GPOCKETSETT2012

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Copia omaggio

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GP MAGAZINE ANNO 13 © Roberto Rocco

NUMERO 133 WWW.GPMAGAZINE.IT

LICIA NUNEZ Janet De Nardis • Tom Hooker • Marco Marchionni Roberto Pedicini • Monica Vallero


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16 LICIA NUNEZ

KATE MIDDLETON

Prima del matrimonio, la famiglia Middleton aveva creato uno stemma da nubile per Catherine. La blasonatura è la seguente: Partito d'azzurro e di rosso, allo scaglione attraversante d'oro, accostato da due filetti d'argento, ed accompagnato da tre ghiande gambute, strappate e fogliate di due pezzi d'oro

Un passato da fotomodella, una vita molto movimentata e recentemente un successo tutto da godere proveniente dalla fiction “Le tre rose di Eva”

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SAN PIETROBURGO

AMOME: ESTATE 2013


76 89 ROBERTO PEDICINI

E’ uno dei doppiatori più noti in Italia. Ha prestato la voce a molti attori stranieri. Ci spiega come prima di diventare doppiatore è necessario essere un attore

98 TOM HOOKER

92 JANET DE NARDIS

ANDY WHAROL

E’ una persona poliedrica come poche. E’ stata annunciatrice di Rai Due, ha fatto parte di una band musicale femminile, ha studiato recitazione e ha lavorato nel giornalismo

Oggi si presenta con il nome di Thomas Barbey e ieri era conosciuto con il nome di Tom Hooker. Negli anni ‘80 faceva il cantante...

110 MARCO MARCHIONNI

L’ala di Juventus, Parma e Fiorentina ci parla dei suoi progetti per lo sport legati ai giovani e alla sua struttura sportiva


ZOOM di Alessandro Cerreoni

SPREAD CARONTE E PALLONE E’ stata l’estate dello spread e dello spending review. Di Balotelli e di un gossip che è l’unica “industria” fiorente in Italia. Di Berlusconi che annuncia il ritorno in campo e degli avversari che esultano per un nemico ritrovato. E’ stata l’estate di Scipione, di Caronte, di Virgilio e di Circe. Degli italiani che non hanno fatto le vacanze e degli italiani che stanno sempre in vacanza. Di un calcio italiano sempre più austero e di un calcio spagnolo “finanziato” dalla Bce. E’ stata l’estate della resa dei conti. Lo spread è tornato ai livelli di novembre dell’anno scorso, segno che le dure manovre di Monti non sono servite a nulla se non a dare una forte spallata alla già traballante baracca economica italiana. Tagliare i servizi che portano allo sviluppo e togliere i soldi ai cittadini, insieme sono la scelta peggiore che si possa fare. E’ come curare il mal di testa con una martellata in fronte. Se a questo ci aggiungiamo una Merkel che guarda solo agli interessi della Germania il gioco è fatto e l’affossamento del nostro Paese può dirsi (quasi) compiuto. Ne usciremo? Sì, a patto che si dia entusiasmo e fiducia alle piccole e medie imprese italiane, il vero motore dell’economia. E soprattutto che si elimini il clima nefasto che si respira in giro, con quella maledetta parola “crisi” che è solo un appiglio per coloro che non vogliono investire e che preferiscono rimanere al palo coltivandosi il proprio misero e modesto orticello. Al palo invece sembra rimanerci la politica italiana. Nessun rinnovamento e nessun nome nuovo all’orizzonte. Ci aveva provato il giovane sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ma subito è stato fatto rientrare nei ranghi dai vertici del suo stesso partito. Intanto sembra che Berlusconi voglia tornare in campo. “Me lo chiedono tutti”, dice il Cavaliere. Nel centro-sinistra apparentemente s’indignano ma sotto sotto sono felici, perché in fondo il Berlusca è l’unico collante per tenere uniti Pd e alleati. E se finanziariamente la Spagna è vicina alla debacle, calcisticamente va a gonfie vele. Pare che i 100 miliardi di euro salva-banche spagnole, elargiti dalla Bce, siano serviti indirettamente a dare ossigeno a Real Madrid e Barcellona, che altrimenti sarebbero dovuti rientrare dei propri debiti di centinaia e centinaia di milioni di euro con le banche. Così il debito rimane, le banche spagnole sono state salvate e Cristiano Ronaldo e Messi continuano a guadagnare uno sproposito. Ma questa è un’altra storia sulla quale ci ritorneremo presto…

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Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000

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SEGUITECI ANCHE SU FACEBOOK GP Magazine Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di nostra proprietà ; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.



fOcus

FOTO DA UN MATRIMONIO AI TEMPI DI FACEBOOK Si chiama “wedding photojournalism” ed è una tendenza ormai parecchio diffusa, tanto che esiste già un’associazione di categoria, che riguarda questo modo nuovo di fotografare durante i matrimoni. Non più foto tradizionali, ma veri e propri reportage dallo stile originale, per declinare ai tempi dei social network il vecchio servizio fotografico per matrimoni. La differenza, non proprio recentissima, è che in questo tipo di servizi fotografici si rinuncia ai posati, alle luci artificiali e alle sfilze di parenti ed il fotografo in maniera molto innovativa si mescola tra i parenti. Ma la vera novità è costituita dal fatto che il cambiamento di questa forma espressiva è legata ai mutamenti sociali. Le foto oggi, ai tempi dei social network, anche quelle del giorno più bello della vita, non arrivano nel cassetto, ma vengono direttamente condivise grazie ad un semplice click.

UN LEGO PER LA REGINA Una regina Elisabetta in versione Lego per festeggiare i suoi 60 anni di regno. L’azienda danese, infatti, in occasione del Giubileo di diamanti della sovrana d’Inghilterra ha prodotto un nuovo giocattolo, con una corona in argento di 1,5 cm, scolpita con 48 mini diamanti. Un giocattolo di grande valore, forse il più costoso prodotto dalla Lego. La statuina rappresenta la regina nell’atto di salutare il popolo dal balcone di Buckingham Palace e sembra che presto saranno prodotti anche gli altri componenti della famiglia reale, il principe consorte Filippo di Edimburgo accanto a Carlo e Camilla, e Kate, William e Henry. Ma non è la prima volta che la Lego omaggia la famiglia reale, visto che nel 2011 in occasione del royal wedding, erano già state prodotte le figure del principe William, della moglie Kate Middleton, duchessa di Cambridge, e della regina in abito giallo.

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BAMBINI, “TROFEI” DA SOCIAL NETWORK La diffusione dei social network, oltre a permettere a milioni di utenti di aprire il proprio privato al mondo esterno, sta generando anche un fenomeno pericoloso, che vede protagonisti molti genitori: la pubblicazione delle foto dei propri figli piccoli. Se da un lato è bello poter condividere con i propri amici le immagini dei bambini, dalla nascita al compleanno fino alla prima comunione, dall’altra può risultare pericoloso. Il materiale pubblicato diventa anzitutto di proprietà della società proprietaria del social network, senza dimenticare che chiunque su internet può entrare in possesso del materiale fotografico altrui. In un mondo dove si sta facendo il massimo per tutelare i minori, il comportamento di certi adulti appare fuori luogo. I figli non sono né immagini da divulgare troppo facilmente e né trofei da esibire ma “tesori” da custodire e da proteggere, soprattutto per il loro bene.

LA CAMPANIA AZZERA LE AUTO BLU La regione Campania dice addio alle auto blu anche per società e aziende regionali e per le aziende sanitarie locali e ospedaliere. Una decisione votata all’unanimità quella del Consiglio regionale che ha approvato il testo di legge bipartisan “Campania Zero”. Queste sono le tempistiche: entro novanta giorni dovrà essere predisposto un piano di dismissione delle autovetture del parco macchine, predisponendo anche un elenco dei servizi essenziali ai quali non si applica la norma. La norma abolisce anche le consulenze esterne, così come il rimborso per spese di telefonia mobile, in tutta l'amministrazione regionale. La legge prevede l'istituzione del Registro telematico per le compensazioni debiti-crediti e sarà poi la Giunta regionale, con proprio regolamento, a definirne modalità e criteri di funzionamento. Un piccolo passo avanti contro la crisi che dovrà essere seguito anche dagli altri Enti, Regioni, Province e Comuni.

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cuRIOsITY di Camilla Rubin

CARAIBI

UN TOM CRUISE A TUTTO PHOTOSHOP Muscoli, tatuaggi e photoshop per Tom Cruise che a 50 anni ha posato per la copertina di W in occasione dell'uscita del Film Rock Of Ages, il musical anni Ottanta dove l'attore interpreta Adam Shankman.

ROMA

SOSIA DI STALLONE SU UN DIPINTO DI RAFFAELLO Incredibili le cose che possono sfuggire a un occhio distratto che, ammirando un dipinto famoso, non coglie i particolari. Altrettanto incredibili i dettagli che invece percepisce un occhio attento e curioso. Come quello di Anthony Zonfrell, ventenne studente di Harvard, che nel dipinto di Raffaello Il Cardinale e ale Virtù Teologali ha ravvisato addirittura un sosia di Sylvester Stallone. L'affresco, del 1511, si trova in una delle sale dipinte dal grande pittore urbinate in Vaticano, detta la Stanza della Segnatura, e il curioso particolare è stato notato da un cugino di Zonfrell mentre l’intera famiglia era in visita ai Musei Vaticani: "Appena l'abbiamo visto, ci siamo resi conto che era una copia perfetta di Stallone. Davvero una cosa comica".

MARRAKECH

LE CAPRE ARRAMPICATRICI Non c'è niente come la fame per spingere le persone ad azioni impensabili. E il mondo animale non fa eccezione. Lo hanno dimostrato queste capre, a Marrakech, in Marocco, che non trovando cibo sulla terraferma si sono arrampicate con grande abilità sugli alberi in cerca di qualcosa di buono da sgranocchiare.

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NAPOLI

BELEN E STEFANO, ICONE DA PRESEPE Belen e Stefano De Martino finiscono sul presepe napoletano di Genny Di Virgilio che ha costruito le statuine della coppia più gossippata nel momento dell'incidente, con cicatrici e punti in vista.

SIDNEY

CANE E DELFINO, UNA DOLCE EFFUSIONE Scambio di baci tra un cane e un delfino. Un momento magico immortalato dalla One World One dove un delfino ha iniziato a seguire una piccola imbarcazione sulla quale si trovavano alcuni cani. Tra uno dei cani e il delfino è nata subito una simpatia che si è conclusa con un bacio. Un gesto molto tenero che sta facendo il giro del mondo.

OUDTSHORN

L’IPPOPOTAMO PIGMEO Si chiama Harry la nuova attrazione della riserva faunistica Cango Wildlife Ranch, a Oudtshoorn. L'ippopotamo pigmeo ha visto la luce da pochi giorni e alla nascita è stato respinto dalla madre, alcuni responsabili del parco però hanno deciso di salvarlo e portarselo a casa. Harry pesa cinque chili e mangia circa centoventicinque millilitri di latte ogni tre ore. Un piccolo spettacolo della natura che però da adulto peserà oltre duecentocinquanta chilogrammi, un problema che però adesso non si pone per i buoni di cuore che l'hanno adottato, lo nutrono, lavano e lo fanno giocare come un bebè nella vasca.

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cOVER STORY di Silvia Giansanti

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@ Foto Roberto Rocco

LICIA NUNEZ “FIERA DI ME STESSA”

Un passato da fotomodella, una vita molto movimentata e adesso un successo tutto da godere proveniente dalla fiction “Le tre rose di Eva”. Ama le piccole cose, gli animali, sogna in futuro di poter lavorare con Giuseppe Tornatore e ha un costante disperato bisogno d’amore.

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onversare con Licia è stato davvero un piacere. Abbiamo avuto subito l’impressione di avere di fronte a noi una persona umile, diretta e anche fin troppo sincera. Ama le persone che dicono quello che pensano e odia l’ipocrisia. Il 2012 è un anno fortunato della sua vita, anche grazie allo straordinario successo ottenuto con la sua partecipazione alla fiction tv “Le tre Rose di Eva”, ricoprendo un ruolo complesso come quello di Elena Monforte. In questo periodo l’attrice pugliese è alle prese con vari progetti che arricchiranno la sua soddisfacente carriera ed è stata felice di comunicarci il seguito della fortunata fiction in onda su Canale 5 e di conseguenza la sua presenza. Licia, com’è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte? “Una parte del mio cuore è rimasta a Madrid dove c’è una persona che ha fatto parte della mia vita quand’ero più giovane ai tempi dell’attività di fotomodella. Faceva di cognome Nunez e visto che funzionava meglio del mio, televisivamente parlando, ho deciso di optare per questo”. A diciassette anni hai iniziato a lavorare come fotomodella. E’ stata una scelta voluta o casuale? “Una scelta casuale. Avevo interrotto gli studi a Barletta per motivi familiari e il mio desiderio era quello di sposare la recitazione e divenire un’attrice, ma mi rendevo conto che economicamente parlando la mia città natìa non mi offriva gli strumenti giusti per realizzare un sogno. Tappa fondamentale sarebbe stata Roma, ma prima ho preferito andare a Milano e iniziare come modella, sfruttando il mio volto anche per guadagnare qualcosa, visto che la mia famiglia non poteva aiutarmi. Sono stata a Milano per circa un anno per poi rientrare a Barletta, per concludere gli studi, e trasferirmi poi a Roma. Questa in breve è la mia storia”. In generale ti ritieni fortunata? “Assolutamente sì. Il solo fatto che mi sveglio la mattina e guardo il sole sorridendo, credo che sia già un motivo valido per ritenersi fortunati. Amo le piccole cose”. Quale tra i tuoi lavori televisivi ti ha dato finora di più e perché? “Il primo in assoluto è stato nel 2006 quando ho presentato con Marco Mazzocchi su Rai Uno i Mondiali di Calcio. Da quel momento infatti il mio nome è iniziato a circolare tra i media e la gente. Grazie a quell’esperienza, l’anno successivo è avvenuto il passaggio a Mediaset e sono divenuta tra le protagoniste della soap opera ‘Vivere’. Il secondo lavoro che mi ha dato soddisfazione dal punto di vista cinematografico è aver prodotto un film a soli trentun anni, dal titolo ‘Goodbye Mama’. Infine non posso lasciare fuori ‘Le tre rose di Eva’ in onda su Canale 5, davvero un bel successo”. A cosa pensi sia dovuto il tuo riscontro personale attraverso questa fiction? “Ho sempre pensato prima della messa in onda della prima puntata, che il progetto sarebbe stato un grande successo e ho avuto ragione. Sono molto legata al mio personaggio di Elena Monforte. Ho sostenuto diversi provini, una bella mattina mi hanno comunicato che il ruolo di Elena era stato affidato a me e la sera ho dovuto subire la brutta notizia della perdita di mio padre. In questo progetto ho dato tutta me stessa. Volevo che il pubblico mi apprezzasse per la mia umiltà e per la mia professionalità. Tra l’altro, esiste su facebook una

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pagina della fiction in cui interagisco direttamente con il pubblico. Ho voluto che il telespettatore in generale mi conoscesse per quello che sono e non per tutte le polemiche che ci sono state in passato intorno alla mia persona”. E’ risultato difficile interpretare questo personaggio? “Direi di sì. Ha caratteristiche particolari che vanno dal bisogno disperato d’amore al grande senso di abbandono, alla sete di vendetta. Elena soffre di schizofrenia e disturbo bipolare e quindi parliamo di problematiche serie a livello di malattie. Per questo mi sono dovuta documentare molto. La conferma della riuscita personale l’ho verificata attraverso gli apprezzamenti del pubblico, credo di essere arrivata al cuore della gente attraverso la verità”. Riconosci qualcosa di te nel personaggio di Elena? “Sicuramente nel bisogno disperato d’amore che ha caratterizzato sempre la mia vita e il senso di abbandono. Ritengo di essere stata una donna fortunata, ma avrei voluto vivere in una famiglia più unita. La mia non è stata sicuramente quella del ‘Mulino Bianco’, però devo ammettere che mia madre si è fatta in quattro, ricoprendo anche il ruolo paterno. Non ho mai visto grande amore tra mia madre e mio padre e quindi di conseguenza sono cresciuta con molti dubbi e incertezze. Al momento mi sono creata una mia idea di famiglia e di amore e a volte, il disperato bisogno fa imbattere in alcune situazioni sbagliate”. Ti piace il calcio? “Certamente. Da piccola lo praticavo e ancora oggi lo seguo, specie nei colori nero-azzuri”. Immagino che non ti sei persa una partita degli Europei di Calcio. “Sono sincera, non ho seguito molto la Nazionale Italiana, però mi piace come allenatore e come gioco ciò che viene applicato da Prandelli”. Non sei stata condizionata dal fatto che in Ucraina, per dare un’immagine alle città che avrebbero ospitato gli Europei, sia stata fatta un’indegna e barbara pulizia di randagi, visto che possiedi un cane? “Sono un’amante degli animali e in particolare dei cani e dei cavalli. Mi ha terrificato vedere certe scene e ho cercato il più possibile di scindere le due cose. Certo, mi sarei aspettata prese di posizioni da parte dei giocatori e ciò mi è dispiaciuto tanto. Sono rimasta molto delusa perché non c’è stata solidarietà da parte di nessuno”. Con chi sogni di lavorare un giorno? “Con Tornatore. Ho avuto occasione di conoscerlo durante una prima. E’ il mio sogno nel cassetto essere diretta da lui”. Per cosa hai più pudore? “Posso dirti la verità? Io non mi vergogno di nulla. Sono fiera di quello che sono”. Cosa poni in cima alla classifica nella vita? “L’amore. E’ ossessione, è passione, è sofferenza, è qualcuno senza cui non vivi. C’è un film che amo particolarmente e che credo traduca in meglio quello che io intendo palesare sull’amore. Si tratta di ‘Vi presento Joe Black’ con Brad Pitt e Anthony Hopkins. Una frase del film mi ha colpito: fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere, ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto”.


Chi è LiCiA NUNEZ Licia Nunez, all’anagrafe Licia Del Curatolo, è nata a Barletta (Ba) il primo marzo del 1980 sotto il segno dei Pesci con ascendente Gemelli. Tifa per l’inter, ha l’hobby dell’equitazione e adora la lasagna. Licia caratterialmente si definisce piuttosto introversa, testarda, sensibile, molto generosa, caparbia, determinata e gelosa. Attualmente vive a Roma ma le piacerebbe abitare anche a Parigi o a Barcellona. ha un chiwawa nano di nome Aisha e per quanto riguarda la sfera sentimentale è impegnata. Considera questo l’anno fortunato della sua vita. ha iniziato a lavorare a diciassette anni come fotomodella per poi intraprendere la carriera di attrice. E’ stata protagonista di diversi spot pubblicitari e dopo aver girato alcuni cortometraggi è apparsa nel 2003 sul grande schermo in “Alla fine della notte”. L’anno seguente ha preso parte al film “Balletto di guerra”. Tra i suoi lavori televisivi spiccano “incantesimo”, “Una vita in regalo”, “L’ultimo rigore 2”,“Vivere” e “Le tre rose di Eva”. Nel 2006 ha condotto a fianco di Marco Mazzocchi il programma sportivo “Notti Mondiali” in onda su Rai Uno, ha partecipato all’edizione del 2009 di “Ballando con le Stelle” e ha prodotto il film “Goodbye Mama”.




LO sAPEVATE CHE di Camilla Rubin

KATE MIDDLETON UNA BELLEZZA REALE

E’ una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giornosono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio alla bella consorte del principe britannico William

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@ Foto gentilmente concesse da Kika Press

Lo sapevate che… Catherine Elizabeth Middleton è nata il 9 gennaio 1982 a Reading, nel Regno Unito, figlia di Michael Francis Middleton (23 giugno 1949), ex assistente di volo e, in seguito, dipendente della British Airways e di Carol Elizabeth Goldsmith (31 gennaio 1955) anche lei ex assistente di volo. I genitori si conobbero sul posto di lavoro e si sposarono nel giugno 1980 nel Buckinghamshire. Maggiore di tre figli – ha una sorella, Philippa Charlotte, detta Pippa, damigella d’onore al suo matrimonio, e un fratello, James William. Lo sapevate che… Dal 9 gennaio 1982 al 29 aprile 2011 il titolo di Kate Middleton era: Miss Catherine Elizabeth Middleton, dal 29 aprile è diventato: Sua Altezza Reale la Duchessa di Cambridge, Contessa di Strathearn, Baronessa Carrickfergus. Lo sapevate che… Prima del matrimonio, la famiglia Middleton aveva creato uno stemma da nubile per Catherine. La blasonatura è la seguente: Partito d'azzurro e di rosso, allo scaglione attraversante d'oro, accostato da due filetti d'argento, ed accompagnato da tre ghiande gambute, strappate e fogliate di due pezzi d'oro. In occasione del suo matrimonio Catherine ha ottenuto un nuovo stemma personale, partendo le armi del marito con le sue. La blasonatura è la seguente: Partito; nel primo inquartato, nel primo e quarto di rosso a tre leopardi d'oro

posti in palo (per l'Inghilterra); nel secondo d'oro al leone rampante con una doppia orlatura fiorita e contrafiorita di gigli, il tutto di rosso (per la Scozia), nel terzo d'azzurro, all'arpa d'oro cordata d'argento (per l'Irlanda); nel secondo partito d'azzurro e di rosso, allo scaglione attraversante d'oro, accostato da due filetti d'argento, ed accompagnato da tre ghiande gambute, strappate e fogliate di due pezzi d'oro. Lo sapevate che… Katrina Darling, cugina di Kate Middleton, è streaper nella sua variante più retro, "Streptess Burlesque" secondo quanto ha pubblicato il Daily Mail. Lo spettacolo di Darling si chiama "God Save the Queen" (Dio salvi la Regina) in cui lei balla seminuda con biancheria patriottica, avvolta in una bandiera e con i gioielli della corona tra le altre attrezzature. I suoi sensuali movimenti sono accompagnati da musica come "Ruel Britannia". Non è però, l'unica pecora nera della famiglia, poiché nel 2009 lo zio della futura Regina dell'Inghilterra è stato colto in flagrante mentre vendeva droga ad alcuni giornalisti. Ovviamente, nessuno dei due è stato invitato sul tappeto rosso il giorno del matrimonio! Lo sapevate che… Kate Middleton fa dell'altezza un suo punto di forza, 1.78 cm che le permettono di non indossare mai tacchi vertiginosi. Normalmente veste una taglia 42, anche se la tensione per il matrimonio l'aveva

fatta dimagrire al punto tale da entrare in una 38. Per finire ecco le sue misure, 77, 58, 94 Lo sapevate che… Durante la sua infanzia la futura consorte del Principe William ha vissuto per due anni ad Amman, in Giordania, dove ha frequentato una scuola materna inglese. Lo sapevate che… E’ cresciuta nel Berkshire, dove nel 1987 i genitori hanno fondato la Party Pieces, società che vende online materiale e decorazioni per feste e che col tempo ha reso la famiglia Middleton milionaria. Lo sapevate che… Kate Middleton e un’amante dello sport. Ha praticato tennis, sci e salto in alto. E’ allergica ai cavalli e da bambina ha fatto parte degli scout britannici, nel gruppo delle Brownie. Lo sapevate che… Pare che il Principe sia rimasto letteralmente folgorato dalla bellezza di Kate Middleton, dopo averla vista sfilare a un evento universitario. Quel giorno Kate indossava un abito trasparente creato da una sua collega di studi per soli 40 dollari, ma che dopo le nozze ne vale anche 150mila. Lo sapevate che… Kate Middleton detiene il primato di sposa più vecchia della famiglia reale inglese, Lo sapevate che… Kate e William sono parenti alla lontana; sarebbero infatti cugini di dodicesimo grado e Kate sarebbe inoltre imparentata con George Washington e il generale George S. Patton.

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MAPPAMONDO di Véronique Haentjens

San Pietroburgo è una delle città più belle, creata di sana pianta da Pietro i. Secondo i suoi abitanti, è una città perfetta che non si può paragonare a nessun’altra. Costruita su 42 isole in un intrico di 65 fiumi e canali e collegate da 560 ponti, viene chiamata “la Venezia russa”

SAN PIETROBURGO LA CITTA DEGLI ZAR 24 GP MAGAZINE


Il servizio fotografico è a cura di Véronique Haentjens

l Museo dell’Hermitage è il sontuoso Palazzo d’Inverno progettato da Bartolomeo Rastrelli, residenza degli zar della dinastia dei Romanov. Formato da quattro palazzi con una corte interna, Caterina II ne fece un Museo, aperto ad un pubblico d’elite, quando acquistò più di 200 quadri rappresentativi dell’arte dell’Europa occidentale. Diventò un museo statale dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Si rimane incantati nel passare da una sala all’altra per la magnificenza dei saloni e per la ricca e prestigiosa collezione delle opere in mostra. Dalle finestre della Sala del Padiglione si può ammirare il Giardino Pensile nel quale, un tempo, venivano coltivate piante tropicali. Dando uno sguardo attraverso una delle 2000 finestre si ha una veduta grandiosa sull’ampia Piazza del Palazzo con al centro la Colonna di Alessandro, un enorme monolito di granito rosso con un Angelo sulla sommità e dal lato opposto dell’Hermitage, la Dvorcovaja ploscad’, il Palazzo dell’ex Stato Mag-

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giore, un gigantesco ferro di cavallo lungo 530 metri con, al centro, l’Arco di Trionfo sormontato da un Carro commemorativo della vittoria russa su Napoleone. Una piazza che rimane il luogo prediletto per le grandi manifestazioni. - La Chiesa della Resurrezione, in fondo al canale Griboedov, è nota anche come la Chiesa San Salvatore sul Sangue perché venne eretta sul luogo dove Alessandro II cadde vittima di un attentato. All’interno, una cappella ricorda il luogo dove avvenne il delitto e nella quale si trovano le reliquie dello zar: un pezzo di selciato e di ringhiera impregnati del suo sangue. Le sue cinque cupole coloratissime ricordano la Cattedrale di San Basilio il Beato a Mosca. La sua peculiarità è data dall’assenza di un’entrata principale centrale. Ci sono due ingressi laterali e un campanile affiancato sormontato da una cupola dorata. Unica nel suo genere per la profusione di mosaici, persino all’interno è priva di dipinti e le pareti sono rivestite di stupendi mosaici

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eseguiti nelle botteghe russe e straniere seguendo i disegni di 25 pittori. - La Cattedrale della Madonna di Kazan è la seconda basilica di San Pietroburgo per grandezza e importanza. Costruita sulla falsa riga della Basilica di San Pietro con un colonnato semicircolare formato da 94 monoliti di porfido rosa e capitelli di bronzo che sostengono la cupola, la cattedrale si affaccia sulla Prospettiva Nevskij. Riaperta al culto dopo il regime sovietico, custodisce la tomba di Kutuzov, vincitore di Napoleone, e una delle icone più venerate della chiesa ortodossa (l’immagine di Nostra Signora di Kazan) per il suo grande valore storico. - La Cattedrale di Sant’Isacco è dedicata al protettore di Pietro il Grande che era nato lo stesso giorno del santo. Ci vollero quarant’anni per ultimarla. L’enorme cupola dorata è visibile ovunque nella città. Per ricoprirla sono stati utilizzati 100 quintali d’oro, segno che gli zar non badavano a spese. L’interno non è da meno ed è ricco di pietre, ori, lapis-lazzuli, malachite, marmi, mosaici, sculture e pitture. Impressiona tanta abbondanza! L’entrata si trova sull’omonima piazza al centro della quale troneggia il Monumento Equestre a Nicola I. - La Fortezza di San Pietro e Paolo sorge al centro della città, sull’Isola delle Lepri. Non ebbe mai un ruolo difensivo ma diventò una prigione, chiamata la “Bastiglia russa”, per gli oppositori. Fu trasformata in Museo con la Rivoluzione d’Ottobre. Sulla piazza principale della Fortezza si erge la Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo. All’interno si possono vedere i sepolcri della famiglia imperiale e le tombe più re-

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centi degli ultimi Romanov uccisi a Sverdlovsk. - La Cattedrale di San Nicola Marino, mai sconsacrata, ospita due chiese: una al pianterreno e l’altra al primo piano. E’ uno dei più noti monumenti dell’architettura barocca di San Pietroburgo con una facciata bianca e azzurra e un campanile poco distante. Ospita due iconostasi preziose e un’icona particolare: La Madonna che tiene Gesù con 3 mani. Ne esistono solo tre al mondo, le altre due si trovano in Grecia. - La Prospettiva Nevskij è la via più importante di San Pietroburgo. Lunga 4,5 chilometri, è una passeggiata che non si può evitare. Costellata di stupendi palazzi edificati dalla nobiltà di allora, tenendo ben presente che non dovevano superare in altezza il Palazzo d’Inverno, la via pullula di luoghi interessanti. La Casa del Libro, un enorme libreria, occupa il magnifico palazzo in stile liberty della Singer. Entrare nel negozio di gastronomia alimentare Gostronom, non necessariamente per acquistare qualche prelibatezza ma per ammirare l’eccezionale decorazione interna in stile liberty. Una vera opera d’arte. La sede della Banca Commerciale di San Pietroburgo occupa un palazzo che ricorda quello dei Dogi di Venezia. Fare una sosta nel Caffè letterario, l’ex Caffè Woolf e Béranger luogo culturale per eccellenza frequentato da Puskin e dove si riunivano i letterati. Il Palazzo Stroganov, progettato da Rastrelli, non passa inosservato per le sue colonne bianche, le cariatidi e le dorature. Una via incantevole dove si può unire l’utile al dilettevole, la cultura alla frivolezza, e perché no, dedicarsi allo shopping. - Una gita in battello è l’unico modo per ammirare la bellezza e la


perfezione dei palazzi, uno più affascinante dell’altro! Passare sotto i ponti bassissimi, ciascuno con uno stile proprio, fa parte integrante della visita della città per capire la sua struttura e vederla sotto un altro aspetto. Si scende dall’imbarcazione estasiati e con gli occhi colmi di fotogrammi indelebili. Non si può andare a San Pietroburgo senza spingersi fuori città per visitare almeno una delle residenze estive degli zar. - Zarskoje Selo fu costruita da Pietro I come dono a sua moglie Caterina I. Fu trasformata da Rastrelli per volere dell’Imperatrice Caterina II e diventò un palazzo fastoso, ricco di decorazioni in oro, sia all’interno sia all’esterno. La lunga attesa per entrare nella superba residenza estiva è estenuante ma appagante. Un susseguirsi di sontuose stanze rende bene l’idea della magnificenza dell’epoca, ma la maggiore attrattiva della residenza è senza dubbio la Sala d’Ambra. Piena di fascino, seduce per la diversità delle tonalità d’ambra che rivestono completamente la sala. I magnifici pannelli d’ambra con mosaici furono donati a Pietro il Grande nel 1717 da Federico Guglielmo di Prussia. Purtroppo di originale rimangono solo pochi frammenti: durante la seconda guerra mondiale i nazisti staccarono i rivestimenti d’ambra. Dopo più di vent’anni di lavoro di artigiani-artisti, la sala è tornata al suo originario splendore. Un autentico capolavoro! Non trascurare il parco circostante, uno dei primi giardini all’inglese della Russia che riserva molte bellezze sorprendenti! - Peterhof era la residenza preferita di Pietro il Grande. È un insieme architettonico grandioso di palazzi e giardini. Paragonata a Versailles, forse esageratamente , rivaleggia comunque con le grandi ville

europee. Dalla terrazza del Palazzo Grande si ha una veduta spettacolare sul parco inferiore fino al mare. Una composizione di cascate, sculture in bronzo dorato che rappresentano divinità mitologiche, fontane, bassorilievi che simbolizzano le vittorie russe e il mare. Oltre alla visita dei Palazzi, è d’obbligo passeggiare nei giardini alla scoperta delle varie cascate, diverse per forma e materiale, ma tutte belle e a volte insolite fino a raggiungere il Palazzo di Pietro il Grande in riva la mare, dove lo zar organizzava feste più che allegre! Fare due passi anche nel Parco Superiore, in stile francese con sculture decorative e fontane. CURIOSITA’ Le Notti bianche sono una peculiarità di San Pietroburgo. Iniziano a maggio e finiscono a luglio. Solo 40 minuti di crepuscolo segnano il passaggio al giorno successivo. La città si trasforma in un viavai di gente a qualunque ora, i battelli scivolano sull’acqua dei canali senza sosta, le piazze sono invase da persone che festeggiano di tutto. San Pietroburgo diventa una metropoli gioiosa e vivace che la rende unica e magica! Sebbene San Pietroburgo fu costruita con enormi difficoltà e perdite di molte vite umane, il risultato è all’altezza delle aspettative di Pietro il Grande. Una città splendida, grandiosa e sontuosa, degna di uno zar. Unica d’estate e piena di charme, è altrettanto affascinante d’inverno con la neve, il ghiaccio e un modo di vivere totalmente diverso. Da vedere assolutamente nelle due stagioni, si rimarrà meravigliati dalla capacità degli abitanti ad adattarsi al cambiamento repentino del clima.

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fAsHION di Fabiola Di Giov Angelo

Amato, odiato, ripudiato e poi ancora amato, torna di moda il borsello da uomo, complice di questo revival: l’iPad

IL REVIVAL DEL BORSELLO

’è stato un tempo, negli ormai lontani anni Settanta e Ottanta, in cui il borsello era di gran moda, veniva indossato con orgoglio da molti uomini e considerato dalla maggior parte di essi un accessorio indispensabile e utilissimo. Poi fu bandito da tutti i regni della terra e per anni non se ne seppe più nulla, fino a poco tempo fa, fino all’avvento dell’iPad, il tablet di Apple, che in poco tempo è diventato un oggetto molto agognato e in parte ostentato. Per cui dalle star di Hollywood ai business man, l’iPad ha cominciato ad imperversare per le strade del mondo, ma spesso con il fastidioso dilemma di come portarselo dietro. Visto che la maggior parte dei porta iPad non prevede la tracolla, un valido aiuto, per quegli uomini che non vogliono girare come se avessero una pochette in mano, è arrivato proprio dal borsello con la tracolla,

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opportunamente rivisitato e corretto, previsto per travolgere fashion victim e non, e pensato con un’imbottitura intern a per garantire il prezioso gioiello di casa Apple dagli urti accidentali. Per cui una volta riabilitato dai signori della moda, il borsello è stato presentato nelle diverse fogge e colori, dal classico modello a cartella senza la cinghia, alla borsa con tracolla sufficientemente maneggevole per assolvere al compito di porta tablet, dal modello casual e molto capiente alla borsa stile minimal, con tracolla e chiusura a zip, adatta a tutte le stagioni. Dal più tradizionale borsello piatto a messenger grandi con vano portacomputer e valigette da lavoro multiscomparto. Un accessorio che, quasi preso in prestito dal guardaroba femminile, è diventato in poco tempo un vero e proprio must a cui difficilmente l’universo maschile potrà più rinunciare.



FASHION di Costanza Cambriani

I GIOIELLI DELLA NATURA Nature Bijoux, un’azienda che da trent’anni realizza gioielli ricavati dalla natura

nche se ormai l’estate sta volgendo al termine, le belle giornate dovrebbero allietarci almeno fino ad ottobre. E quale migliore occasione per sfoggiare gioielli “estivi” messi in risalto dall’abbronzatura acquisita (e da mantenere!). In aiuto a questa esigenza Nature Bijoux propone una linea di gioielli versatili e colorati da portare sia durante il giorno che la sera. L’azienda da oltre 30 anni propone gioie interamente naturali, dove l’attenzione per il dettaglio e l’unicità si fondono in un tutt’uno dal risultato strabiliante. Conchiglie, resine e madreperle si armonizzano vicendevolmente, le coreografie dei colori accostati sapientemente e mai lasciati al caso, enfatizzano ancora di più la particolarità di questi bijoux. Leggeri e versatili si rivelano l’accessorio di cui ogni donna proprio non può fare a meno e che piacciono molto anche agli uomini.

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FASHION di Camilla Rubin

Da Treviso a New York, la storia e i sogni di una modella e attrice trevigiana

MONICA VALLERO IL SOGNO AMERICANO 34 GP MAGAZINE


ata e cresciuta a Treviso, trasferitasi a Milano e poi a Roma per studiare recitazione, comincia a fare i primi passi come modella, per poi cominciare con spettacoli teatrali e cortometraggi nella Capitale e in giro per l'Italia. Nel 2007 gira lo spot della Wind dove la vediamo protagonista accanto a Nino Frassica su Mediaset, con la regia di Marcello Cesena (quello di “Mai dire tv” ndr), per poi proseguire con altri lavori come attrice. Arrivano le fiction “Ho sposato uno sbirro 2”, dove recita accanto ad Antonio Catania e Flavio Insinna (Rai), e “Fratelli Benvenuti” (Mediaset), accanto a Gea Lionello e Massimo Boldi. Vince anche alcuni premi per i suoi lavori: miglior corto “In polvere” al concorso Moak; “Nella sua Mente” invece è stato selezionato e premiato a molti festival italiani ed europei, corto che parla della denuncia e rivalsa violenza sulle donne. La conosciamo anche per aver collaborato con “le Iene”, insieme ad Andrea Agresti. Ha lavorato anche con Renzo Martinelli, noto regista italiano. Una volta trasferitasi in America, per imparare la lingua e diventare così un attrice internazionale, la sua carriera non si è fermata, anzi. Ha ottenuto un crescendo di successi. La vedremo ben presto come protagonista in “Sloth”, un film sui 7 peccati capitali e in tanti altri progetti, tra cui una celebre webseries e altri progetti inerenti cinema e teatro. Monica Vallero, attrice in italiana di successo che vola in America per coronare il suo sogno di diventare una star internazionale... Come inizia il tuo percorso? “Tutto comincia con la mia passione per la recitazione e lo stare sul set, da lì ho mosso i primi passi ma mi sono resa subito conto che non mi bastava, non mi accontentavo di lavorare solo nel mio Paese”. Qui in Italia sei stata protagonista di serie famose come “Ho sposato uno sbirro 2” e “Fratelli benvenuti”. Che differenze hai trovato rispetto alle produzioni americane? “La mia esperienza americana nel film per il cinema ‘Sloth’ è stata fantastica ma anche estremamente stressante. E' innegabile che lo stare accanto agli attori americani evidenzia come il livello sia nettamente diverso. E’ più profondo,

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anche se i tempi sono molto più ristretti. Non c’è mai tempo per ‘riscaldarsi’ per la propria scena, i tempi sono serrati tanto che a volte capita anche di non averne nemmeno per conoscere la persona con la quale stai per girare. Devi essere pronta e basta”. Se dovessi scegliere cinema a New York o cinema a Hollywood, quale sarebbe la tua preferenza e perché? “Ho scelto la città di New York, che è in assoluto la città che offre maggiori possibilità. Ci sono le serie più conosciute e amate ma anche le produzioni di film indipendenti e una straniera come me ha più possibilità di farsi vedere. Il melting pot, il ‘miscuglio di nazionalità’, ma anche di ceti sociali, culture e personalità, permette di avere la propria occasione. Hollywood è certamente il passo successivo”. Hai un motto o un portafortuna che utilizzi prima di un provino cinematografico? “È un detto delle mie zone, un po’colorito: ‘Papi e re cagan tutti come me’. Ho visto

un film una volta, al Festival del cinema di Venezia, non ricordo il titolo, ma ricordo che il protagonista era timidissimo ed ansioso e si bloccava a parlare di fronte alle persone. Nel film il protagonista va anche da un terapista che gli consiglia di immaginare il suo interlocutore o più persone sedute sul wc. E questo l’ha guarito. Ecco,

io cerco di fare più o meno lo stesso”. Tu hai un feeling particolare con gli Stati Uniti. Da dove nasce questa voglia di fare il grande salto dall’Italia alla Grande Mela? “Sono partita con l’idea di fare una vacanza, per cercare prima di capire come fosse l’ambiente, la vita, il lavoro.. Poi, passavano i giorni e le settimane e mi sono resa conto che ero stata catturata da questo mondo e non volevo tornare indietro, quantomeno non prima di aver vissuto davvero la mia esperienza qui”. So che ci sono due progetti in corso, una serie intitolata “In between man” e un grosso film. Quindi nessun pentimento di aver lasciato la tua carriera italiana per questa avventura? “Decisamente no, sto lavorando molto, soprattutto sul mio accento, sul copione e sulla mia forma fisica per cercare di essere più ‘healthy’ possibile. Qui in America condurre uno stile di vita salutare è importante, niente Mc Donald’s o patatine fritte. Mi concedo solo la Nutella ogni tanto! I ricordi della mia terra restano ma questa esperienza mi ha cambiato non solo a livello professionale ma anche umano”. Un ruolo che avresti voluto interpretare in un prossimo film? “Giusto qualche settimana fa sono andata a vedere ‘Savages’ di Oliver Stone, un regista che amo molto, ecco forse avrei voluto poter interpretare quel ruolo di protagonista. Da piccola ho sempre desiderato interpretare Giovanna d’Arco”. Sogni e realtà di una giovane attrice. Possiamo parlarne? “I sogni sono tanti, su tutti quello di poter lavorare ad alti livelli con attori e registi che stimo. La realtà è che so che non è un cammino facile, devo lavorare tanto e soprattutto farmi conoscere pian pano, facendomi accettare come ‘non americana’. Molte persone mi dicono che è quasi impossibile se non sei nato nella famiglia ‘giusta’ o se non hai le conoscenze giuste, ma sono fermamente convinta che la verità stia nel mezzo. Volere è potere e anche se a volte serve avere fortuna, credo anche di essere io quella che può far avverare i miei sogni, con determinazione, tanto lavoro e fatica”. Faresti un saluto a tutti i nostri lettori? “Un forte abbraccio a tutti i miei adorati italiani. Ci vediamo presto!”.

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BENESSERE

di Ilaria Caprioglio

Duecentomila donne in Italia, tra i 12 e i 25 anni, soffrono dei disturbi del comportamento alimentare

MI NUTRO DI VITA ella nostra società l'immagine corporea ha assunto un ruolo centrale nella costruzione dell'autostima dell'individuo. L'univocità del modello corporeo proposto dai media è evidente e i dati sull'aumento esponenziale delle malattie legate alla percezione fisica di sé lo confermano, come la crescente dismorfofobia ovvero la percezione del proprio aspetto esteriore come inadatto e inaccettabile. Il corpo, soprattutto per gli adolescenti, costituisce l'unica realtà certa e modificabile, attraverso una presunta volontà che può trasformarsi in delirio di onnipotenza, tipico dell'anoressia, oppure attraverso una totale mancanza di volontà, l'apatia dei bulimici, che sopraggiunge quando i traguardi risultano troppo ambiziosi e non si è capaci di sopportare la frustrazione generata dalla sconfitta. I disturbi del comportamento alimentare sono diventati una sorta di epidemia sociale: in Italia rappresentano la prima causa di morte fra le giovani di età compresa fra i 12 e i 25 anni e ne sono colpite circa

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200mila donne. “Non può, non deve capitare ad altri. La morte di mia figlia deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere. Il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia o vomita. Non accetta di farsi curare e a te resta la sensazione di non aver fatto abbastanza” racconta Stefano Tavilla, papà di Giulia vittima a 17 anni dei disturbi del comportamento alimentare. “Lei non ce l’ha fatta, ma non ci devono essere altri figli che muoiono quando potevano essere salvati. Vorrei che la prevenzione entrasse nelle scuole, vorrei che venisse istituita anche in Italia la Giornata del Fiocchetto Lilla, simbolo dei disturbi alimentari. Per questo non voglio fermarmi, non voglio che spente le luci sulla mia tragedia personale non se ne parli più”. Sul blog “Mi nutro di vita” www.minutrodivita.blogspot.com/) si trovano anche gli eventi Amici del Fiocchetto Lilla.



EDUCAZIONE di Adriana Soares

I bambini e le buone maniere: consigli per il ritorno sui banchi

IL GALATEO A SCUOLA olti di voi di chiederanno se parlare di buone maniere abbia ancora un senso nella nostra epoca. Ebbene, sono convinta che, se queste vengono impartite con dolcezza e in modo divertente, i bambini possano trarne solo giovamento. Alla fine, non sarà tanto importante che i nostri figli sappiano come tenere il coltello o in che modo salutare un nostro amico, ma che queste pillole di buona educazione siano veicolo di valori più importanti, come il rispetto, la generosità, la tolleranza. E’ per questo che il mio galateo non sarà una serie di regole rigide, ma di "caramelle" da leggere e mettere in pratica con dolcezza e amore. A scuola Iniziamo con qualche pillola di galateo per i bambini che, proprio in questo periodo dell’anno stanno per tornare tra i banchi. E' importante che imparino quelle regolette che trasformino ogni piccolo scalmanato in un delizioso scolaro. Il tempo della scuola. La prima cosa da insegnare ai bimbi è quella che la scuola ha i suoi tempi e che sono loro a doversi adattare. Questo significa che al mattino è vietato far tardi, che non si può decidere di vedere la fine del cartone animato se urge correre in bagno a lavarsi e che anche la ricreazione, il tempo per stare in bagno e così via non sono pause illimitate. Per aiutarli, soprattutto nei primi anni, si può fare per i bimbi un disco orario, diviso in tanti spicchi colorati. Allora, partendo dalle sette, ora della sveglia, si avranno gli spicchi della colazione (15 minuti, ad esempio), poi quello della sosta fuori la scuola con gli amichetti, poi quello delle lezioni e così via… Gli insegnanti. Mai parlare male degli insegnanti davanti al bambino e mai permettere che sia lui a farlo: educarlo al rispetto delle figure di riferimento è importante per la sua crescita. Questo significa anche insegnargli a salutare sempre quando entra in classe. L’ambiente scuola. La classe è uno dei primi luoghi dove il bambino, dopo la casa, inizia ad “appropriarsi” di uno spazio. E’ qui, infatti,

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che ha un “suo” banco, una “sua” sedia, un “suo” armadietto o un attaccapanni con il suo nome. Fin dai primi giorni, allora, bisogna fargli comprendere l’importanza di rispettare questi angoli perché suoi, ma anche di tutti, nel senso che il decoro dell’aula è il risultato di come ogni bambino lascia il proprio spazio. Allora bisogna insegnargli a non accumulare carte sotto il banco, a non scrivervi sopra, a non giocherellare con le cose in comune (come il cancellino, i cartelloni, la lavagna). Per trasmettere ai bambini la gioia del sentirsi “in classe” e “cittadini” dell’aula, si può organizzare tra mamme e con le maestre una festa per il “restyling” della classe così che i bimbi, insieme ai genitori, possano realizzare un oggetto per la scuola (anche un cancellino o una scatola porta gessetti) da “donare”. Il look giusto. Bisogna insegnare ai bambini che la scuola è un luogo dove si va per imparare e non per sfoggiare gli ultimi pantaloni. Allora, fin dai primi anni, è giusto che si proponga loro un abbigliamento consono, pratico, acconciature facili da temere in ordine ed adatte se bisogna stare a capo chino per scrivere o se si usano i colori. Il silenzio. Ecco una regoletta di galateo che per i bambini è davvero difficile: mantenere il silenzio. Innanzitutto, è fondamentale spiegare ai più piccoli il valore del silenzio perché se questi lo vedranno come una “mortificazione” o un dovere faranno sempre tanta fatica ad osservarlo. Il silenzio, per loro, deve diventare quasi una “strategia” e va proposto come qualcosa di positivo. Allora si dirà: “devi stare in silenzio così non perderai nemmeno una parola della maestra”, oppure “se stai in silenzio anche tutti gli altri capiranno che è il momento di ascoltare”. Infine, ecco un riassunto del galateo della scuola, con le regole più importanti: Rispettare gli orari; Salutare sempre; Andare a scuola vestiti bene ma anche pratici; Avere cura del proprio angolino; Avere cura degli oggetti in comune; Mantenere il silenzio quando è ora di imparare.









EROS di Fabiola Di Giov Angelo

SESSO: LA LEGGEREZZA DEL DENARO Perché, nonostante la libertà sessuale, continua ad aumentare la domanda di rapporti sessuali a pagamento? Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta

n un’epoca in cui l’eros e la sessualità sono vissuti molto liberamente che senso ha il sesso a pagamento? E’ evidente che i costumi sono cambiati e la sessualità è vissuta in maniera più libera e disinvolta, sia dagli uomini che dalle donne. Inoltre, senza alcun dubbio, sono scomparsi molti tabù e i rapporti sono diventati più frequenti e liberi. Nonostante questo c’è un aumento della domanda di rapporti sessuali a pagamento. Forse alla mancanza di occasioni si è sostituta una mancanza di desiderio, passione e profondità di sentimenti? E che cosa sta comprando esattamente chi vuole comprare sesso? Lo chiediamo al dottor Marco Rossi. “Per prima cosa chi paga lo fa per non dover avere un impegno, per non dover avere qualcuno da chiamare il giorno dopo o da cui poter essere chiamato. In secondo luogo paga la segretezza. Consumare un rapporto sessuale a pagamento significa assicurarsi il segreto e la riservatezza. Per sua natura, infatti, il rapporto

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mercenario non può essere rivelato per una sorta di segreto professionale a cui invece un’amante non è obbligata. Esiste, inoltre, una motivazione psicologica – spiega il dottor Rossi – legata alla fantasia che in un rapporto a pagamento è possibile chiedere alla partner qualunque cosa. Molto spesso però questa aspettativa viene delusa dalla velocità con cui vengono consumati i rapporti e sulle fantasie erotiche ha il sopravvento il fattore tempo. Infine, nel sesso a pagamento gioca una grande importanza l’immediata disponibilità. Non è necessario organizzare un vero appuntamento per avere compagnia e non occorre andare a cena fuori per fare sesso, basta pagare. In ogni caso conclude il dottor Rossi - il sesso a pagamento non nasce dalla necessità di trovare una sostituta alla propria partner e neanche dalla ricerca di un sesso più appagante, più semplicemente risponde all’esigenza di avere rapporti che implicano zero rischi e zero impegno”. www.marcorossi.tv



LIFE COACH di Stefania Di Benedetto

Fiducia e gratitudine sono gli atteggiamenti giusti per attrarre una migliore situazione economica. D’altronde mancanza attira mancanza. Ce ne parla la Life Coach Simonetta Pozzati

L’ABBONDANZA E IL DENARO n questi tempi, in cui l'argomento-passatempo preferito è la crisi economica, l'ultima cosa che ci ricordiamo di fare è quella di sentirci grati per ciò che abbiamo. La preoccupazione più assillante è quasi sempre quella di non farcela, dunque... il denaro!C’è chi pensa di esorcizzare il problema lamentandosene e chi vuole sperare che le cose cambino. Chi, invece, si è avvicinato alla Legge di Attrazione "sa" che qualunque situazione può essere trasformata e che ognuno di noi ha il potere di farlo ma l'emozione negativa che ci domina è quella della "mancanza". Simonetta Pozzati, Life e Spiritual Coach, ci ricorda che "mancanza attira mancanza, paura di non farcela attira l'oggetto di quella paura”. La sostituzione di immagini potenzianti ai pensieri di ansia e paura arriva spesso a manifestare sincronicità che portano denaro, come una bolletta in cui appare che “non c'è nulla da pagare”. La nostra coach ci parla di una coerenza che può portare a risultati immediati: "Ma la coerenza di cui parlo è un allineamento tra mente conscia e inconscia, dove la prima rappresenta solo il 5 per cento dei nostri pensieri-azioni". Se dunque l'altro 95 per cento ci rema contro, viene da domandarsi come rimanere allora nella "certezza di ottenere"?. Simonetta Pozzati risponde parlando di Fiducia e Gratitudine "a prescindere dai risultati ottenuti". E quando, in evidente scarsezza economica e immediato bisogno di denaro, si rischia di perderle.... "ricordiamoci l'istante in cui siamo riusciti ad ottenere e cerchiamo di riassumere lo stesso atteg-

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giamento mentale". Il concetto di abbondanza è infatti un concetto ampio che dipende sempre dalle credenze errate sul denaro che appartengono al nostro bagaglio culturale. "Ma la fiducia deve essere un processo interiore che coinvolge in primis noi stessi. Io non posso fidarmi della Legge di Attrazione, se innanzitutto non ho fiducia in me stessa", specifica Simonetta Pozzati. Il cervello è flessibile e plasmabile a qualsiasi età e l'esperta Guida trasformazionale, con la sua tecnica "O.P", insegna che assumere certi atteggiamenti mentali basati sull'ottimismo e il possibilismo rende più facile per noi evitare credenze sabotanti. Imparare a cercare nuovi impegni che ci gratifichino e "immaginare" che possano un giorno divenire anche impreviste forme di reddito, imparare a ridimensionare la paura delle bollette da pagare, guardando con gratitudine a quelle che si è riusciti a pagare. E’ di sicuro una bella sfida! La Legge di Attrazione ci chiede di gestire le nostre emozioni e credere fortemente che tutto possa cambiare, se lo vogliamo con determinazione e fede. E dato che i nostri pensieri sono vibrazioni che esercitano un'attrazione, è allora l' “immaginazione creativa” il segreto? "Assolutamente sì – conclude Simonetta Pozzati. Tutto ciò che noi viviamo è la proiezione dei nostri pensieri, paure, speranze. Ora che ci è stato svelato il segreto, rimbocchiamoci le maniche e immaginiamo un copione diverso, all'insegna della meritata felicità". Per saperne di più: www.latuapersonalcoach.eu





HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

Lampade, cornici, portaoggetti e portagioielli, oggetti utili e dal design originale, da tenere sempre a portata di mano

Maiuguali Vassoio. www.maiuguali.it

DESIGN DA COMODINO ul comodino accanto al letto ognuno di noi tende ad appoggiare oggetti utili, talvolta romantici, a cui è molto legato e dai quali, dando una rapida scorsa, è anche possibile comprendere qualcosa in più sulla personalità di ognuno, magari i gusti e l’ordine delle priorità. Ma al di là di ogni interpretazione di tipo psicologico ciò che di sicuro non può mancare è una sveglia, una lampada e magari anche una bella foto incorniciata. I designer, lungi

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dal voler essere troppo scontati, propongono questi oggetti in modelli colorati ed originali, che uniscono bellezza e funzionalità, come le romantiche bamboline portagioielli e le cornici per le foto dei ricordi, le sveglie indispensabili alleate della puntualità, e la mascherina con la borsa dell’acqua calda per assecondare un dolce riposo. E poi ancora comodi vassoi e colorati svuotatasche, oggetti utilissimi per iniziare e concludere bene una giornata.


Maiuguali Porta oggetti. www.maiuguali.it

Maiuguali Cornice foglie. www.maiuguali.it

Maiuguali Abitino. www.maiuguali.it

Maiuguali Lampada Laika. www.maiuguali.it

Rosso Regale Friends. www.rossoregale.it

Rosso Regale Set da notte. www.rossoregale.it

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HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

www.twils.it

LETTI SALVASPAZIO

Studiati per risolvere i problemi di spazio, possono aprirsi e chiudersi, contenere e sollevarsi, oltre che assicurare un piacevole riposo

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Funzionali Utili a chi ha l'esigenza di risparmiare spazio dispongono di ampi cassettoni sotto il materasso, ottimi per contenere giochi o biancheria per il letto. www.twils.it

Dinamici Progettati per essere ognuno un elemento dinamico, si sollevano, si estraggono, si aprono, offrono innumerevoli possibilità tutte da scoprire. www.twils.it

Pieghevoli Ideali per chi vive in un monolocale e deve condividere zona giorno e zona notte, una volta richiusi possono diventare poltrone e bellissimi pouf. www.twils.it

Trasformabili Indicati per le attività diurne, ma anche per trasformare all’occorrenza la stanza in zona notte, sono perfetti per arredare stanze destinate agli usi più svariati. www.twils.it

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CAR & FASHION

BELLA E AVANT GARDE 58 GP MAGAZINE


Foto: Corrado Pinci Modella: Giulia Alegiani Auto: Mercedes Classe E 220 cdi Avantgarde Assistenti alla fotografia: Edoardo Pelliccione, Gino Del Ferraro Air Style: Giovanni D’Arpa Location: Casale Dell’Angelica - Ciampino (Roma) Press: Mercedes-Benz Italia - Paolo Lanzoni

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CAR & FASHION

l marchio AMOME nasce nel 2002 con l'intento di creare una collezione di costumi da bagno originale ed attenta a tendenze, qualità e prodotto. L'attenzione per il dettaglio, la continua ricerca dei materiali e lo studio dell'accessorio, ha portato le stiliste, Simonetta Serangeli e Manuela Merafino ad ideare, per la nuova collezione ESTATE 2013, un total look di costumi, fuori acqua, borse, cappelli e sandali, dove la caratteristica principale è il ricamo, studiato sulle tinte unite, ma spesso riproposto per valorizzare una fantasia. Una collezione raffinata dai toni romantici, ma allo stesso tempo innovativa e sempre attenta all'evolversi della moda.

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AMOME ANTICIPA L’ESTATE 2013 Foto: Corrado Pinci Modella: Arianna Chantal Cozzi (Mediaseven Management) Auto: Jaguar XJ Abiti e accessori: AMOME MICOL ITALIAN FASHION (Anzio) Assistenti alla fotografia: Alessio Patriarca Air Style: Giovanni D’Arpa Location: Casale Malatesta (Velletri) Press Jaguar Italia: Carlo Salzano

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AGRITURISMO VALLE TAMANTINA: NEL CUORE VERDE DELL’UMBRIA L’agriturismo Valle Tamantina nasce nel cuore verde dell’Umbria, a circa 6 chilometri da Bevagna, cittadina medioevale, nel circondario di Assisi, Spello, Montefalco, Foligno e Spoleto. La tranquillità del luogo ed una calda accoglienza fanno di una vacanza un’occasione unica per godere della genuinità del mondo rurale, in cui ogni stagione offre colori e profumi sorprendentemente mutevoli ed unici nel loro genere. I due casolari in pietra, opera di ristrutturazione di due vecchie case coloniche, sono suddivisi in appartamenti bilocali indipendenti, confortevoli ed arredati con la semplicità dell’arte povera (sono composti da camera matrimoniale, servizi privati, soggiorno con prontoletto matrimoniale ed angolo cottura attrezzato). In questo angolo incontaminato si può ascoltare la voce

della natura, fare escursioni a piedi o in mountain bike lungo i sentieri nella pineta ed incontrare gli animali che regnano nel sottobosco, come lepri, fagiani, scoiattoli, istrici e tassi e cercare tesori di stagione come le cicorie selvatiche, i funghi, gli asparagi e le more. A disposizione degli ospiti ci sono la piscina (per adulti e bambini), solarium con lettini e sdraio, le mountain bike, un ampio giardino con giochi per i bambini, un barbecue, spazio esterno attrezzato, un locale di ritrovo. Durante il vostro soggiorno potrete provare il piacere di raccogliere la frutta dagli alberi e nel periodo estivo di prendere dall'orto a vostra disposizione, ingredienti genuini per preparare gustosi piatti. L’agriturismo sorge a 350 metri di altitudine, su un podere di 10 ettari coltivati biologicamente; in azienda si pro-

duce prevalentemente olio extravergine di oliva (le olive vengono raccolte a mano e spremute a freddo), vino, farro, ceci e lenticchie. Via Valle Tamantina, 3 – Bevagna (PG) Tel./fax 0742.361228 Cell. 339.3751866 www.valletamantina.it E-mail: agriturismo@valletamantina.it

AGRITURISMO LA MERIDIANA: IMMERSI NELLA NATURA n passato nota come la Fattoria Conversi, dedicata prima alle attività agricole e poi alla produzione di latte, La Meridiana è dal 2003 una struttura accogliente e confortevole che si propone ai propri ospiti come agriturismo e bed & breakfast. Immersa nel verde della campagna romana La Meridiana dispone di mini appartamenti e di camere accoglienti dotate di tutti i comfort. Intorno alla struttura sorge un’ampia piscina circondata da uno splendido frutteto e dagli storici silos utilizzati in passato per il raccogliere il grano. Poco distante dalla struttura si trova un maneggio in cui praticare l'equitazione e dove prenotare un istruttore F.I.S.E. per lezioni di equitazione. La fattoria offre in vendita ai propri ospiti prodotti tipici di produzione propria e frutto della collaborazione con aziende agricole locali. Infine La Meridiana dispone di una sala in affitto con servizio catering per ricorrenze e cerimonie nel periodo che va da settembre a maggio.

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Via Maremmana Inferiore 378 Villanova di Guidonia (RM) Tel. 0774 529962 - 349 3636500 fax 0774 1902016 www.meridiana.rm.it - info@meridiana.rm.it

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THE BULLDOG pUB L’ARTE DEL pANINO ulldog, Zingara, Mareblu e Molo 18 sono solo alcuni dei gustosi panini che è possibile gustare da The Bulldog Pub. Vere e proprie opere d'arte belle da vedere, buone da mangiare e assolutamente da provare, fatte con prodotti di prima qualità e frutto del lavoro di Alfonso, artista del panino, che direttamente da una piccola isola del golfo di Napoli ha portato con sè tante idee e sapori originali e sfiziosi. Ottimi panini da gustare con un’ampia varietà di bibite per poi concludere con il vero limoncello artigianale fatto con i limoni della costiera Amalfitana. Aperto tutti i giorni da mezzogiorno all'una di notte, The Bulldog Pub è un'alternativa sfiziosa e originale ai soliti sapori dei soliti locali, proprio al centro di Tivoli, in vicolo Santa Croce 16, a pochi metri da un comodo parcheggio. Per chi lo desidera, inoltre, è possibile prenotare panini da asporto al 389/7623544.

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Aperto tutti i giorni Vicolo Santa Croce, 16 Tivoli Tel. 389/7623544

TIRO A SEGNO, CONOSCIAMO LE SpECIALITÁ n attesa di disputare l’ultima gara valida per l’ammissione ai campionati italiani 2012, cerchiamo di conoscere meglio quelle che sono le principali specialità di tiro, da una parte il tiro con la pistola dall’altra quello con la carabina. Entrambe si possono effettuare con armi ad aria compressa e a fuoco, il tiro con armi ad aria compressa viene eseguito ad una distanza di 10 metri su bersagli di carta o elettronici, la zona punti ha un diametro di pochi centimetri mentre il 10 equivale ad un cerchio di 1 cm per la pistola e 0,5 cm per la carabina, il tutto deve essere colpito con un pallino di 4,5 mm di diametro. Per quanto riguarda le altre discipline, la distanza di tiro può variare da 25, 50 fino ad arrivare a 300 metri,

necessario avere un abbigliamento adeguato, specialmente per il tiro con la carabina, per il quale si indossano giacche e pantaloni che irrigidiscono il corpo al fine di ottenere una maggiore stabilità.

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ma ovviamente si parla di calibri diversi. Oltre ad utilizzare pistole e carabine é

Per il rilascio dei certificati maneggio armi, attestazione di frequenza dei corsi di tiro, allenamenti soci volontari, gli orari sono: Lunedì 17.30-20.00 Martedì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Mercoledì 9.00-11.30 e 17.30-20.00 Giovedì 9.00-11.30 Venerdì 17.30-20.00 Sabato 9.00-13.00 Tel. 0774.313918 Fax. 0774.313553 www.tsntivoli.it

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GUSTO&ARTE di Camilla Rubin

GIOIELLI DI CIBO IN MINIATURA La moda del momento, regina dei catering e dei brunch, il finger food spopola‌

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hay Aaron, ventisettenne israeliano, ha letteralmente interpretato il termine applicandolo all’arte; il ragazzo di Tel Aviv crea veri e propri gioielli, opere gastro-artistiche di ogni sorta e le dimensioni sono quelle di una pillola, grande quanto la prima falange di un dito: dalla pizza ai panini, passando per i macarons, il sushi, gli hamburger. Come detto, se vi fosse venuta l'acquolina in bocca e voleste dare un morso a tutto questo ben di dio, però, sarà meglio che vi fermiate prima di passare all'azione, perché a pagarne le spese sarebbero i vostri denti: questi piatti prelibati sono fatti tutti d'argilla polimerica combinata anche con metallo, carta, resina, colori acrilici, vetro, ceramica e molti altri materiali. Colori e texture sono curati in ogni minimo dettaglio utilizzando le tecniche più varie in modo che il cibo risulti riprodotto in maniera più fedele possibile alla realtà. Se non possono essere assaggiati almeno possono essere indossati, visto che sono tutte opere di gioielleria: da mangiare, sì, ma con gli occhi. I mini-alimenti sono realizzati in scala “1:12” e sono stati concepiti non solo per la creazione di gioielli ma anche per la decorazione delle case delle bambole delle bambine di tutto il mondo. Potete vedere le altri originali, ironiche e sorprendenti food miniatures di Shay su Flickr. L'artista ha anche uno shop personale su Etsy, dove si possono acquistare i suoi “piatti”, disponibili

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anche come anelli e orecchini. Ma come è nata questa idea? Fino all’età di 23 anni Shay era un ragazzo di Tel Aviv come tanti, sovrappeso e depresso per la sua condizione, era arrivato a sfiorare i 140 chili. Dal 2005 ha iniziato a lavorare con i polimeri (paste modellabili sintetiche ndr) creando piccoli oggetti, come pezzi di arredo o fiori sino a quando, un giorno, un cliente gli chiese di realizzare una cosa diversa: la versione in miniatura di un piatto tipico della Pasqua ebraica. Fu da quel momento che Shay capì cosa avrebbe voluto fare. Pare che le idee migliori gli vengano di venerdì mattina, quando lavora con la madre nella sua piccola cucina oppure facendo ricerche su internet. Il vantaggio è che, con il fatto che l’alimentazione sia un tema vastissimo, è convinto che le sue idee siano di base infinite, anche se, udite udite, non frequenta spesso i ristoranti. Questa passione per il cibo in miniatura lo ha anche aiutato a superare i suoi problemi di peso: rendere i prodotti alimentari in miniatura gli ha fatto perdere più di 80 chili. Questa sua passione nata un po’ per caso oggi ha letteralmente conquistato la rete: le sue pagine Facebook e Flickr sono frequentatissime e le sue creazioni vanno a ruba in rete. In Francia tiene workshop sull’argomento e le sue miniature vengono esposte con successo in tutto il mondo. Foto gentilmente concesse da Kika Press

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ARTE di Fabiola Di Giov Angelo

WARHOL HEADLINES A Roma, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, una mostra presenta per la prima volta in maniera coerente gli headline works di Andy Warhol, accompagnati da alcuni dei materiali originali che ispirarono l'artista

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Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat Plug Pulled on Coma Mom, 1984-1985 acrylic and oil stick on linen Overall.


Andy Warhol Daily News, c. 1967 screenprint on paper sheet

Andy Warhol The Princton Leader, c. 1956 ballpoint ink on paper

“Warhol: Headlines” la prima grande mostra dedicata al rapporto di Andy Warhol con l'informazione giornalistica. L'artista fu sempre attratto dai titoli dei giornali, che selezionava come fonti per le proprie opere, e proprio da questa sua passione nacquero le Headline Works, le opere-titolo che rielaboravano prime pagine o ritagli stampa. In quanto protagonista della pop art, Andy Warhol prediligeva la stampa popolare e in particolare i tabloid, come il Daily News o il New York Post e quelle notizie che colpivano il grande pubblico: i pettegolezzi sulle celebrità e gli eventi catastrofici. La mostra attraversa tutta la carriera dell'artista in un percorso espositivo che parte con i disegni della metà degli anni cinquanta per proseguire con i dipinti degli anni sessanta con le serigrafie, le stampe, le fotografie e le opere su supporto elettronico, e concludersi con i lavori eseguiti insieme ai celebri graffitisti Michel Basquiat e Keith Haring. L'esposizione, che resta a Roma fino al 9 settembre, è organizzata dalla National Gallery di Washington, insieme con il Warhol Museum di Pittsburgh, il Museum Moderne Kunst di Francoforte e la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma. Dopo Washington e Francoforte non poteva mancare la tappa italiana, dal momento che proprio presso la Reggia di Caserta è conservata la più grande delle opere-titolo, il monumentale trittico “Fate presto” che riproduce la prima pagina de Il Mattino di Napoli del 23 novembre

1980, commissionato dal gallerista napoletano Lucio Amelio, in occasione del terremoto dell'Irpinia. Ma il primo vero dipinto da una prima pagina di giornale è datato 1962 e dice “A boy for Meg” , riferendosi al pargolo di Margareth d'Inghilterra annunciato sulla prima pagina del New York Post. In questo tipo di opere la notizia, che non è il fatto, ma la sua eco, la sua traccia, ovvero il titolo, è elevata sul piedistallo dell'arte, mentre i rotocalchi, i quotidiani e le riviste diventano pezzi unici. Warhol con queste sue opere ci ricorda che un fatto, anche se clamoroso, non si traduce in una notizia se non diventa un titolo, cioè se non assume una forma grafica. Anche se meno nota delle Marylin o dei Ketchup Heinz, questa particolare produzione artistica fu decisiva e comunque fondamentale per definire l'arte di Andy Warhol, uno degli artisti più importanti del Ventesimo secolo. Andy Warhol (Pittsburgh, 6 agosto 1928 - New York, 22 febbraio 1987), è stato un pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense, figura predominante del movimento americano della Pop Art. Informazioni sulla mostra: Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea. Viale delle Belle Arti 131, Roma Tel. +39 06 32298221 - www.gnam.beniculturali.it

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ARTE di Camilla Rubin

ZUCCHERARTE I MURALES DI ZUCCHERO La particolare e spettacolare arte di Shelley Miller, una giovane artista canadese che usa prodotti commestibili

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oco tempo fa si era pensato persino di tassare lo zucchero, in quanto droga che creava dipendenza, per fortuna in questo caso l’utilizzo che ne è stato fatto non c’entra nulla con la cucina o la pasticceria, quindi non solo non crea dipendenza ma non fa nemmeno ingrassare. Shelley Miller è un artista canadese di Montreal laureata in Belle Arti all'Università Concordia, che per la creazione delle sue opere (particolari esempi di street art, murales decorativi installati in Brasile, che si ispirano alle storiche maioliche portoghesi, i famosi azulejos), ha utilizzato prodotti interamente commestibili; la pittura blu con cui vengono creati i disegni è commestibile, come lo sono le piastrelle su cui vengono realizzati che sono realizzate e composte con lo zucchero bianco, la glassa funge invece da collante. L’impasto è idrosolubile per cui queste opere non sono eterne ma sono splendidi esempi di come intorno a noi qualsiasi elemento possa metterci nelle condizioni di creare e ideare opere uniche. In sostanza la tecnica utilizzata da Shelley è molto simile a quella con cui il ghiaccio decorativo viene usato in pasticceria per la creazione di torte. Le scene rappresentate in questi lavori di street-art si ispirano a fatti realmente accaduti, raffigurano infatti

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il periodo storico in cui, in Sud America, gli schiavi venivano sfruttati dalla fiorente industria dello zucchero, che alimentava la loro tratta. Prima della scoperta dell’America solo i ricchi potevano permettersi di usare lo zucchero come dolcificante, anche perchè il suo più antico surrogato, il miele, non era certo prodotto in quantità tali da poter comparire sulla tavola della popolazione come un dolcificante di tutti i giorni. E’ solo in seguito alla scoperta del nuovo continente che gli spagnoli introdussero la coltivazione della canna da zucchero a Cuba e nel Messico, i portoghesi in Brasile, inglesi e francesi nelle Antille, in quei territori cioè dell'America centrale e meridionale che ancora oggi ne sono tra i maggiori produttori. Il contesto più ampio in cui si introduceva la tratta degli schiavi era quello del cosiddetto commercio triangolare che, intorno al XVII secolo/fine 1660, ruotava tra i vari continenti affacciati sull'oceano Atlantico su grandi e moderne navi e riguardava prettamente lo zucchero di canna e il rum; dall'Africa gli schiavi raggiungevano sulle navi i paesi dell'America Latina e lavoravano per l'agricoltura, la quale forniva zucchero, che veniva poi esportato in Nordamerica. Shelley Miller ha ideato un’opera dolce di fatto, ma che mantiene un retrogusto a dir poco amaro. Foto gentilmente concesse da Kika Press

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ARTE

Claudio Lia

L’associazione Arte InDivisa ha promosso la realizzazione di una mostra permanente ospitata nei corridoi della caserma “Ferdinando di Savoia” di Roma che mira ad avvicinare polizia di Stato e cittadini in un percorso comune sui temi della legalità e dei valori civili

L’ARTE PER CAMMINARE INSIEME 80 GP MAGAZINE


i respira arte nella Caserma “Ferdinando di Savoia” di Roma, sede delle Direzioni Centrali per l’amministrazione della Polizia di Stato. E’ stata inaugurata, infatti, lo scorso 18 luglio la mostra permanente “Insoliti punti di vista”, un’iniziativa voluta dal Prefetto Giuseppe Maddalena con la collaborazione dell’associazione Arte InDivisa, il gruppo di artisti in divisa fondato qualche anno fa da Roberta Di Chiara, Claudio Lia, Giorgio Bisanti e Antonio Scarpelli, protagonista di mostre ed iniziative tra Torino e Roma. La mostra è ospitata nei corridoi della Caserma e conta sulle opere di bravissimi artisti, nell’anima e nel talento, poliziotti e non: Antonio Scarpelli, Giulio Cardona, Giorgio Bisanti, Claudio Lia, Roberto Gaia, Silvia Conciatori, Diego Testolin, Piero Orlando, Fabio Cicuto, Lucia Marchetta, Emilio Conciatori, Fabrizio Di Nardo, Guido Ricci, Andrea Capanna, Rodolfo Cubeta, Maurizio Geraci, Giampiero Abate, Gabriella Giurovich, Silvia Belviso. La mostra permanente raccoglie un insolito sguardo che racconta la nostra società. Nel corso dell’inaugurazione, il Prefetto Maddalena ha voluto esprimere la sua soddisfazione per quanto realizzato: “E’ un’iniziativa che ho voluto fortemente per fare in modo che la Polizia attraverso l’arte si apra alla società civile, al cittadino e al mondo esterno. E poi queste opere esposte qui danno la possibilità a tutti i dipendenti che operano in questa sede di ammirare ogni giorno la nostra arte”. L’idea di fondo della mostra è quella di focalizzare aspetti della società attuale mediante le emozioni dell’arte e con la volontà di manifestare una sensibilità non svincolata dagli accadimenti del mondo, attraverso la visione di chi vive ogni giorno la dimensione del sociale indossando un’uniforme. Una mostra rivolta ai cittadini nell’ottica di una Polizia di prossimità che, riducendo le distanze tra l’istituzione e il singolo, rende tutti protagonisti del dialogo sulla legalità, sulla necessità di camminare insieme. Un’opportunità di cui la Polizia di Stato si fa promotrice attraverso il linguaggio universale dell’arte.

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Giorgio Bisanti

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LIBRI DEL MESE

IL GUERRIERO DI ROMA. IL SILENZIO DELLA SPADA di Harry Sidebottom – Ed. Newton Compton E’ un avvincente romanzo che costituisce il quarto episodio della saga de ”Il guerriero di Roma”, il prode difensore dei valori romani. Le vicende entusiasmanti spingeranno il lettore fino all’epilogo della storia in un susseguirsi di avventure mozzafiato perfettamente documentate dal punto di vista storico. Lo scrittore inglese, esperto conoscitore della storia romana, ci stupisce ancora con le sue trovate, con i colpi di scena, con la caratterizzazione stupefacente dei personaggi. I luoghi, affascinanti e misteriosi sono molto diversi da quelli dei primi tre episodi.

IL MOMENTO È DELICATO

TONY PAGODA E I SUOI AMICI

BIGLIETTO, PREGO

di Niccolò Ammaniti – Ed. Einaudi

di Paolo Sorrentino – Ed. Feltrinelli

di Alex Pietrogiacomi – Ed. Collana LSM

Il lettori di Ammaniti sanno che tutti i suoi romanzi, anche i più demenziali, come “Che la festa cominci”, conservano un sottofondo di amara ironia, che rende reale anche lo scritto più fantasioso. Così, ne “Il momento è delicato” ogni racconto echeggia rimandi alla vita di ognuno di noi: la solitudine di un’anziana che spira nel silenzio di una casa di riposo; l’emarginazione di un diverso, costretto per sempre tra le mura di un appartamento; l’ottusità di un giovanotto, schifato dal diverso e punito da un perfetto contrappasso; l’effimera sostanza del successo, che inebria ed abbrutisce in un colpo solo.

Ormai Tony Pagoda è una specie di compagno di avventure, un tipo che un po’ invidiamo, per le sue molte peripezie, ma del quale pure ci fidiamo poco, per le esagerazioni di cui sono infarciti i suoi aneddoti. Nel romanzo “Tony Pagoda e i suoi amici”, tuttavia, troviamo un protagonista molto immalinconito. Gli anni cominciano a pesare e la vita che gli brulica intorno diventa ogni giorno più incomprensibile: quei giovani sempre scontenti, con tutta quella giovinezza davanti, e quei vecchi ancora così indaffarati, con quel poco di esistenza che è rimasta loro da campare.

21 scrittori italiani, sempre in bilico su una strada incapace di essere definita per colpa di un quotidiano pieno di trappole e sorprese, raccontano la vita dei pendolari, dei precari, dei viaggiatori forzati, attraverso i propri occhi e quelli di un fotografo. Racconti brevi, capaci di essere compagni di percorso per una o più fermate oppure per tutto il tragitto desiderato, che hanno per protagonisti i pensieri, i sogni e i volti di chi abitualmente timbra il suo biglietto per la propria esistenza non rassegnandosi all’idea di essere uno sconosciuto da incontrare puntualmente a una fermata. Un viaggio solitario o in gruppo, che comincia voltando pagina, da uno scorcio di irrealtà che ogni giorno chiamiamo vita.

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FILM DEL MESE

UNA DONNA PER LA VITA In crisi con la moglie, Maurizio, un portiere d'albergo, dopo un incidente con la macchina decide di lasciarla. Convinto della sua scelta l'uomo, durante il lavoro, conosce Nadine e tra i due scoppia subito il colpo di fulmine. Ma, quando ormai la storia con la moglie sembra arrivata al capolinea, qualcosa rimescolerà nuovamente le carte in tourbillon di eventi. Il film vede la partecipazione di alcuni tra gli attori brillanti più amati dal pubblico. Cast: Maurizio Casagrande, Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Margareth Madè, Sabrina Impacciatore, Alena Seredova, Neri Marcoré, Paola Lavini, Pino Insegno, Giobbe Covatta, Simona Marchini, Roberto Calabrese Regia: Maurizio Casagrande Distribuzione: Medusa Data uscita: 21 settembre

COME NON DETTO

Mattia sta per trasferirsi a Madrid dal fidanzato Eduard, così da non dover rivelare alla famiglia di essere gay. Eduard, invece, è convinto che la loro unione abbia la benedizione di tutti i familiari. Quando il giorno prima di partire per la Spagna, Eduard annuncia il suo arrivo a Roma per conoscere i "suoceri", Mattia dovrà scegliere se, finalmente, vuotare il sacco con i suoi, oppure confessare al compagno di essere stato un formidabile bugiardo. Tra i protagonisti c’è Francesco Montanari, l’Albanese della serie tv “Romanzo Criminale”. Cast: Josafat Vagni, Monica Guerritore, Ninni Bruschetta, Francesco Montanari, Valeria Bilello Regia: Ivan Silvestrini Distribuzione: Moviemax Data uscita: 7 settembre

REALITY

Luciano, un pescivendolo, per sostenere le spese che una famiglia moderna è in grado di generare, e per affrontare un difficile periodo di austerity, si lascia andare a qualche piccola truffa per portare a casa qualche soldo in più. In realtà il suo desiderio è quello di partecipare al "Grande Fratello" (un desiderio che accomuna moltissime persone) in modo da ottenere quella visibilità che potrebbe fargli fare il grande salto. Quest'idea diventa il suo chiodo fisso... Cast: Claudia Gerini, Paola Minaccioni, Nando Paone, Ciro Petrone, Aniello Arena, Nunzia Schiano, Loredana Simioli, Angelica Borghese, Raffaele Ferrante, Carlo Del Sorbo, Giuseppina Cervizzi Regia: Matteo Garrone Distribuzione: 01 Distribution Data uscita: 28 settembre

LA BELLA ADDORMENTATA

Sullo sfondo della drammatica vicenda di Eluana Englaro in coma vegetativo per 17 anni e morta il 9 febbraio 2009, per interruzione dei suoi supporti vitali - si snodano le storie di diversi personaggi collegati al caso. Non sarà un film soltanto su quella vicenda. Se “Vincere” non era un film incentrato su Mussolini, “La bella addormentata” non sarà un film su Eluana. Eluana e Beppino Englaro, ovvero l’ “eroe laico” (parole del regista), infatti non ci sono... Una storia che fece discutere, un film che farà discutere. Cast: Tony Servillo, Maya Sansa, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Gianmarco Tognazzi, Brenno Placido, Pier Giorgio Bellocchio Regia: Marco Bellocchio (nella foto) Distribuzione: 01 Distribution Data uscita: 6 settembre

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DOPPIAGGIO di Sergio Bassi

E’ uno dei doppiatori più noti in Italia. Ha prestato la sua voce a molti attori stranieri. In questa intervista spiega come prima di diventare doppiatore è necessario essere un attore

ROBERTO PEDICINI LA VOCE DI JAVIER BARDEM oberto, come è nata la tua passione per il doppiaggio? “Ho iniziato a fare radio a 16 anni, poi sono nate le prime emittenti televisive private ed io iniziai a fare lo speaker pubblicitario per una televisione di Pescara. Feci il provino e venni scelto, cominciando a gravitare pian piano nell'ambiente televisivo. Poi un direttore di questa emittente, Elia Iezzi, il quale era appassionato di cinema e doppiaggio, ideò una trasmissione serale sullo stile “Bontà loro” di Costanzo, che prevedeva un dibattito tra due o tre persone al massimo, ed ogni settimana invitava dei doppiatori famosi: Peppino Rinaldi, Ferruccio Amendola, Pino Locchi, Pino Colizzi, e tanti altri. Io andavo sempre a vedere le registrazioni delle puntate, e lentamente mi appassionai al doppiaggio, ritenendo che l'uso della voce fosse la cosa che più mi si confaceva. Di lì a poco Iezzi mi fece fare un provino presso una cooperativa di doppiaggio chiamata Sinc e dal 1980 ho iniziato a spostarmi a Roma”. C'è una figura che ti è particolarmente cara, che ritieni ti abbia ispirato in qualche modo?

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“Devo dirti la verità... no. Da ragazzino, a 16 anni, mi ispirai ad un dj radiofonico, quindi lì ci fu una sorta di emulazione ma nel tempo ho capito che ognuno di noi ha delle peculiarità che possono farti emergere e distinguere dagli altri. E' quello che insegno anche ai ragazzi della mia scuola, l'Accademia del Doppiaggio, diretta con l'amico doppiatore Christian Iansante. La professione di doppiatore è propedeutica a quella di attore. Prima di tutto, bisogna essere un bravo attore”. Il tuo primo ruolo importante? “Il primissimo ruolo di rilievo lo feci in una serie televisiva, ‘A-Team’, molto seguita negli anni ottanta. Io doppiavo un personaggio fantastico, un pazzo di nome Murdoch. Era una figura sullo stile di Jim Carrey, se vogliamo tracciare una sorta di parallelo con un attore contemporaneo. Era un ruolo eclettico, perché dovevo strillare, ridere, ma anche interpretare parti drammatiche. Fu anche grazie a quel ruolo che venni scelto dalla grande direttrice di doppiaggio Fede Arnaud, alla quale devo tutto. E' stata la persona che mi ha insegnato a capire quello che avevo dentro di me e che potevo esprimere. Con lei doppiai un ancora sconosciuto Mickey Rourke in ‘Rusty il selvaggio’, un bellissimo film in bianco e nero di Coppola. Da lì in poi ho avuto ruoli sempre più importanti fino ad arrivare ad Amadeus, film che mi consacrò anche perché vinse otto Oscar se non ricordo male”. A quale attore che hai doppiato sei particolarmente legato? “Diciamo a due attori in particolare, anche se sono tre quelli che doppio abitualmente. Ad oggi quello che ritengo essere il più grande attore tra quelli che io doppio è Javier Bardem; ho iniziato a doppiarlo in ‘Carne tremula’ fino ai film più recenti. E' straordinario, un grande trasformista, lo definirei il ‘De Niro di oggi’, per le sue abilità di immedesimazione nei vari ruoli. Il secondo in ordine di preferenza, anche perché nonostante sia un attore magistrale purtroppo non ha più interpretato ruoli di un certo rilievo, è Kevin Spacey. Poi ovviamente sono molto legato anche a Jim Carrey, un attore tecnicamente molto complesso e credo anche immeritatamente non totalmente apprezzato dallo star system ameri-

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cano”. Oltre agli attori di cui abbiamo appena parlato hai doppiato anche Ralph Fiennes, Woody Harrelson e molti altri. C'è un attore che non hai doppiato e del quale ti piacerebbe essere la voce italiana? “Più che altro dovrei dire che ‘mi sarebbe piaciuto’, poiché siamo una generazione diversa. E' un attore che amo moltissimo, Jack Nicholson”. Hai doppiato film, serie tv, cartoni animati. Quale ti appaga di più? “A volte mi diverto anche facendo cavolate. Ho appena doppiato una serie di produzione americana-indiana, dove faccio un becero texano pazzo e perennemente a caccia di donne. Uno stronzo, ma veramente divertente. Anche nei vari film di Austin Powers e in molti di Jim Carrey mi sono divertito tantissimo. Ti devo dire però che la mia natura mi porta verso il genere drammatico, che sento più nell'anima. Sono un nostalgico, un malinconico”. La tua più grande soddisfazione professionale? “Ne ho avuto molte, ma credo che il doppiaggio di Ralph Fiennes in ‘Schindler's list’,

quello di Tom Hulce in ‘Amadeus’, di Kevin Spacey ne ‘I soliti sospetti’ e “’American Beauty”’, infine quelli di Bardem ne ‘L'amore ai tempi del colera’ e ‘Mare dentro’ sono quelle più importanti per me. Ognuna è diversa, ed ha la sua storia”. Qual è il tuo pensiero sulla televisione italiana di oggi? “Questa risposta sarà drastica, tu mi conosci e lo sai. Trovo che sia insalvabile, orrenda. Le fiction sono recitate da attori pessimi, scelti in base a criteri quali la bellezza, i legami politici o la sessualità. Ovviamente non voglio fare di tutta l'erba un fascio: diciamo che in un numero x, per esempio di cento attori che gravitano all'interno della televisione pubblica, ottanta vengano scelti con i criteri che ho detto prima e gli altri venti lavorino per meriti e capacità. In Italia purtroppo si pensa (giustamente) che questo sia un lavoro fatto con criteri di ‘marchettonismo’ ho coniato un nuovo termine? - che prescindono dalle vere capacità recitative. E questa è una cosa che mi fa arrabbiare, perché il mio pensiero va a tutti coloro che cercano di farsi spazio in questo mondo lavorando in modo onesto e senza scendere ad alcun compromesso, sessuale e non. Da questo punto di vista il doppiaggio è molto più meritocratico. Della televisione cambierei il 90 per cento dei palinsesti”. I tuoi progetti nel prossimo futuro? “Voglio continuare il mio lavoro di doppiatore ma allo stesso tempo diversificare alcune cose nella mia vita privata. Devo dirti che mi piace molto insegnare, cercare di trasmettere l'amore e la passione per la mia professione”. Cosa consigli alle persone che vorrebbero intraprendere questa carriera? “Bisogna studiare, lavorare, imparare perfettamente la dizione soprattutto se si vuole fare il doppiatore. In realtà una persona che ama veramente questo mestiere ha bisogno di poco impegno, perché basta la grande volontà di cui è dotata; in questo caso lo studio, l'andare a teatro, ovviamente non sono mai un peso ma un piacere. Non ascoltate mai chi vi dice ‘che bella voce che hai, vai a fare il doppiatore’ o ‘che bella faccia, puoi fare l'attore’; serve altro”.



TV&SPETTACOLO di Alessandro Cerreoni

JANET DE NARDIS EMOTIVA COERENTE IRONICA E’ una persona poliedrica come poche. E’ stata annunciatrice di Rai Due, ha fatto parte di una band musicale femminile, ha studiato recitazione, ha lavorato nella moda e nel giornalismo. Ha progetti di teatro e sogna di scrivere un romanzo che abbia un successo mondiale

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Janet De Nardis indossa PALADINI LINGERIE Foto: Gianfranco Lovisolo Trucco e capelli: Sergio Valente Gioielli: Mattioli Scarpe: Loriblu Location: Hotel Leon's Place in Rome Styling: Eduardo Tasca Ufficio Stampa: Simona Gabrielli Un ringraziamento a Francesco Pessa

uello dello spettacolo è un mondo difficile e spietato. E se a questo – che non vuole essere il solito luogo comune - aggiungiamo il fatto che la tv di oggi mira a contenuti di basso spessore, per le persone brave e capaci è ancora più complicato trovare il giusto spazio. Ma con la caparbietà e la forza d’animo si possono aprire anche le porte chiuse a più mandate. In questo marasma fatica anche una ragazza molto preparata, sia professionalmente che culturalmente, come Janet De Nardis. Non è bastata la felice esperienza di annunciatrice Rai, quella che una volta nella tv di ieri veniva chiamata “signorina buonasera”, per spalancarle le porte verso una carriera stabile e a gonfie vele. Janet è una di quelle ragazze brillanti ma con i piedi ben piantati a terra. Ha studiato e si è laureata in Architettura perché nella vita non si sa mai. Ha iniziato come cantante in una band musicale femminile, Fingerprints, e nel 2003 è entrata nelle case degli italiani come annunciatrice di Rai 2. Ha vissuto importanti esperienze in televisione, nel teatro, nel giornalismo e nella moda. Janet come ti definisci caratterialmente e che persona ti ritieni di

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essere? “A questa domanda dovrebbero rispondere quelli che mi conoscono. (sorride) Posso dire di essere positiva e solare. Una persona che sa apprezzare le cose belle e importanti della vita. Sono emotiva, coerente, disordinata, estroversa. Mi piace molto stare con la gente e condividere la mia intimità con coloro a cui voglio bene. E poi sono consapevole dei miei limiti e convinta che si possa sempre migliorare. Aggiungo, infine, che mi piace molto l’ironia”. In che modo ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo? “Per caso. Può sembrare la solita frase fatta ma è così. Finito il liceo, ero appena arrivata a Roma per studiare all’Università. Mi proposero di sfilare per una casa di moda e fui notata da una ragazza del management e mi fu proposto di sfilare a Bari e da lì ho cominciato. Contestualmente, un’altra ragazza che faceva il casting con me mi propose di fare un provino per entrare in una nuova band musicale femminile che si stava formando. Questa band si chiamava Fingerprints, formata da cinque ragazze. Fu una bella esperienza e arrivammo a cantare addirittura ai campionati mondiali di calcio in Giappone nel 2002”.

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Insomma eravate un po’ le Spice Girl italiane… “Facevamo delle belle canzoni ed alcuni brani sono stati passati anche nelle radio italiane più importanti”. E poi che è successo? “Nel 2003 ci siamo sciolte per problemi con il produttore. E proprio in quel periodo feci il provino per i ‘nuovi volti per la Rai’, lo passai ed entrai come annunciatrice di Rai Due. Fu il provino più lungo della mia vita. Entrai alle 14 ed uscii alle 23. Non volevo farlo ma la mia agenzia in un certo senso mi spinse a farlo”. Moda, giornalismo, tv, cinema, teatro, musica… Sei una persona poliedrica ma qual è l’ambito che senti più tuo? “Mi piace la recitazione, che ho scoperto negli anni. Amo molto il teatro. Mi piace scrivere. Adoro la comunicazione. Sono una persona a cui piace spaziare, altrimenti mi annoio. Quando si fa una sola cosa si rischia di morire”. Hai fatto tante esperienze professionali. Qual è quella a cui sei rimasta più legata e perché? “Difficile dirlo. Quella della band musicale è stata un’importantissima esperienza di vita. Mi ha insegnato tante cose e a saper condividere tutto in gruppo, anche la più piccola esigenza. Professionalmente mi ha insegnato molto anche l’esperienza di conduttrice di ‘Mattino Italia’. E poi c’è il teatro, che mi ha dato e mi dà la possibilità di confrontarmi sia con la compagnia che con il pubblico”. Dopo l’esperienza con la band come è stato il tuo rapporto con la musica? “Due anni feci un brano musicale come solista intitolato ‘Tanto paga papi’. Fu un pezzo ironico ma molto discusso. Era appena uscito lo scandalo di Nomei e non a tutti piacque quell’ironia. La Casa discografica volle presentare la canzone a Sanremo ma fu censurata”. Da ex annunciatrice Rai e da ex conduttrice, qual è il tuo giudizio della tv di oggi? “Sono due anni che non ho la televisione…”.

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Non paghi il canone, quindi. “No, lo pago eccome, in quanto ho in casa uno schermo, non collegato all’antenna, con il quale ogni tanto guardo i film in dvd. In Italia si paga il canone tv non per vedere ma per il semplice possesso di uno schermo”. Eh già… Dicevamo della tv di oggi. “La televisione è uno strumento utilissimo quando viene utilizzata bene, per comu-

nicare e per trasmettere valori. Negli ultimi anni, però, è stata usata per abbassare il livello culturale della gente. Le cose intelligenti non passano e i giovani autori non hanno spazio, a tutto vantaggio dei ‘soliti’ che devono far lavorare”. Sei molto impegnata nel sociale, specie riguardo alle tematiche sull’ambiente, attraverso progetti come “Incredibile Enel” e “Green Night”. Ne vogliamo parlare? “Penso che sia importante per tutti essere attenti al mondo che ci circonda. Bisogna avere un’elevata coscienza sociale cominciando ad evitare gli sprechi. Ad esempio, non dobbiamo lasciare la luce accesa

anche se abbiamo un contratto ‘tutto compreso’. Abbiamo fatto un abuso delle risorse della Terra e siamo diventati ricattabili dai Paesi produttori. Al tempo stesso posso dire che oggi la gente sta imparando a risparmiare: compra meno e quindi spreca meno”. A che punto è la tua carriera? “E’ in un momento di riflessione. Da trentenne, come tutti i trentenni, mi trovo a riflettere sulla mia vita e sulle difficoltà di fare il salto di qualità, non per navigare nell’oro, ma per i progetti di vita, per la serenità, per la famiglia. Riflessione per capire se questo è un Paese dove vale la pena restare”. C’è qualcosa che ti manca o ti senti appagata? “Mi ritengo una persona fortunata che ha avuto tanto. Sono circondata da persone bellissime. Mi mancano la serenità e la consapevolezza se questo è il Paese giusto dove costruire l’altra parte della mia vita”. Cosa c’è nel tuo futuro immediato? “Ancora teatro. Sto lavorando ad un progetto di un film e ci dovrebbe essere qualcosa a livello televisivo. Ma finché non inizio non ci credo. Mi è anche capitato la sera di ricevere una telefonata e sentirmi dire che è stata presa un’altra persona al posto mio”. Hai un sogno? “Tantissimi. Soprattutto quello di scrivere un romanzo che venda in tutto il mondo e che faccia emozionare”. Che rapporto hai con l’amore? “Sono un’eterna sognatrice. Credo molto nell’amore. Credo nell’incontro con una persona con la quale restare insieme fino alla fine dei giorni”. Ti sei mai interessata di politica? “L’ho seguita a periodi. Ho avuto momenti di allontanamento e momenti di riavvicinamento. Il fatto è che si cade sempre negli stessi errori. Ormai la gente sembra essersi abituata alle brutture derivanti dal mondo politico. La politica dovrebbe essere il motore di un Paese per mandarlo avanti. Ma noi non abbiamo i politici…”.



MUSICA

Disponibile in tutti i digital store, il nuovo cd del giovane artista tratta il tema dell’amore, sia fisico che romantico

STEFANO RAVA CON IL BENE E CON IL MALE disponibile in tutti i digital store il nuovo cd di Stefano Rava. "Con il bene e con il male" è un viaggio tra l'amore fisico e quello romantico, con sonorità che vanno dal pop al rock, dal jazz all'elettronica. Stefano Rava racconta, in forma ironica, i modi diversi di guardare e vivere l'amore, quello romantico, ideale e platonico e quello fisico, basato sull'attrazione, molto più pratico e legato all'istinto ed alla passione. Due modi di vedere l'amore, le cose e la vita stessa. Le 10 tracce del cd sono la dimostrazione di come è possibile unire i contenuti classici della canzone d'autore con sonorita' pop/rock, attraverso un percorso che tocca il jazz, con "Breakman", sfiora il classico in "Armonie d'autunno", e sorprende con sonorità elettroniche inaspettate con "My Moon". "Occhietti furbetti" è il primo singolo estratto, una reinterpretazione del "m'ama o non m'ama", che tutti, o quasi, abbiamo fatto sfogliando una margherita. "Lancia una freccia Cupido e beccala in pieno... ma evita il seno", questa è la frase che si trova sulla copertina del cd, che racconta l'intero lavoro di Rava, romanticamente pragmatico.

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MUSICA di Silvia Giansanti

Oggi si presenta con il nome di Thomas Barbey e ieri era conosciuto con il nome di Tom Hooker. Negli anni ’80, faceva il cantante, prestando anche la voce a Den Harrow, e il produttore. Oggi è sposato con Suzanne, vive a Las Vegas ed è un apprezzato artista-fotografo

IERI TOM HOOKER OGGI UN GRANDE ARTISTA FOTOGRAFO 98 GP MAGAZINE


vendo vissuto in pieno un’epoca speciale come quella degli anni ’80, spesso ci viene voglia di andare a scovare personaggi che, attraverso la loro musica, hanno caratterizzato le nostre giornate e hanno scalato le classifiche, pregne di artisti davvero originali. Uno di questi è stato Tom Hooker, fautore di successi come “Looking for Love”, “Atlantis help me” e “Feeling Okay”. Una curiosità che ha caratterizzato la sua carriera è stata quella di aver prestato la voce a Den Harrow, che vendette milioni di dischi in tutta Europa senza cantare realmente. Oggi Tom è un apprezzato artista che espone con successo in gallerie di molti Paesi. Ha un sacco di cose interessanti da raccontarci in esclusiva. Ben ritrovato Tom! Come mai hai cambiato il tuo nome che era già un nome d’arte? “A dire il vero non sapevo che sarei stato un artista-fotografo di successo in America. Ho cambiato nome perché mia moglie non voleva diventare la signora Hooker, che in inglese vuole dire letteralmente'agganciatrice'. Il problema è che oggi fin dal 1970 si usa chiamare le puttane col termine di 'agganciatrice', dopo il successo del libro di Xaviera Hollander. Il libro si chiamava ‘L'agganciatrice felice’, in inglese: ‘The Happy Hooker’. Dopo il successo di quel libro, la gente non usa più il termine ‘whore’ ma questo. Mia madre ha perfino fatto le pratiche di cambiamento

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di nome prima per mia sorella e poi per i suoi figli. Ho preso il documento con il nome di Thomas Hooker Barbey e dopo sono diventato un artista in America usando quel nome”. Qual è il ricordo più bello degli anni ’80 che ti porti nel cuore? “C'e una canzone degli Dire Straits che spiega tutto. Si intitola ‘Money for nothing and the chicks for free’. Tradotto sarebbe: ti fai pagare per fare niente e le donne sono gratis!". E’ vera la storia secondo la quale avresti prestato la voce a Den Harrow? “Den Harrow era un progetto di Miki Chieregato e Roberto Turatti. Den Harrow era solo un’immagine che non sapeva cantare. Sono autore di tutti i maggiori successi e anche il cantante di quelle canzoni. Tutt'ora, più di 25 anni dopo, Den fa ancora le serate in giro con la mia voce sulle basi e non mi ha mai dato un soldo per quello. Anzi, mi sputtana appena può negli articoli sui giornali. Ha paura di me perché ho deciso di dirlo pubblicamente sulla rete grazie a Facebook, scatenando tante polemiche e tanto odio da parte dei suoi fan”. Secondo te fino a quando continuerà a funzionare la musica di quel periodo d’oro? “E’ stato un bel periodo musicalmente parlando, che però è stato distrutto con il movimento grunge degli anni '90. Era un periodo con delle super produzioni ed è diventato più asciutto e più vuoto come sound negli anni a venire”.

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Quante cose sono cambiate dall’epoca per te? “Immaginavo nel 2000 che le macchine sarebbero state volanti tra i grattacieli. Invece la rete e i cellulari sono stati quelli che hanno cambiato tutto. La musica è gratis sulla rete ed è difficile fare delle grosse produzioni musicali perché non c'è più il business di prima. Si vendevano milioni di copie e oggi sono veramente pochi artisti a farlo”. Ti trovi bene oggi a vivere a Las Vegas? “Ho trovato il posto ideale per me e la mia famiglia. C'e tutto e di più, vicinissimo e senza traffico. Ho vissuto per 8 anni a Los Angeles che è invece incasinato, caro, grandissimo e sovrappopolato. Ho venduto a caro prezzo la mia casa più piccola e ho comprato una casa enorme a pochi soldi. Pago meno tasse, i parcheggi sono gratis, gli spettacoli sono bellissimi e numerosi, ci sono parchi e una quindicina di campi da golf. La gente pensa sempre alla California e a New York, ma il segreto è vivere a Las Vegas. E’ tutto bello, nuovo, organizzato e comodo. E’ il nuovo mondo nel nuovo mondo”. Sei tentato dal gioco? “Per niente. Non ho mai partecipato ai giochi di azzardo in vita mia. Il mio lavoro di artista e già un gioco”. Parlaci allora della tua nuova attività. “Sono un artista-fotografo col nome di Thomas Barbey. Alzo più di un milione di dollari all'anno e sono già nella collezione permanente di quattro musei. Basta fare un ricerca sulla rete col mio nome e ci sono più di 100.000 link”. Quando hai scoperto di avere questo tipo di doti?

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“Sono sempre stato un artista. Da ragazzino facevo i disegni per i manifesti del mio complesso quando suonavo la batteria. Sono stato un batterista professionista, poi un cantante professionista e ora un artista visivo. Non ho mai avuto un lavoro regolare. Ho scoperto che avevo queste doti quando la gente ha cominciato a tirare fuori la propria carta di credito per comprare le mie opere. Non avrei mai immaginato di potere vendere così tanto, ma l'ho capito abbastanza in fretta e non ho più smesso. Le mie vendite sono sempre andate in crescendo finora, non so come andrà a finire, ma immagino che dopo la morte le mie foto costeranno di più... Di solito, funziona così”. Cosa ti interessa dell’attuale panorama musicale? “Un po’ di tutto. Faccio prima a dire quello che non ascolto mai. Il country, l' heavy metal e il rap”. Cos’ha di magico tua moglie rispetto alle altre donne? “Mia moglie è una perla rara ed è unica al mondo. Per lei ho lasciato l'Italia, la fama e tutte le altre eventuali donne. Ci ho rimesso un sacco di soldi e di lavoro ma ne è valsa davvero la pena. Non potevo sapere che dopo pochi anni mi sarebbe andata bene in America. Ho ricominciato da capo e lei mi dà una mano nel lato commerciale del mio lavoro. E’ la mia migliore amica e siamo inseparabili. La cosa più importante è che è veramente sana di mente e non è insicura come tante altre donne. Non cerca mai l'attenzione degli altri uomini, non le interessa. Non mi ha mai imbarazzato davanti ai miei amici e dice sempre le cose giuste. L'amore poi è una cosa magica che è difficile spiegare. Da vent’anni sono innamorato pazzo di lei”.



MUSICA

CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “SPECTRUM” – FLORENCE & THE MACHINE 2 ”PAYPHONE” – MAROON 5 FT. WIZ KHALIFA 3 ” DON’T WAKE UP” – CHRIS BROWN 4 “THIS IS LOVE” – WILL.I.AM FT. EVA SIMONS 5 “BLACK HEART” – STOOSHE 6 “POUND THE ALARM” – NICKI MINAJ 7 “NEED YOU NOW” – LADY ANTEBELLUM 8 “HOME RUN” – MISHA B 9 “I CAN ONLY IMAGINE” – D.GUETTA FT. C.BROWN & LIL WAYNE 10 “WONDERFUL” – ANGEL

TOP 10 USA 1 “WIDE AWAKE” – KATY PERRY 2 “CALL ME MAYBE” – CARLY RAE JEPSEN 3 “WHISTLE” – FLO.RIDA 4 “BURN IT DOWN” – LINKIN PARK 5 “BLOW ME (ONE LAST KISS)” – PINK 6 “TITANIUM” – DAVID GUETTA FT. SIA 7 “WILD ONES” – FLO.RIDA FT. SIA 8 “GOOD TIME” – OWL CITY & CARLY RAE JEPSEN 9 “TOO CLOSE” – ALEX CLARE 10 “HO HEY” – THE LUMINEERS

TOP TEN ITALIA 1 “PER DIRTI CIAO” – TIZIANO FERRO 2 “IL COMICO” – CESARE CREMONINI 3 “TRE COSE” – MALIKA AYANE 4 “TU MI PORTI SU” – GIORGIA 5 “P.E.S.” – CLUB DOGO FT. GIULIANO PALMA 6 “NON VIVO PIÙ SENZA TE” – BIAGIO ANTONACCI 7 “SONO SOLO FATTI MIEI” – GIGI D’ALESSIO 8 “PER FARTI SORRIDERE” – GEMELLI DIVERSI 9 “COME NON DETTO” – SYRIA FT. GHEMON 10 “ORA IL MONDO È PERFETTO” – P. FUNK FT. G.SANGIORGI

STOOSHE Sono tre ragazze che arrivano da Londra, il nuovo fenomeno R&B. Si chiamano Alexandra Buggs, Courtney Rumbold e Karis Anderson, sono molto giovani e qualcuno le ha paragonate addirittura alle Supremes. MISHA B Personaggio uscito dall’edizione britannica di X-Factor. Una giovane ventenne e un debutto esplosivo nel mondo della discografia con questo singolo, una brava rapper e un vero animale da palcoscenico.

PINK Nella sua carriera la stravagante star ha venduto più di 40 milioni di album. Adesso è tornata con il singolo che va ad anticipare l’uscita dell’album intitolato “The truth about love”. ALEX CLARE E’ un cantautore inglese ancora non molto conosciuto dalle nostre parti. Si tratta del secondo singolo dal suo album di debutto, scelto dalla Microsoft come colonna sonora per pubblicizzare Internet Explorer 9.

CLUB DOGO Riecco in scena il trio hip-hop milanese, alle prese questa volta con un pezzo da spiaggia che vede la collaborazione di Giuliano Palma. Il gruppo ha iniziato l’attività a partire dai primi anni duemila. SYRIA La nota cantante è tornata a farsi sentire proponendo questo brano che fa da colonna sonora all’omonimo film. La sua preziosa voce si è unita a quella del rapper italiano Gianluca Picariello in arte Ghemon.


di Silvia Giansanti - in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com

SPECIAL GUEST CARLY RAE JEPSEN ASSO PIGLIATUTTO a nuova stella del pop arriva direttamente dal Canada, è nata a Mission il 21 novembre del 1985 e fa parte di quella schiera di personaggi usciti dai talent show. Nel 2007 ha partecipato alla quinta edizione di Canadian Idol, dopodiché si è dedicata alla scrittura e alla registrazione di canzoni che hanno subito attirato l’attenzione delle case discografiche e dei produttori. Nel 2008 quest’artista dalla voce inconfondibile ha lanciato il suo singolo di debutto intitolato “Sunshine on my Shoulders”, una cover del famoso pezzo di John Denver. Sempre nello stesso anno ha pubblicato il suo primo album “Tug of War”, rilasciando anche il pezzo omonimo. Questi primi successi hanno fatto sì che la cantante proseguisse e facesse uscire il singolo “Call me maybe”, il grande successo planetario del momento, estratto dal suo secondo album intitolato “Curiosity”. Di recente l’abbiamo trovata nel nuovo singolo degli Owl City intitolato “Good Time”. I suoi idoli sono Katy Perry e Justin Bieber.

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NEWS Of Monsters and Men, gruppo islandese che sta scalando le classifiche con il singolo “Little Talks”, sarà in Italia il 16 settembre. La band, che si è formata nel 2010 a Reykjavik, si esibirà a Milano. I Coldplay sono adesso anche dei fumetti. Il loro ultimo album, “Mylo Xyloto”, nasce ora da una storia tradotta in fumetti, concepita e scritta da Mark Osborne, amico della band inglese, più volte insignito dall’Academy Award per “Kung fu Panda” e altro. Michael Jackson: a 25 anni dalla pubblicazione del leggendario album “Bad”, ha catturato l’attenzione del celebre regista Spike Lee,

il quale sta ultimando un documentario che racconta la realizzazione e il tour mondiale relativi a quel lavoro. Nel documentario saranno presenti contributi e confidenze. Pink: la trasgressiva cantante statunitense è pronta a tornare con un nuovo disco intitolato “The Truth About Love”. Il tutto è stato anticipato dal singolo “Blow me”. Non la sentivamo dal 2008. I Pooh apubblicheranno nel mese di ottobre la loro nuova fatica intitolata “Opera seconda”. E’ ritenuto un progetto speciale e a supporto ci sarà un tour che prenderà il via il prossimo 27 ottobre da Montecatini Terme.

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VITA DI NOTTE di Bibi Gismondi

La calda estate non ha fermato il popolo mondano della Capitale. E il nostro viaggiatore notturno ci racconta un assaggio di ciò che è stato

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Da sinistra: Marina Ripa di Meana; Marina con Graziano Cecchini; Marina con Livio Beshir e Maria Monsè. Pagina successiva, da sinistra: Ida Benucci e Marco Gargari; Grant Wilson e Massimiliano Di Silvestre; Vittorio Sgarbi e Mario Resca; Rita Forte; Claudio Pagliara e Valeria Pannuti; Giordano Bruno Guerri, Giulio Gorga, Ida Di Benedetto.

ono stati innumerevoli gli appuntamenti che la Capitale ha offerto agli uomini della notte. Il sole e soprattutto il caldo in questa estate hanno messo a dura prova le tenaci donne che non hanno voluto perdere un appuntamento. E’ stato un continuo sventolio. Ventagli cartelle o fazzolettini non fanno differenza, l’importante è stato rinfrescarsi. Importante appuntamento con il gotha della mondanità al Soho Caffè della Capitale. Marina Ripa di Meana ha presentato il libro “Virginia Agnelli Madre e Farfalla” scritto as-

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sieme a Gabriella Mecucci. Bellissima, trasgressiva, intelligente, coraggiosa, figlia di un principe della nobiltà nera e della travolgente e sardonica americana Princess Jane: Virginia Bourbon Del Monte Agnelli, madre di Gianni, Susanna e di altri 5 figli, ha avuto una vita drammatica e “scandalosa”. Molti ospiti presenti invitati da Umberto Masci e Emilio Sturla Furno. Tra loro: Livio Beshir, Dani del Secco d'Aragona, Silvana Augero, Antonella Vitetti Martini, Padre Simeone Catsinas Archimandrita, lo scrittore e autore televisivo Nino Spirlì, il futurista Graziano Cec-

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chini, Sandro Di Castro, Ruben Della Rocca, il maestro Marco Celli Stein. Brindisi finale con monoporzioni di cous cous di verdure, timballi ai formaggi e tiramisù. na cena esclusiva per 150 persone nella cornice suggestiva di Palazzo Astaldi che ha visto protagoniste l’arte, il lusso e la beneficienza. Rolls-Royce Motors Cars Roma e la fondazione Art Investments sono stati partner nella serata “Icone dell'arte, in occasione della quale si è tenuta l'asta di beneficenza per la salvaguardia dei beni culturali devastati dal terremoto in Emilia Romagna e per assegnare l’opera “La Donna Angelo Statuaria” di Moreno Bondi. Mattatore della serata Vittorio Sgarbi accompagnato da Sabrina Colle che è arrivato in Rolls Royce e ha descritto in maniera impeccabile l’opera di Bondi. Una cena a base di pesce in una location dove dominava il bianco e la luce delle candele. Tra gli ospiti intervenuti accolti dalla padrona di casa Ida Benucci: il Sottosegretario ai beni culturali Mario Resca, l’Ambasciatore Umberto Vattani, Ugo Zottin Comandante generale Scuola Allievi Ufficiali, Camilla Morabito, Antonio e Daniela Ma-

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rasco, l’imprenditore Giancarlo Rossi, immancabile Principe Giovanelli, Stefano Pulsoni, Massimiliano Di Silvestre e tanti altri. ltre un centinaio di ospiti appartenenti al mondo della cultura, dell'imprenditoria e dello spettacolo hanno brindato alla riapertura di Palazzo Tittoni a via Rasella, nel centro della Capitale. In questa strada, proprio di fronte al palazzo, nel marzo del '44 esplose l'ordigno che provocò la morte di numerosi soldati tedeschi e alcuni civili italiani, alla quale seguì l'efferata rappresaglia tedesca consumata alle Fosse Ardeatine. Oggi restaurato nella sua quasi totalità sotto la direzione del padrone di casa, il Duca Luigi Catemario di Quadri, Palazzo Tittoni è destinato a diventare una delle location preferite per incontri culturali e ricevimenti privati. Ecco arrivare Valeria Fabrizi, Ida Di Benedetto, Manuela Kusterman, Francesca Benedetti, Giordano Bruno Guerri, Livia Azzariti, Rita Forte, i principi Alessio e Cristina Angelo Comneno, i conti Virgilio e Micaela Manni, Gennaro Cannavacciuolo, la stilista Giada Curti col marito Antonio, Claudio Pagliara e Valeria Pannuti.

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EVENTI

Più di 50 personaggi Disney tutti insieme in un bellissimo spettacolo sul ghiaccio che coinvolgerà grandi e piccini. Firenze, Roma e Torino, le città del tour italiano “Disney On Ice” trasformerà la vostra giornata in una davvero straordinaria

DISNEY ON ICE FACCIAMO FESTA! ta per arrivare anche in Italia “Disney On Ice Facciamo Festa!”, la nuova produzione “on ice” di “Feld Entertainment”, presentata in Italia da “Applauso”. Sul ghiaccio, tantissimi personaggi Disney, oltre 50! A cominciare da Topolino per arrivare a Buzz.Lightyear, che celebreranno le festività di tutte le parti del mondo… Il tour in Italia toccherà Firenze (“Mandela Forum”, dal 22 al 25 novembre); Roma (“Palalottomatica”, dal 29 novembre al 2 dicembre) e Torino (“Palavela”, dal 6 al 9 dicembre). Lo show è inedito. Brani tratti dai classici e moderni Disney, una storia originale con i costumi scintillanti sul ghiaccio e con tanta energia contagiosa di Topolino e dei suoi amici per grandi e piccini: sono questi gli ingredienti dello show che porterà il pubblico a festeggiare alcune delle festività più famose nel mondo, tutte in una serata e nella propria città da “Halloween” con i “Cattivi Disney”

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al “Ballo Reale di San Valentino” con le “Principesse Disney” fino al “Felicissimo Non Compleanno” di Alice e il “Cappellaio Matto”. “Disney On Ice Facciamo Festa!” offre alle famiglie una ragione per festeggiare in qualsiasi momento dell’anno spiega il produttore Kenneth Feld - E’ uno spettacolo meraviglioso, indimenticabile, e il pubblico tornerà a casa ricordando di festeggiare ogni giorno le gioie e i successi della vita”. “Gli spettatori apprezzeranno sicuramente questa grande festa - aggiunge l’altro produttore Nicole Feld - Abbiamo scelto le festività più entusiasmanti e numerosi eventi speciali, tutti insieme in un unico show di proporzioni colossali. Si potrà viaggiare per il mondo e vivere l'energia dei più amati personaggi Disney, compresa la nuova Principessa Disney, ‘Tiana’, direttamente dal nuovissimo cartone animato ‘La Principessa e il Ranocchio’ ”. Tutte le informazioni sul tour sono disponibili su www.applauso.it

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SPORT di Claudio Testi

MARCO MARCHIONNI UN CAMPIONE CHE INVESTE NEL FUTURO L'ala di Juventus, Fiorentina e Parma ci parla dei suoi progetti per lo sport, della sua struttura sportiva e della sua scuola calcio. “L'obiettivo è togliere i ragazzi dalle insidie della strada e magari scovare qualche piccolo campione”

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ppena lo incontriamo notiamo che dai suoi occhi traspaiono semplicità, passione e una determinazione nati praticamente da quando era in fasce. Doti che non ha perso durante la sua felice carriera di calciatore e che vuole trasmettere alle future generazioni. Lui è Marco Marchionni, ala di Empoli, Juventus, Parma e Fiorentina. Marco, come è iniziato tutto e come si è accesa la scintilla della passione per il calcio? “La scintilla della passione si accende che neanche te ne accorgi, capisci solo che hai il calcio dentro, lo percepisci in modo semplice e naturale. Praticamente sono nato dando calci al pallone. In questo sono stato aiutato dalla famiglia. A casa mia erano tutti molto affascinati, anche mio fratello ha giocato e al papà piaceva molto. Ho iniziato a Castelchiodato con un allenatore, Domenico Alivernini, che per me era come un padre. Poi ho avuto la fortuna di andare in una società importante della zona, il Monterotondo, successivamente ho incontrato Pietro Leonardi e con lui ho intrapreso la strada del calcio professionistico. Mi ha portato ad Empoli e per fortuna è andato tutto bene”. E dopo? “La passione e la determinazione sempre crescenti sono state premiate con l’esordio nel campionato 1998-99 allo stadio Olimpico di Roma in una gara tra giallorossi ed Empoli. E da lì sono passato nel Parma, nella Juventus in cui ho vissuto le emozioni della Champions League, dell’Under 21 e della Nazionale maggiore, e nella Fiorentina”. Quali sono i momenti che conservi di più nel tuo cuore e nella tua mente? “Sicuramente l’esordio nell’Under 21, che è una rampa di lancio, e nella Nazionale, a cui tutti i calciatori aspirano. Queste esperienze ti danno tanta emozione al cuore e tanta forza che parte dalla testa anche perché se non funziona la testa non funzionano i piedi. Ovviamente anche una grande gioia e soddisfazione per l’importante visibilità in Italia e all’estero. Come del resto è stato bellissimo giocare con la Juve in Champions League. Un pensiero particolare va per la Fiorentina, perché qui c’è stata più soddisfazione e tanta attesa, tanti timori, ma alla fine abbiamo dimostrato che anche le 'piccole' in Europa possono essere grandi. Non a caso è stata l’unica squadra italiana in quella stagione ad essere arrivata prima nel girone, poi per un pizzico non siamo riusciti ad andare nei quarti. Siamo usciti contro una grande squadra come il Bayern Monaco”. Che rapporto hai avuto e hai con i tuoi allenatori, e con chi ti sei trovato meglio? “Diciamo che, a parte gli esordi a Castelchiodato, non c’è mai stato un rapporto come padre e figlio, perché preferisco starmene sulle mie e non voglio che si possa pensare di avere privilegi per via del rapporto più stretto con l'allenatore. Comunque ho avuto sempre il

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massimo rispetto per i miei allenatori e loro non si sono mai lamentati di me, del mio modo di essere e della mia professionalità. Sono contento di questo, perché se sono arrivato fin qui lo devo anche al mio carattere buono”. Ma in particolare chi hai apprezzato di più come allenatore e con chi hai avuto più feeling? “Ripeto, ho sempre avuto buoni rapporti con i mister, non mi va di fare distinzioni, però con una persona in particolare ho avuto un bel feeling: Gedeone Carmignani. Dopo un inizio difficile, negli anni a venire è andata molto meglio perchè mi faceva sentire importante e confidava molto nella mia esperienza. Ero praticamente il rappresentante del gruppo, l’uomo spogliatoio. E’ una bella sensazione sentirti leader di una squadra, ciò ti responsabilizza e allo stesso tempo ti carica e ti dà una marcia in più. A volte è dura perché sei quello preso più di mira ma vale la pena vivere queste emozioni”. Nella vita sono importanti anzitutto il benessere e la salute, essere in armonia con noi stessi e con gli altri. Tu cosa fai e cosa consigli? “Da non molto, grazie all’idea di mia moglie Claudia, ho aperto l’M32 Wellness Club, una struttura con palestre e centro benessere, immerso nella natura di Castelchiodato e Mentana, a due passi da Roma, dove la gente può fare dell’attività sportiva, scaricarsi dalle fatiche lavorative e dallo stress accumulato. Un'ora di palestra al giorno può essere veramente un toccasana, in un ambiente sano, amichevole e con uno staff professionale capitanato dal preparatissimo Pietro Scipioni. Siamo molto contenti perché le adesioni stanno andando al di sopra anche delle nostre più rosee aspettative”. Puoi parlarci della tua scuola calcio, un altro progetto molto importante dedicato ai ragazzi? “L’idea è venuta assieme a Pietro Scipioni che, oltre ad essere il direttore della struttura, è anche la persona con cui stiamo cercando di creare qualcosa di importante a livello giovanile. L'obiettivo è quello di togliere i ragazzi alle brutte distrazioni della vita, e chissà potrebbe anche uscire fuori qualche campione per il prossimo futuro, di cui l’Italia calcistica ha tanto bisogno”. Cosa vuole fare da grande Marco Marchionni, oltre a quello che di ottimo sta già facendo? “Voglio riuscire a far crescere i bambini assieme ai loro sogni. Mi spiace sottolineare un aspetto che nasce da quello che vedo tutti i giorni: spesso le rovine dei ragazzi nascono dai loro genitori, che a volte ne vanificano la spontaneità e la crescita. Pensando di fare del bene ai loro figli, spesso li assillano, quando questi ultimi raggiungono degli obiettivi non spontaneamente voluti. Alla fine i ragazzi corrono il rischio di stancarsi e temono di deludere i propri genitori. In poche parole, il bambino-atleta va lasciato in pace, educarlo e riprenderlo quando è necessario ma senza l'assillo di dover diventare campione e a tutti i costi. Un discorso questo che vale per tutti gli sport”.

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Via Poggibonsi, 15 - 00148 Roma - Tel. 06 65.74.33.14 - www.palombini.com - d.melis@palombini.com


Copia omaggio

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GP MAGAZINE ANNO 13 © Roberto Rocco

NUMERO 133 WWW.GPMAGAZINE.IT

LICIA NUNEZ Janet De Nardis • Tom Hooker • Marco Marchionni Roberto Pedicini • Monica Vallero


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