GPOCKETNOV2012

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Copia omaggio

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“UN SORRISO

IVERSO” Quando la diversità è protagonista al cinema

GP MAGAZINE

FESTIVAL INTERNAZIONALE FILM CORTO A TEMA

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NUMERO 135 WWW.GPMAGAZINE.IT

ROMA MAR

KEVIN KEVIN STEA STEA Annalisa Aglioti • Joao Lucas e Marcelo Terry Schiavo • Romolo Stanco • Cosetta Turco






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KEVIN STEA

Quando egli ha 15 anni, assiste al divorzio dei genitori; presto, comunque, Sheila si risposa con un altro uomo, Fred Farebrother, che si rivelerà essere un punto di riferimento per John in contraltare con i litigi con il padre naturale

E’ un personaggio ricco di talento e di creatività. Ha appena pubblicato un album e sta lavorando a progetti importanti, di cui uno nel nostro Paese

24 LE SALINE DI TRAPANI

ELTON JOHN

38 INVADERS


74 60 ROMOLO STANCO

ARTE CONTRO LA MAFIA

E' considerato uno dei migliori giovani talenti del design internazionale. Capacità, talento, passione, voglia di ricerca e mente creativa sono i suoi ingredienti principali

88 ANNALISA AGLIOTI

82 COSETTA TURCO

E’ una giovane attrice italiana. Nel suo dna ci sono anche il ballo e il canto. Attualmente è al cinema con “E io non pago” e tra dicembre e gennaio la vedremo in altri due film

Danzatrice, attrice ma soprattutto “moglie modello”, personaggio con il quale Annalisa si sta facendo conoscere dal grande pubblico di “Colorado”, riscuotendo applausi ovunque

92 JOAO LUCAS MARCELO

Il loro singolo “Eu Queto Tchu, Eu Quero Tcha” sta diventando il nuovo tormentone. Un successo assicurato grazie alla presenza come testimonial del calciatore brasiliano Neymar


ZOOM di Alessandro Cerreoni

TRA PROFEZIE E UN 2013 GIÁ VISTO iceva Seneca: “Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo”. Siamo a novembre e il 21 dicembre 2012 si avvicina. Sdrammatizziamo un po’. Se la profezia dei Maya dovesse avverarsi, questo potrebbe essere l’ultimo editoriale o il penultimo. E quindi, fedele alla filosofia “senechiana”, vorrei scrivere questo editoriale come se fosse l’ultimo. Ma – per sgombrare il campo da facili equivoci – l’ultimo non sarà e ce ne saranno ancora molti altri. Però giochiamoci su lo stesso. Allora, proviamo a chiedere l’ultimo desiderio della nostra esistenza. L’ultimo prima della fine dei nostri giorni o del risveglio della coscienza, come sostengono invece i più positivi, quelli che spiritualmente stanno molto più avanti rispetto alla massa. L’ultimo desiderio, dicevamo. Se facessimo un sondaggio ne sentiremmo delle belle. Da chi vorrebbe fare un lungo viaggio a chi vorrebbe passare una notte con la donna (o l’uomo) più bella/o del mondo. Da chi vorrebbe comprarsi una Ferrari a rate (ovviamente con la prima rata a gennaio 2013) a chi vorrebbe fare, anche solo in una partita di calcio, il centravanti della propria squadra del cuore. Ce n’è per tutti i gusti. E girando su internet se ne leggono dei più curiosi. Ho letto di un tizio che ha espresso il desiderio di essere rinchiuso ogni giorno in una stanza, senza vie di fuga, a turno con ognuno dei politici italiani (ancora viventi, s’intende) che negli ultimi trent’anni hanno presenziato la scena politica e governativa del nostro Paese. E immaginiamo pure cosa vorrebbe fare questa persona all’interno della stanza e non vorremmo stare al posto degli “invitati”. Ammesso che questo desiderio sia realizzabile (se lo augurano gli altri quasi 60 milioni di italiani), c’è da fare però una giusta considerazione. Che gusto ci sarebbe a sbarazzarsi di tutti i nostri politici se poi il 21 dicembre dovesse finire il mondo? Non avremmo neanche il tempo di godere della loro mancanza. Ma il mondo non finirà e ci aspetta un 2013 che è tutto un programma. Elezioni politiche e regionali. Campagne elettorali della serie “film già visto”. Promesse, demagogie e qualche buffonata sparsa di ex cabarettisti riciclati. Manifesti con quelle facce da schiaffi in bella mostra sui muri delle nostre città. Iva che aumenta e soldi che escono dalle tasche degli italiani per riparare un deficit generato da trent’anni di mal governo. Monti che invece di sorridere ad Heidi fa piangere gli italiani. Quasi quasi, speriamo che la profezia si avveri…

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Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000

DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. 327.1750177 e-mail: redazione@gpmagazine.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Simone Ruiti - s.ruiti@gpmagazine.it REDAZIONE Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti HANNO COLLABORATO Costanza Cambriani, Francesca Ceci, Bibi Gismondi, Camilla Rubin Si ringraziano: Alessio Piccirillo, Sara Battelli, Mara Fux, Kika Press (crediti fotografici), Corrado Pinci (foto), Aldo D’Ambrosio (foto) EDITORE PUNTO A CAPO Srl PUBBLICITA’ Info spazi e costi: adv@puntoacapo.org Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 26/10/2012 Copie distribuite: 20.000

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ARRIVA L’IPAD NANO C’è chi ne parla come di una cosa sicura e di prossima commercializzazione e chi invece sostiene che si tratta di un progetto ancora allo studio. Fatto sta che le prove ufficiali della sua esistenza latitano. Dalla casa madre si sono lasciati sfuggire poco e niente. Eppure negli ultimi tempi i rumors che riguardano l'iPad mini (ma secondo alcuni si chiamerà nano) si sono moltiplicati. Qualcuno è pronto a mettere la mano sul fuoco sul fatto che Apple darà l'annuncio ufficiale a brevissimo giro di posta (nel momento in cui andiamo in stampa potrebbe già esserci stato ndr). E c’è anche chi “anticipa” quelli che dovrebbero essere i prezzi. E’ il caso del blog tedesco Schimake, che ha annunciato che l'iPad mini sbarcherà sul mercato europeo al prezzo di 249 euro per il modello base per arrivare ai 649 euro del top di gamma.

INSTAGRAM SORPASSA TWITTER Questa è la volta di Instagram, il social network fotografico che nel mese di agosto ha sorpassato Twitter. In realtà, questa ormai notissima applicazione dedicata all’editing delle immagini, ha preso vita nell’ottobre del 2010 e ha conquistato in due anni esatti circa 80 milioni di utenti. Un risultato inevitabile visto il costante aggiornamento di questo software e una strategia di marketing potente ed efficace. In questa sfilza di mosse azzeccate non poteva non inserirsi Facebook che di recente ha acquisito la società per ben 715 milioni di dollari. Unico limite, registra l’ultima ricerca di comScore, è che mentre Twitter è disponibile per la quasi totalità dei sistemi operativi mobili ed è accessibile anche dal web, Instagram. è disponibile solo per iOS e Android. Vedremo.

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IL BARATTO ANTICRISI Torna il baratto e torna nelle piazze. Complice forse la crisi, il baratto torna ad avere la sua la funzione, far rivivere le cose e consentire di disfarsi di roba che non serve per comprare roba che serve, eliminando il passaggio del denaro. Di recente a Roma c’è stato il primo mercato del baratto, in cui si sono scambiati oggetti di ogni tipo, salami, piante, vino, quadri, ospitalità in agriturismo. La manifestazione ha avuto successo, ma d’altra parte è quello che accade sul web da diverso tempo, i luoghi come eBay, infatti, sono mercati virtuali che oltre alla possibilità di acquistare offrono la grande opportunità di vendere. Inoltre, il successo di scambi basati sul baratto di cose, consente di mantenere alta la qualità del prodotto che si acquista, infatti le persone che cercano la qualità possono continuare ad averla dando in cambio altri prodotti di qualità.

HO’OPONOPONO: MIGLIORARE LA PROPRIA ESISTENZA “Mi dispiace. Per favore, perdonami. Ti amo. Grazie”. L’Ho’oponopono è un’arcaica usanza hawaiana per il riappacificamento, il perdono e la soluzione dei conflitti. Affini tradizioni di perdono erano effettuate nell’area insulare dell’Oceania (nella zona sud dell’oceano Pacifico), incluse Samoa, Tahiti e la Nuova Zelanda. Secondo la tradizione l’ho’oponopono è messo in pratica da mistici taumaturghi (kahuna lapa’au) presso i familiari di un essere umano malato. Oggi nel mondo sono milioni le persone che seguono questa sorta di tecnica per migliorare il proprio essere e la propria esistenza, di sé e dei propri cari.

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cuRIOsITY di Camilla Rubin

PARIGI

LA STATUA DELLA TESTATA DI ZIDANE La celebre testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi durante la finale dei Mondiali di calcio di Germania 2006, è diventata una scultura in bronzo. L'opera di Abdel Abdessemed, giovane artista algerino, è esposta nel cuore di Parigi nella grande piazza del Centre Pompidou, il museo di arte moderna e contemporanea situato nel cuore della capitale. La statua negli ultimi mesi era stata esibita nella galleria David Zwirner a New York.

MELBOURNE

IL COLOSSEO IN LEGO Una delle sette meraviglie del mondo, il Colosseo, è stata rivisitata con i Lego da un artista australiano, Ryan McNaught. L'uomo ha impiegato oltre duecentomila mattoncini e ha riprodotto il famoso tempio dei gladiatori romano iniziato da Domiziano e poi inaugurato da Tito nell'80 d.C. Per metà l'opera di McNaught è stata realizzata pensando all'antichità, mentre l'altra porzione ha guardato anche all'attualità. McNaught ha realizzato l'opera per l'Università di Sidney, ed è attualmente in mostra al Museo Nicholson in Melbourne, dover rimarrà fino al Gennaio 2013. "Il Colosseo è la cosa tecnicamente più impegnativa che abbia mai costruito - ha affermato McNaught al Sydney Morning Herald - Ho una grande stima per i romani e per come hanno costruito le cose che li hanno resi famosi".

NEW YORK

NEL 2014 LA FREEDOM TOWER Procede a ritmo serrato la costruzione della Freedom Tower, Torre della Libertà, il grattacielo centrale del New World Trade Center di New York, complesso attualmente in costruzione sul sito delle precedenti Torri Gemelle distrutte negli attentati dell'11 settembre 2001. L'edificio sarà alto 1776 piedi, in memoria dell'anno della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti e sarà inaugurato nel 2014.

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LOS ANGELES

MATRIMONIO IN TOUR Se è vero che il giorno del matrimonio è per una coppia quello più bello della vita, Lisa Grant e Alex Pelling hanno deciso di moltiplicare questo detto all'ennesima potenza. La coppia di inglesi, dopo aver donato tutti i propri averi in beneficenza, ha deciso di partire per un lungo viaggio intorno al mondo, celebrando le proprie nozze in venti paesi differenti, sperimentando per ognuno di essi l'usanza del posto.

AUSTRIA

UN REGGISENO DI 600 ANNI FA Il reggiseno ha festeggiato quest'anno il suo primo secolo di vita. Una scoperta fatta in Austria dall'archeologa Beatrix Nutz ha portato alla luce una versione primordiale di reggiseno che risale a seicento anni fa. Trovato tra le macerie del castello di Lengberg, il reperto ha dato adito a svariate discussioni tra storici esperti e studiosi della moda. A quanto pare però non c'è dubbio, il reggiseno ha seicento anni e la teoria secondo la quale le donne hanno iniziato a portarlo solo intorno al XIX secolo pare perdere in credibilità. Come se non bastasse, insieme al top, ormai sdrucito, è stato rinvenuto anche un paio di 'mutande', sempre risalenti allo stesso periodo storico.

LOS ANGELES

GIACCHE CHE ABBRACCIANO Anche gli uomini con la scorza del macho devono ammetterlo, a volte un abbraccio serve più di ogni altra cosa. Deve averla pensata così anche lo stilista cinese Si Chan, che ha creato una serie di giacche e cappotti invernali che faranno sentire meno soli chi li indossa. I capi d'abbigliamento hanno la particolarità di essere dotati di lunghe braccia che si allacciano in morbidi abbracci. L'idea è arrivata da un'immagine d'infanzia di due fratellini che si abbracciano felici: "Ho voluto con questa collezione far sentire gli uomini amati, accolti, felici. Volevo sottolineare l'incapacità di creare legami nella nostra società. E proprio per questo alcune giacche hanno molte braccia in modo che chi le indossa non debba mai sentirsi solo", ha dichiarato lo stilista.

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cOVER STORY di Camilla Rubin

KEVIN STEA “VI PRESENTO ROGUE ROMEO” a lavorato con Madonna in “Vogue” e “In bed with Madonna” e con altri artisti di fama internazionale. Nasce come ballerino quando aveva solo 5 anni. E’ un personaggio poliedrico. Canta, recita, balla ed è anche un coreografo di alto livello. Il suo dna è intriso dei geni della creatività. Ha appena pubblicato un album. Ma per scoprire meglio Kevin Stea non vi rimane che leggere questa intervista. Kevin Stea sei cantante, coreografo e attore. Come riesci a fare tutto? “A livello creativo per me tutte le arti sono simili, anche la fotografia. Si tratta di una serie di scelte guidate dal cuore e dall'istinto, influenzate dalla mia emotività. Solo quando ottengo questo, allora i risultati sono soddisfacenti, e spero lo siano anche per gli altri. Se parliamo del tempo, credo che nella vita ci sia tempo per fare tutto quello che si vuole, ma bisogna sacrificare un po’ di sonno”. Chi è Kevin Stea? “Mi piace pensare a me stesso come un avventuriero creativo. Ho fame di conoscenza e mi spingo oltre i miei stessi limiti. Sono timido, anche se non si direbbe. Sono un uomo della Bilancia, etereo, distratto dalle cose che luccicano e costantemente perso nei miei pensieri. Amo gli animali, i film horror e di fantascienza, i dolci e le isole tropicali. Passo dall'essere incredibilmente intuitivo ad essere completamente senza cervello, quindi è meglio non aspettarsi né l'uno e né l'altro da me. Sprizzo dualità da tutti i pori”.

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E’ un personaggio ricco di talento e di creatività . Ha appena pubblicato un album e sta lavorando a progetti importanti, di cui uno nel nostro Paese

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Come hai iniziato a lavorare con le star internazionali? “Ho cominciato facendo il ballerino in video musicali. Ne ho fatti più di cinquanta, di cui cinque miei. Dopo aver lavorato con Madonna in ‘Vogue’ e ‘In bed with Madonna’, molte star mi conoscevano di nome e la cosa mi ha aiutato a rompere il giaccio. Non sono uno che si fa abbagliare dalle stelle, mai dalle donne. Ero nervoso prima di conoscere Prince, e LL Cool J mi ha disarmato cominciando a chiacchierare con me per primo, lui è davvero grandissimo! Credo che sia importante per tutti noi che lavoriamo con le star rimanere rilassati. D'altronde siamo tutte persone talentuose che lavorano insieme per dare spettacolo e far divertire gli altri”. Rogue Romeo, parlaci come nasce. “Ho scelto di crearmi un alter-ego musicale perchè non volevo confezionarmi in una sorta di culto della personalità o semplicemente farmi pubblicità. Nei panni di Rogue Romeo posso fare quello che voglio quando voglio, cambiare direzione, creare qualcosa dalla pura fantasia. Il nome che ho scelto è un omaggio al contrasto e al dualismo, il cattivo detestabile e l'innamorato passionale. Rogue è fiero e indipendente, Romeo si farebbe uccidere per amore. Mi sento un uomo dalle caratteristiche incompatibili, paradossalmente, più vivo in questo alter-ego, più sento di esserne coinvolto a livello personale. E’ il mio lato viscerale, inconscio, di cui ho bisogno quando scrivo, quando mi esibisco e quando creo”. Quale pensi sia il pezzo più importante del disco? “Sarebbe come chiedermi quale dei miei figli preferisco. Posso dire con certezza che scrivere ‘Last Dance’ è stata un'esigenza irrefrenabile. Una mattina mi sono svegliato con quelle parole nella testa e ho scritto i testi prima delle musiche. L'importante erano le parole. ‘Joy’ è importante perchè è una dichiarazione e mentre la canto mi chiarisco su chi sono, cosa è importante nella mia vita e che mi rende davvero felice. ‘Machine & Magic’ è una canzone molto spirituale celata dietro un pezzo dance. Sono io, diretto al resto dell'umanità, che mi domando se gli altri sentono quello che sento io, mente guardo all'impossibilità dell'esistenza , alla ricerca dell'uomo dietro le quinte”. Hai avuto collaboratori importanti per questo lavoro discografico? “Tantissime persone di talento hanno collaborato nel mio album. Avere due violinisti di fama internazionale come Christine Wu e Andrea Di Cesare per Last Dance ha significato molto per me. Il finalista di America Idol Brandon Rogers ha fatto il controcanto in ‘City of Glass’. Il genio del pop genius Mario Marchetti ha composto ‘Stutter’ e ‘Machine & Magic’. musicisti affermati come Taku Hirano, Stefano Borzi, Mark Grilliot e Marc Jackson figurano nell'album. Per i video ho coinvolto talenti come Vincent Paterson, Tony Testa, Mark Kanemura, Carmit Bachar e Brian Friedman, la mia costumista Marina Toybina ha vinto un Emmy il mese scorso per il suo design dei costumi e guardaroba”. Come definisci lo stile dell’intero album? “La mia musica la definisco 'dark electropop'. Esploro generi diversi ma la mia sensibilità è decisamente pop con una spinta verso la profondità nei testi e nella musica, grezza e pulita. Abbiamo fatto il mixing con strumenti analogici per portare più calore e ricchezza nelle sonorità che spesso il digitale raffredda. Il mio stile è teatrale e ricco di dettagli. Mi auguro che i miei ascoltatori coglieranno queste sfumature, e più il loro impianto sarà di alta qualità, più ne scopriranno”. Il tuo sogno nel cassetto? “Divertirmi, esprimermi e fare soldi mentre lo faccio. Questo è un sogno facile quanto difficile a realizzarsi. Finché so che la mia risposta a queste tre prerogative è affermativa, allora continuerò ad essere soddisfatto di me stesso. Il problema è quando sono negativo e penso che non mi sto divertendo e non sto esprimendomi. Non ha senso nemmeno pensare a queste cose. Ho più sogni di quanti ne possa realizzare, e ne ho sempre di nuovi. Sono felice di questo, la vita può essere vuota senza idee o cose per cui battersi o sentire l'esigenza di creare. In ogni momento mi chiedo: Cosa voglio dire? Chi voglio essere ora? Cosa è importante per me? Quando la risposta è ‘niente’, vuol dire che ho paura di guardare da vicino, e qualcosa di grosso è alle porte”. Come definisci il tuo look? “Il mio look per Rogue Romeo unisce moda di alta sartoria a un look lievemente androgino, e gioca sugli archetipi maschili. Amo gli elementi dell'alta moda maschile, forse per il modo quasi rituale con cui vanno indossati e portati, e in parte la sensazione di contenimento dei

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vestiti, contro cui lotto sul palcoscenico. Cerco un tipo di bellezza sotto stress con l'ausilio del make up. Mi sento di torturare le perfette imperfezioni, perchè non esiste la perfezione”. Quando non sei in video che tipo di look utilizzi? “In strada ho un look abbastanza eclettico ma in genere combino lo stile casual con capi più strutturati, pur amando i vestiti di classe. Casual di classe. Se un capo nel mio armadio sopravvive al mio stile di vita, con i miei mille impegni, allora lo adotto per anni. Woolrich è fantastico per questo, ho cose di questo brand che indosso sempre. Compravo vintage di Woolrich nei negozi dell'usato quando ero un ragazzo, maglie e maglioni a quadrettoni, giacche di gabardine. Amo le fantasie e i colori ma ho problemi a abbinarli tranne quando sono le emozioni a guidarmi. Sembrerà strano ma a volte sento il bisogno di di indossare determinati vestiti, ‘devo mettermi quella maglia rossa oggi’. Se non la riesco a trovare, finisco per farmela fare o provo a farla da solo. Sono uno schiavo delle mie cose e del mio stato emotivo, a volte”. Progetti per il futuro? “Ho avuto delle meravigliose opportunità in Italia ma per scaramanzia non ne voglio parlare finché non firmo i contratti. Sarò in grado di annunciare qualcosa ufficialmente quando tutto sarà definitivo. Nel frattempo sto girando altri video musicali delle mie canzoni qui a Los Angeles, che usciranno nei prossimi mesi”. Dove è possibile acquistare il tuo disco? “È possibile acquistare il disco su Topspin negli Stati Uniti, altrimenti online su iTunes, Amazona.com Bandcamp, Zune e Rhapsody”. Chi segue il tuo progetto qui in italia? “Il mio fantastico manager Cristiano De Masi. È pieno di ottime idee e crea in continuazione nuove opportunità per me... è una persona da contattare se avete delle idee da proporre”. Quando tornerai in Italia? “Tornerò molto presto in Italia. Anche in questo caso non confermo nulla finché non ho certezze ma c’è in ballo una cosa importante, che dire… incrociamo le dita!”. Un saluto per tutti i lettori di GP magazine. “Ciao a tutti, se c'è qualcosa che ho imparato in tutti questi anni a lavorare a stretto contatto con i migliori performer e artisti, è che bisogna trovare ciò che davvero si ama e riempirne la vita. Il coraggio ripaga, quindi condividete con gli altri la vostra essenza, dialogando nella vostra arte, musica, e persino in quello che indossate! Ora uscite e siate voi stessi!”. Per saperne di più: www.kevinstea.com

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LO sAPEVATE CHE di Camilla Rubin

E' una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio all'artista britannico dei record

ELTON JOHN UN ARTISTA DA 700 CANZONI 22 GP MAGAZINE


@ Foto gentilmente concesse da Kika Press

Lo sapevate che… Elton John pseudonimo di Reginald Kenneth Dwight (Pinner, Greater London, 25 marzo 1947) il nome d'arte è stato ottenuto come combinazione dei nomi di Elton Dean e John Baldry, è un cantante, compositore e musicista britannico. Lo sapevate che… All’età di tre anni inizia a far pratica con il pianoforte (che suona ancora ad orecchio) dalla nonna materna, dimostrando subito il suo talento. Inizia a prendere lezioni di pianoforte all'età di sette anni, finché, dopo l'undicesimo compleanno, riceve una borsa di studio per la prestigiosa Royal Academy of Music di Londra, della quale non completerà mai i corsi, pur conseguendo studi regolari e completi. Lo sapevate che… Di Elton John un'insegnante del conservatorio ricorderà di aver fatto ascoltare al giovane pianista un brano di Haendel (lungo quattro pagine), subito da lui riprodotto a memoria «come un disco». Lo sapevate che… Quando egli ha 15 anni, assiste al divorzio dei genitori; presto, comunque, Sheila si risposa con un altro uomo, Fred Farebrother, che si rivelerà essere un punto di riferimento per John in contraltare con i litigi con il padre naturale. Quest'ultimo conierà anche un affettuoso nomignolo per il patrigno, Derf (in sostanza, il nome al contrario). Lo sapevate che… All'età di 15 anni, trova un posto di lavoro come commesso in un negozio di articoli musicali, e, grazie alla madre e al patrigno, inizia a esibirsi i venerdì, i sabati e le domeniche come pianista nel vicino Northwood Hills Pub. Lo sapevate che… Nel 1986, John iniziò ad accusare dei seri problemi alla voce sempre più roca e nel gennaio del 1987 affrontò una complicata operazione alla gola per rimovere dei noduli dalle corde vocali; inizialmente si parlò di un'infezione, ma in tempi recenti la star ha dichiarato che tutto fu causato da un abuso eccessivo di varie droghe. L'operazione rese la voce di Elton più profonda (da baritono) ed eliminò completamente il suo falsetto. John dipese dalle sostanze stupefacenti fino al 1990, quando, scosso dal triste caso di Ryan White, si chiuse in un centro di riabilitazione e ne uscì completamente guarito. Lo sapevate che… Elton John era molto legato a Ryan Wayne White, un giovane statunitense divenuto uno dei simboli della lotta

all'HIV/AIDS negli Stati Uniti. Al suo funerale parteciparono oltre 1.500 persone, tra cui proprio Elton John ma anche Michael Jackson e la First Lady Barbara Bush. In memoria del ragazzo, Elton eseguì al pianoforte Skyline Pigeon: alcune parole di questo brano sono persino riportate sulla tomba del giovane. Lo sapevate che… E' un artista molto prolifico: nella sua carriera ha composto oltre settecento canzoni, la quasi totalità pubblicate ufficialmente, ed è noto per la velocità con la quale compone. Anche l'attività concertistica è tra le più intense di tutti i tempi: a partire dalla fine degli anni sessanta ha suonato in oltre 2600 concerti e nel 2008 ha completato il suo personale record di essersi esibito in tutti i 50 stati dell'unione USA. Lo sapevate che… Scrisse la canzone “Goodbye Marlon Brando” in occasione dell'annuncio del ritiro dalle scene dell'attore, nel 1980. Lo sapevate che… Il figlio di Elton John, nato da madre surrogata si chiama Zachary Jackson Levon Furnish-John. La nascita è avvenuta proprio nel giorno di Natale e il musicista dice: “Zachary è uno dei nomi che preferisco. La chiesa che ci piace di più è San

Zaccaria a Venezia, dove abbiamo una casa. “Jackson è un nome che mi è sempre piaciuto, e poi il papà di David si chiama Jack; è un antico nome inglese”. E per Levon.. “E’ nato il giorno di Natale e la mia canzone ‘Levon’ dice: ‘He was born a pauper to a pawn on Christmas Day’, e così ho schiaffato dentro anche Levon per avere un po’ di influenza da rock star”. Lo sapevate che… E' un grande estimatore nonchè noto collezionista di occhiali, con una raccolta che sfiora i 40 mila pezzi. Lo sapevate che… Elton John all’inizio del nuovo tour di Madonna avrebbe detto: “Madonna ormai è finita. La sua carriera ha toccato il fondo. Sarebbe potuta rimanere una grande cantante pop e invece ha voluto esagerare e si è trasformata in una spogliarellista da luna park”.

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MAPPAMONDO

Percorrendo la strada che da Trapani porta a Marsala è possibile attraversare un’oasi naturale dove il tempo sembra essersi fermato

LE SALINE DI TRAPANI 24 GP MAGAZINE


un luogo suggestivo e affascinante. Il paesaggio che si scorge, percorrendo la strada che da Trapani conduce a Marsala, lascia intendere che il tempo si sia fermato. Sole, tranquillità, silenzio. Questo tratto di strada, che costeggia la laguna che accoglie Mozia, è fiancheggiata da saline che offrono una vista bellissima: gli specchi d'acqua suddivisi da sottili strisce di terra formano una scacchiera irregolare e multicolore. A tratti compare nel mezzo la sagoma di un mulino a vento, memoria del tempo in cui esso era uno degli strumenti principali per pompare acqua e macinare il sale. Lo spettacolo è ancora più magico in estate, al momento della raccolta, quando le tinte rosate dell'acqua nelle varie vasche si intensificano e le vasche più interne, ormai prosciugate, brillano al sole.

E’

Le Saline Lo sfruttamento della zona costiera tra Trapani e Marsala risale al tempo dei Fenici che, accortisi delle condizioni estremamente favorevoli, vi impiantarono delle vasche per ricavare il sale, poi esportato in tutto il bacino del Mediterraneo. Da qui ha inizio il sistematico sfruttamento di questa porzione di terra, bagnata da acque basse e caratterizzata da temperature spesso elevate e da condizioni climatiche (primo fra tutti il vento che favorisce l'evaporazione) particolarmente adatte all'estrazione di questo prezioso elemento, indispensabile alla vita dell'uomo. Una delle proprietà fondamentali del sale è il suo potere di conservare gli alimenti, caratteristica nota anche agli antichi che lo utilizzavano per la conservazione e la lavorazione di prodotti deperibili. Dai Fenici si deve però poi giungere ai Normanni per avere notizie certe delle saline trapanesi. Ed è Federico II stesso che le cita nelle Costituzioni di Menfi, rendendole monopolio della corona. Il porto di Trapani accresce in questo modo la sua importanza. Alti e bassi si alternano nella storia economica delle saline che aumentano o diminuiscono a seconda degli eventi che colpiscono il territorio: le guerre, le epidemie, il passaggio da un dominio all'altro influiscono sulla produzione e sul commercio del sale come in qualsiasi altro campo. Ma la zona è redditizia e così l'attività, ed è per questo che essa prosegue, anche se a scossoni, fino ai giorni nostri. Il sale con-

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tinua dunque ad essere estratto, anche se le modalità (e soprattutto la fatica) sono cambiate ed il processo si è meccanizzato. Non si utilizzano più i mulini così caratteristici del paesaggio ed anche il lavoro degli uomini è meno duro. La via del sale Per chi si trova a visitare la zona di Trapani, non può perdersi questo luogo meraviglioso. E’ un percorso di 29 chilometri che parte da Trapani, lungo la strada provinciale 21 che porta a Marsala. Basta il tempo di una giornata per ammirare le saline, i mulini e il museo del sale. Si può anche mangiare nei tipici ristoranti del posto, che possono abbinare l’ottima cucina siciliana ad un momento di assoluto

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relax. Da Trapani seguire la strada costiera SP 21 verso Marsala che permette di godere di suggestive viste sulle saline di Trapani e su quelle dello Stagnone. La prima tappa è Nubia ove vi sono la sede del WWF che gestisce la Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco, ricco ambiente naturale salmastro meta e dimora di circa 170 differenti specie di uccelli. Non è raro incontrare fenicotteri cicogne, gru, aironi di passaggio. Sempre a Nubia è stato istituito un Museo del Sale. Museo del Sale di Nubia - In una casa salaria di 300 anni è stato allestito un piccolo ma interessante museo che illustra le fasi della lavorazione del sale ed alcuni attrezzi utilizzati per l'estrazione e

la raccolta: ingranaggi di mulini, pale, ruote dentate, spine, pignoni. I pannelli esplicativi alle pareti e le foto dei salinari al lavoro contribuiscono ad immergerci nel mondo delle saline. Grazie ad un giovane erede dei proprietari di questo mulino, è possibile ricevere un’esauriente ed interessante spiegazione su tutto. Le saline di Nubia - Le saline davanti alla casa salaria costituiscono un buon esempio di come sono disposte le vasche e di quali sono le fasi della coltivazione ed estrazione del sale. Attraverso il canale demaniale vengono riempite le due vasche più esterne e più vaste, chiamate “fridde” per la temperatura dell'acqua. Il Mulino Americano (si veda il riquadro) che si trova tra i due bacini, utilizzando la


spira di Archimede (ve n'è un esempio all'interno del museo), pompa l'acqua verso il “vasu cultivu”, ove essa incontra i residui della coltivazione precedente che fungono da lievito. Il grado di salinità (misurato in Baumè) e, di pari passo, la temperatura dell'acqua aumentano. Da qui l'acqua passa alla ruffiana che ha, come suggerisce maliziosamente il nome, la funzione di intermediaria tra il vasu e le caure, dove l'acqua si scalda e raggiunge una salinità di 23° Baumè. Da qui viene convogliata nelle sintine. L'elevata concentrazione salma e la temperatura donano all'acqua un colore leggermente rosato. Siamo ormai alle ultime fasi: l'acqua passa nelle vasche salanti o caseddri, ove si formano strati puri di sale (a 27-28°

Baumè) pronti ad essere raccolti in due momenti, a metà luglio e a metà agosto circa. I mucchi di sale, disposti a forma di tetto a capanna lungo l'arione, vengono lasciati all'aria ed alle piogge (per lavare via le impurità) e poi coperti di tegole per essere riparati dalle intemperie e dallo sporco. Un mulino rimesso a nuovo - Un tempo strumento indispensabile per macinare il sale, questo mulino di origini cinquecentesche sopravvive oggi solo grazie all'amore dei suoi proprietari, che lo hanno rimesso in funzione per permettere a chi non ne ha mai visto uno di assaporare il fascino del lavoro di un tempo. Il mulino a stella o olandese è composto da un corpo a tronco di cono, da una cu-

pola conica e da sei pale di forma trapezoidale con lo scheletro di legno, cui vengono applicate le vele in tessuto che si muovono al vento. All'interno, un complesso sistema di ruote dentate, alberi ed ancoraggi permette di orientare la cupola (e quindi le pale) al vento e di sfruttare l'energia naturale per macinare il sale (come in questo caso) o per convogliare l'acqua (se il mulino è posto tra due vasche). In quest'ultimo caso al mulino è collegata la cosiddetta spira di Archimede. Le pale possono girare ad una velocità di 20 chilometri orari e sviluppano una potenza di 120 cavalli (per azionare la macina, posta nei locali a pianterreno, sono necessari almeno 30/40 cavalli).

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fAsHION di Fabiola Di Giov Angelo

Bello e intramontabile il trench torna a trionfare in questa stagione, tra modelli classici e reinterpretazioni stravaganti

IL TRENCH ANTIPIOGGIA DI CLASSE autunno è arrivato e ha portato con sé un clima più rigido e le classiche precipitazioni di stagione. Essere sempre impeccabili e non dare l’impressione che la pioggia ci abbia colto alla sprovvista non è facile, ma è possibile ricorrendo ad un capo glamour ed elegante come il trench. Nato come un impermeabile con cintura in vita, che imitava quello dell’esercito inglese, è diventato nel tempo un capo molto usato per ripararsi dalla pioggia, ma anche per avere un look trendy e insieme molto sofisticato. Da sempre identificato con la maison Burberry Prorsum, è stato reinterpretato quest’anno da moltissimi altri brand, che ne hanno fatto un must di stagione. Da Lavand che vi ha sovrapposto una cappa, a Blumarine che lo ha pensato metallizzato, da Pinko

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che lo propone in tessuto tecnico e tinta unita ai marchi low cost che lo vedono sobrio con polsini e collo basic, oppure abbagliante in total white. Un capo sempre più presente nel guardaroba di tutti che lega e accosta a sé altri indumenti, come le galoche impermeabili o le ballerine totalmente waterproof, ma anche borse in pvc e resistenti all’acqua e stivali in cera lucida impermeabile. Un indumento che studiato per rimanere all’asciutto non trascura stile ed eleganza e che può essere adatto ai diversi momenti della giornata. Indossato di giorno con pantaloni aderenti o leggins e una t-shirt bianca e informale, o con un golf oversize, oppure di sera e per occasioni più eleganti sopra un abito in seta o un completo elegante, per un aspetto sempre femminile e curato.







FASHION

Dopo 12 collezioni di gioielli vendute in tutto il mondo, NORITAMY, nelle persone del duo Elinor Avni & Tammar Edelman, ha lanciato quest’anno 2 Limited Edition, ovvero una hand bag ed una clutch

NORITAMY INCONTRO TRA MODA E ARCHITETTURA e due borse rappresentano in questo momento le uniche con cui il marchio NORITAMY si presenta sul mercato mondiale, ma non saranno di certo le uniche due. Le borse sono costituite da telaio in legno di rovere 100%, abbinato a pelle nera, il cui design trae ispirazione dal mondo dell’architettura. NORITAMY è un brand emergente in continua evoluzione, noto per i suoi gioielli caratterizzati dall’affascinante incontro tra moda e architettura. Il marchio punta decisamente al moderno, ma rivisitandolo in chiave classica. La collezione riflette sull'eterno dibattito tra questi due aspetti, con pezzi shocking estremamente curati nelle finiture. L'intelligente combinazione di metalli di alta e bassa gamma, assieme ad una varietà di altri materiali quali legno, polimeri, tessuto e pelle, conferisce ai gioielli un carattere lussuoso ed esclusivo. Il design e lo studio delle forme sono nei pezzi NORITAMY aspetti certamente dominanti, senza far passare il look in secondo piano. Questo effetto viene ottenuto attraverso un design pulito e minimali-

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sta, risultato di uno studio sofisticato e sottile delle designer. I gioielli NORITAMY riflettono infatti la filosofia di pensiero delle designer, nonché l'attenzione e propensione dei loro clienti verso il total look del gioiello. Questa attenzione al dettaglio si applica ad ogni singolo pezzo. Ogni pezzo funge proprio da creatore di total look per il cliente che ne fruisce. Tuttavia, all'interno della collezione si possono trovare numerose possibilità di combinazione tra pezzi diversi, per poter dar vita ad un risultato di ancora maggior effetto. I gioielli del duo Elinor Avni & Tammar Edelman nascono come parte di un outfit, anche se, a prima vista, sembrano essere in grado di creare un impatto estremamente maggiore rispetto a quanto un vestito potrebbe mai ottenere. La scelta dei materiali, l'opera architettonica, la superba maestria evidente in ogni pezzo, creano un senso di moderno e classico, in altre parole un intramontabile senza tempo. Distribuito in Italia da: Qalime - info.qalime@gmail.com



SHOW

di Claudio Testi

E’ entrata nel mondo dello spettacolo facendo la soubrette a Mediaset. In passato voleva sposare Luis Miguel. Oggi si parla di lei grazie al suo libro “Volevo ballare il bunga bunga anch’io” e grazie al singolo musicale “Like a Diva”

Photo: Alex Fiumara Back stage: Luca Castronuovo Art Director: Giorgio Angioni

TERRY SCHIAVO “LIKE A DIVA” 36 GP MAGAZINE


erry Schiavo, una donna fantasticamente positiva e allo stesso tempo una show girl vulcanica ed esuberante. La ricordiamo come soubrette televisiva in varie trasmissioni di Mediaset come “Vivere”, “Smile”, “Bravissima” e “Serata Magica”. Si è cimentata anche come scrittrice e ha pubblicato un libro eloquente: “Volevo ballare il bunga bunga anch’io”. Un titolo che è tutto un programma. Che significa essere donna per Terry Schiavo? “Essere donna secondo me vuol dire tutto, anzitutto avere ‘le spalle larghe’ con sensibilità, dolcezza e naturalezza senza imposizioni. Essere donna vuol dire amare incondizionatamente a 360 gradi anche se è una cosa non facile da applicare nella vita quotidiana perché ci sono situazioni e persone che a volte ci fanno un po’ ‘sbroccare’. E’ per questo motivo che resistere a queste difficoltà rende la donna molto ‘angelica’ ”. Cosa apprezzi e cosa ti piace di più in un uomo? “Quando incontro per la prima volta un uomo guardo immediatamente gli occhi ma mi colpisce molto anche la voce e altre cose come le spalle, le mani, il lato B, ecc., e conoscendolo, una bella testa fatta di intelligenza, lealtà, sensibilità, dolcezza, protezione, simpatia. E poi, parlando di amicizia, accettarli così come sono, senza giudicarli”. Parliamo di lavoro, cosa rappresenta il tuo libro “Volevo ballare il bunga bunga anch’io” che ha destato curiosità ed interesse ancor prima di uscire? “E’ un racconto che mette ‘nero su bianco’ su quella che è una visione assolutamente ironica e semiseria di un trascorso nel mondo dello spettacolo fatto di emozioni, gratificazioni, illusioni e perché no anche ‘proposte indecenti’ che parlarne spaventa sempre, anche se tutti sanno che il bunga bunga, venuto alla luce della ribalta recentemente, in realtà è sempre esistito ed esisterà ‘finche c’è l’offerta, c’è la richiesta’. E bisogna dirlo che ci sono ragazze disposte a qualsiasi cosa pur di avere anche soli cinque minuti di celebrità, e questo ‘difetto’, dettato dall’insicurezza, vorrei non continuasse a crescere nelle testoline di queste ragazze, compresa una mia eventuale futura figlia. Il mondo dello spettacolo è fatto di passione, impegno, studio, gavetta”. Cosa ci dici del tuo ultimo singolo “Like a Diva”? A me fa tanto pensare al “Like a Virgin” di Madonna… “Esatto, bravo! Infatti, quando faccio le serate accanto ai miei boys faccio un po’ i ‘vocalizzi’ di Madonna e mi atteggio molto a giocare a fare ironicamente la diva che è disposta ad amare e a farsi amare in cambio di soldi, regali, tappeti rossi e celebrità. ‘Like a Diva’ è una naturale evoluzione musicale di ‘Volevo ballare il bunga bunga anch’io’ e fa ‘il verso’ a coloro che vogliono essere dive o divi a tutti i costi”. Terry, la prima cosa a cui pensi la mattina appena ti svegli e l’ultima prima di andare a dormire? “La prima cosa a cui penso appena apro gli occhi è dare da mangiare ai miei gatti che mi svegliano miagolando. La sera prima di addormentarmi in meno di un minuto ripercorro mentalmente quello che mi è accaduto durante la giornata cercando di capire il mio atteggiamento nei confronti degli altri, analizzandolo, se è stato corretto o meno. Questo per me è molto importante, essendo anche di religione buddista, dopodichè mi addormento nel giro di due nanosecondi”. Se dovessi rappresentare con uno o più brani musicali la tua vita, con quale lo faresti? “Sono più brani, in particolare due, che mi hanno accompagnato nella via vita, e che ancora adoro, uno è ‘Seven second’ di Youssou N’dour che mi fa impazzire sia nella melodia che nell’interpretazione. Accanto a questo metto ‘Se tu non torni’ di Miguel Bosè che è un brano che porto sempre con me. Attualmente mi fa venire la pelle d’oca ‘Titanium’ di David Guetta, un brano che adoro alla follia sia per gli arrangiamenti che per il significato del testo. E poi ho una canzone storica, ‘Noi ragazzi di oggi’, quella del mio adorato Luis Miguel, che mi permise di entrare nel mondo dello spettacolo in quanto si parlò di me perché volevo a tutti i costi sposarlo”. Come vedi il futuro prossimo? “Non metto assolutamente in discussione il fatto che stiamo vivendo un momento difficile e pesante, però amo vivere sempre vedendo il bicchiere mezzo pieno perché nella vita ci vuole sempre ottimismo e positività”. A proposito di vita, quali sono le cose belle della vita secondo te? “Tutte le cose belle sono racchiuse in una, la più importante di tutte: la vita. Anche quelle che in apparenza sembrano non positive ti servono per fare esperienza e a crescere”. Per il prossimo futuro cosa hai in mente?“Tanta carne al fuoco. Udite, udite: ho iniziato a scrivere il secondo libro e a breve inizierò due programmi televisivi”.

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ART & FASHION

ono tra noi. Il presagio dei Maya si riferiva a questo? La venuta degli Invasori, come dice il titolo, sottoforma di una bella “alienaâ€? pronta a distruggere quello che trova e perchĂŠ no anche i cuori degli esseri umani col suo fascino androgino e perfetto. Un mix di sogni, atmosfere, geometrie che rimandano ad astronavi, sogni fantascientifici, ma anche al glam degli anni 70 con un make-up degno della scena underground musicale dei primi movimenti punk-rock con rimandi alle grandi performance pittoresche del grande Duca Bianco o Ziggy Sturdust (come spesso si faceva chiamare David Bowie). Gli scintillanti gioielli, dimostrano quanta meraviglia ci sia nel nostro universo ricordando pianeti, costellazioni, asteroidi forgiati apposta per abbellire la creatura pronta a prendere il sopravvento sul mondo intero! Forme geometriche e liquide che si fondono con i coloratissimi abiti che ricordano i dipinti di Mondrian, ma allo stesso tempo dei futuristici costumi egiziani.

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Photo: Antonio Guzzardo Model: Ambra Giombini Stylist: Okiana Mikeli Mua and hair: Valentina Pintus Artwork: Marco De Matteo Jewels: Anja Oro Photographer's assistant: Giovanni Merone Location: Ex fornaci di laterizi, Monterotondo, Roma 2012

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eROS

di Fabiola Di Giov Angelo

VECCHIAIA O RISVEGLIO DEI SENSI? L'eros della terza età non è più un tabù, anzi è bello ed è un toccasana per la salute econdo uno studio condotto in Svezia, gli ultrasessantenni di oggi sono molto più attivi di quelli degli anni settanta, fanno sesso, divorziano, si risposano, escono e si godono la vita molto di più di quanto accadeva in passato. Alcuni scienziati l’hanno definita “nuova vecchiaia” proprio ad indicare una fase in cui lo stile di vita dei soggetti è totalmente cambiato e si divide tra viaggi, sport, nuove tecnologie e sesso appagante. L’argomento desta ancora molta ironia e incredulità, noi ne abbiamo parlato con il dottor Marco Rossi. “Ci sono due vie da seguire – spiega Marco Rossi – per affrontare questo argomento. Da una parte c’è una spiegazione molto naturale, che ci racconta l’evoluzione della sessualità nel corso della vita, per cui si passa da una sessualità fortemente prestazionale che appartiene all’età giovane e una sessualità pienamente affettiva che appartiene ad un’età più matura, secondo uno schema evolutivo della ses-

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sualità che cambia e si trasforma. Il periodo migliore appartiene all’età di mezzo, tra i 35-40 anni, età in cui l’esperienza consente di vivere in maniera appagante il sesso, grazie alle buone prestazioni e ad un corollario affettivo e di emozioni. Dall’altra parte – aggiunge Rossi – esiste una spiegazione che ha a che vedere con la società moderna, in cui la vita di quelli che prima venivano considerati ‘terza età’, ossia quelli tra i 50 e 70 anni, è cambiata e molto diversa. Infatti è proprio in questa fase della vita che le persone raggiungono una certa stabilità economica e lavorativa, i figli sono cresciuti e la mente è sgombera per concedersi, in mancanza di stress, un sesso più piacevole ed appagante. Tra l’altro – conclude Rossi- esistono farmaci che aiutano e sostengono le prestazioni sessuali degli ultrasessantenni, che fisiologicamente hanno bisogno di essere aiutate, permettendo a chi ne usufruisce di svolgere una buona vita sessuale”. www.marcorossi.tv




LIFeCOACH di Stefania Di Benedetto

Si può avere un’occupazione soddisfacente? Si possono avere colleghi ideali? Ne parliamo con la life coach Simonetta Pozzati. Vediamo come…

IL LAVORO DEI SOGNI

a sensazione di ansia che si prova più spesso oggi, parlando di lavoro, è accompagnata dalla parola “crisi”. La scontentezza prevale nei nostri discorsi e nei nostri pensieri, carichi di preoccupazione. Eppure la fisica quantistica ha dimostrato che siamo noi ad influenzare la nostra realtà in divenire, proprio coi nostri pensieri. La Legge di Attrazione (LOA) può esserci utile anche nel mondo del lavoro e delle relazioni, se ci impegniamo a rimanere sulla frequenza dell'ottimismo e a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, anche quando, come afferma Simonetta Pozzati: “le continue sfide della vita ce lo tolgono di mano. Con la nostra mente creativa possiamo essere propositivi ai fini di ottimizzare i risultati sul lavoro, a qualsiasi livello”. Ma come aiutare un disoccupato che teme di doversi arrendere? La nostra life coach sostiene che quel senso di mancanza e fallimento, quel sostare troppo a lungo in pensieri di questo tipo, non fa che attirare altre situazioni di mancanza e fallimento. "La crisi attuale – dice Simonetta Pozzati - è una grande sfida che mette alla prova la nostra gratitudine per le cose veramente essenziali e la fiducia in noi stessi. Se rispondiamo alla crisi con la promessa di rimboccarci le mani e trovare ‘nuove soluzioni alternative’, ce la possiamo fare". Eccoci di nuovo al "potere delle intenzioni", al nostro potere, quello che può rendere possibile anche il "lavoro dei sogni", che, come Simonetta aggiunge, "esiste, così come esiste il partner ideale!”. Ci sono individui, infatti, che hanno lasciato il vecchio per il nuovo, non ascoltando chi li ha considerati irresponsabili, apostrofati poi

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come "i soliti fortunati". Queste persone hanno contato sul coraggio, la determinazione e la fiducia che la Legge di Attrazione richiede. Dobbiamo imparare a ricordarci che le nostre emozioni creano la realtà che viviamo, anche mentre gestiamo i nostri rapporti nell'ambiente lavorativo. Tutti, chi più e chi meno, ci troviamo spesso a confrontarci con la rabbia, la critica, l'accusa ed anche il pettegolezzo. E' il nostro ego ferito che ci fa reagire. "Se ci perdoniamo e perdoniamo, inizia inesorabile un processo di armonizzazione dei rapporti maggiormente conflittuali - chiarisce Simonetta Pozzati. Ciò che ci infastidisce negli altri rispecchia aspetti della nostra personalità che non tolleriamo e non vogliamo ammettere". E così scopriamo di nuovo che attiriamo quello che pensiamo e che ne siamo responsabili, e comprendiamo che se critichiamo verremo criticati, se accusiamo verremo accusati e che se in pausa caffè preferiamo il pettegolezzo ne diventeremo oggetto. E anche un collega insopportabile ha un messaggio per noi. "Noi non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo cambiare il nostro rapporto con gli altri", conclude la life coach. E' possibile allora cambiare il punto di vista, smettere di lamentarsi e non far nulla per cambiare, avere fiducia nelle proprie capacità e, soprattutto, amare anche un lavoro che svolgiamo solo per lo stipendio che garantisce a fine mese. Amare significa anche essere grati di avere un lavoro che non ci piace. E mentre invece il lavoro si cerca, ci si può interrogare su cosa ci piacerebbe fare e formulare la propria richiesta all'Universo, secondo i principi della Legge di Attrazione. Info: www.latuapersonalcoach.eu

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HOMe & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

www.rexadesign.it

VASCA O DOCCIA?

La scelta tra la doccia o vasca per la propria stanza da bagno è spesso una questione di scelta legata alla...

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Funzione La compresenza di doccia e vasca nella stessa stanza consente di godere pienamente di un bagno funzionale, insieme comodo e veloce. www.bluform.eu

Consumo Molto spesso a determinare la scelta tra doccia e vasca è lo spazio che si ha a disposizione, ma intervengono anche criteri ambientali, che tengono in considerazione il consumo dell’acqua. www.rexadesign.it

Spazio Esistono vasche di tutti i tipi, che possono essere installate in bagni molto piccoli, ma anche al centro di una stanza, come un vero complemento d’arredo. www.rexadesign.it

Comodità Per molti rinunciare ad un bagno rilassante a fine serata, dopo una giornata di lavoro, non è facile, per cui la scelta in questi casi è condizionata dall’esigenza di comodità. www.rexadesign.it

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HOMe & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

ROMOLO STANCO “IL DESIGN NON E’ IMMORTALE” tanco a chi? La battuta è facile, ma in questo caso mai cognome fu più in contrasto con il suo legittimo proprietario. Architetto e designer, Romolo Stanco, classe 1972, è uno dei pochi designer quotati da ‘Artnet’. ‘Domus’ lo annovera come uno dei nove giovani talenti del design internazionale e i suoi lavori sulle pagine di ‘Curve’, prestigiosa rivista australiana, sono stati definiti “design magic”. Ha un approccio aperto verso le altre discipline, convinto che sia necessario un dialogo e un confronto tra settori differenti. Il suo lavoro e le ore passate nei laboratori del CNR dove si sperimentano nuovi materiali e tecnologie, lo divertono e occupano gran parte delle sue giornate assieme alle sue irrinunciabili passioni, il ciclismo e la vela, tutte attività che gli regalano stimoli e intuizioni per nuovi progetti. Una carriera accademica un po’ particolare, da fisico ad architetto… “Sì, dopo il liceo classico mi iscrissi alla facoltà di Fisica di Parma, ma avevo l’impressione che mi mancasse qualcosa, quella parte creativa che consente di esprimersi liberamente. Allora passai ad Architettura, recuperando una vecchia passione, anche se poi con la mia tesi di laurea vinsi un premio di fisica. Sono sempre stato convinto che mondi differenti, come quello scientifico e quello creativo, possano integrarsi in maniera

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E' considerato uno dei migliori giovani talenti del design internazionale. CapacitĂ , talento, passione, voglia di ricerca e mente creativa sono i suoi ingredienti principali GP MAGAZINE 61


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Foto Grande The GreenLantern A sinistra: La Dindon A fianco: The Net

liquida, per cui il ricercatore diventa colui per il quale nulla è impossibile, è solo una questione di tempo”. Questo atteggiamento mentale appartiene anche alla tua vita? Nulla è impossibile? “Assolutamente sì, sono propositivo, ma anche possibilista. E’ difficile che abbia in mente un obiettivo e persegua solo quello, nella vita si può cambiare strada, seguendo stimoli sempre diversi”. Come nascono le tue idee? “In genere i progetti di architettura hanno una committenza, mentre nel campo del design lavoro prendendo spunto dalla vita quotidiana. Una delle mie opere, che ho intitolato 'La nonna', è proprio il frutto di un’ispirazione tratta dalla vita quotidiana. Avevo disegnato un tavolo in vetro monolitico e appoggiandovi sopra una tovaglia ricamata che apparteneva a mia nonna, mi accorsi del disegno e dell’ombra che quel ricamo regalava al mio tavolo. Grazie a questo spunto emotivo ho esplorato nuove tecnologie, dando vita ad un oggetto contemporaneo, prodotto dall’unione di tempi e mondi diversi. E’ stato molto stimolante”. Quanto dura una moda o una tendenza nel design? “Il design più tradizionale si è sempre ispirato alle origini, quasi nell'irrealistica convinzione che il passare del tempo non possa provocare grandi cambiamenti, pervaso da un senso di immortalità che invece penso sia impossibile far sopravvivere in una società in cui tutto è molto veloce. I designer più tradizionali sono convinti di poter continuare a disegnare oggetti immortali e di poter continuare a considerare i propri maestri come punti di riferimento da cui non allontanarsi. Questo è molto frustrante, mentre trovo stimolante la continua ricerca e il cambiamento, oltre alla consapevolezza che la funzione per cui l’oggetto è nato finirà, lasciando spazio ad altro”. Ma la capacità di un oggetto di resistere al tempo che passa non ne accresce il valore? “In un certo senso sì, purché si prenda in considerazione la variazione di uso e funzione che l’oggetto subirà. Per esempio, 'LaDinDon', sedia da me progettata, nel tempo è diventata soprattutto una metafora, un gioco, ha perso la funzione per cui era stata creata ma è rimasto forte il suo contenuto poetico, ed è diventata un’icona. La lampada 'Arco' di Achille Castiglioni, nata per illuminare il centro della tavola, quindi per fare luce, oggi è puro oggetto di arredamento. Bisogna ricordare che l’oggetto non è immortale e deve essere capace di cambiare vita. E’ con questo criterio che ho progettato 'The Green Lantern', una lampada e vaso insieme, realizzata in legno liquido, per cui oltre ad avere una doppia funzione può essere smaltita semplicemente gettandola nel camino. Ovviamente la mia è una provocazione, ma esiste la possibilità che venga meno la funzione di questo oggetto e quindi è prevista l’eventualità di dismetterla riciclandone i pezzi in maniera indipendente”. In un certo senso è come aver previsto il suo intero ciclo di vita, compresa la morte? “Il fatto di aver vissuto una vita molto intensa, con la consapevolezza data da esperienze personali che la vita può essere anche molto breve, sono arrivato alla convinzione che la fine va accettata. I designer, invece, troppo spesso vogliono essere divertenti, ironici, immortali, ma questo non sempre è possibile”. Come è il design al tempo della crisi? “Io penso che più che mai in questo momento, l’acquirente debba esser considerato come un pubblico a cui dare quello che desidera. Si tratta di un pubblico molto attento, che ha gli strumenti per fare una scelta valida e consapevole, è per questo che è arrivato il momento anche per il design di dare al pubblico un motivo reale per il quale avvicinarsi ad un determinato oggetto, a prescindere dal suo costo. Basterebbe apprendere dal mondo dell’automotive, in cui vengono forniti continui motivi per desiderare l’oggetto e spingere il pubblico all’acquisto. Tutti spunti che vengono forniti dal pubblico sollecitato a dare la propria opinione e ad esprimere commenti attraverso i social network, contribuendo in questo modo alla realizzazione dell’oggetto stesso. In questo caso azienda, design e pubblico, diventano tutti parte attiva e quando il progetto verrà realizzato e l’oggetto sarà sul mercato avrà già il suo acquirente. Allo stesso modo dovrebbe fare il design mettendosi in discussione, dialogando e aprendosi ad un pubblico più ampio”. Potremmo dire che il design commetta un peccato di presunzione? “Esattamente. Le cose sono le stesse da troppo tempo e troppe aziende muoiono per lasciar posto ad altre. Un motivo ci deve essere”. A proposito di cambiamenti e rivoluzioni, in questo momento sei impegnato in un progetto che ti sta molto a cuore SD4SC, ovvero “smart design for smart cities”. In che consiste? “E’ una sorta di provocazione. Si tratta di un’architettura contemporanea, gettata come un dado nel pieno centro urbano, ma perfettamente integrata con esso, capace di accumulare energia e di restituirla sotto forma di servizi alla città. Un sistema ad isola che si basa all’autosufficienza, una grande rivoluzione”.

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HOME & DESIGN

KIMMIDOLL I COLORI DELL'AUTUNNO INVERNO Si ispirano alle bambole portafortuna giapponesi Kokeshi ma le Kimmidoll hanno una marcia in più: design accattivante e accessori alla moda adatti ad ogni occasione l marchio Kimmidoll è stato concepito a seguito di una passione nei confronti del regalo elegante, oggetti decorativi e accessori alla moda ispirati alla cultura orientale. Le tradizionali bambole giapponesi, dette Kokeshi, sono un perfetto esempio di questa semplice bellezza orientale, sono un'istituzione culturale giapponese realizzate a mano da artigiani del legno detti Kijiya (che significa falegname in giapponese), donate come segni di amore e di amicizia. Le Kimmidoll sono bambole contemporanee una fusione di tradizione e moderna sensibilità creativa, difatti all’originario legno con cui erano fatte è stata aggiunta la resina che dà alle bambole più stabilità e resistenza, rendendole un perfetto complemento d’arredo. Il marchio Kimmidoll è già un successo mondiale, ormai ben conosciuto in oltre 50 paesi e ora anche in Italia distribuito da Livellara, azienda leader nel settore dell’oggettistica per la casa. Kimmidoll propone una gamma di personaggi contemporanei, pro-

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gettati per rappresentare dei "valori veri della Vita", un simbolo di augurio con la possibilità di donarle per esprimere un sentimento a persone a noi care. Per questa ragione esistono varie Kimmidoll di diverse colorazioni, in ognuna di loro risiede uno splendido valore ispiratore come: la cortesia, la felicità, la gioia e il rispetto. Ogni Kimmidoll ha il suo nome ed il suo significato, non c’è possibilità di fare confusione tra di loro e sono tutte rigorosamente vestite con i tipici kimono giapponesi. Sono proposte anche in diverse dimensioni dalla più piccola che misura 6 cm alla maxi doll che arriva a 40 cm. Da collezionare o come elemento decorativo per la casa, queste bellissime bambole sanciscono e sono di buon auspicio per tutti i momenti importanti nella nostra vita. Non solo bambole ma la vasta gamma di prodotti Kimmidoll ne ha per tutti i gusti: portachiavi, agende, cover per cellulare, borse e molto altro su www.kimmidoll.it



CITY

FESTA DELLA POLENTA A MONTEROTONDO isto il grandissimo successo della scorsa edizione e della recente “ festa della birra artigianale a Monterotondo”, che si è tenuta dal 12 al 16 ottobre, è stato deciso di offrire un giorno in più a tutti i visitatori e si partirà da venerdì 16 novembre fino alla domenica 18 con tanta, tanta polenta, buona musica, divertimento, giochi, giostrine, bancarelle e tanto, tanto altro. Nella seconda edizione della festa della polenta a Monterotondo, in viale Bruno Buozzi (passeggiata), che anche quest'anno si ripete con l'atteso appuntamento della Pro loco di Monterotondo e dell'Associazione Fenix Tibur, il menù sempre più appetitoso avrà sempre, oltre all'intramontabile polenta sia con spuntature e salsicce, anche il sugo ai funghi in bianco, servite sullo scifetto di legno, cicoria ripassata, patate al forno, bistecca di maiale e i nostri ormai famosi dolci da forno, che, insieme ad un buon bicchiere di vino, tanta musica, giochi ed intrattenimenti vari, allieteranno queste due attesissime giornate. E nel malauguratissimo caso di pioggia saranno allestiti stand ove poter gustare le prelibatezze al coperto. La prenotazione si effettua solo per i tavoli. Info: 06.90622552 346.6137917 347.1979194

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GRAZIA DELEDDA SARDEGNA IN TAVOLA innovarsi ma mantenere sempre elevati i suoi punti di forza. E’ un anno ormai che il noto ristorante di via di Sacco Pastore (nel quartiere Nomentano a Roma) ha cambiato veste e si presenta totalmente rinnovato e ancora più accogliente. Una scelta che sta dando grandi soddisfazioni ai due soci Paolo Porcu e Andrea Sanna. “Avevamo l’esigenza di ampliare gli spazi, compresa la cucina – afferma Paolo – e da qui è nata l’idea di rinnovare il locale. Siamo molto soddisfatti del risultato ed ora i nostri clienti hanno come la sensazione di mangiare dentro la ‘pancia’ di un galeone”. In effetti l’impatto che si ha entrando dentro Grazia Deledda è proprio questo. Dopo 14 anni era giusto cambiare look. E in tutto questo rimangono inalterate le caratteristiche vincenti del ristorante. Dal pesce fresco appena pescato all’infinita cordialità dei proprietari e del personale, passando per una cucina semplice e mediterranea, che fa sì che dal 1997 Grazia Deledda è uno dei più apprezzati ristoranti esistenti. Il locale è aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, ad eccezione della seconda metà di agosto e delle festività natalizie. Il punto

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di forza è il pesce fresco ma c’è anche un’ottima cucina alternativa: dal prosciutto alla bresaola, dalle salsicce sarde alla carne, dai ravioli sardi agli gnocchetti sardi, senza trascurare l’eccellente maialino sardo. E su richiesta lo chef è pronto a preparare le tipiche cene sarde. Via di Sacco Pastore, 14-16-18 – ROMA Tel. 06.8604333 - www.graziadeledda.com

TIRO A SEGNO TEMPO DI VITTORIE i sono da poco svolti i campionati italiani juniores ragazzi ed Allievi a Napoli e Senior a Milano. Entrambe le competizioni hanno centrato l’obiettivo medaglie. Infatti a Napoli, nella categoria Junior Donne di pistola ad aria, la tiratrice Ilenia Marconi ha conquistato un ottimo bronzo mentre nella stessa specialità, ma nella categoria Allievi, Damiano Cavicchia, si è aggiudicato un argento preziosissimo. A Milano sono state conquistate tre medaglie: un argento a squadre di pistola libera uomini a 50 metri con i tiratori Caselli Alessandro, Certomà Marco e Marconi Alfredo, un oro nella carabina ad aria donne categoria B di Siracusa Francesca che ha dato grande soddisfazione e un oro altrettanto meri-

baro nella pistola ad aria compressa. Tempo di vittorie e di ringraziamenti a tutti i tiratori che hanno partecipato! Per il rilascio dei certificati maneggio armi, attestazione di frequenza dei corsi di tiro, allenamenti soci volontari, gli orari sono:

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Lunedì 17.30-20.00 Martedì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Mercoledì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Giovedì 9.00-11.30 Venerdì 17.30-20.00

tato nella pistola libera a 50 metri uomini B di Marconi Alfredo. Infine è arrivata la conquista del titolo di campione regionale Giovanissimi con l’oro di Elisa Bar-

Sabato 9.00-13.00 Tel. 0774.313918 Fax. 0774.313553 www.tsntivoli.it info@tsntivoli.it

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GUSTO

FARE DEL BENE CON UN CAFFE’ Da oggi, offrire un caffè è ancora più facile: basta un sms. 1 Caffè Onlus a favore delle associazioni no-profit

l web migliora la vita? Scopriamolo con Luca Argentero e i soci fondatori di 1 Caffè Onlus. Il progetto ideato da questi giovani torinesi nasce con l’obiettivo di promuovere e raccogliere fondi a favore delle innumerevoli piccole associazioni no-profit che operano in Italia. Sfruttando le potenzialità del web, 1 Caffe Onlus offre con il suo sito www.1caffe.org (e sui principali social network) l’opportunità di conoscere ogni giorno il progetto di un’associazione e di “offrire un caffè” per contribuirne alla realizzazione. Il periodo di raccolta “caffè” è di una sola giornata, per poter dare l’opportunità a molti progetti di essere promossi nell’arco dell’anno. Vengono però forniti ai visitatori i contatti di tutte le associazioni presentate in modo che chi è rimasto colpito dall’iniziativa possa seguirla in totale autonomia e informarsi direttamente. Iscrivendosi gratuitamente al sistema di pagamento Bemoov, che associa la propria carta di credito o prepagata al numero di cellulare, sarà possibile con un sms effettuare la donazione in totale sicurezza e trasparenza. L’iscrizione è gratuita, dura circa 10 minuti e soprattutto è necessario farla soltanto la prima volta per avere accesso al servizio. “Le piccole associazioni no profit rappresentano il cuore pulsante del volontariato in Italia – spiega Luca Argentero, vicepresidente e fondatore di 1 Caffè Onlus, – e noi abbiamo voluto creare una vetrina efficace per farle conoscere e per permettere loro di farsi aiutare. Una volta iscritti, tramite un semplice sms al numero +39.320.20.41.677, sarà possibile offrire 1 caffè (1 euro) o 1 colazione (5 euro). 1 Caffè Onlus racco-

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glierà tutti i fondi e li devolverà all’associazione del giorno senza trattenere nulla per sé. Ogni giorno sarà presentata una nuova associazione e verrà comunicato quanto è stato raccolto il giorno precedente. Se riuscissimo a far appassionare al progetto anche solo una minima parte dei 27 milioni di utenti web in Italia i risultati sarebbero grandiosi. Sono 400 le associazioni che operano in campo sociale, assistenziale o culturale, che ci hanno contattato fino ad oggi – continua Luca - e 5.000 gli iscritti alla nostra newsletter: questi numeri ci danno conferma del grande interesse che il progetto suscita e soprattutto della voglia di fare del bene che ancora molte persone sentono come prioritaria nella loro vita”. Come effettuare la donazione su 1 caffe: accedete a www.1caffe.org e iscrivetevi alla newsletter lasciando il proprio indirizzo email. Questo vi consentirà di ricevere ogni mattina la segnalazione dell’associazione del giorno e di scegliere se aiutarla; solo per la prima donazione, sarà necessario iscriversi a Bemoov; una volta iscritti, inviate un sms al numero +39.320.20.41.677 con il testo “1” oppure “uno” per offrire un caffè (un euro) o “5” oppure “cinque” (cinque euro) per offrire una colazione; ricevete un SMS di ringraziamento con la conferma dell’avvenuta donazione. Info: email: info@1caffe.org sito internet: www.1caffe.org facebook: www.facebook.com/ 1caffe twitter, pinterest, instagram: #1caffè

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ARTE

A ROMA L’ARTE CONTRO LE MAFIE

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha ospitato dal 21 settembre al 18 ottobre la mostra “Cultura+Legalità=Libertà, l'arte contro le mafie” allestita su iniziativa dell'associazione Arte Indivisa in collaborazione con la Polizia di Stato

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stata inaugurata il 20 settembre scorso, presso gli spazi espositivi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la tappa romana della mostra d’arte itinerante “Cultura+Legalità=Libertà, l’arte contro le mafie”. Artisti della Polizia di Stato insieme ad Artisti del panorama italiano ed internazionali, portatori di un unico messaggio: Dire no all’illegalità! La mostra nasce con lo scopo di parlare delle “mafie”, seguendo il monito dell’eroe in prima linea contro la mafia Paolo Borsellino: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. La manifestazione, realizzata dall’Associazione culturale Arte INdivisa, in collaborazione con l’Ufficio Storico della Polizia di Stato e la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in occasione del ventennale delle stragi di Capaci e Via d’Amelio e del trentennale della morte del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stata aperta al pubblico dal 21 settembre al 18 ottobre. Il progetto ha ottenuto il conferimento della medaglia "Premio di rappresentanza", del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La mostra, curata da Roberta Di Chiara, è stata ideata da Arte INdivisa, un’associazione nata dalla volontà di un gruppo di artisti

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appartenenti al Dipartimento della Pubblica Sicurezza (i Maestri d’arte Claudio Lia, Giorgio Bisanti, Antonio Scarpelli e Roberta Di Chiara) con l’obiettivo di creare una mediazione tra realtà sociale e Istituzione Polizia di Stato attraverso l’arte. Da un lato le opere realizzate da un gruppo di artisti-poliziotti, tutti presenti alla 54esima Biennale d'arte di Venezia: Giampiero Abate, Fabrizio di Nardo, Claudio Lia, Antonio Scarpelli (pittura) Giulio Cardona, Maurizio Geraci (fotografia), Angelo Langè (writer) Giorgio Bisanti (scultura) con la visione di chi vive ogni giorno la dimensione sociale indossando un’uniforme. Dall’altro, artisti di spicco del panorama italiano, che riflettono il punto di vista della “società civile”: Angelo Barile, Emilio Conciatori, Roberta Coni, Marica Fasoli, Riccardo Mannelli, Silvio Porzionato, Davide Puma, Paolo Troilo (pittura) Gianni Busso, Cesare Inzerillo, Tironi -Yoshida (scultura) Francesco Cito, Giovanni Presutti (fotografia) Antonio Manfredi, Filippo Maria Selvaggio (installazione). Una simbiosi di pittura, scultura, fotografia, installazioni, performance artistiche, che fanno sì che la cultura diventi vettore di quei significati su cui poggia il principio

di legalità, che si manifesta come strumento di libertà attuale e futura. L’allestimento dell’esposizione è stata curata dallo scenografo Gaspare Lombardo Castiglione che, attraverso un progetto Scenografico-Concettuale-Funzionale, ha permesso di trasformare la visita in una coinvolgente esperienza capace di tramutare lo spettatore in protagonista del percorso. L’iniziativa è stata arricchita da un programma vario di eventi che ha visto l’intervento di esponenti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’arte, a partire dall’inaugurazione della mostra presentata dal giornalista RAI Paolo Digiannantonio. Nel periodo di apertura dall’esposizione sono state ospitate alcune scolaresche romane per un approfondimento sul tema della legalità e delle mafie. Dopo una prima accoglienza alla mostra con illustrazione delle opere a cura di uno degli artisti-poliziotto, i ragazzi hanno potuto rivivere le esperienze di vita degli uomini che hanno combattuto le mafie attraverso le testimonianze di esponenti delle istituzioni e loro familiari, nella certezza che “i giovani abbiano più bisogno di esempi concreti di onestà che di parole”. La manifestazione si è conclusa il 18 ottobre con il concerto del “quintetto degli ottoni della Banda della Polizia di Stato”.

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LIBRI

Dopo il successo mondiale della trilogia "Cinquanta sfumature" di E. L. James, arrivano Le Saffine, dei rendez vous con la scrittura erotica al femminile

Lorenza Fruci

È SCOPPIATO IL FENOMENO “LE SAFFINE” tavolta l’iniziativa parte da Roma, esattamente dalla famosa boutique Zou Zou in vicolo della Cancelleria 9a che la propone in collaborazione con la giornalista e scrittrice Lorenza Fruci. Gli appuntamenti sono a novembre e a dicembre. Ma cosa sono esattamente queste Saffine? Lo abbiamo chiesto alla sua ideatrice Lorenza Fruci. Come nasce l’idea de Le Saffine? “L’idea nasce dall’osservazione del fenomeno ‘Cinquanta sfumature’. Mi sono chiesta come mai ci fosse tutto questo interesse nei confronti delle storie di eros: probabilmente c’è qualche necessità espressiva inesplorata. E allora perché non provare a lanciare una sorta di laboratorio di scrittura dove mettersi in gioco con carta e penna sui temi del sesso, dell’amore, della seduzione e del desiderio? E così, in collaborazione con Tiziana Russo di Zou Zou, abbiamo messo a punto Le Saffine, delle lezioni semiserie di scrittura erotica al femminile. E’ stata quasi una scommessa”. Scommessa vinta? “Assolutamente sì! In brevissimo tempo abbiamo ricevuto non solo iscrizioni, ma anche richieste di organizzare corsi simili in altre città oppure online, magari attraverso Youtube. E, sorpresa, ci sono state richieste di partecipazione ai rendez-vous anche da parte di uomini che, a loro volta, vorrebbero confrontarsi con

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la scrittura erotica”. Ma Le Saffine hanno a che vedere con la trilogia "Cinquanta sfumature" di E. L. James? “Non proprio. Le Saffine, come ho detto, rientrano nello stesso fenomeno di interesse verso la letteratura erotica al femminile che vede protagonista la trilogia. Noi però vogliamo andare oltre e capire che cosa c’è dietro il successo di ‘Cinquanta sfumature’. Si tratta di un fenomeno mediatico ed estemporaneo oppure di un segnale che ha saputo cogliere un reale interesse delle donne verso questo tipo di scrittura? Un bisogno di esprimere la loro femminilità e la loro sensualità? Con Le Saffine stiamo cercando la risposta”. Ma cosa si fa durante questi rendez-vous? “Seguendo l’esempio di grandi autrici del passato e facendo degli esercizi, si arriva a scrivere dei propri desideri erotici, a descrivere il proprio immaginario e i propri sogni e ricordi. Le Saffine sono un modo per esplorare la propria sessualità, la propria femminilità e il proprio io, ma anche le proprie capacità di scrittura sconosciute… chissà che, partecipando a questi incontri, non ci si scoprano le nuove Anaïs Nin del XXI secolo. Alla base di questi incontri c’è la concezione della scrittura come liberazione, verità, inconscio, divertimento e soprattutto terapia”. Per info: www.lorenzafruci.it

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FILM DEL MESE

E IO NON PAGO

mbientato nel bellissimo centro turistico di Poltu Quatu in Sardegna, è arrivato il 31 ottobre al cinema “E IO NON PAGO – l’Italia dei furbetti”, un film, distribuito da Iervolino Entertainment, che porta sul grande schermo i blizt della Guardia di Finanza e uno dei mali dell’Italia di oggi: l’evasione fiscale. Maurizio Mattioli e Maurizio Casagrande, Maresciallo e Brigadiere delle Fiamme Gialle, sbarcano nella splendida località, gestita in maniera moderna e irreprensibile, ma dove, rispetto all’evasione fiscale, non mancano alcune “mele marce”: Jerry Calà, un inedito Enzo Salvi, che per questo ruolo ha vinto il premio, e Valeria Marini che per la prima volta recita in dialetto sardo sottotitolata. Dirige Alessandro Capone. Il maresciallo Remo Signorelli e il brigadiere Riccardo Riva della Guardia di Finanza vengono mandati, in avanscoperta, a preparare “bliz antievasione” a Poltu Quatu, bellissimo centro turistico sulla Costa nord orientale della Sardegna. Splendida località, gestita in maniera moderna e irreprensibile, anche a Poltu Quatu, però, rispetto all’evasione fiscale ci

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I blitz della Guardia di Finanza irrompono anche al cinema. E' uscito nelle sale cinematografiche il film di Alessandro Capone, con Maurizio Mattioli, Maurizio Casagrande, Jerry Calà, Valeria Marini, Enzo Salvi, Benito Urgu, Adolfo Margiotta, Cosetta Turco, Ami Veevers Chorlton, Cecilia Capriotti, Ninì Salerno, Sara Collodel, Linda Battista, Francesco Procopio, Gianna Orrù

sono alcune “mele marce” che circolano attorno al commercialista romano Massimiliano Grilli, un vero “maestro dell’evasione”. Remo girando per locali rincontra casualmente il suo vecchio amico Fulvio che ne gestisce uno di gran moda nella movida notturna. Non è cambiato da quando si frequentavano molti anni fa. E’ sempre pronto a correre dietro una gonnella e ad andare a letto quando il sole si sta già alzando, proprio come allora. Fulvio accoglie Remo come un vecchio, caro, amico: non sa, naturalmente, che ora è un maresciallo della finanza in missione e inconsapevolmente gli fa da “Caronte” attraverso i segreti della grande evasione fiscale. La preparazione del mega blitz prosegue inesorabilmente e quando Remo scoprirà che in realtà le cose all’epoca non andarono come lui aveva sempre creduto, ormai è troppo tardi… II blitz dei finanzieri inchioda gli evasori alle loro responsabilità, a partire dal commercialista Grilli e di un politico che lo appoggiava. Fulvio riesce ad evitare la galera ma gli viene sequestrato il locale e le sorprese non sono finite…

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CINEMA

E’ una giovane attrice italiana. Nel suo dna ci sono anche il ballo e il canto. Attualmente è al cinema con “E io non pago” e tra dicembre e gennaio la vedremo in altri due film

COSETTA TURCO SOGNANDO HOLLYWOOD 82 GP MAGAZINE

di Camilla Rubin


osetta Turco è un attrice e ballerina italiana, nata in provincia di Padova dove, all’età di 6 anni inizia a studiare danza. Perfeziona la sua tecnica studiando anche all’estero, tra New York, Los Angeles e Parigi e già alla “tenera” età di 19 anni firma il suo primo contratto televisivo in qualità di ballerina professionista per il programma “Tira e Molla”, condotto da Paolo Bonolis. Lei era una delle celebri “sellerette”, che il pubblico ha imparato ad amare. Negli anni successivi ha lavorato in numerosi importanti produzioni: “La sai l’ultima”, “L’ottavo nano”, “Chiambretti c’è”, “Buona domenica”, “Domenica in”. In “Grandi domani”, fiction di successo di qualche anno fa, inizia il suo percorso televisivo come attrice, rimane talmente affascinata dal mondo della recitazione da iniziare a studiarla a fondo. Da quel momento in poi l’abbiamo vista in varie fiction tra cui: “Distretto di polizia 8”, “Ris 5”, “Tutti pazzi per amore”, ma numerosi sono anche i film che sono usciti e che a breve usciranno al cinema (o che sono appena usciti ndr) ricordiamo: “Dopo quella notte”,”Napoletans”,”Operazione Vacanze”, “Si può fare l’amore vestiti?”, “Una notte da

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paura”, “Outing. Fidanzati per sbaglio” ed “E io non pago” film che la vede tra le protagoniste accanto a Valeria Marini, Maurizio Mattioli, Gerry Calà e molti altri, al cinema dal 31 ottobre. Nasci in provincia di Padova dove inizi a studiare danza. Come sei arrivata al successo e al grande schermo? “Iniziai gli studi di danza in una scuola del mio paese nativo. La mia insegnante, Lorena Sinigaglia, mi trasmise l’amore per quest’arte e ancora adesso è la mia più fedele consigliera nelle mie scelte artistiche e di vita. Sin da piccola sognavo di fare la ballerina e ho inseguito questo sogno studiando tanto, fin quando non mi trovai nel posto giusto al momento giusto e venni notata da Marco Garofalo che mi scritturò per il programma ‘Tira e molla’, condotto da Paolo Bonolis e lì iniziò la mia carriera artistica come ballerina. Successivamente iniziai a studiare anche recitazione e lavorare come attrice dapprima in alcune fiction e poi per il grande schermo”. Hai studiato in varie capitali del mondo tra cui New York, Los Angeles e Parigi, dove ti sei tro-

vata meglio? “Los Angeles è la mia città preferita perché lì ho studiato con i coreografi migliori al mondo, quelli che hanno fatto le coreografie per Michael Jackson, Madonna, Britney Spears, Jennifer Lopez, ma Los Angeles è anche la patria del cinema nel mondo. Spero un giorno di poter lavorare a Hollywood!”. Danza e recitazione: che affinità e differenze hai riscontrato tra le due attività? “In entrambe queste forme d’arte è essenziale aver studiato le tecniche di base, ma bisogna avere soprattutto la capacità di saper trasmettere emozioni al pubblico che ci vede”. Sei al cinema con il film “E io non pago”, un film che parla di evasione fiscale e dei classici “furbetti all’italiana”. Che parte interpreti nel film? Credi rispecchi il periodo economico che stiamo vivendo? “Il film è un ‘Instant movie’ perché racconta l’Italia di questo periodo. Il mio ruolo all’interno del film è quello di una ragazza semplice che non scende a compromessi per lavorare, crede nell’amore e lo troverà”. Abbiamo saputo che sei anche una delle interpreti della colonna sonora di questo film. Come ti sei trovata nel ruolo di cantante? “Mi diverto molto a cantare, ma non sono assolutamente una cantante. Non ho mai studiato canto, come invece ho fatto per la danza e la recitazione, ma qualunque cosa faccio mi impegno al massimo e cerco di dare il meglio di me. La canzone del film è troppo simpatica e cantarla è stato un piacere”. Raccontaci un siparietto divertente del dietro le quinte di “E io non pago”. “Durante le riprese la mia famiglia è venuta a trovarmi e i miei due nipoti di 3 e 5 anni sono diventati la mascotte di questo film, tanto che sono stati pure inseriti in una scena molto divertente”. Se potessi scegliere una parte in un film del passato che avresti voluto interpretare, che personaggio ti viene in mente? “Il personaggio di Baby in ‘Dirty dancing’. Ballare con Patrick Swayze sarebbe stato un sogno. Sono cresciuta vedendo questo film decine di volte. Spero un giorno di poter essere parte di un film sulla danza” Dove ti vedremo prossimamente e quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Sono al cinema con “E io non pago”, a dicembre uscirà ‘Si può fare l’amore vestiti?’ e a gennaio ‘Outing. Fidanzati per sbaglio’. Tra un mese inizio a girare un altro film, ma ancora non dico di cosa si tratta per scaramanzia”. Faresti un saluto a tutti i lettori di Gp Magazine? “Un mega bacio e tanta fortuna a tutti i lettori di GP Magazine. I love you!”. Si ringraziano i press agent Cristiano De Masi e Corrado Ferrante

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TEATRO

Al Teatro Greco di Roma grande successo di Alessandro Di Carlo, in scena fino al 13 novembre

“23” (COME FACCIO A FATTE RIDE?) in scena già da due settimane al Teatro Greco di Roma “23”, il nuovo one man show di Alessandro Di Carlo, stimato attore di fiction, protagonista di pellicole del grande schermo nonché caustico interprete del cabaret nazionale apprezzato dal pubblico per la sfrontata intelligenza dei suoi spettacoli condotti spesso talmente a “briglie sciolte” da risultare praticamente diversi di sera in sera. “23”, un titolo apparentemente bizzarro ma che in realtà rappresenta per Di Carlo quel dantesco “mezzo del cammin di nostra vita” visto e considerato che dei suoi 46 anni proprio 23 son legati ad una carriera da professionista, iniziata dentro un “localetto” di trenta sedie nei dintorni di Testaccio. “23” anni di spettacolo a comporre una carriera artistica completa, che parte dai localetti live della periferia romana per mostrare poi nella recitazione drammatica all’interno di fiction come “Distretto di Polizia”, “Nati ieri”,”Piper” la maturità raggiunta. Ed allora ecco spie-

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gate le due settimane di sold out ottenute nel 2010 al Teatro Parioli di Romacon “Ammazza che robba”. Nel sottotitolo “come faccio a fatte ride?” la considerazione sorniona di un’attualità tutta da rifare, a cominciare dalla programmazione televisiva che rintontisce le nuove generazioni anziché educarle e che distoglie da priorità come la comunicazione all’interno della famiglia. Temi sentiti? Sì, forse, ma espressi sicuramente con una lucidità talmente coraggiosa che rasenta la pazzia, una lucidità insolita per i palcoscenici cabarettistici di oggi legati per lo più alla mimesi del personaggio o dell’Uomo Comune che alla denuncia dell’incapacità dell’uno a danno dell’altro. Tacciato talvolta di eccessiva esuberanza nel vocabolario, Di Carlo è il pensiero del Signor Rossi fatto parola che non trova freno per via di un’irruenza spontanea che finalmente ha via di sfogo nell’ascolto della platea, una platea che attenta segue, ridendo acconsente e prendendo atto il più delle volte ritorna.

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TEATRO

Dal 9 al 25 novembre il Teatro Arcobaleno di Roma ospita lo spettacolo di Luigi Pirandello per la regia di Nicasio Anzelmo

IL BERRETTO A SONAGLI ebutta al Teatro Arcobaleno, diretta dal regista siciliano Nicasio Anzelmo “IL berretto a sonagli” una delle più divertenti e moderne commedie di Luigi Pirandello, da sempre ambito banco di prova degli attori teatrali dell’ultimo cinquantenni. La tragicomica vicenda di Ciampa perseguitato dall’assurda gelosia della moglie Beatrice, è origine e termine di dinamiche generate semplicemente dal sospetto di “quel che appare” uno degli argomenti preferaiti del drammaturgo siciliano che Nicasio Anzelmo si diverte a sottolineare proponendo un allestimento scenico sobrio ed essenziale dove delle enormi cornici fanno da sfondo alla vicenda familiare. In tal maniera proprio come nelle nostre case le cornici inquadrano momenti delle nostre vite per suggellarli, sulla scena le cornici ospitano scandendole le azioni tramate dall’insana gelosia di Beatrice sospettosa “del nulla”. Ne risulta un insieme di quadri che si compongono e scompongono attorno al povero Ciampa, vittima innocente di falsità, in

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un susseguirsi continuo di quadri che a seconda della situazione si montano o si smontano evidenziando ancor di più l’ assetto tragicomico della trama, accentuando maggiormente il passaggio del protagonista da vittima del perverso meccanismo di accadimenti scaturito dalla gelosia della moglie a carnefice della stessa. E talmente intricato e perverso risulta l’intreccio degli accadimenti che la dichiarazione di palese “pazzia” si mostra come unica soluzione possibile per la restaurazione degli equilibri e la riconferma di uno “status” famigliare all’insegna della normalità. Sergio Smorfa e Liliana Randi sono i protagonisti dell’allestimento proposto dalla Compagnia del teatro del sogno insieme a Gioietta Gentile, Nicola Ciccariello, Chiara Politanò, Roberto Carrubba, Nina Raia, Ester Vinci. La scenografia è firmata da Alessandro Calabrese mentre il disegno luci è di Mimmo Lerro. Le musiche, tutte originali, sono di Luciano Francisci e Stefano Conti. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Arcobaleno sino a domenica 25 novembre 2012.

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TV&SPETTACOLO di Silvia Giansanti

Foto personaggio moglie modello Mario Villa

Danzatrice, attrice ma soprattutto “moglie modello”, personaggio con il quale Annalisa si sta facendo conoscere dal grande pubblico di “Colorado”, riscuotendo applausi ovunque

ANNALISA AGLIOTI DOTTORESSA DELLA RISATA 88 GP MAGAZINE


avvenuto con successo il debutto di Annalisa Aglioti nella trasmissione ‘Colorado’ in onda su Italia 1. La frizzante comica barese sta facendo divertire il pubblico con il suo personaggio della moglie modello, interpretando il ruolo della donna ideale che espone tutte le sue qualità e si dimostra pronta a fare qualsiasi cosa nella speranza di rinvenire un ipotetico marito. L’attrice è nata il 17 agosto sotto il segno del Leone e non a caso è una potenza della natura. E con grande forza ed energia riesce a provocare il cosiddetto “boato” nei suoi spettacoli. Oltre a “Colorado”, la troviamo ogni martedì sul palco del Makkekomico, il laboratorio romano del cabaret appena sfornato e della scrittura comica e, dal 10 novembre, è di scena al Teatro Roma nello spettacolo di e con Marco Falaguasta “E’ facile smettere di sposarti se sai come farlo”. Annalisa, quando hai scoperto che avresti fatto l’attrice comica, presto o tardi? “Tardi, in quanto ho iniziato prima con la danza, studiando per diciannove anni in Germania presso la scuola di Pina Bausch. Però, devo dire che fin da piccola ho sempre avuto dentro la comicità che puntualmente veniva furori a scuola e a casa durante i momenti di tensione. Ho scoperto di poterlo fare innanzitutto quando ho ripreso a scrivere, un’altra mia grande passione, creando il personaggio della psicologa tedesca per il ‘Seven Show’. La cosa si è accentuata quando ho studiato presso la scuola di Beatrice Bracco, colei che è stata insegnante di personaggi come Paola Coltellesi e Kim Rossi Stuart. In quei due anni di studio mi sono resa conto che qualsiasi situazione la riuscivo a trasformare in comica. Ho capito così di avere un mio timbro e un mio colore, che andava al di là del personaggio che interpretavo”. E poi? “E’ nato il noto personaggio della moglie modello con il quale in questi ultimi due anni ho lavorato molto tra teatro, radio, cabaret, serate live e televisione. Non mi sono mai fermata, soprattutto adesso con la trasmissione tv ‘Colorado’ che mi dà la possibilità di arrivare al grande pubblico. Pensa, mi ha perfino scritto una ragazza

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dall’Iran che segue il programma di nascosto dalla tv satellitare, allo scopo di complimentarsi poiché secondo lei attraverso l’ironia si potrebbe cambiare il loro mondo”. Come può un’amante della danza trasformarsi in un’attrice comica? “Infatti, non è proprio una cosa da tutti i giorni, come detto è una scoperta che ho fatto nel tempo”. Com’ è nata l’idea di interpretare il personaggio della donna ideale? “L’idea è nata da una storia che ho vissuto sulla mia pelle. In un momento della mia vita ero diventata la classica donna zerbino, pronta a fare qualsiasi cosa per compiacere l’altra metà. Avevo stravolto la mia vita pur di stare con quella persona. E’ stata una grande sofferenza che ha trovato il suo capovolgimento comico anche grazie alle amiche. La cosiddetta solidarietà femminile esistente in questi particolari momenti”. Esiste la donna perfetta? “Sì, se si resta sempre in sintonia con il proprio carattere, i propri desideri e le

proprie esigenze, trovando punti di incontro e compromessi quando si sta in coppia”. Cosa provi dentro di te quando senti la gente ridere? “Un’emozione grandissima, una scarica di adrenalina incredibile. Il pubblico del cabaret è come un direttore di orchestra, che può trasformare una pausa di vuoto in una pausa di esplosione. L’adrenalina aumenta le potenzialità del comico sul ritmo, sulla memoria, sull’energia e sulla qualità di quello che si sta facendo. Anche i comici più famosi quando s’imbattono in un pubblico freddo, lo avvertono come una mancanza di energia e di scambio, anche se con professionalità continuano a portare avanti lo spettacolo come se nulla fosse”. In un momento particolare come questo che stiamo vivendo, è più difficile o è più facile far ridere la gente? “Sicuramente è più facile. C’è una voglia di evasione da una situazione di grande disagio e di grande preoccupazione. In un momento economico di benessere e di tranquillità, la gente magari si soffermerebbe più sulla riflessione”. Qual è la tua collega donna comica preferita? “Un nome su tutte è Franca Valeri. Una volta ho avuto la fortuna di conoscerla in Toscana in uno spettacolo. E’ un punto di riferimento a livello di comicità, bravura e serietà, se si pensa che alla sua età è ancora molto attiva artisticamente”. Se si sta attraversando un momento difficile della propria vita, a quali mezzi deve ricorrere un comico per poter continuare a svolgere il lavoro, senza che nessuno se ne accorga? “Personalmente sento il mio lavoro come un dovere, una sorta di dottore della risata. I problemi vanno messi da parte, la mia missione è quella di far ridere la gente”. Cosa speri di incontrare nel tuo futuro? “Mi piacerebbe continuare a far parte delle future edizioni di ‘Colorado’ e poi come tutti i comici, ho il desiderio di fare cinema. Ho anche la passione per i fumetti e quindi per completare la moglie modello, mi piacerebbe farla a vignette”.

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MUSICA

CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “SAY NOTHING” – EXAMPLE 2 “GANGNAM STYLE”– PSY 3 “HALL OF FAME” – THE SCRIPT FT. WILL.I.AM 4 “BLOW ME (ONE LAST KISS)– PINK 5 “SHE WOLF” – DAVID GUETTA FT. SIA 6 “WE ARE NEVER EVER GETTING BACK TOGETHER” – TAYLOR SWIFT 7 “GOOD INTENTIONS” – DAPPY 8 “LET ME LOVE YOU” – NE-YO 9 “WINGS” – LITTLE MIX 10 “BOM BOM”– SAM AND THE WOMP

TOP 10 USA 1 “ONE MORE NIGHT”– MAROON 5 2 “GANGNAM STYLE” – PSY 3 “I WILL WAIT”– MUMFORD & SONS 4 “HO HEY” – THE LUMINEERS 5 “MADNESS”– MUSE 6 “SOME NIGHTS”– FUN 7 “WE ARE NEVER EVER GETTING BACK TOGETHER” – TAYLOR SWIFT 8 “BEGIN AGAIN” – TAYLOR SWIFT 9 “AS LONG AS YOU LOVE ME”– JUSTIN BIEBER FT. BIG SEAN 10 “OH LOVE”– GREEN DAY

TOP TEN ITALIA 1 “UNA COME TE” – CESARE CREMONINI 2 “TI È MAI SUCCESSO”? – NEGRAMARO 3 “TRE COSE” – MALIKA AYANE 4 “INSIEME FINIRE” – BIAGIO ANTONACCI 5 “TROPPO BUONO” – TIZIANO FERRO 6 “SOLA” – FRANCESCA MICHIELIN 7 “MALEDETTO QUEL GIORNO” – EMMA MARRONE 8 “LE RAGIONI DEL CUORE” – RAF 9 “SE NON È AMORE” – NOEMI 10 “P.E.S.” – CLUB DOGO FT. GIULIANO PALMA

EXAMPLE Si tratta del singolo di un bravo rapper inglese che va ad anticipare l’uscita dell’album “The evolution of man”. Il suo vero nome è Eliott John Gleave, ha trent’anni ed ha esordito con “Changed the way you kiss me”. LITTLE MIX Una band tutta al femminile proveniente dalla Gran Bretagna e composta da ragazze tra i 19 e i 20 anni. Il pezzo in questione fa seguito a “Cannonball” del 2011, con il quale hanno vinto l’ultima edizione di X-Factor UK.

MUMFORS & SONS Gruppo londinese indie-folk composto da Marcus Mumford, Winston Marshall, Ben Lovett e Ted Dwane. Si sono formati nel 2007 e con l’ultimo lavoro “Babel” hanno dimostrato la maturità artistica. MUSE E’ il secondo estratto dal loro sesto album di studio “The 2nd law”, uscito ad agosto. Il gruppo è stato sempre orientato verso la sperimentazione sonora. Il video di questo singolo è stato girato a Los Angeles.

NEGRAMARO Il brano in questione ha anticipato la prima raccolta della band. Intanto per Natale è stata annunciata la pubblicazione de “Lo spacciatore di carne”, il primo romanzo di Giuliano Sangiorgi per Einaudi. RAF “Le ragioni del cuore” è la nuova raccolta delle più belle canzoni del cantautore. Un nuovo greatest hits anticipato dall’omonimo singolo. Si parte dagli anni ’80 per arrivare al presente, reinterpretando le canzoni in stile elettro-pop.


di Silvia Giansanti - in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com

SPECIAL GUEST

PSY: UN CICLONE ORIENTALE l secolo Park-Jai-Sang, arriva dalla Corea dov’è nato il 31 dicembre del 1977 e questo nuovo rapper sta facendo parlare molto di sé, grazie al singolo “Gangnam Style”, il cui video su YouTube ha superato le 300 milioni di visualizzazioni in pochissimo tempo. Il video è quello che ha ottenuto più “mi piace” nella storia di YouTube e per questo motivo è entrato nel Guinness dei Primati. Nel video in questione, questo signore paffutello dai capelli impomatati e dagli abiti di dubbio gusto, si esibisce in un ballo che simula una cavalcata, condito da contesti e coreografie davvero originali. Proviene da una famiglia di imprenditori coreani e la canzone è ispirata al quartiere di Seul dove Psy è cresciuto nel lusso più sfrenato. La cosiddetta mossa del cavallo ripetuta a loop, vuole essere una parodia della vita sfaccendata dei ricchi abitanti di Gangnam. Il geniale artista è al suo sesto disco e con quest’ultimo non si aspettava davvero un successo del genere. Attualmente in Italia non gode della stessa fama che ha negli States e nel Regno Unito, ma presto questo nome ci ronzerà nella testa.

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NEWS Bruno Mars è lieto di annunciare il suo ritorno sulle scene internazionali con un nuovo album, la cui uscita è prevista per il mese di dicembre. “Unorthodox Jukebox” è anticipato dal singolo “Looked out of Heaven”. Il cantante americano di origine hawaiana ha debuttato nel 2010. Lil Wayne ha compiuto 30 anni e ha superato addirittura Elvis Presley con ben 109 presenze nella Billboard Hot 100, la prestigiosa classifica americana, battendo così il Re che ne aveva totalizzati 108 tra il 1958 e il 2003. Lil ha raggiunto il record, grazie al singolo “Celebration”. Kesha ha avuto una grande esperienza paranormale, tanto da essere ispirata per il suo nuovo album che sarà rilasciato nel

mese di dicembre. La cantante americana avrebbe fatto sesso con un fantasma e il tema principale di “Warrior” non poteva che essere la magia. I Coldplay hanno pensato di fare un bel regalo a tutti i loro fans, pubblicando il loro primo film concerto e l’album live che celebra il “Mylo Xyloto World Tour”. Il famoso tour mondiale dal giugno del 2011 è stato visto da più di 3 milioni di persone. Giuni Russo è ricordata attraverso l’uscita di un dvd e di un cd contenente l’inedito “Para Siempre”, oltre ad alcune interessanti rivisitazioni di pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana. L’artista conosciuta in modo particolare per il successo di “Un’estate al mare” è scomparsa nel 2004.

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MUSICA di Francesca Ceci

JOAO LUCAS E MARCELO QUELLI CHE FANNO BALLARE NEYMAR

Il loro singolo “Eu Queto Tchu, Eu Quero Tcha” sta diventando il nuovo tormentone. Un successo assicurato grazie alla presenza come testimonial del forte calciatore brasiliano

Il campione brasiliano Neymar (al centro) con Joao Lucas e Marcelo

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NEYMAR: “COME BALLERINO MI ASSEGNO UN SEI” Qui di seguito riportiamo alcune dichiarazioni di Neymar. Michel Telò ti manderà qualche regalo ogni tanto? Lo hai fatto diventare famoso tu, no?” “Non è che io l’ho fatto diventare famoso, lui ha cantato ed io ho semplicemente ballato, mi piace la sua musica e ho finito per ballare dentro lo spogliatoio ed è piaciuta a tutti”. C'è ora un nuovo brano che tu hai ballato “Eu quero tchu, eu quero tcha”. “Sì, e mi dicono che è già diventata una HIT, vero?”. E' diventato per te un hobby ascoltare musica? “La musica mi piace e insieme ai miei amici creiamo questi balletti che in campo ‘coreografiamo’. Mi piace molto ballare e festeggiare il gol con un balletto e la musica scelta alla fine diventa una hit”. Da 0 a 10, che voto ti dai come ballerino? “No… io sono uno così così… penso che un 6 può andare bene!”.

ono due giovani brasiliani che hanno la musica e il ritmo nelle vene. Si stanno facendo scoprire nel nostro Paese grazie ad un singolo destinato a diventare un grande tormentone: “Eu Queto Tchu, Eu Quero Tcha”. Un pezzo che ha un testimonial d'eccezione: il fuoriclasse brasiliano Neymar. João Lucas e Marcelo, prima di tutto grazie e benvenuti “virtualmente” in Italia. Iniziamo raccontando qualcosa di voi al pubblico italiano. Come è nata la vostra passione per la musica e quando avete deciso di dar vita a questo duo? “La passione per la musica è arrivata da piccoli, ma le nostre carriere si sono incrociate solo pochi anni fa, quando cantando ad una festa privata nella città di Aruanã nello stato di Goiás, siamo stati notati dal nostro attuale manager che ha deciso di portarci a Goiânia lanciandoci come duo”. “Eu Queto Tchu, Eu Quero Tcha” è sbarcato in Italia ed è destinato a diventare un nuovo tormentone. Com’è avere come testimonial una stella del firmamento calcistico come Neymar? “E’ un grande onore. Quando abbiamo visto Neymar ballare in campo il nostro brano non potevamo credere ai nostri occhi. Abbiamo così deciso di coinvolgerlo nelle riprese del nuovo video del brano e ci siamo divertiti come matti”. I prossimi Mondiali si terranno in Brasile nel 2014. Lì si-

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curamente Neymar brillerà insieme a tanti altri campioni. C’è un giocatore italiano al quale fareste ballare il vostro “Eu Queto Tchu, Eu Quero Tcha”? “Seguiamo abbastanza il calcio internazionale e in particolare quello italiano… ci sono molti giocatori eccellenti, Totti, Buffon e molti altri!”. Genio della lampada, avete a disposizione tre desideri… “E’ un periodo davvero bello per noi, stiamo realizzando il nostro sogno più grande, portando in giro la nostra musica in tutto il Brasile e non solo. E questo è il primo. Il secondo grande desiderio sarebbe approdare in Europa con il nostro tour. Il terzo, naturalmente, sarebbe di farlo passando per Italia!”. Siete molto conosciuti in tutto il mondo Latino, avete lavorato con molti artisti brasiliani, tra gli altri Victor e Leo, Luan Santana, Fernando e Sorocaba. C’è un artista col quale sognate di collaborare? “Tutti loro sono artisti eccellenti. Per Luan Santana abbiamo scritto “Incondicional” ed altri brani, mentre Vìtor e Lèo hanno scelto “Làgrimas” tra trecento brani inviati da diversi compositori. Un giorno ci piacerebbe cantare anche con Michel Telò: in Brasile è una grande star da molti, e sappiamo sia molto apprezzato anche in Italia. Speriamo di seguire anche da voi le orme del suo successo. E... Tchu Tchu Tcha!”.

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VITA DI NOTTE di Bibi Gismondi

NOTTI DI GLADIATORI E DI MISS MAMME IN PANCIONE Il nostro viaggiatore notturno ci porta in un evento dedicato ai lottatori dell’antica Roma, per poi fare una puntatina ad una serata glamour e ad un insolito concorso di bellezza dedicato alle mamme in attesa

A fianco: Anna Falchi Nella pagina a fianco: Caterina Balivo, Livio Beshir e Metis Di Meo, Bevve Convertini ed Erika Gottardi; Karin Proia, Marco Bovini, Beppe Zarbo, Leopoldo Mastelloni, Brando Giorgi, Francesca Rettondini, Valeria Fabrizi, Stefano Pantano, Daniela Martani, Alessio Di Clemente, Giorgia Giacobetti, Annamaria Malipiero; Linda Batista

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ono ancora tanti gli eventi e la voglia di divertirsi. Nel parco divertimenti più bello del centro Italia le feste sembrano non finire mai, come la notte magica organizzata per far riemergere dalle ceneri lo spirito e le emozioni della civiltà romana. LA NOTTE DEI GLADIATORI, una festa a tema con un imperatore d’eccezione, Ezio Greggio, il quale ha salutato il pubblico insieme ad Anna Falchi nelle vesti di Poppea. Sono stati tanti i volti noti che, agghindati con corone d'alloro e armati di lance e scudi, si sono prestati con i loro figli ad indossare i panni degli antichi romani: Marco Bonini, Nancy Brilli, Alessandra Canale, Alessio Di Clemente, Valeria Fabrizi, Irene Ferri, Brando Giorgi, Luca Lionello, Daniela Martani, Leopoldo Mastelloni, Stefano Pantano, Francesca Rettondini. Gli ospiti, invitati da Giorgia Giacobetti, sono stati accolti nel Palabaleno da una parata di Centurioni del Gruppo Storico Romano e coinvolti nel nuovo spettacolo “Gladiatori”, che ha fatto provare a tutti l’emozione di assistere, in uno scenario a dir poco maestoso, ai combattimenti dei lottatori

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romani proprio come duemila anni fa. ltre duecento invitati tra manager, businessman, attori, giornalisti, a “William - Lo Stile è Uomo”, il cocktail glamour di Emilio Sturla Furnò, Erika Gottardi e Massimiliano Piccinno. La prima edizione della manifestazione si è tenuta negli eleganti spazi del The First Luxury Art Hotel. Un percorso di eleganza a cui non sono voluti mancare: l’Ambasciatore d’Austria Christian Berlakovitz, l’Ambasciatore di Cipro Leonidas Markides, l’Ambasciatore di Slovenia Iztok Mirosic, Kaspar Capparoni, Beppe Convertini, Jonis Bashir, Alex Partexano, Sebastiano Somma, Renzo Musumeci Greco, Vincenzo Bocciarelli, Michele La Stella, Luigi Tabita, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi, il marchese Giuseppe Ferrajoli, Sandro Di Castro, il tenore Giuseppe Gambi. Tante le signore che hanno accolto l’elegante invito – rigorosamente di color celeste – per esplorare il mondo del Lui elegante: Manuela Kuster-

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mann, Sandra Cioffi Fedi, Valeria Mangani, Linda Batista, Metis Di Meo, Maria Grazia Nazzari, Lilian Ramos, il soprano Laura Migliaccio.

l parco divertimenti Zoomarine ha festeggiato la mamma diventando il primo parco “Mamma Friendly” nel centro Italia. Più di 100 future mamme, presentate dalla madrina d’eccezione Caterina Balivo, hanno sfilato nello stadio dei delfini. Ad aggiudicarsi il titolo di Miss Pancione 2012 è la signora Laura Moscaritolo: 30 anni, ottavo mese, in attesa di una bimba. Al secondo posto Miss Eleganza la signora Barbara Costa: 40anni, nono mese, in attesa di una bimba. Al terzo posto la di fascia di Miss Sorriso è stata assegnata alla signora Yvonne Arioli, 19 anni, ottavo mese ed in attesa di una bimba. Una grande festa dedicata a tutte le mamme che hanno avuto l’occasione di essere coccolate da truccatori professionisti e dai parrucchieri di Gil Cagnè vivendo per un giorno l’esperienza di essere delle vere Miss.

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Copia omaggio

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“UN SORRISO

IVERSO” Quando la diversità è protagonista al cinema

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ROMA MAR

KEVIN KEVIN STEA STEA Annalisa Aglioti • Joao Lucas e Marcelo Terry Schiavo • Romolo Stanco • Cosetta Turco


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