanti dipenderebbe proprio dal livello di testosterone del soggetto. Non è invece emersa alcune correlazione per quanto riguarda il sale. La ricerca non ha purtroppo preso in considerazione le donne, per le quali non si può dunque dire nulla sulla preferenza di cibi piccanti.
VICENZA Il guardone delle toilette - Vicenza: The voyeur toilets
Aveva collezionato decine di filmati proibiti, girati nel bagno dell'azienda dove lavorava e anche nelle toilette di alcuni locali, e li aveva archiviati nella cartella "amikette". A finire nei guai è un uomo di 38 anni di Caldogno, in provincia di Vicenza, che ora dovrà rispondere in tribunale di "violenza privata". L'uomo aveva installato la microcamera nascosta nella primavera del 2011 e aveva registrato le colleghe nel bagno. I filmati gli venivano inviati grazie ad una sim installata all'interno dell'oggetto. Quando una vittima ha scoperto il dispositivo, l'ha segnalato al titolare, che ha subito sporto denuncia. E' stata proprio l'intestazione della scheda telefonica ad incastrare il guardone.
• He had collected dozens of films banned, shot in the bathroom of the company where he worked and also in the toilets of some locals, and had them stored in the "amikette". To get in trouble is a man of 38 years of Caldogno, in the province of Vicenza, which now will have to answer in court for "private violence". The man had installed a hidden camera in the spring of 2011 and had recorded her colleagues in the bathroom . Movies him were sent through a SiM installed inside the object. When the victim discovered the device, he reported to the owner, who immediately filed a complaint. it 'was the heading of the phone card to fit the voyeur. 8
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GRAN BRETAGNA La città fatta con i bisturi - UK: Town made scalpel
Bisturi e strumenti medici non sono generalmente associati all’arte: l’artista britannico Damien Hirst però li ha usati come materiali per le proprie opere, dettagliate riproduzioni di famose città viste dall’alto. Hirst ha riprodotto 17 città (tra cui Roma, Londra e New York) con un mosaico di strumenti chirurgici, a volte affiancati da altri oggetti in metallo. La riproduzione di ciascuna città contiene qualche particolarità legata alla città stessa: e così, la rappresentazione di Roma e Città del Vaticano contiene anche delle medaglie religiose, mentre quella di Parigi contiene dei franchi e dei gadget turistici. Hirst è uno degli artisti contemporanei più famosi, ed è anche considerato uno degli artisti vivente più ricchi al mondo: i suoi lavori sono emersi alla ribalta a partire dagli anni ’90, quando ha dominato la scena artistica assieme agli altri membri del cosiddetto gruppo dei Young British Artists. • Scalpel and medical instruments are not generally associated with art: the British artist damien Hirst, however, used them as material for his works, detailed reproductions of famous cities viewed from above. Hirst has played 17 cities (including Rome, London and New York) with a mosaic of surgical instruments, sometimes joined by other metal objects . Playback of each city contains some features linked to the city itself: and so, the representation of Rome and Vatican City also contains religious medals, while that of Paris contains the Franks and gadgets tourist. Hirst is one of the most famous contemporary artists, and is also considered one of the world's richest living artists; his works have emerged to the fore since the early 90s, when he dominated the art scene together with the other members of the so-called group of Young British Artists.
MIZORAM La famiglia più numerosa al mondo, 39 mogli e 94 figli - Mizoram: The largest family in the world, 39 wives and 94 children
Notizie di questo tipo farebbero venire i brividi anche agli uomini più favorevoli al matrimonio. Ziona Chana, un simpatico e infaticabile uomo indiano di 64 anni, detiene il record per la famiglia più numerosa del mondo. Attenzione, perché parliamo di cifre in grado di far scorrere brividi di panico sulla schiena: 39 mogli e 94 figli, e questo è solo l’inizio. Vi starete chiedendo come abbia fatto Ziona a prendere come moglie ben 39 donne diverse, senza mai divorziare dalle precedenti. Semplice, si è reinventato guru di una setta religiosa che promuove e pratica senza sosta la poligamia. Il totale delle persone che compongono questa famiglia sterminata, tutta sulle spalle del buon Ziona Chana, è infatti di 182. Oltre alle mogli e ai figli, vanno infatti contabilizzati anche i nipoti, che al momento sono 33, e le cognate, che per fortuna sono solo 14. Questa vera e propria popolazione abita nel villaggio di Baktawng, che si trova nel nord dello Stato di Mizoram, minuscolo insediamento al confine fra Myanmar and Bangladesh. • Are you wondering how he did Ziona to take as wife well 39 different women, without ever divorcing earlier. Simple, it is reinvented guru of a religious sect that promotes and practice relentlessly polygamy. The total number of people that make up this vast family, all on the shoulders of good Ziona Chana, is in fact of 182. in addition to the wives and children, they are in fact recognized even grandchildren, who are currently 33, and the in-laws, which fortunately 14. This is only true population lives in the village of Baktawng, located in the north of the state of Mizoram, a tiny settlement on the border between Myanmar and Bangladesh. 9 GP MAGAZINE
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#talentonapoletano
Lina Sastri Autentica, brava, bella “che diventa più bella quando entra in scena”
di
silviA GiAnsAnti
la sua carriera la vede protagonista al cinema, a teatro e nella musica. È in scena con “la lupa” e a gennaio la vedremo su rai Uno con un film movie di Pupi Avati. His career the protagonist to the cinema, to the theater and music. And 'at the theater with "La Lupa" and in january we will see Rai Uno with a movie film by Pupi Avati.
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Per cosa pensi ti abbia scelto nanni Moretti, sempre a proposito dei tuoi esordi? (Ride) “Fai prima a chiederlo a lui! Ero un’attrice giovanissima e forse Nanni voleva una persona che arrivasse da fuori a Roma. Non so. Sarà stato colpito dalla mia faccia”. oggi, riguardo a nuove produzioni e personaggi, avverti il vuoto o pensi che ci sia ancora qualcosa di buono? “Sì, penso ci siano moltissimi stimoli nell’arte e in generale. Nascono cose importanti in questo periodo storico molto confuso e difficile da raccontare”. in che modo è avvenuto l’approccio con il teatro? “da adolescente. Ero molto timida ma sognavo l'arte anche se non pensavo mai di diventare attrice. Non ero mai stata in un teatro e sono finita in una casa al secondo piano di un palazzo dove una signora dava qualche lezione di recitazione. E’ stata la prima cosa che avevo trovato sull’elenco telefonico... Nemmeno sapevo di accademie o scuole di recitazione. il giorno dopo me ne sono andata, non era il caso di restare. Uno dei ragazzi che stava lì però mi aveva parlato di un regista, che in un piccolo teatro di preti aveva una scuola di recitazione. Era il Teatro Orione. Vidi il teatro e ne restai fulminata. Pensai che sul palco c'era la libertà e l'assoluto. Fuggii di casa per farlo e così cominciai”. viva la libertà dell’arte. Chi è il tuo pubblico? “Quello teatrale, adulto, ma c’è anche quello giovane, varia
Quando si ha davanti un personaggio del suo calibro ci si sente piccoli, ma lei in fondo è una persona con le sue paure e le sue fragilità. Lina Sastri è amante della libertà ed è per questo motivo che tanti anni fa ha incontrato il teatro. E’ un’artista pura che lascia trasparire sincerità e amore per tutto quello con cui si misura. La sua autenticità ha ammaliato due generazioni che continuano a seguirla a teatro, nel cinema e in tv, per non parlare delle sue interpretazioni in musica. Adesso è arrivato il turno de “La Lupa”, in cui Lina riverserà tutta la sua preparazione in questo personaggio teatrale così complesso. lina, hai un ricordo piacevole della tua lunga carriera? “Ce ne sono diversi. dalla figliastra in “Sei personaggi in cerca d'autore', con la regia di Paroni, Griffi e Masaniello, a 'Natale in casa Cupiello' con il grande Eduardo. dal mio primo film importante ‘Mi manda Picone’, che mi ha fatto sentire davvero dentro una favola ai tanti incontri meravigliosi, e inconsueti, come con Papa Giovanni Paolo ii, quando fui invitata a leggere una lettera di Madre Teresa di Calcutta a S. Pietro. Poi l'incontro con Papa Francesco, che ho conosciuto nella via crucis di due anni fa, appena insediatosi Papa, dove ho avuto l'onore di leggere la via crucis in mondovisione e in sua presenza. E infine l'incontro con il caro Presidente Napolitano quando mi ha nominata Commendatore della Repubblica, cosa che mi ha emozionata molto”. 11
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• Who is lina sastri Lina Sastri was born in Naples on November 17 under the sign of Scorpio. She does not remember exactly but his influence. She has as a hobby dance, sympathizes with the team of Napoli and love the margherita pizza and dishes based on fish. Temperamentally defines fragile, childish, romantic, sincere and complex. She lives in the Capital and also would like to stay in Paris. She owns a cat named Fleas and does not have a companion. Lina started very young with something that would give her freedom: the theater. In cinema he worked with prominent figures such as Nanni Moretti, Nanni Loy, Ricky Tognazzi, Pupi Avati, Tornatore, Woody Allen. She won three David di Donatello awards and two Nastri d'Argento as well as various awards and nominations actress and not, in Italy and abroad. In theater she worked with the great Eduardo De Filippo, his teacher. Among its many interpretations we remember those in “La casa di Bernarda Alba", "Elettra", "Masaniello", "Sei personaggi in cerca d'autore" and in various musicals. On television, she starred in various dramas and TV movies, the last "Onore e rispetto". In music, she started a bit for the event by singing the soundtrack of "Mi Manda Picone", written by Pino Daniele. Always she chose to sing the music of his homeland, Naples. He also created musical shows: "Cuore mio", "Corpo Celeste", "Per la strada", "Mese mariano", "Linapolina", "Appunti di viaggio". She has sung all over the world. She has a duet with Caetano Veloso, Ray Charles and DD Bridgewather. Read more: www.linasastri.it tornando ai tuoi gusti, ascolti la musica contemporanea? “Certo, dalla musica classica al classico pop italiano. Mi piacciono il grande Pino daniele, Lucio dalla, Francesco de Gregori, ivano Fossati, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro. Adoro i cantautori italiani e ho una passione per Adriano Celentano. La musica mi emoziona e mi riempie la vita. Mi muove il corpo e la mente, come il rock'n roll e il blues ad esempio. Tanti cantautori napoletani sono miei amici, come Enzo Avitabile, Gragnaniello, Faiello e altri. E poi mi piacciono la musica etnica e il tango. dipende molto dal momento che attraverso. Sono anche musicista e cantante e quindi la musica mi accompagna sempre nella vita”. Qual è stato il ruolo più difficile che hai dovuto interpretare? “il ruolo di Bernarda in 'La casa di Bernarda Alba”. Mi sono trovata ad affrontare il ruolo di una vecchia donna, anche se la spettacolare regia di Llouis Pasqual mi ha guidata. Così come il maestro Tornatore mi ha guidato nel film 'Baaria'. Entrambi i ruoli erano di donne molto anziane alle quali ho cercato di arrivare con la forza e la durezza che erano necessarie. Anche Filumena Marturano è stata difficile perché è una donna con molte sfaccettature.
dalla prosa alla musica”. Hai una filosofia di vita? “Essere nel tempo sempre sincera con me stessa. Rispettare la mia vocazione e il talento che il cielo mi ha donato. Mettermi in gioco, anche rischiando. Continuare ad avere paura”. Autori o poeti ai quali sei legata? “Anna Maria Ortese, che era una scrittrice e poetessa straordinaria. La sento molto vicina perché è inquieta, misteriosa e parla di cose visibili e invisibili. E ha precorso i tempi nei suoi scritti, così come Pasolini. Amo molto la poesia e ne leggo e ne scrivo. Fra gli autori teatrali adoro Pirandello e Shakespeare, per non parlare del mio maestro Eduardo de Filippo, che è stato una grande presenza nella mia vita artistica”. A proposito di eduardo, qualche anno fa hai subito un furto in casa ed è stata trafugata la cornice con dedica che ti fece. ti è stata mai restituita? “Purtroppo no. Sicuramente avranno preso la cornice d’argento e il contenuto lo hanno gettato via”. Cosa c’era scritto in quella dedica alla quale tenevi tanto? “C’era scritto a Lina Sastri, alla bella Lina che diventa più bella quando entra in scena”. 12
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COVER STORY Spesso incontro personaggi di donne 'diverse', sole e libere. E poi ho avuto la grande fortuna di interpretare la Madonna, il ruolo più bello, in 'Passio Hominis', l'ultimo spettacolo con la regia di Antonio Calenda sulla passione di Cristo che replichiamo il 9 novembre nella Cattedrale di San Lorenzo per il Sinodo dei Vescovi”. A proposito di ruoli impegnativi, adesso c’è “la lupa” di Giovanni verga con la regia di Guglielmo Ferro. “Si debutta il 17 novembre al Teatro Quirino di Roma e non nascondo che sono un po’ tesa. Anche Gna Pina, detta 'La Lupa', è un personaggio che si muove fra ombre e luci di una vita inquieta e con una fine tragica, come in una tragedia greca. Ancora si ricorda Anna Magnani che la interpretò con successo sotto la regia di Franco Zeffirelli. Per me è una prova difficile e importante”. tra i prossimi impegni c’è anche quello con “le nozze di laura”, film movie che andrà in onda a gennaio 2016 su rai Uno. “Sì, con la regia di Pupi Avati e una sceneggiatura bellissima. Anche qui sono Maria, una Madonna dei nostri giorni, vedova di un falegname, madre devota e amorosa di un ragazzo particolare, una specie di Gesù moderno, che diffonde l'amore come faceva Gesù. Sono molto felice che Avati mi abbia dato questa possibilità”. Anche in “onore e rispetto”, andato in onda di recente? “in questo caso sono stata Maria Pia Giordano, una donna siciliana che per amore del figlio, ha attuato una vendetta terribile. Temevo che questo ruolo fosse un po’ eccessivo e a tinte forti. invece ho trovato ampio riscontro tra il pubblico che ha capito le sue ragioni e si è emozionato”. Com’è realmente lina sastri? “Una persona sincera, insicura, infantile, che ha paura anche della sua ombra. Sono esattamente il contrario di quello che si vede”.
Chi è Lina Sastri Lina Sastri è nata a Napoli il 17 novembre sotto il segno dello Scorpione. Non ricorda però con precisione il suo ascendente. Ha come hobby la danza, simpatizza per la squadra del Napoli e ama la pizza margherita e i piatti a base di pesce. Caratterialmente si definisce fragile, infantile, romantica, sincera e complessa. Vive nella Capitale e le piacerebbe anche stare a Parigi. Possiede una gatta di nome Pulci e al momento non ha un compagno. Lina ha iniziato molto giovane con qualcosa che le desse la libertà: il teatro. Nel cinema ha lavorato con personaggi di spicco come Nanni Moretti, Nanni Loy, Ricky Tognazzi, Pupi Avati, Tornatore, Woody Allen. Ha vinto tre David di Donatello e due Nastri d’Argento oltre a nomination e vari premi come attrice protagonista e non, sia in Italia che all’estero. In teatro ha lavorato con il grande Eduardo De Filippo, suo maestro. Tra le sue numerose interpretazioni ricordiamo quelle in “La casa di Bernarda Alba”, “Elettra”, “Masaniello”, “Sei personaggi in cerca d'autore” e in vari musical. In televisione è stata protagonista in diverse fiction e film tv, ultimo “Onore e Rispetto”. In musica, ha cominciato un po’ per caso cantando la colonna sonora di “Mi manda Picone”, scritta da Pino Daniele. Da sempre ha scelto di cantare la musica della sua terra, Napoli. Ha creato anche spettacoli musicali, da “Cuore mio” a “Corpo celeste”, da “Per la strada” a “Mese mariano”, da “Linapolina” a “Appunti di viaggio”. Ha cantato in tutto il mondo. Ha duettato con Caetano Veloso, Ray Charles e DD Bridgewather. Per saperne di più: www.linasastri.it
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LO SAPEVATE CHE
#cinema A CURA di CAMillA rUBin
Bradley C. Cooper Ha sangue italiano il cecchino Chris Kyle di “American Sniper”
Bradley Charles Cooper (Filadelfia, 5 gennaio 1975) nasce in Pennsylvania, figlio di Char les J. Cooper (deceduto nel 2011), ex broker della Mer rill lynch, e di Gloria Campano. Ha origini irlandesi da parte di padre e italiane da parte di madre: i suoi nonni materni sono Angelo Campano, poliziotto napoletano, e Assunta Campano, abr uzzese, da cui ha ereditato la passione per la c u c i n a . H a u n a s o r e l l a d i n o m e H o l l y. L o sapevat e c he... Nel dicembre 2013 esce al cinema con il film “American Hustle - L'apparenza inganna”, e sempre nel 2014 è protagonista di “American Sniper” di Clint Eastwood, film basato sulla vera storia del cecchino Chris Kyle: per questo ruolo, viene candidato per la terza e la quarta volta in carriera all'Oscar, rispettivamente come miglior attore e produttore della pellicola, alla cerimonia del 2015. L o sapevate ch e... Nel settembre 2015 sarà protagonista della pellicola “Sotto il cielo delle Hawaii”, accanto a Emma Stone e Rachel McAdams. Sempre nello stesso anno è anche co-produttore della serie televisiva Limitless, tratta dal film che lo vide protagonista nel 2011, in cui è membro del cast ricorrente. L o sape vate che. .. È stato un campione d'incassi con “Una notte da leoni”, prima di guadagnarsi 3 candidature consecutive agli Oscar per il lato positivo, “American Hustle” e “American Sniper”. L o sapevate c he... Nel 2009 fece un provino per interpretare “Lanterna Verde”, ruolo poi andato a Ryan Reynolds. Cooper ha poi rivelato in un'intervista a Mtv di aver cercato di emulare il Cavaliere Oscuro di Christian Bale durante le prove: “Non so cosa fosse stato, ma non riuscivo a non fare Batman durante l'audizione. È stata la peggior emulazione di sempre dell'uomo pipistrello. Chiedo perdono”. L o sapevat e che... Ritiene che il ruolo più difficile della sua vita sia stato quello per “Una notte da leoni”. Spiega
Lo sapevat e che... Nel dicembre del 2006 sposa l'attrice Jennifer Esposito, ma il matrimonio dura pochi mesi. dal 2009 al 2011 ha avuto una relazione con la collega Renée Zellweger, mentre tra il 2011 e l'inizio del 2013 è stato legato alla collega Zoe Saldana. dal marzo 2013 al marzo 2015 è stato fidanzato con la modella Suki Waterhouse. dall'aprile 2015 ha una relazione con la modella russa irina Shayk. Lo sape vate ch e... il suo debutto come attore avviene in televisione, in un episodio di “Sex and the City”, mentre l'esordio cinematografico è nella commedia “Wet Hot American Summer”. Precedentemente aveva lavorato come presentatore nel programma avventuroso di discovery Channel Treks in a Wild World, e per un'organizzazione no profit con lo scopo di insegnare recitazione ai bambini nelle scuole. Lo sape vat e ch e.. . Una prima popolarità in patria gli arriva nel 2001, grazie al personaggio di Will Tippin interpretato nella serie televisiva “Alias”, dove recita insieme a Jennifer Garner. Ma La grande popolarità nel resto del mondo arriva nel 2009, col successo della commedia brillante “Una notte da leoni”. L'anno dopo partecipa all'omonimo adattamento cinematografico della serie TV degli anni ottanta “A-Team”, interpretando il ruolo di Templeton "Sberla" Peck. Lo sapevat e ch e. .. Nel novembre del 2011 si classifica al primo posto nella classifica degli uomini più sexy, stilata dalla rivista People. 14
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LO SAPEVATE CHE
tato terroristico del 15 aprile 2013 alla Maratona di Boston. in quell'occasione, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Christian Bale ed Amy Adams si recarono presso gli ospedali locali per far visita alle vittime dell'attentato. L o sape vat e ch e... “Una danza Complicata” - Bradley Cooper e Jennifer Lawrence hanno passato settimane a esercitarsi per le scene di danza di il lato positivo Silver Linings Playbook, insieme alla coreografa Mandy Moore. "Non c'è niente di improvvisato, assolutamente niente", ha affermato la Lawrence. "io sono una ballerina terribile, perciò non sarei stata mai capace di fare nulla di ciò. Quando finalmente l'abbiamo messa insieme, quella scena è stata veramente divertente come appare". L o s ape vat e ch e. . . Per interpretare il cecchino Chris Kyle, Bradley è ingrassato di 40 pounds (più di 18 chilogrammi). Non si è laureato alla specialistica per poter recitare nel suo primo film “Wet Hot American Summer”. L o sa pe vat e ch e. .. L'attore scrittore e produttore televisivo James Lipton predisse il successo di Bradley, dopo averlo visto ad un'audizione. L o sape vat e c he. . . Quando si trasferì a New York lavorò come portiere di un Hotel del centro ed incontrò Leonardo di Caprio che era già all’apice del successo con Titanic. L o sap evat e c h e.. . Ha sei cicatrici sulla fronte dovute ad un grosso lampadario di vetro che gli è caduto in faccia.
a The Guardian: “Quel tizio è così diverso da me. Quando lo vedo sullo schermo, non mi ci riconosco per nulla”. Una cosa strana da dire, dopo che hai interpretato un letale veterano di guerra, un uomo bipolare semischizzato e un agente dell'FBi. Lo sapev ate che. .. durante un programma televisivo, gli chiesero chi fosse la miglior baciatrice fra le attrici con cui ha lavorato. Sorprendentemente, invece di citare una bellissima ragazza, ha invece preferito deviare su Michael ian Black, con cui ha condiviso una scena d'amore in “Wet Hot American Summer” di david Wain. L o sa pe va te ch e. .. La pellicola che gli ha aperto gli occhi, facendogli capire che voleva diventare un attore, è stato “Elephant Man” di david Lynch. L'ha visto a 12 anni ed è rimasto colpito dal protagonista deforme John Merrick. L o sa pe va te ch e. .. Tempo fa doveva interpretare Lucifero in un adattamento di “Paradiso Perduto” da parte di Alex Proyas. Lui si stava già gasando, ma il progetto fu cancellato a 4 mesi dalle riprese per problemi di budget. Lo sapev ate che.. . È un super genio dello studio. Oltre a parlare un fluentissimo francese, ha una laurea in inglese ottenuta all'Università di Georgetown. Poi ha fatto la specialistica all'Actor's Studio di New York, a cui è seguita la carriera di attore. Ancora oggi, riceve offerte da molti istituti che lo vorrebbero come professore di letteratura. L o sa pe va te c h e. .. Le riprese di “American Hustle L'apparenza inganna” sono state sospese dopo l'atten15
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#unagiornataspeciale
Emanuela Corsello Professione spettacolo e’ con la bellissima emanuela che continuiamo la nostra avventura: la numero trentadue. noi di GP Magazine insieme ad Adriana soares, fotografa ed ar tista, abbiamo ideato un fashion contest che si rivolge ai ra gazzi della porta accanto. organizziamo per loro un ser vizio fotografico speciale di moda.
di
AdriAnA soAres
Emanuela Corsello, classe ‘74, romana, segno Toro, caparbia e testarda come tutti i Tori. E’ agente di moda e spettacolo con una gavetta alle spalle presso grandi agenzie della Capitale ed ora è titolare della yourwaymanagement nata 8 anni anni fa. Si racconta per noi, ci rivela i segreti, le difficoltà e le gioie dello mondo dello spettacolo. emanuela come hai iniziato la tua attività di agente? “Ho iniziato per quasi dodici anni fa presso grandi agenzie di moda della Capitale. Poi, dopo diversi anni di gavetta, decisi di aprire la mia agenzia, che inizialmente si occupava principalmente di moda. Successivamente ha iniziato a percorrere anche altre strade, quali cinema, tv e fiction”. Quali sono state le difficoltà iniziali nell'aprire una propria attività nel settore? “Ovviamente mi sono scontrata con le grandi agenzie che erano sul mercato e ritagliare un mio spazio è stato un percorso lungo e difficile. Ho dovuto seminare per molti anni... i frutti si raccolgono dopo molto tempo. Per fortuna ora sono in questa fase e tiro un sospiro di sollievo. Non devo più cercare, ora mi cercano e nonostante la competizione sia sfrenata c'è posto per tutti e ora ci siamo anche noi”. Come è da donna, confrontarsi con un mondo difficile come quello dello spettacolo? ovvero essere una donna manager ha vantaggi o svantaggi? “devo ammettere che da donna devo combattere con le unghie e con i denti per dimostrare di essere capace di gestire un' agenzia. Spesso ho come competitors degli uomini e non è sempre facile fronteggiare le situazioni. Spesso pensano che sia debole, ma il vantaggio, invece, dell'essere donna è sapere ottenere alcune cose senza scendere a compromessi, ma con un semplice sorriso”. Cosa consigli a chi vuole intraprendere un percorso nel mondo dello spettacolo? “innanzitutto basarsi unicamente sul proprio talento. Spesso non basta, ci vuole anche una giusta dose
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credits:Â ph. Adriana Soar es model: Emanuela Corsello www.yourwaymanagement.com Via Nomentana, 175, 00161 Roma, Italia 0 6 440 3659
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di tecnica, quindi, bisogna studiare. Affidarsi ad una buona agenzia che creda in te e che spinga il più possibile per farti emergere, essere sempre umili, onesti e riconoscenti verso chi ti ha dato la tua prima vera possibilità. Spesso ci si dimentica da dove si è partiti e ci si scorda di chi ha creduto in te”. Che rapporti hai con altre agenzie? “Ottimo! Qui a Roma lavoro a braccetto con Andrea Lamia e Fabrizio Perrone, agenti di cinema e tv, ci passiamo i casting e su Milano collaboro con altre agenzie. Amo la condivisione lavorativa”. Ultima domanda: i fiori all'occhiello della tua agenzia? “A parte tutto il gruppo di modelle che seguo personalmente in ogni situazione. Per quanto riguarda il cinema e la tv amo profondamente Carlotta Maria Rondana, un'attrice in cui credo profondamente. Poi Beatrice Bartoni, reduce dalla fiction ‘È arrivata la felicità’ su Rai Uno. Lei è una giovane modella in cui credo molto e che ho catapultato nel mondo della recitazione. Giulia Penna, una cantante con una grande voce, ma con un talento attoriale appena scoperto. E poi Georgia Viero, che ormai seguo da anni, un'artista poliedrica, bravissima attrice e ottima conduttrice accanto ad Aldo Biscardi. insomma confido molto in queste ragazze”. 21
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Calze di Seta www.calzediseta.com
di Madame G.
#gustietendenze
Calze e calzini È il filato che fa la differenza negli ultimi anni i calzini sono sempre più di moda e le aziende fanno a gara in creatività per propor re modelli nuovi e alter nativi. si punta molto al design, ma ancora di più alla scelta dei filati. si va dai classici gambaletti, che possiamo ora portare a vista, sotto un abito o una gonna, realizzati in cotone o microfibra, ai filati tecnici o alla lana e al cachemire per l’inver no. La qualità del filato diventa per alcuni capi una caratteristica vincente, ancor più del design e del colore. i brand italiani, puntano molto alla qualità e offrono sempre di più calze che rappresentano l’innovazione del nostro settore manifatturiero. Si parla sempre più di filati tecnici come il dryarn® e Thermocool® o addirittura filati come l’Econyl, che proviene dal riciclo di reti da pesca con cui si realizzano calze e costumi da bagno, tutti realizzati da Aquafil, azienda leader nella ricerca e nella creazione di filati di alta
qualità e che diano vita a prodotti belli e confortevoli. Questo lo hanno capito molto bene i calzifici come 1177 o Stile 12, che puntano a questi filati termoregolabili, traspiranti, morbidi, leggeri, anallergici e antibatterici. L’ideale per chi fa sport, ma anche per la quotidianità. La svolta è proprio questa: adattare filati tecnici per l’uso quotidiano, realizzando dei capi anche fashion con colori vivaci e brillanti sia per uomo che per donna. Nelle passate stagioni ho avuto la possibilità di indossare diversi modelli: 1177, Chillipie, Stile 12, Bugie, diversi brand che sanno declinare l’oggetto calzino in un elemento fashion e di grande qualità, oltre che di ricerca di design e di produzione. Un incontro equilibrato e sinergico tra la tecnologia moderna, la tradizione della lavorazione, l’estetica e la funzionalità. La qualità del filato definisce, dunque, la riuscita o no del vostro calzino, la sua 22 GP MAGAZINE
durata, l’elasticità, il colore. Un buon consiglio quando acquistate i vostri calzini è quello di guardare sempre alla composizione, alla provenienza del filato e alla sua lavorazione. Prediligiamo tessuti e prodotti “made in italy”, garanzia di validità, vestibilità e qualità. il prezzo è un indicatore da tenere presente, in questo caso è meglio spendere qualcosa di più, soprattutto se la vanità è vostra compagna, rispetto a un risparmio momentaneo, ma che non include la riuscita del prodotto.
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I consigli di Madame G.
STILE 12 Creatività, fantasia e qualità in un calzino e’ una storia antica quella del Calzificio Bonadei, ben 150 anni di produzione, iniziata quando Paolo Bonadei nel 1940 decise di entrare nel settore. Una passione che divenne un’industria prima e un brand poi, contraddistinto dalla qualità della manifattura e del m a d e i n i t a l y. il lungo percorso e l’esperienza sul mercato ha portato nel 2013 alla nascita del progetto on line Stile 12, che si presenta come un brand moderno di tendenza e di ispirazione internazionale. Si comincia con i modelli classici da uomo cotone e il Filo di Scozia per arrivare ai modelli sportivi Running, Bike e Trekking, ai filati tecnici specifici (dryarn® e Thermocool®), lana e cachemire, per poi arrivare ai modelli da donna, al fashion e al design originale. Oltre 250 modelli per uomini e donne dinamici che cercano in una calza il comfort e la qualità del tessuto, la fantasia e l’originalità del design, il gusto e l’eleganza del made in italy. Calzini con cui divertirsi a creare degli outfit nuovi. Stile 12 è la calza ironica e colorata ideale per chi si vuole distinguere. Proprio come le linee "STiLE12 LiMiTEd", create quest’anno, e nate dalla collaborazione con giovani designer, grafici e artisti, che hanno realizzato in serie limitata dei modelli di calze molto particolari… ad alto contenuto creativo. inoltre ogni paio è firmato dall’autore ed è accompagnato da un cartoncino che ne garantisce l'autenticità. Un progetto giovane e stimolante, senza data di scadenza, ma che si potrà arricchire sempre di nuove idee e modelli, ovviamente da collezionare. Una collaborazione significativa e sinergica con quelle che possono
essere le nuove leve della moda. Stile 12 concilia ricerca stilistica e realizzazione. Cura, infatti, internamente l'intero ciclo produttivo: l’ideazione del modello, la produzione fino al confezionamento per garantire sempre standard qualitativi di alto livello. scegli la tua calza stile 12 su: www.stile12.com 23
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#modafotografia
Ter ra di Siena
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ART&FASHION fotografo: FRAN CESCO DE ANGELIS modella: CA MILLA PRAND INI trucco: LISA PEPI abi ti: AURORA POTENTI calzatu r e: EL CAMPERO occhiali : CONSERVAT OIRE IN TERNATIONAL DE LUN ET TES sci ar pe: FROM B TO B location: A GRITURISMO SAMMO NTI (SIENA)
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Ter ra di Siena
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tel. 320.7048387
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© Fo to di Paolo Tose tto
#bellezzafotografica
Alessandra Bosco Dal Veneto alla Florida per esportare la sua bellezza Alessandra, anche se tre anni fa abbiamo già ospitato una tua intervista, parlaci di te e presentati ai nostri lettori, magari quelli nuovi che hanno scoperto GP Magazine negli ultimi tre anni. “E' sempre un piacere collaborare con GP Magazine. il pubblico italiano probabilmente non mi conosce molto, considerando che la maggior parte dei miei lavori mi porta negli Stati Uniti, dove ho vissuto per diversi anni. Lì ho avuto modo di iniziare come modella glamour ed essere pubblicata in diversi magazine del settore e anche su riviste online. Sono nata a Verona”. Cosa è accaduto nella tua carriera in questo lasso di tempo? “Ultimamente mi sono dedicata ad una pausa personale che mi ha portata a seguire di più mia figlia che ora ha sei anni. Nel frattempo ci sono state alcune collaborazioni editoriali con Vicenza Vogue, il settimanale Ora, un servizio per le cantine Pialli, alcune interviste online, tra le
si divide tra italia e stati Uniti dove ha posato per i migliori fotografi. in questa inter vista parla di sé e dà alcuni consigli alle ragazze in procinto di iniziare questo lavoro.
quali un portale londinese”. sei altamente fotogenica. dove finisce la tua bellezza ed inizia la bravura dei fotografi che ti immortalano? “La bellezza di una modella si trova oltre l'esteriorità. Ci sono modelle/modelli molto belli che non sono in grado di comunicare in foto e non sono per niente fotogenici. La bellezza della modella sta nel continuo comunicare con il pubblico, nel trasmettere un'idea tramite una foto. Quindi è una bellezza che non deve finire. Ovviamente per immortalare questa 'comunicazione' fotografica si necessita di un fotografo che capisca questo concetto. Bisogna avere una perfetta sintonia, è una fusione di talento da entrambe le parti. Non è sempre facile, anzi”. recentemente hai scattato con il noto fotografo Paolo tosetto. Che esperienza è stata e come ti sei trovata? “Ho sempre ammirato i lavori di Paolo. Pochissimi sono i fotografi in italia che sanno scattare foto glamour come quei professionisti con cui sono abituata negli
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Stati Uniti. Paolo si distingue per questo, oltre al fatto che è stato pubblicato anche in Vogue italia e Playboy italia. direi che Paolo è un fotografo completo, in grado di scattare ogni stile di foto in base alle esigenze professionali. Paolo è un professionista, tra l'altro anche un qualificato make up artist che di certo aiuta molto per un servizio fotografico ben riuscito”. tra le cose fatte negli ultimi tempi, c'è l'acquisto di una casa Clearwater in Florida. Pensi di andare a vivere lì? “Mai dire mai, dopotutto ho vissuto in quella zona per quasi sei anni, quindi oltre al rapporto professionale lo è anche dal punto di vista personale. La Florida è la mia seconda casa”. Ci sono legami professionali con la Florida? “indubbiamente! Proprio in Florida è iniziata ufficialmente la mia carriera fotografica dove ho avuto il privilegio di lavorare con bravi fotografi lavorando parecchio in zona e incontrando anche diversi professionisti noti del settore. durante un ca-
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© Fot o di Chris tian Be hr
© Fo to di Paolo Tose tt o
sting di biancheria intima, per il canale di HSN (Home Shopping Network), il mio colloquio è stato fatto dall'ex top model Stephanie Seymour. in un'altra occasione, ho avuto modo di collaborare con lo staff del gruppo NSync durante un video musicale ad Orlando”. sono tante le ragazze che vorrebbe emergere come modelle. Che consigli daresti a tutte loro? “L'unico consiglio che darei è di inseguire le proprie ambizioni senza farsi ostacolare da nessuno”. e per chi non ha mai iniziato, secondo da te dove potrebbe iniziare e come? “dipende dal tipo di lavoro fotografico che sono portate a fare. Ad esempio, se avessi ascoltato diverse persone del settore qui in italia, non avrei fatto molto perché sono focalizzati solamente su requisiti prestabiliti, ossia la modella deve per forza essere molto alta e senza curve. Negli Stati Uniti, il mercato è più elastico e quindi riescono a capire che una Modella altamente fotogenica e proporzionata può lavorare anche se non ha un fisico da indossatrice. Una modella emergente deve essere in grado di riconoscere se è prima di tutto materiale per il settore. Non lo devono dire gli amici se una ra-
gazza può essere modella, ma i professionisti del settore. Una modella emergente deve anche essere in grado di riconoscere la differenza tra fotografi professionisti e quelli che non lo sono. deve avere un carattere forte e saper accettare i rigetti professionali. L'importante è andare sempre avanti e migliorarsi. il carattere forte è fondamentale, la bellezza non è sufficiente per lavorare in questo settore. Utilizzi i social network, come Facebook, twitter e instangram, e hai un seguito di fans? “Recentemente ho aperto una fan page su Facebook dove vedo già un buon numero di fans, uomini e donne. Non uso Twitter e nemmeno instagram ma ho un sito personale alessandrabosco.com che aggiorno regolarmente”. Che 2015 è stato per te e cosa pensi ti riserverà il 2016? “il 2015 è stato un anno particolarmente intenso ed un anno di riflessioni sia dal punto di vista professionale e sia dal punto di vista personale. Spero il 2016 sia un anno ancora più intenso e di avere modo di realizzare tutte le mie idee professionali”. Come si vince la timidezza di mostrarsi in foto sexy? Come è stata la
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prima volta? eri timida? “Certamente le prime volte è normale sentirsi timide oppure anche a disagio. La cosa cambia quando poi diventa strettamente parte del lavoro stesso e si prende confidenza con il proprio corpo ancora di più. Bisogna essere sicure di sé altrimenti l'insicurezza non permette buone foto. durante il servizio fotografico è come recitare, calandosi in un ruolo ma fotografico. Spesso e volentieri il pubblico non riesce a separare la modella che fa il suo lavoro dalla modella ragazza di ogni giorno”. Hai progetti in cantiere? “Ho un paio di progetti che spero di riuscire a realizzare nel 2016, uno in particolare”. Qual è il tuo pregio più grande? “il pregio di essere troppo buona e può spesso diventare anche un difetto”. nonostante il tanto lavoro, c'è spazio per l'amore nella tua vita? “Sono del parere che deve esserci sempre spazio per l'amore qualsiasi siano gli impegni professionali”. nella vita privata ti senti realizzata? direi di sì ma ovviamente c'è sempre spazio per il miglioramento personale. Sono anche molto protettiva nei confronti della mia vita privata”.
Professor dott. silvio rossi, docente di terapia Fisica e riabilitazione all’Università lA sAPienZA di roma LA ViSS: EFFICACE CONTRO LE PATOLOGIE MUSCOLARI Professore può dirci in cosa consiste questa terapia viss di cui si sta tanto parlando? il nome gioca con la parola latina vis (roboris) che significa forza, poiché l’aumenta fortemente, ed è acronimo di Vibration Sound System poiché per esprimere la sua efficacia utilizza (per farla semplice) onde d’aria vibrata che producono suono. È dunque un qualcosa che aumenta la forza? Non solo la forza, anche la resistenza e la coordinazione e consideri che la coordinazione è il primo motivo per il quale da esiti importanti anche in malattie neurologiche. inoltre produce un effetto praticamente immediato sul dolore muscolo-tendineo. in sostanza, per sintetizzare una spiegazione un pochino tecnica, è un neuromodulatore ed un organizzatore. Per me questa spiegazione è un po’ difficile, ci spieghi meglio a cosa serve? incredibilmente un po’ per tutto, ossia su tutte le patologie muscolari e mi creda che agire in maniera efficace sul muscolo permette dei risultati realmente sorprendenti su un enorme numero di terapie. d’accordo, ma quali? Possiamo pensare alla riabilitazione post chirurgica e post traumatica relativa a tutte le problematiche ortopediche. L’aumento di stabilità ottenibile ci induce ad usarlo nelle patologie legate all’invecchiamento; nella prevenzione delle cadute per gli anziani; mi vien da indicarle la neuroriabilitazione… gli esiti neurologici alti (ictus); la riabilitazione del pavimento pelvico per problemi di incontinenza e di urgenza frequenza. Oltre che per i prostatectomizzati; nei prolassi, nella stasi linfatica, nei linfedemi, ma anche nello Sport Professionistico, sia per il miglioramento della performance, che nella prevenzione dai traumi oltre che nella forte riduzione dei tempi di recupero funzionale e nella velocizzazione della riatletizzazione. Patologie davvero diverse... e con quali protocolli e tempi di guarigione? Certamente i protocolli variano a seconda della patologia. Nei casi or-
topedici, raramente occorrono più di sei sedute di circa 30 minuti ognuna. Nei pazienti neurologici, le sedute corrispondono alla gravità della malattia. i tempi di recupero relativi davvero veloci, tanto che sul dolore neuro muscolare possono ottenersi remissioni definitive anche con solo tre sedute. ed è una terapia dolorosa? Assolutamente no, si percepisce una semplice vibrazione. Ma esistono controindicazioni ? No, perlomeno non dirette, tanto che anche il tabù dell'uso nei pazienti affetti da patologie tumorali è stato sdoganato dalle recenti Pubblicazioni Scientifiche su questo strumento. e quali figure professionali possono adoperare la viss? i medici, nel trattamento diretto sul dolore, ma anche i terapisti. Professore, ciò che mi pare incredibile è che sia efficace in settori così diversi? Capisco che le sembri strano ma è stato dimostrato. Questa metodica ha alle sue spalle anni di Ricerca Scientifica di alto livello. diverse Università italiane adoperano ViSS da tempo come terapia di routine in diverse patologie poiché ne sono stati pubblicati i risultati relativi all’efficacia su Riviste Scientifiche impattate (ossia Riviste Omologate dalla Comunità Scientifica internazionale). E non solo. La Ricerca sulle possibilità applicative di questa metodica procede, per esempio so che sono in corso protocolli di Ricerca sull’Osteoporosi e su altre malattie neuro-degenerative. in alcune di queste Università è usata dunque anche in protocolli di ricerca Sperimentale. Ma solo su pazienti selezionati, sotto il controllo dei Comitati di Etica. Così tanta ricerca è stata fatta su questo strumento? Le sto parlando di una cosa seria. ViSS è già stata omologata dal Ministero della Salute per oltre 15 diverse patologie. Questo significa che davvero funziona. E le Ricerca Scientifiche Pubblicate sono facilmente verificabili su qualsiasi motore di ricerca Medica. Per concludere mi definisca viss in 4 parole… Per sintesi me ne bastano due. Sorprendentemente efficace.
Via Lancisi, 31 - 00161 Roma Tel./Fax 06.64465109 - Cell. 329.0479689 E-mail: silviorossi@aotsrl.com 36 36 GP MAGAZINE
SALUTE&BENESSERE
#rimedinaturali
Le virtù dell’Aloe Come facevano gli antichi
di irene
di liBerto
manganese, potassio, rame, selenio) e vitamine (betacarotene, vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E) che aiutano a liberare l’organismo dal carico di tossine invernali e rigenerano le attività metaboliche disturbate, prevenendo i fenomeni infiammatori. A queste sostanze si aggiungono aminoacidi e antiossidanti che rendono il succo di aloe un ottimo ricostituente. Proprio per questo mix di vitamine e minerali l’Aloe viene impiegato in cosmesi, soprattutto nelle creme anti age, perché ossigena i tessuti, grazie ad una migliore irrorazione del sangue. Per lo stesso motivo il gel di aloe contrasta la cellulite e alleggerisce le gambe in caso di gonfiori e pesantezza. durante questo cambio di stagione, inoltre, il suo succo di aloe puro al 100% sarà un toccasana per il nostro l’organismo, basta assumerne un bicchiere tutte le mattine. io per prima ormai lo faccio da un po’ di anni..non mi ha di certo donato la “Grande Anima” di Mahatatma Gandhi, ma sicuramente il mio sistema immunitario ne ha giovato tantissimo.
i Maya lo utilizzavano per contrastare il mal di testa. Per gli antichi egizi vantava proprietà immor tali. Addirittura aiutava i faraoni defunti a trovare il cammino verso la ter ra dei mor ti. Per Cleopatra, associato ai bagni di latte, era prodigioso per la sua bellezza. Gli antichi romani lo sfruttavano per le sue proprietà cicatrizzanti, era infatti utilizzato per il trattamento delle ferite di guerra dei soldati come antibiotico e disinfettante. Plinio il Vecchio elencava le sue innumerevoli proprietà terapeutiche nel suo “Historia Naturalis”: per i disturbi di "stomaco, per il mal di testa, per le irritazioni cutanee e per la calvizie. Anche Mahatatma Gandhi ne scoprì i benefici, verso la fine del 19esimo secolo. Non per ultimo, anche il Kamasutra ne decanta le proprietà afrodisiache. E siccome i nostri nonni non sbagliavano mai coi loro rimedi naturali, a distanza di millenni abbiamo la conferma che questa pianta è un vero e proprio vulcano di benefici. Sto parlando dell’Aloe. Pianta della famiglia delle Liliacee di cui fanno parte 350 varietà. L’Aloe vera è forse la varietà più usata e conosciuta Presenta foglie verdi che hanno un rivestimento piuttosto duro con all’interno una polpa morbida e ricca succo. il succo di aloe è noto per i poteri curativi e lassativi ed è, inoltre, ricco di sali minerali (ferro, fosforo, calcio, magnesio, 38
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ARTICOLI E ACCESSORI PER ANIMALI
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Roditori
NATURA
#passeggiate
Fall Foliage Lo spettacolo della natura in autunno “inizia con questo numero la rubrica “GP Magazine natura”, una pagina che utilizzando un linguaggio chiaro e diretto, vuole dedicarsi al ricongiungimento con la natura. Ormai siamo tutti assuefatti alla routine quotidiana, non prendendo in considerazione i mutamente dell’ambiente in cui viviamo ma subendone le conseguenze: aumento esponenziale delle allergie e di malattie di ogni genere, disastri idrogeologici e veloci cambiamenti climatici. Un viaggio, insieme, che ci porterà a riscoprire la Natura e i suoi benefici, a conoscere gli ambienti a noi vicini, curiosità e quant’altro possa aiutarci a rientrare in sintonia con la nostra Madre Terra. Buon Cammino!“. “Fall Foliage” l’importante non è arrivare ma perdersi! Sì, è proprio arrivato l’autunno ma associarlo ad una stagione triste e grigia è profondamente ingiusto nei confronti della Natura che si appresta ad andare in letargo e che in questo periodo, prima di congedarsi, indossa l’abito più bello, adornato con un tripudio di colori che la rendono affascinante, magica e romantica. E’ questo il momento del Fall Foliage, tanti non conoscono il termine puramente anglosassone di questa espressione, in italiano si potrebbe tradurre come “caduta di fogliame”, ma
tutti rimaniamo stregati dalle colorazioni che assumono gli Alberi nei mesi autunnali. Le Montagne, la campagna ma anche le nostre città diventano una grande tavolozza di caldi e tenui colori: le piante caducifogle diventano gialle, rosse e arancioni, mentre le conifere rimangono ancora di un vigoroso verde, sulle cime delle vette compare il bianco della prima neve e il cielo assume un tinta di celeste intenso. Ma in cosa consiste questa attività? Niente di più semplice. Vi è mai capitato di rimanere piacevolmente incantati di fronte allo spettacolo delle distese di foglie colorate nei viali Alberati della nostra città o nei parchi municipali, Roma fortunatamente ne è piena, fermandovi per qualche minuto ad ammirare i colori o a fotografare la caduta delle foglie? Ecco questo è il Fall Foliage, nulla di più che lasciarsi prendere dall’ennesimo spettacolo della natura, senza meta, senza urgenza di arrivare, viaggiando e camminando in modo lento, fermandosi qua e là ad osservare e fotografare la sua grande bellezza. da noi, ancora, questo fenomeno, rimane inosservato ma in alcune parti del mondo è diventato una vera e propria attrazione turistica. Primi tra tutti, come al solito, gli Stati Uniti: New England, Maine, Vermont e Colorado dove le immense foreste si tingono di color oro e di rosso fuoco, regalando uno spettacolo mozzafiato. E poi il Canada, qui, una delle
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mete più gettonate da fotografi e appassionati è la regione del Quebec, nel Giappone dove il Fall Foliage è associato allo Shinrin Yoku, altra attività benefica che conosceremo più avanti con un prossimo articolo su “GP Magazine”. in Europa è conosciuto in quasi tutti i Paesi Nordici dalla Francia con la valle della Loira, in Germania con i meravigliosi boschi della regione del Baden-Württemberg o il Tirolo Austriaco, solo per citarne alcuni. Se anche voi non vedete l’ora di immergervi nei dolci colori autunnali, in questo momento unico dell’anno, senza scomodare i famosi boschi del Canada o del Vermont, Nord Europa o quant’altro. Armatevi di macchina fotografica, ma va bene anche il cellulare e, andate a scoprire le belle Ville di Roma: Borghese, Celimontana, Sciarra o Adda, ma anche il giardinetto sotto casa saprà regalarvi emozioni. E poi a poca distanza da Roma: il Parco regionale dei Monti Lucretili vicino Tivoli, l’Abruzzo con i suoi Parchi nazionali, il Monte Amiata con la faggeta più vasta d’Europa, intorno alla Capitale ci sono tantissime occasione per praticare il Fall Foliage, ma quello che è fondamentale durante questa attività è …perdersi! Massimo Bolini AmM/Collegio Guide Alpine Italiane Istruttore Nordic Walkingreen tel. 0669312120 cell. 3804727553 www.outdoor-active.it
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Un Filo per gli smemorati È un dispositivo che va in soccorso di chi non ritrova qualcosa di irene
di liBerto
C h i n o n c o n o s c e l a l e gg e n d a d e l f i l o d i A r i a n n a ? ! vu o i p e r r e m i n i s c e n ze s c o l a stiche, vuoi per averla sentita citare da qualche amico un po’ più studioso di noi. Per chi non lo ricordasse, Arianna, figura della mitologia greca, figlia del r e d i C r e t a , M i n o s s e , e d i P a s i f a e , s i i n n a m o r ò d i te s e o , g i u n t o a C r e t a p e r u c cidere il Minotauro, essere mostruoso e feroce, metà uomo e metà toro, residente in un labirinto. Si narra che la donna diede a all’amato un gomitolo di lana, appunto il proverbiale filo per poter segnare la strada percorsa nel labirinto e quindi uscirne agevolmente. Non appena fu fuori dal labirinto, Teseo fuggì con Arianna e gli altri ateniesi verso Atene, ma la fece addormentare per poi abbandonarla sull'isola di Nasso. E proprio da questo leggendario filo che prende il nome uno degli ultimi ritrovati. Filo è un piccolo dispositivo che ci aiuta a ritrovare le nostre cose, semplicemente attaccandolo agli oggetti che non vogliamo perdere o dimenticare. Occorre, innanzitutto, scaricare l'app e seguire le istruzioni contenute all’interno. Poi collegare uno o più Filo e visualizzare, tramite la app, quanto siamo vicini all’oggetto, per poi far suonare Filo e ritrovalo in pochi secondi. Un’altra utile funzione, a portata di smemorato, è quella di ricordarci dove abbiamo lasciato le cose a cui teniamo. infatti possiamo visualizzare dove lo abbiamo lasciato l’ultima volta. Ritrovare il parcheggio della nostra macchina dentro l’ipermercato o ricordare dove abbiamo lasciato le chiavi di casa non sarà più un problema. Filo ci aiuta a districarci nel dedalo dei problemi pratici della vita… fosse esistito ai tempi dei Arianna, la donna avrebbe risparmiato tempo, lana e magari avrebbe pure potuto decidere di lasciarcelo Teseo dentro a quel labirinto.
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GUSTO
#chef
Pesce e formaggio, si può fare? L’ “eterno” dilemma sull’abbinamento in cucina secondo Fabio Campoli Mediterraneo, i pesci azzurri e i pesci conservati vengono spesso preparati infrangendo il nostro “eterno dilemma”. Parto dal centro, e in particolare dal Lazio, regione dello Stato Pontificio e dei papi, in cui insieme regna sovrano l’abbinamento tra alici e mozzarella, che rivive nei croccanti fiori di zucca ripieni e fritti, nella mozzarella in carrozza, nonché nei crostini alla provatura (di fiordilatte) ormai quasi del tutto
da quando ho iniziato la mia carriera dietro i fornelli, sento dire: “il formaggio insieme al pesce? sacrilegio!”. in realtà, sempre attraverso l’esperienza ho scoperto quanto questo dictat venga recitato ma altrettanto infranto, dal momento che posso dire di non aver quasi mai visto uno chef evitare del tutto questo abbinamento. E’ curioso che l’abbinamento tra pesce e formaggio assuma da sempre un aspetto quasi “eretico”, ma in realtà venga altrettanto apprezzato, anche nelle stesse cucine professionali da cui parte lo storico tabù. Nelle paste e nei risotti a base di pesce, è spesso utilizzato per esaltare i sapori. Spesso in queste preparazioni bastano formaggi stagionati grattugiati, che possiedono un buon quantitativo di acido glutammico, esaltatore naturale di sapidità che origina dalla lunga stagionatura. Accanto alle mie esperienze personali, è all’interno della nostra vasta cucina regionale italiana che ritroviamo testimonianze storiche di questo abbinamento tanto discusso. E la storia si è tradotta in ricette, che sono state tramandate nei secoli, e ancora oggi siamo in grado di ritrovarle e, perché no, apprezzarle ancora sulle tavole dei locali storici delle nostre città. in un giro d’italia virtuale alla scoperta dei piatti simbolo di questi accostamenti, si scopre che i pesci del 50
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GUSTO scomparsi dalle tavole. A settentrione, saltiamo direttamente nel territorio occidentale dei Savoia, il Piemonte, dove per differenti influenze il burro, il tartufo e le alici si ritrovano in una triade eccellente per il tipico crostino piemontese. dal lato opposto, a Oriente, i territori austroungarici del Friuli e del Veneto, influenzati dalle Repubbliche Marinare con le loro tradizionali capesante gratinate al forno con il formaggio. Al Sud, ritroviamo ancora il crostino alla napoletana arricchito con acciughe, mozzarella e pomodorini, e nelle isole il frequente abbinamento del pesce con i pecorini locali in involtini di pesce spada, sarde ripiene, polpette di pesce. E poi ancora: il baccalà ripassato al forno con mozzarella filante dall’Umbria, le cozze ripiene pugliesi, le alborelle con polenta filante trentine… Ed è così che ci sorprende il dilemma, tanto evitato quanto cercato, e si scopre vera
tradizione appartenente anche alla cucina italiana. il matrimonio tra pesce e formaggio ha iniziato a trovare consenso solo dagli anni ’90 in poi, periodo in cui l’avvento della cucina creativa ha sdoganato molti tabù culinari. E’ per questo che consiglio di abbandonare i freni inibitori del gusto e di mantenere la propria cucina in costante evoluzione anche attraverso l’impiego, oramai spero concesso, del pesce e del formaggio, avendo cura di seguire le regole del bilanciamento e delle contrapposizioni: ad esempio ad un formaggio forte accosteremo un pesce dal gusto più delicato e viceversa, per la corretta esaltazione delle papille gustative e dei recettori retrolfattivi. Rendete un ingrediente vero protagonista del vostro piatto, cercando di addolcirne i toni con l’ altro: i risultati della fantasia e dello studio attento di un piatto, daranno ad un antico abbinamento nuovo e meritato successo.
Le ricette dello chef Fabio Campoli
RAVIOLO BIANCO DENTRO E FUORI Ingredienti per 4 persone Per la pasta fresca: Farina “00”, 125g; Farina di semola, 125g; Acqua, 175g; Sale fino, 2g. Per il ripieno: Patate bollite, 200g; Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, 15g; Prezzemolo, 3 ciuffi; Sale fino, 3g. Per il condimento: Filetti di acciughe dissalate, n. 4; Robiola, 100g; Latte o crema di latte, q.b. (per diluire); Mandorle a lamelle, 20g. Esecuzione Per la pasta fresca In planetaria mettere la farina, la semola, il sale e l’acqua. Mescolare con il gancio fino a formare un impasto liscio, uniforme e ben incordato. Lasciar riposare l’impasto in frigorifero per almeno 2 ore coperto con la pellicola. Per il ripieno Sbucciare e passare le patate bollite, condirle in una ciotola con il sale, il condimento balsamico e il prezzemolo tritato. Per il condimento In una padella versare la robiola, il latte o la crema di latte e i filetti di acciughe dissalate tritati. Portare a bollore e spegnere. Per terminare Stendere la pasta a spessore 5 (più alta rispetto alla norma, trattandosi di un impasto debole perché privo di uova). Riempire una sacca da pasticceria con il ripieno e farcire le strisce di pasta, ripiegarle e con una rotella tagliapasta ricavare dei ravioli di forma quadrata. Bollire i ravioli in abbondante acqua salata. Si consiglia una porzione di 4 ravioli a testa. Scolare i ravioli nel condimento, mantecare velocemente e servire caldo, cosparso con poco parmigiano grattugiato e mandorle a lamelle.
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#piattitipici
Come a casa nostra All’Osteria Bonelli, quando i piatti parlano romano di
MArisA iACoPino
una semplice idea, oggi siamo una realtà”. siete entrambi cuochi e ristoratori. Quali, le differenze? “Fare il cuoco è un mestiere in cui ti esponi in prima persona. Nel piatto c’è il risultato del tuo lavoro, esprimi creatività. La ristorazione riguarda invece l’accoglienza, la battuta di spirito, il sorriso ai clienti. E poi c’è la parte imprenditoriale, le mansioni e le responsabilità legate all’approvvigionamento delle merci, alla logistica, ai pagamenti. Aspetti meno piacevoli, ma necessari. devi definire il prezzo, spuntando quello giusto, puntare sulla qualità del prodotto”. si tratta di trattoria con cucina romana. Quest’offerta vi ha visti rispondere alla domanda d’una certa clientela, o siete stati voi, piuttosto, a riproporre e fare apprezzare piatti tipici? “L’idea nasce come voglia di far mangiare ai clienti quello che mangiavamo a casa nostra. Quindi una cucina semplice, testata nelle cene con gli amici. Quando abbiamo aperto avevamo quattro primi e quattro secondi. Adesso di primi possiamo farne tantissimi, e abbiamo una quindicina”. Qual è il piatto forte? “i tonnarelli alla gricia con guanciale ben cotto. Si tratta di una pasta all’uovo, fatta e tagliata a mano da un arti-
in una vivace cor nice urbana dove il presente periferico dell’eter na si sposa con la maestosità dei resti archeologici d’un antico acquedotto, troviamo la trattoria romana Bonelli, caratterizzata da un ambiente simpatico dal gusto rétro. Abbiamo rivolto qualche domanda ai fratelli titolari, Patrizio e Simone Bonelli, invitandoli a parlarci della loro formazione: “Sono Patrizio Bonelli, 37 anni, diplomato in perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Un campo estraneo alla mia attuale professione, che nasce da una passione personale diventata lavoro”. “E io sono Simone Bonelli, di 32 anni. Ho seguito mio fratello in questa esperienza, cercando di capirne i meccanismi. Vengo dal classico, quindi anche per me era un campo del tutto sconosciuto. Gestisco l’osteria nell’ora di pranzo, occupandomi della cucina e di tutto il resto”. nonostante la giovane età, mostrate di avere lunga esperienza nel campo della ristorazione. da quanto ci lavorate? Ci affidiamo alle risposte di Patrizio. “Mio fratello ed io abbiamo cominciato nel 2008, per scherzo, acquisendo esperienza strada facendo. Eravamo 52
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GUSTO giano pastaio dal quale ci riforniamo quotidianamente. Lo stesso che rifornisce il Quirinale. E’ un prodotto di grande qualità. Compriamo lì anche gli gnocchi, impastati stesi e tagliati a mano. E la differenza nel piatto si sente!”. Avete rubato qualche ricetta a mamma o a nonna? “Sicuramente. Mia nonna era marchigiana, e faceva a mano delle sfoglie enormi, da dieci uova. A casa mia si mangiavano tagliolini, fettuccine, cappelletti, cannelloni, pasta al forno, quadrucci, stracciatella, passatelli. Qui, facciamo la lasagnetta della casa, a tre strati, un biscottino che si scioglie in bocca, una pasta che ricorda il vincisgrasso marchigiano col sugo di spezzatino, involtini, salsicce e spuntature. Lo stesso che cucinava di domenica mattina nonna, o mamma, dove noi intingevamo il pane sciapo, ché non doveva coprire il sapore! Oppure le polpette fritte dorate che facevamo in famiglia, e ora le facciamo noi per i clienti”. la vostra è una clientela di fascia piuttosto giovane. Ciò significa
che siete riusciti a “imporvi” con una cucina tradizionale pure su un’età non abituata a certi sapori forti d’una volta. Quanto tutto questo è stato difficile? “i primi tempi cercavamo di accontentare tutte le richieste. Poi, abbiamo visto che anche i più giovani mangiavano l’abbacchio, o assaggiavano la coratella o la trippa. Oppure chiedevano le nostre polpette, fatte con carni selezionate. insomma, proponiamo sia cose delicate, che piatti più decisi come quaglie, coda alla vaccinara, lingua, cervelletti, e via dicendo”. Quanto è importante, oggi, attirare l’attenzione, ad esempio con la lavagna che i camerieri portano in giro per i tavoli, a parte l’ovvia qualità dei piatti proposti? “Sono caratteristiche comuni a molti locali. La tovaglia di carta è solo una questione di semplicità. il menù sulla lavagna itinerante invece è più caloroso, scritto al momento, niente di ciclostilato. Può essere ingombrante, è vero, soprattutto quando il locale è pieno, ma se devi cambiare qualcosa
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al volo, lo puoi fare con facilità. Quindi, è anche comodo. Se i prodotti finiscono, cancelli il piatto. insomma, noi puntiamo sulla schiettezza di quello che mettiamo nel piatto, e sull’onestà del rapporto qualità/prezzo”. Può parlarci di qualche aneddoto rimasto nella memoria? “Ci fa piacere, quando la gente ci riconosce. Un giorno, ero in vacanza nelle isole Vergini, e ho chiesto a un ragazzo italiano di scattarmi una foto. E lui mi fa: ‘io la foto te la faccio… però Bonè, la domenica devi aprì!’. Ci siamo fatti una grassa risata”. Con questa nota d’ilarità, e l’acquolina in bocca per i piatti che già fumano, ci congediamo dal locale. Sullo sfondo della piazza, seguiamo il tracciato dell’Acquedotto Alessandrino, servito per l’approvvigionamento delle terme di Nerone, e che resiste ai millenni. Certi che anche l’Osteria Bonelli, col suo spaccato di romanità e l’atmosfera cordiale che la caratterizza, saprà resistere al tempo.
GUSTO
#iltraguardo
Gentilini, 125 anni di bontà Festa per una delle più apprezzate aziende di biscotti. L’evento celebrato con un libro e una bella iniziativa filatelica Compie 125 anni una delle più prestigiose aziende di biscotti italiane che, indubbiamente, rappresenta un fiore all’occhiello per l’eccellenza del “Made in italy” e che continua a veder crescere consensi e fatturati in controtendenza a quella che è la crisi economica italiana.
nostri. in ogni cofanetto di biscotti è raffigurato un pezzo della Città eterna, un elemento bucolico o uno stereotipo grafico atto a generare ricordi e visioni collegati all’infanzia: un packaging d’immagine che nel corso degli anni si è adeguato con originale creatività anche alle logiche del marketing pubblicitario. insieme alla fotografia sociale di un’epoca che cambia con i suoi prodotti di consumo alimentare, si racconta delle profonde relazioni affettive di una famiglia numerosa che mai si scoraggia di fronte ad eventi imprevedibili e vince la partita con il consumatore il quale, più che cliente, risulta un affezionato e costante seguace, innamorato da più generazioni di sapori genuini ed inequivocabili. Il 125esimo anniversario dell'azienda sarà anche celebrato, in collaborazione con Poste Italiane Filatelia, attraverso la realizzazione di un folder in edizione limitata contenente due cartoline raffiguranti il mitico trenino di biscotti Gentilini risalente agli anni ’30 ed un catalogo dei prodotti dei primi del 1900. Entrambe le cartoline saranno allestite con il francobollo dedicato alla Biscotti P. Gentilini emesso nel 2010 e con l’annullo filatelico celebrativo della manifestazione. (1890-2015)
Si tratta dell’azienda Biscotti P. Gentilini, esempio nei decenni di successo, serietà, tradizione, romanità e autorevolezza, la cui affascinante storia è ora un libro dai mille risvolti scritto da daniela Brignone e pubblicato da Palombi Editori. Un saggio e una biografia, una raccolta di preziosi documenti d’archivio e dati economici, un percorso di ricostruzione analitica di una realtà imprenditoriale che parte dalla provincia bolognese per approdare nella Capitale, dove un giovane con le idee chiare riesce a sviluppare in pochi anni un impero attraverso il sudore di un sano lavoro, una volontà ferrea, una fantasiosa creatività ed una lungimirante mentalità imprenditoriale. il ragazzo è Pietro Gentilini, capostipite di cui si traccia il percorso dalla giovinezza a Vergato per approdare alla descrizione dell’attuale azienda presieduta dal nipote Paolo, ricostruendo in dettaglio – tra eventi e contesti storici diversificati, carteggi epistolari e racconti familiari - l’eroica sfida di un uomo determinato a realizzare i propri sogni: dolcetti composti da farina, zucchero, burro, miele e vaniglia sapientemente miscelati (la ricetta è ancora segreta) e confezionati in scatole di lusso per pochi privilegiati, ma diventati nel tempo un prodotto ricercato da famiglie di ogni estrazione sociale. Una storia semplice e pulita, quella narrata dall’autrice, che abbraccia un modello di tradizione alimentare italiana tracciando un ritratto sull’evoluzione dei consumi e dell’immaginario collettivo ad essi connesso, oltre che sulla storia di Roma legata alle sue attività commerciali, industriali e iconografiche da fine Ottocento ai giorni
Il logo con il primo trenino colore 1906
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LIBRI
#vitainviaggio
La vita è fatta di partenze Maggie Van Der Toorn, scrittrice di origine olandese, racconta storie da viaggiatrice di
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nel linguaggio si par te “da” o si par te “per”, a seconda che si voglia evidenziare l’allontanamento dall’origine, o la meta che ci si prefigge. nell’uno o nell’altro caso, la partenza rimane l’atto più ancestrale dell’uomo, da sempre in movimento lungo il viaggio della vita. Abbiamo incontrato Maggie Van der Toorn, che in “Partenze”, uscito per le Edizioni draw Up, ha intessuto storie con maestria da viaggiatrice collaudata. il suo libro di racconti, un piccolo gioiello di transiti letterari. la partenza come metafora per andare oltre, per scappare o tornare. e la propensione per il treno. lo ritieni il sistema migliore per partire? “Qualsiasi tipo di spostamento fisico aiuta a fare scelte nella vita. il treno è un punto d’incontro di destini e persone che viaggiano nella stessa direzione, ma con motivazioni diverse. Personalmente, trovo necessario spostarmi per prendere una decisione. Ed è quello che volevo trasmettere ai personaggi del mio libro”. in un racconto, definisci i viaggiatori compagni di viaggio. il treno si percepisce allora come spazio che unisce al pari di una casa. e’ giusta questa interpretazione? “Sì, ma solo in quel momento. in treno, ci si trova di fronte a persone con cui non si parla nemmeno, però ti domandi: chissà verso cosa va? E’ un momento intenso che termina quando scendi alla tua stazione”. in un altro racconto, tratti di una tematica drammatica, lo stupro, e come mezzo salvifico scegli la musica. Com’è il tuo rapporto con questa forma d’arte, considerata la più elevata? “Considero la musica la base di tutto. Sicuramente, la mia ispirazione. da una canzone mi vengono emozioni che mi portano a scrivere, a ester57
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LIBRI e cortometraggi. Uno è entrato alla biennale lo scorso anno”. tu sei olandese, naturalizzata italiana. ti è maestra la letteratura della tua terra o quella italiana? e quali i tuoi scrittori preferiti? “Sicuramente la letteratura itanare quello che sento. Quando ho un blocco e non riesco ad andare avanti nella narrazione, ascolto la musica. Metto il mio cd preferito, e mi viene l’ispirazione. La musica è anche un modo per unire le persone. in ogni caso è salvezza, perché ti dà la forza di continuare. La protagonista del racconto ha un obiettivo e lo raggiunge attraverso la musica. Così, dal male arriva il bene”. C’è poi la partenza verso una vita d’integrazione per un ragazzo affetto da grave deficit comunicativo. e qui entrano in scena gli animali, quale conciliazione con il mondo umano. Com’è il tuo rapporto con loro? “Gli animali per me sono come dei bambini, come figli. Ho attualmente un cane e tre gatti. Ma vivendo in campagna, un tempo ho avuto tre cani e sei gatti. Erano trovatelli, tranne una. Gli animali ti trasmettono tanto affetto, ti insegnano ad amare e a comportarti. E poi sono sempre lì, ad aspettarti e farti le feste, anche nei momenti più difficili”. la tua è una prosa asciutta, che procede per immagini quasi cinematografiche. Quanto il cinema ti ha influenzata? “Me lo dicono in molti. Ed è vero: io vedo, mentre scrivo. Costruisco attraverso le immagini. Forse perché da nordica mi viene naturale descrivere con concretezza, per sequenze visive. Ho fatto anche diversi video,
liana. Preferisco gli scrittori che parlano dell’italia. Mi piace molto dacia Maraini, chiara e rapida. Ce ne sono anche altri, ma a volte faccio fatica quando il linguaggio è troppo complesso”. Una domanda tecnica: scrivi di getto tornando poi a limare, o piuttosto cerchi di tenere pulita la narrazione man mano che procedi? “in quest’ultimo modo. Faccio confusione a scrivere di getto e aggiustare alla fine. Preferisco buttare giù mezza pagina, e revisionarla. Chiaramente alla fine rivedo tutto. Forse così impiego più tempo, ma mi piace perfezionare subito la prosa”. Per i tuoi personaggi la partenza è spesso dettata dalla speranza. e’ così? 58 GP MAGAZINE
“Sì, voglio trasmettere sempre una possibilità. Mi piace che i miei personaggi abbiano, alla fine, la vita che desiderano. Quando si scrive, si vive la vita del proprio personaggio. Così se questo ottiene una certa cosa, anche lo scrittore ne gioisce. il mio motto è di non mollare mai. Pure nei momenti più difficili, quando tutto sembra impossibile, c’è la speranza di farcela”. in due racconti, “senza gatto e oltre”, la partenza significherebbe perdita. Allora, si resta a combattere sul proprio territorio. e’ ciò che volevi comunicare? “Proprio così. in questi due racconti, i personaggi sono arrivati fin sul burrone, all’orlo estremo da cui non c’è ritorno. Ma poi una luce, una scintilla, li fa voltare e allora non partono più. E la partenza diventa un rimanere”. viene spontanea la domanda: dopo queste partenze, ci saranno ritorni? “Sicuramente! Sto preparando un romanzo che spero di finire entro l’anno. Parla di un uomo autodistrutto che non gode più di nulla, ma che attraverso un ponte di persone e situazioni ritorna alla vita. Un uomo che ritroverà i suoi colori. Sarà ambientato a Roma, città che amo”. Cito Baricco: “Perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte”. Qual è il tuo pretesto per tornare? “Torno per riprendere quello che ho lasciato d’importante”. Come di consueto, finiamo con una domanda avulsa dal resto: se dovessi definire con un unico aggettivo la tua scrittura, quale sceglieresti? “Rapida”. Seguiamo Maggie allontanarsi rapidamente. Un treno la riporterà in Romagna, dove vive. il prossimo appuntamento è sul suo blog, “scintilledimaggie.wordpress.com”, per un incontro tra le parole. E nuove partenze.
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#successoeditoriale
Un fantasy emozionante Presentato il libro di Serafina Salvati “Le Oscure Tenebre del Mistero” il maltempo non ha impedito la presentazione del libro edito dalla casa editrice epsil, "le o s c u r e te n e b r e d e l M i stero" di serafina salvati, che si è svolta sabato 10 ottobre alle scuderie estensi a tivoli. dopo i saluti, dell’autrice del libro e dell’ospite Luca Natali, presidente della Coop Omnia, preceduti dalla proiezione di un video dedicato a questa opera letteraria del genere “fantasy”, Claudio Testi, presentatore della serata, ha dato il via ad un susseguirsi di grandi emozioni il cui prologo ed un altro momento nel corso dell’evento, sono stati affidati al duo di violini, davide Facchini e Filippo Pascucci, ventisette anni in due, talenti del Centro diffusione Musica. La presentazione de "Le Oscure Tenebre del Mistero" è stata magistralmente scandita da Sara Celestini, che ha letto alcune pagine del libro, facendo viverne alcuni episodi. Molto coinvolgenti sono stati anche i momenti che hanno profondamente toccato i cuori dei presenti grazie allla voce di Federica Martella che ha cantato, interpretando magistralmente alla sua maniera “ When ii was your man” di Bruno Mars e
“destinazione Paradiso” di Gianluca Grignani e Laura Pausini. il gran finale della serata è andato in scena con la sonata opera 27 numero 2 terzo tempo presto agitato, eseguita dal pianista Emanuele de Santis, altra eccellenza del Centro diffusione Musica. Le emozioni per la lettura de "Le Oscure Tenebre del Mistero", continuano nelle librerie e su e-book dove si può acquistare on line, buona lettura.
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IL TUO CINEMA DA SEMPRE.
Un autunno in prima fila. Proiezioni in digitale e in 3D dolby
Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.
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CINEMA
#passionerecitazione
Rosario Mallardo Pronto al grande salto nel cinema. La sua ricetta: umiltà e tanto studio di
BiAGio verdiCCHio futuro prossimo. il successo arriva con un talent: "la Fazenda". Ma non si può vivere soltanto del successo effimero di un programma tv, come ci si prepara ad essere realmente qualcuno nel mondo dello spettacolo? “Umiltà prima di tutto ed essere te stesso e dimostrare le proprie capacità. E sopratutto studiando tantissimo”. nasci modello e fotomodello. importante la cura di se stessi. Cosa significa per te avere stile, essere alla moda? “Lo stile ha un carattere di permanenza. E’ qualcosa che si rafforza con il tempo. Come quelle persone che maturano con garbo. E’ come un buon vino: lo stile si sostanzia della personalità di chi lo interpreta. Non passa, si consolida. La moda è fatta invece da tendenze generali che possono, in qualche maniera, essere colte da tutte. Lo stile è personale, qualcosa di unico come un codice a barre. Proprio per questo è unico e distintivo della persona”. sappiamo che ami la fotografia, inutile chiederti se spesso ti trovi a dare tu consigli ai fotografi che ti immortalano durante uno shooting... “Quasi sempre”. Questa estate eri presente all'ischia Global Festival,
Campano, classe 1993, per l'esattezza di Pozzuoli che, si sa, ha dato i natali a quella diva assoluta del cinema nostrano e internazionale, sophia loren. rosario Mallardo è pronto per la definitiva consacrazione sul grande schermo. Capelli scuri, occhi castani e un fisico da bronzo di riace, non è passato inosser vato al recente ischia Global Fest, dove tra ar tisti del calibr o di Helen Mirren e Antonio Banderas e il cast della fortunatissima serie tv sky “Gomorra”, è stato tra i più ricercati. L'ex concorrente del reality “La Fazenda” punta ora dritto al cinema grazie al costante sostegno di alcuni amici fidati, pronti ad indicargli la strada giusta, in un percorso che da sempre si definisce duro e spietato. Ancora nulla di certo, ma vederlo attore protagonista in un cortometraggio a firma di un grande regista, è al momento più di una semplice ipotesi. Abbiamo incontrato Rosario in queste settimane frenetiche tra contatti, incontri, telefonate e mail. Pronto ad aprire il cuore a tutto quanto si nasconde per il 63
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CINEMA
tratra tanti divi del cinema nostrano. Cosa bolle in pentola? “Ho conosciuto lì un regista e stiamo portando a termine dei progetti e che ben presto vedrete anche voi. Non mi va di parlarne perchè sono molto scaramantico. Sono un tipo che parla a fatti compiuti, non mi piacciono le chiacchiere”. Più cinema o più tv? sappiamo che stai e hai frequentato una scuola di recitazione. “Preferisco il cinema. Sì sto studiando in una scuola di recitazione di Roma, l'Action Academy di Nando Moscariello e Mariagrazia Cucinotta”. Quanto ti piace piacere? “So di essere un bel ragazzo, mi piaccio e piaccio alle donne! Anche se io ho occhi solo per la mamma di mia figlia”. infatti, giovanissimo, sei già padre di una splendida bambina. Come si concilia lavoro, questo lavoro, con gli affetti? “Cerco di dedicare tempo sia alla famiglia che al lavoro anche se tante volte tolgo molto tempo alla mia famiglia ma loro sanno quanto sono importanti per me”. Cr edi ti Photographer : Ri ccardo Rober ti Mua & Hair Stylist: Federica Gu glielmo Locat ion : S or r iso Th er me Resort & S PA - Fori o (Ischia) Dir ettor e Marketing Sor riso Ther me Resort & Spa: Luana Pezzuto Ri storan te O asis - Forio (Ischi a) Graphic Designer : Claudia Loi Man agemen t: Roberto Rug gi er o 64
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CINEMA
#passionerecitazione
Lara Balbo “Alle elementari recitavo imitando le mie maestre” e’ una delle protagoniste del nuovo film di Massimialiano Bruno, “Gli ultimi saranno ultimi”, in uscita il 12 novembre. lara Balbo è una giovane e promettente attrice molto preparata e con la giusta determinazione. Ciao lara, parlaci di te. “Ciao a tutti! Sono un'attrice di origine veneta. Vengo da un piccolo paese della provincia di Padova, che si chiama Urbana e vivo nell’ 'Urbe' da sette anni e non sono molto brava a parlare di me, ma ci proverò, promesso”. Che carattere hai? e cosa deve avere una persona per andare d'accordo con te? “Ecco appunto, non è mai facile definirsi. di solito ti descrivono gli altri. Se dovessi definire il mio carattere direi che sono sempre stata, e lo sono tutt’ora, molto molto timida, ma solo da principio perché poi una volta che mi sento a mio agio, mi lascio andare. 66
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CINEMA Sono lunatica, ragion per cui chi mi sta vicino deve essere molto paziente e sapermi ascoltare davvero, come cerco di fare io con gli altri, e poi rido molto di me, sono auto-ironica. Sono pragmatica ma spesso ho la testa tra le nuvole. Ecco, insomma chi mi sta vicino dovrebbe saper sguazzare in questo gran casino!”. Parliamo di questo lavoro cinematografico “Gli ultimi saranno ultimi” e del tuo personaggio. “il film è tratto dall’omonimo spettacolo teatrale che fece Paola Cortellesi dal 2005 al 2007. Parla del mondo del lavoro e del mondo della donna nel lavoro; tratta dunque di tutte quelle che sono le difficoltà che la donna incontra ancora oggi in ambito lavorativo. È la storia di una donna semplice che lotta con tutte le sue forze per avere giustizia. È un po’ la storia di molti di noi. Parla di questo e non solo. io interpreto Matilde, una giovane ragazza, che viene assunta nella stessa azienda in cui lavora Luciana (Paola Cortellesi), grazie a lei. E quasi inconsapevolmente, senza poter immaginare le gravi conseguenze, fa un errore, che non vi starò a svelare. Lo vedrete nel film”. in questo film reciti a fianco di Paola Cortellesi ed Alessandro Gassman, com'è stato lavorare con loro e che clima c'era sul set? “Un grande onore debuttare a fianco di attori di quel calibro. io ho lavorato soprattutto con Paola Cortellesi. Che dire.. un’esperienza formativa, ricca e felicissima. Paola è un’ottima compagna di lavoro e di viaggio. E’ disponibile, sempre intensa, e mi ha aiutato tantissimo. Per mia fortuna mi sono ritrovata in un set di grandissimi professionisti, il clima sereno ma professionale permetteva di lavorare benissimo. Per me questo è stato fondamentale”. e della regia di Massimiliano Bruno? secondo noi è molto bravo e al tempo stesso sottovalutato come regista. “Massimiliano Bruno è un grande regista; la cosa che più mi ha colpito di lui è la sua capacità di gestire il lavoro con grande calma, amore e fermezza e la sua misura nel darmi le indicazioni del personaggio. È quel tipo di regista che dà
le indicazioni giuste al momento giusto. E la grande passione che mette in quello che fa è molto stimolante. davvero un piacere lavorare con lui, spero mi ricapiterà. Non credo sia sottovalutato come regista, con questo film darà ulteriore prova delle sue grandi doti”. Come e in che modo è nata in te la passione per la recitazione? “È nata prestissimo, alle elementari, quando imitavo tutte le mie maestre davanti a mamma e papà, ma ci è voluto un po’ perché mi rendessi conto che doveva diventare il mio lavoro. Ho sempre studiato danza a livello professionale, pensavo di voler fare la ballerina, ma dopo la maturità mi sono resa conto che stavo perdendo tempo, e ho deciso di venire a Roma e iniziare a studiare recitazione”. Qual è stata la tua formazione? Come e dove hai studiato per diventare attrice? “Mi sono diplomata all’Act Multimedia, a Roma, con insegnanti molto bravi. E poi però ho studiato con maestri del teatro quali Mauro Avogadro, Alvaro Piccardi, Juri Ferrini, Lindsay Kemp e molti altri. Studio ancora, tanto, tanto e faccio ancora le imitazioni delle mie maestre, per la felicità dei miei”. Fai anche teatro e sei reduce dallo spettacolo “Molto rumore per nulla”, ne vogliamo parlare? “Sì. Sono stata in scena al Globe Theatre nel mese di agosto. Quel posto è magico, quel teatro lo adoro. Lo spettacolo è una commedia che affronta il tema dell’amore nelle sue varie forme, e come viene vissuto nelle diverse generazioni. E’ uno spettacolo coinvolgente, racconta della frenesia che spinge gli uomini ad amare, giocare, desiderare, combattere. Questa agitazione, che ha la sua sintesi nell’eccitazione sessuale, esplode in una casa ospitale piena di balli e di feste, d’estate, nella assolata Puglia. io interpreto Margherita, damigella al servizio di Ero. Ruolo molto stimolante”. Cosa rappresenta per te il teatro? “il teatro è origine. L’idea che si vada a teatro per riconoscere noi stessi in quello che rappresentano gli attori è eccitante. Cogliere l’anima dei personaggi 67 GP MAGAZINE
e farlo davanti ad un pubblico vero (ossia presente fisicamente e contemporaneamente alla messa in scena) è un privilegio raro”. ritieni che la tua carriera stia procedendo come auspicavi? “Quando mi dicevano che la gavetta è lunga… era vero! Sono sicuramente felice di avere la possibilità di fare il lavoro che ho sempre voluto, soprattutto perché lo sto facendo da sola, senza particolari aiuti, se non il grande sostegno dei miei familiari sotto ogni punto di vista. Vorrei ancora di più, fare tante cose belle, con onestà. Non è facile muoversi in questo mondo, ma per ora mi sento molto fortunata”. Com'è la tua giornata tipo e cosa fai quando non sei sul set o sul palco di un teatro? “Tante cose. Tra le mi preferite: appena posso scappo a ballare, non in discoteca, ma torno a studiare danza; e poi cerco di stare il più possibile con le persone che amo, ossia famiglia-fidanzato-amici cari. E poi cerco di terminare gli studi, sono anche iscritta all’università, per non farmi mancare nulla”. Con il telecomando in mano, cosa scegli principalmente in tv? “Film, film, film, serie tv, e devo essere sincera, quei programmi che parlano di malattie strane, rare, imbarazzanti. L’ideale per un’ipocondriaca come me!”. Faresti pazzie per amore? la pazzia più pazza che qualcuno ha fatto per te? “Beh sì, le ho fatte, se prendere treni improbabili per raggiungere l’uomo che amo a qualsiasi ora e in qualsiasi posto del mondo possa definirsi una pazzia. La pazzia più pazza che hanno fatto per me: il mio ragazzo ha pazientemente aspettato sei mesi che io mi innamorassi di lui. Al giorno d’oggi è una piacevole follia”. Progetti a breve e medio termine? “debutto il 7 novembre con 'Odisseanessuno ritorna' uno spettacolo con la regia di Matteo Tarasco. E poi con alcuni amici colleghi sto portando avanti un paio di progetti, di cui ancora non parlo perché stiamo aspettando delle risposte per poterli realizzare. insomma, qui ci diamo da fare”.
TELEVISIONE
#successochecontinua
Vent’anni dopo Il Teatro Petrolini di roma ha ospitato l’evento per festeggiare il ventennale di questa amata serie di
«A: ci piace perché parla con il cuore. B: ci piace perché è buono come il pane. C: ci piace perché sogna e fa sognare. d: ci piace perché è il più più che speciale!». Prima, m o l t o p r i m a , c h e ve r o nica Pivetti con “Provaci ancora Prof ” diventasse l’insegnante più longeva d e l l a t v, d a t o c h e è p r e sente nelle classi di rai1 dal 2005 e non accenna ad andare in pensione (supportata da ascolti pazzeschi), la televisione italiana deve a Marco Columbro ed elena sofia ricci il ruolo di antesignani della cattedra “catodica”.
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rissima, Tra moglie e marito) si cimentava nei panni di Stefano Giusti, conducente d'autobus con aspirazioni da insegnante, cui viene finalmente affidato l'incarico di maestro di scuola elementare dal Provveditorato. L'incarico prevede una supplenza presso una piccola scuola della sua città natale, Forte dei Marmi, in Versilia. Fra amici imbranati, parenti eccentrici e amori ritrovati (Elena Sofia Ricci), Stefano riuscirà a farsi rispettare dai giovani alunni ma anche a farsi amare. Un gioiello di serie, confortata da ascolti folli (7 milioni di media per entrambe le serie), che l'attuale Mediaset ripropone spesso in replica. Un gioiello per leggerezza e spontaneità, che seppur dividendo la critica (immancabili i giudizi fin
Venti anni fa esatti, sulle note dell'irrefrenabile “Tutti d'accordo!”, sigla rap che faceva il verso al “Prisincolinensinainciusol” di celentanesca memoria, prendeva il via su Canale 5 la prima delle due edizioni di “Caro Maestro”, dove il re dei programmi Fininvest (Buongiorno Mattina, Pape68
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troppo severi di Aldo Grasso), unì fortemente il pubblico, che si innamorò delle storie raccontate di puntata in puntata e fece il tifo per quella d'amore di Marco Columbro e Elena Sofia Ricci. Altro punto di forza della serie (che oggi non faticheremo a chiamare fiction) un cast di attori famosi, tra cui Franca Valeri nel ruolo dell'anziana bidella, Antonella Elia nel ruolo di sua nipote, Francesca Reggiani nel ruolo della sorella di Stefano, sposata con Nicola Pistoia. E Stefania Sandrelli, dalla seconda stagione, nel ruolo dell'insegnante di inglese che fa invaghire il cognato di Stefano, Carlo (Nicola Pistoia). Tra i bambini invece spiccano soprattutto Roberta Scardola (futura Carlotta ne “i Cesaroni”, oggi im-
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Sandra M ondain i e Marco Col umbro
U na picco liss ima Ro be rta S cardola, diven uta poi Carlot ta ne “I Ces ar oni”, q uando e ra pr otago nista in “Car o M ae st ro ”
L a locandina che ha cel ebrato l’ e vent o al Te atro Pet rol ini
pegnatissima a teatro) nel ruolo di Giulia, figlia di Elisa, Giordano Coccomini, che interpreta Simone e Carlotta iazzetti, nel ruolo di Carlotta, miglior amica di Giulia, e Margot Sikabonyi nel ruolo di Cristina (in seguito divenuta nota per il ruolo di Maria Martini nella serie televisiva Rai “Un medico in famiglia”). Mentre già più grandicelli e non facenti parte della scolaresca
Francesco Venditti, figlio di Antonello, e Myriam Catania, figlia di Rossella izzo regista della seria, non ancora nota come apprezzata attrice e doppiatrice, nonché moglie di Luca Argentero. Marco Columbro, che ricorda - a distanza di vent'anni ancora molto bene le emozioni del set, ha con sè la ricetta di quell'incredibile successo. «Credo che ‘Caro Maestro’ - ricorda Columbro che proprio a teatro era nato artisticamente con gente del calibro di dario Fo e Franca Rame, prima di approdare alla corte di Berlusconi, che per un decennio gli ‘impedì’ di tornare su di un set, ritenendolo più idoneo 69
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e vincente davanti allo schermo televisivo - «abbia avuto il merito di essere una delle prime fiction Mediaset a fare ascolti altissimi. La sua attrattiva penso sia stata la semplicità con cui erano recitate le scene. La coppia ColumbroRicci era molto affiatata ed intrigante per il pubblico». A vent'anni da quel successo, il 24 ottobre a Roma, nella splendida cornice del Teatro Petrolini in Via Rubattino (zona Testaccio), si è tenuto un evento per festeggiare le due decadi di una delle fiction più belle della storia della tv. Era presente anche l'associazione Onlus "Con Edith" che ogni giorno si pone l'obiettivo di integrare e migliorare lo stile vita delle persone affette dalla sindrome di down. Solo applausi.
MUSICA © Fo to di Paolo Patrun o
Paolo Bonfanti Uno dei più grandi chitarristi e bluesman italiani. “Back home alive” è il suo ultimo album realizzato di
donAtellA lAviZZAri che umano. La musica ti porta a conoscere sempre nuove realtà, persone e luoghi. La musica ti porta a comunicare. La musica è uno scambio, acquisizione di ricchezza e bellezza”. sei sempre alla ricerca di nuove sonorità, il tuo sodalizio, per esempio, con roberto Bongianino ne è la conferma. Ce ne vuoi parlare? “Sì è vero, in parte questa mia continua ricerca dipende dal fatto molto semplice che mi annoio a fare sempre le stesse cose. in particolare la collaborazione con Roberto viene dal fatto che mi interessava avere nella band uno strumento cosiddetto tradizionale come la fisarmonica però suonato in una maniera assolutamente non ortodossa, come un hammond, un pianoforte, un’armonica. Non so con chi altro avrei potuto sperimentare questo percorso in quanto Roberto è un musicista a 36 gradi, dotato di grande sensibilità”. suonando con gli slow Feet ti confronti con alcuni dei mostri sacri della musica italiana… “E’ uno dei “colpi” della mia carriera musicale, il più riuscito, nato per caso da un incontro tra Franz di Cioccio e il bassistafotografo Reinhold Kohl, assistente di Fabrizio de André in diversi tour. Parlando decidono di fondare un band tributo insolita, composta da musicisti nati sotto il segno dell’Aquario: alcuni corrispondevano a questa aspettativa tipo Franz, Reinhold, Piero Milesi, Mauro Pagani e poi, ad un certo punto, finiti
“Back home alive” è l’ultimo album realizzato da Paolo Bonfanti, uno dei più grandi bluesman italiani. Chitarrista, autore e produttore, ha condiviso il p a l c o c o n a r ti sti d e l c a l i b r o d i Fab i o tr e v e s , B e p p e G a m b e t t a , G e n e Pa r s o n , ro y roge r s, l u c i o Fabb r i , Fr a n z d i C i o c c i o , Yo Yo M u n d i , B i g F a t M a m a , red Wine, confer mando sempre il grande amore e la passione per la musica, travalicando i confini del blues, spaziando in orizzonti infiniti e realizzando opere di grande spessore, impreziosite da una profonda ricerca sia tecnica che emotiva. Ciao Paolo, tu suoni, canti, componi e scrivi. sei un artista curioso e senza barriere e questo ti ha sempre spinto ad essere in contatto con una moltitudine di realtà ed espressioni artistiche declinate nei modi più diversi. Cosa ti affascina maggiormente? “Quello che mi affascina di più è proprio questo cioè la polivalenza. Fare arte per me è anche una forma di conoscenza, vuol dire essere aperti ad ogni genere di contatto sia professionale
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MUSICA gli Aquari sono arrivati gli Scorpioni e cioè io e Vittorio de Scalzi. Era il 2003 ed era prevista solo una data per il tributo a Fabrizio. E’ stata un’esperienza talmente divertente che giorni dopo, Franz con una telefonata ci ha comunicato l’intenzione di proseguire con questo progetto, con l’intenzione di essere non una tribute band ma una ‘contribute’ band. dopo la scomparsa di Piero, il distacco di Mauro e Vittorio, con l’arrivo di Lucio Fabbri la band si è trasformata in un quartetto ed è in previsione un disco nuovo”. tu spesso condividi il palco con lo straordinario mandolinista Martino Coppo, come è avvenuto il vostro incontro? “Sono un allievo del grande Beppe Gambetta, virtuoso della chitarra acustica flatpicking, che ai tempi insieme a Martino suonava con i Red Wine, uno dei gruppi di punta del bluegrass europeo. Lì sono andati ad ascoltare e ho suonato anche con loro più di una volta. Con Martino abbiamo parlato di questa possibile collaborazione già negli anni novanta ma concretamente il tutto è nato nel 2014 con ‘Friend of a Friend’ ”. Questo che hai nominato è un cd di brani originali e reinterpretazioni, dalla canzone d'autore americana al bluegrass, al blues, al folk e al gospel, sino a toccare colori cajun e dialetto genovese come nella track “via da Zèna”. e questo ci conduce a “Canzoni di schiena”, cosa vedi da questa prospettiva? “E’ un mondo particolare, un mondo che dal punto di vista del valore artistico è stato rappresentato da de André. Perché prima si usava il dialetto con quello stile modern-folk, popolare. Fabrizio è arrivato alla Poesia. Fabrizio ha insegnato a tutti che la cosa importante è la qualità poetica del testo. Anch’io sono stato ‘fulminato’ sulla via di Boccadasse e mi sono voluto confrontare con questo universo. in ‘Canzoni di schiena,’ dove tra l’altro, c’ è anche un contributo sostanzioso di Vittorio de Scalzi di ‘dove a l’è’, ho cercato di usare il genovese come faceva Edoardo Firpo”. il Blues è, a nostro parere, fondamentalmente una trasmissione di sentimenti: tu cosa individui di te stesso in quello che componi e suoni? “il Blues è una musica di verità, che racconta le cose così come sono, e questo corrisponde in toto al mio carattere: non ci sono sovrastrutture, non ci sono orpelli, non ci sono filtri. il Blues è diretto, vero: Blues is the True”.
Credi che la musica sappia raccontare e le parole sappiano suonare? “Assolutamente sì. Se ascolti un pezzo di dylan capisci subito che la parola dice ma ha anche un suono. E’ musica. A parte la melodia, la scelta e l’uso delle parole sono essenziali. Le parole hanno un loro ritmo, una loro sonorità”. tu metti sempre la faccia nelle questioni socio-politiche. la musica può arrivare a scuotere le coscienze e trasmettere messaggi? “La musica non può, deve sempre trasmettere un messaggio, anche se riguarda la sfera più intima del tuo essere. Per me questa è la componente essenziale. Così come lo è la ‘memoria’. Fare musica è ricordare sempre quello che c’era prima, è un gioco di memoria. Anche suonando nelle improvvisazioni porti sempre il tuo bagaglio”. times ain’t changed at all? “Bob dylan ha scritto ‘The Times They Are A-Changin' dopo questo mio, dove sostiene che i tempi sono cambiati e invece per me è esattamente il contrario”. elvis Costello ha detto che le crisi economiche fanno bene al rock… “Fanno bene alla musica se non durano troppo oppure se la crisi economica la pagano tutti e non solo i soliti”. riteniamo che “exile on Backstreets” sia un lavoro molto vicino alla black music con riferimenti agli stones e a springsteen. “Assolutamente sì, è un omaggio a queste due band ed è forse il mio disco più black. Lo considero anomalo. di solito io compongo i pezzi, li suono per un anno circa in giro con la band e poi faccio il disco, come se fosse la fine di un percorso. Con Exile questo non è accaduto. Ho suonato live prima della registrazione solo due brani, gli altri sono stati composti e incisi subito, come se avessi un’urgenza di dire le cose”. Particolare è stato il tuo fare rap in Black Glove. “E’ stato il mio primo esperimento e lo spunto è questa immagine iconica dei quattrocentisti neri americani che sono sul podio con le medaglie della vittoria e il pugno alzato con il guanto nero come dire se siamo eroi qui dobbiamo esserlo anche fuori, non dobbiamo essere considerati ‘under dogs’ come dicono negli States. Questa è un’immagine che mi ha colpito molto e ho pensato che il rap fosse la maniera più idonea per trasmettere questo messaggio”. Quali sono i tuoi progetti futuri? “dopo un anno molto intenso di eventi live, continuo a promuovere il mio album ‘Back Home Alive’ che è stato prodotto da Steve Berlin, tastierista e sassofonista dei Los Lobos, nome di prima grandezza tra i produttori d'oltreoceano, che ha curato sia la pre-produzione che gli arrangiamenti fino al mixaggio, messo a punto in America ed affidato a david Simon Baker. il master è stato realizzato dalle sapienti mani di david Glasser nello studio Air Show di Boulder, Colorado. Oltre a questa attività live, bolle sempre qualcosa in pentola, magari anche un opera nella lingua dell’Alighieri”. Per saperne di più: www.paolobonfanti.it
© Fot o di Paolo Pat runo
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MUSICA
chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM
cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “Locked away” – R.City ft. Adam Levine 2 “Hotline bling” – Drake 3 “The Hills” – The Weeknd 4 “What do you mean?” – Justin Bieber 5 “Runnin’ (Lose it all)”– Naughty Boy ft. Beyoncé & Arrow Benjamin 6 “Writings on the wall” – Sam Smith 7 “Wasn’t expecting that” – Jamie Lawson 8 “Kiss me” – Olly Murs 9 “On my mind” – Ellie Goulding 10 “Do it again” – Pia Mia ft. Chris Brown & Tyga
TOP 10 USA 1 “The Hills” – The Weeknd 2 “Hotline Bling” – Drake 3 “What do you mean?” – Justin Bieber 4 “Renegades” – X-Ambassadors 5 “Watch me” – Silento 6 “Powerful” – Major Lazer ft. Ellie Goulding & Tarrus Riley 7 “679” – Fetty Wap ft. Remy Boyz 8 “Strip it down” – Luke Bryan 9 “Can’t feel my face” – The Weeknd 10 “Stitches” – Shawn Mendes
TOP 10 ITALIA 1 “Pieno di vita” – Jovanotti
2 “Luca lo stesso” – Luca Carboni 3 “Ti ho voluto bene veramente” – Marco Mengoni 4 “Il vento” – Tiziano Ferro 5 “La vita com’è” – Max Gazzè 6 “Lato destro del cuore” – Laura Pausini 7 “Lost in the weekend” – Cesare Cremonini 8 “Attenta” – Negramaro 9 “21 grammi” – Fedez 10 “Roma-Bangkok” – Baby K ft. Giusi Ferreri
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OLLY MURS E’ un noto personaggio britannico emerso nel 2009 attraverso X-Factor del suo Paese. Ha debuttato con il singolo “Please don’t let me go”. Quest’anno ha anche condotto la dodicesima edizione del talent-show che lo ha lanciato. PIA MIA Si tratta di una cantante statunitense di origini europee che ha acquisito notorietà nel 2013 dopo aver pubblicato su YouTube una canzone di Drake. Il singolo precedente a questo s’intitola “Fuck with you”, registrato insieme al rapper G-Eazy.
X AMBASSADORS Il pezzo in questione è stato scelto come colonna sonora di un noto spot pubblicitario di un fuoristrada. Loro sono una rock band statunitense originaria di Itaca e attivi dal 2009. SHAWN MENDES E’ un cantante e compositore nato nel 1988 a Toronto. E’ stato scoperto lo scorso anno e il suo primo singolo è stato “Life for party”. Faceva parte dei Magcon Boys.
MAX GAZZE’ Facente parte oramai da svariati anni della crema dei cantautori italiani, Max è pronto a tornare, dopo l’esperienza con Fabi e Silvestri. A supportare il nuovo album “Maximilian”, ci sarà il “Maximilian Tour” che partirà a febbraio. LAURA PAUSINI Estratto dal suo ultimo album “Simili”, è arrivato il nuovo singolo della Pausini. A firmare il testo è stato il suo amico Biagio Antonacci. Il disco esce in oltre 60 Paesi del mondo. La cantante ama servirsi dei social network per la promozione.
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SPecIAL GUeST BABY K
Quando il rap è rosa E’ registrata all’anagrafe come Claudia Nahum ed è nata a Singapore nel 1983 da genitori italiani. E’ cresciuta a Londra e si è poi trasferita a Roma. Ha frequentato una prestigiosa scuola di musicisti, dove ha avuto la possibilità di fare ottime esperienze, tra le quali un tour in Europa. Successivamente ha condotto alcuni programmi radiofonici sul hip hop, genere al quale si è avvicinata negli anni duemila. Nel 2006 ha debuttato nel mondo del rap, collaborando con il rapper Amir con il quale ha avuto anche una relazione. L’entrata da solista è arrivata due anni più tardi, incidendo un EP. Nel 2010 è tornata sulle scene con “Femmina Alfa” e ha aperto anche le date di Marracash e Gué Pequeno. L’anno successivo, prodotta dai Quadraro Basement, ha pubblicato l’album EP “Lezioni di volo” e ha aperto le date di Nicky Minaj nel suo “Pink Friday Tour”. Nel 2013 è uscito l’album “Una seria”, in collaborazione con Tiziano Ferro e da cui è stato tratto il singolo “Sparami”. Lo scorso anno, ha pubblicato anche il libro “Come diventare femmina Alfa”, continuando nel frattempo a collaborare con vari rapper. Ma il grande successo è arrivato qualche mese fa con il pezzo “Roma Bangkok”, che ha visto la partecipazione di Giusy Ferreri, divenuto quadruplo disco di platino.
YeSTeRDAY&TODAY KIM cARNeS In molti ricorderanno sicuramente quella bionda signora americana dalla voce roca, divenuta una vera e propria icona degli anni ’80 attraverso il singolo “Bette Davis Eyes”, singolo da primi posti di classifica, accompagnato da un video molto originale in cui ci si prendeva a schiaffi. Ebbene, stiamo parlando di Kim Carnes, una cantante già attiva comunque dagli anni ’60. Nata a Hollywood nel 1945, dopo aver fatto furore a livello mondiale con la celebre cover, in cui a dire il vero all’inizio non aveva creduto affatto, negli anni successivi al 1982, ha preso parte alla colonna sonora di Flashdance, ha duettato con Barbra Streisand, ha inciso qualche altro singolo e ha partecipato cantando insieme a numerosi artisti a USA for AFRICA. Negli anni duemila si è ritirata dal grande pubblico, ma ha continuato sempre a lavorare nel campo artistico, dedicandosi a progetti per il cinema e la televisione. Ha continuato insomma ad operare dietro le quinte.
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RADIO
High School Radio Terza edizione per il campionato radiofonico nazionale dei Licei. Intanto il progetto si espande in tutta Europa e’ scattata la terza edizione di High school radio! in moltissimi si sono sintonizzati, da lunedì 12 ottobre, sugli 88.100 FM di elle radio, che come ogni anno raccoglie le trasmissioni degli studenti liceali di tutta italia.
lermo, anch’esso già vincitore di High School Radio 2014/2015; ma il personaggio più importante di questo avvio di stagione è rappresentato dall’intervento in diretta del Super Preside, Professor Giorgio Rembado, presidente dell’ANP, Associazione Nazionale dei Presidi, il quale ha sposato completamente la nostra causa, rivolgendo parole di elogio e di incoraggiamento per lo sviluppo di High School Radio, che lo stesso professore ritiene una branchia molto importante a sostegno della Buona Scuola. da lunedì, tante le scuole che si sono sfidate a colpi di microfono e tante altre ancora devono scendere in campo nei prossimi giorni, compreso il Liceo Scientifico Aldo Moro che opera a Bucarest, in Romania che ha aderito con grande slancio al progetto, a dimostrazione che High School Radio si sta espandendo anche in Europa. Gli straordinari risultati conseguiti nelle passate edizioni, consultabili attraverso il sito www.highschoolradio.it, sta spingendo le scuole delle varie Regioni a chiedere di partecipare, allargando il Progetto a numerose città come Roma, Milano, Torino, Cagliari, Pescara, Terni, Reggio Calabria, Catania, Bergamo, Palermo, Firenze, Bari, Altamura e Napoli. da nord a sud migliaia studenti raccolti nella diffusione di Elle Radio, che coordina e trasmette le trasmissioni di tutta italia. Le trasmissioni, come già detto, hanno preso il via lunedì 12 ottobre 2015 e si concluderanno con la chiusura delle scuole, prevista tra maggio e giugno 2016. Ad High School Radio è abbinato un contest analogo realizzato con le Università .Anche la partecipazione degli Atenei risulta estremamente importante nel confronto tra studenti di realtà diverse. Tra le attività viene raccordata da un sito appositamente costituito: www.radioatenei.it. Ma questo è un capitolo di cui vi parleremo prossimamente.
Grande è stata l’attesa per questa terza edizione, soprattutto da parte dei Licei che anelano la rivincita nei confronti del Liceo Cavour di Torino, dell’Azzarita di Roma e del Meli di Palermo, che hanno concluso vittoriosamente con uno strepitoso ex equo la passata stagione. Ovviamente anche i vincitori, strada facendo, andranno alla ricerca di una solitaria conferma. in gara, oltre ai Licei anche i singoli liceali che hanno preso parte alle sei categorie già fissate: conduttore, reporter, autore, regista, fonico e dee-jay, i cui vincitori riceveranno alla fine delle gare un riconoscimento speciale attraverso trofei, attestati e vari gadgets. Gli studenti che risulteranno iscritti ad High School Radio Social Media, Associazione no profit, riceveranno alcuni bonus nel punteggio e potranno essere votati dalla giuria tecnica oltre che da quella popolare. Le trasmissioni, come già detto, hanno preso il via ufficialmente lunedì 12 ottobre: ad aver fatto da apripista è stato il Liceo Cavour di Torino con le due bravissime ragazze che hanno condotto Cavohour, andata in onda sugli 88.100 FM di Elleradio dalle 7 alle 8 di mattina. il pomeriggio è stata la volta dell’altra scuola vincitrice dello scorso anno, la romana Azzarita, seguita dal format “Come le Ciliegie” condotto dai due tutor che parteciparono al progetto nella prima edizione, nel corso del quale i due ragazzi hanno avuto il piacere di intervistare il professor dario Costantino, portavoce del Liceo Meli di Pa-
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EVENTI Pioggia di stelle il 3 ottobre al the C h u r c h Pa l a c e p e r l ’ e v e n t o “ Wo m e n f o r Wo m e n a g a i n s t v i o l e n c e ” c h e , p u r a f f r o n tando un argomento difficile che accosta la violenza di genere a quella di un tumore al seno, ha visto una massiccia par tecipazione di pubblico che è andata ben oltre le aspettative degli organizzatori.
Women for women Tanti ospiti per la serata dedicata alla lotta ai tumori al seno
Patrocinata dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – Università Sacro Cuore, da Susan G. Komen – per la lotta ai tumori del seno e da iris Roma, la serata, ideata e organizzata da donatella Gimigliano e laura Mantovi, e presentata da emma d’Aquino ed Alessandra Canale, è nata per sostenere lo sviluppo delle attività delle onlus Beautiful After Breast Cancer Onlus italia, presieduta dalla Prof.ssa Marzia salgarello, Responsabile del Reparto di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - Università Cattolica del Sacro Cuore, e d.i.Re (donne in Rete contro la Violenza), Presieduta dall’Avv. titti Carrano. Grande successo della presentazione in anteprima nazionale del cortometraggio sul tumore al seno “Segni”, firmato dalla giovane e talentuosa regista Agnese rizzello. il docufilm è nato dalla voglia di raccontare delle storie di dolore nella fase di “rinascita”. Protagoniste del delicato racconto sono tre donne (Arianna stabile, donatella Gimigliano e Monica Periccioli), e una narratrice, rita dalla Chiesa, che raccoglie la loro testimonianza su come hanno affrontato la violenza psicofisica del tumore al seno, il tutto con le incursioni e la colonna sonora del brano di Fiordaliso “il Sole dentro” tratto dal suo nuovo album Frikandò. A chiusura dell’evento la consegna del “Premio Camomilla – Women for Women” (il fiore di camomilla in fitoterapia rappresenta la forza e il coraggio nei momenti difficili, e viene anche utilizzata in natura con un nobile scopo: travasandola accanto a piante malate, ha il potere di rinvigorirle). il riconoscimento, appositamente realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, è stato assegnato, per l’impegno nel sociale e nelle campagne di sensibilizzazione, a rosanna Banfi, Maria Concetta Mattei (Tg2), lavinia Biagiotti, rita dalla Chiesa, Marina Fiordaliso, Patrizia Mirigliani, titti Carrano (Presidente donne in Rete contro la Violenza), Flori degrassi (Presidente Associazione Nazionale donne Operate al Seno), Agnese rizzello, Giuliana di Carlo (Presidente Un Lago di donne), alle due presentatrici Alessandra Canale e emma d’Aquino, e alla giovane Lucrezia Federico. Sono intervenuti: enrico Zampedri (direttore generale Fondazione Policlinico Gemelli), rocco Bellantone (Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), Giovanni scambia,(direttore dipartimento per la Tutela della Salute della donna e direttore del Polo donna del Policlinico Gemelli), riccardo Masetti (direttore del centro integrato di senologia del Policlinico A. Gemelli e Presidente Susan Komen italia), e Adriana Cordova (Professore ordinario di chirurgia plastica dell'Università di Palermo). Tra gli ospiti: Giulia Montanarini, Clarissa Burt, Monica setta, Giorgia trasselli, daniela Martani, Barbara Carniti e Massimiliano Buzzanca.
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ASTROLOGIA
Gli astri di Annamaria
Annamaria Romoli, nata sotto il segno della Vergine, studiosa di astrologia, considera la materia come un possibilità in più per conoscere se stessi e affrontare meglio la vita. Vive e lavora a Roma in ambito cinematografico.
Oroscopo di NOVEMBrE
di essere un po’ più intraprendenti e lasciatevi andare alle occasioni. Dal 23 Mercurio dissonante vi incupirà un po’ e avrete delle lungaggini da sbrigare.
ARIETE. Gli stimoli sono sempre tanti, vi ronzano per la testa idee sempre nuove, diciamo che Saturno positivo, per la prima decade, vi vedrò più costruttivi e più seri in tutto quello che vi circonda. Mercurio, il 20 del mese, entra favorevole nel segno e mette a segno le vostre idee. Favoriti incontri e considerazioni, interessanti come i vostri intuiti, state solo attenti a non essere troppo impetuosi ed aggressivi. Facilmente irritabili, potreste andare in contro a discussioni:evitiamo!
BILANCIA. Le cosa continuano ad andare meglio. Siete più recettivi e concentrati, per qualcuno di voi c’è uno scombussolamento portato da cambiamenti inaspettati che vi hanno un poco destabilizzato. Potreste anche correre il rischio di qualche colpo di testa. Cercate di pensare bene e contare fino a 10 . Marte vi rende spavaldi e volitivi. La Venere vi rende belli come il sole e non vi potete lamentare.
TORO. Ci sono un poco di rinvii da affrontare ma voi non vi fa te spaventare perché siete molto intraprendenti e volitivi, la fortuna cammina assieme a voi, e anche se mercurio fino al 20 del mese è dissonante vi tende a rallentare i progetti, non demordete. In amore stato vivendo molto intenso e se non è ancora cosi lo vivrete molto presto. Non fatevi tentare troppo dalla golosità, potreste aumentare di una taglia.
SCORPIONE. Il suo magico novembre sta arrivando perché Giove con l’aggiunta di Mercurio e un buon Marte ti fa sperare che i sogni si avverino. Potete essere intraprendenti e osare ed essere sicuri su un giusto riscontro. I nati tra il 5 e l’8 novembre possibilità di una bellissima avventura amorosa. Il lavoro sta prendendo piede molti lo hanno cambiato e stanno vivendo una nuova era. SAGITTARIO. Fino al 15 del mese dovete affrontare delle piccole contrarietà, tipo la macchina da riparare, piccole vicissitudini quotidiane che vi faranno perdere un poco la pazienza e vi renderanno nervosi. Rischi di nervosismo di litigio da metà mese, cercate di non farlo. Voglia di strade nuove e fortunate. Potete osare. Dal 22 novembre le cose prenderanno una piega migliore.
GEMELLI. Anche se per la prima decade qualche cosa rallenta la vostra solita andatura, creandovi possibili ritardi ed ostacoli infastidendovi, però dal 13 avete dei pianeti che mi aiuteranno. Buoni Marte e Venere che vi renderanno intraprendenti e sensuali, curiosi più del solito. Il 24 del mese Mercurio vi si oppone e vi fa sentire giù di tono. Qualche piccolo fraintendimento, nulla di più. Ve la caverete con la vostra diplomazia e piacerete sempre e comunque.
CAPRICORNO. Silenzioso, diffidente, sicuro di sé e che con determinazione arriva a quello che si prefigge. Per i nati tra il 4 e il 7 è un anno fortunato. Per la seconda metà Marte vi renderà agitati e nervosi, ma dovete cercare di mantenere la calma, altrimenti potreste rimanere antipatici. Troppo spavaldi, dovete essere più accoglienti.
CANCRO. Non vi potete lamentare fino al 15 del mese che potete indirizzare al meglio. Certo per alcuni del vostro segno c’è questa sofferenza portata da Urano dissonante che vi rende irascibili ed impazienti o vi da troppe cose da fare insieme. Sentite fortemente il desiderio di rinnovare qualcosa e sentite il desiderio del rinnovamento drastico. Dal 18 sarete più lunatici del solito, trattenetevi o ci rimettereste.
ACQUARIO. Un mese di alti e bassi, qualcosa vi preoccupa e non vi sa stare tranquilli, avete bisogno di più certezze, c’è qualcosa che vi agita. Diciamo che dal 15 del mese, una bella posizione di Marte e venere vi renderanno più sicuri e fascinosi. Dal 21 le cose riprendono un bel piglio positivo e le nuvole lasceranno il posto al sereno, con voglia di fare e vedere le cose in maniera nuova e positiva. Sicuramente riuscirete concluderete qualcosa di buono.
LEONE. A parte un mercurio dissonante fino al 20 che vi pone degli ostacoli nelle aspettative, forse le risposte che aspettavate si fanno attendere, o qualche appuntamento viene spostato e i soldi invece di entrare escono. Dopo il 20 avrete un respiro diverso e tutto torna a fluire, il sereno torna sopra di voi e voi splenderete e sarete volitivi, in grado di affascinare chi volete anche sul lavoro. La vostra parola sarà ascoltata in maniera insolita. Fermezza nell’azione.
PESCI. Avete un po di pianeti dissonanti, soprattutto la prima decade le cose non sono molto facili. E come se la strada si fa improvvisamente più impervia, la salita è impervia e sembra non finire mai. Però ricordatevi, anche se si è faticati, il punto di arrivo c'è. Un buon Mercurio vi favorisce fino al 21, approfittatene per svolgere le cose più importanti e gli appuntamenti che contano, entro quel periodo. Dopo, Mercurio dissonante, rende tutto più complicate. Mi raccomando, non deprimersi.
VERGINE. Le vostre soddisfazioni sono lì con voi, sotto sotto siete contenti di come stanno andando le cose. Quello che vi rendeva insicuri, lascia il passo ad un atteggiamento di insicurezza e compiacimento in ciò che fate. Cercate
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