Catalogo Artisti ingombranti

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ecoARTiSTi OFFRESi I,II

COMUNE DI FRASCATI. COMUNE DI MARINO. COMUNE DI ALBANO LAZIALE. COMUNE DI MONTE PORZIO CATONE. COMUNE DI ERICE. XI COMUNITA’ CASTELLI ROMANI E PRENESTINI. STUDIO BERTUZZI FEUDO. ACCADEMIA di BELLE ARTI KANDINSKJI DI TRAPANI.

“In Coda”


ecoARTiSTi OFFRESi I,II Reti di Sostenibilità

ARTE DESIGN AMBIENTE di ECOCITY ONLUS REALIZZATA con il CONTRIBUTO DELLA PROVINCIA DI ROMA cura e testi di DANIELA ZANNETTI illustrazioni MARIA VITTORIA DADDI fotografia SIMONE PEZZE’

con il PATROCINIO di COMUNE DI FRASCATI COMUNE DI MARINO COMUNE DI ALBANO LAZIALE COMUNE DI MONTE PORZIO CATONE COMUNE DI ERICE, TRAPANI XI COMUNITA’ MONTANA CASTELLI ROMANI E PRENESTINI ACCADEMIA DI BELLE ARTI KANDINSKJI DI TRAPANI STUDIO BERTUZZI FEUDO DI GROTTAFERRATA

MVD, Mosche d’nverno


Penso di poter dire che pubblicare questa ricerca sia stato rendere disponibile allo sguardo il diario di un lungo viaggio in cui ogni vicenda, ogni luogo, ogni incontro, ha destato la necessitĂ di perseguire una ennesima relazione. Di creare e tessere con mani pazienti ed una ocia i nodi di una Rete da lanciare sempre piĂš lontano per avvicinare tutti. Grazie a tutti

il bustinaro MVD


L’

idea di unire l’Arte - artisti, artigiani ed anche designer - ai materiali di scarto, le tavolozze pittoriche, i progetti e le manualità, ad un criterio Etico delll'utilizzo del materiale rifiuto risale al 2004. Anno in cui il Manifesto di tutela ambientale, di quella che sarebbe divenuta Ecocity onlus, iniziò a descrivere i campi di una Città Ecologica impegnata nell’allestimento di un “nuovo codice dei rifiuti”: quello di una “Recycle city”, nella sfera della sensibilizzazione sociale e della comunicazione del Fare e Riciclare; di una “Beautiful City”, ovvero lo spazio di una città meravigliosa, dove arte, ambiente ed architettura sviluppassero l'immaginazione e ne animassero lo spirito. Di una “Just City”, dove la giustizia la difesa del cibo, l'educazione, la salute e la speranza fossero equamente distribuiti. Di una “Creative City”, dove l'apertura mentale e la sperimentazione potessero mobilitare l'intero potenziale delle risorse umane permettendo la rapida risposta ai cambiamenti. E ancora, di una “City of Easy Contact and Mobility” in cui le informazioni potessero essere scambiate sia faccia a faccia che per via elettronica; di una “Compact and Polycentric City” che proteggesse la campagna intorno concentrando ed integrando le comunità all'interno di quartieri, massimizzando la prossimità. Insomma una “Diverse City” dove una vasta gamma di attività sovrapposte fosse in grado di creare animazione, ispirazione e favorire l'instaurarsi di una vitale vita pubblica. Soprattutto una “Ecological city” in grado di ridurre al minimo il suo impatto ecologico. Dove il paesaggio e le forme di costruzione diventassero equilibrate e dove gli edifici e le infrastrutture sicure ed efficienti. In poche parole di una “Sustainable city”, una città sostenibile.

*dal thesaraus di Parole Aporee

www.parole.aporee.org


C

redo he meglio di qualunque altra citazione valga quella di Vittorio Sgarbi che, all’inaugurazione di REmade in Italy 2007, la vetrina d’eccellenza dell’eco-designer Marco Capellini per le le aziende che utilizzano materiali riciclati (Salone del Mobile di Milano), così si espresse: "Riciclare è un pensiero che si cala nella materia che non si disperde. I rifiuti ritornano con dignità di forma e carattere. Una resurrezione da guardare con attenzione, perché Opera Umana". Con il recupero di materie secondarie il riciclo rappresenta una soluzione al problema emergente dello smaltimento dei rifiuti, e con esso la possibilità di raggiungere anche un traguardo etico e civico di tutela ambientale. Oggi un Eco designer assume un ruolo chiave nella progettazione di oggetti utili, il cui valore aggiunto sta proprio nell’utilizzo di materie secondarie e nel risparmio di quelle primarie. Nel caso di REmade in Italy , il riciclo ha assunto anche il valore della promozione di un made in Italy, sull’onda di rilancio dei marchi italiani nel mondo. Ecocity onlus ha avuto l’occasione di partecipare all’esperienza di REmade 2007 grazie ad Alessandra Fiordaliso, promotrice storica dell’associazione stessa e creatrice di arredamenti in cartone totalmente recuperato. L’Arte, con il suo pathos invece ( opera umana che si sostituisce a quella divina della creazione), arriva a rappresentare una ulteriore sponda di diffusione e rappresentazione del problema rifiuti. La Piattaforma di Artisti Ingombranti in transito ideata è una sorta di “infrastruttura” immateriale del Riciclo il cui obiettivo di ricerca e di accoglienza delle arti e delle idee non si appresta a terminare se non in questa rassegna del panorama osservato sino ad oggi, dello scenario creatosi grazie ad una “catena di valori” con ospiti di eccellenza: la milanese Caterina Crepax, d’oltralpe e il romano di adozione Serge Uberti, infine l’artista in transito per eccellenza il cagliaritano Marcello Murtas, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti Kandinskji di Trapani.

La carrellata di artisti della Provincia di Roma ci regala una prima istantanea del patrimonio culturale dei Castelli romani il cui territorio è notoriamente apprezzato non solo per le sue bellezze naturali e storico-archeologiche ma anche come bacino di grande fermento culturale e di attività ambientaliste in continua evoluzione. La caratteristica imprescindibile della rassegna è la conoscenza diretta dell’autore. Gli artisti sono stati incontrati nel loro studio - patio dell’anima - dove sono state condivise riflessioni e nessi con la materia, più semplicemente, amabilmente, parlando di ciò che per ciascuno di essi o meglio per noi tutti rappresenta il recupero sul filo della dicotomia Utile/inutile: oggetti inutili/utili non più utili ancora utili - fil di ferro e tavole - recuperati nel silenzio dell’alba o nei tardi meriggi di giornate caotiche; in passeggiate affrancanti lo spirito da ansie e dubbi - Lamiere, Griglie, Metalli e Chiavistelli; in ricerche mirate a percepire l’insolito – Reliquie e Relitti (tracce). A bonificare sentieri di boschi - Tubi, Imballaggi, Plastiche; o semplicemente ricevuti in dono - Carta, Canapa, cartone; oppure per archivio in progress di materiali posseduti e consumati.


L’

e opere scelte per questa pubblicazione rappresentano un panorama compiuto del fare arte con materiali non convenzionali – controcorrente, che contravviene ed infastidisce le regole formali dell’arte - artisti ingombranti appunto. Un’idea originale, “cavalcata” a diversi livelli di comprensione e forse divenuta in un certo senso già moda “èlitaria”, ma non in questa ricerca dal tempo lento e preciso come la stagionatura, maturata in prospettiva ad ogni nuovo incontro, quasi a non volersi arrestare mai perchè arricchita del continuo dialogo con l’arte in un viaggio proustiano: non in luoghi lontani ma in quelli che chiarificano la vista, connessi all’esplorazione più intima e sorprendente del vissuto e del vivere. Occorre fare però una precisazione: gli autori non sono necessariamente “ambientalisti”, la loro arte non deve classificarsi esclusivamente come Arte Etica o Recupart. Sono artisti apprezzati che con la loro “visione del mondo” occupano già lo spazio di privilegio, illimitato, dell’arte ma di sicuro artisti che ingombrano, appunto ingombranti e “in transito”, nella speranza della transitorietà del problema e verso la sua soluzione. Agata Chiusano, artista e Docente universitario di video Arte con cui ho discusso il concetto di Ingombro, chiosa - “L’artista ingombrante è colui che ingombra ed infastidisce le regole formali dell’arte dato che utilizza materiali vecchi, scarti della società e non depaupera ulteriormente il patrimonio della natura quali le cave, gli alberi, tele, minerali. E’ evidente come l'arte, che ha sempre rappresentato lo spirito del tempo con le sue ingerenze e incoerenze, non poteva esimersi dall'affrontare la contingenza ambientale, tantomeno il design che si dota del suffisso eco e studia il riciclo per recuperare materiali dai prodotti a fine ciclo vita”.

Anche nella Ecocity utopica ma non irreale, immaginaria ma non irrealizzabile, le risorse sono integrate dal risparmio e sulla materia e sugli oggetti versa l’attesa permanente della ri-collocazione. Della trasformazione e non della distruzione, attraverso il procedimento alchemico dell’arte o del design, nello spazio della quotidianità e nel suo immaginario. Del Riconoscimento di identità esteso anche all’umanità, del Riaffiorare di memorie del background collettivo, di Reminiscenza come Rinascenza infinita, di Reclutamenti ed aRruolamenti di ciò che è destinato a rovina. Con il suo impotente desiderio di frenare la distruzione, l’arte estrapola e blocca fittiziamente nell’opera immagini, materiali e oggetti e restituisce umanità e storia. Questo concetto è ben noto agli artisti da molto tempo – spiega ancora Chiusano - ha avuto tra i suoi sostenitori artisti del calibro di Man Ray con i suoi ready-made, Duchamp, Picasso e le sue sculture, Arman e le accumulazioni, Michelangelo Pistoletto e la “Venere degli stracci”, Piero Manzoni e i cotoni, Nam June Paik e le videoinstallazioni di archeologia tecnologica, Mimmo Rotella e la stratificazione di affiche, solo per citarne alcuni. È facile quindi rendersi conto che il rovistare tra i rifiuti, non è solo un gesto poetico ma è anche la capacità di dare ad un oggetto, considerato inutile ed ingombrante, una seconda vita a volte utile, altre nobile e pregiata”. Uno scorrere della vita che recuperiamo nel superamento con la materia di ogni sentimento grave o soave che sia. Reminescenze, Riconoscimenti e Recruitment. Tre erre di un’arte che ingombra. L'uomo – secondo la Soziale Plastik di Joseph Beuys - è il custode di un'energia in grado di modificare il mondo: in senso morale, sociale, civile, estetico, ecologico. Segno tangibile di ciò è la sua capacità di modificare gli oggetti, i materiali più poveri ed amorfi, sprigionandone l'energia in essi stessi inclusa. Dai transiti allora ci appresteremmo ad uscire nella convinzione di allontanarcene mai disperati. Con storie, canti ed azioni.


Zii ...”MA ERA BELLISSIMO VEDERLO QUASI DANZARE MENTRE TRA LE SUE MANI NASCEVA UN PANIERE IN FINOCCHINO....SONO LAVORI... VEKKIE ARTI KE NESSUNO PIU SEGUE...A ME SAREBBE PIACIUTO....MI PIACE...” corditepura Libero


[musiche

Cristiano Mattei Velletri, Roma]

Diplomato in chitarra classica al conservatorio A. Casella de L'Aquila nel 1996 ed insegnante di chitarra classica, moderna e basso ad Anagni (FR), di lui hanno scritto.... Suggestioni esotiche e riflessioni civili edoardo longobardi

Nato il 4 Giugno 1967 in quella che fu definita “the summer of love”. Quell'anno uscì “Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band”, primo capolavoro discografico dei Beatles di cui si narra che, un chitarrista nero di Seattle, Jimi Hendrix, folgorato dall'ascolto, tre giorni dopo suonò in concerto. Cristiano riceve la sua prima chitarra a 16 anni e da allora non smette più di suonare...

Un allegro viandante che suona come sfogliasse le pagine di un diario, il luogo della memoria dove la vita si srotola simile a fotogrammi illuminati dai “flash” sonori del suo pentagramma: rinnovando emozioni di viaggio ed incontri nel tempo. Sonorità limpide come il cristallo, diffuse, trasparenti, arpeggi che rievocano filastrocche, paesi lontani, calde amicizie, affetti domestici. Nella sua musica riecheggiano le melodie popolari andaluse e il ritmo vigoroso delle liriche di Garcia Lorca, abilmente vibrano - suggestioni esotiche e riflessioni civili - sotto le sue mani.

"Mosca d'inverno" Irreale ronzio di una mosca in un pomeriggio d'inverno inquietante indizio di un mutamento del clima presagio di irreversibili oltraggi consumati sulla natura da dissennati sfruttamenti.

Nel 2010 pubblica l’album “In Coda”

Per EcoArtisti tracce di In Coda n13 “Ago94” _apertura 0:18 n1”Mosche d’inverno” 4:41 n2 “L’attesa non vale” 3:05 n4 “Casa mia”3:19 n7 “Samantha” 3:34 n12 “Nel pozzo” 3:25 n17 “Scherzo malinteso” 1:56 n19 “Rainy Lullaby” 0:45 n9 “Spesa da single”0:18 _chiusura



[alessio deli Marino, Roma] Ferro e lamiere, legno e chiavistelli, bauli, cere e cerniere, forme.

l’Arte, con il suo impotente desiderio di frenare la distruzione, estrapola e blocca fittiziamente nell’opera immagini, materiali e oggetti, restituisce umanità e storia destinati a rovina.

Allestimento per il viaggio, materiali sparsi nello studio dell’artista in attesa di collocazione.

mvd

[immagini/ opere ]


Ciò che muore rivive e si reincarna in una Rinascenza reale infinita. 14 febbraio 1981: Marino (Roma ) 1990: Diploma di Istituto d’Arte, Marino 2004: Accademia di Belle Arti di Carrara. 2008: Abilitazione per l’insegnamento delle Discipline plastiche, Accademia di Belle Arti di Roma. Espone dal 1999. Alessio Deli vive e lavora a Marino. Qui nel suo studio con la sua tavolozza materica. Alle sue spalle: In volo (2001) scultura in gesso patinato 198 cm

In Deli assistiamo ad un recupero e ad una riconsegna dei materiali di scarto, al fluire misterioso e metamorfico della vita. L’uomo smarrisce e ritrova se stesso attraverso la fuga ed il viaggio, attraverso l’attesa ed il recupero di una condizione, dell’apparizione del vero. L’espressionismo materico di Alessio Deli è intimo e di grande intensità, sa di rivolta ai modelli sociali vigenti sempre meno comunitari, ai condizionamenti di cui tutti soffriamo. Non senza una angoscia profonda in cui smarrimento e rifiorire, all’essere dal nulla, sono i marosi esistenziali che Deli naviga liberandoli nell’arte.

Colombe di pace, 2007


mvd

[immagini/ opere ]

L’attesa (2005): lamiera, legno, ferro, plastica e cera


[fra sidival fila

God recycles The Devil burns Paul Connet

Frascati, Roma]

Tele di lino e canapa, spago e ferro, carta pacchi e cartone, reti, chiodi, lische, carbon cooke e sansa d’olivo, fili, cera d’api.

st 485.

cartone acrilico e chiodi su tavola Verde smeraldo d’oro cangiante inchiodati chiodi liberano liberi nel confinato spazio.

[immagini/ opere ]


L’eloquenza della materia

25 novembre 1962: Stato del Paranà, Brasile. Amante della pittura mediovale, trecentesca, rinascimentale e barocca. 1985: Si trasferisce in Italia 1990: entra a far parte dei Frati minori di San Francesco d’Assisi. 1999: Viene ordinato Sacerdote a Roma 2005: riprende a dipingere a Frascati sotto l’influsso della pittura, “Action Painting” e dell’arte europea informale

Fra Sidival Fila sembra muoversi a ritroso dallo spirito alla materia, con una abile combinazione di elementi portati a significare altro dalla propria natura. Ingubbia, taglia e modella cartone; strama, tende e cuce tele. Regola i toni di colore del cotone e dei lini bianchi, serra in aureole dorate chiodi, griglie e grate metalliche; reinventa materia, rimanda alla vita precedente del reperto e ne trattiene il senso di senso di lenta crescita organica, del divenire vitale istante dopo istante. Qui assieme alle sue opere, le sue poesie.

Fra Sidival Fila vive e lavora nel Convento di San Bonaventura, Colle Palatino Roma.

Fila a LIFE GUBBIO Palazzo dei Consoli, 2009

mvd


[immagini/ opere ]

Opera di fra sidival Fila esposta a LIFE GUBBIO 2009, Palazzo dei Consoli

mvd


[mariavittoria daddi

Grottaferrata, Roma] Carta, biro, smalti, tavole recuperate, cofani e parabrezza.

Catalogazione scansione temporale dell'atmosfera evocata dall’emergenza rifiuti nel quotidiano

My week biro su carta

[immagini/ opere ]


Una settimana di rifiuti

1981: Roma 2009: Diploma di laurea di Pittura Accademia di Belle Arti di Roma Espone dal 2002 Maria Vittoria Daddi . Sullo sfondo “Ri - fiato” biro su carta

Pittrice ed illustratrice, predilige il bianco e nero, acrilico su tela o smalto su metallo. Per la mostra “Ingombri”, Monte Porzio Catone (giugno 2008) ha recuperato e dipinto cofani di autovetture. Esprime il suo approccio ai temi ambientali dispiegando una sequenza di “disagi” scanditi temporalmente come in My week, una settimana di rifiuti o nelle Illustrazioni che accompagnano, in questa pubblicazione spazi bianchi da scandire, spesso ritrovando “l’agio” nella qualità della vita agognata.

My week biro su carta


[marcello murtas Cagliari] B.T.R. Biomechanical Technological Recycling,

Infaticabile crea opere scultoree, installazioni anche monili esclusivamente con materiali riciclati.

rifiuti della civiltĂ industriale.

mvd

Rinascita 2008

[immagini/ opere ]


Mutazione

38 anni nato a Villasora in provincia di Cagliari è attualmente impegnato con altri 12 artisti tra cui Pinuccio Sciola (Le pietre musicali ) nell’allestimento dei “Giardini Verticali” per una performance teatrale. Marcello Murtas nel suo laboratorio Dopo le sue esperienze nella capitale (è stato residente a San Cesareo) è tornato in Sardegna

La mutazione, tema cardine della scena artistica e teatrale contemporanea, è presente nei contenuti e nelle tecniche di Murtas che recupera rifiuti della civiltà industriale. I metalli, gli oggetti d’uso abbandonati, i materiali di scarto, i frammenti di macchinari, costituiscono la base per un’intuizione artistica che, lasciandosi ispirare dai materiali stessi, si concretizza in Creazioni che non sono semplici operazione di assemblaggio. Ogni pezzo viene lavorato, modellato, trasformato, integrato nell’opera finché non diventa elemento espressivo necessario. Ingranaggi industriali, lamiere, organi di auto demolite ed elementi di macchine tecnologiche, brandelli d’oggetti privi di qualsiasi fascino post-industriale e materiali grezzi come la tela di vetro ed il poliestere vengono sottoposti a lavorazioni e modifiche che ne snaturano l’ aspetto originario. Murtas collabora e realizza scenari per eventi musicali e performance privilegiando l’utilizzo dei metalli e l’uso delle luci in funzione di atmosfere suggestive. Disegna e realizza collezioni di monili in alluminio riciclato.

sua terra natale soprattutto per la qualità della vita.

mvd

Spillone, Bracciale, Collari Collezione Monili in alluminio riciclati


[cristian romei Rocca di Papa, Roma] PVC

Totem luminosi Tubi in pvc 170 x30

Artista ingombrante per eccellenza. Recupera tubi di pvc abbandonati nei boschi anche di grosse dimensioni per trasformarli in totem luminosi. Il giardino della sua casa studio è un vero e proprio Barraque Dull Odde

[immagini/ opere ]


La stagionatura della Plastica

Esiste un giardino magico dove Cristian Romei trasforma l’inorganico. Un laboratorio/atelier, mille sentieri che portano tutti ad un oggetto recuperato: automobiline a pedali, tricicli e peluche grandi che Cristian tira via dai cassoni dei rifiuti. E poi vechie poltrone, bottiglioni e dame e radici e tronchi mai bruciati. Soprattutto tubi di Pvc in tubi trovati buttati alla chiusura dei cantieri o nei boschi per essere trasformati in suggestivi totem luminosi

La contesa con le materie plastiche è di grande suggestione per gli artisti: vogliono disfarsi della non organicità e contenerne la funzione. Trasformare oggetti inanimati sino a fargli prendere quella vita e quell’aspetto che si immagina per ciascuno di loro. Resi organici con colori e patinature, come cuoio o pezzi di legno, fossili, che ritrovano il lavoro che la natura assegna grazie al passaggio del tempo.

Cristian Romei durante l’allestimento di “Ingombri” 2008 Palazzo Borghese Monte Porzio Catone

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Una serie di lampade in pvc


[agata chiusano

Frascati, Roma]

Allestimento Video Arte, materiali diversi

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mvd

Riconoscimento, 2003. Video installazione ambientale CENTRALE MONTEMARTINI ROMA frame di ripresa video 247 frame di ripresa video dell’allestimento

Siamo solo sagome, numeri, o quel che rimane spoglie di indumenti abiti contenitori senza piĂš contenuto.


Riconoscimento, recupero dell’identità L’ impatto politico-sociale del Riconoscimento è recupero gravoso degli oggetti di memoria e dell'identità. Abiti/contenitori di ex-corpi sullo sfondo di conflitti bellici, razziali, umani/disumani

Nata a Biella vive a Frascati Si laurea al Dams di Torino con la tesi: Fabrizio Plessi “Lo scultore dell’immaginario” Docente Universitario Espone dal 1999 Ritratto dell’artista 2008

mvd

mvd


[francesco spirito

Albano Laziale, Roma] Colori ad olio, recupero di materia, reminiscenze

Nellla sua casa studio di Albano vive circondato dall’odore del buon caffè e dai suoi tanti quadri. Impilati, accatastati appoggiati alle pareti, nel corridoio. Ogni camera ne è invasa, in ogni stanza le tele conducono una loro vita.

La ferita di mio padre tecnica mista, tubetti di olio recuperati

mvd

[immagini/ opere ]


11 maggio 1949. Di lui hanno detto Arte terapeutica in sintonia con le “Escrescenze” del Testori. Pittura materica di Pollockiana memoria, realista populista come nella mordace satira dei “cardinali” Vitale e dionisiaco quando dipinge in plein air. Espone dal 1980

Il colore è spemuto dai tubetti, puro a mano, steso con spatole, ogni strumentario utile affonda in una materia corposa per una pittura d’azione, di aggregazione organica/inorganica. Il solco diventa luce che prorompe nel non-io universale. Quando il materismo si fa polimaterico giunge infine al collage di oggetti vari, recuperati, racchiusi in vetrine/icone. Sono Icone del dolore, protette ed imballate con pellicola plastica. L’oggetto è asfissiato nel superamento della sovrasensibilità che investe la sfera emotiva di Francesco Spirito.

Icona Chicca, I,II bamboline, oggetti recuperati

mvd

L’affondo nella materia


17.605 mvd


[francesca coppola

...ogni mese ho conservato materiale di uso quotidiano come scontrini, biglietti, accendini, carta, rifiuti vari... quello che ci si ritrova in tasca dopo una giornata passata fuori Archivio in progress di materiale consumato ( biglietti, lettere, casa accendini, scontrini...) Bottiglie, fotografie, diverso materiale. . (2004-2009)

Monte Porzio Catone, Roma]

Data di "nascita" (da quando ho posseduto l'oggetto) e la data di "morte" (quando viene gettato). Le opere di Francesca Coppola non parlano e non fanno ecologia eppure la sua visione del tempo riveste gli oggetti dello smarrimento e del recupero di materia che torna utile.

mvd

[immagini/ opere ]


Archivio del tempo

29 giugno1981 Roma 2000 Liceo Linguistico Frascati 2006 Workshop sui linguaggi e le tecniche degli audiovisivi Accademia di Belle Arti di Roma 2007 Laurea in Pittura Accademia di Belle Arti di Roma 2008 Master in Web Design Centre Pc Academy, Roma Espone dal 2004

“Ricordo, non ricordo. Do importanza a quello che ha occupato per qualche istante la mia esistenza. Tentativo consapevolmente inutile e maniacale di ordinare il flusso incoerente di quello che percepisco come vita quotidiana”. Dal 2004 per “Oggi è una bugia” Francesca raccoglie in bottiglie di plastica da 0,5 l quello che è i nutile conservare nella prospettiva di chi vede una finalità o un ordine. Francesca Coppola

“Nel tempo ho iniziato a fotografare anche gli oggetti che raccoglievo, ampliando la forma del lavoro a raccolta fotografica. Si tratta per lo più di oggetti inutili, rifiuti o di qualcosa che lo diventerà presto. Le cose e la carta vengono stracciati perché quello che mi interessa non sono gli oggetti in sé, ma solo il tempo in cui sono esistiti”.

“Oggi è una bugia Archivio in progress di materiale Raccolta di bottiglie e materiale fotografico

mvd


[marco celidonio

l’arte può essere un linguaggio per trasmettere e ricevere... esprimersi con la materia può trasformarsi in comunicazione la curiositĂ e la sorpresa delle persone che ritrovano oggetti di uso quotidiano mutati nella loro funzione, stimola costantemente la sua ricerca

Monte Compatri, Roma] Materiali elettrici, tubi flessibili, tronchetti di bachelite

isolante, rame, cornette telefoniche, corone di biciclette e cerchioni, stampelle, tastiere, salterelli, borchie, legno e pentolame.

mvd

Metropolis 40x25

tronchetti di bachelite isolante recuperato da macchinari ospedalieri

[immagini/ opere ]


Accensioni ludiche “L’Ironico ed il buffo si fanno guardare da questo si impara”.

1959 Grottaferrata Ogni sua passione si trasforma in impegno. Rivolge la sua attenzione alle forme artistiche della Fotografia e dei Video. Dal ‘ 92 la sua ricerca approda al “volume” attraverso l’assemblaggio di oggetti di Marco recupero. Celidonio alla saldatura di “Scalata”.

Dall’incastro di piccoli tubi per l’acqua, dall’ acciaio, dal legno, da rame e ferro prendono vita oggetti d’arte o meglio ancora di puro design. La catena di una moto può prendere le sembianze dello stelo di una lampada, come pure una corona di bicicletta ed il suo cerchione, stirati, allungati, attraversati dalla bassa tensione accendono luci. Ma sono le accensioni manuali ad avere la caratteristica più giocosa: in alcuni casi veri e propri rubinetti da girare per accendere o “catis “ da premere e in altri casi per spegnere, tappi “saltarello“ da sfilare .

mvd

La Scalata 200 x 36 Corone, cerchioni, fanalino di bici, corrente a 12 Volt legno


Pentola ‘08 100 x50 CosĂŹ un vecchio pentolone di alluminio viene trasformato in una seduta

mvd

[immagini/ opere ]


[daniela zannetti Monte Porzio Catone, Roma]

Recupero di materia, azioni ambientali , scatti fotografici, giornalismo, comunicazione

Arte non è più un concetto museale, bensì antropologico. In quanto tale si rivolge a ogni campo dell'attività umana, dalla scienza alla politica, investendo soprattutto la dimensione pratica dell'agire. Tale concezione globale dell'arte responsabilizza l'uomo nei confronti di ogni suo atto, sollecitandolo a partecipare ed impegnandolo ad agire creativamente. Questa è l'idea racchiusa nel motto "la rivoluzione siamo noi.

mvd

Benvenuti nella città H, ingombri 2008. Allestimento con carriola, dettaglio.

[immagini/ opere ]


La dimensione pratica dell’agire Frascati 19 gennaio 1961. Vive e lavora a Monte Porzio Catone Giornalista pubblicista si occupa di comunicazione, grafica e fotografia dal 2000. Espone dal 2004. Curatrice di eventi culturali caratterizzati da temi ambientali. Ha promosso la “Piattaforma Artisti Ingombranti” con la Onlus Ecocity di cui è presidente. Ha curato e realizzato la ricerca del volume EcoArtisti offresi I,II. Arte, design Ambiente. Rete di sostenibilità

Curatrice di eventi e pubblicazioni offre una ricerca artistica antropologica che investe soprattutto la dimensione pratica dell’agire. I materiali degli allestimenti non sono solo esperienza materica informale. La loro ricerca diventa occasione di bonifica ambientale e strumento per monitorarne le condizioni, spesso ne conseguono scatti fotografici per un’arte che “avanza”

San Bonaventura Foto denuncia, Ritratto, Scarpe di carta, oggetto bandito a Riciclasta, 2009

mvd


[serge uberti Roma]

Recupero della materia, delle forme, delle ombre, dell’acqua

Solo in quel preciso istante la luce cadeva sulla sedia con le ali che ruotava appesa, solitaria leggera. L’ombra gettata a terra disegnava Centauri.

“Sedia per Emma (con ali )” scultura tecnica mista 250x250x50

[immagini/ opere ] mvd


Ogni atto ha un nesso (Ogni atto ha un nesso)

Gli oggetti sono là. Abbandonati, posso prenderli.

“Ogni incontro che mi ha colpito si è presentato nell’istante stesso della sua necessità” A. Giacometti Con il nesso tra le ombre ed il bianco della purificazione della materia, tra questa e l’acqua raccolta dai lunghi bastoni corre nelle opere di Uberti il senso di un segno archetipo di connessione tra i contrari la cui eco, silenziosa , racconta sospesa una quotidianità pur pregna di presenze che rinviano alla natura come fonte di d’ispirazione Serge Uberti nel patio del suo studio in via della Lungara, Roma

mvd

“Centauri” tecnica mista

[immagini/ opere ]


l’albero dellla purificazione materiali diversi


[rosa maria lena

Grottaferrata, Roma]

IL segno si fa luce e la luce è vita un richiamo alle energie del mondo a preziose nostalgie

Pittura, collage, assemblaggi fotografici, grafismi di moda, Lena box, bag, materiali diversi

C’era una volta, 2005.

Allestimento per le Scuderie Aldobrandini di Frascati (Luci di Francesca Storaro)

mvd


Valorizzare la materia

Pontecorvo 1957 Laurea in Architettura. Insegnante di Educazione artistica e Storia dell’Arte sino al 1999. Corsi di approfondimento : Educazione all’imagine filmica. Scrivere con la luce, Occhio allo schermo, la lattura filmica. Cinema ed handicap. Storie vestite: riflessioni sul costume nel cinema. Il disagio giovanile nella produzione filmica. Espone dal 1999.

La materia è massa oscura mentre lo spirito è luce. E’ nostalgia di luce totale,di pensiero che lavora ininterrottamente per arrivare alla luce.Ogni frammento, azione di sequenza -nei quadri scacchiera, nei ritmici tondi uniti rammenta allo sguardo dello spettatore abbacinate memorie pure. Le Opere ci conducono a ritroso in un tempo impreziosito da materiali che recuperano e valorizzano L’artista ciò alla che va sbiadendosi, ciò che vuole divenire ombra. Gagosian Il bianco e il nero della memoria, in un continuo Gallery rimando alla conduzione di New York di una esistenza più equilibrata.

Box - Lena,"Kelly: I love you", il mio cuore batte nell’arte

mvd


[giampiero fantigrossi

Non di rado l'idea stenta a trovare la materia adatta per concretarsi.

Terracina, Latina] legni levigati dall’acqua

mvd

Poi giunge a caso... o non a caso! Allora idea e materia danzano insieme: la prima vuole imprimersi, decisa, l'altra vibra sotto la sua forza. E l'idea segue la materia senza piegarsi e sperimenta, non seguirla è un'occasione persa. E' come nella vita: decisi e docili alle sue proposte. CosÏ nascono questi assemblaggi, ricerca e sintesi d'un'idea che cercava una materia.

Fortunale


[franco paolinelli Roma] Una seduta in legno di città

Agronomo in Roma Sul recupero del legno in particolare presenta progetti di Cantieri sperimentale di produzione di arredo in situ ” per la riqualificazione di aree verdi urbane. Orienta l'impegno di spesa economica verso prodotti provenienti dal riciclo (Green public procurement). Certifica gli arredi come Legno della Città e presenta il rapporto di carbonio trattenuto.

L'atmosfera contiene una concentrazione di monossido di carbonio e di anidride carbonica sempre crescente. . Questa, responsabile di almeno la metà dell'effetto serra di origine umana, deriva soprattutto dalla combustione di fonti di energia fossile e dalla combustione delle foreste tropicali. mvd Gli alberi crescendo assorbono anidride, immagazzinano carbonio e rilasciano ossigeno. In città un Leccio può assorbire attraverso la fotosintesi 151 kg di CO2 in un anno, una Roverella 185, un Platano 105. Si può contenere l'effetto serra conservando il carbonio immagazzinato nel legno a seconda della specie. A livello indicativo: 1 mc di legname stagionato di conifere autoctone pesa in media 400 kg e contiene in media 200 kg di carbonio che corrispondono a circa 730 kg di C02 sottratta dall'atmosfera!(x 44/12). Facoltà di Agraria di Viterbo Anche la sostanza organica nei terreni - utile- trattiene il carbonio prodotto dalla fotosintesi delle piante. Arare, diserbare, fertilizzare chimicamente, significa liberare nell’aria quel carbonio.


[bertuzzi feudo studio

WEST BAY QATAR

suggestioni del mondo minerale e del mondo biologico

PROGETTO PER RESIDENZE ED ALBERGO A WEST BAY QATAR (2005)PROGETTISTI: ARCH. STEFANO BERTUZZI, ARCH. SILVIO FEUDO

Gli edifici nascono dalle suggestioni del mondo minerale e del mondo biologico e delle loro reciproche interazioni, entrambi sono giocati sull’incontro-scontro tra forme minerali “monoliti”, duri e protettivi, che accolgono stanze e spazi privati e forme organiche “bolle”, leggere e luminose, che accolgono gli spazi di soggiorno e rappresentanza. progetto prevede la realizzazione di una torre residenziale di 23 piani per residenze e di una torre con 30 piani di oltre cento metri di altezza destinata ad accogliere un hotel con centro commerciale. Gli edifici, progettati con accorgimenti bioclimatici, sono pensati come “breathing building” capaci di captare le brezze marine e convogliarle negli ambienti dopo averle raffrescate naturalmente.


[cesare bertuzzi

Omaggio a Cesare Bertuzzi Scenografo

Grottaferrata, Roma] Pittura, collage, scenografie

Bozzetto di scenografia, materiali diversi

[immagini/ opere ]


[fabio camilli

Frascati, Roma]

Progetto di ecodesign Ecocity onlus

Studente di Architettura all’‘Università Quaroni di Roma, Fabio coniuga la passione per l’arte e l’architettura alle bellezze naturali e all’ambiente. Su proposta di Ecocity onlus ha svilupppato il progetto “baby compostiera” inteso come strumento ludico-formativo rivolto ai più piccoli. Per invogliare i giovani naturalisti ghiotti di cibo buono (biologico) a concimare un piccolo orto con il compost da loro stessi prodotto.

[immagini/ opere ]


[elisabetta fazi Frascati, Roma]

Bronzo, ferro, metalli diversi, pietre, perle spago, polveri aromatiche.

“Ho ricordato che quando ero piccola credevo che la nostra galassia fosse chiusa in una grande scatola trasparente che poi era dentro un’altra scatola e poi ancora, e ancora in un gioco che non finiva mai. Un giorno ho chiuso i sentimenti che provavo e le cose non dette in tante scatole diverse e le ho conservte chiuse. A distanza di tempo ho sbirciato dentro ognuna ed ho ritrovato i miei sogni, le mie paure, le mie ossessioni, i miei desideri le mie speranze.

La scatola dell’amore, bronzo, all’interno polvere di cioccolato

mvd


Nata a Roma nel 1971 vive e lavora nei Castelli Romani. Diplomata presso l’Istituto d’Arte P. Mercuri di Marino, nella sezione Arredamento e Architettura. Diploma di Decorazione pittorica all’Accademia di Belle Arti di Roma. Borsa di studio ADISU dell’Università di Roma ‘La Sapienza’, nell’ambito del progetto Erasmus. Specializzazione in Tecniche di fusione del bronzo, Tecniche di patina artistica, Intaglio del legno e Ceramica presso la ‘Facultad de Bellas Artes’ di Tenerife. Dal 2000 al 2005 ha lavorato come storico dell’arte presso le Scuderie del Quirinale, i Mercati di Traiano e il Museo del Vittoriano. Dal 2000 insegna Disegno e Storia dell’Arte presso le scuole statali. Nel 2009 ha intrapreso un Master in Counseling Espressivo e Arte-Terapia. Espone dal 1997

La riscoperta dei valori

Scatole della verità, dell’istinto, della saggezza, della speranza. La galleria degli oggetti, con l’impronta della moltiplicazione (contenitori e contenuti), conserva un suggestione iniziale di cui qualunque simile è perfezionamento che sembra consumarsi e sfumare nell’istante in cui si percepisce e si tocca.

La scatola dell’istinto, bronzo


[roberta coni Rocca di Papa, Roma]

Materiali pittorici acrilici e ad olio su tavola, pastelli, matite, cere d’api, video.

La contaminazione tra la struttura monumentale del polittico a contatto con gli archetipi dell’anima ed il racconto moderno degli innesti di videoarte “il Serpente” occhio del serpente e “la Mela” che nel video si macera lentamente, diviene un linguaggio che irrompe nella comunicazione del ciclo della vita, della materia e della sua trasformazione....

“mea culpa”

Polittico 380x 266 tecnica mista su tavola, video “serpente” Galleria d’Arte Triphè, Cortona maggio 2010

La mela si decompone e si ricompone nella ciclicità della vita. Eva trasforma il suo archetipo addentando la mela, divenendo Avav, il superamento del limite, la madre dei viventi.

[immagini/ opere ]


Accezione negativa, positiva Nata a Marino 1976 vive a Grottaferrata il suo studio è dislocato a Rocca di Papa. Laureata in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma è stata vincitrice del progetto Erasmus presso la “Facultad de Bellas Artes Alonso Cano” di Granada, Spagna e della borsa di studio per artisti della Fondazione Rotary presso l'“Academy of Art University” di San Francisco. California. Espone dal ‘94 Roberta Coni alla presentazione di Cortona, Arezzo

Tutto ciò che vive porta in sé il suo esistenziale compimento. La decadenza della mela fissa la storia della vita e le sue trasformazioni, il frutto avvizzisce come il corpo di Eva. Appassisce il peccato ma non la consapevolezza dell’età adulta. Ogni frame del video” mela” rammenta dinamiche attraverso le quali si ricompone l’inizio, la fine e la rinascita dell’essere e della materia. Nel dualismo di Empedocle il principio dell’amore - philìa - e neikos - odio - sono la stessa cosa delle nostre due pulsioni originarie Eros e Distruzione. Eros tende a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse o armonizzate, mentre Thanatos tende a far tornare il vivente ad una forma d’esistenza inorganica.

“mea culpa”particolare Eva adulta mvd


“la mela” frame del video di Alessandro Anemona

“mea culpa”il corpo nudo di Eva adulta

“ La mela” appassimento, frame del video di A.A


[accademia di belle arti Kandinskji Trapani]

porte recuperat materiali diversi

Con il recupero delle porte dalle discariche gli studenti affrontano le emergenze ambientali aprendo un canale comunicativo impellente ed attuale

Aprire una porta è un gesto spontaneo che ci mette in contatto per un attimo o per una lunga sosta contemplativa con un “altrove”.

La porta diviene il limite fisico e nello stesso tempo il luogo predisposto a mettere in relazione l’intimo del quotidiano con l’esterno, l’infinito, ritagliando una porzione di spazio con lo stesso nitore di una cornice. Proprio per questo la porta, in quanto limite, diaframma, che delinea sempre la contiguità e la separazione tra due ambienti, tra un dentro e un fuori, tra un apparire e un essere, tra esteriorità e interiorità, è risultata una metafora utile, quasi un pretesto dell’anima, uno specchio atto a dire artisticamente tutto quel mondo di passioni e sentimenti che sono proprie dell’uomo in quanto essere relazionale. Questa ricerca è stata la chiave di volta della “mostra delle porte” nella chiesa di S. Alberto a Trapani, risultato di un lungo lavoro svolto con i ragazzi dell’Accademia d’Arte “Kandinsky”. Moltissimi sono i temi affrontati in questa mostra: la porta della vita, dell’amore, della dipendenza, della pace, del sorriso, la porta della musica, dello spirito. O della incomunicabilità, della speranza, della libertà.

Don Vito Lombardo


[caterina crepax Milano]

Stilista della carta, riutilizzo di materiali cartacei di uso comune, da macero.

Il suo rapporto con la carta è un indissolubile filo che dall’infanzia la porta, oggi, ad affacciarsi sul composito e sorprendente panorama dell’arte contemporanea. Con un’attenzione particolare per il riciclo, il riutilizzo di materiali cartacei di uso comune, come gli aridi scarti della burocrazia - scontrini fiscali, documenti triturati, bordi forati dei tabulati del computer o avanzi di lavori di tipografia. Tagli, pieghe, arricciature, plissettature, sbuffi e intarsi che danno vita a magiche creature, a volte illuminate al loro interno, corazze di carta fragili e aggressive, abiti scultorei che prendono spesso ispirazione dal mondo animale o vegetale o dagli elementi di decorazione architettonica, quasi “crisalidi svuotate di un corpo del quale conservano la memoria”.

Bustino Allocca Lugano 2008

[immagini/ opere ]


Caterina Crepax nasce a Milano nel 1964. Si laurea in Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano e lavora come architettod’interni svolgendo attività parallele nel campo della grafica e dell’allestimento di spazi espositivi.

Ritratto di Crepax nel suo studio/atelier di MIlano. Blanca, (dettaglio) abito scultura realizzato per “Amnesty International contro la violenza sulle donne” 2005. Baccante abito scultura per Vinitaly Verona e presentato a Berlino 2006.

mvd

Il mio rapporto con la carta Figlia del noto disegnatore di fumetti Guido Crepax ne eredita la passione per il disegno ma soprattutto l’abilità manuale e la fantasia nel trasformare carta bianca in fantastiche costruzioni tridimensionali. Scarti - scontrini fiscali, documenti triturati, bordi forati dei tabulati del computer o avanzi di lavori di tipografia. L’ironico gioco della metamorfosi, e della loro trasformazione in “tessuti” preziosi, in abiti sontuosi dai dettagli sorprendenti. Raffinati oggetti del desiderio


Abito scultura Cerbiatta Volante, Milano 2005

mvd


[giorgio galli Genzano, Roma]

Cenere di legno, pigmenti puri, tela di sacco, pastelli e matite, carta, giornale, segni, simboli e messaggi.

gesti

Tra l’intonaco di cenere e pigmenti puri che stende sulle sue tele, Galli rileva forme lettere e messaggi. Il suo gesto delimita lo spazio magico e rituale in cui l’artista diventa sciamano, ovvero Colui che accore in aiuto del villaggio quando è chiamato. Le sue tracce di cenere sono un antico antidoto alla paura.


gesti

[immagini/ opere ]


DIALOGHI DALLA BLOGSFERA (LIbero)

ceneri e la fretta

Archetypon scrive: cosa ti spinge a parlare con me la fretta di diventare ceneri? l'uomo lascerà sempre tracce ceneri e la fretta tuttavia è determinante il fatto che l'impronta è sempre più profonda tu parli di mercato.... del consumo... ...ma i miei testi parlano di altro e quel che rimane parlano del concetto socratico del "conosci te stesso" scusa parlano di un percorso introspettivo. per alcuni l'uomo è vivo in quanto lascia tracce soprattutto di "umanità" personale per me il pianeta è vivo se si trasforma mi sembra che mi sopravvaluti... senza lasciare tracce scriveva Hesse che ho iniziato una ricerca in tal senso tanto tempo fa una volta stampati gli scritti non sono più degli scrittori posso intendere che i tuoi testi siano ma di ogni lettore... utili ad un messaggio di tutela dell'ambiente, dell'umanità per la tua ricerca sull'ambiente questo è un post decente sto chiudendo una pubblicazione http://blog.libero.it/MetaBlog/8770348.html che attraverso il pathos dell'arte inclusi parla di mare come vedi poeti e musici ...ma io temerei di realizzare le mie utopie... sappia dare un messaggio finite le utopie, finità l'umanità. per l'ambiente...vorrei citare i tuoi testi.... le parole dell'archetipo /3

Post n°990 pubblicato il 07 Giugno 2010 da archetypon via web Vendesi: segnale di un fallimento. Viviamo in società di mercato dove anche ciò che è corroso sotto una luce intensa luccica. Tuttavia, per quanto di gazze sia pieno il mondo e le bugie trovano sempre i propri allocchi, prima o poi fallisce chi vende la menzogna, nel mercato come nello spirito. Così si moltiplicano questi segnali, poiché si dimentica che chi vende la verità non andrà mai in fallimento. Ardore: nella mente si associa, inevitabilmente, alle parole fiamma e fuoco. Ardere è passione dei sentimenti, è il culmine emozionale di ogni essere umano. Nella materia ardere lascia residua cenere; qual è la cenere dei sentimenti? La saggezza.

l’acqua che manca

anc0ra_anc0ra_anc0ra scrive

'NDONDARU

CCA È FESTA E TUTTU SI FIRMÀ... QUANNU SCINNI QUANNU VENI L'ACQUA CA LA LINCHIEMU PI LAVARI I ROBBI ...A CASA ...NA(V)UTRI ..A CUSCIENZA PI DIRI CA VA TUTTU BONU ... SUCCEDE PURU OI E SI FIRMARU PURU L'AUTOBUSSI E CA PERÒ STA FESTA UNNÈ PICCHÌ TI FANNU SCUTTARI CHIDDRU CA ANVECI È TO iu IU ...FAZZU U 'NDONDARU

balene spiaggiate

I pezzi di corda, le scatole di vari materiali trovati nello stomaco dei capodogli spiaggiati in Puglia sarebbero stati ingeriti perchè scambiati per calamari. Quelli che non avevano mangiato oggetti di plastica sono andati a morire sulla spiaggia seguendo il capobranco per spirito gregario dei giovani maschi.

gilgam1 il 31/05/10 alle 21:23 via WEB

In realtà chi ha ucciso i 7 giganti del mare sono stati i sondaggi per le trivellazioni petrolifere.Infatti nello stesso periodo dello spiaggiamento dei giovani capidogli era in atto nella parte meridionale del canale d'otranto,che come si sa è uno dei rari luoghi del mediterraneo in cui i cetacei si riproducono,una serie di sondaggi con i famigerati cannoni "airguns".Questi sparano delle bolle d'aria ad altissima pressione con dei suoni ad altissima frequenza,l’eco di questi suoni, riflessa dal fondale, rivela presenza, profondità e tipologia del giacimento petrolifero.Ma quei suoni producono anche la forma di rumore antropico più devastante degli ecosistemi marini,in grado di provocare la morte di piccoli pesci per circa 8 miglia attorno alla zona colpita,ma nei cetacei, oltre al già grave effetto di mascheramento perchè quei suoni interferiscono anche a centinaia di km con la comunicazione dei mammiferi marini,producono anche anomalie nel comportamento, perdita temporanea o permanente dell’udito e dell'orientamento.Ma tutto questo al ministro dell'ambiente non interessa visto che la sua famiglia è propritaria tra l'altro anche del POLO PETROLCHIMICO SIRACUSANO, meglio conosciuto come “triangolo della morte siracusano”


Si ringrazia per gli incoraggiamenti

LA PROVINCIA DI ROMA GLI ARTISTI E I COMUNI DEI CASTELLI ROMANI LA XI COMUNITA’ MONTANA

LO STUDIO BERTUZZI FEUDO

GLI ARTISTI OSPITI DALLE CITTA ’IL COMUNE DI ERICE il Sindaco Giacomo Tranchida L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI KANDINSKJI DI TRAPANI il direttore dell’Accademia Silvia Guaiana TUTTI I SOSTENITORI

Un ringraziamento speciale all’amica Ivana Lustrissimi

Agata Chiusano per il suo contributo ai testi Don Vito Lombardo Sergio Ciulla Cristiano Mattei per le musiche “In Coda” Giorgio Galli per la performance “Cenere”

Un bacio giorno alla BLOGSFERA "archetypon:impronta umana" "fino alla fine: l'acqua che manca" "gilgamenesh:balene spiaggiate" "corditepura: i cestinari siciliani"

...


Stampato nel mese di Giugno ’anno 2010 Ossservatorio Ambientale Ecocity onlus Con il contributo della Provincia di Roma Tutti i diritti riservati Stampa Emmezeta RoccaPriora


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