GP Magazine

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Copia omaggio

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GP MAGAZINE ANNO 13 NUMERO 125 WWW.GPMAGAZINE.IT

SERENA ROSSI Dan Black - Luca Dotti - Manuel Frattini - Valeria Graci - Irene Maiorino


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8 SERENA ROSSI Per anni è stata una delle attrici più apprezzate in “Un posto al sole”. Adesso si sta dedicando ad altri importanti lavori televisivi come “Caruso” e “Il clan dei camorristi”

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ROSARIO FIORELLO

E’ stato il più visto del 2011 dopo il Festival di Sanremo e prima del “Commissario Montalbano” e della Nazionale di calcio

42 IL MONDO DI GIO’


65 ITALIALICIOUS 24 LUCA DOTTI

In questa intervista, Luca Dotti, figlio nato durante il secondo matrimonio di Audrey Hepburn, parla del libro dedicato a sua mamma, uscito in occasione del cinquantesimo compleanno del film “Colazione da Tiffany”

77 VALERIA GRACI

86 MANUEL FRATTINI

Sta per approdare al Sistina di Roma con lo spettacolo “Peter Pan”. Manuel è considerato il re del musical italiano

90 IRENE MAIORINO

E’ una delle protagoniste dell’ultimo cinepanettone “Vacanze a Cortina”. Per lei si chiude un 2011 eccezionale che ha visto la nascita di suo figlio

L’abbiamo vista all’azione e ammirata in “Baciati dall’amore”, dove ha interpretato Luisa, accanto a Giampaolo Morelli


EDITORIALE di Alessandro Cerreoni

Noi Siamo Noi ////////////////////////////////////////////////// anno delle profezie e del risveglio della coscienza. L’anno dei sacrifici e delle vessazioni. L’anno del dopo Berlusconi e del peggio deve ancora venire. L’anno dei buoni propositi e del solito film già visto. Il 2012 sarà tutto qui. Inutile sprecare altre righe per questo mio primo editoriale del nuovo anno. Rischierei di non aggiungere nulla di nuovo a quanto hanno detto e scritto altri. Voglio invece scrivere due righe su di noi. GP magazine è ancora qui, con tanta voglia di vivere e di farsi leggere e guardare, mentre illustri testate si lamentano per i tagli all’editoria (finalmente!). La difficile situazione economica rischia di avere ripercussioni sull’andamento pubblicitario, fondamentale per chi, come noi, vive esclusivamente sulle inserzioni e non beneficia delle royalty delle edicole e dei contributi dello Stato, pagati dai cittadini. Potremmo guardarci intorno e paventare un ridimensionamento o una trasformazione della nostra attività. Invece no, continuiamo sulla strada intrapresa con entusiasmo diversi anni fa. Senza peccare di presunzione, possiamo dire che GP magazine è uno dei più belli e interessanti free press in assoluto. Non abbiamo i brillanti e i diamanti di altri illustri competitor ma abbiamo i contenuti che loro non hanno. Non riempiamo la rivista di macchine, barche lussuose, destinazioni esotiche e immagini “vuote” per essere i numeri uno. Quelle sono cose naif e banali. E’ come voler abbordare una donna solo perché guidi una Ferrari quando poi ti manca tutto il resto. Il nostro pubblico lo seduciamo con ciò che realizziamo e con la passione che mettiamo nelle nostre interviste e nei nostri articoli. E alle aziende proponiamo una vetrina pubblicitaria di grande visibilità perché sulle nostre pagine il pubblico gli occhi ce li butta davvero. Per questo la pubblicità non la regaliamo o non la svendiamo a pochi spiccioli come fanno altri. Abbiamo perso clienti attratti da contratti di poche centinaia di euro l’anno (!), ma siamo felici lo stesso perché siamo certi che tanto prima o poi ritorneranno da noi. Chi regala o svende la pubblicità lo fa perché sa di poterlo fare, grazie a contenuti scarsi e a tirature da “edizioni limitate”. Nessuno ti regala niente. Noi la stampa, la distribuzione, i contenuti, i servizi e le immagini li paghiamo il giusto proprio per dare il meglio ai nostri lettori e alle nostre aziende partner. Convinti più che mai che il 2012 sarà il nostro anno. Perché noi siamo noi…

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www.gpmagazine.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 421/2000 - del 6 Ottobre 2000 DIRETTORE EDITORIALE E RESPONSABILE Alessandro Cerreoni - a.cerreoni@gpmagazine.it REDAZIONE Via V. Pacifici, 20 00019 Tivoli (Roma) Tel. e fax 0774.314093 e-mail: redazione@gpmagazine.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Simone Ruiti - s.ruiti@gpmagazine.it REDAZIONE Fabiola Di Giov Angelo Silvia Giansanti Francesca De Carlo HANNO COLLABORATO Costanza Cambriani, Cristiano De Masi, Marco De Murtas, Bibi Gismondi, Véronique Haentjens, Ettore Luttazi, Camilla Rubin Si ringraziano: Alessio Piccirillo, Sara Battelli, Mara Fux, Kika Press (crediti fotografici) PUBBLICITA’ Info spazi e costi: uff.commerciale@gpmagazine.it Claudio Testi - c.testi@gpmagazine.it Gionata A. Mattioli - g.mattioli@gpmagazine.it Claudia Della Ratta (wedding) - c.dellaratta@gpmagazine.it STAMPA Fotolito Moggio - Strada Galli 5 - Villa Adriana (Roma) info 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504 fotolitomoggio@fotolitomoggio.it Chiuso in redazione il 27/12/2011 Copie distribuite 20.000

Nessuna parte di “GP Magazine” puo’ essere riprodotta. “GP Magazine” è un mensile a distribuzione gratuita a servizio dei lettori. Salvo accordi scritti le collaborazioni sono da intendersi a titolo gratuito. Il materiale scritto e fotografico non verrà restituito salvo specifica richiesta scritta. I banner pubblicitari degli inserzionisti, da noi realizzati, sono di proprietà della Mediacommunications Srl; qualsiasi utilizzazione, anche parziale, al di fuori di “GP Magazine”, se non autorizzata, sarà perseguita ai termini di legge.


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COVER STORY di Silvia Giansanti

SERENA ROSSI PRONTA A SPICCARE IL VOLO //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Per anni è stata una delle attrici più apprezzate in “Un posto al Sole”. Adesso si sta dedicando ad altri importanti lavori televisivi come “Caruso” e “Il clan dei camorristi”, che si annuncia come una delle fiction più attese del 2012 e che sta finendo di girare. Ottima la sua performance nelle puntate di “Che Dio ci aiuti”, andate in onda di recente

erena è una ragazza puntigliosa, decisa, molto seria nel suo lavoro e piena di valori che la sua famiglia napoletana le ha trasmesso, in particolare il nonno, un gran lavoratore della terra. Non ha grilli per la testa e conserva quella parte eclettica tipica degli artisti. Siamo in una giornata di fine novembre,

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c’è un elevato tasso di umidità nell’aria di Roma, oltre al solito smog. Lei mi viene incontro tranquillamente con i capelli raccolti, guanti viola, scooter e tanto di casco per condurmi in un locale in zona Piramide, senza conoscere però la mia avversione alle due ruote. Per lei tutti i giornalisti sono dotati di scooter. Ma il giro fortunatamente termina dopo un paio di minuti.

Forse è l’elemento che l’ha colpita più di me, oltre al fatto di aver scoperto che lavoro, oltre che per GP magazine, nella sua radio preferita. Mi trovo davanti ad una ragazza seria, pimpante e loquace, felice del momento che sta attraversando e molto fiera della sua città natale. Serena, quando hai deciso di intraprendere questo difficile mestiere, hai avuto


paura del classico salto nel buio? “Il fatto è che non ho scelto io di fare questo mestiere ma è il lavoro che ha scelto me. La cosa è avvenuta in modo abbastanza naturale, visto che provengo da una famiglia in cui si canta, si suona, si dipinge e si recita e fin da piccola ho iniziato a prendere parte agli spettacoli della scuola e della parrocchia. Facevo

piano bar nei locali dove cantavo con mio padre, poi ho debuttato a sedici anni con uno spettacolo in teatro. Ecco, la paura mi è venuta quando Gianfranco Albano, un regista che cercava una protagonista per un film in tv, dopo avermi vista all’azione in teatro, mi ha fatto fare dei provini e mi ha scelta. Ricordo che, mentre mio padre mi accompagnava, non ci vo-

levo più andare perché non mi sentivo pronta e perché nella vita volevo cantare o fare l’animatrice turistica”. Un approccio casuale quindi. “Ma anche violento perché ero una liceale e mi sono trovata a cambiar vita all’improvviso. Mi sono innamorata di questo mestiere, però oggi mi rendo conto che, avendo debuttato giovanissima, non

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ho avuto il tempo di vivere molte cose che adesso vorrei recuperare, ma è un po’ tardi!”. Hai fatto molti lavori per la tv e per molto tempo sei stata nel cast di un “Posto al Sole”. Poi hai detto stop? “Sì, mi sono messa alle spalle un ambiente molto casalingo per compiere un altro salto nel buio, lasciando Napoli e trasferirmi a Roma. Interpretare lo stesso personaggio, tutti i giorni per sei anni, diventa pesante. Ad un certo punto si sente la necessità di crescere e di misurarsi con altre situazioni, trovando mentalmente energia e stimoli nuovi. Così mi sono buttata forte del fatto che non avevo un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere. La mia determinazione è stata premiata e da allora non mi sono più fermata con le produzioni”. Hai preso parte anche in “Ma dove la trovi una come me?”. Ecco, l’hai mai detto a qualcuno? Ride “Ma certo! Lo dico spesso al mio fidanzato, visto che lamenta la mia precisione tipica del segno della Vergine”. Ti sei trovata a tuo agio nei panni del personaggio interpretato nella fiction “Che Dio ci aiuti”? “E’ stato un po’ difficile, perché per la prima volta mi è stato richiesto di non avere un accento partenopeo. Ho sempre lavorato nel mio dialetto e, invece, dover impostare un lavoro sulla dizione e sulla ‘pulizia’, rischia di farti perdere un po’ di spontaneità. Il personaggio interpretato è bellissimo, si tratta di Giulia che ha una figlia di otto anni di nome Cecilia e per crescerla ha rinunciato a tutto. Il padre l’aveva mollata all’epoca della loro storia e quindi lei non ha creduto più nell’amore. Giulia è un personaggio diverso a quelli fatti finora in cui mi è stata richiesta la femminilità. Qui non ho dovuto mostrare il mio corpo, non ho dovuto sculettare e ho dovuto cambiare look tagliando i capelli”. Com’è stato lavorare accanto a Elena Sofia Ricci? “Lei è stupenda. E’ diventata una specie di zia, ha avuto la capacità di mettere a proprio agio le attrici più giovani. Ha creato un bel gruppo con l’obiettivo di fare un bel lavoro. E’ molto affettuosa. Una volta sono andata a trovarla sul set de ‘I Cesaroni’ e Claudio Amendola mi ha detto che Elena non faceva altro che par-

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largli di me”. Stai girando un’altra fiction per Canale 5 intitolata “Il clan dei camorristi” e “Caruso” per Rai Uno. “L’ultima che hai nominato è una mini serie per la regia di Stefano Reali, dove Gianluca Terranova, il famoso tenore, interpreta Caruso. Nel cast ci sono Vanessa Incontrada e Martina Stella, che sono le due sorelle Giachetti, due soprani che si sono contese l’amore per il tenore. Io ho avuto un cameo dove interpreto una delle prime fidanzatine di Caruso. E’ un personaggio piccolo ma molto carino e intorno ruotano mille intrecci. Invece ‘Il clan dei camorristi’, prodotta da Mediaset, ha un taglio completamente diverso sia di regia che di recitazione. E’ roba cruda e vera con una recitazione asciutta, niente facce, tutto di pancia e di cuore. Ci sono degli attori napoletani che interpretano i camorristi in maniera talmente perfetta da sembrare veri”. Com’è stato finora il rapporto con i registi? “Buono e abbastanza paterno soprattutto con Alberto Sironi che è il regista de ‘Il Commissario Montalbano’. Un consigliere e un papà”. Visto che sai cantare, qual è il tuo mito musicale di sempre? “Oddio, mi metti in imbarazzo dato che la musica mi piace tutta. Adoro tutto ciò che mi emoziona. Non sono però una rockettara, ho gusti soft. Ascolto Battisti, ma Norah Jones per me è un riferimento”. Immaginati senza tecnologia. Riusciresti a farne a meno? “Guarda, l’iPhone, Sky e Facebook sono una droga, per il resto non sono una patita delle applicazioni e dei programmi da scaricare. In questo noto una differenza tra me e mia sorella di sei anni più piccola. Mentre io sono cresciuta nel giardino del nonno, lei si è trovata subito nell’era dei computer e dei videogiochi. Il cellulare è arrivato quando ero adolescente”. Qual è l’obiettivo che ti sei prefissata? “Giusto per tenere fede al mio nome, quello di essere serena e restare salda in quello che la mia famiglia mi ha trasmesso, specie mio nonno, un autentico contadino, un uomo con veri valori”. In cosa crede maggiormente Serena Rossi? “Nella sincerità, nell’onestà e nella moralità. Ho i piedi ben saldi a terra”.

CHI È SERENA ROSSI Serena Rossi è nata a Napoli il 31 agosto del 1985 sotto il segno della Vergine con ascendente Toro. Caratterialmente si definisce positiva e malinconica. Adora la pizza e tutti i piatti a base di pesce. Tifa per il Napoli e ha come hobby l’ascolto della musica. La sua radio preferita è Dimensione Suono Due. La sua città è la Capitale dove vive già da tempo. Qui possiede una cagnolina meticcia di nome Emma. Serena è fidanzata con Davide. Il 2002 è stato l’anno della sua vita, in quanto c’è stata la svolta artistica. Il suo percorso è iniziato con lavori per la tv come “Salvo D’Acquisto”, “Rosafuria”, “Un posto al sole” e “Virginia, la Monaca di Monza”, per poi proseguire nel 2004 con “La moglie cinese”, “Andata e Ritorno”, “Sant’Agostino”, “Giacomo Puccini”, “Il Commissario Montalbano”, “Eroi per caso”, “Dove la trovi un’altra come me?”, “Ho sposato uno sbirro 2”, fino all’ultimo lavoro “Che Dio ci aiuti”. Attualmente sta finendo di girare “Caruso” e “Il clan dei camorristi”, prossimamente in onda in tv su Mediaset. Nel cinema ha preso parte nel 2005 nel film “Ho imparato a sognare (corto)” e nel 2007 in “Figli di una rivoluzione minore”. Ha avuto anche esperienze teatrali in “C’era una volta scugnizzi” e “Mal’aria”.

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MAPPAMONDO di Vèronique Haentjens

ANDALUSIA UNA TERRA CALOROSA, FESTOSA E PIGRA

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servizio fotografico di Véronique Haentjens

GRANADA Granada è senza dubbio una delle più belle città Andaluse dove lasciare un pezzo di cuore. Circondata dalla Sierra Nevada, il paesaggio è grandioso e la città è piena di fascino. - L’Alhambra domina la città dall’alto di una collina e a giusto titolo richiama numerosi visitatori. Maestosa ma non solo, l’Alhambra è l’unico palazzo arabo edificato nel medioevo e ancora intatto. Inutile tentare di descriverla, ci vorrebbe un capitolo a parte considerando la grandiosità dell’opera e la sua estensione. Una città cinta da mura con palazzi, moschea e giardini meravigliosi compreso quelli del Generalife (la residenza estiva dei re di Granada) con le sue vasche. Oltre alle guide turistiche esaustive in merito, consiglio di leggere “Racconti dell’Alhambra” di Washington Irving che ebbe la fortuna di alloggiare negli appartamenti del governatore nel 1829. Un libro ricco di storia e poesia che narra leggende

e tradizioni arabe e spagnole dell’epoca. Ultimata la visita, una discesa ripida ma breve porta direttamente al centro città (non è poi così terribile). I meno coraggiosi possono usufruire di un bus che percorre una strada più lunga ma meno faticosa. - La Cattedrale venne edificata sui pilastri della moschea maggiore e i tre stili che la compongono (gotico, barocco e rinascimentale) convivono in perfetta armonia. All’interno, cinque grandi navate con l’altare maggiore che troneggia al centro e un bellissimo organo seicentesco. Sui lati, varie cappelle consacrate ai padri della chiesa cattolica. - la Cappella Reale, annessa alla Cattedrale, custodisce le spoglie di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, di Giovanna la Pazza e di suo marito Filippo il Bello. In una sala adiacente sono esposti oggetti reali interessanti. - l’Albaicìn, in cima alla collina Sabika,

è decisamente il quartiere più affascinante ed emozionante. Dalla terrazza di San Nicola, la visione dell’Alhambra è spettacolare, soprattutto la sera quando è illuminata. In stile arabo, l’Albaicìn rievoca l’atmosfera della medina con vicoli stretti, scale e piazzette lastricate. Scoprire le chiese, i bagni arabi e i palazzi è sempre un incanto. Indossare scarpe comode: passeggiare sui ciottoli appuntiti diventerebbe una vera tortura! - Terminare la serata nel Sacromonte, il quartiere gitano, assistendo ad uno spettacolo di zambras nelle grotte imbiancate a calce. Un po’ troppo turistico per i miei gusti ma sedersi ad una terrazza di un ristorante dove non è raro incontrare una tavolata di gitani che suonano e cantano renderà più autentica la loro cultura… e la serata. CORDOVA - La Mezquita, (la moschea-cattedrale) è una delle più grandi al mondo.

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Un’autentica meraviglia da vedere assolutamente! Persino Carlo V si pentì di avere autorizzato la distruzione della parte centrale. Quando la vide esclamò “se avessi saputo la meraviglia che avevate non avrei mai permesso di mettervi mano, poiché quello che avete fatto si può costruire ovunque, ma voi avete distrutto una cosa unica al mondo”. Entrando nella Sala di Preghiera si rimane senza fiato. Una moltitudine di arcate sovrapposte che, da qualunque parte le si guardi, offrono una prospettiva straordinaria, con sorgenti di luce che danno un senso di infinito. Bisogna camminare tra le colonne in marmo dai colori incredibili, di origine e aspetto differenti, così come i capitelli per rendersi conto della grandiosità del luogo. La Cappella principale presenta un miscuglio di stili che non intacca per nulla la sua bellezza. L’altare maggiore, il transetto e le colonne sono gotici, la navata è barocca e la cupola principale è rinascimentale. Il Mirab è rivolto verso la Mecca e quindi rappresenta il luogo più sacro. Solo il ca-

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liffo e la sua corte potevano accedervi e da lì l’Imam dava il segnale della fine della preghiera. La sua cupola è strabiliante ed è ricoperta da migliaia di tessere in oro, ceramica e cristallo. Non mancare di entrare nella Cappella di Santa Teresa che custodisce il Sepolcro del Cardinale Salazar, un ostensorio in oro e argento e un Cristo in avorio di rara fattura. Lungo il perimetro, non tralasciare le numerose cappelle funebri. - La Juderia, l’antico quartiere ebraico cinge la Moschea. Da scoprire a piedi deambulando nelle viuzze acciottolate, a volte così strette che si deve passare in fila indiana. Case bianche con muri ricoperti di vasi di fiori colorati che danno un senso di allegria e calore. Una moltitudine di bar-ristoranti dove gustare i famosi tapas (assaggini di ogni sorta) o la paella oppure la coda di toro e…tantissimi negozietti dove soddisfare ogni capriccio, dall’artigianato all’oreficeria! Nelle vicinanze si può visitare la Sinagoga, antecedente all’espulsione degli ebrei del 1492,

appartenuta ad un privato cittadino. - L’Alcazar de los Reyes Cristianos è una fortezza trecentesca che domina il Guadalquivir. Palazzo dei re cattolici che fu anche sede dell’Inquisizione per più di 300 anni. Stupenda la vista del Guadalquivir osservato a strapiombo dai bastioni. Scendendo si raggiungono i giardini con cipressi a forma di sculture. Cordova è davvero una cittadina incantevole che merita una permanenza prolungata dove c’è molto altro da vedere. RONDA Una delle città più antiche della Spagna, edificata in cima ad una falesia a picco sul fiume Guadalevin, separata in due da una gola profonda “El Tajo” - Il Puente Nuevo, simbolo della città che risale alla metà del XVIII secolo, è un ponte a tre arcate che scavalca la gola a 100 metri di altezza e che offre una veduta mozzafiato. Sulle pareti si possono notare ancora alcune abitazioni trogloditiche disabitate. Il ponte ha anche una va-


lenza storica tragica: durante la guerra civile, gli oppositori del regime franchista venivano scaraventati vivi nel burrone. Ernest Hemingway ne fu impressionato a tal punto che riferì quegli episodi nel suo libro “Per chi suona la campana”. Si può seguire un percorso fino al fondo della gola. Un’esperienza emozionante che porta a più punti di osservazione con un panorama impressionante sul fondo della gola e sulla cascata o alzando gli occhi si scorge Ronda appollaiata sulle rocce con case costruite sull’orlo del dirupo. - L’Arena e il Museo Taurino. Al di là del ponte, si incontra la Plaza de Toros con l’Arena più antica della Spagna e una delle più belle. In origine, i tori servivano per allenare la destrezza dei cavalieri e l’agilità dei cavalli dell’esercito reale. Pratica che è diventata in seguito spettacolo sotto il regno di Carlo I. A settembre, mese della grande Feria, si svolgono le Corridas Goyescas, famose in tutto il paese. Per assicurarsi un biglietto, bisogna pensarci al-

meno tre mesi prima, sempre che si abbia una risposta a questa domanda: la corrida è un rito barbaro o un’arte sublime? Un piccolo museo ricorda i 300 anni di storia della corrida con foto dell’ ultimo combattimento di Manolete, di Hemingway che soggiornò a Ronda e di Orson Welles che è sepolto in un villaggio vicino. Ed è proprio in quell’arena che Francisco Romero rinnovò l’arte della tauromachia inventando la “muleta” (cappa rossa usata dal Matador nell’ultimo tercio). - La Casa di Don Bosco è interessante da visitare più per il giardino terrazzato sottostante con una stupenda vista panoramica sulla vallata che per l’arredamento molto semplice degno dei salesiani. - La Chiesa Santa Maria de la Encarnaciòn è un’antica moschea trasformata in cattedrale all’epoca dei re cattolici con un campanile costruito sui resti di un minareto. Due religioni e due culture che si mescolano e che si possono notare in quasi tutta l’Andalusia. Infine, passeggiare nelle viuzze del centro storico scoprendo vec-

chie dimore e patio fioriti. Spingersi fino all’Alcazaba, la fortezza araba: rimangono solo alcuni tratti di mura che racchiudono stradine tra le più antiche. SIVIGLIA Come tutte le grandi città, Siviglia appare meno attraente. Merita comunque una visita per ammirare il vecchio quartiere di Santa Cruz con la Cattedrale e la sua torre la Giralda e il Palazzo dell’Alcazar. Più a sud, passeggiare nella famosa Plaza de Espana e nel Parco di Maria Luisa (sede dell’Esposizione Iberoamericana nel 1929). Molto rilassante! Evitare la mini crociera sul Guadalquivir: è di nessun interesse mentre assistere ad un buon spettacolo di flamenco non è certo tempo perso. Se i ballerini sono bravi, trasmetteranno sentimenti e passione come nel tango argentino. Nonostante sia un popolo dalle molteplici origini, si scopre un’anima Andalusa omogenea con un’ospitalità radicata nel più profondo. Una bella regione tutta da scoprire!

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LO SAPEVATE CHE di Cristiano De Masi

QUEL RE MIDA CHIAMATO FIORELLO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E' una rubrica che ha lo scopo di farvi conoscere in maniera diversa i personaggi che ogni giorno sono acclamati da folle di ammiratori. Questa volta dedichiamo il nostro spazio al più grande showman del nuovo millennio

Lo sapevate che… Rosario Fiorello è nato a Catania e cresciuto ad Augusta. Ha iniziato la propria carriera lavorando nei villaggi turistici della Valtur a Brucoli, prima come aiuto cuoco, poi come barman e infine come animatore. Sul finire degli anni ’80 Bernardo Cherubini (fratello di Jovanotti) gli presenta Claudio Cecchetto, che affida a Fiorello, poco tempo dopo, un programma su Radio DeeJay. Lo sapevate che… Conosciuto nel programma televisivo "Una Rotonda sul Mare” presentato da Massimo Boldi, Teo Teocoli e Red Ronnie, continuò poi nella popolare e fortunata trasmissione “Karaoke” su Italia 1, che iniziò la programmazione nel 1992, della quale il suo lungo codino divenne un simbolo. Lo sapevate che… Nel libro “Fenomenologia di Fiorello” il critico televisivo Aldo Grasso (Mondadori 2008) spiega il "Fenomeno Fiorello". Un fenomeno che in televisione è stato raccontato per la prima volta da Caterina Stagno in una puntata de “La storia siamo noi”. Lo sapevate che… Dal 2001 al 2008 ha condotto, insieme a Marco Baldini, la trasmissione radiofonica “Viva Radio 2”, ar-

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tefice del rilancio radiofonico dell’azienda di Stato, e durante il quale il conduttore sfoggia le sue doti di cantante. Dal 2003 ad oggi sono stati pubblicati anche 4 CD che raccolgono il meglio del programma radiofonico. È stato inoltre pubblicato un DVD dal nome “Fiorello e Baldini visti da dietro” che raccoglie video inediti sul suo programma “Viva Radio2”. Lo sapevate che… Nell’aprile 2007 ha registrato con Giorgia la canzone “Più” (cover del brano cantato da Ornella Vanoni e Gepy&Gepy) come colonna sonora del film “Voce del Verbo Amore”. I Lo sapevate che… il 4, 5 e 7 luglio Fiorello si è esibito al Teatro antico di Taormina in una speciale tranche del suo spettacolo “Volevo fare il ballerino”, apposta per il pubblico della sua amata terra d'origine, la Sicilia. Entrato in scena vestito da borghese siciliano, con coppola e gilet, mentre trainava un carretto siciliano sulle note di "Ciuri Ciuri", insolitamente lo showman ha imitato solo due personaggi (Mike Bongiorno e, a richiesta, l'avvocato Messina), lasciandosi, per lo più, a un lungo monologo di tre ore, intervallato

ogni tanto da qualche nuova canzone. Lo sapevate che… Suo fratello minore, Giuseppe Fiorellodetto anche Beppe (ed in passato Fiorellino), ha intrapreso con buon successo la carriera di attore; la sorella Catena Fiorello è invece un'affermata giornalista. È, inoltre, il cognato della cantante Marjorie Biondo. Lo sapevate che... Fiorello ha "vinto" fino ad oggi 17 Tapiri d’Oro, classificandosi così nel 2009 primo tra gli "attapirati" dal programma “Striscia la notizia”. Lo sapevate che… Fiorello è stato il più visto del 2011 dopo il Festival di Sanremo e prima dei film del Commissario Montalbano e della Nazionale di calcio. Lo sapevate che… Fiorello alla quarta puntata lo share è schizzato a 50% e Fiorello è diventato in assoluto il re degli ascolti di sempre. Lo spettacolo dei record di Rai Uno “Il più grande spettacolo dopo il weekend”, condotto e ideato da Rosario Fiorello in collaborazione con il suo nutrito team di lavoro, ha dimostrato a certa stampa, ma soprattutto ad una certa fascia di invidiosi, che contro il puro talento di intrattenitore di questo animale da palco nulla si può…


@ Foto gentilmente concesse da Kika Press

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STORIE E PERSONAGGI di Fabiola Di Giov Angelo

LUCA DOTTI “MIA MAMMA AUDREY” /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// In questa intervista, Luca Dotti, il figlio nato durante il secondo matrimonio di Audrey Hepburn, parla del libro dedicato a sua mamma, uscito in occasione del 50esimo compleanno del film “Colazione da Tiffany”

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AUDREY HEPBURN SUL SET DEL FILM “GUERRA E PACE” - 1955 Pierluigi Praturlon © Reporters Associati

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na mostra allestita a dicembre all’Ara Pacis ha celebrato il grande mito del cinema Audrey Hepburn. Un volume, pubblicato da poco da Mondadori, ha scelto di raccontarla nel 50° compleanno del film ‘Colazione da Tiffany’ attraverso scatti inediti del periodo in cui l’attrice visse a Roma. Un’intervista, rivolta a Luca Dotti, il figlio nato durante il secondo matrimonio della Hepburn, ci regala un’immagine molto bella della madre, un racconto lucido, narrato con discrezione ed eleganza, la stessa che ha contraddistinto la vita della grande diva di Hollywood. E’ uscito da poco il volume dal titolo “Audrey a Roma”, curato da lei e Ludovica Damiani. Non è il primo libro che riguarda sua madre, ma forse è il primo che lei le dedica. Come è nata questa idea?

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AUDREY HEPBURN - Roma - 1960 Pierluigi Praturlon © Reporters Associati

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“È sempre un grandissimo onore vedere tante nuove pubblicazioni su mamma, spesso però si concentrano su immagini molto note, iconiche. Quest'anno si festeggia il 50° compleanno del film ‘Colazione da Tiffany’ dal quale deriva l'immagine più conosciuta di mamma, la silhouette in tubino nero, che talvolta appare una semplificazione un pò riduttiva, poco emotiva e forse irreale. L'idea nasce dalla volontà di rompere con i soliti canoni e mostrare attraverso un tema in fondo quasi restrittivo, foto ‘rubate’ dai reporters e paparazzi e quasi mai posate, come la persona e l'eleganza siano tutt'uno, malgrado le mode e gli anni che passano”. Come ricorda il periodo in cui la vostra famiglia visse a Roma? “Più che ricordarlo lo vivo ancora. Molto spesso ho la fortuna, il regalo direi, di rice-

vere da vecchi amici, ma anche da persone incontrate per caso, attraverso i loro ricordi uno scorcio di vita condiviso con mamma a Roma. Momenti ancora vivi, una storia e quasi sempre un sorriso”. Come è stato essere il figlio di una donna celebre come Audrey Hepburn? “Sinceramente non lo so o almeno non ne sono stato consapevole fino al momento della sua morte all'inizio del '93. Mamma aveva la capacità di parlare del suo passato senza glorificarlo né sminuirlo. Avevamo sempre l'impressione che si parlasse di una carriera normale, di un lavoro fatto di tanti amici, riusciva a farsi scivolare addosso la fama come fosse pioggia a primavera. È un grande onore sentire quanto amore c'è ancora per lei, sopratutto tra le giovanissime generazioni, tra quei giovani che hanno l'età dei nostri figli e di quei ni-


poti che purtroppo non ha mai conosciuto. Soprattutto a loro per noi è importante spiegare chi fosse veramente mamma”. Che ricordi ha di quegli amici di famiglia, che erano poi miti del cinema, come Gregory Peck e Cary Grant? “Proprio così, è un ricordo di amici, non di star. Mamma ha avuto il grandissimo privilegio di lavorare in un’epoca favolosa. Dopo tanti anni di guerra, genio creativo ed entusiasmo si ritrovavano attorno alla camera da presa. Registi, scrittori, costumisti, truccatori, fotografi a cui il destino aveva permesso di ricostruire un sogno e di condividerlo, diventavano amici, spesso per il resto della vita”. Per che cosa ha ammirato di più sua madre? E per che cosa la ricorderà sempre come figlio? “Per tantissimi aspetti che forse apprezzo solo ora, tanti dettagli e ricordi. Forse il più significativo è il rispetto assoluto per la vita, per quella altrui e la propria. Mamma aveva una devozione totale per la natura, per il modo con cui una pianta o un animale accettano il fato senza troppe domande ma aggrappandosi alla vita. Ci possono essere un inverno rigido o una brutta carestia, ma ci sarà sempre una primavera per i fortunati che ce la faranno. Resta il dovere di ricordare e di ridare appena possibile”. Quale è il film di sua madre che preferisce? E perché? “Sono nato nel 1970, la mia generazione è forse quella più immune al mito delle commedie romantiche. Forse per questo ‘Gli occhi della notte’, 1967, dello stesso Terence Young di tantissimi e fantastici Bond movies resta il mio preferito. Praticamente girato in una sola stanza è stato uno dei film più impegnativi per mamma, perché ha dovuto imparare ad essere cieca e trascorrere così moltissimo tempo in un istituto per non vedenti. Non voleva usare delle lenti ma è stato difficile immobilizzare lo sguardo, perché la tendenza di chi vede è invece quella di seguire il movimento. Alla fine ci riuscì e ne andava molto fiera”. Ad un giornalista che chiese a sua madre di definirsi con una parola lei rispose “soffio”. Quale è la parola che lei userebbe per definirla? “Credo che questa definizione venga originariamente da un contesto più com-

AUDREY HEPBURN - A passeggio per via Bissolati, Roma - 1968 Elio Sorci © Camera Press/Photomasi

plesso sul senso della sua vita. Mamma da bambina durante la guerra passò ad un filo dalla morte, il cuore si fermò e poi ricominciò a battere. Da questa seconda chance nasce la sua forza, malgrado la fragilità. Peter Bogdanovich la definì ‘farfalla di ferro’, una definizione perfetta per lei”. Oltre al cinema il grande impegno di sua madre è stato quello di ambasciatrice dell’Unicef. Lei lo ha portato avanti con suo fratello alla “Audrey Hepburn Children’s Fund”. Ce ne vuole parlare? “Avevo circa 18 anni e da poco avevo sostenuto gli esami di maturità. Espressi a mia madre il desiderio di partire e dare il mio contributo all'umanità. Mamma sorrise e mi disse ‘ci penso io tesoro’. Mi organizzò un appuntamento con un direttore di Terre des

Hommes, un uomo severo che mi pose subito alcune domande su quanto ne sapessi di medicina e di alimentazione e se fossi in grado di insegnare o di guidare un camion. Ovviamente io non avevo alcun tipo di esperienza e quando mi chiese quali fossero i miei interessi gli risposi la grafica. Allora mi invitò a continuare gli studi. Per ogni cosa c'è il suo tempo. Oggi questa mostra e questo libro hanno lo scopo di aiutare i più deboli, le madri e i bambini e sono il frutto del lavoro e delle esperienze di tantissime persone che hanno offerto la loro professionalità per questo progetto dedicato a UNICEF. Approfitto di questo spazio per ricordare che probabilmente a causa della crisi noi perderemo qualche privilegio, ma moltissimi in Africa o altrove perdono la vita”.

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HOME & DESIGN di Fabiola Di Giov Angelo

COMBINAZIONI CHE TRASFORMANO LA CASA /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Tende per separare gli spazi. Divani e letti con comodi cassettoni portabiancheria. Angoli relax, studio e lettura

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MODA di Adriana Soares

L’ELEGANZA COME CHIAVE NEI RAPPORTI SOCIALI “Nelle questioni di grande importanza è lo stile, non la sincerità, a essere vitale”. (Oscar Wilde)

o stile riveste sempre più un’importanza crescente che contraddistingue le persone in una società che privilegia l’apparire all’essere. Il miglioramento dell’aspetto e del comportamento, la conoscenza del galateo, diventano centrali per chi opera nel mondo dello spettacolo, della cultura, della politica, ma non solo... Questa aspirazione per contare di più dovrebbe passare attraverso un percorso di educazione alle buone maniere e della conseguente capacità di essere all’altezza in qualsiasi situazione, senza dover sfigurare o sentirsi a disagio. Mi domanderete: “Che cosa significa essere veramente eleganti e raffinati in ogni occasione? E come sono le donne eleganti? Sono femminili, gentili e graziose nelle maniere in tutti i rapporti sociali, semplici nell’ immagine e nel presentarsi. Ma allo stesso tempo incisive. Sanno “dialogare” anche con gli occhi, oltre che con le labbra, sanno comunicare con le movenze del proprio corpo come fossero ispirate da una grande grazia interiore. Sono donne spigliate e sofisticate nel mangiare, nel bere, nel sedersi, nel truccarsi, nel vestirsi, nell’allestire una tavola, nel saper scegliere gli accessori giusti, nel scegliere il proprio profumo. Sono “uniche” in tutto ciò che fanno, e gra-

non sta unicamente nella mancanza di forza o di conoscenza ma soprattutto nella mancanza di volontà di volersi migliorare.

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zie a dei giusti suggerimenti, ogni donna potrebbe “imparare” ad essere elegante. La prima impressione è quella che conta: sia nel lavoro che in società, come ci si presenta è importante per relazionarsi con professionalità. E’ la percezione iniziale che determina l’imprinting vincente. Ricordatevelo sempre! Migliorare la propria immagine può contribuire al raggiungimento del successo sia professionale che personale. Sono convinta che la differenza tra un individuo comune e una persona di successo

ALCUNI SUGGERIMENTI Vi suggerisco alcuni spunti da seguire per un personal style d’effetto: adeguate il vostro look alla situazione e al luogo; adeguate il vostro look all’orario della giornata; adottate uno stile alla moda o classico in base al vostro gusto. Tutto questo viene trattato nella mia Scuola di Portamento, dove lo stile, la buona educazione non sarà più un mistero. Anzi, qui sarete guidate in tutto e per tutto da esperti dell’Immagine. Insegneremo Portamento, Galateo, Dizione, Recitazione, seminari sull’Autostima, Teorie e Tecniche del Linguaggio Radio Televisivo, Storia del Costume e della Moda. Il Corso di Portamento Adriana Soares Studios si rivolge a tutti, ed in questo è veramente innovativo, quindi non solo agli operatori del mondo dello spettacolo e della moda ma a chiunque sia consapevole e desideroso di migliorare le proprie capacità relazionali per ottenere una crescita professionale in qualsiasi ambito operi.

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MODA di Fabiola Di Giov Angelo

VESTIRSI CHIC IN CASA Basta con le tutone sformate e le pantofole consumate, la tendenza è quella di avere un abbigliamento sempre più curato nei dettagli anche in casa

omewear non è sinonimo di trascuratezza, anzi l’abbigliamento per la casa è sempre più oggetto di cura e attenzione. Moltissimi brand d’abbigliamento, spesso low cost, ma anche molti big della moda, dedicano spazio a questo settore, lanciando vere e proprie linee estremamente versatili e giovani, adatte a tutti e perfette per chi desidera essere sempre in ordine, anche in casa. Basta scegliere capi morbidi e confortevoli, come leggings abbinati a canotte e giacchini con dettagli particolari e sovrapporre

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strato su strato in modo tale da adattare il proprio abbigliamento alla temperatura e al momento. Per cui capi pratici e veloci da lavare, ma anche completi coordinati, per accogliere con un abbigliamento sempre curato, anche gli amici e gli invitati a cena. E non bisogna mai tralasciare di scegliere la calzatura giusta, appropriata e mai sciatta, dalle ballerine in tinta con l’insieme, agli stivaletti imbottiti, molto trendy ed assolutamente caldissimi. Sempre più aziende hanno fatto dell’homewear il loro punto di forza, da Tezenis, a Zara, Intimissimi e Yamamay, e aziende

come Rosso Regale che hanno affiancato alla scelta degli oggetti per la casa anche quella per l’abbigliamento, fino a comprendere marchi consolidati come La Perla e stilisti famosi da Dolce Gabbana ad Armani. Per cui l’homewear, liberatosi dal grigiore che lo ha sempre contraddistinto, è diventato fantasioso e molto chic, grazie a colori vivaci, fantasie coordinate, accessori e modelli accattivanti, per un abbigliamento che regala energia anche alle giornate trascorse in casa, perché pensato per rendere piacevole e confortevole la quotidianità.



MODA di Costanza Cambriani

LA TOP 5 DELLA COSMETICA Ecco cinque novità nel campo della cosmetica che non potranno mancare nel vostro beauty case. Cinque prodotti che stanno rivoluzionando il mondo del benessere e che potrebbero rivoluzionare anche il vostro

l set di ricostruzione del capello di Hairmed: preparare, ricostruire e nutrire. Queste le 3 fasi del trattamento alla cheratina di Hairmed che promettono di ridare corpo lucentezza e volume anche ai capelli più danneggiati. Magic leverag: stanno spopolando negli stati uniti ed ora sono disponibili anche da noi. I magic leverag sono una specie di bigodini facili da usare che renderanno i vostri capelli ondulati senza bisogno di usare phon o piastra. Rivoluzionari nella loro sem-

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plicità e dall’effetto garantito. La collezione di Karl Lagerfeld per Sephora: una collezione limited edition che punta molto sul packaging. Questa la nuova avventura in cui si è imbattuto Karl Lagerfeld realizzando per Sephora palette di ombretti dai colori più di tendenza. Da collezionare! Smalti glitter: eccessivo o no quest’anno lo smalto deve brillare! E non solo di “luce propria” ma di veri e propri brillantini. Must audace sì ma di grande effetto. Le novità in fatto di beauty vedono infatti mani preziose ed abbaglianti. Nessuna limitazione di co-

lore, chiari scuri fluo e chi più ne ha più ne metta, hanno tutti un comun denominatore: il glitter. La spazzola sciogli nodi di Michel Mercier: spazzola dal design innovativo che districa i capelli senza spezzarli. Sembra un sogno invece è realtà. Una particolare distribuzione geometrica delle 428 setole di varie lunghezze permette alla spazzalo di scivolare tra i capelli senza provocarne la rottura. Disponibile in tre diversi modelli a seconda della tipologia del capello. Grazie Monsieur Mercier.





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Photo: Corrado Pinci Model: Giorgia Minzocchi Air style: Federica Ambrogioni Assistenti: Edoardo Pelliccione, Gino Del ferraro

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IL MONDO DI GIĂ“ Nell'affascinate palazzo Colonna di Genazzano, il fotografo Corrado Pinci ripercorre il tempo andato, attraverso una serie di scatti d'autore tra le meraviglie della natura e meravigliosi giochi di luce naturale. E' con questi elementi che ha dato vita al progetto fotografico "Il

mondo di Giò". Desiderio di ricerca di luoghi e creazione uniche, tutto nel contesto si è sposato benissimo, gli abiti, il paesaggio, l'architettura. La giovane modella Giorgia Minzocchi con il suo prezioso contributo interpretativo ha reso meravigliose queste immagini.

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EROs di Fabiola Di Giov Angelo

A QUALCUNO PIACE SEMPRE Per alcune persone il sesso è una vera e propria ossessione, un pensiero fisso che condiziona e talvolta distrugge la vita affettiva e di relazione. Ne parliamo con il dottor Marco Rossi, sessuologo e psicoterapeuta ome al solito gli americani fanno le cose in grande. Uno show dedicato dal titolo “Bad sex”, un film bestseller e tanti testimonial famosi da Michael Douglas, Tiger Woods e Charlie Sheen, tutti schierati come rappresentanti di una sindrome che da oggi ha una diagnosi ufficiale: “sex addiction epidemic”, epidemia di dipendenza da sesso. Un problema che affligge oltre nove milioni di persone, quasi il 5% della popolazione Usa e che non riguarda più soltanto il prototipo del sesso– dipendente, di genere maschile che ha un’età compresa tra i quaranta e i cinquant’anni, ma anche moltissime donne, adolescenti e anziani. Il ritratto di un’America che nell’era di internet, secondo alcune inchieste, rimane emotivamente fredda e socialmente isolata ma contemporaneamente è ossessionata dal sesso, responsabile ancora una volta la rivoluzione digitale. Per curare questo che sembra esser diventato un vero e proprio disturbo comportamentale a cui oggi si dedicano 1500 terapisti è necessario che il paziente abbia consapevolezza della malattia e che desideri uscirne parlandone apertamente. “Innanzitutto possiamo parlare di patologia – spiega il dottor Rossi – quando la persona che ne è affetta non riesce a stare

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lontana dal sesso e se non ha rapporti sessuali sta male. Questo riguarda sia gli uomini che le donne, anche se nel caso degli uomini è dalle 3 alle 5 volte maggiore rispetto alle donne. Importante è distinguere poi la ninfomane dalla sexual addiction, infatti nel primo caso si parla di una persona che non prova piacere dal sesso, è per questo che lo cerca continuamente, al contrario nel secondo caso l’ossessione deriva proprio dal piacere provato. Spesso que-

sta patologia – aggiunge Rossi – ha delle ripercussioni sulla vita privata e personale e provoca disastri matrimoniali oppure finanziari per quelle persone che fanno sesso a pagamento. Ritengo che l’avvento delle nuove tecnologie – conclude il dr. Marco Rossi – ha sicuramente facilitato determinati tipi di rapporti, ma non ha aumentato il numero di persone affette da sex addiction”. www.marcorossi.tv



ANTROPOLOGIA CULTURaLE di Marco De Murtas

IL MANOSCRITTO NEL CASSETTO Sogno di scrivere un libro: anatomia sociale di un fenomeno sempre più diffuso e della voglia di rappresentare. Un fenomeno temuto e criticato dagli intellettuali e dagli scrittori contemporanei

i sente spesso dire che gli italiani sarebbero ossessionati dallo scrivere un libro ed in molti celano la loro speranza editoriale dietro un cassetto. Irrita molto sentire “gli spargitori d’inchiostro ufficiali” (intellettuali, scrittori, notoriamente tali) irritarsi contro questa tendenza. Quanto sono idioti a prendersela con chi ha sì colto hobby. Chi sogna di pubblicare, legge molto (anche forse i loro pessimi libri) ed ha una passione che lo spinge a crescere culturalmente. Semmai la domanda do-

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vrebbero essere questa: cosa muove gli uomini a dispetto della fatica e,spesso, del misconoscimento del loro lavoro a persistere nello sforzo di rappresentare? IL RAPPRESENTARE COME PULSIONE BIOLOGICA I primi uomini preistorici, nonostante i giganteschi problemi quotidiani, spesero una parte della loro breve vita a rappresentare, tanto fecondamente che ancor oggi, nonostante il notevole tempo trascorso, rimangono in un discreto stato di conservazione,

numerose “opere d’arte”. L’uomo è animato da una pulsione così forte, il rappresentare, che sembra essere in controtendenza con la necessità evolutiva di sopravvivenza. Allo stesso modo, lo scrittore-sognatore, invece che riposarsi o a fare altro di più immediatamente godibile, dedica così parte del suo tempo nell’intensa ricerca a scrivere qualcosa che riesca a fargli comunicare… Qui sta il punto: questa pulsione del rappresentare, fu ed è un fattore evolutivo di straordinaria importanza. Così, in tutti noi, c’è una certa spinta a rappresentare, così come a mangiare e accoppiarci. In ogni pulsione c’è il premio del piacere, ad ogni desiderio di piacere c’è un piacere del desiderio… Questo è il loro demone. L’ACCUMULARE COME PULSIONE BIOLOGICA “Spargitori d’inchiostro professionisti ed intellettuali arroganti” invece il vostro principale demone che vi spinge a temere e maledire aspiranti scrittori: la spinta ad accumulare (denaro) e la paura della concorrenza dei nuovi.

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CURIOsITA’ DaL MoNDo di Cristiano De Masi

LOS ANGELES:

LADY GAGA REGISTA DI SE STESSA

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Primo video come regista per Lady Gaga che ha realizzato un vero e proprio cortometraggio di 14 minuti nel suo ultimo singolo “Marry The Night”. Il video in parte è ambientato in una clinica psichiatrica dove la cantante appare anche senza veli.

2 LOS ANGELES:

SIERRA TOWERS, LA CASA DELLE STAR Le Sierra Towers di Los Angeles sono la residenza preferita dalle star. Nel complesso residenziale sul Sunset Strip, si possono incontrare personaggi hollywoodiani del calibro di Cher, Courteney Cox, Joan Collins, Elton John e Ozzy Osbourne con la moglie Sharon, tutte attratte dalla possibilità di avere a loro disposizione un servizio di sicurezza 24 ore al giorno, una palestra, una piscina e una Spa. In passato, il grattacielo era stato la residenza di Sidney Poitier, Rachel Zoe, Matthew Perry e di Lindsay Lohan che, nonostante nel 2005 pagò oltre un milione e mezzo di dollari per un appartamento di circa 200 metri quadrati trascorse molte delle sue notti all'hotel Chateau Marmont.

TOKYO:

L’ALBERO D’ORO Se il classico abete natalizio vi ha stancato potete chiedere consulenza al gioielliere giapponese Ginza Tanaka, che ha creato un albero di natale completamente d'oro. L'opera vale oltre 1,5 miliardi di yen, quasi due milioni di dollari, è alta due metri e mezzo e ogni particolare è caratterizzato da metallo aureo. La sola stella cometa in cima all'opera ha un valore di sessantacinque mila dollari. La creazione del gioielliere è esposta nella vetrina del negozio Tanaka Kikinzoku, diventando una vera attrazione di Tokyo.

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5 4 MONACO:

LA BIANCHERIA DI HITLER ALL’ASTA

CORNOVAGLIA:

LE BANANE SIAMESI Curiosa scoperta all'Helston Community Hospital, in Cornovaglia da parte dell'infermiera Kate Perry. Dovendo portare una banana dalla cucina dell'ospedale ad un paziente è rimasta scioccata quando ha scoperto che all'interno della buccia le banane erano due. Un portavoce dell'associazione esportatori di banane dei Caraibi ha espresso la sua sorpresa dicendo di non aver mai visto una banana doppia. Tuttavia, la quantità non significa necessariamente qualità. "Non ha un buon sapore", ha riportato l'infermiera Perry.

Nonostante Adolf Hitler raccomandasse ai tedeschi uno stile di vita sobrio e severo in modo da conformarsi alle spartane abitudini degli antenati germanici, lui amava invece il lusso. Lo dimostra la sua biancheria da letto, che si ritiene facesse parte del “corredo” del suo appartamento di Monaco di Baviera in Prinzregentstrasse. Federe e lenzuola in candido lino orlate e ricamate con le sue iniziali, divise da una svastica e sovrastate dall'aquila simbolo del Terzo Reich e della Wehrmacht. La biancheria da letto di Adolf Hitler verrà messa all'asta dalla casa d'aste Dreweatts a Bristol la settimana prossima per un valore stimato in 3000 sterline, circa 4000 euro, anche perché “è estremamente raro trovare la biancheria di Hitler all'asta,” come conferma l'esperto in reperti di militari di Dreweatts, Malcolm Claridge.

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n evento speciale? Il compleanno di un amico che vive dall'altra parte del mondo? Un cliente da coccolare? Scegliere un regalo unico, originale, che rispecchi fedelmente le intenzioni di chi lo acquista, è un'arte che può richiedere tempo e creatività, specialmente se il destinatario vive in un altro Paese del mondo. Da questa crescente esigenza nasce Italialicious: il top della cucina italiana in lussuose confezioni regalo. Ampia scelta tra pasta, dessert, sughi, olio, confetture e vini di altissimo prestigio. Un innovativo servizio che copre ogni distanza del globo entro le 72 ore dalla spedizione dell'ordine. Entrare nel sito Italialicious significa poter scegliere tra i regali più originali e ricercati nell'ambito della gastronomia italiana. Po-

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chissimi click vi consentono di personalizzare il box scelto, aggiungere un messaggio e preoccuparsi unicamente di rispondere alla telefonata o e-mail di ringraziamento da parte del destinatario! Chi riceve un packaging Italialicious riceve poesia e non potrà non pensare a quanta cura, tempo e dedizione abbiate dedicato alla ricerca di un pensiero così originale. Il tutto comodamente gestito nell'intervallo tra un appuntamento e l'altro o dalla poltrona di casa. Il progetto nasce con l'obiettivo di promuovere in tutto il mondo, il massimo della qualità artigianale italiana attraverso un servizio espresso ed impeccabile. Italialicious inizia la propria avventura tra Ve-

tralla, paese della Tuscia Viterbese, e Pasadena (uno dei quartieri più prestigiosi di Los Angeles) sotto la guida dei tre imprenditori Valentino Bacocco, Stefania Mazzotta e Maureen McGillan Sklar (nella foto), che insieme alla direzione marketing di Giorgio Onorato Aquilani, stanno già godendo di un meritatissimo successo. "Il sito www.italialicious.com - spiega l'amministratore Valentino Bacocco - funziona perché è semplice ed intuitivo da utilizzare. Ogni persona può infatti scegliere e personalizzare qualsiasi confezione e spedirla dove vuole in soli tre click!". Regalare e regalarsi il piacere della cucina italiana non è mai stato così semplice e veloce. www.italialicious.com

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ECONOMIA a cura dello studio Cicolani

COSA SUCCEDE ALL’ECONOMIA ITALIANA? /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// In questo breve testo cercheremo di spiegare cosa cambierà nei conti e nelle tasche degli italiani alla luce della famosa “Manovra Monti” ufficializzata sulla Gazzetta il 6 dicembre

l testo della Manovra è composto di 50 articoli che trattano molti fronti, ma con lo scopo comune di accrescere la crescita economica del paese, la sua equità ed il consolidamento dei conti pubblici. Il Decreto “Salva-Italia” inciderà nelle tasche degli italiani per 20 miliardi netti e 30 lordi. LE TASSE Il tema che più preoccupa gli italiani è sicuramente quello delle tasse, poiché sono state inserite imposte che erano entrate in disuso come l’Ici ed imposte ex novo. Ci saranno tasse sui beni di lusso, si parla di 20 euro per ogni Kw eccedente i 170 per il mondo auto e arriverà una nuova tassa sulle barche oltre i 10 metri mentre per aerei ed elicotteri la nuova tassa sarà regolata dal peso del velivolo. Aumento accise benzina: le Autorità/Enti regionali potranno "finanziare" il trasporto del proprio territorio con aumento del

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costo carburante pari ad 1 cent al litro. Ritorna l’Ici sulla prima casa: l’imposta sarà dello 0,4%, prevista una detrazione sui primi 200 euro. Dalla seconda casa in poi l’imposta sarà dello 0,750,76%. Dal 1° settembre 2012 scatterà un aumento del 2% dell’Iva (che passa quindi al 23%), ma solo se non ci saranno gli introiti previsti dal riordino delle agevolazioni fiscali. LE PENSIONI In seguito sono state modificate le pensioni e le modalità per stabilire gli anni per il pensionamento. Per andare in pensione dal 2012 l’età minima sarà di 66 anni per gli uomini e di 62 (66 dal 2018) per le donne. Le pensioni di anzianità saranno possibili con 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne. Abolita la “finestra mobile” e le quote di anzianità. Uomini e donne potranno lavorare fino a 70 anni con una fascia di uscita flessibile incen-

tivata. Penalizzazioni per chi pensiona prima dei 63 anni: 1% detratto per ogni anno di anticipo sulla pensione. Dal 1° gennaio 2012 estensione a tutti del metodo contributivo per il calcolo delle pensioni. Una volta in pensione si riceverà quanto si è accumulato con i contributi versati anno dopo anno. Le pensioni non saranno più rivalutate rispetto all’inflazione, a eccezione di quelle al di sotto dei 1.400 euro mensili, che saranno indicizzate al 100%. E’ previsto un contributo di solidarietà per le pensioni più ricche. LA TRACCIABILITA’ Per quanto riguarda la parte finanziaria ci sarà una tracciabilità a mille euro, ossia divieto di usare denaro contante per pagamenti superiori o uguali ai 1.000 euro. Si vuole cercare così di ridurre al minimo l’evasione. Il bollo attualmente previsto per i conti correnti viene esteso ai conti sui titoli, alle polizze vita e ai fondi mobiliari. I FARMACI L’articolo 32 invece prevede nuove norme per la vendita di particolari farmaci. Pertanto nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione che si trovano in comuni superiori ai 15 mila abitanti possono essere venduti i farmaci di fascia C, ossia quelli che richiedono prescrizione medica ma non sono rimborsati dal servizio sanitario nazionale. Viene data pertanto facoltà sia alle farmacie che alle parafarmacie di applicare sconti sui prodotti venduti, in modo tale da essere facilmente visibili da tutta la clientela. Aggiornato al 20 dicembre 2011




LIBRI DEL MESE

IL QUADERNO DI MAYA di Isabelle Allende - Ed. Feltrinelli “C’è sempre una donna a cui dire Grazie”. Isabel Allende torna a raccontare la vita di una donna coraggiosa in unromanzo che affronta con grande delicatezza le relazioni umane: le amicizie incondizionate, le storie d’amore palpabili come quelle più invisibili, gli amori adolescenziali e quelli lunghi una vita. Un ritmo incalzante, una prosa disincantata per questa nuova prova narrativa che si tinge di noir e per l’ennesima eccezionale galleria di donne volitive e uomini capaci di amare — Maya Vidal, l’adolescente protagonista del nuovo romanzo di Isabel Allende, caduta nel circuito dell’alcol e della droga, riesce a riemergere dai bassifondi di Las Vegas e, in fuga da spacciatori e agenti dell’Fbi, approda nell’incontaminato arcipelago di Chiloé.

I CONTENDENTI

A COSA SERVONO I POLITICI?

SOTTOSOPRA

di John Grisham – Ed. Mondadori John Grisham conferma le sue straordinarie doti di scrittore nel raccontare da vero maestro una storia di piccoli avvocati alle prese con un grande caso giudiziario, e lo fa aggiungendo ai classici e inconfondibili elementi del legal thriller un pizzico di umorismo. Il divertimento è garantito — Oscar Finley e Wally Figg sono due avvocati di Chicago soci da vent’anni in un piccolo studio legale sempre sull’orlo del fallimento. Litigiosi come una vecchia coppia, cercano di rimediare clienti come possono, perlopiù offrendo la loro consulenza “su misura” in divorzi lampo o alle vittime dei frequenti incidenti d’auto all’incrocio vicino al loro ufficio. I due tirano avanti più o meno dignitosamente nella speranza di fare prima o poi il colpo grosso e di imbattersi in una causa che li renda finalmente ricchi...

di Piero Angela – Ed. Mondadori Nel nostro paese oggi c’è un forte risentimento contro la classe politica per i suoi troppi privilegi, per il malcostume diffuso, per i costi, l’arroganza e la corruzione. Ma in realtà esiste una questione molto più profonda, che questo libro intende affrontare, e che riguarda il ruolo stesso della politica nella società. È infatti radicata l’idea che sia la politica a determinare il benessere di un paese. E che cambiando maggioranza, o cambiando leader si possono ottenere cose che in realtà non dipendono dalla politica.

di Milena Agus – Ed. Nottetempo Il quinto romanzo della scrittrice sarda. Nel palazzo di Sottosopra vivono ricchi e poveri che s’incontrano sulle scale, si scambiano servizi e favori. Al piano nobile abita un anziano violinista americano, Mr. Johnson, che ha lasciato le scene e il successo per naturale ritrosia. Al piano basso Anna, una donna delle pulizie, acciaccata dalla vita ma prodiga di fiducia e tenerezza che distribuisce agli altri abitanti, Giovannino, un bambino così giudizioso da essersi educato da solo, Natascia, tanto gelosa da vivere nell’incubo costante di perdere il fidanzato, Mrs. Johnson, che aspira solo alle impossibili cose normali e Alice che vuole diventare una macchina del sesso per evitare la solitudine, ciascuno con la sua mania, la sua pazzia piccola o grande, la sua paura.

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Angelo Pasquarelli

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www.angelopasquarelli.com




FILM DEL MESE

A.C.A.B. Cobra è Piefrancesco Favino, Negro è Filippo Nigro e Mazinga è Marco Giallini. Sono tre "celerini bastardi". "Celerini" più che poliziotti, così si sentono. Hanno imparato a proprie spese ad essere bersaglio perché vivono immersi nella violenza. In una violenza che diventa lo specchio deformante di una società esasperata, di un mondo governato dall'odio che ha perso le regole e che loro vogliono far rispettare anche con l'uso spregiudicato della forza. Nel momento forse più delicato delle loro esistenze, quando la vita privata arriva alla resa dei conti, incontrano "il futuro" in una giovane recluta, Adriano (Domenico Diele), appena aggregata al loro reparto. L'educazione di Adriano alla legalità, all'ordine, all'applicazione anche violenta della legge è la lente per raccontare il controverso "reparto mobile" con un inedito sguardo dall'interno, sullo sfondo dei più sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi anni, dal G8 di Genova fino alla morte di Gabriele Sandri. Cast: Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti, Roberta Spagnuolo, Domenico Diele Regia: Stefano Sollima Distribuzione: 01 Distribution Uscita: 27 gennaio

BENVENUTI AL NORD

MISSION IMPOSSIBLE PROTOCOLLO FANTASMA

I MUPPET

Sono passati circa due anni, Alberto e Mattia sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia (Angela Finocchiaro) detesta Milano a causa delle polveri sottili e dell’ozono troposferico e accusa Alberto (Claudio Bisio) di pensare solo al lavoro e poco a lei. Così, per risvegliare l’amore, prende una seconda casa in montagna dove trascorrere romantici weekend. Peccato che Alberto abbia accettato di guidare un progetto pilota delle Poste che lo impegnerà per un anno, sabati compresi. Intanto Mattia (Alessandro Siani), il solito irresponsabile, vive con la moglie Maria (Valentina Lodovini) e il figlio Edinson a casa della madre, lavora poco e proprio non riesce a pronunciare la parola "mutuo". Cast:Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nunzia Schiano, Fulvio Falzarano, Salvatore Misticone, Paolo Rossi Regia: Luca Miniero Distribuzione: Medusa Uscita: 20 gennaio

Il nuovo film della serie, che ha incassato 2 miliardi di dollari in tutto il mondo, avrà una nuova squadra: Tom Cruise, Jeremy Renner, Paula Patton e Simon Pegg. Questa non è soltanto un'altra missione. Quando l’IMF viene accusato di aver organizzato un complotto terroristico globale, il governo degli Stati Uniti attiva il "Protocollo Fantasma" e Ethan Hunt e la sua squadra dovranno agire di nascosto per difendere il nome del’organizzazione. Cast: Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg, Paula Patton, Léa Seydoux, Josh Holloway, Ving Rhames, Tom Wilkinson, Michael Nyqvist Regia: Brad Bird Distribuzione: Universal Picture Italia Uscita: 27 gennaio

In vacanza a Los Angeles con i suoi amici Gary (Jason Segel) e Mary (Amy Adams) da Smalltown, Walter, il più grande fan dei Muppet, scopre il malvagio piano del petroliere Tex Richman (Chris Cooper) di radere al suolo il teatro dei Muppet per scavare nel suo sottosuolo e recuperare il petrolio scoperto di recente. Per mettere in piedi il più grande Muppet Telethon di sempre e raccogliere i 10 milioni di dollari necessari per salvare il teatro, Walter, Mary e Gary aiutano Kermit a riunire i Muppet, che hanno intrapreso strade diverse. Cast: Mila Kunis, Amy Adams, Emily Blunt, Zach Galifianakis, Jason Segel, Rashida Jones, Chris Cooper, Selena Gomez, John Krasinski, Neil Patrick Harris, Jack Black, Danny Trejo, Rashida Jones, Katy Perry Regia: James Bobin Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia Uscita: 3 febbraio

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CINEMA  di Costanza Cambriani

VALERIA GRACI “SOGNO DE NIRO E MERYL STREEP” /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ una delle protagoniste dell’ultimo cinepanettone “Vacanze a Cortina”. Per lei si chiude un 2011 eccezionale che ha visto la nascita di suo figlio

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© Le foto di Valeria Graci sono di Azzurra Primavera

lasse 1980, milanese di nascita e romana di adozione. Valeria Graci ha le idee chiare e il suo desiderio di fare l’attrice la porta a 18 anni a frequentare l’Accademia dello Spettacolo di Milano, diretta da Luca D’Amico. Da questo momento la carriera di Valeria inizia a prendere la strada da lei tanto voluta. Molto teatro, tra cui ricordiamo il “Rocky Horror Picture Show” per quattro stagioni, e tante soddisfazioni, fino ad arrivare al 2001, anno in cui Valeria inizia il suo sodalizio artistico con Katia Follesa. Il feeling che si instaura tra le due attrici le porta a calcare palcoscenici ambitissimi ed a riscontrare un fortissimo ritorno da pubblico e critica. Ma L’ambizione di Valeria cresce insieme a lei e il mondo del cinema le riserva tantissime sorprese. Recita infatti in “Ex2” al fianco di Anna Foglietta e Alessandro Gassman, diretto da Carlo Vanzina; Paolo Costella la vuole in “ Baciato dalla Fortuna” al fianco di Vincenzo Salemme; la nuova serie tv “E.band”, in onda al momento su Disney Channel; fino ad arrivare al nuovo cinepanettone “Vacanze a Cortina” dove la Graci è protagonista dell’episodio insieme a Ricky Memphis. Il 2011 è stato un anno pieno di avvenimenti e di cambiamenti. Qual è stato quello che ti ha dato maggior soddisfazione? “Sicuramente la nascita di mio figlio è stato l’avvenimento più clamoroso della mia vita, non solo del 2011! E allo stesso tempo anche il cambiamento più marcato. È l’emblema rappresentativo di come muta la vita e il modo di pensare di una persona. Anche sul piano lavorativo le soddisfazioni sono state molte, il mettermi in gioco da sola è stata una sfida ed un desiderio che mi ha regalato tantissime emozioni”. Il sodalizio con Katia Follesa riguarda il passato ormai, o vi rivedremo presto insieme? “Non lo so. Posso dirti solo che ci sono determinate cose che voglio fare io, da sola, per crescere in prima persona. Certo se mi venisse prospettata l’ipotesi di affiancarmi a qualcuno non potrei farlo con nessun altro se non con lei. È come se fossero due percorsi paralleli. Lei per prima ha avuto il desiderio di esprimersi come singola entità, ed anche io appoggio e condivido questo percorso”. Com’è avvenuto il passaggio dal palcoscenico al set cinematografico? “Fin da piccola sognavo di fare l’attrice ed

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ho messo tutta me stessa per realizzare questo mio desiderio. Il passaggio è stato semplice: ho trovato un bravo agente. Il resto è venuto tutto naturale. Bisogna però avere anche la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto con le persone giuste”. Il cinepanettone ti vede tra le protagoniste. Che esperienza è stata? “Con Ricky Memphis siamo protagonisti dell’episodio che vede una coppia ‘buona’ ed una ‘cattiva’. Mi sono divertita ed è stata un’esperienza che mi ha dato molto. Il bravo attore deve saper fare tutto, sia cinepanettoni che altro. Il bagaglio di esperienze te lo fai sul campo”. Nel tuo percorso hai lavorato con grandi del cinema italiano. Ti sei mai intimidita? “Gli attori più grandi sono spesso i più umili. Ho avuto l’onore di lavorare con Remo Girone, una persona semplice. Anche Raffaella Carrà, benché sia la più grande della televisione italiana, è una persona tranquilla e pacifica con la quale è piacevolissimo lavorare. Poi magari ti ritrovi a lavorare con persone che non sono nessuno e se la ‘tirano’ come non mai”. Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro? “Ferzan Ozpetek. E’ un regista turco famoso su tutto il panorama internazionale, che io amo alla follia. Castellitto è un altro dei miei sogni. Poi se mi dici di volare alto ti dico De Niro e Meryl Streep”. Un figlio piccolo, un compagno ed una carriera avviata. Come fai a fare tutto? “Ho due nonne meravigliose ed una babysitter. Mi aiutano molto e ci dividiamo i ruoli. Mia madre mi dice sempre che sono super-

fortunata, ai tempi suoi le cose erano diverse, ed obbiettivamente ha ragione. Magari rinuncio a gratificarmi in qualcosa pur di avere una persona vicino che possa darmi una mano a vivere il tempo con i miei cari nel miglior modo possibile”. Come ti vedi tra dieci anni? “Con altri due bimbi, con i miei affetti vicino e con tante altre soddisfazioni nel lavoro. Insomma felice”. Chiudiamo con una battuta? “Ho rivisto proprio pochi giorni fa un video mio e di Katia dove facevamo la paradia di ‘Uomini e Donne’ e mi sono fatta due risate nel pezzo in cui Katia mi dice: ‘Valeriana fatti furba, fidati fatti furba!’. Ed io: ‘No no, io sono castana e mi piace castana!’.




CINEMA

AGEROLAND RACCONTI DI VITA AGEROLESE /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Il film-documentario di Carlotta Cerquetti racconta le vicende e le storie che s’intrecciano all’interno della tabaccheria di Sabato Cuomo. Gli attori sono gli stessi abitanti del paese

gerola è un paese in provincia di Napoli nascosto sopra i monti della costiera amalfitana. Vicino alla piazza principale si trova la tabaccheria di Sabato Cuomo, fine pensatore, tenace fumatore, ironico commentatore del quotidiano e osservatore dell’animo umano. Nel negozio di Sabato passa quotidianamente la gente del paese: chi compra giornali o sigarette, chi tenta la fortuna al lotto, chi si siede per due chiacchiere, chi per acquistare un quaderno. Sabato ci introduce nelle vite di alcune di queste persone e ci permette di conoscerle meglio: Marilena la postina, Stefano il creatore di moda, Lello il cantante neomelodico, Marinella l’ex calciatrice, Geremia il pensionato, Angelo il tassista, Nick l’emigrato, e altri. Ageroland è il ritratto di un paese e dei suoi personaggi. Un film-documentario che evidenzia la passione per la pellicola abbinata alla realtà. Guardare questo film vuol dire scoprire questo paese di circa 18.000 anime attraverso il racconto di alcuni suoi paesani, che si sono improvvisati attori per un documento cinematografico che resterà per sempre. Il film è un diario di piccole storie

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che s’intrecciano all’interno della tabaccheria di Sabato Cuomo. E’ uno spaccato di Agerola ma potrebbe esserlo di qualsiasi altra cittadina. Qui, a differenza di altri posti, c’è la magia di un luogo meraviglioso situato tra la montagna e la bellezza della costiera amalfitana. Il tutto condito dalla perfetta regia di Carlotta Cerquetti, per un film che ha ottenuto un importante riconoscimento all’Ischia Film Festival.

SCHEDA TECNICA Regia: Carlotta Cerquetti Con: Sabato Cuomo, Geremia Avitabile, Lello Marino, Maria Iovine Produzione: Rean Mazzone, Marisella Mazzaroli per Dream Film Patrocinio: Film Commission Regione Campania Musiche: Moby, Megaridea, Lello Marino, CFF e il Nomade Venerabile, Ciccio Merolla, Black Era Durata: 50 minuti

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TEATRO

MAMMA MIA! UN SUCCESSO MONDIALE /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Una Madre. Una figlia. Tre possibili padri. Ed un cammino verso l'altare che non dimenticherete mai. Dopo Milano, lo spettacolo sta conquistando Roma e il Teatro Brancaccio

opo il trionfale successo milanese, dove lo scorso anno ha superato i 200.000 spettatori attestandosi come lo spettacolo numero uno in Italia, “Mamma Mia!” sta conquistando il pubblico della Capitale, che ha la possibilità di ammirarlo per tutta la stagione (8 spettacoli alla settimana al Teatro Brancaccio. Un successo, che ha già travolto il pubblico di 270 città nel mondo e che dal 1999 – anno del debutto londinese – ad oggi, ha stracciato tutti i record facendo ballare i teatri dei cinque continenti sulle note delle celebri canzoni degli ABBA. “Mamma mia!”, tradotto in oltre 10 lingue, è stato visto da 45 milioni di persone nel mondo incassando oltre 2 miliardi di dollari. Recentemente è stata realizzata anche una versione in cinese per l’edizione mandarina che ha debuttato con grandissimo successo questa estate a Pechino.

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LA STORIA “Mamma mia!” è una divertente commedia ambientata in una piccola isola greca. La ventenne Sophie sta per sposare Sky, il ragazzo che ama, e sogna

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di farsi accompagnare all’altare dal padre che non ha mai conosciuto. Dopo aver scoperto dal diario di Donna, sua madre, che i potenziali padri sono tre, decide di invitarli tutti alle sue nozze per scoprire chi di loro sia quello vero. Uno show unico e un’adrenalina che si trasmette contagiosamente dal palcoscenico al pubblico, grazie al talento di un cast d’eccezione e alle canzoni senza tempo degli ABBA. IL CAST A interpretare la stravagante e divertentissima Donna, ruolo che fu di Meryl Streep nell’adattamento cinematografico, troviamo Chiara Noschese. La figlia di Donna, Sophie, è interpretata dalla giovane Elisa Lombardi. Lisa Angelillo (Tanya) e Giada Lorusso (Rosie) portano sul palco l’estro e l’allegria delle due storiche amiche di Donna con la quale, in passato, formavano il trio delle Dynamo. I tre possibili padri di Sophie che approderanno sull’isola per le sue nozze saranno interpretati da Michele Carfora che da quest’anno interpreta il ruolo di Sam, Roberto Andrioli (Marco) e gipeto (Giò). La parte di Sky, il giovane promesso sposo di Sophie è interpretato da Giuseppe Verzicco.

Francesca Taverni interpreta Donna in alternanza. Le liriche italiane delle canzoni degli ABBA sono curate da Stefano D’Orazio mentre l’adattamento del testo in lingua italiana è di Alice Mistroni. “Mamma mia!” è prodotto in Italia da Stage Entertainment in accordo con Judy Craymer, Richard East e Björn Ulvaeus per Littlestar in associazione con Universal. Le musiche e le liriche originali di MAMMA MIA! sono di Benny Andersson e Björn Ulvaeus, i testi di Catherine Johnson, la regia di Phyllida Lloyd e le coreografie di Anthony Van Laast. Scene e costumi sono di Mark Thompson, le luci di Howard Harrison, il disegno fonico di Andrew Bruce e Bobby Aitken, la supervisione musicale, le musiche aggiunte e gli arrangiamenti sono di Martin Koch. Stage Italia, consociata italiana della multinazionale olandese fondata da Joop Van den Ende, è il primo produttore di spettacoli dal vivo in Italia con oltre 800.000 biglietti venduti in due stagioni. Nel 2011 i due musical di punta di Stage sono risultati in testa alla classifica ufficiale di tutti gli spettacoli teatrali italiani (fonte AGIS) con “Mamma mia!” e “La Bella e la Bestia”.


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TEATRO di Alessandro Cerreoni

MANUEL FRATTINI INGUARIBILE PETER PAN /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Sta per approdare al Sistina di Roma con l’applauditissimo spettacolo “Peter Pan”. E’ considerato il re del musical in Italia grazie al suo talento nel saper ballare, cantare e recitare sul palco. Intanto si è riposato a New York ed ha appena ricevuto un premio alla carriera

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ndare a New York e fare una puntatina a Brodway è un obbligo, soprattutto per chi vive e lavora per il musical. New York nel periodo natalizio è magica, colorata e luminosa. Una metropoli che si trasforma e che sa regalare emozioni uniche. Una vacanza, un momento di riposo speciale per “staccare” durante una stagione teatrale intensa e piena di successi. E’ stato così per Manuel Frattini, protagonista dello spettacolo “Peter Pan” che sta per approdare al Sistina di Roma (23 gennaio). Un musical che ha debuttato nel 2006 e che ha ottenuto due “Biglietto d’oro”, il premio dato agli spettacoli più visti. In questa stagione “Peter Pan” ha debuttato a settembre all’Arena di Verona davanti a 5000 persone sognanti. Manuel Frattini da anni è considerato il re del musical italiano. Un riconoscimento frutto della sua bravura nell’essere ballerino, attore e cantante, da “Pinocchio” a “Robin Hood”, da “Aladin” a “Peter Pan”. Un successo dietro l’altro. La sua carriera è iniziata nel 1991 con la Compagni della Rancia. Da lì negli anni ci sono state varie performance molto apprezzate, che hanno aiutato Manuel a consacrarsi come un grande talento del musical. La svolta decisiva è arrivata tra il 1999 e il 2001, quando ha diviso il palcoscenico con Christian De Sica, Paolo Conticini, Lorenza Mario e Monica Scattini nell’applauditissimo “Un americano a Parigi”. Ora l’approdo al Sistina con “Peter Pan”… Intanto, approfittando della pausa, Manuel si è concesso questo fantastico viaggio a New York, una città che a Natale è meravigliosamente più stupenda del solito. Manuel, parliamo di te. Sei nato a? “Milano, il 25 maggio del 1965”. Astrologicamente parlando sei un gemelli. “Sì, con ascendente gemelli!”. Ti rispecchi nel tuo segno? “Mi ci ritrovo in alcune caratteristiche per il senso artistico che contraddistingue i nati sotto questo segno”. A teatro hai interpretato quattro personaggi che sono nel cuore di tutti noi: Pinocchio, Robin Hood, Aladin e Peter Pan. Cosa significa questo per te? “Negli ultimi anni sono i personaggi che mi hanno accompagnato e dato tantissimo. Quello di Peter Pan è un ritorno”. Tra questi qual è il personaggio che senti

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più tuo? “Peter Pan e Pinocchio. Posso dire che il Peter Pan che è in me ha aiutato Pinocchio ad uscire. Sono affetto da questa sindrome e forse non ne guarirò mai. Pinocchio, invece, ha segnato l’incontro con i Pooh e con Stefano D’Orazio”. E Aladin? “E’ stato un grande successo e molto divertente. E poi ho goduto di quelle canzoni realizzate proprio dai Pooh”. Dopo la pausa natalizia, “Peter Pan” è pronto ad approdare al Sistina, e poi? “Faremo molto sud, a partire dalla Sicilia, ed andremo avanti fino ad aprile”. Il vostro, come tanti altri spettacoli, è un gruppo di lavoro itinerante. Vi sentite una famiglia? “E’ una bellissima convivenza per chi lavora e gira l’Italia insieme per tanto tempo. Si crea complicità e si condivide tutto. In questo mi sento privilegiato”. Quante ore al giorno dedichi alle prove? “Diciamo che il maggior tempo viene dedicato durante la fase di allestimento, che dura non meno di cinque settimane, per non meno di 8-9 ore al giorno. Una volta partiti con lo spettacolo c’è poi il mantenimento”. Ti senti di più ballerino, attore o cantante? “Ballerino. Ho iniziato con la danza, poi ho scoperto il fascino del canto e della recitazione. Comunque oggi mi sentirei incom-

pleto se mi mancasse una delle tre arti”. C’è un progetto tutto tuo su cui stai lavorando? “Posso dire solo che sono pronto ad un cambiamento rischioso e coraggioso. Pronto anche a fare altro. Ma il mio sogno nel cassetto resta fare un musical per il cinema”. Che sensazione ti provoca sapere di essere considerato il personaggio principe del musical italiano? “Mi onora e mi responsabilizza, oltre a farmi vivere ciò con sorpresa. Il 25 novembre mi hanno consegnato un premio alla carriera e questo mi ha spaventato anche. ‘Come un premio alla carriera a me?’. Il segreto è aver mantenuto lo stesso entusiasmo di prima”. Che momento sta attraversando il musical italiano? “Intanto diciamo che non è una moda. Il primo musical l’ho fatto nel 1991. Poi è arrivato ‘Grease’ ed è stata la svolta. Se n’è parlato sempre di più e negli anni abbiamo apprezzato dei bellissimi spettacoli”.A che punto è la tua carriera? “Solo ultimamente tocco con mano la responsabilità di aver ottenuto la fiducia del pubblico, dei teatri e dei produttori. E ‘ bellissimo sentirsi dire: sei una garanzia!”. Che 2011 è stato per te? “Bellissimo! Si è concluso con un meraviglioso viaggio a New York. E poi è entrato l’amore nella mia vita…”.

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TELEVISIONE di Silvia Giansanti

IRENE MAIORINO BACIATA DALL’AMORE /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// L’abbiamo vista all’azione e ammirata in “Baciati dall’Amore”, dove ha interpretato Luisa accanto a Giampaolo Morelli. La serie è stata dedicata a Pietro Taricone: “Non ho girato con lui tante scene, ma da quelle poche che abbiamo fatto insieme, è emersa tanta allegria. E’ stato un personaggio carino nei modi e divertente, soprattutto quando prima di girare una scena molto triste, si è messo a fare una specie di show”

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rene Maiorino è una delle giovani attrici italiane dotate di ottimismo, voglia di vivere intensamente la vita assaporando le piccole cose ma soprattutto un talento che ha voglia di sudare su un palco e cha ama tornare la sera a casa distrutta. Proprio l’esatto contrario di tanti giovani della sua età che vorrebbero lavorare in tv solo per una questione di immagine. E’ nata a Napoli il 6 settembre del 1985 sotto il segno della Vergine. Ha la dote della scrittura. Proviene da una famiglia in cui si opera nel campo medico, ma il destino ha deciso diversamente per lei. Prima di effettuare il suo primo lungometraggio, ha fatto talmente tanti corti che il padre la prendeva spesso in giro, dicendole: “Corti, corti, corti, ma a quando un lungo? E tutti questi corti non fanno un solo lungo?”. Irene, da dove nasce il tuo percorso artistico? “Ho iniziato a frequentare a Cava de’ Tirreni un laboratorio teatrale professionale durante l’ultimo anno di liceo e da lì ho avuto la spinta per questo mestiere. A dir la verità ero anche indecisa per un paio di facoltà che volevo frequentare, dato che in famiglia ci sono persone che operano in campo medico. Una volta presa questa decisione diversa dal solito, mi sono recata a Roma dove mi sono laureata al DAMS. Ho frequentato varie scuole di cinema e il mio approccio è avvenuto con la telecamera, fino ad approdare all’Accademia Bracco che mi ha formato definitivamente. Questa in breve è la mia storia”. Come hanno reagito in famiglia davanti a questa scelta insolita? “Tutto sommato bene, poiché è stata una decisione molto di pancia, difficile da motivare in quel momento. A mia madre è spettato il compito di scardinare questa volontà diretta, allo scopo di capire se ci fosse in fondo qualcosa di serio. Ho cercato di essere convincente il più possibile per non sembrare una sprovveduta o una ragazzina che voleva andare a Roma in cerca chissà di cosa”. Com’è stato l’approccio con la Capitale? “Buono, anche se ho capito che dietro l’angolo c’erano proposte che sarebbero state bufale. Roma è una città che affascina ma tante cose sono molto finte soprattutto nel campo dello spettacolo”. Per quali tipi di ruoli ti senti più portata? “Non saprei dire esattamente per quali. La commedia è nel mio sangue e nelle mie corde. Mi è stata sempre riconosciuta una recitazione molto intimista. Mi piacerebbe misurarmi

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anche con qualcosa di diverso e intenso e con personaggi più grandi di quello di Luisa, interpretato in ‘Baciati dall’Amore’”. Cosa vorresti che si dicesse di te come attrice tra qualche anno? “Che mi si riconosca sempre una grande umiltà e che si intraveda in me la felicità dello sforzo. Il mio motto è tornare a casa stanca ma felice. Adoro sfidare le difficoltà di un palco, respirare la polvere di un teatro e cercare di restare concentrata nel cast di un set. Vorrei che la gente si ricordasse di me come una persona sempre pronta al lavoro. Poter dire: con Irene si lavora bene”. Hai un mito, un modello di ispirazione? “Veramente no, ma tengo a dire che ho partecipato più volte al Giffoni Film Festival, un’esperienza che mi ha segnata, dato che in quell’occasione mi si sono aperte alcune porte. Ricordo che ero molto piccola e c’era Meryl Streep. Senza aver chiesto il permesso al moderatore, mi sono alzata, ho preso il microfono e ho fatto una domanda a quest’attrice che ho sempre ammirato. Quindi

ha fatto piacere ricevere”. Parliamo della tua più grande esperienza: “Baciati dall’Amore”. “Quest’esperienza è arrivata in un momento particolare perché nella mia sfera privata era accaduta una cosa che mi aveva buttato giù di morale e io nel frattempo avevo fatto una serie di provini inizialmente per Camilla, un personaggio ancora più piccolo di Luisa, ma molto simpatico. Il provino è piaciuto molto e così mi hanno richiamata allo scopo di verificare se fossi in grado di interpretare Luisa, visto che per Camilla ero troppo grande. Avevo capito che il personaggio era un pò il brutto anatroccolo della situazione e allora mi sono presentata a sostenere quel provino in tuta. Ricordo che un giorno mentre ero nel traffico, mi hanno chiamata ed è andata. E’ stato il mio primo grande set super professionale e mi sono sentita molto gratificata dal regista che ha riposto in me molta fiducia, nonostante la mia giovane età. Ha riconosciuto una personalità interessante su cui poter lavorare. Mi sono trovata a mio

riconduco a lei la mia scelta”. Con chi sogni un giorno di poter lavorare insieme? “Aspetta, non mi viene. Ecco, ci sono... Benicio del Toro, Sergio Castellitto e Toni Servillo. Loro sono il top. Osservo molto il loro modo tecnico di lavorare”. Nelle tue prime esperienze cinematografiche, hai preso parte in “Io non ci casco”. Ecco, giusto per trarre spunto dal titolo del film, sei mai caduta in un tranello nella vita? (Ride) “In passato ho avuto una bellissima storia che è durata tanto, nata da un incontro puramente casuale. Poi è finita, sono caduta, mi sono anche fatta male, ma è stata una botta che mi

agio con tutto il set, una specie di seconda famiglia”. Secondo la tua visione, che significato ha la parola amore? “Non ho una definizione specifica, però credo sia fondamentale riceverlo e soprattutto essere disposti a riceverlo. Molte persone purtroppo senza esserne consapevoli, nella vita si difendono molto e non riescono a vivere in positivo e di conseguenza assorbono meno le piccole cose belle. E’ importante a livello energetico agire e pensare positivo. Per prima cosa c’è l’amore per se stessi per capire cosa ci fa bene e cosa ci fa male”.

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MUSICA

ROBERTO CACCIAPAGLIA APPUNTAMENTO ALL’AUDITORIUM /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Il 27 gennaio è annunciata la data a Roma all’Auditorium Parco della Musica del grande pianista e compositore. Un nuovo tour che fa seguito alla pubblicazione del suo primo live

ispettoso della magia di una comunicazione live reciproca, nasce il primo lavoro live dell’artista: ‘Live From Milan’ (etichetta Glance/Sony) un dvd e un doppio cd dal 15 novembre scorso nei negozi. Fotografia di tutti i percorsi effettuati da Cacciapaglia, sino alla chicca di un inedito piano solo attorniato da coreografie. Il tutto senza tradire la concezione musicale dell’artista. Un lavoro così concepito spiega nella pratica quanto il potere del suono che lui studia da anni non sia mera astrazione, bensì dato dei sensi cui giungere con lavoro e rispetto. Insomma, fa condividere a chi guarda il suo lavoro il risultato concreto della sua arte dal vivo. Concedetevi una pausa dal mondo. Entrerete in un altro mondo, necessario forse più del primo. Forse è più importante permettere alla musica di entrarci dentro, darle una chance di farci parlare. Perché un percorso dentro e oltre la musica non è mai finito, se valorizzando l’intelletto nell’accettare la sfida dell’emozione il pensare musica si fa azione, materia, dialogo. Infine, vita. Roberto Cacciapaglia riparte con una serie di date dove sarà possibile ripercorrere la trama dei suoi lavori più acclamati: da Ten “Directions” a “Quarto Tempo” fino a “Canone degli Spazi”, in un nuovo live che arriva a Roma il prossimo 27 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

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BIOGRAFIA DI UN GRANDE ARTISTA Roberto Cacciapaglia è nato a Milano, dove si è diplomato in composizione presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, studiando anche direzione d’orchestra e musica elettronica. Ha lavorato allo studio di Fonologia della Rai ed ha collaborato con il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) di Pisa studiando le applicazioni del computer in campo musicale. Pianista e compositore, per lungo tempo ha condotto una ricerca sui poteri del suono in Italia e all’estero, nella direzione di una musica senza confini, al di là delle divisioni. La sua musica trae ispirazione da queste esperienze e passa attraverso l’emozione più che da regole e strutture. Sue opere sono state rappresentate: Teatro Me-

tastasio di Prato, Teatro Comunale di Bologna, Conservatorio di Milano, Accademia di Santa Cecilia in Roma, Aterforum di Ferrara, Berliner Festspiele di Berlino, Festival di Tel Aviv, Festival di Campinas-Brasile, Passatge de la Pau-Barcellona, Congresso Internazionale di Antipsichiatria-Parigi, Cantiere Internazionale d’Arti di Montepulciano, Festival di Spoleto, Lingotto-Torino, Festival “Il Violino e la Selce”, “La Milanesiana”, Festival “Sconfinando”, Musica nei cieli, Duomo di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro degli Arcimboldi di Milano, Teatro Puccini di Firenze, Teatro Camploy di Verona. www.robertocacciapaglia.com www.facebook.com/RobertoCacciapaglia

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MUSICA di Ettore Luttazi

DAN BLACK: “ITALIA ASPETTAMI” /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Ha collaborato con i Planet Funk e i The Servant, collezionando grandi successi. E’ uscito con il suo primo album da solista che ha ottenuto ottimi riscontri negli Stati Uniti. Spera di tornare presto in Italia…

stato definito da molti uno dei fenomeni più eclettici degli ultimi dieci anni nel panorama della discografia italiana ed europea. È venuto prepotentemente alla ribalta grazie alla collaborazione con i Planet Funk per l'album “Non Zero Sumness”, per il quale ha firmato come autore ben tre pezzi conquistando insieme alla band il Disco di Platino. Nel 2004 ha portato al successo in Italia e in Francia i The Servant con l'omonimo album che ha venduto oltre 300.000 copie nei due Paesi.

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Dopo aver lasciato anche questo band e aver collaborato ancora con i Planet Funk e ad altri progetti discografici, nel 2011 ha debuttato come solista con l'album che porta il suo nome, anticipato lo scorso marzo dal singolo “Symphonies” che vede la partecipazione del rapper Kid Kudi. Come direbbero gli inglesi “ Dan Black is back” . Noi gli abbiamo chiesto come sta vivendo questo ritorno sulla scena e quali sono i suoi progetti per il futuro. Dan in “Symphonies”, il singolo che ha preceduto l'uscita del tuo primo album da soli-

sta, collabori con Kid Kudi, noto rapper americano. Com'è nata la vostra collaborazione e come è stata? “È successo tutto per caso. Dopo aver registrato l'album un nostro amico comune gli aveva fatto sentire alcuni miei pezzi. A lui piacque molto ‘Symphonies’, ne era rimasto molto colpito e mi chiese di spedirgli la parte strumentale . Naturalmente io lo feci. Lui era a Ne York ed io a Parigi. Due giorni dopo mi rimandò la sua parte e io la trovai fortissima. Così è nata questa versione che

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poi è stata quella definitiva. Sorprendentemente semplice”. Sei venuto alla ribalta con i Planet Funk come autore di tre pezzi dell'album, Disco di Platino, “Non Zero Sumness”. Cosa ricordi di quel momento? “Bellissimi ricordi. Non mi aspettavo quel successo quando li avevo scritti, era solo qualcosa che volevo fare, una piccola cosa per me. È stata un'esperienza nuova e divertente scrivere con loro e quello che è venuto dopo è stato davvero gratificante. E l'Italia è stata una magnifica scoperta. Quello è stato un periodo davvero intenso”. Con i Planet Funk hai collaborato più volte e in tempi diversi, ma nel 2004 hai portato al successo in Italia e in Francia i “The Servant” con l'album omonimo che ha venduto oltre 300.000 copie. Come ti sei trovato con loro e in cosa questa esperienza si differenziava dalla precedente? “Sono stati due momenti molto diversi tra loro. Quando ho lavorato con i The Servant ai nuovi pezzi , c' era un modo di affrontare il lavoro sempre molto tranquillo, misurato , lento in cui nessuno rendeva visibile la propria emozione. O almeno cercava di contenerla. Con i Planet Funk invece era sempre tutto veloce e concitato, con persone visibilmente entusiaste ed eccitate per quello che stavano facendo quando erano in studio . Le differenze sono state e sono davvero

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forti”. Nel 2010 sei stato protagonista di un fortunatissimo tour negli Stati Uniti in cui hai diviso il palco con Robyn e Kelys, oltre ad essere stato protagonista dei festival di Glastonbury e Coachella. Quanto è importante l'esperienza live per un'artista dei nostri giorni? “Credo che con l'avvento del download la musica abbia perso qualcosa. Non tanto dal punto di vista economico, ma soprattutto sul piano emozionale. Nulla, però, può cambiare l'importanza e l'emozione che dà a un artista l'esperienza live. Sarà sempre la cosa più importante per chi fa musica”. E invece che stato d'anima si vive quando ci si chiude in studio per dare alla luce il suo nuovo album o singolo che sia? “Un vero e proprio mix di inferno e para-

diso! Far musica è come dipingere o scrivere, può succedere che ci si soffermi per lunghissimo tempo su una minima cosa, magari per mesi su uno stesso. È paradossale perché è come provare simultaneamente una sensazione di liberazione e prigionia. Ti liberi di quello che hai dentro, ma sei chiuso nello stesso posto per ore, giorni e mesi!”. Cosa c'è di nuovo nel tuo primo album solista? “Dipende dl significato che si dà alla parola nuovo. Credo piuttosto di aver rubato qualcosa, di essermi ispirato per questo lavoro a un gusto diverso dai precedenti, qualcosa che sta fra Missy Elliot e The Smiths”. Com'è stato accolto dai tuoi fans e in quale Paese sta andando meglio? “È andato molto bene negli Stati Uniti. Ho avuto l'opportunità dopo due anni di partecipare a dei festival sorprendenti e di scoprire un Paese dal quale ero molto affascinato. Tra l'altro ho conosciuto tanti amici speciali”. Per chiudere: i prossimi appuntamenti live in Italia e altrove? “Proprio ora sono tornato in studio per lavorare come un pazzo al mio secondo album. Ma spero di essere in Italia al più presto. Sono successe tante cose dall'ultima volta che ci sono stato e spero davvero di tornarci il prima possibile”.


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MUSICA

CHARTS CLASSIFICHE TOP TEN EUROPA 1 “DANCE WITH ME TONIGHT” – OLLY MURS 2 “DEDICATION TO MY EX” – LLOYD FT. A. 3000 & LIL WAYNE 3 “5 O’CLOCK” – T-PAIN FT. WIZ KHALIFA & LILY ALLEN 4 “PARADISE” – COLDPLAY 5 “WISHING ON A STAR” – THE X-FACTOR FINALISTS 6 “LEVELS” – AVICII 7 “FAIRYTALE OF NEW YORK” – THE P. FT. K. MACCOLL 8 “GOOD FEELING” – FLO.RIDA 9 “WE FOUND LOVE” – RIHANNA FT. CALVIN HARRIS 10 “LEGO HOUSE” – ED SHEERAN

TOP TEN U.S.A. 1 “IT WILL RAIN” – BRUNO MARS 2 “THE ONE THAT GOT AWAY” – KATY PERRY 3 “NIGGAS IN PARIS” – JAY-Z FT. KANYE WEST 4 “WE FOUND LOVE” – RIHANNA FT. CALVIN HARRIS 5 “THESE DAYS” – FOO FIGHTERS 6 “5 O’CLOCK” – T-PAIN FT. WIZ KHALIFA & LILY ALLEN 7 “BOTTOMS UP” – NICKELBACK 8 “LONELY BOY” – THE BLACK KEYS 9 “HEADLINES” – DRAKE 10 “WORK OUT” – J.COLE

TOP TEN ITALIA 1 “LA DIFFERENZA TRA ME E TE” – TIZIANO FERRO 2 “ORA E ALLORA” – LUCIANO LIGABUE 3 “ORA” – JOVANOTTI 4 “TAPPETO DI FRAGOLE” – MODÀ 5 “INEVITABILE” – GIORGIA FT. EROS RAMAZZOTTI 6 “CONTROSENSO” – RAF 7 “UP PATRIOTS TO ARMS” – SUBSONICA FT. F. BATTIATO 8 “BRUCERÒ PER TE” – NEGRITA 9 “NON HO MAI SMESSO” – LAURA PAUSINI 10 “NON SO PIÙ COSA FARE” – ADRIANO CELENTANO

OLLY MURS E’ divenuto noto partecipando all’edizione britannica del talent show X-Factor. Nato nel 1984, adesso ci ha regalato un pezzo molto giovane e fresco, tratto dal suo secondo album. AVICII E’ un dj svedese registrato all’anagrafe come Tim Berling. Il disco, uscito nel mese di novembre, ha già trovato grande seguito in tutta Europa, non a caso è apprezzato dal mitico dj Tiesto.

T-PAIN Il noto rapper ventiseienne questa volta è alle prese con il suo quarto cd. Bellissimo pezzo soft R&B che ha anticipato l’uscita di “Revolver”. J.COLE Ecco un altro interessante rapper dell’attuale panorama musicale statunitense, entrato a far parte della scuderia di Jay-Z. Non a caso ha anche collaborato con Beyoncé. Il suo album s’intitola “Cole world”.

SUBSONICA Si sono riuniti due grandi protagonisti della musica italiana. Il pezzo è contenuto nell’album “Eden”. Complessivamente la band torinese ha venduto più di 400.000 copie e ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti. ADRIANO CELENTANO E’ tornato il re. Il nuovo pezzo è estratto dall’album “Facciamo finta che sia vero”, in cui c’è la firma di Manu Chao per la musica. Sono coinvolti anche Giuliano Sangiorgi, Franco Battiato e Jovanotti.


di Silvia Giansanti in collaborazione con la Foxy John Production - www.foxyjohnproduction.com

SPECIAL GUEST PROFESSOR GREEN IL RAPPER DALLO SGUARDO CINICO registrato all’anagrafe come Stephen Paul Manderson ed è nato a Londra il 27 novembre del 1983. Il giovane rapper è cresciuto ad Hackney con la madre, visto che i sui genitori si sono separati presto. Per via del suo look, molti lo hanno accostato inevitabilmente ad Eminem. Ha iniziato a farsi notare dal pubblico inglese, conducendo uno show sulla BBC Radio 1. La sua promettente carriera di rapper è iniziata nel 2006 con la pubblicazione di un mixtape. Successivamente a questa prima esperienza, è riuscito ad ottenere un contratto con una celebre etichetta discografica fino al 2008. In seguito ha partecipato al tour internazionale di Lily Allen e nel 2010 ha firmato un altro contratto questa volta con la Virgin Records, grazie alla quale ha potuto dare vita al singolo “I Need You Tonight”, basato su un campionamento del famoso pezzo anni ’80 degli INXS. A seguire, il pezzo “Just be Good to Green”, con la featuring di Lily Allen e la pubblicazione dell’album d’esordio intitolato “Alive Till I’m Dead”, uscito sempre nel 2010. L’anno successivo è stata la volta di “At Your Inconvenience”, in cui è incluso il singolo di successo “Read All About It (Tutto quello che devi sapere)” in collaborazione con Dolcenera.

E’

NEWS I Subsonica per festeggiare i loro quindici anni di carriera hanno annunciato cinque date previste per il prossimo mese di aprile. L’intenzione della celebre band torinese è quella di esibirsi nei palazzetti. Lady Gaga sta progettando un mega tour di 450 date, con il quale vorrebbe superare ogni record, toccando terre come l’India e l’Asia. L’intenzione è quella di superare il “360° World Tour” degli U2. Gli Hanson lanceranno in questo inizio 2012 la loro birra. Si chiamerà “Mmmbop Beer”, un marchio ispirato al loro pezzo d’esordio anni ’90 “Mmmbop”, che li rese idoli delle ra-

gazzine. La bevanda sarà dal sapore esotico e per il momento non si hanno notizie su un nuovo disco. I Coldplay saranno in Italia per un’unica ed imperdibile data del 24 maggio allo Stadio Olimpico di Torino. La nuova tournée della band inglese è a supporto dell’ultimo album “Mylo Xyloto” che ha raggiunto la vetta delle classifiche in molti Paesi. I Litfiba escono in queste settimane con il nuovo disco intitolato “Grande Nazione”. L’album è disponibile nella versione classica CD, in quella CD Deluxe e in vinile 180 grammi. Ad anticipare l’uscita, c’è il singolo “Lo Squalo”.

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EVENTI

L’ARTE NON TEME LA MAFIA /////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// E’ stata inaugurata il 24 novembre scorso, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, la mostra “Cultura+Legalità=Libertà. L’arte contro le mafie”. Tra gli interventi quello di un testimone di giustizia, l’imprenditore calabrese Pino Masciari

prosperosa. Sguardo fiero, deciso e cattivo. Incute timore e soggezione. E’ opulenta e cinica. Non ha vergogna e ritegno. Difficile rappresentare la mafia in un unico quadro ma Davide Puma ci è riuscito. La sua opera s’intitola “Io”. E non aggiunge altro. “Io” è la rappresentazione della mafia, una donnona seduta e che a guardarla mette paura. Proprio come la mafia. “Io” è una delle opere che rientra nel progetto artistico “Cultura+Legalità=Libertà. L’arte contro le mafie”, promosso dall’associazione Arte Indivisa, formata da artisti-poliziotti che rispondono al nome di Giorgio Bisanti, Claudio Lia, Maurizio Geraci, Angelo Langè, Antonio Scarpelli, Giulio Cardona, con l’organizzazione di Roberta Di Chiara. La mostra è stata ospitata presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino ed è stata inaugurata il 24 novembre abbinata al convegno “Le mafie oggi”. Un incontro che ha vissuto due momenti particolarmente sentiti ed importanti. Il primo con l’intervento del dottor Gian Antonio Tore, della Divisione Investigativa Antimafia di Torino, che ha fatto una fotografia della presenza mafiosa in Piemonte e non solo, attraverso cifre da brividi. E’ risaputo come la presenza della mafia in molti settori del-

E’

l’economia, dell’imprenditoria, della politica e della società civile, ormai condizioni qualsiasi cosa accada in questi ambiti. Il volume d’affari è impressionante, superiore a svariate centinaia di miliardi di euro. Il secondo momento che ha destato grande attenzione è stato quando Pino Masciari, imprenditore edile e testimone di giustizia, ha preso il microfono e ha raccontato la sua vita, partendo dalla sua ribellione contro le leggi della ‘ndrangheta e la fuga notturna

verso una destinazione ignota per sfuggire, lui e la sua famiglia, da una morte certa. La mafia non perdona, la mafia mette a tacere. Ma Pino Masciari non è stato zitto. Ha reagito con vigore e da solo ha sfidato un colosso come la ‘ndrangheta. Oggi vive in Piemonte e il suo sogno sarebbe quello di tornare come cittadino libero nella sua Calabria. Ma non può. Ha urlato la sua rabbia e ha esortato tutti coloro che vivono sotto scacco della mafia a denunciare.

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EVENTI di Camilla Rubin

“VACANZE DI NATALE A CORTINA” AL WP STORE //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Il film “Vacanze di Natale a Cortina” di Aurelio e Luigi De Laurentiis, distribuito da Filmauro, vede la partecipazione di Woolrich John Rich & Bros., fornitore dell’abbigliamento invernale indossato durante le riprese da una parte del cast

oolrich ha fornito l’abbigliamento invernale, dal parka ad altri capi spalla, e per l’occasione ha organizzato per il 13 dicembre a Roma, presso il WP Store di via San Sebastianello 6/b (piazza di Spagna), un cocktail party nel corso del quale sono stati estratti alcuni biglietti per assistere all’anteprima del più divertente film di Natale 2011. Per l’occasione l’estrazione è stata fatta da Patricia Varvari, giovane attrice, vera e propria rivelazione del film accanto a Christian De Sica (interpreta la figlia di lui nel film). Presenti alla serata anche il “collega” di set Alessio Chiodini, già noto al grande pubblico per aver interpretato il figlio di Veronica Pivetti nella fiction di enorme successo “La ladra”, e poi Paolo Conticini, storico compagno di film di Natale di Christian De Sica, Andrea Roncato, che ha intrattenuto i vincitori, i fratelli Tommaso e Maria Marconi con il cugino Michele, i campioni della nazionale di tuffi che presto saranno impegnati nelle qualificazioni per Londra 2012 ma

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anche Roberta Beta, la showgirl Loredana Miele e Christian Frasacco, il giovane interprete di David Copperfield. La serata è stata presentata da Christian Floris, scrittore, conduttore televisivo e speaker radiofonico di grande personalità che ha al suo attivo interviste a personaggi come Maurizio Costanzo e Dario Fo. WP Store Via San Sebastianello, 6/b (Piazza di Spagna) - Roma


Da sinistra: Patricia Varvari e Christian Floris premiano un vincitore; Roberta Beta; Patricia Varvari e Alessio Chiodini; Alessio Chiodini, Paolo Conticini, Patricia Varvari e Christian Floris; un altro vincitore durante la premiazione; Paolo Conticini e Andrea Roncato

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VITA DI NOTTE di Roberto Gismondi

PARTY DI FINE ANNO E NON SOLO ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

Sebbene le tempera- Mita Medici, Eliana Miglio, la Principessa ture non siano state propria- Nicoletta Odescalchi, Schulamit Orvieto, mente del tutto “invernali”, il Elena Ossola, Silvana Pampanini, Marina mese appena trascorso ci Ripa di Meana, Claudia Rispoli, Rita ha regalato innumerevoli Rusic, Patrizia Ruspoli Visconti di Mo“freschezze”. Le novità drone, Paola Saluzzi, Marco Simeon, hanno riguardato tutti o Pino Strabioli, Alessandro Tersigni, Enrico quasi, e come ogni fine Vanzina. d’anno qualche ciclo si chiude e lascia spazio a Al Teatro dell’Opera di venti provenienti da altre di- Roma, si è tenuta una serata rezioni. indimenticabile nel segno del balletto: l’ITALIA-RUSPresso lo spazio espositivo di via BorgoSIA GALA 2011, organizgnona, concesso dalla famiglia Fendi, si zato nell’ambito “Anno è svolto il “Natale dei 100 alberi d’audella cultura e della lingua tore”. Per l’evento benefico i numerosisrussa in Italia”. simi ospiti hanno trovato ad accoglierli Sergio Valente e la madrina della serata, Anna Fendi, che li hanno guidati in un mondo fantastico fatto di cristalli, tessuti colorati, materiali preziosi e sfere decorate. La serata, introdotta da Paola Saluzzi, ha visto la presenza di numerosi personaggi del mondo della moda, dello spettacolo, delle istituzioni e dell’alta società romana: Matilde Brandi, Franco Ciambella, Tosca D'Aquino, Dani Del Secco d’Aragona, Giada Desideri, le sorelle Anna Franca e Paola Fendi, Elisabetta Ferracini, Giuseppe Ferrajoli, Irene Ferri, Marina Fiordaliso, Giuliano Gemma, Laura Lattuada, Didi Leoni, Elettra e Guglielmo Marconi, il Vice Procuratore Generale di Roma Antonio Marini,

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Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno è intervenuto per un saluto ufficiale all’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Alexej Meshkov e a quello della Colombia Juan Manuel Prieto, ricevuti entrambi da Olga Balakleets, organizzatrice dell’evento e dalla pr Camilla Morabito. Oltre 1200 gli spettatori che hanno applaudito le straordinarie esecuzioni delle stelle della danza. Tra questi: Ludovica Rossi Purini, Presidente della Compagnia per la Musica in Roma nel Palco Presidenziale, con Renato Balestra, il Premio Oscar Francesca Loschiavo, Luca Barbareschi con la compagna Elena Monorchio, Lella Bertinotti, Mario e Marisa Stirpe,

Rossella Brescia, Kledi Kadiu, Anbeta Toromani, Chantal Montanarella, Antonio Romano con Laura Pellegrini, Massimiliano Dona, Claudio Strinati, Raffaella e Luigi Chiariello, Donatella Visconti, Paola Ugolini, Silvana Ratti, Laura e Teresa Emanuele. Il programma, sotto la direzione artistica di Vladimir Vasiliev, ha ripreso i grandi classici del balletto come Don Chisciotte, Le Fiamme di Parigi e Shéhérazade ma anche suggestive pièces di Jerome Robbins, John Cranko, Maurice Bejart, Roland Petit e Asaf Messerer. Nell’intervallo 500 invitati hanno potuto stuzzicare il palato grazie ad un raffinato cocktail nella Sala Grigia che prevedeva un mix di sapori italiani e russi: salmone con sesamo ma soprattutto degli scenografici cocktail “Russian Standard elite Imperia Vodka” con petali di rosa e blend di melograno.

Nella splendida Chiesa Episcopale di San Paolo Entro le Mura in Roma, ha preso il via la nuova edizione di "RomaFashion White", una manifestazione ideata per promuovere il lavoro delle più qualificate realtà del settore “Wedding - Made in Italy”. Antonio Falanga, ideatore per la società Together Eventi produttrice dell'evento,


anche quest’anno ha presentato per l'edizione 2011, l’originale e felice intuizione avuta cinque anni fa, che lo ha portato a progettare e ad organizzare in una Chiesa, la presentazione di esclusive creazioni di Alta Moda Sposa. A condurre l'edizione di "RomaFashion White" 2011, patrocinata dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma, da Roma Capitale e da AltaRoma, anche quest’anno è stata Cinzia Malvini, una delle giornaliste più esperte del fashion system, nota al pubblico per il suo programma "M.O.D.A" su La7, che in un contesto architettonico esclusivo, dichiarato monumento nazionale dallo Stato italiano, ha scandito i tempi di una sfilata di moda che in riferimento alla sua formula, si propone essere unica a livello nazionale. Premiati per l’occasione personaggi della moda,dello spettacolo e delle istituzioni come: Anna Di Risio, Franco Fatone, Beppe Convertini, Alessia Mancini, Youma Diakite, Elisa Torrini.

Dall’alto: Alessia Mancini, Rita Rusic, Giovanni Alemanno e Olga Balakleets, Elisa Torrini, Luca Barbareschi ed Elena Monorchio, Franca e Paola Fendi

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WEDDING di Claudia Della Ratta

UN MATRI MONIO CON I FIOCCHI //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Cosa c’è di più romantico di un matrimonio durante le feste o con la neve?

a magia del periodo natalizio e/o invernale non ha eguali. L’atmosfera di pace, le feste, le serate con gli amici, il camino acceso e le decorazioni, tutto nell’aria sembra sussurrare solo amore e gioia…allora perchè non rendere tutto ciò la scenografia per il giorno più bello della vostra vita di coppia? Ricordate sempre che si tratta di un matrimonio e non della festa di Natale: immancabile un albero natalizio ma cercate di non esagerare con le decorazioni a tema. Scegliete di concentrarvi su un colore, che per il periodo potrebbe essere il bianco, argento o oro con dei tocchi rossi o bordeaux, e l'aiutino per creare la giusta atmosfera sono le candele e le piccole luci natalizie che adorneranno la sala del ricevimento. Solitamente gli sposi scelgono di sposarsi di mattina in questi mesi, per godere della luce naturale e poi perché farà anche meno freddo per il servizio fotografico; ma non sono pochi quelli che non rinunciano anche ad una festa serale, piena di charme e di luci soffuse. Organizzare le nozze in questo periodo consente di unire l'atmosfera festosa dell'evento al clima del Natale e avere la possibilità di partire per un viaggio verso località tropicali e assolate. Oltre al viaggio di nozze, in inverno c'è

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la possibilità di risparmiare notevolmente sui servizi, proprio perché la maggior parte dei matrimoni ha luogo tra aprile e ottobre. IL LOOK L'abito degli sposi può essere sofisticato quanto quello estivo, se non di più: entrambi potranno sbizzarrirsi con diversi accessori, come mantelle, sciarpe, stole o polsini di pelliccia, (per la sposa), gilet di lana, cappelli e cappotti (per lo sposo). Per il look della sposa dovrete prima di tutto tenere conto delle rigide temperature; scegliete quindi un abito che potrete abbinare anche con un cappottino, un pellicciotto o una cappa in cachemire. Invece del velo potrete indossare un cappellino chic in lana per essere bellissime e

per non soffrire troppo il freddo. Sia la sposa che lo sposo, potranno aggiungere un tocco di rosso al proprio vestito (il bouquet per lei e il fiore all'occhiello per lui, ad esempio). LE BOMBONIERE E LA TORTA Un'idea per la bomboniera può essere una decorazione in vetro per l'albero oppure, visto che il clima lo permette, una scatola di cioccolatini artigianali. Anche il menu dovrà adeguarsi alla stagione: meglio quindi piatti sostanziosi, come paste ripiene, sughi rossi e selvaggina. Per i centrotavola potete utilizzare pigne colorate, stelle natalizie, bacche rosse, rametti impreziositi da qualche spruzzata di argento, candele rosse in vasetti trasparenti. Puntate molto sulla torta nuziale che sarà di grande impatto ma soprattutto illuminata da mille luce di candele. Ormai e cake designer creano delle vere e proprie opere d’arte, con piccoli fiocchi di neve in zucchero o che potrete abbellire con fiori freschi e rami di agrifoglio. Infine, oltre alla torta, si possono offrire cioccolata calda e vin brulé. Ovviamente questi consigli sono per il prossimo Natale, per questo iniziate a pensarci sin da ora. Buon matrimonio e felice futuro!

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