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Milena Miconi
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Fino al 1994, a dispetto della sua lunga carriera teatrale, Helen Mirren era più nota come attrice cinematografica
L’attrice romana è protagonista nel film “Prima se il buio”, dove si trova a rivestire un ruolo drammatico del tutto inedito. Per gli amanti del teatro, Milena sta recitando al Teatro dei Satiri
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Helen Mirren
Gian Paolo Ferrari Partirà i primi di novembre il viaggio impresa di Gian Paolo Ferrari, il viaggiatore che ha deciso di costruirsi da solo la barca a vela con la quale farà il giro del mondo
The Lady of the Castle
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Una giornata speciale Da un’idea dell’ex modella e fotografa Adriana Soares e della nostra rivista è nata una bellissima iniziativa rivolta a tutti: modelli per un giorno
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Beatrice Bertolino
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Marysen
E’ la reginetta di Alassio in carica. E’ una ragazza determinata e con i piedi a terra. Studia Giurisprudenza, sogna di diventare criminologa e spera anche in un futuro nel mondo dello spettacolo
Outing Fidanzati per sbaglio
Sofia Scandurra Regista di “Io sono mia” (1977) e autrice di diversi libri, dal 1983 è attiva con la sua Libera Università del Cinema per preparare i giovani a lavorare nel cinema puntando sulle nuove tecnologie
Dopo essersi dedicata alla famiglia, dal 2007 l’artista toscano-siciliana è tornata a cantare. E c’è un cd prossimo all’uscita
EPPUR QUALCOSA SI MUOVE di Alessandro Cerreoni Le prime elezioni di Facebook, Twitter e delle web tv. E’ una maratona senza fine. Sono in redazione, GP Magazine è chiuso e mi ritrovo qui a scrivere questo editoriale, tra una sbirciata sui siti d’informazione e sulle varie web tv sparse sul territorio italiano. Su Facebook è un “sali e scendi” di sensazioni e di commenti. C’è chi esulta e chi vorrebbe espatriare. Qualcuno risponde: “magari! Così staremo più larghi”. Sono le 18.59 di lunedì 25 febbraio, gli “exit poll” delle 15 parlavano di un successo del centrosinistra e di un exploit di Grillo. Via via le proiezioni sui seggi scrutinati hanno un po’ stravolto quei dati diffusi in maniera troppo semplicistica. In questo momento si parla di ingovernabilità e del boom del Movimento 5 Stelle. I più parlano di voto di protesta. Chissà. L’italiano è stanco della politica. Lo dimostra quel quasi 25 per cento di astensionismo. Una percentuale altissima per quella che era considerata la tornata elettorale della svolta. Quella che avrebbe dovuto mettere fine alla Seconda Repubblica e far ripartire l’Italia. Non sappiamo se l’Italia ripartirà davvero. La speranza c’è. La speranza arriva da quella buona fetta di elettori che ha deciso di dire “no” alla classe politica attuale. Vista da fuori, con i crismi dell’imparzialità, in questo momento da queste elezioni escono sconfitti Monti, Ingroia e Casini. Ma esce sconfitto anche il centrosinistra. Dopo il governo Berlusconi per il Pd e per gli alleati la vittoria sembrava netta e servita su un piatto d’argento. A portata di mano. Ma le cose non sono andate secondo le previsioni. Probabilmente a molti non sarà andato giù il fatto che alle primarie Matteo Renzi sia stato messo da parte per interessi di apparato. Forse con il Sindaco di Firenze candidato del centrosinistra, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. E’ un’opinione e non avremo mai la controprova. E’ stata comunque un’occasione persa scegliere l’usato sicuro rispetto al nuovo. L’Italia è questa. In queste elezioni è uscita fuori tutta l’eterogeneità degli elettori, figlia di quarant’anni di partiti, partitoni, piccoli partiti, di illusioni e di promesse disattese. L’italiano non si è mai fatto una coscienza politica netta e decisa. Segue il vento e il momento. Oggi c’è la crisi e la voglia è di mandare a casa questa classe politica e queste elezioni lo confermano. Al di là di tutto, la speranza è che questa classe politica segni davvero il passo. Si faccia immediatamente da parte a vantaggio di una classe politica nuova, piena di giovani e di gente vogliosa di fare qualcosa per il Paese senza pensare a difendere i propri privilegi, come invece è accaduto in questi ultimi trent’anni. Qui non servono ricette magiche, è necessario che si faccia politica con idee semplici, efficaci e di rapida attuazione. E soprattutto si dia agli italiani la certezza di avere un’Italia mai succube delle lobby finanziarie internazionali e della Germania. Come invece accadde prima di entrare nell’Euro, con quel “maledetto” cambio con la lira dal quale cominciò la nostra parabola discendente. Siamo italiani, tiriamo fuori le palle!
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28 Febbraio 2013, il giorno in cui il Papa si dimise
Roma ricorda Alberto Sordi Tanti gli eventi dedicati, tra il 14 e il 25 febbraio a Roma, a ricordare il grande attore italiano, Alberto Sordi e la sua scomparsa avvenuta il 25 febbraio 2003. Una mostra, una via dedicata ad Albertone nel cuore di Villa Borghese, tante proiezioni, un concerto benefico, una messa, i suoi sketch radiofonici nelle stazioni della metro, e le immagini dei suoi film proiettate sul Colosseo. Inoltre un’esposizione al Vittoriano, dal 15 febbraio al 31 marzo, che indaga il rapporto di Alberto Sordi con la città di Roma. L’attore fu, infatti, l’immagine di Roma e dell’Italia in tutto il mondo, perché seppe raccontare con le sue celebri interpretazioni pregi, vizi, virtù, miserie, contraddizioni e nobiltà un’intera generazione di italiani e di figure storiche, legate all’identità nazionale di un Paese.
Il 28 febbraio 2013, papa Benedetto XVI ha lasciato il pontificato. Lo ha annunciato personalmente in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto, spiegando di sentire come troppo pesante l’incarico di Pontefice e di aver deciso per il bene della Chiesa pervenuto alla certezza che le forze, l'età avanzata, non sono pi adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. La decisione del Papa ha destato sorpresa, incredulità, sgomento, sostegno, approvazione che è stato definito “un atto di coraggio” dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un atto che è sembrato un fulmine al ciel sereno e che rintraccia alcuni precedenti ormai qualche secolo fa. Nella storia della Chiesa si contano, infatti, solo quattro casi accertati di renuntiatio: Benedetto IX (1 maggio 1045), Gregorio VI (20 dicembre 1046), Celestino V (13 dicembre 1294) e Gregorio XII (4 luglio 1415).
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La casa sarà di canapa?
Le virtù protettive delle carote contro la Sla
Le tecniche costruttive fanno passi da gigante, i costi dell’architettura naturale sono ormai uguali a quelli dell’edilizia tradizionale, i vantaggi ambientali sono enormi. Le avanguardie già si confrontano su termini quali “neoedilizia” e “post-sostenibilità”. Di esempi concreti di questa nuova filosofia edilizia ce ne sono a bizzeffe: usare la canapa per eseguire mattoni, ad esempio. Una tecnica con radici antiche, ma vista con scetticismo nell’edilizia tradizionale. “Eppure un suo utilizzo permette di risparmiare il 90% di acqua in meno rispetto a quella necessaria nel caso del cemento e poco meno di un terzo di energia” spiega Erich Trevisiol, docente di Progettazione sostenibile all’università IUAV di Venezia e moderatore del convegno organizzato da ANAB (Associazione nazionale Architettura bioecologica) al Klimahouse di Bolzano, la fiera internazionale specializzata nell’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia. “In più – aggiunge Trevisiol – usare la canapa vuol dire poterla coltivare e produrre davanti al cantiere, in modo da poter avere la materia prima davvero a chilometro zero”. Un approccio non più procrastinabile, visto che il settore delle costruzioni incide per il 40% sui consumi di energia, per il 30% sull’uso di risorse naturali e sulla produzione di rifiuti, per il 20% sul consumo d’acqua ed è causa del 40% delle emissioni di anidride carbonica”.
Ingerire cibo con betacarotene e luteina è un’ottima prevenzione. Ad affermarlo è una ricerca pubblicata su Annals of Neurology, lo studio sostiene che i cibi ricchi di carotenoidi, (carota in primis) eserciterebbero un effetto difensivo contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). La malattia è degenerativa e colpisce i muscoli che, lentamente, si svigoriscono fino alla paralisi. Gli scienziati dell’Harvard School of Public Health di Boston, guidati dall’epidemiologo Prof. Alberto Ascherio, hanno studiato i risultati di circa un milione di soggetti. Dai dati affiorano oltre 1000 casi di Sla. La Sla è una patologia degenerativa che si espande normalmente tra i quaranta e i settanta anni, e colpisce più uomini che donne. Capire l’influenza della dieta alimentare sul progresso della Sla è rilevante. La nostra ricerca è una delle più importanti condotte fino a oggi nell’analizzare la parte degli antiossidanti nella nutrizione per prevenire la Sla. Restando alle conclusioni, la più grande presenza di betacarotene e luteina nella dieta coincideva a una più piccola possibilità di comparsa della Sla. I carotenoidi erano associati pure a una forma fisica migliore e a una cultura superiore alla media.
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#curiosity di Camilla Rubin
#Costarica Un vecchio aereo trasformato in hotel Chi pensa che sia impossibile dormire comodi su un aereo probabilmente non ha mai prenotato una suite sulla fusoliera del Costa Verde Hotel, in Costarica. Proprietà del 47enne imprenditore e architetto americano Alan Templeton, il particolare albergo è stato ricavato dalla carlinga di un velivolo precipitato nella foresta pluviale negli anni '80. L'architetto ha ristrutturato l'interno dell'aereo creando due camere confortevoli, entrambe dotate di aria condizionata, bagno privato e angolo cottura. L'aereo è arroccato su un piedistallo alto 50 piedi con vista sulla foresta.
#Inghilterra Armature da Iron Man Spesso guardando un film, soprattutto quando si tratta di pellicole incentrate sulle epiche gesta di supereroi creati ad arte, si corre il rischio di immedesimarsi nei protagonisti e perdere il contatto con la realtà. Una pericolosa condizione che ha sfiorato anche Angel Sunley, un uomo inglese con l'hobby di ricreare le armature e i dettagli che rendono invincibili i supereroi. Un piccolo infortunio sul lavoro ha però regalato un'inattesa svolta nella vita del trentatreenne appassionato di cinema britannico: procurandosi un un taglio sul capo, Sunley ha perfezionato un casco come quello di Iron Man. Pubblicizzando sulla rete la sua creazione in fibra di vetro sono presto arrivate le richieste per mettere in vendita il costume e Sunley, insieme alla moglie Faye, si è ritrovato subbissato di ordini.
#Spagna Sedie bestiali Se cercate delle sedie estrose, originali e soprattutto inconsuete, l'Animal Chair Collection dell'artista spagnolo Maximo Riera è quello che fa per voi. Si tratta di una serie di cinque sedute che hanno la forma di cinque giganti del regno animale: una piovra, un rinoceronte, un elefante, una balena e un tricheco, pezzi essenziali a chi ama il design e la natura, che Riera ha straordinariamente combinato insieme! Questa felice combinazione non ne fa forse delle sedute comodissime, ma volete mettere la possibilità di dividere il soggiorno con i re della giungla?
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#curiosity foto gentilmente concesse da
#Londra Un acquario in Lego Creato da Gary Davis, Lego Acquatic Centre è la riproduzione realizzata con migliaia di coloratissimi mattoncini Lego, dell'Acquatic Centre. La struttura, creata dall'architetto irachena Zaha Hadid, nel luglio 2012 ha ospitato le gare di nuoto dei Giochi Olimpici di Londra. Oltre a questo originale progetto, l'artista inglese ha ideato anche un busto a grandezza naturale del cosmonauta sovietico Yurij Gagarin. Gary Davis, 52 anni, appassionato degli storici mattoncini da quando era bambino, è stato nominato Ambasciatore Britannico Lego.
#Londra Lindsay Lohan tra club e tribunali Lindsay Lohan ha visto troppe aule di tribunale per averne ancora paura. L’attrice ha deciso di continuare a divertirsi in un club di Londra, dove ha fatto le ore piccole, nonostante dovesse presentarsi a New York per un'udienza poche ore dopo. Il fuso orario gioca a suo favore, ma se dovesse mancare all'appuntamento con la giustizia verrebbe emesso un mandato contro di lei. Al momento è indagata per aver aggredito una donna in un club.
#Stati Uniti Kylie Minogue è un fumetto La pop star Kylie Minogue sarà protagonista di un fumetto della nota casa editrice americana BlueWater, per la sua assidua lotta contro il cancro al seno. La rivista in questione è la Female Force, che in passato a omaggiato svariate personalità della politica, rigorosamente donne, come Michelle Obama e Hillary Clinton.
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Milena Miconi Tra cinema e teatro
L’attrice romana è protagonista nel film “Prima se il buio”, dove si trova a rivestire un ruolo drammatico del tutto inedito. Per gli amanti del teatro, Milena sta recitando al Teatro dei Satiri nello spettacolo “La stranissima coppia” con Diego Ruiz di Silvia Giansanti
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n una fredda serata d’inizio anno abbiamo raggiunto nei caratteristici vicoli di Rieti una spumeggiante Milena Miconi, brava e bella attrice. Davanti alle basse temperature del periodo e, soprattutto per reggere tante ore di riprese in questa deliziosa città, si “difende” con tanto cioccolato. “Prima se il buio” è il film che la vede in un ruolo tutto inedito. A firmare la regia è Edoardo Margheriti, figlio dello storico regista Antonio, celebre per essere stato uno dei primi e dei pochi registi italiani ad occuparsi di cinema di fantascienza. La Miconi non abbandona comunque il
teatro, che parallelamente continua a portare avanti con successo di pubblico. E’ una delle poche attrici che non dichiara in eterno i soliti “venticinque anni”. Milena, essendo nata negli anni ’70, sei nostalgica degli ’80 e ’90? “Proprio nostalgica direi di no, qualche volta mi capita di ascoltare con piacere qualche canzone dell’epoca, ma se ripenso al look strano che andava di moda in quegli anni, non ci tornerei affatto”. Il tuo bagaglio artistico si arricchisce sempre di più. Adesso è la volta del film “Prima se il buio”, la cui uscita è
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prevista in questo 2013. “Si tratta di un film molto particolare, psicologico e intellettuale, vista una buona dose di letteratura presente in esso. E’ la storia di una donna che ha subito mobbing e violenza da parte del suo capo e quindi decide di allontanarsi dalla città in cui vive per rifugiarsi in una cittadina e andare a svolgere un altro tipo di lavoro. Vede un annuncio di uno scrittore ceco che cerca una segretaria brutta che lo aiuti a scrivere il suo nuovo romanzo e risponde all’annuncio”. E poi? “Lei si presenta e comincia a lavorare a
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Milena Miconi e Paolo Fosso
fianco di quest’uomo così burbero, antipatico e scostante. Però in qualche modo la intriga, in quanto la incuriosisce molto. Inizia così a scoprirlo lentamente soprattutto allo scopo di cercare di capire chi fosse e cosa gli sia accaduto. Anche lui scopre una donna diversa da quella che immaginava, molto colta e interessante che parla un italiano perfetto. Non è una donna di servizio o una semplice badante”. Perchè lo scrittore cercava una segretaria brutta come requisito principale? “Lui ha fatto questa precisa richiesta perché essendo divenuto ceco, non può sopportare l’idea che accanto a lui ci sia una donna bella che non possa guardare. Ovviamente questa donna, per avere il posto di lavoro si è spacciata per brutta, ma verso la fine la verità verrà a galla”. Com’è la personalità di Anna, questa segretaria? “Anna è una donna molto forte che è stata però indebolita dalla situazione che ha vissuto. E’ una donna molto decisa e anche brava sul lavoro”. Sei soddisfatta di questo ruolo da protagonista che ti è stato affidato? “Sì, altrimenti non avrei accettato. E’ un lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni ed è diverso da quello che ho fatto fino ad ora E’ una grande opportunità,
dentro a questo progetto c’è una grande energia positiva”. Cosa ti aspetti quindi da questo film? “Mi aspetto che abbia il successo che merita. Il nostro lavoro è stato svolto accuratamente. Spero che venga riconosciuto come una bella opera fatta con amore”. Perché è stata scelta Rieti come location per le riprese? “Perché Paolo Fosso, protagonista, nonché autore di questo testo è di Rieti. E’ una città che rappresenta una situazione semplice per poter girare un film del genere”. Con cosa ti tiri su sopratutto quando devi affrontare tante ore di riprese al freddo? “Con tanta cioccolata e purtroppo devo stare lontana dalle mie bambine, altrimenti mi succhierebbero tutte le energie che mi rimangono”. A quali progetti hai preso parte prima di questo film? “Ho lavorato negli ultimi due mesi del 2012 al Teatro Sistina e al Teatro Tirso”. C’è un cast ideale di attori con il quale vorresti lavorare di nuovo? “Ho avuto tanti ottimi compagni di lavoro che mi sono rimasti nel cuore. Forse farei prima a farti i nomi di quelli che non sopporto”. Qual è stato il lavoro della tua car-
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riera che ti ha toccato determinate corde? “E’ chiaro che ‘Il Bagaglino’ ha rappresentato il mio importante punto di partenza che mi ha insegnato tante cose e che mi ha fatto capire quello che volevo fare. Anche la serie ‘Don Matteo’ mi ha dato tanto. Ancora oggi la gente si ricorda benissimo del mio ruolo. Poi ho fatto molto teatro e lavorare con Rodolfo Laganà al Sistina è stato emozionante e gratificante. Il noto Teatro è sempre stato uno dei miei traguardi”. A tal proposito adesso sei impegnata nello spettacolo “La stranissima coppia” al Teatro dei Satiri. “E’ una commedia brillante e molto divertente e il mio compagno di lavoro è Diego Ruiz . E’ la storia di due separati che vogliono rifarsi una vita, il problema è che però ognuno ha le proprie fisse e quindi questo incontro si rivelerà è un disastro”. Nella vita tendi ad essere conformista o anticonformista? “Un po’entrambe”. Ricollegandoci all’ultimo film, sei mai stata ossessionata per qualcuno? (Ride)“Assolutamente no! Sono un tipo tranquillo e non ho mai avuto queste forme maniacali”.
CHI E’ MILENA MICONI Milena Miconi è nata a Roma il 15 dicembre sotto il segno del Sagittario con ascendente Vergine. Caratterialmente si definisce tranquilla, vera, trasparente, positiva e istintiva. Si lascia trasportare dalla vita. Non ha un hobby particolare in questo momento per via dei numerosi impegni lavorativi e familiari. Ama leggere, adora i piatti a base di carne e la sua squadra del cuore è la Roma. Vorrebbe vivere a Parigi. Possiede un cane di nome Lulù e ha un compagno storico da cui ha avuto due splendide bambine. Ha iniziato il suo percorso artistico negli anni ’90, esordendo in teatro con “Atti Unici” e sul grande schermo con piccole parti in “Fuochi d’Artificio” e “Finalmente soli”. A seguire è arrivata la televisione con “Un posto al Sole” e soprattutto con la serie “Don Matteo”. Rilevante è stato il suo ruolo come primadonna nella compagnia de “Il Bagaglino”. Di seguito sono state numerose le partecipazioni a fiction come “Edda”, “San Pietro” e “Una famiglia in giallo”. Intensa è stata anche la sua attività teatrale in vari lavori tra cui ricordiamo: “Gli uomini preferiscono le bionde”, “I tre moschettieri” e “Campo de’Fiori”. Per il cinema, ci sono “Il sottile fascino del peccato”, “La strada di Paolo” e “100 metri dal Paradiso”. Prossima uscita adesso con “Prima se il buio” e per ciò che riguarda il teatro, Milena è impegnata nello spettacolo “La stranissima coppia”.
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Helen Mirren E' una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio alla grande attrice inglese di Camilla Rubin
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foto gentilmente concesse da
La star che ama Anna Magnani
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o sapevate che… E' nata a Chiswick nel 1945, seconda di tre fratelli, da padre russo, Vasilij Petrovič Mironove madre inglese, Kathleen Rogers. Suo nonno paterno, Pëtr Vasil'evič Mironov, era un nobile, colonnello dell'esercito zarista e diplomatico, che nel 1917 si trovava a Londra per negoziare con il governo britannico una fornitura d'armamenti all'impero russo: a seguito della Rivoluzione d'Ottobre decise di non fare ritorno nel suo Paese e di rimanere in Gran Bretagna con la sua famiglia. Tra gli antenati di Helen Mirren si trova anche il generale Mikhail Kamenskij, eroe delle guerre napoleoniche. Lo sapevate che… Il padre di Helen Mirren, Vasilij Mironov fu violista nell'Orchestra Filarmonica di Londra fino allo scoppio della seconda guerra mondiale; dopo il 1945 lavorò come tassista e istruttore di scuola guida prima di diventare funzionario al ministero dei Trasporti britannico. Negli anni cinquanta anglicizzò il proprio nome in Basil e cambiò il cognome di famiglia in Mirren. Lo sapevate che… Ha avuto il suo primo incontro con il cinema mentre faceva la cameriera e abitava a Brighton, pioveva spesso per tutto il giorno, nel pomeriggio andava sempre al cinema, locali piuttosto malconci, dove si sentiva un odore misto di birra, urina e tabacco... Ecco, in un posto così, un giorno le è capitato di veder scorrere le immagini dell’ “Avventura” di Michelangelo Antonioni. Fu un’assoluta rivelazione, qualcosa che, dice, l’ha trasformata per sempre, mostrandole per la prima volta un paesaggio di cinema inedito, con potenzialità che non conoscevo. Lo sapevate che… Ha avuto come modelli Jeanne Moreau, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Irene Papas, Melina Mercouri e soprattutto Anna Magnani che per lei è in assoluto la più grande. Lo sapevate che… Quando le hanno chiesto
se c’è qualcosa che ancora non ha fatto e sognerebbe di fare, ha risposto che “ci sono ancora un sacco di cose che non ho fatto e vorrei fare, ma sono stata così fortunata che, se non dovesse succedere nient’altro, sarei contenta lo stesso”. Lo sapevate che… Ha un tatuaggio sulla mano sinistra, ricordo - sostiene - di una notte brava in Minnesota e pochi anni fa ha anche posato nuda in vasca da bagno. Lo sapevate che… Fino al 1994, a dispetto della sua lunga carriera teatrale, Helen Mirren era più nota come attrice cinematografica: il grande pubblico la scoprì anche attrice teatrale quell'anno quando, all'Yvonne Arnaud Theatre di Guildford, mise in scena Natalija Petrovna nella commedia di Ivan Turgenev “Un mese in campagna” coprotagonista insieme a John Hurt (il suo spasimante Ratikin) e il quasi esordiente Ralph Fiennes (alla sua seconda esperienza sul palco, nei panni del giovane Belijaev). Lo sapevate che… Lavorò per Tinto Brass in “Caligola” insieme a Malcolm McDowell (1979) e nell'ultimo film di Peter Sellers, “Il
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diabolico complotto del dottor Fu Manchu” (1980). Non mancò neppure una presenza in un film italiano, “Colpo rovente” (1970), un poliziesco con un Carmelo Bene nella parte di un improbabile killer su commissione. Lo sapevate che… Con “The Queen - La regina del 2006”, diretto da Stephen Frears, è il film che ha sancito la definitiva consacrazione di Helen Mirren: la sua interpretazione della regina Elisabetta II nei giorni difficili della morte della principessa Diana le ha valso il premio Oscar 2007 per la migliore interpretazione femminile da protagonista. Durante la cerimonia di premiazione a Los Angeles, Helen Mirren, nonostante la sua dichiarata avversione per la monarchia, ha reso comunque omaggio, seppure in maniera ironica, alla sua sovrana: «Da più di 50 anni Elisabetta mantiene intatte la sua dignità, il suo senso del dovere e la sua pettinatura. Non fosse per lei, certamente io non sarei qui. Signore e signori, a voi la Regina!». Lo sapevate che… Nella sua carriera quarantennale Helen Mirren ha portato in scena quattro sovrane inglesi: Margherita d'Angiò a teatro, Elisabetta I in televisione, e Carlotta di Mecleburgo ed Elisabetta II al cinema. Lo sapevate che… E' sposata dal 31 dicembre 1997 con il regista statunitense Taylor Hackford, suo partner dal 1986 e conosciuto sul set del Sole a mezzanotte: il matrimonio, celebrato in Scozia, cadde il giorno del 53º compleanno del suo compagno. Per l'attrice si tratta del primo matrimonio, per Hackford (che ha già due figli da precedenti matrimoni) il terzo: Helen Mirren non ha figli, e si è dichiarata contenta di non averli, in quanto priva di qualsiasi istinto materno: «Non penso di essere una mosca bianca: credo ci siano molte donne che non desiderano realmente aver figli, ma che sentano l'obbligo di averli», precisando inoltre di amare i bambini, ma che il ruolo di madre non ha mai fatto per lei.
Gian Paolo Libero
Partirà i primi di novembre il viaggio impresa di Gian Paolo Ferrari, il viaggiatore che ha deciso di costruirsi da solo la barca a vela con la quale farà il giro del mondo. Ferrari attraverserà l'Atlantico sino ai Caraibi, poi attraverso Panama si spingerà verso l'Oceano Pacifico per fare rotta verso la Polinesia Francese e raggiungere l'Indonesia. Attraverserà l'oceano Indiano, il Capo di Buona Speranza e poi ritornerà a casa lungo la costa dell'Africa
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Ferrari
di Fabiola Di Giov Angelo
di partire N
ella vita c’è chi le cose le dice e chi invece le fa veramente. E Gian Paolo Ferrari appartiene alla seconda categoria di persone. Concreto, forte, coraggioso, ha sognato e desiderato per anni di fare il giro del mondo in barca a vela e ora finalmente la sua impresa sta per partire. Aveva bisogno di una barca, ma era veramente molto costoso comprarne una, allora lui ha deciso di costruirsela. Ha superato tanti ostacoli e paure, ha investito tanto tempo, risorse ed energia, ma ce l’ha fatta e ha costruito la sua barca “To the storm” contando esclusivamente sulle sue forze. Ora è pronto a partire, entusiasta e pieno di emozione, carico di adrenalina, anche se già sa che sentirà la mancanza dei suoi cari. Buon viaggio! Come nasce l’idea di fare il giro del mondo in barca a vela? “Innanzitutto dalla mia incapacità di portare avanti progetti facili e scontati e poi dalla mia grande passione per i viaggi. Io non sono un velista, ma un viaggiatore, che usa in questo caso la barca per raggiungere il suo scopo: compiere un viaggio, affrontare una sfida, dare sfogo ad un’ossessione. La determinazione a compiere questa impresa avventurosa è poi legata ad una lettura che mi ha colpito molto, quella della drammatica vicenda che riguardò Ambrogio Fogar e Mauro Mancini alla deriva nell’Atlantico per 74 giorni, con i quali ho scoperto una profonda sintonia emotiva”.
Il tuo giro del mondo in barca a vela è un’impresa eccezionale, per compiere la quale bisogna avere capacità tecniche e manuali, tanto coraggio e forza fisica. Ce le hai tutte? “Ho imparato a costruirmi ciò di cui avevo bisogno fin da bambino. Sono nato in campagna e ho vissuto lavorando, da qui la mia fisicità che di sicuro non è costruita in palestra. I miei genitori sono sempre stati impegnati a lavorare, mi hanno dedicato poco tempo e soprattutto non mi facevano regali. Per cui i giochi che desideravo ho imparato a costruirmeli da solo e avendo libero accesso al laboratorio di mio padre già all’età di sette anni mi costruii una chitarra, poi un’automobile di legno e una casa sull’albero. Di giorno realizzavo ciò che la notte sognavo di avere e mi riusciva anche bene. All’età di 12 anni cominciai ad appassionarmi alle apparecchiature elettriche e mi costruii una radio e poi un robot. A 19 anni realizzai, dall’inizio alla fine, la casa che ancora oggi possiedo. Non ho mai frequentato una scuola, ma mi piaceva osservare gli artigiani e per anni ho costruito tutto quello di cui avevo bisogno, senza mai fermarmi, facendo diventare il mestiere di falegname il mio lavoro. Poi smisi e cominciai a fare l’autoferrotranviere”. Ad ascoltarti sembra che tutto sia possibile. E’ così? “Assolutamente sì. Vivendo in campagna e avendo ricevuto un’edu-
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cazione un po’ rigida, priva di atteggiamenti comprensivi da parte dei miei genitori, ho dovuto fare i conti con la paura del buio e imparare a superarla per spirito di sopravvivenza. All’età di 14 anni mi iscrissi ad un corso di arti marziali e lì imparai a non avere più paura. Ho capito che i limiti possono essere superati e che è necessario liberarsi da determinate paure e schemi precostituiti che incatenano l’essere umano. In questo modo ha acquistato forza e sicurezza e ora mi sento libero”. La tua vita negli ultimi anni è ruotata intorno alla costruzione della barca. Come ti sei organizzato e cosa inevitabilmente hai penalizzato? “Sono riuscito a conciliare tutto, anche perché il mio lavoro ha dei tempi che mi permettono di organizzarmi. Ho continuato a svolgere la mia vita e a portare avanti la mia passione per i viaggi, senza penalizzare nulla. In generale sono una persona molto dinamica, che riesce a concentrare le proprie risorse, senza grosse dispersioni di tempo. Non conosco distrazioni, neanche quella della televisione, che neanche possiedo. Tutto diventa più complicato ora che devo partire e lasciare lavoro e famiglia”. Per concepire un’impresa così bisogna esser dotati di un po’ di sana follia. Sei d’accordo? “Il senso dell’abbandono che ho sempre provato fin da bambino, proprio perché i miei sono sempre stati piuttosto concentrati sul lavoro in campagna, ha fatto sì che si delineasse in me un carattere e dei comportamenti a volte un po’ strava-
ganti. E’ come se io con le mie avventure, a volte pericolose, avessi voluto dire a tutti ‘ci sono anch’io’. Il mio spirito d’avventura e la mia sana follia sono cresciuti proprio per colmare un vuoto emotivo che invece i miei viaggi e le mie imprese mi hanno restituito”. Nel tuo blog parli della solitudine in maniera positiva e la definisci “compagna di vita”… “La solitudine è sempre stata una costante nelle mia vita. Fino a 16 anni non riuscivo a vivere e a condividere con i miei coetanei quasi nulla, mi sembrava sempre di essere fuori luogo. Anche l’amore è arrivato tardi, perché ero solitario ed avevo poco da dare ad una ragazza. Definirei quel periodo una fase in cui ho subito la solitudine. Nel tempo però qualcosa è cambiato, ho imparato a convivere con la solitudine che è diventata per me una buona alleata e compagna di viaggi e di avventure”. Entriamo nel vivo del tuo viaggio. Dopo il varo della barca “To the storm”, il 2 marzo a Chiavari, ci saranno dei viaggi di collaudo? “Certamente. La barca è finita, ma devono essere montate le attrezzature e deve essere trovato l’assetto giusto, è per questo che ho previsto un periodo di collaudo che andrà da marzo ad ottobre”. Quando partirà il viaggio vero e proprio? “Tra la fine di ottobre e i primi di novembre fino a marzo, periodo ideale per le traversate degli oceani”. Come è organizzata la tua sopravvivenza a bordo?
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“Porterò con me cibi liofilizzati, ma anche qualcosa che possa colmare un po’ il vuoto e la solitudine, come la cioccolata, del vino, una birra, un pasto caldo che possano coccolarmi ed aiutarmi a superare i momenti sconforto”. Cosa ti aspetti e che cosa ti preoccupa? “Purtroppo non si può prevedere tutto, per cui al di là degli imprevisti della navigazione, penso molto allo stato emotivo delle persone che lascerò per alcuni mesi e spero di poter lasciare amore a sufficienza di cui possano nutrirsi durante la mia lontananza”. Il tuo viaggio è anche un gesto di solidarietà rivolto ai bambini affetti da Epidermolisi Bollosa, i Bambini Farfalla. Perché? “Con la mia impresa voglio essere portavoce di un messaggio di vita. Da una parte che la vita è bella e va affrontata con coraggio, senza soccombere alle preoccupazioni inutili. Dall’altra che ci sono persone che, invece, vivono con difficoltà la vita di tutti i giorni ed affrontano con coraggio i problemi legati alla loro salute. Rispetto a queste persone mi sento un privilegiato, una persona libera di inseguire il proprio sogno, che ha avuto l’opportunità di realizzare e portare a termine con determinazione il proprio desiderio, è per questo che ritengo giusto pensare alle persone un po’ meno fortunate, in questo caso i Bambini Farfalla, che porterò con me in tutte le tappe del mio viaggio”. www.tothestorm.it/blog
Attenzione, sono arrivati i "meggings"
Dalle strade di Los Angeles alle passerelle di Milano e Parigi arrivano i pantaloni super aderenti anche per gli uomini di Fabiola Di Giov Angelo
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l termine “meggings” deriva dall’unione di “legging” e “men” e si riferisce ai pantaloni super aderenti e senza cuciture, di moda tra gli uomini, che minacciano di diventare una vera e propria tendenza. Gli amanti dello stile “macho” non ne vogliono sapere, ma a Hollywood molte star hanno felicemente accolto questo stile di pantaloni, sdoganandolo inevitabilmente nelle strade di tutto il mondo. Da Lenny Kravitz a Justin Bieber a Russel Brand i meggings sono stati sfoggiati soprattutto dalle rock star, per la loro praticità e facile indossabilità, requisito fondamentale per il palco e le performance di un musicista. Resta invece un indumento più difficile da accettare se indossato nel quotidiano, anche perché l'aderenza e l'effetto elastico non sempre si addicono alle forme maschili. Ci hanno pensato comunque stilisti come Givenchy, Pringle of Scotland, Versace e Dirk Bikkembergs a renderli realtà e Parigi si può considerare come la città in cui questa tendenza si è diffusa in maniera più evidente. Sembra però che anche nelle più recenti sfilate milanesi, la silhouette maschile più larga sulle spalle e più aderente sotto abbia cominciato a fare la sua comparsa, per cui non ci si sorprenderà se per la prossima stagione vedremo questi aderentissimi pantaloni indossati anche dagli uomini. Magari sotto grandi cappotti e giacconi vintage secondo un'ispirazione estetica un po’ retrò.
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Credits Project: GP Model Management (management@gpmagazine.it) Photographer: Corrado Pinci Assistant photographer: Erika Di Tullio Stylist: Annalisa Bellia Location: Laghetto Eur (Roma)
ELISA GIOMBETTI I sogni sotto i riflettori Vi presentiamo una giovanissima ragazza che fa parte del nostro progetto GP Model Management
E’
socievole e amichevole. E’ felice quando ha la possibilità di aiutare gli altri nel momento del bisogno. La sua arma migliore è la dolcezza. Ma possiede anche una buona dose di determinazione. Ingredienti che la spingono verso il suo sogno di entrare nel mondo dello spettacolo. Per ora è una delle ragazze del nostro progetto GP Model Management. Si chiama Elisa Giombetti ed è nata a Roma il 15 marzo del 1998. E non possiamo che farle gli auguri di buon compleanno visto che questo numero di GP Magazine esce proprio in questo periodo. Quindici anni e tanti sogni davanti a sé. Elisa, quali sono i tuoi hobby? “Mi piace molto cantare. Anche se non frequento una scuola di canto, a volte su internet cerco dei video per imparare alcune cose. Poi mi piace scrivere. Ho un piccolo quaderno dove molto spesso scrivo ciò che mi succede. E mi piace scrivere anche qualche sceneggiatura quando ho delle idee”. Come ti vedi da grande? “Con una famiglia, contenta, in salute e
soddisfatta nell’ambito lavorativo”. Che ne pensi del mondo dello spettacolo? “E’ un mondo che mi ha sempre attirato sin da piccola: riflettori, luci, palcoscenico… tutto!”. Cosa vorresti fare in questo ambito? “Vorrei fare l’attrice anche se amo molto cantare. Poi, pur non essendo molto magra, mi piacerebbe partecipare a qualche sfilata”. Qual è la tua aspirazione? “Realizzare i miei sogni. E poi, finire la scuola e laurearmi”. Che rapporto hai con la scuola? “Andare a scuola mi piace. Vado bene e quindi non ho nessun motivo per odiarla. Poi è li che ho incontrato persone fantastiche come il mio ragazzo e il mio migliore amico”. E con gli amici? “Con loro ho un rapporto spettacolare. La mia migliora amica e il mio migliore amico sono i più belli”. Di cosa non potresti fare a meno? “Dei genitori, della famiglia, degli amici e della felicità”.
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Per entrare a far parte del progetto GP Model Management, info 329.7252577 E-mail: management@gpmagazine.it
Bianco e Rosso, dolcezza e passionalità, due aspetti di un donna complessa, di un animo sensibile e tormentato al tempo stesso. È così che ci appare questa dama, incantevole ed eterea, pallida come un fiore bianco, avvolta da un’aura di mistero che le conferisce un aspetto ancor più evanescente, quasi fosse una creatura ultraterrena. Tuttavia è l’infinita tristezza nei suoi occhi puri a riportarla in un ambito terreno. La sua storia è la storia di un amore, un amore perduto, sofferto. La donna sta aspettando il ritorno del suo compagno, tormentandosi nell’attesa; ma sarà proprio il suo dolore a riscattarla, a darle nuova vita. È da una speranza salda che nascono la forza e il coraggio per sostenere la sua battaglia. Quale miglior location poteva quindi adattarsi al servizio se non il Castello di Sorci, con i suoi colori intensi, il suo giardino-labirinto e la sua affascinante storia? Non si potrà far altro che rievocare in ogni scatto la travagliata vicenda amorosa, e far rivivere così la dama del castello.
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THE LADY OF THE CASTLE
A song of Ice and Fire
Credits Stylist: Giuseppina Caselli (www.lesposedicaselligiuseppina.com) Photo: Erica Fava (www.ericafava.it) Model: Deborah Parcesepe (www.deborahparcesepe.com) Hair: Attala Style (www.attalastyle.it) Mua: Centro Estetico Edonè (www.esteticaedone.com)
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Antonella Rossi
Nino Lettieri
Fausto Sarli Janet de Nardis per Atelier Persechino Tony Ward
Alta Moda a Roma
I look della primavera Trasparenze e colori della natura nella settimana della moda della Capitale
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a natura ispira gli stilisti che hanno calcato le passerelle di Alta Roma Alta Moda per presentare le nuove collezioni primavera estate. Ed ecco le foglie protagoniste degli outfit Nino Lettieri, ispirate dalla “Monstera”, pianta della foresta pluviale amazzonica. Anche Giada Curti trae ispi-
razione dalla natura, in particolare dalle rose, e propone abiti freschi e leggeri, decorati con il magico fiore. È anche l’anno del blu, che compare su tralci di fiori negli abiti di Renato Balestra dedicati al fiordaliso, nei classici completi Raffaella Curiel, e nella moda orientaleggiante di Tony Ward.
di Barbara Molinario Gianni Molaro e Atelier Persechino prendono spunto dai colori del sole, e allora ecco comparire nel nostro guardaroba il giallo e l’arancio. Fausto Sarli abbina l’azzurro al marrone della terra e Antonella Rossi propone il pizzo trasparente di un bel colore acquamarina.
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Raffaella Curiel
Una giornata speciale
BIANCA LIBASSI Da un’idea dell’ex modella e fotografa Adriana Soares e della nostra rivista è nata una bellissima iniziativa rivolta a tutti: modelli per un giorno di Adriana Soares
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Credits Photo: Adriana Soares Model: Bianca Libassi Mua: Nuala Oliveira Styling: Tangram (Via Flaminia Vecchia, 635 - Roma)
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he Bianca Libassi, sia una bella ragazza non ci sono dubbi, basta guardarla… Un volto pulito, proprio come si dice: un viso acqua e sapone. E’ con la bella Bianca che iniziamo la nostra avventura. Io, Adriana Soares, fotografa, e il mensile GP Magazine abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti i ragazzi e ragazze della porta accanto. Un modo carino di realizzare il sogno di molti che desiderino intraprendere la carriera di modelli o semplicemente passare una giornata speciale. Per questo motivo, ho nominato questo contest: "Una Giornata Speciale". Dove i ragazzi si immergeranno in un contesto diverso da quello di uno shooting fotografico. Partendo dal make up, curato dalla nota e bravissima Make up artist, Nuala Oliveira, ed in seguito si inizia con la preparazione per gli scatti veri e propri. Gli presenteremo i capi che verranno indossati, il set e dopo cercherò di metterli al loro agio rassicurandoli. E poi finalmente via con gli scatti!
Il primo brand partner individuato è stato "Tangram" e trovate il loro punto vendita a Roma, in Via Flaminia Vecchia 635. Sono arrivate tante richieste di partecipazione e questo è bellissimo! Pian piano sono certa che riuscirò a realizzare il sogno di tutti. E’ stato anche positivo il fatto che gli stilisti contattati abbiano risposto tutti positivamente a questa iniziativa e sono certa che continueremo a lungo. Iniziamo con la presentazione di Bianca Libassi, attraverso questa insolita, per lei, intervista. Bianca, raccontami qualcosa di te: cosa fai di bello e da dove vieni. “Ho 23 anni, sono di Lamezia Terme, una città nel cuore della Calabria. Vivo a Roma dove studio Giurisprudenza e questa meravigliosa città mi ha regalato tanti stimoli e mi ha fatto scoprire nuovi interessi come il teatro, la fotografia e l'arte” Come hai saputo del contest?
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“Su Facebook ho letto del concorso e così mi sono iscritta”. Cosa ti ha spinto a proporti a questo contest? “Sono stata spinta dalla voglia di mettermi in gioco. Quest'estate ho fatto l'esperienza di Miss Italia che mi ha insegnato ad avere un rapporto molto più bello con il mio corpo. E da lì la curiosità di conoscere i miei limiti. Poi come ho detto adoro la fotografia”. Cosa ti aspettavi? “Mi aspettavo un'esperienza costruttiva, divertente e le mie aspettative non sono state deluse, tutt’altro”. Cosa hai provato quando ti è arrivata la conferma del servizio? “Una grande emozione, ero entusiasta e felicissima, tanto da urlare per la gioia! Ora mi resta la curiosità di vedere le foto sul giornale”.
Come hai vissuto la giornata dello shooting? “Con tanta positività ed incantata dalla magia del set e dalla creatività sprigionata da Adriana e da Nuala, che con la loro professionalità,esperienza e personalità hanno contribuito a rendere questa giornata indimenticabile”. E' stata un'esperienza che rifaresti? Assolutamente sì, la rifarei volando”. La consiglieresti? “Sì è un modo anche per crescere”. Cosa ti aspetti dopo la pubblicazione del servizio? “Mi aspetto che si apra una porta e che questa esperienza sia l'inizio di una bella avventura”. Cosa sogni? “Sogno di essere una persona felice e realizzata nel cammino che giorno dopo giorno sto costruendo”.
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La convivenza è noia? Noia, diminuzione della libido e senso di frustrazione appena dopo tre anni di convivenza. Come allontanare questi pericoli dal proprio rapporto di coppia? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi
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econdo alcuni esperti l’innamoramento durerebbe, in un rapporto tra conviventi, al massimo tre anni, terminati i quali subentrerebbero solidarietà, amicizia, stima. Inoltre la convivenza giorno dopo giorno, anno dopo anno, porterebbe a continue tensioni tra i partner dovute ai dissidi per i lavori domestici, alle difficoltà economiche, ai continui nervosismi, alla diminuzione della passione erotica. Al contrario condividere una vita a distanza, mantenendo la propria casa, consentirebbe di prolungare l’innamoramento e aumenterebbe il desiderio di condividere momenti, pensieri, sesso, senza sentirne il peso e l’obbligo e allontanerebbe lo spettro della noia. Ma allora verrebbe da dire quanta fatica per nulla! Perché impegnare tempo e denaro per costruire il proprio nido d’amore se solo dopo tre anni questo è destinato a trasformarsi in una costrizione e in una gabbia? Ha veramente senso sacrificarsi, progettare, accendere un mutuo per poi ritrovarsi a rimpiangere la propria intimità? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta. “Il problema è
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di Fabiola Di Giov Angelo reale, - risponde Rossi – la fase dell’innamoramento dura poco più di due anni, dopo i quali subentrano altri sentimenti, comunque belli, ma che intiepidiscono la passione erotica. La noia però non è generata dalla convivenza, quanto la cattiva gestione di essa. Molto spesso, infatti, - aggiunge Marco Rossi – le coppie che vanno a convivere dimenticano il motivo che li ha portati alla convivenza e tralasciano di riservarsi spazi e tempi esclusivi dedicati esclusivamente alla coppia, facendosi assorbire dai figli, dagli impegni e dalla casa. Inoltre, l’altro errore che spesso nella convivenza si commette è non mantenere un’autonomia fisica e mentale che possano nutrire la coppia di desiderio e curiosità. Ad esempio, quando è possibile, ritengo che sia utile dormire in camere separate per continuare a desiderare la vicinanza dell’altro quando si ha voglia di fare l’amore. La coppia che convive – conclude il dottor Rossi – non deve essere fusionale, solo in questo modo si può allontanare lo spettro della noia”. www.marcorossi.tv
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Cypy’s: per capelli di moda
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iamo andati a trovare Claudio e Paride di Cypy’s Moda Capelli. Claudio come e quando è nata la passione per l’hair stylist? “Quando frequentavo le scuole medie, dopo essere stato promosso. Nel periodo estivo, per divertimento, frequentavo il barbiere sotto casa. Allora si chiamavano così quelli per gli uomini e per le donne esistevano le parrucchiere. Già da subito, vedendoli lavorare, mi appassionai. Al termine delle scuole superiori capii che la passione per l’hair stylist poteva diventare anche un lavoro. Iniziai a studiare e a frequentare delle scuole specifiche e a specializzarmi. La mia piacevole avventura ‘prese forma’ a partire dalla Capitale e il mio sogno di aprire un salone ben presto divenne realtà. Nel 1987, la mia esperienza assieme a quella dell’estroso Paride Salvati, ci permise di aprire Cypy’s, un salone con nuove idee unisex per capelli di moda”. Da allora ai nostri giorni, come è cambiato il vostro modo di lavorare? “Anzitutto vi è stata una evoluzione della strumentazione e dei materiali con cui noi operiamo, la varietà e la ricerca, da parte nostra, sempre della qualità dei prodotti sia per i capelli delle donne che per quelli degli uomini. La clientela nel tempo è diventata sempre più attenta al proprio look, ed entrambi i sessi prendono sempre più spunto dalle acconciature dei personaggi che vanno per la maggiore, principalmente del mondo dello spettacolo e dello sport. Ovviamente noi diamo dei consigli per personalizzare al meglio il tutto, in base alla carnagione, ai lineamenti del volto, agli occhi, alla bocca, ecc., e al tipo di attività professionale della o del cliente”. Qualche simpatico ricordo o aneddoto nel vostro lavoro? “E’ sempre bello vedere i genitori che portano le bimbe e i bimbi a fare i capelli, e la cosa che mi fa più piacere e mi diverte è metterli a loro agio, spesso giocando con loro, canticchiando,
raccontando storielle dei loro beniamini o cartoni animati. La soddisfazione più grande è vederli cambiare nel look e vederli crescere, al punto, di decidere loro come vogliono i capelli e non lasciar decidere più i genitori. Arrivano così a non essere più accompagnati ma vengono da soli, magari in bici, in motorino o in macchina, quando diventano maggiorenni. Altre simpatiche situazioni, con alcune signore non più ‘di primo pelo’, ricordo di una in particolare, una cliente che dopo un periodo di convalescenza post malattia mi chiese: ‘mi raccomando non farmi i capelli come in ospedale’ ”. Qual è la vostra soddisfazione più grande? “Sicuramente, salutare soddisfatte e sorridenti anche persone che erano entrate pensierose della vita di tutti i giorni”. Quali sono le tendenze per il look del 2013? “La donna prende sempre più fiducia nel ‘taglio corto’ che può rendere molto femminili, mentre gli uomini prediligono un look più “spettinato” e pratico, in rapporto alla praticità e alla vita di tutti i giorni. In entrambi i casi per l’aspetto professionale, lo sport e il tempo libero”. Paride, potete parlarci di una bella iniziativa che avete in atto? “Dall’8 marzo parte un ‘gratta e vinci’, per donne e uomini, con molti regali in palio, fra cui la possibilità di andare a Parigi. Tutto questo per premiare e ringraziare la grande fedeltà delle e dei nostre/i clienti e invitare a passare a trovarci quelle/i nuove/i. Il tutto grazie alla professionalità del gruppo di lavoro di Cypy’s Moda Capelli che assieme a me e a Claudio collaborano da più di venti anni. Pina e Barbara che vantano una maggior esperienza, l’estro e la precisione di Federica Stia, la tecnica di grande esperienza di Marika ed Annalisa, l’estro e lo stile di Stefania e Federica Tozzi, la grande rivelazione maschile Marco, la valente collaborazione e professionalità di Patrizia e la new entry piena di grande entusiasmo e prospettive Giorgia”. Via Friuli, 7 - Villa Adriana (Roma) - Tel. 0774.533813
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GRAZIA DELEDDA SARDEGNA IN TAVOLA
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innovarsi ma mantenere sempre elevati i suoi punti di forza. E’ un anno ormai che il noto ristorante di via di Sacco Pastore (nel quartiere Nomentano a Roma) ha cambiato veste e si presenta totalmente rinnovato e ancora più accogliente. Una scelta che sta dando grandi soddisfazioni ai due soci Paolo Porcu e Andrea Sanna. “Avevamo l’esigenza di ampliare gli spazi, compresa la cucina – afferma Paolo – e da qui è nata l’idea di rinnovare il locale. Siamo molto soddisfatti del risultato ed ora i nostri clienti hanno come la sensazione di mangiare dentro la ‘pancia’ di un galeone”. In effetti l’impatto che si ha entrando dentro Grazia Deledda è proprio questo. Dopo 14 anni era giusto cambiare look. E in tutto questo rimangono inalterate le caratteristiche vincenti del ristorante. Dal pesce fresco appena pescato all’infinita cordialità dei proprietari e del personale, passando per una cucina semplice e mediterranea, che fa sì che dal 1997 Grazia Deledda è uno dei più apprezzati ristoranti esistenti.Il locale è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, ad eccezione della seconda metà di agosto e delle festività natalizie. Il punto di forza è il
pesce fresco ma c’è anche un’ottima cucina alternativa: dal prosciutto alla bresaola, dalle salsicce sarde alla carne, dai ravioli sardi agli gnocchetti sardi, senza trascurare l’eccellente maialino sardo. E su richiesta lo chef è pronto a preparare le tipiche cene sarde. Via di Sacco Pastore, 14-16-18 – ROMA Tel. 06.8604333 - www.graziadeledda.com
TIRO A SEGNO UNA DISCIPLINA DA CONOSCERE
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anno iniziato da poco, è già ripartito con successo, considerati i risultati ottenuti alla prima gara dell’anno che si è svolta a fine gennaio presso il poligono Umberto I° di Roma. Alla gara valida per l’ammissione ai campionati italiani individuali ed a squadre, hanno partecipato diciannove atleti che hanno ben rappresentato i colori della nostra città. Contestualmente alla preparazione degli atleti già formati, sono iniziati i nuovi corsi per l’avvicinamento alla nostra disciplina, che ricordiamo è una specialità olimpica nella quale l’Italia ha conquistato ben 3 medaglie a Londra 2012. I corsi saranno tenuti, sia per le carabine che per le pistole, da allenatori
hanno compiuto il 10° anno età. Per il rilascio dei certificati maneggio armi, attestazione di frequenza dei corsi di tiro, allenamenti soci volontari, i nuovi orari sono: Lunedì 15,00/19,00 Martedì 8,00/12,00 - 15,00/19,00 Mercoledì 8,00/12,00 - 15,00/19,00 Giovedì CHIUSO Venerdì 8,00/12,00 - 15,00/19,00 Sabato 8,00/12,00
qualificati i quali seguiranno l’atleta nell’intero percorso agonistico. Possono iscriversi ai corsi coloro che
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Tel. 0774.313918 Fax 0774.313553 www.tsntivoli.it info@tsntivoli.it
Lunch box che stile!
Per chi non vuole rinunciare al pranzo casalingo anche in ufficio, i lunch box, pratici belli e multifunzionali
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na volta a portarsi il pranzo da casa erano gli operai, i muratori, i lavoratori costretti a fare i turni e quelli che avevano una sede di lavoro dislocata dal centro abitato. Oggi tante cose sono cambiate, da una parte la crisi economica, dall’altra la ricerca di uno stile di vita salutista, per cui a portarsi il pranzo da casa sono diventati veramente tanti. A sostenere questa nuova abitudine e tendenza sono arrivate molte aziende che si occupano di design, che hanno proposto lunch box comodi, funzionali ed esteticamente impeccabili. Le proposte sono numerose, da quelli che si scompongono in pratici vassoi, a quelli che riscaldano il cibo o lo mantengono alla temperatura desiderata, per non parlare dei piÚ moderni box lunch che possono essere collegati attraverso una porta USB al computer e scaldare in poco tempo le vivande. Tutti pratici, leggeri e colorati, capaci di regalare un po’ d’allegria al pranzo in ufficio.
di Fabiola Di Giov Angelo
Maiuguali,Lola, bauletto termico www.maiguali.it
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Maiuguali, lunch box, borsa termica, www.maiguali.it
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Rosso Regale, lady lunch, zip laterali, www.rossoregale.it
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Il BAGNO
Geometrie
Decori
Sanitari sospesi ed extra-small, soluzioni salva-spazio e lavabi con cassetti integrati, o che in un unico blocco contengono wc, bidet e bacinelle, forme geometriche per un bagno estremamente moderno. www.artceram.it
Sono tante le soluzioni per arredare il bagno. A partire dalle serigrafie preziose, i motivi floreali e i decori astratti sui sanitari e i moduli d’arredo. Bianchi, neri o in un’exploit di colore per una stanza da bagno preziosa. www.artceram.it
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che vorrei
Volumi
di Fabiola Di Giov Angelo
CreativitĂ
I piani di appoggio si allargano, i volumi si alleggeriscono attraverso forme arrotondate e spessori che si assottigliano secondo un concetto di arredamento bagno moderno e ultrafunzionale. www.rexadesign.it
La creativitĂ entra nel bagno, con i lavabo a forma di tazzina o con proposte curiose ed eclettiche, per trasformare la stanza da bagno in un ambiente da arredare e personalizzare. www.artceram.it
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Stoffa per la musica Quando la moda veste la musica e la musica crea nuove mode. Tanti gli ospiti di Nenella Impiglia per la presentazione del suo libro
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l 31 gennaio scorso, grande successo per la presentazione del libro “Stoffa per la musica”(Edizioni Galassia Arte), dell’imprenditrice ed esperta di costume Nenella Impiglia. Dario Salvatori, Pinuccio Pirazzoli, Gianni Ippoliti e Rosaria Renna, voce di RDS, hanno presentato il libro nel Roof Garden del Boscolo Exedra Hotel di Roma, ripercorrendo con aneddoti personali e racconti la storia della moda attraverso la musica. Tra gli ospiti: Gigliola Cinquetti, Peppino Di Capri, Valerio Scanu, Povia, Silvia Salemi, Gloria Guida, Monica Scattini, Enrica Bonaccorti, Alice Bellagamba, Irene Pivetti, Savino Zaba, Luisa Corna, Sandro Giacobbe e molti altri. Dopo la sua prima esperienza letteraria del 2010 con “La scarpetta nel piatto”, in cui mescola cibo e moda, nel nuovo
libro la scrittrice ripercorre la storia della moda attraverso la musica ed analizza le contaminazioni tra questi due importanti e affascinanti universi, lungo il filo dei propri ricordi, legati alla suggestiva colonna sonora degli anni ’60-’70. "La moda veste la musica e la musica crea nuove mode", racconta nel libro l’autrice. “È soprattutto con i Beatles che si assiste ad una completa contaminazione, che passa dal sound alla moda e porterà a processi di identificazione mediante l'imitazione degli stili da loro proposti, del modo di esibirsi e di abbigliarsi. Un tuffo, dunque, nei meravigliosi sixties, anni in cui la musica riuscì a svegliare generazioni di giovani, a provocare movimenti di aggregazione, ad attuare vere e proprie conquiste sociali e trasformazioni. Immagini, flashback, particolari, profumi, melodie, spaccati di
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luoghi e momenti vissuti, che ritornano prepotentemente e magicamente. I ricordi formano un ponte tra il passato ed il futuro, affiorano nella nostra mente, restano impressi nel cuore, nell'anima e, anche a distanza di tempo, riescono a far rivivere sensazioni provate, le stesse emozioni”. La dedica dell’amico Renato Zero, riportata nella prefazione del libro è che “Tutto ciò che la vita ci offre… la musica lo conserva fragrante e inalterato per permettere ai nostri figli di essere anch’essi, a loro volta, musica!”. Ed è proprio questo lo scopo del libro: non disperdere la memoria, trasformare la parola fine in un attimo di eternità, attualizzare il passato, farlo conoscere alle nuove generazioni e trasmettere loro non solo aride nozioni, ma stati d'animo. Foto di Fabio Mazzarella
BEATRICE La Miss Muretto che
E’ la reginetta di Alassio in carica. E’ una ragazza determinata e con i piedi a terra. Studia Giurisprudenza e spera anche in un futuro nel mondo dello spettacolo di Alessandro Cerreoni
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BERTOLINO sogna di diventare criminologa
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ino a qualche anno fa, dal punto di vista mediatico, era il concorso di bellezza più importante dopo Miss Italia. Da lì sono uscite tante ragazze che hanno avuto fortuna nel mondo dello spettacolo e della moda. Con il tempo, Miss Muretto ha perso un po’ della sua importanza ma rimane intatto il suo prestigio e rappresenta sempre un grande trampolino di lancio per le ragazze che arrivano alle finali. E comunque, dopo la kermesse di bellezza di Mirigliani, c’è ancora questo concorso che storicamente si svolge nella ridente Alassio, in Liguria. Vincerlo non è facile visto l’elevato numero di partecipanti. E vincerlo vuol dire avere una corsia preferenziale per tentare la strada della moda e dello spettacolo.
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Lo sa bene Beatrice Bertolino, vincitrice dell’ultima edizione, quella del 2012, di Miss Muretto. Una soddisfazione doppia per lei, cittadina di Alassio, dato che dopo 41 anni lo scettro della vincitrice è andato ad una ragazza di casa. Incontro Beatrice in una freddina serata di gennaio in un caffè del centro storico. Con lei c’è anche la sua mamma, proprietaria di un bel negozio di scarpe nella cittadina balneare ligure di Laigueglia, che la sta seguendo molto in questi suoi “primi passi”. E’ a Roma per prendere i primi contatti e stabilire la linea da seguire nei prossimi mesi. L’inizio è faticoso per tutti, figuriamoci per una ragazza giovanissima, che fino a qualche mese fa neanche immaginava di essere la vincitrice del secondo concorso di bellezza più importante d’Italia. E’ una ragazza determinata e tranquilla. Non ha grilli per la testa e prima di essere intervistata si beve una calda camomilla. Non per calmarsi ma perché è una bevanda che adora. E anche in questo si vede tutta la sua semplicità. Beatrice Bertolino è nata ad Albenga il 10 luglio del 1993. E’ un Cancro ascendente Cancro. Un carattere tosto e deciso. Studia Giurisprudenza e intanto si gode il momento… Beatrice, viste le tue “credenziali astrologiche”, è difficile andare d’accordo con te? “Dipende dai segni. Ad esempio, mio padre è un Capricorno e spesso mi scontro con lui…”. Cosa deve avere una persona per andare d’accordo con te?
“Mi deve far divertire ma non mi deve soffocare. Sono affettuosa e il mio affetto è sincero e mai morboso”. Parliamo di questa vittoria a Miss Muretto. Come sei arrivata al traguardo finale? “Ho iniziato partecipando a Miss Muretto Day, una sorta di selezione, che fa tappa ad Alassio, Milano, Roma e Napoli, dove mi sono presentata e dove mi hanno scattato qualche foto. E da lì mi hanno scelta. Eravamo una cinquantina e siamo rimaste in trenta”. E poi? “Così siamo giunte alle finali di Alassio, che si sono svolte dall’1 al 4 di agosto scorso. Dopo la prima selezione siamo rimaste in venti, per arrivare all’ultima serata dove eravamo in dodici. Poi nel corso della finalissima, siamo rimaste prima in sei e infine in due…”. Ed è arrivato il successo. Quand’è che ti sei resa conto che potevi davvero vincere? “Quando siamo rimaste in due. A quel punto ci ho creduto”. Perché hai deciso di partecipare a Miss Muretto? “Mi sono iscritta per gioco insieme ad una mia amica, pensando di non superare neanche la primissima selezione. E invece… Posso dire che è stata un’esperienza fantastica ed è stato bello fare amicizia con le altre ragazze”. Cosa hai provato quando hai sentito il tuo nome? “Ho avuto una strana reazione. Non sono scoppiata in lacrime. Ero tesa e ho fatto un urlo di gioia!”.
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Acquisito il titolo di Miss Muretto, pensiamo al futuro. Partiamo dagli studi. A che punto sei? “Ho finito il Liceo Classico lo scorso anno e mi sono iscritta a Giurisprudenza. Mi piacerebbe diventare una criminologa”. Dopo Miss Muretto, cosa hai fatto fino ad ora nel mondo della moda? “Ho fatto servizi fotografici e serate”. Ci credi in un futuro nella moda o nello spettacolo? “Ci credo e ci spero. Però è sempre un ambito incerto”. Riesci a conciliare studi, servizi fotografici e serate? “Sì. Ho il primo esame a breve e sto studiando per portare a casa un bel voto”. Che hai rapporto hai con l’amore? “Bellissimo. Sono fidanzata”. E lui come ha reagito alla vittoria di Miss Muretto? “Neanche lui ci credeva più di tanto. Racconto un aneddoto. Era alla serata finale insieme ai miei e, dopo la mia proclamazione, si è rivolto a loro esclamando: ‘Adesso l’ho persa!’ “. Talvolta i fidanzati non vedono di buon occhio queste cose. E lui? “E’ più un valore aggiunto che un ostacolo. Mi segue e mi sostiene”. Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Entrare nel mondo dello spettacolo e diventare una criminologa”. C’è un’attrice o una donna dello spettacolo che ammiri particolarmente? “Sì, Angelina Jolie. La considero un mix di bravura, femminilità ed eleganza”.
Crediti Fotografie: Corrado Pinci Assistente alla fotografia: Erika Di Tullio Modella: Miss Muretto 2012 Beatrice Bertolino Press: Miss Muretto Italia - Zoe Perna Multimedia Milano Stylist: Annalisa Bellia HairStyle: Giovanni D'Arpa per Tricostarc Abiti: Met Italservice S.p.a. Land Rover Italia: Carlo Salzano Location: Marchesato Degli Aleramici Montalcino (SI)
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Outing
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Fidanzati per sbaglio
E' in uscita l'atteso film di Matteo Vicino con Nicolas Vaporidis, Andrea Bosca, Massimo Ghini, Claudia Potenza, Giulia Michelini e Camilla Ferranti
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sce il 28 marzo al cinema “Outing - Fidanzati per sbaglio”, diretto dal regista Matteo Vicino, vincitore del Premio per la Miglior Regia al Film Festival Internazionale di Milano 2012 per Young Europe. Il film, con Nicolas Vaporidis, Andrea Bosca, Massimo Ghini, Claudia Potenza, Giulia Michelini e Camilla Ferranti, e con Mia Benedetta, Riccardo Leonelli, Lorenzo Zurzolo. “Outing - Fidanzati per sbaglio” racconta la storia di Federico (Nicolas Vaporidis) e Riccardo (Andrea Bosca), due amici pugliesi, estremamente diversi ma legati da un rapporto fraterno fin dall’infanzia. Scapestrato playboy di periferia, il primo, talento del design ma impiegato in un lavoro lontano dai suoi obiettivi il secondo, i due ragazzi sono protagonisti di un’avventura a tratti esilarante, a tratti controversa, che, in un rimando tra ruoli e convenzioni sociali di genere, affronta il delicato tema del precariato giovanile e delle coppie di fatto. Venuti a conoscenza della possibilità di ottenere un finanzia-
mento della Regione Puglia a sostegno delle attività imprenditoriali per i giovani, i due amici decidono di tentare la grande avventura. Solo in un secondo momento capiranno che il bando era riservato alle coppie di fatto e, a quel punto, l’unico modo per non far crollare tutto sarà quello di fingersi gay per ottenere i sovvenzionamenti e realizzare il sogno di Riccardo: aprire un atelièr di moda. In un susseguirsi di situazioni rocambolesche, “Outing - Fidanzati per sbaglio” riflette sulla deriva etica assunta dal potere in quanto tale e su come la situazione giovanile italiana spesso non lasci spazio ad alternative politicamente corrette. Fino al finale, inaspettato. Il film è prodotto da Roberto Cipullo per Camaleo Film e Andrea Iervolino per Red Carpet Film e sarà distribuito nelle sale da AI Entertainment. “Outing - Fidanzati per sbaglio” è stato girato la scorsa estate tra Roma, Milano e la Puglia (Monopoli, Polignano a Mare).
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Attacco al potere Dal 21 marzo esce in anteprima mondiale l’atteso film di Atoine Fuqua con Gerard Butler, Morgan Freeman, Dylan McDermott, Aaron Eckhart e Ashley Judd
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sce il 21 marzo, in anteprima mondiale nelle sale italiane, l’attesissimo “Attacco al potere” diretto da Antoine Fuqua (Training Day) e distribuito da NOTORIOUS Pictures. Gerard Butler torna al thriller ad alta tensione affiancato da un gruppo di attori del calibro del premio Oscar Morgan Freeman, Aaron Eckhart, Dylan McDermott e Ashley Judd. Un ex-agente dei Servizi Segreti diventa suo malgrado l'ultima speranza dell'America quando la Casa Bianca viene attaccata da terroristi che prendono in ostaggio il Presidente appena insediato. Trailer lingua originale http://www.youtube.com/watch?v=vwx1f 0kyNwI&feature=player_embedded
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Sofia Scandurra Il cinema del futuro
Regista di “Io sono mia” (1977) e autrice di diversi libri, dal 1983 è attiva con la sua Libera Università del Cinema per preparare i giovani a lavorare nel cinema puntando sulle nuove tecnologie di Paolo Paolacci
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iamo andati a San Cesareo, alle porte di Roma, per incontrare Sofia Scandurra, una donna che ha vissuto e attraversato tutto il cinema italiano. Regista del film "Io sono mia" del 1977, ha qui la sede della sua scuola di cinema, la LUC (Libera Università del Cinema), dove seguita a lavorare ancora, per il cinema del futuro. Scopriamo come e perché... Sofia, cosa facevi da piccola e cosa pensavi di fare? “Dodicenne scrissi il mio primo romanzo ‘Vietato ai minori di 18 anni’, che finiva così: ‘i due uomini si allontanarono tenendo per mano il bambino che ognuno credeva figlio dell’altro’. Ma io non avevo la minima idea di come si facessero i bambini”. Quando è cominciato l’interesse per il mondo dello spettacolo? “In collegio mi offrii di fare la regia dello spettacolo di fine anno. Fu molto applaudita una scena che avevo risolto con le ombre cinesi ma le monache mi punirono perché avevo rifiutato la parte alla prima della classe che era bassa e cicciotta, per darla ad una ragazzina deliziosa che aveva 3 in matematica e pessimo in religione”.
E come hai iniziato a scrivere? “Il mio esordio di scrittrice nacque a mia insaputa. Avevo scritto un racconto e lo avevo infilato nella macchina da scrivere. Avevo vent’anni e mio marito lo lesse e senza dirmi nulla lo inviò alla pagina letteraria de ‘Il Tempo’. Il direttore, il senatore Angiolillo, prima di firmare il contratto mi chiese almeno sei racconti, ed io li scrissi tutti e sei nell’arco di due notti. E così mi pubblicò più di 400 racconti e una ventina di pezzi folcloristici con lo pseudonimo di Lazzarina”. A cosa non rinunceresti di quello che hai fatto e cosa non faresti di quello che hai fatto o hai dovuto fare? “Non rinuncerei a nulla di quello che ho fatto e niente sono stata costretta a fare. La mia vita è stata una scelta continua e ogni scelta per me è stata fatta con entusiasmo anche quando, per la sopravvivenza delle mie tre figlie, ho accettato di fare gli adattamenti, cioè di preparare le battute per il doppiaggio italiano dal tedesco di ben 100 episodi di uno stesso programma di fiction”. Perché hai dovuto da sola pensare alla sopravvivenza delle tue figlie? “Perché mio marito era un genio che parlava di miliardi senza
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curarsi del quotidiano”. Ci dici chi sono e cosa ti ricordano o ti hanno dato le tante e importanti persone che hai conosciuto e frequentato? “Se leggi ‘Cinema e Ceci’, il mio romanzo verità sul mondo dello spettacolo, edito da Iacobelli, lì ci sono tutti i miei incontri, corredati da foto, da Nino Manfredi a Dario Argento, a Fellini a Mariangela Melato, ad Alberto Sordi ad Adriano Celentano, ecc.”. Ma nel particolare cosa ti viene in mente di loro? “Di Manfredi, per esempio, che mi ha insegnato il valore delle pause; da Zampa ho appreso la serietà professionale. Ma la cosa curiosa è che Dario Argento, il regista più importante dell'horror, era terrorizzato dal dover girare i dettagli insanguinati”. Come nasce la Libera Università del Cinema? “E’ nata nel 1982, una sera d’estate, in una maniera molto romantica proprio qui a San Cesareo. C’erano Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Callisto Cosulich, Leo Benvenuti, Leonviola e molti altri e si stava commentando il fatto che un ragazzo che seguiva una lavorazione sul set si era fatto male e non era assicurato dalla produzione. Tutti noi, che avevamo imparato guardando chi sapeva fare, senza essere pagati e né
assicurati, ci sentimmo coinvolti a fare qualcosa”. E quindi? "Facciamo noi una scuola di cinema dove ognuno passa ai giovani le proprie esperienze’, disse Cesare Zavattini. Da poco era nata l’elettronica ma nessuno di noi ne sapeva ancora niente. Proposi di imparare ad usarla perché economicamente significava un costo limitato e consentiva a tutti, attraverso i monitor, di seguire quello che si stava girando... Così decidemmo di fare una scuola di cinema in elettronica, esattamente dove stavamo cenando”. E l'apertura quando avvenne? “Avevamo deciso di aprire la scuola l’anno successivo ma la notizia volò e dei futuri allievi si presentarono con tale entusiasmo che decidemmo di affittare ciò che ci mancava e aprire subito fidandoci di tutte le nostre esperienze: in primo luogo di Zavattini, Leo Benvenuti e il grandissimo Aldo Tonti che s'ingegnò a sostituire i carrelli (costosissimi) facendo trascinare l’operatore con un lenzuolo, ottenendo lo stesso effetto”. Da quanto tempo opera la LUC? “La LUC opera dal 1983 ed ha sempre avuto come obiettivo di immettere nel professionismo giovani talenti, preparati tecnicamente. La nostra è stata la prima scuola in elettronica, la prima a girare in
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HI8 , la prima che usò il digitale e l’HD e anche adesso stiamo modernizzando le attrezzature”. Perché proprio l'innovazione è così caratterizzante per te? “Perché ci occupiamo dei giovani e i giovani sono sempre giustamente attratti dal futuro. Nel cinema tutte le trasformazioni hanno stentato a partire. Basti pensare alla nascita del sonoro e all’evento del colore. Fellini girò in bianco e nero fino a che non poté utilizzare il colore da autore. Succederà così anche con il 3D”. Quali sono i personaggi cresciuti alla LUC? “I nostri fiori all’occhiello restano Anna Galiena come attrice, Bogdan Drayer ed Emanuele Crialese come scrittori e registi. Quest’ultimo due volte candidato agli Oscar e due volte Leone d’Argento a Venezia con ‘Novomondo’ e ‘Terraferma’, e premio della critica a Cannes con ‘Respiro’ ”. Puoi mandare un saluto finale ai nostri lettori e se possono contattarti? “Certo, saluto volentieri i vostri lettori e sono disponibile a rispondere alle loro eventuali domande sia per e-mail che per contatti diretti”. Libera Università del Cinema Via Casa Romana, 42 San Cesareo (Roma) www.universitadelcinema.it
The Full Monty Il musical pi첫 atteso
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rande parterre di stampa e vip lo scorso 5 febbraio per il debutto nazionale al Teatro Sistina di “THE FULL MONTY”, il musical più atteso della stagione firmato e diretto da Massimo Romeo Piparo. Sullo storico palcoscenico romano, un cast di bravissimi attori “scatenati” e divertenti: (in ordine alfabetico) Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini, Jacopo Sarno, Pietro Sermonti. Campione d’incassi e premio Oscar “The Full Monty il film” rivelazione del 1997 che ironizzava sulla crisi inglese di quegli anni, nel 2000 diventa un musical teatrale, rappresentato con enorme successo nei palcoscenici di tutto il mondo. Oggi il tema dello spettacolo, la recessione e la voglia di darsi da fare per reinventarsi, tornano di grande attualità e la PeepArrow Entertainment di Massimo Romeo Piparo riporta in Italia la vicenda dei disoccupati spogliarellisti più amata di tutti i tempi. Una prestigiosa platea di vip ha accolto e applaudito i protagonisti: Serena Autieri e Veronica Maya raggianti nella loro “dolce attesa”, Rossella Brescia insieme al suo Luciano Cannito, Tosca D’Aquino, Neri Marcorè, Vittoria Puccini volto tra i più amati del nostro cinema, il cantautore Amedeo Minghi, Alda D’Eusanio, Mita Medici, la splendida Gloria Guida, il produttore Bibi Ballandi; e ancora Samuela Sardo, bellissima neomamma, un divertito Francesco Pannofino, il duo comico Lillo&Greg, il regista ed attore Ninni Bruschetta, l’attore e doppiatore Luca Biagini e i conduttori televisivi Giancarlo Magalli, Danilo Fumiento, Lorena Bianchetti e Giorgia Luzi.
Un evento teatrale che non solo ha segnato il “tutto esaurito” nel prestigioso tempio della commedia musicale italiana ma che è già diventato un fenomeno internazionale, tanto da far volare a Roma gli inviati dei maggiori network televisivi e radiofonici d’Europa, America e Canada. Tutti pazzi per lo spogliarello più social dell’anno che porta sul palco anche due veri disoccupati, Marco Serafini e Simone Lagrasta, “pronti a tutto” per sfidare la crisi. Una vera e propria ovazione ha accolto la famosa scena finale dello striptease dove il cast al completo “si libera” di tutto davanti ad una platea incredula e divertita. In prima fila un’entusiasmata Vladimir Luxuria, insieme a Stefano Masciarelli, Rodolfo Laganà, Renato Balestra, Barbara Palombelli con il marito Francesco Rutelli, Jonis Bascir, l’affascinante Raffaele Balzo, l’attore dei “Ris” Marco Basile, Giorgia Wurth, Beppe Convertini, Veronica Logan, Giada Desideri, l’interprete del successo televisivo Boris Mattia Torre e Andrea Sartoretti di “Romanzo criminale”, l’attrice Mariangela D’Abbraccio, Barbara Foria, Giorgio Borghetti, Jocelyn, il maestro Gianni Mazza, Marco Giusti, il ballerino e coreografo statunitense Russell Russell. Inatteso fuori programma con l’arrivo di Dario Ballantini che, nei panni di Ignazio La Russa di “Striscia la notizia”, ha intrattenuto il ricco parterre con le sue celebri “incursioni”. Le avventure dei sei spogliarellisti di “THE FULL MONTY” accompagneranno con ironia e tante risate le serate del pubblico con una tournèe nelle principali città italiane fino al 24 aprile.
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Dopo il successo al Sistina di Roma, lo spettacolo di Massimo Romeo Piparo è pronto ad entusiasmare e divertire il pubblico italiano fino al 24 aprile
Padania Libre Fino al 10 marzo è in scena al Teatro de’ Servi di Roma la brillante commedia di Marco Costa. Dal 14 al 31 marzo si replica a Milano
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opo il successo ottenuto la scorsa stagione torna in scena dal 19 febbraio al 10 marzo al Teatro dei Servi di Roma, "Padania Libre" una commedia di Marco Costa con Fabrizio Sabatucci, Roberto Stocchi, Antonella Alessandro, Andrea Planamente e Veruska Rossi. Ora che le celebrazioni dell'Unità d'Italia sono finite non è forse il caso di testare quanto gli italiani siano vicini gli uni agli altri, quanto si capiscano e tollerino reciprocamente? Per farlo Marco Costa si spinge alle punte estreme della Padania, una regione che non esiste, ma è quotidianamente al centro di una parte del dibattito politico e sociale. Nasce così una commedia surreale ambientata in una baita valtellinese invasa dalla nebbia dove la famiglia padana ultrasecessionista Casunziei si riunisce per trascorrere insieme il weekend dei morti in occasione del pensionamento del padre, burbero macellatore di animali da pelliccia. Quando Ginevra, l'emancipata figlia emigrata per lavoro a Roma, avvisa sua madre che tornerà accompagnata dal suo nuovo fidanzato, Pepi, un brillante comico romano, astro nascente della tv, la catastrofe è innescata. Padania Libre è un'irresistibile commedia caustica e surreale che esaspera la radicata discriminazione tra nord e
sud facendoci ridere e riflettere sul nostro atavico pregiudizio nazionale. Si propone dunque di dissacrare senza scadere, di divertire e alleggerire lo spettatore con una storia attuale, personaggi grotteschi, e sentimenti iperrealistici, mescolando culture contrastanti, svelandone miserie e splendori, al fine di abbattere la Bastiglia dei pregiudizi regionali che ancora impastano il nostro pensiero, instillando nel pubblico un chiaro messaggio di tolleranza, perché troppo spesso non vediamo le cose come sono, ma come siamo. Afferma il regista Marco Costa: " ‘Padania Libre’ nasce come spontanea conclusione di una trilogia umoristica iniziata con ‘The Prozac Family’ e proseguita con ‘La Giovine Italia’, due commedie da me scritte e rappresentate rispettivamente nel 2007 e nel 2008, al Teatro De’ Servi e al Teatro Parioli, che avevano al centro della trama la famiglia, convenzionale o informale, altoborghese o popolare. La famiglia dunque come cellula primaria della nostra società, sacrosanto rifugio anticrisi, come palcoscenico universale dove la tragicommedia della vita quotidiana trova genuina rappresentazione e a cui ci accostiamo curiosi al fine di studiarvi, sotto vetro, l’umanità nelle sue incomprensioni”.
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Quelli che... gli opinionisti Grande ritorno della satira politica in TV: la domenica sera alle 21.15 su Gold Tv
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rande successo di ascolti per “Quelli che...gli opinionisti”, un programma televisivo prodotto da Ferruccio Aldo Longo e ideato per rendere al meglio la concezione della politica tramite la Satira tagliente e senza censure; Scritto da Francesca Antonacci (Gegia) e Franco Bonafiglia, con commenti irriverenti a fatti e notizie dei protagonisti della scena politica. La bravura del conduttore che riesce con naturalezza a mettere a nudo i personaggi che intervista, svelando vizi e virtù di tutti i politici e non solo, senza esclusione di colpi. Un appuntamento settimanale che mescola attualità e intrattenimento, parodie e sketch fuori dal normale, vittorie, pareggi e sconfitte di politici ed esponenti della vita economica, sociale e culturale. Lo show è condotto dall’anchorman Anthony Peth, vincitore dell’anno al David di Michelangelo per la categoria Spettacolo e Tv; Un presentatore di bella presenza, con la caratteristica che ormai il grande pubblico riconosce, “il suo accento”, che lo accomuna alla grande conduttrice Geppy Cucciari.
Sardo e testardo, mette tutti a dura prova, prendendo di mira indistintamente, a prescindere da schieramenti, ideologie e professione. All’interno del cast, tanti personaggi bizzarri danno vita ad un’arena di opinionisti che dicono la loro, prima fra tutte l’attrice teatrale Mandita Musat, che per la prima volta calca la scena televisiva; Un ruolo comico e irriverente il suo, una badante rumena diventata ricca al suo arrivo in Italia, e vista la crisi economica è l’unica persona a poter sponsorizzare il programma; Ospite fissa in prima linea per capire insieme alla sua segretaria Valentina Gemelli, se i suoi soldi sono investiti bene in questa trasmissione. Cavallo di punta sono sicuramente i tre comici, Padre spindone da Striongone interpretato da Gerry J, un frate eccentrico ma allo stesso tempo a favore del popolo, decidendo di formare anch’esso un suo partito politico; Salvatore Mazza detto “il parcheggiatore” , senza permessi per l’attività che svolge in maniera abusiva, ci racconta chi fra i politici, conosciuti nei parcheggi ministeriali, è generoso o meno, e Fe-
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derico Nucitelli, nel ruolo del “twitterino”, per restare a passo con i tempi e la tecnologia, ogni puntata legge commenti sarcastici e fuori dal comune del pubblico a casa attraverso twitter. Comica e brillante anche Patrizia Viglianti, volto noto al grande pubblico per le sue trasformazioni e parodie di personaggi e cantanti, rendendo il momento dell’esibizione della star internazionale interpretata, divertente e allo stesso tempo carico di energia, capace di far ballare e divertire il pubblico in studio. All’interno del programma poi due inviate d’eccezione, le Sister Killer, interpretate da Chiara Pavoni e Bonaria Dicorato, che con i loro modi di fare fuori dalle righe intervistano persone comuni, creando situazioni comiche da cronaca nera. Contributo fondamentale all’interno del cast sono i ragazzi della scuola di comicità di Gegia, “Attori in scena”, anch’essi coinvolti all’interno delle discussioni e dei dibattiti. Ogni puntata in onda la Domenica in prima serata, alle 21.15 su GoldTv, con replica settimanale su Sky.
CHARTS CLASSIFICHE
TAYLOR SWIFT. Ha ottenuto una nomination ai prossimi Academy of Country Music (ACM). La serata di premiazioni si svolgerà alla MGM Grand Garden Arena di Las Vegas il prossimo 7 aprile. DRAKE. Bel riconoscimento per questo talento musicale che, alla cinquantesima edizione dei Grammy Awards, ha ottenuto il premio come “Best R&B Song” grazie al suo pezzo intitolato “Adorn”.
TOP 10 EUROPA 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10
“Harlem Shake” - Baauer “Unapologetic” - Rihanna ft. Mikky Ekko “Thrift Shop” - Macklemore & Ryan Lewis ft. Wanz “Scream & Shout” - Will.i.am & Britney Spears “When I was your man” - Bruno Mars “I knew you were trouble” - Taylor Swift “Started from the bottom” - Drake “Ho hey” - The Lumineers “Locked out of heaven” - Bruno Mars “Sail” - Awolnation
TOP 10 USA 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10
EMELI SANDE'. Si ritira per sei mesi. Lo ha annunciato dopo la cerimonia dei Brit Awards del 20 febbrario. La cantante scozzese, 26 anni il 10 marzo, ha deciso di concedersi del tempo per sé dopo un anno molto intenso. DIZZEE RASCAL. Ha pubblicato un mixtape in download gratuito, scaricabile tramite il suo sito ufficiale. Il rapper ha intitolato il lavoro semplicemente “The mixtape vol 2”.
“Thrift Shop” - Macklemore & Ryan Lewis ft. Wanz “Get up (Rattle)” - Bingo Players ft. Far East Movement “Rewind” - Devlin ft. Diane Birch “Clown”- Emeli Sandè “Scream & Shout” - Will.i.am & Britney Spears “Bassline junkie” - Dizzee Rascal “I knew you were trouble” - Taylor Swift “Stay” - Rihanna ft. Mikky Ekko “Drinking from the bottle” - Calvin Harris ft. Tinie Tempah “Animal” - Conor Maynard ft. Wiley
TOP 10 ITALIA 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10
MODA'. All'indomani di Sanremo entrano direttamente in vetta alla classifica degli album più venduti in Italia elaborata da GfK Retail and Technology per la FIMI album chart con "Gioia". NEFFA. Figura tra gli autori del nuovo album di Chiara Galiazzo, vincitrice di Xfactor e sorpresa dell'ultima edizione di Sanremo. L'album della giovane cantante contiene undici pezzi.
“L'essenziale” - Marco Mengoni “Se si potesse non morire” - Modà “L'uomo più semplice” - Vasco Rossi “Il futuro che sarà” - Chiara “La canzone monotona” - Elio e le Storie Tese “Molto calmo” - Neffa “Questa nostra canzone” - Eros Ramazzotti “Mi servirebbe sapere” - Antonio Maggio “Nostra storia” - Gianna Nannini “E se poi” - Malika Ayane
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di Silvia Giansanti - in collaborazione con Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com
SPECIAL GUESt
Asap Rocky
UN RAPPER tURboLENto
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ll’anagrafe è Rakim Mayers ed è nato a New York il 3 ottobre del 1988 esattamente nel quartiere di Harlem. Un talento tutto naturale visto che ha iniziato a “rappare” all’età di otto anni, influenzato da artisti come i Three 6 Mafia, i Moob Deep, gli UKG e i Run DMC. Ha avuto una vita molto movimentata. A dodici anni il padre è stato arrestato per spaccio e suo fratello è stato assassinato. Dopo essersi rifugiato con la madre a Manhattan, si è trasferito nel New Jersey. Nel 2007 ha fondato la Asap Mob, una crew hip-hop composta da rapper, produttori musicali e registi di videoclip. Nel 2011 è stata rilasciata “Deep Purple”, una compilation riguardante le sue hit di You Tube. Successivamente è uscito il suo primo singolo “Peso”, mentre il suo primo album intitolato “LongLiveAsap”, è stato rilasciato in questi primi mesi del 2013. Il cd è stato anticipato dal pezzo “Goldie”. Lo scorso anno ha intrapreso un lungo tour nazionale di 40 date e a luglio è stato anche arrestato per aver picchiato selvaggiamente due fotografi che stavano filmando una rissa del rapper, svoltasi in un negozio di New York.
NEWS
I blur, l’amata band britannica guidata da Damon Albarn, arriverà in Italia per due concerti nel mese di luglio. Saranno esattamente il 28 al City Sound di Milano e il 29 al Rock in Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle. I Litfiba hanno aggiunto una nuova data a Roma per il loro “Trilogia Tour 2013”. La performance, che vedrà dal vivo come sempre Piero Pelù e Ghigo Renzulli, si terrà il prossimo
21 aprile all’Atlantico Live. Il tour è già partito lo scorso gennaio da Milano. Justin timberlake è tornato con un nuovo disco di zecca intitolato “20/20 Experience”. L’immagine di copertina è molto particolare e la release è disponibile in due versioni; la standard contenente dieci pezzi inediti e la deluxe con due in più. I Paramore si esibiranno il prossimo 10 giugno all’Alcatraz di Milano, a
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supporto del nuovo lavoro anticipato dal singolo “Now”. La band americana torna dopo quattro anni dall’ultimo album. Katy Perry è in procinto di lanciare la propria collezione di abbigliamento, ispirandosi a Dita Von Teese e Gwen Stefani. La collezione proporrà capi vivaci e vintage. Di recente ha anche avuto la sua statua di cera al Museo Madame Tussaud di Las Vegas.
MARYSEN La rinascita di una grande cantante
di Claudio Teomondo
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Dopo essersi dedicata alla famiglia, dal 2007 l’artista toscano-siciliana è tornata a cantare. E c’è un cd prossimo all’uscita
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aria Polizzi, in arte Marysen, nasce a Fucecchio in provincia di Firenze. Incoraggiata dal papà Giuseppe, grande appassionato per la musica, inizia a cantare fin dalla tenera età di 4 anni nelle zone di Santa Croce sull’Arno. La sua vita artistica è ricca di soddisfazioni e negli ultimi anni ha avuto una bella impennata. Marysen, cosa ricordi di quei momenti? “Mi ricordo come fosse ora con grande piacere, da piccolina, quando per cantare, salivo in piedi su una ‘sediolina’, non potendo arrivare all'asta del microfono, che ovviamente non sapevo si potesse regolare. Quella ‘sediolina’ che mi è rimasta nel cuore e nella mente fu il mio primo palcoscenico che accese la mia passione per il canto, momento gelosamente custodito anche in un nastro che mio padre allora registrò. Crescendo e studiando, iniziai a cantare nelle balere di allora, brani come ‘Romagna mia’ e del genere del liscio, che andava e ancora va oggi, principalmente nei locali specialmente del nord Italia”. E poi? “Dopo alcuni anni vissuti in Toscana, ci trasferimmo nel paese di origine di mio padre, Grisì, una frazione del comune Monreale in provincia di Palermo. In quel periodo, all’età di 15 anni, ad un matrimonio di mio cugino cantai una delle mie canzoni e fu così che conobbi un duo, Matteo Ciacio e Lorenzo La Monica, che ascoltandomi, si accorsero subito del mio talento canoro, tanto che mi proposero di fare un trio. Seguita da papà Giuseppe e da mamma Domenica, iniziai a fare serate e a cantare in tantissimi matrimoni. Il neo trio prese il nome de ‘I Delfini’. Il successo fu così grande che venni inserita come ospite fissa nei programmi ‘Kabala’ e ‘Indovi-
nate un po’’ di una tv locale, Tele Europa di Alcamo, e addirittura affiancai nella conduzione il presentatore Vito Galbo. Fu in una delle serate di piazza, che oltre alla passione per la musica, ho trovato l’amore della mia vita, Giuseppe Senia, che tra un filmino e l’altro delle mie serate musicali, gli occhi dolci e paroline galanti, scoccò la scintilla, al punto che dopo appena dieci mesi ci ritrovammo sposati”. Dopo il matrimonio come cambiò la tua vita di donna e di artista? “Presi una decisione drastica, per amore della famiglia. Abbandonai il trio de ‘I Delfini’ e la musica, incoraggiata dalla grande gioia per la nascita del mio figliolo Ignazio. Dopo un periodo di tempo, mio marito Giuseppe vide nei miei occhi una passione che non si era mai assopita, il canto. Mi incoraggiò per amore a salire nuovamente su un palcoscenico e questo accadde nel corso di una serata, aspettando l’esibizione di Bobby Solo. Qui ritirai fuori tutta la mia energia positiva e la mia grinta musicale. Per me si aprì un nuovo uno spiraglio artistico nel canto che combaciò con la mia vita di mamma e per la famiglia”. E che cosa accadde? “Mentre mio figlio Ignazio cresceva, mio marito decise di farmi una grande sorpresa. Come grande atto d'amore si presentò con un furgone colmo di attrezzatura per il canto. Mi venne spontaneo esclamare con le lacrime agli occhi per la gioia: ‘ma tu sei pazzo’. Ma lui mi rispose: ‘no, non sono pazzo, è il tuo momento, te lo meriti amore mio’. Con grandi sacrifici economici della famiglia, nel 2007 ho ricominciato a fare serate nei locali della zona fino ad essere ingaggiata dall’agenzia Full Time di Grosseto, che mi ha fatto lavorare sulle
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rotte delle grandi navi veloci". Marysen, com’è la tua vita artistica recente? “Nel 2011 ho ottenuto grosse soddisfazioni sulle rotte della Zeus Palace GNV. L’anno scorso si sono concretizzati tanti progetti, a partire da un’esibizione a San Vito lo Capo con Angelo Duro il 15 agosto. Dopo aver conosciuto per caso prima su Facebook e poi a Roma di persona la grande cantante Nadia Erbolini e il favoloso conduttore di programmi radiotelevisivi ed eventi Claudio Testi, proprio una frase di quest’ultimo, che disse ‘caro Giuseppe, Marysen ha grandi qualità canore, se non l’aiuti non le rendi giustizia”, fece ripartire tutto. Mio marito così si attivò subito e con l'aiuto fondamentale di Nadia Erbolini, mi ha permesso di incidere il primo inedito ‘Marysen Nasce’. Poi un secondo brano ‘Senza Te’ e ancora un terzo questa volta con l'incoraggiamento e la collaborazione del grande maestro Vincenzo Capasso, autore di Mina, Gigi, D'Alessio e Gigi Finizio, conosciuto al Master Di Ascea Marina nel giugno dell’anno scorso, che mi ha fatto dono di ‘Na’ Stella’, dedicata al grande Carosone. Ho avuto poi la possibilità di conoscere direttori artistici della Warner Bros, della Emi e il genio Charlie Rapino, produttore di Emma, Robbie Williams e Lady Gaga, i fratelli Calabresi, produttori di Mengoni, Giorgia e dell’indimenticabile amico Alex Baroni. Nell’ultimo Master, a gennaio di quest’anno a Caserta, ho conosciuto il grande Fabrizio Berlincioni, autore di ‘Io Canto’ e ‘Ti Lascerò’, eseguiti da Anna Oxa e Fausto Leali. Infine, ho inciso a Roma con il maestro Lugi Montagna che ha curato gli arrangiamenti di ‘Nasce’, ‘Senza Te’, ‘Na’ Stella’ e ‘Vuoi durmiti’ ancora in dialetto siciliano”.
Tra moda e bellezze
di Bibi Gismondi
In alto: le prime tre classificate di Miss Motorissima In basso: Gino Landi premia Silvia Antonetti
H In alto: Ana Laura Ribas con Sergio Valente In basso: Silvana Pampanini, Oliviero Rainaldi. nche se in tempi di magra o magrissima e con i cambiamenti ai piani alti o altissimi, le feste e i sorrisi non finiscono mai. La moda l'ha fatta da padrona con le sfilate di Roma e Milano confermando al mondo intero l'assoluta leadership del Made in Italy nel settore abbigliamento. Una linea di abiti, interamente realizzati a mano in tessuti naturali e preziosi,hanno caatterizzato la nuova collezione realizzata da Sabrina Persechino. Sei testimonial d’eccezione hanno sfilato al Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia a Roma, indossando i meravigliosi abiti progettati esclusivamente per loro. Tosca D’Aquino, Ana Laura Ribas, Janet De Nardis, Shulamith Orvieto, Ilaria De Grenet, Vittoria Windisch Graz sono state protagoniste insieme ai colori e alla grazia delle creazioni. Ad ammirare la collezione, in una sala affollatissima di ospiti anche volti noti come Valentina Bisti, Giada Desideri, Valeria Fabrizi, Anna Fendi, Federica Formilli Fendi, Maria Pia Garavaglia, Candida Morvillo, Stefania Orlando, Patrizia Pellegrino, Emanuela Rossi e Sergio Valente.
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a 23 anni, di Tivoli alta 1.78 bionda, occhi azzurri, diplomata e con uno spiccata sensibilità verso l’ecosostenibilità” Questo è quanto si leggeva sulla scheda di Silvia Antonetti eletta il 5 dicembre Miss Motorissima 2012. Le altre due finaliste della 13esima edizione del Concorso Nazionale di bellezza-Motori ed Ecologia, condotto dall’attore e show man Andrea Carli, erano Lara Quercioli (seconda classificata) e Beatrice Olla (terza classificata). La manifestazione nata nel ‘99, quest’anno si è svolta presso lo storico teatro “Salone Margherita” di Roma, tempio della bellezza e dello spettacolo La giovane Laziale è stata incoronata dal coreografo Gino Landi, presidente di una giuria composta da altri volti noti dello spettacolo, dello sport e della cultura quali, la conduttrice Livia Azzariti, Maria Giovanna Elmi, l’attrice e cantante Elena Bonelli, lo scultore Oliviero Rainaldi, il produttore cinematografico Pietro Innocenzi Presidente della Globe Films e Maria Iole Volpi Capitano della squadra di calcio femminile A.S.D. Roma. Ospite d’onore della serata, un’icona del cinema, l’attrice Silvana Pampanini che per l’occasione ha ricevuto un premio alla carriera dagli organizzatori della manifestazione; oltre alla grande attrice una gremita platea vedeva la partecipazione tra gli invitati dell’On. Antonio Paris del Consiglio Regionale del Lazio, del giornalista Giò di Giorgio del popolare giornale web Inciucio.it, del Dr. Vincenzo Pepe Presidente di Fare Ambiente, del cantante Gianni Nazzaro, dello speaker radiofonico Cristiano Martinali e della giovanissima Silvia Bandello Miss Motorissima 2011.
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Il radicchio veneto entra nella più bella cucina romana
di Angelo Squizzato
Nino Benvenuti
Rosanna Banfi
Fabio Campoli star nella degustazione “verticale” dei radicchi veneti guidata da Armando Albanesi, marketing manager del Circolo dei Buongustai
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cinque magnifici radicchi Igp del Veneto (precoce e tardivo di Treviso, di Castelfranco, di Chioggia e di Verona) alla prova dei palati romani. Prova stupendamente superata: eccezionale la degustazione "verticale ed esclusiva” organizzata a Guidonia, alle porte di Roma, nel “Circolo dei Buongustai” di Fabio Campoli, un brillante big dell’arte in cucina, che si muove con familiarità ai fornelli come negli studi televisivi. Un personaggio che fa scuola e che fa opinione. Nella verticale con i radicchi veneti egli ha dato una gustosissima prova di fantasia e di professionalità. Si è visto il tocco del grande maestro. Con lui Patrizia Forlin, originaria di Tarzo, nel Trevigiano, quindi veneta doc, come doc (meglio Igp) sono i buoni radicchi dei quali è entusiasta ambasciatrice in terra romana.
La degustazione verticale, in realtà una vertigine di sapori da scoprire nella loro più segreta identità, è stata guidata da Armando Albanesi, “marketing manager del Circolo dei buongustai”, artista della parola recitata, che tocca il cuore e regala emozioni. Un menù splendido, eccezionale per varietà, freschezza, armonia, festosità. Radicchi presentati in tutta la loro bellezza, eleganza e gustosità. La serata, che rientra in un progetto di promozione finanziato dal Mipaaf, è stata organizzata dal Consorzio del radicchio Igp rosso di Treviso e variegato di Castelfranco in collaborazione con OPO Veneto e la catena di supermercati romani “Super Elite”. Prima di essere portati in cucina, i cinque magnifici radicchi veneti sono stati illustrati agli oltre 150 ospiti della serata: operatori della Grande distribuzione, grossisti e
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commercianti, addetti alla ristorazione, professionisti della comunicazione. Curiosità, interesse, voglia di gustare, complimenti. Una generale soddisfazione. Tra gli ospiti Fabio Massimo Pallottini, amministratore delegato di Cargest, società di gestione del Car di Roma (Centro agroalimentare), il mitico Nino Benvenuti, uno dei più grandi pugili italiani, campione mondiale dei pesi medi sul finire degli anni Sessanta, e Rosanna Banfi. Presenti, in particolare, titolari, dirigenti e responsabili del settore ortofrutta dei Supermercati Super Elite. Per OPO Veneto hanno partecipato il direttore Cesare Bellò, l’export manager Michele Trevisan, Pietro Berton, di Lineart, lo studio che cura l’immagine dell’Organizzazione di produttori, e il consulente Oreste Del Re. www.ortoveneto.it