Anteprime SIT N.zero Alberi

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Seduti intorno alla cultura Numero zero SPECIALE 2018

N Piero Angela Civis Tusculanus Ipotesi si ma non opinioni, questa è la scienza. COME LE QUERCE SPECIALE SALUTE ALBERI

Altre geometrie

Urbanizzazione della Città di Frascati” dal I secolo ad oggi di

«Le Foreste sacre»

Raimondo Del Nero

ANNO ZERO: il

1°monitoraggio sulla salute degli alberi della XI Comunità Castelli Romani e Prenestini

THOMAS UNO ZERO GRAZIOSO

ARCHITETTURA ZERO GROUND ZERO Il cono di luce

Fotografi Giro in tondo

Piero Angela come in Tv a Frascati. Superquark biografico INTEGRALE


24 novembre

Urbanizzazione della Città di Frascati Epoca

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Urbanizzazione della Città di Frascati dal I secolo ad oggi

romana

Il prof. Raimondo Del Nero al primo incontro di un ciclo di conferenze sulla “Urbanizzazione della Città di Frascati” dal I secolo ad oggi, organizzato dall’Associazione Tuscolana Amici di Frascati. Ai convenuti nella sala del Seminario in Piazza del Gesù, il professore dipana l’antica storia di Frascati attraverso il reticolo intenso di vie che attorno al Tuscolo e le ville d’epoca imperiale (un mostro ecologico di oltre un milione di abitanti) resero lo stato di crocevia di Frascati: passaggio da Roma “verso la montagna” e verso l’Appia. In particolare riferendo della pista, poi sentiero lastricato dai romani, che da via Casilina si inerpicava ai colli, la Via Latina nella procura di Frascati. I basoli tenaci della via, e in alcuni tratti oggi a vista, sono stati rinvenuti in un tracciato che da via Gregoriana (a ancora più in basso in località Cisternole e Cocciano) sale verso piazza del Mercato, punta in direzione del cosiddetto Mausoleo di Lucullo a valle di San Crispino (l’attuale “salita di Sant’Antonio”) propisciente Villa Aldobrandini. Un basolato in “diagonale” che intersecava infine tempietti di lusso pagano e la necropoli di Villa Cavalletti. Originariamente villaggio di capanne di tipo capitolino sul promontorio con pareti a picco, divenne dei Flavii nel I secolo d.c. Secondo alcuni passi della “Historia” di Plinio il Vecchio il centro della collinetta era detto Colle Cornee, da Corniolo l’albero, un boschetto sacro alle genti latine e l’antica diagonale lo avrebbe attraversato; da ritrovamenti di culti animistici che s’indirizzavano, più che al Nocilone (il bosco retrostante villa Aldobrandini), al bosco “sacro “potato a faggeta” al centro. E ancora le strade successive “lanciate” nell’orientamento sacro del Solstizio d’estate ovest -nord ovest, elemento generatore, il solstizio per esempio che infila Via dell’Olmo, il borgo con Santa Maria al Vivaro, che con la basilica di San Sebastiano (attuale Nazario Sauro) e San vincenzo (Scuole Pie) triangoleranno le attività d’epoca dei primi borghi della città terrazzata, il cui centro storico sorge verosimilmente sui resti della villa romana di Caio Passieno Crispo (secondo marito dell’Augusta Agrippina, la madre di Nerone), e la presenza della grande villa suburbana di Lucullo, sulla strada da Roma.

COME LE QUERCE SPECIALE SALUTE ALBERI

Le 2 querce malandate resteranno al loro posto?

La Targhetta firmata XI Comunità Montana

Quercia Inventariata n.195. Se vi capita di vedere un fusto con la targhetta firmata e applicata a tre metri circa dal suolo, è un albero monitorato dalla XI Comunità Montana Dei Castelli Romani e Prenestini . La n.195 (con la gemella n.196) fa parte di un gruppo di 200 alberi “indagati” a Monte Porzio Catone (RM), nell'ambito di una più ampia azione di monitoraggio e verifica delle condizioni degli alberi di diversi Comuni facenti parte della XI Comunità Montana del Lazio (sede a Rocca Priora).

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“Le due querce (195-196) hanno disseccamenti a sintomatologia complessa, con problemi di natura fisiologica dovute anche all'età e a ripetuti attacchi parassitari che hanno indebolito gli alberi. Dopo il rilievo e la valutazione si dovrà passare alla cura e al periodico controllo che spetta al Comune, proprietario del bene arboreo. Molti abbattimenti riguarderanno, per esempio Frascati (Villa Torlonia), principalmente alberi disseccati e malati ad ogni livello (fusto, rami e branche) che presentano gravi problemi di stabilità; abbattuti ed eventualmente sostituiti su intervento del Comune”. Così anticipa Gian Pietro Cantiani, uno Dottori Forestali incaricati di verificare lo stato di salute e la stabilità di 200 alberi per ogni Comune della XI Comunità.

Il monitoraggio

Foto Gian Pietro Cantiani

Il rischio fitostatico

Il coordinatore dello Sportello Forestale il Dott. Daniele Porcari dell’Area Sviluppo Socio Economico spiega l’indagine tutt’ora in corso, e prossima alla conclusione, su complessivi 2000 alberi. “L’Ente sovracomunale è intervenuto in favore dei 10 Comuni che hanno risposto al bando del 2017 per realizzare il monitoraggio. Unico e primo del genere - spiega Porcari - inventario della salute di alberi di proprietà pubblica.” Il progetto non riguarda tutto il patrimonio arboreo ma solo alberi presenti in aree pubbliche, indicati dai Comuni stessi. Le attività di misurazione e valutazione sono condotte da una squadra specializzata di Dottori Forestali, Gian Pietro Cantiani e Stefano Cupellini e il Dottore Agronomo Leandro Dominicis che stanno rilevando eventuali problemi fitosanitari, anomalie e difetti al fine di stabilire il grado di sicurezza fitostatica dell’albero e la propensione al cedimento. L’indagine effettuata col metodo V.T.A, Visual Tree Assestement, individua visivamente i sintomi esterni che l’albero manifesta in presenza di danni interni. Gli alberi sono catalogati per specie botanica, ubicazione, caratteri del suolo, l’impianto. Vengono rilevati l’altezza, altezza del tronco, la circonferenza e diametro del fusto, le condizioni del colletto, del fusto e della chioma, la quantità della biomassa fogliare e la suscettibilità dell’area in caso di schianto, in particolare i bersagli e il grado di frequentazione dell’area. Lo studio riguarda la stabilità dell’albero in presenza di strutture con passaggio e sosta di persone su percorsi o in aree ricreative: strada, scuola, fabbricato, verde di quartiere, giardini del centro, verde estensivo. Per ogni problematica riscontrata viene redatto dagli esperti un bollettino di cure e trattamenti per la riduzione del rischio e le relative tempistiche. Potature, rimorda e o abbattimento in condizione di emergenza, urgenza, necessario e consigliato. L’aumento di crolli di rami e tronchi di alberi è dovuto principalmente all’età e allo stato di manutenzione dell’albero; il maltempo con scrosci di pioggia violenti, bombe d’acqua e vento a cui assistiamo negli ultimi anni, concorrono al rischio di danno per persone e cose. In questo la Comunità si è fatta carico di interpretare la necessità di individuare alberi malandati, o non più vitali, nella salvaguardia del patrimonio arboreo e della sicurezza per la collettività. Al termine dei lavori l’XI Comunità Montana presenterà i risultati ai cittadini e ai rappresentanti dei Comuni interessati che dovranno intervenire con le loro risorse per realizzare gli interventi necessari. La XI comunità ha già realizzato un monitaggio sul patrimonio arboreo del Tuscolo. (dz)


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