GP Magazine ottobre 2015

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SOMMARIO OTTOBRE 2015 10 Serena Rossi

18 Beatrice Bartoni 24 Ritratti

48 Pietruccio Montalbetti 2 GP MAGAZINE


52 Ilaria Caprioglio

55 Luigi La Rosa 60 Vignette in vigna

63 Alessandro Parrello 3

GP MAGAZINE




EDITORIALE

QUANDO I MIGLIORI NON SONO I MIGLIORI di

NUMErO 170 • OTTOBrE 2015

AlessAndro Cerreoni

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIrETTOrE EDITOrIALE E rESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it rEDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it

i presunti grandi vacillano. Per riprendere un concetto banale e scontato, è proprio il caso di dire che “il più pulito c'ha la rogna”. il caso Volkswagen è tra i più eclatanti degli ultimi anni. i tedeschi, quelli precisi, quelli che dettano ordini e regole agli altri, quelli che ci definiscono “spaghetti, mafia e mandolino”, tanto corretti non sono. Ovviamente non ci riferiamo alla massa dei cittadini teutonici, gente per bene e seria. Parliamo di uno dei colossi automobilistici mondiali: la Volkswagen. Quella che ha taroccato i dati sulle emissioni di circa 3 milioni di veicoli diesel per poter rispettare i parametri anti-inquinamento ed immetterli sul mercato. Ci hanno fatto una testa così con le auto Euro 3, Euro 4 e Euro 5. Quelle che potevano circolare e quelle che non potevano. Poi un bel giorno scopri che chi possedeva una qualsiasi macchina Euro 3 o 4 doveva tenerla in garage nei giorni di restrizione del traffico e una Volkswagen Euro 5 poteva girare tranquillamente perché era stata truccata e forse inquinava più di una Euro 2. Una bella botta per l'immagine di un Paese che si vanta di essere la locomotiva d'Europa e che bacchetta sempre gli altri quando sbagliano. dalla Germania alla Francia. A finire nel mirino stavolta è Michel Platini, numero uno dell'Uefa, massimo ente calcistico europeo. Lui che si era candidato alla successione di Blatter alla presidenza della Fifa, dopo la scandalo delle tangenti che ha coinvolto l'organo mondiale del pallone. L'accusa che è stata mossa nei suoi confronti è quella di aver ricevuto in modo fraudolento, dalla Fifa stessa, 2 milioni di franchi svizzeri nel febbraio del 2011. Non vogliamo emettere sentenze ma anche questo caso ci fa capire come non ci si possa fidare più di nessuno. Platini è stato sempre quello che si batte contro la corruzione per un calcio più trasparente e pulito. Se le accuse dovessero essere confermate dalla magistratura svizzera, sarebbe un altro mito che cadrebbe nella cenere. insieme a lui quella stessa Francia che, attraverso il suo quotidiano principale Le Monde, di recente ha accusato una nostra squadra di calcio, la Lazio, di giocare nelle competizioni europee con una maglia nera, accusandola per questo di fascismo e di razzismo. Come se fosse logico etichettare qualcuno per il colore di un abito che indossa. Siamo alla follia pura. Gli stessi transalpini dimenticano però che la stessa Lazio, a gennaio scorso, all'indomani della strage nella redazione di Charlie Hebdo, fu l'unica in italia a scendere in campo con la maglia riportante la scritta “Je suis Charlie”. Senza dimenticare, che non dobbiamo ricevere lezioni da chi, come la Francia, aveva chiuso le frontiere per impedire agli immigrati di entrare nel territorio francese, costringendoli a rimanere assiepati a Ventimiglia peggio delle bestie. Stendiamo un velo pietoso e riflettiamo su questa Europa che ci piace sempre meno e che sta solo facendo gli interessi dei potenti e dei poteri finanziari. Una plutocrazia mascherata da democrazia.

IMPAGINAZIONE E GrAFICA GP Spot HANNO COLLABOrATO Silvia Giansanti, Bibi Gismondi, Marisa Iacopino, Donatella Lavizzari, Marina Marini, Simone Mori, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares SPECIAL THANKS Fabio Campoli, Giusy Ferraina, Alessio Piccirillo, Roberto Ruggiero EDITOrE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 28/09/2015 Copie distribuite: 20.000

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SE

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NEWS & CURIOSITY

STATI UNITI Scienziato non fa la doccia da 12 anni

- US: Scientist not take a shower for 12 years

• To prove that the showers are an outdated concept, an American scientist it does not do more than a dozen years. To wash instead uses a spray bacterial, developed by himself. dave Whitlock, a graduate chemical engineer at MiT, says that the idea that showering or bathing is not necessarily a healthy practice. indeed, the chemicals in soaps and shampoos can be harmful to the skin and especially the "friendly" bacteria to the skin. The idea came to Whitlock one evening when he was in the company of a woman who was attending at that time, who asked why the horses roll in the dirt during the summer. "The only reason is that they benefit from this behavior. And 'there that i realized that for them it was a way to keep clean, "says the engineer. Before him, few had thought to the idea that it might be important to keep the bacteria that live on the skin.

Per dimostrare che le docce sono un concetto superato, uno scienziato americano non se ne fa una da oltre dodici anni. Per lavarsi usa invece uno spray batterico, messo a punto da lui stesso. Dave Whitlock, ingegnere chimico laureato al MIT, spiega che l’idea che farsi la doccia o farsi il bagno non è necessariamente una pratica salutare. Anzi, i composti chimici nei saponi e negli shampoo possono essere nocivi per la pelle e soprattutto sui batteri “amichevoli” per la pelle. L’idea è venuta a Whitlock una sera quando era in compagnia di una donna che frequentava a quel tempo, che gli ha chiesto come mai i cavalli si rotolino nello sporco durante l’estate. “L’unico motivo è che avessero un beneficio da questo comportamento. E’ lì che ho realizzato che per loro era un modo per tenersi puliti”, spiega l’ingegnere. Prima di lui, in pochi avevano pensato all’idea che potesse essere importante mantenere i batteri che vivono sulla pelle.

CINA L’artista che dipinge con la lingua - China: The artist who paints with his tongue Si può indubbiamente dire che l’artista trentacinquenne Han Xiaoming abbia un indubbio gusto per l’arte: Han infatti dipinge le sue opere usando la lingua come pennello, e coloranti alimentari al posto delle tempere. Han ha avuto l’idea per la sua insolita tecnica quando stava cercando di padroneggiare l’arte della pittura a zucchero, un’antica arte in cui lo zucchero caramellato viene usato per dipingere. Incuriosito, Han ha provato a leccare il “colore”, e la cosa gli è piaciuta così tanto che ha continuato utilizzando la lingua al posto del pennello. Dopo un po’ ha deciso che quella sarebbe stata la sua tecnica distintiva. Secondo Han, la tecnica è molto interessante perché crea una “pennellata” che è unica per ciascun artista, dipendendo dalla forma della lingua. Han ha ricevuto apprezzamenti in tutto il paese per la sua insolita tecnica, e viaggia attraverso tutta la Cina offrendo performance di pittura dal vivo, al termine delle quali le opere vengono messe in vendita tra gli spettatori.

• it can certainly say that the artist thirty-five Han Xiaoming has a definite taste for art: Han fact paints his works using the language as a brush, and food coloring instead of tempera. Han had the idea for his unusual technique when he was trying to master the art of painting in sugar, an ancient art in which caramelised sugar is used to paint. intrigued, Han tried to lick the "color," and the thing he liked so much that he continued using the language instead of the brush. After a while 'he has decided that this would be his distinctive technique. According to Han, the technique is very interesting because it creates a "brush" that is unique to each artist, depending on the shape of the tongue. Han has been lauded across the country for his unusual technique, and travels throughout China giving performances of live painting, after which the works are offered for sale in the audience.

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SAN FRANCISCO Studente inventa la maglietta che non si sporca

- San Francisco: Student invents the shirt does not get dirty Uno studente di San Francisco, Aamir Patel, ha inventato una maglietta che non si sporca né macchia. Il segreto di questo insolito prodotto è nel tessuto, caratterizzato da particelle di silicio legate alle fibre a livello microscopico. E’ da un pò di tempo che Patel aveva il sogno di realizzare una maglietta di questo tipo: per il primo prototipo, realizzato circa un anno e mezzo fa, aveva semplicemente spruzzato il tessuto con del liquido idrofobico, ma si è reso conto che in questo modo il tessuto avrebbe perso velocemente le sue proprietà, ed ha studiato quindi soluzioni diverse basate sulle nanotecnologie. Le t-shirt, racconta chi l’ha provata, non dà sensazioni diverse da quelle di una normale maglietta. Patel racconta che le magliette dovrebbero mantenere le peculiari proprietà per circa 80 lavaggi, una durata apprezzabile considerando che date le caratteristiche del tessuto dovrebbe esserci minore necessità di lavare frequentemente il capo. Il costo delle magliette dovrebbe aggirarsi sui 50 dollari. • A student from San Francisco, Aamir Patel, has invented a shirt that does not get dirty or stain. The secret of this unusual product is in the fabric, characterized by silicon particles bound to the fibers at the microscopic level. it’s for quite some time that Patel had a dream to make a shirt like this: for the first prototype, made about a year and a half ago, had just sprayed the fabric with the hydrophobic liquid, but he realized that in thus, the tissue would have quickly lost its properties, and studied and different solutions based on nanotechnology. The t-shirt says those who have tried, does not feel different from those of a normal shirt. Patel said that the shirts should retain the peculiar properties for about 80 washes, it lasts appreciable Whereas given the characteristics of the fabric should be less need to frequently wash his head. The cost of the shirts should be about $ 50.

STATI UNITI ricercatori creano la musica per gatti

- US: Researchers create music for cats Agli esseri umani piace molto la musica, e anche i bambini adorano ballare già da piccolissimi, prima ancora di sapere camminare. Ma per gli altri animali è la stessa cosa? Apprezzano anche loro la musica quanto gli umani? Un gruppo di ricercatori ha voluto approfondire, partendo però da una considerazione diversa da quelle di numerose ricerche simili svolte in passato, che secondo lo studio partivano da un presupposto errato, e cioè usare nelle ricerche della musica fatta da esseri umani per esseri umani. I ricercatori hanno ipotizzato che perché una musica abbia un qualche effetto su una specie, deve impiegare frequenze e ritmi simili a quelli usati nella comunicazione naturale della specie stessa. I ricercatori hanno quindi tentato di comporre alcuni brani di “musica per gatti” (che suona come un incrocio tra un gatto che fa le fusa ed un brano ambient), facendola poi ascoltare ad un campione di gatti. L’esperimento ha avuto successo: i gatti hanno infatti mostrato una significativa preferenza per la musica composta per loro piuttosto che per quella “umana”, reagendo anche con molta maggiore rapidità ad essa. Particolarmente interessanti alla musica per gatti gli esemplari più giovani e quelli più anziani, mentre erano un leggermente meno interessati i gatti di “mezza età”. • Human beings like music a lot, and even children love to dance already from small, before you even know walk. But for other animals is the same thing? They also like their music as humans? A group of researchers wanted to investigate, but starting from a consideration other than those of many similar research carried out in the past, according to the study that started from a false premise, namely use in research of music made by humans for humans. The researchers hypothesized that because music has any effect on a species, must employ frequencies and rhythms similar to those used in the natural communication of the same species. The researchers then tried to compose some songs of "music cat" (which sounds like a cross between a cat purring and an ambient song) time and then listen to a sample of cats. The experiment was a success: the cats have in fact showed a significant preference for the music composed for them rather than for "human", reacting with much faster to it. Particularly interesting music for cats specimens younger and older, while they were a little less interested cats "middle age."

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#amatadalpubblico

Serena Rossi Un vulcano di simpatia e un talento innato di

silviA GiAnsAnTi

serena rossi, la nota attrice napolet a n a r e d u c e d a l s u c c e s s o d i “ Ta l e e Quale show”, è protagonista di una puntata dell’ispettore Cogliandro con Giampaolo Morelli nel ruolo di una bolognese. Un autunno caldo che la vede anche sui set dei film “A l p o s t o t u o ” e “ Tr o p p o n a p o l e tano”. Serena Rossi, the famous neapolitan actress fresh from the success of "Tale e Quale Show", is starring in an episode of “L'ispettore Cogliandro” with Giampaolo Morelli in the role of a bolognese. A warm autumn also sees that on the sets of the movie "Al posto tuo" and "Troppo Napoletano". 10 GP MAGAZINE


COVER STORY Se re na Ros si s ul se t di “S quadra M obil e”

in cos’altro credi fermamente? “Nell’amore universale. Sono una romanticona. L’amore mi fa andare avanti”. Con chi vorresti lavorare nuovamente? “Con Luca Zingaretti”. da buona napoletana, come hai preso ai primi di gennaio scorso la scomparsa di Pino daniele? “Molto male, lui è un pezzo del mio cuore e della mia città. Ricordo che ero in vacanza ai Caraibi, su una barca, quando ho appreso la triste notizia e non ti nascondo che ho pianto. Mi ha raccontato mia madre che a Napoli in quei giorni c’era un’aria davvero strana e la sua musica era dappertutto”. Per quale motivo, secondo te, il pubblico ti ama? “Penso di piacere per il mio sorriso, per la mia spontaneità, per la mia trasparenza e per l’impegno che metto in tutto quello che faccio. il programma tv ‘Tale e Quale’ mi ha dato la possibilità di far emergere queste caratteristiche”. Com’è stato il tuo primo approccio con la macchina da presa? “Ero molto agitata. Ho fatto un film drammatico per la tv di cui ero protagonista, ma non avevo mai recitato prima di allora su un set. Quindi sono arrivata molto tempo prima per capire cosa fosse realmente un set e tutto l’aspetto tecnico. Quando però ho iniziato, mi è venuto subito spontaneo stare davanti alla macchina da presa”. se non ti si fossero aperte le porte del mondo dello spettacolo, per cosa avresti optato?

Serena ha appena compiuto i suoi primi trent’anni e già si sta “lamentando”. il 31 agosto scorso ha postato le foto del suo compleanno sul suo profilo facebook contornata da una marea di amici, ma aveva la faccia un po’ strana. Sarà per colpa dei trent’anni? Quando la intervisteremo di nuovo, magari tra quindici anni, vedremo cosa s’inventerà... Un vulcano di simpatia e una predisposizione naturale al mestiere di attrice, fanno di Serena Rossi un personaggio amato dal pubblico. Un bagaglio professionale che cresce, impreziosito dalla riuscita in pieno dell’esperienza avuta in “Tale e Quale Show”. il pubblico è rimasto colpito dalla sua voce e dal suo talento. A lei basta un po’ di impegno e di studio e riesce a fare qualsiasi cosa le chiedano di interpretare. serena, dall’ultima volta in cui ci siamo incontrate per un’intervista precedente, sono cambiate molte cose, giusto? “Giustissimo! Fortunatamente questi ultimi anni sono stati intensi e gratificanti”. sei stata sempre convinta di riuscire fin dall’inizio? “A dir la verità, ho iniziato senza convinzioni, un po’ per caso, ma non avevo il pallino di fare per forza l’attrice. invece, sono quindici anni che faccio questo mestiere, passo dopo passo, con la massima serietà, cercando di seminare bene”. Credi nel potere della nostra mente a proposito di convinzioni e nella riuscita nelle cose? “Sì, pensare positivo porta cose positive. Nella nostra mente c’è una predisposizione di pensiero”. 11

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• Who is serena rossi Serena Rossi was born in Naples on August 31, 1985 under the sign of Virgo with Taurus ascendant. Temperamentally it is defining positive and touchy. Has the hobby of cooking, he loves to eat pizza and cheering for Napoli (otherwise it would be repudiated by the family). He currently resides in Rome and has a dog named Emma. She is engaged. I would like to live in Buenos Aires. 2002 was his year in which kicked off its activities, making his debut as a singer in the musical "C'era una volta...Scugnizzi" by Claudio Mattone and Henry Vaime and in 2003 she was chosen as actress of "Un posto al Sole", in which he starred until 2009. He has been a great success with a role in" The blaze of August "and has had appearances on "Rosafuria” and “Virginia, la monaca di Monza ". In 2010 it was in the TV miniseries "Sant'Agostino" and in the second season of "I married a cop." The next year was one of the stars of "Che Dio ci aiuti". In 2012 he starred in "RIS Roma - Delitti imperfetti". 2013 saw her as the female lead of the film "Song'e Napule". Another important milestone was the debut at the Teatro Sistina in Rome in the comedy "Rugantino" with Enrico Brignano in the role of Rosetta. In 2014 it was one of the contestants of "Tale e Quale Show", winning the title of champion. He shot among other things also for the "REX" and the drama "Squadra Mobile". Practical activities of dubbing and recorded something at the record. We'll see in the movies "Al posto tuo" and "Troppo Napoletano".

“Probabilmente l’interprete, perché ho studiato al liceo linguistico. Crescendo mi sono appassionata molto alla cucina e forse anche la chef ”. Come vivi la città di roma? “A me piace molto. Mi fa sentire libera e indipendente. Peccato che la città sia stata macchiata da recenti episodi negativi legati alla politica e al malaffare. Se devo scegliere una zona particolare, posso dire che sono stata conquistata dall’Aventino”. Parliamo della tua esperienza in ‘Tale e Quale show’. divertita? “Moltissimo, ma mi sono anche stancata molto. E’ stata una delle esperienze più belle che abbia mai fatto dal punto di vista umano. Sono entrata lì che ero una delle meno conosciute del cast e mi dovevo scontrare con dei giganti. Mi sentivo molto piccola e, man mano, sono cresciuta proprio all’interno del programma”. Hai conquistato il titolo di campionessa. Chi ti è piaciuto imitare particolarmente? “Whitney Houston. Trovo che sia un personaggio pazzesco con una morte tragica e una vita particolarissima. devi cercare di entrare nella vita e nell’anima dei personaggi che interpreti, aiutandoti con lo studio e la conoscenza approfondita e non basare tutto solo sulla voce. E’ stato davvero emozionante, al termine sono crollata per la soddisfazione e per la tensione che avevo accumulato”. Hai collezionato anche il Premio Massimo Troisi come miglior attrice comica. “Sì un’enorme soddisfazione”. Tutto questo sta per caso mutando l’atteggiamento di serena rossi oppure sei sempre la ragazza con i piedi

per terra che abbiamo conosciuto qualche tempo fa? “Sono sempre con i piedi per terra essendo Vergine con ascendente Toro e quindi due segni di terra. Ho capito questo anche perché non puoi aspettarti mai niente. dopo il successo di ‘Tale e Quale Show” ho continuato tranquillamente a cucinare e a fare la spesa. Una ragazza normalissima”. se ti nominassi “rosetta”? “Ti direi che anche quell’esperienza di ‘Rugantino’ è stata molto importante per me, un sogno che si è realizzato. interpretare questo personaggio enorme, con dei precedenti enormi, dalla Ferilli ad Alida Chelli, mi ha provocato una grande paura. Sapevo bene di avere sulle spalle una bella responsabilità. Soprattutto, ho dovuto confrontarmi con una lingua diversa, il romanesco, e, per una napoletana doc come me, non è stato facile. Enrico Brignano è stato severo ma mi ha insegnato molto in quei mesi di preparazione. Le sono davvero grata. Recitare a Broadway è stato un sogno che nella vita difficilmente ricapita”. Cosa stai girando attualmente? “Sono impegnata su due set cinematografici. Sto girando ‘Al posto tuo’ per la regia di Max Croci con Luca Argentero, Stefano Fresi e Ambra Angiolini e ‘Troppo Napoletano’, un film di Alessandro Siani, che mi vedrà per lavoro di nuovo a casa accanto alla mia famiglia. Con me sul set ci sono Gigi e Ross e un bimbo napoletano stupendo”. Quali sono le differenze tra i due personaggi che interpreti? “Che una è una mamma ‘troppo napoletana’ dei quartieri spagnoli e l’altra è una proprietaria di un bar di un paese. Entrambe sono donne divertenti per queste due commedie”. 12

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L’ in t e r

pr et a z ion

e di Wh it n e

y H ou s to n

Chi è

Serena Rossi Serena Rossi è nata a Napoli il 31 Agosto del 1985 sotto il segno della Vergine con ascendente Toro. Caratterialmente si definisce positiva e permalosa. Ha l’hobby della cucina, adora mangiare la pizza napoletana e tifa per il Napoli (altrimenti sarebbe ripudiata dalla famiglia). Al momento risiede a Roma e possiede una cagnolina di nome Emma. E’ fidanzata. Le piacerebbe vivere a Buenos Aires. Il 2002 è stato il suo anno fortunato in cui ha dato il via alla sua attività, esordendo come cantante nel musical “C’era una volta...Scugnizzi” di Claudio Mattone ed Enrico Vaime e nel 2003 è stata scritturata come attrice di “Un posto al Sole”, in cui ha recitato fino al 2009. Ha ottenuto un grande successo con un ruolo in “La vampa d’agosto” e ha avuto apparizioni in “Rosafuria” e “Virginia, la monaca di Monza”. Nel 2010 è stata nella miniserie tv “Sant’Agostino” e nella seconda stagione di “Ho sposato uno sbirro”. L’anno successivo è stata tra i protagonisti di “Che Dio ci aiuti”. Nel 2012 ha recitato in “R.I.S Roma – Delitti imperfetti”. Il 2013 l’ha vista come protagonista femminile della pellicola “Song’e Napule”. Un’altra tappa importante è stato il debutto al Teatro Sistina di Roma nella commedia “Rugantino” con Enrico Brignano nel ruolo di Rosetta. Nel 2014 è stata una delle concorrenti di “Tale e Quale Show”, conquistando il titolo di campionessa. Ha girato tra le altre cose anche per la serie “REX” e per la fiction “Squadra Mobile”. Pratica attività di doppiaggio e ha inciso qualcosa a livello discografico. La vedremo al cinema in “Al posto tuo” e in “Troppo Napoletano”.

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LO SAPEVATE CHE

#cinema

A CURA di CAMillA rUBin

Mark Ruffalo lo abbiamo incontrato di r ecente al Fes t i v a l d e l C i n e m a d i ve n e z i a d o v e h a presentato, con il regista e il cast del film, “spotlight”, film di denuncia che uscirà in novembre. nel film inter preta un giornalista del “Boston Globe”, il quotidiano che denunciò le molestie dei preti cattolici sui ragazzini in Massachussets. nel cast ci sono anche Michael Keaton, rachel McAdams, liev s c h r e i b e r e s t a n l e y Tu c c i .

Da Hulk al film denuncia sui preti pedofili presentato a Venezia

Lo sap ev ate ch e.. . il suo nome completo è Mark Alan Ruffalo ed è nato nel Wisconsin a Kenosha, il 22 novembre 1967, da Marie Rose Hebert di professione parrucchiera e Frank Lawrence Ruffalo, pittore edile. Ha due sorelle, Tania e Nicole, e un fratello, Scott, che è morto nel dicembre 2008. Non è solo un attore, ma anche un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore statunitense. Lo sap ev ate ch e... Frequenta lo "Stella Adler Conservatory" e poi inizia a recitare, scrivere e dirigere suoi spettacoli, ma per mantenersi per dieci anni lavora in un bar. Lo sape vate ch e. .. dopo alcune interpretazioni minori, decisivo è l'incontro con Kenneth Lonergan, autore del dramma “This is Our Youth”, che gli permette di dare una svolta alla sua carriera dopo l'interpretazione nel pluripremiato “Conta su di me”, diretto da Lonergan. Lo sape vat e c he. .. Nel 2003 è il detective Malloy, nel thriller “in the Cut” di Jane Campion con Meg Ryan (in cui recita anche la futura moglie). Successivamente interpreta “Se mi lasci ti cancello”, “Collateral”, “30 anni in un secondo”, “Vizi di famiglia” e “Tutti gli uomini del re”. Lo sapev ate che... Nel 2007 viene scelto da david Fincher per interpretare dave Toschi in “Zodiac”. Nel 2010 Ruffalo debutta all regia con il film “Sympathy for delicious”, che si è aggiudicato il premio della giuria al Sundance Film Festival.

Sempre nel 2010, ha recitato in Shutter island, di Martin Scorsese al fianco di Leonardo di Caprio e in “i ragazzi stanno bene”, con Annette Bening e Julianne Moore. Quest'ultima performance gli è valso una nomination ai Premi Oscar 2011 per il miglior attore non protagonista. L o sape vat e ch e... in alcune sequenze del film “i ragazzi stanno bene”, Julianne Moore fa coppia con Mark Ruffalo. i due attori avevano già recitato insieme in passato per il film Blindness - Cecità, tratto dal romanzo di Saramago. Ruffalo ha dichiarato che sul set lui e la Moore non hanno avuto difficoltà a dividere le lenzuola: "il fatto di girare delle scene sexy insieme è stato reso più facile dalla nostra amicizia, e lei è amica di mia moglie, cosa che aiuta molto". L o s ape vat e c he .. . Ruffalo è stato scelto dai Marvel Studios per sostituire Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner nel film “The Avengers” previsto per il 2012. Sulla sostituzione di Edward Norton, Ruffalo ha detto, "Sono un amico di Edward e, sì, non è stato molto bello tutto questo. Ma il modo in cui la vedo io è che Edward mi ha lasciato in eredità il ruolo. Guardo a lui come a un Amleto della mia generazione". L o s ape vat e c h e. .. A detta del regista della pellicola Joss Whedon, Ruffalo "incarna quel che ho sempre amato della serie tv: lo guardi in faccia e lo capisci subito, ti trascina con lui, in un modo che nessun altro attore ha mai più fatto dai tempi di Bill Bixby". L'attore 14

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LO SAPEVATE CHE

L o sape vat e ch e... Nel 2002, anno in cui gli è stato diagnosticato un neurinoma acustico benigno, un tipo di tumore al cervello ha subito un intervento chirurgico che gli ha causato un periodo di parziale paralisi facciale, dal quale ha pienamente recuperato. Al Giffoni Film Festival (cui è stato ospite a Luglio di quest’anno), ha raccontato: “dopo l'operazione, c’è stata la riabilitazione. Facevo tutti i giorni la terapia, è stata dura, facevo sedute continue di agopuntura e un giorno, mentre mi trovavo in macchina con mia moglie diretto allo studio del medico, ho sentito la palpebra che cominciava a muoversi. Allora ho urlato come un pazzo: 'Oh mio dio, posso tornare a fare l'attore!". L o sap eva te c he. .. il padre e uno dei nonni dell’attore erano di origini italiane, precisamente di Girifalco in provincia di Catanzaro e suo nonno materno era di origini franco-canadesi. All’attore cui viene chiesto cosa apprezza di più dell’italia dice «Prima di tutto il cibo. i miei sono originari di Napoli: mia nonna cucinava tutti i giorni. io, bambino, la guardavo. E ho imparato a cucinare le melanzane alla parmigiana e le polpette, il ragù e gli spaghetti. Mi è servito molto, per invitare a cena le ragazze quando avevo vent’anni». L o sapevate ch e... E sul suo lavoro dice «Mi piace cambiare ruoli, non essere mai lo stesso. il mio sogno sarebbe fare come Marcello Mastroianni», dice. «Mastroianni poteva essere dolce, gentile, ma anche ironico, beffardo, amaro, tragico, lieve. Sapeva incarnare tutte le sfumature dell’animo umano. Sogno di fare lo stesso».

ha affermato, inoltre, che nel film interpreta anche Hulk attraverso la tecnologia CGi, i lineamenti di Hulk, quindi, sono stati modificati rispetto al precedente adattamento di Louis Leterrier in maniera tale da renderli più simili a quelli dello stesso Ruffalo. Lo s apev ate c he. .. Per la sua interpretazione di Bruce Banner/Hulk, Ruffalo ha ottenuto moltissime critiche positive, superando le precedenti interpretazioni di Eric Bana e Edward Norton, ed è stato persino definito il migliore attore del cast, oltre che la rivelazione del film. L o sa pe v at e c h e. . . Nel 2013 Ruffalo è ritornato nel ruolo di Bruce Banner in un cameo nella scena dopo i titoli di coda del film “iron Man 3”, mentre nel 2015 riprende il ruolo del gigante verde nel secondo film sui Vendicatori intitolato “Avengers: Age of Ultron”. Lo sapev at e che. .. È sposato con la ex attrice Sunrise Coigney, da cui ha avuto tre figli: Keen (nato nel 2001), Bella (nata nel 2005) e Odette (nata nel 2007). L o s ape va te ch e. .. È stato inserito nella "watch list" dall'Ufficio di sicurezza nazionale della Pennsylvania, la lista delle persone sospettate di terrorismo, dopo avere promosso e organizzato diverse proiezioni di Gasland, documentario di denuncia che ha ottenuto il Premio speciale della giuria per il documentario al Sundance Film Festival di Salt Lake City. Lo sape vat e ch e... È stato vegetariano per tanti anni. Nell'estate 2015 ha dichiarato, in occasione della sua presenza al Giffoni Film Festival, che non segue più la dieta vegetariana, ma cerca comunque di mangiare poca carne. 15

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FASHION

#unagiornataspeciale

Beatrice Bartoni Parola d’ordine: studiare per perfezionarsi e’ con la bellissima Beatrice che continuiamo la nostra avventura: la numero trentuno. noi di GP Magazine insieme ad Adriana soares, fotografa ed ar tista, abbiamo ideato un fashion contest che si rivolge ai ra gazzi della porta accanto. organizziamo per loro un ser vizio fotografico speciale di moda.

di

AdriAnA soAres

Beatrice Bartoni si racconta... "Sono una ragazza di 18 anni, semplice, estroversa, curiosa e piena di amici. Frequento l'ultimo anno del liceo delle Scienze Umane ma da due anni, oltre allo studio, dedico parte del mio tempo partecipando a casting e provini tentando di entrare nel mondo del cinema, un mondo che mi affascina da sempre. Quando ho saputo che avrei interpretato il ruolo di Selvaggia in ‘È arrivata la felicità’, anche se si tratta di un piccolo ruolo, non ci potevo credere! Ero al settimo cielo ma allo stesso tempo terrorizzata perché era la mia prima volta. È stata un'esperienza positiva e molto divertente. Tutto nuovo per me ma nonostante l'agitazione mi sono ambientata facilmente. Ora che ho sperimentato cosa voglia dire stare davanti a una telecamera, posso dire che sì mi piace! Continuerò a partecipare ai casting sperando di avere ancora fortuna e sperando di essere sempre più spigliata e preparata. Quando finirò il liceo potrò dedicare più tempo allo studio della dizione e della recitazione,per riuscire ad interpretare magari un ruolo da protagonista, perché no? Quest'anno ho la maturità, ma ho voluto comunque iscrivermi a un corso serale di recitazione, un paio di volte a settimana. dopo gli studi vorrei andare un anno all'estero per perfezionare il mio inglese, ma si vedrà. Se non partirò, continuerò comunque a partecipare a corsi di recitazione e di dizione, perché lo studio è importante e bisogna insistere fino ad arrivare quasi alla perfezione. il mio consiglio per tutte le ragazze che come me vogliono entrare in questo mondo è quello di crederci veramente, di non scoraggiarsi mai e di essere tenaci, di continuare finché non raggiungeranno il loro obiettiv. il mio motto è: ‘se si vuole ottenere qualche cosa, basta crederci’".

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credits:Â ph. Adriana Soar es model: Beatrice Bartoni di Your Way Management di Emanuela Corsello www.yourwaymanagement.com Via Nomentana, 175, 00161 Roma, Italia 0 6 440 3659

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Calze di Seta www.calzediseta.com

di Madame G.

Calze a rete Consigli per un outfit perfetto la calza a rete non a tutti piace e non a tutte sta bene. Molte non la sanno por tare o abbinare, molte la trovano volgare. in effetti, è un accessorio moda particolare, che nella sua complessità permette di variare molto nel look, grazie a colori, trame e fantasia. La parola d’ordine è fare attenzione al modello scelto e soprattutto con cosa la si indossa per essere sempre e comunque perfette. E allora come abbinare queste calze a rete? Quando si parla di calze a rete si pensa alla classica calza a rete nera, che forse risulta quella più a rischio. Esistono innanzitutto le versioni collant, autoreggente e calza da reggicalze. Esistono varie grandezze di rete. La micro rete, che va bene a qualsiasi età e indossata ha un effetto contenitivo, perché interamente elastica, e quasi impercettibile. La rete piccola in color avorio o naturale è la calza bon ton (insieme alle calze 8 den) per eventuali cerimonie o situazioni da etichetta, dove la calza è d’obbligo. Quando la maglia della rete comincia ad allargarsi cominciano i problemi. Più pelle si espone più si rischia di cadere nel volgare. Esiste una rete larga e poi una maxi rete, quest’ultima divertente su una calza

#gustietendenze

coprente colorata per un look giovane. Se invece indossiamo la calza a rete con una grandezza media bisogna fare molta attenzione alla lunghezza delle gonne o dei vestiti e all’altezza del tacco. iniziamo da quest’ultimo se abbiniamo calza a rete e ballerina sdrammatizziamo, se indossiamo il tacco bisogna calibrarlo con la lunghezza della gonna, tacco alto, gonna corta e calze a rete il risultato è scontato…molto hot. Se il nostro obiettivo è risultare di gusto puntiamo a una bella decoltè, anche con tacco 10, con un tubino nero o un tailleur o un vestito con una lunghezza appena sopra al ginocchio. Per esempio un look total black più “castigato” con la calza a rete tende ad alleggerirsi diventando allo stesso tempo accattivante, ma senza esagerazione. Evitiamo abiti a fantasia che potrebbero essere ridondanti con la rete e appesantire il look. Evitiamo anche i contrasti forti, non indossiamo un abito colorato (per esempio rosso, verde smeraldo o fucsia) con una calza a rete nera fitta, ci sarebbe troppo contrasto, proviamo in questo caso una rete chiara o una rete nera più larga, che faccia prevalere l’abito, in questo caso protagonista del look. Se indossiamo una calza a rete con trama lavorata (ragnatela, geometrica o floreale) è la protagonista del look, per questo è sempre bene porre l’accento solo su di esse, evitando di sovraccaricare il nostro outfit. Quindi puntiamo a vestiti minimal,

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linee semplici, monocolore, senza fantasia. Per le scarpe possiamo anche puntare a biker e stivali morbidi, anche in versione estiva, che rendono il look più sportivo, più divertente e meno impegnativo, ma sempre studiato e sensuale. Le calze a rete inoltre sono belle da intravedere: per esempio se indossate sotto un pantalone alla caviglia. Come sempre il look risponde ai canoni dell’età, della fisicità e delle situazioni. Una ragazza più formosa dovrebbe evitare la classica calza a rete per non rischiare l’orribile effetto salame.!! Per quanto riguarda le scarpe: mai le calze a rete con i sandali, preferibile una scarpa chiusa, al massimo concessa una Peep Toe, e soprattutto evitiamo scarpe colorate o chiare con le calze nere.



ART&FASHION

#modafotografia

RITRATTI

“il progetto ritratti, nasce con l’idea di rappresentare in uno studio fotografico le espressioni e le emozioni sprigionate dai volti e cor pi dei modelli. l’ambiente asettico dello studio è stato voluto, unico sfondo una parete grigia graffiata e piena di buchi, nessun colore par ticolare. i vestiti dei ragazzi scelti appositamente semplici, senza colori sgargianti e semplici a n c h e n e l l e f o r m e . Tu t t o q u e s t o p e r e v i t a r e di distogliere l’attenzione sulle espressioni dei modelli. li ho voluti così molto al naturale, nessuna posa da catalogo. spensierati con l’unico input che gli ho dato: quello di essere più tranquilli e naturali, di fare tutto quello che gli passava per la testa. ridere, piangere, ur lare, ar rabbiarsi tutto quello che in quel momento li faceva sentire liberi”. (luca iafrate) PH: Luca Iafrate Modelli: Robert Radu , Fran cesca Crisafu lli , Runa Fior e Fiori ni, K iyoshi Vincent An nun z iata 24 GP MAGAZINE

RITRATTI


ART&FASHION

Francesca Crisafulli

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ART&FASHION

Kiyoshi Vincent Annunziata

Robert Radu

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ART&FASHION

Runa Fiore Fiorini

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#eventimoda

FASHION

A cielo aperto Arte e moda in un campo di grano, papaveri e conacaste A r t e e f a s h i o n s h o w o p e n a i r. o l t r e t r e cento ospiti riuniti al tramonto - domenica 6 settembre – per assistere al suggestivo défilé di modelle e modelli piedi nudi su una passerella di prato verdissimo, allestita appositamente per la presentazione della grande opera in cemento al quarzo pigmentato di Gius e p p e ve r r i , a r t i s t a , i n g e g n e r e e f a n t a sioso chef-padrone di casa dell'Acro delle donne, il "museo diffuso in divenire”, verde agriturismo di lanuvio nella campagna laziale.

linea “ines” e Anna Gawlik, lo stilista daniele santia di eds Fashion con la sua collezione di coloratissimi costumi da uomo, lo stile uomo elegante dello stilista omar lattanzi e le preziose creazioni da sera e sposa dell’Atelier Menì di Mauro Menichino. Media partner dell’evento il programma divi & dive su Sky, l’emittente web canadese Facebox. Al termine del defilé, in collaborazione con Global Model & Models, effetti visivi di Pietro Piacenti e Pablo Gil Cagné della CG Academy, segue una ricca cena con sottofondo musicale dal vivo dal trio jazz con gli artisti Pino santamaria, Pierpaolo semenzin e roberto ricci. Al termine del defilè gli ospiti hanno potuto gustare un ricco menù con prodotti biologici raccolti nella tenuta.

Oltre sette metri di altezza, dedicata alla piccola viola, figlia dell’artista, la grande scultura ha fatto da sfondo per l'evento - condotto da serena Gray ed emilio sturla Furnò – che ha celebrato l'incontro di stili e culture diverse che si coniugano nella grande area dell'agriturismo dove è allestito un vero e proprio museo a cielo aperto: oltre cento sculture realizzate con tecnica mista raffigurante figure umani e mitologiche. Sul palco a descrivere il progetto assieme al patron dell’agriturismo anche napoleon Alberto romualdo – artista che ha collaborato alla realizzazione dell’opera - il direttore artistico del progetto Fabrizia ranelletti, il sindaco di Lanuvio luigi Galieti e il console dell’Ecuador Josè luis Funes. Nel corso della serata gli ospiti – tra cui raffaello Balzo, la cantante star elyza, il conduttore radiofonico ennio Abbondanza, l’avvocato procuratore calcistico Antonio Castellani, erno rossi, William vittori, hanno applaudito una vivace sfilata di abiti da cerimonia e da sposa diretta da Andreea duma e oscar Garavani. Tra i designer in passerella le reazioni di edy Collection, Giusy Mirabelli con la sua

La cant an te Star Elyza

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Professor dott. silvio rossi, docente di Terapia Fisica e riabilitazione all’Università lA sAPienZA di roma LA TECARTERAPIA: IL CALORE CONTRO IL DOLORE la tecar terapia è una metodologia or mai ben conosciuta, specifica per af frontare i problemi muscolari ed ar ticolari che provocano dolori e limitazione funzionale. È oggi molto in voga in campi riabilitativo ed in ambito spor tivo per la prevenzione ed il trattamento di traumatismi non di interesse chirurgico. Esiste già da alcuni anni e ha dato grande prova di sé in molte manifestazioni sportive a carattere internazionale come ad esempio le Olimpiadi di Londra 2012 ed è il tipo di trattamento preferito per le sue peculiarità e la sua efficacia da sportivi di primo piano di discipline ad intenso rischio traumatico come lo sci, il calcio, il motociclismo e l’automobilismo. il massaggio tecarterapico applica il principio della stimolazione delle energie interne ai tessuti, la sua efficacia è data dalla combinazione della manualità del terapista e dell’azione rapida, profonda ed efficace che l’apparecchio consente. impiegato in ambito preventivo e defatigante produce migliore ossigenazione dei muscoli rendendoli più elastici e reattivi, inoltre la migliore capillarizzazione del muscolo induce un aumento del reclutamento delle fibre e quindi aumento della potenza muscolare. il massaggio tecarterapico ha effetto analgesico sul dolore provocato da contratture anomale di un singolo muscolo o di gruppi di muscoli ed è perciò impiegato con successo nei casi di infiammazioni muscolari, lombalgie, cervicalgie, crampi, contratture e dolori muscolari in genere. inoltre, l’aumento della circolazione sanguigna e linfatica porta a più rapida de acidificazione con miglioramento delle capacità di smaltimento delle tossine da parte delle fibre muscolari. in sintesi la tecarterapia costituisce oggi un fantastico strumento terapeutico con cui trattare, anche quotidianamente, con reciproca soddisfazione i nostri pazienti, siano essi atleti di primo piano siano, invece, atleti della “domenica”.

Aot Srl, Via Lancisi, 31 - 00161 Roma Tel./Fax 06.64465109 - Cell. 329.0479689 E-mail: silviorossi@aotsrl.com 30 GP MAGAZINE


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FORMAZIONE

#opportunità

Verso il futuro 2015/2016. Corso di Laurea triennale in Scienza dell’Amministrazione e dell’Organizzazione (D.M. MIUr n.411/2015). l’obiettivo è quello di for mare professionisti dall’ampia e qualificata competenza teorica e pratica. e’ rivolto a coloro che intendano conseguire profili impiegabili in: direzione e coordinamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, assistenza nella progettazione, implementazione di politiche pubbliche di sviluppo e valorizzazione del territorio e/o economico-sociale. e’ inoltre rivolto a quanti già lavorano e intendano approfondire tematiche di management.

e metodologie gestionali delle organizzazioni sanitarie. 2. Professionalità. E’ previsto l’intervento di figure professionali atte a trasmettere competenze esperte. 3. stage Possibilità di partecipare a stage formativi. www.sanraffaele.gov.it

il corso fornisce competenze economiche, giuridiche, politico istituzionali e organizzative gestionali. Al termine i partecipanti saranno in grado di risolvere problematiche organizzative, contabili e di gestione delle risorse umane valutando gli esiti in termini economici e di qualità dei servizi. Saranno inoltre preparati per la comunicazione e la rappresentazione esterna ed interna dell'immagine dell'amministrazione o impresa. i laureati potranno operare nel settore pubblico (Enti Locali, ASL, Enti pubblici), in quello privato o essere validamente impiegati nel terzo settore. PUnTi di ForZA: 1. Preparazione in management sanitario. Particolare attenzione sarà dedicata al settore socio assistenziale e sanitario per favorire lo sviluppo delle competenze manageriali in Aziende Sanitarie, iRCCS, Policlinici e strutture di cura private approfondendo, in una logica integrata, sistemi, strumenti 32 GP MAGAZINE





SOCIOLOGIA

#recuperosociale

di

MArisA iACoPino

Vale la pena E’ un progetto di recupero per i detenuti finalizzato alla produzione di una birra della birra, e per avviare un corso formativo della durata di 16 mesi”, afferma Paolo Strano. dopo la scadenza del progetto, cosa accadrà? “Vogliamo costituire una cooperativa sociale dove portare il maggior numero di detenuti, e in seno alla quale produrre birra per autosostenere il progetto. da luglio, la Luiss ha avviato uno stage presso di noi. Viviamo comunque una situazione dicotomica: da una parte la burocrazia paralizzante, dall’altra l’aiuto di chi capisce l’efficacia di quanto facciamo. docenti della Unionbirrai ci sostengono con lezioni. Lo scorso anno, il Politecnico di Milano ha selezionato la nostra idea come una delle migliori per impatto sociale. Nel corso di ottobre, saremo ospiti di un workshop internazionale, dove interverranno esperti mondiali di filiera”. vi scontrate con i pregiudizi della gente? “Nell’opinione comune il detenuto è uno che deve rimanere rinchiuso. Quando parliamo del progetto, spesso ci sentiamo dire: non c’è lavoro per noi, e voi lo date a quelli? Atre volte, però, troviamo approvazione. durante i festival della birra, già dalle etichette la gente intuisce che c’è dietro qualcosa di insolito, e vuole sapere. Queste sono le persone che idealmente ci sostengono”. Come nascono il marchio e le etichette? “il marchio ‘Vale la pena’ ci è sembrato perfetto dal punto di vista comunicativo, perché veicola un messaggio immediato. Così pure l’impronta digitale che accompagna ogni etichetta. Per i nomi delle birre, lanciamo contest su Facebook. Chi vince, riceve in premo una

Ci sono attività professionali molto vicine a chi vive un disagio sociale, quando non l’esclusione piena. incontriamo Paolo strano, da anni a stretto contatto con la forma più totale d’emarginazione, quella del carcere. “dal 2013, presiedo la onlus “Semi di Libertà” che ha tra i progetti, la produzione della birra “Vale la Pena”. Tutto inizia nel 2011, quando la ASL RM A richiede quattro fisioterapisti, tra cui il sottoscritto, per curare dei detenuti di Regina Coeli. Quanto è apparso ai nostri occhi, non poteva lasciarci indifferenti. il 2011 è stato, tra l’altro, l’anno del sovraffollamento delle prigioni, e non era infrequente trovare reclusi al di sotto dei 3 mq. Oggi, siamo passati dai 70.000 ai 54.000 detenuti. il carcere resta comunque criminogeno, poiché si vive in condizioni alienanti, di vessazioni. il 70% di chi non usufruisce di misure esterne, commette recidive, mentre la percentuale scende al 2% tra i reclusi impegnati in progetti come il nostro. Per questo crediamo che la cosa migliore sia di inserirli in un circuito professionale. Facendo ricerche di mercato, abbiamo scoperto che il campo della birra artigianale presentava un volume d’affari in forte crescita. Così, nell’ottobre 2012, quando viene firmato un accordo ministeriale per la formazione dei detenuti, sottoponiamo il nostro progetto che arriva primo. Vari ostacoli burocratici, poi finalmente otteniamo il finanziamento per l’impianto di produzione 36

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SOCIOLOGIA

Alcun i dei tipi di bir ra pr odotti

cassa di birra, e la soddisfazione di leggersi sulla fascetta”. Questo progetto potrebbe estendersi ad altri? “Uno degli obiettivi che intendiamo perseguire, è proprio quello di creare format replicabili. Si sono interessati a noi anche dall’America, dove è improponibile unire detenuti e alcool. Quando però gli abbiamo parlato del risparmio che il sistema creerebbe, si sono molto incuriositi”. Un esempio, sulle cifre del risparmio? “detenere una persona in italia costa 3700 euro al mese. Considerando 54.000 detenuti, e una recidiva del 70%, il costo è chiaro. E’ un problema di cui non si parla, ma che paghiamo tutti. Finora, per il nostro progetto sono stati investiti da parte della Pubblica Amministrazione 246.000 euro. Un impiego irrilevante a fronte dei benefici. Attualmente, stiamo gestendo nove detenuti. Se abbiamo successo con loro, per lo Stato ci sarà un forte risparmio”. Come avviene la scelta dei detenuti? “E’ l’Amministrazione penitenziaria che decide in base alle storie detentive. i selezionati devono aver superato metà della pena, avere una buona condotta, relazioni positive, ecc.”. diamo voce ad alcuni dei protagonisti. “Mi chiamo Gianluca. Per me è una esperienza molto bella. Mi ha inse-

gnato tanto sul mondo della birra, e a relazionarmi con le persone. Sono in attesa di uscire a settembre, in affidamento. Fra due anni finirò la pena”. “il mio nome è Alessio. Ho scritto un libro di poesie. E dipingo. La pittura ti mette le ali, all’improvviso non stai più dentro la prigione. L’emozione più grande, però, è stata la prima uscita vera, dopo anni di reclusione. Rivedere un lago, o ritrovarsi tra la gente al mare a vendere la birra, sono state sensazioni fantastiche”. l’ultima domanda è per Michela, che ci parla della sua esperienza. “Quando sono stata scelta, mi sono sentita felice. il solo rammarico era di lasciare l’Area con fido, all’interno di Rebibbia, dove addestravo i miei cani. Ma non potevo rifiutare l’occasione. Un’esperienza che mi ha insegnato tanto, anche ad occuparmi della birra, una materia viva che sembra soffrire se non la tratti bene. Penso che il nostro birrificio sia trainante. Paolo è riuscito ad avvicinare i detenuti all’alcool. Una bella sfida!”. Speriamo nell’ampliamento del progetto. E 37

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che le persone occupate nel programma attuale proseguano il percorso per una piena integrazione socio-lavorativa. Eccezionalmente calzanti, suonano i versi di J.W. Goethe: “conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia”.



Da questo mese nasce un’iniziativa editoriale in collaborazione con Terre Aeque Valle dell’Aniene e CNA per lo sviluppo della comunicazione delle piccole e medie imprese presenti sul territorio di roma e provincia Chi è e cosa si propone Terre Aeque-Valle dell’Aniene è un’associazione di imprese costituita nel 2013 per promuovere le imprese locali, i loro prodotti/servizi e nel contempo il territorio in cui esse operano con le sue innumerevoli risorse storiche, naturalistiche che fanno della Valdaniene, una Valle della Loira in miniatura, una straordinaria risorsa di sviluppo. Terre Aeque aderisce a CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle PMi, la più rappresentativa tra le Associazioni di categoria del settore e la prima ad essere stata costituita subito dopo la fine della seconda Guerra mondiale. Cosa ha fatto e cosa sta facendo Terre Aeque-Valle dell’Aniene, grazie alla Camera di Commercio di Roma, si è dotata di un portale web www.valdaniene.it ed una omonima pagina fb attraverso i quali si promuovono le imprese, i loro prodotti e servizi, ed il territorio con le sue bellezze ambientali, paesaggistiche, storicoarchitettoniche e gli eventi organizzati dalle Amministrazioni comunali, Associazioni, Comitati e Pro Loco. inoltre, ha organizzato la presenza di produttori locali in Fiera di Roma durante il classico evento di fine anno “Arti&Maestieri”. infine, sempre in concerto con CNA Roma e Camera di Commercio di Roma, stà ultimando una ricerca socioeconomica sulle potenzialità di sviluppo del territorio della Valdaniene che sarà presentato pubblicamente appena conclusa la fase di analisi dei dati raccolti. L’obiettivo ultimo di Terre Aeque è la creazione di una Rete di imprese ( strumento che consente alla singola impresa di mantenere la propria autonomia organizzativa e gestionale in un ottica di condivisione progettuale di sviluppo e di espansione con le altre imprese aderenti ) che operano nei settori dell’Artigianato artistico, enogastronomico e turistico ricettivo in un ottica di “ Sistema Territoriale “ già sperimentato con successo in altre località regionali e nazionali. Una Rete di imprese che, partendo dagli stessi operatori economici, ma anche

culturali e sociali, sappia creare le giuste sinergie per valorizzare, promuovere, incentivare e qualificare omogeneamente la Valdaniene, superando positivamente i diversi localismi autoreferenziali e gettare le basi per un nuovo sviluppo economico, sociale ed occupazionale. Per concludere Terre Aeque si è fatta promotrice della costituzione di VARA ( Valle dell’Aniene Rete Associazioni ) Associazione di promozione culturale e territoriale composta da ben 11 realtà che operano da anni nella Valle dell’Aniene. Esse sono, oltre a Terre Aeque, Territorio&Management di Vicovaro, Ass.ne Amici dei Monti Ruffi di Marano Equo, il Casone e L’Arca di Corrado di Anticoli Corrado, Circolo Legambiente, Aurea Associazione Culturale, L’Erba Voglio Associazione di artigianato Artistico, Arte e Cultura, Consorzio turistico Tivoli incoming di Tivoli e l’Associazione Culturale Tavola Rotonda di Roma. VARA, in collaborazione con l’Agenzia del demanio, nell’ambito delle proprie finalità costitutive, con l’adesione dei Comuni di Anticoli Corrado, Agosta, Canterano, Cineto Romano, Marano Equo, Rocca Canterano e Saracinesco, presenterà nella Conferenza stampa del 26 Settembre 2015 che si terrà presso l’Aula consiliare del Comune di Roviano nellambito della manifestazione enogastronomica “ degustazione a Corte “, il Progetto denominato “ Sulle tracce della linea ferroviaria Piatti Mandela-Subiaco. Tale iniziativa, intende dotare la Valdaniene di una infrastruttura polivalente ( ippovia, pista ciclabile, percorso trekking ecc.) lungo il tracciato di quella linea ferroviaria costruita nel 1901 e dismessa nel 1933 che percorreva la media valle in un paesaggio suggestivo ed unico. Un’infrastruttura capace di attrarre un turismo responsabile e che, nelle intenzioni di VARA si tratta soltanto di un tratto di un percorso ben più articolato ed importante che verrà successivamente presentato al più ampio pubblico. Per info: www.valdaniene.it 39

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A TUTELA DELL’AMBIENTE Rispar mio ed ef ficienza ener getica È dall'amore per l'ambiente che nasce "Energie Alternative". Un nuovo modo di guardare al mondo che ci circonda, per la salvaguardia dell'ambiente e delle nostre tasche, utilizzando sistemi di efficienza energetica su misura secondo l'esigenza del cliente, come un sarto confeziona un'abito su misura applicando soluzioni tecnologiche. Le caratteristiche che ci contraddistinguono sono, per prima il costante aggiornamento riguardanti le tecnologie da applicare e da proporre ai tecnici del settore, e l'esperienza nel trovare soluzioni ai nostri clienti, sulle soluzioni riguardante i seguenti settori: - Riscaldamento abitazioni con soluzioni alternative - Sistemi di produzione di acqua calda sanitaria con sistemi solari - Coibentazioni di abitazioni - Consulenze energetiche - Trovare comunque una soluzione per i nostri clienti I clienti quando ci conoscono ci dicono " non immaginavamo che ci fosse una attività così completa e formata nel campo nel risparmio energetico " aggiungerei questo motto "Risparmiare energia equivale a produrla”. I nostri orari di apertura sono dalle 08,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00 dal lunedì al sabato Per appuntamento i nostri recapiti telefonici sono: Tel. 0774822574 cell. 3337216762

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A TUTTO GUSTO Specialità di pasta all’uovo e gastronomia d’asporto Bontà in Tavola s.r.l nasce il 15 dicembre 2011 per iniziativa di Angelo Pagani ed Elena Passacantilli. Attualmente il laboratorio artigianale è portato avanti dalla signora Elena e da sua figlia Barbara, ma sempre con la supervisione del signor Angelo. Bontà in Tavola è un Laboratorio di pasta all'uovo fresca ripieni di ogni genere come ravioli ricotta e spinaci, cannelloni di carne o ricotta, primi piatti cotti espressi, secondi, contorni, tramezzini e gastronomia d'asporto. Bontà in Tavola s.r.l. Via San Vito 4A - Vicovaro (Roma) Tel. 0774 496305 E-mail: bontaintavola@gmail.com Pagina Facebook “bontà in tavola”

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LA BUONA PIZZA Settanta gusti da pr ovare a prezzo anti-crisi “La passione per questa attività è nata per caso, lavorando nel periodo estivo in una pizzeria ho scoperto di essere appassionata a questo mestiere. Nella mia attività mi contraddistingue la qualità. La scelta dei prodotti viene fatta da una lista delle migliori qualità dove viene scelta la migliore. La mia proposta anti-crisi è stata scelta per un periodo ma poi visto che la gente veniva proprio per l'offerta ho deciso di tenerla. Lunedì, martedì e mercoledì una pala di pizza a 10 euro a scelta tra 70 gusti. La tipologia dei miei clienti va dal ragazzo che va a scuola al signore che è pensionato. Racchiude tutti. La mia attività è sempre in crescita cerchiamo di migliorare sempre. La mia pizzeria "Stazione pizza" è aperta tutti i giorni dalle 7,30 alle 21. Il giovedì siamo chiusi per riposo settimanale e la domenica apriamo dalle 16 fino alle 21,00. Nella mia attività c'è sempre un assaggio per i miei clienti, è questo che mi distingue dal resto”. Piazzale Mandela scalo, 4 (Mandela) - 0774-010251 366-4554050 Fb: stazione pizza, E- mail: stazionepizza@legalmail.it

LA COLAZIONE IN SALDO Al Bar K18, oltre ai prodotti di qualità, per i clienti c’è un ambiente accogliente e familiar e Eccoglienza e familiarità sono le armi vincenti del Bar K18 di Cinzia Arziliero, che per caso ha dato vita a questa attività. I clienti che frequentano il bar sanno che possono contare sulla lealtà e la professionalità della titolare. Aspetti che non sono secondari e che fanno la differenza. Tutto ciò fa sì che si scelgano prodotti di qualità da somministrare alla clientela. A tal proposito, Cinzia ha pensato bene anche di affrontare il momento di crisi dell’economia offrendo la colazione in saldo due volte l’anno per 2-3 mesi. “La mia clientela - dice Cinzia - è varia. Cerchiamo di proporre e reinventare prodotti sempre diversi”. Orari 6/13 - 14.30; 14.30/22.30/24; martedì chiuso Bar K18 di Cinzia Arziliero Piazza San Pietro, 39 - Vicovaro (Roma) Tel. 348 82 03 490

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GUSTO

#chef

Piccoli morsi... di pane E’ l’alimento base della nostra cucina. La sua è un’origine antichissima che risale alla preistoria costruzione dei forni, e da essi ai Romani dove durante l’impero il pane era l'alimento base per gran parte della popolazione e bisognava assicurarlo a tutti. Per questo, vigeva una specifica legislazione, un editto stabiliva tra l'altro che il pane di frumento fosse più sano e preferibile ad una sorta di polenta (all’epoca molto diffusa e agli altri impasti di cereali in uso, e che era consentito acquistare frumento in pubblici granai ad un prezzo inferiore a quello di mercato. il pane è legato a tal punto alla vita dell’uomo da diventare sua parte integrante. il pane è il risultato del lavoro nei campi e del buon esito dei raccolti. L’equilibrio di ogni società si è mantenuto per millenni sui raccolti, e soprattutto sul controllo delle farine e sulla loro distribuzione alla popolazione. Ogni volta che le carestie riducevano drasticamente le quantità di farina disponibili, nascevano rivolte popolari, spesso dal tragico esito. Non a caso, secondo lo scrittore romano Giovenale, gli imperatori romani tenevano a bada il popolo mettendo in pratica il motto “panem et circenses” , vale a dire “cibo e divertimenti”. Meno attente a questo aspetto erano le società medievali, che registrarono spesso rivolte popolari a causa dell’improvvisa carenza di farine o dall’aumento del costo del pane. Ancora in età moderna, tra le tante, non si può dimenticare la rivolta dei milanesi, nel 1628, descritta da Alessandro Manzoni nell’episodio dell’assalto ai forni ne i promessi sposi. E anche la stessa Rivoluzione francese ebbe, tra le cause non secondarie, quella della carenza di pane. Famosa,

ottobre è giunto alle porte! e' l'ultimo mese per il grande evento dell’anno, la grande esposizione universale dedicata all’alimentazione a Milano. Come lo c h e f Fab i o C a m p o l i h a m o str a to i n questi mesi nel suo ultimo programma "expo è servito" andato in onda su A l i c e T v. M a s e i n q u e s t o v i a g g i o g l o bale, in questo melting pot di culture, sapori ed odori volessimo sof fer marci un attimo e cercare un punto di incontro, un qualcosa che riunisca il tutto sotto un unico tetto… di cosa potremmo parlare? la risposta è pressochè semplice, parliamo di pane. Quella del pane è una storia antichissima che attinge le sue radici direttamente dalla preistoria, quando l’homo erectus soleva cuocere su delle pietre roventi un amalgama di cereali macinati impastati con acqua. Ma chi della panificazione fece una vera e propria arte pare furono gli Egizi, scopritori della cosiddetta “lievitazione naturale”: capirono infatti che aggiungendo all’impasto una parte di ciò che era avanzato il giorno precedente, dal sapore leggermente acidulo, si ottenevano delle pagnotte molto più soffici, fragranti e profumate. E sappiamo bene come pochi odori siano inebrianti come quello del pane appena cotto! Gli Egizi trasmisero le loro conoscenze ai Greci, che si perfezionarono nella 44

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GUSTO ma forse semplicemente inventata dagli stessi rivoluzionari, è la frase che avrebbe pronunciato la regina Maria Antonietta, vedendo davanti al palazzo reale una folla inferocita di parigini che reclamava il pane: “Se non hanno pane, dategli delle brioches!” Nulla più del pane può essere considerato come un alimento che ogni cultura, popolo e nazione hanno sviluppato e fatto proprio utilizzando metodologie differenti: ed ecco così che il pane simbolo della Francia è la Baguette, in Medio oriente dominano i pani di forma piatta come la Pita, mentre in Cina il pane è sostituito dal riso, ma in occasioni speciali è preparato un insolito pane di piccole dimensioni che viene cotto a vapore. in Russia il pane comune è spesso nero, mentre il pane con la farina di avena padroneggia in Scozia, in irlanda e nel Nord dell'inghilterra, dove è un alimento tutt'ora molto popolare.

Le ricette dello chef Fabio Campoli

TORTA “QUANTO BASTA” Ingredienti Pane raffermo, 300 g Latte, 150 g Uova, n. 2 Zucchero, 150 g Uvetta, 80 gr Scorza d'arancia, n. 1 Burro fuso, 60 g Pinoli, 50 g Mandorle, 50 g Fichi secchi, 150 g Cacao in polvere, 10 g Mele a pezzettoni, n.1 Olio extravergine d'oliva, q.b. Procedimento Tagliate il pane a cubetti e riporlo in una terrina. Unire il latte, mescolare e lasciar ammollare il pane. A parte, mettere a bagno l’uvetta in una ciotola con dell’acqua. Montare in planetaria le uova con lo zucchero, quando diventano spumose aggiungere la scorza d’arancia e il burro fuso a filo. Sminuzzare le mandorle, tagliare in cubetti i fichi secchi, strizzare l’uvetta, mettere il tutto in una ciotola con i pinoli, le mele ed il cacao. Mescolare. Strizzare il pane e unirlo al composto di frutta secca. Aggiungere delicatamente il composto di pane e frutta secca a quello di uova. Ungere una teglia con dell’olio e disporre il composto in modo uniforme. Cuocere in forno prima a 140°C per 30 minuti, poi a 200°C per altri 5 minuti circa.

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LIBRI

#nonsolomusica

P ie tru ccio Mon talbet ti con un Tuareg e un Mandingo

Pietruccio Montalbetti Il leader dei Dik Dik racconta in un libro i suoi viaggi e le sue sfide in giro per il mondo di

AlessAndro Cerreoni

Ci sono persone che hanno fatto la storia della musica italiana senza perdere quella dimensione umana e quell'umiltà che li contraddistingue. nel mondo dell'apparenza, dell'immagine, della notorietà da inseguire a tutti i costi, gente come lui ci fa capire che c'è ancora spazio per la semplicità. Lui che si relaziona con tutti e che viaggia con l'autobus suscitando meraviglia di chi lo riconosce: “Ma tu non sei quello dei dik dik? E viaggi in autobus come una persona normale?”. Sì, lui è una persona normale ma speciale. Lui è Pietruccio Montalbetti, leader indiscusso da cinquant'anni di una delle band più importanti della musica italiana. Spesso di un artista si sa cosa faccia a livello discografico, si sa qualcosa dei suoi concerti e delle sue apparizioni nelle radio e nelle tv. Si sa poco, invece, della sua vita privata. di cosa faccia quando non canta. Pietruccio da tempo viaggia

Ne ll e Filippine con il po pol o Fugao

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LIBRI

S ull a vet ta del Kilimangiaro

da solo. Si lascia alle spalle gli impegni di lavoro, quelli familiari, la tecnologia e le comodità della vita quotidiana, per spingersi verso mete lontane, supportato dalla curiosità e dalla voglia di conoscere luoghi distanti dalla nostra civiltà. Per toccare il cielo dalle vette delle montagne più alte. O per stringere la mano ai popoli più sconosciuti. Soprattutto se hanno le mani con sei dita, come gli Aucas in Ecuador. Tutto questo viaggiare, Pietruccio Montalbetti lo ha tradotto in un libro, uscito di recente, e che s'intitola “Settanta a Settanta. Una sfida senza limiti d'età”. Un'opera ricca di racconti, di aneddoti, di storie, che parla della sua scalata in solitario. E' il suo quarto libro, dopo “i ragazzi della via Stendhal” nel 2010, “Sognando la California scalando il Kilimangiaro” nel 2011 e “io e Lucio Battisti nel 2013. Così, in una calda giornata di agosto, chiuso in redazione mentre il resto dei vacanzieri è ancora in spiaggia spaparanzato al sole, lo raggiungo telefonicamente per fare questa intervista. io che, reduce da una normale vacanza al mare, come i comuni mortali, mi sentivo il nulla al cospetto dei suoi racconti di viaggio ma affascinato da ciò che Pietruccio mi raccontava con la sua voce pacata e serena. Oltre ai

racconti di viaggio e di vita, abbiamo parlato di musica e di un importante progetto discografico legato ai cinquant'anni di attività dei dik dik. Quelli di “Sognando la California”, “L'isola di Wight” e “Viaggio di un poeta”, per citare alcuni dei successi maggiori. Pietruccio come è nato questo tuo quarto libro? “Nasce dalla mia voglia di viaggiare nel momento in cui ho avuto con i dik dik il mio più grande successo 'Sognando la California'. Mi sono ritrovato per caso e volevo fare l'esploratore. Con il successo ho avuto paura di perdere la dimensione della vita. Non sapevo più chi ero. Quello sconosciuto di prima o quello che tutti ammiravano e idolatravano. Su suggerimento della mia fidanzata, per questo feci anche cinque sedute di analisi. Così dopo qualche anno iniziai un percorso che mi portò a fare viaggi in solitaria. Cominciai con il Messico e da lì non mi sono più fermato”. Che tipo di viaggi sono? “La modalità di ogni mio viaggio è sempre stata quella di viaggiare con i popoli che vado a visitare. Mangio come loro. Parlo con loro. dormo con loro. Nei miei viaggi non esiste dormire all'Hilton”. Puoi raccontarci qualcosa dei tuoi 49

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viaggi? sei partito dal Messico... “Sì, ho fatto tutta la penisola dello Yucatan e da lì mi sono spostato in Guatemala. in genere viaggio ogni anno a gennaio. Sono stato in Amazzonia, in Colombia, in Venezuela, dove ho risalito il fiume Orinoco per un mese. Ho visitato il Perù, sulle terre dove vivevano gli incas, in Ecuador in cerca degli Aucas, un popolo che seguivo nei documentari tv da bambino. Per raggiungerli mi ritrovai in un gruppo di cinque persone che cercavano anch'esse questo popolo. Mi imbarcai con loro e trovammo, rimanendone sbalorditi: avevano sei dita per mano e sei dita per piede. Un popolo primitivo. Sono stato poi in india tre volte con mia moglie. in alcuni viaggi mi ha seguito anche lei. in Africa ho scalato il Kilimangiaro, per riscendere il Niger fino al Burkina Faso. Sono stato due volte in Nepal, dove ho dormito nei monasteri”. Cosa hai tratto dai tuoi viaggi? “i miei viaggi sono per conoscere e per capire. Ho capito tante cose e soprattutto la modestia. Vado in giro con l'autobus, mi comporto come tutte le persone normali. Non ho discrasie per nessuno, bianchi, neri, gialli, omosessuali, ricchi, poveri, ecc. Non mi faccio fregare dalle apparenze e non mi condiziona nulla. Questo ho


LIBRI imparato dai miei viaggi”. Uno dei viaggi più recenti che ti ha colpito maggiormente? “Sì, quello nelle Filippine fatto lo scorso anno. Un'università americana mi ha chiesto di andare alla ricerca di un popolo che ha una vita media di 110 anni e di tornare indietro con una loro ciocca di capelli affinché si potesse studiare questo fenomeno di longevità. Ho noleggiato tre carri di bambù trainati dai bufali. Ho viaggiato con una guida e due interpreti. A questo popolo ho portato cibo e sono rimasto con loro tre giorni. Avevo tutta l'attrezzatura e i contenitori appositi per raccogliere le ciocche di capelli, che ho provveduto a spedire all'università in America”. Ti piace scrivere. Con questo è il quarto libro. Parliamone. “Nel primo racconto la mia infanzia. Nel secondo racconto l'esperienza della scalata del Kilimangiaro, un sogno che avevo da sempre e che ho coronato dopo mesi di preparazione fisica e mentale, e di altri appunti di viaggi fatti. Nel terzo, “io e Lucio Battisti”, scrivo le cose che nessuno sa del Battisti giovane. L'ho conosciuto prima che diventasse famoso. Era uno di famiglia. Basti pensare che mio fratello, scomparso sette mesi fa, gli ha realizzato tutte le copertine dei suoi dischi”. C'è un messaggio che vuoi trasmettere con quest'ultimo libro? “Sì, soprattutto alla mia generazione, quello di non mollare e di darsi sempre degli obiettivi e dei progetti. Per non invecchiare bisogna mantenersi attivi. io, ad esempio, non fumo, non bevo superalcolici e faccio tanta attività fisica. E' fondamentale mantenere attivi il fisico e la mente. Ai giovani, invece, vorrei dire di non accontentarsi e non fermarsi a guardare i documentari in tv, ma di viaggiare. E poi aggiungo che non è vero che per essere rock bisogna essere sballati e drogarsi. Al contrario, è rock preservare il nostro corpo in un mondo meraviglioso”. il tuo prossimo viaggio? “Mi sto preparando per un viaggio in Nuova Guinea e in Papuasia”. Cosa leggi durante i tuoi viaggi e cosa leggi in genere? “Leggo la Bibbia, il Corano, che è un libro bellissimo. Mi piace leggere libri di fisica quantistica e recentemente ho letto 'La Bibbia non è un libro sacro. il grande inganno'”. Parliamo di musica. i dik dik sono un gruppo che esiste e resiste da cinquant'anni. Cos'è che vi tiene uniti? “il segrete della nostra longevità è il non frequentarsi, eccetto quando suoniamo. Ognuno ha la sua vita, i suoi gusti. Non litighiamo e parliamo poco. Quando siamo in viaggio per un concerto, ad esempio, loro parlano di calcio ed io me ne sto in silenzio perché del calcio non mi importa nulla”. Ci sono progetti in ballo? “Stiamo lavorando al 50esimo anniversario dei dik dik. Abbiamo trovato un produttore che ci sta seguendo con l'obiettivo di realizzare un cd con tutti i nostri pezzi, con arrangiamenti moderni e con il supporto di altri artisti, da Zucchero a Nek. Ci lavoreremo almeno 5/6 mesi”. Le foto sono state gentilmen te concesse da Pietruccio Montalbetti e appartangono al suo archi vio personale. 50

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Ecuador, il part icol are del le se i dit a de l po po lo Au cas

Tan zan ia, prima del la s cal ata del Kiliman giar o

Uno Jivavor, q uel li che t agl iano le t es te e le rimpiccolisco no

Ecu ador, u n appart ene nt e degl i Au cas

Burkina Faso, il popolo Dogon



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#problematichegiovanili

Ilaria Caprioglio Adolescenti in equilibrio tra libertà e responsabilità di

© Foto di Enrico Odano

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l'influenza, talvolta negativa, del mondo digitale. i ragazzi, lasciati soli in questa delicata fase, tendono a orientarsi ai coetanei e a rifugiarsi nella dimensione virtuale subendo, senza strumenti adeguati per fronteggiarla, la pressione di una società improntata al narcisismo, al consumismo e alla competizione. i genitori, spesso ‘adultescenti’, devono tornare ad assumere, con coerenza e responsabilità, il ruolo di guide per nutrire il desiderio di crescita dei figli e traghettarli verso la reale autonomia, frutto di un'autostima che non dipende dal numero di i like ricevuti sul web”. Tra i fenomeni dilaganti, hai esaminato anche il cyber bullismo. “Si tratta di un fenomeno estremamente pericoloso, alimentato da adolescenti che postano online feroci commenti ai danni di coetanei, ciò avviene sovente in forma anonima come ad esempio sulla piattaforma Ask for me diventato il regno degli stalker. i social network sono luoghi dove i ragazzi cercano dialogo e, invece, raccolgono insulti e scherzi pesanti capaci di innescare reazioni smisurate. Un mondo che frequentano convinti di trovare un senso di appartenenza e la condivisione dei propri sentimenti, che faticano a rintracciare in quello reale, ma che purtroppo mostra il suo lato peggiore e violento accanendosi con i soggetti più deboli, carenti di attaccamento a figure genitoriali con le quali confidarsi e per questo vittime predestinate del bullismo.

ilaria Caprioglio è un avvocato che ha da tempo appeso al chiodo la toga per dedicarsi alla scrittura, quando non è impegnata a fare la mamma imperfetta di due adolescenti e una bambina. Autrice del saggio “senza limiti. Generazioni in fuga dal tempo” e di romanzi fra cui “Milano Collezioni andata e ritorno”, nel quale narra la sua esperienza nel mondo della moda, è co-autrice del libro curato dal gior nal i s t a A l b e r t o M i c h e l i n i “A l i m e n t a zione. la sfida del nuovo millennio”. ilaria, inoltre, è vice-presidente dell'associazione “Mi nutro di vita” ideatrice della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentare e promuove nelle scuole italiane progetti di sensibilizzazione sugli effetti della pressione mediatica e sulle insidie del web. Nell'ultimo libro che ha pubblicato, “Adolescenza. Genitori e figli in trasformazione” (il leone Verde Edizioni 2015), tratta un tema che le sta molto a cuore. ilaria, ci vuoi raccontare di questo tuo nuovo lavoro? “Nel libro affronto il tema dell'adolescenza, un periodo complicato di metamorfosi vissuta dai giovani di oggi sotto 52

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LIBRI Si tratta di situazioni che si nutrono della scarsa attenzione di insegnanti e genitori verso il mondo del web che, spesso, rifiutano a priori comportandosi da cyber struzzi e lasciando i giovani in balia di questo oceano virtuale ricco di insidie reali. diventa un'esigenza improcrastinabile sensibilizzare sui pericoli nascosti nella rete, per evitare che da formidabile strumento conoscitivo, si trasformi in trappola per pesciolini sprovveduti alla costante ricerca di approvazione e senso di appartenenza. Si stima, infine, che oltre la metà dei giovani sia a rischio di cyber dipendenza, in quanto controlla compulsivamente il proprio profilo sui social e perde la cognizione del tempo che passa quando naviga in rete, con un conseguente depauperamento delle relazioni sociali e affettive che il vivere onlife comporta. Si parla di una sorta di -autismo digitale- per descrivere la difficoltà che hanno i ragazzi a comunicare faccia a faccia, senza il filtro di uno schermo e senza un emoticon che rappresenti il loro stato d'animo. i sintomi di questa fame incontrollata da social network sono l'isolamento, la dipendenza, il sentimento di onnipotenza, l'aggressività e vincerla risulta difficile in quanto si vive, perennemente, immersi nella tecnologia: per guarire bisogna imparare a convivere con quegli stessi strumenti digitali dei quali si è abusato. Sono pochi i padri e le madri che prestano attenzione all'uso che i figli fanno della rete e manca una cyber education messa in atto dagli stessi adulti; i giovani entrano in contatto con questi pericoli anche mediante lo smartphone, posseduto da oltre il 50% dei giovani, senza limiti e regole per il suo utilizzo e, soprattutto, senza alcun filtro che blocchi contatti indesiderati o pericolose navigazioni in mari digitali dove si rischia di far naufragio”. in “Adolescenza” affronti il problema di quella che definisci sessualità 2.0, di cosa si tratta? “La sessualità 2.0 è quella presente online. La maggior parte dei minori naviga senza il controllo di un adulto imbattendosi in scene, accessibili con

un click, di sesso estremo come nel caso degli snuff movies in cui la vittima viene torturata o uccisa dal suo carnefice in una finzione percepita come reale da chi osserva. il costante bombardamento di immagini fortemente sessualizzate e l'abbondanza di materiale pornografico, reperibile in rete, determina una precoce assuefazione inducendo i ragazzi a considerare normali anche comportamenti violenti, spinti oltre ogni limite. Talvolta è lo stesso giovane l'autore di immagini e filmati a sfondo sessuale dei quali, una volta divulgati, perde il controllo: è il caso del sexting (foto unite a testi) con cui si rendono pubbliche situazioni di intimità con la partner per vendicarsi dell'abbandono o per vantarsi con gli amici. L'educazione sessuale che i giovani ricevono da siti come YouPorn trasmette loro l'idea di una sessualità performante, sganciata da qualsiasi coinvolgimento sentimentale. Sta dilagando, inoltre, il fenomeno delle ragazze che si offrono online, senza percepire la mercificazione del loro corpo. Si chiamano webcam girl le giovani studentesse che si riprendono con il cellulare e pubblicano il video erotico su portali nati ad hoc, come Clip4sale che pone in vendita oltre cinque milioni di filmati amatoriali. dai video si può passare al collegamento in diretta, tramite webcam, durante il quale il cliente può richiedere prestazioni online in cambio di denaro: l'idea di concedere a pagamento sesso virtuale, che non implica quindi il contatto fisico, induce molte ragazze a prestarsi a questo pericoloso gioco”. Fra i rischi del web per i giovani c'è anche il gioco d'azzardo? “Molti giovani sviluppano in rete la dipendenza al gioco d'azzardo, attirati dai gestori di questo business illegale con l'esca dei facili guadagni che induce a cliccare su un link per accedere a siti di scommesse a pagamento o di tornei di poker. Ogni giorno si assiste al proliferare di app per gli smartphone con nuove tipologie di gioco che invitano alla prova tramite l'offerta di fiches gratuite. La mancata richiesta, in molti casi, degli estremi del documento 53 GP MAGAZINE

d'identità e la possibilità di pagare tramite l'addebito sul conto telefonico hanno reso il gambling, cioè la dipendenza dal gioco online, una vera e propria emergenza sociale: un ragazzo su sei under quattordici dichiara di aver frequentato almeno una volta questi siti”. Tu sostieni che i disturbi del comportamento alimentare si “nutrano” anche online, perché? “La rete amplifica i disturbi del comportamento alimentare mediante fotografie di magrezza malata postate su social come instagram o Pinterest dove selfie di gambe, braccia, schiene scheletriche raccontano l'anoressia meglio di tante parole e nutrono lo spirito di emulazione dei proseliti della Thinispiration, movimento nato in America a fine anni Novanta che promuove la correlazione positiva fra sottopeso e accettazione sociale. Su internet, inoltre, si contano più di trecentomila siti pro-ana attraverso i quali le giovani si scambiano consigli su come vincere i morsi della fame. Sovrappeso e obesità poi rappresentano l'altra faccia della medaglia dei dCA e sul web esistono gruppi creati con il solo scopo di prendere di mira ragazzi considerati diversi per l'aspetto fisico: una gogna digitale incontrollabile che segue ovunque la giovane vittima colpevole di avere dei chili di troppo”. Tra i tuoi prossimi progetti editoriali c'è anche un libro, scritto a quattro mani, che racconterà storie di anoressia. “Sì, nel libro si raccontano, con il duplice io narrante del medico e del paziente, alcune storie vere di disturbi del comportamento alimentare che, per le loro caratteristiche, ricorrono con frequenza nella casistica clinica. L'intento, inoltre, è quello di umanizzare la figura dello specialista alle prese con il suo senso di impotenza o di sconforto davanti ai casi più complessi. Con questo lavoro si intende affrontare il tema dei dCA a 360° grazie alla professionalità e autorevolezza del co-autore Stefano Vicari, primario di neuropsichiatra infantile dell'ospedale Bambino Gesù di Roma”.



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#immaginiinparole

Quando Parigi è l’altrove Luigi La rosa racconta una città magica e distante dalle guide convenzionali, una scelta sentimentale di

MArisA iACoPino

Parigi è un pullular e di detta gli. ovunque la cura del particolare impone la sua legge infallibile: all’angolo di un semaforo, sotto un lampione, dietro la vetrina di un bistrot, sulla facciata d’un palazzo d’epoca. Potremmo parlare di un perturbante eccesso di bellezza, non trovo altri modi per descrivere l’entità di una simile abbondanza, che devasta perché lega, e legando non può che creare dipendenza.

La Rosa ci conduce attraverso una Parigi distante da quella delle guide convenzionali. Percorriamo con lui la geografia fisica e umana d’una citta magica che per dirla ancora con le sue note: è luogo di sofferte prigionie interiori, è impossibilità di resistere alla sua essenza sofisticata, alla sua esibita noncuranza, al suo estetismo: E’ la città più dolce ma sa rivelarsi la più dura, la più ferma nelle sue intenzioni. La scrittura ha il ritmo d’una lunga camminata, con tappe sui luoghi di artisti del passato, ideali soste per una stasi riflessiva. il tutto sorretto da una forza narrativa che tocca punte d’eccezionale lirismo. luigi, qual è stata l’urgenza di scrivere di Parigi? “Probabilmente coincide con l’incessante bisogno di tradurre in parole un’emozione diventata troppo grande, che fuoriusciva dalla carne e dai sensi, pesandomi terribilmente dentro. Ho assecondato un bisogno intimo e necessario, e sono venute fuori pagine e pagine di appunti,

Sono le immagini in parola concepite dalla penna di Luigi La Rosa, scrittore, docente di scrittura creativa, giornalista. il suo libro: ‘Solo a Parigi e non altrove: una guida sentimentale’, uscito a fine 2014 per Ad Est dell’Equatore, è alla quarta ristampa. 55

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ricomposte poi nella struttura complessiva del libro”. Per entrare più nel narrato, di cosa tratta? “il libro è un romanzo delle emozioni e delle storie d’amore vissute a Parigi da me, protagonista in prima persona nella storia, e dagli artisti che racconto in ogni pagina. Questo rosario di vicende umane e sentimentali compone anche una vasta guida alla città, alle sue meraviglie”. vivere tra Messina, roma e Parigi significa aver scelto una casa itinerante? “Mi piace affermare che ho scelto di non avere altra casa stabile che la scrittura. Considero da sempre il pendolarismo necessario all’artista. Stare fuori dal contesto per osservarlo con spirito critico e poetico. da quindici anni divido le mie giornate da un luogo all’altro, insegnando scrittura e lavorando ai miei libri. in verità, da qualche tempo, una casa sento di averla, e ogni distacco mi procura dolore, angoscia, paure primordiali. Ebbene, questa casa dell’anima è Parigi”. Come si concilia l’attività di scrittore con quella di docente di scrittura creativa? “Sicuramente con grande fatica, ma al tempo stesso insegnare e scrivere vengono talvolta a coincidere magicamente. da docente ricevo emozioni e insegnamenti di cui faccio

tesoro quando poi sono io, a dover affrontare la battaglia con la pagina. Credo nella didattica creativa dello scrivere, sebbene il nostro paese sia ancora scettico su questo tema. in America, da oltre mezzo secolo hanno compreso cosa voglia dire studiare le tecniche di scrittura. Non è un caso che abbiano i maggiori romanzieri del nostro tempo”. in questo peregrinare tra passato e presente, quale dei personaggi incontrati suscita più emozioni? “Un personaggio carismatico e sofferto al quale sono molto legato è la figura tragica di Camille Claudel, scultrice di talento in un secolo che non le fu affatto amico. Giovanissima modella e allieva, in seguito amante, del grande Auguste Rodin, sconterà sulla sua pelle la scelta di aver amato il suo maestro, un uomo sposato che la abbandonerà miseramente condannandola, complici la madre e il fratello, alla reclusione in manicomio fino alla fine dei suoi giorni. Visitare i luoghi della povera Camille è un tributo al genio incompreso, martirizzato. Su questa figura che racchiude il mistero e il senso stesso del fare arte, tutti dovremmo interrogarci”. il libro parla di amore per il passato, per l’arte, e di amore fisico. Parigi è luogo deputato anche all’amore per la libertà? “Sicuramente. Quello che mi stupisce è la sua eterna – ribadisco eterna – 56

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capacità di accogliere tutti, indipendentemente dalle scelte sociali, politiche, religiose, sessuali. E’ la città che Oscar Wilde sceglierà, dopo la gogna del carcere per omosessualità e la rovina della sua carriera letteraria. E’ la città dove Nureyev, ormai divorato dall’Aids e dalla stessa celebrità, verrà a consumare gli ultimi giorni. E’ la città di Charles Baudelaire, ribelle in guanti rosa. La città in cui altri artisti, come Jim Morrison, sono venuti a morire, dopo essere stati disperatamente se stessi”. Ci sarà ancora Parigi nei prossimi progetti? “Sì, ci sarà sempre un nuovo libro su Parigi. in realtà ho in mano due progetti: il primo riguarda la vita oscura e prodigiosa di Gustave Caillebotte, pittore impressionista, mecenate, collezionista, morto precocemente a 44 anni dopo aver rivoluzionato il gusto e la pittura del suo tempo; l’altro dedicato a una sorta di museo sentimentale della città attraverso gli oggetti disseminati dai suoi artisti e dai tanti personaggi”. Chiudiamo con un colore. Quale tinta si intona meglio con la sua guida parigina? “Assolutamente il rosso. Come il sangue dei suoi martiri. i fiori dei suoi prati o dei balconi. La rabbia dei suoi ribelli, il fuoco delle sue rivoluzioni. Rosso come l’amore, che fa battere il cuore. E qui lo fa battere di più”.




ARTE

#legalitàelibertà

Legalità attraverso l’arte Legal@arte è un’associazione fondata da un gruppo di donne appartenenti alla Polizia di Stato l’Associazione legal@r te ha mosso i primi passi il 28 maggio scorso dall’Aula Universitaria dell’ospedale sant ’ A n n a d i To r i n o – c u l l a d e l l a n a s c i t a per antonomasia – con il supporto della Fondazione Medicina a Misura di donna onlus, da anni impegnata nel processo di umanizzazione dei luoghi di cura ponendo l’arte e la ricerca del “bello” al centro di una trasfor mazione anche sociale. Legal@rte nasce dalla volontà di un gruppo di donne appartenenti alla Polizia di Stato con lo scopo di promuovere la legalità attraverso gli inestimabili strumenti che la cultura mette a disposizione, nell’intima ambizione di contribuire alla nascita di nuove resilienze all’insegna del binomio “legalità è libertà”. L’obiettivo è quello di proporre e sostenere la cultura della legalità e della solidarietà mediante la compartecipazione dei cittadini e la condivisione di progetti da parte di artisti della società civile accanto ad artisti-poliziotto e tessendo le indispensabili reti e sinergie con le istituzioni, gli Enti e le Associazioni del territorio. La presentazione ha visto gli interventi del Questore di Torino dr. Salvatore Longo, dell’Assessore Pari opportunità – Politiche giovanili Regione Piemonte, dr.ssa Monica Cerutti, dell’Avv. Luca Cassiani, Presidente Commissione Cultura Città di Torino, del Prof. Vittorio Falletti Phd, Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, della Prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente Fonda-

zione Medicina a Misura di donna e della dott.ssa Roberta di Chiara, Presidente Legal@rte. La manifestazione si è conclusa con l’istallazione dell’opera pittorica “Venere italica”, grazie alla generosità dell’artista poliziotto diego d. Testolin. L’opera, nata sulla scia del progetto di denuncia contro la violenza di genere “Voci dal silenzio” dello stesso autore, racconta, attraverso la rivisitazione del capolavoro del Canova, una donna in rinascita che, grazie alla sua forza rigeneratrice di vita, idee e passioni, diventa portatrice di un messaggio di speranza: “la bellezza salverà il mondo”. Ad aprire le attività del 2015 di Legal@rte, la presentazione del libro "Ali Spezzate. Annalisa durante. Morire a Forcella a quattordici anni", di Paolo Miggiano, poliziotto elicotterista in quiescenza, tenutasi il 30 giugno presso il Circolo dei Lettori di Torino, in collaborazione con Commissione legalità della Città di Torino. Un libro dal quale emergono l’esigenza di non dimenticare il sacrificio di Annalisa vittima innocente della camorra e il desiderio di giustizia, perché non dimenticare non vuol dire piangere la morte assurda di una quattordicenne ma fare in modo che questa stessa morte non risulti vana. Ma c’è soprattutto la voce di Giannino durante, il quale pur lasciato solo, è “riuscito a tirar fuori il miele dalla morte”: Piazza Forcella e la biblioteca intitolata alla memoria della figlia Annalisa sono lì a dimostrare che si può crede in un futuro diverso per un quartiere come Forcella, fatto di cultura, legalità, crescita, sviluppo e occasioni per i giovani. Una formula di rigenerazione urbana capace di contrastare il degrado da applicare ad ogni latitudine.

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ARTE

#talentoubriacante

Vignette in vigna E’ una mostra che ha luogo tra i filari dei vigneti con i cartoons dell’artista roby Giannotti, storica matita per oltre 17 anni della Gazzetta dello Sport di

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A Bubbio (Asti) nei vigneti dell ’ A z i e n d a A g r i c o l a M a r i o To r e l l i d i G i a n f r a n c o To r e l l i t r a l e splendide colline in località san Grato si è tenuto il taglio del nastro della mostra di umorismo tra i filari di vite dal titolo “vignette in vigna” del car toonist roby Giannotti, con il sindaco di Bubbio stefano reggio e alla presenza del direttore di Coldiretti Asti Antonio Ciotta e il delegato p r o v i n c i a l e d e l l a l i p u s e z i o n e dopo una prima parte tra vigne e noccioleti, il percorso si sviluppa scendi Asti domenico Marinetto. dendo nel ritano, attraverso una complessa opera di scalini in terra e balaustre realizzate con tronchi di legno realizzate da Massimiliano e Cristian L’evento, patrocinato dalla Regione Piemonte, Fogliati. Qui un esperto della forestale ha realizzato tutta una serie di dalla Provincia di Asti e dal Comune di Bubbio, schede descrittive delle peculiarità del sentiero, riservando spunti di ha visto impegnata nel progetto, in sinergia con grande interesse naturalistico. dopo alcuni minuti ci si ritrova infatti a i Vini Torelli, un’altra azienda del territorio, l’agri- camminare in un ambiente incontaminato, tra le pietre del ruscello risaturismo Tre Colline in Langa di Paola Arpione lendo la corrente, in mezzo a estensioni di muschi e felci tutte da studiare sita a Bubbio in località Pantalini che, per l’occa- e che forse riserveranno sorprese per i botanici, alberi anche di grandi sione, è stata collegata ai luoghi della mostra at- dimensioni come un pioppo nero secolare di circa tre metri e mezzo di traverso uno splendido percorso naturale nel circonferenza, in un microclima freschissimo che permette la presenza verde che attraversa orti, vigneti, noccioleti, erbe di salamandre gialle e nere, oltre a formazioni geologiche scavate dall’acofficinali, querce e castagni e che collega in circa qua nella roccia. 30 minuti le due strutture. L’azienda Torelli da anni crede nel biologico come ferma convinzione il successo della mostra e i molti spunti di inte- che questa sia l’unica strada per poter continuare a produrre vini d’eccelresse meritano una sintesi ed un commento, a lenza. Con questo spirito da settimane il vigneto è stato arricchito da partire dalla presenza di un pubblico attento e splendide casette-nido poste dalla Lipu nel vigneto stesso, per ospitare appassionato ai valori del territorio e all’arte in diverse specie di volatili che naturalmente vivono nelle colline della Langa tutte le sue espressioni, composto da ospiti ita- Astigiana. dopo il taglio del nastro l’autore Roby Giannotti ha illustrato liani e moltissimi stranieri, provenienti prevalen- ai presenti le 40 vignette esposte in una sorta di circuito ad anello. Queste temente da Svizzera e Germania. opere sono un bellissimo compendio di umorismo capace di promuovere 60 GP MAGAZINE


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con ironia e gradevolezza il territorio, il mondo del vino, i suoi protagonisti e sono state graditissime da tutti i presenti. La mostra proseguirà fino ad ottobre, con ingresso libero tutti i venerdì, sabato e domenica. L’orario sarà finchè c’è luce… Lo spirito di questo evento e l’unione di queste due splendide aziende del territorio si condensano in un libro disponibile in vendita nelle aziende stesse: “Vignette in vigna e…altre storie di Langa”. Qui si compendiano sia il catalogo della mostra “Vignette in vigna” nei vigneti di Gianfranco Torelli sia una simpatica guida a tutto quello che si può fare, vedere, vivere e gustare nell’agriturismo Tre Colline in Langa, con una mascotte d’eccezione nata per l’occasione, la Tota Vinvera, una scoiattolina che racconterà i segreti della cucina di Paola Arpione, che ora sta dando vita ad una serie di stupendi prodotti come le gelatine a base di mosto, oltre a descrivere tutti i preziosi frutti e tesori della terra che nascono a Bubbio e nei luoghi vicini, dalle nocciole alla Robiola di Roccaverano, non a caso una terra inserita dall’Unesco, e a ragione, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Questo progetto vuole essere, nel suo piccolo, l’esempio di una buona pratica che parte dal territorio stesso, senza alcun utilizzo di risorse pubbliche, ma che dimostra come rimboccandosi le maniche si possano produrre eventi di qualità di livello internazionale capaci di dare valore non solo alle aziende coinvolte ma a tutto il territorio di riferimento: una bella sinergia a chilometro zero, non solo dal punto di vista dei prodotti ma anche delle idee e che proprio per questo va sostenuta e valorizzata. roby Giannotti cartoonist - info@robygiannotti.com 61

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IL TUO CINEMA DA SEMPRE.

Un autunno in prima fila. Proiezioni in digitale e in 3D dolby

Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.

Tivoli CINEMA TEATRO GIUSEPPETTI - Info 0774335087


CINEMA

#passionerecitazione

Alessandro Parrello E’ un attore preparato e poliedrico. Ha svolto anche una ventina di mestieri diversi di

siMone Mori moda già ai tempi di Giulio Cesare”. sei giovane ma hai fatto tante esperienze diverse. Quali sono le qualità che ritieni abbiano dato lo slancio a questa poliedricità? “Sicuramente una immensa curiosità nei confronti della vita e una continua voglia di imparare cose nuove e diverse. Vivo mettendomi sempre alla prova, ragion per cui non ho fatto solo l’attore nella mia vita ma tanti altri lavori diversi”. Ti senti più attore, produttore o imprenditore? “L’attore è sempre al di sopra di ogni cosa perché mi dà modo di esprimere una certa follia ma, essendo un mestiere precarissimo, lo fai solo quando ‘squilla il telefono’. Quindi, da buon Bilancia, sono anche una mente equilibrata e fare impresa o produrre sono cose che mi porto dietro ormai da molti anni. Adoro creare e progettare qualcosa da zero e farlo diventare un business. A volte si fallisce e a volte si riesce. Una volta ho persino aperto una piadineria romagnola a Roma! Ma quella rientra nel mio lato di follia”. Tra i tanti lavori che hai fatto, quale pensi sia stato il migliore? “Ovviamente quello che faccio oggi mi piace moltissimo. Ma sai, ho iniziato a lavorare a 14 anni come benzinaio, facendo sino ad oggi circa venti mestieri diversi e alcuni anche molto

Alessandro è un vulcano. Par lare con lui significa essere trascinati in un turbine di mondi diversi. lui è così. non si accontenta e cerca di volare sempre più in alto. in questa intervista ci parla dei suoi progetti futuri e non solo. insomma, un artista a 360 gradi da scoprire e da apprezzare. Come è nata la tua passione per la recitazione? “Quando avevo circa 17 anni. Al liceo scientifico, durante i compiti di latino, spesso, invece di fare la versione, mi mettevo degli stivali da cowboy e ascoltavo con un registratore la colonna sonora del film 'Lo chiamavano trinità' di cui conoscevo tutte le battute. Lo condividevo ad alto volume con la classe e tutti ridevano tranne la professoressa, che non aveva evidentemente il nostro stesso umorismo. insomma giocavo a fare Trinità, quindi la ‘colpa’ è di Terence Hill e Bud Spencer! Un giorno glie l’ho anche detto e Terence si è messo a ridere. Poi ho scoperto che sapevo fare le imitazioni e i dialetti italiani e ho capito che recitare era molto meglio delle equazioni piene di seni e coseni, o versioni noiose di latino che era una lingua fuori 63

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CINEMA Ales sandr o Par re llo s ul se t del f il m “Shu na”

più remunerativi del cinema. Quando lavoravo come responsabile commerciale per una grossa azienda di distribuzione automatica di caffè, ad esempio, mi divertivo e mi appagava molto, al punto che dopo treanni mi sono dovuto licenziare a denti stretti perché altrimenti sarei rimasto incastrato a fare solo quello. Alla fine della fiera, il cinema è una meravigliosa magia!”. Ti dividi da anni tra italia e stati Uniti. Quali differenze riscontri a livello artistico? “Molte! E non solo a livello artistico. Ci sono differenze enormi su tutti i piani ma dovremmo fare un’altra intervista per rispondere a questa domanda. Non avremmo abbastanza battute a disposizione”. Parliamo della tua ultima creature: West 46Th Mag. Come nasce e dove lo vuoi far arrivare? “Nasce esattamente un anno fa (ottobre 2014) mentre ero a casa col braccio destro ingessato per via di un infortunio. Mi stavo annoiando e allora una mattina ho pensato che dovevo inventarmi qualcosa il giorno stesso. Poi il flash... Perché non un magazine? Pensando al mio amore per New York e per l’italia, d’istinto ho unito le due cose dando vita ad un contenitore americano che promuovesse il made in italy in tutte le sue forme, da una prospettiva internazionale e in lingua inglese. in tre mesi ho messo in piedi il sito con il mio grafico, creato le sezioni, fatto le prime interviste e mi sono buttato. il 25 marzo di quest’anno è nato a New York west46thmag.com. Oggi siamo dodici persone, di cui otto donne, su questo progetto in costante crescita e personalmente sto imparando tanto. Ne vado molto fiero perché ci leggono da tanti Paesi e vorrei farlo diventare un punto di riferimento per la cultura italiana. Stiamo preparando belle novità che presto saranno on line”. non temi che ci sia troppa concorrenza sul web oggi,

specie per l’editoria? “No, non temo la concorrenza ma anzi mi stimola e se non ci fosse non ci sarebbe gusto nel partorire idee nuove per fidelizzare i propri lettori”. Hai avuto modo di lavorare accanto a nomi importanti del cinema. Ti piace ispirarti a qualcuno in modo particolare? “Adoro Gianmaria Volontè e Al Pacino. due immensi trasformisti da cui certamente cerco di imparare e trarre ispirazione. Quanto prima spero di avere modo di mettere in pratica qualcosa di veramente camaleontico”. su che progetti stai lavorando adesso? “Come attore farò parte del cast del nuovo film di Alberto Rondalli ‘il Manoscritto’, con Alessio Boni, Caterina Murino, Alessandro Haber e Jordi Mollà. E’ un bellissimo film corale ambientato nel 1734 e tratto da un’opera di Jan Potocki. in autunno uscira’ su Rai cinema channel il western ‘Shuna’ , diretto da E. Ferrera, in cui sono produttore e co-protagonista nel ruolo del fuorilegge Joe Galvez. Prossimamente presenterò anche il film ‘La banalità’ del crimine, di i. Maltagliati, in cui interpreto il giovane killer di una banda di criminali non troppo fortunati. Nel cast c’è anche Marco Leonardi, che stimo tantissimo. Per chiudere sto finendo la post produzione di un cortometraggio che ho prodotto con il contributo del Nuovo imaie dal titolo La Gita, di F. Buffa, i cui protagonisti sono due anziani molto teneri che ricordano con dolcezza i loro anni ’60. Forse riprenderò a fare la mia rubrica comica Tutti pazzi da New York in radio”. Quali sogni deve ancora realizzare Alessandro Parrello? “Questa sembra una domanda alla Marzullo! (ride) Alessandro ne deve realizzare ancora molti. La strada è lunga e non ha alcuna voglia di smettere di sognare proprio adesso che sta facendo sogni molto belli”. 64

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MUSICA

#italianstyle

Federico Giova Sonorità americane per gli artisti italiani: è un musicista di casa nostra già idolo negli USA di

MArinA MArini rato con me nell’album. E’ un genere esotico in italiano”. “summer” è il tuo ultimo lavoro. “Summer è nato in America grazie all’incontro con l’oculele. Ho trovato questo strumento in un garage ed in una giornata di sole estiva ho comporto il brano “oculele” che poi è diventato “summer”. Quali sono i tuoi impegni attuali? “Ogni attività live coincide con l’uscita degli album. Attualmente stiamo proponendo “summer” in stile flash mob, per il tour aspettiamo l’autunno”.

C o n i l f e a t u r i n g d i Ja z ze P h a , i l m o n d o dell' hip-hop a stelle e strisce incontra l'italian style di Giova. il video è stato girato a los Angeles, luogo, tra l'altro, molto par ticolare per lui e la famiglia. Federico è il figlio di luciano Giovannetti, che a los Angelese, nel 1984, centrò il secondo oro olimpico consecutivo nel tiro a volo, bissando il successo di quattro anni prima a Mosca. Musicista italiano apprezzato negli Stati Uniti, il 31enne Federico Giova, alias Federico Giovannetti, si racconta. Come si sposa lo stile ialiano con quello americano? “il mio ultimo album è stato prodotto e registrato in California, il sound è più americano che italiano sebbene i testi siano nella nostra lingua. il connubio di questi due elementi dà respiro internazionale al mio genere. Gli ingredienti del mio stile sono l’RNB e la musica moderna ed elettronica. Questo stile è piaciuto a Steve Cropper, chitarrista dei blues brothers a tal punto che ha collabo67

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MUSICA

chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM

cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “What do you mean?”– Justin Bieber 2 “Easy Love” - Sigala 3 “How deep is your love?” – Calvin Harris & Disciples 4 “Don’t be so hard on yourself” – Jesse Glynne 5 “Can’t feel my face” – The Weeknd 6 “Fight song” – Rachel Platten 7 “Marvin Gaye” - Charlie Puth ft. Meghan Trainor 8 “Peanut butter Jelly” – Galantis 9 “Intoxicated” – Martin Solveig & GTA 10 “Ain’t nobody” – Felix Jaehn ft. Jasmine Thompson

TOP 10 USA 1 “Can’t feel my face” – The Weeknd 2 “The Hills” – The Weeknd 3 “What do you mean?” – Justin Bieber 4 “How deep is your love?” – Calvin Harris & Disciples 5 “Watch me” – Silento 6 “House Party” – Sam Hunt 7 “Lean on” – Major Lazer & dj Snake ft. Mu 8 “Good for you” – Selena Gomez ft. Asap Rocky 9 “Cherleader” - Omi 10 “679” – Fetty Wap ft. Remy Boyz

TOP 10 ITALIA 1 “Attenta” – Negramaro

2 “Luca lo stesso” – Luca Carboni 3 “Lost in the weekend” – Cesare Cremonini 4 “Pieno di vita” – Jovanotti 5 “Roma-Bangkok” – Baby K ft. Giusy Ferreri 6 “A modo tuo” – Ligabue 7 “Io ti aspetto” – Marco Mengoni 8 “Colpisci” – Neffa 9 “Quante volte” – Vasco Rossi 10 “Occhi profondi” – Emma

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GALANTIS Sono un duo svedese di produttori discografici e dj. Si chiamano Christian Karlsson e Linus Eklow, quest’ultimo noto anche come Style of Eye. Risultano attivi dal 2012 e il loro album di debutto è l’attuale “Pharmacy”. MARTIN SOLVEIG Ecco il noto produttore e dj parigino di nuovo alle prese con qualcosa di interessante, com’è nel suo stile. E’emerso nel 2004 con “Madan” e tra le altre cose, ha partecipato anche alla produzione dell’album di Madonna del 2012.

THE WEEKND E’ un momento favorevole per questo cantante e produttore discografico canadese, il cui nome all’anagrafe è Abel Tesfaye. E’ nato nel 1990 e ha adottato il nome d’arte fin quando ha iniziato ad approcciarsi alla musica. In uno dei suoi primi singoli, figura la collaborazione con Drake. JUSTIN BIEBER Il giovane con un enorme talento, ultimamente ha sviluppato il desiderio di divenire padre. Nuovo singolo e album in arrivo, per infiammare l’entusiasmo dei fans. Ha anche duettato in un concerto in Germania con Bryan Adams.

LUCA CARBONI E’ tornato a farsi sentire uno dei cantautori più amati del nostro Paese. Il singolo in questione che anticipa l’album, racconta dei nostri giorni con un testo a tratti ironico. Dopo “Fisico & Politico” di due anni or sono, Luca si è rimesso in gioco. BABY K Nata a Singapore, è una cantante e rapper italiana, cresciuta a Londra. Nel passato ha condotto anche programmi radiofonici sull’hip-hop e nel 2006 ha debuttato nel mondo del rap, collaborando con il rapper Amir.


MUSICA

SPecIAL GUeST PeTITe MeLLeR

La stellina dalle gote rosse Piccola, esile e bianca come il latte, è la nuova rivelazione di questi mesi, una sorta di bambolina pop molto originale, tanto che qualcuno l’ha definita un’aliena. E’ una modella e cantante nata in Francia da genitori di origine polacca, ma cresciuta in Israele a Tel Aviv. Ha trovato il suo ingresso in questo campo in modo del tutto singolare e casuale. Il suo attuale manager l’ha scoperta per errore sulla rete. Era a Londra e stava cercando un sito con il fuso orario dell’area di New York. Digitando su google “NYC Time”, ha trovato il video di una sua canzone che aveva caricato che s’intitola proprio così. E’ partito tutto da quel momento. Miss Meller gioca a fare la misteriosa non dichiarando la sua reale età che gira intorno ai 25 anni e non precisando con quale band ha iniziato. Si parla dei Terry Poison, un trio israeliano con cui ha aperto alcuni concerti dei Depeche Mode. Attualmente porta avanti con successo gli studi di filosofia alla Sorbona di Parigi. E’ emersa alla grande con il singolo “Baby Love”, un tormentone accompagnato da un video girato a Nairobi in Kenya, in cui danza tra giraffe e fenicotteri. Sta per uscire il suo album di debutto intitolato “Milk bath”.

NeWS

Gianna Nannini sta per tornare con il suo nuovo album, la cui uscita è prevista per il mese venturo. Lo ha annunciato dai social e l’ha registrato presso gli Abbey Road Studios di Londra. Gli U2 hanno confermato che il loro nuovo disco “Songs of Experience” è pronto. A supporto ci sarà un lungo tour e Bono e soci vorrebbero tornare nel nostro Paese ad esibirsi nei palazzetti per la gioia di tutti i fans italiani. Paul Mc. Cartney è in procinto di

pubblicare un singolo di beneficenza dal titolo “Love Song to the Earth”, scritto per aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici e per raccogliere fondi da destinare ad organizzazioni ambientaliste. Alla registrazione hanno preso parte vari artisti. Gli Suede sono pronti ad un grande ritorno per gennaio 2016, quando uscirà il loro nuovo lavoro intitolato “Nights thoughts”. Si tratta del settimo di studio per la band guidata da Brett Anderson, registrato tra

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Londra e Bruxelles. Il tutto sarà accompagnato da un lungometraggio. Bon Scott, l’ex frontman degli AC/DC, scomparso qualche tempo fa, avrà una statua in Scozia nel paese di Kirriemuir, dove ha trascorso buona parte della sua infanzia. Questo è avvenuto prima di trasferirsi in Australia, dove ha fondato una delle band più imponenti al mondo. Il costo della statua ammonterebbe a 45 mila sterline e si realizzerà grazie ad una raccolta di fondi.



ASTROLOGIA

Gli astri di Annamaria

Annamaria Romoli, nata sotto il segno della Vergine, studiosa di astrologia, considera la materia come un possibilità in più per conoscere se stessi e affrontare meglio la vita. Vive e lavora a Roma in ambito cinematografico.

Oroscopo di ottobre

rete volitivi e coraggiosi, Marte nel segno, assieme alla Venere, vi consentono fortuna e intraprendenza. Un buon Mercurio favorirà guadagni e comunicazioni.

ARIETE. Avvertite una grande spinta verso il cambiamento, aperti a tutte le novità, desiderosi di aria nuova, anche perchè l’entrata di Saturno in buon aspetto, che vi sosterrà per due anni, è una benedizione. Avete voglia di novità, ma con metodo e ingegno: questa è la soluzione ideale. Non improvvisate: Mercurio è dissonante, soprattutto per la prima decade e, quindi, vagliate le relazioni sociali e le comunicazioni falsate. Per il resto novità piacevoli e fortunate in ambito lavorativo.

BILANCIA. Mercurio è congiunto tutto il mese, sarete liberi di esprimervi senza riserve. Siete intuitivi e vincenti. Saturno vi è vicino e vi sostiene in un cammino più razionale e solido. Vi darà voglia di costruire sia nei sentimenti che sul lavoro. La seconda decade deve fare attenzione ad Urano che può creare imprevisti e cambiamenti azzardati.

TORO. Questo mese è propizio per tutto ciò che avete sognato ma che non avete il coraggio di fare. Potete iniziare a pensare che le cose siano possibili. Sia nel sociale che nel quotidiano c’è qualcosa di magico e può rendervi la vita preziosa. L’occhio di colui che vi guarda, vedrà in voi una luce particolare. Sarete contenti e potrete provare ad osare: forse la fortuna comincia ad accorgersi di voi.

SCORPIONE. Per voi, che non sapete dimostrare ma non vi sfugge nulla, questo mese vi vede pieni di fascino e consapevoli di voi stessi. Nell’amicizia si creano rapporti importanti e duraturi. Non siate diffidenti e sbirciate anche dietro l’angolo perché potreste scoprire possibilità mai pensate prima. Piccoli e fortunati gli spostamenti. SAGITTARIO. Saturno è entrato nel segno ed è congiunto al vostro sole. E' un passaggio importante. Abbandonerete il superfluo e prenderete tutto con maggiore serietà. Opportunità nuove si affacciano all’orizzonte: coglietele. Non siate troppo diretti e spavaldi perché con Marte e Giove dissonante potreste correre il rischio di litigare e crearvi dei nemici.

GEMELLI. Per questo segno il mese si presenta un po’ faticoso: troppe salite e discese, anche se a darvi una mano scenderà in campo Mercurio, soprattutto nella vostra arte migliore: quell’oratoria. Sarete agevolati nelle comunicazioni e negli spostamenti. Attenzione alla dissonanza di Marte e Giove, che suggerisce di non straparlare, non strafare e non osare, perché potreste essere penalizzati. Dovete avere pazienza ed osservare quello che vi sta vicino. Contate fino a dieci prima di prendere qualsiasi decisione.

CAPRICORNO. E’ un mese speciale questo per voi ed in particolare per la prima e la seconda decade. Plutone nel vostro domicilio crea un aspetto positivo con Giove, il che significa successo. Periodo favorevole anche per i sentimenti. Monito del mese: non mettete troppa carne al fuoco.

CANCRO. Troppe cose da fare, troppi impegni e situazioni da sbrigare. Vi mancherà il tempo per dedicarvi a quello che più vi piace, però in questo mese potete avere piacevoli sorprese sia in amore che nel lavoro, grazie al buon transito di Venere. Marte, anche lui in buon aspetto, vi renderà intraprendenti nei rapporti. Nel lavoro si potranno sviluppare collaborazioni fortunate.

ACQUARIO. Finalmente Saturno non è più in transito negativo. Avete vissuto un periodo complesso, da cui ne siete usciti rafforzati. Mercurio, positivo, favorisce il lavoro e le collaborazioni. Iniziative positive per la prima decade, stimolati da incontri e conoscenze nuove con cui sono possibili aperture stimolanti. Gli incontri del mese avranno un seguito positivo.

LEONE. Questo mese Saturno entra in posizione favorevole nel segno e vi farà intraprendere progetti con serietà e determinazione, con giusta inventiva e creatività, regalata da un Urano estremamente positivo. Vi avventurerete nell’inesplorato. Siete pronti a possibili cambiamenti, dove vi accosterete con sottile eccitazione. I colleghi di lavoro vi guarderanno con una sana invidia.

PESCI. Il mese di Ottobre vi vede in affanno, correte con il freno a mano tirato. Avvertite la fatica generata dalle troppe responsabilità. La leggerezza è scomparsa per il momento. Vedete la vita come se fosse sbiadita e grigia. Cercate di non innervosirvi perché rischiate di rispondere male o essere fraintesi da persone permalose. Il vostro partner è troppo occupato e non riesce a darvi tutte le attenzioni che volete. Provate a capirlo e andategli incontro. Soprassedete e accettate il fatto che a volte la vita è scomoda.

VERGINE. Prendetevi quello che vi spetta e lasciate dietro la porta i dubbi e le paranoie. Cercate di piacervi per accorgervi che, forse, piacete a qualcuno. Questo mese sa-

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#recorddelmondoconlaferrari

Fabio Barone Al volante di una 458 Italia il presidente del Ferrari Club Passione rossa è entrato nel World Guinness record percorrendo la Transfagarasan, la tortuosa strada nei Carpazi, con una media di oltre 83 km/h e una velocità massima di 240 km/h

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BBC, la Transfagarasan costeggia la Fortezza di dracula e si snoda fra le montagne del Carpazi, con ripidi dislivelli, tratti esposti a venti anche molto forti e curve a gomito, che si affacciano sullo strapiombo. Un minimo errore alla guida si traduce in un volo di decine di metri. "Un risultato oltre le aspettative, e una grande emozione, quella di entrare nel World Guinness Record al volante di una vettura come la Ferrari 458 italia", ha detto Fabio Barone all'arrivo, dove c'erano centinaia di appassionati ad attendere la sua vettura caratterizzata dalla livrea 'dedicata', con tanto di pipistrelli che escono dal motore. "devo ringraziare la squadra e le istituzioni romene, che hanno reso possibile questa corsa nell'autodromo di dio", dice ancora Barone, che ha ribattezzato così questo percorso, perché spesso immerso fra le nuvole. "Per affrontare con tranquillità questa strada, che non ha barriere di protezione, è fondamentale avere un copilota, che ti anticipi di volta in volta la curva che andrai ad affrontare". “Abbiamo cominciato a studiare il percorso un mese fa, con i primi sopralluoghi, ma prendere le note con la strada aperta al traffico non è stato facile", spiega Paolo Cerquozzi, navigatore di Barone. "inoltre in quelle occasioni non eravamo sulla Ferrari, che è arrivata qui ieri, e questo rendeva i riferimenti più incerti. Per sviluppare i dati acquisiti sono serviti almeno dieci giorni di lavoro intenso". "La vettura è stata elaborata sotto il profilo dell'elettronica e dell'assetto", spiega Mimmo Leone, che ha curato la preparazione tecnica. "Con un ampio uso del carbonio abbiamo ottenuto un 'dimagrimento' di circa cento chili.

era nata come una scommessa e invece è diventato un record del mondo: a comp i e r e l ' i m p r e s a è Fab i o B a r o n e , c h e n o n è un pilota professionista ma sta dedicando la sua vita alle auto da corsa, tanto da esser e il pr esidente del Fer rari Club Passione rossa. Af f ascinato dalle c u r v e d e l l a Tr a n s f a g a r a s a n , l a s t r a d a d e l l a Tr a n s i l v a n i a c h e s i i n e r p i c a f r a l e nuvole oltre i 2.000 metri, Barone ha deciso di tentare l'impresa: percorrere un tratto di 12.850 metri, chiuso al traffico, alla massima velocità possibile, al volante della sua Fer rari 458 italia. Un record che non era mai stato tentato prima, e che quindi ora spetta proprio a Barone, che ha osato sfidare per primo questi tornanti. il tempo impiegato è stato migliore rispetto alle aspettative che lo stesso pilota si era posto: 9 minuti 13 secondi e 442 millesimi. Una cifra che da oggi comparirà nel World Guinness Record. La media di Barone è stata di oltre 83 km/h, raggiungendo i 240 km/h sui rettilinei, in quarta piena. Sono addirittura due i primati del mondo siglati fra i Carpazi: per il miglior tempo in assoluto, ma anche per il crono più veloce per la categoria Supercar, considerando che la Ferrari è una vettura a trazione posteriore. definita la "strada più bella del mondo" dal team di tester di Top Gear, la trasmissione motoristica realizzata dalla

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COVER STORY Fabio Bar one con il n avigato re Pao lo Ce rquozz i

Con la g io r nalist a Dana S avuica

Grazie anche all'allestimento sportivo di Capristo questa 458 italia ora dispone di ben 630 cavalli". Un grosso lavoro dietro alla realizzazione di questo record, insomma, con un team di venti persone impegnato su tutti i fronti, a partire dal trasporto della vettura con un truck fino alla presenza di un mental coach e di un osteopata. dall'evento nascerĂ anche un cortometraggio-documentario. "Le riprese sono iniziate a Roma con la preparazione di Barone, sono proseguite durante i primi sopralluoghi e si sono concluse oggi con il taglio del traguardo", spiega il regista Sante Paolacci. Per Barone si tratta del secondo docu-film: il primo lo aveva giĂ realizzato lo scorso anno, sulla sua impresa "Sotto gli otto minuti" al circuito tedesco del Nurburgring, sempre al volante di una Ferrari 458 italia.

in collaborazione con

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