Copia omaggio
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GP MAGAZINE ANNO 13 NUMERO 129 WWW.GPMAGAZINE.IT
CRISTINA CHIABOTTO
Dario Bandiera • Alessandra Bosco • Roberto Ciotti • Gabriele Pignotta Charlie Rapino • Barbara Saba • Shenese • Savino Zaba
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CRISTINA CHIABOTTO
Osama Bin Laden era innamorato pazzo di lei. La notizia è arrivata attraverso lo scrittore Kola Boof, che rivela che Osama ammirava profondamente la cantante
Da Miss Italia ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. Tanta tv e tanti consensi da parte del pubblico. Ve la presentiamo attraverso un’intervista alfabetica
26 GASPESIE
WHITNEY HOUSTON
32 SHENESE
88 40 ALESSANDRA BOSCO
E’ diventata famosa per aver realizzato un calendario sexy destinato alle truppe militari in zone di guerra
92 SAVINO ZABA
94 GABRIELE PIGNOTTA
DARIO BANDIERA
E’ considerato un autentico produttore di commedie brillanti innovative. Scrive, recita e raccoglie applausi e incassi record. E’ in tournée con “Ti sposo ma non troppo”
100 CHARLIE RAPINO
La Puglia, i cani e la Juve sono tra le sue passioni di vita. Lavora a “Uno Mattina” e ha scritto anche un libro sulla sua terra
E’ l’uomo d’oro della discografia inglese. E’ dotato di grande talento e intuito. Un esempio? Prese un gruppo sconosciuto e lo fece diventare il fenomeno Take That
ZOOM di Alessandro Cerreoni
Gli “scienziati” dell’economia ////////////////////////////////////////////////// incenzo, Giovanni, Antonio, Luca, Francesco… Ai più questi nomi non dicono nulla. Allo Stato, invece, dicono molto. E pesano sulla coscienza. Perché in Italia ormai non si muore più solo per malattie ed incidenti stradali, si muore anche per colpa della crisi economica. Per colpa di un meccanismo scellerato che non regala fiducia agli italiani ma li colpisce nelle tasche e nella dignità. Trent’anni di mal governo e nessuno paga. Pagano solo i soliti noti: i cittadini. La gente comune che vive di stipendio, alleva i figli con sacrifici e paga il mutuo di una casa che lo Stato considera ricchezza, e quindi da tassare. Perché la crisi e gli sperperi devono pagarli i poveri italiani, mentre i parlamentari, i ministri, i sottosegretari, i direttori generali, i dirigenti pubblici continuano a percepire i loro lauti stipendi, tra i più alti nel mondo. Basti pensare che l’amministratore delegato di Equitalia, Attilio Befera (l’uomo più temuto d’Italia), percepisce annualmente quasi il doppio del cancelliere tedesco Angela Merkel, la donna più potente del mondo (circa 500.000 contro i circa 250.000 euro!). Di cosa vogliamo parlare allora? Vogliamo parlare degli scienziati dell’economia che, togliendo i soldi dalle tasche della gente, sperano di sanare i conti dello Stato? Non sono un esperto di economia ma rifletto comunque su una cosa. Se dalle tasche della gente si tolgono i soldi dell’Imu, vuol dire che gli italiani diminuiranno i consumi per una cifra pari ad almeno quella sborsata per l’imposta sugli immobili. Quindi, meno consumi, meno vendite da parte delle attività commerciali, meno iva da versare, meno produzione da parte delle imprese. In poche parole, il rischio concreto - quasi certo - è che a fine anno le casse dello Stato non beneficeranno di maggiori entrate e avremo l’altrettanto rischio concreto – certissimo - che molte attività e aziende chiuderanno. Quindi ulteriori entrate future in meno per lo Stato e l’Inps, che dovrà comunque garantire le pensioni ai pensionati e lo stipendio d’oro al suo presidente (1 milione e 200.000 euro all’anno, dicono i bene informati). Ripeto, non sono un economista e forse (spero) mi sbaglierò. Ma non mi sbaglio quando dico e scrivo che questo Stato ha sulla coscienza la morte di Vincenzo, Giovanni, Antonio, Luca, Francesco e di tanti altri. Ma nessuno paga. Evidentemente il dissesto finanziario italiano è stato provocato dal caso, all’insaputa di chi ha governato negli ultimi trent’anni, partiti compresi. Ma fateci il piacere!
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AVVOCATO DI CAGLIARI DENUNCIA MONTI E NAPOLITANO E’ una provocazione politica? No. Mentre il Paese va a rotoli e nessuno si preoccupa di punire i responsabili di trent’anni di mal governo, ci pensa un avvocato a scendere in campo contro coloro che ci stanno privando della democrazia: si tratta di Paola Musu, di Cagliari, che ha sporto formale denuncia nei confronti del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio, e di tutti i ministri ed i membri del parlamento. reati ravvisabili nel loro operato, secondo quanto si evince dal documento protocollato presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sono i seguenti: Attentato contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato; Associazioni sovversive; Attentato contro la Costituzione dello Stato; Usurpazione di potere politico; Attentato contro gli organi costituzionali; Attentato contro i diritti politici del cittadino; Cospirazione politica mediante accordo; Cospirazione politica mediante associazione. Potrà rivelarsi pure una bolla di sapone ma intanto quasi tutti i tg nazionali e i maggiori quotidiani non ne hanno parlato…
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SOCIAL NETWORK PER TUTTI Pinterest è il social network più chiacchierato del momento, passato dalla quasi completa oscurità agli oltre 11 milioni di utenti in tempi record. Il fondatore è Ben Silbermann, un 29enne dell’Iowa che da bambino collezionava insetti. l nuovo social network dedicato alla condivisione di fotografie e immagini, è basato sull'idea di una bacheca, dove gli utenti possono creare e gestire raccolte di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati. E' un modo nuovo per condividere con il mondo virtuale i propri interessi. Il nome deriva dall'unione delle parole inglesi pinboard, che significa bacheca, e interest che sta per interesse. In America i fans sono soprattutto donne, circa l’80%, mentre sembra che in Italia ci sia un’inversione di tendenza e che i più attratti siano proprio gli uomini. Per ora Pinterest è ancora in versione beta e si accede su invito, da ottenere attraverso il sito o amici che hanno un account. Ma per il futuro chissà?
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PEZZI DA UN MATRIMONIO Vendere il vestito, le scarpe, gli accessori del proprio matrimonio su Internet. Veri e propri pezzi di ricordi del “giorno più bello” e non perché il matrimonio è finito o perché si vuole far un dispetto al proprio ex, ma semplicemente per cercare di recuperare una parte dei soldi investiti per i festeggiamenti. mpensabile fine a qualche anno fa questa tendenza è invece oggi sempre più diffusa, e pur non avendo nulla di romantico, trova la sua ragione d’esistere soprattutto se si desiderano combattere gli sprechi in un periodo di crisi. E allora basta andare su un sito di compravendita, nella sezione abbigliamento, per trovare pagine intere di foto di abiti e accessori, magari indossati dagli sposi stessi, con tanto di testimoni al fianco, accompagnate da frasi “indossato solo per poche ore”.
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UN PAESE DI NOME FUCKING Sarebbe il posto ideale dove mandarci qualcuno che ci sta antipatico ma è un paese che esiste davvero. Si trova in Austria a circa 350 chilometri da Vienna. er gli abitanti non è facile sopportare il fatto di vivere in una cittadina che ha questo nome. E così un abitante ha proposto al sindaco di cambiare il nome in Fugging. "Abbiamo avuto molte discussioni sull'argomento in passato, se gli abitanti vogliono cambiare nome, possiamo discuterne in consiglio municipale", ha detto il sindaco. Il primo cittadino ha spiegato che a favore di un altro nome sono soprattutto gli abitanti che vivono vicino al cartello d'ingresso del paesino, mentre gli altri vi si opporrebbero. Ora sappiamo che “quel paese” esiste davvero e quindi non sarà più un’offesa dire “ma vai a quel paese”.
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cuRIOsITY di Cristiano De Masi
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LOS ANGELES:
IL CAFFÈ DI CAPRIO Leonardo Di Caprio ha legato il suo nome a scopo benefico con il produttore di caffè La Colombe Torrefaction, per creare la sua linea di caffè aromatico LYON, prodotta con miscele coltivate in maniera sostenibile provenienti da Haiti, Perù, Etiopia e Brasile. I profitti che deriveranno dall'operazione commerciale saranno interamente devoluti alla Leonardo Di Caprio Charity Foundation. L'attore ha così" commentato l'iniziativa: "Sviluppare consapevolezza verso le tematiche ambientali dei nostri tempi è la cosa più importante da sempre. Sono eccitato di far parte di un nuovo progetto con La Colombe, che si prodiga al cambiamento per un futuro diverso e migliore per il pianeta ed i suoi abitanti".
SORRENTO:
LA FARFALLA DI BELEN DIVENTA UN GELATO Il tatuaggio di Belen Rodriguez, la famigerata farfalla ostentata con uno spacco vertiginoso in occasione del recente Festival della Canzone Italiana di Sanremo, è ora diventata un gusto per gelati al profumo di sottobosco argentino. L'idea è venuta a un gelataio di Sorrento, che ha deciso di cavalcare l'onda del gossip e dell'attualità per promuovere i suoi prodotti. Antonio Cafiero infatti ha creato anche alcune uova di Pasqua a tema sia sulla soubrette argentina che una dedicata a Lucio Dalla.
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SWINDON:
IL GATTO LUPIN Frankie è un gatto inglese che in un anno ha rubato oltre 350 giocattoli dalle case dei suoi vicini, introducendosi nelle abitazioni di nascosto e prelevando il giochino che gli piace di più portandolo a casa, facendolo passare attraverso la gattaiola. Julie Bishop, la sua padrona, ha dichiarato: "E' sempre molto soddisfatto quando mi porta i suoi regalini. Non c'è giorno che non torni con qualcosa. Di solito sono pupazzetti, piccoli peluche, palline ma lui non ci gioca, li accumula e poi ci si stende sopra, in atteggiamento di possesso". La donna ha tappezzato di poster il quartiere in cui vive, a Swindon in Inghilterra, con le foto di tutti i giocattoli rubati, sperando che i proprietari li vengano a reclamare.
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VITORIA GASTEIZ:
LA CITYCAR PIEGHEVOLE
CALIFORNIA:
IL GRANCHIO GIGANTE CARLSBAD - Come anni fa aveva fatto Gozzilla, anche Crabzilla, un granchio gigante, ha creato il panico tra le strade di New York. Si tratta della divertente attrazione inventata dagli animatori di Legoland in California. Il crosso crostaceo è stato preso in prestito dall'acquario del parco per completare una riproduzione in miniatura di Manhattan realizzata con mattoncini Lego.
Hiriko, la city-car biposto elettrica al 100% che si ripiega su se stessa e si parcheggia in soli 1,5 metri di lunghezza, è stata presentata a Vitoria-Gasteiz, la città basca nominata European Green Capital 2012. Hiriko, che in lingua basca significa appunto "urbana", è il nome più appropriato per questa minicar ideale per muoversi nei centri urbani, perché non inquina e risolve tutti problemi di parcheggio. La nuova autovettura è stata ideata dal Massachusetts Institute of Technology di Boston ed è realizzata da un Consorzio di sette piccole imprese basche finanziato da risorse regionali ed europee.
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LOS ANGELES:
L’ARTISTA DEI MANICHINI Mark Jenkins è un'artista americano le cui installazione di manichini in posizioni inusuali, spesso messi situazioni che sembrano pericolose, hanno scatenato il panico tra la folla e molte chiamate ai servizi di emergenza. Lo scultore 41enne da anni viaggia per il mondo ponendo le sue opere in aree urbane trafficate di molte città, tra cui Mosca, Rio de Janeiro, Washington e Londra, con lo scopo di convincere la gente a distogliere lo sguardo dai cellulari e accorgersi del mondo che la circonda.
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cOVER STORY di Giulia Pascucci
CRISTINA CHIABOTTO “NULLA ARRIVA PER CASO” ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Da Miss Italia ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti per Cristina. Tanta tv e tanti consensi da parte del pubblico. Di lei abbiamo letto diverse interviste e stavolta ve la presentiamo attraverso questa originale intervista “alfabetica”
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in dal momento in cui fu proclamata Miss Italia, nel 2004, di lei colpirono la simpatia e la brillantezza. Oltre alla bellezza, naturalmente. Cristina Chiabotto ci ha messo poco per farsi amare dal pubblico. Le è bastato essere se stessa sempre, con quella semplicità che l’ha contraddistinta fin dai primissimi momenti. Figlia di un papà piemontese e di una mamma originaria di Benevento, Cristina ha potuto annoverare in sé quella solarità tipica del sud unita alla praticità e alla determinazione che si riscontrano nei piemontesi. Un bel mix, non c’è che dire. In più, a renderla ancora più speciale, c’è il suo amore per gli animali, testimoniato anche attraverso la conduzione del programma di Italia 1 “Bau Boys”. Animali “Ho un rapporto molto bello con gli animali, il 27 febbraio è partita la seconda edizione di ‘Bau Boys’ in onda su Italia 1. Il mio lavoro mi dà l’occasione anche di parlare dei maltrattamenti nei confronti di questi nostri amici”. Ballo “È una passione, la mia vita. Fantastica l’esperienza a ‘Ballando con le Stelle’ dove sono riuscita anche a vincere”. Cinema “Mi affascina, lo adoro, non mi perdo neanche una prima. Mi piacerebbe farlo”. Destino “Pieno di segnali, magico. Lascia scie speciali, sono convinta che nulla arriva per caso”. Emozione “Senza emozione non sarei così”. Famiglia “Il mio primo punto di riferimento. È fondamentale per la mia vita, è il tesoro più grande”. Gioia “Ogni mattina che apro gli occhi, la mia vita è una gioia”. Hotel “L’occasione per parlare un po’ con se stessi dopo aver lavorato in una città che non è la tua. Una specie di oasi”. Italia “Sono patriottica. Ho rappresentato con orgoglio l’Italia con Miss Italia. È la mia terra e la sento proprio mia”. Juventus “Sono una juventina vera, sono completamente black & white, felicissima di esserlo. È un amore enorme, addirittura per strada mi chiedono consigli per la campagna acquisti”. KO “Ci vai ko quando ti viene tolto qualcosa a cui
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CHI È CRISTINA CHIABOTTO E’ nata il 15 settembre del 1986 a Moncalieri sotto il segno della Vergine. Un segno che si contraddistingue per la sua ostinazione e la sua pignoleria. Da giovane si appassiona alla danza. E’ tifosissima della Juventus (chissà che quest’anno la sua squadra del cuore non le regali lo scudetto, dato che mentre andiamo in stampa si giocano le ultimissime partite). La svolta avviene nel 2004 con la proclamazione a Miss Italia. Una vittoria che le spalanca le porte della tv. Diventa così testimonial dell’acqua minerale Rocchetta insieme al suo idolo calcistico Alex Del Piero, tanto da diventare per tutti la “ragazza plin plin”. La sua passione per la danza la spinge fino all’edizione 2005-2006 di “Ballando con le Stelle”, vincendola in coppia con Raimondo Todaro. Successivamente passa alla conduzione de “Le Iene” e sempre nel 2006 presenta il Festivalbar. Ormai la sua carriera è un crescendo di grandi opportunità e nel 2007 assume il timone di “Scherzi a parte”. Nel 2008 arriva la conduzione di “Real Tv”, una trasmissione che consente a Cristina Chiabotto di dimostrarsi camaleontica. E nello stesso anno viene chiamata a “Controcampo”, il programma sportivo domenicale di Mediaset. Nel 2010 insieme a Emanuele Filiberto e Pupo conduce su Rai Uno “Ciak si canta”. Il 27 febbraio di quest’anno, infine, arriva l’esordio nella trasmissione di Italia Uno “Bau Boys”, un programma tutto dedicato al mondo degli amici a quattro zampe e degli animali.
tieni tantissimo”. Le Iene “Un’esperienza fantastica, ritengo sia uno dei pochissimi format validi della televisione italiana”. Miss Italia “È stata la porta d’accesso alla popolarità. Si resta per sempre Miss Italia, pensa che a Carnevale mi ci sono mascherata”. Novità “Ho la fortuna di vivere una vita che è una continua novità”. Obiettivi “L’obiettivo più importante è quello di imparare sempre di più”.
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Pubblicità “La mia linfa vitale. Mi piace moltissimo farla. Il ‘plin plin’ è diventato praticamente parte di me”. Recitare “Non so se sarei in grado di recitare ora, di sicuro mi piacerebbe provare perché no, ma sicuramente dopo aver studiato, senza improvvisare, ma con una base solida”. Sorriso “È il mio biglietto da visita. Dico sempre che prima di me arrivano il sorriso e il piede, porto 42. Mi auguro che il mio sorriso contagi chi lo vede”. Tempo
“Il mio scorre velocissimo, freneticamente, tutto è successo così in fretta. Nel tempo in cui viviamo invece noto molto disagio”. Uomini “Ho avuto la fortuna di incontrare persone speciali, sia a livello professionale, di amicizia e sentimentale. Diciamo che sono stata molto fortunata”. Viaggi “Adoro viaggiare, ‘rubo’ dal mondo e mi arricchisco”. Zecchino d’oro “E’ stato il primo approccio professionale con i bambini. Un’esperienza veramente unica, singolare, bellissima”.
LO sAPEVATE CHE di Cristiano De Masi
WHITNEY HOUSTON LA DONNA CHE FECE INNAMORARE OSAMA BIN LADEN E' una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio all’indimenticabile e bellissima voce, la cantante dei record
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@ Foto gentilmente concesse da Kika Press
Lo sapevate che… Whitney Houston è nata il 9 agosto 1963 a Newark, nel New Jersey, da John R. Houston ed Emily Drinkard Houston (conosciuta meglio come Cissy), è cresciuta ad East Orange e ha due fratelli: Michael e Gary. Sua madre era cantante nel gruppo soul Sweet Inspirations, gruppo che ha fatto tour e fornito voci supporto per Elvis Presley ed Aretha Franklin, ed ha inoltre fatto parte del gruppo gospel Drinkard Sisters, insieme alle sue nipoti, nonché cugine di Whitney, Dionne e Dee Dee Warwick. Whitney Houston ha trascorso parte della sua adolescenza frequentando i locali notturni dove cantava la madre e ogni tanto saliva sul palco ad esibirsi con lei. Fin da bambina, all'età di 9 anni, iniziò a cantare nel coro della New Hope Baptist Church fino a diventarne solista all'età di 11 anni. Lo sapevate che… Negli anni ottanta, è stata sentimentalmente legata alla star del football americano Randall Cunningham e all'attore Eddie Murphy. Lo sapevate che… Balzò quindi alla notorietà musicale mondiale grazie al suo album d'esordio del 1985, intitolato “Whitney Houston” (che conteneva una reinterpretazione di Diana Ross del 1983, “In Your Arms”), entrato direttamente al numero 1 della classifica americana, permanendovi per 14 settimane consecutive ed entrando nel Guinness dei Primati come l'album più venduto di una cantante esordiente (quasi 29 milioni di copie). Lo sapevate che… Nel 1988 incide “One Moment in Time”, inno delle Olimpiadi di Seoul. Lo sapevate che… Nel 1989, ai Soul Train Music Awards, Whitney conobbe il cantante R&B Bobby Brown, che sposò nel 1992, nonostante il dissenso di familiari e amici della cantante (visti i precedenti giudiziari di Brown e i tre figli che Brown già aveva da tre donne diverse, mentre la Houston conservava l'immagine della brava ragazza di chiesa). Dopo un aborto spontaneo, nel 1993 nasce la figlia della coppia, Bobbi Kristina Houston Brown. Lo sapevate che… Nel 1992 debutta al cinema con il film “La guardia del corpo”, coprotagonista con Kevin Costner. Il brano portante della colonna sonora, “I Will Always Love You”, cover di un pezzo di Dolly Parton, ottiene un ineguagliato successo planetario. La colonna sonora del film diventa la più venduta di tutti i tempi, con 42 milioni di copie in tutto il mondo. Lo sapevate che… Nel 2002 Whitney è stata coinvolta in una causa legale con il padre e manager, John Houston, per 100 milioni di dollari: egli sostenne che la figlia non gli avesse pagato quanto dovuto per averla aiutata nella sua car-
riera e nelle controversie degli ultimi anni. Entrambi apparvero in TV, sostenendo le proprie posizioni. John Houston morì nel 2003; la sentenza è stata emessa nel 2004, a favore di Whitney, in quanto l'erede legale della società di John Houston non riuscì a prendere parte alle udienze per le indagini preliminari. Alla sua morte, John Houston aveva divorziato dalla madre di Whitney da più di vent'anni Lo sapevate che… Il 21 ottobre 2007 Whitney partecipa alla versione italiana di X Factor esibendosi in “Million Dollar Bill”. Al termine dell'esibizione la cantante riceve il disco d'oro per il nuovo album “I Look To You”, per aver superato la soglia di 35.000 copie vendute in Italia. Lo sapevate che… Apparve in Seventeen e divenne una delle prime donne di colore ad aggiudicarsi la copertina della rivista. Apparve inoltre, in copertina, nelle riviste Glamour, Cosmopolitan, Vogue, Miss Young e in uno spot TV della bibita Canada Dry. Lo sapevate che… E’ stata una delle donne di maggior successo discografico, la quarta donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA. Detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo insieme a Michael Jackson. Lo sapevate che… Nel 2008 viene dichiarata dal Guinness dei Primati l'artista più premiata e popolare al mondo. L'artista ha guadagnato 6 Grammy Awards e detiene il record per numero di American Music Awards, avendone ricevuti 22 in tutto. Lo sapevate che… Osama Bin Laden era innamorato pazzo di Whitney Houston. La notizia è arrivata attraverso lo scrittore Kola Boof, che rivela che Osama ammirava profondamente la cantante. In un commento del 1996 quando lo scrittore è stato per alcuni mesi a Marroco con Osama Bin Laden scriveva: “Osama mi ha detto che la cantante Whitney Houston era la donna più bella che avesse mai visto (…), e anche se la sua musica era il male, voleva spendere ingenti somme di denaro per andare in America e cercare di organizzare un incontro con lei. Ha detto che voleva offrirle una casa che possedeva in un sobborgo di Khartoum. Mi ha spiegato che per possedere Whitney sarebbe stato disposto a infrangere una sua regola sulle donne di colore e fare di lei una delle sue mogli”. Lo sapevate che… Kevin Costner ha recentemente dichiarato di essere sempre stato innamorato di Whitney Houston, ma di non averglielo mai confessato, il suo rimpianto è di non averla potuta salvare.
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MAPPAMONDO di Vèronique Haentjens
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servizio fotografico di Véronique Haentjens
rogrammando un viaggio in Canada, consiglio di includere qualche giorno nella Penisola di Gaspé, quasi interamente circondata dal mare (il fiume Saint-Laurent a nord e il Golfo Saint-Laurent ad est). Il suo nome deriva dalla parola “Gespeg” che significa “fine delle terre” nella lingua dei Micmac, gli antichi abitanti della zona. Una regione poco turistica che incanterà il viaggiatore. Un luogo che ricorda un passato coloniale dove inglesi, scozzesi e irlandesi si sono rifugiati durante la Grande Carestia o la Guerra d’Indipendenza americana e ancora oggi, sulla riva sud, si incontrano comunità anglofone, ospitali e fieri della propria cultura mentre la riva nord è quasi interamente francofona.
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- Il BIOPARCO DELLA GASPESIE, nel cuore della penisola, è un luogo veramente speciale. Scoprire la ricchezza della natura attraverso 5 ecosistemi: la baia, la laguna, il fiume, la foresta e la tundra è il miglior modo per capire quanto dobbiamo rispettarla. Si ha la possibilità di
UNA REGIONE REMOTA NELL’EST DEL CANADA GP MAGAZINE 27
osservare una trentina di specie animali in semi-libertà (caribù, alci, cervi, foche e l’orso nero) ed una settantina di specie vegetali nel rispettivo ecosistema. Si possono carpire i segreti della vita di ogni animale assistendo ai loro pasti e osservandoli con attenzione e scoprire il mondo degli insetti nell’insectarium. Circondato da 25 monti alti più di 1.000 metri, il territorio invita a percorrere i lunghi sentieri per apprezzare i sorprendenti paesaggi che caratterizzano il parco. Il Bioparco farà anche la gioia dei bambini ai quali è dedicato un parco giochi “La Foresta Magica”. Possibilità di pernottare e di usufruire di aree pic-nic e ristoranti. - BONAVENTURE è una cittadina sulle rive della Baie des chaleurs (baia dei calori), chiamata così da Jacques Cartier per il suo clima meno rigido e le sue acque relativamente più calde. Vale una visita per il Musée Acadien che permette di approfondire la storia degli acadiani. La colonizzazione francese ebbe inizio nel 1604 e creò una rivalità insanabile con i coloni inglesi che nel corso della storia riuscirono ad avere la meglio. Nel 1755, la maggior parte degli acadiani furono deportati ma riuscirono a tornare nelle loro terre lottando per i loro diritti. Oggi, hanno diritto al voto, una bandiera (tricolore
francese con la stella dei marinai), un inno (Ave Maria Stella) e una festa nazionale (il 15 agosto). Fare una sosta nell’insolito negozio “Les Cuirs Fin de la Mer” per vedere ed eventualmente acquistare oggetti e giacche realizzati con pelli di pesce. Una vera curiosità! - PERCÉ è la cittadina nota per il famoso Rocher Percé (roccia forata). Un meraviglioso monolito lungo circa 470 metri e alto più di 90 metri vicino alla costa che si può raggiungere a piedi durante la bassa marea. Ora è vietato avvicinarsi a meno di 500 metri a causa di possibili cadute massi. Un elemento naturale che esercita un forte fascino e che cambia aspetto con il mutare della luce, visibile ovunque ci si trovi. La cittadina si sviluppa lungo la via principale con i suoi negozi di artigianato, di abbigliamento dove comprare pile a buon mercato e ristorantini dove gustare aragoste e pesce freschissimo in riva al mare. Salendo su una barca, si può fare il giro del Rocher Percé e raggiungere l’Isola di Bonaventura dove si trova la più grande riserva ornitologica del Nord America. Una bella passeggiata lungo i sentieri di questa isola verdeggiante, che ospita una colonia di oltre 100.000 sule bassane, è un’esperienza me-
morabile. Ammirare da vicino, senza disturbare, le sule che sono uccelli di una straordinaria bellezza, con un piumaggio bianco candido ed occhi azzurri cerchiati di nero, è un vero privilegio. Il solo vederle volteggiare, avvicinandosi all’isola, maestose ed eleganti, è emozionante. Altre passeggiate, seguendo i sentieri sopra l’abitato, portano al Mont Sainte-Anne (alto 320 metri) che offre uno splendido panorama, alla Grotte e alla Grande Crevasse, un profondo crepaccio nella montagna. Percé è un luogo rilassante che riconcilia con la vita, mettendo da parte la frenesia che di solito anima le nostre giornate con contrasti di rumori e silenzi, colori ed ombre. Da novembre a maggio sembra entrare in letargo quando il mare è perennemente agitato e la neve e il freddo imperversano ma, paradossalmente, non diventa meno attraente. - Il PARCO NAZIONALE DI FORILLON, creato nel 1970, è situato sulla punta nordest della Gaspésie e comprende una costa marittima, foreste, paludi saline, dune, scogliere e l’estremità nord degli Appalachi. Si presenta come una stretta striscia di terra accidentata, circondata da scogliere, erosa dal vento e dall’acqua. Luogo privilegiato per l’osservazione delle formazioni rocciose,
rappresenta una sorta di calendario geologico. La bellezza selvaggia dei suoi paesaggi dove l’uomo, la terra e il mare coabitano in sintonia nonché la diversità della fauna e della flora danno al territorio un carattere unico. Ed è proprio sulle scogliere che si possono vedere i grandi aironi blu! Un telescopio permette di osservare foche e balene che transitano al largo. E’ anche nel Parco che si incontrano le acque dolci di diversi fiumi con le acque salate, formando un’acqua salmastra. Il Parco gode, inoltre, di un clima più mite, dovuto alla vicinanza del mare, regalando estati più fresche e inverni meno rigidi. I numerosi sentieri più o meno lunghi offrono il piacere di passeggiate indimenticabili. Aeree pic-nic e spiagge sassose, sabbiose o di scogli, rendono piacevole la permanenza nel Parco. - I GIARDINI DI METIS, realizzati da Elsie Reford che ereditò la tenuta di 90 ettari dallo zio Lord Mount Stephen (fondatore della Canadian Pacific Railway), sono un autentico capolavoro floreale. Creati nel 1926 in riva al fiume Métis e aperti al pubblico nel 1962, hanno la peculiarità di essere stati realizzati in condizioni atmosferiche difficilissime. La villa era, inizialmente, un rifugio dove pescare il salmone, andare a caccia o praticare
il canottaggio. Su consiglio del suo medico, dopo un problema di salute, si dedicò al giardinaggio portando a termine un’impresa quasi impossibile. In precedenza, molti specialisti in materia fallirono ma Elsie Reford investì tutta se stessa in questo progetto, con tenacia e con l’aiuto di pescatori ed agricoltori. Il risultato, dopo una trentina d’anni, fu la realizzazione dell’opera della sua vita: meravigliosi giardini con più di 3.000 specie e varietà di piante autoctone ed esotiche, tra cui il raro papavero blu dell’Himalaya. Un universo che incanta per i suoi percorsi, luoghi di riposo, profumi e colori sapientemente coordinati. I giardini, valorizzati con passione, offrono ai sensi quiete, abbandono e costante meraviglia. - RIMOUSKI, sulla costa meridionale a qualche chilometro dalla Gaspésie, vale la deviazione. E’ una città dall’indiscutibile vocazione marittima e vivacizzata dalla presenza di numerosi studenti. Salire i 128 gradini del suo Faro di Pointe au Père permette di avere una splendida veduta e di visitare le interessanti mostre allestite nella vecchia abitazione del custode che documentano le immersioni fatte intorno al relitto della Empress of Ireland, affondato il 29 maggio 1914 dopo essere entrato in collisione con
la nave da carico norvegese (la Storstad). Un tragico naufragio, secondo per importanza dopo quello del Titanic, che causò la morte di 1012 persone colando a picco dopo 14 minuti. Una storia raccontata nel Musée de la mer à 7 chilometri da Rimouski. Ancora oggi, molti sub tentano di raggiungere il relitto a 45 metri di profondità. Ma attenzione: le correnti e la temperatura dell’acqua rendono pericolose le immersioni. Se non si è più che esperti, si rischia di perdere la vita!
Il paesaggio della Gaspésie, con le sue numerose spiagge dominate da montagne ricoperte di ghiacciai, è alquanto suggestivo. Un territorio con caratteristiche diverse, pianeggiante a sud e aspro a nord, disseminato di quieti villaggi agricoli e di pescatori che ci conquistano per la pace che infondono e le loro tradizioni. Una penisola dai paesaggi grandiosi che propone un ampio ventaglio di attività: dalla raccolta di pietre d’agata sulla spiaggia all’osservazione dei mammiferi marini, dalla pesca in mare alle visite culturali senza tralasciare i piaceri della cucina marinara. Imbattersi nelle balene di passaggio è davvero spettacolare. Una regione che si può facilmente visitare partendo dalla città di Québec.
FASHION di Cristiano De Masi
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henese tu sei una modella di successo… Come nasce la tua storia? “Sono nata a Clearwater e sono cresciuta con mia mamma e mio fratello, quindi senza avere una figura paterna al mio fianco che mi potesse guidare e proteggere. Ho sempre avuto la passione per la moda fin da bambina ma questa voglia di seguire ed essere protagonista nel mondo della moda è uscita definitivamente al liceo”. Ma come sei entrata a far parte di questo
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mondo? “Beh, devo dire grazie ad un direttore di casting di Orlando, che notò il mio viso e la mia avvenenza e mi propose di realizzare il mio primo servizio fotografico. Poi da lì in poi, attraverso questo lavoro, sono stata presentata ad altre persone e cosi ha iniziato a svilupparsi la mia attività di modella. Insomma, devo dire di essere stata anche molto fortunata che questa persona abbia creduto in me la prima volta”. Poi nel 2007 è accaduto qualche cosa di brutto nella tua vita. Ti senti di raccontar-
cela? “Sì, nel 2007 alcune persone si spacciarono per rappresentanti dell’industria della moda e, avvicinandosi a me con la promessa di aiutarmi a sviluppare la mia attività di modella, fecero quello che una persona non si aspetta… Mi aggredirono e in quel momento ho visto spezzare tutte le mie speranze e i miei sogni di modella. Quel momento mi aiutò a capire che comunque non dovevo mollare ma dovevo lottare per poter realizzare il mio sogno”. Sappiamo che nonostante quella brutta
SHENESE “ I DO NOT LOVE SHOPPING” //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ una giovane bellezza americana conosciuta con il nome d’arte Ms Rain. E’ una modella di successo, vive in Florida e si sta laureando in Business Economy. Benché lavori nel mondo della moda, non ama fare shopping e odia qualsiasi aspetto materiale della vita
storia, ti sei iscritta al college per concludere la tua laurea in Business. “Ebbene sì, oramai quella brutta storia è alle spalle ed io mi sto per laureare in Business Economy. Vivo in un posto fantastico, un piccolo paradiso come Clearwater di fronte al golfo del Messico; in più ho ripreso a pieno la mia attività di modella con grandi risultati e soddisfazioni e sono finalmente tornata a sorridere”. Come occupi il tuo tempo libero? “Sono un’amante dell’arte in genere e come posso dedico molto tempo alla fami-
glia, perché penso che questo sia il più bel successo che ognuno di noi possa desiderare nella propria vita”. Che rapporto hai con lo shopping? “Devo dire che pur amando molto il mondo della moda, odio profondamente fare shopping. Ed è strano perché tutte le ragazze amano fare acquisti di abiti, scarpe, accessori, ma ho proprio un rifiuto per questo modo molto materiale di vivere la vita”. Cosa pensi che dicano le persone dopo averti incontrato la prima volta?
“Di solito, quando incontro le persone per la prima volta, mi dicono che sono una persona molto accessibile e intelligente più di quanto possa risultare dalle mie foto, dove sembro aggressiva e inarrivabile. Però vorrei prendere la vita in maniera molto più rilassata e tranquilla perché alla fine sono una ragazza semplice e amante della famiglia”. Faresti un saluto a tutti i nostri lettori? “Un saluto dalla Florida a tutti i lettori di GP Magazine e spero che abbiate capito qualcosa in più di me”.
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FASHION di Adriana Soares
FOTOGRAFARE PER NON SPRECARE IL TEMPO L’ex modella e attuale fotografa ci racconta le emozioni nell’uso della “scatola magica”
a fotografia è la proiezione di un’idea”, affermava Tiziano Terzani. Concordo in parte. La fotografia non deve essere programmata, ossia lo scatto, quell’attimo che fai clic. Non sarà mai il risultato di un progetto. Quel attimo è la somma di occhio, cuore ed emozione. Cerco un punto di contatto, una fusione, uno scambio di energie. “La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. E’ una ricerca soprattutto spirituale. Cerco verità e bellezza nella trasparenza d’una foglia d’autunno, nella forma perfetta di una chiocciola sulla spiaggia, nella curva d’una schiena femminile, nella consistenza d’un vecchio tronco d’albero e anche in altre sfuggenti forme della realtà” (Isabel Allende, Ritratto in seppia, 2001). Considerando che la felicità è un attimo che fugge, una condizione momentanea, sarebbe stupendo poterla afferrare o fermare semplicemente. L’unico modo che conosco, oltre al ricordo, ma questo non è palpabile ed è completamente personale e si esaurisce con noi. A parte questo, fortunatamente esiste la macchina fotografica, che molte volte viene dimenticata in un angolo di un armadio. Con questa “scatola magica” soffiate via la polvere e cercate di fermare il tempo, un sorriso, un’emozione, un’esperienza, un ricordo, una vita, diamo in quel attimo un sapore di eternità.
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Francesco Baccini © Foto A. Soares
Cercate il più bello, tentate di fermare un attimo di gioia che altrimenti sarebbe destinato a scomparire. Detto questo, mi risulta alquanto facile e allo stesso tempo impossibile parlare di fotografia. Essa ha un’innata valenza magica, di non detto, di mistero, di enfatico. Un momento unico, dove le forme, le trasparenze, le ombre, la luce, i sentimenti e le scansioni del tempo si fondono in un puro gioco, dando forma a qualcosa di unico e personale,nel senso che ogni spettatore la leggerà, la sentirà in modo personalizzato, che muterà ogni secondo dipendendo dal loro singolo stato d’animo. Per me, che mi considero più che una fotografa, la testimone di un attimo che fugge, vivo una frenesia tale che cerco di catturare i se-
condi in modo da fermarli tutti, rubarli tutti, ogni millesimo di secondo è un’espressione differente, un intera esperienza, visto che la mente del soggetto fotografato non si ferma, anzi è mutevole e con questa corrisponde un’espressione diversa, una persona diversa e io desidero catturarle tutte, impossessarmi di tutte dando un linguaggio ad ogni singolo pensiero, offrendo una sorta di eternità a questi scatti. Ogni volta che faccio clic fondo il mio occhio con il cuore e con la mente. E’ un rapporto fisico e mentale, che mi dona una profonda gratificazione non razionale. Perché in quel momento, la realtà viene filtrata dal mio stato d’animo e il risultato può essere opinabile, può piacere o può essere anche criticato, ma l’importante è fermare e bloccare quell’attimo che altrimenti sarebbe sprecato. L'importante, quindi, è fermare il tempo che svanisce e lo faccio con la mia mano, col mio occhio, col mio cuore, che si fondono con la mia macchina fotografica. Come dice Susan Sontag: “fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabilire con il mondo una relazione particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere”. E’ così che disegno con la luce, cerco i suoi tratti, la sua intensità, il flusso giusto del colore, il suo calore, il tutto per donare una voce personale, emozione all'immagine, una vita, uno sguardo che probabilmente, quasi sicuramente vivrà per l'eternità. Questo cerco continuamente.
FASHION di Fabiola di Giov Angelo
PRACTI FASHION LA MODA DELLE STAR Da Beyoncé a Catherine Zeta Jones, da Christina Ricci a Rachel Weisz e Rihanna le celebrità preferiscono la moda pratica, che è insieme confortevole e femminile
ssere una star sembra essere una bella responsabilità. Anche perché si è sempre sotto i riflettori, i fans sono attenti ai dettagli, ai difetti e alle scivolate di stile. Negli anni molte celebrità hanno lasciato il segno divenendo miti e icone di stile ed eleganza. Basti pensare a Coco Chanel che rivoluzionò la moda femminile riuscendo a mettere i pantaloni alle donne e ad introdurre i capelli corti, con un risultato sempre comunque molto chic. Oggi le celebrità sono cambiate, e al di là degli impegni importanti e di
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rappresentanza, le star, più o meno galattiche, hanno abbandonato l’eleganza formale e impeccabile optando per un look più pratico, veloce ed informale. Capi casual e scarpe comode, look talvolta improbabili e criticabili dai guru della moda, ma che hanno trovato una loro ragione di esistere tanto che il Sunday Times ha ribattezzato la nuova tendenza in gran voga tra le star ‘Practifashion’, moda pratica. A cominciare da Agyness Deyn che adora girare in bici con un vestitino leggero in jersey e un maglione e Claudia Schiffer, che sceglie jeans e tacchi larghi invece di mini-
gonna e tacchi a spillo per l’abbigliamento quotidiano. Una moda elegante e sexy, ma anche pratica per andare a fare la spesa con i figli e adatta a quante avendo sempre più a cuore il proprio benessere e stufe di avere le vesciche ai piedi o di indossare abiti stretti che bloccano la circolazione hanno scelto per sé lanciando così una nuova tendenza. E allora spopolano leggins e indumenti comodi, oltre al boom di calzature come le comodissime sneakers oppure le ballerine, morbide e colorate, da portare anche arrotolate in borsa, e da tenere magari accanto al rossetto.
FASHION di Alessandro Cerreoni
ALESSANDRA BOSCO DISTRAZIONE DI MASSA //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ diventata famosa per aver realizzato un calendario sexy destinato alle truppe militari in zone di guerra. Si definisce una modella glamour con tanto cervello e con la testa sulle spalle. D’altronde, la bellezza da sola non serve a nulla
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hi l’ha detto che per diventare modella devi essere alta 1 metro e 80 e pesare 45 chili? Basta lasciare l’Italia, oltrepassare l’Oceano e atterrare in America. Lì credono più nel talento che nelle misure. E i risultati si vedono. Ogni anno, migliaia di modelle (e artisti in genere) escono alla ribalta, lavorano e riscuotono consensi. E’ stato così anche per Alessandra Bosco, bellissima modella veronese, che per dodici anni ha potuto confrontarsi con la realtà statunitense, acquisendo un bagaglio di esperienze davvero importante. A vederla sembra la classica bellezza mediterranea, generosa e seducente. Ha iniziato l’attività di modella già da bambina e i primi lavori sono arrivati quando aveva sedici anni. Negli States, Alessandra ha avuto modo di espandere ancora di più la sua esperienza di modella lavorando con fotografi affermati, specie in Florida, facendo vari servizi di lingerie, lifestyle, glamour e costumi da bagno. Nel 2009 ha fatto parlare di sé, quando, in Germania, ha realizzato il suo primo calendario glamour-militare destinato per le truppe in zona di guerra. Il calendario, intitolato "Weapon of mass distraction" (Arma di distrazione di massa), è stato venduto dentro i negozi di basi militari americane in Europa, Iraq, Afghanistan e Asia. E che distrazione! Alessandra come sei caratterialmente? “Mi descriverei come una perfezionista e ambiziosa. Finché non raggiungo quello che voglio non mollo”. Sei a nata a Verona. Cosa ricordi della tua infanzia e dell’adolescenza? “Ricordo con piacere le visite al lago di Garda oppure la magia natalizia che emana la stella cometa dall'Arena di Verona”. Com'è nata la passione per gli scatti fotografici? “La fotografia mi ha sempre attratta e quando molti mi hanno fatto notare che la macchina fotografica ‘mi ama’, ho pensato di sperimentare la mia fotogenia”. Che tipo di modella ti definisci? “Una modella glamour con tanto cervello”. La maggior parte delle tue foto mettono in mostra il tuo fisico generoso; hai mai provato imbarazzo nel posare "svestita"? “Imbarazzo mai! Perché significherebbe
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non sentirsi ‘all'altezza’ o non idonee abbastanza per essere davanti all'obiettivo fotografico”. Che rapporto hai con il tuo corpo? “Un bel rapporto. In questo ambito, qualsiasi insicurezza apparirebbe in foto e quindi è necessario essere sicuri di sé e sentirsi i migliori, sempre. Testa e corpo devono essere in sintonia. Se la testa è debole, il risultato finale sarà una foto debole e non importa quanta bellezza ci sia”. Cosa fai per mantenerti in forma? “Vado in palestra cinque volte la settimana o quando il tempo a disposizione me lo permette”. Testa e corpo, intelligenza e bellezza, in che percentuali sono importanti per la riuscita di una carriera da mo-
alle truppe”. Hai vissuto per dodici anni negli Usa. Cos'è che ti ha portato lì e che esperienze professionali hai vissuto? “La vita militare di mio marito mi ha portata negli Usa. Lì ho avuto modo di iniziare seriamente come modella glamour e di bikini. Ci sono molti bravi fotografi specializzati in quel tipo di foto e hanno una mentalità diversa. Riescono a vedere la bellezza e le potenzialità in ogni misura e taglia. In Italia, invece, si pensa ancora che anche le modelle che non sono da passerella devono per forza essere 1,80 di altezza e pesare 45 chili. E non importa nulla che non siano adatte. Negli Usa ti danno l'opportunità di posare e non
della? “L'intelligenza è fondamentale al 95 per cento, senza testa la bellezza non funziona mai”. Ci puoi parlare dell'esperienza del tuo calendario sexy destinato alle truppe in zona di guerra? “Un progetto che ne è valso la pena dal punto di vista personale e professionale. Ho avuto modo di vedere che da sola sono riuscita a realizzare una cosa ‘mia’ e che le mie idee fotografiche sono state apprezzate da mezzo mondo. La maggior parte dei calendari con soggetti femminili sono tutti uguali. Il mio calendario, invece, era ben diverso”. Perché l'idea di fare un calendario del genere? “Mio marito è un militare di carriera, e quindi ho pensato che sarebbe stato bello realizzare un progetto per dare supporto
ti chiudono la porta in faccia solo perché non sei raccomandata. Al contrario di quello che accade in Italia”. Che rapporto hai con l'amore? “Un rapporto di rispetto”. Come deve essere il tuo uomo ideale? “Ordinato, ambizioso, bello e con senso dell'ironia”. In che modo vieni vista dalle altre donne? Con invidia o ammirazione? “Entrambe, ma purtroppo il virus dell'invidia prevale”. Su cosa stai lavorando attualmente? “Su un progetto di beneficenza e per il futuro ho in progetto di fare altri calendari e di scrivere un libro”. Hai un sogno nel cassetto? “Cantare”. www.alessandrabosco.com
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CAR&fashion
UN SOGNO DA EVOQUE 42 GP MAGAZINE
Fotografie: Corrado Pinci Modelle: Giorgia Minzocchi e Alessia Di Giacinto Air Style: Giovanni D’Arpa Assistenti alla fotografia: Edoardo Pelliccione Gino del Ferraro Alessio Patriarca Location: Borgo Fontana Chiusa Labico (Roma) Press: Land Rover Italia Carlo Salzano
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eROS di Fabiola Di Giov Angelo
YOGASM IL PIACERE DELLA MEDITAZIONE Secondo alcune ricerche scientifiche, per raggiungere un buon appagamento sessuale bisogna iniziare con il prendersi cura del proprio cervello, dedicandosi allo yoga e alla meditazione e facendo una regolare attività fisica
lcuni studi più o meno recenti sostengono che esiste uno stretto rapporto tra sesso e meditazione e che avere una mente sgombra e rilassata aiuta a vivere esperienze sessuali più appaganti. Negli Stati Uniti si è cominciato a parlare addirittura di “Yogasm”, riferendosi al fatto che praticare alcune discipline come lo yoga ed eseguire esercizi fisici che garantiscono il rilassamento della zona pelvica,
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predispongano all'orgasmo e facilitino il raggiungimento del piacere. Inoltre sembrerebbe che la ginnastica in generale, a prescindere dalla disciplina praticata, serva a riattivare il desiderio sessuale e che chi è amante del fitness sviluppi una personalità dominante e abbia un approccio più passionale. Insomma, basta iscriversi in palestra per essere più felici a letto? Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Rossi, sessuologo
e psicoterapeuta. “Diciamo che in generale - risponde il dottor Rossi – la palestra rimane ancora il luogo più sano dove trascorrere il proprio tempo e socializzare. Inoltre da un punto di vista scientifico è provato che la ginnastica favorisce il buon funzionamento dell’apparato cardio-circolatorio che è legato all’attività sessuale sia maschile che femminile. Esistono, inoltre, determinati esercizi fisici che sollecitano la zona pelvica ed addominale e che, migliorandone la tonicità, facilitano e rendono più appagante l’attività sessuale. Mi riferisco agli esercizi di Kegel che consentono di ottenere una maggiore consapevolezza del funzionamento del proprio apparato genitale e una maggiore capacità di controllare l’orgasmo. Infine – conclude Rossi – lo yoga e alcune discipline mentali che inducono alla meditazione e alla concentrazione, favoriscono un certo rilassamento mentale e possono essere coadiuvanti del piacere”. Per saperne di più: www.marcorossi.tv
HOMe & DEsiGn di Fabiola Di Giov Angelo
IL DESIGN DEL BICCHIERE
Dal calice classico al bicchiere a tulipano, dal ballon al flûte, il bicchiere, utensile dalla forma pulita ed elegante, ha costruito la sua storia attorno ad un design sempre semplice ed essenziale
ostanzialmente si tratta di un oggetto di uso quotidiano, che ha subito negli anni qualche trasformazione discreta, ma che ha conservato nel tempo una certa regolarità nella forma, tralasciando eccessi ed esuberanze. I più pregiati in cristallo e vetro soffiato, i più comuni in materiale meno fragile e forse più funzionale, i bicchieri rimangono oggetti e utensili
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Achille Castiglioni Paro, Danese, 1983
che non raggiungono mai valori economici eccessivi, proprio perché restano principalmente oggetti di uso quotidiano. Per cui aldilà di modelli da collezionismo, particolari e stravaganti, e alle mode del momento che li vedono talvolta colorati e sfumati, le forme più comuni rimangono quella cilindrica o tronco conica, a volte sollevata su di uno stelo, tutte comunque tendenti all’essenzialità e alla funzionalità.
Joe Colombo Smoke, Arnolfo di Cambio, 1964
Marco Zanuso Pitagora, Arnolfo di Cambio, 1969
Cini Boeri Cibi, Arnolfo di Cambio, 1974
Vico Magistretti Grip, Covo, 2001
Angelo Mangiarotti Bibulo, Colle, 1986-91
Angelo Mangiarotti Ice stopper, Colle, 1986
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HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo
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COMODAMENTE SEDUTI SU... 64 GP MAGAZINE
Pouf Belli, colorati, morbidi e comodi, pouf multiuso che assecondano il relax, ma sono utili anche come comodi vassoi e tavolini da tenere in un angolo o accanto al divano. www.twils.it
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UNIVERSITÁ
LAZIODISU DALLA PARTE DELLO STUDENTE Nel vasto e variegato mondo universitario del Lazio esiste da anni una struttura ben ferma, ancorata ai principi costituzionali, che ha l’obiettivo di rendere effettivo il diritto agli studi universitari: LAZIODISU
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l’ente pubblico dipendente della Regione Lazio, istituito con la L.R. del 18 giugno 2008, n. 7, dotato di autonomia amministrativa, finanziaria e patrimoniale, che programma e attua interventi, servizi e prestazioni in favore degli studenti universitari, anche attraverso le sue cinque articolazioni territoriali, le Adisu, afferenti alle università statali.
E’
LAZIODISU è di reale sostegno nel percorso universitario o di specializzazione dello studente universitario, sostenendolo nella rimozione di ostacoli di ordine economico, sociale e culturale. Con concorso pubblico, infatti, assicura agli studenti universitari bisognosi e meritevoli, borse di studio, posti alloggi e contributi vari, operando inoltre anche per la realizzazione e manutenzione delle residenze e delle mense universitarie. Volendo tradurre in cifre l’operato dell’ultimo anno accademico 2011-2012, stiamo parlando di quasi 13.000 Borse di Studio, di più di 2500 posti-alloggio e di circa 3200 pasti giornalieri, di migliaia di laureandi e laureati che annualmente si rivolgono ai centri di orientamento. LAZIODISU è anche un importante snodo per la mobilità Internazionale, favorendo gli studenti, sia in ingresso che in uscita, nonchè programmi promossi dall’Unione Europea e non comunitari. Le Adisu Roma uno, Roma due, Roma tre, Cassino e Viterbo, costituiscono articolazioni operative pronte a rispondere alle esigenze degli studenti universitari, a cominciare dai servizi di ristorazione, sino all’assegnazione dei posti-letto, sino alle attività dell’Agenzia degli Affitti,
costituita per garantire agli studenti dei canoni di locazione corretti e stipulati con regolari contratti di legge. Tutte le strutture offrono agli studenti ospiti un ambiente privato confortevole e attrezzato, anche nei casi di disabilità, oltre che delle aree comuni come cucine, lavanderie, giardini o terrazze, sale per socializzare. LAZIODISU è un ente molto attento anche alla vita sociale e culturale degli studenti universitari. Si è fatto, in questi ultimi quattro anni, promotore e sostenitore di iniziative che contribuiscono alla loro formazione e maturazione personale, che accrescono qualitativamente la vita e rappresentano un momento d’incontro e discussione
nella pluralità di idee e di orientamenti culturali. Tra queste ricordiamo i concorsi ART-E-DISU e CIN-E-DISU per la realizzazione di opere artistiche di pittura-scultura-fotografia e per la realizzazione di cortometraggi cinema-tografici, quest’anno intitolata “…contro ogni discriminazione”, in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri), oltre al concorso musicale UN PALCOSCENICO PER TUTTI. LAZIODISU organizza poi ogni anno N. AUT. IT – Nuovi Autori Ita-
liani, una rassegna di film e di incontri con il giovane cinema italiano. Tutte le sue manifestazioni testimoniano l’importante utilizzo della cultura come mezzo aggregativo e soprattutto la struttura del TEATRO P.P.PASOLINI, collocata all’interno dalla Casa dello Studente di via C.De Lollis, costituisce ormai un luogo culturalmente vivo e riconosciuto dagli studenti universitari che spesso lo richiedono per concerti, conferenze, dibattiti su svariati temi e argomenti. Insomma, LAZIODISU è sempre dalla parte dello Studente!
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CITY
ARTIGIANATO E TRADIZIONE GIOIELLI DI BON...GUSTO utto comincia nel 1964, Silvano Bon, artigiano autodidatta, inizia il suo cammino nella orologeria, gioielleria e argenteria, inaugurando un punto vendita a Fonte Nuova, in un momento storico in cui le scuole di specializzazione non erano ancora nate ma esisteva la sua grande passione, supportata da grandi capacità, deter-
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minazione, volontà e precisione. La tradizione con l’esperienza maturata allora, oggi prosegue attraverso la serietà e la specializzazione, della nuova generazione, con i figli Stefano, dopo gli studi in gemmologia con Francesco e con il gusto e la sensibilità femminile di Vincenza. Le basi tecniche e lo studio per sviluppare in chiave moderna questa vera e propria passione che viene da lontano, sono fondamentali in questo campo delicato, che, se non opportunamente portato avanti con grande serietà, nasconde non poche insidie. Il punto di forza dell’azienda come scelta familiare è la maggiore flessibilità dei prodotti qualitativamente migliore ad un prezzo vantaggioso. La famiglia Bon realizza degli articoli di “alto artigianato”, unici, legati all’esigenza del cliente previa accurata, personalizzata e specializzata consulenza, atta a consigliare il cliente, motivandolo e lasciandolo libero di scegliere “ciò
che veramente sta cercando” e non essere in balìa ad esigenze “prettamente di marketing”. Frutto dell’esperienza della famiglia Bon, attraverso studi tecnici e strumentazioni appropriate di ultima generazione è anche l’importante possibilità di “perizie gemmologiche giuridicamente valide”, in quanto redatte da Francesco Bon, perito iscritto sia nell’albo della camera del commercio sia in quello dei consulenti tecnici di ufficio del Tribunale di Tivoli in qualità di esperto di preziosigemmologo. Il cliente ha altre grandi opportunità di appagare il suo desiderio di regalare o regalarsi il meglio con i nomi più prestigiosi nel campo dell’orologeria come Longines, Hamilton, Tissot e altre marche fashion, il tutto inserito in una struttura nuova, ampia ed elegante. Via Nomentana, 614 Fonte Nuova (Roma) Info. 06.9059116 – www.gioielleriabon.it
TIRO A SEGNO, 128 ANNI DI SPORT E PASSIONE ncora una pioggia di medaglie dopo la gara provinciale svoltasi a Roma nel mese di Marzo. Grandi soddisfazioni per gli atleti e per l’intera struttura sportiva che continua a forgiare campioni importanti che negli anni hanno dato lustro all’intera cittadinanza. Basti ricordare l’impegno e il valore dimostrato dai nostri sportivi alle Olimpiadi di Pechino 2008 che hanno avuto una vasta eco nel tempo. D’altra parte l’associazione sportiva del Tiro a Segno è presente sul territorio da anni, dal 1884 e non ha mai smesso di portare avanti il proprio impegno sportivo, nonostante abbia dovuto sempre fare i conti con una struttura che spesso si è dimostrata inadeguata, che non ha consentito di organizzare al meglio eventi di un certo livello e
volte richiesta area sulla quale edificare una struttura nuova che possa ospitare un maggior numero di atleti ed ampliare i traguardi sportivi della nostra associazione sportiva. Per il rilascio dei certificati maneggio armi, attestazione di frequenza dei corsi di tiro, allenamenti soci volontari, gli orari sono:
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Lunedì 17.30-20.00 Martedì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Mercoledì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Giovedì 9.00-11.30 Venerdì 17.30-20.00 Sabato 9.00-13.00 che spesso ha obbligato e obbliga tuttora gli atleti ad effettuare allenamenti con turni prestabiliti e limitati nel tempo. Per questo è auspicabile ottenere quanto prima la più
Tel. 0774.313918 Fax. 0774.313553 www.tsntivoli.it info@tsntivoli.it
RISTORANTE ANTICA ROMA un passo da Roma, a solo 6 km dall'uscita del grande raccordo anulare, in prossimità di Mentana, in località Santa Lucia, frazione di Fonte Nuova, sorge il Ristorante Antica Roma, dove gusto, ospitalità e convenienza si fondono insieme per offrire a ospiti e clienti ristoro e relax. Nato più di quarant’anni fa, il Ristorante Antica Roma è diventato un punto di riferimento per coloro che cercano una buona cucina, in un ambiente ricercato e confortevole. Attualmente gestito dal signor Riccardo, che con passione accoglie gli ospiti in sala e coordina l’attività della cucina, nel ristorante si percepisce da subito un’atmosfera calda e ospitale. L’ambiente e l’arredamento sono in stile Roma antica con affreschi storici che rappresentano i più bei momenti della Roma imperiale e ricreano
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un’atmosfera unica per il visitatore. Presso il Ristorante Antica Roma, si possono assaporare piatti della cucina nazionale classica con menù ricchi e vari, a base di carne e di pesce,
a partire da 30 euro, senza dover rinunciare a nulla. La qualità e il gusto non conoscono compromessi, infatti è possibile degustare pasta fresca e dolci fatti in casa, prelibatezze culinarie quali astici all'ananas o zuppe di pesce (su prenotazione) oppure funghi freschi stagionali e ancora 24 primi diversi capaci di soddisfare ogni tasca e palato. Il tutto accompagnato da una carta dei vini ricca che offre ben 60 etichette tra le migliori della tradizione italiana. Il ristorante è in grado di ospitare feste e cerimonie di ogni tipo ed è strutturato in tre ambienti diversi per un totale di trecento coperti disponibili. Aperto a pranzo e a cena. Chiusura settimanale: lunedì Via Palombarese, 313 FONTE NUOVA (Roma) Telefono: 06.9051636 www.ristoranteanticaroma.it
GRAZIA DELEDDA SARDEGNA IN TAVOLA innovarsi ma mantenere sempre elevati i suoi punti di forza. E’ un anno ormai che il noto ristorante di via di Sacco Pastore (nel quartiere Nomentano a Roma) ha cambiato veste e si presenta totalmente rinnovato e ancora più acco-
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gliente. Una scelta che sta dando grandi soddisfazioni ai due soci Paolo Porcu e Andrea Sanna. “Avevamo l’esigenza di ampliare gli spazi, compresa la cucina – afferma Paolo – e da qui è nata l’idea di rinnovare il locale. Siamo molto soddisfatti del risultato ed ora i nostri clienti hanno come la sensazione di mangiare dentro la ‘pancia’ di un galeone”. In effetti l’impatto che si ha entrando dentro Grazia Deledda è proprio questo. Dopo 14 anni era giusto cambiare look. E in tutto questo rimangono inalterate le caratteristiche vincenti del ristorante. Dal pesce fresco appena pe-
scato all’infinita cordialità dei proprietari e del personale, passando per una cucina semplice e mediterranea, che fa sì che dal 1997 Grazia Deledda è uno dei più apprezzati ristoranti esistenti. Il locale è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, ad eccezione della seconda metà di agosto e delle festività natalizie. Il punto di forza è il pesce fresco ma c’è anche un’ottima cucina alternativa: dal prosciutto alla bresaola, dalle salsicce sarde alla carne, dai ravioli sardi agli gnocchetti sardi, senza trascurare l’eccellente maialino sardo. E su richiesta lo chef è pronto a preparare le tipiche cene sarde. Via di Sacco Pastore, 14-16-18 – ROMA Tel. 06.8604333 - www.graziadeledda.com
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FOOD di Alessandro Cerreoni
OPERE D’ARTE CHIAMATE TORTE Tiziana Di Girolamo e Francesca Ricci realizzano autentici capolavori dalle mille decorazioni e dai temi più svariati
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iete appassionati di musica? Eccovi una torta a forma di pianoforte. Amate la lettura? E voilà una torta che sembra più un libro che un dolce. E poi ancora, torte a forma di fondale marino, di conchiglia, di barca, di promontorio con il faro e tante altre. Opere d’arte che soddisfano occhi e palato. A vederle verrebbe voglia di conservarle. Non mangiarle, però, sarebbe fare un tortoaa alla loro bontà. Protagoniste di questi capolavori artistico-dolciari sono due donne romane, due cugine,Tiziana Di Girolamo e Francesca Ricci, entrambe appassionate di torte e molto brave a realizzarle con ogni decorazione. Le abbiamo incontrate e ci siamo fatti raccontare da dove nasce questa passione e qualche piccolo segreto… Come è nata questa vostra passione? Tiziana: “Preparare dolci è sempre stata una passione per me, essendo io stessa una grande golosa. Ma quello che più mi affascina è la decorazione della torta stessa. Decorare una torta per me significa riunire diverse forme artistiche che ho sempre amato, la pittura, la manualità della piccola scultura. Tutto ciò che nasce da una creazione artistica mi conquista”. Francesca: “La mia passione per le torte l'ho avuta da sempre, anche perché in famiglia siamo tutti molto golosi. Ma la vera passione per le torte inglesi è nata grazie a mia cugina Tiziana”. Quanto tempo occorre per realizzare una torta? T: “Dipende dal tipo di decorazione richiesta, a volte anche diversi giorni”. F: “Per le basi occorrono i tempi standard per realizzare una torta farcita, ma il vero lavoro viene dopo, al momento della decorazione. I tempi possono variare di tanto perché le torte possono essere di varie grandezze e con temi differenti”. La torta più bella che avete fatto? T: “Sicuramente quella per il compleanno di mio padre. Del resto 80 anni si compiono una volta nella vita, e dato che il mese da festeggiare cade in agosto, la torta era in stile marinaro”. F: “La più bella penso sia quella di Toy Story, realizzata per un compleanno”. E quella più originale? T: “Una torta a forma di libro per un appassionato e vorace lettore”.
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F: “La più originale è stata una sexy torta realizzata per un compleanno di un cinquantenne”. Per chi è la prossima torta che realizzerete? T: “Mi piacerebbe preparare una torta avente per tema la mia favola preferita
‘Alice nel paese delle meraviglie’. Aspetto con ansia chi me la commissionerà”. F: “La richiesta è venuta dalla moglie del festeggiato, sarà una torta per un quarantesimo compleanno. Lui è appassionato di moto e molto probabilmente sarà l'elemento decorativo principale”.
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Le vostre torte sono opere d'arte e per questo forse dispiace mangiarle. Siete d'accordo con questa considerazione? T: “L'opera d'arte nasce da un'idea, poi si sviluppa e si conclude. La conclusione nel caso delle mie torte può diventare un concetto materiale e può essere gustata non solo con gli occhi ma anche con il palato”. F: “In effetti è quello che dicono tutti quando vedono queste piccole ‘opere’, ma poi vedo con piacere, specialmente i bambini, prenderne qualche pezzetto e mangiarlo con gusto”. Il complimento più bello che avete ricevuto? T: “I complimenti fanno sempre piacere. Il più bello è quando le persone pensano che i topper sopra la torta siano degli og-
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getti in ceramica e nessuno ha il coraggio di mangiarli”. F: “ ‘Ma sono fatte veramente di zucchero?’Questa è la frase che mi piace di più, perché mi accorgo di aver realizzato una vera scultura”. Se doveste realizzare una torta per voi stesse, come la fareste? T: “In realtà l'ho già realizzata la torta che mi identifica. Amo il mare e il cielo, l'uno finisce dove inizia l'altro, amo l'aria ed i gabbiani, per me rappresentano la libertà allo stato puro. Li ho rappresentati in una torta, mettendo un faro a farmi da guida”. F: “Farei una torta libro, colma di foto della mia famiglia e dei viaggi realizzati insieme. Mi riempirebbe di gioia, perché sono sicura che riproverei, vendendola, le
stesse emozioni di quando le abbiamo fatte”. Provate ad immaginare una torta per "conquistare" un uomo: come potrebbe essere? T: “Difficile trovare un uomo che possa farsi conquistare da una torta, dovrebbe avere una sensibilità che a mio parere non appartiene a tutto il genere maschile. Mi butterei sul sexy per attirare l'attenzione. Sarei più pratica insomma”. F: “Dovrei conoscere il carattere della persona da conquistare, mi darebbe sicuramente un input per scegliere l'argomento da trattare. Probabilmente a tutti piace ricevere una torta decorata con le proprie passioni”. Vi hanno mai fatto una richiesta "strana" o "assurda" riguardo ad una torta? T: “Per tornare sull'argomento ci hanno richiesto per l'appunto una torta sexy, una ballerina di lap dance, devo dire che ha colto nel segno”. F: “Una richiesta strana, se così si può dire, è stata quando ho dovuto immaginare la torta per il compleanno di un cinquantenne, che la moglie mi ha descritto come un solitario e voglioso di starsene un po’ da solo. Ovviamente la scelta, poi risultata giusta, è stata quella di una torta rappresentante il festeggiato su un'isola deserta con un bicchiere da drink in mano e contornato da sirene che lo guardavano con ammirazione. In fondo la solitudine non è la ricerca di qualcosa di nuovo?”. Tre aggettivi per le vostre torte? T: “Visto che bisogna sintetizzare direi: artistiche, originali, estrose”. F: “Belle, personalizzate e buone”. Quali sono gli ingredienti base delle vostre torte? T: “Hanno origini anglosassoni e americane, e come tali hanno basi diverse dalle tipiche torte italiane. Noi cerchiamo di mantenere le tradizioni ingentilendo il gusto con molte varianti. Si parte quindi dalla Victoria sponge cake per arrivare alla fruit cake, passando per molte altre tipologie. La farcia è una tipica e gustosa crema al burro con infinite variazioni di aromi a richiesta”. F: “La coconut cake e la choccolate fudge cake, entrambe molto apprezare e molto gustose”. Non resta che provarle! Intanto fatevi un’idea: imieidolcidecori-tiziana.blogspot.com
ARTE
ALTRE NOTTI A ROMA Fino all'8 giugno la casa d'arte Artribù ospita le opere dell'artista Omar Galliani
uesta personale di Omar Galliani propone una serie di opere storiche e inedite progettate in parte a Roma durante i numerosi soggiorni romani dell'autore. Di "notte" si legge nel titolo e nella "notte del disegno" tra luci e ombre si affacciano i " Disegni Siamesi " le " Nuove Tavole Romane " e le carte inedite di alcuni taccuini di viaggio tra Oriente e Occidente, mete abituali delle numerose mostre tenute dall'artista nei tanti Musei di quelle regioni . La casa d'arte Artribù ha chiamato l'autore a cimentarsi con i propri spazi tracciando quindi un itinerario nelle stanze
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della galleria che si aprono e chiudono come pagine di un libro che dal bianco e nero si apre al colore. Questa esposizione che si svolge in concomitanza con "OMAR/ROMA/AMOR " al Museo Bilotti nelle Aranciere di Villa Borghese - sempre con l’organizzazione ed il coordinamento dell’Artribù - continua idealmente il percorso di Omar Galliani nella città eterna aggiungendo nuovi e sconosciuti elementi al proprio viaggio. La galleria artribù è lieta di presentare al proprio pubblico questo artista che ha fatto del Disegno il proprio codice, dilatandone i confini e le dimensioni, restituendo a questa tecnica una nuova identità che partendo
dalla tradizione del Disegno Italiano si apre alla contaminazione dei segni della contemporaneità. Ospite straordinario della mostra, Michelangelo Galliani, figlio di Omar e scultore di fama internazionale che presenterà una sua suggestiva opera in ognuna delle sale della galleria.
Casa d’arte Artribù Via A. Depretis, 86 - Roma 23 aprile - 8 giugno 2012 Visite della mostra esclusivamente su appuntamento telefonando allo 06.4880285 o scrivendo a info@artribu.it - www.artribu.it
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LIBRI DEL MESE
FAI BEI SOGNI di Massimo Gramellini – Ed. Longanesi E’ un romanzo sulla verità e sulla paura di conoscerla, una storia che ci insegna ad accettare la sofferenza e a buttarci alle spalle la sfiducia e la paura che limitano la nostra vita. "Fai bei sogni" è la storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni. "Fai bei sogni" è la storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà a superare il più grande dei dolori: la perdita della mamma. È il racconto di una crescita, di una vita senza l'appiglio più solido.
IL DISAGIO DELLA LIBERTA’
IL RUMORE DEI BACI A VUOTO
LA CATTEDRALE AI CONFINI DEL MONDO
di Corrado Augias – Ed. Rizzoli In novant’anni di storia, l’Italia ha avuto due governi, uno ventennale e l’altro di durata di poco inferiore, i cui leader avevano, per così dire, una spiccata predisposizione al comando assoluto. Comando esercitato nel primo caso con l’autoritarismo e la repressione, nel secondo, in modo più subdolo e non meno pericoloso, con la persuasione e la seduzione. Due ventenni in meno di un secolo non possono essere considerati episodi isolati: perché, quindi, ci si chiede, gli italiani hanno questa predisposizione a ricercare un “uomo forte”, un “padrone”?
di Luciano Ligabue – Ed. Einaudi Ci sono molti tipi di amore, in queste storie. Nessuno facile. Verso i figli, i genitori, gli amici, dentro le più diverse coppie e famiglie. C'è soprattutto tenerezza, anche quando colpiscono dritte allo stomaco: la tenerezza con cui l'autore guarda alle persone. Ci sono personaggi indimenticabili. E c'è speranza e futuro, perché i finali sono aperti ed esistono tante soluzioni possibili. Sempre.
di Paloma Sanchez-Garnica Ed. Piemme Galizia, IX secolo. Un eremita, guidato da strane visioni, conduce il vescovo Teodomiro e il suo fedele scrivano a un antico sepolcro: i resti lì contenuti apparterrebbero all'apostolo Giacomo. Sul sito ha inizio la costruzione della cattedrale di Santiago di Compostela. Borgogna, XII secolo. In una cripta nascosta, una nobile fanciulla di nome Mabilia di Montmerle scopre una lapide su cui è inciso l'epitaffio di un amanuense, autore della "Inventio": il manoscritto che svela il segreto legato al "miracoloso" ritrovamento delle reliquie di san Giacomo…
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FILM DEL MESE
OPERAZIONE VACANZE E’ in uscita l’attesa commedia divertente di Claudio Fragasso, con Jerry Calà, Valeria Marini, Francesco Pannofino, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi, Manuela Morabito n noto cantante di piano bar, costretto ad una rocambolesca fuga “on the road” in quel della Basilicata, accusato di aver messo incinta la figlia del boss locale, cambierà sesso e identità per nascondersi e salvarsi. Due famiglie, una volta amiche, oggi rivali, non perdono occasione per farsi dispetti di ogni tipo e genere, compresa l’agognata vacanza da esibire con foto taroccate. Un facoltoso industriale, è pronto a pagare qualunque cifra in cambio di un’ avventura memorabile che gli cambierà la vita. Un padre di famiglia ha perso il lavoro perché hanno arrestato il suo principale, ma non ha il coraggio di dirlo alla moglie e ai figli che porterà comunque in vacanza, inventandosi ogni sorta di stratagemma per pagare le spese, prima tra tutte la costosa benzina per il viaggio. Una investigatrice privata, sotto mentite spoglie, si aggira a caccia di prove per i suoi clienti. Una coppia di tedeschi in cerca di forti emozioni tornerà a casa prima del tempo, per problemi di “traffico”. Un amore proibito tra un aiuto cuoco Bengalese e l’animatrice dell’albergo, mette in crisi la tradizionale ed imminente promessa di matrimonio. Un Capo Animatore ToscanoRasta, e la sua originale filosofia di vita, crea scompiglio negli assatanati vacanzieri vogliosi di giochi e divertimento. Regia: Claudio Fragasso Con: Jerry Calà, Valeria Marini, Francesco Pannofino, Enzo Salvi, Maurizio Mattioli, Manuela Morabito, Massimo Ceccherini, Rocco Ciarmoli, Emanuela Rossi, Umberto Smaila, Benedetta Valanzano Distribuzione: Iervolino Entertainment S.p.A.In collaborazione con Belumbury S.p.A. Uscita: 23 maggio
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CINEMA di Claudio Testi
DARIO BANDIERA SEMPLICEMENTE BRAVO /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E' uno dei protagonisti del nuovo film “Workers Pronti a tutto” di Lorenzo Vignolo. Si sta affermando come un bravissimo attore e dei suoi esordi ricordiamo il suo essere poliedrico: cantante, ballerino, imitatore e comico
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Foto: Azzurra Primavera - Abiti: Fendi - Locale: Ristorante Angelina - Roma
ario Bandiera ha iniziato come intrattenitore e spesso lo abbiamo visto nelle serate e in tv nelle vesti di showman “completo”, come dice lui “un illusionista di suoni e di voci”: cantante, ballerino, imitatore, comico. Ma le sue grandi doti artistiche e il suo modo di essere lo rendono sempre di più attore eclettico in grado di affrontare con disinvoltura personaggi e storie comici e drammatici. Ciò gli ha permesso di fare una scelta di vita professionale e di iniziare il suo percorso cinematografico nel 1994 con il film “Miracolo Italiano”, diretto da Enrico Oldoini. E’ stato più volte protagonista della commedia d’autore. Nel 2007, ricordiamo, ha ottenuto anche una candidatura al Nastro d'argento come miglior attore protagonista per il film“Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi” di Giovanni Veronesi. Da Veronesi è stato poi diretto in “Italians” e “Streghe verso nord”. Tra i suoi film più recenti ci sono: “Oggi Sposi” di Luca Lucini, in coppia con Isabella Ragonese, “Baciato dalla fortuna” e “Vacanze di Natale a Cortina”. Dario, cosa ti piace di più del cinema? “Mi piacciono la dinamicità e la continua evoluzione. Ad esempio, ogni film è diverso dall’altro e quindi ti permette di vestire i panni di un personaggio, di viverlo e al termine ti spogli e ti prepari a metterne un altro diverso. Al contrario di quanto può accadere, con tutto rispetto, per uno spettacolo teatrale, dove tutte le sere fai la stessa cosa”. L’11 maggio nelle sale cinematografiche esce il film “Workers - Pronti a tutto” di Lorenzo Vignolo, dove tu interpreti un ruolo da protagonista. “E’ una commedia divisa in tre episodi legati tra loro in cui si racconta la storia di tre persone interpretate come protagonisti rispettivamente da me, dalla bravissima Nicole Grimaudo e dal grande attore e doppiatore Francesco Pannofino, alle prese, come si capisce dal titolo, con dei lavori in questi casi improbabili. Sono per lo più lavori che in Italia ormai, nessuno vuole fare, e questi posti solitamente occupati da stranieri in vera difficoltà, ma alcuni sono pronti ad accettarli pur di non rimanere senza occupazione”. Che personaggio interpreti? “Il mio personaggio fa parte del secondo episodio, si chiama Italo. E’ uno che per sopravvivere al caro vita accetta un lavoro veramente inusuale, stare a contatto con i tori
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per raccoglierne il seme. Si innamora di una commessa interpretata da Daniela Virgilio, che è la Patrizia della serie ‘Romanzo Criminale’. Un giorno Italo decide di ‘dichiararsi’, la raggiunge portandole dei fiori, ma lei non lo considera, prova anche ad invitarla a pranzo, ma lei continua a non ‘calcolarlo’. Ad un certo punto a lui gli squilla il cercapersone mentre è nella stalla, e lei, credendo che sia un dottore, fa sì che da lì nascano una serie di equivoci e situazioni divertentis-
Ad esempio, chi vuole avere un vitellino da una mucca può scegliere il seme del toro che gli piace di più e può utilizzarlo senza l’accoppiamento dei due animali: cose da pazzi!”. E dopo questo film cosa farai? “Ne ho già finito un altro che uscirà il 12 ottobre. Il titolo è ‘L'ultima spiaggia’ di Gianluca Ansanelli, ancora una volta insieme a Nicole Grimaudo, prodotto dalla IIF e distribuito da Medusa. Questa estate poi girerò
simi”. Che altro puoi dirci di questo film? “Sembra una commedia all’inglese girata tecnicamente molto bene, è molto divertente ed è per tutti. Anche gli altri due episodi sono particolarissimi, uno racconta le vicende di una truccatrice di morti. Non è la solita commedia vista e rivista, quindi il consiglio ovviamente è di andarlo a vedere”. Cosa ti è rimasto interpretando questo film? “Mi si è aperto un mondo totalmente nuovo e sconosciuto sul mondo degli allevamenti.
altri due film che usciranno in autunno e in inverno prossimi. E poi per il 2013 spero di fare un mio film, una commedia ‘completa’, anche con un po’ di azione, cosa che nel cinema italiano manca troppo spesso”. Nella vita, quando non sei nei set cinematografici cosa ti piace fare? “Coltivo diverse passioni come la pittura, la scultura e il canto. Se vuoi ti faccio sentire la mia voce di tenore… Ma non finisce qui, fra le altre cose sono un grande appassionato di motociclette e di arti marziali”.
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TV di Silvia Giansanti
SAVINO ZABA DALLA PUGLIA CON FURORE //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// La Puglia, i cani e la Juve sono tra le sue passioni di vita. Savino Zaba è un personaggio cresciuto con la radio e che adesso ha deciso di misurarsi con la grande esperienza di “Uno Mattina” in tv. Ha scritto anche un libro intitolato “Beato a chi ti Puglia”, con la prefazione di Renzo Arbore
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a caparbietà tipica degli abitanti del Sud e la determinazione spinta da una forte passione per questo lavoro che ha sempre sognato, hanno aiutato Savino Zaba a costruirsi una carriera meritata e di tutto rispetto. Nato a Cerignola, in provincia di Foggia, il 25 luglio del 1971, Savino si destreggia abilmente tra radio, il suo primo amore, e la tv, che lo vede attualmente al timone quotidiano di “Uno Mattina – Storie Vere” in onda sull’ammiraglia Rai. Savino, per quale grande occasione hai lasciato la Puglia, alla quale sei molto attaccato? “Era esattamente maggio del 2000. Qualche settimana prima avevo inviato una classica demo al direttore artistico del noto network RDS, così sono stato chiamato per sostenere un provino. L’esito è stato positivo e quindi il mio sogno di lavorare in questo grande network si è avverato. Ho lasciato Radio Norba in Puglia e mi sono trasferito a Roma, per effettuare il grande salto di qualità”. Cosa ti manca della tua amata terra? “Fortunatamente alla prima occasione ci torno spesso. Mi mancano i luoghi, le immagini, la gente, i profumi, i sapori e i colori che hai dentro, è una cosa inspiegabile. Ho scritto anche un libro su questa terra. E’una parte di me, pur riconoscendone i limiti e i difetti”. Hai lavorato per alcuni principali network radiofonici italiani e poi sei approdato in tv. Quanto ti è servito il mezzo radiofonico per arrivare alla tv? “Sicuramente la radio è una grande palestra, è servita molto a quello che faccio attualmente. Il tempo, il ritmo, la velocità e la spontaneità sono elementi che solo la radio dà. Un altro strumento che adoro e che devo ringraziare è il teatro, però sicuramente il mezzo radiofonico conserva ancora quella freschezza, quella genuinità e quel ritmo unico”. Perché chi fa la radio può fare più facilmente la televisione e non viceversa? “Chi fa la radio tende ad avere una spiccata personalità e dei tempi diversi. La radio ha una grammatica tutta sua che va rispettata ed un conduttore radiofonico è più completo e più avvantaggiato per fare la tv. In quest’ultima aiuta molto l’immagine che può andare a coprire a volte un buco o un tentennamento di un conduttore tv, che ha dei tempi più lenti”.
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Quale dei due mezzi ti affascina di più? “Mi affascina la potenza della tv, ma spero di non lasciare mai la radio. Quest’anno spengo le mie 25 candeline radiofoniche e attualmente continuo a condurre il programma ‘Ottovolante’ su Radio Due”. Svolgi un mestiere pieno di impegni dove in realtà non si termina mai nella giornata. Come riesci a far capire tutto questo alle persone dure di comprendonio che conce-
“Volere è potere perché questa cosa l’ho sentita molto mia. Ho sempre desiderato fare nella vita quello che sto facendo ora. Sono partito dalla provincia del Sud senza nessuno che mi aprisse le porte e con la mia caparbietà e la mia forza di volontà, sono riuscito a fare quello che sognavo”. Come affronti questa grande responsabilità che ti è stata affidata? “Con molta professionalità e serietà, per-
piscono il lavoro nella maniera tradizionale? “Per fortuna sono circondato da persone che hanno subito afferrato il mio meccanismo diverso di lavoro rispetto agli altri. Faccio la radio, la televisione, il doppiaggio, il teatro e adesso sono impegnato con la promozione del libro. Avrei bisogno di giornate più lunghe, visto che arrivo a lavorare fino a 14 ore al giorno”. Ti viene in mente un aneddoto radiofonico in tutti questi anni di carriera? “Ricordo una volta quando intervistai Annalisa Minetti. E’ stata una mia gaffe che è rimasta nella storia, in quanto le chiesi se preferiva andare al cinema o dedicarsi alla lettura. Lei simpaticamente mi disse che le sarebbe piaciuto andare al cinema o leggere un libro, ma che la vedeva un po’ dura... A microfoni spenti ci chiarimmo e lei per fortuna non si offese. D’altronde quei due bellissimi occhi vivi ti ingannano e nulla ti farebbe pensare ad una non vedente”. Fino a giugno sarai impegnato tutti i giorni con “Uno Mattina – Storie Vere”. Qual è finora il tema che ti ha colpito di più?
chè mi rendo conto che mamma Rai ha avuto il coraggio di affidare un programma storico che sveglia gli italiani a due nuove leve allevate in casa. Io provengo da Radio 2 e Giorgia Luzi viene dalla ‘Tv dei Ragazzi’. Una scommessa. All’inizio, ho sofferto nell’affrontare questa grande esperienza professionale, ma poi con il tempo sono diventato più sicuro. Il segreto del buon risultato è studiare bene il copione, informarsi continuamente, incuriosirsi e andare a letto presto”. E se Niccolò il tuo bambino non ti facesse chiudere occhio? “L’ha già fatto! Durante i primi mesi di vita svolgeva il suo buon lavoro da neonato e si svegliava a qualsiasi ora per fare le poppate. Il giorno dopo mi sembrava di impazzire, lavoravo tutto intronato. Adesso fortunatamente le cose si stanno regolarizzando, ha capito che anche lui deve contribuire al bilancio familiare”. Oltre ai cani, cosa ti appassiona di più nella vita? “Gli essere viventi, la natura, il nuoto e la Juve”.
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TEATRO di Alessandro Cerreoni
uno dei nuovi attori più apprezzati dal pubblico italiano. Il teatro sta diventando il suo stadio, il luogo dove raccoglie consensi e dove miete emozioni e risate. Per questo, insieme a Fabio Avaro, nel 2007 ha fondato la Comedy & Co., un gruppo artistico moderno e innovativo che in pochissimo tempo ha saputo reinventare un genere, la commedia italiana, trasformandola in una proposta teatrale nuova, coinvolgente, emozio-
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nante che attira migliaia di spettatori in tutta Italia. Le commedie scritte e dirette da Gabriele Pignotta, infatti, rappresentano oggi nel panorama teatrale un mix di qualità, originalità, talento. E anche di incassi record. Gli esordi lo vedono trionfare al Festival di Castrocaro come volto nuovo e successivamente inizia a scrivere programmi per la Rai e per Mediaset. Ma è in teatro che Gabriele Pignotta trova il suo habitat ideale, e così inizia a scrivere e a pro-
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durre commedie. Attualmente è in giro con lo spettacolo “Ti sposo ma non troppo”. Inutile dire del grande successo. Così come per “La notte bianca”, in scena recentemente al Teatro Manzoni di Roma. In questa intervista ci racconta come è diventato un personaggio di successo partendo addirittura dal momento della nascita… Gabriele, parlaci di questo spettacolo teatrale che è in tournée, "Ti sposo ma non troppo". “E’ una bella commedia sentimentale che parla dell'amore in tutte le sue sfaccettature. Attraverso le vicende dei personaggi, l’amore cambia e prende forme sempre diverse: l’amore perduto, desiderato, sperato, sognato, pericoloso, ritrovato… Ma sempre raccontato con tanta ironia e la giusta dose di emozioni che fa battere il cuore”. Sei stato anche al Teatro Manzoni di Roma con "Una notte bianca"; puoi fare un bilancio? “Un vostro collega recentemente mi ha definito ‘l'unico artista del momento che scrive commedie che fanno impazzire il pubblico dalle risate e che hanno anche tanto contenuto, gusto eleganza, originalità e talento’. Beh, mi basta questa definizione e ringrazio il pubblico che riempie i teatri dove andiamo ogni sera”. Come nasce Gabriele Pignotta artista? “Penso che l'artista è l'uomo nascano insieme. Se pensi che quando l'ostetrica mi dette lo schiaffetto appena uscito dal grembo di mia madre ho riso invece di piangere. Credo che fare commedie era già scritto nel mio dna insieme alla voglia di distinguersi da tutti gli altri”. Come ti definisci caratterialmente? “Mah, in continua ricerca di stabilità ma forse è questa la spinta a migliorare costantemente. In generale, quando non sono molto concentrato sul mio lavoro e quindi su me stesso, il che accade raramente, sono simpatico, profondo, curioso, ironico, ipocondriaco, ansioso, e tanto distratto dai miei sogni e dalla mia immaginazione, che mi porta sempre fuori dalla realtà”. Qual è stata la tua formazione? “Tanta esperienza sul campo, piccoli medi e grandi palcoscenici per centinaia di repliche e centinaia di giorni di prove, più un milione di film e spettacoli visti e
tantissimo spirito di osservazione della realtà e di tutto quello che mi circonda. La vita è la mia scuola”. Sei nato in tv, dove hai avuto importanti esperienze, per poi passare al teatro. E' un abbandono momentaneo o definitivo? “Non è un abbandono. Facevo intrattenimento in programmi che non mi appartenevano, oppure scrivevo per altri che non stimavo. Insomma era un contesto che mi dava soldi e visibilità ma che non mi faceva essere felice. Ora è giunto il momento di tornarci ma per fare la fiction e film per la tv e sto lavorando in quella direzione soprattutto come attore”. Che rapporto hai con il tuo pubblico? “Ci adoriamo rispettandoci prima di ogni cosa”. Ti senti un attore comico a tutti gli effetti? “No, mi sento un attore! L'ironia è solo un linguaggio, il mio preferito. Ultimamente ho girato un corto che sta vincendo un sacco di premi dove la mia interpretazione è più seria e sto riscuotendo dei consensi clamorosi”. Dove e come hai scoperto la tua vena comica? “In classe dalle elementari, quando, a parte i compagni, vedevo tanto ridere soprattutto i professori, il che non è affatto facile giusto?”. Giustissimo! Senti, si dice che il teatro sia in crisi. Sei dello stesso avviso? “Il teatro sta morendo con tutti i teatranti vecchi, snob e lontani dal pubblico. Sta morendo il teatro istituzionale delle caste, arrogante ed elitario. Meglio così, era ora di cambiare. Il teatro che facciamo noi è molto vicino alla gente, vero, semplice e sincero”. Tornando allo spettacolo "Ti sposo ma non troppo", credi nel matrimonio? “Certo che ci credo! Ma è il matrimonio che non crede in me”. (ride) Se ad una donna dovessi dire: ti sposo ma non troppo. Come pensi possa reagire? “Una donna vuole sempre avere la sensazione che per te sia la cosa più importante, la cosa più bella e preziosa, quindi diciamo che non glielo direi mai, ma farei in modo che sappia che lo penso. La libertà di scegliersi giorno per giorno è un presupposto fondamentale per decidere di vivere una relazione. E’ quel ‘ma non troppo’ che terrebbe vivo il rapporto, ne sono certo”.
GABRIELE PIGNOTTA “IO E IL MIO PUBBLICO CI ADORIAMO” /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ considerato un autentico produttore di commedie brillanti innovative. Scrive, recita e raccoglie applausi e incassi record. Attualmente è in tournée con lo spettacolo “Ti sposo ma non troppo”
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TEATRO
di Ettore Luttazi
cresciuta a pane e danza classica calcando le scene di numerosi teatri romani grazie al Balletto romano. A 17 anni si accorse che ballava meglio con la faccia che con il corpo e che la cosa la divertiva di più. Così il teatro è diventato la sua ragione di vita. Ha dato vita a Femmine EsagerArte e prossimamente vestirà i panni di Alda Merini in un suggestivo spettacolo intitolato “Milonga Merini. Poesia, tango e follia”. Abbiamo incontrato Barbara Saba e lei ci ha raccontato i tanti progetti realizzati e quelli a cui sta lavorando. Barbara è andata proprio così, hai iniziato con la danza e sei approdata al teatro? “Sì sì, non è una storia inventata. Da adolescente ho sco-
al Festival di Todi in cui ho sperimentato davvero mille possibilità. In quel contesto sono stata conduttrice, performer, ho cantato, ballato presentato e soprattutto ho interagito”. Quindi oltre alle esperienze sono stati importanti anche gli incontri? “Direi proprio di sì. Quello con Alessandro Pultrone, mio insegnante alla scuola di cinema che mi ha insegnato a dosare il mondo di emozioni che avevo dentro per esprimermi al meglio, quello con Maurizio Costanzo che non so come spiegare. Costanzo è Costanzo, ho rubato da lui con gli occhi e le orecchie tutto quello che potevo”. Lui ha recitato una piccola parte anche nel tuo primo short film “Il fascino discreto della parola”. “Sì, il mio primo film come produttrice e inter-
perto che ballavo con il viso e che non potevo stare zitta e quindi ho scoperto il teatro”. Quando hai iniziato a recitare? “A 17 anni mi interessai in prima persona per far attivare un corso di recitazione all'interno del Liceo che frequentavo e da quel momento non l'ho lasciato più”. E dopo il Liceo, cosa è successo? “Ho iniziato a collaborare con l'Associazione culturale 'Il tempietto' che realizzava all'epoca più di 300 eventi all'anno, tra concerti e spettacoli di vario genere. Tra il pubblico c'erano moli turisti stranieri, io recitavo strane storie su Debussy e Prokofiev. É stata una palestra importantissima”. E poi? “Poi tante esperienze ancora, come la Scuola di Cinema e l'incontro con Maurizio Costanzo che mi ha offerto la possibilità di lavorare
prete, realizzato su un testo dello stesso Maurizio”. Spiegaci meglio come è andata. “Nel 2010 Maurizio mi regalò una raccolta di commedie teatrale. 'Il fascino discreto della parola', era un piccolo corto teatrale, e dava il titolo all'intera raccolta. Mentre lo leggevo lo immaginavo in versione cinematografica e da subito ho capito che il protagonista maschile poteva essere solo Greg. Volevo realizzare uno showreel d'autore e quindi ne ho parlato a Maurizio che ha approvato il rimaneggiamento cinematografico e ha accettato di apparire in un cameo. Un grane onore visto che prima d'allora lo aveva fatto solo per De Laurentiis. Il progetto poi è cresciuto grazie alla collaborazione di Femmne EsagerArte e di vari sponsor e ha vinto di recente il premio speciale Culturart Com-
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mission al concorso Corto D'autore”. Hai citato Femmine Esagerarte, un progetto molto complesso che ti sta dando grandi soddisfazioni. Ci racconti meglio di cosa si tratta? “Femmine EsagerArte è un mio sogno che si sta realizzando pian piano. É un sogno ambizioso in cui le donne con molta onestà lavorano insieme per obiettivi comuni. É il tentativo di mettere un mattone nella desertica industria dello spettacolo e cinema italiano. Senza raccomandazioni, senza inadeguatezze professionali e umane, senza le brutture spesso ci capita di dover ingoiare o far finta di non vedere per lavorare”. Sta per debuttare il tuo nuovo spettacolo “Milonga Merini”. Com'è nato? “L'idea mi è venuta da semplici chiacchierate che facevo con Costanzo che amava tantissimo Alda Merini. Io ho sempre apprezzato la sua poesia e volevo realizzare un recital in cui i oltre i suoi versi fosse protagonista la musica. All'inizio il progetto doveva essere molto più istituzionale, una sorta di evento spot con tanto di delegazione medico psichiatrica per la tutela della legge Basaglia. Poi però la cosa è rimasta incompiuta”. Com'è nata l'idea di abbinare il tango, suonato, cantato e ballato alle poesie della Merini? “É stata un'idea che ho avuto sin dall'inizio e poi si è rafforzata scoprendo nella biografia della poetessa che era un'appassionata di tango. E il tango è presente in tutte le sue forme. Suonato da un trio d'eccezione guidato dl maestro Vincenzo De Filippo, direttore d'orchestra, compositore e pianista. Cantato da Ana Karin Rossi, un'attrice e cantante italo uruguayana che ha collaborato, tra gli altri, con Horatio Ferrer colui che ha dato voce alle musiche di Astor Piazzolla. E infine ballato da Giulio Lilli che nello spettacolo rappresenta l'Amore in ogni sua forma”. Quando andrete in scena? “Debutteremo il 15 maggio al Teatro Ambra alla Garbatella, un teatro delizioso e dal cartellone davvero interessante. Saremo in scena fino al 27 maggio e durante le pomeridiane domenicali allestiremo nel cortile, una milonga alla maniera di Buenos Aires, con tanto di concerto en plein air, dedicato a chi voglia intrattenersi gratuitamente in una calda domenica di maggio, degustando prodotti tipici e ammirando i tangueri romani ballare”. Altre date? “Stiamo pianificando la tournèe in tutta Italia e sono felicissima perché già diversi teatri e manifestazioni si sono interessati allo spettacolo”.
BARBARA SABA “QUELL’ INCONTRO CON COSTANZO” //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Ha scoperto il teatro da adolescente. La svolta è arrivata dopo l'incontro con Maurizio Costanzo e la possibilità di lavorare al Festival di Todi. Intanto, sta per debuttare al Teatro Garbatella di Roma il suo nuovo spettacolo “Milonga Merini. Poesia, tango e follia”
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MUSICA di Francesca Ceci
CHARLIE RAPINO IL PAPA’ DEI TAKE THAT /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ l’uomo d’oro della discografia inglese. E’ dotato di grande talento e intuito. Un esempio? Prese un gruppo sconosciuto e lo fece diventare il fenomeno Take That
i sé dice di essere un creativo senza creatività. Classe 1960, produttore di star internazionali del calibro di Take That, Kylie Minogue, Geri Halliwell e Spice Girls. Charlie Rapino è un uomo fuori dagli schemi, te ne accorgi subito. Io ci provo a fargli una domanda, ma lui gioca da libero, non ti dà punti di riferimento, ti spiazza, sai da dove parte ma non riuscirai mai a capire dove arriva, risponde con generosità, non risparmia nessun aspetto del suo pensiero e quello che mi dice mi resta in mente proprio come la melodia di una bella canzone. Finisco l'intervista e mi rendo conto che non è stata solo una chiacchierata, ma una lezione culturale, prima ancora che musicale. Oggi si parla sempre più spesso di cervelli che emigrano. Tu, in questo senso, sei stato un precursore: parmigiano, emigrato a Londra. Torniamo indietro nel tempo: fine anni ’80, Rapino Bros. Partiamo da qui, da quella Londra. “Sì, sono fuggito dall’Italia a vent’anni, subito dopo aver iniziato quella ‘disgrazia’ di università dove ho capito che non avrei concluso molto. Ho iniziato da giovane a viaggiare, sono arrivato nell’Inghilterra della Thatcher, il politico più importante della seconda metà del secondo dopoguerra a livello mondiale, capace di imprimere un forte cambiamento di mentalità. In questo senso anche la musica è
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stata una prominente forma di cultura durante il secondo dopoguerra, l’emancipazione dei sessi, la libertà sessuale sono arrivate attraverso i Beatles, i Rolling Stones, Presley. Prima di allora non se ne parlava…”. A proposito dei Beatles… ho letto una tua dichiarazione: “i Beatles hanno avuto successo perché noi li abbiamo visti e abbiamo continuato a vederli. “Certo, la musica, di base, è un’arte visiva, evoca alcune immagini, ti ricorda momenti particolari della tua vita, tu stessa quando hai dato il primo bacio probabilmente avevi un certo pezzo in mente. Poi la musica è
diventata un’arte estetica, probabilmente senza il rock&roll non avremmo avuto le grandi aerografate in pubblicità, Andy Warhol. L’arte non esiste, esiste l’artista. Voglio dire, puoi studiare teatro, ma non potrai mai essere Carmelo Bene. Quando i Beatles portavano i capelli lunghi la musica non era più solo le note giuste, ma l’atmosfera che riflettevano attraverso il loro essere, il loro look. Il primo a capire questo concetto fu Frank Sinistra, ti racconto un aneddoto molto divertente: quando Sinatra vide la copertina di “Come fly with me” disse: ‘ma che è questo? Un manifesto della Pan Am?”. Mentre stava tornando a casa, cambiò idea e pensò “beh, però non è sbagliato che sembri un manifesto della Pan Am perché io, Sinatra, mi faccio testimone dell’America che sta volando’. Quel disco mi pare sia del ‘57, l’America si espandeva a livello di trasporti, si poteva essere a New York la mattina e a Los Angeles la sera. Anche per questo Sinatra riflette e cambia addirittura il titolo di un pezzo che era “Let me sing among the stars” e diventa per lui “Fly Me to the Moon”, perché in piena era di Apollo,
Sputnik, capisce che gli americani non hanno più bisogno di trasportarsi all’interno del loro pianeta, ma al di là. Per questo “Fly Me to the Moon” è un chiaro riferimento sociale perché ogni artista interpreta sempre quel che succede all’interno della sua società”. Una lista di superstar lunga da qui a lì: Kylie Minogue, Gery Hallliwell e naturalmente i Take That. Se ti dico: dateci il gruppo più sfigato che avete e ne tiriamo fuori un successo, che mi rispondi? “Sì, la leggenda narra che andò così in ef-
fetti. In quel momento la casa discografica non aveva il disco giusto. Quando io e Marco (ndr, Sabiu) andammo in RCA eravamo il nome del momento perché venivamo da un grosso successo, ci dissero: ‘potete prendere quel che volete qui dentro. Gli Eurythmics? Ok’. Eravamo a questi livelli, noi chiedemmo invece di avere qualcosa che era ancora embrionica perché è facile fare successi con i Rolling Stones, viceversa, noi per il nostro completo egoismo e successo personale, decidemmo di prendere una cosa che non era ancora sotto ai riflettori perché sapevamo che se avessimo reso grande una cosa che non era così grande, ne avremmo guadagnato, non economicamente, ma a livello di immagine”. Il magazine inglese Record of the Day ti ha definito leggendario. Cos’è il talento? “Carmelo Bene diceva che il genio fa quel che può, il talento fa quel che vuole. Spesso il talento è una questione puramente cromosomica, non si riesce a spiegare. Prendiamo Mozart e Salieri, Salieri studiò molto più di Mozart eppure non diventò mai Mozart. Perché? Boh, non lo so, Mozart era nato così.
Io,ad esempio, ho il talento di riconoscere gente che ha talento, ma in realtà non ho nessun talento perché se mi che chiedi di suonare qualcosa alla chitarra faccio schifo”. Il mercato discografico è in crisi nera. Non si vende più musica. Al massimo la si scarica o la si condivide tramite piattaforme di network sociali. La logica del download e del “mi piace”, legata a internet e alle sue infinite possibilità, non ha aiutato la musica così come qualcuno sperava. Di chi è la
colpa? “Di nessuno. È che un giorno sono arrivati dei nuovi monopoli che si chiamano Apple, Google, Youtube, nuove forme di distribuzione, un cambio epocale, né più ne meno quello che è successo all’inizio del ventesimo secolo con l’auto e in vent’anni i cavalli sparirono. È l’evoluzione, se tu vedi il film di Kubrick ‘Odissea nello Spazio’, lui fa questa metamorfosi della clava che si innalza per aria e si trasforma in astronave. Se tornassimo indietro di 20 anni dubito che immagineremmo di poter comprare un biglietto aereo senza andare in agenzia o di parlare gratis per telefono come io e te stiamo facendo adesso. Se ce l’avessero detto gli avremmo risposto: ma che cavolo stai dicendo, sei scemo?”. Come sta la musica italiana oggi? “Di salute economica in maniera pessima perché gli autori, quelli che fanno musica non sono mai stati preservati. È assurdo che il paese di Verdi e Puccini non riesca ad esprimere musica nazional popolare capace di sfondare a livello internazionale. Dal punto di vista delle novità, invece, siamo messi bene perché Benny Benassi è il piu grosso dj in circolazione che però è meno sotto gli occhi del pubblico italiano”.
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MUSICA di Claudio Testi
ROBERTO CIOTTI ANIMA ED EMOZIONI IN BLUES /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Si sta preparando per il Jazz Blues Festival in Senegal. Sta lavorando al suo quindicesimo album. Dopo tanti anni di lavoro, la passione per la musica è sempre quella di un ragazzino. Un mito e un esempio da seguire
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© Foto di Luciano Viti
uno dei maggiori esponenti europei del blues. Si chiama Roberto Ciotti e vive praticamente con pane e chitarra. La prese in mano che aveva solo dodici anni e non se n’è più separato, diventando quello che è, con un curriculum di tutto rispetto a cui inchinarsi. L’abbiamo incontrato e lui si è dimostrato felicissimo di raccontarsi. A dodici anni hai preso una chitarra in mano, hai iniziato a suonare e non l’hai più lasciata… “Sono passati molti anni ma è bellissimo ricordarlo. Fin da piccolo giocavo a
ché questo tipo di musica ha bisogno di ciò, oltre ad una grande passione, costanza e studio. Negli anni ‘70 ho lavorato con Francesco De Gregori ed Edoardo Bennato e ho partecipato a varie trasmissioni televisive come ‘L’altra domenica’ con Renzo Arbore. Negli anni ’80 poi ho fatto ‘Quelli della notte’ sempre con Arbore, ‘Mr Fantasy’ con Carlo Massarini, ho partecipato al ‘Maurizio Costanzo Show’. Sempre in quegli anni ho aperto i concerti di Bob Marley e ho collaborato con Ginger Baker, ex batterista dei Cream. Ricordo che nel 1989 ho avuto il pia-
pallone con gli allievi della Roma, studiavo e da grande avrei voluto studiare Filosofia all’università. Al primo liceo, con un mio compagno di banco, ascoltando per radio una canzone di un certo Jimi Hendrix, rimasi colpito dalla sua musica e dal suo carisma. Tanto che subito dopo, era la fine degli anni ‘60, verso il 1968, lo andammo a vedere al teatro Brancaccio a Roma e da lì è partito il mio grande interesse per una musica che allora da noi non era ancora molto conosciuta e stava approdando solo grazie ai programmi di Gianni Boncompagni e Renzo Arbore, di cui successivamente sono diventato amico e che mi ha aiutato moltissimo nella mia carriera…”. E poi? “All’inizio abbiamo formato i primi gruppetti musicali, suonavamo ad istinto per-
cere di ricevere la targa ‘Sanremo Blues’ e di comporre una colonna sonora del film di Gabriele Salvatores, ‘Marrakech Express’, ricevendo il premio Giovani & Giovani a Roccella Jonica”. Vedo che le soddisfazioni non sono mancate. “Eh sì. Basti pensare che nel 1990 ho avuto la possibilità di registrare con Edoardo Bennato e a New York con Tommy Mandel, ex Dire Straits. E poi in quel decennio ancora successi, come l’apertura in Svizzera del concerto di Zucchero, con annesse partecipazioni televisive. Nel 2000 ho aperto alla grande con un concerto in terra elvetica e nel corso di quell’anno ho ‘toccato’ i grandi festival Blues. Dal 2001 ad oggi ci sono stati altri successi in Italia e nel mondo, come ad esempio ‘Unplugged’ nel 2077 e nella pri-
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mavera del 2010 ‘Troubles & Dreams’, con una grande promozione in radio, in tv e nei concerti. Nel giugno dell’anno scorso, infine, è giunta un’altra grande emozione suonando all’Auditorium di Mosca e più recentemente a Roma ho prodotto un evento. facendo straripare di persone e di emozioni l’Auditorium del Massimo con Ciotti & Friends”. Cos’è la musica per il bluesman Roberto Ciotti? “La musica è la mia vita, è vivere una continua emozione, è un cordone ombelicale con il pubblico, è un po’ ‘Troubles & Dreams’ come il titolo di un mio album. La mia promozione è la gente nei miei concerti, che si affeziona a quello che sono e a quello che faccio molto di più che di certi ‘prodotti preconfezionati’ che si vedono e si sentono in giro”. Tra le tante star nazionali ed internazionali con cui hai avuto contatti e con cui hai lavorato, chi ti ha lasciato il segno e chi ti ha emozionato di più? “Ricordo con piacere più di un’artista. Ascoltare Jimi Hendrix, incontrare B. B. King al Pistoia Blues, e poi tanti artisti afro-americani in tanti viaggi, come ad esempio in Russia e in America, che mi hanno colpito positivamente nella vita e nello spirito e mi hanno aiutato a trovare la ‘mia melodia’. Tutti questi contatti hanno fatto e fanno nascere il mio stile personale”. A proposito di viaggi cosa stai preparando per il tuo prossimo futuro? “Sto preparando un tour in Africa, una terra fantastica e allo stesso tempo misteriosa, da dove poi è nato il blues. Dall’Africa si è trasferito in America ed è ritornato attraverso Londra, arrivando a noi. Dal 24 al 28 maggio andrò a suonare con la mia band e con mio grandissimo piacere rappresenterò l’Italia in uno dei più grandi Jazz Blues Festival dell’Africa, in Senegal. Sarà sicuramente un’esperienza meravigliosa”. E a livello discografico? “Dopo quattordici dischi sto incidendo il quindicesimo album, che spero sia pronto per l’estate. Sarà molto diverso dagli altri, nelle tematiche, nel sound, con arrangiamenti più vivaci e nel modo di pubblicizzarlo e venderlo più rivolto al mondo del web. E poi i concerti per promuoverlo che stiamo preparando”. Molti artisti hanno un portafortuna, tu ne hai uno o più? “Ho diciotto chitarre, i cd e i miei cappelli, tra quelli che ho a casa e quelli che porto con me nei concerti ‘on the road’. Queste sono le cose che mi piacciono di più e che mi portano fortuna”.
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MUSICA
CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “TURN UP THE MUSIC” – CHRIS BROWN 2 “SHE DOESN’T MIND” – SEAN PAUL 3 “ILL MANORS” – PLAN B 4 “STARSHIPS” – NICKI MINAJ 5 “212” – AZEALIA BANKS FT. LAZY JAY 6 “PART OF ME” – KATY PERRY 7 “SOMEBODY THAT I USED TO KNOW” – GOTYE FT. KIMBRA 8 “LAST TIME” – LABIRINTH 9 “I WON’T GIVE UP” – JASON MRAZ 10 “NEXT TO ME” – EMELI SANDÈ
TOP 10 USA 1 “WE ARE YOUNG” – FUN FT. JANELLE MONAE 2 “SOMEBODY THAT I USED TO KNOW” – GOTYE FT. KIMBRA 3 “WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL” – ONE DIRECTION 4 “GLAD YOU CAME” – THE WANTED 5 “GOLD ON THE CEILING” – THE BLACK KEYS 6 “BOYFRIEND” – JUSTIN BIEBER 7 “TOUNGUE TIRED” – GROUPLOVE 8 “CALL ME MAYBE” – CARLY RAE JEPSEN 9 “FEEL SO CLOSE” – CALVIN HARRIS 10 “DRIVE BY” – TRAIN
TOP TEN ITALIA 1 “HAI DELLE ISOLE NEGLI OCCHI” – TIZIANO FERRO 2 “TI DEDICO TUTTO” – BIAGIO ANTONACCI 3 “DANNATO VIVERE” – NEGRITA 4 “CI VEDIAMO A CASA” – DOLCENERA 5 “PER SEMPRE” – NINA ZILLI 6 “SPLENDIDA STUPIDA” – MICAELA FOTI 7 “SONO SOLO PAROLE” – NOEMI 8 “ALBACHIARA (2012)” – VASCO ROSSI 9 “SGUARDI” – GIANLUCA GRIGNANI 10 “MELODRAMMA” – PINO DANIELE
PLAN B E’ un cantante e rapper britannico che è giunto al suo terzo lavoro discografico. Il suo vero nome è Ben Draw e si dichiara soddisfatto di quest’ultimo prodotto. Ha trovato larghi consensi con “The defamation of Strickland Banks”. AZEALIA BANKS La nuova promessa del rap al femminile proviene da Harlem dov’è nata venti anni fa. Ha una lunga gavetta alle spalle e nel 2008 ha debuttato con “Seventeen”. Questo però è il suo vero primo successo.
GROUPLOVE Gruppo prettamente losangelino di indie-pop, composto da ben cinque elementi. Hanno esordito con il singolo “Colours”e hanno effettuato tour mondiali insieme a Florence and The Machine. CARLY RAE JEPSEN Classe 1985, arriva dal Canada e ha debuttato nel 2008 con una canzone di John Denver intitolata “Sunshine on my shoulder”. L’ultimo album è “Curiosity” e attualmente il personaggio è impegnato in tour. NOEMI Veronica Scopelliti all’anagrafe romana, ama molto personaggi del calibro di Aretha Franklin, James Brown, Etta James e Joe Cocker. Ha una predilizione per il rhythm&blues e già da piccola era dotata di una voce black. PINO DANIELE Si tratta del primo singolo estratto dal suo ultimo lavoro intitolato “La Grande Madre”, che segna il suo ritorno sulle scene musicali dopo tre anni. Il pezzo è una ballata orchestrale.
di Silvia Giansanti - in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com
SPECIAL GUEST GOTYE UN VERO FENOMENO ll’anagrafe è registrato come Wouter Wally De Backer ed è nato nel maggio del 1980. E’ un musicista e cantautore belga naturalizzato australiano. Il suo nome d’arte deriva da Gaultier, traduzione francese di Wouter, Gualtiero in italiano. Vive in Australia da quando aveva due anni e fin da piccolo ha mostrato interesse per gli strumenti musicali, tanto da formare quand’era adolescente, una band con alcuni amici del liceo. I Downstares, si esibivano a Melbourne sono stati subito notati per le loro composizioni. La carriera di Gotye è iniziata quando un anziano vicino, che aveva sentito suonare i Downstares, gli regalò la collezione di vecchi LP appartenuti alla moglie defunta. Nel 2003 è uscito il suo album di debutto dal titolo “Boardface”, mentre il suo secondo lavoro “Like Drawing Blood” è stato rilasciato tre anni più tardi, ottenendo un discreto successo. Dopo quest’album, Gotye ha messo in piedi un vero e proprio studio di registrazione, ricavandolo dal granaio della fattoria dei suoi genitori, iniziando a lavorare così sul terzo cd. Nel 2010 è stato pubblicato un nuovo singolo intitolato “Eyes Wilde Open” e a seguire è arrivato anche “Somebody That I Used To Know”, attuale singolo di enorme successo dal sapore un po’elettronico, un po’ rock e un po’ vintage e che ha visto la partecipazione della cantante neozelandese Kimbra.
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NEWS Rihanna, che ha debuttato in questo periodo nella pellicola “Battleship”, ha il grande desiderio di interpretare Whitney Houston, scomparsa lo scorso febbraio ed è tra le papabili protagoniste. Sarebbe onorata di poter prendere parte ad un film dedicato a “The Voice”. Katy Perry sarà raccontata attraverso un documentario disponibile in 3D che uscirà a luglio. Ricordiamo che la cantante è stata anche premiata di recente ai Choice Award 2012 come “Miglior voce nel film d’animazione” per i Puffi. I Black Keys tornano in Italia. Una notizia con largo anticipo, visto che
si esibiranno il primo dicembre 2012 al PalaOlimpico di Torino. Il duo dell’Ohio è alle prese con la promozione dell’ultimo album intitolato “El Camino”. I Finley pubblicheranno il prossimo 29 maggio un nuovo cd di inediti a due anni di distanza dal precedente “Fuori”. Il titolo del nuovo lavoro è “Fuoco e Fiamme”, che vedrà l’insediamento di un nuovo bassista. Adele, una delle artiste di punta di questi ultimi tempi, ha dichiarato di essere al lavoro su un nuovo singolo che vedrà la luce entro la fine di quest’anno. Mentre, per il successore dell’album “21”, bisognerà attendere almeno due anni.
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EVENTI di Cristiano De Masi
ompie cinque anni e arriva alla Casa del Cinema di Roma il Festival Internazionale “Tulipani di Seta Nera, un Sorriso Diverso”, festival di cinema breve volto a valorizzare le Diversità, senza nessun pregiudizio senza stereotipi, organizzato dall’Associazione Università Cerca Lavoro, Presidente Ilaria Battistelli, presidente del Festival Andrea Roncato e con la Direzione Artistica di Mary Calvi, è realizzato grazie al supporto di RAI Cinema, Regione Lazio, Segretariato Sociale RAI, INAIL, Roma Capitale, CIFAonlus, Round Table Italia e RM2, e Medusa Film. Davanti ad un folto pubblico sono state
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proiettati i corti finalisti, scelti da una giuria di esperti del mondo del cinema, spettacolo e comunicazione, presieduta dal Presidente Nino Carmine Petrone e Fioretta Mari. I cortometraggi, pervenuti dal tutto il mondo, dal nord al sud passando per il centro, esprimono in modo originale il termine “diversità”. L’evento del 25 marzo è stato abilmente condotto da Christian Floris e Francesca Manzini, che si sono alternati sul palco con una conduzione spumeggiante. Questa nuova edizione è stata arricchita da un premio speciale, assegnato da una giuria di giovani costituita da alcune delegazioni di ragazzi delle scuole di cinema
romano, ACT multimedia, Actor’s House, Griffith e PACS, e da alcune delegazioni di associazioni giovanili: la Rete Near Network giovanile antidiscriminazioni, il Forum Giovani della Regione Lazio, UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Questa folta giuria è stata presieduta dall’attore Sergio Assisi. La serata conclusiva al Quirino, con la cerimonia di premiazione, è stata condotta da Rossella Brescia e Paolo Conticini. Come madrina e padrino della serata Nancy Brilli e Giuseppe Zeno, insieme ad un denso parterre di ospiti del mondo delle istituzioni, del cinema e dello spettacolo.
TULIPANI DI SETA NERA Il 25 marzo alla Casa del Cinema di Roma sono sbarcati i Film Brevi che valorizzano le diversità. E così si è svolto per il quinto anno di seguito il Festival Internazionale “Tulipani di Seta Nera, un Sorriso Diverso”, conclusosi il 26 al Teatro Quirino con una gran cerimonia di premiazioni
Ricky Tognazzi e Christian Floris
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VITA DI NOTTE
di Bibi Gismondi
NOTTI DI SORRISI Nonostante i venti spirino freddissimi dai “Monti”, che alti si ergono e circondano il Belpaese in una vera e propria catena, le notti sono comunque ricche di bellezza ed entusiasmo. Il sorriso accompagna i volti delle tenebre, nei giorni della rinascita l’auspicio è rivolto alla gioia e all’ottimismo
iunto alla decima edizione, si è svolto a Roma “L’arte nell’uovo di Pasqua”, presso lo spazio di via Borgognona, concesso dalla famiglia Fendi per l’occasione. Durante questi dieci anni passati, sono state esposte opere sul tema dell’uovo di Pasqua per la solidarietà. Ideato da Sergio Valente, anche quest’anno l’obiettivo è stato la raccolta di fondi quest’anno destinato all’ANLAIDS per progetti di informazione e prevenzione. La madrina di questa edizione è stata Edwige Fenech che, accompagnata dal sostegno del comune di Roma nella veste del Sindaco Alemanno, ha presentato le opere presenti quest’anno. Insieme agli autori delle opere esposte sono stati tanti gli esponenti delle istituzioni, dello spettacolo, dell’arte e del
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design che hanno voluto con la loro presenza sostenere l’iniziativa. Tra i primi ad essere accolti da Sergio Valente, una elegantissima Virna Lisi e a seguire: Nathalie Caldonazzo, Tosca D’Aquino, Janet De Nardis, Valeria Fabrizi, Elisabetta Ferracini, Irene Ferri, Federica e Guido Formilli Fendi, Giuliano Gemma, Vanessa Hassler, Laura Lattuada, Didi Leoni, Maddalena Letta, Clemente Mastella, Stefano Pantano, Marina Pignatelli, Attilio Romita, Carlo Rossella, Adriana Sartogo, Marco Simeon (Direttore relazioni istituzionali Rai), Marisa Stirpe, Pino Strabioli, Saverio Vallone, Enrico Vanzina, Adriana Volpe.
ravaggio” di Moreno Bondi a Palazzo Venezia. L’esposizione ha richiamato non solo amanti dell’arte ma anche curiosi e neofiti che si sono avvicinati a questo artista, già molto apprezzato all’Accademia delle Belle Arti dove insegna. Tra gli ospiti: Vittorio Sgarbi, Mario Resca, Maddalena Letta, Livia Azzariti, i fratelli Giulio e Marco Violati, Camilla Morabito, Marisa Stirpe e la Gallerista Ida Benucci. Da sinistra: Vittorio Sgarbi e l’artista Moreno Bondi. A fianco: Fernando Aiuti, Gianni Alemanno, Franca Fendi, Edwige Fenech, Sergio Valente, Anna Fendi, Cinzia Malvini
na grande folla di persone per l’inaugurazione di un’altra mostra “La luce e l’ombra di Ca-
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WEDDING di Claudia Della Ratta
IL TEMPO DEL MATRIMONIO //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Dalla metà di maggio si aprono le danze del matrimonio. Sposarsi da molti è vissuto come l’evento della vita, evento che a volte si preannuncia piuttosto impegnativo e perciò “chi ben inizia è a metà dell’opera” l calendario degli sposi è serrato e di norma parte un anno prima dalla scelta della data. Mese per mese affronteremo la pianificazione degli appuntamenti per organizzare, per tempo, ogni particolare della cerimonia. UN ANNO PRIMA: Fissare la data; Pensare al tipo di matrimonio, civile (contattare l’Ufficio Comunale) o religioso ( fissare la Chiesa e parlare con il parroco); Stabilire un budget; Scegliere la location e il catering. SEI MESI PRIMA: Preparare i documenti necessari per il matrimonio (ricordarsi che alcuni hanno validità di tre mesi); Confermare la Chiesa o la sala comunale; Versare la caparra per la location; Scegliere i testimoni e chiedere loro il consenso; Iniziare a visitare atelier per l’abito da sposa; Preparare una prima lista d’invitati; Iscriversi al corso prematrimoniale (se ci si sposa in Chiesa); Scegliere lo studio fotografico, definire il numero degli scatti e l’eventuale montaggio del video; Scegliere la musica per la celebrazione e per il ricevimento; Contattare il noleggio auto. QUATTRO MESI PRIMA: Acquistare l’abito da sposo e tutti glia accessori; Ordinare le partecipazioni, gli inviti e i biglietti di ringraziamento (è sempre meglio eccedere di qualche decina); Decidere e prenotare la luna di miele; Per chi ne ha bisogno … iniziare
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un ciclo di trattamenti di bellezza, tra cui una dieta. TRE MESI PRIMA: Alla prova dell’abito definire l’acconciatura, le scarpe, i guanti, le calze, la lingerie; Ordinare le bomboniere e i sacchetti per i confetti; Definire il menù, la lista e la torta nuziale con il catering o il ristorante; Organizzare la permanenza di amici e parenti che vengono da lontano. DUE MESI PRIMA: Depositare la lista nozze; Inviare le partecipazioni; Scegliere le fedi; Ritirare i documenti per il matrimonio; Preparare i documenti per il cambio di indirizzo; Se la luna di miele sarà all’estero, verificare passaporti e carte d’identità e informarsi su eventuali profilassi da seguire; Contat-
tare il parrucchiere e il truccatore, e prenotare una prova. UN MESE PRIMA: Provare l’abito da sposa con tutti gli accessori; Fare una prova del menù nel locale scelto; Scegliere il bouquet e confermare gli addobbi floreali; Fare un sopralluogo insieme al fotografo, al fiorista e al responsabile della musica; Decidere le letture per la Chiesa. QUINDICI GIORNI PRIMA: Ritirare le fedi; Verificare le risposte agli inviti; Decidere la disposizione dei posti a sedere e scrivere i segnaposto SETTE GIORNI PRIMA: Ultima prova dell’abito da sposa con tutti gli accessori, trucco e acconciatura( ritocco taglio e colore); Indossare qualche volta le scarpe in casa; Comunicare al catering/ristorante il numero esatto degli ospiti; Celebrare la festa di addio al celibato/nubilato; Confermare i dettagli della luna di miele ritirare i documenti; Preparare le valige. DUE GIORNI PRIMA: Ultima seduta nel centro estetico, per pedicure, manicure (anche per l’uomo!); Farsi consegnare l’abito da sposa; Consegnare le fedi ai testimoni. IL GIORNO PRIMA: Confermare appuntamento all’autista e al fotografo per il giorno seguente; Saldare i conti con i fornitori. Il più è fatto…
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GP MAGAZINE ANNO 13 NUMERO 129 WWW.GPMAGAZINE.IT
CRISTINA CHIABOTTO
Dario Bandiera • Alessandra Bosco • Roberto Ciotti • Gabriele Pignotta Charlie Rapino • Barbara Saba • Shenese • Savino Zaba