OTT2011

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Copia omaggio

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GP MAGAZINE NUMERO 122 WWW.GPMAGAZINE.IT

Vincent Candela • Carlo Delle Piane Chiara Cecilia Santamaria • Massimo Mori Anna Maria Mercuri Tuffi

© Roberto Manetta - Gioielli: Sodini Bijoux

ANNO 12

ELENA RUSSO


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8 ELENA RUSSO Venti anni di carriera e tanti personaggi interpretati in tv e sul grande schermo. Elena si gode il successo della fiction “Sangue Caldo” e prossimamente la vedremo sumpre su Mediaset ne “I cerchi nell’acqua”

14 RIO DE JANEIRO E SALVADOR DA BAHIA

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AL PACINO

Il suo cachet per un ruolo in un film si aggira sui 10 milioni di dollari. Per “Insomnia” ne ha guadagnati 11 milioni

46 DOROTHY


86 SESSA FLY 45 72 VINCENT CANDELA

Iniziamo un ciclo di interviste “alfabetiche” attraverso le qualiscopriremo meglio ipersonaggi che incontreremo. Iniziamo con l’ex terzino della Roma

104 CHIARA CECILIA SANTAMARIA

108 CARLO DELLE PIANE

“Signore e signori: Carlo Delle Piane”. Non poteva esserci titolo migliore per questa biografia

115 STADIO

E’ l’autrice del libro “Quello che le mamme non dicono” che parla a quelle mamme che si sentono sole e pensano di non potercela fare

E’ uscito il nuovo album intitolato “Diamanti&Caramelle”: undici canzoni nuove, positive e gioiose, che esprimono l’intuizione e la ricerca continua della felicità


EDITORIALE di Alessandro Cerreoni

IL FUTURO DELL’ITALIA NEGLI SPOT INGAN NEVOLI “Nessun partito solo idee”. Prendo spunto da un nuovo gruppo nato spontaneamente su Facebook, diventato ormai l'unico luogo dove la democrazia riesce ancora a vivere, per fare una riflessione su questo momento difficile che sta attraversando il nostro (fu) Belpaese. Centinaia di utenti si sono raggruppati per esprimere idee, per indignarsi e per sfogarsi. C'è quello che ce l'ha con Berlusconi, quello che prende di mira Tremonti, quello che non risparmia nemmeno l'opposizione e quello che s'indigna perché Cicciolina prende tremila euro di pensione al mese. Una che l'ha saputa usare molto bene. La furbizia. Merito anche di quell'uomo che verrà ricordato solo per i tanti scioperi della fame e della sete e per aver aperto le porte del Parlamento all'ex pornodiva. E non solo a lei. Tutta questa gente che si ribella è il segno che in Italia c'è ancora qualcosa di buono. C'è un fermento che da silenzioso sta diventando rumoroso in tutta la sua genuinità. L'Italia ormai ha bisogno di idee e non di politica. Perché la politica ha fallito miseramente. Nessuno escluso, né a destra, né a sinistra e né al centro. Tutti hanno le loro responsabilità, soprattutto in questo momento storico nel quale agli italiani vengono chiesti sacrifici mentre Loro non si tolgono nemmeno un piccolo privilegio, né tantomeno un euro. E per chiedere sacrifici alla gente che fanno? S'inventano slogan e spot contro l'evasione fiscale e a favore delle tasse. “Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti con i servizi”. Ecco qui lo spot più ingannevole di tutta la storia della pubblicità. Roba da Authority. Quando mai i cittadini hanno ricevuto un solo servizio che funziona? Vai in un ospedale per prenotare un'ecografia e scopri che devi aspettare 8 mesi. Vai al pronto soccorso e sei abbandonato per ore. Vai in una qualsiasi scuola e ti rendi conto che manca il materiale didattico necessario. Vai per le strade e vedi immondizia ovunque. Vai in autostrada e paghi di pedaggio anche tremila delle vecchie lire per fare 2 chilometri. Dove sono tutti questi servizi che ripagano i cittadini? Forse l'unico servizio che funziona in Italia è quello di Equitalia, un'agenzia creata e autorizzata per soffocare la gente e indurla a pagare immediatamente a prescindere che abbia ragione o torto, pena il sequestro dell'auto, del conto corrente o della casa. Ma un'agenzia che si riprenda i soldi degli stipendi elargiti a tutti quei politici e amministratori pubblici che negli ultimi trent'anni hanno mal ridotto l'Italia? Questo sì che sarebbe equo. Poveri noi ingenui. Ma torniamo su Facebook e vediamo quello che si può fare tra tanta gente che ha voglia di tornare a sperare per sé e per i propri figli.

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www.gpmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. e fax 0774.314093 e-mail: redazione@gpmagazine.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Simone Ruiti - s.ruiti@gpmagazine.it REDAZIONE Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti Francesca De Carlo HANNO COLLABORATO Costanza Cambriani, Cristiano De Masi, Marco De Murtas, Bibi Gismondi, Véronique Haentjens, Donatella Lavizzari, Ettore Luttazi, Camilla Rubin Si ringraziano: Prof. Fabrizio Trecca, Alessio Piccirillo, Sara Battelli, Mara Fux, Kika Press, Marco Negro PUBBLICITA’ Info spazi e costi: uff.commerciale@gpmagazine.it Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it Claudia Della Ratta (wedding) - c.dellaratta@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 28/09/2011 Copie distribuite 20.000

Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di proprietà della Mediacommunications Srl; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.



COVER STORY di Silvia Giansanti

ELENA RUSSO: UNA CARICA DI NAPOLE TANITÁ Venti anni tondi di carriera e una sfilza di personaggi interpretati in tv e sul grande schermo. Elena si gode il successo della fiction “Sangue Caldo” e prossimamente la vedremo sempre sulle reti Mediaset ne “I cerchi nell’acqua”. “Ringrazio la televisione che mi ha permesso di fare il mestiere di attrice con più continuità ma il gusto del cinema ha sempre un altro sapore”, dice l’attrice partenopea a sua carica, l’espressività nel suo volto e la sua fragorosa risata non fanno che accrescere la sua napoletanità uscita fuori in questi ultimi anni. Elena Russo è una delle attrici più quotate del nostro Paese soprattutto a livello di fiction. Ci ha svelato il suo amore anche per il grande schermo e ci ha raccontato le sue esperienze cinematografiche di successo. Ci ha parlato del suo desiderio di maternità dopo la nascita del nipotino. Ha messo in evidenza i suoi cambiamenti ed ha confessato la sua paura del buio. Un buon libro spesso la riconcilia con

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il mondo. Elena, so che a Roma hai trovato la fortuna e la spinta giusta per iniziare. Come è andata esattamente? “Avendo un papà che di mestiere faceva l’attore, ho avuto l’input a sette anni di età e quindi l’ho ereditato nel dna. La mia cameretta era piena di poster di divi americani ed italiani, diciamo che avevo già le idee chiare fin da piccola. Poi ne è passata di acqua sotto i ponti!”. C’è stato un incontro decisivo per la tua carriera? “Penso che non ci siano incontri decisivi, la

perseveranza e la volontà in qualcosa in cui si crede, sono la vera vittoria di tutto. Quando mi sono trasferita da Napoli a Roma, non ho fatto subito l’attrice, però per mantenermi ho iniziato a lavorare in tv e in radio come presentatrice, e ciò mi ha dato l’opportunità di ‘disinibirmi’. Ricordo che ho condotto anche un programma con Luca Laurenti, quando ancora non era conosciuto. Per il mestiere di attrice, invece, i tempi di attesa sono stati più lunghi, ma come ho avuto la disponibilità economica ho fatto i primi provini. Da lì il mio percorso, passando per il ‘Maresciallo Rocca’ e altre


Š Foto di Roberto Manetta Gioielli: Sodini Bijoux

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piccole prime fiction italiane”. Poi? “Poi mi scelse Umberto Marino nel film ‘Finalmente soli’ e da questo primo film col tempo ne sono venuti altri”. Cosa ti dà più brividi, la tv o il cinema? “Penso che l’emozione del grande schermo sia unica e spero che non svanisca mai in un mondo che va così veloce, dove tutto è divorato. Il gusto del cinema ha sempre un altro sapore. Comunque ringrazio molto la televisione che mi ha permesso di poter fare il mestiere con un po’ più di continuità rispetto al cinema, dove specie oggi si fanno meno film”. In passato hai girato il film “La vita è un gioco”. Ecco, che significato ha per te la vita? “Si cambia moltissimo e questa cosa ha coinvolto anche me col tempo. Si capiscono tante cose, si colgono più aspetti e di conseguenza si reagisce in un’altra maniera. Prima, ad esempio, mi prendevo troppo sul serio; quando dovevo sostenere un provino non parlavo con nessuno e andavo a letto prestissimo per avere una massima concentrazione. Non dico che la vita debba essere presa come fosse un gioco, ma in una maniera più leggera. Così in questi ultimi anni è uscita tutta la mia napoletanità”. Mi stileresti una piccola classifica delle cose che ti danno più fastidio? “Sicuramente al primo posto metterei l’omologazione. Detesto che tutti debbano essere delle pecore che vanno nel recinto, spero sempre in un mondo in cui ognuno abbia la propria idea e che faccia cose diverse dagli schemi e dai soldi. Spero sempre in un mondo dove al primo posto ci sono i valori di un tempo; nell’epoca attuale regna molta confusione soprattutto tra i giovani e questo mi impaurisce. Oggi con la tecnologia si rischia anche di perdere l’abitudine di salutare, ci si sta isolando sempre di più”. Cosa manca alla tua carriera? “Ci sarà sempre qualcosa che manca a tutti noi attori, un personaggio, un ruolo. Tuttavia, mi ritengo molto fortunata perché faccio un mestiere che amo e che mi dà le stesse sensazioni e lo stesso entusiasmo come se fosse il primo giorno in cui ho iniziato vent’anni fa. Quindi è meglio che non mi lamenti”. Il nome di un personaggio scomparso con cui avresti voluto lavorare? “A me dispiace non aver conosciuto il grande regista Sergio Leone. Sono sicura che avrebbe potuto farmi uscire ancor di più l’anima in un personaggio che avrei interpretato per lui”. Ti è mai capitato di girare una scena in cui nella finzione non correva buon sangue col personaggio e che poi anche fuori dal set si è rivelato un collega antipatico? “Chi si è rivelato doppiamente antipatico è stato l’attore con cui ho lavorato nel film ‘N Goop’, con il quale ho avuto un problema tecnico con un

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© Foto di Roberto Manetta Abito: Fendi


bacio, che non sto qui a spiegare nei dettagli. Posso dire che non è stata una cosa molto carina e igienica”. Ti stai godendo il successo della fiction “Sangue Caldo” in cui hai interpretato il ruolo di una prostituta napoletana in una casa di appuntamenti. Cos’hai pensato quando ti hanno proposto il ruolo? “Ho reagito bene visto che mi piacciono molto i personaggi dalle tinte forti e visto che quello della prostituta è sempre un ruolo imbarazzante, ho cercato di ironizzarlo al massimo sperando di aver strappato qualche sorriso”. Qual è la caratteristica di questo personaggio? “Un personaggio che nonostante abbia una marea di problemi economici nell’affrontare la vita quotidiana, ha cercato di mettere un sorriso a tutto. Non a caso si chiama Ciaciacià, perchè ad ogni frase lei terminava con un passo del famoso ballo”. Sei a favore delle case di appuntamenti? “No”. Invece ne “I cerchi nell’acqua”, prossimamente in onda sulle reti Mediaset, sarai la mamma di una giovane dotata di poteri paranormali. Credi a questi tipi di fenomeni? “Non ne escludo la presenza”. Hai mai avuto qualche esperienza? “No e spero di non averne mai, ho una paura terribile di queste cose. Ho già paura del buio, figuriamoci se mi dovesse accadere una cosa simile”. Cosa mi dici a proposito di questa produzione? “Si tratta di quattro puntate ambientate nell’Italia del nord dove i posti sono fiabeschi con molto verde e in un piccolo centro si svolge la storia. Ho una figlia che comincia a precedere la realtà attraverso i sogni e le sensazioni. Interpreto una madre diversa da tante altre, una madre alle prese con fenomeni che superano il reale e che non sa più che medico consultare per la figlia. Non dimentichiamo che a tutt’oggi la medicina e la scienza non sanno dare risposte precise al riguardo di alcune manifestazioni”. Se fossi madre come saresti? “In questo momento mi è uscito fuori un grande senso di maternità, grazie all’arrivo di un nipotino. Calcolando che il mestiere di mamma è il più difficile del mondo, certamente non mi augurerei di essere come la madre che ho interpretato, piena di ansie e di preoccupazioni. Diverrei pazza”.

Chi è Elena Russo Elena Russo è nata a Napoli il 13 febbraio sotto il segno dell’Acquario con ascendente Cancro. Elena è una persona solare, espansiva, simpatica e disponibile. La sua squadra è il Napoli, adora la pasta a forno e un buon libro. Vive a Roma e sogna di vivere in una città dove non ci sono problemi. Ama la vita, al momento non possiede animali e si dichiara felicemente single. Trasferitasi nella Capitale, ha iniziato a lavorare prima in tv e in radio prima di sostenere i primi provini come attrice. A fine anni ’90, ha esordito con “Finalmente soli”, a cui hanno fatto seguito altri film come “Besame mucho” e “Amor nello specchio”, per arrivare a girare nel 2002 “N’Gopp”. L’anno successivo è stata la volta di “Tutto in quella notte” e nel 2006 è stata protagonista in “Baciami piccina”. A seguire altri film come “La vita è un gioco”, mentre parallelamente sono stati numerosi i suoi lavori per la tv, tra i quali menzioniamo “Il Maresciallo Rocca 2”, “Don Matteo 3”, “Elisa di Rivombrosa 2”, “Vento di Ponente 2”, “Orgoglio” , “La Luna e il Lago”, “Io non dimentico”, fino ai più recenti “Amiche mie” e “L’onore e il rispetto”. E’ reduce dalla fiction tv “Sangue Caldo” e prossimamente la vedremo ne “I cerchi nell’acqua” sulle reti Mediaset. Nella sua carriera ci sono anche cortometraggi.

© Foto di Roberto Manetta Abito: Sandro Ferrone Gioielli: Sodini Bijoux

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MAPPAMONDO di Veronique Haentjens

RIO DE JANEIRO E SALVADOR DA BAHIA Una full immersion nella vita carioca RIO DE JANEIRO Rio non ha certamente bisogno di presentazione. Abbiamo tutti sentito parlare delle sue bellezze, delle sue meravigliose spiagge e del suo carnevale. Una città con un paesaggio molto vario: mare, montagna, foresta pluviale, grattacieli e numerose favelas arroccate sui pendii delle colline. Una città di contrasti sia dal punto di vista paesaggistico che sociologico: vivono fianco a fianco brasiliani benestanti in quartieri residenziali con brasiliani poverissimi nelle baraccopoli

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dove il crimine e le lotte tra bande legate alla droga sono all’ordine del giorno. Sono tante le cose da vedere quindi è bene non lesinare sulle giornate da dedicare a Rio, compreso il tempo per oziare sulle spiagge. - il Pan di zucchero, alto 396 metri, è famoso per la splendida vista sulla città e sulla Baìa de Guanabara. Ci si arriva con due teleferiche. Il primo tratto si ferma a Morro de Urca (220 metri) che offre un paesaggio mozzafiato sulla baia e su Praia Vermelha, una baia più piccola sull’altro versante. Il secondo

tratto porta al Pan di Zucchero da dove ammirare, in lontananza, il Corcovado con il Cristo Redentore e Copacabana. Per gli sportivi ci si può arrivare scalando le pareti rocciose. Una visita che dà una veduta d’insieme su tutta la città e che invoglia a conoscerla più da vicino. - la statua del Cristo Redentore, sulla cima del Monte Corcovado (alto 710 metri), è il simbolo di Rio. Alta 30 metri, disegnata dall’ingegnere Heitor da Silva Costa, è opera di un gruppo di artigiani guidati dallo scultore


il servizio fotografico è a cura di Vèronique Haentjens

francese Paul Landowsky. Di sera, illuminato, è visibile da ogni parte della città. Le sue braccia spalancate sembrano cingere Rio e i carioca in una stretta protettiva. Per raggiungerlo, il modo più seducente è salire sul treno a cremagliera che attraversa il Parco Nazionale di Tijuca. Lungo il tragitto, sedendosi sulla parte destra del trenino, il paesaggio è splendido: cascate, alberi e piante verdeggianti, uccelli, animali, torrenti e sentieri per passeggiare in mezzo a tanto splendore. Arrivati alla base della statua, dove si trova anche una piccola cappella, si prende un ascensore o per chi se la sente si salgono 222 gradini. Dal Corcovado si ha la migliore veduta in assoluto! - il Centro di Rio è da visitare a piedi per non perdersi nulla di tutto ciò che offre. Il fascino della città è ovunque: dagli edifici di epoca coloniale ai mercati, dai musei alle splendide chiese barocche, dalle grandi piazze alle vie acciottolate dove carpire squarci di vita quotidiana con tanto di musica e danze, un inno all’allegria e all’apparente spensieratezza. Un mondo tutto da scoprire! - le spiagge di Copacabana e Ipanema sono le più famose. Copacabana non è più il ritrovo di personaggi ricchi e famosi di un tempo ma rimane pur sempre un litorale pieno di fascino con ristorantini e chioschetti sulla spiaggia dove gustare la caipirinha, tanti alberghi e locali disseminati sul lungomare e una folla di brasiliani e turisti che animano in modo caotico quel lungo tratto di spiaggia. Ipanema è sicuramente più in voga e più pulita ma altrettanto affollata e brulicante di vita. Comunque è bene ricordarsi

che farsi il bagno nell’Oceano Atlantico può essere molto pericoloso: le gigantesche onde che si infrangono a riva sono spettacolari ma piene di insidie. Al calare del sole, il divertimento continua nei numerosi locali. Famoso anche il marciapiede con un motivo a onde in bianco e nero che richiama il movimento del mare e riprodotto sui parei che, ben inteso, è d’obbligo riportare a casa come souvenir insieme alle habaiane (scarpe da mare). - lo Stadio Maracana è noto persino a chi

non segue il calcio. Fu costruito per i mondiali di calcio del 1950 (il Brasile perse la finale contro l’Uruguay). Un progetto di restauro e di importanti modifiche è in programma in vista dei mondiali del 2014 e delle XXXI Olimpiadi. Lo stadio rimarrà quindi chiuso sino a fine 2012. Il presidente della Federcalcio brasiliana suggerì di demolirlo mettendo in vendita i mattoni che lo compongono e con il ricavato finanziare la costruzione del nuovo stadio. Si opposero in molti, compreso Pelè e la proposta non ebbe

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seguito. Assistere ad una partita è un’esperienza unica al mondo. I tifosi accolgono le loro squadre suonando i tamburi da samba e durante la partita l’euforia è totale! Può succedere di tutto. Visitarlo è interessante: al suo interno sono appese gigantografie di partite e giocatori noti mentre a terra ci sono le impronte dei piedi di calciatori famosi, da Pelè a Falcao e tanti altri. Salendo al sesto piano si ha una splendida vista panoramica su Rio. - Il Carnevale è sicuramente una delle espressioni culturali più significativa del Brasile. Una manifestazione che riunisce arte, musica, ballo e divertimento. Le sfilate si svolgono all’interno del Sambodromo, una strada costeggiata da gradinate installate per l’occasione per ammirare le migliori scuole di samba. I festeggiamenti rappresentano

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un’occasione speciale per visitare il paese. SALVADOR DA BAHIA La città afrobrasiliana per eccellenza di tutto il Brasile. Un luogo dove i discendenti degli schiavi africani hanno mantenuto vivo lo spirito degli antenati, dal cibo alla musica e dai riti religiosi alla danza. Una metropoli piena di vita sulle coste dell’Oceano Atlantico. Una delle mete turistiche più interessanti da visitare sia dal punto di vista storico che per le bellissime spiagge e le isolette al largo di Salvador. La città è divisa in due: - Città Alta con il Pelourinho (dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità), cuore pulsante di Salvador da Bahia, situato su una collina e intorno alla quale si sviluppa il resto della città. Per arrivarci il modo più sugge-

stivo è prendere l’Elevador Lacerda (vicino al mercato Modelo), un ascensore che risale al 1930 e che permette in poco tempo di raggiungere la parte alta della città. Si dice che Salvador da Bahia abbia 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno ma quattro in particolare sono degne di attenzione. La Chiesa di Sao Francisco, con un interno barocco, è una delle chiese più ricche e sfarzose di tutto il Brasile. Un imponente lampadario in argento del peso di 80 chili non passa inosservato e ogni decorazione in legno è ricoperta di foglie oro, senza contare i particolari che sono infiniti. Costruita dagli schiavi che, vedendosi negare il diritto di praticare il proprio culto, si sono vendicati storpiando volutamente alcuni soggetti come i cherubini dai volti deformati o gli angeli dai


genitali sproporzionati. La Catedral Basilica, quartier generale dei primi gesuiti giunti sul posto, è la vera cattedrale della città. La Chiesa do Rosario dos Pretos riveste una grande importanza dal punto di vista storico. Fu costruita dagli schiavi per essi stessi (non potendo avvicinarsi alle altre chiese) su un terreno donato dal re del Portogallo nel 1704. La facciata esterna è adornata da elementi peculiari del candomblé (religione africana che venera i dei). Infine, la Chiesa do Carmo, interessante per la statua di Nostra Signora do Carmo con un Gesù Bambino nero in braccio che racconta le fantasie dell’artista (di sangue misto) nei confronti della donna di cui si innamorò. Oltre al patrimonio culturale è d’obbligo passeggiare nei vicoli acciottolati per carpire “l’anima

nera” che regna in questa città, incappando in danze di capoeira e concerti improvvisati dai ritmi africani avvolgenti: potrebbero essere gli Olodum, un gruppo locale che ha accompagnato Michael Jackson nel suo video “They don’t care about us”. Una città dove la povertà è visibile e dove si è circondati da mendicanti che spesso chiedono qualche soldo per comprare crack o solventi. Una piaga della popolazione più disagiata del Brasile: non è raro vedere ragazzi storditi su panchine o sui marciapiedi. - Città Bassa, più moderna e più commerciale. Il Mercato Modelo, oltre a tutto ciò che si può trovare, è fonte di ricordi dolorosi: è lì, nell’ex Palazzo della Dogana, che gli schiavi appena sbarcati aspettavano di essere messi all’asta. Degni di nota, alcuni musei situati in

palazzi coloniali e splendide chiese. A qualche chilometro, la Chiesa NS do Bonfim è famosa per le guarigioni effettive o presunte. I devoti ci credono fermamente e lasciano nella Sala dei Miracoli ex voto e riproduzioni di parti del corpo curate. All’ingresso, la cancellata è ricoperta di fitas (cordoncini colorati) che dovrebbero esaudire i desideri. Godersi il lungomare con bellissime spiagge e non trascurare il Carnevale che dura una settimana. Infine navigare tra le isole di Morro de Sao Paulo, Praia do Forte e Itaparica, passando alcune ore in ciascuna. Rio e Bahia rappresentano una minima parte di questo immenso Paese, ma bastano a causare la Saudade, quello strano effetto per il quale non si vorrebbe rientrare. Altro non è che il mal di Brasile…

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MAPPAMONDO di Marco Negro

METROPO LITANA DI MOSCA UN’OPERA D’ARTE E NON SOLO /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Non è solo un mezzo di trasporto ma un luogo dove si rimane incantati per la presenza di arte in ogni angolo. Mentre i moscoviti silenziosi vanno di fretta… a metropolitana di Mosca è la seconda più frequentata al giorno dopo quella di Tokyo e, secondo noi, anche la più decorata. Ogni fermata suscita un'emozione diversa da ogni altra. Ognuna riesce a comunicarti qualcosa sia dal punto di vista storico che culturale. Guardando tutte quelle immagini, quei quadri, non sembra di visitare una metropolitana ma delle stanze reali o il Cremlino. Sono veramente favolose. Sembra di vivere un sogno, una favola. La prima linea venne aperta nel 1935, precisamente il 15 maggio. Fino all'inizio della seconda guerra mondiale vennero aperte altre due linee. Dopo la fine della

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guerra iniziò una vera e propria espansione. Oggi sono in totale 12 linee e 182 stazioni. Ne elenchiamo alcune, quelle che secondo noi sono le più affascinanti: la Arbatsko-Pokrovskaja, con magnifici quadri raffiguranti scene dell'epoca comunista come il contadino che falcia l'erba, il soldato impaurito con il fucile in mano; la Filevskaja con colonne fatte di marmi diversi; per non parlare della stazione Kol'cevaja con colonne a volute e foglie d'acanto dorati e lucidati. La maggior parte dei binari e delle stazioni è nel sottosuolo, benché le linee 1, 2 e 4 attraversino la Moscava viaggiando su ponti. Su un ponte, la linea 1 attraversa

anche il fiume Jauza. Un'eccezione è costituita dalla linea Filevskaja, che percorre un lungo tratto in superficie tra le stazioni Kievskaja e Molodeznaja comprendendo altre sette stazioni. La metropolitana di Mosca utilizza il medesimo scartamento delle ferrovie della Russia (1524 millimetri). Una terza rotaia è utilizzata per fornire tensione elettrica ai treni. Il voltaggio medio è di 750 V. I treni della metropolitana di Mosca sono gli stessi che troviamo nelle metropolitane di altre città dell’ex Unione Sovietica e dell’Europa centro-orientale: San Pietroburgo, Niznij Novgorod, Minsk, Kiev, Charkiv, nonché Budapest, Sofia, Varsavia e Praga.


© Foto di Marco Negro

Nella metropolitana vengono usati dei biglietti magnetici. Dal 5 febbraio 2008 il costo di una corsa è di 26 rubli (circa 0,50 euro), e a partire dalle tessere da 5 corse, ci sono piccoli sconti. Hanno iniziato anche a vendere le cosidette smart card, illimitate o sociali (quelle date cioè agli anziani o quelle valide 365 giorni). LE LINEE SEGRETE Oltre alla metropolitana di uso pubblico, esisterebbe a Mosca anche una rete separata di linee segrete, destinata al collegamento tra istituzioni governative e bunker sotterranei riservati (molti dei quali si trovano fuori dalla città). Questa rete viene chiamata solitamente “Metro 2” (ed il suo nome effettivo è sconosciuto). La "Metro 2" si troverebbe ad un livello più

profondo; l'unico punto di contatto tra le due reti sembra essere tra le stazioni Sportivnaja e Vorob’evy Gory. La maggior parte della rete della "Metro 2" non ha il terzo binario perché fa uso di locomotori elettrici dotati di accumulatori. Inoltre la metropolitana di Mosca, con le sue caratteristiche di bunker antiatomico, ha ispirato la stesura del racconto fantascientifico “Metro 2033”, e relativo seguito “Metro 2034”, entrambi ambientati nei meandri della metro di Mosca in seguito ad un inverno nucleare che ha spinto l'umanità a rintanarsi in bunker reali o improvvisati. Entrambi i libri sono ad opera dello scrittore Dmitry Glukhosky. Questa metropolitana è unica, diversa da quelle di New York e di Londra. Questa metropolitana ha qualcosa di diverso e

speciale. Si nota però una differenza spiacevole dal punto di vista turistico, dovuta al fatto che i moscoviti raramente si fermano ad “aiutare” un turista in difficoltà a trovare la linea per ritornare in albergo o che non riesce a capire in che fermata si trovi (visto che sono scritti tutti in cirillico, come anche quasi tutti i cartelli stradali). A differenza della metropolitana di New York nella quale come vedono che hai la cartina in mano e capiscono che sei un turista straniero, scatta subito la domanda: “Avete bisogno di aiuto?”. Raccontato sembra una cosa scontata ma non è così. Te ne accorgi subito. Sono però molto silenziosi, sempre di fretta, come in ogni altra metropolitana del mondo durante le giornate di lavoro. Questa metropolitana sembra una vera e propria opera d'arte. Pensate che passa sotto il fiume Moscova... LA METROPOLITANA DI SAN PIETROBURGO E’ la più profonda del mondo, scavata sotto il fiume Neva. Pensiamo che sia anche una metropolitana molto sicura perché la corsia centrale viene divisa dai binari attraverso delle grandi porte nere che all'arrivo del treno si aprono e fanno salire i passeggeri. A differenza di quella di Mosca è senza decori e assomiglia molto di più a quelle di Roma, Londra e New York.

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LO SAPEVATE CHE di Camilla Rubin

AL PACINO L’UOMO DA 10 MILIONI DI DOLLARI ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Lo sapevate che… Il nome completo del noto attore americano è Alfredo James Pacino e nasce il 25 aprile 1940 a New York, nella zona di East Harlem. Lo sapevate che… A 3 anni il gioco preferito di Al era recitare per il nonno. Lo sapevate che… I primi anni della vita di Al Pacino sono molto difficili a causa dell'estrema povertà della famiglia e a diciassette anni abbandona la scuola, va via di casa e inizia a cercare lavoro come attore ma i soli lavori che riesce a trovare in teatro sono come usciere e maschera. Lo sapevate che… Nel 1961 viene arrestato per porto d'arma abusivo. Lo sapevate che… È tra i più convinti scapoli d'oro di Hollywood, ma ha una figlia, Julie Marie, nata nel 1989 dalla relazione con l'insegnante di teatro Jan Tarrant, e due gemelli di 4 anni, avuti dall'attrice Beverly D'Angelo. Tra le sue love story più importanti, quella con Diane Keaton, conosciuta sul set del “Padrino”. Lo sapevate che… Nel 2008 il Festival di Roma gli rende omaggio con il premio

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Marc'Aurelio d'Oro. Lo sapevate che…Ha rifiutato la parte del Capitano Willard in “Apocalypse Now”, passata poi a Martin Sheen. Disse a Coppola che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, ma che non sarebbe mai andato in guerra. Tra gli altri ruoli rifiutati: Han Solo in “Guerre Stellari”, i protagonisti di “Kramer contro Kramer” e “Pretty Woman”. Lo sapevate che… Nel 1994 ha smesso di fumare due pacchetti di sigarette al giorno per salvaguardare la propria voce. Lo sapevate che…il suo cachet per un ruolo in un film si aggira sui 10 milioni di dollari. Per “Insomnia” ne ha guadagnati 11 milioni, per “Il Padrino” 500 mila. Per il terzo episodio della saga dei Corleone ha preteso una parcella di 5 milioni di dollari. Lo sapevate che…Il film "Heat - La sfida” di Michael Mann è stato il primo in cui Robert De Niro e Al Pacino hanno recitato insieme nella stessa scena: questo creò un hype enorme all'epoca dell'uscita del film. I due attori avevano già

lavorato insieme ne “Il Padrino - Parte seconda” di Francis Ford Coppola, ma non avevano mai condiviso la scena, in quanto la trama del film si sviluppava su due piani temporali diversi. Lo sapevate che… Per la famosa scena del ristorante del film “Heat - La sfida”, in cui Robert De Niro e Al Pacino recitarono insieme per la prima volta, De Niro suggerì a Michael Mann di non effettuare prove, proprio per rendere più genuina la mancanza di familiarità tra i due personaggi. Mann si disse d'accordo, e infatti la scena fu girata immediatamente, senza prove. Lo sapevate che… Nel luglio 2011, durante le riprese del biopic su Phil Spector, Al Pacino ha interrotto le riprese a Los Angeles per recarsi a New York dove sua figlia Julie è stata arrestata per guida in stato di ebbrezza. Lo sapevate che…Al 68 festival del cinema di Venezia Il grande interprete di “Scarface” e “Carlito's way” ha ricevuto il premio alla carriera “Jaeger-Le Coutre Glory to the Filmmaker” e ha presentato la sua ultima creazione: “Wilde Salomè”.


@ Foto Kika Press - Servizio realizzato in occasione della 68esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia

E’ una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta parliamo del grande protagonista de “Il Padrino”

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STORIE E PERSONAGGI

POOH: 45 ANNI DI SUCCESSI RIPERCORRIAMO LE TAPPE DEL GRUPPO ITALIANO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA MUSICA LEGGERA IN ITALIA Un viaggio a puntate nel quale, anno per anno, stiamo ripercorrendo le tappe fondamentali della storia dei Pooh accostandole ai fatti di cronaca mondiale più rilevanti. Dopo le sette puntate precedenti, questa volta tocchiamo il quinquennio che va dal 2001 al 2005

2001 LA CATASTROFE DELL’11 SETTEMBRE 11 settembre – Stati Uniti. Quattro gruppi di terroristi arabi, coordinati tra di loro, dirottano aerei di linea e si dirigono verso quattro obiettivi, colpendone tre: le Torri Gemelle a New York e il Pentagono a Washington. Le due torri implodono dopo meno di un’ora di incendi devastanti. Complessivamente in questi quattro attacchi muoiono più di 3000 persone. I POOH IN MADAGASCAR "Cento di queste vite" veleggia verso il quadruplo disco di platino con più di 350 mila copie vendute. Parte un lungo tour invernale-estivo che viene in seguito consacrato come l'evento live di maggior successo nel panorama musicale italiano: 61 concerti fra palasport, piazze storiche e stadi, con oltre 700 mila presenze. In primavera i Pooh si recano in Madagascar per inaugurare una scuola costruita per i bambini del lebbrosario del piccolo paese di Farafangana (nel sud-est del Madagascar). BRANO: PORTAMI VIA

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2002 L’ENTRATA DELL’EURO Europa - Nei 12 Paesi facenti parte dell'Unione Economia e Monetaria (Uem) entra legalmente in circolazione l'Euro con le monete e i biglietti di banca.

2003 LA BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA A sei anni dalla sua morte, Maria Teresa di Calcutta viene proclamata beata dalla Chiesa.

POOH: RACCOLTI 100 MILA EURO PER LE SCUOLE In luglio parte una tournèe di 32 date con due allestimenti diversi: uno per gli stadi e i grandi spazi, un altro per gli anfiteatri storici. Al tour, che riscuote il consueto successo di critica e pubblico, è collegata una nuova iniziativa a scopo sociale: si chiama "Salva la musica" e raccoglie fondi per l'acquisto di strumenti musicali da destinare alle aule di musica di alcune scuole italiane. Grazie al grande cuore del pubblico dei Pooh vengono raccolti più di 100 mila euro.

POOH: ARRIVA L’ATTESO “PINOCCHIO” Dodi Battaglia pubblica un lp strumentale molto bello e interessante, “D’assolo”, registrato con la chitarra acustica, appositamente costruitagli dalla Maton, un disco dai suoni mediterranei. Arriva finalmente il tanto atteso musical "Pinocchio": regia di Saverio Marconi e musiche dei Pooh, che firmano anche come produttori assieme alla Compagnia della Rancia. Il debutto ufficiale avviene il 14 marzo al teatro Diners della Luna di Assago (Milano).

BRANO: FIGLI

BRANO: C’ERA UNA VOLTA (STRUMENTALE)

2004 I CINQUANT’ANNI DELLA RAI Roma – La Radio Televisione Italiana compie 50 anni. Nei tre canali si moltiplicano i programmi dedicati a questo evento con nostalgici e bellissimi amarcord.

2005 LA SCOMPARSA DI GIOVANNI PAOLO II 2 aprile – Città del Vaticano. Dopo due giorni di agonia, muore Papa Giovanni Paolo II. Quando viene data la notizia ufficiale, le migliaia di persone raccolte spontaneamente davanti alla Basilica di San Pietro piangono e poi esplodono in un applauso.

POOH: SUCCESSO A TEATRO A metà gennaio il musical "Pinocchio" si sposta a Roma. Iniziato il 22 ottobre dal teatro Coccia di Novara, con 104 spettacoli “Ascolta in teatro tour 2004-2005” si conferma come il tour teatrale continuativo più lungo nella storia musicale italiana. Il concerto di Civitavecchia del 7 agosto viene registrato e trasmesso da Canale 5, la versione integrale del live esce con il dvd dell' “Ascolta tour live 2004”.

I 40 ANNI DEI POOH Il 28 ottobre viene pubblicato on-line e trasmesso in radio il nuovo singolo “La grande festa” tratto dall’omonimo doppio album-collection con il quale i Pooh celebrano 40 anni di carriera. Dal 18 novembre viene messo in vendita nei negozi, anche in special edition. Negli stessi giorni approda in libreria il libro edito da Giunti e curato da Sandro Neri, "Pooh, la grande storia 1966-2006".

BRANO: ASCOLTA

BRANO: DOMANI

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HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

BAGNO UN’OASI DI DESIGN Design ricercato e tanta originalità sono alla base della ricerca stilistica del nostro tempo e contribuiscono a fare della stanza da bagno un ambiente accogliente e ricco di spunti creativi

Rexa Design Vasca Egg Imago Design. www.rexadesign.it

l design è sempre più presente negli oggetti di uso quotidiano e molte sono le idee e le ispirazioni per arredare il bagno, la stanza più intima della casa. Non mancano le stranezze, i mosaici, le texture e gli omaggi all’iper decor, ma è sempre il bianco a far da padrone, a volte accostato a colori insoliti, a volte declinato in stili diversi, con molteplici contaminazioni, al fine di creare ambienti

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funzionali, pratici e sempre curati nel dettaglio. Idee originali per oggetti pratici, ma dal forte gusto estetico, sperimentazioni audaci e forme insolite e innovative per lavabi e vasche da bagno che, influenzate di recente dalla cultura pop e dall’avvento dell’ultra tecnologia, rendono lo spazio del bagno una stanza armonica, ricca di colore e stile e dotata di incomparabile creatività.


Artceram Rouge. www.artceram.it

Artceram Cup design Meneghello Paolelli associati. www.artceram.it

Artceram Back design Meneghello Paolelli Associati. www.artceram.it

Brem Strop design Steven Cavagna. www.brem.it

Artceram Rouge. www.artceram.it

Rexa Design Scaffale e vasca Imago Design. www.rexadesign.it

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HOME & DESIGN

MOA CASA AUTUNNO Dal 28 ottobre al 7 novembre alla Nuova Fiera di Roma va in scena il meglio dell’arredo e design, tra tradizione e futuro

orna l’autunno e torna il consueto attesissimo appuntamento con MOA CASA, la mostra di arredo e design che meglio interpreta i desideri degli italiani. Nei 4 padiglioni della Nuova Fiera di Roma, dal 28 ottobre al 7 novembre, il pubblico sarà catturato dalla calda atmosfera fatta di design, arte, materiali pregiati, e innovazione. Un mix che ci fa sentire a Casa. La tradizione dei produttori italiani di mobili apprezzati in tutto il mondo, ci riporta alle nostre origini: quando la cura e l’attenzione della nostra industria artigianale, fatta di legni pregiati, colori naturali, e intarsi fatti a mano arredavano gli ambienti delle nostre case. Oggi la stessa cura

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e manifattura, si avvicina al design, e crea un perfetto connubio di stili che, mixati, producono un effetto caldo e piacevole. Il design è ormai vera e propria arte e si sposa perfettamente in ogni spazio arredato in stile classico. A Moa Casa il design è trasversale: si potranno apprezzare pezzi unici di sedie, tavoli e poltrone firmati dai maggiori designer, ma anche tuffarsi nel design del futuro, fatto di materiali innovativi o da riciclo, realizzati da giovani architetti. Il futuro entra anche in salotto e in camera da letto, con armadi a scomparsa realizzati in tessuto elaborato, e con poltrone che all’occorrenza si trasformano in letto o tavoli che si aprono, attraverso innovativi meccanismi studiati per semplificarci

la vita in spazi magari meno ampi. Le innovazioni non mancano certo anche in cucina, dove elettrodomestici altamente tecnologici completano in modo ergonomico gli arredi nell’ambiente più vissuto dagli italiani. E’ il caso delle cappe “spaziali” come la bolla d’aria sospesa alla parete che diviene icona all’interno dell’ambiente domestico. Per un arredamento che diventa sempre più personalizzato e rispecchia la personalità di chi lo vive, la scelta del dettaglio, delle linee e degli oggetti diventa fondamentale. E’ per questo che Moa Casa, attentissima alle richieste più esigenti, offre sempre ai propri visitatori le ultimissime tendenze in fatto di stile e design.

MOA CASA 2011 Edizione Autunnale Dal 28 ottobre al 7 novembre 2011 Nuovo quartiere fieristico Fiumicino Ingresso Est Feriali : 16.00 - 21.00 Sabato e festivi: 10.00 – 20.00 Apertura straordinaria Lunedì 7 novembre dalle 10.00 alle 20:00 gratuito. Ingresso gratuito nei giorni feriali Sabato e domenica ingresso Euro 7,00 Segreteria Tel. 06-72900200/201 www.cooperativamoa.com Navetta gratuita dalla fermata “Fiera di Roma” del treno metropolitano al costo di una corsa urbana.

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HOME & DESIGN

LA CASA IDEALE

Le forme dell'architettura di Mauro Stampatori si stemperano tra il classico ed il post-moderno, in una ricerca "dell'arte dell'abitare", ben distinguibile nel suo stile, personalità e professionalità, pur se indipendenti da stilemi standard e mode globalizzanti

ur mantenendo un proprio carattere identificativo, le opere di architettura per gli interni, realizzate da Mauro Stampatori, calzano perfettamente con la personalità del committente, riuscendo a fondere le necessità pratiche del medesimo, con quelle estetiche delle sue personali realizzazioni artistiche, ottimizzandole nel dettaglio, e non trascurando mai la cura delle rifiniture, unitamente alla perfetta abitabilità richiesta dal cliente. Sposare il gusto del neoclassico con il modernismo imperante, è una caratteristica che ben sa realizzare Stampatori, pur senza cadere nel banale, rivolto con lo sguardo all'eredità ricevuta dalle impronte dell'arte antica, infondendole nel gusto contemporaneo, in un amalgama di indiscussa eleganza e praticità, con snelle e raffinate realizzazioni architettoniche, che magicamente si imprimono e si iden-

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tificano, al di sopra di ogni tendenza del momento. Lo studio degli spazi, l'analisi della distribuzione degli ambienti, la ricerca delle possibili alternative di realizzazione, sono l'impronta più visibile nelle opere di Mauro Stampatori, fino alla realizzazione di dettagli e rifiniture più ricercate, mai lasciate incompiute. Sono queste le regole professionali a cui si affida l'architetto, pur nei suoi tratti distintivi immancabili: colonne che rievocano i templi romani, "soffitti a volta" che ospitano luci diffuse, incastonate tra smalti e cornici; stucchi e materiali accuratamente e personalmente selezionati. Tutti elementi, che danno vita, lentamente ma visibilmente, ad una architettura solare e moderna, con eleganti rievocazioni dal passato. E gli arredi, curati nei minimi particolati, rigorosamente realizzati da sapienti artigiani, unicamente su disegno dell'architetto, irrompono negli ambienti con una visibile personalità, presenza in-

confutabile per la completa realizzazione delle opere. La variegata produzione artistica di Mauro Stampatori, spazia dal pubblico al privato, con realizzazione di ristoranti, hotel, locali commerciali, luoghi di pubblica frequenza ed abitazioni, case private, ville, terrazze, giardini. Siano essi opere in città italiane, o in spettacolari scenari come l'isola di Capri e Cortina D'Ampezzo, o in qualunque altra località, sono tutte realizzate nel rispetto dell'ambiente in cui sono inserite, contemplando accuratamente le culture, gli stili, i gusti di ogni paese, mantenendone le caratteristiche storico-artistiche, anche nel ricupero di materiali, fusi nel contesto architettonico, con una personale interpretazione professionale. Mauro Stampatori – Architetto Via di Vigna Rigacci, 9 Roma (studio professionale) Info. 06.66166450 – 335.5289561

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HOME & DESIGN

LA SEDU ZIONE DELL’ARTE /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Un interessante mix tra antico e moderno in questo piccolo ma ricercato negozio che offre un’ampia selezione di antiquariato, oggetti d’arte antica e moderna, complementi di arredo e opere di pittura

n un tempo storico in cui la globalizzazione del mercato impone modelli, stili, gusti, mode e consumismo esasperato e di rapido utilizzo, resistono delle nicchie di mercato, che uniscono arte, cultura, memoria storica e ricupero del passato. Tutto questo, si sposa intimamente con l'antiquariato. Pur se apparentemente anacronistico e demodé, racchiude in sé il senso della nostra storia e del nostro vissuto. La "Bottega dell'Arte" di Albamaria Moro, situata a Scansano (Grosseto), è un piccolo punto d'incontro tra antiquariato ed arte, proponendo mobili, oggetti e complementi di arredo, accuratamente selezionati in Italia ed in Inghilterra, unitamente ad opere di pittura, anche contemporanee, che ben si sposano con l'antico. E' difficile sottrarsi ad uno sfrenato, mercato del moderno, ma molto più facile farsi sedurre dalla ricercatezza e dall'eleganza, degli articoli proposti dalla "Bottega dell'Arte". La Bottega dell'Arte Piazza Garibaldi, 18 - Scansano (Grosseto) Info. 331 8660005

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MODA di Costanza Cambriani

ASPE TTANDO L’AUT UNNO GUIDA AI MUST HAVE: dai maxi cardigan ai mini abiti in maglia. La stagione autunno-inverno 2011-2012 prevede anche colori accesi e fluo

bbene sì, la stagione estiva è ormai un ricordo e tutti noi siamo ormai pronti a tirare fuori maglioni e paltò per affrontare l’incombente freddo. Ecco qualche consiglio per arrivare preparate all’appuntamento con i prossimi acquisti. Se non avete nell’armadio un capo tricot è arrivato il momento di farne incetta. Sarà infatti questo uno dei

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must have della prossima stagione: maxicardigan, mini abiti in maglia e giacconi la fanno da padroni in tutte le passerelle. Soli o impreziositi da cinture gioiello e stivali borchiati, saranno i capisaldi della moda 2011/2012. Passepartout immancabile nel guardaroba di ogni donna sarà la giacca in pelle. Versatile e dagli accostamenti più azzardati, il “chiodo” quest’anno le accompagnerà dalla mattina alla sera

e sarà parte integrante del loro guardaroba. Altro accorgimento da tenere a mente sarà l’uso del colore: osare con rossi brillanti, accostare capi neri a colori fluo, grande must dell’estate, e puntare sui colori della terra dal ruggine al giallo senape. Rivisitare il proprio look ed appropriarsi dei suggerimenti, dosare sapientemente il mix&match, giocare con forme colori e materiali… ecco cosa fare aspettando l’autunno.



MODA di Fabiola Di Giov Angelo

LUNGA VITA ALLA CAMICIA Dai seguaci dello stile bon ton, ai più casual, ai fanatici e più modaioli la camicia è una capo intramontabile che in vista dell’autunno non può mancare nel nostro guardaroba

orna l’autunno, tornano le camicie. E sì perché una volta rientrati al lavoro e alla routine quotidiana, si modificano anche le modalità di scelta dei nostri capi d’abbigliamento. Ci si veste più velocemente, talvolta in maniera più pratica e spesso si indossano capi che, debitamente accessoriati, possono essere adatti a più occasioni. La camicia è proprio uno di questi, immancabile nella maggior parte degli armadi, soprattutto la camicia bianca è un capo storico, mai banale che può impreziosire o sdrammatizzare un look. Ma la camicia può essere anche colorata, a righe e fantasia, nei tessuti più svariati oxford, piquet, fla-

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nella e seta e declinata in modelli diversi a partire dal collo. Da uomo o da donna il collo è l’elemento a cui prestare particolare attenzione, può essere a punte dritte e più o meno alto a seconda che, nel caso delle camicie da uomo, debba essere indossato con la cravatta. Nel caso di modelli femminili ci si può sbizzarrire, infatti le donne possono utilizzare la camicia in mille modi diversi, sotto il tailleur per l’ufficio, in un modello slim, ma anche con un taglio più ampio, larga e senza cuciture, prettamente maschile, indossata magari con jeans aderenti, tacchi alti e qualche gioiello che conferisce preziosità al look. Per quanto riguarda il collo anche in questo caso non

ci sono limiti alla creatività, dalle innovative e giovani camicie a collo alto, a quelle con gli inserti in maglia, a quelle abbottonate fino al mento o con scollo ad anello e ornate sul davanti da ruches. Via libera ancora per questo autunno ai colori bruciati, al viola, al fucsia, al verde petrolio e al blu. In particolare, proprio per questa stagione, sarà la blusa a fare da padrone, grazie all’apporto creativo degli stilisti e liberata dal solito clichè che la vedeva adatta soprattutto alle signore, diventa oggi indumento adatto anche alle giovanissime. In seta, chiffon o satin la blusa riesce ad essere una capo adatto ad un abbigliamento casual, ma sempre leggermente sofisticato.



ART&FASHION

DOROTHY DOESN’T LIVE HERE ANYMORE

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otò, ho l’impressione che non siamo più nel Kansas… ora sono sicura che non siamo più nel Kansas”. Dorothy è oramai una donna, ed è di nuovo lontana dalla sua casa e dai suoi affetti. I suoi compagni di un tempo non sono più con lei. Succede: nella vita ci si perde, e i percorsi per ritrovarsi non sono mai facili o lineari. La Dorothy in questione sarà pure una lost girl, ma non è certo una sprovveduta: è una street rider sicura e cosciente, tanto del suo fascino e dei suoi strumenti di seduzione, quanto dei pericoli che le si presenteranno lungo il cammino. Soprattutto, sa dove vuole tornare. La città di Smeraldo cambia volto, eppure lo spettro della Strega dell’Ovest continua ad aleggiare su quella che è oramai una metropoli spersonalizzante e cementificata. Nemici vecchi con facce nuove, altri sotto mentite spoglie, proveranno a metterle le mani addosso. Anche i fantasmi interiori sono decisi ad inseguirla senza darle tregua. Ladra e punitrice di se stessa, la bimba cresciuta si aggira idealmente per i bei paesaggi dell’infanzia, ricerca la magia e i sogni di un tempo, per esorcizzare i fantasmi delle assenze si trasfigura di volta in volta in qualcosa che è altro da sé: un leone senza coraggio, un uomo di latta senza un cuore, uno spaventapasseri senza cervello. Si frantuma in un caleidoscopio di identità, il cui unico filo conduttore è il suo essere donna in cerca. “Ora so che, se dovrò di nuovo andare in cerca della felicità, non la cercherò più in là della mia stessa casa: perché, se non la trovo lì, vuoi dire che non potrò mai trovarla”. Dorothy cerca la felicità, la cerca “dentro”, ma non rinuncia ad aspettarla con un bolerino tempestato di gemme o una gonna da zingara indosso. Non trascura di imbattersi nel difficile cammino con un trucco fantastico, che è al tempo stesso maschera di protezione ed espressione del suo io. Si è fatto tardi, Dorothy rientra nel suo buco metropolitano inscatolato nel cemento. Si metterà comoda, sognerà il suo amore, forse piangerà. Questo non ci è dato sapere. Nel frattempo, scordatevi di incontrarla per strada sciatta e con le difese basse. (Giovanni Merone)

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Photo: Antonio Guzzardo Modella: Sabrina Dan MUA&Hair: Valentina Pintus Stylist ed abiti: Emilio Gifuni Assistente Scene: Giovanni Merone Attrezzista Scene: Lucio Duca Costumista Scene: Erika Antolini Supporter: Valeria Gaetano Location: Villa Ada e San Giovanni Metro Roma 2011

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SALUTE di Claudio Testi

TERME DI CRETONE “ARRIVEDERCI ALL’ESTATE” Una festa fra proposte e speranze nel settore del turismo e del termalismo opo un’estate con molteplici proposte ed iniziative dedicate al relax, al divertimento e al benessere per tutti, la stagione delle Terme di Cretone si è conclusa con la cosiddetta “ciliegina sulla torta”, il grande successo della quarta edizione della “Festa di Arrivederci all’Estate”. Questa tre ricca di eventi, organizzata dalle Terme di Cretone in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana e l’Opera Romana Pellegrinaggi, in concomitanza della 32esima Giornata mondiale del turismo, ha visto il suo apice nella giornata conclusiva del 3 settembre, caratterizzata da presenze qualificate e autorevoli, istituzionali, religiose e di privati, accolte dagli ospitali padroni di casa Giovanni, Enrico e Alessandro Sammartino. Gli amministratori che si sono alternati al microfono non hanno avuto dubbi: l’area merita una maggiore attenzione da parte della classe politica, sia di quella locale sia di quella provinciale e regionale. Questa quarta edizione della “Festa di Arrivederci all’Estate” è servita a raccogliere, d’altronde, nuovi attestati di disponibilità in tal senso, con un occhio bene attento alle possibilità offerte dal turismo. La struttura è sempre più conosciuta

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e frequentata e rappresenta un “valore aggiunto” per quel comprensorio della Capitale e dell’area metropolitana che, in molti, dichiarano di volere contribuire a fare crescere. LE CIFRE DEL TURISMO L’industria del turismo e dell’ospitalità è uno dei settori più rilevanti dell’economia mondiale. Il settore, infatti, occupa il 10% dell’intera forza lavoro mondiale (in Europa il 18%) e l’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) ha previsto (quando non c’era aria di crisi) per il 2020 un raddoppio della mobilità umana per motivi turistici (dagli 800 milioni ai 1600 milioni). Questi dati evidenziano l’im-

patto che avranno la composizione qualitativa e quantitativa dei flussi turistici. Anche se nello scenario mondiale l’Italia ha perso la tradizionale leadership o centralità, lo sviluppo dei sistemi turistici locali sta diventando una modalità di promozione e presenza molto efficace. In linea con tutto ciò, le Terme di Cretone hanno proposto un progetto che da anni è in “stand by” che, attraverso maggiori servizi messi a disposizione degli ospiti, renderebbe più attraente il centro termale e consentirebbe un incremento dell’indotto che gli ruota attorno e, non certo ultimo per importanza, una più consistente offerta di posti lavoro.



EROS di Fabiola Di Giov Angelo

GLI UOMINI E IL GIOCO DELLA SEDUZIONE Esistono messaggi e segnali del corpo che gli uomini inviano durante il corteggiamento e la prima fase di conoscenza. Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta

uante volte abbiamo sentito dire che “un gesto vale più di mille parole”? E quanti sono i gesti e i segnali del corpo ai quali spesso affidiamo in amore il compito di svelare o talvolta custodire il segreto di un nostro sentimento? Il linguaggio del corpo è spesso l’espressione più sincera e trasparente di ciò che pensiamo e sentiamo. In amore, così come in qualunque altra forma di rapporto, con i gesti e gli atteggiamenti il nostro corpo esprime quello che a parole ci sentiamo imbarazzati a dire e lancia segnali che altrimenti non avremmo il coraggio di rendere espliciti. Gesticolare o assumere determinati appartiene tanto

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alle donne quanto agli uomini e sono soprattutto questi ultimi ad essere più restii a parlare e a lasciarsi andare a dichiarazioni importanti. “Per quanto riguarda gli uomini – risponde il dottor Rossi - ci sono due grandi categorie a cui far riferimento. Da una parte l’atteggiamento fisico più evidente è quello dell’uomo che cerca di dimostrare la propria virilità e potenza fisica gonfiando il petto, mascherando la pancetta e contraendo i muscoli per gonfiarli. Un esempio classico è il portamento degli uomini quando sono al mare, completamente tirati per farsi vedere. La seconda grande categoria di gesti che riguarda il linguaggio seduttivo degli uomini

comprende quei gesti legati all’esibizione del fallo. Per esempio stare seduti con le gambe allargate, oppure accavallarle tenendole larghe, oppure toccarsi o avvicinare la mano ai genitali in modo tale da attirare l’attenzione su quella specifica parte del corpo. Fanno parte di questa categoria fallocentrica anche il toccarsi la cravatta oppure prendere in mano oggetti che per forma hanno un richiamo simbolico al fallo, per esempio una bottiglia di vino. Ovviamente – chiarisce il dottor Marco Rossi – bisogna avere una certa attitudine all’interpretazione di questi segnali. Per esempio il fatto di tenere le braccia incrociate che in genere viene interpretato come un atteggiamento di chiusura, nel caso degli uomini può anche essere interpretato come una dimostrazione di virilità mettendo in evidenza i bicipiti. Inoltre sarebbe fuorviante, nella fase di conoscenza, dedicare troppa attenzione all’interpretazione di questi segnali, penalizzando il dialogo e la comunicazione. E’ molto bello infine nel gioco della seduzione – conclude Rossi – indurre i gesti nell’altro. Assumere determinati atteggiamenti fisici ed essere seguiti dall’altro fino a fare in modo che l’altro istintivamente copi e riproduca la stessa postura, è il segnale che si è stabilito un feeling e si ha una buona intesa e comunicazione non verbale”.



ANTROPOLOGIA CULTURALE di Marco De Murtas

PERCHÈ INVE CCHIAMO L’invecchiamento un programma genetico che favorisce la specie a cui si appartiene…

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sere inconscia. In sintesi, l’ipotesi di tale struttura è derivata dal fatto che occorre una funzione che sincronizzi il condizionamento degli individui ad una singola asserzione al di là e ben oltre di ogni tornaconto personale ma esclusivamente volta al fine collettivo (es. la guerra). Gli eroi in questo senso sono preda dell’inconscio di specie che annulla in loro ogni timore per se stessi. Inoltre, nell’uomo, questa funzione è molto più presente e slegata da situazioni prestabilite come nel-

l’Istinto di Specie. Le mode consumistiche sono un ottimo esempio. Ci seducono a spendere molto più soldi per oggetti “griffati”, costringendo a volte a lavorare molto di più e dedicarsi di meno a sé stessi: ma a giovarsene veramente è l’economia collettiva.

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ualcuno mi ha fatto notare come sia troppo sicuro nell’affermare l’esistenza di un inconscio collettivo, che chiamo “Inconscio di Specie”, poiché prosegue il compito del suo predecessore: l’Istinto di specie. Sorprende e, talvolta irrita, che vi sia qualcosa di sovra individuale che ci condizioni così profondamente. Dove prendo questa sicurezza? Andiamo, allora, ancora di più nel biologico e prendiamo, ad esempio, il programma genetico d’invecchiamento così puntuale ed articolato (mica crederete ancora che l’invecchiamento è usura? E’ un programma genetico come la crescita preadolescenziale). Ma chi se ne giova? Non certo l’individuo che si vede raggrinzire senza speranza… ebbene: la specie. Invecchiamento e morte non sono giovevoli all’individuo che anzi ne farebbe volentieri a meno ma alla specie a cui appartiene. E’ meglio sostituire con individui giovani che non lasciare individui stabili. E quando dico “Specie” intendo proprio un concetto concreto: quel gruppo di individui legati da vincoli sociali e condizionati per rispondere a problemi non più del singolo ma della propria società. E’ proprio così difficile pensare che esista una parte di cervello, come una parte di DNA, dedicata più alla specie che non all’individuo? La specie, in un certo senso, è contro l’individuo. Ecco perché la parte psichica “collettiva” deve es-









COSTUME E SOCIETÀ di Alessio Certosa

CON L’IPAD SOTTO L’OMBR ELLONE Quest’estate è stato l’oggetto principe delle spiagge. Per i forzati del tablet ormai è cambiato il modo di vivere le proprie vacanze, tra tecnologia e voglia di rimanere a contatto con il mondo. Altro che relax! i vedi in aeroporto in pantaloncini e infradito mentre lo tirano fuori dalle borse per passarlo ai controlli di sicurezza. Li vedi in spiaggia a chattare teneramente con l’amante lontano. Li scorgi sotto l’ombrellone mentre mandano mail di lavoro. Li avvisti sul bagnasciuga, con i piedi a mollo, concentrati a guardare chissà cosa e ad imprecare ad ogni schizzo d’acqua. E poi li guardi mentre riposano serenamente ed esausti con il proprio “compagno” appoggiato sull’asciugamano. Sono i forzati dell’iPad e dell’eBook. Quelli che non se ne separano mai, neanche in vacanza. Lo custodiscono gelosamente come fosse una reliquia. Di tanto in tanto lo tirano fuori, il tablet, per lucidarlo e togliere quelle fastidiose ditate sul display che con il sole sembrano quelle di un untore. Ormai hanno occhi solo per lui e i figli possono starsene in acqua anche una giornata intera. Basta che ci sia l’iPad e nient’altro. Ormai la mattina prima di andare in

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spiaggia non si controlla più che in borsa siano state messe le ciabatte o le creme protettive. No, si guarda se c’è il tablet e soprattutto che la batteria sia carica. Guai se ci fossero solo due misere tacche. D’altronde la giornata è lunga, e il mare, il sole e la spiaggia sono diventati di una noia mortale. Per fortuna che c’è l’iPad! La salvezza attesa da tutti coloro che non riescono a staccarsi dal mondo e dalla tecnologia. Sono quelli che, fuori gli store, hanno fatto la fila dalla notte precedente per comprarsi i primi modelli in vendita dal mattino seguente e per poter dire: “sono stato il primo ad averlo!”. Poco importa se la Borsa va a rotoli, se l’economia va in crisi, se i posti di lavoro traballano e se il governo ci stringe il collo con le tasse. La vita è bella perché c’è il tablet. Ed anche il mare è più bello. Che sia quello super colorato della Sardegna o quello torbido dell’Adriatico. Il forzato dell’iPad non sceglie più le proprie vacanze sognando mari e spiagge incontaminati ma accertandosi che ci possa

essere un’adeguata copertura (wi-fi o 3G ndr) per navigare liberamente. Anche in vacanza ci sono i link da postare su Facebook e ci sono gli amici rimasti in città da far morire d’invidia: “sono in un posto incantevole, in una spiaggia bianchissima, sotto un caldissimo sole e tra poco mi faccio un bagno divino…”. Peccato che si tratti di una spiaggia grigia, di un mare color marrone e che il sole sia nascosto dalle nubi. Il forzato dell’iPad vede tutto bello quando ha il proprio tablet tra le mani. “Amore che stai facendo?”, chiede la moglie spalmata sul lettino e impregnata di crema superabbronzante. “Niente cara, sto controllando il meteo di domani, così possiamo andare a fare la gita in barchetta”, risponde lui mentre si scambia effusioni virtuali con l’amante in vacanza dall’altra parte del mondo. E vissero tutti felici e contenti. Ebbene, abbiamo voluto fare una foto caricatura del popolo dell’iPad per raccontare un fenomeno socio-tecnologico senza precedenti. In questa estate appena pas-


© Foto di Marco Negro

sata, il tablet (o l’eBook) è stato l’oggetto più presente sulle spiagge. Una rivoluzione figlia del nostro tempo. Una volta si andava al mare con la Gazzetta e il Corriere della Sera sotto il braccio, oggi si va con l’iPad nella borsa. Quello che dovrebbe cambiare il modo di lavorare di molti professionisti, in realtà è diventato un oggetto da spiaggia per giocare o per passare il tempo. Chi lo usa davvero per lavoro se ne guarda bene dal portarselo in vacanza. E così il tablet si trasforma in una moda, nell’ennesimo status symbol da far vedere festosamente a chi non ce l’ha. Per la cronaca il 6 giugno scorso la WWDC ha comunicato che il numero degli iPad venduti ha superato quota 25 milioni. Tanti, non c’è che dire. Ma si vive bene anche senza. E soprattutto le vacanze sono tutt’altra cosa se il tablet non ce l’hai, o se almeno lo lasci a casa. Ma non ditelo ai forzati dell’iPad.

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STORIE di Alessandro Cerreoni

MASSIMO MORI: “IO ROMANISTA CON LA FACCIA DI DI CANIO” //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Potrebbe sembrare un caso clamoroso di clonazione umana, in realtà in ballo c’è solo un’impressionante somiglianza con l’ex calciatore della Lazio. Massimo Mori ci racconta come è cambiata la sua vita bbiamo un caso di clonazione umana e non ce ne siamo mai accorti. Risale addirittura al 1968, quando l’uomo doveva andare ancora sulla Luna e Pelè era ancora il calciatore più forte del mondo. Un’epoca fa. In quell’anno, a distanza di poco più di un mese, nacquero due personaggi: Paolo Di Canio e Massimo Mori. Il primo è nato il 9 luglio 1968, l’altro il 14 agosto 1968. Paolo è alto 1,80 e pesa 75 chili, Massimo è alto 1,79 e pesa 73 chili. Due gocce d’acqua. Uno è diventato famoso, l’altro è una persona qualunque che un giorno ha scoperto una cosa particolare: una somiglianza quasi perfetta con l’ex calciatore della Lazio. Una sventura per lui che è romanista. Forse una maledizione, anzi no… una fortuna. Altro che clonazione! Massimo Mori è una di quelle persone che può vantarsi di essere

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il sosia di un personaggio famoso. Ce ne sono diversi in Italia. Abbiamo Michael Jackson, Richard Gere, Mel Gibson ed altri. E abbiamo anche Paolo Di Canio. Il gemello segreto? Forse. Una cosa che ci ha incuriosito parecchio e ci ha spinto a fare questa intervista.

Massimo, chi sei nella vita di tutti i giorni? “Sono responsabile tecnico di una società di articoli industriali e tecnici e di una azienda edile di famiglia”. Quanto tempo fa hai scoperto di somigliare a Paolo Di Canio? “Il tutto è nato tantissimi anni fa. Eravamo

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nei primissimi anni ’90, tra il 1992 e il 1993. Mi trovavo in un rinomato ristorante romano ospite di un matrimonio. Ad un certo punto mi si avvicinò un signore con il figlio chiedendomi di fare una foto con loro e un autografo. Sbalordito della situazione, chiesi se fossero certi di ciò e loro convintissimi mi risposero: ‘Certo, tu sei Paolo Di Canio e ti seguivamo sin da quando giocavi con gli aquilotti della Lazio’. Logicamente dissi che non ero io e loro se ne andarono con moltissimi dubbi. Da lì mi resi conto di avere questa somiglianza, accentuata dopo il ritorno in Italia di Di Canio”. Cosa ti comporta essere il sosia di un personaggio famoso? “All’inizio mi creava agitazione per il fatto di essere tifoso romanista fino al midollo. Poi ho approfittato di questa somiglianza per iscrivermi nella Nazionale Italiana Sosia, giocando a calcio per beneficenza e di questo ne sono orgoglioso. Da lì mi sono abituato al viso di Paolo e soprattutto mi dovevo abituare alla vita di tutti i giorni, di chi ti guarda con insistenza in macchina, al bar o al ristorante. Adesso so cosa vuol dire essere un giocatore famoso e avere tutte le attenzioni che si hanno intorno”. Da romanista cosa provi ad essere il sosia di un idolo dei tifosi della Lazio? “Pur essendo romanista perso da quando avevo cinque anni, questa somiglianza non mi crea alcun problema. Lo ritengo uno scherzo della vita quando decide di ‘regalarti’ la faccia di un vip”. Hai mai avuto l’opportunità di conoscere Paolo Di Canio? “Sì, l’ho incontrato in varie occasioni e posso dire che è stato sempre una persona fantastica. Il mio primo incontro con Paolo fu divertentissimo. L’andai a trovare in un cir-

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colo dove lui spesso gioca a calcio con i suoi amici. Tutto questo coadiuvato da suo fratello Antonio, che conobbi in precedenza, che, sbalordito da questa somiglianza, decise lui stesso di combinare l’incontro. Ebbene, arrivato al campo, mi venne incontro proprio Antonio tutto sorridente. Insieme ci avvicinammo a Paolo che era girato di spalle. Quando si girò mi pose la mano e disse una cosa che non posso ripetere. (sorride ndr) Mentre i suoi amici dissero: ‘ahò ma che siete gemelli?’. Spiegai a Paolo che usavo il suo viso per beneficenza e, felice di questa mia iniziativa, diede la sua disponibilità a partecipare a qualche nostra iniziativa della Nazionale Italiana Sosia”. Dato che fai parti di questa particolare nazionale, puoi dirci gli altri sosia che ne fanno parte? “In primis ci sono il presidente Massimo Nardi, sosia perfetto di George Michael, e il vicepresidente Alessandro Avolio, ‘clone’ di Richard Gere. Poi ci sono i sosia di altri personaggi come Francesco Totti, Vasco Rossi, Renato Zero, Rino Gattuso, Chuck Norris, Sergio Floccari, Fabrizio Moro, Marco Carta, Amadeus, Dr. House, Monica Bellucci, Sabrina Ferilli e Giuliana De Sio”. Che opinione hai di Di Canio? “A livello calcistico è stato un buonissimo giocatore. A livello umano è uno che a volte può sembrare arrogante ma che in realtà è una persona schietta che non si arrende mai”. Cosa fa la gente quando ti incontra per strada? “E’ come se vivessi una vita da vip. Ovunque vado mi chiedono autografi e di fare le foto. E’ un divertimento garantito”.

Se non fossi stato il sosia di Paolo Di Canio, di quale altro personaggio ti sarebbe piaciuto essere il sosia? “Vista la mia fede calcistica direi Francesco Totti. Invece, per la gioia della mia famiglia, formata in prevalenza da donne, potrei dire Brad Pitt”. Hai mai avuto apparizioni televisive? “No, però ci sono molto vicino”. Ci racconti qualche aneddoto curioso? “Sì, una volta mi trovavo in un McDonald con il mio fotografo e parlavamo di uno spot di beneficenza. Ad un certo punto una signora si gira di scatto e urla: ‘Paolo Di Canio! Sì tu sei Paolo Di Canio, ti ho riconosciuto da quando sei entrato’. In un attimo dentro a quel locale si è creato il panico, tutti intorno a me con i cellulari per le foto e con i fogli e pennarelli per gli autografi”. Prova a metterti nei panni del Di Canio opinionista, secondo te chi vincerà il campionato e cosa faranno Roma e Lazio? “Le favorite sono il Milan e l’Inter. Non credo alla Juventus. Spero nella sorpresa della mia Roma, mentre la Lazio è una squadra molto lunatica e prevedo un quinto/sesto posto”. Che carattere hai? “Rispecchio molto il mio segno zodiacale: il Leone. Sono sempre molto calmo ma quando mi arrabbio sono schietto. Mi considero sensibile, simpatico, un buon marito, un bravo padre, frequento la messa della domenica ma alle 15 non ci sono più per nessuno, ci sono solo per la mia Roma!”. Ti senti più Massimo Mori o Paolo Di Canio? “Mi sento Massimo Mori al 100 per cento. Il mio contorno, invece, mi fa sentire Paolo Di Canio”.



STORIE di Giulia Pascucci

Iniziamo un ciclo di interviste “alfabetiche” attraverso le quali scopriremo meglio i personaggi che incontreremo. Iniziamo con l’ex terzino della Roma scudetto del 2001

VINCENT CANDELA DALLA A ALLA Z ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// 72 GP MAGAZINE


ncontriamo Vincent Candela, ex calciatore della Roma campione d’Italia 2001. Iniziamo da lui un ciclo di interviste che definiamo “alfabetiche”. Non sarà infatti la classica intervista fatta di domande e risposte, ma diremo al nostro interlocutore una parola per ogni lettera dell’alfabeto, dalla quale lui avrà la libertà assoluta di dire tutto ciò che quella parola gli farà venire in mente. Incontriamo Candela in un posto meraviglioso: la Tenuta dell’Angelica (www.tenutadellangelica.it). Una proprietà che Vincent ha acquistato qualche anno fa e a cui ha dato il nome della figlia. Una tenuta dove Mara, la moglie di Vincent, organizza ogni tipo di evento, dal matrimonio all’evento aziendale, dalla comunione al compleanno, una location utilizzata anche da produzioni cinematografiche ed ultimamente da Sky che ci ha ambientato il reality “Appuntamento al buio”. - AMICIZIA È una cosa molto importante e allo stesso tempo molto difficile, devi essere consapevole che devi dare senza aspettarti niente. - BELLEZZA Un mio amico dice: “la bellezza è femmina, il maschio al massimo può piacere”. Detto sinceramente non me ne può fregare di meno della bellezza. E’ sempre piacevole vedere una bella donna, una bella casa o una bella macchina, ma alla lunga anche la bellezza stanca, quindi preferisco concetti più concreti. - CALCIOPOLI Leggo poco i giornali e guardo pochissimo la televisione proprio come quando giocavo. Qualcosa è successo ma io non ci ho mai voluto credere, quando giocavo e perdevo me la prendevo con me stesso e con la mia squadra e con nessun altro. Non mi è mai successo di sentire o capire che una partita dove ho giocato fosse a rischio scommessa. Dopo lo scudetto del 2001 potevamo vincere di più, non lo abbiamo fatto solo per colpa nostra. Sono stato felice della vittoria dell’Italia ai mondiali del 2006 perché il calcio italiano aveva bisogno di credibilità. - DOMANI Il passato è storia il futuro è un mistero, oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente io vivo giorno per giorno. - EMOZIONI

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La Tenuta dell’Angelica gestita dai coniugi Candela

Sono importanti, viviamo di emozioni, grandi e piccole, un sorriso di una persona anziana o di un bambino, o se ci rapportiamo al calcio un bel passaggio o un gol. Le emozioni calcistiche più belle sono legate allo scudetto con la Roma e al mondiale con la Francia. Emozioni diverse perché lo scudetto l’ho vinto da protagonista e perché l’emozione dello scudetto è durata un anno. Le emozioni della vita sono arrivate dalla nascita dei miei quattro figli. Mi ritengo molto fortunato ad aver vissuto tutte queste emozioni. Emozioni oggi è anche vedere la gente felice. Da qualche anno con mia moglie organizziamo ricevimenti, matrimoni, eventi aziendali, comunioni, eventi in genere qui in questo posto che si chiama “Tenuta dell’Angelica”. Mara, mia moglie, si dedica a tempo pieno a questa attività, lei ha nel dna l’arte del ricevimento, è attenta ad ogni minimo dettaglio, organizza tutto a 360 gradi e mette sempre a suo agio il cliente. Ci compensiamo, io porto la mia esperienza da invitato nei ricevimenti e negli eventi di quando ero calciatore e lei la sua da organizzatrice di eventi. - FRANCIA In Francia ci sono le mie radici e, anche se sono 15 anni che sono a Roma, le radici sono lì. Ringrazierò sempre il mio paese e i miei genitori per quello che mi hanno dato e per come mi hanno educato. Ci torno spesso per lavoro, almeno una volta al mese. - GIOCO Mi piace il gioco, mi piace giocare perché sono allegro e mi piace giocare perché ho fatto praticamente per trent’anni il calciatore. Mi piace il gioco in generale, giocare a tennis, a biliardo, a scopetta, giocare con i miei bambini. Posso dire che il gioco è una buona parte della mia vita.

- HOTEL Per me significa ritiro con la mia squadra o vacanza. Di ritiri ne ho fatti tantissimi e di conseguenza hotel per una parte della mia vita significava quello. Oggi è sinonimo di vacanza, di relax. - IMPOSSIBILE L’impossibile non esiste. - JOLLY Oggi bisogna sempre avere il jolly, non per dire bugie, ormai sono dieci anni che non dico bugie. Il jolly serve per risolvere un problema in qualsiasi momento, dobbiamo essere bravi a non sprecarlo. - KO Ho avuto alti e bassi sia nel calcio che nella vita ma non mi sono mai sentito kappaò. Per me è solo quello del pugilato, che mi piace guardare, ma non è una cosa che mi riguarda. - LIMITE È fondamentale che ognuno di noi conosca il suo limite, credo sia una dimostrazione d’intelligenza riconoscere i propri limiti, per evitare di andare a dire o a fare cose che non conosciamo e che non sappiamo fare. - MONDIALE Ho vinto il mondiale, anche se non da protagonista, davanti al mio popolo. Era la prima volta che la Francia vinceva il mondiale, un’emozione a livello calcistico fantastica, meravigliosa che terrò sempre dentro di me. - NORMALITÀ Prima ero un calciatore più o meno famoso della Roma e della Francia. Quando ho smesso sono diventato una persona normale che ogni tanto va a lavorare (ride ndr). Mi trovo bene nei panni nell’uomo normale. La grande fortuna credo sta nel fatto che non mi manca il calcio, vado spesso allo stadio, tifo Roma, in tv guardo

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solo la Roma, ma il campo non mi manca per niente. Accetterei un incarico importante nel calcio ma solo dalla Roma o da una squadra grandissima. La Roma per quattro/cinque anni mi ha offerto un ruolo che però a me non piaceva. Ho sempre ringraziato ma ho rifiutato, non mi ci vedevo in giro a vedere le partite per scoprire talenti. Io le partite non le guardo neanche a casa. L’allenatore della Roma sì lo farei, anche gratis. Sto aprendo una scuola calcio a Roma ma quello è un ruolo diverso, dai 6 ai 10 anni non s’insegna il calcio; i bambini devono divertirsi e imparare a rispettare i compagni. Difficilmente vado a giocare a pallone. Ogni tanto vado quando mi chiama qualche amico. Sono stato quattro anni senza giocare, un po’ per la caviglia, per l’anca, per il ginocchio, per la pancia. Quando ho smesso con il calcio ho giocato per un po’ a calcetto ma era un casino, non potevi sbagliare un passaggio che tutti dicevano: “guarda Candela che sbaglio, Candela si è un po’ ingrassato, madonna ha sbagliato un gol”. Andavo a divertirmi e non a sentire queste

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cose in continuazione. Quindi ho smesso. Mi sono dato al tennis e mi diverto tanto. - ODIO Non ho mai provato odio, ho avuto momenti brutti, ho avuto una separazione abbastanza dura, ho avuto litigi, ma l’odio non è un sentimento che ho mai provato. - PAURA Tutti abbiamo le nostre paure, c’è chi le dimostra e chi le tiene dentro. - ROMA Roma mi ha dato tanto, a tutti i livelli, mi ha fatto crescere come uomo e come padre. I miei figli sono nati a Roma. Come calciatore mi ha fatto diventare famoso. La mia seconda moglie è di Roma. Roma mi ha dato tanto e la ringrazierò sempre per avermi fatto compagnia in questi quindici anni. Ringrazierò sempre i tifosi che mi hanno fatto sentire importante. Cambierei il traffico e quel modo tipico di dire: “Nun te preoccupà ce penso io”. (ride) Un’altra cosa che mi piace poco è che ci accontentiamo troppo; Roma è un posto fantastico e potrebbe essere sotto ogni aspetto la città numero uno al mondo. Non dobbiamo ac-

contentarci. Io mi sono goduto Roma e i romani dal primo attimo che l’ho respirata. - SOLITUDINE Non mi piace. Magari cinque o dieci minuti al giorno stare da solo può anche andar bene, ma di più proprio no. Sono uno di compagnia, un giocherellone. - TIFOSI Li ringrazierò sempre, sia quelli che mi hanno voluto bene, sia quelli che non me ne hanno voluto, perché anche loro mi hanno fatto crescere. Per dieci anni sono stato uno che si è fermato sempre davanti ai cancelli di Trigoria, sia quando le cose andavano bene sia quando c’era contestazione e questo credo lo abbiano apprezzato. Due anni fa quando ho fatto la partita di addio al calcio, senza pubblicizzare l’evento sono venute 50.000 persone. Credo che questo valga più di ogni parola. - URLO Di gioia sicuramente, quando facevo un gol ad esempio. Urlo in senso negativo no, non mi piace urlare, la ritengo una perdita di tempo e di energia. Se c’è qualcosa su cui discutere si parla, ci si spiega ma urlare non mi piace. - VITTORIA È fondamentale quando si gioca, a me piaceva vincere anche nelle partitelle d’allenamento. Ma credo che sia fondamentale vincere nella vita per raggiungere ogni obiettivo, qualunque sia il lavoro che uno svolge. - ZEMAN Un bravo allenatore che ha vinto poco in seria A. Ha una bella filosofia di gioco, mi ha fatto correre tantissimo, però ci divertivamo in campo. Ho litigato alla fine perché ero un po’ esuberante; lui non mi voleva più ed ero stato messo in vendita. Poi hanno mandato via lui ed io sono rimasto. Oggi l’allenatore non deve insegnare tanto la diagonale o chissà cosa, deve saper gestire un gruppo. La cosa fondamentale è l’intelligenza di capire e rispettare i ruoli. Il calciatore non si sentirà mai superiore all’allenatore, non sarebbe intelligente. Capello ad esempio mi è piaciuto per come ci ha gestito, non guarda in faccia a nessuno. Il peggiore è Beretta; uno che arriva con gli occhiali da sole e la sigaretta in campo, parte già male. (in collaborazione con Alessandro Battaglia)





CURIOSITA’ DAL MONDO di Camilla Rubin

GENOVA:

RICCA RICOMPENSA PER IL CANE SCOMPARSO

1 CALIFORNIA:

L'amore per un cane scomparso ha portato una ricca famiglia russa a istituire una ricompensa di 10.000 euro per chi lo ritrova. La storia arriva da un albergo di Genova, dove il 17 agosto scorso i russi erano arrivati per trascorrere una vacanza in compagnia di Johnny, un cane di razza Pincher sparito dall'hotel e del quale non si hanno più notizie. La famiglia moscovita, per ironia della sorte, aveva optato per l'elegante albergo genovese perché dotato di un'area adibita ai cani, all'interno della stessa stanza prenotata.

LOS ANGELES:

IL RITORNO DI DALLAS “Dallas”, la soap opera culto degli anni ottanta, è tornata. L'emittente televisiva statunitense TNT, a venti anni dalla messa in onda dell'ultimo episodio, ha annunciato che la prossima estate saranno pronti i nuovi episodi. Il protagonista John Ross "J.R." Ewing è pronto a entrare di nuovo nelle case di milioni di fan nell'estate del 2012.

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2 SOS GATTO Ogni estate torna d'attualità il problema degli animali domestici abbandonati prima delle vacanze, ma Lynea Lattanzio ha trovato una soluzione. La donna è proprietaria di una casa d'accoglienza per gatti, un vero e proprio rifugio per i felini: la Cat House. La struttura è organizzata in modo tale da dare accoglienza a oltre settecento gatti, una dozzina di cani e alcune oche. Di fronte alla porta d'ingresso la Lattanzio trova spesso scatoloni con animali abbandonati e insieme ad alcuni volontari si adopera per offrire le prime cure mediche. Gli ospiti della Cat House restano costantemente in attesa di un'adozione, ma la maggior parte vive la sua esistenza in questo spazio di seicento ettari dove il cibo e l'acqua non vengono mai a mancare grazie alle donazioni di molti amanti degli animali e dove si può trovare una nursery, uno studio veterinario e uno spazio per i gatti più anziani. Nella sua carriera di angelo custode dei gatti, la Lattanzio ha salvato più di diciottomila felini e ne ha sterilizzati oltre quarantamila.

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PECHINO:

IL BABY MICHAEL JACKSON Xiao Bao, a quattro anni, è il più giovane imitatore di Michael Jackson al mondo. Il piccolo è diventato famoso vincendo un talent show cinese che gli ha permesso di realizzare un tour negli Stati Uniti, dove Xiao farà anche la conoscenza dei figli del Re del Pop.

SAN DIEGO:

IL CANE CAMPIONE DI SURF Abbie Girl vince per il secondo anno consecutivo il concorso di surf per cani di piccola taglia (sotto i 60 pound), indetto da sei anni dal Coronado bay resort. Il cane da borsetta in America va ovunque con il suo padrone, di sicuro va a fare shopping, ma può anche diventare un compagno fedele in sport e passioni estreme. Adesso è il cane surfista l'ultima frontiera per i padroni più sportivi, che sfoggiano le qualità acrobatiche dei loro piccoli amici, in una sana e divertente competizione all'aria aperta.

NEW YORK:

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PER NON DIMENTICARE L’11 SETTEMBRE New York: per non dimenticare l’11 settembre, a dieci anni dall'attentato terroristico che l'11 settembre 2011 ha distrutto il World Trade Center di New York, il “September 11 National Memorial” ha presentato il progetto dei lavori del nuovo Ground Zero. Un museo, un parco e un'ampia area sotterranea faranno da contorno a due enormi fontane che copriranno i crateri lasciati dalle due torri.

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CURIOSITÁ CURIOSITA’ DAL MONDO di Camilla Rubin

LISSE: LE SPLENDIDE DISTESE DI TULIPANI La storia di un fiore meraviglioso che per gli olandesi ha rappresentato e rappresenta molto di più

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l tulipano è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliaceae ed è originario della Turchia, il nome deriva dalla parola“tullband”, che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare. Fu portato per la prima volta in Europa nel 1554 dal fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore di Ferdinando I alla corte di Solimano il Magnifico, che ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi…

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LA STORIA E LA SPECULAZIONI DI BORSA Clusius trovò un modo per sviluppare molte varietà di tulipani, nei più svariati colori e forme. La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all'incirca a partire dal 1593. I tulipani divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol e crebbero rapidamente di prezzo. Con la grande richiesta che derivò, ben presto le piane alluvionali olandesi si riempirono di questo tipo di coltivazione, i bulbi potevano essere incrociati e diffusi facilmente e in pochi anni vennero realizzate un infinito numero di nuove varietà per incrementarne le vendite i commercianti commissionarono anche il primo catalogo pubblicitario della storia con disegni e descrizioni in latino. Si contrattavano in casa del mercante Jacob Van der Buerse (da cui prese poi il nome la Borsa), generando tra il 1634-37 la prima bolla speculativa documentata della storia del capitalismo, la famosa “bolla dei tulipani”, che scoppiò il 5 febbraio 1637. La “bolla dei tulipani” (in inglese anche tulipomania) è stata probabilmente la prima bolla speculativa documentata nella storia del capitalismo. Nella prima metà del XVII secolo, nei Paesi Bassi la domanda di tulipano raggiunse un picco così alto che ogni singolo bulbo raggiunse prezzi enormi: un singolo bulbo di una specifica qualità di tulipano poteva costare anche un migliaio di fiorini olandesi (il reddito medio annuo dell'epoca era di 150 fiorini). I tulipani erano scambiati anche con terreni, animali vivi, e case. Nel 1635 fu registrata una vendita per 100.000 fiorini. Per paragone, una tonnellata di burro costava circa 100 fiorini e "otto maiali grassi" costavano

© Foto Kika Press

240 fiorini. Un prezzo record fu pagato per il bulbo più famoso, il “Semper Augustus”, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini. Nel 1636 i tulipani erano scambiati nelle borse valori di numerose città olandesi. Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che avevano intenzione di piantare (sostanzialmente dei futures sui tulipani, soprattutto se si pensa che la crescita del tulipano è lenta, ci vogliono 5-7 anni perché germogli). Questa pratica fu soprannominata "commercio del vento". Un editto statale del 1610 fece diventare illegale questo commercio rifiutandosi di riconoscere come legali questo genere di contratti, ma la legislazione non riuscì a far cessare questa attività. Nel febbraio del 1637 i commercianti di tulipani non potendo più ottenere prezzi gonfiati per i loro bulbi, cominciarono a vendere. La bolla speculativa scoppiò. Si incominciò a pensare che la domanda di tulipani non avrebbe potuto più mantenersi a quei livelli, e questa opinione si diffuse man mano che aumentava il panico. Alcuni detenevano contratti per comprare tulipani a prezzi dieci volte maggiori di quelli di mercato (ormai crollato), mentre altri possedevano bulbi che valevano un decimo di quanto li avevano pagati. Centinaia di olandesi, inclusi uomini di affari e dignitari, erano finanziariamente rovinati. Vennero fatti tentativi di risolvere la

situazione che accontentassero entrambe le parti, ma furono un insuccesso. In sostanza ciascuno rimase nella situazione finanziaria in cui si trovava alla fine del crollo. Oggi per fortuna la situazione è cambiata e chiunque può permettersi di godere dello splendore di questi fiori nelle proprie case o nei propri giardini; gli appassionati hanno dato vita a numerosi ibridi di tulipano dai colori più cangianti e dalle diverse dimensioni. Esistono tulipani gialli, rossi, rosa, bianchi, arancioni, blu, sia nani che giganti, ma la sfida di tutti i coltivatori è creare il tulipano nero, di cui esistono due varietà: la Queen of Night, dall’intenso color viola scuro, e la Black Diamond, con petali più chiari e violacei. L’Olanda mantiene però un primato, e nello specifico lo detiene una cittadina della parte meridionale che si chiama Lisse: visti dall'alto, i suoi campi di tulipani sembrano una grande installazione creata da un artista contemporaneo. Righe multicolori si alternano per chilometri. Lisse è uno dei centri principali della coltivazione di questi coloratissimi fiori e a solo 15 chilometri dalla cittadina troviamo il Parco di Keukenhof che nel periodo della fioritura offre uno spettacolo indimenticabile. In ultimo ricordatevi che regalare un tulipano, soprattutto in Turchia, significa dichiarare l’Amore vero e perfetto alla persona che lo riceve…

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CURIOSITÁ CURIOSITA’ DAL MONDO di Camilla Rubin

Il sogno costa 20 sterline. Basta un biglietto della lotteria da 22 euro, in Gran Bretagna, per regalarsi il sogno di avere un figlio pur avendo problemi di fertilità. L'idea della Ivf lottery (lotteria della fertilizzazione in vitro) è dell’associazione To Hatch che si occupa di assistere aspiranti genitori © Foto Kika Press

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UN FIGLIO IN PALIO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// a rivoluzione arriva dal Regno Unito e dopo anni di tentativi l'associazione “To Hatch” ha ottenuto il permesso di istituire una lotteria che metterà in premio trattamenti di fecondazione assistita completamente gratuiti. Il concorso, che ovviamente ha suscitato molte polemiche tra l'opinione pubblica, sarà aperto a single, etero, omosessuali o persone che hanno superato l'età biologica per il concepimento di un figlio. "Questa licenza non poteva sopraggiungere in un momento migliore - ha dichiarato Camille Strachan presidente dell'associazione - in quanto i tagli del governo alla sanità pubblica hanno toccato principalmente la fecondazione assistita in vitro, costringendo molte coppie a rivolgersi alle strutture private". L'autorità sanitaria britannica Human Fertilisation and Embryology Authority ha commentato la decisione come sbagliata e inappropriata, perché banalizzerebbe un problema centrale e grave nella vita di moltissime persone. Secondo le ultime statistiche, circa una coppia su sette soffre di problemi di fertilità nel Regno Unito e gli ultimi numeri pubblicati sono di circa 40 mila pazienti trattati nel 2008, che hanno portato alla nascita di 15 mila bambini.

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LA LOTTERIA CHE HA COME PREMIO LA FECONDAZIONE ASSISTITA A chi si aggiudicherà il biglietto vincente, l’associazione di beneficenza britannica offrirà un trattamento completo (e costoso) per la fertilità. I biglietti per il controverso gioco sono stati messi in vendita online al costo di 20 sterline ciascuno (all’incirca 22 euro); è stata la Gambling Commission (commissione sul gioco d’azzardo) a concedere la licenza all’organismo di beneficenza To Hatch, che offre la possibilità tangibile alle coppie di usufruire della fe-

condazione in vitro. Il premio si compone di trattamenti per la fertilità del valore di 25.000 sterline in una delle maggiori cliniche del paese. E non è esclusivamente per le coppie. Al gioco possono partecipare tutti, non solo coppie sposate, anche single, omosessuali, anziani. Se però il vincitore dovesse essere una madre o un padre single allora il premio consisterà in una donazione di ovuli o di sperma oppure una madre surrogata. Stessa procedura se a vincere dovesse essere una donna che ha più di 45 anni, il limite stabilito dalla legge britannica per poter sottoporsi alla fecondazione in vitro. La gara promette che ai vincitori sarà garantita la sistemazione in un hotel di lusso con autista, prima di essere ricoverati in una clinica per il trattamento. Se la fecondazione in vitro “classica” dovesse fallire, saranno offerti gli ovuli di una donatrice, la chirurgia riproduttiva o anche un surrogato di nascita. I vincitori potranno anche disporre di un telefono cellulare in modo da mantenere i contatti con i medici in ogni momento. I medici del centro di fertilità useranno il loro giudizio clinico per stabilire la fattibilità di ogni possibile gravidanza. Se una donna è in forma, ma oltre 45 i medici potranno suggerirle di impiegare le uova di un donatore.

I profitti della lotteria saranno devoluti all’ente di beneficenza To Hatch. Se dovessero vincere una sola donna o un uomo, saranno forniti con sperma di donatore o una madre surrogata e l’embrione di un donatore. Josephine Quintavalle, del Comment Reproductive Ethics, riguardo al dilemma etico del caso ha detto: “Questo gioco svilisce l’intera natura della riproduzione umana. La creazione della vita umana non deve essere ridotta a una lotteria pubblica. Invece di questo, non dovrebbe essere speso di più per la ricerca sui problemi di fertilità?”. Per la fondatrice di To Hatch Camille Strachan sostiene invece che molti pazienti fiduciosi nella fecondazione assistita non potevano permettersi il trattamento al costo di 5000 sterline per ogni seduta. Ha detto: “Noi offriamo alle coppie che lottano un servizio completamente su misura. Ci auguriamo che la Lotteria To Hatch possa alleggerire l’onere economico relativo al NHS e ridurre lo stress di alcuni di coloro che stanno lottando”. Circa una coppia su sette soffre di problemi di fertilità, e l’1 % dei bambini nati ogni anno in Gran Bretagna sono stati concepiti tramite fecondazione in vitro. Curiosità: il gioco è stato bollato come umiliante. I biglietti però potrebbero alla fine essere venduti in edicola...

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NAUTICA

SESSA FLY 45 UNA SFIDA DA VINCERE ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Il design atletico, l’agilità e la sportività di un open congiunte all’incredibile versatilità di uno spazioso fly

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imile ad un Open per forme e performance, allo stesso tempo Flyingbridge per la generosa distribuzione degli spazi, il Sessa Fly 45 rappresenta una vera sferzata per questo segmento di mercato. Più che definirlo “fly sportivo”, Sessa introduce il concetto di “open evoluto” per il suo Fly 45. Uno Yacht perfettamente in linea con la tendenza di concepire prodotti sempre più ibridi – come nel mondo delle automobili, della moda e dell’architettura - in cui bellezza e comodità trovano un punto d’incontro. Questo è esattamente ciò che rappresenta questo nuovo gioiello del cantiere che porta l’inconfondibile firma di Christian Grande: la perfetta interazione tra design e comfort, sportività e praticità. Ecco, quindi, una barca disegnata per chi naviga, per rispondere a tutte le esigenze: equilibrio assoluto degli spazi interni ed esterni, linee definite e forme scolpite, buone performance, tecnologie e, in particolare, un’ottimizzazione eccezionale dello spazio. Questo nuovo 45 piedi, infatti, si farà certamente notare, grazie, non solo alle tre cabine estremamente comode e abitabili dotate di bagni con cabina doccia separata, ma anche a una cucina spaziosa ed ergonomica, a una zona giorno luminosa e ad un fly di quasi 20 mq in grado di ospitare comodamente 8-10 persone. Per questo fly Sessa Marine propone anche la versione con due cabine - ancora più spaziose - privilegiando la vivibilità della zona sottocoperta e le dimensioni della cucina.

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LA SFIDA: QUATTRO NUOVI MODELLI ULTRAFUNZIONALI PER UNO STESSO PROGETTO “Creare tendenze nel nostro settore e andare incontro alle esigenze del mercato, questi sono gli imperativi che guidano ogni nuovo progetto SESSA - precisa Riccardo Radice. Il FLY 45 fa parte di quei progetti che danno l’impressione di essere semplici e ovvii, una volta di fronte al risultato: una barca spaziosa, luminosa e di facile vivibilità ma capace di coniugare caratteristiche spesso opposte e antagoniste, svelando così la sua natura profondamente complessa”. La vera complessità del progetto risiede sicuramente nella volontà di rispondere

alle molteplici attese di un nuovo cliente, non più esclusivamente mediterraneo ma orientato verso nuovi orizzonti, dai Caraibi al Medio Oriente. Si trattava, quindi e soprattutto, di integrare questo nuovo prodotto all’interno di un più ampio progetto industriale, in cui una sola piattaforma potesse dare vita a quattro modelli rivolti ognuno ad un pubblico diverso. Tutto questo al fine di portare avanti una strategia industriale centrata sull’innovazione, dove i costi di sviluppo dei nuovi

prodotti non pesino in modo rilevante sul cliente finale. L’intera politica di sviluppo del cantiere si basa sull’ obiettivo di proporre costantemente prodotti in grado di offrire tutte le soluzioni tecniche tipiche degli yacht di maggiori dimensioni così da migliorare la qualità della vita a bordo. Sessa Marine Via Torri Bianche, 9 – 20059 Vimercate (Milano) +39.039.635831 www.sessamarine.com

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GUSTO

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KM ZERO: QUEI PRODOTTI GENUINI CHE COSTANO MENO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// prodotti a Km zero sono tutti quei prodotti alimentari che vengono venduti e consumati in un raggio di azione molto ristretto, a pochi chilometri dal luogo di produzione. Hanno il vantaggio di costare di meno non essendoci intermediari di trasporto, grossisti o mercati generali

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che poi ridistribuiscono a dettaglianti. Si tratta di merci che contribuiscono alla causa ambientale, facendo risparmiare tonnellate di energia prodotta e sprecata per il trasporto, visto che in generale i prodotti della grande distribuzione prima di finire sulle nostre tavole hanno percorso migliaia di chilometri e sono stati respon-

sabili di tonnellate di energia prodotta. I prodotti a Km 0 invece, o “a filiera corta”, si reperiscono nelle campagne circostanti e sono tutti di stagione. Prodotti che potremmo definire nostrani, freschi e senza conservanti, che racchiudono in sé tutti i vantaggi del caso in termini di salute e sicurezza. In generale la scelta di questo tipo di consumo, valorizza la produzione locale ed esaltando i sapori tipici, rafforza le tradizioni gastronomiche e le produzioni locali. Inoltre avvicina il produttore al consumatore in un rapporto di scambio che avviene direttamente. L’acquisto a filiera corta è ormai piuttosto diffuso, soprattutto nelle zone che hanno una forte produzione agricola e si tratta soprattutto di frutta verdura.

Azienda agricola San Clemente strada S.Gregorio km 6,800 tel. 0774 411068 via Statilio Ottato 62, Roma tel 0671584855

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ARTE di Claudio Testi

ANGELO PASQUARELLI LA PITTURA SUONA IL POP ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Abbiamo incontrato Angelo Pasquarelli, un pittore ritrattista tutto “Pop art” che utilizza la tecnica “degli acrilici” su tela, grazie alla sua impostazione fumettistica realizza dipinti di ogni formato ngelo come è nata l’ispirazione? “Nel 2009 nel corso di un viaggio a Berlino dopo aver visto varie mostre ‘Pop art’ dei maggiori artisti americani del secolo come Jasper Johns, Robert Rauschemberg, e Roy Lichtenstein . Tornando a casa come per magia ho iniziato a dipingere su tela i primi due soggetti a cui si è rivolto il mio pensiero, Nelson Mandela primo presidente eletto a seguito delle prime elezioni nazionali non razziali della storia del paese e Premio Nobel per la Pace nel 1993 e il 14esimo Dalai Lama. Realizzate le opere sono riuscito a contattarli manifestando l’idea di donare a loro le opere. Mi ha entusiasmato la loro disponibilità ad accettare e ad apprezzare i miei dipinti. In particolare l’Ambasciata Sudafricana a Roma, per l’occasione il 16 giugno 2010 ha addirittura organizzato un evento approdato sulle pagine della rivista ‘Millionaire’ e di altri numerosi rotocalchi. Sono stato definito ‘Dreams Art’ in virtù dei personaggi che vengono fatti rivivere nelle mie opere come sogni nella realtà di tutti i giorni. Altre opere apprezzate, ai cantanti Madonna, Michael Jackson e l’indimenticabile Marilyn Monroe”. Oltre la pittura che altri interessi hai? “Al di fuori della pittura nutro un grande

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amore per la cinematografia, realizzo cortometraggi curandoli dalla scrittura alla colonna sonora, anzi a proposito di cinema sto realizzando un quadro dedicato a Tom Cruise e al suo doppiatore ita-

liano Roberto Chevalier. Altra mia passione è la fotografia, in particolare quella del ‘Food’, mi piace l’idea di rappresentare al meglio l’immagine dei cibi e dei piatti in particolare quelli preparati da importanti chef come Heinz Beck famoso chef dell’ Hilton di Roma”. Attualmente su cosa stai lavorando? “Il mio interesse in questo periodo si è posato su opere tematiche dedicate all’ippica in particolare ai cavalli di De Chirico rivisitati nel mio stile. Oltre a questo sono in contatto con il cantante Brian May dei Queen per delle opere dedicate al suo musical ‘We will Rock you’ ”.




TEMPO LIBERO

COSMICO LA FABBRICA DEL DIVERTI MENTO Vivere le emozioni di una partita a bowling, di biliardo o tentare la fortuna con le slot machine. Gustare un ricco menù gastronomico, assistere tutti gli eventi sportivi sui maxischermi… i luoghi dedicati al tempo libero ce ne sono tanti. Trovarne uno che raccogliesse in sé piste di bowling, tavoli da biliardo, slot machine, maxischermi, enogastronomia dolce e salata, non è facile. E’ da questi elementi che è nato il concept Cosmico, una megastruttura situata a due passi dall’uscita di Tivoli dell’autostrada A24 RomaL’Aquila. Un luogo che in poco tempo ha richiamato la presenza di tantissime persone e altre ancora le chiamerà in virtù della sempre più crescente voglia di divertimento, unita al desiderio di gustare ottimi piatti o bere semplicemente un cappuccino, un aperitivo o un cocktail. Il posto è di quelli che non si possono non notare, forte di una architettura moderna e con elementi grafici che richiamano l’attenzione su quello che si svolge al suo interno. Un interno che sa offrire un’atmosfera unica grazie alla particolare illuminazione a led e il gioco di colori tipico di un arredamento in stile pop art. Cosmico è un autentico “divertimentificio” a disposizione di tutti, dalla mattina alla sera, senza limiti di età. E’

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facile imbattersi in una partita di bowling dove a gareggiare siano contemporaneamente giovani, adulti e anziani. Certo, sarà difficile emulare il record di Dave Wilson, che nel 2006 giocò per 102 ore di fila a bowling in 408 partite diverse. Ma sarà lo stesso divertente assaporare la voglia di tornare quanto prima a buttare giù i birilli. Oppure a sfidare gli amici a biliardo o a cercare la fortuna con le slot machine di ultima generazione. Il gioco non è l’unico motivo di interesse di Cosmico. La disponibilità di due ampie aree interne, consente di ospitare feste di compleanno o ricorrenze di qualsiasi tipo. E per una serata diversa, tra divertimento e gusto, ci sta bene una pizza che da Cosmico è davvero buona. Così come il ricco menù gastronomico che consente di soddisfare tutti i gusti dei clienti. E’ con il “campionato-spezzatino” non c’è problema, perché i maxischermi installati all’interno della struttura permettono di assistere a tutti gli eventi sportivi a tutte le ore, comprese le partite che si disputano la domenica alle 12.30. Un motivo in più per farci un salto.

domenica: animazione e Karaoke lunedì: serata pizza e bowling martedì: latino-americano ore 22:30 happy music ore 24:00 latino-americano ore 1:00 mercoledì: pizza no-stop con animazione e karaoke "Andrea Salvatori" tutti i giorni colazione ore 7:00, coffee break ore 10:00, happy Hour ore 17:30, cena ore 20:00

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LIBRI DEL MESE

UN GIORNO MI TROVERAI di Kim Edwards – Ed. Garzanti Una ragazza dimenticata. I frammenti di un segreto terribile. La forza di un destino inesorabile. Regione dei Finger Lakes, stato di New York. È una notte di luna piena. Lucy Jarrett è di fronte alle acque del lago, illuminate dai riflessi del cielo. Le sembra ancora di vedere il padre nella sua ultima notte di vita, seduto nel giardino di casa, l’aria pensierosa e turbata, pochi istanti prima di salire su quella barca che l’avrebbe portato alla morte. Sono passati anni da allora, anni in cui Lucy ha cercato di dimenticare, di farsene una ragione, senza mai riuscirci. Ma adesso, forse, è venuto il momento di scoprire la verità. Lucy è tornata a casa, dopo un lungo periodo all’estero… Della stessa scrittrice si consiglia: Figlia del silenzio

GIUDICI

IL TRIBUNALE DELLE ANIME

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di Andrea Camilleri, Giancarlo De Cataldo, Carlo Lucarelli – Ed. Einaudi Da Dostoevskij a Kafka, da Manzoni a Sciascia, giudici e giustizia hanno segnato la fantasia dei grandi scrittori. Le tre storie di questo libro ne mostrano tutta la forza e l’attualità. Tre fra i piú importanti narratori italiani si confrontano con una figura centrale della nostra società: il giudice. E provano a indagarne i punti di crisi, di conflitto, di tensione. Camilleri mette in scena un giudice catapultato da Torino in Sicilia poco dopo l’Unità d’Italia. De Cataldo ambienta la storia nell’Italia di oggi e racconta in chiave ironica la dannazione della giustizia – e allo stesso tempo la sua necessità – vista dalla camera di consiglio di un’aula di corte d’assise. Lucarelli narra la storia di un giudice dal punto di vista di un poliziotto della sua scorta, assegnata senza che il giudice ne avesse bisogno. Almeno cosí sembra, prima che inizino ad accadere strani episodi e tutti comincino ad avere paura... Di Andrea Camilleri si consiglia: Il nipote di Negus

di Donato Carrisi – Ed. Longanesi La storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. La storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L’altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c’è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell’impresa a pochi mesi dall’incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Dello stesso autore si consiglia: Il suggeritore

di Paulo Coelho – Ed. Bompiani Come il protagonista del suo romanzo più famoso, "L'Alchimista", anche Paulo Coelho sta affrontando una profonda crisi di fede ed è alla ricerca di un cammino che lo aiuti nella sua rinascita spirituale. L'unica vera possibilità è di ricominciare tutto dall'inizio. Viaggiare, sperimentare, riprendere contatto con la gente e con il mondo. Con questo fine intraprende un viaggio che lo porterà attraverso l'Europa, l'Africa e l'Asia lungo il percorso della linea ferroviaria Transiberiana, e gli farà incontrare nuovi amici, come Yao, il traduttore che sta ancora piangendo la perdita della moglie; Tatiana, una donna russa con cui il protagonista condividerà un'esperienza di trasformazione; e soprattutto la giovane violinista Hilal, la donna che Paulo ha amato cinquecento anni prima... Dello stesso autore si consiglia: Le Valchirie

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LIBRI di Donatella Lavizzari

ANNAMARIA MERCURI TUFFI: I SENTIMENTI SONO LA VITA Dopo aver scritto poesie e favole per bambini, esordisce nella narrativa con “Gli Arcangeli di Parigi” edito dalla Argo. Come sostiene Carlo Bo nella prefazione, “questo romanzo è prima di tutto il segno della sua vocazione legata agli impulsi del cuore e al bisogno di manifestare subito le sue reazioni e il flusso continuo delle sue passioni” a Mercuri – afferma nella prefazione Carlo Bo – non scrive per mera dilettazione, per apparire, addirittura vantarsi delle sue doti: no, scrive perché intende inseguire i fotogrammi della sua esistenza, mescolando riflessi della memoria e rientri immediati nella realtà quotidiana… A volte si ha l’impressione che la Mercuri voglia più che illustrare, compiacere se stessa, stimolare e chiamare intorno a sé più che degli spettatori e dei giudici, dei compagni di vita e di strada”. Da qui deriva quello che Carlo Bo definisce “un modo diretto e impulsivo”. Ne consegue un’affascinante analisi sull’amore, la famiglia, la politica. Al centro del romanzo Fabrizia, una ragazza di buona famiglia che passa dall’illusione al disincanto conservando l’amore per la vita. Attraverso questa figura femminile alle prese con le prime passioni amorose, il confronto

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con la religione, l’amicizia, e il difficile passaggio dall’adolescenza alla maturità, il romanzo cattura, affascina il lettore. Dolorose vicende si svolgono sullo sfondo di Parigi “terribilmente bella”. Forse siamo davvero condannati a non saper amare, come diceva Isabelle. Quella volta piansero gli Arcangeli di Parigi, ma per fortuna il sole è nuovo ogni giorno. Ciao Annamaria, cosa significa essere donna nel terzo millennio? “La donna del duemila è dinamica, in evoluzione, competitiva. Una donna inserita nel contesto sociale in cui vive: finalmente libera di decidere di essere madre, compagna, casalinga o dedicarsi alla sua carriera. Una donna consapevole, affrancata dall’interdizione sacrale che ancora oggi la vorrebbe relegata in un ruolo subalterno. La donna che si incammina nel terzo millennio è riuscita ad imporsi nel lavoro, nella società, sorprendendo l’uomo preoccupato del suo

divenire. Ma questa stessa donna che ha lottato ed ottenuto un futuro in cui la parità dei diritti è un dato di fatto, non deve dimenticare il ruolo primario di madre e compagna. Cancellato il concetto di vestale, rielaborato in chiave moderna il suo personaggio, la donna del futuro rifiuta la passività degli eventi, ripone nell’armadio il vecchio modello cucitole addosso e, caricatasi di responsabilità si inserisce con dinamismo nella società” Come può una donna impegnata in altri settori del lavoro scoprirsi scrittrice? “Fin da bambina avevo l’abitudine di annotare in un diario segreto i pensieri più intimi. Il mio calepino, ritrovato casualmente dopo tanti anni, confrontato con riflessioni più mature, mi ha consentito di valutare la possibilità di scrivere favole per bambini e poesie. Ma ero ancora lontana dal traguardo, anni dopo, incoraggiata da intellettuali come Carlo Bo e Bruno Gentili ho deciso di rivol-

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gere il mio interesse ad un pubblico adulto. Il molto viaggiare, la letteratura, gli interessi coltivati, l’impegno nel sociale, la conoscenza di persone astruse, originali, hanno rappresentato per me un patrimonio inesauribile di idee ed emozioni. Da tutto questo ho mutuato gusto e sensibilità”. Cosa si riesce a trasmettere al lettore e in quale modo? “Nel corso degli anni, aiutata dalla lettura e dalla conoscenza della letteratura francese e anglosassone, ho sentito montare una naturale avversione per la prosa convenzionale e vuota, accademica ed incomprensibile. Credo che dovrebbe essere affidato al dialogo la scoperta dei personaggi di un romanzo. Il lettore deve scoprire, interpretare la profondità di riflessione e pensiero. E’ importante stabilire con il lettore una intesa, una complicità impalpabile. Personalmente, amo narrare la realtà della vita, chiunque può ritrovarsi nei miei personaggi. Ne ‘Gli Arcangeli di Parigi’ il filo conduttore è rappresentato dal gap generazionale. L’ingenuità dell’età più bella si fonde con la scoperta delle passioni intellettuali, politiche, del sesso, dell’amicizia, della scoperta del limite dell’amore, la natura umana è così complessa da offrire spunti universali”. Cosa rappresentano per te i sentimenti? “Inevitabilmente i sentimenti influenzano le nostre azioni sublimando le passioni. Il sentimento è un istinto, una tendenza originaria che porta l’uomo al bene e lo fa progredire nel bene. Sono convinta che il sentimento sia la manifestazione dell’infinito, cioè di Dio stesso. Prendendo in considerazione l’amore, trovo che sia la forza propulsiva della vita, non solo sotto il profilo sentimentale. L’amore rappresenta il punto di partenza di ogni individuo. Nel caso del sentimento amoroso, la differenza tra l’uomo e la donna sta nella diversità dell’indole. La natura romantica della donna la porta a manifestare liberamente il suo sentimento, del resto quando si ama è assurdo reprimere la spontaneità della manifestazione. L’uomo ha pudore dei suoi sentimenti, è impacciato. Per me i sentimenti rappresentano la vita, perché senza di loro non esiste vita. Ricordiamoci che per Aristotele, Kant, Pascal ed Hegel il cuore è depositario dei sentimenti universali, una specie di anima del mondo, un CD , in termini attuali, in cui troviamo l’elaborato viaggio della nostra vita”.

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Annamaria insieme all’editore Paolo Caruso



LIBRI di Fabiola Di Giov Angelo

E’ l’autrice del libro “Quello che le mamme non dicono” che parla a quelle mamme che si sentono sole e pensano di non potercela fare. Un libro che deve leggere anche chi non è mamma. Non è solo una scrittrice ma è anche una blogger. Lei che è mamma e figlia del nostro tempo

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CHIARA CECILIA SANTAMARIA MAMMA NELLA RETE 104 GP MAGAZINE


iovane, moderna, spigliata, ma anche un po’ improvvisata e incapace di ispirarsi al modello classico di madre, perché anacronistico e ormai travolto da ritmi nuovi ed esigenze diverse. Chiara Cecilia Santamaria è l’autrice del blog “machedavvero”, racconto di una mamma alla sua prima esperienza e del libro “Quello che le mamme non dicono”, un libro chiaro, sincero, capace di parlare a quelle mamme che si sentono sole e pensano di non potercela fare a fare tutto. Un bel libro, anche molto divertente, che ci avvicina con molta ironia all’universo delle mamme, fatto non solo di esseri angelicati che ostentano la propria felicità, ma di persone che, senza vivere perenni sensi di colpa, continuano ad essere donne, a pensare a se stesse e che qualche volta hanno il coraggio di dirlo. Che tipo di madre sei? “Una mamma improvvisata, ma con il tempo sono migliorata. Oggi è abbastanza raro che una donna tra i 25 e i 30 anni decida di avere un figlio. Spesso quella è la fase in cui è impegnata a porre le basi per il suo futuro, una carriera e magari un rapporto sentimentale maturo. Io a 27 anni avevo un contratto a progetto e avevo appena iniziato una convivenza e poi tutto è stato stravolto”. Come è nata l’idea del blog? “Fondamentalmente per due motivi. Quando rimani incinta a 27 anni, la maggior parte delle tue amiche parla di altro, sicuramente non di pappe e pannolini. Avevo bisogno di un confronto e la rete era tutto quello che avevo. Al quinto mese di gravidanza poi è scaduto il mio contratto a progetto e da quel momento ho dovuto trovare il modo per impegnare il mio tempo. Navigando mi sono imbattuta nello stereotipo della mamma perfetta che sapeva già tutto e da cui non mi vedevo rappresentata. Io invece ero piena di dubbi e paure. Sapevo che avere un figlio sarebbe stato bellissimo, ma che mi avrebbe sconvolto la vita come uno tzunami. Il blog è stato il mio canale di comunicazione”. Quanto è stato importante per te scrivere sul tuo blog? “E’ stato fondamentale perché grazie alla rete ho capito che come me molte mamme sono piene di dubbi. E poi è stato

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divertente, ora siamo diventate una community”. Nel tuo libro hai parlato della maternità con un tono un po’ scanzonato. Confessi? “Certo. La chiave ironica è stata lo strumento con il quale sono riuscita ad affrontare anche i racconti più difficili. E’ importante sentirsi libere di parlare. Sul mio blog ricevo confidenze di mamme che non hanno il coraggio di dire alcune cose, ma è sbagliato perché si tratta di sentimenti assolutamente umani”. La maternità spesso viene usata per far nascere sensi di colpa nelle donne, con frasi tipo “Non è una buona madre”, “Non ha istinto materno”, “Non riesce ad allattare”. Cosa ne pensi? “Qualunque cosa noi donne facciamo non va bene. Quello femminile è un universo pieno di sensi di colpa, generato spesso da altre donne. Penso in generale che le brave mamme siano quelle felici e serene”. Il tuo libro “Quello che le mamme non dicono” è uscito nel 2010. In poco più di

un anno siamo alla V edizione. Come spieghi questo successo? “Una buona mano me l’ha data la rete, il passaparola sul blog mi ha aiutato a vendere. Credo che poi per i miei lettori sia stato importante il contatto diretto con l’autrice”. Avevi già pensato di scrivere un libro? “Sì, avevo pensato ad un romanzo. Poi mi è capitata l’occasione di questo libro e ho capito che era quello giusto”. Come è cambiata la tua vita professionale dopo la maternità? Credi che i termini flessibilità, telelavoro, part time verticale significhino qualcosa in Italia? “Diciamo che io sono stata fortunata e che paradossalmente la maternità mi ha tolto un lavoro e me ne ha dato un altro. In generale in Italia questi termini non trovano applicazione. Ci sono paesi in cui è possibile essere madre e continuare a fare carriera, mentre nel nostro siamo imprigionati nella cultura del presenzialismo”. Quando pensavi che un giorno saresti diventata madre come ti immaginavi? “Volevo essere una mamma divertente ma non amica, perché le mamme amiche perdono di autorità. Per ora credo di esserci riuscita, io e mia figlia Viola siamo molto complici”. La blogsfera delle mamme non è mai stata così variegata. Cosa pensi delle altre mamme blogger? Le conosci? “Ne conosco alcune e ci incontriamo qualche volta. Il mummy blogging è un settore che ha trovato il suo spazio e ha cominciato ad essere interessante anche per le aziende”. Esiste una qualche forma di competizione fra voi? “Penso che lo spirito di competizione possa anche essere utile, ma in generale ognuno rimane se stesso ed è difficile essere uguale ad un altro”. In questo momento stai lavorando? “Collaboro come free lance con Cosmopolitan, Style.it e Pianeta mamma. Inoltre ho appena lanciato uno start up che si chiama ‘MumsUp’. Si tratta di un sito di recensioni per mamme e bambini, sul quale le mamme possono recensire i prodotti che hanno utilizzato per i propri figli o leggere recensioni utili che possano aiutarle a scegliere”. www.quellochelemamme.it www.machedavvero.it

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FILM DEL MESE

EX: AMICI COME PRIMA Accordi e disaccordi, crimini e misfatti, amori in corso di coppie allo sbaraglio che per incredibili scherzi del destino incroceranno le loro esistenze per un momento, o forse per sempre, in questa romantica commedia degli equivoci dove niente è come sembra. Un ironico ritratto della storia, o forse, della geografia sentimentale dei nostri giorni. Perché nel corso della nostra vita, prima o poi, ognuno di noi è destinato a diventare un "ex": ex alunno, ex commilitone, ex amico, ex migliore amico, ex fidanzato, ex marito. Questo film è dedicato a loro, allo sterminato esercito degli "ex". Per i quali c'è sempre una seconda occasione... Cast: Enrico Brignano, Anna Foglietta, Alessandro Gassman, Natasha Stefanenko, Teresa Mannino, Ricky Memphis, Gabriella Pession, Paolo Ruffini, Vincenzo Salemme, Liz Solari, Tosca D'Aquino Regia: Carlo Vanzina Uscita: 7 ottobre Distribuzione: 01 Distribution

FINAL DESTINATION 5

AMICI DI LETTO

ONE DAY

Promette paura e grandi effetti speciali in 3D il nuovo episodio della saga, che vede come protagonisti un gruppo di persone scampate alla morte in seguito al crollo di un ponte, grazie alla premonizione di un loro collega. Da quel momento però, il gruppo cercherà disperatamente di ritardare il più possibile il proprio appuntamento con l'aldilà… Cast: Nicholas D'Agosto, Emma Bell, David Koechner, Tony Todd, Courtney B. Vance, Jacqueline MacInnes Wood, Miles Fisher, Arlen Escarpeta, P.J. Byrne, Ellen Wroe Regia: Steven Quale Uscita: 7 ottobre Distribuzione: Warner Bros, Italia

Troppo impegnati con i loro rispettivi lavori, due ragazzi intraprendono una relazione puramente sessuale senza nessun altro tipo di coinvolgim e n t o . . . Quando lui però scopre di essersi innamorato della sua amante, forse é troppo tardi... Cast: Justin Timberlake, Patricia Clarkson, Mila Kunis, Woody Harrelson, Jenna Elfman, Bryan Greenberg, Nolan Gould, Andy Samberg Regia: Will Gluck Uscita: 14 ottobre Distribuzione: Warner Bros

Incontratisi il giorno del loro diploma di laurea, Emma e Dexter sono due persone con ambizioni e sogni diversi, ma qualcosa tra di loro li lega inesorabilmente, così, da quel momento, il giorno 15 Luglio di ogni anno, si incontreranno per vent'anni di seguito, fino a quando non capiranno di essere fatti l'uno per l'altra... Cast: Anne Hathaway, Patricia Clarkson, Jim Sturgess, Tom Mison, Jodie Whittaker, Tim Key, Rafe Spall, Josephine de la Baume, Ken Stott, Heida Reed Regia: Lone Scherfig Uscita: 21 ottobre Distribuzione: Bim Distribuzione

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CINEMA di Ettore Luttazi

SIGNORE E SIGNORI CARLO DELLE PIANE “Signore e signori: Carlo Delle Piane” (Ed. Testepiene). Non poteva esserci titolo migliore per questa biografia firmata da Massimo Consorti, in uscita in tutte le migliori librerie. Un titolo diretto ed essenziale, senza troppi fronzoli, poco eclatante e dal sapore di una volta. Così come il suo protagonista, un artista lontano dalle smanie del successo e dal gossip a cui siamo abituati ai nostri giorni, che ha costruito la sua carriera con i fatti

Immagine tratta dal film “L’amico del giaguaro”

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ullo sfondo decenni di cinema italiano raccontati attraverso aneddoti che coinvolgono i grandi del passato come Aldo Fabrizi e Totò, solo per citarne un paio. In questa intervista al diretto interessato ne troverete solo un assaggio. “Signore e signori, Carlo Delle Piane”. Carlo partiamo dal principio: per lei tutto iniziò nel 1948, con tre finti ispettori scolastici che la scelsero per “Cuore”, il film di grandissimo successo tratto dal romanzo di De Amicis. Aveva solo 12 anni, come cambiò la sua vita? “Mah, a dire il vero all’inizio lo presi come un gioco, era un modo per evitare di andare a scuola”. Però il cinema le piaceva già? “Sì, come poteva piacere a un bambino delle mia età in quegli anni. Solo col tempo ho scoperto l’amore per il cinema e ho imparato a dargli il giusto valore”. L'anno successivo è di nuovo sul set, in “Domani è troppo tardi” di Vittorio De Sica e poi ancora otto film negli anni dell'adolescenza. Anche oggi ci sono attori giovanissimi, secondo lei qualcosa è cambiato? “Mi sembra che ci sia meno voglia di imparare”. Si spieghi meglio. “Ai miei tempi c’era la volontà di fare esperienza, di crescere gradualmente, di imparare. Oggi si vuole arrivare al successo. Non dico tutti, ma molti giovani oggi si preoccupano più di apparire che di imparare”. Nei primi anni '60 vive un'altra tappa fondamentale della sua vita e della sua carriera: “Rugantino” e l'amicizia con Aldo Fabrizi. Che valore ha avuto questo incontro? “È stato un incontro importante. Aldo è l’unica persona dell’ambiente che ho frequentato anche fuori dal set”. E com'era Aldo Fabrizi fuori dal set? “Aveva un carattere difficile. Era schietto e non accettava nessun tipo di compromesso. Devo ammettere che di questo suo carattere ho fatto tesoro. È stata una bella esperienza umana e artistica”. Lei ha lavorato anche con Totò. Di lui che ricordo ha? “Lo ricordo per quella che era. Un attore straordinario. Un uomo spesso triste e malinconico che davanti alla cinepresa si trasformava in un vero e proprio principe della risata”. Nel 1983 la grande occasione della sua vita: “Una gita scolastica”. Cosa

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cambiò con quel film? “Beh intanto è stato il mio primo film da protagonista ed è stata soprattutto l'occasione per interpretare, per la prima volta, un ruolo diverso da quelli che avevo recitato fino a quel momento. Fu grazie a questa pellicola che la critica cinematografica si accorse di me e scoprì un Carlo delle Piane nuovo e vero, anzi scoprì Carlo delle Piane. Per questo film vinsi il Premio Pasinetti alla mostra del Cinema di Venezia”. Ma tre anni dopo, con Pupi Avati, raggiunse un risultato più prestigioso a Venezia perché con “Regalo di Natale” si aggiudicò la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile. Cosa ricorda di quel momento? “Ci sono tantissimi aneddoti legati alla mia vittoria a Venezia e anche questi sono riportati nel mio libro autobiografico. Ce n’è uno molto gustoso, ad esempio, legato ad Antonio Avati e a mia madre, di come scoprii al telefono che avevo vinto”. “Regalo di Natale” è stato il film più importante della sua carriera? Se non è stato questo, quale altro, e perché? “ ‘Regalo di Natale’ è senza dubbio il più importante. Essere il miglior attore della Mostra del Cinema di Venezia non è uno scherzo. Però metto sul suo stesso piano ‘Una gita scolastica’, un film ‘mio’ dall’inizio alla fine”. Le chiedo di passare dalla parte dello spettatore. Quali sono i film che rivedrebbe all'infinito? “ ‘Quarto potere’, ‘Il posto delle fragole’, ‘La conversazione’, ‘Otto e mezzo’, ‘Una giornata particolare’, ‘Il papà di Giovanna’ e il mio ‘Regalo di Natale’ ”. E del cinema attuale cosa ne pensa? Se parliamo del cinema italiano, potrei dire che è in buona salute ma, purtroppo, sarei

smentito dai fatti”. In che senso? “Il problema è che non riusciamo più a proporre storie ‘universali’, film che, ad esempio, i francesi o gli inglesi girano con un occhio rivolto al loro mercato, ma anche con uno che guarda al resto del mondo”. Cosa è cambiato? “Potrei dire che oggi non ci sono più un Ennio Flaiano o un Cesare Zavattini e che forse le sceneggiature sono troppo figlie di intuizioni personali, ‘autoriali’, che non di un lavoro di squadra come avveniva una volta. Ma poi, quando vado al cinema e vedo le opere di alcuni registi italiani, giovani e un po’ meno giovani, mi rendo conto che il problema sta a monte”. E tra i nostri attori attori, c'è qualcuno che la colpisce ? “Ho avuto il piacere di lavorare con Pierfrancesco Favino e Valerio Mastandrea. Devo ammettere che sono molto bravi, preparati, eclettici. Di solito, quando esprimo un parere su un collega, lo faccio dopo averlo conosciuto perché il lato umano di un attore è altrettanto importante di quello professionale. Posso dire di aver ammirato alcune interpretazioni di giovani attori. Luigi Lo Cascio ormai è più di una speranza, lo stesso vale per Riccardo Scamarcio, ma poi mi ha affascinato Elio Germano”. Perché proprio lui? “Mi piace perché lo trovo piccolo e apparentemente indifeso quasi quanto me”. Per finire, cosa si prova a leggere la propria biografia?“Ho raccontato la mia vita a un giornalista, Massimo Consorti, che mi ha ascoltato per ore. Quello che ne è venuto fuori è un ritratto che, in alcuni passaggi, ha sorpreso anche me per come è stato fotografato”.

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TEATRO

SERATA VIP AL TEATRO SALA UMBERTO ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Attori, attrici e registi si sono dati appuntamento al teatro di Via della Mercede per la prima dell’esilarante commedia “Ma che bell’Ikea”, scritta da Gianni Clementi, diretta da Enrico Maria Lamanna e interpretata da Riccardo Fabretti e Paola Minaccioni antissimi i volti noti invitati da Francesca Pecchia e Sara Battelli, attori, attrici e registi del piccolo e grande schermo si sono dati appuntamento al teatro di Via della Mercede per applaudire i due bravissimi protagonisti della commedia: Riccardo Fabretti e Paola Minaccioni. Tra i primi ad arrivare Massimo Boldi e la sua compagna Loredana, la sempre bellissima Ornella Muti, Giampaolo Morelli con Gloria Bellicchi, Giuseppe Zeno, Giulia Elettra Gorietti e Giuseppe Maggio protagonisti di recente al cinema del film "Almeno tu nell'universo", Christiane Filangeri, Rosanna Banfi, Fausto Brizzi e Giorgia Wurth, Elena Sofia Ricci e Maurizio Nichetti, Antonio Catania e Rosaria Russo, Gaia De Laurentis, Elena Arvigo, Anna Favella. Tra i registi Claudio Risi e Federico Moccia. Presente anche il produttore Daniele Di Lorenzo impagnato nella ricerca del cast per il suo nuovo programma Rai "Sognando Hollywood", accompagnato dalla sua inseparabile fidanzata Deborah Salvalaggio, Elena Russo protagonista in queste settimane su Canale5 di

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"Sangue caldo", e gli attori Nicola Acunzo, Roberto Zibetti, Christian Marazziti, Marco Battelli. Un tripudio di risate in sala e tanti applausi per il bravissimo Riccardo Fabretti che interpreta con semplicità e disinvoltura il doppio ruolo del coatto romano e l'avvocato progressista. Stesso dicasi per la brillante Paola Minaccioni alle prese con una ex prostituta e una borghese vegana. Una serata all'insegna della comicità in cui non sono mancati momenti di riflessione sulla società odierna, e dove i tanti attori-spettatori non hanno dovuto recitare la parte dei "divertiti". LA COMMEDIA Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno Riccardo Fabretti e Paola Minaccioni tornano a teatro con l'esilarante commedia scritta da Gianni Clementi e diretta da Enrico Maria Lamanna, “Ma che bell’Ikea”, andata in scena dal 13 settembre al 2 ottobre al Teatro Sala Umberto di Roma. “Ma che bell'Ikea” è la storia di due coppie apparentemente agli antipodi, che scoprono

di avere in realtà molte cose in comune. Prima tra tutte un appartamento, rigorosamente firmato IKEA. Il tutto si svolge nella periferia romana, dove in uno stabile di nuova costruzione si incrociano le vite di due giovani coppie alla ricerca del loro primo appartamento. La prima, borghese e politically correct, è ancora incerta sull’acquisto e si perde nell’area destinata al bagno. Pochi istanti dopo, dallo stesso bagno,


appare un’altra coppia, impegnata nell’identico sopralluogo. I due non potrebbero essere più diversi dai futuri vicini di casa. Venditore ambulante lui, ex prostituta rumena lei, sono i classici coatti della porta accanto. Le due coppie si ritrovano a condividere lo stesso ambiente, acquistando due appartamenti nello stesso edificio ma su piani diversi. Lo stupore di entrambe per questa convivenza aumenta quando scoprono che le rispettive abitazioni non solo sono identiche struttural-

mente, ma hanno anche lo stesso arredamento. Sotto il segno di IKEA, riconoscono mobili, quadri e soprammobili. E anche le abitudini di vita non sono poi tanto dissimili. Ma cosa possono avere in comune una vegana ed una ex prostituta? Un avvocato progressista ed un ultrà tendenzialmente nazista? Inizia così una sorta di frequentazione forzata, per tentare di scoprire il perché di simili sconcertanti coincidenze.

da pagina sinistra: Ornella Muti Deborah Salvalaggio Elena Sofia Ricci Christiane Filangeri Giulia Elettra Gorietti Enrico M. Lamanna, Giorgia Wurth Fausto Brizzi, Massimo Boldi

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MUSICA

FESTIVAL ALEXIAN AND INTER NATIONAL FRIENDS ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Diciottesima edizione per l’evento musicale che negli anni ha visto la partecipazione di grandi artisti nazionali ed internazionali. L’appuntamento è per sabato 29 ottobre orna ad ottobre un appuntamento musicale importante e molto seguito il Festival “Alexian and International Friends”. L’evento artistico giunto alla sua 18° edizione che ha visto negli anni la partecipazione di artisti e personaggi di fama nazionale ed internazionale si terrà sabato 29 ottobre 2011 presso il Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano (Chieti) e ospiterà anche quest’anno importanti personaggi che artisticamente interagiranno con Alexian Santino Spinelli. Saranno presenti Lino Patrono icona del jazz nazionale, il noto gruppo musicale Ladri di Carrozzelle e i direttori d’orchestra Sergio Rendine e Luciano Di Giandomenico a cui andranno i Premi Attilio D’Amico 2011 e Angelo e Alessio Di Menno Di Bucchianico 2011 a cui il Festival è dedicato. Altri volti e nomi noti presenti alla manifesta-

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Povia

zione musicale saranno Ferdi Berisa, il Rom albanese vincitore del Grande Fratello 2009 che si esibirà in una performance artistica con Alexian e un big della canzone italiana Povia, vincitore del Festi-

val di San Remo nel 2006. L’evento sarà presentato da Lorena Bianchetti, il volto pulito della televisione italiana, che ha ripreso a condurre su Rai 2 la quotidiana trasmissione “L’Italia sul Due”.




MUSICA

STADIO DIAMANTI & CARAMELLE ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ uscito il nuovo album degli Stadio “Diamanti&Caramelle” (su etichetta Capitol/Emi Music): undici canzoni nuove, "positive", "gioiose", che esprimono l’intuizione e la ricerca continua della felicità che caratterizza la vita di ciascuno. C’è anche un omaggio a Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti. In tour nei teatri dal 19 novembre ncora una volta gli Stadio portano più in là il confine di riflessione su quello che ci gira intorno e dentro di noi. ”Qui è come se domani, non ci fossero più stelle, è come se diamanti, diventassero caramelle, è come se il mattino non portasse mai più il sole”, qui è la sintesi concettuale dell’album: la dialettica tra il valore reale e quello apparente, tra la bellezza del diamante e la dolcezza delle caramelle, tra la durezza del bello e la felicità di un momento; dove il contrasto ideologico si risolve nel vissuto, nel perpetuo moto del vivere; dove «la felicità va fermata perchè passa veloce» (facendo metafora del concetto tanto caro all’antico pensiero filosofico), in un momento, in un battito di vita, ma la felicità esiste, basta ricercarla nella quotidianità, negli occhi di chi ci è davanti, negli incontri di ogni giorno… Le canzoni: «La Promessa» (che apre e chiude l’album, prima con il solo Curreri ad interpretarla e poi in duetto con Noemi); «Diamanti e caramelle»; «Ferma la Felicità»; «Inseparabili»; «Piuttosto che non averti mai incontrato»; «Poi ti lascerò dormire» ; «Gaetano e Giacinto»; «Amore

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Addio»; «Fammi sbagliare»; «Onde d’inverno»; «Un Passo dopo l’Orizzonte». Un lavoro attento sui testi, sui suoni e sulle scelte delle collaborazioni: Saverio Grandi su tutti, firma ormai autorevole, che scrive e produce con gli Stadio da anni, che condivide con Gaetano Curreri idee e canzoni, in un crescendo di successi; Noemi, una “visita ricambiata” dopo che Curreri e Vasco Rossi hanno scritto per lei la hit “Vuoto a Perdere”; Carlo Rizioli, un’altra «scoperta» del «laboratorio Stadio» (che annovera da Luca Carboni allo stesso Grandi) una nuova firma della musica italiana; Andrea Mingardi, che ha scritto con cuore e fede calcistica «Gaetano e Giacinto», dedicato a due campioni, a due uomini di un calcio che non c’è più,

come Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti, un’apparente digressione calcistica (rispetto ai temi del disco) solo per allargare il concetto di valori unici ed universali. Dal 19 novembre gli Stadio saranno in teatro per presentare dal vivo «Diamanti&Caramelle»: prodotto dalla Color Sound, il tour partirà da Torino (Teatro Colosseo); tra le altre date, il 22 novembre, Milano (Teatro Smeraldo); il 26 novembre, Padova (Gran Teatro Geox); l’1 dicembre, Firenze (Teatro Saschall), il 16 dicembre, Roma (Gran Teatro) e il 17 dicembre, Bologna (Teatro Manzoni). Il calendario completo del tour è disponibile su www.stadio.com e www.colorsound.com. Sito ufficiale della band: www.stadio.com Su Facebook: “Stadio Official”

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MUSICA

CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “ALL ABOUT TONIGHT” – PIXIE LOTT 2 “MOVES LIKE A JAGGER” – M. 5 FT. C.AGUILERA 3 “ALL FIRED UP” – THE SATURDAYS 4 “COLLIDE” – LEONA LEWIS & AVICII 5 “LOVE HOW IT HURTS” – SCOUTING FOR GIRLS 6 “SUPERBASS” – NICKY MINAJ 7 “CHAMPAGNE SHOWERS” – LMFAO FT. NATALIA KILLS 8 “LITTLE BAD GIRL” – D.GUETTA FT. TAIO CRUZ & LUDACRIS 9 “PUMPED UP KICKS” – FOSTER THE PEOPLE 10 “NEXT TO YOU” – CHRIS BROWN FT. JUSTIN BIEBER

TOP TEN U.S.A. 1 “THE ADVENTURES OF RAIN DANCE MAGGIE” – R. HOT CHILI PEPPERS

2 “LIGHTERS” – BAD MEETS EVIL FT. BRUNO MARS 3 ”STEREO HEARTS” – GYM CLASS HEROES FT. ADAM LEVINE 4 “CHEERS (DRINK THAT) – RIHANNA 5 GOOD LIFE” – ONE REPUBBLIC 6 “MOTIVATION” – KELLY ROWLAND FT. LIL WAYNE 7 “WALK” – FOO FIGHTERS 8 “EVERY TEARDROP IS A WATERFALL” – COLDPLAY 9 “LAST FRIDAY NIGHT” – KATY PERRY 10 “INVENTING SHADOWS” – DIA FRAMPTON

TOP TEN ITALIA 1 “I SOLITI” – VASCO ROSSI 2 “L’AMORE È UN GIOCO” – DOLCENERA 3 “SALVAMI” – MODÀ 4 “LA MIA CITTÀ” – EDOARDO BENNATO 5 “GIRA L’ESTATE” – L’AURA 6 “GIOIA NEL CUORE” – RIO 7 “FARE LE VALIGIE” – LUCA CARBONI 8 “IL MIO GIORNO MIGLIORE” – GIORGIA 9 “FORSE” – SIMONA MOLINARI 10 “ACROBATI” – JURY

LEONA LEWIS Arriva anche il terzo album per l’ormai affermata cantante britannica, intitolato “Glass Heart”. Nel singolo dance-pop si avvale della collaborazione di un dj svedese, Tim Bergling. LMFAO Nuovo singolo del gruppo electro-pop di Los Angeles, composto da un dj e un rapper. E’ esattamente il secondo singolo estratto da “Sorry for Party Rocking”, rilasciato nel maggio scorso.

BAD MEETS EVIL Sono in pratica un duo rap composto da Eminem e il rapper Royce, dove il primo veste i panni del male e il secondo del cattivo. Il duo si formò nel 1996 ma, a causa di screzi, si sciolse. GYM CLASS HEROES Li ricordiamo alle prese con il riadattamento di “Breakfast in America” dei Supertramp che fu un grande exploit nel 2007. Capitanati dal super tatuato Trevis Mc.Coy, sono arrivati al loro quinto cd. RIO Hanno appena concluso un lungo tour italiano a supporto dell’ultimo album “Mediterraneo”. Band fondata dal fratello di Luciano Ligabue, Marco. Questo è il quarto album della loro carriera. Amano ispirarsi alle melodie degli anni ’70. JURY Si tratta di un cantautore bresciano uscito da X-Factor. Il lavoro è stato registrato a Minneapolis, il sound gode di un respiro internazionale e vi suonano fior di musicisti come Sony T., da sempre braccio destro di Prince.


di Silvia Giansanti in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com

SPECIAL GUEST MARIA GADU’ DALLA STRADA ALLA RIBALTA anta in maniera spettacolare, è stata una delle piacevoli rivelazioni dell’estate appena trascorsa e proviene da una terra magica come il Brasile. Maria Gadù è registrata all’anagrafe sotto il nome di Mayra Correa Aygadoux ed è nata a San Paolo il 4 dicembre del 1986. Appassionata di musica fin da piccola, ha iniziato a suonare ben presto e a sette anni già incideva i pezzi su musicassetta. In età adolescenziale sono arrivate le prime esibizioni per strada e nei bar di San Paolo e, dopo alcuni perfezionamenti artistici, ha deciso di partire per l’Europa in duetto col percussionista Doga. Nel 2008 si è trasferita a Rio de Janeiro dove ha proseguito l’attività concertistica nei locali prestigiosi della città. In queste occasioni ha conosciuto un importante regista brasiliano che stava preparando una serie televisiva incentrata sulla vita di sua madre, una famosa cantante anni ’60. Accortosi del talento di Maria, ha avuto l’idea di scritturarla per una puntata della serie. Dopo questo primo importante passo, a ventidue anni è finita a cantare in tv e ha firmato il primo contratto discografico per realizzare il suo primo album omonimo che contiene il grande successo internazionale “Shimbalaiè”, canzone da lei scritta a dieci anni. E’ subito un exploit. Nel 2010 ottiene il disco d’oro e riceve ben due nomination ai Latin Grammy Award. Massiccia è la sua presenza negli show televisivi e nelle cerimonie di premiazione, guadagnandosi così la fiducia di grandi esponenti della musica brasiliana quali Caetano Veloso e Milton Nascimento, con i quali realizza un tour.

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NEWS Justin Bieber è intenzionato a fare un bel regalo di Natale a tutti i suoi fans. La giovane pop star canadese pubblicherà un album di inediti misto a classici, allo scopo attraverso le vendite di fare beneficenza. Florence and the Machine torna in autunno con un lavoro nuovo di zecca, anticipato già nelle settimane scorse dal singolo “What the Water Gave Me”. Forte del suo debutto avvenuto con “Lungs”, la rossa questa volta tratterà il tema dell’aldilà. 50 Cent sogna una collaborazione con Robbie Williams. Da sempre fan dei Take That, il famoso rapper è alle prese con una trattativa per far

sì che il progetto prenda forma. Intanto è alle prese con una serie di problemi legati alla sua etichetta discografica. Tiziano Ferro sta per tornare sul mercato discografico e, a supporto del nuovo lavoro, ci sarà un lungo tour che toccherà le principali città italiane, le capitali europee e naturalmente non poteva mancare l’America Latina. I Blink 182 tornano ad esibirsi nel nostro Paese esattamente il 4 luglio del prossimo anno a Lucca nell’ambito del Summer Festival. Per questo atteso live, già da qualche tempo sono state aperte le prevendite.

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EVENTI di Camilla Rubin

UNICEF SOLIDARIETÁ A VENEZIA Durante la 68esima edizione della Mostra del cinema di Venezia si è svolta una bellissima serata dell’Unicef a sostegno di oltre 4 milioni di bambini del Corno d’Africa umerose sono state le feste che si sono susseguite durante le serate della 68esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che hanno illuminato la laguna di star internazionali, da quelle più modaiole, come quella di Vanity Fair o quella organizzata da Gucci o da Madonna, ce ne sono state anche altre che hanno avuto motivazioni di altro genere, come quella benefica organizzata il 6 settembre, presso il Lancia Cafè sulla terrazza dell’Hotel Excelsior. In quell’occasione il Presidente dell’UNICEF Italia Vincenzo Spadafora e il main sponsor dell’evento, Ferrarelle, con il sostegno di Lancia, hanno lanciato un appello di solidarietà e sensibilizzazione al mondo del Cinema presente in Laguna, a sostegno dei bambini della regione del Corno d’Africa colpiti dalla siccità e dalla carestia. La serata, che ha contato più di 200 invitati, si è articolata attraverso un dinner gala dove è stato presentato il progetto di raccolta fondi destinati al sostegno degli oltre 4 milioni di bambini del Corno d'Africa che hanno immediato bisogno di assistenza. Padrino della serata è stato il noto attore italiano Alessandro Preziosi. Presenti tra gli ospiti Tony Renis, produttore insieme ad Humberto Gatica del gruppo “Il Volo” dei tre giovani tenori Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, che si sono esibiti una performance in esclusiva per l'Unicef con alcuni dei loro pezzi più famosi tra cui: “O sole mio”, “Smile” e “Un amore così grande”.

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Il Dj Maurice Agosti ha poi accompagnato il resto della serata con la sua musica. I tre cantanti, reduci da un grande successo in tutto il mondo, sono arrivati per l’occasione direttamente da Las Vegas con il manager Michele Torpedine (che già ha portato al successo star del calibro di Zucchero e Bocelli). Durante il gala è stato trasmesso l'ultimo appello realizzato dall’attore inglese e ambasciatore Unicef Ewan McGregor, dedicato a questa terribile emergenza. “Siamo di fronte a una vera e propria carestia dei bambini - ha dichiarato il presidente Unicef Spadafora. L’unica cosa su cui dobbiamo essere inflessibili, vista la gravità dell’emergenza che riguarda la malnutrizione acuta e l’elevato numero di perdite e sofferenza dei bambini africani, è l’urgenza di attivarsi da subito senza aspettare altro tempo, sia per rispondere ai bisogni immediati, sia per ricostruire il futuro. Siamo a Venezia, per coinvolgere attori, registi, cineasti e media su questa emergenza dimenticata”. Tra gli altri ospiti presenti alla serata: la sempre sorprendente Marta Marzotto, la designer della maison francese Irfé Paris Olga Sorokina, il ballerino internazionale Kledi Kadiu, l’attore americano divenuto celebre per il ruolo di Thorne in “Beautiful”, Clayton Norcross, l’onnipresente Principe Giovannelli, “re” delle serate del jet set internazionale, e molti altri, tutti uniti con un unico scopo: “salvare il Corno d’Africa”. (Foto: per gentile concessione di www.creativeideas.tv)

Olga Sorokina e Alessandro Preziosi

Olga Sorokina con Kledi Kadiu

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VITA di NOTTE di Bibi Gismondi

IL PARTY DEI FIORI PREMI ALLA CARRIERA E MOTORI NEL CINEMA uonavano le note dei Beatles e dei Rolling Stones, di Lou Reed e Bob Dylan. Il pianeta era attraversato in lungo e largo da fermenti ideologici. I giovani trovavano nelle grandi manifestazioni musicali il modo di esprimere il loro dissenso. Tradussero con la musica, fino ad allora espressione di valori concettualmente superati e limitativi, i sentimenti e i valori che in quel momento erano parte integrante del loro essere. Il grande raduno di Woodstock fu la massima espressione del disagio giovanile del tempo. Attraverso gli idoli che calcarono quel palco furono coniati nuovi linguaggi e nuove mode e la percezione che il mondo stesse cambiando era ormai cosa tangibile. Uno dei simboli che rimase maggiormente impresso nelle generazioni successive fu quello del “flower power”. Il movimento nacque principalmente per opporsi alle violenze che attraversavano il pianeta in quel momento e alla guerra del Vietnam. Per celebrare proprio i fasti del tempo e ispirato alla filosofia pacifista fine anni 60, si è svolto il Flower Power Party che giunto ormai alla sua settima edizione è entrato di diritto tra le feste più cool dell’estate romana. Allestimento con enormi fiori alle pareti, divanetti vintage e priveé open bar, il party è stato preso d’assalto da centinaia di persone. Con dress code obbligatorio “hippie” e inviti speciali spediti per-

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sonalmente, il Flower Power Party è stata senz’altro la festa più divertente dell’estate. Molti i vip intervenuti al Ford Store di Roma che quest’anno è stata come location, tra i quali: Adriano Aragozzini, Rita Rusic, Randy Ingermann, Milena Miconi, Augusto Minzolini, Enrico Lo Verso, Ilona Staller, Irene Pivetti e Laura Lattuada. rande fermento e passione durante la seconda edizione del primo ed unico festival internazionale dedicato ai motori nel cinema. L’inaugurazione ha visto il consueto taglio del nastro nello splendido scenario del borgo medievale di Civita Di Bagnoregio, con la partecipazione di numerosi personaggi tra cui: Sebastiano Somma, Alessandro Haber, Alessandro Siani, Gianmarco Tognazzi e Paola Barale. a sventolato orgoglioso il tricolore del 150° Anniversario dell’Unità Nazionale al Premio Margutta di Antonio Falanga. Un susseguirsi di riferimenti scenografici e coreografici,di citazioni che hanno caratterizzato la kermesse volta alla valorizzazione del Made in Italy,organizzata a Roma nel Complesso logistico Pio IX sede del Circolo Ufficiali Esercito. Un parterre d’eccezione ricco di personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e dello spettacolo ha ricevuto il benvenuto dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Valotto, al quale nel corso della serata è stato conferito il “Premio alla Carriera”. Di rilievo altre sezioni del premio sono: per la sezione istituzione il premio è andato all’Ambasciatrice del Governo di Haiti Géri Benoit, per la sezione arte ad Angelo Bucarelli, per la moda ad Alviero Martini, per la letteratura alla Gangemi Editore, per la sezione giornalismo a Monica Maggioni, per la musica a Serena Autieri, per la sezione cinema a Giorgio Pasotti, per lo spettacolo a Marisa Laurito, per la sezione media a Marco Liorni, per la fiction a Brando Giorgi, per il teatro a Cosimo Cinieri ed infine per la comunicazione a Tiziana Rocca.

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da pagina sinistra: Randy Ingermann e Milena Miconi, Ilona Staller Enrico Lo Varso e moglie Alessandro Siani Somma, Haber, Metalli Marco Liorni, Serena Autieri, Brando Giorgi Alviero Martini

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WEDDING di Claudia Della Ratta

MATRI MONIO TRA TRA DIZIONI E LEGGI. ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Paese che vai, matrimonio che trovi. Ognuno ha le sue tradizioni e regole. Ecco qualche curiosità… aldive: esiste una legge che consente ad una donna di sposarsi più volte, e cosa c'è di diverso penserete: di diverso c'è che la persona da sposare può essere sempre la stessa del primo matrimonio. Una donna può divorziare e risposarsi con la stessa persona più volte ma, dopo la terza volta, la donna sarà costretta a sposarsi con un altro uomo, in modo da rendersi finalmente conto se sono tutti come il primo marito oppure no. Se così fosse la donna può finalmente dire di essere legata alla prima esperienza matrimoniale. Australia: si festeggia in grande stile, gli sposi in genere sono giovani che appena compiuti i 18 anni escono dalla casa dei genitori e vogliono formarsi una famiglia propria. Anche perché, in Australia, i ragazzi dai 18 ai 30 beneficiano di un assegno di quasi due milioni di lire italiane per rendersi indipendenti e poter trovare lavoro. Matrimonio celtico: nella Francia del Nord,

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in Irlanda e Gran Bretagna sono tornate di moda le cerimonie nuziali seguite da molti festeggiamenti e celebrate da druidi moderni, sebbene non abbiano ancora valore legale. Il periodo ideale, secondo la tradizione, sarebbe nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio, equinozio d'estate: si dice che questo periodo sia più fecondo. Gli

sposi si donano frutta, spighe, e la cerimonia prevede che vengano legati loro i polsi con un nastro. Cina: una particolarità dei matrimoni cinesi è che durante tutto il giorno delle nozze la sposa non può parlare e deve rimanere a digiuno. Il colore del vestito è preferibile di un colore non bianco, visto che il bianco è


perti di petali di fiori da parenti e amici. Nelle isole del Pacifico: si dà molta importanza all'amore e al matrimonio, che viene celebrato con bellissimi festeggiamenti fra tanti fiori e frutti. Per propiziarsi ogni bene si pregano le divinità della fecondità, che in alcune isole sono rappresentate da rocce presenti sul fondale marino. In Tibet dominano i colori blu, rosso, verde, bianco e giallo. Nastri di questi colori sono appesi davanti alla porta dello sposo, la notte della vigilia vengono cuciti sull'abito della sposa, i partecipanti al corteo nuziale li agitano. Fra tutti i regali da fare a una coppia di tibetani, da evitare le scarpe, simbolo di separazione.

simbolo del lutto. Altri Paesi orientali: In Giappone i grandi alberghi offrono pacchetti completi di cerimonia e ricevimento, con tutti gli ammennicoli della tradizione scintoista: troni, tempietto e i due kimoni per la sposa, uno bianco per la cerimonia e uno rosso per la festa. Durante la cerimonia la sposa porta in testa un panno bianco ripiegato: simboleggia la sua intenzione di non mostrare gelosia verso il marito. Nel Vietnam è il rosso a predominare, sia per l'abito della sposa sia per le decorazioni e i regali. Assolutamente da evitare è

il bianco: per i buddisti è il colore del lutto. Nella Corea del Sud la cerimonia nuziale si tiene nei parchi cittadini, lo sposo e il suo corteo arrivano a cavallo, la sposa in una portantina chiusa per nasconderla agli sguardi indiscreti. In India, secondo la religione indù, il periodo migliore per sposarsi è ottobre, quando si celebra la vittoria del Bene sul Male. In questo mese sono decine al giorno i matrimoni e i festeggiamenti occupano per settimane i grandi alberghi. Gli sposi, seduti in trono, sono incoronati di fiori gialli, colore di buon auspicio, e rico-

A LAS VEGAS A Las Vegas ci si sposa in qualsiasi momento in meno di un minuto e per pochi dollari, ma in America ci sono anche gli Amish. Si sposano solo in novembre e dicembre, quando i lavori agricoli sono fermi così non si spreca tempo utile, mai di sabato e di domenica che sono sacri. Cerimonia semplicissima, senza fedi, con la sposa è in blu o violetto, senza velo, il vestito se l'è cucito da sola e lo indosserà in seguito per recarsi alla messa domenicale. Regali? Piatti e stoviglie per lei, arnesi da lavoro per lui.

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ANNO 12

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