GP Magazine settembre 2019

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evento del mese

Pratola Peligna: Una festa indimenticabile per i 100 anni della BCC di Roberto Ruggiero

Una grande festa per celebrare i cento anni della Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna. Mattatore della serata il comico Enrico Brignano, che ha fatto ridere con il suo one man show gli oltre duemila invitati del Presidente eletto dall'assemblea dei soci Maria Assunta Rossi e dal direttore Silvio Lancione.

Enric o Brign an o è stato il grande mattator e della festa per il c entenario della Ban ca di Cr edito Cooperati vo di Pratola Peligna

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I festeggiamenti erano iniziati nel pomeriggio al Teatro D’Andrea con una conferenza moderata da Claudia Benedetti a cui hanno preso parte esponenti del mondo bancario cooperativo, tra cui Maurizio Gardini, presidente di Confocooperative, Luca Gasparini, Cbo del Gruppo bancario cooperativo di Iccrea, il vescovo Michele Fusco e il sindaco Antonella Di Nino. Alle 19 in piazza Garibaldi e in piazza Madonna della Libera sono stati poi allestiti stand enogastronomici deve i soci della Banca hanno avuto a disposizione dei biglietti per l’acquisto di alimenti. Alle 21.30 in Piazza Grande il momento tanto atteso: direttamente da Roma, dove era appena rientrato dalle vacanze a Formentera con la famiglia, il mitico comico Enrico Brignano ha attinto al meglio del suo repertorio per far divertire i presenti. Presentatori dell'evento i conduttori Rai Beppe Convertini e Federica Peluffo. In chiusura, prima di soffiare tutti insieme sulle 100 candeline, il comico abruzzese Gianfranco Phino ha divertito ancora il festante pubblico presente. Per dar modo a tutti i pratolani di godere dello show è stato allestito nel centro del comune un maxi schermo. Una serata che resterà nella storia della Banca di Credito Cooperativo.


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cover story

Lisa Marzoli “Sarò sempre grata a Maurizio Costanzo” di Silvia Giansanti

È uno dei nuovi volti interessanti del nostro giornalismo, è stata al timone con Beppe Convertini per tutta la bella stag i o n e n e “ L a Vi t a i n D i r e t t a E s t a t e ” . I n q u e s t a n u o v a s t a gione televisiva la vedremo il sabato mattina con “Il caffè d i R a i U n o ” n e l c o n t e n i t o r e “ U n o M a t t i n a ” e n e l “ G r a n Va rietà” con Maurizio Costanzo in seconda serata sempre sulla r e t e a m m i r a g l i a d i Vi a l e M a z z i n i . Di fronte abbiamo una donna che sprizza gioia, cultura e soprattutto umanità da tutti i pori. Non ci dobbiamo quindi sorprendere se una persona arguta e sensibile come Maurizio Costanzo l'ha scoperta e voluta al suo fianco. Un bel diamante grezzo da lavorare insomma, per ottenere una conduttrice come si deve. Alcune combinazioni fortuite, unite alla sua tenacia, hanno fatto raggiungere bellissimi traguardi a Lisa Marzoli. Instancabile e felice della sua vita, si divide tra passeggini, pappe, telecamere e assistenti di studio. Due anni fa è arrivata Ginevra, il dono più atteso. Lisa, sei stata scoperta da Maurizio Costanzo. Come è successo? “All'inizio conducevo il Tg3 del Lazio e mi è stato proposto di condurre un programma televisivo sugli animali. L'ho fatto per tre stagioni, ignara che uno come Maurizio Costanzo aveva una grande passione per gli animali e quindi la domenica mattina seguiva la trasmissione”. Come lo hai scoperto? “Perché un giorno è uscito un articolo su un giornale dove appunto Costanzo ha dichiarato che era uno spettatore di quel programma e che ammirava la compostezza della conduttrice. Si riferiva ovviamente a me. Sono rimasta talmente colpita da questa sua recensione che ho cercato il suo numero per ringraziarlo. Da quel momento abbiamo continuato a sentirci telefonicamente per parlare del regno animale e delle sue razze particolari che esistono al mondo. Abbiamo toccato anche argomenti lavorativi, fino a quando Maurizio mi ha proposto di co-condurre con lui 'S'è fatta notte'. Sono stata onorata di questa sua proposta e così abbiamo iniziato la collaborazione che è durata varie stagioni”. Per quale motivo pensi di essere piaciuta al famoso uomo coi baffi? “Credo per l'umanità e la sensibilità che riesco a trasmettere, unite al giornalismo. Mi ha definita un materiale umano sul quale si poteva lavorare molto per

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tirare fuori una conduttrice televisiva a 360 gradi. Da tanto tempo, a detta sua, non incontrava una persona così. Per me è stato un padre putativo”. Hai avuto da sempre il pallino del giornalismo? “Pensavo di fare la giornalista sulla carta stampata, all'epoca vedevo nella tv un mondo distante da me. Non sapevo esattamente dove sarei finita, ma comunque il giornalismo è stato sempre nelle mie vene”. Le tue prime esperienze in tv cosa ti hanno lasciato? “Ho imparato che la televisione può rivelarsi un'arma a doppio taglio se non sai gestire determinate cose. Mi ritengo fortunata di aver lavorato con Costanzo; per me è stata una specie di seconda laurea, un master se così lo possiamo definire. E' un mestiere dove si ruba con gli occhi, imparando dagli altri ma facendo tuo il lavoro. Dall'inizio ho capito che la tv era proprio fatta su misura per me. Ogni volta che si accende la lucetta della telecamera, mi sento a mio agio, ho scioltezza e la sento come fosse casa mia”. Ti piace presentare eventi? “A dir la verità salire su un palco mi mette un po' di ansia, preferisco la telecamera e lavorare dentro uno studio”. Per tutta l'estate sei stata in onda con “La Vita in Diretta Estate”. Cosa ti ha coinvolto di più? “I vari racconti drammatici o meno della gente comune mi coinvolgono di più emotivamente”.

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model & glamour Š Ser viz io f otog rafico di S te fano Rin al di

Lara Noval Testa e fitness di Alberto Terraneo

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formazione

Universitari Grandi novità nel mondo del lavoro di Mara Fux

In un periodo dell’anno che pone i neo diplomati davanti all’infinita proposta di corsi universitari che inevitabilmente li obbligano alla domanda “che potrò fare un domani?”, crea meritato scalpore la grande novità sancita dal decreto ministeriale emanato a maggio (D.M. 20 maggio 2019) che disciplina le modalità e i requisiti per l’iscrizione dei professionisti negli elenchi nazionali di archivisti, bibliotecari, archeologi, antropologi, esperti di diagnostica, scienza e tecnologia applicate ai beni culturali. Questo, tradotto in pratica, significa che per accedere alle sopra citate categorie professionali, gli studenti, per es., della Sapienza dovranno aver frequentato il triennio del corso L-43 acquisendo il titolo di tecnologo diagnosta per i beni culturali, per proseguire con una magistrale LM-11 già riconosciuta e richiesta all’estero nella figura del cosiddetto “conservation scientist”. “Il corso di Scienze Applicate ai Beni Culturali” spiega Gabriele Favero, presidente dell’Area Didattica nonché docente di Chimica del Restauro e della Conservazione “ esiste da circa 20 anni ma è poco seguito, si è attestato su una quarantina di iscritti alla triennale e pure qualcuno in meno sulla specialistica. Il riconoscimento ministeriale della figura del tecnologo diagnosta, si spera porti ad un incremento delle iscrizioni considerando che da adesso, per poter svolgere determinate professioni e accedere ai bandi, sarà necessariamente richiesta questa competenza”. Da che tipo di studi provengono i vostri iscritti? “Per lo più si tratta di studenti del classico o dello scientifico; contrariamente a quanto si possa immaginare, solo una minor parte viene dall’artistico”. Con la sola triennale che sbocchi si possono avere? “Si può lavorare prevalentemente da liberi professionisti come un qualsiasi architetto o ingegnere che apre il proprio studio. Capisco che sia difficile da immaginare ma, ad esempio, quando si rende necessario lo spostamento di statue antiche come capita frequentemente nei casi di restauro di una chiesa, non le si può prendere e spostare come un vaso da fiori ma bisogna calcolare come spostarle con giusti mezzi meccanici senza che si spezzino o vengano danneggiate. Questa è una delle competenze della nostra laurea”.

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formazione Se invece si prosegue con una magistrale? “Alla Sapienza la LM-11 può essere sviluppata secondo un programma in inglese oppure in italiano. Ambedue offrono sbocchi di alto livello senza considerare che si può anche scegliere poi la strada del dottorato e quindi dell’insegnamento”. Le materie sono tutte scientifiche? “Ci sono esami di scienze, chimica, fisica, matematica ma anche tantissimi di base classica come storia del restauro, etruscologia e antichità italiche o museologia. Una base di materie scientifiche c’è perché quando si parla di restauro si parla di materiali ben differenti da quelli cui siamo usi oggi. Nella pittura, ad esempio, abbiamo un colore steso su legno con varie tecniche, abbiamo la polvere d’uovo come componente della tempera e solo all’ultimo l’olio come ritrovato che garantisce elasticità: quando un Caravaggio fugge da Roma con le tele arrotolate sotto braccia, lo può fare perché le pittura è elastica e non si screpola. Per capirlo devi studiare la storia dell’epoca, i materiali che si avevano a disposizione,capirne un po’ le componenti dati fondamentali se devi affrontare un restauro. Ma non solo. La scienza è importante perché ti fa capire le conseguenze di un malo uso o di un malo costume sociale: a tutti è capitato di prendere parte ad una visita guidata a luoghi dove si viene fatti entrare un po’ per volta ma pochi ne comprendono la vera ragione ovvero che già il riscaldamento corporeo dei visitatori, il loro respiro può alterare il microclima biologico dei materiali utilizzati per la realizzazione di quelle opere. La stessa luce, qualora arrivi in quantità non controllata, può attivare la fotosintesi e portare allo sviluppo di muschi”. Quanto si rapportano gli studenti dei corsi alla tecnologia? “Tantissimo: hanno a che fare con fibre di carbonio, con il laser, con il vibro incisore. In certi casi anche se si tratta di oggetti molto antichi, per il restauro si deve raggiungere un compromesso con quanto oggi offre la tecnologia più avanzata. Prendiamo il caso degli strumenti musicali: non è un restauro fine a se stesso; lo strumento dopo il restauro deve continuare a funzionare emettendo il suono come quando è stato creato. Ciò vuol dire che i criteri devono arrivare ad un compromesso fatto di un attento studio delle vibrazioni prima e dopo il restauro”. Come possono fare i neo diplomati a saperne di più sul corso di laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali? “Come tutti i corsi di studio, anche noi siamo sul sito de La Sapienza ma abbiamo una pagina FB molto attiva su cui si possono trovare contatti diretti con gli assistenti. A questo aggiungasi le informazioni e l’aiuto che possono ottenere passandoci a trovare in facoltà anzi sai che vi dico: ragazzi vi aspettiamo!”.

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libri

Roma-Malaga per amore Una bella storia nel romanzo di Lorenzo Patruno di Giulia Bertollini

“Roma-Malaga, Andata e ritorno” è il titolo del romanzo di Lorenzo Patruno, edito da Il Trampolino. Al centro del racconto l’appassionante storia d ’ a m o r e d i F r a n c e s c o e Va l e n t i n a . E’ il 12 giugno e Francesco si trova a Malaga per un colloquio di lavoro. Proprio in occasione della sua festa di compleanno decide di andare a festeggiare in un locale con degli amici. E proprio lì, i suoi occhi incontrano quelli di Valentina, una giovane ragazza spagnola. Fin dall’inizio la loro storia risulta complicata. Entrambi rifiutano l’amore perché impauriti dalla distanza. Sarà soltanto grazie alla tenacia e alla fermezza di Valentina che i due decideranno di vivere la loro relazione pur non sapendo che una sfida ancora più importante li attende dietro l’angolo. Infatti dopo essersi sottoposta a diversi accertamenti a Valentina viene diagnosticato un tumore allo stomaco. Una storia di forza e di coraggio che dimostra come a volte i piccoli problemi siano destinati a soccombere dinnanzi agli ostacoli che il destino ci mette davanti. Perché la vita è un battito d’ali e il tempo che affanniamo a rincorrere non ci verrà restituito. Alla serata, moderata dalla giornalista Giulia Bertollini, prenderanno parte oltre all’autore, la cantante Annalisa Minetti, il Presidente dell’Associazione Tota Pulchra Mons. Jean-Maria Gervais, il Presidente Onorario dell’Associazione Peter Pan Onlus Maria Teresa Fasanelli, la psicoterapeuta presso il Policlinico Gemelli Francesca Malatacca e l’editor Roberto Murgia. Le conversazioni saranno intervallate dalla lettura di passi e dal romanzo e da una sorpresa musicale. I diritti d’autore sono devoluti a sostegno delle attività dell’Associazione Peter Pan Onlus così come il ricavato della vendita del libro. La somma che sarà raccolta nel corso della serata di presentazione sarà interamente devoluta in beneficenza.

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tv & wedding

Michelle Carpente Da attrice a Wedding

Destination Manager di Giulia Bertollini

“Amo molto viaggiare e sono un’inguaribile romantica. Un connubio perfetto per c h i c o m e m e v u o l e d i v e n t a r e u n a We d d i n g Destination Planner”.

© Foto di Maria La Tor re

Devo confessare che prima di iniziare l’intervista mi sono documentata per evitare di fare figuracce. Infatti, non appena ho letto che oltre ad essere attrice e conduttrice Michelle Carpente era anche una Wedding Destination Planner mi sono messa alla ricerca di informazioni utili che potessero farmi capire meglio in cosa consistesse il suo lavoro. Per me infatti che fino a quel momento avevo solo sentito parlare di Enzo Miccio è stata un’occasione per aumentare il bagaglio di conoscenze. Una passione quella di Michelle che si è trasformata in lavoro grazie al suo amore per i viaggi e alla voglia di scoprire culture diverse. In questa chiacchierata, oltre a svelarci qualche curiosità in più sulla sua attività, Michelle dà anche qualche suggerimento per i futuri sposi in tema di nuove tendenze. La ringraziamo ancora per la sua disponibilità perché ci ha concesso questa intervista nonostante fosse a letto con l’influenza. Michelle, da attrice e conduttrice a Wedding Destination Manager. Ci spieghi di cosa si tratta? Cosa ti affascina di questa professione? “Anche se l’ho pubblicizzata solo recentemente, svolgo l’attività di Wedding Destination Planner da 7 anni. E’ nato come hobby e poi si è trasformato in lavoro. Questa passione deriva dalla volontà di proseguire i miei studi considerando che sono laureata in mediazione linguistico culturale. Mi piace andare alla scoperta di culture diverse e amo molto viaggiare. E poi sono un inguaribile romantica. Anche se sono separata i matrimoni mi fanno sognare ed emozionare. Riconosco di essere precisa nel lavoro e questa qualità mi facilita l’organizzazione e la pianificazione. Mi sono formata a Londra seguendo dei corsi di Wedding Destination Styling and Design e ho iniziato per gioco aiutando delle amiche che erano in procinto di sposarsi”. La laurea quindi ti è stata molto d’aiuto nell’approcciarti

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tv & wedding

a questo mestiere. “E’ stata molto importante perché conoscendo le lingue ho potuto relazionarmi con persone di culture diverse. Ogni Nazione mantiene la propria tradizione nel matrimonio e a me interessa preservarla in modo da esportarla nel nostro Paese”. Quali location proponi per un matrimonio da favola? E per le coppie che vogliono sposarsi all’estero, qual è il processo di prenotazione? “C’è un discorso da fare. Quello che piace a me come italiana non sempre va di pari passo con le aspettative di coppie straniere. Gli inglesi per esempio impazziscono per la campagna toscana. Se fosse per me, in campagna non mi sposerei mai. Devo capire bene chi ho davanti per poter fare una proposta mirata a livello di location. A gusto personale, consiglierei i laghi del Nord come il Lago di Como e il Lago Maggiore. Ci vado cauta nel proporli agli stranieri nel periodo invernale a causa delle rigide temperature. Devi sapere infatti che quando vengono in Italia si aspettano di trovare il sole. Per gli italiani che vogliono sposarsi all’estero consiglio di celebrare il loro matrimonio legalmente in Italia. Dopo, se vogliono celebrare il loro matrimonio alle Maldive o in Provenza o in Marocco possono farlo tranquillamente. In questo modo evitano maggiorazioni nel prezzo. All’estero come in Italia infatti se si vuole sposarsi legalmente bisogna tener conto che le location presentano dei costi più alti. Oltre a questo aspetto, c’è anche un iter burocratico lungo e complesso”. Quali sono le difficoltà che si incontrano in questo mestiere? E quali sono le differenze più interessanti da segnalare nel confronto tra le coppie straniere e gli sposi italiani? “Le difficoltà sono diverse soprattutto nella fase iniziale. Quando il cliente vuole avere delle informazioni è sempre molto complicato riuscire ad ottenere una prima Skype call o comunque un primo avvicinamento. L’importante è fidelizzarlo perché la concorrenza è tanta e si gioca molto al ribasso. I miei punti di forza sono le lingue, l’esperienza e i collabora-

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tori che operano con me all’interno di un’agenzia solida, la If Events Wedding Planner. Un conto è lavorare da freelance e un’altra è disporre di una struttura organizzata. Credo che questo faccia la differenza. E’ molto più stimolante lavorare con gli stranieri perché sono più aperti alle nuove tendenze. Gli italiani sono più legati alle tradizioni e a loro importa che la location sia bella, comune e soprattutto che si mangi bene”. Il matrimonio più curioso ed originale mai organizzato? “Adesso sto organizzando un matrimonio di indiani e si svolgerà in tre giorni. Si sposteranno con una carovana di ospiti quindi oltre a prendermi cura della sposa e dello sposo dovrò occuparmi anche degli invitati. E’ molto divertente perché ho organizzato per loro un Henna Party. Si tratta del nostro addio al nubilato. In questo caso per tradizione la sposa si fa disegnare l’henné sulle mani e deve stare ferma per ore. Ci saranno balli, musica e intrattenimento. Lo sposo arriva invece con una carovana di animali tra cui elefanti e cavalli”. Il matrimonio della star che ti è piaciuto di più? “Che carina questa domanda! Mi ha colpito moltissimo il matrimonio di Brad Pitt e Angelina Jolie per come era stato organizzato. Se non sbaglio era stato celebrato a Borgo Egnazia in Puglia e lei aveva un abito disegnato dai suoi figli. Da mamma ho trovato quest’idea commovente e deliziosa”. Nuove tendenze da segnalare ai futuri sposi? “Ce ne sono tantissime e anche molto divertenti. Per esempio, vanno di moda per le spose le All Star o comunque delle scarpe da ginnastica. Nessuno però avrà mai il coraggio di osare tanto, soprattutto tra gli italiani”. Da ottobre sei al timone della conduzione del game show “Ben 10-La sfida”. Cosa ti ha insegnato questa esperienza? “Mi ha dato molta consapevolezza. E’ stato il primo programma che ho condotto da sola in uno studio piccolo pieno di bambini da saper gestire assieme ai loro genitori e al pubblico e con un team di spagnoli e americani. A volte mi venivano date informazioni in lingua spagnola, altre volte in inglese. Non puoi capire la confusione! Come vedi, le lingue tornano sempre e anche in questo caso sono state utili”. Il tuo è un lavoro che ti porta a viaggiare. In che modo riesci a conciliare il lavoro con la maternità? “Questo è un lavoro che mi porta a stare spesso anche a casa. E’ vero che sono sempre in viaggio ma quando non lo sono cerco di ritagliarmi degli spazi per stare con mio figlio. Daniele è molto tranquillo perché sa che in ogni caso può telefonarmi. Comunque è abituato perché quando prima lavoravo stava con il papà”. Nel film “Beyond the edge” ti sei ritrovata a condividere il set con Antonio Banderas. Com’è andata? “E’ andata molto bene ed è stata un’avventura divertente. Abbiamo girato insieme un paio di giorni. Ti racconto un breve aneddoto. Mentre ero al trucco arriva un giorno il team di lavoro assieme alla produzione intimandoci di restare in silenzio all’arrivo di Banderas e di non infastidirlo chiedendogli foto. Arriva Antonio ed è subito divertimento allo stato puro. Lui stesso si faceva le foto assieme alle comparse preoccupandosi anche che fossero venute bene”.






sto imparando a dare un senso al tempo, la cosa più preziosa che possediamo. Da lì ad oggi, priorità diverse, cerco se posso, di fare solo ciò che mi piace veramente”. Puoi presentarti? “Sono Elena Russo, con la mia napoletanità, sono un attrice che segue il suo istinto, perché quando non sei fagocitato dallo starsystem tutti possediamo un istinto, o un inconscio, che è più importante del conscio. Se sappiamo ascoltarlo, non ci farà mai sbagliare, anzi ci farà percorrere la strada del bene, sempre. Attenzione! Puoi essere una donna di successo e avere lo stesso tipo di vita, che auguro a tutti, ma il mio percorso oggi ha altre priorità”. I tuoi ruoli più importanti di successo? “Tutti i lavori che ho interpretato sono per me dei successi, li ho svolti sempre con una totale dedizione”. Che cos'è una storia d'amore? “Ho avuto più di una storia d’amore, ma tutte le volte ci ho creduto, come se fosse l’unica storia d’amore, poi...Vengo da una famiglia matriarcale, penso che anche questo ha avuto il suo peso. Non saper aspettare la crescita dell’uomo all’interno della coppia, ha contribuito a non portare avanti una storia che oggi avrei potuto ancora avere. Ci sto lavorando, sto crescendo, la storia che arriverà, sarà la più importante di tutta la mia vita, perché solo ora so cosa voglio veramente”. Quanta fiction e quanta omologazione si gira intorno all'amore rendendolo prevedibile e invece sappiamo che non lo è, per fortuna! “La fiction come le serie televisive che stanno prendendo sempre più spazio, dipende da chi le scrive. La cosa più importante di questa domanda è la sceneggiatura: se hai una buona storia arriverà agli spettatori, altrettanto bella. La storia si ripete, lo farà sempre, dipende da chi la fa”. La tua familiarità con la tua famiglia e il confronto con il senso della famiglia oggi? “Per me la famiglia è molto importante, nella mia vita resterà sempre tale”. Farsi belle un dovere, un valore? “Quando ero piccola avevo una smania di crescere, di farmi bella. Oggi il valore è diverso. Oggi mi faccio bella perché piaccio prima a me: per me era una cosa impensabile, ma si cambia, grazie a Dio”. Il “non so che” femminile esiste anche al maschile ed eventualmente perché ? “Tutti abbiamo una parte maschile o femminile: per gli uomini, bisognerebbe, come tutte le cose, calibrarla bene”. La tua sincerità un valore: vantaggi e svantaggi con il “ne vale la pena”? “la sincerità non paga sempre, ma prima avevo più paure, quindi quando esprimevo la mia sincerità, mi pentivo, perché la mia insicurezza dava la colpa alla mia sincerità. Oggi lo sono, assumendomi la responsabilità: chi non la vuole, non la merita. Ma io sono così, ho fatto quasi pace con il mio cervello”. Quali sogni stai coltivando e dove possiamo seguirli e seguirti? “Per il momento ho dei progetti in scrittura, potete seguirmi sui social, hanno preso l’importanza del curriculum; una volta era un pezzo sacro. Grazie a voi per la disponibilità!”.

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spettacolo

Leo Gullotta “La vita è un’apertura e un’immediata chiusura di finestre” di Giulia Bertollini

Un maestro. Un attore che ama il suo lavoro come pochi. Un curriculum alle spalle di eccellente valore e ricco di lavori che l'hanno reso celebre. Un professionista camaleontico e una persona buona e perbene. L'abbiamo incontrato qualche mese fa in occasione della sua tournée teatrale. Quando arrivo in teatro, lui è già in platea ad accogliermi. Mi prende le mani stringendole tra le sue ed esclama “ha le mani congelate. E’ freddolosa?”. Mi limito ad annuire sciogliendomi in un sorriso. Leo Gullotta è uno dei miei ricordi dell’infanzia. Glielo accenno pure mentre ci sediamo in camerino davanti ad uno specchio. Come dimenticare la mitica signora Leonida nel celebre programma de “Il Bagaglino” o la parodia ringhiante di Maria De Filippi. Leo però è anche altro. In questi anni, è riuscito ad imporsi con il suo immenso talento al cinema e in teatro regalandoci interpretazioni impeccabili, intrise di grande umanità. E proprio nello spettacolo “Minnazza – Letture tra i miti e le pagine di Sicilia”, Leo dimostra di essere un uomo sensibile, devoto all’impegno civile e custode della memoria. Parlando con lui, emergono riflessioni importanti sulla vita e sul quotidiano. Le sue parole sono davvero un invito a riflettere. Leo, la ritroviamo in tournèè con lo spettacolo “Minnazza-Letture tra i miti e le pagine di Sicilia”. Ce ne parla un po’? “In occasione di questo spettacolo, il palcoscenico è stato trasformato in un terrazzo siciliano in cui d’estate tra bicchieri e piattini si discute e ci si confronta. E’ come se il pubblico fossero gli amici che vengono a trovarmi a casa. Il titolo 'Minnazza' trae ispirazione da una piccola statua, la Venere di Willendorf del Naturhistorisches Museum di Vienna, che racchiude tra i suoi seni rigogliosi ventiseimila anni di storia. Dobbiamo tornare al latte materno e dobbiamo riappropriarci

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spettacolo Il ritiro de ll a tar ga del Miglior F ilm

Festival d’IDEA

La rassegna cinematografica al femminile di Mara Fux

Con la vittoria del film “Plattform” della regista iraniana Sahar Mosayabi, si è conclusa la seconda edizione del festival Cinema d’iDea svoltosi nel cuore pulsante di Roma, sul palcoscenico naturale dell’isola tiberina sotto la direzione artistica di Patrizia Fregon e s e D e F i l i p p o . P r o m o s s a d a L a Tr i b ù d e l l ’ A r t e e K a l a b r o n e c o n i l p a t r o c i n i o d e l l ’ A n a c e d i E WA ( E u r o p e a n Wo m a n i n t h e A u d i o v i s u a l N e t w o r k ) , l a r a s s e g n a è i n t e r a m e n t e d e dicata al cinema al femminile perché, come spiega la stessa Fregonese De Filippo, ideatrice e curatrice del pregevole appuntamento culturale, intende colmare la scarsità di spazi e d’attenzione che vengono dati alle donne in campo cinematografico. “Non è concepibile che una donna per affermarsi debba vestirsi da uomo rinunciando alla propria femminilità; che una sceneggiatrice o una regista non vengano prese sul serio se vestono con un abitino o si mettano un rossetto rosso anziché cipria. E’ assolutamente inammissibile. Una volta in cui da sceneggiatrice lavoravo ad un film di Tonino Zangardi, un operatore per ridere si è permesso di tagliarmi il bottoncino colorato posto in cima ad un cappellino che avevo messo perché gli sembrava fosse troppo frivolo. Sono andata su tutte le furie, nessuno deve permettersi di mortificare la femminilità di una donna e purtroppo in questo campo avviene molto spesso.” In perfetta linea con il suo pensiero la scelta di far precedere le proiezioni dei film in concorso da una speciale anteprima in cui raccontare e parlare di donne, di pari opportunità, di temi importanti per dare maggiore visibilità al punto di vista femminile, questo grande assente nella nostra società. Nei cinque giorni della rassegna, sono state proiettate pellicole provenienti da tutto il mondo: Lituania, Iran, Rwanda, Messico-USA, Italia, Israele e Francia: autentici bocconi ghiotti per cinefili e curiosi come ha testimoniato la grande affluenza di pubblico. Tra i titoli in calendario “Silencio” di Lorena Villareal regista messicana e produttrice del primo film indipendente USA/Messico cui è seguito “Nunca mas hermanos” di Eleonora Nascimben; il corto “In her foot steps” di Rana ABu Frahi preceduto da “Waterfolks” dell’iraniana Azadeh Bizargiti vincitore della categoria ; “Rwanda, il paese delle donne” e “Mahila” di Sabrina Varani; Arrivederci Saigon” di Wilma Labate; Normal di Adele Tulli; “Il

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mare della nostra storia” di Giovanna Gagliardo; Reality Check di Stephanie Pedros; “L’etoile du jour” di Sophie Blondie con la star degli anni ’70 Iggy Pop. Evento nell’evento il concerto di gratuito di Mahsa Marashi, cantante iraniana: le donne vengono arrestate in Iran se cantano, con la sua band di uomini.“Il festival sta crescendo ogni anno di più.” Racconta Patrizia Fregonese De Filippo “Nel 2017 ho fatto un’ edizione zero totalmente a mio rischio e pericolo, perché nessuno mi dava fondi per lavorare sul progetto, quindi per testare la situazione e vedere se la mia idea potesse riscontrare successo ho deciso di metterci soldi di tasca mia e di farlo proiettando solo opere di Liliana Cavani che è il mio idolo. Visto che la cosa è piaciuta mi sono rimboccata le maniche e sono riuscita ad ottenere qualche piccolo contributo per realizzare nel 2018 una dignitosa prima edizione ufficiale di Cinema d’iDea e con l’aggiunta di altri piccoli contributi sono riuscita a realizzare l’attuale seconda edizione.” Un programma di appuntamenti molto intenso che ha voluto ogni sera la proiezione di due film per un totale di 9 partecipanti ed 1 solo vincitore assoluto proiettato alle 23,00 del quinto giorno dopo una breve ma festosa cerimonia di assegnazione. Un’edizione colma di tematiche interessanti a cominciare proprio da quella di “Plattform” che ripercorre la vicenda assolutamente reale delle tre sorelle iraniane che alla morte del padre abbandonano il lavoro dei campi e, sfidando i pregiudizi della loro stessa cultura, diventano campionesse del mondo di wushu, antichissima arte marziale cinese. Meritati premi vanno anche a Gabija Jaraminaité, miglior attrice e protagonista di “Together Forever” della regista lituana Lina Luzytè; il miglior corto a Zara Rostampour per l’animazione “Starvation”; la menzione speciale al documentario “Waterfolks” dell’iraniana Azadeh Bizargiti attivista dei diritti per le donne. Poker di cinema e cultura per le personalità presenti nel comitato d’onore: Lina Wermuller, Liliana Cavani, Dacia Maraini e Caterina D’Amico.

W ilma Labat e e Patriz ia Fr egon es e De Fil ippo Liliana Cavan i e Patriz ia Fr egon es e De Fil ippo

Festival Teatro Classico Il sito archeologico di Caposele a Formia palcoscenico naturale di Mara Fux

Tra gli applausi del pubblico e la promessa di un’edizione 2020 ancor più ricca di s p e t t a c o l i , s i è c h i u s a a F o r m i a l a I V E d i z i o n e d e l F e s t i v a l d e l Te a t r o C l a s s i c o d i r e t t a d a Vi n c e n z o Z i n g a r o , g i à d i r e t t o r e a r t i s t i c o d e l Te a t r o A r c o b a l e n o d i R o m a e d e l l a C a s t a l i a , l ’ A s s o c i a z i o n e Te a t r a l e c h e d a b e n c i n q u e l u s t r i s i d e d i c a a l l a r a p p r e s e n t a zione teatrale della commedia classica. La splendida area archeologica di Caposele a Formia ha ospitato rivisitazioni classiche e moderne di immortali capolavori del teatro greco e latino che hanno letteralmente sbancato al botteghini a ritmi di “tutto esaurito” per quattro week end consecutivi costringendo molti spettatori a tornarsene sulla via di casa. Inutile dire quanta sia stata la soddisfazione del direttore artistico e del suo staff che hanno visto premiati il proprio impegno per far rivivere i grandi classici del teatro immersi in un’atmosfera di altri tempi. Altissimo il livello delle compagnie in cartellone. Ad aprire il cartellone degli appuntamenti Blas

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spettacolo “RUDEN S” U g o Cardinal i e Ro cco Militano

“ILI ADE” Bl as RocaRey

“ILI ADE” Bl as Roca Re y e M onica Rogle di

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Roca Rey e Monica Rogledi nell’ “ILIADE” di Alessandro Baricco, diretta dallo stesso Roca Rey in cui Achille, Ettore, Andromaca, Elena, Ulisse, prendono vita in una narrazione emozionante tra lotte, duelli, amori e odii, in una cornice dalla quale Baricco ha escluso gli Dei. Restano uomini e donne, guerrieri e regine, vittime e carnefici, vittoriosi e sconfitti, che si fronteggiano senza esclusione di colpi. Un fiume violento e disperato, poetico e toccante, raccontato dal palcoscenico della madre di tutte le guerre: Troia. Ad accompagnarne parole e gesta Pino Gangialosi al pianoforte e fagotto, Fabio Battistelli al clarinetto, Marwan Samer con voce e oud. Ugo Cardinali, Piero Sarpa, Fabrizio Passerini, Rocco Militano, Annalena Lombardi, Laura De Angelis su musiche Giovanni Zappalorto hanno invece rappresentato “RUDENS” di T. M. Plauto nell’adattamento e regia curata da Vincenzo Zingaro, una delle commedie più affascinanti del commediografo latino, dotata di squisita freschezza e di atmosfere fiabesche, in virtù dell’inconsueta ambientazione marina in cui si svolge la vicenda, da cui Shakespeare prese spunto per la sua celebre opera “La Tempesta”. Lo spettacolare e divertente allestimento proposto da Zingaro in forma di Commedia musicale, ha reso tutti gli aspetti del teatro plautino, in un “gioco attoriale” che recupera il filo che dal mondo classico per dipanarsi fino a noi, enfatizzando tutti gli aspetti fiabeschi e fantastici dell’opera: un’isola costruita nel teatro, barche a vela che attraversano la platea per attraccare a un moletto a ridosso della scogliera, l’imponente tempio di Venere, all’ombra del quale si staglia la casa del vecchio Mormora, il cangiare del cielo dopo la tempesta, hanno creato una dimensione incantevole che ha proiettato gli spettatori fuori dal tempo. Una favola divertente che ha conquistato tutti grazie al coinvolgimento di elementi scenici che si facevano letteralmente largo tra gli astanti. Francesca Benedetti, Maria Cristina Fioretti, Viola Graziosi, Maurizio Palladino, Graziano Piazza, Elisabetta Arosio, Sergio Basile, Gianluigi Fogacci hanno portato in scena “ECUBA” la drammaturgia di Euripide con l’adattamento e regia proposti da Giuseppe Argirò, uno dei più stimati registi del nostro teatro. La straordinaria interpretazione della regina troiana proposta da Argirò fa di Ecuba, depositaria della ragione dei vinti e custode della stirpe troiana, una donna capace di vendicare sopraffazione e sopruso con la denuncia dell’inutilità della violenza; Ecuba è il dolore assoluto in uno scenario in cui vittime e carnefici vengono accumunati dalla follia della guerra. Ultimo appuntamento in calendario lo spettacolo proposto da Glauco Mauri e Roberto Sturno intitolato “EDIPO-IL MITO” in quanto tratto dagli scritti di Sofocle, Tucidide, Seneca, Durrenmatt,Cocteau e firmato da Andrea Baracco su musiche di Giovanni Zappalorto eseguite dal vivo dall’autore assieme a Francesca Salandri nel quale i due assoluti protagonisti della piece hanno accompagnato gli spettatori in un percorso intenso ed emozionante tra brani di letteratura mondiale per fargli meglio conoscere il più antico e probabilmente più celebre dei miti della storia, quello legato ad Edipo, fonte di ispirazione in tutti i campi dell’arte. Qualità e divertimento è quindi senza alcun dubbio il binomio che continua a caratterizzare gli spettacoli del Festival del Teatro Classico di Formia che incoraggiato dai successi di critica e pubblico ottenuti, dà appuntamento a tutti per la prossima estate.



musica

CHARTS & NEWS Curiosità e novità dal mondo musicale a cura di Silvia Giansanti, in collaborazione con Foxy John Production www.foxyjohnproduction.com

TOP 10 EUROPA 1 “Beautiful People” - Ed Sheeran ft. Khalid 2 “Heaven” - Avicii 3 “3 Nights”– Dominic Fike 4 “Goodbyes” - Post Malone ft. Young Thug 5 “Loco Contigo” - Dj Snake, J. Balvin & Tyga 6 “La libertad” - Alvaro Soler 7 “Stay (don't go away)” - David Guetta ft. Raye 8 “Playa Grande” - Sofi Tukker & Bomba Estéreo 9 “Senorita” - Shawn Mendes & Camila Cabello 10 “Friday Night” - Burak Yeter

TOP 10 USA 1 “Goodbyes” - Post Malone ft. Young Thug 2 “I don't care” - Ed Sheeran & Justin Bieber 3 “Senorita” - Shawn Mendes & Camila Cabello 4 “The git up” - Blanco Brown 5 “Truth Hurts” - Lizzo 6 “Talk” - Khalid 7 “Old town road” - Lil Nas X ft. Billy Ray Cyrus 8 “La la land” - Bryce Vine ft. YG 9 “Easier” - 5 Seconds of Summer” 10 “You nedd to calm down” - Taylor Swift

TOP 10 ITALIA

DOMINIC FIKE Si tratta di un personaggio originario della Florida, è uno dei rapper di nuova generazione. Il brano in questione ha conquistato in modo particolare l'Australia ed è incluso nell'Ep di debutto dal titolo “Don' forget about me, Demos”. ALVARO SOLER Da qualche anno a questa parte è il mattatore dell'estate per eccellenza, grazie a vari tormentoni. Il cantautore spagnolo de “La cintura” ci incoraggia a ballare contro ogni paura e a correre verso la libertà. E' stato definito “Il Principe dell'estate”.

POST MALONE Per la produzione del pezzo, l'artista si è affidato a Brian Lee e a Louis Bell, con cui ha già lavorato in passato per hits come “Rockstar”, “Better now” e “Psycho”. Accanto a lui troviamo Young Thug e si tratta della loro prima collaborazione. 5 SECONDS OF SUMMER Con questo brano si va ad anticipare l'uscita del quarto album della nota band australiana. I ragazzi si sono dichiarati orgogliosi della loro musica, composta da sintetizzatori e basso groovy.

BENJI E FEDE Riecco in classifica Benjamin Mascolo e Federico Rossi. Il duo proveniente da Mo1 “Jambo” - Takagi & Ketra, Omi & Giusy Ferreri dena ha avuto l'approccio tramite la rete e da lì 2 “Nuova era” - Jovanotti sono nate cose interessanti. Tra le loro collaborazioni, ricordiamo quelle con Max Pezzali e Cristina 3 “Margarita” - Elodie & Marracash D'Avena. Hanno all'attivo tre album. 4 “Maradona y Pelè” - Thegiornalisti CHARLIE CHARLES E' lo pseudonimo di Paolo Mo5 “Ostia lido” - J-Ax 6 “Mambo salentino” - Boomdabash ft. A. Amoroso nachetti. E' un dj e un produttore discografico rite7 “Senza pensieri” - Fabio Rovazzi ft. L. Bertè & J-Ax nuto tra i più interessanti del momento. Dietro alla famosa “Soldi” del Festival di Sanremo c'è la sua 8 “Dove e quando” - Benji & Fede firma. Ha iniziato la sua attività ascoltando e produ9 “Vento del sud” - Tiromancino cendo musica elettronica e techno. 10 “Calipso” - Charlie Charles ft. Sfera Ebbasta

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musica

Ezio Bosso “La musica è magia e la vita me l’ha data come un dono” di Giulia Bertollini

È stato il protagonista indiscusso del Festival di Sanremo del 2016 tanto da meritarsi la standing ovation del pubblico televisivo. Di lui colpisce non solo il talento ma anche quella straordinaria sensibilità che trapela ogni volta dalle sue parole. Dopo la partecipazione sanremese, il pianista Ezio Bosso aveva confidato che il suo più grande sogno era quello di portare la musica classica in prima serata. E proprio qualche mese fa è riuscito a realizzarlo debuttando su Raitre nel programma “Che storia è la musica”. Una follia d’amore come ha osato definirla perché ogni nota è una storia da raccontare, come ci ha confidato in questa intervista. Ezio, aveva detto che sarebbe tornato in tv solo per insegnare la musica. Ed è stato di parola. “E’ una follia d'amore che ho fatto per la musica perché credo che dietro ogni nota ci sia una storia da raccontare. Si può parlare della musica con amore e dolcezza, fa parte di quelle cose che diamo per scontate e ce le complichiamo da soli, come le cose più belle. Mi hanno aiutato tutti e ho incontrato anche nuovi amici che mi proteggono. Questa serata è nata dall’affermazione che

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faccio spesso che la nostra orchestra è una comunità di amici di lunga data, ragazzi giovani con un grande senso di società. Durante le prove mi sono sempre ripetuto che la musica è una storia. Quello che faccio a porte chiuse è uguale a ciò che faccio a porte aperte”. Agli occhi degli altri, la sua malattia sembra averla messa in una posizione privilegiata. Crede che questa condizione l’abbia aiutata a comprendere meglio la magia della musica? “La musica mi ha sempre fatto stare così. Se il mio corpo è cambiato lo nota qualcun altro. Io faccio questo mestiere da 30 anni, ho iniziato a 14 anni. Io credo nella musica, dovremmo crederci un po’ di più. Dovremmo scordarci dei corpi e diventare musica”. Quando è avvenuto il suo primo incontro con la musica? “La musica è presente nella mia vita da quando ne ho memoria, è difficile rispondere. A questo punto della mia esistenza da uomo di oltre mezza età comunque mi viene da dire che è la musica che ha incontrato me. Quando dico che quel bambino aveva più bisogno di altri della musica ci credo davvero. Ho memoria di tante cose, ma la musica la incontro ogni giorno perché un musicista quando studia ogni giorno la riscopre di nuovo e questa è una delle grandi magie”.



eventi

Ghironda di Formello La prima edizione della festa storico medievale del borgo di Mara Fux

Un’incredibile folla di curiosi ha accolto gli oltre 150 figuranti in costume duecentesco che hanno sfilato nell’ultimo weekend di giugno per le vie di Formello nella prima edizione della GHIRONDA, festa medievale istituita dalla Pro Loco che si mostra ben intenzionata, visto il palese successo, a farne un appuntamento rievocativo annuale. Nata da un’idea di Lorella Sgalippa e coordinata assieme a lei anche da Sabina Bartolacci, la manifestazione si è svolta con ritmi serrati grazie alla prontezza e alla piena collaborazione dei numerosi aderenti alla Pro Loco, in primis del neo presidente Elvio Gentili, che non si son tirati indietro nemmeno davanti ai 40 gradi del termostato del più caldo ed afoso fine settimana dell’estate: chi coordinava tornei, chi distribuiva bottigliette d’acqua, chi scansava il pubblico per far largo alla sfilata, chi serviva ai tavoli; tutti si son dati daffare con gran compiacimento del Sindaco Gian Filippo Santi e di un’amministrazione comunale che non ha potuto che apprezzare con fierezza come, nel giro di soli due mesi e mezzo, la volontà di un pugno di cittadini ha fatto rifiorire nel borgo la potenza feudale dei Orsini. L’attento recupero storico di disegni e

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colori ha permesso all’artista Vinicio Prizia di offrire alle cinque contrade in cui è stato idealmente suddiviso l’attuale paese, altrettanti stemmi identificativi del nome del rione. Nella prima delle due giornate della GHIRONDA, Montecco, Spannitore, Mancini, Mola Vecchia e Centro Storico sono così divenuti una realtà visiva fatta di meravigliose acconciature, lunghe vesti di velluto rosso, verde o celeste, corpetti, berretti piumati piuttosto che cappe, mantelli, cotte di maglia o armature. Ciascuna contrada, introdotta dal camerlengo, durante un elegante e bellissimo cerimoniale ha offerto ai Principi un dono del proprio territorio rappresentato da manufatti o prodotti della terra dopodiché ha decretato il vincitore della prima edizione del torneo, al termine di una simpaticissima corsa con le carriole. L’intento didattico degli organizzatori di offrire alla cittadinanza ed ai visitatori uno spaccato di vita medievale del XIII secolo, si è manifestato a pieno nella seconda giornata della GHIRONDA quando al suo risveglio Formello ha trovato P.za D. Palmieri, sito antistante l’ingresso al centro storico, allestita per parte dalle tende di un accampamento legionario di mercenari e per parte dai banchi delle botteghe delle antiche arti. Il gruppo storico degli armati Milites Regis si è speso in duelli, suture di ferite da arma bianca, affilatura di lance e spade; ha mostrato ai curiosi le peculiarità dell’armatura e della



eventi

FORIOLEGGE è una scommessa vinta dalla squadra composta da Rosa Gargiulo e Vincenzo Grimaldi con il prezioso contributo per il coordinamento organizzativo di Rita Citarella. Tre le location messe a disposizione dall’amministrazione comunale di Forio grazie al sostegno del sindaco Francesco Del Deo e dell’assessore Angela Albano che hanno creduto fin da subito alla validità culturale della manifestazione. Il via è stato dato sabato 27 luglio in piazza San Gaetano con le presentazioni di Nunzia Gargano (Le ricette del Vesuvio) e Piera Carlomagno (Una favolosa estate di morte). Domenica 28 in Corso Regine è stata la volta del giallista Angelo Petrella (La notte non esiste) introdotto da Federica Peluffo. Ad arricchire ulteriormente il programma le performance teatrali di Francesco Rivieccio, giovane e talentuoso attore che ha incantato il pubblico col suo repertorio della tradizione napoletana e la lettura di una poesia di Toto' dedicata ad Ischia. "L'intento di FORIOLEGGE era proporre non solo la lettura di libri, ma far conoscere gli autori a tuttotondo, presentando anche altri percorsi attraverso i quali le parole e le storie prendono vita e arrivano fino a noi, come il teatro e la musica", spiega Rosa Gargiulo. "Ischia sembrerebbe non aver bisogno di promozione e invece noi crediamo che rassegne come questa possano aiutare a sviluppare un’idea di promozione del territorio e del turismo in chiave culturale. Diversificando così il target di visitatori. La cultura può e deve andare in vacanza in posti meravigliosi come Forio e creare aggregazione. E questi tre giorni di FORIOLEGGE ci hanno dato ragione". Entusiasta della riuscita del Festival Letterario anche l'assessore Albano: "Spero di riproporre kermesse di questo tipo anche d'inverno perché la cultura è l'anima sulla quale si regge un Paese".

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CINECITTÀ WORLD

Un settembre ricco di appuntamenti imperdibili N e i p r i m i d u e w e e k e n d d i s e t t e m b r e C i n e c i t t à Wo r l d o s p i t a p e r i l q u a r t o a n n o c o n s e c u t i v o Vi v a L’ I t a l i a , i l p i ù g r a n d e e v e n t o I n t e r f o r z e m a i r e a l i z z a t o i n u n p a r c o d i v e r timenti. Spettacolari aerei, simulatori di volo, gazzelle, volanti, auto storiche, laboratori della scientifica, mezzi militari e unità cinofile si radunano tutte insieme, con un suggestivo ed imponente spiegamento di forze, per un evento davvero unico, dal 6 al 15 settembre. Il futuro, il digitale e lo sport come disciplina di vita i fili conduttori dell’iniziativa di quest’anno. Inoltre parte di ogni biglietto speciale legato all’evento sarà devoluto in beneficienza. Nell’ultima parte della stagione estiva saranno protagoniste anche le anteprima cinematografiche: l’8 Settembre alle 16 il Teatro 1 ospita la proiezione di Angry Birds 2 – Nemici Amici per sempre”, secondo capitolo della serie animata che si ispira al celebre videogame “Angry Birds”. All’emergere di una nuova minaccia, che metterà in pericolo entrambe le loro isole, Red, Chuck, Bomb, e Grande Aquila recluteranno la sorella di Chuck, Silver e si uniranno alla squadra dei maialini, Leonard, il suo assistente Courtney e il tecnologico Garry per giungere a una tregua e creare un’improbabile super squadra per salvare le loro isole. Il 15, sempre alle 16, sarà di scena un’altra anteprima, Shaun, Vita da Pecora: Farmageddon. Strane luci sulla tranquilla città di Mossingham annunciano l’arrivo di un misterioso visitatore da una galassia molto lontana: Shaun non si lascia scappare l'occasione di vivere una nuova, fenomenale extra-avventura. Le due proiezioni sono gratuite per tutti gli ospiti del Parco, fino ad esaurimento posti. I visitatori, inoltre, potranno continuare a rinfrescarsi e a divertirsi anche nella Cinepiscina, lo specchio d’acqua di 1700 mq circondato da sdraio e ombrelloni, e all’interno del primo snow park al coperto d’Italia, Il Regno del Ghiaccio. La nuova area ospita cinque attrazioni: Pattiniamo, per pattinare sulla pista di ghiaccio, Ghiaccio Scontri per guidare senza regole a bordo di sfreccianti gommoni, Scivolone per scivolare lungo 30 metri a tutta velocità, Palle di neve, per arrampicarsi su morbide montagne bianche dove nevica tutto l’anno e sfidare gli amici a colpi di palle di neve, e Kamikice per precipitare senza freni sfidando le curve mozzafiato del vorticoso scivolo. Dunque, mentre fuori fa caldo… nel Regno del Ghiaccio nevica 365 giorni l'anno e non fa mai freddo. Da ottobre Cinecittà World cambierà colori e si trasformerà per il mese di Halloween, con tante novità ed eventi che accompagneranno l’arrivo dell’autunno. L’ingresso giornaliero costa €2 4 (€1 9 il ridotto fino a 10 anni), il biglietto pomeridiano (dalle 15) ha un costo di € 15 e l’abbonamento annuale, valido fino al 6 gennaio 2020 costa € 59 (solo on line). Il parco è collegato a Roma (dalla Metro Eur Palasport) da un servizio di bus navetta. È possibile trovare tutte le novità, prezzi e biglietti scontati su www.cinecittaworld.it

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