GP Magazine settembre 2016

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SOMMARIO SETTEMBRE 2016 2 GP MAGAZINE


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10 COVER STORY Tiziana Buldini

54 LIBRI Antonio Zequila

14 VIAGGI & PAESI Il Vittoriale degli italiani

57 SPETTACOLO Carmen Morello

18 UNA GIORNATA SPECIALE Ylenia Antonelli

58 CINEMA & TV Giglia Marra

31 FOTOGRAFIA Gianmarco Sane Ciullo

62 MUSICA Cassandra De Rosa Max Arduini

42 SALUTE & BENESSERE Tiburmedical

78 CULTURA Antonio Monda

46 LAVORI & MESTIERI Flavio Mancini 50 GUSTO Saporì 53 LIBRI Rosa Gargiulo 3

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EDITORIALE

Quegli interminabili quaranta secondi di

NUMErO 181 • SETTEMBrE 2016

AlessAndro Cerreoni

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIrETTOrE EDITOrIALE E rESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it rEDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1757148 e-mail: redazione@gpmagazine.it

La notte è fatta per dormire. Per sognare. Per riposare. All'improvviso scopri che la notte è anche paura. Un letto che si muove, un mobile che scricchiola, una parete che balla, un vaso che cade... Secondi interminabili. Tu che sei lì e non capisci se è un sogno (incubo) oppure la realtà. Quando finisce ti alzi spaurito, ancora incosciente, alzi la serranda e fuori c'è un silenzio irreale. E' la paura che ha inghiottito tutti. Pensi: se l'epicentro non è qui, di sicuro avrà fatto grossi danni altrove. Così accendi il telefonino e apri facebook. “Che botta tremenda!”. Leggi. “Sono ad Ancona ed ho sentito una scossa fortissima”, dice un amico virtuale. Un altro: “Abito al terzo piano in zona Roma nord e casa mia sta ancora tremando”. Ognuno cerca di farsi coraggio con gli altri. Per un attimo i social diventano una sorta di abbraccio protettivo, come a sentirsi al sicuro. Si attendono notizie. Tempo venti minuti, il primo lancio di agenzia: forte scossa di terremoto tra Rieti e Norcia: 6,2 gradi della Scala Richter. Speri che sia una brutta botta e nulla più. Solo paura e nient'altro. Cerchi conforto nella tv. A Rai News24 parla il sindaco di Amatrice, ridente borgo dell'alto reatino famoso in tutto il mondo per la pasta all'Amatriciana e per le sue bellezze architettoniche e artistiche. dice: “Amatrice non esiste più”. il gelo. Agghiacciante. intanto un'altra violenta scossa ti fa ballare e ti chiude lo stomaco. Gli occhi si chiudono. La mente va lì, alla zona dell'epicentro. Senti i rumori delle case che crollano. Speri che la gente si sia messa in salvo. La stanchezza ti avvolge mentre la tv lancia le prime drammatiche notizie. Ti risvegli di colpo. E' passata un'ora. Fuori non è più notte. Ma arrivano le prime terribili notizie: case distrutte, gente sotto le macerie. No, non è possibile! Maledetta notte. Sempre di notte. il solito terremoto infame. Come sette anni fa a L'Aquila. Quasi lo stesso orario. La stessa distruzione. Le stesse vittime. Tanti bambini. Famiglie che non ci sono più. Passano i giorni, resta la paura e l'angoscia. C'è voglia di ricostruire e dimostrarsi più forti delle avversità. Amatrice, Pescara del Tronto, Accumoli, Arquata del Tronto un giorno torneranno a risplendere. i bambini sopravvissuti diventeranno grandi e racconteranno ai più piccoli di domani ciò che fu quella notte e come la forza umana si è dimostrata più forte delle avversità.

IMPAGINAZIONE E GrAFICA GP Spot HANNO COLLABOrATO Silvia Giansanti, Marisa Iacopino Marco Negro, Paolo Paolacci, Camilla Rubin, Adriana Soares Luca Leurini e Manuela Salvetti (responsabili rubrica make up) SPECIAL THANKS Mirella Dosi, Rosa Gargiulo, Laura Gorini, Roberto Ruggiero EDITOrE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 30/08/2016 Copie distribuite: 20.000

GP Magazine E SU I ANCH GUITEC

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O FACEBO

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Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di nostra proprietà ; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.

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SOCIAL WEB

SONO VIP E POSTO Durante l’estate quasi tutti i personag gi più noti si sono scatenati sui social postando le loro foto. Ecco alcuni post, da Paolo Bonolis a Elena Bonelli di

France sco Fus co s i occupa di Uf f icio St ampa di pe rs onag gi del mon do del lo spet tacolo e di e ve nti. Ino ltr e, è social web manage r

FrAnCesCo FusCo

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C’è chi dice che Paolo Bonolis avrebbe rinnovato il contratto Mediaset e chi invece sostiene che in autunno sarà di nuovo in Rai. Fatto sta che quest’estate è stato protagonista di un’accesa polemica sui social. infatti, sua moglie Sonia Bruganelli ha postato una foto con tutta la famiglia in un aereo privato in viaggio per l’isola di Formentera, la loro meta estiva da diversi anni e il popolo del web si è subito scagliato contro il famoso conduttore italiano accusandolo di essere ipocrita e di sperperare denaro. La notizia in poche ore si è diffusa su tutto il web a tal punto che la signora Bonolis – Bruganelli è dovuta intervenire spiegando che l'aereo privato lo affittano ogni anno perché avendo numerosi figli, di cui una 'non proprio veloce negli spostamenti', è decisamente più comodo per tutti. E’ vero non tutti possono permettersi un aereo privato, ma per fortuna c’è chi può! Vi ricordate la famosa foto postata da Justin Bieber mentre baciava selena Gomez? Quella con più like della storia che ha fatto sognare i fan? Beh, in realtà non è proprio cosi… durante l’estate la bellissima cantante e attrice americana ha battuto il suo ex, pubblicando una foto di se in primo piano, mentre beve una bibita con la cannuccia e ottenendo ben quattro milioni di like rispetto ai tre milioni e settecento di Justin Bieber. La giovane statunitense in poche ore conquista lo scettro di regina di instagram… Tutti pazzi per elena Bonelli! La cantante romana per eccellenza ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook di una sua interpretazione al Teatro dell’Opera di Roma de “Er fattaccio” di Amerigo Giuliani, uno dei monologhi più famosi della letteratura romana. in molti hanno apprezzato la performance dell’artista e in pochi giorni il video ha ottenuto quasi trecentomila visualizzazioni e trecentoquarantacinque condivisioni, diventando virale. L’artista, il 17 ottobre sarà al Teatro Olimpico di Roma per il Gran Gala della canzone romana e della seconda edizione del talent da lei ideato “dallo stornello al rap” che prevede importantissimi ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo. Parliamo ora di shannen doherty, la famosa Brenda di Beverly Hills, personaggio molto amato negli anni ’90. La sua non è una simpatica notizia da gossip, ma purtroppo, da più di un anno la bellissima attrice sta lottando contro il cancro. Per fortuna può contare su sostegno delle persone che ama, infatti ha postato una foto su instagram insieme a sua madre e due amiche, definite da lei “i suoi angeli” che la sostengono nel difficile momento in cui ha deciso di tagliarsi i capelli. Questa notizia ha fatto il giro del mondo, facendola diventare un esempio per tutte le persone che ogni giorno lottano contro questa orribile malattia.

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COVER STORY

TIZIANA BULDINI Parliamo di un’attrice che punta molto in alto. Pre pariamoci a vederla dir etta da registi di fama inter naz ionale, accanto a miti del cinema. Attualmente sta girando la serie “Immaturi” e sarà pr otagonista in una puntata di “Squadra Mobile 2” di

silviA GiAnsAnti

Una brava attrice deve saper metter da parte la sua innata timidezza, e Tiziana Buldini ci riesce alla perfezione, mutando come un camaleonte sul set, abbandonando quindi rossori e pudicizie varie. Proviene da una gradevole città circondata dalle sue mura come Rieti, tanto cara a Lucio Battisti e ad altri personaggi storici. Una carriera quella di Tiziana frutto di uno ‘Sliding doors’; nella vita infatti basta davvero un attimo per cambiare la nostra trama. Molto decisa e caparbia, all’inizio era sola contro tutti, ma la sua determinazione la sta ampiamente ripagando. leggendo la tua biografia, da giovanissima volevi aprire un’agenzia di viaggi perché ami molto viaggiare. in seguito però la vita ti ha dirottato altrove. Cos’è successo? “E’ successo che vivevo a Lucca e volevo aprire un’agenzia di viaggi insieme al mio fidanzato livornese di allora. Mi sono però lasciata a causa di una serie di eventi, tornando così a Rieti. Nella sfortuna ho avuto fortuna, altrimenti non avrei avuto questa chance attuale. Non volevo stare nella mia città e così ho iniziato a mandare alcune mail per tentare il percorso artistico”. Per arrivare a spedire le mail, devo supporre che avevi già un desiderio intrinseco. “La vita artistica mi incuriosiva molto. Quindi un fondo di passione c’era fin da piccola”. Quando hai scoperto velleità artistiche? “da quando ho girato per ‘Romanzo Criminale’. il primo giorno di set mi sono accorta che dovevo fare questo mestiere sperando che fosse per tutta la vita. Sono sensazioni momentanee difficili da spiegare”. Qualcuno ti ha incoraggiata all’inizio ad intraprendere questo lavoro? “No, assolutamente. Sono stata sola contro tutto il

mondo. i miei volevano un lavoro più stabile e meno duro e invece mi sono messa a studiare recitazione”. il tuo attore preferito e perché? “Mastroianni. La prima volta che l’ho visto sullo schermo sono rimasta incantata a bocca aperta”. Che tipo di strada hai avuto finora, in discesa o in salita? “A dir la verità ho trovato tante difficoltà e periodi di scoraggiamento. Magari mollavo e due giorni dopo ero più carica e decisa più di prima a continuare tra provini e studio. Ho fatto anche alcune rinunce per costruire seriamente la mia carriera”. Quali sono i tuoi obiettivi precisi? “Vorrei tanto andare a Los Angeles a lavorare in ambito internazionale. Sono una grande sognatrice e forse non ci credo neanche io, però punto in alto a fare grandi film”. vorresti che un domani la gente si ricordasse di te per quale motivo? “Per la bravura”. sei legata alla tua città d’origine? “Sì”. Cosa trovi di particolarmente affascinante a rieti? “La familiarità, la semplicità, le piccole cose e le persone. Più passa il tempo e più mi accorgo di essere legata. invece da piccola volevo scappare. Quando ci torno provo un gran piacere”. Qual è stata l’esperienza lavorativa che ti ha segnata di più? “Nel cuore mi porto l’esperienza con Pupi Avati e adesso mi sto divertendo molto a girare la serie ‘immaturi’, che vedremo prossimamente”. un regista da cui sogni di essere diretta? “Continuo a puntare in alto e dico Woody Allen”. 10

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COVER STORY e un attore o un’attrice con cui sogni di poter condividere il set? “Meryl Streep, è un mito, c’è poco da fare”. so che sei timida. Hai provato imbarazzo quando ti hanno chiesto di posare per Playboy? “Tantissimo, volevo morire. La notte ho avuto anche gli incubi su ciò che avevo fatto, ma sul lavoro mi trasformo”. Progetti di vita futura? “Oggi, rispetto a ieri, penso molto anche ad una famiglia, forse perché ho incontrato l’uomo che sognavo. Lavorativamente mi auguro di fare tante cose e soprattutto in modo continuativo”. Come deve essere il tuo fan ideale? “Non deve essere uno stalker”. vivi a roma, non trovi che bisognerebbe dare più spazio alla cultura e alle iniziative legate ad essa? “Certo, basterebbe poco per fare tante cose carine”. Hai un angolo segreto nela tua città? “Lago di Paterno che è situato vicino Rieti e dove andavo fin da piccola, trascorrendo lì tantissimi momenti”. Ci torni ogni tanto? “Sì, ho una specie di richiamo”. i tuoi impegni attuali? “Sto girando la serie tv ‘immaturi’, dove mi hanno affidato un ruolo molto carino e divertente e poi sarò protagonista di una puntata di ‘Squadra Mobile 2”, che andrà in onda a novembre. Per il resto si stanno sviluppando tanti progetti che andranno in porto l’anno nuovo”. Com’è stata la tua estate? “Mista tra lavoro e una pausa in America con il mio fidanzato. Los Angeles è stata una tappa obbligatoria”.

Chi è Tiziana Buldini e’ nata a rieti il 18 maggio del 1982 sotto il segno del toro con ascendente vergine. Caratterialmente si definisce lunatica, orgogliosa, determinata e timida. tifa per il Milan, ama mangiare le fettuccine al tartufo bianco e ha come hobby lo sport. le piacerebbe vivere a los Angeles. ora risiede a roma per lavoro. Possiede un coniglio nano di 8 anni. Questo è il suo anno fortunato. Attualmente è fidanzata. dopo una serie di eventi inattesi, ha iniziato a partecipare per gioco al programma tv “uomini e donne” e in seguito si è ritrovata a lavorare con grandi nomi del cinema italiano come Pupi Avati, Carlo vanzina, Federico Moccia e vincenzo salemme. nel 2008 ha recitato in “romanzo Criminale” e successivamente in “scusa ma ti voglio sposare” e “no problem”. nel 2010 è stata scelta per posare su Playboy. una delle sue esperienze più significative è stata sempre nel 2010 nel “Figlio più piccolo” di Pupi Avati, che in seguito le ha affidato ruoli nelle commedie: “il cuore grande delle ragazze”, “il ragazzo d’oro” e “il sole negli occhi”. nel 2011 ha lavorato nel film “Anche se è amore non si vede” e in “immaturi”. l’anno successivo è stata la volta dei film “il tempo delle mimose” e nel 2013 “universitari”. Ha recitato anche a livello internazionale in “tale of tales”. numerose sono state le sue apparizioni televisive. Adesso è al lavoro per la serie tv “immaturi” e sarà protagonista di una puntata di “squadra Mobile 2”.

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© PHO TO Kare n Di Paol a AB ITI Robe rto Novar es e

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VIAGGI & PAESI

IL VITTOrIALE DEGLI ITALIANI È un luogo simbolo della Storia d’Italia tra la fine della Prima Guer ra Mondiale e l’iniz io della Seconda. Qui ci visse Gabriele D’Annunz io, poeta e uomo politico che emerse nel primo decennio del Novecento. Il Vittoriale og gi è una fondaz ione aperta al pubblico ed è una vasta ar ea compr endente la villa vera e pr opria, i giardini e un teatr o aperto. Situato sulle rive del Lago di Garda, venne fatt o costruir e tra il 1921 e il 1938 di

MArCo neGro Quando Mussolini giunse in visita a d’Annunzio presso il Vittoriale, il 5 aprile 1921, venne fatto entrare a destra e lasciato per tre ore nella stanza del Mascheraio, in cui venivano ricevuti ad esempio anche gli esattori delle tasse e tutte le altre persone che non godevano della sua stima. Questa stanza è così chiamata per una scritta composta proprio in occasione di questa visita particolare, che recita: “Al visitatore/teco porti lo specchio di Narciso? / Questo è piombato vetro, o mascheraio. /Aggiusta le tue maschere al tuo viso/ma pensa che sei vetro contro acciaio”. Mussolini, l’autorità suprema dell’italia di quegli anni, venne fatto sedere e lasciato davanti a questa scritta. La loro amicizia, considerata salda e emblematica da tutto il mondo era in realtà una finzione.

Gabriele d’Annunzio è un poeta-soldato. E’ ricordato in particolare per l’impresa di Fiume, che lui stesso capeggiò e a cui parteciparono alcuni ribelli nazionalisti dell’Esercito Regio. Personaggio molto particolare, il cui carattere è deducibile dall’aspetto della sua residenza e dai racconti della servitù. La residenza è chiamata, da d’Annunzio, Prioria ed è ricca di simboli religiosi. L’entrata della casa è spettrale: un portone dorato, la scala di sette gradini, l’acquasantiera e la colonna francescana. La poca luce presente mette in risalto e fa brillare le borchie dorate presenti sul soffitto . Si narra che d’Annunzio facesse entrare le persone ben volute (quasi tutte donne) per la porta alla quale si accede passando alla sinistra della colonna, mentre gli altri sul lato opposto. 14

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c’è la sua fornita farmacia personale che lui voleva sempre vicino a sé (infatti l’aveva collocata nella stanza in cui trascorreva più tempo) poiché credeva di esser malato ma era soltanto ipocondriaco. All’interno della residenza l’Oriente assume sempre più importanza: non soltanto molte camere sono adibite in stile orientaleggiante ma nella stanza della Leda troviamo elefanti in maiolica cinese, piatti arabo-persiani, bronzi cinesi e maioliche in stile orientale. Emblematica è invece la stanza del lebbroso. Questa stanza è tappezzata con pelli di daino, il cui colore richiama quello dell’abito francescano. in fondo alla stanza c’è un quadro, piccolo e quasi in penombra, raffigurante San Francesco che abbraccia un lebbroso nella cui figura si può riconoscere d’Annunzio stesso. in antitesi a questo quadro, il cui protagonista è il protettore degli animali per eccellenza, sul pavimento solo collocate due pelli di leopardo con ancora le teste degli animali attaccate e integre. Sul soffitto, i cassettoni dorati sono decorati con i simboli del martirio di Cristo. Al centro della stanza c’è un lettino, che può avere duplice funzione di culla e bara. Qui d’Annunzio volle essere vegliato la notte seguente la sua morte. il tema religioso prende il sopravvento con il corridoio della via crucis: qui ci sono quattordici formelle in rame smaltato che raffigurano le varie stazioni, il cui ordine fu cambiato arbitrariamente da d’Annunzio. il sincretismo religioso raggiunge il suo apice nella Stanza delle Reliquie nella quale domina la scritta ”Tutti gli idoli adombrano il dio vivo/tutte le fedi attestan l’uomo eterno” e in cui ci sono simulacri di ogni religione. Qui sono raffigurati cinque dei sette vizi capitali: secondo la visione dannunziana, infatti, lussuria e avarizia non erano considerate un peccato. L’ultima stanza importante

Tutto ciò dimostra l’imporGabrie le D’Annu nz io tanza politica e l’influenza diplomatica di d’Annunzio in quegli anni. La residenza è stracolma di oggetti. Ci sono librerie in tutte le stanze, anche nei bagni. La libreria più importante è quella situata nella stanza del mappamondo. Qui sono radunati anche i libri in lingua tedesca, mai letti dal poeta-soldato poiché non si era mai dilettato allo studio di quella lingua ma appartenevano alla famiglia residente, in precedenza, nella villa e quindi conservati. Ci sono oggetti di tutti i tipi, anche inutili per d’Annunzio. Ci sono, ad esempio, numerosi pettini in avorio (ma come è ben noto d’Annunzio era calvo). “in di me a me stesso” scrive, infatti, “La passione in tutto…desidero le più lievi cose perdutamente come le più grandi”). Questa frase sottolinea l’importanza che la vanitas aveva nella vita concreta di d’Annunzio. Era molto attento alla forma più che alla concretezza. Scrisse migliaia di lettere alla sua domestica personale causa gli assordanti squilli del telefono fisso personale del poeta che, in realtà, suonava un paio di volte all’anno, secondo i racconti della servitù. Nella residenza, quasi tutte le stanze sono strutturate per vivere nella penombra: d’Annunzio infatti aveva una malattia agli occhi che gli impediva di vivere in luoghi troppo luminosi. Molte camere hanno un soffitto simile o richiamante quello tipico delle tende arabe. E’ una casa molto moderna per l’epoca: al suo interno era dotata di energia elettrica. Le stanze, quindi, erano spesso illuminate con luce fioca proveniente da lampade e lampadari. Un’altra stanza simbolo della casa è la Zambracca. Un tempo era una camera da letto ma con il trascorrere degli anni fu riammobiliata e trasformata in secondo studio e scrittoio. Qui Gabriele d’Annunzio fu trovato morto il primo marzo 1938. Alle spalle della scrivania 15

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VIAGGI & PAESI

ispira ai tumuli funerari romani. Nei pressi del mausoleo c’è anche l’hangar che ospita il MAS 96, imbarcazione a bordo della quale d’Annunzio partecipò alla Beffa di Buccari. Nei giardini è anche collocata la nave militare Puglia, che fu donata dalla Marina Militare a d’Annunzio nel 1923. Fu molto impegnativo trasportarla fino nei giardini del Vittoriale. Fu sezionata e caricata su vagoni ferroviari e su camion militari. Fu un’opera grandiosa ma oggi dalla nave si ha una vista mozzafiato sul Lago di Garda. della chiglia vera e propria c’è ben poco: gran parte della struttura è in cemento armato per far sì che rimanga tutto in equilibrio e sia stabile. Vicino all’entrata del Vittoriale c’è anche un grande teatro aperto, nel quale ancora oggi fanno spettacoli. L’entrata recita “io ho quel che ho donato”. Questa scritta è presente molte volte nella residenza. Fu coniata da Lucio Anneo Seneca, il quale in de Beneficiis scrisse “Hoc habeo, quodcumque dedi”. Questa frase sottolinea ed esalta l’autostima e la persona di d’Annunzio. Lo mostra come un benefattore, un magnate che non vuole beni materiali in cambio ma solo riconoscenza, amicizia e lealtà.

è l’officina. Questa è l’unica stanza illuminata da luce naturale. Si entra in questa stanza passando sotto un architrave con l’iscrizione virgiliana hoc opus hic labor est (Questo è il lavoro, questa è la fatica). Sulla scrivania c’è un busto di Eleonora duse che lui si era fatto scolpire ma che copriva di giorno perché lo riteneva troppo affascinante e distraente. in un’ala a parte della residenza, chiamata Schifamondo, è conservato l’aeroplano Ansaldo S.V.A. con il quale d’Annunzio volò su Vienna. Oltre alla villa vera e propria, il Vittoriale comprende un vasto parco nel quale è presente un mausoleo costruito post mortem di d’Annunzio. il monumento si 16

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FASHION

YLENIA ANTONELLI E’ con la bellissima Ylenia che continuiamo la nostra avventura: la numer o quarantadue. Noi di GP Magaz ine insieme ad Adriana Soar es, fotografa ed artista, abbiamo ideato un fashion contest che si ri volge ai ragazz i della porta accanto. Or ganizz iamo per loro un ser viz io fotografico speciale di moda di

AdriAnA soAres

Parlaci di te. “Ho 22 anni, lavoro e studio. Sono una ragazza ambiziosa, razionale, simpatica e intraprendente. Sin da piccola il mio sogno è sempre stato diventare fisioterapista. Ho sempre amato il contatto con l'acqua e per questo ho fatto nuoto agonistico per 15 anni. Per me era tutto, non solo il rapporto con l'acqua ma anche l'odore inebriante del cloro. Ho dovuto abbandonare l'agonistica a causa di un incidente e questo mi ha segnata molto. A quel punto, ho deciso di seguire gli studi da fisioterapista. Ma lo studio non è mai stato il mio forte, quindi ho cambiato nuovamente percorso, anche grazie ad una proposta lavorativa interessante. Così a 19 anni mi trovo a far parte di un'agenzia investigativa... Eh sì avete capito bene, la mia professione è quella di investigatrice privata. Per questa ragione mi sono iscritta a Scienze per l'investigazione e la Sicurezza. Lavoro che suscita moltissimo interesse e ad oggi è diventata la mia professione e ne sono molto più che felice”. ti piace la moda? la segui? “Oltre a seguire il nuoto agonistico, mi è sempre piaciuto il mondo della moda. Quando vedevo le sfilate in tv dei grandi stilisti italiani e non, mi si accendeva una lampadina dentro: avrò mai l'occasione di lavorare per una agenzia di moda? Lo spero proprio”. ti piaci come sei? “Sono una perfezionista, tengo molto al mio fisico e sono la prima critica di me stessa. dopo il nuoto non sono certo rimasta con le mani in mano, pratico palestra per mantenere il mio fisico al top della forma. Quindi mi piaccio!”.

Photo e retouc h: Adriana Soar es Model: Ylenia Antonel li Mua: Silvia Iacobucci 18

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Una giornata speciale

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FASHION Fai un lavoro interessante. Cosa ti ha spinto a farlo? C’è un motivo in particolare? “Come dicevo prima, è partito tutto da una semplice proposta e posso dire che, ad oggi, per quanto mi possa piacere questo lavoro, la mattina mi alzo dal letto con il sorriso per andare a lavorare, anche se magari so che dovrò farlo per sedici ore. Penso che questa sia la cosa più importante. Mi sono tolta molte soddisfazioni. È un lavoro che devi amare, perché altrimenti al giorno dopo non ci arrivi, non hai orari. Alcune volte neanche una vita personale, appunto, perché potrebbe portarti ad uscire la mattina presto e tornare la sera tardi. Non esistono né venerdì né sabati e né domeniche; quando arriva il week end è come se fosse un giorno lavorativo normale. insomma, quando il lavoro chiama devi essere la prima ad essere pronta! Posso dire che è la mia passione”. Progetti per il futuro? “Vivo giorno per giorno, un lavoro che amo ce l'ho, fortunatamente non mi è mai mancato nulla dai miei genitori, che stimo moltissimo per tutti i sacrifici che hanno fatto per me. Quindi cosa mi aspetta per il futuro non lo so, ma neanche lo voglio sapere, spero solo che alcuni sogni e progetti che ho nel cassetto non rimangano chiusi lì ma che prima o poi si realizzino”. Cambieresti paese per seguire un tuo sogno? “Assolutamente sì, fino ad oggi non ho mai avuto un’occasione simile, ma se dovesse capitarmi non ci penserò su due volte. A quel punto dovrò fare i conti con me stessa e con la mia vita e penso che fin quando non mi capiterà un’occasione tale da poter dire, ok cambio vita, non posso saperlo con certezza”. esiste un sogno tanto grande per cui valga la pena lottare per poterlo realizzare? “Sì certo. fino a ieri non ci credevo moltissimo, ma grazie al tuo corso di portamento, alle tue idee e alle tuoi opinioni ho capito che nel mondo della moda potrei fare qualcosa e che per questo devo credere più in me stessa. A tal proposito, colgo l'occasione per ringraziarti di tutto ciò che hai fatto per me, dal corso di portamento al book fotografico... sei una persona veramente speciale sia in ambito lavorativo che personale. di certo non si incontrano persone come te tutti i giorni, ed avere avuto questa occasione con te è stata veramente una grande gioia. due parole: sei una grande persona dentro e fuori! Grazie di tutto”. Wow! Grazie per i complimenti Ylenia. ultima domanda: cambieresti qualcosa nella tua vita? “Guarda, sinceramente no. di certo qualcosa si può sempre migliorare ma per fortuna ho solo 22 anni e di strada davanti a me ne ho molta da percorrere e spero di poterlo fare nei migliori dei modi”. 20 GP MAGAZINE


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ANGELA FICHELE È la prima ragazza del pr ogetto GP Model Casting che pr esentiamo. Si tratta di una grande opportunità per farsi conoscere e iniz iar e a coltivare il sogno di entrar e nel mondo della moda e dello spettacolo

Angela, raccontaci in breve di cosa ti occupi. “Sono una studentessa infermiera, ma nel tempo libero mi diletto nel fare la modella per capelli e non solo”. Come è stata per te questa esperienza dello shooting? “Lo shooting è stato fantastico, non era la prima esperienza, ma ogni volta è sempre un'emozione nuova! Quando si lavora con un team di professionisti, come è capitato a me, i risultati sono sempre i migliori”. Qual è il tuo sogno nel cassetto? “il mio sogno è diventare una brava infermiera, ma non abbandono la possibilità di continuare a posare e dedicarmi al mondo della moda”. nel tuo futuro ti piacerebbe continuare questo percorso e in quale campo? “Mi piacerebbe continuare a posare nel campo della moda e fare servizi dedicati alla cura del proprio corpo e del benessere”. 27 GP MAGAZINE

Per info riguardo la partecipaz ione a GP Model Castin g , potete inviare un a mai l a: casting .model@g pmagaz ine.it



MODEL & CASTING

ALESSANDrO FIA GP Model Casting è un’iniz iativa che si ri volge anche ai giovani uomini che amano misurarsi davanti all’obiettivo fotografico esaltando la pr opria identità raccontaci in breve di cosa ti occupi. “Lavoro nella ditta di mio padre, che ha un'officina specializzata nelle carrozzerie di automobili”. Come è stata per te questa esperienza dello shooting? “Sicuramente divertente, molto emozionante, ma anche un po' faticosa”. Qual è il tuo sogno nel cassetto? “da piccolo era quello di diventare un calciatore, infatti mi diletto ancora. Ma attualmente la mia prospettiva è quella di prendere in mano la gestione dell'azienda di famiglia e continuare la tradizione”. nel tuo futuro ti piacerebbe continuare questo percorso e in quale campo? “La mia passione è sempre stata la moda quindi mi piacerebbe molto fare qualche sfilata oppure prendere parte a qualche campagna pubblicitaria”.

Per info riguardo la partecipazione a GP Model Casting , potete inviare una mail a: casting.model@gpmagazine.it 29

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FOTOGRAFIA

GIANMArCO SANE CIULLO È diventato fotografo all’età di 16 anni quando gira va per i concer ti r omani del punk r ock. La sua peculiarità è sperimentar e ed esser e originale. Insomma, lui è senz’altr o un personag gio della fotografia di

luCA leurini

Gianmarco raccontaci come è iniziata la tua formazione professionale? “La mia carriera è iniziata a 16 anni fotografando ai concerti metalcore e punk rock della scena romana. Anche se ho iniziato ad appassionarmi al mondo della grafica e della fotografia a 14 anni, grazie alla vecchia camera analogica di mio padre”. Come è progredito il tuo lavoro? “inizialmente ho cominciato a sperimentare sempre di più e tutt'ora sono alla ricerca di un mio vero e proprio stile che mi differenzi dagli altri miei colleghi, in modo originale”. Qual è il lavoro che ti ha lasciato un ricordo particolare? “Una commissione per Vanity Fair che vedeva come protagonista Lapo Elkan, di cui ricordo la sua personalità”. dopo tante foto e diverse esperienze lavorative in italia, ti piacerebbe andare in un altro Paese e dove? “Ho il sogno dell'America da quando sono bambino e

vestivo con maglie dell'NBA e snapback. Ma visti i tempi direi Ladispoli!”. Hai pensato di raccogliere in un libro le immagini piu belle, quelle che descrivono meglio la tua personalità? “Sì, ci sto lavorando da parecchi anni e quando sarà completo lo pubblicherò. Già ho in mente il titolo!”. i social hanno modificato il modo di lavorare, come è cambiato il ruolo del fotografo nei giorni odierni? “in realtà ero alquanto scettico sui social su come rovinassero il panorama artistico, ma devo ricredermi fanno veramente”. infine, hai pensato che foto e video possano andare di pari passo e ti piacerebbe specializzarti anche in questo campo professionale? “Sì, ho appena creato una società, con un mio amico Emanuele Agazzi che fa il producer. Ci occupiamo di musica foto e video. Abbiamo realizzato già qualche spot e videoclip. Credo che nella vita non si debbano porre limiti alla creatività”. 31

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FOTOGRAFIA

PASSIONE FOTOGrAFIA Con Jlenia parliamo di New Light e dell’amore verso questa pr ofessione, che si traduce in un pr odotto fotografico di eccellente livello Come nasce la passione per la fotografia? “da sempre ho la necessità di immortalare ciò che mi circonda: persone, oggetti, ma soprattutto emozioni! Avevo appena 15 anni quando mi sono affacciata al mondo della fotografia, grazie ad una lunga chiacchierata con un fotografo che mi consigliò di approfondire quello che per me era un hobby perché ‘Tu vedi il mondo con occhi diversi!’, mi disse. Mi piace pensare che sia grazie agli stimoli che queste parole hanno suscitato in me ma, soprattutto, grazie alla mia famiglia che non ha mai smesso di crederci e di aiutarmi, se oggi a soli 22 anni ho il mio studio fotografico. Ho studiato lingue e turismo e, terminate le scuole superiori, mi sono specializzata nella fotografia. il desiderio di scoprire. il gusto di catturare. La voglia di emozionare. Una grande passione scoperta, coltivata e approfondita negli anni, diventata da gennaio 2015 il mio lavoro”. da cosa è stata ispirata la scelta del nome new light? “La parola fotografia deriva dal greco (luce - phôs e grafia - graphè) e significa quindi ‘scritto con la luce’. E’ stata proprio la luce che mi ha indicato che questa era la strada giusta da percorrere per ricavare grandi soddisfazioni”. Come si è evoluto il mondo della fotografia con l’avvento delle nuove tecnologie? “Quando ho iniziato a muovere i miei primi passi nel mondo della fotografia, il digitale stava iniziando ad affermarsi quindi, non ho risentito molto del cambiamento. L’evoluzione delle macchine fotografiche è stata rivoluzionaria. La tecnologia ha semplificato moltissimo il lavoro del fotografo che oggi trova l’aiuto di completi automatismi che gli permettono di scattare senza limiti e anche di commettere qualche errore! Ma nella moderna era del selfie, che ha aperto le porte della fotografia un po’ a tutti, i fotografi hanno dovuto reinventarsi e ritagliarsi nuovi spazi per differenziarsi. da New Light siamo al passo con i tempi ma è possibile trovare facili soluzioni anche per chi non vuole saperne di abbandonare la cara pellicola”. Pensate sia ancora importante stampare le foto? “La fotografia ha un grande compito-merito: ci restituisce attimi che se non fossero stati fermati con quel ‘click’ sarebbero andati persi, oppure avrebbero rischiato di trasformarsi in ricordi sempre più labili e

sbiaditi, finendo nel dimenticatoio. Tutti abbiamo l’esigenza di sfogliare i nostri album virtuali, perché in tutti quegli istanti fotografati c’è qualcosa che vogliamo ricordare. Nella fotografia digitale, quella che ‘sfogliamo’ passando il dito sullo smartphone, mancano tutta una serie di informazioni sensoriali, sfumature e di emozioni che solo la stampa fotografica può restituirci. Quindi stampare le nostre foto non è importante, ma necessario!”. Cos’è che rende una foto “bella”? “Credo che la fotografia rifletta un’interpretazione soggettiva della realtà filtrata dagli occhi del fotografo. il bello è soggettivo: per una madre è bello il proprio figlio, per un atleta è bella l’azione. La fotografia è comunicazione. La foto, a differenza di un libro, di un film o di una canzone, ha un impatto immediato. Mi piace o non mi piace. Quindi reputo interessante una fotografia se, tramite la composizione e l’interpretazione del soggetto e della luce, il fotografo riesca a comunicare qualcosa: un’emozione, un messaggio”. Quali sono i servizi che proponete? “New Light non è un semplice laboratorio fotografico, ma un punto di incontro e condivisione di emozioni. Cerchiamo, con le nostre immagini, di raccontare le storie dei nostri clienti, per far sì che il ricordo del loro giorno importante resti sempre vivo. Proponiamo servizi fotografici che spaziano dal book (premaman, new born, moda) alle cerimonie ed eventi di ogni tipo (spettacoli, sport) e molto altro ancora. Siamo poi alle prese con un nuovo progetto fotografico che vuole essere d’impatto e che coinvolga Tivoli nelle sue varie sfaccettature”. un aneddoto da raccontare? “i clienti più affezionati dello Studio sono due gemellini che la mattina non vogliono andare a scuola se non passano a salutarci! Oppure ad un battesimo il fratellino della bambina mi toglie con nonchalance la macchinetta dalle mani e mi dice ‘Aspetta Jlenia, ti faccio vedere io come si fa’ ...e che foto! Ho volutamente cercato di ricreare nel mio studio l’atmosfera familiare della casa dove il cliente viene accolto sempre con la massima disponibilità, cortesia e soprattutto, col sorriso. Per questo il cliente non rimane un semplice acquirente, ma diventa così un membro della nostra grande famiglia. Ragion per cui ogni giorno da New Light ne succede una!

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SALUTE&BENESSERE

LA GrANDE BELLEZZA Musa Luxur y Spa è un nuovo concetto di benessere pr esente in quattro strutture pr estigiose: Navona Palace, Grand Hotel Ritz, Leon’s Place e Torr e Sant’Angelo. Un team altamente professionale guidato dall’esperta di benessere Daniela Chioccia nel privé-spa del ristorante e tante coccole fra massaggi, trattamenti viso e corpo, manicure, pedicure con acqua profumata e fiori freschi e molto altro. Per tutti i rituali vengono utilizzati solo prodotti naturali di origine biologica certificata e da agricoltura biodinamica, provenienti dalle Alpi italiane. Musa Luxury Spa Hotel Navona Palace di Roma, è stata eletta come migliore Urban Spa agli italian Spa Awards del 2012 e del 2013. iNFO: www.musaluxuryspa.com

Un innovativo concetto di benessere studiato con il preciso scopo di introdurre gli ospiti in una dimensione di spiritualità e benessere psicofisico mai sperimentati prima. Questa l’anima di Musa Luxury Spa da incontrare in tre prestigiosi hotel di Roma: il Navona Palace, il Grand Hotel Ritz e il Leon’s Place, tre perle dell’ospitalità capitolina a cui si è aggiunto l’Hotel Torre Sant’Angelo di Tivoli. Un team di professionisti, guidato dall’esperta di benessere daniela Chioccia, propone un viaggio sensoriale che ha come meta un rinnovato equilibrio salutare ed emotivo. il progetto, che si basa su principi fondamentali come attività fisica, alimentazione, trattamenti di remise en forme e rituali di benessere, è una sinfonia di emozioni per due. il concetto di ‘One to One’ trova la sua massima espressione nei rituali per coppie denominati Love Suite, che vanno da un minimo di un’ora a un massimo di quattro ore; per i single Biomusa prevede una ricca giornata dedicata alla detossinazione mente-corpo, con accommodation in hotel in day use, pranzo vegano 39

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SALUTE&BENESSERE

CUrArE E PrENDErSI CUrA Tibur medical è un pr esidio medico polispecialistico pri vato all’avanguardia. I ser viz i for niti riguardano la Medicina Specialistica e la Diagnostica per Immagini. Il tutto attraverso l’attenz ione verso la persona nella sua inter ezza Come nasce la passione per garantire un corretto indirizzo al benessere? Nasce dalla necessità sociale di ri-mettere al centro la persona. dal desiderio di offrire alla collettività un servizio che valorizzi il prossimo nella propria interezza, attraverso la proposta di una sanità sviluppata in modo completo, fondata non solo sul binomio diagnosi-terapia, ma anche e soprattutto sul concetto di prevenzione e su una relazione medicopaziente che sia di ampio respiro. Quanto è importante una diagnostica puntuale e tecnicamente precisa? La qualità di un servizio sanitario di diagnostica non è un fattore negoziabile. Non si può parlare di importanza, ma di necessità essenziale senza la quale non esisterebbe il servizio stesso. Un’automobile senza motore, per quanti optional possa offrire, non camminerà. La qualità è il motore, la condizione essenziale. Come è strutturata tiburmedical? Tiburmedical è un Presidio Medico Polispecialistico privato,

non accreditato, che offre servizi sanitari in regime ambulatoriale, senza la degenza del paziente presso la struttura. L'azienda nasce dall’unione di professionisti con pluriennale esperienza nel settore sanitario privato con una precisa finalità di ordine sociale: proporre una soluzione concreta alla significativa carenza nell'offerta di servizi sanitari sul territorio, attraverso una formula di offerta nella quale i vantaggi di una struttura sanitaria privata (tecnologie d’avanguardia, abbattimento delle liste di attesa, ecc) si coniugano con un sistema di tariffe accessibili, poiché pari o di poco superiori al ticket del Servizio Sanitario Regionale (S.S.R.). Quali sono i servizi che la vostra azienda fornisce? il Centro è autorizzato per tutte le branche della Medicina Specialistica, e per la diagnostica per immagini, che comprende i reparti di diagnostica Ecografica, Radiologia Tradizionale e Risonanza Magnetica Articolare. L’azienda vede al lavoro, al proprio interno, almeno quaranta professionisti tra medici specialisti e tecnici. Perché il vostro motto è “curare e prendersi cura”? 42

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Cosa provate nel vedere i vostri clienti soddisfatti e sorridenti grazie alla vostra “mission” giornaliera? Sicuramente, una grande consolazione di tipo sociale. La possibilità di dare una risposta rapida, adeguata ed a tariffe ‘accessibili’ a persone che hanno bisogni reali di assistenza, è prima di tutto una efficace modalità di integrazione e sostegno alla sanità pubblica, modernissima forma di responsabilità sociale d’impresa. È un privilegio, oltre che un motivo di grande soddisfazione imprenditoriale.

Perché l’approccio al paziente non può consistere nella semplice risoluzione di un problema contingente, o nell’elaborazione di un quadro clinico statico, ma deve essere sempre orientato all’avvio di percorsi di prevenzione nei quali l’intera équipe medica si mette a disposizione della persona, proponendosi, nel tempo, quale punto di riferimento in ambito sanitario, vero e proprio partner che ‘si prende cura’. Per garantire un buon servizio bisogna essere professionali e al passo con i tempi, voi come fate ad esserlo? È una questione di etica del lavoro. i presupposti per la vita d’azienda, di questa azienda, sono la disciplina, l’impegno incessante, a volte il sacrificio. Professionalità, precisione, aggiornamento continuo, accoglienza del prossimo, non sono che frutti, che abbiamo il piacere di raccogliere e condividere, ogni giorno, con tutta l’équipe.

Amministratore Unico: Dott. Gianluca Boccomino Direttore Amministrativo: Dott. Emanuele Chiapponi Direttore Sanitario: Dott.ssa Maria Teresa Piro Direttore Tecnico della Diagnostica per Immagini: Dott. Marco Minnetti

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LAVORI&MESTIERI

“QUI TOrrE DI CONTrOLLO” Incontriamo Flavio Mancini, controllore Enav pr esso l’aeroporto di Perugia. Ci parla del suo lavoro e della sua importanza nella gestione del traffico aereo. Una professione delicata ma altamente stimolante da affr ontare con determinaz ione di irene

di liBerto

Non capita tutti giorni di fare un’intervista a 20 metri di altezza. Mi trovo sulla torre di controllo dell’aeroporto San Francesco di Perugia. dall’interno si può godere di un panorama davvero unico: sulla sinistra Assisi, a seguire, da dietro una montagna, si intravede Todi, e, infine, Perugia. davanti a me tre controllori di volo, tutti giovanissimi. Non li saluto per non distrarli, ma mi intrattengo, finito il suo turno, per una chiacchierata con un uno di loro: Flavio Mancini, Controllore Enav. Ciao Flavio, quando è nata l’idea di fare il controllore del traffico aereo? “È nata nel momento in cui ho avuto la possibilità di visitare il centro di controllo d’area di Roma Ciampino, nel quale vengono gestiti tutti i voli in transito, in arrivo o in partenza, della zona tirrenica d’italia, quindi un’area molto estesa, più o meno, dalla Toscana alla Sicilia. Mi è piaciuto subito perché mi è sembrato un ambiente

specifico, delicato e professionale col quale è stato amore a prima vista”. una passione innata? “io ho entrambi i genitori ex dipendenti Alitalia, per questo mi son sempre piaciuti gli aerei. Mio padre, essendo un appassionato di tecnologia, quando ero piccolo mi faceva giocare coi simulatori di volo. Ho imparato prima a usare quelli, poi a scrivere”. in cosa consiste il tuo lavoro? “Per definizione il controllore garantisce un flusso del traffico aereo sicuro, spedito e ordinato. Ciò significa gestire tutte le sue fasi. Ancor prima di accendere i motori il pilota parla con noi per essere autorizzato. Questo perché nel momento in cui si attiva un volo c’è in parallelo tutto un’organizzazione per coordinarlo sia ad altri voli, sia all’aeroporto stesso. E’ un sistema molto complesso che passa attraverso noi: dalla messa in moto, al rullaggio sui raccordi, alle ope46

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© Foto di Ire ne Di Libe rto

Ci sono maggiori difficoltà nella gestione dl traffico aereo notturno? “L’aeroporto di Perugia, dopo l'orario di chiusura, riapre se c’è un’emergenza, per accogliere dei voli ospedalieri, solitamente si tratta del trasporto di organi. Non ci sono difficoltà maggiori rispetto al traffico diurno perché gli aeroporti e le torri di controllo sono strutturati per accogliere la stessa quantità di traffico sia di giorno che di notte, mantenendo gli stessi standard di sicurezza”. C’è un massimo di traffico che puoi gestire in contemporanea? “No, non c’è. Vengono comunque effettuati degli studi che analizzano vari parametri quali la struttura dello spazio aereo, la conformità dell’aeroporto, la dotazione tecnologica della torre, la lunghezza della pista, per calcolare un intervallo minimo e massimo tra successivi avvicinamenti, cioè il lasso di tempo tra un atterraggio aereo e l’altro. Per Perugia varia da un minimo di tre minuti ad un massimo di sedici”. Quindi bisogna essere multitasking. Credi che le donne siano avvantaggiate in questo, proprio per la loro innata capacità di gestire più cose nello stesso tempo? “Controllore del traffico aereo nasce come un lavoro prettamente maschile. in italia per vedere la prima donna controllore si è dovuto aspettare il 1990, cioè qualche tempo dopo il primo concorso pubblico AAAVTAG, società costituita dopo la smilitarizzazione del controllo del traffico aereo, gestito fino allora in monopolio dall’aeronautica mili-

razioni di pista, cioè decollo e atterraggio, fino all’instradamento in rotta, ovvero li separiamo da altri aerei entro le distanze standard di sicurezza”. la prima cosa che fai quando arrivi in torre? “innanzitutto il buongiorno ai colleghi, poi si prende conoscenza della situazione. Si attiva da quel momento il processo di passaggio consegne che è codificato. Ci sono delle check list da seguire dove il collega smontante mette a conoscenza della situazione il collega che sta montando in turno”. Per diventare controllore, si passa dai simulatori di volo, alla prova pratica fino ad arrivare all’affiancamento, da parte di un altro collega, nell’impianto di destinazione, dopodiché si è abbastanza autonomi per gestire il proprio lavoro. ricordi ancora il tuo primo giorno di lavoro, quando sei dovuto passare dalla teoria alla pratica? “Ricordo due giornate in particolare. La mia prima abilitazione a Lamezia Terme, quasi due anni fa, dove mi sono sentito autonomo per la prima volta ed entusiasta di esserlo, proprio perché il processo che mi ci ha portato è stato abbastanza lungo, intenso e pieno di momenti importanti. da quel momento sarei stato io a gestire la situazione. E’ stata un giorno abbastanza concitato per la presenza di molti voli prioritari. Un altro momento che ricordo coincide con quello del passaggio consegne qui a Perugia, a giugno dell’anno scorso, quando mi sono trovato con i miei colleghi di pari corso in una situazione completamente nuova. Ed è stata una bella sfida tutti insieme”. 47

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LAVORI&MESTIERI

tare. da allora la percentuale di donne in azienda è stata sempre in crescita. Nel mio corso le donne erano quasi il 30 per cento. da ciò che vedo, il loro approccio è molto grintoso ed attento. E sono pure molto ordinate. Altro che sesso debole! E poi prendono sempre tantissimi complimenti dai piloti”. Chi fa il tuo lavoro è molto determinato, in quanto si tratta di concedere delle autorizzazioni. sei così anche nel privato, vuoi tenere tutto sotto controllo? “Sono completamente diverso. Nel lavoro sono molto determinato. E’ necessario esserlo. Nella vita timido e, a volte, un po’ insicuro. Ad esempio sono stato due giorni col telefono in mano prima di chiamare una ragazza che mi piaceva per invitarla a cena… di certo con un aereo non mi posso permettere questa indecisione”. Quali sono i rischi e le responsabilità? “in Enav vengono effettuati degli studi risk assessement molto

precisi per capire quali procedure possono essere strutturate. io e i miei colleghi proveniamo da una formazione molto accurata che abbiamo acquisito all'Academy di Forlì, che è l’unica scuola certificata in italia e ha degli altissimi standard anche a livello europeo e internazionale. Qualche anno fa, ad esempio, i controllori del traffico aereo libici persero la loro qualifica e per l’aggiornamento e la formazione si sono rivolti all’Academy. L’Enav, inoltre, fornisce consulenze a dubai e all’aeroporto malese di Kuala Lumpur. Forte di questi altissimi metodi e procedure qualitativi, il controllore ha già alle spalle un team che ha studiato la situazione intorno e, inoltre, lavora in squadra, quindi ci si aiuta e si lavora insieme. Siamo in perfetta autonomia, ma mai da soli. Nonostante questo, la responsabilità permane ma il peso del controllo si riduce grazie a tutti questi elementi”. e il lato divertente? “Per me il lato divertente coincide con l’aspetto gratificante, ovvero quando con il mio operato garantisco sicurezza, regolarità dei voli e un flusso continuo del 48 GP MAGAZINE

traffico. Quando il pilota mi ringrazia prima di salutarmi finisco il turno contento, sapendo di aver fatto solo bene”. un aneddoto che mi vuoi raccontare in cui hai dovuto affrontare una situazione critica? “Qualche tempo fa, mi è capitato di gestire un aereo scuola che transitava nel nostro spazio aereo e già dal tono di voce avevo percepito che il pilota non era pienamente sicuro di ciò che faceva. io lo istruivo, ma lui tentennava a rispondere. da questo ho capito che si trovava da solo e si stava quasi perdendo. Allora ho cercato di aiutarlo in tutti i modi e dopo un po’ è tornato calmo. diciamo che siamo una sorta di angelo custode dei piloti”. viaggi molto in aereo? “Mi piace molto volare, ma non viaggio in aereo quanto vorrei”. Chi o cosa butteresti giù “dalla torre”? “Non butterei niente, anzi porterei su in torre la possibilità di far conoscere il mio lavoro agli altri. il ruolo del controllore non è molto considerato perché agisce dietro le quinte, rimane dunque un po’ in ombra. Mi piacerebbe far capire che chi, come me, ha scelto di far questo lavoro ricopre una posizione strategica e di vitale importanza. Un passeggero che prende un aereo non sa che c’è una sorta di sala regia che lavora dietro per portarlo in sicurezza a destinazione”. Un ringraziamento al dott. Stefano Mancuso, direttore della torre di controllo di Perugia.



GUSTO

SAPOrÌ: PIZZA E QUALCOS’ALTrO! In un luogo sug gestivo come Vico Equense è stata inaugurata una pizz eria molto particolare, frutto della maestria di Gianfranco Ier volino, maestro pizzaiolo pluripr emiato, e della sua capacità di unire sapori tradiz ionali e novità di

rosA GArGiulo lità degli stessi, tutto è frutto di uno studio attento e della volontà di offrire al pubblico un alimento classico e genuino che sa rinnovarsi e stupire! E i primi a essere rimasti stupiti e incantati da “Saporì” sono stati simona izzo e ricky tognazzi, coppia frizzante e creativa nel lavoro come nella vita. Simona e Ricky, ospiti dell’Hotel Angiolieri, hanno assaggiato in anteprima assoluta alcuni dei gusti particolari che Gianfranco iervolino in persona ha presentato alla vigilia dell’inaugurazione! E mentre Ricky si concentrava sul tripudio di sapori, profumi e consistenze delle pizze che via via arrivavano in tavola, Simona si è immediatamente lanciata in un racconto effervescente e colorito di quello che andava gustando un vero “pizzashow” della coppia televisiva e cinematografica,

Nell’incantevole scenario offerto dal costone di tufo a picco sul mare su cui sorge Vico Equense (porta di ingresso della penisola sorrentina), è stata inaugurata a luglio una nuova pizzeria. Una pizzeria molto particolare, a dire la verità! in questo incanto di terra sospeso tra cielo e mare, i proprietari dell’Hotel Angiolieri (location di gran classe affacciata sul golfo di Napoli) hanno pensato di rinnovare la tradizione della pizza vestendola di nuovo. “Cosa si potrà ancora dire e fare con la pizza?” vi chiederete: in effetti, di questo alimento che è diventato la bandiera non solo di Napoli ma dell’italia intera, sembrerebbe essere già stato fatto e detto tutto. O no? La nuova pizzeria (e credetemi, definirla “pizzeria” è riduttivo) si avvale prima di tutto della maestria, dell’esperienza e della passione (valore aggiunto fondamentale) di Gianfranco iervolino, maestro pizzaiolo pluripremiato: nato a Torre Annunziata, frequenta l’istituto Alberghiero di Vico Equense, lavora prima in inghilterra, poi rientra nella sua terra dove inizia un percorso di sperimentazione di farine e impasti che gli valgono numerosi premi e riconoscimenti. della sua esperienza e della sua grande passione si avvarranno i proprietari di “Saporì: pizza e qualcos’altro”. Ecco, è proprio in quel “qualcos’altro” che risiede la particolarità di questa nuova location destinata agli estimatori della pizza. “Qualcos’altro” è innanzitutto l’attenzione alla qualità delle materie prime, alla filiera alimentare, alla realizzazione di un prodotto che si distingua da tutti gli altri. La tradizione si sposa all’innovazione, alla ricerca, alla sperimentazione: i gusti, gli abbinamenti degli ingredienti, la qua-

Simona I zzo

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preziosito da tavoli e sedute in maiolica, sedie in ferro battuto. La sala interna richiama, invece, le tradizioni marinare con un allestimento contemporaneo che rivisita in maniera sofisticata ma calda e accogliente la storia di questa terra. insomma, “Saporì: pizza e qualcos’altro” rappresenta un viaggio in cui, ancora una volta, la gastronomia di alta qualità si fonde con cultura, territorio, tradizioni e voglia di innovare!

che ha saputo cogliere e apprezzare la bellezza e il fascino di Vico Equense, esaltati da un panorama unico al mondo e da una pizzeria a cinque stelle battezzata proprio con la loro brillante presenza, a cui lo stesso iervolino ha voluto far onore con la sua voce (maestro pizzaiolo e anche cantante!). i sapori tradizionali si affiancano alle novità suggerite: la pizza di Saporì diventa un viaggio attraverso il sud e la sua storia, i prodotti, le tradizioni che fanno l’occhiolino a nuove sperimentazioni gastronomiche, non solo di Napoli e della Campania, la Calabria, la Sicilia, il mare, la terra… tutto il sud è rappresentato nel menù, da scoprire accomodandosi su una splendida terrazza da cui lo scintillio delle luci sulle colline al tramonto, e gli ultimi raggi del sole che accarezzano la baia azzurra di Vico Equense, fanno da cornice suggestiva e di gran classe alla tavola. La ricercatezza dell’ambiente richiama la cultura e la tradizione artigiana della penisola: all’esterno, il pergolato è im-

Ricky Tognazz i

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LIBRI

DONNE, EMOZIONI E CAFFÈ Il romanzo di Rosa Gar giulo è una storia di amiciz ia e di un rito che ogni donna, almeno una volta nella vita, ha compiuto con le sue amiche “È questa la magia dell’amicizia: non mette mai punti, solo virgole.” Questo libro sfugge alle categorie convenzionali: è un romanzo, una biografia, una lunga poesia, un racconto, una raccolta di racconti. E' tutto questo e tanto altro. in appena 145 pagine racchiude la storia, anzi le esistenze, di sei donne, diverse tra loro eppure unite da un profondo affetto. Betty, Sara, Maria, Anita, Giovanna e Jo si sono incontrate e poi separate, ma ora, il sabato, le sei amiche ritagliano un momento dal caos delle loro vite, una parentesi in cui non sono madri, mogli, amanti, figlie ma soltanto Betty, Sara, Anita, Maria, Giovanna e Jo. “A casa di Jo il caffè non finisce mai” è stato una vera scoperta, una sorpresa, uno di quei libri che si affacciano nella tua vita timidi timidi e invece ti allargano il cuore, aprono finestre, e ti catturano con la loro semplicità nel raccontare vite difficili ma dense di positività. il campanello della casa di Jo suona ogni volta in modo diverso, e quando lei apre la porta per lasciar entrare l’amica che arriva, incontriamo le protagoniste di storie difficili, spesso dolorose, storie che nella realtà appartengono a molte di noi. La malattia, la violenza, il lavoro, la famiglia le hanno segnate per sempre eppure sono riuscite ad andare avanti, utilizzando il dolore per farne qualcosa di buono. Questo è uno degli aspetti del libro che colpisce di più: Rosa Gargiulo parla di argomenti seri, tristi, importanti, dolorosi caratterizzando la sua scrittura con un nota forte di speranza, raccontando in maniera produttiva e positiva. Nei racconti di queste donne si avverte la necessità di non giudicare, mai, ma di raccontare come le esperienze possano arricchire una persona, accompagnandola anche attraverso percorsi tortuosi a superare gli ostacoli per scoprire di avere ancora una miriade di possibilità. Sono storie che emozionano e in cui ci si immedesima facilmente: ogni lettrice riesce ad immaginarsi con una tazzina in mano, seduta su un pouf colorato, tra queste splendide donne. Sebbene il libro sia breve non si resta insoddisfatti; i capitoli non si dilungano e le storie di queste donne riempiono poche pagine, ma l'autrice ha saputo racchiudervi tanto: sensazioni, sentimenti, paure, luci, colori, sapori. Rosa Gargiulo ha un'eleganza speciale nello scrivere, un gusto semplice ma che ti afferra e ti stringe in un abbraccio, che ti fa sentire a casa. Ex insegnante di scuola elementare, esperta in didattica della narrazione, è nata e vive a Vico Equense (Napoli). Esperienze particolari: due linfomi e un trapianto di cellule staminali che l’hanno convinta della necessità di rivedere le priorità della vita e, soprattutto, di trasformare i propri sogni in realtà. Scrittrice per passione, da più di dieci anni gira l’italia per presentare i suoi libri, partecipare a eventi e fiere, tra cui il Salone del Libro di Torino, il BUK di Modena e BookCity a Milano. Si riconosce perfettamente nelle caratteristiche del suo segno zodiacale (Ariete): passionale, testarda, ottimista, determinata! Tra i suoi interessi, oltre alla lettura, il cinema e il teatro.

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LIBRI

IO, IL PESCATOrE DI AMALFI Nel suo libr o, Antonio Zequila parla di sé, della sua ter ra e della sua vita. Una confessione fiera da uomo del sud di

MArisA iACoPino

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“Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.” Fedele al pensiero kafkiano, Antonio Zequila ha spaccato il ghiaccio dentro di sé. “il pescatore di Amalfi” una confessione fiera, resa col piglio dell’uomo del sud, schietto anche quando riaffiorano ricordi imbarazzanti che lui non evita, perché parte del passato. Più che autobiografia, il libro è una chiacchierata con una voce amica che presta ascolto e a tratti sollecita, invitando a un lungo flusso di coscienza. in un pomeriggio di calura estiva, ci ha raccontato quest’esperienza. il titolo è un chiaro omaggio alla sua terra, osservatorio privilegiato da dove ha iniziato a osservare il mondo. Cosa rappresenta Amalfi e il mare? “Fin da bambino andavo a pescare, e ho imparato a guardare il mare, indice di infinito e libertà. Nuotare poi è liberatorio. Amalfi all’epoca era frequentata da molte straniere, e lì ho conosciuto i piaceri della carne. da un punto di vista storico, dobbiamo ricordare la sua importanza, come una delle quattro repubbliche marinare”. e’ stato sincero nell’argomentare di sé? Ho sempre vissuto al di fuori di schemi e regole. Sono nato con un bell’aspetto, ma vengo da una famiglia solida. Fare l’attore non è facile. Certo, non vai in fabbrica, però non hai certezze. io ho avuto coraggio e fortuna. Lo racconto nel mio libro, senza la presunzione di parlare d’una vita agiata che pure ho fatto. Vita da miliardario, anche se sono nato in una famiglia semplice; ho girato il mondo da sette a due stelle, ma ho anche dormito in macchina. il senso di adattamento è una delle mie caratteristiche, sto bene nel jet set mondiale, come con le persone di strada. Quello che non sopporto è l’ipocrisia. C’è stato un periodo in cui ero solo, in quanto escludevo chiunque sbagliasse nei miei riguardi. Alla fine però mi sono ammorbidito”. Modello, attore di fotoromanzi, di cinema, fiction televisive, attore di teatro, personaggio dell’isola dei famosi. da cosa ha tratto maggior soddisfazione professionale? “La mia carriera è più variegata d’una gelateria! Ho iniziato a fare il modello per conoscere una donna bellissima, l’insegnante di portamento di mia sorella. Me ne sono innamorato e siamo scappati a Roma per vivere quest’amore, il primo per me. Poi ho fatto fotoromanzi, per la mia fotogenia, e dopo ancora ho avuto esperienze cinematografiche, televisive e teatrali. La televisione arricchisce l'attore, il cinema lo rende famoso, il teatro lo nobilita. Ho avuto la fortuna di fare un teatro importante con Enrico Maria Salerno, di essere diretto da Zeffirelli recitando per mesi Pirandello in “Sei personaggi in cerca d’autore” a Londra. inoltre, ho fatto molta televisione. il cinema di meno, anche perché in italia non esiste più. Al neorealismo cine-

matografico si è sostituito il neorealismo televisivo: sono venuti alla ribalda il Grande Fratello e L’isola dei Famosi, di cui ho fatto la terza edizione. Non la rinnego. All’epoca, fare l’isola era prestigioso, ti dava visibilità. E poi sapevo che il mare mi avrebbe portato bene”. l’esperienza dell’isola può essere massacrante. Come è stato per lei? “Coi tempi che viviamo, tutte le scialuppe di naufraghi… quelli sono problemi veri, disgrazie della vita. L’isola dei Famosi la rifarei cento volte. Sei strapagato, e sai che ti trovi in un contesto televisivo. Quando ho fatto il reality avevo quarantadue anni, e me la sono giocata con tutta l’esperienza di trent’anni di lavoro. Nei programmi di intrattenimento televisivo per piacere al pubblico bisogna essere se stessi”. nel suo passato, innumerevoli love affairs con donne di grande avvenenza. Ha conservato la capacità di sognare “sotto un cielo di stelle”? “Ho visto le stelle più di una volta, con donne diverse. Per inciso, ho dato al libro il titolo ‘il pescatore di Amalfi’ perché se da piccolo pescavo pesci, crescendo, le reti si sono allargate e ho pescato anche sirene! All’età di cinquantadue anni, posso annoverare innumerevoli esperienze, come molti. Ho vissuto la vita con grande intensità, sia che si trattasse del rapporto di un’ora, o di anni. Sono un romantico, un passionale, insomma le qualità dello scorpione. Nonostante abbia girato il mondo, le cose indissolubili restano la famiglia, i miei genitori e la donna che amo - l’intesa sessuale con lei”. Cosciente del suo essere un bell’uomo, ma anche autocritico riguardo certi paragoni. A chi la definì il nuovo Gassman, lei risponde nel libro, “Gassman non si tocca.” eppure è stato apprezzato da registi di grosso calibro! “Ero all’inizio della carriera. debuttavo da protagonista in Storia di ordinaria follia di Bukowski. Ero un ragazzo di ventidue anni, bello, prestante. Franco Quadri, recensore di ‘La Repubblica’ mi definì il nuovo Gassman. Forse più per l’aspetto fisico, all’epoca… Certo, fa piacere essere equiparato a un mito, ma nel tempo lo devi dimostrare. io ho cercato di farlo, anche se ad oggi non credo di aver espresso tutto il mio potenziale”. Progetti all’orizzonte? “A giorni, un provino importante per una fiction, e poi c’è in ballo un lavoro televisivo di intrattenimento. Vedremo”. Per concludere, una domanda avulsa dal resto: se dovesse definirsi con un sapore, un colore, un odore… “Amo l’azzurro e il blu cobalto. Per il sapore direi risotto allo zafferano, intenso. infine, se penso a un odore, dico quello personale. Nonostante si usino profumi, se una persona ha un buon odore, è la cosa più bella!”. 55

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Si ricorda che la sala Adriana è munita di Palcoscenico e camerini ed è possibile averla in locazione per Saggi di danza, saggi di fine anno scolastico, spettacoli teatrali e conferenze. per info o preventivi inviare un fax al numero 0774/318466 e verrete ricontattati.

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CArMEN MOrELLO E' una donna forte e deter minata la conduttrice e attric e siciliana che abbiamo incontrato per una veloce chiacchierata a cuor e aperto di

lAurA Gorini cretizzarli. tu che ne pensi? “i giovani del sud sono diffidenti e spesso aspettano che qualcun altro faccia al loro posto quello che invece spetta fare a loro! E' un pò come attendere la manna dal cielo e questo non mi piace dei ragazzi di nuova generazione, anche perchè c'è del talento in loro, ma non viene sfruttato a dovere. Bisogna avere il coraggio di rischiare per i propri sogni e fare dei sacrifici qualora la vita lo richieda”. A proposito di sogni, ti consideri una sognatrice? “Assolutamente sì! Ogni mio successo per me è un punto di partenza per cui sogno sempre di raggiungere una meta più alta e tutto ciò mi rende viva”. Quali sono i tuoi sogni di oggi, di ieri e di domani? “Oggi sogno la serenità che per molti anni non ho avuto, un matrimonio alle spalle, una carriera da costruire ecc.. ieri sognavo di diventare un'attrice e vivere di questo lavoro, devo dire che oltre ad esserlo sono anche una conduttrice affermata e i miei sogni di domani sono vedere realizzati i miei figli, vederli sereni e di conseguenza vivere anch'io gli ultimi anni della mia vita appagata e realizzata”.

Carmen, una siciliana a roma. Che cosa ami della Capitale? “Ho sempre amato Roma, fin da ragazzina, per tutto ciò che offre e per i suoi monumenti, i palazzi storici, la sua storia immensa. Sai, le prime gite scolastiche sono state per me importanti, perchè ho ammirato Roma e desiderato fin da subito venire a vivere qui. Ho lanciato diverse volte la monetina a Fontana di Trevi esprimendo il desiderio che poi si è avverato; a qualcuno sembrerà una cosa stupida, infantile, ma i miei sogni di ragazzina in parte si sono avverati, certo non è stato semplice, vivere in una città come Roma è bello, ma faticoso sotto molti aspetti e primo fra tutti fare il mio lavoro e vivere di questo, diventare una professionista. Ma io ci sono riuscita!”. Che cosa ti manca della tua terra natale? “La mia famiglia, il poter condividere con loro le mie giornate e poi il buon cibo siciliano, intendo i prodotti tipici della mia terra, il mare, i profumi, le tradizioni che in Sicilia sono più radicate”. si dice che i giovani del sud abbiano tanti sogni ma che non riescano a con57

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CINEMA & TV

TANTA GAVETTA PEr GIGLIA MArrA Origini pugliesi, Giglia è una ragazza del sud ar ri vata a Roma con la voglia di ritagliarsi uno spaz io nel mondo della r ecitaz ione. Con sacrificio e volontà ci sta riuscendo e il suo cur riculum iniz ia ad esser e inter essante di

Ciao Giglia, che nome particolare: da dove e come nasce? “Ciao, Giglia è il nome di mia nonna, a cui sono profondamente legata, anche se purtroppo non c'è più. La leggenda che mi raccontava sulla genesi di questo nome è di un banale errore all'anagrafe. in origine il suo nome sarebbe stato Giulia. Siamo state fortunate perché cosi è nato un nome originale. Ogni volta che mi presento chiunque si sofferma su Giglia... Quando ero più piccola non ero molto felice ma crescendo ho capito che è qualcosa che mi caratterizza e perché no mi valorizza ancora di più”. Parlaci di te, presentati ai nostri lettori. “Parlare di me? Oh che bella cosa... un fiume in piena che cerca la via per arrivare al mare! Sono una donna del sud, nata in un piccolo paesino in provincia di Taranto. Cresciuta nel calore della mia terra, cullata dal mare e, ho avuto la fortuna di correre, giocare tra gli ulivi. ‘Radici ben salde e testa tra le nuvole’, questo il mio motto. Anche se sono nata in un paesino di provincia ho subito capito di avere una forte vena creativa, motivo per il quale ho scelto di iscrivermi al liceo artistico. dopo il liceo ho riempito la mia ‘valigia di cartone’ di sogni e sono venuta a Roma dove mi sono iscritta alla facoltà di Lettere, la Sapienza”. la recitazione è stata per te un amore sbocciato all'improvviso o ce l'hai nel tuo dna? “Ma diciamo che sin da bambina sono sempre stata affascinata dalle grandi attrici. Mio padre ha sempre avuto una grande passione per i bei film quindi spesso con lui guardavamo grandi cult e ne rimanevo incantata, emozionata. Fino ai diciotto anni ho partecipato a recite organizzate dal comune del mio paese, si intende a livello amatoriale. diciamo che nel dna c'era un seme, nel corso degli

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anni piano piano è sbocciato. Quando ero piccola ogni giorno cambiavo idea su quello che avrei voluto fare da grande. Volevo fare tutti i mestieri del mondo, essere tutto, che è poi quello che dovrebbe fare un'attrice, no?! interpretare ruoli sempre diversi”. Qual è stata la tua formazione? “Come dicevo, liceo artistico fondamentale, laurea in Lettere indirizzo Cinema e nel 2005 l'incontro con Beatrice Bracco! Sono entrata nella sua scuola ‘il Teatro blu’, trascorrendo gli anni più intensi della mia vita. La mia vera formazione artistica è stato merito suo.il mio rapporto con lei era speciale, non nego che per me aveva un affetto, stima particolare, mi ha sempre incoraggiata nel seguire questa strada. Parlo al passato perché purtroppo questa grande insegnante qualche anno fa è venuta a mancare. Una grande donna con una forte carisma, una guida per molti attori italiani conosciuti come Paola Cortellesi, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart al più giovane Salvatore Esposito. dopo i tre anni al ‘Teatro blu’ ho comunque partecipato a vari seminari, laboratori e attualmente frequento un corso tenuto da un ex allieva di Beatrice Bracco di nome Giorgia Mangiafesta ‘ActingLab’. Credo che un attore debba essere in costante allenamento, aggiornamento proprio come fanno gli sportivi e i ricercatori. Non si smette mai di studiare!”. il teatro è stato il tuo primo banco di prova, giusto? “il teatro il mio primo esordio. diciamo che durante gli anni della scuola di recitazione dovevamo mettere in scena alcuni spettacoli, diretti da Beatrice Bracco. Nel 2009 in un teatro off di Campo dè Fiori ero in scena con ‘dentro il tuo silenzio’, regia di Gabriele Cometa, dove interpretavo una ragazza sorda, ruolo a cui sono profondamente 58 GP MAGAZINE

legata vista la complessità della cosa. Va detto che le cose facili mi annoiano mentre quelle più ardue mi danno la grinta e posso dare libero sfogo alla mia passionalità, quella che è una mia caratteristica. E va da sé con una serie di spettacoli a cui ho preso parte”. Poi è arrivata la tv con le fiction. Che passaggio è stato e che impatto ha avuto su di te? “Prima di arrivare alle fiction ho preso parte come protagonista e non di alcuni cortometraggi di giovani registi, ne cito uno poiché ho una profonda stima di Riccardo Papa, ‘Lacrima di Luna’. Con questo progetto abbiamo vinto numerosi premi e per quanto mi riguarda anche come miglior attrice protagonista al ‘Tenebria film festival’. La prima esperienza televisiva c'è stata durante il mio ultimo anno di scuola, sto parlando della soap ‘Vivere’. il mio primo e vero lavoro televisivo, tutt'altra cosa che teatro e cinema indipendente poiché i ritmi sono diversi, purtroppo notai subito la differenza per quanto riguarda i tempi, la velocità di dover portare a casa il girato. Mentre a teatro c'è una preparazione diversa. Ma questo lo sappiamo tutti bene”. nel 2009 hai avuto un'esperienza importante al cinema. Ce ne puoi parlare? “Sì è stato il mio primo film. Parliamo di un lungometraggio indipendente, ma non per questo meno importante, anzi. ‘Teleaut: ultima trasmissione’, regia di Niccolò Andenna, film fortemente critico sul nostro sistema mediatico, televisivo, un meta-film. Cinque ragazzi stanchi della pessima informazione televisiva, decidono di fare qualcosa di concreto. Riescono a boicottare un canale televisivo, mandando in onda i loro video estremamente provocatori. io, tra i cinque protagonisti, interpreto Alessia


una giovane ‘compagna’ dalle idee rivoluzionarie. Nel film ha preso parte anche un grande della letteratura contemporanea: Pietro Benni. Vi invito a guardarlo in streaming, perchè anche se gli anni sono passati, i film restano per tutta la vita. E' questo il bello del cinema!! Ho un ricordo stupendo di tutto il set, la passione la stanchezza fisica poiché è stato girato a Roma nel mese di agosto, ma questo non ci ha fermato a portare a termine un meta-film che dovrebbe avere la giusta attenzione. Guardatelo in streaming e poi capirete perché dico questo”. esperienza cinematografica che si è ripetuta lo scorso anno insieme ad enrico lo verso e Maria Grazia Cucinotta in "nomi e Cognomi". Cosa ha significato per te lavorare con due bravi attori come loro? “Ho interpretato un piccolo ruolo, ma ho avuto la fortuna di avere le scene con il protagonista Enrico Lo Verso, attore di grande sensibilità, altruismo e carisma. Anche questo un film dai toni forti poiché racconta la storia di Pippo Fava giornalista che combatteva la mafia, di cui poi ne è stato vittima! Purtroppo non ho avuto l'onore di conoscere la Cucinotta e questo mi dispiace un pò, speriamo allora succeda presto”. Parliamo di prossimo futuro. in autunno sarai in televisione, su Mediaset, con la fiction "rimbocchiamoci le maniche" accanto a sabrina Ferilli? Quale personaggio interpreti? “interpreto il ruolo di una giovane madre vittima di una negligenza, diciamo che il mio ruolo sarà molto drammatico visto la gravità dell'accaduto. Scusatemi se sono sintetica ma non posso dare molte informazioni, ma vi invito a guardare questa serie poiché tocca temi molto attuali”. sei soddisfatta della tua carriera fin qui condotta? “Sono soddisfatta di quello che sono diventata oggi come donna. Per quanto riguarda la carriera credo che avrei potuto fare molto di più, ma questo perché sono una perfezionista. Se mi guardo indietro però credo d'aver fatto tutto quello che un'attrice dovrebbe fare: la gavetta! Studiare, lavorare e soprattutto vivere la vita sempre senza prendersi troppo sul serio”. Progetti in cantiere? “in cantiere c'è un pò di tutto teatro, tv, videoclip e cinema ma essendo scaramantica non dico nulla! Le cose si dicono a cose fatte, giusto?”. Giustissimo! Chi è Giglia nella vita di tutti i giorni? “E’ una donna un pò bambina che ama le cose più semplici, si emoziona facilmente davanti i poteri della natura, ama cucinare. Un' appassionata dello sport in particolare della corsa una running, che è poi il motore della mia vita, una filosofia di vita. Correre mi libera, mi ricarica e mi fa meditare. Mi pongo degli obiettivi che devo superare, questo poi lo applico in tutto quello che faccio. Amo leggere, viaggiare, la buona musica, andare a teatro al cinema, frequentare buoni amici. Poi dipende sempre dai periodi magari a volte mi piace rimanere a casa nel mio mondo. Sicuro non so rinunciare alle bellissime ville che Roma ci regala. Ne sento l'esigenza primordiale una camminata, una corsa al tramonto nel bosco di Villa Ada per esempio per me è un piacevolissimo distaccarsi dalla frenesia della città. Sono nata sul cucuzzolo di una collina pugliese e Roma non è mai stata molto facile per me, ecco perché, spesso, ritorno alle mie origini. Sono molto legata alla mia famiglia che purtroppo o per fortuna vive lì”. in che maniera coltivi il rapporto con i tuoi amici? “di amici ne ho pochi e sono quelli di sempre, che sempre ci sono anche se a volte non li sento, so che ci sono in qualsiasi momento io ne abbia voglia o necessità. Certo, mi piace condividere il tempo con persone che amo e stimo con cui posso condividere le stesse passioni. diciamo che sono molto diffidente e selettiva”. 59 GP MAGAZINE




MUSICA

CASSANDrA DE rOSA Dopo l’esperienza ad Amici 7, la giovane cantante tor na pr otagonista con il suo nuovo album intitolato “Finding you” di

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MirellA dosi


E’ uscito alla fine di giugno “Finding You”, il nuovo album di Cassandra de Rosa. E in pochissimo tempo ha scalato le vette della classifica dei più venduti su itunes. Un ritorno, quello della toscanaccia di Amici 7, che coincide col ritorno in italia della cantante dopo un periodo negli States, sua seconda patria. Cassandra, raccontaci come nasce “Finding You”? “Questo progetto nasce dall’incontro con persone meravigliose che hanno creduto in me fin dai tempi di Amici. Marina Marchione, amica e collega, ha fatto il mio nome nella stanza giusta e così sono stata contattata. E’ stato bellissimo poter riprovare l’emozione dello studio di registrazione, della scrittura e del confronto. Mi sono rimessa in gioco e, in questo progetto, devo ringraziare anche il mio compagno Alessandro Venuti che mi ha spronata perché stavo attraversando un momento particolare in cui non avevo fiducia in nessuno. E’ stato bello mettere insieme la vita privata con il lavoro, qualcosa che puoi fare solo quando l’amore è puro. E poi devo dire grazie a Casa Musica e CP&Partners che hanno dato vita a questo progetto”. Quanti brani sono e su quale punti? “Sono 7 brani. E' un progetto prettamente dance, fresco, molto estivo. ‘Finding you’ e ‘Not afraid’ fanno parte della colonna sonora del film dello ‘Zoo di 105 On Air’, uscito al cinema. Punto molto su tutti perché mi piacciono tanto. Se fossi il pubblico lo comprerei questo disco. E' la prima volta che canticchio le mie canzoni sotto la doccia: buonissimo segno”. Cosa ti aspetti da ‘Finding You’? “Che ottenga una buona visibilità, perché se la merita. Ripeto è un progetto nel quale ho dato tutta me stessa e la mia produzione CP&Partners lo sa”. spiega a chi non ti conosce chi è Cassandra de rosa. “E’ una ragazza che sta per compiere 30 anni, che ancora crede in quello che fa, tra alti e bassi… lo ammetto. Non è facile pensarsi artista o convincersi di esserlo. C’è troppa gente intorno a te che, anche se non vorresti, a volte ti influenza negativamente. Oggi però, a distanza di anni da Amici e con tutte le esperienze che ho fatto, mi sono usciti gli attributi. Sono sempre io, ma ho un carattere ben definito”. Come sei diventata una cantante? “Credo che il destino abbia scelto per me perché ci ho sem-

pre girato intorno e sono alla fine l’ho accettato. All’inizio mi faceva paura perché sapevo di dover fare delle rinunce e facevo dannare mio padre che, invece, ci credeva. E ancora oggi ci crede ed è il mio primo fan”. il primo esordio? “in un pub a Firenze e poi subito il concorso presso il centro commerciale i Gigli che mi ha portato davvero tanta fortuna. Fu un’emozione uguale a quella che provo oggi. Forse è per questo continuo a crederci”. inseguire la tua passione per la musica cosa ti ha tolto e cosa ti ha regalato? La musica aggiunge e basta. La musica richiede studio, impegno e dedizione. i sacrifici vale la pena farli, al massimo ripuliscono la tua vita da gente negativa”. ti abbiamo conosciuto e apprezzato ad Amici 7. Cosa ti è rimasto di quell’esperienza? “Un ricordo bellissimo e adesso riesco ad apprezzarlo, ora che sono stabile, ora che ho trovato l’amore, ora che sono soddisfatta del mio percorso, guardo indietro e dico ‘se solo lo avessi capito prima...’. Però non è mai troppo tardi”. rifaresti Amici? “Assolutamente sì. Adesso lo vivrei con un altro spirito! Sarei molto più Scialla". so che stai lavorando ad un ambizioso progetto che riguarda il melograno e il benessere, una start up creata da giovani under 30, ce ne parli? “La riscoperta di questo frutto antico e versatile ha conquistato anche me. Grazie ai Fratelli Mirko ed Emanuele Caccia, ideatori e fondatori, io e il mio fidanzato Alessandro collaborando con la società King Company srl, produzione e distribuzione, dove gestisco, insieme a Mirko, il marketing e gli eventi, mentre Alessandro, insieme ad Emanuele, si occupa della logistica, leva strategica per una gestione ottimale dei trasporti. Mirko Caccia come me è un artista, un attore, e qualche tempo fa mi mise a conoscenza di questa sua idea che ho subito appoggiato. in italia ci stiamo affermando. Abbiamo tanta voglia di crescere garantendo la provenienza e i controlli dei prodotti. Noi partiamo dal nostro terreno a Sant'Oreste, alle porte di Roma, fino ad arrivare alle nostre coltivazioni in Perù, israele, Tunisia e Sud Africa. Visitate il nostro sito www.melogranoking.com e per restare in contatto con le mie novità musicali www.cassandraderosa.it”. 63

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MUSICA

MAX ArDUINI, IL CANTACrONACA Nasce in Romagna, patria della musica italiana. È un cantautore pieno di talento e figlio d’arte: suo papà era pittor e e suo nonno suonatore di fisar monica. Considera il suo ultimo album solo la prima parte di un lavoro più grande di

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Ci sono forme d’arte che sembrano accentrarsi in particolari luoghi del nostro bel paese. Nell’area geografica dell’Emilia e della Romagna, ad esempio, si potrebbe dire scritta la storia della musica italiana. da lì, un mélange di nomi di grosso calibro, da Pavarotti a Zucchero, a Gianni Morandi, Milva, Vinicio Capossela, i Nomadi. E Max Arduini, ravennate, che incontriamo in occasione del suo nuovo album. “Nasco Massimiliano Arduini. Sono diventato Max da quando Lucio dalla mi consigliò di abbreviare il nome perché funzionava meglio. Era il 1997. La mia carriera artistica inizia, effettivamente, nel 2002”. sei figlio d’arte, padre pittore, un bisnonno suonatore di fisarmonica. i tuoi esordi, appena quindicenne, con una band nel 1987. ritieni che la musica sia più potente dell’arte pittorica? “Quando c’è talento, un quadro, una poesia, una scultura, una canzone hanno la stessa potenza. i quadri di

mio padre sono molto belli, di un pessimismo che forse apparteneva al suo tempo. il bisnonno invece suonava la fisarmonica, e nel periodo carnevalesco o natalizio, andava nei casolari di campagna a far cantare e ballare la gente”. tra la musica e le parole cosa nasce prima? “Nasce prima il testo, l’argomento. Lo esamino come farebbe un regista, uno sceneggiatore. Prendo appunti, faccio una cartellina e scrivo un potenziale titolo. Poi, se sento che c’è della musica che deve uscire, questa viene da sola, altrimenti rimane un manoscritto”. sei stato impegnato, accanto a personaggi famosi, in campagne di sensibilizzazione sui problemi dei disabili. da cosa nasce questa tua attenzione? “La musica, la scrittura, l’arte devono essere utili al prossimo. Se ho talento, devo metterlo al servizio degli altri. Ci sono delle cose che mi toccano personalmente, ad esempio, le persone che non sono autonome. E al65

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MUSICA lora, ho dato un aiuto. Così nel 2002 è nata muscoli di cartone, una pubblicità progresso con Bisio e Fabrizio Frizzi. io ho scritto la colonna sonora, in un pomeriggio”. tu sei un cantautore rock che si autoproduce. Cosa significa oggi, essere un cantautore? “E’ una parola inflazionata. Oggi forse non mi sento più cantautore, sono piuttosto un cantacronaca. Le mie canzoni parlano di cronaca, anche se in modo leggero. L’ispirazione mi viene guardandole persone; osservo, scrivo riflessioni. E poi mi piace ricordare personaggi scomparsi, ridargli una dignità. io sono lì, per chi vuole sentire queste storie”. tu sei nato a ravenna. Questa tua appartenenza geografica credi abbia contribuito a fare di te quello che sei? “Sì, sì. La musica italiana nasce lì. Non è un caso. L’aria buona, il contatto con la gente… C’è arte, cultura. Lucio dalla è stato il più grande, ma poi ci sono Guccini, Vasco Rossi, Zucchero, Ligabue, e ancora Bersani, la Pausini, gli Stadio. Giuseppe Verdi in qualche modo ci sta accompagnando. E come non ricordare Raul Casa-

Pantani, campione diventato capro espiatorio d’un sistema corrotto. Può un fuoriclasse, un artista, un uomo onesto inserito in un circuito tritatutto, salvarsi? “La gente ricorda ‘il pirata e la bandana’, e di quando lui era all’apice della carriera. Era il campione, ed è stato abbattuto nel momento più alto della sua vita. Nel sistema tritatutto l’onesto ci muore. Per questo Max Arduini non ha sfondato! Lavoro con gente eccezionale, c’è solo stare bene insieme e suonare”. C’è un testo sul brigante stefano Pelloni, detto il Passatore. Chi era questo robin Hood della romagna di fine ottocento? “Certo era aggressivo. in Romagna ci sono quelli che mi attaccano e quelli che mi sostengono. diciamola tutta: Garibaldi ha fatto cose anche opinabili. Ma ha liberato l’italia, quindi è stato celebrato. Quando però leggi una sua lettera dagli Stati Uniti dov’era esiliato, che dice: dovremmo essere tutti figli e soldati del Passator Cortese perché fa cose prodigiose, vuol dire che l’altro non era poi male. diciamo che il Passatore era un ribelle, un condottiero, un brigante. il brigantaggio è stato un fenomeno diffuso nell’italia di quel tempo”. vuoi parlarci del tuo ultimo album? “E’ semplicemente meraviglioso! dal 2012 stavo mettendo da parte un po’ di legna per il mio album ideale. Questa è la parte 1. Perché poi, nel 2017 forse, verrà stampata la parte 2, e diventerà un unicum, un doppio album. Si intitola ‘Mezzo vivo, mezzo postumo’. La mia carriera la sto costruendo un po' da vivo, un po’ da postumo. Quest’album ha un sottotitolo ‘Concept art’. il secondo si chiamerà ‘Screenplay’. Nel primo, in uscita a settembre, fra i vari pezzi c’è una canzone: ‘Fumetto di pesce’ che rappresenta il Bene. Associata a un'altra che uscirà nel secondo album, e conterrà ‘Cliché de villan’, ossia il Male. Tutti e due, Bene e Male, daranno la loro versione dei fatti”. Citami una frase tratta dal testo del tuo ultimo album… “Bella domanda! ‘L'usuale quotidiano è avere in testa delle corna ed un tendone, guardarsi dalla pista scalinate appollaiate di curiosi’. Siamo tutti un po’ capri spiatori”.

dei, grandissimo violinista, che con ‘Romagna mia’ ha fatto ballare tutto il mondo. Ecco, c’è questa magia, voler comunicare: noi siamo qua, divertiamoci!”. dove affonda le radici la tua musica? “Non ho miti particolari. Sono stato un grande fan di Jim Morrison, e dei doors, ho amato tanto Vasco Rossi da ragazzo. Poi ho sentito un disco di ivano Fossati e mi è cambiata la struttura della musica. Fossati è un genio! E’ stata una crescita graduale, la mia”. una canzone, “sul col du Galibier”, dedicata a 66

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MUSICA

chARTS A CURA DI SILVIA GIANSANTI IN COLLABORAZIONE CON FOXY JOHN PRODUCTION WWW.FOXYJOHNPRODUCTION.COM

cLASSIfIche TOP 10 eUROPA 1 “Don’t let me down” – Chainsmokers ft. Daya 2 “One dance” – Drake ft. Wiz Kid & Kyla 3 “Perfect strangers” – Jonas Blue 4 “Dancing on my own” – Calum Scott 5 “Don’t mind” – Kent Jones 6 “Treat you better” – Shawn Mendes 7 “Into you” – Ariana Grande 8 “This girl” – Kungs vs Cookin’on 3 Burners 9 “Tears” – Clean Bandit ft. Louisa 10 “Thisis what you came for” – Calvin Harris & Rihanna

TOP 10 USA 1 “Thisis what you came for” – Calvin Harris & Rihanna 2 “Don’t let me down” – Chainsmokers ft. Daya 3 “Ride” – Twenty One Pilots 4 “Cheap Thrills” – Sia ft. Sean Paul 5 “One Dance” – Drake ft. Wiz Kid & Kyla 6 “Just like fire” – Pink 7 “The sound of silence” – Disturbed 8 “Can’t stop the feeling” – Justin Timberlake 9 “Send my love (to your new lover)” – Adele 10 “Me too” – Megahn Trainor

TOP 10 ITALIA 1 “Happy” – Luca Carboni

2 “Ragazza magica” – Jovanotti 3 “Andiamo a comandare” – Fabio Rovazzi 4 “Vivere a colori” – Alessandra Amoroso 5 “Tra di noi” – Tiromancino 6 “Uno di questi giorni” – Nek 7 “Ti sembra normale” – Max Gazzè 8 “Innamorata” – Laura Pausini 9 “Vorrei ma non posto” – J-Ax & Fedez 10 “Tutti contro tutti” – Stadio ft. Vasco Rossi

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JONAS BLUE Noto producer londinese che si è fatto conoscere al grande pubblico con la cover di “Fast car” di Tracy Chapman, cantata da Dakota, conquistando dischi d’oro e di platino. Il successo in questo 2016 prosegue grazie a questo pezzo tropical house e molto orecchiabile. CALUM SCOTT Classe 1988, è inglese ed è emerso grazie al programma tv Britain’s Got Talent ed è orientato sul genere pop. Ha all’attivo il singolo “Dancing on my own”. Quest’anno ha preso parte a numerosi eventi musicali.

DISTURBED E’ un gruppo statunitense alternative metal formatosi a Chicago. Hanno debuttato nel 2000 e nella loro carriera hanno venduto oltre 14 milioni di dischi in tutto il mondo. Questa è la cover del famoso brano di Simon & Garfunkel. MEGAHN TRAINOR Ecco il secondo singolo ufficiale estratto dall’album “Thank you” e accompagnato da un video molto ironico, divertente e colorato. Molto adatto all’estate. Ha debuttato in classifica con “All about that bass”.

FABIO ROVAZZI Si tratta del primo italiano che ha vinto il disco d’oro con una canzone solo grazie agli streaming, pur non essendo un cantante vero e proprio. Il suo video su YouTube è stato visto quasi 30 milioni di volte. E’ nato a Lambrate nel ’94. ALESSANDRA AMOROSO Prosegue il periodo fortunato di quest’artista dalla voce nera. Canzone tratta dall’omonimo album in cui ci sono varie firme come quella di Elisa e di Federico Zampaglione, in veste di autori. Famosi sono i suoi duetti con più persone.


SPecIAL GUeST SIGALA

Un signor numero uno E’ un produttore discografico e un dj inglese con i fiocchi. Proviene da Norfolk, dove è nato nel 1992 sotto il nome di Bruce Fielder. Ha iniziato a studiare pianoforte all’età di otto anni, per poi laurearsi più avanti in musica commerciale all’università di Westminster. La sua esperienza artistica lo ha visto coinvolto in diverse band a suonare e in mixing per diversi artisti. Il suo primo singolo da solista “Easy Love” è stato ispirato alla band dei Jackson Five. E’ seguìto un secondo singolo intitolato “Sweet Lovin”, pubblicato lo scorso anno. Il terzo “Say you do”, uscito quest’anno, ha visto la partecipazione di Mariah Carey e Dj. Fresh. Ma il grande richiamo di pubblico, è arrivato con “Gimme your love”, con la voce di John Newman e la fantastica produzione di Nile Rodgers, singolo che ci sta ancora accompagnando piacevolmente.

YeSTeRDAY&TODAY ALBeRTO cAMeRINI Chi di voi non ricorda quel simpatico ragazzo con il ciuffo biondo che pendeva davanti agli occhi, mentre si muoveva sul palco con uno stile tutto suo al ritmo delle sue canzoni come “Tanz Bambolina” e “Rock’n’Roll Robot”? Cantautore, chitarrista e artista di teatro, era soprannominato durante i primi anni ’80 ‘l’arlecchino del rock all’italiana’. Le sue esibizioni dal vivo richiamavano infatti le movenze della maschera bergamasca. E’ nato in Brasile e la sua attività è iniziata però qualche anno prima della grande esplosione, formando anche un gruppo che pochi ricorderanno, Il Pacco. Il linguaggio comico, i maccheroni, il trucco glam, il computer, le tematiche sul cibo e le mimiche saranno il suo successo. Negli anni ’90 ha preso parte a numerose feste in piazza e nel nuovo millennio si è dato molto al punk in collaborazione con gli Skidsoplastix. Nel 2008, a quarant’anni dall’inizio di carriera, ha pubblicato una nuova versione di “Computer Capriccio”. L’artista non si è mai ritirato dalle scene quindi e attualmente si esibisce spesso in concerti live, accompagnato da alcune band.

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EVENTI

HAPPY B-DAY ACTION ACADEMY Tanti i personag gi che hanno partecipato al galà di fine del primo anno di lez ioni. L’Accademia nasce per dar e un per corso di for maz ione in tr e ambiti: cr eati vità, pr oduz ione e recitaz ione. Il tutto attraverso la siner gia tra cinema e tv Action Academy, in occasione della fine del primo anno di lezioni, ha organizzato un galà all'interno del Gran Teatro del The Church Palace a Roma, sede dell'Accademia, al quale hanno partecipato 500 persone. Oltre ai fondatori Nando Moscariello e Maria Grazia Cucinotta, molti i volti noti del mondo dello spettacolo intervenuti, a testimonianza dell'impegno dell'Accademia nel favorire l'inserimento dei propri allievi nell'ambito lavorativo cine-televisivo. Tra questi Rita dalla Chiesa, Patrizia Mirigliani, Giuliano Peparini, Pietro Genuardi, Francesco Stella, Mario Ermito, Simona Borioni, Emanuela Tittocchia, Francesca Testasecca, Barbara Livi, Lindra Batista, Micol Azzurro, Matteo

Contini, Alma Manera, Giovanni Scuro, Sofia Milos, Graziano Scarabicchi, Marco Capretti, Elena Russo, Luigi Parisi, Andrea iervolino, Andrea Morricone, Gianni Cottone, Franco Amurri, Charlie Keenan, Mario Squillanti, Manuela Metri, Marco Santucci. durante la serata, condotta da Valeria Graci, Nando Moscariello e Maria Grazia Cucinotta hanno illustrato ai presenti la mission di Action Academy ovvero l’organizzazione di un percorso di alta formazione per formare professionisti del mondo dello spettacolo. Sono stati presentati due format prodotti da Viva la Vita di Nando Moscariello in collabo70

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razione con Action Academy. il primo - My dNA - condotto da Mario Ermito, affronta il tema dei bambini abbandonati alla ricerca dei genitori naturali. il secondo - Breaking love - condotto dall’Avv. Anna Maria Bernardini de Pace, vede protagoniste coppie in crisi che, alla fine del percorso, decideranno se rimanere assieme oppure optare per la separazione. di seguito sono stati proiettati due corti realizzati con gli allievi di Action Academy. Alibi diretto da Manuel Pochesci e La Lista scritto dalla sceneggiatrice Paula Boschi e diretto dal regista Alessandro Valori. in chiusura, la premiazione di tre ospiti di caratura internazionale ovvero il produttore Andrea iervolino, l’architetto Piero di Pierri ed il compositore Andrea Morricone. dopo il taglio della torta Moscariello e la Cucinotta hanno dato appuntamento a tutti al prossimo anno accademico. ACtion ACAdeMY: lA Fusione trA tv, CineMA e FiCtion Action Academy Roma, fondata e diretta da Nando Moscariello (managing director, fondatore di Vivi la vita srl) in collaborazione con Maria Grazia Cucinotta (attrice, produttrice, regista). Un percorso di alta formazione che consente di scegliere tra 3 aree: Creatività, Produzione, Recitazione. La filosofia di

Action Academy è la sinergia tra tre mondi: Fiction, Cinema e Televisione, apparentemente simili tra loro, ma in realtà differenti. Gli allievi possono acquisire una solida formazione per avere la possibilità di ottenere concrete opportunità professionali. La nostra Accademia offre la possibilità agli allievi di essere preparati contemporaneamente in tutti e tre i settori; inoltre dà loro la possibilità di partecipare immediatamente allo sviluppo e alla creazione dei contenuti realizzati da loro stessi, in collaborazione con i docenti. i contenuti più validi vengono trasmessi periodicamente su una piattaforma media appositamente creata dall’accademia. in questo modo gli allievi possono formare da subito il proprio curriculum lavorativo e dare visibilità ai lavori realizzati. Gli allievi del corso di recitazione apprendono anche rudimenti di produzione e creatività al fine di acquisire competenze, che rendano completo il loro processo di formazione. Gli attori fanno pratica diretta sul set e sono presentati ai più importanti casting director italiani. il percorso formativo delle aree Creatività e Produzione permette agli allievi più meritevoli

di accedere a stages lavorativi presso le più importanti società di produzione televisive, di fiction e di cinema, presenti sul territorio nazionale. Gli allievi del Corso di Recitazione entrano a far parte di Action Management, in esclusiva per due anni, dove vengono gestiti e proposti ai migliori casting cine-televisivi. Gli allievi di Creatività e Produzione partecipano attivamente al Mipformat e al MipTv di Cannes. www.actionacademy.it 71

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NUOVE MODELLE PEr IL MONDO FASHION Models R unaway Italy non è il solito concorso di bellezza ma un contest che si prefig ge l’obiettivo di pr opor re nuove modelle. L’ediz ione 2016 si svolgerà il 14-15-16-17-18 settembre presso l’Hotel Tor r e Oli va a Policastro Bussentino il Contest unico nel suo genere, “no concorso di bellezza”, si prefigge l’obiettivo di proporre al Mondo Fashion le nuove Modelle da portare alla ribalta Nazionale ed internazionale. Models Runway italy si posiziona al di sopra dei tradizionali concorsi di bellezza e subito sotto all’Alta Moda. Models Runway italy propone il Made in italy quale volano di una più forte economia con il coinvolgimento di Stilisti affermati ed emergenti, di brands nazionali ed internazionali. il tutto con una efficace azione di comunicazione visiva di grande impatto e penetrazione. Nel 2015 il Models Runway italy ha veicolato e coinvolto centinaia di migliaia di seguaci in tutto il mondo tramite post video e foto con visualizzazioni sui social network, carta stampata e tv. Coniuga due azioni fondamentali, vetrina per Modelle e aspiranti Modelle e volano per gli Stilisti e Stilisti emergenti. Le Modelle selezionate saranno catapultate direttamente nel Mondo Fashion con la partecipazione a sfilate di moda nazionali e/o campagne pubblicitarie. Gli Stilisti partners avranno grande visibilità mediatica visto il numero di seguaci e fans dell’evento, il tutto supportato da spot video online virali e foto. Ad ogni partner sarà riservato uno spot video online girato in location con le Modelle partecipanti. (previo invio di prodotti e/o oggetti del proprio marchio). i Partners saranno ospiti della finale del 17 settembre 2016 e in seno alla giuria sceglieranno la Modella o le Modelle da coinvolgere come testimonial del proprio brand. i Partners Stilisti oltre alla partecipazione in giuria per la scelta delle Modelle, da coinvolgere quali testimonial a loro importanti sfilate, avranno la possibilità, ove richiesta, di presentare le proprie collezioni. Models Runway italy 2015 ha prodotto numeri importanti in termini di visibilità per i partners, i soli social network hanno segnato (oltre 100.000 visualizzazioni). Senza contare carta stampata e tv. L’evento finale del 17 settembre vedrà la presenza di numerose personalità del mondo Fashion, Modelle, Stilisti, Giornalisti e personaggi del Cinema. Models Runway italy è presente su internet, Facebook. Location Ospitante: HOTEL TORRE OLiVA **** Policastro Bussentino (Salerno). Ospiti: Janet de Nardis (modella/attrice); Garmy Sall (modella/attrice); Adriana Soares (modella); Antonio Falanga (giornalista); Emmanuella d’Alterio (modella); Laura e Silvia Squizzato (Rai). 73

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