Copia omaggio
9/11
GP MAGAZINE ANNO 12
Alessandro Borghese • Paola Lavini Annamaria Spina • Giorgio Palombino Roberto Giordi • Domiziano Cristopharo
© Marco D’Elia
NUMERO 121 WWW.GPMAGAZINE.IT
NINA SENICAR
L’ oUTLET DEI KM ZERO DI
AUTOITALIA con sistemi di pagamento incredibili ma veri! VILLA ADRIANA - TIVOLI Via Maremmana Inf. Km 2.400 - Tel. 0774 30351 LLa aG Grande rande C Concessionaria oncession ri Nuovo N uovo - Usato Usato - Ricambi Ricambi - Assistenza Assistenza
A 300 MT. DAL CASELLO AUTOSTRADALE
Unica Concessionaria Lancia per Tivoli e Guidonia a 20 min. dal centro di Roma
LLATINA ATINA V Via ia A A.. V Vespucci espucci ssnc nc - T Tel. el. 0 0773.46681 773.4668 - ANZIO Via Nettunense Km. 34,9 - Tel. 06.9873569 - VELLETRI Via Appia Sud n°123 - Tel. 06.96430580
L’ oUTLET DEI KM ZERO DI
AUTOITALIA
nto incredibili ma veri! VILLA V ILLA ADRIANA ADRIANA - TIVOLI TIVOLI Via V ia Maremmana Maremmana Inf. Inf. Km Km 2.400 2.400 - Tel. Tel. 0774 0774 30351 30351
A 300 300 MT. MT. D DAL AL CASELLO CASELLO A AUTOSTRADALE UTOSTRADALE
Unica Co Unica C Concessionaria oncessionaria Lancia Lancia per p er Tivoli T i v o l i e Guidonia Guidonia a 20 min. dal centro di Roma
8 81 1-A ANZIO NZIO V Via ia N Nettunense ettunense K Km. m. 3 34,9 4,9 - T Tel. el. 0 06.9873569 6.9873569 - V VELLETRI ELLETRI Via Via A Appia ppia Sud Sud n°123 n°123 - Tel. Tel. 0 06.96430580 6.96430580
8 NINA SENICAR Dietro alla sua perfezione fisica c’è una ragazza volitiva che pratica sport e che ama studiare. Ha creato una sua linea di costumi e attraverso una Onlus fornisce un prezioso contributo a favore delle donne maltrattate
14 INDIA Alla scoperta di Delhi e Madhya Pradesh settentrionale, luoghi che sanno offrire emozioni uniche
20
BRAD PITT
Il divo di Hollywood sta pensando di lasciare la carriera di attore per dedicarsi alla politica
38 THE PATH OF THE SUN
64 MEDITERRANEUM 80 ALESSANDRO BORGHESE
Pur essendo ancora molto giovane, dal 2004 è uno degli chef più apprezzati in tv. Ha scritto anche un libro e ha in progetto di aprire un ristorante
74 SCULTURE DI SABBIA
92 ANNAMARIA SPINA
Già a quattro anni sapeva che sarebbe diventata attrice. Ha fatto teatro, cinema, tv e ha esperienze come modella
100 PAOLA LAVINI
La località balneare inglese Weston Super Mare Beach, nel Somerset, ospita stupende sculture realizzate con sabbia e acqua
E’ reduce dal Festival di Cannes con “Corpo Celeste”, sta girando “Una donna per la vita” e ha un film di prossima uscita dal titolo “Napoletans”
EDITORIALE di Alessandro Cerreoni
DIECI ANNI DOPO UN ALTRO GRATTACIELO STA PER CROLLARE ra un martedì pomeriggio di fine estate. Ricordo che ero sul divano con un libro in mano e la televisione accesa come compagnia. Mentre leggevo pensavo alle mie vacanze sul Mar Rosso da fare ad ottobre, ignaro che avrei dovuto cambiare destinazione. Sognavo i pesci colorati e i fondali di quel meraviglioso acquario naturale di Allah. Ero sintonizzato su Mtv e stava passando il videoclip di “Save a prayer” dei Duran Duran. Un cluster pubblicitario interrompeva la sequenza dei mitici pezzi degli anni ’80 e a quel punto, telecomando in mano, iniziavo a fare zapping. Nello scorrere dei canali mi imbattevo in un film mai visto, c’era l’immagine di un grattacielo in fumo. Pensavo: è uno dei quei soliti film americani pieni di effetti speciali. Invece no, non era un film. Purtroppo. Il canale era Rai Uno e sul lato destro dello schermo si vedeva il logo della Cnn e sotto passavano una serie di scritte in inglese. Altro che film! Era l’immagine in presa diretta delle Torri Gemelle di New York, appena colpite da due aerei in volo. Una tragedia inimmaginabile. Non poteva essere un caso, non poteva trattarsi di un incidente. Quello era un attentato terroristico. Era l’11 settembre 2001. Una data che ha cambiato il mondo. Se dodici anni prima, il 9 novembre del 1989, la caduta del muro di Berlino suonava come una speranza, un evento forte e positivo, l’11 settembre si stava delineando come l’ennesima spaccatura, questa volta di portata ancora più grave. Una spaccatura tra il mondo Occidentale e quello Islamico. Una spaccatura tra i sistemi economici mondiali e le economie dei popoli. Una spaccatura tra la politica e la società civile. Da quel momento il mondo non è stato più lo stesso, si è sgretolato insieme alle Torri Gemelle. Un attentato sì ma anche un segno che eravamo arrivati ad un punto di non ritorno. Troppo facile e riduttivo dare la colpa a Bin Laden. Lì c’era qualcosa che andava oltre e che non ci spiegheranno mai. Dieci anni dopo siamo qui ad assistere ad un altro grattacielo che sta crollando, quello dell’economia virtuale. Quello di un sistema bancario che ha fatto e fa solo gli interessi di affaristi e speculatori. Quello di una politica globale che non sa dare un indirizzo forte e chiaro. Un grattacielo che qualcuno ha deciso di far crollare. E farà ancora più male dell’11 settembre 2001. Ma questa volta crolleranno anche coloro che hanno determinato tutto ciò... e forse da lì ripartiremo.
E
6 GP MAGAZINE
www.gpmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. e fax 0774.314093 e-mail: redazione@gpmagazine.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Simone Ruiti - s.ruiti@gpmagazine.it REDAZIONE Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti Francesca De Carlo HANNO COLLABORATO Costanza Cambriani, Cristiano De Masi, Marco De Murtas, Bibi Gismondi, Véronique Haentjens, Donatella Lavizzari, Ettore Luttazi, Camilla Rubin Si ringraziano: Prof. Fabrizio Trecca, Alessio Piccirillo, Sara Battelli, Mara Fux, Kika Press PUBBLICITA’ Info spazi e costi: uff.commerciale@gpmagazine.it Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it Claudia Della Ratta (wedding) - c.dellaratta@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 26/08/2011 Copie distribuite 20.000
Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di proprietà della Mediacommunications Srl; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.
COVER STORY di Silvia Giansanti
Photo: Marco D’Elia Stylist: Irina Alexandrovna T. Mak up Artist: Gennaro Marchese Hair Stylist: Enzo D’Auria per Paul Mitchell Italia Location: Teatro Bagaglino Salone Margherita (Roma)
Dietro alla perfezione fisica di Nina Senicar c’è una ragazza volitiva che pratica sport e che ama studiare. Ha creato una sua linea di costumi e attraverso una Onlus fornisce un prezioso contributo a favore delle donne maltrattate ed è testimonial di una nuova linea di prodotti per capelli. In autunno uscirà “Napoletans”, il suo primo film da protagonista
8 GP MAGAZINE
NINA SENICAR “OGNI DONNA HA IL SUO FASCINO” n una giornata afosa della Capitale, fortunatamente mi aspetta una discesa, quella di via del Tritone, che mi conduce tramite una via laterale al famoso Salone Margherita. Entro e non posso non ripensare al Bagaglino e a quanti numerosi personaggi vi hanno preso parte. Noto subito alcuni fotografi e una simpatica troupe che si muove attorno a Nina Senicar, scelta come testimonial per una nuova linea di prodotti per capelli molto conosciuta in America: la Paul Mitchell. Mi accomodo nel camerino, dove un abile parrucchiere sta lavorando e preparando Nina agli scatti. La tentazione di chiedere una sistemata anche ai miei capelli, messi a dura prova dall’umidità, è tanta, ma ho dovuto desistere presa dall’intervista da fare in un lasso di tempo limitato. Nina è radiosa, con poca voce e felice del momento che sta attraversando. Chi è Nina Senicar quando non è sotto i riflettori? “Nina è una ragazza molto semplice in scarpe da ginnastica che ama gli amici, la natura, i cavalli e che ama praticare tanto sport”. So infatti che fin da giovanissima sei una sportiva. “Sì, ma purtroppo non pratico più l’equi-
I
tazione, ho dovuto fare una scelta decidendo di dedicarmi agli studi e al lavoro. Magari un giorno riprenderò a livello agonistico questa passione che rimane la più grande della mia vita”. In quale occasione sei arrivata in Italia per la prima volta? “Ricordo perfettamente la data del 4 settembre del 2004, per fare l’esame di accesso all’Università Bocconi di Milano”. La tua notorietà è arrivata grazie alla partecipazione all’Isola dei Famosi. Cosa ti è rimasto dentro di quell’esperienza? “E’ stata una bellissima esperienza di due mesi su un’isola che mi ha fatto capire tante cose di me stessa e quali sono le cose davvero importanti della vita. Mi ha fatto capire come mi vedono realmente le altre persone, fuori dal mio mondo. A livello professionale è stata un’arma a doppio taglio, anzi sono stata molto fortunata perché subito dopo ho fatto ‘Velone’, ma in un reality non hai la possibilità di mostrarti al cento per cento”. Com’è in generale il rapporto con il tuo corpo? “Abbastanza amichevole, nel senso che ho imparato ad ascoltarlo e a capire cosa fa bene e cosa non fa bene. Io mangio molto ma in
compenso l’attività fisica mi aiuta. Possono capitare giornate in cui ci si piace di più e altre meno, questa è una caratteristica delle donne, ma questo comunque dipende dallo spirito e non dal corpo”. Cos’hanno in più secondo te le donne dell’Est rispetto alle donne mediterranee? “Nulla e comunque considero le vere donne dell’Est quelle della Russia e dell’Ucraina. Io sono molto più mediterranea e poi vivendo da sette anni in Italia, mi sento un po’ italiana. Ogni tipo di donna ha il suo fascino, non si può generalizzare”. La tua perfezione sicuramente ti creerà qualche piccolo problema. Quale strategia usi per liberarti da uomini troppo insistenti? (Ride) “Quella più semplice è quella di non rispondere al telefono. Come tipo non amo giocare con gli uomini; quando mi piacciono lo faccio capire e quando non mi piacciono, idem! Il problema è che il più delle volte alcuni uomini diventano insistenti, perché prendono il rifiuto come una sfida”. Sei stata scelta come testimonial per una nuova linea di prodotti per capelli. Di solito tieni molto alla tua testa? Sei brava a tenerla sempre in
GP MAGAZINE 9
10 GP MAGAZINE
ordine? “Non faccio colore e vado dal parrucchiere a tagliare le punte solo un paio di volte l’anno. Finché non spunteranno i capelli bianchi, non penso di fare granché, anche perché credo che il capello naturale è quello più bello. Da anni uso questa linea di prodotti, la trovo fantastica. Mi piacciono i capelli voluminosi ma un po’ spettinati”. Per quale motivo, pensi, ti abbiano scelto per fare la testimonial? “Per un insieme di cose, un bel viso unito a bei capelli e all’immagine. Questa linea di prodotti in Italia non è ancora molto conosciuta ma attualmente è leader negli States”. Neanche tu sei sfuggita alla moda di facebook, che rapporto hai in generale con internet? “Uso internet soprattutto per informarmi, per quel che riguarda facebook ho una mia pagina ufficiale curata da un ragazzo e la guardo tutti i giorni, ma senza esagerare, altrimenti si corre il rischio di divenire malati di queste cose”. Sei stata definita da qualcuno la star dei calendari made in Italy. Ecco, qual è il mese dell’anno in cui ti identifichi di più? “Ho fatto calendari di beneficenza e come testimonial di prodotti. Sono nata nel mese grigio di novembre ma preferisco tutti i mesi estivi”. A proposito di autunno, so che uscirà un tuo film. “Si tratta di ‘Napoletans’ che uscirà a fine ottobre e sono molto felice perché è il mio primo film da protagonista. Sto vivendo tra Milano e Los Angeles dove vado ad approfondire il mio discorso cinematografico”. Oltre al cinema so che ti sei dedicata ad una linea di costumi, ce ne vuoi parlare? “Ho disegnato personalmente i costumi che si possono vedere ed acquistare attraverso il sito: www.ninasenicarcostumi.it e si possono trovare anche in alcuni negozi di grandi città italiane come Roma o Firenze. Sono felice di questa idea, sta divenendo quasi una mia seconda attività, visto che mi occupo di tutto a 360 gradi, quindi anche di gestione e di marketing”. Ma so che non è finita qui, visto che ti stai prodigando a favore delle donne maltrattate. “Con Paul Mitchell abbiamo stretto una bellissima collaborazione con Pangea, un’Onlus di cui sono testimonial, a favore delle donne maltrattate di tutto il mondo, che attraverso il microcredito vengono aiutate ad uscire dai problemi. Quest’associazione, non solo aiuta una donna, ma segue il suo percorso dall’inizio alla fine affinché venga risolto definitivamente il problema. Speriamo di risolvere questa piaga sociale che tormenta troppe donne”.
Chi è Nina Senicar Nina Senicar è nata in Serbia a Novi Sad l’11 novembre del 1985 sotto il segno dello Scorpione con ascendente Capricorno. Nina si definisce solare, testarda e fedele. La sua squadra del cuore è l’Inter, il piatto preferito sono i pizzoccheri valtellinesi e il sushi. L’equitazione è la sua più grande passione. Nina possiede un cavallo di nome Velevit e un cane di nome Mida. La sua città preferita è proprio quella dove vive, Milano. La sua situazione sentimentale è felice. In gioventù ha praticato tanto sport, specie equitazione. Dieci anni fa ha vinto il titolo di Miss Jugoslavia, è stata successivamente testimonial per varie aziende famose e una volta arrivata in Italia ha iniziato anche ad apparire in tv, affiancando personaggi come Teo Mammucari ed Ezio Greggio. Ha raggiunto la notorietà grazie alla partecipazione all’Isola dei Famosi e subito dopo ha affiancato Enzo Iacchetti in “Velone”. Ha posato per qualche calendario come testimonial per beneficenza e prossimamente, dopo la parentesi cinematografica con “Besame” e “Dark Resurrection”, uscirà il suo primo film da protagonista intitolato “Napoletans”.
GP MAGAZINE 11
MAPPAMONDO di Veronique Haentjens
L’INDIA SORPR ENDENTE
Alla scoperta di Delhi e Madhya Pradesh settentrionale, luoghi che sanno offrire emozioni uniche
14 GP MAGAZINE
il servizio fotografico è a cura di Vèronique Haentjens
DELHI La capitale racchiude due mondi diversi, la “nuova” (New Delhi), costruita dagli inglesi e la “vecchia” (Old Delhi), l’antica capitale dell’India islamica costruita dall’imperatore Mogul Shah Jahan.Una città caotica e tumultuosa, un impatto con l’India che non mancherà di disorientare chi visita questo Paese per la prima volta. Una città dal passato glorioso con evidenti contraddizioni. I luoghi di maggior interesse ruotano intorno ad Old Delhi. OLD DELHI Il modo più semplice per visitare Old Delhi è salire su un risciò. Il traffico è sempre congestionato ma i conducenti sono abilissimi a destreggiarsi tra la folla, le macchine e le mucche. Le forti emozioni non mancheranno. La Jama Masijd (moschea del venerdì) è la moschea più grande dell’India, in arenaria rossa e marmo bianco con due minareti, quattro torri agli angoli che offrono una vista panoramica sulla città e una grande corte con una vasca centrale nella quale i fedeli si aspergono prima di pregare in direzione della Mecca. La porta centrale e la più grande era riservata all’imperatore. Di fronte, il Forte rosso (Lal Qila), costruito da Shah Jahan, è purtroppo in condizioni pessime ed ha perso molto del fasto che un tempo faceva so-
gnare gli indiani vedendo l’imperatore uscire a dorso d’elefante. Due terzi degli edifici furono distrutti dagli inglesi ma si possono vedere ancora oggi la Casa del Tamburo Reale dove i musicisti annunciavano l’ingresso di personaggi importanti, il Salone delle udienze pubbliche dove l’imperatore riceveva i sudditi e ascoltava le loro lamentele, il Palazzo privato da dove ogni mattina l’imperatore si mostrava al popolo affacciato al balcone, il Palazzo delle Regine dove l’imperatore consumava i pasti, il Palazzo di Mumtaz, la sua adorata moglie (ora sede di un museo) e la Sala delle Udienze Private, un tempo sontuosa con un Trono del Pavone in oro massiccio e pietre preziose e un soffitto in argento. Oggi, questo passato splendore può solo essere concepito con la fantasia ma ne rimane pur sempre una testimonianza suggestiva della potenza Moghul. Il Forte riveste anche un’importanza storica più recente: è proprio lì che è stata dichiarata l’indipendenza nel 1947. Uscendo, è bene fermarsi nel vivace e colorato Chatta Chowk, un mercato coperto in continuo fermento dove togliersi ogni capriccio. Il Raj Ghat è un luogo di pellegrinaggio e un’oasi di pace ben curato sulle sponde del fiume Yamuna dove una piattaforma di marmo nero ricorda il punto in cui il Mahatma Gandhi fu cremato dopo il suo assassinio nel 1948.
Chandni Chowk è l’arteria principale che attraversa Old Delhi, formicolante di vita e di negozi. Fermarsi nel Tempio giainista Digamber (togliersi scarpe e accessori in pelle) con annesso l’Ospedale degli Uccelli che vengono curati gratuitamente. Poco oltre, il tempio sikh Sisganj Gurdwara è dedicato al nono guru Tegh Bahadur. Entrare scalzi e coprirsi il capo. Si prende posto dopo essersi inchinati davanti alla Sacra Scrittura. Al termine dei servizi religiosi viene distribuito il “Karah Parashd”, un budino di semolino. Infine, visitare la Moschea Dorata (Sunehri Masjid) da dove l’invasore persiano Nadir Shah diede l’ordine di distruggere Delhi e uccidere i suoi abitanti, assistendo a questo massacro dal tetto della moschea. NEW DELHI Per volere del Re Giorgio V, New Delhi divenne la nuova capitale dell’India. Costruita dall’architetto inglese Edwin Lutyens, fu inaugurata nel 1931. Progettata sulla falsa riga di una città occidentale, rappresenta una delle contraddizioni di questo Paese. Connaught Place è il cuore di New Delhi e pullula di negozi, alberghi, ristoranti, uffici, ecc…un punto cruciale dove soddisfare ogni esigenza. La Porta dell’India è un arco di trionfo alla fine del viale Raj Path, eretto in memoria dei soldati in-
GP MAGAZINE 15
diani che persero la vita nella prima guerra mondiale e nella guerra afgana del 1919. Una fiamma eterna ricorda il milite ignoto e i nomi dei caduti sono incisi sulle pareti dell’arco. Il Birla Mandir (Lakshmi Narayan Temple), uno sfarzoso tempio in marmo costruito dalla famiglia Birla nel 1938 (furono anche benefattori del Mahatma Gandhi) è dedicato a Lakshmi, dea della ricchezza. Molto particolare e più recente è il Tempio del Loto a forma di fiore di loto bianco che sta per schiudersi. Questo Tempio bahai ultimato nel 1986 si basa su una filosofia propria: la pace universale e il superamento dei pregiudizi. Chiunque può entrare per pregare o meditare, ma in rigoroso silenzio. Da non perdere il complesso archeologico di Qutb. Comprende il maestoso Qutb Minar, il più alto mi-
16 GP MAGAZINE
nareto in mattoni del mondo (73 metri). Cinque piani con altrettante balconate costruiti in epoche diverse. Originariamente, il sito aveva al suo interno 27 templi induisti e giainisti. Furono demoliti per costruire la prima moschea musulmana dell’India e la torre, da Torre della Vittoria diventò un minareto. Della moschea, in mezzo alle rovine, si può osservare una colonna di ferro che stranamente non presenta tracce di ruggine nonostante i suoi 1500 anni e si dice che, abbracciandola con la schiena appoggiata alla colonna e le braccia all’indietro, i desideri si avvereranno se le dita riescono a toccarsi. MADHYA PRADESH Uno Stato dell’India che ha molto da offrire ma spesso ignorato dai viaggiatori. Capitale
all’epoca della dinastia Chandella (clan Rajput) durante il medioevo, Khajuraho era cinta da mura che racchiudevano un’ottantina di templi costruiti nell’arco di un secolo. Oggi ne rimangono circa 25 scoperti dall’inglese Burt che rimase disorientato dalle sculture che ornavano i templi. Sculture erotiche che hanno contribuito a rendere famoso il sito e che Burt descrisse “opere pervase da più calore e lievemente più audaci di quanto sarebbe stato necessario”. I rilievi possono apparire a prima vista come una sorta di Kamasutra illustrato ma secondo recenti ricerche Khajuraho si chiamava Shivpuri (città di Shiva) e le sculture rappresenterebbero il matrimonio di Shiva con Parvati narrando quindi il matrimonio, la consumazione e la procreazione. Le sculture sprigionano inoltre un’ecce-
zionale sensualità, basta vedere la lavandaia con il sari bagnato che aderisce al corpo. Molti fregi in pietra scolpita raffigurano anche molteplici aspetti della vita quotidiana e indicano lo stile di vita dell’epoca. I templi più interessanti si trovano nel gruppo ovest: il Lakshmana Temple, dedicato a Vishnu è il più antico e forse il meglio conservato mentre Kandariya-Mahadev è il più grande e quello con maggiori scene erotiche. ORCHA Significa “luogo nascosto”. Nome adatto a questa cittadina che emerge con difficoltà dalla boscaglia che la circonda. Fondata nel XVI secolo, i raja di Bundela scelsero questo lembo di terra come capitale. Lungo il fiume Betwa, di un bel verde chiaro, sorge il com-
plesso fortificato di Orcha. Si accede all’isolafortezza attraversando un ponte in granito. I palazzi, rappresentativi dell’architettura islamica medievale, sono tutt’ora ben conservati. Si possono vedere il Jehangir Mahal, il Raj Mahal con dipinti sulle pareti e sui soffitti che ritraggono la famiglia reale di Orcha, Krishna ed altro, il Palki Mahal dove viveva il figlio del re Bir Singh Deo, morto suicida per provare la sua innocenza (era accusato di essere l’amante di sua cognata) ed ora venerato dalle donne. Nella cittadina non mancare di visitare gli splendidi templi che accolgono ancora oggi migliaia di pellegrini hindu. Al centro della piazza, il Ram Raja Temple con la sua cupola rosa e oro, il Chaturbhuj Temple e il Lakshmi Narayan Temple ad 1 chilometro di distanza. Mentre a 500 metri dal villaggio,
i cenotafi (monumenti funerari) dei sovrani di Orcha sono l’occasione, al tramonto, di una passeggiata suggestiva lungo il fiume. A Jhansi, interessante il Forte che testimonia della storia turbolenta della cittadina e quella della Rani Lakshmibai che guidò la ribellione di Jhansi, una storia intrisa di leggende difficilmente credibili ma affascinanti. Qualunque parte dell’India si visiti, le emozioni sono sempre vive e si rimane affascinati dalla storia di quei luoghi che viaggiano tra realtà e leggende.
GP MAGAZINE 17
LO SAPEVATE CHE di Cristiano De Masi
BRAD PITT: IL BELLO CHE VUOLE DARSI ALLA POLITICA ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Lo Sapevate che… Nato a Shawnee, Oklahoma, cresciuto a Springfield nel Missouri. Il padre Bill è dirigente in una ditta di trasporti, la madre Jane è consigliere scolastico. Ha un fratello minore di nome Doug e una sorella di nome Julie. Ha studiato giornalismo all’Università del Missouri, abbandonando a pochi esami dalla laurea per inseguire il sogno di sfondare a Hollywood. Prima di diventare un attore di successo ha svolto le mansioni più diverse, tra le quali trasportatore di frigoriferi, autista di spogliarelliste in limousine, ed arriva perfino a travestirsi da pollo mentre lavorava per una catena di ristoranti. Lo Sapevate che… La carriera cinematografica di Brad Pitt comincia nel 1987 con parti non accreditate nei film “Senza via di scampo”, “La fine del gioco” e “Al di là di tutti i limiti”. Il suo debutto televisivo arriva a novembre dello stesso anno con un'apparizione nella sit-com della ABC “Genitori in blue jeans”. Recita in quattro episodi della soap-opera “Dallas” fra il dicembre 1987 e febbraio 1988. Più avanti, nel 1988, fa anche un'apparizione nel telefilm della Fox “21 Jump Street”. Ed è in questo stesso anno che la coproduzione USA-Jugoslavia “The
20 GP MAGAZINE
dark side of the sun” gli regala il primo ruolo da protagonista, anche se il film viene congelato a causa della guerra di Croazia, e uscirà solo nel 1997. Lo Sapevate che… Il successo arriva nel 1991 con la parte di J.D., ladro-autostoppista in “Thelma & Louise” di Ridley Scott. La sua scena d'amore con Geena Davis è stata definita come il momento che ha definito Brad Pitt come un sex symbol. Lo Sapevate che… Questa notizia sconvolgerà migliaia di fans perché Brad Pitt sta pensando di lasciare la carriera di attore per dedicarsi alla politica. Infatti vorrebbe candidarsi prima per il senato e poi per il 2016 candidarsi per le presidenziali. In base alle voci che ci sono in giro, ci sarebbe per questa dichiarazione, lo zampino della sua Angelina alla quale piacerebbe diventare la nuova First Lady. Lo Sapevate che… La coppia secondo la rivista People ha donato in beneficenza circa 7 milioni di dollari solo nel 2008, ha infatti disegnato un'intera linea di gioielli per il marchio britannico Asprey. Dai cucchiaini per bebè, ai calici, ai bracciali, ai ciondoli e ancora agli orecchini e ai col-
lier, Agelina Jolie e Brad Pitt hanno disegnato un'ampia gamma di oggetti preziosi, realizzati poi sia in oro che in argento e arricchiti con pietre preziose e non, con un solo leitmotiv: il serpente. Lo Sapevate che… Angelina Jolie ha speso oltre 120.000 dollari per acquistare una moto da corsa, il suo personale regalo di compleanno al marito Brad Pitt. L’attrice più pagata di Hollywood (il suo cachet si aggira intorno ai 15-20 milioni di dollari per film) ha ordinato personalmente una Ducati Monster 1100S dall’Italia. A renderlo noto è stato un amico della protagonista di “Wanted”: “Per Angelina è sempre un vero dilemma decidere cosa regalare a Brad. Quando si avvicina il suo compleanno va in crisi poiché non riesce mai a decidere quale sia il regalo migliore da pendere. Quest’anno, invece, è entusiasta all’idea di aver comprato il modello top della Ducati, una Monster 1100S titanium”. L’imprevedibile Jolie ha prenotato con grande anticipo l’acquisto: “È stata una sorpresa grandiosa. Ha ordinato mesi fa la moto in Italia. Il modello inedito non è ancora uscito nei negozi della Ducati”. © Foto gentilmente concesse da KikaPress
E’ una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta parliamo del grande divo di Hollywood
GP GP MAGAZINE MAGAZINE 21 21 21Gp
STORIE E PERSONAGGI
POOH: 45 ANNI DI SUCCESSI RIPERCORRIAMO LE TAPPE DEL GRUPPO ITALIANO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA MUSICA LEGGERA IN ITALIA Un viaggio a puntate nel quale, anno per anno, stiamo ripercorrendo le tappe fondamentali della storia dei Pooh accostandole ai fatti di cronaca mondiale più rilevanti. Dopo le sei puntate precedenti, questa volta tocchiamo il quinquennio che va dal 1996 al 2000
1996 RUSSIA: LE PRIME ELEZIONI DEMOCRATICHE 16 giugno - Prime elezioni libere nella Federazione Russa per eleggere il Presidente della repubblica. POOH: INAUGURATO IL SITO INTERNET 30 anni di Pooh! Durante la prima edizione del Salone della Musica di Torino, in ottobre, presentano il nuovo album "Amici per sempre", che è disco di platino già in prenotazione e la settimana dopo è ai vertici delle classifiche di vendita. Da sempre attenti alle nuove frontiere della tecnologia, aprono il primo sito internet musicale italiano: www.pooh.it che richiama migliaia di visitatori nelle tante iniziative on line e viene imitato da molti. BRANO: AMICI PER SEMPRE
24 GP MAGAZINE
1997 LA LEGGE SULLA PRIVACY Maggio- In Italia entra in vigore la legge sulla privacy, che cambierà il nostro modo di comportarci rispetto ai dati di terze persone.
1998 L’OBBLIGO DEL PREFISSO 17 dicembre – In Italia diviene obbligatorio l'uso del prefisso telefonico anche per le chiamate urbane.
POOH: UN RECORD DIETRO L’ALTRO Il Tour “Amici per sempre" (22 sold out nei palasport) viene premiato come evento musicale dell'anno per le novità tecnologiche (audio e luci), per l'innovativo concetto di stage e soprattutto per la straordinaria partecipazione di pubblico. nel frattempo, esce il libro "Quello che non sai", che diventerà la seconda opera editoriale più venduta dell'anno con oltre 50 mila copie e 3 edizioni. Dopo il terzo disco di platino di "amici per sempre", partono per un tour estivo di 29 concerti: una megaproduzione con più di 100 collaboratori al seguito e presenze medie di 8 mila spettatori, con una punta di 43 mila.
POOH: ARRIVA L’ENNESIMO TELEGATTO D’ORO I 15 concerti nei palasport (iniziati in marzo) sono una ennesima megaproduzione, il palco misura 38 metri di fronte, 12 d'altezza e 18 di profondità, con un'appendice anteriore triangolare che s'immerge nella platea per altri 12 metri. per portare in giro questa struttura occorrono 14 camion autoarticolati! In estate fanno altri 32 live negli stadi: in totale richiamano più di 350 mila persone e ricevono un altro Telegatto d'oro, che li premia per l'evento musicale dell'anno e per le vendite di "The best of pooh" che ottiene il quinto disco di platino.
BRANO: LA DONNA DEL MIO AMICO
BRANO: CERCANDO DI TE
1999 “LA VITA È BELLA” VINCE TRE OSCAR 23 marzo - "La vita è bella" di e con Roberto Benigni è pluripremiato alla 71esima edizione degli Academy Awards con tre oscar: miglior film straniero, migliore colonna sonora e miglior attore protagonista. E’ il primo attore non anglosassone ad essere premiato con la statuetta del migliore attore protagonista.
2000 IL GIUBILEO DEI GIOVANI 19 agosto – Il Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000 incontra nell'area di Tor Vergata a Roma circa un milione di giovani per una veglia di preghiera. Il giorno successivo, il papa celebrerà una S. Messa nello stesso luogo, sempre davanti a circa un milione di persone.
POOH: CAMPIONI DI LOGISTICA I Pooh trasferiscono tutte le loro attività in un unico stabile di oltre 4 mila metri quadri a Milano: concentrano in questo palazzo della musica uffici operativi, editoriali e manageriali, archivi storici, magazzini per strumenti, scenografie, palcoscenici, automezzi e strutture da tournèe, laboratori di manutenzione e officine per la realizzazione dei loro progetti live. Il fiore all'occhiello è lo studio di registrazione, dotato di tecnologia avanzatissima, nel quale incidono il nuovo album "Un posto felice": un disco registrato interamente in digitale e senza alcun supporto magnetico, che propone un suono di straordinaria qualità.
POOH: IL 29 SETTEMBRE ESCE IL NUOVO ALBUM "CENTO DI QUESTE VITE" Una curiosità: contiene 11 canzoni e non dieci come nei loro dischi precedenti, il titolo avrebbe dovuto essere “Con un grande futuro alle spalle” mutuando una frase di Vittorio Gassman, titolo sostituito per le condizioni di salute del celebre mattatore, che seguendo una tradizione ormai consolidata viene presentato a tutti, critici e fan, nel Pooh Day del giorno precedente. Il 16 dicembre i Pooh cantano davanti al papa nel tradizionale concerto natalizio in Vaticano.
BRANO: DIMMI DI SÌ
BRANO: STAI CON ME
GP MAGAZINE 25
HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo
ARREDARE CON GEOMETRIA Per rendere più divertenti e movimentati gli arredi di casa, la tendenza è quella di ricorrere a quadri, sfere, triangoli e cubi, oggetti d’arredamento che si ispirano alle figure geometriche
Maiuguali Newspaper set 3 cubi in legno rivestito in ecopelle. www.maiuguali.it
er aggiungere eleganza alla casa, ma anche per regalare qualche tocco di novità tra gli oggetti di design più sobrio e rigoroso la tendenza più recente è quella di arredare con mobili e accessori di ispirazione geometrica. Zig zag, linee rette e frammentate, cubi e sfere per esaltare la funzione di ciascun pezzo d’arredamento e aggiungere un tocco contemporaneo ad ogni ambiente domestico. Dalla libreria a moduli, al termosifone triangolare alla sem-
P
28 GP MAGAZINE
plice tovaglietta da colazione formata da quadrati black&white, un insieme di figure geometriche regolari ed irregolari, che possono legarsi in maniera armoniosa e regalare ad ogni casa, bella, lussuosa, accogliente, rustica e di campagna un’aria ricercata e contemporanea. Un insieme di oggetti dal gusto geometrico, talvolta lineare, talvolta tondeggiante, che oltre a rendere la casa elegante e accogliente contribuisce ad organizzarne gli ambienti.
Brem Triangle termosifone design Michel Cinier. www.brem.it
Maiuguali Sottopiatto-tovaglietta colazione. www.maiuguali.it
Brem Quar plus scaldasalviette design Davide Brembilla. www.brem.it
Maiuguali Pool-cube Pouf. www.maiuguali.it
Maiuguali Rubik’s cube cassa per mp3 computer. www.maiuguali.it
Maiuguali Cone timer in acciaio inox cromato. www.maiuguali.it
GP MAGAZINE 29
MODA di Camilla Rubin
LA IRFE’ SPOSA CAPRI Grande successo nell’isola campana per l’inaugurazione della boutique della Casa di moda francese ritornata in auge grazie alla ex modella Olga Sorokina e alla famiglia Youssoupoff
L
32 GP MAGAZINE
l’eleganza e l’esclusività di questo angolo di paradiso. Tra gli ospiti presenti alla sfilata Ariadna Romero, nuova star del cinema italiano e musa ispiratrice dell’eclettico Leonardo Pieraccioni, ma anche Gaia Bermani Amaral, attrice protagonista del film francese “Xanadu” e di recente protagonista della serie di Rai Uno, accanto a Terence Hill “Un passo dal cielo”; Daniel Mc Vicar, indimenticato personaggio di Beautiful, il vicesindaco di Capri e altre personalità di spicco della comunità caprese. Senza dimenticare Fiona Svarowsky, accorsa per assistere alla sfilata della Casa di moda tornata in auge dopo 80 anni di silenzio e appassionatasi al punto di partecipare in prima persona alla serata, con il taglio della torta accanto alla stilista e alla principessa Xenia Cheremetieff-Sfyri, nipote del principe Youssoupoff.
Olga Sorokina (dx) con Fiona Svarowsky
CREDITS: foto di Maria La Torre, evento organizzato dalla Creative Ideas di Cristiano De Masi, da Alessandro Pindilli, Modelplus Milano, Camilla Rubin Hair & Make Up: Revlon e Lancome Location: La Canzone del Mare, Capri
//////////////////////////////////////////
a grande aspettativa legata all’inaugurazione delle boutique Irfé a Capri non ha disatteso. Nella serata del 25 luglio la Maison ha aperto due punti vendita, uno nella esclusiva Via Roma e l’altra all’interno de “La Canzone del Mare”. Lo storico marchio francese, fondato nel 1924 dai principi Fèlix Youssoupoff e Irina Romanova, grazie a Olga Sorokina, ex modella che ha preso in mano le redini della Maison, lancia in Italia la collezione per la prossima primavera-estate. I capolavori della casa Irfé furono creati all’inizio dalla stessa casa reale e questo determinò un rapido successo tra l’aristocrazia di mezza Europa e dell’America. Oggi la designer Olga Sorokina, supportata dalla famiglia Youssoupoff propone la sua visione e il suo stile del marchio Irfé mantenendo inalterato l’approccio creativo e artistico di Fèlix e la conoscenza dell’alta società di Irina. Proprio nella cornice dell’isola di Capri, ricca di storia millenaria, la grande Casa di moda ha deciso di sorprendere tutti con l’apertura di due boutique di design, ricche di quel particolare fascino che si sposa perfettamente con
Il taglio della torta
GP MAGAZINE 33
MODA di Federica Trotta
ALTA ROMA FALL WINTER 2011-12 Design, arte e moda, queste sono le tre parole che racchiudono AltaRoma fall winter 2011/2012 a manifestazione capitolina ha debuttato con il marchio di haute couture Gattinoni, donne over quaranta in passerella, Guillermo Mariotto si ispira all’arte di Tony Cragg, all’universo dei graffiti in 3D. Sfilano al Macro Testaccio di Roma meravigliose creazioni come fossero statue, dove prendono vita il metallo, il platino, i cristalli e le pietre preziose. Roma apre le porte alla mostra fotografica di Mario Testino all’interno di Palazzo Ruspoli, “Todo o Nada” in collaborazione con Fendi, Gucci e Valentino. Cinquantaquattro scatti che racchiudono un percorso che va dalla haute couture alla nudita’, includendo la fase intermedia intenta a svelare la forma. Fausto Sarli, ha messo in scena il defile’ piu’ atteso in Piazza del Campidoglio, effetti grafici, geometria, abiti che prendono vita, ai limiti della forza di gravita’, una cornice da sogno per tutti gli ospiti presenti. Undici i partecipanti selezionati dell’ edizione di Who is on next 2011, una sfliata ricca di suggestione e varieta’ che si fonde tra abbigliamento ed accessori.
L
Vince il primo premio Angelo Bradis, giovane designer greco, raffinato ed elegante nello stile, morbide le stoffe e delicati i colori, un nuovo talento da scoprire nell’esibizione della classe delle sue dee che si muovono sinuosamente in passerella. Architettura e seduzione per Jack Guisso, stilista libanese, veste una donna sospesa tra il presente e il passato, nastri di velluto, pizzo, e tessuti che regalano agli abiti gentili dreppeggi. Colori audaci e forti dal rosso al verde acqua, micro paillettes e l’immancabile nero, trasportati nell’immagine di una fiaba dove la figura femminile non ha tempo. Il “Leon’s Palace Hotel” ha ospitato Nino Lettieri, con i suoi dieci abiti realizzati con tessuti floreali a rilievo ton sur ton, colore dominante il nero, creazioni importanti, abiti da sera con ricami e cristalli che portano luce ed eleganza in passerella. Giada Curti, per la presentazione della sua collezione ha scelto la romantica “scala mignanelli” dove sfilavano donne anni 30’, severe e allo stesso tempo nostalgiche, vestite da tessuti morbidi e cedevoli, il tributo a Tamara De Lempicka ma soprattutto alla maestosita’ della capi-
tale, il tutto in uno scenario indimenticabile. Quest’edizione di Alta Roma f/w ci ha fatto sognare, percorrere orizzonti lontani ma soprattutto ci ha ricordato il passato e il presente e indirizzato verso il futuro.
GP MAGAZINE 35
MODA di Fabiola Di Giov Angelo
OROLOGI PER TUTTI I POLSI Ricche e diversificate le collezioni di orologi presenti sul mercato, da quelli colorati e in silicone a quelli in ceramica e altri materiali preziosi, per tutti i gusti e per tutti i polsi olorati, estivi, giovani, alternativi, classici, eleganti, vintage sono tutti gli orologi che nelle ultime stagioni abbiamo visto presentare dalle maggiori aziende produttrici di orologi. Collezioni preziose, ma anche più semplici ed informali, per un accessorio importante che rappresenta per alcuni un elemento indispensabile del proprio abbigliamento, per altri un accessorio talvolta usato semplicemente per movimentare ed arricchire il proprio stile. In ogni caso un oggetto che raramente passa inosservato e che in ogni epoca o stagione ha avuto un ruolo importante in fatto di moda. Negli ultimi anni in particolare c’è stato un grande ritorno di attenzione e l’orologio tradizionale e dall’aria preziosa è stato declinato in centinaia di modelli diversi, adatti a tutte le occasioni. Le casse allora si sono strette ed allargate, i quadranti hanno cambiato colore e le corone sono talvolta semplici ed essenziali ma anche tempestate di diamanti. I cinturini in particolare durante l’ultima stagione hanno abbandonato la doppia proposta, in pelle o in acciaio, per diversificarsi in tanti tipi diversi e soprattutto materiali insoliti, dal caucciù, al silicone, all’antica e preziosa ceramica. Per cui da una parte c’è stata una grande commercializzazione di un accessorio prima essenzialmente prezioso, basta guardare l’ultima estate che ha visto pro-
C
tagonista l’orologio low cost di plastica e caucciù, dall’altra l’estrema attenzione all’orologio ha diversificato l’offerta al punto che alcuni orologi sono tanto preziosi da raggiungere cifre stratosferiche. Molti brand estranei finora all’orologeria hanno lanciato per la prima volta collezioni straordinarie da quelle unisex, pratiche e sportive, a quelle dal design insolito e tanto accattivante da riuscire a catturare il gusto e l’attenzione del più impenitente dei ritardatari.
GP MAGAZINE 37
ART&FASHION
THE PATH OF THE SUN
38 GP MAGAZINE
l progetto Talent Booster, nato dall’idea della fotografa milanese Claudia Spotti, mira a valorizzare i giovani emergenti nel settore della moda che vogliono promuovere se stessi, il proprio lavoro e la propria creatività attraverso immagini capaci di raccontare una storia. Il Talent Booster rende omaggio alle creazioni della stilista Aurora Potenti. Un percorso di colori e di luce, raccontato nelle immagini del fotografo Luca Patrone, che ripercorre il cammino del sole risaltando l’armonia degli abiti a contatto con la natura della Lomellina. Il contrasto tra la particolarità delle forme e la semplicità del luogo evidenziano il perfetto connubio di una donna semplice che non rinuncia all’esaltazione della sua immagine.
I
Photographed: by Luca Patrone for Talentbooster Designer: Aurora Potenti Production: Claudia Spotti Assistant production: Laura Della Valle Photo assistant: Giordano Collarini Makeup/hair: Stefania Gazzi Model: Olya Agenzia ModelPlus Milano Jewels: I'M Bjoux
GP MAGAZINE 39
40 GP MAGAZINE
GP MAGAZINE 41
42 GP MAGAZINE
GP MAGAZINE 43
SALUTE E BENESSERE a cura del Prof. Fabrizio Trecca
L’OROLOGIO DEL NOSTRO ORGANISMO Molti non sanno che durante le 24 ore molte funzioni del nostro organismo cambiano. Dentro di noi esiste un vero orologio biologico ed ecco perché si stanno riscoprendo la cronobiologia e i bioritmi
uesto “orologio biologico”, come tutti gli orologi biologici, funziona sempre in modo uguale e cioè segna le ore in cui stiamo meglio e in cui stiamo peggio, ma varia da persona a persona. In alcuni è migliore e più preciso di altri. Ogni giornata può essere divisa dall’alba (dalle 5 alle 13), dal pomeriggio (fino alle 21) e dalla notte (dalle 21 alle 5). Durante la notte il nostro sistema immunitario lavora al massimo, ma questo iperlavoro, questo eccesso di attività, in realtà è una preparazione per la giornata successiva. La notte però può portare a infiammazioni anche serie di cui ne soffrono in particolare chi è affetto da malattie come i reumatismi, l’artrite, l’artrosi e cose del genere. Se si ha una tendenza o si è malati di cuore, l’ora prediletta dagli infarti e accidenti cardiovascolari è proprio l’ora del risveglio. Una cosa che può far contenti molti uomini è che il testosterone raggiunge il massimo la mattina e pertanto non sono pochi i gaudenti che vogliono fare all’amore. Fanno male perché oltre a rischi più gravi, rimangono stremati. Al mattino il cervello funziona al massimo, vi è più facilità di comprendere, di assimilare, di lavorare di testa. Dopo il pranzo siamo più giù: ecco quindi l’utilità del pisolino. Alle 15 il nostro organismo ritrova energia ed è l’ideale per l’attività fisica. A proposito: non correte, ma camminate veloci. Mi ha detto un ginecologo che l’ora migliore per concepire un figlio è alle 17. Sarà vero? Mah! Comunque provate anche se non fate un figlio, vi sarete rilassati e – diciamolo pure – divertiti. Arriva la sera… attenti, preparatevi al relax e lasciate lavorare il sistema immunitario. Il giorno dovete lavorare, digerire, amare e muovervi. Si ringraziano Creative Ideas e Annamaria Francescangeli (coordinamento)
Q
48 GP MAGAZINE
EROS di Fabiola Di Giov Angelo
CHISSA’ COME LO FARA’ LEI Spesso le donne si chiedono come si comportino le altre donne sotto le lenzuola, se siano più appagate, felici, desiderate e desiderabili. Abbiamo chiesto al dottor Marco Rossi il perché di questi interrogativi
a sessualità femminile è spesso considerata misteriosa e difficile da decifrare. Appare complicata alla maggior parte degli uomini e conserva dei lati oscuri anche per molte donne, che si portano dietro dubbi, incertezze e perplessità ma anche interrogativi, spesso irrisolti, che riguardano la sessualità delle altre. Innocua curiosità di sapere o desiderio di confrontarsi? Perché a fronte del fatto che esiste un nutrito gruppo di donne che vanta orgasmi plurimi e performance da super donna, esiste un altrettanto corposo gruppo che arranca e fatica a liberarsi da alcuni pregiudizi e tabù. Infine un altro ancora che ha fantasie erotiche, belle e romantiche, ma anche spudorate e trasgressive, che non osa confidare e condividere con nessuno. Il dialogo tra questi tipi diversi di donna e soprattutto diversi comportamenti spesso non è diretto, ma appare filtrato da pregiudizi e paure. Ovviamente bisogna tener presente che stiamo parlando di un universo, quello femminile, che più che dal mistero è caratterizzato da complessità e da un’estrema varietà. Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta. “Ciascuna donna si pone mille interrogativi diversi sulla sessualità altrui – spiega il dottor Rossi – la maggior parte dei quali originati dalla curiosità di sapere come le altre riescano a soddisfare il proprio
L
52 GP MAGAZINE
uomo. Ma la donna quando mette in atto determinati comportamenti sessuali non lo fa e basta, nella maggior parte dei casi si sente condizionata, da una parte dal giudizio altrui, infatti essere molto disinibita corrisponde ancora ad essere una poco di buono, dall’altra dall’invidia e dallo spi-
rito di competizione. La cosa fondamentale attorno alla quale riflettere – conclude Marco Rossi – è il modo in cui certe domande prendono forma nella mente femminile, sempre condizionate dal timore del giudizio altrui e animate dalla competizione con le altre”.
ANTROPOLOGIA CULTURALE di Marco De Murtas
LE NUOVE FRONTIERE DEL PORNO Il significato socioantropologico di un misterioso successo nell’ambito della pornografia entendo un programma alla radio ho appreso dove si espandono i nuovi confini del porno. Secondo gli esperti, una fascia consistente di mercato sta mostrando un crescente interesse per la pornografia delle “donne mature”. Surfando in internet, su alcuni dei più celebri ed internazionali siti porno (vedi youporn.com), questa realtà balza evidente.
S
MISTERIOSO SUCCESSO Il successo di questo genere che non è italiano ma occidentale, si presta a qualche ipotesi. Il problema rappresentato dalla pornografia delle donne mature, pare es-
54 GP MAGAZINE
sere in contrasto col più grave problema che si sta ponendo all’umanità globalizzata ovvero: il problema demografico, la vera minaccia del futuro. Le previsioni più fosche indicano che entro il 2050 saremo quasi 10 miliardi. In più, le proporzioni attuali di sfruttamento delle risorse e cioè, che il 20 % della popolazione consuma l’80 %, non potranno più essere mantenute (in parole povere, sempre più una percentuale maggiore di popolazione vorrà, giustamente, aumentare il tenore di vita). Ecco dunque che sorgono nuovi desideri, che mantenendo la pulsione erotica, la sviano verso mete infeconde. Non basterà certo. Ma per me non è questo il punto. E’ importante provare l’esistenza
dell’attività di un inconscio di massa. La mia ipotesi è che esiste un “inconscio di specie” che pensa a proteggere la specie (umana) da brame individuali cercando di arginarle, ove disadattive. Anche, e direi, soprattutto, cambiando i desideri. Non è forse, come nelle altre specie, l’unica forza che “converte” l’individuo a comportamenti giovevoli al gruppo?
//////////////////////////////////////
FRONTE DEL PORNO Il nuovo “fronte del porno” si apre con la categoria di donne dette “M.I.L.F.s”, che sta per Mother I’d Like to Fuck, ovvero donne intorno alla quarantina d’anni, già madri, con una bellezza ancora intatta (non fatemi tradurre); poi vi è il settore “MATURE”, donne intorno alla cinquantina in cui, quasi pare, che i punti di decadenza vengano esibiti con particolare orgoglio; le MOMs hanno sempre intorno alla cinquantina, ma hanno rapporti sessuali con ragazzi molto più giovani; poi, (incredibile dictu) le “GRANNY”, donne oltre la sessantina (a volte molto oltre) ed infine le “GRANDMA” sempre anziane che però interagiscono con giovani adulti (a volte molto giovani).
MUTUI
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
MUTUI COSA C’È DA SAPERE Prima di stipulare un mutuo ipotecario è bene conoscere alcuni aspetti contrattuali e le eventuali condizioni ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// rima di accedere ad un mutuo ipotecario, al fine di acquistare un’abitazione o un diverso immobile, è utile chiarire alcuni aspetti preliminari alla stipula del contratto con la Banca, relativamente alla determinazione del tasso di interesse e le condizioni successive all’erogazione del prestito. Come viene determinato il tasso di interesse? Semplicemente dalla somma tra il costo del denaro che le banche devono pagare, che è soggetto a modifiche in funzione della tendenza del mercato e delle politiche finanziarie e monetarie, e lo Spread, che rappresenta invece la componente fissa, ovvero il guadagno dell’istituto di credito erogante, che rimane immutato per tutto il corso del mutuo e va a rappresentare la discriminante di comparazione tra le diverse proposte presenti sul mercato. Nel caso di scelta del tasso variabile il calcolo deriva dalla somma tra l’Euribor + lo Spread. L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le grandi banche europee, ovvero il prezzo a cui le banche si prestano denaro tra loro. Nel caso di una scelta a tasso fisso il calcolo deriva invece dalla somma tra l’IRS + lo Spread. L’ IRS (Interest Rate Swap), che cambia in funzione del periodo di ammortamento del mutuo preso in considerazione, è un tasso che
P
deriva dagli accordi (detti “swap”) che le banche concludono con soggetti disposti ad accollarsi il rischio di rialzo dei tassi di mercato, al fine di tutelarsi quando vogliono garantire al cliente una rata certa, immutabile e pre-determinata, in sostanza è il prezzo che le banche devono pagare per avere una sorta di assicurazione sull’oscillazione dei tassi di mercato e che, ovviamente, viene riversato sull’utente finale. Quali sono i limiti di età per avere accesso al credito? Altra variabile importante è l’età del richiedente, poiché tale parametro deve “sposarsi” con la durata del mutuo che si vuole accendere. Viene fissato, dalle politiche di credito di ciascun istituto di credito erogante, il limite di età che il richiedente deve avere alla fine dell’ammortamento (generalmente 75/80 anni), il quale determina la durata massima che il finanziamento stesso potrà avere. Esempio: se il limite è fissato a 80 anni, una persona di 65 potrà accedere ad un mutuo di durata massima di 15 anni. Oltre a ciò, pare opportuno soffermarsi sugli altri aspetti che riguardano invece un mutuo già in essere, in quanto, a seguito della recessione economica che sta facendo diminuire il potere di acquisto delle famiglie, sempre più spesso diventa necessario valutare la possibilità di migliorare le condizioni di un mutuo già in essere attraverso varie possibilità: La Sostituzione del vecchio contratto con
uno più vantaggioso che vada ad includere tutte le spese quali eventuale penale di estinzione, costi bancari, imposta sostitutiva e atto notarile, magari aggiungendo della liquidità al fine di soddisfare esigenze finanziarie della famiglia; La Surrogazione, ossia la portabilità del mutuo in un’altra banca che permette condizioni più vantaggiose e senza il pagamento di penali ed oneri ai sensi del decreto Bersani del 2007; La Rinegoziazione, che si riferisce alla modifica dei rapporti contrattuali con la stessa banca quali: variazione della durata o del tipo di tasso attualmente applicato. (a cura dello Studio Cicolani)
GP MAGAZINE 59
STORIE di Camilla Rubin
ARIEL: IL LEONE CHE HA COMMOSSO IL MONDO La storia di Ariel può essere considerata il simbolo dell’amore dell’uomo per gli animali. Una storia da raccontare e da far conoscere soprattutto ai più piccoli affinché crescano nel segno del sano rispetto verso il mondo animale lla fine non ce l’ha fatta, ed è morto a San Paolo, in Brasile, Ariel, il leone paralizzato le cui foto hanno fatto il giro del mondo e che è diventato famoso sul web anche per le inedite cure a cui è stato sottoposto per cercare di permettergli di muovere nuovamente le zampe, colpite, nel luglio del 2010 da una malattia degenerativa. Un virus gli stava devastando il midollo osseo. La notizia è stata resa nota dalla sua proprietaria, Raquel Borges. Il felino, nato tre anni fa nel rifugio per animali abbandonati, che Raquel e il marito avevano creato a Maringa, nel sud del Brasile, ha presentato i primi problemi motori nella seconda metà del 2010. Non riusciva a stare in piedi sulle zampe posteriori e così doveva essere aiutato per muoversi e aveva anche difficoltà ad alimentarsi e respirare. Da qui la decisione da parte di Raquel di ospitare il leone a casa propria, di concedergli persino il suo letto, perché ricevesse cure specifiche sotto la guida della veterinaria Livia Pereira, specialista in fisioterapia animale. I suoi globuli bianchi erano impazziti e hanno attaccato le cellule cerebrali che sovrintendono al movimento, i veterinari brancolavano letteralmente nel buio, ma Raquel Borges non si è mai arresa. La terapia, resa possibile anche grazie ai numerosi consensi giunti attraverso Internet, prevedeva la so-
A
60 GP MAGAZINE
stituzione delle cellule sanguigne infette con plasma sanguigno donato da altri leoni. Per sottoporlo a questa cura inedita per gli animali, conosciuta come plasmaferesi, un mese fa Rachel l’aveva portato a San Paolo. L’iniziativa è stata diffusa anche via Internet chiedeva aiuti economici per pagare il trattamento. Il tutto corredato di varie foto di Ariel, compresa una in cui, quando il leone aveva cinque mesi, dormiva nel suo letto. La comunità web si era mobilitata, ma l’amore della padrona, la competenza della veterinaria e il sostegno del popolo del web non sono bastati a salvare la vita al leone Ariel, che, come ha reso noto la veterinaria Livia Pereira, specialista in fisioterapia animale, è spirato alle 13:30 del 28 luglio
a San Paolo, (le 18:30 in Italia). E sul web è subito scattata un'ondata di emozione per la sua scomparsa. Sono milioni le frasi d’addio che si leggono sulla pagina Facebook “Ajuda ao Leao Ariel”: Ariel aveva intenerito il popolo del web con le foto che lo ritraevano paralizzato a letto, al fianco della sua padrona. Spontanea e commossa, così è stata la reazione da parte di tutti i 64mila che avevano aderito alla campagna lanciata sul social network dalla proprietaria del felino, per ottenere aiuti economici necessari a coprire i costi delle cure speciali riservate all’animale (circa 11mila euro al mese). Noi ci auguriamo che ora Ariel stia davvero correndo libero e fiero, come il Re della foresta.
© Foto Kika Press
EVENTI
MEDITE RRANEUM L’ACQUARIO DI ROMA Il progetto Mediterraneum – Acquario di Roma è in corso di realizzazione ad opera della società Mare Nostrum Romae Srl, che tra i soci fondatori accoglie alcuni tra i più importanti gruppi di costruttori presenti nell’attuale panorama dell’edilizia romana
64 GP MAGAZINE
l Mediterraneo entra nella Capitale. Per conoscere da vicino le profondità del “Mare Nostrum” e ammirare lo spettacolo naturale delle Aree Marine Protette al largo delle coste italiane non sarà necessario essere esperti sub: basterà visitare “Mediterraneum – Acquario di Roma”, il nuovo complesso museale ed espositivo acquatico multimediale in corso di realizzazione sotto il laghetto dell’Eur a Roma. La struttura si estenderà su una superficie di 14mila metri quadri di sale e ambienti sigillati in un involucro acrilico trasparente, a tenuta stagna sotto la massa d’acqua del lago. All’interno di questi ambienti verranno riprodotti scientificamente, con rocce e flora reali, i par-
bacquee, chiamata “EXPO’ del Mediterraneo” e destinata a diventare un importante punto di incontro tra la ricerca scientifica e il pubblico. La struttura dell’EXPO’ del Mediterraneo è avveniristica: il percorso proposto simula l’immersione negli abissi del mare grazie alla realizzazione di spettacolari tunnel trasparenti che permetteranno allo spettatore di attraversare le vasche in cui sono riprodotti gli ambienti marini. L’itinerario di visita, articolato in una successione di sale espositive di dimensioni e tipologie diverse, si avvarrà delle più sofisticate tecnologie robotiche e digitali per proporre ambientazioni spettacolari e modalità di interazione high tech con i contenuti multimediali proposti.
cinematografica di ultima generazione nella quale verranno proiettati gli spettacolari e pluripremiati filmati in 3D stereoscopico, realizzati in collaborazione con l’Associazione No profit Expomed. E’ in corso di realizzazione il progetto 4D interactive, ideato e realizzato dalla Società XAM S.r.l., questa avveniristica tecnologia, che è oggetto di studio per trasformarsi in uno dei futuri metodi di insegnamento, consiste tecnicamente nel rilevamento dei movimenti dello spettatore attraverso sofisticati sensori di movimento che diventano l’interfaccia ideale per visionare i filmati in 3D, realizzati per EXPO’ del Mediterraneo. La visita dell’EXPO’ si profila dunque come un’esperienza unica, in grado di catturare il
chi protetti del Mediterraneo, con un’attenzione specifica a quelli italiani, e alcuni ambienti fluviali e lacustri. Una parte dello spazio espositivo è stata affidata alla Merlin Entertainments, multinazionale britannica leader nel campo dell’intrattenimento, che può vantare un’esperienza unica al mondo nella gestione di parchi tematici, sia in Europa sia nel mondo, e che gestirà lo spazio destinato all’acquario tradizionale. Accanto all’acquario tradizionale sorgerà un’area espositiva permanente di circa 4.000 metri quadri, dedicata alle attività su-
Tra le principali attrazioni i pesci robot, la cui realizzazione ha visto il coinvolgimento di prestigiose università europee e, in Italia, del Laboratorio di Robotica e Biomicrosistemi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Costituiti da strutture meccaniche rivestite da pelli artificiali in lattice e dotate di sensori che permettono di muoversi autonomamente, i pesci robot potranno essere “pilotati” dal pubblico attraverso appositi touch screen, situati sulle vasche, allo scopo di acquisire dettagliate informazioni sulle abitudini e le caratteristiche della specie riprodotta. Fiore all’occhiello dell’EXPO’ sarà una sala
visitatore più smaliziato, immergendolo in un universo marino in cui suoni, odori, colori e sensazioni sono state studiate per ricreare la magia del mare. Il completamento di Mediterraneum – Acquario di Roma è previsto entro il primo semestre del 2012.
I
MEDITERRANEUM Acquario di Roma Viale America, 93 – 00144 Roma Tel.: 06/99706701 Fax: 06/99706697 info@acquariodiroma.com www.acquariodiroma.com
GP MAGAZINE 65
VITA di notte di Bibi Gismondi
MODA GUSTO E ARTE LA CAPITALE NON SI FERMA MAI ra condizionatori e ghiaccioli fumanti sono proseguite per tutta l’estate le notti “phonate” e accattivanti tra mostre compleanni ed eventi champagnati. Proprio in vista dei progetti vacanzieri si potrebbe dire con assoluta certezza che uno dei più bei posti dove si possono trascorrere le ferie si trova nel nostro paese ed è la Sicilia. La regione degli agrumi, del sole e della pasta di mandorle è uno dei posti dove poter coniugare serenamente buona cucina e vacanze. All’hotel Majestic di Via Veneto a Roma si è voluto presentare la bellezza di quest’isola attraverso la cucina, l’arte e la fotografia. Tre figli della Sicilia: il fotografo Pucci Scafidi, il pittore Maurilio Catalano e lo chef Filippo La Mantia, hanno voluto riunire l’estro delle loro creazioni in una mostra dal titolo “Bedda Fuddia” (bella follia) nell’hotel nel centro di Roma. Oltre 300 persone hanno potuto ammirare le tele e le portate alla presenza del Magnifico Rettore dell'Università di Palermo, Prof. Roberto La Galla, che ha presentato anche il libro “Bedda Fuddia” de-
T
66 GP MAGAZINE
dicato alla mostra. Tra trionfi di arancini, mozzarelle in carrozza, riso nero con verdure e caponatine di melanzane si sono visti sulla splendida terrazza: Gianni e Maddalena Letta, Sandra Carraro con la figlia Albertina, Marisa Stirpe e Lella Bertinotti, i giornalisti Aldo De Luca ed Emilio Albertario, la produttrice Rita Rusic, Livia Azzariti, la show girl Sarah Varone, la coppia aristochic Camillo Caltagirone e Araba Dell’Utri, Marta Flavi, Paola Lucidi e l’immancabile Carlo Giovanelli. - Tra il caldo torrido sono partite le sfilate di AltaRoma in varie location della Capitale. Tra le tante passerelle ha spiccato decisamente la classe e l’eleganza di Tony Ward ispirata alla filosofia zen. E’ stata presentata la nuova Collezione Haute Couture che traduce in abiti la seduzione, la levità, la fluidità delle strutture architettoniche innescando nuovi modi di fruizione dello spazio e dello stile. Ospite d’onore la bellissima Mouna Ayoub, affascinante e affermata donna d’affari di spicco del jet set internazionale. Tra gli
altri ospiti anche Kledi Kadiu, Rita Rusic e Lella Bertinotti. - Un ritorno allo chic e alla tradizione per l’elegantissimo ricevimento offerto dall’Ambasciatore d’Austria, Christian Berlakovitz a Valeria Mangani Vice Presidente di AltaRoma AltaModa. Nella romantica sede dell’Ambasciata d’Austria a due passi dal parco di Villa Borghese, oltre centocinquanta gli ospiti accolti dalla festeggiata con garbato saluto di benvenuto assieme all’Ambasciatore: Maria Pinto Olori del Poggio, Ines Torlonia, Nino Benvenuti, Elena Bonelli, il Principe Carlo Giovanelli, Mikhalis Cambanis Ambasciatore di Grecia, Cesare Pambianchi, Christian De Sica, Paolo Conticini, Max Tortora, Roberto Ciufoli, Erminia Manfredi che ha sfoggiato una deliziosa collanapettorale, Marisela Federici, Maria Rosaria Omaggio, Simone Di Pasquale, Renato Balestra, Anna Fendi, Alberto Terranova di Sarli. Raffinatissimo il menù scelto per la cena e immancabile sacher torte con giro finale di valzer viennese nel salone delle feste.
Marta Flavi - Aldo De Luca Camillo Caltagirone Bellavista - Araba Dell’Utri Rita Rusic Anna Fendi - Valeria Mangani Lamia Kashoggi - Mouna Ayoub - Tony Ward Max Tortora - Paolo Conticini - Cristian De Sica
GP MAGAZINE 67
- Oltre duecento ospiti hanno partecipato alla mostra “Icons Starring” degli artisti Brivido Pop, Marco Innocenti e Fabrizio Micheli, al Ristorante Margutta nell’omonima via di Roma. Molti i volti noti che hanno risposto all’invito per il vernissage: Laura Lattuada, Alex Partexano, Elisabetta Pellini, Luigi Tabita, Maria Grazia Nazzari, Matteo Branciamore, il principe Carlo Giovanelli, Lilian Ramos e in forma smagliante il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori con la sua Filly. Apprezzamento anche da parte di Alessandra Rauti, il principe Guglielmo Giovanelli Mar-
Giancarlo Magalli e figlia con Giorgia Giacobetti Marco Innocenti - Tina Vannini Matteo Branciamore Kledi Kadiu - Linda Batista Luciano Belluzzo Elisabetta Pellini
68 GP MAGAZINE
coni, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il presidente della commissione cultura di Roma Capitale Federico Mollicone. - Presso il nuovo Audi Terminal di Roma ha avuto luogo la ostra"Arte e Movimento-Visioni Urbane”. La città, luogo dell’evoluzione e del progresso, è eternamente in contraddizione: tradizione e modernità, passato e presente creano una tensione continua verso un futuro dominato dalla tecnologia. Tra gli ospiti: Linda Batista, Kledi Kadiu, Gabriele e Rosalba Giugni, Rita Rusic.
Tra prosecco e mojito, uva, grana e sfiziose prelibatezze al curry, gli ospiti hanno potuto godere anche della presenza di Ludovico Pratesi che ha curato la mostra. - Festa d’estate a Zoomarine. L’occasione della giornata è stata l’inaugurazione della nuova spiaggia tropicale di sabbia finissima Zoomarine Beach. Tanti personaggi dello spettacolo presenti tra cui: Sergio Arcuri, Raffaello Balzo, Jonis Bascir, Enrica Bonaccorti, Matilde Brandi, Pamela Camassa, Fiamma Izzo, Luca Lionello, Enrico Lo Verso, Giancarlo Magalli.
CURIOSITA’ dAL Mondo di Cristiano De Masi
LOS ANGELES:
HAMBURGER DA GUINNESS
1
Per la gioia dei più golosi, nonché di coloro che ancora non hanno visto Super Size Me di Morgan Spurlock, film nel quale si mettono a nudo i rischi alla salute per il consumo sfrenato di hamburger, è disponibile ufficialmente un panino gigante del peso di quasi 1500 chilogrammi. I funzionari del Guinness, presenti alla preparazione dell'hamburger che ha impegnato dieci persone per oltre tredici ore, hanno constatato il record e inserito il maxi hamburger nel libro dei primati.
ST NEOTS:
AQUADA LA MACCHINA MULTIUSO Niente di meglio della Aquada per fare un giro durante il weekend con la famiglia, indecisi tra mari e montagne. L'autovettura, come quella guidata da James Bond, è in grado di viaggiare sia sulle strade, raggiungendo i 160 chilometri all'ora, che nell'acqua dove la velocità massima è ridotta a 50, soltanto schiacciando un pulsante. Unico difetto il prezzo che si aggira sui 150mila euro.
70 GP MAGAZINE
2 MONGOLIA:
OMAGGIO ALLA FORZA FISICA La Mongolia ha reso omaggio alla forza fisica dell'uomo, la velocità del cavallo e la precisione degli arcieri nel Naadam Festival. L'evento ha voluto ricordare le origini del popolo mongolo e la potenza dell'impero guidato da Ghengis Khan con incontri di lotta e prestanza fisica.
3
4
5
PORTOGALLO:
RIEVOCAZIONE STORICA Il Portogallo ha celebrato il centenario della Repubblica con una rievocazione storica, con tanto di feriti, guardie, popolo affamato e cannoni pronti a sparare. Il 1910 non e' sembrato così lontano. Centinaia di comparse, perfettamente vestite secondo il periodo storico in questione, hanno combattuto nuovamente per la repubblica, detronizzando reali indesiderati e conquistando l'anelata forma di governo tutt'ora in vigore.
NEW YORK:
ARRIVA L’AUTO AEREO Con città sempre più congestionate dal traffico ci si aspetta un piano di mobilità alternativo che riduca le automobili sulle nostre strade. E invece sembra proprio che le quattro ruote vogliano ampliarsi, addirittura sfruttando lo spazio aereo. Il Progetto Transition, infatti, che prevede la realizzazione di un prototipo di auto-aereo sarà già in vendita a partire dal 2012. Il via libera definitivo all'auto volante è arrivato dall'autorità per la sicurezza autostradale degli Usa, dopo che anche l'aviazione civile aveva dato l'ok. Ancora sconosciuto il prezzo del veicolo.
6
CORNOVAGLIA:
IL PONY PIU’ PICCOLO DEL MONDO A vederli uno di fianco all'altro può sembrare un'immagine elaborata al computer, ma non è così. Sono Mini Minxy, uno dei più piccoli pony al mondo, alto solo 44 centimetri e Chloe, uno Staffordshire terrier di cinque anni che non si separa mai da lui. Il puledro ha poco più di due mesi di vita e pesa 13 chili e mezzo ed è nato con sei settimane di anticipo e questo non ha permesso alle sue zampe di svilupparsi normalmente.
GP MAGAZINE 71
CURIOSITÁ CURIOSITA’ dAL Mondo di Camilla Rubin
LE SCUL TURE DI SABBIA La località balneare inglese Weston Super Mare Beach, nel Somerset, ospita delle stupende sculture realizzate con sabbia e acqua. Autentiche opere d’arte che possono anche durare nel tempo… rte in e da spiaggia. O, semplicemente, arte, che alla base ha due semplicissimi elementi, la sabbia e l’acqua. La sabbia che può essere quella di una comunissima spiaggia, ma può arrivare anche dalla sponda di un fiume, e l’acqua, che non è detto sia poi solo quella di mare. Con questi due elementi naturali e qualche innegabile segreto del mestiere, ogni estate artisti di tutto il mondo realizzano le loro opere nei festival di sculture di sabbia organizzati anche nelle nostre località balneari. In Italia i festival “sabbiosi” partono da Cervia e passando per Ravenna arrivano sino a Caserta e Alghero. Nel mondo ce ne sono in Canada, in Germania e in Bulgaria ma uno dei più famosi è decisamente quello della località balneare inglese di Weston Super Mare (sì, si chiama proprio così), località inglese nel Somerset dove è iniziata la sesta edizione del Festival delle sculture di sabbia, che restano in piedi, per il piacere ed il divertimento dei visitatori, sino all’inizio di settembre. Per la realizzazione di queste
A
74 GP MAGAZINE
autentiche opere d'arte vengono impiegate oltre 500 tonnellate di sabbia e ci lavorano ogni anno più circa 15 artisti del settore. Weston Super Mare si trova esattamente di fronte a Cardiff, a circa 30 chilometri da Bristol e i biglietti per visitare il festival costano 3,5 sterline (circa 4 euro). Come si può ben vedere dalle immagini sono opere che non hanno nulla a che invidiare a quelle che ornano le piazze e parchi di molte delle nostre città. Ma come fanno queste opere a resistere per giorni o mesi, com’è nel caso della località di Weston super Mare? Per capirlo, bisogna innanzitutto cominciare a guardare la sabbia da vicino; così facendo scopriremo che i granelli che la compongono (tra i 2 millimetri e 1/16 di millimetro di diametro: in 1 cm cubo di sabbia ce ne possono essere più di 4 milioni!) non sono altro che i resti di rocce erose dall’azione dell’acqua e del vento, che con la loro forza hanno plasmato il pianeta. La sabbia si trova ovunque nel mondo e in alcuni ambienti (deserti) è l’elemento dominante. La combinazione dei minerali che la compongono – mescolati, nelle spiagge, a pezzettini di gusci di mitili – le fa assumere una grande varietà di aspetti e colori, caratteristici dei luoghi in cui s’è formata. Per realizzare le sculture, la sabbia viene bagnata mescolandola con l’acqua e compattata: l’acqua dell’impasto, distribuendosi sui granelli, espelle l’aria intrappolata tra gli interstizi. Le sabbie di cava o di fiume sono le migliori: contengono una piccola quantità di limo che funge da collante e la forma spigolosa dei granelli le rende più coese. A Minamisatsuma, in Giappone, c’è una scultura fatta con questa sabbia che, dopo 25 anni, è ancora in piedi! Al contrario, il sale dell’acqua marina, col tempo, forma dei depositi biancastre sulla superficie della scultura. E il segreto del mestiere? L’artista della sabbia alla fine del lavoro spruzza sempre un velo di colla diluita con acqua sulla scultura: così la superficie diventa impermeabile e trattiene l’umidità, impedendo che si asciughi e quindi crolli, esposta al vento e al sole. FORSE NON SAPEVATE CHE… Gli scienziati del Max Planck Institut di Gottingen, in Germania, hanno scoperto
© Foto gentilmente concesse da Kika Press
che l’acqua si espande tra i granelli di sabbia creando dei "ponti" liquidi a forma di doppia trombetta. Se i "ponti" che uniscono i granelli sono abbastanza numerosi, la poltiglia di acqua e sabbia diventa stabile. La sua coesione è infatti dovuta alle molecole d’acqua che s’insinuano tra un granello e l’altro: avendo una carica negativa e una positiva, si comportano come delle calamite. La forza di questa tensione superficiale, che permette a una gocciolina di mantenere la sua forma, moltiplicata per miliardi di granelli può te-
nere insieme strutture di parecchie tonnellate, molto alte, addirittura con elementi ad arco e a sbalzo. Più pericolosi degli squali! Un articolo pubblicato dal New England Journal of Medicine rivela che negli Stati Uniti, dal 1990 a oggi, nelle spiagge ci sono stati più incidenti per le buche lasciate dai castelli di sabbia che per gli attacchi degli squali. L’allarme è così alto che ora i bagnini possono vietarli (fonte: il Giornalino online).
GP MAGAZINE 75
AUTO
Dopo il grande interesse suscitato dalla "500 by Gucci" 3.000 pre-ordini registrati sul sito www.500bygucci.com e richieste provenienti da tutto il mondo - Fiat e Gucci presentano "500C by Gucci", la versione cabriolet anch'essa personalizzata da Frida Giannini, Gucci Creative Director, in collaborazione con il Centro Stile Fiat
FIAT 500 BY GUCCI IN TOUR PER L’EUROPA 76 GP MAGAZINE
rdinabile da agosto e distribuita in tutto il mondo, da settembre la nuova vettura sarà esposta presso gli showroom italiani qualificati della rete Fiat e avrà un prezzo di 20.000 euro. Inoltre, a partire dal 19 agosto la "500C by Gucci" è protagonista di un originale tour che toccherà alcune tra le più rinomate località europee. In questa nuova versione, tutta l'esclusività della "500 by Gucci", l'attenzione ai dettagli, la sensazione di eleganza e stile vengono esaltate e rese ancora più suggestive dall'innovativa capote elettrica che assicura una vera e propria "finestra sul cielo". La nuova versione convertibile sarà disponibile in due raffinate tinte di carrozzeria: bianco con elementi cromati satinati e nero lucido con dettagli cromati lucidi. Per entrambe la capote è di colore nero con il web verde-rosso-verde di Gucci impresso longitudinalmente (lo stesso motivo grafico che contraddistingue la fiancata della berlina). Inoltre, mantenendo i montanti laterali della berlina, questa particolare capote elettrica scorrevole permette alla Fiat "500C by Gucci" di poter esser goduta in qualunque periodo dell'anno. Impreziosiscono gli esterni della Fiat "500C by Gucci" i cerchi in lega da 16" con l'inconfondibile design rétro dei raggi che, in per-
O
ai sensori posteriori di parcheggio, dall'autoradio con lettore CD-Mp3 al volante in pelle con comandi radio. IL TOUR Prima del debutto presso la rete di vendita, ad agosto la "500C by Gucci" è protagonista di un originale tour che toccherà alcune tra le più affascinanti località europee. Il primo appuntamento è in programma nella rinomata Saint Tropez (dal 19 al 27 agosto), cui seguiranno le città di Berlino (8 - 14 settembre), Barcellona (25 settembre - 2 ottobre), Londra (16 - 23 ottobre) e Ginevra (23 - 30 ottobre). In Italia, il tour partirà da Forte dei Marmi (22 - 28 agosto) per poi proseguire con Roma (4 - 11 settembre), Firenze (19 - 26 settembre) e Milano (8 - 16 ottobre).
In ciascuna tappa sarà allestito uno scenografico cubo di cristallo, 5x5 metri, con pavimento e soffitto verniciati in un elegante laccato nero lucido. Al suo interno, custodito come un prezioso gioiello, un esemplare dell'esclusiva cabriolet farà bella mostra di sé. Di notte, l'installazione sarà illuminata creando così una suggestiva atmosfera che metterà in risalto sia l'elegante vettura sia la prestigiosa location. L'allestimento è completato da tre piccole teche in cui sono custoditi alcuni articoli della collezione "500 by Gucci" che comprende accessori da viaggio, piccoli oggetti in pelle, tute sportive, bomber, guanti da pilota, occhiali e un orologio da polso. In collaborazione con Autoitalia (Villa Adriana, Latina, Anzio, Velletri) Si ringrazia Fiatpress
fetta armonia con i colori degli esterni, rappresentano un'assoluta novità per questa categoria d'auto. Anche l'interno della Fiat "500C by Gucci" è all'insegna della distintività: cuciture eleganti, materiali esclusivi, elementi cromati satinati e lucidi, la finitura effetto velluto sul pannello della radio, i sedili bi-colore in pelle Frau con stampa Guccissima. La Fiat "500C by Gucci" offrirà ovviamente una ricchissima dotazione di serie: dal climatizzatore automatico ai 7 airbag (anteriori, laterali, a tendina e ginocchia), dal sistema Blue&Me integrato
GP MAGAZINE 77
GUSTO & tV di Fabiola Di Giov Angelo
ffascinante e raffinato, Alessandro Borghese, classe 1976, ha già al suo attivo la conduzione di molti e originali programmi televisivi, come “Cucina con Ale” in onda su Real Time, un libro dal titolo “L'abito non fa il cuoco” pubblicato lo scorso anno, ma soprattutto tante e preziose esperienze come chef che lo hanno formato umanamente e professionalmente. Tra i suoi progetti futuri rientra quello di aprire un ristorante, dove dar vita a piatti creativi con i quali soddisfare ogni tipo di palato, ma un passo per volta perché Alessandro soprattutto ama vivere il presente. Per essere un bravo chef bisogna anche essere un buongustaio? “Sicuramente si deve amare il cibo. Cucinare è un gesto quotidiano che appartiene a tutti. Io ho la grande fortuna di svegliarmi la mattina e fare quello che amo: cucinare. Anche grazie ai miei programmi televisivi. Infatti in ‘Cucina con Ale’, la trasmissione che conduco e di cui sono anche autore, attraverso il mio laboratorio di cucina, direttamente dai miei fornelli e a suon di musica preparo ricette per tutti i gusti. Dalla cucina vegan, Kasher, vegetariana, a quella per i celiaci, per i bambini e ovviamente ai piatti tipici della nostra Italia e a quelli internazionali, per quanti amano qualcosa di ricercato ma non vogliono rinunciare alla tradizione”. Vista la tua esperienza ritieni che per avere successo bisogna partire dal basso? “La passione per la cucina mi accompagna da quando ero piccolo e si è sviluppata con me ogni giorno. Dopo il diploma all’International School di Roma mi sono imbarcato sulle navi da crociera e per i successivi tre anni ho lavorato tra fornelli e piatti da lavare. Navigare per il mondo da un emisfero all’altro mi ha donato estro e ispirazione e viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale. Una volta sulla terra ferma, ho cominciato a seguire alcuni corsi e contemporaneamente sono iniziate le mie esperienze nelle cucine europee, americane e italiane. La cucina è diventata la mia vita e ogni esperienza fatta nella tradizione culinaria di ciascuno di questi Paesi, mi ha permesso di diventare il cuoco che sono, regalandomi
A
80 GP MAGAZINE
Pur essendo ancora molto giovane, dal 2004 è uno degli chef più apprezzati in tv. Ha scritto anche un libro e tra i suoi progetti c’è quello di aprire un ristorante. Per lui la cucina è molto di più di un lavoro… umiltà, tenacia e studio. A ventidue anni ho seguito alcuni stage di cucina a Parigi, uno in particolare proprio presso un ristorante molto importante della capitale francese. Ricordo bene il discorso di benvenuto del capo chef basato sull’umiltà, l’importanza dello studio e la tenacia, parole importanti che da allora non ho mai dimenticato e che ancora oggi ispirano il mio comportamento”. Quali sono gli attrezzi da cucina che prediligi? “Adoro il mio coltello finlandese per sfilettare il pesce. Inoltre ho comprato negli Stati Uniti, durante una televendita, un piccolo robot da cucina che trovo miracoloso e indispensabile soprattutto durante i viaggi di lavoro”. Credi debba esserci una netta distinzione tra quello che è più adatto cucinare in estate e in inverno? “La cucina è fantasia, un piatto può essere rivisitato senza perdere la sua tradizione e può essere servito freddo d’inverno e caldo d’estate. Per esempio la mia rivisitazione dei ravioli cotti al vapore e non, famosi per il Dim Sum cinese, conserva nel ripieno i sapori tipici della cucina italiana, da crema di pecorino, puntarelle e acciughe, ad un classico pomodoro ghiacciato, mozzarella calda e basilico, ad un più ardito piatto di coda alla vaccinara con fave di cacao e rosmarino, un gioco di consistenze e temperature per tutte le stagioni”. Nel 2004 è iniziata la tua carriera televisiva. E’ stato subito amore oppure hai avuto qualche perplessità? “Nel 2004, mi sono trovato di fronte ad una scelta, condurre come cuoco un programma televisivo sul canale Real Time oppure partire per la Cina e gestire un noto ristorante. Ho seguito e assecondato il mio talento e oggi conduco diversi programmi tutti legati alla mia vera passione,
la cucina”. Il mondo dello spettacolo non ti è mai stato estraneo, visto che sei il figlio della splendida Barbara Bouchet. Questo fatto ha indirizzato la tua carriera di chef verso lo spettacolo e la tv? “Sono capitato in televisione per caso e dal 2004 non ho mai smesso di lavorarci. Grazie alla mia famiglia, ho avuto la fortuna di vivere il mondo della televisione senza ansie, una cosa normale come mangiare un buon piatto di spaghetti!”. Chi cucinava nella tua famiglia? “La domenica mattina la cucina era il regno di mio padre e dei suoi piatti di cucina napoletana, mentre durante la settimana delle mie tate che preparavano ottimi piatti sia italiani sia tipici dei loro Paesi di origine”. Da chi hai imparato a cucinare in casa? “Sono cresciuto aiutando mio padre la domenica mattina a preparare il gustoso ragù, tipico della tradizione partenopea. La cucina per me è una stanza straordinaria, perfetta per creare, un paradiso dove dare libero sfogo alla passione, al talento, alla fantasia, allo studio”. E oggi chi cucina a casa tua? “Cucinare è un atto d’amore, un gesto quotidiano che amo confermare anche in famiglia quando cucino insieme a mia moglie Wilma. La cucina è un luogo molto speciale per noi, dove la sera dopo il lavoro, prepariamo la cena e ci raccontiamo la giornata sorseggiando un buon vino”. Possiedi un tuo ristorante? “Rientra nei miei progetti, ne ho gestito più di uno e oggi ho una società di banqueting e consulenza, ‘Il lusso della semplicità’. Con la mia squadra creiamo diversi menù personalizzati per grandi eventi in Italia e all’estero. La mia è una cucina inventiva e generosa, che vuole soddisfare con gusto i palati di chi ama le cose ricercate, ma non vuole rinunciare alla tradizione”. In questo momento in che cosa sei impegnato professionalmente? “Sto organizzando alcuni banchetti per alcuni eventi, tra cui due matrimoni molto importanti, e poi brainstorming di ricette per la nuova serie di ‘Cucina con Ale’ e altre sorprese per l’autunno”. Cosa desideri per il tuo futuro? “Amo vivere sempre al presente!”.
© Foto Cosimo Buccolieri
ALESSANDRO BORGHESE “CUCINARE È UN ATTO D’AMORE”
GUSTO
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
L’UVA PIÚ BUONA DEL MONDO E’ conosciuta come “uva corna” ma nell’area ad est di Roma è rinomata con il nome di “pizzutello” ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// l Pizzutello di Tivoli è un'uva da tavola riferibile alla specie Vitis Vinifera cultivar "Pizzutello Bianco " e Pizzutello Nero". Il grappolo presenta forma cilindrica piramidale, l'acino presenta la caratteristica forma arcuata, allungata-ellissoidale e la buccia è sottile poco pruinosa e di colore giallo per la varietà Pizzutello Bianco e/o spessa, coriacea e di colore tendente al rosso vinoso per la varietà Pizzutello Nero. Il numero dei vinaccioli è di 1-2 piccoli per la varietà Pizzutello Bianco e 2 grossi per la varietà Pizzutello Nero. Il sapore è dolce e delicato con retrogusto di vaniglia per il Pizzutello Bianco. La polpa è croccante. Elementi di tradizionalità del processo produttivo: Utilizzo della coltuvar Pizzutello Bianco e Pizzutello Nero. Nel territorio di Tivoli alcune aziende praticano la tradizionale forma di allevamento pergolato... Storia tradizionale del Prodotto: La coltura del Pizzutello a Tivoli risale a molti secoli addietro, essa era diffusa nei tempi antichi anche in altri paesi, e si ha ragione di credere fosse già ben nota ai latini, come si rivela dalle opere di Columella e di Plinio, che nominano queste uve "praelongis dactylis" . Alcuni storici individuano nel Pizzutello un vitigno indicato da Plinio
I
82 GP MAGAZINE
nella sua "storia naturale" esclusivo della zona di Tivoli e di Pompei. Nel 1575 Eleonora d'Este, villeggiando in Tivoli, con la
sorella Lucrezia, così scriveva alla Corte di Ferrara: "Negli orti della villa di Tivoli vi è abbondanza di Pizzutello, che i paesani chiamano uva corna a motivo della sua forma allungata da sembrare un cornetto piccolissimo. E' molto gustosa al palato e mantiene bene lo stomaco. Ve ne è di due qualità bianca e nera perché credono che fa gli occhi belli".
DA SAPERE Aree di rinvenimento del Prodotto: Tivoli (RM), Cisterna di Latina (LT), Latina (LT) Aree di rinvenimento produttori censiti: Tivoli (RM), Aprilia (LT) Periodo di produzione: Periodo di raccolta va dal mese di agosto al mese di dicembre Mercato di riferimento: Locale e regionale Ottenuto anche con metodo Biologico: No Materiali utilizzati nella tradizione locale: Attrezzature agricole Locali utilizzati nella tradizione locale: Centri di raccolta del prodotto.
Fonte: Regione Lazio - arsial.it. I prodotti tipici e tradizionali del Lazio - Progetto Agricoltura Qualità.
&RPSO HV V R U HV L GHQ] L DO H , O U HV L GHQFH ´/ ( 526(µ V RU JH L Q 7 L YRO L 5RPD
O RFDO L W j ´)DYDO Hµ YL D &DV DO %HO O L QL H GL V W D FL U FD FL QTXH FKL O RPHW U L GDO O R V YL QFRO R $XW RV W U DGDO H $ 5RPD / · $TXL O D 7 HU DPR XV FL W D GL 7 L YRO L , O FRPSO HV V R q FRPSRV W R GD XQD SDO D] ] L QD GL W U H SL DQL DEL W DW L YL XQ SL DQR V HU YL ] L XQ O RFDO H L QW HU U DW R FRQ ER[ H XQD V DO D U L XQL RQL &RQGRPL QL DO H FRQ EDJQR , O FRPSO HV V R q DFFXU DW DPHQW H U HFL QW DW R FRQ GXH DFFHV V L FDU U DEL O L H GXH SHGRQDO L V HU YL W L GD FDQFHO O L DG DSHU W XU D DXW RPDW L FD SHU O D JDU DQ] L D GL V L FXU H] ] D W U DQTXL O O L W j H SU L YDF\ *U DQGH DW W HQ] L RQH H FXU D q GHGL FDW D DJO L DV SHW W L V W U XW W XU DO L W HFQRO RJL FL HG DO O D TXDO L W j GHL PDW HU L DO L
35217 $ &216 (*1$
8I I L FL R 9HQGL W H 9L D GHO O D 6 HU HQD D 9L O O D $GU L DQD 7 L YRO L
, QI R 7 HO &HO O
LIBRI DEL MESE
DENTRO JENNA di Mary E. Pearson ed. Giunti Mary E. Pearson ha costruito un’affascinante e credibile visione di un futuro distopico esplorando i territori dell’etica e della sperimentazione scientifica, il potere della biotecnologia e la natura dell’anima, con delicata poesia e intrigante suspence. Questo romanzo è un’ottima miscela di fantascienza, thriller e relazioni adolescenziali che ha già appassionato i lettori americani. Dopo un anno di coma, Jenna si sveglia e apre gli occhi. Suo padre le dice che era tanto tempo che lui e sua mamma aspettavano che lei si svegliasse. Jenna ritiene opportuno non dire che non sa cosa sia il tempo… Della stessa autrice si consiglia: “The Miles Between”
FIORE DI NEVE E IL VENTAGLIO SEGRETO
LA CONCUBINA RUSSA
OMICIDIO SULLA VIA APPIA
di Lisa See ed. Longanesi Edito dalla Casa editrice Longanesi, è uscito il romanzo di Lisa See “Fiore di neve e il ventaglio segreto” che ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo. In realtà questo romanzo è stato pubblicato nel 2006 ma è tornato a riempire gli scaffali di tutte le librerie grazie all’uscita nelle sale cinematografiche, nel mese di Luglio 2011, del film “Il ventaglio segreto” di Wayne Wang, tratto proprio dal romanzo di Lisa See. Della stessa autrice si consiglia: “La ragazza di Giada”
di Kate Furnivall ed. Leggereditore "Concubina" è un termine che, col tempo, ha acquisito il semplice significato di "amante", ma, nella mente di molti di noi, rimane comunque legato alla realtà dell’Estremo Oriente. Vederlo, quindi, associato alla nazionalità russa può generare una certa confusione... o intrigare, così come la calda, evanescente immagine di copertina, nella quale una giovane ragazza, dalle spalle allo stesso tempo innocentemente e provocantemente nude, sembra sorgere da un paesaggio inanellato di pagode, nell’aria rarefatta di una soffocante giornata estiva, o che, piuttosto, sia resa tale dalla passione. Della stessa autrice si consiglia: “The girl from Junchow”, inedito in Italia
di Steven Saylor ed. Nord Il noir è ormai diventato il genere più diffuso nella attuale letteratura di intrattenimento e tra i sottogeneri più frequentati c’è sicuramente lo storico-classico, che annovera soprattutto scrittori anglo-americani, noti per studi eruditissimi sulle nostre antichità. “Omicidio sulla via Appia” (Nord, 2011), terza parte di una fortunata serie dello scrittore Steven Saylor, prende il titolo dal luogo del delitto misterioso su cui si indaga ed è interessante più che avvincente. Dello stesso autore si consiglia: “Lo schiavo di Roma”
GP MAGAZINE 89
FILM DEL MESE
WAR RIOR M2 Pictures è lieta di annunciare tra i suoi titoli in uscita in questo autunno “Warrior”, l’emozionante film diretto da Gavin O’Connor (“Pride and Glory”) ambientato nel mondo dei combattimenti MMA (Mixed Martial Arts). Interpreti del film la star nascente Tom Hardy (“Batman-The dark night rises”, “Inception”, “RocknRolla”), l’intramontabile Nick Nolte (“Tropic Thunder”, “La sottile linea rossa”) e la rivelazione Joel Edgerton (“Animal Kingdom”, “King Arthur”, “Ned Kelly”)
n antico pugile (Nick Nolte), il cui alcolismo ha distrutto la famiglia, accoglie il ritorno del suo figlio più giovane (Tom Hardy) e lo allena a competere in un torneo di arti marziali miste, un cammino che mette il figlio in rotta di collisione con il fratello maggiore(Joel Edgerton)”.
“U
IL REGISTA GAVIN O’CONNOR Nato a Long Island (New York) nel 1964, il regista Gavin O’Connor si è fatto conoscere al grande pubblico con Miracle (2004), film incentrato sulla squadra di hockey su ghiaccio che vinse le Olimpiadi invernali del 1980, battendo la squadra sovietica, data per favorita. TOM HARDY Londinese di nascita, Tom Hardy, classe 1977 inizia la sua carriera recitando nella miniserie tv della HBO “Band of Brothers – Fratelli al fronte”, ma il primo grande ingaggio avviene per il film di Ridley Scott Black Hawk Down (2001), seguito l’anno successivo da una sua partecipazione in “Star Trek: La Nemesi” nelle vesti del pretore remano Shinzon, clone del capitano Jean-Luc Picard. Tra le partecipazioni che lo hanno reso celebre si ricorda il ruolo del gangster gay in “RocknRolla” (2008), film diretto da Guy Ritchie e dall’ultimo successo di Christopher Nolan “Inception” (2010), dove interpreta lo
scaltro ladro di sogni Eames a fianco di Leonardo DiCaprio ed Ellen Page. JOEL EDGERTON Dopo aver studiato recitazione a Sydney il giovane Joel Edgerton, classe 1974, inizia la sua carriera prendendo parte ad alcune produzioni televisive australiane, ma il successo e la popolarità giungono con la sua partecipazione nel secondo e nel terzo episodio di “Star Wars: L’attacco dei cloni” e “La vendetta dei Sith” interpretando il giovane Owen Lars, fratellastro di Anakyn Skywalker. Successivamente ha recitato a fianco del conterraneo Heath Ledger nel film di Gregor Jordan, “Ned Kelly” (2003), e ha rivestito i panni di uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda in “King Arthur” (2004), di Antoine Fuqua.
Nick interpreta il ruolo di un ex pugile alcolizzato che insegna al figlio (Tom Hardy) a destreggiarsi sul ring. JENNIFER MORRISON Ha esordito come attrice nel 1994 nel film “Trappola d’amore” di Mark Rydella, accanto a Richard Gere e Sharon Stone. Ha completato gli studi di teatro alla Loyola University di Chicago e ha lavorato nella famosissima “Steppenwolf Theatre Company”, prima di recarsi a Los Angeles per continuare la sua carriera. In Italia ha raggiunto la notorietà grazie alla serie televisiva “Dr. House – Medical Division”, dove interpreta il ruolo della dottoressa Allison Cameron. Tra i suoi lavori vi è il film “Mr. & Mrs. Smith” con Angelina Jolie e Brad Pitt, “Star Trek il futuro ha inizio”.
NICK NOLTE In attesa di vedere sul grande schermo gli appassionanti combattimenti MMA nell’action drama diretto da Gavin O’Connor, Warrior, vi presentiamo i protagonisti del film iniziando dalla star hollywoodiana Nick Nolte. La carriera di Nick è estremamente varia, alternata da film impegnati come “La sottile linea rossa” e blockbuster che hanno segnato la storia, vedi “Tropic Thunder”, oltre a vantare due nomination all’Oscar come Miglior Attore per “Affliction” e Il principe delle maree. Per quest’ultimo film l’attore americano ha vinto anche un Golden Globe. In Warrior
GP MAGAZINE 91
CINEMA di Alessandro Cerreoni
Già a quattro anni sapeva che sarebbe diventata attrice. Ha fatto teatro, cinema, tv e ha esperienze come modella. Oltre ad essere una brava professionista è la tipica donna siciliana, profonda, sensuale e carica di valori. Si definisce irrequieta e “attratta dai divieti”
ANNAMARIA SPINA ATTRICE PER VOCAZIONE 92 GP MAGAZINE
a vedi e immagini subito la Sicilia. Quella verace, misteriosa, intrigante e assolata. E anche un po’ irrequieta. La guardi e capisci che hai davanti una donna il cui dna straripa di “sicilianità”. E’ raro, infatti, trovare persone che sembrano testimonial perfetti di un territorio o di una regione. Lei è una di queste. Lei si chiama Annamaria Spina, è attrice di cinema e di teatro, nata (il 13 marzo) e cresciuta a Catania. L’ho incontrata per questa intervista in una domenica di fine luglio. Il luogo è il bordo piscina dell’Hotel Cardinal S. Peter di Roma, a due passi dal Vaticano, immerso in un centro residenziale dove trionfa il relax e un rigoglioso verde. Arrivo e parcheggio la mia vettura, rigorosamente all’ombra. Entro all’interno della struttura alberghiera, la chiamo al cellulare, mi risponde al secondo squillo, mi giro verso destra dove c’è la piscina e la vedo che mi saluta come ad indicarmi: “sono qui”. Inizia così la nostra chiacchierata. Nessun registratore – non è nelle mie abitudini usarlo – ma solo la mia mente, i miei occhi ad osservare e un taccuino per annotare quei passaggi che la testa può perdersi a distanza di qualche giorno. Un’intervista non è solo domande e risposte ma anche sensazioni e fotogrammi raccontati. Insomma deve esserci l’anima. E di anima Annamaria Spina ne ha da vendere. Si trova a Roma per la promozione del film del quale è protagonista e co-produttrice, “Baci Salati”, che uscirà a dicembre. Nel cast ci sono attori di rilievo come: Clayton Norcross (il primo Thorn di “Beautiful” ndr), Monica Scattini, Sandra Milo, Beppe Convertini, Roberto Brunetti (Er Patata ndr), Angelo Russo, Randy Roberts, Francesca Rettondini, Salvatore Giuffrida. Annamaria, presentati ai nostri lettori. Che carattere hai? “Sono ribelle, anticonformista e mi considero ‘attratta dai divieti’. E, forse perché sono nata alle pendici dell’Etna, mi ritengo anche vulcanica. Ma un aspetto fondamentale del mio carattere è l’irrequietezza, che considero il più alto livello di sensualità”. Cosa deve possedere una persona per andare d’accordo con te? “Deve dirmi sempre di sì”. Sei attrice di teatro e di cinema, insegni recitazione… di cos’altro ti occupi? “In primis scrivo prose. E poi sono testimonial di una linea di gioielli fatti in pietra lavica”. Oltre a “Baci Salati”, il film che stai promuovendo, cos’altro c’è in cantiere in questo periodo? “Ad ottobre uscirà il film ‘Native’ nel quale ho preso parte con il ruolo di Dorotea. E’ un film horror ambientato in Sicilia e che ha ot-
L
tenuto tre riconoscimenti al Tuscia Film Festival a Orvieto: miglior musica, miglior colonna sonora e miglior regia”. Nella tua vita professionale, qual è l’esperienza che ricordi in maniera più intensa? “Ho fatto vent’anni di teatro, ho recitato in francese, ma il ricordo più bello risale all’anno scorso quando ho avuto l’onore di conoscere Robert De Niro, ospite del Festival di Taormina, dal quale ho appreso un concetto fondamentale: nella vita attori si nasce e non si diventa”. Che cosa vuol dire per te essere insegnante di recitazione? “E’ bellissimo insegnare la propria arte agli altri. Per me la recitazione è prima di tutto vocazione”. Ovvero? “In un certo senso ho avuto la ‘chiamata’ quando avevo quattro anni. Un po’ come avviene per chi ha la vocazione di diventare suora o prete. Ecco, a quell’età capii che la mia vita sarebbe stata sotto le luci della ribalta. Mi chiudevo in stanza e organizzavo degli spettacoli teatrali disponendo le mie bambole a mo’ di pubblico. E recitavo immaginando che quel pubblico mi applaudisse. Crescendo, per la recitazione ho rinunciato alla mia infanzia, al fidanzatino, alle pizze con gli amici”. E così la tua vocazione è diventata un lavoro. “Sì, a tredici anni ho iniziato a lavorare come modella per le agenzie di pubblicità e da lì non mi sono più fermata. Anzi sì, due volte…”. Quando? “Quando sono nati i miei due figli, Luca e Martina, che hanno nove e cinque anni”. Come si concilia una vita privata con quella professionale di attrice? “In tutto questo tempo ho avuto e ho a mio fianco una persona meravigliosa: mio marito. Un uomo intelligente che ha capito che, sposando me, avrebbe sposato lo spettacolo. Lo ringrazio perché ritengo che il più alto livello di amore sia la libertà”. Che mamma ti ritieni di essere? “Mi interessa prima di tutto inculcare ai miei figli il rispetto per se stessi e per gli altri. Al tempo stesso insegno a loro il concetto che l’amore non deve essere per forza per sempre ma lo è fino a che dura. Questo perché nella vita tutto è un passaggio che ha un inizio e una fine”. Quanto tempo dedichi ai tuoi figli? “Tutto il tempo disponibile quando sono a casa. Pensa che li ho allattati fino a quando hanno avuto due anni di età. Potevo distruggermi fisicamente e invece eccomi qui con un fisico integro e questo lo considero un dono divino”. Hai seguito un esempio nella tua vita? “Sì mio padre. E’ stato l’uomo più importante della mia vita. E’ andato via per colpa della Sla ma ha lottato vivendo quattro anni in più delle
aspettative. Sorrideva, scherzava e andava a lavorare, nonostante fosse paralizzato. Per questo da allora non posso più permettermi momenti di scoramento”. So che sarai testimonial di uno spot istituzionale contro la violenza sulle donne… “Sì, purtroppo sono stata vittima e il messaggio che voglio trasmettere è: denunciare!”. C’è un’attrice, nazionale o internazionale, che ammiri particolarmente? “In Italia Monica Guerritore, all’estero Meryl Streep”. E il regista da cui sogni di essere diretta? “Spielberg, Oliver Stone e Pedro Almodovar”. C’è un attore in particolare con cui gireresti una calda scena d’amore? “Sì, Andy Garcia e Nicolas Cage. Non sono i più belli ma a me i belli non piacciono”. Cosa occorre per girare una scena appassionata? “Ci vuole feeling con l’attore-partner. Se non c’è, sono necessari anche 6-7 ciak”. Ti imbarazza girare una scena d’amore o anche un semplice bacio? “No, sul set no, davanti alla macchina da presa sono disinibita. Nella vita privata invece sono molto pudica”. Non si è mai capito fino in fondo se sul set i baci siano veri… “Certo che sono veri!”.
GP MAGAZINE 93
CINEMA di Alessandro Battaglia
DOMIZIANO CRISTOPHARO IL REGISTA CHE SA OSARE “Hyde's Secret Nightmare”, il quarto film del regista romano, è una bizzarra rivisitazione in chiave "granguignolesca" ed erotica del romanzo di Robert Louis Stevenson, "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde". Abbiamo incontrato Domiziano e ne è scaturita un’intervista molto interessante yde's Secret Nightmare” si caratterizza per una svolta stilistica significativa: abbandonati i lenti carrelli ed i bizzarri e pulitissimi movimenti di macchina, Domiziano Cristopharo ora punta sull'uso della macchina a mano alternata a campi fissi, quasi a voler suggerire soggettive "rubate" in stile da documentario abbinate alla messinscena più curata e teatrale. Non può non venire in mente il
“H
“Dogma” di Lars Von Trier abbinato provocatoriamente all'interno dello stesso film, con l'opposto del suo stesso significato. Interessante anche il montaggio di Simone Barbetti che narra doppie sequenze in montaggi alternati e flash di immagini quasi subliminali. Il film vanta, all'interno del suo cast artistico, alcuni tra i più importanti nomi del panorama cinematografico e teatrale di genere (e non) del cinema italiano e internazionale, come
Roberta Gemma, Venantino Venantini, Alvia Reale, Nancy De Lucia, Giovanna, Francesco Malcolm, Matthias Vannelli e Yuri Antonosante... e dunque, attori hard si mescoleranno ad attori normali, per dare vita a situazioni deliranti e surreali. La Kicco Music ha, inoltre, gentilmente concesso alla produzione l'utilizzo delle musiche che Nino Rota compose per i film di Fellini e che affiancheranno nuovi temi originali composti da Kristian Sensini.
GP MAGAZINE 95
Domiziano Cristopharo, regista indipendente del “sottosuolo” romano, è stato il primo regista Italiano a riavvicinarsi per davvero al genere erotico-horror già quattro anni fa, ottenendo un enorme successo di pubblico e critica e aggiudicandosi 6 premi Internazionali (che si sommano ai 3 di Museum of Wonders) e 8 partecipazioni a Festival in tutto il mondo, dirigendo l'onirico e discusso “House of Flesh Mannequins”, che includeva real sex e "snuff movies" in un mix porno-horror di grande impatto (ad arricchire il film il cameo di Roberta Gemma). Domiziano, da dove nasce il tuo interesse per l’horror? “Nasce dalla lettura di moltissimi testi ‘forti’ e dallo studio della storia cinema. Sentii ben presto che l'orrore era forse l'unica forma cinematografica adatta a rappresentare quello che avevo da dire. Nel corso degli anni, il cinema fantastico ed horror è sempre stato uno
96 GP MAGAZINE
specchio della società in cui si viveva e mi riferisco al cinema vero, non ai film dove muore gente ammazzata a caso solo per far vedere del sangue. Se si pensa a film come ‘Psycho’, ‘La guerra dei mondi’, ‘La notte dei morti viventi’, ‘L'ultima casa a sinistra’, non si può non pensare al valore contestatorio, politico e sociologico che queste pellicole contengono”. In Italia la parola “horror” fa venire subito in mente Dario Argento. Ti sei mai ispirato a lui? “Purtroppo in Italia è così ma volendo restare con l'obiettivo puntato sull'Italia, nel resto del mondo pensano anche, e forse prima di pensare ad Argento, a Mario Bava, Antonio Margheriti, Lucio Fulci, Joe D'amato, Romano Scavolini e perfino Pupi Avati... Io nei miei film a volte ho citato visivamente Mario Bava nella cura delle luci e Fulci nella ricerca di una regia innovativa e personale. Fulci è indubbiamente tra i miei registi preferiti in Italia: l'unico che assieme ad Avati narrava anche
altro, oltre allo scorrere del sangue”. Che difficoltà si incontrano a promuovere, produrre e distribuire questo genere di film in Italia? “Solo difficoltà. Se pensi che i miei primi due film sono entrambi venduti all'estero... Fuori dall'Italia non hanno pregiudizi. Non è importante se sei un nome o conosci questo e quello. Non è importante se nel film hai attori noti. Non è importante con quanti soldi fai un film. Fuori conta il film, se è fatto bene o se è fatto male”. Nei tuoi film hanno recitato tanti attori famosi, Elda Alvigini, Francesco Venditti e Maria Rosaria Omaggio per citarne alcuni. Come li hai convinti ad affrontare un genere a loro sconosciuto a livello di recitazione? “Aggiungerei Giovanni Lombardo Radice, Maria Grazia Cucinotta, Venantino Venantini, Lorenzo Balducci, Giampiero Ingrassia... ho sempre avuto cast molto ‘ricchi’ sotto questo punto di vista. Un attore è un individuo che vive di emozioni, non è difficile convincerli a tuffarsi in un progetto diverso dove possono sbizzarrirsi a creare sentimenti e personaggi che in un dramma o una commedia non troveranno mai”. C’è un attore o un’attrice che vorresti dirigere in un tuo film? “Eric Balfour”. Un argomento che ti piacerebbe trattare in un tuo film? “Tutti i miei film trattano gli argomenti a me cari. Sono contro il bigottismo e il razzismo promosso dalla chiesa e dalla nostra politica, sono contro la censura e sono a favore delle minoranze e delle diversità”. Descrivi i tuoi film in tre parole. “Neorealismo, horror, glamour”. Ora descriviti in tre parole. “Semplice, affidabile, serio”. Come ti vedi tra vent’anni? “Al momento non mi vedo in Italia. Ma se dovessi dire come mi piacerebbe vedermi, direi: mi vedo in Italia a fare il regista, un’Italia dove la meritocrazia è una regola di qualità, e dove nepotismo e favoritismi in base a denaro, sesso e classe politica sono stati scalzati a favore dalla ricerca del giusto. E’ utopia?”. Se per una settimana avessi la possibilità di fare il Ministro della Cultura, le prime tre cose che faresti? “Per una settimana vorrei essere Hitler. Farei una pulizia giusta però. Credo che una settimana mi basterebbe, tanto lo sporco è sotto gli occhi di tutti e non si fa fatica a vederlo”.
CINEMA di Silvia Giansanti
PAOLA LAVINI ARTIGIANA DEL SUO MESTIERE E’ reduce dal Festival di Cannes con “Corpo Celeste”, sta girando “Una donna per la vita” e ha un film di prossima uscita dal titolo “Napoletans”. Nel suo background ci sono molte fiction per la tv, cinema, teatro, prosa e opera. E’ un personaggio che si è costruito da solo impiegando tanto sudore e portando avanti fieramente la sua passione. La sua principale caratteristica è la familiarità con le lingue e con i dialetti. Adora viaggiare
100 GP MAGAZINE
aola Lavini è una donna molto interessante. Siamo di fronte ad un’attrice con un fascino tutto suo. E’ nata il 12 novembre sotto il segno dello Scorpione e proviene dalla campagna modenese. I suoi lineamenti però ricordano quelli di una donna calabrese, motivo delle sue origini meridionali. Si definisce, infatti, una “bastardina”. E’ semplice, sportiva, loquace e piena di vitalità, la sua più grande conquista è stata far comprendere l’importanza di questo mestiere per lei ai suoi genitori e al padre in modo particolare. Incontro Paola nel centro di Roma; come mi vede mi protende una grande rosa rossa, giusto per richiamare una tradizione di Barcellona, (città alla quale l’attrice è legata) in occasione della festa di S. Jordi, in cui si scambiano rose con libri. Infatti, la nostra intervista potrebbe essere una sorta di scambio culturale. La cosa che mi ha più colpito di Paola è che all’inizio della carriera non ha mai pensato al successo, pensando solo a studiare recitazione, a lavorare sodo e ad affinare le sue qualità, al contrario di molte attrici di oggi che raggiungono il successo attraverso un uso smodato dell’immagine. La sua specialità è parlare varie lingue e i dialetti e per scherzo spesso si è divertita a rispondere in dialetto calabrese o in sardo. Paola, ci racconti in breve la tua storia? “Nasco come cantante nella parrocchia della chiesa e, mentre frequentavo le scuole superiori, mi esibivo nei piano bar. Ho avuto nel frattempo anche lo stimolo della recitazione e all’insaputa dei miei genitori facevo vari lavori per mantenermi gli studi. Sai, provengo da una zona dove si fa ancora oggi fatica a comprendere certi tipi di mestieri. Ero un’adolescente con tutti i problemi tipici di quel periodo e il teatro che ho fatto per primo, ha aiutato molto ad aprirmi come persona e più andavo avanti e più questo lavoro mi affascinava. Ho un dolce ricordo legato alle mie due zie che adoro. Loro mi hanno raccontato che da piccola mi truccavo e indossavo le scarpe della mamma facendo dei monologhi. Avevo inconsapevolmente questa vocazione, il fatto di vivere in campagna ha aiutato la mia mente a vagare”. A proposito di canto, ti ha mai detto qualcuno che di viso ricordi la cantante Lina
P
Sastri? (Ride) “Mi hanno detto che sono un po’più bellina della Sastri, eh? Mi hanno detto anche Maria Callas e Angela Molina”. So che sei specializzata nelle lingue. Quante ne parli? “Inglese, francese, tedesco e spagnolo, sono lingue che ho imparato andando all’estero. Il fatto di essere anche cantante, mi ha aiutato molto ad apprendere i suoni”. Per non parlare dei dialetti, in cui sei specializzata. “E’ la mia caratteristica, me li studio proprio recandomi sul posto, ho perfino parlato rumeno in un film!”. Quale lingua vorresti ancora imparare? “L’arabo, è una cultura che mi affascina molto. Impararlo potrebbe essere una sfida”. Quando hai iniziato la carriera di attrice, hai avuto attimi di scoraggiamento magari pensando al fatto che il nostro Paese pulluli di attrici? “Non ho pensato al successo quando ho iniziato e poi non ho pensato al cinema, ho pensato solo ad essere quella che sono. Per la mia provenienza, mi definisco un’artigiana del mio mestiere. Certo, col tempo un po’di ambizione è venuta, però preferisco il successo alla fama, il che significa essere riconosciuta per quello che sei. Per me non c’è solo la bellezza ma molto di più ”. Una buona attrice dev’essere pronta a tutto sul set. Ti è mai capitato di essere stata imbruttita? “Certamente. Sono stata riempita di rughe in un film di prossima uscita dal titolo ‘Napoletans’, ricordo che la truccatrice non sapeva come fare ad imbruttirmi...Tuttavia mi è piaciuto il ruolo di questa brutta donna calabrese in mezzo a tante attrici bellissime, ma ci sarà un momento in cui anche lei mostrerà un po’ di fisico”. Sei stata di recente al Festival di Cannes con il film “Corpo Celeste”. Cosa porti dentro di quest’esperienza? “Un’esperienza breve ma intensa. Andai già nel 2008 con ‘Sangue pazzo’ e Cannes è un Festival di nicchia che va oltre il classico red carpet, valorizza il personaggio interpretato, il messaggio e il lavoro fatto”. Cosa stai girando attualmente?
“Un film per la regia di Maurizio Casagrande in cui interpreto il ruolo di Ines, una sarda in ‘Una donna per la vita’. Stiamo girando a Roma e a Napoli e nel cast ci lavorano tanti attori in gamba come Neri Marcorè, Giobbe Covatta e altri, è una bella commedia che mi ha divertito”. Ti senti una privilegiata nel fare questo mestiere? “No, perché l’ho scelto lottando contro la mia famiglia, dovendo rinunciare alla mia terra e vivere a Roma non è semplice, ci sto solo per lavoro. Credo che il sì dei genitori sia una spinta psicologica fondamentale e lentamente, attraverso il loro linguaggio, sono riuscita a far capire l’importanza di questo lavoro per me ”. Una cosa che Paola non farebbe mai nella vita? “Mai dire mai, comunque non ucciderei mai una persona, è contro la mia natura”. E una cosa che vorresti fare? (Ride) “Uccidere qualcuno! No, a parte gli scherzi, vorrei avere il coraggio e la grinta per andare a lavorare all’estero come attrice. Sto già seminando, vedremo”.
GP MAGAZINE 101
TEATRO
ENRICO MONTESANO PASSEGGIATE ROMANE Dal 4 al 30 ottobre, il Teatro Sala Umberto festeggia il primo secolo di vita con un imperdibile spettacolo “100 anni di Varietà da Petrolini a Montesano” a Sala Umberto festeggia il suo primo secolo di vita rendendo omaggio a tutti i comici che hanno popolato la sua storia e lo hanno reso uno dei teatri più amati di Roma. Proprio nel 1912, la vecchia sala da concerto fu trasformata in un vero e proprio tempio del varietà. A inaugurarla venne chiamato Ettore Petrolini, ma qui trionfarono tutti i grandi della comicità popolare, da Nicola Maldacea a Totò, dai Fratelli De Rege a Aldo Fabrizi, Macario, Renato Rascel, Walter Chiari, Anna Magnani; come pure tanti interpreti della canzone romana, da Alfredo Bambi a Romolo Balzani. Quella nobile e lontana tradizione ha continuano a vivere nello spirito della Sala Umberto, fino alla sua rinascita negli anni Ottanta e ancora oggi, grazie alla sua vocazione comica d’autore. Festeggiare la Sala Umberto significa anche festeggiare Roma e la sua tradizione comica. Proprio come un omaggio alla Capitale si presenta il progetto articolato in tre momenti distinti: uno spettacolo, una mostra, un libro. Lo spettacolo “Andandovici. da Petrolini a Montesano 100 anni di Varietà” ripercorre non solo un secolo di repertorio co-
L
mico, ma rivela anche le trasformazioni della romanità e il suo apporto fondamentale allo sviluppo dello spettacolo popolare. A condurre questo gioco (mai nostalgico, sempre divertito e autoironico) è un grande romano: Enrico Montesano. Il quale, racconterà il suo punto di vista su Roma.. la sua Roma e la romanità… richiamando non solo i suoi personaggi tipici, ma anche le macchiette, le parodie e le canzoni dei grandi artisti come Ettore Petrolini, Nicola Maldacea, Aldo Fabrizi, …che sono passati alla Sala Umberto.
Da un’idea di Alessandro Longobardi testi di Nicola Fano e Enrico Montesano Un progetto speciale Sala Umberto Regia: Enrico Montesano
GP MAGAZINE 103
MUSICA di Ettore Luttazi
ROBERTO GIORDI EVOLUZIONE SENZA FINE “Con il mio nome” (Odd Times Records - Egea distribuzione) è il suo album d'esordio in vendita nei migliori negozi di dischi. Dopo un tour promozionale che lo ha portato nei piccoli teatri delle maggiori città italiane, tra le quali Roma e Torino, si prepara ai vari appuntamenti o incontrato Roberto Giordi al teatro Le Maschere di Trastevere in occasione della sua tappa romana e sono rimasto affascinato dalle sue canzoni raffinate e fuori da ogni logica commerciale che ricordano il meglio del cantautorato italiano e non mancano di originalità. Per questo motivo ho deciso di intervistare e farvi conoscere Roberto Giordi. Roberto sul palco ti muovi come un professio-
H
nista, quando hai iniziato a cantare ? “Da bambino. Conoscevo tutte le sigle dei cartoni animati e le cantavo sempre ai miei compagni. Crescendo iniziai a riscuotere una certa popolarità durante le manifestazioni studentesche e le occupazioni ai tempi del liceo. E così decisi di cominciare a studiare. Comprai la mia prima chitarra con la quale buttavo giù melodie e nel frattempo prendevo lezioni di canto. Poi vennero i primi gruppi, le prime suonate nelle cantine e le
prime esibizioni live”. Da allora in poi sono seguite tante esperienze che ti hanno fatto crescere. Qual è stata la più importante? “Sicuramente quella al CET di Mogol, dove ho frequentato un corso trimestrale che poi mi ha permesso di entrare a far parte di uno dei gruppi della scuola. Da quel momento si sono aperte nuove prospettive e ho iniziato a pensare alla musica come un lavoro. Tantissimi concerti in Italia e qualcuno in Europa.
GP MAGAZINE 107
Un momento di crescita umana e professionale”. Hai partecipato a festival o concorsi? “Da ragazzino di concorsi ne ho fatti tanti. Andavano tutti male. Arrivavo sempre in semifinale e poi per un motivo o per un altro venivo bocciato. Certo, continuo a farli e devo dire che ancora mi capita spesso di essere bocciato. Qualcuno però l'ho vinto e poi l'importante è partecipare per mettersi alla prova. Come diceva un mio conterraneo ‘gli esami non finiscono mai’.Tra gli ultimi ho vinto il premio Fabrizio de Andrè per il miglior testo e la rassegna musicale ‘Discanto’ di Pisa con
108 GP MAGAZINE
il brano ‘Le tue mani’ ”. Raccontaci un po' dei tuoi gusti. Qual è il tuo genere musicale preferito? E i tuoi artisti di riferimento? “Questa è una domanda che di solito mi imbarazza.” Perché? “Non ho un genere preferito. Mi piace la buona musica e questa nasce sempre dall’incontro e dalla fusione di culture e sonorità diverse. Credo che i generi musicali vengono generalmente creati dal pubblico che cerca un’identificazione in un mondo fatto di suoni e di parole riconoscendolo come parte di
sé”. Ma ci saranno degli artisti che preferisci rispetto ad altri? “Beh, posso farti però alcuni nomi di artisti italiani e stranieri che apprezzo: Battiato, Paoli, De André, Battisti, Conte, Caetano Veloso, James Taylor, e tutti quelli che comunemente vengono definiti jazzisti”. "Con il mio nome" è il tuo primo album. Ci racconti come è nato? “L’album è nato dall’incontro con Alessandro Hellmann, l’autore di buona parte dei testi. È stato un vero lavoro di gruppo perché insieme a lui ho scritto quattro brani e gli altri compositori che hanno partecipato sono comunque, tutti, nostri amici. Il lavoro preliminare è durato un anno, poi ci siamo chiusi in studio per sette mesi e quindi è nato l'album, questo figlio di gruppo”. In effetti leggendo il booklet vedo davvero tanti nomi. Tra i tanti spicca quello dei Solis String Quartet. Com'è capitata questa collaborazione? “Per caso. Mentre si lavorava all'album loro collaboravano con Vincenzo De Martino, il mio arrangiatore. Io avevo già in mente una cover sudamericana, così abbiamo proposto loro di aiutarci ad arrangiare esclusivamente per archi ‘Vuelvo al Sur’ di Astor Piazzolla. Il risultato è quello che tutti possono ascoltare dal mio album”. Il titolo dell'album “Con il mio nome” è quello della prima traccia e sembra una vera e propria dichiarazione di indipendenza da un certo mondo, o sbaglio? “No, non sbagli affatto! E’ proprio una rivendicazione di indipendenza di ogni tipo di omologazione politica e commerciale. Poi il resto dell'album è molto più sentimentale, ma questa canzone doveva esserci”. Come sta andando l'album? “Bene, devo molto alla distribuzione Egea. Poi il pubblico che ho incontrato in occasione delle varie presentazioni da nord a sud è stato molto caloroso e questo dà veramente una grande energia”. Qual è il tuo obiettivo come artista? “Evolvermi e non ritrovarmi mai uguale a come ero. Un po’ come accade con la buona musica”. Come e dove possono seguirti i nostri lettori? “Sul mio sito ufficiale www.robertogiordi.it, www.myspace.com/robertogiordi e ovviamente su facebook. Su queste pagine troveranno tutte le date dei miei concerti ai quali sarò lieto di incontrarli”.
MUSICA
RAF “NUMERI” AL GRAN TEATRO Il 9 e il 10 dicembre Roma ospita le due tappe del tour dell’acclamato cantautore l primo singolo “Un'Emozione Inaspettata” estratto dall’album «Numeri» - uscito lo scorso 10 maggio - è tra i più trasmessi dalle radio: un brano che rispecchia lo stile unico di Raf (Raffaele Riefoli, nato a Margherita di Savoia il 29 settembre 1959), live al Gran Teatro di Roma (viale Maurizio Barendson – Saxa Rubra) il 9 e 10 dicembre. Nel nuovo album l’artista coglie l’umana contraddizione dei nostri tempi, tra prospettive, frenesie, incapacità di fermarsi a pensare a riflettere, correndo il rischio di divenire soltanto dei numeri, di vivere una insensatezza di fondo che ci porterà stremati sulla linea di chissà quale traguardo. Tutti i concerti di Raf sono un'occasione da non perdere per ascoltare dal vivo le canzoni di uno dei più carismatici cantautori italiani, da anni protagonista della scena musicale, maestro a descrivere e raccontare stati d’animo impalpabili, a fare materia sensibile del desiderio di libertà che tutti abbiamo dentro. In scaletta le canzoni più celebri del suo repertorio, ma non mancheranno i brani tratti dall’ultimo album come: “Un'Emozione Inaspettata”, “Senza cielo”, “Controsenso”, “Un tempo indefinito”, “Nuovi mondi” e “Mai del tutto”.
I
Costi dei biglietti: poltronissima 46 euro; poltrona 34,50 euro; II poltrona 23 euro Infoline e prevendite: 0773/414521 ; 0773/664946 www.ventidieci.it ; info@ventidieci.it
GP MAGAZINE 111
MUSICA
MARIO LAVEZZI “L’AMORE È QUANDO C’È” Previsto per l’autunno la pubblicazione del nuovo disco di questo autore di grandi successi che racconta se stesso attraverso 12 canzoni inedite scritte nell’arco degli ultimi dieci anni album di Mario Lavezzi uscirà in autunno (su etichetta Universal), a distanza di ben undici anni dal precedente. "L'Amore è quando c'è" è il titolo evocativo - al limite del “pleonastico” - del nuovo progetto. Questa volta, Mario ha deciso di interpretare da solo le canzoni scritte, a parte un duetto con Ornella Vanoni, perché rappresentano momenti realmente vissuti, come la dolorosa separazione dalla moglie Mimosa, da cui ha avuto due figli, e con la quale si è poi ricongiunto. Vere storie d’amore in cui ci si può facilmente identificare che catalizzano la vita di Lavezzi (63 anni), uno dei più importanti music maker italiani. Autore di alcune delle più belle canzoni della nostra musica leggera ("Vita" per Dalla e Morandi, “Stella Gemella” scritta con Ramazzotti, ma anche "E la Luna bussò", “In alto mare” per la Bertè e “E’ tutto un attimo” per la Oxa, fino al primo grande successo, "Il Primo giorno di Primavera" per i Dik Dik, scritta giovanissimo nel 1969): un'anomalia in tempi in cui le cronache rosa sono piene di vanità e del mercificio dei sentimenti.
L’
GP MAGAZINE 113
116 GP MAGAZINE
GIORGIO PALOMBINO GROOVE MAKER //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
di Donatella Lavizzari
MUSICA
iorgio Palombino, uno dei più talentuosi percussionisti italiani, inizia la sua carriera avendo come maestro il grandissimo Candelo Cabezas e si perfeziona a Cuba alla Escuela Nacional de Arte, l’Istituto Superior de Arte e al Centro Cultural Yoruba. A La Habana ha l’occasione di frequentare e studiare con figure storiche della musica latina quali Pello Izquerdio l’Afrokan, Luis Quintana Changuito, Oscar Valdes e con artisti della nuova generazione come Pepe Espinosa e Roberto Santamaria, nipote del grande Mongo. In Brasile conosce e studia con Bira Reis e frequenta i corsi dell’istituto OIMBA a Bahia. Queste alcune fasi della sua formazione. Co-direttore didattico del PercFest Memorial Naco, insieme a Rosario Bonaccorso fratello di Naco e direttore artistico della rassegna, Palombino vanta prestigiose collaborazioni con artisti nazionali come Daniele Silvestri, Edoardo Bennato, Paolo Rossi, Paola e Chiara , Anna Oxa, Daniele Stefani, Gigi Cifarelli, Linea C, Franco Mussida, Orchestra Mediaset, Orchestra Dell’Antoniano, Leda Battisti, Demo Morselli, PFM (Buon Compleanno Faber2005), Ronnie Jones, Linda Valori, Compagnia della Rancia, Renato Serio, Augusto Martelli, Vince Tempera, Lucio Fabbri e Stefano Arnaldi per la colonna sonora dell’ultimo film di Silvio Muccino. Tra le collaborazioni internazionali, sono degne di nota quelle con Victor Manuel, Stanley Jordan, Tico Santamaria, Candelo Cabezas, Angéla Muro Viçente, Marie Claire D'Ubaldo, Eumir Deodato. Grazie alla sua lunga collaborazione con il marchio Latin Percussion (Giorgio è il veterano tra gli endorser italiani L. P.) ha suonato con Giovanni Hidalgo, Billy Cobham, Raul Recow e Carl Perrazo. Ciao Giorgio, come ti sei avvicinato alle percussioni? “A 15 anni iniziai a suonare la batteria e mi iscrissi alla scuola Jazz di Quarto a Genova. Il Jazz si sposa con le musiche e le tradizioni latine che fanno parte del background culturale dei miei strumenti. Nel ’90 mi sono trasferito a Milano e ho iniziato a frequentare la Scuola Civica di Jazz. Ma il colpo di fulmine avvenne dopo che vidi esibirsi Candelo Cabezas al SIM: solo in quel momento, mi resi
G
E’ uno dei più grandi percussionisti italiani. Ha un curriculum importante e tanta voglia di continuare a divertirsi con la musica conto di essere sempre stato un percussionista! Lo stile e la personalità di questo grande musicista mi affascinò al punto tale da diventare suo alunno. Candelo era un artista eccezionale: il mio primo ed unico maestro, quello che mi ha indicato la strada da percorrere… una luce nel buio”. Ci racconti dell’esperienza con Paolo Rossi? “Mi chiamò mentre ero in tour promozionale con Edoardo Bennato e ci incontrammo alla Paolo Grassi di Milano gli ultimi due giorni di prova del suo spettacolo. Mi chiese di presentarmi con gli strumenti ma non li usai perché fu una sorta di improvvisazione teatrale… e alla fine mi proposero 116 date! Iniziai senza sapere nulla dello spettacolo. Pensa che pochi giorni dopo alla prima entrai in scena con una conga sotto il braccio e mi sedetti a vedere che succedeva! E’ stata un’esperienza formativa perché non si trattava di accompagnare qualcuno che cantava solamente ma che aveva bisogno della mia musicalità in toto. Ho lavorato con lui per 6 anni girando tutti i teatri d’Italia in più di 700 date, televisione, DVD, ecc”. Preferisci la batteria o le percussioni? “Le amo entrambe ma è certo che quando penso a me penso ad un multipercussionista. Entrambi gli strumenti sostengono il groove in maniera paritaria. Ho avuto la fortuna di suonare con batteristi che la pensano allo stesso modo, come Walter Calloni e grazie alla Great Naco Orchestra ho avuto la fortuna di suonare con il meglio del “batterismo” italiano, ricordo tra i tanti Ellade Bandini, Christian Meyer, Tullio de Piscopo e Agostino Marangolo”.
Quanto è importante per te l’attività d’insegnante? “E’ una parte fondamentale del mio lavoro. Mi piace stare a contatto con i ragazzi perché hanno visioni diverse che mi spingono continuamente ad ampliare la mia ricerca. Infatti dopo tanti anni al servizio delle scuole di musica (insegno al CPM dal ’98) ho dato vita a ‘Repubblica 18’ (www. myspace.com/repubblica18), un progetto didattico dove finalmente riesco a dare ai percussionisti una formazione a 360° che manca alle scuole di musica generiche. I miei ragazzi frequentano un corso di 150 ore annue con una decina di materie e un team di insegnanti tra i migliori del settore. Percorso analogo fanno anche i batteristi e presto partirò anche con il corso per bassisti”. Progetti attuali? “Tra i progetti attuali ti cito: la collaborazione con gli Euro Groove Department (Daniele Gregolin, Marco Maggiore, Luca Scansani) con i quali sarò presto in tour per i festival Jazz Europei accompagnando il grande Eumir Deodato. Ho un trio completamente acustico con il quale amo miscelare il concetto del Drum set con quello ritmico del Cajon. Insieme a me ci sono Elisa Rovida alla voce e Fabio Casali alla chitarra. Abbiamo appena pubblicato un CD dal titolo “A Kind Of Rock” dove ci siamo divertiti a rivisitare grandi classici del rock. Li abbiamo rivestiti con abiti semplici ma raffinati, con influenze che spaziano dal Jazz alla musica Etnica: è una situazione alla quale tengo molto. Inoltre ho in calendario alcuni concerti con Carlos Reyes (Gipsy Kings) e credo proprio che mi divertirò”. © Foto: Paolo Bolla
117 GP MAGAZINE
MUSICA
CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “GLAD YOU CAME” – THE WANTED 2 “SUPERBASS” – NICKI MINAJ 3 “THE BEST THING I NEVER HAD” – BEYONCÉ 4 “LITTLE BAD GIRL” - D.GUETTA FT. TAIO CRUZ & LUDACRIS 5 “HOW WE ROLL” – LOICK ESSIEN FT. TANYA LACEY 6 “LOVE HOW IT HURTS” – SCOUTING FOR GIRLS 7 “LOUDER” – DJ. FRESH FT. SIAN EVANS 8 “NEXT TO YOU” – CHRIS BROWN FT. JUSTIN BIEBER 9 “THE A-TEAM” – ED SHEERAN 10 “DON’T WANNA GO HOME” – JASON DERULO
THE WANTED L’originale boy band ha esordito un anno fa con il singolo “All time low”. Il pezzo in questione è una ballad moltao orecchiabile che ha finora trovato ampi riscontri in Inghilterra. ED SHEERAN Vi presentiamo un giovane emergente britannico che sta affrontando la ribalta a vent’anni. Il talentuoso personaggio si è servito del web per raggiungere la fama. Tra poco l’album d’esordio.
TOP TEN U.S.A. 1 “EVERY TEARDROP IS A WATERFALL” – COLDPLAY 2 “GOOD LIFE” – ONE REPUBLIC 3 “STITCH BY STITCH” – JAVIER COLON 4 “WALK” – FOO FIGHTERS 5 “HOW TO LOVE” – LIL WAYNE 6 “DON’T WANNA GO HOME” – JASON DERULO 7 “INVENTING SHADOWS” – DIA FRAMPTON 8 “LAST FRIDAY NIGTH” – KATY PERRY 9 “MOTIVATION” – KELLY ROWLAND FT. LIL WAYNE 10 “LIES OF THE BEAUTIFUL PEOPLE” – SIXX: A.M.
TOP TEN ITALIA 1“FARE LE VALIGIE” – LUCA CARBONI 2 “IL MIO GIORNO MIGLIORE “ –GIORGIA 3 “IL PESO DELLA VALIGIA” – LUCIANO LIGABUE 4 “LA MIA CITTÀ” – EDOARDO BENNATO 5 “QUELLO CHE COMUNEMENTE NOI CHIAMIAMO AMORE” – MAX PEZZALI
6 “CIPRIA E ROSSETTO” – CASSANDRA 7 “LA QUIERO A MORIR” – J.DE PALO FT. FRANCESCO RENGA 8 “IL DRAGO CHE TI ADORA” – MAX GAZZÈ 9 “CALDA ESTATE” – RAPHAEL GUALAZZI 10 “FORSE” – SIMONA MOLINARI”
COLDPLAY Il quinto album della band di Chris Martin in arrivo in autunno, è anticipato dal singolo in questione la cui melodia è ispirata ad un pezzo del 1990 dei Mystic dal titolo “Ritmo de la Noche”. JAVIER COLON Questo giovane attraverso il suo talento sta conquistando il pubblico americano e non a caso di recente ha vinto il noto talentshow “The Voice”. E’ il pupillo di Adam dei Maroon 5. CASSANDRA Interprete siciliana ex concorrente di X-Factor. La forte passione per la musica la sta portando al successo. In autunno è atteso il suo primo album. E’ anche strumentista. SIMONA MOLINARI E’ nata a Napoli 27 anni fa ed ha iniziato la gavetta nei piano bar. Nel 2010 è stata premiata come miglior giovane artista ai Wind Music Awards. Nel passato c’è stato Sanremo e un duetto con la Vanoni.
di Silvia Giansanti in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com
SPECIAL GUEST KRAAK AND SMAK: TRE OLANDESI CHE HANNO FATTO CENTRO ono fantastici e sono stati già definiti il gruppo più originale dell’anno. Il trio di dj producer in questione proviene dall’Olanda. Si chiamano Oscar de Jong, Mark Kneppers e Win Plug, sono tra i massimi esponenti della scena elettronica attuale, tra cui ricordiamo Moby, da cui hanno tratto ispirazione. Qualche anno fa, grazie ad uno spot televisivo americano, hanno ottenuto un notevole successo con il pezzo “Squeeze me”, molto programmato nelle radio a livello internazionale e contenuto nell’album “Plastic People”. La loro musica piace e coinvolge, perché è fatta di tante contaminazioni esterne; soul e funk sono presenti in “Call up to heaven”, il loro ultimo singolo con riferimenti a Quentin Tarantino, il cui video è un tributo al cinema afroamericano tipicamente anni ‘70. Ad impreziosire il singolo c’è la voce splendida della vocalist Lex Empress. Il pezzo incluso nell’ultimo album “Electric Hustle” sta ottenendo risultati in UK e nel nostro Paese, grazie ad un ritmo coinvolgente. Dal 2005 ad oggi hanno realizzato ben quattro album e i simpatici ragazzi che giocano con l’elettronica e il funk, promettono davvero bene!
S
NEWS Gli Hanson tornano in Italia e si esibiranno il prossimo 20 novembre a Milano. Il noto trio americano ha pubblicato l’ultimo album nel 2010 col titolo di “Shout it Out”. Antonello Venditti è pronto a tornare con un nuovo lavoro intitolato “Unica”, la cui uscita è prevista per il mese di novembre. Il tutto sarà supportato da un tour nei palasport che sarà inaugurato nella prossima primavera. George Michael regalerà ai suoi numerosi fans italiani un’altra data del suo tour. Ad aggiungersi agli appuntamenti di Firenze, Napoli e Verona, ci sarà l’esibizione fissata l’11 no-
vembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano). Marracash, il famoso rapper milanese, venuto alla ribalta qualche anno fa, farà tappa nei prossimi mesi nelle principali città del nostro Paese. Il suo nuovo disco uscirà in autunno inoltrato. Intanto sta continuando il suo progetto “Roccia Music 2”. Gli Incubus saranno in concerto a Milano il prossimo 15 novembre presso il Mediolanum Forum per presentare i pezzi contenuti nel loro sesto album di studio. La rock band capitanata da Brandon Boyd ha dato vita infatti a “If Not Now, When?”.
GP MAGAZINE 119
WEDDING di Claudia Della Ratta
FESTE GGIA MENTI? “FAMOLI STRANI” FESTEGGIAMENTI ALTERNATIVI Per chi si sposa di pomeriggio, il cocktail è un’ottima soluzione. Molte coppie di sposi preferiscono offrire il cocktail pochi giorni prima del matrimonio ad amici e parenti che non potranno intervenire alla festa dopo la cerimonia. Il cocktail è una soluzione gradevole, molto meno impegnativa di una cena; prevede che siano serviti stuzzichini, aperitivi, antipasti, un solo piatto caldo e naturalmente la torta di nozze. Non sono previsti posti a sedere, ma anche in questo caso è bene pensare a qualche tavolo per gli ospiti più anziani. Da ricordare che il cocktail non inizia mai prima delle 19 e termina non oltre le 21.
telle), frutta, pasticceria varia; è altresì possibile proporre arrosti di carne bovina o "Pollame" bianca, gamberetti e pesce affumicato, salmone, aringhe, insalate di verdura. Ma sappiate che si tratta di una scelta molto giovanile! Se vi sposate alle tre del pomeriggio, organizzate una me-
renda. E se la volete di concezione più italiana nei gusti passando dal dolce al salato, dalla torta della nonna al pane e formaggio, dalle crostate di frutta e lamponi, alla pizza con la mortadella. Noi italiani siamo dei maestri. Per tutte le altre ore… c’è il placè!
FESTEGGIAMENTI FUORI ORARIO Se vi sposate all’alba, offrite la prima colazione all’americana. Il famoso breakfast è composto da un immancabile succo d’arancia, frutta fresca, cereali con latte freddo, toast imburrati, uova al tegamino, bacon fritto, patate fritte o altri legumi, talvolta salsicciotti o prosciutto cotto e per finire, dolci quali pancakes con sciroppo d’acero oppure muffin con caffè o tè. Se avete deciso di sposarvi di mattina, verso le dieci, offrite un brunch. Un brunch può consistere di tutti gli elementi tipici di una colazione all'inglese o americana (bacon, uova, prosciutto, frit-
123 GP MAGAZINE
L’ oUTLET DEI KM ZERO DI
AUTOITALIA con sistemi di pagamento incredibili ma veri! VILLA ADRIANA - TIVOLI Via Maremmana Inf. Km 2.400 - Tel. 0774 30351 LLa aG Grande rande C Concessionaria oncession ri Nuovo N uovo - Usato Usato - Ricambi Ricambi - Assistenza Assistenza
A 300 MT. DAL CASELLO AUTOSTRADALE
Unica Concessionaria Lancia per Tivoli e Guidonia a 20 min. dal centro di Roma
LLATINA ATINA V Via ia A A.. V Vespucci espucci ssnc nc - T Tel. el. 0 0773.46681 773.4668 - ANZIO Via Nettunense Km. 34,9 - Tel. 06.9873569 - VELLETRI Via Appia Sud n°123 - Tel. 06.96430580
Copia omaggio
9/11
GP MAGAZINE ANNO 12
Alessandro Borghese • Paola Lavini Annamaria Spina • Giorgio Palombino Roberto Giordi • Domiziano Cristopharo
© Marco D’Elia
NUMERO 121 WWW.GPMAGAZINE.IT
NINA SENICAR